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PRIVILEGIA NE IRROGANTO     di  Mauro Novelli        

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DOSSIER “COSTI DELLA POLITICA”

 

 

 

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Report "Costi dei politici"  1-17 luglio 2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Costi dei politici

( da "Corriere della Sera" del 02-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: una netta separazione tra la funzione di indirizzo e di controllo della politica, e l'attività operativa della società. che gestirà l'evento del 2015. Ma Ermolli lancia anche un altro allarme. Se si dice sicuro dei finanziamenti da parte del governo e delle istituzioni locali, chiede di premere l'acceleratore sull'apporto dei privati, grandi assenti in questa fase della partita.

il libro di Livadiotti ( da "Corriere della Sera" del 02-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: dei politici di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella. Livadiotti riporta dati, statistiche e fatti, tematiche su cui si è discusso a lungo nel corso della presentazione: le toghe italiane sono quelle con le paghe più alte di tutta l'Europa continentale, ricevono pensioni d'oro e, in tema di ferie, non mancano le sorprese (i magistrati dispongono di 52 giorni ogni 12 mesi)

perquisita la sede di askatasuna "tirano sempre in ballo noi" ( da "Repubblica, La" del 07-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: afferma Lele Rizzo, leader del Network antagonista torinese e uno degli esponenti storici di Askatasuna, centro sociale di corso Regina Margherita perquisito all´alba di ieri. «Veniamo tirati in ballo ogni volta - lamenta - e anche questa volta è così: tra gli arrestati ci sono persone che fanno parte dell´autonomia torinese,

chiavi consegnate, case no in via rizzo sale la tensione ( da "Repubblica, La" del 07-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: case no in via Rizzo sale la tensione Avevano chiesto in massa il permesso di ripulire le case che aspettano da vent´anni, ma è stato accordato ad appena sei persone. Tanto è bastato per scatenare la rabbia delle famiglie di via Ammiraglio Rizzo: ieri pomeriggio una trentina di assegnatari, fra quelli che hanno già ottenuto le chiavi,

scoppia l'incendio, sgomberato un palazzo - romina marceca>( da "Repubblica, La" del 07-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: a due passi da via Ammiraglio Rizzo. Le fiamme partite da un computer Distrutto un appartamento La tromba delle scale invasa dal fumo ROMINA MARCECA C´E´ chi è scappato in ciabatte per strada, chi per la paura è cascato a terra paralizzato dall´angoscia. Una donna incinta, invece, ha stretto con le mani il suo pancione quasi a proteggerlo mentre scappava trafelata dalla sua casa.

don pasquale, l'ironia surreale ( da "Repubblica, La" del 07-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Una joint-venture che vede interagire la Fondazione Napoli Teatro Festival Italia e il San Carlo. Stasera alle 21 il Don Pasquale di Donizetti, capolavoro di surreale ironia con la regia di Mariano Bauduin. STELLA CERVASIO ALLE PAGINE XII E XIII

festival d'oltremare un ironico donizetti per la prima serata - stella cervasio ( da "Repubblica, La" del 07-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Donizetti per la prima serata STELLA CERVASIO "Celibatario", uomo di età avanzata non ammogliato. è l´aggettivo desueto che accompagna nella lista di "personaggi e interpreti" il nome del Don Pasquale sul quale nel 1843 - cinque anni prima di morire - ironizza Donizetti nella sua terza opera comica dopo L´elisir d´amore del 1832 e la Fille du régiment concepita otto anni più tardi.

il comune blocca i blue berets "hanno taciuto i legami col msi" - franco vanni ( da "Repubblica, La" del 07-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Francesco Rizzati, consigliere comunale del Pdci sembra riconoscere: «Quanto emerso - dice - era troppo anche per il vicesindaco, costretto a fare un passo indietro». Ieri mattina, dopo una serie di contatti con la prefettura e con l´avvocatura comunale, Palazzo Marino ha annunciato che avrebbe messo in discussione anche le altre convenzioni per la vigilanza con i City Angels e con l´

filosofia, creatività e potere le idee s'incrociano sul palco - claudia franco ( da "Repubblica, La" del 07-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: creatività e potere le idee s´incrociano sul palco Tra gli ospiti Coletti e Bergonzoni, Stella e Canfora, Garofano Prima conversazione su "Il mio e il tuo Dio" CLAUDIA FRANCO Un incontro inedito tra due spiriti liberi dalla vibrante poetica immaginifica, pesi massimi complessi per affinità e divergenze, con una domanda - Dove è il tuo Dio?

Ondata di arresti dopo gli scontri di Torino ( da "Corriere della Sera" del 07-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: tre leader torinesi dell'Onda: Alessandro Giai e Cecilia Stella, 23 anni, e il 34enne Luca Cientanni. In manette Max Gallob, del centro sociale Pedro di Padova, e un 24enne di Napoli, Egidio Giordano, rintracciato in Abruzzo. «Alcuni arrestati così l'aggiunto Sandro Ausiello hanno partecipato sabato agli scontri di Vicenza».

Scarico merci e Ztl in Paolo Sarpi ( da "Corriere della Sera" del 07-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Le due associazioni di negozianti aderenti all'Unione del commercio hanno appena approvato il progetto definitivo: «I lavori devono partire assolutamente a febbraio e concludersi in un anno », dice Giorgio Montingelli, delegato dei commercianti: «Il Comune garantisca sui tempi». Traffico Ancora polemiche su Ztl e grossisti in via Sarpi Armando Stella

I Cesaroni cercano nuova protagonista ( da "Corriere della Sera" del 07-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: anno le quattro province della regione Lazio ospitano eventi serali legati alla manifestazione, curati da Tiziana Stella con Filippo De Luigi. Le anteprime delle fiction più attese della prossima stagione si potranno vedere, con ingresso libero, nelle piazze storiche del nostro territorio. Alle serate di gala si affiancano dunque serate dal taglio popolare per il grande pubblico.

il tam tam corre sul web "presìdi a banche e carceri e venerdì tutti in abruzzo" - sandro de riccardis franco vanni ( da "Repubblica, La" del 08-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: «Non abbiamo mai creduto a chi parlava di arresti a orologeria - dice Lele Rizzo, portavoce del centro sociale Askatasuna di Torino, che conta tre militanti tra i dodici arrestati nel capoluogo piemontese - . In questi giorni è la galera il modo usato per reprimere il dissenso e intimorire il movimento».

gli scritti di un filosofo che diventò profeta - stella cervasio ( da "Repubblica, La" del 08-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Il suo viaggio in una grande rivoluzione Gli scritti di un filosofo che diventò profeta STELLA CERVASIO Un´esplosione di pensiero. "Introduzione a Nietzsche opera per opera" è l´ultimo libro di Sossio Giametta (Bur Saggi, 579 pagine, 13 euro), scrittore, filosofo, traduttore originario di Frattamaggiore, che ora vive tra Milano e Bruxelles.

la natura chiama, sten risponde - stella cervasio ( da "Repubblica, La" del 08-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Sten risponde STELLA CERVASIO Il pinguino che protesta al megafono contro lo scioglimento dei ghiacci, l´elefante che calpesta la jeep che porta i suoi persecutori, cacciatori di avorio. E, se potessero, anche i nostri randagi che urlano contro chi li abbandona - senza che i tutori della legge la facciano rispettare: esiste una punizione per chi "

firenze parcheggi, la fuga continua si dimette un altro consigliere ( da "Repubblica, La" del 08-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: I vertici di Fipark si affrettano a spiegare che Lassandro si è dimesso per motivi personali, avendo ottenuto un nuovo incarico lavorativo a Roma e aggiungono che Ser Servizi avrebbe già indicato un nuovo nome. Secondo Marco Stella e Stefano Alessandri del Pdl dietro il gesto ci sarebbe stato «uno scontro sul piano industriale della società».

donati racconta il west di leone ( da "Repubblica, La" del 08-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: E anche la prima volta che Leone fa entrare in scena una donna in un suo film. Precede la visione un nuovo episodio di «Old Cinema - Brustulein. Cinema da sgranocchiare al cinema», documentario di Davide Rizzo e Pierluigi De Donno, sulla storia dei cinema a Bologna. (emanuela giampaoli)

Forte dei Marmi non solo per Vip ( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del 08-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: apertura di sportelli bancari, agenzie immobiliari, lavanderie a gettoni, vincolando la destinazione dei negozi che hanno più di 40 anni di attività. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il curriculum Umberto Buratti Nato il 29 marzo 1960 a Forte dei Marmi, dal 2007 è sindaco della città a capo di una lista civica di centrosinistra.

Non solo Alice in fuga dal carcere ( da "Manifesto, Il" del 08-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: FESTIVAL Non solo Alice in fuga dal carcere Gabriele Rizza Cartellone denso, proposte allettanti, acque mosse, titoli inquieti. Sono le coordinate di Volterra Teatro in programma dal 13 al 26 luglio per la sua 23esima edizione. Festival di lungo corso sui sentieri della ricerca Volterra aggetta la sua forza sugli esiti della Compagnia della Fortezza, qui operante sotto la spinta (

U2, festa rock a San Siro I residenti: denunciamo il sindaco ( da "Corriere della Sera" del 08-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Gli U2 hanno fatto ballare i 77 mila fan del Meazza, ieri, primo dei due eventi a San Siro (oggi si replica) e primo show suonato a 80 decibel. Sindaco e prefetto hanno firmato l'ordinanza ieri: «Milano offre al popolo del rock un grande spettacolo». Nuovo esposto dei residenti: «Denunciamo il Comune». A PAGINA 4 Stella

U2, festa rock. ( da "Corriere della Sera" del 08-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Ricorda che il promoter degli U2 ha chiesto l'autorizzazione ad aprile e che le regole sono state definite solo il giorno dello show: «L'ordinanza è un precedente pericoloso». A stasera. Bis. A tutto volume Polemiche dopo la deroga ai decibel per i concerti a San Siro approvata da Comune e prefetto Armando Stella

Cinema, nasce l'asse fra Roma e Parigi ( da "Corriere della Sera" del 08-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: curato da Francesco Gesualdi e Tiziana Stella della Regione Lazio, ci sta provando: 16 produttori italiani e francesi si sono incontrati per conoscersi e discutere insieme dei modi e dei tempi di un rilancio della scrittura cinematografica (i buoni soggetti fanno i grandi film). Prossimo appuntamento in ottobre.

sette ore di lavoro, un anno di stipendio - emanuele lauria ( da "Repubblica, La" del 09-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: che portarono a 72 il numero dei deputati con una seconda carica e gettone aggiuntivo. L´Ars dei todos caballeros. Non è che le altre commissioni di nuova fattura abbiano viaggiato a velocità frenetica: basti pensare al comitato per la legislazione, un organismo chiamato a dare pareri sulla qualità delle norme in cantiere.

a 11 anni espulso e bocciato "è affetto da disturbi psichici" - francesca savino ( da "Repubblica, La" del 09-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: esposto al provveditore Giovanni Lacoppola e al ministro Maria Stella Gelmini. «Era un alunno scomodo. In quella scuola nessuno lo ha voluto» denunciano i genitori del bambino. Luca (il nome è di fantasia), per cinque anni ha frequentato con profitto le elementari. Fu una sua maestra a notare le sue difficoltà nell´apprendimento e a suggerire ai genitori di rivolgersi ai medici.

La sinistra a Rovigo ( da "Corriere della Sera" del 09-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Corriere della Sera sezione: Prima Pagina data: 09/07/2009 - pag: 1 Il caso La sinistra a Rovigo «Quattrocento euro agli immigrati che se ne vanno» di ROBERTO RIZZO A PAGINA 21

L aggiù, ( da "Corriere della Sera" del 09-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: insolita biografia Le sette righe su Silvio nel dossier americano di GIAN ANTONIO STELLA L aggiù, a Washington, qualcuno non lo ama. Ricordate lo sfregio dell'anno scorso, quando le note consegnate ai giornalisti americani al G8 in Giappone traboccavano di accuse, malignità e veleni al punto da costringere la Casa Bianca a scusarsi?

La sinistra di Rovigo paga gli immigrati che se ne vanno ( da "Corriere della Sera" del 09-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Il bonus vale solo per gli extracomunitari e, fino ad oggi, ne hanno fatto richiesta solo cittadini romeni ». Purtroppo per Spresiano, costretti a rimanere in Italia. Roberto Rizzo Il budget limitato «Abbiamo solo 4.000 euro: contiamo di spendere circa 400 euro a persona»

( da "Corriere della Sera" del 09-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Antonino Rizzo, riuscì spiega ancora Torchio nell'esposto a sanare un grosso debito evitando un pignoramento, ma contemporaneamente venne a galla uno dei fatti più strani: un contributo da parte della Commissione europea figurava versato nelle casse dell'Apic solo parzialmente e con assegni del conto corrente di Feroldi,

Capalbio, non ci sono soldi chiude il Festival dei ( da "Corriere della Sera" del 09-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: uscita di scena di storici soci fondatori del Festival del cinema capalbiese, come Stella Leonetti, Mirella Petteni Haggiag e Daniela Lecaldano. Ma siccome per qualcuno che va via c'è sempre qualcun'altro che arriva, il 24 luglio nel cortile del Castello Aldobrandesco inaugura la Rassegna Internazionale del Lungometraggio, quest'anno dedicata allo straniero.

L'Aquila, First Lady tra le rovine del sisma Michelle commossa: "E i bambini?" ( da "Repubblica.it" del 09-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Accompagnate dai ministri Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna le first lady hanno visitato prima piazza Duomo, poi la chiesa delle Anime Sante e infine la Prefettura dove campeggia ancora, anche se danneggiata, l'iscrizione "Palazzo del governo". La delegazione. Le signore - insieme a Michelle Obama le mogli dei leader di Gran Bretagna,

beckett, una danza per una stella - claudia allasia ( da "Repubblica, La" del 10-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: una danza per una stella Un "solo" affidato alla danzatrice FranÇoise Lieck trasformerà un corpo in pura voce CLAUDIA ALLASIA Inaugurare Teatro a Corte con un testo di Beckett, Worstward Ho, coreografato (oggi e domani alle 22.30, in prima nazionale alla Cavallerizza) da un grande nome della danza mondiale come Maguy Marin,

ruotolo senza deroga, non può allenare - luca salvetti ( da "Repubblica, La" del 10-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Udinese che però non sembra molto felice di lasciare la squadra friulana dove è convinto di potersi ritagliare uno spazio importante soprattutto se dovesse partire D´Agostino. In uscita il Livorno deve piazzare Volpe, Grandoni (Lecce e Sassuolo sono interessate), Paulinho, Rizza e Mazzoni (destinati tutti e tre all´Arezzo).

anziano ucciso a pietrate, un fermo ma resta il mistero del movente ( da "Repubblica, La" del 10-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: il cui fermo è stato disposto dal pm Carmelo Rizzo e che dovrebbe essere convalidato domani mattina al termine dell´interrogatorio di garanzia, avrebbe massacrato l´anziano con un oggetto contundente, forse una pietra, che però non è stata trovata. Di certo si sa che il delitto è avvenuto in un podere poco distante dal luogo del ritrovamento del corpo,

tanti sorrisi e mani in tasca ecco il "debutto" di ferrara - emanuele gamba ( da "Repubblica, La" del 10-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: ma otterrà dai viola una specie di gettone di ingresso, che però sarà in qualche modo la Juve a pagare visto che la valutazione di Felipe Melo è stata corretta. Non più venti milioni in contanti più il cartellino di Marchionni, ma 21+4. In pratica, i bianconeri hanno ceduto un altro milione, parte del quale servirà per risarcire Marchionni del disturbo.

big della finanza più cina, meno usa sono 10 le italiane ( da "Repubblica, La" del 10-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Per adesso il vicepresidente Stella si è limitato a raccogliere le manifestazioni d´interesse per le infrastrutture dell´analogico, con la cui vendita si potrebbe abbattere l´indebitamento. Ma rimarrebbe il problema di come far tornare i conti nella tv che con il 3-3,5% di share non raccoglie sufficiente pubblicità a coprire i costi.

Terna Spa potenzia la rete ( da "Sole 24 Ore, Il" del 10-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: di contribuire alla realizzazione del mercato unico dell'energia elettrica, la società Terna Spa provvede, a fronte di specifico finanziamento da parte di soggetti investitori terzi, a programmare, costruire ed esercire a seguito di specifici mandati dei medesimi soggetti uno o più potenziamenti delle infrastrutture di interconnessione con l'estero nella forma di "interconnector"

Il Cavaliere e i (pre)giudizi dall'estero ( da "Corriere della Sera" del 10-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Corriere della Sera sezione: Prima Pagina data: 10/07/2009 - pag: 1 In primo piano Il Cavaliere e i (pre)giudizi dall'estero di GIAN ANTONIO STELLA A PAGINA

Masi: nomine entro l'estate Lunedì l'incontro con Sky ( da "Corriere della Sera" del 10-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Romani lo ha detto durante la puntata di ieri di Telecamere, cui ha partecipato lo stesso Masi. Il che ha spinto il consigliere Rai Nino Rizzo Nervo a parlare di «invasione di campo da parte del governo sulle autonome scelte di un'azienda impegnata in una delicata trattativa commerciale».

I 21 ritratti di donna firmati Chiara Boni ( da "Corriere della Sera" del 10-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Stella Pende. Ognuna con il proprio bagaglio di timidezze e dunque di attimi inediti colti dall'obiettivo fresco della Boni. «Per esempio con Chiara (Gamberale ndr ) alla fine - ha raccontato - abbiamo scelto proprio il primo scatto, quando lei si è distesa, rilassata perché ancora non pensava a nulla che fosse legato a una posa.

Torna il con il volto di Al Pacino ( da "Corriere della Sera" del 10-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: estate 2010 sul canale HBO abbia un cast stellare che includerà Dustin Hoffman (o Richard Dreyfuss) nel ruolo dell'avvocato di Kevorkian Mayer Morganroth, ha solo finito per accrescere le polemiche. «Trasformerà in martire eroico un assassino criminale che meritava di marcire in galera», puntano il dito gli avversari del suicidio assistito, oggi legale in Oregon,

Gay e Powell rincorrono l'ombra di Bolt ( da "Corriere della Sera" del 10-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Notte di Golden League, di frecce nere e di parole che corrono veloci inseguendo un fantasma che sembra inavvicinabile. Valerio Vecchiarelli Stella Tyson Gay durante i Trials Usa (Ap) Azzurre Grande attesa per le azzurre guidate dalla Di Martino

Le aziende snobbano i dottorati Assunzione solo per uno su sette ( da "Corriere della Sera" del 10-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: iniziativa interuniversitaria Stella-Cilea» Le aziende snobbano i dottorati Assunzione solo per uno su sette Ma l'interesse sale per i superlaureati in ingegneria Le aziende italiane non amano (o non conoscono) i dottori di ricerca. Solo circa un settimo di questi giovani (il 15%) infatti, è assorbito dalle imprese private.

poggiomarino due telecamere hanno filmato l'omicidio ( da "Repubblica, La" del 11-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Pagina I - Napoli STELLA CERVASIO A PAGINA IX L´ipotesi: una vendetta dei clan Poggiomarino due telecamere hanno filmato l´omicidio SEGUE A PAGINA IX

"è la nuova strategia del terrore" - stella cervasio ( da "Repubblica, La" del 11-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: STELLA CERVASIO «Un´episodio gravissimo». Il procuratore capo di Napoli Giandomenico Lepore condanna l´attentato alla Gip, e sottolinea «è la prima volta che viene usata una molotov contro l´auto di un magistrato o di qualcun altro». Il capo della Procura paragona la minaccia dopo la convalida degli arresti dei killer del musicista rumeno alla Pignasecca a un altro attentato di qualche

Arriva l'eco-pendolare ( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: vecchi casali o ruderi da riabilitare », dice Xavier Rizzo di miparcela.com, portale che propone in vendita un gran numero di terreni, anche senza immobili. Per l'entità dei prezzi bisogna contare su un rapporto di 1 a 10 rispetto al terreno urbano. Ad esempio, nella provincia di Barcellona un terreno edificabile di 3.

L'ultimo passo (falso) del Grande comunicatore ( da "Corriere della Sera" del 11-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Corriere della Sera sezione: Prima Pagina data: 11/07/2009 - pag: 1 La strategia L'ultimo passo (falso) del Grande comunicatore di GIAN ANTONIO STELLA A PAGINA

E il Cavaliere non usò l'arte di saper vincere ( da "Corriere della Sera" del 11-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: vi avrebbe trovato una traccia di antica saggezza: «Coloro che sanno vincere sono molto più numerosi di quelli che sanno fare buon uso della loro vittoria». Gian Antonio Stella Senza garbo I complimenti sono stati unanimi. Ma poi il «Grande Comunicatore» s'è mostrato senza garbo Premier Berlusconi (Graffiti/Longo)

Nasce la città del cinema nell'ex Manifattura Tabacchi ( da "Corriere della Sera" del 11-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Il progetto è stato promosso e finanziato dalla Regione con 8,7 milioni di euro: «Vogliamo creare un polo d'eccellenza », ha detto Formigoni. Tre anni di cantieri. Ieri, nella vecchia fabbrica dei Monopoli di Stato, si girava il primo film. Così Cristina Comencini, presidente della Cineteca: «Parte il rinnovamento culturale di Milano». A PAGINA 2 Stella

Primo ciak nella Cinecittà di Milano ( da "Corriere della Sera" del 11-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Armando Stella astella@corriere.it La prima fiction e il Museo Sono in corso le riprese di un film nel nuovo polo milanese dell'audiovisivo. Sopra: il Museo del cinema (foto Brandi) \\ Cristina Comencini È un segno importante di rinnovamento, che ricongiunge una storia che è stata grande Gli studenti I corsi di studio del Centro sperimentale di cinema si trasferiranno nell'

Stella a cinque punte in una galleria di Zogno ( da "Corriere della Sera" del 11-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Stella a cinque punte in una galleria di Zogno BERGAMO La scritta sembra più riecheggiare uno slogan da stadio che evocare i tempi bui del terrorismo. Ma quel «B.R. stiamo arrivando» tracciato con vernice nera e rossa, con l'accompagnamento dell'immancabile stella a cinque punte, sul muro di una galleria della provinciale della Valbrembana ha comunque allertato i carabinieri della

Lazio d'Estate ( da "Corriere della Sera" del 11-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: incontro con Gian Antonio Stella. «Ai cinque cartelloni allestiti dell'Atcl - sottolinea la Rodano - si affianca anche l'opera ininterrotta, vitalizzante ed insostituibile delle nostre officine culturali, che, nell'ambito di un rapporto ormai fidelizzato con i territori, anche d'estate offrono alle nostre province spettacoli, eventi,

Il Festival dei corti di Capalbio rilancia e punta sull'autunno ( da "Corriere della Sera" del 11-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Maremma 1953' per far conoscere la nostra terra: 15 anni fa, la fondatrice Stella Leonetti e Michelangelo Antonioni videro per la prima volta Piazza Magenta. Fu amore a prima vista. Decisero che il festival si sarebbe fatto in quella che definirono una sala di proiezione naturale. Allora ero consigliere comunale di minoranza.

Ti Media non cede a Sky ( da "Manifesto, Il" del 11-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Giovanni Stella, vicepresidente del gruppo Ti Media, recentemente ha ricordato, durante la presentazione della trimestrale, che il gruppo è alla ricerca di un partner di minoranza e che sono considerate cedibili anche altre piccole partecipazioni. Non è poi un mistero che la prima televisione che potrebbe finire in vendita non sia La7 ma piuttosto Mtv.

L'identità del teatro da Kusturica a Celestini ( da "Manifesto, Il" del 11-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Ponza si anima dei colori del mediterraneo con il tunisino Carthage Ensamble e il musicista tunisino Marzouk Mjeri. Non solo teatro però ma anche incontri come quello con Gian Antonio Stella autore della Casta o il lancio della collana editoriale sugli artisti degli anni '60 che hanno popolato il teatro d'avanguardia della capitale.

Rewind MA L'ONDA AVANZA ( da "Manifesto, Il" del 11-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: dice Lele Rizzo sorridendo ? e quindi c?era bisogno anche di uno spazio per i ragazzini». Askatasuna è un punto di riferimento importante nel quartiere e nello scorso autunno ha avuto un ruolo anche dentro l?Onda e l?università così come nelle scuole elementari nel movimento contro la riforma Gelmini.

la giornata di federica, bagnina diciottenne cinque ore di concentrazione e allenamento - veronica over ( da "Repubblica, La" del 12-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Si muove in bici per tenersi in esercizio VERONICA OVER Ha soltanto 18 anni Federica Rizzo, ma a Mondello è già tra i bagnini più affermati. Da tre anni ormai si dedica al salvataggio e questa estate ha debuttato a Mondello. Federica inizia la sua giornata presto, alle sette e mezza. Vive con i genitori, ma pensa lei stessa alla colazione: spremuta d´arancia, cereali, pane, miele.

è morta alda croce "custode dei cultura" - stella cervasio ( da "Repubblica, La" del 12-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Custode dei cultura" STELLA CERVASIO La profonda conoscenza della letteratura spagnola e il teatro e la passione per i gatti senza padrone. L´impegno civile per l´ambiente e lo sdegno contro l´edilizia folle che sfregiava i monumenti. Alda Croce, secondogenita del filosofo Benedetto Croce, nata dal suo matrimonio con Adele Rossi,

alda croce, custode di cultura - stella cervasio ( da "Repubblica, La" del 12-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: STELLA CERVASIO a allora era cominciato il declino del fisico, ma non della mente. Alda Croce faceva arrivare le sue denunce alla stampa, alle istituzioni, con immutabile energia. Parlava attraverso la generazione di difensori del patrimonio storico della città che con la sorella Elena aveva formato trent´anni fa nella sede di via Tribunali del Comitato per la difesa del centro storico

costi della politica, la spesa del consiglio regionale sale a 22 milioni ( da "Repubblica, La" del 12-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Bologna Costi della politica, la spesa del consiglio regionale sale a 22 milioni Sale la spesa per il consiglio regionale, e a guadagnarci sono soprattutto i piccoli gruppi consiliari, meglio se formati da una sola persona. Nel 2008 l´assemblea legislativa è costata 21,8 milioni di euro, un milione in più rispetto al 2007,

pregiudicato ferito durante una lite ( da "Repubblica, La" del 12-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Il pm Carmelo Rizzo ha convalidato il fermo di Donato Squicciarino, il 25enne di Altamura fermato dai carabinieri della compagnia locale perché sospettato dell´omicidio di Salvatore Michele Zizzari, il 76enne ritrovato cadavere l´altra notte nelle campagne di Altamura, a poca distanza dalla diga "Saglioccia".

L'eterno ritorno del sogno della ( da "Corriere della Sera" del 12-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Corriere della Sera sezione: Prima Pagina data: 12/07/2009 - pag: 1 La storia «Ci ribelliamo» L'eterno ritorno del sogno della «Lega Sud» di GIAN ANTONIO STELLA A PAGINA 14

Stacca la spina alla moglie dopo la liposuzione ( da "Corriere della Sera" del 12-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Sarebbe facile guardare indietro e dire che vorremmo che Denise non si fosse mai affidata a quel dottore spiegava qualche giorno fa l'ex calciatore al quotidiano Daily Telegraph , ma è successo e dobbiamo vivere facendo i conti con la negligenza del medico ». Roberto Rizzo La coppia Colin e Denise Hendry. In alto, la donna con i 4 figli (Daily Mail e Paul Lewis)

Un albo per i sommelier (con laurea) ( da "Corriere della Sera" del 12-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: a Isola Rizza: «È giusto che questa professione venga controllata e regolamentata. Troppo business negli ultimi anni e poca crescita culturale, per un mestiere che ha assunto un ruolo importante ». Una proposta accolta con favore anche dalla Città del Vino, l'associazione dei comuni a più alta vocazione vitivinicola d'Italia,

Gli alberi in via Montenapoleone ( da "Corriere della Sera" del 12-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Le linee guida sono già definite, si parte dalla chiusura alle auto di via Borgospesso e dalla zona a traffico limitato in via Bigli. Dove le macchine sono senza alberi ma s'incolonnano, sgasano e inquinano davvero. Non per design. Armando Stella astella@corriere.it

Ostia, dopo la pioggia finalmente il pienone Resta il caos traffico ( da "Corriere della Sera" del 12-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Stella Polare - e la domenica non si circola. Lasciano l'auto ovunque, davanti ai passi carrabili e negli spazi riservati ai disabili. I vigili fanno multe a raffica, ma non serve a niente. I maleducati paiono infischiarsene». Alessandro Fulloni L'ambiente Tra Focene e Fregene, l'incuria in certi arenili pubblici è diventato un caso di cui si è discusso anche in consiglio comunale

fiori per alda croce - stella cervasio ( da "Repubblica, La" del 13-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Pagina III - Napoli La cerimonia Fiori per Alda Croce STELLA CERVASIO Tanti fiori per Alda Croce nel Cimitero degli uomini illustri, nel cimitero di Poggioreale. Presente Marco Pannella, sempre al fianco della figlia del filosofo nelle battaglie per l´ambiente. SEGUE A PAGINA II

lite per uno sberleffo quindicenne in fin di vita - stella cervasio ( da "Repubblica, La" del 13-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: un ragazzo di 16 anni ferito da uno sconosciuto alla gamba destra STELLA CERVASIO Rischia la vita in un letto d´ospedale a quattordici anni. Il motivo è un banale scherzo. Cominciato in piscina, a Parete in provincia di Caserta un sabato mattina come tanti, per un gruppo di adolescenti della provincia violenta originari di Sant´Antimo.

"costanzo non torni in rai" la proposta masi bocciata dal cda - francesco bei ( da "Repubblica, La" del 13-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Nino Rizzo Nervo ha chiesto spiegazioni a Masi: «Ma davvero state trattando per far tornare Costanzo in Rai?». Questione non da poco, visto che il sovrano del teatro Parioli è da circa 25 anni uno dei volti più noti di Mediaset. Insomma, il trasloco di Costanzo alla Rai potrebbe essere la vicenda per cui sarà ricordato Masi come dg.

ora il crocifisso passa a leonardo del tasso - roma ( da "Repubblica, La" del 13-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: arte angloamericana Stella Rudolph convinta che questo Cristo debba essere attribuito allo scultore quattrocentesco Leonardo del Tasso. Lo sostiene in un piccolo saggio che pubblica la rivista fiorentina L´ambasciata Teatrale. Secondo la Rudolph nella parete sinistra della chiesa fiorentina di Sant´Ambrogio «si trova lo squisito altarino intagliato da Leonardo del Tasso (

Montalto: 250 euro a italiano ( da "Corriere della Sera" del 13-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Corriere della Sera sezione: Prima Pagina data: 13/07/2009 - pag: 1 Nucleare e costi Montalto: 250 euro a italiano di SERGIO RIZZO La centrale di Montalto di Castro è il monumento gigantesco al fallimento della politica energetica italiana costruita sulle ceneri del nucleare. A PAGINA 19

La centrale (fallita) di Montalto è costata 250 euro a ogni italiano ( da "Corriere della Sera" del 13-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Rizzo Dall'alto Una veduta complessiva della centrale «Alessandro Volta» di Montalto di Castro con la ciminiera alta 150 metri e, sotto, la sala controllo Ieri Sopra i lavori alla vecchia centrale nucleare. A fianco il ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola L'atomo \\ Claudio Scajola Il rilancio del nucleare sarà un affare per il Paese e uno ancora più grosso per i territori.

Casinò, Venezia è sempre leader ( da "Corriere della Sera" del 13-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Sanremo, colpito anche da alcuni giorni di scioperio ha superato di poco i 5 milioni. Le slot machine si confermano il gioco più gradito. Soltanto a Venezia, a giugno hanno incassato 8,8 milioni, il 66 per cento del totale. Stella Bonasoni 5 In testa San Marco, Venezia

"Costanzo non torni in Rai" la proposta Masi bocciata dal cda ( da "Repubblica.it" del 13-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Nino Rizzo Nervo ha chiesto spiegazioni a Masi: "Ma davvero state trattando per far tornare Costanzo in Rai?". Questione non da poco, visto che il sovrano del teatro Parioli è da circa 25 anni uno dei volti più noti di Mediaset. Insomma, il trasloco di Costanzo alla Rai potrebbe essere la vicenda per cui sarà ricordato Masi come dg.

Selve Marcone La minoranza ottiene un assessorato ( da "Stampa, La" del 14-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Tre le liste che si erano presentate alle elezioni: la «Stella Alpina» con Corrado Belli, l'«Ippocastano» con Federino Tarroni e «La Destra» con Maurizio Delsignore: quest'ultimo lo scorso anno si era presentato come sindaco a Ternengo andando all'opposizione, quest'anno ha voluto riprovarci a Selve Marcone, paese in cui abita da alcuni anni con la famiglia.

oltre 10mila respinti per il 5 in condotta - mario reggio ( da "Repubblica, La" del 14-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Il ministro Maria Stella Gelmini sembra soddisfatta dai risultati dei primi provvedimenti della sua riforma. Alle superiori, ma anche alle scuole medie. Se, infatti, il numero dei maturandi che non ce l´hanno fatta a prendere il diploma dovrebbe raggiungere quest´anno quota 15 mila anche alle medie le valutazioni degli insegnanti sono state contraddistinte da un maggior rigore:

bollani e corea, duello di magie tra due acrobati del pianoforte - gigi razete ( da "Repubblica, La" del 14-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Stella by starlight", da "Sophisticated Lady" a "Desafinado", da "Round about midnight" a "Blue Monk", fino all´intenso bis ellingtoniano di "Take the A train". Il rapporto fisico con lo strumento è stato convulso e viscerale per Bollani quanto misurato e composto per Corea ma ciò non tragga in inganno: dalle mani sapienti dell´

ravello battezza "cecità" un film da premio nobel - stella cervasio ( da "Repubblica, La" del 14-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: storia di una comunità in cui tutti diventano ciechi STELLA CERVASIO «Blindness è la nostra incapacità di vedere chi e che cosa si trova intorno a noi. Io esploro la capacità dell´uomo di conoscere se stesso. Gli esseri umani sono animali che vedono ciò che vogliono o riescono a vedere. Nel film seguiamo un gruppo di persone diventate cieche, che si uniscono come in una famiglia e,

cinque anni in attesa del parco che non c'è - luca de vito ( da "Repubblica, La" del 14-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: comitati e consiglieri di zona (fra cui anche quelle di Alessandro Rizzo, consigliere per la lista Uniti con Dario Fo) sembravano cadere nel vuoto senza risposte né risultati. Soltanto adesso qualcosa sembra muoversi e c´è chi parla di una conclusione dei lavori di bonifica per l´autunno 2009, «su cui in ogni caso vigileremo», avverte Tosi.

Statali, per le donne in pensione aumento graduale a 65 anni ( da "Corriere della Sera" del 14-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: una riforma del Fondo nazionale sanitario legata all'efficienza, l'estensione della Tremonti-ter e stop all'assunzione dei precari in alcune società pubbliche come le Poste. Intanto all'assemblea della Consob il presidente Cardia ammonisce: rischio asfissia per piccole e medie imprese. ALLE PAGINE 5E6 R.Bagnoli, Caizzi, Pica, S.Rizzo

Il tesoretto della parità e l'ultimo Dpef ( da "Corriere della Sera" del 14-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: 4% che comunque servirebbe ad attenuare l'impatto della crisi sui conti pubblici. In ogni caso, non rivedremo un rapporto deficit- Pil inferiore al 3% di Maastricht prima del 2012. La crescita nel 2010 Secondo il Tesoro il Pil dovrebbe tornare a crescere dello 0,3% o dello 0,4% entro l'anno prossimo Sergio Rizzo

( da "Corriere della Sera" del 14-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Anna Rizzo ha una società metalmeccanica a Roma con 11 dipendenti: «Se lo sciopero fiscale deve essere uno stimolo per farsi sentire e per far prendere provvedimenti ben venga. Quest'anno il calo delle vendite c'è stato per tutti, sarà difficile essere congrui».

Afghanistan, attacco agli italiani Esplode un ordigno, muore un parà ( da "Repubblica.it" del 14-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: colonnello Vittorio Stella. "Alessandro - spiega l'ufficiale - era partito per l'Afghanistan nella seconda metà di aprile. Complessivamente dalla nostra caserma, in diverse fasi, erano partiti 50 ragazzi, che a Farah, come compagnia del genio guastatori, erano di supporto al primo reggimento di fanteria".

una campagna contro le estorsioni in memoria del giudice borsellino ( da "Repubblica, La" del 15-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Alle 21,30 in piazza Magione il recital di Giulio Cavalli, con esibizioni di Mario Crispi, Angela Rizzo, Laura Spacca e ancora Marilena Monti. Lunedì alle 9 a Palazzo di Giustizia un presidio di solidarietà ai magistrati chiuderà i giorni del ricordo per Paolo Borsellino. g.i.

addio ai bus cabriolet per il mare l'amat li dirotta nel centro storico - giusi spica>( da "Repubblica, La" del 15-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Tra i nostalgici c´è anche Alessandro Rizzo, 15 anni, che ogni giorno, da quando è finita la scuola, va al mare con gli amici. Rigorosamente in autobus, perché i genitori non vogliono comprargli lo scooter: «è un peccato che non ci siano più - dice - ma a volte i miei coetanei esageravano.

"odio questa città seppellitemi altrove" - stella cervasio ( da "Repubblica, La" del 15-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Odio questa città seppellitemi altrove" STELLA CERVASIO «Una Napoli senza cultura fa comodo a chi non ha cultura. Odio questa città, mi farò seppellire altrove». è l´amara invettiva di Roberto De Simone che ha scosso la serata finale del Premio Troisi. Il prezioso archivio del maestro della Gatta Cenerentola cerca casa.

de simone: "odio questa città mi farò seppellire altrove" - stella cervasio ( da "Repubblica, La" del 15-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Pagina XI - Napoli de simone: "Odio questa città mi farò seppellire altrove" STELLA CERVASIO L e dolenti note di De Simone sul momento no della cultura sono arrivate in coda a un ricordo di Massimo Troisi nella serata di chiusura della XIV edizione del premio dedicato all´attore a San Giorgio a Cremano, a Villa Bruno.

foto, moda, design, la creatività è 137a - renata caragliano stella cervasio ( da "Repubblica, La" del 15-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: la creatività è 137A RENATA CARAGLIANO STELLA CERVASIO Proprio qui, a questo tavolo, Andy Warhol e Joseph Beuys sedettero con un whisky nel mezzo, unendo sulle sponde del Mediterraneo l´arte d´oltreoceano con quella d´Europa. Era il City Hall, con cui Dino Luglio portava la vita notturna internazionale a Napoli.

"tutti a cena dalla pornostar" ( da "Repubblica, La" del 15-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Una percentuale alla criminalità organizzata "Tutti a cena dalla pornostar" Anche Jessica Rizzo alle feste di Tarantini per i primari Una cena dei primari con la pornostar Jessica Rizzo, organizzata da Gianpaolo Tarantini. E poi ancora i rapporti dell´imprenditore con il mondo politico (con l´ex assessore alla Sanità, Salvatore Mazzaracchio).

tarantini e le feste infinite "stasera tutti da jessica" - gabriella de matteis giuliano foschini ( da "Repubblica, La" del 15-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Jessica Rizzo In una conversazione dell´ottobre del 2001, per esempio, Canfora e Tarantini parlano di alberghi lussuosissimi da prenotare per Canfora e per i suoi collaboratori in occasione di un incontro a Roma da tenersi il 13, al quale partecipano i più importanti primari pugliesi.

il lazio tra identità e cultura parte il festival nei borghi e nelle isole - tiziana guerrisi ( da "Repubblica, La" del 15-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: l´inviato del Corriere della Sera Gian Antonio Stella, autore con Sergio Rizzo de "La casta". E poi un tuffo nella realtà tunisina con concerti, spettacoli e film. Per raccontare le isole al centro di rotte umane. E il mare come luogo di scambio, incrocio, ma anche di fuga e di ricerca di nuovi inizi.

il muro di torino che divide i bambini - vera schiavazzi torino ( da "Repubblica, La" del 15-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: dice Massimo Rizzo, vicepresidente della Di Vittorio ? per questo ci dispiace questo imbarbarimento». Per oggi, i vertici della Di Vittorio hanno convocato i capi-scala: «Cerchiamo di rimediare, qui perdiamo tutti la faccia, fate attenzione ai vostri ragazzi e aiutateci a convincere gli altri che non occorre nessun muro».

Il tocco magico di Jarrett ( da "Manifesto, Il" del 15-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: FIRENZE Il tocco magico di Jarrett Gabriele Rizza Il Brunello è stato tonificante. Anche gli spaghetti. Nel senso che hanno creato l'atmosfera. Giusta, rilassata, disponibile. Complice e flessuosa come le mani, il corpo, i movimenti, i tocchi, le intese, gli sguardi degli interpreti, come i loro inchini alla fine, le mani giunte e gli applausi,

COSTI DELLA POLITICA ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)" del 15-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Ovest sezione: PRIMO PIANO (Bonifiche) data: 2009-07-15 - pag: 2 autore: COSTI DELLA POLITICA IL DIBATTITO SULLA RIFORMA CALDEROLI 15 Enti subalpini. Sono i soggetti gestori affiliati all'associazione nazionale Gargano (presidente Anbi): «L'ultima bozza del Ddl toglie obbligatorietà e unitarietà, ci parifica ai circoli di caccia»

Una leggina di 32 pagine (per salvare un albero) ( da "Corriere della Sera" del 15-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Corriere della Sera sezione: Prima Pagina data: 15/07/2009 - pag: 1 Ecoburocrazie Una leggina di 32 pagine (per salvare un albero) di SERGIO RIZZO Ecco sedici pagine sulla Gazzetta Ufficiale, e altrettante nel Bollettino siciliano, per dichiarare di «notevole interesse pubblico» un albero: un pittosporo di un giardino di Messina. A PAGINA 21

In auto con un chilo di diamanti ( da "Corriere della Sera" del 15-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: cervellone» del Viminale spunta un nome che fa rizzare i capelli ai poliziotti. È quello di Leonardo Notarbartolo (foto), 57 anni, palermitano trapiantato a Torino, ritenuto la mente del «colpo del secolo»: l'assalto (nel 2003) al World Diamond Center di Anversa, che fruttò un bottino di 200 milioni di euro in preziosi.

Una leggina di 32 pagine per un pittosporo ( da "Corriere della Sera" del 15-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Quando fa molto caldo, sotto quella chioma c'è un fresco incredibile. Non sa che cos'è, d'estate, prender il caffè lì sotto». Interesse pubblico Otto anni di istruttoria per dichiarare una singola pianta siciliana di interesse pubblico Sergio Rizzo

La missione (simulata) di sei cosmonauti ( da "Corriere della Sera" del 15-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: anche scienziati italiani tra cui Angela Rizzo e Aldo Roda delle Università di Milano e Bologna. Non ci sono mai stati dei problemi? «È emerso solo qualche disagio dice per adattare il corpo al giorno e alla notte senza la luce del Sole». Ora si valuteranno i risultati e da gennaio inizierà un'altra più consistente sfida.

<H ( da "Corriere della Sera" del 15-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Lettere al Corriere data: 15/07/2009 - pag: 35 Tutti frutti di Gian Antonio Stella Se è «Viky» a salutare i turisti di Venezia «H ello, my name is Carmela, welcome in New York!» Ve l'immaginate un cartellone che vi accogliesse così all'aeroporto Jfk della Grande Mela, che pure è una città cosmopolita? Sarebbe ridicolo.

Ha firmato il Preso con un chilo di diamanti ( da "Corriere della Sera" del 15-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Quello che esce dal «cervellone» del Viminale fa rizzare i capelli ai poliziotti. Alla guida dell'autovettura c'è Leonardo Notarbartolo, 57 anni, ritenuto «la mente» di quello che era stato soprannominato il colpo del secolo: l'assalto, nel 2003, al World Diamond Center di Anversa. Un bottino che varia tra i 150 e i 200 milioni di euro.

santa maria la nova le opere tornano a pisani - stella cervasio ( da "Repubblica, La" del 16-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: STELLA CERVASIO SI CHIUDE la via crucis dei quadri di Gianni Pisani a Santa Maria La Nova. Ieri Giuseppe Reale, presidente dell´associazione "Oltre il Chiostro", ha annunciato che anche le ultime opere di Pisani della "Via Crucis Via Lucis" sono state ritirate dall´artista, che le aveva offerte nella disponibilità dell´associazione perché fossero esposte per 99 anni nel complesso

le opere di pisani - stella cervasio ( da "Repubblica, La" del 16-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Pagina X - Napoli Le opere di pisani STELLA CERVASIO I n una nota Pisani, ex direttore dell´Accademia di Belle Arti, i cui lavori sono ospitati anche nei musei di Capodimonte e Madre, riepiloga la vicenda. «Un giorno di aprile apprendo che 14 dei 16 gessetti della mia Via Crucis erano sotto sequestro.

restaurato lo scafo su cui gli abitanti tentarono la fuga dalla furia del vesuvio - stella cervasio ( da "Repubblica, La" del 16-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: fu rinvenuta coperta di sabbia nel 1982 STELLA CERVASIO è uno dei reperti più importanti mai trovati al mondo. Torna dopo una prima fase di restauro. Non era più grande di un gozzo, ma quella barca doveva portare in salvo gli ercolanesi dalla furia del vulcano. Non riuscirono ad arrivare all´altra sponda.

"il ciak ha trovato casa tra due anni alla bovisa" - sara chiappori ( da "Repubblica, La" del 16-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Stella con Bebo Storti. Una volta questi spettacoli sarebbero andati al Ciak. «Allo Smeraldo facciamo anche i Legnanesi, Proietti, Ranieri, i concerti di Branduardi, Metheny, Picco, Bersani. Diciamo che il Ciak integrerà lo Smeraldo. In fondo sono emanazione di una stessa idea: l´importanza del teatro popolare».

Sky, la Rai cade dal satellite ( da "Manifesto, Il" del 16-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Voto contrario dei due consiglieri di area Pd Rizzo Nervo e Van Straten, astenuto il presidente Garimberti, non voto di De Laurentiis (Udc). En plein storico per Antonio Marano. L'uomo del Carroccio che ha guidato RaiDue d'ora in poi diventa il re dell'etere, coordinerà l'offerta radiotelevisiva con competenza su palinsesto tv e marketing, diritti sportivi,

Rai, Marano con otto super-deleghe Il Pd: così un dg ombra ( da "Corriere della Sera" del 16-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Contro i due di centrosinistra (Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten). L'Udc Rodolfo de Laurentiis non ha partecipato al voto. Critici i consiglieri di opposizione. Rizzo Nervo: «Marano è il direttore generale ombra ». Van Straten: «Il provvedimento di Masi non risolve nessun nodo organizzativo reale».

i "fannulloni" di sala delle lapidi - sara scarafia ( da "Repubblica, La" del 17-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: la paralisi di Sala della Lapidi diventa anche la nostra». Un´ora di seduta, in base alle presenze dei consiglieri dall´inizio dell´anno fino a ora, è costata circa 1.700 euro solo in gettoni di presenza. Gli inquilini di Sala delle Lapidi guadagnano 156 euro lordi per ogni seduta di Consiglio e commissione, per un tetto massimo di 21 sedute.

graduatorie precari, arriva la polizia - bianca de fazio ( da "Repubblica, La" del 17-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Il Tar del Lazio ha più volte detto, però, che non in coda dovevano andare quei prof, penalizzati rispetto agli altri colleghi, ma nel posto che spettava loro in base al punteggio accumulato. Un pasticcio al quale il Ministero di Maria Stella Gelmini (foto) non ha ancora posto rimedio.

