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DOSSIER “CLASS ACTION”

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ARCHIVIO GENERALE  DEL DOSSIER  

TUTTI I DOSSIER


T ARTICOLI DEL  10-18 dicembre 2008      #TOP



Report "Class action"

·                     Indice delle sezioni

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Indice delle sezioni

Class action (150)


Indice degli articoli

Sezione principale: Class action

Parmalat, confermato in appello il risarcimento ( da "Secolo XIX, Il" del 07-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: L'azione collettiva era stata promossa dallo Sportello del consumatore e dal Comitato San Giorgio, specializzato nella difesa dei piccoli investitori che ne hanno dato ieri notizia. Era stata Banca Carige a ricorrere in appello avverso la condanna in primo grado che le era stata inflitta dal tribunale nel 2005.

DOVESSIMO PARLARNE IN BLOCCO, COME CERTAMENTE NON DOVREMMO FARE, POTREMMO DIRE CHE LA NOTA CHE VI DO... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 07-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: azione collettiva. Dopo tanti anni, questa battuta mi è capitato di sentirla di nuovo, più volte, e mi è parsa un segno dei tempi, un segno di regressione. In generale, di molti napoletani mi danno un vero fastidio la sotterranea o strabordante convinzione di essere straordinari, essendo in realtà assai più comuni di quanto non amino credere,

Unione commercio Milano: bene la fermezza contro gli abusivi ( da "Sestopotere.com" del 07-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: azione molto incisiva che Polizia e Vigili Urbani stanno compiendo contro l?invasione di abusivi per gli Oh Bej! Oh Bej!. “Ringrazio il vicesindaco Riccardo De Corato, l?assessore al Commercio Giovanni Terzi, il comandante dei Vigili Emiliano Bezzon, il prefetto Gian Valerio Lombardi e il questore Vincenzo Indolfi&

moschee, il vero pericolo è clandestinizzare il culto ( da "Nuova Sardegna, La" del 08-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: abbiano eretto i musulmani a capro espiatorio collettivo e chiuso le moschee. Anzi, il loro sforzo, è stato mirato a reprimere gli ambienti jihadisti e ad allargare politicamente la loro distanza dalla maggioranza della comunità islamica. Cosa sarebbe accaduto se un attentato di quella portata fosse avvenuto in Italia?

E' un naufragio collettivo Super mediana del Cesena ( da "Nuova Ferrara, La" del 08-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Sparisce del tutto nella ripresa e vanifica la miglior azione collettiva sbagliando malamente il cross. Martucci 5. Mai cercato, dal canto suo fa pochissimo. Moro 5. Rileva Martucci a inizio ripresa. Combina nulla, sbaglia il gol che poteva riaprire in anticipo la gara. CESENA: Ravaglia 5.5; Ceccarelli 7 (Tonucci 5.

Riflessioni sull'economia ( da "Corriere Adriatico" del 08-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: impegno collettivo per rendere migliore l'ambiente nel quale viviamo". L'attuale presidente del gruppo di Moie, Luca Gramaccioni, d'intesa con tutti gli altri soci, ha proposto questo convegno, aperto a tutti, "come una opportunità per rendersi ancora più consapevoli dell'importanza delle scelte personali che non rimangono chiuse nel nostro piccolo ambito,

"Sul caso Parmalat la banca è responsabile delle obbligazioni cedute" ( da "Stampa, La" del 09-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: salgono a quattro le vittorie nelle azioni collettive promosse da «Sportello del Consumatore» e Comitato San Giorgio. «Il risultato è molto importante sotto il profilo giuridico - precisa l'avvocato Stefano Vignolo che ha patrocinato la causa collettiva - perché conferma il principio della responsabilità della banca per omessa informazione sulle caratteristiche del titolo Parmalat,

Società responsabili ( da "Italia Oggi" del 09-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: in capo all'ente collettivo, i cui soci (nel caso di società di capitali ai sensi dell'art. 2393 e 2393-bis c.c.), nel caso di applicazione di sanzioni, potrebbero promuovere azione di responsabilità contro gli amministratori, rei di non aver adottato il modello e di aver precluso all'ente l'esonero dalla responsabilità.

La nostra unica colpa è quella di aver presentato alla Regione Marche un progetto giudica... ( da "Messaggero, Il (Marche)" del 09-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Ambiente rischia di oscurare diverse azioni positive messe in atto dal suo "Dicastero" proprio nel quartiere. I residenti della Piazzarola stanno verificando come l'annoso problema dell'invasione dei colombi sia stato affrontato dopo lunghi anni di inerzia. Non che la problematica sia stata risolta ma almeno Travanti ha avuto il coraggio di farsene carico.

"I tassi dei mutui ancora troppo alti La Bce taglia, ma le banche no" ( da "TgFin.it" del 09-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Con la legge sulla class action, che il Governo si ostina a svuotare di contenuti ed rinviare alle calende greche sotto diretta dettatura di banche, assicurazioni e Confindustria, gli istituti di credito dovrebbero risarcire il popolo dei debitori dai mancati adeguamenti sui tassi, come prescritto dal decreto Bersani, proprio sulla simmetria dei tassi"

Quella class action contro Skype ( da "KataWeb News" del 10-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Quella class action contro Skype 10 dicembre 2008 alle 00:17 — Fonte: punto-informatico.it — 0 commenti Il VoIP dell'operatore software nel mirino di alcuni dei suoi utenti negli States: ritengono che Skype non gestisca in modo appropriato i crediti di utenze considerate inattive

social card, intoppi e proteste in arrivo una causa collettiva - antonio fraschilla ( da "Repubblica, La" del 10-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: avvio di una class action a gennaio, quando il governo dovrebbe dare il via libera alle norme che regolamentano la denuncia collettiva: «Presenteremo una class action perché la platea che ha i requisiti per ottenere la carta è molto bassa - dice Ciotta - Alcuni pensionati ci hanno consegnato esposti perché hanno avuto la lettera dal governo sulla social card ma alle Poste non l´

i sindacati ( da "Repubblica, La" del 10-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Pagina III - Palermo I sindacati I consumatori Non si può usare per pagare luce o gas se si ha un contenzioso sulle bollette arretrate Class action a gennaio C´è chi ha ricevuto la lettera dal governo ma non avrà la carta

quei centomila pugliesi catturati dalla rete - roberto zarriello ( da "Repubblica, La" del 10-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: è anche chi come Giuseppe Delle Foglie ha usato il web per lanciare una class action a favore del Petruzzelli inteso come bene pubblico. Politica e non solo. C´è anche spazio per il puro divertimento e per il lancio di eventi. Circa una decina i gruppi aperti in occasioni delle Notti Bianche organizzate nelle varie piazze pugliesi.

<UNA MORATORIA del vigile elettronico e della sosta a pagamento in centro pe... ( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 10-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: azione collettiva (class action) contro il Comune su questi temi. Ora tutto è arenato in attesa dei provvedimenti del governo Berlusconi, che stanno restringendo il campo d?azione nelle cause collettive. «Attendiamo cosa succederà e poi a gennaio vedremo.

La cultura della mobilità sostenibile ( da "Opinione, L'" del 10-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: auto privata per uso collettivo. Nel caso del Car Sharing l?automobile è noleggiata per poche ore presso le apposite società e riconsegnata al termine del suo utilizzo. Nel caso del Car Pooling l?automobile è di proprietà di un privato che la mette a disposizione per compiere tragitti casa-lavoro insieme ad altre persone,

Class action Parmalat in Usa. Nuovi moduli on line dal 18 dicembre ( da "Sestopotere.com" del 10-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Class action Parmalat in Usa. Nuovi moduli on line dal 18 dicembre (10/12/2008 18:31) | (Sesto Potere) - Milano - 10 dicembre 2008 -Il Tribunale di New York, Giudice Kaplan, ha fissato i nuovi termini entro i quali ai soli investitori italiani e' consentito aderire al Partial Settlement con BNL, Credit Suisse e Nuova Parmalat,

class action depotenziata ricorsi solo da luglio 2008 - luca iezzi ( da "Repubblica, La" del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Class action depotenziata ricorsi solo da luglio 2008 Così fuori i casi Cirio, Parmalat e Tango bond Così fuori i casi Cirio, Parmalat e Tango bond LUCA IEZZI ROMA - In arrivo il depotenziamento della class action. Il governo sta lavorando alle nuove norme che regoleranno le azioni di risarcimento collettivo e le associazioni dei consumatori denunciano lo stravolgimento del meccanismo

Class action, arriva l'emendamento ( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: rinvierà probabilmente di altri sei mesi l'entrata in vigore dell'azione collettiva. Il contenuto dell'emendamento sul quale è stata raggiunta con fatica un'intesa tra le parti modifica in maniera sensibile la versione della class action che venne introdotta un anno fa con un blitz parlamentare in sede di approvazione della manovra finanziaria.

Studenti in corteo contro la Gelmini e per Alexis ( da "Giorno, Il (Milano)" del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: DOMANI GLI STUDENTI dei Collettivi e delle facoltà universitarie in agitazione tornano in piazza nella giornata tradizionalmente dedicata al ricordo delle vittime della strage di piazza Fontana. Quest?anno però alla celebrazione del trentanovesimo anniversario della strage si aggiungono temi di attualità interni (la protesta contro la riforma Gelmini)

CLASS ACTION: LULLI(PD), GRAVE EMENDAMENTO GOVERNO. E' SVUOTAMENTO. ( da "Asca" del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: CLASS ACTION: LULLI(PD), GRAVE EMENDAMENTO GOVERNO. E' SVUOTAMENTO (ASCA) - Roma, 11 dic - ''Lo svuotamento della class action che il governo ha intenzione di realizzare e' un tradimento delle attese che questa novita' introdotta dal centrosinistra aveva suscitato nei cittadini''.

CLASS ACTION: 'FONDAZIONE ETICA', PROGETTO GOVERNO RESTRINGE AMBITO APPLICAZIONE NORMA ( da "Adnkronos" del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: CLASS ACTION: 'FONDAZIONE ETICA', PROGETTO GOVERNO RESTRINGE AMBITO APPLICAZIONE NORMA commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA ultimo aggiornamento: 11 dicembre, ore 17:05

GIUSTIZIA. Class action, Adiconsum: "Indispensabili alcuni miglioramenti" ( da "HelpConsumatori" del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: nel caso di inammissibilità all'azione collettiva, il giudice può stabilire a favore dell'impresa una sorta di danno punitivo i cui costi andrebbero a carico della parte soccombente. Non è prevista, invece, la reciprocità cioè l'inverso (ammissione all'azione collettiva, danno punitivo a favore dei consumatori, costi a carico dell'impresa).

CLASS ACTION: GOVERNO, SOLO PER ILLECITI COMMESSI DA LUGLIO 2008. ( da "Asca" del 11-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: CLASS ACTION: GOVERNO, SOLO PER ILLECITI COMMESSI DA LUGLIO 2008 (ASCA) - Roma, 11 dic - La class action, ossia l'azione collettiva risarcitoria, si puo' esercitare ''per gli illeciti compiuti successivamente al 1* luglio 2008''. E' quanto precisa una bozza di emendamento del governo, ancora non formalizzato,

E il governo affossa la class action ( da "Vita non profit magazine" del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Consentire ai consumatori di proporre una causa collettiva anziché centinaia di cause identiche, alleggerirebbe di molto il carico di lavoro dei nostri giudici. Con la Finanziaria 2008 questa azione era stata introdotta. Il governo, con l'intento dichiarato di apportare modifiche migliorative al testo, aveva però congelato l'entrata in vigore della norma fino alla fine del 2008.

lehman, boom di adesioni alla causa collettiva ( da "Mattino di Padova, Il" del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: azione legale promossa da Palazzo Moroni: 150 le richieste già pervenute Lehman, boom di adesioni alla causa collettiva Salgono a 30 milioni le perdite denunciate finora dagli investitori padovani

È polemica sulle modifiche alla class action ( da "Sole 24 Ore, Il" del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: azione e rende perlomeno problematico l'inserimento della materia finanziaria tra quelle oggetto dell'azione collettiva. Tutti aspetti critici che hanno messo in allarme anche l'opposizione. Per Andrea Lulli, capogruppo Pd in commissione Attività produttive, «lo svuotamento della class action che il Governo ha intenzione di realizzare è un tradimento delle attese che questa novità

Banche, conflitto d'interessi in agguato ( da "Corriere della Sera" del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: prima ancora che i profitti agli azionisti, il rimborso dei depositi. Il management pro tempore deve operare nell'interesse di depositanti prima e di azionisti poi, non certo nel proprio. L'insieme è reso ancor più delicato dal fatto che l'accesso al credito, per chi non ha patrimoni alle spalle, è condizione di accesso al reddito, quindi di un'esistenza dignitosa.

Personale esiguo Fioccano proteste a Poste Italiane ( da "Nuova Ferrara, La" del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: intraprendere le azioni di protesta che si riterranno più opportune». Maccapani prosegue il suo intervento affermando che «non è pensabile, infatti, che un'intera collettività sia costretta a fare lunghissime code di ore per eseguire una banale operazione che non è possibile svolgere altrove se non recarsi in altri uffici postali di altre località.

<Abbattere i costi della politica> ( da "Sicilia, La" del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: azione politica - dice Bonomo - intesa come appannaggio di pochi eletti per ceto e per di più dalle cospicue disponibilità economiche». Per questo il deputato del Pd ha presentato un emendamento alla recente normativa che ha riordinato la materia «ma che ha finito con il porre un limite ritenuto penalizzante per consentire a un pubblico amministratore di espletare al meglio il mandato

Il teatro comunale non è agibile ( da "Sicilia, La" del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Poi l'azione vandalica si è diretta verso i due segnali stradali di divieto di accesso posizionati all'ingresso della piazza per impedire il transito. Uno dei due, completo di piantana è stato asportato, mentre dell'altro è stata danneggiata la base.

CLASS ACTION. Cittadinanzattiva: proposto un testo che va "contro gli interessi dei cittadini" ( da "HelpConsumatori" del 12-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: azione collettiva risarcitoria a firma di Antonino Lo Presti. "Sono numerosi gli aspetti di questa legge che vanno contro gli interessi dei cittadini, e che sembrano solo causare difficoltà di accesso a questo strumento di tutela che avrebbe potuto, da una parte, permettere una efficace azione di tutela dei cittadini e,

SIGNOR Presidente, l'eccezionalità degli eventi che in questi ultimi tre mesi hanno trav... ( da "Messaggero, Il" del 13-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: la realizzazione di un programma di rilancio del trasporto collettivo in Italia di dimensioni gigantesche, deciso dal Parlamento nazionale e dal Governo medesimo, incentrato sull'Alta velocità; ma di questo programma mancavano sia le minime basi progettuali ed autorizzatorie a livello locale, sia le disponibilità finanziarie.

La clinica dell'orrore <Danneggiata dai medici l'immagine dell'Italia> ( da "Corriere della Sera" del 13-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: A lato il proprietario, Francesco Paolo Pipitone, al quale sono stati bloccati immobili, una Jaguar, un'utilitaria, azioni per due milioni e mezzo di euro, soldi e titoli depositati in due banche Il chirurgo Bloccati a Pier Paolo Brega Massone una casa, due immobili, piccoli terreni, una Bmw e azioni per 225mila euro

complimenti per i 125 anni Libertà, uno dei migliori giornali locali d'Italia Caro direttore, ho letto con grande attenzione le 56 pagine dello speciale dedicato ai 125 anni di "Li ( da "Libertà" del 13-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: azione collettiva risarcitoria (class action), interviene a tutela del risparmio tradito. I saldi tutto l'anno (tradotto: contenimento dei prezzi) non so se potranno compensare il calo delle vendite, ma dietro l'angolo c'è il fallimento di quel sistema economico che può reggere solo se le regole del mercato saranno difese e tutelate ulteriormente (

CLASS ACTION: CATRICALA', E' NECESSARIA E VA FATTA BENE CON RETROATTIVITA ( da "Adnkronos" del 13-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: CLASS ACTION: CATRICALA', E' NECESSARIA E VA FATTA BENE CON RETROATTIVITA commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA ultimo aggiornamento: 13 dicembre, ore 12:54

Risparmio, per adesso è meglio tenersi i Btp ( da "Affari Italiani (Online)" del 13-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: o altre associazioni di consumatori, un' azione collettiva contro le agenzie di rating. QUESITO 3 Nel gennaio 2006 il Banco di Sicilia, filiale di Lentini, ha consigliato a mio padre, oggi 80 anni, la suddetta obbligazione: Capitalia al tasso variabile del 3,8% a 6 anni. Desidererei sapere se il tasso è fisso e un'altra.

PRESIDENTE DI FEDERCONSUMATORI ( da "Gazzetta di Modena,La" del 14-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: azione collettiva di risarcimento contro le aziende o i gestori, che però l'attuale governo ha congelato dicendo che se ne sarebbe riparlato a gennaio. Cosa sta succedendo? «Si sta cercando di neutralizzare la class action, di depotenziarla. Proprio mercoledì avremo un incontro a Roma con il governo nell'ambito del Consiglio nazionale Consumatori e Utenti e ci verrà illustrato il

Martedì il tribunale civile di Torino si pronuncerà sulla causa intentata dall'avvoca... ( da "Stampa, La" del 14-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: «I soldi ci sono dal 1961 - dice l'avvocato - e ora c'è anche una class action delle vittime del Reich. Citiamo, oltre alla Germania, l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e la "Fondazione Memoria, Responsabilità e Futuro", anche il Presidente del Consiglio pro tempore, Silvio Berlusconi».

Per Coppola chiesti sei anni Lui racconta i suoi rimpianti ( da "Riformista, Il" del 14-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: class action. Lo strumento della causa collettiva, che in Italia non è ancora legge, non solo è necessario ma deve essere anche retroattivo. Valere cioè per le cause precedenti all'entrata in vigore della legge. Il presidente dell'antitrust esprime chiaramente la sua posizione in materia di class action soprattutto dopo le notizie di un emendamento del Governo che cancellerebbe appunto

Catricalà difende la retroattività della legge sulla class action ( da "Unita, L'" del 14-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Catricalà difende la retroattività della legge sulla class action «La class action continua a soffrire e se soffre torniamo indietro di dieci anni». Così il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, intervenuto ieri al congresso della Adusbef, è sceso in campo a favore della class action e ha preso posizione sul nodo della retroattività, a seguito dell'emendamento del governo che,

"la class action deve essere retroattiva" - aldo fontanarosa ( da "Repubblica, La" del 14-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: «Vediamo che la class action continua a soffrire - brontola Catricalà - e se soffre, allora soffriamo anche noi». Io stesso - continua - avevo lavorato perché il governo e il Parlamento studiassero meglio il meccanismo della class action (introdotto dall´ultima Finanziaria del governo Prodi e mai applicato).

Corte Taccheo in causa per i danni del Baby Mose ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 14-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: azione collettiva di rimborso Corte Taccheo in causa per i danni del Baby Mose Chioggia(M.Biol.) I residenti di corte Taccheo vanno avanti per la loro strada e, con la collaborazione dell'associazione consumatori Civiltà 2000, hanno deciso di procedere con la causa collettiva per poter chiedere il rimborso dei danni causati a loro dire dal cantiere del Baby Mose.

Class action, Catricalà attacca ( da "Sole 24 Ore, Il" del 15-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: che dovrebbe consentire di applicare l'azione collettiva solo agli illeciti a partire dal luglio 2008. «Perchè – si è chiesto Catricalà – mettere una data entro cui far valere i diritti? I diritti si fanno valere finchè non sono prescritti». Per il garante «non è possibile» che in Italia non abbiamo questo strumento.

ecco l'emendamento sblocca-tariffe cambia anche il bonus per le famiglie ( da "Repubblica, La" del 15-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: un intervento sui mutui: i tecnici della Camera hanno avvertito che la disparità tra mutuatari, quelli a tasso variabile che sono tutelati e quelli a tasso fisso, può essere foriera di contenzioso, ma il sottosegretario all´economia Cesaro però intende difendere la scelta. Altri temi caldi sono il sostegno al settore auto e la class action.

intervista a pierre rosanvallon, autore di "la légimité démocratique" - parigi ( da "Repubblica, La" del 15-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: dato che i cittadini manifestano la loro implicazione nella vita collettiva in altro modo. Tra un´elezione e l´altra, la vitalità democratica prende altre forme, che nel volume La politica nell´era della sfiducia ho designato con il termine "controdemocrazia", un termine forte e volutamente ambiguo». Di che si tratta?

Il governo congela la class action ( da "Milano Finanza (MF)" del 16-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: grandi crack finanziari con azioni collettive risarcitorie non vedrà la luce nel 2009 e forse si dovrà aspettare addirittura il 2010. L'entrata in vigore della norma, nelle indicazioni del governo Prodi, era prevista, in via sperimentale, per il primo luglio del 2008, successivamente il governo Berlusconi, appena insediatosi, aveva deciso di spostare al primo gennaio del 2009 l'

Riformare la class action non vuol dire svuotarla ( da "Milano Finanza (MF)" del 16-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori. Ha dimostrato così il particolare interesse che l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha nei confronti di una normativa che, consentendo di risolvere problemi di azionabilità collettiva in giudizio dei diritti di coloro che hanno subito danni in un rapporto contrattuale o extracontrattuale con le imprese,

899: il Tar annulla il blocco automatico ( da "Altroconsumo.it" del 16-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: intenzione di presentare una class action nel momento in cui questo strumento di tutela giudiziaria sarà previsto dal nostro ordinamento. Vi diamo le indicazioni da seguire nel caso in cui abbiate ricevuto negli ultimi anni una bolletta gonfiata: vi diciamo come agire sia nel caso in cui abbiate già saldato l'importo, sia nel caso in cui non abbiate ancora pagato.

i colletti bianchi che distruggono l'economia - mario centorrino ( da "Repubblica, La" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Nel caso in questione c´è un accenno, nei materiali d´indagine, anche a sostegni politici(forse solo ipotizzati) che restano sullo sfondo senza essere stati convincentemente provati. La mafia dei colletti bianchi, dunque, riappare in azione. Siamo di fronte a un caso di scuola che va opportunamente analizzato. SEGUE A PAGINA XV

FIRENZE UNA MACCHINA scenica che riprende l'architettura de... ( da "Nazione, La (Firenze)" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Mi era venuto in mente di sviluppare una lettura che non è basata sull?energia, sulla dinamica, sulle consonanze tra una sorta di teatro di vaudeville e un? azione collettiva, che mi sembra uno dei dati fondamentali del testo». T.G.F. Firenze teatro della Pergola fino a domenica

"finanziere colluso, ora paghi i danni" - giuliano foschini ( da "Repubblica, La" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: l´azione del finanziere ha causato anche un "danno all´immagine" allo Stato. La procura evidenzia come vista l´attività istituzionale assegnata alla guardia di finanza di contrasto al contrabbando», «la vicenda ha avuto un indubbio riflesso negativo all´interno dell´amministrazione e sulla collettività interessata,

sviluppo rurale, pronto il piano di dieci aziende per la nuova irrigazione ( da "Messaggero Veneto, Il" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: azione collettiva per la realizzazione di impianti irrigui a goccia su vigneto, che sarà presentato in Regione entro il 31 dicembre per poter accedere all'iter del Piano di sviluppo rurale. L'ente regionale avrà quindi 120 giorni a disposizione per valutare la documentazione e decidere se finanziare o meno l'intervento.

Domani gli esclusi in tribunale ( da "Vita non profit online" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: sarà depositato domani a Roma il ricorso collettivo CSVnet depositerà domani, giovedì 18 dicembre 2008, al Tribunale di Roma, il ricorso collettivo di 403 organizzazioni a sostegno degli enti esclusi dal cinque per mille. Nonostante le rassicurazioni espresse dal sottosegretario alle Politiche Sociali, Eugenia Roccella, durante la conferenza stampa del 13 novembre scorso a Roma (

Incongrui quei prezzi a base d'asta Le scriventi ... ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: impossibile di conciliare il rispetto del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro con un prezzo insufficiente. In ambedue i casi citati, le associazioni della cooperazione sociale hanno preso per tempo contatti con gli Enti interessati, presentando opportuna documentazione e deducendo anche valutazioni tecniche precise, in modo da chiarire come i prezzi offerti fossero incongrui.

Ancora pesanti disagi per i pendolari lombardi ( 2 ) Pd pronto a sostenere un'azione legale collettiva ( da "Sestopotere.com" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Dal canto nostro - se l?istituto della class action sarà definitivamente sbloccato dal Parlamento entro poche settimane – siamo anche pronti a sostenere quanti vorranno collettivamente agire in giudizio nei confronti di un clamoroso disservizio".

SOCIETA'. CSVnet deposita domani in Tribunale il ricorso sul cinque per mille ( da "HelpConsumatori" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: 09 Sarà depositato domani al Tribunale di Roma il ricorso collettivo di 403 organizzazioni a sostegno degli enti esclusi dal cinque per mille. Sono oltre 16 milioni, almeno per il 2006, le risorse assegnate agli enti del terzo settore e il ricorso intende evitare che la scelta dei contribuenti non sia impiegata per altre finalità.

Class action, in decreto nuova sospensione fino a giugno 2009 ( da "Reuters Italia" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: avvio in Italia della class action, che non partirà dal prossimo gennaio ma dal luglio 2009. Una fonte governativa spiega a Reuters che nel decreto legge Milleproroghe all'esame del Consiglio dei ministri di domani è previsto lo slittamento di ulteriori sei mesi per l'entrata in vigore della disciplina sulle azioni collettive.

Crisi , le prossime azioni della Giunta regionale del Piemonte ( da "Sestopotere.com" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: flotte pubbliche per il trasporto collettivo e individuale a bassissimo impatto energetico e ambientale e l?incremento della quantità e qualità delle risorse per gli ammortizzatori sociali in deroga. Regione e sindacati hanno inoltre convenuto sulla necessità di ottenere un rapido sblocco dei fondi FAS e altri finanziamenti che rispondano ai bisogni del sistema produttivo piemontese.

CLASS ACTION, IN DECRETO NUOVA SOSPENSIONE FINO A GIUGNO 2009 ( da "Wall Street Italia" del 17-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: entrata in vigore della disciplina sulle azioni collettive. La class action all'italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso varata dal governo Prodi, sarebbe dovuta partire a giugno 2008 ma il governo di centrodestra ha previsto un primo slittamento a gennaio 2009 per avere il tempo di modificarne l'impianto normativo, fortemente contestato da Confindustria.

Il governo rinvia ancora la class action Slitta anche il decreto anti-crisi ( da "Unita, L'" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Il governo rinvia ancora la class action Slitta anche il decreto anti-crisi Tempi più lunghi per i ricorsi collettivi: i consumatori possono attendere. Si studia la proroga degli incentivi auto. Tempi più lunghi per il decreto anticrisi. Le misure sugli ammortizzatori solo dopo Natale.

sicurezza e immigrati restano le priorità lehman: giunta assolta - claudio malfitano ( da "Mattino di Padova, Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: cioè l'azione legale collettiva, avviata dall'amministrazione per ottenere il risarcimento dei danni, è un atto condiviso, del tutto o in parte, dall'84% degli intervistati. L'approvazione arriva anche dal 78% degli elettori del centro-destra. Segno che in tanti sono stati colpiti dal crac della banca americana.

Lettera di Martinat Class action, utenti insoddisfatti ( da "Tempo, Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: stampa Lettera di Martinat Class action, utenti insoddisfatti La profonda insoddisfazione espressa nella riunione del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (presieduto dal sottosegretario Ugo Martinat) sulla normativa della class action ha convinto Martinat a inviare una lettera indirizzata alla presidenza del Consiglio,

class action consumatori delusi ( da "Repubblica, La" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Economia La polemica Class action consumatori delusi «E´ profonda l´insoddisfazione espressa nella riunione del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti sulla gestione delle norme sulla class action». Così il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Ugo Martinat, presidente del Cncu, in una lettera alla Presidenza del Consiglio,

faccia a faccia regione-trenitalia - andrea montanari ( da "Repubblica, La" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: siamo pronti a sostenere la class action di chi viaggia ANDREA MONTANARI Dopo tre giorni di caos, cancellazioni e ritardi sui treni dei pendolari lombardi, la Regione convoca i vertici di Trenitalia oggi al Pirellone per il tavolo del trasporto pubblico. Il governatore Roberto Formigoni, che quarantott´ore fa aveva lanciato un ultimatum,

Approvati nuovi articoli del Ddl Brunetta ( da "Comunicatori Pubblici" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: la cosiddetta class action), nuove misure di premialità e un organismo centrale di valutazione. Sono alcune delle novità più importanti contenute negli altri quattro articoli del Ddl Brunetta 'anti-fannulloni' (l'Atto Senato 847 ''Disegno di legge recante delega al Governo finalizzata all'ottimizzazione della produttivita' del lavoro pubblico'

La "class action" slitta di altri sei mesi ( da "Corriere.it" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: La norma per le azioni collettive doveva partire il 1° gennaio Class action, slitta di altri sei mesi Il governo vuole presentare un emendamento al ddl in esame al Parlamento. Esclusi crac Cirio e Parmalat ROMA - Il Consiglio dei ministri ha fatto slittare di altri sei mesi l'entrata in vigore della class action.

Class action, in Milleproroghe sospensione fino a giugno 2009 ( da "Reuters Italia" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: class action partirà da luglio 2009 e non a gennaio del prossimo anno. Lo prevede il decreto legge Milleproroghe all'esame del Consiglio dei ministri di oggi, come anticipato ieri da una fonte governativa a Reuters. La class action all'italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso, sarebbe dovuta partire inizialmente a giugno 2008 ma il governo di centrodestra ha previsto

CLASS ACTION: APPLICAZIONE SLITTA AL 30 GIUGNO 2009. ( da "Asca" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: CLASS ACTION: APPLICAZIONE SLITTA AL 30 GIUGNO 2009 (ASCA) - Roma, 18 dic - Ancora una sospensione per l'operativita' della class action. Nel decreto Milleproroghe e' infatti stata inserita una proroga al 30 giugno 2009 per l'entrata in vigore del ricorso collettivo risarcitorio.

La class action slitta di 6 mesi: partirà a giugno ( da "Giornale.it, Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: class action fino al giugno 2009. La proroga per la class action La class action partirà da luglio 2009 e non a gennaio del prossimo anno: la class action all?italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso, sarebbe dovuta partire inizialmente a giugno 2008 ma il governo di centrodestra ha previsto un primo slittamento a gennaio 2009 per avere il tempo di modificarne

Via libera al dl taglia-leggi, eliminate più di 29mila norme ( da "Adnkronos" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: eliminate più di 29mila norme Il ministro della Semplificazione legislativa Roberto Calderoni: ''Ci sarà una banca dati consultabile gratuitamente dal giugno 2009''. Disco verde anche al decreto cosiddetto 'milleproroghe': la Class Action slitta di altri sei mesi commenta 0 vota 0 tutte le notizie di POLITICA ultimo aggiornamento: 18 dicembre, ore 13:59

Class action, in Milleproroghe stop fino a giugno 2009 ( da "Reuters Italia" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: class action partirà da luglio 2009 e non a gennaio del prossimo anno. Lo prevede il decreto legge Milleproroghe approvato oggi in Consiglio dei ministri, come anticipato ieri da una fonte governativa a Reuters. La class action all'italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso, sarebbe dovuta partire inizialmente a giugno 2008 ma il governo di centrodestra ha previsto

Class action rinviata di altri 6 mesi, consumatori infuriati ( da "Velino.it, Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: ECO - Class action rinviata di altri 6 mesi, consumatori infuriati Roma, 18 dic (Velino) - Le associazioni dei consumatori sono furiose: il Consiglio dei ministri ha prorogato di altri sei mesi l?entrata in vigore della class action. La norma per le azioni collettive risarcitorie, introdotta con la Finanziaria del 2008,

La class action slitta ancora Il via ai ricorsi a luglio 2009 ( da "KataWeb News" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: La class action slitta ancora Il via ai ricorsi a luglio 2009 18 dicembre 2008 alle 13:03 — Fonte: Economia">repubblica.it — 0 commenti Nel decreto Milleproroghe è infatti stata inserita una nuova proroga Restano fuori i crac Cirio, Giacomelli e Parmalat.

"CLASS ACTION", L'APPROVAZIONE SLITTA ANCORA ( da "Wall Street Italia" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: "Class action", l'approvazione slitta ancora -->L'azione collettiva risarcitoria che sarebbe dovuto partire a gennaio prenderà il via solo a giugno. L'ira dei Consumatori: «Una vergogna: vogliono impedire l'attuazione delle legge».

CLASS ACTION: SLITTA DI ALTRI 6 MESI ( da "Wall Street Italia" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: La norma per le azioni collettive doveva partire il 1 gennaio, cosi' invece partirebbe a giugno. Lo slittamento e' contenuto nel decreto 'milleproroghe'. Protestano le associazioni dei consumatori: 'siamo indignati' sottolineano in una nota i presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

Class action: slitta di altri 6 mesi ( da "Trend-online" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Class action: slitta di altri 6 mesi ANSA NEWS, clicca qui per leggere la rassegna di Ansa , 18.12.2008 13:31 Scopri le migliori azioni per fare trading questa settimana!! (ANSA) - ROMA, 18 DIC - Slitta di altri 6 mesi l'entrata in vigore della class action.

Incongrui quei prezzi a base d'asta Le scriventi ... ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: impossibile di conciliare il rispetto del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro con un prezzo insufficiente. In ambedue i casi citati, le associazioni della cooperazione sociale hanno preso per tempo contatti con gli Enti interessati, presentando opportuna documentazione e deducendo anche valutazioni tecniche precise, in modo da chiarire come i prezzi offerti fossero incongrui.

CLASS ACTION: IDV, GOVERNO DIFENDE ILLECITI FINANZIARI ( da "Adnkronos" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: CLASS ACTION: IDV, GOVERNO DIFENDE ILLECITI FINANZIARI commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA ultimo aggiornamento: 18 dicembre, ore 15:32

Roma. Cdm rinvia di nuovo la 'class action' ( da "AudioNews.it" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: 03: Deciso in Consiglio dei ministri lo slittamento della class action di altri sei mesi. La norma per le azioni collettive, sarebbe dovuta partire lo scorso giugno, ma il governo ha predisposto prima un rinvio al 1° gennaio e oggi una nuova dilazione. "Una vergogna" commentano le assocciazioni dei Consumatori.

La Class action viene azzoppata e slitta a luglio ( da "Vnunet.it" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: La Class action viene azzoppata e slitta a luglio 18-12-2008 VNUnet.it La causa collettiva risarcitoria è stata rinviata per la seconda volta e ne è stata ridotta la portata: lo ha stabilito il Decreto Milleproroghe. La Class action scatterà soltanto per gli illeciti avvenuti dal primo luglio 2008: salvata Telecom Italia?

Class action rinviata a giugno 2009 ( da "Legambiente" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Comunicati stampa 18/12/2008 14:05 Class action rinviata a giugno 2009 Legambiente: “L?obiettivo è allontanare i cittadini dalla tutela dei propri diritti” “L?ennesimo rinvio che allontana questo Paese dalla tutela dei diritti collettivi dei cittadini”.

Cos'è e come funziona la class action ( da "Giornale.it, Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: è e come funziona la class action di Redazione E' un?azione legale condotta da uno o più soggetti che, membri della classe, chiedono che la soluzione di una questione comune di fatto o di diritto avvenga con effetti ultra partes per tutti i componenti presenti e futuri della classe Roma - La class action in Italia è stata introdotta dalla finanziaria 2008,

Milleproroghe: le novità per infrastrutture, energia e ambiente ( da "Velino.it, Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Tra le novità previste salta il tetto da 40 miliardi di euro per emissioni di titoli di Stato da qui a fine anno, lo slittamento della Class action al 30 giugno 2009, mentre le modalità e i tempi del versamento della quota dell'acconto Ires e Irap dovranno essere decise con Dpcm entro il 31 marzo 2009. Numerose anche le disposizioni in materia di infrastrutture, energia e ambiente.

CLASS ACTION: CONSUMATORI, RINVIO CATTIVO SEGNALE. GOVERNO ( da "Virgilio Notizie" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Paolo Fiorio del Movimento Consumatori reagisce cosi' di fronte al nuovo rinvio dell'entrata in vigore della 'class action'. Ai microfoni di Econews, Fiorio ha spiegato che la decisione del rinvio e frutto di un ''atteggiamento prono alle richieste della Confindustria. Il Governo non si preoccupa dei diritti dei cittadini e neanche degli inviti dell'Antitrust''.

Class action, la decisione del Governo indigna le associazioni ( da "BlueTG online" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Class action, la decisione del Governo indigna le associazioni 18-12-2008 15:07 - Dopo mesi di supposizioni, speranze e discussioni il consiglio dei ministri tenutosi oggi ha deciso di posticipare di altri 6 mesi l'entrata in vigore della class action.

Class Action: slitta di 6 mesi l'entrata in vigore, il Governo scippa agli italiani l'azione collettiva ( da "Sestopotere.com" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Class Action: slitta di 6 mesi l?entrata in vigore, il Governo scippa agli italiani l?azione collettiva (18/12/2008 15:06) | (Sesto Potere) - Roma - 18 dicembre 2008 - "Il nuovo rinvio dell'entrata in vigore della class action è il segno di un Paese in profonda crisi che intende restare in serie B.

Class action: ulteriore rinvio, beffa per i cittadini ( da "Altroconsumo.it" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Class action: ulteriore rinvio, beffa per i cittadini 18-12-2008 Con il decreto "milleproroghe" il Governo fa slittare di ulteriori sei mesi l'entrata in vigore della normativa sulle class action. Si tratta di una notizia assolutamente negativa non solo per i consumatori ma anche per lo sviluppo moderno dell'economia del nostro Paese.

Class action: Nel dl milleproroghe rinviata a giugno 2009 ( da "KataWeb News" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Class action: Nel dl milleproroghe rinviata a giugno 2009 18 dicembre 2008 alle 16:19 — Fonte: repubblica.it — 0 commenti La class action, o azione collettiva, è stata rinviata al 30 giugno 2009, dalla data prevista del 1 gennaio.

CLASS ACTION: NEL DL MILLEPROROGHE RINVIATA A GIUGNO 2009 ( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: CLASS ACTION: NEL DL MILLEPROROGHE RINVIATA A GIUGNO 2009 (AGI) - Roma, 18 dic. - La class action, o azione collettiva, e' stata rinviata al 30 giugno 2009, dalla data prevista del 1 gennaio. La proroga e' contenuta nel dl milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri. 18/12/2008 - 16:07

Senza titolo......... ( da "Giornale.it, Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: class action fino al giugno 2009. La proroga per la class action La class action partirà da luglio 2009 e non a gennaio del prossimo anno: la class action all?italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso, sarebbe dovuta partire inizialmente a giugno 2008 ma il governo di centrodestra ha previsto un primo slittamento a gennaio 2009 per avere il tempo di modificarne

P.A.: BRUNETTA SODDISFATTO PER APPROVAZIONE DDL, VERA RIVOLUZIONE. ( da "Asca" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: la soddisfazione dei cittadini e la class action. ''E' una miniera di potenzialita' per aumentare la produttivita', l'efficienza della P.A. con il fine di migliorare la produzione di beni e servizi per i cittadini'', ha spiegato il ministro. ''Che questo sia avvenuto di fatto in forma bipartisan - ha aggiunto - fa ben sperare per il nostro paese.

Class action, nuova sospensione: partirà a luglio 2009 ( da "Reuters Italia" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: La class action partirà da luglio 2009 e non a gennaio del prossimo anno. Lo prevede il decreto legge Milleproroghe approvato oggi in Consiglio dei ministri, come anticipato ieri da una fonte governativa a Reuters. La class action all'italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso, doveva partire inizialmente a giugno di quest'

Che cosa prevedeva la class action originaria ( da "CittadinoLex" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: esordio Che cosa prevedeva la class action originaria (Articolo 2 Legge 244/2008) Era originariamente previsto per il 1° luglio 2008 e poi al primo gennaio 2009 l'esordio della class action, ossia l'azione di risarcimento collettivo dei danni subiti dai consumatori introdotta con la legge finanziaria per il 2008 e ora modificata dal Consiglio dei ministri del 18 dicembre 2008.

La class action rinviata di sei mesi ( da "Quotidiano.net" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: class action rinviata di sei mesi L'azione collettiva risarcitoria doveva entrare in vigore dal 1° gennaio, ma il termine è stato prorogato dal Consiglio dei ministri. "Vergogna, siamo indignati" protestano le associazioni Segnala ad un amico Tuo nome: Tua email: Nome amico: Email amico: Testo dell'email: Invia una copia anche al tuo indirizzo di posta Riscrivi il codice che compare

Slitta di altri sei mesi l'avvio della class action all'italiana ( da "BlueTG online" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Slitta di altri sei mesi l'avvio della class action all'italiana 18-12-2008 17:01 - Doveva essere uno strumento in più per tutelare i risparmiatori italiani, ma non riesce proprio a ricevere via libera: per l'operatività della "class action" all'italiana giunge infatti un'ulteriore rinvio di sei mesi.

Class action, rinvio perenne ( da "AprileOnline.info" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: Class action, rinvio perenne Andrea Scarchilli , 18 dicembre 2008, 20:37 Il Consiglio dei ministri rimanda ancora, e di nuovo di sei mesi, l'entrata in vigore della norma, varata dal governo Prodi, che consentirebbe ai cittadini di fare fronte comune di fronte ai danni subiti dalle imprese.

Contro la "fabbrica della paura" ( da "AprileOnline.info" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: come sarà appunto questo primo seminario, per costruire un sapere collettivo, base fondamentale per un agire collettivo. Ripartire dalla necessità di essere e agire nella società per rifondare la sinistra, per dirla come Marcos "che fa quello che deve". *Responsabile consumo Sportelli PRC *Responsabile Immigrazione PRC

Conservatorio a Catanzaro: Corte dei Conti, nessuna illegittimità ( da "Giornale di Calabria, Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: azione di competenza di questa Procura Regionale non vertendosi in alcuna ipotesi di responsabilità amministrativa per mancanza sia dell?elemento soggettivo del dolo e/o colpa grave, sia dell?elemento oggettivo del danno?. Sotto il profilo della legittimità, nessun addebito può solversi nei confronti del Comune di Catanzaro ?

Milleproroghe: le novità per fisco e attività economiche ( da "Velino.it, Il" del 18-12-2008)
Argomenti: Class Action

Abstract: entrata in vigore della class action. Slitta di altri sei mesi l'entrata in vigore della “class action”. L'azione collettiva risarcitoria per i consumatori sarebbe dovuta diventare operativa dal primo gennaio 2009, ma il termine viene prorogato a giugno 2009.


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Parmalat, confermato in appello il risarcimento (sezione: Class action)

( da "Secolo XIX, Il" del 07-12-2008)

Argomenti: Class Action

Parmalat, confermato in appello il risarcimento carige condannata GENOVA. La Corte d'appello di Genova ha depositato la sentenza che condanna Banca Carige a pagare un risarcimento di circa 230 mila euro a un gruppo di 25 risparmiatori che aveva investito in obbligazioni Parmalat. L'azione collettiva era stata promossa dallo Sportello del consumatore e dal Comitato San Giorgio, specializzato nella difesa dei piccoli investitori che ne hanno dato ieri notizia. Era stata Banca Carige a ricorrere in appello avverso la condanna in primo grado che le era stata inflitta dal tribunale nel 2005. «Il risultato - ha detto l'avvocato Stefano Vignolo, che ha patrocinato la causa collettiva - è importante sotto il profilo giuridico perché conferma il principio della responsabilità della banca per omessa informazione sulle caratteristiche del titolo Parmalat». I giudici dell'appello hanno riconosciuto che la banca non è un venditore qualsiasi perché opera sul mercato come professionista finanziario ed è quindi tenuto a una particolare diligenza nell'ottica della protezione del consumatore. 07/12/2008


DOVESSIMO PARLARNE IN BLOCCO, COME CERTAMENTE NON DOVREMMO FARE, POTREMMO DIRE CHE LA NOTA CHE VI DO... (sezione: Class action)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 07-12-2008)

Argomenti: Class Action

Dovessimo parlarne in blocco, come certamente non dovremmo fare, potremmo dire che la nota che vi domina è quella, assai generica, che «i napoletani sono fatti così». Non sono napoletano, ma ho ancora la residenza in questa città, la frequento dagli anni cinquanta e vi ho vissuto molti anni della mia vita e ne ho visto gli enormi cambiamenti ma anche l'enorme fissità, e dopo gli anni settanta l'enorme immobilismo di tanti suoi intellettuali su idee costruite una volta per tutte. Su Napoli vigono molti pregiudizi freneticamente intrattenuti dai napoletani stessi. Salvemini si infuriava, quando qualcuno gli diceva che «gli italiani sono fatti così», e replicava: «Ne conosco che non sono fatti così e dunque questa affermazione è sbagliata», e avrebbe potuto citare per primo se stesso. Ho conosciuto napoletani di ogni tipo, e posso confermare che non tutti i napoletani «sono fatti così» (due esempi tra tanti, per non dover trascurare nessun vivente: Fabrizia Ramondino o Pasquale Coppola, che l'Orientale ha ricordato pochi giorni fa). Perché Napoli è una società assai complessa, vasta, differenziata. Quelli per i quali ho provato e provo più fastidio - soprattutto da quando il «genocidio» del cosiddetto sottoproletariato storico si è compiuto con gli anni ottanta, e Pasolini non ha più avuto ragione a pensare Napoli come resistente alla generale omologazione - sono quelli che, in modi diversi, vogliono convincerti della loro superiore diversità, quelli che credono di essere simpatici solo perché sono nati a Napoli. Erano ieri quelli del «ccà nisciuno è fesso», una battuta che li rivelava in tutta la loro fessaggine per la loro presunzione individualistica e il loro disinteresse per l'azione collettiva. Dopo tanti anni, questa battuta mi è capitato di sentirla di nuovo, più volte, e mi è parsa un segno dei tempi, un segno di regressione. In generale, di molti napoletani mi danno un vero fastidio la sotterranea o strabordante convinzione di essere straordinari, essendo in realtà assai più comuni di quanto non amino credere, e l'autoreferenzialità da vecchi abitanti di una capitale che non lo è più da un secolo e mezzo. Questa autoreferenzialità inficia molte delle opere che vengono oggi scritte e pubblicate su Napoli da napoletani, perfino da napoletani che vivono altrove ma che, se vogliono avere un po' di audience nazionale, ci riescono solo parlando di Napoli. O sproloquiando di Napoli. La loro mole è cresciuta con la voga del «partire da sé», dello «io penso che», dell'ormai insopportabile, esasperato autobiografismo dei quarantenni che scrivono. Ci sono molti libri la cui parzialità autobiografica è però dichiarata, onestamente dichiarata - saggi o romanzi non importa -, che hanno propositi sani e reggono la sfida anche se finiscono per dire cose molto più interessanti per capire i loro autori che non per capire Napoli. Ce ne sono molti di più che mi sembrano invece molto arroganti e che partono dal principio «mi basta di essere napoletano, di questa o quella generazione, per essere autorizzato a straparlare di Napoli». Ma in tutti, in tutti, a colpire è la comunanza dell'autoreferenzialità. Non succede a Milano, a Torino, a Roma, quello che succede a Napoli (e a Palermo), che i giovani scrittori registi teatranti saggisti sociologi antropologi napoletani (con rare, talora lodevoli e talora snobistiche eccezioni) scrivono solo di Napoli. Tanto più oggi che Napoli va di moda e che un'intera generazione è stata scacciata da altre attività ed è stata convinta che basta voler essere «creativi» per esserlo davvero, e si dedica (a ben vedere, è costretta a dedicarsi) a scrivere recitare cantare disegnare. Non sorprende più di tanto, ma non è un bel segno. Anche i non-napoletani che si sono insediati a Napoli sono stati conquistati, mi pare, dalla comune malattia dell'autoreferenzialità: sono diventati napoletani anche loro e hanno stabilito anche loro che «i napoletani sono fatti così». Su chi possiamo dunque confidare, per analisi della società e della cultura napoletana libere dal pregiudizio positivo o negativo della diversità e di una assoluta originalità? Per fortuna «non tutti i napoletani sono fatti così», e ce ne sono tanti che, nonostante la voga nera o rosa o berlusconianamente intercambiabile di Napoli, si pongono le domande serie e cercano le risposte serie, anche se ai media piacciono di più gli altri. Goffredo Fofi

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Unione commercio Milano: bene la fermezza contro gli abusivi (sezione: Class action)

( da "Sestopotere.com" del 07-12-2008)

Argomenti: Class Action

Unione commercio Milano: bene la fermezza contro gli abusivi (7/12/2008 16:27) | (Sesto Potere) -Milano - 7 dicembre 2008 -Pieno appoggio di Apeca, l?Associazione degli ambulanti dell?Unione del commercio di Milano, all?azione molto incisiva che Polizia e Vigili Urbani stanno compiendo contro l?invasione di abusivi per gli Oh Bej! Oh Bej!. “Ringrazio il vicesindaco Riccardo De Corato, l?assessore al Commercio Giovanni Terzi, il comandante dei Vigili Emiliano Bezzon, il prefetto Gian Valerio Lombardi e il questore Vincenzo Indolfi” dichiara Giacomo Errico, presidente di Apeca e responsabile Unione, su incarico del presidente Carlo Sangalli, delle iniziative contro abusivismo e contraffazione. Errico è anche componente effettivo, per conto di Confcommercio Lombardia, nel Comitato regionale antiabusivismo. “L?attenzione forte, con presidio e sgomberi, alla vera e propria emergenza abusivi che puntualmente si verifica con gli Oh Bej! Oh Bej! – prosegue Errico – è un segnale importante. Bisogna prendere spunto dalla collaborazione fra le istituzioni di questi giorni per dare finalmente continuità ad un?azione contro l?abusivismo che solo attraverso un impegno congiunto interforze può trovare concreta efficacia”. “Diamo il pieno appoggio – prosegue Errico - alle attività messe in campo in modo di sinergico da Comune e Forze dell?Ordine per impedire che anche quest?anno la festa del nostro Santo patrono si trasformi, come ha detto felicemente il vicesindaco, nella fiera del patrono dell?abusivismo, con centinaia di irregolari provenienti da mezza Europa pronti a bloccare Milano. E le avvisaglie ci sono drammaticamente tutte. Vogliamo perciò anche noi, come ha affermato De Corato, che inizi una nuova stagione. Da parte nostra, quindi, completa solidarietà e collaborazione perché questi Oh Bej! Oh Bej! 2008 rappresentino un segnale di svolta”. Oh bej! Oh Bej! Quanto “costa” l?abusivo Gli abusivi agli Oh bej! Oh bej! sono il doppio degli ambulanti regolari. “E? bene sapere, al di là di degrado, sporcizia, problemi di traffico, quanto questo costa ai milanesi solo di mancati incassi amministrativi durante i quattro giorni della manifestazione. I conti – spiega Errico - sono presto fatti: l?ambulante in regola paga mediamente, per i quattro giorni degli Oh Bej! Oh bej!, almeno 320 euro fra plateatico, energia elettrica, gazebo, domanda di partecipazione. Quindi per l?ente pubblico – e quindi la collettività, noi contribuenti – i mancati introiti sono superiori ai 250 mila euro in considerazione del numero di abusivi previsti. Senza naturalmente contare il danno economico e sociale che l?abusivismo genera oltre ai costi destinati a ricadere sempre sulla collettività come l?impiego significativo delle forze dell?ordine”.

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moschee, il vero pericolo è clandestinizzare il culto (sezione: Class action)

( da "Nuova Sardegna, La" del 08-12-2008)

Argomenti: Class Action

di Renzo Guolo Moschee, il vero pericolo è clandestinizzare il culto Dopo l'arresto degli immigrati marocchini, accusati di progettare attentati terroristici a Milano, la Lega va all'attacco e chiede una moratoria sulla costruzione di nuove moschee. Almeno sino a quando il Parlamento non approverà una legge che regolamenti l'edificazione di luoghi di culto per quanti non abbiano sottoscritto intese con lo Stato. Prospettiva assai lontana, visto che per i leghisti quell'intesa, che riguarda, per numero di fedeli, la seconda religione in Italia e la sola che ne sia ancora priva, non si farà mai. Una falsa soluzione, quella proposta dal gruppo dirigente del Carroccio, come già altre invocate in precedenza dal partito di Bossi e di Maroni. A partire dall'intenzione di sottoporre a referendum locali la possibilità di apertura di luoghi di culto. Misura che tende a trasformare i cittadini in arbitri di diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione come la libertà religiosa. Libertà che si fonda, anche, sulla possibilità di praticare il culto. Il Carroccio motiva la sua proposta evocando la minaccia di un terrorismo planetario, che può colpire tutti e avrebbe come basi principali le "moschee". Lo stesso ministro Maroni, che invita a non dire "no" pregiudizialmente alla proposta solo perchè arriva dalla Lega, afferma, con cognizione di causa che gli deriva anche dall'importante funzione istituzionale che svolge, che non è sempre facile distinguere tra luoghi di culto e luoghi in cui si svolgono altre attività legate al terrorismo. Constatazione che, in una democrazia matura, dovrebbe spingere a tutelare innanzitutto la libertà di culto, messa in pericolo dall'azione di quelle stesse frange estremiste, anziché ipotizzare massificanti soluzioni eradicatrici che mettono tutti nello stesso piano. Non risulta che Spagna e Gran Bretagna, pure provate da terribili attentati di matrice jihadista, abbiano eretto i musulmani a capro espiatorio collettivo e chiuso le moschee. Anzi, il loro sforzo, è stato mirato a reprimere gli ambienti jihadisti e ad allargare politicamente la loro distanza dalla maggioranza della comunità islamica. Cosa sarebbe accaduto se un attentato di quella portata fosse avvenuto in Italia? In ogni caso, si può impedire, di fatto, ai musulmani che vivono regolarmente nel nostro paese, oltre un milione e duecentomila persone, di praticare la loro fede? O una simile scelta non significa, forse, metterli pubblicamente alla gogna; additarli, più di quanto accada oggi, come un capro espiatorio collettivo? Innescando in tal modo meccanismi che possono generare una perversa spirale di derive xenofobe e incontrollabili reazioni identitarie tra persone che sono destinate comunque a vivere qui e tra le cui fila possono così farsi strada le frange più radicali. Lo jihadismo, fenomeno composito, è prodotto non solo di pericolose organizzazioni strutturate transnazionali, ma anche di zone grigie complici, di "cani sciolti" e terroristi "fai da te", che condividono la medesima ideologia e una radicale avversione per l'Occidente. Visione del mondo che talvolta matura in un contesto migratorio ritenuto ostile. Di fronte a questa magmatica realtà, occorre capire come le minacce alla sicurezza collettiva, mai da sottovalutare, possano essere meglio affrontate; e, soprattutto, quali scelte politiche producano davvero sicurezza. Se quelle ammantate da crociate ideologiche o quelle che, accanto all'indispensabile attività di prevenzione, promuovano l'integrazione degli immigrati di religione islamica e l'emergere di un islam italiano, religiosamente non estremista, che metta ai margini gli elementi radicali e assicuri lealtà politica alle istituzioni. Un percorso non facile, irto di ostacoli, in un contesto internazionale che scarica localmente tensioni prodotte a livello globale; ma senza alternative. Oltretutto, se davvero i musulmani in Italia dovessero "clandestinizzare" la loro pratica religiosa sarebbero guai seri. Oggi le moschee e i centri islamici in Italia sono, loro malgrado, una sorta di "casa di vetro", costantemente, ed efficacemente, "monitorata" dagli apparati di sicurezza e di intelligence. Spingerli nel sommerso religioso, significherebbe andare alla ricerca di un ago nel pagliaio. Con tutte le conseguenze del caso. Lo capiranno anche i leghisti, oppure l'obiettivo miope di garantirsi una perpetua rendita elettorale, alimentando la paura della paura, metterà ancora una volta in secondo piano l'interesse generale?

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E' un naufragio collettivo Super mediana del Cesena (sezione: Class action)

( da "Nuova Ferrara, La" del 08-12-2008)

Argomenti: Class Action

LE PAGELLE E' un naufragio collettivo Super mediana del Cesena Capecchi 5.5. Esce a vuoto sul primo corner del Cesena e non dà sicurezza. Ghetti 5. Solita volontà, resa inferiore. Guarda Veronese sul primo gol, rischia il rigore su Giaccherini. Cabeccia 5. Non avanza mai, ma proprio mai. Bianchi 4.5. Rileva Cabeccia e fa peggio, perchè non dà adeguata spinta sulla fascia, lascia varchi alle spalle e su un pallone da "sbranare", nella metà campo cesenate, va troppo molle innescando il contropiede locale. Savi 5. Davanti alla difesa non fa filtro nella maniera adeguata e la Spal patisce parecchio. Arma 5. Venti minuti e spiccioli al posto di Savi, sullo 0-2 e per tentare il tutto per tutto. Non si vede mai. Zamboni 5.5. Forse il meno peggio del reparto arretrato, ma lontano anni luce dalla sua abituale superiorità. Spesso scoperto, non sempre arriva a chiudere. Lorenzi 4.5. Difficoltà in chiusura ed espulsione imperdonabile. Cazzamalli 5. Patisce il passo di Segarelli. Nervoso, rischia l'espulsione. Centi 5. Perde un'infinità di palloni, non cuce tra i reparti, subisce Sacilotto. La Grotteria 5.5. Innocuo e passivo per un'ora, cambia marcia quando Cusaro viene spostato a destra e centrale entra Tonucci: un assist per Moro, un colpo di testa sventato miracolosamente da Ravaglia, la rete del 2-1. Troppo tardi. Bracaletti 5. Discreto spirito di iniziativa nel primo tempo. Sparisce del tutto nella ripresa e vanifica la miglior azione collettiva sbagliando malamente il cross. Martucci 5. Mai cercato, dal canto suo fa pochissimo. Moro 5. Rileva Martucci a inizio ripresa. Combina nulla, sbaglia il gol che poteva riaprire in anticipo la gara. CESENA: Ravaglia 5.5; Ceccarelli 7 (Tonucci 5.5), Biserni 7; De Feudis 7.5, Lauro 6.5, Biasi ng (Cusaro 7); Segarelli 7.5, Sacilotto 8, Veronese 7 (Chiavarini 6.5), Giaccherini 7.5, Motta 7.5. ARBITRO: Meli 5. Scarso. L'espulsione di Giaccherini è eccessiva e non convincono tante altre decisioni.

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MANFREDINI 6 Ben protetto dalla difesa, grazie anche ad un filtro che iniz... (sezione: Class action)

( da "Nazione, La (Umbria)" del 08-12-2008)

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LEGA PRO SECONDA DIVISIONE pag. 21 MANFREDINI 6 ? Ben protetto dalla difesa, grazie anche ad un filtro che iniz... MANFREDINI 6 ? Ben protetto dalla difesa, grazie anche ad un filtro che iniziava nel momento stesso in cui partiva l?azione del Bellaria, ha vissuto un pomeriggio abbastanza tranquillo. ANANIA 6.5 ? Al rientro si è battuto con grande autorevolezza sia nel chiudere che nel proporre; ha detto la sua sul primo gol. BRIGANTI 6,5 ? Il «rosso», per altro assai contestato, sottrae alla squadra un fondamentale punto di riferimento e di equilibrio; ancora una prestazione di grande spessore che senza il provvedimento disciplinare avrebbe meritato un punteggio più robusto. CALERI 6,5 ? Una prova di grande generosità; aggredisce tutti con indomito ardore, lotta ed incoraggia, consiglia e soffre, ma alla fine si conferma interprete generoso di un calcio tutto sostanza. FIUMANA 6.5 ? Al rientro dopo lunga assenza mette a disposizione del collettivo la sua consumata abilità per chiudere spazi e corridoi, per soffiare sempre sul collo degli avversari. BRUNI 7 ? Con le buone e con le cattive, guardando la sostanza, ha chiuso su Marchi o Mezgour proteggendo Manfredini da pericolosi faccia a faccia. Uno dei miglior Bruni della stagione. MARTINETTI 6.5 ? Si è battuto con la freschezza del ragazzino mettendo a disposizione del collettivo sagacia tattica e grande inventiva. SANDREANI 6.5 ? Il capitano, anche lui al rientro, si conferma elemento di equilibrio che garantisce al centrocampo recuperi, contrasti, filtro, suggerimenti. CORALLO 7 ? Favorisce il primo gol con un velo di rara arguzia, realizza il secondo con un pezzo da goleador consumato, colpisce un palo, si sacrifica in recupero. Basta e avanza per esaltarlo. BORGOGNI 6.5 ? Fluttua tra centrocampo ed attacco, svaria su tutto il fronte, si fa trovare al posto giusto al momento giusto. BAZZOFFIA 6 ? Sbaglia un gol fatto, è vero, ma corre e lavora senza risparmio. GALLOZZI (entra subito in partita), MANNUCCI, CRISPINO s.v. G.B.

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Riflessioni sull'economia (sezione: Class action)

( da "Corriere Adriatico" del 08-12-2008)

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Giornata dell'adesione Incontro promosso da Azione cattolica con i rappresentanti della Banca Etica Finanza umanamente sostenibile, oggi convegno a Moie Riflessioni sull'economia MOIE - "L'economia umanamente sostenibile" è l'attualissimo tema che sarà approfondito oggi pomeriggio nel convegno che si svolgerà a Moie, nei locali della Biblioteca La Fornace. L'incontro, che ha il patrocinio dell'amministrazione comunale, non vuole entrare nel merito delle ragioni tecniche che hanno generato l'attuale crisi economia e finanziaria - "e sulle quali", sottolineano gli organizzatori, "la maggior parte della popolazione non può interferire" - ma offrire delle occasioni di riflessione di carattere etico "e presentare una serie di esempi di buone prassi finanziarie che ciascuno potrebbe attivare". L'incontro odierno è promosso dall'Azione cattolica parrocchiale che, proprio oggi, festeggia la Giornata dell'Adesione. "Questa giornata", fanno sapere da Azione cattolica, "riunisce tutti i membri di questa associazione, che ha 140 anni di storia, e che è presente a Moie come nella tante, grandi e piccole parrocchie di Italia, ma anche in Argentina, Austria, Lussemburgo, Messico e Polonia". Tra gli impegni dei membri dell'Azione cattolica, "oltre all'annuncio del Vangelo, c'è il servizio per la crescita del Paese nelle città, nelle aule di scuola e nelle università, sui luoghi del lavoro, nella società civile e nelle istituzioni democratiche". A Moie, un gruppo di educatori si dedica all'attività educativa verso i giovani e i ragazzi con incontri settimanali, campi estivi, la partecipazione ad eventi diocesani e nazionali. "Tutti momenti nei quali ci si impegna a far crescere la sensibilità e l'impegno collettivo per rendere migliore l'ambiente nel quale viviamo". L'attuale presidente del gruppo di Moie, Luca Gramaccioni, d'intesa con tutti gli altri soci, ha proposto questo convegno, aperto a tutti, "come una opportunità per rendersi ancora più consapevoli dell'importanza delle scelte personali che non rimangono chiuse nel nostro piccolo ambito, ma possono avere conseguenze maggiori". Per offrire un modo di rapportarsi con l'attuale situazione economica italiana e mondiale, il convegno vedrà la relazione della professoressa Katya Mastantuono, probiviro nazionale e valutatore sociale per le Marche di Banca Etica, con due relazioni dal titolo "Le ragioni etiche della crisi finanziaria" e "Le reti dell'economia solidale: la Finanza Etica". Da sottolineare che Banca Etica è l'unica in Italia ad ispirare la sua attività, sia operativa che culturale, ai principi della Finanza Etica: trasparenza, diritto di accesso al credito, efficienza e attenzione alle conseguenze non economiche delle azioni economiche e a gestire il risparmio orientandolo verso iniziative socio economiche che perseguono finalità sociali e che operano nel rispetto della dignità umana e della natura. Don Fabio Belelli, teologo, per circa venti anni insegnante di religione al liceo Scientifico di Jesi e parroco di Moie, proporrà, nel corso del convegno odierno, un commento ad un saggio su Economia di mercato ed Etica che nel 1985 fu scritto dall'allora cardinale Ratzinger e che oggi si rivela di grande attualità. Le due relazioni e il confronto con il pubblico saranno moderate da Danilo Vitali, vice presidente diocesano del settore Adulti di Azione cattolica.

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"Sul caso Parmalat la banca è responsabile delle obbligazioni cedute" (sezione: Class action)

( da "Stampa, La" del 09-12-2008)

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GENOVA/1 DEPOSITATA LA SENTNZA CHE CONDANNA LA CARIGE "Sul caso Parmalat la banca è responsabile delle obbligazioni cedute" [FIRMA]ALESSANDRA PIERACCI GENOVA Lo «Sportello del Consumatore» e il Comitato San Giorgio, specializzato nella difesa dei piccoli investitori, sono a disposizione per fornire tutte le informazioni alle vittime del crack della Lehman Brothers, dopo che la Corte di Appello di Genova ha depositato la prima sentenza in materia di obbligazioni Parmalat, condannando Banca Carige a pagare un risarcimento di circa 230 mila euro a un gruppo di 25 risparmiatori. La Carige, infatti, aveva presentato appello dopo la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Genova nel 2005. Con questa ultima decisione giudiziaria, sottolineano le due associazioni regionali, salgono a quattro le vittorie nelle azioni collettive promosse da «Sportello del Consumatore» e Comitato San Giorgio. «Il risultato è molto importante sotto il profilo giuridico - precisa l'avvocato Stefano Vignolo che ha patrocinato la causa collettiva - perché conferma il principio della responsabilità della banca per omessa informazione sulle caratteristiche del titolo Parmalat, un prodotto finanziario estero e molto complesso, del quale i semplici risparmiatori erano totalmente all'oscuro». «Il presidente della Corte di Appello, materiale estensore della sentenza, ha riconosciuto che la banca non è un venditore come tutti gli altri - dice ancora l'avvocato Vignolo -, poiché opera sul mercato in qualità di professionista finanziario ed è quindi tenuto ad una particolare diligenza nell'ottica della protezione del consumatore, soggetto debole tutelato da norme europee inderogabili. Un principio di netta responsabilizzazione per il mondo bancario ben utilizzabile anche per la vicenda del drammatico fallimento della banca americana Lehman Brothers». La segreteria della sede regionale dello «Sportello del Consumatore» (Genova, via del Colle 64-66 R) risponde ai numeri telefonici 0102467750 e 0102518401.

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Società responsabili (sezione: Class action)

( da "Italia Oggi" del 09-12-2008)

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ItaliaOggi Numero 292  pag. 42 del 9/12/2008 | Indietro Società responsabili Dottori Commercialisti Di Marco Mancini coordinatore regionale Ungdcec Piemonte In campo per modelli organizzativi e attività di controllo Dai professionisti assistenza a 360° Con il dlgs n. 231 del 8/6/2001, che disciplina la responsabilità amministrativa degli enti collettivi, si è voluto adeguare la normativa italiana alle convenzioni internazionali quali la Convenzione di Bruxelles del 26/7/1995 sulla tutela degli interessi finanziari, la Convenzione del 26/5/1997 e la Convenzione Ocse del 17/12/1997 sulla lotta alla corruzione. Il decreto, che si applica a quasi tutti gli enti collettivi (requisito soggettivo) nell'interesse o a vantaggio dei quali un soggetto a essi legato abbia commesso un reato (requisito oggettivo), ha introdotto nel nostro ordinamento una duplicazione delle responsabilità: alla responsabilità del soggetto che ha compiuto materialmente il reato, si aggiunge la responsabilità dell'ente a cui tale soggetto appartiene. La normativa ha tuttavia previsto una forma di esonero dalla responsabilità dell'ente collettivo che dimostri di aver adottato ed efficacemente attuato un insieme di regole interne, in funzione delle specifiche attività svolte e dei rischi relativi, al fine di prevenire l'illecito penale. L'adozione del modello organizzativo non è obbligatoria ma è una facoltà che spetta agli amministratori. L'inerzia di questi potrebbe comportare una «colpa di organizzazione» in capo all'ente collettivo, i cui soci (nel caso di società di capitali ai sensi dell'art. 2393 e 2393-bis c.c.), nel caso di applicazione di sanzioni, potrebbero promuovere azione di responsabilità contro gli amministratori, rei di non aver adottato il modello e di aver precluso all'ente l'esonero dalla responsabilità. L'attività del dottore commercialista è quindi di fondamentale importanza ed evidenzia il ruolo sociale che la nostra professione può assumere. Il dottore commercialista, in forza di un rapporto fiduciario, può assistere il cliente dapprima nel processo decisionale, successivamente nell'attività finalizzata alla definizione di un modello di organizzazione e gestione aziendale e, infine, nell'attività di controllo. L'attività di consulenza deve essere rivolta a «ritagliare» un abito su misura, personalizzato alla specifica realtà del cliente in modo che vengano sviluppate procedure di decisione e controllo che permettano di eliminare o ridurre in maniera significativa la responsabilità. Bisogna, pertanto, evitare la predisposizione di modelli organizzativi che siano poco efficaci in quanto non rappresentativi della realtà dell'ente. Sarà infatti il giudice penale a giudicare l'idoneità del modello in funzione degli effetti concreti piuttosto che degli aspetti formali. L'adozione del modello organizzativo e di gestione, nonostante i costi a cui l'ente può andare incontro, comunque minimi se paragonati alle sanzioni previste, può essere considerata un'opportunità per l'ente di iniziare o affinare un processo di organizzazione, dare trasparenza alle proprie procedure interne, responsabilizzare gli addetti e migliorare la propria immagine pubblica. L'attività del dottore commercialista non si esaurisce con la fase iniziale del processo decisionale che porta gli amministratori all'adozione del modello organizzativo o con la fase consulenziale di definizione del modello di organizzazione e gestione bensì riveste un ruolo fondamentale nell'attività di controllo. La norma prevede che l'organismo di vigilanza, monocratico o collegiale, nominato dall'organo amministrativo con durata triennale, sia costituito da membri che abbiano i requisiti di professionalità, autonomia e indipendenza (amministratori indipendenti, sindaci, professionisti esterni, preposti all'internal auditing ecc.). Per gli skill e le funzioni richieste, il dottore commercialista è la figura più idonea a ricoprire tale ruolo sia nelle vesti di professionista esterno incaricato, sia nelle vesti di sindaco.

