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T ARTICOLI DEL 10-18 dicembre
2008 #TOP
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Articoli
Class action (150)
Parmalat, confermato in appello il risarcimento
( da "Secolo
XIX, Il" del 07-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: L'azione collettiva era stata promossa dallo Sportello del consumatore e dal Comitato San Giorgio, specializzato nella difesa dei piccoli investitori che ne hanno dato ieri notizia. Era stata Banca Carige a ricorrere in appello avverso la condanna in primo grado che le era stata inflitta dal tribunale nel 2005.
DOVESSIMO
PARLARNE IN BLOCCO, COME CERTAMENTE NON DOVREMMO FARE, POTREMMO DIRE CHE LA
NOTA CHE VI DO... ( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 07-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: azione collettiva. Dopo tanti anni, questa battuta mi è capitato di sentirla di nuovo, più volte, e mi è parsa un segno dei tempi, un segno di regressione. In generale, di molti napoletani mi danno un vero fastidio la sotterranea o strabordante convinzione di essere straordinari, essendo in realtà assai più comuni di quanto non amino credere,
Unione
commercio Milano: bene la fermezza contro gli abusivi
( da "Sestopotere.com"
del 07-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: azione molto incisiva che Polizia e Vigili Urbani stanno compiendo contro l?invasione di abusivi per gli Oh Bej! Oh Bej!. “Ringrazio il vicesindaco Riccardo De Corato, l?assessore al Commercio Giovanni Terzi, il comandante dei Vigili Emiliano Bezzon, il prefetto Gian Valerio Lombardi e il questore Vincenzo Indolfi&
moschee,
il vero pericolo è clandestinizzare il culto
( da "Nuova
Sardegna, La" del 08-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: abbiano eretto i musulmani a capro espiatorio collettivo e chiuso le moschee. Anzi, il loro sforzo, è stato mirato a reprimere gli ambienti jihadisti e ad allargare politicamente la loro distanza dalla maggioranza della comunità islamica. Cosa sarebbe accaduto se un attentato di quella portata fosse avvenuto in Italia?
E'
un naufragio collettivo Super mediana del Cesena
( da "Nuova
Ferrara, La" del 08-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Sparisce del tutto nella ripresa e vanifica la miglior azione collettiva sbagliando malamente il cross. Martucci 5. Mai cercato, dal canto suo fa pochissimo. Moro 5. Rileva Martucci a inizio ripresa. Combina nulla, sbaglia il gol che poteva riaprire in anticipo la gara. CESENA: Ravaglia 5.5; Ceccarelli 7 (Tonucci 5.
Riflessioni
sull'economia ( da "Corriere Adriatico"
del 08-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: impegno collettivo per rendere migliore l'ambiente nel quale viviamo". L'attuale presidente del gruppo di Moie, Luca Gramaccioni, d'intesa con tutti gli altri soci, ha proposto questo convegno, aperto a tutti, "come una opportunità per rendersi ancora più consapevoli dell'importanza delle scelte personali che non rimangono chiuse nel nostro piccolo ambito,
"Sul
caso Parmalat la banca è responsabile delle obbligazioni cedute"
( da "Stampa,
La" del 09-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: salgono a quattro le vittorie nelle azioni collettive promosse da «Sportello del Consumatore» e Comitato San Giorgio. «Il risultato è molto importante sotto il profilo giuridico - precisa l'avvocato Stefano Vignolo che ha patrocinato la causa collettiva - perché conferma il principio della responsabilità della banca per omessa informazione sulle caratteristiche del titolo Parmalat,
Società
responsabili ( da "Italia Oggi"
del 09-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: in capo all'ente collettivo, i cui soci (nel caso di società di capitali ai sensi dell'art. 2393 e 2393-bis c.c.), nel caso di applicazione di sanzioni, potrebbero promuovere azione di responsabilità contro gli amministratori, rei di non aver adottato il modello e di aver precluso all'ente l'esonero dalla responsabilità.
La
nostra unica colpa è quella di aver presentato alla Regione Marche un progetto
giudica... ( da "Messaggero, Il (Marche)"
del 09-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Ambiente rischia di oscurare diverse azioni positive messe in atto dal suo "Dicastero" proprio nel quartiere. I residenti della Piazzarola stanno verificando come l'annoso problema dell'invasione dei colombi sia stato affrontato dopo lunghi anni di inerzia. Non che la problematica sia stata risolta ma almeno Travanti ha avuto il coraggio di farsene carico.
"I
tassi dei mutui ancora troppo alti La Bce taglia, ma le banche no"
( da "TgFin.it"
del 09-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Con la legge sulla class action, che il Governo si ostina a svuotare di contenuti ed rinviare alle calende greche sotto diretta dettatura di banche, assicurazioni e Confindustria, gli istituti di credito dovrebbero risarcire il popolo dei debitori dai mancati adeguamenti sui tassi, come prescritto dal decreto Bersani, proprio sulla simmetria dei tassi"
Quella
class action contro Skype ( da "KataWeb News"
del 10-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Quella class action contro Skype 10 dicembre 2008 alle 00:17 — Fonte: punto-informatico.it — 0 commenti Il VoIP dell'operatore software nel mirino di alcuni dei suoi utenti negli States: ritengono che Skype non gestisca in modo appropriato i crediti di utenze considerate inattive
social
card, intoppi e proteste in arrivo una causa collettiva - antonio fraschilla
( da "Repubblica,
La" del 10-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: avvio di una class action a gennaio, quando il governo dovrebbe dare il via libera alle norme che regolamentano la denuncia collettiva: «Presenteremo una class action perché la platea che ha i requisiti per ottenere la carta è molto bassa - dice Ciotta - Alcuni pensionati ci hanno consegnato esposti perché hanno avuto la lettera dal governo sulla social card ma alle Poste non l´
i
sindacati ( da "Repubblica, La"
del 10-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Pagina III - Palermo I sindacati I consumatori Non si può usare per pagare luce o gas se si ha un contenzioso sulle bollette arretrate Class action a gennaio C´è chi ha ricevuto la lettera dal governo ma non avrà la carta
quei
centomila pugliesi catturati dalla rete - roberto zarriello
( da "Repubblica,
La" del 10-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: è anche chi come Giuseppe Delle Foglie ha usato il web per lanciare una class action a favore del Petruzzelli inteso come bene pubblico. Politica e non solo. C´è anche spazio per il puro divertimento e per il lancio di eventi. Circa una decina i gruppi aperti in occasioni delle Notti Bianche organizzate nelle varie piazze pugliesi.
<UNA
MORATORIA del vigile elettronico e della sosta a pagamento in centro pe...
( da "Resto
del Carlino, Il (R. Emilia)" del
10-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: azione collettiva (class action) contro il Comune su questi temi. Ora tutto è arenato in attesa dei provvedimenti del governo Berlusconi, che stanno restringendo il campo d?azione nelle cause collettive. «Attendiamo cosa succederà e poi a gennaio vedremo.
La
cultura della mobilità sostenibile
( da "Opinione,
L'" del 10-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: auto privata per uso collettivo. Nel caso del Car Sharing l?automobile è noleggiata per poche ore presso le apposite società e riconsegnata al termine del suo utilizzo. Nel caso del Car Pooling l?automobile è di proprietà di un privato che la mette a disposizione per compiere tragitti casa-lavoro insieme ad altre persone,
Class action Parmalat in Usa. Nuovi moduli on line dal 18 dicembre
( da "Sestopotere.com"
del 10-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Class
action Parmalat in
class
action depotenziata ricorsi solo da luglio 2008 - luca iezzi
( da "Repubblica,
La" del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Class action depotenziata ricorsi solo da luglio 2008 Così fuori i casi Cirio, Parmalat e Tango bond Così fuori i casi Cirio, Parmalat e Tango bond LUCA IEZZI ROMA - In arrivo il depotenziamento della class action. Il governo sta lavorando alle nuove norme che regoleranno le azioni di risarcimento collettivo e le associazioni dei consumatori denunciano lo stravolgimento del meccanismo
Class
action, arriva l'emendamento ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: rinvierà probabilmente di altri sei mesi l'entrata in vigore dell'azione collettiva. Il contenuto dell'emendamento sul quale è stata raggiunta con fatica un'intesa tra le parti modifica in maniera sensibile la versione della class action che venne introdotta un anno fa con un blitz parlamentare in sede di approvazione della manovra finanziaria.
Studenti
in corteo contro la Gelmini e per Alexis
( da "Giorno,
Il (Milano)" del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: DOMANI GLI STUDENTI dei Collettivi e delle facoltà universitarie in agitazione tornano in piazza nella giornata tradizionalmente dedicata al ricordo delle vittime della strage di piazza Fontana. Quest?anno però alla celebrazione del trentanovesimo anniversario della strage si aggiungono temi di attualità interni (la protesta contro la riforma Gelmini)
CLASS
ACTION: LULLI(PD), GRAVE EMENDAMENTO GOVERNO. E' SVUOTAMENTO.
( da "Asca"
del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: CLASS ACTION: LULLI(PD), GRAVE EMENDAMENTO GOVERNO. E' SVUOTAMENTO (ASCA) - Roma, 11 dic - ''Lo svuotamento della class action che il governo ha intenzione di realizzare e' un tradimento delle attese che questa novita' introdotta dal centrosinistra aveva suscitato nei cittadini''.
CLASS
ACTION: 'FONDAZIONE ETICA', PROGETTO GOVERNO RESTRINGE AMBITO APPLICAZIONE
NORMA ( da "Adnkronos"
del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: CLASS ACTION: 'FONDAZIONE ETICA', PROGETTO GOVERNO RESTRINGE AMBITO APPLICAZIONE NORMA commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA ultimo aggiornamento: 11 dicembre, ore 17:05
GIUSTIZIA.
Class action, Adiconsum: "Indispensabili alcuni miglioramenti"
( da "HelpConsumatori"
del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: nel caso di inammissibilità all'azione collettiva, il giudice può stabilire a favore dell'impresa una sorta di danno punitivo i cui costi andrebbero a carico della parte soccombente. Non è prevista, invece, la reciprocità cioè l'inverso (ammissione all'azione collettiva, danno punitivo a favore dei consumatori, costi a carico dell'impresa).
CLASS
ACTION: GOVERNO, SOLO PER ILLECITI COMMESSI DA LUGLIO 2008.
( da "Asca"
del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: CLASS ACTION: GOVERNO, SOLO PER ILLECITI COMMESSI DA LUGLIO 2008 (ASCA) - Roma, 11 dic - La class action, ossia l'azione collettiva risarcitoria, si puo' esercitare ''per gli illeciti compiuti successivamente al 1* luglio 2008''. E' quanto precisa una bozza di emendamento del governo, ancora non formalizzato,
E
il governo affossa la class action
( da "Vita
non profit magazine" del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Consentire ai consumatori di proporre una causa collettiva anziché centinaia di cause identiche, alleggerirebbe di molto il carico di lavoro dei nostri giudici. Con la Finanziaria 2008 questa azione era stata introdotta. Il governo, con l'intento dichiarato di apportare modifiche migliorative al testo, aveva però congelato l'entrata in vigore della norma fino alla fine del 2008.
lehman,
boom di adesioni alla causa collettiva
( da "Mattino
di Padova, Il" del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: azione legale promossa da Palazzo Moroni: 150 le richieste già pervenute Lehman, boom di adesioni alla causa collettiva Salgono a 30 milioni le perdite denunciate finora dagli investitori padovani
È
polemica sulle modifiche alla class action
( da "Sole
24 Ore, Il" del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: azione e rende perlomeno problematico l'inserimento della materia finanziaria tra quelle oggetto dell'azione collettiva. Tutti aspetti critici che hanno messo in allarme anche l'opposizione. Per Andrea Lulli, capogruppo Pd in commissione Attività produttive, «lo svuotamento della class action che il Governo ha intenzione di realizzare è un tradimento delle attese che questa novità
Banche,
conflitto d'interessi in agguato ( da "Corriere della Sera"
del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: prima ancora che i profitti agli azionisti, il rimborso dei depositi. Il management pro tempore deve operare nell'interesse di depositanti prima e di azionisti poi, non certo nel proprio. L'insieme è reso ancor più delicato dal fatto che l'accesso al credito, per chi non ha patrimoni alle spalle, è condizione di accesso al reddito, quindi di un'esistenza dignitosa.
Personale
esiguo Fioccano proteste a Poste Italiane
( da "Nuova
Ferrara, La" del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: intraprendere le azioni di protesta che si riterranno più opportune». Maccapani prosegue il suo intervento affermando che «non è pensabile, infatti, che un'intera collettività sia costretta a fare lunghissime code di ore per eseguire una banale operazione che non è possibile svolgere altrove se non recarsi in altri uffici postali di altre località.
<Abbattere
i costi della politica> ( da "Sicilia, La"
del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: azione politica - dice Bonomo - intesa come appannaggio di pochi eletti per ceto e per di più dalle cospicue disponibilità economiche». Per questo il deputato del Pd ha presentato un emendamento alla recente normativa che ha riordinato la materia «ma che ha finito con il porre un limite ritenuto penalizzante per consentire a un pubblico amministratore di espletare al meglio il mandato
Il
teatro comunale non è agibile ( da "Sicilia, La"
del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Poi l'azione vandalica si è diretta verso i due segnali stradali di divieto di accesso posizionati all'ingresso della piazza per impedire il transito. Uno dei due, completo di piantana è stato asportato, mentre dell'altro è stata danneggiata la base.
CLASS
ACTION. Cittadinanzattiva: proposto un testo che va "contro gli interessi
dei cittadini" ( da "HelpConsumatori"
del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: azione collettiva risarcitoria a firma di Antonino Lo Presti. "Sono numerosi gli aspetti di questa legge che vanno contro gli interessi dei cittadini, e che sembrano solo causare difficoltà di accesso a questo strumento di tutela che avrebbe potuto, da una parte, permettere una efficace azione di tutela dei cittadini e,
SIGNOR
Presidente, l'eccezionalità degli eventi che in questi ultimi tre mesi hanno
trav... ( da "Messaggero, Il"
del 13-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: la realizzazione di un programma di rilancio del trasporto collettivo in Italia di dimensioni gigantesche, deciso dal Parlamento nazionale e dal Governo medesimo, incentrato sull'Alta velocità; ma di questo programma mancavano sia le minime basi progettuali ed autorizzatorie a livello locale, sia le disponibilità finanziarie.
La
clinica dell'orrore <Danneggiata dai medici l'immagine dell'Italia>
( da "Corriere
della Sera" del 13-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: A lato il proprietario, Francesco Paolo Pipitone, al quale sono stati bloccati immobili, una Jaguar, un'utilitaria, azioni per due milioni e mezzo di euro, soldi e titoli depositati in due banche Il chirurgo Bloccati a Pier Paolo Brega Massone una casa, due immobili, piccoli terreni, una Bmw e azioni per 225mila euro
complimenti
per i 125 anni Libertà, uno dei migliori giornali locali d'Italia Caro
direttore, ho letto con grande attenzione le 56 pagine dello speciale dedicato
ai 125 anni di "Li ( da "Libertà"
del 13-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: azione collettiva risarcitoria (class action), interviene a tutela del risparmio tradito. I saldi tutto l'anno (tradotto: contenimento dei prezzi) non so se potranno compensare il calo delle vendite, ma dietro l'angolo c'è il fallimento di quel sistema economico che può reggere solo se le regole del mercato saranno difese e tutelate ulteriormente (
CLASS
ACTION: CATRICALA', E' NECESSARIA E VA FATTA BENE CON RETROATTIVITA
( da "Adnkronos"
del 13-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: CLASS ACTION: CATRICALA', E' NECESSARIA E VA FATTA BENE CON RETROATTIVITA commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA ultimo aggiornamento: 13 dicembre, ore 12:54
Risparmio,
per adesso è meglio tenersi i Btp
( da "Affari
Italiani (Online)" del 13-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: o altre associazioni di consumatori, un' azione collettiva contro le agenzie di rating. QUESITO 3 Nel gennaio 2006 il Banco di Sicilia, filiale di Lentini, ha consigliato a mio padre, oggi 80 anni, la suddetta obbligazione: Capitalia al tasso variabile del 3,8% a 6 anni. Desidererei sapere se il tasso è fisso e un'altra.
PRESIDENTE
DI FEDERCONSUMATORI ( da "Gazzetta di Modena,La"
del 14-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: azione collettiva di risarcimento contro le aziende o i gestori, che però l'attuale governo ha congelato dicendo che se ne sarebbe riparlato a gennaio. Cosa sta succedendo? «Si sta cercando di neutralizzare la class action, di depotenziarla. Proprio mercoledì avremo un incontro a Roma con il governo nell'ambito del Consiglio nazionale Consumatori e Utenti e ci verrà illustrato il
Martedì
il tribunale civile di Torino si pronuncerà sulla causa intentata
dall'avvoca... ( da "Stampa, La"
del 14-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: «I soldi ci sono dal 1961 - dice l'avvocato - e ora c'è anche una class action delle vittime del Reich. Citiamo, oltre alla Germania, l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e la "Fondazione Memoria, Responsabilità e Futuro", anche il Presidente del Consiglio pro tempore, Silvio Berlusconi».
Per
Coppola chiesti sei anni Lui racconta i suoi rimpianti
( da "Riformista,
Il" del 14-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: class action. Lo strumento della causa collettiva, che in Italia non è ancora legge, non solo è necessario ma deve essere anche retroattivo. Valere cioè per le cause precedenti all'entrata in vigore della legge. Il presidente dell'antitrust esprime chiaramente la sua posizione in materia di class action soprattutto dopo le notizie di un emendamento del Governo che cancellerebbe appunto
Catricalà
difende la retroattività della legge sulla class action
( da "Unita,
L'" del 14-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Catricalà difende la retroattività della legge sulla class action «La class action continua a soffrire e se soffre torniamo indietro di dieci anni». Così il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, intervenuto ieri al congresso della Adusbef, è sceso in campo a favore della class action e ha preso posizione sul nodo della retroattività, a seguito dell'emendamento del governo che,
"la
class action deve essere retroattiva" - aldo fontanarosa
( da "Repubblica,
La" del 14-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: «Vediamo che la class action continua a soffrire - brontola Catricalà - e se soffre, allora soffriamo anche noi». Io stesso - continua - avevo lavorato perché il governo e il Parlamento studiassero meglio il meccanismo della class action (introdotto dall´ultima Finanziaria del governo Prodi e mai applicato).
Corte
Taccheo in causa per i danni del Baby Mose
( da "Gazzettino,
Il (Venezia)" del 14-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: azione collettiva di rimborso Corte Taccheo in causa per i danni del Baby Mose Chioggia(M.Biol.) I residenti di corte Taccheo vanno avanti per la loro strada e, con la collaborazione dell'associazione consumatori Civiltà 2000, hanno deciso di procedere con la causa collettiva per poter chiedere il rimborso dei danni causati a loro dire dal cantiere del Baby Mose.
Class
action, Catricalà attacca ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 15-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: che dovrebbe consentire di applicare l'azione collettiva solo agli illeciti a partire dal luglio 2008. «Perchè – si è chiesto Catricalà – mettere una data entro cui far valere i diritti? I diritti si fanno valere finchè non sono prescritti». Per il garante «non è possibile» che in Italia non abbiamo questo strumento.
ecco
l'emendamento sblocca-tariffe cambia anche il bonus per le famiglie
( da "Repubblica,
La" del 15-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: un intervento sui mutui: i tecnici della Camera hanno avvertito che la disparità tra mutuatari, quelli a tasso variabile che sono tutelati e quelli a tasso fisso, può essere foriera di contenzioso, ma il sottosegretario all´economia Cesaro però intende difendere la scelta. Altri temi caldi sono il sostegno al settore auto e la class action.
intervista
a pierre rosanvallon, autore di "la légimité démocratique" - parigi
( da "Repubblica,
La" del 15-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: dato che i cittadini manifestano la loro implicazione nella vita collettiva in altro modo. Tra un´elezione e l´altra, la vitalità democratica prende altre forme, che nel volume La politica nell´era della sfiducia ho designato con il termine "controdemocrazia", un termine forte e volutamente ambiguo». Di che si tratta?
Il
governo congela la class action ( da "Milano Finanza (MF)"
del 16-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract:
grandi crack finanziari
con azioni collettive risarcitorie non vedrà la luce nel 2009 e forse si dovrà
aspettare addirittura il
Riformare
la class action non vuol dire svuotarla
( da "Milano
Finanza (MF)" del 16-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori. Ha dimostrato così il particolare interesse che l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha nei confronti di una normativa che, consentendo di risolvere problemi di azionabilità collettiva in giudizio dei diritti di coloro che hanno subito danni in un rapporto contrattuale o extracontrattuale con le imprese,
899:
il Tar annulla il blocco automatico
( da "Altroconsumo.it"
del 16-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: intenzione di presentare una class action nel momento in cui questo strumento di tutela giudiziaria sarà previsto dal nostro ordinamento. Vi diamo le indicazioni da seguire nel caso in cui abbiate ricevuto negli ultimi anni una bolletta gonfiata: vi diciamo come agire sia nel caso in cui abbiate già saldato l'importo, sia nel caso in cui non abbiate ancora pagato.
i
colletti bianchi che distruggono l'economia - mario centorrino
( da "Repubblica,
La" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Nel caso in questione c´è un accenno, nei materiali d´indagine, anche a sostegni politici(forse solo ipotizzati) che restano sullo sfondo senza essere stati convincentemente provati. La mafia dei colletti bianchi, dunque, riappare in azione. Siamo di fronte a un caso di scuola che va opportunamente analizzato. SEGUE A PAGINA XV
FIRENZE
UNA MACCHINA scenica che riprende l'architettura de...
( da "Nazione,
La (Firenze)" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Mi era venuto in mente di sviluppare una lettura che non è basata sull?energia, sulla dinamica, sulle consonanze tra una sorta di teatro di vaudeville e un? azione collettiva, che mi sembra uno dei dati fondamentali del testo». T.G.F. Firenze teatro della Pergola fino a domenica
"finanziere
colluso, ora paghi i danni" - giuliano foschini
( da "Repubblica,
La" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: l´azione del finanziere ha causato anche un "danno all´immagine" allo Stato. La procura evidenzia come vista l´attività istituzionale assegnata alla guardia di finanza di contrasto al contrabbando», «la vicenda ha avuto un indubbio riflesso negativo all´interno dell´amministrazione e sulla collettività interessata,
sviluppo
rurale, pronto il piano di dieci aziende per la nuova irrigazione
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: azione collettiva per la realizzazione di impianti irrigui a goccia su vigneto, che sarà presentato in Regione entro il 31 dicembre per poter accedere all'iter del Piano di sviluppo rurale. L'ente regionale avrà quindi 120 giorni a disposizione per valutare la documentazione e decidere se finanziare o meno l'intervento.
Domani
gli esclusi in tribunale ( da "Vita non profit online"
del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: sarà depositato domani a Roma il ricorso collettivo CSVnet depositerà domani, giovedì 18 dicembre 2008, al Tribunale di Roma, il ricorso collettivo di 403 organizzazioni a sostegno degli enti esclusi dal cinque per mille. Nonostante le rassicurazioni espresse dal sottosegretario alle Politiche Sociali, Eugenia Roccella, durante la conferenza stampa del 13 novembre scorso a Roma (
Incongrui
quei prezzi a base d'asta Le scriventi ...
( da "Gazzettino,
Il (Udine)" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: impossibile di conciliare il rispetto del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro con un prezzo insufficiente. In ambedue i casi citati, le associazioni della cooperazione sociale hanno preso per tempo contatti con gli Enti interessati, presentando opportuna documentazione e deducendo anche valutazioni tecniche precise, in modo da chiarire come i prezzi offerti fossero incongrui.
Ancora
pesanti disagi per i pendolari lombardi ( 2 ) Pd pronto a sostenere un'azione
legale collettiva ( da "Sestopotere.com"
del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Dal canto nostro - se l?istituto della class action sarà definitivamente sbloccato dal Parlamento entro poche settimane – siamo anche pronti a sostenere quanti vorranno collettivamente agire in giudizio nei confronti di un clamoroso disservizio".
SOCIETA'.
CSVnet deposita domani in Tribunale il ricorso sul cinque per mille
( da "HelpConsumatori"
del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: 09 Sarà depositato domani al Tribunale di Roma il ricorso collettivo di 403 organizzazioni a sostegno degli enti esclusi dal cinque per mille. Sono oltre 16 milioni, almeno per il 2006, le risorse assegnate agli enti del terzo settore e il ricorso intende evitare che la scelta dei contribuenti non sia impiegata per altre finalità.
Class
action, in decreto nuova sospensione fino a giugno 2009
( da "Reuters
Italia" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: avvio in Italia della class action, che non partirà dal prossimo gennaio ma dal luglio 2009. Una fonte governativa spiega a Reuters che nel decreto legge Milleproroghe all'esame del Consiglio dei ministri di domani è previsto lo slittamento di ulteriori sei mesi per l'entrata in vigore della disciplina sulle azioni collettive.
Crisi
, le prossime azioni della Giunta regionale del Piemonte
( da "Sestopotere.com"
del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: flotte pubbliche per il trasporto collettivo e individuale a bassissimo impatto energetico e ambientale e l?incremento della quantità e qualità delle risorse per gli ammortizzatori sociali in deroga. Regione e sindacati hanno inoltre convenuto sulla necessità di ottenere un rapido sblocco dei fondi FAS e altri finanziamenti che rispondano ai bisogni del sistema produttivo piemontese.
CLASS
ACTION, IN DECRETO NUOVA SOSPENSIONE FINO A GIUGNO 2009
( da "Wall
Street Italia" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: entrata in vigore della disciplina sulle azioni collettive. La class action all'italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso varata dal governo Prodi, sarebbe dovuta partire a giugno 2008 ma il governo di centrodestra ha previsto un primo slittamento a gennaio 2009 per avere il tempo di modificarne l'impianto normativo, fortemente contestato da Confindustria.
Il
governo rinvia ancora la class action Slitta anche il decreto anti-crisi
( da "Unita,
L'" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Il governo rinvia ancora la class action Slitta anche il decreto anti-crisi Tempi più lunghi per i ricorsi collettivi: i consumatori possono attendere. Si studia la proroga degli incentivi auto. Tempi più lunghi per il decreto anticrisi. Le misure sugli ammortizzatori solo dopo Natale.
sicurezza
e immigrati restano le priorità lehman: giunta assolta - claudio malfitano
( da "Mattino
di Padova, Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: cioè l'azione legale collettiva, avviata dall'amministrazione per ottenere il risarcimento dei danni, è un atto condiviso, del tutto o in parte, dall'84% degli intervistati. L'approvazione arriva anche dal 78% degli elettori del centro-destra. Segno che in tanti sono stati colpiti dal crac della banca americana.
Lettera
di Martinat Class action, utenti insoddisfatti
( da "Tempo,
Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: stampa Lettera di Martinat Class action, utenti insoddisfatti La profonda insoddisfazione espressa nella riunione del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (presieduto dal sottosegretario Ugo Martinat) sulla normativa della class action ha convinto Martinat a inviare una lettera indirizzata alla presidenza del Consiglio,
class
action consumatori delusi ( da "Repubblica, La"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Economia La polemica Class action consumatori delusi «E´ profonda l´insoddisfazione espressa nella riunione del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti sulla gestione delle norme sulla class action». Così il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Ugo Martinat, presidente del Cncu, in una lettera alla Presidenza del Consiglio,
faccia
a faccia regione-trenitalia - andrea montanari
( da "Repubblica,
La" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: siamo pronti a sostenere la class action di chi viaggia ANDREA MONTANARI Dopo tre giorni di caos, cancellazioni e ritardi sui treni dei pendolari lombardi, la Regione convoca i vertici di Trenitalia oggi al Pirellone per il tavolo del trasporto pubblico. Il governatore Roberto Formigoni, che quarantott´ore fa aveva lanciato un ultimatum,
Approvati
nuovi articoli del Ddl Brunetta ( da "Comunicatori Pubblici"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: la cosiddetta class action), nuove misure di premialità e un organismo centrale di valutazione. Sono alcune delle novità più importanti contenute negli altri quattro articoli del Ddl Brunetta 'anti-fannulloni' (l'Atto Senato 847 ''Disegno di legge recante delega al Governo finalizzata all'ottimizzazione della produttivita' del lavoro pubblico'
La
"class action" slitta di altri sei mesi
( da "Corriere.it"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: La norma per le azioni collettive doveva partire il 1° gennaio Class action, slitta di altri sei mesi Il governo vuole presentare un emendamento al ddl in esame al Parlamento. Esclusi crac Cirio e Parmalat ROMA - Il Consiglio dei ministri ha fatto slittare di altri sei mesi l'entrata in vigore della class action.
Class
action, in Milleproroghe sospensione fino a giugno 2009
( da "Reuters
Italia" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: class action partirà da luglio 2009 e non a gennaio del prossimo anno. Lo prevede il decreto legge Milleproroghe all'esame del Consiglio dei ministri di oggi, come anticipato ieri da una fonte governativa a Reuters. La class action all'italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso, sarebbe dovuta partire inizialmente a giugno 2008 ma il governo di centrodestra ha previsto
CLASS
ACTION: APPLICAZIONE SLITTA AL 30 GIUGNO 2009.
( da "Asca"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: CLASS ACTION: APPLICAZIONE SLITTA AL 30 GIUGNO 2009 (ASCA) - Roma, 18 dic - Ancora una sospensione per l'operativita' della class action. Nel decreto Milleproroghe e' infatti stata inserita una proroga al 30 giugno 2009 per l'entrata in vigore del ricorso collettivo risarcitorio.
La
class action slitta di 6 mesi: partirà a giugno
( da "Giornale.it,
Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: class action fino al giugno 2009. La proroga per la class action La class action partirà da luglio 2009 e non a gennaio del prossimo anno: la class action all?italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso, sarebbe dovuta partire inizialmente a giugno 2008 ma il governo di centrodestra ha previsto un primo slittamento a gennaio 2009 per avere il tempo di modificarne
Via
libera al dl taglia-leggi, eliminate più di 29mila norme
( da "Adnkronos"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: eliminate più di 29mila norme Il ministro della Semplificazione legislativa Roberto Calderoni: ''Ci sarà una banca dati consultabile gratuitamente dal giugno 2009''. Disco verde anche al decreto cosiddetto 'milleproroghe': la Class Action slitta di altri sei mesi commenta 0 vota 0 tutte le notizie di POLITICA ultimo aggiornamento: 18 dicembre, ore 13:59
Class
action, in Milleproroghe stop fino a giugno 2009
( da "Reuters
Italia" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: class action partirà da luglio 2009 e non a gennaio del prossimo anno. Lo prevede il decreto legge Milleproroghe approvato oggi in Consiglio dei ministri, come anticipato ieri da una fonte governativa a Reuters. La class action all'italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso, sarebbe dovuta partire inizialmente a giugno 2008 ma il governo di centrodestra ha previsto
Class
action rinviata di altri 6 mesi, consumatori infuriati
( da "Velino.it,
Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: ECO - Class action rinviata di altri 6 mesi, consumatori infuriati Roma, 18 dic (Velino) - Le associazioni dei consumatori sono furiose: il Consiglio dei ministri ha prorogato di altri sei mesi l?entrata in vigore della class action. La norma per le azioni collettive risarcitorie, introdotta con la Finanziaria del 2008,
La
class action slitta ancora Il via ai ricorsi a luglio 2009
( da "KataWeb
News" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: La class action slitta ancora Il via ai ricorsi a luglio 2009 18 dicembre 2008 alle 13:03 — Fonte: Economia">repubblica.it — 0 commenti Nel decreto Milleproroghe è infatti stata inserita una nuova proroga Restano fuori i crac Cirio, Giacomelli e Parmalat.
"CLASS
ACTION", L'APPROVAZIONE SLITTA ANCORA
( da "Wall
Street Italia" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: "Class action", l'approvazione slitta ancora -->L'azione collettiva risarcitoria che sarebbe dovuto partire a gennaio prenderà il via solo a giugno. L'ira dei Consumatori: «Una vergogna: vogliono impedire l'attuazione delle legge».
CLASS
ACTION: SLITTA DI ALTRI 6 MESI ( da "Wall Street Italia"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: La norma per le azioni collettive doveva partire il 1 gennaio, cosi' invece partirebbe a giugno. Lo slittamento e' contenuto nel decreto 'milleproroghe'. Protestano le associazioni dei consumatori: 'siamo indignati' sottolineano in una nota i presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
Class
action: slitta di altri 6 mesi ( da "Trend-online"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Class action: slitta di altri 6 mesi ANSA NEWS, clicca qui per leggere la rassegna di Ansa , 18.12.2008 13:31 Scopri le migliori azioni per fare trading questa settimana!! (ANSA) - ROMA, 18 DIC - Slitta di altri 6 mesi l'entrata in vigore della class action.
Incongrui
quei prezzi a base d'asta Le scriventi ...
( da "Gazzettino,
Il (Pordenone)" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: impossibile di conciliare il rispetto del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro con un prezzo insufficiente. In ambedue i casi citati, le associazioni della cooperazione sociale hanno preso per tempo contatti con gli Enti interessati, presentando opportuna documentazione e deducendo anche valutazioni tecniche precise, in modo da chiarire come i prezzi offerti fossero incongrui.
CLASS
ACTION: IDV, GOVERNO DIFENDE ILLECITI FINANZIARI
( da "Adnkronos"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: CLASS ACTION: IDV, GOVERNO DIFENDE ILLECITI FINANZIARI commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA ultimo aggiornamento: 18 dicembre, ore 15:32
Roma.
Cdm rinvia di nuovo la 'class action'
( da "AudioNews.it"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: 03: Deciso in Consiglio dei ministri lo slittamento della class action di altri sei mesi. La norma per le azioni collettive, sarebbe dovuta partire lo scorso giugno, ma il governo ha predisposto prima un rinvio al 1° gennaio e oggi una nuova dilazione. "Una vergogna" commentano le assocciazioni dei Consumatori.
La
Class action viene azzoppata e slitta a luglio
( da "Vnunet.it"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: La Class action viene azzoppata e slitta a luglio 18-12-2008 VNUnet.it La causa collettiva risarcitoria è stata rinviata per la seconda volta e ne è stata ridotta la portata: lo ha stabilito il Decreto Milleproroghe. La Class action scatterà soltanto per gli illeciti avvenuti dal primo luglio 2008: salvata Telecom Italia?
Class
action rinviata a giugno 2009 ( da "Legambiente"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Comunicati stampa 18/12/2008 14:05 Class action rinviata a giugno 2009 Legambiente: “L?obiettivo è allontanare i cittadini dalla tutela dei propri diritti” “L?ennesimo rinvio che allontana questo Paese dalla tutela dei diritti collettivi dei cittadini”.
Cos'è
e come funziona la class action ( da "Giornale.it, Il"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: è e come funziona la class action di Redazione E' un?azione legale condotta da uno o più soggetti che, membri della classe, chiedono che la soluzione di una questione comune di fatto o di diritto avvenga con effetti ultra partes per tutti i componenti presenti e futuri della classe Roma - La class action in Italia è stata introdotta dalla finanziaria 2008,
Milleproroghe:
le novità per infrastrutture, energia e ambiente
( da "Velino.it,
Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Tra le novità previste salta il tetto da 40 miliardi di euro per emissioni di titoli di Stato da qui a fine anno, lo slittamento della Class action al 30 giugno 2009, mentre le modalità e i tempi del versamento della quota dell'acconto Ires e Irap dovranno essere decise con Dpcm entro il 31 marzo 2009. Numerose anche le disposizioni in materia di infrastrutture, energia e ambiente.
CLASS
ACTION: CONSUMATORI, RINVIO CATTIVO SEGNALE. GOVERNO
( da "Virgilio
Notizie" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Paolo Fiorio del Movimento Consumatori reagisce cosi' di fronte al nuovo rinvio dell'entrata in vigore della 'class action'. Ai microfoni di Econews, Fiorio ha spiegato che la decisione del rinvio e frutto di un ''atteggiamento prono alle richieste della Confindustria. Il Governo non si preoccupa dei diritti dei cittadini e neanche degli inviti dell'Antitrust''.
Class
action, la decisione del Governo indigna le associazioni
( da "BlueTG
online" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Class action, la decisione del Governo indigna le associazioni 18-12-2008 15:07 - Dopo mesi di supposizioni, speranze e discussioni il consiglio dei ministri tenutosi oggi ha deciso di posticipare di altri 6 mesi l'entrata in vigore della class action.
Class
Action: slitta di 6 mesi l'entrata in vigore, il Governo scippa agli italiani
l'azione collettiva ( da "Sestopotere.com"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Class Action: slitta di 6 mesi l?entrata in vigore, il Governo scippa agli italiani l?azione collettiva (18/12/2008 15:06) | (Sesto Potere) - Roma - 18 dicembre 2008 - "Il nuovo rinvio dell'entrata in vigore della class action è il segno di un Paese in profonda crisi che intende restare in serie B.
Class
action: ulteriore rinvio, beffa per i cittadini
( da "Altroconsumo.it"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Class action: ulteriore rinvio, beffa per i cittadini 18-12-2008 Con il decreto "milleproroghe" il Governo fa slittare di ulteriori sei mesi l'entrata in vigore della normativa sulle class action. Si tratta di una notizia assolutamente negativa non solo per i consumatori ma anche per lo sviluppo moderno dell'economia del nostro Paese.
Class
action: Nel dl milleproroghe rinviata a giugno 2009
( da "KataWeb
News" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Class action: Nel dl milleproroghe rinviata a giugno 2009 18 dicembre 2008 alle 16:19 — Fonte: repubblica.it — 0 commenti La class action, o azione collettiva, è stata rinviata al 30 giugno 2009, dalla data prevista del 1 gennaio.
CLASS
ACTION: NEL DL MILLEPROROGHE RINVIATA A GIUGNO 2009
( da "Borsa(La
Repubblica.it)" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: CLASS ACTION: NEL DL MILLEPROROGHE RINVIATA A GIUGNO 2009 (AGI) - Roma, 18 dic. - La class action, o azione collettiva, e' stata rinviata al 30 giugno 2009, dalla data prevista del 1 gennaio. La proroga e' contenuta nel dl milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri. 18/12/2008 - 16:07
Senza
titolo......... ( da "Giornale.it, Il"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: class action fino al giugno 2009. La proroga per la class action La class action partirà da luglio 2009 e non a gennaio del prossimo anno: la class action all?italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso, sarebbe dovuta partire inizialmente a giugno 2008 ma il governo di centrodestra ha previsto un primo slittamento a gennaio 2009 per avere il tempo di modificarne
P.A.:
BRUNETTA SODDISFATTO PER APPROVAZIONE DDL, VERA RIVOLUZIONE.
( da "Asca"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: la soddisfazione dei cittadini e la class action. ''E' una miniera di potenzialita' per aumentare la produttivita', l'efficienza della P.A. con il fine di migliorare la produzione di beni e servizi per i cittadini'', ha spiegato il ministro. ''Che questo sia avvenuto di fatto in forma bipartisan - ha aggiunto - fa ben sperare per il nostro paese.
Class
action, nuova sospensione: partirà a luglio 2009
( da "Reuters
Italia" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: La class action partirà da luglio 2009 e non a gennaio del prossimo anno. Lo prevede il decreto legge Milleproroghe approvato oggi in Consiglio dei ministri, come anticipato ieri da una fonte governativa a Reuters. La class action all'italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso, doveva partire inizialmente a giugno di quest'
Che
cosa prevedeva la class action originaria
( da "CittadinoLex"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract:
esordio Che
cosa prevedeva la class action originaria (Articolo 2 Legge 244/2008) Era
originariamente previsto per il 1° luglio 2008 e poi al primo gennaio
La
class action rinviata di sei mesi
( da "Quotidiano.net"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: class action rinviata di sei mesi L'azione collettiva risarcitoria doveva entrare in vigore dal 1° gennaio, ma il termine è stato prorogato dal Consiglio dei ministri. "Vergogna, siamo indignati" protestano le associazioni Segnala ad un amico Tuo nome: Tua email: Nome amico: Email amico: Testo dell'email: Invia una copia anche al tuo indirizzo di posta Riscrivi il codice che compare
Slitta
di altri sei mesi l'avvio della class action all'italiana
( da "BlueTG
online" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Slitta di altri sei mesi l'avvio della class action all'italiana 18-12-2008 17:01 - Doveva essere uno strumento in più per tutelare i risparmiatori italiani, ma non riesce proprio a ricevere via libera: per l'operatività della "class action" all'italiana giunge infatti un'ulteriore rinvio di sei mesi.
Class
action, rinvio perenne ( da "AprileOnline.info"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: Class action, rinvio perenne Andrea Scarchilli , 18 dicembre 2008, 20:37 Il Consiglio dei ministri rimanda ancora, e di nuovo di sei mesi, l'entrata in vigore della norma, varata dal governo Prodi, che consentirebbe ai cittadini di fare fronte comune di fronte ai danni subiti dalle imprese.
Contro
la "fabbrica della paura"
( da "AprileOnline.info"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: come sarà appunto questo primo seminario, per costruire un sapere collettivo, base fondamentale per un agire collettivo. Ripartire dalla necessità di essere e agire nella società per rifondare la sinistra, per dirla come Marcos "che fa quello che deve". *Responsabile consumo Sportelli PRC *Responsabile Immigrazione PRC
Conservatorio
a Catanzaro: Corte dei Conti, nessuna illegittimità
( da "Giornale
di Calabria, Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: azione di competenza di questa Procura Regionale non vertendosi in alcuna ipotesi di responsabilità amministrativa per mancanza sia dell?elemento soggettivo del dolo e/o colpa grave, sia dell?elemento oggettivo del danno?. Sotto il profilo della legittimità, nessun addebito può solversi nei confronti del Comune di Catanzaro ?
Milleproroghe:
le novità per fisco e attività economiche
( da "Velino.it,
Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Abstract: entrata in vigore della class action. Slitta di altri sei mesi l'entrata in vigore della “class action”. L'azione collettiva risarcitoria per i consumatori sarebbe dovuta diventare operativa dal primo gennaio 2009, ma il termine viene prorogato a giugno 2009.
( da "Secolo
XIX, Il" del 07-12-2008)
Argomenti: Class Action
Parmalat, confermato in appello il risarcimento
carige condannata GENOVA. La Corte d'appello di Genova ha depositato la
sentenza che condanna Banca Carige a pagare un risarcimento di circa 230 mila
euro a un gruppo di 25 risparmiatori che aveva investito in obbligazioni
Parmalat. L'azione collettiva era stata promossa dallo Sportello del consumatore e dal
Comitato San Giorgio, specializzato nella difesa dei piccoli investitori che ne
hanno dato ieri notizia. Era stata Banca Carige a ricorrere in appello avverso
la condanna in primo grado che le era stata inflitta dal tribunale nel 2005.
«Il risultato - ha detto l'avvocato Stefano Vignolo, che ha patrocinato la
causa collettiva - è importante sotto il profilo
giuridico perché conferma il principio della responsabilità della banca per
omessa informazione sulle caratteristiche del titolo Parmalat». I giudici
dell'appello hanno riconosciuto che la banca non è un venditore qualsiasi
perché opera sul mercato come professionista finanziario ed è quindi tenuto a
una particolare diligenza nell'ottica della protezione del consumatore.
07/12/2008
( da "Mattino,
Il (Benevento)" del 07-12-2008)
Argomenti: Class Action
Dovessimo parlarne in blocco, come
certamente non dovremmo fare, potremmo dire che la nota che vi domina è quella,
assai generica, che «i napoletani sono fatti così». Non sono napoletano, ma ho
ancora la residenza in questa città, la frequento dagli anni cinquanta e vi ho
vissuto molti anni della mia vita e ne ho visto gli enormi cambiamenti ma anche
l'enorme fissità, e dopo gli anni settanta l'enorme immobilismo di tanti suoi
intellettuali su idee costruite una volta per tutte. Su Napoli vigono molti
pregiudizi freneticamente intrattenuti dai napoletani stessi. Salvemini si
infuriava, quando qualcuno gli diceva che «gli italiani sono fatti così», e
replicava: «Ne conosco che non sono fatti così e dunque questa affermazione è
sbagliata», e avrebbe potuto citare per primo se stesso. Ho conosciuto
napoletani di ogni tipo, e posso confermare che non tutti i napoletani «sono
fatti così» (due esempi tra tanti, per non dover trascurare nessun vivente:
Fabrizia Ramondino o Pasquale Coppola, che l'Orientale ha ricordato pochi
giorni fa). Perché Napoli è una società assai complessa, vasta, differenziata.
Quelli per i quali ho provato e provo più fastidio - soprattutto da quando il
«genocidio» del cosiddetto sottoproletariato storico si è compiuto con gli anni
ottanta, e Pasolini non ha più avuto ragione a pensare Napoli come resistente
alla generale omologazione - sono quelli che, in modi diversi, vogliono
convincerti della loro superiore diversità, quelli che credono di essere
simpatici solo perché sono nati a Napoli. Erano ieri quelli del «ccà nisciuno è
fesso», una battuta che li rivelava in tutta la loro fessaggine per la loro
presunzione individualistica e il loro disinteresse per l'azione
collettiva. Dopo tanti
anni, questa battuta mi è capitato di sentirla di nuovo, più volte, e mi è
parsa un segno dei tempi, un segno di regressione. In generale, di molti
napoletani mi danno un vero fastidio la sotterranea o strabordante convinzione
di essere straordinari, essendo in realtà assai più comuni di quanto non amino
credere, e l'autoreferenzialità da vecchi abitanti di una capitale che
non lo è più da un secolo e mezzo. Questa autoreferenzialità inficia molte
delle opere che vengono oggi scritte e pubblicate su Napoli da napoletani,
perfino da napoletani che vivono altrove ma che, se vogliono avere un po' di
audience nazionale, ci riescono solo parlando di Napoli. O sproloquiando di
Napoli. La loro mole è cresciuta con la voga del «partire da sé», dello «io
penso che», dell'ormai insopportabile, esasperato autobiografismo dei
quarantenni che scrivono. Ci sono molti libri la cui parzialità autobiografica
è però dichiarata, onestamente dichiarata - saggi o romanzi non importa -, che
hanno propositi sani e reggono la sfida anche se finiscono per dire cose molto
più interessanti per capire i loro autori che non per capire Napoli. Ce ne sono
molti di più che mi sembrano invece molto arroganti e che partono dal principio
«mi basta di essere napoletano, di questa o quella generazione, per essere
autorizzato a straparlare di Napoli». Ma in tutti, in tutti, a colpire è la
comunanza dell'autoreferenzialità. Non succede a Milano, a Torino, a Roma,
quello che succede a Napoli (e a Palermo), che i giovani scrittori registi
teatranti saggisti sociologi antropologi napoletani (con rare, talora lodevoli
e talora snobistiche eccezioni) scrivono solo di Napoli. Tanto più oggi che
Napoli va di moda e che un'intera generazione è stata scacciata da altre
attività ed è stata convinta che basta voler essere «creativi» per esserlo davvero,
e si dedica (a ben vedere, è costretta a dedicarsi) a scrivere recitare cantare
disegnare. Non sorprende più di tanto, ma non è un bel segno. Anche i
non-napoletani che si sono insediati a Napoli sono stati conquistati, mi pare,
dalla comune malattia dell'autoreferenzialità: sono diventati napoletani anche
loro e hanno stabilito anche loro che «i napoletani sono fatti così». Su chi
possiamo dunque confidare, per analisi della società e della cultura napoletana
libere dal pregiudizio positivo o negativo della diversità e di una assoluta
originalità? Per fortuna «non tutti i napoletani sono fatti così», e ce ne sono
tanti che, nonostante la voga nera o rosa o berlusconianamente intercambiabile
di Napoli, si pongono le domande serie e cercano le risposte serie, anche se ai
media piacciono di più gli altri. Goffredo Fofi
( da "Sestopotere.com"
del 07-12-2008)
Argomenti: Class Action
Unione commercio Milano: bene la
fermezza contro gli abusivi (7/12/2008 16:27) | (Sesto Potere) -Milano - 7
dicembre 2008 -Pieno appoggio di Apeca, l?Associazione degli ambulanti
dell?Unione del commercio di Milano, all?azione molto incisiva che Polizia e
Vigili Urbani stanno compiendo contro l?invasione di abusivi per gli Oh Bej! Oh
Bej!. “Ringrazio il vicesindaco Riccardo De Corato, l?assessore al Commercio
Giovanni Terzi, il comandante dei Vigili Emiliano Bezzon, il prefetto Gian
Valerio Lombardi e il questore Vincenzo Indolfi” dichiara Giacomo Errico,
presidente di Apeca e responsabile Unione, su incarico del presidente Carlo
Sangalli, delle iniziative contro abusivismo e contraffazione. Errico è anche
componente effettivo, per conto di Confcommercio Lombardia, nel Comitato
regionale antiabusivismo. “L?attenzione forte, con presidio e sgomberi, alla
vera e propria emergenza abusivi che puntualmente si verifica con gli Oh Bej!
Oh Bej! – prosegue Errico – è un segnale importante. Bisogna prendere spunto
dalla collaborazione fra le istituzioni di questi giorni per dare finalmente
continuità ad un?azione contro l?abusivismo che solo attraverso un impegno
congiunto interforze può trovare concreta efficacia”. “Diamo il pieno appoggio
– prosegue Errico - alle attività messe in campo in modo di sinergico da Comune
e Forze dell?Ordine per impedire che anche quest?anno la festa del nostro Santo
patrono si trasformi, come ha detto felicemente il vicesindaco, nella fiera del
patrono dell?abusivismo, con centinaia di irregolari provenienti da mezza
Europa pronti a bloccare Milano. E le avvisaglie ci sono drammaticamente tutte.
Vogliamo perciò anche noi, come ha affermato De Corato, che inizi una nuova
stagione. Da parte nostra, quindi, completa solidarietà e collaborazione perché
questi Oh Bej! Oh Bej! 2008 rappresentino un segnale di svolta”. Oh bej! Oh
Bej! Quanto “costa” l?abusivo Gli abusivi agli Oh bej! Oh bej! sono il doppio
degli ambulanti regolari. “E? bene sapere, al di là di degrado, sporcizia,
problemi di traffico, quanto questo costa ai milanesi solo di mancati incassi
amministrativi durante i quattro giorni della manifestazione. I conti – spiega
Errico - sono presto fatti: l?ambulante in regola paga mediamente, per i
quattro giorni degli Oh Bej! Oh bej!, almeno 320 euro fra plateatico, energia
elettrica, gazebo, domanda di partecipazione. Quindi per l?ente pubblico – e
quindi la collettività, noi contribuenti – i mancati introiti sono superiori ai
250 mila euro in considerazione del numero di abusivi previsti. Senza
naturalmente contare il danno economico e sociale che l?abusivismo genera oltre
ai costi destinati a ricadere sempre sulla collettività come l?impiego
significativo delle forze dell?ordine”.
( da "Nuova
Sardegna, La" del 08-12-2008)
Argomenti: Class Action
di Renzo Guolo Moschee, il vero pericolo
è clandestinizzare il culto Dopo l'arresto degli immigrati marocchini, accusati
di progettare attentati terroristici a Milano, la Lega va all'attacco e chiede
una moratoria sulla costruzione di nuove moschee. Almeno sino a quando il
Parlamento non approverà una legge che regolamenti l'edificazione di luoghi di
culto per quanti non abbiano sottoscritto intese con lo Stato. Prospettiva
assai lontana, visto che per i leghisti quell'intesa, che riguarda, per numero
di fedeli, la seconda religione in Italia e la sola che ne sia ancora priva,
non si farà mai. Una falsa soluzione, quella proposta dal gruppo dirigente del
Carroccio, come già altre invocate in precedenza dal partito di Bossi e di
Maroni. A partire dall'intenzione di sottoporre a referendum locali la
possibilità di apertura di luoghi di culto. Misura che tende a trasformare i
cittadini in arbitri di diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione come
la libertà religiosa. Libertà che si fonda, anche, sulla possibilità di
praticare il culto. Il Carroccio motiva la sua proposta evocando la minaccia di
un terrorismo planetario, che può colpire tutti e avrebbe come basi principali
le "moschee". Lo stesso ministro Maroni, che invita a non dire
"no" pregiudizialmente alla proposta solo perchè arriva dalla Lega,
afferma, con cognizione di causa che gli deriva anche dall'importante funzione
istituzionale che svolge, che non è sempre facile distinguere tra luoghi di
culto e luoghi in cui si svolgono altre attività legate al terrorismo.
Constatazione che, in una democrazia matura, dovrebbe spingere a tutelare
innanzitutto la libertà di culto, messa in pericolo dall'azione di quelle
stesse frange estremiste, anziché ipotizzare massificanti soluzioni
eradicatrici che mettono tutti nello stesso piano. Non risulta che Spagna e
Gran Bretagna, pure provate da terribili attentati di matrice jihadista, abbiano eretto i musulmani a capro espiatorio collettivo e chiuso
le moschee. Anzi, il loro sforzo, è stato mirato a reprimere gli ambienti
jihadisti e ad allargare politicamente la loro distanza dalla maggioranza della
comunità islamica. Cosa sarebbe accaduto se un attentato di quella portata
fosse avvenuto in Italia? In ogni caso, si può impedire, di fatto, ai
musulmani che vivono regolarmente nel nostro paese, oltre un milione e
duecentomila persone, di praticare la loro fede? O una simile scelta non
significa, forse, metterli pubblicamente alla gogna; additarli, più di quanto
accada oggi, come un capro espiatorio collettivo? Innescando in tal modo
meccanismi che possono generare una perversa spirale di derive xenofobe e
incontrollabili reazioni identitarie tra persone che sono destinate comunque a
vivere qui e tra le cui fila possono così farsi strada le frange più radicali.
Lo jihadismo, fenomeno composito, è prodotto non solo di pericolose
organizzazioni strutturate transnazionali, ma anche di zone grigie complici, di
"cani sciolti" e terroristi "fai da te", che condividono la
medesima ideologia e una radicale avversione per l'Occidente. Visione del mondo
che talvolta matura in un contesto migratorio ritenuto ostile. Di fronte a
questa magmatica realtà, occorre capire come le minacce alla sicurezza collettiva, mai da sottovalutare, possano essere meglio
affrontate; e, soprattutto, quali scelte politiche producano davvero sicurezza.
Se quelle ammantate da crociate ideologiche o quelle che, accanto
all'indispensabile attività di prevenzione, promuovano l'integrazione degli
immigrati di religione islamica e l'emergere di un islam italiano,
religiosamente non estremista, che metta ai margini gli elementi radicali e
assicuri lealtà politica alle istituzioni. Un percorso non facile, irto di
ostacoli, in un contesto internazionale che scarica localmente tensioni
prodotte a livello globale; ma senza alternative. Oltretutto, se davvero i
musulmani in Italia dovessero "clandestinizzare" la loro pratica
religiosa sarebbero guai seri. Oggi le moschee e i centri islamici in Italia
sono, loro malgrado, una sorta di "casa di vetro", costantemente, ed
efficacemente, "monitorata" dagli apparati di sicurezza e di
intelligence. Spingerli nel sommerso religioso, significherebbe andare alla
ricerca di un ago nel pagliaio. Con tutte le conseguenze del caso. Lo capiranno
anche i leghisti, oppure l'obiettivo miope di garantirsi una perpetua rendita
elettorale, alimentando la paura della paura, metterà ancora una volta in
secondo piano l'interesse generale?
( da "Nuova
Ferrara, La" del 08-12-2008)
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LE PAGELLE E' un naufragio
collettivo Super mediana del Cesena Capecchi 5.5. Esce a vuoto sul primo corner
del Cesena e non dà sicurezza. Ghetti 5. Solita volontà, resa inferiore. Guarda
Veronese sul primo gol, rischia il rigore su Giaccherini. Cabeccia 5. Non
avanza mai, ma proprio mai. Bianchi 4.5. Rileva Cabeccia e fa peggio, perchè
non dà adeguata spinta sulla fascia, lascia varchi alle spalle e su un pallone
da "sbranare", nella metà campo cesenate, va troppo molle innescando
il contropiede locale. Savi 5. Davanti alla difesa non fa filtro nella maniera
adeguata e la Spal patisce parecchio. Arma 5. Venti minuti e spiccioli al posto
di Savi, sullo 0-2 e per tentare il tutto per tutto. Non si vede mai. Zamboni
5.5. Forse il meno peggio del reparto arretrato, ma lontano anni luce dalla sua
abituale superiorità. Spesso scoperto, non sempre arriva a chiudere. Lorenzi
4.5. Difficoltà in chiusura ed espulsione imperdonabile. Cazzamalli 5. Patisce
il passo di Segarelli. Nervoso, rischia l'espulsione. Centi 5. Perde
un'infinità di palloni, non cuce tra i reparti, subisce Sacilotto. La Grotteria
5.5. Innocuo e passivo per un'ora, cambia marcia quando Cusaro viene spostato a
destra e centrale entra Tonucci: un assist per Moro, un colpo di testa sventato
miracolosamente da Ravaglia, la rete del 2-1. Troppo tardi. Bracaletti 5.
Discreto spirito di iniziativa nel primo tempo. Sparisce
del tutto nella ripresa e vanifica la miglior azione collettiva sbagliando malamente il cross. Martucci 5. Mai cercato, dal
canto suo fa pochissimo. Moro 5. Rileva Martucci a inizio ripresa. Combina
nulla, sbaglia il gol che poteva riaprire in anticipo la gara. CESENA: Ravaglia
5.5; Ceccarelli 7 (Tonucci 5.5), Biserni 7; De Feudis 7.5, Lauro 6.5,
Biasi ng (Cusaro 7); Segarelli 7.5, Sacilotto 8, Veronese 7 (Chiavarini 6.5),
Giaccherini 7.5, Motta 7.5. ARBITRO: Meli 5. Scarso. L'espulsione di
Giaccherini è eccessiva e non convincono tante altre decisioni.
( da "Nazione,
La (Umbria)" del 08-12-2008)
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LEGA PRO SECONDA DIVISIONE pag. 21
MANFREDINI 6 ? Ben protetto dalla difesa, grazie anche ad un filtro che iniz...
MANFREDINI 6 ? Ben protetto dalla difesa, grazie anche ad un filtro che
iniziava nel momento stesso in cui partiva l?azione del Bellaria, ha vissuto un
pomeriggio abbastanza tranquillo. ANANIA 6.5 ? Al rientro si è battuto con
grande autorevolezza sia nel chiudere che nel proporre; ha detto la sua sul
primo gol. BRIGANTI 6,5 ? Il «rosso», per altro assai contestato, sottrae alla
squadra un fondamentale punto di riferimento e di equilibrio; ancora una
prestazione di grande spessore che senza il provvedimento disciplinare avrebbe
meritato un punteggio più robusto. CALERI 6,5 ? Una prova di grande generosità;
aggredisce tutti con indomito ardore, lotta ed incoraggia, consiglia e soffre,
ma alla fine si conferma interprete generoso di un calcio tutto sostanza.
FIUMANA 6.5 ? Al rientro dopo lunga assenza mette a disposizione del collettivo
la sua consumata abilità per chiudere spazi e corridoi, per soffiare sempre sul
collo degli avversari. BRUNI 7 ? Con le buone e con le cattive, guardando la
sostanza, ha chiuso su Marchi o Mezgour proteggendo Manfredini da pericolosi
faccia a faccia. Uno dei miglior Bruni della stagione. MARTINETTI 6.5 ? Si è
battuto con la freschezza del ragazzino mettendo a disposizione del collettivo
sagacia tattica e grande inventiva. SANDREANI 6.5 ? Il capitano, anche lui al
rientro, si conferma elemento di equilibrio che garantisce al centrocampo
recuperi, contrasti, filtro, suggerimenti. CORALLO 7 ? Favorisce il primo gol
con un velo di rara arguzia, realizza il secondo con un pezzo da goleador
consumato, colpisce un palo, si sacrifica in recupero. Basta e avanza per
esaltarlo. BORGOGNI 6.5 ? Fluttua tra centrocampo ed attacco, svaria su tutto
il fronte, si fa trovare al posto giusto al momento giusto. BAZZOFFIA 6 ?
Sbaglia un gol fatto, è vero, ma corre e lavora senza risparmio. GALLOZZI
(entra subito in partita), MANNUCCI, CRISPINO s.v. G.B.