( da "Corriere della Sera" del 17-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Anche se talvolta dice cose sorprendenti. Per esempio, ha dichiarato al Sole 24 ore che non era stato tolto un euro al Sud. Poi che ci vuole una banca per il Sud. La crisi avanza e la strategia del governo è incrociare le dita, a Treviso come a Napoli». Sergio Rizzo

Crolla il palco di Madonna, un morto ( da "Corriere della Sera" del 17-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: come può testimoniare chi ha assistito ai concerti italiani di questi giorni, è addirittura previsto il transito di automobili. Roberto Rizzo Lo schianto La struttura collassata nello stadio Vélodrome di Marsiglia (Afp) Il testimone «Dal rumore sembrava un'esplosione. Poi è venuto giù tutto come un castello di carte»>

TORNARE AL NUCLEARE PERCHÉ È LEGITTIMO ( da "Corriere della Sera" del 17-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: come ha ricordato Sergio Rizzo nel Corriere del 13 luglio, di mantenere in funzione le centrali esistenti. Alla sua domanda (se sia possibile non tenere conto di un referendum senza tornare alle urne) occorre dare due risposte. In primo luogo la giurisprudenza è generalmente del parere che la materia del referendum non possa essere rimaneggiata per almeno una legislatura.

( da "Corriere della Sera" del 17-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: da cui ha avuto la figlia Stella. E adesso? «Se non lascerò Parigi, forse tornerò a vivere a Roma. Mi sento molto italiana. In Francia faccio cinema, non vedo perché non potrei farlo nel mio Paese. Il mio ultimo film qui fu Amnèsia di Salvatores». A Parigi passa da film claustrofobici come Panico di Richard Anconina dov'è «un'apicultrice testa matta»

De Paolis nuovo direttore di RaiSport ( da "Corriere della Sera" del 17-07-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Ma il consigliere Rizzo Nervo avvisa: «Ruffini non si tocca». Intanto il Giornale Radio Rai ha proclamato lo stato di agitazione permanente. Contro il piano di scorporo del settore ipotizzato dal dg Mario Masi. Che, su richiesta del Cda, dovrà riformulare un piano di rilancio della radio completo di business plan.


Articoli

(sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 02-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 02/07/2009 - pag: 4 Asse tra il presidente di Promos e l'ad della Soge, Lucio Stanca che aveva chiesto la separazione dei livelli di responsabilità «Via la politica faziosa dall'Expo» Appello di Ermolli. «Più managerialità». Un messaggio alla Lega Via la politica faziosa dal cda di Expo. Il messaggio lanciato dal superconsulente, Bruno Ermolli è chiaro. «Bisogna distinguere - attacca il presidente della Promos, in una lunga intervista ad Apcom - la politica istituzionale che ha tutto il diritto-dovere di indirizzare e controllare l'evento e la società di gestione che ha il diritto-dovere di operare managerialmente e non facendo politica di fazione perché non esiste». Poi addolcisce la pillola. «Mi sembra che adesso si sia capito questo messaggio, che si stia lavorando in questo senso». La precisazione, non cancella il contenuto del messaggio. Vale per il passato e per il futuro. Soprattutto per il presente. Non risparmia nessuno. A partire dalla Lega che con Leonardo Carioni ha spesso osteggiato le decisioni del cda. Ma potrebbe valere anche per la Regione, anche se il riferimento alla «politica istituzionale» sembrerebbe smentirlo. Basta però ricordare che Paolo Alli (consigliere in quota Pirellone) non ha mai fatto mistero di non gradire certe scelte del consiglio di amministrazione. La dichiarazione di Ermolli arriva a distanza di tre giorni dalla presa di posizione dell'ad, Lucio Stanca sulle pagine del Corriere della Sera. «Bisogna dare più forza alla politica nel suo ruolo di indirizzo e depurare il momento tecnico ed esecutivo dalla politica stessa. L'impegno del centrodestra e del centrosinistra ci ha consentito di vincere l'Expo e ci dà forza. Purché si limiti appunto alla fase di indirizzo, perché quando entra nella dimensione del fare diventa un problema». Insomma: la richiesta è quella di una netta separazione tra la funzione di indirizzo e di controllo della politica, e l'attività operativa della società. che gestirà l'evento del 2015. Ma Ermolli lancia anche un altro allarme. Se si dice sicuro dei finanziamenti da parte del governo e delle istituzioni locali, chiede di premere l'acceleratore sull'apporto dei privati, grandi assenti in questa fase della partita. «A questo punto - continua Ermolli - c'è solo da sperare che gli organismi centrali siano in grado di coinvolgere i privati perché non è solo questione di finanziamento pubblico ma è questione di tutta una miriade di iniziative private per fare business. Senza contare che ci sono le iniziative per la cooperazione per le aree in via di sviluppo: abbiamo una iniziativa che è sia sociale che economica se viene ben gestita». Anche se l'ultima parola è di ottimismo. «Guai se non siamo ottimisti. Io ritengo che arriveremo puntuali con tutti gli investimenti pubblici e privati che servono. Parliamo di sei anni, in sei anni si fanno tante cose». Maurizio Giannattasio Tensioni Bruno Ermolli ( tondo) chiede che la politica faziosa stia fuori dall'Expo

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il libro di Livadiotti (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 02-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Tempo Libero data: 02/07/2009 - pag: 17 La presentazione «Magistrati Ultracasta» il libro di Livadiotti È stato presentato ieri, nel residence di Ripetta, il nuovo libro di Stefano Livadiotti, «Magistrati. L'ultracasta» (Bompiani). Alla tavola rotonda, con l'autore, sono intervenuti Luciano Violante, il magistrato Giacchino Natoli, Oreste Dominioni, presidente dell'Unione Camere Penali Italiane, e Maurizio Laudi, segretario generale di Magistratura Indipendente. L'incontro è stato moderato da Giulio Anselmi, presidente dell'Ansa : «Quello di Livadiotti non è un libro contro i magistrati - ha commentato Anselmi - ma contro la degenerazione del sistema. Un libro pieno di capi d'accusa, che richiede coraggio e consapevolezza ». Un pamphlet duro che arriva dopo un altro libro sulle «caste», nello specifico quella dei sindacati che Stefano Livadiotti, giornalista de L'Espresso, ha pubblicato lo scorso anno («L'altra Casta. L'inchiesta sul sindacato», Bompiani) e che segue «La Casta» (Rizzoli) dei politici di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella. Livadiotti riporta dati, statistiche e fatti, tematiche su cui si è discusso a lungo nel corso della presentazione: le toghe italiane sono quelle con le paghe più alte di tutta l'Europa continentale, ricevono pensioni d'oro e, in tema di ferie, non mancano le sorprese (i magistrati dispongono di 52 giorni ogni 12 mesi). L'«ultracasta» dei giudici, descritta da Livadiotti, risulta anche «intoccabile»: statisticamente giudici e pubblici ministeri hanno 2,1 possibilità su cento di incappare in una sanzione, e nell'arco di otto anni quelli i magistrati rimossi sono stati lo 0,065%. Una vicenda, simbolica, coinvolge il «terzo potere»: un magistrato sorpreso nel 1973 a molestare un ragazzino in un cinema romano di periferia fu assolto perchè momentaneamente «incapace». Stefano Livadiotti, in piedi, con Anselmi e Violante

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perquisita la sede di askatasuna "tirano sempre in ballo noi" (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 07-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina IV - Torino L´inchiesta Perquisita la sede di Askatasuna "Tirano sempre in ballo noi" «Sono stati arresti ad orologeria per il G8, potevano fare tutto dieci giorni fa o tra venti giorni: invece la magistratura evidentemente si è messa al servizio del governo», afferma Lele Rizzo, leader del Network antagonista torinese e uno degli esponenti storici di Askatasuna, centro sociale di corso Regina Margherita perquisito all´alba di ieri. «Veniamo tirati in ballo ogni volta - lamenta - e anche questa volta è così: tra gli arrestati ci sono persone che fanno parte dell´autonomia torinese, ma il corteo era degli studenti. Non siamo nuovi a questo atteggiamento, né ci spaventa, ma il nostro ruolo era marginale, pur essendo siamo sempre al fianco di questo movimento».

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chiavi consegnate, case no in via rizzo sale la tensione (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 07-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina III - Palermo La protesta Chiavi consegnate, case no in via Rizzo sale la tensione Avevano chiesto in massa il permesso di ripulire le case che aspettano da vent´anni, ma è stato accordato ad appena sei persone. Tanto è bastato per scatenare la rabbia delle famiglie di via Ammiraglio Rizzo: ieri pomeriggio una trentina di assegnatari, fra quelli che hanno già ottenuto le chiavi, hanno occupato per protesta alcuni degli appartamenti. «Ma se non ci danno tempi certi - dice Salvatore Liberto, uno di loro - entro la fine della settimana andiamo a occuparle tutte». Ma che succede in via Rizzo? Di fatto, nonostante gli appartamenti siano stati completati, i lavori sono ancora in corso, e l´area è ancora nella disponibilità dell´impresa che negli anni ha accumulato un enorme ritardo. Ai 204 assegnatari però sono state ugualmente consegnate le chiavi. Che sono stati costretti a riporre nella borsa: non si può entrare a casa né per pulire né per sistemare i mobili se non chiedendo il permesso. Gli assegnatari, però, hanno già cominciato a pagare l´affitto. «Un´assegnazione bluff», denunciano. A loro risponde il direttore dei lavori per conto del Comune, Iano Monaco, che ha incontrato le famiglie per sedare la protesta: «Le chiavi sono state consegnate perché altrimenti le assegnazioni sarebbero decadute - dice - se così fosse accaduto, i tempi si sarebbero allungati a dismisura. Ho spiegato alle famiglie che entro giovedì daremo loro un cronoprogramma. Le case sono in un´area che è ancora un cantiere ed è possibile entrarvi, sia per pulire che per sistemare i mobili, ma a scaglioni. Stiamo facendo tutto il possibile perché i lavori si concludano al più presto».

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scoppia l'incendio, sgomberato un palazzo - romina marceca (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 07-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina VIII - Palermo Scoppia l´incendio, sgomberato un palazzo Panico a due passi da via Ammiraglio Rizzo. Le fiamme partite da un computer Distrutto un appartamento La tromba delle scale invasa dal fumo ROMINA MARCECA C´E´ chi è scappato in ciabatte per strada, chi per la paura è cascato a terra paralizzato dall´angoscia. Una donna incinta, invece, ha stretto con le mani il suo pancione quasi a proteggerlo mentre scappava trafelata dalla sua casa. Panico ieri pomeriggio in via Giorgio D´Antiochia 2, nel quartiere Montepellegrino: un incendio causato da un corto circuito ad un computer ha distrutto in parte un appartamento al quarto piano. Un centinaio e più di residenti sono stati sgomberati dalla polizia e dai vigili del fuoco. Le fiamme si sono sviluppate nell´abitazione della famiglia Passarello-Vitale. A notare il fumo che stava uscendo dalla casa il figlio più piccolo della coppia, un ragazzino di 9 anni. «Stavamo rientrando dal corso pomeridiano di recupero - racconta ancora sotto shock, distesa in ambulanza, Eleonora Passarello - Quando ho aperto la porta di casa ho visto l´inferno di fuoco e fumo. Non ho pensato ad altro che a mettermi in salvo e siamo fuggiti via». In strada la donna si è poi ritrovata con il marito e l´altro figlio, di 17 anni. Dopo lo scampato pericolo la donna, che è rimasta anche lievemente intossicata per le esalazioni di fumo, non ha retto allo stress ed è stata soccorsa dagli operatori del 118 ma ha rifiutato di essere trasferita in ospedale. Intrappolati, dal quinto al nono piano, gli altri inquilini che hanno trovato rifugio sul terrazzo del condominio. Il palazzo di via D´Antiochia fa angolo con la via Ruggero Marturano e ieri le due strade sono rimaste chiuse al traffico per almeno due ore con ripercussioni sulla circolazione. L´allarme al 113 è scattato poco dopo le 16,30. In un primo momento sul posto si è recata solo la polizia con due pattuglie del Falchi, pochi minuti dopo sono arrivate anche tre squadre dei vigili del fuoco con due autoscale. I pompieri hanno inondato d´acqua l´appartamento dall´esterno ed evitato che le fiamme raggiungessero anche gli altri appartamenti. Il computer si trovava in salotto e le lingue di fuoco sono state visibili anche dalla strada. Il rogo ha anche intaccato la camera da letto e alcuni mobili della casa sono stati distrutti. «Abbiamo perso tutto - dice dalla barella la signora Passarello - l´importante è che siamo tutti vivi». I vigili del fuoco hanno poi effettuato un sopralluogo per verificare la stabilità della struttura che è risultata ancora agibile. Alle 19 gli inquilini hanno fatto rientro nelle loro case.

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don pasquale, l'ironia surreale (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 07-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina I - Napoli Il teatro Alle 21 all´Arena Flegrea, nell´ambito del Festival d´Oltremare, l´opera di Donizetti con la regia di Bauduin Don Pasquale, l´ironia surreale Dario Fo con un Mistero buffo in versione "reloaded", e poi la lirica, il balletto, il jazz più raffinato. Napoli ancora in palcoscenico da oggi all´11 agosto con gli spettacoli del Festival d´Oltremare all´Arena Flegrea della Mostra d´Oltremare. Una joint-venture che vede interagire la Fondazione Napoli Teatro Festival Italia e il San Carlo. Stasera alle 21 il Don Pasquale di Donizetti, capolavoro di surreale ironia con la regia di Mariano Bauduin. STELLA CERVASIO ALLE PAGINE XII E XIII

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festival d'oltremare un ironico donizetti per la prima serata - stella cervasio (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 07-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina XII - Napoli Festival d´Oltremare un ironico Donizetti per la prima serata STELLA CERVASIO "Celibatario", uomo di età avanzata non ammogliato. è l´aggettivo desueto che accompagna nella lista di "personaggi e interpreti" il nome del Don Pasquale sul quale nel 1843 - cinque anni prima di morire - ironizza Donizetti nella sua terza opera comica dopo L´elisir d´amore del 1832 e la Fille du régiment concepita otto anni più tardi. La parodia del motivo teatrale settecentesco del contratto di matrimonio e dell´uso sociale della pretesa di scegliere la moglie all´erede è stata fatta slittare in avanti dalla lettura di De Simone, che ha intravisto nell´intento di Donizetti un´anticipazione della belle époque. E tale l´aveva resa nei primi anni Novanta, nell´edizione tagliata sul piccolo teatro Lauro Rossi di Macerata. Anche la ripresa registica di Mariano Bauduin in scena stasera alle 21 (e in replica alla stessa ora il 10 e il 12 luglio) all´Arena Flegrea mette avanti le lancette della storia. è il primo appuntamento del Festival d´Oltremare che da oggi all´11 agosto propone una selezione di un certo tono di lirica, balletto e jazz come frutto di interazione fra la Regione, Napoli Teatro Festival Italia e il San Carlo, con la location privilegiata dell´Arena Flegrea, finora sottoutilizzata. Scelte mirate, pochi titoli ma di qualità, come il Mistero buffo che dal 2002 non viene ripreso da Dario Fo (20 luglio), o le due proposte del sempre ricercato festival Angeli Musicanti: i fiati di Paolo Fresu che con chitarra e sintetizzatore di Ralph Towner, il 13 luglio, offriranno un mix di jazz ed etnica. Come il Brad Mehldau Trio che ben conoscono i cultori di Kubrick e Wenders. Balletto alla riscossa con Zorba il greco (8 luglio) e dal 7 agosto la chiusura con una Butterfly che non guasta mai. Si comincia con Don Pasquale. «L´interpretazione - dice Bauduin, ora regista dell´opera, per anni assistente del maestro della Gatta Cenerentola - è spesso ironica fino al surreale soprattutto per Malatesta e Notaro, che sembrano riferirsi a un mondo rievocato contrappuntisticamente tra My Fair Lady e l´estetica dannunziana. La regia si costruisce su gesti e atteggiamenti che rimandano a una nuova società borghese, un nuovo pubblico che stava dimenticando come si rideva».

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il comune blocca i blue berets "hanno taciuto i legami col msi" - franco vanni (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 07-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina XII - Milano Il Comune blocca i Blue Berets "Hanno taciuto i legami col Msi" Il Pd: c´è stata volontà di non vedere, ora il metrò è incustodito De Corato: "Nuova gara a settembre" La Russa: "Ma i volontari non dovranno più pesare sulle casse pubbliche" FRANCO VANNI Il Comune ha bloccato le ronde dei Blue Berets. Fino alla fine dell´estate, i baschi blu non faranno più vigilanza in strada e sul metrò. La decisione del sindaco Letizia Moratti arriva dopo le polemiche per il fatto che il presidente dell´associazione, Vincenzo Scavo, risulta iscritto all´Msi di Gaetano Saya, il partito delle "ronde nere" che ha per simbolo il sole nero, stemma del misticismo nazista. A comunicare il "congelamento" del rapporto con i berretti blu è il vicesindaco Riccardo De Corato: «Aspettando l´emanazione del decreto attuativo del pacchetto sicurezza - scrive in una nota - abbiamo deciso di sospendere l´attività dei Blue Berets, in attesa di sapere se rispetti o meno le condizioni di legge». Dovrà quindi essere la prefettura, a settembre, a valutare i requisiti dell´associazione. Ma una prima frenata sulla possibilità del ritorno delle ronde azzurre, per cui Comune e Atm hanno già stanziato 517mila euro, arriva dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa: «I volontari della sicurezza non dovranno in alcun modo pesare sulle casse pubbliche - taglia corto - quella del volontario non può diventare una professione». E intanto l´opposizione rilancia la polemica sulla gestione della sicurezza in città, visto che fino a pochi giorni fa i Blue Berets venivano portati ad esempio dalla giunta di «contributo alla sicurezza delle fasce deboli». Pierfrancesco Majorino, capo del Pd in consiglio comunale, mette le mani avanti sulla possibilità che l´associazione possa tornare in strada: «Non vedo le condizioni, è una storia finita». E aggiunge: «Tolti di mezzo loro, il problema della sicurezza sui mezzi pubblici rimane, soprattutto su linee di superficie come la 90-91». Quanto al cuore della vicenda, l´appartenenza politica del presidente dei Blue Berets Vincenzo Scavo, la senatrice del Pd Marilena Adamo attacca: «Giorni fa ho presentato un´interrogazione al ministro dell´Interno sospettando la vicinanza dei rondisti azzurri all´estrema destra e non ci ha risposto. La vicinanza esiste, evidentemente c´è la volontà di non vedere e non sapere». Sul fatto che Palazzo Marino potesse sapere dell´appartenenza politica di Scavo, De Corato precisa che: «Già nel 2008, su nostra specifica richiesta, Scavo aveva risposto di non avere nessun coinvolgimento nel partito». Una "buona fede" che nessuno prima di ieri aveva contestato. E che Francesco Rizzati, consigliere comunale del Pdci sembra riconoscere: «Quanto emerso - dice - era troppo anche per il vicesindaco, costretto a fare un passo indietro». Ieri mattina, dopo una serie di contatti con la prefettura e con l´avvocatura comunale, Palazzo Marino ha annunciato che avrebbe messo in discussione anche le altre convenzioni per la vigilanza con i City Angels e con l´Associazione poliziotti italiani. Il Comune temeva infatti che, dal momento che i servizi delle associazioni sono pagate con soldi pubblici, la nuova legge sulle ronde li avrebbe vietati. A sera, però, De Corato ha chiarito: «I City Angels fanno attività di assistenza alle fasce sociali deboli, non sicurezza. Per i poliziotti in pensione vale un regime diverso, essendo ex agenti delle forze dell´ordine». La vigilanza in strada delle associazioni, Blue Berets compresi, è cominciata nel maggio 2008. I tre corpi volontari hanno infatti vinto una gara pubblica che assegnava a ciascuno 296mila euro per prestare servizio fino all´aprile 2010. Ai Blue Berets, inoltre, era stato assegnato il pattugliamento serale in metropolitana. La sperimentazione, partita il 25 giugno, è durata poco. Giusto il tempo di capire cosa ci fosse davvero dietro alle ronde azzurre. SEGUE A PAGINA V

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filosofia, creatività e potere le idee s'incrociano sul palco - claudia franco (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 07-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina XVIII - Genova Rassegna a ingresso libero da domani con primo confronto fra Lindo Ferretti e Maggiani Filosofia, creatività e potere le idee s´incrociano sul palco Tra gli ospiti Coletti e Bergonzoni, Stella e Canfora, Garofano Prima conversazione su "Il mio e il tuo Dio" CLAUDIA FRANCO Un incontro inedito tra due spiriti liberi dalla vibrante poetica immaginifica, pesi massimi complessi per affinità e divergenze, con una domanda - Dove è il tuo Dio? - apre domani alle ore 21,15 la rassegna (a ingresso libero) "Incroci d´idee" di La Spezia. Sul Palco della Musica, gioiello liberty appena restaurato, nella zona del Boschetto, ci saranno Giovanni Lindo Ferretti e lo scrittore Maurizio Maggiani, che l´ha invitato a conversare su "Il mio Dio, il tuo Dio". Un confronto confidenziale che è anche rara occasione di un´apparizione pubblica di Ferretti, cantante e leader carismatico di gruppi che hanno colpito al cuore generazioni differenti, sconfinando dalla "musica da ballo per giovani proletari" e il punk filosovietico dei Cccp ai confini del pop con i Csi e Pgr, e ora cantore di cronache quotidiane terrene e divine. Gli Incroci proseguiranno il 13 luglio, ore 21,15, con i filosofi Simone Regazzoni e Sergio Givone su "Lost e la filosofia dei serial tivù", ovvero sui condizionamenti di massa della tv anche attraverso i serial di successo: c´è dietro una filosofia, o un piano prestabilito di manipolazione dell´audience? I rapporti tra la mente, la creatività e la parola saranno tema dell´incontro "Le parole e l´invenzione" tra Alessandro Bergonzoni e Vittorio Coletti (il 15 luglio, ore 21,15) mentre il 22 luglio sempre alle ore 21,15 Luciano Canfora e Gianantonio Stella dialogheranno sul tema di scottante attualità, "La natura del potere". La domanda è: meglio una finta democrazia o una forma di potere che si dichiari apertamente tirannide? La rassegna si concluderà il 24 luglio, alle ore 21,15, con i "Delitti imperfetti", i problemi del crimine, della colpa e della pena, sui casi di cronaca nera ancora irrisolti o riaperti dopo vent´anni che vedono il comandante dei Ris di Parma, Luciano Garofano, a confronto con la giornalista Ilaria Cavo. Poi il Palco della musica continuerà a essere cuore pulsante della città con il Festival internazionale del jazz, dal 16 luglio, e a fine luglio Aria festival.

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Ondata di arresti dopo gli scontri di Torino (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 07-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Primo Piano data: 07/07/2009 - pag: 10 Ondata di arresti dopo gli scontri di Torino Incidenti al vertice dei rettori, 21 in carcere. Occupati atenei in tutta Italia TORINO L'hanno chiamata operazione Rewind, riavvolgimento. «Abbiamo rivisto i filmati girati a Torino il 19 maggio spiega il capo della Digos Giuseppe Petronzi . Li abbiamo esaminati fotogramma per fotogramma, individuando i responsabili degli scontri del G8 Università». Con un blitz notturno, finito ieri mattina, la polizia ha arrestato 12 persone a Torino, 2 a Padova, 4 a Bologna e una all'Aquila; 35 le perquisizioni in case e centri sociali, fra cui il torinese Askatasuna, dove vivevano due arrestati. Una ventina gli indagati per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, lesioni aggravate e violenza privata; i feriti furono 20, il più grave, con una frattura scomposta al setto nasale, era l'agente Federico Gallo. Nel capoluogo piemontese 7 giovani sono finiti in carcere. Due manifestanti padovani sono ancora latitanti: uno di loro, ricercatore universitario, è in Iran, suo Paese di origine. Le immagini mostrano quella che il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli, ha definito la «mutazione genetica» del corteo: poco prima del Castello del Valentino, sede del G8, «si vedono le componenti pacifiche allontanarsi e i restanti 300 coprirsi il volto... Alla testa del corteo spunta uno striscione 'corazzato'. Da un cassonetto alcuni manifestanti estraggono mazze, fumogeni e caschi». Tra gli arrestati, tre leader torinesi dell'Onda: Alessandro Giai e Cecilia Stella, 23 anni, e il 34enne Luca Cientanni. In manette Max Gallob, del centro sociale Pedro di Padova, e un 24enne di Napoli, Egidio Giordano, rintracciato in Abruzzo. «Alcuni arrestati così l'aggiunto Sandro Ausiello hanno partecipato sabato agli scontri di Vicenza». E secondo il gip che ha ordinato le misure di custodia cautelare, ci sarebbe la possibilità della «reiterazione degli stessi reati durante il G8 dell'Aquila». Ieri una settantina di studenti dell'Onda ha occupato il rettorato di Bologna; analoghe iniziative a Roma, Napoli, Milano. «C'è la mano dei servizi segreti », attacca Luca Casarini. Per Vittorio Agnoletto, «arrestare dei manifestanti a due giorni dal G8 esaspera la tensione». «Arresti a orologeria» per il segretario del Prc, Paolo Ferrero. Caselli replica: «Il provvedimento non ha voluto colpire singoli gruppi politici ma difendere il diritto a manifestare pubblicamente qualsiasi opinione, purché in modo pacifico». La piazza e le proteste A sinistra, il corteo anti G8 Università, a Torino, il 19 maggio; a destra, il rettorato della Sapienza occupato, ieri, contro gli arresti (Tam Tam/Montesi) Marco Bardesono

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Scarico merci e Ztl in Paolo Sarpi (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 07-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 07/07/2009 - pag: 6 Scarico merci e Ztl in Paolo Sarpi «Pochi controlli, è di nuovo caos» Gli abitanti: violate le regole sugli orari. «Isola pedonale, Comune in ritardo» Il «ritorno al passato» è arrivato in furgone e ha parcheggiato all'angolo tra le vie Niccolini e Sarpi, appena fuori dalla zona a traffico limitato: «A Chinatown sono ricomparsi pure i verdurai abusivi». Sono ambulanti napoletani che fanno concorrenza ai cinesi, motorizzati pure loro, adesso, dopo una stagione finita di piccolo commercio etnico in bici. Il comitato dei residenti ViviSarpi ha osservato il quartiere e nell'ultimo mese ha visto ricomparire il «disordine, il traffico continuo carico-scarico merci fuori dalle 'finestre' consentite, e poi i carrellini sui marciapiedi, e grossisti e negozianti al dettaglio aperti sempre, sabato e domenica compresi. Le regole non vengono rispettate ». Eccolo, il ritorno al passato. «Sono diminuiti i controlli, ci sono meno pattuglie dei vigili urbani», è la spiegazione di Pier Franco Lionetto, il presidente del comitato: «Ma se il Comune allenta la pressione e non fa rispettare le ordinanze continua i cinesi non lasceranno Sarpi». Si riapre la ferita di Chinatown. Proprio mentre è in discussione nei consigli di zona 1 e 8 il progetto di pedonalizzazione definitiva dell'area: i parlamentini devono esprimersi entro il 17 luglio e il voto delle commissioni è già stato positivo. Sarpi 2 nascerà senz'auto e bus, ma l'assessore alla Mobilità, Edoardo Croci, assicura il ritorno dei taxi, con parcheggi in piazzale Baiamonti, largo Gadda e vie laterali. I residenti, e l'han fatto presente nei Cdz, vorrebbero anche posteggi temporanei per le auto per poter scaricare la spesa, ad esempio ma non hanno avuto garanzie. E ancora non c'è, sulla carta, nemmeno la linea della pista ciclabile. «Stringere sui tempi», questo chiede ViviSarpi. Una volta uscita dai consigli di zona l'isola pedonale dovrà infatti passare dalla giunta per l'approvazione definitiva. Poi vanno preparati i bandi e appaltati i lavori. Il Comune ha fissato tra gennaiofebbraio 2010 l'apertura dei cantieri e in un anno e mezzo la durata degl'interventi. Lionetto è preoccupato, «non ce la facciamo, siamo già in ritardo». Le due associazioni di negozianti aderenti all'Unione del commercio hanno appena approvato il progetto definitivo: «I lavori devono partire assolutamente a febbraio e concludersi in un anno », dice Giorgio Montingelli, delegato dei commercianti: «Il Comune garantisca sui tempi». Traffico Ancora polemiche su Ztl e grossisti in via Sarpi Armando Stella

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I Cesaroni cercano nuova protagonista (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 07-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Tempo Libero data: 07/07/2009 - pag: 10 RomaFictionFest I Cesaroni cercano nuova protagonista Nuova protagonista della quarta stagione dei «Cesaroni» cercasi. L'appuntamento è per oggi al RomaFictionFest, alla multisala Adriano dove, tra le 18 e le 22, la produzione della fortunata serie tv farà provini aperti alle ragazze di età compresa tra i 22 e i 28 anni. Ma il festival non si svolgerà solo a Roma. Anche quest'anno le quattro province della regione Lazio ospitano eventi serali legati alla manifestazione, curati da Tiziana Stella con Filippo De Luigi. Le anteprime delle fiction più attese della prossima stagione si potranno vedere, con ingresso libero, nelle piazze storiche del nostro territorio. Alle serate di gala si affiancano dunque serate dal taglio popolare per il grande pubblico. Oltre alle proiezioni (due a sera per ogni provincia, e in alcune occasioni alla presenza dei protagonisti) ci saranno momenti di musica e spettacolo in piazza. Alla fine di ogni serata verrà offerta al pubblico una degustazione di prodotti tipici del posto. Si comincia stasera nella provincia di Viterbo, in piazza Principe di Napoli a Ronciglione, alla presenza del presidente della Regione Piero Marrazzo, si proietta «Un coccodrillo per amico» di Francesco Marra, con Maurizio Mattioli e Barbara De Rossi; a Montefiascone, «Crimini» di Anna Negri, con Emilio Solfrizzi e Anita Caprioli. Domani si va a Rieti, nel Chiostro di Sant'Agostino, «Io e mio figlio» di Luciano Odorisio, con Lando Buzzanca e Daniela Poggi, mentre a Fara Sabina, «Nebbie e Delitti - 3» di Gianpaolo Tescari, con Luca Barbareschi e Natasha Stefanenko. Il 9 luglio sarà la volta della provincia di Frosinone: a Cassino «Il cacciatore di uomini» di Michele Massimo Turantini, con Luca Ward e Rachel Grant; a Ferentino «Non pensarci - La serie» di Gianni Zanasi e Lucio Pellegrini, con Valerio Mastandrea e Luciana Littizetto. Il 10 si chiuderà nella provincia di Latina: a Sabaudia «Un medico in famiglia - 6» di Tixiana Aristarco, con Giulio Scarpati, Lino Banfi e Margot Sikabonji; a Gaeta «Crimini» di Davide Marengo, con Rodolfo Corsato e Barbara Bouchet.

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il tam tam corre sul web "presìdi a banche e carceri e venerdì tutti in abruzzo" - sandro de riccardis franco vanni (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 08-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina 7 - Cronaca Il tam tam corre sul web "Presìdi a banche e carceri e venerdì tutti in Abruzzo" Nei siti la tre giorni di "mobilitazione diffusa" SANDRO DE RICCARDIS FRANCO VANNI MILANO - Mentre la rete aggiorna minuto per minuto il conto degli arresti, «le cariche e la caccia all´uomo degli sbirri», l´Onda si raccoglie e prepara la tre giorni di «mobilitazione diffusa» in tutta Italia. L´epicentro telematico della protesta è Indymedia.org, la rete delle reti, l´agenda che il movimento antagonista usa per fissare appuntamenti che poi saltano, si spostano, vengono «rilanciati». Presidi davanti a banche «per dare la scossa al capitalismo globale». Cortei fino alle carceri «contro la dimensione repressiva che ci racconta come organizzazioni paramilitari». Le altre arene del web, dove dare forma alla protesta, sono i forum dei siti delle associazioni Epicentro Solidale e 3e32, nate dopo il terremoto di Abruzzo e ora attive nell´organizzare l´opposizione al vertice dei grandi. «L´Aquila deve essere il centro di tutto», ripete Krono. Gli risponde Melanya, da Grosseto: «Si va a Roma, hanno fatto gli arresti, il casino va portato lì». Ed è da Roma che parte il tam-tam: sotto la storica sede della "radio di movimento" Onda Rossa, in via Volsci, un camper attrezzato con computer fa da "mediacenter" per gli antagonisti di tutta Europa. Pochi gli appuntamenti già fissati: oggi a Milano presidio in largo Carrobbio alle 18, a Padova ci si trova davanti al carcere dove è rinchiuso Max Gallob, anima del centro sociale Pedro, a Sulmona si terrà un forum su «disastri ambientali e sviluppismo». Ma la parola d´ordine è improvvisare, «essere imprevedibili per vincere la repressione». I blitz e le azioni di protesta sono annunciate con pochi secondi di anticipo su Ticker, un rullo di notizie aperto su Indymedia, che in queste ore serve anche per evitare gli arresti. Chi è in piazza scrive su Ticker informazioni dettagliate: «Blindati circondano stazione Termini, evitare di circolare da soli» è il messaggio postato alle 20 di ieri. «Ci muoviamo così, minuto per minuto, per sconfiggere l´intera operazione politica e giudiziaria messa in piedi per criminalizzare il movimento» dice Luca Casarini, un tempo leader dei no-global, dei Disobbedienti, oggi semplicemente «uno dei tanti che lavora a una mobilitazione diffusa». L´Onda sarà a Milano e Padova. A Torino e Vicenza. A Napoli e Bologna. E da qui si guarderà e si partirà per Roma e per L´Aquila. Per domani, nel calendario fragile di questa tre giorni di passione, è prevista la manifestazione pomeridiana davanti al Cie romano di via Galiera. Sempre per domani il sito Globalproject.info, altro portale della galassia antagonista, lancia invece ad Ancona «una Giornata Senza Frontiere: per liberare il porto dalle barriere e dalle gabbie dove si infrangono quei desideri di libertà e dignità che vengono dal mare». Ma l´appuntamento cui tutti guardano è il corteo all´Aquila di venerdì. Su Internet c´è la corsa alle adesioni, con la paura di essere fermati. Sui treni. Ai caselli. In corteo. «Non abbiamo mai creduto a chi parlava di arresti a orologeria - dice Lele Rizzo, portavoce del centro sociale Askatasuna di Torino, che conta tre militanti tra i dodici arrestati nel capoluogo piemontese - . In questi giorni è la galera il modo usato per reprimere il dissenso e intimorire il movimento».

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gli scritti di un filosofo che diventò profeta - stella cervasio (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 08-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina IX - Napoli La banca Il gruppo Wagner La crisi Lavoravo in banca, avevo disturbi nervosi e Spinoza mi aiutò: fu il mio medico, in un certo senso Entrai nella squadra di lavoro di Colli: aveva un grande amore per i moderni e Spinoza, così mi contattò subito Il suo pensiero era uno strumento della crisi Aveva previsto guerre creando due poli, a destra e a sinistra Visse per cinque mesi in Italia, venne per allontanarsi da Wagner ma il musicista andò anche lui a Sorrento Sossio Giametta e il nuovo libro "Introduzione a Nietzsche opera per opera" Il suo viaggio in una grande rivoluzione Gli scritti di un filosofo che diventò profeta STELLA CERVASIO Un´esplosione di pensiero. "Introduzione a Nietzsche opera per opera" è l´ultimo libro di Sossio Giametta (Bur Saggi, 579 pagine, 13 euro), scrittore, filosofo, traduttore originario di Frattamaggiore, che ora vive tra Milano e Bruxelles. Il pensatore tedesco si autodefinì «dinamite», ed è da questo che Giametta parte per tracciare ancora, come in un viaggio attraverso gli scritti di Nietzsche, la storia di una delle più grandi rivoluzioni nella storia della filosofia. Giametta, perché tornare a Nietzsche proprio ora? «Per me non ci sono mai state interruzioni. Dalla fine degli anni ‘50 mi occupo di lui. Da quando fui aggregato al gruppo di lavoro di Colli e Montinari, autori dell´edizione ancora oggi universalmente riconosciuta». Come nacque la vostra collaborazione? «Dall´editore Boringhieri dove Colli aveva appena iniziato un collana fortunata, "Enciclopedia di autori classici", seppe da un amico che avevo tradotto l´Etica di Spinoza non per pubblicarla, ma soltanto per poterla capire. Colli, storico della filosofia e filosofo torinese morto nel ‘79, direttore di collana anche per Einaudi e Adelphi, aveva un grande amore per i moderni, salvava solo Spinoza e Giordano Bruno e non potè fare a meno di contattarmi». Ma lei era un traduttore? «Veramente lavoravo alla Comit di Milano, la banca di piazza della Scala». Che c´entra la banca con la filosofia? «Avevo dei disturbi nervosi e Spinoza mi aiutava molto...». In che cosa? «Le cose nella mente si allontanavano le une dalle altre, Spinoza fu il mio medico: mi procurò i ponti per ricollegarle. Colli apprezzò molto il mio lavoro e mi commissionò anche una traduzione del "De bello gallico"». Lei è stato testimone di un periodo importante della cultura italiana. La difficile ricognizione delle carte di Nietzsche, il rifiuto di Einaudi di pubblicare un pensatore di destra... «Lasciai la banca. Cominciammo a lavorare tra Firenze e Weimar: Italo Calvino ci aveva soprannominati "Nietzsche Boys". Avemmo accesso all´archivio Goethe-Schiller di Weimar, che contiene anche i manoscritti del filosofo tedesco. Un´avventura affascinante: ho collaborato all´edizione critica Colli-Montinari, ora edizione di riferimento nel mondo. Del tedesco avevo le basi, ma per tradurre mi sono perfezionato ad Amburgo. Spinoza mi ha dato il via, grazie a Colli ho aggiunto Nietzsche e Schopenhauer». Però nel libro è anche un po´ critico nei confronti di Colli. «A volte. Io non lo seguivo sulla via della mistica, quando parlava del Nietzsche irrazionale: il mio indirizzo è più illuministico». Lui però era il capo. Che accadeva quando non eravate sulla stessa linea d´onda? «Discutevamo, io ero comunque la parte debole, e con lui rischiavo. Una volta mi ha minacciato di non rivolgermi più la parola perché sostenevo le ragioni di Benedetto Croce. Per lui il filosofo napoletano non contava molto. E pretendeva che le sue scelte fossero rispettate: era un tipo "iniziatico": amava i circoli ristretti, molto esclusivi. Faceva riferimento alla settima lettera di Platone». Quella che sostiene il principio dell´aristocrazia? «Quella in cui parla di ciò che i filosofi non dicono, riservato a pochi». Lei voleva essere più divulgativo... «Non direi, sarebbe un alleggerimento. Ero per una filosofia aperta a tutti e non di una setta, di un circolo chiuso». E chi ha vinto, lei o Colli? «Lui ha i suoi affezionati, i suoi fan, ma io sono per la filosofia dei classici, per la profunda claritas, la profonda chiarezza». Ma Nietzsche può diventare per tutti? «è una matassa imbrogliatissima. Ma in questo libro, che raccoglie tutte le introduzioni alle opere che ho curato, io fornisco una chiave: quella della ribellione alla falsità. Se si applica questa chiave, si capiscono anche gli errori (come quello di ritenere ammissibile la schiavitù o la sopraffazione) che l´ha fatto andare oltre il segno. Un filosofo quando parla lo fa sempre entro i binari dell´etica, invece lui per voler vedere la durezza della vita è andato fino a lì, spinto sotterraneamente senza saperlo dalla corrente dell´epoca. Ha costruito il cuore del fascismo ma nell´empireo della filosofia». Nietzsche è stato anche a Napoli, rimanendone fortemente incantato. «è stato a Sorrento cinque mesi. Ironia della sorte, era andato in Italia con un´amica, con l´intento di allontanarsi da Wagner, ma invece il musicista andò anche lui a Sorrento e si rividero. Qualcuno dice che poi andò in Sicilia per seguire delle relazioni omosessuali, io ritengo che volesse incontrare nuovamente Wagner, perché voleva riconciliarsi dopo che le loro strade si erano divise: ci andò improvvisamente da Genova, e in quel periodo Wagner era in Sicilia anche lui. L´incontro non ci fu, ma neppure la vita dissoluta. Mann dice che il distacco di Nietzsche da Wagner è stata una cosa molto importante per la cultura europea, ebbero un grande sodalizio di sette anni, fu il musicista a suggerirgli di scrivere "La nascita della tragedia". Il pensiero di Nietzsche si sviluppava e quest´amicizia cominciò a stargli stretta, sentiva che poneva limiti alla sua originalità». Perché l´opera si è prestata a tanti travisamenti? «Senza volerlo il suo pensiero era uno strumento della crisi dell´epoca. Nessuno vuol capire che la crisi della filosofia coincide con quella della civiltà cristiana europea, che era arrivata al suo tramonto». Quale sarebbe stato il pensiero di Nietzsche oggi, a proposito dell´ipocrisia? «Si sarebbe confermato nella sua diagnosi della crisi, infatti noi non ne siamo usciti. Tra l´altro, aveva previsto le guerre: aveva detto ci saranno guerre come non si sono mai state. Parlava del cosiddetto "allevamento degli uomini", della razza, del matrimonio da cui è meglio escludere chi non è sano. La crisi aveva creato una polarizzazione: quelli di destra, di cui Nietzsche è il prototipo, e quelli di sinistra, che hanno definito il suo un radicalismo aristocratico». Come si può recuperare oggi? «Nietzsche era un grande moralista, un grande poeta, uno psicologo, un profeta, e aveva altre qualità ancora, tutte le grandi verità che ha detto fanno sì che la gente non possa accettare che sia quello che ha costruito il cuore filosofico del fascismo. Ha trasfigurato la crisi come eterno conflitto della natura, di tutti gli esseri, e come dominio dei forti sui deboli, una visione tragica, poetica, dionisiaca. Con questa poeticizzazione della crisi, le ha dato corpo spirituale e accelerazione».

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la natura chiama, sten risponde - stella cervasio (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 08-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina XIV - Napoli Alle 20.30 al Lanificio 25 c´è il writer con la performance "Animali contro i cambiamenti climatici" La natura chiama, Sten risponde STELLA CERVASIO Il pinguino che protesta al megafono contro lo scioglimento dei ghiacci, l´elefante che calpesta la jeep che porta i suoi persecutori, cacciatori di avorio. E, se potessero, anche i nostri randagi che urlano contro chi li abbandona - senza che i tutori della legge la facciano rispettare: esiste una punizione per chi "dismette" i propri animali. Vivaddio l´arte non serve solo al mercato, ma anche all´impegno civile - questo sconosciuto. Vedremo stasera al Lanificio se la forza della creatività è ancora in grado di coinvolgere chi non si interessa solo di gossip e di politica marcia. Pittura seriale ma solo nelle intenzioni. Mettetevelo bene in testa: sono artisti veri quelli della street art, basta vedere ciò che fa Sten, il writer che solo stasera alle 20.30 all´ex Lanificio di Porta Capuana per la Carlo Rendano Association si lavorerà le pareti per ricordare a tutti non un trito slogan, ma una ben attiva e chiara "sentence": la natura rivendica rispetto e l´arte si mette al servizio del "no" alla quotidiana distruzione che l´uomo suicida fa del proprio ambiente. Un po´ come Lichtenstein, che con i "pixel" ante litteram dei suoi fumetti ingannava lo sguardo dello spettatore, creando una forma di visione interattiva, la lettura del pioniere dello "stencil graffiti" si definisce a seconda della distanza dall´opera. Sten e Lex, coppia di artisti con studio in via dei Piceni nello storico quartiere San Lorenzo di Roma - culla ideale del graffitismo - hanno praticamente inventato la mezza tinta nello stencil, che però non viene mai ripetuto più di una volta, pur essendo tecnica reiterativa per eccellenza. Un po´ parafrasi, forse anche involontaria, dello slogan della Pistoletto Wonderland "Love Difference", Love and Dissent è una galleria di arte romana dove il dissenso trova casa e l´arte è sempre espressione di una emergenza sociale. Dopo aver lavorato con Medici senza frontiere, Emergency e la Casa di Peter Pan, Love and Dissent mettono il dito nella piaga dell´indifferenza generale di fronte al cambiamento del clima, problema gravissimo ma ignorato da tutti per ignoranza e superficialità. La tecnica di Sten - che ha esposto anche al Madre - ha incuriosito Banksy, il celebre e misterioso writer di Londra: ha riscontrato affinità con il proprio lavoro per l´uso della mezza tinta introdotto nella tecnica dello stencil, che avvicina i risultati di Sten a quelli dell´incisione e delle antiche stampe. Non può che avere effetto dirompente, com´era con la Cracking Art, che aveva al centro proprio la natura da salvare (le tartarughe in plastica riciclata della Biennale del 2001, i pinguini di Biella del 2005, i coccodrilli rossi di Bergamo nel 2007 e così via). Non è detto che avrà forma di animale, ma ciascuno capirà che cosa intende Sten con un grande murale fatto di poster a stencil pre-realizzato nello studio romano dell´artista e rifinito stasera al Lanificio.

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firenze parcheggi, la fuga continua si dimette un altro consigliere (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 08-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina VI - Firenze Carlo Lassandro era indicato da Ser Servizi Spa Firenze Parcheggi, la fuga continua si dimette un altro consigliere Firenze Parcheggi, la fuga continua. Si dimette un altro consigliere d´amministrazione, Carlo Lassandro, che era indicato da Ser Servizi Spa, una società che detiene l´1,57% nel capitale azionario della spa dei parcheggi di struttura fiorentini. Nei mesi scorsi si erano già dimessi altri 4 consiglieri. I vertici di Fipark si affrettano a spiegare che Lassandro si è dimesso per motivi personali, avendo ottenuto un nuovo incarico lavorativo a Roma e aggiungono che Ser Servizi avrebbe già indicato un nuovo nome. Secondo Marco Stella e Stefano Alessandri del Pdl dietro il gesto ci sarebbe stato «uno scontro sul piano industriale della società».