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le formazioni pisane calano il poker (sezione: Class action)

( da "Tirreno, Il" del 09-12-2008)

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Pagina 10 - Pisa Le formazioni pisane calano il poker In serie C1 vincono Tirrenia e Soccer Five, in C2 brilla il Cascina In serie D gli Ospedalieri tornano al successo contro il Campiglia e restano nelle posizioni di vertice PISA. In serie C1 non cambia niente in testa alla classifica: continua lo strapotere del Tirrenia Baldereschi che espugna anche il campo del Vicarello di mister Lami. La sfida, quasi un derby, perchè molti ragazzi della nostra città giocano in biancazzurro, è stata ricca di gol. Ben cinque i gol messi a segno dal nuovo acquisto Adriano Lazari che già all'esordio con l'Elba 97 aveva siglato una doppietta. In gol anche il portiere Del Greco, già al terzo centro stagionale tra campionato e Coppa. Vittoria importante anche per il Pisa Soccer Five che anche se di misura e con tanta fatica batte gli Amici della Concordia, penultimo in classifica. Ancora una volta importante il contributo di Rodà, Puzio, Bini, Carboni, che stanno mantenendo la costanza nelle loro prestazioni. Netta sconfitta invece per l'Igp Calcetto Club Pisa per mano del San Vincenzo: 7-0 il finale per i livornesi in una gara purtroppo senza storia. Anche nel campionato di serie C2 è stata una giornata positiva per le squadre pisane. Balza al terzo posto il Futsal Cascina di mister Mitidieri che sconfigge nel derby il Montecalvoli dopo una bella prestazione in fatto di gioco e gol. In piena zona play-off la Vigor Fucecchio nonostante la sconfitta interna con l'Atl. 2001. Dopo il pareggio della settimana scorsa il Giovanile Montecalvoli torna al successo nel campionato di serie D girone A. La squadra di S.Maria a Monte strapazza nell'anticipo di giovedì sera un Futsal Livorno rimasto in partita per soli dieci minuti. Alla corazzata della nostra provincia risponde l'altra grande favorita del torneo Sporting Donoratico che batte per 7-2 i Giovani Fucecchio 2000 al termine di una partita senza storia. E insieme a queste due squadre che sembrano lanciate ormai da tempo si inseriscono gli Ospedalieri che dopo il deludente pareggio di venerdì scorso con l'Atl. Apuania tornano al successo con la Virtus Campiglia. Una vittoria rotonda firmata dai gol di Sodero (doppietta), Taccini, Dell'Albani e Bini. Brutta caduta invece per il Futsal Pontedera che in vantaggio per 4-1 alla fine del primo tempo sull'AICS Rosignano perde per 9-5. Sul risultato di 6-5 per gli ospiti inoltre il Pontedera colpisce due legni e sbaglia un tiro libero. Prova davvero sfortunata. Altra musica invece per il Pentacalcio Ponsacco che dopo un inizio in sordina si sta pian piano riprendendo. La squadra ponsacchina è andata a vincere per 14-2 sul campo dell'Omega Fucecchio, ultima in classifica e si insedia quindi a quota 13 punti subito dietro la zona play-off, anche se gli spareggi promozione distano per sette punti. Antonio Tognoli VICARELLO - TIRRENIA BALDERESCHI: 5 - 13 TIRRENIA BALDERESCHI: Del Greco, Fruzzetti, Borsacchi, Passanezi, Farnocchia, Pennacchi, Paul Gross, Vasile, Adriano Lazari, Birghillotti, Moretti, Burchielli. All. Bernardo Olanda. RETI: Lazari 5, Farnocchia 3, Fruzzetti 3, Borsacchi, Del Greco Il Tirrenia Baldereschi torna a casa da Vicarello con tre punti e lascia immutato il suo distacco in classifica sulla seconda della classe Massa e Marina: sette punti. Una prova ancora da autentico schiacciassassi è stata quella in terra livornese. Una bella partita comunque quella del "Palarello" dominata dall'inizio alla fine dai ragazzi di mister Bernardo Olanda e Andrea Moretti. Ad aprire le marcature toccava ad Adriano Lazari (cinque reti), al primo gettone nel campionato italiano di serie C1. Il brasiliano saltava tutti, si presentava solo davanti al portiere e lo superava con una bella conclusione. I giallo oro non si fermavano e al 9' pervenivano al raddoppio bello scambio tutto di prima tra Borsacchi e Farnocchia, che si girava velocemente e batteva l'estremo difensore locale. Il Vicarello di mister Lami però non ci stava a subire il gioco della corazzata del campionato e veniva fuori dal suo guscio trovando il gol con Vasarelli. La partita rimaneva equilibrata per qualche minuto, ma a fine primo tempo i giallo oro si portavano sul 4-1. Dopo l'intervallo il Tirrenia era deciso a chiudere il match che si portava fino al 7-5 per i giallo oro con una serie di reti nel giro pochi minuti. L'ottava rete portava la firma di Flavio Del Greco, che abbrancato il pallone nella propria area di rigore calciava direttamente nella porta avversaria nell'occasione sguarnita. Gran gol. (A.T.) OSPEDALIERI - CAMPIGLIA: 5 - 1 OSPEDALIERI: Bardi, Taccini, Sodero, Ghelardi, Del Mese, Dell'Albani, Bini, Pucci, Mazzanti. All. Gazzotti. RETI: Sodero 2, Taccini, Dell'Albani, Bini. Gli Ospedalieri si impongono facilmente sul Campiglia e rimangono a stretto contatto con il vertice del camnpionato di serie D. La vittoria dei ragazzi di Gazzotti non fa una piega ed è arrivata al termine di un match giocato benissimo. I giallorossi sono andati in vantaggio con Sodero ed hanno raddoppiato con una rete di capitan Taccini. Le due squadre sono andate negli spogliatoi sul 2-0. Nella ripresa ci si attendeva una reazione degli ospiti ed invece arriva il 3-0 firmato da Dell'Albani. Il Campiglia accorcia le distanze, ma è solo un fuoco di paglia visto che Bini ed ancora Sodero firmano il 5-1. I ragazzi di Gazzotti rimangono quindi secondi a tre punti dalla vetta. Buona la prova di tutto il collettivo con Bardi e Sodero sugli scudi. Fabrizio Del Pivo QUIRAT PISA SOCCER FIVE - AMICI DELLA CONCORDIA: 6 - 5 QUIRAT PISA SOCCER FIVE: Iacoponi, Adili, Birindelli Alessio, Pio, Serafini, Carboni, Bini, Lubrano, Puzio, Rodà, Ceselli. All. Piludu. RETI: Rodà, Carboni, Lubrano, Bini, Puzio. In C1 continua la striscia positiva del Quirat Pisa Soccer Five che liquida gli Amici della Concordia e continua nella sua rincorsa ai play-off. Il successo degli arancioblù è stato più sofferto del previsto, ma, tuttto sommato, meritato. I ragazzi di Piludu, pur non esprimendo l'ottimo gioco visto nelle ultime uscite, hanno comunque condotto la partita a loro piacimento. In avvio di partita Adili e compagni sono andati subito a bersaglio con Rodà e Carboni. Sul 2-0 c'è stata la rimonta degli ospiti, ma Lubrano, Rodà e Bini hanno portato i ragazzi di Piludu sul 5-2. Nel finale di tempo è arrivato il 5-3 con il quale le squadre sono andate al riposo. Nella ripresa Puzio ha firmato il 6-3: a questo punto gli arancioblù hanno pensato che il match fosse già archiviato, ma gli ospiti hanno avuto una reazione d'orgoglio andando a segno grazie ad un rigore e ad uan bella azione. Sul 6-5, comunque, Adili e compagni hanno tenuto i nervi saldi e, dopo aver colpito una traversa con Bini, hanno portato a casa tre punti importantissimi perv la classifica. Buona la prova del collettivo con Rodà e Bini sopra le righe. FUTSAL CASCINA COLORTECNICA - MONTECALVOLI: 4 - 1 FUTSAL CASCINA COLORTECNICA: Salutini, Crudeli, Casaregola, Lelli, Vitalone, Rizzo, La Rocca, Blotta, Tavella, Bartelletti, La Ferla, Garzella. All. Mitidieri. RETI: Bartelletti 2, La Rocca, Crudeli. Il Futsal Cascina Colortecnica si aggiudica il derby con il Montecalvoli e rimane saldamente nelle zone alte del camnpionato di serie C2. La compagine di Mitidieri ha dominato la partita ed il risultato, in pratica, non è mai stato in discussione vista la netta superiorità tecnica dei gialloazzurri. In avvio di gara è stato La Rocca a sbloccare il risultato al termine di una bella azione. Subito dopo è andato in gol Crudeli con un tiro deviato da un difensore. Sul 2-0 i ragazzi di Mitidieri hanno insistito e Bartelletti è andato a segno con una bellissima azione personale. Gli ospiti hanno provato a reagire e, nel finale di tempo, hanno segnato il 3-1. Nella ripresa la musica non è cambiata e Casaregola e compagni hanno tenuto in mano l'incontro a loro piacimento fino alla rete di Bartelletti, ottima la sua punizione, che ha sancito il 4-1 finale. In una serata nella quale tutti meritano la sufficenza da segnalare l'ottima prova di Bartelletti e di Blotta.

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Il piano Obama fa volare i mercati (sezione: Class action)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 09-12-2008)

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Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2008-12-09 - pag: 3 autore: Il piano Obama fa volare i mercati Wall Street sale del 3,8% e le Borse europee guadagnano tra il 6 e oltre l'8% Morya Longo Il nuovo presidente americano, Barack Obama, promette massicci investimenti nelle infrastrutture, come non si vedevano dagli anni '50. Contemporaneamente il Congresso statunitense sta per approvare un piano temporaneo per salvare i colossi automobilistici General Motors e Chrysler. Bastano queste due notizie, arrivate nel weekend, per galvanizzare tutte le Borse del mondo. Prima quelle asiatiche, dove Tokyo ha guadagnato il 5,20% e Hong Kong l'8,66%. Poi quelle europee, con Londra che vola del 6,19%, Parigi dell'8,68%, Francoforte del 7,63% e Milano del 7,49%. E infine quelle Usa, che raggiungono i massimi dell'ultimo mese: Wall Street +3,84% e Nasdaq +4,14%. Eppure, nella festa collettiva, non possono non balzare all'occhio alcune contraddizioni. Uno: il piano di stimolo all'economia è americano, ma a volare sono soprattutto le Borse europee e asiatiche. Due: Wall Street aveva iniziato il rally già venerdì sera, senza motivi e ben prima delle notizie ritenute ieri la ragione dei rialzi. Tre: i titoli di Stato Usa mantengono rendimenti bassissimi e addirittura quelli trimestrali offrono interessi dello 0,01%. è ovvio dunque che le spiegazioni "ufficiali" non bastano. C'è dell'altro. Dagli aiuti al rally Iniziamo però dall'interpretazione "ufficiale". Tutti i commentatori elencano due motivazioni per il rally: l'annuncio da parte di Obama del programma di stimolo dell'economia e l'arrivo del pacchetto di aiuti per il settore automobilistico (si veda articolo sotto). Considerando che General Motors e Chrysler sono a un passo dal fallimento e che l'economia Usa è in recessione, è evidente che queste due notizie non potevano che dare fiducia in Borsa. «La speranza è che questo aiuti l'economia – spiega un analista – sostituendo gli investimenti privati con quelli pubblici ». Non è un caso,dunque,che a salire maggiormente sono state proprio le azioni delle case automobilistiche, con General Motors in rialzo del 20,8% e Ford del 24,2%. Anche in Europa il settore ha guadagnato il 6,97%. Non è un caso neppure che siano risalite anche le azioni delle società attive nel settore delle materie prime, trainate anch'esse dall'annuncio di Obama e dal conseguente rimbalzo di petrolio e materie prime: in America tra le azioni più gettonate ieri figuravano quelle del colosso dell'acciaio Us Steel Corp (+24,4%)e del gruppo dell'alluminio Alcoa (+17,5%), e in Europa l'intero settore ha registrato un rimbalzo del 13%.L'euforia ha poi contagiato tutti gli altri settori, a partire da quello bancario: +9% in Europa e + 5,65% in Usa. Dietro le quinte dei fondi Tra le sale operative è però evidente a tutti che le motivazioni "ufficiali"giustificano solo in parte il rally. In realtà le oscillazioni dei listini sono causate anche dai movimenti improvvisi e altalenanti dei grandi investitori. Il rimbalzo di ieri – osservano due diversi operatori – si spiega anche con una minore pressione sugli hedge fund, che potrebbero avere ridotto le vendite sui mercati azionari. Difficile dire quanto questo abbia inciso, ma potrebbe essere quantomeno una co-spiegazione del rally borsistico. Qualcuno motiva il rimbalzo di ieri anche con gli acquisti fatti nei mesi scorsi dalle banche di opzioni put (diritti a vendere) a prezzi fuori mercato. Quegli acquisti – spiega un operatore – servivano a ottobre e novembre per compensare le perdite sui portafogli delle obbligazioni strutturate causate dal crollo delle Borse. Però ora, ai primi accenni di rimbalzo, tutti questi investitori sono costretti a comprare azioni in Borsa per riequilibrare le loro posizioni. Anche questo potrebbe spiegare perché in Borsa ieri c'erano tanti acquisti. La realtà dei dati Se si guardano i dati, depurandoli dall'emotività e dagli aggiustamenti dei fondi, si scopre in realtà che le azioni hanno motivi sia per essere vendute, sia per essere acquistate. Da un lato pesano infatti i neri dati congiunturali. Dall'altro molte aziende appaiono sottovalutate: un'indagine effettuata da Bloomberg fa notare per esempio che attualmente esistono 2.267 società mondiali per le quali vale più la liquidità in cassa che la somma dei loro debiti e della loro capitalizzazione. Segno che tante società sono state sovra-vendute. Se questo si tradurrà in futuri acquisti è presto per dirlo. Nella passata recessione del 2002 solo 276 società erano arrivate su questi livelli di sottovalutazione. Ebbene: nei 12 mesi successivi guadagnarono mediamente il 115%. m.longo@ilsole24ore.com I MOTIVI DEL RALLY Oltre ai pacchetti di aiuti, progressi anche per gli «aggiustamenti» dei fondi: in rialzo i settori automotive, banche e materie prime

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Ateneo, studenti alle urne: domani comincia il voto (sezione: Class action)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 09-12-2008)

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Corriere del Mezzogiorno - BARI - sezione: BARI - data: 2008-12-09 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Università Sono previsti due giorni per le elezioni Ateneo, studenti alle urne: domani comincia il voto BARI — Domani e dopodomani gli studenti dell'Università di Bari voteranno per eleggere i propri rappresentanti negli organi assembleari dell'Ateneo. Dopo una campagna elettorale dai toni molto accesi, gli iscritti del più grande ateneo pugliese decideranno chi, dei candidati delle sette liste concorrenti, occuperà sei seggi in Consiglio di amministrazione e altrettanti nel Senato accademico. Altri due rappresentanti dei ragazzi siederanno nel Comitato per lo sport universitario e nel Consiglio di amministrazione dell'Adisu, la nuova agenzia regionale per il diritto allo studio, che sostituisce gli Edisu dei quattro atenei statali pugliesi. Inoltre, saranno elette le componenti studentesche nei consigli di facoltà, nei consigli di corso di studio e nei consigli di classe e di interclasse. Tutti i rappresentanti eletti dureranno in carica per il triennio fino al 2011. Nei giorni scorsi la campagna elettorale è entrata nel vivo, con goliardia ma anche con vera rivalità, quando i rappresentanti delle diverse associazioni studentesche, si sono sfidati a colpi di manifesti e c'è stato anche un lancio di uova. La tensione preelettorale è determinata dalla posta in gioco, molto alta per gli studenti soprattutto negli organi centrali, perché un rappresentante in Senato accademico o nel Cda significa avere diritto di voto sulle decisioni più importanti dell'Ateneo. Le liste in campo, molte delle quali politicamente schierate, sono New team, Unia e Universitari Aclisti, l'Udu (di Sinistra), Studenti indipendenti, i Collettivi autorganizzati (di Sinistra anche loro), Studenti per... Obiettivo studenti e la lista composta da Azione universitaria, (associazione vicina ad An), Unidea, Taranto universitaria e Studenti per l'Università. Luca Barile Campagna Uno dei tanti manifesti elettorali affissi in questi giorni sui muri delle facoltà universitarie

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Valenzana, come brucia questa sconfitta (sezione: Class action)

( da "Provincia Pavese, La" del 09-12-2008)

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Valenzana, come brucia questa sconfitta Perde a 3" dalla fine, la rabbia di Ansaldi: «Attimi di follia collettiva» VALENZA. Una stilettata sarebbe stata meno dolorosa di un gol subito a tre secondi dal fischio finale, per giunta messo a segno da un attaccante, Ebagua, assolutamente nullo per 93 minuti e 57 secondi. Il campionato è talmente equilibrato da riservare sorprese ogni domenica, a seconda di come girano gli episodi. E' vero, il Canavese ha cercato i tre punti con maggior convinzione ma mister Sesia, dopo averle provate tutte, si era arreso. Il tecnico passa dal 4-2-3-1 al 4-3-3 al 4-4-2, sostituisce i temuti attaccanti Fabbrini e Parisi (ben controllati da Caidi e compagni) e tiene in campo il nero Ebagua, fisicamente più adatto al campo pesante. La gara è incanalata, dopo aver riservato poche emozioni: una lunga gittata di Zagaglioni parata in due tempi, un sibilante sinistro di Parisi di poco alto, un colpo di testa di Carretto ben respinto in tuffo da Barberis, il primo tempo è tutto qui. «Nei primi 10' della ripresa abbiamo lasciato il pallino agli avversari», lamenta mister Ansaldi e in effetti al 2', Parisi chiama Barberis a una grande respinta. Gli orafi si scuotono al 14' con un lungo contropiede di Alberti senza esito e poco dopo la punizione di Semboloni è salvata in angolo da Pinelli, con Caidi in agguato. Al 42' la punizione di Riva pesca Caponi sul secondo palo: il toscano schiaccia di testa, palla alta e comunque l'arbitro fischia il fuori gioco. «Sesia a quel punto invitava i suoi a tenere palla, la gara era finita e invece 15 secondi di follia collettiva ci sono costati la sconfitta - dice Ansaldi - bastava fare fallo all'altezza della bandierina e invece in tre (Fusaro, Riva e Caponi, ndr) abbiamo dato via libera». Azione di Abate che scende sulla bandierina di destra, fa fuori gli orafi come birilli («Sembrava Garrincha», è la battuta del dirigente Andrea La Rosa), serve Niada che crossa al centro dove Aliboni allenta la marcatura su Ebagua, colpo di testa su cui Barberis vola e tocca con la punta delle dita, la sfera incoccia il palo e carambola in rete. Ebagua corre verso la metà campo ma non fa in tempo ad arrivarci perché sopraggiunge il triplice fischio finale. La beffa è completa sotto gli occhi di Corrado Cotta, tecnico del Como prossimo avversario. La serie positiva si interrompe dopo 5 turni (11 punti), la preziosa imbattibilità di Barberis cade dopo 475 minuti. A giorni la Commissione federale si pronuncia sul ricorso di Vettori: si spera nell'atto di clemenza che gli risparmi l'ultimo turno di squalifica. Angelamaria Scupelli

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La nostra unica colpa è quella di aver presentato alla Regione Marche un progetto giudica... (sezione: Class action)

( da "Messaggero, Il (Marche)" del 09-12-2008)

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Martedì 09 Dicembre 2008 Chiudi «La nostra unica colpa è quella di aver presentato alla Regione Marche un progetto giudicato molto valido perché pone sul tappeto una delle questioni fondamentali per il futuro della città di Ascoli: l'Area Sgl Carbon. Il Libro Bianco permetterà a tutti quelli che avranno voglia di leggerlo di conoscere i vari aspetti della vicenda e di farsi un'idea su ciò che questa fabbrica ha significato, nel bene e nel male, per la città di Ascoli». Legambiente non ci sta e alle accuse rivolte nei giorni scorsi dall'assessore Claudio Travanti risponde punto su punto. «Se l'esponente della giunta Celani non ha capito il valore di questa iniziativa, è un problema suo. Se si occupa di problemi di cui non sa quasi nulla per ottenere un po' di visibilità sui giornali, merita soltanto la nostra umana comprensione». Per il locale Circolo di Legambiente è «avvilente vedere un amministratore che, invece di occuparsi dei tanti gravi problemi ambientali della città - compreso quello della raccolta differenziata, che non funziona - non sa fare altro che polemizzare con le associazioni ambientaliste». Detto ciò Legambiente passa al contrattacco. «Il signor Travanti deve spiegare ai cittadini come mai sono stati tagliati tanti alberi sani in città (che in alcuni casi avevano raggiunto la piena maturità e il massimo portamento) ed anche se non tutelati da una legge regionale sbagliata, erano comunque alberi di un certo valore e rappresentavano un patrimonio per la collettività. Caro assessore -prosegue Legambiente-, se siamo realmente in democrazia, ci può dire quali sono i progetti per queste aree verdi, ci può dire se questi progetti sono stati resi pubblici e discussi con la collettività? E se ci sono i progetti, come mai non si è tenuto conto delle preesistenze arboree ed arbustive di valore paesaggistico nelle aree verdi, durante la fase progettuale? Questa la nostra colpa -conclude Legambiente-, quella di aver cercato di difendere quei poveri alberi della città che si trovano a dover subire i tagli indiscriminati». E in tema di taglio di alberi torna alla ribalta il caso dell'abete rosso nel giardino di via Betuzio Barro alla Piazzarola. Per evitarne l'abbattimento gli abitanti del quartiere lo hanno addobbato per le festività natalizie nella speranza di un ripensamento di Travanti. In effetti, a parere di molti, l'iniziativa dell'assessore all'Ambiente rischia di oscurare diverse azioni positive messe in atto dal suo "Dicastero" proprio nel quartiere. I residenti della Piazzarola stanno verificando come l'annoso problema dell'invasione dei colombi sia stato affrontato dopo lunghi anni di inerzia. Non che la problematica sia stata risolta ma almeno Travanti ha avuto il coraggio di farsene carico. E allora, ci si chiede da più parti, perchè abbattere il bel abete rosso tanto caro ai ragazzini del quartiere? Spesso il ripensamento non è segno di debolezza, ma di onestà intellettuale. E certo non fanno una bella figura alcuni manifesti appesi nella via che offendono personalmente l'assessore e contribuiscono ad abbassare il livello della questione. Degli epiteti rivolti a Travanti circa la sua passata attività professionale se ne poteva davvero fare a meno. Se non altro è una questione di stile. E.V.

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"I tassi dei mutui ancora troppo alti La Bce taglia, ma le banche no" (sezione: Class action)

( da "TgFin.it" del 09-12-2008)

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9/12/2008 Tassi:"La Bce taglia, le banche no" Adusbef: "L'Euribor non è ai minimi" La Bce negli ultimi mesi ha più volte tagliato i tassi di interesse, portando quello di riferimento al 2,5%. Ma le banche, invece, non stanno adeguando i tassi applicati alla clientela a quelli dell'istituto di Francoforte. Questa è la denuncia dell'Adusbef che parla di "sporche manovre" ai danni di mutuatari e imprese. "Il tasso Euribor, è più alto di un punto rispetto al tasso di riferimento Bce: 3,48% contro 2,50%", dice il presidente Lanutti. "Le banche continuano le loro sporche manovre sui tassi, evitando di adeguare il costo del denaro su mutui, prestiti ed affidamenti alla diminuzione della Bce, lucrando ingenti profitti sulla pelle delle famiglie e delle piccole e medie imprese che non possono contare sul famigerato 'tasso Fiat'. Anche il tasso Euribor, che ieri era più alto di un punto rispetto al tasso di riferimento Bce (3,48% contro 2,50%), dimostra la lentezza esasperante di banche che si approfittano della loro forza di mercato, per danneggiare il popolo dei mutuatari e le imprese". Ad affermarlo in una nota sono Elio Lannutti dell'Adusbef e Rosario Trefiletti di Federconsumatori. Per le due associazioni dei consumatori "è scandaloso il differenziale ingiustificato sui tassi praticati dalle banche italiane rispetto alla media europea, che applicavano il tasso del 5,93% sui mutui, con uno spread di un +0,56% (ancor più elevato del dicembre 2007 quando i tassi sui mutui erano al 5,66% ed il differenziale di un + 0,51%) rispetto alla media praticata dalle banche europee (Italia compresa); mentre sui prestiti personali e sul credito al consumo le banche italiane praticavano un tasso medio dell'8,30%, con un differenziale superiore di ben 1,10 punti rispetto al 7,20% della media Ue". "Se neanche gli appelli del membro Bce Bini Smaghi non si riflettono sui mutui delle famiglie e sui prestiti delle imprese, viene raccolto da banche e banchieri arroganti che intascano laute prebende sulla pelle delle famiglie, vuole dire -sottolineano Lannutti e Trefiletti- che occorrono urgenti misure canzonatorie per prevenire una intollerabile speculazione. class="hilite">Con la legge sulla class="term">class class="term">action, che il Governo si ostina a svuotare di contenuti ed rinviare alle calende greche sotto diretta dettatura di banche, assicurazioni e Confindustria, gli istituti di credito dovrebbero risarcire il popolo dei debitori dai mancati adeguamenti sui tassi, come prescritto dal decreto Bersani, proprio sulla simmetria dei tassi". Invia un commento Commento (0 caratteri disponibili) Nome - Obbligatorio eMail - Obbligatorio Sito internet - Se desideri mostrarlo Desidero mostrare i miei dati Inserisci il codice che vedi nell'immagine Accetto le Condizioni di Utilizzo Accetto le Condizioni di Utilizzo Approvo ed accetto espressamente le disposizioni di cui ai paragrafi 1.3, 3, 5, 6, 7, 8, 9, 10 delle Condizioni di Utilizzo Acconsento al trattamento dei miei dati personali sensibili eventualmente inviati nei Contenuti come previsto nell'Informativa COMMENTI 09/12/08 monica Buon giorno, mi chiamo Monica e sono figlia di un artigiano.Posso soltanto dire che in giro di pochi mesi abbiamo subito un aumento vertiginoso dei tassi d'interesse per affidamenti bancari e sinceramente non vedo proprio dei cambiamenti che possano aiutarci.Cosi facendo stanno strozzando le piccole-medie imprese che devono far fronte anche al grosso calo di lavoro.E poi ci dicono che dobbiamo rilanciare l'Italia!!!!spero che si trovi una soluzione in brevissimo tempo. 09/12/08 Ric Il Governatore della Banca d'talia aveva auspicato che i tassi d'interesse sui mutui venissero agganciati al tasso BCE e non già all'Euribor. Perchè non è stato ascoltato? Non conta nulla o non può intervenire? GLI ALTRI ARTICOLI La Bce ha tagliato i tassi VAI A: Tgfin Homepage IN PRIMO PIANO "I tassi dei mutui ancora troppo alti La Bce taglia, ma le banche no" Tempo di crisi anche in casa Sony Il gruppo annuncia 8mila tagli America e Cina pensano a dare una mano a Babbo Natale Boom di ordini e di fatturato nel 2008 per la Lamborghini Tutto merito della nuova Gallardo LP 560-4 Spyder GRAFICHE

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SONO SEMPRE PIù NUMEROSI GLI ARTISTI LOCALI, E NON SOLO, CHE OGNI ANNO PRENDONO PARTE ALLA MOST... (sezione: Class action)

( da "Mattino, Il (Caserta)" del 09-12-2008)

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Sono sempre più numerosi gli artisti locali, e non solo, che ogni anno prendono parte alla mostra collettiva intitolata all'indimenticato artista mondragonese «Alfonso Follera», scomparso nel 2004. Giunta alla sua quarta edizione, la collettiva raccoglie tele, sculture e opere realizzate con tecniche miste, e non mancherà anche quest'anno un'area interamente dedicata alle creazioni di artigianato artistico locale. Una molteplicità di generi e di tecniche, dunque, per un mostra ricca e variegata che, nata con l'obiettivo di promuovere e incoraggiare gli artisti del territorio, è diventata oggi, soprattutto per i più giovani, una vetrina per farsi conoscere. Fin dalla sua prima edizione, la collettiva è affidata alla direzione artistica di Claudio Di Lorenzo, affermato pittore neorealista, che ispirandosi allo steso tempo ai grandi della pittura del Novecento come Manet, Van Gogh, De Chirico e Renato Guttuso, è noto per le sue rielaborazioni di scorci e angoli di Mondragone, nelle quali riversa i colori della sua terra. L'appuntamento per l'inaugurazione della mostra evento dedicata alla memoria di Alfonso Follera è per domani a Mondragone nella sala del Convento dei padri Francescani. Carlo Andolfi, Alessandra Corrente, Giuseppe De Caprio, Valentina De Rosa, Luigi Degli Schiavi, Amelia Giametta, Clara Menerella, Domenico Merenda, Salvatore Pagliaro, Salvatore Pisano, Maria Pompeo, Rocco Sciaudone, Orlando Sorvillo, Luigi Taglialatela, Paolo Uttieri, Nadia Verba, sono solo alcuni dei nomi del tanti artisti che esporranno le proprie opere, che rimarranno in mostra fino al 21 dicembre (tutti i giorni dalle 9.30 alle 21.30). «È motivo di grande soddisfazione per la nostra comunità - fanno sapere gli organizzatori - veder realizzata una mostra di artisti mondragonesi in onore di Alfonso Follera, perché rappresenta un atto di rispetto verso chi ha amato il nostro paese e lo ha dimostrato nelle sue opere e nelle sue azioni». Alla cerimonia di apertura dell'esposizione, a cura della pro-loco e dell'amministrazione comunale, in collaborazione con le associazioni culturali «La Vènola» e «La rocca del drago», non mancheranno, come per le passate edizioni, gli amici, i familiari e gli estimatori dell'artista mondragonese scomparso. sil.co.

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LÈ scontro sulla collocazione della casa di riposo (sezione: Class action)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 09-12-2008)

Argomenti: Class Action

MEOLO LÈ scontro sulla collocazione della casa di riposo MeoloLa futura casa di riposo costruita nel campo sportivo di via Ca' Corner: una scelta sciagurata, per i gruppi consiliari di minoranza Lega Nord e Pdl.Nei giorni scorsi, il sindaco Nillo Tallon aveva infatti informato che il Comune non era riuscito a trovare un'area alternativa, e quindi, molto probabilmente, la casa di riposo per non autosufficienti sarà realizzata nel terreno del vecchio campo da calcio, come già ipotizzato.Ma quell'area è decisamente piccola, solo 7.800 metri quadrati per una struttura che ospiterà 135 posti letto, mentre finora era sempre stata prospettata un'area di 15 mila metri quadrati - affermano il leghista Diego Cagnato e Michele Basso del Pdl E poi, la viabilità è insufficiente, perché l'area è accessibile dal ponte di via Vallio, che da tempo è in una situazione di precarietà strutturale, e per di più è vicina a un torrino piezometrico.Non solo l'area, secondo i due esponenti di centrodestra, è inadeguata per costruirvi la futura casa di riposo, ma sarebbe anche deplorevole sacrificare un campo sportivo che risale agli anni '30.Quel campo da calcio è stata la prima struttura sportiva in paese e costituisce la memoria storica dello sport meolese - spiegano Cagnato e Basso per questo facciamo appello all'assessore allo sport Susanna Colletto, che invece di salvaguardare gli spazi sportivi per i giovani ha approvato la scelta dell'amministrazione comunale, e la invitiamo a salvare il campo sportivo.La minoranza consiliare appare preoccupata per la situazione. Avevamo chiesto in consiglio comunale la costituzione di un'apposita commissione che seguisse l'iter della casa di riposo, ma la nostra richiesta è stata respinta dalla maggioranza.La realtà è che sono dieci anni che i sindaci di centrosinistra seguono il progetto della nuova casa di riposo - concludono i due consiglieri ma non sono stati in grado di acquisire un terreno dove costruirla.A questo punto, il centrodestra sta pensando ad alcune iniziative per sensibilizzare i cittadini sulla vicenda e mettere in atto azioni per scongiurare la prospettiva della costruzione della casa di riposo sull'area del vecchio campo sportivo.Emanuela Furlan

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Quella class action contro Skype (sezione: Class action)

( da "KataWeb News" del 10-12-2008)

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class="hilite">Quella class="term">class class="term">action contro Skype 10 dicembre 2008 alle 00:17 — Fonte: punto-informatico.it — 0 commenti Il VoIP dell'operatore software nel mirino di alcuni dei suoi utenti negli States: ritengono che Skype non gestisca in modo appropriato i crediti di utenze considerate inattive

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detroit diventa provincia di washington e l'america copia il modello giappone - federico rampini (sezione: Class action)

( da "Repubblica, La" del 10-12-2008)

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Pagina 3 - Economia Detroit diventa provincia di Washington e l´America copia il modello Giappone Uno "zar" potrà imporre di produrre modelli ecologici e di fare treni e bus Azionisti e manager devono accettare qualsiasi condizione per evitare il crac FEDERICO RAMPINI «Non succedeva dalla seconda guerra mondiale, quando il governo ordinava alla General Motors quali carriarmati doveva produrre», osserva esterrefatto Jeffrey Garten, l´economista di Yale che fu segretario al Commercio Usa negli anni Novanta. Ciò che fino a ieri era inimmaginabile adesso è imminente. L´America si rassegna alla nazionalizzazione dell´industria automobilistica. Le onde di choc di questa crisi ispirano la profezia di Marchionne, che vede solo sei gruppi mondiali destinati a sopravvivere: una decimazione. Naufraga perfino il mito del toyotismo, il modello vincente emerso a Tokyo dall´altra grande recessione del dopoguerra, lo choc energetico degli anni Settanta. Ma in nessuna parte del mondo il trauma della psicologia collettiva è doloroso come in America, colpita al cuore nella sua fiducia verso il mercato. «Non vogliamo che il governo si metta a gestire le aziende, non lo ha mai saputo fare», ha voluto precisare Obama. Eppure è proprio quello che farà, sotto la pressione di un´emergenza sociale acuta. Dietro la bancarotta che stringe d´assedio i big dell´auto di Detroit c´è un´economia dell´indotto che arriva a coinvolgere tre milioni di persone. Perfino l´agonia di grandi giornali come il Los Angeles Times e il Chicago Tribune è collegata a questo effetto-domino: l´automobile resta uno dei maggiori inserzionisti pubblicitari, il suo crollo trascina con sé un pezzo di sistema dell´informazione. Sono costretti a trovare l´accordo sul salvataggio pubblico dell´auto una riluttante Amministrazione Bush; la minoranza repubblicana al Congresso; e i vincitori democratici che erediteranno le macerie di ex-imperi industriali. Bush e Obama negoziano sul nome di colui che sarà "lo Zar dell´auto": una sorta di supercommissario governativo, o un comitato di amministratori straordinari. Daranno subito 15 miliardi di dollari di prestiti a General Motors e Chrysler, le due case più vicine all´insolvenza. In cambio lo Stato esigerà una partecipazione azionaria, logicamente di maggioranza, visto che la capitalizzazione di Borsa di Gm ormai è di soli 3 miliardi. Gli attuali azionisti privati e il top management devono accettare ogni condizione. Lo Zar governativo potrà imporre scelte di strategia industriale, spostare la produzione a favore di modelli eco-sostenibili come le ibride, fissare rigidi tetti ai consumi energetici e alle emissioni carboniche. Tutte quelle scelte che gli ottusi chief executive di Detroit hanno rinviato per anni, accelerando la propria rovina, ora potranno essere imposte con un editto statale. "Nazionalizzazione" è un incubo che gli americani hanno associato a lungo con il nemico ideologico (il blocco sovietico durante la guerra fredda) o con paesi irriducibilmente alieni (la Francia colbertista). Nazionalizzazione è la parola che neppure Obama vuole pronunciare ma è l´unica che descrive questa svolta radicale, imposta dallo stato di necessità. Come disse il presidente Harry Truman quando decise l´esproprio degli altiforni siderurgici per vietare uno sciopero durante la guerra di Corea: «Il presidente degli Stati Uniti ha il potere supremo d´impedire che la nazione se ne vada all´inferno». In questo caso per salvare Detroit dall´inferno lo Zar di Washington potrà perfino decidere, secondo l´anticipazione del Wall Street Journal, «che una parte degli impianti di General Motors debba servire a produrre treni, autobus, metropolitane, cioè trasporti pubblici anziché mezzi privati». E´ l´anticamera del socialismo? Lo Zar governativo dovrà anche estorcere gravose concessioni ai sindacati: tagli salariali, sacrifici severi sulle pensioni e l´assistenza sanitaria. In cambio le Unions stanno negoziando l´opzione di entrare a loro volta nell´azionariato: è quasi comunismo, o forse la tardiva riscoperta del modello tedesco di una volta, la cogestione sindacale alla Volkswagen. Uno dopo l´altro crollano tutti i miti fondanti del capitalismo americano. Compresa l´idea di libera concorrenza e mercato aperto. Perché questi aiuti di Stato non vengono offerti alle filiali Toyota, Honda e Bmw che hanno fabbriche in America. Quindi il salvataggio di Detroit è protezionismo mascherato, che autorizzerà Europa Cina e Giappone a fare altrettanto. Dopo aver tanto vilipeso il modello-Miti di politica industriale - il dirigismo nipponico degli anni Settanta - l´America di Obama sarà costretta ad abbracciarlo. Ma questo disastro si è già allargato da tempo ben oltre gli Stati Uniti, all´orizzonte non ci sono vincitori, soltanto vittime. Il risanamento del gruppo Fiat è impotente di fronte a un mercato dove le vendite precipitano del 30%. Marchionne ha fissato la soglia di sopravvivenza sopra i 5 milioni di vetture prodotte all´anno: la sua azienda arriva a un terzo, e si aprono le scommesse sui candidati alla fusione (Peugeot, Bmw, i piccoli europei sono tanti, troppi). La Toyota ha vissuto la parabola più repentina. All´inizio di quest´anno il colosso giapponese celebrava il sorpasso su Gm. Adesso anche Toyota deve rassegnarsi all´umiliazione dei licenziamenti collettivi. E´ corsa voce che un gruppo cinese - Changan - possa comprarsi la Volvo messa in vendita da Ford. Le case cinesi hanno una solidità apparente dovuta al fatto che lo Stato è sempre rimasto azionista. Ma sono sei i produttori made in China e sono troppi anche loro, in una fase in cui perfino il ceto medio di Pechino e Shanghai ha paura e rallentano di colpo gli acquisti di auto. L´euforìa che all´inizio dell´anno in India aveva salutato il colpo di Tata - l´acquisto di Jaguar e Land Rover, due trofei dell´ex potenza coloniale inglese - è un lontano ricordo. Oggi il gruppo Tata tradisce i primi segnali di stress finanziario. Il futuro forse appartiene comunque a loro, ai produttori cinesi e indiani che hanno vasti mercati interni e vantaggi sui costi. Ma in questo momento è un futuro incerto per tutti. Finché da qualche angolo del sistema globale non si rimette in moto una voglia di consumi, l´ecatombe è destinata a continuare.

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social card, intoppi e proteste in arrivo una causa collettiva - antonio fraschilla (sezione: Class action)

( da "Repubblica, La" del 10-12-2008)

Argomenti: Class Action

Pagina III - Palermo Social card, intoppi e proteste in arrivo una causa collettiva Esercenti all´oscuro, pensionati illusi e beffati ANTONIO FRASCHILLA Le associazioni palermitane dei consumatori e i sindacati dei pensionati sono sul piede di guerra e minacciano per gennaio una causa collettiva contro la social card. «In questi giorni abbiamo ricevuto decine di proteste da parte di pensionati, infuriati perché non hanno avuto la card nonostante abbiano ricevuto la lettera dal governo, ma anche perché non possono utilizzarla nei negozi di alimentari e nei panifici di fiducia che non hanno il Pos», dicono Adoc e Federconsumatori. «Siamo pronti ad avviare una class="term">class class="term">action perché non si possono illudere in questo modo pensionati e famiglie disagiate che non arrivano alla seconda settimana del mese», annuncia Luigi Ciotta dell´Adoc. A Palermo sono tanti i pensionati che in questi giorni sono andati a protestare agli sportelli delle associazioni dei consumatori e ai Caaf dei sindacati. La social card a Palermo è inutilizzabile perché molti negozi ancora non hanno aderito all´iniziativa e non lo faranno nemmeno nelle prossime settimane, perché non hanno il bancomat oppure non aderiscono al circuito Mastercard. La carta sociale funziona come un normale carta di credito: su ogni transazione l´esercente paga il due per cento dello scontrino d´acquisto. A Palermo molti panifici e quasi tutti i negozianti dei mercatini rionali non hanno il Pos, e difficilmente chi ce l´ha lo utilizzerà per piccoli acquisti. Teoricamente potrebbe essere utilizzata subito per pagare le bollette di luce e gas: «Ma chi è disagiato spesso ha in corso un contenzioso sulle bollette dell´Enel o dell´Amg, e non potrà usufruire comunque di alcuno sconto avendo in ogni caso more da pagare per i ritardi nei pagamenti», dice Carmelo Rappa, segretario regionale dei pensionati Cisl. Tra i disagiati l´attesa creata dagli annunci sulla social card è enorme: sono stati presi d´assalto sia le agenzie delle Poste che i Caaf dei sindacati. «Siamo stati assaliti dalle richieste di pensionati sulla social card, ma - conti alla mano - solo il 30 per cento rientra nei parametri per ottenerla», dice Giuseppe Gagliano, della Cgil. E anche chi ha ritirato la social card alle Poste in questi giorni non la può utilizzare perché non è caricata. Prima che il governo versi i 120 euro per i mesi da ottobre e dicembre (e poi 80 euro ogni due mesi) occorre che il ministero delle Finanze verifichi la correttezza della certificazione Isee presentata dai pensionati (che devono avere un reddito imponibile inferiore ai seimila euro annui, per chi ha fino a 65 anni, e agli ottomila euro per gli over 70) e dalle famiglie (con Isee inferiore ai seimila euro e un figlio con meno di tre anni). Molti Comuni però non sono iscritti all´anagrafe nazionale, e quindi la verifica non potrà avvenire in tempi brevi. Le organizzazioni sindacali parlano già di bluff, mentre le associazioni dei consumatori hanno cominciato a ricevere i primi esposti da parte di pensionati e contribuenti che si sentono raggirati: «Stiamo ricevendo segnalazioni per le lunghe file che si registrano agli sportelli postali, ma anche perché molti commercianti non hanno aderito all´iniziativa governativa e non sono minimamente informati sulla social card», dice Lillo Vizzini, responsabile della Federconsumatori. Mentre Luigi Ciotta, dell´Adoc, annuncia l´class="hilite">avvio di una class="term">class class="term">action a gennaio, quando il governo dovrebbe dare il via libera alle norme che regolamentano la denuncia collettiva: «Presenteremo una class="term">class class="term">action perché la platea che ha i requisiti per ottenere la carta è molto bassa - dice Ciotta - Alcuni pensionati ci hanno consegnato esposti perché hanno avuto la lettera dal governo sulla social card ma alle Poste non l´hanno potuta ritirare perché non rientravano nei parametri di reddito. Inoltre chi l´ha ricevuta si è già informato con alcuni negozianti di fiducia, i quali gli hanno detto che non la accoglieranno. Insomma, la carta si potrà utilizzare solo nella grande distribuzione, e questo è un elemento discriminante per i pensionati che non possono muoversi agilmente in città». I sindacati criticano la scelta del governo di destinare 450 milioni alla social card: «Ai nostri associati abbiamo anche spiegato che la ricarica della carta non è automatica, perché dipende dalla disponibilità di cassa dello Stato anno per anno. Insomma, non è detto che dopo i primi mesi possa essere utilizzata», dice Nino Reale, segretario regionale dello Spi-Cgil. Mentre Antonio Ferro e Domenico D´Angelo, della Uil, definiscono «inutile» il provvedimento: «Molto meglio accreditare i 40 euro mensili direttamente nei conti correnti, che ricorrere a questa sorta di bancomat».

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i sindacati (sezione: Class action)

( da "Repubblica, La" del 10-12-2008)

Argomenti: Class Action

class="hilite">Pagina III - Palermo I sindacati I consumatori Non si può usare per pagare luce o gas se si ha un contenzioso sulle bollette arretrate Class class="term">action a gennaio C´è chi ha ricevuto la lettera dal governo ma non avrà la carta

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quei centomila pugliesi catturati dalla rete - roberto zarriello (sezione: Class action)

( da "Repubblica, La" del 10-12-2008)

Argomenti: Class Action

Pagina XI - Bari Quei centomila pugliesi catturati dalla Rete Esplode anche nella nostra regione il fenomeno del social network più popolare del momento. Decine di nuovi profili al giorno per trovare vecchi compagni e nuovi amori Fra i gruppi più folti, quelli dei fan del Petruzzelli e delle Notti Bianche. Molti gli "amici" di Luxuria e Pazienza e perfino di Oronzo il venditore di accendini ROBERTO ZARRIELLO Tu ci sei su Facebook? Ormai la domanda è sempre più ricorrente tra amici e colleghi. In Puglia, il numero dei pugliesi iscritti al popolare social network fondato nel 2004 da Mark Zuckerberg, cresce nell´ordine di qualche decina di nuovi profili al giorno. Circa centomila i pugliesi caduti nella rete di Facebook. Uno strumento utile anche per recuperare un rapporto che sembrava perso con un amico conosciuto al mare qualche anno fa o con l´ex vicino di casa che adesso vive in un´altra città. C´è chi è riuscito anche a ritrovarsi con l´intera classe delle scuole elementari, come è accaduto agli ex alunni dell´istituto "Maria Regina" di Foggia da cui è nato un gruppo con 230 iscritti in totale. Nella peggiore delle ipotesi può anche capitare di scoprire, saltando da una bacheca all´altra, di essere stati traditi dal proprio partner. L´amore ai tempi di Facebook significa anche questo. Ma non solo. "Pugliesi nel mondo" è il gruppo che mira a creare una rete di contatti e relazioni tra pugliesi doc che vivono in varie parti del globo e operano in diversi settori professionali. Il gruppo nasce dall´omonima rivista che raccoglie, in particolare, informazioni sulle attività dell´assessorato regionale ai Flussi migratori e sull´operato delle associazioni pugliesi. Anche la Regione ha aperto recentemente un canale su Facebook oltre che su su YouTube. Al momento iscrizioni ferme a quota 231. «In ogni caso si tratta di un esperimento vincente - afferma Eugenio Iorio, responsabile comunicazione dell´ente - che ci avvicina ai pugliesi favorendo concetti chiave come l´interazione e la partecipazione». Che poi risultano le caratteristiche di base di ogni movimento o gruppo che nasce e cresce sul web. "Riaprite il teatro Petruzzelli" è il gruppo fondato da Marco Brando e Ludovico Fontana che oggi conta ben 7.245 membri. "Apriamo il Petruzzelli il 6 dicembre" conta invece 126 iscritti. C´class="hilite">è anche chi come Giuseppe Delle Foglie ha usato il web per lanciare una class="term">class class="term">action a favore del Petruzzelli inteso come bene pubblico. Politica e non solo. C´è anche spazio per il puro divertimento e per il lancio di eventi. Circa una decina i gruppi aperti in occasioni delle Notti Bianche organizzate nelle varie piazze pugliesi. "Cattura le tue emozioni, fissa e racconta i momenti più belli di Puglia Night Parade. Inviaci le foto più belle scattate durante le lunghe notti pugliesi". è nato anche per questo il gruppo "Colora la notte bianca" che conta centinai di iscrizioni e decine di commenti in bacheca. Il popolo della notte si ritroverà anche a Lecce e a Foggia dove i "Facebook party" faranno tappa nelle prossime settimane. Anche Oronzo Dioguardi, re folcloristico della movida barese che gira i locali vendendo accendini, è sbarcato su Facebook. Giuseppe Morgese ha fondato, per gioco, un gruppo dedicato agli "Amici di Oronzo". «Dedicato a tutti coloro - scrive - che hanno acquistato da lui qualcosa di assolutamente inutile, per quelli che sono sobbalzati al grido "Aaaaacendini con le luci", per chi ha ricevuto qualcosa in regalo. Divertitevi e contribuite a estendere la fama di Oronzo oltre i confini della città di Bari». Anche chi famoso lo è già, come Vladimir Luxuria, ha un grande seguito di fedelissimi. "Non sono comunista ma adoro Vladmir" è un gruppo che oggi conta circa 2.550 fan. E poi ancora: "Io sto con Vladimir" e "Luxuria sindaco di Foggia". Sempre a proposito del capoluogo dauno, grande seguito hanno anche gruppi come "Foggia contro tutte le mafie" (movimenti analoghi anche a Taranto e Barletta) e "Tutti pazzi per Andrea Pazienza", dedicato al noto fumettista sanseverese, che conta più di tremila sostenitori. Boom di contatti per "Quant baris c´ston sop a Feisbuck" che tradotto è "Quanti baresi ci sono su Facebook". Più di dodicimila iscritti per il gruppo fondato da Alessio Grattano.

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via aquileia si trasforma in una "strada a colori" (sezione: Class action)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 10-12-2008)

Argomenti: Class Action

Pagina 6 - Udine Via Aquileia si trasforma in una "Strada a colori" In occasione di "Bambibambini", una festa per bambini e adulti con tanti giochi e iniziative che si svolgerà a Udine, sabato 13 dicembre, dalle 15, tra via Aquileia e piazzetta del Pozzo si terrà una "Strada di colori". Un foglio di carta lungo duecento metri invaderà via Aquileia e diventerà la tela per una grande azione di pittura collettiva pensata per trasformare l'evento in happening e per accentuare il clima gioioso della festa. La magia del colore puro, la forza e la prepotenza del segno, saranno gli elementi in grado di coinvolgere grandi e piccoli, in un'azione che da esperienza personale diventa lavoro collettivo. L'iniziativa è stata promossa dalla parrocchia della Beata Vergine del Carmine, l'Associazione Commercianti Borgo Aquileia. L'iniziativa di sabato prossimo vedrà la partecipazione anche dell'Associazione Musicisti Tre Venezie. Inoltre l'iniziativa vede il coordinamento dell'Associazione Modidi e ReMida di Udine con il centro di riuso creativo. L'iniziativa vede anche la collaborazione della Prima Circoscrizione "Udine Centro" e della Confartigianato di Udine.

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<UNA MORATORIA del vigile elettronico e della sosta a pagamento in centro pe... (sezione: Class action)

( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 10-12-2008)

Argomenti: Class Action

REGGIO PRIMO PIANO pag. 5 «UNA MORATORIA del vigile elettronico e della sosta a pagamento in centro pe... «UNA MORATORIA del vigile elettronico e della sosta a pagamento in centro per il periodo natalizio fino all?Epifania». La propone Secondo Malaguti, presidente provinciale della Confconsumatori. «Siamo in guerra con la Giunta su questo punto ? dice Malaguti ? e ci sentiamo vicini alle organizzazioni del commercio e i commercianti dell?esagono». Per Malaguti, che ha già contestato l?introduzione del vigile elettronico in centro storico, «la politica della Giunta è quella della nuova Ici che sta per Imposta comunale infrazioni, che in questi primi mesi ha già fatto scattare 130.000 multe». Nel mirino di Secondo Malaguti ci sono le strisce blu, il giallo dei semafori («dura solo tre secondi»), «il vigile elettronico nascosto». Qualche mese fa Malaguti aveva minacciato di ricorrere all? azione collettiva (class action) contro il Comune su questi temi. Ora tutto è arenato in attesa dei provvedimenti del governo Berlusconi, che stanno restringendo il campo d?azione nelle cause collettive. «Attendiamo cosa succederà e poi a gennaio vedremo...» dice Malaguti che critica anche il mercoledì di sosta gratuito nei controviali proposto dall?amministrazione. Il fatto che nei primi due mercoledì pochi cittadini abbiano usufruito del servizio gratuito di parcheggio nei viali, per Malaguti è dovuto al fatto che «manca l?informazione». Il presidente della Confconsumatori nega poi «di essere interessato a candidarsi, la politica la faccio così». Su posizioni analoghe di Malaguti il Partito Socialista, con l?ex assessore all?ambiente e allo sport Roberto Pierfederici, che chiede di sospendere «il pagamento dei parcheggi per il periodo natalizio. Per aumentare l?attrattività commerciale ed artigianale di servizio del centro storico ? scrive Pierfederici ? si potrebbe sospendere per questo difficile e problematico periodo prenatalizio il pagamento dei parcheggi situati nell?esagono cittadino e nelle immediate vicinanze». Matteo Incerti

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Attacco corale: nel Parma hanno segnato in undici (sezione: Class action)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 10-12-2008)

Argomenti: Class Action

SPORT 10-12-2008 Serie BqStatistiche ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------- Attacco corale: nel Parma hanno segnato in undici Solo il Grosseto (12) ha mandato in rete più elementi. L'importanza della panchina lunga --------------------------------------- Paolo Grossi --------------------------------------- II Tra le tante statistiche che fioriscono intorno a un campionato di calcio, tutte a modo loro importanti ma anche tutte molto, molto parziali come espressione del valore di una squadra, c'è quella riassunta nel grafico pubblicato qui a fianco. E' la classifica delle squadre che hanno mandato in gol il maggior numero di giocatori. Ancora secondo Come in quella generale a punti il Parma è secondo, in questo caso in perfetta solitudine e alle spalle del Grosseto. Essere una cooperativa del gol, come si ama definire adesso le squadre che mandano in rete tanti elementi, non è positivo a prescindere. Ad esempio il fatto che in una squadra segnino molti giocatori non vuol per forza dire che questa sviluppi un gioco collettivo stile grande Olanda degli anni '70. Oggi giorno ad esempio i difensori segnano quasi esclusivamente sugli sviluppi dei calci piazzati, però già avere gente che centra la porta in queste circostanze è bello ed importante. Eccezione Il Parma fa un po' eccezione perché ad esempio quattro centrali come Falcone, Rossi, Alessandro Lucarelli e Paci, gente che alla fine di una stagione mette sempre insieme qualche gol, non hanno ancora centrato il bersaglio. Troest c'è appena riuscito. Per contro, Zenoni e Castellini hanno realizzato su azione due splendidi gol. Reti anche pesanti per il momento in cui sono arrivate, contro Mantova e Triestina. Altra considerazione è che in una squadra i centrocampisti e gli esterni osano magari un po' di più in zona gol se si sentono spuntati, cioè se i terminali offensivi non rendono. Però il Grosseto e il Parma hanno due centravanti a quota 8 nella classifica marcatori. E' vero che il bomber crociato ha timbrato cinque volte dal dischetto, ma è anche vero che come attaccante si è sempre fatto rispettare sia dagli avversari che dai compagni. Che poi Leon, Reginaldo e Morrone abbiano segnato una sola rete non depone a favore delle loro doti balistiche, visto che tutti e tre hanno modo di andare spesso al tiro. Sterili Fa specie vedere che formazioni come Bari e Cittadella hanno mandato in gol solo cinque elementi. Sono squadre dalle ambizioni molto diverse ma è chiaro che i pugliesi, che peraltro avevano favorevolmente impressionato al Tardini, difficilmente potranno rimanere competitivi a lungo per i primi posti: Il miglior bomber è Barreto che ha segnato tre reti su azione più quattro su rigore. E' andato bene Caputo e per il resto è notte. Probabile che per gennaio il tecnico Conte (reo di non aver voluto Paloschi quando poteva averlo) chieda rinforzi al centro dell'attacco. Panchina efficace Tornando al dato del Parma, va detto che l'eccellente risultato di undici uomini in gol in 17 partite deriva da un lato dal peso del valore tecnico collettivo, dall'altro dallo straordinario rendimento degli elementi subentrati nel corso delle partite. ll Parma capeggia quasi tutte le graduatorie sul gioco offensivo, dal possesso palla ai tiro in porta, dai passaggi riusciti alla supremazia territoriale. E' naturale che da ciò derivi facilità nell'arrivare al tiro. Matteini, Paponi, Pisanu hanno poi segnato entrando dalla panchina. Nonostante questo, va detto, il Parma può e deve fare meglio quando attacca.

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Detroit provincia di Washington e l'America copia il Giappone (sezione: Class action)

( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 10-12-2008)

Argomenti: Class Action

Detroit provincia di Washington e l'America copia il Giappone La sede della GM a detroit "Non succedeva dalla seconda guerra mondiale, quando il governo ordinava alla General Motors quali carriarmati doveva produrre", osserva esterrefatto Jeffrey Garten, l'economista di Yale che fu segretario al Commercio Usa negli anni Novanta. Ciò che fino a ieri era inimmaginabile adesso è imminente. L'America si rassegna alla nazionalizzazione dell'industria automobilistica. Le onde di choc di questa crisi ispirano la profezia di Marchionne, che vede solo sei gruppi mondiali destinati a sopravvivere: una decimazione. Naufraga perfino il mito del toyotismo, il modello vincente emerso a Tokyo dall'altra grande recessione del dopoguerra, lo choc energetico degli anni Settanta. Ma in nessuna parte del mondo il trauma della psicologia collettiva è doloroso come in America, colpita al cuore nella sua fiducia verso il mercato. "Non vogliamo che il governo si metta a gestire le aziende, non lo ha mai saputo fare", ha voluto precisare Obama. Eppure è proprio quello che farà, sotto la pressione di un'emergenza sociale acuta. Dietro la bancarotta che stringe d'assedio i big dell'auto di Detroit c'è un'economia dell'indotto che arriva a coinvolgere tre milioni di persone. Perfino l'agonia di grandi giornali come il Los Angeles Times e il Chicago Tribune è collegata a questo effetto-domino: l'automobile resta uno dei maggiori inserzionisti pubblicitari, il suo crollo trascina con sé un pezzo di sistema dell'informazione. Sono costretti a trovare l'accordo sul salvataggio pubblico dell'auto una riluttante Amministrazione Bush; la minoranza repubblicana al Congresso; e i vincitori democratici che erediteranno le macerie di ex-imperi industriali. Bush e Obama negoziano sul nome di colui che sarà "lo Zar dell'auto": una sorta di supercommissario governativo, o un comitato di amministratori straordinari. Daranno subito 15 miliardi di dollari di prestiti a General Motors e Chrysler, le due case più vicine all'insolvenza. In cambio lo Stato esigerà una partecipazione azionaria, logicamente di maggioranza, visto che la capitalizzazione di Borsa di Gm ormai è di soli 3 miliardi. Gli attuali azionisti privati e il top management devono accettare ogni condizione. Lo Zar governativo potrà imporre scelte di strategia industriale, spostare la produzione a favore di modelli eco-sostenibili come le ibride, fissare rigidi tetti ai consumi energetici e alle emissioni carboniche. Tutte quelle scelte che gli ottusi chief executive di Detroit hanno rinviato per anni, accelerando la propria rovina, ora potranno essere imposte con un editto statale. "Nazionalizzazione" è un incubo che gli americani hanno associato a lungo con il nemico ideologico (il blocco sovietico durante la guerra fredda) o con paesi irriducibilmente alieni (la Francia colbertista). Nazionalizzazione è la parola che neppure Obama vuole pronunciare ma è l'unica che descrive questa svolta radicale, imposta dallo stato di necessità. Come disse il presidente Harry Truman quando decise l'esproprio degli altiforni siderurgici per vietare uno sciopero durante la guerra di Corea: "Il presidente degli Stati Uniti ha il potere supremo d'impedire che la nazione se ne vada all'inferno". In questo caso per salvare Detroit dall'inferno lo Zar di Washington potrà perfino decidere, secondo l'anticipazione del Wall Street Journal, "che una parte degli impianti di General Motors debba servire a produrre treni, autobus, metropolitane, cioè trasporti pubblici anziché mezzi privati". E' l'anticamera del socialismo? Lo Zar governativo dovrà anche estorcere gravose concessioni ai sindacati: tagli salariali, sacrifici severi sulle pensioni e l'assistenza sanitaria. In cambio le Unions stanno negoziando l'opzione di entrare a loro volta nell'azionariato: è quasi comunismo, o forse la tardiva riscoperta del modello tedesco di una volta, la cogestione sindacale alla Volkswagen. Uno dopo l'altro crollano tutti i miti fondanti del capitalismo americano. Compresa l'idea di libera concorrenza e mercato aperto. Perché questi aiuti di Stato non vengono offerti alle filiali Toyota, Honda e Bmw che hanno fabbriche in America. Quindi il salvataggio di Detroit è protezionismo mascherato, che autorizzerà Europa Cina e Giappone a fare altrettanto. Dopo aver tanto vilipeso il modello-Miti di politica industriale - il dirigismo nipponico degli anni Settanta - l'America di Obama sarà costretta ad abbracciarlo. Ma questo disastro si è già allargato da tempo ben oltre gli Stati Uniti, all'orizzonte non ci sono vincitori, soltanto vittime. Il risanamento del gruppo Fiat è impotente di fronte a un mercato dove le vendite precipitano del 30%. Marchionne ha fissato la soglia di sopravvivenza sopra i 5 milioni di vetture prodotte all'anno: la sua azienda arriva a un terzo, e si aprono le scommesse sui candidati alla fusione (Peugeot, Bmw, i piccoli europei sono tanti, troppi). La Toyota ha vissuto la parabola più repentina. All'inizio di quest'anno il colosso giapponese celebrava il sorpasso su Gm. Adesso anche Toyota deve rassegnarsi all'umiliazione dei licenziamenti collettivi. E' corsa voce che un gruppo cinese - Changan - possa comprarsi la Volvo messa in vendita da Ford. Le case cinesi hanno una solidità apparente dovuta al fatto che lo Stato è sempre rimasto azionista. Ma sono sei i produttori made in China e sono troppi anche loro, in una fase in cui perfino il ceto medio di Pechino e Shanghai ha paura e rallentano di colpo gli acquisti di auto. L'euforìa che all'inizio dell'anno in India aveva salutato il colpo di Tata - l'acquisto di Jaguar e Land Rover, due trofei dell'ex potenza coloniale inglese - è un lontano ricordo. Oggi il gruppo Tata tradisce i primi segnali di stress finanziario. Il futuro forse appartiene comunque a loro, ai produttori cinesi e indiani che hanno vasti mercati interni e vantaggi sui costi. Ma in questo momento è un futuro incerto per tutti. Finché da qualche angolo del sistema globale non si rimette in moto una voglia di consumi, l'ecatombe è destinata a continuare. 10/12/2008 - 09:15

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La cultura della mobilità sostenibile (sezione: Class action)

( da "Opinione, L'" del 10-12-2008)

Argomenti: Class Action

Oggi è Mer, 10 Dic 2008 Edizione 266 del 10-12-2008 TRAFFICO E INFRASTRUTTURE Provvedimenti per salvare le città e la competitività Il trasporto pubblico è carente Scarseggiano vere alternative all?uso dell?auto La cultura della mobilità sostenibile di Fabio Rosati La mobilità è oggi, soprattutto nei grandi centri urbani, una componente essenziale del funzionamento della città e della vita dei suoi abitanti i quali esprimono una crescente esigenza di efficienza e di miglioramento per tutti gli aspetti che la mobilità include. Con il termine mobilità infatti si intende non solo il traffico, a cui spesso viene ridotto, ma un sistema complesso che comprende tutto ciò che è in relazione al muoversi, con qualsiasi mezzo, nella città e nel territorio: pedonalità, trasporto pubblico, trasporto privato, sosta e parcheggi, sistemi per una mobilità sostenibile, per citare alcuni dei titoli principali, ciascuno di essi declinabile in molteplici sottotitoli ed in diverse necessarie fasi di pianificazione, programmazione e attuazione integrata. Solo negli ultimi anni l?idea di mobilità, precedentemente associata in via esclusiva a infrastrutture e reti stradali, ha visto anche introdurre la lotta all?inquinamento, precedentemente relegata ai concetti di carburanti alternativi e incentivi all?acquisto di nuovi veicoli. In realtà la mobilità urbana richiede una ?governance? che non dovrebbe essere delegata agli enti regionali o ai singoli comuni, ma che dovrebbe vedere una regia che coinvolga i Ministeri competenti (trasporti e ambiente) insieme con gli operatori della mobilità, pubblici e privati. Anche a livello europeo si sta assistendo ad un certo fermento: la commissione ha pubblicato un libro bianco per la politica dei trasporti; il consiglio europeo ha approvato la direttiva sulla tassazione per l?uso delle infrastrutture. Nel corso del prossimo anno la Commissione dovrebbe presentare un piano tecnologico strategico per l?energia e pubblicare un libro verde sulla politica dei trasporti urbani. Ancor più forte la Direttiva 2006/38/CE ha ufficializzato la possibilità di introdurre forme di ?pricing? sulle strade urbane ed extraurbane, in relazione sia a fenomeni di inquinamento che di congestione. I Governi nazionali hanno due anni di tempo per ratificare la direttiva, ma i dibattiti sulla congestion (o pollution) charge avvenuti a Milano, Roma, Bologna e altre città italiane, fanno intravedere un iter molto veloce di attuazione. Lo stesso dicasi anche in altri paesi europei come in Inghilterra e Finlandia per citare solo alcuni esempi. La mobilità sostenibile è quindi un sistema di mobilità urbana in grado di conciliare il diritto alla mobilità con l?esigenza di ridurre l?inquinamento e le esternalità negative, quali le emissioni di gas serra, lo smog, l?inquinamento acustico, la congestione del traffico urbano e l?incidentalità. Queste esternalità hanno un costo sociale che grava su tutti e possono essere rimosse soltanto con una adeguata regolamentazione mediante intervento pubblico. In Italia la mobilità sostenibile è stata introdotta con il Decreto Interministeriale Mobilità Sostenibile nelle Aree Urbane del 27 marzo 1998: la normativa non ha però raggiunto i risultati sperati e i problemi relativi alla mobilità sono stati spesso demandati alle amministrazioni locali, senza un vero e proprio piano di intervento a livello nazionale e sovranazionale. Ma vediamo quali sono gli interventi di mobilità sostenibile Attualmente gli interventi di mobilità sostenibile possono considerarsi ancora alla fase sperimentale. Elenchiamo i principali: Trasporto pubblico locale: è la prima storica forma di mobilità sostenibile. Veicoli adibiti al trasporto di massa consentono di ridurre l?utilizzo dei mezzi privati. Corsie preferenziali: queste corsie sono autorizzate soltanto ai mezzi pubblici (autobus, taxi, mezzi di emergenza) e permettono di creare due forme di scorrimento, congestionata per i mezzi privati e scorrevole per quelli pubblici o di pubblico intervento. Piste ciclabili: in alcune città del Nord Europa sono la vera alternativa all?automobile. Le piste ciclabili sono situate a lato delle strade e riservate esclusivamente alle biciclette. Città come Amsterdam dimostrano come questa scelta sia praticabile e a basso costo. Non è però adatta ovunque, soltanto nelle città pianeggianti o con bassi dislivelli. Pedaggio urbano: l?accesso a pagamento a strade o zone urbane trova la sua massima applicazione nel ?Road Pricing? che estende il pagamento del ticket a tutte le automobili in entrata nella città (ad esempio a Londra) è stato sperimentato nel nostro Paese solo a macchia di leopardo ma dove è stato sperimentato ha dato i risultati attesi. C?è la necessità di continuare su questa strada migliorando contemporaneamente il livello e la qualità del servizio del trasporto pubblico locale. Park pricing (o parcheggi a pagamento): l?applicazione di ticket orari sui parcheggi tende ad aumentare il costo di utilizzo dell?automobile privata e facilita l?accesso al parcheggio per soste di breve periodo. In Italia sono conosciute come ?strisce blu?. Questa forma di intervento è adatta soprattutto nelle aree centrali della città. Crea invece malcontento nelle aree sub-urbane e periferiche. Car sharing e Car pooling: questi servizi sono basati sul principio dell?auto privata per uso collettivo. Nel caso del Car Sharing l?automobile è noleggiata per poche ore presso le apposite società e riconsegnata al termine del suo utilizzo. Nel caso del Car Pooling l?automobile è di proprietà di un privato che la mette a disposizione per compiere tragitti casa-lavoro insieme ad altre persone, spesso conoscenti o colleghi, con la stessa esigenza di orario e di percorso. Entrambi i servizi non sono sufficientemente spinti dalle amministrazioni locali in modo adeguato. Mobility Manager: è una figura quasi mitologica. E? stata introdotta nel 1998 con la funzione di analizzare le esigenze di mobilità dei dipendenti delle aziende pubbliche e private, agevolare il car-pooling e sincronizzare gli orari lavorativi con quelli del trasporto pubblico. I mobility manager partecipano a riunioni e incontri con le amministrazioni locali per migliorare la viabilità e il trasporto: la nomina di un mobility manager nelle aziende private è soltanto facoltativa e pertanto la norma è rimasta inattuata. Blocco del Traffico: il momentaneo blocco del traffico urbano è una misura di emergenza per ridurre il traffico veicolare e le emissioni inquinanti ma non risolve il problema. L?intervento mira a vietare l?uso dell?automobile per far provare forme di mobilità alternative e più sostenibili (ad esempio il trasporto pubblico) e può essere parziale o totale. In caso di blocchi ripetuti nel tempo viene applicato sotto forma di blocco per ?targhe alterne? (pari o dispari) o per tipologia di veicolo (euro0, euro1, euro2, euro3, euro4). Parliamo di ?palliativi? che lasciano il tempo che trovano. La filosofia a monte di tutto quanto evidenziato è quella della mobilità sostenibile (in questi ultimi tempi argomento preferito da molti ?esperti? e non solo), una di quelle sfide che nascono come necessità ma assumono poi anche il carattere di opportunità, per l?intera collettività e non solo per chi opera o è chiamato a dare risposte in quello specifico settore. E? una di quelle sfide che richiede l?impegno di tutti e che per questo stesso motivo può trovare grande utilità nell?azione congiunta, sinergica di molti attori. Basta voler mettere in piedi le varie soluzioni per cercare di iniziare una strada che sicuramente porterà benefici e minor stress a tutti. Gli interventi possono essere tanti e diversi, ma l?aspetto fondamentale è la consapevolezza che occorre cambiare la struttura della circolazione urbana, passando da un sistema fondato sull?uso incontrollato della modalità privata ad un sistema fondato sul trasporto collettivo e sulla dimensione umana. Naturalmente non possiamo non toccare la sfera degli investimenti: non c?è misura sulla circolazione che tenga se non è accompagnata e supportata da un?offerta di trasporti pubblici sostenuta. Scontiamo sicuramente cinquanta anni di indifferenza della classe politica e conseguentemente dell?industria per i sistemi di trasporto di massa (e cioè metropolitane, ferrovie leggere, tramvie, etc.). Il gap che ci divide dal resto dell?Europa per la pochezza delle nostre infrastrutture è notevole. Eppure, se vogliamo salvare le nostre città dal degrado salvaguardando anche la loro competitività economica, dovremo inevitabilmente investire nel trasporto pubblico e nella relativa, indispensabile, infrastruttura.