( da "Corriere
Adriatico" del 08-12-2008)
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Giornata dell'adesione Incontro
promosso da Azione cattolica con i rappresentanti
della Banca Etica Finanza umanamente sostenibile, oggi convegno a Moie
Riflessioni sull'economia MOIE - "L'economia umanamente sostenibile"
è l'attualissimo tema che sarà approfondito oggi pomeriggio nel convegno che si
svolgerà a Moie, nei locali della Biblioteca La Fornace. L'incontro, che ha il
patrocinio dell'amministrazione comunale, non vuole entrare nel merito delle
ragioni tecniche che hanno generato l'attuale crisi economia e finanziaria -
"e sulle quali", sottolineano gli organizzatori, "la maggior parte
della popolazione non può interferire" - ma offrire delle occasioni di
riflessione di carattere etico "e presentare una serie di esempi di buone
prassi finanziarie che ciascuno potrebbe attivare". L'incontro odierno è
promosso dall'Azione cattolica parrocchiale che, proprio
oggi, festeggia la Giornata dell'Adesione. "Questa giornata", fanno
sapere da Azione cattolica, "riunisce tutti i
membri di questa associazione, che ha 140 anni di storia, e che è presente a
Moie come nella tante, grandi e piccole parrocchie di Italia, ma anche in
Argentina, Austria, Lussemburgo, Messico e Polonia". Tra gli impegni dei
membri dell'Azione cattolica, "oltre all'annuncio
del Vangelo, c'è il servizio per la crescita del Paese nelle città, nelle aule
di scuola e nelle università, sui luoghi del lavoro, nella società civile e
nelle istituzioni democratiche". A Moie, un gruppo di educatori si dedica
all'attività educativa verso i giovani e i ragazzi con incontri settimanali,
campi estivi, la partecipazione ad eventi diocesani e nazionali. "Tutti
momenti nei quali ci si impegna a far crescere la sensibilità e l'impegno collettivo per rendere migliore l'ambiente nel quale
viviamo". L'attuale presidente del gruppo di Moie, Luca Gramaccioni,
d'intesa con tutti gli altri soci, ha proposto questo convegno, aperto a tutti,
"come una opportunità per rendersi ancora più consapevoli dell'importanza
delle scelte personali che non rimangono chiuse nel nostro piccolo ambito,
ma possono avere conseguenze maggiori". Per offrire un modo di rapportarsi
con l'attuale situazione economica italiana e mondiale, il convegno vedrà la
relazione della professoressa Katya Mastantuono, probiviro nazionale e
valutatore sociale per le Marche di Banca Etica, con due relazioni dal titolo
"Le ragioni etiche della crisi finanziaria" e "Le reti
dell'economia solidale: la Finanza Etica". Da sottolineare che Banca Etica
è l'unica in Italia ad ispirare la sua attività, sia operativa che culturale,
ai principi della Finanza Etica: trasparenza, diritto di accesso al credito,
efficienza e attenzione alle conseguenze non economiche delle azioni economiche
e a gestire il risparmio orientandolo verso iniziative socio economiche che
perseguono finalità sociali e che operano nel rispetto della dignità umana e
della natura. Don Fabio Belelli, teologo, per circa venti anni insegnante di
religione al liceo Scientifico di Jesi e parroco di Moie, proporrà, nel corso
del convegno odierno, un commento ad un saggio su Economia di mercato ed Etica
che nel 1985 fu scritto dall'allora cardinale Ratzinger e che oggi si rivela di
grande attualità. Le due relazioni e il confronto con il pubblico saranno
moderate da Danilo Vitali, vice presidente diocesano del settore Adulti di Azione cattolica.
( da "Stampa,
La" del 09-12-2008)
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GENOVA/1 DEPOSITATA LA SENTNZA CHE
CONDANNA LA CARIGE "Sul caso Parmalat la banca è responsabile delle
obbligazioni cedute" [FIRMA]ALESSANDRA PIERACCI GENOVA Lo «Sportello del
Consumatore» e il Comitato San Giorgio, specializzato nella difesa dei piccoli
investitori, sono a disposizione per fornire tutte le informazioni alle vittime
del crack della Lehman Brothers, dopo che la Corte di Appello di Genova ha
depositato la prima sentenza in materia di obbligazioni Parmalat, condannando
Banca Carige a pagare un risarcimento di circa 230 mila euro a un gruppo di 25 risparmiatori.
La Carige, infatti, aveva presentato appello dopo la sentenza di primo grado
emessa dal Tribunale di Genova nel 2005. Con questa ultima decisione
giudiziaria, sottolineano le due associazioni regionali, salgono
a quattro le vittorie nelle azioni collettive promosse da «Sportello del
Consumatore» e Comitato San Giorgio. «Il risultato è molto importante sotto il
profilo giuridico - precisa l'avvocato Stefano Vignolo che ha patrocinato la
causa collettiva - perché
conferma il principio della responsabilità della banca per omessa informazione
sulle caratteristiche del titolo Parmalat, un prodotto finanziario
estero e molto complesso, del quale i semplici risparmiatori erano totalmente
all'oscuro». «Il presidente della Corte di Appello, materiale estensore della
sentenza, ha riconosciuto che la banca non è un venditore come tutti gli altri
- dice ancora l'avvocato Vignolo -, poiché opera sul mercato in qualità di
professionista finanziario ed è quindi tenuto ad una particolare diligenza
nell'ottica della protezione del consumatore, soggetto debole tutelato da norme
europee inderogabili. Un principio di netta responsabilizzazione per il mondo
bancario ben utilizzabile anche per la vicenda del drammatico fallimento della
banca americana Lehman Brothers». La segreteria della sede regionale dello
«Sportello del Consumatore» (Genova, via del Colle 64-66 R) risponde ai numeri
telefonici 0102467750 e 0102518401.
( da "Italia
Oggi" del 09-12-2008)
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ItaliaOggi Numero 292
pag. 42 del 9/12/2008 | Indietro Società responsabili
Dottori Commercialisti Di Marco Mancini coordinatore regionale Ungdcec Piemonte
In campo per modelli organizzativi e attività di controllo Dai professionisti
assistenza a 360° Con il dlgs n. 231 del 8/6/2001, che disciplina la
responsabilità amministrativa degli enti collettivi, si è voluto adeguare la
normativa italiana alle convenzioni internazionali quali la Convenzione di
Bruxelles del 26/7/1995 sulla tutela degli interessi finanziari, la Convenzione
del 26/5/1997 e la Convenzione Ocse del 17/12/1997 sulla lotta alla corruzione.
Il decreto, che si applica a quasi tutti gli enti collettivi (requisito soggettivo)
nell'interesse o a vantaggio dei quali un soggetto a essi legato abbia commesso
un reato (requisito oggettivo), ha introdotto nel nostro ordinamento una
duplicazione delle responsabilità: alla responsabilità del soggetto che ha
compiuto materialmente il reato, si aggiunge la responsabilità dell'ente a cui
tale soggetto appartiene. La normativa ha tuttavia previsto una forma di
esonero dalla responsabilità dell'ente collettivo che dimostri di aver adottato
ed efficacemente attuato un insieme di regole interne, in funzione delle
specifiche attività svolte e dei rischi relativi, al fine di prevenire
l'illecito penale. L'adozione del modello organizzativo non è obbligatoria ma è
una facoltà che spetta agli amministratori. L'inerzia di questi potrebbe
comportare una «colpa di organizzazione» in capo all'ente
collettivo, i cui soci (nel caso di società di capitali ai sensi dell'art. 2393
e 2393-bis c.c.), nel caso di applicazione di sanzioni, potrebbero promuovere
azione di responsabilità contro gli amministratori, rei di non aver adottato il
modello e di aver precluso all'ente l'esonero dalla responsabilità.
L'attività del dottore commercialista è quindi di fondamentale importanza ed
evidenzia il ruolo sociale che la nostra professione può assumere. Il dottore
commercialista, in forza di un rapporto fiduciario, può assistere il cliente
dapprima nel processo decisionale, successivamente nell'attività finalizzata
alla definizione di un modello di organizzazione e gestione aziendale e,
infine, nell'attività di controllo. L'attività di consulenza deve essere
rivolta a «ritagliare» un abito su misura, personalizzato alla specifica realtà
del cliente in modo che vengano sviluppate procedure di decisione e controllo
che permettano di eliminare o ridurre in maniera significativa la
responsabilità. Bisogna, pertanto, evitare la predisposizione di modelli
organizzativi che siano poco efficaci in quanto non rappresentativi della
realtà dell'ente. Sarà infatti il giudice penale a giudicare l'idoneità del
modello in funzione degli effetti concreti piuttosto che degli aspetti formali.
L'adozione del modello organizzativo e di gestione, nonostante i costi a cui
l'ente può andare incontro, comunque minimi se paragonati alle sanzioni
previste, può essere considerata un'opportunità per l'ente di iniziare o
affinare un processo di organizzazione, dare trasparenza alle proprie procedure
interne, responsabilizzare gli addetti e migliorare la propria immagine
pubblica. L'attività del dottore commercialista non si esaurisce con la fase
iniziale del processo decisionale che porta gli amministratori all'adozione del
modello organizzativo o con la fase consulenziale di definizione del modello di
organizzazione e gestione bensì riveste un ruolo fondamentale nell'attività di
controllo. La norma prevede che l'organismo di vigilanza, monocratico o
collegiale, nominato dall'organo amministrativo con durata triennale, sia
costituito da membri che abbiano i requisiti di professionalità, autonomia e
indipendenza (amministratori indipendenti, sindaci, professionisti esterni,
preposti all'internal auditing ecc.). Per gli skill e le funzioni richieste, il
dottore commercialista è la figura più idonea a ricoprire tale ruolo sia nelle
vesti di professionista esterno incaricato, sia nelle vesti di sindaco.
( da "Tirreno,
Il" del 09-12-2008)
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Pagina 10 - Pisa Le formazioni pisane
calano il poker In serie C1 vincono Tirrenia e Soccer Five, in C2 brilla il
Cascina In serie D gli Ospedalieri tornano al successo contro il Campiglia e
restano nelle posizioni di vertice PISA. In serie C1 non cambia niente in testa
alla classifica: continua lo strapotere del Tirrenia Baldereschi che espugna
anche il campo del Vicarello di mister Lami. La sfida, quasi un derby, perchè
molti ragazzi della nostra città giocano in biancazzurro, è stata ricca di gol.
Ben cinque i gol messi a segno dal nuovo acquisto Adriano Lazari che già
all'esordio con l'Elba 97 aveva siglato una doppietta. In gol anche il portiere
Del Greco, già al terzo centro stagionale tra campionato e Coppa. Vittoria
importante anche per il Pisa Soccer Five che anche se di misura e con tanta
fatica batte gli Amici della Concordia, penultimo in classifica. Ancora una
volta importante il contributo di Rodà, Puzio, Bini, Carboni, che stanno
mantenendo la costanza nelle loro prestazioni. Netta sconfitta invece per l'Igp
Calcetto Club Pisa per mano del San Vincenzo: 7-0 il finale per i livornesi in
una gara purtroppo senza storia. Anche nel campionato di serie C2 è stata una
giornata positiva per le squadre pisane. Balza al terzo posto il Futsal Cascina
di mister Mitidieri che sconfigge nel derby il Montecalvoli dopo una bella
prestazione in fatto di gioco e gol. In piena zona play-off la Vigor Fucecchio
nonostante la sconfitta interna con l'Atl. 2001. Dopo il pareggio della
settimana scorsa il Giovanile Montecalvoli torna al successo nel campionato di
serie D girone A. La squadra di S.Maria a Monte strapazza nell'anticipo di
giovedì sera un Futsal Livorno rimasto in partita per soli dieci minuti. Alla
corazzata della nostra provincia risponde l'altra grande favorita del torneo
Sporting Donoratico che batte per 7-2 i Giovani Fucecchio 2000 al termine di
una partita senza storia. E insieme a queste due squadre che sembrano lanciate
ormai da tempo si inseriscono gli Ospedalieri che dopo il deludente pareggio di
venerdì scorso con l'Atl. Apuania tornano al successo con la Virtus Campiglia.
Una vittoria rotonda firmata dai gol di Sodero (doppietta), Taccini,
Dell'Albani e Bini. Brutta caduta invece per il Futsal Pontedera che in
vantaggio per 4-1 alla fine del primo tempo sull'AICS Rosignano perde per 9-5.
Sul risultato di 6-5 per gli ospiti inoltre il Pontedera colpisce due legni e
sbaglia un tiro libero. Prova davvero sfortunata. Altra musica invece per il
Pentacalcio Ponsacco che dopo un inizio in sordina si sta pian piano
riprendendo. La squadra ponsacchina è andata a vincere per 14-2 sul campo
dell'Omega Fucecchio, ultima in classifica e si insedia quindi a quota 13 punti
subito dietro la zona play-off, anche se gli spareggi promozione distano per
sette punti. Antonio Tognoli VICARELLO - TIRRENIA BALDERESCHI: 5 - 13 TIRRENIA
BALDERESCHI: Del Greco, Fruzzetti, Borsacchi, Passanezi, Farnocchia, Pennacchi,
Paul Gross, Vasile, Adriano Lazari, Birghillotti, Moretti, Burchielli. All.
Bernardo Olanda. RETI: Lazari 5, Farnocchia 3, Fruzzetti 3, Borsacchi, Del
Greco Il Tirrenia Baldereschi torna a casa da Vicarello con tre punti e lascia
immutato il suo distacco in classifica sulla seconda della classe Massa e
Marina: sette punti. Una prova ancora da autentico schiacciassassi è stata
quella in terra livornese. Una bella partita comunque quella del
"Palarello" dominata dall'inizio alla fine dai ragazzi di mister
Bernardo Olanda e Andrea Moretti. Ad aprire le marcature toccava ad Adriano
Lazari (cinque reti), al primo gettone nel campionato italiano di serie C1. Il
brasiliano saltava tutti, si presentava solo davanti al portiere e lo superava
con una bella conclusione. I giallo oro non si fermavano e al 9' pervenivano al
raddoppio bello scambio tutto di prima tra Borsacchi e Farnocchia, che si
girava velocemente e batteva l'estremo difensore locale. Il Vicarello di mister
Lami però non ci stava a subire il gioco della corazzata del campionato e
veniva fuori dal suo guscio trovando il gol con Vasarelli. La partita rimaneva
equilibrata per qualche minuto, ma a fine primo tempo i giallo oro si portavano
sul 4-1. Dopo l'intervallo il Tirrenia era deciso a chiudere il match che si
portava fino al 7-5 per i giallo oro con una serie di reti nel giro pochi
minuti. L'ottava rete portava la firma di Flavio Del Greco, che abbrancato il
pallone nella propria area di rigore calciava direttamente nella porta
avversaria nell'occasione sguarnita. Gran gol. (A.T.) OSPEDALIERI - CAMPIGLIA:
5 - 1 OSPEDALIERI: Bardi, Taccini, Sodero, Ghelardi, Del Mese, Dell'Albani,
Bini, Pucci, Mazzanti. All. Gazzotti. RETI: Sodero 2, Taccini, Dell'Albani,
Bini. Gli Ospedalieri si impongono facilmente sul Campiglia e rimangono a
stretto contatto con il vertice del camnpionato di serie D. La vittoria dei
ragazzi di Gazzotti non fa una piega ed è arrivata al termine di un match
giocato benissimo. I giallorossi sono andati in vantaggio con Sodero ed hanno
raddoppiato con una rete di capitan Taccini. Le due squadre sono andate negli
spogliatoi sul 2-0. Nella ripresa ci si attendeva una reazione degli ospiti ed
invece arriva il 3-0 firmato da Dell'Albani. Il Campiglia accorcia le distanze,
ma è solo un fuoco di paglia visto che Bini ed ancora Sodero firmano il 5-1. I
ragazzi di Gazzotti rimangono quindi secondi a tre punti dalla vetta. Buona la
prova di tutto il collettivo con Bardi e Sodero sugli scudi. Fabrizio Del Pivo
QUIRAT PISA SOCCER FIVE - AMICI DELLA CONCORDIA: 6 - 5 QUIRAT PISA SOCCER FIVE:
Iacoponi, Adili, Birindelli Alessio, Pio, Serafini, Carboni, Bini, Lubrano,
Puzio, Rodà, Ceselli. All. Piludu. RETI: Rodà, Carboni, Lubrano, Bini, Puzio.
In C1 continua la striscia positiva del Quirat Pisa Soccer Five che liquida gli
Amici della Concordia e continua nella sua rincorsa ai play-off. Il successo
degli arancioblù è stato più sofferto del previsto, ma, tuttto sommato,
meritato. I ragazzi di Piludu, pur non esprimendo l'ottimo gioco visto nelle
ultime uscite, hanno comunque condotto la partita a loro piacimento. In avvio
di partita Adili e compagni sono andati subito a bersaglio con Rodà e Carboni.
Sul 2-0 c'è stata la rimonta degli ospiti, ma Lubrano, Rodà e Bini hanno
portato i ragazzi di Piludu sul 5-2. Nel finale di tempo è arrivato il 5-3 con
il quale le squadre sono andate al riposo. Nella ripresa Puzio ha firmato il
6-3: a questo punto gli arancioblù hanno pensato che il match fosse già
archiviato, ma gli ospiti hanno avuto una reazione
d'orgoglio andando a segno grazie ad un rigore e ad uan bella azione. Sul 6-5,
comunque, Adili e compagni hanno tenuto i nervi saldi e, dopo aver colpito una
traversa con Bini, hanno portato a casa tre punti importantissimi perv la
classifica. Buona la prova del collettivo con Rodà e Bini sopra le righe.
FUTSAL CASCINA COLORTECNICA - MONTECALVOLI: 4 - 1 FUTSAL CASCINA COLORTECNICA:
Salutini, Crudeli, Casaregola, Lelli, Vitalone, Rizzo, La Rocca, Blotta,
Tavella, Bartelletti, La Ferla, Garzella. All. Mitidieri. RETI: Bartelletti 2,
La Rocca, Crudeli. Il Futsal Cascina Colortecnica si aggiudica il derby con il
Montecalvoli e rimane saldamente nelle zone alte del camnpionato di serie C2.
La compagine di Mitidieri ha dominato la partita ed il risultato, in pratica,
non è mai stato in discussione vista la netta superiorità tecnica dei
gialloazzurri. In avvio di gara è stato La Rocca a sbloccare il risultato al
termine di una bella azione. Subito dopo è andato in gol Crudeli con un tiro
deviato da un difensore. Sul 2-0 i ragazzi di Mitidieri hanno insistito e
Bartelletti è andato a segno con una bellissima azione personale. Gli ospiti
hanno provato a reagire e, nel finale di tempo, hanno segnato il 3-1. Nella
ripresa la musica non è cambiata e Casaregola e compagni hanno tenuto in mano
l'incontro a loro piacimento fino alla rete di Bartelletti, ottima la sua
punizione, che ha sancito il 4-1 finale. In una serata nella quale tutti
meritano la sufficenza da segnalare l'ottima prova di Bartelletti e di Blotta.
( da "Sole
24 Ore, Il" del 09-12-2008)
Argomenti: Class Action
Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO
PIANO data: 2008-12-09 - pag: 3 autore: Il piano Obama fa volare i mercati Wall
Street sale del 3,8% e le Borse europee guadagnano tra il 6 e oltre l'8% Morya
Longo Il nuovo presidente americano, Barack Obama, promette massicci
investimenti nelle infrastrutture, come non si vedevano dagli anni '50.
Contemporaneamente il Congresso statunitense sta per approvare un piano
temporaneo per salvare i colossi automobilistici General Motors e Chrysler.
Bastano queste due notizie, arrivate nel weekend, per galvanizzare tutte le
Borse del mondo. Prima quelle asiatiche, dove Tokyo ha guadagnato il 5,20% e
Hong Kong l'8,66%. Poi quelle europee, con Londra che vola del 6,19%, Parigi
dell'8,68%, Francoforte del 7,63% e Milano del 7,49%. E infine quelle Usa, che
raggiungono i massimi dell'ultimo mese: Wall Street +3,84% e Nasdaq +4,14%.
Eppure, nella festa collettiva, non possono non balzare all'occhio alcune contraddizioni. Uno:
il piano di stimolo all'economia è americano, ma a volare sono soprattutto le
Borse europee e asiatiche. Due: Wall Street aveva iniziato il rally già venerdì
sera, senza motivi e ben prima delle notizie ritenute ieri la ragione dei
rialzi. Tre: i titoli di Stato Usa mantengono rendimenti bassissimi e
addirittura quelli trimestrali offrono interessi dello 0,01%. è ovvio dunque
che le spiegazioni "ufficiali" non bastano. C'è dell'altro. Dagli
aiuti al rally Iniziamo però dall'interpretazione "ufficiale". Tutti
i commentatori elencano due motivazioni per il rally: l'annuncio da parte di
Obama del programma di stimolo dell'economia e l'arrivo del pacchetto di aiuti
per il settore automobilistico (si veda articolo sotto). Considerando che
General Motors e Chrysler sono a un passo dal fallimento e che l'economia Usa è
in recessione, è evidente che queste due notizie non potevano che dare fiducia
in Borsa. «La speranza è che questo aiuti l'economia – spiega un analista –
sostituendo gli investimenti privati con quelli pubblici ». Non è un
caso,dunque,che a salire maggiormente sono state proprio le azioni delle case
automobilistiche, con General Motors in rialzo del 20,8% e Ford del 24,2%.
Anche in Europa il settore ha guadagnato il 6,97%. Non è un caso neppure che
siano risalite anche le azioni delle società attive nel settore delle materie
prime, trainate anch'esse dall'annuncio di Obama e dal conseguente rimbalzo di
petrolio e materie prime: in America tra le azioni più gettonate ieri
figuravano quelle del colosso dell'acciaio Us Steel Corp (+24,4%)e del gruppo
dell'alluminio Alcoa (+17,5%), e in Europa l'intero settore ha registrato un
rimbalzo del 13%.L'euforia ha poi contagiato tutti gli altri settori, a partire
da quello bancario: +9% in Europa e + 5,65% in Usa. Dietro le quinte dei fondi
Tra le sale operative è però evidente a tutti che le motivazioni
"ufficiali"giustificano solo in parte il rally. In realtà le
oscillazioni dei listini sono causate anche dai movimenti improvvisi e
altalenanti dei grandi investitori. Il rimbalzo di ieri – osservano due diversi
operatori – si spiega anche con una minore pressione sugli hedge fund, che
potrebbero avere ridotto le vendite sui mercati azionari. Difficile dire quanto
questo abbia inciso, ma potrebbe essere quantomeno una co-spiegazione del rally
borsistico. Qualcuno motiva il rimbalzo di ieri anche con gli acquisti fatti
nei mesi scorsi dalle banche di opzioni put (diritti a vendere) a prezzi fuori
mercato. Quegli acquisti – spiega un operatore – servivano a ottobre e novembre
per compensare le perdite sui portafogli delle obbligazioni strutturate causate
dal crollo delle Borse. Però ora, ai primi accenni di rimbalzo, tutti questi
investitori sono costretti a comprare azioni in Borsa per riequilibrare le loro
posizioni. Anche questo potrebbe spiegare perché in Borsa ieri c'erano tanti
acquisti. La realtà dei dati Se si guardano i dati, depurandoli dall'emotività
e dagli aggiustamenti dei fondi, si scopre in realtà che le azioni hanno motivi
sia per essere vendute, sia per essere acquistate. Da un lato pesano infatti i
neri dati congiunturali. Dall'altro molte aziende appaiono sottovalutate:
un'indagine effettuata da Bloomberg fa notare per esempio che attualmente
esistono 2.267 società mondiali per le quali vale più la liquidità in cassa che
la somma dei loro debiti e della loro capitalizzazione. Segno che tante società
sono state sovra-vendute. Se questo si tradurrà in futuri acquisti è presto per
dirlo. Nella passata recessione del 2002 solo 276 società erano arrivate su
questi livelli di sottovalutazione. Ebbene: nei 12 mesi successivi guadagnarono
mediamente il 115%. m.longo@ilsole24ore.com I MOTIVI DEL RALLY Oltre ai
pacchetti di aiuti, progressi anche per gli «aggiustamenti» dei fondi: in
rialzo i settori automotive, banche e materie prime
( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 09-12-2008)
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Corriere del Mezzogiorno - BARI - sezione:
BARI - data: 2008-12-09 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Università Sono
previsti due giorni per le elezioni Ateneo, studenti alle urne: domani comincia
il voto BARI — Domani e dopodomani gli studenti dell'Università di Bari
voteranno per eleggere i propri rappresentanti negli organi assembleari
dell'Ateneo. Dopo una campagna elettorale dai toni molto accesi, gli iscritti
del più grande ateneo pugliese decideranno chi, dei candidati delle sette liste
concorrenti, occuperà sei seggi in Consiglio di amministrazione e altrettanti
nel Senato accademico. Altri due rappresentanti dei ragazzi siederanno nel
Comitato per lo sport universitario e nel Consiglio di amministrazione
dell'Adisu, la nuova agenzia regionale per il diritto allo studio, che sostituisce
gli Edisu dei quattro atenei statali pugliesi. Inoltre, saranno elette le
componenti studentesche nei consigli di facoltà, nei consigli di corso di
studio e nei consigli di classe e di interclasse. Tutti i rappresentanti eletti
dureranno in carica per il triennio fino al 2011. Nei giorni scorsi la campagna
elettorale è entrata nel vivo, con goliardia ma anche con vera rivalità, quando
i rappresentanti delle diverse associazioni studentesche, si sono sfidati a
colpi di manifesti e c'è stato anche un lancio di uova. La tensione
preelettorale è determinata dalla posta in gioco, molto alta per gli studenti
soprattutto negli organi centrali, perché un rappresentante in Senato
accademico o nel Cda significa avere diritto di voto sulle decisioni più importanti
dell'Ateneo. Le liste in campo, molte delle quali politicamente schierate, sono
New team, Unia e Universitari Aclisti, l'Udu (di Sinistra), Studenti
indipendenti, i Collettivi autorganizzati (di Sinistra
anche loro), Studenti per... Obiettivo studenti e la lista composta da Azione universitaria, (associazione
vicina ad An), Unidea, Taranto universitaria e Studenti per l'Università. Luca
Barile Campagna Uno dei tanti manifesti elettorali affissi in questi giorni sui
muri delle facoltà universitarie
( da "Provincia
Pavese, La" del 09-12-2008)
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Valenzana, come brucia questa
sconfitta Perde a 3" dalla fine, la rabbia di Ansaldi: «Attimi di follia collettiva» VALENZA. Una stilettata sarebbe stata meno
dolorosa di un gol subito a tre secondi dal fischio finale, per giunta messo a
segno da un attaccante, Ebagua, assolutamente nullo per 93 minuti e 57 secondi.
Il campionato è talmente equilibrato da riservare sorprese ogni domenica, a
seconda di come girano gli episodi. E' vero, il Canavese ha cercato i tre punti
con maggior convinzione ma mister Sesia, dopo averle provate tutte, si era
arreso. Il tecnico passa dal 4-2-3-1 al 4-3-3 al 4-4-2, sostituisce i temuti
attaccanti Fabbrini e Parisi (ben controllati da Caidi e compagni) e tiene in
campo il nero Ebagua, fisicamente più adatto al campo pesante. La gara è
incanalata, dopo aver riservato poche emozioni: una lunga gittata di Zagaglioni
parata in due tempi, un sibilante sinistro di Parisi di poco alto, un colpo di
testa di Carretto ben respinto in tuffo da Barberis, il primo tempo è tutto
qui. «Nei primi 10' della ripresa abbiamo lasciato il pallino agli avversari»,
lamenta mister Ansaldi e in effetti al 2', Parisi chiama Barberis a una grande
respinta. Gli orafi si scuotono al 14' con un lungo contropiede di Alberti
senza esito e poco dopo la punizione di Semboloni è salvata in angolo da
Pinelli, con Caidi in agguato. Al 42' la punizione di Riva pesca Caponi sul
secondo palo: il toscano schiaccia di testa, palla alta e comunque l'arbitro
fischia il fuori gioco. «Sesia a quel punto invitava i suoi a tenere palla, la gara era finita e invece 15 secondi di follia collettiva ci sono costati la sconfitta
- dice Ansaldi - bastava fare fallo all'altezza della bandierina e invece in
tre (Fusaro, Riva e Caponi, ndr) abbiamo dato via libera». Azione di Abate che scende sulla
bandierina di destra, fa fuori gli orafi come birilli («Sembrava Garrincha», è
la battuta del dirigente Andrea La Rosa), serve Niada che crossa al
centro dove Aliboni allenta la marcatura su Ebagua, colpo di testa su cui
Barberis vola e tocca con la punta delle dita, la sfera incoccia il palo e
carambola in rete. Ebagua corre verso la metà campo ma non fa in tempo ad
arrivarci perché sopraggiunge il triplice fischio finale. La beffa è completa
sotto gli occhi di Corrado Cotta, tecnico del Como prossimo avversario. La
serie positiva si interrompe dopo 5 turni (11 punti), la preziosa imbattibilità
di Barberis cade dopo 475 minuti. A giorni la Commissione federale si pronuncia
sul ricorso di Vettori: si spera nell'atto di clemenza che gli risparmi
l'ultimo turno di squalifica. Angelamaria Scupelli
( da "Messaggero,
Il (Marche)" del 09-12-2008)
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Martedì 09 Dicembre 2008 Chiudi «La
nostra unica colpa è quella di aver presentato alla Regione Marche un progetto
giudicato molto valido perché pone sul tappeto una delle questioni fondamentali
per il futuro della città di Ascoli: l'Area Sgl Carbon. Il Libro Bianco
permetterà a tutti quelli che avranno voglia di leggerlo di conoscere i vari
aspetti della vicenda e di farsi un'idea su ciò che questa fabbrica ha
significato, nel bene e nel male, per la città di Ascoli». Legambiente non ci
sta e alle accuse rivolte nei giorni scorsi dall'assessore Claudio Travanti
risponde punto su punto. «Se l'esponente della giunta Celani non ha capito il
valore di questa iniziativa, è un problema suo. Se si occupa di problemi di cui
non sa quasi nulla per ottenere un po' di visibilità sui giornali, merita
soltanto la nostra umana comprensione». Per il locale Circolo di Legambiente è
«avvilente vedere un amministratore che, invece di occuparsi dei tanti gravi
problemi ambientali della città - compreso quello della raccolta differenziata,
che non funziona - non sa fare altro che polemizzare con le associazioni
ambientaliste». Detto ciò Legambiente passa al contrattacco. «Il signor
Travanti deve spiegare ai cittadini come mai sono stati tagliati tanti alberi
sani in città (che in alcuni casi avevano raggiunto la piena maturità e il
massimo portamento) ed anche se non tutelati da una legge regionale sbagliata,
erano comunque alberi di un certo valore e rappresentavano un patrimonio per la
collettività. Caro assessore -prosegue Legambiente-, se siamo realmente in
democrazia, ci può dire quali sono i progetti per queste aree verdi, ci può
dire se questi progetti sono stati resi pubblici e discussi con la
collettività? E se ci sono i progetti, come mai non si è tenuto conto delle preesistenze
arboree ed arbustive di valore paesaggistico nelle aree verdi, durante la fase
progettuale? Questa la nostra colpa -conclude Legambiente-, quella di aver
cercato di difendere quei poveri alberi della città che si trovano a dover
subire i tagli indiscriminati». E in tema di taglio di alberi torna alla
ribalta il caso dell'abete rosso nel giardino di via Betuzio Barro alla
Piazzarola. Per evitarne l'abbattimento gli abitanti del quartiere lo hanno
addobbato per le festività natalizie nella speranza di un ripensamento di
Travanti. In effetti, a parere di molti, l'iniziativa dell'assessore all'Ambiente rischia di oscurare diverse azioni positive messe in
atto dal suo "Dicastero" proprio nel quartiere. I residenti della
Piazzarola stanno verificando come l'annoso problema dell'invasione dei colombi
sia stato affrontato dopo lunghi anni di inerzia. Non che la problematica sia
stata risolta ma almeno Travanti ha avuto il coraggio di farsene carico.
E allora, ci si chiede da più parti, perchè abbattere il bel abete rosso tanto
caro ai ragazzini del quartiere? Spesso il ripensamento non è segno di
debolezza, ma di onestà intellettuale. E certo non fanno una bella figura
alcuni manifesti appesi nella via che offendono personalmente l'assessore e
contribuiscono ad abbassare il livello della questione. Degli epiteti rivolti a
Travanti circa la sua passata attività professionale se ne poteva davvero fare
a meno. Se non altro è una questione di stile. E.V.
( da "TgFin.it"
del 09-12-2008)
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9/12/2008 Tassi:"La Bce
taglia, le banche no" Adusbef: "L'Euribor non è ai minimi" La
Bce negli ultimi mesi ha più volte tagliato i tassi di interesse, portando
quello di riferimento al 2,5%. Ma le banche, invece, non stanno adeguando i
tassi applicati alla clientela a quelli dell'istituto di Francoforte. Questa è
la denuncia dell'Adusbef che parla di "sporche manovre" ai danni di
mutuatari e imprese. "Il tasso Euribor, è più alto di un punto rispetto al
tasso di riferimento Bce: 3,48% contro 2,50%", dice il presidente Lanutti.
"Le banche continuano le loro sporche manovre sui tassi, evitando di adeguare
il costo del denaro su mutui, prestiti ed affidamenti alla diminuzione della
Bce, lucrando ingenti profitti sulla pelle delle famiglie e delle piccole e
medie imprese che non possono contare sul famigerato 'tasso Fiat'. Anche il
tasso Euribor, che ieri era più alto di un punto rispetto al tasso di
riferimento Bce (3,48% contro 2,50%), dimostra la lentezza esasperante di
banche che si approfittano della loro forza di mercato, per danneggiare il
popolo dei mutuatari e le imprese". Ad affermarlo in una nota sono Elio
Lannutti dell'Adusbef e Rosario Trefiletti di Federconsumatori. Per le due
associazioni dei consumatori "è scandaloso il differenziale ingiustificato
sui tassi praticati dalle banche italiane rispetto alla media europea, che
applicavano il tasso del 5,93% sui mutui, con uno spread di un +0,56% (ancor
più elevato del dicembre 2007 quando i tassi sui mutui erano al 5,66% ed il
differenziale di un + 0,51%) rispetto alla media praticata dalle banche europee
(Italia compresa); mentre sui prestiti personali e sul credito al consumo le
banche italiane praticavano un tasso medio dell'8,30%, con un differenziale
superiore di ben 1,10 punti rispetto al 7,20% della media Ue". "Se
neanche gli appelli del membro Bce Bini Smaghi non si riflettono sui mutui delle
famiglie e sui prestiti delle imprese, viene raccolto da banche e banchieri
arroganti che intascano laute prebende sulla pelle delle famiglie, vuole dire
-sottolineano Lannutti e Trefiletti- che occorrono urgenti misure canzonatorie
per prevenire una intollerabile speculazione. class="hilite">Con
la legge sulla class="term">class class="term">action,
che il Governo si ostina a svuotare di contenuti ed rinviare alle calende
greche sotto diretta dettatura di banche, assicurazioni e Confindustria, gli istituti
di credito dovrebbero risarcire il popolo dei debitori dai mancati adeguamenti
sui tassi, come prescritto dal decreto Bersani, proprio sulla simmetria dei
tassi". Invia un commento Commento (0 caratteri disponibili) Nome -
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9, 10 delle Condizioni di Utilizzo Acconsento al trattamento dei miei dati
personali sensibili eventualmente inviati nei Contenuti come previsto
nell'Informativa COMMENTI 09/12/08 monica Buon giorno, mi chiamo Monica e sono
figlia di un artigiano.Posso soltanto dire che in giro di pochi mesi abbiamo
subito un aumento vertiginoso dei tassi d'interesse per affidamenti bancari e
sinceramente non vedo proprio dei cambiamenti che possano aiutarci.Cosi facendo
stanno strozzando le piccole-medie imprese che devono far fronte anche al
grosso calo di lavoro.E poi ci dicono che dobbiamo rilanciare l'Italia!!!!spero
che si trovi una soluzione in brevissimo tempo. 09/12/08 Ric Il Governatore
della Banca d'talia aveva auspicato che i tassi d'interesse sui mutui venissero
agganciati al tasso BCE e non già all'Euribor. Perchè non è stato ascoltato?
Non conta nulla o non può intervenire? GLI ALTRI ARTICOLI La Bce ha tagliato i
tassi VAI A: Tgfin Homepage IN PRIMO PIANO "I tassi dei mutui ancora troppo
alti La Bce taglia, ma le banche no" Tempo di crisi anche in casa Sony Il
gruppo annuncia 8mila tagli America e Cina pensano a dare una mano a Babbo
Natale Boom di ordini e di fatturato nel 2008 per la Lamborghini Tutto merito
della nuova Gallardo LP 560-4 Spyder GRAFICHE
( da "Mattino,
Il (Caserta)" del 09-12-2008)
Argomenti: Class Action
Sono sempre più numerosi gli
artisti locali, e non solo, che ogni anno prendono parte
alla mostra collettiva
intitolata all'indimenticato artista mondragonese «Alfonso Follera», scomparso
nel 2004. Giunta alla sua quarta edizione, la collettiva raccoglie tele, sculture e opere realizzate con tecniche miste,
e non mancherà anche quest'anno un'area interamente dedicata alle creazioni di
artigianato artistico locale. Una molteplicità di generi e di tecniche,
dunque, per un mostra ricca e variegata che, nata con l'obiettivo di promuovere
e incoraggiare gli artisti del territorio, è diventata oggi, soprattutto per i
più giovani, una vetrina per farsi conoscere. Fin dalla sua prima edizione, la collettiva è affidata alla direzione artistica di Claudio Di
Lorenzo, affermato pittore neorealista, che ispirandosi allo steso tempo ai
grandi della pittura del Novecento come Manet, Van Gogh, De Chirico e Renato
Guttuso, è noto per le sue rielaborazioni di scorci e angoli di Mondragone,
nelle quali riversa i colori della sua terra. L'appuntamento per
l'inaugurazione della mostra evento dedicata alla memoria di Alfonso Follera è
per domani a Mondragone nella sala del Convento dei padri Francescani. Carlo
Andolfi, Alessandra Corrente, Giuseppe De Caprio, Valentina De Rosa, Luigi
Degli Schiavi, Amelia Giametta, Clara Menerella, Domenico Merenda, Salvatore
Pagliaro, Salvatore Pisano, Maria Pompeo, Rocco Sciaudone, Orlando Sorvillo,
Luigi Taglialatela, Paolo Uttieri, Nadia Verba, sono solo alcuni dei nomi del
tanti artisti che esporranno le proprie opere, che rimarranno in mostra fino al
21 dicembre (tutti i giorni dalle 9.30 alle 21.30). «È motivo di grande
soddisfazione per la nostra comunità - fanno sapere gli organizzatori - veder
realizzata una mostra di artisti mondragonesi in onore di Alfonso Follera,
perché rappresenta un atto di rispetto verso chi ha amato il nostro paese e lo
ha dimostrato nelle sue opere e nelle sue azioni». Alla cerimonia di apertura
dell'esposizione, a cura della pro-loco e dell'amministrazione comunale, in
collaborazione con le associazioni culturali «La Vènola» e «La rocca del
drago», non mancheranno, come per le passate edizioni, gli amici, i familiari e
gli estimatori dell'artista mondragonese scomparso. sil.co.
( da "Gazzettino,
Il (Venezia)" del 09-12-2008)
Argomenti: Class Action
MEOLO LÈ scontro sulla collocazione
della casa di riposo MeoloLa futura casa di riposo costruita nel campo sportivo
di via Ca' Corner: una scelta sciagurata, per i gruppi consiliari di minoranza
Lega Nord e Pdl.Nei giorni scorsi, il sindaco Nillo Tallon aveva infatti
informato che il Comune non era riuscito a trovare un'area alternativa, e
quindi, molto probabilmente, la casa di riposo per non autosufficienti sarà
realizzata nel terreno del vecchio campo da calcio, come già ipotizzato.Ma
quell'area è decisamente piccola, solo
( da "KataWeb News" del
10-12-2008)
Argomenti: Class Action
class="hilite">Quella class="term">class class="term">action contro Skype 10 dicembre
2008 alle 00:17 — Fonte: punto-informatico.it — 0 commenti Il VoIP
dell'operatore software nel mirino di alcuni dei suoi utenti negli States:
ritengono che Skype non gestisca in modo appropriato i crediti di utenze
considerate inattive
( da "Repubblica,
La" del 10-12-2008)
Argomenti: Class Action
Pagina 3 - Economia Detroit diventa
provincia di Washington e l´America copia il modello Giappone Uno
"zar" potrà imporre di produrre modelli ecologici e di fare treni e
bus Azionisti e manager devono accettare qualsiasi condizione per evitare il
crac FEDERICO RAMPINI «Non succedeva dalla seconda guerra mondiale, quando il
governo ordinava alla General Motors quali carriarmati doveva produrre»,
osserva esterrefatto Jeffrey Garten, l´economista di Yale che fu segretario al
Commercio Usa negli anni Novanta. Ciò che fino a ieri era inimmaginabile adesso
è imminente. L´America si rassegna alla nazionalizzazione dell´industria
automobilistica. Le onde di choc di questa crisi ispirano la profezia di
Marchionne, che vede solo sei gruppi mondiali destinati a sopravvivere: una
decimazione. Naufraga perfino il mito del toyotismo, il modello vincente emerso
a Tokyo dall´altra grande recessione del dopoguerra, lo choc energetico degli
anni Settanta. Ma in nessuna parte del mondo il trauma della psicologia collettiva è doloroso come in America, colpita al cuore
nella sua fiducia verso il mercato. «Non vogliamo che il governo si metta a
gestire le aziende, non lo ha mai saputo fare», ha voluto precisare Obama.
Eppure è proprio quello che farà, sotto la pressione di un´emergenza sociale
acuta. Dietro la bancarotta che stringe d´assedio i big dell´auto di Detroit
c´è un´economia dell´indotto che arriva a coinvolgere tre milioni di persone.
Perfino l´agonia di grandi giornali come il Los Angeles Times e il Chicago
Tribune è collegata a questo effetto-domino: l´automobile resta uno dei
maggiori inserzionisti pubblicitari, il suo crollo trascina con sé un pezzo di
sistema dell´informazione. Sono costretti a trovare l´accordo sul salvataggio
pubblico dell´auto una riluttante Amministrazione Bush; la minoranza
repubblicana al Congresso; e i vincitori democratici che erediteranno le macerie
di ex-imperi industriali. Bush e Obama negoziano sul nome di colui che sarà
"lo Zar dell´auto": una sorta di supercommissario governativo, o un
comitato di amministratori straordinari. Daranno subito 15 miliardi di dollari
di prestiti a General Motors e Chrysler, le due case più vicine all´insolvenza.
In cambio lo Stato esigerà una partecipazione azionaria, logicamente di
maggioranza, visto che la capitalizzazione di Borsa di Gm ormai è di soli 3
miliardi. Gli attuali azionisti privati e il top management devono accettare
ogni condizione. Lo Zar governativo potrà imporre scelte di strategia
industriale, spostare la produzione a favore di modelli eco-sostenibili come le
ibride, fissare rigidi tetti ai consumi energetici e alle emissioni carboniche.
Tutte quelle scelte che gli ottusi chief executive di Detroit hanno rinviato
per anni, accelerando la propria rovina, ora potranno essere imposte con un
editto statale. "Nazionalizzazione" è un incubo che gli americani
hanno associato a lungo con il nemico ideologico (il blocco sovietico durante
la guerra fredda) o con paesi irriducibilmente alieni (la Francia colbertista).
Nazionalizzazione è la parola che neppure Obama vuole pronunciare ma è l´unica
che descrive questa svolta radicale, imposta dallo stato di necessità. Come
disse il presidente Harry Truman quando decise l´esproprio degli altiforni
siderurgici per vietare uno sciopero durante la guerra di Corea: «Il presidente
degli Stati Uniti ha il potere supremo d´impedire che la nazione se ne vada
all´inferno». In questo caso per salvare Detroit dall´inferno lo Zar di
Washington potrà perfino decidere, secondo l´anticipazione del Wall Street
Journal, «che una parte degli impianti di General Motors debba servire a
produrre treni, autobus, metropolitane, cioè trasporti pubblici anziché mezzi
privati». E´ l´anticamera del socialismo? Lo Zar governativo dovrà anche
estorcere gravose concessioni ai sindacati: tagli salariali, sacrifici severi
sulle pensioni e l´assistenza sanitaria. In cambio le Unions stanno negoziando
l´opzione di entrare a loro volta nell´azionariato: è quasi comunismo, o forse
la tardiva riscoperta del modello tedesco di una volta, la cogestione sindacale
alla Volkswagen. Uno dopo l´altro crollano tutti i miti fondanti del
capitalismo americano. Compresa l´idea di libera concorrenza e mercato aperto.
Perché questi aiuti di Stato non vengono offerti alle filiali Toyota, Honda e
Bmw che hanno fabbriche in America. Quindi il salvataggio di Detroit è
protezionismo mascherato, che autorizzerà Europa Cina e Giappone a fare
altrettanto. Dopo aver tanto vilipeso il modello-Miti di politica industriale -
il dirigismo nipponico degli anni Settanta - l´America di Obama sarà costretta
ad abbracciarlo. Ma questo disastro si è già allargato da tempo ben oltre gli Stati
Uniti, all´orizzonte non ci sono vincitori, soltanto vittime. Il risanamento
del gruppo Fiat è impotente di fronte a un mercato dove le vendite precipitano
del 30%. Marchionne ha fissato la soglia di sopravvivenza sopra i 5 milioni di
vetture prodotte all´anno: la sua azienda arriva a un terzo, e si aprono le
scommesse sui candidati alla fusione (Peugeot, Bmw, i piccoli europei sono
tanti, troppi). La Toyota ha vissuto la parabola più repentina. All´inizio di
quest´anno il colosso giapponese celebrava il sorpasso su Gm. Adesso anche
Toyota deve rassegnarsi all´umiliazione dei licenziamenti collettivi.
E´ corsa voce che un gruppo cinese - Changan - possa comprarsi la Volvo messa
in vendita da Ford. Le case cinesi hanno una solidità apparente dovuta al fatto
che lo Stato è sempre rimasto azionista. Ma sono sei i produttori made in China
e sono troppi anche loro, in una fase in cui perfino il ceto medio di Pechino e
Shanghai ha paura e rallentano di colpo gli acquisti di auto. L´euforìa
che all´inizio dell´anno in India aveva salutato il colpo di Tata - l´acquisto
di Jaguar e Land Rover, due trofei dell´ex potenza coloniale inglese - è un
lontano ricordo. Oggi il gruppo Tata tradisce i primi segnali di stress
finanziario. Il futuro forse appartiene comunque a loro, ai produttori cinesi e
indiani che hanno vasti mercati interni e vantaggi sui costi. Ma in questo
momento è un futuro incerto per tutti. Finché da qualche angolo del sistema
globale non si rimette in moto una voglia di consumi, l´ecatombe è destinata a
continuare.
( da "Repubblica,
La" del 10-12-2008)
Argomenti: Class Action
Pagina III - Palermo Social card,
intoppi e proteste in arrivo una causa collettiva Esercenti all´oscuro,
pensionati illusi e beffati ANTONIO FRASCHILLA Le associazioni palermitane dei
consumatori e i sindacati dei pensionati sono sul piede di guerra e minacciano
per gennaio una causa collettiva contro la social card. «In questi giorni
abbiamo ricevuto decine di proteste da parte di pensionati, infuriati perché
non hanno avuto la card nonostante abbiano ricevuto la lettera dal governo, ma
anche perché non possono utilizzarla nei negozi di alimentari e nei panifici di
fiducia che non hanno il Pos», dicono Adoc e Federconsumatori. «Siamo pronti ad
avviare una class="term">class class="term">action
perché non si possono illudere in questo modo pensionati e famiglie disagiate
che non arrivano alla seconda settimana del mese», annuncia Luigi Ciotta
dell´Adoc. A Palermo sono tanti i pensionati che in questi giorni sono andati a
protestare agli sportelli delle associazioni dei consumatori e ai Caaf dei
sindacati. La social card a Palermo è inutilizzabile perché molti negozi ancora
non hanno aderito all´iniziativa e non lo faranno nemmeno nelle prossime
settimane, perché non hanno il bancomat oppure non aderiscono al circuito
Mastercard. La carta sociale funziona come un normale carta di credito: su ogni
transazione l´esercente paga il due per cento dello scontrino d´acquisto. A
Palermo molti panifici e quasi tutti i negozianti dei mercatini rionali non
hanno il Pos, e difficilmente chi ce l´ha lo utilizzerà per piccoli acquisti.
Teoricamente potrebbe essere utilizzata subito per pagare le bollette di luce e
gas: «Ma chi è disagiato spesso ha in corso un contenzioso sulle bollette
dell´Enel o dell´Amg, e non potrà usufruire comunque di alcuno sconto avendo in
ogni caso more da pagare per i ritardi nei pagamenti», dice Carmelo Rappa,
segretario regionale dei pensionati Cisl. Tra i disagiati l´attesa creata dagli
annunci sulla social card è enorme: sono stati presi d´assalto sia le agenzie
delle Poste che i Caaf dei sindacati. «Siamo stati assaliti dalle richieste di
pensionati sulla social card, ma - conti alla mano - solo il 30 per cento
rientra nei parametri per ottenerla», dice Giuseppe Gagliano, della Cgil. E
anche chi ha ritirato la social card alle Poste in questi giorni non la può
utilizzare perché non è caricata. Prima che il governo versi i 120 euro per i
mesi da ottobre e dicembre (e poi 80 euro ogni due mesi) occorre che il
ministero delle Finanze verifichi la correttezza della certificazione Isee
presentata dai pensionati (che devono avere un reddito imponibile inferiore ai
seimila euro annui, per chi ha fino a 65 anni, e agli ottomila euro per gli
over 70) e dalle famiglie (con Isee inferiore ai seimila euro e un figlio con
meno di tre anni). Molti Comuni però non sono iscritti all´anagrafe nazionale,
e quindi la verifica non potrà avvenire in tempi brevi. Le organizzazioni
sindacali parlano già di bluff, mentre le associazioni dei consumatori hanno
cominciato a ricevere i primi esposti da parte di pensionati e contribuenti che
si sentono raggirati: «Stiamo ricevendo segnalazioni per le lunghe file che si
registrano agli sportelli postali, ma anche perché molti commercianti non hanno
aderito all´iniziativa governativa e non sono minimamente informati sulla social
card», dice Lillo Vizzini, responsabile della Federconsumatori. Mentre Luigi
Ciotta, dell´Adoc, annuncia l´class="hilite">avvio
di una class="term">class
class="term">action a gennaio, quando il governo
dovrebbe dare il via libera alle norme che regolamentano la denuncia
collettiva: «Presenteremo una class="term">class class="term">action
perché la platea che ha i requisiti per ottenere la carta è molto bassa - dice
Ciotta - Alcuni pensionati ci hanno consegnato esposti perché hanno avuto la
lettera dal governo sulla social card ma alle Poste non l´hanno potuta ritirare
perché non rientravano nei parametri di reddito. Inoltre chi l´ha ricevuta si è
già informato con alcuni negozianti di fiducia, i quali gli hanno detto che non
la accoglieranno. Insomma, la carta si potrà utilizzare solo nella grande
distribuzione, e questo è un elemento discriminante per i pensionati che non
possono muoversi agilmente in città». I sindacati criticano la scelta del governo
di destinare 450 milioni alla social card: «Ai nostri associati abbiamo anche
spiegato che la ricarica della carta non è automatica, perché dipende dalla
disponibilità di cassa dello Stato anno per anno. Insomma, non è detto che dopo
i primi mesi possa essere utilizzata», dice Nino Reale, segretario regionale
dello Spi-Cgil. Mentre Antonio Ferro e Domenico D´Angelo, della Uil,
definiscono «inutile» il provvedimento: «Molto meglio accreditare i 40 euro
mensili direttamente nei conti correnti, che ricorrere a questa sorta di
bancomat».
( da "Repubblica,
La" del 10-12-2008)
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class="hilite">Pagina III -
Palermo I sindacati I consumatori Non si può usare per pagare luce o gas se si
ha un contenzioso sulle bollette arretrate Class class="term">action
a gennaio C´è chi ha ricevuto la lettera dal governo ma non avrà la carta
( da "Repubblica,
La" del 10-12-2008)
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Pagina XI - Bari Quei centomila
pugliesi catturati dalla Rete Esplode anche nella nostra regione il fenomeno
del social network più popolare del momento. Decine di nuovi profili al giorno
per trovare vecchi compagni e nuovi amori Fra i gruppi più folti, quelli dei
fan del Petruzzelli e delle Notti Bianche. Molti gli "amici" di
Luxuria e Pazienza e perfino di Oronzo il venditore di accendini ROBERTO
ZARRIELLO Tu ci sei su Facebook? Ormai la domanda è sempre più ricorrente tra
amici e colleghi. In Puglia, il numero dei pugliesi iscritti al popolare social
network fondato nel 2004 da Mark Zuckerberg, cresce nell´ordine di qualche
decina di nuovi profili al giorno. Circa centomila i pugliesi caduti nella rete
di Facebook. Uno strumento utile anche per recuperare un rapporto che sembrava
perso con un amico conosciuto al mare qualche anno fa o con l´ex vicino di casa
che adesso vive in un´altra città. C´è chi è riuscito anche a ritrovarsi con
l´intera classe delle scuole elementari, come è
accaduto agli ex alunni dell´istituto "Maria Regina" di Foggia da cui
è nato un gruppo con 230 iscritti in totale. Nella peggiore delle ipotesi può
anche capitare di scoprire, saltando da una bacheca all´altra, di essere stati
traditi dal proprio partner. L´amore ai tempi di Facebook significa anche
questo. Ma non solo. "Pugliesi nel mondo" è il gruppo che mira a
creare una rete di contatti e relazioni tra pugliesi doc che vivono in varie
parti del globo e operano in diversi settori professionali. Il gruppo nasce
dall´omonima rivista che raccoglie, in particolare, informazioni sulle attività
dell´assessorato regionale ai Flussi migratori e sull´operato delle
associazioni pugliesi. Anche la Regione ha aperto recentemente un canale su
Facebook oltre che su su YouTube. Al momento iscrizioni ferme a quota 231. «In
ogni caso si tratta di un esperimento vincente - afferma Eugenio Iorio,
responsabile comunicazione dell´ente - che ci avvicina ai pugliesi favorendo
concetti chiave come l´interazione e la partecipazione». Che poi risultano le
caratteristiche di base di ogni movimento o gruppo che nasce e cresce sul web.
"Riaprite il teatro Petruzzelli" è il gruppo fondato da Marco Brando
e Ludovico Fontana che oggi conta ben 7.245 membri. "Apriamo il
Petruzzelli il 6 dicembre" conta invece 126 iscritti. C´class="hilite">è
anche chi come Giuseppe Delle Foglie ha usato il web per lanciare una class="term">class class="term">action a favore del Petruzzelli
inteso come bene pubblico. Politica e non solo. C´è anche spazio per il puro
divertimento e per il lancio di eventi. Circa una decina i gruppi aperti in occasioni
delle Notti Bianche organizzate nelle varie piazze pugliesi. "Cattura le
tue emozioni, fissa e racconta i momenti più belli di Puglia Night Parade.
Inviaci le foto più belle scattate durante le lunghe notti pugliesi". è
nato anche per questo il gruppo "Colora la notte bianca" che conta
centinai di iscrizioni e decine di commenti in bacheca. Il popolo della notte
si ritroverà anche a Lecce e a Foggia dove i "Facebook party" faranno
tappa nelle prossime settimane. Anche Oronzo Dioguardi, re folcloristico della
movida barese che gira i locali vendendo accendini, è sbarcato su Facebook.
Giuseppe Morgese ha fondato, per gioco, un gruppo dedicato agli "Amici di
Oronzo". «Dedicato a tutti coloro - scrive - che hanno acquistato da lui
qualcosa di assolutamente inutile, per quelli che sono sobbalzati al grido
"Aaaaacendini con le luci", per chi ha ricevuto qualcosa in regalo.
Divertitevi e contribuite a estendere la fama di Oronzo oltre i confini della
città di Bari». Anche chi famoso lo è già, come Vladimir Luxuria, ha un grande
seguito di fedelissimi. "Non sono comunista ma adoro Vladmir" è un
gruppo che oggi conta circa 2.550 fan. E poi ancora: "Io sto con
Vladimir" e "Luxuria sindaco di Foggia". Sempre a proposito del
capoluogo dauno, grande seguito hanno anche gruppi come "Foggia contro
tutte le mafie" (movimenti analoghi anche a Taranto e Barletta) e
"Tutti pazzi per Andrea Pazienza", dedicato al noto fumettista
sanseverese, che conta più di tremila sostenitori. Boom di contatti per
"Quant baris c´ston sop a Feisbuck" che tradotto è "Quanti
baresi ci sono su Facebook". Più di dodicimila iscritti per il gruppo
fondato da Alessio Grattano.
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 10-12-2008)
Argomenti: Class Action
Pagina 6 - Udine Via Aquileia si
trasforma in una "Strada a colori" In occasione di
"Bambibambini", una festa per bambini e adulti con tanti giochi e
iniziative che si svolgerà a Udine, sabato 13 dicembre, dalle 15, tra via
Aquileia e piazzetta del Pozzo si terrà una "Strada di colori". Un
foglio di carta lungo duecento metri invaderà via Aquileia
e diventerà la tela per una grande azione di pittura collettiva pensata per trasformare l'evento in happening e per accentuare
il clima gioioso della festa. La magia del colore puro, la forza e la
prepotenza del segno, saranno gli elementi in grado di coinvolgere grandi e
piccoli, in un'azione che da esperienza personale diventa lavoro collettivo.
L'iniziativa è stata promossa dalla parrocchia della Beata Vergine del Carmine,
l'Associazione Commercianti Borgo Aquileia. L'iniziativa di sabato prossimo
vedrà la partecipazione anche dell'Associazione Musicisti Tre Venezie. Inoltre
l'iniziativa vede il coordinamento dell'Associazione Modidi e ReMida di Udine
con il centro di riuso creativo. L'iniziativa vede anche la collaborazione
della Prima Circoscrizione "Udine Centro" e della Confartigianato di
Udine.
( da "Resto
del Carlino, Il (R. Emilia)" del 10-12-2008)
Argomenti: Class Action
REGGIO PRIMO PIANO pag. 5 «UNA
MORATORIA del vigile elettronico e della sosta a pagamento in centro pe... «UNA
MORATORIA del vigile elettronico e della sosta a pagamento in centro per il
periodo natalizio fino all?Epifania». La propone Secondo Malaguti, presidente
provinciale della Confconsumatori. «Siamo in guerra con la Giunta su questo
punto ? dice Malaguti ? e ci sentiamo vicini alle organizzazioni del commercio
e i commercianti dell?esagono». Per Malaguti, che ha già contestato
l?introduzione del vigile elettronico in centro storico, «la politica della
Giunta è quella della nuova Ici che sta per Imposta comunale infrazioni, che in
questi primi mesi ha già fatto scattare 130.000 multe». Nel mirino di Secondo
Malaguti ci sono le strisce blu, il giallo dei semafori («dura solo tre
secondi»), «il vigile elettronico nascosto». Qualche mese fa Malaguti aveva
minacciato di ricorrere all? azione collettiva (class
action) contro il Comune su questi temi. Ora tutto è arenato in attesa dei
provvedimenti del governo Berlusconi, che stanno restringendo il campo d?azione
nelle cause collettive. «Attendiamo cosa succederà e poi a gennaio vedremo...»
dice Malaguti che critica anche il mercoledì di sosta gratuito nei controviali
proposto dall?amministrazione. Il fatto che nei primi due mercoledì pochi
cittadini abbiano usufruito del servizio gratuito di parcheggio nei viali, per
Malaguti è dovuto al fatto che «manca l?informazione». Il presidente della
Confconsumatori nega poi «di essere interessato a candidarsi, la politica la
faccio così». Su posizioni analoghe di Malaguti il Partito Socialista, con l?ex
assessore all?ambiente e allo sport Roberto Pierfederici, che chiede di
sospendere «il pagamento dei parcheggi per il periodo natalizio. Per aumentare
l?attrattività commerciale ed artigianale di servizio del centro storico ?
scrive Pierfederici ? si potrebbe sospendere per questo difficile e
problematico periodo prenatalizio il pagamento dei parcheggi situati
nell?esagono cittadino e nelle immediate vicinanze». Matteo Incerti
( da "Gazzetta
di Parma (abbonati)" del 10-12-2008)
Argomenti: Class Action
SPORT 10-12-2008 Serie BqStatistiche
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
-------------------------------------------------- Attacco corale: nel Parma
hanno segnato in undici Solo il Grosseto (12) ha mandato in rete più elementi.