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donati racconta il west di leone (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 08-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina XVIII - Bologna Donati racconta il West di Leone Per l´omaggio a Sergio Leone, questa sera alle 22 in Piazza Maggiore, si vedrà «C´era una volta il West», pellicola sull´epopea western con Claudia Cardinale, Charles Bronson, Henry Fonda: tre personaggi i cui destini si intrecciano sui binari di una ferrovia. A presentare il film ci saranno Sergio Donati, autore della sceneggiatura assieme al regista, e Mario Sesti, tra i più affermati critici italiani. Dopo la `trilogia del dollaro´, Leone avrebbe voluto portare sullo schermo «C´era una volta in America», ma i produttori erano disponibili a finanziare solo un altro western. «Volevo fare una danza funebre - ha dichiarato il regista a proposito del film - plasmandola con i miti ordinari del western tradizionale: il vendicatore, il bandito romantico, il ricco proprietario, l´uomo d´affari criminale, la puttana». E anche la prima volta che Leone fa entrare in scena una donna in un suo film. Precede la visione un nuovo episodio di «Old Cinema - Brustulein. Cinema da sgranocchiare al cinema», documentario di Davide Rizzo e Pierluigi De Donno, sulla storia dei cinema a Bologna. (emanuela giampaoli)

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Forte dei Marmi non solo per Vip (sezione: Costi dei politici)

( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del 08-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Centro-Nord sezione: INTERVISTA Sindaco Forte Marmi data: 2009-07-08 - pag: 5 autore: Umberto Buratti. Il sindaco della città versiliese spiega come la località turistica più esclusiva della costa toscana stia attraversando una fase di trasformazione «Forte dei Marmi non solo per Vip» di Silvia Pieraccini L' estate scorsa finì su tutti i giornali per la linea dura contro gli ambulanti che invadono le spiagge della Versilia per vendere borse contraffatte. Quest'anno Umberto Buratti, 49 anni, commercialista, da due anni sindaco di Forte dei Marmi con una lista civica di area centro- sinistra, è pronto a fare il bis per tutelare la tranquillità dei vacanzieri vip e benestanti, ma in testa ha un'altra battaglia che vuol combattere: fermare la fuga di residenti da Forte dei Marmi. Sindaco, vuol dire che la perla della Versilia,che d'estate conta 40mila presenze e ha il bilancio rimpolpato da 9 milioni di gettito Ici, è alle prese con lo stesso problema di spopolamento che hanno i centri poveri e sperduti? D'inverno al Forte ormai siamo meno di ottomila abitanti. Il calo dei residenti va avanti da tempo, alimentato dall'incremento dei valori immobiliari: i giovani che si sposano o vanno a vivere insieme non possono certo permettersi case che costano fino a 20mila euro al metro quadrato. Come pensa di farli tornare? Con un piano d'intervento che darà la possibilità di costruire a chi risiede qui da almeno 10 anni, o è stato residente in passato per 15 anni, e non è proprietario di alloggi, a patto che s'impegni a non cedere o affittare la nuova casa per almeno 20 anni. Sia chiaro che non dev'essere una speculazione edilizia, sono disponibile solo a permettere l'affitto estivo. Abbiamo già fatto un avviso pubblico " prima casa" per raccogliere le proposte dei cittadini e ne sono state presentate 93. Negli anni passati sono stati fatti interventi immobiliari di cui il paese non aveva bisogno, ora vogliamo invertire la tendenza. Farete costruire case più piccole? No, perché a Forte dei Marmi la superficie minima permessa dagli strumenti urbanistici è di 80 metri quadrati e non sono ammessi frazionamenti. Ma il "piano casa" approvato due mesi fa dalla Regione prevede la possibilità di demolire e ricostruire ampliando e frazionando se si realizzano abitazioni di almeno 50 mq. E infatti noi quella legge non la vogliamo applicare. L'ho già detto all'assessore regionale. Oltre alle case cosa farete per attirare residenti? Affitteremo spazi a prezzi politici all'interno del mercato ortofrutticolo ad artigiani e piccoli commercianti: vogliamo far tornare in vita attività e mestieri che rischiano di scomparire. Questo significa che il Forte non è solo il regno dei ricchi vacanzieri? Guardi che qui, fin dagli anni Ottanta, ci sono due stabilimenti balneari comunali aperti a tutti, dove un ombrellone costa 14-16 euro al giorno. I nostri due stabilimenti, così come le farmacie e i parcheggi comunali, sono gestiti da una società controllata al 100%, la Multiservizi, che ora offre anche un servizio gratuito di collegamento internet senza fili nelle strade centrali del paese. E abbiamo un chilometro di spiaggia libera su cinque di arenile. Apre le porte a tutti perché la crisi turistica si fa sentire? Veramente il Forte, dal punto di vista turistico, sta reggendo, forse perché chi ha la seconda e la terza casa viene anche in tempi di crisi. Anche i russi continuano a venire e a spendere cifre da capogiro? I russi ci sono ancora, ma sono diversi, direi migliori, rispetto alla prima ondata: cercano un posto di vacanza per sentirsi a casa propria, mantengono un rapporto con Forte dei Marmi anche durante l'anno, "vivono" il paese, vengono con le famiglie. Noi diamo il benvenuto a tutti,l'importante è che rispettino il luogo. L'accusa è che i russi, con la loro grande disponibilità di denaro, abbiano fatto impennare i prezzi delle case.... Infatti un po' li hanno fatti salire, ma tutto sommato la loro presenza è positiva. Anche se il legame vincente di Forte dei Marmi è quello, storico, con i milanesi. L'estate scorsa dichiarò guerra ai venditori ambulanti di borse contraffatte, sguinzagliando i vigili urbani sulla spiaggia e in centro, ma la lezione non sembra essere servita... Forte dei Marmi è una piazza che attrae gli ambulanti, perché la domandaè forte. Comunque i controlli sul territorio stanno partendo adesso, e ripeteremo i servizi messi in campo l'anno scorso contro la contraffazione commerciale. Dispiace colpire l'anello debole della catena, ma la legalità è un valore che va tutelato e che va tenuto distinto dall'accoglienza. Ha ricevuto più lamentele o apprezzamenti? Più apprezzamenti, soprattutto da parte di tante persone che ritenevano insopportabile essere continuamente disturbate dai venditori ambulanti sulla spiaggia, magari mentre stavano riposando. La sua maggioranza apprezza la linea dura? Io sono a capo di una lista civica che si chiama "Amo il Forte" ed è sostenuta dal centrosinistra: la mia maggioranza continua ad appoggiarmi, perché il progetto che ci siamo dati è distinguere il rispetto della legalità dal resto. Quest'anno ha deciso anche di chiudere di notte alcuni accessi alla spiaggia vicini alle discoteche. La stessa chiusura c'era anche l'anno scorso, decisa dal Comitato per l'ordine e la sicurezza per evitare che chi esce dai locali vada a danneggiare gli stabilimenti balneari, com'è accaduto spesso. Ambulanti invadenti di giorno, ubriachi di notte: non sarà che il Forte è lo specchio dei tempi? è un posto dove la legalità è un valore da tutelare. Ed è un luogo baciato da Dio e da Michelangelo, che vogliamo salvaguardare: per questo abbiamo fatto un piano delle funzioni, che vieta in centro storico l'apertura di sportelli bancari, agenzie immobiliari, lavanderie a gettoni, vincolando la destinazione dei negozi che hanno più di 40 anni di attività. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il curriculum Umberto Buratti Nato il 29 marzo 1960 a Forte dei Marmi, dal 2007 è sindaco della città a capo di una lista civica di centrosinistra. Iscritto al Pd, è un libero professionista e ha iniziato l'attività politica alla fine degli anni 70 nelle file del Psi. è stato anche vice presidente italiano del sindacato dei balneari Fiba di Confesercenti La storia Forte dei Marmi sorge dove finiva la strada fatta costruire per volere di Michelangelo Buonarroti per trasportare i marmi dalle Apuane. Oggi è visibile il «Magazzino dei marmi» voluto da Cosimo dei Medici nel 1618. Solo nel 1800 i nobili toscani scoprirono il sito come località turistica facendo sorgere i primi stabilimenti balneari A disposizione di tutti Abbiamo due lidi che sono comunali e spiaggia libera per un chilometro su cinque

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Non solo Alice in fuga dal carcere (sezione: Costi dei politici)

( da "Manifesto, Il" del 08-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

FESTIVAL Non solo Alice in fuga dal carcere Gabriele Rizza Cartellone denso, proposte allettanti, acque mosse, titoli inquieti. Sono le coordinate di Volterra Teatro in programma dal 13 al 26 luglio per la sua 23esima edizione. Festival di lungo corso sui sentieri della ricerca Volterra aggetta la sua forza sugli esiti della Compagnia della Fortezza, qui operante sotto la spinta (anche emozionale, non solo tecnica) di Armando Punzo. Che continua per la sua strada, impervia e soddisfacente, la rivelazione che forse un "altro teatro" è possibile. Insensibile alle chimere, indisciplinato e imprevedibile, sempre capace di rinnovarsi, rimettersi in gioco e in discussione, mai pago e mai domo, campione di resistenza e modello di sperimentazione. Ora la nuova avventura degli attori carcerati (debutto il 21 luglio) prende le mosse da "Alice nel paese delle meraviglie", il mito di Lewis Carrol, coccole di specchi da oltrepassare, turbini di estraneità, scarti, fughe, deragliamenti, spirali di inquietudini e ambiguità (d'ogni risma e sorta) che nelle mani della Fortezza diventa un "saggio sulla fine di una civiltà". Un po' come era stato con Amleto, Brecht, Pasolini, Collodi, le più recenti, brillanti, inesorabili prove del gruppo, messo a dura prova dai "controsensi" della clausura. "Da Amleto a Alice - spiega Punzo - dalla tragedia del potere nel chiuso di un palazzo all'anarchia di Carroll, l'immagine di partenza in questo primo studio è la 'trasformazione', la possibilità di sottrarsi al proprio ruolo definito per sempre". Immagine chiara e forte che è l'anima più autentica del festival, da sempre in cerca del "buio della mente", zone d'ombra e zone franche, spazi onirici e campi minati. "I teatri dell'impossibile" come qui amano chiamarsi, quest'anno infittiscono il cartellone con una serie di nomi noti e meno noti, che qui sono di casa o che vi sbarcano per la prima volta, creature in divenire che si chiamano fra i tanti Teatro della Valdoca, Compagnia Rodisio, Teatro delle Briciole, Teatro del Lemming, Teatro della Albe, Babilonia Teatri, Marcido Marcidoris e Famosa Mimosa, Compagnia Sirteta, Ariette gustose e fugaci.

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U2, festa rock a San Siro I residenti: denunciamo il sindaco (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 08-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: PRIMA PAGINA data: 08/07/2009 - pag: 1 Concerti e polemiche U2, festa rock a San Siro I residenti: denunciamo il sindaco Una festa rock. Gli U2 hanno fatto ballare i 77 mila fan del Meazza, ieri, primo dei due eventi a San Siro (oggi si replica) e primo show suonato a 80 decibel. Sindaco e prefetto hanno firmato l'ordinanza ieri: «Milano offre al popolo del rock un grande spettacolo». Nuovo esposto dei residenti: «Denunciamo il Comune». A PAGINA 4 Stella

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U2, festa rock. (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 08-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 08/07/2009 - pag: 4 Concerto Ieri in 77 mila al Meazza. Da Comune e prefetto via libera al superamento della soglia acustica. E oggi si replica U2, festa rock. «Denuncia antidecibel» I residenti: basta deroghe, nessuno ci tutela. Il sindaco: servono regole meno rigide San Siro si è fatto in quattro. Lo spettacolo degli U2 sul palco al centro del Meazza. La festa dei 77 mila da record nello stadio del rock. I tecnici Arpa a misurare suoni e scosse sul balcone al quinto piano di un palazzo di via Dessiè. Infine, il comitato di residenti nelle strade, volontari con telecamere per «documentare caos, traffico, rumore e vibrazioni», e mostrare il filmato a sindaco e prefetto: «Abbiamo chiesto loro un incontro urgente. Pronto un nuovo esposto in Tribunale contro la deroga sui decibel». Il rock, l'Arpa e la ronda. Milano ha vissuto ieri il primo dei due concerti-evento della band irlandese (oggi si replica): un trionfo di musica e un sottofondo di polemiche. Letizia Moratti e il prefetto Gian Valerio Lombardi hanno firmato ieri l'ordinanza che consente «l'innalzamento della soglia acustica a 80 decibel» (per gli U2 e per Madonna, il 14 luglio), rispetto alla media di 78 riservata a Depeche Mode e Amiche per l'Abruzzo: «Milano offre al popolo del rock un grande spettacolo che, grazie a questo provvedimento fortemente voluto dal Comune dice il sindaco può svolgersi in modo adeguato». Protestano e provano a farsi sentire i 46 residenti dell'associazione San Siro Vivibile: «Sono state ignorate le prescrizioni sanitarie dell'Asl». Replica la Moratti: «Le regole sono sempre importanti, ma in questo caso servono regole meno restrittive». Radiografia di una notte amplificata. Il concerto è cominciato alle 21.10, appena in ritardo: i fonometri Arpa hanno misurato un attacco «fulminante» della band di Bono, tra 80 e 81 decibel. Poi, dalle 21.30, il volume si è sintonizzato su 79,1. Il coro di «Pride», ore 22.30, ha sfondato quota 81 (ma «nel nome dell'amore»). Alla fine, fatta la media con il gruppo di supporto, il concerto dovrebbe aver rispettato l'ordinanza. Ma qual è il volume di Milano? «Gli U2 e i 70 mila spettatori di San Siro meritano uno show di qualità, perché la grande musica è una delle espressioni più amate della cultura del nostro tempo», sottolinea la Moratti. E «grande soddisfazione » esprime l'assessore ai Grandi eventi, Giovanni Terzi, che si è «speso molto» affinché si arrivasse alla deroga: «È un risultato che premia il buonsenso. Spero che possa essere un primo passo per far sì che i 5 concerti che San Siro ospita ogni anno siano come dev'essere un momento di divertimento per la città e i suoi abitanti e, al tempo stesso, di visibilità per Milano nel panorama internazionale. Non più, quindi, terreno di sterili polemiche ». Concordano le associazioni turistiche dell'Unione del Commercio (ristoratori, discoteche e albergatori): «Dobbiamo attrarre visitatori anche nei periodi di bassa stagione». Ma il comitato San Siro non si ferma. Mostra documenti dell'Asl e sentenze del Tar che fissano tra 70 e 78 il limite ai decibel. Sfoglia le relazioni sulle vibrazioni «fuorilegge» firmate Politecnico e Arpa. Ricorda che il promoter degli U2 ha chiesto l'autorizzazione ad aprile e che le regole sono state definite solo il giorno dello show: «L'ordinanza è un precedente pericoloso». A stasera. Bis. A tutto volume Polemiche dopo la deroga ai decibel per i concerti a San Siro approvata da Comune e prefetto Armando Stella

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Cinema, nasce l'asse fra Roma e Parigi (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 08-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Tempo Libero data: 08/07/2009 - pag: 10 Produttori Cinema, nasce l'asse fra Roma e Parigi A Grottaferrata è rinato l'asse Roma-Parigi nel cinema. Ricordate gli anni d'oro di La dolce vita, Don Camillo, Borsalino, Il vizietto? Riusciremo mai a ritrovare lo spirito creativo delle magiche coproduzioni cinematografiche italo-francesi del trentennio 1950-80? Il neonato «Atelier Farnese» di sceneggiatura - coordinato da Francesco Martinotti, Enrico Della Rosa, Aldo Tassone, curato da Francesco Gesualdi e Tiziana Stella della Regione Lazio, ci sta provando: 16 produttori italiani e francesi si sono incontrati per conoscersi e discutere insieme dei modi e dei tempi di un rilancio della scrittura cinematografica (i buoni soggetti fanno i grandi film). Prossimo appuntamento in ottobre.

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sette ore di lavoro, un anno di stipendio - emanuele lauria (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 09-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina II - Palermo Sette ore di lavoro, un anno di stipendio L´Ars abolisce la commissione Statuto. Ma il centrodestra vuole rifarla Gli sprechi del Palazzo EMANUELE LAURIA Sette ore e mezza di lavoro, la normale attività quotidiana di un impiegato. Effettuata però in un anno, non in un giorno. Non hanno forzato troppo i ritmi, i padri costituenti siciliani riuniti nella commissione per la riforma dello Statuto. Eppure, quando si misero in marcia, il 2 luglio 2008, si prefissero nobili obiettivi: il presidente, il giovane deputato del Pdl Alessandro Aricò, aveva sottolineato «la necessità di innovare una carta dell´Autonomia considerata non più attuale», gli altri dodici componenti avevano auspicato a turno «un contributo importante al dibattito nazionale sul federalismo». Il sogno dei novelli Alessi e Aldisio è stato breve e neanche particolarmente intenso, almeno per ora: diciassette sedute convocate, sei andate deserte, un´altra manciata di riunioni consumate nel giro di pochi minuti. Il tempo di presenziare a qualche audizione, come quella dell´ex ministro per gli Affari regionali Enrico La Loggia, e di silurare la proposta del deputato del Pd Giovanni Barbagallo di ridurre il numero dei parlamentari regionali. Iniziativa bocciata, invero senza grande sorpresa, con quattro voti a contrari e tre a favore. Un bilancio troppo magro anche per il presidente dell´Ars, Francesco Cascio, che martedì ha comunicato in aula lo scioglimento della commissione alla scadenza del primo anno di attività. Senza rammarico, anzi: «Onestamente, un organismo legislativo che in dodici mesi ha lavorato quanto si potrebbe fare in una sola mattinata è difficilmente difendibile», dice Cascio. Anche perché la commissione, al di là delle ore di lavoro svolte, grava con costi fissi sul bilancio dell´Ars: l´indennità aggiuntiva del presidente è pari a 3.316 euro al mese, 829 euro in più per i due vice che sono Barbagallo (Pd) e Salvatore Cascio (Udc), 414 euro mensili di "bonus" per il segretario Orazio D´Antoni (Mpa). Somme che si aggiungono allo stipendio base da parlamentare (19 mila euro lordi al mese). E che l´amministrazione iscrive in busta paga anche se - come è accaduto a dicembre e da aprile a oggi - la commissione non si riunisce neppure una volta. Insomma, una spesa supplementare di quasi 70 mila euro l´anno, senza contare che alla commissione sono distaccati tre funzionari dell´Ars e che al presidente è destinata, a richiesta, una vettura di servizio. Barbagallo ammette che «la commissione Statuto ha lavorato poco, in questi dodici mesi, ma io credo che la responsabilità sia anche del governo, in particolare del presidente Lombardo che evidentemente non gradisce che, almeno nel Parlamento regionale, si tratti il tema del federalismo. Tema che invece va affrontato - afferma il parlamentare del Pd - e al più presto, anche per capire quale sarà la posizione della Sicilia nell´attuazione della riforma Calderoli». E Aricò, in primis, non gradisce il taglio inferto alla sua "creatura": ieri ha fatto pervenire a Cascio la sua irritazione per il mancato rinnovo della commissione Statuto, sollecitando un ordine del giorno dei capigruppo per autorizzarne la prosecuzione dell´attività. Antonello Cracolici (Pd) ha declinato l´invito: «No, non ho firmato quell´atto». Il presidente dell´Ars insiste: «Il Parlamento è sovrano, ma io ho il dovere di segnalare un problema che riguarda i costi e la produttività di una commissione». Anche perché l´anno scorso lo stesso Cascio fu travolto dalle polemiche quando, in avvio della nuova legislatura, furono istituite tre nuove commissioni - fra le quali proprio la "Statuto" - che portarono a 72 il numero dei deputati con una seconda carica e gettone aggiuntivo. L´Ars dei todos caballeros. Non è che le altre commissioni di nuova fattura abbiano viaggiato a velocità frenetica: basti pensare al comitato per la legislazione, un organismo chiamato a dare pareri sulla qualità delle norme in cantiere. Anche quello dotato di ufficio di presidenza regolarmente retribuito con indennità extra. Alla guida c´è il parlamentare dell´Udc Orazio Ragusa: con questa designazione l´anno scorso lo Scudocrociato si consolò della perdita di un posto da deputato segretario. Il numero delle sedute svolte dal comitato per la legislazione è leggermente più alto: sono 24 quelle celebrate in un anno. Ma l´ultima risale al 25 febbraio scorso, e la durata complessiva delle riunioni testimonia di un´attività non proprio intensa: 14 ore e venti minuti. Poco più di un´ora di lavoro al mese. Anche in questo caso, per gli inquilini del Parlamento siciliano c´è poco di cui vantarsi.

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a 11 anni espulso e bocciato "è affetto da disturbi psichici" - francesca savino (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 09-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina VIII - Bari A 11 anni espulso e bocciato "è affetto da disturbi psichici" Esposto dei genitori a ministro e provveditore Ha ferito alla mano un compagno e poi è stato trovato con un coltellino: "Per tutti era un bullo" FRANCESCA SAVINO Un bambino disabile denunciato, sospeso, espulso e infine bocciato: la storia di uno studente di Bari è al centro di un esposto al ministero dell´Istruzione e all´Ufficio scolastico provinciale. Luca ha 11 anni e una malattia dal nome difficile. Si chiama "disturbo da deficit di attenzione e iperattività, sottotipo combinato, con disturbo oppositivo provocatorio", si declina in sigle come Adhd o Ddad e significa che fa fatica a gestire le emozioni e imparare dai suoi errori. La diagnosi è arrivata quando aveva 7 anni: da quel momento fra i banchi di scuola lo hanno accompagnato un insegnante di sostegno e un´attenzione particolare alla sua integrazione. Fino a quando in prima media Luca non è stato denunciato, sospeso, espulso e poi bocciato: una decisione contro la quale adesso la sua famiglia ha presentato un esposto al provveditore Giovanni Lacoppola e al ministro Maria Stella Gelmini. «Era un alunno scomodo. In quella scuola nessuno lo ha voluto» denunciano i genitori del bambino. Luca (il nome è di fantasia), per cinque anni ha frequentato con profitto le elementari. Fu una sua maestra a notare le sue difficoltà nell´apprendimento e a suggerire ai genitori di rivolgersi ai medici. Nel 2004 Luca è ricoverato in Neuropsichiatria infantile al Policlinico: ne uscirà una settimana dopo con la prima diagnosi. Ne seguiranno altre quattro: tutte confermeranno il disturbo. Il bambino, si legge nelle cartelle cliniche, ha difficoltà «nell´apprendimento scolastico» e «nel controllo dell´emotività, in particolare nelle situazioni di disagio», ma «è in grado di apprendere» e «si ipotizza un miglioramento delle performance scolastiche se supportato da un intervento pedagogico individualizzato». Per questo lo scorso settembre, quando ha iniziato a frequentare la scuola media Carlo Levi, gli è stata affiancata un´insegnante di sostegno per 9 ore a settimana, diventate poi 12. A novembre Luca però ferisce un compagno di classe sul palmo della mano con delle forbicine. «Da quel momento per tutti è diventato un bullo e non più un bambino malato» spiegano i genitori. A marzo un compagno di scuola porta in classe un coltellino, Luca lo trova, lo prende, viene scoperto. La madre va a parlare con gli insegnanti, chiede spiegazioni, torna a casa. «Qualche giorno dopo vado a prendere mio figlio da scuola e scopro che è con i carabinieri»: Luca è stato denunciato e sospeso per 10 giorni. A giugno arrivano la bocciatura e l´espulsione dall´istituto, insieme con la conclusione delle indagini su minore non imputabile: una sequenza sulla quale ora la sua famiglia chiede chiarezza.

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La sinistra a Rovigo (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 09-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Prima Pagina data: 09/07/2009 - pag: 1 Il caso La sinistra a Rovigo «Quattrocento euro agli immigrati che se ne vanno» di ROBERTO RIZZO A PAGINA 21

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L aggiù, (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 09-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Prima Pagina data: 09/07/2009 - pag: 1 Un'insolita biografia Le sette righe su Silvio nel dossier americano di GIAN ANTONIO STELLA L aggiù, a Washington, qualcuno non lo ama. Ricordate lo sfregio dell'anno scorso, quando le note consegnate ai giornalisti americani al G8 in Giappone traboccavano di accuse, malignità e veleni al punto da costringere la Casa Bianca a scusarsi? CONTINUA A PAGINA 8

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La sinistra di Rovigo paga gli immigrati che se ne vanno (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 09-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Cronache data: 09/07/2009 - pag: 21 Il caso D'accordo Vicenza e gli industriali di Treviso. I dubbi della Caritas La sinistra di Rovigo paga gli immigrati che se ne vanno L'assessore di Rifondazione: il patto è che non tornino MILANO Chi rimanda a casa gli immigrati? La Lega? Sbagliato. Gli immigrati, quelli in regola, li rimanda a casa il centrosinistra. Almeno nel Veneto, dove gli stranieri regolari sono 450 mila. Ultima, l'amministrazione di Rovigo che sta per deliberare, su proposta dell'assessore all'Immigrazione Giovanna Pineda (Rifondazione comuni-- sta), «un progetto per incentivare i rimpatri definitivi di cittadini stranieri». Funzionerà così: «Abbiamo un primo budget limitato, 4.000 euro. Contiamo di spendere circa 400 euro per persona ». Già una decina hanno chiesto informazioni: «Persone singole, soprattutto uomini marocchini in situazioni di forte disagio che in futuro potrebbero anche diventare dei delinquenti spiega l'assessore Pineda . Un sacrificio oggi per evitare l'assistenzialismo cronico in futuro ». Pineda assicura che il Comune si muove di concerto con le associazioni di volontari, Caritas in testa: «Le badanti servono e le teniamo, queste persone non servono più e le mandiamo via? Ma non funziona così! ». Don Dante Bellinati è il responsabile Caritas di Rovigo e non sembra così convinto del progetto: «Se questi stranieri se ne vanno, in futuro non potranno più tornare. E il Comune, che piange miseria, che manda da noi la gente per pagare le bollette o per un pasto caldo, dove li trova i soldi? Gli esseri umani non sono merce da spostare a proprio piacimento». Quel che non convince don Dante è già storia a Vicenza. Qui l'amministrazione (centrosinistra), in collaborazione con la Caritas, cinque anni fa ha avviato quelli che don Giovanni Sandonà, responsabile Caritas per il Triveneto, chiama «rimpatri mutuati». Dal 2004 a oggi ne hanno beneficiato in 75. «Da circa un anno sono sempre più donne con bambini oppure famiglie intere a chiedere un aiuto per tornare nei Paesi d'origine. La crisi colpisce prima gli immigrati, perdono il lavoro e capiscono di non avere più un futuro in Italia». Ogni anno la giunta comunale stanzia 50 mila euro per i rimpatri: «Per il 2009 il budget è già esaurito» dice don Giovanni. A Treviso, dove la giunta è di centrodestra, ai rimpatri ci pensano i sindacati (Cgil e Cisl), le aziende, la solita Caritas e le associazioni di immigrati. «Stiamo lavorando a diversi progetti» spiega Diop Modou, senegalese, responsabile del Centro coordinamento immigrati della Marca. «Nel 2005, quando abbiamo iniziato, i casi erano una decina l'anno. Nella prima metà del 2009 già in cinquanta hanno chiesto il rientro in patria. Chi ha perso il lavoro, chi ha un mutuo e non ce la fa più. Qualcuno chiede solo il biglietto aereo, altri portano un progetto per un'attività da aprire nel proprio Paese». Fuori dal Veneto, è sempre il centrosinistra a mandare a casa lo straniero. In maggio il Comune di Pisa ha stanziato mille euro per ogni famiglia rom disposta ad andarsene con l'impegno di non tornare mai più. Per ora, hanno accettato la proposta una decina di nuclei familiari. E il centrodestra che fa? Nel novembre scorso fece notizia l'idea del comune di Spresiano (Tv), giunta leghista. L'assessore al Sociale Manola Spolverato propose un bonus di 2.000 euro per ogni immigrato disoccupato che avesse lasciato il territorio comunale. Assessore, a otto mesi di distanza in quanti se ne sono andati? «Nessuno. Il bonus vale solo per gli extracomunitari e, fino ad oggi, ne hanno fatto richiesta solo cittadini romeni ». Purtroppo per Spresiano, costretti a rimanere in Italia. Roberto Rizzo Il budget limitato «Abbiamo solo 4.000 euro: contiamo di spendere circa 400 euro a persona»

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(sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 09-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Lombardia data: 09/07/2009 - pag: 7 Cremona L'esposto dell'ex presidente della Provincia Giuseppe Torchio «La bancarotta della cultura» Buco da 3 milioni di euro: la Procura apre un'inchiesta CREMONA La cultura a Cremona ha fatto crack. Tre milioni di buco e una gestione su cui ora la magistratura dovrà far luce. A far scoppiare il caso è stato il presidente uscente della Provincia, Giuseppe Torchio, che ha presentato un esposto in Procura raccontando quanto successo negli ultimi mesi all'Apic (Associazione promozione iniziative culturali di Cremona) di cui, in virtù della sua carica, era presidente. Spiega Torchio che già quando (alla fine del 2004) iniziò il suo mandato, l'Apic era in rosso di 1,6 milioni di euro e durante la sua gestione si è provveduto a pagare 400 milioni di debiti e a ridurre a tre le mostre organizzate di cui solo una, quella sui dinosauri, ha avuto un leggero utile (200mila i visitatori). Torchio scrive alla Procura che nel marzo scorso il collegio dei revisori dell'Apic aveva rilevato diverse anomalie contabili in seguito alle quali il dirigente del settore Cultura della Provincia nonché coordinatore dell'Apic, Franco Feroldi, era stato sospeso da ogni incarico il 28 aprile. Nel frattempo si erano fatti avanti i creditori. Soci dell'Apic sono anche il Comune di Cremona, la Camera di Commercio, il Comune di Crema e quello di Casalmaggiore. L'avvocato della Provincia, Antonino Rizzo, riuscì spiega ancora Torchio nell'esposto a sanare un grosso debito evitando un pignoramento, ma contemporaneamente venne a galla uno dei fatti più strani: un contributo da parte della Commissione europea figurava versato nelle casse dell'Apic solo parzialmente e con assegni del conto corrente di Feroldi, per il quale si stanno «valutando i contenuti di una denuncia penale». Nel frattempo i soci, primi fra tutti la Provincia con la nuova amministrazione di Massimiliano Salini, hanno deciso di uscire dall'Apic. Nei prossimi giorni sarà nominato un commissario liquidatore. Torchio, sottolineando come per legge l'unico responsabile della gestione sia il dirigente del settore cultura, ha voluto precisare che alla nuova amministrazione ha comunque lasciato «in eredità» 4 milioni di euro del Distretto culturale «Crearte» (cui si aggiungeranno presto 18 milioni) e 2,8 milioni provenienti dalla servitù energetica Stogit. Luigi Corvi Successo La mostra dei dinosauri organizzata dall'Apic di Cremona ha registrato un numero record di visitatori

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Capalbio, non ci sono soldi chiude il Festival dei (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 09-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Cronaca di Roma data: 09/07/2009 - pag: 6 Cambio di stagione Dopo 15 anni la rassegna in autunno Capalbio, non ci sono soldi chiude il Festival dei «corti» Cala il sipario sullo storico Festival dei cortometraggi di Capalbio che da 15 anni, ogni estate, nella piazzetta del borgo medievale accoglieva artisti, registi, intellettuali ed habitué come Claudio Petruccioli, Francesco Rutelli, Barbara Palombelli, Furio Colombo e Pierluigi Vigna. La rassegna internazionale dedicata ai corti doveva essere inaugurata stasera, ma per mancanza di soldi slitterà in autunno. «Abbiamo dovuto far fronte come tutti alla crisi - spiega Tommaso Mottola, direttore del Capalbio Cinema International Short Film Festival - con la Camera di Commercio che ci ha tagliato 30 mila euro. Nonostante questo ci siamo rimboccati le maniche e per ora siamo riusciti a spostare la manifestazione ad ottobre ». Tra le voci che però circolano nel buen ritiro dell' intellighenzia di sinistra, sembra che hotel e ristoratori maremmani non avendo ottenuto i rimborsi per aver ospitato in passato star e vip, quest' anno abbiano sbattuto la porta e chiuso la saracinesca. C'è poi anche chi avanza un altra ipotesi, quella dell'uscita di scena di storici soci fondatori del Festival del cinema capalbiese, come Stella Leonetti, Mirella Petteni Haggiag e Daniela Lecaldano. Ma siccome per qualcuno che va via c'è sempre qualcun'altro che arriva, il 24 luglio nel cortile del Castello Aldobrandesco inaugura la Rassegna Internazionale del Lungometraggio, quest'anno dedicata allo straniero. «Abbiamo dovuto ridurre i costi - afferma Cristina Manzari, fondatrice della manifestazione - ma con un prezzo popolare di 6 euro siamo riusciti a portare ancora una volta il cinema in piazza. Come è nella nostra formula, anche quest'anno i film saranno presentati da scrittori, registi, giornalisti, tra cui Luigi Coldagelli, ufficio stampa Pd, Alberto Negri, inviato de Il Sole24ore ed il regista Mario Pontecorvo. La rassegna presenta anche una sezione d'arte con una collettiva di artisti tra cui Marzia Gandini ed Anita Vigl, che inaugura al Castello sabato 25 luglio alle 19.30. Per i più piccini sono invece previste due serate (1-2 agosto) con una lunga notte dedicata ai cartoons. Mentre per gli amanti della musica è prevista una long session musicale nella giornata di chiusura, il 13 agosto, con sonorità del Maghreb, Corno d' Africa e Sub-Sahara con gruppi come i Duba & Arraw Band Afro-reggae in Piazza dei Pini, ore 21,30. Info: www.capalbioart. it Barbara Millucci

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L'Aquila, First Lady tra le rovine del sisma Michelle commossa: "E i bambini?" (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica.it" del 09-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

L'AQUILA - Visita nel centro della città devastata dal terremoto per le mogli dei capi di Stato e governo che questa mattina hanno raggiunto i loro consorti all'Aquila dove è in corso il G8. Accompagnate dai ministri Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna le first lady hanno visitato prima piazza Duomo, poi la chiesa delle Anime Sante e infine la Prefettura dove campeggia ancora, anche se danneggiata, l'iscrizione "Palazzo del governo". La delegazione. Le signore - insieme a Michelle Obama le mogli dei leader di Gran Bretagna, Canada, Giappone, India, Sudafrica, Messico, Svezia, Nigeria, Gabon e Ue, assente Carla Bruni Sarkozy che visiterà L'Aquila da sola - hanno stretto le mani ai vigili del fuoco e sono apparse molto interessate e colpite nel vedere i danni provocati dal sisma. Michelle pensa ai bambini. Di fronte alle macerie Michelle Obama ha ribadito che gli americani non abbandoneranno gli aquilani. "Sono commossa - ha detto la first lady americana nel corso della visita - io e mio marito siamo molto colpiti da quello che stiamo vedendo e cercheremo di fare tutto il possibile per sostenervi". Ma Michelle ha rivolto il pensiero soprattutto ai bambini, i più sfortunati che hanno perso la vita e i sopravvissuti che non dimenticheranno mai quella notte del 6 aprile. Poi ha voluto sapere quale sistemazione sia stata trovata per i piccoli che hanno perso la casa e quale tipo di assistenza, anche psicologica, ricevano: "Sono molto preoccupata" per loro, ha detto. Sono state le ministre Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna a rassicurarla e a spiegarle i programmi di assistenza per i bimbi. OAS_RICH('Middle'); La più elegante la First Lady indiana. Tra gli abiti sobri scelti dalle signore, spiccava anche oggi la first lady Usa di nuovo in giallo. Michelle indossava un abitino a balze giallo-verde acido e un giacchino di maglia a mezze maniche bianco con fiori in tinta trattenuto da una spilla tonda colorata, orecchini di perle e ballerine. Questa volta i capelli erano raccolti a scoprire il viso. La consorte del premier giapponese, Chikako Aso, portava pantaloni crema e giacca bianca modello Chanel con borsa in tinta. Per Sarah Brown abito grigio-azzurro con una vistosa collana colorata. Vestito grigio ma scuro anche per Filippa Reinfeldt con cinta bianca e maglioncino verde. Margarita Zavala Calderon, moglie del presidente messicano, ha scelto una semplice maglia vinaccia e una gonna bianca. Gonna, bianca a fiori neri, e camicetta nera per la canadese Laureen Harper. La più elegante era la moglie del premier indiano Gur Sharan Kaur con un sari rosa cipria e una collana in tinta. La protesta delle "Last lady". Mentre la delegazione delle signore visitava la città distrutta, un corteo ha attraversato le strade dell'Aquila. Alla guida, un gruppo di ragazze dei comitati cittadini che lottano per ottenere una casa che sorreggono cartelli con la scritta "Last Lady" e gridano "Michelle, Carla venite nelle tende, le donne abruzzesi vi aspettano in mutande". Le donne, una cinquantina - ma nel gruppo ci sono anche alcuni uomini - urlano tutta la loro rabbia per il diverso trattamento riservato a chi soffre a tre mesi dal terremoto e chi invece è venuto all'Aquila "in gita turistica". "Per le first lady passeggiate in centro, per le donne aquilane tende e cemento", recita un altro degli striscioni che le manifestanti mostrano insieme ai vassoi utilizzati ogni giorno per prelevare i pasti alle mense nelle tendopoli. (9 luglio 2009

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beckett, una danza per una stella - claudia allasia (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 10-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina XVI - Torino La prima nazionale di "Worstward Ho" della grande coreografa Maguy Marin fiore all´occhiello di Teatro a Corte Beckett, una danza per una stella Un "solo" affidato alla danzatrice FranÇoise Lieck trasformerà un corpo in pura voce CLAUDIA ALLASIA Inaugurare Teatro a Corte con un testo di Beckett, Worstward Ho, coreografato (oggi e domani alle 22.30, in prima nazionale alla Cavallerizza) da un grande nome della danza mondiale come Maguy Marin, è davvero un´idea eccellente. Innanzitutto perché Maguy Marin è un personaggio centrale della nouvelle danse francese e la sua carriera ha un tracciato esemplare che i danzatori italiani sognano tuttora come un miraggio: figlia di spagnoli fuggiti a Tolosa dalla guerra civile, ha frequentato il Conservatorio e studiato con la Vyroubova, poi è entrata nella scuola di Bèjart e quindi nel suo Ballet du XX Siecle; nel 1976 ha firmato la sua prima coreografia, Yu-Ku-Ri, e ha avuto (subito!) il sostegno del Ministero della Cultura. Ha fondato una Compagnia ed è andata in residenza stabile alla Maison de la Culture d´Angers e poi a Créteil. Nell´83 il Ministero le ha attribuito il Gran Premio Nazionale per la Coreografia; l´anno seguente ha fondato la Compagnia che porta il suo nome e, nel 1990, quando a Rilliex-la Pape, nella banlieue di Lione, è nato il Céntre Corégraphique National, è stata chiamata a dirigerlo... La seconda ragione per cui va lodata la scelta di Teatro a Corte è che, nel catalogo delle ventotto coreografie di Maguy Marin, spicca May B. (1981), opera beckettiana sulla vecchiaia da lei trasformata in danza, con straordinaria incisività. Immersa nella desolazione caotica di Beckett, è attraversata dalla paura della morte ma galvanizzata da un ritmo febbrile, ed interpretata da ballerini coperti di grumi di farina e rattrappiti nei movimenti Buto. è stata replicata 490 volte. Il pubblico torinese l´ha vista a Torino Danza al Parco Rignon, nel 1993. Ma la Marin era già venuta a Torino nel 1986, per la 7ª edizione del Gesto e l´Anima, con la grandiosa Cendrillon creata per il Corpo di Ballo dell´Opera di Lione. Una terza volta è poi stata ospite di Torino Danza al Teatro Regio, nel 1994, con una Coppelia ispirata alla Barbie, bambola-modello desiderata dagli uomini, elegante ma innocua nella sua bellezza standardizzata opera di moderni Coppelius, stilisti-visagisti-burattinai. Per la sua quarta volta a Torino, Maguy Marin presenta un «solo», affidato ad una danzatrice che ha avuto con lei una lunga consuetudine: FranÇoise Leick. è Maguy stessa a dire: «La parola di Samuel Beckett diventa tappeto sonoro e partitura, un po´ in inglese e un po´ in francese. Ho voluto esplorare la possibilità di un corpo di diventare impercettibile allo sguardo dello spettatore, diventando pura voce».

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ruotolo senza deroga, non può allenare - luca salvetti (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 10-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina XIV - Firenze Rifiutata dalla Federcalcio l´autorizzazione al tecnico amaranto ora Spinelli dovrà trovare un "prestanome" per la panchina Ruotolo senza deroga, non può allenare Chiuso ieri sera l´affare Lucarelli Quasi preso Pieri dalla Samp, piace Budan del Parma LUCA SALVETTI LIVORNO - Un fulmine a ciel sereno, Gennaro Ruotolo non può allenare in serie A. Il Comitato esecutivo del Settore tecnico della Figc riunito ieri a Coverciano ha dato all´unanimità parere negativo sulla deroga richiesta dal tecnico che non ha il patentino per andare in panchina in serie A. A tre giorni dal ritiro una vera e propria grana, con il presidente Spinelli molto amareggiato: «Meritava la deroga, purtroppo dovrà invece fare il secondo allenatore. Siamo stati presi alla sprovvista, ora cercheremo di trovare qualcuno con il patentino». Si fanno i nomi di Iaconi, Eranio, Manicone, di certo c´è solo la stizza di Ruotolo e di tutto l´ambiente amaranto. Sul fronte mercato intanto il Livorno con i suoi dirigenti è impegnato su più fronti. L´affare Lucarelli lo segue in prima persona il presidente Aldo Spinelli. Le dichiarazioni delle scorse ore che facevano riferimento alle difficoltà nel concludere l´operazione facevano parte solo di una strategia di mercato. Il giocatore si sentiva già amaranto ed aveva trovato pieno accordo con il numero uno della società labronica. Ieri si è svolto l´incontro decisivo con il presidente del Parma Ghirardi. Il nodo da sciogliere era quello della procura e le due società hanno rimandato la decisione su chi dovrà accordare la quota spettante a Pallavicino. Il passaggio in amaranto è però concluso e il giocatore dovrebbe essere presentato domani o al massimo lunedì mattina. Con Lucarelli l´attacco del Livorno è praticamente fatto. Le altre questioni le stanno seguendo Nelso Ricci ed Elio Signorelli, per l´esterno sinistro il Livorno da tempo aveva puntato l´attenzione su Mirko Pieri della Sampdoria. Ricci ha fatto una visita nel box della società blucerchiata e la trattativa sembra aver avuto un esito positivo, l´accordo tra le società c´è manca solo la firma del giocatore. A centrocampo la squadra amaranto deve trovare almeno due elementi di peso, che uniscano doti tecniche a corsa e potenza. Moro dell´Empoli piace, così come Budel del Parma che sembra essere diventato l´obbiettivo principale. Interessano anche Barusso della Roma e Obodo dell´Udinese che però non sembra molto felice di lasciare la squadra friulana dove è convinto di potersi ritagliare uno spazio importante soprattutto se dovesse partire D´Agostino. In uscita il Livorno deve piazzare Volpe, Grandoni (Lecce e Sassuolo sono interessate), Paulinho, Rizza e Mazzoni (destinati tutti e tre all´Arezzo).

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anziano ucciso a pietrate, un fermo ma resta il mistero del movente (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 10-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina IX - Bari Donato Squicciarino, 25 anni, non risponde alle domande sul perché avrebbe assassinato Michele Zizzari Anziano ucciso a pietrate, un fermo ma resta il mistero del movente Non risponde, non spiega il perché di quell´omicidio così efferato, Donato Squicciarino, il 25enne di Altamura, fermato dai carabinieri perché considerato l´assassino di Salvatore Michele Zizzari, il 76 enne ritrovato cadavere l´altra notte nelle campagne di Altamura, a poca distanza dalla diga "Saglioccia". Squicciarino, il cui fermo è stato disposto dal pm Carmelo Rizzo e che dovrebbe essere convalidato domani mattina al termine dell´interrogatorio di garanzia, avrebbe massacrato l´anziano con un oggetto contundente, forse una pietra, che però non è stata trovata. Di certo si sa che il delitto è avvenuto in un podere poco distante dal luogo del ritrovamento del corpo, di proprietà della famiglia Squicciarino: nel campo sono state ritrovate grosse quantità di sangue, mentre tracce ematiche sono state rilevate dai carabinieri anche nella casa colonica all´interno dell´appezzamento. Sul corpo della vittima, poi, c´erano aghi di pino, presenti nel podere e assenti dal posto in cui hanno abbandonato del cadavere. Gli stessi aghi che gli investigatori hanno scoperto nell´auto dell´assassino. Al momento del ritrovamento, il cadavere era avvolto in una coperta e con il capo infilato in una busta della spazzatura, necessaria forse ad evitare che il sangue macchiasse l´auto. A Squicciarino gli investigatori sono arrivati grazie alle dichiarazioni spontanee, trasformate poi in interrogatorio, di un "conoscente" del ragazzo, al quale avrebbe chiesto aiuto subito dopo l´omicidio. Questa persona è però stata indagata per favoreggiamento, perché gli inquirenti ritengono che sappia molto più di quel che ha riferito. Ancora sconosciuto il movente del delitto, mentre sembra ormai definitivamente esclusa l´ipotesi della rapina, visto che l´anziano aveva ancora addosso l´orologio e lo stesso denaro che aveva prima di uscire di casa. Zizzari, che di recente aveva avuto qualche problema fisico e, in particolare, vuoti di memoria, aveva salutato sua moglie verso le 17, dicendo che aveva un appuntamento con l´avvocato, dal quale però non sarebbe mai andato. Forse, ma è ancora solo un´ipotesi, si è incontrato con Squicciarino e, a bordo della sua auto, si sarebbero spostati nel podere. Lì, per cause rimaste finora sconosciute, sarebbe scattata la furia omicida del ragazzo. Per saperne qualcosa in più, bisognerà aspettare gli esiti dei prelievi di sostanze organiche, eseguiti ieri dal medico legale del Miulli di Acquaviva, Vito Romano, che ha effettuato l´autopsia. Altri particolari potrebbero, infine, emergere dai sopralluoghi che i carabinieri eseguiranno oggi nella casa colonica e nei campi circostanti. (m.chia.)

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tanti sorrisi e mani in tasca ecco il "debutto" di ferrara - emanuele gamba (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 10-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina XX - Torino Primo allenamento bianconero a Pinzolo con trecento tifosi. Marchionni: sì ai viola Tanti sorrisi e mani in tasca ecco il "debutto" di Ferrara EMANUELE GAMBA DAL NOSTRO INVIATO PINZOLO - Mani in tasca, flemma e sorrisi, Ciro Ferrara ha diretto il suo primo allenamento da comandante in capo della Juventus. Il primo, sì, perché quelle due settimane di maggio in cui traghettò la squadra dalla crisi al secondo posto contavano fino a un certo punto: il battesimo è stato questo, applaudito da trecento tifosi (le grandi folle sono attese nel week-end), bagnato dal primo gol stagionale che è stato segnato da Tiago (quasi irriconoscibile, con una cascata di lunghi riccioli in testa) e accompagnato da un fresco quasi pungente. Un´ora d´allenamento, mezzora di corse e mezzora con il pallone tra i piedi: così ha cominciato la Juve, anche se la sgambata di ieri sera fa tutto sommato poco testo visto che il lavoro vero e duro inizierà stamattina. Ferrara ha scandito il programma della giornata ai suoi giocatori mentre facevano stretching: sveglia alle otto, colazione alle otto e mezza, allenamento alle nove e mezza con puntuale replica pomeridiana. Si capirà in fretta se il tecnico ha predisposto una preparazione dura o piuttosto morbida. La presenza di Massimo Neri nello staff suggerisce la prima ipotesi, visto che l´ex collaboratore di Capello (anzi, lo è ancora visto che fa parte dell´organico della nazionale inglese) non è il tipo da fare sconti. L´avvio è stato comunque morbido, sia per il freddo sia perché di tifosi a Pinzolo ce ne sono ancora pochi sia perché i cervelli erano ancora sintonizzati sul mercato. In serata è arrivata la notizia che qui tutti aspettavano: Marchionni ha accettato il trasferimento alla Fiorentina, guadagnerà gli stessi soldi che gli garantiva la Juve (un milione e trecentomila euro a stagione) ma otterrà dai viola una specie di gettone di ingresso, che però sarà in qualche modo la Juve a pagare visto che la valutazione di Felipe Melo è stata corretta. Non più venti milioni in contanti più il cartellino di Marchionni, ma 21+4. In pratica, i bianconeri hanno ceduto un altro milione, parte del quale servirà per risarcire Marchionni del disturbo. L´acquisto del mediano brasiliano potrebbe venire annunciato già oggi. In ogni caso non c´è fretta anche perché Melo, reduce dalla Confederation Cup, è ancora in vacanza e vi resterà per una settimana ancora. Il mercato, a quel punto, sarà davvero quasi chiuso, come ha assicurato Blanc, ma potrebbe riaprirsi se venisse realizzata qualche cessione interessante. Grygera, però, ha rifiutato la corte del Panathinaikos (che offre quattro milioni) e dovrebbe quindi rimanere. Per rimpiazzarlo, Secco era pronto ad aprire un trattativa con il Barcellona per l´uruguayano Caceres, che però costa dieci milioni e dunque verrebbe ingaggiato solamente in prestito, perché di soldi da spendere non ce ne sono più.

