PRIVILEGIA NE IRROGANTO di Mauro
Novelli |
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DOSSIER “CLASS ACTION” |
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Che
le Dolomiti siano un un patrimonio dell'Umanità è affermazione così ...
( da "Corriere
delle Alpi" del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
mediante una
assistenza collettiva che, senza sostituirsi alla azione dello Stato, la
completa efficacemente"; per ultimo, che "è indispensabile adottare
nuove disposizioni per attuare un efficace sistema di protezione collettiva del
patrimonio culturale...". Ognuno interpreti queste parole come vuole.
Baby
teppisti in azione in via Alfonsine: pronti a lanciare bottiglie piene d'acqua
( da "Cittadino,
Il" del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Talvolta i
titolari di attività si sono anche dati un aiuto reciproco per tentare di
arginare i danni, che hanno coinvolto gran parte degli spazi commerciali,
alcuni dei quali hanno anche subito atti vandalici. L'auspicio collettivo a
questo punto è che venga prevista un'iniziativa che assicuri costanti
controlli, al fine di fermare l'orda di giovanissimi perditempo.
Un
corteo mascherato per ribadire il diritto ad esistere di Bartleby, il
collettivo studentesco bolo... ( da "Leggo"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
il collettivo
studentesco bolognese chel'altra sera ha nuovamente occupato uno spazio in via
Capo di Lucca. A sfilare per il centro storico sono stati circa in cinquecento
ragazzi, molti dei quali indossavano una maschera che raffigurava proprio
Bartleby, il personaggio di un racconto di Melville che dà il nome alle ultime
azioni dell'
successo
della mostra laboratorio della crisi
( da "Nuova
Sardegna, La" del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
COLLETTIVO
AZ.NAMUSN.ART. Successo della mostra «Laboratorio della crisi» PORTO TORRES.
Sono già oltre 500 i visitatori della mostra d'arte contemporanea
"Laboratorio della crisi", opera del collettivo artistico
"Az.Namusn.Art", inaugurata nel capannone dell'ex Consorzio Agrario.
i
centri sociali con i collettivi il prefetto: indagini sugli scontri - michele
bocci ( da "Repubblica, La"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Firenze I
centri sociali con i collettivi il prefetto: indagini sugli scontri De Martino:
un gruppo di facinorosi turba il clima della campagna elettorale MICHELE BOCCI
Alla manifestazione organizzata dagli studenti per protestare contro le
violenze della polizia di lunedì scorso per ora hanno aderito i Cobas, il
Movimento di lotta per la casa,
Aumenta
di un punto la Robin Tax, class action non retroattiva, possibile sottoscrivere
assicurazioni anche per più anni ( da "Messaggero, Il"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Venerdì 15
Maggio 2009 Chiudi Aumenta di un punto la Robin Tax, class action non
retroattiva, possibile sottoscrivere assicurazioni anche per più anni
ROMA
L'Italia torna al nucleare. È questa la principale novità che arriva con il
dise... ( da "Messaggero, Il"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
L'azione
legale collettiva (class action) entrerà nell'ordinamento giuridico italiano
con l'approvazione definitiva su questo ddl ma avrà valore solo per gli
illeciti che verranno commessi successivamente all'approvazione. Per le
assicurazioni arrivano le polizze poliennali.
Foreste
e boschi: bando di oltre 1 mln ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
proprietà
collettive e aziende agro-forestali con un bando che rientra nell'ambito del
Prip (Programma rurale integrato provinciale), ai sensi della Misura 122
(accrescimento del valore economico delle foreste) del Programma di sviluppo
rurale. 1 milione e 145mila euro per finanziare azioni integrate rivolte
all'aumento del valore economico dei boschi,
Class
action, sì al decreto sviluppo ( da "Corriere della Sera"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
33 Al Senato
Class action, sì al decreto sviluppo MILANO È stato approvato ieri mattina dal
Senato il disegno di legge di Sviluppo, collegato alla manovra economica 2008.
Il provvedimento, che ora torna alla Camera per il voto definitivo, contiene le
misure per il ritorno dell'Italia al nucleare, ma anche norme su class action e
assicurazioni.
Sulla
prova del danno all'immagine della P.A.
( da "AltaLex"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
ente
collettivo è configurabile la risarcibilità del danno non patrimoniale
allorquando il fatto lesivo incida su una situazione giuridica della persona
giuridica o dell'ente che sia equivalente ai diritti fondamentali della persona
umana garantiti dalla Costituzione, e fra tali diritti rientra l'immagine della
persona giuridica o dell'
Il
disegno di legge che segna il ritorno del nucleare
( da "CittadinoLex"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
anche abolita
definitivamente la retroattività della class-action Il disegno di legge che
segna il ritorno del nucleare (Ddl Senato 1195 14.5.2009) Passa alla Camera per
il definitivo via libera il disegno di legge in materia di industria ed energia
approvato dal Senato il 14 maggio. Il testo segna il ritorno del nucleare e
abolisce definitivamente la retroattività per la class-
Il
governo approvato il "ddl-Brunetta" Ma dal decreto sparisce la class
action ( da "Stampaweb, La"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
coordinare la
disciplina di questa class action amministrativa con l?altra class action
generale che il Senato sta esaminando». Le norme sulla class action per la
pubblica amministrazione - ha assicurato il premier - confluiranno in un
«decreto legislativo che sarà adottato a seguito degli approfondimenti,
comunque rispetteremo i termini di scadenza della delega»
Via
libera alla rivoluzione Brunetta sulla P.A.
( da "Giornale.it,
Il" del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Class action
Tra le novità, annuncia anche che la class action nella pubblica
amministrazione "partirà dal primo gennaio 2010", spiegando
l?obbligo, per i dirigenti, di un periodo di lavoro-studio all?estero presso le
organizzazioni internazionali.
FS:
QUI L'INFORMAZIONE DERAGLIA ( da "Lavoce.info"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
i
conferimenti di capitale da parte dello Stato in quanto azionista, e altro
ancora; tanti contributi giustificati soprattutto, ma non solo, dalla
realizzazione della rete ad alta velocità, i cui costi gravano sulla
collettività pur passando attraverso il bilancio di Fs. Per esempio, nel 2007,
lo Stato per gli investimenti ha trasferito a Fs altri 4,2 miliardi di euro.
Il
governo approva il "ddl-Brunetta" Ma dal testo sparisce la class
action ( da "Stampaweb, La"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
coordinare la
disciplina di questa class action amministrativa con l?altra class action
generale che il Senato sta esaminando». Le norme sulla class action per la
pubblica amministrazione - ha assicurato il premier - confluiranno in un
«decreto legislativo che sarà adottato a seguito degli approfondimenti,
comunque rispetteremo i termini di scadenza della delega»
Class
Action. Brunetta, per P.A. partirà da 1 gennaio 2010. Codacons, ora il ministro
si dimetta ( da "Sestopotere.com"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Class Action.
Brunetta, per P.A. partirà da 1 gennaio 2010. Codacons, ora il ministro si
dimetta (15/5/2009 15:06) | (Sesto Potere) - Roma - 15 maggio 2009 - "Ci
aspettiamo dimissioni immediate da parte del Ministro della Funzione Pubblica,
Renato Brunetta'.
Azione
collettiva contro le politiche pubblicitarie di Google
( da "Stampaweb,
La" del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
azione
collettiva è stata avviata contro Google sulla questione della normativa sui
marchi registrati negli Usa. Secondo quanto riporta il New York Times, si
tratta della prima volta in cui una causa del genere è stata intentata dalla
piccola società di software conosciuta con il marchio FirePond per conto di
tutti i titolari di marchi del Texas presso la Corte Federale del Texas.
TUTTI
I RISCHI DELLA CLASS ACTION NELLA PA
( da "Lavoce.info"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
class action
nel suo ambito naturale, la difesa dei consumatori contro le insidie dei
contratti per adesione delle grandi società di servizi, la strada per la class
action nella Pa appare spianata. LEGGE E DECRETO SONO VAGHI In linea di
principio, non vi sarebbe nulla da ridire contro uno strumento finalizzato a
consentire ai cittadini di agire nei confronti dei ritardi o delle inefficienze
L'ITALIA
TORNA AL NUCLEARE. È QUESTA LA PRINCIPALE NOVITà CHE ARRIVA CON IL DISEGNO D...
( da "Mattino,
Il (Nazionale)" del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
editoria e
arriva la class action senza retroattività. Il punto chiave del testo approvato
ieri in Senato, e ora al passaggio definitivo alla Camera, è il nucleare. Entro
sei mesi dall'approvazione definitiva saranno individuati i criteri per
localizzare i siti delle centrali, le modalità di stoccaggio dei rifiuti
radioattivi,
P.A.:
P.Chigi, class action non ora, ma specifico dlgs
( da "KataWeb
News" del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Chigi, class
action non ora, ma specifico dlgs 15 maggio 2009 alle 19:11 — Fonte:
repubblica.it — 0 commenti Il Presidente del Consiglio, al termine del
Consiglio dei Ministri, insieme al Ministro Brunetta ha rilasciato una
dichiarazione con la quale ha sottolineato che: 1.
Forlì,
Balzani: "Rondoni condivida con me il 'no' alla xenofobia"
( da "RomagnaOggi.it"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
e costituire
quindi il prodotto dell'azione collettiva della giunta. Noi abbiamo chiaro il
nostro obiettivo: fare di Forlì una città dell'Europa civile e moderna, con
ampie zone pedonali, comodi parcheggi per i residenti e per il commercio,
percorsi ciclabili diffusi fino alla periferia e ai sobborghi, potenziamento
della mobilità pubblica.
Via
libera alla
Argomenti: Class Action
Abstract:
CLASS ACTION
- Dal canto suo, Brunetta ha annunciato che la class action nella pubblica
amministrazione «partirà dal primo gennaio 2010». «È la prima volta - ha
sottolineato - che si introduce l'azione collettiva nella pubblica
amministrazione».
Cambia
il pubblico impiego, dimissioni rientrate
( da "Cittadino,
Il" del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Comunque il
ministro sembra avere già in testa questo secondo decreto legislativo:
«Arriverà in autunno, sarà di sei articoli e sarà coerente con quanto le Camere
avranno definito in termini di azione collettiva per il settore privato». Ma le
motivazioni addotte non convincono né l'opposizione né le associazioni dei
consumatori. (Ansa)
fannulloni,
via alla riforma premi solo ai più efficienti
( da "Repubblica,
La" del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Pagina 1 -
Prima Pagina Il provvedimento varato dal Cdm ora va in aula. Slitta la class
action Fannulloni, via alla riforma premi solo ai più efficienti SEGUE A PAGINA
22
se
il dirigente non ha obiettivi - (segue dalla prima pagina)
( da "Repubblica,
La" del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Altro esempio
è la class action, azione collettiva contro le inefficienze della pubblica
amministrazione, che prefigurava la gogna mediatica (pubblicità sui giornali
ancora prima del giudizio) delle amministrazioni coinvolte. è stata rimossa in
extremis dal decreto, ma è emblematica del metodo seguito nel ridisegnare la
PA.
Via
al decreto anti-fannulloni ( da "Secolo XIX, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
orfano della
class action «che comunque - ha assicurato Brunetta - partirà dal primo gennaio
2010». Perché questo rinvio? «Abbiamo ritenuto di dover acquisire il parere del
Consiglio di Stato e dell'Avvocatura - ha spiegato Berlusconi - per sapere
quali sono i riflessi che questa norma può avere sul processo amministrativo.
Festa
col profumo di primavera ( da "Libertà"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Fotografare
il Po e la sua gente" di Davide Magri, la quinta "Il Po dei
Savoia", la sesta la collettiva "Inter-Azioni", la settima
"Disegnare a pennarello e a pastello" di Giuseppe Fornasari, l'ottava
"Impronte", una collettiva di arte contemporanea. Davanti
all'istituto comprensivo funziona lo stand gastronomico di Alpini e Protezione
civile.
l'ultimo
monopolista non regolato? le fs ( da "Messaggero Veneto, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
i conferimenti
di capitale da parte dello Stato in quanto azionista, e altro ancora; tanti
contributi giustificati soprattutto, ma non solo, dalla realizzazione della
rete ad alta velocità, i cui costi gravano sulla collettività pur passando
attraverso il bilancio di Fs. Per esempio, nel 2007, lo Stato per gli
investimenti ha trasferito a Fs altri 4,2 miliardi di euro.
Premi
e sanzioni Ma niente class action
( da "Adige,
L'" del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
quanto le
Camere avranno definito in termini di azione collettiva per il settore
privato». Ma le motivazioni addotte non convincono né l'opposizione né le
associazioni dei consumatori. Se Linda Lanzillota del Pd accusa il ministro di
«cedere alle resistenze delle a burocrazia e alle pressioni lobbistiche dei
concessionari dei servizi pubblici», il Codacons parla senza termini di «
scontri
dell'11 maggio, oggi il corteo - michele bocci laura montanari
( da "Repubblica,
La" del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
organizzato
dalla Rete dei Collettivi studenteschi delle superiori a cui hanno aderito tra
gli altri, gruppi universitari di sinistra, centri sociali, Movimento di Lotta
per la casa. Non è una vigilia tranquilla, nell´aria c´è tensione dopo i fatti
dell´11 maggio, un agente contuso, uno studente di 16 anni finito all´ospedale
per le manganellate della polizia,
Uffici
pubblici la class action può attendere
( da "Stampa,
La" del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
AMMINISTRAZIONE
Uffici pubblici la class action può attendere [FIRMA]ALESSANDRO BARBERA ROMA
Manca ancora il parere di Camera, Senato, delle Regioni, del Cnel, il via
libera definitivo del governo. C'è da vincere i malumori dei sindacati e,
nonostante la minaccia di dimissioni, per ora Renato Brunetta deve rinunciare
ad uno dei punti ai quali più teneva della sua riforma:
meritocrazia
e stage all'estero rivoluzione nel pubblico impiego - roberto petrini
( da "Repubblica,
La" del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
class action.
Berlusconi: Brunetta birichino Il Consiglio dei ministri ha approvato il
decreto legislativo ROBERTO PETRINI ROMA - «Una tecnica da birichino», la
definisce Berlusconi. Con la sua minaccia di dimissioni il ministro per la
Funzione pubblica, Renato Brunetta, ha forzato i tempi ed ottenuto che ieri il
consiglio dei ministri varasse il suo decreto legislativo in attuazione
Abbattuto
il cancello: Il parcheggio è pronto'
( da "Resto
del Carlino, Il (Fermo)" del
16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
SEBASTIANI
AZIONE DI FORZA, ieri mattina, del Comune per entrare in possesso dell'ex campetto
dei ferrovieri allo scopo di adibirlo a parcheggio. I suoi operai hanno tolto e
portato via il cancello d'ingresso che il giorno prima il privato, che si dice
titolare di un contratto di affitto per quell'area, aveva risistemato dopo un
primo tentativo di rimuoverlo da parte degli stessi operai.
Argomenti: Class Action
Abstract:
Del
provvedimento non farà parte la class action, cioè le cause collettive nei
confronti della pubblica amministrazione che andranno in un provvedimento ad
hoc. Prima il governo richiederà «un parere al Consiglio di Stato e
all'Avvocatura sugli effetti che può avere la nuova disciplina sul processo
amministrativo e sulla difesa erariale».
Il
decreto Brunetta riparte ma perde la class action
( da "Sole
24 Ore, Il" del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
di azione
collettiva tanto nel settore privato quanto nel settore pubblico». Tornando al
decreto legislativo generale, c'è da registrare qualche modifica in materia di
contrattazione collettiva. Come già nel provvedimento originale il decreto
prevede che non più di un quarto dei dipendenti di ogni amministrazione possa
beneficiare del trattamento accessorio nella misura massima,
Le
ragioni delle modifiche. ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
azione
collettiva contenuta nel Ddl Sviluppo (a.s. 1195) attualmente in discussione a
palazzo Madama. Obiettivo dell'azione collettiva nel settore pubblico resterà,
come ha sottolineato in più occasioni il ministro Brunetta, quello del
ripristino del corretto svolgimento della funzione denunciata come inefficace o
di bassa qualità (
Sicurezza
nei cantieri, arrivano i carabinieri
( da "Nuova
Ferrara, La" del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
La loro azione
congiunta potrà servire come deterrente ai comportamenti scorretti delle
aziende del settore edile. Anche se in questi ultimi anni, il rischio di
infortuni nei luoghi di lavoro si è caratterizzato per un'inversione di
tendenza, rimane alto nei cantieri edili.
Tremonti:
autostrade, poste e Iva ci dicono che la caduta si è arrestata
( da "Corriere
della Sera" del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
È di questi
giorni lo scontro sulla class action nel pubblico amministrazione. «I rapporti
nel governo sono straordinari. Brunetta sta facendo bene. È giusto dare degli
standard ideali su cui parametrare lo stato reale, ma non dare l'unico potere
ai consumatori. Sono discussioni normali.
Il
Cdm fa felice quel birichino di Brunetta
( da "Manifesto,
Il" del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
regolamentare
la class action nei confronti dei prodotti e servizi della pubblica
amministrazione. Il ministro Brunetta non si scompone, e difende il suo decreto
così com'è. Senza class action. Promette però di affrontare la questione in un
secondo momento con un decreto ad hoc, pronto per gennaio 2010 in concomitanza
all'altro decreto sulla class action che riguarda anche i privati.
ROMA
Trovata l'intesa fra Renato Brunetta e gli altri ministri, il decreto sul
pubblico impieg... ( da "Messaggero, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Sabato 16
Maggio 2009 Chiudi ROMA Trovata l'intesa fra Renato Brunetta e gli altri
ministri, il decreto sul pubblico impiego può iniziare il suo iter. Il governo
si impegna ad emanarlo definitivamente entro due mesi. La riforma, che
introduce le graduatorie dei bravi e meno bravi per tutti i dipendenti
pubblici, non comprende più la class action.
Statali,
sulla riforma Brunetta raggiunta l'intesa fra i ministri
( da "Messaggero,
Il" del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Sabato 16
Maggio 2009 Chiudi Statali, sulla riforma Brunetta raggiunta l'intesa fra i
ministri Rinviata la class action. «Ma entrerà comunque in vigore a gennaio»
ROMA
Il decreto legislativo sul pubblico impiego è stato riapprovato dal Consiglio
dei min... ( da "Messaggero, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
quello sulla
cosiddetta class action nei servizi pubblici. Quindi Silvio Berlusconi è sceso
in sala stampa e ha annunciato: «Abbiamo approvato il decreto legislativo che
va sotto il nome di "rivoluzione Brunetta", che ora inizia il suo
iter». Nel comunicato ufficiale del Consiglio dei ministri comunque non si fa
il minimo accenno al decreto.
Corteo
e scontri, via all'inchiesta. ( da "Nazione, La (Firenze)"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
ed è promosso
da Collettivi di studenti medi e universitari, realtà di base, centri sociali e
movimenti. Gli scontri di lunedì, tuttavia, hanno lasciato strascichi
giudiziari. La procura della Repubblica ha aperto un fascicolo su quanto
accaduto vicino al liceo classico Michelangelo e ipotizza i reati di resistenza
e lesioni a pubblico ufficiale,
Corteo
e scontri, via all'inchiesta ( da "Nazione, La (Firenze)"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
ed è promosso
da Collettivi di studenti medi e universitari, realtà di base, centri sociali e
movimenti. Gli scontri di lunedì, tuttavia, hanno lasciato strascichi
giudiziari. La procura della Repubblica ha aperto un fascicolo su quanto
accaduto vicino al liceo classico Michelangelo e ipotizza i reati di resistenza
e lesioni a pubblico ufficiale,
Dipendenti
pubblici, il governo dice sì alla
Argomenti: Class Action
Abstract:
quanto le
Camere avranno definito in termini di azione collettiva per il settore
privato». Il no di Pd e consumatori Ma le motivazioni addotte dal ministro non
convincono però né l'opposizione né le associazioni dei consumatori. Se Linda
Lanzillota del Pd accusa il ministro di «cedere alle resistenze della
burocrazia e alle pressioni lobbistiche dei concessionari dei servizi pubblici»
Statali,
bastone e carota Via alla rivoluzione nel segno di Brunetta
( da "Nazione,
La (Firenze)" del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
coerente con
quanto le Camere avranno definito in termini di azione collettiva per il
settore privato». Ma le motivazioni con cui sia Berlusconi, sia Brunetta hanno
spiegato il rinvio non hanno convinto opposizione e consumatori. Per Linda
Lanzillotta (Pd) il ministro ha ceduto «alle resistenze della burocrazia e alle
pressioni lobbistiche dei concessionari dei servizi pubblici».
La
rivoluzione di Brunetta perde subito un pezzo: la tutela dei cittadini
( da "Unita,
L'" del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
la tutela dei
cittadini FELICIA MASOCCO La class action è stralciata, ma Renato Brunetta non
si dimette. È una delle considerazioni che si possono trarre dal via libera,
dato ieri dal consiglio dei ministri, al decreto per la produttività nella
pubblica amministrazione. La class action non c'è, è rinviata, si fa la data
del 2010.
Via
alla riforma Brunetta Ma senza la class action
( da "Corriere
della Sera" del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
no a tutto il
potere ai consumatori Via alla riforma Brunetta Ma senza la class action Il
ministro: ritiro le dimissioni. Il premier: bene, birichino ROMA La riforma
della pubblica amministrazione, passata alla storia ormai come la legge
«antifannulloni», con tanto di meritocrazia e sanzioni disciplinari entrerà in
vigore entro l'estate.
via
libera alla "rivoluzione" brunetta negli uffici
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
quanto le
Camere avranno definito in termini di azione collettiva per il settore
privato». Ma le motivazioni addotte non convincono nè l'opposizione nè le
associazioni dei consumatori. Se Linda Lanzillota del Pd accusa il ministro di
«cedere alle resistenze della burocrazia e alle pressioni lobbistiche dei
concessionari dei servizi pubblici», il Codacons parla senza termini di «
Se
il dirigente non ha obiettivi ( da "KataWebFinanza"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Altro esempio
la class action, azione collettiva contro le inefficienze della pubblica
amministrazione, che prefigurava la gogna mediatica (pubblicit sui giornali
ancora prima del giudizio) delle amministrazioni coinvolte. stata rimossa in
extremis dal decreto, ma emblematica del metodo seguito nel ridisegnare la PA.
Tremonti:
crisi si è arrestata ( da "Corriere.it"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
È di questi
giorni lo scontro sulla class action nel pubblico amministrazione. «I rapporti
nel governo sono straordinari. Brunetta sta facendo bene. È giusto dare degli
standard ideali su cui parametrare lo stato reale, ma non dare l'unico potere
ai consumatori. Sono discussioni normali.
LA
RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE TARGATA BRUNETTA PRENDE CORPO. CON IL
VARO, IERI, DEL DECR... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 16-05-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Class Action
Abstract:
dei giorni
scorsi che avevano portato il ministro Brunetta a minacciare le dimissioni, il
testo è passato con alcune modifiche come lo stralcio della class action. Il
provvedimento introduce una profonda revisione di tutti gli aspetti della
disciplina del lavoro presso la pubblica amministrazione: dalle sanzioni per i
fannulloni al nuovo sistema di premialità. FRANZESE A PAGINA 19
La
spunta Brunetta: dal Consiglio dei ministri via libera alla "Rivoluzione
PA" ( da "Panorama.it"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
azione
collettiva nella pubblica amministrazione". Quanto ai tempi, Brunetta ha
spiegato che "occorrerà dare vita agli standard della p.a. nei prossimi
mesi. Il decreto legislativo sarà coerente con quanto le Camere avranno
definito in termini di azione collettiva per il settore privato", ha detto
il ministro riferendosi alla norma approvata in Senato nel disegno di legge
Sviluppo
GIUSY
FRANZESE ROMA. MERITOCRAZIA, PREMIALITà, TRASPARENZA, SODDISFAZIONE DEL CLIENTE
CITTAD... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
e di
raccordare il tutto alle norme sulla class action privata attualmente all'esame
del Senato. Brunetta, comunque, si mostra ottimista: «Dal primo gennaio del
2010 anche la class action amministrativa sarà operativa». Il rinvio non è
piaciuto all'opposizione, né alle organizzazioni dei consumatori, come il
Codacons.
PROMOZIONI
E INCENTIVI PER I PIù BRAVI, STAGE DI SEI MESI ALL'ESTERO PER I DIRIGENTI.
RINVIATA LA CLASS ACTION ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Promozioni e
incentivi per i più bravi, stage di sei mesi all'estero per i dirigenti.
Rinviata la class action
Abstract: E i fatti, spiega Brunetta, sono che l'azione collettiva nel settore pubblico entrerà in vigore dal primo gennaio 2010. Il ministro inoltre pone l'accento sul fatto che «solo il 25% dei dipendenti pubblici, e il sindacato è d'accordo, avrà a disposizione il 50% di tutte le risorse destinate alla premialità».>
Pronto
a fare il sindaco di Venezia ( da "Corriere delle Alpi"
del 17-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
commercio
abusivo diffuso dal Pdl Grande Città di Venezia e ricorda che i decreti
delegati alla legge 15/2009 contengono pure la possibilità di azioni collettive
contro i comportamenti omissivi delle pubbliche amministrazioni. Poi il
ministro Brunetta scruta la sfera di cristallo e pronostica la coalizione di
centrodestra, guidata da Francesca Zaccariotto, già vincente al primo turno.
pronto
a fare il sindaco di venezia ( da "Mattino di Padova, Il"
del 17-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
commercio
abusivo diffuso dal Pdl Grande Città di Venezia e ricorda che i decreti
delegati alla legge 15/2009 contengono pure la possibilità di azioni collettive
contro i comportamenti omissivi delle pubbliche amministrazioni. Poi il
ministro Brunetta scruta la sfera di cristallo e pronostica la coalizione di
centrodestra, guidata da Francesca Zaccariotto, già vincente al primo turno.
pronto
a fare il sindaco di venezia - claudio baccarin
( da "Nuova Venezia, La" del
17-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
commercio
abusivo diffuso dal Pdl Grande Città di Venezia e ricorda che i decreti
delegati alla legge 15/2009 contengono pure la possibilità di azioni collettive
contro i comportamenti omissivi delle pubbliche amministrazioni. Poi il
ministro Brunetta scruta la sfera di cristallo e pronostica la coalizione di
centrodestra, guidata da Francesca Zaccariotto, già vincente al primo turno.
Nel
giorno in cui a Torino si apre il summit dei rettori ce n'è uno che è finito
sott... ( da "Stampa, La"
del 17-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Per i
prossimi giorni promettono azioni dimostrative. Dicono che cercheranno di
disturbare il summit «ma senza alcuna violenza». Atmosfera tranquilla al Block
Building. E così al Turin Sherwood Camp, il campeggio allestito sulle rive del
Po dai collettivi e dai precari della ricerca.
Oggi
a Torino si apre il G8 delle Università La polizia: no ad altre azioni
dimostrative ( da "Stampa, La"
del 17-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Per i
prossimi giorni promettono azioni dimostrative. Dicono che cercheranno di
disturbare il summit «ma senza alcuna violenza». Atmosfera tranquilla al Block
Building. E così al Turin Sherwood Camp, il campeggio allestito sulle rive del
Po dai collettivi e dai precari della ricerca.
Argomenti: Class Action
Abstract:
del
proliferare delle azioni neofasciste. «Nella notte tra giovedì e venerdì
qualcuno ha imbrattato la facciata della sede del Collettivo Metropolis in via
Mazza con la scritta "Ocio!!" hanno raccontato gli attivisti del
collettivo - . Questa volta l'intimidazione non è anonima perché sempre sul
muro hanno lasciato la firma del Blocco Studentesco,
Pendolari
a confrontosul contratto di servizio
( da "Secolo XIX, Il" del
17-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
azioni che
servano ad attirare l'attenzione della collettività e delle istituzioni
preposte su questo importante tema. Invitiamo tutti coloro che desiderano
contribuire impegnandosi in azioni concrete a supporto di un contratto di
servizio equo ed in linea con le nostre giuste rivendicazioni a partecipare
all'assemblea che si terrà lunedì pomeriggio alle 18 presso il bar della
stazione
"Adesso
il conflitto si fa reality show"
( da "Stampa, La" del
18-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
microviolenza
che magari si scarica contro le proprie famiglie anziché in un coordinato
conflitto collettivo». Torniamo alla Fiat, all'auto, a Torino. Che succederà?
«Tutte le carte si rimescolano. Già è alle nostre spalle il miracolo della
rinascita della Fiat, la sopravvivenza a una morte che era già stata consumata
nel racconto collettivo, Torino che rimaneva città dell'auto.
17/05/2009 23:01 Children Fail
to Thrive in Britain's Schools ( da "ITnews.it"
Argomenti: Class Action
Abstract: tell tale
signs and be aware of how to take action to support your child: Tell tale signs
Change in attitude to school: - Your child appears to dread or dislike
attending school - Your child feigns illness, sleeps in, takes longer to get
ready and makes themselves late - Your child doesn't appear to be doing any
homework, and doesn't seem bothered by this - Your child is depressed,
17/05/2009 22:00 Babcock &
Brown Infrastructure Fund North America Now Independent as SteelRiver
Infrastructure Fund Following Buyout From Babcock & Brown. ( da "ITnews.it"
Argomenti: Class Action
Abstract: s decisive
action to protect Fund value in the face of B&B's financial problems, and
we were quick to commit resources to support them on this. As importantly, we
are impressed with how the team has invested and managed the first half of the
Fund, and welcomed the opportunity to support them with additional capital in
the buyout.
Medolla
alla grande ( da "Gazzetta di Modena,La"
del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
attacco
locale conclusa da Ferri che ribadisce in rete un'autentica azione collettiva.
Al 68' Vergnani lancia a Iotti che mette al centro una palla per Borghi:
cannonata alta sopra la traversa. Al 78' punizione di Cassano per Razzaboni che
con un diagonale porta a 4 le reti locali, complice una leggera dormita della
difesa reggiana.
c'e'
poca action ( da "Messaggero Veneto, Il"
del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
azione
collettiva contro le inefficienze della pubblica amministrazione è uno dei
pezzi forti della riforma del lavoro pubblico, introdotta dalla legge 15/2009,
la cosiddetta legge Brunetta. Mentre da anni si cerca di affermare la class
action nel suo ambito naturale, la difesa dei consumatori contro le insidie dei
contratti per adesione delle grandi società di servizi,
COLLIGIANA
Radice, che spinta ( da "Nazione, La (Siena)"
del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Pulito ed
equilibrato in ogni intervento finalizzato a dare sostanza al collettivo. Bravo
nell'organizzare la circolazione della palla. RUSSO 6. Non ha avuto smagliature
di sorta nell'azione coerente e logica che ha sempre prodotto impegnandosi
molto sul piano dinamico. LACHEHEB 6,5. Ha puntato sulla continuità di
rendimento ed ha fatto la sua parte con ammirevole concretezza.
GOOGLE
BOOK SEARCH: GLI EDITORI ITALIANI DOVRANNO DECIDERE DOVRANNO DECIDERE ENTRO IL
4 SETTEMBRE ( da "marketpress.info"
del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract: class
action legata a Google Book Search. La corte federale di New York ha infatti deciso che entro
il 4 settembre ? e non più entro il 5 maggio - gli editori e autori (anche
italiani) dovranno decidere se entrare a far parte o meno dell?accordo che
chiude la class action in corso in America tra autori ed editori americani e la
stessa Google per il servizio Book Search in relazione
migrazione
un laboratorio ad abano ( da "Mattino di Padova, Il"
del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Tutti i
materiali prodotti dai partecipanti saranno presentati alla cittadinanza
durante l'evento estivo «So Far, So Good... 2009», previsto dal 30 luglio al 9
agosto sempre ad Abano. Lo scopo degli incontri è quello di recuperare una
dimensione di dialogo collettivo civile.
La
rivoluzione del ministro "birichino" riceve il sì del Consiglio dei
ministri ( da "Comunicatori Pubblici"
del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Nel
provvedimento compare anche la class action nella PA, ma la partenza è prevista
non prima di gennaio 2010. Su questo è aspra la critica del Pd. “Il Ministro
Brunetta cede alle resistenze della burocrazia e alle pressioni lobbistiche dei
concessionari dei servizi pubblici - afferma Linda Lanzillotta -.
In
passerella sfila l'italianità ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)"
del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
inserimento
nel calendario ufficiale di una sfilata collettiva di tre nuovi marchi
provenienti dall'ultima edizione del “Fashion Incubator” di Camera Nazionale
della Moda Italiana: domenica 29 marzo 2009, giorno inaugurale della Russian
Fashion Week, i giovani a.Ve, BeeQueen by Chicca Lualdi e Leitmotiv hanno
presentato le loro collezioni a Mosca.
Tutti
i rischi della class action nell PA, di L. Oliveri
( da "HelpConsumatori" del
18-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
per
l'attivazione di azioni collettive anche infondate, sull'onda della caccia a
ogni costo all'amministrazione sprecona. L'azione collettiva contro le
inefficienze della pubblica amministrazione è uno dei pezzi forti della riforma
del lavoro pubblico, introdotta dalla legge 15/2009, la cosiddetta legge
Brunetta.
Class
Action: non sara' retroattiva ( da "Altroconsumo.it"
del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Class
Action: non sara' retroattiva 14-05-2009 Abbiamo ricevuto adesioni Il Senato ha
cancellato la retroattività della class action. Ulteriore beffa per i
cittadini, dopo quella del rinvio dell'entrata in vigore delle azioni di
gruppo. Altroconsumo ringrazia le 10.
Prevx Included in 2009 Magic
Quadrant for Endpoint Protection Platforms ( da "ITnews.it" del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract: not meant
to be a specific guide to action. Gartner disclaims all warranties, express or
implied, with respect to this research, including any warranties of
merchantability or fitness for a particular purpose. About Prevx Prevx is
acknowledged as the pioneer of intelligence based cyber security solutions,
utilising cloud based technology and automated malware research since 2004.
GIUSTIZIA.
Tutti i rischi della class action nell PA, di L. Oliveri
( da "HelpConsumatori" del
18-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
per
l'attivazione di azioni collettive anche infondate, sull'onda della caccia a
ogni costo all'amministrazione sprecona. L'azione collettiva contro le
inefficienze della pubblica amministrazione è uno dei pezzi forti della riforma
del lavoro pubblico, introdotta dalla legge 15/2009, la cosiddetta legge
Brunetta.