L'importanza della panchina lunga --------------------------------------- Paolo
Grossi --------------------------------------- II Tra le tante statistiche che
fioriscono intorno a un campionato di calcio, tutte a modo loro importanti ma
anche tutte molto, molto parziali come espressione del valore di una squadra,
c'è quella riassunta nel grafico pubblicato qui a fianco. E' la classifica
delle squadre che hanno mandato in gol il maggior numero di giocatori. Ancora secondo
Come in quella generale a punti il Parma è secondo, in questo caso in perfetta
solitudine e alle spalle del Grosseto. Essere una cooperativa del gol, come si
ama definire adesso le squadre che mandano in rete tanti elementi, non è
positivo a prescindere. Ad esempio il fatto che in una squadra segnino molti giocatori non vuol per forza dire che questa sviluppi un gioco
collettivo stile grande Olanda degli anni '70. Oggi giorno ad esempio i
difensori segnano quasi esclusivamente sugli sviluppi dei calci piazzati, però
già avere gente che centra la porta in queste circostanze è bello ed
importante. Eccezione Il Parma fa un po' eccezione perché ad esempio quattro
centrali come Falcone, Rossi, Alessandro Lucarelli e Paci, gente che
alla fine di una stagione mette sempre insieme qualche gol, non hanno ancora
centrato il bersaglio. Troest c'è appena riuscito. Per contro, Zenoni e
Castellini hanno realizzato su azione due splendidi gol. Reti anche pesanti per
il momento in cui sono arrivate, contro Mantova e Triestina. Altra
considerazione è che in una squadra i centrocampisti e gli esterni osano magari
un po' di più in zona gol se si sentono spuntati, cioè se i terminali offensivi
non rendono. Però il Grosseto e il Parma hanno due centravanti a quota 8 nella classifica
marcatori. E' vero che il bomber crociato ha timbrato cinque volte dal
dischetto, ma è anche vero che come attaccante si è sempre fatto rispettare sia
dagli avversari che dai compagni. Che poi Leon, Reginaldo e Morrone abbiano
segnato una sola rete non depone a favore delle loro doti balistiche, visto che
tutti e tre hanno modo di andare spesso al tiro. Sterili Fa specie vedere che
formazioni come Bari e Cittadella hanno mandato in gol solo cinque elementi.
Sono squadre dalle ambizioni molto diverse ma è chiaro che i pugliesi, che
peraltro avevano favorevolmente impressionato al Tardini, difficilmente
potranno rimanere competitivi a lungo per i primi posti: Il miglior bomber è
Barreto che ha segnato tre reti su azione più quattro su rigore. E' andato bene
Caputo e per il resto è notte. Probabile che per gennaio il tecnico Conte (reo
di non aver voluto Paloschi quando poteva averlo) chieda rinforzi al centro
dell'attacco. Panchina efficace Tornando al dato del Parma, va detto che
l'eccellente risultato di undici uomini in gol in 17 partite deriva da un lato
dal peso del valore tecnico collettivo, dall'altro dallo straordinario
rendimento degli elementi subentrati nel corso delle partite. ll Parma capeggia
quasi tutte le graduatorie sul gioco offensivo, dal possesso palla ai tiro in
porta, dai passaggi riusciti alla supremazia territoriale. E' naturale che da
ciò derivi facilità nell'arrivare al tiro. Matteini, Paponi, Pisanu hanno poi
segnato entrando dalla panchina. Nonostante questo, va detto, il Parma può e
deve fare meglio quando attacca.
( da "Borsa(La
Repubblica.it)" del 10-12-2008)
Argomenti: Class Action
Detroit provincia di Washington e
l'America copia il Giappone La sede della GM a detroit "Non succedeva
dalla seconda guerra mondiale, quando il governo ordinava alla General Motors
quali carriarmati doveva produrre", osserva esterrefatto Jeffrey Garten,
l'economista di Yale che fu segretario al Commercio Usa negli anni Novanta. Ciò
che fino a ieri era inimmaginabile adesso è imminente. L'America si rassegna
alla nazionalizzazione dell'industria automobilistica. Le onde di choc di
questa crisi ispirano la profezia di Marchionne, che vede solo sei gruppi
mondiali destinati a sopravvivere: una decimazione. Naufraga perfino il mito
del toyotismo, il modello vincente emerso a Tokyo dall'altra grande recessione
del dopoguerra, lo choc energetico degli anni Settanta. Ma in nessuna parte del
mondo il trauma della psicologia collettiva è doloroso
come in America, colpita al cuore nella sua fiducia verso il mercato. "Non
vogliamo che il governo si metta a gestire le aziende, non lo ha mai saputo
fare", ha voluto precisare Obama. Eppure è proprio quello che farà, sotto
la pressione di un'emergenza sociale acuta. Dietro la bancarotta che stringe
d'assedio i big dell'auto di Detroit c'è un'economia dell'indotto che arriva a
coinvolgere tre milioni di persone. Perfino l'agonia di grandi giornali come il
Los Angeles Times e il Chicago Tribune è collegata a questo effetto-domino:
l'automobile resta uno dei maggiori inserzionisti pubblicitari, il suo crollo
trascina con sé un pezzo di sistema dell'informazione. Sono costretti a trovare
l'accordo sul salvataggio pubblico dell'auto una riluttante Amministrazione
Bush; la minoranza repubblicana al Congresso; e i vincitori democratici che
erediteranno le macerie di ex-imperi industriali. Bush e Obama negoziano sul nome
di colui che sarà "lo Zar dell'auto": una sorta di supercommissario
governativo, o un comitato di amministratori straordinari. Daranno subito 15
miliardi di dollari di prestiti a General Motors e Chrysler, le due case più
vicine all'insolvenza. In cambio lo Stato esigerà una partecipazione azionaria,
logicamente di maggioranza, visto che la capitalizzazione di Borsa di Gm ormai
è di soli 3 miliardi. Gli attuali azionisti privati e il top management devono
accettare ogni condizione. Lo Zar governativo potrà imporre scelte di strategia
industriale, spostare la produzione a favore di modelli eco-sostenibili come le
ibride, fissare rigidi tetti ai consumi energetici e alle emissioni carboniche.
Tutte quelle scelte che gli ottusi chief executive di Detroit hanno rinviato
per anni, accelerando la propria rovina, ora potranno essere imposte con un
editto statale. "Nazionalizzazione" è un incubo che gli americani
hanno associato a lungo con il nemico ideologico (il blocco sovietico durante
la guerra fredda) o con paesi irriducibilmente alieni (la Francia colbertista).
Nazionalizzazione è la parola che neppure Obama vuole pronunciare ma è l'unica
che descrive questa svolta radicale, imposta dallo stato di necessità. Come
disse il presidente Harry Truman quando decise l'esproprio degli altiforni
siderurgici per vietare uno sciopero durante la guerra di Corea: "Il
presidente degli Stati Uniti ha il potere supremo d'impedire che la nazione se
ne vada all'inferno". In questo caso per salvare Detroit dall'inferno lo
Zar di Washington potrà perfino decidere, secondo l'anticipazione del Wall
Street Journal, "che una parte degli impianti di General Motors debba
servire a produrre treni, autobus, metropolitane, cioè trasporti pubblici
anziché mezzi privati". E' l'anticamera del socialismo? Lo Zar governativo
dovrà anche estorcere gravose concessioni ai sindacati: tagli salariali,
sacrifici severi sulle pensioni e l'assistenza sanitaria. In cambio le Unions
stanno negoziando l'opzione di entrare a loro volta nell'azionariato: è quasi
comunismo, o forse la tardiva riscoperta del modello tedesco di una volta, la
cogestione sindacale alla Volkswagen. Uno dopo l'altro crollano tutti i miti
fondanti del capitalismo americano. Compresa l'idea di libera concorrenza e
mercato aperto. Perché questi aiuti di Stato non vengono offerti alle filiali
Toyota, Honda e Bmw che hanno fabbriche in America. Quindi il salvataggio di
Detroit è protezionismo mascherato, che autorizzerà Europa Cina e Giappone a
fare altrettanto. Dopo aver tanto vilipeso il modello-Miti di politica
industriale - il dirigismo nipponico degli anni Settanta - l'America di Obama
sarà costretta ad abbracciarlo. Ma questo disastro si è già allargato da tempo
ben oltre gli Stati Uniti, all'orizzonte non ci sono vincitori, soltanto
vittime. Il risanamento del gruppo Fiat è impotente di fronte a un mercato dove
le vendite precipitano del 30%. Marchionne ha fissato la soglia di
sopravvivenza sopra i 5 milioni di vetture prodotte all'anno: la sua azienda
arriva a un terzo, e si aprono le scommesse sui candidati alla fusione
(Peugeot, Bmw, i piccoli europei sono tanti, troppi). La Toyota ha vissuto la
parabola più repentina. All'inizio di quest'anno il colosso giapponese
celebrava il sorpasso su Gm. Adesso anche Toyota deve rassegnarsi all'umiliazione
dei licenziamenti collettivi. E' corsa voce che un gruppo
cinese - Changan - possa comprarsi la Volvo messa in vendita da Ford. Le case
cinesi hanno una solidità apparente dovuta al fatto che lo Stato è sempre
rimasto azionista. Ma sono sei i produttori made in China e sono troppi anche
loro, in una fase in cui perfino il ceto medio di Pechino e Shanghai ha paura e
rallentano di colpo gli acquisti di auto. L'euforìa che all'inizio
dell'anno in India aveva salutato il colpo di Tata - l'acquisto di Jaguar e
Land Rover, due trofei dell'ex potenza coloniale inglese - è un lontano
ricordo. Oggi il gruppo Tata tradisce i primi segnali di stress finanziario. Il
futuro forse appartiene comunque a loro, ai produttori cinesi e indiani che
hanno vasti mercati interni e vantaggi sui costi. Ma in questo momento è un
futuro incerto per tutti. Finché da qualche angolo del sistema globale non si
rimette in moto una voglia di consumi, l'ecatombe è destinata a continuare.
10/12/2008 - 09:15
( da "Opinione,
L'" del 10-12-2008)
Argomenti: Class Action
Oggi è Mer, 10 Dic 2008 Edizione 266
del 10-12-2008 TRAFFICO E INFRASTRUTTURE Provvedimenti per salvare le città e
la competitività Il trasporto pubblico è carente Scarseggiano vere alternative
all?uso dell?auto La cultura della mobilità sostenibile di Fabio Rosati La
mobilità è oggi, soprattutto nei grandi centri urbani, una componente
essenziale del funzionamento della città e della vita dei suoi abitanti i quali
esprimono una crescente esigenza di efficienza e di miglioramento per tutti gli
aspetti che la mobilità include. Con il termine mobilità infatti si intende non
solo il traffico, a cui spesso viene ridotto, ma un sistema complesso che
comprende tutto ciò che è in relazione al muoversi, con qualsiasi mezzo, nella
città e nel territorio: pedonalità, trasporto pubblico, trasporto privato,
sosta e parcheggi, sistemi per una mobilità sostenibile, per citare alcuni dei
titoli principali, ciascuno di essi declinabile in molteplici sottotitoli ed in
diverse necessarie fasi di pianificazione, programmazione e attuazione
integrata. Solo negli ultimi anni l?idea di mobilità, precedentemente associata
in via esclusiva a infrastrutture e reti stradali, ha visto anche introdurre la
lotta all?inquinamento, precedentemente relegata ai concetti di carburanti
alternativi e incentivi all?acquisto di nuovi veicoli. In realtà la mobilità
urbana richiede una ?governance? che non dovrebbe essere delegata agli enti
regionali o ai singoli comuni, ma che dovrebbe vedere una regia che coinvolga i
Ministeri competenti (trasporti e ambiente) insieme con gli operatori della
mobilità, pubblici e privati. Anche a livello europeo si sta assistendo ad un
certo fermento: la commissione ha pubblicato un libro bianco per la politica
dei trasporti; il consiglio europeo ha approvato la direttiva sulla tassazione
per l?uso delle infrastrutture. Nel corso del prossimo anno la Commissione
dovrebbe presentare un piano tecnologico strategico per l?energia e pubblicare
un libro verde sulla politica dei trasporti urbani. Ancor più forte la
Direttiva 2006/38/CE ha ufficializzato la possibilità di introdurre forme di
?pricing? sulle strade urbane ed extraurbane, in relazione sia a fenomeni di
inquinamento che di congestione. I Governi nazionali hanno due anni di tempo
per ratificare la direttiva, ma i dibattiti sulla congestion (o pollution)
charge avvenuti a Milano, Roma, Bologna e altre città italiane, fanno
intravedere un iter molto veloce di attuazione. Lo stesso dicasi anche in altri
paesi europei come in Inghilterra e Finlandia per citare solo alcuni esempi. La
mobilità sostenibile è quindi un sistema di mobilità urbana in grado di
conciliare il diritto alla mobilità con l?esigenza di ridurre l?inquinamento e
le esternalità negative, quali le emissioni di gas serra, lo smog,
l?inquinamento acustico, la congestione del traffico urbano e l?incidentalità.
Queste esternalità hanno un costo sociale che grava su tutti e possono essere
rimosse soltanto con una adeguata regolamentazione mediante intervento
pubblico. In Italia la mobilità sostenibile è stata introdotta con il Decreto
Interministeriale Mobilità Sostenibile nelle Aree Urbane del 27 marzo 1998: la
normativa non ha però raggiunto i risultati sperati e i problemi relativi alla
mobilità sono stati spesso demandati alle amministrazioni locali, senza un vero
e proprio piano di intervento a livello nazionale e sovranazionale. Ma vediamo
quali sono gli interventi di mobilità sostenibile Attualmente gli interventi di
mobilità sostenibile possono considerarsi ancora alla fase sperimentale.
Elenchiamo i principali: Trasporto pubblico locale: è la prima storica forma di
mobilità sostenibile. Veicoli adibiti al trasporto di massa consentono di
ridurre l?utilizzo dei mezzi privati. Corsie preferenziali: queste corsie sono
autorizzate soltanto ai mezzi pubblici (autobus, taxi, mezzi di emergenza) e
permettono di creare due forme di scorrimento, congestionata per i mezzi
privati e scorrevole per quelli pubblici o di pubblico intervento. Piste
ciclabili: in alcune città del Nord Europa sono la vera alternativa
all?automobile. Le piste ciclabili sono situate a lato delle strade e riservate
esclusivamente alle biciclette. Città come Amsterdam dimostrano come questa
scelta sia praticabile e a basso costo. Non è però adatta ovunque, soltanto
nelle città pianeggianti o con bassi dislivelli. Pedaggio urbano: l?accesso a
pagamento a strade o zone urbane trova la sua massima applicazione nel ?Road
Pricing? che estende il pagamento del ticket a tutte le automobili in entrata
nella città (ad esempio a Londra) è stato sperimentato nel nostro Paese solo a
macchia di leopardo ma dove è stato sperimentato ha dato i risultati attesi.
C?è la necessità di continuare su questa strada migliorando contemporaneamente
il livello e la qualità del servizio del trasporto pubblico locale. Park
pricing (o parcheggi a pagamento): l?applicazione di ticket orari sui parcheggi
tende ad aumentare il costo di utilizzo dell?automobile privata e facilita
l?accesso al parcheggio per soste di breve periodo. In Italia sono conosciute
come ?strisce blu?. Questa forma di intervento è adatta soprattutto nelle aree
centrali della città. Crea invece malcontento nelle aree sub-urbane e
periferiche. Car sharing e Car pooling: questi servizi sono basati sul
principio dell?auto privata per uso collettivo. Nel caso del Car Sharing
l?automobile è noleggiata per poche ore presso le apposite società e
riconsegnata al termine del suo utilizzo. Nel caso del Car Pooling l?automobile
è di proprietà di un privato che la mette a disposizione per compiere tragitti
casa-lavoro insieme ad altre persone, spesso conoscenti o colleghi, con la
stessa esigenza di orario e di percorso. Entrambi i servizi non sono
sufficientemente spinti dalle amministrazioni locali in modo adeguato. Mobility
Manager: è una figura quasi mitologica. E? stata introdotta nel 1998 con la funzione
di analizzare le esigenze di mobilità dei dipendenti delle aziende pubbliche e
private, agevolare il car-pooling e sincronizzare gli orari lavorativi con
quelli del trasporto pubblico. I mobility manager partecipano a riunioni e
incontri con le amministrazioni locali per migliorare la viabilità e il
trasporto: la nomina di un mobility manager nelle aziende private è soltanto
facoltativa e pertanto la norma è rimasta inattuata. Blocco del Traffico: il
momentaneo blocco del traffico urbano è una misura di emergenza per ridurre il
traffico veicolare e le emissioni inquinanti ma non risolve il problema.
L?intervento mira a vietare l?uso dell?automobile per far provare forme di
mobilità alternative e più sostenibili (ad esempio il trasporto pubblico) e può
essere parziale o totale. In caso di blocchi ripetuti nel tempo viene applicato
sotto forma di blocco per ?targhe alterne? (pari o dispari) o per tipologia di
veicolo (euro0, euro1, euro2, euro3, euro4). Parliamo di ?palliativi? che
lasciano il tempo che trovano. La filosofia a monte di tutto quanto evidenziato
è quella della mobilità sostenibile (in questi ultimi tempi argomento preferito
da molti ?esperti? e non solo), una di quelle sfide che nascono come necessità
ma assumono poi anche il carattere di opportunità, per l?intera collettività e
non solo per chi opera o è chiamato a dare risposte in quello specifico
settore. E? una di quelle sfide che richiede l?impegno di tutti e che per
questo stesso motivo può trovare grande utilità nell?azione congiunta,
sinergica di molti attori. Basta voler mettere in piedi le varie soluzioni per
cercare di iniziare una strada che sicuramente porterà benefici e minor stress
a tutti. Gli interventi possono essere tanti e diversi, ma l?aspetto
fondamentale è la consapevolezza che occorre cambiare la struttura della
circolazione urbana, passando da un sistema fondato sull?uso incontrollato
della modalità privata ad un sistema fondato sul trasporto collettivo e sulla
dimensione umana. Naturalmente non possiamo non toccare la sfera degli
investimenti: non c?è misura sulla circolazione che tenga se non è accompagnata
e supportata da un?offerta di trasporti pubblici sostenuta. Scontiamo
sicuramente cinquanta anni di indifferenza della classe politica e
conseguentemente dell?industria per i sistemi di trasporto di massa (e cioè
metropolitane, ferrovie leggere, tramvie, etc.). Il gap che ci divide dal resto
dell?Europa per la pochezza delle nostre infrastrutture è notevole. Eppure, se
vogliamo salvare le nostre città dal degrado salvaguardando anche la loro
competitività economica, dovremo inevitabilmente investire nel trasporto
pubblico e nella relativa, indispensabile, infrastruttura.
( da "Sestopotere.com"
del 10-12-2008)
Argomenti: Class Action
class="hilite">Class
class="term">action Parmalat in Usa. Nuovi moduli on line dal 18 dicembre
(10/12/2008 18:31) | (Sesto Potere) - Milano - 10 dicembre 2008 -Il Tribunale
di New York, Giudice Kaplan, ha fissato i nuovi termini entro i quali ai soli
investitori italiani e' consentito aderire al Partial Settlement con BNL,
Credit Suisse e Nuova Parmalat, fissando il nuovo termine al 13.03.2009 (giorno
entro il quale la apposita domanda deve essere spedita). Entro il 06.02.2009 ai
medesimi danneggiati e' riservata la possibilita' di escludersi (esercitare il
diritto di opt-out ) dalla transazione con Nuova Parmalat, nel caso
intendessero avviare o gia' avessero avviato, separato contenzioso nei
confronti della stessa. Entro il 18 Dicembre prossimo, copia dei documenti
dovra' essere resa disponibile (a cura del Claim Administrato) sul sito http://www.parmalatsettlement.com
alla sezione "Documenti" (ricordarsi di selezionare la lingua
italiana, nella Homepage, a destra), ed entro la fine dell'anno una copia
dell'avviso dovra' altresi' essere pubblicata sui quotidiani: Corriere della Sera,
IlSole24Ore e La Repubblica. Sempre a cura del Claim Administrator, infine, una
copia dei nuovi documenti dovra' essere reinviata per posta a tutti i
potenziali beneficiari i cui recapiti siano noti. Alessandro Pedone,
responsabile Aduc per la tutela del risparmio, ricorda che ciascun danneggiato
dovra' presentare una nuova domanda allegando la propria documentazione, anche
qualora avesse gia' partecipato alla prima fase della class="term">class class="term">action.
L'aver partecipato alla prima fase non significa aderire automaticamente a
questo risarcimento. Per chi non volesse attendere di ricevere l'invio postale
puo' scaricare i documenti dal sito sopra indicato, compilare la apposta
domanda e rispedire il tutto entro la data del 13.03.2009 allegando copia di ogni
documentazione relativa all'acquisto e ad ogni altra operazione effettuata sui
titoli, inclusi gli estratti conto relativi al periodo iniziale e finale del
cd. Class Period come indicato nella Notice informativa. Aduc, dal canto suo,
riproporra' entro il termine indicato la propria opposizione alle condizioni
del Settlement; chi lo volesse, potra' tenersi aggiornato anche su tale
iniziativa tramite il nostro sito e potra' aderirvi al momento opportuno. Aduc
consiglia di ripresentare la domanda anche per chi avesse gia' aderito
utilizzando i vecchi documenti.
( da "Quotidiano.it,
Il" del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action
La grande filosofa Simone Weil a
100 anni dalla nascita: Teramo la celebra con un Congresso. Teramo | Congresso
internazionale a Teramo (10-12 dicembre 2008) promosso dal Centro Ricerche
Personaliste di Teramo, dal Comune, dalla Provincia, dall'Università, dalla
Diocesi e dalla Società Filosofica Italiana di Teramo. Weil: "La croce è
la nostra patria". di Nicola Facciolini Simone Weil "Questo mondo è
una porta chiusa, è una barriera ma nello stesso tempo è il passaggio."
(Simone Weil) Per celebrare i 100 anni dalla nascita della grande filosofa e
mistica francese Simone Weil, è stato organizzato a Teramo un congresso
internazionale che dal 10 al 12 dicembre 2008 dà il via, in Italia, alle celebrazioni
ufficiali. Che coincidono con il 60mo anniversario della Dichiarazione dei
Diritti Umani. Il congresso si svolge nella Sala polifunzionale della Provincia
di Teramo in Via Comi: è previsto anche un ricco programma concertistico e
teatrale per ricordare la figura della filosofa. "Quella che è parsa come
una delle più alte esperienze spirituali del nostro secolo - rivela il Ministro
Sandro Bondi in una sua nota - non ha ancora avuto la fortuna che merita.
Simone Weil è anche e, per certi versi, soprattutto una pensatrice che trae
dalla profondità del suo approccio metafisico e religioso le ragioni vere del
suo impegno storico-sociale". "Un convegno di studi, dunque, sulla
figura di Simone Weil - rivela il Ministro - è di grande importanza per rileggere
le sue opere e rivedere il suo pensiero nell'ambito della filosofia del
Novecento, in un'ottica interna all'ontologia comunitaria di una pensatrice che
- insieme alla Arendt e con qualche accento di differenziazione con la Zambrano
- ha ripensato l'idea di sacrificio in vista della costruzione di progetti
immensi, che vanno ben oltre le forze umane". Non sono soltanto le
relazioni degli studiosi italiani e stranieri più accreditati, ma anche uno
spettacolo teatrale ed una serie di concerti, a celebrare la memoria e l'opera
di Simone Weil, una delle più grandi pensatrici del XX secolo. A Teramo, il
congresso internazionale, dal titolo:"Persona e Impersonale: la questione
antropologica in Simone Weil nel centenario della nascita", è promosso dal
Centro Ricerche Personaliste di Teramo insieme al Comune, alla Provincia,
all'Università, alla Diocesi ed alla Società Filosofica Italiana di Teramo. A
tenerlo a battesimo è il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro
Bondi con una prolusione. Il congresso ha ricevuto il patrocinio del Ministero
dei Beni Culturali, del Pontificio Consiglio della Cultura, dell'Association
pour l'étude de la pensée de Simone Weil e della Società Filosofica Italiana:
riunirà i più autorevoli studiosi italiani e stranieri, provenienti dal
Brasile, dagli Usa, dal Canada, dalla Francia, dalla Spagna e dalla Germania.
Il programma artistico è realizzato grazie al contributo delle maggiori
associazioni culturali del territorio, come la Società della Musica e del
Teatro "Primo Riccitelli", il Coro "Sine Nomine", la Corale
"G. Verdi" e l'Istituto "G. Braga". I coordinatori
scientifici del convegno sono i professori teramani, Attilio Danese e Giulia
Paola Di Nicola; il regista dello spettacolo teatrale "Abissi e
Vette" è Redi Maghenzani. Sarà presentato anche il numero speciale della
rivista "Prospettiva Persona", interamente dedicato a Simone Weil.
Per partecipare al convegno, gli insegnanti di ogni ordine e grado potranno
godere dell'esonero dall'attività scolastica grazie alla circolare del Ministero
dell'istruzione, dell'Università e della Ricerca del 4.12.08 Prot. N. AOODGPER
19747 (info sul sito:www.prospettivapersona.it/ o al numero 338/9819386).
"Simone Weil - scrive il prof. Antonino Magnanimo - nacque a Parigi nel
1909 da una famiglia ebrea. Fu studentessa all'Ecole Normale e insegnante di
filosofia in vari licei. Militante dell'estrema sinistra rivoluzionaria, nel
1934, spinta dall'inderogabile esigenza interiore di conoscere direttamente le
peggiori condizioni di vita dei lavoratori, troncò la professione e gli studi
puramente teorici per lavorare come operaia alla Renault di Parigi: fu un duro
ma per lei entusiasmante inserimento nella vita. Ammalatasi di pleurite, fu
costretta a lasciare l'officina, iniziando un periodo cruciale di intimo
ripensamento. Nel 1936 partecipò come volontaria repubblicana alla guerra
civile spagnola arruolandosi nelle file anarchiche della famosa Colonna
Durruti, accettando anche i servizi della cucina; ma in seguito ad una grave
ustione a un piede dovette rientrare in Francia. Al 1937 risale la svolta
mistica, che si traduce in una fede vissuta con grandissima intensità. Esclusa
dall'insegnamento in seguito alle leggi razziali durante il regime di Vichy,
fece la contadina fino al 1942, quando si rifugiò con la famiglia negli Stati
Uniti dove fu molto vicina ai poveri di Harlem. Poco dopo, però, richiamata
dall'impegno contro il totalitarismo, tornò in Europa ma nel 1943 morì a soli
34 anni nel sanatorio di Ashford in Inghilterra. La vicenda umana e intellettuale
di Simone Weil appare profondamente segnata dalla vicende dei totalitarismi
della seconda guerra mondiale. Il suo pensiero è caratterizzato da un forte
principio di realtà, nonché dall' esigenza di ancorarlo al contesto sociale e
politico di appartenenza (del quale sperimentava, spesso in prima persona, le
condizioni). Weil prende parte in più occasioni alla vita politica degli anni
tra le due guerre, intrattenendo vari contatti: ora con i gruppi della
resistenza repubblicana, durante la breve e sfortunata partecipazione alla
guerra civile spagnola, ora ospitando per un breve periodo il leader
antistalinista Trotzkij, nonché organizzando manifestazioni antifasciste di
vario genere che le costeranno la segnalazione alle autorità scolastiche e
relativi trasferimenti. L'analisi filosofica di Simone Weil, asistematica e
originale, difficilmente collocabile all' interno di correnti tradizionali, ha
finito per passare in secondo piano rispetto al vissuto dell' autrice. Tutte le
sue opere sono state pubblicate postume. Fra gli ultimi libri pubblicati in
Italia ricordiamo: Oppressione e libertà 1956; Riflessioni sulle cause della
libertà e dell'oppressione sociale 1997; La prima radice 1996; Primi scritti
filosofici 1999; Piccola cara, lettere alle allieve 1996; Lezioni di filosofia
1999; Attesa di Dio 1998; L'ombra e la grazia 1996; Pensieri disordinati
sull'amore di Dio 1984; Quaderni I, II, III, IV. In Riflessioni sulle cause
della libertà e dell'oppressione sociale , un saggio del 1934 ma pubblicato in
Italia solo nel 1997, Weil descrive la condizione operaia e fa una critica
radicale del capitalismo industriale. All'autrice non sembra possibile
cancellare l'oppressione e l'ingiustizia nella società umana. Anche le stesse
rivoluzioni tendono a tradire le promesse. Alla base dell'ingiustizia, prima
ancora della proprietà privata e dei mezzi di produzione, vi è la separazione
fra lavoro manuale e lavoro intellettuale, fra funzioni direttive e funzioni
esecutive. Con lo sviluppo dell'economia e conseguentemente della divisione del
lavoro, aumenta la dipendenza dell'individuo. Tale dipendenza diviene
soggezione al potere. Dopo l'esperienza storica dell'oppressione attuata con la
forza delle armi e di quella prodotta dalla ricchezza concentrata nel capitale
privato, l'umanità comincia a sperimentare una forma nuova di oppressione
determinata dalla divisione del lavoro che costringe l'uomo a forme estreme di
specializzazione. Viviamo in un mondo dove nulla è a misura dell'uomo, dove
tutto è squilibrio e la società è collettività cieca, trasformata in una
macchina per comprimere cuore e spirito e per fabbricare l'incoscienza.
Separando il lavoro dalla conoscenza, la società moderna e soprattutto la
società industriale, che ha aumentato enormemente la complessità della sua organizzazione,
hanno posto le condizioni per un potere sempre più forte che tende a riprodursi
anche là dove è stata fatta la rivoluzione. Da qui derivano alcune indicazioni:
la società deve essere centrata sul riconoscimento del lavoro, ma di un lavoro
nel quale sempre più si compenetrino l'ideazione e la progettualità da un lato
e l'esecuzione e la realizzazione, dall'altro. Per Simone Weil la libertà
perfetta è un ideale irraggiungibile, noi possiamo tendere solo ad una libertà
imperfetta e bisogna tener conto che l'individuo è condizionato dalla
necessità. Lo sforzo di affermare la libertà di pensiero si compie all'interno
di una macchina sociale in cui sembra perdersi il senso del vivere. La libertà
viene concepita come un ideale regolativo , cioè un obiettivo a cui aspiriamo
senza poterlo mai raggiungere: proprio come le "idee" kantiane. Ciò
non vuol dire che sia inefficace, perché, a differenza dei sogni, gli ideali
orientano e muovono uomini e donne, li impegnano a cambiare lo stato delle
cose, rendendo meno imperfetta la società. Dopo la bellezza, il tema principale
che la Weil sviluppa nelle sue opere è l' oppressione , vista come schiavitù
dell'uomo. In Opposizione e libertà Weil scrive che mai come in questo momento
l'individuo è stato così completamente abbandonato ad una collettività cieca,
mai gli uomini sono stati più incapaci non solo di sottomettere le loro azioni ai propri pensieri, ma persino di pensare. Alla Weil, in
pratica, sembra che l'uomo abbia perso la sua umanità e la causa di questo
" doloroso stato " è per lei molto evidente. Noi viviamo in mondo
dove nulla è a misura dell'uomo, dove vi è una sproporzione mostruosa tra il
corpo dell'uomo, il suo spirito e le cose che costituiscono attualmente gli
elementi della vita umanitaria, dove, in una parola, tutto è
disequilibrio. E all'interno di questa società, l'uomo sperimenta l'impotenza e
l'angoscia. La Weil, così, vede la storia umana come asservimento degli uomini.
"La società è diventata una macchina per comprimere il cuore " e per
fabbricare l'incoscienza, la stupidità, la corruzione, la disonestà e
soprattutto la vertigine del caos. Nella storia umana due sono state e sono le
principali forme di oppressione: a) la schiavitù esercitata in nome della
forza; b) l'asservimento in nome della ricchezza trasformata in capitale. Sta
per cadere sugli uomini un'altra e nuova forma di oppressione: l'oppressione
esercitata in nome della funzione, frutto maturo del lavoro frantumato tipico
del Capitalismo. " La rivoluzione è un ideale, un giudizio di valore, una
volontà ". Di fronte a tutte le forme di oppressione, di fronte a questo
stato doloroso, Simone Weil fa appello ad un obbligo eterno: quello verso
l'essere umano in quanto tale. L'uomo non può essere oggetto. L'individuo è il
valore supremo, un valore calpestato anche dai movimenti che si richiamano a
Marx. Ed è proprio perché vuole raggiungere queste alte finalità che non basta
Marx con la sua " idea di materia sociale "concepita come " una
macchina atta a fabbricare del Bene ". Simone Weil aggiunge, inoltre, che
la materia sociale lasciata a se stessa produce altre schiavitù. I movimenti
sociali ispirati da Marx sono tutti falliti, soprattutto perché hanno ignorato
la sola idea preziosa che si trovi nella sua opera, vale a dire il metodo materialista,
lo strumento d'analisi dei fatti sociali tramite il ricorso alle cause
economiche. La Weil non critica solo il marxismo, ma anche quei movimenti che
assumono una sorta di fatalismo e di disinteresse nei confronti di chi al
momento soffre, aspettando che una felice catastrofe porti un capovolgimento
della società in cui " gli ultimi saranno i primi ". Da questo si
capisce perché per la Weil essere rivoluzionari significa invocare coi propri
desideri e aiutare con le proprie azioni tutto ciò che può, direttamente o
indirettamente, alleggerire o sollevare il peso che schiaccia la massa degli
uomini. Intesa così, " la rivoluzione viene ad essere un ideale, un
giudizio di valore, una volontà e non un'interpretazione della storia e del
meccanismo sociale ". Nel saggio L'Iliade o il poema della forza (1939),
Weil esalta il modo in cui l'uomo greco viveva la guerra e il suo terribile
gioco accordando eguale rispetto al vinto e al vincitore, provando sgomento per
la distruzione di una città. Quando gli uomini entravano nel gioco della
guerra, diventavano pietre nelle mani degli dèi, ossia cose sotto il "
giogo della Forza ". Alla fine vince solo la Guerra. La Guerra è una prova
della miseria umana, dei limiti dell'essere umano, è l'emergere di una Forza che
domina l'anima dell'uomo e la incatena al suo destino immodificabile. Omero è
un protagonista senza volto degli avvenimenti narrati ed è obiettivo nei
confronti dei vincitori e dei vinti. Ma alla fine tra chi è in grado di
infliggere la morte credendosi con ciò libero, e chi invece subisce la morte
non vi è differenza. Achille che sgozza dodici adolescenti troiani sulla pira
di Patroclo, tanto naturalmente come si recidono i fiori per una tomba, non
sfuggirà al destino comune della morte, unica e inesorabile vincitrice. "
Anche se ci illudiamo di maneggiarla, la forza si può soltanto subire. Il
destino di chi uccide è di essere ucciso a sua volta ". La visione greca
dell'uomo si prolunga, per la Weil, fino al Vangelo. Ciò che unisce Omero agli Evangelisti
è il senso del valore della miseria umana, una miseria vissuta dallo stesso
Cristo sulla croce. Una miseria a cui i Greci opponevano la virtù e i Vangeli
la Grazia. La liberazione dall'oppressione sociale, pur equivalendo ad una
rivoluzione che fa dell'uomo il valore supremo, non è la salvezza o la
redenzione dell'uomo. L'infelice è chi prova l'assenza di Dio e che cammina sul
crinale di un baratro, motivo per cui o cade o imbocca la via della salvezza.
Per la Weil, l'infelicità è un ingegnoso dispositivo della tecnica divina
escogitata per far entrare nell'anima dell'uomo" l'immensità della forza
cieca, brutale e fredda". Inoltre, l'infelice è chi non vede alcuna luce
nella sua vita, nessun senso della sofferenza, nessuno scopo nell'affaccendarsi
dell'umanità. L'infelice è distante da Dio, il quale già al momento della
creazione si è distanziato dal creato affinché questo potesse esistere. Perciò,
per sconfiggere l'infelicità l'uomo deve eliminare questa distanza da Dio,
compiendo il cammino opposto a quella della creazione: deve attuare una
decreazione, deve annullare il sue essere, deve distruggere il proprio io.
L'annullamento dell'io si ha nella sofferenza, nell'umiliazione, nella
sopraffazione subita, nell'abbrutimento dei campi di concentramento. La visione
della Weil è pessimistica. Viviamo in un mondo dove nulla è a misura dell'uomo,
in una società che è stata trasformata in una macchina possente, nella quale
l'individuo avverte di essere solo un ingranaggio e che arriva a comprimere il
cuore e a fabbricare l'incoscienza. Complessità sociale, gerarchie sociali
sempre più chiuse, macchine di potere sempre più sofisticate e oppressive: il
crescente pessimismo delle Weil, da lei vissuto come una ferita sempre più
dolorosa, non si tradurrà mai in senso di impotenza. Da un lato glielo
impedisce la prospettiva religiosa, a cui si aprirà con la conversione al
Cristianesimo; dall'altro, l'ansia e la febbre di agire a favore dei ceti
subalterni la porteranno, fino all'ultimo, a impegnarsi e a lottare ovunque, con
i repubblicani in Spagna o nei quartieri di Harlem a New York, o nella Londra
bombardata della Seconda Guerra Mondiale. Simone Weil è pessimista. Vede la
società andare nella direzione in cui aumenta lo sfruttamento del lavoro
operaio e gli individui vengono sradicati dal loro passato, gettati in una
condizione di solitudine e di assenza di valori, mentre si rafforzano le
gerarchie e i poteri burocratici, le strutture di comando e le pratiche
violente e ci si avvia verso la guerra. Da questa profonda tensione interiore
nasce la svolta della fede, che non è, in lei, mai rinuncia alle sue posizioni
sociali, ma convinzione che di fronte alla miseria umana occorre intravedere
anche una prospettiva ultraterrena di salvezza. La ricostruzione sociale e
politica della società deve, quindi, poggiare su basi etico-religiose, su una
rigenerazione spirituale di individui e collettività, in cui a una nuova
democrazia si accompagni un nuovo radicamento nel proprio passato, nella
tradizione, in una società giusta e rispettosa delle persone. Fede, tensione
morale e impegno politico non l'abbandoneranno mai, fino alla morte. " La
croce è la nostra patria ", diceva più volte. Anche la riflessione
politica , le varie esperienze di militanza sindacale e politica e l'adesione a
posizioni sindacaliste rivoluzionarie, trotzskiste più che marxiste, esprimono
una fortissima tensione spirituale, uno slancio ed una ispirazione
etico-religiosa, l'intenzione di una scelta esistenziale, quella di stare
sempre dalla parte degli oppressi. E' proprio la centralità della scelta etica,
nel determinare gli orientamenti dell'esistenza degli individui, la porta a
rifiutare, del marxismo, il materialismo e il determinismo economicistico.
Simone Weil subisce dapprima il fascino del marxismo di cui tuttavia rifiuta la
configurazione teorica dello Stato per il suo autoritarismo. Si occupa di
politica fin dagli anni del liceo ma non si iscrive mai ad alcun partito. La
sua stessa militanza sindacale e politica iniziale, più anarchica che marxista,
trova le sue ragioni in un'ispirazione etica che la porterà a mettersi sempre
dalla parte degli oppressi. Diceva spesso che occorreva essere sempre disposti
a cambiare per seguire la giustizia, questa eterna fuggiasca. Filosoficamente
aderisce inizialmente al pensiero dei suoi docenti e nella sua esperienza di
insegnamento ne proseguirà il metodo invitando gli allievi a leggere
direttamente i testi dei filosofi anziché i manuali. Successivamente Simone
Weil andrà sviluppando il suo pensiero che sarà sempre più caratterizzato dalle
esperienze interiori. Gli anni di lavoro in fabbrica danno l'avvio ad una
profonda e sofferta riflessione sul senso della propria esistenza, mentre vive
l'esperienza operaia come occasione di esperienza interiore. Sono anche gli
anni in cui si intensificano quei dolori di testa che la indurranno ad esperire
che cosa significa assaporare la morte da viva. L' idea della morte, così
presente in Simone Weil, è qualcosa di più del frutto di momentanei scoramenti:
attraverserà tutta la sua vita costituendone il vettore di ricerca della
verità. Abbandona gradualmente l'interesse più propriamente politico e sospinge
sempre più la sua riflessione in direzione del senso dell'esistere, colto nei
suoi risvolti religiosi e mistici, senza con ciò rinunciare al tentativo di
tradurre il tutto in Pensiero, compito che non delegò mai ad alcuna istituzione
politica né ecclesiastica: questo fu uno dei punti fermi che le garantì la
coerenza con se stessa. La Weil è un personaggio estremamente significativo per
la pregnanza e la radicalità con cui ha vissuto e concretizzato la sua
weltanschauung , la sua visione del mondo. Come filosofa certamente non fu
capita. Ci fu sempre un maggior interesse per il suo carattere, da molti
ritenuto eccentrico ed esemplare e per le sue esperienze personali, piuttosto
che per il suo pensiero". (Si ringraziano il prof. Antonino Magnanimo e il
Centro Prospettiva Persona di Teramo). 10/12/2008
( da "Repubblica,
La" del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action
Pagina 1 - Prima Pagina Nel 2008
calo vicino al 7%. Marcegaglia: vanno riformate le pensioni Industria, class="hilite">crolla la produzione Il governo
limita la class="term">class
class="term">action ROMA - Crollo della
produzione industriale, nel 2008 un calo del
( da "Repubblica,
La" del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action
Pagina 33 - Commenti GLI SCONTRI IN
GRECIA E LE DEMOCRAZIE OLIGARCHICHE NADIA URBINATI In un´intervista rilasciata
a Die Zeit, il 6 novembre scorso, JÜrgen Habermas commenta in questo modo la
crisi finanziaria che sta mettendo in ginocchio le democrazie cosiddette
mature: «Nello Stato democratico costituzionale vi sono anche beni pubblici,
come la comunicazione politica non distorta, che non possono essere tagliati su
misura dell´aspettativa di guadagno degli investitori finanziari. Il bisogno
d´informazioni dei cittadini non può essere soddisfatto dalla cultura
consumistica e sbriciolato da una televisione privata che copre tutto
l´occupabile». La crisi finanziaria, della cui vastità e durata nessuno è
consapevole, né gli economisti né i politici, sta falcidiando il tenore di vita
di milioni di persone, facendo pagare alla popolazione in generale le
responsabilità del capitalismo post-industriale e dei suoi sostenitori e
promotori politici. Chi salverà le misere economie domestiche di milioni di
singoli cittadini? Quale potere deterrente la società può mettere in campo per
controllare che quei soldi pubblici vengano impiegati per salvare una ricchezza
che è sociale, come il lavoro o la pensione? Questa crisi dimostra tra le altre
cose che la crescente debolezza della società civile organizzata (dei
sindacati, per esempio, o delle associazioni a difesa degli interessi dei più
deboli) è una iattura prima di tutto per molti singoli cittadini e poi, e come
conseguenza, per la democrazia, la quale non dispone di altri strumenti se non
l´associazionismo volontario per difendere o patrocinare con uguale forza gli
interessi di tutti. Gli stati post-liberisti sembrano adagiati sul cratere di
un vulcano. Atene e la Grecia ce lo mostrano con straordinaria chiarezza. Che
cosa resta ai cittadini depauperati del potere d´acquisto, della speranza di un
lavoro, e della certezza di una pensione se e quando la politica diventa la
professione di un´oligarchia eletta e sempre meno capace di ascoltare chi sta
fuori, di interessarsi d´altro oltre che delle proprie piccole diatribe? Quali
forme di discorso e di azione collettiva la società democratica può mettere in campo se e quando gli
strumenti politici (i partiti, i movimenti, i mezzi di informazione) sono
sfuggiti di mano ai cittadini? Quali forme di comunicazione tra istituzioni e
società civile ci possono essere se le prime diventano fortezze segregate e
solipsistiche e la seconda un aggregato di individui impotenti e non uniti da
nessun linguaggio politico sensato? Questa frattura fra il "dentro" e
il "fuori", fra lo stato e la società, è l´aspetto più allarmante che
la crisi economica sta mettendo in luce. L´erosione della politica come azione
libera di aggregazione delle idee e degli interessi e di controllo del lavoro
dei rappresentati, e la sua trasformazione in una professione che dà lavoro a
pochi: questa è una degenerazione molto preoccupante anche perché ad essa non
c´è purtroppo alcuna risposta immediata che sia anche democratica. Tra le molte
responsabilità del furto della politica, Habermas ne menziona esplicitamente
una: l´appropriazione dei mezzi di informazione da parte di potentati privati.
Nelle intenzioni di chi li monopolizza, i mezzi di informazione devono servire
a distrarre e manipolare fatti ed eventi per creare un´opinione addomesticata e
passiva, che non conosce e non controlla. Ma c´è anche un rovescio della
medaglia che pare sfuggire agli attori della manipolazione (dimostrando che,
fortunatamente, nessuno può illudersi di possedere un potere assoluto): mezzi
di informazione così congeniati non hanno più antenne per capire quel che
succede nella società, la quale resta per loro (non meno che per il pubblico
passivo dei media) un´entità dell´immaginario, sganciata quasi completamente
dalla vita che le persone in carne e ossa vivono quotidianamente. è davvero una
strategia intelligente usare i media per nascondere e camuffare? A leggere la
diagnosi di Petros Marksris della situazione greca, nell´intervista rilasciata
pochi giorni da a Repubblica, sembra di leggere una descrizione delle cose di
casa nostra: «La crisi economica è profonda. La corruzione dilaga. I ragazzi
escono da scuola e università e non trovano lavoro. La politica non riesce a
dare risposte: governo e opposizione si accusano l´un l´altro senza vedere il
quadro più ampio. L´esecutivo ha risposto ai timori della gente puntando sulla
politica della paura, promettendo regole ferree e sicurezza. E così non ha
indicato alla polizia la giusta strada da seguire». Gli eventi greci sono senza
dubbio estremi, ma dovrebbero essere analizzati non come un´aberrazione o un
fenomeno di ordine pubblico, bensì come un caso esemplare di processi politici
che dovrebbero preoccupare le nostre società. Il governo democratico può
diventare nemico dei suoi cittadini, a dimostrazione dell´esistenza di due
società, quella dentro lo stato e quella fuori; due società che si conoscono
sempre meno e interagiscono con sempre più frequenza in maniera conflittuale e
violenta. L´erosione delle democrazie in oligarchie elette non rappresenta una
soluzione di stabilità, soprattutto in un tempo di crisi economica profonda.
Rappresenta semmai un pericolo alla stabilità.
( da "Repubblica,
La" del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action
Pagina 27 - Economia class="hilite">Class class="term">action
depotenziata ricorsi solo da luglio 2008 Così fuori i casi Cirio, Parmalat e
Tango bond Così fuori i casi Cirio, Parmalat e Tango bond LUCA IEZZI ROMA - In
arrivo il depotenziamento della class="term">class class="term">action.
Il governo sta lavorando alle nuove norme che regoleranno le azioni di
risarcimento collettivo e le associazioni dei consumatori denunciano lo
stravolgimento del meccanismo approvato nell´ultima Finanziaria del governo
Prodi, ma mai applicato. Secondo il testo divulgato dall´Unione dei
consumatori, i tecnici del ministero dello Sviluppo economico vogliono rendere
impossibile denunciare violazioni avvenute prima del primo luglio 2008. Quindi
sparirebbero nel nulla le azioni di risarcimento su gran parte delle vicende
che hanno colpito risparmiatori e consumatori negli anni scorsi (Parmalat,
Cirio, Argentina) e si rivelerebbero totalmente vani i numerosi annunci di una class="term">class class="term">action in preparazione che si sono
succeduti in questo anno di "attesa". Non solo, proprio le
associazioni dei consumatori secondo la nuova disciplina perderebbero il ruolo
di promotori. E dire che nel dibattito al momento dell´approvazione si discusse
un´ipotesi esattamente contraria: allargare tale facoltà non solo alle sigle
riconosciute nel Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (Cncu), ma
anche ad altri enti come le associazioni ambientaliste e di tutela dei diritti
in senso ampio. Saranno i singoli utenti ad avviare le Class class="term">action:
«Più che togliere potere a noi, hanno trovato il modo migliore per rendere
inutilizzabile questo strumento - dichiara Massimiliano Dona, segretario
generale dell´Unione dei consumatori - i rischi e i costi per un singolo che
avvia un´azione collettiva sono enormi e quasi in nessun
caso si rivelerà conveniente. Lo stesso giudice, in un altro comma
dell´emendamento, può rifiutare la richiesta qualora il proponente non appaia
in grado di curare adeguatamente l´interesse della classe».
Mercoledì prossimo al ministero è prevista una nuova riunione con i
rappresentanti del Cncu, ma è probabile che la nuova legge sarà presentata dal
governo senza molti margini di modifica. Non sono invece previsti
"filtri" aggiuntivi all´ammissibilità, come richiesto da
Confindustria che temeva un numero infinito di ricorsi in grado di bloccare le
attività e alzare i costi legali per le aziende. L´esecutivo ha la necessità di
arrivare ad approvare una nuova disciplina entro il 31 dicembre perché sta
scadendo il "congelamento" deciso in estate per correggere il testo
votato dal centrosinistra. Già con l´esame della Finanziaria 2009 era emersa la
necessità di un´accelerazione: un ordine del giorno presentato dai senatori del
Pd, tra cui Felice Casson, Gerardo D´Ambrosio e Gianrico Carofiglio avevano
fatto approvare un ordine del giorno in cui impegnava il governo «rendere
operative in tempi certi le norme sull´azione collettiva
risarcitoria». Il sottosegretario alla Giustizia Maria Elisabetta Alberti
Casellati ha dichiarato ieri: «Il governo dovrebbe essere in procinto di
presentare al Senato un emendamento relativo alla disciplina dell´azione
risarcitoria collettiva» ha affermato Emendamento che
dovrebbe essere proposto ad uno dei dl sulla manovra proprio per ottenerne
l´approvazione entro la fine dell´anno. Più improbabile l´inserimento nel
pacchetto di riforma della Giustizia nella parte riguardante il processo
civile.
( da "AltaLex"
del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action
Sicurezza e prestazioni sessuali:
nuovi poteri del sindaco e dubbi di costituzionalità Articolo di Renato Amoroso
11.12.2008 Commenta | Stampa | Segnala | Condividi Dubbi di costituzionalità
sui nuovi poteri di ordinanza del Sindaco in materia di sicurezza urbana e
dubbi di legittimità sulle ordinanze attinenti la contrattazione delle
prestazioni sessuali di Renato Amoroso ** * ** Dubbi sulla costituzionalità dei
poteri del Sindaco Per poter correttamente affrontare il quesito sulla
fondatezza di dubbi di costituzionalità, occorre qualche premessa di ordine
sistematico. Dall?epoca della approvazione della Costituzione repubblicana, che
prevedeva la istituzione delle Regioni a statuto ordinario, ma che ancora non
ne aveva visto la nascita, lo Stato è stato indicato quale organo centrale di
tutela degli interessi collettivi della nazione ed ente
gerarchicamente superiore agli altri enti territoriali (Regioni, Provincie,
Comuni e altri). Pertanto spettavano allo Stato tutti i poteri di legiferare ed
amministrare in relazione a problemi di ordine pubblico e sicurezza, demandando
agli enti locali le questioni attinenti la realizzazione in concreto delle
misure idonee a raggiungere scopi di interesse pubblico in materia, ad
esempio, di commercio, di istruzione, di igiene. Tali materie ammettevano la
possibilità di una differente concretizzazione locale, senza venir meno all?obiettivo
di una tutela di pari livello presente indistintamente su tutto il territorio
nazionale. Con la riforma costituzionale del 2001 è stato introdotto il
principio della ?sussidiarietà?, in forza del quale lo Stato può intervenire
soltanto quando gli atti degli enti territoriali non siano sufficienti a
garantire il soddisfacimento degli interessi collettivi. Il principio
precedentemente in vigore era quello del ?parallelismo?, ossia del pari potere
di Stato e Regioni ad intervenire in materia di pubblico interesse, sia con
atti legislativi che amministrativi; con la riforma dell?art. 118 della
costituzione, sono stati introdotti i principi della sussidiarietà, della
adeguatezza e della differenziazione. Viene indicato con principio di
sussidiarietà quel principio, valido sia sotto il profilo sociale che giuridico
amministrativo, che prevede che l'intervento degli Enti pubblici territoriali
debba essere attuato esclusivamente come sussidio (ovvero come aiuto, dal
latino subsidium) nel caso in cui il cittadino o l'entità sottostante sia
impossibilitata ad agire per conto proprio. Nell?ambito dei rapporti fra Stato
ed enti territoriali, il principio di sussidiarietà stabilisce che le attività
amministrative dovrebbero essere svolte dall'entità territoriale amministrativa
più vicina ai cittadini (i comuni), e che può essere delegata ai livelli
amministrativi territoriali superiori (Regioni, Province, Aree metropolitane,
Comunità montane ed isolane) solo se questi possono rendere il servizio in
maniera più efficace ed efficiente. Il principio di sussidiarietà può quindi
essere visto sotto un duplice aspetto: in senso verticale: la ripartizione
gerarchica delle competenze deve essere spostata verso gli enti più prossimi al
cittadino e, pertanto, più vicini ai bisogni del territorio; in senso
orizzontale: il cittadino, sia come singolo che attraverso i corpi intermedi,
deve avere la possibilità di cooperare con le istituzioni nel definire gli
interventi che incidano sulle realtà sociali a lui più prossime. In senso verticale,
oltre a Stato, Regioni e altri enti territoriali, va considerata anche l?Unione
Europea, in quanto attraverso il Trattato di Maastricht del 7 febbraio
( da "Sole
24 Ore, Il" del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action
Il Sole-24 Ore sezione: NORME E
TRIBUTI data: 2008-12-11 - pag: 37 autore: Verrà presentato al collegato Giustizia
Class action, arriva l'emendamento Giovanni Negri ROMA Il Governo è pronto a
presentare un emendamento alla class action. Lo farà al Senato probabilmente
nel collegato che si occupa in maniera prevalente dei temi della giustizia e
nel quale è contenuta anche la riforma della procedura civile. Lo ha annunciato
ieri alla commissione Giustizia della Camera (dove sono in discussione alcune
proposte di legge sul tema) il sottosegretario Maria Alberti Casellati.
Contemporaneamente il decreto legge «milleproroghe», che sta assumendo in
queste ore una fisionomia precisa, rinvierà probabilmente
di altri sei mesi l'entrata in vigore dell'azione collettiva. Il contenuto dell'emendamento sul quale è stata raggiunta con
fatica un'intesa tra le parti modifica in maniera sensibile la versione della
class action che venne introdotta un anno fa con un blitz parlamentare in sede
di approvazione della manovra finanziaria. Il nuovo modello non
comprende la pubblica amministrazione, e neppure i concessionari di servizi pubblici
(aspetto che aveva bloccato l'approvazione delle correzioni a settembre), tra i
soggetti contro i quali l'azione può essere proposta. Si resta in un più
classico ambito imprenditoriale, stabilendo che l'azione protegge i diritti
contrattuali di una pluralità di consumatori e utenti che si trovano in
situazione identica nei confronti di una medesima impresa, compresi i diritti
relativi a contratti conclusi attraverso formulari. Nel perimetro dell'azione
rientreranno anche i diritti di cui sono titolari i consumatori e gli utenti
finali di uno stesso prodotto e i destinatari di pratiche commerciali
scorrette. Nel campo di applicabilità dell'azione non è chiaro se rientrerà
anche il settore degli illeciti finanziari. Di sicuro la proponibilità di una class
action per i crack finanziari del passato sarà esclusa perché l'emendamento
dovrebbe stabilire che la retroattività sarà estremamente limitata e cioè
relativa ai soli illeciti commessi a partire dal 1Ú gennaio di quest'anno.
Quanto ai soggetti che potranno agire in giudizio, l'emendamento prevede che
anche un singolo rappresentante della classe potrà agire per l'accertamento di
responsabilità, utilizzando eventualmente il contributo di associazioni cui
darà mandato o comitati cui partecipa. La domanda andrà indirizzata al
tribunale con sede nel capoluogo della regione in cui ha sede l'impresa, ma
sono previsti accorpamenti, per esempio tra Friuli e Trentino e tra Marche,
Umbria, Abruzzo e Molise. Abbastanza vago è il contenuto dell'emendamento sul
versante cruciale della pubblicità dell'azione: con l'ordinanza con cui ammette
l'azione infatti il tribunale fissa anche «termini e modalità della migliore
pubblicità praticabile ai fini della tempestiva adesione degli appartenenti
alla classe ». Lo svolgimento della pubblicità è condizione di procedibilità
della domanda che, comunque, sarà esaminata con particolare attenzione al
profilo della fondatezza, del conflitto d'interessi e della coerenza con gli
interessi di classe. LE LIMITAZIONI Pubblica amministrazione e concessionari
saranno esclusi dai soggetti contro i quali si potrà proporre l'azione
( da "Giorno,
Il (Milano)" del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action
CRONACA MILANO pag. 12 Studenti in
corteo contro la Gelmini e per Alexis DOMANI DA LARGO CAIROLI ? MILANO ? DOMANI
GLI STUDENTI dei Collettivi e delle facoltà universitarie in agitazione tornano
in piazza nella giornata tradizionalmente dedicata al ricordo delle vittime
della strage di piazza Fontana. Quest?anno però alla celebrazione del
trentanovesimo anniversario della strage si aggiungono temi di attualità
interni (la protesta contro la riforma Gelmini) e internazionali: il ricordo di
Alexis Grigoropoulos, il quindicenne ucciso dalla polizia greca. Il corteo dei
collettivi partirà, alle 9.30, da largo Cairoli, dove i ragazzi dei licei e
degli istituti saranno raggiunti dagli studenti universitari, che si
ritroveranno in Cordusio. La manifestazione proseguirà lungo le vie del centro,
fino a raggiungere piazza Fontana e, da qui, piazza del Duomo, dove si unirà ai
cortei sindacali dei lavoratori della scuola. Ieri, in preparazione della
giornata del 12, gli studenti di Brera avevano in programma una serie di azioni
in musei, teatri e cinema per rivendicare il diritto all?ingresso gratuito, ma
la nevicata ha mandato a monte tutti i piani. Oggi a muoversi saranno invece
gli studenti del Politecnico e delle facoltà scientifiche della Statale con
«l?autogestione degli spazi» nella sede di via Celoria 16, dalle 17 alle
( da "Asca"
del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action
class="hilite">CLASS
ACTION: LULLI(PD), GRAVE EMENDAMENTO GOVERNO. E' SVUOTAMENTO (ASCA) - Roma, 11
dic - ''Lo svuotamento della class="term">class class="term">action
che il governo ha intenzione di realizzare e' un tradimento delle attese che
questa novita' introdotta dal centrosinistra aveva suscitato nei cittadini''.
Lo ha detto Andrea Lulli, capogruppo Pd in commissione Attivita' produttive della
Camera. ''Governo e maggioranza -prosegue Lulli- con un semplice emendamento
tolgono forza all'azione risarcitoria collettiva riducendone i campi di
applicazione, sia temporali che per competenze. L'entrata in vigore prevista
per il primo gennaio scorso, infatti, esclude dalla possibilita' di chiedere
risarcimento i grandi crack finanziari come quelli di Parmalat e Cirio cosi'
come rende impossibile fare ricorso contro un disservizio di un concessionario
pubblico nel settore dei trasporti e delle comunicazioni. Cosi' il governo
della destra, ancora una volta, favorisce i furbi, danneggia i cittadini e
deresponsabilizza le imprese che non saranno chiamate a rispondere della
qualita' della loro attivita' e a risarcire i consumatori in caso di disservizi.