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big della finanza più cina, meno usa sono 10 le italiane (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 10-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina 35 - Economia Global market Big della finanza più Cina, meno Usa sono 10 le italiane Quest´anno 50-60 banche russe potrebbero vedersi revocare la propria licenza e potremmo dover applicare il pacchetto di salvataggio ad altre 15-20 NEW YORK - Con 458 miliardi di dollari di entrate, il colosso petrolifero anglo-olandese Royal Dutch Shell guida la nuova hit-parade delle 500 maggiori società mondiali compilata dalla rivista Fortune. Al secondo posto la ExxonMobil, al terzo WalMart, che è stata così spodestata dal vertice. Ma la vera novità di quest´anno è la forte riduzione dei gruppi americani in classifica (140, il minimo da quando viene pubblicata la lista) e il forte aumento di quelli cinesi, che, guidati da Sinopec, sono ormai 37, a ridosso dei giapponesi (68), francesi (40) e tedeschi (39). I gruppi italiani dell´elenco sono 10, con l´Eni al 17mo posto delle 500 top aziende globali, seguita più in basso dalle Generali (numero 47), UniCredit (58), Enel (62), Fiat (64), IntesaSanPaolo (137), Telecom (166), Poste Italiane (339), Finmeccanica (399) e la Premafin Finanziaria (492), che è anche l´unica guidata da una donna: Giulia Maria Ligresti. Arturo Zampaglione [Terzo polo non generalista] MILANO - L´autunno potrebbe essere decisivo per il futuro del gruppo Telecom Italia Media, controllante di La7 e Mtv. All´interno del cda, infatti, è sempre più forte il partito di coloro che vorrebbero cedere a qualcuno tutte le attività. Per adesso il vicepresidente Stella si è limitato a raccogliere le manifestazioni d´interesse per le infrastrutture dell´analogico, con la cui vendita si potrebbe abbattere l´indebitamento. Ma rimarrebbe il problema di come far tornare i conti nella tv che con il 3-3,5% di share non raccoglie sufficiente pubblicità a coprire i costi. Difficile però trovare qualcuno che abbia soldi e idee per raccogliere il testimone. Sky Italia è bloccata dall´antitrust fino al 2012 e poi sta ottenendo ottimi risultati dal mondo della pay tv. Forse l´unica soluzione sarebbe una cordata di investitori finanziari con un socio industriale che abbia intenzione di lanciare diversi canali tematici sul digitale terrestre. Sempre che dietro alla cordata non compaia ancora una volta l´ombra di Berlusconi. Giovanni Pons

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Terna Spa potenzia la rete (sezione: Costi dei politici)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 10-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI - TESTO SVILU data: 2009-07-10 - pag: 32 autore: Documenti Il disegno di legge sullo sviluppo e l'energia Terna Spa potenzia la rete La società costruirà infrastrutture di interconnessione con l'estero u Continua da pagina 31 15. In conformità a quanto previsto dall'articolo 2, comma 141, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, a decorrere dall'anno 2009, con decreto del ministro dello Sviluppo economico, su proposta dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, è aggiornato trimestralmente il valore della componente del costo evitato di combustibile di cui al provvedimento del Comitato interministeriale dei prezzi n. 6/92 del 29 aprile 1992, pubblicato nella «Gazzetta Ufficiale » n. 109 del 12 marzo 1992, da riconoscere in acconto fino alla fissazione del valore annuale di conguaglio. Tali aggiornamenti sono effettuati sulla base di periodi trimestrali di registrazione delle quotazioni dei prodotti del paniere di riferimento della componente convenzionale relativa al valore del gas naturale di cui al punto 3 della deliberazione dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas n. 154/08 del 21 ottobre 2008 per tener conto delle dinamiche di prezzo dei prodotti petroliferi,tenendo altresì conto dell'evoluzione dell'efficienza di conversione e fermi restando i criteri di calcolo del costo evitato di combustibile di cui alla deliberazione della medesima Autorità n. 249/06 del 15 novembre 2006. 16. Per gli impianti di microcogenerazione ad alto rendimento ai sensi della normativa vigente, con decreto del ministro dell'Economia e delle finanze, di concerto con il ministro dello Sviluppo economico, sono stabilite norme per la semplificazione degli adempimenti relativi all'installazione dei dispositivi e alle misure di carattere fiscale e per la definizione di procedure semplificate in materia di versamento delle accise e degli altri oneri tributari e fiscali. 17. Il decreto di cui al comma 16 non deve comportare minori entrate o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato. 18. Anche in deroga alle disposizioni di cui all'articolo 32, comma 8, l'Autorità per l'energia elettrica e il gas definisce entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge i criteri e le modalità per l'assegnazione delle risorse interrompibili istantaneamente e interrompibili con preavviso, da assegnare con procedure di gara a ribasso, cui partecipano esclusivamente le società utenti finali. Le maggiori entrate eventualmente derivanti dall'applicazione del presente comma sono destinate all'ammodernamento della rete elettrica. Le assegnazioni rimangono in capo agli attuali beneficiari per i sei mesi successivi alla data di entrata in vigore della presente legge. 19. I clienti finali che prestano servizi di interrompibilità istantanea o di emergenza sono esentati, relativamente ai prelievi di energia elettrica nei siti che hanno contrattualizzato una potenza interrompibile non inferiore a 40 MW per sito e solo per la quota parte sottesa alla potenza interrompibile, dall'applicazione dei corrispettivi di cui agli articoli 44, 45, 48 e 73 dell'allegato A della deliberazione dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas n. 111/06 del 9 giugno 2006. 20. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, l'Autorità per l'energia elettrica e il gas propone al ministro dello Sviluppo economico adeguati meccanismi per la risoluzione anticipata delle convenzioni CIP 6/92, da disporre con decreti del medesimo Ministro, con i produttori che volontariamente aderiscono a detti meccanismi. Gli oneri derivanti dalla risoluzione anticipata da liquidare ai produttori aderenti devono essere inferiori a quelli che si realizzerebbero nei casi in cui non si risolvano le convenzioni. 21. La validità temporale dei bolli metrici e della marcatura "Ce" apposti sui misuratori di gas con portata massima fino a 10 metri cubi/h è di quindici anni, decorrenti dall'anno della loro apposizione, in sede di verificazione o accertamento della conformità prima della loro immissione in commercio. 22. Con proprio decreto di natura non regolamentare il ministro dello Sviluppo economico, sentita l'Autorità per l'energia elettrica e il gas, può stabilire una maggiore validità temporale rispetto a quella di cui al comma 21, comunque non superiore a venti anni, per particolari tipologie di misuratori di gas che assicurano maggiori efficienza e garanzie per i consumatori rispetto a quelli attualmente installati in prevalenza. 23. Non può essere apposto un nuovo bollo recante l'anno di verificazione o di fabbricazione o di apposizione della marcatura "Ce" ai misuratori di gas sottoposti a verificazione dopo la loro riparazione o rimozione. 24. Con decreto di natura non regolamentare, il ministro dello Sviluppo economico stabilisce, con riferimento alle diverse tipologie di misuratori e alla relativa normativa nazionale e comunitaria, le modalità di individuazione dell'anno di apposizione dei bolli metrici e della marcatura "Ce". 25. Ai fini di una graduale applicazione della prescrizione sul limite temporale dei bolli metrici, l'Autorità per l'energia elettricae il gas stabilisce, con proprio provvedimento, le modalità e i tempi per procedere alla sostituzione dei misuratori volumetrici di gas a pareti deformabili soggetti a rimozione, assicurando che i costi dei misuratori da sostituire non vengano posti a carico dei consumatori né direttamente né indirettamente. Al fine di consentire l'innovazione tecnologica del parco contatori gas, l'Autorità per l'energia elettrica e il gas potrà prevedere la sostituzione dei misuratori volumetrici di gas a pareti deformabili mediante contatori elettronici che adottino soluzioni tecnologicamente avanzate quali la telelettura e la telegestione, che assicurino vantaggi ai consumatori finali quali una maggiore informazione al cliente circa l'andamento reale dei propri consumi nonché riduzioni tariffarie conseguenti ai minori costi sostenuti dalle imprese. Con il medesimo provvedimento sono determinate le sanzioni amministrative pecuniarie che l'Autorità può irrogare in caso di violazioni, nella misura minima e massima di cui all'articolo 2, comma 20, lettera c), della legge 14 novembre 1995, n. 481. 26. Al comma 1 dell'articolo 23-bis del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «Sono fatte salve le disposizioni del decreto legislativo 23 maggio 2000, n. 164, e dell'articolo 46-bis del decreto- legge 1º ottobre 2007, n. 159, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007, n. 222, in materia di distribuzione di gas naturale. Gli ambiti territoriali minimi di cui al comma 2 del citato articolo 46-bis sono determinati dal ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il ministro per i Rapporti con le Regioni, sentite la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, e l'Autorità per l'energia elettrica e il gas, tenendo anche conto delle interconnessioni degli impianti di distribuzione e con riferimento alle specificità territoriali e al numero dei clienti finali. In ogni caso l'ambito non può essere inferiore al territorio comunale». 27. Al fine di garantire e migliorare la qualità del servizio elettrico ai clienti finali collegati, attraverso reti private con eventuale produzione interna, al sistema elettrico nazionale di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, il ministero dello Sviluppo economico determina, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, nuovi criteri per la definizione dei rapporti intercorrenti fra il gestore della rete, le società di distribuzione in concessione, il proprietario delle reti private ed il cliente finale collegato a tali reti. L'Autorità per l'energia elettrica e il gas è incaricata dell'attuazione dei suddetti criteri al fine del contemperamento e della salvaguardia dei diritti acquisiti, anche con riferimento alla necessità di un razionale utilizzo delle risorse esistenti. 28. Il comma 1 dell'articolo 8 del decreto legislativo 30 maggio 2005, n. 128, è sostituito dal seguente: «1. Le miscele combustibili diesel- biodiesel con contenuto in biodiesel inferiore o uguale al 7 per cento, che rispettano le caratteristiche del combustibile diesel previste dalla norma CEN prEN 590 - Settembre 2008, possono essere immesse in consumo sia presso utenti extra rete che in rete. Le miscele con contenuto in biodiesel in misura superiore al 7 per cento possono essere avviate al consumo solo presso utenti extra rete e impiegate esclusivamente in veicoli omologati per l'utilizzo di tali miscele». 29. Nel regolamento di cui al decreto del ministro dell'Economia e delle finanze 3 settembre 2008, n. 156, recante la disciplina per l'applicazione dell'accisa agevolata sul biodiesel, il limite del 5 per cento del contenuto sul biodiesel di cui agli articoli 7 e 9 è elevato al 7 per cento. ARTICOLO 31 Semplificazione di procedure 1. All'articolo 1, comma 24, lettera c), della legge 24 dicembre 2007, n. 244, le parole: «e al comma 346 del medesimo articolo 1» sono sostituite dalle seguenti: «e ai commi 346 e 347 del medesimo articolo 1». ARTICOLO 32 Impulso alla realizzazione del mercato unico dell'energia elettrica attraverso lo sviluppo di interconnector con il coinvolgimento di clienti finali energivori 1. Al fine di contribuire alla realizzazione del mercato unico dell'energia elettrica, la società Terna Spa provvede, a fronte di specifico finanziamento da parte di soggetti investitori terzi, a programmare, costruire ed esercire a seguito di specifici mandati dei medesimi soggetti uno o più potenziamenti delle infrastrutture di interconnessione con l'estero nella forma di "interconnector" ai sensi del regolamento (Ce) n. 1228/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2003, nonché le necessarie opere di decongestionamento interno della rete di trasmissione nazionale, in modo che venga posto in essere un incremento globale fino a 2000 MW della complessiva capacità di trasporto disponibile con i Paesi esteri, in particolare con quelli confinanti con il nord dell'Italia. 2. Terna Spa comunica un elenco di massima di possibili infrastrutture da realizzare ai sensi del comma 1 e delle relative opere alministro dello Sviluppo economico ed all'Autorità per l'energia elettrica e il gas entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. 3. Entro sessanta giorni dal termine di cui al comma 2, Terna Spa organizza una procedura concorsuale per la selezione dei soggetti che intendono sostenere il finanziamento dei singoli interconnector, specificando nel bando le misure ed i corrispettivi di cui al comma 6 per il singolo interconnector, le condizioni del contratto di mandato da stipulare con i soggetti aggiudicatari per la programmazione e la progettazione dell'opera e l'impegno che i medesimi soggetti devono assumere a stipulare un successivo contratto di mandato per la costruzione e l'esercizio dell'interconnector, il cui perfezionamento è subordinato al rilascio di apposita esenzione, per una durata pari a venti anni, dall'accesso a terzi sulla capacità di trasporto che tali infrastrutture rendono disponibile, secondo le modalità di cui al decreto del ministro delle Attività produttive 21 ottobre 2005, pubblicato nella «Gazzetta Ufficiale » n. 256 del 3 novembre 2005. 4. Ciascun interconnector che ottiene l'esenzione di cui al comma 3 deve entrare in servizio entro trentasei mesi dalla data di pubblicazione nella «Gazzetta Ufficiale » del decreto di rilascio dell'esenzione stessa;in difetto, è riconosciuto il diritto, da esercitare entro i sessanta giorni successivi alla scadenza del suddetto termine, a ciascuno dei soggetti selezionati di rinunciare alla realizzazione dell'infrastruttura ed ai relativi diritti di utilizzazione della connessa capacità di trasporto, fermo restando il pagamento degli oneri già sostenuti da Terna Spa in esecuzione dei contratti di mandato di cui al comma 3. 5. In considerazione dell'impatto che il significativo incremento della capacità complessiva di interconnessione indotto dalle disposizioni del presente articolo può avere sulla gestione del sistema elettrico italiano e sui relativi livelli di sicurezza, alle procedure concorsuali di cui al comma 3 possono partecipare esclusivamente clienti finali, anche raggruppati in forma consortile fra loro, che siano titolari di punti di prelievo ciascuno con potenza impegnata non inferiore a 10 MW, caratterizzati da un fattore di utilizzazione della potenza impegnata mediamente nel triennio precedente non inferiore al 40 per cento escludendo i quindici giorni di minori prelievi di energia elettrica su base annua e che si impegnino a riduzioni del proprio prelievo dalla rete, secondo modalità definite da Terna Spa, nelle situazioni di criticità in relazione al potenziamento del sistema di interconnessione. Ciascun cliente che soddisfa i requisiti di cui al precedente periodo può partecipare alle procedure concorsuali di cui al comma 3 per una quota non superiore al valore della potenza disponibile complessiva dei predetti punti di prelievo. La perdita di titolarità di punti di prelievo di cui al presente comma comporta la decadenza dai relativi diritti, ferme restando le eventuali obbligazioni assunte nei confronti di Terna Spa. 6. L'Autorità per l'energia elettrica e il gas, con provvedimenti da adottare entro trenta giorni dal termine di cui al comma 2, disciplina misure volte a consentire, a partire dalla conclusione del contratto di mandato per la programmazione e la progettazione di cui al comma 3 e fino alla messa in servizio dell'interconnector e comunque per un periodo non superiore a sei anni, l'esecuzione, nei limiti della capacità di trasporto oggetto della richiesta di esenzione di cui al comma 3, degli eventuali contratti di approvvigionamento all'estero di energia elettrica per la fornitura ai punti di prelievo dei clienti finali selezionati. A tal fine, l'Autorità per l'energia elettrica e il gas determina i corrispettivi che i clienti finali selezionati sono tenuti a riconoscere, in ragione del costo efficiente per la realizzazione e la gestione di efficaci infrastrutture di potenziamento, a Terna Spa a fronte delle predette misure, individuando nel contempo la modalità di riequilibrio, a favore dei clienti finali diversi da quelli selezionati, degli eventuali vantaggi originati dalle predette misure nell'ambito del periodo ventennale di esenzione di cui al comma 3, nonché le modalità per la copertura delle eventuali differenze maturate in capo a Terna Spa tra detti corrispettivi ed i costi conseguenti al rendere possibile l'esecuzione dei contratti di approvvigionamento all'estero nell'ambito delle medesime misure. 7. Per i casi in cui i soggetti selezionati esercitano il diritto di rinunciare alla realizzazione dell'infrastruttura ai sensi del comma 4, i provvedimenti dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas di cui al comma 6 prevedono il diritto dei soggetti stessi di avvalersi delle misure di cui al medesimo comma, a fronte dei relativi corrispettivi, non oltre l'esercizio del diritto di rinuncia. 8. Ai clienti finali selezionati nelle procedure di cui al presente articolo vengono ridotte, se esistenti, le obbligazioni di erogazione dei servizi di interrompibilità istantanea e con preavviso resi a Terna Spa nella misura del 20 per cento rispetto agli ammontari vigenti alla data di entrata in vigore della presente legge, con conseguente riduzione del corrispettivo cui i medesimi clienti hanno diritto per il periodo rimanente sotteso alle succitate obbligazioni. Le quote non coperte dei servizi di interrompibilità a seguito delle suddette riduzioni vengono eventualmente riallocate da Terna Spa, esperita una rivalutazione delle necessità di sistema, a soggetti diversi dai predetti clienti finali. Con l'estinguersi delle suddette obbligazioni, i clienti finali selezionati non sono ammessi all'erogazione dei servizi di interrompibilità istantanea e con preavviso eventualmente richiesti da Terna Spa che potranno invece essere resi, con le medesime modalità attualmente in vigore, da clienti finali diversi da quelli selezionati.

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Il Cavaliere e i (pre)giudizi dall'estero (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 10-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Prima Pagina data: 10/07/2009 - pag: 1 In primo piano Il Cavaliere e i (pre)giudizi dall'estero di GIAN ANTONIO STELLA A PAGINA 9

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Masi: nomine entro l'estate Lunedì l'incontro con Sky (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 10-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Politica data: 10/07/2009 - pag: 16 Il Cda Rai Masi: nomine entro l'estate Lunedì l'incontro con Sky MILANO Niente nomine nel Cda Rai di ieri. Secondo il direttore generale Mauro Masi, arriveranno «entro l'estate». Ma anche l'appunto da lui consegnato ai consiglieri per un «affinamento» delle deleghe dei suoi quattro vicedirettori ha dovuto essere ritirato, così come la ridefinizione del piano fiction. Ma ieri ha tenuto banco soprattutto la trattativa con Sky: lunedì Masi incontrerà l'amministratore delegato di Sky Italia Tom Mockridge. Il tema è sempre quello del prezzo che Sky dovrà pagare per trasmettere i canali Rai: la tv satellitare ha offerto 50 milioni di euro. Secondo il viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani «il vantaggio di posizione che la presenza dei canali Rai dà a Sky è enorme. È un po' buffo che la Rai dia un vantaggio del genere a un competitor». Romani lo ha detto durante la puntata di ieri di Telecamere, cui ha partecipato lo stesso Masi. Il che ha spinto il consigliere Rai Nino Rizzo Nervo a parlare di «invasione di campo da parte del governo sulle autonome scelte di un'azienda impegnata in una delicata trattativa commerciale».

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I 21 ritratti di donna firmati Chiara Boni (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 10-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Cronache data: 10/07/2009 - pag: 26 La stilista Le immagini saranno in mostra a Roma durante le sfilate dell'Alta Moda. Volti noti e una piccola ballerina della Scala I 21 ritratti di donna firmati Chiara Boni MILANO «Quello che le donne non dicono» è che spesso non amano essere fotografate. Che detestano chi sistema loro i capelli. Che vorrebbero urlare quando qualcuno dice loro in che posa stare. Potessero, preferirebbero, essere lasciate come sono. Rughe, escluse forse. Ma siccome anche quelle (le rughe) raccontano, Chiara Boni non ha voluto ritoccarle. La stilista dalla parte delle donne si è sistemata per la prima volta dietro a una macchina fotografica e con i suoi abiti (i «Petite robe»), i colpi di spazzola di Alberto Vanoni (hair stylist di Aldo Coppola) e L'Oreal, ha realizzato una serie di scatti, ventuno in tutto, ad altrettante signore e signorine, scegliendo poi solo i clic più «naturali». Le immagini saranno in mostra («Quello che le donne non dicono » il titolo presentato ieri a Milano) a Roma, nella sala Bavigli del Complesso Monumentale di Santo Spirito in Saxia, il 14 e 15 luglio, per l'Alta Moda. Tra i ritratti quelli di una piccola ballerina della Scala, di una restauratrice e di una cuoca, ma anche volti noti come quelli di Caterina Caselli, Lina Sotis, Ludovica Montezemolo, Malika Ayane, Chiara Gamberale, Stella Pende. Ognuna con il proprio bagaglio di timidezze e dunque di attimi inediti colti dall'obiettivo fresco della Boni. «Per esempio con Chiara (Gamberale ndr ) alla fine - ha raccontato - abbiamo scelto proprio il primo scatto, quando lei si è distesa, rilassata perché ancora non pensava a nulla che fosse legato a una posa. Con altre invece abbiamo scelto magari l'ultimo di ore e ore, per giunta non cercato». Come con la giornalista Stella Pende beccata, insofferente, mentre chiede implorante (con un sorriso da ragazza) quando se ne può andare dal set. Oppure «Claudia (Levi di Montalcini ndr ) che non ha mai tagliati i capelli in vita sua, se non una volta e poi ha pianto, e che ora gli ricadono lungo tutto il corpi. Non voleva assolutamente che la fotografassi di profilo e invece quella è l'immagine vincente. O Lina ( Sotis ndr ) che ha detto di essersi divertita come non mai e in un attimo è stata se stessa e fantastica ». Pa. Po. Donne Sopra, Chiara, Giannola, Cristina Nonino, produttrici di grappa. A destra, Valeria Martinetti, cuoca; sopra Victoria Terekiev, pianista. Sotto, Caterina Caselli, editore musicale

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Torna il con il volto di Al Pacino (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 10-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Spettacoli data: 10/07/2009 - pag: 45 Il caso «No» anche dai sostenitori dell'eutanasia: non faccia di Kevorkian un eroe Torna il «dottor Morte» con il volto di Al Pacino Il divo fa discutere: sarà in tv il medico che uccise 130 malati DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK Se è vero, come disse lo scrittore irlandese Brendan Behan che «la pubblicità negativa non esiste », il nuovo film di Al Pacino è in una botte di ferro. Da quando il settimanale Variety ha annunciato che il 69enne attore italo-americano indosserà i panni di Jack Kevorkian in You Don't Know Jack ( Non conosci Jack), un telefilm diretto da Barry Levinson ( Uomo della Pioggia, Avalon), il web è letteralmente impazzito. Sulla blogosfera sorprende e indigna che una star del calibro di Al Pacino abbia accettato di interpretare il ruolo di Kevorkian, alias «dottor Morte», il patologo (oggi 81enne) che dopo aver illegalmente praticato l'eutanasia su oltre 130 malati terminali fu condannato a 25 anni di reclusione per omicidio di secondo grado e poi rilasciato nel giugno 2007, dopo solo 8 anni, con l'impegno a non uccidere mai più. Il fatto che il film in arrivo nel-- l'estate 2010 sul canale HBO abbia un cast stellare che includerà Dustin Hoffman (o Richard Dreyfuss) nel ruolo dell'avvocato di Kevorkian Mayer Morganroth, ha solo finito per accrescere le polemiche. «Trasformerà in martire eroico un assassino criminale che meritava di marcire in galera», puntano il dito gli avversari del suicidio assistito, oggi legale in Oregon, Washington e Montana. I gruppi che per anni gli hanno fatto la guerra tra cui Life Advocat e National Right to Life Committee sono tornati all'attacco contro il suo alter ego cinematografico. Ma a scagliarsi contro il film sono anche i fautori del suicidio assistito, che hanno sempre guardato Kevorkian con sospetto, accusandolo di aver leso il movimento Usa «per il diritto a morire», iniziato negli anni '30 ed esploso nei '90. Il professor Arthur Caplan, direttore del Center for Bioethics dell'Università della Pennsylvania, denuncia i pericoli della «manipolazione hollywoodiana» di una delle controversie etico-morali più incendiarie degli ultimi decenni. «Al Pacino interpreterà il medico come il Davide generoso mette in guardia , che combatte da solo contro il Golia di turno: il tirannico sistema sanitario». Contro la tentazione di «eroicizzare » il medico si è scagliato anche Derek Humphry, il 79enne fondatore della Hemlock Society, considerato il pioniere del movimento per la morte assistita. «Kevorkian è una primadonna e i media gli hanno consentito di gongolare per anni sotto i riflettori», spiega l'autore di Last Exit, la bibbia degli aspiranti suicidi scritta dopo aver aiutato la moglie Jean, malata terminale, a morire con un'overdose di farmaci. Ma il Kevorkian-Pacino, mettono in guardia i suoi producer, non sarà il lugubre uccello del malaugurio ritratto dalla cultura popolare americana dove il «dr Morte» è l'onnipresente cattivo di innumerevoli show televisivi, dai Simpsons a Grey's Anatomy. I media l'accusano di aver mandato all'altro mondo «anche gente soltanto depressa », rifiutandosi, almeno in un caso, di fermare la sua diabolica thanatron la macchina della morte che prima induce il coma e poi ferma il cuore quando l'aspirante suicida cambiò idea all'ultimo momento. «Il film della Hbo rivelerà che la faccia pubblica di 'Dr. Death' non corrisponde affatto alla realtà spiega il suo legale Morganroth, consulente del film . Pacino sarà un Kevorkian realistico, non critico o polemico». Il produttore Steve Jones descrive Kevorkian come «uno spartano solitario che non ha mai preso un centesimo per i suoi servigi». Nel film Pacino ripercorrerà le tappe più salienti dell'odissea personale e professionale di questo enigmatico uomo, nato in Michigan da una famiglia di operai armeni che aveva abbandonato l'Armenia dopo il genocidio del 1915. La star cercherà di dare un volto al suo leggendario gusto per la teatralità. Reduce da più scioperi della fame, Kevorkian un giorno si presentò in tribunale per essere processato indossando la gogna: antico strumento di tortura. La sua passione per la pittura è immortalata dai suoi terrificanti quadri, tutti all'insegna di sangue e morte. «Morire non è un crimine», ha ripetuto per anni come un mantra Kevorkian, che si è detto «entusiasta» di essere interpretato da un gigante come al Pacino. La posta in gioco per l'attore è enorme. «I suoi ultimi film sono stati bocciati da RottenTomatoes. com», maligna il sito www.askmen. com. « Gigli ha ottenuto solo il 6% dai critici Usa, contro il 21% di Two for the Money e Righteous Kill e il 5% di 88 Minutes ». E anche se l'attore è stato acclamato per il ruolo di Shylock nel Mercante di Venezia, incalza, «quasi nessuno ha visto quel film». «Per Al Pacino quest'ultima avventura potrebbe essere il bacio della morte», ironizza askmen, «se il film non funziona per lui è la fine». Alessandra Farkas Icona Al Pacino indosserà i panni di Jack Kevorkian, il patologo che ha illegalmente praticato l'eutanasia su oltre 130 malati Hoffman e Dreyfuss al ballottaggio Oltre ad Al Pacino come protagonista, il telefilm avrà un cast stellare che includerà Dustin Hoffman (a sinistra) o Richard Dreyfuss (a destra) nel ruolo dell'avvocato di Kevorkian, Mayer Morganroth Entusiasta Lui, l'anziano patologo, oggi scarcerato, si dice entusiasta del progetto

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Gay e Powell rincorrono l'ombra di Bolt (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 10-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Sport data: 10/07/2009 - pag: 51 Atletica a Roma Gay e Powell rincorrono l'ombra di Bolt ROMA Il fantasma di Usain Bolt non disturba la quiete della vigilia, l'edizione numero 29 del Golden Gala, tappa italiana del dorato circuito della Golden League è confezionata intorno alla rinuncia cosciente degli organizzatori che hanno evitato di raschiare il fondo del budget per avere in corsia il fenomeno planetario della velocità, uno che per accarezzare la gomma dello pista dell'Olimpico avrebbe preteso cifre inavvicinabili (250 mila euro). E allora si è pensato alla profondità delle presenze, ad assicurare qualità diffusa più che a puntare tutto su un uomo solo al comando. Tante sfide, duelli che per una volta si colorano di azzurro grazie alle nuove ambizioni delle donne d'Italia con Antonietta Di Martino che guarda al cielo e punta dritta ai 2 metri, Libania Grenot che vuole continuare a stupire pensando di attaccare il mondo e il suo fresco primato nazionale sul giro di pista (50''30), Elisa Cusma che sgomita per acquistare solidità internazionale sugli 800 metri ed Elena Romagnolo che torna sulle sue adorate siepi per infilarsi nella scia del treno russo e magari limare qualche secondo al record nazionale (9'27''48) portato in dote dall'Olimpiade di Pechino. Il cartellone della serata è ingolfato di duelli stellari, con Yelena Isinbayeva che vorrà ribadire il suo ruolo di signora delle altezze e la truppa della rivoluzione d'annata del lungo maschile (Phillips, Saladino, Mokoena, Lapierre) sempre più orf ano di Andrew Howe, che si sfiderà per una leadership mai disegnata così lontano nella sabbia. Eppure la fantasia è ancora una volta solleticata dalla velocità, da 100 metri da vivere in apnea, dal duello tra chi a parole giura di poter avvicinare Re Bolt. Magari tra un mese a Berlino, quando si correrà per una medaglia iridata. Tyson Gay, campione del mondo in carica su 100 e 200 metri, mortificato nella sua stagione olimpica da un subdolo infortunio, e Asafa Powell, l'ex primatista del mondo, cancellato dalla lista dall'arrivo del tornado che ha spazzato via vecchie consuetudini, trasmettono serenità, non vogliono far vedere di sentire il peso dell'illustre assenza. Gay quest'anno ha corso solo due volte e lo ha fatto volando: 9''75 con un tornado alle spalle (+3,4 m/s) a Eugene in giugno e 19''58 sui 200, miglior crono dell'anno, a New York. Restano le migliori cavalcate di stagione: «Ho gareggiato poco per non disperdere energie e presentarmi al massimo della condizione a Berlino, là devo difendere il mio titolo. Per confermarmi devo battere Bolt? Credo di poterlo fare, anche di scendere sotto al suo 9''69. Non temo nessuno, ho passato un anno a concentrarmi per tirare fuori il massimo dal mio motore». A malincuore c'è Bolt anche nei pensieri di Asafa Powell, l'uomo che sulla pista dell'Olimpico vorrebbe festeggiare la sua volta numero 50 sotto al muro dei 10'': «No, la statistica non mi interessa, il mio obiettivo è far bene, misurarmi con un atleta in grande condizione come Gay e continuare a migliorarmi dopo l'infortunio che in primavera mi ha obbligato a rallentare la preparazione. Bolt? Non ci penso, è uno come gli altri, anche io 2 anni fa ottenni un primato del mondo che nessuno aspettava. Nello sprint può succedere di tutto e io sono qui per farlo succedere». Notte di Golden League, di frecce nere e di parole che corrono veloci inseguendo un fantasma che sembra inavvicinabile. Valerio Vecchiarelli Stella Tyson Gay durante i Trials Usa (Ap) Azzurre Grande attesa per le azzurre guidate dalla Di Martino

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Le aziende snobbano i dottorati Assunzione solo per uno su sette (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 10-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Lavoro data: 10/07/2009 - pag: 37 Il rapporto L'indagine condotta da «iniziativa interuniversitaria Stella-Cilea» Le aziende snobbano i dottorati Assunzione solo per uno su sette Ma l'interesse sale per i superlaureati in ingegneria Le aziende italiane non amano (o non conoscono) i dottori di ricerca. Solo circa un settimo di questi giovani (il 15%) infatti, è assorbito dalle imprese private. Più di uno su due, invece, va nelle braccia delle università (43%) e degli istituti di ricerca (9%) pubblici, seguiti da università e istituti privati con un piccolo 5,5% in tutto. I dati emergono dalla prima indagine occupazionale sul dottorato di ricerca condotta da «iniziativa interuniversitaria Stella-Cilea », che ha interpellato 3.980 giovani che hanno conseguito il titolo tra il 2005 e il 2007. Il disamore aziendale per questi superlaureati che, dopo la laurea specialistica, si sono accollati altri tre anni di formazione, è però ricambiato: la maggior parte dei PhD ritiene che la ricerca applicata in azienda sia una cosa che «sporca le mani», a differenza di quella di base in università considerata nobile. Eppure, uno dei motivi principali della bassa produttività delle aziende italiane è imputato alla scarsa innovatività e, quindi, al fatto che le imprese facciano poca ricerca. Perché allora non assumono chi è formato proprio per questo scopo? «Da una parte le aziende non possono pretendere di avere ricercatori modellati sulle esigenze dei loro clienti - spiega il presidente di Stella Nello Scarabottolo - dall'altra c'è un problema di impostazione dei corsi di dottorato, che oggi puntano solo sulla ricerca di base». Com'è prevedibile, però, il gradimento aziendale dei dottori di ricerca, varia molto a seconda del tipo di laurea. I più ambiti sono i PhD di scienze ingegneristiche, il 21% dei quali va nelle imprese private. Anche i dottori di ricerca di matematica, fisica, chimica e informatica superano la media delle immissioni in azienda (19%), seguiti da economia e statistica (18,5%), biologia e geologia (18%) e scienze mediche (17%). Nettamente sotto la media di richieste sono invece le scienze umanistiche (9,4%) e quelle giuridiche e sociali (3,8%). Sembra comunque che solo la passione per l'indagine di laboratorio possa attrarre un giovane intellettualmente dotato verso il dottorato di ricerca, visto che i tre anni di studio in più di una laurea magistralis non danno alcun vantaggio retributivo una volta impiegati. Appena assunto, infatti, un PhD guadagna in media 1.234 euro netti al mese e, dopo tre anni, 1.300. Solo 7 euro in più, secondo l'Istat, di un laureato triennale nel 2007. Un dato che, a proposito di «fuga dei cervelli », in parte fa capire perché l'11% degli interpellati spera di trovare lavoro all'estero, dove le retribuzioni sono spesso più che doppie rispetto a quelle nostrane. Enzo Riboni

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poggiomarino due telecamere hanno filmato l'omicidio (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 11-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina I - Napoli STELLA CERVASIO A PAGINA IX L´ipotesi: una vendetta dei clan Poggiomarino due telecamere hanno filmato l´omicidio SEGUE A PAGINA IX

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"è la nuova strategia del terrore" - stella cervasio (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 11-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina III - Napoli L´allarme del procuratore capo Giandomenico Lepore: è la prima volta che viene usata una molotov contro un magistrato "è la nuova strategia del terrore" "Sono metodi insoliti che fanno pensare a una diversa tattica dell´aggressione" STELLA CERVASIO «Un´episodio gravissimo». Il procuratore capo di Napoli Giandomenico Lepore condanna l´attentato alla Gip, e sottolinea «è la prima volta che viene usata una molotov contro l´auto di un magistrato o di qualcun altro». Il capo della Procura paragona la minaccia dopo la convalida degli arresti dei killer del musicista rumeno alla Pignasecca a un altro attentato di qualche giorno fa a San Giuseppe Vesuviano, dove un ciclomotore è stato fatto saltare in aria con un telecomando. Episodio finora tenuto segreto dalla magistratura. «Metodi insoliti, che fanno pensare a una diversificazione della tattica dell´aggressione». Metodi insoliti e anche imprevedibili, secondo lei? «Nel caso di San Giuseppe Vesuviano c´era anche la volontà di fare delle vittime. Le indagini - che nel caso della collega saranno condotte dalla Procura di Roma - dovrebbero portarci a individuare le modalità, ma anche indicare la gravità di questi gesti, una strategia del terrore che si fa strada anche all´interno della criminalità organizzata. Una cosa su cui riflettere noi come magistratura, ma anche le forze dell´ordine». La giudice che ha subito l´attentato non aveva auto blindata né tutela. Ma la giustizia napoletana ha un problema annoso con i mezzi e la logistica... «Purtroppo il ministero della Giustizia ha operato tagli alla spesa per oltre il 40 per cento. Questo significa che ora abbiamo enormi difficoltà in materia di auto protette. D´altra parte se dovessimo proteggere tutti i magistrati che fanno il penale ci vorrebbero macchine e uomini che dovremmo sottrarre alla tutela del territorio. Devo fare i salti mortali per dare una certa sicurezza ai nostri sostituti. Le nostre auto blindate hanno già fatto migliaia e migliaia di chilometri e sono poche. Molte volte i magistrati sono costretti ad andare in due nella stessa macchina. Non si tiene conto che la Dda deve sostenere accuse nelle varie procure dei distretti. è impensabile che chi va a chiedere ergastoli per i clan camorristi di Santa Maria Capua Vetere torni a casa con la propria auto. Neppure i miei aggiunti possono usufruire tutti di tutela e macchina blindata». Rivolge dunque un appello al ministero della Giustizia? «Non si può non tener conto che il territorio campano è ad altissima densità criminale, come quello siciliano. Il ministero deve convincersi che siamo diversi da Bolzano e intervenire con sollecitudine. Le parole sono inutili: se facciamo la lotta ai casalesi ricorrendo all´esercito anche il magistrato che sostiene l´accusa contro i clan "in casa" dei casalesi deve avere auto protette ed efficienti».

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Arriva l'eco-pendolare (sezione: Costi dei politici)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Il Sole-24 Ore sezione: CASA E CASE data: 2009-07-11 - pag: 47 autore: Stili di vita. Le cooperative comprano poderi in paesi abbandonati per costruire dimore secondo principi bioclimatici Arriva l'eco-pendolare Aumenta la voglia di vivere in villaggi riqualificati vicini alle metropoli Paola Grieco Metropoli? No, grazie. Meglio un eco-villaggio a qualche manciata di decine di chilometri dalla città, possibilmente già in regola con i vincoli di emissione di C02 che saranno in vigore tra qualche anno e frutto del lavoro fisico-intellettuale di un gruppo di persone che la pensa allo stesso modo. L'idea degli eco-villaggi non è nuova, nasce in Scozia negli anni 70, ma la novità è che oggi sono sparsi un po' in tutto il pianeta- 28 per esempio in Danimarca - inclusa l'Italia. Alcuni promotori immobiliari inglesi, annusata l'aria, si stanno già lanciando nel business. Persino la Cina con Dongtan, vicino a Shanghai - la prima "città verde del mondo" prevista per il 2010 - pare aver aderito, almeno in parte, all'economia verde. «La Spagna è costellata di terreni rurali con fincas , vecchi casali o ruderi da riabilitare », dice Xavier Rizzo di miparcela.com, portale che propone in vendita un gran numero di terreni, anche senza immobili. Per l'entità dei prezzi bisogna contare su un rapporto di 1 a 10 rispetto al terreno urbano. Ad esempio, nella provincia di Barcellona un terreno edificabile di 3.500 mqè in vendita per 3,2 milioni di euro e nella stessa zona un terreno rurale della stessa superficie ne vale 300mila. Per i permessi di ristrutturazione, costruzione, o anche semplicemente la posa di una casa in legno, avverte Rizzo, bisogna attenersi ai piani regolatori dei differenti comuni. Una mappa aggiornata di opportunitàdi investimenti rurali è recentemente apparsa in un blog ( www. pueblosabandonados. es) che localizza tutti gli eremie i paesi situati soprattutto a nord di Madrid, in particolare nei dintorni di Soria. La rete "ecoaldea.org" (ecovillaggi) è invece formata da cooperative di persone che cercano un rifugio agreste, magari non troppo lontano dalla città, comprano un terreno e fanno costruire le case secondo i principi bioclimatici con uso abbondante di legno, eolico e solare per l'energia. «L'esigenza è quella di vivere in prossimità dei centri urbani per le attività lavorative e i servizi. Questi "pueblos abandonados" - oltre 2.600 paesini abbandonati nella campagna e nella montagna spagnola - , si trovano spesso in zone molto isolate della Sierra », fa eco Vitor Torre, socio fondatore di uno dei primi eco-villaggi di Spagna, terminato l'anno scorso a Veldepielagos, a un'ora da Madrid. Trenta famiglie, tra cui Giulio Fricano, bresciano, che vive in Spagna da 20 anni dov'è responsabile per l'Europa del sud di DaimlerChrysler off-highway ; lavora a Madrid. Le famiglie 12 anni fa hanno comprato un terreno comunale, ceduto a poco prezzo - 180mila euro per 30mila mq- per far rivivere il borgo. Ogni famiglia ha pagato 300mila euro la casa, fatta costruire con i principi ecocompatibili: «Chi, come me spiega Torre - ha acceso un mutuoper 25 anni pari a circa 190mila euro oggi paga 800 euro al mese per vivere in una casa di 240 mq su tre piani e 750 mq di terreno o di orto, il prezzo dell'affitto di un appartamentino nel centro di Madrid». Le trenta famiglie riescono a rientrare nei canoni europei che regolano le emissioni di CO2 ( direttiva europea Ecoconception 2005/ 32/Ce). Più codificato l'accesso "alla natura" in Francia. Chi ha un progetto agricolo può passare per la Safer, società specializzata nella vendita di beni fondiari rurali. I terreni agricoli con cascine, ruderi, corpi di fattorie, fino ai castelli ( con vigne e foreste) hanno prezzi che variano da 150mila- 300mila euro (da 5 a 20 ettari di terreno), fino a svariati milioni di euro in funzione della zona, il terreno e la casa. Secondo uno studio della stessa Safer, il prezzo medio nazionale delle terre libere nel 2008 è aumentato del 5,6% (5.170 euro/ettaro). Il prezzo medio degli edifici agricoli invece è diminuito per la prima volta in 11 anni: 211mila euro per una superficie media di terreno di 7.400 mq (-4% rispetto all'anno passato). I prezzi più elevati (che superano i 250mila euro) sono quelli attorno ai grandi centri urbani, sulla costa mediterranea, la valle del Rodano e l'Alta Savoia. © RIPRODUZIONE RISERVATA www.pueblosabandonados.es www.proprietes-rurales.com www.mappaecovillaggi.it SPAGNA APRIPISTA Su un blog la mappa di tutti gli eremi e le località a nord di Madrid che offrono opportunità di investimenti rurali In Spagna. Un eco-villaggio nell'isola di Minorca, nelle Baleari MARKA

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L'ultimo passo (falso) del Grande comunicatore (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 11-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Prima Pagina data: 11/07/2009 - pag: 1 La strategia L'ultimo passo (falso) del Grande comunicatore di GIAN ANTONIO STELLA A PAGINA 5

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E il Cavaliere non usò l'arte di saper vincere (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 11-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Primo Piano data: 11/07/2009 - pag: 5 Bilanci Il successo non cancella stizza e amarezza E il Cavaliere non usò l'arte di saper vincere «Ho fatto fare un figurone a tutti gli italiani. Compreso Franceschini. E perfino Di Pietro». E' un peccato che chiudendo i lavori del G8 Silvio Berlusconi non abbia detto sorridendo una battuta del genere. Il suo successo sarebbe stato completo. L'uomo era in grado di farlo. Anche se un giorno ammiccò ridendo a un complimento che «il più grande battutista in circolazione è D'Alema» (che ricambiò dicendo che il Cavaliere era «umanamente proprio simpatico») i suoi stessi avversari sanno che a volte, con una battuta, sa spiazzare tutti. Di più: forse nessun altro, nella politica italiana, è in grado di sdrammatizzare anche la situazione più tesa con due parole giuste buttate lì al momento giusto. E' la sua arte. Mica per altro chi lo ama lo chiama il Grande Comunicatore. Capace anche di spiritose auto-ironie. Come la volta che, stufo di critiche, disse: «Faccio come zia Marina, che ha 80 anni e siccome nessuno le dice che è bella un giorno si è messa davanti allo specchio con un vestito a fiori e si diceva: Marina, cume te se bela!» Ecco: dopo i giorni dell'Aquila, lui non aveva alcuna necessità di dirsi «cume te se bel!». Commenti favorevoli, salvo eccezioni, su un po' tutti i giornali italiani e stranieri. Immagini sorridenti in tutti i telegiornali del mondo. Massima attenzione planetaria sulle macerie dell'Abruzzo. Complimenti pressoché unanimi (e meritati) per il modo in cui, con la sponda di «San» Guido Bertolaso e dei suoi giovanotti della Protezione Civile, era riuscito in poche settimane a trasformare una grande caserma della Finanza in una struttura capace di ospitare al meglio un vertice internazionale. Per non parlare del più spettacolare dei «colpi» messi a segno: la sciolta disinvoltura con cui, nel giro di poche ore, si era trasfigurato da grande amico di George W. Bush in prezioso alleato di Barack Obama, generoso con lui di lodi oltre ogni attesa. Insomma: meglio di così forse non poteva andare. E non c'è italiano che, per come si era messa nelle settimane scorse, non debba oggi sentirsi sollevato. Di più: fiero della prova di orgoglio e professionalità fornita, tutti insieme, all'Aquila. E questo al di là di ogni opinione: come disse anni fa Giuliano Amato denunciando i rischi di esporre il nostro Paese ai ceffoni internazionali in nome della polemica politica intestina anti-berlusconiana, «guai se cominciano a trattarci come un materasso su cui saltare, perché in quel materasso ci siamo anche noi». Tutti. Per questo è un peccato che il Cavaliere non abbia saputo godersi fino in fondo, senza quelle piccole stizze, il momento di trionfo personale. Diranno i suoi amici: più che comprensibile, dopo tutto quello che gli era stato scaraventato addosso... Può darsi. Come è comprensibile che abbia apprezzato in conferenza stampa certe domande al miele, come quella di Franco Gizzi, per pura coincidenza fratello del capoufficio stampa della Regione pidiellina, così entusiasta della scelta aquilana («favolosa intuizione», «ci ha fatto sognare », «grazie per dedicare a noi in agosto le sue preziose ferie...») da essere amabilmente punzecchiato dallo stesso presidente: «E' sicuro di essere un giornalista?». Fatto sta che, quando un collega dell'Ansa gli ha chiesto se i risultati del vertice «che lei stesso ha definito eccellenti possano aiutare a rilanciare la politica estera del governo e se a partire da questi risultati si possano gettare le basi per riannodare il dialogo con l'opposizione in politica estera e in politica interna », Berlusconi ha deciso l'affondo. E dopo avere liquidato la sinistra («se cambiamo l'opposizione certamente sì...») e rivendicato una serie di risultati, ha chiuso: «Se questo vi sembra un governo che ha bisogno di un rilancio, è un giudizio che si distacca dalla realtà oggettiva. Vi consiglio di leggere meno giornali». Ed è stato lì che, rifiutando quel minimo di garbo, generosità e allegria che altri vincitori avrebbero concesso nel momento dell'esultanza agli avversari (veri o presunti), il Cavaliere ha deciso di tenersi il successo aquilano tutto per sé. Peccato. Se oltre a Erasmo da Rotterdam («come diceva lui le decisioni più rappresentative sono spesso frutto di una lungimirante follia») avesse riletto anche Polibio, vi avrebbe trovato una traccia di antica saggezza: «Coloro che sanno vincere sono molto più numerosi di quelli che sanno fare buon uso della loro vittoria». Gian Antonio Stella Senza garbo I complimenti sono stati unanimi. Ma poi il «Grande Comunicatore» s'è mostrato senza garbo Premier Berlusconi (Graffiti/Longo)

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Nasce la città del cinema nell'ex Manifattura Tabacchi (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 11-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: PRIMA PAGINA data: 11/07/2009 - pag: 1 Primo ciak nell'area che ospiterà anche museo e archivio storico Nasce la città del cinema nell'ex Manifattura Tabacchi Nasce ufficialmente la Cittadella del cinema nell'ex Manifattura Tabacchi di viale Fulvio Testi. Lunedì viene inaugurata la nuova sede del Centro sperimentale di cinematografia e si trasferisce la direzione della Fondazione Cineteca italiana. Il progetto è stato promosso e finanziato dalla Regione con 8,7 milioni di euro: «Vogliamo creare un polo d'eccellenza », ha detto Formigoni. Tre anni di cantieri. Ieri, nella vecchia fabbrica dei Monopoli di Stato, si girava il primo film. Così Cristina Comencini, presidente della Cineteca: «Parte il rinnovamento culturale di Milano». A PAGINA 2 Stella

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Primo ciak nella Cinecittà di Milano (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 11-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 11/07/2009 - pag: 2 Il nuovo quartiere Ci sarà anche la scuola e il museo. Formigoni: tre anni di lavori e 8,7 milioni di euro investiti Primo ciak nella Cinecittà di Milano Lunedì l'inaugurazione della cittadella del cinema nell'ex Manifattura Tabacchi Gli studenti-attori stanno girando le scene in costume, vecchi camici bianchi Ms e tute spaziali da astronauti, il passato e il futuro di questa fabbrica della Bicocca che fu operaia. È una storia vera. Dai Monopoli di Stato a polo del cinema: la trasformazione è partita, la prima docu-fiction è in cantiere e l'ex Manifattura Tabacchi è già un set. Cinelandia ha aperto in viale Fulvio Testi 121 e lunedì sara inaugurata dalla Regione: sono serviti tre anni di cantieri e 8,7 milioni di euro del Pirellone per ristrutturare la prima parte dei 90 mila metri quadri di edifici dismessi e farne una cittadella dell'audiovisivo, casa per il Centro sperimentale di cinematografia, la Fondazione Cineteca italiana e il museo «Gianni Comencini», per la scuola civica e gli archivi storici. «Il governo lombardo ha voluto porsi come regista del percorso per creare un polo d'eccellenza nell'ambito della fiction televisiva, della pubblicità e della cinematografia industriale», ha sottolineato più volte il governatore Roberto Formigoni. Cristina Comencini, lei sì regista di professione, è la presidente della Fondazione Cineteca italiana: «Si avvera il sogno di mio padre. L'ingresso di questo patrimonio nelle istituzioni». Titoli di testa, a scelta. Nasce la Cinecittà lombarda oppure l'Hollywood padana che Umberto Bossi ha già ribattezzato «Milano cinema». È promossa e interamente finanziata dalla Regione e il presidente Formigoni punta molto su Cinelandia, vuole farne un «centro propulsore» d'arte, industria e marketing territoriale, laboratorio di ricerca e sviluppo. «C'è uno slogan che, sinteticamente, riassume l'impegno che ci siamo assunti: 'La Lombardia per il cinema'», ha detto Formigoni: «Con questo intervento confermiamo il nostro impegno per il rilancio del sistema cinematografico in Lombardia e in Italia». In alternativa a Roma, anche. Possibilmente pure in competizione. A Palazzo Dugnani hanno appena finito d'imballare gli scatoloni: lunedì traslocano direzione e uffici della Cineteca. Destinazione Manifattura Tabacchi, dove sono finiti i lavori nei 3.100 metri quadri d'edificio affacciato su Fulvio Testi. Ospiterà la sede della Fondazione e il Centro sperimentale di cinematografia presieduto da Francesco Alberoni (i corsi si trasferiranno dopo l'estate: montaggio, produzione, recitazione, regia, sceneggiatura, documentario, fiction e pubblicità...). Mensa, sartoria e spogliatoi degli operai sono destinati ad aule, laboratori, archivi, studi. Obiettivo: «Formare talenti». Inserendo la scuola in un villaggio della cultura e dei mestieri. Si chiude la prima fase di un percorso avviato nel 2005 con l'accordo di programma (Fintecna spa ha ceduto l'immobile alla Regione, in comodato, per 99 anni). Ora inizia un'altra storia, c'è da far vivere la Cinecittà del Nord e questo è un «passo capitale», osserva la Comencini: «La Cineteca è una presenza insostituibile e porta nel polo dell'audiovisivo un patrimonio prezioso». Sono migliaia di vecchi film introvabili, 20 mila pellicole restaurate e 15 mila manifesti del cinema muto. Lei, la presidente Comencini, deve guidare la transizione dell'istituto «costruito» nel 1947 da papà Luigi e zio Gianni: «È un momento importante, segno di rinnovamento che ricongiunge con una storia che è stata grande. Ho appena riletto alcune lettere del 1945, scritte da mio padre quando venne fondato il primo nucleo della Cineteca. E, le dico: sono attualissime ». Perché? «Chiedeva alle istituzioni milanesi e lombarde d'inserire la raccolta, così preziosa per la città, in maniera stabile dentro le istituzioni». Sono passati sessantaquattro anni, è l'ora del trasloco e del taglio del nastro («Finalmente»). Titoli di coda con dedica: «Milano è molto amata dal cinema». Armando Stella astella@corriere.it La prima fiction e il Museo Sono in corso le riprese di un film nel nuovo polo milanese dell'audiovisivo. Sopra: il Museo del cinema (foto Brandi) \\ Cristina Comencini È un segno importante di rinnovamento, che ricongiunge una storia che è stata grande Gli studenti I corsi di studio del Centro sperimentale di cinema si trasferiranno nell'ex Tabacchi dopo l'estate Archivi e raccolte La Cineteca italiana porta nel nuovo polo del cinema migliaia di film introvabili e pellicole restaurate

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Stella a cinque punte in una galleria di Zogno (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 11-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Lombardia data: 11/07/2009 - pag: 7 Bergamo Stella a cinque punte in una galleria di Zogno BERGAMO La scritta sembra più riecheggiare uno slogan da stadio che evocare i tempi bui del terrorismo. Ma quel «B.R. stiamo arrivando» tracciato con vernice nera e rossa, con l'accompagnamento dell'immancabile stella a cinque punte, sul muro di una galleria della provinciale della Valbrembana ha comunque allertato i carabinieri della Compagnia di Zogno. Il graffito è stato scoperto nel tardo pomeriggio di giovedì e subito è scattata la segnalazione alla Digos. Anche se a prima vista sembra trattarsi di uno scherzo di cattivo gusto, sarà avviata un'indagine per capire se dietro la scritta c'è la mano di qualche ragazzotto poco fantasioso o se, al contrario, è l'avvisaglia di altro. La seconda ipotesi viene ritenuta remota. Ma nei giorni in cui in Abruzzo va in scena il G8, le forze dell'ordine sono convinte che nulla vada trascurato. c.zap.