G8
University Summit di Torino, il sindacato indipendente di Polizia Coisp replica
a Rifondazione Comunista ( da "Sestopotere.com"
del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
di fronte
ad azioni di protesta del tutto non violente e simboliche le forze dell'ordine
hanno aggredito i manifestanti”. Forse per azioni simboliche il signor Ferrero
intende il lancio di uova marce sui Poliziotti? Forse per azioni non violente
il signor Ferrero intende il lancio di fumogeni contro il cordone delle Forze
dell?
Consob,
risparmiatori snobbati e il caso arriva in Parlamento
( da "Gazzetta di Reggio" del
19-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
cioè la
legge che introduceva le azioni collettive (class action) nel nostro
ordinamento, era stato varato dal precedente Governo come strumenti di tutela
dei soggetti deboli e sulla spinta degli innumerevoli scandali finanziari degli
ultimi anni. Dicono i due parlamentari: «La "class action", la cui
entrata in vigore ha già subito due rinvii da parte dell'
Ferrovie,
prima l'aumento. Poi il low-cost ( da "Finanza e Mercati"
del 19-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
i
conferimenti di capitale da parte dello Stato in quanto azionista, e altro
ancora; tanti contributi giustificati soprattutto, ma non solo, dalla
realizzazione della rete ad alta velocità, i cui costi gravano sulla
collettività pur passando attraverso il bilancio di Fs. Per esempio, nel 2007,
lo Stato per gli investimenti ha trasferito a Fs altri 4,2 miliardi di euro.
porto
torres, laboratorio della crisi - giuliana altea
( da "Nuova Sardegna, La" del
19-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
collettivo
«AZ.namusn.art» e curata da Maurizio Coccia, tira le fila di due intensi anni
di lavoro Porto Torres, laboratorio della crisi Mostra in un ex capannone per
leggere i segni del disagio sociale Dalla denuncia all'infiltrazione e al
sabotaggio dei luoghi e dei modi della cultura-spettacolo GIULIANA ALTEA Un
capannone industriale fatiscente alla periferia di Porto Torres,
gli
appuntamenti con public ( da "Nuova Sardegna, La"
del 19-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Mariolina
Cosseddu e Lia Turtas presenteranno le opere esposte mentre Sante Maurizi e
Daniela Cossiga e lo scrittore Salvatore Mannuzzu leggeranno una selezione di
pagine scelte e testi poetici. Alle 19, al via Nuove Azioni Collettive, un
progetto di Leonardo Boscani (nella foto) e Erik Chevalier. Alle 18,30
performance dell'artista Mario Pischedda nel Palazzo della Frumentaria.
M.
Neirotti e M. Numa ( da "Stampa, La"
del 19-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Da tutta
Italia stanno arrivando gli studenti dell'Onda, il movimento universitario, e
quelli dei Collettivi che fanno riferimento all'area dell'autonomia. A Torino e
nella sua Provincia c'è un forte radicamento anarco-insurrezionalista. La sola
città può portare alla manifestazione mille persone, più studenti che si
aggregano casualmente.
Sacconi:
legare i salari agli utili d'azienda
( da "Manifesto, Il" del
19-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
essere gli
stessi contratti collettivi a disporre l'accesso privilegiato dei dipendenti al
possesso di azioni dell'impresa. Il tutto con un ruolo di riguardo è destinato
agli enti bilaterali (tra sindacato e impresa) che potrebbero acquisire «poteri
d'indirizzo e controllo in materia di sicurezza, organizzazione del lavoro,
formazione e forme di remunerazione legate al risultato»
Intesa
bipartisan sulla partecipazione ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 19-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
che
consente alle imprese di stipulare con i sindacati un contatto collettivo per
istituire forme di partecipazione come gli organismi congiunti paritetici con
poteri di indirizzo e controllo su una serie di materie (sicurezza, forme di
remunerazione legate alla produttività, verifica delle decisioni concordate).
necessario
( da "Corriere Alto Adige" del
19-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
soggettive
e collettive, a cui gli uomini affidano il senso della loro esistenza. Affidano
la loro verità, per quanto parziale questa possa apparire». In considerazione
dell'importanza che lei attribuisce all'opera d'arte, ci spiega cosa significa
che oggi assistiamo a una «sovradeterminazione estetica », dove il senso di
alcune opere d'
Loach
e Cantona, un calcio alla depressione
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
19-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
il calcio
è un gioco collettivo. Nessuno può fare a meno degli altri. E anche per questo,
nel film, quando Cantona ricorda la sua azione più bella, non ricorda un gol.
Ma, guarda caso, un passaggio. Un gesto di altruismo, un semplice gesto di
altruismo, nel quale possono rivelarsi anche la fantasia, il genio, la classe».
CTI,
modifica a Tender Offer per scambio obbligazioni
( da "KataWebFinanza" del
19-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
e nel
relativo materiale riguardante l'Offerta di Scambio (che collettivamente, cos
come eventualmente modificati, ridefiniti, integrati o in altro modo di volta
in volta variati, costituiscono i "Documenti dell'Offerta di
Scambio"). L'Offerta di Scambio scadr alle 17:00, ora di New York, di
mercoled 10 giugno 2009, salvo eventuale proroga della stessa.
Stockholm Royal Seaport
Selected for Newly Launched Climate Positive Development Program ( da "ITnews.it" del 19-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract: CCI serves
as the action arm of the C40, an association of large cities around the world
that have pledged to accelerate their efforts to reduce greenhouse gas
emissions. To learn more about the work of the Clinton Climate Initiative and
the William J. Clinton Foundation, please visit http://www.
studenti
più lontani dai partiti premiato chi corre da solo - franco vanni
( da "Repubblica, La" del
20-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
quartier
generale della contestazione anti Gelmini, al collettivo vanno appena 4
consiglieri di Facoltà e la lista ciellina risulta prima con 11 eletti. Per
festeggiare il successo in Statale, gli studenti di Sinistra universitaria si
sono dati appuntamento per domani al polo scientifico di via Celoria.
La
crisi è seria, ma Franceschini pensa alle camicie nere il filosofo
( da "Riformista, Il" del
20-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
immaginario
collettivo e per come può contribuire, per gruppi isolati e minoritari, perfino
a trovare la legittimazione della loro possibile azione segue dalla prima
pagina Due settori-chiave si sono messi in movimento: quello che ha una sia pur
ridotta base operaia, con l'aggressione a Rinaldini - in presenza della
moltiplicazione dei Cobas,
I
"colletti bianchi" della malavita organizzata napoletana lavoravano
da tempo anche nella p... ( da "Messaggero, Il (Latina)"
del 20-05-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Class Action
Abstract:
Mercoledì
20 Maggio 2009 Chiudi di LUCIANO DE LEO I "colletti bianchi" della
malavita organizzata napoletana lavoravano da tempo anche nella provincia di
Frosinone, in particolar modo nel cassinate. Questo, in buona sintesi, è quello
che è emerso nel corso di un'inchiesta anticamorra sfociata in un blitz messo a
segno nella nottata fra ieri e l'altro ieri.
Poco
protetti nella Ue e in Usa, stressati dal lavoro in Italia
( da "Manifesto, Il" del
20-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Una
situazione che ha iniziato a fare tanto scalpore che alcuni hanno avanzato
l'idea di promuovere una sorte di class action (causa collettiva) contro le
compagnie e le aziende che ricorrono a questi mezzi di discriminazione.
Discriminazioni che si basano su salari di accesso basso e di permanenza sempre
inferiori a quelli di tanti lavoratori, in genere più anziani.
Ieri
non è stata proposta la tappa epica che era nell'idea degli organizzatori, ma
la velocità e la lunghezza l'hanno comunque resa molto faticosa
( da "Eco di Bergamo, L'" del
20-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
L'azione
buona ha stentato a nascere, nonostante una salita «vera» di tre chilometri, la
Colletta di Cumiana. Poi, quando sembrava essersi formata, prima del
Moncenisio, dopo oltre 130 km di corsa, la squadra di Garzelli ha fatto il
forcing e sulla dura e stretta salita è partito come una freccia lo stesso
Garzelli.
Altro
che nuovi leader Nelle elezioni universitarie l'Onda non vince mai
( da "Giornale.it, Il" del
20-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
i
collettivi, riuniti sotto la sigla Demos, non hanno raccolto alcun seggio e si
sono piazzati all'ultimo posto, dietro i leghisti del Mup. Di fatto l'Onda ha
così raccolto circa 300 voti e ha dovuto assistere alla vittoria dei moderati
di Sinistra universitaria (tre seggi al Senato accademico, due al Cda,
Argomenti: Class Action
Abstract:
oggi si
dice class action, contro il cattivo che le ha infangate. Il cattivo di turno è
un giornalista che dalle antenne de La7 ha definito «Reggio Calabria e Messina
due cloache». Apriti cielo, si sono mossi subito i due sindaci, per l'occasione
amicissimi, Giuseppe Scopelliti, primo cittadino di Reggio ha perfino ospitato
«in casa sua»
Vulcani:
conta la prevenzione ( da "Denaro, Il"
del 20-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
vuole
rappresentare un tassello di una crescita collettiva che, purtroppo,
casualmente coincide con l'arco temporale in cui il nostro paese stà vivendo il
dramma che ha colpito l'Abruzzo. Un dramma che ancora una volta ha riacceso la
rabbia e lo sdegno per l'incuria e l'inerzia su quanto si sarebbe dovuto e
potuto fare per la salvaguardia della vita di una collettività prima che l'
Parmalat:
nuova procura ad Altroconsumo ( da "Altroconsumo.it"
del 20-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
azione per
cui mi state chiedendo nuovamente la documentazione è compatibile con la class
action alla quale ho aderito negli Stati Uniti? Certamente, non c'e'
assolutamente incompatibilita' tra le due azioni. Perché mi chiedete ancora
procure? Non vanno bene quelle già inviatevi in passato? Una società contro la
quale agiamo ha modificato l'assetto societario.
IX
RAPPORTO DI CITTADINANZATTIVA-PIT SERVIZI I SERVIZI PUBBLICI ALLA PROVA DEL
QUOTIDIANO: NEL 2008 +25% DI LAMENTELE RISPETTO AL 2007. EMERGENZA SERVIZI
LOCALI, TLC SOLITA MAGLIA ( da "marketpress.info"
del 21-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
come la
class action, dall?altro anziché ampliare il quadro normativo si torna indietro
sulle liberalizzazioni. Il risultato è che a soffrire non è solo il potere di
acquisto, ma anche la tutela dei diritti, e i cittadini ne pagano il conto sia
in termini di denaro che di tempo perso: diminuisce il primo e aumenta il
secondo in attesa che si ripristini un qualsivoglia disservizio?
Addio
Sinistra arcobaleno. C'è
Argomenti: Class Action
Abstract:
Il gruppo
«Roma in Action» prenderà vita anche nei Municipi X e III, grazie ai
consiglieri Rino Fabiano e Cristiana Cortesi, pure loro attivisti di Action. E
tutti e tre hanno fissato un appuntamento per il 4 giugno al Corto circuito per
discutere di quel che sarà della sinistra capitolina.
Rurale,
soci oltre quota 3000
Argomenti: Class Action
Abstract:
Pinetano
Domenica l'assemblea di bilancio Rurale, soci oltre quota 3000 «Tante azioni
utili alla comunità» PINETANO - Domenica prossima la Cassa Rurale Pinetana
Fornace e Seregnano presenterà ai soci un bilancio positivo. In un momento di
crisi economica la banca ha proposto un ricco pacchetto di iniziative a
beneficio della collettività.
posta
elettronica, basta raccomandate ( da "Mattino di Padova, Il"
del 21-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
un azione
collettiva ai tribunali amministrativi». Brunetta ha poi ricordato alla platea
di aver «con piccole innovazioni ridotto l'assenteismo nella pubblica
amministrazione del 40%. Nemmeno padre Pio ci sarebbe riuscito... Io ho tanto
successo perché ho scoperto l'acqua calda», ha detto ancora, riferendosi alle
misure per rendere più efficiente la pubblicazione amministrazione.
NebuAd,
agonia e resurrezione ( da "Punto Informatico"
del 21-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
impegnati
in una class action per vedersi riconoscere il diritto alla riservatezza e al
consenso informato. I provider, coinvolti nel processo, avevano tradito:
avevano dichiarato la propria estraneità alle pratiche di tracciamento, avevano
assicurato di essere partecipanti passivi delle operazione del servizio di
behavioral advertising.
Request for Classification of
a Legal Claim as a Class Action Against Oil Refineries' and Carmel Olefins ( da "ITnews.it" del 21-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract: legal claim
as a class action claim, as defined in Action Law - 2006 (hereinafter: the
"Request"), was filed with the Haifa District Court against the
Company and Carmel Olefins Ltd. (hereinafter: the "Responders"). The
Request was filed with respect to non-monetary damages caused, according to the
Requestor, as a result of two smoke emissions events which occurred on
September 15,
Contributi
di bonifica da pagare , il Consorzio di Burana vince anche in secondo grado
( da "Sestopotere.com" del
21-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Il
risultato soddisfa quindi le attese del Consorzio di Burana, al contrario di
quanto millantato, anche con azioni denigratorie, dal comitato di Antonio De
Franco: il contributo di bonifica è un obbligo di legge e pertanto va pagato.
Il presidente del Consorzio di Burana Fausto Balboni ha così commentato le
sentenze della Commissione regionale favorevoli all?
GIUSTIZIA.
Class action, Cncu: "Basta con le proroghe"
( da "HelpConsumatori" del
21-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
hanno oggi
reso nota la loro posizione sull'azione collettiva risarcitoria e chiesto una
formale audizione ai presidenti di Camera e Senato per illustrare le ragioni
della ferma opposizione al testo licenziato da Palazzo Madama. "Stop alle
proroghe sulla class action: l'attuale articolo 140 bis del Codice del consumo
deve entrare in vigore!
La
rivoluzione del ministro "birichino" riceve il sì del CdM
( da "Comunicatori Pubblici" del
21-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Nel
provvedimento compare anche la class action nella PA, ma la partenza è prevista
non prima di gennaio 2010. Su questo è aspra la critica del Pd. “Il Ministro
Brunetta cede alle resistenze della burocrazia e alle pressioni lobbistiche dei
concessionari dei servizi pubblici - afferma Linda Lanzillotta -.
Il
sabato che divide ( da "Stampa, La"
del 23-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
«Spero che
non mi facciano lavorare tanto adesso, e tanto si lavora perché mai nessuno che
va in pensione viene sostituito, per poi lasciarmi a casa domani». Non ha mai
pensato che una azione collettiva possa servire? «No, non serve. Ti chiedono di
scioperare ma intanto si sono già messi d'accordo prima tra loro». \
Nuova
colletta proposta dalla Cei il 30 e 31 maggio nelle parrocchie
( da "Cittadino, Il" del 23-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Nuova
colletta proposta dalla Cei il 30 e 31 maggio nelle parrocchie n A seguito
della crisi economica internazionale che ha investito anche l'Italia, la
Conferenza episcopale italiana (Cei) costituisce un fondo nazionale
straordinario di garanzia orientato alle necessità delle famiglie in
difficoltà, indicendo una colletta nazionale da tenersi in tutte le chiese il
31 maggio.
Domani
il primo Meeting provinciale dell'ambiente
( da "Arena, L'" del
23-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
bene
primario cui tutti possiamo dare un contributo di sostenibilità con azioni
collettive mirate e piccoli singoli gesti quotidiani. Il convegno, evento
centrale della giornata, tratterà di «Tutela dell'ambiente nella provincia di
Verona: punti di vista diversi per un obiettivo comune», con forum e
discussioni che toccheranno le più importanti tematiche ambientali.
mus'a
in su canopoleno sabato 23 alle 17 in piazza santa caterina verrà presentata la
rivista ... ( da "Nuova Sardegna, La"
del 23-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
- Nuove
Azioni Collettive, un progetto artistico di Leonardo Boscani e Erik Chevalier.
Trekking Per domenica 24 si organizza una camminata a Sa Giuntura fino allo
spettacolare canyon di Gorroppu con un percorso che permetterà di vedere alcune
delle località più belle e spettacolari del Supramonte.
Occupazione?
No, offerta di pubblico affi tto ( da "Manifesto, Il"
del 23-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Nuova
iniziativa di Action in un hotel del gruppo Coppola Occupazione? No, offerta di
pubblico affi tto Una O.p.a. sull' hotel La Mela di Torvergata. Ma non si
tratta di un'offerta di pubblico acquisto. Bensì un'«Offerta di pubblico
affitto». E' quanto propone l'associazione Action, che ieri mattina ha guidato
l'occupazione dell'hotel che si trova in via Stoppato 108,
IL
RINVIO DELLA "CLASS ACTION"
( da "Messaggero, Il" del
23-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Sabato 23
Maggio 2009 Chiudi IL RINVIO DELLA "CLASS ACTION" «Azioni contro le
amministrazioni? Entro settembre si potranno fare»
ROMA
Rivolgiamo un pressante invito ai medici rappresentati da Cgil, Anaao, Fassid,
Fesmed e ... ( da "Messaggero, Il"
del 23-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
Brunetta è
anche tornato sul tema della class action (cioè l'azione legale collettiva)
contro le amministrazioni e le società pubbliche. L'introduzione della class
action doveva rientrare nel recente decreto legislativo, ma per adesso è stata
rinviata. Solo di qualche giorno però, assicura il ministro: «La class action
contro la pubblica amministrazione sarà possibile entro settembre»
Il
progetto Ad Hoc esposto nella casa di Claudio Rossi
( da "Corriere delle Alpi" del
23-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
azione
minimale. Nella collettiva sono esposte le opere di numerosi artisti, tra cui
Fernando Andolcetti, Maryse Aspart, Gianfranco Carrozzini, Bruno Cassaglia,
Sergio Cena, Cosimo Cimino, Mario Commone, Paolo della Bella, Elisabetta Gut,
Alfonso Lentini, Arrigo Lora-Totino, Ruggero Maggi, Marco Marchiani (Mavilla),
Cambio
di look ( da "Affari Italiani (Online)"
del 23-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
La novità
più importante è il colletto bianco con bordino rosso, mentre sul retro è
ricamata la scritta A.C. MILAN, in oro, su fondo rosso. All'interno del
colletto c'è una stampa con 2 bandiere: la prima rossonera e la seconda con una
croce rossa su fondo bianco, oltre alla scritta Forza Milan in oro.
le
priorità di strazzaboschi per il futuro di prato carnico
( da "Messaggero Veneto, Il" del
24-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
L'interesse
collettivo per Strazzaboschi, non è non può essere la somma di privilegi
individuali, la democrazia partecipata si deve tradurre in azioni concrete
volte a sostenere e migliorare la qualità della vita delle persone di una
comunità, e non può ridursi all'ordinaria amministrazione degli apparati.
Imprese
solidali, le regole Ucid ( da "Eco di Bergamo, L'"
del 24-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
azionisti,
comunità, fornitori, clienti, istituti bancari e finanziari: un'azienda aperta
quindi alla comunità». Alberto Barcella, presidente dell'Unione industriali,
affrontando in generale il tema della crisi, pensa che «sia nata dall'idea che,
nel fare attività economica, molti più che rispondere alla collettività hanno
pensato agli azionisti.
Almunia:
l'Italia ha un debito elevato Non allenti i cordoni del bilancio
( da "Corriere della Sera" del
24-05-2009)
Argomenti: Class Action
Abstract:
dimostrato
di avere problemi a organizzare la nostra azione collettiva. Questo è il
momento di coordinarci, non di competere fra noi per conquistare quote di
mercato». Ce l'ha con i britannici? «Londra e Francoforte sono le due
principali piazze finanziarie in Europa. Abbiamo bisogno che Gran Bretagna e
Germania facciano gioco di squadra in un'operazione di chiarezza sulle banche»
Argomenti: Class Action
Abstract:
«Nel 2009
corse in calo del 17 per cento» Se la class action fosse già legge,
pianterebbero una causa collettiva al Comune contro le oltre 700 multe prese ai
varchi elettronici di Chinatown. In mancanza della legge, non ancora uscita dal
Parlamento, si fermano loro: domani, ore 10.30, sciopero e corteo dei tassisti.
( da "Corriere delle Alpi"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Che le Dolomiti
siano un un patrimonio dell'Umanità è affermazione così ... ANTONIO PRADE Che
le Dolomiti siano un un patrimonio dell'Umanità è affermazione così scontata
che non vi è bisogno di una dichiarazione dell'Unesco per farla diventare vera.
Da quando sono state scientificamente scoperte ed alpinisticamente valorizzate
- dunque da qualche secolo - le nostre montagne sono percorse da uomini e donne
di tutto il mondo che ne hanno anche scritto in maniera mirabile. Una per
tutti, Amelia Edwards nel lontano fine '800. L'Umanità, da queste parti, è di
casa senza il bisogno di atti amministrativi Dove dunque la materia del
contendere sulla questione Unesco? Sta, tutta intera, innanzitutto, nelle sue
implicazioni - diciamo così - culturali delle quali si è discusso davvero
troppo poco. Altro che sede della Fondazione a Palazzo Bembo oppure no! Leggo
la Convenzione del 1972. Si parla di "patrimonio culturale e patrimonio
naturale minacciati... dalla evoluzione della vita sociale ed economica";
si dice che "la protezione di questo patrimonio su scala nazionale rimane
spesso incompleta per l'ampiezza dei mezzi necessari.... e per l'insufficienza
delle risorse economiche, scientifiche e tecniche del paese sul cui territorio
il bene da tutelare si trova"; si ricorda che l'Unesco aiuterà "il
mantenimento, il progresso e la diffusione del sapere vegliando alla
conservazione del patrimonio universale"; si sottolinea che "le
convenzioni internazionali dimostrano l'importanza della tutela di questi beni
indipendentemente dal popolo cui appartengono" (proprio così:
indipendentemente dal popolo cui appartengono!); ancora, si dice che "di
fronte alla ampiezza e alla gravità dei pericoli spetta alla collettività
internazionale di partecipare alla protezione del patrimonio... mediante una assistenza collettiva che, senza sostituirsi alla azione dello Stato, la completa
efficacemente"; per ultimo, che "è indispensabile adottare nuove
disposizioni per attuare un efficace sistema di protezione collettiva del patrimonio
culturale...". Ognuno interpreti queste parole come vuole. Io penso
che questa Convenzione internazionale forse non si adatta ad una area così
vasta e complessa come le Dolomiti. E sopratutto dico: ma le Dolomiti e la
nostra gente di montagna meritano di essere ingabbiati in parole che io traduco
così: fatevi da parte, state distruggendo le Dolomiti ed è meglio che ci
pensiamo noi. Laddove quel noi sono, ovviamente e come sempre, una burocrazia
lontana e spesso insensibile ai bisogni della nostra comunità. Oggi, sotto le
mentite spoglie della rivendicazione di un valore che chi vive le nostre
montagne conosce da generazioni, ci prepariamo ad un'altra tappa del lungo
percorso di sottrazione degli strumenti di governo del nostro territorio. La
nostra gente è chiamata a vivere dentro una gabbia dove i reali poteri
costruzione del proprio destino saranno affievoliti - e di molto - dal ricatto
culturale dell'Unesco. Che poi a qualcuno piacciano le gabbie quando hanno le
sbarre d'oro, questa è tutta un'altra storia. Sindaco di Belluno
( da "Cittadino, Il" del
15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Baby teppisti in
azione in via Alfonsine: pronti a lanciare bottiglie piene d'acqua n Baby
teppisti ancora una volta in azione in via Alfonsine, dove i commercianti già
l'anno scorso lanciarono sentiti appelli, lamentando in coro di sentirsi sotto
assedio. L'ultimo episodio di una lunga catena di dispetti è avvenuto ieri nel
tardo pomeriggio. I soliti adolescenti si erano messi a lanciare bottiglie
piene d'acqua, rischiando di colpire in pieno i molti frequentatori del
contesto commerciale di Metanopoli. A quel punto, un negoziante ha tentato di
fermarli, sul posto c'erano anche persone anziane. Come da copione un giovane
sui 14 anni ha reagito prontamente alla provocazione, urlando e dando in
escandescenze. I colleghi hanno immediatamente chiamato i vigili, che sono
intervenuti, sebbene nel frattempo la situazione pare si fosse calmata. «Non se
ne può più - si sfoga un negoziante le cui iniziali sono D.P. - qua servirebbe
un presidio fisso, con una persona in borghese che tenga d'occhio costantemente
la nostra zona, per intervenire al momento del bisogno. È già un momento non
proprio facile e situazioni come questa con l'andare del tempo possono
disincentivare l'afflusso di persone». Talvolta i titolari
di attività si sono anche dati un aiuto reciproco per tentare di arginare i
danni, che hanno coinvolto gran parte degli spazi commerciali, alcuni dei quali
hanno anche subito atti vandalici. L'auspicio collettivo a questo punto è che
venga prevista un'iniziativa che assicuri costanti controlli, al fine di
fermare l'orda di giovanissimi perditempo.
( da "Leggo" del
15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Un corteo
mascherato per ribadire il diritto ad esistere di Bartleby, il collettivo studentesco bolognese chel'altra sera ha nuovamente
occupato uno spazio in via Capo di Lucca. A sfilare per il centro storico sono
stati circa in cinquecento ragazzi, molti dei quali indossavano una maschera
che raffigurava proprio Bartleby, il personaggio di un racconto di Melville che
dà il nome alle ultime azioni dell'Onda bolognese. Non c'è stato nessun
problema di ordine pubblico anche perchè la polizia si è schierata in massa a
protezione di alcuni obiettivi presi di mira in precedenti manifestazioni, come
la sede dell'Unicredit di via Zamboni. La Bartleby Parade è partita da piazza
Verdi attorno alle 19.30 e ha percorso via Zamboni, via Rizzoli, via
Indipendenza e ha raggiunto dopo un'ora e mezza via Capo di Lucca dove alcuni
studenti sono rientrati nello stabile che avevano già occupato nelle scorse
settimane e dal quale erano stati sgomberati il 6 aprile scorso. Ad aprire il
corteo un camioncino su cui i ragazzi hanno appeso un grande striscione,
Difendiamo Bartleby. Tra gli slogan non sono mancati i riferimenti anche alle
elezioni per il rettorato in corso in questi giorni.
( da "Nuova Sardegna, La"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
COLLETTIVO
AZ.NAMUSN.ART. Successo della mostra «Laboratorio della crisi» PORTO TORRES.
Sono già oltre 500 i visitatori della mostra d'arte contemporanea
"Laboratorio della crisi", opera del collettivo artistico
"Az.Namusn.Art", inaugurata nel capannone dell'ex Consorzio Agrario. Tantissimi i curiosi e gli
appassionati, ma sono diversi gli esponenti dell'arte contemporanea sarda, e
molti anche i direttori di museo venuti appositamente dalla penisola. La
mostra, curata da Maurizio Coccia e visitabile fino al 31 maggio, è stata
l'occasione per la definitiva uscita dalla clandestinità e la rivendicazione di
alcune delle più irriverenti azioni di disturbo civile compiute da
"Az.Namusn.Art". Una delle più clamorose avvenne la notte del 17
novembre dello scorso quando sul cartello che indica la presenza di E.On a
Fiume Santo venne sovrapposta la scritta "E.Off". Con la mostra,
"Az.Namusn.Art" rivendica l'incursione definendola «denuncia di chi
non ha diritto di replica, il simbolo del mutamento possibile, marketing al
negativo, un marchio che cela l'infamia sotto lo sberleffo». Il mese scorso
"Az.Namusn.Art" ha partecipato all'ottavo convegno sulla cultura e
letteratura della migrazione "Voci di strada". L'evento è stato
l'occasione per i due unici sardi presenti, di illustrare, sotto forma di
conferenza, il proprio lavoro. «Abbiamo spiegato il nostro ruolo come autori di
arte pubblica - sostengono -. Altrove le nostre azioni e quelle simili vengono
riconosciute forme d'arte pubblica, e non azioni illegali, anche se fatte
agendo nell'illegalità». Una proposta artistica originale a iniziare
dall'inaugurazione che era stata caratterizzata da una festa. Festa in musica
che prosegue anche oggi alle 21,30 con i dj Kl ed Elisa Bee. Emanuele Fancellu
( da "Repubblica, La"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Pagina IX - Firenze I centri sociali con i collettivi il prefetto: indagini
sugli scontri De Martino: un gruppo di facinorosi turba il clima della campagna
elettorale MICHELE BOCCI Alla manifestazione organizzata dagli studenti per
protestare contro le violenze della polizia di lunedì scorso per ora hanno
aderito i Cobas, il Movimento di lotta per la casa, il Cpa, il Next
Emerson, Sinistra universitaria. Ad organizzare sono l´Unione degli studenti,
il Coordinamento studenti medi, la Rete dei collettivi che chiedono la
partecipazione di tutta la città. Ieri Firenze si è riempita di scritte contro
la polizia, sulla facciata del Michelangelo ne è apparsa una contro il preside
Primerano. «Non le abbiamo fatte noi - dicono gli studenti - però non sono
offensive». I giovani ribadiscono la loro versione dei fatti di lunedì, cioè
che non hanno aggredito nessun poliziotto in via della Colonna, come invece
sostiene la questura. Nel pomeriggio hanno tenuto un´assemblea in piazza
Santissima Annunziata per discutere del corteo. La maggior parte di loro ha
sostenuto la necessità della non violenza, qualcuno ha ipotizzato che essere
colpiti di nuovo li renderebbe ancora più forti. Altri hanno invece detto che
di fronte ad altre cariche bisognerà difendersi. Ma senza caschi e bastoni,
solo restando uniti e formando una catena. Ieri sera si sono riuniti di nuovo
al Cpa. Per ora nessuno ha chiesto alla questura l´autorizzazione per la
manifestazione. Non c´è però dubbio che il permesso arriverà. Intanto, ha
assicurato il prefetto Andrea De Martino «sono in corso in questura
accertamenti, fotogramma per fotogramma, in ordine a quanto è accaduto l´altro
giorno. La stessa autorità giudiziaria è ben informata». Proprio ieri, però,
dalla procura dicevano che non è ancora arrivato nulla. Gli atti sono in
possesso solo di quella minorile. Ieri De Martino ha incontrato forze
dell´ordine e esponenti dei partiti fiorentini per analizzare quanto è successo
lunedì. «Va da sé - aveva detto De Martino - che se qualcuno ha sbagliato
pagherà». Durante la riunione si è parlato anche di fatti precedenti, come
l´assalto al gazebo di Galli. «Le forze politiche devono conservare la loro
forte azione per isolare un gruppo di facinorosi che nelle ultime settimane ha
turbato in maniera davvero significativa la campagna elettorale», dice sempre
De Martino. Le forze di polizia devono «continuare a operare per tenere
l´equilibrio necessario fra diritto di manifestare e la sicurezza dei
cittadini».
( da "Messaggero, Il"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
class="hilite">Venerdì 15
Maggio 2009 Chiudi Aumenta di un punto la Robin Tax, class="term">class class="term">action
non retroattiva, possibile sottoscrivere assicurazioni anche per più anni
( da "Messaggero, Il"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Venerdì 15 Maggio
2009 Chiudi di DIODATO PIRONE ROMA L'Italia torna al nucleare. È questa la
principale novità che arriva con il disegno di legge "Sviluppo"
approvato ieri mattina dal Senato che ora deve tornare alla Camera - che
dovrebbe approvarlo senza modifiche - per diventare legge in linea di massima
entro l'estate. Il provvedimento contiene anche molte altre novità in materia
di carburanti, made in Italy, tutela dei consumatori. Iniziamo dal nucleare.
Con questa legge il governo ottiene la delega per stabilire alcuni punti fissi:
in sintesi, entro sei mesi dall'approvazione definitiva del ddl, e dunque forse
già entro questo stesso anno, saranno individuati i criteri per la
localizzazione dei siti delle centrali. Nello stesso tempo andranno definite le
modalità di stoccaggio dei rifiuti radioattivi, le norme per garantire la
sicurezza e le misure compensative per le popolazioni che saranno più vicine
alle strutture e che quindi subiranno una limitazione d'uso del loro
territorio. Come era prevedibile, molti presidenti di Regione hanno messo le
mani avanti di fronte al possibile collocamento delle future centrali nucleari
entro il proprio territorio. Per Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio:
«La questione nucleare vedrà un dibattito molto lungo ma il lazio ha già un
peso molto forte in termini di centrali elettriche». Considerazioni analoghe
sono state ripetute dai presidenti di Toscana, Puglia, Piemonte, Basilicata e
sia pure con toni diversi da quello della Sardegna. Sul piano politico
nazionale i partiti d'opposizione si sono tutti detti contrari. In particolare
Massimo D'Alema in una intervista a Terra ha sottolineato che: «Non ha senso
fare centrali nucleari di una generazione tecnologica superata. Il piano
previsto dal governo Berlusconi rappresenta un grande affare solo per la
Francia». «Che si possa invece arrivare a un nucleare che non produce eccessi
di scorie non l'escludo, la ricerca ci spinge in quella direzione - ha aggiunto
D'Alema - Non mi ha mai spaventato, non ho mai avvertito un timore primitivo di
fronte all'idea del nucleare e considero un errore non investire nella
ricerca». Per il presidente del Gse (Gestore servizi elettrici) Carlo Bollino
«con il nucleare sarà possibile alleggerire le bollette. Penso però che il
governo dovrà annunciare tutte insieme le centrali da costruire per evitare che
in Italia si scateni l'effetto "perché solo a me». Fra gli altri
provvedimenti merita una segnalazione l'aumento di un punto percentuale della
"Robin Tax" (che colpisce petrolieri e produttori d'energia) per
finanziare aiuti all'editoria. class="hilite">L'azione
legale collettiva (class="term">class class="term">action)
entrerà nell'ordinamento giuridico italiano con l'approvazione definitiva su
questo ddl ma avrà valore solo per gli illeciti che verranno commessi
successivamente all'approvazione. Per le assicurazioni arrivano le polizze
poliennali. Possibile dunque qualche sconto per i consumatori che però saranno
vincolati per cinque anni ad una compagnia. Previste infine sanzioni fino a 6
anni di carcere per la contraffazione di marchi e brevetti.