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Class action Parmalat in Usa. Nuovi moduli on line dal 18 dicembre (sezione: Class action)

( da "Sestopotere.com" del 10-12-2008)

Argomenti: Class Action

class="hilite">Class class="term">action Parmalat in Usa. Nuovi moduli on line dal 18 dicembre (10/12/2008 18:31) | (Sesto Potere) - Milano - 10 dicembre 2008 -Il Tribunale di New York, Giudice Kaplan, ha fissato i nuovi termini entro i quali ai soli investitori italiani e' consentito aderire al Partial Settlement con BNL, Credit Suisse e Nuova Parmalat, fissando il nuovo termine al 13.03.2009 (giorno entro il quale la apposita domanda deve essere spedita). Entro il 06.02.2009 ai medesimi danneggiati e' riservata la possibilita' di escludersi (esercitare il diritto di opt-out ) dalla transazione con Nuova Parmalat, nel caso intendessero avviare o gia' avessero avviato, separato contenzioso nei confronti della stessa. Entro il 18 Dicembre prossimo, copia dei documenti dovra' essere resa disponibile (a cura del Claim Administrato) sul sito http://www.parmalatsettlement.com alla sezione "Documenti" (ricordarsi di selezionare la lingua italiana, nella Homepage, a destra), ed entro la fine dell'anno una copia dell'avviso dovra' altresi' essere pubblicata sui quotidiani: Corriere della Sera, IlSole24Ore e La Repubblica. Sempre a cura del Claim Administrator, infine, una copia dei nuovi documenti dovra' essere reinviata per posta a tutti i potenziali beneficiari i cui recapiti siano noti. Alessandro Pedone, responsabile Aduc per la tutela del risparmio, ricorda che ciascun danneggiato dovra' presentare una nuova domanda allegando la propria documentazione, anche qualora avesse gia' partecipato alla prima fase della class="term">class class="term">action. L'aver partecipato alla prima fase non significa aderire automaticamente a questo risarcimento. Per chi non volesse attendere di ricevere l'invio postale puo' scaricare i documenti dal sito sopra indicato, compilare la apposta domanda e rispedire il tutto entro la data del 13.03.2009 allegando copia di ogni documentazione relativa all'acquisto e ad ogni altra operazione effettuata sui titoli, inclusi gli estratti conto relativi al periodo iniziale e finale del cd. Class Period come indicato nella Notice informativa. Aduc, dal canto suo, riproporra' entro il termine indicato la propria opposizione alle condizioni del Settlement; chi lo volesse, potra' tenersi aggiornato anche su tale iniziativa tramite il nostro sito e potra' aderirvi al momento opportuno. Aduc consiglia di ripresentare la domanda anche per chi avesse gia' aderito utilizzando i vecchi documenti.

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La grande filosofa Simone Weil a 100 anni dalla nascita: Teramo la celebra con un Congresso. (sezione: Class action)

( da "Quotidiano.it, Il" del 11-12-2008)

Argomenti: Class Action

La grande filosofa Simone Weil a 100 anni dalla nascita: Teramo la celebra con un Congresso. Teramo | Congresso internazionale a Teramo (10-12 dicembre 2008) promosso dal Centro Ricerche Personaliste di Teramo, dal Comune, dalla Provincia, dall'Università, dalla Diocesi e dalla Società Filosofica Italiana di Teramo. Weil: "La croce è la nostra patria". di Nicola Facciolini Simone Weil "Questo mondo è una porta chiusa, è una barriera ma nello stesso tempo è il passaggio." (Simone Weil) Per celebrare i 100 anni dalla nascita della grande filosofa e mistica francese Simone Weil, è stato organizzato a Teramo un congresso internazionale che dal 10 al 12 dicembre 2008 dà il via, in Italia, alle celebrazioni ufficiali. Che coincidono con il 60mo anniversario della Dichiarazione dei Diritti Umani. Il congresso si svolge nella Sala polifunzionale della Provincia di Teramo in Via Comi: è previsto anche un ricco programma concertistico e teatrale per ricordare la figura della filosofa. "Quella che è parsa come una delle più alte esperienze spirituali del nostro secolo - rivela il Ministro Sandro Bondi in una sua nota - non ha ancora avuto la fortuna che merita. Simone Weil è anche e, per certi versi, soprattutto una pensatrice che trae dalla profondità del suo approccio metafisico e religioso le ragioni vere del suo impegno storico-sociale". "Un convegno di studi, dunque, sulla figura di Simone Weil - rivela il Ministro - è di grande importanza per rileggere le sue opere e rivedere il suo pensiero nell'ambito della filosofia del Novecento, in un'ottica interna all'ontologia comunitaria di una pensatrice che - insieme alla Arendt e con qualche accento di differenziazione con la Zambrano - ha ripensato l'idea di sacrificio in vista della costruzione di progetti immensi, che vanno ben oltre le forze umane". Non sono soltanto le relazioni degli studiosi italiani e stranieri più accreditati, ma anche uno spettacolo teatrale ed una serie di concerti, a celebrare la memoria e l'opera di Simone Weil, una delle più grandi pensatrici del XX secolo. A Teramo, il congresso internazionale, dal titolo:"Persona e Impersonale: la questione antropologica in Simone Weil nel centenario della nascita", è promosso dal Centro Ricerche Personaliste di Teramo insieme al Comune, alla Provincia, all'Università, alla Diocesi ed alla Società Filosofica Italiana di Teramo. A tenerlo a battesimo è il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi con una prolusione. Il congresso ha ricevuto il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, del Pontificio Consiglio della Cultura, dell'Association pour l'étude de la pensée de Simone Weil e della Società Filosofica Italiana: riunirà i più autorevoli studiosi italiani e stranieri, provenienti dal Brasile, dagli Usa, dal Canada, dalla Francia, dalla Spagna e dalla Germania. Il programma artistico è realizzato grazie al contributo delle maggiori associazioni culturali del territorio, come la Società della Musica e del Teatro "Primo Riccitelli", il Coro "Sine Nomine", la Corale "G. Verdi" e l'Istituto "G. Braga". I coordinatori scientifici del convegno sono i professori teramani, Attilio Danese e Giulia Paola Di Nicola; il regista dello spettacolo teatrale "Abissi e Vette" è Redi Maghenzani. Sarà presentato anche il numero speciale della rivista "Prospettiva Persona", interamente dedicato a Simone Weil. Per partecipare al convegno, gli insegnanti di ogni ordine e grado potranno godere dell'esonero dall'attività scolastica grazie alla circolare del Ministero dell'istruzione, dell'Università e della Ricerca del 4.12.08 Prot. N. AOODGPER 19747 (info sul sito:www.prospettivapersona.it/ o al numero 338/9819386). "Simone Weil - scrive il prof. Antonino Magnanimo - nacque a Parigi nel 1909 da una famiglia ebrea. Fu studentessa all'Ecole Normale e insegnante di filosofia in vari licei. Militante dell'estrema sinistra rivoluzionaria, nel 1934, spinta dall'inderogabile esigenza interiore di conoscere direttamente le peggiori condizioni di vita dei lavoratori, troncò la professione e gli studi puramente teorici per lavorare come operaia alla Renault di Parigi: fu un duro ma per lei entusiasmante inserimento nella vita. Ammalatasi di pleurite, fu costretta a lasciare l'officina, iniziando un periodo cruciale di intimo ripensamento. Nel 1936 partecipò come volontaria repubblicana alla guerra civile spagnola arruolandosi nelle file anarchiche della famosa Colonna Durruti, accettando anche i servizi della cucina; ma in seguito ad una grave ustione a un piede dovette rientrare in Francia. Al 1937 risale la svolta mistica, che si traduce in una fede vissuta con grandissima intensità. Esclusa dall'insegnamento in seguito alle leggi razziali durante il regime di Vichy, fece la contadina fino al 1942, quando si rifugiò con la famiglia negli Stati Uniti dove fu molto vicina ai poveri di Harlem. Poco dopo, però, richiamata dall'impegno contro il totalitarismo, tornò in Europa ma nel 1943 morì a soli 34 anni nel sanatorio di Ashford in Inghilterra. La vicenda umana e intellettuale di Simone Weil appare profondamente segnata dalla vicende dei totalitarismi della seconda guerra mondiale. Il suo pensiero è caratterizzato da un forte principio di realtà, nonché dall' esigenza di ancorarlo al contesto sociale e politico di appartenenza (del quale sperimentava, spesso in prima persona, le condizioni). Weil prende parte in più occasioni alla vita politica degli anni tra le due guerre, intrattenendo vari contatti: ora con i gruppi della resistenza repubblicana, durante la breve e sfortunata partecipazione alla guerra civile spagnola, ora ospitando per un breve periodo il leader antistalinista Trotzkij, nonché organizzando manifestazioni antifasciste di vario genere che le costeranno la segnalazione alle autorità scolastiche e relativi trasferimenti. L'analisi filosofica di Simone Weil, asistematica e originale, difficilmente collocabile all' interno di correnti tradizionali, ha finito per passare in secondo piano rispetto al vissuto dell' autrice. Tutte le sue opere sono state pubblicate postume. Fra gli ultimi libri pubblicati in Italia ricordiamo: Oppressione e libertà 1956; Riflessioni sulle cause della libertà e dell'oppressione sociale 1997; La prima radice 1996; Primi scritti filosofici 1999; Piccola cara, lettere alle allieve 1996; Lezioni di filosofia 1999; Attesa di Dio 1998; L'ombra e la grazia 1996; Pensieri disordinati sull'amore di Dio 1984; Quaderni I, II, III, IV. In Riflessioni sulle cause della libertà e dell'oppressione sociale , un saggio del 1934 ma pubblicato in Italia solo nel 1997, Weil descrive la condizione operaia e fa una critica radicale del capitalismo industriale. All'autrice non sembra possibile cancellare l'oppressione e l'ingiustizia nella società umana. Anche le stesse rivoluzioni tendono a tradire le promesse. Alla base dell'ingiustizia, prima ancora della proprietà privata e dei mezzi di produzione, vi è la separazione fra lavoro manuale e lavoro intellettuale, fra funzioni direttive e funzioni esecutive. Con lo sviluppo dell'economia e conseguentemente della divisione del lavoro, aumenta la dipendenza dell'individuo. Tale dipendenza diviene soggezione al potere. Dopo l'esperienza storica dell'oppressione attuata con la forza delle armi e di quella prodotta dalla ricchezza concentrata nel capitale privato, l'umanità comincia a sperimentare una forma nuova di oppressione determinata dalla divisione del lavoro che costringe l'uomo a forme estreme di specializzazione. Viviamo in un mondo dove nulla è a misura dell'uomo, dove tutto è squilibrio e la società è collettività cieca, trasformata in una macchina per comprimere cuore e spirito e per fabbricare l'incoscienza. Separando il lavoro dalla conoscenza, la società moderna e soprattutto la società industriale, che ha aumentato enormemente la complessità della sua organizzazione, hanno posto le condizioni per un potere sempre più forte che tende a riprodursi anche là dove è stata fatta la rivoluzione. Da qui derivano alcune indicazioni: la società deve essere centrata sul riconoscimento del lavoro, ma di un lavoro nel quale sempre più si compenetrino l'ideazione e la progettualità da un lato e l'esecuzione e la realizzazione, dall'altro. Per Simone Weil la libertà perfetta è un ideale irraggiungibile, noi possiamo tendere solo ad una libertà imperfetta e bisogna tener conto che l'individuo è condizionato dalla necessità. Lo sforzo di affermare la libertà di pensiero si compie all'interno di una macchina sociale in cui sembra perdersi il senso del vivere. La libertà viene concepita come un ideale regolativo , cioè un obiettivo a cui aspiriamo senza poterlo mai raggiungere: proprio come le "idee" kantiane. Ciò non vuol dire che sia inefficace, perché, a differenza dei sogni, gli ideali orientano e muovono uomini e donne, li impegnano a cambiare lo stato delle cose, rendendo meno imperfetta la società. Dopo la bellezza, il tema principale che la Weil sviluppa nelle sue opere è l' oppressione , vista come schiavitù dell'uomo. In Opposizione e libertà Weil scrive che mai come in questo momento l'individuo è stato così completamente abbandonato ad una collettività cieca, mai gli uomini sono stati più incapaci non solo di sottomettere le loro azioni ai propri pensieri, ma persino di pensare. Alla Weil, in pratica, sembra che l'uomo abbia perso la sua umanità e la causa di questo " doloroso stato " è per lei molto evidente. Noi viviamo in mondo dove nulla è a misura dell'uomo, dove vi è una sproporzione mostruosa tra il corpo dell'uomo, il suo spirito e le cose che costituiscono attualmente gli elementi della vita umanitaria, dove, in una parola, tutto è disequilibrio. E all'interno di questa società, l'uomo sperimenta l'impotenza e l'angoscia. La Weil, così, vede la storia umana come asservimento degli uomini. "La società è diventata una macchina per comprimere il cuore " e per fabbricare l'incoscienza, la stupidità, la corruzione, la disonestà e soprattutto la vertigine del caos. Nella storia umana due sono state e sono le principali forme di oppressione: a) la schiavitù esercitata in nome della forza; b) l'asservimento in nome della ricchezza trasformata in capitale. Sta per cadere sugli uomini un'altra e nuova forma di oppressione: l'oppressione esercitata in nome della funzione, frutto maturo del lavoro frantumato tipico del Capitalismo. " La rivoluzione è un ideale, un giudizio di valore, una volontà ". Di fronte a tutte le forme di oppressione, di fronte a questo stato doloroso, Simone Weil fa appello ad un obbligo eterno: quello verso l'essere umano in quanto tale. L'uomo non può essere oggetto. L'individuo è il valore supremo, un valore calpestato anche dai movimenti che si richiamano a Marx. Ed è proprio perché vuole raggiungere queste alte finalità che non basta Marx con la sua " idea di materia sociale "concepita come " una macchina atta a fabbricare del Bene ". Simone Weil aggiunge, inoltre, che la materia sociale lasciata a se stessa produce altre schiavitù. I movimenti sociali ispirati da Marx sono tutti falliti, soprattutto perché hanno ignorato la sola idea preziosa che si trovi nella sua opera, vale a dire il metodo materialista, lo strumento d'analisi dei fatti sociali tramite il ricorso alle cause economiche. La Weil non critica solo il marxismo, ma anche quei movimenti che assumono una sorta di fatalismo e di disinteresse nei confronti di chi al momento soffre, aspettando che una felice catastrofe porti un capovolgimento della società in cui " gli ultimi saranno i primi ". Da questo si capisce perché per la Weil essere rivoluzionari significa invocare coi propri desideri e aiutare con le proprie azioni tutto ciò che può, direttamente o indirettamente, alleggerire o sollevare il peso che schiaccia la massa degli uomini. Intesa così, " la rivoluzione viene ad essere un ideale, un giudizio di valore, una volontà e non un'interpretazione della storia e del meccanismo sociale ". Nel saggio L'Iliade o il poema della forza (1939), Weil esalta il modo in cui l'uomo greco viveva la guerra e il suo terribile gioco accordando eguale rispetto al vinto e al vincitore, provando sgomento per la distruzione di una città. Quando gli uomini entravano nel gioco della guerra, diventavano pietre nelle mani degli dèi, ossia cose sotto il " giogo della Forza ". Alla fine vince solo la Guerra. La Guerra è una prova della miseria umana, dei limiti dell'essere umano, è l'emergere di una Forza che domina l'anima dell'uomo e la incatena al suo destino immodificabile. Omero è un protagonista senza volto degli avvenimenti narrati ed è obiettivo nei confronti dei vincitori e dei vinti. Ma alla fine tra chi è in grado di infliggere la morte credendosi con ciò libero, e chi invece subisce la morte non vi è differenza. Achille che sgozza dodici adolescenti troiani sulla pira di Patroclo, tanto naturalmente come si recidono i fiori per una tomba, non sfuggirà al destino comune della morte, unica e inesorabile vincitrice. " Anche se ci illudiamo di maneggiarla, la forza si può soltanto subire. Il destino di chi uccide è di essere ucciso a sua volta ". La visione greca dell'uomo si prolunga, per la Weil, fino al Vangelo. Ciò che unisce Omero agli Evangelisti è il senso del valore della miseria umana, una miseria vissuta dallo stesso Cristo sulla croce. Una miseria a cui i Greci opponevano la virtù e i Vangeli la Grazia. La liberazione dall'oppressione sociale, pur equivalendo ad una rivoluzione che fa dell'uomo il valore supremo, non è la salvezza o la redenzione dell'uomo. L'infelice è chi prova l'assenza di Dio e che cammina sul crinale di un baratro, motivo per cui o cade o imbocca la via della salvezza. Per la Weil, l'infelicità è un ingegnoso dispositivo della tecnica divina escogitata per far entrare nell'anima dell'uomo" l'immensità della forza cieca, brutale e fredda". Inoltre, l'infelice è chi non vede alcuna luce nella sua vita, nessun senso della sofferenza, nessuno scopo nell'affaccendarsi dell'umanità. L'infelice è distante da Dio, il quale già al momento della creazione si è distanziato dal creato affinché questo potesse esistere. Perciò, per sconfiggere l'infelicità l'uomo deve eliminare questa distanza da Dio, compiendo il cammino opposto a quella della creazione: deve attuare una decreazione, deve annullare il sue essere, deve distruggere il proprio io. L'annullamento dell'io si ha nella sofferenza, nell'umiliazione, nella sopraffazione subita, nell'abbrutimento dei campi di concentramento. La visione della Weil è pessimistica. Viviamo in un mondo dove nulla è a misura dell'uomo, in una società che è stata trasformata in una macchina possente, nella quale l'individuo avverte di essere solo un ingranaggio e che arriva a comprimere il cuore e a fabbricare l'incoscienza. Complessità sociale, gerarchie sociali sempre più chiuse, macchine di potere sempre più sofisticate e oppressive: il crescente pessimismo delle Weil, da lei vissuto come una ferita sempre più dolorosa, non si tradurrà mai in senso di impotenza. Da un lato glielo impedisce la prospettiva religiosa, a cui si aprirà con la conversione al Cristianesimo; dall'altro, l'ansia e la febbre di agire a favore dei ceti subalterni la porteranno, fino all'ultimo, a impegnarsi e a lottare ovunque, con i repubblicani in Spagna o nei quartieri di Harlem a New York, o nella Londra bombardata della Seconda Guerra Mondiale. Simone Weil è pessimista. Vede la società andare nella direzione in cui aumenta lo sfruttamento del lavoro operaio e gli individui vengono sradicati dal loro passato, gettati in una condizione di solitudine e di assenza di valori, mentre si rafforzano le gerarchie e i poteri burocratici, le strutture di comando e le pratiche violente e ci si avvia verso la guerra. Da questa profonda tensione interiore nasce la svolta della fede, che non è, in lei, mai rinuncia alle sue posizioni sociali, ma convinzione che di fronte alla miseria umana occorre intravedere anche una prospettiva ultraterrena di salvezza. La ricostruzione sociale e politica della società deve, quindi, poggiare su basi etico-religiose, su una rigenerazione spirituale di individui e collettività, in cui a una nuova democrazia si accompagni un nuovo radicamento nel proprio passato, nella tradizione, in una società giusta e rispettosa delle persone. Fede, tensione morale e impegno politico non l'abbandoneranno mai, fino alla morte. " La croce è la nostra patria ", diceva più volte. Anche la riflessione politica , le varie esperienze di militanza sindacale e politica e l'adesione a posizioni sindacaliste rivoluzionarie, trotzskiste più che marxiste, esprimono una fortissima tensione spirituale, uno slancio ed una ispirazione etico-religiosa, l'intenzione di una scelta esistenziale, quella di stare sempre dalla parte degli oppressi. E' proprio la centralità della scelta etica, nel determinare gli orientamenti dell'esistenza degli individui, la porta a rifiutare, del marxismo, il materialismo e il determinismo economicistico. Simone Weil subisce dapprima il fascino del marxismo di cui tuttavia rifiuta la configurazione teorica dello Stato per il suo autoritarismo. Si occupa di politica fin dagli anni del liceo ma non si iscrive mai ad alcun partito. La sua stessa militanza sindacale e politica iniziale, più anarchica che marxista, trova le sue ragioni in un'ispirazione etica che la porterà a mettersi sempre dalla parte degli oppressi. Diceva spesso che occorreva essere sempre disposti a cambiare per seguire la giustizia, questa eterna fuggiasca. Filosoficamente aderisce inizialmente al pensiero dei suoi docenti e nella sua esperienza di insegnamento ne proseguirà il metodo invitando gli allievi a leggere direttamente i testi dei filosofi anziché i manuali. Successivamente Simone Weil andrà sviluppando il suo pensiero che sarà sempre più caratterizzato dalle esperienze interiori. Gli anni di lavoro in fabbrica danno l'avvio ad una profonda e sofferta riflessione sul senso della propria esistenza, mentre vive l'esperienza operaia come occasione di esperienza interiore. Sono anche gli anni in cui si intensificano quei dolori di testa che la indurranno ad esperire che cosa significa assaporare la morte da viva. L' idea della morte, così presente in Simone Weil, è qualcosa di più del frutto di momentanei scoramenti: attraverserà tutta la sua vita costituendone il vettore di ricerca della verità. Abbandona gradualmente l'interesse più propriamente politico e sospinge sempre più la sua riflessione in direzione del senso dell'esistere, colto nei suoi risvolti religiosi e mistici, senza con ciò rinunciare al tentativo di tradurre il tutto in Pensiero, compito che non delegò mai ad alcuna istituzione politica né ecclesiastica: questo fu uno dei punti fermi che le garantì la coerenza con se stessa. La Weil è un personaggio estremamente significativo per la pregnanza e la radicalità con cui ha vissuto e concretizzato la sua weltanschauung , la sua visione del mondo. Come filosofa certamente non fu capita. Ci fu sempre un maggior interesse per il suo carattere, da molti ritenuto eccentrico ed esemplare e per le sue esperienze personali, piuttosto che per il suo pensiero". (Si ringraziano il prof. Antonino Magnanimo e il Centro Prospettiva Persona di Teramo). 10/12/2008

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industria, crolla la produzione il governo limita la class action (sezione: Class action)

( da "Repubblica, La" del 11-12-2008)

Argomenti: Class Action

Pagina 1 - Prima Pagina Nel 2008 calo vicino al 7%. Marcegaglia: vanno riformate le pensioni Industria, class="hilite">crolla la produzione Il governo limita la class="term">class class="term">action ROMA - Crollo della produzione industriale, nel 2008 un calo del 6,7 a ottobre su ottobre, che diventa meno 6,9 se corretto per i giorni lavorativi; meno 1,2 nel confronto con settembre. Ma la Confindustria già prevede che a novembre, rispetto a un anno prima, il crollo sarà dell´11,4%. La nuova contrazione del Pil ipotizzata per il quarto trimestre è dello 0,8. Marcegaglia, vanno riformate le pensioni. Il governo depotenzia la Class Action: ricorsi ammissibili solo dal luglio 2008. SERVIZI ALLE PAGINE 10, 11 E 27

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gli scontri in grecia e le democrazie oligarchiche - nadia urbinati (sezione: Class action)

( da "Repubblica, La" del 11-12-2008)

Argomenti: Class Action

Pagina 33 - Commenti GLI SCONTRI IN GRECIA E LE DEMOCRAZIE OLIGARCHICHE NADIA URBINATI In un´intervista rilasciata a Die Zeit, il 6 novembre scorso, JÜrgen Habermas commenta in questo modo la crisi finanziaria che sta mettendo in ginocchio le democrazie cosiddette mature: «Nello Stato democratico costituzionale vi sono anche beni pubblici, come la comunicazione politica non distorta, che non possono essere tagliati su misura dell´aspettativa di guadagno degli investitori finanziari. Il bisogno d´informazioni dei cittadini non può essere soddisfatto dalla cultura consumistica e sbriciolato da una televisione privata che copre tutto l´occupabile». La crisi finanziaria, della cui vastità e durata nessuno è consapevole, né gli economisti né i politici, sta falcidiando il tenore di vita di milioni di persone, facendo pagare alla popolazione in generale le responsabilità del capitalismo post-industriale e dei suoi sostenitori e promotori politici. Chi salverà le misere economie domestiche di milioni di singoli cittadini? Quale potere deterrente la società può mettere in campo per controllare che quei soldi pubblici vengano impiegati per salvare una ricchezza che è sociale, come il lavoro o la pensione? Questa crisi dimostra tra le altre cose che la crescente debolezza della società civile organizzata (dei sindacati, per esempio, o delle associazioni a difesa degli interessi dei più deboli) è una iattura prima di tutto per molti singoli cittadini e poi, e come conseguenza, per la democrazia, la quale non dispone di altri strumenti se non l´associazionismo volontario per difendere o patrocinare con uguale forza gli interessi di tutti. Gli stati post-liberisti sembrano adagiati sul cratere di un vulcano. Atene e la Grecia ce lo mostrano con straordinaria chiarezza. Che cosa resta ai cittadini depauperati del potere d´acquisto, della speranza di un lavoro, e della certezza di una pensione se e quando la politica diventa la professione di un´oligarchia eletta e sempre meno capace di ascoltare chi sta fuori, di interessarsi d´altro oltre che delle proprie piccole diatribe? Quali forme di discorso e di azione collettiva la società democratica può mettere in campo se e quando gli strumenti politici (i partiti, i movimenti, i mezzi di informazione) sono sfuggiti di mano ai cittadini? Quali forme di comunicazione tra istituzioni e società civile ci possono essere se le prime diventano fortezze segregate e solipsistiche e la seconda un aggregato di individui impotenti e non uniti da nessun linguaggio politico sensato? Questa frattura fra il "dentro" e il "fuori", fra lo stato e la società, è l´aspetto più allarmante che la crisi economica sta mettendo in luce. L´erosione della politica come azione libera di aggregazione delle idee e degli interessi e di controllo del lavoro dei rappresentati, e la sua trasformazione in una professione che dà lavoro a pochi: questa è una degenerazione molto preoccupante anche perché ad essa non c´è purtroppo alcuna risposta immediata che sia anche democratica. Tra le molte responsabilità del furto della politica, Habermas ne menziona esplicitamente una: l´appropriazione dei mezzi di informazione da parte di potentati privati. Nelle intenzioni di chi li monopolizza, i mezzi di informazione devono servire a distrarre e manipolare fatti ed eventi per creare un´opinione addomesticata e passiva, che non conosce e non controlla. Ma c´è anche un rovescio della medaglia che pare sfuggire agli attori della manipolazione (dimostrando che, fortunatamente, nessuno può illudersi di possedere un potere assoluto): mezzi di informazione così congeniati non hanno più antenne per capire quel che succede nella società, la quale resta per loro (non meno che per il pubblico passivo dei media) un´entità dell´immaginario, sganciata quasi completamente dalla vita che le persone in carne e ossa vivono quotidianamente. è davvero una strategia intelligente usare i media per nascondere e camuffare? A leggere la diagnosi di Petros Marksris della situazione greca, nell´intervista rilasciata pochi giorni da a Repubblica, sembra di leggere una descrizione delle cose di casa nostra: «La crisi economica è profonda. La corruzione dilaga. I ragazzi escono da scuola e università e non trovano lavoro. La politica non riesce a dare risposte: governo e opposizione si accusano l´un l´altro senza vedere il quadro più ampio. L´esecutivo ha risposto ai timori della gente puntando sulla politica della paura, promettendo regole ferree e sicurezza. E così non ha indicato alla polizia la giusta strada da seguire». Gli eventi greci sono senza dubbio estremi, ma dovrebbero essere analizzati non come un´aberrazione o un fenomeno di ordine pubblico, bensì come un caso esemplare di processi politici che dovrebbero preoccupare le nostre società. Il governo democratico può diventare nemico dei suoi cittadini, a dimostrazione dell´esistenza di due società, quella dentro lo stato e quella fuori; due società che si conoscono sempre meno e interagiscono con sempre più frequenza in maniera conflittuale e violenta. L´erosione delle democrazie in oligarchie elette non rappresenta una soluzione di stabilità, soprattutto in un tempo di crisi economica profonda. Rappresenta semmai un pericolo alla stabilità.

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class action depotenziata ricorsi solo da luglio 2008 - luca iezzi (sezione: Class action)

( da "Repubblica, La" del 11-12-2008)

Argomenti: Class Action

Pagina 27 - Economia class="hilite">Class class="term">action depotenziata ricorsi solo da luglio 2008 Così fuori i casi Cirio, Parmalat e Tango bond Così fuori i casi Cirio, Parmalat e Tango bond LUCA IEZZI ROMA - In arrivo il depotenziamento della class="term">class class="term">action. Il governo sta lavorando alle nuove norme che regoleranno le azioni di risarcimento collettivo e le associazioni dei consumatori denunciano lo stravolgimento del meccanismo approvato nell´ultima Finanziaria del governo Prodi, ma mai applicato. Secondo il testo divulgato dall´Unione dei consumatori, i tecnici del ministero dello Sviluppo economico vogliono rendere impossibile denunciare violazioni avvenute prima del primo luglio 2008. Quindi sparirebbero nel nulla le azioni di risarcimento su gran parte delle vicende che hanno colpito risparmiatori e consumatori negli anni scorsi (Parmalat, Cirio, Argentina) e si rivelerebbero totalmente vani i numerosi annunci di una class="term">class class="term">action in preparazione che si sono succeduti in questo anno di "attesa". Non solo, proprio le associazioni dei consumatori secondo la nuova disciplina perderebbero il ruolo di promotori. E dire che nel dibattito al momento dell´approvazione si discusse un´ipotesi esattamente contraria: allargare tale facoltà non solo alle sigle riconosciute nel Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (Cncu), ma anche ad altri enti come le associazioni ambientaliste e di tutela dei diritti in senso ampio. Saranno i singoli utenti ad avviare le Class class="term">action: «Più che togliere potere a noi, hanno trovato il modo migliore per rendere inutilizzabile questo strumento - dichiara Massimiliano Dona, segretario generale dell´Unione dei consumatori - i rischi e i costi per un singolo che avvia un´azione collettiva sono enormi e quasi in nessun caso si rivelerà conveniente. Lo stesso giudice, in un altro comma dell´emendamento, può rifiutare la richiesta qualora il proponente non appaia in grado di curare adeguatamente l´interesse della classe». Mercoledì prossimo al ministero è prevista una nuova riunione con i rappresentanti del Cncu, ma è probabile che la nuova legge sarà presentata dal governo senza molti margini di modifica. Non sono invece previsti "filtri" aggiuntivi all´ammissibilità, come richiesto da Confindustria che temeva un numero infinito di ricorsi in grado di bloccare le attività e alzare i costi legali per le aziende. L´esecutivo ha la necessità di arrivare ad approvare una nuova disciplina entro il 31 dicembre perché sta scadendo il "congelamento" deciso in estate per correggere il testo votato dal centrosinistra. Già con l´esame della Finanziaria 2009 era emersa la necessità di un´accelerazione: un ordine del giorno presentato dai senatori del Pd, tra cui Felice Casson, Gerardo D´Ambrosio e Gianrico Carofiglio avevano fatto approvare un ordine del giorno in cui impegnava il governo «rendere operative in tempi certi le norme sull´azione collettiva risarcitoria». Il sottosegretario alla Giustizia Maria Elisabetta Alberti Casellati ha dichiarato ieri: «Il governo dovrebbe essere in procinto di presentare al Senato un emendamento relativo alla disciplina dell´azione risarcitoria collettiva» ha affermato Emendamento che dovrebbe essere proposto ad uno dei dl sulla manovra proprio per ottenerne l´approvazione entro la fine dell´anno. Più improbabile l´inserimento nel pacchetto di riforma della Giustizia nella parte riguardante il processo civile.

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Sicurezza e prestazioni sessuali: nuovi poteri del sindaco e dubbi di costituzionalità (sezione: Class action)

( da "AltaLex" del 11-12-2008)

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Sicurezza e prestazioni sessuali: nuovi poteri del sindaco e dubbi di costituzionalità Articolo di Renato Amoroso 11.12.2008 Commenta | Stampa | Segnala | Condividi Dubbi di costituzionalità sui nuovi poteri di ordinanza del Sindaco in materia di sicurezza urbana e dubbi di legittimità sulle ordinanze attinenti la contrattazione delle prestazioni sessuali di Renato Amoroso ** * ** Dubbi sulla costituzionalità dei poteri del Sindaco Per poter correttamente affrontare il quesito sulla fondatezza di dubbi di costituzionalità, occorre qualche premessa di ordine sistematico. Dall?epoca della approvazione della Costituzione repubblicana, che prevedeva la istituzione delle Regioni a statuto ordinario, ma che ancora non ne aveva visto la nascita, lo Stato è stato indicato quale organo centrale di tutela degli interessi collettivi della nazione ed ente gerarchicamente superiore agli altri enti territoriali (Regioni, Provincie, Comuni e altri). Pertanto spettavano allo Stato tutti i poteri di legiferare ed amministrare in relazione a problemi di ordine pubblico e sicurezza, demandando agli enti locali le questioni attinenti la realizzazione in concreto delle misure idonee a raggiungere scopi di interesse pubblico in materia, ad esempio, di commercio, di istruzione, di igiene. Tali materie ammettevano la possibilità di una differente concretizzazione locale, senza venir meno all?obiettivo di una tutela di pari livello presente indistintamente su tutto il territorio nazionale. Con la riforma costituzionale del 2001 è stato introdotto il principio della ?sussidiarietà?, in forza del quale lo Stato può intervenire soltanto quando gli atti degli enti territoriali non siano sufficienti a garantire il soddisfacimento degli interessi collettivi. Il principio precedentemente in vigore era quello del ?parallelismo?, ossia del pari potere di Stato e Regioni ad intervenire in materia di pubblico interesse, sia con atti legislativi che amministrativi; con la riforma dell?art. 118 della costituzione, sono stati introdotti i principi della sussidiarietà, della adeguatezza e della differenziazione. Viene indicato con principio di sussidiarietà quel principio, valido sia sotto il profilo sociale che giuridico amministrativo, che prevede che l'intervento degli Enti pubblici territoriali debba essere attuato esclusivamente come sussidio (ovvero come aiuto, dal latino subsidium) nel caso in cui il cittadino o l'entità sottostante sia impossibilitata ad agire per conto proprio. Nell?ambito dei rapporti fra Stato ed enti territoriali, il principio di sussidiarietà stabilisce che le attività amministrative dovrebbero essere svolte dall'entità territoriale amministrativa più vicina ai cittadini (i comuni), e che può essere delegata ai livelli amministrativi territoriali superiori (Regioni, Province, Aree metropolitane, Comunità montane ed isolane) solo se questi possono rendere il servizio in maniera più efficace ed efficiente. Il principio di sussidiarietà può quindi essere visto sotto un duplice aspetto: in senso verticale: la ripartizione gerarchica delle competenze deve essere spostata verso gli enti più prossimi al cittadino e, pertanto, più vicini ai bisogni del territorio; in senso orizzontale: il cittadino, sia come singolo che attraverso i corpi intermedi, deve avere la possibilità di cooperare con le istituzioni nel definire gli interventi che incidano sulle realtà sociali a lui più prossime. In senso verticale, oltre a Stato, Regioni e altri enti territoriali, va considerata anche l?Unione Europea, in quanto attraverso il Trattato di Maastricht del 7 febbraio 1992 l?Italia ha recepito il principio richiamato nel preambolo del Trattato: "[...] DECISI a portare avanti il processo di creazione di un'unione sempre più stretta fra i popoli dell'Europa, in cui le decisioni siano prese il più vicino possibile ai cittadini, conformemente al principio della sussidiarietà." L'Articolo 5 del Trattato CE richiama la sussidiarietà come principio regolatore dei rapporti tra Unione e stati membri: La Comunità agisce nei limiti delle competenze che le sono conferite e degli obiettivi che le sono assegnati dal presente trattato. Nei settori che non sono di sua esclusiva competenza la Comunità interviene, secondo il principio della sussidiarietà, soltanto se e nella misura in cui gli obiettivi dell'azione prevista non possono essere sufficientemente realizzati dagli Stati membri e possono dunque, a motivo delle dimensioni o degli effetti dell'azione in questione, essere realizzati meglio a livello comunitario. L'azione della Comunità non va al di là di quanto necessario per il raggiungimento degli obiettivi del presente trattato. Tale principio è stato poi ulteriormente confermato dalla Costituzione europea. Va ora considerato il concetto di ?sicurezza?, sotto il profilo dell?ordinamento giuridico. Su tale argomento si è più volte espressa la Corte Costituzionale; già con le sentenze 290/2001 e 407/2002 e successivamente con sentenze 428/2004 e 95/2005, la Corte aveva affermato il principio della riserva allo Stato della competenza in materia di ordine pubblico e sicurezza, da far coincidere con il settore delle misure inerenti la prevenzione dei reati o il mantenimento dell?ordine pubblico, con riguardo alle funzioni primariamente dirette a tutelare beni fondamentali, quali l?integrità fisica o psichica delle persone, la sicurezza dei possessi ed ogni altro bene che assume prioritaria importanza per l?esistenza stessa dell?ordinamento. Anche con le pronunce del 2006 la Corte ha confermato il cosiddetto criterio teleologico, cioè della finalità da raggiungere, nell?individuare i contenuti della materia ?sicurezza?, mantenendo in capo allo Stato una notevole capacità di penetrazione nella legislazione regionale che sia diretta alla prevenzione e repressione di fatti previsti e puniti come reati, nonché delle funzioni pubbliche dirette a tutelare i beni fondamentali della collettività. Le esigenze di tutela dell?ordine e della sicurezza pubblica non tollerano una diversificazione di interventi su base territoriale. Ciò si giustifica ampiamente se soltanto si consideri la esclusività della competenza legislativa statale in materia di ordinamento penale, sia in senso sostanziale, ossia la previsione di condotte da giudicarsi illecite, sia in senso processuale, cioè delle norme che disciplinano lo svolgimento del giudizio. Non sarebbe accettabile l?idea che un identico comportamento possa essere reato in una regione e non altrettanto in un?altra, o che le norme del processo possano prevedere in un luogo l?arresto e in un altro no. Pertanto tutto quanto attiene all?ordinamento penale, ma in genere tutto quanto concerne la determinazione di una condotta illecita, deve ritenersi di esclusiva potestà della legislazione statale, non derogabile dalla legislazione locale. Qualche riflessione anche sulla figura istituzionale del Sindaco; egli è capo dell?amministrazione comunale ma è anche ufficiale del Governo, cioè di un ente statale. Il ?pacchetto sicurezza?, modificando l?art. 54 del D.Lgs. 267/2000, ha delineato nuove funzioni del Sindaco nella sua qualità di ufficiale del governo e nell?ambito dei servizi di competenza statale. Si ha riprova di ciò, oltre che nel dettato letterale della norma, anche nella previsione dell?obbligo di preventiva informazione del Prefetto, che è organo del governo sul territorio, della potestà di quest?ultimo di intervenire e nella previsione di un decreto del Ministero dell?interno diretto a definire le materie oggetto della incolumità pubblica e della sicurezza urbana. Al Sindaco sono attribuiti poteri di emanazione di provvedimenti diretti alla prevenzione e repressione di atti costituenti grave pericolo nella detta materia. Al Sindaco già competeva il dovere di intervento con atti contingibili e urgenti, e quindi in situazioni di emergenza e con strumenti essenzialmente a durata contenuta; con la riforma viene previsto un potere ordinario di intervento, con caratteristiche di stabilità e durata nel tempo. Tale attività, tuttavia, è collocata in una situazione gerarchica di ordine statale che vede presenti anche il Prefetto e il Ministero dell?interno, mentre nello svolgimento della sua attività di capo dell?amministrazione comunale il Sindaco è soggetto soltanto alla legge. Cercando di operare una sintesi finale, che chiarisca sia i soggetti competenti che le materie nella quali essi sono chiamati ad operare, emerge che: con il nuovo dettato dell?art. 118 della Costituzione la ripartizione del potere esecutivo amministrativo vede in primo luogo coinvolti i Comuni e, quindi, in successione, le provincie e gli altri enti locali, quindi le Regioni e per ultimo lo Stato; allo Stato è riservato un compito sussidiario, in caso di insufficienza dell?intervento degli enti locali, e secondo principi di adeguatezza e ragionevolezza; i casi di legittimità dell?intervento statale sono limitati a: mancato rispetto di norme e trattati internazionali e della normativa comunitaria pericolo grave per la incolumità e la sicurezza pubblica tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti sociali e civili. Tutti gli enti territoriali sono quindi competenti a provvedere in via generale, con la suddivisione esclusivamente per livello di interesse territoriale; va comunque salvaguardata una ragionevole ed adeguata uniformità di intervento in relazione agli scopi collettivi. I dubbi di costituzionalità della nuova normativa statale riguardano quindi: da un lato, l?art. 54 del D.Lgs. 267/2000 in contrasto con l?art. 118 della costituzione, in quanto, violando il principio di sussidiarietà, attribuisce competenze di interesse locale ad un organo ufficiale dello Stato, soggetto a controllo e verifica di altri organi statali gerarchicamente superiori. dall?altro lato, perché attribuirebbe al Sindaco il potere di incidere effettivamente con propri provvedimenti sull?ordinamento penale, e in genere dell?illecito, attraverso la previsione astratta e la repressione di condotte ritenute illecite. Lasciatemi dire, in conclusione, che prima del difficile esame dei quesiti di incostituzionalità, emerge chiara una grande confusione istituzionale del legislatore ordinario che, nella ambizione di dare risposte energiche al bisogno di sicurezza, ha trascurato perfino la struttura giuridico amministrativa più recente dello Stato. * * * Dubbi di legittimità sulle ordinanze attinenti la contrattazione delle prestazioni sessuali L?esame delle prime ordinanze sindacali emesse in materia induce ad alcuni rilievi sistematici. viene istituita una nuova figura di illecito, consistente nella violazione del divieto alla contrattazione in materia di prestazioni sessuali, in luogo pubblico. In altre parole con ordinanza del Sindaco, quale organo di governo, viene istituito un divieto, prima non esistente, che incide in modo significativo sulla autonomia negoziale individuale. È immediatamente necessario rilevare una violazione della riserva di legge, cioè del principio fondamentale dell?ordinamento che riserva al legislatore ordinario il potere esclusivo di determinare nuove forme di divieto o di condotte illecite. Non rileva la distinzione fra illecito civile, penale o amministrativo. Il governo, e i suoi organi, non hanno il potere di stabilire nuove forme di divieto generalizzato, né di illecito che potenzialmente possa riguardare tutti i cittadini. Ogni atto di proposizione del governo, infatti, deve comunque essere approvato dal Parlamento, legislatore ordinario. In nessuna delle fasi della formazione di nuove leggi il Sindaco è organo protagonista di alcunché. L?ordinamento conosce l?istituto della nullità del contratto per illiceità dell?oggetto, che è questione del tutto differente. Nel caso in esame si istituisce un divieto di contrattare, che appare una figura del tutto nuova. In particolare tale divieto viene a sussistere a talune condizioni: a) che la contrattazione abbia ad oggetto la prestazione sessuale; b) che la contrattazione si svolga in luogo pubblico o aperto al pubblico; c) che la contrattazione avvenga in condizione di mutuo consenso, altrimenti si verificherebbe la fattispecie della violenza, reato perseguibile d?ufficio. Viene subito da osservare che, per contrasto, la medesima contrattazione resta del tutto lecita se svolta, con il medesimo oggetto, in ambito non pubblico o non aperto al pubblico. Il limite della autonomia negoziale individuale sarebbe quindi individuato nel luogo della contrattazione, con una novità assoluta di ordine giuridico. Inoltre è possibile che un Sindaco ritenga illecita la detta contrattazione in luogo pubblico e il Sindaco della città vicina non adotti analogo provvedimento. La diversità di comportamento da un luogo all?altro, in materia di sicurezza urbana, viola palesemente il principio di ragionevolezza e realizza una palese disparità di trattamento fra cittadini, senza un motivo oggettivo di giustificazione. La previsione di un divieto di contrattazione, con la specificazione dell?oggetto sessuale, conducono alla conclusione che l?oggetto del divieto è la disponibilità della propria sessualità. Ciò urta drammaticamente con l?affermazione della Corte Costituzionale di cui alla fondamentale sentenza 18 dicembre 1987 n.561: "Essendo la sessualità uno degli essenziali modi di espressione della persona umana, il diritto di disporne liberamente è senza dubbio un diritto soggettivo assoluto, che va ricompreso tra le posizioni soggettive direttamente tutelate dalla Costituzione ed inquadrato tra i diritti inviolabili della persona umana che l'art. 2 Cost. impone di garantire". Ad ulteriore chiarimento di quanto sopra esposto va rilevato che nelle premesse delle ordinanze fin qui note si legge che la giustificazione del provvedimento risiede in: Tutela della vivibilità dell?ambiente Viene da osservare che appartengono a tale categoria anche la tutela del verde, la disciplina dei parcheggi, dei locali notturni e delle immissioni di rumori, i servizi pubblici di trasporto, l?assistenza ad anziani e disabili. Ma su tali materie non si adotta alcuna ordinanza sindacale quale organo del governo, ma si interviene in forma di servizio, e non di repressione, e con atti dell?amministrazione locale. Sussiste quindi un vizio di eccesso di potere per errore sui presupposti e sviamento di potere, in quanto sussiste divergenza fra la funzione tipica dell?atto e la specifica destinazione, così come esplicitata nell?ordinanza. Pubblica decenza Questo sembra essere il vero obiettivo; se così fosse occorrerebbe intervenire con norma di carattere nazionale, ripristinando i vecchi concetti di buon costume e di pubblica moralità e le norme del TU di pubblica sicurezza. Vi è quindi un vizio di eccesso di potere sotto il profilo dello strumento di legge inadeguato o non proprio (come già visto al punto che precede), unito al difetto di competenza del Sindaco per provvedimenti di carattere generale, concernenti tutti i cittadini di una nazione intera. Accesso ai luoghi pubblici Tale giustificazione appare piuttosto superficiale, in presenza di barriere architettoniche, parcheggi selvaggi ed abusi edilizi. Sussiste un vizio di inconferenza dell?argomento. Configura eccesso di potere per sviamento dalla causa tipica l'agire dell'amministrazione che ha adottato il divieto di contrattazione con il solo (e dichiarato) scopo di risolvere i problemi di ordine pubblico, sorreggendo la decisione anche con generici problemi di viabilità, utilizzando in tal modo uno strumento, che incide sulla generalità dei cittadini e non sui soli autori dei comportamenti illeciti da reprimere, diverso da quelli naturali di risoluzione di questioni di ordine pubblico. Esibizione di nudità Vale quanto già detto in precedenza sulla pubblica decenza; peraltro va altresì osservato che il presupposto del provvedimento dovrebbe essere quello del divieto di esibire nudità, che tuttavia non viene affermato. La violazione del divieto non espresso causerebbe la violazione del diritto del singolo cittadino alla sua tranquillità. Ma detta lesione non è occasionale, in quanto occorre che il singolo si rechi in quei particolari luoghi per venire investito delle nudità altrui. Non si giustifica la repressione di una simile occasione dinanzi alla analoga e ben più grave lesione imposta dalla televisione, (che entra prepotentemente nelle case di milioni di famiglie e senza preventivo consenso), dalle riviste, dagli spettacoli cinematografici. Tutela minori Tale esigenza non è direttamente tutelata dall?ordinanza e sembra il solito alibi; si trascura la potenza invasiva del mezzo televisivo, che propugna violenza gratuita molto più pericolosa. Azione di contrasto allo sfruttamento Tale azione è già in essere con normativa di carattere internazionale e non prevede alcun intervento normativo del Sindaco. Percezione di difetto di sicurezza da parte della popolazione Le ordinanze esprimono una presunta verità oggettiva che si fonda, in realtà, su basi soggettive ed emotive; tali emozioni sono influenzate per lo più da casi di cronaca o momenti storici transitori. Oltre che da esigenze di propaganda, tali provvedimenti si arrogano la prerogativa di interpretazione autentica ed oggettiva di un sentimento popolare. Tali elementi non costituiscono fonti di diritto del nostro ordinamento. In sintesi, la illegittimità dell?ordinanza sindacale (i) in tema deriva da: illegittimità ratione materiae della norma statale dalla quale derivano i poteri del Sindaco; violazione della riserva di legge per l?istituzione di nuovi illeciti, con conseguente vizio di competenza del Sindaco; eccesso di potere, sotto il profilo della irragionevolezza, nel qualificare lecita o illecita una medesima attività negoziale a seconda del luogo, pubblico o privato, nel quale si svolge; eccesso di potere, sotto il profilo dello sviamento, per adottare misure dirette in concreto, ma in modo non esplicito, a ripristinare illeciti attinenti al buon costume attraverso strumenti destinati ad usi e destinazioni diverse. eccesso di potere per errore sui presupposti e sviamento di potere, per l?adozione di strumenti repressivi in un ambito destinato a interventi socio-assistenziali; eccesso di potere sotto il profilo dello strumento di legge inadeguato o non proprio, perché utilizzato per una funzione diversa da quella tipica dell?atto. Disapplicabilità del provvedimento amministrativo Rientra nel potere del giudice ordinario disapplicare l?atto amministrativo che si presenti palesemente illegittimo, anche senza giungere alla dichiarazione della sua illegittimità espressa. Il potere di dichiarare la totale illegittimità, con l?annullamento del provvedimento, appartiene soltanto alla autorità giudiziaria amministrativa e non a quella ordinaria. Quest?ultima può affermare la illegittimità del provvedimento amministrativo ai soli fini del giudizio del caso singolo, approdando alla decisione del caso concreto come se l?atto amministrativo non fosse mai esistito. Cassaz civile Sentenza n. 21173 del 29/09/2006 ?Nel giudizio di opposizione a sanzione amministrativa il giudice ordinario può sindacare la legittimità del provvedimento presupposto, al fine della sua eventuale disapplicazione ove lo ritenga illegittimo; tale controllo, quando venga prospettato uno sviamento di potere, può spingersi fino a verificare la rispondenza delle finalità perseguite dall'amministrazione con quelle indicate dalla legge, ma non può tradursi in una indebita ingerenza nel merito delle scelte operate dall'amministrazione, ovvero in una verifica della idoneità delle scelte compiute dall'amministrazione per perseguire gli scopi normativamente previsti?. Cassaz. Civile Sez. 2, Sentenza n. 16143 del 02/08/2005 ?Con riferimento al sindacato attribuito al giudice ordinario sugli atti posti in essere dalla P.A., il provvedimento amministrativo può essere disapplicato, ai sensi dell'art. 5 della legge 20 marzo 1865, n. 2248, All. E, a tutela del diritto soggettivo alla prestazione dedotto in giudizio, ove risulti affetto da vizi di legittimità, restando preclusa alla giurisdizione ordinaria la sostituzione delle valutazioni dell'amministrazione mediante un sindacato non circoscritto alla legittimità. Pertanto,in tema di violazioni del codice della strada,l'errore tecnico, imputato al Ministero dei Lavori Pubblici nell'esercizio del potere di classificazione degli apparecchi elettronici di rilevazione della velocità può essere fatto valere dall'interessato solo per il tramite di un vizio di legittimità dell'atto (incompetenza, violazione di legge, eccesso di potere ), ma non domandando al giudice - eventualmente a mezzo di consulente tecnico- un sindacato di merito di tipo sostitutivo del giudizio espresso dalla P.A.?. Cassaz civile Sez. Unite, Sentenza n. 116 del 09/01/2007 ?Nel giudizio di opposizione ad ordinanza-ingiunzione avente ad oggetto l'irrogazione di sanzioni amministrative per violazione del codice della strada, il giudice ordinario, al quale spetta la giurisdizione, essendo in contestazione il diritto del cittadino a non essere sottoposto al pagamento di somme al di fuori dei casi espressamente previsti dalla legge, ha il potere di sindacare incidentalmente, ai fini della disapplicazione, gli atti amministrativi posti a fondamento della pretesa sanzionatoria. Pertanto, nel caso in cui sia stata irrogata una sanzione pecuniaria per la sosta di un autoveicolo in zona a pagamento senza esposizione del tagliando attestante l'avvenuto versamento della somma dovuta, il controllo del giudice sull'ordinanza del Sindaco istitutiva del parcheggio a pagamento, se resta escluso con riguardo alle valutazioni di merito attinenti all'esercizio del potere discrezionale dell'Amministrazione, deve ritenersi consentito con riguardo agli eventuali vizi di legittimità del provvedimento, ivi compresa la violazione dell'obbligo, previsto dall'art. 7, comma ottavo, del d.lgs. 30 aprile 1992, n. 285, di istituire aree di parcheggio gratuito e libero nelle immediate vicinanze di quelle in cui venga previsto il parcheggio a pagamento?. Osserva il Collegio con la detta sentenza che il giudice ordinario non esercita un inammissibile controllo su scelte di merito dell'amministrazione, ma solo rileva eventuali vizi di legittimità dei provvedimenti amministrativi; in materia di sanzioni amministrative, pertanto, il controllo del giudice ordinario nel giudizio di opposizione avverso l'ordinanza-ingiunzione irrogativa della sanzione, resta escluso con riguardo alle valutazioni di merito attinenti all'esercizio del potere discrezionale dell'amministrazione, ma deve ritenersi consentito con riguardo agli eventuali vizi di legittimità del provvedimento medesimo, al limitato fine della sua disapplicazione Pertanto il Giudice ordinario dovrà: procedere all?esame della legittimità dell?atto amministrativo solo se richiesto dalla parte e su specifica sua eccezione; esaminare la sussistenza o meno di vizi di legittimità (violazione di legge, incompetenza, eccesso di potere nei suoi diversi profili) ma non del merito dell?atto e delle scelte che appartengono alla discrezionalità della Pubblica Amministrazione; se accerta la detta illegittimità il Giudice ordinario dovrà dichiararla con motivazione articolata ed esplicita; decidere la controversia specifica escludendo dalla valutazione di fatto e diritto l?atto disapplicato; qualora si verta in materia di sanzioni amministrative e la pretesa sanzionatoria si fondi in via esclusiva sull?atto amministrativo disapplicato, il ricorso proposto dalla parte sanzionata andrà accolto. Per la disapplicazione dell?atto amministrativo la condizione essenziale è la eccezione proposta dal ricorrente con istanza esplicita. Non compete al Giudice ordinario porsi d?ufficio la questione della illegittimità dell?atto (assistito da una presunzione di legittimità), che deve esplicitamente essere prospettata nel ricorso e non può essere oggetto di atto integrativo nel corso del giudizio. Cassaz. Civile Sez. 1, Sentenza n. 6013 del 16/04/2003 ?Nel giudizio di opposizione a ordinanza ingiunzione di pagamento di una somma a titolo di sanzione amministrativa, regolato dagli artt. 22 e seguenti della legge 24 novembre 1981, n. 689, è inammissibile la memoria suppletiva - o altro atto comunque denominato - con la quale il ricorrente integri i motivi di annullamento originariamente svolti nel ricorso introduttivo, o per la prima volta deduca motivi dei quali il ricorso era del tutto privo, in quanto il modello procedimentale introdotto dalla legge n. 689 del 1981 - che rappresenta una delle rare eccezioni ai principi cardine posti dagli artt. 4 e 5 della legge abolitiva del contenzioso amministrativo, mutuando dal processo amministrativo la natura impugnatoria su ricorso ed annullatoria di un atto amministrativo - presuppone che tutte le ragioni poste a base dell'istanza demolitoria dell'atto (causae petendi) siano racchiuse nel ricorso introduttivo, senza possibilità non solo di inoltrare un ricorso meramente interruttivo (contenente cioè il mero petitum), ma anche di integrare in corso di causa i motivi originariamente addotti; che l'amministrazione, dal canto suo, non possa dedurre, a sostegno della pretesa sanzionatoria, motivi o circostanze diverse da quelle enunciate con l'ingiunzione; che, infine, il giudice non abbia il potere, salve le ipotesi di inesistenza, di rilevare d'ufficio .ragioni di nullità del provvedimento opposto o del procedimento che l'ha preceduto, neppure sotto il profilo della disapplicazione dello stesso provvedimento?. ______________ i Il vizio di eccesso di potere per sviamento, poiché postula la divergenza dell'atto alla sua funzione istituzionale, richiede l'allegazione e la sussistenza di precisi elementi di prova e non di semplici supposizioni. (TAR Calabria Sentenza N. 01964 del 20/12/1999). Sussiste illegittimità dell'atto per eccesso di potere per sviamento rispetto alla funzione tipica dell'atto stesso e per illogicità e sproporzione allorquando la scelta regolamentare del comune, esercitata ex art. 8, comma 6, della legge n. 36 del 2001, risulta obbedire ad esclusive ragioni sanitarie e ambientali, non palesando la scelta medesima alcuna ragionevolezza e comprensibilità sotto il profilo propriamente urbanistico dell'assetto del territorio. (TAR Campania Sentenza del 04/09/2002). Il provvedimento con il quale il Comune delimita all'interno del centro abitato aree pedonali e zone a traffico limitato attiene a scelte discrezionali dell'Amministrazione, sindacabili unicamente sotto i profili dell'eccesso di potere per inadeguatezza dell'istruttoria, manifesta irragionevolezza e sviamento di potere. (TAR Lazio Sentenza N. 00069 del 15/01/1998). Il vizio di eccesso di potere per sviamento è configurabile solo ove sussista divergenza fra l'atto e la sua funzione istituzionale, nel senso che l'atto è volto ad un fine diverso da quello al quale è preordinato il potere con esso esercitato. (TAR PUGLIA Sentenza N. 00011 del 19/01/1996). Di fronte all'emergere di due distinti problemi sottoposti all'amministrazione comunale, l'uno riguardante la necessità di una riorganizzazione del traffico sull'intero territorio comunale, l'altro riferito a questioni di ordine pubblico creatisi in una frazione del comune a causa degli avventori di un bar-tabacchi aperto (su conforme licenza) fino a notte tarda, il Sindaco ha emanato una serie di ordinanze di chiusura al traffico notturno dell'area rionale confusamente motivate in relazione ad entrambi i problemi sollevati. Configura eccesso di potere per sviamento dalla causa tipica l'agire dell'amministrazione che ha adottato il divieto di circolazione con il solo (e dichiarato) scopo di risolvere i problemi di ordine pubblico, sorreggendo la decisione anche con generici problemi di viabilità, utilizzando in tal modo uno strumento, che incide sulla generalità dei cittadini e non sui soli autori dei comportamenti illeciti da reprimere, diverso da quelli naturali di risoluzione di questioni di ordine pubblico. (TAR Trentino Alto Adige Sentenza N. 00276 del 09/08/1993). Commenta | Stampa | Segnala | Condividi |

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Class action, arriva l'emendamento (sezione: Class action)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-12-2008)

Argomenti: Class Action

Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2008-12-11 - pag: 37 autore: Verrà presentato al collegato Giustizia Class action, arriva l'emendamento Giovanni Negri ROMA Il Governo è pronto a presentare un emendamento alla class action. Lo farà al Senato probabilmente nel collegato che si occupa in maniera prevalente dei temi della giustizia e nel quale è contenuta anche la riforma della procedura civile. Lo ha annunciato ieri alla commissione Giustizia della Camera (dove sono in discussione alcune proposte di legge sul tema) il sottosegretario Maria Alberti Casellati. Contemporaneamente il decreto legge «milleproroghe», che sta assumendo in queste ore una fisionomia precisa, rinvierà probabilmente di altri sei mesi l'entrata in vigore dell'azione collettiva. Il contenuto dell'emendamento sul quale è stata raggiunta con fatica un'intesa tra le parti modifica in maniera sensibile la versione della class action che venne introdotta un anno fa con un blitz parlamentare in sede di approvazione della manovra finanziaria. Il nuovo modello non comprende la pubblica amministrazione, e neppure i concessionari di servizi pubblici (aspetto che aveva bloccato l'approvazione delle correzioni a settembre), tra i soggetti contro i quali l'azione può essere proposta. Si resta in un più classico ambito imprenditoriale, stabilendo che l'azione protegge i diritti contrattuali di una pluralità di consumatori e utenti che si trovano in situazione identica nei confronti di una medesima impresa, compresi i diritti relativi a contratti conclusi attraverso formulari. Nel perimetro dell'azione rientreranno anche i diritti di cui sono titolari i consumatori e gli utenti finali di uno stesso prodotto e i destinatari di pratiche commerciali scorrette. Nel campo di applicabilità dell'azione non è chiaro se rientrerà anche il settore degli illeciti finanziari. Di sicuro la proponibilità di una class action per i crack finanziari del passato sarà esclusa perché l'emendamento dovrebbe stabilire che la retroattività sarà estremamente limitata e cioè relativa ai soli illeciti commessi a partire dal 1Ú gennaio di quest'anno. Quanto ai soggetti che potranno agire in giudizio, l'emendamento prevede che anche un singolo rappresentante della classe potrà agire per l'accertamento di responsabilità, utilizzando eventualmente il contributo di associazioni cui darà mandato o comitati cui partecipa. La domanda andrà indirizzata al tribunale con sede nel capoluogo della regione in cui ha sede l'impresa, ma sono previsti accorpamenti, per esempio tra Friuli e Trentino e tra Marche, Umbria, Abruzzo e Molise. Abbastanza vago è il contenuto dell'emendamento sul versante cruciale della pubblicità dell'azione: con l'ordinanza con cui ammette l'azione infatti il tribunale fissa anche «termini e modalità della migliore pubblicità praticabile ai fini della tempestiva adesione degli appartenenti alla classe ». Lo svolgimento della pubblicità è condizione di procedibilità della domanda che, comunque, sarà esaminata con particolare attenzione al profilo della fondatezza, del conflitto d'interessi e della coerenza con gli interessi di classe. LE LIMITAZIONI Pubblica amministrazione e concessionari saranno esclusi dai soggetti contro i quali si potrà proporre l'azione

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Studenti in corteo contro la Gelmini e per Alexis (sezione: Class action)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 11-12-2008)

Argomenti: Class Action

CRONACA MILANO pag. 12 Studenti in corteo contro la Gelmini e per Alexis DOMANI DA LARGO CAIROLI ? MILANO ? DOMANI GLI STUDENTI dei Collettivi e delle facoltà universitarie in agitazione tornano in piazza nella giornata tradizionalmente dedicata al ricordo delle vittime della strage di piazza Fontana. Quest?anno però alla celebrazione del trentanovesimo anniversario della strage si aggiungono temi di attualità interni (la protesta contro la riforma Gelmini) e internazionali: il ricordo di Alexis Grigoropoulos, il quindicenne ucciso dalla polizia greca. Il corteo dei collettivi partirà, alle 9.30, da largo Cairoli, dove i ragazzi dei licei e degli istituti saranno raggiunti dagli studenti universitari, che si ritroveranno in Cordusio. La manifestazione proseguirà lungo le vie del centro, fino a raggiungere piazza Fontana e, da qui, piazza del Duomo, dove si unirà ai cortei sindacali dei lavoratori della scuola. Ieri, in preparazione della giornata del 12, gli studenti di Brera avevano in programma una serie di azioni in musei, teatri e cinema per rivendicare il diritto all?ingresso gratuito, ma la nevicata ha mandato a monte tutti i piani. Oggi a muoversi saranno invece gli studenti del Politecnico e delle facoltà scientifiche della Statale con «l?autogestione degli spazi» nella sede di via Celoria 16, dalle 17 alle 24. In programma «laboratori sull?autoriforma dell?università», assemblea, cena, cineforum e musica. E autogestione, ieri, anche nei due licei Manzoni (il classico statale e il civico). Oggi assemblee al Boccioni e al San Vito, mentre all?Agnesi è in programma un incontro con Tano Grasso. Gi.Gu.