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Lazio d'Estate (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 11-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Tempo Libero data: 11/07/2009 - pag: 15 Lazio d'Estate «Il senso dei luoghi», un mese di festival Non uno dei tanti festival estivi con i soliti spettacoli «di giro», ma una manifestazione mirata, con un significato specifico a seconda del luogo ove viene prodotta e rappresentata. Il 15 luglio riparte «Il senso dei luoghi», la rassegna che, fino al 14 agosto, animerà Tuscania, Fossanova, Vulci, Ponza e Ventotene. Una massiccia presenza di protagonisti ed eventi. Più di trenta gli appuntamenti promossi dall'assessorato alla Cultura della Regione Lazio e realizzati dall'Associazione teatrale fra i Comuni del Lazio (Atcl). Si alterneranno sui vari palcoscenici, da Emir Kusturica a Ulderico Pesce, da Laura Morante a Monica Guerritore, da Paolo Bonacelli alle compagnie Koreja e Kismet. «È il capitolo estivo di un progetto che anima le province del Lazio durante tutto l'anno - spiega l'assessore regionale Giulia Rodano - La realizzazione di cinque festival presso luoghi di straordinaria bellezza del nostro territorio, la ricerca di una fertile commistione tra le arti e le identità dei territori, rappresentano una formula di politica culturale che la Regione Lazio ha pervicacemente sperimentato ». I cinque festival hanno ognuno una propria natura specifica, legata alle caratteristiche e alle tradizioni del territorio. Secondo il presidente dell'Atcl, Alessandro Berdini «il valore aggiunto dell'edizione di quest'anno sta in tre grosse novità. La prima è che i festival cominciano a fare produzioni, la seconda, è che proponiamo la prima rassegna per famiglie, a livello nazionale, che si svolge all'interno di un parco archeologico. Inoltre, rispetto all'anno scorso, la kermesse si arricchisce di una nuova location, quella di Ponza ». Berdini sottolinea poi che l'età media degli artisti coinvolti è relativamente bassa, «perché la scelta è stata quella dare spazio ai giovani». A Vulci le iniziative si svolgono nello splendido parco naturalistico archeologico e, oltre a Kusturica e la sua No smoking band, prevedono una rassegna dedicata al teatro ragazzi. La programmazione di Tuscania è dedicata al teatro civile e si apre il 15 luglio con «I dolori del giovane Wertmuller» di Gianni Clementi, con Massimo Wertmuller. La suggestiva abbazia di Fossanova ospita, invece, le grandi voci femminili, come Monica Guerritore nella perfomance-evento «Dall'inferno. all'infinito». A Ventotene, Laura Morante rende omaggio (il 4 agosto) a Elena Ferrante, scrittrice «invisibile», autrice del «L'Amore molesto», in un reading a cura di Paolo Fallai. Il giorno seguente è il turno di un'altra grande attrice, Eleonora Danco, che propone uno spettacolo sul pittore Paul Jackson Pollock, anima dell'Action painting. Chiude Paolo Bonacelli con il «De profundis di Oscar Wilde ». Infine, il festival di Ponza è dedicato al complesso tema delle migrazioni e si apre il 3 agosto con un dibattito-incontro con Gian Antonio Stella. «Ai cinque cartelloni allestiti dell'Atcl - sottolinea la Rodano - si affianca anche l'opera ininterrotta, vitalizzante ed insostituibile delle nostre officine culturali, che, nell'ambito di un rapporto ormai fidelizzato con i territori, anche d'estate offrono alle nostre province spettacoli, eventi, seminari, laboratori che costituiscono proposte raffinate e stimolanti. Si tratta di attori culturali che esercitano così una funzione imprescindibile per i cittadini del Lazio, ovvero la formazione del pubblico e l'accesso ai linguaggi dello spettacolo dal vivo. Anche questi cinque festival - conclude - punteranno a riscoprire e rilanciare la vocazione culturale dei territori della nostra Regione portandovi il teatro, la musica, la letteratura e il cinema. Le piazze e i luoghi incantati di Tuscania, Fossanova, Vulci, Ponza e Ventotene vivranno infatti autentiche suggestioni artistiche che serviranno non solo a intrattenere e a mettere in moto pensieri ed emozioni degli spettatori, ma restituiranno ai luoghi stessi l'identità, il senso, la propria essenza originaria e ancora vitale». Emilia Costantini Da Vulci a Ventotene Emir Kusturica (a sinistra) suonerà con la No Smoking Band il 25 luglio a Vulci; Paolo Bonacelli (in basso) sarà il 9 agosto a Ventotene per il «De Profundis» di Oscar Wilde I due omaggi Laura Morante (sopra) renderà omaggio il 4 agosto a Elena Ferrante, la scrittrice «invisibile» de «L'amore molesto»; la compagnia Cantieri Koreja (a sinistra) proporrà il 27 luglio uno spettacolo per Pasolini Oltre 30 spettacoli Dal 15 luglio al 14 agosto in cinque località oltre 30 spettacoli a cura dell'Associazione teatrale fra i Comuni della Regione I protagonisti Fra i protagonisti Emir Kusturica, Ascanio Celestini, Laura Morante, Monica Guerritore, Paolo Bonacelli, Eleonora Danco

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Il Festival dei corti di Capalbio rilancia e punta sull'autunno (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 11-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Cronaca di Roma data: 11/07/2009 - pag: 9 Cinema Si terrà a inizio ottobre. Il sindaco: per noi è molto importante Il Festival dei corti di Capalbio rilancia e punta sull'autunno Luigi Bellumori della lista civica di sinistra «Vivere Capalbio » è da meno di un mese il primo cittadino del borgo medievale immerso nel verde maremmano. «Dal '92 la sinistra non vinceva, ho preso il 60%. Intendo dare un forte segnale di cambiamento. Presterò maggiore attenzione alla tutela ed al rispetto del territorio e creerò sinergie tra i partner agricoli, vero fiore all'occhiello della Maremma ». E poi la cultura: «Quest'anno il festival dei cortometraggi non si terrà più in estate, ma a ottobre (da giovedì 1 a domenica 4). Borgo Carige nasce nel 1953, con la riforma agraria. Ho appositamente chiesto al Direttore del Festival di proiettare un film di quell'anno in bianco e nero dal titolo 'Maremma 1953' per far conoscere la nostra terra: 15 anni fa, la fondatrice Stella Leonetti e Michelangelo Antonioni videro per la prima volta Piazza Magenta. Fu amore a prima vista. Decisero che il festival si sarebbe fatto in quella che definirono una sala di proiezione naturale. Allora ero consigliere comunale di minoranza. Ho sempre seguito il festival, come anche i vari cambi di direttore, fino all'attuale Tommaso Mottola ». E' proprio il direttore a spiegare di «aver voluto spostare da sempre il festival dei corti in autunno. Anche perchè ci sono meno distrazioni dal mare». Anche il palcoscenico non sarà più la storica piazzetta Magenta, ma il Cinema Tirreno. Ma che festival sarà? «Dedicato al territorio, ai giovani ed ai grandi interpreti e protagonisti che negli ultimi 15 anni sono passati di qui. Le proiezioni si terranno dalla mattina alla sera e coinvolgeranno anche le scuole. E creeremo anche un evento legato al vino». Il Capalbio Cinema International Short Film Festival era uno dei pochi europei rimasti in pellicola. «Purtroppo i tempi sono cambiati. Anche noi da quest'anno ci convertiremo al digitale ». Barbara Millucci La storia Michelangelo Antonioni e Stella Leonetti si «innamorarono» di piazza Magenta, 15 anni fa

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Ti Media non cede a Sky (sezione: Costi dei politici)

( da "Manifesto, Il" del 11-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

IL GIALLO DELLA VENDITA DI LA7 Ti Media non cede a Sky Non vi sarebbe alcun fondamento di verità sulle indiscrezioni circa l'interesse del gruppo Sky per l'acquisto dell'emittente La7. Così come Telecom Italia Media non avrebbe «allo stato alcun progetto di cessione della rete televisiva, mentre sono in corso analisi su ipotesi di valorizzazione di singoli asset televisivi del gruppo». Giovanni Stella, vicepresidente del gruppo Ti Media, recentemente ha ricordato, durante la presentazione della trimestrale, che il gruppo è alla ricerca di un partner di minoranza e che sono considerate cedibili anche altre piccole partecipazioni. Non è poi un mistero che la prima televisione che potrebbe finire in vendita non sia La7 ma piuttosto Mtv. Mentre l'azionista di Telecom Italia Media, Tarak Ben Ammar, l'uomo d'affari vicino Silvio Berlusconi e in buoni rapporti anche con Rupert Murdoch, ha affermato «di non aver mai parlato con Murdoch né di aver mai trattato tematiche relative a Telecom Italia Media che dispone di un proprio Cda e di un management. Tali fantasie - ha aggiunto - hanno lo scopo di turbare il mercato della trattazione del titolo di Telecom Italia in Borsa e dunque vanno smentite immediatamente». L'uomo d'affari ricorda di aver ripetuto «in passato, per ben tre volte» che le notizie sul suo coinvolgimento per le televisioni di Ti Media sono prive di fondamento. Intanto, il titolo Ti Media ha chiuso in piazza Affari in crescita (+3,66% a 0,119 euro).

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L'identità del teatro da Kusturica a Celestini (sezione: Costi dei politici)

( da "Manifesto, Il" del 11-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

RASSEGNE Dal 15 luglio al 14 agosto ritorna «Il senso dei luoghi» L'identità del teatro da Kusturica a Celestini Laura Landolfi Creare un sistema «immateriale» di teatri che si radichi nel territorio è quello che auspicano i promotori del Senso dei luoghi, un cartellone estivo che attraversa il territorio Laziale. Cinque festival promossi dall'Assessorato alla cultura della Regione e realizzati dall' Atcl, l'associazione teatrale dei comuni del Lazio, si svolgono in contemporanea, dal 15 luglio al 14 agosto, tra Fossanova, Vulci, Tuscania, Ponza e Ventotene. Un appuntamento che, in forme diverse, l'Associazione porta avanti ormai da molti anni e che oggi è «espressione di un'idea che oltre ai luoghi tradizionali vuole valorizzare spazi diversi rilanciandone così l'identità», come ha sottolineato l'assessore alla cultura regionale Giulia Rodano durante la conferenza stampa. Una politica che ha creato in questi anni occasioni di formazione per il pubblico e spazi di espressione per le nuove realtà artistiche per esempio attraverso le Officine culturali. Insomma l'idea che si vuole portare avanti è quella di una continuità che non si esaurisca nello spazio estivo ma crei valore, «disseminando» nel territorio una cultura dello spettacolo e rilanciando una serie di luoghi come, ad esempio, il parco archeologico di Vulci. Dunque una funzione civile prima ancora che artistica, che vuole cogliere lo «spirito del luogo» dove si svolgono gli spettacoli mettendolo al centro di tutto il progetto. Così secondo Alessandro Berdini,presidente dell'Atcl : «i teatri comunali iniziano a capire che la cultura mette in movimento energie che prima erano occasionali e ora lo sono sempre meno». Alcuni festival si caratterizzano per un aspetto in particolare: se Fossanova ospita il teatro declinato al femminile con Monica Guerritore e Debora Caprioglio, Vulci vuole essere uno spazio per le famiglie dedicato com'è al teatro ragazzi con i principali stabili di innovazione per l'infanzia: dal teatro delle Briciole a Koreja e Kismet, mentre in apertura ospita il concerto di Emir Kusturica & The no smoking orchestra. Tuscania è dedicata al teatro civile con Storie di scorie di Ulderico Pesce e Fabbrica di Ascanio Celestini. A Ventotene Laura Morante presenta il suo omaggio a Elena Ferrante seguito da quello di Eleonora Danco a Jackson Pollock Nessuno ci guarda mentre Luca Archibugi dedica a Hoderlin la sua tragicommedia Immobildream. Ponza si anima dei colori del mediterraneo con il tunisino Carthage Ensamble e il musicista tunisino Marzouk Mjeri. Non solo teatro però ma anche incontri come quello con Gian Antonio Stella autore della Casta o il lancio della collana editoriale sugli artisti degli anni '60 che hanno popolato il teatro d'avanguardia della capitale.

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Rewind MA L'ONDA AVANZA (sezione: Costi dei politici)

( da "Manifesto, Il" del 11-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Rewind MA L’ONDA AVANZA Ieri sera una manifestazione contro i ventuno arresti decisi dalla Procura torinese. «Liberi tutti«, hanno gridato i ragazzi. Mentre si discute di quando il sindaco Chiamparino, poche settimane fa, aveva annunciato lo sgombero di Askatasuna Orsola Casagrande INVIATA A TORINO Giornata afosa di luglio. Poche macchine in centro, passanti distratti gettano un occhio alle vetrine che espongono a caratteri cubitali la scritta «saldi». Meno cinquanta, anche meno settanta per cento, ma i negozi di via Roma non sono affollati. Piazza San Carlo semideserta sotto il sole di mezzogiorno. Si cerca un po’ di fresco sotto i portici. Ai bar di via Po familiari con mazzi di fiori attendono il rinfresco per figli appena laureati. Via Sant’Ottavio, Palazzo Nuovo, sede dell’università. Qui è appena un po’ più animato. Ultimi giorni di esami. Spiccano gli striscioni appesi davanti alle porte, liberi tutti. E ancora, l’Onda perfetta non si arresta. A Palazzo Nuovo in realtà si poteva arrivare anche seguendo i manifesti attaccati ai muri che annunciano la fiaccolata della sera. Appuntamento alle 20.30. Naturalmente davanti all’università, perché la fiaccolata è in solidarietà con i 21 giovani, studenti, arrestati nei giorni scorsi. Torino, da dove è partita l’inchiesta, è la città che ha subito il colpo più pesante: dodici arresti di cui sette ai domiciliari. Otto di questi giovani sono incensurati. Gli altri arresti sono avvenuti a Padova, Bologna, l’Aquila. Oltre trenta le perquisizioni in varie città d’Italia. La procura di Torino ha deciso per gli arresti sulla base di una elaborata operazione. L’hanno chiamata Rewind, riavvolgere, tornare indietro. Un nome infelice, sorta di ritorno al passato. Gli inquirenti però hanno preparato un kit stampa piuttosto moderno: ai giornalisti è stato fornito un cd con le immagini scelte di quella manifestazione dell’Onda, il 19 maggio scorso, contro il G8 dell’università. Nel cd ci sono le immagini di giovani dal volto coperto. Ci sono fermo immagine per far vedere il prima e il dopo di un gruppetto di ragazzi, gli arrestati si spiega. Raramente c’è un durante, nel senso che molti giovani non si vedono mai fare «qualcosa». Ma le precise indicazioni della polizia fanno vedere la bandana al polso del tal ragazzo, ed è il prima. Quindi la stessa bandana a coprire un volto, ed è il dopo. Vengono messi in rilievo dettagli di identificazione di questo e di quello: un tatuaggio, un orologio. Il durante è rappresentato da spostamenti di cassonetti, a volte lancio di pietre. È un durante nel quale gli inquirenti hanno collocato, a loro dire senza possibilità di smentita, i ventuno arrestati. Le accuse sono lesioni, violenza privata in qualche caso perché è stata messa, per esempio, una catena ad un’agenzia interinale. Accuse che sono piombate a un mese e mezzo dai fatti e alla vigilia del G8. Accuse rivolte, come ha detto il procuratore di Torino Giancarlo Caselli, «a un gruppo di circa trecento persone, ben organizzate e che hanno agito in maniera squadrista». La risposta degli studenti è stata immediata, «l’Onda non si arresta» e si è riversata per le strade, soprattutto nei rettorati. A Torino come nelle altre città è stato occupato il rettorato di Palazzo Nuovo e ieri sera c’è stata la fiaccolata in solidarietà con gli arrestati. Liberi tutti, gridavano gli studenti in corteo. Nelle chiacchiere lungo il percorso tutti concordano nel respingere idee di complotti. Però qualche coincidenza strana viene rilevata. Per dire, qualche settimana fa a Torino, voluto dal sindaco Pd Sergio Chiamparino, si è svolto un vertice sulla sicurezza, di quelli che soddisfano il ministro degli interni Roberto Maroni. Il giorno dopo il vertice i giornali locali hanno puntato i riflettori su una richiesta in particolare che avrebbe fatto il sindaco: sgomberare il centro sociale Askatasuna. La cosa ha tenuto banco per un paio di giorni, poi è finita lì. E però qualche tempo dopo ecco gli arresti. E Askatasuna non è passata indenne: perquisizione alla ricerca di qualcuno degli studenti che il centro sociale lo abita oltre che frequentarlo. Coincidenze, chiosano i militanti storici del centro, che negli anni si è modificato adattandosi alle esigenze di un quartiere in cambiamento. Oggi al suo interno c’è anche una bella ludoteca. «È che siamo diventati quasi tutti genitori – dice Lele Rizzo sorridendo – e quindi c’era bisogno anche di uno spazio per i ragazzini». Askatasuna è un punto di riferimento importante nel quartiere e nello scorso autunno ha avuto un ruolo anche dentro l’Onda e l’università così come nelle scuole elementari nel movimento contro la riforma Gelmini. Nel silenzio generale di partiti e organizzazioni la solidarietà agli arrestati è venuta invece dal popolo no-Tav. Giovedì sera c’è stato un affollato presidio, trecento persone con raccolta fondi per uno degli arrestati che vive in Val di Susa. Gianluca è agli arresti domiciliari a Torino. Attende il riesame fissato per giovedì. L’hanno interrogato e lui si è limitato a confermare di aver partecipato alla manifestazione del 19 maggio. L’avvocato Gianluca Vitale ieri era a Sanremo dove è stato arrestato un altro dei ventuno studenti. «Rispetto alla reale concretezza dei fatti – commenta - mi sembra che misure cautelari a distanza di un mese e mezzo siano un po’ eccessive».

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la giornata di federica, bagnina diciottenne cinque ore di concentrazione e allenamento - veronica over (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 12-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina XI - Palermo è la sua prima stagione all´Italo Belga e ha già salvato una donna in difficoltà. "Mai distrarsi un attimo" La giornata di Federica, bagnina diciottenne cinque ore di concentrazione e allenamento Il personaggio è una pallanotista e fa una vita sana Si muove in bici per tenersi in esercizio VERONICA OVER Ha soltanto 18 anni Federica Rizzo, ma a Mondello è già tra i bagnini più affermati. Da tre anni ormai si dedica al salvataggio e questa estate ha debuttato a Mondello. Federica inizia la sua giornata presto, alle sette e mezza. Vive con i genitori, ma pensa lei stessa alla colazione: spremuta d´arancia, cereali, pane, miele. Una colazione sostanziosa da atleta, anzi da pallanotista. «è fondamentale per mantenersi in forma», dice. La sua passione per il salvataggio è nata proprio dall´amore per l´acqua, elemento che l´ha accompagnata per tutta la vita: pratica la pallanuoto da quando aveva 10 anni. «Il lavoro del salvataggio mi gratifica - dice Federica - posso mettere la mia esperienza a disposizione degli altri e aiutare chi è in pericolo». Terminata la colazione Federica indossa la «divisa»: costume, maglietta rossa con la scritta «salvataggio» e pantaloncino blu. Prende lo zaino e la bici per andare a Mondello. Preferisce la bici alla moto perché cosi fin dal primo mattino rimane in movimento e si allena un po´ prima di iniziare il lavoro. Intorno alle 8,30 giunge alla postazione, dove ad aspettarla ci sono gli amici, ovvero i suoi colleghi. A volte alcuni colleghi arrivano giÁ alle 8 e si tuffano in acqua per nuotare mezz´oretta. Per i bagnini essere allenati è fondamentale. Quando devono salvare qualcuno, a volte tocca fare lunghe nuotate, e non potranno permettersi di avere un calo fisiologico, altrimenti non potrebbero mai aiutare gli altri. Insieme al suo «compare» di torre, Federica inizia a caricare il pattino: il corredo è composto da quattro salvagente, un rullo di cima da salvataggio e una borsa con maschere, tubi, baywatch (i siluri rossi per il salvataggio), il mezzo marinaio, i giubbotti, la radio per comunicare con la torretta e un megafono. «La radio - spiega - è fondamentale per il gioco di squadra tra terraferma e chi è in acqua. Dalla torretta si ha una visione che più chiara di quello che accade in acqua». Poi monta sulla torre, ed ecco che la giornata di lavoro inizia davvero. Federica toglie la bandiera rossa e issa quella bianca, che segnala ai bagnanti la presenza dei bagnini. Federica deve tenere d´occhio duecento metri di spiaggia. La regola ferrea è che uno dei due deve essere sempre in acqua e l´altro sulla torretta. Intorno alle 9.30, Federica sale sul pattino e inizia a remare per fare il suo primo giro in acqua. Poi torna a riva per darsi il cambio con il suo collega. Con l´aiuto del binocolo osserva ciò che succede in spiaggia e nell´acqua. Quest´anno Federica ha salvato una donna che non sapeva nuotare, ma che con il materassino si era allontanata dalla riva. A un certo punto il materassino si era sgonfiato e la donna rischiava di annegare. «è importante - dice Federica - non farsi prendere dal panico e mantenere la calma». Ma chi tenere sempre sotto controllo? «I ragazzini in pedalò e spesso anche le persone di colore, che non hanno imparato a nuotare nei loro paesi d´origine. Poi ovviamente bambini ed anziani». La sua giornata lavorativa non prevede pause: «Lavorando soltanto 5 ore non abbiamo previsto delle pause, anche perché non ci possiamo distrarre un attimo». Giunta a fine turno, alle 14, Federica aspetta che arrivino i suoi colleghi per darsi il cambio. Dopodiché rimonta sulla bici e torna a casa. Adesso per lei è tempo di allenarsi un altro po´, e poi di incontrare gli amici.

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è morta alda croce "custode dei cultura" - stella cervasio (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 12-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina I - Napoli Il ricordo è morta Alda Croce "Custode dei cultura" STELLA CERVASIO La profonda conoscenza della letteratura spagnola e il teatro e la passione per i gatti senza padrone. L´impegno civile per l´ambiente e lo sdegno contro l´edilizia folle che sfregiava i monumenti. Alda Croce, secondogenita del filosofo Benedetto Croce, nata dal suo matrimonio con Adele Rossi, si è spenta venerdì notte a 91 anni a Palazzo Filomarino. «La sua scomparsa mi addolora - dice il messaggio di cordoglio del presidente Napolitano - fu interprete e custode dell´eredità culturale e morale del padre e originale fu il suo contributo come studiosa, organizzatrice di cultura e come donna di forte coscienza e impegno civile». I funerali stamattina alle 10.30 in forma privata e laica nella cappella Croce del Cimitero Monumentale di Poggioreale. La Napoli che s´identifica nel patrimonio artistico; la Napoli giusta, rispettosa, sobria, colta, ora è un po´ più sola. Alda Croce se n´è andata: era anziana ma ancora combattiva, non aveva mai deposto l´impegno civile ed era un esempio anche per chi, ogni tanto, si lascia scoraggiare dalle sconfitte di una città difficile. La sua ultima battaglia, Palazzo Penne, unica testimonianza di architettura quattrocentesca a Napoli, non ha smesso di sostenerla neppure dopo che una frattura al femore per una caduta qualche anno fa l´aveva costretta a letto. SEGUE A PAGINA XII

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alda croce, custode di cultura - stella cervasio (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 12-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina XII - Napoli ALDA CROCE, CUSTODE DI CULTURA STELLA CERVASIO a allora era cominciato il declino del fisico, ma non della mente. Alda Croce faceva arrivare le sue denunce alla stampa, alle istituzioni, con immutabile energia. Parlava attraverso la generazione di difensori del patrimonio storico della città che con la sorella Elena aveva formato trent´anni fa nella sede di via Tribunali del Comitato per la difesa del centro storico di Napoli: allora c´era Antonio Iannello, ora c´è Mario De Cunzo, che continuerà la difficile impresa della difesa del territorio dallo scempio e dall´abuso, aiutato dalla nipote di Alda, Marta Herling. «Una grande perdita - dice il presidente di Italia Nostra, Guido Donatone - se ancora esiste il centro storico, in massima parte si deve a lei, che per anni ha lavorato con noi, nel direttivo di Italia Nostra». Per Alda Croce lo sfregio all´antichità e quello agli animali, esseri viventi, aveva pari dignità di considerazione. Si ribellava all´uno e all´altro, ogni volta muovendo con consapevolezza ed equilibrio le sue denunce. La sua giornata cominciava presto, le prime ore del mattino erano dedicate ai gatti di Santa Chiara, e quando era nella casa al mare di Albori non faceva mai mancare presenza e affetto agli altri suoi protetti a quattro zampe. Con la sorella Elena, Alda aveva sostenuto alla fine degli anni Sessanta la più grande battaglia per l´ambiente: quella contro il mostro di Fuenti. I 34 mila metri cubi di cemento del colossale albergo sorto sulla costa vincolata di Vietri sul Mare, saranno abbattuti nel ‘99, un risultato più che raro in Italia. Così ricorda la zia Marta Herling, figlia di Lidia Croce e di Gustaw Herling, e segretario generale dell´Istituto per gli studi storici fondato da Croce nel 1946: «Per la costellazione di nipoti, Piero e Benedetta Craveri e mio fratello Benedetto Herling e io stessa, lei è stata il "regista" discreto capace di indirizzare i nostri talenti. Ci lascia un senso profondo e affascinante del lavoro intellettuale, vissuto sempre in modo gioioso e leggero». «Ha ispirato molte cose che ho scritto», dice Piero Craveri. «Un punto di riferimento culturale, sociale e civile», la rimpiange Antonio Bassolino. «Un esempio da non dimenticare», secondo il sindaco Iervolino. Alda Croce si occupava sin dalla morte del padre dell´archivio, curava la biblioteca e l´edizione dei carteggi e delle opere paterne con rigore di studiosa e imparzialità, senza mai sottolineare il proprio ruolo. è stata presidente della Fondazione Croce, creata con la madre e le sorelle Lidia e Silvia, la cui presidenza è passata a Piero Craveri. Alda era nata a Torino, dov´era presidente onorario del Centro Mario Pannunzio. Intensa l´attività di scrittrice: con la sorella Elena ha scritto una importante biografia critica di Francesco De Sanctis pubblicata da Utet nel ‘74, è suo lo studio sulla "Dorotea di Lope de Vega" e sulla poesia di Gòngora. Per "doppia competenza", di iberista e di gattofila, aveva curato per Adelphi un´edizione del poema epico burlesco "La gattomachia". Nominata dal presidente Ciampi Cavaliere di Gran Croce, sarà ricordata in settembre a Palazzo Filomarino.

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costi della politica, la spesa del consiglio regionale sale a 22 milioni (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 12-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina IV - Bologna Costi della politica, la spesa del consiglio regionale sale a 22 milioni Sale la spesa per il consiglio regionale, e a guadagnarci sono soprattutto i piccoli gruppi consiliari, meglio se formati da una sola persona. Nel 2008 l´assemblea legislativa è costata 21,8 milioni di euro, un milione in più rispetto al 2007, con i sette gruppi (su tredici totali) formati da un solo consigliere che si aggiudicano oltre 220 mila euro. Segno che formare un gruppo a sé stante conviene, almeno economicamente. E´ tutto scritto nell´ultimo rendiconto dell´assemblea, approvato il 30 giugno. Per alimentare i 50 consiglieri, il funzionamento dei rispettivi gruppi d´appartenenza coi relativi impiegati, ma anche l´attività dell´ufficio di presidenza, nel 2008 si sono spesi 21,8 milioni di euro. Senza considerare le altre voci di spesa, che nell´anno passato hanno dilatato le uscite complessive fino a 41,3 milioni di euro. Sono soprattutto i costi per il mantenimento delle ‘strutture speciali´ (ufficio di presidenza dell´assemblea, commissioni e poi gruppi assembleari) a gonfiare i costi. Nonostante l´aumento di spesa, tra l´alro il consiglio regionale ha deciso inoltre di tenere per sé - forse a causa delle regionali alle porte - i 5 milioni di avanzo tra previsioni e spese. Ma scorrendo le delibere, è anche un altro dato ad emergere. Conti alla mano, a ‘guadagnarci´ di più sono i 7 monogruppi (sui 13 totali), che, in proporzione al numero dei componenti, fanno incetta di contributi. Il totale di 3,2 milioni stanziato in delibera è infatti spalmato su: Pd (1 milione), Forza Italia-Pdl (485mila euro), An-Pdl (221mila), Prc (178mila), Lega Nord (189mila), Sd (178mila). Seguono i monogruppi, tutti destinatari di un finanziamento da 136mila euro: Verdi, Udc, Idv, Per l´Emilia-Romagna, Pdci, gruppo misto e Sdi. Oltre tutto il capogruppo socialista, Paolo Zanca, gestisce anche il budget di 111.925 euro riservato ai due vicepresidenti dell´assemblea come componenti dell´ufficio di presidenza.

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pregiudicato ferito durante una lite (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 12-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina VII - Bari L´agguato I colpi Il delitto Omicidio Zizzari convalidato il fermo Pregiudicato ferito durante una lite Ancora rapine e furti Japigia nel mirino Un pregiudicato di 28 anni, Michele Sanrocco, è stato gambizzato ad Altamura nella notte tra venerdì e sabato. L´uomo, che ha diversi precedenti e nessuna occupazione fissa, è stato raggiunto da un colpo di pistola alla gamba durante una colluttazione. Non è in gravi condizioni e i medici lo hanno dimesso dopo aver formulato per lui una prognosi di 8 giorni. I carabinieri ritengono che il colpo di pistola sia stato esploso durante una lite. è ignota l´identità di chi ha sparato. Il pregiudicato non ha fornito alcuna indicazione e non ha nemmeno presentato denuncia. Il pm Carmelo Rizzo ha convalidato il fermo di Donato Squicciarino, il 25enne di Altamura fermato dai carabinieri della compagnia locale perché sospettato dell´omicidio di Salvatore Michele Zizzari, il 76enne ritrovato cadavere l´altra notte nelle campagne di Altamura, a poca distanza dalla diga "Saglioccia". La vittima, un anziano agricoltore, è morto per i ripetuti colpi alla testa e al torace scagliati con un corpo contundente, una mazza di ferro che non è ancora stata ritrovata. Squicciarini si è avvalso anche nel corso dell´interrogatorio di convalida della facoltà di non rispondere. Ancora rapine fra le strade di Bari, e stavolta in particolare nel quartiere Japigia. Vittime il supermercato Sidis in via Caldarola e un distributore di gas metano in via Gentile, mentre in un appartamento in via dei Bersaglieri i ladri, nel corso della notte, si sono appropriati di gioielli per centinaia di euro. Al Sidis i rapinatori hanno colpito nel pomeriggio: due individui, di cui uno armato di pistola, hanno preso due registratori di cassa e sono poi scappati a piedi, mentre al distributore di gas metano gli aggressori hanno sottratto 300 euro prima di fuggire su una moto.

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L'eterno ritorno del sogno della (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 12-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Prima Pagina data: 12/07/2009 - pag: 1 La storia «Ci ribelliamo» L'eterno ritorno del sogno della «Lega Sud» di GIAN ANTONIO STELLA A PAGINA 14

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Stacca la spina alla moglie dopo la liposuzione (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 12-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Cronache data: 12/07/2009 - pag: 19 La storia L'ex capitano della Scozia decide di far morire la donna. L'operazione le aveva provocato danni su tutto il corpo Stacca la spina alla moglie dopo la liposuzione La star del calcio: un calvario di 7 anni MILANO Il capitano Hendry ancora una volta si è comportato da capitano. Si è assunto la responsabilità di far spegnere la macchina che teneva in vita sua moglie Denise. È la storia che commuove tutta la Gran Bretagna quella di Colin e Denise Hendry, sposati da oltre vent'anni. Lui, 43 anni, leggenda del calcio scozzese, ex capitano della nazionale ai mondiali di Francia '98, una lunga carriera da ruvido difensore nella Premier League inglese con le maglie del Blackburn Rovers e del Manchester City. Lei, 42 anni, madre di quattro figli, l'esatto contrario dello stereotipo della compagna di una star del football. Denise Hendry ha iniziato a morire sette anni fa quando decise di sottoporsi, dopo la quarta gravidanza, ad un intervento di liposuzione per ridurre l'addome e riconquistare la silhouette perduta. «Voleva tornare ad indossare i suoi bikini preferiti», ricordava nei giorni scorsi il marito. Doveva essere un'operazione di routine, oltretutto eseguita da un mago della chirurgia estetica, lo svedese Gustav Aniansson, in seguito espulso dall'ordine dei medici britannico dopo aver pagato 300 mila sterline (350 mila euro) alla famiglia Hendry a titolo di risarcimento. Invece, quella liposuzione si è trasformata in un incubo: danni irreversibili all'intestino e al colon, setticemia e il cuore che, dopo l'intervento, per quattro minuti aveva smesso di battere. Da allora, Mrs. Hendry si è sottoposta a una ventina di operazioni per riparare i danni causati da quella maledetta liposuzione del 2002. L'ultimo intervento per ricostruire l'addome, durato ben 16 ore, in maggio presso il Salford Royal Hospital di Manchester. L'ennesimo errore dei medici, o forse solo sfortuna: sotto i ferri la donna ha contratto la meningite cadendo nuovamente in coma (il legale degli Hendry sta valutando l'opportunità di far causa all'ospedale). Fino a settimana scorsa, sia il marito Colin che i figli (Rheagan di 19 anni, Kyle di 18, Calum di 10 e Niamh di 9), avevano rifiutato l'ipotesi di staccare la spina alla macchina che teneva in vita, da sei settimane, Denise. «Ha mostrato qualche segno di miglioramento, è una grande combattente. Io e i miei figli non ci arrendiamo, la speranza è che riprenda conoscenza », diceva ai giornali inglesi l'ex capitano della nazionale scozzese. Poi, le speranze si sono affievolite fino ad azzerarsi del tutto. E quando i medici del Salford Royal Hospital hanno rinnovato a Colin Hendry la possibilità di mettere fine ai tormenti della sua amata Denise, il capitano ha detto di sì. «Non ci sono parole per descrivere il nostro dolore», sono state le uniche parole dell'ex calciatore. Durante le ultime sei settimane lui e i suoi figli maggiori passavano tutto il tempo al capezzale di Denise: «Il mio più grande rimpianto è che i miei fratelli minori non hanno alcun ricordo della mamma prima della malattia ha detto in lacrime Rheagan, il più grande dei quattro . Lei non era la tipica moglie del calciatore, viveva solo per la nostra famiglia». La storia di Colin e Denise ha fatto scalpore anche per l'atteggiamento della coppia verso la vita e nei confronti di chi gliel'ha rovinata, come il chirurgo estetico Aniansson. «Sarebbe facile guardare indietro e dire che vorremmo che Denise non si fosse mai affidata a quel dottore spiegava qualche giorno fa l'ex calciatore al quotidiano Daily Telegraph , ma è successo e dobbiamo vivere facendo i conti con la negligenza del medico ». Roberto Rizzo La coppia Colin e Denise Hendry. In alto, la donna con i 4 figli (Daily Mail e Paul Lewis)

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Un albo per i sommelier (con laurea) (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 12-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Cronache data: 12/07/2009 - pag: 20 Il mondo del vino L'associazione della categoria: una scelta sbagliata, fa soltanto interessi privati Un albo per i sommelier (con laurea) Presentata la legge: basta con i corsi improvvisati, serve professionalità MILANO Fa discutere, prima ancora di essere approvato, il disegno di legge che ha, come obiettivo, la creazione di un albo per il sommelier professionista. «Una figura che necessita, per la sua formazione, di un percorso di indiscutibile serietà e professionalità, invece dell'autocertificazione di fatto avvenuta sinora, nei vari corsi e corsetti, delle associazioni privatistiche che formano i degustatori », ha sottolineato il senatore del Pdl, Pierfrancesco Gamba, primo firmatario della proposta, in discussione in Commissione agricoltura a Palazzo Madama. «Non serve», è la risposta lapidaria di Terenzio Medri, presidente dell'Ais, l'Associazione italiana sommelier che, in 44 anni di attività, ha sfornato circa quattro milioni di degustatori del vino. «Non ci hanno neppure interpellati. Questo ddl, mi pare, mira a favorire gli interessi di qualcuno, come le università con i corsi specialistici nel settore agroalimentare, piuttosto che garantire gli interessi della professione, che già esiste e ha un percorso formativo qualificato all'interno dei nostri corsi». Che per Gamba e per altri quattro colleghi di partito, però, non basterebbero. Secondo la loro proposta l'abilitazione avverrà ora con un esame predisposto dal ministero delle Politiche agricole. «Per accedervi spiega il senatore sono previsti percorsi all'interno del corso di laurea universitario di Scienze della preparazione alimentare, e nuove ipotesi, come i corsi all'interno degli istituti agrari con indirizzo enologico». L'Ais, con i suoi 35 mila iscritti, tra i quali si contano 10 mila professionisti, e la Fisar, circa seimila iscritti, hanno visto crescere, in modo costante, il reclutamento del 10-15 per cento, ogni anno, con una significativa partecipazione femminile. «Una svolta necessaria», secondo il trentenne Luca Gardini, uno dei migliori degustatori italiani, sommelier del ristorante Cracco, a Milano: «La creazione di un albo è un passo in avanti secondo me per tutta la sommellerie. L'Ais, fa e da tanto, ma non sottovalutiamo l'ingresso in Università, può essere un fatto di cultura ». D'accordo, e contrario alla linea del suo presidente, anche Savio Bina, sommellier da quindici anni, ex degustatore principe del ristorante di Giancarlo Perbellini, a Isola Rizza: «È giusto che questa professione venga controllata e regolamentata. Troppo business negli ultimi anni e poca crescita culturale, per un mestiere che ha assunto un ruolo importante ». Una proposta accolta con favore anche dalla Città del Vino, l'associazione dei comuni a più alta vocazione vitivinicola d'Italia, che ritiene indispensabile una maggiore responsabilizzazione da parte della categoria. «Questo disegno di legge non porta nulla di nuovo conclude, critico, Medri e arriva proprio mentre l'Ais, sta cercando di definire la nuova figura del maitre-sommelier, con un inquadramento contrattuale al secondo livello e non all'attuale terzo, garantito ai sommelier». Mauro Remondino

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Gli alberi in via Montenapoleone (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 12-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 12/07/2009 - pag: 2 Arredo urbano Via libera del Comune. I commercianti: ora eliminare la sosta selvaggia Gli alberi in via Montenapoleone «Verde e design, il centro cambia» Il progetto di Fabio Novembre. «Le Fiat 500 come fioriere» Gli alberi di via Montenapoleone arrivano in 500, piantati nelle carrozzerie delle cabrio Fiat. Sono utilitarie o vasi? Macchine o fioriere? Stile o natura? Le due cose insieme: installazioni verdi. Con un titolo evocativo: «Miracolo a Milano». La rinascita del Quadrilatero della moda passa da questo progetto promosso dal Comune e firmato dal designer Fabio Novembre: un filare d'auto sul lato pari della via delle griffe, un percorso ecologico e simbolico che vuole ridare smalto al polo («Disordinato ») dello shopping e rilanciare l'immagine della Milano che fa tendenza nel mondo («Ma soffre ancora il ridimensionamento di Malpensa»). Il ridisegno (temporaneo) partirà in agosto e segnerà via Montenapoleone fino alle sfilate di settembre: sono i nuovi «Fiori di Novembre», trapiantati dalla Triennale alla strada. Un inizio. Riqualificare il Quadrilatero. Con più verde, arredi chic e divieti al traffico. È l'obiettivo che Palazzo Marino condivide con la Camera nazionale della moda, l'Unione del commercio e l'associazione delle boutique di zona. Era stata proprio la rappresentante delle griffe del centro, Claudia Buccellati, a lanciare nei mesi scorsi l'idea della rivoluzione alberata in via Montenapoleone. La proposta è stata accolta e studiata dagli assessori alle Attività produttive e all'Arredo urbano, Giovanni Terzi e Maurizio Cadeo. Il masterplan è pronto, firmato da Fabio Novembre. E ora ci sono anche gli sponsor per realizzarlo. «Il progetto è meraviglioso, dimostra il genio e la creatività di Novembre, può davvero rilanciare Milano come eccellenza », commenta Buccellati. A tre condizioni, però. La prima: che il restyling piante-più-design «sia comunicato e bene all'estero », e cioè ai turisti che a causa dei tagli Alitalia su Malpensa «hanno preferito Parigi e Roma, nell'ultimo anno. Insomma: dobbiamo stupirli, incuriosirli e riportarli a Milano». Punti due e tre, collegati: «Bisogna eliminare tutti gli inutili pali sui marciapiedi e installare parigine contro la sosta selvaggia sul lato dispari di Montenapoleone ». Infine, conclude Buccellati, la rinascita del Quadrilatero «può veramente decollare se Palazzo Marino fa rispettare le regole: oggi sono assenti controlli e sanzioni su chi parcheggia abusivamente». «Miracolo a Milano» e non solo per le Fiat 500 in fiore. Il programma di iniziative del Comune porterà in Montenapoleone anche arte e spettacoli, concertini jazz e quartetti d'archi, oltre a un bar estivo collocato nel cortile interno della maison Armani: «Un agosto da vivere in un centro vivo, con più eventi e negozi aperti». Poi, a settembre, Palazzo Marino dovrebbe riprendere la progettazione dell'isola pedonale. Le linee guida sono già definite, si parte dalla chiusura alle auto di via Borgospesso e dalla zona a traffico limitato in via Bigli. Dove le macchine sono senza alberi ma s'incolonnano, sgasano e inquinano davvero. Non per design. Armando Stella astella@corriere.it

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Ostia, dopo la pioggia finalmente il pienone Resta il caos traffico (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 12-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Cronaca di Roma data: 12/07/2009 - pag: 6 Ostia, dopo la pioggia finalmente il pienone Resta il caos traffico Gli operatori: il maltempo ha azzerato giugno Ma è «tutto esaurito» per le case in affitto Non fosse per il maltempo che da metà maggio ha flagellato quasi ogni fine settimana, la crisi sulle spiagge di Ostia e Fregene neanche si sarebbe sentita. I romani affollano gli stabilimenti, anche dal lunedì al venerdì. «Ma pioggia, vento e giornate nuvolose hanno azzerato gli incassi dei week end di giugno, quelli con i numeri più consistenti. Una volta che si arriva a metà luglio - è il bilancio tracciato da Ruggero Barbadoro, titolare del Venezia di Castelfusano e presidente della Fiba-Lazio (Confesercenti) - si può dire che l'estate è già in discesa. Però se c'è il sole qui gli arenili sono sempre pieni. È la conseguenza del portafogli vuoto. Che induce molti a trascorrere le vacanze a Ostia per spendere di meno ». Qualche telefonata alle agenzie immobiliari del litorale conferma l'insolita tendenza. «Tutto esaurito» anche ad agosto, quando in genere il litorale si svuota. «C'è gente che ha chiesto disponibilità per una settimana o dieci giorni - racconta Massimo, titolare della «Vizzini case» - e ora non abbiamo più tagli da proporre. Di solito la fine stagione equivale a un periodo morto. Ma ora è quello che sta rianimando l'estate. Chi chiama? Quasi esclusivamente romani». Affittata casa, il problema diventa semmai quello di trovare le spiagge pulite. Tra Focene e Fregene, l'incuria in certi arenili pubblici è diventato un caso di cui si è discusso anche al consiglio comunale di Fiumicino. «Toilette impraticabili e abbandonate, spazzatura nella sabbia: è una situazione indecente », è sbottato Roberto Merlini, presidente della commissione Ambiente. Stesso scenario a Ostia, dove i farmacisti hanno denunciato alla Asl un proliferare sospetto di dermatiti e fastidiosi arrossamenti segnalato da bagnanti di ritorno da una giornata al mare. Gli ispettori sanitari della RmD hanno prelevato alcuni campioni di sabbia inviandoli all'Arpa Lazio per un'esame il cui responso è atteso nei prossimi giorni. Ma c'è anche un'altra emergenza, quella dei parcheggi. A Ostia lasciare l'auto vicino ai lidi è sempre più complicato. «L'impianto del nuovo polo natatorio sul lungomare ha fatto sparire almeno 500 posti auto - osserva Giuseppe Di Lorenzo, presidente del comitato di quartiere Stella Polare - e la domenica non si circola. Lasciano l'auto ovunque, davanti ai passi carrabili e negli spazi riservati ai disabili. I vigili fanno multe a raffica, ma non serve a niente. I maleducati paiono infischiarsene». Alessandro Fulloni L'ambiente Tra Focene e Fregene, l'incuria in certi arenili pubblici è diventato un caso di cui si è discusso anche in consiglio comunale a Fiumicino Dermatiti A Ostia i farmacisti hanno denunciato alla Asl un proliferare sospetto di dermatiti e fastidiosi arrossamenti segnalato da bagnanti Tutti in coda È il traffico il problema più sentito a Ostia

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fiori per alda croce - stella cervasio (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 13-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina III - Napoli La cerimonia Fiori per Alda Croce STELLA CERVASIO Tanti fiori per Alda Croce nel Cimitero degli uomini illustri, nel cimitero di Poggioreale. Presente Marco Pannella, sempre al fianco della figlia del filosofo nelle battaglie per l´ambiente. SEGUE A PAGINA II

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lite per uno sberleffo quindicenne in fin di vita - stella cervasio (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 13-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina IV - Napoli Sant´Antimo, da una mattinata di relax in piscina all´aggressione Lite per uno sberleffo quindicenne in fin di vita Scherzi tra coetanei, poi la coltellata Agguato a piazzetta Cariati: un ragazzo di 16 anni ferito da uno sconosciuto alla gamba destra STELLA CERVASIO Rischia la vita in un letto d´ospedale a quattordici anni. Il motivo è un banale scherzo. Cominciato in piscina, a Parete in provincia di Caserta un sabato mattina come tanti, per un gruppo di adolescenti della provincia violenta originari di Sant´Antimo. Proseguito la sera, nella villa comunale del loro paese. Dalle parole si è passati ai fatti: uno dei due è tornato a casa per armarsi di un temperino. Una lama lunga a sufficienza per creare uno sfacelo. Ha sferrato una coltellata a L. D., studente come lui, quindici anni ad agosto - mentre lui li ha già compiuti - proveniente da una famiglia che non ha mai avuto guai con la giustizia, come del resto anche l´aggressore. Per quella parola di troppo, gli ha sfondato un polmone. Hanno dovuto operarlo d´urgenza al Cardarelli, in rianimazione dorme in un coma indotto dai farmaci. è troppo presto per dire se si riprenderà, la prognosi è riservata. Il prologo in mattinata. Da Sant´Antimo i due ragazzi, con altri amici, si erano spostati a Parete per divertirsi in piscina. Ore a spruzzarsi con l´acqua e a fare chiasso, tanto che i gestori li avevano allontanati dalla struttura perché davano fastidio agli altri bagnanti. Ma lo sfottò è ripreso più tardi, davanti al municipio di Sant´Antimo, dove di solito si riuniscono i giovani del posto: ancora lo scherzo della mattina, seguito da battibecchi e spintoni, finché l´offeso se n´è andato per tornare armato di coltello. Un fendente tra le costole, in profondità. L. D. si è accasciato al suolo comprimendosi il torace. Un´ambulanza chiamata dagli amici l´ha prelevato e subito trasportato a Napoli, all´ospedale Cardarelli. L´aggressore è stato subito rintracciato e fermato dai carabinieri con l´accusa di tentato omicidio. Ha ammesso ogni cosa, ma non ha consegnato il coltello, che non è stato trovato neppure nei dintorni. Il ragazzo si trova ora al Centro di prima accoglienza per minori ai Colli Aminei. Intanto ieri sera un ragazzo di 16 anni è stato ferito a una gamba in un agguato a piazzetta Cariati, a Napoli. Il ragazzo guardava la televisione quando è stato raggiunto da un proiettile sparato da uno sconosciuto. Trasportato all´ospedale Pellegrini, il ragazzo ha detto alla polizia di aver visto un´ombra fuggire subito essere stato colpito. A 14 anni era stato indagato per rapina.