E la cosa piu' grave e' che il governo vara un salvacondotto per gli illeciti
finanziari''. min/min
( da "Repubblica.it"
del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action
ROMA - Parlano di una emergenza
infrastrutturale italiana, e puntano il dito contro una rete di trasporti che non
è in grado di far fronte alle ondate di maltempo, tutte previste dagli enti
preposti, che interessano il nostro Paese. E c'è chi è pronto a far partire
subito iniziative clamorose: da un'azione legale contro il Comune di Roma, per
chiedere un maxi-risarcimento danni, alla denuncia per omicidio colposo nei
confronti del sindaco della città di Monterotondo, dove oggi una donna è
rimasta intrappolata nell'auto ed è morta. Le associazioni dei consumatori,
comunque, sono tutte d'accordo nel sottolineare l'inadeguatezza
infrastrutturale del nostro Paese. "E' evidente che quello che manca -
dice Rosario Trefiletti, presidente della Federconsumatori - è una seria
modernizzazione delle nostre infrastrutture. Dalla rete ferroviaria a quella
stradale. Servono nuovi investimenti, e non solo da parte delle istituzioni, ma
anche delle imprese". L'Adoc, tramite il suo segretario, Carlo Pileri,
parla di "inefficienza del governo e degli enti preposti alla gestione
delle infrastrutture e della viabilità". "Non è possibile - afferma -
che il maltempo paralizzi il sistema di trasporti di tutta Italia, è una
situazione ingiustificabile e vergognosa. La linea ferroviaria Roma-Firenze,
nodo fondamentale della viabilità su ferro, è completamente bloccata e
impraticabile, quando in Siberia i treni funzionano regolarmente. La nuova e
decantata Alta Velocità rischia seriamente di non essere operativa e
funzionante. Le strade versano in uno stato al limite dell'impraticabilità,
causando la paralisi della città e il taglio dei collegamenti tra i
capoluoghi". Sempre per l'Adoc "Ferrovie dello Stato e Anas, preposti
al controllo, alla vigilanza e alla manutenzione delle proprie strutture non
svolgono correttamente le proprie funzioni e i tagli effettuati negli scorsi
anni al personale preposto a tali attività rischiano di essere pagati con
l'utilizzo improprio e anomalo della Protezione Civile e dei Vigili del
Fuoco". A Roma, dove il sindaco, Gianni Alemanno, ha invitato i cittadini
a non prendere la macchina, un'altra associazione, l'Aduc, attraverso il
segretario nazionale, Primo Mastrantoni, sottolinea di aver richiesto da mesi
un intervento del Comune, quando l'emergenza maltempo era ancora lontana:
"Quello che è successo oggi lo avevamo previsto, visto che il 22 maggio
scorso, con una lettera al neo sindaco di Roma chiedemmo interventi, suggerendo
soluzioni a costo zero per le casse comunali. La lettera è stata ripetuta il 30
ottobre scorso. Ovviamente nessuna risposta e nessun intervento sistemico.
Eppure a Roma, da una nostra analisi, l'80% dei tombini e delle caditoie è
otturate". Basterebbe poco, per Mastrantoni, per affrontare il problema
degli allagamenti in tutte le città italiane: "Perché le strade non sono
realizzate a dorso d'asino, in modo da far defluire le acque ai lati?". Ma
a quel punto si riproporrebbe la questione delle caditoie, come spiega Corrado
Stillo, responsabile dell'Osservatorio per la Tutela e lo Sviluppo dei Diritti
dell'associazione 'Giuseppe Dossetti: i Valori': "Da tempo chiediamo che
vengano pulite. Ora ci appelliamo al sindaco Alemanno, invitandolo a convocare
con urgenza un vertice tecnico per procedere in tempi rapidissimi ad una
pulitura straordinaria delle caditoie in tutte le principali vie della
città". E proprio nella capitale, l'Adoc sta valutando la possibilità di
agire in giudizio contro il Comune: "Valuteremo se le omissioni e ritardi
da parte dell'amministrazione abbiano contribuito a determinare i gravi danni e
disagi che i cittadini stanno subendo da stanotte. E' impossibile e ingiustificabile
che una capitale europea come Roma non sappia prevedere e affrontare
un'emergenza naturale, seppure di una certa gravità. Ad esempio, la gestione
della rete fognaria è assente". Il Codacons lamenta ancora l'assenza, in
Italia, class="hilite">della class="term">class class="term">action ("Aspettiamo che il
ministro Brunetta si faccia vivo", dice il segretario, Carlo Rienzi):
"Se si potesse usare questo strumento, i cittadini, danneggiati dal
maltempo, potrebbero intentare causa ai diversi Comuni di residenza. Non ci
dimentichiamo che paghiamo miliardi di tasse, ogni anno, per la pulizia delle
strade, per il controllo dei fiumi, e così via. E' giusto pretendere che non ci
si trovi in queste condizioni. Comunque stiamo preparando una denuncia per
omicidio colposo, nei confronti del Comune in cui, oggi, è morta una donna,
rimasta intrappolata nella sua auto". Quanto ai ritardi che stanno
interessando la rete ferroviaria italiana (in particolare sulla Roma-Firenze),
la Federconsumatori fa notare che i cittadini sono anche impossibilitati a
chiedere un rimborso: "Nel caso di fattori climatici avversi, non è
previsto - sottolinea Trefiletti - Per questo, come consumatori, ci muoveremo
per far cambiare questa norma. Così facendo, forse, le Ferrovie saranno stimolate
a intervenire, per evitare il ripetersi di queste condizioni di
emergenza". Sui ritardi ferroviari si concentrano le considerazioni del
Codici: "Numerose segnalazioni di cittadini sono arrivate stamattina
presso gli sportelli della nostra associazione per evidenziare la grave
situazione legata ai trasporti ferroviari: il traffico dei treni che passa
dalla Capitale è in tilt e la maggior parte dei convogli viaggia con notevoli
ritardi. Coincidenze saltate, attese infinite e ritardi per raggiungere la
propria destinazione sono i principali problemi che hanno dovuto affrontare i
viaggiatori in queste ore. La situazione non sembra potersi normalizzare in
breve tempo e i ritardi continuano ad accumularsi. Non è accettabile che il
traffico ferroviario della Capitale possa andare in tilt con questa facilità,
con treni che continuano ad accumulare pesanti ritardi", sottolinea il
segretario nazionale Ivano Giacomelli". (11 dicembre 2008
( da "Adnkronos"
del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action
class="hilite">CLASS
ACTION: 'FONDAZIONE ETICA', PROGETTO GOVERNO RESTRINGE AMBITO APPLICAZIONE NORMA
commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA ultimo aggiornamento: 11
dicembre, ore 17:05
( da "HelpConsumatori"
del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action
News GIUSTIZIA. Class action,
Adiconsum: "Indispensabili alcuni miglioramenti" 11/12/2008 - 16:15
Per il nuovo testo sulla class action è "indispensabile apportare alcuni
miglioramenti, anche per evitare aspetti di incostituzionalità". È quanto
afferma in una nota l'Adiconsum, per la quale la riunione del Consiglio
Nazionale Consumatori e Utenti (CNCU) del prossimo 17 dicembre sarè occasione
di un confronto sulla normativa. "Avevamo condiviso - scrive
l'associazione - l'esigenza di apportare miglioramenti al testo della normativa
approvato dal precedente Parlamento, perché ingestibile e scarsamente
efficace". Per l'associazione il nuovo testo è migliore perchè prevede
l'esecutività della sentenza e la condanna, l'operatività di un filtro con la
prima udienza in Tribunale e l'obbligo dell'impresa condannata di depositare
cautelativamente le somme del risarcimento in attesa dei vari gradi di
giudizio. Questi invece i limiti che secondo Adiconsum bisogna modificare: La
legittimazione alla class action: è riconosciuta anche ai consumatori singoli,
e non solo alle associazioni e ai comitati, come nel precedente testo,
contrariamente a quanto stabilito dalle class action degli altri Paesi europei
e dagli indirizzi della stessa Unione europea. Un aspetto che deve essere
corretto anche per evitare che le class action diventino un business per gli
uffici legali;Il danno punitivo: nel caso di
inammissibilità all'azione collettiva, il giudice può stabilire a favore dell'impresa una sorta di
danno punitivo i cui costi andrebbero a carico della parte soccombente. Non è
prevista, invece, la reciprocità cioè l'inverso (ammissione all'azione collettiva, danno punitivo a favore dei
consumatori, costi a carico dell'impresa). La reciprocità potrebbe
consentire di rispondere ad un'ulteriore condizione prevista dalla normativa e
cioè l'informazione ai consumatori, i cui costi sono a carico dei promotori
dell'azione collettiva;I tempi di esecutività della
sentenza: ammontano a 6 mesi dalla sua pubblicazione ed è indispensabile una
loro riduzione;La retroattività: è prevista solo per gli illeciti avvenuti dopo
il 1° luglio 2008, escludendo quindi tutte le vicende legate al risparmio
tradito come Parmalat e Cirio. 2008 - redattore: BS
( da "Asca"
del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action
class="hilite">CLASS
ACTION: GOVERNO, SOLO PER ILLECITI COMMESSI DA LUGLIO 2008 (ASCA) - Roma, 11
dic - La class="term">class
class="term">action, ossia l'azione collettiva risarcitoria, si puo' esercitare ''per gli
illeciti compiuti successivamente al 1* luglio 2008''. E' quanto precisa una
bozza di emendamento del governo, ancora non formalizzato, al ddl sviluppo
all'esame del Senato. Ma l'emendamento, pubblicato sul sito dell'unione
consumatori, potrebbe anche essere presentato a qualche altro provvedimento di
cui si ha certezza di un iter parlamentare rapido. La fissazione temporale
contenuta nell'emendamento esclude l'esercizio della class="term">class class="term">action
per le vicenda Cirio e Parmalat e per i bond argentini. L'azione collettiva e' stata introdotta con la finanziaria per il
2008 del governo Prodi ma con la manovra del luglio scorso il governo
Berlusconi ha sospeso la norma fino al 31 dicembre 2008. La finanziaria per il
2008 prevedeva che l'azione collettiva risarcitoria
potesse essere promossa a partire dal primo luglio 2008, ma non era definito un
termine per gli illeciti. Quindi poteva riguardare fatti commessi anche diversi
anni prima, compresi i crack Cirio e Parmalat che hanno coinvolto migliaia di
piccoli risparmiatori. La bozza di emendamento del governo, invece, pone un
termine agli illeciti, escludendo dalla class="term">class class="term">action
quelli avvenuti prima del luglio 2008. Fonti dell'esecutivo confermano che quello
che circola in bozza e' l'emendamento predisposto dal governo che ha
l'obiettivo di sciogliere dubbi interpretativi legati alla mancanza di un
termine per gli illeciti. lsa/mcc/alf
( da "Vita
non profit magazine" del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action
meno pietismi. il socialebvuole più
mercato Reading time: 3 minutes --> di Redazione - pubblicato il 19 Dicembre
2008 alle 00:00 oltre la crisi Perché il non profit ha una grande chance
Favorire l'afflusso di capitali verso le imprese che fanno coesione e
rispondono ai bisogni. È il vero modo di uscire dalla conservazione, ideologica
ed economica D ice Linda Lanzillotta che occorre «rispondere alla paura con il
coraggio del cambiamento e su questo terreno sfidare i conservatori» ( Il
riformista , 20 novembre). Il "coraggio del cambiamento" per me
(promuovo, con le Camere di commercio, una rete nazionale a sostegno dell'economia
civile), oggi, in piena globalizzazione dei mercati e sotto l'urto della crisi,
vuol dire interrogarsi anche sul ruolo e i limiti dell'impresa che per sua
natura tende a massimizzare il profitto. Ma la logica della massimizzazione del
profitto (ispirata dalla teoria economica più accreditata) non è in grado di intervenire a risolvere problemi di utilità collettiva per i quali non esistono
margini economicamente interessanti sotto il profilo della redditività degli
investimenti. L'azione correttrice di questi squilibri da parte dei
"conservatori" è quella di destinare risorse in soccorso dei meno
abbienti (si tratta di un'azione Robin Hood), azione che è sostanzialmente
assistenziale. Dove equivoca Tremonti Nel suo libro La paura e la
speranza chiarisce Giulio Tremonti: «Questa compagine di volontari costituisce
il cosiddetto "terzo settore". Un settore che dà moltissimo e riceve
pochissimo? diamogli di più perché non sarebbe un costo, ma un investimento».
Tremonti, cioè, intuisce che c'è una nuova via, ma è ancora pervaso da cultura
assistenzialistica di stampo mecenatistico. Tutto ciò è apparso chiaro anche
quando nel recente intervento all'università Cattolica di Milano ha detto: «Si
aprirà lo spazio di un'economia sociale di mercato attraverso la legge, con
l'introduzione di un ordine, di una disciplina, di valori morali». Occorre qui
inserire la nostra riflessione e proseguire e specificare per dire che il
coraggio del cambiamento è quello di considerare che in Italia tra volontariato
sociale (75 milioni di giornate annue di impegno gratuito) e associazionismo
sociale, eliminate le duplicazioni, si hanno poco meno di 12 milioni di persone
impegnate in vario modo nel sociale e comunque associate (cioè una ogni quattro
cittadini adulti). Il terzo settore (l'economia civile o sociale) che ha già
realizzato il 3,5% dell'occupazione, quasi il 2% del valore aggiunto, oltre il
5% della domanda di nuova occupazione qualificata (e se si considerassero anche
le cooperative mutualistiche avremmo quasi l'11% dell'occupazione complessiva).
Siamo cioè in presenza di un laboratorio sociale che crea imprenditorialità
sociale, migliora la qualità della vita e la relazionalità; produce capitale
sociale, coesione sociale, solidarietà. Ma se da Tremonti passiamo a Muhammad
Yunus scopriamo (lo scrive in Un mondo senza povertà , Feltrinelli 2008) che ci
sono due forme possibili di imprese con finalità sociali. La prima è l'impresa
che pone al centro della propria azione il conseguimento di obiettivi sociali
(produce ricchezza e reinveste tutti gli utili). La seconda tipologia di
impresa è orientata al profitto ma pone alla proprietà persone povere le quali
ricevono i dividendi e gli incrementi della capitalizzazione per migliorare la
redditività personale. Va poi sottolineato con forza, insieme con Yunus, il
concetto di mercato sociale che è un mercato di interesse collettivo sul quale
non dovrebbe essere consentito di produrre utili per i privati. Occorrerebbe
favorire la concorrenza tra imprese sociali che dovrebbero così garantire
efficienza economica e qualità sociale (attenzione agli utenti e politica dei
prezzi). Un mercato sociale appare, per esempio, quello dei servizi erogati
dalle società municipalizzate che costituiscono un punto su cui riflettere per
impegnare imprenditorialità sociale (Unioncamere ha censito, nel 2007, 4.874
società di capitali partecipate da enti locali). Una borsa sociale Inoltre,
come dice ancora Yunus , occorre dar vita ad una Borsa sociale (proposta
rilanciata da Stefano Zamagni al seminario di Bertinoro) per favorire coloro
che vogliono sostenere coi propri capitali investimenti nelle imprese sociali.
Occorre veramente il «coraggio del cambiamento» e dire chiaro e forte che alla
crisi si risponde anche valorizzando e introducendo nuovi strumenti per
utilizzare l'imprenditorialità sociale con finalità collettiva
e senza scopo di lucro. Quando i fini dell'imprenditorialità sono le esigenze
dell'utilità collettiva (del bene comune) dobbiamo
puntare con convinzione sullo strumento impresa sociale (da costituire
rapidamente) e dobbiamo gestire un processo che non sarà né facile, né scontato
, ma che comunque deve condurci ad aderire alla domanda potenziale di un
cittadino su quattro; alla domanda di essere imprenditori per la collettività;
alla domanda di maggiore qualità della vita.
( da "Vita
non profit magazine" del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action
E il governo affossa la class
action Reading time: 3 minutes --> di Redazione - pubblicato il 19 Dicembre
2008 alle 00:00 Strade alternative Uno strumento che consentirebbe di
alleggerire il carico di lavoro dei giudici, accorpando centinaia di procedimenti.
Che invece viene annacquato... L a Class action come risposta alle inefficienze
dalla giustizia. Consentire ai consumatori di proporre una
causa collettiva anziché
centinaia di cause identiche, alleggerirebbe di molto il carico di lavoro dei
nostri giudici. Con la Finanziaria 2008 questa azione era stata introdotta. Il
governo, con l'intento dichiarato di apportare modifiche migliorative al testo,
aveva però congelato l'entrata in vigore della norma fino alla fine del 2008.
Sulla base di questi presupposti, le associazioni, con un documento unitario,
hanno fatto pervenire le proprie osservazioni per migliorare la legge. Il
governo, però, ha disatteso tutti gli impegni presi e ha rifiutato il
confronto, non convocando mai il tavolo con le associazioni. Solo di recente è
iniziato a circolare un testo ufficioso su quello che potrebbe essere l'intento
dell'esecutivo. Si tratta di una serie di modifiche che riducono la portata
della norma anziché ampliarla e snaturano, di fatto, l'istituto ( vedi anche
l'editoriale di Lorenzo Miozzi ). «Il nuovo testo annacqua ulteriormente sia
l'efficacia di deterrenza sia le prospettive risarcitorie dei singoli
consumatori», spiega Paolo Fiorio , responsabile MC dell'Osservatorio Credito
& Risparmio. Si prevede, ad esempio, che possano essere fatti valere solo
diritti identici e si esclude l'esperibilità di azioni per illeciti
extracontrattuali. Queste previsioni di fatto rendono impossibile le cause
collettive per i principali illeciti di massa, o, ad esempio, per la responsabilità
delle agenzie di rating nei confronti dei risparmiatori che hanno acquistato
obbligazioni Lehman. «La farsa principale», aggiunge Fiorio, «è la previsione
che la nuova azione si applichi retroattivamente, ma solo per gli illeciti
compiuti successivamente al 1 luglio 2008, ovvero con l'esclusione di tutti i
principali scandali finanziari ad oggi emersi, ivi compresi i danni subiti da
coloro che hanno acquistato le obbligazioni Lehman nei mesi precedenti a
luglio». «Si comprende», aggiunge Fiorio, «che il governo abbia tenuto segreto
il testo fino ad oggi e che lo stesso sia stato disponibile solo a
Confindustria. Le novità che pare il governo voglia realizzare sono nuovi
palesi regali all'associazione imprenditoriale e minano alla radice le stesse
finalità di deterrenza e di compensazione delle azioni di classe. Movimento
Consumatori si aspetta che il governo prenda posizione, convochi le
associazioni e chiarisca se il testo diffuso ieri corrisponda effettivamente
alle sue intenzioni e si impegni a modificarlo accogliendo le proposte unitarie
di tutte le associazioni».
( da "Mattino
di Padova, Il" del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action
C'è tempo fino al 15 gennaio per
partecipare all'azione legale promossa da Palazzo Moroni:
150 le richieste già pervenute Lehman, boom di adesioni alla causa collettiva Salgono a 30 milioni le
perdite denunciate finora dagli investitori padovani Boom di richieste per la
class action promossa dal Comune contro banche e consorzio «Pattichiari» per il
fallimento di Lehman Brothers. Più di 150 richieste, alcune anche da
fuori Padova, già giunte a palazzo Moroni. Cui si sommano quelle raccolte dalle
associazioni dei consumatori. In totale sono quasi 30 milioni di euro quelli
denunciati dai padovani come implicati nel crac di una delle più grandi banche
americane. A questi bisogna aggiungere i 6 milioni persi proprio da palazzo
Moroni, attraverso la società cassaforte Aps Finanziaria. C'è tempo fino al 15
gennaio per iscriversi all'azione legale collettiva,
voluta dal sindaco Flavio Zanonato, per tentare di recuperare quanto più
possibile dalla procedura di amministrazione controllata di Lehman.
«Raccoglieremo le adesioni fino a metà gennaio», fa sapere l'assessore al
bilancio Gaetano Sirone (nella foto) «dobbiamo capire quanti siamo e che
«pacchetto» controlliamo. Da lì decideremo, assieme a un pool di avvocati, come
muoverci nell'azione legale». Due le possibili strade, entrambe percorribili,
anche contemporaneamente: agire negli Stati Uniti, incalzando la nuova
amministrazione di Lehman per verificare che tutti i creditori siano risarciti;
e avviare un'azione legale contro l'Abi, l'associazione delle banche italiane,
e il consorzio «Pattichiari», che fino al giorno del crac classificava le
obbligazioni della banca americana come a «basso rischio e basso rendimento».
Le iscrizioni all'azione collettiva sono giunte a
Padova da tutto il paese. Molte dalla provincia, soprattutto dalla Bassa. Ma
c'è chi ha chiamato palazzo Moroni da Vicenza, Brescia, Carpi, Verona, Lecco e
Parma. Tutti risparmiatori infuriati. «Dai media la notizia si è diffusa in
tutto il Paese», racconta Sirone «e molti ci hanno segnalato altre persone. C'è
chi si è fatto capofila di un gruppo di investitori. Ogni giorno le richieste
di informazioni crescono sempre di più. Entro fine anno saremo oltre 200». A
questi ora vanno aggiunte le segnalazioni che stanno raccogliendo le associazioni
dei consumatori: Adiconsum, Federconsumatori, Adoc e Legaconsumatori. Il numero
utile per la raccolta delle adesioni, a palazzo Moroni, è lo 049.8205692.
(Claudio Malfitano)
( da "Secolo
XIX, Il" del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action
Energia, il governocorregge la
rotta Salvi i bonus ma saranno più bassi. Mutui: niente aiuti a chi ha tassi fissi
Roma. Modifiche in arrivo per il bonus energia, che potrebbe rimanere in vigore
per tutti ma in misura inferiore all'attuale 55 per cento. Più risorse per gli
assegni di cassa integrazione, che potrebbero diventare più pesanti o estesi
anche ad alcune categorie oggi prive di ammortizzatori sociali. Le categorie di
beneficiari del bonus famiglia, che potrebbero essere allargate ma dipenderà
dai soldi disponibili. Prendono corpo le prime correzioni al decreto anti-crisi
del governo al centro ieri di un vertice della maggioranza con il
sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas. Al pressing del Pd e dei
sindacati sul Tesoro per rafforzare le misure da 6,2 miliardi a sostegno di
famiglie e imprese si affiancano le richieste di Pdl e Lega, che vogliono concordare
le modifiche con il ministro Giulio Tremonti. Fra le misure in discussione c'è
anche quella sui mutui a tasso variabile, favoriti dal tetto di salvaguardia
del 4 per cento introdotto dal decreto rispetto ai mutui a tasso fisso. Ma, su
questa norma, il governo non sembra disponibile a tornare sui suoi passi per
due motivi: in considerazione dei costi che comporterebbe la modifica e perché
ritiene che le famiglie titolari di mutui a tasso fisso non abbiano risentito
dell'impennata dei tassi, che ha preso in contropiede chi ha stipulato un mutuo
a tasso variabile. E inoltre, come ha puntualizzato il sottosegretario
all'Economia Luigi Casero in commissione Bilancio, erano «pienamente a
conoscenza dell'onere al quale andavano incontro». Ma il ragionamento può
valere anche al contrario perché molti titolari di mutui a tasso fisso si
lamentano del fatto che hanno pagato rate più onerose quando chi aveva
stipulato un mutuo a tasso variabile pagava molto meno e ora ha il
"paracadute" del Tesoro, che nel 2009 ripagherà le banche con crediti
di imposta per coprire gli esborsi sopra il tetto del 4 per cento. La norma sui
mutui è stata inoltre bocciata dai tecnici della Camera, che hanno messo in
evidenza la disparità di trattamento e il conseguente rischio di contenziosi.
Insomma, la partita dei mutui rimane aperta ma il governo è poco incline a
cambiare una norma, che così com'è non dovrebbe costare molto dato che
l'Euribor, il tasso di riferimento delle banche, viaggia già ora sotto il 4 per
cento. L'altra misura sotto pressione è quella sul bonus energia: la stretta
voluta da Tremonti ha scatenato un putiferio e non convince la maggioranza, che
vuole rivedere la norma. Il bonus fiscale del 55 per cento, concesso a tutte le
ristrutturazioni edili che fanno risparmiare energia (doppi vetri, caldaie
nuove, sistemi di isolamento degli edifici), viene difeso da un fronte che va
dagli ecologisti alla Confindustria. Anche ieri c'è stata una manifestazione di
Legambiente e Assolterm (le aziende del solare) davanti a Montecitorio per
ribadire che il giro di vite del Tesoro rischia di mettere in ginocchio un
settore con un giro di affari di oltre 3 miliardi, senza contare che penalizza
chi ha investito nel 2008 e adesso rischia di perdere il beneficio, pensando di
richiederlo nel 2009. Solo nel 2008 gli interventi sono stati 138 mila con una
spesa di quasi 2 miliardi. Tanto per dare un'idea del taglio operato da
Tremonti, secondo i costruttori la norma consentirebbe nel 2009 non più di 35
mila interventi. Il Tesoro ha fatto marcia indietro sulla retroattività e sul
silenzio-diniego (senza una risposta del Fisco entro 30 giorni, la domanda si
considera respinta) ma non vuole cedere sul futuro tetto messo ai crediti
d'imposta, che ora sono automatici. Questo significa che i fondi bastano a
coprire fino al 2010 (anno in cui scadrà la proroga) solo una piccola quota di
richieste rispetto ad oggi. Chi sarà escluso dal bonus del 55 per cento, si
potrà consolare con uno sconto del 36 per cento ma "spalmato"
addirittura su dieci anni. Una prospettiva che rischia di favorire i lavori in
nero con un danno anche per l'Erario. La modifica allo studio, su cui deve
pronunciarsi Tremonti, punta a confermare il bonus automatico per tutti,
riducendo però il suo ammontare. Di quanto? Forse al 40-45 per cento. class="hilite">Altre due misure in ballo sono
la proroga della rottamazione (esclusa ieri dal ministro Claudio Scajola) e la class="term">class class="term">action, che potrebbe entrare nel
decreto ma depotenziata e valida per gli illeciti dopo il luglio 2008. Con
buona pace delle vittime di crac storici, come Cirio, Parmalat e Argentina.
Michele Lombardi lombardi@ilsecoloxix.it 12/12/2008
( da "Sole
24 Ore, Il" del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action
Il Sole-24 Ore sezione: NORME E
TRIBUTI data: 2008-12-12 - pag: 34 autore: Riforme. Da consumatori e Pd è
polemica sulle modifiche alla class action Giovanni Negri MILANO Consumatori in
rivolta sul progetto del Governo di rimettere mano alla class action e di
rinviarne l'entrata in vigore. Nel mirino, quanto al merito, il blocco della
retroattività, prevista dall'attuale versione della norma, spesa fino al 1Úgennaio
2009,e,quanto,all'entrata in vigore, l'ipotesi di fare slittare, probabilmente
a metà 2009, il debutto dell'azione collettiva.
«Consideriamo gravissima la decisione di proporre un emendamento, a firma del
Governo, per cancellare, nei fatti, la retroattività della class action. Questo
avviene in totale spregio di ogni diritto dei cittadini truffati, in diversi
settori tra cui quello bancario, con i risaputi casi di Parmalat e Cirio». Ma
la cosa che «ci preoccupa maggiormente è l'eventuale slittamento operativo di
tale norma», sostengono Federconsumatori e Adusbef. «In questo caso –
proseguono le associazioni – il Governo mostrerebbe tutte le proprie simpatie
per chi, nel mercato, opera in maniera fraudolenta, contro gli operatori
economici che, invece, rispettano le regole e, naturalmente, contro i cittadini
che subiscono la violazione di quelle regole. Chiederemo, già nella riunione
del 17 dicembre del Consiglio nazionale consumatori e utenti, di mettere in
campo ogni iniziativa per sconfiggere tale disegno e studieremo la messa in
campo di azioni dimostrative a sostegno della promulgazione, immediata ed entro
i tempi previsti, della legge stessa». L'emendamento che verrà presentato al
Senato, probabilmente al collegato in materia di giustizia civile, prevede una
limitatissima retroattività, a luglio 2008, esclude che le associazioni dei
consumatori o comitati spontanei possano essere gli unici soggetti a poter
proporre l'azione e rende perlomeno problematico
l'inserimento della materia finanziaria tra quelle oggetto dell'azione collettiva. Tutti aspetti critici che
hanno messo in allarme anche l'opposizione. Per Andrea Lulli, capogruppo Pd in
commissione Attività produttive, «lo svuotamento della class action che il
Governo ha intenzione di realizzare è un tradimento delle attese che questa
novità introdotta dal centrosinistra aveva suscitato nei cittadini».
Governo e maggioranza – prosegue Lulli in una nota – con un semplice
emendamento tolgono forza all'azione risarcitoria collettiva
riducendone i campi di applicazione, sia temporali che per competenze». Sulla
stessa lunghezza d'onda Antonio Borghesi, responsabile economia e
vicecapogruppo Idv alla Camera: «La restrizione del campo d'azione della class
action che il Governo intende mettere in atto è un segnale gravissimo.
L'emendamento, con la forte limitazione alla retroattività, vieterà il ricorso
collettivo sulle note vicende che hanno colpito i risparmiatori, quali Cirio,
Parmalat e altre. Italia dei Valori farà tutto quantoè in suo potere a livello
parlamentare per bloccare la proposta». LE PERPLESSITà L'emendamento non
convince sul blocco alla retroattività Critiche sullo slittamento dell'entrata
in vigore
( da "Corriere
del Veneto" del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action
Corriere del Veneto - PADOVA -
sezione: CULTURA - data: 2008-12-12 num: - pag: 17 categoria: REDAZIONALE
Quando Padova preparava la rivoluzione Tra il '77 e il '79 centinaia di
attentati e aggressioni. Poi il 7 aprile. Un volume di Naccarato traccia la
mappa dell'eversione di estrema sinistra Oggi la presentazione «Violenze,
eversione e terrorismo del partito armato a Padova. Le sentenze contro Potere
Operaio, Autonomia Operaia Organizzata e Collettivi
Politici Veneti» viene presentato oggi alle 17.30 nella Sala Anziani del Comune
di Padova. Intervengono Alessandro Naccarato, il professor Angelo Ventura e i
giornalisti Silvia Giralucci e Albino Salmaso E rano gli anni in cui a Padova
all'estrema sinistra si sognava la rivoluzione, gli anni in cui qualcuno passò
dalle teorizzazioni ai fatti: 708 atti di violenza eversiva tra il 1977
e il 1979, di cui 447 attentati, 132 persone aggredite, 129 tra rapine e
devastazioni. Un rosario di violenze che va dal piccolo esproprio proletario
all'omicidio, con un unico spesso filo rosso: l'illegalità a fini politici. A
dare unitarietà a una selva di sigle, a centinaia di volti - scoperti o
nascosti da un passamontagna, da una sciarpa, da un casco - fu un'operazione
giudiziaria, quella del 7 aprile 1979, ideata dal sostituto procuratore Pietro
Calogero che portando in carcere Toni Negri e altre 21 persone dell'area legati
dalla comune militanza in Potere Operaio tentò di stroncare la violenza diffusa
che faceva capo all'area dell'Autonomia. Fu quella operazione a cambiare per
sempre la lettura del fenomeno eversivo di sinistra, dando una visione unitaria
ai movimenti che da inizio degli anni Settanta alla fine del decennio
predicarono e praticarono l'eversione in conflitto con Pci e sindacati. Dal
Fronte Comunista Combattente ai Collettivi politici veneti per il Potere
operaio passando per le Br. Quello del 7 aprile '79 fu solo il primo passo cui
seguirono centinaia di arresti, centinaia di condanne e decine di assoluzioni.
Sono passati trent'anni ormai. E forse una riflessione su un periodo storico
della città sepolto sotto una spessa coltre di silenzio sembra poter iniziare.
Violenze, eversione e terrorismo del partito armato a Padova, il libro di
Alessandro Naccarato (Edizioni Cleup, 340 pagine, 16 euro) rappresenta il
giusto punto di partenza. Il deputato padovano del Pd ha preso in esame le
sentenze dei tre processi che si diramano dal 7 aprile ricostruendo un vero e
proprio atlante di fatti, luoghi e nomi che collegano tra loro i fatti di
violenza eversiva a Padova. Dallo scioglimento di Potere Operaio alla
costituzione a Mestre della banda Ferretto, dall'assassinio dell'appuntato Antonio
Niedda (che dimostra i contatti tra Br e Collettivi Politici Veneti) alla
gambizzazione del professor Angelo Ventura nel settembre del 1979, apice della
lunga serie di violenze all'interno del Bo. Il tutto inframmezzato dalle
citazioni di Rosso, Controinformazione e Potere Operaio del Lunedì (tutte
riviste che vedono come indiscusse protagoniste le teorizzazioni di Toni Negri)
che oltre ad alimentare un clima di violenza, secondo l'autore, costituivano
veri e propri organi per la diffusione delle direttive operative e che
costituivano di fatto il collegamento del «partito armato». Sentenze che sono a
volte in contraddizione tra loro ma che tantano di accomunare sotto una stessa
strategia gruppi diversissimi. «L'espressione Partito armato - preciso Naccarato
- non vuole indicare una struttura monolitica ma il nome che diamo al
collegamento stabile tra gruppi autonomi e tra di loro indipendenti che ha
contribuito al passaggio dagli uni agli altri di teorie, uomini e mezzi. Non
c'è bisogno di un burattinaio, di un grande vecchio: Br e Autonomia avevano
comunque come scopo comune quello di sovvertire, chi con l'illegalità di massa
chi con la violenza mirata, l'ordine dello Stato». Un punto sul quale ora,
finito il compito della magistratura, potrebbero iniziare a lavorare gli
storici. Sempre partendo dai fatti, che, finalmente, trovano ordine e
sistematizzazione anche per il pubblico. Scene meno note che sembrano, agli
occhi di chi quegli anni non li ha vissuti, provenire da un altro pianeta. Era
il 19 maggio del 1977 quando, dopo una manifestazione, il quartiere Portello
venne occupato militarmente dai manifestanti: blocchi stradali, auto date alle
fiamme, un negozio di alimentari e due agenzie immobiliari rapinate e decine di
molotov lanciate in mezzo alla Stanga. E infine, l'ultima azione, quella del 4
dicembre 1979: alcuni giovani mascherati armati di pistole, molotov e spranghe
bloccano la circolazione alla Guizza mentre in contemporanea un altro gruppo
prende possesso di Ponte 4 Martiri incendiando due vetture e a Sant'Osvaldo un
automobilista che tenta di superare un analogo blocco viene picchiato. «Tutti
fatti criminali - ricostruisce Naccarato - che grazie a queste sentenze hanno
un nome e un volto. Toni Negri ad esempio è riconosciuto come ideatore e mandante
dell'assalto di Argelato dove venne ucciso il brigadiere Lombardini.
Responsabilità che è giusto ricordare perché in questi anni si è dato vita a
una grande opera di mistificazione dei fatti anche grazie a all'azione di ex
appartenenti alle organizzazioni processate che ora ricoprono ruoli importanti
nel mondo accademico e culturale». Ma è possibile riaprire ora un dialogo su
quegli anni? «Solo partendo da una premessa: la violenza come strumento di
lotta politica non è più accettato da nessuno. E questa è la più grande
sconfitta per chi allora praticò il terrorismo». Luca Barbieri Le sentenze Il
deputato padovano è partito dalle sentenze dei tre processi che si diramano dal
7 aprile ricostruendo un vero e proprio atlante
( da "Corriere
della Sera" del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action
Corriere della Sera - NAZIONALE -
sezione: Opinioni - data: 2008-12-12 num: - pag: 50 autore: di SALVATORE
BRAGANTINI categoria: REDAZIONALE INDUSTRIE, CREDITO E NUOVE REGOLE Banche,
conflitto d'interessi in agguato G li aiuti di Stato alle banche previsti dal
recente Decreto legge vanno condizionati all' aumento della concorrenza nel
settore, per non affossare, in quest'ondata di follia, le regole del
capitalismo civile. L'occasione per farlo è data dallo stesso Dl, che
liberalizza la proprietà del capitale bancario in capo a gruppi operanti al di
fuori dei settori bancario e finanziario, finora ammessa solo entro il 15%.
Questa apertura del capitale ci allinea al resto della Ue, ma è una novità
rilevante nel panorama brullo del nostro capitalismo. Grande perciò è la
responsabilità della Banca d'Italia, che darà l'autorizzazione solo se riterrà
la gestione sana e prudente. è opportuno che gli accertamenti considerino anche
una prospettiva destinata nel nuovo regime ad avere peso assai maggiore: la
tutela della concorrenza. Normale, si dirà, ma non è proprio così. Il credito
ha anche natura, e funzione, «pubbliche», legate alla tutela,
costituzionalmente garantita, del risparmio, nonché alla ottimale allocazione
delle risorse. Da queste ovvie affermazioni discendono conseguenze che, pur
ormai quasi svanite dalla percezione comune, sorreggono l'economia
capitalistica come elemento trainante del progresso economico e civile. Esse si
riassumono in poche affermazioni, ognuna delle quali in sé banale. La banca
opera coi soldi (pochi) degli azionisti e quelli (tanti) dei depositanti,
domani con la garanzia statale esplicita, che abbatte i costi per remunerare i
depositi. Essa deve allocare nel modo più efficiente tali mezzi;
l'ottimizzazione garantisce, prima ancora che i profitti
agli azionisti, il rimborso dei depositi. Il management pro tempore deve
operare nell'interesse di depositanti prima e di azionisti poi, non certo nel
proprio. L'insieme è reso ancor più delicato dal fatto che l'accesso al
credito, per chi non ha patrimoni alle spalle, è condizione di accesso al
reddito, quindi di un'esistenza dignitosa. Questa condizione non fa
certo del credito un diritto assoluto; il diniego del credito a chi lo merita,
tuttavia, non danneggia solo il meritevole, ma tutta la collettività, quella
che sostiene in molti modi - lo vediamo bene ora - le banche. Essa non solo
perde occasioni di sviluppo, ma rischia anche di dover risarcire i depositanti
dalle perdite legate ad impieghi sub-ottimali, scelti in luogo di altri per
compiacere gli azionisti, o per non dispiacergli. La discriminazione può avere molte
facce, e se non si possono sindacare le scelte gestionali, diverso è il caso in
cui il credito sia negato a chi lo merita, perché inviso a un amministratore o
a un socio importante della banca, magari operante nello stesso settore. Qui
entra in gioco la tutela della concorrenza. Già ieri, col tetto al 15%, i
detentori di partecipazioni rilevanti in una banca potevano ben scoraggiare le
richieste di una persona non grata. Domani tale situazione, già contraria alla
libera concorrenza, lo sarà ancor di più, il che potrebbe indurre il regolatore
a un approccio più proattivo, includendo fra i requisiti della sana gestione
valutazioni - a priori e a posteriori- sulla non discriminazione nella
concessione del credito, specie a concorrenti di soggetti rilevanti per la
banca stessa. In tal modo sarebbero posti sotto la lente gli interlocking
directorates (presenze «reciproche» nel CdA), sintomo da sempre di situazioni
al limite, se non oltre. Parrebbe augurabile anche vietare rigorosamente le
operazioni nelle quali amministratori o soci rilevanti abbiano interessi
propri, magari dopo aver rivisto un regime delle incompatibilità da art. 136
Tub, in verità ancora inutilmente vago e invasivo. Un filosofo disse alla
regina Maria Antonietta, che si complimentava per l'originalità delle sue idee:
«Non esistono idee originali Maestà, solo idee che abbiamo dimenticato ». Louis
Brandeis che sarebbe diventato giudice della Corte Suprema Usa, scriveva un
secolo fa: «Concedere credito comporta un delicato esercizio discrezionale, il
che rende arduo l'accertamento di quell'uguaglianza di trattamento che è
doverosa per ogni impresa che svolga anche un servizio pubblico. Ciò rende
vieppiù necessaria una regola assoluta, che le banche di deposito non facciano
prestiti o altre operazioni con società in cui un amministratore abbia
interessi propri… Se le banche private negassero eguali opportunità ai
debitori, la domanda di credito dallo Stato diverrebbe irresistibile». Parole
che si attagliano perfettamente alla situazione attuale.
( da "Nuova
Ferrara, La" del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action
Bosco Mesola. L'ufficio nel mirino
«Personale esiguo» Fioccano proteste a Poste Italiane BOSCO MESOLA. Alcuni
cittadini della frazione mesolana si lamentano del «pessimo funzionamento
dell'ufficio postale a causa dell'esiguo organico». Non è la prima volta che
ciò accade. In altre occasioni diversi residenti hanno fatto presente il
problema. Stavolta hanno preso carta e penna ed hanno scritto una lettera alla
direzione di Poste Italiane, filiale di Ferrara, e per conoscenza al sindaco di
Mesola, Lorenzo Marchesini ed al Prefetto di Ferrara, Cesare Ferri. I problemi
deriverebbero dal sottodimensionamento dell'organico dell'ufficio postale della
popolosa frazione mesolana. «Il Comune di Mesola - dichiara Lucio Maccapani,
consigliere comunale impegnato in prima linea nell'importante questione - e più
precisamente la consulta di frazione, in passato è stata interessata al
problema, purtroppo senza seguito da parte di chi vi avrebbe dovuto provvedere.
Fino ad ora, non è stato dati riscontro nemmeno al primo richiedente, come un
comportamento civile richiederebbe. Faccio presente che l'esasperazione
dell'utenza sta raggiungendo un limite molto pericoloso, se è vero, come è
scritto dai richiedenti che si riservano di «intraprendere
le azioni di protesta che si riterranno più opportune». Maccapani prosegue il suo
intervento affermando che «non è pensabile, infatti, che un'intera collettività
sia costretta a fare lunghissime code di ore per eseguire una banale operazione
che non è possibile svolgere altrove se non recarsi in altri uffici postali di
altre località. Ho visto che anche altre collettività si lamentano sui
servizi postali: allora mi domando se sia normale tutto ciò e, soptrattutto, se
non sia il caso di prendere provvedimenti».
( da "Stampa,
La" del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action
VENERDI' 12 Commemorazione GALLERIA
D'ARTE MODERNA, VIA MAGENTA 31, ORE 9-
( da "Sicilia,
La" del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action
Mario Bonomo (Pd) precisa il suo
intervento alla Regione «Abbattere i costi della politica» «Nessuna
penalizzazione per chi intende spendersi per la collettività. Bensì una giusta
e necessaria opera di contenimento della spesa pubblica e, in particolar modo,
dei cosiddetti costi della politica». Interviene così il deputato del Partito
democratico all'Ars, Mario Bonomo, sulla legge regionale 240 sui tagli delle
spese pubbliche, di cui è stato tra i primi firmatari. «A meno che non si
voglia favorire il ritorno a una concezione quasi ottocentesca dell'azione politica - dice Bonomo - intesa come appannaggio di pochi
eletti per ceto e per di più dalle cospicue disponibilità economiche». Per
questo il deputato del Pd ha presentato un emendamento alla recente normativa
che ha riordinato la materia «ma che ha finito con il porre un limite ritenuto
penalizzante per consentire a un pubblico amministratore di espletare al meglio
il mandato affidatogli». L'attuale previsione di legge, infatti, fissa a
circa il 30% dell'indennità prevista per il sindaco o il presidente della
Provincia la quota massima rimborsabile su base mensile da parte dell'ente al
datore di lavoro dell'amministratore pubblico. «Ciò - aggiunge Mario Bonomo -
appare inadeguato. Una diversa previsione che consenta di elevare il tetto del
massimo rimborsabile a circa il 60% consentirebbe di perseguire egualmente il
necessario obiettivo di contenimento dei costi, ma senza scaricare ciò
esclusivamente sul pubblico amministratore che non avrebbe altrimenti modo di
operare in maniera adeguata sul territorio». Non è dunque spendendo meno che si
riesce a contenere in maniera effettiva i costi della politica e si combattono
gli sprechi, a detta di Bonomo. «Come sa anche buon padre di famiglia - conclude
- il vero risparmio lo si consegue quando si ottiene il migliore punto di
sintesi tra quantità e qualità della spesa. Un principio dettato dal buon senso
al quale non è certamente estranea nemmeno la politica, che guarda agli
interessi effettivi della collettività e per raggiungere i quali spende le
giuste risorse economiche e le migliori energie personali». Isabella di bartolo
( da "Sicilia,
La" del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action
Salta lo spettacolo «Lo
Schiaccianoci» nonostante la compagnia avesse ottenuto tutti i permessi da
parte del Comune Il teatro comunale non è agibile I vandali tornano alla carica
e questa volta prediligono proprio la piazza Umberto I°, cuore pulsante della
città, resa ancora più bella dal recente restyling, dove la squadra degli
operai del comune stava lavorando all'allestimento degli addobbi natalizi. Ad
essere preso di mira innanzitutto il grande albero di Natale posto, come di
consueto, proprio al centro della piazza, di cui sono stati spezzati alcuni
rami e dal quale sono state divelte le illuminazioni. Poi
l'azione vandalica si è diretta verso i due segnali stradali di divieto di
accesso posizionati all'ingresso della piazza per impedire il transito. Uno dei
due, completo di piantana è stato asportato, mentre dell'altro è stata
danneggiata la base. A segnalare l'accaduto pare siano stati gli operai
della squadra tecnica del comune e i vigili urbani che ieri mattina presto si
sono accorti della incresciosa situazione. Immediato l'intervento di ripristino
delle luci e degli addobbi anche se si teme che i vandali possano tornare alla
carica ed intralciare il posizionamento delle luci di Natale prima che
l'operazione venga completata. Al di là dell'entità effettiva del danno, che
può tranquillamente definirsi di lieve entità, ciò che rileva è l'azione
incresciosa indice dell'assenza di senso civico, ma soprattutto dell'attività
notturna di facinorosi che non avendo niente di meglio da fare, si divertono a
distruggere le cose della collettività. Non è la prima volta che accade, anzi,
si può dire che rappresenta quasi la normalità. Basti pensare ad episodi simili
di sottrazione di segnali stradali avvenuta al viale Lido, dove sono stati
danneggiati anche i sedili e complementi di arredo pubblico, oppure alla
distruzione delle lampade e di alcuni giochini alla villa comunale del
quartiere stazione. Il fatto che sia stato preso di mira l'albero di Natale con
i relativi addobbi dovrebbe indurre a riflettere, magari sul disagio giovanile
che si esprime proprio attraverso queste forme incontrollate di aggressività
che andrebbero decodificate. «Invito i ragazzi a rispettare le cose pubbliche
che servono a migliorare l'aspetto della città e a renderla più accogliente per
i turisti, perché sono beni di tutti, anche loro» è l'appello lanciato del
sindaco Antonino Barbagallo che più volte si è speso in prima linea in questa
battaglia diretta ad educare i giovani al rispetto dei beni della collettività.
E sul disagio giovanile l'Associazione Famiglie Italiane, sezione di Avola, si
sta muovendo con una serie di incontri finalizzati a mettere in rete i genitori
per non lasciarli soli nell'affrontare le nuove sfide dell'educazione.
«Generazioni internet, quali rischi per i nostri figli» è il tema
dell'incontro, dibattito, dialogo, previsto per sabato 13, alle 18, nei locali
dell'istituto d'istruzione superiore «Enrico Mattei» di via Labriola.
Interverrà don Fortunato Di Noto, presidente di Meter. Gabriella Tiralongo
( da "Gazzettino,
Il (Vicenza)" del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action
Vicenza C'è un cubo nero sul palco.
Una lato aperto ... VicenzaC'è un cubo nero sul palco. Una lato aperto verso la
platea, tre lati di tessuto teso, tagliato come una tela di Fontana. Cinque
performer (Sara Bonaventura, Jacopo Branca, Matteo Ceccarelli, Claudio Cirri e
Daniele Villa) entrano ed escono dal cubo passando dalle fenditure. Questa la
scena di Post it, lo spettacolo prodotto dal collettivo
fiorentino Teatro Sotterraneo e proposto questa sera alle 21 all'Astra,
nell'ambito della rassegna Gusti Astrali. Succedono alcune cose. Sembra che
scoppi una bomba a mano, qualcuno muore, qualcuno lo piange. Ci sono
telefonate, conversazioni in codice e comunicati nello stile dei bollettini
medici preoccupati di edulcorare la verità del progressivo peggioramento.
C'è una lunga tirata sui finali di film e telefilm e una scena piuttosto comica
in cui il morto, da morto, suggerisce al vivo la sua orazione funebre. Sono
questi (e molti altri) i frammenti di realtà appiccicati al cubo nero, questa
strana lavagna che sembra accogliere, anzi sollecitare, le performance dei
cinque. Post it non è uno spettacolo riassumibile perché non è uno spettacolo
narrativo, anzi il piccolo cartoncino giallo con l'adesivo in realtà è il
pretesto per attirare l'attenzione sulla materia oscura a cui viene incollato,
uno spazio inalterabile sul quale scorrono, come in una catena di montaggio,
produzione, imballaggio e smaltimento, di cose e persone. Non vogliamo
trasmettere messaggi hanno dichiarato i performer di Teatro Sotterraneo a Paola
Del Degan volevamo analizzare i vari tipi di fine, dando vita a un'azione non
concretizzata. Teatro Sotterraneo ha un modo tutto suo di lavorare. I cinque
giovani artisti che lo compongono (nessuno arriva ai trent'anni) provengono da
discipline differenti, chi dalla danza, chi dalla drammaturgia, chi dal canto,
chi dalla scrittura creativa. Si sono messi assieme nel 2004 per dare vita a un
gruppo senza gerarchie che si dedica alla sperimentazione collettiva,
una sperimentazione che riesce a fondere in un unicum le sensibilità artistiche
di ciascuno dei suoi membri. Il gruppo fiorentino si è dato un metodo di lavoro
che può essere così riassunto: a monte di ogni performance c'è la definizione
di un campo d'indagine. Poi ogni attore approfondisce in base alle sue
competenze. Si arriva a una mediazione che diventa necessariamente condivisione
di tecniche e punti di vista. In questa fase i cinque si danno a
improvvisazioni che vengono riprese alla videocamera. Poi il gruppo valuta i
materiali prodotti, decide cosa tenere e cosa lasciare e si procede al
montaggio finale. Il risultato è una la partitura corale di battute, gesti,
posizioni e azioni che definisce lo spettacolo.Filippo Lovato
( da "HelpConsumatori"
del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action
News CLASS ACTION.
Cittadinanzattiva: proposto un testo che va "contro gli interessi dei
cittadini" 12/12/2008 - 17:20 "Un testo di legge che non ci piace
affatto" con aspetti che vanno "contro gli interessi dei
cittadini": questo il commento di Cittadinanzattiva in relazione a una
proposta di legge sull'azione collettiva risarcitoria a firma di Antonino Lo Presti. "Sono numerosi
gli aspetti di questa legge che vanno contro gli interessi dei cittadini, e che
sembrano solo causare difficoltà di accesso a questo strumento di tutela che
avrebbe potuto, da una parte, permettere una efficace azione di tutela dei
cittadini e, dall'altra, innescare un meccanismo di maggiore attenzione
a beneficio del consumatore e della concorrenza - afferma l'associazione in una
nota - Tra questi, l'inserimento di una serie di ostacoli burocratici che
sembrano pensati appositamente per indebolire la class action. Inoltre,
l'obbligo di costituire con un atto pubblico un comitato composto dal almeno
250 cittadini, dotato di un fondo comune. A cui va aggiunta la difficoltà di
dover fornire "il preventivo dei costi dell'iniziativa; il compenso
spettante al difensore [...] con l'indicazione specifica della parte posta a
carico di ciascun consumatore o utente". Il progetto di legge, prosegue
Cittadinanzattiva, cancella il ruolo a tutela degli interessi collettivi
riconosciuto in Italia alle associazioni dei consumatori e "smentisce
anche le dichiarazioni di intenti dello stesso Governo, come l'esclusione del
settore dei servizi, nonché evidenzia una spaccatura tra i Ministri, poiché
Brunetta aveva annunciato l'inserimento della Pubblica Amministrazione tra i
soggetti passibili di causa". 2008 - redattore: BS
( da "Cittadino,
Il" del 13-12-2008)
Argomenti: Class Action
Casale, quel gusto della
"buona notizia" Borsa del Sir: «Bisogna abituare la nostra mente a riflettere»
Casale "I mass media nella società di oggi": questo il tema proposto
dall'Azione Cattolica di Casale nella festa
dell'adesione, presieduta dalla presidente locale Maria Bertoglio, lunedì 8
dicembre.Ospite d'eccellenza Gianni Borsa, direttore del mensile cattolico
"Segno" e corrispondente per il Sir da Bruxelles, che sul rapporto
fra informazione e società ha esitato esordito: «Non credo che oggi i media
siano in crisi, ma solo in rapidissima trasformazione sia sul piano dei
contenuti che dei metodi, perché fenomeni come Internet o la free press di
fatto hanno non cambiato il modo di comunicare». Ma non solo. Per il gradito
ospite informazione ed etica non sono termini antitetici: «Il giornalismo non è
un processo che si alimenta contro l'etica, perché ricerca della verità,
verifica delle fonti, discernimento nella selezione delle notizie sono regole
che vanno tutte in quella direzione», ha spiegato Borsa, aggiungendo poi che
ciascun lavoro infondo risponde a esigenze di mercato e logiche di potere. Ma i
mass media nella loro veste di quarto potere hanno una posizione privilegiata e
scomoda allo stesso tempo. «È così che per gli addetti ai lavori le tentazioni
diventano molte ha precisato il dottor Borsa per esempio la fretta, il dovere
di seguire una linea editoriale con tutti i pro e i contro, l'asservimento al
potere, la smania di alimentare paure collettive, come la
recente sindrome dell'insicurezza nelle città». Sul perché di questo
atteggiamento mediatico il dottor Borsa si è così espresso: «Per un giornalista
una cattiva notizia è una buona notizia, perché consente di organizzare subito
la pagina, aprendo con un titolo emozionante; ma ciò dipende anche dal
fatto che quando un giornale mette in prima pagina furti, incidenti o complotti
effettivamente vende più copie». La curiosità per la cosiddetta
"nera" (intesa come cronaca) non sembra quindi un'esclusiva del
giornalista, bensì anche di chi sceglie, in piena libertà, di comprare un
giornale, guardare un programma tv, visitare un sito.Criticare i mass media
dunque non basta. È giusto, ma non è la risposta all'emergenza educativa di un
Paese, l'Italia, dove si legge pochissimo; dove ci sono testate autorevolissime
che possono soltanto sognare le tirature di quelle scandalistiche. «Bisogna
abituare la nostra mente a riflettere, senza assorbire tutto ciò che ci viene
detto senza indignarci», ha infatti ribadito il relatore, che ai giornali
cattolici ha ricordato il compito di evangelizzare anche attraverso la
comunicazione.Necessaria però secondo Borsa anche l'autocritica del sistema
mediatico italiano, laddove gli accordi fra reti e testate per la proposta
delle stesse notizie non sono etici; l'editoria vicina al potere
politico-economico non è etica; aspettarsi informazione di qualità ed etica da chi,
precario, riempie un giornale per 5 euro a pezzo non è etico.Sara Gambarini
( da "Tirreno,
Il" del 13-12-2008)
Argomenti: Class Action
PRECEDENTI Dalla bomba carta alle
croci celtiche PISA. Ecco i precedenti che hanno segnato la cronaca di questo
periodo. Diversi gli episodi che hanno innescato un clima di tensione in città.
Tutto è cominciato all'inizio del mese di ottobre. 4 OTTOBRE -L'Associazione
Culturale Laboratorio 99, Azione Giovani e Circoli
della Libertà organizzano una protesta in piazza Santa Caterina contro la
presenza dei parcheggiatori abusivi in città (senegalesi). A manifestazione
conclusa, un gruppo in auto viene aggredito dagli antagonisti. Interviene la
polizia. 24 OTTOBRE -Una bomba carta, di sera, viene lanciata nel giardino
dello Spazio Antagonista Newroz in via Garibaldi. Un boato scuote la strada. La stessa notte appare una scritta sul muro dell'aula M1 dei
Collettivi Studenteschi. Una scritta offensiva e minacciosa siglata da una
croce celtica. 29 NOVEMBRE -Vengono disegnate svastiche e celtiche nelle sedi
dei Collettivi e del centro sociale Newroz. Ma viene presa di mira anche
l'associazione Rebeldìa. Sette aderenti vengono chiusi nella sede di via
Battisti da un lucchetto messo da giovani di estrema destra che, al grido «al
duce, al duce», si dileguano a bordo di una macchina. 7 DICEMBRE -Un gruppetto
di giovani di destra (Gioventù Italiana) organizza un presidio in piazza del
Carmine per un'iniziativa contro la privatizzazione dell'acqua. Una cinquantina
di giovani del Newroz raggiunge la piazza e grida slogan contro di loro.
Momenti di tensione, ma l'intervento della polizia riporta la calma. 12
DICEMBRE - Attentato incendiario alla sede di Rifondazione comunista in via
Battichiodi. Qualcuno appicca il fuoco al portone d'ingresso.
( da "Milano
Finanza" del 13-12-2008)
Argomenti: Class Action
Milano Finanza Numero 248
pag. 10 del 13/12/2008 | Indietro è così che ripartiremo
congiuntura Di Maria Bartiromo protagonisti Parla Barney Clark, presidente
della Commissione Finanze della Camera a Washington. Il salvataggio delle big
di Detroit è necessario Opporvisi è solo da ipocriti. Nel frattempo rilanceremo
le infrastrutture Il salvataggio dell'industria dell'auto da parte del governo
americano, tramite un prestito ponte da 14 miliardi di dollari, ha incontrato
l'opposizione di alcuni senatori repubblicani, i quali si sono detti pronti a
fare un deciso ostruzionismo in Campidoglio. Ma dalla mia conversazione con
Barney Frank, presidente dell'House financial services committee, è emerso che
per Detroit il vero problema non è se, ma quando arriverà il salvagente da
Washington. Domanda. Il piano prevede la nomina di un commissario. Non sarebbe
una velata nazionalizzazione? Risposta. No, perché il compito del commissario
sarebbe quello di monitorare l'attività delle case automobilistiche, non di
prenderne il comando. Le società propongono, il commissario dispone. è chiaro
che si tratta di un pesante intervento del governo centrale, ma allo scopo di
tirarsi fuori al più presto dal problema. D. Ma non c'è il rischio che il
governo interferisca troppo con la gestione, magari insistendo sulla produzione
di auto ecologiche? R. Oh bella, la produzione di veicoli ecologici è un
preciso impegno. Non è una questione politica. D. Ma il Congresso si rende
conto di quanto poco hanno venduto sinora i veicoli ibridi? R. I colleghi e i
commentatori che hanno puntato il dito contro le case automobilistiche si sono
dimenticati di farlo contro i consumatori. Nessuno è stato costretto a comprare
un Hummer sotto la minaccia di una pistola. Tuttavia riteniamo che l'attuale
preoccupazione per il riscaldamento globale possa indurre all'acquisto delle
ibride. D. Diversi top manager del settore sono stati incapaci di tirare
Detroit fuori dai guai. Per quale motivo uno fuori dal giro dovrebbe far
meglio? R. Attualmente l'unica delle Big Three che sembra andare meno peggio
delle altre è guidata da un manager esterno al settore. Alan Mulally è arrivato
alla Ford dopo aver lavorato alla Boeing. A volte può essere positivo un
approccio nuovo, diverso da un mero miglioramento della gestione precedente.
Una volta Harry Truman disse che il lavoro di un presidente era quello di far
fare alle persone ciò che, se fossero state intelligenti, avrebbero fatto da
sole. Il commissario al settore ha il compito di garantire che tante persone si
comportino nell'interesse di tutti, quindi che gli obbligazionisti si
accontentino di cedole meno ricche, che gli operai facciano concessioni, che
concessionari e fornitori accettino alcuni tagli. Fare in modo insomma che
nessuno ci rimetta più degli altri. D. Chi inserirebbe in una sua ipotetica
lista dei candidati alla posizione? R. Non ho nessuna lista perché nessuno mi
ha chiesto di nominare chicchessia. La mia regola è: non faccio proposte se
nessuno me lo chiede. D. Se l'economia non fosse nello stato in cui si trova,
la politica lascerebbe fallire i giganti di Detroit? R. Certo. Ma abbiamo già
perso 533.000 posti di lavoro. Il problema del fallimento è che contempla la
possibilità di non saldare i creditori. Ci rimettono i fornitori, e
naturalmente anche gli operai. Le Case hanno sottolineato anche un altro punto:
chi compra una macchina vuol essere sicuro di essere seguito dal costruttore
anche dopo la vendita. D. Sì, ma se il pubblico non compra le auto di questi
costruttori, qual è il problema? Qualcun altro prenderà il loro posto. R. In
primo luogo non è nel nostro stile lasciare che le attività economiche vadano
in fallimento. La nostra politica agricola, ad esempio, ci fa spendere decine
di miliardi di dollari in aiuti agli agricoltori. In secondo luogo, abbiamo la
situazione economica peggiore dai tempi della Grande Depressione. Stiamo
perdendo posti di lavoro a un ritmo spaventoso. Il consumatore ha paura, e non
spende. è diverso se un'azienda dichiara fallimento in un momento di grande
prosperità economica, perché chi perde un lavoro ne può trovare facilmente un
altro. I fornitori che perdono la Chrysler possono vendere componentistica ad
altri costruttori. Adesso, però, l'economia è un paziente molto indebolito.