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CLASS ACTION: LULLI(PD), GRAVE EMENDAMENTO GOVERNO. E' SVUOTAMENTO. (sezione: Class action)

( da "Asca" del 11-12-2008)

Argomenti: Class Action

class="hilite">CLASS ACTION: LULLI(PD), GRAVE EMENDAMENTO GOVERNO. E' SVUOTAMENTO (ASCA) - Roma, 11 dic - ''Lo svuotamento della class="term">class class="term">action che il governo ha intenzione di realizzare e' un tradimento delle attese che questa novita' introdotta dal centrosinistra aveva suscitato nei cittadini''. Lo ha detto Andrea Lulli, capogruppo Pd in commissione Attivita' produttive della Camera. ''Governo e maggioranza -prosegue Lulli- con un semplice emendamento tolgono forza all'azione risarcitoria collettiva riducendone i campi di applicazione, sia temporali che per competenze. L'entrata in vigore prevista per il primo gennaio scorso, infatti, esclude dalla possibilita' di chiedere risarcimento i grandi crack finanziari come quelli di Parmalat e Cirio cosi' come rende impossibile fare ricorso contro un disservizio di un concessionario pubblico nel settore dei trasporti e delle comunicazioni. Cosi' il governo della destra, ancora una volta, favorisce i furbi, danneggia i cittadini e deresponsabilizza le imprese che non saranno chiamate a rispondere della qualita' della loro attivita' e a risarcire i consumatori in caso di disservizi. E la cosa piu' grave e' che il governo vara un salvacondotto per gli illeciti finanziari''. min/min

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Trasporti in tilt per il maltempo Esplode la rabbia dei consumatori (sezione: Class action)

( da "Repubblica.it" del 11-12-2008)

Argomenti: Class Action

ROMA - Parlano di una emergenza infrastrutturale italiana, e puntano il dito contro una rete di trasporti che non è in grado di far fronte alle ondate di maltempo, tutte previste dagli enti preposti, che interessano il nostro Paese. E c'è chi è pronto a far partire subito iniziative clamorose: da un'azione legale contro il Comune di Roma, per chiedere un maxi-risarcimento danni, alla denuncia per omicidio colposo nei confronti del sindaco della città di Monterotondo, dove oggi una donna è rimasta intrappolata nell'auto ed è morta. Le associazioni dei consumatori, comunque, sono tutte d'accordo nel sottolineare l'inadeguatezza infrastrutturale del nostro Paese. "E' evidente che quello che manca - dice Rosario Trefiletti, presidente della Federconsumatori - è una seria modernizzazione delle nostre infrastrutture. Dalla rete ferroviaria a quella stradale. Servono nuovi investimenti, e non solo da parte delle istituzioni, ma anche delle imprese". L'Adoc, tramite il suo segretario, Carlo Pileri, parla di "inefficienza del governo e degli enti preposti alla gestione delle infrastrutture e della viabilità". "Non è possibile - afferma - che il maltempo paralizzi il sistema di trasporti di tutta Italia, è una situazione ingiustificabile e vergognosa. La linea ferroviaria Roma-Firenze, nodo fondamentale della viabilità su ferro, è completamente bloccata e impraticabile, quando in Siberia i treni funzionano regolarmente. La nuova e decantata Alta Velocità rischia seriamente di non essere operativa e funzionante. Le strade versano in uno stato al limite dell'impraticabilità, causando la paralisi della città e il taglio dei collegamenti tra i capoluoghi". Sempre per l'Adoc "Ferrovie dello Stato e Anas, preposti al controllo, alla vigilanza e alla manutenzione delle proprie strutture non svolgono correttamente le proprie funzioni e i tagli effettuati negli scorsi anni al personale preposto a tali attività rischiano di essere pagati con l'utilizzo improprio e anomalo della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco". A Roma, dove il sindaco, Gianni Alemanno, ha invitato i cittadini a non prendere la macchina, un'altra associazione, l'Aduc, attraverso il segretario nazionale, Primo Mastrantoni, sottolinea di aver richiesto da mesi un intervento del Comune, quando l'emergenza maltempo era ancora lontana: "Quello che è successo oggi lo avevamo previsto, visto che il 22 maggio scorso, con una lettera al neo sindaco di Roma chiedemmo interventi, suggerendo soluzioni a costo zero per le casse comunali. La lettera è stata ripetuta il 30 ottobre scorso. Ovviamente nessuna risposta e nessun intervento sistemico. Eppure a Roma, da una nostra analisi, l'80% dei tombini e delle caditoie è otturate". Basterebbe poco, per Mastrantoni, per affrontare il problema degli allagamenti in tutte le città italiane: "Perché le strade non sono realizzate a dorso d'asino, in modo da far defluire le acque ai lati?". Ma a quel punto si riproporrebbe la questione delle caditoie, come spiega Corrado Stillo, responsabile dell'Osservatorio per la Tutela e lo Sviluppo dei Diritti dell'associazione 'Giuseppe Dossetti: i Valori': "Da tempo chiediamo che vengano pulite. Ora ci appelliamo al sindaco Alemanno, invitandolo a convocare con urgenza un vertice tecnico per procedere in tempi rapidissimi ad una pulitura straordinaria delle caditoie in tutte le principali vie della città". E proprio nella capitale, l'Adoc sta valutando la possibilità di agire in giudizio contro il Comune: "Valuteremo se le omissioni e ritardi da parte dell'amministrazione abbiano contribuito a determinare i gravi danni e disagi che i cittadini stanno subendo da stanotte. E' impossibile e ingiustificabile che una capitale europea come Roma non sappia prevedere e affrontare un'emergenza naturale, seppure di una certa gravità. Ad esempio, la gestione della rete fognaria è assente". Il Codacons lamenta ancora l'assenza, in Italia, class="hilite">della class="term">class class="term">action ("Aspettiamo che il ministro Brunetta si faccia vivo", dice il segretario, Carlo Rienzi): "Se si potesse usare questo strumento, i cittadini, danneggiati dal maltempo, potrebbero intentare causa ai diversi Comuni di residenza. Non ci dimentichiamo che paghiamo miliardi di tasse, ogni anno, per la pulizia delle strade, per il controllo dei fiumi, e così via. E' giusto pretendere che non ci si trovi in queste condizioni. Comunque stiamo preparando una denuncia per omicidio colposo, nei confronti del Comune in cui, oggi, è morta una donna, rimasta intrappolata nella sua auto". Quanto ai ritardi che stanno interessando la rete ferroviaria italiana (in particolare sulla Roma-Firenze), la Federconsumatori fa notare che i cittadini sono anche impossibilitati a chiedere un rimborso: "Nel caso di fattori climatici avversi, non è previsto - sottolinea Trefiletti - Per questo, come consumatori, ci muoveremo per far cambiare questa norma. Così facendo, forse, le Ferrovie saranno stimolate a intervenire, per evitare il ripetersi di queste condizioni di emergenza". Sui ritardi ferroviari si concentrano le considerazioni del Codici: "Numerose segnalazioni di cittadini sono arrivate stamattina presso gli sportelli della nostra associazione per evidenziare la grave situazione legata ai trasporti ferroviari: il traffico dei treni che passa dalla Capitale è in tilt e la maggior parte dei convogli viaggia con notevoli ritardi. Coincidenze saltate, attese infinite e ritardi per raggiungere la propria destinazione sono i principali problemi che hanno dovuto affrontare i viaggiatori in queste ore. La situazione non sembra potersi normalizzare in breve tempo e i ritardi continuano ad accumularsi. Non è accettabile che il traffico ferroviario della Capitale possa andare in tilt con questa facilità, con treni che continuano ad accumulare pesanti ritardi", sottolinea il segretario nazionale Ivano Giacomelli". (11 dicembre 2008

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CLASS ACTION: 'FONDAZIONE ETICA', PROGETTO GOVERNO RESTRINGE AMBITO APPLICAZIONE NORMA (sezione: Class action)

( da "Adnkronos" del 11-12-2008)

Argomenti: Class Action

class="hilite">CLASS ACTION: 'FONDAZIONE ETICA', PROGETTO GOVERNO RESTRINGE AMBITO APPLICAZIONE NORMA commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA ultimo aggiornamento: 11 dicembre, ore 17:05

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GIUSTIZIA. Class action, Adiconsum: "Indispensabili alcuni miglioramenti" (sezione: Class action)

( da "HelpConsumatori" del 11-12-2008)

Argomenti: Class Action

News GIUSTIZIA. Class action, Adiconsum: "Indispensabili alcuni miglioramenti" 11/12/2008 - 16:15 Per il nuovo testo sulla class action è "indispensabile apportare alcuni miglioramenti, anche per evitare aspetti di incostituzionalità". È quanto afferma in una nota l'Adiconsum, per la quale la riunione del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti (CNCU) del prossimo 17 dicembre sarè occasione di un confronto sulla normativa. "Avevamo condiviso - scrive l'associazione - l'esigenza di apportare miglioramenti al testo della normativa approvato dal precedente Parlamento, perché ingestibile e scarsamente efficace". Per l'associazione il nuovo testo è migliore perchè prevede l'esecutività della sentenza e la condanna, l'operatività di un filtro con la prima udienza in Tribunale e l'obbligo dell'impresa condannata di depositare cautelativamente le somme del risarcimento in attesa dei vari gradi di giudizio. Questi invece i limiti che secondo Adiconsum bisogna modificare: La legittimazione alla class action: è riconosciuta anche ai consumatori singoli, e non solo alle associazioni e ai comitati, come nel precedente testo, contrariamente a quanto stabilito dalle class action degli altri Paesi europei e dagli indirizzi della stessa Unione europea. Un aspetto che deve essere corretto anche per evitare che le class action diventino un business per gli uffici legali;Il danno punitivo: nel caso di inammissibilità all'azione collettiva, il giudice può stabilire a favore dell'impresa una sorta di danno punitivo i cui costi andrebbero a carico della parte soccombente. Non è prevista, invece, la reciprocità cioè l'inverso (ammissione all'azione collettiva, danno punitivo a favore dei consumatori, costi a carico dell'impresa). La reciprocità potrebbe consentire di rispondere ad un'ulteriore condizione prevista dalla normativa e cioè l'informazione ai consumatori, i cui costi sono a carico dei promotori dell'azione collettiva;I tempi di esecutività della sentenza: ammontano a 6 mesi dalla sua pubblicazione ed è indispensabile una loro riduzione;La retroattività: è prevista solo per gli illeciti avvenuti dopo il 1° luglio 2008, escludendo quindi tutte le vicende legate al risparmio tradito come Parmalat e Cirio. 2008 - redattore: BS

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CLASS ACTION: GOVERNO, SOLO PER ILLECITI COMMESSI DA LUGLIO 2008. (sezione: Class action)

( da "Asca" del 11-12-2008)

Argomenti: Class Action

class="hilite">CLASS ACTION: GOVERNO, SOLO PER ILLECITI COMMESSI DA LUGLIO 2008 (ASCA) - Roma, 11 dic - La class="term">class class="term">action, ossia l'azione collettiva risarcitoria, si puo' esercitare ''per gli illeciti compiuti successivamente al 1* luglio 2008''. E' quanto precisa una bozza di emendamento del governo, ancora non formalizzato, al ddl sviluppo all'esame del Senato. Ma l'emendamento, pubblicato sul sito dell'unione consumatori, potrebbe anche essere presentato a qualche altro provvedimento di cui si ha certezza di un iter parlamentare rapido. La fissazione temporale contenuta nell'emendamento esclude l'esercizio della class="term">class class="term">action per le vicenda Cirio e Parmalat e per i bond argentini. L'azione collettiva e' stata introdotta con la finanziaria per il 2008 del governo Prodi ma con la manovra del luglio scorso il governo Berlusconi ha sospeso la norma fino al 31 dicembre 2008. La finanziaria per il 2008 prevedeva che l'azione collettiva risarcitoria potesse essere promossa a partire dal primo luglio 2008, ma non era definito un termine per gli illeciti. Quindi poteva riguardare fatti commessi anche diversi anni prima, compresi i crack Cirio e Parmalat che hanno coinvolto migliaia di piccoli risparmiatori. La bozza di emendamento del governo, invece, pone un termine agli illeciti, escludendo dalla class="term">class class="term">action quelli avvenuti prima del luglio 2008. Fonti dell'esecutivo confermano che quello che circola in bozza e' l'emendamento predisposto dal governo che ha l'obiettivo di sciogliere dubbi interpretativi legati alla mancanza di un termine per gli illeciti. lsa/mcc/alf

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meno pietismi. il socialebvuole più mercato (sezione: Class action)

( da "Vita non profit magazine" del 12-12-2008)

Argomenti: Class Action

meno pietismi. il socialebvuole più mercato Reading time: 3 minutes --> di Redazione - pubblicato il 19 Dicembre 2008 alle 00:00 oltre la crisi Perché il non profit ha una grande chance Favorire l'afflusso di capitali verso le imprese che fanno coesione e rispondono ai bisogni. È il vero modo di uscire dalla conservazione, ideologica ed economica D ice Linda Lanzillotta che occorre «rispondere alla paura con il coraggio del cambiamento e su questo terreno sfidare i conservatori» ( Il riformista , 20 novembre). Il "coraggio del cambiamento" per me (promuovo, con le Camere di commercio, una rete nazionale a sostegno dell'economia civile), oggi, in piena globalizzazione dei mercati e sotto l'urto della crisi, vuol dire interrogarsi anche sul ruolo e i limiti dell'impresa che per sua natura tende a massimizzare il profitto. Ma la logica della massimizzazione del profitto (ispirata dalla teoria economica più accreditata) non è in grado di intervenire a risolvere problemi di utilità collettiva per i quali non esistono margini economicamente interessanti sotto il profilo della redditività degli investimenti. L'azione correttrice di questi squilibri da parte dei "conservatori" è quella di destinare risorse in soccorso dei meno abbienti (si tratta di un'azione Robin Hood), azione che è sostanzialmente assistenziale. Dove equivoca Tremonti Nel suo libro La paura e la speranza chiarisce Giulio Tremonti: «Questa compagine di volontari costituisce il cosiddetto "terzo settore". Un settore che dà moltissimo e riceve pochissimo? diamogli di più perché non sarebbe un costo, ma un investimento». Tremonti, cioè, intuisce che c'è una nuova via, ma è ancora pervaso da cultura assistenzialistica di stampo mecenatistico. Tutto ciò è apparso chiaro anche quando nel recente intervento all'università Cattolica di Milano ha detto: «Si aprirà lo spazio di un'economia sociale di mercato attraverso la legge, con l'introduzione di un ordine, di una disciplina, di valori morali». Occorre qui inserire la nostra riflessione e proseguire e specificare per dire che il coraggio del cambiamento è quello di considerare che in Italia tra volontariato sociale (75 milioni di giornate annue di impegno gratuito) e associazionismo sociale, eliminate le duplicazioni, si hanno poco meno di 12 milioni di persone impegnate in vario modo nel sociale e comunque associate (cioè una ogni quattro cittadini adulti). Il terzo settore (l'economia civile o sociale) che ha già realizzato il 3,5% dell'occupazione, quasi il 2% del valore aggiunto, oltre il 5% della domanda di nuova occupazione qualificata (e se si considerassero anche le cooperative mutualistiche avremmo quasi l'11% dell'occupazione complessiva). Siamo cioè in presenza di un laboratorio sociale che crea imprenditorialità sociale, migliora la qualità della vita e la relazionalità; produce capitale sociale, coesione sociale, solidarietà. Ma se da Tremonti passiamo a Muhammad Yunus scopriamo (lo scrive in Un mondo senza povertà , Feltrinelli 2008) che ci sono due forme possibili di imprese con finalità sociali. La prima è l'impresa che pone al centro della propria azione il conseguimento di obiettivi sociali (produce ricchezza e reinveste tutti gli utili). La seconda tipologia di impresa è orientata al profitto ma pone alla proprietà persone povere le quali ricevono i dividendi e gli incrementi della capitalizzazione per migliorare la redditività personale. Va poi sottolineato con forza, insieme con Yunus, il concetto di mercato sociale che è un mercato di interesse collettivo sul quale non dovrebbe essere consentito di produrre utili per i privati. Occorrerebbe favorire la concorrenza tra imprese sociali che dovrebbero così garantire efficienza economica e qualità sociale (attenzione agli utenti e politica dei prezzi). Un mercato sociale appare, per esempio, quello dei servizi erogati dalle società municipalizzate che costituiscono un punto su cui riflettere per impegnare imprenditorialità sociale (Unioncamere ha censito, nel 2007, 4.874 società di capitali partecipate da enti locali). Una borsa sociale Inoltre, come dice ancora Yunus , occorre dar vita ad una Borsa sociale (proposta rilanciata da Stefano Zamagni al seminario di Bertinoro) per favorire coloro che vogliono sostenere coi propri capitali investimenti nelle imprese sociali. Occorre veramente il «coraggio del cambiamento» e dire chiaro e forte che alla crisi si risponde anche valorizzando e introducendo nuovi strumenti per utilizzare l'imprenditorialità sociale con finalità collettiva e senza scopo di lucro. Quando i fini dell'imprenditorialità sono le esigenze dell'utilità collettiva (del bene comune) dobbiamo puntare con convinzione sullo strumento impresa sociale (da costituire rapidamente) e dobbiamo gestire un processo che non sarà né facile, né scontato , ma che comunque deve condurci ad aderire alla domanda potenziale di un cittadino su quattro; alla domanda di essere imprenditori per la collettività; alla domanda di maggiore qualità della vita.

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E il governo affossa la class action (sezione: Class action)

( da "Vita non profit magazine" del 12-12-2008)

Argomenti: Class Action

E il governo affossa la class action Reading time: 3 minutes --> di Redazione - pubblicato il 19 Dicembre 2008 alle 00:00 Strade alternative Uno strumento che consentirebbe di alleggerire il carico di lavoro dei giudici, accorpando centinaia di procedimenti. Che invece viene annacquato... L a Class action come risposta alle inefficienze dalla giustizia. Consentire ai consumatori di proporre una causa collettiva anziché centinaia di cause identiche, alleggerirebbe di molto il carico di lavoro dei nostri giudici. Con la Finanziaria 2008 questa azione era stata introdotta. Il governo, con l'intento dichiarato di apportare modifiche migliorative al testo, aveva però congelato l'entrata in vigore della norma fino alla fine del 2008. Sulla base di questi presupposti, le associazioni, con un documento unitario, hanno fatto pervenire le proprie osservazioni per migliorare la legge. Il governo, però, ha disatteso tutti gli impegni presi e ha rifiutato il confronto, non convocando mai il tavolo con le associazioni. Solo di recente è iniziato a circolare un testo ufficioso su quello che potrebbe essere l'intento dell'esecutivo. Si tratta di una serie di modifiche che riducono la portata della norma anziché ampliarla e snaturano, di fatto, l'istituto ( vedi anche l'editoriale di Lorenzo Miozzi ). «Il nuovo testo annacqua ulteriormente sia l'efficacia di deterrenza sia le prospettive risarcitorie dei singoli consumatori», spiega Paolo Fiorio , responsabile MC dell'Osservatorio Credito & Risparmio. Si prevede, ad esempio, che possano essere fatti valere solo diritti identici e si esclude l'esperibilità di azioni per illeciti extracontrattuali. Queste previsioni di fatto rendono impossibile le cause collettive per i principali illeciti di massa, o, ad esempio, per la responsabilità delle agenzie di rating nei confronti dei risparmiatori che hanno acquistato obbligazioni Lehman. «La farsa principale», aggiunge Fiorio, «è la previsione che la nuova azione si applichi retroattivamente, ma solo per gli illeciti compiuti successivamente al 1 luglio 2008, ovvero con l'esclusione di tutti i principali scandali finanziari ad oggi emersi, ivi compresi i danni subiti da coloro che hanno acquistato le obbligazioni Lehman nei mesi precedenti a luglio». «Si comprende», aggiunge Fiorio, «che il governo abbia tenuto segreto il testo fino ad oggi e che lo stesso sia stato disponibile solo a Confindustria. Le novità che pare il governo voglia realizzare sono nuovi palesi regali all'associazione imprenditoriale e minano alla radice le stesse finalità di deterrenza e di compensazione delle azioni di classe. Movimento Consumatori si aspetta che il governo prenda posizione, convochi le associazioni e chiarisca se il testo diffuso ieri corrisponda effettivamente alle sue intenzioni e si impegni a modificarlo accogliendo le proposte unitarie di tutte le associazioni».

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lehman, boom di adesioni alla causa collettiva (sezione: Class action)

( da "Mattino di Padova, Il" del 12-12-2008)

Argomenti: Class Action

C'è tempo fino al 15 gennaio per partecipare all'azione legale promossa da Palazzo Moroni: 150 le richieste già pervenute Lehman, boom di adesioni alla causa collettiva Salgono a 30 milioni le perdite denunciate finora dagli investitori padovani Boom di richieste per la class action promossa dal Comune contro banche e consorzio «Pattichiari» per il fallimento di Lehman Brothers. Più di 150 richieste, alcune anche da fuori Padova, già giunte a palazzo Moroni. Cui si sommano quelle raccolte dalle associazioni dei consumatori. In totale sono quasi 30 milioni di euro quelli denunciati dai padovani come implicati nel crac di una delle più grandi banche americane. A questi bisogna aggiungere i 6 milioni persi proprio da palazzo Moroni, attraverso la società cassaforte Aps Finanziaria. C'è tempo fino al 15 gennaio per iscriversi all'azione legale collettiva, voluta dal sindaco Flavio Zanonato, per tentare di recuperare quanto più possibile dalla procedura di amministrazione controllata di Lehman. «Raccoglieremo le adesioni fino a metà gennaio», fa sapere l'assessore al bilancio Gaetano Sirone (nella foto) «dobbiamo capire quanti siamo e che «pacchetto» controlliamo. Da lì decideremo, assieme a un pool di avvocati, come muoverci nell'azione legale». Due le possibili strade, entrambe percorribili, anche contemporaneamente: agire negli Stati Uniti, incalzando la nuova amministrazione di Lehman per verificare che tutti i creditori siano risarciti; e avviare un'azione legale contro l'Abi, l'associazione delle banche italiane, e il consorzio «Pattichiari», che fino al giorno del crac classificava le obbligazioni della banca americana come a «basso rischio e basso rendimento». Le iscrizioni all'azione collettiva sono giunte a Padova da tutto il paese. Molte dalla provincia, soprattutto dalla Bassa. Ma c'è chi ha chiamato palazzo Moroni da Vicenza, Brescia, Carpi, Verona, Lecco e Parma. Tutti risparmiatori infuriati. «Dai media la notizia si è diffusa in tutto il Paese», racconta Sirone «e molti ci hanno segnalato altre persone. C'è chi si è fatto capofila di un gruppo di investitori. Ogni giorno le richieste di informazioni crescono sempre di più. Entro fine anno saremo oltre 200». A questi ora vanno aggiunte le segnalazioni che stanno raccogliendo le associazioni dei consumatori: Adiconsum, Federconsumatori, Adoc e Legaconsumatori. Il numero utile per la raccolta delle adesioni, a palazzo Moroni, è lo 049.8205692. (Claudio Malfitano)

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Energia, il governocorregge la rotta (sezione: Class action)

( da "Secolo XIX, Il" del 12-12-2008)

Argomenti: Class Action

Energia, il governocorregge la rotta Salvi i bonus ma saranno più bassi. Mutui: niente aiuti a chi ha tassi fissi Roma. Modifiche in arrivo per il bonus energia, che potrebbe rimanere in vigore per tutti ma in misura inferiore all'attuale 55 per cento. Più risorse per gli assegni di cassa integrazione, che potrebbero diventare più pesanti o estesi anche ad alcune categorie oggi prive di ammortizzatori sociali. Le categorie di beneficiari del bonus famiglia, che potrebbero essere allargate ma dipenderà dai soldi disponibili. Prendono corpo le prime correzioni al decreto anti-crisi del governo al centro ieri di un vertice della maggioranza con il sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas. Al pressing del Pd e dei sindacati sul Tesoro per rafforzare le misure da 6,2 miliardi a sostegno di famiglie e imprese si affiancano le richieste di Pdl e Lega, che vogliono concordare le modifiche con il ministro Giulio Tremonti. Fra le misure in discussione c'è anche quella sui mutui a tasso variabile, favoriti dal tetto di salvaguardia del 4 per cento introdotto dal decreto rispetto ai mutui a tasso fisso. Ma, su questa norma, il governo non sembra disponibile a tornare sui suoi passi per due motivi: in considerazione dei costi che comporterebbe la modifica e perché ritiene che le famiglie titolari di mutui a tasso fisso non abbiano risentito dell'impennata dei tassi, che ha preso in contropiede chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile. E inoltre, come ha puntualizzato il sottosegretario all'Economia Luigi Casero in commissione Bilancio, erano «pienamente a conoscenza dell'onere al quale andavano incontro». Ma il ragionamento può valere anche al contrario perché molti titolari di mutui a tasso fisso si lamentano del fatto che hanno pagato rate più onerose quando chi aveva stipulato un mutuo a tasso variabile pagava molto meno e ora ha il "paracadute" del Tesoro, che nel 2009 ripagherà le banche con crediti di imposta per coprire gli esborsi sopra il tetto del 4 per cento. La norma sui mutui è stata inoltre bocciata dai tecnici della Camera, che hanno messo in evidenza la disparità di trattamento e il conseguente rischio di contenziosi. Insomma, la partita dei mutui rimane aperta ma il governo è poco incline a cambiare una norma, che così com'è non dovrebbe costare molto dato che l'Euribor, il tasso di riferimento delle banche, viaggia già ora sotto il 4 per cento. L'altra misura sotto pressione è quella sul bonus energia: la stretta voluta da Tremonti ha scatenato un putiferio e non convince la maggioranza, che vuole rivedere la norma. Il bonus fiscale del 55 per cento, concesso a tutte le ristrutturazioni edili che fanno risparmiare energia (doppi vetri, caldaie nuove, sistemi di isolamento degli edifici), viene difeso da un fronte che va dagli ecologisti alla Confindustria. Anche ieri c'è stata una manifestazione di Legambiente e Assolterm (le aziende del solare) davanti a Montecitorio per ribadire che il giro di vite del Tesoro rischia di mettere in ginocchio un settore con un giro di affari di oltre 3 miliardi, senza contare che penalizza chi ha investito nel 2008 e adesso rischia di perdere il beneficio, pensando di richiederlo nel 2009. Solo nel 2008 gli interventi sono stati 138 mila con una spesa di quasi 2 miliardi. Tanto per dare un'idea del taglio operato da Tremonti, secondo i costruttori la norma consentirebbe nel 2009 non più di 35 mila interventi. Il Tesoro ha fatto marcia indietro sulla retroattività e sul silenzio-diniego (senza una risposta del Fisco entro 30 giorni, la domanda si considera respinta) ma non vuole cedere sul futuro tetto messo ai crediti d'imposta, che ora sono automatici. Questo significa che i fondi bastano a coprire fino al 2010 (anno in cui scadrà la proroga) solo una piccola quota di richieste rispetto ad oggi. Chi sarà escluso dal bonus del 55 per cento, si potrà consolare con uno sconto del 36 per cento ma "spalmato" addirittura su dieci anni. Una prospettiva che rischia di favorire i lavori in nero con un danno anche per l'Erario. La modifica allo studio, su cui deve pronunciarsi Tremonti, punta a confermare il bonus automatico per tutti, riducendo però il suo ammontare. Di quanto? Forse al 40-45 per cento. class="hilite">Altre due misure in ballo sono la proroga della rottamazione (esclusa ieri dal ministro Claudio Scajola) e la class="term">class class="term">action, che potrebbe entrare nel decreto ma depotenziata e valida per gli illeciti dopo il luglio 2008. Con buona pace delle vittime di crac storici, come Cirio, Parmalat e Argentina. Michele Lombardi lombardi@ilsecoloxix.it 12/12/2008

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È polemica sulle modifiche alla class action (sezione: Class action)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 12-12-2008)

Argomenti: Class Action

Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2008-12-12 - pag: 34 autore: Riforme. Da consumatori e Pd è polemica sulle modifiche alla class action Giovanni Negri MILANO Consumatori in rivolta sul progetto del Governo di rimettere mano alla class action e di rinviarne l'entrata in vigore. Nel mirino, quanto al merito, il blocco della retroattività, prevista dall'attuale versione della norma, spesa fino al 1Úgennaio 2009,e,quanto,all'entrata in vigore, l'ipotesi di fare slittare, probabilmente a metà 2009, il debutto dell'azione collettiva. «Consideriamo gravissima la decisione di proporre un emendamento, a firma del Governo, per cancellare, nei fatti, la retroattività della class action. Questo avviene in totale spregio di ogni diritto dei cittadini truffati, in diversi settori tra cui quello bancario, con i risaputi casi di Parmalat e Cirio». Ma la cosa che «ci preoccupa maggiormente è l'eventuale slittamento operativo di tale norma», sostengono Federconsumatori e Adusbef. «In questo caso – proseguono le associazioni – il Governo mostrerebbe tutte le proprie simpatie per chi, nel mercato, opera in maniera fraudolenta, contro gli operatori economici che, invece, rispettano le regole e, naturalmente, contro i cittadini che subiscono la violazione di quelle regole. Chiederemo, già nella riunione del 17 dicembre del Consiglio nazionale consumatori e utenti, di mettere in campo ogni iniziativa per sconfiggere tale disegno e studieremo la messa in campo di azioni dimostrative a sostegno della promulgazione, immediata ed entro i tempi previsti, della legge stessa». L'emendamento che verrà presentato al Senato, probabilmente al collegato in materia di giustizia civile, prevede una limitatissima retroattività, a luglio 2008, esclude che le associazioni dei consumatori o comitati spontanei possano essere gli unici soggetti a poter proporre l'azione e rende perlomeno problematico l'inserimento della materia finanziaria tra quelle oggetto dell'azione collettiva. Tutti aspetti critici che hanno messo in allarme anche l'opposizione. Per Andrea Lulli, capogruppo Pd in commissione Attività produttive, «lo svuotamento della class action che il Governo ha intenzione di realizzare è un tradimento delle attese che questa novità introdotta dal centrosinistra aveva suscitato nei cittadini». Governo e maggioranza – prosegue Lulli in una nota – con un semplice emendamento tolgono forza all'azione risarcitoria collettiva riducendone i campi di applicazione, sia temporali che per competenze». Sulla stessa lunghezza d'onda Antonio Borghesi, responsabile economia e vicecapogruppo Idv alla Camera: «La restrizione del campo d'azione della class action che il Governo intende mettere in atto è un segnale gravissimo. L'emendamento, con la forte limitazione alla retroattività, vieterà il ricorso collettivo sulle note vicende che hanno colpito i risparmiatori, quali Cirio, Parmalat e altre. Italia dei Valori farà tutto quantoè in suo potere a livello parlamentare per bloccare la proposta». LE PERPLESSITà L'emendamento non convince sul blocco alla retroattività Critiche sullo slittamento dell'entrata in vigore

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Quando Padova preparava la rivoluzione (sezione: Class action)

( da "Corriere del Veneto" del 12-12-2008)

Argomenti: Class Action

Corriere del Veneto - PADOVA - sezione: CULTURA - data: 2008-12-12 num: - pag: 17 categoria: REDAZIONALE Quando Padova preparava la rivoluzione Tra il '77 e il '79 centinaia di attentati e aggressioni. Poi il 7 aprile. Un volume di Naccarato traccia la mappa dell'eversione di estrema sinistra Oggi la presentazione «Violenze, eversione e terrorismo del partito armato a Padova. Le sentenze contro Potere Operaio, Autonomia Operaia Organizzata e Collettivi Politici Veneti» viene presentato oggi alle 17.30 nella Sala Anziani del Comune di Padova. Intervengono Alessandro Naccarato, il professor Angelo Ventura e i giornalisti Silvia Giralucci e Albino Salmaso E rano gli anni in cui a Padova all'estrema sinistra si sognava la rivoluzione, gli anni in cui qualcuno passò dalle teorizzazioni ai fatti: 708 atti di violenza eversiva tra il 1977 e il 1979, di cui 447 attentati, 132 persone aggredite, 129 tra rapine e devastazioni. Un rosario di violenze che va dal piccolo esproprio proletario all'omicidio, con un unico spesso filo rosso: l'illegalità a fini politici. A dare unitarietà a una selva di sigle, a centinaia di volti - scoperti o nascosti da un passamontagna, da una sciarpa, da un casco - fu un'operazione giudiziaria, quella del 7 aprile 1979, ideata dal sostituto procuratore Pietro Calogero che portando in carcere Toni Negri e altre 21 persone dell'area legati dalla comune militanza in Potere Operaio tentò di stroncare la violenza diffusa che faceva capo all'area dell'Autonomia. Fu quella operazione a cambiare per sempre la lettura del fenomeno eversivo di sinistra, dando una visione unitaria ai movimenti che da inizio degli anni Settanta alla fine del decennio predicarono e praticarono l'eversione in conflitto con Pci e sindacati. Dal Fronte Comunista Combattente ai Collettivi politici veneti per il Potere operaio passando per le Br. Quello del 7 aprile '79 fu solo il primo passo cui seguirono centinaia di arresti, centinaia di condanne e decine di assoluzioni. Sono passati trent'anni ormai. E forse una riflessione su un periodo storico della città sepolto sotto una spessa coltre di silenzio sembra poter iniziare. Violenze, eversione e terrorismo del partito armato a Padova, il libro di Alessandro Naccarato (Edizioni Cleup, 340 pagine, 16 euro) rappresenta il giusto punto di partenza. Il deputato padovano del Pd ha preso in esame le sentenze dei tre processi che si diramano dal 7 aprile ricostruendo un vero e proprio atlante di fatti, luoghi e nomi che collegano tra loro i fatti di violenza eversiva a Padova. Dallo scioglimento di Potere Operaio alla costituzione a Mestre della banda Ferretto, dall'assassinio dell'appuntato Antonio Niedda (che dimostra i contatti tra Br e Collettivi Politici Veneti) alla gambizzazione del professor Angelo Ventura nel settembre del 1979, apice della lunga serie di violenze all'interno del Bo. Il tutto inframmezzato dalle citazioni di Rosso, Controinformazione e Potere Operaio del Lunedì (tutte riviste che vedono come indiscusse protagoniste le teorizzazioni di Toni Negri) che oltre ad alimentare un clima di violenza, secondo l'autore, costituivano veri e propri organi per la diffusione delle direttive operative e che costituivano di fatto il collegamento del «partito armato». Sentenze che sono a volte in contraddizione tra loro ma che tantano di accomunare sotto una stessa strategia gruppi diversissimi. «L'espressione Partito armato - preciso Naccarato - non vuole indicare una struttura monolitica ma il nome che diamo al collegamento stabile tra gruppi autonomi e tra di loro indipendenti che ha contribuito al passaggio dagli uni agli altri di teorie, uomini e mezzi. Non c'è bisogno di un burattinaio, di un grande vecchio: Br e Autonomia avevano comunque come scopo comune quello di sovvertire, chi con l'illegalità di massa chi con la violenza mirata, l'ordine dello Stato». Un punto sul quale ora, finito il compito della magistratura, potrebbero iniziare a lavorare gli storici. Sempre partendo dai fatti, che, finalmente, trovano ordine e sistematizzazione anche per il pubblico. Scene meno note che sembrano, agli occhi di chi quegli anni non li ha vissuti, provenire da un altro pianeta. Era il 19 maggio del 1977 quando, dopo una manifestazione, il quartiere Portello venne occupato militarmente dai manifestanti: blocchi stradali, auto date alle fiamme, un negozio di alimentari e due agenzie immobiliari rapinate e decine di molotov lanciate in mezzo alla Stanga. E infine, l'ultima azione, quella del 4 dicembre 1979: alcuni giovani mascherati armati di pistole, molotov e spranghe bloccano la circolazione alla Guizza mentre in contemporanea un altro gruppo prende possesso di Ponte 4 Martiri incendiando due vetture e a Sant'Osvaldo un automobilista che tenta di superare un analogo blocco viene picchiato. «Tutti fatti criminali - ricostruisce Naccarato - che grazie a queste sentenze hanno un nome e un volto. Toni Negri ad esempio è riconosciuto come ideatore e mandante dell'assalto di Argelato dove venne ucciso il brigadiere Lombardini. Responsabilità che è giusto ricordare perché in questi anni si è dato vita a una grande opera di mistificazione dei fatti anche grazie a all'azione di ex appartenenti alle organizzazioni processate che ora ricoprono ruoli importanti nel mondo accademico e culturale». Ma è possibile riaprire ora un dialogo su quegli anni? «Solo partendo da una premessa: la violenza come strumento di lotta politica non è più accettato da nessuno. E questa è la più grande sconfitta per chi allora praticò il terrorismo». Luca Barbieri Le sentenze Il deputato padovano è partito dalle sentenze dei tre processi che si diramano dal 7 aprile ricostruendo un vero e proprio atlante

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Banche, conflitto d'interessi in agguato (sezione: Class action)

( da "Corriere della Sera" del 12-12-2008)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Opinioni - data: 2008-12-12 num: - pag: 50 autore: di SALVATORE BRAGANTINI categoria: REDAZIONALE INDUSTRIE, CREDITO E NUOVE REGOLE Banche, conflitto d'interessi in agguato G li aiuti di Stato alle banche previsti dal recente Decreto legge vanno condizionati all' aumento della concorrenza nel settore, per non affossare, in quest'ondata di follia, le regole del capitalismo civile. L'occasione per farlo è data dallo stesso Dl, che liberalizza la proprietà del capitale bancario in capo a gruppi operanti al di fuori dei settori bancario e finanziario, finora ammessa solo entro il 15%. Questa apertura del capitale ci allinea al resto della Ue, ma è una novità rilevante nel panorama brullo del nostro capitalismo. Grande perciò è la responsabilità della Banca d'Italia, che darà l'autorizzazione solo se riterrà la gestione sana e prudente. è opportuno che gli accertamenti considerino anche una prospettiva destinata nel nuovo regime ad avere peso assai maggiore: la tutela della concorrenza. Normale, si dirà, ma non è proprio così. Il credito ha anche natura, e funzione, «pubbliche», legate alla tutela, costituzionalmente garantita, del risparmio, nonché alla ottimale allocazione delle risorse. Da queste ovvie affermazioni discendono conseguenze che, pur ormai quasi svanite dalla percezione comune, sorreggono l'economia capitalistica come elemento trainante del progresso economico e civile. Esse si riassumono in poche affermazioni, ognuna delle quali in sé banale. La banca opera coi soldi (pochi) degli azionisti e quelli (tanti) dei depositanti, domani con la garanzia statale esplicita, che abbatte i costi per remunerare i depositi. Essa deve allocare nel modo più efficiente tali mezzi; l'ottimizzazione garantisce, prima ancora che i profitti agli azionisti, il rimborso dei depositi. Il management pro tempore deve operare nell'interesse di depositanti prima e di azionisti poi, non certo nel proprio. L'insieme è reso ancor più delicato dal fatto che l'accesso al credito, per chi non ha patrimoni alle spalle, è condizione di accesso al reddito, quindi di un'esistenza dignitosa. Questa condizione non fa certo del credito un diritto assoluto; il diniego del credito a chi lo merita, tuttavia, non danneggia solo il meritevole, ma tutta la collettività, quella che sostiene in molti modi - lo vediamo bene ora - le banche. Essa non solo perde occasioni di sviluppo, ma rischia anche di dover risarcire i depositanti dalle perdite legate ad impieghi sub-ottimali, scelti in luogo di altri per compiacere gli azionisti, o per non dispiacergli. La discriminazione può avere molte facce, e se non si possono sindacare le scelte gestionali, diverso è il caso in cui il credito sia negato a chi lo merita, perché inviso a un amministratore o a un socio importante della banca, magari operante nello stesso settore. Qui entra in gioco la tutela della concorrenza. Già ieri, col tetto al 15%, i detentori di partecipazioni rilevanti in una banca potevano ben scoraggiare le richieste di una persona non grata. Domani tale situazione, già contraria alla libera concorrenza, lo sarà ancor di più, il che potrebbe indurre il regolatore a un approccio più proattivo, includendo fra i requisiti della sana gestione valutazioni - a priori e a posteriori- sulla non discriminazione nella concessione del credito, specie a concorrenti di soggetti rilevanti per la banca stessa. In tal modo sarebbero posti sotto la lente gli interlocking directorates (presenze «reciproche» nel CdA), sintomo da sempre di situazioni al limite, se non oltre. Parrebbe augurabile anche vietare rigorosamente le operazioni nelle quali amministratori o soci rilevanti abbiano interessi propri, magari dopo aver rivisto un regime delle incompatibilità da art. 136 Tub, in verità ancora inutilmente vago e invasivo. Un filosofo disse alla regina Maria Antonietta, che si complimentava per l'originalità delle sue idee: «Non esistono idee originali Maestà, solo idee che abbiamo dimenticato ». Louis Brandeis che sarebbe diventato giudice della Corte Suprema Usa, scriveva un secolo fa: «Concedere credito comporta un delicato esercizio discrezionale, il che rende arduo l'accertamento di quell'uguaglianza di trattamento che è doverosa per ogni impresa che svolga anche un servizio pubblico. Ciò rende vieppiù necessaria una regola assoluta, che le banche di deposito non facciano prestiti o altre operazioni con società in cui un amministratore abbia interessi propri… Se le banche private negassero eguali opportunità ai debitori, la domanda di credito dallo Stato diverrebbe irresistibile». Parole che si attagliano perfettamente alla situazione attuale.

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Personale esiguo Fioccano proteste a Poste Italiane (sezione: Class action)

( da "Nuova Ferrara, La" del 12-12-2008)

Argomenti: Class Action

Bosco Mesola. L'ufficio nel mirino «Personale esiguo» Fioccano proteste a Poste Italiane BOSCO MESOLA. Alcuni cittadini della frazione mesolana si lamentano del «pessimo funzionamento dell'ufficio postale a causa dell'esiguo organico». Non è la prima volta che ciò accade. In altre occasioni diversi residenti hanno fatto presente il problema. Stavolta hanno preso carta e penna ed hanno scritto una lettera alla direzione di Poste Italiane, filiale di Ferrara, e per conoscenza al sindaco di Mesola, Lorenzo Marchesini ed al Prefetto di Ferrara, Cesare Ferri. I problemi deriverebbero dal sottodimensionamento dell'organico dell'ufficio postale della popolosa frazione mesolana. «Il Comune di Mesola - dichiara Lucio Maccapani, consigliere comunale impegnato in prima linea nell'importante questione - e più precisamente la consulta di frazione, in passato è stata interessata al problema, purtroppo senza seguito da parte di chi vi avrebbe dovuto provvedere. Fino ad ora, non è stato dati riscontro nemmeno al primo richiedente, come un comportamento civile richiederebbe. Faccio presente che l'esasperazione dell'utenza sta raggiungendo un limite molto pericoloso, se è vero, come è scritto dai richiedenti che si riservano di «intraprendere le azioni di protesta che si riterranno più opportune». Maccapani prosegue il suo intervento affermando che «non è pensabile, infatti, che un'intera collettività sia costretta a fare lunghissime code di ore per eseguire una banale operazione che non è possibile svolgere altrove se non recarsi in altri uffici postali di altre località. Ho visto che anche altre collettività si lamentano sui servizi postali: allora mi domando se sia normale tutto ciò e, soptrattutto, se non sia il caso di prendere provvedimenti».

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VENERDI' 12 Commemorazione GALLERIA D'ARTE MODERNA, VIA MAGENTA 31, ORE 9-12,30 l'A... (sezione: Class action)

( da "Stampa, La" del 12-12-2008)