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
ECONOMIA
15-05-2009 PROVINCIA Foreste e boschi: bando di oltre 1 mln II La Provincia
mette a disposizione oltre un milione di euro per cooperative, consorzi
forestali, proprietà collettive e aziende agro-forestali
con un bando che rientra nell'ambito del Prip (Programma rurale integrato
provinciale), ai sensi della Misura 122 (accrescimento del valore economico
delle foreste) del Programma di sviluppo rurale. 1 milione e 145mila euro per
finanziare azioni integrate rivolte all'aumento del valore economico dei
boschi, sia per la produzione di assortimenti legnosi finalizzati
all'utilizzo artigianale, industriale ed energetico, sia per l'incremento delle
funzioni produttive legate alle produzioni non legnose dei boschi. Le spese
ammissibili riguardano investimenti materiali, quali interventi di tipo
selvicolturale, realizzazione e adeguamento di viabilità forestale e acquisto
di macchine e attrezzature, e immateriali, come l'acquisto di software, onorari
per professionisti, acquisizione di know-how e certificazione forestale. Gli
investimenti dovranno essere compresi tra 50mila euro e 1 milione di euro;
l'importo minimo è ridotto a 10mila euro nel caso di investimenti nell'ambito
di progetti collettivi. Il contributo concedibile è in conto capitale e ammonta
al 60% dei costi sostenuti nelle zone montane o svantaggiate, negli altri
territori il 50%. Domande fino al 30 giugno utilizzando il modulo su
www.agrea.regione.emilia-romagna.it. Info: Servizio Agricoltura della Provincia
(Vittorio Baruffa 0521 931818) o www.provincia. parma.it.
( da "Corriere della Sera"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Corriere della
Sera sezione: Economia data: 15/05/2009 - pag: class="hilite">33
Al Senato Class class="term">action, sì
al decreto sviluppo MILANO È stato approvato ieri mattina dal Senato il disegno
di legge di Sviluppo, collegato alla manovra economica 2008. Il provvedimento,
che ora torna alla Camera per il voto definitivo, contiene le misure per il
ritorno dell'Italia al nucleare, ma anche norme su class="term">class class="term">action
e assicurazioni. Ripristinati inoltre gli aiuti all'editoria: 140 milioni in
due anni, che saranno coperti con un aumento della Robin tax. Tra le altre
novità: la riduzione delle accise sui carburanti per le Regioni che ospitano
impianti di estrazione; la possibilità per le Regioni di esentare dal pagamento
della tassa automobilistica per 5 anni i veicoli che passano al Gpl o al
metano; l'inasprimento delle norme anticontraffazione, con multe più severe e
carcere fino a 6 anni.
( da "AltaLex" del
15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Sulla prova del
danno all’immagine della P.A. Corte dei Conti , sez.
Lombardia, sentenza 27.04.2009 n° 289 (Francesco Logiudice) Commenta | Stampa |
Segnala | Condividi La fattispecie analizzata dalla sezione regionale lombarda
della Corte dei conti riguarda la percezione di tangenti da parte di un primario
ospedaliero nonché la valutazione della richiesta della Procura regionale di
condanna dello stesso per il danno all’immagine arrecato
alla P.A. di appartenenza. La violazione di questo diritto va intesa come diritto al conseguimento, al
mantenimento ed al riconoscimento della propria identità come persona giuridica
pubblica ed è economicamente valutabile. La risarcibilità del danno all’immagine
della P.A. innanzi alla Corte dei conti rappresenta, ormai, un approdo univoco sia per la
magistratura contabile, che per la Corte di Cassazione. Il giudice contabile,
preliminarmente, ricorda che: trattasi di danno ex art. 2043 c.c. (ergo non
sottoposto ai limiti previsti dall’art.2059 c.c. di
recente comunque superati ad opera di una lettura costituzionalmente orientata di tale
norma: cfr. Cass. Sez. III, 31 maggio 2003, n. 8828; C. cost., 11 luglio 2003,
n. 233) e, in particolare, di danno-evento e non già di danno-conseguenza, per
cui non è necessario che si sia verificata una demenutio patrimoni, ma è
sufficiente la sussistenza di un fatto intrinsecamente dannoso in quanto
configgente con interessi primari protetti in modo immediato dall’ordinamento
giuridico: in altre parole, il danno non va ravvisato solo secondo il noto criterio della
Differenztheorie, ma, più modernamente, nella lesione di un interesse, inteso
come rapporto tra il soggetto e un bene. E l’immagine
esterna della P.A., e di quella sanitaria in particolare, rientra senza dubbio
tra tali valori primari.
Il thema decidendum è il seguente: la necessità o meno, per la prova del danno
all’immagine, dell’allegazione delle spese sostenute o da
sostenere o dei maggiori costi sopportati dall’amministrazione al fine di
ripristinare l’immagine ed il decoro lesi. I Giudici, senza ostensioni,
ritengono che costituisca danno all’immagine della P.A. la
condotta del primario ospedaliero che percepisce denaro “in nero” e
non dovuto dai propri pazienti per effettuare in tempi più rapidi, rispetto
alla programmata calendarizzazione, interventi chirurgici in regime di convenzione con il
SSN o totalmente a carico del SSN. Infatti, con tale condotta, la P.A., anche
per il clamore mediatico suscitato, perde credibilità ed affidabilità all’esterno
ed ingenera nei consociati la convinzione che i comportamenti patologici posti in
essere dai propri lavoratori siano un connotato usuale dell’azione
amministrativa. La sezione lombarda, pertanto, aderisce all’indirizzo che
concepisce il danno all’immagine come lesione alla credibilità ed alla buona reputazione dell’amministrazione
a seguito delle condotte illecite dei suoi dipendenti, come tale richiedente un
ripristino e non una riparazione nonchè un mero accertamento della lesione
dell’immagine dell’ente inteso come valore in sé. Tale secondo approccio non dà
dunque rilevanza agli eventuali costi di ripristino dell’immagine
sopportati dalla P.A. (sul punto C. conti, sez. giur. Umbria, 10.2.1995 n. 20;
id., sez. giur. Piemonte, 14.2.2000 n. 935; id., sez. giur. Piemonte, 19.4.2000
n. 1196; id.,
sez. I centrale, 22.1.2002 n.16/A; id., sez. I centrale, 11.2.2002 n. 45/A;
id., sez. I centrale, 18.2.2002 n. 48/A; id., sez. I centrale, 25.3.2002 n. 96;
id., sez. I centrale, 9.4.2002 n. 109/A; id., sez. giur. Lombardia, 6.12.2002
n. 1954; id., sez. Lombardia, 10 dicembre 2003 n. 1478), né ad eventuali
lesioni da perdita di chance (sviamento di clientela, allontanamento di
investitori dalla p.a. etc.). Sicchè, il danno all’immagine
della P.A. per percezione di tangenti, comportando di per sé una lesione del buon andamento
della P.A. ex art. 97 Cost., non richiede alcuna prova dell’effettivo
esborso di danaro per il ripristino dei beni lesi. Infine, la pronuncia de qua,
afferma la doverosa valutazione in sede disciplinare della condotta che ha arrecato pregiudizio all’immagine
dell’amministrazione: le condotte in questa sede vagliate dovranno altresì
essere doverosamente valutate, per la loro plastica evidenza e per gli
evidentissimi riflessi punitivi interni, nella competente sede disciplinare sia pubblica sia professionale.
(Altalex, 15 maggio 2009. Nota di Francesco Logiudice) Corte dei Conti Sezione
Lombardia Sentenza 27 aprile 2009, n. 289 (Pres. Vetro, Est. Tenore) ...omissis…
DIRITTO La vicenda sottoposta al vaglio della Sezione, tanto lineare quanto grave, attiene all’ipotizzato
danno all’immagine patito dalla p.a. (Asl Città di Milano e Regione
Lombardia) per la condotta dolosa del pubblico dipendente XXX, direttore
dell’unità operativa di… dell’ospedale S. di Milano nonché
professore ordinario
presso l’Università di Milano, derivante dalla
pluriennale (perlomeno dal 2003 al 2006) percezione di denaro “in
nero” e non dovuto, da 1.000 a 4.000 euro per ciascun episodio, dai suoi
pazienti per effettuare in tempi più rapidi rispetto alla programmata calendarizzazione,
interventi chirurgici urologici o andrologici in regime di convenzione con il
SSN presso detto ospedale e totalmente a carico del SSN. La sussistenza di tali
reiterate e gravissime condotte illecite, che assumono valenza penale, civile,
amministrativo-contabile e disciplinare (sia quale pubblico dipendente sia
quale appartenente all’ordine professionale dei medici),
ad avviso del Collegio è ampiamente provata dalle risultanze istruttorie agli
atti confluite nella recentissima sentenza del Tribunale penale di Milano, sez. IV,
12.3.2009, che ha condannato XXX e la segretaria ZZZ per i reati loro ascritti.
In particolare la sentenza ha condannato XXX a sei anni e sei mesi di
reclusione senza sospensione condizionale, per concorso in concussione
continuata (art.81, 110 e 317 c.p.) e per tentato concorso in concussione
continuata (56, 81, 317 c.p.), per aver percepito (o tentato di percepire)
denaro non dovuto per prestazioni professionali in occasione di ricoveri
interamente a carico del SSN di pazienti, procedendo a modifica della
calendarizzazione programmata degli interventi e per abuso d’ufficio
continuato (art.81 e 323 c.p.) per aver indirizzato numerosi pazienti, in
occasione di interventi in regime di SSN, presso la ditta G. di Cremona, per l’acquisto
di protesi peniche necessarie per l’intervento, ma che in realtà sarebbero
state comprese nella prestazione fornita dal SSN, percependo una percentuale
del 10% e poi del 20% sul prezzo “in nero” da detta ditta. Lo stesso
XXX ha in sede
penale riconosciuto la percezione di somme di denaro dai propri pazienti,
definendole, con terminologia inappropriatamente ecumenica, meri “oboli”
spontanei per lo “sforzo orario professionale” (v. verbali
interrogatorio 21.3.2007; interr.15.6.07; interr. 22.6.2007, tutti agli atti),
della cui illiceità, almeno fiscale era pienamente cosciente (v. dich. cit.).
Tali conclusioni in ordine alla sussistenza dei fatti e alla loro giuridica
qualificazione intervenute in sede penale e fondate su univoche, reiterate e
concordanti dichiarazioni rese dai protagonisti della vicenda illecita (v. pp.
5-33 e 37-38 della citazione attorea e relazione 18.4.2008 n. 17055 depositata
dal nucleo di polizia tributaria di Milano della GdF, agli atti), appaiono
inconfutabili, nella loro storicità e definitività, anche in questa sede
giuscontabile, senza necessità di alcuna particolare rivalutazione per la loro
plastica evidenza. Tale approdo non rappresenta un automatismo derivante da
sentenza o da giudicato penale ex art.651 c.p.p. (allo stato non esistente), ma
una ragionata presa d’atto innanzi a questa Corte della
pacifica sussistenza dei fatti, ovvero della avvenuta percezione indebita da
parte del prof. XXX di somme in nero in non meno di 39 episodi perfezionatisi
con dazione
pecuniaria, analiticamente indicati alle pp. 34-35 della citazione attorea, e
del tentativo di percezione di somme in nero non andato a buon fine in almeno
altri 13 episodi analiticamente indicati alla p. 36 della citazione attorea.
Tali precise, concordanti e reiterate dichiarazioni dei pazienti del prof. XXX
hanno senza alcun ragionevole dubbio comprovato, per la loro sistematica
univocità e per il loro cospicuo numero, la censurabile metodologia seguita dal
prof. XXX per percepire dette indebite somme “in
nero” dai propri pazienti, e consistente nel prospettare, a fronte di una
acclarata patologia urologica o andrologica in occasione di visita privata
presso la casa di cura privata di via D. a Milano, tre soluzioni: la prima,
consistente nel ricovero privato presso l’ospedale S. o la
clinica privata di via D. con oneroso costo dell’intervento interamente a
carico del paziente; la seconda, comportante il ricovero presso l’ospedale
S. con costo interamente a carico del SSN, ma con tempi di attesa non brevi; la terza, sistematicamente
prescelta dai pazienti in tal senso abilmente incanalati dall’XXX,
consistente nel ricovero presso l’ospedale S. con costo interamente a
carico del SSN, ma con erogazione di somme di denaro “in nero” a
proprio favore per abbreviare i tempi di attesa ed essere operati dall’XXX
di persona. Ne consegue che, pur in presenza del noto principio di autonomia
tra illecito penale, disciplinare ed amministrativo-contabile richiamato dalla
difesa del convenuto, pur non essendo precluso al giudice contabile l'accertamento e
la valutazione dei fatti in modo difforme da quello contenuto nella sentenza
pronunciata dall’a.g.o., nella specie i riscontri probatori,
confessori e testimoniali, sono di tale univocità e concordanza da escludere
ogni diversa
valutazione degli stessi rispetto a quella prospettata dalla attrice Procura.
Dunque, le prove formatesi nel giudizio penale possono essere acquisite nel
giudizio di responsabilità amministrativo-contabile per essere oggetto di
valutazione del giudice in questa sede, nella quale possono essere oggetto di
contestazione e di dialettica processuale. Ma parte attrice in questa sede
giuscontabile non ha contestato, in comparsa di costituzione, il contenuto
intrinseco di ciascuna delle numerose e concordanti dichiarazioni dei pazienti
agli atti, limitandosi ad una generica, immotivata e aprioristica affermazione
circa la loro non ancora avvenuta conferma in sede penale, affermazione poi
smentita dalla sopravvenuta sentenza del Tribunale penale di Milano, sez. IV,
12.3.2009. Del resto lo stesso convenuto, in sede penale, oltre ad aver reso
dichiarazione confessoria circa la percezione di “oboli”
da propri assistiti, ha depositato, in data 22.11.2007 tramite i suoi legali,
gli elenchi di numerosi pazienti-parti lese beneficiarie di restituzione di somme in passato
versate al prof. XXX, a titolo di integrale risarcimento (v. doc.ne agli atti):
tale condotta evidenzia un chiaro riconoscimento di responsabilità del
convenuto verso le parti offese. Tuttavia le suddette condotte illecite vedono,
oltre ai pazienti concussi, un altro e distinto soggetto leso, il cui ristoro
origina il presente giudizio, ovvero la pubblica amministrazione sanitaria,
gravemente danneggiata nella sua immagine secondo la prospettazione della
istante Procura, in situazione evidentemente legata da occasionalità necessaria
con compiti istituzionali (interventi in regime di SSN da parte di un medico
pubblico e professore universitario). Irrilevante appare, in questa sede, la
natura del reato posto in essere (corruzione o concussione) o la qualifica
giuridica dell’XXX all’atto della percezione di
denaro in nero (pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio): ciò che
in questa sede giuscontabile rileva è la qualifica di pubblico dipendente (e non necessariamente di pubblico
ufficiale o incaricato di pubblico servizio) del convenuto e della
occasionalità necessaria della percezione di somme con l’espletamento
di compiti istituzionali. Né rilevanza alcuna assume l’eventuale asserita
(ma smentita
dalle dichiarazioni testimoniali agli atti) spontaneità del versamento dell’”obolo”
da parte dei pazienti: è notorio che ad un pubblico dipendente è fatto divieto
(già dal codice di comportamento di cui all’art.54, d.lgs. n. 165/2001,
allegato al CCNL e
già oggetto di d.p.c.m. 28.11.2000: v art.3 “Il
dipendente non chiede, per sé o per altri, né accetta, neanche in occasione di
festività, regali o altre utilità salvo quelli d’uso di modico valore, da
soggetti che abbiano tratto o comunque possano trarre benefici da decisioni o attività
inerenti all’ufficio”) di percezione di donativi,
non certo simbolici (da 1.000 a 4.000 euro a prestazione individuale), in
correlazione con compiti istituzionali, in quanto tale condotta assume valenza
di reato, di illecito
disciplinare e di danno erariale (non solo all’immagine
in altre evenienze vagliate da questa Corte). Acclarata pertanto la sussistenza
della condotta illecita e dell’evidente elemento psicologico doloso, va
vagliato l’elemento strutturale “danno”, ipotizzato dalla istante Procura in
euro 316.350,00 per lesione dell’immagine della P.A..
Sul punto, come di recente affermato dalla sentenza n. 284 del 2008 di questa
Sezione, giova ribadire, in via generale, che la risarcibilità del danno
all’immagine della p.a. innanzi alla Corte dei Conti rappresenta ormai un approdo univoco
sia per la magistratura contabile, che per la stessa Corte di Cassazione (ex
pluribus, C. conti, sez. I, 7.3.1994 n. 55; id., sez. II, 27.4.1994 n. 114;
id., sez. giur. Lombardia, 24.3.1994 n. 31; id., sez. giur. Umbria, 23.5.1995
n. 211; id., sez. giur. Umbria, 10.2.1995 n. 20; id., sez. giur. Lombardia,
12.1.1996 n. 133; id., sez. giur. Sardegna, 14.4.1997 n. 372; id., sez. giur.
Campania, 23.4.1998 n. 29; id., sez. I, 28 aprile 1998 n. 10; id., sez. giur.
Sicilia, 4 maggio 1998 n. 179; id., sez. giur. Umbria, 28.5.1998 n. 628; id.,
sez. giur. Piemonte, 7.6.1999 n. 1041; id., sez. riun., 28.5.1999 n. 16/99/QM;
id., sez. giur. Lombardia, 15.12.1999 n. 1551; id., sez. giur. Lombardia, 18.5.2000
n. 672; id., sez. I centr. app., 25.3.2002 n. 96; id., sez. Lazio, 25 febbraio
2003 n. 439; id., sez. I centr., 6 giugno 2003 n. 187; id., sez. I centr., 14
novembre 2003 n.392; id., sez. Lombardia, 10 dicembre 2003 n. 1478; id., sez. I
centrale, 28 gennaio 2004 n. 28; id., sez. Sicilia, 17 marzo 2004 n. 795;
Cass., sez. un., 25.6.1997 n. 5668; id., sez. un., 25.10.1999 n. 744; id., sez.
un., 4.4.1998 n. 98; id, 28.12.2001 n. 16215; id., n. 3600 del 2003). Trattasi
di danno ex art.2043 c.c. (ergo non sottoposto ai limiti previsti dall’art.2059
c.c. di recente comunque superati ad opera di una lettura costituzionalmente
orientata di tale norma: cfr. Cass. Sez. III, 31 maggio 2003 n. 8828; C.cost.,
11 luglio 2003 n. 233) e, in particolare, di danno-evento e non già di danno-conseguenza,
per cui non è necessario che si sia verificata una demenutio patrimoni, ma è
sufficiente la sussistenza di un fatto intrinsecamente dannoso in quanto
configgente con interessi primari protetti in modo immediato dall’ordinamento giuridico: in altre parole,
il danno non va ravvisato solo secondo il noto criterio della Differenztheorie,
ma, più modernamente, nella lesione di un interesse, inteso come rapporto tra
il soggetto e un bene. E l’immagine esterna della
p.a., e di quella
sanitaria in particolare, rientra senza dubbio tra tali valori primari. Tale
danno all’immagine ben può configurarsi anche in caso
di percezione di somme da parte di un pubblico dipendente non necessariamente
in correlazione con fenomeni tangentizi (corruzione o concussione), essendo comunque
socialmente disdicevole e giuridicamente illecito che un pubblico dipendente
percepisca denaro o donativi da privati nell’esercizio
di compiti istituzionali. In ordine alla prova di tale danno arrecato al
peculiare bene
immateriale, a fronte di un indirizzo più restrittivo - che ha come substrato
una concezione prevalentemente riparatoria del giudizio contabile - tendente ad
ammetterne la sussistenza solo ove si dimostri l’erogazione
di spese (es. promozionali), da parte della p.a., per il ripristino dei beni immateriali
della stima e reputazione dell’Amministrazione (C.
conti, sez. giur. Lombardia n. 1458 del 1998; id., sez. giur. Umbria, n. 255
del 1998; id., sez. riun., 28.5.1999 n. 16/99/QM; id., sez. centr. app., 5.3.2002 n. 63; id., sez. centr.
app., 6.3.2002 n. 69; Cass., sez. un., 25.10.1999 n. 744; id., sez. un.,
4.4.1998 n. 98), si contrappone un altro e prevalente indirizzo, che affonda le
sue radici nell’approccio prevalentemente sanzionatorio al
giudizio
contabile, e che richiede un mero accertamento della lesione dell’immagine
dell’ente inteso come valore in sé, il quale può subire un offuscamento
nella collettività, nazionale o internazionale, a seguito di condotte illecite
di suoi dipendenti e, come tale, richiede un ripristino e non una riparazione. Tale
secondo approccio non dà dunque rilevanza agli eventuali costi di ripristino
dell’immagine sopportati dalla p.a. (sul punto C. conti, sez. giur.
Umbria, 10.2.1995 n. 20; id., sez. giur. Piemonte, 14.2.2000 n. 935; id., sez. giur.
Piemonte, 19.4.2000 n. 1196; id., sez. I centrale, 22.1.2002 n.16/A; id., sez.
I centrale, 11.2.2002 n. 45/A; id., sez. I centrale, 18.2.2002 n. 48/A; id.,
sez. I centrale, 25.3.2002 n. 96; id., sez. I centrale, 9.4.2002 n. 109/A; id.,
sez. giur. Lombardia, 6.12.2002 n. 1954; id., sez. Lombardia, 10 dicembre 2003
n. 1478), né ad eventuali lesioni da perdita di chance (sviamento di clientela,
allontanamento di investitori dalla p.a. etc.). Tale secondo orientamento
appare preferibile, secondo questo giudicante, sia perché le pretese spese di
ripristino del bene-immagine leso sono ormai un costo fisiologico per la p.a.
dopo l’entrata in vigore della l.7.6.2000 n. 150
(in materia di comunicazione pubblica) e, comunque, un eventuale costo suppletivo potrebbe essere
sostenuto solo dopo l’introito del risarcimento del danno
patito (e non
certo prima), sia in quanto il danno all’immagine della
p.a. si sostanzia esclusivamente in una menomazione della funzionalità
dell’amministrazione stessa che, in base agli art.97 e 98 cost., deve agire in
modo efficace, efficiente, economico e imparziale. In altre parole, il danno
all’immagine è un danno pubblico in quanto lesione del buon
andamento della p.a., che perde, per la condotta illecita di suoi dipendenti, credibilità ed
affidabilità all’esterno, ed ingenera la convinzione che i
comportamenti patologici posti in essere dai propri lavoratori siano un
connotato usuale dell’azione dell’ente. Quest’ultima evenienza
assai bene si attaglia alla fattispecie sub iudice, che vede coinvolto un professore
ordinario di urologia nonché direttore dell’unità
operativa di … dell’ospedale S. di Milano, ergo un autorevole
dipendente dell’amministrazione sanitaria, ovvero di una struttura
pubblica, la cui immagine esterna dovrebbe apparire particolarmente cristallina in
considerazione degli alti compiti istituzionali assolti verso una utenza
sofferente e psicologicamente soggiogata, e che viene gravemente offuscata da
un reiterato e diffuso episodio di plurilliceità (penale, disciplinare,
amministrativo-contabile). Tale approdo interpretativo ha ricevuto l’autorevole
avallo delle Sezioni Riunite di questa Corte che, con l’approfondita e
condivisibile sentenza 23.4.2003 n. 10/SR/QM, hanno confermato che il danno
all’immagine
di una pubblica amministrazione non rientra nell’ambito
di applicabilità dell’art.2059 del codice civile, ma è una delle
fattispecie rientranti nella più generale figura del danno esistenziale. Tale
danno esistenziale consiste in un pregiudizio areddituale che prescinde dal reddito
del danneggiato, di natura non patrimoniale (ma ben distinto dal danno morale
soggettivo di cui al cennato art.2059 c.c.), tendenzialmente omnicomprensivo,
in quanto qualsiasi privazione, qualsiasi lesione di attività esistenziali del
danneggiato può dar luogo a risarcimento sulla base di quanto disposto dall’art.2043
c.c. Nel contempo la Corte ha chiarito che, nell’ambito del rispetto
dell’immagine della p.a. e nell’interesse costituzionalmente
garantito dall’art.97, comma 2°, è necessario che le competenze siano individuate e
rispettate; le funzioni assegnate vengano esercitate e le responsabilità
proprie dei funzionari vengano attivate: ne consegue che ogni azione del
pubblico dipendente che leda tali interessi si traduce in un’alterazione
dell’identità della pubblica amministrazione e, più ancora,
nell’apparire di una sua immagine negativa in quanto struttura organizzata
confusamente, gestita in maniera inefficiente, non responsabile né
responsabilizzata. La violazione di questo diritto all’immagine, intesa
come diritto al conseguimento, al mantenimento ed al riconoscimento della
propria identità come persona giuridica pubblica, è economicamente valutabile.
Essa, infatti, secondo le cennate SS.RR., si risolve in un onere finanziario che si ripercuote sull’intera
collettività, dando luogo ad una carente utilizzazione delle risorse pubbliche
ed a costi aggiuntivi per correggere gli effetti distorsivi che,
sull’organizzazione della pubblica amministrazione, si riflettono in termini di minor credibilità e
prestigio e di diminuzione di potenzialità operativa. Le Sezioni Riunite hanno
dunque ribadito che il danno all’immagine deve essere
individuato nell’ambito dei danni non patrimoniali come danno-evento e non
come danno-conseguenza,
e per la sua quantificazione si può fare riferimento, oltre che alle spese già
sostenute per il ripristino del prestigio leso, anche a quelle ancora da
sostenere. Questa sezione, condividendo le argomentazione delle sezioni
riunite, ritiene di confermare l’opzione per la tesi
della natura non patrimoniale di detto danno, in dissenso con l’autorevole
intervento della Cassazione a sezioni unite (da ultimo Cass., sez. un.,
27.9.2006 n. 20886) non seguito però di recente da Cass., sez. III, 4 giugno
2007 n. 12929
(confermata da Cass., 26 giugno 2007 n. 14776; id., sez. I, 10 gennaio 2008 n.
337 e da questa sezione con sentenza 16 novembre 2007 n. 545), secondo cui “Poiché
anche nei confronti della persona giuridica ed in genere dell'ente
collettivo è configurabile la risarcibilità del danno non patrimoniale
allorquando il fatto lesivo incida su una situazione giuridica della persona
giuridica o dell'ente che sia equivalente ai diritti fondamentali della persona
umana garantiti dalla Costituzione, e fra tali diritti rientra l'immagine della
persona giuridica o dell'ente, allorquando si verifichi la lesione di tale
immagine, è risarcibile, oltre al danno patrimoniale, se verificatosi, e se
dimostrato, il danno non patrimoniale costituito - come danno c.d. conseguenza
- dalla diminuzione della considerazione della persona giuridica o dell'ente
nel che si esprime la sua immagine, sia sotto il profilo della incidenza
negativa che tale diminuzione comporta nell'agire delle persone fisiche che
ricoprano gli organi della persona giuridica o dell'ente e, quindi, nell'agire
dell'ente, sia sotto il profilo della diminuzione della considerazione da parte
dei consociati in genere o di settori o categorie di essi con le quali la
persona giuridica o l'ente di norma interagisca. Il suddetto danno non
patrimoniale va liquidato alla persona giuridica o all'ente in via equitativa,
tenendo conto di tutte le circostanze del caso concreto”.
Venendo alla quantificazione di tale conclusiva voce di danno, sono noti gli
approdi della prevalente
giurisprudenza dell’organo giuscontabile (ex pluribus, da
ultimo, C. conti, sez. Lombardia, n. 284 del 2008; id., sez. Lombardia, 10
dicembre 2003 n. 1478; id., sez. Marche, 18.1.2002 n. 104; id., sez. Lazio,
25.2.2003 n. 439) che, nel fare doverosamente ricorso al parametro equitativo ex art.1226 c.c.,
assume quali ragionevoli indicatori, volti a prevenire giudizi arbitrari, la
diffusività dell’episodio nella collettività, la gravità
oggettiva del fatto (desunta dalle modalità di perpetrazione del fatto, dalla eventuale
reiterazione dello stesso, dall’entità
dell’arricchimento e, dunque, dall’entità della somma illecitamente
percepita), la qualifica dei soggetti agenti e il loro ruolo
nell’organizzazione amministrativa. Orbene, nel caso di specie, l’attrice
Procura Regionale, per giungere ad una pretesa risarcitoria di euro 316.350,00,
indica un puntuale parametro (il triplo delle somme imposte in nero o oggetto
di tentativo di imposizione in nero ai pazienti da parte dell’XXX) e
fornisce numerosi riscontri
documentali (afferenti lo specifico caso sub iudice) circa la diffusività dell’episodio
a mezzo di media (v. estratti di numerosi quotidiani agli atti). Questa Sezione
Giurisdizionale ritiene tuttavia rilevante, ai fini del decidere: a) la intrinseca gravità e la notevole
reiterazione nel tempo (non meno di 39 episodi perfezionati + 13 tentativi) dei
fatti concussivi (che per il convenuto assumono anche una valenza penale e
disciplinare); b) la rilevante entità (da 1.000 a 4.000 euro per intervento)
delle somme in nero imposte dall’XXX ai numerosi
pazienti; c) la qualifica non minimale rivestita dall’interessato,
ordinario universitario e direttore dell’unità operativa di urologia di
ospedale; d) il delicato ruolo istituzionale dallo stesso assolto; e) il grave contesto in cui gli
spregevoli fatti si sono verificati (approfittamento da parte dell’XXX
dello stato di bisogno vitale dei suoi pazienti e della loro prostrazione
psicologica); f) la piena coscienza da parte del convenuto della valenza di illecito, anche fiscale, della
indebita percezione (v. verbali interrogatorio 21.3.2007; interr. 15.6.07;
interr. 22.6.2007, tutti agli atti); g) la notevole rilevanza mediatica dell’episodio
comprovata da plurimi ritagli di giornale di valenza locale e nazionale agli atti. Né in tale
valutazione equitativa del danno può trascurarsi, per finalità diametralmente
opposte a quelle cui tendeva la difesa del convenuto, la notorietà nazionale ed
internazionale del prof. XXX, comprovata dalla “monografica”
produzione
documentale fatta in questo giudizio dai suoi patroni e tesa a comprovare le
molteplici attività didattiche, formative e di ricerca svolte dal convenuto e i
riconoscimenti scientifici conseguiti: la notorietà e visibilità del prof. XXX,
a differenza di analoghe situazioni illecite aventi come protagonisti oscuri
funzionari di modesta qualifica professionale, rendono ancor più devastante il
ritorno negativo di immagine dell’amministrazione
sanitaria, che risulta enormemente discreditata da tali gravissime condotte poste in essere da
soggetto di chiara fama nazionale e internazionale. A ciò aggiungasi la
assoluta assenza di motivazioni extralavorative o personali (stato di bisogno,
problemi economici, imposizione da parte di sovraordinati, etc.) che avrebbero
potuto occasionare (ma non giustificare) tali reiterati comportamenti
concussivi, posti in essere da soggetto ben remunerato, sia quale autorevole
pubblico dipendente, sia quale affermato professionista, pubblicista e
convegnista. Né può trascurarsi che la suddetta sentenza penale 12.3.2009 della
IV sez del Tribunale di Milano ha altresì condannato l’XXX
anche per abuso d’ufficio continuato (art.81 e 323 c.p.) per aver
indirizzato numerosi pazienti, in occasione di interventi in regime di SSN,
presso la ditta
G. di Cremona, per l’acquisto di protesi peniche
necessarie per l’intervento, ma che in realtà sarebbero state comprese
nella prestazione fornita dal SSN, percependo, dal 2001 al 2006, una
percentuale prima del 10% poi del 20% sul prezzo “in nero” da detta ditta (per un importo di
circa 69.590,71 euro), come confermato dal legale rapp.te S. nel verbale di
sommarie informazioni 8.6.2007 trascritte nella suddetta relazione 18.4.2008 n.
17055 depositata dal nucleo di polizia tributaria di Milano della GdF, agli
atti e da almeno 14 pazienti le cui testuali, inequivoche e concordanti
dichiarazioni accusatorie rese in sede penale risultano nella cennata relazione
della GdF alle pp. 22-24 agli atti. Tali ulteriori e concorrenti gravissimi
episodi, pur non essendo oggetto in questa sede di espressa contestazione per
danno erariale da parte della Procura (cui non sarà preclusa una eventuale
ulteriore iniziativa in tal senso), assumono rilevanza per completare il quadro
del contesto “lavorativo” in cui ha “operato”
il convenuto. Ne consegue, sulla scorta dei sovraesposti argomenti, che ben
superiore all’importo reclamato dalla istante Procura appare il danno
all’immagine arrecato alla p.a. dal convenuto. Tuttavia, a fronte
dell’importo indicato in citazione, che questa Sezione non può modificare in
eccesso, equa e corretta appare la quantificazione in euro 316.350,00 dell’importo
del danno all’immagine cagionato dal convenuto all’amministrazione
sanitaria. Tale somma andrà sottoposta a rivalutazione dalla data di prima divulgazione giornalistica
agli atti ovvero dal 18 marzo 2007 (articolo La Provincia 18 marzo 2007 agli
atti) sino al deposito della presente sentenza. Da detto deposito saranno
dovuti interessi legali sino al saldo effettivo. La palese natura dolosa della
condotta è ostativa all’esercizio del potere riduttivo
dell’addebito, già ritenuto insufficiente da questa Sezione, invocato dai
patroni del convenuto. Inconfigurabile giuridicamente è inoltre la pretesa
valutazione (quale compensazione o a fini riduttivi dell’addebito)
degli asseriti vantaggi, anche in termini di immagine, conseguiti dagli enti
danneggiati, per anni, dalla prestigiosa attività medico-scientifica del prof.
XXX: è agevole replicare che l’espletamento dei propri compiti
istituzionali con
impegno e dedizione da parte di un pubblico dipendente è un obbligo per il
personale “privatizzato” e un dovere per il
personale non depubblicizzato, come il prof. XXX, la cui attività didattica,
scientifica e di ricerca rientra nelle mansioni di qualsiasi professore universitario
doverosamente interessato al proprio aggiornamento, alla crescita della
comunità scientifica di appartenenza ed al miglioramento delle proprie
innegabili capacità professionali, che ben possono avere un doveroso ritorno
economico anche attraverso l’esercizio della libera
professione, che la vigente normativa consente solo a talune categorie di
pubblici dipendenti (quale quella del prof. XXX), purché nel rispetto delle
leggi e purché non si traduca in censurabili illecite percezioni di denaro “in
nero” per espletamento di compiti istituzionali. Le condotte in questa
sede vagliate dovranno altresì essere doverosamente valutate, per la loro
plastica evidenza e per gli evidentissimi riflessi punitivi interni, nella
competente sede disciplinare
sia pubblica (Università di Milano), essendo l’XXX
professore universitario, sia professionale (ordine dei medici di Milano),
essendo il convenuto medico iscritto all’ordine: la sentenza va dunque
trasmessa, per il seguito di competenza, da parte della Cancelleria, a tali due
organi pubblici (Rettore dell’Università di Milano,
Preside Facoltà di Medicina e Presidente degli ordini dei medici di Milano) per
la attivazione dei rispettivi procedimenti. In applicazione della regola della
soccombenza, il
convenuto va condannato comunque al pagamento delle spese di lite, liquidate
come da dispositivo. ...omissis… Commenta | Stampa |
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( da "CittadinoLex"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
Sei in: Prima
Pagina | Ambiente | Testo Viene class="hilite">anche
abolita definitivamente la retroattività della class-class="term">action Il disegno di legge che
segna il ritorno del nucleare (Ddl Senato 1195 14.5.2009) Passa alla Camera per
il definitivo via libera il disegno di legge in materia di industria ed energia
approvato dal Senato il 14 maggio. Il testo segna il ritorno del nucleare e
abolisce definitivamente la retroattività per la class-class="term">action, che si potrà dunque
intraprendere solo per le vicende successive all'entrata in vigore della legge.