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"costanzo non torni in rai" la proposta masi bocciata dal cda - francesco bei (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 13-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina 16 - Interni "Costanzo non torni in Rai" la proposta Masi bocciata dal cda "Non siamo un cimitero degli elefanti". Petruni, ipotesi Tg2 FRANCESCO BEI ROMA - Prime grane per il direttore generale della Rai Mauro Masi. Galeotto fu Giorgio Assumma, presidente della Siae ma soprattutto procuratore di Maurizio Costanzo, intercettato da occhi indiscreti mentre bussava appunto alla porta del dg di Viale Mazzini. Così, durante l´ultima riunione del consiglio d´amministrazione, Nino Rizzo Nervo ha chiesto spiegazioni a Masi: «Ma davvero state trattando per far tornare Costanzo in Rai?». Questione non da poco, visto che il sovrano del teatro Parioli è da circa 25 anni uno dei volti più noti di Mediaset. Insomma, il trasloco di Costanzo alla Rai potrebbe essere la vicenda per cui sarà ricordato Masi come dg. Ma le cose si sono subito messe male. Alla perplessità di Rizzo Nervo si sono aggiunte infatti le aperte critiche anche dei consiglieri di centrodestra. «Le nostre facce inorridite - confida uno dei presenti - credo fossero già abbastanza eloquenti». Dopo gli sguardi "assassini", sono arrivate anche le bordate: «Non possiamo diventare un cimitero degli elefanti o risolvere ogni problema di Mediaset: ci hanno già provato a mollare Mike Bongiorno». Insomma un fuoco di sbarramento che ha colto Masi di sorpresa, consigliando un supplemento di riflessione. Qual è il format che il re del talk show ha proposto a mamma Rai? Tempo fa, presentando la rubrica radiofonica che cura su RaiDue, lo stesso Costanzo aveva ammesso di considerarla come «un primo passo» per un discorso più ampio. Adesso l´idea di Masi è di affidargli una seconda serata dedicata sempre al teatro. La rete non è stata ancora decisa, ma si tratta di un´opzione per il palinsesto di gennaio 2010. E, d´altronde, proprio Costanzo aveva curato la campagna istituzionale «Voglia di teatro» promossa dallo stesso Masi quando era ancora segretario generale di palazzo Chigi. Se sono rose fioriranno, anche se uno dei consiglieri di maggioranza minaccia: «Se Masi porterà questo progetto in cda sicuramente voteremo contro». Il dg tuttavia potrebbe evitare questo passaggio rischioso, visto che il contratto con Costanzo sarebbe inferiore a quella soglia di 2,5 milioni di euro che lo obbliga a chiedere l´assenso del cda. «Ma di fronte a un evento che ha un impatto editoriale sull´azienda - ribattono i consiglieri, per una volta uniti senza distinzioni tra destra e sinistra - Masi è obbligato a portarlo in consiglio». La prossima settimana potrebbe essere quella decisiva per le nomine. E la novità sarebbe lo spostamento di Susanna Petruni dalla casella di RaiDue - dove il tremontiano Angelo Maria Petroni non la vuole assolutamente - alla direzione del Tg2. E Mario Orfeo allora che fine farebbe? Per lui si sta studiando la possibilità di una vicedirezione come vicario al Tg1.

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ora il crocifisso passa a leonardo del tasso - roma (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 13-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina 40 - Cultura Continua lo scontro sulla scultura michelangiolesca ora il Crocifisso passa a Leonardo del Tasso ROMA Se negli Stati Uniti si dedicano mostre alle opere attribuite - oltre alla Tentazione di Sant´Antonio il Metropolitan di New York dal 3 novembre esporrà anche una statua di marmo di proprietà dello Stato francese che raffigura un giovane e che si vuol di Michelangelo - in Italia si combatte con la carta bollata. Lo scontro intorno al Crocefisso del Buonarroti, la scultura in legno di tiglio, si fa sempre più aspro e sempre più politico tanto che come arbitro è addirittura arrivata la Corte dei conti che ha aperto un fascicolo inquisitorio. Ma non ci sono solo questioni giudiziarie. Ora contro l´attribuzione michelangiolesca scende in campo la storica dell´arte angloamericana Stella Rudolph convinta che questo Cristo debba essere attribuito allo scultore quattrocentesco Leonardo del Tasso. Lo sostiene in un piccolo saggio che pubblica la rivista fiorentina L´ambasciata Teatrale. Secondo la Rudolph nella parete sinistra della chiesa fiorentina di Sant´Ambrogio «si trova lo squisito altarino intagliato da Leonardo del Tasso (1466-1500) con un suo San Sebastiano in legno policromo di pressoché uguale anatomia ed esecuzione; si tratta del deposito della famiglia del Tasso, dal primo ´400 alla metà del ´500, esponenti della più "alta tradizione di intaglio ligneo" fiorentino e d´altronde in rapporto col Michelangelo (vedasi l´eccezionale cornice del suo Tondo Doni agli Uffizi, di qualche anno posteriore, riferita a loro)». Scrive la Rudolph: «Perché non prendere almeno in considerazione questo valido, anzi logico, candidato come l´artefice responsabile del manufatto invece di scomodare il nome del grande maestro?». Per la verità questa ipotesi fu presa in considerazione nel corso dei primi studi ma fu scartata. La Rudolph con la sua uscita va comunque ad ingrandire un campo di cui fanno parte Paola Barocchi, Mina Gregori, Margit Lisner. E´ un gruppo che è visto come "la sinistra" che rifiuta l´attribuzione perché non può esser provata con certezza, non vi sono documenti. Al contrario, a favore vi è un "centro" dove, oltre ai sostenitori ministeriali, si incontrano studiosi di gran fama: Antonio Paolucci, direttore dei musei vaticani, lo scomparso Federico Zeri, Cristina Acidini, soprintendente di Firenze, Luciano Bellosi, Giancarlo Gentilini, Giorgio Bonsanti. La partita continua, non è finita.

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Montalto: 250 euro a italiano (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 13-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Prima Pagina data: 13/07/2009 - pag: 1 Nucleare e costi Montalto: 250 euro a italiano di SERGIO RIZZO La centrale di Montalto di Castro è il monumento gigantesco al fallimento della politica energetica italiana costruita sulle ceneri del nucleare. A PAGINA 19

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La centrale (fallita) di Montalto è costata 250 euro a ogni italiano (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 13-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Cronache data: 13/07/2009 - pag: 19 La storia Con la decisione di tornare al nucleare, è possibile che venga riattivato il monumento simbolo della sconfitta della politica energetica italiana La centrale (fallita) di Montalto è costata 250 euro a ogni italiano Spesi 7.000 miliardi di lire. E il nuovo impianto lavora 3.000 ore sulle 8.600 previste ROMA Sprezzanti del ridicolo l'hanno pomposamente battezzata: «Centrale Alessandro Volta». Pensate! Dare il nome dell'inventore della pila, praticamente il padre del-- l'elettricità, a una centrale che sta quasi sempre spenta. Insomma, una specie di pila esausta. Benvenuti a Montalto di Castro: monumento gigantesco al fallimento della politica energetica italiana costruita sulle ceneri del nucleare, inutilmente costato almeno 250 euro a ogni italiano, lattanti e vegliardi compresi. E come sempre accade in Italia le responsabilità di un simile disastro si dissolvono in una nebbia impalpabile, dove tutti sono un po' colpevoli, quindi nessuno lo è. I politici della prima Repubblica, quelli della seconda, l'Enel, i petrolieri. Perfino gli ambientalisti che si battevano contro l'energia atomica. La centrale di Montalto di Castro è stata anzi la loro più grande sconfitta. A metà degli anni 80 erano agguerritissimi. Qualche anno prima c'era stato l'incidente di Three Mile Island che aveva dato spunto al famoso film Sindrome cinese e il movimento antinucleare si era diffuso in tutta Europa. Anche se non aveva molta udienza presso i governi. Per gli oppositori dell'atomo, in Italia, non andava molto meglio. Finché, nella primavera del 1986 a Chernobyl, in Ucraina, si verificò la catastrofe nucleare più grave della storia. E gli eventi precipitarono. Il governo del segretario socialista Bettino Craxi cavalcò immediatamente l'onda antinucleare. Ben presto furono superate anche le resistenze all'interno della Democrazia cristiana e dello stesso Partito comunista. E il referendum del 1987 passò con un consenso mai registrato prima. Di colpo, in Italia, i nuclearisti erano scomparsi. Era novembre, al governo Craxi era subentrato quello di Giovanni Goria: tutto avvenne con una rapidità impressionante, considerando i tempi geologici delle decisioni italiane. Con un paradosso, che gestire la frase di transizione toccò a un ministro, tra gli altri, Adolfo Battaglia, esponente dell'unico partito, quello repubblicano, che aveva sostenuto fino all'ultimo, contro tutto e tutti, la scelta nucleare. Per prima cosa la chiusura delle centrali in attività. I quesiti referendari non avrebbero in teoria obbligato l'Enel a fermare i reattori. Ma il Psi e la Dc, con l'appoggio del Pci, interpretarono così la volontà politica degli elettori. E fecero spegnere gli interruttori. E i lavori alla centrale di Montalto di Castro, quasi completata, vennero interrotti. A quel punto cominciò una danza a suon di quattrini. L'Enel e le imprese fornitrici rivendicarono innanzitutto i danni. E pure il pagamento dei pezzi ordinati e non consegnati, come appunto il reattore di Montalto di Castro. Poi la società elettrica, allora guidata da Franco Viezzoli, fece presente che si rischiava il blackout. Bisognava provvedere e il Parlamento, nel quale erano entrati anche gli alfieri del movimento antinucleare, come Gianni Mattioli, non alzò un dito. Non lo alzò quando le importazioni di elettricità prodotta con il nucleare in Francia esplosero. Ma non le alzò neppure quando si decise di costruire, accanto alla centrale nucleare di Montalto di Castro, già costata 7 mila miliardi di lire e che non fu smantellata perché si sarebbe speso troppo (sic!), un secondo impianto da ben 3.200 Megawatt, a policombustibile. Grande quattro volte di più e con una specie di sberleffo agli ambientalisti costituito da una orrenda ciminiera alta 150 metri che si può ammirare da decine di chilometri. Altri 7 mila miliardi di lire, per una centrale nata già vecchia (non era a ciclo combinato, come quelle che venivano costruite allora in tutto il mondo) e con costi di esercizio insostenibili. Tanto insostenibili che oggi una delle centrali più grandi d'Europa resta accesa soltanto 2 o 3.000 ore l'anno, sulle teoriche 8.600 ore, perché l'energia prodotta lì è troppo cara. Intanto i privati non se ne stavano con le mani in mano. Molti italiani che avevano votato sì al referendum antinucleare erano stati convinti dalla promessa che si sarebbe abbandonata la strada dell'atomo per quella delle energie rinnovabili. Il governo approvò una delibera, la famosa delibera del Cip 6 che concedeva incentivi profumati ai produttori di elettricità pulita. Soltanto che ci infilarono all'ultimo momento, dopo «energie rinnovabili », le paroline «e assimilate». Spalancando un'autostrada agli industriali siderurgici ma anche ai petrolieri che intascarono migliaia di miliardi di contributi pubblici, bruciando i «Tar»: così si chiamano gli scarti della lavorazione del petrolio. Montedison, Falck, Riva, Moratti, fecero soldi a palate. E le famose energie rinnovabili? Di quelle per vent'anni neanche l'ombra. Nel 2007 l'Italia produceva con il solare un cinquantesimo dell'elettricità prodotta in Germania attraverso il fotovoltaico. In compenso siamo diventati il Paese con il record mondiale del consumo degli inquinanti idrocarburi per la produzione di energia elettrica. Per non parlare dei costi. Quanti italiani dopo aver già sborsato 8 miliardi di euro per pagare all'Enel e ai suoi fornitori i danni dell'uscita dal nucleare, sanno che ancora pagano sulla bolletta elettrica un sovraprezzo destinato a una società pubblica, la Sogin, per lo smaltimento delle vecchie scorie? E che lo pagheranno ancora per una quindicina d'anni nella migliore delle ipotesi? Se la fallimentare operazione di Montalto di Castro è costata 250 euro a ogni cittadino italiano, 15 miliardi e mezzo di euro in tutto compresi i maggiori costi del petrolio rispetto a quelli dell'uranio, l'uscita dal nucleare è stata ancora più cara: 424 euro pro capite, cioè 25,5 miliardi di euro. E con quale risultato? Che siamo il Paese europeo più dipendente dal petrolio e dove l'energia costa più cara, che siamo il fanalino di coda delle energie rinnovabili, che abbiamo il primato delle importazioni e che ora abbiamo deciso di tornare al nucleare, per volontà di alcuni di quei politici che venti anni fa avevano persuaso gli italiani a uscirne. E Montalto? Tranquilli, ci sono buone probabilità che l'atomo torni anche lì. Secondo il presidente di Edf, il partner nucleare dell'Enel, Pierre Gaddonneix, quello è un posto ideale per una centrale nucleare. Come la chiameranno stavolta? Sergio Rizzo Dall'alto Una veduta complessiva della centrale «Alessandro Volta» di Montalto di Castro con la ciminiera alta 150 metri e, sotto, la sala controllo Ieri Sopra i lavori alla vecchia centrale nucleare. A fianco il ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola L'atomo \\ Claudio Scajola Il rilancio del nucleare sarà un affare per il Paese e uno ancora più grosso per i territori. Non possiamo farci influenzare dalle paure Il referendum del 1987 L'uscita dell'Italia dal nucleare è costata 424 euro pro capite ad ogni cittadino, cioè 25,5 miliardi di euro

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Casinò, Venezia è sempre leader (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 13-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Economia data: 13/07/2009 - pag: 31 In breve Casinò, Venezia è sempre leader V enezia si conferma la regina dei Casinò italiani. Peraltro meno luccicanti di un tempo. Nei primi sei mesi del 2009 sulla Laguna sono stati puntati 86,7 milioni di euro. Il 37% della raccolta complessiva delle quattro case da gioco italiane che ha raggiunto i 234 milioni di euro. Medaglia d'argento, secondo i dati di Agipronews, una delle agenzie d'informazione specializzate sul settore dei giochi, a Campione d'Italia, con 62,4 milioni di raccolta (26,7%). Bronzo per Saint Vincent, con 45,5 milioni (19,5%). Chiude la fila di Sanremo: 39,3 milioni. Gli italiani sembrano amare meno di una volta i Casinò, a dispetto delle molte proposte per moltiplicarli. Le case da gioco potrebbero chiudere il 2009 con incassi per 470 milioni di euro, con un calo del 7,5% rispetto ai 506 milioni raggranellati nel 2008. Guardando alla classifica mensile Venezia è sempre sul gradino più alto.. A giugno in cassa sono entrati 13,2 milioni. Gli introiti di Campione d'Italia si sono assestati a 10 milioni e Saint Vincent s'è fermata a 7,1 milioni. Sanremo, colpito anche da alcuni giorni di scioperio ha superato di poco i 5 milioni. Le slot machine si confermano il gioco più gradito. Soltanto a Venezia, a giugno hanno incassato 8,8 milioni, il 66 per cento del totale. Stella Bonasoni 5 In testa San Marco, Venezia

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"Costanzo non torni in Rai" la proposta Masi bocciata dal cda (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica.it" del 13-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

ROMA - Prime grane per il direttore generale della Rai Mauro Masi. Galeotto fu Giorgio Assumma, presidente della Siae ma soprattutto procuratore di Maurizio Costanzo, intercettato da occhi indiscreti mentre bussava appunto alla porta del dg di Viale Mazzini. Così, durante l'ultima riunione del consiglio d'amministrazione, Nino Rizzo Nervo ha chiesto spiegazioni a Masi: "Ma davvero state trattando per far tornare Costanzo in Rai?". Questione non da poco, visto che il sovrano del teatro Parioli è da circa 25 anni uno dei volti più noti di Mediaset. Insomma, il trasloco di Costanzo alla Rai potrebbe essere la vicenda per cui sarà ricordato Masi come dg. Ma le cose si sono subito messe male. Alla perplessità di Rizzo Nervo si sono aggiunte infatti le aperte critiche anche dei consiglieri di centrodestra. "Le nostre facce inorridite - confida uno dei presenti - credo fossero già abbastanza eloquenti". Dopo gli sguardi "assassini", sono arrivate anche le bordate: "Non possiamo diventare un cimitero degli elefanti o risolvere ogni problema di Mediaset: ci hanno già provato a mollare Mike Bongiorno". Insomma un fuoco di sbarramento che ha colto Masi di sorpresa, consigliando un supplemento di riflessione. Qual è il format che il re del talk show ha proposto a mamma Rai? Tempo fa, presentando la rubrica radiofonica che cura su RaiDue, lo stesso Costanzo aveva ammesso di considerarla come "un primo passo" per un discorso più ampio. Adesso l'idea di Masi è di affidargli una seconda serata dedicata sempre al teatro. La rete non è stata ancora decisa, ma si tratta di un'opzione per il palinsesto di gennaio 2010. E, d'altronde, proprio Costanzo aveva curato la campagna istituzionale "Voglia di teatro" promossa dallo stesso Masi quando era ancora segretario generale di palazzo Chigi. Se sono rose fioriranno, anche se uno dei consiglieri di maggioranza minaccia: "Se Masi porterà questo progetto in cda sicuramente voteremo contro". OAS_RICH('Middle'); Il dg tuttavia potrebbe evitare questo passaggio rischioso, visto che il contratto con Costanzo sarebbe inferiore a quella soglia di 2,5 milioni di euro che lo obbliga a chiedere l'assenso del cda. "Ma di fronte a un evento che ha un impatto editoriale sull'azienda - ribattono i consiglieri, per una volta uniti senza distinzioni tra destra e sinistra - Masi è obbligato a portarlo in consiglio". La prossima settimana potrebbe essere quella decisiva per le nomine. E la novità sarebbe lo spostamento di Susanna Petruni dalla casella di RaiDue - dove il tremontiano Angelo Maria Petroni non la vuole assolutamente - alla direzione del Tg2. E Mario Orfeo allora che fine farebbe? Per lui si sta studiando la possibilità di una vicedirezione come vicario al Tg1. (13 luglio 2009

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Selve Marcone La minoranza ottiene un assessorato (sezione: Costi dei politici)

( da "Stampa, La" del 14-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

COMUNE Selve Marcone La minoranza ottiene un assessorato A Selve Marcone piena collaborazione tra le tre liste che si sono presentate alle elezioni. Il sindaco Corrado Belli, eletto con 41 voti, ha reclutato in giunta anche l'opposizione, affidando a Roberto Nelva i galloni da vicesindaco e a Maurizio Delsignore, candidato della lista «La Destra», quelli di assessore. Inizia nel segno della cooperazione e della collaborazione la vita amministrativa del paese lasciando da parte le differenziazioni politiche. Tre le liste che si erano presentate alle elezioni: la «Stella Alpina» con Corrado Belli, l'«Ippocastano» con Federino Tarroni e «La Destra» con Maurizio Delsignore: quest'ultimo lo scorso anno si era presentato come sindaco a Ternengo andando all'opposizione, quest'anno ha voluto riprovarci a Selve Marcone, paese in cui abita da alcuni anni con la famiglia. Ma come si spiega la scelta di affidare un assessorato a un esponente della lista avversaria? «Siamo un piccolo Comune - ha spiegato Corrado Belli durante il consiglio di insediamento -: Delsignore è l'elemento che ha sicuramente più esperienza amministrativa e così abbiamo deciso di coinvolgere anche l'opposizione nel governo del paese».

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oltre 10mila respinti per il 5 in condotta - mario reggio (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 14-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina 11 - Cronaca Troppi problemi per gli scolari a mensa così dal menu sparisce il pesce con le spine Oltre 10mila respinti per il 5 in condotta Stop per quasi 42 mila ragazzi. Nei professionali non ce l´ha fatta uno studente su due MARIO REGGIO ROMA - Maturità: tremila bocciati in più rispetto allo scorso anno. Scrutini: tra medie inferiori e superiori quasi 10 mila respinti per il cinque in condotta. Ma il dato che impressiona di più riguarda le scuole professionali: più del 50 per cento tra bocciati e studenti "sospesi", cioè quelli che dovranno recuperare le insufficienze prima dell´inizio del nuovo anno scolastico. Questo il "bollettino di guerra" diffuso dal ministero della Pubblica Istruzione, anche se si tratta di dati ancora parziali. «Una scuola che promuove tutti è una scuola che non fa il bene del ragazzo. Io ho idee diverse». Il ministro Maria Stella Gelmini sembra soddisfatta dai risultati dei primi provvedimenti della sua riforma. Alle superiori, ma anche alle scuole medie. Se, infatti, il numero dei maturandi che non ce l´hanno fatta a prendere il diploma dovrebbe raggiungere quest´anno quota 15 mila anche alle medie le valutazioni degli insegnanti sono state contraddistinte da un maggior rigore: i non ammessi sono circa 12 mila in più rispetto allo scorso anno e tra questi circa 3 mila respinti per il 5 in condotta. «Non fa mai piacere quando un ragazzo viene bocciato - commenta il ministro Gelmini - ma la scuola deve assumere il compito di educare e anche segnalare quando ci sono delle lacune. Bisogna quindi premiare chi si impegna durante l´anno». E riguardo alla strage provocata dal 5 in condotta? «è uno strumento utile - risponde il ministro della Pubblica Istruzione - il ragazzo, oltre al rendimento, deve essere valutato anche per il suo comportamento». Un altro segnale poco incoraggiante riguarda gli alunni "sospesi" alle superiori: circa 30 mila studenti in più dell´anno scorso, infatti, hanno riportato almeno una insufficienza che dovranno recuperare entro l´inizio del prossimo anno scolastico. Ed il maggior numero di bocciati si registra negli istituti professionali, dove il 23 per cento degli studenti non è stato ammesso all´anno successivo. Seguono gli istituti tecnici con il 16.3 e l´istruzione artistica con il 16. I più bravi sono i ragazzi del liceo classico con il 4.8 dei non ammessi, ma è una costante storica, seguiti degli studenti del liceo scientifico e dai ragazzi del liceo linguistico. Il giro di vite prodotto dalle nuove regole rallegra anche alcuni esponenti della maggioranza. Per Bruno Murgia (Pdl), componente della commissione Cultura della Camera dei Deputati, è «una buona notizia». «Vuol dire che siamo tornati un minimo alla meritocrazia» afferma il deputato, che poche settimane fa aveva lanciato la provocazione di abolire l´esame di maturità. Replica Mariangela Bastico, responsabile scuola del Pd. «La bocciatura, soprattutto alla fine del percorso di studio, è un insuccesso del singolo ma anche della scuola, che non ha raggiunto il proprio obiettivo di far apprendere. Per questo non posso condividere l´entusiasmo del ministro Gelmini, dal momento che la serietà della scuola si misura su quanto i ragazzi apprendono, su quanto vengono educati al rispetto e all´attenzione e non su quanto non sanno o sono stati indisciplinati. Dopo il grembiule e le bacchettate del cinque in condotta, ancora una volta il ministro lancia messaggi di ritorno al passato».

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bollani e corea, duello di magie tra due acrobati del pianoforte - gigi razete (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 14-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina XVI - Palermo Applausi al Verdura per l´insolita performance a quattro mani Bollani e Corea, duello di magie tra due acrobati del pianoforte GIGI RAZETE Emozionante come il volteggiare di due trapezisti che, pur mai incontratisi prima, sfidano la gravità affidando l´arditezza di piroette, incroci e agganci unicamente all´intesa di uno sguardo e alla magica sintonia di una sensibilità che non può che stupire. è stato davvero speciale il concerto che Chick Corea e Stefano Bollani, autentici acrobati del pianoforte, domenica hanno regalato a se stessi e al pubblico (non numeroso ma assai caloroso) al teatro di Verdura per la stagione estiva della Fondazione Orchestra sinfonica siciliana. E dire che l´incontro, seconda tappa di un trittico secco che li ha visti il giorno prima a Ravello e ieri a Perugia per Umbria Jazz, presentava il rischio di una performance estemporanea che avrebbe potuto inerpicarsi sulle guglie di un´improvvisazione ricca di intelligenza, contrappunti e tecnica scintillante ma anche scarsa di melodia e di emozione. Ed invece a farla da padrona è stata proprio la musica, un coloratissimo patchwork di melodie costantemente in bilico tra swing, blues, stride, be bop, mainstream e molto altro, in cui era delizioso, ma a volte anche arduo, distinguere i singoli frammenti che lo componevano: da "Laura" a "Stella by starlight", da "Sophisticated Lady" a "Desafinado", da "Round about midnight" a "Blue Monk", fino all´intenso bis ellingtoniano di "Take the A train". Il rapporto fisico con lo strumento è stato convulso e viscerale per Bollani quanto misurato e composto per Corea ma ciò non tragga in inganno: dalle mani sapienti dell´americano sono sgorgati fiotti e suggerimenti di grande intensità che rimbalzando sulla tastiera dell´italiano (i due si sono scambiati spesso le postazioni dello strumento) ne hanno viepiù esaltato fantasia e lirismo. Un dialogo sincero e creativo in cui mai l´uno ha cercato di soverchiare l´altro ma entrambi hanno esaltato l´essenza più vera del jazz.

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ravello battezza "cecità" un film da premio nobel - stella cervasio (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 14-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina X - Napoli Ravello battezza "Cecità" un film da premio Nobel Il regista è Fernando Meirelles, protagonista Julianne Moore: la storia di una comunità in cui tutti diventano ciechi STELLA CERVASIO «Blindness è la nostra incapacità di vedere chi e che cosa si trova intorno a noi. Io esploro la capacità dell´uomo di conoscere se stesso. Gli esseri umani sono animali che vedono ciò che vogliono o riescono a vedere. Nel film seguiamo un gruppo di persone diventate cieche, che si uniscono come in una famiglia e, grazie alla sofferenza, imparano a vivere meglio». Alle 21 stasera per il Ravello Festival sarà proiettata in anteprima per l´Italia il film di Fernando Meirelles "Blindness", tratto dal romanzo "Cecità" di Josè Saramago, scritto nel 1995, uscito in Italia da Einaudi nel ‘98, anno in cui lo scrittore portoghese fu insignito del Nobel per la letteratura. Solo dopo aver letto la sceneggiatura Saramago diede l´assenso al regista: temeva che "Cecità" diventasse uno splatter movie, una storia di zombie. Non era che il primo ostacolo sulla strada del regista, ma fu superato. Poi ci furono le critiche di Cannes, che fu aperto da "Blindness" l´anno scorso, che convinsero Meirelles a rimontare la pellicola e rivederla nella sua interezza. Alterne vicende, che si compongono ora nel corso di una serata internazionale in Costiera, preludendo all´uscita sugli schermi italiani a luglio, mentre era previsto per marzo scorso e negli Stati Uniti è arrivato in ottobre. Un destino "napoletano" unisce questa prima proiezione. Nel ‘99, infatti, il regista teatrale napoletano Carlo Cerciello aveva tratto dal romanzo lo spettacolo "Il contagio", e Saramago a questo proposito aveva mandato una sua poetica "recensione" alla compagnia, dopo aver assistito personalmente alla prima, il 18 maggio 1998, al teatro Elicantropo in vico Girolomini: «Ho scritto un romanzo, voi gli avete dato la vita», era stato il giudizio del romanziere. Alle prese con un compito ancora più delicato, Meirelles ha dovuto scansare il rischio di tradurre in un techno-thriller alla Crichton l´intensa metafora del lato oscuro della natura umana concepita da Saramago. Julianne Moore è la moglie del medico che contrae da un paziente la misteriosa malattia che lo rende cieco. Lei è la sola a vedere - per un paradosso chi vede può nasconderlo agli altri, ma in realtà la sua "normalità" è chiara soltanto all´immaginario narratore, perché tutti gli altri protagonisti, abitanti di una città futura e immaginaria, nel capolavoro di Saramago finiscono per diventare ciechi anche loro. E lei è una moderna Psiche, che fa luce agli altri per capire. Il cinema, il teatro, Napoli e poi il Brasile. Meirelles, il regista di San Paolo diventato famoso per "City of God" (nomination all´Oscar 2004) e "The Constant Gardener - La cospirazione", ha girato questo film coprodotto dal suo paese con Canada e Giappone, interpreti Mark Ruffalo, Julianne Moore e Danny Glover dopo essere rimasto folgorato dalla lettura del libro, tre anni fa. Appena arrivato a Ravello, l´altra sera, Meirelles ha voluto fare subito un sopralluogo sul cantiere dell´auditorium di Oscar Niemeyer. «Merito di De Masi - ha commentato - che in Brasile è considerato un intellettuale superstar. Le perplessità che avevo sulla compatibilità dello stile di Niemeyer con il paesaggio di Ravello sono svanite dopo la visita al cantiere. è una costruzione bellissima che si integra perfettamente. Mi sono già innamorato di Ravello e spero che la durezza del mio film non turbi il mood di questo posto incantevole». Dopo la proiezione è previsto un incontro con il regista.

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cinque anni in attesa del parco che non c'è - luca de vito (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 14-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina IX - Milano Cinque anni in attesa del parco che non c´è In via Colletta cento nuovi appartamenti sono pronti dal 2004 ma il verde e l´asilo previsti dal progetto non sono mai arrivati: solo uno spiazzo sterrato Gli abitanti non ci stanno: la bonifica dell´area pubblica è iniziata solo ora LUCA DE VITO In via Colletta, all´angolo con via Decembrio, c´è un grosso spiazzo di terra attraversato dai camion. Un´area grande quasi come due campi da calcio, piena di polvere e detriti, su cui dovrebbero sorgere un parco e un asilo, previsti come oneri di urbanizzazione per la costruzione di 104 appartamenti. C´è un solo problema: se le abitazioni sono state completate in tempi record, del verde ancora non c´è traccia. Il caso del parco "fantasma" di via Colletta, bloccato e ostacolato da infiniti ritardi, è l´emblema di una città dove si preferisce prima colare il cemento e poi - se proprio i cittadini insistono - pensare alle aree verdi e ai servizi per le famiglie. «Gli operatori hanno come obbiettivo quello di costruire subito le residenze per fare soldi - attacca Pierangelo Tosi, consigliere di zona 4 dei Verdi - le opere secondarie, cioè i servizi come asili e parchi, vengono invece fatti in un secondo momento e con tutta comodità». A confermare la rapidità con cui si è pensato a costruire in via Colletta anche Renato Vallini, presidente del Consorzio delle cooperative lavoratori (CCL), titolare di una delle convenzioni edilizie: «Abbiamo costruito 52 appartamenti in edilizia convenzionata. I lavori delle costruzioni sono terminati nel 2004». A dispetto del progetto originale, che prevedeva la costruzione del parco in breve tempo, i lavori di bonifica in quella zona sono partiti soltanto a fine maggio di quest´anno. «Là c´era una fabbrica della Tecnomasio Brown-Boweri molto inquinante - spiega il presidente del Consiglio di zona 4, Paolo Zanichelli - per cui i lavori di bonifica dureranno ancora per diversi mesi. Il ritardo di questi anni è dovuto soprattutto al fatto che i piani di bonifica presentati dall´operatore sono stati bocciati due volte dall´Arpa perché considerati non conformi agli standard vigenti». Eppure, considerato che l´area dove sorgeva la fabbrica era tutta quella prevista dal Programma recupero urbano (PRU) del 2001, non si capisce come mai per i palazzi la bonifica abbia richiesto pochissimo tempo, mentre per il parco ci siano voluti ben otto anni. «Anni in cui si è visto crescere soltanto ambrosia a palate e degrado», ricorda Angelo Ceriani, del comitato di via Sannio. Durante questo periodo di eterna attesa, le proteste di cittadini, comitati e consiglieri di zona (fra cui anche quelle di Alessandro Rizzo, consigliere per la lista Uniti con Dario Fo) sembravano cadere nel vuoto senza risposte né risultati. Soltanto adesso qualcosa sembra muoversi e c´è chi parla di una conclusione dei lavori di bonifica per l´autunno 2009, «su cui in ogni caso vigileremo», avverte Tosi. Ma il ritardo, quello accumulato in anni di attesa del parco, resta. SEGUE A PAGINA VI

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Statali, per le donne in pensione aumento graduale a 65 anni (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 14-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Prima Pagina data: 14/07/2009 - pag: 1 La Consob: rischio asfissia per piccole e medie imprese Statali, per le donne in pensione aumento graduale a 65 anni Pensione di vecchiaia graduale fino a 65 anni per le donne del pubblico impiego. L'aumento dell'età pensionabile, come richiesto da Bruxelles per parificarla a quella degli uomini, si è materializzato ieri con un emendamento del decreto anticrisi che prevede un innalzamento di un anno di età pensionabile ogni due per andare alla parità con gli uomini in 10 anni. Il timbro del governo, dice il ministro del Welfare Sacconi, arriverà solo dopo l'incontro con le parti sociali previsto per oggi. Nelle previsioni del decreto anche lo scudo fiscale compatibile con le norme europee, una riforma del Fondo nazionale sanitario legata all'efficienza, l'estensione della Tremonti-ter e stop all'assunzione dei precari in alcune società pubbliche come le Poste. Intanto all'assemblea della Consob il presidente Cardia ammonisce: rischio asfissia per piccole e medie imprese. ALLE PAGINE 5E6 R.Bagnoli, Caizzi, Pica, S.Rizzo

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Il tesoretto della parità e l'ultimo Dpef (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 14-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Primo Piano data: 14/07/2009 - pag: 6 Il testo di programmazione economica Verrà declassato a «Documento quadro» Il tesoretto della parità e l'ultimo Dpef ROMA C'è chi vorrebbe pompare quelle risorse nelle infrastrutture. I ministri Claudio Scajola e Altero Matteoli sanno per esperienza che lì i soldi non bastano mai. Qualcuno pensa invece che si potrebbero riversare al Sud. Dove ci sono pure da placare alcuni crescenti malumori politici: come quello del governatore siciliano Raffaele Lombardo diventato per Silvio Berlusconi un alleato scomodo. E non è un mistero che anche nel governo il «partito» meridionale abbia buoni sostenitori, per esempio il ministro degli Affari regionali Raffaele Fitto. Ma i responsabili dell'Economia e del Welfare, Giulio Tremonti e Maurizio Sacconi, sarebbero dell'idea che i risparmi ottenuti con l'aumento dell'età pensionabile per le donne del pubblico impiego debbano restare allo stato sociale. Non più tardi di due settimane fa, parlando di riforme previdenziali, Tremonti era stato categorico: «Se si fa la riforma, chi pensa di farla per prendere i soldi dagli operai e darli a chissà chi se lo tolga dalla testa. Se si fa la riforma i soldi restano sempre nel lavoro, per il lavoro, al lavoro». In che forma, non l'ha specificato. Ma in questo caso potrebbero essere dirottati verso l'assistenza agli anziani non autosufficienti, altro autentico buco nero del welfare all'italiana. E se questa è l'idea che va per la maggiore, resta poco spazio per altro. Anche perché i soldi in ballo sono pochini. Le stime dicono 350 milioni di euro nel primo anno, per arrivare a un paio di miliardi a regime, cioè nel giro di dieci anni. Decisamente molti di meno di quelli che sarebbero necessari per soddisfare le richieste che i sindacati spiattelleranno al governo nell'incontro di oggi. Come gli sgravi fiscali per lavoratori dipendenti e pensionati di cui si parla inutilmente dal 2007. Il fatto è che la coperta è sempre maledettamente corta, come dimostra anche questa volta il Dpef che oggi il governo presenterà ai sindacato insieme alla proposta di riforma delle pensioni delle donne. Un documento che si può definire in via di rottamazione, dopo essere già stato depotenziato l'anno scorso con la decisione di sovrapporgli in estate la manovra economica. Tanto che a settembre cambierà addirittura nome, declassato da «Documento di programmazione economica e finanziaria» a semplice «Decisione quadro». Tutto qui. Già adesso è poco più di qualche tabella a cui manca peraltro il cosiddetto «quadro programmatico »: l'elenco delle misure che dovrebbero determinare i risultati di finanza pubblica. Questa volta c'è la lista, puntigliosa, delle iniziative che il quarto esecutivo Berlusconi ha adottato per fronteggiare la crisi, e c'è pure un segnalino di fiducia, all'insegna dell'ottimismo governativo. Dopo un anno di profonda recessione il Pil tornerebbe a crescere nel 2010. Niente di eclatante: uno 0,3-0,4% che comunque servirebbe ad attenuare l'impatto della crisi sui conti pubblici. In ogni caso, non rivedremo un rapporto deficit- Pil inferiore al 3% di Maastricht prima del 2012. La crescita nel 2010 Secondo il Tesoro il Pil dovrebbe tornare a crescere dello 0,3% o dello 0,4% entro l'anno prossimo Sergio Rizzo

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(sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 14-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Cronaca di Roma data: 14/07/2009 - pag: 3 La rivolta Al Pigneto una nuova associazione: potremmo scioperare «Tasse? Vogliamo pagare il giusto E c'è chi vende le scarpe a rate» SEGUE DALLA PRIMA «Tempo fa - aggiunge - ho avuto un'ispezione. Per l'agenzia delle entrate effettuavo un ricarico del 250% su ogni bottiglia di vino, incassando migliaia di euro in più rispetto a quanto dichiarato. Il contenzioso l'ho vinto io. Altro problema il piatto di pastasciutta. Se compro una tonnellata di pasta l'anno quanti piatti servo? Per l'agenzia delle entrate un piatto di spaghetti è di 60-80 grammi. Ma qui al Pigneto si è buongustai, io preparo piatti abbondanti anche di 100-120 grammi. I parametri non tornano ». Per arginare la crisi ogni venerdì e sabato per 3 settimane tutti gli artigiani storici del Pigneto esporranno i loro prodotti, a partire dalle 19 alla mezzanotte. «Tenendo le luci accese e le serrande alzate, dovremmo riuscire anche ad allontanare spacciatori e tossici, garantendo maggiore sicurezza a tutti. Quello che sta succedendo nel quartiere ha dell'incredibile. La spesa si fa ormai con i buffi. Se qualcuno è in difficoltà Max scarpe vende calzature a rate. Nel super mercato vicino a me Sciubba è possibile pagare beni il giorno dopo. Mentre sta per chiudere uno storico negozio di abitini per bambini». Secondo Confartigianato Roma, i due settori che registrano maggiori incongruenze negli studi di settore sono quello degli elettricisti e metalmeccanici. >Anna Rizzo ha una società metalmeccanica a Roma con 11 dipendenti: «Se lo sciopero fiscale deve essere uno stimolo per farsi sentire e per far prendere provvedimenti ben venga. Quest'anno il calo delle vendite c'è stato per tutti, sarà difficile essere congrui». Con gli alti e bassi del gasolio, gli autostrasportatori sembrano invece passarsela meglio. Franco Lomuscio trasporta per conto terzi cemento ed ha 3 dipendenti. «Qualcosa è stato fatto. Gli studi di settore sono stati rivisti. E ci rientriamo». Amareggiati invece i taxisti che promettono agitazioni in autunno. «Di fronte al calo degli introiti - spiega Antonio Cirulli, presidente regionale CLAAI/Taxi nella categoria c'è molto malumore. Siamo nelle mani dei commercialisti. Secondo gli studi di settore, un taxista in base all'età può guadagnare di più o di meno di un suo collega. Questo non va bene. Le soluzioni vanno trovate a livello politico. Pensiamo al rimborso carburante che quest'anno è diminuito del 50%. Chi nel 2007 guadagnava 1.800 euro al mese, quest' anno porta a casa a mala pena 1.100 euro ». Contro la crisi Ogni venerdì e sabato per 3 settimane tutti gli artigiani storici del Pigneto esporranno i loro prodotti, dalle 19 alla mezzanotte Barbara Millucci

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Afghanistan, attacco agli italiani Esplode un ordigno, muore un parà (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica.it" del 14-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

KABUL - Un militare italiano è rimasto ucciso e altri tre sono stati feriti nell'esplosione di una bomba in Afghanistan. I tre paracadutisti sono fuori pericolo. La vittima è il primo caporal maggiore Alessandro Di Lisio, di Campobasso, classe 1984, in missione da 4 mesi, esperto artificiere dell'Ottavo genio guastatori della Folgore; lascia i genitori e due sorelle. "Non posso crederci, non è vero, forse è uno scherzo?, così ha reagito, Nunzio Di Lisio, il padre del ragazzo. Con Di Lisio salgono a 14 i militari italiani morti in Afghanistan. La procura di Roma ha aperto un fascicolo sull'accaduto. Il ministro della Difesa Ignazio La Russa riferirà domani pomeriggio alle 16 in aula alla Camera. Secondo le informazioni diffuse dallo Stato maggiore della Difesa, questa mattina a circa 50 chilometri a nord-est di Farah una pattuglia di paracadutisti della Folgore e del Primo Reggimento Bersaglieri è stata coinvolta nella deflagrazione di un ordigno led posizionato lungo la strada. Nell'esplosione, che ha coinvolto il primo mezzo, sono rimasti feriti tre parà, mentre un quarto è deceduto per le ferite riportate subito dopo essere stato trasportato all'ospedale militare di Farah. "Nessuno dei tre parà rimasti coinvolti nell'esplosione è in pericolo di vita", ha annunciato il colonnello Massimo Fogari, portavoce del capo di Stato maggiore della Difesa. I mezzi e gli uomini coinvolti nell'attacco erano diretti a una caserma afghana a Farah. Il rinforzo era stato chiesto dalle forze armate locali che, sotto costante attacco dei ribelli, con riuscivano a completare i lavori di costuzione della struttura. OAS_RICH('Middle'); Alessandro Di Lisio era "un militare preparato", che aveva già affrontato altre missioni fuori area, ad esempio l'Iraq, dov'era stato nel 2005, afferma il comandante dell'8/O reggimento Guastatori Paracadutisti di Legnago, colonnello Vittorio Stella. "Alessandro - spiega l'ufficiale - era partito per l'Afghanistan nella seconda metà di aprile. Complessivamente dalla nostra caserma, in diverse fasi, erano partiti 50 ragazzi, che a Farah, come compagnia del genio guastatori, erano di supporto al primo reggimento di fanteria". "Credo che Alessandro sia deceduto all'istante" aggiunge l'ufficiale. "Era un ragazzo in gamba, molto preparato", conclude Stella. Con l'attentato di oggi salgono a 14 i militari italiani morti in Afghanistan dall'inizio della missione italiana nel 2004. Di questi la maggioranza è rimasta vittima di attentati, altri invece sono morti in incidenti, alcuni per malore. Morti anche due soldati statunitensi. Nella stessa giornata odierna anche due soldati statunitensi sono stati uccisi in un attacco nel sud del Paese. Circa 4.000 marine stanno combattendo contro i ribelli in una vasta offensiva lanciata nel sud del Paese tre settimane fa per scacciare i militanti talebani dalle loro roccaforti prima delle elezioni presidenziali e provinciali del 20 agosto. (14 luglio 2009

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una campagna contro le estorsioni in memoria del giudice borsellino (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 15-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina VII - Palermo Azione giovani apre le manifestazioni nel diciassettesimo anniversario della strage Una campagna contro le estorsioni in memoria del giudice Borsellino «Chiamalu comu vuoi, sempri pizzo è». La frase campeggia nei volantini e nei manifesti affissi in città dai militanti di Azione Giovani e Azione Universitaria. Un´iniziativa organizzata in concomitanza con la fiaccolata per ricordare il 19 luglio Paolo Borsellino e le altre vittime della strage di via D´Amelio. Ma il programma per questo diciassettesimo anniversario è piuttosto ampio e articolato. Venerdì alle 21 Rita Borsellino parteciperà al convengo "legami di memoria" organizzato da Arci Sicilia alla Biblioteca comunale. Sabato alle 15 da via Mariano D´Amelio partirà la Marcia delle agende rosse (come quella che il giudice aveva sempre con sé e poi misteriosamente sparita dal luogo della strage) che arriverà al Castello Utveggio. In serata dalle 20,30 alla facoltà di Giurisprudenza di via Maqueda il dibattito dal titolo "I mandanti impuniti" organizzato da AntimafiaDuemila a cui parteciperanno, tra gli altri, Salvatore Borsellino, Antonio Ingroia, Luigi De Magistris, Giuseppe Lumia, Giorgio Bongiovanni e Gianni Barbacetto. Alle 22 in via D´Amelio si terrà una veglia che andrà avanti fino all´una del mattino con la presenza di Rita Borsellino. Domenica, nel vero anniversario dell´eccidio in cui persero la vita il giudice e i cinque agenti della scorta - Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cusina e Claudio Traina - alle 8 del mattino ancora in via D´Amelio inizierà un presidio aperto agli interventi di giornalisti, associazioni e semplici cittadini. Alle 16,55, nell´ora della strage, un minuto di silenzio. Cinque minuti dopo, ancora in via D´Amelio, Marilena Monti reciterà "Il giudice Paolo". Alle 18,30 partirà il corteo verso la Kalsa, il quartiere dove il magistrato nato nel 1940 è cresciuto. Alle 21,30 in piazza Magione il recital di Giulio Cavalli, con esibizioni di Mario Crispi, Angela Rizzo, Laura Spacca e ancora Marilena Monti. Lunedì alle 9 a Palazzo di Giustizia un presidio di solidarietà ai magistrati chiuderà i giorni del ricordo per Paolo Borsellino. g.i.