Argomenti: Class Action

VENERDI' 12 Commemorazione GALLERIA D'ARTE MODERNA, VIA MAGENTA 31, ORE 9-12,30 l'Associazione "Nessun uomo è un'isola" promuove il Convegno "Il carcere Le Nuove e il terrorismo: memoria e dignità umana" per ricordare il trentesimo anniversario della morte degli agenti di pubblica sicurezza Salvatore Lanza e Salvatore Porceddu. Info: 011/3090115, museocarcerelenuove@libero.it. Cooperazione ENVIRONMENT PARK, VIA LIVORNO 58/60, ORE 9-13,30 Convegno dal titolo "L'altro cliente, la qualità delle relazioni tra servizi sociali e sanitari e cooperazione B". Info: 011/4359235, forcoop@forcoop.it. Camera di Commercio TORINO INCONTRA, VIA SAN FRANCESCO DA PAOLA 24, ORE 10 Il punto Uni della Camera di Commercio organizza un convegno dal titolo "Anteprima sistemi di gestione per la qualità: la nuova norma UNI E N ISO 9001:2008". Info: 011/5714714, puntouni@to.camcom.it. Politica CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 11,30 Presentazione della "Biennale della democrazia", che si richiama idealmente alla lezione civile di Norberto Bobbio e vuole essere un laboratorio pubblico permanente per esplorare e discutere i fondamenti, le forme e le grandi sfide contemporanee della democrazia, osservate in ottica locale e internazionale. Info: 011/4322549, donatella.actis@regione.piemonte.it. Inaugurazione PALAZZO BRICHERASIO, VIA LAGRANGE 20, ORE 14,30 Si inaugura la mostra "Penna inchiostro e calamaio", un'esposizione con oltre 100 oggetti dalle tavole incise di epoca babilonese ai papiri egizi, dai calamai giapponesi, ai quaderni di preghiere ai sigilli romani. Info: 011/2734186, info@aureasigna.org. Scuola TENDONE IN PIAZZA VITTORIO, ORE 14,30 "Precari e studenti sulla cresta dell'onda". È questo il titolo di una tre giorni di feste e incontri, che continua anche sabato e domenica, per fare il punto sulla situazione nella scuola. Previsti concerti, dibattiti, lezioni, spettacoli e assemblee con studenti e professori. Info: autoconvocati-precari-torino@googlegroups.com Teatro e spettacolo BIBLIOTECA CIVICA ITALO CALVINO, LUNGO DORA AGRIGENTO 94, ORE 15,30-17,30 Stoia del teatro e dello spettacolo, a cura di P. Ferrero e F. Portonero. Info 011/4420740. Dottor Zivago COMITATO DI QUARTIERE MIRAFIORI BORGATA, STRADA CASTELLO DI MIRAFIORI 57/3, ORE 16 Incontro con Piero Cazzola e Dora Maruccio su "I 50 anni del Dottor Zivago e il mondo di Pasternak". Divina Commedia PUNTO PRESTITO GABRIELE D'ANNUNZIO, VIA SACCARELLI 18, ORE 16 Leggere la Divina Commedia, prosegue la lettura integrale del capolavoro dantesco, per conoscerlo e commentarlo insieme, a cura di Michele D'Amico. Info 011/4439350. Spezie ed erbe aromatiche ISTITUTO SALESIANO VALSALICE, VIALE THOVEZ 37, ORE 16,30 Domenico Sannino, presidente della Pro Natura di Cuneo, tiene una conferenza sul tema "Profumi, aromi, sapori: la secolare cultura del cibo". A seguire, visita guidata dalla mostra "Tesori d'Oriente e d'Occidente", prorogata fino a domenica 11 gennaio 2009. Info: 011/6300611, 331/6605587. Ettore Fico ARCHIVIO DI STATO, PIAZZETTA MOLLINO, ORE 17 Nel corso di una conferenza, viene presentato il catalogo della mostra "Ettore Fico. Opere inedite dal 1935 al 2004". Partecipano Alberto Bolaffi, presidente Bolaffi, Andrea Busto, curatore della mostra e del catalogo, Albina Malerba, direttore del Centro studi piemontesi, Bruno Quaranta, giornalista della Stampa e Marco Vallora, giornalista e co-curatore della mostra. Info: 0171/601962, marcovaldo@autorivari.com. Chiese torinesi FONDAZIONE CARLO DONAT-CATTIN, VIA STAMPATORI 4, ORE 17 Presentazione del volume di Carla Casalegno "Vitalità spirituale a Torino. Dal 1901 i Padri Sacramentini in Santa Maria di Piazza". Info: 011/547145, info@fondazionedonatcattin.it Venerdì letterari IL CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 18 Stefano Maccagno, figura pianistico compositiva del Museo Nazionale del Cinema di Torino, e Claudia Gianetto, curatrice dei progetti di restauro cinematografici del Museo approfondiranno le caratteristiche della straordinaria opera prodotta dall'Ambrosio, diretta e interpretata da Febo Mari "Le musiche per il cinema muto: Il Fauno". Info www.venerdiletterari.it. Contemporary Arts ARTINTOWN, VIA BERTHOLLET 25, ORE 18 Ars Captiva: attraverso la lettura e l'interpretazione dei progetti realizzati da architetti internazionali, vengono analizzate le tematiche dello spazio della reclusione come luogo del controllo, del conflitto, di forme alternative di produzione materiale e simbolica. Info www.artintown.it. Fabio LIBRERIA LA TORRE DI ABELE, VIA PIETRO MICCA 22, ORE 18 Presentazione del volume "Fabio" di Dario Voltolini, con l'autore interviene Davide Longo. Info 011/537777 o www.gruppoabele.org. Itinerari torinesi PALAZZO BAROLO, VIA DELLE ORFANE 7, ORE 19,50 "Fantasmi a Torino 1", tour alla scoperta dei fantasmi torinesi con l'incredibile possibilità di entrare nei meandri di Via Cappel Verde. Costo 10 euro. Info e prenotazioni: 011 853670, info@barburin.com. Finestre sull'Africa CASCINA ROCCAFRANCA, VIA RUBINO 45, ORE 20,30 Per la rassegna "Finestre sull'Africa", "Namibia: colori e volti". Info 011/4436250 o www.cascinaroccafranca.it. I segreti della voce RISTORANTE GATTO BIANCO, COLLE DELLA MADDALENA 170/4, ORE 20,30 Presentazione dei corsi, organizzati dall'azienda lavoce.net, per migliorare la voce e comunicare meglio i propri sentimenti e cena a buffet a 20 euro. Info e prenotazioni: 011/8610330, ristorantegattobianco@yahoo.it. Politica SALONE UIL, VIA BOLOGNA 11, ORE 20,45 Dibattito pubblico sul tema "Il liberalsocialismo oltre il liberismo e lo statalismo. Dalla crisi finanziaria mondiale, alla lotta contro il precariato nel mercato del lavoro italiano". Info: 011/5096158, infoprovinciale@partitosocialistapiemonte.it. Gesù chi sei? CENTRO INCONTRI REGIONE PIEMONTE, CORSO STATI UNITI 23, ORE 21 "Gesù, un israelita che è andato oltre", è il tema della terza serata del ciclo di incontri della Cattedra del Dialogo, dedicato a "Sotto i riflettori. Gesù chi sei?": Gad Lerner dialoga con Romano Penna. Info 011/5623423, 335/6607229 o cattedradeldialogo@agdonline.it. Instabilità economica CENTRO STUDENTI UNIVERSITARI PELLEGRINO, VIA BARBAROUX 30, ORE 21 Conferenza "Instabilità economica e finanziaria mondiale", interviene il Prof. Roberto Panizza. Psicanalisi LEGOLIBRI, VIA MARIA VITTORIA 31, ORE 21 Presentazione del volume "Torinesi. Guida ai migliori difetti e alle peggiori virtù". L'autore, Riccardo Humbert, dialogherà con Paolo Verri, direttore del Comitato Italia150. Info: 011/888975, www.legolibri.it. Un condominio per amico ASSOCIAZIONE COABITARE, CORSO BELGIO 91, ORE 21 Conferenza di presentazione dei valori, dei progetti e delle attività dell'Associazione Coabitare: "Un nuovo modo di abitare vecchio come il mondo". Info www.coabitare.org. Yoga CENTRO YOGASANGHA, VIA VILLA GLORI 6, ORE 21 "Concerto meditativo con il suono delle campane di cristallo", con Monica Smith. È gradita la prenotazione, ingresso ?15,00. I partecipanti sono invitati a portare un telo per il tappetino e una coperta. Info: 011/6618844, www.yogasangha.it, info@yogasangha.it. Viaggi LIBRERIA DAFTARI, CORSO BELGIO 70/D, ORE 21 Daniela Re e Fabrizio Mastroleo presentano il loro libro-reportage dal titolo "L'Iran ad ovest della Persia: crogiuolo di popoli e culture". Info: 011/8909565, info@daftari.it. Reading CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 21 Va in scena "Lmvdm. La mia vita disegnata male", in cui Gianni "Gipi" Pacinotti racconta la sua vita accompagnato dalle atmosfere musicali di Paolo "peewee" Durante alle tastiere. Info: 011 4326827, www.circololettori.it. I Re Magi CENTRO CULTURALE ITALO-ARABO, VIA FIOCCHETTO 15, ORE 21,15 Massimo Centini tiene una conferenza aperta al pubblico dal titolo: "I Re Magi: un simbolo tra Oriente e Occidente". Info: www.daralhikma.it. SABATO 13 Alle radici dell'amore ASSOCIAZIONE CULTURALE SULLA PAROLA, VIA CIBRARIO 28, ORE 9,30-18,30 Due giornate seminariali dal titolo "La forza della solitudine", condotte da Federica Rubiola. Si continua domenica, stesso orario. Info: 3394280070 - mail@studiodinterni.com. Genitori e figli ASSOCIAZIONE OM SHANTI, CORSO DANTE 43, ORE 10 Primo di una serie di incontri a cadenza quindicinale dedicati all'accoglienza, all'ascolto e al sostegno dei genitori che si trovano in una situazione di fragilità per problematiche legate alle crisi adolescenziali dei figli. Prenotazione obbligatoria allo 011.6505542 oppure info@om-shanti.it. Metodo Thérèse Bertherat ASSOCIAZIONE ARCHÈ, VIA VANCHIGLIA 30, ORE 10-13 Incontro condotto da Silvia Castellaro "Stare sui due piedi, la difficoltà dell'essere bipede. Analisi e suggestioni nell' ambito del Metodo Thérèse Bertherat e nella riflessologia plantare". Info 340/3002131. Auto elettriche TORINO ESPOSIZIONI, CORSO MASSIMO D'AZEGLIO 15, ORE 10,30-18,30 All'interno della mostra "Dream. L'auto del futuro dal 1950" viene presentato il concept dell'auto elettrica "Pininfarina B°" che la carrozzeria piemontese sta sviluppando in joint venture con il gruppo francese Bolloré. Info: 011/218213, www.torinoworlddesigncapital.it. Winter photo BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI, VIA LEONCAVALLO 17, ORE 11 Inaugurazione della mostra "Winter photo", collettiva realizzata in collaborazione con Rebum Art, visitabile fino al 10 gennaio. Info 011/4431262. Un libro per Natale CENTRO STUDI PIEMONTESI, VIA REVEL 15, ORE 11 Si inaugura la tradizionale mostra "Un libro per Natale" con i libri realizzati dal Centro studi piemontesi, dall'assessorato alla Cultura della Regione Piemonte e altre edizioni ancora. La mostra resterà aperta fino al 23 dicembre. Info: 011/537486, www.studipiemontesi.it. Turisti per casa PORTICI DI VIA NIZZA ANG. CORSO V. EMANUELE II, ORE 14,30-17 Turisti per Casa a San Salvario propone il giro del mondo in un quartiere: walk tour guidato dal giornalista gastronomade Vittorio Castellani aka Chef Kumalé. Prenotazione obbligatoria. Info 011/8028348 o www.lacasadeipopoli.it. Forum giovanile CENTRO CULTURALE CASCINA MARCHESA, CORSO VERCELLI 141, ORE 14,30-24 Festa delle Associazioni e dei giovani del quartiere con verifica, restituzione e... contaminazione dei Progetti di Prevenzione al Disagio Giovanile ed Est-Adò 2008", video, animazione, musica, laboratori artistici, mostre, basket, arti marziali, percussioni, con le Associazioni: Alice, Immagina, Asai, Gpl, Scout Agesci e Cngei, Unicorno Style, Krearte, Miao, Alouan, Acmos, Eos, River Mosso, Tavolo Sociale Giovanile di Falchera, Oratorio Michele Rua, Oratorio Rabaudengo, Oratorio Speranza, alunni delle scuole elementari: Marchesa e Sabin, Gabelli, Levi, Giachino, XXV Aprile, G. Deledda, D'Acquisto. Africa EDUCATORIO DELLA PROVVIDENZA, CORSO TRENTO 13, ORE 14,45-18 "Il popolo Macua e la sua biosofia" per scoprire la ricchezza e le tradizioni di questa popolazione del Mozambico. Festa d'inaugurazione CENTRO PER IL PROTAGONISMO GIOVANILE, VIA ADA NEGRI 8, ORE 15 Festa di inaugurazione del nuovo centro, con tornei, laboratori, esibizioni e spettacoli. Alle 19,30 apericena e alle 21 concerto. Info 011/4435239. Astrologia EDUCATORIO DELLA PROVVIDENZA, CORSO TRENTO 13, ORE 15-18 Seminario di Grazia Mirti sull'Oroscopo della donna infelice per amore. Info: 011/4376192, grazia.mirti@gmail.com. Medico e cittadini POLIAMBULATORIO GRUPPO LARC, CORSO VENEZIA 10, ORE 15,30 Incontro dal titolo "Bronchite cronica: come prevenirla e proteggersi dalle ricadute", interviene Franco Bardessono. Info 011/2486216. Laboratorio artistico PALAZZO BRICHERASIO, VIA LAGRANGE 20, ORE 15,30-17,30 I genitori potranno far sperimentare ai loro figli "Artebimbo", il laboratorio per bambini dai 4 ai 12 anni, della durata di 2 ore, nel corso del quale verrà offerta la merenda. Costo 5,50 euro. Info: 011/5711811, info@palazzobricherasio.it. Contemporary Arts ARTINTOWN, VIA BERTHOLLET 25, ORE 16 Il gruppo Diogene presenta il progetto Bivacco Urbano, una residenza per artisti vissuta nello spazio pubblico della città di Torino, con il lavoro dell'artista Pak Sheung Chuen che ha partecipato all'edizione 2008, svoltasi nel mese di Ottobre. Info www.artintown.it. Amici della lirica ASSOCIASSION PIEMONTÈISA, VIA VANCHIGLIA 6, ORE 16 Incontro con gli amici della lirica, conducono Wally Salio e Andrea Flamini. Ingresso libero. Info 011/8127411 o www.asspiemonteisa.it. Yoga e bazar Turin Palace Hotel, via Sacchi 8, ore 17 Seminario di yoga tenuto da Franca Sacchi e preceduto da un bazar di artigianato indiano, aperto già dalle ore 14,3o. Ingresso libero. Info Antonella Desiderio 333/4247.993, www.centroyogasacchi.it Incontri Lut CENTRO STUDI TEOSOFICI, VIA ISONZO 33, ORE 17 "La Bhagavad-Gitâ con le note di W.Q. Judge", incontro di studio a cura di Leonardo Sola. Teosofia SOCIETÀ TEOSOFICA ITALIANA, VIA PINELLI 78/A, ORE 17 Riunione sul tema "I dodici segni dello zodiaco", a cura di Rita Selicati. Santa Lucia VIA FOGLIZZO, CORSO LOMBARDIA, VIA ALTESSANO, VIA ANTICA VENARIA, ORE 17-19 Santa Lucia "Camminando, cantando", esibizione di cori lungo le vie di Lucento. Info 011/4435539. Aperitivi d'autore LIBRERIA LA TORRE DI ABELE, VIA PIETRO MICCA 22, ORE 18,30 Interviene Fabio Geda, autore de "L'esatta sequenza dei gesti". Info 011/537777 o www.gruppoabele.org. Finestre sull'Africa CASCINA ROCCAFRANCA, VIA RUBINO 45, ORE 19 Per la rassegna "Finestre sull'Africa", cena araba a cura delle donne di "Benvenute Roccafranca" e lettura di testi e poesie africane con Thea Bozzola. Info 011/4436250 o www.cascinaroccafranca.it. Itinerari torinesi PALAZZO MADAMA, PIAZZA CASTELLO, ORE 19,15 "Fantasmi a Torino 2", secondo capitolo nella città dei fantasmi. Un itinerario che rivela inquietanti presenze di ectoplasmi in città. Ingressi inconsueti. Fantasmi noti, rivelazioni mai udite. Info e prenotazioni: 011/853670, info@barburin.com. La Reggia di notte REGGIA DELLA VENARIA REALE, ORE 20,10 Tour in orario serale che consente al visitatore un modo unico e insolito per conoscere e apprezzare gli spazi aulici della Reggia e gli scenari della Sala di Diana, della Galleria Grande e gli apparati decorativi. Costo 10 euro oltre al biglietto di ingresso alle Reggia. Info e prenotazioni: 011/853670, info@barburin.com. Concerto di Natale CHIESA DEI SANTI BERNARDO E BRIGIDA, VIA PIANEZZA ANGOLO VIA FOGLIZZO, ORE 21 Grande concerto di Natale 2008. Info 011/4435539. Marcia per Banda TEATRO DEL COLLEGIO SAN GIUSEPPE, VIA ANDREA DORIA 18, ORE 21 Serata di premiazione della seconda edizione del Concorso Nazionale di composizione di una marcia per Banda Massimo Boario, che andrà al M° Angelo Bartolini. Seguirà un concerto bandistico eseguito dall'Orcherstra Filarmonica Felettese diretta dal M° Bruno Lampa. Info 011/549158. Gospel CHIESA SAN GIULIO D'ORTA, CORSO CADORE 17/3, ORE 21 Dagli Stati Uniti, concerto gospel del gruppo Voice of Triumph. Info: 011/5217847. DOMENICA 14 Costellazioni familiari e rituali LA CITTÀ DEL RAGAZZI, STRADA AL TRAFORO DEL PINO 67, ORE 9-18,30 Le costellazioni familiari sono uno strumento di guarigione interiore e di consapevolezza corporea. Il dott. Massignan integra questo modello tecniche sciamaniche e rituali delle tradizioni celtica e nativa americana. Info: 348/9913163, garolini.anna@tiscali.it. Campagna Amica PIAZZA STATUTO, ORE 10 Mercatino di Campagna Amica. Info www.torino.coldiretti.it. Religioni VITA UNIVERSALE, VIA LUSERNA DI RORÀ 3/A, ORE 10 Incontro dal titolo "La profezia nei nostri tempi: le parole di Dio all'umanità prima che questo mondo giunga alla fine, una trasmissione a cura dei Cristiani delle Origini in Vita Universale". Info: 011/4330976. Luci, note & Chocolat VIA MONGINEVRO TRA PIAZZA SABOTINO E CORSO TRAPANI, ORE 10-19 Degustazioni gratuite di delizie al Cioccolato, somministrazione gratuita di Cioccolata Calda in tazza, nelle Caffetterie autorizzate, e dalle 15 alle 19 programma musicale con "Jouez hautbois, résonnez musettes" 6° edizione. Meditazione universale ASSOCIAZIONE CENTRO DELL'UOMO, VIA SERVAIS 92/149, ORE 10,30 Il direttore del centrO Pier Franco Marcenaro impartisce insegnamenti gratuiti su meditazione universale, conoscenza, armonia e felicità. Info: 011/9412326, 3356876189, www.scuoladellaspiritualita.org. Falchera CANTIERE NUOVA BIBLIOTECA, VIA DEI PIOPPI 43, ORE 10,30-13 Festa per l'inaugurazione dei nuovi spazi per sportelli pubblici, in piazza Astegno 10 e via degli Abeti 16, e del cantiere della nuova biblioteca. Info: www.torinoclick.it. Onorificenze SCUOLA DI APPLICAZIONE, VIA ARSENALE 22, ORE 11 Cerimonia di consegna dell'onorificenza di Ufficiale dell'Ordine "Al Merito della Repubblica Italiana", concessa dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al presidente del Consiglio comunale Beppe Castronovo. Commemorazione CARCERE LE NUOVE, VIA BORSELLINO 1, ORE 11,15 Concerto della "Corale Città di Borgaro" per onorare gli agenti Lorenzo Cutugno, Salvatore Lanza, Giuseppe Lorusso e Salvatore Porceddu. Info: 011/3090115, museocarcerelenuove@libero.it. Fotografia MAUSOLEO BELA ROSIN, STRADA COMUNALE MIRAFIORI 148/7, ORE 15 Si inaugura la mostra fotografica "Emigrazione e integrazione a Mirafiori" ideata dall'Associazione Nuova Idea con la collaborazione della Circoscrizione 10. Info: 011/4435050-35075. Carte CIRCOLO BURRACO CLUB, VIA MAGENTA 19, ORE 15,30 Maratona di Burraco, fino alle 21,30 con buffet. Info: www.burracotorino.it. Laboratorio artistico PALAZZO BRICHERASIO, VIA LAGRANGE 20, ORE 15,30-17,30 I genitori potranno far sperimentare ai loro figli "Artebimbo", il laboratorio per bambini dai 4 ai 12 anni, della durata di 2 ore, nel corso del quale verrà offerta la merenda. Costo 5,50 euro. Info: 011/5711811, info@palazzobricherasio.it. Creatività MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI, VIA GIOLITTI 36, ORE 15,30-17,30 Nell'ambito della mostra "Riflessioni & riflessioni" si svolge il laboratorio dove si potranno costruire forme geometriche e affrontare simpatici rompicapo. Prenotazione obbligatoria allo 011/4326337. Diciotto secoli d'arte PALAZZO MADAMA, PIAZZA CASTELLO, ORE 16 Un percorso per scoprire i capolavori del Museo e la storia del Palazzo, tra Medioevo piemontese, la stagione del barocco e le collezioni di arte decorativa. Ingresso intero 7,50 euro, ridotto 6, visite guidate 3. Info: 011 4429911 (da lun a ven 9-16.30). Incontro letterario LIBRERIA EDITRICE PSICHE 2, VIA MONGINEVRO 11/A, ORE 16-18 Pierluca Zizzi presenta "Il viaggiatore Universale. Il viaggio della consapevolezza umana verso l'infinito". Info 011/386172 o www.psiche2.com. Festa di Natale CASCINA ROCCAFRANCA, VIA RUBINO 45, ORE 16-19 Grande festa di Natale per famiglie e bambini. Info 011/4436250 o www.cascinaroccafranca.it. Reading AUDITORIUM DEL SERMIG, VIA ANDREIS 18/28, ORE 17 Reading d'autore e tradizione occitana con Alessandro Perissinotto e Sergio Berardo. Info: 011/5217847. Musica & Spazi PALAZZO CHIABLESE, PIAZZA SAN GIOVANNI 2, ORE 17 Incontro "Musica, arte e architettura, un rapporto incrociato", a cura di Roberto Apostolo. Alle 18 "Spazi sperimentali", a cura di Andrea Malvano e alle 18,30 musica per gli spazi col pianoforte di Eliana Grasso. Info 011/8174170 o www.musicaespazi.it. Passeggiate d'arte PARCO ARCHEOLOGICO, PORTE PALATINE, ORE 17,15 Itinerario attraverso i più significativi monumenti della città, con la possibilità di accedere in Palazzi, Chiese e Musei tra le vie dello shopping, ammirando gli inediti e scenografici allestimenti luminosi creati per festeggiare il Natale e concludendo con un gustoso aperitivo in un inusuale locale "da film...". Costo 15 euro. Info e prenotazioni: 011/853670, info@barburin.com. Calcio 8 GALLERY, VIA NIZZA 230, ORE 20,30 Alla Corte della Ristorazione proiezione della partita Juventus-Milan, ingresso gratuito. Info: 011 6630768. LUNEDI' 15 Commemorazione CARCERE LE NUOVE, VIA BORSELLINO 1, ORE 11 Cerimonia ufficiale organizzata dal comune di Torino di concerto con la Questura e la Polizia Penitenziaria, in onore di Salvatore Lanza e Salvatore Porceddu, nel trentesimo anniversario della loro morte. A seguire, nella sezione femminile del Museo del, inaugurazione del settore dedicato a Lorenzo Cutugno,. Giuseppe Lorusso, Salvatore Lanza e Salvatore Porceddu. Info: 011/3090115, museocarcerelenuove@libero.it. Alzheimer CENTRO DIURNO AURORA, VIA SCHIO 1, ORE 14,30-16 Per il ciclo di incontri formativi sulla malattia di Alzheimer, "La gestione dello stress", relatore dott. M.T. Cerrato, psicologa Cooperativa Animazione Valdocco. Info 011/285946. Lunedì Cultura TEATRO CARDINAL MASSAIA, VIA SOSPELLO 32, ORE 15 M. Crespi in "L'avifauna". Ingresso per gli iscritti. Info 011/257881 o www.teatromassaia.it. Diabete CENTRO SERVIZI PER IL VOLONTARIATO VSSP, VIA TOSELLI 1, ORE 16 Per il ciclo di incontri sul diabete, il dottore Alberto Bruno, dirigente dell'Unità operativa di diabetologia dell'ospedale Molinette, terrà una relazione su "L'inerzia terapeutica". Info: 011/5816633 (mar - gio dalle 16 alle 18), 335/5982302. Español en biblioteca BIBLIOTECA CIVICA CESARE PAVESE, VIA CANDIOLO 79, ORE 17-19 Lettrici e lettori si incontrano in biblioteca per conversare in spagnolo. Info 011/4437080. Via lattea BIBLIOTECA CIVICA FALCHERA, PIAZZA FALCHERA 9, ORE 17-19 Gruppo di sostegno per l'allattamento al seno: "Quando il bambino non si attacca al seno". Info 011/2621659. Radoss Ogladania BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI, VIA LEONCAVALLO 17, ORE 17 "Rado Ogladania. La gioia di guardare": la produzione cinematografica polacca, con Wajda, Zanussi e Kieslowski punte di un iceberg da esplorare, incontri condotti da Agnieszka Szol e Ulrico Leiss de Leimburg: "Iasminum (Gelsomino)", con sottotitoli in inglese. Info 011/4431262. Spesa pubblica ANTICO MACELLO DI PO, VIA MATTEO PESCATORE 7, ORE 17-20 Per il ciclo "La spesa pubblica tra vincoli di debito e risposta alla crisi dell'economia finanziaria e reale", intervengono Enrico Morando e Gian Luigi Vaccarino. Info 011/8395402 o www.gramscitorino.it. Adotta una storia CENTRO DOCUMENTAZIONE CIRCOSCRIZIONE 2, VIA STRADELLA 192, ORE 17,30 "Adotta una storia", incontro seminariale aperto a tutti i cittadini. Info 011/4435507. Filosofia e felicità BIBLIOTECA CIVICA DIETRICH BONHOEFFER, CORSO CORSICA 55, ORE 18 Secondo i filosofi della Grecia antica la felicità è possibile, ma occorre essere saggi ed essere virtuosi, incontri condotti da Giancarlo Ciravegna: "Platone: la felice via del filosofo". Info 011/4435990. Profeti disarmati TURIN PALACE HOTEL, VIA SACCHI 8, ORE 18 Emanuele Macaluso e Dino Cofrancesco presenteranno il libro di Mirella Serri "I profeti disarmati. 1945-1948". Coordinerà Alberto Sinigaglia. Il Presidente del Centro "Pannunzio" offrirà un rinfresco al termine della presentazione del libro. Info www.centropannunzio.it. Terrecotte PALAZZO MADAMA, PIAZZA CASTELLO, ORE 18 Si inaugura, nell'area "Gotico e Rinascimento" del piano terra, "Sala Terrecotte" la raccolta di terrecotte architettoniche più ricca e importante del Piemonte per varietà e numero di pezzi. Info: 011 4433501. Omaggio a Freud OSTELLO DEL PENSIERO, VIA ASSISI 6, ORE 18-19 Aperto gratuitamente il centro della Norma, col "Progetto di sostegno, aiuto e salvaguardia del benessere di ciascuno". Ingresso gratuito. Info www.psicologo-gramaglia-torino.net. Musica latina 8 GALLERY, VIA NIZZA 230, ORE 18-24 Torna in scena "Latin8" con musica e i balli per i più piccoli con la Baby Dance, e a seguire rueda di salsa e l'animazione di Team Latino: dj Marco Pasquero e Taxi Dancers. Info: 011 6630768 Strane Visioni AMANTES, VIA PRINCIPE AMEDEO 38/A, ORE 19 Immagini e aperitivo con autori non convenzionali: incontro con Marco Mathieu. Info www.arteca.org. Lunedì del viaggiatore TUCANO CONCEPT STORE, PIAZZA SOLFERINO 14G/16, ORE 19 "Sapori, colori e immagini dall'India". Info 011/5625080 o eventi@tucanoconceptstore.com. Vijà Piemontèisa TEATRO COLLEGIO SAN GIUSEPPE, VIA ANDREA DORIA 18, ORE 19 Cerimonia di consegna del premio "Per un testo teatrale nelle lingue del Piemonte". Intervengono Michele Bonavero e Gualtiero Marello. Info: 011/537486, info@studipiemontesi.it. Medicina AEMETRA, VIA PRINCIPESSA CLOTILDE 77, ORE 20,30 Il sociologo sanitario Valerio Sanfo tiene una conferenza sul tema "Effetto placebo e nocebo: suggestionabilità o reattività biologica mediata?". Info: 011/4375669. I Darwin MUSEO REGIONALE SCIENZE NATURALI, VIA GIOLITTI 36, ORE 21 Ultimo appuntamento de "I Darwin. Storie di un pensatore ricercato", incontri a cura di Jacopo Masini: Michele Marangi, critico cinematografico, e Gabriele Beccaria, direttore di Tuttoscienze, si addentrano nel pensiero di Darwin e ne analizzano l'impatto sull'immaginario contemporaneo. Un progetto del Museo Regionale di Scienze Naturali e di HoldenArt a cura di Jacopo Masini. Info 011/2304007. Occhi della paura MISSIONARI DELLA CONSOLATA, VIA CIALDINI 4, ORE 21-23 Percorso formativo "La paura ha mille occhi" (costo intero ciclo 10 euro): "Paure reali o paure virtuali", è legittimo aver paura? Ragioni reali, paure indotte e conseguenze nelle nostre relazioni con gli altri, interviene Marco Revelli. Info www.scuolaperalternativa.it, 348/6424325 o 329/9786565. Mobbing ASSOCIAZIONE RISORSA C/O CIPES, VIA SANT'AGOSTINO 20, ORE 21 Assistenza del Dott. Giuseppe Mitola. Partecipazione gratuita. Info 011/5176332. Contemporary Arts ARTINTOWN, VIA BERTHOLLET 25, ORE 21,30 Il gruppo teatrale Entropia propone "La mia Bohème", spettacolo di denuncia del malessere dell'uomo: un impiegato smarrito e un lucido moralizzatore svelano il reale come struttura di sola rappresentazione.Info www.artintown.it. MARTEDI' 16 Ambiente CRAL COMUNE DI TORINO, CORSO SICILIA 12, ORE 9-13 "Alberi, natura e fruizione: la gestione del rischio nelle aree a parco", giornata di studio per coniugare la tutela dell'ambiente con la fruizione pubblica. Info e iscrizioni: giusir.mandria@tiscali.it. Alfabetizzazione informatica BIBLIOTECA CIVICA ITALO CALVINO, LUNGO DORA AGRIGENTO 94, ORE 10-11 Incontri per imparare ad usare il computer, a cura delle volontarie del Servizio Civile Nazionale. Info 011/4420740. Comitato ex-deportati STUDIO LEGALE PROCACCI, CORSO VITTORIO EMANUELE II 194, ORE 11 Conferenza stampa in cui verranno annunciate importanti novità sull'esito dell'class="hilite">udienza tenutasi in mattinata della class="term">class class="term">action promossa dagli "Schiavi di Hitler" davanti al Tribunale di Torino contro lo Stato Tedesco e lo Stato Italiano. Info: avvocato Luca Procacci 335/405527. Martedì insieme SALA CONFERENZE, CORSO CASALE 212, ORE 15,30 "Le fortezze piemontesi", lezione del professore Renato Grilletto. Info: 011/4335726. Provenza e Occitania BIBLIOTECA CIVICA ITALO CALVINO, LUNGO DORA AGRIGENTO 94, ORE 15,30-17,30 "Voci di Occitania e di Provenza", in collaborazione con Unitre, a cura di M. Pintus. Info 011/4420740. Ricordo di Eligio Perucca ACCADEMIA DELLE SCIENZE, VIA ACCADEMIA DELLE SCIENZE 6, ORE 16,30 Conferenza del professor Bart Kahr, dell'Università di Seattle, dal titolo "Eligio Perucca e la scienza torinese nella prima metà del XX secolo", per ricordare il fisico e rettore del Politecnico. Info: 0131-360225. Laboratorio di poesia BIBLIOTECA CIVICA ALESSANDRO PASSERIN D'ENTRÈVES, VIA GUIDO RENI 102, ORE 17,30 Giuseppe Giacosa e Luigi Bica: un sodalizio pucciniano, a cura di Renzo Guerci. Info 011/4435290. Il mare BIBLIOTECA CIVICA ALBERTO GEISSER, CORSO CASALE 5, ORE 17,30 Adriana Vindigni presenta il suo libro "Il mare che mi manca". Info 011/8196706. Il museo si racconta EDUCATORIO DELLA PROVVIDENZA, CORSO TRENTO 13, ORE 17,30-19 Spettacolo di lanterna magica con Luigina D'Agostino, Riccardo Poligneri e Stefano Maccagno Info: 011/4342450, torino@unitre.net Architettura NUOVA SEDE DELLA PROVINCIA, CORSO INGHILTERRA 7/9, ORE 18 Viene conferito il premio "Architetture rivelate", istituito dall'Oat, a undici edifici tra Torino e provincia. Info: http://www.to.archiworld.it/. Happyfilò BIBLIOTECA CIVICA DIETRICH BONHOEFFER, CORSO CORSICA 55, ORE 18 Incontro: "Ci sono due tragedie nella vita: non riuscire a soddisfare un desiderio e soddisfarlo (Oscar Wilde)". Akenaton e Nefertiti CENTRO PANNUNZIO, VIA MARIA VITTORIA 35/H, ORE 18 Paola Bruno Gottero parlerà sul tema "Le coppie che hanno dato vita alla storia: Akenaton e Nefertiti", introdurrà Dante Giordanengo. Info www.centropannunzio.it. Cattedrali Gotiche CENTRO SERVIZI PER IL VOLONTARIATO VSSP, VIA TOSELLI, ORE 18 Lezione dell'architetto Riccardo Mottigliengo, presidente del Centro di Cultura e Studi G. Toniolo, sulla mistica e le forme delle cattedrali gotiche. Info: 011/531892. Aperitivi d'autore LIBRERIA LA TORRE DI ABELE, VIA PIETRO MICCA 22, ORE 18,30 Interviene Alessandro Perissinotto, autore de "L'orchestra del Titanic". Info 011/537777 o www.gruppoabele.org. Il mistero delle vampate SPAZIO AGILE, VIA MADAMA CRISTINA 27, ORE 20,30-23 L'ostetrica Paola Lussoglio chiarisce gli aspetti corporei, socioculturali e ormonali di questo fenomeno per analizzare l'insieme di possibili risorse a disposizione delle donne. Info e iscrizioni: 329 4087849. Yoga CENTRO YOGASANGHA, VIA VILLA GLORI 6, ORE 20,45 Incontro di meditazione condotto da Barbara Dolza. Info: 011/6618844, www.yogasangha.it, info@yogasangha.it. Contemporary Arts ARTINTOWN, VIA BERTHOLLET 25, ORE 21 Immagini dalla scena contemporanea francese: coreografia e arti visive. Info www.artintown.it. Crisi ASSOCIAZIONE ESPRIMERSI, CORSO FRANCIA 27, ORE 21 Organizza l'incontro sul tema "Crisi economica e crisi depressiva: quale nesso?". Relatore professore Gabriele Lodari, coordina Patrizia Donà. Info: 011 4343700, www.esprimersi.net. Psicanalisi LEGOLIBRI, VIA MARIA VITTORIA 31, ORE 21 Per il ciclo di conferenze dirette da Luciano Faioni "Disagio e clinica della depressione", appuntamento sul tema "Il male di vivere". Interviene Sandro Degasperi. Info: 011/888975, www.legolibri.it. MERCOLEDI' 17 Indagini letterarie BIBLIOTECA VILLA AMORETTI, CORSO ORBASSANO 200, ORE 10-12,30 Indagini letterarie sul territorio: 5 incontri per le scuola. "Piccoli misteri domestici e poco oltre", con Andreina Bert, Luciana Nosari e Daniela Messi. Diritti Umani HIROSHIMA MON AMOUR, VIA BOSSOLI 83, ORE 10-13 Incontro pubblico sul tema "Diritti umani, diritti globali" nel 60° anniversario dell'adozione della dichiarazione universale dei diritti umani. Info: 338/6804958, zonfrancaonlus@gmail.com Pari opportunità PALAZZO CISTERNA, VIA MARIA VITTORIA 12, ORE 14-16 Tavola rotonda dal titolo "Il lavoro delle donne: quale futuro?" per capire la situazione del lavoro femminile in provincia di Torino attraverso un confronto ragionato di dati di carattere nazionale, regionale e provinciale e rispetto agli obiettivi europei. Info: 011/8612771, consigliera_parita@provincia.torino.it. Unitre LICEO ALFIERI, CORSO DANTE 80, ORE 16 Marino Parodi parlerà sul tema "Miracolo: Illusione o realtà? scienza, religione, esperienza". Info: 334/1699464. Conferenze del Regio PICCOLO REGIO, PIAZZA CASTELLO 215, ORE 17 "L'arcobaleno di Olivier Messiaen": in occasione del centesimo anniversario dalla nascita del compositore, conversazioni e ascolti discografici a cura di Ernesto Napolitano. Info: 011/8815557, www.teatroregio.torino.it. Pensiero politico BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI, VIA LEONCAVALLO 17, ORE 17,15 Simone Weil e Hannah Arendt, gruppo di lettura condotto da Cecilia Cognigni. Info 011/4431262. Impressioni botaniche MUSEO REGIONALE SCIENZE NATURALI, VIA GIOLITTI 36, ORE 17,30 Conferenza di Gianna Tuninetti su "Fiori, erbe e profumi per la casa d'inverno e di festa", alla scoperta dei suoi bouquet d'artista. Info 011/4326354. Elisa Ricci BIBLIOTECA CIVICA ITALO CALVINO, LUNGO DORA AGRIGENTO 94, ORE 17,30 "Elisa Ricci ritrovata", ristampe e materiali recuperati dagli archivi e dalle biblioteche, conferenza a cura di Bianca Rosa Bellomo. Info 011/4420740. Computer Art CENTRO PANNUNZIO, VIA MARIA VITTORIA 35/H, ORE 18 Dante Giordanengo presenterà la visita virtuale del Moca, Museum of Computer Art di New York. Info www.centropannunzio.it. Incontro letterario LIBRERIA EDITRICE PSICHE 2, VIA MONGINEVRO 11/A, ORE 20-21 Claudio Marucchi presenta "Il Tantra dello Sri Yantra: Dio nel corpo dell'Uomo". Info 011/386172 o www.psiche2.com. Vitagaia CHARRO CAFÈ, PIAZZA MASSAUA 9, ORE 20,30 Cena in compagnia e serata revival dance "Incontriamoci con vitagaia". Ingresso per cena e balli a 12 euro, solo per i balli 5 euro. Info: info@vitagaia.it, www.vitagaia.it, 348.2593592 (dalle 18 alle 20). L'Arcangelo CIRCOLO UNIONE INDUSTRIALE, VIA VELA 15, ORE 20,30. L'edizione 2008 del premio di cultura "L'Arcangelo" viene conferito in occasione del convivio natalizio dall'Associazione Immagine per il Piemonte al Generale Franco Cravarezza, Comandante della Regione militare nord. Info e prenotazioni: 335 216045. Scuola per genitori CENTRO INCONTRI REGIONE PIEMONTE, CORSO STATI UNITI 23, ORE 20,30 Nella seconda conferenza della scuola per genitori lo psicanalista Paolo Roccato parlerà dello "Sviluppo dell'intelligenza emotiva: imparare a riconoscere e a gestire le emozioni". Per iscrizioni associazione genitorando: 011/4348076, www.genitorando.it. Danze meditative ISTITUTO DI BIOENERGETICA E TERAPIA DELLA GESTALT, VIA ANDREA DORIA 27, ORE 20,30-22,30 "Le danze della luce", serata di danze meditative per sviluppare la propria intuizione e connettersi con la propria guida interiore. Info: 011/334653, 338/1565574. Solidarietà PICCOLA CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA, VIA COTTOLENGO 12, ORE 20,45 Xavier Le Pichon tiene una lezione su "La compassione come risposta dell'uomo alla sofferenza". Modera Paolo Scquizzato, sacerdote del Cottolengo. Omaggio a Freud OSTELLO DEL PENSIERO, VIA ASSISI 6, ORE 21 "Pensieri claugulliani dall'isola che non c'è", con Claudia Rapetti. Ingresso gratuito. Info www.psicologo-gramaglia-torino.net. Il massaggio Californiano ASSOCIAZIONE NUOVE VIE, VIA VESPUCCI 6, ORE 21 Dimostrazione e presentazione del corso in "Massaggio psicosomatico Californiano". Il corso si svolgerà in due weekend, dalle ore 10 alle 18, presso la sede dell'associazione. Info: 0115684191, www.associazionenuovevie.org. Congo CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 21 In linea con la sua vocazione per gli aspetti "sociali" del libro, il Circolo ripropone così serata di reading collettivo: protagonisti i racconti dello scrittore congolese Emmanuel Dongala, che tracciano un affresco, insieme arcaico e contemporaneo, dell'Africa. Serata in collaborazione con Emergency. Ingresso 5 euro. nfo: 011 4326827, www.circololettori.it. GIOVEDI' 18 Disagio giovanile SALA ANTICO MACELLO DI PO, VIA MATTEO PESCATORE 7, ORE 9 Seminario su «Disagio giovanile, le parole per esprimerlo» organizzato dall'Associazione per la lotta contro le malattie mentali. Con la partecipazione di «Personeinscena», teatro per la formazione psico-sociale, e con gli studenti della scuola Ipsia Birago. Anonima Fumetti PRIMO LICEO ARTISTICO STATALE, VIA GIULIO CARCANO 30, ORE 12,30 Gianfranco Goria interviene su "Il fumetto per bambini e ragazzi - questo sconosciuto famoso: cosa resta nella memoria collettiva, con ampie carrellate di esempi e motivazioni letterarie". Info www.afnews.info. Università della Terza Età CENTRO INCONTRI REGIONE PIEMONTE, CORSO STATI UNITI 23, ORE 15,30 Conferenza sul tema "Italiani in Europa, cittadini e consumatori". Ne parlano Alba Garavet, del Centro Europe Direct, e Riccardo Garosci, della Commissione Europea per i diritti dei consumatori. Info: 011/4342450, http://torino.unitre.net. Alfabetizzazione informatica BIBLIOTECA CIVICA ITALO CALVINO, LUNGO DORA AGRIGENTO 94, ORE 16-17 Incontri per imparare ad usare il computer, a cura delle volontarie del Servizio Civile Nazionale. Info 011/4420740. Pavese PUNTO PRESTITO GABRIELE D'ANNUNZIO, VIA SACCARELLI 18, ORE 17 "Dialoghi con Pavese", gruppo di lettura su alcune delle opere, per condividere emozioni ed opinioni. Info 011/4439350. Invito alla lettura ARCHIVIO DI STATO, PIAZZETTA MOLLINO 1, ORE 17 Conferenza, organizzata dall'associazione Pro cultura femminile, del critico letterario Massimo Romano sulle novità letterarie. Info: 011/6688627. GiovedìScienza TEATRO COLOSSEO, VIA MADAMA CRISTINA 71, ORE 17,45 Incontro "Il paese senza figli. Chi ne ha troppi, chi troppo pochi", interviene Piero Angela. Gratuito. Info 011/8394913. Cibo e benessere BIBLIOTECA CIVICA LUIGI CARLUCCIO, VIA MONTE ORTIGARA 95, ORE 18 "Cibo e benessere: come orientarsi in sicurezza tra diete e proposte alimentari", a cura di Amalia Gorni, naturopata. Info 011/4428790. Voci dalla Cina CENTRO INTERCULTURALE DELLA CITTÀ DI TORINO, CORSO TARANTO 160, ORE 18 Ultimo appuntamento del progetto "2008: la Cina entra in gioco!". Nel corso dell'incontro sarà presentata la ricerca "Duling-Torino. Luoghi, immagini, voci e personaggi della comunità cinese di Torino". La pubblicazione raccoglie dieci contributi scritti da giovani ricercatori dell'Università di Torino sui diversi aspetti della vita degli immigrati dall'Oriente nella nostra città. Introduce l'incontro Stefania Stafutti, sinologa all'ateneo torinese. Viene inoltre inaugurata la mostra fotografica "Migranti e studenti tra Torino e la Cina". Si tratta di 40 immagini scattate in occasione della ricerca. Info 011/442.9700. Shaftesbury CENTRO PANNUNZIO, VIA MARIA VITTORIA 35/H, ORE 18 Giuseppe Ricuperati, Ordinario di Storia Moderna all'Università di Torino e Enrico Pasini, Dottore di ricerca della stessa Università, parleranno di "Il terzo conte di Shaftesbury". Introdurrà Franco Mazzilli. Info www.centropannunzio.it. Per Amor del Cielo MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI, VIA GIOLITTI 36, ORE 18 Presentazione di "Per Amor del Cielo", il calendario letterario fotografico 2009 delle edizioni Cartman. Ingresso libero. Info: 0118905849, www.cartmanedizioni.it. Integrazione CENTRO INTERCULTURALE, CORSO TARANTO 160, ORE 18 Presentazione della ricerca "Duling-Torino. Luoghi, immagini, voci e personaggi della comunità cinese di Torino", dieci contributi scritti da ricercatori dell'Università di Torino sui diversi aspetti della vita degli immigrati dall'Oriente nella nostra città. Verrà inoltre inaugurata la mostra fotografica "Migranti e studenti tra Torino e la Cina". Si tratta di 40 immagini scattate in occasione della ricerca. Info: 011/442.9700. Benessere SALA CONFERENZE, VIA MILLIO 20, ORE 18-19,30 Ciclo di incontri teorico pratici dedicati al benessere: "A cosa servono le emozioni? L'intelligenza emotiva e la gioia di vivere", a cura del Dott. Ivan Bono. Ingresso libero. Info 328/0287813. Conferenze multitematiche CIPES PIEMONTE, VIA SANT'AGOSTINO 20, ORE 18-19,30 Il Dr. Giuseppe Mitola interviene su "Emozioni e il Natale prossimo venturo". Oroscopi 3NDYCLUB, CORSO ARIMONDI 6/A, ORE 20 Scambio di auguri con l'astrologa Grazia Mirti che fa le previsioni sul 2009 astrologico, segno per segno. Info: 347/4134728, www.3ndyclub.it. Incontri Lut CENTRO STUDI TEOSOFICI, VIA ISONZO 33, ORE 21 "Lo Yoga della Gitâ di Sri Aurobindo", gruppo di incontro a cura di Leonardo Sola. La cultura del servizio SALA ALLANDA, VIALE REG:MARGHERITA 2, ORE 21 Beppe Rosso e Filippo Taricco presentano e leggono brani dal loro libro "La città fragile". Info 338/5971256 o costruirecultura@libero.it. Degustazione panettoni A.S.C. SPORTIDEA, VIA PERTINACE 29/B, ORE 21-23 Serata di degustazione dei panettoni: storia, tecnologia di produzione, qualità delle materie prime e degustazione di 5 panettoni prodotti da artigiani, accompagnati da un grande moscato. Info e iscrizioni 011/3090618 o www.sportidea.net. MOSTRE Serenant et Illuminant MUSEO DELLA SCUOLA, PALAZZO BAROLO, VIA DELLE ORFANE Dura sino al 26 aprile la mostra "Serenant et Illuminant. I grandi libri illustrati per l'infanzia della Sei (1908 - 2008)", a cura di Pompeo Vagliani, allestita nelle sale di Palazzo Barolo. La rassegna si propone di far conoscere la storia, gli autori, i generi, i temi della produzione editoriale Sei, attraverso le illustrazioni dei grandi libri per l'infanzia pubblicati dalla Sei a partire dalle origini salesiane, fino ai giorni nostri, valorizzando lo straordinario patrimonio di immagini dell'archivio disegni, tra i pochi in Italia ad essere conservato quasi integralmente. Ingresso libero. Orario: lunedì - venerdì dalle 9,30 alle 12,30; domenica dalle 15,30 alle 18,30. Visita alla mostra con visita al Museo della scuola: 4 euro; laboratori specifici: 3 euro; visita cumulativa (mostra e museo) e laboratorio: 6 euro. Informazioni allo 011/371.66.61 o 338/194.38.70, info@fondazionetancredidibarolo.it Lumen Flumen ECOMUSEO URBANO CIRCOSCRIZIONE 7, LUNGO DORA SAVONA 30 Dall'11 dicembre al 31 gennaio, la Rive Gauche e la Droite della Dora Riparia si illuminano nuovamente per la seconda edizione di "Lumen Flumen". Un'occasione straordinaria per scoprire il fascino dei ponti che mettono in comunicazione le due sponde del fiume, attraverso fasci di luce che ne illuminano l'acqua, accompagnati da una armonia musicale che ne riproduce il suono. Giovedì 18 e sabato 20, alle 20,30, si svolgono visite guidate gratuite lungo il fiume Dora. Il ritrovo è presso il ponte Carpanini, lato lungo Dora Agrigento. Info 011/4434578. Xmas Crafts MUSEO INTERNAZIONALE DELLE ARTI APPLICATE OGGI, VIA MARIA VITTORIA 5 La mostra natalizia "Xmas Crafts" è visitabile fino al 6 gennaio, col seguente orario: da martedì a venerdì 16-19,30, sabato e domenica 11-19, lunedì chiuso. Ingresso libero. Info 011/0702350 o argh@miaao.org. RakuHaiku BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI, VIA LEONCAVALLO 17 "RakuHaiku - Gioia di luce", mostra organizzata da Cascina Macondo, visitabile da sabato 6 dicembre al 6 gennaio. Info 011/4431262. Costantino Nigra MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO, VIA ACCADEMIA DELLE SCIENZE 5 La mostra "Costantino Nigra 1828-1907", dedicata alla vita e alle opere di Costantino Nigra, nel centenario della morte e nel 180° della nascita, sarà visitabile fino al 31 gennaio, dal martedì alla domenica, con orario 10-19. Info 011/5621147. Avventura dello sport PIAZZA DEI MESTIERI, VIA JACOPO DURANDI 13 La mostra "In gioco sul serio. L'avventura dello sport" è visitabile fino al 23 dicembre, con orario: lunedì-venerdì, 9-12 e 15-19, sabato, 16-20, chiuso la domenica. Info 011/19709600 o eventi@piazzadeimestieri.it. Cor-Ten EX ARSENALE BORGO DORA, PIAZZA BORGO DORA Il progetto "Cor-Ten" di Alessandro Busci sarà visitabile da venerdì 29 fino al 6 gennaio. In esposizione 50 nuove opere su ferro che raccontano gli spazi della città contemporanea. Eco e Narciso NUOVI UFFICI DELLA PROVINCIA, CORSO INGHILTERRA 7/9 La mostra "Eco e Narciso / Design" sarà visitabile sino al 9 gennaio, dal lunedì al venerdì, orario 16-18, o su richiesta allo 011/8616327. Info www.ecoenarciso.it. Cucine storiche PALAZZO REALE, PIAZZA CASTELLO È stato inaugurato il nuovo percorso museale delle Cucine storiche di Palazzo Reale. Sarà visitabile fino all'8 gennaio, visite guidate col seguente orario: dal martedì alla domenica, 9-19. Aperture serale il 5, 12, 19 e 26 dicembre, con visite guidate con partenze alle 20,40; 21,15; 21,50 e 22,30. Info 331/3912631 o cucinereali@libero.it. Presepi di Cracovia MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA, PIAZZALE MONTE DEI CAPPUCCINI 7 La mostra dedicata a "I presepi di Cracovia" è accompagnata da una catalogo, edito nella collana dei Cahiers Museomontagna, in versione bilingue italiano e polacco. Visitabile fino 15 marzo, orari: 9-19, escluso lunedì. Info 011/6604104. Lingua contro lingua MUSEO ANTROPOLOGIA ED ETNOGRAFIA, VIA ACCADEMIA ALBERTINA 17 La mostra "Lingua contro lingua" è visitabile fino al 31 gennaio, su prenotazione, chiamando lo 011/6704551 o lo 011/6704546. Tutte le mostre MUSEO REGIONALE SCIENZE NATURALI, VIA GIOLITTI 36 Sono state prorogate fino all'11 gennaio "I tempi stanno cambiando. Come varia il clima: conoscenze attuali e scenari futuri" e "Giungla d'asfalto"; resta aperta fino al 30 gennaio "Riflessioni & Riflessioni"; infine "Impressioni botaniche. Le stagioni dei fiori e dei frutti negli acquarelli inediti di Gianna Tuninetti" fino al 31 dicembre così come "Uno strumento per la scienza. Viaggio tra i microscopi dell'Università di Torino". La mostra dedicata al Minas Gerais è visitabile fino al 14 dicembre. Info 011/4326354. Nuovi allestimenti VILLA DELLA REGINA, STRADA SANTA MARGHERITA 79 Fino all'11 gennaio, tornano nella Villa, dal Palazzo del Quirinale a Roma, le sovrapporte raffiguranti le Storie di Enea, dipinte da Corrado Giaquinto per la Camera da letto di Carlo Emanuele III. La Residenza sarà aperta dal venerdì alla domenica, ore 10-18; ogni giorno 13 gruppi di visita di 40 persone, con partenze ogni 30 minuti ore 10-16,00 (ultimo ingresso). Info e prenotazioni 800/329329. Design e arte AVIGDOR, LUNGO DORA COLLETTA 129 La mostra "Design e arte nel tessuto per arredamento" sarà visitabile fino al 21 dicembre, con orario 8,30-18, chiuso sabato e domenica. Info 011/2484270. Saraj GALLERIA TERRE D'ARTE, VIA MARIA VITTORIA 20/A La Galleria inaugura la nuova stagione espositiva presentando i manufatti della collezione Saraj: un servizio di ceramiche per la tavola, progettato e disegnato da Lorenzo Prando e Riccardo Rosso. Visitabile fino al 13 dicembre, orario dal lunedì al sabato: 10,30-13,15 e 16,15-19,30. Info www.terredarte.it. Abiti e Giappone ISTITUTO STATALE D'ARTE ALDO PASSONI, VIA DELLA ROCCA 7 L'Istituto ospita fino a tutto dicembre, un'esposizione di modelli di abiti realizzati dagli allievi del Liceé Le Grand Arc di Albertville, sul temi della cultura Giapponese. Oraio: lu-ma, ore 9-17; me-gio-ve-sab, ore 9- 13,30. Gioiello italiano FONDAZIONE ACCORSI, VIA PO 55 Dopo essere stata ospitata al palazzo Valmarana di Vicenza, al Castello Sforzesco di Milano e al Kunstgewerbemuseum di Berlino, arriva a Torino la mostra "Il gioiello italiano contemporaneo: tecniche e materiali tra arte e design". La mostra sarà visitabile fino all'11 gennaio. Info www.fondazioneaccorsi.it. Visite guidate PALAZZO MADAMA, PIAZZA CASTELLO Ogni domenica alle 16 appuntamento con "Diciotto secoli d'arte": visita guidata al Palazzo e alle collezioni. Biglietto di ingresso intero 7.50 euro; ridotto 6; gratuito bambini minori di 10 anni. Agate ASSOCIAZIONE PIEMONTESE DI MINERALOGIA E PALEONTOLOGIA, VIA NICOLA FABRIZI 48/A Nel quadro dei periodici appuntamenti dedicati dal Cedas alla mineralogia, si accendono le luci su un'affascinante mostra che vede protagoniste le agate. La mostra visitabile fino al 14 dicembre, e poi dal 12 gennaio al 28 febbraio, è ad ingresso libero. Il pubblico può accedervi solo il sabato e la domenica, con orario: sabato 14,30-18,30 e domenica 9,30-12,30. In fo e prenotazioni per visite infrasettimanali 340/2585770 o 333/6151303. Spezie MUSEO DI STORIA NATURALE DON BOSCO DI VALSALICE, VIALE THOVEZ 37 La mostra tematica "Tesori d'Oriente e d'Occidente. Spezie ed erbe aromatiche" è visitabile fino al 14 dicembre. Orario: 9-12,30 e 14,30-18,30 da lunedì a venerdì e sabato mattina su prenotazione; sabato, domenica e l'8 dicembre: 14,30-18,30 senza prenotazione. Visite guidate gratuite: 12 dicembre, ore 16,30. Info 011/6300611 o museo@liceovalsalice.it. Cecenia MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA, CORSO VALDOCCO 4/A La mostra "Cecenia. Una guerra e una pacificazione violenta", dedicata a Anna Politkovskaya, sarà visitabile fino al 22 febbraio. Info 011/4361433 o www.museodiffusotorino.it. Dream TORINO ESPOSIZIONI, CORSO MASSIMO D'AZEGLIO 15 La mostra "Dream. L'auto del futuro dal 1950", uno degli eventi principali del calendario di Torino 2008 World Design Capital, intende valorizzare la storia della creatività nel car design in Italia e in particolare nell'area piemontese, ad opera di Costruttori, Carrozzieri, Centri Stile, car designer e free lance. Prorogata fino al 28 dicembre, orario: mart-dom 10-18,30, lun chiuso. Info 011/4347954. Sabato 13 dicembre, all'interno della mostra "Dream. L'auto del futuro dal 1950", sarà esposta al pubblico, in anteprima nazionale, il concept dell'auto elettrica "Pininfarina B°" che la carrozzeria piemontese sta sviluppando in joint venture con il gruppo francese Bolloré. La vettura, che sarà visibile fino al termine del week-end, viene presentata per la prima volta in Italia dopo il debutto mondiale dell'ottobre scorso al Salon Mondial de l'Automobile di Parigi, dove ha riscosso una grande attenzione sia da parte degli operatori di settore e dei media sia da parte del pubblico. Mostra zoologica MUSEO DI STORIA NATURALE DON BOSCO, VIALE THOVEZ 37 Sono visitabili le mostre permanenti "Apparecchiature scientifiche", "Minerali e rocce dal mondo", "I fossili e l'uomo nel tempo", "Botanica", "Zoologia", con le seguenti modalità: ore 9-12,30 e 14,30-18,30 nei feriali da lunedì a venerdì e sabato mattina, previa prenotazione; sabati, domeniche e festivi: ingresso libero senza prenotazione al pomeriggio. Info e prenotazioni 011/6300611, 331/6605587 o museo@liceovalsalice.it. A come Ambiente MUSEO A COME AMBIENTE, CORSO UMBRIA 84/90 Ci sono tre piani di "ambiente" da esplorare: conoscere e giocare con l'energia, i trasporti, i rifiuti e l'acqua. Oltre 100 exhibit interattivi e multimediali. Fino a fine dicembre, a tutti i visitatori nel fine settimana verrà regalata una lampada fluorescente - grazie a un accordo con Aem - per affrontare il tema del risparmio energetico. Info 011/0702535. Orario: sabato, domenica e festivi 14,30-19,30; da lunedì a venerdì (solo su prenotazione) ore 9-17. Fireflies CAFFE' TORINO, PIAZZA SAN CARLO Sarà aperta fino al 6 gennaio l'esposizione di Rudy Punzo "Fireflies", cinque robots fotonici danzano l'inverno. Info: http://www.subsito.it. VARIE Regala il teatro FONDAZIONE DEL TEATRO STABILE DI TORINO, WWW.TEATROSTABILETORINO.IT Con l'avvicinarsi del Natale, il Teatro Stabile propone un speciale abbonamento che offre quattro spettacoli a scelta su una selezione di venti tra i più interessanti della Stagione 2008/2009. L'abbonamento si può acquistare in biglietteria al prezzo di 52,00 euro, alla Cavallerizza Reale (via Verdi, 9), dal martedì al sabato, con orario 12-19 o telefonando al numero 011/5637079 dal martedì al sabato, con orario 12-18 (pagamento con carta di credito), oppure on-line a 40 euro. Natalespo LINGOTTO FIERE, VIA NIZZA 294 Natalespo, in programma da venerdì 12 fino a domenica 21 dicembre, si sviluppa all'interno dei padiglioni 3 e 5 del plesso fieristico del Lingotto di Torino. Due i macro settori espositivi: il regalo, con l'abbigliamento e i prodotti dell'artigianato artistico tradizionale ed etnico e l'enogastronomia regionale e nazionale. Info: 011/6644720, www.natalespo.it. Centro di gruppoanalisi applicata ACRIPELAGO, VIA FABRO 8 Il centro nasce per venire incontro alle necessità di chi si trova ad affrontare i cambiamenti della vita in una società che cambia a ritmo vertiginoso. Con interventi individuali e di gruppo Arcipelago risponde alle diverse forme e manifestazioni del crescente disagio socio-esistenziale che si manifesta nei diversi momenti del ciclo di vita di ogni persona. Info: 011/7640440, www.centroarcipelago.org. Mercatino di Natale CORTILE DEL MAGLIO, BORDO DORA Anche quest'anno Cortile del Maglio e piazza Borgo Dora ospiteranno, fino al 23 dicembre, il Mercatino di Natale con 145 espositori da tutto il mondo, prelibatezze enograstronomiche delle regioni italiane, spettacoli, animazioni e intrattenimenti per adulti e bambini con presepi, luci d'artista, cori Gospel. Orario dal lunedì al venerdì: 15-20; il sabato, la domenica 10-21. Info: 011/4546879, info@ideeatorino.it. Natale in giostra TORINO ESPOSIZIONI, CORSO MASSIMO D'AZEGLIO 11 L'Anesv e l'Agis promuovono la 31ª edizione di Natale in giostra, fino all'11 gennaio. Orari: giorni feriali 15,30-19 e 21-24; prefestivi 15,30-24 e festivi 10,30-24. Info 011/8127637. La chiave dei Musei WWW.ABBONAMENTOMUSEI.IT E' in vendita dal 1° dicembre l'Abbonamento Musei Torino Piemonte 2009, la carta che permette di accedere liberamente e illimitatamente per 13 mesi (dal 1° dicembre 2008 al 31 dicembre 2009) in musei, residenze reali, castelli, giardini e fortezze, collezioni permanenti e mostre e a tutti i grandi eventi che caratterizzeranno la prossima stagione culturale in Piemonte. Prezzo 45 euro, 28 i ridotti; 40 e 25 euro rispettivamente i rinnovi. Info 800/329329. Mercatino 8 GALLERY, VIA NIZZA 230 La Corte dei Giochi ospita fino al 24 dicembre il mercatino dell'artigianato locale. E così, tra addobbi, luci e colori, sarà possibile associare allo shopping nei 90 negozi del centro commerciale, acquisti particolari e legati alla tradizione. Info 011/6630768 o www.8gallery.it. American Circus PARCO DELLA PELLERINA "Bellissimo" è il nuovo show dell'American Circus, allestito sino al 14 dicembre, con spettacoli tutti i giorni alle 17,30 e alle 21; domenica 15,30 e 18,30. Inoltre dalle 10 alle 16 è possibile visitare il grande zoo. Info 348/3337686 o www.american-circus.com. GITE Roma I PIU' RECENTI INTERVENTI NEI SITI ARCHEOLOGICI Tre giorni, dal 27 al 29 gennaio, alla scoperta del "Grand Tour", in compagnia di una storica dell'arte Unesco per visitare le più recenti realizzazioni museali in tema di romanità: dai Mercati di Traiano, alla Casa di Augusto, al cantiere della Domus Aurea, con un'incursione nell'architettura contemporanea con l'Ara Pacis eun concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia al Parco della Musica progettato da Renzo Piano. Da 695,00 Euro. Info: Raggiungere Tour Operator 0116604261, info@raggiungere.net. Mostre ASSOCIAZIONE CULTURALE CONFINE VARIABILE Organizza visite guidate: "La Belle Époque. Arte in Italia, 1880-1915" (Pavia 13 dicembre); "Georges Seurat, Paul Signac e i Neoimpressionisti" (Milano 11 gennaio); "Correggio" (Parma 14 gennaio); "Van Gogh. Disegni e dipinti. Capolavori dal Kröller-Müller Museum" (Brescia 24 gennaio). Aperte le iscrizioni. Gruppi di 15 partecipanti. Info: 328-6735752; www.allegrettiarte.com Sulla neve WWW.NEVECINQUE.IT, INFO@NEVECINQUE.IT Settimana bianca di Carnevale in Alto Adige, presso il comprensorio Plan De Corones/Dolomitisupersky, dal 15 al 21 febbraio, in hotel 4 stelle, con beauty farm. Prezzo speciale 430 euro. A partire dal 24 gennaio inoltre scuola sci bambini a Sauze d'Oulx: 5 lezioni di 3 ore l'una, al prezzo promozionale di 125 euro, comprensivi di bus, scuola e assicurazione. Info info@nevecinque.it. Mostre e formaggi CTC, PIAZZA BERNINI 16 Il 14 dicembre a Milano per la mostra "Seurat, Signac e il neoimpressionismo" e shopping natalizio. Ancora a Milano il 9 gennaio per visitare le grandi mostre di Palazzo Reale, "Da Canaletto a Tiepolo, pittura veneziana del Settecento mobili e porcellane dalla collezione Terruzzi". Info e prenotazioni 011/5604183, info@assoctc.it o www.assoctc.it. Capodanno e Epifania EQUINOXE, VIA DEI MILLE 18, TEL. 335/5812854 Equinoxe propone per capodanno un viaggio alle Isole Vergini, un soggiorno allo chalet Les Granges d'en Haut nelle valli di Chamonix e una crociera in Antartide. Per l'Epifania, un soggiorno settimanale presso il Ku Resort dell'isola caraibica di Anguilla. Info 011/8185270 o www.equinoxe.it. Gite terza età CASCINA GIAJONE, VIA GUIDO RENI 102 Sono aperte le iscrizioni per il Capodanno 2009 alla Reggia di Caserta, dal 29 dicembre al 2 gennaio. Info 011/4435277. Marocco a Natale CAFFE' BASAGLIA, VIA MANTOVA 34 "Dal Toubkal al Freidour" è la proposta del Basaglia in Viaggio, dal 26 dicembre all'11 gennaio. Viaggio in fuoristrada con accompagnatore e autista attraverso l'Alto Atlante ed il sud del Marocco, pernottamenti in piccoli alberghi, pranzi al sacco durante i trasferimenti, cene in ristoranti. Info 347/2734202. Polo Sud EQUINOXE, VIA DEI MILLE 18, TEL. 011/8185207 Equinoxe Expeditions presenta un'inedita proposta di viaggio in Antartide: partenza da Punta Arenas, Cile, il 4 gennaio con aereo privato fino al campo base in Antartide e il rientro il 10 gennaio. Sono previste, oltre al volo panoramico all'interno del continente antartico, escursioni varie con racchette da neve, sci e snow-mobiles da Patriot Hills, il campo base in Antartide. Info 335/5812854 o alessandro_decillis@equinoxe.it. Belle Epoque e i Neoimpressionisti ASSOCIAZIONE CULTURALE CONFINE VARIABILE, WWW.ALLEGRETTIARTE.COM L'Ass. Cult. organizza visite guidate: "La Belle Epoque. Arte in Italia, 1880-1915" (Pavia, 13 dicembre); "Georges Seurat, Paul Signac e i Neoimpressionisti" (Milano 11 gennaio); "Correggio" (Parma 14 gennaio) e "Van Gogh. Disegni e dipinti. Capolavori dal Kröller-Müller Museum (Brescia, 24 gennaio). Aperte le iscrizioni per gruppi di 15 partecipanti. Accompagna la D.ssa Adelinda Allegretti, storico dell'arte. Info 328/6735752. Londra a Natale VIAGGI ELIANTO, VIA DELLA MISERICORDIA 6 Londra durante il Natale: 4 giorni nella città cosmopolita per eccellenza. Info 011/5612818. Piramidi e mercatini M.G.M. VIAGGI, VIA GIOLITTI 45 Dal 13 al 14 dicembre "Mercatini di Natale in Savoia", alla scoperta di Chambery, Annecy e dell'Abbazia di Hautecombe. Dal 13 al 14 dicembre "Mercatini di Natale in Tirolo", nella magica atmosfera austriaca e dei cristalli di Swarovski. Dal 26 dicembre al 6 gennaio Capodanno in Rajasthan. Info e prenotazioni 011/8177629. Tour guidati TORINGIRANDO@YAHOO.IT, TEL 333/6791750. Giri guidati ideati e condotti dalla guida Micaela: "Signorsì", sui corpi militari di Venaria (5 euro); a Torino (10 euro) "Rol è ancora con noi" sul sensitivo torinese, "Seduzione e civetterie di donne alla conquista del Re", "Torino inglese e piccola Parigi", curiosità inglesi e francesi in città; "Torino proibita", tour trasgressivo su scandali e proibizioni del passato; "Il malatour", sulla mala di un tempo e ancora "Penne d'oro del Piemonte" su Pavese e Salgari, e "Torino elegante capitale alla moda". Info toringirando@yahoo.it o http://it.geocities.com/guideinterpretintorino. Torino nello zodiaco RAFFAELA PALMA, WWW.CAUS.IT "Torino nello Zodiaco" è un nuovo e interessante percorso per le vie di Torino alla scoperta dei segni zodiacali esterni agli edifici del capoluogo subalpino. Ideato da Raffaele Palma con fotografie di Norberto Tosetti e progettazione internet di Flavio Portis, il percorso è scaricabile dal sito www.caus.it, con tanto di mappa. Una breve introduzione al singolare itinerario, aiuterà gli interessati esploratori alla comprensione e alla individuazione di questi dettagli architettonici tipici di Torino. Gite giornaliere CIRCOSCRIZIONE 9, WWW.COMUNE.TORINO.IT/CIRC9 O 011/4435960 La Circoscrizione 9 ha organizzato per i cittadini di tutte le età residenti sul territorio circoscrizionale gite di uno o più giorni, secondo il seguente calendario: 7 dicembre: gita a Milano - fiera di Sant'Ambrogio; 14 e 15 dicembre due giorni ai Mercatini di Natale.

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<Abbattere i costi della politica> (sezione: Class action)

( da "Sicilia, La" del 12-12-2008)

Argomenti: Class Action

Mario Bonomo (Pd) precisa il suo intervento alla Regione «Abbattere i costi della politica» «Nessuna penalizzazione per chi intende spendersi per la collettività. Bensì una giusta e necessaria opera di contenimento della spesa pubblica e, in particolar modo, dei cosiddetti costi della politica». Interviene così il deputato del Partito democratico all'Ars, Mario Bonomo, sulla legge regionale 240 sui tagli delle spese pubbliche, di cui è stato tra i primi firmatari. «A meno che non si voglia favorire il ritorno a una concezione quasi ottocentesca dell'azione politica - dice Bonomo - intesa come appannaggio di pochi eletti per ceto e per di più dalle cospicue disponibilità economiche». Per questo il deputato del Pd ha presentato un emendamento alla recente normativa che ha riordinato la materia «ma che ha finito con il porre un limite ritenuto penalizzante per consentire a un pubblico amministratore di espletare al meglio il mandato affidatogli». L'attuale previsione di legge, infatti, fissa a circa il 30% dell'indennità prevista per il sindaco o il presidente della Provincia la quota massima rimborsabile su base mensile da parte dell'ente al datore di lavoro dell'amministratore pubblico. «Ciò - aggiunge Mario Bonomo - appare inadeguato. Una diversa previsione che consenta di elevare il tetto del massimo rimborsabile a circa il 60% consentirebbe di perseguire egualmente il necessario obiettivo di contenimento dei costi, ma senza scaricare ciò esclusivamente sul pubblico amministratore che non avrebbe altrimenti modo di operare in maniera adeguata sul territorio». Non è dunque spendendo meno che si riesce a contenere in maniera effettiva i costi della politica e si combattono gli sprechi, a detta di Bonomo. «Come sa anche buon padre di famiglia - conclude - il vero risparmio lo si consegue quando si ottiene il migliore punto di sintesi tra quantità e qualità della spesa. Un principio dettato dal buon senso al quale non è certamente estranea nemmeno la politica, che guarda agli interessi effettivi della collettività e per raggiungere i quali spende le giuste risorse economiche e le migliori energie personali». Isabella di bartolo

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Il teatro comunale non è agibile (sezione: Class action)

( da "Sicilia, La" del 12-12-2008)

Argomenti: Class Action

Salta lo spettacolo «Lo Schiaccianoci» nonostante la compagnia avesse ottenuto tutti i permessi da parte del Comune Il teatro comunale non è agibile I vandali tornano alla carica e questa volta prediligono proprio la piazza Umberto I°, cuore pulsante della città, resa ancora più bella dal recente restyling, dove la squadra degli operai del comune stava lavorando all'allestimento degli addobbi natalizi. Ad essere preso di mira innanzitutto il grande albero di Natale posto, come di consueto, proprio al centro della piazza, di cui sono stati spezzati alcuni rami e dal quale sono state divelte le illuminazioni. Poi l'azione vandalica si è diretta verso i due segnali stradali di divieto di accesso posizionati all'ingresso della piazza per impedire il transito. Uno dei due, completo di piantana è stato asportato, mentre dell'altro è stata danneggiata la base. A segnalare l'accaduto pare siano stati gli operai della squadra tecnica del comune e i vigili urbani che ieri mattina presto si sono accorti della incresciosa situazione. Immediato l'intervento di ripristino delle luci e degli addobbi anche se si teme che i vandali possano tornare alla carica ed intralciare il posizionamento delle luci di Natale prima che l'operazione venga completata. Al di là dell'entità effettiva del danno, che può tranquillamente definirsi di lieve entità, ciò che rileva è l'azione incresciosa indice dell'assenza di senso civico, ma soprattutto dell'attività notturna di facinorosi che non avendo niente di meglio da fare, si divertono a distruggere le cose della collettività. Non è la prima volta che accade, anzi, si può dire che rappresenta quasi la normalità. Basti pensare ad episodi simili di sottrazione di segnali stradali avvenuta al viale Lido, dove sono stati danneggiati anche i sedili e complementi di arredo pubblico, oppure alla distruzione delle lampade e di alcuni giochini alla villa comunale del quartiere stazione. Il fatto che sia stato preso di mira l'albero di Natale con i relativi addobbi dovrebbe indurre a riflettere, magari sul disagio giovanile che si esprime proprio attraverso queste forme incontrollate di aggressività che andrebbero decodificate. «Invito i ragazzi a rispettare le cose pubbliche che servono a migliorare l'aspetto della città e a renderla più accogliente per i turisti, perché sono beni di tutti, anche loro» è l'appello lanciato del sindaco Antonino Barbagallo che più volte si è speso in prima linea in questa battaglia diretta ad educare i giovani al rispetto dei beni della collettività. E sul disagio giovanile l'Associazione Famiglie Italiane, sezione di Avola, si sta muovendo con una serie di incontri finalizzati a mettere in rete i genitori per non lasciarli soli nell'affrontare le nuove sfide dell'educazione. «Generazioni internet, quali rischi per i nostri figli» è il tema dell'incontro, dibattito, dialogo, previsto per sabato 13, alle 18, nei locali dell'istituto d'istruzione superiore «Enrico Mattei» di via Labriola. Interverrà don Fortunato Di Noto, presidente di Meter. Gabriella Tiralongo

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Vicenza C'è un cubo nero sul palco. Una lato aperto ... (sezione: Class action)

( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 12-12-2008)

Argomenti: Class Action

Vicenza C'è un cubo nero sul palco. Una lato aperto ... VicenzaC'è un cubo nero sul palco. Una lato aperto verso la platea, tre lati di tessuto teso, tagliato come una tela di Fontana. Cinque performer (Sara Bonaventura, Jacopo Branca, Matteo Ceccarelli, Claudio Cirri e Daniele Villa) entrano ed escono dal cubo passando dalle fenditure. Questa la scena di Post it, lo spettacolo prodotto dal collettivo fiorentino Teatro Sotterraneo e proposto questa sera alle 21 all'Astra, nell'ambito della rassegna Gusti Astrali. Succedono alcune cose. Sembra che scoppi una bomba a mano, qualcuno muore, qualcuno lo piange. Ci sono telefonate, conversazioni in codice e comunicati nello stile dei bollettini medici preoccupati di edulcorare la verità del progressivo peggioramento. C'è una lunga tirata sui finali di film e telefilm e una scena piuttosto comica in cui il morto, da morto, suggerisce al vivo la sua orazione funebre. Sono questi (e molti altri) i frammenti di realtà appiccicati al cubo nero, questa strana lavagna che sembra accogliere, anzi sollecitare, le performance dei cinque. Post it non è uno spettacolo riassumibile perché non è uno spettacolo narrativo, anzi il piccolo cartoncino giallo con l'adesivo in realtà è il pretesto per attirare l'attenzione sulla materia oscura a cui viene incollato, uno spazio inalterabile sul quale scorrono, come in una catena di montaggio, produzione, imballaggio e smaltimento, di cose e persone. Non vogliamo trasmettere messaggi hanno dichiarato i performer di Teatro Sotterraneo a Paola Del Degan volevamo analizzare i vari tipi di fine, dando vita a un'azione non concretizzata. Teatro Sotterraneo ha un modo tutto suo di lavorare. I cinque giovani artisti che lo compongono (nessuno arriva ai trent'anni) provengono da discipline differenti, chi dalla danza, chi dalla drammaturgia, chi dal canto, chi dalla scrittura creativa. Si sono messi assieme nel 2004 per dare vita a un gruppo senza gerarchie che si dedica alla sperimentazione collettiva, una sperimentazione che riesce a fondere in un unicum le sensibilità artistiche di ciascuno dei suoi membri. Il gruppo fiorentino si è dato un metodo di lavoro che può essere così riassunto: a monte di ogni performance c'è la definizione di un campo d'indagine. Poi ogni attore approfondisce in base alle sue competenze. Si arriva a una mediazione che diventa necessariamente condivisione di tecniche e punti di vista. In questa fase i cinque si danno a improvvisazioni che vengono riprese alla videocamera. Poi il gruppo valuta i materiali prodotti, decide cosa tenere e cosa lasciare e si procede al montaggio finale. Il risultato è una la partitura corale di battute, gesti, posizioni e azioni che definisce lo spettacolo.Filippo Lovato

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CLASS ACTION. Cittadinanzattiva: proposto un testo che va "contro gli interessi dei cittadini" (sezione: Class action)

( da "HelpConsumatori" del 12-12-2008)

Argomenti: Class Action

News CLASS ACTION. Cittadinanzattiva: proposto un testo che va "contro gli interessi dei cittadini" 12/12/2008 - 17:20 "Un testo di legge che non ci piace affatto" con aspetti che vanno "contro gli interessi dei cittadini": questo il commento di Cittadinanzattiva in relazione a una proposta di legge sull'azione collettiva risarcitoria a firma di Antonino Lo Presti. "Sono numerosi gli aspetti di questa legge che vanno contro gli interessi dei cittadini, e che sembrano solo causare difficoltà di accesso a questo strumento di tutela che avrebbe potuto, da una parte, permettere una efficace azione di tutela dei cittadini e, dall'altra, innescare un meccanismo di maggiore attenzione a beneficio del consumatore e della concorrenza - afferma l'associazione in una nota - Tra questi, l'inserimento di una serie di ostacoli burocratici che sembrano pensati appositamente per indebolire la class action. Inoltre, l'obbligo di costituire con un atto pubblico un comitato composto dal almeno 250 cittadini, dotato di un fondo comune. A cui va aggiunta la difficoltà di dover fornire "il preventivo dei costi dell'iniziativa; il compenso spettante al difensore [...] con l'indicazione specifica della parte posta a carico di ciascun consumatore o utente". Il progetto di legge, prosegue Cittadinanzattiva, cancella il ruolo a tutela degli interessi collettivi riconosciuto in Italia alle associazioni dei consumatori e "smentisce anche le dichiarazioni di intenti dello stesso Governo, come l'esclusione del settore dei servizi, nonché evidenzia una spaccatura tra i Ministri, poiché Brunetta aveva annunciato l'inserimento della Pubblica Amministrazione tra i soggetti passibili di causa". 2008 - redattore: BS

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Una proposta dell'Azione cattolica locale nella festa dell'adesione che si è svolta in tutte le parrocchie lunedì 8 dicembre (sezione: Class action)

( da "Cittadino, Il" del 13-12-2008)

Argomenti: Class Action

Casale, quel gusto della "buona notizia" Borsa del Sir: «Bisogna abituare la nostra mente a riflettere» Casale "I mass media nella società di oggi": questo il tema proposto dall'Azione Cattolica di Casale nella festa dell'adesione, presieduta dalla presidente locale Maria Bertoglio, lunedì 8 dicembre.Ospite d'eccellenza Gianni Borsa, direttore del mensile cattolico "Segno" e corrispondente per il Sir da Bruxelles, che sul rapporto fra informazione e società ha esitato esordito: «Non credo che oggi i media siano in crisi, ma solo in rapidissima trasformazione sia sul piano dei contenuti che dei metodi, perché fenomeni come Internet o la free press di fatto hanno non cambiato il modo di comunicare». Ma non solo. Per il gradito ospite informazione ed etica non sono termini antitetici: «Il giornalismo non è un processo che si alimenta contro l'etica, perché ricerca della verità, verifica delle fonti, discernimento nella selezione delle notizie sono regole che vanno tutte in quella direzione», ha spiegato Borsa, aggiungendo poi che ciascun lavoro infondo risponde a esigenze di mercato e logiche di potere. Ma i mass media nella loro veste di quarto potere hanno una posizione privilegiata e scomoda allo stesso tempo. «È così che per gli addetti ai lavori le tentazioni diventano molte ha precisato il dottor Borsa per esempio la fretta, il dovere di seguire una linea editoriale con tutti i pro e i contro, l'asservimento al potere, la smania di alimentare paure collettive, come la recente sindrome dell'insicurezza nelle città». Sul perché di questo atteggiamento mediatico il dottor Borsa si è così espresso: «Per un giornalista una cattiva notizia è una buona notizia, perché consente di organizzare subito la pagina, aprendo con un titolo emozionante; ma ciò dipende anche dal fatto che quando un giornale mette in prima pagina furti, incidenti o complotti effettivamente vende più copie». La curiosità per la cosiddetta "nera" (intesa come cronaca) non sembra quindi un'esclusiva del giornalista, bensì anche di chi sceglie, in piena libertà, di comprare un giornale, guardare un programma tv, visitare un sito.Criticare i mass media dunque non basta. È giusto, ma non è la risposta all'emergenza educativa di un Paese, l'Italia, dove si legge pochissimo; dove ci sono testate autorevolissime che possono soltanto sognare le tirature di quelle scandalistiche. «Bisogna abituare la nostra mente a riflettere, senza assorbire tutto ciò che ci viene detto senza indignarci», ha infatti ribadito il relatore, che ai giornali cattolici ha ricordato il compito di evangelizzare anche attraverso la comunicazione.Necessaria però secondo Borsa anche l'autocritica del sistema mediatico italiano, laddove gli accordi fra reti e testate per la proposta delle stesse notizie non sono etici; l'editoria vicina al potere politico-economico non è etica; aspettarsi informazione di qualità ed etica da chi, precario, riempie un giornale per 5 euro a pezzo non è etico.Sara Gambarini

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dalla bomba carta alle croci celtiche (sezione: Class action)

( da "Tirreno, Il" del 13-12-2008)

Argomenti: Class Action

PRECEDENTI Dalla bomba carta alle croci celtiche PISA. Ecco i precedenti che hanno segnato la cronaca di questo periodo. Diversi gli episodi che hanno innescato un clima di tensione in città. Tutto è cominciato all'inizio del mese di ottobre. 4 OTTOBRE -L'Associazione Culturale Laboratorio 99, Azione Giovani e Circoli della Libertà organizzano una protesta in piazza Santa Caterina contro la presenza dei parcheggiatori abusivi in città (senegalesi). A manifestazione conclusa, un gruppo in auto viene aggredito dagli antagonisti. Interviene la polizia. 24 OTTOBRE -Una bomba carta, di sera, viene lanciata nel giardino dello Spazio Antagonista Newroz in via Garibaldi. Un boato scuote la strada. La stessa notte appare una scritta sul muro dell'aula M1 dei Collettivi Studenteschi. Una scritta offensiva e minacciosa siglata da una croce celtica. 29 NOVEMBRE -Vengono disegnate svastiche e celtiche nelle sedi dei Collettivi e del centro sociale Newroz. Ma viene presa di mira anche l'associazione Rebeldìa. Sette aderenti vengono chiusi nella sede di via Battisti da un lucchetto messo da giovani di estrema destra che, al grido «al duce, al duce», si dileguano a bordo di una macchina. 7 DICEMBRE -Un gruppetto di giovani di destra (Gioventù Italiana) organizza un presidio in piazza del Carmine per un'iniziativa contro la privatizzazione dell'acqua. Una cinquantina di giovani del Newroz raggiunge la piazza e grida slogan contro di loro. Momenti di tensione, ma l'intervento della polizia riporta la calma. 12 DICEMBRE - Attentato incendiario alla sede di Rifondazione comunista in via Battichiodi. Qualcuno appicca il fuoco al portone d'ingresso.

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È così che ripartiremo (sezione: Class action)

( da "Milano Finanza" del 13-12-2008)

Argomenti: Class Action

Milano Finanza Numero 248  pag. 10 del 13/12/2008 | Indietro è così che ripartiremo congiuntura Di Maria Bartiromo protagonisti Parla Barney Clark, presidente della Commissione Finanze della Camera a Washington. Il salvataggio delle big di Detroit è necessario Opporvisi è solo da ipocriti. Nel frattempo rilanceremo le infrastrutture Il salvataggio dell'industria dell'auto da parte del governo americano, tramite un prestito ponte da 14 miliardi di dollari, ha incontrato l'opposizione di alcuni senatori repubblicani, i quali si sono detti pronti a fare un deciso ostruzionismo in Campidoglio. Ma dalla mia conversazione con Barney Frank, presidente dell'House financial services committee, è emerso che per Detroit il vero problema non è se, ma quando arriverà il salvagente da Washington. Domanda. Il piano prevede la nomina di un commissario. Non sarebbe una velata nazionalizzazione? Risposta. No, perché il compito del commissario sarebbe quello di monitorare l'attività delle case automobilistiche, non di prenderne il comando. Le società propongono, il commissario dispone. è chiaro che si tratta di un pesante intervento del governo centrale, ma allo scopo di tirarsi fuori al più presto dal problema. D. Ma non c'è il rischio che il governo interferisca troppo con la gestione, magari insistendo sulla produzione di auto ecologiche? R. Oh bella, la produzione di veicoli ecologici è un preciso impegno. Non è una questione politica. D. Ma il Congresso si rende conto di quanto poco hanno venduto sinora i veicoli ibridi? R. I colleghi e i commentatori che hanno puntato il dito contro le case automobilistiche si sono dimenticati di farlo contro i consumatori. Nessuno è stato costretto a comprare un Hummer sotto la minaccia di una pistola. Tuttavia riteniamo che l'attuale preoccupazione per il riscaldamento globale possa indurre all'acquisto delle ibride. D. Diversi top manager del settore sono stati incapaci di tirare Detroit fuori dai guai. Per quale motivo uno fuori dal giro dovrebbe far meglio? R. Attualmente l'unica delle Big Three che sembra andare meno peggio delle altre è guidata da un manager esterno al settore. Alan Mulally è arrivato alla Ford dopo aver lavorato alla Boeing. A volte può essere positivo un approccio nuovo, diverso da un mero miglioramento della gestione precedente. Una volta Harry Truman disse che il lavoro di un presidente era quello di far fare alle persone ciò che, se fossero state intelligenti, avrebbero fatto da sole. Il commissario al settore ha il compito di garantire che tante persone si comportino nell'interesse di tutti, quindi che gli obbligazionisti si accontentino di cedole meno ricche, che gli operai facciano concessioni, che concessionari e fornitori accettino alcuni tagli. Fare in modo insomma che nessuno ci rimetta più degli altri. D. Chi inserirebbe in una sua ipotetica lista dei candidati alla posizione? R. Non ho nessuna lista perché nessuno mi ha chiesto di nominare chicchessia. La mia regola è: non faccio proposte se nessuno me lo chiede. D. Se l'economia non fosse nello stato in cui si trova, la politica lascerebbe fallire i giganti di Detroit? R. Certo. Ma abbiamo già perso 533.000 posti di lavoro. Il problema del fallimento è che contempla la possibilità di non saldare i creditori. Ci rimettono i fornitori, e naturalmente anche gli operai. Le Case hanno sottolineato anche un altro punto: chi compra una macchina vuol essere sicuro di essere seguito dal costruttore anche dopo la vendita. D. Sì, ma se il pubblico non compra le auto di questi costruttori, qual è il problema? Qualcun altro prenderà il loro posto. R. In primo luogo non è nel nostro stile lasciare che le attività economiche vadano in fallimento. La nostra politica agricola, ad esempio, ci fa spendere decine di miliardi di dollari in aiuti agli agricoltori. In secondo luogo, abbiamo la situazione economica peggiore dai tempi della Grande Depressione. Stiamo perdendo posti di lavoro a un ritmo spaventoso. Il consumatore ha paura, e non spende. è diverso se un'azienda dichiara fallimento in un momento di grande prosperità economica, perché chi perde un lavoro ne può trovare facilmente un altro. I fornitori che perdono la Chrysler possono vendere componentistica ad altri costruttori. Adesso, però, l'economia è un paziente molto indebolito. Prenderlo a sberle in ossequio a una teoria economica provocherebbe danni gravissimi. Gli ad di queste società non corrono certo il rischio di finire alla mensa dei poveri, indipendentemente dal destino delle società che hanno guidato. Ma ci sono i lavoratori, i pensionati, i piccoli fornitori, e i concessionari con i loro venditori. Dichiarare fallimento metterebbe sulla strada tutta questa gente senza neanche corrispondere loro quanto già dovuto. è quello il problema. D. Persuadere gli obbligazionisti a ridurre le proprie pretese e accettare azioni in cambio di metà delle loro obbligazioni sembrerebbe di importanza cruciale. Tuttavia gli obbligazionisti si sono tutelati con dei credit default swap contro l'eventualità del Chapter 11. Quanto potere negoziale pensa di avere su di loro? R. In primo luogo, i credit default swap non danno tutta quella protezione che si crede. Chi li ha emessi pensava di vendere un'assicurazione sulla vita ai vampiri, ma adesso non ha i soldi per liquidarli. In secondo luogo, il compito del commissario è proprio quello di dire a tutti: «O accettate questa riduzione, o sarà dichiarato il fallimento». R. I grandi banchieri sono rimasti a bocca asciutta quando sono stati mandati a casa. Vedremo la stessa cosa nel settore auto? D. Lo spero. Nel 2006, quando i democratici erano in minoranza, ho proposto una legge di limitazione dei compensi ai dirigenti. I media non erano molto interessati. Nel 2007 la Camera ha approvato una proposta di legge che sottoponeva la retribuzione di qualsiasi dirigente al voto degli azionisti. Anche quella è stata sostanzialmente ignorata. Quindi, per dirla tutta, la Camera e la commissione di cui ero presidente si sono mosse in anticipo. Sono contento che adesso molti siano passati dalla nostra parte. Di certo, nel 2009 sarà promulgata una legge che sottopone ogni forma di retribuzione al voto degli azionisti. D. La prossima preoccupazione riguarda le carte di credito. Come garantirete che la situazione non peggiori? R. Il nostro piano si sviluppa in tre direzioni. In primo luogo dobbiamo intervenire più aggressivamente per impedire i pignoramenti delle case. Poi dobbiamo obbligare le banche aiutate dal Tesoro a prestare quel denaro a loro volta e a non tenerselo per sé. Il Tesoro sinora non ha saputo agire con efficacia in questo senso. Infine, una volta che Obama si sarà insediato, il Congresso approverà un programma di stimolo da centinaia di miliardi di dollari, fornendo alle amministrazioni locali i fondi per la realizzazione di diverse infrastrutture di cui c'è gran bisogno. D. Perché ci si azzuffa su 15 miliardi di dollari da destinare a due case automobilistiche, mentre Aig ne sta ricevendo 140? R. Sono d'accordo con lei. Ma la domanda la deve fare all'amministrazione Bush, che ha deciso di dare tutti quei soldi ad Aig. Il Congresso è del tutto estraneo alla cosa. Il segretario del Tesoro e il presidente della Fed ci hanno semplicemente detto: «Stiamo dando 85 miliardi di dollari a Aig». Un gesto molto incoerente. Chi ha detto sì a Aig dà prova di ipocrisia quando obietta a uno stanziamento molto minore a favore di Chrysler e Gm. In certa misura, ci sono pregiudizi a favore dei colletti bianchi a scapito dei colletti blu. D. Obama alzerà le tasse sui redditi più alti? R. Non nel primo anno, credo, perché la situazione economica è quella che è. Comunque penso che ciò sia corretto: Clinton aumentò la tassazione dei redditi più alti, dando il via in tal modo a un periodo di grande prosperità economica. (riproduzione riservata) Washington  Congresso  Camera  Aig  Detroit  Case   Alias Prima di lasciare un commento e' necessario scegliere un alias Inserisci Alias* Strumenti Invia il tuo commento  |   Leggi i commenti        Ricevi RSS    |  

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SIGNOR Presidente, l'eccezionalità degli eventi che in questi ultimi tre mesi hanno trav... (sezione: Class action)

( da "Messaggero, Il" del 13-12-2008)

Argomenti: Class Action

Sabato 13 Dicembre 2008 Chiudi di ANTONIO LORENZO NECCI SIGNOR Presidente, l'eccezionalità degli eventi che in questi ultimi tre mesi hanno travolto la mia attività, con le note vicende giudiziarie per le quali sono stato privato, per un lungo periodo, della libertà personale, mi ha impedito di adempiere il dovere di informare l'azionista del mio operato. La rapida evoluzione delle vicende mi spinge ora a precisazioni sulla dimensione del problema economico e strutturale che si sta obiettivamente aprendo: mi permetto quindi di rivolgermi direttamente a Lei quale suprema autorità del Paese, trattandosi di una questione che investe l'intera nazione, soprattutto nel momento in cui deve collocarsi in Europa. È inoltre mia intenzione far pervenire le riflessioni che mi permetto di esporLe al Signor Presidente del Consiglio, ed ai ministri competenti ratione materiae. Rammento che fui chiamato alla guida di una istituzione così importante quale sono le FS in un momento drammatico, in quelle circostanze di grave turbamento che si determinarono a seguito della costituzione del nuovo ente economico e del suo commissariamento alla fine del 1988. Il Governo mi affidò alla fine del giugno 1990 un compito molto impegnativo. Da un lato, il risanamento delle FS e, dall'altro, la realizzazione di un programma di rilancio del trasporto collettivo in Italia di dimensioni gigantesche, deciso dal Parlamento nazionale e dal Governo medesimo, incentrato sull'Alta velocità; ma di questo programma mancavano sia le minime basi progettuali ed autorizzatorie a livello locale, sia le disponibilità finanziarie. Tale compito mi è stato richiesto e confermato da ben 6 diverse compagini governative, succedutesi da quel momento ad oggi, per quanto avessi a più riprese messo a disposizione il mio mandato. Per l'assolvimento di tale compito pareri favorevoli alla mia permanenza in FS sono stati espressi dalle competenti commissioni parlamentari di 4 legislature che si sono avvicendate dalla data della mia prima nomina. Da allora, e sino al momento delle mie dimissioni, ho agito sempre in piena coerenza con leggi e direttive del Governo che, come giusto e doveroso, hanno disciplinato strategia, forma giuridica ed organizzazione dell'azienda. Non esiste un solo atto importante dell'evoluzione normativa e dell'attività aziendale che non sia stato discusso e condiviso con il Parlamento, il Governo, le istituzioni a tutti i livelli. Mi riferisco a decisioni fondamentali quali la costituzione e le modalità di finanziamento della Tav, approvata con votazione pressoché unanime dal Parlamento; ma anche ad ogni decisione rilevante nella gestione della società, tradotta in regolari contratti di programma e di servizio, firmato con il Governo ed approvati dal Parlamento. È ben nota la continuità dell'intervento legislativo in materia ( a supporto dell'attività complessiva svolta dalle realtà appena ricordate, in particolare dalla Tav), nonché la regolarità e trasparenza di informazione agli organismi parlamentari e la quotidianità del rapporto con il Governo, pur mutando quest'ultimo nella sua composizione per 6 volte nel periodo intercorso fino alle mie dimissioni. Tutto ciò risulta in atti ufficiali e quindi debbo darne per scontata la conoscenza. Signor Presidente, in questi anni le FS sono giunte ad un livello di efficienza paragonabile ad alcune delle migliori ferrovie europee. E a sottolineare la raggiunta credibilità delle FS, per 2 volte, sono stato nominato Presidente dell'organismo rappresentativo e normativo delle Ferrovie a livello mondiale. Ma la raggiunta efficienza non poteva più bastare in una Europa che si era ormai dotata di un nuovo asse portante: un sistema infrastrutturale di trasporto collettivo basato sulla tecnologia dell'Alta Velocità. Questo è oggi l'anello mancante dell'evoluzione del nostro Paese, che rischia di vanificare gli sforzi compiuti per rendere efficiente il vecchio sistema e che pesa gravemente sulla competitività, sulla fisionomia del Paese e sulla qualità della vita dei cittadini. La Tav fu la risposta a questo importante problema. Per la realizzazione del progetto Tav, sono stati ottenuti i finanziamenti privati necessari che risultano di entità assolutamente eccezionale. Un finanziamento di diecimila miliardi di lire per la Tav, con possibilità di aumento quindicimila, era stato concesso da mesi da parte di un consorzio di quaranta banche; il contratto era già siglato al momento dell'episodio giudiziario del 15 settembre. Questo finanziamento si sommava ad altro di millesettecento miliardi di lire concesso dalla Bei per la sola realizzazione della tratta ferroviaria Roma- Napoli. Unitamente al capitale di rischio della Tav avevamo quindi ottenuto la copertura delle necessità finanziarie per portare a compimento l'intero progetto ( sessanta % di interventi privati sul totale). La trasparenza, la competitività sul mercato, la certezza dei tempi e dei costi al miglior livello europeo sono stati la regola continua e sempre documentabile di tutto l'operato delle FS e della Tav in questi anni; e sono questi gli elementi che hanno consentito la finanziabiltità del progetto unitamente al costante e coerente impegno dello Stato. Il progetto Tav ha avuto un continuo monitoraggio governativo e parlamentare, cui si è sommato quello del mercato finanziario e delle società private che hanno la maggioranza nella società e ne hanno assunto il relativo rischio a seguito dell'atto di concessione e del modello finanziario concordato con il Governo. Un duplice controllo burocratico e del mercato, essenziale per la fattibilità del progetto e a dimostrazione della sua validità. Signor Presidente, i risultati ottenuti mi danno la coscienza di aver operato scelte valide insieme a tutti i miei collaboratori. Debbo pertanto ricordare lo sforzo eccezionale prodotto dal management aziendale che ha agito in piena autonomia, con delega completa sulle modalità per raggiungere gli obiettivi, ma sempre in totale armonia con il Governo e con la burocrazia ministeriale, per realizzare un progetto di valore europeo. Pur avendo operato, è doveroso ricordarlo, in un clima politico e sociale tormentato, quale quello degli ultimi anni; tra mille impedimenti e tentativi di condizionamenti che hanno reso durissimo l'avanzamento del progetto, che per altro è stato più volte controllato in ogni sede: politica, governativa, giudiziaria, dell'Autorità Antitrust, del Consiglio di Stato, di ogni istituzione democratica e rappresentativa del Paese dell'Unione Europea. Ed è riuscito a giungere al punto attuale. Per quanto mi riguarda, posso assicurarLe che non un solo atto di cui ho avuto la responsabilità ha mai deviato dai principi di una sana e corretta amministrazione; tale cioè, da rispondere sia alle direttive dell'azionista Stato, sia ai canoni dell'efficienza a garanzia dei risultati economici richiesti dalla privatizzazione della Tav e necessari per la sopravvivenza dell'iniziativa. Il rischio che tutto ciò venga vanificato e che il mercato finanziario privato revochi la sua fiducia nel progetto è alto. Potremmo trovarci un'ennesima volta a constatare un fallimento gravido di conseguenze non solo per l'avvenire delle FS ma per il sistema logistico dell'intero Paese. La posizione di grande responsabilità che 6 differenti Governi hanno inteso confermarmi, fa gravare su di me, anche oggi che sono fuori dal sistema, il dovere di questa testimonianza. Pur conoscendo l'impegno del ministro dei Trasporti per completare l'intero sistema Alta Velocità, e la capacità dei miei successori, debbo esprimere la più profonda preoccupazione per le ricadute gravi che si avrebbero ove si intaccasse lo straordinario lavoro che sul progetto il Parlamento, il Governo, l'azienda, l'imprenditoria e la finanza nazionale hanno compiuto. Se cioè si rimettesse in discussione il progetto o se ne ritardassero i tempi di attuazione. Un anno di ritardo produce aggravi di costi di circa tremila miliardi di lire. Lasciare il lavoro a metà può essere catastrofico sia sul piano finanziario, della competitività del Paese, della modernizzazione dei sistemi a rete, delle città, del territorio. Signor Presidente, su questo progetto sin'ora ha lavorato quanto di meglio il Paese era in grado di fornire in tutti i campi: dalla tecnologia, all'impiantistica, dalla alta consulenza finanziaria, legale, di analisi di impatto ambientale, di valutazione di mercato. Perché tutti hanno sentito che si trattava di un progetto epocale destinato a ridisegnare l'Italia. Le direttive e gli indirizzi coerenti di 6 Governi e di 4 Parlamenti hanno fatto da collante, e permesso che la finanza nazionale internazionale si potesse fidare, accettando un rischi di investimento su infrastrutture pubbliche italiane e mettendo a disposizione finanziamenti di dimensioni uniche in Europa. In grado di mettere in modo attività lavorative per oltre 200.000 unità. Mi permetta di dire, per il lavoro che ho compiuto, le responsabilità che ho avuto, la credibilità internazionale concessa al Paese in questo progetto, che esso non può e non deve essere rimesso in dubbio. Le Ferrovie non sono in grado di sopravvivere se non si ammodernano e non si sviluppano coerentemente con il resto d'Europa. Il costo del loro mantenimento sarebbe infinitamente superiore a quello del loro cambiamento. Sono grato dell'attenzione che Ella, Signor Presidente, vorrà dedicare ad un argomento di così vitale importanza, cui mi lega un impegno vissuto in maniera intensa per 6 anni e la certezza di non aver mai tradito la fiducia degli azionisti, le attese dei cittadini, l'onore del mio Paese.