In dettaglio per il nucleare il governo dovrà indicare, entro sei mesi dall'entrata
in vigore della legge, i siti per la localizzazione degli impianti di
produzione e di stoccaggio delle scorie. Sarà istituita l'Agenzia per la
sicurezza nucleare, con compiti di regolamentazione, controllo e autorizzazione
ai fini della sicurezza delle attività legate alla produzione di energia
nucleare, compresa la gestione dei rifiuti radioattivi. Per quel che riguarda
invece il settore produttivo, sono previste nuove agevolazioni per le reti
d'impresa e multe più severe e carcere fino a 6 anni per chi pratica la
contraffazione in modo sistematico dei marchi nazionali o esteri. Ripristinati,
poi, i fondi per l'editoria a favore dei giornali di partito e delle
cooperative, grazie ad un aumento di un punto della Robin-tax. Sarà invece meno
cara la benzina nelle regioni in cui sono presenti impianti di estrazione.
Novità, infine, anche per le assicurazione con durata poliennale: per le
polizze stipulate dopo l'entrata in vigore della legge, infatti l'assicuratore,
in alternativa ad una copertura di durata annuale, può proporre una copertura
di durata poliennale a fronte di una riduzione del premio rispetto a quello
previsto per la stessa copertura dal contratto annuale. In questo caso, se il
contratto supera i cinque anni, l'assicurato, trascorso il quinquennio, ha
facoltà di recedere dal contratto con preavviso di sessanta giorni e con
effetto dalla fine dell'annualità nel corso della quale la facoltà di recesso è
stata esercitata.(15 maggio 2009)
( da "Stampaweb, La"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
ROMA Minacciare
le dimissioni ha funzionato. Il ministro Brunetta, dopo gli ultimatum al
governo, può finalmente festeggiare. Il Consiglio dei ministri ha dato questa
mattina il via libera al decreto legislativo per la pubblica amministrazione
che va sotto il nome di "rivoluzione", noto ai più come "decreto
anti-fannulloni". Ora il testo passerà all’esame
delle Camere e della conferenza Stato-Regioni. La meritocrazia che si
introdurrà nella pubblica amministrazione si sentirà nelle differenze in busta
paga. «Solo il 25% dei dipendenti pubblici, e il sindacato è d’accordo,
avrà a disposizione
il 50% di tutte le risorse destinate alla premialità. Non è stato fatto mai
neanche nel privato se non per qualche iniziativa singola», ha detto il
ministro per la Pubblica amministrazione Brunetta nella conferenza stampa a
Palazzo Chigi. «E' un provvedimento che vuole premiare la meritocrazia»
sottolinea il premier Berlusconi. L’obiettivo è
«riconoscere il loro sforzo con compensi economici che si danno a coloro che
lavorano nelle aziende private. Vogliamo che i tre milioni e mezzo di dipendenti pubblici abbiano un morale
diverso e abbiano motivo di essere realizzati e di essere così più positivi nei
confronti dei cittadini». Esce invece dal provvedimento la class="term">class class="term">action
nei confronti di prodotti e servizi della pubblica amministrazione. Il legge
farà parte di un provvedimento ad hoc: «Abbiamo ritenuto opportuno richiedere
un parere al Consiglio di Stato e all’Avvocatura sugli
effetti che può avere la nuova disciplina sul processo amministrativo e sulla
difesa erariale»,
ha spiegato Berlusconi. E lo scorporo delle norme sulle azioni collettive nei
confronti della pubblica amministrazione si è reso necessario anche per
«coordinare la disciplina di questa class="term">class class="term">action
amministrativa con l’altra class="term">class class="term">action
generale che il Senato sta esaminando». Le norme sulla class="term">class class="term">action
per la pubblica amministrazione - ha assicurato il premier - confluiranno in un
«decreto legislativo che sarà adottato a seguito degli approfondimenti,
comunque rispetteremo i termini di scadenza della delega». Il confronto sulla
riforma della pubblica amministrazione varata dal governo «non è una partita
che si gioca tra governo e il sindacato dei dipendenti pubblici ma riguarda
tutto il paese», puntualizza lo stesso Brunetta. per il ministro si tratta di
una riforma che riguarda «i cittadini, i sindacati del settore privati e anche
quelli dei datori di lavoro, come la confindustria». Brunetta conferma di aver
chiesto anche un parere «molto articolato» al Cnel. Il ministro annuncia,
inoltre, che «solo il 25% dei dipendenti pubblici con le nuove norme, e il
sindacato è d’accordo, avrà il 50% delle risorse
pubbliche per la premialità». E sottolinea che «non era mai successo che si distinguesse una parte della
contrattazione: si dava tutto a tutti». Una scelta, fa rilevare, che «non tutte
le imprese private fanno». La conferenza stampa si chiude con un siparietto tra
Brunetta e Berlusconi. Interpellato sulla minaccia di dimissioni da parte del
ministro, il premier ha affermato che «Brunetta ha usato una tattica da
biricchino che l’ha portato a un ottimo risultato».
( da "Giornale.it, Il"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
n. 116 del
2009-05-15 pagina 0 Via libera alla rivoluzione Brunetta sulla P.A. di
Redazione La riforma della Pubblica amministrazione inizia l'iter in parlamento
dopo il via libera del governo. Berlusconi: "Tutte le famiglie saranno
collegate con le istituzioni tramite internet". Il ministro, che nei
giorni scorsi aveva minacciato le dimissioni, è soddisfatto: "Entro due
mesi sarà legge" Roma - Il testo con la riforma della pubblica
ammistrazione, la cosiddetta "rivoluzione Brunetta", inizia il
proprio iter. Lo ha comunicato il presidente del consiglio Silvio Berlusconi,
sottolineando che il provvedimento "verrà sottoposto all’esame
delle Camere, alla Conferenza Stato-Regioni, e al Cnel". "Tutte le famiglie - ha
fatto sapere il premier - potranno tramite internet collegarsi con le
istituzioni. Anche i 3,5 milioni di pubblici dipendenti potranno trarre da
questa rivoluzione motivo per sentirsi realizzati". Brunetta: entro due
mesi sarà legge La riforma della Pubblica amministrazione sarà legge entro
sessanta giorni. Ad assicurarlo è il ministro Renato Brunetta: "Le
commissioni parlamentari di Camera e Senato hanno 60 giorni di tempo. Tutto si
può concludere - afferma Brunetta - entro 60 giorni a partire da lunedì e anche
prima". Il ministro ha poi chiarito che "le premialità non verranno
date a tutti, ma solo ai più meritevoli". Berlusconi: il ministro è
birichino "Non c’è nessun problema, Brunetta ha
adottato una tecnica da birichino che ha avuto i suoi risultati". Lo afferma il premier
nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi parlando della minaccia di
dimissioni avanzata dal ministro della Pubblica amministrazione. Premialità
"Solo il 25% dei dipendenti pubblici, e il sindacato è d’accordo,
avrà a disposizione il 50% di tutte le risorse destinate alla premialità. Non è
stato fatto mai neanche nel privato se non per qualche iniziativa
singola". Brunetta annuncia alla stampa la sua riforma della pubblica
amministrazione,
assicurando che la meritocrazia si sentirà anche nelle differenze in busta
paga. Nei giorni scorsi il ministro della Funzione pubblica aveva minacciato le
dimissioni, ora è soddisfatto per aver incassato il via libera del cdm al
provvedimento. Produttività e trasparenza In particolare, spiega che il
confronto sulla riforma varata oggi con il dlgs sulla produttività e la
trasparenza "non è una partita che si gioca tra governo e il sindacato dei
dipendenti pubblici, ma riguarda tutto il Paese". E ancora: "Questo
provvedimento riguarda i cittadini, i sindacati del settore privato e anche
quelli dei datori di lavoro, come la Confindustria". Il ministro conferma
di aver chiesto anche un parere "molto articolato" al Cnel. Class class="term">action Tra le novità, annuncia
anche che la class="term">class class="term">action
nella pubblica amministrazione "partirà dal primo gennaio 2010",
spiegando l’obbligo, per i dirigenti, di un periodo di
lavoro-studio all’estero presso le organizzazioni internazionali. © SOCIETà EUROPEA
DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Lavoce.info"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
>FS: QUI
L'INFORMAZIONE DERAGLIA di Andrea Boitani e Carlo Scarpa 15.05.2009 La campagna
di comunicazione di Fs racconta che oggi le "Ferrovie dello Stato oggi non
gravano più sulla collettività". La verità è che Fs resta l'ultimo
monopolista non regolato. Dal 2000 in media ha ricevuto in conto corrente circa
3 miliardi di euro all'anno da Stato e Regioni. Oltre naturalmente ai
contributi in conto capitale per la realizzazione della rete ad alta velocità.
Quanto ai biglietti low cost, si tratta di una vera presa in giro. L'aumento
dei prezzi non serve a coprire costi che sono comunque dello Stato. Serve solo
a far quadrare un bilancio. Su alcuni giornali Fs lancia la campagna di
comunicazione sul bilancio del 2008, purtroppo prima che il bilancio sia reso pubblico.
Ma questa campagna di comunicazione grida veramente vendetta, almeno su due
fronti: i contributi pubblici che Fs tuttora riceve copiosi e i prezzi che
pratica. I SOLDI PUBBLICI: UN POZZO ANCORA SENZA FONDO Fs scrive che “Le
Ferrovie dello Stato oggi non gravano più sulla collettività”.
La verità è che dal 2000 in media Fs ha ricevuto in conto corrente circa 3
miliardi di euro all’anno da Stato e Regioni, e il 2008 non è tanto
diverso. Il bilancio di Fs è oggi in utile grazie a questi soldi pubblici. A proposito: era stato in utile
anche dal 2001 al 2003, sempre per le stesse ragioni. È uno scandalo? In linea
di principio no. In Italia si è deciso da parecchi anni che su alcuni servizi
nazionali e regionali il prezzo del biglietto non dovesse coprire i costi, al
fine di favorire il trasporto su ferro rispetto a quello su gomma. La
differenza tra costi e prezzi deve essere coperta dalla fiscalità generale.
Nessuno scandalo, ma perché negarlo? In tali condizioni, avere delle perdite di
bilancio significa avere ricevuto trasferimenti troppo bassi oppure, ma questo
a Fs non fa piacere sentirlo, aver avuto costi troppo alti. Chi assicura il
contribuente italiano che la differenza tra costi e prezzi sia la minima
possibile, cioè che il nostro operatore ferroviario operi ai minimi costi
possibili? Nessuno lo assicura, naturalmente. Ma è bene ricordarlo quando
leggiamo i paginoni pubblicitari di Fs. Oltre tutto, i soldi di cui abbiamo
parlato non sono i soli che Fs riceve. Ci sono anche i contributi in conto capitale,
i prestiti a tasso agevolato, i conferimenti di capitale da
parte dello Stato in quanto azionista, e altro ancora; tanti contributi
giustificati soprattutto, ma non solo, dalla realizzazione della rete ad alta
velocità, i cui costi gravano sulla collettività pur passando attraverso il
bilancio di Fs. Per esempio, nel 2007, lo Stato per gli investimenti ha
trasferito a Fs altri 4,2 miliardi di euro. Quando vedremo le cifre del
2008 sappiamo già che non saranno troppo diverse. Dicono che le Fs “non
gravano più
sulla collettività”? I commenti specifici li faremo non appena
usciranno i bilanci ufficiali. Qui, comunque, non stiamo discutendo se i soldi
trasferiti a Fs siano troppi o troppo pochi. Stiamo additando il fatto che Fs
ha avviato una campagna di comunicazione abbondantemente ingannevole, campagna i cui costi –
pro quota – gravano anche sugli ingannati, cioè i contribuenti.
L’ULTIMO MONOPOLISTA NON REGOLATO Il secondo tema è quello del costo dei
biglietti. Su quelli regionali e su pochissimi servizi nazionali il prezzo è
determinato da una contrattazione tra Fs e diverse autorità pubbliche. Per il
resto (Intercity, Eurostar), Fs si sente libera di fare quello che vuole, e
nessuno le dice nulla. Se questo sia corretto o meno, dipende da un sistema di
norme poco chiaro, pensato per un mondo nel quale le Fs dipendevano in modo
molto stretto dal governo, tanto che non c’era bisogno di
regole scritte e trasparenti. Era comunque ovvio che nulla si sarebbe mosso
senza l’assenso dell’autorità pubblica. Questo mondo non c’è
più. Fs è ormai uno staterello nello Stato, gode di sostanziale autonomia
rispetto a un potere politico sempre più debole. Intendiamoci, nessuna
nostalgia per il pesante clientelismo del passato (che forse in realtà rimane
anche oggi) ma se
il potere politico facesse il suo mestiere e almeno intervenisse sulle
questioni strettamente “Politiche” (con la P
maiuscola) sarebbe meglio. Di recente, poi, Fs ha fatto registrare un buon
successo (dal suo punto di vista). Ad esempio, la maggioranza dei parlamentari italiani si è
convinta che era bene garantire alla stessa Fs un bel prolungamento della
durata dei contratti di servizio regionali in essere o ancora da sottoscrivere:
si passa da un massimo di 9 anni a un minimo di 12 (6 rinnovabili per altri 6).
Poi, Fs ha convinto un manipolo di parlamentari a proporre una deroga alle
norme che prevedono l’affidamento tramite gara degli
stessi servizi ferroviari regionali. Deroga resa giuridicamente possibile
grazie a un regolamento europeo (1370/2007), fortemente voluto dagli interessi
costituiti franco-tedeschi, a cui gli italiani si sono accodati di buon grado.
E così Fs è e rimarrà di fatto un monopolista per il traffico passeggeri (e
anche nelle merci non c’è gran concorrenza) e fa i prezzi e
le politiche di
prodotto di un monopolista interessato solo ai suoi profitti (fatti salvi i
servizi regionali, per i quali le tariffe sono decise dalle Regioni…
per ora). LA PRESA IN GIRO CONTINUA Uno stato di cose a dir poco irritante. E
le ragioni di irritazione sono due. La prima è l’assenza o la presenza
fin troppo servizievole della politica. Da anni si parla di avere nei
trasporti, come già nell’energia, regole chiare e un regolatore
indipendente. E nessuno lo fa. Non il passato governo, che pure lo aveva scritto a chiarissime lettere nel suo
programma, non quello attuale, che non pare nemmeno interessato alla cosa. La
seconda è, di nuovo, il fatto che Fs prenda per il fondelli la gente. Sempre
nella sua campagna di comunicazione, sbandiera i “biglietti
low cost”.
Ma stiamo scherzando? Prima si sopprimono i treni a basso costo. Poi si fanno
esplodere i prezzi anche degli Eurostar. E infine si fa uno sconto su questi
prezzi, e si chiama tutto ciò “un biglietto low cost”. Per
favore… Si dirà: ma il servizio è molto migliore perché ora siamo ad alta velocità.
Vero: peccato che l’intero costo dell’Alta velocità sia
direttamente a carico dello Stato. L’aumento del biglietto non serve a
coprire costi che sono comunque dello Stato. Serve solo a far quadrare un
bilancio. Care
Fs, siete monopolisti. Non avete davanti alcune regole chiare. Non avete
davanti un sistema politico degno di questo nome, e quindi fate quello che
volete. Ma almeno non aggiungete le beffe al danno…
Foto tratta dall'archivio fotografico delle Ferrovie dello Stato
( da "Stampaweb, La"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
ROMA La minacciare
di dimissioni ha avuto l'effetto sperato. Il ministro Brunetta, dopo
l'ultimatum al governo, può tirare un sospiro di sollievo. Il Consiglio dei
ministri questa mattina ha dato il via libera al decreto legislativo per la
pubblica amministrazione che va sotto il nome di "rivoluzione
Brunetta", noto ai più come "decreto anti-fannulloni". Ora il
testo passerà all’esame delle Camere e della conferenza
Stato-Regioni. La meritocrazia che si introdurrà nella pubblica amministrazione
si sentirà nelle
differenze in busta paga. «Solo il 25% dei dipendenti pubblici, e il sindacato
è d’accordo, avrà a disposizione il 50% di tutte le risorse
destinate alla premialità. Non è stato fatto mai neanche nel privato se non per
qualche iniziativa singola», ha spiegato il ministro per la Pubblica amministrazione
Brunetta nella conferenza stampa a Palazzo Chigi. «E' un provvedimento che
vuole premiare la meritocrazia» sottolinea Berlusconi. L’obiettivo
è «riconoscere il loro sforzo con compensi economici che si danno a coloro che lavorano nelle
aziende private. Vogliamo che i tre milioni e mezzo di dipendenti pubblici
abbiano un morale diverso e abbiano motivo di essere realizzati e di essere
così più positivi nei confronti dei cittadini». Esce invece dal provvedimento
la class="term">class
class="term">action nei confronti di
prodotti e servizi della pubblica amministrazione. Il legge farà parte di un
provvedimento ad hoc: «Abbiamo ritenuto opportuno richiedere un parere al
Consiglio di Stato e all’Avvocatura sugli effetti che può avere la nuova
disciplina sul processo amministrativo e sulla difesa erariale», ha spiegato
Berlusconi. E lo scorporo delle norme sulle azioni collettive nei confronti
della pubblica amministrazione si è reso necessario anche per «coordinare la
disciplina di questa class="term">class class="term">action
amministrativa con l’altra class="term">class class="term">action
generale che il Senato sta esaminando». Le norme sulla class="term">class class="term">action
per la pubblica amministrazione - ha assicurato il premier - confluiranno in un
«decreto legislativo che sarà adottato a seguito degli approfondimenti,
comunque rispetteremo i termini di scadenza della delega». Il confronto sulla
riforma della pubblica amministrazione varata dal governo «non è una partita
che si gioca tra governo e il sindacato dei dipendenti pubblici ma riguarda
tutto il paese», puntualizza lo stesso Brunetta. per il ministro si tratta di
una riforma che riguarda «i cittadini, i sindacati del settore privati e anche
quelli dei datori di lavoro, come la confindustria». Brunetta conferma di aver
chiesto anche un parere «molto articolato» al Cnel. Il ministro annuncia,
inoltre, che «solo il 25% dei dipendenti pubblici con le nuove norme, e il
sindacato è d’accordo, avrà il 50% delle risorse pubbliche per
la premialità». E sottolinea che «non era mai successo che si distinguesse una
parte della contrattazione: si dava tutto a tutti». Una scelta, fa rilevare,
che «non tutte le imprese private fanno». La conferenza stampa si chiude con un
siparietto tra Brunetta e Berlusconi. Interpellato sulla minaccia di dimissioni
da parte del ministro, il premier ha affermato che «Brunetta ha usato una
tattica da biricchino che l’ha portato a un ottimo
risultato».
( da "Sestopotere.com"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
class="hilite">Class
Action. Brunetta, per P.A. partirà da 1 gennaio 2010. Codacons, ora il ministro
si dimetta (15/5/2009 15:06) | (Sesto Potere) - Roma - 15 maggio 2009 -
"Ci aspettiamo dimissioni immediate da parte del Ministro della Funzione
Pubblica, Renato Brunetta'. Lo afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi,
dopo la notizia dello slittamento al 2010 della class="term">class class="term">action
per la pubblica amministrazione. "Brunetta, che si è strenuamente battuto
per l'estensione dell'azione collettiva alla P.A.,
deve essere coerente - prosegue Rienzi - Così come pochi giorni fa ha
minacciato le dimissioni se non fosse passato il suo decreto, ora che è stato
battuto sulla class="term">class class="term">action
deve lasciare il proprio incarico'. "Questo Governo, che agisce sotto
l'influenza delle lobby e di Confindustria, ha troppa paura per far passare una
legge importante come quella sull'azione collettiva -
conclude il Presidente Codacons - ciò dimostra l'assenza di qualsiasi
attenzione da parte dell'esecutivo verso i consumatori e i loro diritti,
ritenuti meno importanti di banche, imprese e potentati vari'.
( da "Stampaweb, La"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
NEW YORK Un'azione collettiva è stata avviata contro Google sulla questione della normativa
sui marchi registrati negli Usa. Secondo quanto riporta il New York Times, si
tratta della prima volta in cui una causa del genere è stata intentata dalla
piccola società di software conosciuta con il marchio FirePond per conto di
tutti i titolari di marchi del Texas presso la Corte Federale del Texas.
Tutto nasce dal fatto che Audrey Spangenberg, amministratore delegato della
FirePond, facendo una ricerca su Google col nome della sua azienda, lo ha sì
trovato in cima alla lista dei risultati, ma preceduto a sinistra dalle
inserzioni delle società rivali, che hanno pagato Google per far comparire i
loro messaggi pubblicitari ogni qualvolta qualcuno fa una ricerca col nome
Firepond, un marchio registrato. Quest’ultima ha
contestato le politiche del motore di ricerca. L’accettazione, infatti, da
parte di Google, di queste utilizzazioni concorrenziali dei marchi ha
infastidito molte altre società, incluse American Airlines e Geico, che hanno
però raggiunto
degli accordi con la società fondata da Larry Page e Sergej Brin. + Giappone,
Street View sostituisce le foto "rubate" + Google bloccato, sul blog
le scuse
( da "Lavoce.info"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
>TUTTI I
RISCHI DELLA CLASS ACTION NELLA PA di Luigi Oliveri 15.05.2009 L'azione collettiva contro le inefficienze della pubblica
amministrazione era uno dei pezzi forti della riforma del lavoro pubblico. E'
stato però stralciato con la promessa di vararlo entro gennaio 2010. Il testo
attuale, del resto, è generico e vago. Il rischio è che la class="term">class class="term">action
nella Pa finisca per produrre molta esposizione mediatica e poca sostanza. Con
il corollario di un intasamento senza precedenti delle aule dei tribunali
amministrativi regionali, per l'attivazione di azioni collettive anche
infondate, sull'onda della caccia a ogni costo all'amministrazione sprecona. L’azione collettiva
contro le inefficienze della pubblica amministrazione è uno dei pezzi forti
della riforma del lavoro pubblico, introdotta dalla legge 15/2009, la cosiddetta
legge Brunetta. Mentre da anni si cerca di affermarla class="hilite">class="term">class class="term">action nel suo ambito naturale, la
difesa dei consumatori contro le insidie dei contratti per adesione delle
grandi società di servizi, la strada per la class="term">class class="term">action
nella Pa appare spianata. LEGGE E DECRETO SONO VAGHI In linea di principio, non
vi sarebbe nulla da ridire contro uno strumento finalizzato a consentire ai
cittadini di agire nei confronti dei ritardi o delle inefficienze delle
amministrazioni. Tuttavia, uno sguardo più attento mostra tutti i potenziali
problemi che potrebbero derivare dalla sua attuazione, così come disegnata
dalla legge 15/2009 e dallo schema di decreto legislativo attuativo diffuso da
Palazzo Vidoni. Sono del tutto inafferrabili i presupposti concreti per
attivare l’azione. La legge prevede che cittadini
singoli o associazioni possano attivarsi se dalle inefficienze gestionali
consegua “la lesione di interessi giuridicamente rilevanti per una pluralità di utenti o consumatori”.
Risulta macroscopica la vaghezza del presupposto. La legge, ma anche lo schema
di decreto legislativo, non definisce in alcun modo quali siano gli interessi
giuridicamente rilevanti e in cosa consista la loro lesione. I rischi di simile genericità sono piuttosto
rilevanti. Il primo, sullo stretto piano giuridico, è demandare integralmente
al giudice amministrativo, sarà il Tar ad occuparsi della class="term">class class="term">action,
la determinazione per via giurisprudenziale dei criteri per l’azione.
Ci vorranno anni: ce ne sono voluti quindici perché i giudici amministrativi
concordassero una linea interpretativa univoca sul concetto di interesse
giuridicamente rilevante ai fini della tutela del diritto di accesso agli atti
amministrativi.
Sul piano pratico, si presenta il rischio dell’utilizzo
strumentale della
class="term">class
class="term">action, allo scopo di fare
pressioni esterne sulla gestione. Basti pensare all’esempio
di funzioni pubbliche di vigilanza come quelle esercitate dall’ispettorato
del lavoro:se un insieme di aziende concorda di attivare la class="term">class class="term">action
per interdire l’attività ispettiva di qualche scrupoloso
ispettore, il gioco si può dire fatto. Anche se nel merito, infatti, l’azione si rivelasse infondata,
basterebbe rendere pubblica la diffida che deve precedere il ricorso al Tar,
per creare il “caso” e osteggiare l’azione
amministrativa. Costringendo gli uffici a complesse attività di istruttoria per
considerare infondate le pretese strumentali. Tanto più complesse, perché la class="term">class class="term">action prende di mira come
responsabili solo i dirigenti delle amministrazioni pubbliche, come se le
eventuali disfunzioni amministrative non fossero comunque conseguenza di linee
politiche e strategiche determinate dagli organi di governo. I quali, però, non
sono assolutamente presi in considerazione tra i possibili responsabili. Che la
class="term">class
class="term">action possa risolversi in
uno strumento di pressione senza alcuna effettiva utilità per i cittadini, del
resto, lo dimostrano altri fattori. Il primo è la “gogna
mediatica”: infatti, laddove a seguito della diffida
l’amministrazione non modifichi la propria organizzazione entro il termine
di un anno, come prevede lo schema di decreto attuativo, i cittadini possono agire in
giudizio e il Tar dovrà dare pubblicità al ricorso (prima ancora che sia
deciso) sui media. Lo stesso termine previsto di un anno per adeguarsi alla
diffida appare una mera forma. Infatti, appare eccessivamente lungo se la class="term">class class="term">action fosse fondata su
disfunzioni gestionali e organizzative di dettaglio, come il mancato rispetto
dei termini di procedimenti amministrativi; ma, apparirebbe solo formalistico,
se oggetto dell’azione fossero le conseguenze di un
dissesto finanziario, per risolvere il quale occorrerebbe ben più di questo
arco di tempo. In ogni caso, la class="term">class class="term">action
nella Pa non prevede alcun diretto beneficio in capo a chi la attiva, a
differenza dell’azione collettiva prevista nel
campo dei servizi e del commercio. Al più, la sentenza del giudice può ordinare
all’amministrazione accusata di attuare le misure per rimediare alle
inefficienze (come se i giudici potessero sostituirsi alle amministrazioni nelle scelte di
merito organizzativo) o a nominare un commissario ad acta. Insomma, molta
esposizione mediatica e immagine e poca sostanza. E il rischio di un
intasamento senza precedenti delle aule dei tribunali amministrativi regionali,
derivante dall’attivazione di azioni collettive anche
infondate, sull’onda della caccia all’amministrazione sprecona a ogni
costo.
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
L'Italia torna al
nucleare. È questa la principale novità che arriva con il disegno di legge
Sviluppo. Ma cambiano anche norme in materia di carburanti, made in Italy e
consumatori. E ancora, la «Robin Tax» diventa più salata per finanziare un
fondo per l'class="hilite">editoria e
arriva la class="term">class
class="term">action senza retroattività.
Il punto chiave del testo approvato ieri in Senato, e ora al passaggio
definitivo alla Camera, è il nucleare. Entro sei mesi dall'approvazione
definitiva saranno individuati i criteri per localizzare i siti delle centrali,
le modalità di stoccaggio dei rifiuti radioattivi, le norme la sicurezza e le
misure compensative per le popolazioni più vicine alle strutture.
( da "KataWeb News"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
P.A.: P.Chigi, class="term">class class="term">action non ora, ma specifico dlgs
15 maggio 2009 alle 19:11 — Fonte: repubblica.it — 0 commenti Il Presidente del
Consiglio, al termine del Consiglio dei Ministri, insieme al Ministro Brunetta
ha rilasciato una dichiarazione con la quale ha sottolineato che: 1. il
Consiglio dei Ministri ha esaminato nella scorsa seduta anche le norme
presentate dal Ministro Brunetta per istituire la cosiddetta class="term">class class="term">action
nei confronti della pubblica amministrazione e dei concessionari di servizi
pubblici e ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto; 2. a questo riguardo
è stato, però, ritenuto opportuno acquisire preliminarmente il parere del
Consiglio di Stato e dell'Avvocatura dello Stato sui riflessi che la nuova
azione avrà sul processo amministrativo e sulla difesa erariale; 3. AGI
( da "RomagnaOggi.it"
del 15-05-2009)
Argomenti: Class Action
15 maggio 2009 -
17.50 (Ultima Modifica: 15 maggio 2009) Forlì, elezioni. Rondoni: "Farò
l'assessorato al centro storico" "L'idea dell'istituzione
dell'assessorato al centro storico, al di là dell'evidente incompatibilità con
la riduzione del numero degli assessori, per me prioritaria, ha il limite di
non contenere alcuna proposta concreta, e, soprattutto, di presentarsi slegato
dal complesso del tema, che non è solo urbanistico ma anche sociale, economico,
ambientale": è quanto spiega Roberto Balzani, candidato sindaco del Pd e
del centro-sinistra, in risposta all'idea avanzata da Rondoni. "La
soluzione dell'annosa questione del centro storico - prosegue Balzani -
dev'essere un punto qualificante per l'intera amministrazione, e costituire quindi il prodotto dell'azione collettiva della giunta. Noi abbiamo
chiaro il nostro obiettivo: fare di Forlì una città dell'Europa civile e
moderna, con ampie zone pedonali, comodi parcheggi per i residenti e per il
commercio, percorsi ciclabili diffusi fino alla periferia e ai sobborghi, potenziamento
della mobilità pubblica. I casi di successo, in Europa, sono molti:
basta studiarli e cercare d'importarne i modelli. Ma tutto ciò non funzionerà
mai se i cittadini non crederanno in questa "visione" della città: il
che è possibile attraverso la partecipazione e lo stimolo, fin dalle più
giovani generazioni, di un più alto senso civico, continua Balzani, proponendo
la sua ricetta. E riallacciandosi al tema sollevato dal presidente Napolitano
ieri, sul 'No alla retorica xenofoba', il candidato sindaco per il
centro-sinistra Roberto Balzani aggiunge: "Il monito del Capo dello Stato
contro le tendenze xenofobe e razziste emergenti nel nostro paese non può
essere rubricato nella categoria delle paterne reprimende mosse da un anziano
signore ben educato. Napolitano mette in evidenza una deriva pericolosa, di cui
ci accorgiamo anche qui, a Forlì, nel corso delle presente campagna
elettorale". Conclude Balzani: "è vero che i principali candidati
alla carica di sindaco cercano di mantenere i toni il più possibile bassi e di
evitare scontri ideologici francamente inutili. Ciò non toglie - prosegue - che
vi siano forze che stanno tentando d'inquinare il sereno confronto sui
programmi e sui progetti. E quelle forze stanno a destra, là dove la cultura
dell'esclusione, del capro espiatorio e dell'evocazione strumentale delle paure
collettive alligna di preferenza. Invito formalmente - conclude Roberto Balzani
- anche Alessandro Rondoni a condividere con me il messaggio del Capo dello
Stato"
( da "Corriere.it"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Il premier:
«Tattica birichina con ottimi risultati» Via libera alla «rivoluzione Brunetta»
Rientra la minaccia di dimissioni Dal Cdm l'ok al decreto anti-fannulloni, per
il quale il ministro aveva detto di esser pronto a lasciare l'esecutivo ROMA -
«Brunetta? Ha usato una tattica da birichino, ma ha ottenuto un ottimo risultato».
Silvio Berlusconi non se la prende con il ministro della Pubblica
amministrazione, che aveva minacciato le dimissioni qualora non fosse stato
approvato il testo per la riforma della Pubblica amministrazione. Minaccia
rientrata, visto che alla fine il Consiglio dei ministri ha dato il via libera.
Il provvedimento sarà presentato alle Camere lunedì. Prima del via libera
definitivo, previsto per fine giugno, il ministro ha indicato come essenziale
l'esame di Cnel, sindacati e Conferenza Stato-Regioni. BERLUSCONI - Il
presidente del Consiglio ringrazia il ministro parlando di «rivoluzione
Brunetta». «Si tratta di una grande riforma - ha spiegato Berlusconi - che
ammodernerà il sistema delle famiglie italiane e le imprese. Da casa con il
proprio computer si potranno collegare nei siti delle istituzioni e fare le
pratiche che oggi si fanno negli uffici». «Non solo: viene introdotta la
meritocrazia - ha rivendicato il premier - così gli impiegati pubblici saranno
motivati perché si vedono riconosciuti compensi economici che normalmente si
danno a chi lavora nel privato. Questo è il nostro fine: far sì che 3,5 milioni
di persone che lavorano nella P.A. non abbiano un morale diverso da chi lavora
nel privato, e siano più motivati nel rapporto con i cittadini». class="hilite">CLASS ACTION - Dal canto suo,
Brunetta ha annunciato che la class="term">class class="term">action
nella pubblica amministrazione «partirà dal primo gennaio 2010». «È la prima
volta - ha sottolineato - che si introduce l'azione collettiva
nella pubblica amministrazione». Quanto ai tempi, Brunetta ha spiegato che
«occorrerà dare vita agli standard della PA nei prossimi mesi». SCONTRO
BRUNETTA-LANZILLOTTA - Proprio su questo tema, è però polemica con il Pd. «Il
Ministro Brunetta - afferma Linda Lanzillotta - cede alle resistenze della
burocrazia e alle pressioni lobbistiche dei concessionari dei servizi pubblici.