Prenderlo a sberle in ossequio a una teoria economica provocherebbe danni
gravissimi. Gli ad di queste società non corrono certo il rischio di finire
alla mensa dei poveri, indipendentemente dal destino delle società che hanno guidato.
Ma ci sono i lavoratori, i pensionati, i piccoli fornitori, e i concessionari
con i loro venditori. Dichiarare fallimento metterebbe sulla strada tutta
questa gente senza neanche corrispondere loro quanto già dovuto. è quello il
problema. D. Persuadere gli obbligazionisti a ridurre le proprie pretese e
accettare azioni in cambio di metà delle loro obbligazioni sembrerebbe di
importanza cruciale. Tuttavia gli obbligazionisti si sono tutelati con dei
credit default swap contro l'eventualità del Chapter 11. Quanto potere
negoziale pensa di avere su di loro? R. In primo luogo, i credit default swap
non danno tutta quella protezione che si crede. Chi li ha emessi pensava di
vendere un'assicurazione sulla vita ai vampiri, ma adesso non ha i soldi per liquidarli.
In secondo luogo, il compito del commissario è proprio quello di dire a tutti:
«O accettate questa riduzione, o sarà dichiarato il fallimento». R. I grandi
banchieri sono rimasti a bocca asciutta quando sono stati mandati a casa.
Vedremo la stessa cosa nel settore auto? D. Lo spero. Nel 2006, quando i
democratici erano in minoranza, ho proposto una legge di limitazione dei
compensi ai dirigenti. I media non erano molto interessati. Nel 2007 la Camera
ha approvato una proposta di legge che sottoponeva la retribuzione di qualsiasi
dirigente al voto degli azionisti. Anche quella è stata sostanzialmente
ignorata. Quindi, per dirla tutta, la Camera e la commissione di cui ero
presidente si sono mosse in anticipo. Sono contento che adesso molti siano passati
dalla nostra parte. Di certo, nel 2009 sarà promulgata una legge che sottopone
ogni forma di retribuzione al voto degli azionisti. D. La prossima
preoccupazione riguarda le carte di credito. Come garantirete che la situazione
non peggiori? R. Il nostro piano si sviluppa in tre direzioni. In primo luogo
dobbiamo intervenire più aggressivamente per impedire i pignoramenti delle
case. Poi dobbiamo obbligare le banche aiutate dal Tesoro a prestare quel
denaro a loro volta e a non tenerselo per sé. Il Tesoro sinora non ha saputo
agire con efficacia in questo senso. Infine, una volta che Obama si sarà
insediato, il Congresso approverà un programma di stimolo da centinaia di
miliardi di dollari, fornendo alle amministrazioni locali i fondi per la
realizzazione di diverse infrastrutture di cui c'è gran bisogno. D. Perché ci
si azzuffa su 15 miliardi di dollari da destinare a due case automobilistiche,
mentre Aig ne sta ricevendo 140? R. Sono d'accordo con lei. Ma la domanda la
deve fare all'amministrazione Bush, che ha deciso di dare tutti quei soldi ad
Aig. Il Congresso è del tutto estraneo alla cosa. Il segretario del Tesoro e il
presidente della Fed ci hanno semplicemente detto: «Stiamo dando 85 miliardi di
dollari a Aig». Un gesto molto incoerente. Chi ha detto sì a Aig dà prova di
ipocrisia quando obietta a uno stanziamento molto minore a favore di Chrysler e
Gm. In certa misura, ci sono pregiudizi a favore dei
colletti bianchi a scapito dei colletti blu. D. Obama alzerà le tasse sui
redditi più alti? R. Non nel primo anno, credo, perché la situazione economica
è quella che è. Comunque penso che ciò sia corretto: Clinton aumentò la
tassazione dei redditi più alti, dando il via in tal modo a un periodo di
grande prosperità economica. (riproduzione riservata) Washington
Congresso Camera Aig Detroit Case Alias
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( da "Messaggero,
Il" del 13-12-2008)
Argomenti: Class Action
Sabato 13 Dicembre 2008 Chiudi di ANTONIO
LORENZO NECCI SIGNOR Presidente, l'eccezionalità degli eventi che in questi
ultimi tre mesi hanno travolto la mia attività, con le note vicende giudiziarie
per le quali sono stato privato, per un lungo periodo, della libertà personale,
mi ha impedito di adempiere il dovere di informare l'azionista del mio operato.
La rapida evoluzione delle vicende mi spinge ora a precisazioni sulla
dimensione del problema economico e strutturale che si sta obiettivamente
aprendo: mi permetto quindi di rivolgermi direttamente a Lei quale suprema
autorità del Paese, trattandosi di una questione che investe l'intera nazione,
soprattutto nel momento in cui deve collocarsi in Europa. È inoltre mia
intenzione far pervenire le riflessioni che mi permetto di esporLe al Signor
Presidente del Consiglio, ed ai ministri competenti ratione materiae. Rammento
che fui chiamato alla guida di una istituzione così importante quale sono le FS
in un momento drammatico, in quelle circostanze di grave turbamento che si
determinarono a seguito della costituzione del nuovo ente economico e del suo
commissariamento alla fine del 1988. Il Governo mi affidò alla fine del giugno
1990 un compito molto impegnativo. Da un lato, il risanamento delle FS e,
dall'altro, la realizzazione di un programma di rilancio
del trasporto collettivo in Italia di dimensioni gigantesche, deciso dal
Parlamento nazionale e dal Governo medesimo, incentrato sull'Alta velocità; ma
di questo programma mancavano sia le minime basi progettuali ed autorizzatorie
a livello locale, sia le disponibilità finanziarie. Tale compito mi è
stato richiesto e confermato da ben 6 diverse compagini governative,
succedutesi da quel momento ad oggi, per quanto avessi a più riprese messo a
disposizione il mio mandato. Per l'assolvimento di tale compito pareri
favorevoli alla mia permanenza in FS sono stati espressi dalle competenti
commissioni parlamentari di 4 legislature che si sono avvicendate dalla data
della mia prima nomina. Da allora, e sino al momento delle mie dimissioni, ho
agito sempre in piena coerenza con leggi e direttive del Governo che, come
giusto e doveroso, hanno disciplinato strategia, forma giuridica ed
organizzazione dell'azienda. Non esiste un solo atto importante dell'evoluzione
normativa e dell'attività aziendale che non sia stato discusso e condiviso con
il Parlamento, il Governo, le istituzioni a tutti i livelli. Mi riferisco a
decisioni fondamentali quali la costituzione e le modalità di finanziamento
della Tav, approvata con votazione pressoché unanime dal Parlamento; ma anche
ad ogni decisione rilevante nella gestione della società, tradotta in regolari
contratti di programma e di servizio, firmato con il Governo ed approvati dal
Parlamento. È ben nota la continuità dell'intervento legislativo in materia ( a
supporto dell'attività complessiva svolta dalle realtà appena ricordate, in
particolare dalla Tav), nonché la regolarità e trasparenza di informazione agli
organismi parlamentari e la quotidianità del rapporto con il Governo, pur
mutando quest'ultimo nella sua composizione per 6 volte nel periodo intercorso
fino alle mie dimissioni. Tutto ciò risulta in atti ufficiali e quindi debbo
darne per scontata la conoscenza. Signor Presidente, in questi anni le FS sono
giunte ad un livello di efficienza paragonabile ad alcune delle migliori
ferrovie europee. E a sottolineare la raggiunta credibilità delle FS, per 2
volte, sono stato nominato Presidente dell'organismo rappresentativo e
normativo delle Ferrovie a livello mondiale. Ma la raggiunta efficienza non
poteva più bastare in una Europa che si era ormai dotata di un nuovo asse
portante: un sistema infrastrutturale di trasporto collettivo basato sulla
tecnologia dell'Alta Velocità. Questo è oggi l'anello mancante dell'evoluzione
del nostro Paese, che rischia di vanificare gli sforzi compiuti per rendere
efficiente il vecchio sistema e che pesa gravemente sulla competitività, sulla
fisionomia del Paese e sulla qualità della vita dei cittadini. La Tav fu la
risposta a questo importante problema. Per la realizzazione del progetto Tav,
sono stati ottenuti i finanziamenti privati necessari che risultano di entità
assolutamente eccezionale. Un finanziamento di diecimila miliardi di lire per
la Tav, con possibilità di aumento quindicimila, era stato concesso da mesi da
parte di un consorzio di quaranta banche; il contratto era già siglato al
momento dell'episodio giudiziario del 15 settembre. Questo finanziamento si
sommava ad altro di millesettecento miliardi di lire concesso dalla Bei per la
sola realizzazione della tratta ferroviaria Roma- Napoli. Unitamente al
capitale di rischio della Tav avevamo quindi ottenuto la copertura delle
necessità finanziarie per portare a compimento l'intero progetto ( sessanta %
di interventi privati sul totale). La trasparenza, la competitività sul
mercato, la certezza dei tempi e dei costi al miglior livello europeo sono
stati la regola continua e sempre documentabile di tutto l'operato delle FS e
della Tav in questi anni; e sono questi gli elementi che hanno consentito la
finanziabiltità del progetto unitamente al costante e coerente impegno dello
Stato. Il progetto Tav ha avuto un continuo monitoraggio governativo e
parlamentare, cui si è sommato quello del mercato finanziario e delle società
private che hanno la maggioranza nella società e ne hanno assunto il relativo
rischio a seguito dell'atto di concessione e del modello finanziario concordato
con il Governo. Un duplice controllo burocratico e del mercato, essenziale per
la fattibilità del progetto e a dimostrazione della sua validità. Signor Presidente,
i risultati ottenuti mi danno la coscienza di aver operato scelte valide
insieme a tutti i miei collaboratori. Debbo pertanto ricordare lo sforzo
eccezionale prodotto dal management aziendale che ha agito in piena autonomia,
con delega completa sulle modalità per raggiungere gli obiettivi, ma sempre in
totale armonia con il Governo e con la burocrazia ministeriale, per realizzare
un progetto di valore europeo. Pur avendo operato, è doveroso ricordarlo, in un
clima politico e sociale tormentato, quale quello degli ultimi anni; tra mille
impedimenti e tentativi di condizionamenti che hanno reso durissimo
l'avanzamento del progetto, che per altro è stato più volte controllato in ogni
sede: politica, governativa, giudiziaria, dell'Autorità Antitrust, del
Consiglio di Stato, di ogni istituzione democratica e rappresentativa del Paese
dell'Unione Europea. Ed è riuscito a giungere al punto attuale. Per quanto mi
riguarda, posso assicurarLe che non un solo atto di cui ho avuto la
responsabilità ha mai deviato dai principi di una sana e corretta
amministrazione; tale cioè, da rispondere sia alle direttive dell'azionista
Stato, sia ai canoni dell'efficienza a garanzia dei risultati economici
richiesti dalla privatizzazione della Tav e necessari per la sopravvivenza
dell'iniziativa. Il rischio che tutto ciò venga vanificato e che il mercato
finanziario privato revochi la sua fiducia nel progetto è alto. Potremmo
trovarci un'ennesima volta a constatare un fallimento gravido di conseguenze
non solo per l'avvenire delle FS ma per il sistema logistico dell'intero Paese.
La posizione di grande responsabilità che 6 differenti Governi hanno inteso
confermarmi, fa gravare su di me, anche oggi che sono fuori dal sistema, il
dovere di questa testimonianza. Pur conoscendo l'impegno del ministro dei
Trasporti per completare l'intero sistema Alta Velocità, e la capacità dei miei
successori, debbo esprimere la più profonda preoccupazione per le ricadute
gravi che si avrebbero ove si intaccasse lo straordinario lavoro che sul progetto
il Parlamento, il Governo, l'azienda, l'imprenditoria e la finanza nazionale
hanno compiuto. Se cioè si rimettesse in discussione il progetto o se ne
ritardassero i tempi di attuazione. Un anno di ritardo produce aggravi di costi
di circa tremila miliardi di lire. Lasciare il lavoro a metà può essere
catastrofico sia sul piano finanziario, della competitività del Paese, della
modernizzazione dei sistemi a rete, delle città, del territorio. Signor
Presidente, su questo progetto sin'ora ha lavorato quanto di meglio il Paese
era in grado di fornire in tutti i campi: dalla tecnologia, all'impiantistica,
dalla alta consulenza finanziaria, legale, di analisi di impatto ambientale, di
valutazione di mercato. Perché tutti hanno sentito che si trattava di un
progetto epocale destinato a ridisegnare l'Italia. Le direttive e gli indirizzi
coerenti di 6 Governi e di 4 Parlamenti hanno fatto da collante, e permesso che
la finanza nazionale internazionale si potesse fidare, accettando un rischi di
investimento su infrastrutture pubbliche italiane e mettendo a disposizione
finanziamenti di dimensioni uniche in Europa. In grado di mettere in modo
attività lavorative per oltre 200.000 unità. Mi permetta di dire, per il lavoro
che ho compiuto, le responsabilità che ho avuto, la credibilità internazionale
concessa al Paese in questo progetto, che esso non può e non deve essere
rimesso in dubbio. Le Ferrovie non sono in grado di sopravvivere se non si
ammodernano e non si sviluppano coerentemente con il resto d'Europa. Il costo
del loro mantenimento sarebbe infinitamente superiore a quello del loro
cambiamento. Sono grato dell'attenzione che Ella, Signor Presidente, vorrà
dedicare ad un argomento di così vitale importanza, cui mi lega un impegno
vissuto in maniera intensa per 6 anni e la certezza di non aver mai tradito la
fiducia degli azionisti, le attese dei cittadini, l'onore del mio Paese.
( da "Corriere
della Sera" del 13-12-2008)
Argomenti: Class Action
Corriere della Sera - NAZIONALE -
sezione: Cronache - data: 2008-12-13 num: - pag: 23 categoria: REDAZIONALE Milano
I giudici: screditato il sistema sanitario nazionale La clinica dell'orrore
«Danneggiata dai medici l'immagine dell'Italia» La Corte dei conti: rimborsino
13 milioni Tra i beni sequestrati ai quattro principali imputati anche denaro,
titoli, auto di lusso e un appartamento di 20 stanze MILANO — Il sistema
sanitario nazionale è stato «screditato », l'immagine stessa dell'Italia è
stata offuscata all'estero dalle terribili notizie diffuse dai media
internazionali sull'inchiesta che ha travolto la Clinica Santa Rita di Milano.
Gli interventi inutili, dannosi e «crudeli » sui malati, fatti solo per
ottenere i rimborsi dallo Stato, hanno danneggiato «gravemente » la sanità
nazionale, di cui quella lombarda è un'eccellenza che richiama pazienti
stranieri. Un danno imponente per la collettività che la Procura della Corte
dei conti della Lombardia quantifica in oltre 13 milioni di euro, 10,7 per il
solo danno all'immagine del Ssn. Ieri è stato presentato il conto ai 14
coinvolti nell'inchiesta penale e, in vista del processo contabile in cui
chiederanno i risarcimenti per l'erario, sono stati sequestrati tutti i beni
degli indagati principali, due ancora in carcere. Dopo gli arresti di giugno
nell'indagine penale e i primi patteggiamenti, mentre è in corso il processo,
anche la Procura contabile interviene a tempo di record in un circuito
giudiziario dalla velocità sorprendente. Patteggiando 4 anni e 4 mesi di
carcere, tre coperti da indulto e con la previsione di passare gli altri
affidato ai servizi sociali, Francesco Paolo Pipitone, il notaio 75enne
padre-padrone della clinica convenzionata, forse sperava di aver chiuso con la
giustizia. Invece, il presidente della Corte dei conti della Lombardia Giuseppe
Nicoletti ha autorizzato il vice procuratore Paolo Evangelista e il sostituto
Gaetano Berretta a sequestrargli a Milano immobili (uno di 20 stanze), una
lussuosa Jaguar immatricolata il 31 luglio 2008, mentre era ai domici-liari,
un'utilitaria, 51mila azioni del valore di 2,6 milioni, soldi e titoli in due banche.
Altri sequestri conservativi, per valori di molto inferiori, hanno riguardato
il chirurgo Pier Paolo Brega Massone e il suo aiuto Pietro Fabio Presicci, in
carcere per gli interventi con lesioni gravissime a 86 pazienti, e accusati, in
uno stralcio d'inchiesta, anche di omicidio volontario per le morti di 5
malati. A Brega Massone hanno bloccato una casa di 4 vani a Diano Marina
(Imperia), due immobili e quattro terreni (posseduti in parte) in provincia di
Pavia, una Bmw 320 del 2005 e azioni per 225mila euro. A Presicci sequestrata
una casa di 7 vani (metà proprietà) con garage a Milano. A Maurizio Sampietro,
ex direttore sanitario imputato per le truffe e i falsi, sequestrata una Toyota
Yaris del 2003, una moto del 2007 oltre a una casa, due uliveti e un vigneto in
Liguria. I sequestri saranno ora valutati dai giudici in un'apposita udienza. I
Pm Evangelista e Berretta fanno propri i risultati dell'inchiesta penale dei
sostituti Grazia Pradella e Tiziana Siciliano, alle quali hanno annunciato le
loro mosse. Conclusioni giunte dopo un'approfondita e complessa indagine della
Guardia di Finanza di Milano. Scrivono che «amaramente» è stato accertato che
nella clinica «l'obiettivo principale non era la cura dei malati, bensì
ottenere i maggiori rimborsi possibili dal sistema sanitario pompando i drg», i
documenti con cui le cliniche accreditate ottengono i rimborsi. Pipitone ne era
il «principale ispiratore ed artefice ». Una lunga lista di falsi che ha
permesso di incassare indebitamente 2.688.358,20 euro. Che vanno risarciti. Poi
si passa al calcolo del danno all'immagine del Sistema sanitario che, per le
sole truffe e i falsi, è pari a quanto percepito indebitamente. E sono altri
2.688.358,20 euro. Quindi il capitolo «lesioni gravi e gravissime» che riguarda
i chirurghi Brega Massone, Presicci e Marco Pansera (che è ai domiciliari e non
ha subito sequestri). In attesa che un perizia puntualizzi nell'inchiesta
penale l'ipotesi degli omicidi, la Procura contabile, prima di un eventuale
processo, per ora monetizza quanto hanno nuociuto gli 86 casi di lesioni. I
magistrati riportano intercettazioni e consulenze e parlano di «azioni
criminose», di «spregiudicatezza chirurgica» spesso «indirizzata verso i più
fragili, come gli ultraottantenni e i soggetti affetti da gravissime
patologie». Chi aveva bisogno di «massima assistenza, anche morale» ha invece
trovato chirurghi «esclusivamente interessati al proprio personale
arricchimento» che consideravano la sua sorte «sul tavolo operatorio, meno
dell'equivalente di un drg». «Condotte aberranti», sottolineano i pm contabili
richiamando anche il codice etico dei medici e perfino il giuramento di
Ippocrate che, ricordano, impongono loro di «ispirarsi ai valori etici
fondamentali». Il danno all'immagine, alla collettività, qui è così grave da
essere valutato nel triplo di quello per truffe e falsi: 8.065.074,60 euro. Non
bastasse, in conto c'è un forfait di 50mila euro spesi per le indagini. Totale:
13.491.791 euro. Giuseppe Guastella gguastella@corriere.it Santa Rita L'ingresso
della clinica. A lato il proprietario, Francesco Paolo
Pipitone, al quale sono stati bloccati immobili, una Jaguar, un'utilitaria,
azioni per due milioni e mezzo di euro, soldi e titoli depositati in due banche
Il chirurgo Bloccati a Pier Paolo Brega Massone una casa, due immobili, piccoli
terreni, una Bmw e azioni per 225mila euro
( da "Libertà"
del 13-12-2008)
Argomenti: Class Action
complimenti per i 125 anni Libertà,
uno dei migliori giornali locali d'Italia Caro direttore, ho letto con grande
attenzione le 56 pagine dello speciale dedicato ai 125 anni di
"Libertà" complimenti per i 125 anni Libertà, uno dei migliori
giornali locali d'Italia Caro direttore, ho letto con grande attenzione le 56
pagine dello speciale dedicato ai 125 anni di "Libertà". Mi è molto
piaciuta l'impostazione, la "scommessa" che vi giocate con i giovani
del territorio impegnati "per un mondo pulito". Colleziono tutti i
numeri del genere dei vari giornali (ho persino le dispense dei 100 anni de la
"Nuova Sardegna", 1892-1992) ma questo speciale è tra i più originali
e brilla di freschezza. Mi hanno colpito le 328 foto di bimbi, ragazzi che
"ritmano" l'impaginazione (al netto del poster finale di pagina 53).
Mamma mia, che lavoro! Splendido lo spazio dedicato alla musica, ai pianoforti
nello Spazio Rotative. E ti prego di credermi: anche perché mio nipote Luca,
figlio di mio fratello Franco (che dirige l'orchestra del Teatro dell'Opera di
Genova) è prima viola nella piacentina Cherubini diretta da Riccardo Muti.
Complimenti vivissimi per l'opera ed il traguardo raggiunto grazie ad editori
illuminati e ad una squadra che fa della "Libertà" di Piacenza uno
dei migliori giornali locali d'Italia. Per questo ne parlerò volentieri a
"Prima Pagina" di Radio Rai3, dagli studi romani di via Asiago, dal
29 dicembre prossimo. Enrico Pirondini direttore La Nuova Ferrara 1989-1997
direttore La Provincia di Cremona 1997-maggio 2008) borghetto alta velocità: e
le barriere antirumore? Caro direttore, a breve verrà inaugurata la tratta
Milano-Bologna della linea ferroviaria ad alta velocità. Ad oggi, la barriera
anti-rumore prevista per proteggere il condominio in cui abito, a cui è stato
espropriato il terreno dove corre la linea nei pressi di Borghetto, non è stata
ultimata. Inoltre, la zona boschiva con funzione anti-rumore ed estetica
prevista dall'accordo concluso tra il Consorzio Cepav Uno (titolare del
contratto d'appalto) ed il Comune di Piacenza, sarà pronta tra almeno 10 anni,
a detta dello stesso agronomo che la ha piantumata. Nel frattempo, noi potremmo
continuare a godere del rumore dei treni e del pittoresco stato di abbandono
del cantiere, che rendono più piacevole il nostro quotidiano gesto di aprire le
finestre. La nostra proposta di porre una siepe di sempreverde, nell'attesa che
la vegetazione cresca, non è stata nemmeno presa in considerazione da Cepav, e
l'assessore Brambati, che in un primo momento aveva affermato che si sarebbe
impegnato a fissare un incontro tra noi, Cepav e lo stesso assessore, non ha più
risposto alle nostre richieste di notizie. Questo, nonostante il personale
interessamento del consigliere Putzu, che ha tentato in tutti i modi di
sollecitare questo incontro. Ritenendo che il Comune debba mostrare più
sollecitudine per la nostra situazione, facendo il possibile per arrivare ad
una soluzione del problema, chiediamo una risposta all'assessore Brambati.
Simonetta Bottinelli disagi bus piacenza-cremona sempre in ritardo Egregio
direttore, con la presente, che ho inviato anche al presidente di Tempi, voglio
dare voce alla protesta comune di decine di pendolari, studenti e lavoratori
dipendenti, per i ripetuti disservizi riscontrati sulla tratta
Piacenza-Cremona. Mi riferisco ai continui ritardi a cui siamo soggetti quasi
ogni giorno, con particolare riferimento alla corsa in partenza da Cremona alle
7.40, il cui arrivo a Piacenza, previsto per le 8.45, non è mai puntualmente
osservato. La situazione sta diventando insostenibile anche per le continue
giustificazioni che ciascuno di noi è costretto ad addurre al proprio datore di
lavoro, che non sempre le accetta di buon grado. Sono innumerevoli gli esempi
che si potrebbero portare a sostegno di questa protesta. Emblematico quello del
25 novembre scorso, quando, in condizioni di traffico pressoché assente,
l'autista è riuscito ad accumulare un ritardo che alla fine si è attestato sui
15 minuti. Peggio ancora è capitato il 2 dicembre, con 15 minuti di ritardo già
a Monticelli e quasi
( da "Giornale.it,
Il" del 13-12-2008)
Argomenti: Class Action
n. 298 del 2008-12-13 pagina 6
Cassano nel mirino di «Striscia la notizia»: «Loro non vinceranno per altri
sette anni» di Redazione Dopo la delusione post derby, arriva anche il Tapiro
d'Oro di Striscia La Notizia per Antonio Cassano: «Ho detto tante di quelle
cose, è andata male, hanno vinto loro. Però ci sta anche che dopo sette anni
possano vincerlo. Fra sette anni festeggeranno ancora. Anche se hanno vinto
però - ha continuato il calciatore - stanno festeggiando in un modo aspro, non
sono tanto felici. Noi l'anno scorso al novantesimo abbiamo goduto di più».
Intanto Walter Mazzarri chiede ai suoi ragazzi una reazione proprio in quello
stadio Granillo (la gara sarà arbitrata da Gava di Conegliano Veneto, ndr) dove
il tecnico doriano confezionò un piccolo miracolo calcistico. «Mi fanno piacere
le parole di stima che arrivano da Reggio Calabria, ma quello che conta è il
presente che si chiama Sampdoria». E l'obiettivo è quello di svoltare pagina
dopo la sconfitta con il Genoa. Mancheranno all'appello gli squalificati
Delvecchio e Franceschini, non vuole anticipare novità su un possibile cambio
tattico e vede la formula giusta per dimenticare questo momento: «Non voglio
svelare nulla per non dare vantaggi ai nostri avversari. Il calcio è fatto di
dettagli e particolari: in questo periodo, dovremo essere bravi a lavorare
ancora di più su questi aspetti». E' una Samp che non ha ancora trovato il
biglietto vincente da tre punti in trasferta: «Ma in questo campionato vedo che
tutte le squadre di un certo livello sta facendo fatica lontano dal campo amico,
il fattore casalingo sta incidendo molto. La ragione? Preferisco non
rispondere.». Un altro aspetto che è finito sotto i riflettori nelle ultime
settimane riguarda i gol subiti da palle inattive: «E' vero, abbiamo qualche
problema su queste situazioni perché non ci sono grandi saltatori. Comunque, in
campionato è capitato soltanto in due occasioni, prima non era mai successo:
diciamo che siamo in media». E ancora uno sguardo sulla partita di Coppa Uefa
con il Siviglia. «Faremo il possibile e l'impossibile per passare il turno ma
quando sento parlare di fallimento in caso di eliminazione, non mi sembra
corretto: siamo in Europa e abbiamo un'occasione importante per andare avanti
». Infine, un breve flash sul terreno di Marassi su cui Mazzarri aveva puntato
il dito tempo fa. Un commento che torna d'attualità dopo l'avvertimento della
Lega di intervenire sul manto erboso perché altrimenti Samp e Genoa
rischierebbero un clamoroso «trasloco»: «Avevo espresso un punto di vista in
virtù di quasi trent'anni di esperienza nel calcio», ha spiegato Mazzarri. E
sulla questione c'è da registrare anche la replica piuttosto seccata
dell'assessore allo sport del Comune Bruno Pastorino che non ha gradito
assolutamente la lettera inviata dall'class="hilite">organismo
che riunisce le società calcistiche, ipotizzando anche la possibilità che in
caso davvero di «sfratto» da Marassi le tifoserie di Samp e Genoa
(complessivamente 43mila abbonati, ndr) possano unirsi insieme per una class="term">class class="term">action nei confronti della Lega
Calcio. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Repubblica,
La" del 13-12-2008)
Argomenti: Class Action
Pagina IX - Napoli Elezioni
studentesche facoltà di Scienze occupata E l´Onda imbratta di vernice la
questura BIANCA DE FAZIO Occupazioni. Ci risiamo. La Federico
II finisce di nuovo nel mirino degli studenti dei collettivi universitari. Che
ieri hanno occupato il cuore dell´ateneo, la sede universitaria di via
Mezzocannone 16. Si mettono nuovamente in discussione le elezioni delle
rappresentanze studentesche in seno agli organi universitari, fissate per il 16
ed il 17 dicembre. Un appuntamento elettorale già slittato, due
settimane fa, in seguito all´occupazione, sempre dei ragazzi dell´Onda, di uno
dei seggi elettorali, la facoltà di Sociologia. E ieri è toccato alla sede di
via Mezzocannone, dove hanno fatto rotta decine di studenti che avevano appena
partecipato al corteo di protesta organizzato per lo sciopero generale. Alcuni
tra loro avevano anche lanciato palloncini colmi di vernice rossa contro gli agenti
di polizia e contro la questura, imbrattando la facciata dell´edificio di via
Medina, alcune auto di servizio e le divise di qualche agente. Nei loro slogan,
tra l´altro, le proteste per lo studente ucciso in Grecia proprio dalla
polizia. Al lancio di palloncini le forze dell´ordine hanno preferito non
reagire: agenti dei cellulari e uomini della Digos sono rimasti immobili,
mentre gli studenti continuavano a bersagliare di palloncini la Questura. Poi
un sit-in dinanzi all´università, in via Mezzocannone, e l´occupazione della
sede che ospita, tra l´altro, la segreteria e la facoltà di Scienze, «punto
nevralgico dell´ateneo dove si svolgono corsi di numerose facoltà. L´azione è
stata fatta - spiegano gli studenti in un comunicato - per manifestare il profondo
dissenso verso la legge 133, la 137, e in vista delle elezioni delle
rappresentanze studentesche». Cosa farà adesso il rettore Guido Trombetti?
L´altra volta si vide costretto a sospendere l´appuntamento elettorale: «Non
posso fare altrimenti, visto che con un seggio occupato non posso garantire a
tutti gli studenti il diritto di voto». Una sospensione che gli è costata
critiche, polemiche al vetriolo e l´occupazione del rettorato da parte dei
candidati che chiedevano «elezioni subito». L´ultima puntata della protesta
studentesca rimette in discussione le elezioni, a pochissimi giorni
dall´appuntamento che chiama alle urne oltre 96 mila studenti per scegliere i
loro rappresentanti nei consigli di facoltà e di corso di laurea, nel comitato
per lo sport universitario e nel consiglio di ateneo. Proprio per scongiurare
occupazioni dei seggi nelle facoltà più "calde" il rettore Trombetti
aveva preferito spostare le urne di Lettere e di Sociologia in edifici
universitari diversi da quelli delle rispettive facoltà. Una prudenza
insufficiente, visto che Mezzocannone 16 è seggio elettorale sia per Scienze
matematiche fisiche e naturali che per Sociologia. Solo qualche giorno fa
proprio i ragazzi di Sociologia erano stati praticamente costretti a sgomberare
la facoltà. Più che dalla pressione esercitata su di loro in vista della
scadenza elettorale, dal malumore degli studenti che dovevano laurearsi. La
facoltà aveva fatto sapere - quasi ufficialmente - che le sedute di laurea non
si sarebbero tenute. E inoltre che restava al palo chi doveva completare il suo
curriculum universitario. Oltre cento studenti. «Le tesi già presentate sono in
segreteria, nell´edificio occupato. Non si possono neanche distribuire le copie
a relatori e correlatori. E le pratiche burocratiche non si possono espletare»,
lamentavano gli studenti. Niente lauree, dunque. Una minaccia alla quale i
collettivi avevano replicato offrendo il I piano di Sociologia, garantendo che
il personale di segreteria ed i docenti impegnati nelle sedute di laurea
avrebbero avuto libero accesso alla struttura. Ma la facoltà ha preferito
andare al braccio di ferro. E l´ha spuntata: l´occupazione si è sciolta come
neve al sole. Per ricomparire, ieri, in una nuova sede.
( da "Repubblica,
La" del 13-12-2008)
Argomenti: Class Action
Pagina XX - Genova Campo da rifare,
Tursi contro la Lega calcio Contro perizia sulla salute del prato e class="hilite">class="term">class class="term">action
a tutela dei 43 mila abbonati Affidata a Aster una relazione che si
contrapponga a quella che ha bocciato Marassi Secondo il Comune sarebbe
controproducente rizollare il terreno di gioco in pieno inverno L´assessore
Pastorino: ci considerano di serie B rispetto ad altre città che sotto questo
profilo non stanno meglio Il governo del pallone ha minacciato di negare
l´omologazione DONATELLA ALFONSO UNA class="term">class class="term">action
del Comune contro la Lega Calcio a nome dei 43 mila e più abbonati di Genoa e
Samp, a tutela anche della città e delle squadre. Sarà così se la Lega, che
intima al Comune di rifare completamente il fondo erboso, non ritirerà le sue
minacce di omologazione dell´impianto per le gare di serie A a meno che i
lavori - valore 700 mila euro - non vengano eseguiti nella pausa natalizia.
Sullo sfondo il dubbio, nemmeno troppo peregrino, che la Genova del calcio venga
nettamente penalizzata rispetto ad altri grandi centri e alle loro società.
Bruno Pastorino, assessore comunale allo sport, attacca: «Genoa e Samp sembrano
essere considerate di categoria inferiore rispetto alle società di altre città.
Non si spiegherebbe altrimenti il fatto che interventi così perentori non siano
stati chiesti a Milano o a Torino, per dire di due stadi che conosco e nei
quali i problemi del fondo erboso non sono certo indifferenti...». Il fumus del
sospetto, prima ancora che la lettera-ultimatum della Lega Calcio corredata da
perizia dell´agronomo di fiducia Giovanni Castelli, ha cominciato a insinuarsi
in Pastorino, tifoso interista e assiduo sia di San Siro che delle trasmissioni
di Sky, proprio dalla trasmissione del derby genovese sul canale digitale.
«Prima ancora dell´inizio della partita, i commentatori ipotizzavano che lo
spettacolo sarebbe stato messo in forse dalle condizioni del campo - racconta -
Francamente non ho sentito commenti del genere durante la trasmissione di Torino-Milan,
in un Olimpico messo a dura prova dall´incontro di rugby tra Italia-Argentina.
E avendo visto al Meazza Inter-Panathinaikos, non posso certo dire che
quell´erba sia migliore della nostra». E allora? «Allora penso che la Lega
dovrebbe usare un´equità che le manca, senza considerare che i cittadini che
hanno sottoscritto gli abbonamenti, l´hanno fatto proprio in base
all´omologazione concessa da loro; se dopo pochi mesi sparisce la possibilità
di divertirsi per cui hanno già anticipato una somma non indifferente, che
dovrebbero fare se non rivalersi verso la Lega?». Tursi, insomma, studia la via
legale, e prosegue nel confronto tra perizie. Sportingenova ha infatti
incaricato Aster, responsabile della manutenzione del Ferraris, di eseguire una
perizia che ribatta punto per punto alle accuse dell´agronomo-consulente della
Lega. Tra i punti in discussione, la richiesta di far rizollare il campo nel
cuore dell´inverno; senza considerare dice ancora Pastorino, che la stessa
semente messa sotto accusa a Genova venga invece utilizzata senza discussioni
all´Olimpico di Roma «che a quanto pare, oltre agli impegni di Roma e Lazio,
riesce a reggere eventi come il concerto di Madonna con 75 mila persone sul
prato». Malignità finale: ma non è che l´attacco all´erba del Ferraris rischia
di far saltare per aria la gara per la vendita dello stadio stesso,
possibilmente proprio a Genoa e Samp, che dal canto suo insiste per un nuovo
impianto? «Sarebbe meglio per le società occuparsi direttamente del campo -
ribatte Pastorino - A Milano lo stadio è al 50% nelle mani di Milan e Inter, e
alla manutenzione pensano direttamente, con i tempi che ritengono necessari,
non quando lo dice la lega». Sarebbe così anche solo gestendo l´impianto?
«Potrebbe. Noi siamo aperti a tutti i confronti, lo ripeto. Entro metà gennaio
dovremmo avere la perizia sul valore dello stadio, c´è tempo per discutere
ancora».
( da "Basilicanet.it"
del 13-12-2008)
Argomenti: Class Action
A CORLETO PERTICARA IL LIBRO
"L'ARCHIVIO DELLA MEMORIA" 13/12/2008 10.44.06 [Basilicata] (Artè¨) Corleto
Perticara (Pz) - Nel pomeriggio di domenica 14, alle ore 18.00, presso la sala
convegni del palazzo comunale sarà presentato il libro "Lâ??ARCHIVIO
DELLA MEMORIA. Identità , cultura e territorio nella Valle del Sauroâ?. Il
volume è¨ il risultato
del concorso â?? Noi ragazzi di 50 anni faâ?¦â?, svolto nei mesi di
maggio e giugno scorso, per iniziativa della Total con il patrocinio dei Comuni
di Corleto Perticara, Guardia Perticara e Gorgoglione e con la partecipazione degli allievi dei
locali istituti scolastici comprensivi. La pubblicazione nello stesso tempo,
supera la filosofia del concorso per diventare lâ??opera collettiva
di un territorio. I lavori degli studenti sono proposti secondo una logica
tematica, aggregativa e non di singola provenienza comunale. Il volume, quindi,
frutto di un lavoro collettivo, è¨ stato curato dallâ??antropologo e docente
dellâ??Università degli Studi Federico II di Napoli, prof. Enzo Vinicio
Alliegro che ha scritto anche unâ??approfondita introduzione. L'iniziativa, si
inserisce nellâ??ambito delle azioni sociali e di sviluppo sostenibile svolte
dalla Total nei territori in cui opera. Alla premiazione saranno presenti
lâ??amministratore delegato della Total Italia, Lionel Levha, i sindaci dei tre
comuni, i presidi delle scuole, il corpo docente, gli studenti e gli anziani
che sono stati protagonisti del concorso. BAS 02
( da "Adnkronos"
del 13-12-2008)
Argomenti: Class Action
class="hilite">CLASS
ACTION: CATRICALA', E' NECESSARIA E VA FATTA BENE CON RETROATTIVITA commenta 0
vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA ultimo aggiornamento: 13 dicembre, ore 12:54
( da "Affari
Italiani (Online)" del 13-12-2008)
Argomenti: Class Action
Finanza chiara a cura della
Free&Partners Finanza chiara/ Per adesso è meglio tenersi i Btp Sabato
13.12.2008 17:30 Puntuale come ogni settimana l'appuntamento su
Affaritaliani.it con Finanza chiara, la rubrica dedicata ai risparmiatori. Chi
ha bisogno di una consulenza o vuole chiarirsi dei dubbi oppure cerca solo un
consiglio disinteressato in questo periodo di crisi dei mercati, potrà
rivolgere le sue domande sugli investimenti finanziari all'ufficio studi della
Free&Partners che risponderà su Affari. Per orientarvi nel difficile mondo della
finanza e dei mercati scrivete a: finanzachiara@affaritaliani.it QUESITO 1 Il
direttore della filiale ove ho in deposito i miei Btp al 4,25% (scadenza 2019),
mi ha chiesto di venderne una buona parte per acquistare i "fondi
immobiliari dinamici" della stessa BNL. Percentuale di ingresso 3% del
capitale investito e possibilità di ritirare le quote periodicamente. Non mi ha
specificato che per uscire si deve pagare l' 1% del capitale che si vuole
disinvestire. Secondo voi è un buon investimento, il direttore è affidabile
visto che mi ha omesso una informazione importante? Grazie per la risposta. C.
Egr. sig. C., data la precaria situazione economica e finanziaria riteniamo sia
più prudente che tenga i BTP. Sarebbe, altresì, sempre per la stessa premessa,
da valutare l'opportunità di accorciare la durata della sua esposizione verso
lo stato italiano. Questo va valutato rispetto al complesso dei suoi
investimenti. QUESITO 2 Vorrei cortesemente sapere se sarà possibile riavere il
valore delle obbligazioni Lehman Brothers vendutaci da Unicredito perlomeno al
50% attualmente valutate da Unicredito al 10%. Obbligazioni acquistate maggio
08. Scadenza novembre 2008 e novembre 2009. Ringrazio e saluto. B. Egr. sig.
B., Perché comprate a maggio 2008? Decise lei di comprarle o fu la banca a
proporle? Aveva già firmato il questionario MIFID a quella data? Scriva una
raccomandata AR, alla sua banca chiedendo indicazioni sullo stato della
procedura concorsuale Lehman. Stime non ufficiali individuano, nel 30% cira del
valore investito, il possibile recupero. C'è inoltre la possibilità di
esperire, attraverso il Codacons, o altre associazioni di
consumatori, un' azione collettiva contro le agenzie di rating. QUESITO 3 Nel gennaio 2006 il Banco
di Sicilia, filiale di Lentini, ha consigliato a mio padre, oggi 80 anni, la
suddetta obbligazione: Capitalia al tasso variabile del 3,8% a 6 anni.
Desidererei sapere se il tasso è fisso e un'altra... visto che non hanno
consegnato nessuna informativa in merito. Vi saluto cordialmente. F. Egr. sig.
F. Con le informazioni che ci ha fornito e che non ci consentono di individuare
l'obbligazione di cui parla non siamo in grado di risponderle. Dovrebbe
indicare almeno il codice ISIN in quanto sono moltissime le obbligazioni
Capitalia, ora denominate Unicredit.
( da "Gazzetta
di Modena,La" del 14-12-2008)
Argomenti: Class Action
di Claudio Salvaneschi PRESIDENTE
DI FEDERCONSUMATORI Mutui e crack Lehman: in tanti piangono ai nostri
sportelli... «Il consumatore è quasi sempre solo, stretto tra i poteri forti
delle aziende e delle economie, e non ce la può fare. E' per questo che deve
diventare consapevole della propria forza e unirsi agli altri per difendere i
suoi diritti». A parlare è Mauro Zanini, presidente provinciale a Modena di
Federconsumatori, di cui è anche vice-presidente a livello nazionale. Zanini
apre una cartella e da lì esce un lungo elenco di proteste, lamentele e anche
vessazioni subìte dai consumatori. «Vede - dice Zanini - quasi sempre vanno a
sbattere contro un muro di gomma, i consumatori hanno poche possibilità di fare
sentire le loro ragioni e le grandi aziende sanno benissimo come difendersi o
scoraggiare gli scontenti. E' una tattica raffinata contro cui troppo spesso ci
si arena». Il muro di gomma è così esteso, per il consumatore, da sembrare
quasi circolare, una prigione da dove non si esce. Riguarda i trasporti,
l'energia, i prezzi nei negozi e al mercato, le tariffe. Da dove iniziamo?
«Possiamo benissimo iniziare dai trasporti. Dai treni. Questo è il caso più
eclatante di una contraddizione quasi drammatica: l'Alta velocità. Oggi si
parte: Milano-Bologna in 65 minuti. Certo, da una parte è un processo
importante di ammodernamento che ci avvicina all'Europa. Ma dall'altro, il 90%
di chi si sposta in treno, e per lavoro, vive questa modernità quasi come una
beffa a fronte delle condizioni in cui è costretto a viaggiare quotidianamente,
tra ritardi, disagi, disservizi di cui Trenitalia sembra curarsi davvero troppo
poco». Facciamo qualche esempio... «Gli esempi purtroppo sono quotidiani, e ben
lo sanno i pendolari. Ma voglio citarle un caso significativo. Lo scorso 5
dicembre abbiamo sollevato con Trenitalia a livello nazionale il caso del
Milano-Napoli: è partito a mezzogiorno ed è arrivato alle 23! Undici ore, sulla
stessa linea del "prodigio" dell'Alta Velocità... E come crede che si
senta la gente? Presa in giro, naturalmente. Noi vorremmo che si pensasse molto
di più a limitare disagi e disservizi. Abbiamo treni vecchi e ormai inadeguati,
infrastrutture sorpassate, problemi di comfort e di igiene sui convogli. Ma in
questi ultimi anni, tutte le risorse stanziate dal governo sono andate invariabilmente
all'Alta Velocità». E voi cosa chiedete, ora? «Noi come Federconsumatori
Modena, ma soprattutto a livello nazionale, chiediamo un piano vero del
trasporto ferroviario che tenga in primo piano le esigenze dei pendolari e che
coinvolga tutte le regioni. Stiamo facendo fronte ad uno stillicidio di
continue denunce per ritardi e disservizi. Il sistema attuale, delle multe
inflitte dalle Regioni a Trenitalia per i ritardi, spesso viene disatteso e
comunque non funziona come deterrente. L'Emilia ha fatto un accordo di
programma con le Ferrovie che prevede una serie di potenziamenti, ma tutto è
rimasto in buona parte inapplicato. A gennaio presenteremo un "Libro
nero" sui misfatti contro i pendolari in Emilia e in tutta Italia. Noi
chiediamo alle Ferrovie un impegno concreto a voltare pagina. Le Ferrovie
dovrebbero avere più modestia: invece di presentare in pompa magna il
"Frecciarossa" facciano vedere uno dei loro bei treni per i
pendolari...». Treni e ritardi sono ai primissimi posti nella lista delle proteste
ai vostri sportelli. Ma quali sono le altre principali denunce? «Il problema
dei mutui e i guai finanziari. Prima erano Parmalat e Cirio, oggi è Lehman, lo
sconquasso partito dall'America è ben presente anche in provincia di Modena. E
noi registriamo anche forti segnali di impoverimento. A Modena, dai nostri
dati, nei primi 9 mesi del 2008 c'è stato un aumento del 9% del credito al
consumo, del 14,7% dei prestiti personali e addirittura del 31% della cessione
di 1/5 dello stipendio o della pensione. E ormai questo non avviene più per
comprarsi l'auto o fare una vacanza, ma semplicemente per arrivare a fine mese.
A Modena e provincia, noi stimiamo che siano almeno 50mila le famiglie con un
mutuo casa, e l'80% dal
( da "Stampa,
La" del 14-12-2008)
Argomenti: Class Action
Martedì il tribunale civile di
Torino si pronuncerà sulla causa intentata dall'avvocato Luca Procacci a nome
di un gruppo di reduci dal campo di concentramento di Gaggenau tra il 1944 e il
'45. Hanno chiesto un milione di euro ciascuno. class="hilite">«I
soldi ci sono dal 1961 - dice l'avvocato - e ora c'è anche una class="term">class class="term">action delle vittime del Reich.
Citiamo, oltre alla Germania, l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni
e la "Fondazione Memoria, Responsabilità e Futuro", anche il
Presidente del Consiglio pro tempore, Silvio Berlusconi».
( da "Riformista,
Il" del 14-12-2008)
Argomenti: Class Action
Le notizie Per Coppola chiesti sei
anni Lui racconta i suoi rimpianti Il reato contestato all'immobiliarista
romano che ascese alle cronache per aver partecipato alla scalata di Bnl, è
quello di bancarotta fraudolenta della società Micop (privata secondo l'accusa
dell'intero attivo e rimasta nelle mani di un liquidatore inesistente, con un
debito di 8 milioni di euro nei confronti dell'erario). Reato per cui i pm
chiedono di condannare l'immobiliarista Danilo Coppola a sei anni di
reclusione. Se tornasse indietro, ha commentato con i giornalisti Coppola, «non
si affiderebbe più ad alcune persone». Alitalia, l'avvertimento dei piloti. Se
non è una minaccia, ci si avvicina molto: «Senza il pieno coinvolgimento dei
piloti il progetto della nuova Alitalia è senza futuro e destinato a fallire».
Parole dure del presidente dell'Anpac, Fabio Berti, che ha spiegato come al
momento non ci siano novità sulla firma con la Compagnia aerea italiana, nuova
proprietaria del vettore. Parlando della conferenza stampa di presentazione
della nuova compagnia, Berti ha detto «di non essere stato positivamente
colpito». Catricalà difende la class="hilite">class="term">class class="term">action. Lo strumento della causa collettiva,
che in Italia non è ancora legge, non solo è necessario ma deve essere anche
retroattivo. Valere cioè per le cause precedenti all'entrata in vigore della
legge. Il presidente dell'antitrust esprime chiaramente la sua posizione in
materia di class="term">class class="term">action
soprattutto dopo le notizie di un emendamento del Governo che cancellerebbe
appunto la retroattività del provvedimento. «Avevamo rinviato per migliorarla,
non vorrei che avessimo abboccato all'esca. Perché mettere una data entro cui
fare valere i diritti? Questi devono valere fino alla loro prescrizione».
Russia e Opec, Gazprom frena. Il meccanismo dell'Opec (il cartello dei paesi
produttori di petrolio) potrebbe non essere applicabile alla Federazione russa.
L'opinione è del vice presidente del colosso energetico, Gazprom, Alexander
Medvedev, che ha anche parlato di contatti in corso per scambiare informazioni.
Nei giorni scorsi il presidente russo aveva detto che il suo paese sarebbe
potuto entrare nell'organizzazione. 14/12/2008
( da "Unita,
L'" del 14-12-2008)
Argomenti: Class Action
class="hilite">Catricalà difende
la retroattività della legge sulla class="term">class class="term">action
«La class="term">class
class="term">action continua a soffrire e
se soffre torniamo indietro di dieci anni». Così il presidente dell'Antitrust,
Antonio Catricalà, intervenuto ieri al congresso della Adusbef, è sceso in
campo a favore della class="term">class class="term">action
e ha preso posizione sul nodo della retroattività, a seguito dell'emendamento
del governo che, se passasse, consentire di applicare questo strumento solo
agli illeciti a partire dal luglio 2008. «Perchè - si è chiesto Catricalà -
mettere una data entro cui far valere i diritti? I diritti si fanno valere
finchè non sono prescritti». Per il garante «non è possibile» che l'Italia non
abbia questo strumento. Uno strumento la cui approvazione è stata rinviata,
suscitando molti sospetti. «Ci avevano detto che questo serviva a migliorarla -
ha detto Catricalà -. Non vorrei avessimo abboccato ad un'esca. Ora vedo che
hanno modificato poco, in sostanza solo la retroattività». «Credo che la Corte
Costituzionale interverrà - ha detto ancora - per dire che non va bene, che è
discriminatoria. Con la class="term">class class="term">action
non credo ci sarà nessun intasamento dei tribunali. Va fatta sono pronto a ritirare
anche la mia candidatura a fare da filtro, ma facciamola». Il presidente
dll'Antitrust ha inoltre aggiunto che sul fronte del "massimo
scoperto" «è possibile arrivare a un accordo con le banche». L'istruttoria
è stata aperta a luglio su Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps e Bnl. Secondo
Catricalà l'ipotesi di un accordo è preferibile ad una multa: «Cosa volete che
sia per Istituti di questo livello una multa da 500 mila euro?» ha spiegato. Il
numero uno dell'Antitrust ha poi spezzato una lancia a favore delle pmi, perchè
«le banche fanno le prepotenti non solo con le famiglie ma anche con le piccole
imprese». «Se chiudo un accordo con le banche sul massimo scoperto - ha
spiegato - questa pratica rimane comunque per le piccole e medie imprese, che
sono i soggetti che soffrono di più, perchè non abbiamo un codice al consumo
per le pmi». Per questo Catricalà ha chiesto un impegno ai consumatori per
allargare i termini del codice al consumo anche alla piccola impresa.
( da "Giorno,
Il (Legnano)" del 14-12-2008)
Argomenti: Class Action
LEGNANESE pag. 7 Nerviano, ragazzi
in piazza: «Vogliamo spazi autogestiti» Il maltempo non ferma il coordinamento
di GIADA BELLEGOTTI ? NERVIANO ? LA PIOGGIA NON HA FERMATO I RAGAZZI del
coordinamento ?Liberiamo gli spazi? che ieri pomeriggio si è riunito in via IV
novembre, la cosidetta ?area betulle? dietro le piscine comunali. «Si ritiene
che le amministrazioni pubbliche abbiano il dovere di garantire ai giovani e ai
cittadini alcuni spazi di crescita sociale e di espressione creativa e
culturale ? hanno spiegato i ragazzi del coordinamento - Invece, negli anni, si
è riscontrata una sostanziale indifferenza o debolezza nel garantire un diritto
che appartiene all?intera collettività. La realizzazione di spazi sociali
pubblici, a Nerviano e nelle frazioni, va considerata una priorità nell?agenda
politica e programmatica degli amministratori locali». Forti delle loro
convinzioni e decisi a cambiare le cose, tanto da trascorrere l?intera
settimana a consegnare volantini con la loro richiesta, una cinquantina di
giovani, nonostante il maltempo, sono sfilati in corteo determinati a sostenere
i propri diritti. IL CORTEO È L?ULTIMA azione del 2008 di ?Liberiamo gli
spazi?, ma certamente le proteste non terminano con la fine dell?anno. Anzi,
continua la petizione che, a fine novembre, ha proposto sul sito
http://liberiamoglispazi.wordpress.com. In pochi giorni ha raccolto un
centinaio di firme. «In un momento in cui si decide il futuro di Nerviano
attraverso la stesura del Piano di governo del territorio, la cittadinanza deve
essere messa nelle condizioni di incidere realmente nella pianificazione
urbanistica affinché risponda alle reali esigenze della collettività».Per
l?inizio del 2009 sono in programma altri momenti di protesta che probabilmente
sfoceranno nella richiesta di un incontro con l?Amministrazione comunale. «Si
vuole che l?amministrazione comunale inizi un percorso concreto per individuare
e realizzare, entro l?aprile 2011, uno spazio sociale pubblico», hanno
spiegato. IL SINDACO, ENRICO COZZI, per ora non sembra possibilista. Troppi i
problemi burocratici (ma anche finanziari, perchè fare le opere ha un costo e
le disponibilità economiche dei Comuni sono sempre più esigue) da risolvere
prima di soddisfare ogni tipo di richieste e, quindi, servono tempi molto
lunghi per realizzate gli stessi progetti segnalati dai giovani.. Di certo,
però, il sindaco rimane aperto ad un dialogo con questi giovani e si augura in
futuro di fare davvero qualcosa per loro.
( da "Repubblica,
La" del 14-12-2008)
Argomenti: Class Action
Pagina 20 - Economia "La Class
class="term">action deve essere
retroattiva" Antitrust al governo: norma necessaria e urgente, non può
valere solo da luglio 2008 Catricalà: entrata in vigore rinviata per
migliorarla, ma non vorrei fosse stata un´esca ALDO FONTANAROSA ROMA - «I
diritti sono diritti, fino a quando vanno in prescrizione». Antonio Catricalà,
presidente Antitrust e garante della concorrenza, ricorda questo elementare
principio al governo Berlusconi. Motivo del contendere è la class="term">class class="term">action,
che permette ai consumatori di unirsi e di avviare una causa collettiva
in difesa delle loro ragioni. Il governo vuole che questo strumento venga
usato, certo, ma solo per i torti subiti dopo il primo luglio 2008. Sbarramento
che il garante Catricalà ora contesta. class="hilite">«Vediamo
che la class="term">class
class="term">action continua a soffrire -
brontola Catricalà - e se soffre, allora soffriamo anche noi». Io stesso -
continua - avevo lavorato perché il governo e il Parlamento studiassero meglio
il meccanismo della class="term">class class="term">action
(introdotto dall´ultima Finanziaria del governo Prodi e mai applicato). «Ma
ora», aggiunge Catricalà, «temo che abbiamo abboccato ad un´esca». Il governo,
insomma, avrebbe rinviato l´approvazione della causa collettiva
solo per depotenziarla, per impoverirla. Se davvero venisse introdotto lo
sbarramento del primo luglio 2008, non potrebbero allearsi in una class="term">class class="term">action i consumatori umiliati dai
casi Cirio, Parmalat o dei titoli di Stato argentini. Con lo sguardo alla
politica, Catricalà nota che «l´unica vera novità è questa storia del luglio
2008. Ma perché mettere una data entro cui fare valere i diritti? I diritti
devono valere fino a quando siano prescritti». Il garante esclude che la class="term">class class="term">action - se approvata senza alcun
limite - possa intasare i tribunali italiani: il rischio non esiste. Catricalà
scommette invece che la Corte Costituzionale contesterà la data del luglio 2008
perché illegittima. Quindi conclude: «Io mi faccio da parte, rinuncio al mio
ruolo di mediatore purché la cosa venga conclusa al meglio. L´avvio dovrebbe
essere gennaio 2009. Sulla applicazione della class="term">class class="term">action
nel nuovo anno, ci giochiamo un po´ tutti la nostra credibilità». Le premesse,
in effetti, non sono delle migliori. Oggi la class="term">class class="term">action
è all´esame della commissione Giustizia della Camera, dove il deputato Lo
Presti (Pdl) ha unificato le varie proposte in campo. Mentre però la Camera
lavora, il governo vuole innestare la regola del "luglio 2008" - cioè
quella che salva Parmalat o Cirio - nel provvedimento sullo sviluppo, collegato
alla Manovra e in corsa al Senato. Quindi nell´altro ramo del Parlamento. Per
rimettere ordine alla questione, Giulia Bongiorno del Pdl - presidente della
commissione Giustizia della Camera - chiede a Palazzo Chigi di cambiare il suo
terreno di azione. Qualsiasi emendamento, iniziativa, correzione insomma
andrebbe presentata alla Camera e in commissione Giustizia (al lavoro sulla
questione dal 2 ottobre). Non certo al Senato.
( da "Gazzettino,
Il (Venezia)" del 14-12-2008)
Argomenti: Class Action
I residenti avviano un?azione collettiva di rimborso Corte Taccheo in causa per i danni del Baby Mose
Chioggia(M.Biol.) I residenti di corte Taccheo vanno avanti per la loro strada
e, con la collaborazione dell'associazione consumatori Civiltà 2000, hanno
deciso di procedere con la causa collettiva per poter chiedere il rimborso dei danni causati a loro dire dal
cantiere del Baby Mose.«Le famiglie della corte spiega Valentina Agatea,
responsabile dell'associazione hanno deciso di non sopportare in silenzio i
continui disagi provocati dai lavori, disagi che non sono solo arrecati dai
danni statici agli edifici, ma anche dalle continue vibrazioni che sono
costretti a sopportare e che provocano a lungo andare una situazione di disagio
abitativo. Per questo si è deciso di procedere con la richiesta al tribunale
della nomina di un perito che possa valutare i danni agli edifici e
quantificarne il valore».Qualche giorno fa il vice sindaco Sandro Todaro si era
detto dubbioso sul fatto che i danni alle case fossero effettivamente stati
provocati dal cantiere del Baby Mose. «Corte Taccheo aveva detto è distante
dalla zona del cantiere e le case più a ridosso non hanno subito danni. Se
comunque verrà dimostrata la veridicità di quanto affermato esiste
un'assicurazione sul cantiere del Consorzio Venezia Nuova che sicuramente
rimborserà i cittadini». I residenti della corte inoltre chiedono che
l'Amministrazione intervenga per tamponare le falle che si sono aperte
sull'asfalto della calle con l'ultima acqua alta: «Accogliamo con piacere
continua la Agatea il fatto che l'Amministrazione abbia trovato un fondo di
300mila euro per portare la corte e la riva a un quota di sicurezza di un metro
e venti per evitare il fenomeno dell'acqua alta. Ma è necessario intervenire
subito sulle crepe più grandi che possono causare incidenti e infortuni
soprattutto alle persone anziane».
( da "ItaliaOggi
Sette" del 15-12-2008)
Argomenti: Class Action
ItaliaOggi Sette Numero 297
pag. 17 del 15/12/2008 | Indietro Malattia, contributi non
dovuti Previdenza Di Daniele Cirioli Il dl 112/08 ha fornito l'interpretazione
autentica sulla ricorrenza dell'obbligo Non versano all'Inps le imprese che
erogano ai lavoratori Le imprese che in virtù di disposizioni dei contratti collettivi erogano direttamente ai lavoratori un
trattamento economico di malattia possono non versare la relativa contribuzione
all'Inps. A mettere fine all'annosa questione (datata è la norma di riferimento:
la legge n. 138/1943) circa la ricorrenza o meno dell'obbligo contributivo
nelle ipotesi in cui l'azienda sia tenuta a retribuire ai lavoratori le assenze
di malattia (senza, dunque, intervento dell'Inps) è stato l'articolo 20
del dl n. 112/2008 (la manovra finanziaria estiva), fornendo l'interpretazione
autentica del comma 2 dell'articolo 6 della legge n. 138/1943. Ma se un
contenzioso si è chiuso, un altro sembra aprirsi all'orizzonte (sulla
questione, si ricorda, si sono visti numerosissimi interventi della cassazione
fino alle sezioni unite con sentenza n. 10232/2003 su ItaliaOggi del 29 luglio
2003, e due sentenze della corte costituzionale: sentenze n. 241/2006 e n.