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La clinica dell'orrore <Danneggiata dai medici l'immagine dell'Italia> (sezione: Class action)

( da "Corriere della Sera" del 13-12-2008)

Argomenti: Class Action

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2008-12-13 num: - pag: 23 categoria: REDAZIONALE Milano I giudici: screditato il sistema sanitario nazionale La clinica dell'orrore «Danneggiata dai medici l'immagine dell'Italia» La Corte dei conti: rimborsino 13 milioni Tra i beni sequestrati ai quattro principali imputati anche denaro, titoli, auto di lusso e un appartamento di 20 stanze MILANO — Il sistema sanitario nazionale è stato «screditato », l'immagine stessa dell'Italia è stata offuscata all'estero dalle terribili notizie diffuse dai media internazionali sull'inchiesta che ha travolto la Clinica Santa Rita di Milano. Gli interventi inutili, dannosi e «crudeli » sui malati, fatti solo per ottenere i rimborsi dallo Stato, hanno danneggiato «gravemente » la sanità nazionale, di cui quella lombarda è un'eccellenza che richiama pazienti stranieri. Un danno imponente per la collettività che la Procura della Corte dei conti della Lombardia quantifica in oltre 13 milioni di euro, 10,7 per il solo danno all'immagine del Ssn. Ieri è stato presentato il conto ai 14 coinvolti nell'inchiesta penale e, in vista del processo contabile in cui chiederanno i risarcimenti per l'erario, sono stati sequestrati tutti i beni degli indagati principali, due ancora in carcere. Dopo gli arresti di giugno nell'indagine penale e i primi patteggiamenti, mentre è in corso il processo, anche la Procura contabile interviene a tempo di record in un circuito giudiziario dalla velocità sorprendente. Patteggiando 4 anni e 4 mesi di carcere, tre coperti da indulto e con la previsione di passare gli altri affidato ai servizi sociali, Francesco Paolo Pipitone, il notaio 75enne padre-padrone della clinica convenzionata, forse sperava di aver chiuso con la giustizia. Invece, il presidente della Corte dei conti della Lombardia Giuseppe Nicoletti ha autorizzato il vice procuratore Paolo Evangelista e il sostituto Gaetano Berretta a sequestrargli a Milano immobili (uno di 20 stanze), una lussuosa Jaguar immatricolata il 31 luglio 2008, mentre era ai domici-liari, un'utilitaria, 51mila azioni del valore di 2,6 milioni, soldi e titoli in due banche. Altri sequestri conservativi, per valori di molto inferiori, hanno riguardato il chirurgo Pier Paolo Brega Massone e il suo aiuto Pietro Fabio Presicci, in carcere per gli interventi con lesioni gravissime a 86 pazienti, e accusati, in uno stralcio d'inchiesta, anche di omicidio volontario per le morti di 5 malati. A Brega Massone hanno bloccato una casa di 4 vani a Diano Marina (Imperia), due immobili e quattro terreni (posseduti in parte) in provincia di Pavia, una Bmw 320 del 2005 e azioni per 225mila euro. A Presicci sequestrata una casa di 7 vani (metà proprietà) con garage a Milano. A Maurizio Sampietro, ex direttore sanitario imputato per le truffe e i falsi, sequestrata una Toyota Yaris del 2003, una moto del 2007 oltre a una casa, due uliveti e un vigneto in Liguria. I sequestri saranno ora valutati dai giudici in un'apposita udienza. I Pm Evangelista e Berretta fanno propri i risultati dell'inchiesta penale dei sostituti Grazia Pradella e Tiziana Siciliano, alle quali hanno annunciato le loro mosse. Conclusioni giunte dopo un'approfondita e complessa indagine della Guardia di Finanza di Milano. Scrivono che «amaramente» è stato accertato che nella clinica «l'obiettivo principale non era la cura dei malati, bensì ottenere i maggiori rimborsi possibili dal sistema sanitario pompando i drg», i documenti con cui le cliniche accreditate ottengono i rimborsi. Pipitone ne era il «principale ispiratore ed artefice ». Una lunga lista di falsi che ha permesso di incassare indebitamente 2.688.358,20 euro. Che vanno risarciti. Poi si passa al calcolo del danno all'immagine del Sistema sanitario che, per le sole truffe e i falsi, è pari a quanto percepito indebitamente. E sono altri 2.688.358,20 euro. Quindi il capitolo «lesioni gravi e gravissime» che riguarda i chirurghi Brega Massone, Presicci e Marco Pansera (che è ai domiciliari e non ha subito sequestri). In attesa che un perizia puntualizzi nell'inchiesta penale l'ipotesi degli omicidi, la Procura contabile, prima di un eventuale processo, per ora monetizza quanto hanno nuociuto gli 86 casi di lesioni. I magistrati riportano intercettazioni e consulenze e parlano di «azioni criminose», di «spregiudicatezza chirurgica» spesso «indirizzata verso i più fragili, come gli ultraottantenni e i soggetti affetti da gravissime patologie». Chi aveva bisogno di «massima assistenza, anche morale» ha invece trovato chirurghi «esclusivamente interessati al proprio personale arricchimento» che consideravano la sua sorte «sul tavolo operatorio, meno dell'equivalente di un drg». «Condotte aberranti», sottolineano i pm contabili richiamando anche il codice etico dei medici e perfino il giuramento di Ippocrate che, ricordano, impongono loro di «ispirarsi ai valori etici fondamentali». Il danno all'immagine, alla collettività, qui è così grave da essere valutato nel triplo di quello per truffe e falsi: 8.065.074,60 euro. Non bastasse, in conto c'è un forfait di 50mila euro spesi per le indagini. Totale: 13.491.791 euro. Giuseppe Guastella gguastella@corriere.it Santa Rita L'ingresso della clinica. A lato il proprietario, Francesco Paolo Pipitone, al quale sono stati bloccati immobili, una Jaguar, un'utilitaria, azioni per due milioni e mezzo di euro, soldi e titoli depositati in due banche Il chirurgo Bloccati a Pier Paolo Brega Massone una casa, due immobili, piccoli terreni, una Bmw e azioni per 225mila euro

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complimenti per i 125 anni Libertà, uno dei migliori giornali locali d'Italia Caro direttore, ho letto con grande attenzione le 56 pagine dello speciale dedicato ai 125 anni di "Li (sezione: Class action)

( da "Libertà" del 13-12-2008)

Argomenti: Class Action

complimenti per i 125 anni Libertà, uno dei migliori giornali locali d'Italia Caro direttore, ho letto con grande attenzione le 56 pagine dello speciale dedicato ai 125 anni di "Libertà" complimenti per i 125 anni Libertà, uno dei migliori giornali locali d'Italia Caro direttore, ho letto con grande attenzione le 56 pagine dello speciale dedicato ai 125 anni di "Libertà". Mi è molto piaciuta l'impostazione, la "scommessa" che vi giocate con i giovani del territorio impegnati "per un mondo pulito". Colleziono tutti i numeri del genere dei vari giornali (ho persino le dispense dei 100 anni de la "Nuova Sardegna", 1892-1992) ma questo speciale è tra i più originali e brilla di freschezza. Mi hanno colpito le 328 foto di bimbi, ragazzi che "ritmano" l'impaginazione (al netto del poster finale di pagina 53). Mamma mia, che lavoro! Splendido lo spazio dedicato alla musica, ai pianoforti nello Spazio Rotative. E ti prego di credermi: anche perché mio nipote Luca, figlio di mio fratello Franco (che dirige l'orchestra del Teatro dell'Opera di Genova) è prima viola nella piacentina Cherubini diretta da Riccardo Muti. Complimenti vivissimi per l'opera ed il traguardo raggiunto grazie ad editori illuminati e ad una squadra che fa della "Libertà" di Piacenza uno dei migliori giornali locali d'Italia. Per questo ne parlerò volentieri a "Prima Pagina" di Radio Rai3, dagli studi romani di via Asiago, dal 29 dicembre prossimo. Enrico Pirondini direttore La Nuova Ferrara 1989-1997 direttore La Provincia di Cremona 1997-maggio 2008) borghetto alta velocità: e le barriere antirumore? Caro direttore, a breve verrà inaugurata la tratta Milano-Bologna della linea ferroviaria ad alta velocità. Ad oggi, la barriera anti-rumore prevista per proteggere il condominio in cui abito, a cui è stato espropriato il terreno dove corre la linea nei pressi di Borghetto, non è stata ultimata. Inoltre, la zona boschiva con funzione anti-rumore ed estetica prevista dall'accordo concluso tra il Consorzio Cepav Uno (titolare del contratto d'appalto) ed il Comune di Piacenza, sarà pronta tra almeno 10 anni, a detta dello stesso agronomo che la ha piantumata. Nel frattempo, noi potremmo continuare a godere del rumore dei treni e del pittoresco stato di abbandono del cantiere, che rendono più piacevole il nostro quotidiano gesto di aprire le finestre. La nostra proposta di porre una siepe di sempreverde, nell'attesa che la vegetazione cresca, non è stata nemmeno presa in considerazione da Cepav, e l'assessore Brambati, che in un primo momento aveva affermato che si sarebbe impegnato a fissare un incontro tra noi, Cepav e lo stesso assessore, non ha più risposto alle nostre richieste di notizie. Questo, nonostante il personale interessamento del consigliere Putzu, che ha tentato in tutti i modi di sollecitare questo incontro. Ritenendo che il Comune debba mostrare più sollecitudine per la nostra situazione, facendo il possibile per arrivare ad una soluzione del problema, chiediamo una risposta all'assessore Brambati. Simonetta Bottinelli disagi bus piacenza-cremona sempre in ritardo Egregio direttore, con la presente, che ho inviato anche al presidente di Tempi, voglio dare voce alla protesta comune di decine di pendolari, studenti e lavoratori dipendenti, per i ripetuti disservizi riscontrati sulla tratta Piacenza-Cremona. Mi riferisco ai continui ritardi a cui siamo soggetti quasi ogni giorno, con particolare riferimento alla corsa in partenza da Cremona alle 7.40, il cui arrivo a Piacenza, previsto per le 8.45, non è mai puntualmente osservato. La situazione sta diventando insostenibile anche per le continue giustificazioni che ciascuno di noi è costretto ad addurre al proprio datore di lavoro, che non sempre le accetta di buon grado. Sono innumerevoli gli esempi che si potrebbero portare a sostegno di questa protesta. Emblematico quello del 25 novembre scorso, quando, in condizioni di traffico pressoché assente, l'autista è riuscito ad accumulare un ritardo che alla fine si è attestato sui 15 minuti. Peggio ancora è capitato il 2 dicembre, con 15 minuti di ritardo già a Monticelli e quasi 20 a fine corsa. Ritardi, questi, che dovrebbero costituire una rara eccezione e non la regola. Diversa, ma non meno seccante, la questione riguardante la corsa in partenza da Piacenza alle 19.30. Va sottolineato come non tutti gli autisti giungono in ritardo in Piazza Cittadella, ma è significativo come almeno un paio di loro accusano ritardo in maniera sistematica. Un esempio che forse fa testo più di ogni altro risale al 28 novembre scorso, quando nevicò per buona parte della giornata. Noi però stiamo esaminando la corsa delle 19.30, quando ormai le arterie principali del traffico urbano ed extraurbano erano sgombre. Ebbene, nonostante la corsa per Bobbio sia partita puntuale alle 19.30 (e loro sono stati certamente colpiti più di noi dalla neve), la nostra corsa è partita con quasi un quarto d'ora di ritardo. E lo stesso è capitato il 10 dicembre, con un ritardo, se possibile, ancora maggiore. A chi si può imputare questo ritardo se non all'autista? Per non parlare dell'atteggiamento di alcuni autisti che si perdono in chiacchiere o discutono al cellulare, a volte compiendo manovre rischiose, anziché rispettare gli orari. Questi sono solo alcuni esempi di ciò che accade da diversi mesi a questa parte, con un notevole peggioramento del servizio negli ultimi 2-3 mesi. Chiediamo pertanto che venga garantito il servizio per cui paghiamo regolarmente e che vengano, quindi, rispettati gli orari in vigore. Nel caso in cui fosse riscontrata la reale impossibilità di rispettare i suddetti orari, mi sembra doverosa una rivalutazione delle tabelle orarie vigenti, magari anticipando proprio la partenza di quelle corse che, per i motivi sopracitati, non sono mai puntuali. Cristiano Mancin mamma soddisfatta nido per lo shopping: bella iniziativa Egregio direttore, sabato scorso ho portato i miei figli ai chiostri di S. Francesco al pomeriggio d'intrattenimento organizzato dal Comune. Ho trovato un ambiente accogliente con i bambini impegnati in attività interessanti e ho scoperto che, volendo, potevo fermarmi e rimanere insieme a loro a condividere giochi e attività. Naturalmente, mi hanno licenziata in breve tempo perché gli interessava molto di più partecipare ai giochi proposti dalle assistenti che seguirmi nelle incombenze che dovevo sbrigare. Non credo che portarsi appresso bambini magari ancora piccoli per diverse ore quando fa freddo o piove sia ottimale e non sempre si può fare a meno di uscire (tra gli impegni non c'è solo lo shopping) perciò ritengo che questa sia una buona iniziativa. Amo stare con i miei figli e dedicargli il maggior tempo possibile, ma non mi sento una cattiva madre se sabato scorso mi sono concessa qualche ora per stare con mio marito. Spero che questa bella iniziativa sia prolungata anche per i prossimi anni. Francesca Oddi Piacenza federconsumatori Saldi tutto l'anno? Ovvero, contenimento dei prezzi Egregio direttore, raccolgo ben volentieri il guanto di sfida che mi ha lanciato Maurizio Lanzoni dalle pagine di "Libertà" perché mi consente d'utilizzare anche quest'opportunità per veicolare l'impegno profuso dalla Federconsumatori per combattere una crisi che, per ora a macchia di leopardo, ci sta attanagliando. Infatti, l'affermazione "saldi tutto l'anno" nella sua pur estrema sintesi, ne sottende un'altra che potrebbe rivelarsi più utile all'attività di Lanzoni invece di mettere mano nelle mie modeste tasche. A Lanzoni sarà sicuramente sfuggito l'impegno della Federconsumatori a denunciare le storture di un sistema economico caratterizzato da poteri forti (trust-cartelli-accordi) che impongono ai cittadini e, quindi, anche a lui clausole vessatorie, balzelli e costi speculativi. Ma, probabilmente anche lui avrà verificato, nel fare rifornimento di carburante, che la forte riduzione del prezzo del petrolio non viene traslata al consumatore, e che la stessa sorte vale per la riduzione delle materie prime alimentari. Probabilmente anche lui avrà notato che nella bolletta gas si applica l'IVA al 20% anziché al 10% come nella maggior parte d'Europa e che le tasse si applicano sulle tasse. Probabilmente anche i suoi sudati risparmi sono stati falcidiati dalla finanza creativa non sufficientemente controllata dalle autorità competenti. Senza parlare dei mutui a tasso variabile ancorati a parametri stabiliti unilateralmente dal sistema bancario e che hanno pesantemente impoverito i mutuatari. Senza parlare dell'incontrollata speculazione che ha caratterizzato il passaggio lira/euro perpetrata da chi ha fatto man bassa allora e che fa pagare il conto a tutti, anche a chi non ne ha approfittato (e probabilmente è il caso di Lanzoni). Senza parlare delle rendite non produttive che colpiscono lui ed i suoi colleghi costretti a pagare affitti esorbitanti. Da anni alla Federconsumatori è stato attribuito il destino di Cassandra. Prevedere il futuro ma essere inascoltata. Da anni Federconsumatori denuncia le ingiustizie, tutela i diritti, rivendica l'applicazione dell' azione collettiva risarcitoria (class action), interviene a tutela del risparmio tradito. I saldi tutto l'anno (tradotto: contenimento dei prezzi) non so se potranno compensare il calo delle vendite, ma dietro l'angolo c'è il fallimento di quel sistema economico che può reggere solo se le regole del mercato saranno difese e tutelate ulteriormente (trasparenza, contrasto alla speculazione, ai cartelli, ai trust, difesa del potere d'acquisto del reddito fisso, sistema fiscale equo e solidale, ecc. ecc.). Lanzoni deve volgere il suo sguardo altrove e accusare qualcun altro della situazione attuale. A Lanzoni propongo un patto di adesione ai principi contenuti nel Programma adottato dall'Osservatorio prezzi di Piacenza promosso da Comune, Provincia e Camera di Commercio e condiviso da tutti i rappresentanti delle categorie economiche e sociali piacentine (compresa la Federconsumatori). Angela Cordani Federconsumatori 13/12/2008

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Cassano nel mirino di <Striscia la notizia>: <Loro non vinceranno per altri sette anni> (sezione: Class action)

( da "Giornale.it, Il" del 13-12-2008)

Argomenti: Class Action

n. 298 del 2008-12-13 pagina 6 Cassano nel mirino di «Striscia la notizia»: «Loro non vinceranno per altri sette anni» di Redazione Dopo la delusione post derby, arriva anche il Tapiro d'Oro di Striscia La Notizia per Antonio Cassano: «Ho detto tante di quelle cose, è andata male, hanno vinto loro. Però ci sta anche che dopo sette anni possano vincerlo. Fra sette anni festeggeranno ancora. Anche se hanno vinto però - ha continuato il calciatore - stanno festeggiando in un modo aspro, non sono tanto felici. Noi l'anno scorso al novantesimo abbiamo goduto di più». Intanto Walter Mazzarri chiede ai suoi ragazzi una reazione proprio in quello stadio Granillo (la gara sarà arbitrata da Gava di Conegliano Veneto, ndr) dove il tecnico doriano confezionò un piccolo miracolo calcistico. «Mi fanno piacere le parole di stima che arrivano da Reggio Calabria, ma quello che conta è il presente che si chiama Sampdoria». E l'obiettivo è quello di svoltare pagina dopo la sconfitta con il Genoa. Mancheranno all'appello gli squalificati Delvecchio e Franceschini, non vuole anticipare novità su un possibile cambio tattico e vede la formula giusta per dimenticare questo momento: «Non voglio svelare nulla per non dare vantaggi ai nostri avversari. Il calcio è fatto di dettagli e particolari: in questo periodo, dovremo essere bravi a lavorare ancora di più su questi aspetti». E' una Samp che non ha ancora trovato il biglietto vincente da tre punti in trasferta: «Ma in questo campionato vedo che tutte le squadre di un certo livello sta facendo fatica lontano dal campo amico, il fattore casalingo sta incidendo molto. La ragione? Preferisco non rispondere.». Un altro aspetto che è finito sotto i riflettori nelle ultime settimane riguarda i gol subiti da palle inattive: «E' vero, abbiamo qualche problema su queste situazioni perché non ci sono grandi saltatori. Comunque, in campionato è capitato soltanto in due occasioni, prima non era mai successo: diciamo che siamo in media». E ancora uno sguardo sulla partita di Coppa Uefa con il Siviglia. «Faremo il possibile e l'impossibile per passare il turno ma quando sento parlare di fallimento in caso di eliminazione, non mi sembra corretto: siamo in Europa e abbiamo un'occasione importante per andare avanti ». Infine, un breve flash sul terreno di Marassi su cui Mazzarri aveva puntato il dito tempo fa. Un commento che torna d'attualità dopo l'avvertimento della Lega di intervenire sul manto erboso perché altrimenti Samp e Genoa rischierebbero un clamoroso «trasloco»: «Avevo espresso un punto di vista in virtù di quasi trent'anni di esperienza nel calcio», ha spiegato Mazzarri. E sulla questione c'è da registrare anche la replica piuttosto seccata dell'assessore allo sport del Comune Bruno Pastorino che non ha gradito assolutamente la lettera inviata dall'class="hilite">organismo che riunisce le società calcistiche, ipotizzando anche la possibilità che in caso davvero di «sfratto» da Marassi le tifoserie di Samp e Genoa (complessivamente 43mila abbonati, ndr) possano unirsi insieme per una class="term">class class="term">action nei confronti della Lega Calcio. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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elezioni studentesche facoltà di scienze occupata - bianca de fazio (sezione: Class action)

( da "Repubblica, La" del 13-12-2008)

Argomenti: Class Action

Pagina IX - Napoli Elezioni studentesche facoltà di Scienze occupata E l´Onda imbratta di vernice la questura BIANCA DE FAZIO Occupazioni. Ci risiamo. La Federico II finisce di nuovo nel mirino degli studenti dei collettivi universitari. Che ieri hanno occupato il cuore dell´ateneo, la sede universitaria di via Mezzocannone 16. Si mettono nuovamente in discussione le elezioni delle rappresentanze studentesche in seno agli organi universitari, fissate per il 16 ed il 17 dicembre. Un appuntamento elettorale già slittato, due settimane fa, in seguito all´occupazione, sempre dei ragazzi dell´Onda, di uno dei seggi elettorali, la facoltà di Sociologia. E ieri è toccato alla sede di via Mezzocannone, dove hanno fatto rotta decine di studenti che avevano appena partecipato al corteo di protesta organizzato per lo sciopero generale. Alcuni tra loro avevano anche lanciato palloncini colmi di vernice rossa contro gli agenti di polizia e contro la questura, imbrattando la facciata dell´edificio di via Medina, alcune auto di servizio e le divise di qualche agente. Nei loro slogan, tra l´altro, le proteste per lo studente ucciso in Grecia proprio dalla polizia. Al lancio di palloncini le forze dell´ordine hanno preferito non reagire: agenti dei cellulari e uomini della Digos sono rimasti immobili, mentre gli studenti continuavano a bersagliare di palloncini la Questura. Poi un sit-in dinanzi all´università, in via Mezzocannone, e l´occupazione della sede che ospita, tra l´altro, la segreteria e la facoltà di Scienze, «punto nevralgico dell´ateneo dove si svolgono corsi di numerose facoltà. L´azione è stata fatta - spiegano gli studenti in un comunicato - per manifestare il profondo dissenso verso la legge 133, la 137, e in vista delle elezioni delle rappresentanze studentesche». Cosa farà adesso il rettore Guido Trombetti? L´altra volta si vide costretto a sospendere l´appuntamento elettorale: «Non posso fare altrimenti, visto che con un seggio occupato non posso garantire a tutti gli studenti il diritto di voto». Una sospensione che gli è costata critiche, polemiche al vetriolo e l´occupazione del rettorato da parte dei candidati che chiedevano «elezioni subito». L´ultima puntata della protesta studentesca rimette in discussione le elezioni, a pochissimi giorni dall´appuntamento che chiama alle urne oltre 96 mila studenti per scegliere i loro rappresentanti nei consigli di facoltà e di corso di laurea, nel comitato per lo sport universitario e nel consiglio di ateneo. Proprio per scongiurare occupazioni dei seggi nelle facoltà più "calde" il rettore Trombetti aveva preferito spostare le urne di Lettere e di Sociologia in edifici universitari diversi da quelli delle rispettive facoltà. Una prudenza insufficiente, visto che Mezzocannone 16 è seggio elettorale sia per Scienze matematiche fisiche e naturali che per Sociologia. Solo qualche giorno fa proprio i ragazzi di Sociologia erano stati praticamente costretti a sgomberare la facoltà. Più che dalla pressione esercitata su di loro in vista della scadenza elettorale, dal malumore degli studenti che dovevano laurearsi. La facoltà aveva fatto sapere - quasi ufficialmente - che le sedute di laurea non si sarebbero tenute. E inoltre che restava al palo chi doveva completare il suo curriculum universitario. Oltre cento studenti. «Le tesi già presentate sono in segreteria, nell´edificio occupato. Non si possono neanche distribuire le copie a relatori e correlatori. E le pratiche burocratiche non si possono espletare», lamentavano gli studenti. Niente lauree, dunque. Una minaccia alla quale i collettivi avevano replicato offrendo il I piano di Sociologia, garantendo che il personale di segreteria ed i docenti impegnati nelle sedute di laurea avrebbero avuto libero accesso alla struttura. Ma la facoltà ha preferito andare al braccio di ferro. E l´ha spuntata: l´occupazione si è sciolta come neve al sole. Per ricomparire, ieri, in una nuova sede.

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campo da rifare, tursi contro la lega calcio - donatella alfonso (sezione: Class action)

( da "Repubblica, La" del 13-12-2008)

Argomenti: Class Action

Pagina XX - Genova Campo da rifare, Tursi contro la Lega calcio Contro perizia sulla salute del prato e class="hilite">class="term">class class="term">action a tutela dei 43 mila abbonati Affidata a Aster una relazione che si contrapponga a quella che ha bocciato Marassi Secondo il Comune sarebbe controproducente rizollare il terreno di gioco in pieno inverno L´assessore Pastorino: ci considerano di serie B rispetto ad altre città che sotto questo profilo non stanno meglio Il governo del pallone ha minacciato di negare l´omologazione DONATELLA ALFONSO UNA class="term">class class="term">action del Comune contro la Lega Calcio a nome dei 43 mila e più abbonati di Genoa e Samp, a tutela anche della città e delle squadre. Sarà così se la Lega, che intima al Comune di rifare completamente il fondo erboso, non ritirerà le sue minacce di omologazione dell´impianto per le gare di serie A a meno che i lavori - valore 700 mila euro - non vengano eseguiti nella pausa natalizia. Sullo sfondo il dubbio, nemmeno troppo peregrino, che la Genova del calcio venga nettamente penalizzata rispetto ad altri grandi centri e alle loro società. Bruno Pastorino, assessore comunale allo sport, attacca: «Genoa e Samp sembrano essere considerate di categoria inferiore rispetto alle società di altre città. Non si spiegherebbe altrimenti il fatto che interventi così perentori non siano stati chiesti a Milano o a Torino, per dire di due stadi che conosco e nei quali i problemi del fondo erboso non sono certo indifferenti...». Il fumus del sospetto, prima ancora che la lettera-ultimatum della Lega Calcio corredata da perizia dell´agronomo di fiducia Giovanni Castelli, ha cominciato a insinuarsi in Pastorino, tifoso interista e assiduo sia di San Siro che delle trasmissioni di Sky, proprio dalla trasmissione del derby genovese sul canale digitale. «Prima ancora dell´inizio della partita, i commentatori ipotizzavano che lo spettacolo sarebbe stato messo in forse dalle condizioni del campo - racconta - Francamente non ho sentito commenti del genere durante la trasmissione di Torino-Milan, in un Olimpico messo a dura prova dall´incontro di rugby tra Italia-Argentina. E avendo visto al Meazza Inter-Panathinaikos, non posso certo dire che quell´erba sia migliore della nostra». E allora? «Allora penso che la Lega dovrebbe usare un´equità che le manca, senza considerare che i cittadini che hanno sottoscritto gli abbonamenti, l´hanno fatto proprio in base all´omologazione concessa da loro; se dopo pochi mesi sparisce la possibilità di divertirsi per cui hanno già anticipato una somma non indifferente, che dovrebbero fare se non rivalersi verso la Lega?». Tursi, insomma, studia la via legale, e prosegue nel confronto tra perizie. Sportingenova ha infatti incaricato Aster, responsabile della manutenzione del Ferraris, di eseguire una perizia che ribatta punto per punto alle accuse dell´agronomo-consulente della Lega. Tra i punti in discussione, la richiesta di far rizollare il campo nel cuore dell´inverno; senza considerare dice ancora Pastorino, che la stessa semente messa sotto accusa a Genova venga invece utilizzata senza discussioni all´Olimpico di Roma «che a quanto pare, oltre agli impegni di Roma e Lazio, riesce a reggere eventi come il concerto di Madonna con 75 mila persone sul prato». Malignità finale: ma non è che l´attacco all´erba del Ferraris rischia di far saltare per aria la gara per la vendita dello stadio stesso, possibilmente proprio a Genoa e Samp, che dal canto suo insiste per un nuovo impianto? «Sarebbe meglio per le società occuparsi direttamente del campo - ribatte Pastorino - A Milano lo stadio è al 50% nelle mani di Milan e Inter, e alla manutenzione pensano direttamente, con i tempi che ritengono necessari, non quando lo dice la lega». Sarebbe così anche solo gestendo l´impianto? «Potrebbe. Noi siamo aperti a tutti i confronti, lo ripeto. Entro metà gennaio dovremmo avere la perizia sul valore dello stadio, c´è tempo per discutere ancora».

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A CORLETO PERTICARA IL LIBRO "L'ARCHIVIO DELLA MEMORIA" (sezione: Class action)

( da "Basilicanet.it" del 13-12-2008)

Argomenti: Class Action

A CORLETO PERTICARA IL LIBRO "L'ARCHIVIO DELLA MEMORIA" 13/12/2008 10.44.06 [Basilicata] (Artè¨) Corleto Perticara (Pz) - Nel pomeriggio di domenica 14, alle ore 18.00, presso la sala convegni del palazzo comunale sarà  presentato il libro "Lâ??ARCHIVIO DELLA MEMORIA. Identità , cultura e territorio nella Valle del Sauroâ?. Il volume è¨ il risultato del concorso â?? Noi ragazzi di 50 anni faâ?¦â?, svolto nei mesi di maggio e giugno scorso, per iniziativa della Total con il patrocinio dei Comuni di Corleto Perticara, Guardia Perticara e Gorgoglione e con la partecipazione degli allievi dei locali istituti scolastici comprensivi. La pubblicazione nello stesso tempo, supera la filosofia del concorso per diventare lâ??opera collettiva di un territorio. I lavori degli studenti sono proposti secondo una logica tematica, aggregativa e non di singola provenienza comunale. Il volume, quindi, frutto di un lavoro collettivo, è¨ stato curato dallâ??antropologo e docente dellâ??Università  degli Studi Federico II di Napoli, prof. Enzo Vinicio Alliegro che ha scritto anche unâ??approfondita introduzione. L'iniziativa, si inserisce nellâ??ambito delle azioni sociali e di sviluppo sostenibile svolte dalla Total nei territori in cui opera. Alla premiazione saranno presenti lâ??amministratore delegato della Total Italia, Lionel Levha, i sindaci dei tre comuni, i presidi delle scuole, il corpo docente, gli studenti e gli anziani che sono stati protagonisti del concorso. BAS 02

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CLASS ACTION: CATRICALA', E' NECESSARIA E VA FATTA BENE CON RETROATTIVITA (sezione: Class action)

( da "Adnkronos" del 13-12-2008)

Argomenti: Class Action

class="hilite">CLASS ACTION: CATRICALA', E' NECESSARIA E VA FATTA BENE CON RETROATTIVITA commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA ultimo aggiornamento: 13 dicembre, ore 12:54

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Risparmio, per adesso è meglio tenersi i Btp (sezione: Class action)

( da "Affari Italiani (Online)" del 13-12-2008)

Argomenti: Class Action

Finanza chiara a cura della Free&Partners Finanza chiara/ Per adesso è meglio tenersi i Btp Sabato 13.12.2008 17:30 Puntuale come ogni settimana l'appuntamento su Affaritaliani.it con Finanza chiara, la rubrica dedicata ai risparmiatori. Chi ha bisogno di una consulenza o vuole chiarirsi dei dubbi oppure cerca solo un consiglio disinteressato in questo periodo di crisi dei mercati, potrà rivolgere le sue domande sugli investimenti finanziari all'ufficio studi della Free&Partners che risponderà su Affari. Per orientarvi nel difficile mondo della finanza e dei mercati scrivete a: finanzachiara@affaritaliani.it QUESITO 1 Il direttore della filiale ove ho in deposito i miei Btp al 4,25% (scadenza 2019), mi ha chiesto di venderne una buona parte per acquistare i "fondi immobiliari dinamici" della stessa BNL. Percentuale di ingresso 3% del capitale investito e possibilità di ritirare le quote periodicamente. Non mi ha specificato che per uscire si deve pagare l' 1% del capitale che si vuole disinvestire. Secondo voi è un buon investimento, il direttore è affidabile visto che mi ha omesso una informazione importante? Grazie per la risposta. C. Egr. sig. C., data la precaria situazione economica e finanziaria riteniamo sia più prudente che tenga i BTP. Sarebbe, altresì, sempre per la stessa premessa, da valutare l'opportunità di accorciare la durata della sua esposizione verso lo stato italiano. Questo va valutato rispetto al complesso dei suoi investimenti. QUESITO 2 Vorrei cortesemente sapere se sarà possibile riavere il valore delle obbligazioni Lehman Brothers vendutaci da Unicredito perlomeno al 50% attualmente valutate da Unicredito al 10%. Obbligazioni acquistate maggio 08. Scadenza novembre 2008 e novembre 2009. Ringrazio e saluto. B. Egr. sig. B., Perché comprate a maggio 2008? Decise lei di comprarle o fu la banca a proporle? Aveva già firmato il questionario MIFID a quella data? Scriva una raccomandata AR, alla sua banca chiedendo indicazioni sullo stato della procedura concorsuale Lehman. Stime non ufficiali individuano, nel 30% cira del valore investito, il possibile recupero. C'è inoltre la possibilità di esperire, attraverso il Codacons, o altre associazioni di consumatori, un' azione collettiva contro le agenzie di rating. QUESITO 3 Nel gennaio 2006 il Banco di Sicilia, filiale di Lentini, ha consigliato a mio padre, oggi 80 anni, la suddetta obbligazione: Capitalia al tasso variabile del 3,8% a 6 anni. Desidererei sapere se il tasso è fisso e un'altra... visto che non hanno consegnato nessuna informativa in merito. Vi saluto cordialmente. F. Egr. sig. F. Con le informazioni che ci ha fornito e che non ci consentono di individuare l'obbligazione di cui parla non siamo in grado di risponderle. Dovrebbe indicare almeno il codice ISIN in quanto sono moltissime le obbligazioni Capitalia, ora denominate Unicredit.

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PRESIDENTE DI FEDERCONSUMATORI (sezione: Class action)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 14-12-2008)

Argomenti: Class Action

di Claudio Salvaneschi PRESIDENTE DI FEDERCONSUMATORI Mutui e crack Lehman: in tanti piangono ai nostri sportelli... «Il consumatore è quasi sempre solo, stretto tra i poteri forti delle aziende e delle economie, e non ce la può fare. E' per questo che deve diventare consapevole della propria forza e unirsi agli altri per difendere i suoi diritti». A parlare è Mauro Zanini, presidente provinciale a Modena di Federconsumatori, di cui è anche vice-presidente a livello nazionale. Zanini apre una cartella e da lì esce un lungo elenco di proteste, lamentele e anche vessazioni subìte dai consumatori. «Vede - dice Zanini - quasi sempre vanno a sbattere contro un muro di gomma, i consumatori hanno poche possibilità di fare sentire le loro ragioni e le grandi aziende sanno benissimo come difendersi o scoraggiare gli scontenti. E' una tattica raffinata contro cui troppo spesso ci si arena». Il muro di gomma è così esteso, per il consumatore, da sembrare quasi circolare, una prigione da dove non si esce. Riguarda i trasporti, l'energia, i prezzi nei negozi e al mercato, le tariffe. Da dove iniziamo? «Possiamo benissimo iniziare dai trasporti. Dai treni. Questo è il caso più eclatante di una contraddizione quasi drammatica: l'Alta velocità. Oggi si parte: Milano-Bologna in 65 minuti. Certo, da una parte è un processo importante di ammodernamento che ci avvicina all'Europa. Ma dall'altro, il 90% di chi si sposta in treno, e per lavoro, vive questa modernità quasi come una beffa a fronte delle condizioni in cui è costretto a viaggiare quotidianamente, tra ritardi, disagi, disservizi di cui Trenitalia sembra curarsi davvero troppo poco». Facciamo qualche esempio... «Gli esempi purtroppo sono quotidiani, e ben lo sanno i pendolari. Ma voglio citarle un caso significativo. Lo scorso 5 dicembre abbiamo sollevato con Trenitalia a livello nazionale il caso del Milano-Napoli: è partito a mezzogiorno ed è arrivato alle 23! Undici ore, sulla stessa linea del "prodigio" dell'Alta Velocità... E come crede che si senta la gente? Presa in giro, naturalmente. Noi vorremmo che si pensasse molto di più a limitare disagi e disservizi. Abbiamo treni vecchi e ormai inadeguati, infrastrutture sorpassate, problemi di comfort e di igiene sui convogli. Ma in questi ultimi anni, tutte le risorse stanziate dal governo sono andate invariabilmente all'Alta Velocità». E voi cosa chiedete, ora? «Noi come Federconsumatori Modena, ma soprattutto a livello nazionale, chiediamo un piano vero del trasporto ferroviario che tenga in primo piano le esigenze dei pendolari e che coinvolga tutte le regioni. Stiamo facendo fronte ad uno stillicidio di continue denunce per ritardi e disservizi. Il sistema attuale, delle multe inflitte dalle Regioni a Trenitalia per i ritardi, spesso viene disatteso e comunque non funziona come deterrente. L'Emilia ha fatto un accordo di programma con le Ferrovie che prevede una serie di potenziamenti, ma tutto è rimasto in buona parte inapplicato. A gennaio presenteremo un "Libro nero" sui misfatti contro i pendolari in Emilia e in tutta Italia. Noi chiediamo alle Ferrovie un impegno concreto a voltare pagina. Le Ferrovie dovrebbero avere più modestia: invece di presentare in pompa magna il "Frecciarossa" facciano vedere uno dei loro bei treni per i pendolari...». Treni e ritardi sono ai primissimi posti nella lista delle proteste ai vostri sportelli. Ma quali sono le altre principali denunce? «Il problema dei mutui e i guai finanziari. Prima erano Parmalat e Cirio, oggi è Lehman, lo sconquasso partito dall'America è ben presente anche in provincia di Modena. E noi registriamo anche forti segnali di impoverimento. A Modena, dai nostri dati, nei primi 9 mesi del 2008 c'è stato un aumento del 9% del credito al consumo, del 14,7% dei prestiti personali e addirittura del 31% della cessione di 1/5 dello stipendio o della pensione. E ormai questo non avviene più per comprarsi l'auto o fare una vacanza, ma semplicemente per arrivare a fine mese. A Modena e provincia, noi stimiamo che siano almeno 50mila le famiglie con un mutuo casa, e l'80% dal 2002 in poi lo ha sottoscritto con tasso variabile. C'è la fila ai nostri sportelli di gente che chiede aiuto per i mutui, anche se ora c'è un piccolo "raffreddamento" dei tassi». E il caso Lehman? «Federconsumatori assiste a Modena e provincia 160 famiglie esposte con questo tipo di obbligazioni, per un totale di 6 milioni e 300mila euro. E' un crack ancora peggiore di quello Cirio, perchè qui sono prodotti offerti dalle banche, la gente si sentiva sicura e spesso ha investito tutti i propri risparmi. Non pensava di fare operazioni speculative a rischio. Noi chiediamo che anche le banche modenesi si facciano un esame di coscienza su quanto è successo e sulle responsabilità etiche e sociali che comporta la gestione del credito». Passiamo all'energia. Il prezzo del petrolio scende a rotta di collo ma i prezzi non scendono o calano di poco rispetto a quello che ci si attenderebbe. Eppure i trasporti delle merci dovrebbero costare meno... «Sul petrolio c'è stata una grandissima speculazione. Fino al 2005 il costo al barile è rimasto sui 28-30 dollari. Dal 2005 ha cominciato a salire fino ad arrivare a superare i 100 dollari. A luglio ha raggiunto i 147 dollari. Adesso è sceso, siamo tornati tra i 40 e i 50 dollari. C'è stata una forte speculazione intrecciata ad un grande aumento del prezzo delle materie prime, anche alimentari, e poi c'è stato il crollo finanziario, tutto in poco tempo. Un mix micidiale di cui il consumatore ha pagato il prezzo più alto, anche in provincia di Modena. E la bolletta energetica è uno dei maggiori salassi. Anche a Modena sempre più gente ci segnala che è in difficoltà a pagare le bollette di acqua, luce, gas. C'è un aumento costante e silente della morosità. E il 2008 è l'anno record: stiamo pagando le bollette più care dell'intero dopoguerra. Abbiamo calcolato che solo per il metano, tra 2007 e 2008 una famiglia che consumi 1400 metri cubi all'anno ha speso 134 euro in più». E poi c'è il caro spesa, i prezzi degli alimentari, soprattutto... «Su questo fronte è importante creare la maggiore concorrenza possibile. A Modena vi è una notevole concorrenza tra marchi e catene commerciali e il monitoraggio dei prezzi che effettuiamo ci dice che questo influisce positivamente sul livello dei prezzi calmierandoli. Il problema vero è come ridurre i passaggi della filiera distributiva, che si trasformano in altrettanti aumenti di prezzo. Dobbiamo insistere su questo». C'è un fenomeno nuovo o che vi preoccupa particolarmente tra le proteste dei consumatori che arrivano ai vostri sportelli? «Non è proprio nuovo ma è in crescita esponenziale e riguarda le controversie con i venditori e i gestori delle reti dei telefonini. Federconsumatori ha 20 sportelli a Modena e provincia (3 unitariamente con le altre associazioni, Adiconsum e Movimento consumatori) e la metà dell'attività di questi sportelli ormai è assorbita proprio dalle vertenze con operatori di telefonini. Su questo noi chiediamo che l'Autorità per le Telecomunicazioni intervenga per imporre regole certe e farle rispettare, cosa che finora sinceramente non ha mai fatto sul serio. Noi stiamo dando battaglia, anche se in questo settore i "poteri forti" sono davvero molto forti, con intrecci profondi nel mondo della politica. Oggi in Italia ci sono 90 milioni di telefonini. E' vero che le tariffe sono calate, ma non è calata la spesa media delle famiglie nel campo della telefonia. E' un business enorme, molto appetibile, e proprio per questo le regole e le tutele dovrebbero essere certe». A questo punto, arriviamo dritti alla grande arma che teoricamente il consumatore potrebbe avere, e cioè la cosiddetta "class action", l'azione collettiva di risarcimento contro le aziende o i gestori, che però l'attuale governo ha congelato dicendo che se ne sarebbe riparlato a gennaio. Cosa sta succedendo? «Si sta cercando di neutralizzare la class action, di depotenziarla. Proprio mercoledì avremo un incontro a Roma con il governo nell'ambito del Consiglio nazionale Consumatori e Utenti e ci verrà illustrato il nuovo emendamento sulla class action. Per ora sono filtrate notizie poco incoraggianti. Innanzitutto la class action diventerebbe retroattiva soltanto fino al luglio 2008. Tutto quanto è accaduto prima, Parmalat, Cirio e quant'altro, sarebbe condonato. E poi verrebbe di fatto scoraggiata l'azione collettiva che veda come controparte delle aziende le associazioni dei consumatori, prevedendo invece sostanzialmente le cause individuali. Se li vede singoli cittadini, da soli e senza mezzi, senza sostegni legali, a fare le class action contro i "colossi"? Ci vogliono strutture, un'organizzazione, mettere insieme tutti i danneggiati per fare la causa insieme... Così, invece, si insabbierebbe tutto. E' un modo per vanificare la class action. Spero non finisca così, perchè sarebbe una ulteriore beffa dei poteri forti nei confronti del consumatore...».

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Martedì il tribunale civile di Torino si pronuncerà sulla causa intentata dall'avvoca... (sezione: Class action)

( da "Stampa, La" del 14-12-2008)

Argomenti: Class Action

Martedì il tribunale civile di Torino si pronuncerà sulla causa intentata dall'avvocato Luca Procacci a nome di un gruppo di reduci dal campo di concentramento di Gaggenau tra il 1944 e il '45. Hanno chiesto un milione di euro ciascuno. class="hilite">«I soldi ci sono dal 1961 - dice l'avvocato - e ora c'è anche una class="term">class class="term">action delle vittime del Reich. Citiamo, oltre alla Germania, l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e la "Fondazione Memoria, Responsabilità e Futuro", anche il Presidente del Consiglio pro tempore, Silvio Berlusconi».

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Per Coppola chiesti sei anni Lui racconta i suoi rimpianti (sezione: Class action)

( da "Riformista, Il" del 14-12-2008)

Argomenti: Class Action

Le notizie Per Coppola chiesti sei anni Lui racconta i suoi rimpianti Il reato contestato all'immobiliarista romano che ascese alle cronache per aver partecipato alla scalata di Bnl, è quello di bancarotta fraudolenta della società Micop (privata secondo l'accusa dell'intero attivo e rimasta nelle mani di un liquidatore inesistente, con un debito di 8 milioni di euro nei confronti dell'erario). Reato per cui i pm chiedono di condannare l'immobiliarista Danilo Coppola a sei anni di reclusione. Se tornasse indietro, ha commentato con i giornalisti Coppola, «non si affiderebbe più ad alcune persone». Alitalia, l'avvertimento dei piloti. Se non è una minaccia, ci si avvicina molto: «Senza il pieno coinvolgimento dei piloti il progetto della nuova Alitalia è senza futuro e destinato a fallire». Parole dure del presidente dell'Anpac, Fabio Berti, che ha spiegato come al momento non ci siano novità sulla firma con la Compagnia aerea italiana, nuova proprietaria del vettore. Parlando della conferenza stampa di presentazione della nuova compagnia, Berti ha detto «di non essere stato positivamente colpito». Catricalà difende la class="hilite">class="term">class class="term">action. Lo strumento della causa collettiva, che in Italia non è ancora legge, non solo è necessario ma deve essere anche retroattivo. Valere cioè per le cause precedenti all'entrata in vigore della legge. Il presidente dell'antitrust esprime chiaramente la sua posizione in materia di class="term">class class="term">action soprattutto dopo le notizie di un emendamento del Governo che cancellerebbe appunto la retroattività del provvedimento. «Avevamo rinviato per migliorarla, non vorrei che avessimo abboccato all'esca. Perché mettere una data entro cui fare valere i diritti? Questi devono valere fino alla loro prescrizione». Russia e Opec, Gazprom frena. Il meccanismo dell'Opec (il cartello dei paesi produttori di petrolio) potrebbe non essere applicabile alla Federazione russa. L'opinione è del vice presidente del colosso energetico, Gazprom, Alexander Medvedev, che ha anche parlato di contatti in corso per scambiare informazioni. Nei giorni scorsi il presidente russo aveva detto che il suo paese sarebbe potuto entrare nell'organizzazione. 14/12/2008

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Catricalà difende la retroattività della legge sulla class action (sezione: Class action)

( da "Unita, L'" del 14-12-2008)

Argomenti: Class Action

class="hilite">Catricalà difende la retroattività della legge sulla class="term">class class="term">action «La class="term">class class="term">action continua a soffrire e se soffre torniamo indietro di dieci anni». Così il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, intervenuto ieri al congresso della Adusbef, è sceso in campo a favore della class="term">class class="term">action e ha preso posizione sul nodo della retroattività, a seguito dell'emendamento del governo che, se passasse, consentire di applicare questo strumento solo agli illeciti a partire dal luglio 2008. «Perchè - si è chiesto Catricalà - mettere una data entro cui far valere i diritti? I diritti si fanno valere finchè non sono prescritti». Per il garante «non è possibile» che l'Italia non abbia questo strumento. Uno strumento la cui approvazione è stata rinviata, suscitando molti sospetti. «Ci avevano detto che questo serviva a migliorarla - ha detto Catricalà -. Non vorrei avessimo abboccato ad un'esca. Ora vedo che hanno modificato poco, in sostanza solo la retroattività». «Credo che la Corte Costituzionale interverrà - ha detto ancora - per dire che non va bene, che è discriminatoria. Con la class="term">class class="term">action non credo ci sarà nessun intasamento dei tribunali. Va fatta sono pronto a ritirare anche la mia candidatura a fare da filtro, ma facciamola». Il presidente dll'Antitrust ha inoltre aggiunto che sul fronte del "massimo scoperto" «è possibile arrivare a un accordo con le banche». L'istruttoria è stata aperta a luglio su Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps e Bnl. Secondo Catricalà l'ipotesi di un accordo è preferibile ad una multa: «Cosa volete che sia per Istituti di questo livello una multa da 500 mila euro?» ha spiegato. Il numero uno dell'Antitrust ha poi spezzato una lancia a favore delle pmi, perchè «le banche fanno le prepotenti non solo con le famiglie ma anche con le piccole imprese». «Se chiudo un accordo con le banche sul massimo scoperto - ha spiegato - questa pratica rimane comunque per le piccole e medie imprese, che sono i soggetti che soffrono di più, perchè non abbiamo un codice al consumo per le pmi». Per questo Catricalà ha chiesto un impegno ai consumatori per allargare i termini del codice al consumo anche alla piccola impresa.

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Nerviano, ragazzi in piazza: <Vogliamo spazi autogestiti> (sezione: Class action)

( da "Giorno, Il (Legnano)" del 14-12-2008)

Argomenti: Class Action

LEGNANESE pag. 7 Nerviano, ragazzi in piazza: «Vogliamo spazi autogestiti» Il maltempo non ferma il coordinamento di GIADA BELLEGOTTI ? NERVIANO ? LA PIOGGIA NON HA FERMATO I RAGAZZI del coordinamento ?Liberiamo gli spazi? che ieri pomeriggio si è riunito in via IV novembre, la cosidetta ?area betulle? dietro le piscine comunali. «Si ritiene che le amministrazioni pubbliche abbiano il dovere di garantire ai giovani e ai cittadini alcuni spazi di crescita sociale e di espressione creativa e culturale ? hanno spiegato i ragazzi del coordinamento - Invece, negli anni, si è riscontrata una sostanziale indifferenza o debolezza nel garantire un diritto che appartiene all?intera collettività. La realizzazione di spazi sociali pubblici, a Nerviano e nelle frazioni, va considerata una priorità nell?agenda politica e programmatica degli amministratori locali». Forti delle loro convinzioni e decisi a cambiare le cose, tanto da trascorrere l?intera settimana a consegnare volantini con la loro richiesta, una cinquantina di giovani, nonostante il maltempo, sono sfilati in corteo determinati a sostenere i propri diritti. IL CORTEO È L?ULTIMA azione del 2008 di ?Liberiamo gli spazi?, ma certamente le proteste non terminano con la fine dell?anno. Anzi, continua la petizione che, a fine novembre, ha proposto sul sito http://liberiamoglispazi.wordpress.com. In pochi giorni ha raccolto un centinaio di firme. «In un momento in cui si decide il futuro di Nerviano attraverso la stesura del Piano di governo del territorio, la cittadinanza deve essere messa nelle condizioni di incidere realmente nella pianificazione urbanistica affinché risponda alle reali esigenze della collettività».Per l?inizio del 2009 sono in programma altri momenti di protesta che probabilmente sfoceranno nella richiesta di un incontro con l?Amministrazione comunale. «Si vuole che l?amministrazione comunale inizi un percorso concreto per individuare e realizzare, entro l?aprile 2011, uno spazio sociale pubblico», hanno spiegato. IL SINDACO, ENRICO COZZI, per ora non sembra possibilista. Troppi i problemi burocratici (ma anche finanziari, perchè fare le opere ha un costo e le disponibilità economiche dei Comuni sono sempre più esigue) da risolvere prima di soddisfare ogni tipo di richieste e, quindi, servono tempi molto lunghi per realizzate gli stessi progetti segnalati dai giovani.. Di certo, però, il sindaco rimane aperto ad un dialogo con questi giovani e si augura in futuro di fare davvero qualcosa per loro.

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"la class action deve essere retroattiva" - aldo fontanarosa (sezione: Class action)

( da "Repubblica, La" del 14-12-2008)

Argomenti: Class Action

Pagina 20 - Economia "La Class class="term">action deve essere retroattiva" Antitrust al governo: norma necessaria e urgente, non può valere solo da luglio 2008 Catricalà: entrata in vigore rinviata per migliorarla, ma non vorrei fosse stata un´esca ALDO FONTANAROSA ROMA - «I diritti sono diritti, fino a quando vanno in prescrizione». Antonio Catricalà, presidente Antitrust e garante della concorrenza, ricorda questo elementare principio al governo Berlusconi. Motivo del contendere è la class="term">class class="term">action, che permette ai consumatori di unirsi e di avviare una causa collettiva in difesa delle loro ragioni. Il governo vuole che questo strumento venga usato, certo, ma solo per i torti subiti dopo il primo luglio 2008. Sbarramento che il garante Catricalà ora contesta. class="hilite">«Vediamo che la class="term">class class="term">action continua a soffrire - brontola Catricalà - e se soffre, allora soffriamo anche noi». Io stesso - continua - avevo lavorato perché il governo e il Parlamento studiassero meglio il meccanismo della class="term">class class="term">action (introdotto dall´ultima Finanziaria del governo Prodi e mai applicato). «Ma ora», aggiunge Catricalà, «temo che abbiamo abboccato ad un´esca». Il governo, insomma, avrebbe rinviato l´approvazione della causa collettiva solo per depotenziarla, per impoverirla. Se davvero venisse introdotto lo sbarramento del primo luglio 2008, non potrebbero allearsi in una class="term">class class="term">action i consumatori umiliati dai casi Cirio, Parmalat o dei titoli di Stato argentini. Con lo sguardo alla politica, Catricalà nota che «l´unica vera novità è questa storia del luglio 2008. Ma perché mettere una data entro cui fare valere i diritti? I diritti devono valere fino a quando siano prescritti». Il garante esclude che la class="term">class class="term">action - se approvata senza alcun limite - possa intasare i tribunali italiani: il rischio non esiste. Catricalà scommette invece che la Corte Costituzionale contesterà la data del luglio 2008 perché illegittima. Quindi conclude: «Io mi faccio da parte, rinuncio al mio ruolo di mediatore purché la cosa venga conclusa al meglio. L´avvio dovrebbe essere gennaio 2009. Sulla applicazione della class="term">class class="term">action nel nuovo anno, ci giochiamo un po´ tutti la nostra credibilità». Le premesse, in effetti, non sono delle migliori. Oggi la class="term">class class="term">action è all´esame della commissione Giustizia della Camera, dove il deputato Lo Presti (Pdl) ha unificato le varie proposte in campo. Mentre però la Camera lavora, il governo vuole innestare la regola del "luglio 2008" - cioè quella che salva Parmalat o Cirio - nel provvedimento sullo sviluppo, collegato alla Manovra e in corsa al Senato. Quindi nell´altro ramo del Parlamento. Per rimettere ordine alla questione, Giulia Bongiorno del Pdl - presidente della commissione Giustizia della Camera - chiede a Palazzo Chigi di cambiare il suo terreno di azione. Qualsiasi emendamento, iniziativa, correzione insomma andrebbe presentata alla Camera e in commissione Giustizia (al lavoro sulla questione dal 2 ottobre). Non certo al Senato.

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Corte Taccheo in causa per i danni del Baby Mose (sezione: Class action)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 14-12-2008)

Argomenti: Class Action

I residenti avviano un?azione collettiva di rimborso Corte Taccheo in causa per i danni del Baby Mose Chioggia(M.Biol.) I residenti di corte Taccheo vanno avanti per la loro strada e, con la collaborazione dell'associazione consumatori Civiltà 2000, hanno deciso di procedere con la causa collettiva per poter chiedere il rimborso dei danni causati a loro dire dal cantiere del Baby Mose.«Le famiglie della corte spiega Valentina Agatea, responsabile dell'associazione hanno deciso di non sopportare in silenzio i continui disagi provocati dai lavori, disagi che non sono solo arrecati dai danni statici agli edifici, ma anche dalle continue vibrazioni che sono costretti a sopportare e che provocano a lungo andare una situazione di disagio abitativo. Per questo si è deciso di procedere con la richiesta al tribunale della nomina di un perito che possa valutare i danni agli edifici e quantificarne il valore».Qualche giorno fa il vice sindaco Sandro Todaro si era detto dubbioso sul fatto che i danni alle case fossero effettivamente stati provocati dal cantiere del Baby Mose. «Corte Taccheo aveva detto è distante dalla zona del cantiere e le case più a ridosso non hanno subito danni. Se comunque verrà dimostrata la veridicità di quanto affermato esiste un'assicurazione sul cantiere del Consorzio Venezia Nuova che sicuramente rimborserà i cittadini». I residenti della corte inoltre chiedono che l'Amministrazione intervenga per tamponare le falle che si sono aperte sull'asfalto della calle con l'ultima acqua alta: «Accogliamo con piacere continua la Agatea il fatto che l'Amministrazione abbia trovato un fondo di 300mila euro per portare la corte e la riva a un quota di sicurezza di un metro e venti per evitare il fenomeno dell'acqua alta. Ma è necessario intervenire subito sulle crepe più grandi che possono causare incidenti e infortuni soprattutto alle persone anziane».

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Malattia, contributi non dovuti (sezione: Class action)

( da "ItaliaOggi Sette" del 15-12-2008)

Argomenti: Class Action

ItaliaOggi Sette Numero 297  pag. 17 del 15/12/2008 | Indietro Malattia, contributi non dovuti Previdenza Di Daniele Cirioli Il dl 112/08 ha fornito l'interpretazione autentica sulla ricorrenza dell'obbligo Non versano all'Inps le imprese che erogano ai lavoratori Le imprese che in virtù di disposizioni dei contratti collettivi erogano direttamente ai lavoratori un trattamento economico di malattia possono non versare la relativa contribuzione all'Inps. A mettere fine all'annosa questione (datata è la norma di riferimento: la legge n. 138/1943) circa la ricorrenza o meno dell'obbligo contributivo nelle ipotesi in cui l'azienda sia tenuta a retribuire ai lavoratori le assenze di malattia (senza, dunque, intervento dell'Inps) è stato l'articolo 20 del dl n. 112/2008 (la manovra finanziaria estiva), fornendo l'interpretazione autentica del comma 2 dell'articolo 6 della legge n. 138/1943. Ma se un contenzioso si è chiuso, un altro sembra aprirsi all'orizzonte (sulla questione, si ricorda, si sono visti numerosissimi interventi della cassazione fino alle sezioni unite con sentenza n. 10232/2003 su ItaliaOggi del 29 luglio 2003, e due sentenze della corte costituzionale: sentenze n. 241/2006 e n. 47/2008). Infatti, con la prima sentenza in merito alla norma del dl n. 112/2008, la n. 25047/2008, la Corte di cassazione ne ha dichiarata efficacia retroattiva: un varco, sembrerebbe dunque, a favore delle aziende che per il passato hanno pagato la contribuzione all'Inps in via cautelativa (per evitare azioni di riscossione e cartelle di pagamento), per chiederne poi la restituzione allo stesso istituto. La «mutualità fascista». La questione, dunque, riguarda l'interpretazione dell'articolo 6 della legge n. 138/1943 («mutualità fascista»), che contiene norme in materia di assistenza per malattia dei lavoratori. In particolare riguarda solo il comma 2 di tale articolo, laddove esonera l'Inps (oggi) dall'erogare l'indennità di malattia ai lavoratori quando uno stesso trattamento economico (cioè di malattia) sia già corrisposto per legge o per contratto collettivo dal datore di lavoro oppure da altri enti. Se c'è un esonero per l'Inps dall'erogare le prestazioni, ha ragionato una parte della giurisprudenza su invito (ricorsi) dei datori di lavoro, allora a esso deve corrispondere un esonero per le imprese dall'obbligo della relativa contribuzione. In altre parole, se l'Inps non paga l'indennità di malattia ai lavoratori non può pretendere la relativa contribuzione dai datori di lavoro. Il vecchio principio. In realtà, però, questa conclusione che pare logica e scontata non è stata quella seguita dalla giurisprudenza. Si prenda come esempio una sentenza per tutte, la n. 10232 del 27 giugno 2003 delle sezioni unite della Corte di cassazione, che interveniva per risolvere il contrasto giurisprudenziale che si era intanto formato in materia. Contrariamente a quanto detto, la pronuncia ha stabilito che l'obbligo contributivo a carico delle imprese sussiste sempre anche se manca lo specifico intervento assistenziale da parte dell'Inps. La giurisprudenza a favore dell'esonero contributivo per le imprese sostenevano la tesi motivandola per il fatto che l'obbligazione contributiva viene meno quando l'Inps non è tenuto a indennizzare i lavoratori, poiché il rapporto fra ente previdenziale e lavoratori assicurati, di natura assicurativa, implica una corrispondenza fra premio (cioè contribuzione) e indennizzo (cioè prestazioni che, nel caso l'Inps non era tenuto a erogare). Ragion per cui, l'assoggettamento del datore di lavoro all'obbligo contributivo e, allo stesso tempo, all'obbligo di indennizzo si traduce in un ingiustificato arricchimento dell'ente previdenziale. La giurisprudenza contraria all'esonero contributivo per le imprese, invece, si appellava ai principi di solidarietà: l'assicurazione dei lavoratori dipendenti contro le malattie, spiegava, non è ispirata al principio mutualistico (corrispondenza tra premi e indennizzo), ma piuttosto da quello di solidarietà, appunto, in un regime di assenza di necessaria correlazione fra contributo e prestazione. Pertanto, il rapporto di assicurazione obbligatoria doveva intendersi disciplinato da leggi con norme imperative, non derogabili dall'autonomia privata, sia pure collettiva. Il secondo indirizzo veniva sposato dalle sezioni unite della Cassazione con la ricordata sentenza n. 10232/2003 e anche, molto più recentemente, dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 47 di quest'anno. La nuova norma e la prima sentenza. Eppure sembra ancora presto per mettere la parola fine alla questione. A riaprire il caso (che, però, non è mai stato chiuso effettivamente, e nonostante le diverse pronunce giurisprudenziali, se ancora alto è il numero degli appelli in itinere) è stata la manovra estiva che, come detto, ha interpretato in via autentica la norma dibattuta. Di fatto, il legislatore ha dato torto alla giurisprudenza prevalente, stabilendo che «i datori di lavoro che hanno corrisposto per legge o per contratto collettivo, anche di diritto comune, il trattamento economico di malattia con conseguente esonero dell'istituto nazionale della previdenza sociale dall'erogazione della predetta indennità, non sono tenuti al versamento della relativa contribuzione all'istituto medesimo. Restano acquisite alla gestione e conservano la loro efficacia le contribuzioni comunque versate per i periodi anteriori alla data del 1° gennaio 2009». Alla norma si aggiunge ora un primo indirizzo applicativo da parte della Corte di cassazione che con la sentenza n. 25047 del 13 ottobre 2008, affrontando per la prima volta la questione nel nuovo quadro normativo (cioè dopo il dl n. 112/2008) stabilisce la «retroattività» della disposizione, dopo un'analisi comparata anche ai principi stabiliti dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 47/2008 (si veda box in pagina). Come è scritta, la disposizione sembrerebbe statuire uno spartiacque al 1° gennaio 2009: con riferimento a periodi decorrenti da tale data, l'applicazione del principio della non obbligatorietà alla contribuzione di malattia dovrebbe avvenire automaticamente. Per cui, per fare un esempio, ove il datore di lavoro dovesse comunque procedere al suo versamento, l'Inps dovrebbe di conseguenza riconoscerlo come credito contributivo, al pari degli altri versamenti contributivi in eccesso. Invece, con riferimento a periodi anteriori alla data del 1° gennaio 2009 la disciplina dovrebbe essere quella che è stata fino all'intervento della norma di interpretazione autentica: ricorrere in via giudiziale per il riconoscimento della non obbligatorietà di contribuzione (ma l'Inps anche in via di autotela dovrà riconoscere lo ius superveniens e, dunque, non contestare le eventuali carenza di versamenti per i mesi del 2008). Situazione particolare, invece, si presenta quella relativa alle imprese che, per non incorrere in atti ingiuntivi, cartelle di pagamento, azioni di riscossione e via dicendo hanno versato in via cautelativa la contribuzione all'Inps, proponendo successivamente una richiesta di restituzione. La questione è se questa sia o meno da considerare una situazione «consolidata» (pagamenti comunque acquisiti, dice il dettato dell'articolo 20 del dl n. 112/2008) e, dunque, impermeabile alla retroattività della disposizione di interpretazione autentica indicata dalla recente sentenza della Cassazione.