Rinuncia alla class="term">class class="term">action
che lui stesso aveva indicato come la rivoluzione che avrebbe finalmente
tutelato i cittadini nei confronti dei soprusi delle amministrazioni e di tutti
coloro che erogano servizi pubblici. Come un punto chiave della sua
'rivoluzione'. Ma, nonostante gli annunci, a dimettersi il Ministro non ci
pensa per nulla. No, caro Ministro. Speravamo che avrebbe avuto più coerenza e
più coraggio. Ma così non è stato». Immediata la replica: «La Lanzillotta ha
perso un'altra occasione. Invece che fare della sterile polemica, valuti i
fatti. I fatti sono che, come da impegno del presidente del Consiglio Berlusconi,
l'azione collettiva nel settore pubblico entrerà in
vigore dal primo gennaio 2010». «Che il relativo schema di decreto legislativo
-prosegue Brunetta- è già predisposto e sarà mandato al Consiglio di Stato nei
prossimi giorni e che sulla base di questo parere il secondo decreto
legislativo comincerà il suo iter parlamentare probabilmente già prima della
pausa estiva. Nessun cedimento, solo volontà di fare presto e bene». stampa |
( da "Cittadino, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
La riforma al
via, Brunetta la spunta Silvio: «Birichino» ROMA La meritocrazia arriverà entro
l'estate tra gli uffici della pubblica amministrazione. Il decreto legislativo
che attua la riforma anti-fannulloni lunedì sarà alle Camere e nel giro di due
mesi diventerà operativo. Rientra dunque la minaccia di dimissioni del ministro
per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta. «Non c'é nessun problema - ha
detto il premier Silvio Berlusconi in una conferenza stampa a Palazzo Chigi
confermando la stima per il ministro - Brunetta ha adottato una tecnica da
birichino che ha avuto i suoi risultati». Il decreto legislativo che introduce
il merito e la premialità nella pubblica amministrazione resta però, al
momento, orfano della class action che comunque - è stato assicurato da
Brunetta - partirà dal primo gennaio 2010». «Abbiamo ritenuto di dover acquisire
il parere del Consiglio di Stato e dell'Avvocature - ha sottolineato Berlusconi
- per sapere quali sono i riflessi che questa norma può avere sul processo
amministrativo. Abbiamo poi ritenuto di dover intervenire nel testo per
coordinarlo con quello generale sulla class action» per il settore privato
contenuta nel disegno di legge Sviluppo approvato dal Senato e ora all'esame
della Camera.Berlusconi, illustrando la riforma Brunetta, parla di
«rivoluzione» e sottolinea come l'obiettivo sia «riconoscere lo sforzo dei
dipendenti pubblici con compensi economici che si danno a coloro che lavorano
nel privato. Vogliamo che i dipendenti pubblici abbiano un morale diverso e
abbiano motivo di essere realizzati e di essere così più positivi nei confronti
dei cittadini». Il timing è segnato dallo stesso Brunetta: «Penso che tutto
possa essere approvato entro 60 giorni a partire da lunedì, quando il
provvedimento sarà trasmesso alle Camere. Intendo avere assolutamente l'accordo
con la Conferenza Stato-Regioni. Chiederemo poi un parere articolato del Cnel».
Prima dell'ultimo passaggio in Consiglio dei ministri «sentiremo il sindacato
ai più alti livelli, tra fine giugno e inizi di luglio», dice Brunetta
chiedendo a Berlusconi un coinvolgimento in prima persona.Brunetta cita alcuni
esempi del nuovo corso che si vedrà tra le scrivanie degli statali: dagli stage
all'estero dei dirigenti alle risorse premiali concentrate essenzialmente sui
più bravi. «Solo il 25% dei dipendenti pubblici, e il sindacato è d'accordo,
avrà a disposizione il 50% di tutte le risorse - rileva Brunetta - destinate
alla premialità. È una cosa mai accaduta». Per la class action si registra
invece un rinvio motivato sia dalla necessità di acquisire i pareri di
Avvocatura e Consiglio di Stato sia dalla necessità «di dare vita agli standard
della p.a.». Comunque il ministro sembra avere già in testa
questo secondo decreto legislativo: «Arriverà in autunno, sarà di sei articoli
e sarà coerente con quanto le Camere avranno definito in termini di azione collettiva per il settore privato». Ma
le motivazioni addotte non convincono né l'opposizione né le associazioni dei
consumatori. (Ansa)
( da "Repubblica, La"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
class="hilite">Pagina 1 -
Prima Pagina Il provvedimento varato dal Cdm ora va in aula. Slitta la class="term">class class="term">action Fannulloni, via alla
riforma premi solo ai più efficienti SEGUE A PAGINA 22
( da "Repubblica, La"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Pagina 33 -
Commenti SE IL DIRIGENTE NON HA OBIETTIVI (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA)
Comprensibile che i cittadini, che hanno sperimentato sulla loro pelle le
inefficienze dei nostri servizi pubblici, siano più che mai attenti al
funzionamento di chi gestisce questa enorme montagna di risorse. Il Ministro
Brunetta ha avuto il pregio di captare queste legittime preoccupazioni.
Complice l´immobilismo del ministero dell´Economia, è riuscito a trasformare un
dicastero marginale in passate legislature in un ministero di primaria
importanza. Negli ultimi 12 mesi Brunetta ha mobilitato l´opinione pubblica con
una fitta serie di annunci e di risultati ad effetto. La battaglia contro
l´assenteismo è stata combattuta senza esclusione di colpi (al punto da
decurtare la paga ai dipendenti ricoverati in ospedale per interventi
chirurgici), ma portando a casa risultati importanti. Si può discutere sui
metodi draconiani e sulle percentuali, ma è indubbio che il ricorso alle
assenze retribuite nel pubblico impiego, sin qui nettamente superiore che nel
settore privato, sia stato ridotto, il che è sicuramente una buona notizia per
i contribuenti. Ora il Ministro si è messo in testa di passare dagli annunci e
dagli interventi ad effetto alle riforme vere e proprie. Bene. Sarebbe la prima
vera riforma di questo governo, che sin qui ha scelto di non scegliere di
fronte al precipitare di una crisi che vede l´Italia continuare a far peggio
degli altri, come certificato proprio ieri da Eurostat. Bisogna approfittare
della recessione per fare quelle riforme che non si riescono a fare in
condizioni normali. Al tempo stesso, a più di 15 anni dal primo tentativo di
riformare la PA, non possiamo permetterci nuovi fallimenti. Nel riformare la PA
non si può continuare a schierare l´opinione pubblica contro i dipendenti
pubblici, come fatto a più riprese in questi mesi. Al contrario bisogna
lavorare col cesello su incentivi, carriere e trasparenza. Il grosso delle
misure prese nel decreto intraprende una strada diversa. Vengono istituiti una
pluralità di nuclei di valutazione che dovrebbero essere sulla carta esterni
alle amministrazioni (quindi nuova burocrazia creata) accreditati a loro volta
da una nuova autorità indipendente. Si scavalcano i tanto vituperati dirigenti
pubblici (Brunetta è stato in questi giorni applaudito fragorosamente da una
platea di dipendenti pubblici quando li ha aizzati parlando di un "pesce
che puzza dalla testa"). Si stabiliscono anche rigidamente le regole di
distribuzione dei premi che dovranno essere dati ai singoli in ciascuna
amministrazione: a un quarto di loro verrà dato il 100% del premio, a un altro
quarto non verrà dato nulla, mentre il restante 50% dei dipendenti si prenderà
il premio a metà. Dato che si tratta di somme consistenti, che molte
amministrazioni sono piccole (attorno ai 10 dipendenti) e che è molto difficile
misurare la produttività del singolo, è prevedibile che questi premi verranno
alla fine assegnati a rotazione: Tizio li prende quest´anno, Caio il prossimo e
Sempronio fra due, magari determinando l´ordine con una bella lotteria. class="hilite">Altro esempio è la class="term">class class="term">action, azione collettiva
contro le inefficienze della pubblica amministrazione, che prefigurava la gogna
mediatica (pubblicità sui giornali ancora prima del giudizio) delle
amministrazioni coinvolte. è stata rimossa in extremis dal decreto, ma è
emblematica del metodo seguito nel ridisegnare la PA. Era prevista nel caso di
«lesione di interessi giuridicamente rilevanti per una pluralità di utenti o
consumatori», una formulazione talmente generica da poter essere usata come
strumento di pressione contro le amministrazioni che pestano i piedi a qualcuno
e da offrire lunghi anni di lavoro (speriamo con poche assenze retribuite) ai
Tar. Il punto debole della riforma è nel non operare sugli incentivi dei
dirigenti pubblici, trasformandoli in esecutori di decisioni prese da autorità
dipendenti o tribunali e imponendo regole che, comunque, nel giro di qualche
anno, saranno del tutto inefficaci. Per incentivare i dirigenti bisogna
innanzitutto valutare le amministrazioni di cui sono a capo. Per farlo ci
vogliono obiettivi misurabili che può fissare il politico senza mettere di
mezzo nuova burocrazia. Devono essere grandezze che sono sotto il controllo
della PA, di cui dunque i singoli dirigenti sono responsabili. Ad esempio, si
possono stabilire obiettivi in termini di presenza sul territorio della
Pubblica Sicurezza, speriamo non solo per fare le ronde alle ronde di quartiere.
In altri casi l´impegno profuso dalle singole amministrazioni è meno visibile
ai cittadini. Ma non per questo non si possono definire indicatori (ad esempio
l´agenzia delle entrate di Trento utilizza il numero di controlli eseguiti,
pesati in base allo sforzo richiesto per diverse tipologie di controlli) e
rendere di pubblico dominio i risultati raggiunti dalle singole
amministrazioni. Saranno queste amministrazioni, prima ancora dei singoli, ad
essere premiate nel caso di raggiungimento degli obiettivi, non necessariamente
solo con incrementi dello stipendio, ma anche attrezzature. In caso contrario,
non verrà concesso alcun premio ad alcun membro di quella amministrazione: nel
decreto Brunetta, invece, vengono comunque attribuiti i premi, anche alle amministrazioni
inefficienti. Incentivi per i singoli potranno poi essere definiti
principalmente in termini di carriere, dato che i posti pubblici durano a
lungo. Bene perciò ricostruire le carriere fissando regole rigide, questo sì,
per i passaggi di grado. A quel punto il dirigente locale sarà costretto a
valutare i singoli prefigurando potenziali avanzamenti di carriera che, per il
bene della struttura, non possono riguardare tutti. Dovrà fare bene queste
valutazioni perché è chiamato a rispondere dei risultati raggiunti dall´unità
che dirige. Insomma bene che ognuno si prenda le sue responsabilità. A partire
dal Governo che deve dirci quali sono gli obiettivi dei diversi rami della PA e
offrirci una mappatura degli esuberi.
( da "Secolo XIX, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Via al decreto
anti-fannulloni la riforma della pubblica amministrazione Sì del Consiglio dei
ministri a Brunetta, rientra la minaccia di dimissioni. Il premier: birichino
Roma. Dimissioni sventolate e rimesse in tasca a obiettivo raggiunto. Renato
Brunetta ha vinto la battaglia all'interno del Consiglio dei ministri. La sua
"rivoluzione" si farà nonostante le resistenze di qualche collega
(Giulio Tremonti in primis). La meritocrazia sbarcherà entro l'estate negli
uffici della pubblica amministrazione. Il decreto legislativo che attua la
riforma anti-fannulloni lunedì sarà alle Camere e nel giro di due mesi
diventerà operativo. Brunetta, quindi, resta ben ancorato alla sua poltrona.
«Non c'è nessun problema - ha detto il premier Silvio Berlusconi confermando la
stima per il ministro - Brunetta ha adottato una tecnica da birichino che ha
avuto i suoi risultati». Il decreto legislativo che introduce il merito e la
premialità nella P.a. resta però, al momento, class="hilite">orfano
della class="term">class
class="term">action «che comunque - ha
assicurato Brunetta - partirà dal primo gennaio 2010». Perché questo rinvio?
«Abbiamo ritenuto di dover acquisire il parere del Consiglio di Stato e
dell'Avvocatura - ha spiegato Berlusconi - per sapere quali sono i riflessi che
questa norma può avere sul processo amministrativo. Abbiamo poi ritenuto di
dover intervenire nel testo per coordinarlo con quello generale sulla class="term">class class="term">action» per il settore privato,
contenuto nel disegno di legge Sviluppo approvato dal Senato e ora all'esame
della Camera. Berlusconi, illustrando la riforma Brunetta, ha parlato di
«rivoluzione» e sottolineato come l'obiettivo sia «riconoscere lo sforzo dei
dipendenti pubblici con compensi economici che si danno a coloro che lavorano
nel privato. Vogliamo che i dipendenti pubblici abbiano un morale diverso e
abbiano motivo di essere realizzati e di essere così più positivi nei confronti
dei cittadini» ha concluso il premier. I tempi sono scanditi dal ministro
Brunetta: «Penso che tutto possa essere approvato entro 60 giorni a partire da
lunedì, quando il provvedimento sarà trasmesso alle Camere. Intendo avere
assolutamente l'accordo con la Conferenza Stato-Regioni. Chiederemo poi un
parere articolato del Cnel». Prima dell'ultimo passaggio in Consiglio dei
ministri «sentiremo il sindacato ai più alti livelli, tra fine giugno e inizi
di luglio», ha poi aggiunto Brunetta chiedendo a Berlusconi un coinvolgimento
in prima persona. Il ministro ha citato alcuni esempi del nuovo corso che si
vedrà tra le scrivanie degli statali: dagli stage all'estero dei dirigenti alle
risorse premiali concentrate essenzialmente sui più bravi. «Solo il 25% dei
dipendenti pubblici, e il sindacato è d'accordo, avrà a disposizione il 50% di
tutte le risorse destinate alla premialità - ha sottolineato Brunetta -. È una
cosa mai accaduta». I punti cruciali della "rivoluzione" sono la
premiazione del merito, la valutazione delle performance, la
responsabilizzazione dei dirigenti e nuove regole per la contrattazione collettiva con la riduzione a due comparti di
contrattazione. Ma il disegno di legge prevede anche una stretta su
provvedimenti disciplinari e sanzioni, con un catalogo di infrazioni
particolarmente gravi per le quali è previsto il licenziamento. Per quanto
riguarda la meritocrazia, è cancellata la distribuzione a pioggia di benefici.
Le nuove norme puntano infatti a una distribuzione degli incentivi economici e
di carriera più selettivi. Non più del 25%-30% dei dipendenti potrà beneficiare
del trattamento accessorio nella misura massima, e non più della metà potrà
goderne in misura ridotta al 50%, mentre ai lavoratori meno meritevoli non sarà
corrisposto alcun incentivo. Per la valutazione delle performance una apposita
commissione verrà istituita entro il 30 settembre 2009. Capitolo dirigenti. Si
rafforza la loro responsabilità e il loro potere di gestione delle risorse
umane, anche per quanto concerne l'attribuzione dei premi. Avranno nuovi
strumenti ma saranno sanzionati, anche economicamente, se non svolgeranno bene
il proprio lavoro. Altro nodo importante quello di licenziamenti, assenze e
sanzioni. Per il controllo delle assenze sono confermate le misure introdotte
lo scorso anno e sono previsti vari tipi di sanzioni per i casi di false
attestazioni di presenze o di falsi certificati medici: licenziamento
disciplinare e obbligo del risarcimento del danno e creazione di una specifica
fattispecie di reato per il dipendente stesso e per gli eventuali
"complici", compreso il medico. Per il medico c'è anche la radiazione
dall'albo professionale. Per la class="term">class class="term">action
il decreto legislativo «arriverà in autunno, sarà di sei articoli e sarà
coerente con quanto le Camere avranno definito in termini di azione collettiva per il settore privato» ha precisato Brunetta. Ma
il rinvio non convince né l'opposizione né le associazioni dei consumatori. Se
Linda Lanzillotta del Pd accusa il ministro di «cedere alle resistenze della
burocrazia e alle pressioni lobbistiche dei concessionari dei servizi
pubblici», il Codacons parla senza mezzi termini di «Brunetta sconfitto» e
aggiunge: «Ci aspettiamo dimissioni immediate». Ma anche sulla riforma della
Pubblica amministrazione il centrosinistra è critico. «Serve un piano
industriale serio, mentre l'idea di riforma della destra è un richiamo
all'ordine che comprende sempre un insulto» ha attaccato Pier Luigi Bersani,
responsabile economico del Pd. Al governo «non importa sapere che cosa faccia
davvero un ufficio, importa che si possa descriverlo come un insieme di buoni e
di cattivi» ha aggiunto Bersani. Secca la replica di Brunetta: «Bersani
dovrebbe esercitarsi nel ragionevole sforzo di studiare prima di emettere
giudizi. Per aiutarlo a recuperare sull'arretrato, gli abbiamo appena inviato
tutta la documentazione». Bruno Lugaro lugaro@ilsecoloxix.it 16/05/2009 grafici
IL SECOLO XIX 16/05/2009 I VOTI AI MANAGER 16/05/2009 LA RESPONSABILITÀ
16/05/2009 LEALTÀ E DISCIPLINA 16/05/2009 IL CITTADINO-CLIENTE 16/05/2009 I
PUNTI CHIAVE DELLA RIVOLUZIONE 16/05/2009 bersani (pd)«Nella loro idea la
riforma è un richiamo all'ordine che comprende sempre un insulto» 16/05/2009
( da "Libertà" del
16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Festa col profumo
di primavera Bancarelle, musica e gastronomia tra i colorati stand floreali di
ALESSIA STRINATI MONTICELLI - Si apre oggi, sabato, la 38ª edizione della Fiera
dei fiori, tradizionale manifestazione della Bassa piacentina, che per due
giorni animerà le vie del centro storico di Monticelli. Ad organizzare
l'edizione 2009 della fiera, sono la Proloco, il Comune di Monticelli, l'Avis,
l'Aido, gli Alpini, la Protezione civile "Omega" e il Gruppo culturale
mostre. La manifestazione prende il via nel pomeriggio con un'iniziativa
sportiva: il cicloraduno organizzato da Avis e Aido, il cui ritrovo è previsto
per le 14.30. Alle 16 sarà invece inaugurato lo stand floreale gestito dalla
Proloco, che ogni anno offre ai visitatori svariati esemplari di fiori, oltre
allo storico geranio a cui in origine era dedicata la manifestazione. Alle 19
aprirà anche lo stand gastronomico dell'Avis, i cui volontari prepareranno
gustose specialità. Seguirà, alle 21, lo spazio per la musica dedicata ai
giovani, con il concerto del gruppo monticellese Pennyweisse. La fiera entrerà
ovviamente nel clou domani, domenica 17. La giornata si aprirà alle 9.30 con
l'inaugurazione ufficiale della fiera, a cui prenderanno parte autorità civili
e militari. Contemporaneamente sarà aperto lo stand della mostra "Passo
dopo passo... 50 anni di storia insieme", che ripercorrerà le tappe
salienti dell'Avis di Monticelli, gruppo che proprio quest'anno festeggia il
mezzo secolo di vita. Alle 16 un nuovo appuntamento gastronomico con la torta
fritta cotta dall'Avis. Alle 18 un'occasione per festeggiare in compagnia: un
happy hour in musica, organizzato in collaborazione con il Corpo bandistico
monticellese. Nelle sale e nel cortile della Rocca si svolgeranno per tutta la
giornata varie mostre, gratuite e aperte a tutti. La prima è D-Istanti, di
Martina Peloponesi, la seconda "I drammi del mare: 1899-1927" della
Domenica del Corriere, la terza sarà la sesta edizione della mostra-mercato "Artisti
artigiani nel castello", la quarta "Fotografare
il Po e la sua gente" di Davide Magri, la quinta "Il Po dei
Savoia", la sesta la collettiva "Inter-Azioni", la settima "Disegnare a
pennarello e a pastello" di Giuseppe Fornasari, l'ottava
"Impronte", una collettiva di arte contemporanea. Davanti all'istituto comprensivo funziona
lo stand gastronomico di Alpini e Protezione civile. Alle 21, infine,
appuntamento con la tombola organizzata dall'Aido. In aggiunta, ci saranno
bancarelle per le vie del paese e un luna park. Per bambini e genitori, infine,
racconti e storie con "Favole in festa". 16/05/2009
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Pagina 21 - Udine
L'ultimo monopolista non regolato? Le Fs Dibattito di ANDREA BOITANI e CARLO
SCARPA * Su alcuni giornali Ferrovie dello Stato, ovvero Fs, lancia la campagna
di comunicazione sul bilancio del 2008, purtroppo prima che il bilancio sia
reso pubblico. Ma questa campagna di comunicazione grida veramente vendetta,
almeno su due fronti: i contributi pubblici che Fs tuttora riceve copiosi e i
prezzi che pratica. Fs scrive che «Le Ferrovie dello Stato oggi non gravano più
sulla collettività». La verità è che dal 2000 in media Fs ha ricevuto in conto
corrente circa 3 miliardi di euro l'anno da Stato e Regioni, e il 2008 non è
tanto diverso. Il bilancio di Fs è oggi in utile grazie a questi soldi
pubblici. A proposito: era stato in utile anche dal 2001 al 2003, sempre per le
stesse ragioni. È uno scandalo? In linea di principio no. In Italia si è deciso
da parecchi anni che su alcuni servizi nazionali e regionali il prezzo del
biglietto non dovesse coprire i costi, al fine di favorire il trasporto su
ferro rispetto a quello su gomma. La differenza tra costi e prezzi deve essere
coperta dalla fiscalità generale. Nessuno scandalo, ma perché negarlo? In tali
condizioni, avere delle perdite di bilancio significa avere ricevuto
trasferimenti troppo bassi oppure, ma questo a Fs non fa piacere sentirlo, aver
avuto costi troppo alti. Chi assicura il contribuente italiano che la
differenza tra costi e prezzi sia la minima possibile, cioè che il nostro
operatore ferroviario operi ai minimi costi possibili? Nessuno lo assicura,
naturalmente. Ma è bene ricordarlo quando leggiamo i paginoni pubblicitari di
Fs. Oltre tutto, i soldi di cui abbiamo parlato non sono i soli che Fs riceve.
Ci sono anche i contributi in conto capitale, i prestiti a tasso agevolato, i conferimenti di capitale da parte dello Stato in quanto
azionista, e altro ancora; tanti contributi giustificati soprattutto, ma non
solo, dalla realizzazione della rete ad alta velocità, i cui costi gravano
sulla collettività pur passando attraverso il bilancio di Fs. Per esempio, nel
2007, lo Stato per gli investimenti ha trasferito a Fs altri 4,2 miliardi di
euro. Quando vedremo le cifre del 2008 sappiamo già che non saranno
troppo diverse. Dicono che le Fs «non gravano più sulla collettività»? I
commenti specifici li faremo non appena usciranno i bilanci ufficiali. Qui,
comunque, non stiamo discutendo se i soldi trasferiti a Fs siano troppi o
troppo pochi. Stiamo additando il fatto che Fs ha avviato una campagna di comunicazione
abbondantemente ingannevole, campagna i cui costi - pro quota - gravano anche
sugli ingannati, cioè i contribuenti. Il secondo tema è quello del costo dei
biglietti. Su quelli regionali e su pochissimi servizi nazionali il prezzo è
determinato da una contrattazione tra Fs e diverse autorità pubbliche. Per il
resto (Intercity, Eurostar), Fs si sente libera di fare quello che vuole, e
nessuno le dice nulla. Se questo sia corretto o meno, dipende da un sistema di
norme poco chiaro, pensato per un mondo nel quale le Fs dipendevano in modo
molto stretto dal governo, tanto che non c'era bisogno di regole scritte e
trasparenti. Era comunque ovvio che nulla si sarebbe mosso senza l'assenso
dell'autorità pubblica. Questo mondo non c'è più. Fs è ormai uno staterello
nello Stato, gode di sostanziale autonomia rispetto a un potere politico sempre
più debole. Intendiamoci, nessuna nostalgia per il pesante clientelismo del
passato (che forse in realtà rimane anche oggi), ma se il potere politico
facesse il suo mestiere e almeno intervenisse sulle questioni strettamente
"Politiche" (con la P maiuscola) sarebbe meglio. Di recente, poi, Fs
ha fatto registrare un buon successo (dal suo punto di vista). A esempio, la
maggioranza dei parlamentari italiani si è convinta che era bene garantire alla
stessa Fs un bel prolungamento della durata dei contratti di servizio regionali
in essere o ancora da sottoscrivere: si passa da un massimo di 9 anni a un
minimo di 12 (6 rinnovabili per altri 6). Poi, Fs ha convinto un manipolo di
parlamentari a proporre una deroga alle norme che prevedono l'affidamento
tramite gara degli stessi servizi ferroviari regionali. Deroga resa
giuridicamente possibile grazie a un regolamento europeo (1370/2007),
fortemente voluto dagli interessi costituiti franco-tedeschi, a cui gli
italiani si sono accodati di buon grado. E così Fs è e rimarrà di fatto un
monopolista per il traffico passeggeri (e anche nelle merci non c'è gran
concorrenza) e fa i prezzi e le politiche di prodotto di un monopolista interessato
solo ai suoi profitti (fatti salvi i servizi regionali, per i quali le tariffe
sono decise dalle Regioni... per ora). Uno stato di cose a dir poco irritante.
E le ragioni di irritazione sono due. La prima è l'assenza o la presenza fin
troppo servizievole della politica. Da anni si parla di avere nei trasporti,
come già nell'energia, regole chiare e un regolatore indipendente. E nessuno lo
fa. Non il passato governo, che pure lo aveva scritto a chiarissime lettere nel
suo programma, non quello attuale, che non pare nemmeno interessato alla cosa.
La seconda è, di nuovo, il fatto che Fs prenda per il fondelli la gente. Sempre
nella sua campagna di comunicazione, sbandiera i "biglietti low
cost". Ma stiamo scherzando? Prima si sopprimono i treni a basso costo.
Poi si fanno esplodere i prezzi anche degli Eurostar. E infine si fa uno sconto
su questi prezzi, e si chiama tutto ciò "un biglietto low cost". Per
favore... Si dirà: ma il servizio è molto migliore perché ora siamo ad alta
velocità. Vero: peccato che l'intero costo dell'Alta velocità sia direttamente
a carico dello Stato. L'aumento del biglietto non serve a coprire costi che
sono comunque dello Stato. Serve solo a far quadrare un bilancio. Care Fs,
siete monopolisti. Non avete davanti alcune regole chiare. Non avete davanti un
sistema politico degno di questo nome, e quindi fate quello che volete. Ma
almeno non aggiungete le beffe al danno. * Tratto da www.lavoce.info
( da "Adige, L'" del
16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Premi e sanzioni
Ma niente class action Manuela Tulli ROMA - La meritocrazia arriverà entro
l'estate tra gli uffici della pubblica amministrazione. Il decreto legislativo
che attua la riforma anti-fannulloni lunedì sarà alle Camere e nel giro di due
mesi diventerà operativo. Rientra dunque la minaccia di dimissioni del ministro
per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta. «Non c'è nessun problema - ha
detto il premier Silvio Berlusconi ieri in una conferenza stampa a Palazzo
Chigi confermando la stima per il ministro - Brunetta ha adottato una tecnica
da birichino che ha avuto i suoi risultati». Il decreto legislativo che
introduce il merito e la premialità nella pubblica amministrazione resta però,
al momento, orfano della class action che comunque - è stato assicurato da
Brunetta - partirà dal primo gennaio 2010. «Abbiamo ritenuto di dover acquisire
il parere del Consiglio di Stato e dell'Avvocature - ha sottolineato Berlusconi
- per sapere quali sono i riflessi che questa norma può avere sul processo
amministrativo. Abbiamo poi ritenuto di dover intervenire nel testo per
coordinarlo con quello generale sulla class action» per il settore privato
contenuta nel disegno di legge Sviluppo approvato dal Senato e ora all'esame
della Camera. Berlusconi, illustrando la riforma Brunetta, parla di
«rivoluzione» e sottolinea come l'obiettivo sia «riconoscere lo sforzo dei
dipendenti pubblici con compensi economici che si danno a coloro che lavorano
nel privato. Vogliamo che i dipendenti pubblici abbiano un morale diverso e
abbiano motivo di essere realizzati e di essere così più positivi nei confronti
dei cittadini». Il timing è segnato dallo stesso Brunetta: «Penso che tutto
possa essere approvato entro 60 giorni a partire da lunedì, quando il
provvedimento sarà trasmesso alle Camere. Intendo avere assolutamente l'accordo
con la Conferenza Stato-Regioni. Chiederemo poi un parere articolato del Cnel.
Prima dell'ultimo passaggio in Consiglio dei ministri sentiremo il sindacato ai
più alti livelli, tra fine giugno e inizi di luglio», dice Brunetta chiedendo a
Berlusconi un coinvolgimento in prima persona. Brunetta cita alcuni esempi del
nuovo corso che si vedrà tra le scrivanie degli statali: dagli stage all'estero
dei dirigenti alle risorse premiali concentrate essenzialmente sui più bravi.
«Solo il 25% dei dipendenti pubblici, e il sindacato è d'accordo, avrà a
disposizione il 50% di tutte le risorse - rileva Brunetta - destinate alla
premialità. È una cosa mai accaduta». Per la class action si registra invece un
rinvio motivato sia dalla necessità di acquisire i pareri di Avvocatura e
Consiglio di Stato sia dalla necessità «di dare vita agli standard della p.a.».
Comunque il ministro sembra avere già in testa questo secondo decreto
legislativo: «Arriverà in autunno, sarà di sei articoli e sarà coerente con quanto le Camere avranno definito in termini di azione collettiva per il settore privato». Ma
le motivazioni addotte non convincono né l'opposizione né le associazioni dei
consumatori. Se Linda Lanzillota del Pd accusa il ministro di «cedere alle
resistenze delle a burocrazia e alle pressioni lobbistiche dei concessionari
dei servizi pubblici», il Codacons parla senza termini di «Brunetta
sconfitto» e aggiunge: «Ci aspettiamo dimissioni immediate». 16/05/2009
( da "Repubblica, La"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Pagina VI -
Firenze Scontri dell´11 maggio, oggi il corteo Studenti e genitori in piazza:
"Difendiamo la libertà di pensiero" Partirà alle 16 da San Marco e
percorrerà il centro fino a tornare in piazza D´Azeglio MICHELE BOCCI LAURA
MONTANARI «Contro repressione, pestaggi e denunce estendere la solidarietà,
rilanciare la lotta». Sarà questo lo striscione che oggi pomeriggio aprirà il
corteo in piazza San Marco (ore 16) organizzato dalla Rete
dei Collettivi studenteschi delle superiori a cui hanno aderito tra gli altri,
gruppi universitari di sinistra, centri sociali, Movimento di Lotta per la
casa. Non è una vigilia tranquilla, nell´aria c´è tensione dopo i fatti dell´11
maggio, un agente contuso, uno studente di 16 anni finito all´ospedale per le
manganellate della polizia, 19 giovani denunciati per resistenza,
lesioni e manifestazione non autorizzata. L´11 maggio sui muri del centro
storico, nelle scritte a spray è diventata quasi una data simbolo. Hanno
annunciato la loro presenza nel corteo anche una delegazione del Comitato
Genitori-insegnanti di Firenze: «Saremo lì a ribadire che la libertà di
pensiero e di manifestazione sono oggi più che mai necessarie per la formazione
delle nuove generazioni il cui futuro è già minacciato dalla precarietà del
lavoro e dall´immobilità sociale». Il corteo partirà da San Marco per passare
dalla prefettura «uno dei luoghi simbolici dell´azione repressiva - hanno
spiegato ieri alcuni studenti - come confermato dalle recenti prese di
posizione del Prefetto e dei partiti istituzionali. Passeremo poi da piazza
Duomo e piazza della Signoria perché vogliamo ribadire che queste sono le
piazze della nostra città, le nostre piazze e non saranno le cariche e le
violenze della polizia ad impedirci di praticare il nostro territorio». «Il
corteo - si legge nella nota degli studenti - si concluderà in piazza D´Azeglio
dopo essere passato da via della Colonna, dove sono state effettuate le cariche
e dal liceo Michelangelo, altro luogo simbolico di quanto successo. Sarà un
corteo forte, di massa e determinato, dove è prevista la partecipazione di
tantissime persone ed associazioni, dai sindacati di base ai comitati genitori
insegnanti, per ribadire che riteniamo gravissimo quanto successo e che questo
non si deve più ripetere». Gli organizzatori accusano anche Rifondazione
Comunista e Sinistra democratica che all´incontro in prefettura di due giorni
fa, dove si è parlato della sicurezza della campagna elettorale in corso hanno
espresso la loro fiducia nelle forze dell´ordine. «Hanno prestato il fianco,
ancora una volta, alle divisioni tra buoni e cattivi».
( da "Stampa, La" del
16-05-2009)
Argomenti: Class Action
PASSA IN
CONSIGLIO DEI MINISTRI LA RIFORMA DELL'class="hilite">AMMINISTRAZIONE
Uffici pubblici la class="term">class class="term">action
può attendere [FIRMA]ALESSANDRO BARBERA ROMA Manca ancora il parere di Camera,
Senato, delle Regioni, del Cnel, il via libera definitivo del governo. C'è da
vincere i malumori dei sindacati e, nonostante la minaccia di dimissioni, per
ora Renato Brunetta deve rinunciare ad uno dei punti ai quali più teneva della
sua riforma: la possibilità per i cittadini di ricorrere all'azione collettiva contro la pubblica amministrazione. Insomma, la
strada per la promessa rivoluzione è ancora lunga - ci vorranno circa due mesi
- ma nel frattempo il ministro ottiene il via libera del governo allo schema di
riforma, ritira le dimissioni e si appresta a depositare il decreto legislativo
in Parlamento. «Ha usato una tecnica da birichino che ha avuto i suoi
risultati», dice sornione il Cavaliere in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
Merito, responsabilizzazione dei dirigenti, sanzioni e nuove regole per la
contrattazioni: il potere politico torna a decidere su questioni - come ad
esempio le modalità delle progressioni in carriera - che le riforme Bassanini
avevano delegato alla trattativa con i sindacati. La novità più cara a Brunetta
è però il nuovo meccanismo per distribuire i premi di produttività: il decreto
scrive infatti che «non più del 30% dei dipendenti di ciascuna amministrazione»
potrà beneficiare del «trattamento accessorio nella misura massima», e «non più
della metà potrà goderne in misura ridotta al 50%». In sostanza, ogni dieci
dipendenti di una stesso ufficio, i tre più bravi si vedranno distribuire la
metà delle risorse previste dal contratto per i premi. Una voce che esiste da
tempo, ma che di solito viene distribuita a pioggia. Il leader dei dipendenti
pubblici della Cgil, Carlo Podda, è caustico: «Grazie a Brunetta la contrattazione
non vale più nulla. E questo è un meccanismo meritocratico degno dell'Unione
Sovietica, manca solo la medaglietta di Stakanov da appendere al petto». Podda
dice di aver «tentato inutilmente» di convincere Brunetta ad introdurre un
meccanismo «che è già in vigore in alcune realtà locali» e che permette di
distribuire i premi sulla base di formulari distribuiti ai cittadini. Un
sistema di difficile applicazione, che comunque avrebbe potuto riguardare solo
i dipendenti che hanno contatti quotidiani con i cittadini. I dubbi del premier
e di molti ministri hanno costretto intanto Brunetta a mettere per ora da parte
un'altra delle novità più rilevanti della riforma, ovvero l'introduzione
dell'azione collettiva. In sostanza, il cittadino che
non fosse stato soddisfatto del servizio ottenuto in base a certi standard,
avrebbe potuto chiedere il risarcimento del danno in tribunale. «Vogliamo
acquisire il parere del Consiglio di Stato per vedere gli effetti sul processo
amministrativo», spiega Berlusconi. «Abbiamo anche ritenuto di dover
intervenire nel testo per coordinarlo con la class="term">class class="term">action
nel settore privato», novità della quale si sta discutendo in Senato. Il
meccanismo - che però non prevedeva l'azione nella pubblica amministrazione -
avrebbe dovuto già entrare in vigore in virtù di una legge voluta dal governo
Prodi e poi bloccata. Brunetta rassicura: «Ci sarà un nuovo decreto legislativo
dedicato alla materia. In ogni caso la class="term">class class="term">action
entrerà in vigore dal primo gennaio 2010». I consumatori dicono che
l'esclusione è «una sconfitta» e che per questo Brunetta dovrebbe dimettersi.