47/2008). Infatti, con la prima sentenza in merito alla norma del dl n. 112/2008,
la n. 25047/2008, la Corte di cassazione ne ha dichiarata efficacia
retroattiva: un varco, sembrerebbe dunque, a favore delle aziende che per il
passato hanno pagato la contribuzione all'Inps in via cautelativa (per evitare
azioni di riscossione e cartelle di pagamento), per chiederne poi la
restituzione allo stesso istituto. La «mutualità fascista». La questione,
dunque, riguarda l'interpretazione dell'articolo 6 della legge n. 138/1943
(«mutualità fascista»), che contiene norme in materia di assistenza per
malattia dei lavoratori. In particolare riguarda solo il comma 2 di tale
articolo, laddove esonera l'Inps (oggi) dall'erogare l'indennità di malattia ai
lavoratori quando uno stesso trattamento economico (cioè di malattia) sia già
corrisposto per legge o per contratto collettivo dal datore di lavoro oppure da
altri enti. Se c'è un esonero per l'Inps dall'erogare le prestazioni, ha
ragionato una parte della giurisprudenza su invito (ricorsi) dei datori di
lavoro, allora a esso deve corrispondere un esonero per le imprese dall'obbligo
della relativa contribuzione. In altre parole, se l'Inps non paga l'indennità
di malattia ai lavoratori non può pretendere la relativa contribuzione dai
datori di lavoro. Il vecchio principio. In realtà, però, questa conclusione che
pare logica e scontata non è stata quella seguita dalla giurisprudenza. Si
prenda come esempio una sentenza per tutte, la n. 10232 del 27 giugno 2003
delle sezioni unite della Corte di cassazione, che interveniva per risolvere il
contrasto giurisprudenziale che si era intanto formato in materia.
Contrariamente a quanto detto, la pronuncia ha stabilito che l'obbligo
contributivo a carico delle imprese sussiste sempre anche se manca lo specifico
intervento assistenziale da parte dell'Inps. La giurisprudenza a favore
dell'esonero contributivo per le imprese sostenevano la tesi motivandola per il
fatto che l'obbligazione contributiva viene meno quando l'Inps non è tenuto a
indennizzare i lavoratori, poiché il rapporto fra ente previdenziale e lavoratori
assicurati, di natura assicurativa, implica una corrispondenza fra premio (cioè
contribuzione) e indennizzo (cioè prestazioni che, nel caso l'Inps non era
tenuto a erogare). Ragion per cui, l'assoggettamento del datore di lavoro
all'obbligo contributivo e, allo stesso tempo, all'obbligo di indennizzo si
traduce in un ingiustificato arricchimento dell'ente previdenziale. La
giurisprudenza contraria all'esonero contributivo per le imprese, invece, si
appellava ai principi di solidarietà: l'assicurazione dei lavoratori dipendenti
contro le malattie, spiegava, non è ispirata al principio mutualistico
(corrispondenza tra premi e indennizzo), ma piuttosto da quello di solidarietà,
appunto, in un regime di assenza di necessaria correlazione fra contributo e prestazione.
Pertanto, il rapporto di assicurazione obbligatoria doveva intendersi
disciplinato da leggi con norme imperative, non derogabili dall'autonomia
privata, sia pure collettiva. Il secondo indirizzo
veniva sposato dalle sezioni unite della Cassazione con la ricordata sentenza
n. 10232/2003 e anche, molto più recentemente, dalla Corte costituzionale con
la sentenza n. 47 di quest'anno. La nuova norma e la prima sentenza. Eppure
sembra ancora presto per mettere la parola fine alla questione. A riaprire il
caso (che, però, non è mai stato chiuso effettivamente, e nonostante le diverse
pronunce giurisprudenziali, se ancora alto è il numero degli appelli in
itinere) è stata la manovra estiva che, come detto, ha interpretato in via
autentica la norma dibattuta. Di fatto, il legislatore ha dato torto alla
giurisprudenza prevalente, stabilendo che «i datori di lavoro che hanno
corrisposto per legge o per contratto collettivo, anche di diritto comune, il
trattamento economico di malattia con conseguente esonero dell'istituto
nazionale della previdenza sociale dall'erogazione della predetta indennità,
non sono tenuti al versamento della relativa contribuzione all'istituto
medesimo. Restano acquisite alla gestione e conservano la loro efficacia le
contribuzioni comunque versate per i periodi anteriori alla data del 1° gennaio
2009». Alla norma si aggiunge ora un primo indirizzo applicativo da parte della
Corte di cassazione che con la sentenza n. 25047 del 13 ottobre 2008,
affrontando per la prima volta la questione nel nuovo quadro normativo (cioè
dopo il dl n. 112/2008) stabilisce la «retroattività» della disposizione, dopo
un'analisi comparata anche ai principi stabiliti dalla Corte costituzionale
nella sentenza n. 47/2008 (si veda box in pagina). Come è scritta, la
disposizione sembrerebbe statuire uno spartiacque al 1° gennaio 2009: con
riferimento a periodi decorrenti da tale data, l'applicazione del principio
della non obbligatorietà alla contribuzione di malattia dovrebbe avvenire
automaticamente. Per cui, per fare un esempio, ove il datore di lavoro dovesse
comunque procedere al suo versamento, l'Inps dovrebbe di conseguenza
riconoscerlo come credito contributivo, al pari degli altri versamenti
contributivi in eccesso. Invece, con riferimento a periodi anteriori alla data
del 1° gennaio 2009 la disciplina dovrebbe essere quella che è stata fino
all'intervento della norma di interpretazione autentica: ricorrere in via
giudiziale per il riconoscimento della non obbligatorietà di contribuzione (ma
l'Inps anche in via di autotela dovrà riconoscere lo ius superveniens e,
dunque, non contestare le eventuali carenza di versamenti per i mesi del 2008).
Situazione particolare, invece, si presenta quella relativa alle imprese che,
per non incorrere in atti ingiuntivi, cartelle di pagamento, azioni di
riscossione e via dicendo hanno versato in via cautelativa la contribuzione
all'Inps, proponendo successivamente una richiesta di restituzione. La
questione è se questa sia o meno da considerare una situazione «consolidata» (pagamenti
comunque acquisiti, dice il dettato dell'articolo 20 del dl n. 112/2008) e,
dunque, impermeabile alla retroattività della disposizione di interpretazione
autentica indicata dalla recente sentenza della Cassazione.
( da "Sole
24 Ore, Il" del 15-12-2008)
Argomenti: Class Action
Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data:
2008-12-14 - pag: 9 autore: Summit. Primo incontro tra Giappone, Cina e Corea
del Sud I tre grandi dell'Asia insieme contro la crisi Stefano Carrer FUKUOKA.
Dal nostro inviato Il Tripartito torna alla ribalta delle relazioni
internazionali. Per fortuna non ha nulla che vedere con l'infausta alleanza
antiamericana del 1940 di Tokyo con Roma e Berlino: si tratta della
"Tripartite Partnership" varata ieri nel corso del primo storico
vertice tra Giappone, Cina e Corea del Sud, ossia della nuova cornice di alta diplomazia
istituzionalizzata che ogni anno riunirà i leader dell'Asia orientale e che
avrà persino un "Cyber- Segretariato" (virtuale) a monitoraggio dei
progressi raggiunti. Il premier giapponese Taro Aso, quello cinese Wen Jiabao e
il presidente sudcoreano Lee Myng-bak si sono dichiarati convinti che il loro
primo summit spianerà la strada a una nuova era di cooperazione trilaterale
«comprensiva», in un' ottica orientata verso il futuro. Spinti dalla crisi
economico-finanziaria internazionale, insomma, i tre leader hanno concordato -
all'avveniristico Museo del Kyushu, alla periferia della città di Fukuoka- di
mettere la sordina all'eredità di un passato di ostilità e risentimenti: Aso ha
parlato addirittura di «necessità storica»per un avvicinamento all'insegna del
pragmatismo ma anche di un certo orgoglio asiatico. Saranno i Paesi asiatici,
hanno sottolineato i tre leader, a giocare un ruolo di «centro della crescita
economica mondiale » al fine di invertire il trend globale attuale e «far
tornare l'economia mondiale sul sentiero di una crescita sostenibile ». Il
messaggio ai mercati è stato chiaro: seria volontà di più stretta
collaborazione e impegno a sostenere le rispettive economie con ingenti
programmi di stimolo alla domanda interna, a beneficio di tutti e a contrasto
di una situazione così grave che secondo Wen «capita una volta al secolo». Lee
ha ringraziato gli altri due leader per l'ampliamento degli accordi di swap
valutario ( annunciato venerdì) che contribuirà a stabilizzare la situazione finanziaria
sudcoreana. L'impegno collettivo, inoltre, è quello di
accelerare sia sulla multilateralizzazione della Chiang Mai Initiative sugli
swap sia sulla ricapitalizzazione dell'Asian development bank, sia sulla lotta
al protezionismo (hanno assicurato che per 12 mesi nessun nuovo ostacolo o
restrizione saranno introdotti). è stata poi spezzata una lancia in
favore di una «ambiziosa, bilanciata e comprensiva conclusione» del Doha Round
«al più presto possibile». Una manifestazione formale di unità si è estesa al
problema dei rapporti con la Corea del Nord, anche se non c'è stato alcun
riferimento diretto alla notizia proveniente dagli Usa della sospensione collettiva delle previste forniture di energia a Pyongyang
in mancanza di progressi sulla verificabilità del processo di disarmo nucleare
(né alla dura replica nordcoreana, con la minaccia di sospendere la
disattivazione del suo principale impianto atomico). Al rammarico per lo stallo
negoziale si è affiancata la riaffermazione della necessità di insistere per
realizzarne gli obiettivi, mentre Lee ha aggiunto che occorre «pazienza» e ha
fatto un riferimento a Barack Obama, suonato come una avvertimento a non
drammatizzare la deludente fase attuale delle trattative. Il "Piano di
azione per promuovere la cooperazione trilaterale" invita tra l'altro ad
approfondire, a partire dal 2009, gli studi su un Free Trade Agreement
trilaterale, mentre è stata resa pubblica alla vigilia del summit una
"Agenda di azione" sul miglioramento delle condizioni per il
business, con un capitolo sulla facilitazione di investimenti stranieri nei tre
Paesi. Un riferimento assieme a quello sulla Wto che forse mira anche a
rassicurare Paesi terzi sul fatto che il Tripartito non danneggerà interessi
extra-asiatici. I COLLOQUI Avvicinamento storico per sostenere la crescita Il
vertice ha discusso anche il nuovo stop tra Washington e Pyongyang sul nucleare
( da "Sole
24 Ore, Il" del 15-12-2008)
Argomenti: Class Action
Il Sole-24 Ore sezione: NORME data:
2008-12-14 - pag: 23 autore: Consumatori. Il presidente dell'Antitrust sulle
forme di tutela nostro intervento». Class action, Catricalà attacca per le piccole
e medie imprese che rischiano di essere troppo penalizzate. Catricalà, ha anche
rivendicato il proprio operato sulla vicenda ROMA «La class action continua a
soffrire e se soffre torniamo indietro di dieci anni». Il presidente
dell'Antitrust, Antonio Catricalà, nel suo intervento di ieri al congresso
della Adusbef è sceso in campo a favore della class action e ha preso posizione
sul nodo della retroattività, dopo l'annunciato emendamento del Governo, non
ancora presentato in Parlamento, che dovrebbe consentire di
applicare l'azione collettiva solo agli illeciti a partire dal luglio 2008. «Perchè – si è
chiesto Catricalà – mettere una data entro cui far valere i diritti? I diritti
si fanno valere finchè non sono prescritti». Per il garante «non è possibile»
che in Italia non abbiamo questo strumento. Uno strumento la cui entrata
in vigore è stata rinviata, per ora, sino alla fine dell'anno. «Ci avevano
detto che questo serviva a migliorarla – ha detto Catricalà –. Non vorrei
avessimo abboccato a un'esca. Ora vedo che hanno modificato poco, in sostanza
solo la retroattività ». «Credo che la Corte costituzionale interverrà – ha
detto ancora – per dire che non va bene, che è discriminatoria. Con la class
action non credo ci sarà nessun intasamento dei tribunali. Va fatta. Sono
pronto a ritirare anche la mia candidatura a fare da filtro, ma facciamola».
Quanto alla commissione di massimo scoperto imposta dalla banche «è una prassi
veramente ingiusta ».Ma l'istruttoria aperta dall'Autorità nei confronti delle
quattro principali banche italiane ( Mps, Intesa, Unicredit e Bnl) è probabile
che si chiuda con un accordo: «Abbiamo aperto una istruttoria nei confronti
delle quattro principali banche e lìè possibile che si vada a un accordo che
porti ad abolire la commissione, anche perché – ha tenuto a sottolineare
Catricalà – dare una multa da 500mila euro, che volete che sia per istituti di
questo livello?». Inoltre, per il presidente Antitrust, sul massimo scoperto va
trovata una soluzione anche Alitalia, e ricorda di essersi mosso all'interno
del quadro tracciato dal Parlamento: «C'è stata qualche critica. Io sono
abituato a ragionare con le leggi – ha spiegato – e la legge dice che
l'Autorità non doveva autorizzare la fusione Alitalia- Cai, ma adottare misure
per tutelare i consumatori ed è quello che abbiamo fatto». «Io non sono servo
di nessuno », ha tenuto a precisare Catricalà rispondendo così alle critiche e
ricordando che la legge comunque non toglie all'Autorità il potere sull'abuso
di posizione dominante. «Sarò il cane da guardia per gli italiani e se ci
saranno abusi io interverrò duramente. E questa è una promessa solenne. La
compagnia deve temere il LE INDICAZIONI Azione collettiva
anche per gli illeciti passati Ricerca di un accordo sulle commissioni di massimo
scoperto
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del 15-12-2008)
Argomenti: Class Action
Promozione Pagina 10037 Barisardo 1
Castiadas 0 Decide l'esordiente del Barisardo Pischedda affonda la
corazzata-Castiadas Barisardo 1 Castiadas 0 Decide l'esordiente del Barisardo
--> BARISARDO: Capitta, Alfonso, Loi, Barrili (37' Pira), Pinna, Tascedda,
L. Mameli (33' A. Mameli), Lombardo, Suergiu, Mereu, Pischedda (31' st E.
Mameli). All. Piras. CASTIADAS: Asunis, Bosco, Marci, Concas, Picarretta,
Cabras, Madeddu, Rocca, Festa (25' st Murgia), Onano, Viani. All. Murgia.
ARBITRO: Chiara di Cagliari. RETE: 30' st Pischedda. BARISARDO Il Barisardo
vince una gara dalle mille emozioni, ma offre anche certezze. Emozioni perché la gara disputata ha messo in mostra grosse
qualità individuali e collettive da entrambe le parti. Certezze perché la
squadra di casa ha dimostrato di avere qualità sia sul profilo individuale che
collettivo, dando prova di sacrificio e compattezza nei momenti importanti. La
gara ha visto le squadre smaniose di prevalere. Al 13' Festa impegna
Capitta che in uscita sventa con i piedi. Al 17' è Mereu a fare la barba al
palo alla sinistra di Asunis, mentre al 18' è Viani che scappa ma di fronte al
portiere sbaglia mandando fuori. Al 30' Mereu viene ammonito per la seconda
volta in tre minuti, il direttore di gara molto frettolosamente lo spedisce
negli spogliatoi. Al 2' della ripresa, Madeddu per gli ospiti e al 3' Lombardo
per il Barisardo mettono fuoco alle polveri. Ma è Suergiu al 7' ad insaccare su
quarta respinta di Asunis: il signor Chiara, su segnalazione errata
dell'assistente, annulla per fuorigioco. Al 23' iniziano le prove del gol,
quello vero. Lancio di Alfonso per il fuoriquota Pischedda, esordiente, che
calcia al volo, la palla termina alta. Al 30' il ragazzo si ripropone sulla
stessa azione: lancio dalle retrovie di Alfonso, Pischedda controlla palla, dribbla
il portiere e il difensore e, dal fondo campo, deposita in rete regalando la
vittoria e dedicando il gol al padre. VALERIO MELIS
( da "Repubblica,
La" del 15-12-2008)
Argomenti: Class Action
Pagina 2 - Economia Il caso Si
lavora alle modifiche sul decreto anti-crisi. Domani l´incontro
Tremonti-Bersani Ecco l´emendamento sblocca-tariffe cambia anche il bonus per
le famiglie ROMA - Decreto anti-crisi: si lavora alle modifiche. Sia da parte
della opposizione (le proposte del Pd saranno illustrate domani da Pierluigi
Bersani al ministro dell´Economia, Giulio Tremonti, nel corso di un incontro al
Tesoro) che all´interno della maggioranza. Il termine per presentare gli
emendamenti al testo attualmente all´esame delle commissioni Bilancio e Finanze
di Montecitorio, è fissato per oggi alle 18, ma relatori e governo avranno
tempo fino al 23 dicembre per presentare le proprie modifiche. La discussione
generale sul decreto sarà portata avanti in modo da licenziare il testo in
commissione a ridosso della vigilia di Natale, entro il 23 dicembre appunto.
Poi ci sarà la pausa festiva e si riprenderà con l´esame in aula a Montecitorio
a partire dal 12 gennaio. Per quanto riguarda i contenuti si sa che anche il
governo starebbe lavorando ad una serie di modifiche: il quadro d´insieme sarà
più chiaro quando, in settimana, si svolgerà un incontro tra i parlamentari del
Pdl e l´esecutivo. Le polemiche non mancano. D´Alema attacca: «L´Italia è
l´unico grande paese europeo, e non solo europeo, che non ha un programma per
affrontare la crisi economica. Non ha un piano». Confindustria chiede invece
che vengano finanziati «in modo consistente gli ammortizzatori sociali per
tutti i lavoratori, indistintamente». Le modifiche di cui più si discute sono
quelle inerenti alla norma blocca-tariffe: non si stopperanno più le bollette
di energia, gas e le tariffe autostradali, in modo da lasciare libera
l´autorità di ritoccarle al ribasso. Ci sarà una rimodulazione del bonus
familiare (per riequilibrare la platea di beneficiari, oggi più single che
famiglie numerose). Si dibatte d´ class="hilite">un
intervento sui mutui: i tecnici della Camera hanno avvertito che la disparità
tra mutuatari, quelli a tasso variabile che sono tutelati e quelli a tasso
fisso, può essere foriera di contenzioso, ma il sottosegretario all´economia
Cesaro però intende difendere la scelta. Altri temi caldi sono il sostegno al
settore auto e la class="term">class class="term">action.
( da "Repubblica,
La" del 15-12-2008)
Argomenti: Class Action
Pagina 31 - Cultura Intervista a
Pierre Rosanvallon, autore di "La légimité démocratique" Il pericolo
è che tra i cittadini e i politici il solco divenga così profondo da rendere il
potere intoccabile. L´estremismo produce alla fine esclusione Nel vostro paese
la "controdemocrazia" si sovrappone al populismo tradizionale ed è un
rischio per il tessuto democratico Una volta si votava per un progetto, oggi per
un uomo Di conseguenza il suffragio universale procura una legittimità solo
strumentale PARIGI «La democrazia non è solamente il voto nell´urna. Nella
complessità del mondo contemporaneo, la vita democratica si decentra, dando
vita a una varietà di azioni e istituzioni al di là del solo suffragio
universale». è questa la conclusione cui è giunto Pierre Rosanvallon, lo
studioso francese che insegna al Collège de France ed oggi considerato uno dei
più influenti intellettuali d´Oltralpe. Lo spiega in un volume appena pubblicato
in Francia, La légimité démocratique (Seuil, pagg. 380, 21 euro), che fa
seguito a un altro corposo saggio intitolato La politica nell´era della
sfiducia, in procinto di essere pubblicato in Italia da Città Aperta,
aggiungendosi così ai precedenti Il popolo introvabile (Il Mulino) e Il
Politico, storia di un concetto (Rubettino). «Il disincanto democratico è oggi
un´evidenza. I cittadini votano meno che in passato e soprattutto in modo
diverso», spiega Rosanvallon, che ha anche creato la République des idées, un
importante spazio di riflessione, dotato di un sito web e di una collana di
libri. «Oggi il voto non è più un momento d´identificazione con un gruppo
sociale, un territorio o un partito politico. Il voto ha cambiato natura. In
passato era la manifestazione di un´identità sociale, oggi esprime un´opinione
individuale. Questa trasformazione è accompagnata da una crescente disaffezione
nei confronti dei partiti politici e dalla crisi dello stato inteso come
amministrazione dell´interesse comune». Il disincanto democratico favorisce il
disinteresse per la cosa pubblica? «Non credo, dato che i
cittadini manifestano la loro implicazione nella vita collettiva in altro modo. Tra un´elezione e l´altra, la vitalità
democratica prende altre forme, che nel volume La politica nell´era della
sfiducia ho designato con il termine "controdemocrazia", un termine
forte e volutamente ambiguo». Di che si tratta? «La
"controdemocrazia" è costituita dall´insieme delle attività che non
mirano ad associare il cittadino all´esercizio del potere, ma a organizzare il
suo controllo su chi governa. E´ impossibile che tutti partecipino direttamente
alle decisioni politiche, ma tutti possono esprimere opinioni critiche e
partecipare alla vigilanza civica nei confronti del potere. Naturalmente queste
attività possono essere molteplici, a cominciare da quelle di sorveglianza,
notazione e convalida delle procedure democratiche. Si tratta di modalità più o
meno formalmente costituite, i cui attori possono essere le associazioni, la
stampa o anche i singoli cittadini su internet». Lei parla anche di sovranità
negativa... «è quella che i cittadini manifestano rifiutando alcune scelte
governative. I primi teorici della democrazia pensavano che la democrazia si
fondasse essenzialmente sul consenso silenzioso dei cittadini, oggi invece ci
rendiamo conto che nell´attività democratica, accanto al consenso, svolge un
ruolo essenziale il dissenso. Già Montesquieu sottolineava la dissimmetria tra
facoltà d´impedire e facoltà d´agire, in democrazia. E´ infatti molto più
facile misurare i risultati ottenuti sul versante del disaccordo che su quello
della proposta costruttiva. Se si riesce a bloccare una decisione del potere, i
risultati si vedono subito, mentre per promuovere una legge spesso occorrono
anni prima di vedere i risultati». Quali sono le altre forme della
controdemocrazia? «Un´altra componente importante è l´esercizio che mira a
mettere sotto accusa il potere. Il modello del processo, fuoriuscendo
dall´ambito giudiziario, si è diffuso in tutta la società. L´atteggiamento
accusatorio una volta era al centro del ruolo dell´opposizione parlamentare,
col tempo però si è disseminato in tutta società, diventando un patrimonio
collettivo». Opponendosi al palazzo, la società civile sceglie a volte forme
che alimentano l´antipolitica. Non è un rischio? «Effettivamente è un rischio
oggi assai diffuso. Le attività che chiamo controdemocratiche hanno sempre un
carattere ambiguo. Se da un lato, infatti, queste possono essere utili a
rafforzare la democrazia, stimolandola positivamente; dall´altro, possono anche
indebolirla, alimentando l´antipolitica. La controdemocrazia positiva
sottomette il potere a prove che lo costringano a realizzare meglio la sua
missione al servizio della società. La vigilanza e la critica creano infatti
vincoli virtuosi. La controdemocrazia negativa invece scava un solco sempre più
profondo tra il potere e la società, allargando la distanza tra i cittadini e i
politici. Il paradosso dell´antipolitica è che rende il potere sempre più
distante e quindi intoccabile. La sua critica radicale non produce
un´appropriazione sociale, ma una situazione in cui i cittadini sono sempre più
espropriati dei procedimenti democratici. Nasce da qui quel populismo "dal
basso", le cui forme sono diverse dal populismo tradizionale del XIX
secolo». Questa ambivalenza della controdemocrazia è una novità dei nostri
giorni? «No, la sua ambiguità era già evidente durante la rivoluzione francese.
A quei tempi, il grande teorico della sorveglianza del potere è Condorcet, per
il quale chi governa deve essere giudicato di continuo. Per lui, non esiste un
potere buono in sé solo perché è stato eletto democraticamente. La democrazia
esiste solo nell´interazione continua tra le istituzioni che governano e le procedure
che ne regolano e ne controllano le attività. Accanto a Condorcet, però, agisce
Marat, l´amico del popolo, il quale denigra di continuo la politica,
trasformando coloro che governano in un´incarnazione del male da cui la società
non potrà mai aspettarsi nulla di buono». In Italia, il populismo tradizionale
e quello nato dalla controdemocrazia sembrano oggi coesistere... «Quando queste
due forme di populismo si sovrappongono, si rischia d´innescare un pericoloso
meccanismo di disgregazione del tessuto democratico. La democrazia dovrebbe
essere un movimento di appropriazione sociale delle decisioni collettive, il
populismo però espropria sempre il popolo di tali decisioni. Spesso chi critica
i partiti ritiene che la società civile possa essere autosufficiente, ma è
un´illusione pensare che la democrazia possa ridursi alla sola società civile.
La democrazia è sempre un faccia a faccia tra governo e società, tra decisioni
e consenso». Nel suo nuovo libro, La légitimité démocratique, lei sostiene che
il suffragio universale non basta più a legittimare la democrazia. Quali sono
le altre forme di legittimazione democratica? «In passato - in un contesto
sociale, economico e ideologico più stabile - era più facile immaginare la
continuità tra il voto e le politiche che avrebbero fatto seguito. Oggi le
elezioni sono diventate un semplice processo di nomina che anticipa sempre meno
le scelte a venire. Una volta si votava per un progetto, oggi per un uomo. Di
conseguenza, il suffragio universale procura una legittimità solo strumentale,
che è certo molto importante - perché alla fine la verità aritmetica è quella
che decide - ma non più autosufficiente. E´ una legittimità che deve quindi
continuamente essere messa alla prova e trovare l´appoggio di altre forme di legittimità».
In che modo? «Un processo di legittimazione del potere è quello prodotto
dall´imparzialità garantita dalle autorità indipendenti che vigilano per
evitare che alcuni si approprino delle istituzioni in maniera partigiana. C´è
poi la legittimazione derivata dalle corti costituzionali che garantiscono
l´uguaglianza dei diritti e proteggono la democrazia dal capriccio
dell´istante. Infine, c´è una forma di legittimazione che nasce dalla vicinanza
di chi governa ai cittadini, i quali chiedono al governo di rispettare la
società e di ascoltarne le sofferenze. Se in passato le democrazie hanno posto
l´accento soprattutto sulle istituzioni, oggi si torna a valorizzare i
comportamenti. Abbiamo bisogno di una democrazia dei comportamenti. E questo è
un segno della trasformazione e dell´allargamento della concezione della
democrazia». Le diverse figure e istituzioni della realtà democratica sono date
una volta per sempre? «No, la democrazia non è mai data una volta per sempre.
Essa deve essere di continuo sottoposta a un processo di appropriazione, grazie
alle attività della società civile, alle istituzioni e all´interazione
permanente tra potere e società. Bisogna appropriarsi di continuo della
democrazia. Tocqueville pensava che la democrazia semplificasse sempre di più
la vita politica, in realtà avviene il contrario. Lo sviluppo della democrazia
rende la vita politica sempre più complessa. Ma questa è la condizione per
impedire che un qualche interesse particolare la confischi a suo vantaggio».
( da "ITnews.it"
del 15-12-2008)
Argomenti: Class Action
Parigi, 15 dicembre 2008 Natixis potrebbe
essere indirettamente vittima della frode per la quale il noto finanziere di
New York Bernard Madoff è stato arrestato l'11 dicembre scorso dall'FBI.
Natixis non ha fatto nessun investimento per conto proprio negli hedge fund
gestiti dalla Bernard Madoff Investment Securities LLC. On
the other hand, the Bank has carried out operations for its clients in several
world renown funds where the securities were entrusted to first class custodians, most of which are subsidiaries of major
international banks. These custodians in turn entrusted the custody of these
securities to Bernard L. Madoff Investment Securities LLC, a registered broker
under Securities & Exchange Commission regulation, listed on the NASDAQ.
All statements held by Natixis from 2003 to November 2008 show that these funds
were almost all invested in US T-bills. Natixis is looking into the situation
with its attorneys. The Bank has no direct exposure and it estimates its
maximum net indirect exposure to approximately E450 million. The effective
impact of this exposure will depend both on the recovery level class="hilite">of the assets deposited on
behalf of Natixis and the outcome of the courses of class="term">action
the Bank can revert to including legal class="term">actions.
Press contacts: Sophie
Cormary + 33 1 58 32 97 49 Victoria Eideliman + 33 1 58 19 47 05 Corinne Lavaud
+ 33 1 58 19 80 24 Copyright Hugin Questo comunicato é distribuito da Hugin.
L'emittente è l'unico responsabile per il contenuto del comunicato. [CN#147335]
( da "Trend-online"
del 15-12-2008)
Argomenti: Class Action
Istat: a novembre l'inflazione è
scesa al 2,7% NOTIZIE, clicca qui per leggere la rassegna di Pierpaolo
Molinengo , 15.12.2008 10:50 Scopri le migliori azioni per fare trading questa
settimana!! Nel mese di novembre
( da "Milano
Finanza (MF)" del 16-12-2008)
Argomenti: Class Action
MF Numero 249
pag. 6 del 16/12/2008 | Indietro Il governo congela la
class action DENARO & POLITICA pronto un emendamento che sposta ancora a
giugno
( da "Milano
Finanza (MF)" del 16-12-2008)
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MF Numero 249
pag. 9 del 16/12/2008 | Indietro Riformare la class action
non vuol dire svuotarla COMMENTI & ANALISI Di Angelo de Mattia Al
presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, non è piaciuto, e lo ha detto
chiaramente, l'intendimento che si manifesta nel governo di prorogare
ulteriormente l'entrata in vigore, fissata prima per il 28 giugno e poi
spostata al prossimo 1° gennaio, della legge sulla class action, l'azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori. Ha dimostrato così il
particolare interesse che l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha
nei confronti di una normativa che, consentendo di risolvere problemi di
azionabilità collettiva in
giudizio dei diritti di coloro che hanno subito danni in un rapporto
contrattuale o extracontrattuale con le imprese, migliora l'efficienza
dei mercati. Del resto, nella stessa relazione annuale sull'attività svolta nel
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 16-12-2008)
Argomenti: Class Action
Contrordine sulla delocalizzazione:
«Continueremo anche nel
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 16-12-2008)
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L'EVENTO. GIOVEDÌ, DALLE ORE
( da "Denaro,
Il" del 16-12-2008)
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Campania imprese & societa'
Riscatto di Napoli, Ucid in campo Gli imprenditori e i dirigenti cattolici oggi
illustreranno i programmi del gruppo Oltre sessanta iscritti (ma il numero è in
continua crescita) e un unico obiettivo: operare nel territorio campano e
nell'ambito delle singole attività per il bene comune e sociale della
collettività. E' l'identikit dell'Ucid (Unione cristiana imprenditori e
dirigenti), associazione di imprenditori, professionisti e manager cattolici
nata in Italia nel 1947. Il gruppo campano è guidato da Aurelio Fedele,
vicepresidente di Confindustria Napoli; a capo della sezione partenopea c'è
Emilio Campanile. Oggi alle 19.30, presso la Caffettiera di Napoli, l'Ucid
terrà il tradizionale appuntamento in occasione delle festività natalizie per
rinnovare il messaggio di responsabilità sociale che l'associazione persegue.
"Molti spiega Campanile sono i progetti che portiamo avanti per dare un
segno dell'impegno profuso per risollevare le sorti della nostra città".
Angela Milanese Da oltre 61 anni il Vangelo e la Dottrina Sociale della Chiesa
sono riferimenti costanti sia per la formazione spirituale dei soci che per la
testimonianza dei valori cristiani nell'impresa, nelle attività professionali,
nella famiglia e nella società. E' questo lo spirito dell'Ucid, associazione
apartitica e senza scopo di lucro, che per il momento, a livello locale conta
oltre sessanta iscritti. "Ma l'obiettivo è arrivare a quota cento entro la
fine dell'anno", dice Aurelio Fedele, numero uno del gruppo campano. Imprenditori,
manager e dirigenti con un'unica mission: provare a risanare le sorti del
frammentato tessuto urbano. Va in questa direzione il prossimo convegno
organizzato in collaborazione con il Centro Studi Sturzo e il Denaro, in
programma il 16 e il 17 gennaio 2009. Tema dell'iniziativa le parole di Don
Luigi Sturzo e l'attualità del discorso che tenne a Napoli mezzo secolo fa, con
l'obiettivo di incoraggiare l'ottimismo al Sud in generale e a Napoli in
particolare. L'Ucid sezione Napoli, inoltre, promuove quotidianamente convegni,
incontri, seminari e azioni concrete sul territorio, volti
a sensibilizzare la società civile sulla necessità di un impegno collettivo per
la città."La nostra missione, a livello nazionale e ancora di più su
Napoli - spiega Emilio Campanile, presidente della sezione partenopea - è di
riportare i valori e i principi cristiani nel nostro agire quotidiano,
umano e professionale, per conseguire quella rinascita spirituale e morale, di
cui oggi più che mai sentiamo tutti il bisogno. E' fondamentale inoltre -
conclude Campanile - porre al centro dell'attenzione la questione dell'Etica
imprenditoriale, che è il tema di quest'anno: è importante , infatti, che gli
imprenditori operino con responsabilità, e l'attuale delicato momento storico
in cui viviamo, non può che darci con ferma di questa necessità".
L'organigramma campano Presidente Aurelio Fedele Presidente Onorario Emanuele
La Mantia Segretario Diego Mascolo Presidente della sezione Napoli Emilio
Campanile Vicepresidente della sezione Napoli Annalisa Mignogna del 16-12-2008
num.
( da "Repubblica,
La" del 16-12-2008)
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Pagina XIII - Firenze La Pergola
Castri con i giovani e un Pirandello mitico "Così è (se vi pare)"
firmato nel 1980 dal maestro fiorentino rivisto in chiave vaudeville ROBERTO
INCERTI Probabilmente è uno dei più grandi registi europei nella capacità di analizzare,
di esplorare il testo. Il toscano Massimo Castri è uno degli ultimi veri
maestri del teatro contemporaneo: nelle sue opere convivono bellezza estetica e
tormenti individuali, mito e drammi di oggi. Ora torna all´amato Pirandello con
una nuova edizione di quel Così è (se vi pare) che nel 1980 gli valse il
prestigioso Premio Ubu della critica per la miglior regia. Adesso lo spettacolo
viene ripreso in una messinscena che assomiglia ad un vaudeville. In scena ci
sono tredici giovani attori, allievi di un corso di specializzazione promosso
da Emilia Romagna Teatro. Gli interpreti affrontano con ironia e crudo cinismo
l´eterno gioco dei ruoli in una commedia dove il realismo si mescola col
fantastico, dove il rigore spesso si trasforma in dissacrazione, dove la
quotidianità va a braccetto col nonsense. «Così è (se vi pare) - afferma
Massimo Castri - è il testo più adatto a questo gruppo di giovani attori. Mi è
venuto in mente di sviluppare una lettura che non è mai stata fatta prima,
basata soprattutto sulla dinamica, sulle consonanze tra una
sorta di teatro di vaudeville e un´azione collettiva, che mi sembra uno dei dati fondamentali del testo». L´opera
racchiude la problematica esistenziale che Pirandello affronta nella sua
storia: l´impossibilità di avere una visione unica e certa della realtà. «Lo
spettacolo - prosegue Castri - si svolge in un salotto con tante porte.
Ciò che conta sono le dinamiche, le azioni collettive: la prima parte è una
festa in cui tutti ballano. Potremmo essere in un tipico gioco degli equivoci,
in realtà il vero riferimento è il cinema surreale, grottesco di Luis Bunuel».
Dunque Castri attraverso Pirandello mette in scena la violenza della società e
la difficoltà dell´individuo a capire se stesso. Il salotto diventa forse una prigione
dove l´unica possibilità di salvezza è essere giovani, forti, energici, pieni
di ritmo. Castri costruisce una macchina scenica che riprende l´architettura
del testo per dimostrare il paradosso, ne deriva uno spettacolo ampiamente
divertente, che conserva l´ambiguità di fondo di un´opera giocosa, un testo che
lo stesso Pirandello definì in equilibrio fra «la commedia della curiosità e il
dramma ignoto». Castri con Pirandello riesce a descrivere personaggi rinchiusi
nel loro mondo soffocante. La provincia poi è abitata da figure allo stesso
modo tragiche e grottesche. «Così è (se vi pare) diventa uno spettacolo
collettivo: c´è scompiglio e domande senza risposta». Come nella vita di tutti
i giorni i protagonisti della pièce portano idealmente una maschera. Una
maschera che li fa apparire diversi alla collettività, ma anche a se stessi. La
storia in fondo è quella di un paese che «si scontra con tre personaggi
diversi, anomali, strani, al punto che vengono a turbare l´ordine».
( da "Opinione,
L'" del 16-12-2008)
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Oggi è Mar, 16 Dic 2008 Edizione 271
del 16-12-2008 Israele respinge l?inviato onu che l?aveva paragonato al nazismo
Gaza non è un lager: liberati 227 palestinesi di Stefano Magni Richard Falk,
inviato Onu in Israele, non ha passato la dogana. Ieri le autorità di
Gerusalemme gli hanno negato l?accesso e lo hanno reimbarcato sull?aereo. Può
sembrare strana questa decisione, considerando soprattutto che Richard Falk è
un cittadino americano di origine ebraica, che è professore emerito
all?Università di Princeton ed ha un ruolo diplomatico di grande rilievo:
inviato speciale nei Territori (Cisgiordania e Gaza) del Consiglio per i
Diritti Umani delle Nazioni Unite. E? facile prevedere che su questo caso
scoppierà una nuova polemica internazionale. La decisione delle autorità di
Gerusalemme, tuttavia, diventa perfettamente comprensibile se solo si ricorda
che cosa ha scritto e dichiarato pubblicamente Richard Falk l?anno scorso: ?E?
un?esagerazione irresponsabile paragonare il trattamento dei palestinesi con le
atrocità collettive imputate ai nazisti? Io penso di no. Gli sviluppi recenti a
Gaza sono particolarmente gravi perché esprimono così vividamente una
deliberata intenzione da parte di Israele e dei suoi alleati di assoggettare
un?intera comunità umana a condizioni di vita crudeli. Paragonare questa
condotta a un Olocausto in corso è un disperato appello alla comunità
internazionale e all?opinione pubblica mondiale affinché agisca con urgenza per
prevenire queste tendenze genocide impedendo loro di culminare in una tragedia collettiva?. Dalla sua posizione nel Consiglio per i Diritti
Umani, Falk non si limita a scrivere articoli in cui paragona lo Stato ebraico
alla Germania nazista, ma chiede un processo internazionale contro Israele,
come ha fatto il 10 dicembre scorso. Appare dunque comprensibile la decisione
degli israeliani di non far entrare un inviato Onu così poco obiettivo, costi
quel che costi in termini di immagine mondiale. E? ancor più comprensibile
questa scelta, se si considera il momento delicatissimo di trattative in corso
in Israele, proprio sulla condizione di Gaza. Il governo ha infatti deciso ieri
di riaprire i valichi di confine, per far affluire 90 camion, carichi di
viveri, medicinali e mangime animale. E questo, nonostante il partito al potere
a Gaza, Hamas, metta in pratica la sua ideologia lanciando quotidianamente
razzi contro le città meridionali di Israele: l?ultimo, in ordine di tempo, è
stato tirato ieri alle 19. Hamas tiene ancora prigioniero il caporale Gilad
Shalit, di cui non si hanno notizie. Il giovane soldato di leva ha compiuto 905
giorni di prigionia. E domenica Hamas ha anche organizzato una macabra
messinscena a Gaza in cui un finto Shalit lancia appelli in ebraico a Israele.
Eppure, nonostante tutto ciò, la Corte Suprema israeliana ha ugualmente autorizzato
il governo a procedere con la scarcerazione di 227 miliziani palestinesi come
gesto di fiducia nei confronti dell?Autorità Palestinese. Le vittime dei loro
attentati avevano presentato petizioni contro il rilascio, ma ieri gli ex
detenuti palestinesi sono stati liberati e rimandati a Ramallah e a Gaza, dove
sono stati accolti in trionfo. Richard Falk prenda nota: il regime nazista non
ha mai rilasciato cittadini ebrei. Nonostante gli ebrei europei non avessero
mai condotto azioni di terrorismo contro i tedeschi.
( da "Altroconsumo.it"
del 16-12-2008)
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899: il Tar annulla il blocco
automatico 16-12-2008 Il Tar ha annullato le delibere con le quali qualche mese
fa l'Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) aveva imposto alle
società telefoniche di disattivare in automatico tutte le numerazioni a
sovrapprezzo (tipo quelle con prefisso 899), a meno che non sia l'utente a
chiedere espressamente di poterle utilizzare. Si trattava di un provvedimento
che avevamo fortemente sostenuto, alla luce delle tante truffe subite dai
consumatori e i numerosi illeciti avvenuti negli ultimi anni. Il provvedimento
del Tar rischia rigettare gli utenti nella rete di operatori che in passato
hanno agito senza rispettare regole di trasparenza e diritti dei consumatori.
Servizi non richiesti La questione 899 rappresenta uno degli aspetti del vasto
problema dei servizi a valore aggiunto, utilizzati per lungo tempo
illecitamente per fare cassa. Di recente l'Antitrust (Autorità garante della
concorrenza e del mercato) ha fatto pagare una multa di più di 2,4 milioni di
euro a Telecom e ad altre 13 compagnie telefoniche per la questione dialer,
programmi che si installano automaticamente sul computer di ignari utenti e che
fanno scattare telefonate a numeri di telefono a costo elevato. Molti gli
utenti che si sono trovati con bollette telefoniche gonfiate da servizi non
richiesti e chiamate di questo tipo mai effettuate. Anche noi abbiamo raccolto
nei mesi scorsi moltissime segnalazioni, con l'class="hilite">intenzione
di presentare una class="term">class class="term">action
nel momento in cui questo strumento di tutela giudiziaria sarà previsto dal
nostro ordinamento. Vi diamo le indicazioni da seguire nel caso in cui abbiate
ricevuto negli ultimi anni una bolletta gonfiata: vi diciamo come agire sia nel
caso in cui abbiate già saldato l'importo, sia nel caso in cui non abbiate
ancora pagato.
( da "Repubblica,
La" del 17-12-2008)
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Pagina I - Palermo L´analisi I
colletti bianchi che distruggono l´economia MARIO CENTORRINO A smentire
ottimistiche previsioni sul successo definitivo della lotta alla mafia, le
cronache mettono dinanzi ai nostri occhi indagini che provano tentativi di
riorganizzazione dell´apparato di Cosa nostra, il ruolo della stessa nel
traffico di droga e un riemergere del fenomeno delle estorsioni. Al tempo
stesso, un ennesimo intreccio tra mafia, impresa e burocrazia che vede
protagonisti alcuni «colletti bianchi». Val la pena soffermarsi su quest´ultimo
episodio. Proviamo intanto a ricostruirlo dopo aver ricordato a chiare lettere
che Cosa nostra qualunque sia il suo profilo di impatto sull´economia e la
tipologia dei soggetti interessati continua a essere un autentico ostacolo allo
sviluppo della Sicilia. Riprendiamo il filo del discorso. Un imprenditore
sospettato di far parte di Cosa nostra riesce, attraverso una serie di rapporti
(sollecitati addirittura in stato di detenzione), a ottenere finanziamenti
pubblici per costruire un «resort» di lusso. Nel caso in
questione c´è un accenno, nei materiali d´indagine, anche a sostegni
politici(forse solo ipotizzati) che restano sullo sfondo senza essere stati convincentemente
provati. La mafia dei colletti bianchi, dunque, riappare in azione. Siamo di
fronte a un caso di scuola che va opportunamente analizzato. SEGUE A PAGINA XV
( da "Nazione,
La (Firenze)" del 17-12-2008)
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CULTURA & SPETTACOLI pag. 29 ?
FIRENZE ? UNA MACCHINA scenica che riprende l?architettura de... ? FIRENZE ? UNA
MACCHINA scenica che riprende l?architettura del testo per dimostrarne il
paradosso per uno spettacolo giocoso e che conserva l?ambiguità di fondo di un
testo che lo stesso Pirandello definiva in equilibrio tra la commedia della
curiosità e il dramma ignoto. Sarà in scena fino a domenica il Così è (se vi
pare) di Luigi Pirandello, con Marco Brinzi, Giorgia Coco, Chiara Condrò,
Andrea Corsi, Francesca Debri, Manuela De Meo, Michele Di Giacomo, Angelo Di
Genio, Federica Fabiani, Pietro Faiella, Alessandro Federico, Diana Hobel,
Marta Iagatti per la regia di Massimo Castri. Un testo scritto in uno dei
momenti più drammatici della vicenda familiare di Pirandello, fra un cambio di
casa e l?altro mentre la malattia nervosa della moglie s?inaspriva, Così è (se vi
pare), come per la maggior parte del suo teatro, è lo sviluppo della novella La
signora Frola e il signor Ponza suo genero. PASSAGGIO fortunato quello dalla
novella alla commedia, che per buona parte della critica la rivoluzione
teatrale di Pirandello inizia proprio da qui, con l?adozione di una struttura
teatrale (che prelude a quella dei Sei personaggi) basata sulla
contrapposizione. Sulla scena tredici giovani attori, allievi di un corso di
specializzazione che affrontano con ironia e crudo cinismo l?eterno gioco dei
ruoli in una commedia dove il realismo si mescola al fantastico. E? l?immagine
di un gruppo sostanzialmente omogeneo che s?impone dall?inizio dello spettacolo
anche grazie a un rimontaggio drammaturgico e trasforma il convenzionale
prologo in cui viene esposto l?antefatto, in una situazione che prevede la
compresenza del collettivo e ne definisce l?orizzonte superficiale e futile:
una mondana festa di carnevale organizzata in casa Agazzi. «Era il testo più
adatto a questo gruppo di giovani attori ? ammette Castri ? per il loro grado
di preparazione. Mi era venuto in mente di sviluppare una lettura che non è
basata sull?energia, sulla dinamica, sulle consonanze tra una sorta di teatro
di vaudeville e un? azione collettiva, che mi sembra
uno dei dati fondamentali del testo». T.G.F. Firenze teatro della Pergola fino
a domenica
( da "Repubblica,
La" del 17-12-2008)
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Pagina V - Bari "Finanziere
colluso, ora paghi i danni" La Corte dei conti: aiutò i contrabbandieri,
scalfita l´immagine dello Stato Il maresciallo era in servizio a Fasano Deve
liquidare 29mila euro GIULIANO FOSCHINI Aveva aiutato un gruppo di
contrabbandieri chiudendo un occhio nel corso di alcune indagini. Ora dovrà
versare allo Stato 29mila euro per danno all´immagine: «Con il suo
comportamento ha minato la fiducia della gente nei confronti delle forze dell´ordine».
A stabilirlo è stata la sezione pugliese della Corte dei Conti che ha
condannato un maresciallo della Guardia di finanza in servizio, all´epoca dei
fatti contestati, al comando compagnia di Brindisi. L´indagine della
magistratura contabile prende il via da un procedimento penale della procura di
Lecce che aveva portato alla condanna del finanziere: secondo i giudici,
nell´esercizio delle sue funzioni, aveva favorito un clan locale e un
trafficante internazionale di sigarette. Da qui la condanna del tribunale
militare in «collusione in contrabbando» e l´assoluzione per la «violazione di
leggi finanziarie». La sentenza, divenuta irrevocabile a ottobre del
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action
Cormòns. Entro il
( da "Manifesto,
Il" del 17-12-2008)
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Auto SOCCORSO - LA CRISI DEL SETTORE E IL GOVERNO USA Smantellamento delle
strutture sindacali in fabbrica e dell'azione collettiva, concorrenza impropria delle compagnie straniere, cecità sul
futuro. Analisi di un terremoto preannunciato e che viene da lontano Ferruccio
Gambino Il settore statunitense dell'auto non registra ancora un grado alto
nella scala Richter dell'intervento federale. E' già un attivismo da
sisma, ma ben inferiore a quello che il governo ha dimostrato nei mesi recenti
a favore delle banche e assai meno mirato di quello del New Deal di Roosevelt.
Nella progressione della crisi corrente, l'intensità dell'azione pubblica potrà
ancora crescere ed estendersi ad altri settori, superando addirittura i
precedenti storici. Di sicuro c'è da attendersi un ulteriore processo di
concentrazioni finanziarie e industriali ma anche di striscianti protezionismi
mascherati di buone intenzioni. Concentrazioni e protezionismi inducono a
scambi di accuse tra fagocitatori e protettori forti da un lato e fagocitati e
protetti deboli dall'altro. Solitamente a quel punto si interpone un paciere
nella figura di una qualche istituzione internazionale, che sopraggiunge per
lenire e sopire. Se il paciere non riesce a conciliare, c'è da temere il
peggio. Sono in molti a ricordare come la parola può passare al cannone.
L'attivismo governativo nel settore statunitense dell'auto giunge quando i
centri di produzione si sono in larga parte spostati verso aree dove i salari
sono più bassi che nelle aree tradizionalmente legate alla fase d'innovazione e
quindi agli alti profitti. Erano questi ultimi che permettevano di negoziare
buste-paga relativamente stabili tra sindacato industriale (Uaw) e padronato.
Nel lungo periodo gli spostamenti risultano bidirezionali: da un lato,
investimenti diretti delle due maggiori, General Motors e Ford fin dai primi
decenni del Novecento in Europa e poi, nel secondo dopoguerra, di conserva con
la Chrysler, ancora in Europa e anche altrove; dall'altro lato, investimenti
giapponesi e tedeschi anche negli Stati Uniti, a cominciare dalla fine degli
anni '70, superando così le barriere doganali e insediandosi in aree dove la
sindacalizzazione era e resta minima. Come si vede, si tratta sempre di
trapianti imperfetti, ma connotati da notevoli differenze. Mentre le imprese
statunitensi in Europa hanno accettato o almeno tollerato la presenza del
sindacato, le imprese straniere negli Stati uniti lo hanno tenuto lontano come
la peste. Le straniere hanno puntato su di un duplice vantaggio: erogare
buste-paga inferiori ed esenti dalle spese assicurative delle cure mediche e
produrre veicoli a più basso consumo di carburante. In breve, e semplificando,
a parte i soldi in busta-paga, le imprese non sindacalizzate a capitale
straniero traggono un primo vantaggio dall'azzeramento delle spese mediche per
le maestranze. Si tratta di un vero e proprio fattore concorrenziale improprio
giocato contro le imprese sindacalizzate, che va rafforzandosi grazie
all'assenza di un sistema sanitario nazionale e soprattutto grazie
all'incremento generale della spesa sanitaria nello scorso decennio. Negli Usa
tra il 1996 e il 2005 tale spesa è aumentata del 93 (o 94) per cento, mentre il
prodotto interno lordo è salito del 51%. Dati attendibili indicano che nel 2005
il 38% dei lavoratori erano privi di assicurazione sanitaria finanziata
congiuntamente da loro stessi e dai datori di lavoro. A fare le spese della
salatissima bolletta sanitaria sono soprattutto i lavoratori a basso salario.
Come ha scritto Michael Moore su il manifesto, le crescenti spese sanitarie
spiegano in parte la corrente crisi dei mutui. Non sorprende che a fronte di
questa erosione del salario reale e dopo le varie concessioni del sindacato Uaw
alle tre grandi dell'auto, la risposta della base sindacale alla richiesta di
ulteriori sacrifici sia adesso di netto rifiuto, nonostante l'incombente
pericolo di disoccupazione. Il secondo vantaggio delle imprese a capitale
straniero ha poco a che vedere con la loro mancata sindacalizzazione. Si tratta
dell'obiettivo di risparmio di carburante grazie a motori e carrozzerie che
permettono consumi relativamente bassi. E' un obiettivo di lungo periodo che
soprattutto la produzione giapponese ha perseguito costantemente e che ha preso
le distanze dall'immane spreco di petrolio dei modelli di auto delle tre grandi
statunitensi negli scorsi settant'anni. Nel secondo dopoguerra la garanzia di
forniture saudite di petrolio a basso costo appariva eterna. Si è trattato di
una presunzione endemica, capace di sprigionare una forza inerziale che ha di
fatto superato gli shock petroliferi degli anni '70 e '80, trascinandosi fino a
oggi nella gara a chi produceva più motori ad alto consumo. Non è una
consolazione ribadire a questo proposito quanto è sotto gli occhi di tutti nel
mondo finanziario: solo manager strapagati e sicuri del loro personalissimo
futuro potevano investire vite e risorse naturali altrui in questo scialo,
beandosi della sete di petrolio che ha spinto sia il loro governo a impegnarsi
in una guerra per il petrolio irakeno sia una larga parte della cittadinanza ad
acconciarsi al fatto compiuto. Certo, le quattro ruote hanno concorso alla
moltiplicazione dei punti di contatto, - senza cui la società non sarebbe, e
forse neppure l'incivilimento. Ma all'appuntamento di questa congiuntura
dovrebbero essere perlomeno evocati coloro che nei decenni dello sfrenato
sfruttamento delle «risorse umane e naturali» mettevano in guardia - nonostante
la repressione - dal connubio del padronato con un sindacato Uaw pronto a
silenziare le voci che pure si levavano dal suo interno contro la mancanza di
senso del produrre industrialmente a quei costi umani e ambientali: le voci di
Murray Bookchin, di Johnny Zupan, di Martin Glaberman, di James Boggs, di
Arthur Fox, di John Watson, dei militanti della Lega degli operai rivoluzionari
neri e di migliaia di altri, i cui nomi sono stati spazzati e sepolti con gli
archivi tra le macerie delle grandi demolizioni della Detroit industriale (
sullo stato della città v. l'illuminante articolo di Alessandro Coppola, il
manifesto 19.11.2008). Molti di loro avrebbero voluto compiere lo sforzo
internazionalista che all'inizio del Novecento, in circostanze sicuramente meno
democratiche ma forse più aperte - almeno alle frontiere - era riuscito agli
Industrial Workers of the World in Australia. Questa volta doveva essere una
solidarietà da costruire soprattutto in Giappone; ma c'era la scusa della
Guerra fredda. Quando Martin Glaberman, tra gli altri, ci provò negli anni '70
la questione divenne poco meno di un affare di stato. Può darsi che i tempi
stiano cambiando. Occorrerà dunque usare la scala Richter per il sisma. A
fronte di una fabbrica occupata, quanti capi di esecutivo in Europa o in Asia
riconoscerebbero le rivendicazioni e inviterebbero l'azienda a onorare i suoi
obblighi nei loro confronti? Stando alle cronache, così si è espresso
recentemente a Chicago il presidente eletto. Nel 1934, Frances Perkins,
ministro del lavoro del primo gabinetto Roosevelt, andò a San Francisco a
negoziare durante lo sciopero dei portuali. Al capo del fronte padronale che
paventava la distruzione delle «nostre più sacre tradizioni», la saggia Frances
Perkins rispondeva: «Le uniche tradizioni che i leader dello sciopero hanno
cercato di distruggere erano i bassi salari e le sale di collocamento infestate
di bustarelle». Non siamo ancora a Frances Perkins, ma non ne siamo neppure
agli antipodi, come invece ci è capitato dagli anni '80 fino a ieri. Il primo
banco di prova sarà la proposta di legge per il diritto di sindacalizzazione
(Employee Free Choice Act) che di fatto mira a restaurare la legalità nei
rapporti di lavoro affermata dal Wagner Act del 1935, lo Statuto dei lavoratori
statunitensi. E' una legge stravolta da emendamenti, sentenze, pratiche
antisindacali e violenze padronali negli scorsi sessant'anni. Dagli anni '80,
poi, sono almeno 10.000 all'anno i licenziati per tentativo di organizzazione collettiva nei luoghi di lavoro. Spesso, quando si avvicina
il momento di votare pro o contro l'introduzione del sindacato, non mancano né
le squadre di picchiatori né le polizie locali ostili. Già alla fine degli anni
'90 il padronato spendeva la bellezza di mezzo miliardo di dollari all'anno in
attività antisindacali di vario genere. Non sorprende che, in vista di questa
scadenza, i gruppi contrari all'approvazione della proposta dei sindacati
chiamino a raccolta le forze patriottiche e le più sacre tradizioni al fine di
organizzare un ostruzionismo quale non si è visto a Washington da gran tempo.
Solo allora si capirà se le imprese che hanno scommesso sulle aree desindacalizzate
e a più bassi salari e sulla perenne sconfitta dell'azione collettiva
sono socialmente più pulite delle tre grandi dell'auto.