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I tre grandi dell'Asia insieme contro la crisi (sezione: Class action)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 15-12-2008)

Argomenti: Class Action

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2008-12-14 - pag: 9 autore: Summit. Primo incontro tra Giappone, Cina e Corea del Sud I tre grandi dell'Asia insieme contro la crisi Stefano Carrer FUKUOKA. Dal nostro inviato Il Tripartito torna alla ribalta delle relazioni internazionali. Per fortuna non ha nulla che vedere con l'infausta alleanza antiamericana del 1940 di Tokyo con Roma e Berlino: si tratta della "Tripartite Partnership" varata ieri nel corso del primo storico vertice tra Giappone, Cina e Corea del Sud, ossia della nuova cornice di alta diplomazia istituzionalizzata che ogni anno riunirà i leader dell'Asia orientale e che avrà persino un "Cyber- Segretariato" (virtuale) a monitoraggio dei progressi raggiunti. Il premier giapponese Taro Aso, quello cinese Wen Jiabao e il presidente sudcoreano Lee Myng-bak si sono dichiarati convinti che il loro primo summit spianerà la strada a una nuova era di cooperazione trilaterale «comprensiva», in un' ottica orientata verso il futuro. Spinti dalla crisi economico-finanziaria internazionale, insomma, i tre leader hanno concordato - all'avveniristico Museo del Kyushu, alla periferia della città di Fukuoka- di mettere la sordina all'eredità di un passato di ostilità e risentimenti: Aso ha parlato addirittura di «necessità storica»per un avvicinamento all'insegna del pragmatismo ma anche di un certo orgoglio asiatico. Saranno i Paesi asiatici, hanno sottolineato i tre leader, a giocare un ruolo di «centro della crescita economica mondiale » al fine di invertire il trend globale attuale e «far tornare l'economia mondiale sul sentiero di una crescita sostenibile ». Il messaggio ai mercati è stato chiaro: seria volontà di più stretta collaborazione e impegno a sostenere le rispettive economie con ingenti programmi di stimolo alla domanda interna, a beneficio di tutti e a contrasto di una situazione così grave che secondo Wen «capita una volta al secolo». Lee ha ringraziato gli altri due leader per l'ampliamento degli accordi di swap valutario ( annunciato venerdì) che contribuirà a stabilizzare la situazione finanziaria sudcoreana. L'impegno collettivo, inoltre, è quello di accelerare sia sulla multilateralizzazione della Chiang Mai Initiative sugli swap sia sulla ricapitalizzazione dell'Asian development bank, sia sulla lotta al protezionismo (hanno assicurato che per 12 mesi nessun nuovo ostacolo o restrizione saranno introdotti). è stata poi spezzata una lancia in favore di una «ambiziosa, bilanciata e comprensiva conclusione» del Doha Round «al più presto possibile». Una manifestazione formale di unità si è estesa al problema dei rapporti con la Corea del Nord, anche se non c'è stato alcun riferimento diretto alla notizia proveniente dagli Usa della sospensione collettiva delle previste forniture di energia a Pyongyang in mancanza di progressi sulla verificabilità del processo di disarmo nucleare (né alla dura replica nordcoreana, con la minaccia di sospendere la disattivazione del suo principale impianto atomico). Al rammarico per lo stallo negoziale si è affiancata la riaffermazione della necessità di insistere per realizzarne gli obiettivi, mentre Lee ha aggiunto che occorre «pazienza» e ha fatto un riferimento a Barack Obama, suonato come una avvertimento a non drammatizzare la deludente fase attuale delle trattative. Il "Piano di azione per promuovere la cooperazione trilaterale" invita tra l'altro ad approfondire, a partire dal 2009, gli studi su un Free Trade Agreement trilaterale, mentre è stata resa pubblica alla vigilia del summit una "Agenda di azione" sul miglioramento delle condizioni per il business, con un capitolo sulla facilitazione di investimenti stranieri nei tre Paesi. Un riferimento assieme a quello sulla Wto che forse mira anche a rassicurare Paesi terzi sul fatto che il Tripartito non danneggerà interessi extra-asiatici. I COLLOQUI Avvicinamento storico per sostenere la crescita Il vertice ha discusso anche il nuovo stop tra Washington e Pyongyang sul nucleare

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Class action, Catricalà attacca (sezione: Class action)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 15-12-2008)

Argomenti: Class Action

Il Sole-24 Ore sezione: NORME data: 2008-12-14 - pag: 23 autore: Consumatori. Il presidente dell'Antitrust sulle forme di tutela nostro intervento». Class action, Catricalà attacca per le piccole e medie imprese che rischiano di essere troppo penalizzate. Catricalà, ha anche rivendicato il proprio operato sulla vicenda ROMA «La class action continua a soffrire e se soffre torniamo indietro di dieci anni». Il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, nel suo intervento di ieri al congresso della Adusbef è sceso in campo a favore della class action e ha preso posizione sul nodo della retroattività, dopo l'annunciato emendamento del Governo, non ancora presentato in Parlamento, che dovrebbe consentire di applicare l'azione collettiva solo agli illeciti a partire dal luglio 2008. «Perchè – si è chiesto Catricalà – mettere una data entro cui far valere i diritti? I diritti si fanno valere finchè non sono prescritti». Per il garante «non è possibile» che in Italia non abbiamo questo strumento. Uno strumento la cui entrata in vigore è stata rinviata, per ora, sino alla fine dell'anno. «Ci avevano detto che questo serviva a migliorarla – ha detto Catricalà –. Non vorrei avessimo abboccato a un'esca. Ora vedo che hanno modificato poco, in sostanza solo la retroattività ». «Credo che la Corte costituzionale interverrà – ha detto ancora – per dire che non va bene, che è discriminatoria. Con la class action non credo ci sarà nessun intasamento dei tribunali. Va fatta. Sono pronto a ritirare anche la mia candidatura a fare da filtro, ma facciamola». Quanto alla commissione di massimo scoperto imposta dalla banche «è una prassi veramente ingiusta ».Ma l'istruttoria aperta dall'Autorità nei confronti delle quattro principali banche italiane ( Mps, Intesa, Unicredit e Bnl) è probabile che si chiuda con un accordo: «Abbiamo aperto una istruttoria nei confronti delle quattro principali banche e lìè possibile che si vada a un accordo che porti ad abolire la commissione, anche perché – ha tenuto a sottolineare Catricalà – dare una multa da 500mila euro, che volete che sia per istituti di questo livello?». Inoltre, per il presidente Antitrust, sul massimo scoperto va trovata una soluzione anche Alitalia, e ricorda di essersi mosso all'interno del quadro tracciato dal Parlamento: «C'è stata qualche critica. Io sono abituato a ragionare con le leggi – ha spiegato – e la legge dice che l'Autorità non doveva autorizzare la fusione Alitalia- Cai, ma adottare misure per tutelare i consumatori ed è quello che abbiamo fatto». «Io non sono servo di nessuno », ha tenuto a precisare Catricalà rispondendo così alle critiche e ricordando che la legge comunque non toglie all'Autorità il potere sull'abuso di posizione dominante. «Sarò il cane da guardia per gli italiani e se ci saranno abusi io interverrò duramente. E questa è una promessa solenne. La compagnia deve temere il LE INDICAZIONI Azione collettiva anche per gli illeciti passati Ricerca di un accordo sulle commissioni di massimo scoperto

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Pischedda affonda la corazzata-Castiadas (sezione: Class action)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 15-12-2008)

Argomenti: Class Action

Promozione Pagina 10037 Barisardo 1 Castiadas 0 Decide l'esordiente del Barisardo Pischedda affonda la corazzata-Castiadas Barisardo 1 Castiadas 0 Decide l'esordiente del Barisardo --> BARISARDO: Capitta, Alfonso, Loi, Barrili (37' Pira), Pinna, Tascedda, L. Mameli (33' A. Mameli), Lombardo, Suergiu, Mereu, Pischedda (31' st E. Mameli). All. Piras. CASTIADAS: Asunis, Bosco, Marci, Concas, Picarretta, Cabras, Madeddu, Rocca, Festa (25' st Murgia), Onano, Viani. All. Murgia. ARBITRO: Chiara di Cagliari. RETE: 30' st Pischedda. BARISARDO Il Barisardo vince una gara dalle mille emozioni, ma offre anche certezze. Emozioni perché la gara disputata ha messo in mostra grosse qualità individuali e collettive da entrambe le parti. Certezze perché la squadra di casa ha dimostrato di avere qualità sia sul profilo individuale che collettivo, dando prova di sacrificio e compattezza nei momenti importanti. La gara ha visto le squadre smaniose di prevalere. Al 13' Festa impegna Capitta che in uscita sventa con i piedi. Al 17' è Mereu a fare la barba al palo alla sinistra di Asunis, mentre al 18' è Viani che scappa ma di fronte al portiere sbaglia mandando fuori. Al 30' Mereu viene ammonito per la seconda volta in tre minuti, il direttore di gara molto frettolosamente lo spedisce negli spogliatoi. Al 2' della ripresa, Madeddu per gli ospiti e al 3' Lombardo per il Barisardo mettono fuoco alle polveri. Ma è Suergiu al 7' ad insaccare su quarta respinta di Asunis: il signor Chiara, su segnalazione errata dell'assistente, annulla per fuorigioco. Al 23' iniziano le prove del gol, quello vero. Lancio di Alfonso per il fuoriquota Pischedda, esordiente, che calcia al volo, la palla termina alta. Al 30' il ragazzo si ripropone sulla stessa azione: lancio dalle retrovie di Alfonso, Pischedda controlla palla, dribbla il portiere e il difensore e, dal fondo campo, deposita in rete regalando la vittoria e dedicando il gol al padre. VALERIO MELIS

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ecco l'emendamento sblocca-tariffe cambia anche il bonus per le famiglie (sezione: Class action)

( da "Repubblica, La" del 15-12-2008)

Argomenti: Class Action

Pagina 2 - Economia Il caso Si lavora alle modifiche sul decreto anti-crisi. Domani l´incontro Tremonti-Bersani Ecco l´emendamento sblocca-tariffe cambia anche il bonus per le famiglie ROMA - Decreto anti-crisi: si lavora alle modifiche. Sia da parte della opposizione (le proposte del Pd saranno illustrate domani da Pierluigi Bersani al ministro dell´Economia, Giulio Tremonti, nel corso di un incontro al Tesoro) che all´interno della maggioranza. Il termine per presentare gli emendamenti al testo attualmente all´esame delle commissioni Bilancio e Finanze di Montecitorio, è fissato per oggi alle 18, ma relatori e governo avranno tempo fino al 23 dicembre per presentare le proprie modifiche. La discussione generale sul decreto sarà portata avanti in modo da licenziare il testo in commissione a ridosso della vigilia di Natale, entro il 23 dicembre appunto. Poi ci sarà la pausa festiva e si riprenderà con l´esame in aula a Montecitorio a partire dal 12 gennaio. Per quanto riguarda i contenuti si sa che anche il governo starebbe lavorando ad una serie di modifiche: il quadro d´insieme sarà più chiaro quando, in settimana, si svolgerà un incontro tra i parlamentari del Pdl e l´esecutivo. Le polemiche non mancano. D´Alema attacca: «L´Italia è l´unico grande paese europeo, e non solo europeo, che non ha un programma per affrontare la crisi economica. Non ha un piano». Confindustria chiede invece che vengano finanziati «in modo consistente gli ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori, indistintamente». Le modifiche di cui più si discute sono quelle inerenti alla norma blocca-tariffe: non si stopperanno più le bollette di energia, gas e le tariffe autostradali, in modo da lasciare libera l´autorità di ritoccarle al ribasso. Ci sarà una rimodulazione del bonus familiare (per riequilibrare la platea di beneficiari, oggi più single che famiglie numerose). Si dibatte d´ class="hilite">un intervento sui mutui: i tecnici della Camera hanno avvertito che la disparità tra mutuatari, quelli a tasso variabile che sono tutelati e quelli a tasso fisso, può essere foriera di contenzioso, ma il sottosegretario all´economia Cesaro però intende difendere la scelta. Altri temi caldi sono il sostegno al settore auto e la class="term">class class="term">action.

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intervista a pierre rosanvallon, autore di "la légimité démocratique" - parigi (sezione: Class action)

( da "Repubblica, La" del 15-12-2008)

Argomenti: Class Action

Pagina 31 - Cultura Intervista a Pierre Rosanvallon, autore di "La légimité démocratique" Il pericolo è che tra i cittadini e i politici il solco divenga così profondo da rendere il potere intoccabile. L´estremismo produce alla fine esclusione Nel vostro paese la "controdemocrazia" si sovrappone al populismo tradizionale ed è un rischio per il tessuto democratico Una volta si votava per un progetto, oggi per un uomo Di conseguenza il suffragio universale procura una legittimità solo strumentale PARIGI «La democrazia non è solamente il voto nell´urna. Nella complessità del mondo contemporaneo, la vita democratica si decentra, dando vita a una varietà di azioni e istituzioni al di là del solo suffragio universale». è questa la conclusione cui è giunto Pierre Rosanvallon, lo studioso francese che insegna al Collège de France ed oggi considerato uno dei più influenti intellettuali d´Oltralpe. Lo spiega in un volume appena pubblicato in Francia, La légimité démocratique (Seuil, pagg. 380, 21 euro), che fa seguito a un altro corposo saggio intitolato La politica nell´era della sfiducia, in procinto di essere pubblicato in Italia da Città Aperta, aggiungendosi così ai precedenti Il popolo introvabile (Il Mulino) e Il Politico, storia di un concetto (Rubettino). «Il disincanto democratico è oggi un´evidenza. I cittadini votano meno che in passato e soprattutto in modo diverso», spiega Rosanvallon, che ha anche creato la République des idées, un importante spazio di riflessione, dotato di un sito web e di una collana di libri. «Oggi il voto non è più un momento d´identificazione con un gruppo sociale, un territorio o un partito politico. Il voto ha cambiato natura. In passato era la manifestazione di un´identità sociale, oggi esprime un´opinione individuale. Questa trasformazione è accompagnata da una crescente disaffezione nei confronti dei partiti politici e dalla crisi dello stato inteso come amministrazione dell´interesse comune». Il disincanto democratico favorisce il disinteresse per la cosa pubblica? «Non credo, dato che i cittadini manifestano la loro implicazione nella vita collettiva in altro modo. Tra un´elezione e l´altra, la vitalità democratica prende altre forme, che nel volume La politica nell´era della sfiducia ho designato con il termine "controdemocrazia", un termine forte e volutamente ambiguo». Di che si tratta? «La "controdemocrazia" è costituita dall´insieme delle attività che non mirano ad associare il cittadino all´esercizio del potere, ma a organizzare il suo controllo su chi governa. E´ impossibile che tutti partecipino direttamente alle decisioni politiche, ma tutti possono esprimere opinioni critiche e partecipare alla vigilanza civica nei confronti del potere. Naturalmente queste attività possono essere molteplici, a cominciare da quelle di sorveglianza, notazione e convalida delle procedure democratiche. Si tratta di modalità più o meno formalmente costituite, i cui attori possono essere le associazioni, la stampa o anche i singoli cittadini su internet». Lei parla anche di sovranità negativa... «è quella che i cittadini manifestano rifiutando alcune scelte governative. I primi teorici della democrazia pensavano che la democrazia si fondasse essenzialmente sul consenso silenzioso dei cittadini, oggi invece ci rendiamo conto che nell´attività democratica, accanto al consenso, svolge un ruolo essenziale il dissenso. Già Montesquieu sottolineava la dissimmetria tra facoltà d´impedire e facoltà d´agire, in democrazia. E´ infatti molto più facile misurare i risultati ottenuti sul versante del disaccordo che su quello della proposta costruttiva. Se si riesce a bloccare una decisione del potere, i risultati si vedono subito, mentre per promuovere una legge spesso occorrono anni prima di vedere i risultati». Quali sono le altre forme della controdemocrazia? «Un´altra componente importante è l´esercizio che mira a mettere sotto accusa il potere. Il modello del processo, fuoriuscendo dall´ambito giudiziario, si è diffuso in tutta la società. L´atteggiamento accusatorio una volta era al centro del ruolo dell´opposizione parlamentare, col tempo però si è disseminato in tutta società, diventando un patrimonio collettivo». Opponendosi al palazzo, la società civile sceglie a volte forme che alimentano l´antipolitica. Non è un rischio? «Effettivamente è un rischio oggi assai diffuso. Le attività che chiamo controdemocratiche hanno sempre un carattere ambiguo. Se da un lato, infatti, queste possono essere utili a rafforzare la democrazia, stimolandola positivamente; dall´altro, possono anche indebolirla, alimentando l´antipolitica. La controdemocrazia positiva sottomette il potere a prove che lo costringano a realizzare meglio la sua missione al servizio della società. La vigilanza e la critica creano infatti vincoli virtuosi. La controdemocrazia negativa invece scava un solco sempre più profondo tra il potere e la società, allargando la distanza tra i cittadini e i politici. Il paradosso dell´antipolitica è che rende il potere sempre più distante e quindi intoccabile. La sua critica radicale non produce un´appropriazione sociale, ma una situazione in cui i cittadini sono sempre più espropriati dei procedimenti democratici. Nasce da qui quel populismo "dal basso", le cui forme sono diverse dal populismo tradizionale del XIX secolo». Questa ambivalenza della controdemocrazia è una novità dei nostri giorni? «No, la sua ambiguità era già evidente durante la rivoluzione francese. A quei tempi, il grande teorico della sorveglianza del potere è Condorcet, per il quale chi governa deve essere giudicato di continuo. Per lui, non esiste un potere buono in sé solo perché è stato eletto democraticamente. La democrazia esiste solo nell´interazione continua tra le istituzioni che governano e le procedure che ne regolano e ne controllano le attività. Accanto a Condorcet, però, agisce Marat, l´amico del popolo, il quale denigra di continuo la politica, trasformando coloro che governano in un´incarnazione del male da cui la società non potrà mai aspettarsi nulla di buono». In Italia, il populismo tradizionale e quello nato dalla controdemocrazia sembrano oggi coesistere... «Quando queste due forme di populismo si sovrappongono, si rischia d´innescare un pericoloso meccanismo di disgregazione del tessuto democratico. La democrazia dovrebbe essere un movimento di appropriazione sociale delle decisioni collettive, il populismo però espropria sempre il popolo di tali decisioni. Spesso chi critica i partiti ritiene che la società civile possa essere autosufficiente, ma è un´illusione pensare che la democrazia possa ridursi alla sola società civile. La democrazia è sempre un faccia a faccia tra governo e società, tra decisioni e consenso». Nel suo nuovo libro, La légitimité démocratique, lei sostiene che il suffragio universale non basta più a legittimare la democrazia. Quali sono le altre forme di legittimazione democratica? «In passato - in un contesto sociale, economico e ideologico più stabile - era più facile immaginare la continuità tra il voto e le politiche che avrebbero fatto seguito. Oggi le elezioni sono diventate un semplice processo di nomina che anticipa sempre meno le scelte a venire. Una volta si votava per un progetto, oggi per un uomo. Di conseguenza, il suffragio universale procura una legittimità solo strumentale, che è certo molto importante - perché alla fine la verità aritmetica è quella che decide - ma non più autosufficiente. E´ una legittimità che deve quindi continuamente essere messa alla prova e trovare l´appoggio di altre forme di legittimità». In che modo? «Un processo di legittimazione del potere è quello prodotto dall´imparzialità garantita dalle autorità indipendenti che vigilano per evitare che alcuni si approprino delle istituzioni in maniera partigiana. C´è poi la legittimazione derivata dalle corti costituzionali che garantiscono l´uguaglianza dei diritti e proteggono la democrazia dal capriccio dell´istante. Infine, c´è una forma di legittimazione che nasce dalla vicinanza di chi governa ai cittadini, i quali chiedono al governo di rispettare la società e di ascoltarne le sofferenze. Se in passato le democrazie hanno posto l´accento soprattutto sulle istituzioni, oggi si torna a valorizzare i comportamenti. Abbiamo bisogno di una democrazia dei comportamenti. E questo è un segno della trasformazione e dell´allargamento della concezione della democrazia». Le diverse figure e istituzioni della realtà democratica sono date una volta per sempre? «No, la democrazia non è mai data una volta per sempre. Essa deve essere di continuo sottoposta a un processo di appropriazione, grazie alle attività della società civile, alle istituzioni e all´interazione permanente tra potere e società. Bisogna appropriarsi di continuo della democrazia. Tocqueville pensava che la democrazia semplificasse sempre di più la vita politica, in realtà avviene il contrario. Lo sviluppo della democrazia rende la vita politica sempre più complessa. Ma questa è la condizione per impedire che un qualche interesse particolare la confischi a suo vantaggio».

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15/12/2008 11:47 NATIXIS: Comunicato stampa (sezione: Class action)

( da "ITnews.it" del 15-12-2008)

Argomenti: Class Action

Parigi, 15 dicembre 2008 Natixis potrebbe essere indirettamente vittima della frode per la quale il noto finanziere di New York Bernard Madoff è stato arrestato l'11 dicembre scorso dall'FBI. Natixis non ha fatto nessun investimento per conto proprio negli hedge fund gestiti dalla Bernard Madoff Investment Securities LLC. On the other hand, the Bank has carried out operations for its clients in several world renown funds where the securities were entrusted to first class custodians, most of which are subsidiaries of major international banks. These custodians in turn entrusted the custody of these securities to Bernard L. Madoff Investment Securities LLC, a registered broker under Securities & Exchange Commission regulation, listed on the NASDAQ. All statements held by Natixis from 2003 to November 2008 show that these funds were almost all invested in US T-bills. Natixis is looking into the situation with its attorneys. The Bank has no direct exposure and it estimates its maximum net indirect exposure to approximately E450 million. The effective impact of this exposure will depend both on the recovery level class="hilite">of the assets deposited on behalf of Natixis and the outcome of the courses of class="term">action the Bank can revert to including legal class="term">actions. Press contacts: Sophie Cormary + 33 1 58 32 97 49 Victoria Eideliman + 33 1 58 19 47 05 Corinne Lavaud + 33 1 58 19 80 24 Copyright Hugin Questo comunicato é distribuito da Hugin. L'emittente è l'unico responsabile per il contenuto del comunicato. [CN#147335]

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Istat: a novembre l'inflazione è scesa al 2,7% (sezione: Class action)

( da "Trend-online" del 15-12-2008)

Argomenti: Class Action

Istat: a novembre l'inflazione è scesa al 2,7% NOTIZIE, clicca qui per leggere la rassegna di Pierpaolo Molinengo , 15.12.2008 10:50 Scopri le migliori azioni per fare trading questa settimana!! Nel mese di novembre 2008 l?indice nazionale dei prezzi al consumo per l?intera collettività comprensivo dei tabacchi è stato pari a 137,1, registrando una variazione di meno 0,4 per cento rispetto al mese di ottobre 2008 e una variazione di più 2,7 per cento rispetto allo stesso mese dell?anno precedente; al netto dei tabacchi l?indice nazionale dei prezzi al consumo per l?intera collettività, pari a 136,5, ha presentato nel mese di novembre 2008 una variazione congiunturale di meno 0,4 per cento e una variazione tendenziale di più 2,6 per cento.

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Il governo congela la class action (sezione: Class action)

( da "Milano Finanza (MF)" del 16-12-2008)

Argomenti: Class Action

MF Numero 249  pag. 6 del 16/12/2008 | Indietro Il governo congela la class action DENARO & POLITICA pronto un emendamento che sposta ancora a giugno 2009 l'entrata in vigore della norma L'esecutivo, per evitare contestazioni sull'incostituzionalità della prescrizione dei crack perseguibili, ha scelto di rinviare l'avvio in Italia delle azioni legali risarcitorie. Al Tar il giudizio di Roberto Sommella La class action all'italiana non è ancora nata ma ha sempre più una gestazione tormentata. La possibilità di perseguire i responsabili dei grandi crack finanziari con azioni collettive risarcitorie non vedrà la luce nel 2009 e forse si dovrà aspettare addirittura il 2010. L'entrata in vigore della norma, nelle indicazioni del governo Prodi, era prevista, in via sperimentale, per il primo luglio del 2008, successivamente il governo Berlusconi, appena insediatosi, aveva deciso di spostare al primo gennaio del 2009 l'avvio della rivoluzione consumerista. Oggi un nuovo rinvio è quasi certo. Le intenzioni di Palazzo Chigi, supportate dai rilievi dei tecnici del ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, sono infatti quelle di prorogare ulteriormente l'avvio della nuova tutela che potrebbe affidare alle associazioni dei consumatori la possibilità di rivalersi, davanti a un tribunale, dei miliardi andati in fumo per crack come Parmalat, Cirio e bond argentini. Nell'emendamento che sta per essere presentato al Senato, dove è in discussione il testo (parallelamente a una discussione sullo stesso tema in corso alla Commissione Giustizia della Camera) e che sarà presentato alla Consulta dei consumatori il prossimo 17 dicembre, sarebbe stata inserita la prescrizione di ritardare al primo luglio 2009 lo start up della normativa. Troppe le incertezze sulla correttezza costituzionale della norma sulla prescrizione dei reati finanziari perseguibili, che il governo ha fissato al primo luglio 2008, suscitando le reazioni critiche dell'Antitrust e delle associazioni dei consumatori, e sulla necessità di non innestare meccanismi che potrebbero aggravare la crisi di molte aziende italiane. Ma nei piani del governo c'è anche l'intenzione di cambiare il giudice naturale di queste cause collettive, che passerebbe da quello di primo grado ordinario al Tar, il tribunale amministrativo regionale, e la possibilità anche per i singoli consumatori di adire alle vie legali per ottenere un indennizzo. Una clausola, rilevano gli addetti ai lavori e le associazioni consumeristiche, che non farebbe altro che intasare i tribunali con molte possibilità di rendere inammissibili molti ricorsi. Insomma, più bastoni fra le ruote che una vera volontà di far decollare finalmente una legislazione che in paesi come gli Stati Uniti fa letteralmente tremare le aziende che raggirano i consumatori. Rischia così di andare in soffitta per il momento anche il progetto del ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, di estendere alla pubblica amministrazione la possibilità di avviare la class action perché per una tale rivoluzione c'è bisogno di una quadro di regole certo e ben rodato. Il testo attuale prevede poi un altro elemento che rischia di frenare l'operatività della norma. è la dilatazione dei tempi di risarcimento delle somme spettanti in caso di condanna dell'azienda: il codice del consumo li fissa a 60 giorni dopo la notifica della sentenza, l'esecutivo vorrebbe ora che fosse il tribunale a stabilire la liquidazione delle somme, mentre la sentenza diverrebbe esecutiva decorsi 180 giorni dalla pubblicazione. (riproduzione riservata) action  Roberto Sommella  governo  norma  Tar  class  

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Riformare la class action non vuol dire svuotarla (sezione: Class action)

( da "Milano Finanza (MF)" del 16-12-2008)

Argomenti: Class Action

MF Numero 249  pag. 9 del 16/12/2008 | Indietro Riformare la class action non vuol dire svuotarla COMMENTI & ANALISI Di Angelo de Mattia Al presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, non è piaciuto, e lo ha detto chiaramente, l'intendimento che si manifesta nel governo di prorogare ulteriormente l'entrata in vigore, fissata prima per il 28 giugno e poi spostata al prossimo 1° gennaio, della legge sulla class action, l'azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori. Ha dimostrato così il particolare interesse che l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha nei confronti di una normativa che, consentendo di risolvere problemi di azionabilità collettiva in giudizio dei diritti di coloro che hanno subito danni in un rapporto contrattuale o extracontrattuale con le imprese, migliora l'efficienza dei mercati. Del resto, nella stessa relazione annuale sull'attività svolta nel 2008, l'Authority commentava ampiamente la legge sulla class action (che, come ricordato, avrebbe dovuto decollare il 28 giugno) sottolineando in diversi passaggi i giudizi positivi e la conformità agli auspici da essa espressi in tema di illeciti antitrust. Queste prese di posizione, opera di un organo che rappresenta la magistratura economica della concorrenza, sono esemplificative della vera natura della class action nel nostro ordinamento: una legge che deve costituire uno strumento di ammonimento e di stimolo perché società e banche migliorino decisamente i rapporti con la clientela, prevengano i rischi di danni ai consumatori, accrescano trasparenza e visibilità dei comportamenti, rafforzino la reputazione. E per conseguire queste finalità non si può che fare leva su di una maggiore efficienza e capacità competitiva, su di una più estesa affermazione della concorrenza: di qui, gli accennati benefici per il mercato. Eppure, sarebbe intenzione di ambienti governativi non solo la proroga, ma anche la modifica della legge a suo tempo votata, prendendo spunto da un impianto non in tutte le sue parti ben riuscito. Ma i rimedi che si annunciano, secondo un testo circolato informalmente, sarebbero rammendi peggiori del buco. Attivare la class action diverrebbe assai più complicato. Verrebbe meno la prevista legittimazione degli organismi rappresentativi di interessi collettivi. Il magistrato giudicante, in sede di esame di ammissibilità della domanda, sarebbe dotato di ampi poteri discrezionali. I costi a carico dei soggetti interessati diventerebbero particolarmente rilevanti. Sarebbero individuati i tribunali competenti a decidere su questo tipo di cause secondo bizzarri criteri territoriali. La normativa «coprirebbe» i casi verificatisi a partire dal luglio 2008: verrebbe meno, cioè, la espressa retroattività. Quest'ultimo costituisce un aspetto della normativa assai complesso. La soluzione non può consistere solo nel mero dettato della legge, dovendosi risolvere, ai fini di una scelta coerente con i principi generali del diritto e della successione delle leggi nel tempo che eviti la ricorribilità alla Corte costituzionale, il problema della qualificazione della disciplina, se di diritto sostanziale o di diritto processuale. Potrebbe esservi spazio per una soluzione pragmatica, equilibrata, che tenga conto delle opposte esigenze: dell'auspicabile efficacia del nuovo istituto, ma anche della certezza dei rapporti già definiti. Non è assolutamente condivisibile, invece, l'impostazione che, in parte complicando, in parte stravolgendo le norme approvate, si vorrebbe dare agli emendamenti. Sarebbe bene che, prima di giungere a una scelta definitiva, ci fossero opportuni ripensamenti nel governo e nel parlamento. Non è facile trapiantare nel nostro ordinamento un istituto più proprio di quello americano o comunque di quello fondato sulla common law. Molte sono le frizioni che ne possono derivare anche con la disciplina di diritti costituzionalmente garantiti (come quello previsto dall'art. 24 della Costituzione sulla possibilità di stare in giudizio). Inoltre, negli Usa, dove è in vigore da decenni, la class action è ora oggetto di rimeditazione, con l'intento di superare o smussare aspetti distorsivi od oggetto di strumentalizzazioni anti-impresa ovvero da parte dei legali. Ma il concetto di tutela collettiva non è del tutto estraneo al nostro ordinamento (si vedano alcune norme del codice del consumo). E il testo a suo tempo approvato, pur con alcuni difetti, non è da accantonare, bensì da migliorare senza snaturarlo, per poi semmai sottoporlo a una fase di sperimentazione applicativa, secondo il metodo spesso adottato per le direttive comunitarie. In più, andrebbe messo a punto il collegamento tra questa normativa e le discipline, che si sono susseguite, in materia di risoluzione stragiudiziale delle vertenze tra banche e utenti o di composizione dei conflitti, così come andrebbe meglio messa a fuoco la relazione tra la class action e le funzioni dell'Autorità antitrust. Per compiere un'opera di aggiustamento basterebbero 15 giorni-un mese. Ciò comporterebbe una proroga, dunque, brevissima. Sarebbe la cartina di tornasole di un'effettiva volontà di migliorare l'istituto senza alcun intento dilatorio (magari nella speranza, cammin facendo, di imbattersi in altri eventi che favoriscano ulteriori slittamenti). Anche per l'autorevole monito di Catricalà, sarebbe bene, dunque, che il governo facesse conoscere tempestivamente la sua scelta. (riproduzione riservata) class  Costituzione  action  Antonio Catrical  legge  riformare  

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electrolux taglia tremila posti di lavoro (sezione: Class action)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 16-12-2008)

Argomenti: Class Action

Contrordine sulla delocalizzazione: «Continueremo anche nel 2009 a spostare la capacità di produzione nei paesi a basso costo come annunciato nel 2004, riducendo ancora i dipendenti» Solo due mesi fa il gruppo aveva raggiunto con i sindacati un accordo sulla ristrutturazione del "freddo", che definiva anche missione e investimenti per tutte le fabbriche italiane La debolezza del mercato, soprattutto nel Vecchio continente e negli Stati Uniti, ha fatto crollare la domanda di elettrodomestici a novembre e a dicembre Electrolux taglia tremila posti di lavoro La stima sui profitti, in calo rispetto alle attese, ha imposto alla multinazionale di Stoccolma la riduzione dei "colletti bianchi" Impiegati licenziati in tutto il mondo: 800 gli esuberi in Europa, 228 nel settore Professional DOCCIA FREDDA SOTTO LE FESTE di ELENA DEL GIUDICE Tremila nel mondo, 800 in Europapari al 5% del totale occupati, i licenziamenti annunciati ieri da Electrolux. Nessun dettaglio su Paesi o stabilimenti, si sa solo che l'operazione sarà «globale» e quindi per tutti i siti e i settori, con una netta prevalenza, però, per le aree di staff, ovvero i "colletti bianchi". Le cause stanno nel forte calo del mercato degli elettrodomestici che ha pregiudicato, alla multinazionale, il rispetto delle stime sul reddito operativo per il 2008. La flessione dei volumi riguarda sia l'Europa che gli Stati Uniti e non vi sono segnali di inversione a dicembre. I tagli inizieranno già in questi giorni per concludersi nel 2009. Electrolux continuerà, infine, a spostarsi verso le aree low cost. Electrolux ha dunque deciso ulteriori misure di riduzione dei costi a causa del crollo della domanda, una debolezza del mercato così marcata nelle ultime settimane di novembre e dicembre, da compromettere le prospettive di bilancio della multinazionale svedese. Da qui l'annuncio della «riduzione del numero di dipendenti di oltre 3 mila unità nel quarto trimestre del 2008 e nel 2009». «La domanda di elettrodomestici in Europa e in America del Nord è diminuita notevolmente nelle due ultime settimane di novembre e ha impattato negativamente sui volumi di vendita e il mix di prodotto nel corso del quarto trimestre. Da novembre - spiega l'azienda - il reddito operativo, escluse le voci principali che incidono sulla comparabilità, è pari a circa 2,7 miliardi di corone. Nel mese di dicembre, la domanda di elettrodomestici in Europa e in Nord America continua a mostrare un netto calo». Da qui il rischio che il reddito operativo dell'ultimo periodo possa essere negativo. Sicuramente, invece, Electrolux non raggiungerà, a fine dicembre, i 3,3 miliardi di corone di utile operativo che aveva previsto. La multinazionale ricorda che, nel corso dell'anno, ha introdotto un certo numero di azioni finalizzate a ridurre i costi, compresa la riduzione del numero degli addetti. Fra le azioni finalizzare a migliorare la competitività, ricordiamo anche la ristrutturazione del "freddo" con la cessione dello stabilimento di Scandicci e la riorganizzazione, varata ma ancora da completare, a Susegana, che hanno comportato, per Electrolux, una riduzione di oltre 700 posti di lavoro. Ma a causa dell'andamento negativo sui principali mercati «le attività di risparmio saranno ulteriormente intensificate». Le dichiarazioni di Stoccolma precisano che si agirà ovunque, compreso il Professional, dove Munchow ha precisato in 228 i "tagli" di sua competenza tra food service e loundry. Dei 3 mila esuberi a livello di mondo 800 riguardano l'Europa (una ventina gli stabilimenti nel vecchio continente) e le posizioni di staff (peraltro oggetto di un altro dimagrimento da 400 persone annunciato meno di un anno fa, sempre in Europa), per la maggioranza "colletti bianchi" ma anche operai. Da questa operazione l'azienda conta di risparmiare 1,1 miliardi di corone che daranno il loro positivo effetto sui conti del Gruppo a partire dal 2010. In aggiunta a tutto ciò Electrolux «continua a spostare la capacità di produzione nei Paesi a basso costo, in conformità con il programma di ristrutturazione avviato nel 2004. Il programma, che sarà completato tra il 2009 e il 2010 - conclude -, ridurrà ulteriormente il numero di dipendenti». In qualche modo questo ulteriore annuncio costituisce una sopresa, dato che l'azienda aveva dato per concluso il piano di riposizionamento che ha già spostato oltre il 40% della capacità produttiva nei paesi low cost.

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UNA NOTTE D'ARTE IN CITTÀ (sezione: Class action)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 16-12-2008)

Argomenti: Class Action

L'EVENTO. GIOVEDÌ, DALLE ORE 18 A MEZZANOTTE, RITORNA LA PROPOSTA DELLE MOSTRE APERTE AL PUBBLICO, CHE A SETTEMBRE HA OTTENUTO UN ENORME SUCCESSO UNA NOTTE D'ARTE IN CITTÀ Un bis di successo? È quello che sperano tutti. Ancora una volta, dopo la «Notte bianca dell'arte» del 27 settembre, 16 gallerie bresciane invitano giovedì la città ad una serata speciale. Non solo ampliano l'apertura degli spazi espositivi dal consueto pomeriggio fino a mezzanotte, ma anche incontri, brindisi augurali, intrattenimenti, conversazioni con gli autori (come nel caso dell'affichiste Villeglé), visite guidate... Oltre a questo consistente gruppo di gallerie, rimangono aperti ancora una volta gli spazi espositivi pubblici, oltre ai due eventi in atto: «Capolavori in corso» alla Pinacoteca Tosio Martinengo, in cui l'arte contemporanea si misura con l'arte classica, e «Vittorio Botticini, 1909-1978», mostra antologica nel centenario dell'artista bresciano, organizzata da Brescia Mostre in Palazzo Martinengo. Una serata da non perdere. A PALAZZO GALLERY (piazza Tebaldo Brusato, 35) JOHN STEZAKER: «Mask and Shadow» Da anni assente dalle scene artistiche italiane, John Stezaker si propone come un «costruttore di immagini»: utilizza vecchie fotografie, anni Quaranta-Cinquanta, e su esse interviene. L'importante antologica proposta dalla galleria (una prima in Italia da almeno trent'anni) dà il senso di una ricerca, di un'attenzione alla percezione dell'immagine. Travolti come siamo da indescrivibili quantità di immagini inutili, Stekazer porta in campo la riflessione, ottenuta a volte intervenendo con drastici tagli, a volte ricoprendo la fotografia originale e il profilo del personaggio con collages che ne mutano l'esito. Una mostra tutta da vedere, in cui la maschera e l'ombra (ultimo ciclo) sottolineano il ruolo della modificazione dell'identità. AGNELLINI ARTE MODERNA (via Soldini, 6/a) JACQUES VILLEGLÉ: «Antologica: dagli anni '60 ad oggi» Inaugurata con l'apertura di un nuovo spazio, la mostra di Jacques Villeglé, un viaggio dagli anni Sessanta ad oggi, costituisce un evento significativo all'interno di quella tendenza che fu chiamata «Nouveau Realisme». Villeglé parte dai manifesti strappati, ma il suo esito è pittorico: sono macchie di colore che derivano dall'informel. Solo con gli anni Settanta le parole e le immagini assumono rilevanza sulla tela, e muta leggermente la poetica dell'artista. Negli anni Novanta infine, l'assunzione di lettere e parole dalla strada completa l'intera operazione poetica: non dunque un'immagine per giungere a significati con altri mezzi, ma la riproposta della strada, come struttura urbana che promuove e crea linguaggi. ALLEGRINI ARTE CONTEMP. (p.le Cesare Battisti, 17) COLLETTIVA La collettiva costituisce un percorso e un'idea; si tratta di una collettiva in senso stretto, dal momento che ogni artista è presente con una sola opera. La mostra è un compendio che probabilmente non verrà compiutamente realizzato nel corso degli anni, ma serve ugualmente per fornire indicazioni. Il visitatore si accosta e trova spunti e riflessioni sul mondo dell'arte contemporanea. CITRIC CONTEMPORARY ART (via Trieste, 30) Non muta esposizione la galleria bresciana; solo elimina qualche pezzo, distribuisce diversamente le presenze che vivono tra noi dalla «notte bianca dell'arte», per fare spazio ad un'idea, già sperimentata lo scorso anno. Lavinia Muscat crea una bancarella dell'arte, piena di gadget, oggetti, coccarde e distintivi che non rinviano ad altro, ma solo al gioco ironico dell'artista. L'arte può essere ancora una forma di divertimento, un'ironia, un camminare leggero; e forse ne abbiamo proprio bisogno. LUCIANO COLANTONIO (via Orientale, 18) IVAN KOMAREK Trenta disegni realizzati per l'occasione da parte dell'artista mitteleuropeo sono l'occasione ghiotta per un «ritorno» serale negli spazi della galleria del modernariato. Komarek si propone con il suo segno leggero: la sua scrittura veloce, il suo gusto per la forma e l'attenzione all'ambito espressivo in cui la inserisce, tra segno e acquarello che funge da contorno cromatico. Il pittore ha realizzato di recente questi trenta fogli, traendo spunto da opere del manierismo europeo, e soprattutto dal manierismo italiano e dell'area mitteleuropea di riferimento: putti, figure, corpi in movimento; e rende evidente, con la rapidità del segno, la riflessione linguistica compiuta da una grande epoca storica. COLOSSI ARTE CONTEMP. (corsia del Gambero, 12/13) IN CASO DI NEBBIA Un'importante ricognizione sul periodo che più appassiona la galleria, gli anni Sessanta, ma anche sugli artisti che da allora sono giunti fino a noi. Una guida, un consiglio, un suggerimento per non perdere di vista l'obiettivo per cui ci si accosta all'arte: l'arte è bella, ma difficile, come una femme fatale; incanta, ma può ingannare. E la galleria si pone al servizio del collezionista, offre percorsi, figure, a volte troppo trascurate, offre incontri e supporti perché ognuno si orienti; per non perdere la strada anche quando, come accade nella nostra meravigliosa pianura, scende dolce e lieve la nebbia, adottando strategie diverse che vanno dai grumi di Nitsch al rigore di Bonalumi. GALLERIA DELLE BATTAGLIE (via delle Battaglie, 69/a) RELICTA (Giorgia Beltrami, Pastorello, Luca Piovaccari) Un nuovo percorso tripartito, curato da Valerio Dehò: dalle fotografie di Piovaccari ai segni inquieti, universi fantastici lontani e di sogno di Pastorello, fino alla natura rivisitata con intensità poetica di Giorgia Beltrami. Tre mondi poetici che prendono avvio con le installazioni di Piovaccari, che ripropone i volti e i luoghi attraverso una ripartizione e sovrapposizione che ne amplifica l'impatto emotivo, si attraversa la natura senza naturalismo di Beltrami, che essenzializza i suoi alberi giganteschi (fino ad apparire come luoghi dell'animo), e si giunge ad un mondo astrale, ormai lontano da qui, di Pastorello, in cui la pittura riprende il gesto, la traccia, la materia. GALLERIA DELL'INCISIONE (via Bezzecca, 4) JONATHAN JANSON: «Inside and Outside» STEFANO FARAVELLI: «Egitto - Cercando l'Aleph» Due presenze piene di fascino, quelle della galleria, la seconda delle quali, si inaugura proprio giovedì sera. Janson lavora sul tempo, sulla distanza che ci separa dai gesti; lavora sulla lentezza con cui dobbiamo cogliere gli spessori emotivi della sua pittura; di contro, il viaggio, il diario di bordo di un viaggiatore disincantato che attraversa l'Egitto alla ricerca dell'Aleph. che Faravelli ricopre di sottile e cortese ironia. GALLERIA FORMA E COLORE (contrada Soncin Rotto, 5) OMAGGIO A GUIDO PALETTA Con la nuova proposta della galleria, entriamo a contatto con un artista di grande talento e di complessiva non grandissima fama, e ci si rende conto di quanta buona pittura si sia trascurata in quest'affannosa corsa verso il nuovo. Paletta è artista tonale; utilizza l'espressionismo che aveva alle spalle, ha compreso certe volumetrie che vengono dalla cultura francese di fine Ottocento, e nel dopoguerra riassorbe i frutti migliori delle avanguardie storiche, fino ad articolare l'opera su scansioni linguistiche che riescono ad un tempo ad esprimere il suo intimismo e le sue aperture; una pittura colta, che vale la pena di recuperare, riassaporandone i significati segreti: una sequenza di «nature morte» quasi in contemporanea con la Pinacoteca Ambrosiana, dagli anni Venti agli anni Settanta. GALLERIA MASSIMO MININI (via Apollonio, 68) PAOLO CHIASERA: «Black Brain» Non so se la mente oscura di Chiasera sia erede del «lato oscuro» di tante guerre stellari; di certo, al di là della tensione specifica che investe l'azione espressiva dell'interprete, la mostra ripropone con forza il problema della percezione dell'opera, in un tempo in cui l'opera ha assunto mille valori diversi, nei confronti del suo essere, una superficie piena di colori. Da un lato, Chiasera nasconde la pittura che documenta, presentata attraverso la struttura di supporto e una fotografia in corso d'opera: l'opera c'è, ma è celata; dall'altro chiede di sbirciare tra una fitta siepe di assi per cogliere i disegni posti sulla parete. Lo fece, in forme non dissimili, anche Frangi, quando propose di sbirciare il suo mondo sotterraneo attraverso tre piccoli fori, ad altezza di occhio. Occorre accostarsi all'opera con nuova umiltà e animo sgombro. GALLERIA MAURER ZILIOLI (via Trieste, 42/b) AUTO-RIFLESSIONI, collettiva Aperta di recente, la mostra propone tre autori bresciani che si guardano allo specchio, o meglio, si leggono attraverso immagini auto-riflessive: Silvia Beltrami si rifà alle figure alla moda, quelle che appaiono sulle riviste patinate; Alessandra Giotto entra e ci fa entrare nella sua quotidianità fatta di gesti, di cose, di luoghi; Pasquale Martini dà all'autoriflessione il tono della spettacolarità, così tipica dell'oggi: tre forme diverse per farci riflettere sul «chi siamo?» in una civiltà in rapida evoluzione. MUSEO KEN DAMY (corsetto Sant'Agata, 22) SEAMUS MURPHY: «A darkness visibile: Afganistan» KEVIN BUBRISKI: «Portrait of Nepal» Due mostre - quella al Museo Ken Damy e quella nello Spazio Contemporanea, entrambi in corsetto Sant'Agata 22 - realizzate in direzione dell'attualità; si tratta di due importanti ricognizioni alla ricerca di una verità, che è fatta di uomini, donne, bambini, figure, persone vive, che gioiscono e soffrono. Protagonisti dolci, dagli sguardi pieni d'umanità, che due fotografi intelligenti, in tempi diversi (e non sospetti) e lontani l'uno dall'altro, hanno riletto, ripreso e interpretato, per darci due immagini reali, di un Nepal fatto di dolcezze, di tenerezze e passioni, e di un Afghanistan che non è solo guerra e produzione di papaveri. PACIARTE CONTEMPORARY (via Cattaneo, 20/c) SANDY SKOGLUND: «Magic Time» Entrare nel magico tempo di Sandy Skoglund significa costruire dentro se stessi un incontro con la notevole professionalità dell'artista statunitense: perdiamo pure un po' di tempo a rileggere centimetro per centimetro la costruzione di una «scena» realizzata con una pazienza, un'invenzione e una maestria, di cui siamo, sovente, sprovvisti; ma poi lasciamoci sedurre dall'immaginazione, che crea un mondo pieno di suggestioni, con cui fare i conti. Perché, al di là della fantasia, al di là del viaggio di Alice (ipotesi possibile), il mondo della fotografa è una costruzione in cui trovano spazio i nostri sogni (e i nostri incubi). FABIO PARIS ART GALLERY (via Monti, 13) BRUNO MUZZOLINI: «All we See or Seem» É uno dei nostri migliori interpreti della cultura dell'immagine costruita con il mezzo televisivo; due sono i video di Muzzolini presentati per l'occasione, cui si collega e si aggiunge una stampa fotografica sola, «Paesaggio», a documentare lo slittamento progressivo dell'artista verso l'essenzialità nel definire ordini e misure dell'opera; un processo di rarefazione importante. I due video, «Anema e core» e «Vulcano» appartengono al medesimo ordine di scelte estetiche. Assolutamente da vedere. REARTUNO STUDIO (vicolo San Clemente, 9) «Triplemind» Mostra-novità da Reartuno: una formazione già presentatasi, rigorosamente anonima, formata da tre autori, un pittore, un fotografo e uno scultore, collabora per dare forma alle nostre inquietudini, alle nostre speranze, ai nostri disagi. Si tratta di un'opera collettiva da misurare in questa apparizione; non certo la prima, ma rinnovata nell'impatto emotivo e visivo. WAVE PHOTOGALLERY (via Trieste, 32/a) «Vittime», installazione Unire popoli diversi attraverso due dimensioni parallele; da un lato il mondo dei tibetani, la loro dimensione di sofferenza per una annessione non mai accettata: e tale condizione definisce una risposta nel silenzio della preghiera, nella ricerca di un'individuale e collettiva spiritualità che li rende popolo. Su un versante diverso il mondo della Cina, colto non nella grandiosità di uno sforzo costruttivo che ha innalzato fabbriche nel deserto, ma colto nella tragedia di un terremoto devastante. Da qui il titolo della proposta-installazione.

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Riscatto di Napoli, Ucid in campo (sezione: Class action)

( da "Denaro, Il" del 16-12-2008)

Argomenti: Class Action

Campania imprese & societa' Riscatto di Napoli, Ucid in campo Gli imprenditori e i dirigenti cattolici oggi illustreranno i programmi del gruppo Oltre sessanta iscritti (ma il numero è in continua crescita) e un unico obiettivo: operare nel territorio campano e nell'ambito delle singole attività per il bene comune e sociale della collettività. E' l'identikit dell'Ucid (Unione cristiana imprenditori e dirigenti), associazione di imprenditori, professionisti e manager cattolici nata in Italia nel 1947. Il gruppo campano è guidato da Aurelio Fedele, vicepresidente di Confindustria Napoli; a capo della sezione partenopea c'è Emilio Campanile. Oggi alle 19.30, presso la Caffettiera di Napoli, l'Ucid terrà il tradizionale appuntamento in occasione delle festività natalizie per rinnovare il messaggio di responsabilità sociale che l'associazione persegue. "Molti spiega Campanile sono i progetti che portiamo avanti per dare un segno dell'impegno profuso per risollevare le sorti della nostra città". Angela Milanese Da oltre 61 anni il Vangelo e la Dottrina Sociale della Chiesa sono riferimenti costanti sia per la formazione spirituale dei soci che per la testimonianza dei valori cristiani nell'impresa, nelle attività professionali, nella famiglia e nella società. E' questo lo spirito dell'Ucid, associazione apartitica e senza scopo di lucro, che per il momento, a livello locale conta oltre sessanta iscritti. "Ma l'obiettivo è arrivare a quota cento entro la fine dell'anno", dice Aurelio Fedele, numero uno del gruppo campano. Imprenditori, manager e dirigenti con un'unica mission: provare a risanare le sorti del frammentato tessuto urbano. Va in questa direzione il prossimo convegno organizzato in collaborazione con il Centro Studi Sturzo e il Denaro, in programma il 16 e il 17 gennaio 2009. Tema dell'iniziativa le parole di Don Luigi Sturzo e l'attualità del discorso che tenne a Napoli mezzo secolo fa, con l'obiettivo di incoraggiare l'ottimismo al Sud in generale e a Napoli in particolare. L'Ucid sezione Napoli, inoltre, promuove quotidianamente convegni, incontri, seminari e azioni concrete sul territorio, volti a sensibilizzare la società civile sulla necessità di un impegno collettivo per la città."La nostra missione, a livello nazionale e ancora di più su Napoli - spiega Emilio Campanile, presidente della sezione partenopea - è di riportare i valori e i principi cristiani nel nostro agire quotidiano, umano e professionale, per conseguire quella rinascita spirituale e morale, di cui oggi più che mai sentiamo tutti il bisogno. E' fondamentale inoltre - conclude Campanile - porre al centro dell'attenzione la questione dell'Etica imprenditoriale, che è il tema di quest'anno: è importante , infatti, che gli imprenditori operino con responsabilità, e l'attuale delicato momento storico in cui viviamo, non può che darci con ferma di questa necessità". L'organigramma campano Presidente Aurelio Fedele Presidente Onorario Emanuele La Mantia Segretario Diego Mascolo Presidente della sezione Napoli Emilio Campanile Vicepresidente della sezione Napoli Annalisa Mignogna del 16-12-2008 num.

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castri con i giovani e un pirandello mitico - roberto incerti (sezione: Class action)

( da "Repubblica, La" del 16-12-2008)

Argomenti: Class Action

Pagina XIII - Firenze La Pergola Castri con i giovani e un Pirandello mitico "Così è (se vi pare)" firmato nel 1980 dal maestro fiorentino rivisto in chiave vaudeville ROBERTO INCERTI Probabilmente è uno dei più grandi registi europei nella capacità di analizzare, di esplorare il testo. Il toscano Massimo Castri è uno degli ultimi veri maestri del teatro contemporaneo: nelle sue opere convivono bellezza estetica e tormenti individuali, mito e drammi di oggi. Ora torna all´amato Pirandello con una nuova edizione di quel Così è (se vi pare) che nel 1980 gli valse il prestigioso Premio Ubu della critica per la miglior regia. Adesso lo spettacolo viene ripreso in una messinscena che assomiglia ad un vaudeville. In scena ci sono tredici giovani attori, allievi di un corso di specializzazione promosso da Emilia Romagna Teatro. Gli interpreti affrontano con ironia e crudo cinismo l´eterno gioco dei ruoli in una commedia dove il realismo si mescola col fantastico, dove il rigore spesso si trasforma in dissacrazione, dove la quotidianità va a braccetto col nonsense. «Così è (se vi pare) - afferma Massimo Castri - è il testo più adatto a questo gruppo di giovani attori. Mi è venuto in mente di sviluppare una lettura che non è mai stata fatta prima, basata soprattutto sulla dinamica, sulle consonanze tra una sorta di teatro di vaudeville e un´azione collettiva, che mi sembra uno dei dati fondamentali del testo». L´opera racchiude la problematica esistenziale che Pirandello affronta nella sua storia: l´impossibilità di avere una visione unica e certa della realtà. «Lo spettacolo - prosegue Castri - si svolge in un salotto con tante porte. Ciò che conta sono le dinamiche, le azioni collettive: la prima parte è una festa in cui tutti ballano. Potremmo essere in un tipico gioco degli equivoci, in realtà il vero riferimento è il cinema surreale, grottesco di Luis Bunuel». Dunque Castri attraverso Pirandello mette in scena la violenza della società e la difficoltà dell´individuo a capire se stesso. Il salotto diventa forse una prigione dove l´unica possibilità di salvezza è essere giovani, forti, energici, pieni di ritmo. Castri costruisce una macchina scenica che riprende l´architettura del testo per dimostrare il paradosso, ne deriva uno spettacolo ampiamente divertente, che conserva l´ambiguità di fondo di un´opera giocosa, un testo che lo stesso Pirandello definì in equilibrio fra «la commedia della curiosità e il dramma ignoto». Castri con Pirandello riesce a descrivere personaggi rinchiusi nel loro mondo soffocante. La provincia poi è abitata da figure allo stesso modo tragiche e grottesche. «Così è (se vi pare) diventa uno spettacolo collettivo: c´è scompiglio e domande senza risposta». Come nella vita di tutti i giorni i protagonisti della pièce portano idealmente una maschera. Una maschera che li fa apparire diversi alla collettività, ma anche a se stessi. La storia in fondo è quella di un paese che «si scontra con tre personaggi diversi, anomali, strani, al punto che vengono a turbare l´ordine».

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Gaza non è un lager: liberati 227 palestinesi (sezione: Class action)

( da "Opinione, L'" del 16-12-2008)

Argomenti: Class Action

Oggi è Mar, 16 Dic 2008 Edizione 271 del 16-12-2008 Israele respinge l?inviato onu che l?aveva paragonato al nazismo Gaza non è un lager: liberati 227 palestinesi di Stefano Magni Richard Falk, inviato Onu in Israele, non ha passato la dogana. Ieri le autorità di Gerusalemme gli hanno negato l?accesso e lo hanno reimbarcato sull?aereo. Può sembrare strana questa decisione, considerando soprattutto che Richard Falk è un cittadino americano di origine ebraica, che è professore emerito all?Università di Princeton ed ha un ruolo diplomatico di grande rilievo: inviato speciale nei Territori (Cisgiordania e Gaza) del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. E? facile prevedere che su questo caso scoppierà una nuova polemica internazionale. La decisione delle autorità di Gerusalemme, tuttavia, diventa perfettamente comprensibile se solo si ricorda che cosa ha scritto e dichiarato pubblicamente Richard Falk l?anno scorso: ?E? un?esagerazione irresponsabile paragonare il trattamento dei palestinesi con le atrocità collettive imputate ai nazisti? Io penso di no. Gli sviluppi recenti a Gaza sono particolarmente gravi perché esprimono così vividamente una deliberata intenzione da parte di Israele e dei suoi alleati di assoggettare un?intera comunità umana a condizioni di vita crudeli. Paragonare questa condotta a un Olocausto in corso è un disperato appello alla comunità internazionale e all?opinione pubblica mondiale affinché agisca con urgenza per prevenire queste tendenze genocide impedendo loro di culminare in una tragedia collettiva?. Dalla sua posizione nel Consiglio per i Diritti Umani, Falk non si limita a scrivere articoli in cui paragona lo Stato ebraico alla Germania nazista, ma chiede un processo internazionale contro Israele, come ha fatto il 10 dicembre scorso. Appare dunque comprensibile la decisione degli israeliani di non far entrare un inviato Onu così poco obiettivo, costi quel che costi in termini di immagine mondiale. E? ancor più comprensibile questa scelta, se si considera il momento delicatissimo di trattative in corso in Israele, proprio sulla condizione di Gaza. Il governo ha infatti deciso ieri di riaprire i valichi di confine, per far affluire 90 camion, carichi di viveri, medicinali e mangime animale. E questo, nonostante il partito al potere a Gaza, Hamas, metta in pratica la sua ideologia lanciando quotidianamente razzi contro le città meridionali di Israele: l?ultimo, in ordine di tempo, è stato tirato ieri alle 19. Hamas tiene ancora prigioniero il caporale Gilad Shalit, di cui non si hanno notizie. Il giovane soldato di leva ha compiuto 905 giorni di prigionia. E domenica Hamas ha anche organizzato una macabra messinscena a Gaza in cui un finto Shalit lancia appelli in ebraico a Israele. Eppure, nonostante tutto ciò, la Corte Suprema israeliana ha ugualmente autorizzato il governo a procedere con la scarcerazione di 227 miliziani palestinesi come gesto di fiducia nei confronti dell?Autorità Palestinese. Le vittime dei loro attentati avevano presentato petizioni contro il rilascio, ma ieri gli ex detenuti palestinesi sono stati liberati e rimandati a Ramallah e a Gaza, dove sono stati accolti in trionfo. Richard Falk prenda nota: il regime nazista non ha mai rilasciato cittadini ebrei. Nonostante gli ebrei europei non avessero mai condotto azioni di terrorismo contro i tedeschi.

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899: il Tar annulla il blocco automatico (sezione: Class action)

( da "Altroconsumo.it" del 16-12-2008)

Argomenti: Class Action

899: il Tar annulla il blocco automatico 16-12-2008 Il Tar ha annullato le delibere con le quali qualche mese fa l'Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) aveva imposto alle società telefoniche di disattivare in automatico tutte le numerazioni a sovrapprezzo (tipo quelle con prefisso 899), a meno che non sia l'utente a chiedere espressamente di poterle utilizzare. Si trattava di un provvedimento che avevamo fortemente sostenuto, alla luce delle tante truffe subite dai consumatori e i numerosi illeciti avvenuti negli ultimi anni. Il provvedimento del Tar rischia rigettare gli utenti nella rete di operatori che in passato hanno agito senza rispettare regole di trasparenza e diritti dei consumatori. Servizi non richiesti La questione 899 rappresenta uno degli aspetti del vasto problema dei servizi a valore aggiunto, utilizzati per lungo tempo illecitamente per fare cassa. Di recente l'Antitrust (Autorità garante della concorrenza e del mercato) ha fatto pagare una multa di più di 2,4 milioni di euro a Telecom e ad altre 13 compagnie telefoniche per la questione dialer, programmi che si installano automaticamente sul computer di ignari utenti e che fanno scattare telefonate a numeri di telefono a costo elevato. Molti gli utenti che si sono trovati con bollette telefoniche gonfiate da servizi non richiesti e chiamate di questo tipo mai effettuate. Anche noi abbiamo raccolto nei mesi scorsi moltissime segnalazioni, con l'class="hilite">intenzione di presentare una class="term">class class="term">action nel momento in cui questo strumento di tutela giudiziaria sarà previsto dal nostro ordinamento. Vi diamo le indicazioni da seguire nel caso in cui abbiate ricevuto negli ultimi anni una bolletta gonfiata: vi diciamo come agire sia nel caso in cui abbiate già saldato l'importo, sia nel caso in cui non abbiate ancora pagato.

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i colletti bianchi che distruggono l'economia - mario centorrino (sezione: Class action)

( da "Repubblica, La" del 17-12-2008)

Argomenti: Class Action

Pagina I - Palermo L´analisi I colletti bianchi che distruggono l´economia MARIO CENTORRINO A smentire ottimistiche previsioni sul successo definitivo della lotta alla mafia, le cronache mettono dinanzi ai nostri occhi indagini che provano tentativi di riorganizzazione dell´apparato di Cosa nostra, il ruolo della stessa nel traffico di droga e un riemergere del fenomeno delle estorsioni. Al tempo stesso, un ennesimo intreccio tra mafia, impresa e burocrazia che vede protagonisti alcuni «colletti bianchi». Val la pena soffermarsi su quest´ultimo episodio. Proviamo intanto a ricostruirlo dopo aver ricordato a chiare lettere che Cosa nostra qualunque sia il suo profilo di impatto sull´economia e la tipologia dei soggetti interessati continua a essere un autentico ostacolo allo sviluppo della Sicilia. Riprendiamo il filo del discorso. Un imprenditore sospettato di far parte di Cosa nostra riesce, attraverso una serie di rapporti (sollecitati addirittura in stato di detenzione), a ottenere finanziamenti pubblici per costruire un «resort» di lusso. Nel caso in questione c´è un accenno, nei materiali d´indagine, anche a sostegni politici(forse solo ipotizzati) che restano sullo sfondo senza essere stati convincentemente provati. La mafia dei colletti bianchi, dunque, riappare in azione. Siamo di fronte a un caso di scuola che va opportunamente analizzato. SEGUE A PAGINA XV

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FIRENZE UNA MACCHINA scenica che riprende l'architettura de... (sezione: Class action)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 17-12-2008)

Argomenti: Class Action

CULTURA & SPETTACOLI pag. 29 ? FIRENZE ? UNA MACCHINA scenica che riprende l?architettura de... ? FIRENZE ? UNA MACCHINA scenica che riprende l?architettura del testo per dimostrarne il paradosso per uno spettacolo giocoso e che conserva l?ambiguità di fondo di un testo che lo stesso Pirandello definiva in equilibrio tra la commedia della curiosità e il dramma ignoto. Sarà in scena fino a domenica il Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello, con Marco Brinzi, Giorgia Coco, Chiara Condrò, Andrea Corsi, Francesca Debri, Manuela De Meo, Michele Di Giacomo, Angelo Di Genio, Federica Fabiani, Pietro Faiella, Alessandro Federico, Diana Hobel, Marta Iagatti per la regia di Massimo Castri. Un testo scritto in uno dei momenti più drammatici della vicenda familiare di Pirandello, fra un cambio di casa e l?altro mentre la malattia nervosa della moglie s?inaspriva, Così è (se vi pare), come per la maggior parte del suo teatro, è lo sviluppo della novella La signora Frola e il signor Ponza suo genero. PASSAGGIO fortunato quello dalla novella alla commedia, che per buona parte della critica la rivoluzione teatrale di Pirandello inizia proprio da qui, con l?adozione di una struttura teatrale (che prelude a quella dei Sei personaggi) basata sulla contrapposizione. Sulla scena tredici giovani attori, allievi di un corso di specializzazione che affrontano con ironia e crudo cinismo l?eterno gioco dei ruoli in una commedia dove il realismo si mescola al fantastico. E? l?immagine di un gruppo sostanzialmente omogeneo che s?impone dall?inizio dello spettacolo anche grazie a un rimontaggio drammaturgico e trasforma il convenzionale prologo in cui viene esposto l?antefatto, in una situazione che prevede la compresenza del collettivo e ne definisce l?orizzonte superficiale e futile: una mondana festa di carnevale organizzata in casa Agazzi. «Era il testo più adatto a questo gruppo di giovani attori ? ammette Castri ? per il loro grado di preparazione. Mi era venuto in mente di sviluppare una lettura che non è basata sull?energia, sulla dinamica, sulle consonanze tra una sorta di teatro di vaudeville e un? azione collettiva, che mi sembra uno dei dati fondamentali del testo». T.G.F. Firenze teatro della Pergola fino a domenica

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"finanziere colluso, ora paghi i danni" - giuliano foschini (sezione: Class action)

( da "Repubblica, La" del 17-12-2008)

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Pagina V - Bari "Finanziere colluso, ora paghi i danni" La Corte dei conti: aiutò i contrabbandieri, scalfita l´immagine dello Stato Il maresciallo era in servizio a Fasano Deve liquidare 29mila euro GIULIANO FOSCHINI Aveva aiutato un gruppo di contrabbandieri chiudendo un occhio nel corso di alcune indagini. Ora dovrà versare allo Stato 29mila euro per danno all´immagine: «Con il suo comportamento ha minato la fiducia della gente nei confronti delle forze dell´ordine». A stabilirlo è stata la sezione pugliese della Corte dei Conti che ha condannato un maresciallo della Guardia di finanza in servizio, all´epoca dei fatti contestati, al comando compagnia di Brindisi. L´indagine della magistratura contabile prende il via da un procedimento penale della procura di Lecce che aveva portato alla condanna del finanziere: secondo i giudici, nell´esercizio delle sue funzioni, aveva favorito un clan locale e un trafficante internazionale di sigarette. Da qui la condanna del tribunale militare in «collusione in contrabbando» e l´assoluzione per la «violazione di leggi finanziarie». La sentenza, divenuta irrevocabile a ottobre del 2006, ha dato il via all´indagine della Corte dei Conti: il procuratore, Francesco Lorusso, ha ravvisato nella vicenda il verificarsi di un danno erariale sia per il cosiddetto "danno dal disservizio" sia appunto per il "danno all´immagine". «Per il primo punto - scrive il procuratore - l´uomo ha fuorviato, se non addirittura vanificato, con le proprie informazioni, l´attività di molti finanzieri impiegati quotidianamente nel servizio di repressione del contrabbando, con inevitabile spreco di risorse pubbliche, causando, pertanto, un pregiudizio economico all´autorità finanziaria». «In buona sostanza - dicono i giudici - la procura regionale fa discendere dall´attività di Marco Di Martino la frustrazione delle operazioni di contrasto al contrabbando della Guardia di finanza; difatti il ruolo di un sottufficiale all´interno di in sodalizio criminale finalizzato al contrabbando non può che essere improntato al passaggio di informazioni al clan per eludere i controlli». Ma secondo la Corte dei Conti, l´azione del finanziere ha causato anche un "danno all´immagine" allo Stato. La procura evidenzia come vista l´attività istituzionale assegnata alla guardia di finanza di contrasto al contrabbando», «la vicenda ha avuto un indubbio riflesso negativo all´interno dell´amministrazione e sulla collettività interessata, specialmente a livello territoriale: conseguente alla vicenda è la perdita di fiducia a discapito sia del rispetto sia della considerazione dei cittadini verso i singoli soggetti, titolari di delicate funzioni, nonché dell´istituzione nella sua integrità». I giudici tengono presente anche la pubblicità che ha avuto l´evento, quello che loro chiamano il "clamor fori". «I processi penali - scrivono - sono stati celebrati pubblicamente e hanno avuto ampia eco sulla stampa regionale che, "nell´esercizio della propria funzione di informazione" ha portato alla ribalta della cronaca i fatti». «Appare evidente - continuano i giudici - che la fiducia viene meno nel momento in cui la collettività è a conoscenza del comportamento illecito: la diffusione della notizia ha indubbiamente scalfito la fiducia dell´opinione pubblica nella guardia di finanza giacché il comportamento criminoso ha gettato discredito, nell´ottica della collettività, sulla fedeltà degli appartenenti al corpo». Per questi motivi, la Corte ha deciso la condanna di Di Martino al pagamento di poco meno di 30mila euro, a cui dovranno essere aggiunti gli interessi di rivalutazione monetaria e gli interessi legali.

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sviluppo rurale, pronto il piano di dieci aziende per la nuova irrigazione (sezione: Class action)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 17-12-2008)

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Cormòns. Entro il 31 in Regione per l'ok e il contributo del 35% su 570 mila euro Sviluppo rurale, pronto il piano di dieci aziende per la nuova irrigazione Il progetto coinvolge i territori di nove Comuni dell'Isontino CORMÒNS. È quasi ultimato il progetto dell'azione collettiva per la realizzazione di impianti irrigui a goccia su vigneto, che sarà presentato in Regione entro il 31 dicembre per poter accedere all'iter del Piano di sviluppo rurale. L'ente regionale avrà quindi 120 giorni a disposizione per valutare la documentazione e decidere se finanziare o meno l'intervento. La copertura finanziaria da parte della Regione, in caso di approvazione, sarà del 35% sul totale complessivo degli investimenti, che ammontano a 570 mila euro. L'intervento, che vede la partecipazione di dieci aziende vitivinicole isontine e il coordinamento, come ente capofila, del Consorzio di bonifica della pianura isontina, interesserà a macchia di leopardo i territori di nove Comuni isontini: Cormòns, Romans, Farra, Moraro, San Lorenzo, Gradisca, Staranzano, Mariano e Fogliano Redipuglia. Coldiretti e Cia hanno contattato le aziende, dando il loro contributo alla realizzazione del progetto. L'intervento coinvolgerà circa 100 ettari di superficie, distribuita nei territori dei nove Comuni. L'obiettivo principale è l'ottimizzazione delle risorse idriche. Con il sistema a goccia rispetto a quello ad aspersione, che irriga indistintamente tutto l'appezzamento, si ottiene un risparmio pari a due terzi delle risorse idriche, in quanto l'irrigazione è localizzata al filare. Tutte le aziende che hanno aderito fanno parte del comprensorio irriguo del Consorzio di bonifica. Se il 35% del finanziamento sarà concesso, se l'iniziativa andrà in porto, dalla Regione (per un importo dunque di circa 200 mila euro), il restante 75% invece sarà coperto dalle stesse aziende beneficiarie dell'intervento. Il Consorzio di bonifica non sarà invece beneficiario; come ente capofila si è semplicemente prefissato l'obiettivo di incentivare l'utenza all'uso di questo sistema di irrigazione, nel quadro generale di ottimizzazione delle risorse idriche. Il Consorzio sta già operando in tal senso, effettuando sul territorio isontino opere di trasformazione dei vecchi impianti a scorrimento in impianti a pioggia. In secondo luogo, l'azione collettiva si propone di salvaguardare l'ambiente: utilizzando meno acqua si ottiene anche questo risultato, non secondario, vista la limitatezza delle risorse idriche. In caso di approvazione, il cantiere dovrebbe partire a ruota, nella prossima primavera. I lavori saranno scaglionati nell'arco di due anni; le aziende potranno distribuire la spesa come più loro aggraderà. «Siamo riusciti a coagulare attorno al progetto l'interesse di ben dieci imprenditori privati - ha sottolineato il presidente del Consorzio di bonifica della pianura isontina, Enzo Lorenzon -: lo consideriamo un successo, visti i tempi poco propizi agli investimenti. Fa sempre piacere trovare chi è disponibile a fare gruppo e a creare una squadra. Noi abbiamo messo a disposizione con entusiasmo le nostre competenze in materia. Vogliamo favorire lo sviluppo e la modernizzazione delle reti, che apportano vantaggi sia di tempo sia di una riduzione del consumo di acqua. È una risorse preziosa e non inesauribile e pertanto va gestita in modo intelligente. Confidiamo ora che l'intervento possa rientrare nel Piano di sviluppo rurale regionale». Ilaria Purassanta

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Auto SOCCORSO - LA CRISI DEL SETTORE E IL GOVERNO USA (sezione: Class action)

( da "Manifesto, Il" del 17-12-2008)

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Auto SOCCORSO - LA CRISI DEL SETTORE E IL GOVERNO USA Smantellamento delle strutture sindacali in fabbrica e dell'azione collettiva, concorrenza impropria delle compagnie straniere, cecità sul futuro. Analisi di un terremoto preannunciato e che viene da lontano Ferruccio Gambino Il settore statunitense dell'auto non registra ancora un grado alto nella scala Richter dell'intervento federale. E' già un attivismo da sisma, ma ben inferiore a quello che il governo ha dimostrato nei mesi recenti a favore delle banche e assai meno mirato di quello del New Deal di Roosevelt. Nella progressione della crisi corrente, l'intensità dell'azione pubblica potrà ancora crescere ed estendersi ad altri settori, superando addirittura i precedenti storici. Di sicuro c'è da attendersi un ulteriore processo di concentrazioni finanziarie e industriali ma anche di striscianti protezionismi mascherati di buone intenzioni. Concentrazioni e protezionismi inducono a scambi di accuse tra fagocitatori e protettori forti da un lato e fagocitati e protetti deboli dall'altro. Solitamente a quel punto si interpone un paciere nella figura di una qualche istituzione internazionale, che sopraggiunge per lenire e sopire. Se il paciere non riesce a conciliare, c'è da temere il peggio. Sono in molti a ricordare come la parola può passare al cannone. L'attivismo governativo nel settore statunitense dell'auto giunge quando i centri di produzione si sono in larga parte spostati verso aree dove i salari sono più bassi che nelle aree tradizionalmente legate alla fase d'innovazione e quindi agli alti profitti. Erano questi ultimi che permettevano di negoziare buste-paga relativamente stabili tra sindacato industriale (Uaw) e padronato. Nel lungo periodo gli spostamenti risultano bidirezionali: da un lato, investimenti diretti delle due maggiori, General Motors e Ford fin dai primi decenni del Novecento in Europa e poi, nel secondo dopoguerra, di conserva con la Chrysler, ancora in Europa e anche altrove; dall'altro lato, investimenti giapponesi e tedeschi anche negli Stati Uniti, a cominciare dalla fine degli anni '70, superando così le barriere doganali e insediandosi in aree dove la sindacalizzazione era e resta minima. Come si vede, si tratta sempre di trapianti imperfetti, ma connotati da notevoli differenze. Mentre le imprese statunitensi in Europa hanno accettato o almeno tollerato la presenza del sindacato, le imprese straniere negli Stati uniti lo hanno tenuto lontano come la peste. Le straniere hanno puntato su di un duplice vantaggio: erogare buste-paga inferiori ed esenti dalle spese assicurative delle cure mediche e produrre veicoli a più basso consumo di carburante. In breve, e semplificando, a parte i soldi in busta-paga, le imprese non sindacalizzate a capitale straniero traggono un primo vantaggio dall'azzeramento delle spese mediche per le maestranze. Si tratta di un vero e proprio fattore concorrenziale improprio giocato contro le imprese sindacalizzate, che va rafforzandosi grazie all'assenza di un sistema sanitario nazionale e soprattutto grazie all'incremento generale della spesa sanitaria nello scorso decennio. Negli Usa tra il 1996 e il 2005 tale spesa è aumentata del 93 (o 94) per cento, mentre il prodotto interno lordo è salito del 51%. Dati attendibili indicano che nel 2005 il 38% dei lavoratori erano privi di assicurazione sanitaria finanziata congiuntamente da loro stessi e dai datori di lavoro. A fare le spese della salatissima bolletta sanitaria sono soprattutto i lavoratori a basso salario. Come ha scritto Michael Moore su il manifesto, le crescenti spese sanitarie spiegano in parte la corrente crisi dei mutui. Non sorprende che a fronte di questa erosione del salario reale e dopo le varie concessioni del sindacato Uaw alle tre grandi dell'auto, la risposta della base sindacale alla richiesta di ulteriori sacrifici sia adesso di netto rifiuto, nonostante l'incombente pericolo di disoccupazione. Il secondo vantaggio delle imprese a capitale straniero ha poco a che vedere con la loro mancata sindacalizzazione. Si tratta dell'obiettivo di risparmio di carburante grazie a motori e carrozzerie che permettono consumi relativamente bassi. E' un obiettivo di lungo periodo che soprattutto la produzione giapponese ha perseguito costantemente e che ha preso le distanze dall'immane spreco di petrolio dei modelli di auto delle tre grandi statunitensi negli scorsi settant'anni. Nel secondo dopoguerra la garanzia di forniture saudite di petrolio a basso costo appariva eterna. Si è trattato di una presunzione endemica, capace di sprigionare una forza inerziale che ha di fatto superato gli shock petroliferi degli anni '70 e '80, trascinandosi fino a oggi nella gara a chi produceva più motori ad alto consumo. Non è una consolazione ribadire a questo proposito quanto è sotto gli occhi di tutti nel mondo finanziario: solo manager strapagati e sicuri del loro personalissimo futuro potevano investire vite e risorse naturali altrui in questo scialo, beandosi della sete di petrolio che ha spinto sia il loro governo a impegnarsi in una guerra per il petrolio irakeno sia una larga parte della cittadinanza ad acconciarsi al fatto compiuto. Certo, le quattro ruote hanno concorso alla moltiplicazione dei punti di contatto, - senza cui la società non sarebbe, e forse neppure l'incivilimento. Ma all'appuntamento di questa congiuntura dovrebbero essere perlomeno evocati coloro che nei decenni dello sfrenato sfruttamento delle «risorse umane e naturali» mettevano in guardia - nonostante la repressione - dal connubio del padronato con un sindacato Uaw pronto a silenziare le voci che pure si levavano dal suo interno contro la mancanza di senso del produrre industrialmente a quei costi umani e ambientali: le voci di Murray Bookchin, di Johnny Zupan, di Martin Glaberman, di James Boggs, di Arthur Fox, di John Watson, dei militanti della Lega degli operai rivoluzionari neri e di migliaia di altri, i cui nomi sono stati spazzati e sepolti con gli archivi tra le macerie delle grandi demolizioni della Detroit industriale ( sullo stato della città v. l'illuminante articolo di Alessandro Coppola, il manifesto 19.11.2008). Molti di loro avrebbero voluto compiere lo sforzo internazionalista che all'inizio del Novecento, in circostanze sicuramente meno democratiche ma forse più aperte - almeno alle frontiere - era riuscito agli Industrial Workers of the World in Australia. Questa volta doveva essere una solidarietà da costruire soprattutto in Giappone; ma c'era la scusa della Guerra fredda. Quando Martin Glaberman, tra gli altri, ci provò negli anni '70 la questione divenne poco meno di un affare di stato. Può darsi che i tempi stiano cambiando. Occorrerà dunque usare la scala Richter per il sisma. A fronte di una fabbrica occupata, quanti capi di esecutivo in Europa o in Asia riconoscerebbero le rivendicazioni e inviterebbero l'azienda a onorare i suoi obblighi nei loro confronti? Stando alle cronache, così si è espresso recentemente a Chicago il presidente eletto. Nel 1934, Frances Perkins, ministro del lavoro del primo gabinetto Roosevelt, andò a San Francisco a negoziare durante lo sciopero dei portuali. Al capo del fronte padronale che paventava la distruzione delle «nostre più sacre tradizioni», la saggia Frances Perkins rispondeva: «Le uniche tradizioni che i leader dello sciopero hanno cercato di distruggere erano i bassi salari e le sale di collocamento infestate di bustarelle». Non siamo ancora a Frances Perkins, ma non ne siamo neppure agli antipodi, come invece ci è capitato dagli anni '80 fino a ieri. Il primo banco di prova sarà la proposta di legge per il diritto di sindacalizzazione (Employee Free Choice Act) che di fatto mira a restaurare la legalità nei rapporti di lavoro affermata dal Wagner Act del 1935, lo Statuto dei lavoratori statunitensi. E' una legge stravolta da emendamenti, sentenze, pratiche antisindacali e violenze padronali negli scorsi sessant'anni. Dagli anni '80, poi, sono almeno 10.000 all'anno i licenziati per tentativo di organizzazione collettiva nei luoghi di lavoro. Spesso, quando si avvicina il momento di votare pro o contro l'introduzione del sindacato, non mancano né le squadre di picchiatori né le polizie locali ostili. Già alla fine degli anni '90 il padronato spendeva la bellezza di mezzo miliardo di dollari all'anno in attività antisindacali di vario genere. Non sorprende che, in vista di questa scadenza, i gruppi contrari all'approvazione della proposta dei sindacati chiamino a raccolta le forze patriottiche e le più sacre tradizioni al fine di organizzare un ostruzionismo quale non si è visto a Washington da gran tempo. Solo allora si capirà se le imprese che hanno scommesso sulle aree desindacalizzate e a più bassi salari e sulla perenne sconfitta dell'azione collettiva sono socialmente più pulite delle tre grandi dell'auto.