L'ex ministro Linda Lanzillotta dice che «ha ceduto alle resistenze della
burocrazia e alle pressioni dei concessionari di servizi pubblici».
( da "Repubblica, La"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Pagina 22 -
Economia Meritocrazia e stage all´estero rivoluzione nel pubblico impiego Ma
slitta la class="hilite">class="term">class class="term">action. Berlusconi: Brunetta
birichino Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo ROBERTO
PETRINI ROMA - «Una tecnica da birichino», la definisce Berlusconi. Con la sua
minaccia di dimissioni il ministro per la Funzione pubblica, Renato Brunetta,
ha forzato i tempi ed ottenuto che ieri il consiglio dei ministri varasse il
suo decreto legislativo in attuazione della riforma che introduce la
«meritocrazia» tra i dipendenti statali. Il provvedimento arriverà lunedì in
Parlamento e prima dell´estate diventerà operativo. Berlusconi, illustrando la
riforma Brunetta, ha parlato di «rivoluzione» e ha sottolineato come
l´obiettivo sia «riconoscere lo sforzo dei dipendenti pubblici con compensi
economici che si danno a coloro che lavorano nel privato». Per Bersani (Pd):
«L´idea della riforma della destra è un richiamo all´ordine che comprende sempre
un insulto». Il punto centrale della riforma anti-fannulloni è stato illustrato
dallo stesso Brunetta ieri in conferenza stampa: «Solo il 25 per cento dei
dipendenti pubblici, e il sindacato è d´accordo - ha detto il ministro - avrà a
disposizione il 50 per cento di tutte le risorse destinate alla premialità. E´
una cosa mai accaduta». Tanto per farsi un´idea oggi su 160 miliardi di
stipendi, circa il 20 per cento sono costituiti dalle cosiddette indennità
accessorie o fisse (scatti di anzianità e incentivi alla produttività): in
media una indennità accessoria per un impiegato ministeriale oggi conta sulla
busta paga circa 200 euro. Oggi queste risorse, che rappresentano il 24 per
cento del salario, vengono spalmate in modo uniforme su tutti gli impiegati.
Con la nuova normativa gran parte di queste premialità andrà solo ai più
meritevoli. Novità anche per i dirigenti: saranno sanzionati anche
economicamente se non svolgeranno efficacemente il proprio lavoro. Inoltre
l´accesso alla qualifica di dirigente avverrà per il 50 per cento dei posti
attraverso un concorso per titoli ed esami. Arriveranno gli stage all´estero
(almeno sei mesi all´estero per coloro che vincono il concorso). Per il
controllo delle assenze sono confermate le misure già introdotte e sono
previsti vari tipi di sanzioni per i casi di false attestazioni di presenze o
di falsi certificati medici: licenziamento disciplinare e obbligo del
risarcimento del danno e creazione di una specifica fattispecie di reato per il
dipendente stesso e per gli eventuali «complici», compreso il medico (per il
sanitario compiacente è anche prevista la radiazione dall´albo professionale).
E´ inoltre previsto il licenziamento per ripetizione di assenze ingiustificate
e ingiustificato rifiuto di trasferimento. Per la class="term">class class="term">action
si registra invece un rinvio motivato sia dalla necessità di acquisire i pareri
di Avvocatura e Consiglio di Stato. Comunque Brunetta sembra avere già in testa
questo secondo decreto legislativo: «Arriverà in autunno, sarà di sei articoli
e sarà coerente con quanto le Camere avranno definito in termini di azione collettiva per il settore privato». Ma le motivazioni
addotte non convincono né l´opposizione né le associazioni dei consumatori. Se
Linda Lanzillota del Pd accusa il ministro di «cedere alle resistenze delle a
burocrazia e alle pressioni lobbistiche dei concessionari dei servizi
pubblici», il Codacons parla senza termini di «Brunetta sconfitto» e aggiunge:
«Ci aspettiamo dimissioni immediate».
( da "Resto del Carlino, Il (Fermo)"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
P.S. GIORGIO pag.
11 Abbattuto il cancello: Il parcheggio è pronto' EX CAMPETTO FERROVIERI
SINDACO E CARABINIERI CHIARISCONO IL CONTENZIOSO CON IL PRIVATO di SILVIO SEBASTIANI AZIONE DI FORZA, ieri mattina, del Comune per entrare
in possesso dell'ex campetto dei ferrovieri allo scopo di adibirlo a
parcheggio. I suoi operai hanno tolto e portato via il cancello d'ingresso che
il giorno prima il privato, che si dice titolare di un contratto di affitto per
quell'area, aveva risistemato dopo un primo tentativo di rimuoverlo da parte
degli stessi operai. E, come giovedì scorso, anche ieri c'è stato un po'
di parapiglia con l'immediato intervento dei carabinieri. ADESSO DAVANTI
all'ingresso campeggia una grande "P" ad indicare parcheggio, così
come ha stabilito il sindaco Agostini, con ordinanza emessa ieri. Un parcheggio
immediatamente fruibile e quindi anche da parte dei partecipanti alla
"Maratona del Piceno" in programma domani. Il primo cittadino si
dichiara sicuro del fatto suo non solo perché la direzione del dopolavoro
ferroviario gli ha confermato la piena validità della convenzione, con cui ha
affidato al Comune in comodato gratuito l'impianto di cui è proprietario, ma
anche perché su sua richiesta la controparte non ha mostrato il contratto di
affitto di cui si dice titolare per il campetto e per un edificio, sempre di
proprietà del dopolavoro, in cui gestisce una palestra. RIGUARDO ALLE AZIONI
ostruzionistiche poste in essere per impedire al Comune di entrare in possesso
del campetto il sindaco ha annunciato una denuncia penale al responsabile e in
una lettera inviata al suo avvocato scrive: «Invito il suo assistito per il suo
tramite a voler desistere da ogni ulteriore azione ostruzionistica e che, in
difetto, mi vedrò costretto a denunciare lo stesso alle autorità civili
chiedendo il risarcimento degli ingenti danni causati dal fatto di non poter
garantire alla collettività ed alla organizzazione dell'evento Maratona del
Piceno' il programmato servizio pubblico di parcheggio». Image:
20090516/foto/3754.jpg
( da "Giornale.it, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
n. 117 del
2009-05-16 pagina 5 «Via libera alla rivoluzione Brunetta Pìu meritocrazia,
meno assenteisti» di Antonio Signorini Berlusconi: «Così riusciremo a
modernizzare i rapporti con i cittadini Le dimissioni del ministro? Una tattica
da birichino. Che ha funzionato» RomaDice che tutti la conoscono come
«Rivoluzione Brunetta», ma è la prima volta che qualcuno - almeno in sede
ufficiale - la chiama così. Il fatto è che la definizione calza a pennello e si
vede che piace molto anche al diretto interessato, il ministro della Pubblica
amministrazione che l'ha scritta e difesa con i denti. Chiamandola così il
premier Silvio Berlusconi ha riconosciuto la carica «eversiva» - secondo una
definizione dello stesso Renato Brunetta - della riforma della pubblica
amministrazione approvata ieri dal Consiglio dei ministri. E ha confermato la
fiducia al ministro antifannulloni che nei giorni scorsi aveva minacciato le
dimissioni nel caso il provvedimento non fosse arrivato al traguardo. Anzi,
quella di Brunetta di rimettere il mandato, viene liquidata come un mossa
tattica. Un trucco in fondo apprezzato, perché le finalità erano buone. «Ha
messo in atto una tattica da birichino che lo ha portato a un ottimo risultato.
Ma c'è stima, amicizia e affetto da parte dei ministri con lui e tra tutti.
Sono molto soddisfatto dei miei ministri e del lavoro che stiamo facendo, sono
convinto che nei prossimi quattro anni faremo un lavoro di squadra
eccezionale». Del lavoro del governo è parte integrante la riforma Brunetta. E
il premier Silvio Berlusconi ricorda che in gioco non c'è solo il funzionamento
degli uffici pubblici. È «una spinta verso la modernizzazione che trascinerà
dietro di sé non solo i rapporti tra la pubblica amministrazione e i cittadini,
ma anche l'ammodernamento del sistema delle famiglie e delle imprese, perché
potranno da casa o dall'ufficio collegarsi con internet per lo svolgimento di
pratiche che oggi richiedono la presenza fisica». Non solo, «viene introdotta
la meritocrazia - rivendica il premier - così gli impiegati pubblici saranno
motivati perché si vedono riconosciuti compensi economici che normalmente si
danno a chi lavora nel privato». Nessun intento punitivo nei confronti dei
dipendenti pubblici. Il fine del governo è «far sì che 3,5 milioni di persone
che lavorano nella pubblica amministrazione non abbiano un morale diverso da
chi lavora nel privato, e anzi traggano da questi strumenti di valutazione del
loro lavoro, di sentirsi valorizzati ed essere più motivati nel rapporto con i
cittadini». class="hilite">Del
provvedimento non farà parte la class="term">class class="term">action,
cioè le cause collettive nei confronti della pubblica amministrazione che
andranno in un provvedimento ad hoc. Prima il governo richiederà «un parere al
Consiglio di Stato e all'Avvocatura sugli effetti che può avere la nuova
disciplina sul processo amministrativo e sulla difesa erariale». L'iter non ne
risentirà. Il decreto legislativo che attua la riforma antifannulloni lunedì
sarà alle Camere e nel giro di due mesi diventerà operativo. Tempi rispettati
anche per il piano casa, che doveva essere l'altro piatto forte del Consiglio
dei ministri, ma è rimasto in cucina in attesa del via libera delle regioni. Il
Consiglio dei ministri non ne ha parlato. «Non abbiamo messo in discussione il
decreto legge per le politiche della casa - spiega Berlusconi - perché avevamo
assunto l'impegno con le Regioni a trovare con loro l'accordo sul testo. Non è
stato possibile trovare l'accordo su una singola cosa, ma le Regioni stanno
procedendo all'approvazione delle loro leggi». Quindi la macchina va avanti e
questo rinvio «non dà nessun rallentamento a tempi necessari: entro luglio
tutte le leggi regionali dovrebbero essere approvate, e chi vuole ampliare del
20 per cento la propria abitazione mono o bifamiliare e chi vuol costruire un
nuovo edificio al posto di uno vecchio con un più 35 per cento di cubatura
potrà farlo dai primi agosto». E nel merito, sulle cose importanti le regioni
non hanno obiezioni di sostanza. Da loro giovedì «è venuta una conferma
assolutamente positiva». Il Consiglio ha anche dato il via a un provvedimento
del ministro Giorgia Meloni sulle comunità giovanili. Il premier apprezza e
trae lo spunto per fare una nuova battuta sulla sua partecipazione alla festa
di compleanno di Napoli e alle polemiche sollevate dalla moglie Veronica. Ai
centri «possono iscriversi anche le veline... Possibilmente minorenni.... Così
sarò obbligato ad andarci, per coerenza... ». Accenno anche ad altre polemiche
mediatiche. Quella relativa al viaggio in Egitto e a una sua visita in una
discoteca italiana. Questa volta la risposta sono tre pagine scritte che
riassumono accordi, colloqui, contratti. Tutti risultati della recente attività
di politica estera del premier. «Spiace quando succede che ci si impegni per
sostenere le aziende e le imprese italiane e poi sui giornali le cronache sono
lontane dal vero e non tengono conto dei risultati ottenuti». E la discoteca
egiziana? «Ho visitato il villaggio con un imprenditore italiano». Diventerà il
più grande al mondo e il governo intende aiutare chi opera così. «Il premier
imprenditore lavora sempre in questa direzione», ha concluso Berlusconi. ©
SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Il Sole-24 Ore
sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-05-16 - pag: 19 autore: Riforme.
Berlusconi: il ministro è stato birichino ma la «rivoluzione» della Pa va
avanti Il decreto Brunetta riparte ma perde la «class action» Rientra l'ipotesi
di dimissioni: l'azione collettiva partirà a gennaio
ROMA «Una tattica da birichino che lo ha portato a un ottimo risultato. C'è
stima amicizia e affetto da parte dei ministri con lui e con tutti». Il
presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha chiuso così il «caso Brunetta».
Niente dimissioni dunque e avanti con la «rivoluzione della pubblica
amministrazione». Chesaràoperativadal1Úgennaio 2010, promette il ministro nella
conferenza stampa seguita alle riunione del Consiglio di ieri (assente Giulio
Tremonti, il «rivale » di questi giorni su alcuni contenuti del decreto). Dal
testo varato una settimana fa escono i sei articoli sull'azione collettiva di tutela giudiziale contro le inefficienza della
Pa (dal 31 al 36) e si apre la strada dell'esame in Parlamento, dove arriverà
lunedì. Sessanta giorni nel corso dei quali matureranno i pareri della
Conferenza unificata e del Cnel e a cui seguirà comunque un confronto («che
chiedo al presidente sia al massimo livello » ha sottolineato Brunetta) con le
organizzazioni sindacali. Per la class action verrà messo a punto un apposito
decreto legislativo dopo aver acquisito i pareri del Consiglio di Stato e
dell'Avvocatura «sui riflessi che la nuova azione avrà sul processo
amministrativo e sulla difesa erariale». Anche perché, ha spiegato Berlusconi, «c'è
l'esigenza di coordinare la disciplina della class action
"amministrativa" con quella della class action generale, che il
Senato sta esaminando e ridisegnando nell'ambito del disegno di legge sullo
sviluppo». Per attuare la riforma che introduce i premi selettivi per i
dipendenti più produttivi, l'Autorità di valutazione dell'efficienza e della
trasparenza, che completa la riforma della dirigenza e allinea la
contrattazione collettiva alle nuove regole valide nel
settore privato, saranno varati complessivamente tre strumenti. Il decreto
legislativo generale, che nella nuova versione si compone di cinque titoli e 67
articoli, il decreto legislativo per la class action che verrà presentato prima
dell'estate e due decreti del presidente del Consiglio (Dpcm) per applicare le
nuove regole alla Presidenza del Consiglio, alla scuola e alle accademie. Lo
stralcio delle norme attuative della class action ha suscitato numerose
reazioni critiche dell'opposizione e di organizzazioni dei consumatori come
Cittadinanza attiva e Codacons. Per Linda Lanzillotta, responsabile per la
Funzione pubblica del Pd, Brunetta «ha ceduto alle resistenze della burocrazia
e alle pressioni lobbistiche dei concessionari dei servizi pubblici». La
Lanzillotta ha anche accusato l'esecutivo della mancata attuazione dell'azione collettiva varata da Prodi con la Finanziaria 2008. «Si è
continuato a rinviarne l'entrata in vigore, ora prevista al 30 luglio: ma,
chissà, è legittimo ritenere che slitterà ancora.Inoltre il governo – ha
aggiunto – ha stabilito che le norme non avranno carattere retroattivo: in
questo modo, ha di fatto abbandonato al loro destino e lasciato privi di tutela
i risparmiatori vittime dei peggiori scandali finanziari degli ultimi anni: da
Cirio a Parmalat fino ad Alitalia». Pronta la replica del ministro: nessuno
stop, nessuna retromarcia «Linda Lanzillotta e il suo partito non hanno nulla
da insegnare al governo Berlusconi e alla sua maggioranza. Dal 1Úgennaio al più
tardi, l'Italia avrà norme serie, applicabili e responsabili di azione collettiva tanto nel settore privato quanto nel settore pubblico». Tornando
al decreto legislativo generale, c'è da registrare qualche modifica in materia
di contrattazione collettiva. Come già nel provvedimento originale il decreto prevede che non
più di un quarto dei dipendenti di ogni amministrazione possa beneficiare del
trattamento accessorio nella misura massima, a seconda della performance
individuale, e che non più della metà potrà goderne in misura ridotta al 50%,
mentre ai lavoratori meno meritevoli non sarà corrisposto alcun incentivo.
Tuttavia, questo principio potrà essere in parte derogabile dalla
contrattazione collettiva. In sede di rinnovo, le
parti potranno modificare «fino al 5% in più o in meno la percentuale della
prima fascia, fermo restando che a quest'ultima verrà comunque attribuito il
50% delle risorse disponibili». «Non ci ho dormito una notte » aveva detto tre
giorni fa il ministro parlando del fatto che a un quarto dei dipendenti non
sarebbe andato alcun premio e promettendo una modifica per rendere più morbida
la norma. Il ritocco è arrivato, a conferma della volontà di trovare un accordo
«ampio e meditato» con tutti i sindacati. D. Col. © RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Il Sole-24 Ore
sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-05-16 - pag: 19 autore: Le ragioni delle
modifiche. Preoccupazione per una pioggia di ricorsi al Tar su materie dei
vigilanti Rischi per l'attività delle Authority Davide Colombo ROMA Una guerra
di ricorsi al Tar, una pioggia di sentenze contro amministrazioni irrispettose
degli standard di qualità o contro le società concessionarie che hanno violato
gli obblighi contenuti nelle carte dei servizi.L'introduzione della class
action (o azione collettiva di tutela giudiziale nei
casi di inefficienza della Pa), quando arriverà, aprirà sicuramente una
prospettiva nuova nei rapporti tra i cittadini-utenti e tutto ciò che è
servizio pubblico. Ma dal futuro contenzioso giuridico saranno sicuramente
escluse authority indipendenti come la Consob, l'Isvap, l'Antitrust, l'Agcom o
la Banca d'Italia. Nella vecchia versione del decreto legislativo l'azione collettiva era prevista anche per questi organismi. Quando
si definiva l'oggetto della class action (articolo 31, comma 1) si parlava
infatti anche di «omesso esercizio dei poteri di vigilanza, di controllo o
sanzionatori, ovvero ancora dalla violazione dei termini o dalla mancata
emanazione di atti amministrativi generali ». Una possibilità che invece verrà
esclusa dal decreto legislativo ad hoc che sarà assemblato dopo aver sentito il
parere del Consiglio di Stato e dell'Avvocatura. Secondo diversi tecnici che
hanno lavorato alla stesura del testo, sarebbe improprio affidare al giudice
amministrativo la possibilità di un «controllo penetrante» sull'attività delle
Authority contro le cui sanzioni è sì previsto il ricorso al Tar ma solo per i
soggetti direttamente interessati. Troppo delicate le funzioni svolte da questi
organi intermedi per essere «standardizzate» in valutazioni di qualità,
economicità ed efficienza che, invece, dovranno essere applicati agli uffici
pubblici e alle società di servizi. La «class action» per il settore pubblico
affiancherà l'azione collettiva già introdotta nel
nostro ordinamento dall'art. 2, comma 446, della legge 244/2007 (la Finanziaria
2008) e che riguarda le lesioni dei diritti di consumatori e utenti in ambito
contrattuale e, per certi ambiti, extracontrattuale. E, come ha detto ieri in
conferenza stampa il presidente del Consiglio, verrà resa complementare anche
con la regolamentazione dell'azione collettiva contenuta nel Ddl Sviluppo
(a.s. 1195) attualmente in discussione a palazzo Madama. Obiettivo dell'azione collettiva nel settore pubblico resterà,
come ha sottolineato in più occasioni il ministro Brunetta, quello del
ripristino del corretto svolgimento della funzione denunciata come inefficace o
di bassa qualità (o il ripristino della corretta erogazione del servizio
in caso delle concessionarie). Non si potrà mai ottenere un risarcimento
economico ma si potrà arrivare fino al commissariamento delle amministrazioni
inadempienti nei casi più estremi. Anche nel nuovo decreto legislativo sarà
prevista la «diffida preventiva» all'amministrazione nei cui confronti c'è una
pretesa collettiva di maggiore qualità ed efficienza:
in caso di pronto ravvedimento verrà scongiurata l'azione. Infine non dovrebbe
cambiare la possibilità di proposta delle «class action» sia da parte di
singoli cittadini sia da parte di associazioni o comitati. Ma a differenza di
quanto previsto in altri casi (per esempio la tutela dell'ambiente o dei
consumatori) non verranno stilati elenchi di enti rappresentativi degli
interessi collettivi dei cittadini. © RIPRODUZIONE RISERVATA ESAME DI QUALITà
L'attività di Consob, Isvap, Antitrust giudicata troppo delicata per rientrare
nel parametro di efficienza applicato agli uffici pubblici
( da "Nuova Ferrara, La"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Sono tre i
militari impegnati nella prevenzione degli infortuni Sicurezza nei cantieri,
arrivano i carabinieri Ogni stazione avrà uno specialista formato dalla
Direzione del lavoro per i controlli Non abbassare mai la guardia sulla
sicurezza sul lavoro. Nasce con questo obiettivo il progetto "Lavorare in
sicurezza" frutto della collaborazione tra la Direzione provinciale del
lavoro ed il Comando provinciale dell'arma dei carabinieri. La loro azione congiunta potrà servire come deterrente ai
comportamenti scorretti delle aziende del settore edile. Anche se in questi
ultimi anni, il rischio di infortuni nei luoghi di lavoro si è caratterizzato
per un'inversione di tendenza, rimane alto nei cantieri edili. «Questo
progetto - spiega il direttore della Direzione Provinciale del Lavoro Maurizio
Tedeschi - prevede un percorso di formazione per i dipendenti dell'Arma dei
Carabinieri, ai quali verranno fornite le nozioni basilari in tema di sicurezza
nei luoghi di lavoro, affinchè, con la loro presenza costante sul territorio,
possano contribuire a segnalare eventuali situazioni pericolose». Ognuna delle
39 stazioni di cui si compone il Comando provinciale dei Carabinieri sarà
coinvolta, attraverso un referente, che verrà formato per segnalare le
situazioni di irregolarità sul lavoro. «Il progetto - commenta il comandante
provinciale dell'Arma dei Carabinieri Antonio Labianco - pur se in fase
sperimentale, è innovativo, perchè ci consente da un lato di aumentare le
nostre competenze, di rendere un servizio alla collettività e dall'altro di
cogliere spunti anche per altre indagini». Il progetto nasce dall'esigenza di
potenziare il lavoro degli specialisti: sono infatti soltanto tre i carabinieri
specializzati nella sicurezza sul lavoro e di stanza presso la Direzione Provinciale
del Lavoro. «In questo modo - prosegue Antonio Labianco - uniamo alla attività
di repressione quella di prevenzione, ponendoci al servizio della collettività,
anche per l'aspetto legato alla sicurezza sul lavoro». Ciò significa quindi,
che chiunque, cittadini, lavoratori, potrà rivolgersi ai carabinieri nel caso
in cui ravvisi situazioni di pericolo per l'incolumità delle persone. Ed i
carabinieri formati, per individuare "a vista" le situazioni di
irregolarità o di pericolo, potranno intervenire segnalando il problema alla
direzione provinciale del lavoro o agire direttamente nei caso di pericolo
immediato per la salute dei lavoratori. Il progetto avrà inizio ufficialmente
nel mese di giugno. Inizialmente avrà carattere sperimentale e dopo alcune verifiche
in itinere, entrerà a regime a partire dal prossimo anno. Silvia Siano
( da "Corriere della Sera"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Corriere della
Sera sezione: Primo Piano data: 16/05/2009 - pag: 3 L'incontro Il vertice di
ottobre dopo la bancarotta dell'Islanda ha rappresentato la svolta con la
discesa in campo dei governi Tremonti: autostrade, poste e Iva ci dicono che la
caduta si è arrestata Il ministro: i manager pubblici? Chiederemo a tutti
un'autoriduzione. A partire dalla Rai ROMA - «Con la discesa in campo dei
governi e della politica il rischio dell'apocalisse finanziaria globale non c'è
più. La crisi continua, ma come tutte le crisi avrà un termine e molti
indicatori lo anticipano». «L'Italia non ha il record del peggio, come tanti si
aspettavano, ma molto dipende da noi, dalle imprese, dalle banche, dai
consumatori» dice Giulio Tremonti. «A fine anno, forse, anche i numeri del
prodotto interno lordo saranno migliori di quelli di oggi» aggiunge,
determinato a spingere le banche a fare il «loro dovere», e a non mollare la
spinta etica. Nei comportamenti delle imprese, «è giusto chiedere che la Fiat
tuteli l'occupazione in Italia», e dei manager: «Nel pubblico, anche con la
Rai, stiamo spingendo all'autoriduzione degli stipendi» dice il ministro
dell'Economia rispondendo alle domande a tutto campo del «Corriere della Sera».
Sulla salute del governo, «dove i rapporti sono straordinari», la sinistra,
«ancora in tempo per abbandonare l'opposizione di principio», e la politica.
«Sull'immigrazione ci vuole saggezza, equilibrio e non demagogia per evitare la
xenofobia» dice Tremonti, che si ritiene il padre putativo della Bossi-Fini,
«originata da una proposta di legge popolare firmata Berlusconi, Bossi,
Tremonti». Ministro, qual è stata la scintilla della crisi? «Era in incubazione
dall'agosto del 2007, ma esplode nell'ottobre dell'anno scorso. Come per caso,
ma non è stato un caso, in un'isola remota del Nord Atlantico, a Reykjavik: la
Sarajevo della crisi, almeno in Europa. Dall'Islanda si estendeva e si
innervava una rete finanziaria che abbracciava tutta la dimensione nordica fino
a scendere nella City di Londra. Di Reykjavik avevano iniziato a parlarci i
ministri delle finanze nordici a Bruxelles, all'inizio di ottobre. C'era la
prospettiva di una bancarotta nazionale ». Quale è stato il punto di svolta?
«Il 9 ottobre, al Fondo Monetario a Washington, un venerdì, capiamo che il
mercato di Londra il lunedì successivo non può aprire. La notte del 9 l'Islanda
dichiara bancarotta. La svolta arriva il 12 ottobre, a Parigi, quando scendono
in campo i governi e la politica. È un vertice atipico, non attivato nella
logica europea: c'è un direttorio di governi e la presidenza forte di Nicholas
Sarkozy. Non è un vertice europeo per l'Europa, ma dei governi per la City, per
il sistema finanziario mondiale: Londra mobilizza enormi masse finanziarie, il
giorno dopo lo fa il Giappone. È la fine del principio. Ora non dico che la
crisi sia finita, ma abbiamo superato la fase della potenziale rottura del
sistema, il crollo delle banche, delle industrie, dell'occupazione. Avremmo
avuto l'effetto distruttivo di una guerra senza aver combattuto una guerra».
Perché Parigi è una svolta? «C'è un cambiamento radicale rispetto alla politica
della prima Europa, quella dove gli aiuti di Stato erano vietati. Passa la
logica dell'intervento pubblico per sostenere il sistema finanziario. Poco dopo
vengono i due G20, a Washington e Londra: la realtà della crisi comincia a
cambiare la struttura di governo del mondo. Insieme al G8, adesso lo strumento
con cui si sceglie di governare la crisi è il G20. Qui si decide di fare la
stessa politica, e poi di farla insieme, usando il Fondo Monetario come una
banca centrale globale». Siamo ormai fuori dalla crisi? «Superato il rischio
dell'apocalisse, la crisi si è spostata dalla dimensione finanziaria al
commercio internazionale, dove i volumi si sono abbattuti del 30 per cento. Una
serie di indicatori, se volete aneddotici, empirici, psicologici, sembrano
dirci ora che il crollo si sta fermando ». Anche in Italia? «Anche noi abbiamo
indicatori di questo tipo. C'era stata per la prima volta una riduzione del
traffico postale, e si è arrestata. Come si è fermato il calo del traffico
autostradale e delle merci. Anche la caduta delle entrate fiscali, del-- l'Iva,
è in rallentamento. La dinamica non dice che andiamo bene, ma molto ci dice che
la caduta si sta arrestando. Il mancato maleficio, a volte, nella psicologia
conta più del beneficio. L'Italia è una realtà piuttosto diversa, e meno peggio
di come ci si aspettava che fosse». Quali sono i nostri punti di forza? «È bellissimo
l'articolo di Giuseppe De Rita sul vostro giornale. Concordo in pieno: la
geografia fa la politica, e questo è un paese di 8 mila comuni, senza grandi
città e periferie cariche di tensioni sociali, c'è un welfare dove all'Inps si
aggiunge la famiglia. Quattro milioni di partite Iva sono un fattore di forza,
come lo è un sistema finanziario basato su un tasso di risparmio straordinario.
Il nostro debito pubblico sommato a quello privato, e abbiamo visto che c'è
osmosi tra i due, è pari a quello francese e tedesco. Forse per qualcuno è una
sorpresa, ma da noi per la prima volta il deficit e il debito corrono meno
rispetto all'Europa, la Borsa recupera più delle altre, il differenziale con i
titoli di Stato tedeschi si riduce. L'impressione in giro è che che ci sia una
tendenza al 'buy Italy'. Detto questo, fare previsioni sul pil è difficile. A
febbraio, davanti al meno 2% che ci annunciava Bankitalia, dissi che erano
congetture. Magari il 2%!». Con l'uscita dalla crisi c'è un rischio
d'inflazione? «Quella può essere come dicono in America un'exit strategy dalla
crisi. L'Europa, però, con la Banca centrale e il Trattato, è costruita contro
l'inflazione ed è bene così, perché l'inflazione redistribuisce ricchezza al
contrario». Perché solo tre banche hanno usato i Tremonti Bond per
capitalizzarsi e offrire più credito alle imprese? «Chiamarli Tremonti Bond è
sbagliato. Sono uno strumento europeo, non li ho inventati io. È un mezzo che
allarga la base patrimoniale delle banche e dunque la possibilità di concedere
credito. Ma quando le banche dicono che costa troppo sbagliano, perché
ragionano come se fosse uno strumento di debito. Non è stato pensato per le
banche, ma per le imprese: serve per finanziare l'economia, non i loro bilanci.
C'è il ritardo delle banche, è una responsabilità delle banche, e questo è il
vero costo scaricato sulle imprese». Cui farebbe bene anche l'accelerazione dei
pagamenti da parte dello Stato... «Stiamo andando avanti e metteremo in campo
la Sace (società pubblica di assicurazione dei crediti, ndr). Però fino a prima
della crisi, con gli interessi, il pagamento ritardato quasi conveniva. La
crisi ha accentuato i problemi di liquidità delle imprese, il risanamento del
bilancio fatto dal governo Prodi con la scelta di bloccare i pagamenti ha
inciso molto e poi c'è il commissariamento delle Regioni che non rispettano i
tetti della spesa sanitaria: a partire dal 2007 il governo non dà più soldi e
le Regioni non pagano. La combinazione di questi tre fattori crea il problema,
ma non sono vere le cifre iperboliche che si sentono. L'arretrato dovrebbe
essere di 30 miliardi, quasi tutto concentrato nella sanità. Sono somme che si
scaricano sul deficit e dobbiamo essere prudenti nella gestione. Anche se
dovremo risolvere il problema, perché le imprese hanno ragione». Si può
immaginare un termine oltre il quale scattino sanzioni e non solo interessi
legali? «È una cosa civile, ci stiamo lavorando. Molti di questi pagamenti
dipendono dai governi locali e con la riforma della Finanziaria, per troppi
anni ritardata e ora in arrivo, avremo finalmente un quadro unico di tutti i
bilanci di enti locali e Regioni, uno schema uniforme per tutti. È un passaggio
essenziale anche per la questione dei termini di pagamento». Nei frangenti
della crisi si è discusso del ruolo dei manager e della possibilità di mettere
un tetto ai loro stipendi. Che ne pensa? «L'etica spinge per la moderazione dei
salari, ci sono stati degli eccessi che vanno corretti, ma è difficile. Anche
Obama lo ha detto, ma non è riuscito fino in fondo. Noi stiamo chiedendo a
tutti i manager pubblici di autoridursi gli stipendi. Lo abbiamo chiesto anche
alla Rai, e sembra ci sia qualche consenso». In Germania il governo ha chiesto
garanzie sull'occupazione alla Fiat, in caso di acquisizione della Opel. Il
governo italiano farà lo stesso? «Quando abbiamo dato il bonus per la
rottamazione abbiamo previsto che ci fosse in termini di impegno la
conservazione dei livelli occupazionali in Italia. Abbiamo già posto
condizioni. È giusto, ed è una strada che seguiremo ». È vero che ci sono state
tensioni con Berlusconi e col ministro Brunetta? class="hilite">È
di questi giorni lo scontro sulla class="term">class class="term">action
nel pubblico amministrazione. «I rapporti nel governo sono straordinari.