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addio ai bus cabriolet per il mare l'amat li dirotta nel centro storico - giusi spica (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 15-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina VIII - Palermo Addio ai bus cabriolet per il mare l´Amat li dirotta nel centro storico Gli autisti: troppi episodi di teppismo. Protestano gli utenti Da sabato tornerà a coprire la linea solo uno dei mezzi A bordo si terranno i concerti jazz I dipendenti Amat "Sono pericolosi I passeggeri lanciavano oggetti contro motociclisti e automobilisti" GIUSI SPICA Sono stati battezzati undici anni fa, con un´unica grande ambizione: rendere più godibile il viaggio per Mondello. I bus cabriolet dell´Amat sono considerati vere e proprie "terrazze mobili", perché offrono ai passeggeri uno spettacolo all´aria aperta lungo il parco della Favorita. Da due settimane, però, non circolano più sulla linea 806, che da piazza Sturzo porta alla borgata marinara. Al loro posto sono arrivati gli ordinari "navettoni" lunghi 18 metri. Con grande disappunto da parte degli habitué dell´806, le quattro vetture decappottabili sono state dirottate sulle linee rossa e verde, che fanno il giro del centro storico. A partire da sabato, uno dei mezzi tornerà a viaggiare verso Mondello. Con una formula originale: diventerà un "palcoscenico musicale errante" che ogni sera, alle 21, ospiterà una band palermitana. L´iniziativa si chiama "Take the jazz bus» e prevede una serie di concerti a bordo, organizzati dall´associazione musicale L´Altra. L´azienda di trasporto pubblico assicura che si è trattato di uno spostamento momentaneo per offrire un servizio ai turisti nel centro storico e che presto i mezzi cabriolet torneranno a Mondello. Ma i dipendenti sostengono che la decisione è stata presa per motivi di sicurezza. «Sono pericolosi - spiega Matteo La Placa, coordinatore dello snodo di piazza Sturzo - Ci sono stati segnalati diversi episodi di adolescenti che gettavano oggetti contro automobilisti e centauri. In più, quando salivano i controllori, c´era gente che saltava giù dall´autobus in corsa». E gli incidenti non sono mancati: «L´anno scorso - racconta Salvatore Orlando, autista che per 17 anni ha guidato sulla linea 806 - un giovane è stato spinto fuori dalla vettura, durante una rissa scoppiata a bordo. Io ero alla guida e mi sono sentito responsabile. Per fortuna non è accaduto nulla di grave. Ho fatto presente il problema all´azienda. Mi sono persino rivolto a un legale per visionare i documenti che attestano la regolarità dei bus scoperti. Per tutta risposta, l´Amat mi ha trasferito su un´altra tratta». Intanto, i passeggeri dell´806 storcono il naso. Basta salire su uno degli 8 mezzi che coprono la tratta verso Mondello per rendersi conto che la decisione di spostare i cabriolet su altre linee non è piaciuta. «Prendo l´806 da sempre - racconta Gianluca Riolo, 20 anni, elettricista - e non ho mai assistito a episodi pericolosi. In ogni caso, non è giusto che per la maleducazione di pochi, paghino tutti. Basterebbe mettere più controlli a bordo per gestire le comitive di scalmanati». Per Salvatore Orofino, Marco Griffo e Sonny Cosentino, studenti di 14 anni che prendono l´806 almeno tre volte a settimana, «con l´autobus decappottabile venire a Mondello era una festa. Ora si muore di caldo, l´aria condizionata è rotta e il costo del biglietto è aumentato». Tra i nostalgici c´è anche Alessandro Rizzo, 15 anni, che ogni giorno, da quando è finita la scuola, va al mare con gli amici. Rigorosamente in autobus, perché i genitori non vogliono comprargli lo scooter: «è un peccato che non ci siano più - dice - ma a volte i miei coetanei esageravano. Ho visto io stesso gettare roba contro i motociclisti e le prostitute che si appostano alla Favorita». Non sono soltanto le comitive di adolescenti a rimpiangere il cabriolet. «Era panoramico e fresco. Spesso lo aspettavo apposta», racconta Maria Valeria Ferruzza, insegnante, originaria di Palermo ma trapiantata a Napoli, amante del mare di Mondello. Punta il dito contro l´inciviltà dei ragazzi Iride Porcelli, casalinga: «Per colpa dei soliti maleducati, dobbiamo fare a meno di un servizio di grande successo tra i turisti».

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"odio questa città seppellitemi altrove" - stella cervasio (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 15-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina I - Napoli La polemica La confessione-choc di Roberto De Simone "Odio questa città seppellitemi altrove" STELLA CERVASIO «Una Napoli senza cultura fa comodo a chi non ha cultura. Odio questa città, mi farò seppellire altrove». è l´amara invettiva di Roberto De Simone che ha scosso la serata finale del Premio Troisi. Il prezioso archivio del maestro della Gatta Cenerentola cerca casa. «Se tutto andrà a Roma, allora anch´io seguirò il patrimonio che racconta la mia storia di etno-musicologo». SEGUE A PAGINA XI

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de simone: "odio questa città mi farò seppellire altrove" - stella cervasio (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 15-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina XI - Napoli de simone: "Odio questa città mi farò seppellire altrove" STELLA CERVASIO L e dolenti note di De Simone sul momento no della cultura sono arrivate in coda a un ricordo di Massimo Troisi nella serata di chiusura della XIV edizione del premio dedicato all´attore a San Giorgio a Cremano, a Villa Bruno. «Troisi non fa parte di questo pattume - ha detto il maestro, dopo aver raccontato il progetto di far interpretare dall´attore un pulcinella in uno spettacolo tratto da un racconto di Cortàzar. De Simone e Troisi avrebbero aperto la stagione del Mercadante. Ma l´idea non si realizzò. Massimo Troisi è rimasto vivo nella memoria di De Simone «perché nella comicità di Massimo Troisi c´è qualcosa che non c´è ancora - dice il maestro, alludendo a Troisi che vagava tra le parole alla ricerca di significati: «Il suo ricordo - dice di Troisi il maestro - e i suoi insegnamenti ci aiutino a ritrovare un nuovo progetto culturale». A Roberto De Simone, che speriamo resti tra noi a lungo, sta a cuore, come ad altri uomini di cultura, la propria eredità nella città per la quale si è molto speso. «La mia idea di farmi seppellire fuori Napoli viene dalla constatazione che è diventata il mio cruccio ormai da molti anni. Nel corso del tempo ho raccolto una quantità di materiale iconografico e storico. Nei miei progetti c´era l´idea di lasciarlo a una fondazione, ma, visto che nessuno se ne è mai interessato, ho pensato che se il mio archivio dovrà lasciare la città, allora anch´io lo seguirò. Penso, per esempio al Museo delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma, come a un luogo adatto. Certo mi amareggia che il Circolo Artistico Politecnico, ora acquistato dalla Regione, diventerà sede di chissà che cosa. La mia roba non la posso disperdere ai quattro venti. Altra possibilità: mando tutto a Santa Cecilia». Ha avuto contatti con le istituzioni? «Tutte le mie proposte sono cadute nel vuoto. A Napoli c´è tutto fuorché De Simone». Eppure i centri di documentazione e le biblioteche non mancano. «Ci vuole qualcosa di specialistico, come la Fondazione Levi di Venezia o la De Martino di Milano, ma lì sono civili e qui no». Rischia dunque di fare come Eduardo, che gran parte delle sue carte le trasferì al Gabinetto Viesseux di Firenze, grande smacco per Napoli? «Non è un rischio, è realtà. Ho già dato mandato a un avvocato. A parte problema della conservazione, c´è quello della catalogazione, per il quale mai nessuno ha sborsato una lira». E al Conservatorio? «Lì ho fatto una donazione miliardaria. A casa ho ancora stampe, documenti, nastri, è un´intera collezione che non può andare in una biblioteca qualsiasi». Neanche alla Lucchesi Palli? «Purtroppo lì non c´è una sezione etnomusicologica, sarebbe necessaria una gestione specifica. La cultura popolare la conoscono in pochi. Dovrebbero assicurarmi la presenza di uno staff che possa curare i miei documenti, sapendoli valorizzare e rendendoli fruibili alla città e agli studiosi del settore. Ma non la vedo una cosa realizzabile. Questa è una delle più gravi amarezze». De Simone non è nuovo a simili affondi. «Ma non chiederò più elemosine a nessuno - afferma - Le risposte sono state sempre inadeguate. Una volta arrivarono a propormi alcune aule di una scuola elementare di San Giorgio a Cremano. Due stanzette: lì avrei dovuto stabilirmi con una mia scuola e il centro di documentazione. La proposta mi arrivò dall´allora assessore Teresa Armato, su proposta di Bassolino». Le risposte al je accuse non si sono fatte attendere. «Nessuna crisi di cultura nel senso di conoscenza - ha replicato a De Simone Antonio Ghirelli - quello che manca ed è in crisi sono una cultura politica, economica e imprenditoriale. è del grande meridionalismo che non si parla più. Abbiamo bisogno di un grande progetto di rilancio. Di cultura Napoli ne ha da vendere, valga l´esempio del San Carlo restaurato che ha stretto un accordo con Riccardo Muti. E poi ci sono le scoperte scientifiche di Ballabio. Esistiamo da venti secoli siamo ancora qui nonostante 13 invasioni straniere. Napoli è indistruttibile». Per Renato Quaglia, direttore artistico del Premio Troisi e del Napoli Teatro Festival, «De Simone sa bene che la città si sta riscattando proprio attraverso la cultura: non può evocare la sua fine. è un riferimento internazionale e la sua è un´opera straordinaria». «La soluzione non è nell´abiura», dice il consigliere Pdl al Comune Ciro Signoriello. «Ha ragione da vendere, provo vergogna come consigliere comunale», dice Domenico Palmieri del Nuovo Psi-Pdl.

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foto, moda, design, la creatività è 137a - renata caragliano stella cervasio (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 15-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina XVII - Napoli Un gruppo di otto artisti per allestire e arredare l´ambiente di Corso Vittorio Emanuele Foto, moda, design, la creatività è 137A RENATA CARAGLIANO STELLA CERVASIO Proprio qui, a questo tavolo, Andy Warhol e Joseph Beuys sedettero con un whisky nel mezzo, unendo sulle sponde del Mediterraneo l´arte d´oltreoceano con quella d´Europa. Era il City Hall, con cui Dino Luglio portava la vita notturna internazionale a Napoli. Queste stesse sale sono diventate oggi un laboratorio di creatività, secondo il modello nordeuropeo del "co-working": professionisti del mondo del design, della fotografia, della moda, della grafica, dell´architettura, condividono "squares" - così li definiscono - "quadrati", che costituiscono i loro acquartieramenti di lavoro in un unico loft affacciato sul golfo: le scuderie del palazzo del corso Vittorio Emanuele 137 A. Dal civico, appunto, la loro sigla, "137A". Carla Celestino è un architetto che ha lavorato alla Défense di Parigi e ha allestito la mostra di Salvator Rosa a Capodimonte. Valter Luca De Bartolomeis con Domenico Gioia ha costituito due anni fa la società di comunicazione e progettazione "The White Paper". Maria Luisa Firpo è una designer della comunicazione che firma anche per le iniziative della Stella Film, e di grafica si occupa Gabriella Grizzuti. "Metodo Design" di Salvatore Matrone lavora nel campo del web design. L´idea di partenza viene da Luciano Romano, fotografo e artista, che lavora per il San Carlo e per la Scala di Milano (dove insegna Fotografia, e all´Accademia di Napoli Fotografia d´architettura). Storico collaboratore dell´editore Franco Maria Ricci, Romano è fondatore insieme agli altri dello spazio condiviso multidisciplinare 137A. Alle pareti, i suoi scatti fotografici, montati su basi scalari in legno, rivelano visioni non comuni dell´acqua come materia fluida, e di luoghi estremi, come il lago Titicaca e un pezzo "friabile" di deserto dell´Arizona. Con Romano (che con la foto a sinistra è stato finalista al Prix Bmw Paris Photo 2007) c´è la designer di accessori Sandra Dipinto, che crea per grandi stilisti, come Dolce e Gabbana, Valentino e Armani. La città sta già scoprendo i suoi lavori. Un mondo in PVC, il materiale imparentato con il vinile dei vecchi dischi e con il tessuto Movil, che Bramieri pubblicizzava con il Moplen nel mitico Carosello negli anni Sessanta. Borse, cinture, collane, anelli e bracciali dalle forme minimali e, in contrasto con ciò che appare rigido, invece morbidi come un tessuto, arricciati in sinuose rouches. Le strisce in PVC a volte sono assemblate con pietre semipreziose e ganci metallici anni Settanta, trasformate in oggetti che diventano sculture del corpo dai colori tenui con effetto trasparente. Gli otto creativi non lavorano insieme, ma in comune hanno allestito e arredato l´ambiente, pavimentandolo con una vernice color malva e dividendolo in tanti studi d´autore, ciascuno specchio del proprio sapere e Wunderkammern. All´occorrenza il gruppo di otto trasformerà 137A in spazio espositivo dedicato anche a presentazioni di libri o iniziative.

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"tutti a cena dalla pornostar" (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 15-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina III - Bari L´imprenditore al telefono organizzava i meeting d´affari nella Capitale. Una percentuale alla criminalità organizzata "Tutti a cena dalla pornostar" Anche Jessica Rizzo alle feste di Tarantini per i primari Una cena dei primari con la pornostar Jessica Rizzo, organizzata da Gianpaolo Tarantini. E poi ancora i rapporti dell´imprenditore con il mondo politico (con l´ex assessore alla Sanità, Salvatore Mazzaracchio). Di questo si parla nelle intercettazioni, allegate all´inchiesta che ha travolto Tarantini e l´ex consigliere regionale Tato Greco. GABRIELLA DE MATTEIS E GIULIANO FOSCHINI A PAGINA II E III

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tarantini e le feste infinite "stasera tutti da jessica" - gabriella de matteis giuliano foschini (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 15-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina IV - Bari Roberto Rossi Ciro Angelillis Tarantini e le feste infinite "Stasera tutti da Jessica" Anche la pornostar agli incontri con i primari Molte conversazioni con il responsabile di ortopedia dell´ospedale di Barletta Sandro Canfora e con l´ex assessore Mazzaracchio GABRIELLA DE MATTEIS GIULIANO FOSCHINI Michele "u piazzat". è da questo signore, Michele Dicuonzo, pentito principe della mafia barlettana, che nasce la prima indagine giudiziaria su Gianpaolo Tarantini. Siamo nel 2002 quando davanti all´allora sostituto procuratore, Michele Emiliano, "U Piazzat" racconta che la criminalità organizzata locale prende una percentuale sulle tangenti intascate da un parlamentare locale di Alleanza nazionale (ipotesi questa però non riscontrata dalla magistratura). Si tratta di tangenti sanitarie e più specificatamente dei rapporti che intercorrono tra il primario di ortopedia dell´ospedale di Barletta, Sandro Canfora, e appunto Gianpaolo Tarantini. Jessica Rizzo In una conversazione dell´ottobre del 2001, per esempio, Canfora e Tarantini parlano di alberghi lussuosissimi da prenotare per Canfora e per i suoi collaboratori in occasione di un incontro a Roma da tenersi il 13, al quale partecipano i più importanti primari pugliesi. Dopo l´incontro - ricostruiscono i Carabinieri - «Gianpaolo avverte Canfora che il 13 hanno appuntamento a una festa nel locale di Jessica Rizzo, la pornostar, dove hanno prenotato cinque posti». La figura di Mazzaracchio Il nome dell´ex assessore regionale alla Sanità compare in una serie di intercettazioni: in una conversazione con il solito dottor Canfora (con il quale, si deduce dalle intercettazioni, i Tarantini dividerebbero i soldi) si parla di «una società diversa dalle solite, con un indirizzo tutto nuovo, ma dietro la quale - scrivono i Carabinieri - pur non comparendo, si troverebbe sempre la figura di Mazzaracchio». A curare le pubbliche relazioni con l´assessore sarebbe la "suocera" di Claudio Tarantini. I carabinieri parlano di un legame «accertato» tra l´imprenditore e l´attuale parlamentare del Pdl. L´accordo politico risulterebbe poi anche in altre conversazioni quando «i fratelli Tarantini - sostengono sempre i carabinieri del nucleo polizia giudiziaria - parlano di un accordo oculato e premeditato con il governatore regionale, Raffaele Fitto, tant´è vero che la società potrebbe avere modo di esistere e operare, dicono testualmente, «per quattro o cinque anni, ovvero fino a quando Fitto avrà il dominio». Inoltre la suocera di Tarantini jr, in virtù dell´amicizia con Mazzaracchio, «sarebbe andata a Roma dove grazie all´appoggio del sottosegretario Guido Viceconte, pare abbia incontrato il ministro alla Sanità, Girolamo Sirchia, per discutere di questioni personali». Michele Emiliano Siamo alla vigilia delle amministrative del 2004 e i fratelli Tarantini si dicono molto preoccupati per la possibile elezione di Michele Emiliano. «Se vince lui, siamo fregati» si sfogano. Dopo cercheranno di avvicinarlo e incontrarlo, pur sostenendo comunque in campagna elettorale il centrodestra. Gli ordinativi Tarantini parla con una delle dirigenti dell´area patrimonio dell´ospedale di Molfetta. T.: «Signora, buongiorno come sta?». S.: «Insomma, ieri avevo mal di denti». T.: «Guardi se ha bisogno di un dentista, mio zio è bravissimo e non la faccio nemmeno pagare». S.: «Ah, me l´avesse detto prima! Ho speso 13 milioni». T.: «Uhm, e non lo può annullare glielo faccio fare da mio zio!». S.: «No, vabbè, grazie». T.: «Senta singora, sta venendo Gigi, il mio collaboratore e le sta portando la richiesta di Canfora (ndr, uno degli ortopedici indagati). Una cortesia: se riesce né a farla fare da Schiavone, né a De Pietro. La faccia firmare solo a quell´altro». S.: «Se la fa lui non c´è nessun problema, né Schiavone si può appellare, hai capito?». T.: «Eh! Non vorrei... non verrei... siccome Canfora ha fatto quella richiesta grossa non vorrei che quello dice: "E questo quante cose vuole in un anno?" (...) Perché c´è anche quell´altra cosa grossa». S.: «No, ce l´ha lui (ndr, De Pietro). Ce l´ha lui e mi pare che sta ancora sulla scrivania. (...) Vediamo domani, torno alla carica». Il sistema Tarantini parla con il dottor Canfora, di Barletta. E parlano di De Pietro e dell´influenza che può avere uno come Greco. T.: «Stamattina ho mandato io il preventivo e mi è arrivata la richiesta di preventivo urgente». C.: «Veramente? Urgente?». T.: «Urgente! Bravo. Poi ha parlato il mio segretario per non fare vedere che ero io... e ho mandato il preventivo». C.: «Meglio, così si compromette! Bravo, hai fatto un bel gioco. (...) Ma è buono il preventivo?». T.: «Si saranno un 250». C.: «Madò! Vabbè. E´ molto importante vedere come reagisce, capito?». T.: «Se arriva l´ordine, vuol dire che... è forte. Se non arriva l´ordine, vuol dire... «. S.: «Ed è compromesso, capito perché è compromesso? In quella maniera là diciamo, sta dentro». Come si evincerà poi da altre telefonate, De Pietro firmerà gli ordini in sospeso e disporrà la fornitura del materiale dell´ortopedia.

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il lazio tra identità e cultura parte il festival nei borghi e nelle isole - tiziana guerrisi (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 15-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina XXI - Roma Il Lazio tra identità e cultura parte il festival nei borghi e nelle isole Teatro, letteratura, cinema e musica: Emir Kusturica, Ascanio Celestini e Laura Morante TIZIANA GUERRISI Vulci e i toni ocra della maremma, Ventotene e il suo mare dai riflessi cangianti. E poi Tuscania, Fossanova e da quest´anno Ponza. Sono i cinque luoghi nel Lazio che da oggi, e fino al 14 agosto, ospiteranno "Il senso dei luoghi", festival di teatro, letteratura, cinema e musica. La rassegna, voluta dall´Associazione teatrale fra i Comuni del Lazio (Atcl) con l´assessorato alla cultura della Regione, vedrà insieme fra gli altri Emir Kusturica, Ascanio Celestini, Ulderico Pesce, Laura Morante. L´obiettivo è restituire ai luoghi il loro senso più profondo, quella dimensione che crea radici e definisce identità, che vede come inseparabili territorio, cultura e dimensione umana. A dare il via, stasera, all´edizione 2009, Massimo Wertmuller a Tuscania con «I dolori del giovane Wertmuller», scritto con Gianni Clementi. Viaggio appassionato e contraddittorio in una Roma che non c´è più e che rivive attraverso le parole di Pier Paolo Pasolini. Prima tappa della sezione viterbese interamente dedicata al teatro civile: a seguire "Storie di scorie" di Ulderico Pesce, riflessione sull´avvento - e sul ritorno - del nucleare in Italia attraverso gli occhi di un giovane del Metoponto impiegato in un deposito nucleare vicino Matera (il 19 luglio). E poi anche "Fabbrica" di Ascanio Celestini (il 9 agosto) a raccontare la storia di un capoforno negli anni´50 e di come un luogo può trasformarsi in un modo di vivere e di raccontarsi. Cambia cornice e cambia il percorso artistico perché ogni luogo produce interazioni irripetibili. Dal teatro civile al mondo visto attraverso gli occhi femminili nel cartellone di Fossanova. Nella cornice della suggestiva abbazia vicino Priverno (Latina) Monica Guerritore andrà in scena con "Dall´inferno al Paradiso", ovvero da Dante a Leopardi, la letteratura italiana nell´interpretazione di una grande attrice (il 17 luglio). E poi ancora Debora Caprioglio nelle vesti di una briosa Prassagora ne "Il governo delle donne" di Aristofane per la regia di Giancarlo Fares (il 18 luglio). Sarà invece il parco archeologico di Vulci, cuore della maremma etrusca, a ospitare la seconda tappa italiana del tour europeo di Emir Kusturica e della "The no smoking Orchestra" sulle tracce di quel repertorio reso celebre dalla colonna sonora di "Gatto nero, gatto bianco" (il 25 luglio). E sempre nell´antica città-stato etrusca prenderà vita una delle novità di quest´anno: una rassegna interamente dedicata al teatro per ragazzi con "La costituzione in dieci colori" di Renzo Sicco e Fabio Arrivas con musiche di Franco Battiato (il 26 luglio). Nel mese di agosto partiranno anche le due sezioni pontine del festival: a Ventotene (il 4 agosto) Laura Morante renderà omaggio a Elena Ferrante, scrittrice invisibile de "L´amore molesto". Sarà poi la volta di un´altra grande interprete, Eleonora Danco, impegnata nello spettacolo "Nessuno ci guarda" sul pittore Paul Jackson Pollock (il 5 agosto). Ponza, nuova location, propone (dal 3 agosto) una riflessione su un tema antico e attualissimo, quello dei migranti e del loro universo. Ne parlerà con il pubblico, in un dibattito-incontro, l´inviato del Corriere della Sera Gian Antonio Stella, autore con Sergio Rizzo de "La casta". E poi un tuffo nella realtà tunisina con concerti, spettacoli e film. Per raccontare le isole al centro di rotte umane. E il mare come luogo di scambio, incrocio, ma anche di fuga e di ricerca di nuovi inizi.

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il muro di torino che divide i bambini - vera schiavazzi torino (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 15-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina 31 - Cronaca I ragazzi delle case popolari fanno troppo rumore in cortile Dal palazzo accanto alzano una rete. In attesa di una recinzione Il muro di Torino che divide i bambini Intorno non c´è degrado. Semmai un´atmosfera un po´ finta, alla Truman Show Lo scontro è tra due cooperative: una affitta a chi ne ha bisogno, una vende a chi paga il mutuo VERA SCHIAVAZZI TORINO Si chiama ‘Valdocco Sud´, dal nome del primo oratorio che a poche centinaia di metri Don Bosco fondò nel 1846 per recuperare i ragazzi di strada. Oggi invece tra quelle torri modernissime, colorate, con le rose ben piantate nelle aiuole lungo le strade, è scoppiata la guerra tra chi i ragazzi non li vuole troppo vicino alle sue finestre e chi invece preferirebbe che restassero tutti insieme in quel grande cortile che un architetto illuminato, Aimaro Isola, ha disegnato per "recuperare spazi sociali". Lunedì, una parte degli abitanti di corso Rosai (intitolato al pittore, Ottone, artista fiorentino vicino al Futurismo che qui però nessuno conosce) si è stufata, e ha piazzato nel bel mezzo di quel cortile politicamente corretto i resti di una recinzione di un cantiere in attesa di poterci costruire un bel muro con i cancelli e le chiavi: «Questa è la nostra metà. Noi siamo proprietari, abbiamo fatto tanti sacrifici per compraci una casa e ora non vogliamo subire danni e schiamazzi dai figli di "quelli là", che invece affittano e non sanno comportarsi civilmente. Ci sfondano la serratura del portone, ci rompono le finestre giocando a pallone, ci calpestano le aiuole…». Sembrano sciocchezze, cose che si potrebbero risolvere con una sgridata ai ragazzi e un po´ di attenzione, invece è diventata una faida alla West Side Story, con i ragazzini shockati e qualche mamma che piange: «Fino ad ora eravamo amici, abbiamo fatto la Festa dei Vicini…». Ieri di buon´ora, prontamente e senza troppe discussioni, la rete è stata rimossa. Non il problema: «Abbiamo tolto quella barriera provvisoria perché era materiale di nostra proprietà e potevamo farlo. Ma una parte del cortile è in effetti privata e appartiene al condominio – ammette a malincuore Pasquale Cifani, presidente della cooperativa San Pancrazio, quella che ha costruito e venduto gli alloggi dei "proprietari" – Se vogliono costruire una recinzione devono soltanto seguire le norme previste, ma sarà difficile impedirglielo. Tutto è nato da incomprensioni tra qualche ragazzo un po´ esuberante e qualche adulto un po´ intollerante. Certo, a noi cooperatori questa storia dispiace, diciamo pure che ci fa male…». Già, perché la guerra del cortile è (anche) una guerra tra cooperative, o meglio tra iscritti a cooperative diverse, benché tutte militanti nella Lega e ispirate alla più gloriosa tradizione della Torino operaia e solidale: la "Di Vittorio" da una parte, nata nel 1972 dall´unione di gruppi diversi e chiamata così in onore dello storico leader della Cgil, che le case le costruisce e poi le affitta a chi ne ha bisogno, e la "San Pancrazio", stesse radici, esordì nel 1976, che gli alloggi li fa alla stessa maniera (e infatti qui in corso Rosai sono tutti uguali) ma invece li vende a chi può permettersi anticipo e mutuo, e soci eterogenei che in comune hanno soprattutto le origini, figli e nipoti di chi arrivò dalla Puglia, dalla Calabria, dalla Sicilia per lavorare alla Fiat e costruire la Torino del boom. Un confine sottile, impercettibile, quasi: per avere diritto a una casa popolare pubblica occorre che la famiglia abbia un reddito inferiore ai 17mila euro all´anno, tra i 17 e i 22mila ci sono le coop come la Di Vittorio, subito dopo quelle come la San Pancrazio, che per 200mila euro ti vendono un appartamento di 100 metri quadrati, per di più fatto a regola d´arte come è difficile trovarne. Intorno, c´è l´ipermercato delle Coop, il negozio dei lettini solari con il servizio di manicure sempre affollatissimo, il gelataio che prepara le sue creme montate su uno stecco di legno perché "è bello gustarlo passeggiando" e la chiesa del Santo Volto disegnata da Botta, altra archi-star, con materiali finto-poveri per rimandare al messaggio del Vangelo. Non c´è degrado, semmai un´atmosfera ancora un po´ finta, alla Truman Show, perché il quartiere è nato solo nel 2004. Ci sono le bandiere delle squadre di calcio alle finestre, in fila, Toro, Milan e Juve, e poco più in là una scolorita della Pace. «Nascono tanti bambini, qui, il doppio che nel resto di Torino, perché ci abitano coppie che hanno avuto la fortuna di trovare una casa – dice Massimo Rizzo, vicepresidente della Di Vittorio – per questo ci dispiace questo imbarbarimento». Per oggi, i vertici della Di Vittorio hanno convocato i capi-scala: «Cerchiamo di rimediare, qui perdiamo tutti la faccia, fate attenzione ai vostri ragazzi e aiutateci a convincere gli altri che non occorre nessun muro». L´assessore alla Casa, Roberto Tricarico, è sconvolto: «Ma che città è diventata questa, che vuol tirare su muri contro i ragazzi che giocano a pallone, che fa comitati contro i profughi somali prima per portarli via dal popolare Borgo San Paolo, poi per non metterli nell´elegante Gran Madre, che scende in piazza contro un albergo sociale?». Il sindaco Sergio Chiamparino taglia corto: «Sento che hanno tolto la rete, bene, continuiamo così». Ma la guerra del cortile non è finita: «A parlare ci abbiamo provato, ora serve un muro. Ho faticato tutta la vita per essere padrone in casa mia», conclude Salvatore Mattiuli, 64 anni, di Cerignola, operaio in pensione. E questo è tutto, per lui. (ha collaborato andrea punzo)

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Il tocco magico di Jarrett (sezione: Costi dei politici)

( da "Manifesto, Il" del 15-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

FIRENZE Il tocco magico di Jarrett Gabriele Rizza Il Brunello è stato tonificante. Anche gli spaghetti. Nel senso che hanno creato l'atmosfera. Giusta, rilassata, disponibile. Complice e flessuosa come le mani, il corpo, i movimenti, i tocchi, le intese, gli sguardi degli interpreti, come i loro inchini alla fine, le mani giunte e gli applausi, di rimando a quelli interminabili del pubblico, tutti in piedi a chiedere ancora, e loro che concedevano un primo, un secondo, un terzo bis. Non capita spesso. Anzi quasi mai. I vecchi suivers, incantati dalla grazia (come tutti), non ricordano tanta generosità. E si avvertiva palpabile, e non intellettuale, il senso di benessere dei tre. Che avevano voglia (forse solo davvero) di suonare. Una pacificata forza di tensione fisico emotiva e un brivido disteso di intesa mistica e pulviscolare passava l'altra sera al Comunale fra il piano di Keith Jarret, il contrabbasso di Gary Peacock, la batteria di Jack DeJohnette, La perfezione della forma e la distinzione "critica" del suono, il più eccitante e sensuale trio del jazz moderno, 25 anni di attività, che sembra aver superato la "sindrome della stanchezza cronica" del capo, più disposto a mettersi in gioco ora a 64 anni, la quadratura del cerchio avvistata e toccata, un jazz cristallino nel rigore smanioso e febbrile dell'improvvisazione. Un concerto di classe e sapore cecoviani ci è sembrato allora questo di Firenze che apriva il Live-On della Fortezza,scivolante nel tempo e nello spazio del tempo alla ricerca della "malinconia" e della "leggerezza" delle cose, Jarret teso e tutt'uno col piano come un contorsionista, protesi sghemba e gentile del "suo" strumento, Peacock magnifico e davvero cecoviano nella distanza che sembra accompagnarlo in questo gioco della compagnia che sa quando è ora di incidere o di nascondersi, DeJohnette più altruista e quasi defilato, sensibilmente "assente" dietro la sua macchineria. Fra echi di Bud Powell e Miles Davis, e una "Tonight" di Bernstein, non c'era una scaletta o un tracciato da seguire. La trasmissione passava e l'aria si faceva dolce e rarefatta. Come prima della rivoluzione.

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COSTI DELLA POLITICA (sezione: Costi dei politici)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)" del 15-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Nord-Ovest sezione: PRIMO PIANO (Bonifiche) data: 2009-07-15 - pag: 2 autore: COSTI DELLA POLITICA IL DIBATTITO SULLA RIFORMA CALDEROLI 15 Enti subalpini. Sono i soggetti gestori affiliati all'associazione nazionale Gargano (presidente Anbi): «L'ultima bozza del Ddl toglie obbligatorietà e unitarietà, ci parifica ai circoli di caccia»

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Una leggina di 32 pagine (per salvare un albero) (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 15-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Prima Pagina data: 15/07/2009 - pag: 1 Ecoburocrazie Una leggina di 32 pagine (per salvare un albero) di SERGIO RIZZO Ecco sedici pagine sulla Gazzetta Ufficiale, e altrettante nel Bollettino siciliano, per dichiarare di «notevole interesse pubblico» un albero: un pittosporo di un giardino di Messina. A PAGINA 21

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In auto con un chilo di diamanti (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 15-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Cronache data: 15/07/2009 - pag: 20 Milano In auto con un chilo di diamanti «Patente e libretto, prego». Un controllo casuale e dal «cervellone» del Viminale spunta un nome che fa rizzare i capelli ai poliziotti. È quello di Leonardo Notarbartolo (foto), 57 anni, palermitano trapiantato a Torino, ritenuto la mente del «colpo del secolo»: l'assalto (nel 2003) al World Diamond Center di Anversa, che fruttò un bottino di 200 milioni di euro in preziosi. Notarbartolo (nel 2005) fu condannato a 10 anni. Ieri è stato bloccato (e denunciato a piede libero per ricettazione) su una Bmw in via Monte Rosa, a Milano. Sull'auto 21 blister con un chilo e 15 grammi di diamanti e alcuni zirconi. Esattamente gli stessi 21 blister che la «mobile» di Torino ritiene che il pregiudicato abbia nascosto in una località segreta del Nord-Ovest dopo il clamoroso colpo in Belgio.

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Una leggina di 32 pagine per un pittosporo (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 15-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Cronache data: 15/07/2009 - pag: 21 La storia Si trova in un giardino privato di Messina, ha gli anni del suo proprietario. «Perché ho chiesto il vincolo alla Sovrintendenza? Così non me lo tocca nessuno» Una leggina di 32 pagine per un pittosporo La Gazzetta ufficiale dedica 16 fogli al caso, altrettanti nel Bollettino siciliano ROMA Sedici pagine sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana e altrettante sul Bollettino ufficiale della Regione siciliana, per migliaia e migliaia di copie: chissà quanti alberi sarebbero stati sacrificati per stamparle, se non fosse per l'uso della carta riciclata. E tutto ciò perché l'intera cittadinanza italiana venga edotta, con meticolosa dovizia di particolari, che un albero di Messina è stato dichiarato per legge di «notevole interesse pubblico ». Avete capito bene: un solo albero. Bello, bellissimo, da far invidia ai suoi consimili dell'Orto botanico cittadino, dove, dicono gli esperti, non ce n'è uno paragonabile. Ma tutto sommato né unico né particolarmente vecchio. È un esemplare di Pittosporum tobira, specie vegetale originaria del Giappone, che viene utilizzata per le siepi dei giardini pubblici. Più semplicemente, un pittosporo. Ecco come l'ha descritto il 23 gennaio 2002 Rosa Maria Piccone del Dipartimento di scienze botaniche dell'Università di Messina che fu incaricata di fare una relazione a sostegno della proposta di vincolare la pianta: «L'esemplare da me osservato è un alberello alto circa 4 metri, che ha sviluppato la caratteristica chioma ad ampio ombrello, con un diametro di metri 6,60, quasi perfettamente emisferica... Considerato che questa specie ha una crescita del tronco estremamente lenta, questo esemplare ha sicuramente più di 50 anni di età, probabilmente fra i 70 e i 100 anni». Insomma, stando alla professoressa Piccone si tratterebbe di una pianta appena più anziana del suo padrone, ovvero l'autore della richiesta presentata sette anni fa alla Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali. Perché quell'alberello meraviglioso non si trova sulla pubblica via, bensì in un giardino privato che affaccia sul mare, in via Consolare Pompea, di proprietà del signor Giuseppe Raffa, settant'anni il prossimo 30 novembre. Ex agente di commercio in pensione, spiega: «Perché ho chiesto il vincolo alla Soprintendenza? Me lo consigliarono alcuni esperti. Adesso nessuno potrà tagliare o spostare l'albero». Certo, non è stato facile. Prima la richiesta alla Soprintendenza, il 16 gennaio 2002. Quindi la relazione di parte. Poi, dopo quasi cinque anni anni, il 20 dicembre 2006, i dirigenti del Soprintendente Rocco Scimone, vergarono un rapporto favorevole. E trascorso un altro anno, si riunì la Commissione provinciale per la tutela delle Bellezze naturali e panoramiche di Messina, che deliberò «all'unanimità » la concessione «di vincolo della bellezza individua» al pittosforo del signor Raffa. Non era finita. Il decreto del «Dirigente del servizio tutela del dipartimento regionale dei beni culturali e ambientali» Daniela Mazzarella, è arrivato soltanto il 20 aprile scorso. Mentre la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana è di lunedì 13 luglio: a quasi otto anni di distanza dalla richiesta. Anche il pittosporo messinese ha così potuto sperimentare sulla propria corteccia la lentezza della burocrazia italiana. Per non parlare dei costi. Timbri, relazioni, riunioni di commissioni, decreti e Gazzette ufficiali stampate in migliaia di copie per decine di migliaia di fogli. Non senza, però, qualche interessante conseguenza pratica. Per comprenderne la portata bisogna leggere la relazione della Soprintendenza del dicembre 2006, un documento di due paginette dove forse c'è la spiegazione. Poche righe in fondo, per rammentare che ai sensi del secondo comma dell'articolo 138 del codice civile in caso di vincolo accordato al vegetale, «eventuali modifiche, potature straordinarie e ulteriori piantumazioni» dovranno essere autorizzate dalla Soprintendenza. Ma soprattutto che «non si potranno consentire ampliamenti della costruzione retrostante, né la realizzazione di ulteriori corpi di fabbrica nel giardino ». Non c'è che dire. L'ex agente di commercio adesso ha la sua bella assicurazione ecologica. Morale: a questo punto per combattere la cementificazione selvaggia della costa siciliana non resta che piantare pittospori ovunque. E poi chiedere di vincolare il vegetale. Mica fesso, il signor Raffa: «Perché ho chiesto il vincolo? Quando fa molto caldo, sotto quella chioma c'è un fresco incredibile. Non sa che cos'è, d'estate, prender il caffè lì sotto». Interesse pubblico Otto anni di istruttoria per dichiarare una singola pianta siciliana di interesse pubblico Sergio Rizzo

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La missione (simulata) di sei cosmonauti (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 15-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Cronache data: 15/07/2009 - pag: 23 La vita nel simulatore Mosca Cento giorni in isolamento come sul pianeta rosso «Marte è più vicino» La missione (simulata) di sei cosmonauti Fra tre anni partirà la vera astronave DAL NOSTRO INVIATO MOSCA Dopo 105 giorni di segregazione sono scesi sorridenti dalla scaletta della loro «astronave terrestre» per nulla infastiditi dalle duecento persone che si accalcavano nell'afa irrespirabile, i mille flash dei fotografi e le telecamere che spuntavano da ogni angolo. E dopo un rapido controllo medico si sono seduti al tavolo per raccontare la loro avventura. Sono sei candidati astronauti trentenni, quattro russi e due europei dell'Esa europea selezionati dall'Istituto dei problemi biomedici di Mosca, la «clinica dei cosmonauti», per la prima simulazione di un viaggio verso Marte. Il grande balzo richiederà tre anni e molto è necessario scoprire sulle reazioni del corpo e della mente prima di affrontarlo. «Così è nato il progetto Mars 500 e abbiamo organizzato il primo passo di cento giorni spiega Anataoly Grigoriev, direttore dell'Istituto e ormai mitico medico dei cosmonauti per incominciare ad esplorare il comportamento umano in condizioni estreme che riproducono l'ambiente di un'astronave impegnata in un volo verso il Pianeta Rosso». L'«astronave terrestre» è formata da quattro moduli cilindrici di diverse lunghezze, ma tutti larghi poco più di tre metri, ognuno con una funzione specifica: la zona d'abitazione, l'area medica, il modulo con serra per coltivazioni arboree e lo stoccaggio dei materiali, un simulatore per lo sbarco su Marte. Un breve corridoio poi conduce all'ambiente marziano e quando gli astronauti entrano chiudono ermeticamente la porta che li separa dall'astronave. «Abbiamo mangiato i cibi usati sulla stazione spaziale racconta Sergey Ryazanskiy, comandante dell'equipaggio e quando si comunicava via radio con l'esterno c'era un ritardo nella risposta di 20 minuti, tanto è il tempo di trasmissione dei segnali se fossimo sul vicino pianeta». Ma come trascorrevano le giornate nel totale isolamento? «C'era così tanto fa fare che non ci siamo quasi accorti delle settimane trascorse. Ognuno aveva il suo compito, ma tutti eravamo in realtà cavie preziose per gli scienziati che in Russia, in Europa o negli Stati Uniti avevano preparato gli esperimenti». I sei uomini, ingegneri, piloti, scienziati e medici, erano tutti volontari e «solo all'Esa dice Simona Di Pippo, direttore voli umani all'agenzia europea si erano presentati 5.600 candidati tra i quali abbiamo scelto i due protagonisti più due riserve». Il sogno di Marte affascina. L'obiettivo principale della simulazione mirava a indagare gli aspetti fisiologici e psicologici. «Vivere isolati fra sei persone nota Grigoriev fa nascere problemi nei rapporti e influisce negativamente sul sistema ormonale e su quelle immunitario. La depressione è dietro l'angolo. Dunque bisogna prevenire ogni causa che in un viaggio di tre anni metterebbe a rischio la spedizione». Allo studio di questi aspetti hanno contribuito, attraverso l'Asi e l'Esa, anche scienziati italiani tra cui Angela Rizzo e Aldo Roda delle Università di Milano e Bologna. Non ci sono mai stati dei problemi? «È emerso solo qualche disagio dice per adattare il corpo al giorno e alla notte senza la luce del Sole». Ora si valuteranno i risultati e da gennaio inizierà un'altra più consistente sfida. Il nuovo equipaggio rimarrà infatti nel simulatore marziano per 520 giorni. E sarà una tappa importante per capire che cosa succede ai futuri viaggiatori cosmici. Gli ambienti L'«astronave terrestre» che simula il viaggio su Marte e, a destra, il cosmonauta Cyrille Fournier L'equipaggio I sei astronauti del progetto «Mars 500». Quattro russi e due europei dell'Esa, sono tutti trentenni Giovanni Caprara

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<H (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 15-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Lettere al Corriere data: 15/07/2009 - pag: 35 Tutti frutti di Gian Antonio Stella Se è «Viky» a salutare i turisti di Venezia «H ello, my name is Carmela, welcome in New York!» Ve l'immaginate un cartellone che vi accogliesse così all'aeroporto Jfk della Grande Mela, che pure è una città cosmopolita? Sarebbe ridicolo. E spingerebbe gli americani, anche i meno patriottici, a saltar su: con tutto il rispetto, non si poteva scegliere un nome più americano? Lo stesso accadrebbe allo Charles De Gaulle: «Je suis Rosaria, bienvenue à Paris». O a Francoforte: «Ich bin Annunziata, willkommen in Frankfurt am Main». Si arrabbierebbero, giustamente, i francesi. Si arrabbierebbero, giustamente, i tedeschi. Eppure all'aereoporto internazionale «Marco Polo», da qualche settimana, i passeggeri in arrivo da tutto il mondo, appena sbarcati dagli aerei ed entrati nel salone dei bagagli, si trovano davanti (primo impatto con Venezia e il Veneto) un maxi-schermo interattivo che spiega cosa siano la Serenissima e la sua regione con una ragazzina che dà il benvenuto squillando: «Ciao, sono Viky!». Viky? Con la «k» e con la «y»? Ma come: un turista viene dagli Stati Uniti o dal Giappone per vedere la più bella città del mondo costruita pietra su pietra, bricola su bricola, affresco su affresco, da Giorgione e Tintoretto, Tiziano e Tiepolo e da generazioni di Nane e Ciaci, Bepi e Toni, Alvise e Nicolò e un «creativo» esterofilo affetto da provincialismo bolso e incancrenito non trova di meglio che dare a quella «Nineta » virtuale un nome inglese? Cosa c'entra con Venezia e il Veneto? Certo, quella creatura virtuale e interattiva «deve» parlare inglese, francese, tedesco, spagnolo e possibilmente anche cinese e serbocroato e portoghese e indi. Ma perché non chiamarla Maria, Lucia o Nina? C'è chi dirà che si tratta di un dettaglio. È vero: ma indicativo. Non si tratta di campanilismo ma di rispetto di se stessi, della propria storia, della propria lingua. La cosa paradossale, tra l'altro, è che tutto ciò accade in una città che ha un assessore regionale «all'identità veneta» leghista, una presidente provinciale (da poco) del Carroccio e un assessore comunale veneziano al decoro. Quell'Augusto Salvadori che finì su tutti i giornali del mondo, anni fa, perché da responsabile del turismo scatenò una battaglia campale contro i gondolieri che cantavano «O sole mio» trascurando «Nineta monta in gondola». Per non dire delle campagne contro gli ospiti maleducati che giravano per la città a petto nudo, che bivaccavano facendo picnic a piazza San Marco, che si sdraiavano nel saccoapelo davanti alla stazione dove «c'era un tappeto di gente che non sarebbe stata tollerata da nessuna altra parte». Decisissimo a difendere la sua città, Salvadori ha aperto solo pochi giorni fa un nuovo fronte contro i «graffitari» che imbrattano i monumenti. Giusto. Ma non c'è anche Viky, con quel nome insensatamente english , fra quanti imbrattano la Serenissima? \\ Gli stranieri in cerca di gusto italiano accolti da una mascotte esterofila

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Ha firmato il Preso con un chilo di diamanti (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 15-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: PRIMA PAGINA data: 15/07/2009 - pag: 1 Rubò preziosi per 200 milioni dal World Diamond Center di Anversa Ha firmato il «colpo del secolo» Preso con un chilo di diamanti di ALBERTO BERTICELLI Un controllo casuale, in via Monte Rosa. La paletta degli agenti della volante Quarto Oggiaro che ferma una Bmw 118. «Patente e libretto, prego». Quello che esce dal «cervellone» del Viminale fa rizzare i capelli ai poliziotti. Alla guida dell'autovettura c'è Leonardo Notarbartolo, 57 anni, ritenuto «la mente» di quello che era stato soprannominato il colpo del secolo: l'assalto, nel 2003, al World Diamond Center di Anversa. Un bottino che varia tra i 150 e i 200 milioni di euro. Notarbartolo era stato acciuffato dalla polizia belga e, nel 2005, condannato a 10 anni di carcere. Ma la vicenda non si era affatto conclusa. Almeno per la polizia italiana, convinta che il ladro avesse nascosto un colossale bottino in un rifugio del nord-ovest: 21 blister colmi di diamanti. E sulla Bmw sono stati trovati proprio 21 blister. CONTINUA A PAGINA 4

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santa maria la nova le opere tornano a pisani - stella cervasio (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 16-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina III - Napoli Il caso Ultimo atto della querelle tra l´artista e l´associazione "Oltre il Chiostro" Santa Maria la Nova le opere tornano a Pisani STELLA CERVASIO SI CHIUDE la via crucis dei quadri di Gianni Pisani a Santa Maria La Nova. Ieri Giuseppe Reale, presidente dell´associazione "Oltre il Chiostro", ha annunciato che anche le ultime opere di Pisani della "Via Crucis Via Lucis" sono state ritirate dall´artista, che le aveva offerte nella disponibilità dell´associazione perché fossero esposte per 99 anni nel complesso monumentale a ridosso di Monteoliveto. SEGUE A PAGINA VIII

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le opere di pisani - stella cervasio (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 16-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina X - Napoli Le opere di pisani STELLA CERVASIO I n una nota Pisani, ex direttore dell´Accademia di Belle Arti, i cui lavori sono ospitati anche nei musei di Capodimonte e Madre, riepiloga la vicenda. «Un giorno di aprile apprendo che 14 dei 16 gessetti della mia Via Crucis erano sotto sequestro. Accecato dall´ira ho esternato attraverso pubbliche e infuocate dichiarzioni, anche contro Giuseppe Reale e Oltre il Chiostro. Poi - continua l´artista - ho capito che non erano responsabili e che tutto si doveva a una complicata vicenda giudiziaria. Unendo le forze siamo riusciti allora nell´impresa di recuperare i 14 gessetti e riunirli agli altri due e alla scultura che ospitava Santa Maria La Nova e abbiamo deciso che "il figlio" (la mia opera) dovesse tornare alla "madre" (l´autore). Do atto a Reale di aver compreso senza replicare alla mia ira». Il sequestro era stato ordinato dalla magistratura a titolo di risarcimento per una vertenza di lavoro mossa da una segretaria, per la quale Oltre il Chiostro avrebbe dovuto pagare una cifra di circa 40 mila euro. Ma l´associazione, in quanto onlus non può essere proprietaria di beni. E del resto un atto notarile firmato da Pisani specificava che si trattava di un comodato d´uso e non di una cessione. «Il sequestro avvenne perché i quadri risultavano essere l´unico bene in disponibilità dell´associazione», spiega Giuseppe Reale. Una vicenda ricomposta con l´aiuto dei legali: l´avvocato di Oltre il Chiostro, Carlo Di Nanni, e quello di Pisani, Maurizio Parisio. Dopo la restituzione delle opere pignorate, Pisani e Reale hanno deciso insieme che sarebbero dovute tornare all´artista. Che annuncia che le esporrà per rendere sempre visibile al pubblico la sua Via Crucis Via Lucis, ma non dice ancora dove. «Abbiamo 86 opere, tra sculture, installazioni e dipinti - spiega il presidente di Oltre il Chiostro, che da anni promuove mostre, concerti e dibattiti - e riceviamo molte offerte di donatori. Per valutarle abbiamo nominato un comitato scientifico, del quale, insieme a me, fanno parte i docenti di atenei e accademia Maria Antonietta Picone, Dario Giugliano, Ugo Piscopo, l´artista Gerardo Di Fiore».