( da "Sole
24 Ore, Il" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action
Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E
INCHIESTE data: 2008-12-17 - pag: 14 autore: Un'Europa a rischio isolamento di
Carlo Marroni S e è vero, come sostiene Zygmunt Bauman, che la storia della
modernità è un processo di liquefazione continua di tutti quei corpi solidi che
le società avevano precedentemente costruito, allora tutti i vecchi punti di
riferimento devono essere rivisti. E la politica estera, che cerca di guardare
il più lontano possibile, deve fare i conti con un mondo a "gerarchie
variabili". Alla Farnesina si sta lavorando agli orientamenti fondamentali
dell'azione diplomatica dei prossimi anni- a partire dal 2009 quando toccherà
all'Italia la presidenza del G- 8-che faranno da base alle decisioni di Governo
e Parlamento. E un elemento spicca sopra tutti gli altri nel documento
riservato che sta discretamente circolando nel palazzo degli Esteri in vista
della VI Conferenza degli Ambasciatori, che si terrà oggi e domani alla
Farnesina: che cosa cambierà con il nuovo presidente Usa, Barack Obama. «è un
pragmaticosi legge nel documento- rigetterà l'unilateralismo secco ma ciò non
significa che abbracci il multilateralismo istituzionalista che molti europei
vorrebbero. è assai probabile che Obama, in virtù del pragmatismo e
dell'urgenza dei problemi che si trova di fronte, cercherà nell'azione collettiva e nei gruppi informali, anziché nel multilateralismo classico,
l'exit strategy dall'unilateralismo bushiano». Linguaggio da diplomatici, da
cui tuttavia emerge un allarme chiaro: l'Europa rischia di rimanere tagliata
fuori. Infatti di fronte ai "mega-poli" asiatici, Cina e India, solo
un'Europa forte e coesa può risultare un interlocutore credibile.Altrimenti
il rischio - di cui si parla apertamente nel documento della Farnesina, che
riunisce per l'occasione i 138 capi missione italiani nel mondo-è di un'Europa
debole,definita alla fine una " Grande Svizzera", che si possa vedere
bypassata da rapporti transpacifici ( per esempio Usa-Cina). Insomma, l'attuale
crisi economica potrebbe esaltare la "tentazione pacifica" degli Usa
di Obama. Di qui l'importanza che l'Italia si faccia promotrice all'interno
della Ue di un'azione mirata a sbloccare l'impasse del Trattato di Lisbona e,
comunque al di là dei fattori istituzionali, a dare all'Europa un respiro
complessivo, dalle politiche economiche a quelle per la sicurezza. La
Conferenza degli ambasciatori- che il ministro degli Esteri, Franco Frattini,
ha riconvocato dopo quattro anni - vedrà la presenza del presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano, e del presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi. Nelle sessioni generali e in quelle tematiche alcuni items saranno
al centro delle discussioni, a partire dal tema della sicurezza. Alla
dimensione militare, che sempre più si identifica con le missioni di pace
all'estero, si aggiungono le dimensioni non convenzionali: dal terrorismo alla
criminalità organizzata, all'immigrazione illegale, incluse le nuove sfide, tra
cui la stabilità economico finanziaria, la sicurezza ambientale ed energetica,
i problemi dello sviluppo e la sicurezza alimentare. L'altro concetto tematico
della Conferenza è rivolto alla competitività, soprattutto nella sua centrale
dimensione economica, che il multipolarismo ha accentuato. «La concorrenza
delle economie emergenti non è più soltanto sull'export di prodotti
manifatturieri tradizionali, ma anche e sempre più sull'alta tecnologia e sugli
investimenti diretti. Non è più soltanto una concorrenza "operaia" ma
si è spostata sui mestieri qualificati e sui saperi specializzati. L'asticella
della concorrenza, per i Paesi industrializzati dell'Occidente, si è quindi
drasticamente alzata. L'attuale crisi economica globale la alzerà
ulteriormente, anche se non saranno soltanto le economie dei Paesi Ocse a
subirne le conseguenze negative, ma anche le economie emergenti e in
particolare quei Paesi dipendenti dall'export di materie prime ed energia
(Medio Oriente e Russia)». A sostegno della competitività la Farnesina - che nel
2009 dovrà fare i conti con una contrazione dei fondi a disposizione, che
passeranno da
( da "Vita
non profit online" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action
Domani gli esclusi in tribunale
Reading time: 3 minutes --> di Gabriella Meroni - pubblicato il 17 Dicembre
2008 alle 11:20 Visto il silenzio del governo, sarà
depositato domani a Roma il ricorso collettivo CSVnet depositerà domani,
giovedì 18 dicembre 2008, al Tribunale di Roma, il ricorso collettivo di 403
organizzazioni a sostegno degli enti esclusi dal cinque per mille. Nonostante
le rassicurazioni espresse dal sottosegretario alle Politiche Sociali, Eugenia
Roccella, durante la conferenza stampa del 13 novembre scorso a Roma (in
cui CSVnet ha presentato la preparazione del ricorso) non c?è stato alcun atto
concreto da parte del Governo per la riammissione degli enti cancellati dal
beneficio del 5 per mille per le annualità 2006 e 2007. CSVnet, in questi mesi,
ha raccolto e monitorato le casistiche verificatesi nel territorio nazionale
sull?applicazione del sistema 5 per mille nelle diverse annualità, riscontrando
anomalie nelle modalità di accesso da parte del volontariato, giungendo a
constatare che la mancata convalida degli enti iscritti alle liste del 5 per mille
nel 2006 e nel 2007 si sostanzia in una lesione di un diritto soggettivo. Dopo
aver appoggiato negli scorsi mesi un?istanza di autotutela sottoscritta da
centinaia di organizzazioni e promossa dal settimanale Vita, e aver invano
sollecitato direttamente i Ministeri e le istituzioni competenti, CSVnet ha
deciso di coordinare le organizzazioni di volontariato a intraprendere
un?azione giudiziaria (per via ordinaria) per il mancato accreditamento delle
somme dovute agli enti. Il ricorso è stato predisposto dal servizio
“Infocontinua” di CSVnet (con particolare impegno diretto del consulente Carlo
Mazzini e del responsabile del servizio Francesco Aurisicchio) e con la
collaborazione dei Csv, i Centri di Servizio per il Volontariato che, in
stretto raccordo con le reti nazionali e locali delle associazioni di
volontariato, hanno permesso di raccogliere le procure e i dati degli enti
esclusi. Per il ricorso CSVnet si avvale del supporto di consulenti legali che
si sono resi disponibili “pro bono”. «Il sistema dei Centri di Servizio per il
Volontariato – dichiara il presidente del Coordinamento nazionale dei Centri di
Servizio per il Volontariato, Marco Granelli - si pone a tutela dei diritti del
volontariato. è per questo motivo che, pur essendo fiducioso nell?intervento
istituzionale promesso, ha deciso di presentare il ricorso. L?obiettivo è non
solo continuare a fare pressione affinché Governo e Parlamento procedano nella
direzione indicata, ma anche garantire che le risorse accantonate non siano
utilizzate per altre finalità». Si tratta di 16milioni 369mila 265 euro per il
2006 (il solo anno per cui si abbiano i dati definitivi) relativi a scelte
effettuate in favore di enti del terzo settore esclusi dal beneficio, su
complessivi 209milioni 351mila 712 euro che la scelta dei contribuenti ha
destinato al settore volontariato. «L?esclusione dal beneficio – conclude Marco
Granelli – riguarda sia le associazioni sia i cittadini che hanno dato loro
fiducia, scegliendole come destinatarie del contributo. Con il ricorso
intendiamo tutelare anche la scelta dei cittadini e torniamo a chiedere a
Governo e Parlamento di approvare una norma che sani la situazione. CSVnet ha
anche presentato una sua soluzione normativa in tal senso, che potrebbe
agevolare l?azione istituzionale». Gli enti che non hanno presentato nei tempi
richiesti da CSVnet la documentazione per l?adesione al ricorso saranno
comunque informati attraverso la rete dei CSV sull?iter del ricorso e potranno,
se necessario, aggregarsi all?azione legale.
( da "Gazzettino,
Il (Udine)" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action
Incongrui quei prezzi a base d'asta
Le scriventi ... Incongruiquei prezzia base d'astaLe scriventi associazioni
regionali della Cooperazione Sociale si trovano nell'onerosa posizione di
essere diventate di fatto l'Osservatorio regionale degli appalti, come ci è
stato anche recentemente rilevato da un autorevole esponente della Giunta
Regionale. In questo senso, sia direttamente che per il tramite del Comitato
Paritetico Regionale per la Cooperazione Sociale (di cui fanno parte anche i
sindacati di categoria), abbiamo spesso occasione di contestare a pubbliche
amministrazioni violazioni delle norme di legge, più o meno gravi. Con
risultati a dire il vero sempre più confortanti: la consistente normativa che
impone regole precise, rispettose della qualità dei servizi resi all'utenza e
dei diritti dei lavoratori, viene ormai applicata in modo crescente e diffuso.
Nella maggioranza dei casi, inoltre, le Pubbliche Amministrazioni interpellate
apprezzano il nostro servizio e sono disponibili a modificare le procedure di
affidamento, nel senso di dare applicazione alle leggi.Non sempre, purtroppo, è
così: talvolta alcune amministrazioni insistono nella loro linea (un esempio è
il Pio Istituto Elemosiniere di Venzone, che gestisce una Casa per Anziani),
invitando le cooperative a presentare ricorso alla Magistratura Amministrativa.
I risorsi al Tar, peraltro, sono estremamente costosi, e gli oneri decine di
migliaia di euro - gravano tutti sulle cooperative sociali ricorrenti,
imponendo loro, nella maggioranza dei casi, di soprassedere, lasciando così correre
su vari casi di violazioni di diritti. Questo vale a maggior ragione per le
cooperative più piccole, che mai potranno assumersi un onere di questo genere.A
maggior ragione, sono significative le scelte prese da due gruppi di
cooperative nei confronti dell'Istituto Rittmeyer di Trieste e della Casa per
Anziani di Latisana, che rappresentano una nuova tipologia di elusione delle
norme di legge. Infatti in questi, come in altri casi, si ricorre
all'espediente di compilare un capitolato di gara assolutamente ineccepibile
dal punto di vista formale salvo mettere a base d'asta un prezzo (che non può
superare il 15\% del punteggio totale) inferiore, a volte per centinaia di
migliaia di euro, ai minimi contrattuali. Alle cooperative partecipanti non
rimane che la missione impossibile di conciliare il
rispetto del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro con un prezzo
insufficiente. In ambedue i casi citati, le associazioni della cooperazione
sociale hanno preso per tempo contatti con gli Enti interessati, presentando
opportuna documentazione e deducendo anche valutazioni tecniche precise, in
modo da chiarire come i prezzi offerti fossero incongrui. Tutto ciò
senza esito alcuno.Se nel caso dell'Ente triestino sono state le quattro
cooperative già assegnatarie dell'appalto a ricorrere contro la stazione
appaltante in corso d'opera mettendo così a rischio il loro stesso lavoro,
ancora più significativo è il caso della Casa per Anziani di Latisana, dove
sette cooperative sociali potenzialmente interessate all'appalto, appartenenti
a tutte e tre le associazioni, hanno presentato insieme un ricorso al Tar per
ottenere la sospensione e la modifica della procedura di gara.Riteniamo per
altro che queste problematiche non siano di nostra esclusiva competenza, ed
interessino tutta la società regionale: pubblici amministratori e funzionari,
organizzazioni sindacali, utenti e loro famiglie, ed in generale l'opinione
pubblica. Siamo consci che il senso profondo della nostra attività sia il
benessere dell'utenza e dei lavoratori (in stragrande maggioranza donne)
addetti alla gestione dei servizi.Proprio nel momento in cui scriviamo
apprendiamo che il Tar del Friuli Venezia Giulia ha accolto la richiesta delle
cooperative di sospendere la procedura di affidamento della Casa per Anziani di
Latisana, fissando l'udienza di merito a gennaio. Si tratta certamente di una
buona notizia.Gian Luigi BettoliDario ParisiniAlberto Rigottoper
LegacoopsocialiFedersolidarietà-ConfCooperativeAGCI-SolidarietàNo alla
mozionesulle lingueslavofoneGiudico inopportuna la mozione discussa in Aula e
proposta dalla maggioranza per tutelare e valorizzare le lingue slavofone della
provincia di Udine: natisoniano, po-nasen e resiano. Inopportuna perché la
legge 482 del 1999 tutela dodici minoranze storiche linguistiche italiane di
cui ben tre si trovano in Friuli Venezia Giulia: quella friulana, quella
slovena, quella tedesca. E anche perché, la nostra Regione ha voluto
predisporre specifiche norme regionali per garantire la piena tutela e
valorizzazione del proprio patrimonio linguistico. Questo impegno è stato al
centro dell'azione politica della passata legislatura e si è concretizzato con
l'approvazione di due leggi riguardanti le minoranze linguistiche slovena e
friulana. Per entrare ancora più nel merito, sempre durante la scorsa
legislatura e proprio per iniziativa del gruppo dei Cittadini per il
presidente, di concerto con l'Amministrazione comunale di Resia, si era
riusciti ad ottenere il riconoscimento di una particolare specificità per
queste importanti varianti linguistiche all'interno della legge regionale sullo
sloveno. Proprio per questo era stato inserito negli strumenti finanziari un
articolo dove si prevedevano interventi economici a favore del resiano e delle
varianti linguistiche delle valli del Natisone, del Torre e della Val Canale. E
infatti, a testimonianza di ciò, l'assessore Molinaro ha destinato alle
attività di promozione e valorizzazione linguistica 100 mila euro. Non è dunque
vero che queste antiche parlate storiche slave siano prive di qualsiasi tutela
come recita la mozione.Voler rimettere oggi in discussione le decisioni della
legge 482/99 significa far venire meno quel delicato equilibrio raggiunto
faticosamente in Parlamento e riaprire un dibattito che coinvolgerebbe mote
altre realtà linguistiche. Non da meno, si ha l'impressione che dietro a queste
questioni si celino azioni politiche finalizzate a rimettere in discussione
antiche consuetudini di buona convivenza in un'area, come quella del confine
orientale, per troppo tempo al centro di civiltà contrapposte.Piero
Colussiconsigliere regionale Idv-Cittadini
( da "Sestopotere.com"
del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action
Ancora pesanti disagi per i
pendolari lombardi ( 2 ) Pd pronto a sostenere un?azione legale collettiva (17/12/2008 15:00) | (Sesto Potere) - Milano - 17
dicembre 2008 - A seguire la dichiarazione di Maurizio Martina Segretario PD
Lombardia: "Di fronte ai disagi incredibili che i pendolari lombardi
stanno subendo in questi giorni sulle principali tratte ferroviarie del nostro
territorio Trenitalia e Regione Lombardia non possono certo autoassolversi
dalle responsabilità dirette che portano. Già diversi mesi fa avevamo
denunciato il rischio paralisi con la nostra campagna "Pendolari sull?orlo
di una crisi di nervi” avviata nelle principali stazioni della regione alla
luce del netto peggioramento del servizio nel corso del 2008. Ora la situazione
è sotto gli occhi di tutti. Occorrono rapide modifiche degli orari e serve una
terapia d?urto immediata per scongiurare il protrarsi di questa situazione
inaccettabile. E? necessario inoltre stabilire immediatamente un risarcimento
economico sugli abbonamenti di gennaio in favore di tutti i pendolari
coinvolti. Dal canto nostro - se l?istituto della class="term">class class="term">action
sarà definitivamente sbloccato dal Parlamento entro poche settimane – siamo
anche pronti a sostenere quanti vorranno collettivamente
agire in giudizio nei confronti di un clamoroso disservizio".
( da "Manifesto,
Il" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action
LA CRISI DEL
SETTORE E IL GOVERNO USA Auto SOCCORSO Smantellamento delle strutture sindacali
in fabbrica e dell'azione collettiva, concorrenza impropria delle compagnie straniere, cecità sul futuro.
Analisi di un terremoto preannunciato e che viene da lontano Ferruccio Gambino
Il settore statunitense dell'auto non registra ancora un grado alto nella scala
Richter dell'intervento federale. E' già un attivismo da sisma, ma ben
inferiore a quello che il governo ha dimostrato nei mesi recenti a favore delle
banche e assai meno mirato di quello del New Deal di Roosevelt. Nella
progressione della crisi corrente, l'intensità dell'azione pubblica potrà
ancora crescere ed estendersi ad altri settori, superando addirittura i
precedenti storici. Di sicuro c'è da attendersi un ulteriore processo di
concentrazioni finanziarie e industriali ma anche di striscianti protezionismi
mascherati di buone intenzioni. Concentrazioni e protezionismi inducono a
scambi di accuse tra fagocitatori e protettori forti da un lato e fagocitati e
protetti deboli dall'altro. Solitamente a quel punto si interpone un paciere
nella figura di una qualche istituzione internazionale, che sopraggiunge per
lenire e sopire. Se il paciere non riesce a conciliare, c'è da temere il
peggio. Sono in molti a ricordare come la parola può passare al cannone.
L'attivismo governativo nel settore statunitense dell'auto giunge quando i
centri di produzione si sono in larga parte spostati verso aree dove i salari
sono più bassi che nelle aree tradizionalmente legate alla fase d'innovazione e
quindi agli alti profitti. Erano questi ultimi che permettevano di negoziare
buste-paga relativamente stabili tra sindacato industriale (Uaw) e padronato.
Nel lungo periodo gli spostamenti risultano bidirezionali: da un lato,
investimenti diretti delle due maggiori, General Motors e Ford fin dai primi
decenni del Novecento in Europa e poi, nel secondo dopoguerra, di conserva con
la Chrysler, ancora in Europa e anche altrove; dall'altro lato, investimenti
giapponesi e tedeschi anche negli Stati Uniti, a cominciare dalla fine degli
anni '70, superando così le barriere doganali e insediandosi in aree dove la
sindacalizzazione era e resta minima. Come si vede, si tratta sempre di
trapianti imperfetti, ma connotati da notevoli differenze. Mentre le imprese
statunitensi in Europa hanno accettato o almeno tollerato la presenza del
sindacato, le imprese straniere negli Stati uniti lo hanno tenuto lontano come
la peste. Le straniere hanno puntato su di un duplice vantaggio: erogare
buste-paga inferiori ed esenti dalle spese assicurative delle cure mediche e
produrre veicoli a più basso consumo di carburante. In breve, e semplificando,
a parte i soldi in busta-paga, le imprese non sindacalizzate a capitale
straniero traggono un primo vantaggio dall'azzeramento delle spese mediche per
le maestranze. Si tratta di un vero e proprio fattore concorrenziale improprio
giocato contro le imprese sindacalizzate, che va rafforzandosi grazie all'assenza
di un sistema sanitario nazionale e soprattutto grazie all'incremento generale
della spesa sanitaria nello scorso decennio. Negli Usa tra il 1996 e il 2005
tale spesa è aumentata del 93 (o 94) per cento, mentre il prodotto interno
lordo è salito del 51%. Dati attendibili indicano che nel 2005 il 38% dei
lavoratori erano privi di assicurazione sanitaria finanziata congiuntamente da
loro stessi e dai datori di lavoro. A fare le spese della salatissima bolletta
sanitaria sono soprattutto i lavoratori a basso salario. Come ha scritto
Michael Moore su il manifesto, le crescenti spese sanitarie spiegano in parte
la corrente crisi dei mutui. Non sorprende che a fronte di questa erosione del
salario reale e dopo le varie concessioni del sindacato Uaw alle tre grandi
dell'auto, la risposta della base sindacale alla richiesta di ulteriori
sacrifici sia adesso di netto rifiuto, nonostante l'incombente pericolo di
disoccupazione. Il secondo vantaggio delle imprese a capitale straniero ha poco
a che vedere con la loro mancata sindacalizzazione. Si tratta dell'obiettivo di
risparmio di carburante grazie a motori e carrozzerie che permettono consumi
relativamente bassi. E' un obiettivo di lungo periodo che soprattutto la
produzione giapponese ha perseguito costantemente e che ha preso le distanze
dall'immane spreco di petrolio dei modelli di auto delle tre grandi
statunitensi negli scorsi settant'anni. Nel secondo dopoguerra la garanzia di
forniture saudite di petrolio a basso costo appariva eterna. Si è trattato di una
presunzione endemica, capace di sprigionare una forza inerziale che ha di fatto
superato gli shock petroliferi degli anni '70 e '80, trascinandosi fino a oggi
nella gara a chi produceva più motori ad alto consumo. Non è una consolazione
ribadire a questo proposito quanto è sotto gli occhi di tutti nel mondo
finanziario: solo manager strapagati e sicuri del loro personalissimo futuro
potevano investire vite e risorse naturali altrui in questo scialo, beandosi
della sete di petrolio che ha spinto sia il loro governo a impegnarsi in una
guerra per il petrolio irakeno sia una larga parte della cittadinanza ad
acconciarsi al fatto compiuto. Certo, le quattro ruote hanno concorso alla
moltiplicazione dei punti di contatto, - senza cui la società non sarebbe, e
forse neppure l'incivilimento. Ma all'appuntamento di questa congiuntura
dovrebbero essere perlomeno evocati coloro che nei decenni dello sfrenato
sfruttamento delle «risorse umane e naturali» mettevano in guardia - nonostante
la repressione - dal connubio del padronato con un sindacato Uaw pronto a
silenziare le voci che pure si levavano dal suo interno contro la mancanza di
senso del produrre industrialmente a quei costi umani e ambientali: le voci di
Murray Bookchin, di Johnny Zupan, di Martin Glaberman, di James Boggs, di
Arthur Fox, di John Watson, dei militanti della Lega degli operai rivoluzionari
neri e di migliaia di altri, i cui nomi sono stati spazzati e sepolti con gli
archivi tra le macerie delle grandi demolizioni della Detroit industriale ( sullo
stato della città v. l'illuminante articolo di Alessandro Coppola, il manifesto
19.11.2008). Molti di loro avrebbero voluto compiere lo sforzo
internazionalista che all'inizio del Novecento, in circostanze sicuramente meno
democratiche ma forse più aperte - almeno alle frontiere - era riuscito agli
Industrial Workers of the World in Australia. Questa volta doveva essere una
solidarietà da costruire soprattutto in Giappone; ma c'era la scusa della
Guerra fredda. Quando Martin Glaberman, tra gli altri, ci provò negli anni '70
la questione divenne poco meno di un affare di stato. Può darsi che i tempi
stiano cambiando. Occorrerà dunque usare la scala Richter per il sisma. A
fronte di una fabbrica occupata, quanti capi di esecutivo in Europa o in Asia
riconoscerebbero le rivendicazioni e inviterebbero l'azienda a onorare i suoi
obblighi nei loro confronti? Stando alle cronache, così si è espresso
recentemente a Chicago il presidente eletto. Nel 1934, Frances Perkins,
ministro del lavoro del primo gabinetto Roosevelt, andò a San Francisco a
negoziare durante lo sciopero dei portuali. Al capo del fronte padronale che
paventava la distruzione delle «nostre più sacre tradizioni», la saggia Frances
Perkins rispondeva: «Le uniche tradizioni che i leader dello sciopero hanno
cercato di distruggere erano i bassi salari e le sale di collocamento infestate
di bustarelle». Non siamo ancora a Frances Perkins, ma non ne siamo neppure
agli antipodi, come invece ci è capitato dagli anni '80 fino a ieri. Il primo
banco di prova sarà la proposta di legge per il diritto di sindacalizzazione
(Employee Free Choice Act) che di fatto mira a restaurare la legalità nei
rapporti di lavoro affermata dal Wagner Act del 1935, lo Statuto dei lavoratori
statunitensi. E' una legge stravolta da emendamenti, sentenze, pratiche
antisindacali e violenze padronali negli scorsi sessant'anni. Dagli anni '80,
poi, sono almeno 10.000 all'anno i licenziati per tentativo di organizzazione collettiva nei luoghi di lavoro. Spesso, quando si avvicina
il momento di votare pro o contro l'introduzione del sindacato, non mancano né
le squadre di picchiatori né le polizie locali ostili. Già alla fine degli anni
'90 il padronato spendeva la bellezza di mezzo miliardo di dollari all'anno in
attività antisindacali di vario genere. Non sorprende che, in vista di questa
scadenza, i gruppi contrari all'approvazione della proposta dei sindacati
chiamino a raccolta le forze patriottiche e le più sacre tradizioni al fine di
organizzare un ostruzionismo quale non si è visto a Washington da gran tempo.
Solo allora si capirà se le imprese che hanno scommesso sulle aree
desindacalizzate e a più bassi salari e sulla perenne sconfitta dell'azione collettiva sono socialmente più pulite delle tre grandi
dell'auto.
( da "HelpConsumatori"
del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action
News SOCIETA'. CSVnet deposita domani
in Tribunale il ricorso sul cinque per mille 17/12/2008 - 17:09 Sarà depositato domani al Tribunale di Roma il ricorso
collettivo di 403 organizzazioni a sostegno degli enti esclusi dal cinque per
mille. Sono oltre 16 milioni, almeno per il 2006, le risorse assegnate agli
enti del terzo settore e il ricorso intende evitare che la scelta dei
contribuenti non sia impiegata per altre finalità. È quanto ha detto il
presidente del Coordinamento nazionale dei Centri di Servizio per il
Volontariato, Marco Granelli. CSVnet depositerà infatti domani al Tribunale di
Roma il ricorso collettivo. Nonostante le rassicurazioni, afferma infatti
CSVnet, "non c'è stato alcun atto concreto da parte del Governo per la
riammissione degli enti cancellati dal beneficio del 5 per mille per le
annualità 2006 e 2007. CSVnet, in questi mesi, ha raccolto e monitorato le
casistiche verificatesi nel territorio nazionale sull'applicazione del sistema
"5 per mille" nelle diverse annualità, riscontrando anomalie nelle
modalità di accesso da parte del volontariato, giungendo a constatare che la
mancata convalida degli enti iscritti alle liste del 5 per mille nel 2006 e nel
2007 si sostanzia in una lesione di un diritto soggettivo". CSVnet ha
dunque deciso di coordinare le organizzazioni di volontariato a intraprendere
un'azione giudiziaria (per via ordinaria) per il mancato accreditamento delle
somme dovute agli enti. "Il sistema dei Centri di Servizio per il
Volontariato - dichiara il presidente Marco Granelli - si pone a tutela dei
diritti del volontariato. È per questo motivo che, pur essendo fiducioso
nell'intervento istituzionale promesso, ha deciso di presentare il ricorso.
L'obiettivo è non solo continuare a fare pressione affinché Governo e
Parlamento procedano nella direzione indicata, ma anche garantire che le
risorse accantonate non siano utilizzate per altre finalità". Si tratta
infatti di 16milioni 369mila 265 euro per il 2006 (il solo anno per cui si
abbiano i dati definitivi) relativi a scelte effettuate in favore di enti del terzo
settore esclusi dal beneficio, su complessivi 209milioni 351mila 712 euro che
la scelta dei contribuenti ha destinato al settore volontariato. "Con il
ricorso intendiamo tutelare anche la scelta dei cittadini e torniamo a chiedere
a Governo e Parlamento di approvare una norma che sani la situazione. CSVnet ha
anche presentato una sua soluzione normativa in tal senso, che potrebbe
agevolare l'azione istituzionale". 2008 - redattore: BS
( da "Reuters
Italia" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action
ROMA (Reuters) - Nuova sospensione
per l'class="hilite">avvio in Italia
della class="term">class
class="term">action, che non partirà dal
prossimo gennaio ma dal luglio 2009. Una fonte governativa spiega a Reuters che
nel decreto legge Milleproroghe all'esame del Consiglio dei ministri di domani
è previsto lo slittamento di ulteriori sei mesi per l'entrata in vigore della
disciplina sulle azioni collettive. La class="term">class class="term">action
all'italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso varata dal
governo Prodi, sarebbe dovuta partire a giugno 2008 ma il governo di
centrodestra ha previsto un primo slittamento a gennaio 2009 per avere il tempo
di modificarne l'impianto normativo, fortemente contestato da Confindustria.
Ora il secondo rinvio, che prelude alla presentazione di un emendamento del
governo a un disegno di legge in corso d'esame in Parlamento, probabilmente il
ddl Sviluppo. La proposta di modifica a cui lavora il governo, secondo quanto
emerso nei giorni scorsi, prevede che la class="term">class class="term">action
possa essere attivata per illeciti compiuti a partire dal luglio 2008, quindi
con un parziale effetto retroattivo di un anno. Resterebbero comunque esclusi i
processi per i crac Cirio e Parmalat.
( da "Sestopotere.com"
del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action
Crisi , le prossime azioni della
Giunta regionale del Piemonte (17/12/2008 18:35) | (Sesto Potere) - Torino - 17
dicembre 2008 - Un aggiornamento sulla situazione di crisi in Piemonte e sulle
prossime azioni che la Giunta regionale intende intraprendere per il sostegno
alla domanda interna, sia sul versante della competitività sia su quello
dell?innovazione: questo l?obiettivo dell?incontro che si è svolto oggi in
Regione tra gli assessori al Lavoro, Teresa Angela Migliasso e all?Industria,
Andrea Bairati (intervenuti anche in rappresentanza della Presidente, Mercedes
Bresso) e i rappresentanti dei sindacati CGIL, CISL e UIL, Vincenzo Scudiere,
Gianni Vizio, e Lorenzo Cestari. Nel corso dell?incontro gli assessori hanno
espresso l?intenzione di agire sulla domanda interna, anche attraverso
investimenti per l?acquisto di flotte pubbliche per il trasporto collettivo e individuale
a bassissimo impatto energetico e ambientale e l?incremento della quantità e
qualità delle risorse per gli ammortizzatori sociali in deroga. Regione e
sindacati hanno inoltre convenuto sulla necessità di ottenere un rapido sblocco
dei fondi FAS e altri finanziamenti che rispondano ai bisogni del sistema
produttivo piemontese. La Presidente Bresso ha affermato: "E' importante
continuare ad agire ad ogni livello per fare in modo che le conseguenze della
crisi non ricadano esclusivamente sui lavoratori: non è soltanto una questione
di giustizia sociale, che sarebbe già di per sé una motivazione sufficiente, ma
anche un?azione necessaria per evitare che l'impoverimento diffuso peggiori la
situazione generale". Hanno aggiunto gli assessori Bairati e Migliasso:
“Per quel che riguarda i fondi Fas abbiamo sottolineato la necessità di
sbloccarli, in quanto fondamentali per una rapida ripresa dell'economia. In
particolare, riteniamo necessario poter programmare il loro utilizzo nel 2009,
per far fronte alla crisi. La Regione solleciterà inoltre il Governo a
garantire risorse certe per il potenziamento degli ammortizzatori sociali, in
particolare per coloro che oggi ne sono privi, in assoluto i più esposti al
rischio di disoccupazione e di perdita del reddito”. “Il quadro della
situazione economica piemontese è sempre più preoccupante - hanno dichiarato le
organizzazioni sindacali - ed ha bisogno di misure efficaci, ai vari livelli
istituzionali, che affrontino presto e bene i problemi che riguardano lavoratori
e imprese. Per questo Cgil-Cisl-Uil piemontesi ritengono indispensabile lo
sblocco immediato delle risorse nazionali da parte del Governo per consentirne
l'uso fin dall'inizio del
( da "Wall
Street Italia" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action
Class action, in decreto nuova
sospensione fino a giugno 2009 -->ROMA (Reuters) - Nuova sospensione per
l'avvio in Italia della class action, che non partirà dal prossimo gennaio ma
dal luglio 2009. Una fonte governativa spiega a Reuters che nel decreto legge
Milleproroghe all'esame del Consiglio dei ministri di domani è previsto lo
slittamento di ulteriori sei mesi per l'entrata in vigore
della disciplina sulle azioni collettive. La class action all'italiana,
introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso varata dal governo Prodi,
sarebbe dovuta partire a giugno 2008 ma il governo di centrodestra ha previsto
un primo slittamento a gennaio 2009 per avere il tempo di modificarne
l'impianto normativo, fortemente contestato da Confindustria. Ora il
secondo rinvio, che prelude alla presentazione di un emendamento del governo a
un disegno di legge in corso d'esame in Parlamento, probabilmente il ddl
Sviluppo. La proposta di modifica a cui lavora il governo, secondo quanto
emerso nei giorni scorsi, prevede che la class action possa essere attivata per
illeciti compiuti a partire dal luglio 2008, quindi con un parziale effetto
retroattivo di un anno. Resterebbero comunque esclusi i processi per i crac
Cirio e Parmalat.
( da "Unita,
L'" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
class="hilite">Il governo
rinvia ancora la class="term">class class="term">action
Slitta anche il decreto anti-crisi Tempi più lunghi per i ricorsi collettivi: i
consumatori possono attendere. Si studia la proroga degli incentivi auto. Tempi
più lunghi per il decreto anticrisi. Le misure sugli ammortizzatori solo dopo
Natale. Per la class="term">class class="term">action
si profila un'ulteriore proroga. La seconda. Secondo alcune indiscrezioni il
governo starebbe valutando un nuovo slittamento, probabilmente di altri sei
mesi. Secondo fonti vicine al ministero dello Sviluppo economico, servirebbe
più tempo per consentire alle procure di attrezzarsi. Inoltre non è ancora
sciolto il nodo giuridico sulla retroattività. «Anche se dovesse slittare
ancora - dice la fonte - sarebbe comunque garantita la retroattività al primo
luglio 2008, data fissata dal provvedimento Prodi. Dunque i consumatori non
perdono altro tempo». Il fatto è che molti (anche l'Antitrust)spingono per una
retroattività legata alla prescrizione dei reati, quindi più lunga. Lo
slittamento potrebbe arrivare già oggi con il milleproroghe che il consiglio
dei ministri si appresta a varare. Nella «bozza» circolata ieri e riportata
dall'agenzia Apcom, compare anche la proroga della rottamazione auto, ipotesi
di cui si sarebbe discusso ieri a Palazzo Grazioli (insieme al federalismo) in
un vertice tra il premier e Giulio Tremonti, Umberto Bossi e Roberto Calderoli.
Tra le proroghe attese, anche quella dell'entrata in vigore della legge 81
sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Una decisione che ha provocato lo sdegno
degli ex ministri del lavoro Tiziano treu e Cesare Damiano. I tempi si
allungano anche per il decreto anti-crisi. le modifiche del governo dovevano
arrivare prima di Natale, invece si profila uno slittamento a dopo le feste.
Giulio Tremonti e Maurizio Sacconi stanno scandagliando i fondi Ue utilizzabili
per gli ammortizzatori sociali. Sicuramente dovranno essere sentite le Regioni.
Quanto a Bruxelles, ancora non si sa se la partita è chiusa. Intanto anche
dalle file del Pdl, però, arrivano critiche all'utilizzo di fondi ue epr gli
ammortizzatori. Gaspare Giudice ricorda che si tratta di risorse destinate al
Sud, che sarebbero stornate a Nord. Sergio D'Antoni ammonisce. «Giudice se ne
accorge solo ora?». Sta di fatto che le risorse per il lavoro vanno trovate, e
anche con il massimo di condivisione. Ieri anche Agostino megale (Cgil) ha
chiesto un tavolo sulla crisi, senza divisioni tra sindacati, per affrontare
l'emergenza. Uno spiraglio parrebbe già aperto dal colloquio di Tremonti con
Pier Luigi Bersani. Anche i parlamentari pd spingono per un tavolo in cui
discutere su eventuali nuove spese (finora negate) e il percorso di rientro a
fine anno. Sul decreto restano circa 900 emendamenti. Quelli della Lega
scardinano di fatto i controlli sugli studi di settore, nelle aziende in crisi.
in sostanza, si risponde alla crisi favorendo l'evasione. Torna in auge, poi,
il vecchio bonus per ritardare il pensionamento. Il testo prevede che i
lavoratori pensionabili che restano al lavoro possono rinunciare all'accredito
contributivo relativo all'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità,
la vecchiaia. La somma corrispondente sarà versata in busta paga. BIANCA DI
GIOVANNI ROMA bdigiovanni@unita.it
( da "Mattino
di Padova, Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Pagina 16 - Cronaca Sicurezza e
immigrati restano le priorità Lehman: giunta assolta Il crac della banca Usa non
era prevedibile e Aps non ha responsabilità CLAUDIO MALFITANO e Albino Salmaso
Il crac della Lehman Brothers? Non era prevedibile da nessuno, dice la Swg di
Trieste. E risposta più professionale e misurata non poteva arrivare dai
padovani che i soldi li sanno mettere al sicuro, salvo poi trovarsi con delle
sorprese che fanno perdere il sonno. Il crac della banca Usa, fallita il 15
settembre scorso, e giudicata dalle agenzie di rating tra le più affidabili sul
piano internazionale, dimostra quanto complesso sia il mondo della finanza. Al
punto che per agitare politicamente lo «scandalo», FI ha giocato su un altro
tavolo, grazie alle assicurazioni di Berlusconi: chi aveva investito in
obbligazioni Lehman Brothers con Mediolanum tornerà in possesso delle somme
perché a pagare sarà la banca di Doris e Berlusconi. Insomma, invece di stare
zitto di fronte all'ennesimo caso di conflitti d'interessi, il premier si è
messo a cavalcare anche la «tigre» del crac. Del resto, non c'è nessuno al
mondo che possiede un impero tv, una banca, un'assicurazione e fa il capo del
governo. Il sondaggio Swg, oltre ad «assolvere» la giunta Zanonato sulla
vicenda Lehman Brothers, ribadisce che sicurezza e immigrazione sono le
priorità dei padovani: l'incubo di via Anelli sgomberata non è stato rimosso. E
dato che le interviste sono state effettuate a novembre nel pieno della
tempesta finanziaria, la Swg ha voluto chiedere un'opinione sul crac della
banca americana su cui Aps Finanziaria, la società «cassaforte» del Comune,
aveva investito 6 milioni di euro in obbligazioni. Di questi soldi, forse ne
verranno recuperati 2 o 3 milioni. Gran parte comunque è persa. Ma i padovani
dicono che nessuno, men che meno l'amministrazione, «poteva prevedere una crisi
di queste dimensioni». Nemmeno le banche. Lo pensa il 58% degli intervistati. E
una buona parte, il 44%, anche tra gli elettori del centrodestra. Nel Pd solo
un quarto degli elettori addebita a Zanonato delle responsabilità, giudicandolo
«irresponsabile» nell'acquisto delle obbligazioni. Una vicenda che non dovrebbe
pesare nella scelta elettorale, anche perché, nonostante il can can mediatico
di FI, il 28% dei padovani non sa neppure quello che è successo. Un'ignoranza
che si manifesta tra chi non segue la politica, e fa parte della vasta schiera
di indecisi che possono condizionare una tornata elettorale. Quanto alla «class
action», cioè l'azione legale collettiva, avviata dall'amministrazione per ottenere il risarcimento dei
danni, è un atto condiviso, del tutto o in parte, dall'84% degli intervistati.
L'approvazione arriva anche dal 78% degli elettori del centro-destra. Segno che
in tanti sono stati colpiti dal crac della banca americana. E che in
tanti stanno cercando un modo per recuperare il denaro investito. Tant'è che
sono già più di 150 le richieste arrivate a palazzo Moroni per unirsi
all'azione legale collettiva, che verrà condotta con
quattro associazioni dei consumatori. La società di ricerca triestina Swg ha
poi «sondato» le opinioni dei padovani sulle priorità politiche fondamentali
per il futuro di Padova. E immigrazione e sicurezza la fanno da padrone: da
sole raccolgono l'interesse dell'83% degli intervistati. Praticamente otto
persone su dieci hanno citato uno dei due aspetti tra le priorità della futura
amministrazione. E la questione immigrazione, non solo sul versante della
repressione ma anche per l'accoglienza, è particolarmente sentita anche dagli
elettori di centrodestra: la metà degli elettori di Pdl e Lega la sente come
una priorità. Dopo la sicurezza, per i padovani sono necessari e urgenti
provvedimenti per le fasce deboli della società. Vale a dire i giovani e gli
anziani: messi sullo stesso piano dagli elettori del Pd, con una leggera
prevalenza per i primi invece tra i simpatizzanti del centrodestra e della sinistra.
Il 20% degli intervistati vuole interventi sull'occupazione. Ma tanti chiedono
attenzione all'ambiente e al trasporto pubblico, sempre più temi centrali. E la
questione morale? E' più sentita a destra che nel Pd. «Una gestione onesta e
trasparente» è una priorità per il 12% degli elettori Pdl, per il 10% dei
«democratici».
( da "Stampa,
La" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
IMPERIAECCO A CHE COSA PUNTA IL
PRESIDENTE PER IL PROSSIMO ANNO Scuole, Villa Grock e rifiuti le
"scommesse" di Giuliano "Definitivanente chiuse le discariche di
Ponticelli e Ozotto" [FIRMA]GIULIO GELUARDI IMPERIA Scuole, Villa Grock e
impianto smaltimento rifiuti. Sono queste le scommesse su cui punta nel
( da "AziendaLex"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Sei in: Prima Pagina | Professioni
| Testo Punta alla qualità dell'azione amministrativa, alla responsabilità e
all'efficienza In Senato il ddl sulla produttività degli statali (Ddl Senato
847) Esordio in Aula al Senato, il 17 dicembre per il ddl sulla produttività
nel pubblico impiego, collegato alla legge finanziaria. Il disegno di legge
punta alla qualità dell'azione amministrativa, alla responsabilità ed
efficienza, sia dell'amministrazione, datore di lavoro, sia dei dipendenti
pubblici. Per ottenere questi risultati la riforma non punta alla
privatizzazione della produzione dei beni e dei servizi pubblici e della
pubblica amministrazione, ma ad inserire nei confronti di tale produzione
elementi di trasparenza, di giudizio, di valutazione e di soddisfazione dei
cittadini utenti. In particolare si introduce, nell'ambito
del riordino delle procedure di contrattazione collettiva nazionale, l'esplicito dovere di operare in coerenza con il
settore privato, ma nella salvaguardia delle specificità sussistenti nel
settore pubblico, e si dispone il riordino delle procedure della contrattazione
integrativa, riformando l'ARAN senza nuovi o maggiori oneri per la finanza
pubblica, stabilendo criteri di riordino delle procedure di
contrattazione, la semplificazione del procedimento, anche tramite
l'eliminazione dei controlli superflui, nonché la previsione di norme di
raccordo per armonizzare i procedimenti negoziali, di contrattazione e di
concertazione, e l'attivazione di autonomi livelli di contrattazione collettiva e integrativa. Sono inoltre introdotti mezzi di
tutela giurisdizionale degli interessati nei confronti delle amministrazioni
che si discostino dagli standard qualitativi ed economici fissati, si
stabilisce che le amministrazioni predispongano, in via preventiva, gli
obiettivi annuali e si introducono modalità per verificare se gli obiettivi
siano stati effettivamente raggiunti. E' poi istituito, in posizione autonoma e
indipendente, un organismo centrale che opera in collaborazione con il Governo
e in raccordo con altri enti o soggetti pubblici, con il compito di
indirizzare, coordinare e sovrintendere all'esercizio delle funzioni di valutazione;
è garantita piena accessibilità ai dati relativi ai servizi resi dalla pubblica
amministrazione, attraverso la disponibilità immediata tramite internet, il
confronto periodico tra valutazioni operate dall'interno e valutazioni operate
dall'esterno, nonché l'adozione di programmi per la trasparenza.(18 dicembre
2008)
( da "Tempo,
Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
class="hilite">stampa
Lettera di Martinat Class class="term">action,
utenti insoddisfatti La profonda insoddisfazione espressa nella riunione del
Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (presieduto dal sottosegretario
Ugo Martinat) sulla normativa della class="term">class class="term">action
ha convinto Martinat a inviare una lettera indirizzata alla presidenza del
Consiglio, al ministero dello Sviluppo economico e a quello della Giustizia,
nonché alle Commissioni competenti del Senato e della Camera. «"Preso atto
con rammarico dell'ormai inevitabile ulteriore rinvio dell'entrata in vigore di
tale disciplina, il Cncu ha ribadito la necessità di un effettivo e più
adeguato coinvolgimento delle associazioni dei consumatori in esso
rappresentate, nell'attività di urgente definizione dell'iniziativa legislativa
di modifica delle disposizioni in questione»»
( da "Repubblica,
La" del 18-12-2008)
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Pagina 22 - class="hilite">Economia
La polemica Class class="term">action
consumatori delusi «E´ profonda l´insoddisfazione espressa nella riunione del Consiglio
Nazionale dei Consumatori e degli Utenti sulla gestione delle norme sulla class="term">class class="term">action». Così il sottosegretario
allo Sviluppo Economico, Ugo Martinat, presidente del Cncu, in una lettera alla
Presidenza del Consiglio, ai ministeri dello Sviluppo Economico e della
Giustizia e alle Commissioni Parlamentari, esprime la delusione dei consumatori
di fronte all´ennesimo rinvio delle norme sull´azione collettiva.
( da "Repubblica,
La" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Pagina IX - Milano Faccia a faccia
Regione-Trenitalia Il Pd: class="hilite">siamo
pronti a sostenere la class="term">class class="term">action
di chi viaggia ANDREA MONTANARI Dopo tre giorni di caos, cancellazioni e
ritardi sui treni dei pendolari lombardi, la Regione convoca i vertici di
Trenitalia oggi al Pirellone per il tavolo del trasporto pubblico. Il governatore
Roberto Formigoni, che quarantott´ore fa aveva lanciato un ultimatum, ieri è
stato categorico: «Abbiamo chiesto di adeguare il servizio quanto prima, ma il
tempo sta per scadere. Siamo convinti che l´Alta velocità possa convivere con
il trasporto per i pendolari, ma non sono ammissibili queste forme di disagio
per i cittadini». L´assessore regionale ai Trasporti Raffaele Cattaneo, che
ieri è volato a Roma per cercare di strappare al ministro Altero Matteoli la
competenza sui fondi per il trasporto pubblico locale, prende tempo: «Se si
protrarrà l´inerzia di questi giorni, valuteremo al tavolo le forme di protesta
da assumere». Nel frattempo, quella di ieri, per i pendolari è stata un´altra
giornata difficile. Tra ritardi e soppressioni. Ad esempio, quella
dell´Eurostar in partenza da Brescia delle 7, 40. Quello da Piacenza delle
6,13. Quello da Treviglio delle 7,21 e quello da Como delle 7,42. La Regione ha
chiesto al direttore regionale di Trenitalia Fiorenzo Martini di avere da oggi
almeno 50 carrozze in più e il personale necessario. Ma Trenitalia, ha risposto
di aver disposizioni di non potenziare il servizio fino a quando non sarà
firmato il nuovo contratto di servizio. Dall´opposizione il segretario
regionale del Pd Maurizio Martina annuncia che il suo partito «è pronto a
sostenere una class="term">class class="term">action
da parte dei pendolari per i disservizi di questi giorni». Mentre Alfio Nicotra
di Rifondazione comunista parla di «vero e proprio scaricabarile da parte della
Regione».
( da "Comunicatori
Pubblici" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Pubblicato il: 18-12-2008 Approvati
nuovi articoli del Ddl Brunetta Confronti pubblici annuali sul funzionamento di
ogni amministrazione, con la partecipazione di associazioni di consumatori e
utenti, organizzazioni sindacali, studiosi e organi di informazione e la
diffusione dei dati ai media, anche in modalità telematica. Più mezzi di tutela
giurisdizionale nei confronti delle amministrazioni e dei concessionari di
servizi pubblici che si discostano dagli standard qualitativi ed economici
fissati (class="hilite">la cosiddetta class="term">class class="term">action), nuove misure di
premialità e un organismo centrale di valutazione. Sono alcune delle novità più
importanti contenute negli altri quattro articoli del Ddl Brunetta
'anti-fannulloni' (l'Atto Senato 847 ''Disegno di legge recante delega al
Governo finalizzata all'ottimizzazione della produttivita' del lavoro
pubblico'') approvati dal Senato con un sostegno bipartisan. Tra le novità più
importanti: saranno previsti concorsi per l'accesso alla prima fascia
dirigenziale e saranno ridotti gli incarichi conferiti ai dirigenti non
appartenenti ai ruoli e ai soggetti estranei alla pubblica amministrazione.
Verrà favorita la mobilità nazionale e internazionale dei dirigenti che potrà
avvenire anche tra comparti amministrativi diversi. Un articolo fissa poi il
divieto di corrispondere il trattamento economico accessorio nell'ipotesi di
responsabilità del dirigente che abbia omesso di vigilare sulla effettiva
produttività delle risorse umane assegnate e sull'efficienza della struttura
che dirige. La retribuzione dei dirigenti legata al risultato, inoltre, non
dovrà essere inferiore al 30 per cento della retribuzione complessiva. Saranno
razionalizzati i tempi di conclusione dei procedimenti disciplinari e verranno
previsti meccanismi rigorosi per i controlli medici durante il periodo di
malattia del dipendente. Si prevede infine la definizione della tipologia delle
infrazioni più gravi che comportano la sanzione del licenziamento. Altri due
articoli approvati si occupano della vicedirigenza che può essere istituita e
disciplinata esclusivamente dalla contrattazione collettiva nazionale del
comparto di riferimento. Il nuovo codice disciplinare, nelle intenzioni del
Ministero, dovrà avere massima visibilità. Sarà pubblicato all'ingresso della
sede di lavoro e sarà ben visibile nel sito web dell'amministrazione. Ecco i
punti nel dettaglio, articolo per articolo (dal sito del Ministero della
Pubblica Amministrazione). L'articolo 1 definisce i seguenti obiettivi:
convergenza degli assetti regolativi del lavoro pubblico con quelli del lavoro
privato, con particolare riferimento al sistema delle relazioni sindacali;
miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia delle procedure della
contrattazione collettiva; introduzione di sistemi interni ed esterni di
valutazione del personale e delle strutture amministrative, finalizzati ad
assicurare l'offerta di servizi conformi agli standard internazionali di
qualità; valorizzazione del merito e conseguente riconoscimento di meccanismi
premiali; definizione di un sistema più rigoroso di responsabilità dei
dipendenti pubblici; introduzione di strumenti che assicurino una più efficace
organizzazione delle procedure concorsuali su base territoriale. Approvato un
emendamento che valorizza il requisito della residenza dei partecipanti ai
concorsi pubblici, qualora ciò sia strumentale al migliore svolgimento del
servizio. L'articolo 2 è stato migliorato nei suoi contenuti recependo le utili
proposte avanzate anche dall'opposizione, in particolare prevedendo decreti
legislativi attuativi in materia di contrattazione collettiva e integrativa.
Esso prevede che verranno precisati gli ambiti della disciplina del rapporto di
lavoro pubblico riservati rispettivamente alla contrattazione collettiva e alla
legge, ferma restando la riserva in favore della contrattazione collettiva
sulla determinazione dei diritti e delle obbligazioni direttamente pertinenti
al rapporto di lavoro; che saranno riordinate le procedure di contrattazione
collettiva nazionale ed integrativa, in coerenza con il settore privato e nella
salvaguardia delle specificità sussistenti nel settore pubblico; che sarà
riformata l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche
amministrazioni (ARAN), con particolare riguardo alle competenze, alla
struttura ed agli organi della medesima Agenzia; che sarà semplificato il
procedimento di contrattazione anche attraverso l'eliminazione di quei
controlli che non sono strettamente funzionali a verificare la compatibilità
dei costi degli accordi collettivi. L'articolo 3 - concernente la valutazione
delle strutture e del personale delle pubbliche amministrazioni - prevede che
saranno predisposti preventivamente gli obiettivi che l'amministrazione si pone
per ciascun anno e che sarà rilevata, in via consuntiva, quanta parte degli
obiettivi è stata effettivamente conseguita, anche con riferimento alle diverse
sedi territoriali, assicurandone la pubblicità ai cittadini; che sarà prevista
l'organizzazione di confronti pubblici annuali sul funzionamento e sugli
obiettivi di miglioramento di ciascuna amministrazione, con la partecipazione
di associazioni di consumatori e utenti, organizzazioni sindacali, studiosi e
organi di informazione e la diffusione dei relativi contenuti mediante adeguate
forme di pubblicità, anche in modalità telematica; che saranno previsti mezzi
di tutela giurisdizionale degli interessati nei confronti delle amministrazioni
e dei concessionari di servizi pubblici che si discostano dagli standard
qualitativi ed economici fissati o che violano le norme preposte al loro operato
(cd. class="term">class
class="term">action); che sarà istituito,
nell'ambito del riordino dell'ARAN e in posizione autonoma e indipendente (la
nomina dei membri dell'organismo è subordinata al parere favorevole dei due
terzi dei componenti delle Commissioni parlamentari competenti), un organismo
centrale di valutazione con il compito di: a) indirizzare, coordinare e
sovrintendere all'esercizio indipendente delle funzioni di valutazione; b)
garantire la trasparenza dei sistemi di valutazione; c) assicurare la
comparabilità e la visibilità degli indici di andamento gestionale, informando
annualmente il Ministro per l'attuazione del programma di Governo sull'attività
svolta. Sarà infine assicurata la totale accessibilità dei dati relativi ai
servizi resi dalla pubblica amministrazione tramite la pubblicità e la
trasparenza degli indicatori e delle valutazioni operate da ciascuna pubblica
amministrazione. L'articolo 4 - concernente le misure finalizzate a favorire e
il merito e la premialità - prevede che saranno introdotti nell'organizzazione
delle pubbliche amministrazioni concreti strumenti di valorizzazione del merito
e metodi di incentivazione della produttività e della qualità della prestazione
lavorativa, secondo le modalità attuative stabilite dalla contrattazione
collettiva, e che saranno stabilite percentuali minime di risorse da destinare
al merito e alla produttività, previa misurazione secondo criteri oggettivi del
contributo e del rendimento del singolo dipendente pubblico. La redazione
( da "Corriere.it"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
class="hilite">La norma per
le azioni collettive doveva partire il 1° gennaio Class class="term">action,
slitta di altri sei mesi Il governo vuole presentare un emendamento al ddl in
esame al Parlamento. Esclusi crac Cirio e Parmalat ROMA - Il Consiglio dei
ministri ha fatto slittare di altri sei mesi l'entrata in vigore della class="term">class class="term">action. La class="term">class class="term">action
all'italiana, introdotta nella Finanziaria 2008 dal governo Prodi sarebbe
dovuta partire inizialmente a giugno di quest'anno ma il governo Berlusconi ha
predisposto prima uno slittamento al 1° gennaio 2009 per avere il tempo di
modificarne l'impianto normativo, fortemente contestato da Confindustria, poi
questa nuova dilazione. Lo slittamento è contenuto nel decreto Milleproroghe.
ESCLUSI I CRAC CIRIO E PARMALAT - Ora il secondo rinvio, che prelude alla
presentazione di un emendamento del governo a un disegno di legge in corso
d'esame in Parlamento, probabilmente il ddl Sviluppo. La proposta di
emendamento a cui lavora il governo, secondo quanto emerso nei giorni scorsi,
prevede che la class="term">class class="term">action
possa essere attivata per illeciti compiuti a partire dal luglio 2008, quindi
con un parziale effetto retroattivo di un anno. Resterebbero comunque esclusi i
processi per i crac Cirio e Parmalat. Il nuovo emendamento dovrebbe contenere
anche la possibilità di class="term">class class="term">action
nei confronti della pubblica amministrazione e saranno previsti mezzi di tutela
giurisdizionale degli interessati nei confronti delle amministrazioni e dei
concessionari di servizi pubblici che si discostano dagli standard qualitativi
ed economici fissati o che violano le norme preposte al loro operato. stampa |
( da "Reuters
Italia" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
ROMA (Reuters) - La class="hilite">class="term">class class="term">action
partirà da luglio 2009 e non a gennaio del prossimo anno. Lo prevede il decreto
legge Milleproroghe all'esame del Consiglio dei ministri di oggi, come
anticipato ieri da una fonte governativa a Reuters. La class="term">class class="term">action
all'italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso, sarebbe
dovuta partire inizialmente a giugno 2008 ma il governo di centrodestra ha
previsto un primo slittamento a gennaio 2009 per avere il tempo di modificarne
l'impianto normativo, fortemente contestato da Confindustria. Ora il secondo
rinvio, che prelude alla presentazione di un emendamento del governo a un
disegno di legge in corso d'esame in Parlamento, probabilmente il ddl Sviluppo.
La proposta di emendamento a cui lavora il governo, secondo quanto emerso nei
giorni scorsi, prevede che la class="term">class class="term">action
possa essere attivata per illeciti compiuti a partire dal luglio 2008, quindi
con un parziale effetto retroattivo di un anno. Resterebbero comunque esclusi i
processi per i crac Cirio e Parmalat.
( da "Asca"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
class="hilite">CLASS ACTION:
APPLICAZIONE SLITTA AL 30 GIUGNO 2009 (ASCA) - Roma, 18 dic - Ancora una
sospensione per l'operativita' della class="term">class class="term">action.
Nel decreto Milleproroghe e' infatti stata inserita una proroga al 30 giugno
2009 per l'entrata in vigore del ricorso collettivo risarcitorio. La class="term">class class="term">action, introdotta con la
finanziaria per il 2008, sarebbe dovuta entrare in vigore a giugno di
quest'anno, poi con il decreto estivo sulla manovra il nuovo strumento era
stato sospeso fino al 31 dicembre 2008. Con il decreto di oggi e' arrivato un
ulteriore slittamento di sei mesi. lsa/cam
( da "Giornale.it,
Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
n. 302 del 2008-12-18 pagina 0 La class="term">class class="term">action slitta di 6 mesi: partirà a
giugno di Redazione La class="term">class class="term">action
all?italiana, introdotta in Finanziaria 2008, sarebbe dovuta partire
inizialmente a giugno. Il governo ha previsto un primo slittamento a gennaio
per avere il tempo di modificarne l?impianto normativo, fortemente contestato
da Confindustria. L'Adoc: "Consumatori scippati" Roma - Il Consiglio
dei ministri ha approvato il decreto legge cosiddetto Milleproroghe. Lo ha
detto il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli in conferenza stampa
a Palazzo Chigi. Il decreto contiene tra le altre misure la proroga della
sospensione della class="term">class class="term">action
fino al giugno 2009. La proroga per la class="term">class class="term">action
La class="term">class
class="term">action partirà da luglio
2009 e non a gennaio del prossimo anno: la class="term">class class="term">action
all?italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso, sarebbe
dovuta partire inizialmente a giugno 2008 ma il governo di centrodestra ha
previsto un primo slittamento a gennaio 2009 per avere il tempo di modificarne
l?impianto normativo, fortemente contestato da Confindustria. Ora il secondo
rinvio, che prelude alla presentazione di un emendamento del governo a un
disegno di legge in corso d?esame in Parlamento, probabilmente il ddl Sviluppo.
La proposta di emendamento a cui lavora il governo, secondo quanto emerso nei
giorni scorsi, prevede che la class="term">class class="term">action
possa essere attivata per illeciti compiuti a partire dal luglio 2008, quindi
con un parziale effetto retroattivo di un anno. Resterebbero comunque esclusi i
processi per i crac Cirio e Parmalat. L'Adoc: "Italiani scippati"
"Il nuovo rinvio dell?entrata in vigore della class="term">class class="term">action
è il segno di un Paese in profonda crisi che intende restare in serie B. Gli
italiani sono stati privati di un fondamentale strumento di tutela dei loro
diritti e dei loro interessi, mentre le aziende disoneste riescono ancora a
farla franca". Carlo Pileri, presidente dell?Adoc, fa sapere che
"l?azione collettiva è necessaria per difendere i
consumatori e le imprese che operano in modo serio, onesto e trasparente".
Poi l'affondo: "Rimandarne l?avvio colpisce quindi non solo i consumatori
ma lo stesso mercato e la concorrenza tra le imprese". Secondo il numero
uno dell'Adoc, ci sarebbe il rischio di "stravolgere" la normativa,
"eliminando la retroattività, così da evitare che gli ultimi grandi
scandali nei confronti dei risparmiatori e consumatori, come Cirio e Parmalat,
possano essere oggetto di giudizio", ed "eliminando la promessa estensione
dell?azione di classe alla pubbliche amministrazioni e
alle concessionarie di servizi pubblici". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI
SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Denaro,
Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Turismo & Viaggi Osservatorio
Natale, ora è tempo di buoni propositi Nei tempi di crisi occorrono approcci
nuovi perché "Turismo siamo tutti" franco garbaccio Siamo arrivati al
Natale di questo 2007, felici che non sia andata peggio. Qualche giorno fa
l'on. Michela Vittoria Brambilla, dinamica Sottosegretario presso il Consiglio
dei Ministri, con delega al turismo, solleticava il morale della truppa
annunciando che il 2009 sarà una "buona annata" (fonte Dipartimento).
Abituati ai miracoli (vedi scomparsa della monnezza) evitiamo gesti
scaramantici. Ma Babbo Natale ci perdonerà se ricordiamo che la fonte citata
non è certo famosa per la bontà dei dati che fornisce. Per prevedere che il
futuro sarà migliore, occorrebbe conoscere quanto è successo nel 2008. Se va
bene lo sapremo tra un paio d'anni, evidentemente un po' tardi per paragonarlo
al 2008. Ma la qualifica più comune di chi fa previsioni in campo
turistico-economico consiste non già nel sapere, ma nel non sapere di non
sapere. Il suo grande vantaggio è che tutte le previsioni, giuste o sbagliate
che siano, vengono rapidamente dimenticate. I consumi turistici rientrano negli
affari ordinari della gente, nelle regole dell'economia insegnava A. Marshall.
Se l'economia mondiale va verso il peggio, trascinerà nel vortice anche il
turismo. Con tutto il rispetto per i miracoli - pensare a come fronteggiare la
prevedibile e negativa prospettiva dovrebbe togliere il sonno a molti. Nel
Mezzogiorno se ne discute molto, ma non si soffre eccessivamente d'insonnia: si
fa melina a centro campo. Il tentativo di "fare sistema" avviato tra
le regioni del Sud sembra abbia accentuato i localismi più beceri. Doveva
essere una crociata, una "gioiosa macchina da guerra"contro lo
straniero. E' diventata una guerriglia tra operatori della stessa zona, tra
comuni, province e regioni, combattuta con i fuochi pirotecnici di una
promozione senza bersaglio, metodo giapponese "dove cojo cojo", più
attenta agli effetti elettorali che ai mercati. Ovunque si è capito che si
sopravvive soltanto riqualificando continuamente l'offerta del territorio e la
sua capacità di accoglienza e di produrre benessere: altrove, ma anche nella riviera
romagnola e veneta i modelli organizzativi dell'offerta anticipano le tendenze.
Per farlo anche da noi, occorre l'intelligente umiltà di adottare un nuovo
abito mentale dimenticando tanto di quanto sappiamo. Occorre
"costruire" un'offerta che renda turistiche le nostre contrade, cioè
attraenti per abitanti provvisori o stanziali. Coinvolgendo tutta la
popolazione, diffondendo la consapevolezza che TUrismo siamo tutti ed è cosa di
tutti. I modelli tradizionali sono superati: servono strumenti d'analisi nuovi,
coordinati in un approccio sistemico, che da noi ancora manca. Occorre che le
Istituzioni assumano precise e nuove responsabilità per mantenere un equilibrio
tra l'ospite e le comunità locali; che gli operatori ridefiniscano il loro
ruolo in un mercato sempre più sfuggente. Sabato 20 Dicembre 2008, ore 10.30 -
Auditorium MAV, comincia un nuovo ciclo per la visibilità di Ercolano. Il
sindaco Gaetano Daniele, nel presentare il libro "Turismosiamotutti - atto
secondo" (di C.Quintano, F.Garbaccio, edito da Denaro libri) ad una platea
di personaggi illustri, illustrerà la nuova offerta turistica di Ercolano,
frutto di circa 3 anni di assidua attenzione, per farne il laboratorio del
progetto "Turismosiamotutti", unitamente al vulcanico assessore Ciro
Iengo, Con l'obiettivo di migliorare la qualità del vivere di un'area
meravigliosa ma complicata. Ora che il miracolo di Ercolano, così viene
chiamato dai media, è all'attenzione di tutto il Paese, festeggiano come il
contadino che vede crescere rigoglioso quanto aveva seminato, ma già pensando
al raccolto futuro: il mercatone di Pugliano (promesso dal sindaco lo scorso
Natale a Catello, il centravanti degli operatori dell'usato nuovo), il
"tutti a piedi" del 9 marzo, la Giornata della Qualità, ecc. gli
info-points che commuovono Ciro Iengo. Questo per non parlare delle grandi
opere come il MAV che hanno cambiato volto e reputazione alla città. La
popolazione ha capito e seguito. Disse un giorno Nino
Daniele: "La vita di una collettività è vissuta nelle azioni degli
individui che ne costituiscono il corpo. Non v'è collettività sociale
concepibile che non funzioni per le azioni di qualche individuo". del
18-12-2008 num.