Brunetta sta facendo bene. È giusto dare degli standard ideali su cui
parametrare lo stato reale, ma non dare l'unico potere ai consumatori. Sono
discussioni normali. In passato ho avuto qualche difficoltà nella scelta di
concentrare la spesa pubblica a Palazzo Chigi. Ora riconoscono tutti che era
giusto concentrare e spendere in modo selettivo. Ci ha permesso tra l'altro di
mettere molti soldi, insieme alle Regioni e questo è un successo dello Stato e
non solo del governo, negli ammortizzatori sociali. Nove miliardi, anche se i
dati dell'Inps ci dicono che rispetto alle ore di cassa integrazione richieste
e autorizzate, il tiraggio reale è stato molto inferiore, 300 milioni di ore su
1,3 miliardi. Sono fatti su cui anche la sinistra, che in autunno ha puntato
tutto sulla crisi, dovrebbe riflettere». Cosa doveva fare? «Non si può
scioperare contro la pioggia. Nella crisi ha commesso un grosso errore
politico. Pretendeva che la discussione partisse da un diktat: ammettete che
non avete capito niente, che avete sbagliato tutto, e fate quello che vi
diciamo noi. Non è così, noi abbiamo cercato di fare le cose giuste e questo
risulta tanto nei voti, nei sondaggi, nelle sedi internazionali, dove la
politica economica italiana è considerata saggia e prudente. Prendete la social
card, che tutto sommato è un elemento marginale della nostra politica. Mi è
dispiaciuto molto che abbiano detto che, con questa, ghettizzavamo i poveri. Le
carte acquisti le hanno fatte Cofferati a Bologna, Penati a Milano, Cacciari a
Venezia. Alla sinistra è mancata la capacità di lettura della realtà. E sta
perdendo una gande occasione: nell'idea riformista c'è il concetto dell'utilità
marginale, discutere per portare a casa qualcosa. Con la Cgil è lo stesso: la
logica è quella del capitolato di resa. Finora a sinistra è stata prevalente la
scelta dell'opposizione fine a sé stessa, ma se vuole è ancora in tempo per
rendersi positivamente utile ai suoi elettori. Evitando che con il passare del
tempo si finisca per pensarci noi». Cosa pensa della politica
sull'immigrazione? «Se si vuol evitare la xenofobia, si deve evitare la
formazione del partito opposto, il partito degli immigrati. Ci vuole
equilibrio, proprio nell'interesse degli immigrati. Se li metti prima degli
altri nelle liste per le case popolari o le prestazioni sociali, non gli fai
del bene, perché li metti contro tutti gli altri. La sinistra non capisce che
l'impatto dell'immigrazione è spesso regressivo, fa più paura a chi ha di meno.
Ed è una paura che non va alimentata, ma ridotta, con saggezza, nell'interesse
di tutti». Mario Sensini
( da "Manifesto, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
FUNZIONE PUBBLICA
Il Cdm fa felice quel «birichino» di Brunetta Mariangela Maturi Quel gran
«birichino» rivoluzionario di Brunetta ce l'ha fatta. Il consiglio dei ministri
ha licenziato ieri il decreto legislativo per la pubblica amministrazione, dopo
che il ministro aveva puntato i piedi e minacciato le dimissioni se il decreto
non fosse stato presentato in Parlamento entro due giorni. «Ha adottato una
tecnica da birichino che ha avuto i suoi risultati», ha esordito Berlusconi.
Con un buffetto sulla guancia del ministro «ribelle», il premier ha concesso la
grazia e il testo da lunedì passa all'esame delle Camere. La «rivoluzione
Brunetta», così l'hanno definita al consiglio dei ministri, ha inizio. Senza
aver ancora consultato sindacati, conferenza Stato-Regioni e consiglio
nazionale dell'economia e del lavoro (Cnel). C'è tempo. Forse. Tremano i
fannulloni di tutt'Italia, perché a sentire il governo d'ora in poi la vera
meritocrazia avrà la meglio. A costo di dover «trascurare» dettagli come la
contrattazione nazionale e integrativa, ridotta a due comparti e avvicinata a
quella del settore privato. Per non parlare dell'amputazione della sezione che
dovrebbe class="hilite">regolamentare la class="term">class class="term">action nei confronti dei prodotti
e servizi della pubblica amministrazione. Il ministro Brunetta non si scompone,
e difende il suo decreto così com'è. Senza class="term">class class="term">action.
Promette però di affrontare la questione in un secondo momento con un decreto
ad hoc, pronto per gennaio 2010 in concomitanza all'altro decreto sulla class="term">class class="term">action che riguarda anche i
privati. Nel frattempo, dicono, serve «un parere al consiglio di Stato e
dell'avvocatura». Lo scorporo di questa norma non è piaciuto al Codacons. «Ci
aspettiamo dimissioni immediate del ministro», tuona il presidente Carlo
Rienzi. «Brunetta, che si è strenuamente battuto per l'estensione dell'azione
collettiva, deve essere coerente. Ora che è stato battuto deve lasciare il
proprio incarico». Concorda Linda Lanzillotta (Pd), per cui Brunetta «cede alle
resistenze della burocrazia e alle pressioni lobbistiche dei concessionari dei
servizi pubblici». Pierluigi Bersani (Pd) parla di insulto, Cesare Damiano (Pd)
fa notare che il parere della conferenza unificata con le autonomie locali
dovrebbe precedere la presentazione del decreto alle Camere, non seguirla. Nel
frattempo, in seno al Pdl, Giuliano Cazzola e l'ex ministro della funzione
pubblica Franco Frattini esultano per il passo «rivoluzionario». Resta
l'«empasse» dell'opposizione dei sindacati. Brunetta rassicura: «Li sentiremo
entro luglio, in maniera tale che ci sia ancora un mese per implementare le
norme». Mentre la Cgil promette battaglia, per la Cisl fp «l'approvazione va
bene, ora il confronto è con il sindacato». Staremo a vedere.
( da "Messaggero, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
class="hilite">Sabato 16
Maggio 2009 Chiudi ROMA Trovata l'intesa fra Renato Brunetta e gli altri
ministri, il decreto sul pubblico impiego può iniziare il suo iter. Il governo
si impegna ad emanarlo definitivamente entro due mesi. La riforma, che
introduce le graduatorie dei bravi e meno bravi per tutti i dipendenti
pubblici, non comprende più la class="term">class class="term">action.
( da "Messaggero, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
class="hilite">Sabato 16
Maggio 2009 Chiudi Statali, sulla riforma Brunetta raggiunta l'intesa fra i
ministri Rinviata la class="term">class class="term">action.
«Ma entrerà comunque in vigore a gennaio»
( da "Messaggero, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Sabato 16 Maggio
2009 Chiudi di PIETRO PIOVANI ROMA Il decreto legislativo sul pubblico impiego
è stato riapprovato dal Consiglio dei ministri. Era già stato approvato una
settimana fa, ma evidentemente non era bastato. Nonostante il formale via
libera, troppi punti di disaccordo fra i ministri dovevano ancora essere
chiariti. Così ieri a Palazzo Chigi c'è stata una nuova discussione, questa
volta risolutiva. Il testo del decreto è stato cambiato, eliminando fra l'altro
un intero capitolo, class="hilite">quello
sulla cosiddetta class="term">class class="term">action
nei servizi pubblici. Quindi Silvio Berlusconi è sceso in sala stampa e ha
annunciato: «Abbiamo approvato il decreto legislativo che va sotto il nome di
"rivoluzione Brunetta", che ora inizia il suo iter». Nel comunicato
ufficiale del Consiglio dei ministri comunque non si fa il minimo accenno al
decreto. Il provvedimento mira a riformare i meccanismi che regolano il
salario, le carriere, i premi di produttività per oltre 3 milioni di dipendenti
pubblici. I contenuti del decreto vengono riassunti nelle schede pubblicate in
questa stessa pagina. La "class="term">class class="term">action".
Il testo che era stato (per così dire) approvato l'8 maggio scorso comprendeva
un capitolo intitolato "Azione collettiva nei
confronti delle amministrazioni e dei concessionari di servizi pubblici".
Non era questa, sia chiaro, la vera legge sulla class="term">class class="term">action,
cioè sulle cause collettive dei consumatori per ottenere un risarcimento dalle
grandi società private tipo Parmalat o Cirio: quella norma fa parte di un altro
provvedimento, ancora all'esame del Parlamento. Qui si trattava solo di
introdurre un principio di azione collettiva nei
confronti delle amministrazioni e delle società pubbliche. Nel testo scritto da
Brunetta, peraltro, prevedeva soltanto la possibilità per i cittadini di
intentare una causa, ma si negava esplicitamente il diritto a un qualsiasi
risarcimento: per quello bisogna comunque rivolgersi al giudice in modo
individuale. In ogni caso l'intero capitolo è stato alla fine escluso dal
decreto. Il rinvio. Come ha spiegato Berlusconi, il governo ieri non ha
rinunciato a introdurre la class="term">class class="term">action
nel settore pubblico, ma ha soltanto rinviato di qualche settimana l'emanazione
della norma. Si è «ritenuto opportuno acquisire preliminarmente il parere del
Consiglio di Stato e dell'Avvocatura dello Stato sui riflessi che la nuova
azione avrà sul processo amministrativo e sulla difesa erariale». Altri motivi
di discussione. C'erano anche altri passaggi del decreto che avevano incontrato
le contestazioni dei colleghi di Brunetta. Maroni ad esempio chiedeva di
escludere i corpi di polizia dai cambiamenti che riguardano l'attività
sindacale. Tremonti sollevava una serie di obiezioni sui possibili aumenti di
spesa. Fra l'altro il ministro dell'Economia ha avanzato dubbi sull'opportunità
di istituire una nuova Autorità indipendente, un organismo che si dovrebbe
dedicare alla diffusione della meritocrazia nel pubblico impiego. Anche dove il
testo del decreto non è stato cambiato, comunque, la discussione potrà
continuare nei prossimi due mesi. Il birichino. Nei giorni scorsi Brunetta
aveva più volte minacciato le dimissioni, in polemica con gli altri ministri:
«Ho problemi con il mio governo» aveva confessato. «Se il decreto non viene
presentato entro due giorni me ne vado». Ieri in conferenza stampa i
giornalisti hanno chiesto a Berlusconi di commentare queste dichiarazioni: «Mi
sembra che sia nelle cose risolte, Il ministro Brunetta ha fatto una tattica da
birichino che gli ha portato un ottimo risultato, ma c'è tantissimo affetto e
amicizia e stima fra tutti i componenti della squadra di governo». L'iter. Ora
il decreto sarà sottoposto ai pareri delle commissioni parlamentari, degli enti
locali, del Cnel. Ci sarà anche è stato annunciato ieri «un confronto finale
con il sindacato», da fissare per «fine giugno, inizio luglio». Entro sessanta
giorni l'iter dovrebbe essere concluso, e si potrà emanare un testo definitivo.
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
CRONACA FIRENZE
pag. 7 Corteo e scontri, via all'inchiesta Miche, studenti oggi di nuovo in
piazza. 19 denunciati per lesioni «RITENIAMO gravissimo quanto successo e non
si deve più ripetere». Questa è la pietra angolare del corteo di studenti, e
non solo, che questo pomeriggio invaderà le strade del centro in risposta ai
violenti scontri con le forze dell'ordine avvenuti lunedì scorso durante
un'analoga manifestazione, non autorizzata, con cui volevano protestare contro
il divieto di utilizzo di un'aula autogestita all'interno del liceo
Michelangelo. Il corteo sarà aperto dallo striscione «Contro repressione,
pestaggi e denunce estendere la solidarietà, rilanciare la lotta» ed è promosso da Collettivi di studenti medi e universitari,
realtà di base, centri sociali e movimenti. Gli scontri di lunedì, tuttavia,
hanno lasciato strascichi giudiziari. La procura della Repubblica ha aperto un
fascicolo su quanto accaduto vicino al liceo classico Michelangelo e ipotizza i
reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, oltre al reato
contravvenzionale di manifestazione non autorizzata. Per gli scontri di lunedì
scorso la polizia ha denunciato 19 giovani all'autorità giudiziaria. Tra questi
ci sono anche alcuni minori per i quali, già da qualche giorno, procede il
procuratore del tribunale dei minorenni Massimo Floquet. Al momento, ha
specificato ieri il procuratore aggiunto Giuseppe Soresina, non sarebbero
invece pervenute all'autorità giudiziaria denunce di studenti contro esponenti
delle forze dell'ordine. Per il corteo di questo pomeriggio, anche la procura
assicura massima attenzione: «Il magistrato di turno è già stato informato
della manifestazione, ma speriamo che non ci sia bisogno di noi», ha chiosato
Soresina. Una secchiata di vernice rossa in via della Colonna per «non
dimenticare che in quel luogo, lunedì scorso, sono stati manganellati degli
studenti». È una delle idee lanciate durante la riunione al Cpa per organizzare
il corteo. «Contro la repressione rilanciamo la lotta», è lo slogan che compare
nel volantino della manifestazione, organizzata dalla Rete dei collettivi,
dall'Unione degli studenti e dal Coordinamento studenti medi. Molteplici le
realtà che hanno aderito: dal Cpa a Sinistra Universitaria e Studenti di
Sinistra, dal Movimento di lotta per la casa ai Cobas e Next Emerson. «Ci
aspettiamo 4-5mila persone. E ci auguriamo che con noi sfilino anche tanti
cittadini» è l'auspicio dei rappresentanti dell'Uds. Lunghissimo il percorso
del corteo: alle 16 concentramento in San Marco, dopodiché i manifestanti
imboccheranno via Cavour per poi arrivare al Duomo e, da lì, a Palazzo Vecchio.
A quel punto il corteo ritornerà verso il Duomo e, passando dalla Santissima
Annunziata, raggiungerà via della Colonna. La conclusione sarà in piazza
Ghiberti. Per «evitare che qualcuno voglia mettere in atto azioni spiacevoli»,
gli studenti hanno pensato ad un «cordone di sicurezza di almeno 300 persone»
che, come spiega Costanza dell'Uds, «avrà il compito di mantenere compatto il
corteo e, soprattutto, di bloccare eventuali atti che potrebbero generare una
risposta da parte delle Forze dell'ordine». «Un po' di paura a scendere in
piazza c'è ammettono i ragazzi -. E lo dimostrano le misure di sicurezza che
intendiamo adottare. In esse non c'è però alcun intento provocatorio. Noi
vorremmo scendere in piazza serenamente, ma abbiamo capito che dobbiamo stare
attenti. Insomma, non vogliamo che altri innocenti ci rimettano un naso o un
braccio». Nel volantino che pubblicizza la manifestazione, gli studenti
ribadiscono la loro versione dei fatti. «In via della Colonna si legge - il
corteo è stato caricato dalla celere in seguito ad un diverbio verbale tra
manifestanti e agenti della Digos i quali, provocatoriamente, continuavano a
filmarli (nonostante varie richieste perchè non lo facessero) al fine di
identificarli e denunciarli». Image: 20090516/foto/87.jpg
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
CRONACA FIRENZE
pag. 6 Corteo e scontri, via all'inchiesta Miche, studenti oggi di nuovo in
piazza. 19 denunciati per lesioni «RITENIAMO gravissimo quanto successo e non
si deve più ripetere». Questa è la pietra angolare del corteo di studenti, e
non solo, che questo pomeriggio invaderà le strade del centro in risposta ai
violenti scontri con le forze dell'ordine avvenuti lunedì scorso durante
un'analoga manifestazione, non autorizzata, con cui volevano protestare contro
il divieto di utilizzo di un'aula autogestita all'interno del liceo
Michelangelo. Il corteo sarà aperto dallo striscione «Contro repressione,
pestaggi e denunce estendere la solidarietà, rilanciare la lotta» ed è promosso da Collettivi di studenti medi e universitari,
realtà di base, centri sociali e movimenti. Gli scontri di lunedì, tuttavia,
hanno lasciato strascichi giudiziari. La procura della Repubblica ha aperto un
fascicolo su quanto accaduto vicino al liceo classico Michelangelo e ipotizza i
reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, oltre al reato
contravvenzionale di manifestazione non autorizzata. Per gli scontri di lunedì
scorso la polizia ha denunciato 19 giovani all'autorità giudiziaria. Tra questi
ci sono anche alcuni minori per i quali, già da qualche giorno, procede il
procuratore del tribunale dei minorenni Massimo Floquet. Al momento, ha
specificato ieri il procuratore aggiunto Giuseppe Soresina, non sarebbero
invece pervenute all'autorità giudiziaria denunce di studenti contro esponenti
delle forze dell'ordine. Per il corteo di questo pomeriggio, anche la procura
assicura massima attenzione: «Il magistrato di turno è già stato informato
della manifestazione, ma speriamo che non ci sia bisogno di noi», ha chiosato
Soresina. Una secchiata di vernice rossa in via della Colonna per «non
dimenticare che in quel luogo, lunedì scorso, sono stati manganellati degli
studenti». È una delle idee lanciate durante la riunione al Cpa per organizzare
il corteo. «Contro la repressione rilanciamo la lotta», è lo slogan che compare
nel volantino della manifestazione, organizzata dalla Rete dei collettivi,
dall'Unione degli studenti e dal Coordinamento studenti medi. Molteplici le
realtà che hanno aderito: dal Cpa a Sinistra Universitaria e Studenti di Sinistra,
dal Movimento di lotta per la casa ai Cobas e Next Emerson. «Ci aspettiamo
4-5mila persone. E ci auguriamo che con noi sfilino anche tanti cittadini» è
l'auspicio dei rappresentanti dell'Uds. Lunghissimo il percorso del corteo:
alle 16 concentramento in San Marco, dopodiché i manifestanti imboccheranno via
Cavour per poi arrivare al Duomo e, da lì, a Palazzo Vecchio. A quel punto il
corteo ritornerà verso il Duomo e, passando dalla Santissima Annunziata,
raggiungerà via della Colonna. La conclusione sarà in piazza Ghiberti. Per
«evitare che qualcuno voglia mettere in atto azioni spiacevoli», gli studenti
hanno pensato ad un «cordone di sicurezza di almeno 300 persone» che, come
spiega Costanza dell'Uds, «avrà il compito di mantenere compatto il corteo e,
soprattutto, di bloccare eventuali atti che potrebbero generare una risposta da
parte delle Forze dell'ordine». «Un po' di paura a scendere in piazza c'è
ammettono i ragazzi -. E lo dimostrano le misure di sicurezza che intendiamo
adottare. In esse non c'è però alcun intento provocatorio. Noi vorremmo
scendere in piazza serenamente, ma abbiamo capito che dobbiamo stare attenti.
Insomma, non vogliamo che altri innocenti ci rimettano un naso o un braccio».
Nel volantino che pubblicizza la manifestazione, gli studenti ribadiscono la
loro versione dei fatti. «In via della Colonna si legge - il corteo è stato
caricato dalla celere in seguito ad un diverbio verbale tra manifestanti e
agenti della Digos i quali, provocatoriamente, continuavano a filmarli (nonostante
varie richieste perchè non lo facessero) al fine di identificarli e
denunciarli». Image: 20090516/foto/76.jpg
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
DALL'ITALIA
16-05-2009 ROMA RIENTRA LA MINACCIA DI DIMISSIONI DA PARTE DEL MINISTRO, CHE
ASSICURA: I MIGLIORI SARANNO PREMIATI Dipendenti pubblici, il governo dice sì
alla «rivoluzione Brunetta» Il decreto operativo nel giro di 2 mesi. La class
action rinviata al 2010 ROMA II La meritocrazia arriverà entro l'estate tra gli
uffici della pubblica amministrazione. Il decreto legislativo che attua la
riforma anti-fannulloni - che ieri ha ottenuto il via libera dal Consiglio dei
ministri - lunedì sarà alle Camere e nel giro di due mesi diventerà operativo.
Rientra dunque la minaccia di dimissioni del ministro per la Pubblica
amministrazione Renato Brunetta. «Non c'è nessun problema ha detto il premier
Silvio Berlusconi ieri in una conferenza stampa a Palazzo Chigi confermando la
stima per il ministro Brunetta ha adottato una tecnica da birichino che ha
avuto i suoi risultati». Il decreto legislativo che introduce il merito e la
premialità nella pubblica amministrazione resta però, al momento, orfano della
class action che comunque è stato assicurato da Brunetta partirà dal primo
gennaio 2010. «Abbiamo ritenuto di dover acquisire il parere del Consiglio di
Stato e dell'Avvocatura ha sottolineato Berlusconi per sapere quali sono i
riflessi che questa norma può avere sul processo amministrativo. Abbiamo poi
ritenuto di dover intervenire nel testo per coordinarlo con quello generale
sulla class action» per il settore privato contenuta nel disegno di legge
Sviluppo approvato dal Senato e ora all'esame della Camera. Nuove motivazioni
Berlusconi, illustrando la riforma Brunetta, parla di «rivoluzione » e
sottolinea come l'obiettivo sia «riconoscere lo sforzo dei dipendenti pubblici
con compensi economici che si danno a coloro che lavorano nel privato. Vogliamo
che i dipendenti pubblici abbiano un morale diverso e abbiano motivo di essere
realizzati e di essere così più positivi nei confronti dei cittadini ». Il
tempi sono stati dettati dallo stesso Brunetta: «Penso che tutto possa essere
approvato entro 60 giorni a partire da lunedì, quando il provvedimento sarà
trasmesso alle Camere. Intendo avere assolutamente l'accordo con la Conferenza
Stato-Regioni. Chiederemo poi un parere articolato del Cnel». Il confronto con
il sindacato Prima dell'ultimo passaggio in Consiglio dei ministri «sentiremo
il sindacato ai più alti livelli, tra fine giugno e gli inizi di luglio», dice
Brunetta chiedendo a Berlusconi un coinvolgimento in prima persona. «Premiare i
più bravi» Brunetta cita alcuni esempi del nuovo corso che si vedrà tra le
scrivanie degli statali: dagli stage all'estero dei dirigenti alle risorse
premiali concentrate essenzialmente sui più bravi. «Solo il 25% dei dipendenti
pubblici, e il sindacato è d'accordo, avrà a disposizione il 50% di tutte le
risorse rileva Brunetta destinate alla premialità. E' una cosa mai accaduta».
Per la class action si registra invece un rinvio motivato sia dalla necessità
di acquisire i pareri di Avvocatura e Consiglio di Stato sia dalla necessità
«di dare vita agli standard della pubblica amministrazione». Comunque il
ministro sembra avere già in testa questo secondo decreto legislativo:
«Arriverà in autunno, sarà di sei articoli e sarà coerente con quanto le Camere avranno definito in termini di azione collettiva per il settore privato». Il
no di Pd e consumatori Ma le motivazioni addotte dal ministro non convincono
però né l'opposizione né le associazioni dei consumatori. Se Linda Lanzillota
del Pd accusa il ministro di «cedere alle resistenze della burocrazia e alle
pressioni lobbistiche dei concessionari dei servizi pubblici», il
Codacons parla senza tanti giri di parola di un ministro «Brunetta sconfitto» e
aggiunge: «Ci aspettiamo dimissioni immediate ».
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
PRIMO PIANO pag.
2 Statali, bastone e carota Via alla rivoluzione nel segno di Brunetta Ok al
decreto. La class action slitta al 2010 di ACHILLE PEREGO MILANO ARRIVA la
rivoluzione Brunetta per tre milioni e mezzo di dipendenti pubblici. Dopo aver
minacciato le dimissioni, ieri il ministro per la Pubblica Amministrazione
Renato Brunetta è riuscito a far varare dal consiglio dei ministri il decreto
legislativo che dà il via alla riforma anti-fannulloni destinata a entrare in
vigore quest'estate. Un pacchetto legislativo che introduce per la prima volta
la meritocrazia tra l'esercito dei travet e che già lunedì sarà presentato alle
Camere e nel giro di due mesi diventerà operativo. «Una grande riforma che
riguarda l'ammodernamento di tutto il Paese ha commentato il premier Berlusconi
Gli impiegati pubblici saranno motivati perché si vedono riconosciuti compensi
economici che normalmente si danno a chi lavora nel privato. Questo è il nostro
fine: far sì che 3,5 milioni di persone che lavorano nella Pa non abbiano un
morale diverso da chi lavora nel privato e siano così più positivi nei
confronti dei cittadini». Quanto alle minacciate dimissioni del ministro,
Berlusconi ha scherzato: «Non c'è alcun problema. Brunetta ha adottato una
tecnica da birichino che ha avuto i suoi risultati». Il decreto legislativo che
introduce merito e premi nella Pa è rimasto però al momento orfano della class
action che comunque, ha assicurato Brunetta, partirà dal primo gennaio 2010.
«Abbiamo ritenuto di dover acquisire il parere del Consiglio di Stato e
dell'Avvocatura ha sottolineato Berlusconi per sapere quali sono i riflessi che
questa norma può avere sul processo amministrativo. Abbiamo poi ritenuto di
dover intervenire nel testo per coordinarlo con quello generale sulla class
action». BRUNETTA ha quindi citato una serie di esempi del nuovo corso che si
vedrà tra le scrivanie degli statali: dagli stage all'estero dei dirigenti alle
risorse economiche riconosciute ai più bravi. «Solo il 25% dei dipendenti
pubblici, e il sindacato è d'accordo, avrà a disposizione il 50% di tutte le
risorse destinate alla premialità. E' una cosa mai accaduta». La class action
invece, come detto, partirà a gennaio. Ma Brunetta sembra avere già in mente
questo secondo decreto: «Arriverà in autunno, sarà di sei articoli e sarà coerente con quanto le Camere avranno definito in termini di
azione collettiva per il
settore privato». Ma le motivazioni con cui sia Berlusconi, sia Brunetta hanno
spiegato il rinvio non hanno convinto opposizione e consumatori. Per Linda
Lanzillotta (Pd) il ministro ha ceduto «alle resistenze della burocrazia e alle
pressioni lobbistiche dei concessionari dei servizi pubblici». Il
Codacons parla invece senza termini di «Brunetta sconfitto». DURO ANCHE l'ex
ministro Pd, Pierluigi Bersani: le riforme messe in campo dal Governo
«assomigliano sempre a richiami all'ordine» e sono regolarmente accompagnate da
«insulti». Ma alle critiche ha risposto subito Brunetta ricordando alla
Lanzillotta che «nello scalcagnato provvedimento di Prodi sulla class action»
quella per la Pa era stata «colpevolmente stralciata».
( da "Unita, L'" del
16-05-2009)
Argomenti: Class Action
La rivoluzione di
Brunetta perde subito un pezzo: class="hilite">la
tutela dei cittadini FELICIA MASOCCO La class="term">class class="term">action
è stralciata, ma Renato Brunetta non si dimette. È una delle considerazioni che
si possono trarre dal via libera, dato ieri dal consiglio dei ministri, al
decreto per la produttività nella pubblica amministrazione. La class="term">class class="term">action non c'è, è rinviata, si fa
la data del 2010. Forse. La «rivoluzione Brunetta» nasce quindi senza un pezzo,
quello che dovrebbe tutelare i cittadini dai danni causati da inefficienze o
abusi degli uffici pubblici. In seno al governo l'ha spuntata chi, come il
ministro Tremonti, ha fatto valere il suo peso e il timore che l'introduzione
della class="term">class
class="term">action avrebbe aperto la via
a un perenne contenzioso. BIRICHINATE Altre «resistenze» dentro l'esecutivo,
ammesse come tali dallo stesso ministro Brunetta, erano state opposte dai
colleghi perché, alla fine della fiera, la «rivoluzione» si risolve in una
grande operazione di centralizzazione che toglie prerogative e poteri ad altri
ministeri, alle regioni e agli enti locali e li dà al ministero di Brunetta. Il
titolare della Funzione Pubblica aveva risposto con la minaccia di dimissioni
se il suo decreto non fosse stato trasmesso alle Camere entro due giorni. La
"trasmissione" c'è, lunedì inizia l'iter, l'approvazione è fissata per
fine giugno. Prima verrà sentito il sindacato. Ma Brunetta è stato stoppato,
come viene fatto notare da Linda Lanzillotta, esponente del Pd. «Dovrebbe
riconoscerlo», «ha ceduto alle resistenze della burocrazia e alle lobby dei
concessionari dei servizi pubblici». Lui nega e, ovviamente, non si dimette.
«Ha adottato una tecnica da birichini», ha spiegato il premier Silvio
Berlusconi svelando il bluff. Birichinate a parte, il provvedimento prevede
novità sui premi (il salario accessorio): «Solo il 25% dei dipendenti lo avrà
per intero», spiega Brunetta, «è una cosa mai accaduta», prima i premi venivano
dati a tutti. Metà dei dipendenti potranno avere il 50%, il restante 25% non
avrà nulla. Le percentuali possono essere modificate (in misura del 5%) con la
contrattazione. POLITICA PIGLIATUTTO «In realtà la contrattazione sparisce»,
replica Michele Gentile che per la Cgil segue il settore, «gli resta un ruolo
residuale, si ritorna al primato della legge. E della politica, sotto cui tutta
la pubblica amministrazione viene ricondotta». Premesso che non si dice mai
dove siano i soldi per premiare i meritevoli, è invece chiaro che il meccanismo
di valutazione di meriti e demeriti viene affidato a un'Autorità (costo stimato
fino a 8 milioni), i cui membri sono proposti da Brunetta, e nominati dal
Parlamento e che risponde al ministero per l'Attuazione del programma. Un altro
elemento riguarda il "congelamento" dei rappresentanti dei
lavoratori, si bloccano le elezioni dei nuovi delegati per un turno: i
sindacati, tutti, non sono d'accordo e voteranno lo stesso. Si introducono
sanzioni, fino al licenziamento, per i dipendenti che violano le regole, e per
i dirigenti non svolgeranno bene il loro lavoro. La rivoluzione nella pubblica
amministrazione partirà, se mai partirà, zoppa: salta la class="term">class class="term">action,
cioè l'azione di tutela dei diritti dei cittadini. Il ministro Brunetta resta
però al suo posto.
( da "Corriere della Sera"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Corriere della
Sera sezione: Politica data: 16/05/2009 - pag: 13 Legge «antifannulloni» In
vigore dall'estate. Tremonti: class="hilite">no
a tutto il potere ai consumatori Via alla riforma Brunetta Ma senza la class="term">class class="term">action Il ministro: ritiro le
dimissioni. Il premier: bene, birichino ROMA La riforma della pubblica
amministrazione, passata alla storia ormai come la legge «antifannulloni», con
tanto di meritocrazia e sanzioni disciplinari entrerà in vigore entro l'estate.
Ma senza la class="term">class class="term">action,
il cui testo verrà stralciato dal decreto legislativo, per essere ridiscusso in
autunno e partire dal primo gennaio 2010. Così ha deciso il Consiglio dei
ministri, con un accordo tra il ministro della Funzione pubblica Renato
Brunetta - che ha ritirato le dimissioni minacciate - e il collega all'Economia
Giulio Tremonti, che in un primo tempo si era opposto all'introduzione da
subito dell'azione collettiva. Brunetta è soddisfatto
e parla di una «grandissima legge rivoluzionaria ». Il presidente del Consiglio
Silvio Berlusconi, nel presentare le novità in conferenza stampa, ha escluso
qualsiasi «problema dentro il governo» ma poi, ridendo, ha ammesso che Brunetta
«ha adottato una tecnica da birichino che ha avuto i suoi risultati ». Anche
Tremonti ha mostrato soddisfazione e ha speso parole benevole. «Brunetta fa
molto per migliorare lo stato reale e sono solidale con lui». Ma si premura
anche di precisare come sia «giusto che i consumatori abbiano voce ma non tutto
il potere, così come è giusto che i tribunali lavorino ma non lo è quando
nominano dei commissari ad acta». Il duello tra i due ministri - se mai si
ripresenterà - si sposta in autunno per la definizione degli standard di
qualità e di efficienza che, se non vengono garantiti, daranno al cittadino la
possibilità di avviare la class="term">class class="term">action.
Brunetta ha dimostrato di avere in proposito le idee piuttosto chiare: «Il
nuovo decreto sull'azione collettiva sarà di sei
articoli e sarà coerente con quanto le Camere avranno definito per il settore
privato». Anche il premier ha sottolineato che la nuova legge è «rivoluzionaria
» e ha come obiettivo primario di riconoscere lo sforzo dei dipendenti pubblici
con compensi economici paragonabili al settore privato, perché «vogliamo che
abbiano un morale diverso, motivo di essere realizzati e di essere così più
positivi nei confronti dei cittadini». Il ministro della Funzione pubblica ha
ricordato brevemente le principali novità: dagli stage all'estero per i
dirigenti ai riconoscimenti economici elargiti ai più bravi. «Solo il 25% dei
dipendenti pubblici ha ricordato Brunetta e il sindacato è d'accordo, avrà a
disposizione il 50% di tutte le risorse destinate alla premialità, è una cosa
mai accaduta e che non esiste nemmeno in moltissime aziende private». Il
sindacato, che ha protestato vivamente per non essere stato coinvolto a sufficienza,
«verrà convocato ai più alti livelli ha promesso tra fine giugno e i primi di
luglio» e per l'occasione ha chiesto la presenza dello stesso Berlusconi. Molto
critica l'opposizione per il rinvio della class="term">class class="term">action.
Linda Lanzillotta ha accusato il ministro di «cedere alle resistenze della
burocrazia e alle pressioni lobbistiche dei concessionari dei pubblici servizi
» mentre il Codacons (consumatori) considera Brunetta «sconfitto e per questo
ci aspettiamo le sue dimissioni». Il ministro ha subito replicato ricordando
che è stata la Lanzillotta ad aver «stoppato la class="term">class class="term">action
per il pubblico» quando il governo Prodi varò la legge. Roberto Bagnoli
L'agenda La riforma della pubblica amministrazione firmata dal ministro Renato
Brunetta entrerà in vigore entro l'estate
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Pagina 4 -
Attualità Via libera alla "rivoluzione" Brunetta negli uffici Il
ministro: arriva la meritocrazia, niente dimissioni. Class action senza
retroattività, il Codacons protesta ROMA. La meritocrazia arriverà entro
l'estate tra gli uffici della pubblica amministrazione. Il decreto legislativo
che attua la riforma anti-fannulloni lunedì sarà alle Camere e nel giro di due
mesi diventerà operativo. Rientra dunque la minaccia di dimissioni del ministro
per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta. «Non c'è nessun problema - ha
detto il premier Silvio Berlusconi ieri in una conferenza stampa a Palazzo
Chigi confermando la stima per il ministro - Brunetta ha adottato una tecnica
da birichino che ha avuto i suoi risultati». Il decreto legislativo che
introduce il merito e la premialità nella pubblica amminsitrazione resta però,
al momento, orfano della class action che comunque - è stato assicurato da
Brunetta - partirà dal primo gennaio 2010. «Abbiamo ritenuto di dover acquisire
il parere del Consiglio di Stato e dell'Avvocature - ha sottolineato Berlusconi
- per sapere quali sono i riflessi che questa norma può avere sul processo
amministrativo. Abbiamo poi ritenuto di dover intervenire nel testo per
coordinarlo con quello generale sulla class action» per il settore privato
contenuta nel disegno di legge Sviluppo approvato dal Senato e ora all'esame
della Camera. Berlusconi, illustrando la riforma Brunetta, parla di rivoluzione
e sottolinea come l'obiettivo sia «riconoscere lo sforzo dei dipendenti
pubblici con compensi economici che si danno a coloro che lavorano nel privato.