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restaurato lo scafo su cui gli abitanti tentarono la fuga dalla furia del vesuvio - stella cervasio (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 16-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina XI - Napoli Restaurato lo scafo su cui gli abitanti tentarono la fuga dalla furia del Vesuvio dgdgd fffff ffffff fffffff fffffffff ff ffffffffffff ffffffff ffffffffffffff lllll dffffffffffffffff hhhhhhh nnnnnnn L´imbarcazione è esposta da oggi ai visitatori, fu rinvenuta coperta di sabbia nel 1982 STELLA CERVASIO è uno dei reperti più importanti mai trovati al mondo. Torna dopo una prima fase di restauro. Non era più grande di un gozzo, ma quella barca doveva portare in salvo gli ercolanesi dalla furia del vulcano. Non riuscirono ad arrivare all´altra sponda. Il "surge", la folata di gas soffiata su Pompei ed Ercolano, colpì prima che quel guscio lungo nove metri, largo due metri e venti e alto neanche un metro, potesse salpare. Fu capovolto, investito in pieno dal vento bollente. E così la trovarono il 3 agosto 1982 nell´area davanti alle Terme Suburbane. Il direttore degli Scavi di Ercolano, Giuseppe Maggi, aveva intuito dalla sabbia che quella doveva essere l´antica spiaggia dove gli ercolanesi, come anime dannate in attesa di essere traghettate, si erano affollati. E così sono riapparsi i loro corpi, un ammasso di ossa senza un inizio e una fine, i trecento uomini, donne, bambini, vecchi senza più identità ma sigillati insieme da una tragedia comune. Mai partiti e mai più ritornati. Come per i terremoti, il miglior riparo gli era parso sotto gli archi costruiti per reggere la sovrastante Area sacra. Aspettavano soccorsi che non sarebbero arrivati. Sarà esposta da questa settimana ogni sabato e domenica nella Sala della Barca, all´ingresso della città antica, a testimonianza dei diversi effetti che l´eruzione ebbe su Ercolano, dove, a differenza di Pompei, non si conservarono legni. La barca aveva sei scalmi, tre per lato, un timone esterno a remo che era ancorato alla barca da una cima, anche quello ritrovato durante lo scavo. Lo scafo è composto da tavole spesse tre centimetri collegate tra loro da incassi con il sistema di mortase e tenoni, denti di legno che alloggiano in apposite scanalature. L´allestimento prevede una protezione anche da eventuali scosse sismiche e permette di osservare la barca romana anche dentro lo scafo. Il restauro che viene presentato oggi alle 15.30 nella sala didattica all´ingresso degli Scavi di Ercolano dal soprintendente Pietro Giovanni Guzzo, dall´assessore ai Beni culturali Oberdan Forlenza con il direttore degli Scavi Maria Paola Guidobaldi, il sindaco di Ercolano Nino Daniele e, per la Regione, Guglielmo Allodi, avrà una seconda fase. Per i pezzi carbonizzati della barca, attualmente tenuti insieme da un supporto in vetroresina, nel corso dello step successivo è prevista l´eliminazione del supporto e l´ambientazione della barca restituita alla sua forma nella stessa sala su una distesa di sabbia che simulerà la posizione originaria nella quale fu rinvenuta. L´esposizione prevede un percorso attraverso le vetrine che contengono gli altri reperti "imparentati" con la barca ercolanese, un argano, le cime e altri strumenti utili alla navigazione. «Il padiglione della Barca - dice il direttore Guidobaldi - preannuncia la musealizzazione degli scheletri dei fuggiaschi nei Fornici della spiaggia, monumento di un popolo anonimo catturato nel suo ultimo istante di vita». Oggi sarà presentata anche a Villa Maiuri in via IV Orologi la futura sede del Centro Internazionale per gli Studi di Herculaneum, che nasce dalla collaborazione tra Comune, Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei e della British School at Roma. Il restauro della barca romana è finanziato con Fondi Por 2000-2006, insieme agli interventi di valorizzazione dei dieci ettari di area archeologica compresa tra Nuovo Ingresso e Villa dei Papiri, dove sono stati realizzati un parco attrezzato, un nuovo ponte di accesso agli Scavi ed è stata messa in sicurezza la Scarpata Nord, che franava a causa dell´abusivismo edilizio della città nuova.

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"il ciak ha trovato casa tra due anni alla bovisa" - sara chiappori (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 16-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina XV - Milano Il Lirico La sede provvisoria Il trasloco "Il Ciak ha trovato casa tra due anni alla Bovisa" Longoni: che fatica fare teatro a Milano I lavori sono ripresi. Abbiamo trovato un imprenditore privato che ci garantisce la conclusione del cantiere. Apriremo a ottobre 2011 La tensostruttura alla Fabbrica del Vapore all´anno costa 140 mila euro per occupazione di suolo pubblico e 300 mila per l´affitto Lo costruirà Euromilano nell´area vicino alla Triennale, avrà 1500 posti e sale prova per consentire la produzione di nuovi spettacoli Albanese, Bertolino e Sgarbi nell´ultima stagione alla Fabbrica del Vapore SARA CHIAPPORI Il Ciak ha trovato una casa. Sarà un teatro di 1500 posti alla Bovisa, nell´area della Triennale di via Lambruschini. Lo annuncia Gianmario Longoni. 40 anni, erede di un piccolo impero di proprietà immobiliari folgorato da adolescente sulla via del musical, impresario privato scaltro e intraprendente (per molti spericolato) è presente in città con due teatri: lo Smeraldo e il Ciak (tramite Officine Smeraldo, la società di cui è presidente, che gestisce anche il Teatro delle Celebrazioni di Bologna e il Creberg di Bergamo, oltre ad avere il 50% del Sistina di Roma). Ma non solo. Guida la cordata che si è aggiudicata la ristrutturazione e la gestione per 15 anni del Lirico e contribuisce alla stagione degli Arcimboldi. Dopo l´addio alla sede storica di via Sangallo, da due stagioni "parcheggiato" in una tensostruttra alla Fabbrica del Vapore, il Ciak approderà dunque alla Bovisa. Longoni, a Milano non ci sono già abbastanza teatri? «Se si imparasse a fare sistema, ci sarebbe posto per tutti. E comunque, fosse anche solo per Leo WÄchter, è giusto che il Ciak abbia una casa. Coltivo l´idea da un po´ con Davide Rampello (presidente della Triennale, ndr) e Alessandro Pasquarelli, amministratore delegato di Euromilano, proprietaria dell´area. Dietro c´è un progetto forte, quello di lanciare la Bovisa come polo di attività culturali: ci sono la Triennale, il Politecnico, Telelombardia. Un teatro rafforza l´attrattiva della zona». In concreto? «Euromilano farà costruire un teatro di produzione con sale prove e tutto il resto, e io lo gestirò pagando un affitto. Con Pasquarelli sto per firmare l´accordo. Allo stato attuale, è ancora un gentleman agreement, ma siccome è un persona per bene la do per fatta». Quando dovrebbe essere pronto? «Per la stagione 2011/12». Nel frattempo? «Per il 2009/10 restiamo alla Fabbrica del Vapore, ma temo sarà l´ultimo anno. Gestire quella situazione provvisoria ci costa troppo: 140.000 per l´utilizzo di suolo pubblico e 300.000 di affitto della tenda. Se allo Smeraldo non avessimo i problemi che abbiamo, potremmo resistere di più». Già, la sua ultima battaglia è contro il cantiere di XXV aprile. «Per noi, privati che non abbiamo né chiediamo finanziamenti pubblici, è insostenibile. Il pubblico non cala, ma noi perdiamo su tutti i fronti: la concessionaria pubblicitaria ci ha ritirato gli schermi fuori perché non li vede nessuno, abbiamo perso sponsor e affitti sala. Senza contare che gli artisti, per venire in quella che è diventata una zonaccia, meritano cachet più alti». Nella prossima stagione dello Smeraldo ci sono molti comici (Ale&Franz, Crozza, Gioele Dix, Guzzanti, Teocoli) e c´è anche il teatro politico di Paolini, Travaglio, Stella con Bebo Storti. Una volta questi spettacoli sarebbero andati al Ciak. «Allo Smeraldo facciamo anche i Legnanesi, Proietti, Ranieri, i concerti di Branduardi, Metheny, Picco, Bersani. Diciamo che il Ciak integrerà lo Smeraldo. In fondo sono emanazione di una stessa idea: l´importanza del teatro popolare». Ma al Ciak chi ci sarà? «Apriamo con Spaghetti Western Company, musical australiano dedicato a Morricone. Poi Albanese, Bertolino, Raul Cremona, Vittorio Sgarbi». Sgarbi? «Si, con lo spettacolo L´altro, di cui è autore e interprete. Non ne so molto, credo sia un monologo sui tanti Sgarbi, quelli pubblici e quelli privati». Quando era assessore alla Cultura, fece di tutto per bloccare il suo progetto di ristrutturazione del Lirico. Avete fatto pace? «Sono un signore e questa cosa è abbastanza dadaista da divertirmi. Anche perché il vecchio Ciak chiuse quando Sgarbi era ancora assessore. è buffo che ci torni da attore, no?». A proposito, qualche aggiornamento sul Lirico? «I lavori sono ripresi. è subentrato un imprenditore privato, di cui per ora non posso fare il nome, che ci garantisce di portare a termine il cantiere. Il Lirico sarà pronto per ottobre 2011».

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Sky, la Rai cade dal satellite (sezione: Costi dei politici)

( da "Manifesto, Il" del 16-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

GUERRA DEI DECODER Trattativa con la piattaforma di Murdoch a un passo dalla rottura Sky, la Rai cade dal satellite Marano (Lega) nuovo re del servizio pubblico. Oggi nomine al cda Matteo Bartocci ROMA Altro che polemiche sui film in romanesco, la Lega bada al sodo e stravince anche ai vertici di viale Mazzini. I due giorni di consiglio di amministrazione della Rai (oggi la seconda tranche sulle nomine) sono davvero decisivi per il servizio pubblico. Sul tavolo da un lato una trattativa con Sky per la permanenza sul decoder satellitare che è a un passo dalla rottura (il contratto scade il 31 luglio); dall'altro una tornata di nomine pesanti sia nella direzione aziendale che, lo si vedrà oggi, anche nella radio e in alcune testate come Tg2 e Tg3. Il cda ieri ha formalizzato le deleghe dei quattro vice direttori generali di Mauro Masi. Voto contrario dei due consiglieri di area Pd Rizzo Nervo e Van Straten, astenuto il presidente Garimberti, non voto di De Laurentiis (Udc). En plein storico per Antonio Marano. L'uomo del Carroccio che ha guidato RaiDue d'ora in poi diventa il re dell'etere, coordinerà l'offerta radiotelevisiva con competenza su palinsesto tv e marketing, diritti sportivi, Rai Fiction, Rai Cinema, Rai Sat, Newco Rai International e offerta radiofonica. «Mai nella storia della Rai - attacca il consigliere Rizzo Nervo - un vicedirettore generale ha avuto il controllo dell'intero patrimonio editoriale, nazionale ed internazionale dell'azienda. Marano è da oggi il plenipotenziario, anzi il direttore generale ombra, di tutta l'offerta radiofonica e televisiva del servizio pubblico». Deleghe pesanti anche per il berlusconiano Giancarlo Comanducci che si occuperà della «roba» cioè di immobili, beni e servizi: sue le competenze su acquisti e servizi, sedi regionali, sviluppo e coordinamento commerciale. In discesa l'unico vice confermato, Giancarlo Leone, delegato a gestire la transizione al digitale terrestre. Mentre a Lorenza Lei (interna Rai, centrista) va l'area produttiva e gestionale, cioè il controllo dei centri di spesa. Spartiti tutti i poteri e nei fatti blindato Masi dai quattro generali (anche se ha mantenuto per sé il potere di firma). Il cda è passato poi alla trattativa delicatissima per il futuro del servizio pubblico con Sky. La permanenza di RaiSat nel bouquet di Murdoch sembra destinata al fallimento. L'accordo tra viale Mazzini e Sky è talmente distante sia sulla parte economica che sulla durata da sembrare utopia. Il divorzio è dietro l'angolo. Ma lo è anche la scadenza del 1 agosto per la scomparsa dal decoder satellitare quando un'alternativa pronta di fatto non c'è. Così l'ultima carta dei «berluscones» a viale Mazzini è trovare un accordo solo per i canali «generalisti» RaiUno, Due e Tre in cambio di un gettone che salvi almeno la faccia. Ma Sky ha già fatto sapere che ritiene la diffusione dei tre canali generalisti un servizio pubblico che la Rai deve fornire gratis. La questione è economica, editoriale, industriale ma anche tutta politica. E' lampante il gigantesco conflitto di interessi di un presidente del consiglio che sul telecomando e nella raccolta pubblicitaria è concorrente della Rai ma tramite il Tesoro ne è azionista unico e perfino socio in affari nella futura piattaforma satellitare Tivvù (48% sia per Rai che Mediaset con il 4% di Telecom a fare da ago della bilancia). Qualsiasi decisione non sarà neutrale. «La trattativa con Sky - spiega Vincenzo Vita, ex sottosegretario, senatore Pd da sempre attentissimo al mondo delle telecomunicazioni - è una grande questione strategica. Se la Rai scompare dal satellite decide di essere la penultima azienda della vecchia tv generalista. E' come se un giornale decidesse di insistere ancora con la linotype». Senza contare che il contratto di servizio (che scade però nel 2009) impone alla Rai di essere presente senza costi per gli utenti «su tutte le piattaforme distributive» e dunque anche sul satellite. In ogni caso un divorzio di cui non si vede la convenienza strategica costerà subito caro alle casse pubbliche. Il mancato guadagno è già possibile calcolarlo: finora Sky ha pagato alla Rai 50 milioni di euro per 7 anni, più 120 milioni l'anno per i diritti di Rai Cinema e 7 milioni di pubblicità raccolti dalla Sipra per il satellite. Il 13% del pubblico Rai la guarda attraverso la parabola. E' un contratto dunque che vale più di un 1 miliardo di euro in un bilancio Rai che Masi stesso prevede di chiudere nel 2009 con un deficit di 120 milioni. La prossima settimana è decisiva. E nell'attesa oggi è un giorno di nomine. Il trionfo di Marano potrebbe sbloccare l'arrivo della berlusconiana Petruni al Tg2. La Lega si accontenterebbe dei Tg regionali. Acque agitate anche nel Pd, dove però si firmerebbe un accordo per Bianca Berlinguer (Ds) al Tg3 e la conferma di Ruffini (Margherita) a RaiTre. A Raisport invece potrebbe arrivare Eugenio De Paoli, interno e uomo dei grandi eventi. Quasi sicuro infine lo spacchettamento della Radio. Una megalottizzazione di reti e Gr tutta del centrodestra alla faccia del contenimento dei costi e del pluralismo.

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Rai, Marano con otto super-deleghe Il Pd: così un dg ombra (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 16-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Politica data: 16/07/2009 - pag: 15 Il vice di area leghista Rai, Marano «premiato» con otto super-deleghe Il Pd: così un dg ombra ROMA La Lega, alla Rai, ottiene un notevole risultato politico ed editoriale. Il Consiglio di amministrazione di ieri ha votato a maggioranza (con l'astensione del presidente Paolo Garimberti) la nuova distribuzione delle deleghe per i vicedirettori generali. Antonio Marano, di area leghista, diventa di fatto l'uomo forte di Viale Mazzini con una robustissima delega sul coordinamento dell'offerta, palinsesto, marketing, diritti sportivi e anche su Rai Fiction, Rai Cinema, Rai Sat, Radio. Subito dopo il direttore generale Mauro Masi è ora lui il punto di riferimento per le principali decisioni. A Giancarlo Leone va l'incarico sulla transizione al digitale terrestre. Lorenza Lei si occuperà di razionalizzazione e ottimizzazione dei costi di funzionamento con competenza su risorse televisive (contratti esterni, anche dei divi) e pianificazione e controllo. Infine Gianfranco Comanducci sarà responsabili di affari immobiliari, approvvigionamento e servizi di funzionamento. Hanno votato a favore i cinque consiglieri di maggioranza . Contro i due di centrosinistra (Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten). L'Udc Rodolfo de Laurentiis non ha partecipato al voto. Critici i consiglieri di opposizione. Rizzo Nervo: «Marano è il direttore generale ombra ». Van Straten: «Il provvedimento di Masi non risolve nessun nodo organizzativo reale». In quanto a Sky, la complessa trattativa va avanti. Sul duello con la tv satellitare Mauro Masi ha avuto piena delega a trattare da parte del Cda che ha approvato la sua linea. Ovvero i tre canali generalisti (Raiuno, Raidue, Raitre) non possono essere concessi a Sky gratuitamente nel pacchetto di Raisat. Il direttore generale dovrà valorizzare al massimo l'offerta free, ovvero i nuovi canali destinati al digitale, soprattutto la nuova Rai 4 e la futura Rai 5, ancora tutta da definire. Le posizioni sono note. Sky ha proposto quasi 450 milioni di euro in sette anni, con l'obbligo da parte della Rai di cedere anche i «nuovi» canali oltre Raisat. La Rai ha invece valutato in 200 milioni l'anno il valore di tutto il prodotto della tv pubblica, Raisat e nuovi canali. Domani nuova tornata di nomine. Non è escluso che il Cda voti un pacchetto ridotto: Eugenio de Paoli a Raisport. E' già polemica per il possibile «spacchettamento» della Radio: Antonio Preziosi, Pdl, è in pole per la guida di Radiouno- Gr1, mentre si fa il nome di Flavio Mucciante (quota Udc) per Radiodue-Gr2 e di Marino Sinibaldi (area Pd) per Radiotre-Gr3. Il sindacato Usigrai parla di inutile «moltiplicazione di costi e di poltrone» e annuncia una mobilitazione Clemente Mimun, candidato a Rai Fiction secondo alcune voci (ma è un genere di incarico che ha sempre fatto sapere di non cercare) dichiara: «Sono orgoglioso di dirigere il Tg5 e conto di continuare a farlo a lungo. Sono felice dei risultati che realizziamo e del rapporto di fiducia e stima reciproca con i vertici di Mediaset». Insomma: grazie, resto dove sono. Ieri Mimun si è visto a palazzo Grazioli. Ma l'incontro con Berlusconi non ha cambiato le cose. Paolo Conti La trattativa con Sky Masi dovrà valorizzare i nuovi canali destinati al digitale: Rai 4 e la futura Rai 5

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i "fannulloni" di sala delle lapidi - sara scarafia (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 17-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina V - Palermo La paralisi I piani I "fannulloni" di Sala delle Lapidi Dai trasporti all´edilizia, 267 delibere in attesa di approvazione Solo trenta sedute dall´inizio del 2009 e in base alle presenze ogni ora è costata 1.700 euro Da mesi i consiglieri sono numerosi solo all´apertura delle riunioni, per i gettoni Poi scompaiono Peep e Prusst, in ballo ci sono oltre settemila alloggi da costruire La rivolta delle categorie SARA SCARAFIA (segue dalla prima di cronaca) Dall´inizio dell´anno l´aula si è riunita una trentina di volte e non ha approvato alcun atto di peso. Nonostante giacciano all´ordine del giorno provvedimenti molto attesi: come quello sulle aree Peep che sbloccherebbe la realizzazione di settemila alloggi popolari. Finora Sala delle Lapidi si è limitata a gestire le emergenze: dalla maratona in aula di fine maggio per tentare di approvare il regolamento necessario ad aumentare la Tarsu, poi accantonato a causa della battaglia dell´opposizione, alla seduta di fine aprile per la proroga del contratto dei dipendenti Gesip. Di emergenza in emergenza. L´ultima è la delibera sull´aumento dell´addizionale Irpef, che ieri il presidente del Consiglio comunale Alberto Campagna ha spedito in commissione e che arriverà in aula martedì sera. Un atto ritenuto fondamentale per dare ossigeno al bilancio da votare entro agosto. Dopo il varo del documento finanziario, Sala delle Lapidi andrà in vacanza. Portandosi sotto l´ombrellone i 267 punti all´ordine del giorno. E le proteste delle categorie. Come gli ingegneri: un gruppo di professionisti ha messo in fila tutti gli atti che il Consiglio comunale avrebbe dovuto votare e che invece ha accantonato, a cominciare dall´adeguamento del piano regolatore generale: «La scala adottata nel 2002 - scrive l´ingegnere Sergio Tumminello, che rappresenta una decina di professionisti - non è prevista dalla nostra normativa. Il Prg andava dunque completato con le altre scale. Ma in atto i vincoli sono scaduti e non si può più procedere agli espropri di aree se prima non si adotta una variante urbanistica per ogni singolo progetto». Sono fermi anche i piani particolareggiati, le zone Peep («la realizzazione di 7.200 alloggi creerebbe cinque o seimila posti di lavoro»), il piano particolareggiato del centro storico, oltre che il piano del trasporto urbano. «In materia urbanistica è il Consiglio comunale ad avere competenza esclusiva - dice Tumminello - la paralisi di Sala della Lapidi diventa anche la nostra». Un´ora di seduta, in base alle presenze dei consiglieri dall´inizio dell´anno fino a ora, è costata circa 1.700 euro solo in gettoni di presenza. Gli inquilini di Sala delle Lapidi guadagnano 156 euro lordi per ogni seduta di Consiglio e commissione, per un tetto massimo di 21 sedute. Capita ormai da mesi però che la seduta abbia inizio, che i consiglieri presenti intaschino il gettone, ma che i lavori si concludano senza che sia stato approvato alcun atto. Per rendersene conto, basta spulciare i verbali. L´ultimo disponibile è quello relativo alla seduta del 13 maggio scorso: alle 20,30 rispondono all´appello 28 consiglieri e si aprono i lavori. Quando alle 23,50 si dichiara chiusa la seduta ce ne sono solo quindici. Ma nell´arco delle tre ore i consiglieri entrano in aula per far registrare la propria presenza e poi vanno via. Intorno alle 22 ce ne sono 47. La seduta dunque, pur non avendo prodotto alcun risultato, è costata solo in gettoni 7.332 euro. Senza contare gli straordinari dei dipendenti, una ventina, che collaborano con il Consiglio, nonché la bolletta elettrica. Il capogruppo di Forza Italia, Giulio Tantillo, lancia una provocazione: «Visto che in aula non arriva nulla, è inutile continuare a riunirsi in commissione. Sospendiamo i lavori e facciamo risparmiare la città. L´opposizione ha paralizzato i lavori. Faccio il consigliere da dieci anni e il Consiglio non è mai stato così inefficiente. Il Pd non vuole votare le aree Peep? Lo spieghino alle giovani coppie e ai senza casa». «La verità - ribatte il capogruppo del Pd, Davide Faraone - è che la maggioranza non ha portato nulla in aula perché non ha i numeri. Abbiamo dimostrato, per esempio sui regolamenti, che sugli atti importanti collaboriamo. Ma non possiamo avallare l´aumento delle tasse e la cementificazione selvaggia». Il presidente Campagna se la prende con tutti: «La maggioranza non ha portato atti e l´opposizione, che ha il diritto-dovere di fare ostruzionismo, non può però paralizzare l´aula. A Sala delle Lapidi non si arriva più al voto. A settembre presenterò un regolamento sui lavori d´aula, perché così non si può andare avanti. In occasione del bilancio applicherò alla lettera il regolamento sulla contabilità: gli emendamenti si potranno presentare prima che l´atto arrivi in Consiglio. Dopo, solo sub-emendamenti. Finora ci siamo rifatti alla consuetudine: ma l´attività è paralizzata. Da ora in poi si applicheranno le regole».

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graduatorie precari, arriva la polizia - bianca de fazio (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 17-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina V - Napoli Pubblicati gli elenchi per trentamila: folla e caos, direzione regionale presidiata Graduatorie precari, arriva la polizia Cinque giorni di tempo per il reclamo in caso di errori su punteggio e posizione in lista BIANCA DE FAZIO Si decide il futuro degli insegnanti precari. Decine di migliaia di prof solo a Napoli. E la polizia manda i suoi uomini a presidiare la zona della Direzione scolastica regionale, in via Ponte della Maddalena. A distanza di 24 ore le une dalle altre, sono state pubblicate le graduatorie ad esaurimento per gli insegnanti precari di tutti gli ordini di scuole, materne, elementari, medie e superiori. Gli elenchi, insomma, in base ai quali si decide quale prof lavorerà nel prossimo anno scolastico. Sono graduatorie provvisorie, per il momento. Che riguardano, solo a Napoli, oltre 30 mila persone, e che prevedono 5 giorni di tempo per presentare reclamo, se il conteggio dei punti (e dunque la posizione in lista) non corrisponde a quanto previsto. Un appuntamento fondamentale per i docenti precari, che ieri hanno affollato la sede della Direzione scolastica sia per prendere visione delle graduatorie sia per presentare le eventuali rimostranze. Talmente tanti erano i docenti alle porte degli uffici del Ponte della Maddalena, e talmente numerosi quelli che ci si aspettava giungessero, che la polizia è stata chiamata a vigilare perché non scoppiassero disordini, perché tutto si svolgesse serenamente. Non basta Internet, in questi casi. Perché on line, in osservanza della privacy, alcuni criteri per la definizione dei punteggi vengono occultati. Chi vuol verificare deve farlo di persona (ma l´associazione Professione Insegnante segnala un sito utile, grazie al quale si può visualizzare la propria posizione completa di tutti i dettagli personali: www.pubblica.istruzione.it/reclutamento/grad-prov-permanenti-09.shtml). Una situazione, quella delle graduatorie (per gli elenchi definitivi, ovvero corretti, bisognerà attendere settimane), complicata dal gran numero di ricorsi alla giustizia amministrativa. Il Tar del Lazio, ad esempio, ha dato ragione alla Cisl Scuola della Campania, che contestava l´esclusione di circa 400 persone dall´ingresso in posizione utile ad ottenere le supplenze nelle graduatorie di altre province. In base alle nuove norme, infatti, i precari hanno potuto chiedere di essere inseriti nelle graduatorie di altre tre province, ma finendo in coda. Il Tar del Lazio ha più volte detto, però, che non in coda dovevano andare quei prof, penalizzati rispetto agli altri colleghi, ma nel posto che spettava loro in base al punteggio accumulato. Un pasticcio al quale il Ministero di Maria Stella Gelmini (foto) non ha ancora posto rimedio.

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(sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 17-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Primo Piano data: 17/07/2009 - pag: 6 L'intervista L'economista Gianfranco Viesti: le ultime Finanziarie hanno tolto fondi al Mezzogiorno. E non a caso «Divario ridotto, è tutta l'Italia che sta peggio» ROMA Chi pensa che il problema sia ancora il famoso «divario» che separa il Sud dal Nord e del quale si favoleggia da decenni, secondo Gianfranco Viesti (foto a destra), professore di Economia all'Università di Bari, questa volta è davvero fuori strada. «È tutta l'Italia che è messa male. Il Mezzogiorno, in proporzione, sta soltanto un po' peggio». Roba da mettere in crisi tutta la cultura meridionalista italiana del dopoguerra, dal fondatore della Cassa del Mezzogiorno Gabriele Pescatore in poi... «Negli ultimi anni il Paese ha avuto una crescita del Prodotto interno lordo inferiore di 12 punti alla media europea. A parità di potere d'acquisto il reddito della Grecia è più alto del nostro. Sarei felicissimo se il problema fosse solo di divario». Che pure esiste, è sotto gli occhi di tutti. «Certo. Ma negli ultimi sette anni il divario si è ridotto per l'effetto di una crescita minore del Centro nord». È gia qualcosa, no? «Rispetto al 2000 il Pil del Sud è più vicino di circa due punti a quello del Centro Nord. Irrilevante. Se al Sud la giustizia civile non funziona per niente al Centro nord funziona malissimo». Per non parlare delle infrastrutture: secondo il rapporto Svimez una situazione spaventosa. «Il punto è che in tutto il Paese non è migliorata. Il passante autostradale per Malpensa si apre dieci anni dopo l'aeroporto, la Salerno Reggio Calabria, che doveva finire nel 2008, finirà chissà quando». Le responsabilità? «Storiche. Ma non posso non ricordare che a novembre 2008 il governo ha finanziato tutte le misure togliendo soldi al Sud. Il conto dello Svimez è 18 miliardi. In realtà, considerando anche il terremoto in Abruzzo, si va ben oltre i 20 miliardi». Lo dice come se pensasse che c'è sotto qualcosa? «C'è una strategia non casuale. Prendiamo il decreto sull'Ici per la prima casa: con quello è stato tolto un miliardo e mezzo alle infrastrutture di Sicilia e Calabria. Mossa curiosa per chi dice di voler fare il ponte sullo stretto di Messina. Dopo di che tutte le altre misure di politica economica fatte con i soldi del sud». Tutte? «Anche la copertura del buco di bilancio del Comune di Catania e quello di Roma. Pessima misura pedagogica: se un comune ha un buco deve andare in dissesto. Praticamente, non abbiamo più risorse pubbliche nazionali per il Sud fino al 2015. I cosiddetti fondi speciali per il Sud hanno semplicemente sostituito le risorse ordinarie». C'è chi dice che meno risorse pubbliche al Sud significa anche meno assistenzialismo. «Qui stiamo parlando di investimenti, non di soldi per i bidelli». Visto come certe regioni del Sud gestiscono anche qui denari... «Se il ministro dell'Economia Giulio Tremonti pensa che li gestiscano male, lo faccia lui». Magari lo farebbe, se ne avesse i poteri. «Il governo ha due colossali fondi: infrastrutture e competitività, che sono partiti nel gennaio 2007. Finora non hanno dato segno di vita». Nemmeno sotto il governo di Romano Prodi. «Sono d'accordo. Il governo Prodi è stato molto distratto. Il governo Berlusconi si è disinteressato. Sarebbe interessante chiedere al ministro Claudio Scajola che cosa ha fatto in questo anno e tre mesi con i fondi europei». Ma anche quelli sono in mano alle Regioni, sbaglio? «Due terzi. Ma un terzo allo Stato centrale. Le chiavi di questo Pon competitività, così si chiama. Ce l'hanno Scajola e Mariastella Gelmini. Potrebbero dare ottimi esempi al Sud. Il ministro Matteoli ha il Pon infrastrutture. Perché non dà anche lui l'esempio? ». Non c'entra niente l'impronta nordista del governo? «Forse in parte. Questa guerra al Sud ha un nome e un cognome, Tremonti, che è come dire la Lega. Ma pure il governo precedente, che era meno nordista, non è stato molto attento. Il problema è la convinzione diffusa che con il Sud non ci sia più niente da fare. Che le cose non funzionano, che la malavita la fa da padrona. Allora si rinuncia agli investimenti. Lo sanno che la maniera migliore per far pagare meno tasse al Nord è far lavorare i meridionali?». Il ministro dell'Economia fa la guerra ai meridionali? Ma se Tremonti ha sempre sostenuto pubblicamente la necessità di far risorgere economicamente il Mezzogiorno, al punto da promuovere la nascita della Banca del Sud. «Tremonti è uomo di straordinaria intelligenza. Anche se talvolta dice cose sorprendenti. Per esempio, ha dichiarato al Sole 24 ore che non era stato tolto un euro al Sud. Poi che ci vuole una banca per il Sud. La crisi avanza e la strategia del governo è incrociare le dita, a Treviso come a Napoli». Sergio Rizzo

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Crolla il palco di Madonna, un morto (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 17-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Cronache data: 17/07/2009 - pag: 21 L'evento Cede una gru. La vittima è un operaio che stava allestendo la struttura. Salta il concerto Crolla il palco di Madonna, un morto Incidente a Marsiglia. La star dall'Italia: «Sono sconvolta, prego per loro» «Sono sconvolta per questa notizia così tragica. Le mie preghiere vanno alle vittime, alle loro famiglie e a tutti coloro colpiti da un fatto sconvolgente », le prime parole di Madonna. Erano da poco passate le 17 di ieri, la popstar americana era allo stadio «Friuli» di Udine per le prove della seconda e ultima data italiana del suo «Sticky & Sweet tour», quando è stata informata di quanto appena successo allo stadio «Vélodrome» di Marsiglia, prossima tappa, domenica, della tournée mondiale iniziata a Cardiff nell'agosto 2008. Un morto, 9 feriti, di cui 2 gravi, 30 persone sotto choc tra i suoi roadie, lo staff multietnico impegnato a montare e smontare il palco dell'artista. La vittima è un francese 53enne; i feriti ricoverati in prognosi riservata, un inglese e un americano. In serata, al concerto di Udine, Madonna si riferirà più volte alla tragedia, dedicando all'operaio morto la canzone You must love me. Secondo quanto riportato dall'edizione online del quotidiano La Provence sarebbe stata la caduta di una delle 4 gru, usate per la costruzione del palco, a far crollare la struttura. Per i pompieri, intervenuti con le squadre cinofile perché si temeva che altri fossero rimasti sotto il crollo, al momento della tragedia le gru stavano sollevando il tetto che poi avrebbe colpito una delle stesse gru provocandone la caduta. «Il palco non è crollato all'improvviso; una fortuna, in molti sono riusciti a scappare», ha detto Maurice Di Nocera, consigliere comunale di Marsiglia responsabile dei grandi eventi. Secondo un testimone «una parte della scenografia era stata montata quando un pezzo si è staccato dalla gru ed è caduto con il rumore di un'esplosione. È venuto giù tutto come un castello di carte». Il concerto in programma domenica al «Vélodrome», lo stesso impianto dove gioca la squadra di calcio dell'Olympique Marsiglia, è stato annullato e Jacques Dallest, procuratore della Repubblica della città francese, ha annunciato l'apertura di un'inchiesta per appurare eventuali responsabilità. Madonna, come tutte le grandi star, nei suoi tour mondiali viaggia con due palchi. Mentre lei si esibisce in una città, il suo staff, in tutto 2mila persone, 50 i roadie addetti al palco, lavora per montare la seconda struttura nel luogo che ospiterà la tappa successiva. Nel caso dello «Sticky & Sweet tour» si tratta di un palco complesso, ipertecnologico, dotato di numerosi schermi sul quale, come può testimoniare chi ha assistito ai concerti italiani di questi giorni, è addirittura previsto il transito di automobili. Roberto Rizzo Lo schianto La struttura collassata nello stadio Vélodrome di Marsiglia (Afp) Il testimone «Dal rumore sembrava un'esplosione. Poi è venuto giù tutto come un castello di carte»

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TORNARE AL NUCLEARE PERCHÉ È LEGITTIMO (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 17-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Lettere al Corriere data: 17/07/2009 - pag: 43 Risponde Sergio Romano TORNARE AL NUCLEARE PERCHÉ È LEGITTIMO Ho 21 anni e cerco di capire come funzionano le cose nel nostro governo. Purtroppo non mi capacito di certe decisioni prese dal Parlamento. L'8 e il 9 novembre 1987 si tenne in Italia il referendum sul nucleare che sancì l'abolizione della procedura per la localizzazione delle centrali elettronucleari (80,6% sì - 19,4% no), l'abolizione dei contributi a Regioni e Comuni sedi di impianti elettronucleari (79,7% sì - 20,3% no) e l'abolizione della partecipazione dell'Enel alla realizzazione di impianti elettronucleari all'estero (71,9% sì - 28,1% no). Ora la Camera ha votato il ddl per lo sviluppo che contiene all'interno il ritorno all'energia nucleare nel territorio italiano. La domanda mi sorge spontanea: ma allora quel referendum a che cosa è servito? La Costituzione italiana permette di non tenere conto di un referendum popolare su un argomento così delicato, dopo 22 anni e senza un ritorno alle urne? Giampaolo Rossi giampross@katamail.com Caro Rossi, L a sua lettera solleva contemporaneamente molti problemi. Le ricordo anzitutto che il referendum previsto dalla Costituzione italiana è abrogativo e dovrebbe servire quindi a cancellare dagli statuti della Repubblica le leggi con cui la maggioranza degli italiani non è d'accordo. Ma dal momento in cui la Corte costituzionale permise quella sorta di microchirurgia che consiste nella amputazione di alcuni passaggi di una legge, il referendum ha cambiato la sua natura. Non serve più a eliminare una norma sgradita. Serve anche a deformare la natura e lo scopo di norme che continueranno ad esistere con finalità alquanto diverse da quelle del legislatore. Anziché essere distruttivo è diventato, surrettiziamente, costruttivo o ricostruttivo. Come lei stesso sembra avere compreso, il referendum del 1987 non fu, e non poteva essere, un esplicito no all'energia nucleare. Si limitò a incidere sulle procedure previste dalla legge per la costruzione delle centrali. Nulla, in linea di principio, impediva al governo e al Parlamento di costruire centrali con altre procedure. Nulla gli impediva, come ha ricordato Sergio Rizzo nel Corriere del 13 luglio, di mantenere in funzione le centrali esistenti. Alla sua domanda (se sia possibile non tenere conto di un referendum senza tornare alle urne) occorre dare due risposte. In primo luogo la giurisprudenza è generalmente del parere che la materia del referendum non possa essere rimaneggiata per almeno una legislatura. Le leggi rispondono alle esigenze di un determinato momento e possono essere modificate col mutare delle condizioni economico-sociali e delle convinzioni politiche. Mi sembra curioso che lei, nato dopo il referendum del 1987, non rivendichi per sé e per la generazione a cui appartiene il diritto di esprimersi sulle grandi questioni del suo Paese ed eventualmente cambiarne le leggi. In secondo luogo, gli italiani hanno votato per il rinnovo del Parlamento un anno fa dopo un dibattito sul ritorno del nucleare e una campagna elettorale durante la quale il tema è stato più volte sollevato. Era evidente che molti esponenti dell'attuale maggioranza erano favorevoli. Mi sembra difficile sostenere che la decisione del governo, negli scorsi giorni, sia stata sorprendente e inattesa.

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(sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 17-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Spettacoli data: 17/07/2009 - pag: 44 La svolta dell'attrice «La separazione è sempre dolorosa, potrei lasciare Parigi e tornare a Roma» «Con Lelouch l'amore è finito Divorzio dopo 16 anni insieme» Alessandra Martines: colpa del suo egoismo e di una donna ROMA Alessandra Martines oggi è una donna di 45 anni resa più bella dal tempo. È un'altra persona da quando ballava nei varietà tv o era étoile con Roland Petit. Più tardi assunse una certa aria fredda che poteva creare distacco e ha perso anche quella. Ha sofferto: «Sto divorziando». Il marito è il regista Claude Lelouch, 71 anni, >da cui ha avuto la figlia Stella. E adesso? «Se non lascerò Parigi, forse tornerò a vivere a Roma. Mi sento molto italiana. In Francia faccio cinema, non vedo perché non potrei farlo nel mio Paese. Il mio ultimo film qui fu Amnèsia di Salvatores». A Parigi passa da film claustrofobici come Panico di Richard Anconina dov'è «un'apicultrice testa matta», a film storici come La regina e il cardinale di Marc Rivière, la vera storia d'amore tra il cardinale Mazzarino e Anna d'Austria, vedova di Luigi XIII. «Ci sono storici che dicono che lui la manipolò per il potere, altri sostengono che ne era innamorato ed è la tesi che sposiamo noi. Lui era l'uomo di fiducia di Richelieu, poteva essere un'altra serpe in seno a corte. Fu abile a sedurla». Come mai le capitano tanti film in costume? «Mi scelgono grazie al mio passato di ballerina classica, portare abiti del '600 è faticoso, ti ritrovi coi bustini che ricordano quelli del tutù con le stecche e richiamano un certo allure». Ecco, Alessandra ogni venti parole ne tira fuori una in francese e ammette che deve guarire da questo vezzo: «Anche mia madre mi rimprovera». Ma la sincerità con cui racconta il suo dolore la riscatta da tutto: «Un divorzio è sempre doloroso, la cosa più importante è proteggere mia figlia dandole equilibrio, vengo da una famiglia molto unita, molto italiana, Stella adora i nonni» . Perché è finita con Lelouch? «Quando c'è una grande dose di egocentrismo, che alla fine diventa egoismo, non c'è più spazio per nessuno. Io sono durata fin troppo, basta vedere il curriculum, tra virgolette, delle donne che ha sposato». Lelouch ha avuto sei figli da quattro donne, il record di durata è di sei anni. «Io sono stata sua moglie per sedici anni. E non mi sono sposata per divorziare, venendo da una famiglia che crede in certi valori, i miei stanno insieme da sempre». «Con la crisi coniugale, hai l'impressione di conoscere per la prima volta una persona che vedevi in modo diverso, tutti gli aspetti più volgari e negativi vengono fuori durante il divorzio e si rimane sgomenti. Ho fede, mi sento protetta da lassù, credo molto nella Madonna, si vede che è un percorso attraverso cui dovevo passare. Io l'ho sempre difeso. A Parigi mi hanno invitata in tv, dovevo parlare del mio libro di fiabe, Contes pour Stella , i cui proventi vanno in beneficenza all'Unicef francese, e invece il conduttore che ha uno stile aggressivo ha cominciato a attaccare mio marito. In Francia in molti lo accusano di essere arrogante e ripetitivo, di non essere sincero, di cercare di rifare sempre lo stesso film. L'ho difeso a spada tratta anche lì. Avevo un progetto con Gérard Depardieu, alla prima riunione si presentò col casco in mano e il giubbotto di pelle nera, cominciò ad attaccare Claude. Non posso lavorare con chi lo attacca, risposi, e me ne andai». Che cosa ha imparato nella crisi? «Che quello che non ti uccide ti rafforza». Ci sono altre persone fra voi due? «Da parte mia, no». Da parte di suo marito? «Sì, c'è una donna con cui si è fatto fotografare al Festival di Cannes». Alessandra ha finito tre fiction in Italia: per Mediaset L'onore e il rispetto e il seguito di Caterina e le sue figlie ; per la Rai un episodio di Rex: «Mi sono divertita tanto, mia figlia adora Rex». La Francia le ha dato premi, il presidente Sarkozy (marito di Carla Bruni che è sua cugina di secondo grado) l'ha nominata Cavaliere dell'Ordine del Merito». Ma ha tanta voglia di cinema italiano: «Mi piacciono Gabriele Muccino e Paolo Sorrentino che ho conosciuto a Cannes » . Ha scritto un film: «Si intitola Piccole imperfezioni , un dramma psicologico che parla di allucinazioni sensoriali e di transfer. Quando verrà il momento, lo interpreterò e sarà anche il mio debutto da regista». Si è parlato di Sean Penn come protagonista. «Gli avevo scritto che avevo l'idea di una storia cucita su di lui. Mi ha risposto: se mi piace la sceneggiatura, perché no? L'ho raggiunto in Alaska sul set di Into the wild . A Sean piacciono le sfide, è uno che ti mette alla prova. Improvvisamente mi ha fatto girare inquadrature di paesaggi e del protagonista Emile Hirsch nel bus della scuola. Era un test». Esame superato: «Quelle scene sono rimaste nel film. Alla fine ha rinunciato per motivi personali». La danza è il suo mondo d'origine. Da ragazzina ballò con Nureyev. «A Washington, alla sua coreografia del Don Chisciotte, a un certo punto doveva lanciare la chitarra al corpo di ballo, ma quella sera era di umore nero e la lanciò con tutta la forza all'indietro colpendo alla fronte una ballerina. Era generoso, virile sul palco. Un maestro anche degli eccessi». Se riesce ad affrontare la burrasca del divorzio senza smarrirsi nel labirinto del dolore, è grazie alla disciplina della danza. Valerio Cappelli \\ Con la crisi coniugale emergono tutti gli aspetti più volgari. Eppure l'ho sempre difeso da chi lo accusava di arroganza

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De Paolis nuovo direttore di RaiSport (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 17-07-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Politica data: 17/07/2009 - pag: 15 Rai e nomine De Paolis nuovo direttore di RaiSport ROMA Eugenio De Paolis è il nuovo direttore di Rai Sport. L'ha deciso ieri, all'unanimità, il Cda della Rai. Già condirettore della testata da 7 anni, subentra a Massimo De Luca, che comunque condurrà la Domenica Sportiva . Di altre nomine se ne riparla giovedì 23, penultima riunione prima delle ferie. Non si sbloccano ancora le trattative per le due posizioni vacanti a Raidue e Tg2 a cui sarebbe candidata Susanna Petruni che però non ha il gradimento necessario. Di conseguenza è tutto fermo anche per le vicedirezioni del Tg1. A Raitre e Tg3 si resta sul triangolo Ruffini-Di Bella-Berlinguer. Ma il consigliere Rizzo Nervo avvisa: «Ruffini non si tocca». Intanto il Giornale Radio Rai ha proclamato lo stato di agitazione permanente. Contro il piano di scorporo del settore ipotizzato dal dg Mario Masi. Che, su richiesta del Cda, dovrà riformulare un piano di rilancio della radio completo di business plan. E che non preveda però aumento di costi.

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