( da "Adnkronos"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Via libera al dl taglia-leggi, class="hilite">eliminate più di 29mila norme Il
ministro della Semplificazione legislativa Roberto Calderoni: ''Ci sarà una
banca dati consultabile gratuitamente dal giugno 2009''. Disco verde anche al
decreto cosiddetto 'milleproroghe': la Class Action slitta di altri sei mesi
commenta 0 vota 0 tutte le notizie di POLITICA ultimo aggiornamento: 18
dicembre, ore 13:59
( da "Reuters
Italia" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
ROMA (Reuters) - La class="hilite">class="term">class class="term">action
partirà da luglio 2009 e non a gennaio del prossimo anno. Lo prevede il decreto
legge Milleproroghe approvato oggi in Consiglio dei ministri, come anticipato
ieri da una fonte governativa a Reuters. La class="term">class class="term">action
all'italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso, sarebbe
dovuta partire inizialmente a giugno 2008 ma il governo di centrodestra ha
previsto un primo slittamento a gennaio 2009 per avere il tempo di modificarne
l'impianto normativo, fortemente contestato da Confindustria. Ora il secondo
rinvio, che prelude alla presentazione di un emendamento del governo a un
disegno di legge in corso d'esame in Parlamento, probabilmente il ddl Sviluppo.
La proposta di emendamento a cui lavora il governo, secondo quanto emerso nei
giorni scorsi, prevede che la class="term">class class="term">action
possa essere attivata per illeciti compiuti a partire dal luglio 2008, quindi
con un parziale effetto retroattivo di un anno. Resterebbero comunque esclusi i
processi per i crac Cirio e Parmalat. La decisione del Cdm suscita forti
critiche da parte delle associazioni dei consumatori. Per Carlo Pileri,
presidente di Adoc, "il nuovo rinvio dell'entrata in vigore della class="term">class class="term">action è il segno di un Paese in
profonda crisi che intende restare in serie B. Gli italiani sono stati privati
di un fondamentale strumento di tutela dei loro diritti e dei loro interessi,
mentre le aziende disoneste riescono ancora a farla franca". Secondo il
Movimento difesa del cittadino (Mdc, "il nuovo rinvio della class="term">class class="term">action la dice lunga
sull'atteggiamento di subordinazione del Governo di fronte alle richieste di
Confindustria". "Adesso è chiaro che le affermazioni solennemente e
ripetutamente declamate dal ministro [dello Sviluppo Claudio] Scajola in
occasione del primo rinvio, motivato dalla necessità di migliorare e rafforzare
la class="term">class
class="term">action, non erano altro che
promesse che il ministro non ha potuto mantenere. Altrettanto per la proposta
del ministro Brunetta di estendere lo strumento anche alla Pubblica
amministrazione", aggiunge nella nota Mdc.
( da "TGCom" del
18-12-2008)
Argomenti: Class Action
18/12/2008 Maroni:"Election
day il 6-7 giugno" "Comune Pescara sciolto il 5 gennaio" Via
libera del Consiglio dei ministri per l'election day proposto dal ministro
dell'Interno Roberto Maroni. Per le elezioni europee e amministrative si voterà
nel pomeriggio di sabato 6 giugno e tutta la giornata di domenica 7. Il
titolare del Viminale ha inoltre detto che "il governo scioglierà il
comune di Pescara il prossimo 5 gennaio in seguito all'arresto del
sindaco". Non ci sono, invece, le condizioni "per lo
scioglimento" del comune di Napoli. "Seguiamo con grande attenzione e
anche con preoccupazione, con il Prefetto di Napoli - aggiunge il ministro
riferendosi a quanto sta accadendo - ma gli arresti per i due assessori non
sono sufficienti per lo scioglimento del Comune". Ok al Milleproroghe Il
Cdm ha approvato il decreto legge Milleproroghe. Lo ha riferito il ministro
della Semplificazione, Roberto Calderoli, spiegando che il provvedimento abroga
direttamente 29.100 leggi. "La perfezione sarebbe arrivare a 5mila leggi
vigenti, attualmente siamo fermi a circa 15mila", ha detto Calderoli. Il
decreto contiene, tra le altre misure, class="hilite">la
proroga della sospensione della class="term">class class="term">action
fino al giugno 2009. Scuola, ok a regolamenti attuativi della riforma Il Cdm ha
dato il via libera anche ai regolamenti attuativi del piano programmatico per
la Scuola. Un piano che prevede una riforma organica di tutti i cicli, dalle
elementari alle medie, alle superiori. Elementari e medie cambieranno già dal 1
settembre 2009 mentre, le superiori cambieranno dal 1 settembre 2010. La
riforma porta a sistema le migliori sperimentazioni attuate negli anni in una
visione di insieme e non con interventi su parti singole. Via libera a
Taglialeggi Approvato anche il decreto "taglialeggi" del ministro per
la Semplificazione Roberto Calderoli. Vanno così in pensione 29.095 norme
antecedenti al 1948. Contemporaneamente viene avviata la realizzazione di
"Normattiva", l'archivio on line gratuito con i testi delle leggi
vigenti che sarà operativo da giugno e vengono recuperate circa 30 leggi sulle
3.300 che erano state cassate con il precedente "taglialeggi". Il
provvedimento sull'immigrazione "Il Consiglio dei ministri ha prorogato di
un anno, fino al 31 dicembre del
( da "Velino.it,
Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Il Velino presenta, in esclusiva
per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. ECO - Class class="term">action rinviata di altri 6 mesi,
consumatori infuriati Roma, 18 dic (Velino) - Le associazioni dei consumatori
sono furiose: il Consiglio dei ministri ha prorogato di altri sei mesi
l?entrata in vigore della class="term">class class="term">action.
La norma per le azioni collettive risarcitorie, introdotta con la Finanziaria
del 2008, sarebbe dovuta diventare operativa già a giugno, poi con la manovra
d?estate era stata sospesa fino al 31 dicembre. Ora questo nuovo slittamento
contenuto nel decreto milleproroghe, che rimanda l?entrata in vigore della class="term">class class="term">action al 30 giugno 2009, agita
oltremodo le associazioni dei consumatori. “Non è altro che l?ennesima truffa a
danno degli utenti – ha commentato il numero uno del Codacons Carlo Rienzi – Ci
avevano promesso non solo che la class="term">class class="term">action
sarebbe stata introdotta in Italia il prossimo primo gennaio, ma addirittura
che sarebbe stata estesa anche alla Pubblica amministrazione. Ora si assiste al
nuovo rinvio, di fatto una presa in giro per i cittadini che continuano a
essere vessati da imprese ed enti vari”. Sulla stessa linea anche i presidenti
di Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trefiletti e Elio Lannutti: “Vergogna!
Siamo indignati – hanno dichiarato in una nota i due – Questa legge, approvata
durante la precedente legislatura, è stata prima rimandata dal governo
Berlusconi con l?obiettivo di migliorarla; oggi, dopo aver peggiorato la legge
eliminando la retroattività, viene ulteriormente rinviata di altri sei mesi”.
“è evidente che gli obiettivi sono altri – hanno continuato Trefiletti e
Lannutti – Il governo e la Confindustria vogliono rendere impossibile l?azione
di risarcimento per i danni subiti dai cittadini nelle truffe Cirio, Parmalat,
ecc. e vogliono rimandare il più possibile l?attuazione della legge stessa” Ma
“a essere danneggiati da questo atteggiamento sono i cittadini, coinvolti nelle
truffe – hanno sottolineato i presidenti di Adusbef e Federconsumatori – e
tutti le imprese che, nel mercato, operano nel pieno rispetto delle regole. La class="term">class class="term">action, infatti, per le
associazioni dei consumatori rappresenta non l?occasione per regolamenti di
conti e attacchi indiscriminati alle imprese, ma doveva e dovrà essere un forte
deterrente contro truffe e raggiri da parte delle imprese e un forte incentivo
per un funzionamento del mercato trasparente ed efficace”. Per questi motivi,
hanno concluso Trefiletti e Lannutti, “le imprese sane, che operano
correttamente nei confronti dei cittadini e che sono in Italia la stragrande
maggioranza, dovrebbero essere favorevoli e non resistere all?attuazione
immediata della legge”. Ma le associazioni non rimarranno con le mani in mano.
Il Codacons, per esempio, ha già annunciato “un esposto al Tribunale delle
Anime contro il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, e contro
tutti i ministri dell?attuale governo, per le bugie raccontate ai cittadini
italiani in merito alla legge sull?azione collettiva”.
Non solo. L?associazione “farà partire migliaia di cause individuali da parte
di singoli utenti contro le aziende, con conseguente rischio di fallimento per le
imprese chiamate a risarcire i cittadini”. Per onore di cronaca va detto però
che il ddl Brunetta, approvato oggi in Senato, prevede - come promesso dal
ministro - all?articolo 3 “la possibilità di promuovere una class="term">class class="term">action
nei confronti di amministrazioni e concessionari di servizi pubblici che si
discostano dagli standard qualitativi ed economici fissati o che violano le
norme”. (red/sis) 18 dic 2008 13:50
( da "KataWeb News" del
18-12-2008)
Argomenti: Class Action
La class="term">class class="term">action
slitta ancora Il via ai ricorsi a luglio 2009 18 dicembre 2008 alle 13:03 —
Fonte: Economia">repubblica.it — 0 commenti Nel decreto Milleproroghe è
infatti stata inserita una nuova proroga Restano fuori i crac Cirio, Giacomelli
e Parmalat. L'ira dei consumatori
( da "Wall
Street Italia" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
"Class action",
l'approvazione slitta ancora -->L'azione collettiva
risarcitoria che sarebbe dovuto partire a gennaio prenderà il via solo a
giugno. L'ira dei Consumatori: «Una vergogna: vogliono impedire l'attuazione
delle legge».
( da "Wall
Street Italia" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Class action: slitta di altri 6
mesi di ANSA Lo ha deciso il CdM, protestano le associazioni dei Consumatori
-->(ANSA) - ROMA, 18 DIC - Slitta di altri 6 mesi l'entrata in vigore della
class action. Lo ha deciso in Consiglio dei ministri.La
norma per le azioni collettive doveva partire il 1 gennaio, cosi' invece
partirebbe a giugno. Lo slittamento e' contenuto nel decreto 'milleproroghe'.
Protestano le associazioni dei consumatori: 'siamo indignati' sottolineano in
una nota i presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trefiletti ed Elio
Lannutti.
( da "Trend-online"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
class="hilite">Class class="term">action: slitta di altri 6 mesi
ANSA NEWS, clicca qui per leggere la rassegna di Ansa , 18.12.2008 13:31 Scopri
le migliori azioni per fare trading questa settimana!! (ANSA) - ROMA, 18 DIC -
Slitta di altri 6 mesi l'entrata in vigore della class="term">class class="term">action.
Lo ha deciso in Consiglio dei ministri.La norma per le azioni collettive doveva
partire il 1 gennaio, cosi' invece partirebbe a giugno. Lo slittamento e'
contenuto nel decreto 'milleproroghe'. Protestano le associazioni dei
consumatori: 'siamo indignati' sottolineano in una nota i presidenti di
Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
( da "Gazzettino,
Il (Pordenone)" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Incongrui quei prezzi a base d'asta
Le scriventi ... Incongruiquei prezzia base d'astaLe scriventi associazioni
regionali della Cooperazione Sociale si trovano nell'onerosa posizione di
essere diventate di fatto l'Osservatorio regionale degli appalti, come ci è
stato anche recentemente rilevato da un autorevole esponente della Giunta
Regionale. In questo senso, sia direttamente che per il tramite del Comitato
Paritetico Regionale per la Cooperazione Sociale (di cui fanno parte anche i
sindacati di categoria), abbiamo spesso occasione di contestare a pubbliche
amministrazioni violazioni delle norme di legge, più o meno gravi. Con
risultati a dire il vero sempre più confortanti: la consistente normativa che
impone regole precise, rispettose della qualità dei servizi resi all'utenza e
dei diritti dei lavoratori, viene ormai applicata in modo crescente e diffuso.
Nella maggioranza dei casi, inoltre, le Pubbliche Amministrazioni interpellate
apprezzano il nostro servizio e sono disponibili a modificare le procedure di
affidamento, nel senso di dare applicazione alle leggi.Non sempre, purtroppo, è
così: talvolta alcune amministrazioni insistono nella loro linea (un esempio è
il Pio Istituto Elemosiniere di Venzone, che gestisce una Casa per Anziani),
invitando le cooperative a presentare ricorso alla Magistratura Amministrativa.
I risorsi al Tar, peraltro, sono estremamente costosi, e gli oneri decine di
migliaia di euro - gravano tutti sulle cooperative sociali ricorrenti,
imponendo loro, nella maggioranza dei casi, di soprassedere, lasciando così
correre su vari casi di violazioni di diritti. Questo vale a maggior ragione
per le cooperative più piccole, che mai potranno assumersi un onere di questo
genere.A maggior ragione, sono significative le scelte prese da due gruppi di
cooperative nei confronti dell'Istituto Rittmeyer di Trieste e della Casa per
Anziani di Latisana, che rappresentano una nuova tipologia di elusione delle
norme di legge. Infatti in questi, come in altri casi, si ricorre
all'espediente di compilare un capitolato di gara assolutamente ineccepibile
dal punto di vista formale salvo mettere a base d'asta un prezzo (che non può
superare il 15\% del punteggio totale) inferiore, a volte per centinaia di
migliaia di euro, ai minimi contrattuali. Alle cooperative partecipanti non
rimane che la missione impossibile di conciliare il
rispetto del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro con un prezzo
insufficiente. In ambedue i casi citati, le associazioni della cooperazione
sociale hanno preso per tempo contatti con gli Enti interessati, presentando
opportuna documentazione e deducendo anche valutazioni tecniche precise, in
modo da chiarire come i prezzi offerti fossero incongrui. Tutto ciò
senza esito alcuno.Se nel caso dell'Ente triestino sono state le quattro
cooperative già assegnatarie dell'appalto a ricorrere contro la stazione
appaltante in corso d'opera mettendo così a rischio il loro stesso lavoro,
ancora più significativo è il caso della Casa per Anziani di Latisana, dove
sette cooperative sociali potenzialmente interessate all'appalto, appartenenti
a tutte e tre le associazioni, hanno presentato insieme un ricorso al Tar per
ottenere la sospensione e la modifica della procedura di gara.Riteniamo per
altro che queste problematiche non siano di nostra esclusiva competenza, ed
interessino tutta la società regionale: pubblici amministratori e funzionari,
organizzazioni sindacali, utenti e loro famiglie, ed in generale l'opinione
pubblica. Siamo consci che il senso profondo della nostra attività sia il
benessere dell'utenza e dei lavoratori (in stragrande maggioranza donne)
addetti alla gestione dei servizi.Proprio nel momento in cui scriviamo
apprendiamo che il Tar del Friuli Venezia Giulia ha accolto la richiesta delle
cooperative di sospendere la procedura di affidamento della Casa per Anziani di
Latisana, fissando l'udienza di merito a gennaio. Si tratta certamente di una
buona notizia.Gian Luigi BettoliDario ParisiniAlberto RigottoLegacoopsociali
Federsolidarietà-ConfCooperative Agci - SolidarietàNo alla mozionesulle lingueslavofoneGiudico
inopportuna la mozione discussa in Aula e proposta dalla maggioranza per
tutelare e valorizzare le lingue slavofone della provincia di Udine:
natisoniano, po-nasen e resiano. Inopportuna perché la legge 482 del 1999
tutela dodici minoranze storiche linguistiche italiane di cui ben tre si
trovano in Friuli Venezia Giulia: quella friulana, quella slovena, quella
tedesca. E anche perché, la nostra Regione ha voluto predisporre specifiche
norme regionali per garantire la piena tutela e valorizzazione del proprio
patrimonio linguistico. Questo impegno è stato al centro dell'azione politica
della passata legislatura e si è concretizzato con l'approvazione di due leggi
riguardanti le minoranze linguistiche slovena e friulana. Per entrare ancora
più nel merito, sempre durante la scorsa legislatura e proprio per iniziativa
del gruppo dei Cittadini per il presidente, di concerto con l'Amministrazione
comunale di Resia, si era riusciti ad ottenere il riconoscimento di una
particolare specificità per queste importanti varianti linguistiche all'interno
della legge regionale sullo sloveno. Proprio per questo era stato inserito
negli strumenti finanziari un articolo dove si prevedevano interventi economici
a favore del resiano e delle varianti linguistiche delle valli del Natisone,
del Torre e della Val Canale. E infatti, a testimonianza di ciò, l'assessore
Molinaro ha destinato alle attività di promozione e valorizzazione linguistica
100 mila euro. Non è dunque vero che queste antiche parlate storiche slave
siano prive di qualsiasi tutela come recita la mozione. Voler rimettere oggi in
discussione le decisioni della legge 482/99 significa far venire meno quel
delicato equilibrio raggiunto faticosamente in Parlamento e riaprire un
dibattito che coinvolgerebbe mote altre realtà linguistiche. Non da meno, si ha
l'impressione che dietro a queste questioni si celino azioni politiche
finalizzate a rimettere in discussione antiche consuetudini di buona convivenza
in un'area, come quella del confine orientale, per troppo tempo al centro di
civiltà contrapposte.Piero Colussiconsigliere regionale Idv-Cittadini
( da "Adnkronos"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
class="hilite">CLASS
ACTION: IDV, GOVERNO DIFENDE ILLECITI FINANZIARI commenta 0 vota 0 tutte le
notizie di ECONOMIA ultimo aggiornamento: 18 dicembre, ore 15:32
( da "AudioNews.it"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
giovedì 18 dicembre 2008 15.52
Politica Roma. Cdm rinvia di nuovo la 'class action' 14.03:
Deciso in Consiglio dei ministri lo slittamento della class action di altri sei
mesi. La norma per le azioni collettive, sarebbe dovuta partire lo scorso
giugno, ma il governo ha predisposto prima un rinvio al 1° gennaio e oggi una
nuova dilazione. "Una vergogna" commentano le assocciazioni dei
Consumatori.
( da "Vnunet.it"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
class="hilite">La Class class="term">action viene azzoppata e slitta a
luglio 18-12-2008 VNUnet.it La causa collettiva
risarcitoria è stata rinviata per la seconda volta e ne è stata ridotta la
portata: lo ha stabilito il Decreto Milleproroghe. La Class class="term">action
scatterà soltanto per gli illeciti avvenuti dal primo luglio 2008: salvata
Telecom Italia? Le associazioni consumatori perdono l'esclusiva La Class class="term">action non viene proprio
metabolizzata dal governo Berlusconi, che, per la seconda volta, la fa slittare
di sei mesi. Già rinviata una prima volta, avrebbe avuto il via libera da
gennaio: ma niente da fare. La Class class="term">action
italiana slitta di sei mesi, a luglio: lo ha stabilito il cosiddetto Decreto
Milleproroghe e partirà mutilata: scatterà soltanto per gli illeciti avvenuti
dal primo luglio 2008. Eppure fu proprio durante il precedente governo
Berlusconi che venne approvata alla Camera, il 24 Luglio 2004, con voto
bipartisan, la prima norma che introduceva la legge sulla Class Action in
Italia, riconoscendo la legittimazione attiva alle associazioni di consumatori
ed a quelle di investitori. Ma la cosa che saltà più all'occhio non è tanto il
nuovo rinvio, quanto l'azzoppamento e l'annacquamento del ricorso collettivo
risarcitorio: vengono infatti tagliati i margini operativi. Partendo solo dagli
illeciti avvenuti dal primo luglio 2008, immaginiamo che la Class class="term">action salva innanzitutto Telecom
Italia, oltre a tagliare fuori i crac Cirio e Parmalat. Inoltre viene cancellata
l'esclusiva alle associazioni dei consumatori nel promuovere l'azione e i
giudiciottengono maggiore potere di filtro sull'ammissibilità. A met giugno si
disse che la legge andava migliorata, prevedendo un "percorso di revisione
con le parti interessate": lo confermò il ministro per le Attività
Produttive Claudio Scajola, parlando a margine di un incontro a Palazzo Marino,
aggiungendo che "il governo è favorevole al provvedimento".% ©
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( da "Legambiente"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Comunicati stampa 18/12/2008 14:05
Class class="term">action rinviata a
giugno 2009 Legambiente: “L?obiettivo è allontanare i cittadini dalla tutela
dei propri diritti” “L?ennesimo rinvio che allontana questo Paese dalla tutela
dei diritti collettivi dei cittadini”. Così Legambiente commenta lo slittamento
di altri 6 mesi della legge relativa alla class="term">class class="term">action,
rimandata quindi, nuovamente a giugno 2009. “Come spesso succede in Italia – ha
commentato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente – si
utilizza la proroga per rinviare l?entrata in vigore di una legge giusta che,
di fatto, non necessita di tempi ulteriori per essere rivista e migliorata,
perchè avrebbe potuto essere ritoccata anche in corso d?opera. Rimandarla per
l?ennesima volta è chiaramente un ulteriore tentativo di scoraggiare i
cittadini nell?esercizio dei propri diritti e nella sana partecipazione
democratica alla vita del Paese”. L?ufficio stampa 06 86268353-99 – 76 Torna
all'elenco delle notizie
( da "Giornale.it,
Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
n. 302 del 2008-12-18 pagina 0
Cos'è e come funziona la class="term">class class="term">action
di Redazione E' un?azione legale condotta da uno o più soggetti che, membri
della classe, chiedono che la soluzione di una
questione comune di fatto o di diritto avvenga con effetti ultra partes per
tutti i componenti presenti e futuri della classe Roma
- La class="term">class
class="term">action in Italia è stata
introdotta dalla finanziaria 2008, ed è stata resa famosa in tutto il mondo
dopo il caso Usa di Erin Bronckovich. Si tratta in pratica di un?azione legale
condotta da uno o più soggetti che, membri della classe,
chiedono che la soluzione di una questione comune di fatto o di diritto avvenga
con effetti ultra partes per tutti i componenti presenti e futuri della classe. Essa viene considerata il modo migliore con cui i
semplici cittadini possono essere tutelati e risarciti dai torti delle grandi
aziende o delle multinazionali, in quanto la relativa sentenza favorevole avrà
poi effetto o potrà essere fatta valere da tutti i soggetti che si trovino
nell?identica situazione. La class="term">class class="term">action
potrà essere azionata dalle associazioni dei consumatori presenti nel Consiglio
nazionale consumatori e utenti ma anche da parte di associazioni di
«consumatori, investitori e altri soggetti portatori di interessi collettivi legittimati».
Su questo punto è previsto un passaggio parlamentare nelle commissioni
parlamentari competenti. La platea dei soggetti legittimati a ricorrere sarà
così più ampia, per consentire, ad esempio, cause collettive anche per
eventuali danneggiamenti ambientali. L?avvio della causa collettiva
ha effetti immediati: interrompe le prescrizioni delle altre cause avviate dai
consumatori, magari singolarmente. Sono quindi previsti vari passaggi. Il primo
è la decisione del giudice, che dovrà solo stabilire se l?impresa va condannata.
Fisserà però anche le modalità per stabilire gli importi dovuti e la procedura
per attribuire il rimborso ad ogni singolo cittadino. Dalla causa collettiva si passa quindi a stabilire rimborsi individuali:
questo passaggio sarà gestito da una Camera di Conciliazione che dovrà essere
costituita presso il tribunale che si occupa della causa. In questa fase
parteciperanno in modo paritario i difensori di coloro che hanno proposto
l?azione di gruppo e la società chiamata a rispondere del proprio comportamento.
Durante questa procedura i cittadini possono anche ricorrere singolarmente e,
nel caso si ritengano non soddisfatti dall?accordo raggiunto, possono anche
decidere di proseguire l?azione giudiziaria. Sono infine previste modalità per
pubblicizzare la sentenza di condanna e l?accordo raggiunto nella successiva
transazione. Un?ultima misura serve ad evitare che i costi ricadano sui
consumatori. La parcella degli avvocati dei ricorrenti sarà pagata dalla
società condannata, anche se solo parzialmente. L?importo dovuto non dovrà però
superare il 10% del valore. L?Italia ha anticipato la proposta di Bruxelles
sulla class="term">class
class="term">action che arriverà
all?inizio del prossimo anno,secondo il responsabile dell?Antitrust Ue, Neelie
Kroes, che presenterà un Libro Bianco con "specifiche raccomandazioni per
rendere più semplici i ricorsi dei privati, in primis i consumatori, contro i
danni subiti dalla violazione delle regole sulla concorrenza". © SOCIETà
EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Velino.it,
Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Il Velino presenta, in esclusiva
per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. POL - Milleproroghe:
le novità per infrastrutture, energia e ambiente Roma, 18 dic (Velino) - Arriva
il via libera da parte del Consiglio dei ministri al decreto “milleproroghe”. class="hilite">Tra le novità previste salta il
tetto da 40 miliardi di euro per emissioni di titoli di Stato da qui a fine
anno, lo slittamento della Class class="term">action
al 30 giugno 2009, mentre le modalità e i tempi del versamento della quota
dell'acconto Ires e Irap dovranno essere decise con Dpcm entro il 31 marzo
2009. Numerose anche le disposizioni in materia di infrastrutture, energia e
ambiente. Eccole in sintesi: TUTELA PAESAGGIO – Viene prorogata di 6 mesi
l?entrata in vigore del nuovo regime dell?Autorizzazione paesaggistica previsto
dal Codice dei Beni culturali. La norma del “millerproghe” si propone inoltre
di evitare che il 1 gennaio 2009 la funzione di autorizzazione paesaggistica
torni alle regioni. LEGGE OBIETTIVO – Arriva all?interno del “milleproroghe” la
possibilità di mantenere in bilancio le somme autorizzate, ma non impegnate a
fine 2008, per il finanziamento di alcune opere previste dalla Legge Obiettivo.
In attesa dei decreti interministeriali di autorizzazione all?utilizzo dei
contributi pluriennali che sono propedeutici all?assunzione dell?impegno
contabile di spesa viene stabilito un nuovo termine (la fine dell?esercizio
finanziario 2009) per l?utilizzo dei contributi che non comporti effetti
peggiorativi sui saldi di finanza pubblica. (segue) MULTE ANTITRUST -
L?Antitrust potrà godere di una forma parziale di autofinanziamento grazie alla
possibilità di incamerare direttamente una parte delle sanzioni irrogate per la
violazione delle regole della concorrenza e del mercato. Si tratta però di una
forma di autofinanziamento limitato, in quanto potranno essere incassate
solamente le sanzioni amministrative pecuniarie non commisurate al fatturato e
fino a un importo di 50 mila euro. Ma il decreto consente una proroga di 30
giorni oltre il termine ordinario per il pagamento delle multe dell?Antitrust a
causa della crisi del sistema economico. La novità più importante riguarda
l?impiego delle somme incassate dall?Authority attraverso le multe e riguarda
il termine di “impegnabilità” delle somme che oggi per la stragrande
maggioranza – circa 289 milioni di euro – sono destinate a finanziare la
cosiddetta “sociale card”. Dal momento che il disegno di legge che prevede
questa iniziativa a favore dei consumatori non verrà approvato entro l?anno,
con la proroga si scongiura la perdita di questi fondi che non sarebbero
neppure più utilizzabili per l?iniziativa legislativa in corso. RICERCA NEL
SETTORE ELETTRICO – Con l?articolo 16 il “milleproroghe” garantisce ulteriore
continuità all?operatività del fondo per il finanziamento delle attività di
ricerca e sviluppo per il sistema elettrico nazionale. Per il quale sono già
stati stipulati accordi con Enea, Cne e Cesi ricerca. BIOETANOLO ED ETBE –
Vengono prorogati i termini entro i quali possono essere immessi al consumo i
quantitativi di bioetanolo e Etbe già defiscalizzati grazie alla Finanziaria
2007 nelle more di emanazione del decreto che ha previsto la riduzione delle
accise sui biocarburanti nell?ambito di un programma triennale da 73 milioni di
euro l?anno. Al fine di consentire che il beneficio che riguarda il 2008 possa
essere accordato e dovuto dagli aventi diritto anche nel primo semestre
successivo a quello di riferimento, l?assegnazione dei quantitativi di prodotti
agevolati e la loro produzione può avvenire al 30 aprile e al 30 giugno 2009.
(segue) CANONI UTILIZZO INFRASTRUTTURE FERROVIARIE – Viene differito il termine
per l?adozione del decreto che stabilisce i nuovi canoni per l?accesso
all?infrastruttura ferroviaria nazionale al 31 dicembre 2009. Questo al fine di
consentire la prosecuzione della validità degli attuali canoni nelle more della
conclusione dell?iter di approvazione e adozione del nuovo decreto vista la
mancanza della proposta finale di Rfi e tenuto conto dei tempi tecnici per
l?acquisizione dei pareri tecnici del Cipe e della Conferenza Stato – Regioni.
AUTOSTRADA FERROVIARIA ALPINA – Il servizio sperimentale italo-francese di
Autostrada ferroviaria alpina, anche alla luce della centralità, del progetto nell?ambito
dei lavori dell?Osservatorio della Torino-Lione viene finanziato con fondi del
ministero delle Infrastrutture per 6,3 milioni di euro dopo che l?accordo
finanziato originariamente con risorse del ministero dell?Ambiente a valere sul
Fondo mobilità sostenibile è stato definanziato. (segue) BALNEABILITà ACQUE –
In attesa dei pareri dell?Istituto superiore di sanità, del Consiglio superiore
di sanità e della conferenza unificata sono prorogati i termini del decreto
relativo ai parametri e alla delimitazione delle aree concernenti la
balneabilità delle acque. IMPIANTI GPL – Prorogato al 31 dicembre 2009 il
termine per l?adeguamento alle norme per la prevenzione degli incendi per gli
impianti di distribuzione stradale di Gpl. INDAGINE CONOSCITIVA SERVIZI
FERROVIARI – Viene spostato dal 15 dicembre 2008 al 30 giugno 2009 la
conclusione dell?indagine conoscitiva (che doveva effettuare il ministero dei
Trasporti) sull?equilibrio tra i costi e i ricavi dei servizi ferroviari
propedeutica alla prosecuzione dei contratti in essere sempre tra ministero dei
Trasporti e Trenitalia. (ilp/asp) 18 dic 2008 15:37
( da "Virgilio
Notizie" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
(ASCA) - Roma, 18 dic - ''La
notizia del rinvio e' un'ulteriore cattivissimo segnale della assenza di
attenzione di questo Governo alle necessita' e alle preoccupazioni dei
cittadini e dei consumatori''. class="hilite">Paolo
Fiorio del Movimento Consumatori reagisce cosi' di fronte al nuovo rinvio
dell'entrata in vigore della 'class="term">class class="term">action'.
Ai microfoni di Econews, Fiorio ha spiegato che la decisione del rinvio e frutto
di un ''atteggiamento prono alle richieste della Confindustria. Il Governo non
si preoccupa dei diritti dei cittadini e neanche degli inviti dell'Antitrust''.
Come reagiranno le associazioni dei consumatori?''. Non so - conclude Fiorio -
se scenderemo in piazza; di certo protesteremo con forza e indicheremo a
consumatori e cittadini che la responsabilita' politica dell'affossamento
dell'azione collettiva e' integralmente di questo Governo''.
( da "BlueTG
online" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
class="hilite">Class class="term">action, la decisione del Governo indigna
le associazioni 18-12-2008 15:07 - Dopo mesi di supposizioni, speranze e
discussioni il consiglio dei ministri tenutosi oggi ha deciso di posticipare di
altri 6 mesi l'entrata in vigore della class="term">class class="term">action.
La norma per le azioni collettive, che doveva partire il 1 gennaio, dovrebbe
quindi decollare a giugno. Salvo altre sorprese. Duro e sintetico il commento
dei presidenti di Adusbef e Federconsumatori, Elio Lannutti e Rosario
Trafiletti: "siamo indignati".(md)
( da "Sestopotere.com"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Class Action: slitta di 6 mesi
l?entrata in vigore, il Governo scippa agli italiani l?azione collettiva (18/12/2008 15:06) | (Sesto Potere) - Roma - 18
dicembre 2008 - "Il nuovo rinvio dell'entrata in vigore della class="term">class class="term">action è il segno di un Paese in
profonda crisi che intende restare in serie B. Gli italiani sono stati scippati
di un fondamentale strumento di tutela dei loro diritti e dei loro interessi,
mentre le aziende disoneste riescono ancora a farla franca". Questo il
commento di Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc, all'annuncio nel CDM dello
slittamento di ulteriori 6 mesi dell'entrata in vigore della class="term">class class="term">action.
"L'azione collettiva è necessaria per difendere i
consumatori e le imprese che operano in modo serio, onesto e trasparente -
continua Pileri - rimandarne l'avvio colpisce quindi non solo i consumatori ma
lo stesso mercato e la concorrenza tra le imprese. Dal Governo ci era stato
assicurato che il rinvio dell'entrata in vigore al 1° gennaio era da attribuire
alla volontà del Governo di estendere la norma anche alla Pubblica
Amministrazione. Ora sembra invece che si voglia stravolgere tale normativa,
esautorando le Associazioni dei consumatori dall'essere promotrici privilegiate
dell'azione collettiva; eliminando la retroattività,
così da evitare che gli ultimi grandi scandali nei confronti dei risparmiatori
e consumatori, come Cirio e Parmalat, possano essere oggetto di giudizio;
eliminando la promessa estensione dell'azione di classe
alla PA e alle concessionarie di servizi pubblici."
( da "Altroconsumo.it"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
class="hilite">Class class="term">action: ulteriore rinvio, beffa
per i cittadini 18-12-2008 Con il decreto "milleproroghe" il Governo
fa slittare di ulteriori sei mesi l'entrata in vigore della normativa sulle class="term">class class="term">action. Si tratta di una notizia
assolutamente negativa non solo per i consumatori ma anche per lo sviluppo
moderno dell'economia del nostro Paese. Il primo rinvio del luglio di
quest'anno prevedeva la definitiva entrata in vigore al gennaio 2009; questi sei
mesi di tempo sono stati motivati dal Governo Berlusconi con la necessità di
migliorare il testo della legge e allargarne l'ambito alla Pubblica
Amministrazione. Ora arrivano altri 6 mesi di rinvio. Una presa in giro bella e
buona per i cittadini e un ulteriore regalo alla lobby di quelle parti più
retrograde dell'industria nazionale che, anche in questo periodo di crisi,
continuano a rifugiarsi nella protezione del governo, arroccate nelle loro
posizioni di privilegio.
( da "KataWeb
News" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
class="hilite">Class class="term">action: Nel dl milleproroghe
rinviata a giugno 2009 18 dicembre 2008 alle 16:19 — Fonte: repubblica.it — 0
commenti La class="term">class class="term">action,
o azione collettiva, è stata rinviata al 30 giugno
2009, dalla data prevista del 1 gennaio. La proroga è contenuta nel dl milleproroghe
approvato dal Consiglio dei Ministri. AGI
( da "Borsa(La
Repubblica.it)" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
CLASS ACTION:
NEL DL MILLEPROROGHE RINVIATA A GIUGNO 2009 (AGI) - Roma, 18 dic. - La class
action, o azione collettiva, e' stata rinviata al 30 giugno
2009, dalla data prevista del 1 gennaio. La proroga e' contenuta nel dl milleproroghe
approvato dal Consiglio dei Ministri. 18/12/2008 - 16:07
( da "Giornale.it,
Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
n. 302 del 2008-12-18 pagina 0 La class="term">class class="term">action slitta di 6 mesi: partirà a
giugno di Redazione La class="term">class class="term">action
all?italiana, introdotta in Finanziaria 2008, sarebbe dovuta partire inizialmente
a giugno (leggi la scheda). Il governo ha previsto un primo slittamento a
gennaio per avere il tempo di modificarne l?impianto normativo, contestato da
Confindustria. L'Adoc: "Consumatori scippati" Roma - Il Consiglio dei
ministri ha approvato il decreto legge cosiddetto Milleproroghe. Lo ha detto il
ministro della Semplificazione Roberto Calderoli in conferenza stampa a Palazzo
Chigi. Il decreto contiene tra le altre misure la proroga della sospensione
della class="term">class
class="term">action fino al giugno 2009.
La proroga per la class="term">class class="term">action
La class="term">class
class="term">action partirà da luglio
2009 e non a gennaio del prossimo anno: la class="term">class class="term">action
all?italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso, sarebbe
dovuta partire inizialmente a giugno 2008 ma il governo di centrodestra ha
previsto un primo slittamento a gennaio 2009 per avere il tempo di modificarne
l?impianto normativo, fortemente contestato da Confindustria. Ora il secondo
rinvio, che prelude alla presentazione di un emendamento del governo a un
disegno di legge in corso d?esame in Parlamento, probabilmente il ddl Sviluppo.
La proposta di emendamento a cui lavora il governo, secondo quanto emerso nei
giorni scorsi, prevede che la class="term">class class="term">action
possa essere attivata per illeciti compiuti a partire dal luglio 2008, quindi
con un parziale effetto retroattivo di un anno. Resterebbero comunque esclusi i
processi per i crac Cirio e Parmalat. L'Adoc: "Italiani scippati"
"Il nuovo rinvio dell?entrata in vigore della class="term">class class="term">action
è il segno di un Paese in profonda crisi che intende restare in serie B. Gli
italiani sono stati privati di un fondamentale strumento di tutela dei loro
diritti e dei loro interessi, mentre le aziende disoneste riescono ancora a
farla franca". Carlo Pileri, presidente dell?Adoc, fa sapere che
"l?azione collettiva è necessaria per difendere i
consumatori e le imprese che operano in modo serio, onesto e trasparente".
Poi l'affondo: "Rimandarne l?avvio colpisce quindi non solo i consumatori
ma lo stesso mercato e la concorrenza tra le imprese". Secondo il numero
uno dell'Adoc, ci sarebbe il rischio di "stravolgere" la normativa,
"eliminando la retroattività, così da evitare che gli ultimi grandi
scandali nei confronti dei risparmiatori e consumatori, come Cirio e Parmalat,
possano essere oggetto di giudizio", ed "eliminando la promessa
estensione dell?azione di classe alla pubbliche
amministrazioni e alle concessionarie di servizi pubblici". © SOCIETà
EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Asca"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
P.A.: BRUNETTA SODDISFATTO PER
APPROVAZIONE DDL, VERA RIVOLUZIONE (ASCA) - Roma, 18 dic - ''Soddisfattissimo.
E' la prima grande riforma istituzionale di questa legislatura''. Lo ha dichiarato
Renato Brunetta, ministro della Pubblica Amministrazione e Innovazione, a
margine della conferenza degli ambasciatori in corso alla Farnesina riguardo
all'approvazione al Senato del disegno di legge sulla riforma della Pubblica
Amministrazione. La riforma della P.A. ''e' avvenuta in forma pressoche'
bipartisan'', ha sottolineato Brunetta, che ne ha definito gli aspetti piu'
significativi come la trasparenza, la produttivita', class="hilite">la
soddisfazione dei cittadini e la class="term">class class="term">action.
''E' una miniera di potenzialita' per aumentare la produttivita', l'efficienza
della P.A. con il fine di migliorare la produzione di beni e servizi per i
cittadini'', ha spiegato il ministro. ''Che questo sia avvenuto di fatto in
forma bipartisan - ha aggiunto - fa ben sperare per il nostro paese. Contiamo
di arrivare all'approvazione definitiva del provvedimento entro l'inverno in
maniera tale da avere i decreti dei delegati approvati entro primavera-estate
per essere cosi' operativi nell'estate-autunno''. ''Da quel momento iniziera'
la vera e propria rivoluzione per i cittadini e le imprese. Penso che ne
vedremo delle belle'', ha concluso. ghi/mcc/rob
( da "Reuters
Italia" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
ROMA (Reuters) - class="hilite">La
class="term">class
class="term">action partirà da luglio
2009 e non a gennaio del prossimo anno. Lo prevede il decreto legge
Milleproroghe approvato oggi in Consiglio dei ministri, come anticipato ieri da
una fonte governativa a Reuters. La class="term">class class="term">action
all'italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso, doveva
partire inizialmente a giugno di quest'anno ma il governo di centrodestra ha
previsto un primo slittamento a gennaio 2009 per avere il tempo di modificarne
l'impianto normativo, fortemente contestato da Confindustria. Gli industriali
temono infatti che la disciplina sulle azioni collettive, per come oggi è
formulata, possa generare un numero enorme di cause pretestuose e infondate.
Ora il secondo rinvio, che prelude alla presentazione di un emendamento del
governo a un disegno di legge in corso d'esame in Parlamento, probabilmente il
ddl Sviluppo. La proposta di emendamento a cui lavora il governo, secondo la
bozza emersa nei giorni scorsi, prevede che la class="term">class class="term">action
possa essere attivata per illeciti compiuti a partire dal luglio 2008, quindi
con un parziale effetto retroattivo di un anno. Resterebbero comunque esclusi i
processi per i crac Cirio e Parmalat. PROTESTANO ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI
La decisione del Cdm suscita forti critiche da parte delle associazioni dei
consumatori. Per Carlo Pileri, presidente di Adoc, "il nuovo rinvio è il
segno di un Paese in profonda crisi che intende restare in serie B. Gli
italiani sono stati privati di un fondamentale strumento di tutela dei loro
diritti e dei loro interessi, mentre le aziende disoneste riescono ancora a
farla franca". Secondo il Movimento difesa del cittadino (Mdc), "il
rinvio la dice lunga sull'atteggiamento di subordinazione del Governo di fronte
alle richieste di Confindustria". "Adesso è chiaro che le
affermazioni solennemente e ripetutamente declamate dal ministro [dello
Sviluppo economico Claudio] Scajola in occasione del primo rinvio, motivato
dalla necessità di migliorare e rafforzare la class="term">class class="term">action,
non erano altro che promesse che il ministro non ha potuto mantenere",
aggiunge Mdc nella nota. Continua...
( da "CittadinoLex"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Sei in: Prima Pagina | Consumatori
| Testo Il Consiglio dei ministri ne ha rinviato l'class="hilite">esordio
Che cosa prevedeva la class="term">class class="term">action
originaria (Articolo 2 Legge 244/2008) Era originariamente previsto per il 1°
luglio 2008 e poi al primo gennaio
( da "Quotidiano.net"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
L'azione collettiva
risarcitoria doveva entrare in vigore dal 1° gennaio, ma il termine è
stato prorogato dal Consiglio dei ministri. "Vergogna, siamo
indignati" protestano le associazioni
"
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rinviata di sei mesi L'azione collettiva risarcitoria
doveva entrare in vigore dal 1° gennaio, ma il termine è stato prorogato dal
Consiglio dei ministri. "Vergogna, siamo indignati" protestano le
associazioni Segnala ad un amico Tuo nome: Tua email: Nome amico: Email amico:
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( da "BlueTG
online" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
class="hilite">Slitta di
altri sei mesi l'avvio della class="term">class class="term">action
all'italiana 18-12-2008 17:01 - Doveva essere uno strumento in più per tutelare
i risparmiatori italiani, ma non riesce proprio a ricevere via libera: per l'operatività
della "class="term">class class="term">action"
all'italiana giunge infatti un'ulteriore rinvio di sei mesi. Così anziché nel
giugno di quest'anno se va bene il provvedimento entrerà in vigore nel giugno dell'anno
venturo. Sempre che nel frattempo non cambino ancora le carte in tavola.
Immediata la reazione negativa delle associazioni dei consumatori per le quali
il rinvio è un "ulteriore cattivissimo segnale" di un'assenza di
attenzione del governo su questo tema. (l.s.)
( da "AprileOnline.info"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
class="hilite">Class class="term">action, rinvio perenne Andrea
Scarchilli , 18 dicembre 2008, 20:37 Il Consiglio dei ministri rimanda ancora,
e di nuovo di sei mesi, l'entrata in vigore della norma, varata dal governo
Prodi, che consentirebbe ai cittadini di fare fronte comune di fronte ai danni
subiti dalle imprese. Un'altra beffa dopo l'esclusione dal perimetro di
pertinenza dei casi Cirio e Parmalat. Protestano consumatori, Pd, Italia dei
valori e Rifondazione Secondo rinvio governativo, ancora di sei mesi, alla class="term">class class="term">action, la norma che consentirebbe
a gruppi di cittadini danneggiati in una medesima causa di intentare una
richiesta collettiva di risarcimento, con evidenti
vantaggi dai punti di vista della tempistica e dei costi processuali. Il
provvedimento era stato approvato dall'ultima Finanziaria varata dal governo
Prodi, quasi per sbaglio, grazie a un voto espresso per errore a favore da un
senatore di Forza Italia. L'esecutivo in carica, alla prima prova della
Finanziaria anticipata per decreto in estate, decise di fare a meno della class="term">class class="term">action. Il ministro Claudio
Scajola disse che così com'era non andava bene, ci sarebbero stati "vagoni
di ricorsi senza giovare ai consumatori". Quindi, entrata in vigore
rinviata al gennaio 2009 con la promessa di migliorare il testo. I ritocchi
promessi, si scopriva in seguito, riguardavano essenzialmente l'eliminazione
della retroattività ai reati commessi prima del luglio 2008: in pratica, un
colpo di forbice deciso che escludeva dal gioco i risparmiatori schiantati dai
collassi di Cirio e Parmalat, per citare i più famigerati casi occorsi prima di
quella dead line. Non pago di questa limitazione sostanziale (e di altre, come
il maggior potere di filtro dato ai giudici), il governo è tornato all'attacco:
e nel Consiglio dei ministri di oggi, avvalendosi del contenitore costituito
dal decreto milleproroghe, ha spostato in avanti l'entrata in vigore di altri
sei mesi, al giugno 2009. La promessa è sempre quella: fare un testo migliore.
Ma per chi? Dalle associazioni dei consumatori, dal Partito democratico e
dall'Italia dei valori si è alzato un fuoco di fila di proteste. "Non è
altro che l'ennesima truffa ai danni degli utenti - ha dichiarato Carlo Rienzi
del Codacons - ci avevano promesso non solo che la class="term">class class="term">action
sarebbe stata introdotta in Italia il prossimo primo gennaio, ma addirittura
che sarebbe stata estesa anche alla Pubblica amministrazione". Secondo
Rienzi la decisione del governo è "una presa in giro" per i cittadini.
Sulla stessa linea i presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Rosario
Trafiletti ed Elio Lannutti (è anche senatore dell'Idv), che in una nota
congiunta hanno detto che la decisione del governo "danneggia i cittadini,
coinvolti nelle truffe e tutti le imprese che, nel mercato, operano nel pieno
rispetto delle regole. La class="term">class class="term">action,
infatti, per le associazioni dei consumatori rappresenta non l'occasione per
regolamenti di conti e attacchi indiscriminati alle imprese, ma doveva e dovrà
essere un forte deterrente contro truffe e raggiri da parte delle imprese e un
forte incentivo per un funzionamento del mercato trasparente ed efficace".
Secondo Federconsumatori e Adusbef, gli obiettivi del governo sono altri,
ovvero "rendere impossibile l'azione di risarcimento per i danni subiti
dai cittadini nelle truffe Cirio, Parmalat, etc e rimandare il più possibile
l'attuazione della legge stessa". Il Codacons ha annunciato un esposto al
Tribunale delle Anime contro il ministro della Funzione pubblica Renato
Brunetta e contro tutti i ministri dell'attuale governo, per le bugie
raccontate ai cittadini italiani in merito alla legge sull'azione collettiva e anche una valanga di cause individuali da parte
di singoli contro le aziende. Il Movimento difesa del cittadino, ha parlato
senza mezzi termini di "subordinazione del governo alle richieste di
Confindustria". Critiche anche da Legambiente secondo cui si tratta
"dell'ennesimo rinvio che allontana questo paese dalla tutela dei diritti
collettivi dei cittadini". Il sottosegretario alla Giustizia Maria
Elisabetta Alberti Casellati ha minimizzato e garantito la disponibilità del
governo a dialogare con il Parlamento. Ora si è aperto un ennesimo giallo: chi
si occuperà, da gennaio, delle modifiche al provvedimento? La Commissione
Giustizia della Camera vuole la parola più importante, la Casellati nicchia, si
parla di una corsia preferenziale attraverso un emendamento al collegato alla
finanziaria sullo sviluppo. Il sottosegretario ha detto che l'esame in
Commissione Giustizia potrebbe essere rallentato dalla "mancata
collaborazione" dell'opposizione (Pd e Idv) che oggi in Commissione ha
votato contro la risoluzione parlamentare presentata in favore della proroga.
Il governo, insomma, sta meditando sull'opportunità di liberarsi pure di questa
grana. Il centrosinistra è sul piede di guerra. Il deputato dell'Idv Franco
Barbato ha accusato il centrodestra di aver "gettato la maschera. Ove mai
ce ne fosse stato bisogno, questa decisione rappresenta un'ennesima conferma
del fatto che questo governo vuole solo difendere gli interessi dei potentati
economici, infischiandosene dei drammi vissuti dalle famiglie italiane, in
particolare di coloro che sono stati duramente colpiti dagli scandali Cirio e
Parmalat". La verità, ha concluso Barbato, "è che bisognerebbe
promuovere un'azione risarcitoria collettiva contro
questo governo per i danni che sta arrecando a milioni di cittadini". La
pensa allo stesso modo il segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero: "Il
governo e la Confindustria vogliono rendere impossibile l'azione di
risarcimento per i danni subiti dai cittadini nelle truffe Cirio, Parmalat e
molte altre". Il capogruppo democratico in Commissione Attività
produttive, Andrea Lulli, ha parlato di "boicottaggio di una legge
innovativa e moderna, varata dal governo Prodi, che avrebbe fatto fare un passo
in avanti al nostro Paese, avvicinando la qualità dei servizi per i cittadini
agli standard europei". La norma voluta dal governo di centrosinistra, in effetti,
aveva anticipato disposizioni in arrivo dall'Unione europea. La responsabile
dell'Antitrust Ue, Neelie Kroes, presenterà all'inizio del prossimo anno un
Libro Bianco con "specifiche raccomandazioni per rendere più semplici i
ricorsi dei privati, in primis i consumatori, contro i danni subiti dalla
violazione delle regole sulla concorrenza".
( da "AprileOnline.info"
del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Contro la "fabbrica della
paura" Angela Lombardi*, Stefano Galieni**, 18 dicembre 2008, 19:46
L'iniziativa Sabato a Roma, nei locali della direzione nazionale, il Prc
organizza un seminario per cercare di mettere in pratica azioni di contrasto al
progetto di governo autoritario della povertà e del dissenso. Per trasformare
la solitudine in politica Sabato a Roma, nei locali della direzione nazionale,
il Prc organizza un seminario per cercare di mettere in pratica azioni che
sconfiggano "la fabbrica della paura". I pacchetti sicurezza, il
potere affidato ai sindaci sceriffi, le ordinanze che proibiscono ogni forma di
vita sociale in nome del "decoro urbano" costituiscono la
rappresentazione, in alto, tanto a livello nazionale che locale, di quel
progetto di governo autoritario della povertà e del dissenso. La scelta cioè di
rispondere ai disagi crescenti con misure di pubblica sicurezza. Una risposta
dall'alto, in una condizione di crisi accentuata nei processi di globalizzazione,
che trova consenso e condivisione anche nelle fasce più popolari. La
"fabbrica della paura" basata sulla percezione perenne di un nemico
alle porte, su una insicurezza vissuta come problema individuale e sulla
povertà come colpa o segnale di fallimento, si è tradotta già troppe volte in
conflitto orizzontale. L'avversario che hai di fronte non è più il
"padrone" il potente che governa il mondo e che ha portato un pianeta
intero alla catastrofe. Si combatte fra penultimi e ultimi alla ricerca di un
capro espiatorio su cui scaricare rabbia, frustrazione, paura per il furto di
futuro che avverti. La condizione sociale è vissuta come solitudine. La
solitudine sembra essere la cifra delle relazioni che non trasforma la rabbia
in conflitto sociale, che non ti fa incontrare la politica come risposta ai
bisogni collettivi. Questo interroga anche noi, spesso separati, spesso
confinati in quella sinistra del "si fa quello che si può",
rassegnata alla logica della riduzione del danno, e sempre più separata da quel
bisogno reale di sicurezza, tutto sociale, che racconta l'esigenza di pensarsi
non solo in un presente precario ma di potersi progettare un futuro
radicalmente diverso. E se è vero che l'anno che si prospetta vedrà accentuarsi
i danni della crisi, se è vero che è ancora possibile una uscita "da
sinistra" dalla crisi, non possiamo che ricominciare dal basso,
ricostruendo tenacemente reti di relazioni, ritessendo legami che accomunano
migranti,autoctoni, precari lavoratori, uomini e donne. Trasformando insomma la
solitudine in politica. Per farlo bisogna sporcarsi le mani, non solo nei
palazzi freddi e distanti ma nelle pieghe della società, fra gli invisibili,
riconquistare credibilità per dare forma ad un blocco sociale. Non basta
declamare la necessità di una sicurezza sociale, bisogna agirla costruendo
elementi visibili di alternativa qui e ora. Mutualismo, democrazia,
autoorganizzazione, sono gli utensili che occorrono affinché la politica torni
ad essere conflitto, ad essere percepita come utile, come strumento per
cambiare lo stato di cose presenti. Per questo avanziamo una proposta di
sicurezza fondata sulla estensione dei diritti e sulla loro effettiva
esigibilità come elemento fondante per opporsi alla povertà dilagante. I nostri
circoli debbono divenire sempre più quei luoghi in cui si costruisce
cittadinanza sociale, spazi utili perché capaci di intercettare i bisogni.
Sportelli per i diritti nelle città metropolitane, di contrasto attivo alle
politiche securitarie, capaci, costruendo vertenzialità, di rovesciare il
paradigma securitario che sta trasformando anche piccoli paesi ad alto reddito
in contesti di desertificazione sociale. E poi Stazioni di cittadinanze, da
costruire, in tutti quei luoghi della invisibilità e della subalternità.
Intendiamo intervenire lungo le rotte della tratta delle braccia per
l'agricoltura, Rosarno, Cassibile, Foggia, Valle del Sele, sud Pontino, luoghi
in cui la precarietà si fa schiavitù, dove riaffermare con urgenza una idea
altra di cittadinanza da costruire insieme a quelle donne e quegli uomini che
si spezzano la schiena per pochi euro, con il ricatto perenne dell'espulsione.
La stazione di cittadinanza sarà luogo di inchiesta, di controinformazione, di
apertura di vertenzialità. Per farlo abbiamo anche bisogno di strumenti di
formazione, come sarà appunto questo primo seminario, per
costruire un sapere collettivo, base fondamentale per un agire collettivo.
Ripartire dalla necessità di essere e agire nella società per rifondare la
sinistra, per dirla come Marcos "che fa quello che deve".
*Responsabile consumo Sportelli PRC *Responsabile Immigrazione PRC
( da "Giornale
di Calabria, Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Conservatorio a Catanzaro: Corte
dei Conti, nessuna illegittimità CATANZARO. Nessuna illegittimità è stata
compiuta dal Comune di Catanzaro per avere fornito una sede alla sezione
decentrata del Conservatorio di Vibo Valentia. Nessun danno erariale si è
registrato con la scelta di destinare al Conservatorio l?ex istituto Rossi,
anzi, ?la mancata utilizzazione degli immobili, ovvero la non redditività degli
stessi, può essere causa di danno erariale? e ?dalla scelta effettuata dal
Comune di Catanzaro sono derivati vantaggi sia all?Amministrazione, sia alla
comunità amministrata ed alla collettività tutta?. Sono questi i passaggi
fondamentali del provvedimento con cui il Procuratore generale della Corte dei
Conti, Cristina Astrali, ha archiviato la segnalazione di danno erariale
presentata dall?ex senatore Antonino Murmura in merito all?istituzione nel
Capoluogo di una sezione decentrata del Conservatorio ?Torrefranca? di Vibo
Valentia. La Procura della Corte dei Conti ha effettuato un?accurata
istruttoria ed esaminato tutta la documentazione acquisita al Comune di
Catanzaro, pervenendo alla conclusione che ?non sussistano le condizioni che
possano giustificare un?azione di competenza di questa Procura Regionale non
vertendosi in alcuna ipotesi di responsabilità amministrativa per mancanza sia
dell?elemento soggettivo del dolo e/o colpa grave, sia dell?elemento oggettivo
del danno?. Sotto il profilo della legittimità, nessun addebito può solversi
nei confronti del Comune di Catanzaro ?perché trattasi di una regolare e
legittima modalità di utilizzazione dell?immobile?. Il Procuratore Regionale ha
anche osservato che ai vantaggi economici, si aggiungono anche quelli sociali e
culturali, poiché ?l?istituzione di una sede del Conservatorio musicale anche a
Catanzaro permette e permetterà sicuramente un ampio sviluppo delle arti
musicali e darà a molti giovani la possibilità di avvicinarsi alla musica?. Si
è trattato di ?scelte di alto valore sociale e politico, frutto di ampie intese
ed attente valutazioni e considerazioni realizzate di concerto con
l?Amministrazione Provinciale, corrispondenti alle finalità istituzionali
dell?ente, senz?altro dirette alla soddisfazione di esigenze ed interessi della
collettività tutta?. Alla luce di tali considerazioni e dell?attività
istruttoria compiuta, la dottoressa Astrali ha disposto l?archiviazione della
vertenza aperta dalla segnalazione dell?ex senatore Murmura. (18-12-08)
( da "ITnews.it" del
18-12-2008)
Argomenti: Class Action
TOKYO
and INDIANAPOLIS, December 18 /PRNewswire/ -- Daiichi Sankyo Company, Limited
(TSE: 4568), and Eli Lilly and Company (NYSE: LLY) announced today that the
Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) of the European Medicines
Agency has issued a positive opinion recommending approval of prasugrel for the
prevention of atherothrombotic events in patients with acute coronary syndromes
(ACS) undergoing percutaneous coronary intervention (PCI). The CHMP positive
opinion is now referred class="hilite">for
final class="term">action to the European
Commission, which grants approval in the European Union. The Commission usually
makes a decision about whether to approve a new drug candidate within two to
three months of CHMP issuing its recommendation. Upon approval, this new oral
antiplatelet agent is expected to be marketed throughout the European Union
under the proposed brand name EFIENT(TM). "We are extremely pleased by the
CHMP positive recommendation for approval of prasugrel in Europe," said
John Alexander, M.D., M.P.H., global head of research and development, Daiichi
Sankyo Company, Limited. "Based on the study results and the positive
recommendation, we are hopeful that prasugrel will be approved as a new
treatment option for patients with ACS undergoing PCI." The submission
package contains data from several trials, including the landmark TRITON-TIMI
( da "Velino.it,
Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action
Il Velino presenta, in esclusiva
per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. ECO - Milleproroghe:
le novità per fisco e attività economiche Roma, 18 dic (Velino) - Il Consiglio
dei ministri ha dato il via libera oggi al decreto legge “milleproroghe”.
Queste le principali novità previste: Pubblica amministrazione e innovazione:
Viene prorogato al 31 dicembre 2009 il termine a decorrere dal quale è
consentito l'accesso ai servizi in rete delle pubbliche amministrazioni
unicamente tramite la carta d'identità elettronica e la carta nazionale dei
servizi, restando precluso l'accesso a detti servizi attraverso modalità
diverse. Federalismo fiscale. L'emendamento proroga nuovamente la disposizione
della legge n. 350/2003 introdotta al fine di assicurare il perdurare
dell'efficacia della normativa con cui le Regioni sono intervenute in materia
di Irap e di tassa automobilistica. La proroga introdotta dalla finanziaria per
il