Vogliamo che i dipendenti pubblici abbiano un morale diverso e abbiano motivo
di essere realizzati e di essere così più positivi nei confronti dei
cittadini». Il timing è segnato dallo stesso Brunetta: «Penso che tutto possa
essere approvato entro 60 giorni a partire da lunedì, quando il provvedimento
sarà trasmesso alle Camere. Intendo avere assolutamente l'accordo con la
Conferenza Stato-Regioni. Chiederemo poi un parere articolato del Cnel». Prima
dell'ultimo passaggio in Consiglio dei ministri «sentiremo il sindacato ai più
alti livelli, tra fine giugno e inizi di luglio», dice Brunetta chiedendo a
Berlusconi un coinvolgimento in prima persona. Brunetta cita alcuni esempi del
nuovo corso che si vedrà tra le scrivanie degli statali: dagli stage all'estero
dei dirigenti alle risorse premiali concentrate essenzialmente sui più bravi.
«Solo il 25% dei dipendenti pubblici, e il sindacato è d'accordo, avrà a
disposizione il 50% di tutte le risorse - rileva Brunetta - destinate alla
premialità. È una cosa mai accaduta». Per la class action si registra invece un
rinvio motivato sia dalla necessità di acquisire i pareri di Avvocatura e
Consiglio di Stato sia dalla necessità «di dare vita agli standard della
pubblica amministrazione». Comunque il ministro sembra avere già in testa
questo secondo decreto legislativo: «Arriverà in autunno, sarà di sei articoli
e sarà coerente con quanto le Camere avranno definito in
termini di azione collettiva per il settore privato». Ma le motivazioni addotte non
convincono nè l'opposizione nè le associazioni dei consumatori. Se Linda
Lanzillota del Pd accusa il ministro di «cedere alle resistenze della
burocrazia e alle pressioni lobbistiche dei concessionari dei servizi
pubblici», il Codacons parla senza termini di «Brunetta sconfitto» e
aggiunge: «Ci aspettiamo dimissioni immediate».
( da "KataWebFinanza"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
Se il dirigente
non ha obiettivi Nel 2009 la spesa pubblica in Italia superer il 50 per cento
del nostro prodotto interno lordo. Pi di un euro su due generati in Italia
passer cos attraverso l'intermediazione dell'amministrazione pubblica.
Comprensibile che i cittadini, che hanno sperimentato sulla loro pelle le
inefficienze dei nostri servizi pubblici, siano pi che mai attenti al
funzionamento di chi gestisce questa enorme montagna di risorse. Il Ministro
Brunetta ha avuto il pregio di captare queste legittime preoccupazioni.
Complice l'immobilismo del ministero dell'Economia, riuscito a trasformare un
dicastero marginale in passate legislature in un ministero di primaria
importanza. Negli ultimi 12 mesi Brunetta ha mobilitato l'opinione pubblica con
una fitta serie di annunci e di risultati ad effetto. La battaglia contro
l'assenteismo stata combattuta senza esclusione di colpi (al punto da decurtare
la paga ai dipendenti ricoverati in ospedale per interventi chirurgici), ma
portando a casa risultati importanti. Si pu discutere sui metodi draconiani e
sulle percentuali, ma indubbio che il ricorso alle assenze retribuite nel
pubblico impiego, sin qui nettamente superiore che nel settore privato, sia
stato ridotto, il che sicuramente una buona notizia per i contribuenti. Ora il
Ministro si messo in testa di passare dagli annunci e dagli interventi ad
effetto alle riforme vere e proprie. Bene. Sarebbe la prima vera riforma di
questo governo, che sin qui ha scelto di non scegliere di fronte al precipitare
di una crisi che vede l'Italia continuare a far peggio degli altri, come
certificato proprio ieri da Eurostat. Bisogna approfittare della recessione per
fare quelle riforme che non si riescono a fare in condizioni normali. Al tempo
stesso, a pi di 15 anni dal primo tentativo di riformare la PA, non possiamo
permetterci nuovi fallimenti. Nel riformare la PA non si pu continuare a
schierare l'opinione pubblica contro i dipendenti pubblici, come fatto a pi
riprese in questi mesi. Al contrario bisogna lavorare col cesello su incentivi,
carriere e trasparenza. Il grosso delle misure prese nel decreto intraprende
una strada diversa. Vengono istituiti una pluralit di nuclei di valutazione che
dovrebbero essere sulla carta esterni alle amministrazioni (quindi nuova burocrazia
creata) accreditati a loro volta da una nuova autorit indipendente. Si
scavalcano i tanto vituperati dirigenti pubblici (Brunetta stato in questi
giorni applaudito fragorosamente da una platea di dipendenti pubblici quando li
ha aizzati parlando di un "pesce che puzza dalla testa"). Si
stabiliscono anche rigidamente le regole di distribuzione dei premi che
dovranno essere dati ai singoli in ciascuna amministrazione: a un quarto di
loro verr dato il 100% del premio, a un altro quarto non verr dato nulla,
mentre il restante 50% dei dipendenti si prender il premio a met. Dato che si
tratta di somme consistenti, che molte amministrazioni sono piccole (attorno ai
10 dipendenti) e che molto difficile misurare la produttivit del singolo,
prevedibile che questi premi verranno alla fine assegnati a rotazione: Tizio li
prende quest'anno, Caio il prossimo e Sempronio fra due, magari determinando
l'ordine con una bella lotteria. Altro esempio la class
action, azione collettiva
contro le inefficienze della pubblica amministrazione, che prefigurava la gogna
mediatica (pubblicit sui giornali ancora prima del giudizio) delle
amministrazioni coinvolte. stata rimossa in extremis dal decreto, ma
emblematica del metodo seguito nel ridisegnare la PA. Era prevista nel
caso di "lesione di interessi giuridicamente rilevanti per una pluralit di
utenti o consumatori", una formulazione talmente generica da poter essere
usata come strumento di pressione contro le amministrazioni che pestano i piedi
a qualcuno e da offrire lunghi anni di lavoro (speriamo con poche assenze
retribuite) ai Tar. Il punto debole della riforma nel non operare sugli
incentivi dei dirigenti pubblici, trasformandoli in esecutori di decisioni
prese da autorit dipendenti o tribunali e imponendo regole che, comunque, nel
giro di qualche anno, saranno del tutto inefficaci. Per incentivare i dirigenti
bisogna innanzitutto valutare le amministrazioni di cui sono a capo. Per farlo
ci vogliono obiettivi misurabili che pu fissare il politico senza mettere di
mezzo nuova burocrazia. Devono essere grandezze che sono sotto il controllo
della PA, di cui dunque i singoli dirigenti sono responsabili. Ad esempio, si
possono stabilire obiettivi in termini di presenza sul territorio della
Pubblica Sicurezza, speriamo non solo per fare le ronde alle ronde di
quartiere. In altri casi l'impegno profuso dalle singole amministrazioni meno
visibile ai cittadini. Ma non per questo non si possono definire indicatori (ad
esempio l'agenzia delle entrate di Trento utilizza il numero di controlli
eseguiti, pesati in base allo sforzo richiesto per diverse tipologie di
controlli) e rendere di pubblico dominio i risultati raggiunti dalle singole
amministrazioni. Saranno queste amministrazioni, prima ancora dei singoli, ad
essere premiate nel caso di raggiungimento degli obiettivi, non necessariamente
solo con incrementi dello stipendio, ma anche attrezzature. In caso contrario,
non verr concesso alcun premio ad alcun membro di quella amministrazione: nel
decreto Brunetta, invece, vengono comunque attribuiti i premi, anche alle
amministrazioni inefficienti. Incentivi per i singoli potranno poi essere
definiti principalmente in termini di carriere, dato che i posti pubblici
durano a lungo. Bene perci ricostruire le carriere fissando regole rigide, questo
s, per i passaggi di grado. A quel punto il dirigente locale sar costretto a
valutare i singoli prefigurando potenziali avanzamenti di carriera che, per il
bene della struttura, non possono riguardare tutti. Dovr fare bene queste
valutazioni perch chiamato a rispondere dei risultati raggiunti dall'unit che
dirige. Insomma bene che ognuno si prenda le sue responsabilit. A partire dal
Governo che deve dirci quali sono gli obiettivi dei diversi rami della PA e
offrirci una mappatura degli esuberi. 16/05/2009 - 09:30
( da "Corriere.it"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
L'incontro
Tremonti: autostrade, poste e Iva ci dicono che la caduta si è arrestata Il
ministro: i manager pubblici? Chiederemo a tutti un'autoriduzione. A partire
dalla Rai Il vertice di ottobre dopo la bancarotta dell'Islanda ha
rappresentato la svolta con la discesa in campo dei governi ROMA - «Con la
discesa in campo dei governi e della politica il rischio dell'apocalisse finanziaria
globale non c'è più. La crisi continua, ma come tutte le crisi avrà un termine
e molti indicatori lo anticipano». «L'Italia non ha il record del peggio, come
tanti si aspettavano, ma molto dipende da noi, dalle imprese, dalle banche,
dai consumatori» dice Giulio Tremonti. «A fine anno, forse, anche i numeri del
prodotto interno lordo saranno migliori di quelli di oggi» aggiunge,
determinato a spingere le banche a fare il «loro dovere», e a non mollare la
spinta etica. Nei comportamenti delle imprese, «è giusto chiedere che la Fiat
tuteli l'occupazione in Italia», e dei manager: «Nel pubblico, anche con la
Rai, stiamo spingendo all'autoriduzione degli stipendi» dice il ministro
dell'Economia rispondendo alle domande a tutto campo del «Corriere della
Sera». Sulla salute del governo, «dove i rapporti sono straordinari», la
sinistra, «ancora in tempo per abbandonare l'opposizione di principio», e la
politica. «Sull'immigrazione ci vuole saggezza, equilibrio e non demagogia per
evitare la xenofobia» dice Tremonti, che si ritiene il padre putativo della
Bossi-Fini, «originata da una proposta di legge popolare firmata Berlusconi,
Bossi, Tremonti». Ministro, qual è stata la scintilla della crisi? «Era in
incubazione dall'agosto del 2007, ma esplode nell'ottobre dell'anno scorso.
Come per caso, ma non è stato un caso, in un'isola remota del Nord Atlantico, a
Reykjavik: la Sarajevo della crisi, almeno in Europa. Dall'Islanda si estendeva
e si innervava una rete finanziaria che abbracciava tutta la dimensione nordica
fino a scendere nella City di Londra. Di Reykjavik avevano iniziato a parlarci
i ministri delle finanze nordici a Bruxelles, all'inizio di ottobre. C'era la
prospettiva di una bancarotta nazionale ». Quale è stato il punto di svolta?
«Il 9 ottobre, al Fondo Monetario a Washington, un venerdì, capiamo che il
mercato di Londra il lunedì successivo non può aprire. La notte del 9 l'Islanda
dichiara bancarotta. La svolta arriva il 12 ottobre, a Parigi, quando scendono
in campo i governi e la politica. È un vertice atipico, non attivato nella
logica europea: c'è un direttorio di governi e la presidenza forte di Nicholas
Sarkozy. Non è un vertice europeo per l'Europa, ma dei governi per la City,
per il sistema finanziario mondiale: Londra mobilizza enormi masse
finanziarie, il giorno dopo lo fa il Giappone. È la fine del principio. Ora
non dico che la crisi sia finita, ma abbiamo superato la fase della potenziale
rottura del sistema, il crollo delle banche, delle industrie, dell'occupazione.
Avremmo avuto l'effetto distruttivo di una guerra senza aver combattuto una
guerra». Perché Parigi è una svolta? «C'è un cambiamento radicale rispetto
alla politica della prima Europa, quella dove gli aiuti di Stato erano vietati.
Passa la logica dell'intervento pubblico per sostenere il sistema
finanziario. Poco dopo vengono i due G20, a Washington e Londra: la realtà della
crisi comincia a cambiare la struttura di governo del mondo. Insieme al G8,
adesso lo strumento con cui si sceglie di governare la crisi è il G20. Qui si
decide di fare la stessa politica, e poi di farla insieme, usando il Fondo
Monetario come una banca centrale globale». Siamo ormai fuori dalla crisi?
«Superato il rischio dell'apocalisse, la crisi si è spostata dalla dimensione
finanziaria al commercio internazionale, dove i volumi si sono abbattuti del
30 per cento. Una serie di indicatori, se volete aneddotici, empirici,
psicologici, sembrano dirci ora che il crollo si sta fermando ». Anche in
Italia? «Anche noi abbiamo indicatori di questo tipo. C'era stata per la prima
volta una riduzione del traffico postale, e si è arrestata. Come si è fermato
il calo del traffico autostradale e delle merci. Anche la caduta delle entrate
fiscali, dell'Iva, è in rallentamento. La dinamica non dice che andiamo bene,
ma molto ci dice che la caduta si sta arrestando. Il mancato maleficio, a
volte, nella psicologia conta più del beneficio. L'Italia è una realtà piuttosto
diversa, e meno peggio di come ci si aspettava che fosse». Quali sono i nostri
punti di forza? «È bellissimo l'articolo di Giuseppe De Rita sul vostro
giornale. Concordo in pieno: la geografia fa la politica, e questo è un paese
di 8 mila comuni, senza grandi città e periferie cariche di tensioni sociali,
c'è un welfare dove all'Inps si aggiunge la famiglia. Quattro milioni di
partite Iva sono un fattore di forza, come lo è un sistema finanziario basato
su un tasso di risparmio straordinario. Il nostro debito pubblico sommato a
quello privato, e abbiamo visto che c'è osmosi tra i due, è pari a quello francese
e tedesco. Forse per qualcuno è una sorpresa, ma da noi per la prima volta il
deficit e il debito corrono meno rispetto all'Europa, la Borsa recupera più
delle altre, il differenziale con i titoli di Stato tedeschi si riduce.
L'impressione in giro è che che ci sia una tendenza al 'buy Italy'. Detto
questo, fare previsioni sul pil è difficile. A febbraio, davanti al meno 2% che
ci annunciava Bankitalia, dissi che erano congetture. Magari il 2%!». Con
l'uscita dalla crisi c'è un rischio d'inflazione? «Quella può essere come
dicono in America un'exit strategy dalla crisi. L'Europa, però, con la Banca
centrale e il Trattato, è costruita contro l'inflazione ed è bene così, perché
l'inflazione redistribuisce ricchezza al contrario». Perché solo tre banche
hanno usato i Tremonti Bond per capitalizzarsi e offrire più credito alle
imprese? «Chiamarli Tremonti Bond è sbagliato. Sono uno strumento europeo, non
li ho inventati io. È un mezzo che allarga la base patrimoniale delle banche e
dunque la possibilità di concedere credito. Ma quando le banche dicono che
costa troppo sbagliano, perché ragionano come se fosse uno strumento di debito.
Non è stato pensato per le banche, ma per le imprese: serve per finanziare
l'economia, non i loro bilanci. C'è il ritardo delle banche, è una
responsabilità delle banche, e questo è il vero costo scaricato sulle imprese».
Cui farebbe bene anche l'accelerazione dei pagamenti da parte dello Stato...
«Stiamo andando avanti e metteremo in campo la Sace (società pubblica di
assicurazione dei crediti, ndr). Però fino a prima della crisi, con gli
interessi, il pagamento ritardato quasi conveniva. La crisi ha accentuato i
problemi di liquidità delle imprese, il risanamento del bilancio fatto dal
governo Prodi con la scelta di bloccare i pagamenti ha inciso molto e poi c'è
il commissariamento delle Regioni che non rispettano i tetti della spesa
sanitaria: a partire dal 2007 il governo non dà più soldi e le Regioni non
pagano. La combinazione di questi tre fattori crea il problema, ma non sono
vere le cifre iperboliche che si sentono. L'arretrato dovrebbe essere di 30
miliardi, quasi tutto concentrato nella sanità. Sono somme che si scaricano
sul deficit e dobbiamo essere prudenti nella gestione. Anche se dovremo
risolvere il problema, perché le imprese hanno ragione». Si può immaginare un
termine oltre il quale scattino sanzioni e non solo interessi legali? «È una
cosa civile, ci stiamo lavorando. Molti di questi pagamenti dipendono dai
governi locali e con la riforma della Finanziaria, per troppi anni ritardata e
ora in arrivo, avremo finalmente un quadro unico di tutti i bilanci di enti
locali e Regioni, uno schema uniforme per tutti. È un passaggio essenziale
anche per la questione dei termini di pagamento». Nei frangenti della crisi si
è discusso del ruolo dei manager e della possibilità di mettere un tetto ai
loro stipendi. Che ne pensa? «L'etica spinge per la moderazione dei salari, ci
sono stati degli eccessi che vanno corretti, ma è difficile. Anche Obama lo ha
detto, ma non è riuscito fino in fondo. Noi stiamo chiedendo a tutti i manager
pubblici di autoridursi gli stipendi. Lo abbiamo chiesto anche alla Rai, e
sembra ci sia qualche consenso». In Germania il governo ha chiesto garanzie
sull'occupazione alla Fiat, in caso di acquisizione della Opel. Il governo
italiano farà lo stesso? «Quando abbiamo dato il bonus per la rottamazione
abbiamo previsto che ci fosse in termini di impegno la conservazione dei
livelli occupazionali in Italia. Abbiamo già posto condizioni. È giusto, ed è
una strada che seguiremo ». È vero che ci sono state tensioni con Berlusconi
e col ministro Brunetta? class="hilite">È
di questi giorni lo scontro sulla class="term">class class="term">action
nel pubblico amministrazione. «I rapporti nel governo sono straordinari.
Brunetta sta facendo bene. È giusto dare degli standard ideali su cui
parametrare lo stato reale, ma non dare l'unico potere ai consumatori. Sono
discussioni normali. In passato ho avuto qualche difficoltà nella scelta di
concentrare la spesa pubblica a Palazzo Chigi. Ora riconoscono tutti che era
giusto concentrare e spendere in modo selettivo. Ci ha permesso tra l'altro di
mettere molti soldi, insieme alle Regioni e questo è un successo dello Stato e
non solo del governo, negli ammortizzatori sociali. Nove miliardi, anche se i
dati dell'Inps ci dicono che rispetto alle ore di cassa integrazione richieste
e autorizzate, il tiraggio reale è stato molto inferiore, 300 milioni di ore
su 1,3 miliardi. Sono fatti su cui anche la sinistra, che in autunno ha puntato
tutto sulla crisi, dovrebbe riflettere». Cosa doveva fare? «Non si può
scioperare contro la pioggia. Nella crisi ha commesso un grosso errore politico.
Pretendeva che la discussione partisse da un diktat: ammettete che non avete
capito niente, che avete sbagliato tutto, e fate quello che vi diciamo noi. Non
è così, noi abbiamo cercato di fare le cose giuste e questo risulta tanto nei
voti, nei sondaggi, nelle sedi internazionali, dove la politica economica
italiana è considerata saggia e prudente. Prendete la social card, che tutto
sommato è un elemento marginale della nostra politica. Mi è dispiaciuto molto
che abbiano detto che, con questa, ghettizzavamo i poveri. Le carte acquisti le
hanno fatte Cofferati a Bologna, Penati a Milano, Cacciari a Venezia. Alla
sinistra è mancata la capacità di lettura della realtà. E sta perdendo una gande
occasione: nell'idea riformista c'è il concetto dell'utilità marginale,
discutere per portare a casa qualcosa. Con la Cgil è lo stesso: la logica è
quella del capitolato di resa. Finora a sinistra è stata prevalente la scelta
dell'opposizione fine a sé stessa, ma se vuole è ancora in tempo per rendersi
positivamente utile ai suoi elettori. Evitando che con il passare del tempo si
finisca per pensarci noi». Cosa pensa della politica sull'immigrazione? «Se si
vuol evitare la xenofobia, si deve evitare la formazione del partito opposto,
il partito degli immigrati. Ci vuole equilibrio, proprio nell'interesse degli
immigrati. Se li metti prima degli altri nelle liste per le case popolari o le
prestazioni sociali, non gli fai del bene, perché li metti contro tutti gli
altri. La sinistra non capisce che l'impatto dell'immigrazione è spesso
regressivo, fa più paura a chi ha di meno. Ed è una paura che non va
alimentata, ma ridotta, con saggezza, nell'interesse di tutti». Mario Sensini
stampa |
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 16-05-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino,
Il (Circondario Sud2))
Argomenti: Class Action
La riforma della
pubblica amministrazione targata Brunetta prende corpo. Con il varo, ieri, del
decreto delegato di attuazione da parte del Cdm i principi contenuti nella
legge delega vengono tradotti in norme giuridiche vincolanti. Dopo le
divergenze all'interno dell'esecutivo class="hilite">dei
giorni scorsi che avevano portato il ministro Brunetta a minacciare le
dimissioni, il testo è passato con alcune modifiche come lo stralcio della class="term">class class="term">action. Il provvedimento introduce
una profonda revisione di tutti gli aspetti della disciplina del lavoro presso
la pubblica amministrazione: dalle sanzioni per i fannulloni al nuovo sistema
di premialità. FRANZESE A PAGINA 19
( da "Panorama.it"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
- Italia -
http://blog.panorama.it/italia - La spunta Brunetta: dal Consiglio dei ministri
via libera alla "Rivoluzione PA" Posted By redazione On 15/5/2009 @
13:48 In Headlines, NotiziaHome | No Comments Rivoluzione passata, dimissioni
rientrate. Ma il premier Silvio Berlusconi non se la prende con [1] Renato
Brunetta, ministro della Pubblica amministrazione, che [2] aveva minacciato le
dimissioni qualora non fosse stato approvato il testo per la [3] riforma della
Pubblica amministrazione: "Ha usato una tattica da birichino, ma ha
ottenuto un ottimo risultato". Minaccia rientrata, quindi, e tanti
ringraziamenti al minsitro visto che alla fine il Cdm ha dato il via libera al
testo [4] di quella che lo stesso premier ha definito la "rivoluzione Brunetta"
(anche se il provvedimento non compare nel [5] comunicato web del Consiglio dei
ministri). Ora inizia l'iter di approvazione: il provvedimento "verrà
sottoposto all'esame delle Camere, alla Conferenza Stato-Regioni, e al
Cnel", ha detto Berlusconi. "Tutte le famiglie" ha fatto sapere
il premier "potranno tramite internet collegarsi con le istituzioni. Anche
i 3,5 milioni di pubblici dipendenti potranno trarre da questa rivoluzione
motivo per sentirsi realizzati". Un iter a cui il ministro anti fannulloni
ha già posto la data scadenza, sarà legge entro sessanta giorni: "Penso
che tutto possa essere approvato entro 60 giorni a partire da lunedì", ha
detto Brunetta. "Intendo avere assolutamente l'accordo con la Conferenza
Stato-Regioni. Chiederemo poi anche un parere articolato del Consiglio
nazionale dell'Economia e del lavoro". Tra i tanti cambiamenti previsti, i
diversi meccanismi di retribuzione basati sulle premialità, che non verranno
date a tutti, "ma solo ai più meritevoli". Significa che la
meritocrazia si sentirà anche nelle differenze in busta paga. Ma: "Solo il
25% dei dipendenti pubblici, e il sindacato è d'accordo, avrà a disposizione il
50% di tutte le risorse destinate alla premialità. Non è stato fatto mai
neanche nel privato se non per qualche iniziativa singola". In
particolare, spiega ancora il minsitro, il confronto sulla riforma varata oggi
con il dlgs sulla produttività e la trasparenza "Non è una partita che si
gioca tra governo e il sindacato dei dipendenti pubblici, ma riguarda tutto il
Paese". E ancora: "Questo provvedimento riguarda i cittadini, i
sindacati del settore privato e anche quelli dei datori di lavoro, come la
Confindustria". Tra le novità, Brunetta annuncia anche che la class action
nella pubblica amministrazione "partirà dal primo gennaio 20103, spiegando
l'obbligo, per i dirigenti, di un periodo di lavoro-studio all'estero presso le
organizzazioni internazionali. "È la prima volta" ha sottolineato
"che si introduce l'azione collettiva nella pubblica amministrazione". Quanto ai tempi, Brunetta
ha spiegato che "occorrerà dare vita agli standard della p.a. nei prossimi
mesi. Il decreto legislativo sarà coerente con quanto le Camere avranno
definito in termini di azione collettiva per il settore privato", ha detto il ministro riferendosi
alla norma approvata in Senato nel disegno di legge Sviluppo e ora
all'attenzione della Camera.
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
GIUSY FRANZESE
Roma. Meritocrazia, premialità, trasparenza, soddisfazione del cliente
cittadino: il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al cosiddetto
decreto anti-fannulloni messo a punto dal ministro Renato Brunetta. Rinviate
invece le norme sulla class="term">class class="term">action,
ovvero la possibilità di azione collettiva contro la
pubblica amministrazione. Arriveranno dopo l'estate con un provvedimento ad
hoc. Il governo ha infatti deciso di chiedere un parere al Consiglio di Stato e
dell'Avvocatura, class="hilite">e di
raccordare il tutto alle norme sulla class="term">class class="term">action
privata attualmente all'esame del Senato. Brunetta, comunque, si mostra
ottimista: «Dal primo gennaio del 2010 anche la class="term">class class="term">action
amministrativa sarà operativa». Il rinvio non è piaciuto all'opposizione, né
alle organizzazioni dei consumatori, come il Codacons. Sono invece rientrati i
dissapori all'interno del governo, che avevano portato l'altro giorno il ministro
Brunetta a minacciare le dimissioni. Berlusconi, che ha voluto affiancare il
ministro in conferenza stampa, ha derubricato il tutto a «una birichinata»,
«una tattica che lo ha portato ad un ottimo risultato». La «rivoluzione
Brunetta» arriverà lunedì alle Camere. E già a metà luglio potrebbe diventare
legge. «Credo che possa essere approvata entro 60 giorni» prevede il ministro
che punta nel frattempo ad un'intesa con la Conferenza Stato Regioni («voglio
assolutamente il loro accordo»). Tra i passaggi fondamentali prima della
conclusione dell'iter legislativo, Brunetta cita anche «un incontro ai più alti
livelli con il sindacato». Si terrà presumibilmente tra fine giugno e inizio
luglio. Insomma, dovrà essere una riforma condivisa. Un modo nuovo di vedere e
far funzionare la pubblica amministrazione, che non deve essere solo quello
della linea dura contro gli asseinteisti e chi non fa bene il proprio lavoro.
L'approccio è esattamente il contrario: premiare il merito, chi vale e chi si
impegna di più. Motivare l'impiegato pubblico, non farlo sentire un cittadino
di serie B. «La nostra finalità è che tre milioni e mezzo di italiani che
lavorano nella pubblica amministrazione possano sentirsi realizzati, non
abbiano un morale diverso da chi lavora nelle imprese italiane» spiega il
premier. In base al principio della meritocrazia, i più bravi, oltre ad
avanzamenti di carriera, riceveranno incentivi economici. Il decreto prevede
che la metà del monte incentivi sarà distribuito a non più del 25% dei
dipendenti di ogni amministrazione: niente più benefici a pioggia, quindi, ma
solo un dipendente su quattro avrà il trattamento accessorio nella misura
massima prevista dal contratto. Ci saranno poi quelli che avranno incentivi in
misura ridotta, un 25% dei dipendenti invece non avrà nulla. Queste percentuali
potranno essere derogate , ma solo in piccola parte, a livello di
contrattazione sindacale (il numero dei comparti comunque viene ridotto). Come
si farà a giudicare l'efficienza del pubblico dipendente? Entro il 30 settembre
nascerà una Commissione per la valutazione delle performance che detterà gli
standard. Saranno poi i dirigenti, che diventano veri e propri manager con
obiettivi da raggiungere, ad avere la rsponsabilità delle valutazioni dei
singoli e quindi dell'attribuzione dei premi. Per diventare dirigenti sarà
obbligatorio fare uno stage di sei mesi all'estero. Ovviamente il decreto
conferma tutte le norme anti-fannulloni recentemente introdotte, con
provvedimenti disciplinari e sanzioni nei confronti di chi presenta falsi
attestati medici. Definito anche un catalogo di infrazioni particolarmente
gravi per le quali è previsto il licenziamento.
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
class="hilite">Promozioni e
incentivi per i più bravi, stage di sei mesi all'estero per i dirigenti.
Rinviata la class="term">class class="term">action
(
da "Sicilia, La"
del 16-05-2009)
Argomenti: Class Action
«Le dimissioni? Una tattica da birichino che l'ha portato a un ottimo risultato» LAURA CAPUTO Roma. Non può che ritenersi super soddisfatto il ministro della Pubblica amministrazione per quella che lo stesso premier Berlusconi ha definito la «rivoluzione Brunetta». Se si pensa che il ministro «anti-fannulloni» tre giorni fa aveva posto un aut aut al governo se non avesse presentato al Parlamento entro due giorni (sennò il ministro avrebbe lasciato l'esecutivo) il decreto legislativo delega. Brunetta aveva anche minacciato le dimissioni se la riforma non fosse diventata legge entro 2 mesi. E proprio sulle minacciate dimissioni è giunto in conferenza stampa il commento del premier. «Il ministro Brunetta ha messo in atto una tattica da birichino che lo ha portato a un ottimo risultato». A risultato ottenuto non sono però mancate le polemiche con l'opposizione a cui Brunetta ribatte seccamente. In particolare replicando a una presa di posizione critica di una esponente del Pd sulla class action. «Linda Lanzillotta ha perso un'altra occasione. Invece di fare polemica valuti i fatti». E i fatti, spiega Brunetta, sono che l'azione >collettiva nel settore pubblico entrerà in vigore dal primo
gennaio 2010. Il ministro inoltre pone l'accento sul fatto che «solo il 25% dei
dipendenti pubblici, e il sindacato è d'accordo, avrà a disposizione il 50% di
tutte le risorse destinate alla premialità». Mentre finora si è dato «tutto a
tutti». «Il ministro - dice la Lanzillotta - si rivela forte con i deboli e
debole con i forti. Fa la faccia feroce con i dipendenti pubblici e si mette la
coda tra le gambe di fronte all'alta burocrazia e alle società dello Stato,
alle municipalizzate e a tutte le concessionarie di servizi pubblici». E il
ministro replica che non c'è stato nessun cedimento, ma «solo volontà di fare
presto e bene. Di fare cioè quello che né il governo Prodi né l'allora ministro
Lanzillotta erano riusciti a fare e cioè introdurre norme di azione collettiva nel settore pubblico. Chi è dunque più cedevole
ai poteri forti?». Polemico anche l'ex ministro del Lavoro, Damiano, che
afferma di essere curioso di sapere da Brunetta «se sarà in grado di mantenere
la promessa di presentare lunedì prossimo i decreti legislativi relativi alla
pa». Damiano si riferisce al fatto che il parere della Conferenza Unificata con
le autonomie locali deve precedere la presentazione del dl. «Dunque, o il
ministro non sa quel che dice o sarà costretto a non rispettare la legge»,
attacca l'ex ministro. Critico anche il Codacons secondo il quale il rinvio
della class action segna «una sconfitta» per Brunetta. Il presidente Rienzi
dice che «ci aspettiamo dimissioni immediate«. «Brunetta deve essere coerente.
Così come aveva minacciato le dimissioni se non fosse passato il suo decreto,
ora che è stato battuto sulla class action deve andare via».
(
da "Corriere delle Alpi"
del 17-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Mattino di Padova,
Il" del 17-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Nuova Venezia, La"
del 17-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Stampa, La"
del 17-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Stampa, La"
del 17-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Corriere del Veneto"
del 17-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Secolo XIX, Il"
del 17-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Stampa, La"
del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "ITnews.it"
del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "ITnews.it"
del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Gazzetta di
Modena,La" del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Messaggero Veneto,
Il" del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Nazione, La (Siena)"
del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "marketpress.info"
del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Mattino di Padova,
Il" del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Comunicatori
Pubblici" del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Sole 24 Ore, Il
(Del Lunedi)" del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "HelpConsumatori"
del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Altroconsumo.it"
del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "ITnews.it"
del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "HelpConsumatori"
del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Sestopotere.com"
del 18-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Gazzetta di Reggio"
del 19-05-2009)
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(
da "Finanza e Mercati"
del 19-05-2009)
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(
da "Nuova Sardegna, La"
del 19-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Nuova Sardegna, La"
del 19-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Stampa, La"
del 19-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Manifesto, Il"
del 19-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Sole 24 Ore, Il"
del 19-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Corriere Alto Adige"
del 19-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Resto del Carlino,
Il (Bologna)" del 19-05-2009)
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(
da "KataWebFinanza"
del 19-05-2009)
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(
da "ITnews.it"
del 19-05-2009)
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(
da "Repubblica, La"
del 20-05-2009)
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(
da "Riformista, Il"
del 20-05-2009)
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(
da "Messaggero, Il
(Latina)" del 20-05-2009)
Pubblicato anche in: (Messaggero,
Il (Frosinone))
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(
da "Manifesto, Il"
del 20-05-2009)
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(
da "Eco di Bergamo, L'"
del 20-05-2009)
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(
da "Giornale.it, Il"
del 20-05-2009)
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(
da "Giornale.it, Il"
del 20-05-2009)
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(
da "Denaro, Il"
del 20-05-2009)
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(
da "Altroconsumo.it"
del 20-05-2009)
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(
da "marketpress.info"
del 21-05-2009)
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(
da "Manifesto, Il"
del 21-05-2009)
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(
da "Adige, L'"
del 21-05-2009)
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(
da "Mattino di Padova,
Il" del 21-05-2009)
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(
da "Punto Informatico"
del 21-05-2009)
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(
da "ITnews.it"
del 21-05-2009)
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(
da "Sestopotere.com"
del 21-05-2009)
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(
da "HelpConsumatori"
del 21-05-2009)
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(
da "Comunicatori
Pubblici" del 21-05-2009)
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(
da "Stampa, La"
del 23-05-2009)
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(
da "Cittadino, Il"
del 23-05-2009)
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(
da "Arena, L'"
del 23-05-2009)
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(
da "Nuova Sardegna, La"
del 23-05-2009)
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(
da "Manifesto, Il"
del 23-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Messaggero, Il"
del 23-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Messaggero, Il"
del 23-05-2009)
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(
da "Corriere delle Alpi"
del 23-05-2009)
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(
da "Affari Italiani
(Online)" del 23-05-2009)
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(
da "Messaggero Veneto,
Il" del 24-05-2009)
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(
da "Eco di Bergamo, L'"
del 24-05-2009)
Argomenti: Class Action
(
da "Corriere della Sera"
del 24-05-2009)
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(
da "Corriere della Sera"
del 24-05-2009)
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