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Un'Europa a rischio isolamento (sezione: Class action)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 17-12-2008)

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Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2008-12-17 - pag: 14 autore: Un'Europa a rischio isolamento di Carlo Marroni S e è vero, come sostiene Zygmunt Bauman, che la storia della modernità è un processo di liquefazione continua di tutti quei corpi solidi che le società avevano precedentemente costruito, allora tutti i vecchi punti di riferimento devono essere rivisti. E la politica estera, che cerca di guardare il più lontano possibile, deve fare i conti con un mondo a "gerarchie variabili". Alla Farnesina si sta lavorando agli orientamenti fondamentali dell'azione diplomatica dei prossimi anni- a partire dal 2009 quando toccherà all'Italia la presidenza del G- 8-che faranno da base alle decisioni di Governo e Parlamento. E un elemento spicca sopra tutti gli altri nel documento riservato che sta discretamente circolando nel palazzo degli Esteri in vista della VI Conferenza degli Ambasciatori, che si terrà oggi e domani alla Farnesina: che cosa cambierà con il nuovo presidente Usa, Barack Obama. «è un pragmaticosi legge nel documento- rigetterà l'unilateralismo secco ma ciò non significa che abbracci il multilateralismo istituzionalista che molti europei vorrebbero. è assai probabile che Obama, in virtù del pragmatismo e dell'urgenza dei problemi che si trova di fronte, cercherà nell'azione collettiva e nei gruppi informali, anziché nel multilateralismo classico, l'exit strategy dall'unilateralismo bushiano». Linguaggio da diplomatici, da cui tuttavia emerge un allarme chiaro: l'Europa rischia di rimanere tagliata fuori. Infatti di fronte ai "mega-poli" asiatici, Cina e India, solo un'Europa forte e coesa può risultare un interlocutore credibile.Altrimenti il rischio - di cui si parla apertamente nel documento della Farnesina, che riunisce per l'occasione i 138 capi missione italiani nel mondo-è di un'Europa debole,definita alla fine una " Grande Svizzera", che si possa vedere bypassata da rapporti transpacifici ( per esempio Usa-Cina). Insomma, l'attuale crisi economica potrebbe esaltare la "tentazione pacifica" degli Usa di Obama. Di qui l'importanza che l'Italia si faccia promotrice all'interno della Ue di un'azione mirata a sbloccare l'impasse del Trattato di Lisbona e, comunque al di là dei fattori istituzionali, a dare all'Europa un respiro complessivo, dalle politiche economiche a quelle per la sicurezza. La Conferenza degli ambasciatori- che il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha riconvocato dopo quattro anni - vedrà la presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Nelle sessioni generali e in quelle tematiche alcuni items saranno al centro delle discussioni, a partire dal tema della sicurezza. Alla dimensione militare, che sempre più si identifica con le missioni di pace all'estero, si aggiungono le dimensioni non convenzionali: dal terrorismo alla criminalità organizzata, all'immigrazione illegale, incluse le nuove sfide, tra cui la stabilità economico finanziaria, la sicurezza ambientale ed energetica, i problemi dello sviluppo e la sicurezza alimentare. L'altro concetto tematico della Conferenza è rivolto alla competitività, soprattutto nella sua centrale dimensione economica, che il multipolarismo ha accentuato. «La concorrenza delle economie emergenti non è più soltanto sull'export di prodotti manifatturieri tradizionali, ma anche e sempre più sull'alta tecnologia e sugli investimenti diretti. Non è più soltanto una concorrenza "operaia" ma si è spostata sui mestieri qualificati e sui saperi specializzati. L'asticella della concorrenza, per i Paesi industrializzati dell'Occidente, si è quindi drasticamente alzata. L'attuale crisi economica globale la alzerà ulteriormente, anche se non saranno soltanto le economie dei Paesi Ocse a subirne le conseguenze negative, ma anche le economie emergenti e in particolare quei Paesi dipendenti dall'export di materie prime ed energia (Medio Oriente e Russia)». A sostegno della competitività la Farnesina - che nel 2009 dovrà fare i conti con una contrazione dei fondi a disposizione, che passeranno da 2,5 a 2 miliardi di euro di bilancio - ha istituito presso la Segreteria Generale, guidata dall'ambasciatore Giampiero Massolo,l'Unità per il Sistema Paese e le autonomie territoriali. Eppoi le questioni di influenza geografica, centrali per finalizzare gli sforzi dell'azione diplomatica della Farnesina, che può contare su 319 uffici all'esteroin fase di profonda riorganizzazione sia per la presenza geografica che per gli obiettivi.L'Italia ha tradizionalmente aree d'azione e di influenza privilegiata, dettate dalla geografia: il Mediterraneo, i Balcani e l'Europa del Sud-Est. Anche in queste aree sono in atto processi dinamici che vanno colti per mantenere e consolidare le posizioni e difendere gli interessi nazionali. La costa Sud del Mediterraneo, dal Marocco alla Turchia, è ad esempio, dopo la Cina, la zona del mondo che attrae più investimenti dall'estero: offre un mercato, che grazie alla crescita demografica, includerà (Mediterraneo più Golfo) circa 400 milioni di persone nei prossimi vent'anni. L'area dell'Asia centrale e meridionale sta diventando fondamentale per la stabilità e la sicurezza energetica, così come è in ascesa il ruolo non solo energetico e finanziario, ma anche diplomatico, dei Paesi del Golfo. In Asia, accanto ai giganti cinese e indiano, si stanno affermando altre potenze (Indonesia, Corea del Sud) che meritano particolare attenzione, e la stessa Africa ha conosciuto negli ultimi anni processi positivi di crescita che ne hanno variegato la tradizionale immagine di continente rassegnato. LA DIPLOMAZIA ITALIANA Una struttura ad hoc darà supporto alle imprese per aumentare la competitività nel Sud del Mediterraneo, in Asia e nell'area del Golfo

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Domani gli esclusi in tribunale (sezione: Class action)

( da "Vita non profit online" del 17-12-2008)

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Domani gli esclusi in tribunale Reading time: 3 minutes --> di Gabriella Meroni - pubblicato il 17 Dicembre 2008 alle 11:20 Visto il silenzio del governo, sarà depositato domani a Roma il ricorso collettivo CSVnet depositerà domani, giovedì 18 dicembre 2008, al Tribunale di Roma, il ricorso collettivo di 403 organizzazioni a sostegno degli enti esclusi dal cinque per mille. Nonostante le rassicurazioni espresse dal sottosegretario alle Politiche Sociali, Eugenia Roccella, durante la conferenza stampa del 13 novembre scorso a Roma (in cui CSVnet ha presentato la preparazione del ricorso) non c?è stato alcun atto concreto da parte del Governo per la riammissione degli enti cancellati dal beneficio del 5 per mille per le annualità 2006 e 2007. CSVnet, in questi mesi, ha raccolto e monitorato le casistiche verificatesi nel territorio nazionale sull?applicazione del sistema 5 per mille nelle diverse annualità, riscontrando anomalie nelle modalità di accesso da parte del volontariato, giungendo a constatare che la mancata convalida degli enti iscritti alle liste del 5 per mille nel 2006 e nel 2007 si sostanzia in una lesione di un diritto soggettivo. Dopo aver appoggiato negli scorsi mesi un?istanza di autotutela sottoscritta da centinaia di organizzazioni e promossa dal settimanale Vita, e aver invano sollecitato direttamente i Ministeri e le istituzioni competenti, CSVnet ha deciso di coordinare le organizzazioni di volontariato a intraprendere un?azione giudiziaria (per via ordinaria) per il mancato accreditamento delle somme dovute agli enti. Il ricorso è stato predisposto dal servizio “Infocontinua” di CSVnet (con particolare impegno diretto del consulente Carlo Mazzini e del responsabile del servizio Francesco Aurisicchio) e con la collaborazione dei Csv, i Centri di Servizio per il Volontariato che, in stretto raccordo con le reti nazionali e locali delle associazioni di volontariato, hanno permesso di raccogliere le procure e i dati degli enti esclusi. Per il ricorso CSVnet si avvale del supporto di consulenti legali che si sono resi disponibili “pro bono”. «Il sistema dei Centri di Servizio per il Volontariato – dichiara il presidente del Coordinamento nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato, Marco Granelli - si pone a tutela dei diritti del volontariato. è per questo motivo che, pur essendo fiducioso nell?intervento istituzionale promesso, ha deciso di presentare il ricorso. L?obiettivo è non solo continuare a fare pressione affinché Governo e Parlamento procedano nella direzione indicata, ma anche garantire che le risorse accantonate non siano utilizzate per altre finalità». Si tratta di 16milioni 369mila 265 euro per il 2006 (il solo anno per cui si abbiano i dati definitivi) relativi a scelte effettuate in favore di enti del terzo settore esclusi dal beneficio, su complessivi 209milioni 351mila 712 euro che la scelta dei contribuenti ha destinato al settore volontariato. «L?esclusione dal beneficio – conclude Marco Granelli – riguarda sia le associazioni sia i cittadini che hanno dato loro fiducia, scegliendole come destinatarie del contributo. Con il ricorso intendiamo tutelare anche la scelta dei cittadini e torniamo a chiedere a Governo e Parlamento di approvare una norma che sani la situazione. CSVnet ha anche presentato una sua soluzione normativa in tal senso, che potrebbe agevolare l?azione istituzionale». Gli enti che non hanno presentato nei tempi richiesti da CSVnet la documentazione per l?adesione al ricorso saranno comunque informati attraverso la rete dei CSV sull?iter del ricorso e potranno, se necessario, aggregarsi all?azione legale.

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Incongrui quei prezzi a base d'asta Le scriventi ... (sezione: Class action)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 17-12-2008)

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Incongrui quei prezzi a base d'asta Le scriventi ... Incongruiquei prezzia base d'astaLe scriventi associazioni regionali della Cooperazione Sociale si trovano nell'onerosa posizione di essere diventate di fatto l'Osservatorio regionale degli appalti, come ci è stato anche recentemente rilevato da un autorevole esponente della Giunta Regionale. In questo senso, sia direttamente che per il tramite del Comitato Paritetico Regionale per la Cooperazione Sociale (di cui fanno parte anche i sindacati di categoria), abbiamo spesso occasione di contestare a pubbliche amministrazioni violazioni delle norme di legge, più o meno gravi. Con risultati a dire il vero sempre più confortanti: la consistente normativa che impone regole precise, rispettose della qualità dei servizi resi all'utenza e dei diritti dei lavoratori, viene ormai applicata in modo crescente e diffuso. Nella maggioranza dei casi, inoltre, le Pubbliche Amministrazioni interpellate apprezzano il nostro servizio e sono disponibili a modificare le procedure di affidamento, nel senso di dare applicazione alle leggi.Non sempre, purtroppo, è così: talvolta alcune amministrazioni insistono nella loro linea (un esempio è il Pio Istituto Elemosiniere di Venzone, che gestisce una Casa per Anziani), invitando le cooperative a presentare ricorso alla Magistratura Amministrativa. I risorsi al Tar, peraltro, sono estremamente costosi, e gli oneri decine di migliaia di euro - gravano tutti sulle cooperative sociali ricorrenti, imponendo loro, nella maggioranza dei casi, di soprassedere, lasciando così correre su vari casi di violazioni di diritti. Questo vale a maggior ragione per le cooperative più piccole, che mai potranno assumersi un onere di questo genere.A maggior ragione, sono significative le scelte prese da due gruppi di cooperative nei confronti dell'Istituto Rittmeyer di Trieste e della Casa per Anziani di Latisana, che rappresentano una nuova tipologia di elusione delle norme di legge. Infatti in questi, come in altri casi, si ricorre all'espediente di compilare un capitolato di gara assolutamente ineccepibile dal punto di vista formale salvo mettere a base d'asta un prezzo (che non può superare il 15\% del punteggio totale) inferiore, a volte per centinaia di migliaia di euro, ai minimi contrattuali. Alle cooperative partecipanti non rimane che la missione impossibile di conciliare il rispetto del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro con un prezzo insufficiente. In ambedue i casi citati, le associazioni della cooperazione sociale hanno preso per tempo contatti con gli Enti interessati, presentando opportuna documentazione e deducendo anche valutazioni tecniche precise, in modo da chiarire come i prezzi offerti fossero incongrui. Tutto ciò senza esito alcuno.Se nel caso dell'Ente triestino sono state le quattro cooperative già assegnatarie dell'appalto a ricorrere contro la stazione appaltante in corso d'opera mettendo così a rischio il loro stesso lavoro, ancora più significativo è il caso della Casa per Anziani di Latisana, dove sette cooperative sociali potenzialmente interessate all'appalto, appartenenti a tutte e tre le associazioni, hanno presentato insieme un ricorso al Tar per ottenere la sospensione e la modifica della procedura di gara.Riteniamo per altro che queste problematiche non siano di nostra esclusiva competenza, ed interessino tutta la società regionale: pubblici amministratori e funzionari, organizzazioni sindacali, utenti e loro famiglie, ed in generale l'opinione pubblica. Siamo consci che il senso profondo della nostra attività sia il benessere dell'utenza e dei lavoratori (in stragrande maggioranza donne) addetti alla gestione dei servizi.Proprio nel momento in cui scriviamo apprendiamo che il Tar del Friuli Venezia Giulia ha accolto la richiesta delle cooperative di sospendere la procedura di affidamento della Casa per Anziani di Latisana, fissando l'udienza di merito a gennaio. Si tratta certamente di una buona notizia.Gian Luigi BettoliDario ParisiniAlberto Rigottoper LegacoopsocialiFedersolidarietà-ConfCooperativeAGCI-SolidarietàNo alla mozionesulle lingueslavofoneGiudico inopportuna la mozione discussa in Aula e proposta dalla maggioranza per tutelare e valorizzare le lingue slavofone della provincia di Udine: natisoniano, po-nasen e resiano. Inopportuna perché la legge 482 del 1999 tutela dodici minoranze storiche linguistiche italiane di cui ben tre si trovano in Friuli Venezia Giulia: quella friulana, quella slovena, quella tedesca. E anche perché, la nostra Regione ha voluto predisporre specifiche norme regionali per garantire la piena tutela e valorizzazione del proprio patrimonio linguistico. Questo impegno è stato al centro dell'azione politica della passata legislatura e si è concretizzato con l'approvazione di due leggi riguardanti le minoranze linguistiche slovena e friulana. Per entrare ancora più nel merito, sempre durante la scorsa legislatura e proprio per iniziativa del gruppo dei Cittadini per il presidente, di concerto con l'Amministrazione comunale di Resia, si era riusciti ad ottenere il riconoscimento di una particolare specificità per queste importanti varianti linguistiche all'interno della legge regionale sullo sloveno. Proprio per questo era stato inserito negli strumenti finanziari un articolo dove si prevedevano interventi economici a favore del resiano e delle varianti linguistiche delle valli del Natisone, del Torre e della Val Canale. E infatti, a testimonianza di ciò, l'assessore Molinaro ha destinato alle attività di promozione e valorizzazione linguistica 100 mila euro. Non è dunque vero che queste antiche parlate storiche slave siano prive di qualsiasi tutela come recita la mozione.Voler rimettere oggi in discussione le decisioni della legge 482/99 significa far venire meno quel delicato equilibrio raggiunto faticosamente in Parlamento e riaprire un dibattito che coinvolgerebbe mote altre realtà linguistiche. Non da meno, si ha l'impressione che dietro a queste questioni si celino azioni politiche finalizzate a rimettere in discussione antiche consuetudini di buona convivenza in un'area, come quella del confine orientale, per troppo tempo al centro di civiltà contrapposte.Piero Colussiconsigliere regionale Idv-Cittadini

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Ancora pesanti disagi per i pendolari lombardi ( 2 ) Pd pronto a sostenere un'azione legale collettiva (sezione: Class action)

( da "Sestopotere.com" del 17-12-2008)

Argomenti: Class Action

Ancora pesanti disagi per i pendolari lombardi ( 2 ) Pd pronto a sostenere un?azione legale collettiva (17/12/2008 15:00) | (Sesto Potere) - Milano - 17 dicembre 2008 - A seguire la dichiarazione di Maurizio Martina Segretario PD Lombardia: "Di fronte ai disagi incredibili che i pendolari lombardi stanno subendo in questi giorni sulle principali tratte ferroviarie del nostro territorio Trenitalia e Regione Lombardia non possono certo autoassolversi dalle responsabilità dirette che portano. Già diversi mesi fa avevamo denunciato il rischio paralisi con la nostra campagna "Pendolari sull?orlo di una crisi di nervi” avviata nelle principali stazioni della regione alla luce del netto peggioramento del servizio nel corso del 2008. Ora la situazione è sotto gli occhi di tutti. Occorrono rapide modifiche degli orari e serve una terapia d?urto immediata per scongiurare il protrarsi di questa situazione inaccettabile. E? necessario inoltre stabilire immediatamente un risarcimento economico sugli abbonamenti di gennaio in favore di tutti i pendolari coinvolti. Dal canto nostro - se l?istituto della class="term">class class="term">action sarà definitivamente sbloccato dal Parlamento entro poche settimane – siamo anche pronti a sostenere quanti vorranno collettivamente agire in giudizio nei confronti di un clamoroso disservizio".

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Auto SOCCORSO (sezione: Class action)

( da "Manifesto, Il" del 17-12-2008)

Argomenti: Class Action

LA CRISI DEL SETTORE E IL GOVERNO USA Auto SOCCORSO Smantellamento delle strutture sindacali in fabbrica e dell'azione collettiva, concorrenza impropria delle compagnie straniere, cecità sul futuro. Analisi di un terremoto preannunciato e che viene da lontano Ferruccio Gambino Il settore statunitense dell'auto non registra ancora un grado alto nella scala Richter dell'intervento federale. E' già un attivismo da sisma, ma ben inferiore a quello che il governo ha dimostrato nei mesi recenti a favore delle banche e assai meno mirato di quello del New Deal di Roosevelt. Nella progressione della crisi corrente, l'intensità dell'azione pubblica potrà ancora crescere ed estendersi ad altri settori, superando addirittura i precedenti storici. Di sicuro c'è da attendersi un ulteriore processo di concentrazioni finanziarie e industriali ma anche di striscianti protezionismi mascherati di buone intenzioni. Concentrazioni e protezionismi inducono a scambi di accuse tra fagocitatori e protettori forti da un lato e fagocitati e protetti deboli dall'altro. Solitamente a quel punto si interpone un paciere nella figura di una qualche istituzione internazionale, che sopraggiunge per lenire e sopire. Se il paciere non riesce a conciliare, c'è da temere il peggio. Sono in molti a ricordare come la parola può passare al cannone. L'attivismo governativo nel settore statunitense dell'auto giunge quando i centri di produzione si sono in larga parte spostati verso aree dove i salari sono più bassi che nelle aree tradizionalmente legate alla fase d'innovazione e quindi agli alti profitti. Erano questi ultimi che permettevano di negoziare buste-paga relativamente stabili tra sindacato industriale (Uaw) e padronato. Nel lungo periodo gli spostamenti risultano bidirezionali: da un lato, investimenti diretti delle due maggiori, General Motors e Ford fin dai primi decenni del Novecento in Europa e poi, nel secondo dopoguerra, di conserva con la Chrysler, ancora in Europa e anche altrove; dall'altro lato, investimenti giapponesi e tedeschi anche negli Stati Uniti, a cominciare dalla fine degli anni '70, superando così le barriere doganali e insediandosi in aree dove la sindacalizzazione era e resta minima. Come si vede, si tratta sempre di trapianti imperfetti, ma connotati da notevoli differenze. Mentre le imprese statunitensi in Europa hanno accettato o almeno tollerato la presenza del sindacato, le imprese straniere negli Stati uniti lo hanno tenuto lontano come la peste. Le straniere hanno puntato su di un duplice vantaggio: erogare buste-paga inferiori ed esenti dalle spese assicurative delle cure mediche e produrre veicoli a più basso consumo di carburante. In breve, e semplificando, a parte i soldi in busta-paga, le imprese non sindacalizzate a capitale straniero traggono un primo vantaggio dall'azzeramento delle spese mediche per le maestranze. Si tratta di un vero e proprio fattore concorrenziale improprio giocato contro le imprese sindacalizzate, che va rafforzandosi grazie all'assenza di un sistema sanitario nazionale e soprattutto grazie all'incremento generale della spesa sanitaria nello scorso decennio. Negli Usa tra il 1996 e il 2005 tale spesa è aumentata del 93 (o 94) per cento, mentre il prodotto interno lordo è salito del 51%. Dati attendibili indicano che nel 2005 il 38% dei lavoratori erano privi di assicurazione sanitaria finanziata congiuntamente da loro stessi e dai datori di lavoro. A fare le spese della salatissima bolletta sanitaria sono soprattutto i lavoratori a basso salario. Come ha scritto Michael Moore su il manifesto, le crescenti spese sanitarie spiegano in parte la corrente crisi dei mutui. Non sorprende che a fronte di questa erosione del salario reale e dopo le varie concessioni del sindacato Uaw alle tre grandi dell'auto, la risposta della base sindacale alla richiesta di ulteriori sacrifici sia adesso di netto rifiuto, nonostante l'incombente pericolo di disoccupazione. Il secondo vantaggio delle imprese a capitale straniero ha poco a che vedere con la loro mancata sindacalizzazione. Si tratta dell'obiettivo di risparmio di carburante grazie a motori e carrozzerie che permettono consumi relativamente bassi. E' un obiettivo di lungo periodo che soprattutto la produzione giapponese ha perseguito costantemente e che ha preso le distanze dall'immane spreco di petrolio dei modelli di auto delle tre grandi statunitensi negli scorsi settant'anni. Nel secondo dopoguerra la garanzia di forniture saudite di petrolio a basso costo appariva eterna. Si è trattato di una presunzione endemica, capace di sprigionare una forza inerziale che ha di fatto superato gli shock petroliferi degli anni '70 e '80, trascinandosi fino a oggi nella gara a chi produceva più motori ad alto consumo. Non è una consolazione ribadire a questo proposito quanto è sotto gli occhi di tutti nel mondo finanziario: solo manager strapagati e sicuri del loro personalissimo futuro potevano investire vite e risorse naturali altrui in questo scialo, beandosi della sete di petrolio che ha spinto sia il loro governo a impegnarsi in una guerra per il petrolio irakeno sia una larga parte della cittadinanza ad acconciarsi al fatto compiuto. Certo, le quattro ruote hanno concorso alla moltiplicazione dei punti di contatto, - senza cui la società non sarebbe, e forse neppure l'incivilimento. Ma all'appuntamento di questa congiuntura dovrebbero essere perlomeno evocati coloro che nei decenni dello sfrenato sfruttamento delle «risorse umane e naturali» mettevano in guardia - nonostante la repressione - dal connubio del padronato con un sindacato Uaw pronto a silenziare le voci che pure si levavano dal suo interno contro la mancanza di senso del produrre industrialmente a quei costi umani e ambientali: le voci di Murray Bookchin, di Johnny Zupan, di Martin Glaberman, di James Boggs, di Arthur Fox, di John Watson, dei militanti della Lega degli operai rivoluzionari neri e di migliaia di altri, i cui nomi sono stati spazzati e sepolti con gli archivi tra le macerie delle grandi demolizioni della Detroit industriale ( sullo stato della città v. l'illuminante articolo di Alessandro Coppola, il manifesto 19.11.2008). Molti di loro avrebbero voluto compiere lo sforzo internazionalista che all'inizio del Novecento, in circostanze sicuramente meno democratiche ma forse più aperte - almeno alle frontiere - era riuscito agli Industrial Workers of the World in Australia. Questa volta doveva essere una solidarietà da costruire soprattutto in Giappone; ma c'era la scusa della Guerra fredda. Quando Martin Glaberman, tra gli altri, ci provò negli anni '70 la questione divenne poco meno di un affare di stato. Può darsi che i tempi stiano cambiando. Occorrerà dunque usare la scala Richter per il sisma. A fronte di una fabbrica occupata, quanti capi di esecutivo in Europa o in Asia riconoscerebbero le rivendicazioni e inviterebbero l'azienda a onorare i suoi obblighi nei loro confronti? Stando alle cronache, così si è espresso recentemente a Chicago il presidente eletto. Nel 1934, Frances Perkins, ministro del lavoro del primo gabinetto Roosevelt, andò a San Francisco a negoziare durante lo sciopero dei portuali. Al capo del fronte padronale che paventava la distruzione delle «nostre più sacre tradizioni», la saggia Frances Perkins rispondeva: «Le uniche tradizioni che i leader dello sciopero hanno cercato di distruggere erano i bassi salari e le sale di collocamento infestate di bustarelle». Non siamo ancora a Frances Perkins, ma non ne siamo neppure agli antipodi, come invece ci è capitato dagli anni '80 fino a ieri. Il primo banco di prova sarà la proposta di legge per il diritto di sindacalizzazione (Employee Free Choice Act) che di fatto mira a restaurare la legalità nei rapporti di lavoro affermata dal Wagner Act del 1935, lo Statuto dei lavoratori statunitensi. E' una legge stravolta da emendamenti, sentenze, pratiche antisindacali e violenze padronali negli scorsi sessant'anni. Dagli anni '80, poi, sono almeno 10.000 all'anno i licenziati per tentativo di organizzazione collettiva nei luoghi di lavoro. Spesso, quando si avvicina il momento di votare pro o contro l'introduzione del sindacato, non mancano né le squadre di picchiatori né le polizie locali ostili. Già alla fine degli anni '90 il padronato spendeva la bellezza di mezzo miliardo di dollari all'anno in attività antisindacali di vario genere. Non sorprende che, in vista di questa scadenza, i gruppi contrari all'approvazione della proposta dei sindacati chiamino a raccolta le forze patriottiche e le più sacre tradizioni al fine di organizzare un ostruzionismo quale non si è visto a Washington da gran tempo. Solo allora si capirà se le imprese che hanno scommesso sulle aree desindacalizzate e a più bassi salari e sulla perenne sconfitta dell'azione collettiva sono socialmente più pulite delle tre grandi dell'auto.

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SOCIETA'. CSVnet deposita domani in Tribunale il ricorso sul cinque per mille (sezione: Class action)

( da "HelpConsumatori" del 17-12-2008)

Argomenti: Class Action

News SOCIETA'. CSVnet deposita domani in Tribunale il ricorso sul cinque per mille 17/12/2008 - 17:09 Sarà depositato domani al Tribunale di Roma il ricorso collettivo di 403 organizzazioni a sostegno degli enti esclusi dal cinque per mille. Sono oltre 16 milioni, almeno per il 2006, le risorse assegnate agli enti del terzo settore e il ricorso intende evitare che la scelta dei contribuenti non sia impiegata per altre finalità. È quanto ha detto il presidente del Coordinamento nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato, Marco Granelli. CSVnet depositerà infatti domani al Tribunale di Roma il ricorso collettivo. Nonostante le rassicurazioni, afferma infatti CSVnet, "non c'è stato alcun atto concreto da parte del Governo per la riammissione degli enti cancellati dal beneficio del 5 per mille per le annualità 2006 e 2007. CSVnet, in questi mesi, ha raccolto e monitorato le casistiche verificatesi nel territorio nazionale sull'applicazione del sistema "5 per mille" nelle diverse annualità, riscontrando anomalie nelle modalità di accesso da parte del volontariato, giungendo a constatare che la mancata convalida degli enti iscritti alle liste del 5 per mille nel 2006 e nel 2007 si sostanzia in una lesione di un diritto soggettivo". CSVnet ha dunque deciso di coordinare le organizzazioni di volontariato a intraprendere un'azione giudiziaria (per via ordinaria) per il mancato accreditamento delle somme dovute agli enti. "Il sistema dei Centri di Servizio per il Volontariato - dichiara il presidente Marco Granelli - si pone a tutela dei diritti del volontariato. È per questo motivo che, pur essendo fiducioso nell'intervento istituzionale promesso, ha deciso di presentare il ricorso. L'obiettivo è non solo continuare a fare pressione affinché Governo e Parlamento procedano nella direzione indicata, ma anche garantire che le risorse accantonate non siano utilizzate per altre finalità". Si tratta infatti di 16milioni 369mila 265 euro per il 2006 (il solo anno per cui si abbiano i dati definitivi) relativi a scelte effettuate in favore di enti del terzo settore esclusi dal beneficio, su complessivi 209milioni 351mila 712 euro che la scelta dei contribuenti ha destinato al settore volontariato. "Con il ricorso intendiamo tutelare anche la scelta dei cittadini e torniamo a chiedere a Governo e Parlamento di approvare una norma che sani la situazione. CSVnet ha anche presentato una sua soluzione normativa in tal senso, che potrebbe agevolare l'azione istituzionale". 2008 - redattore: BS

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Class action, in decreto nuova sospensione fino a giugno 2009 (sezione: Class action)

( da "Reuters Italia" del 17-12-2008)

Argomenti: Class Action

ROMA (Reuters) - Nuova sospensione per l'class="hilite">avvio in Italia della class="term">class class="term">action, che non partirà dal prossimo gennaio ma dal luglio 2009. Una fonte governativa spiega a Reuters che nel decreto legge Milleproroghe all'esame del Consiglio dei ministri di domani è previsto lo slittamento di ulteriori sei mesi per l'entrata in vigore della disciplina sulle azioni collettive. La class="term">class class="term">action all'italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso varata dal governo Prodi, sarebbe dovuta partire a giugno 2008 ma il governo di centrodestra ha previsto un primo slittamento a gennaio 2009 per avere il tempo di modificarne l'impianto normativo, fortemente contestato da Confindustria. Ora il secondo rinvio, che prelude alla presentazione di un emendamento del governo a un disegno di legge in corso d'esame in Parlamento, probabilmente il ddl Sviluppo. La proposta di modifica a cui lavora il governo, secondo quanto emerso nei giorni scorsi, prevede che la class="term">class class="term">action possa essere attivata per illeciti compiuti a partire dal luglio 2008, quindi con un parziale effetto retroattivo di un anno. Resterebbero comunque esclusi i processi per i crac Cirio e Parmalat.

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Crisi , le prossime azioni della Giunta regionale del Piemonte (sezione: Class action)

( da "Sestopotere.com" del 17-12-2008)

Argomenti: Class Action

Crisi , le prossime azioni della Giunta regionale del Piemonte (17/12/2008 18:35) | (Sesto Potere) - Torino - 17 dicembre 2008 - Un aggiornamento sulla situazione di crisi in Piemonte e sulle prossime azioni che la Giunta regionale intende intraprendere per il sostegno alla domanda interna, sia sul versante della competitività sia su quello dell?innovazione: questo l?obiettivo dell?incontro che si è svolto oggi in Regione tra gli assessori al Lavoro, Teresa Angela Migliasso e all?Industria, Andrea Bairati (intervenuti anche in rappresentanza della Presidente, Mercedes Bresso) e i rappresentanti dei sindacati CGIL, CISL e UIL, Vincenzo Scudiere, Gianni Vizio, e Lorenzo Cestari. Nel corso dell?incontro gli assessori hanno espresso l?intenzione di agire sulla domanda interna, anche attraverso investimenti per l?acquisto di flotte pubbliche per il trasporto collettivo e individuale a bassissimo impatto energetico e ambientale e l?incremento della quantità e qualità delle risorse per gli ammortizzatori sociali in deroga. Regione e sindacati hanno inoltre convenuto sulla necessità di ottenere un rapido sblocco dei fondi FAS e altri finanziamenti che rispondano ai bisogni del sistema produttivo piemontese. La Presidente Bresso ha affermato: "E' importante continuare ad agire ad ogni livello per fare in modo che le conseguenze della crisi non ricadano esclusivamente sui lavoratori: non è soltanto una questione di giustizia sociale, che sarebbe già di per sé una motivazione sufficiente, ma anche un?azione necessaria per evitare che l'impoverimento diffuso peggiori la situazione generale". Hanno aggiunto gli assessori Bairati e Migliasso: “Per quel che riguarda i fondi Fas abbiamo sottolineato la necessità di sbloccarli, in quanto fondamentali per una rapida ripresa dell'economia. In particolare, riteniamo necessario poter programmare il loro utilizzo nel 2009, per far fronte alla crisi. La Regione solleciterà inoltre il Governo a garantire risorse certe per il potenziamento degli ammortizzatori sociali, in particolare per coloro che oggi ne sono privi, in assoluto i più esposti al rischio di disoccupazione e di perdita del reddito”. “Il quadro della situazione economica piemontese è sempre più preoccupante - hanno dichiarato le organizzazioni sindacali - ed ha bisogno di misure efficaci, ai vari livelli istituzionali, che affrontino presto e bene i problemi che riguardano lavoratori e imprese. Per questo Cgil-Cisl-Uil piemontesi ritengono indispensabile lo sblocco immediato delle risorse nazionali da parte del Governo per consentirne l'uso fin dall'inizio del 2009”.

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CLASS ACTION, IN DECRETO NUOVA SOSPENSIONE FINO A GIUGNO 2009 (sezione: Class action)

( da "Wall Street Italia" del 17-12-2008)

Argomenti: Class Action

Class action, in decreto nuova sospensione fino a giugno 2009 -->ROMA (Reuters) - Nuova sospensione per l'avvio in Italia della class action, che non partirà dal prossimo gennaio ma dal luglio 2009. Una fonte governativa spiega a Reuters che nel decreto legge Milleproroghe all'esame del Consiglio dei ministri di domani è previsto lo slittamento di ulteriori sei mesi per l'entrata in vigore della disciplina sulle azioni collettive. La class action all'italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso varata dal governo Prodi, sarebbe dovuta partire a giugno 2008 ma il governo di centrodestra ha previsto un primo slittamento a gennaio 2009 per avere il tempo di modificarne l'impianto normativo, fortemente contestato da Confindustria. Ora il secondo rinvio, che prelude alla presentazione di un emendamento del governo a un disegno di legge in corso d'esame in Parlamento, probabilmente il ddl Sviluppo. La proposta di modifica a cui lavora il governo, secondo quanto emerso nei giorni scorsi, prevede che la class action possa essere attivata per illeciti compiuti a partire dal luglio 2008, quindi con un parziale effetto retroattivo di un anno. Resterebbero comunque esclusi i processi per i crac Cirio e Parmalat.

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Il governo rinvia ancora la class action Slitta anche il decreto anti-crisi (sezione: Class action)

( da "Unita, L'" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

class="hilite">Il governo rinvia ancora la class="term">class class="term">action Slitta anche il decreto anti-crisi Tempi più lunghi per i ricorsi collettivi: i consumatori possono attendere. Si studia la proroga degli incentivi auto. Tempi più lunghi per il decreto anticrisi. Le misure sugli ammortizzatori solo dopo Natale. Per la class="term">class class="term">action si profila un'ulteriore proroga. La seconda. Secondo alcune indiscrezioni il governo starebbe valutando un nuovo slittamento, probabilmente di altri sei mesi. Secondo fonti vicine al ministero dello Sviluppo economico, servirebbe più tempo per consentire alle procure di attrezzarsi. Inoltre non è ancora sciolto il nodo giuridico sulla retroattività. «Anche se dovesse slittare ancora - dice la fonte - sarebbe comunque garantita la retroattività al primo luglio 2008, data fissata dal provvedimento Prodi. Dunque i consumatori non perdono altro tempo». Il fatto è che molti (anche l'Antitrust)spingono per una retroattività legata alla prescrizione dei reati, quindi più lunga. Lo slittamento potrebbe arrivare già oggi con il milleproroghe che il consiglio dei ministri si appresta a varare. Nella «bozza» circolata ieri e riportata dall'agenzia Apcom, compare anche la proroga della rottamazione auto, ipotesi di cui si sarebbe discusso ieri a Palazzo Grazioli (insieme al federalismo) in un vertice tra il premier e Giulio Tremonti, Umberto Bossi e Roberto Calderoli. Tra le proroghe attese, anche quella dell'entrata in vigore della legge 81 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Una decisione che ha provocato lo sdegno degli ex ministri del lavoro Tiziano treu e Cesare Damiano. I tempi si allungano anche per il decreto anti-crisi. le modifiche del governo dovevano arrivare prima di Natale, invece si profila uno slittamento a dopo le feste. Giulio Tremonti e Maurizio Sacconi stanno scandagliando i fondi Ue utilizzabili per gli ammortizzatori sociali. Sicuramente dovranno essere sentite le Regioni. Quanto a Bruxelles, ancora non si sa se la partita è chiusa. Intanto anche dalle file del Pdl, però, arrivano critiche all'utilizzo di fondi ue epr gli ammortizzatori. Gaspare Giudice ricorda che si tratta di risorse destinate al Sud, che sarebbero stornate a Nord. Sergio D'Antoni ammonisce. «Giudice se ne accorge solo ora?». Sta di fatto che le risorse per il lavoro vanno trovate, e anche con il massimo di condivisione. Ieri anche Agostino megale (Cgil) ha chiesto un tavolo sulla crisi, senza divisioni tra sindacati, per affrontare l'emergenza. Uno spiraglio parrebbe già aperto dal colloquio di Tremonti con Pier Luigi Bersani. Anche i parlamentari pd spingono per un tavolo in cui discutere su eventuali nuove spese (finora negate) e il percorso di rientro a fine anno. Sul decreto restano circa 900 emendamenti. Quelli della Lega scardinano di fatto i controlli sugli studi di settore, nelle aziende in crisi. in sostanza, si risponde alla crisi favorendo l'evasione. Torna in auge, poi, il vecchio bonus per ritardare il pensionamento. Il testo prevede che i lavoratori pensionabili che restano al lavoro possono rinunciare all'accredito contributivo relativo all'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia. La somma corrispondente sarà versata in busta paga. BIANCA DI GIOVANNI ROMA bdigiovanni@unita.it

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sicurezza e immigrati restano le priorità lehman: giunta assolta - claudio malfitano (sezione: Class action)

( da "Mattino di Padova, Il" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

Pagina 16 - Cronaca Sicurezza e immigrati restano le priorità Lehman: giunta assolta Il crac della banca Usa non era prevedibile e Aps non ha responsabilità CLAUDIO MALFITANO e Albino Salmaso Il crac della Lehman Brothers? Non era prevedibile da nessuno, dice la Swg di Trieste. E risposta più professionale e misurata non poteva arrivare dai padovani che i soldi li sanno mettere al sicuro, salvo poi trovarsi con delle sorprese che fanno perdere il sonno. Il crac della banca Usa, fallita il 15 settembre scorso, e giudicata dalle agenzie di rating tra le più affidabili sul piano internazionale, dimostra quanto complesso sia il mondo della finanza. Al punto che per agitare politicamente lo «scandalo», FI ha giocato su un altro tavolo, grazie alle assicurazioni di Berlusconi: chi aveva investito in obbligazioni Lehman Brothers con Mediolanum tornerà in possesso delle somme perché a pagare sarà la banca di Doris e Berlusconi. Insomma, invece di stare zitto di fronte all'ennesimo caso di conflitti d'interessi, il premier si è messo a cavalcare anche la «tigre» del crac. Del resto, non c'è nessuno al mondo che possiede un impero tv, una banca, un'assicurazione e fa il capo del governo. Il sondaggio Swg, oltre ad «assolvere» la giunta Zanonato sulla vicenda Lehman Brothers, ribadisce che sicurezza e immigrazione sono le priorità dei padovani: l'incubo di via Anelli sgomberata non è stato rimosso. E dato che le interviste sono state effettuate a novembre nel pieno della tempesta finanziaria, la Swg ha voluto chiedere un'opinione sul crac della banca americana su cui Aps Finanziaria, la società «cassaforte» del Comune, aveva investito 6 milioni di euro in obbligazioni. Di questi soldi, forse ne verranno recuperati 2 o 3 milioni. Gran parte comunque è persa. Ma i padovani dicono che nessuno, men che meno l'amministrazione, «poteva prevedere una crisi di queste dimensioni». Nemmeno le banche. Lo pensa il 58% degli intervistati. E una buona parte, il 44%, anche tra gli elettori del centrodestra. Nel Pd solo un quarto degli elettori addebita a Zanonato delle responsabilità, giudicandolo «irresponsabile» nell'acquisto delle obbligazioni. Una vicenda che non dovrebbe pesare nella scelta elettorale, anche perché, nonostante il can can mediatico di FI, il 28% dei padovani non sa neppure quello che è successo. Un'ignoranza che si manifesta tra chi non segue la politica, e fa parte della vasta schiera di indecisi che possono condizionare una tornata elettorale. Quanto alla «class action», cioè l'azione legale collettiva, avviata dall'amministrazione per ottenere il risarcimento dei danni, è un atto condiviso, del tutto o in parte, dall'84% degli intervistati. L'approvazione arriva anche dal 78% degli elettori del centro-destra. Segno che in tanti sono stati colpiti dal crac della banca americana. E che in tanti stanno cercando un modo per recuperare il denaro investito. Tant'è che sono già più di 150 le richieste arrivate a palazzo Moroni per unirsi all'azione legale collettiva, che verrà condotta con quattro associazioni dei consumatori. La società di ricerca triestina Swg ha poi «sondato» le opinioni dei padovani sulle priorità politiche fondamentali per il futuro di Padova. E immigrazione e sicurezza la fanno da padrone: da sole raccolgono l'interesse dell'83% degli intervistati. Praticamente otto persone su dieci hanno citato uno dei due aspetti tra le priorità della futura amministrazione. E la questione immigrazione, non solo sul versante della repressione ma anche per l'accoglienza, è particolarmente sentita anche dagli elettori di centrodestra: la metà degli elettori di Pdl e Lega la sente come una priorità. Dopo la sicurezza, per i padovani sono necessari e urgenti provvedimenti per le fasce deboli della società. Vale a dire i giovani e gli anziani: messi sullo stesso piano dagli elettori del Pd, con una leggera prevalenza per i primi invece tra i simpatizzanti del centrodestra e della sinistra. Il 20% degli intervistati vuole interventi sull'occupazione. Ma tanti chiedono attenzione all'ambiente e al trasporto pubblico, sempre più temi centrali. E la questione morale? E' più sentita a destra che nel Pd. «Una gestione onesta e trasparente» è una priorità per il 12% degli elettori Pdl, per il 10% dei «democratici».

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Scuole, Villa Grock e rifiuti le "scommesse" di Giuliano (sezione: Class action)

( da "Stampa, La" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

IMPERIAECCO A CHE COSA PUNTA IL PRESIDENTE PER IL PROSSIMO ANNO Scuole, Villa Grock e rifiuti le "scommesse" di Giuliano "Definitivanente chiuse le discariche di Ponticelli e Ozotto" [FIRMA]GIULIO GELUARDI IMPERIA Scuole, Villa Grock e impianto smaltimento rifiuti. Sono queste le scommesse su cui punta nel 2009 l'Amministrazione Giuliano. Ieri in Provincia, durante il consueto scambio di auguri, il presidente ha annunciato alcuni tra i più importanti provvedimenti che la sua maggioranza porterà avanti o concluderà avendoli già in parte realizzati nei dodici mesi del prossimo anno che sarà probabilmente l'ultimo prima delle elezioni che porteranno al rinnovo del Consiglio. Ha detto l'avvocato Gianni Giuliano: «Innanzitutto le scuole. In occasione della prossima apertura, s'inaugurerà il nuovo liceo Classico di Sanremo, Gian Domenico Cassini. La sede sarà a Villa Magnolie in un contesto ambientale unico in Italia: si trova infatti nello splendido parco di Villa Ormond. Il costo dell'operazione si è aggirato sui dieci milioni di euro». Ma non è tutto. «Allo scopo di mettere in sicurezza quegli edifici scolastici che necessitano ancora di interventi, l'Amministrazione porrà in vendita la vecchia caserma dei Vigili del fuoco di Imperia, il cui ricavato sarà completamente impegnato a questo scopo». Poi Giuliano ha parlato di Villa Grock. «La ristrutturazione conservativa della villa terminerà tra novembre e dicembre e questo gioiello potrà così aprire definitivamente le porte ai cittadini». Infine, il presidente ha affrontato il tema dei rifiuti anche alla luce del manifesto polemico affisso ieri dal Partito democratico che lancia critiche sulla gestione dei Rsu: «Credo si possa serenamente affermare che la situazione della provincia di Imperia sia perfettamente allineata con le altre realtà liguri. E sono notizie di questi ultimi due giorni la imminente riapertura della discarica di Collette Ozotto per la gestione del periodo transitorio e la deliberazione dell'Ato dei rifiuti prevista già per domani del bando di gara europea per la costruzione dell'impianto di separazione in località Colli ad Arma». «I tempi di realizzazione dell'impianto - ha continuato Giuliano - sono quantificabili in un anno e mezzo dalla data di assegnazione della gara». Che cosa cambierà dopo? «La chiusura definitiva delle due discariche di Ponticelli e Collette Ozotto e la gestione dei rifiuti in base a tecnologie avanzatissime che hanno però alla base una forte raccolta differenziata per la quale esorto tutti i cittadini a promuovere azioni di sensibilizzazione anche individuali». Il che potrebbe voler dire anche riduzione delle tariffe. A buon intenditor poche parole.

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In Senato il ddl sulla produttività degli statali (sezione: Class action)

( da "AziendaLex" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

Sei in: Prima Pagina | Professioni | Testo Punta alla qualità dell'azione amministrativa, alla responsabilità e all'efficienza In Senato il ddl sulla produttività degli statali (Ddl Senato 847) Esordio in Aula al Senato, il 17 dicembre per il ddl sulla produttività nel pubblico impiego, collegato alla legge finanziaria. Il disegno di legge punta alla qualità dell'azione amministrativa, alla responsabilità ed efficienza, sia dell'amministrazione, datore di lavoro, sia dei dipendenti pubblici. Per ottenere questi risultati la riforma non punta alla privatizzazione della produzione dei beni e dei servizi pubblici e della pubblica amministrazione, ma ad inserire nei confronti di tale produzione elementi di trasparenza, di giudizio, di valutazione e di soddisfazione dei cittadini utenti. In particolare si introduce, nell'ambito del riordino delle procedure di contrattazione collettiva nazionale, l'esplicito dovere di operare in coerenza con il settore privato, ma nella salvaguardia delle specificità sussistenti nel settore pubblico, e si dispone il riordino delle procedure della contrattazione integrativa, riformando l'ARAN senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, stabilendo criteri di riordino delle procedure di contrattazione, la semplificazione del procedimento, anche tramite l'eliminazione dei controlli superflui, nonché la previsione di norme di raccordo per armonizzare i procedimenti negoziali, di contrattazione e di concertazione, e l'attivazione di autonomi livelli di contrattazione collettiva e integrativa. Sono inoltre introdotti mezzi di tutela giurisdizionale degli interessati nei confronti delle amministrazioni che si discostino dagli standard qualitativi ed economici fissati, si stabilisce che le amministrazioni predispongano, in via preventiva, gli obiettivi annuali e si introducono modalità per verificare se gli obiettivi siano stati effettivamente raggiunti. E' poi istituito, in posizione autonoma e indipendente, un organismo centrale che opera in collaborazione con il Governo e in raccordo con altri enti o soggetti pubblici, con il compito di indirizzare, coordinare e sovrintendere all'esercizio delle funzioni di valutazione; è garantita piena accessibilità ai dati relativi ai servizi resi dalla pubblica amministrazione, attraverso la disponibilità immediata tramite internet, il confronto periodico tra valutazioni operate dall'interno e valutazioni operate dall'esterno, nonché l'adozione di programmi per la trasparenza.(18 dicembre 2008)

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Lettera di Martinat Class action, utenti insoddisfatti (sezione: Class action)

( da "Tempo, Il" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

class="hilite">stampa Lettera di Martinat Class class="term">action, utenti insoddisfatti La profonda insoddisfazione espressa nella riunione del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (presieduto dal sottosegretario Ugo Martinat) sulla normativa della class="term">class class="term">action ha convinto Martinat a inviare una lettera indirizzata alla presidenza del Consiglio, al ministero dello Sviluppo economico e a quello della Giustizia, nonché alle Commissioni competenti del Senato e della Camera. «"Preso atto con rammarico dell'ormai inevitabile ulteriore rinvio dell'entrata in vigore di tale disciplina, il Cncu ha ribadito la necessità di un effettivo e più adeguato coinvolgimento delle associazioni dei consumatori in esso rappresentate, nell'attività di urgente definizione dell'iniziativa legislativa di modifica delle disposizioni in questione»»

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class action consumatori delusi (sezione: Class action)

( da "Repubblica, La" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

Pagina 22 - class="hilite">Economia La polemica Class class="term">action consumatori delusi «E´ profonda l´insoddisfazione espressa nella riunione del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti sulla gestione delle norme sulla class="term">class class="term">action». Così il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Ugo Martinat, presidente del Cncu, in una lettera alla Presidenza del Consiglio, ai ministeri dello Sviluppo Economico e della Giustizia e alle Commissioni Parlamentari, esprime la delusione dei consumatori di fronte all´ennesimo rinvio delle norme sull´azione collettiva.

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faccia a faccia regione-trenitalia - andrea montanari (sezione: Class action)

( da "Repubblica, La" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

Pagina IX - Milano Faccia a faccia Regione-Trenitalia Il Pd: class="hilite">siamo pronti a sostenere la class="term">class class="term">action di chi viaggia ANDREA MONTANARI Dopo tre giorni di caos, cancellazioni e ritardi sui treni dei pendolari lombardi, la Regione convoca i vertici di Trenitalia oggi al Pirellone per il tavolo del trasporto pubblico. Il governatore Roberto Formigoni, che quarantott´ore fa aveva lanciato un ultimatum, ieri è stato categorico: «Abbiamo chiesto di adeguare il servizio quanto prima, ma il tempo sta per scadere. Siamo convinti che l´Alta velocità possa convivere con il trasporto per i pendolari, ma non sono ammissibili queste forme di disagio per i cittadini». L´assessore regionale ai Trasporti Raffaele Cattaneo, che ieri è volato a Roma per cercare di strappare al ministro Altero Matteoli la competenza sui fondi per il trasporto pubblico locale, prende tempo: «Se si protrarrà l´inerzia di questi giorni, valuteremo al tavolo le forme di protesta da assumere». Nel frattempo, quella di ieri, per i pendolari è stata un´altra giornata difficile. Tra ritardi e soppressioni. Ad esempio, quella dell´Eurostar in partenza da Brescia delle 7, 40. Quello da Piacenza delle 6,13. Quello da Treviglio delle 7,21 e quello da Como delle 7,42. La Regione ha chiesto al direttore regionale di Trenitalia Fiorenzo Martini di avere da oggi almeno 50 carrozze in più e il personale necessario. Ma Trenitalia, ha risposto di aver disposizioni di non potenziare il servizio fino a quando non sarà firmato il nuovo contratto di servizio. Dall´opposizione il segretario regionale del Pd Maurizio Martina annuncia che il suo partito «è pronto a sostenere una class="term">class class="term">action da parte dei pendolari per i disservizi di questi giorni». Mentre Alfio Nicotra di Rifondazione comunista parla di «vero e proprio scaricabarile da parte della Regione».

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Approvati nuovi articoli del Ddl Brunetta (sezione: Class action)

( da "Comunicatori Pubblici" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

Pubblicato il: 18-12-2008 Approvati nuovi articoli del Ddl Brunetta Confronti pubblici annuali sul funzionamento di ogni amministrazione, con la partecipazione di associazioni di consumatori e utenti, organizzazioni sindacali, studiosi e organi di informazione e la diffusione dei dati ai media, anche in modalità telematica. Più mezzi di tutela giurisdizionale nei confronti delle amministrazioni e dei concessionari di servizi pubblici che si discostano dagli standard qualitativi ed economici fissati (class="hilite">la cosiddetta class="term">class class="term">action), nuove misure di premialità e un organismo centrale di valutazione. Sono alcune delle novità più importanti contenute negli altri quattro articoli del Ddl Brunetta 'anti-fannulloni' (l'Atto Senato 847 ''Disegno di legge recante delega al Governo finalizzata all'ottimizzazione della produttivita' del lavoro pubblico'') approvati dal Senato con un sostegno bipartisan. Tra le novità più importanti: saranno previsti concorsi per l'accesso alla prima fascia dirigenziale e saranno ridotti gli incarichi conferiti ai dirigenti non appartenenti ai ruoli e ai soggetti estranei alla pubblica amministrazione. Verrà favorita la mobilità nazionale e internazionale dei dirigenti che potrà avvenire anche tra comparti amministrativi diversi. Un articolo fissa poi il divieto di corrispondere il trattamento economico accessorio nell'ipotesi di responsabilità del dirigente che abbia omesso di vigilare sulla effettiva produttività delle risorse umane assegnate e sull'efficienza della struttura che dirige. La retribuzione dei dirigenti legata al risultato, inoltre, non dovrà essere inferiore al 30 per cento della retribuzione complessiva. Saranno razionalizzati i tempi di conclusione dei procedimenti disciplinari e verranno previsti meccanismi rigorosi per i controlli medici durante il periodo di malattia del dipendente. Si prevede infine la definizione della tipologia delle infrazioni più gravi che comportano la sanzione del licenziamento. Altri due articoli approvati si occupano della vicedirigenza che può essere istituita e disciplinata esclusivamente dalla contrattazione collettiva nazionale del comparto di riferimento. Il nuovo codice disciplinare, nelle intenzioni del Ministero, dovrà avere massima visibilità. Sarà pubblicato all'ingresso della sede di lavoro e sarà ben visibile nel sito web dell'amministrazione. Ecco i punti nel dettaglio, articolo per articolo (dal sito del Ministero della Pubblica Amministrazione). L'articolo 1 definisce i seguenti obiettivi: convergenza degli assetti regolativi del lavoro pubblico con quelli del lavoro privato, con particolare riferimento al sistema delle relazioni sindacali; miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia delle procedure della contrattazione collettiva; introduzione di sistemi interni ed esterni di valutazione del personale e delle strutture amministrative, finalizzati ad assicurare l'offerta di servizi conformi agli standard internazionali di qualità; valorizzazione del merito e conseguente riconoscimento di meccanismi premiali; definizione di un sistema più rigoroso di responsabilità dei dipendenti pubblici; introduzione di strumenti che assicurino una più efficace organizzazione delle procedure concorsuali su base territoriale. Approvato un emendamento che valorizza il requisito della residenza dei partecipanti ai concorsi pubblici, qualora ciò sia strumentale al migliore svolgimento del servizio. L'articolo 2 è stato migliorato nei suoi contenuti recependo le utili proposte avanzate anche dall'opposizione, in particolare prevedendo decreti legislativi attuativi in materia di contrattazione collettiva e integrativa. Esso prevede che verranno precisati gli ambiti della disciplina del rapporto di lavoro pubblico riservati rispettivamente alla contrattazione collettiva e alla legge, ferma restando la riserva in favore della contrattazione collettiva sulla determinazione dei diritti e delle obbligazioni direttamente pertinenti al rapporto di lavoro; che saranno riordinate le procedure di contrattazione collettiva nazionale ed integrativa, in coerenza con il settore privato e nella salvaguardia delle specificità sussistenti nel settore pubblico; che sarà riformata l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN), con particolare riguardo alle competenze, alla struttura ed agli organi della medesima Agenzia; che sarà semplificato il procedimento di contrattazione anche attraverso l'eliminazione di quei controlli che non sono strettamente funzionali a verificare la compatibilità dei costi degli accordi collettivi. L'articolo 3 - concernente la valutazione delle strutture e del personale delle pubbliche amministrazioni - prevede che saranno predisposti preventivamente gli obiettivi che l'amministrazione si pone per ciascun anno e che sarà rilevata, in via consuntiva, quanta parte degli obiettivi è stata effettivamente conseguita, anche con riferimento alle diverse sedi territoriali, assicurandone la pubblicità ai cittadini; che sarà prevista l'organizzazione di confronti pubblici annuali sul funzionamento e sugli obiettivi di miglioramento di ciascuna amministrazione, con la partecipazione di associazioni di consumatori e utenti, organizzazioni sindacali, studiosi e organi di informazione e la diffusione dei relativi contenuti mediante adeguate forme di pubblicità, anche in modalità telematica; che saranno previsti mezzi di tutela giurisdizionale degli interessati nei confronti delle amministrazioni e dei concessionari di servizi pubblici che si discostano dagli standard qualitativi ed economici fissati o che violano le norme preposte al loro operato (cd. class="term">class class="term">action); che sarà istituito, nell'ambito del riordino dell'ARAN e in posizione autonoma e indipendente (la nomina dei membri dell'organismo è subordinata al parere favorevole dei due terzi dei componenti delle Commissioni parlamentari competenti), un organismo centrale di valutazione con il compito di: a) indirizzare, coordinare e sovrintendere all'esercizio indipendente delle funzioni di valutazione; b) garantire la trasparenza dei sistemi di valutazione; c) assicurare la comparabilità e la visibilità degli indici di andamento gestionale, informando annualmente il Ministro per l'attuazione del programma di Governo sull'attività svolta. Sarà infine assicurata la totale accessibilità dei dati relativi ai servizi resi dalla pubblica amministrazione tramite la pubblicità e la trasparenza degli indicatori e delle valutazioni operate da ciascuna pubblica amministrazione. L'articolo 4 - concernente le misure finalizzate a favorire e il merito e la premialità - prevede che saranno introdotti nell'organizzazione delle pubbliche amministrazioni concreti strumenti di valorizzazione del merito e metodi di incentivazione della produttività e della qualità della prestazione lavorativa, secondo le modalità attuative stabilite dalla contrattazione collettiva, e che saranno stabilite percentuali minime di risorse da destinare al merito e alla produttività, previa misurazione secondo criteri oggettivi del contributo e del rendimento del singolo dipendente pubblico. La redazione

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La "class action" slitta di altri sei mesi (sezione: Class action)

( da "Corriere.it" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

class="hilite">La norma per le azioni collettive doveva partire il 1° gennaio Class class="term">action, slitta di altri sei mesi Il governo vuole presentare un emendamento al ddl in esame al Parlamento. Esclusi crac Cirio e Parmalat ROMA - Il Consiglio dei ministri ha fatto slittare di altri sei mesi l'entrata in vigore della class="term">class class="term">action. La class="term">class class="term">action all'italiana, introdotta nella Finanziaria 2008 dal governo Prodi sarebbe dovuta partire inizialmente a giugno di quest'anno ma il governo Berlusconi ha predisposto prima uno slittamento al 1° gennaio 2009 per avere il tempo di modificarne l'impianto normativo, fortemente contestato da Confindustria, poi questa nuova dilazione. Lo slittamento è contenuto nel decreto Milleproroghe. ESCLUSI I CRAC CIRIO E PARMALAT - Ora il secondo rinvio, che prelude alla presentazione di un emendamento del governo a un disegno di legge in corso d'esame in Parlamento, probabilmente il ddl Sviluppo. La proposta di emendamento a cui lavora il governo, secondo quanto emerso nei giorni scorsi, prevede che la class="term">class class="term">action possa essere attivata per illeciti compiuti a partire dal luglio 2008, quindi con un parziale effetto retroattivo di un anno. Resterebbero comunque esclusi i processi per i crac Cirio e Parmalat. Il nuovo emendamento dovrebbe contenere anche la possibilità di class="term">class class="term">action nei confronti della pubblica amministrazione e saranno previsti mezzi di tutela giurisdizionale degli interessati nei confronti delle amministrazioni e dei concessionari di servizi pubblici che si discostano dagli standard qualitativi ed economici fissati o che violano le norme preposte al loro operato. stampa |

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Class action, in Milleproroghe sospensione fino a giugno 2009 (sezione: Class action)

( da "Reuters Italia" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

ROMA (Reuters) - La class="hilite">class="term">class class="term">action partirà da luglio 2009 e non a gennaio del prossimo anno. Lo prevede il decreto legge Milleproroghe all'esame del Consiglio dei ministri di oggi, come anticipato ieri da una fonte governativa a Reuters. La class="term">class class="term">action all'italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso, sarebbe dovuta partire inizialmente a giugno 2008 ma il governo di centrodestra ha previsto un primo slittamento a gennaio 2009 per avere il tempo di modificarne l'impianto normativo, fortemente contestato da Confindustria. Ora il secondo rinvio, che prelude alla presentazione di un emendamento del governo a un disegno di legge in corso d'esame in Parlamento, probabilmente il ddl Sviluppo. La proposta di emendamento a cui lavora il governo, secondo quanto emerso nei giorni scorsi, prevede che la class="term">class class="term">action possa essere attivata per illeciti compiuti a partire dal luglio 2008, quindi con un parziale effetto retroattivo di un anno. Resterebbero comunque esclusi i processi per i crac Cirio e Parmalat.

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CLASS ACTION: APPLICAZIONE SLITTA AL 30 GIUGNO 2009. (sezione: Class action)

( da "Asca" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

class="hilite">CLASS ACTION: APPLICAZIONE SLITTA AL 30 GIUGNO 2009 (ASCA) - Roma, 18 dic - Ancora una sospensione per l'operativita' della class="term">class class="term">action. Nel decreto Milleproroghe e' infatti stata inserita una proroga al 30 giugno 2009 per l'entrata in vigore del ricorso collettivo risarcitorio. La class="term">class class="term">action, introdotta con la finanziaria per il 2008, sarebbe dovuta entrare in vigore a giugno di quest'anno, poi con il decreto estivo sulla manovra il nuovo strumento era stato sospeso fino al 31 dicembre 2008. Con il decreto di oggi e' arrivato un ulteriore slittamento di sei mesi. lsa/cam

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La class action slitta di 6 mesi: partirà a giugno (sezione: Class action)

( da "Giornale.it, Il" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

n. 302 del 2008-12-18 pagina 0 La class="term">class class="term">action slitta di 6 mesi: partirà a giugno di Redazione La class="term">class class="term">action all?italiana, introdotta in Finanziaria 2008, sarebbe dovuta partire inizialmente a giugno. Il governo ha previsto un primo slittamento a gennaio per avere il tempo di modificarne l?impianto normativo, fortemente contestato da Confindustria. L'Adoc: "Consumatori scippati" Roma - Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge cosiddetto Milleproroghe. Lo ha detto il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Il decreto contiene tra le altre misure la proroga della sospensione della class="term">class class="term">action fino al giugno 2009. La proroga per la class="term">class class="term">action La class="term">class class="term">action partirà da luglio 2009 e non a gennaio del prossimo anno: la class="term">class class="term">action all?italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso, sarebbe dovuta partire inizialmente a giugno 2008 ma il governo di centrodestra ha previsto un primo slittamento a gennaio 2009 per avere il tempo di modificarne l?impianto normativo, fortemente contestato da Confindustria. Ora il secondo rinvio, che prelude alla presentazione di un emendamento del governo a un disegno di legge in corso d?esame in Parlamento, probabilmente il ddl Sviluppo. La proposta di emendamento a cui lavora il governo, secondo quanto emerso nei giorni scorsi, prevede che la class="term">class class="term">action possa essere attivata per illeciti compiuti a partire dal luglio 2008, quindi con un parziale effetto retroattivo di un anno. Resterebbero comunque esclusi i processi per i crac Cirio e Parmalat. L'Adoc: "Italiani scippati" "Il nuovo rinvio dell?entrata in vigore della class="term">class class="term">action è il segno di un Paese in profonda crisi che intende restare in serie B. Gli italiani sono stati privati di un fondamentale strumento di tutela dei loro diritti e dei loro interessi, mentre le aziende disoneste riescono ancora a farla franca". Carlo Pileri, presidente dell?Adoc, fa sapere che "l?azione collettiva è necessaria per difendere i consumatori e le imprese che operano in modo serio, onesto e trasparente". Poi l'affondo: "Rimandarne l?avvio colpisce quindi non solo i consumatori ma lo stesso mercato e la concorrenza tra le imprese". Secondo il numero uno dell'Adoc, ci sarebbe il rischio di "stravolgere" la normativa, "eliminando la retroattività, così da evitare che gli ultimi grandi scandali nei confronti dei risparmiatori e consumatori, come Cirio e Parmalat, possano essere oggetto di giudizio", ed "eliminando la promessa estensione dell?azione di classe alla pubbliche amministrazioni e alle concessionarie di servizi pubblici". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Natale, ora è tempo di buoni propositi (sezione: Class action)

( da "Denaro, Il" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

Turismo & Viaggi Osservatorio Natale, ora è tempo di buoni propositi Nei tempi di crisi occorrono approcci nuovi perché "Turismo siamo tutti" franco garbaccio Siamo arrivati al Natale di questo 2007, felici che non sia andata peggio. Qualche giorno fa l'on. Michela Vittoria Brambilla, dinamica Sottosegretario presso il Consiglio dei Ministri, con delega al turismo, solleticava il morale della truppa annunciando che il 2009 sarà una "buona annata" (fonte Dipartimento). Abituati ai miracoli (vedi scomparsa della monnezza) evitiamo gesti scaramantici. Ma Babbo Natale ci perdonerà se ricordiamo che la fonte citata non è certo famosa per la bontà dei dati che fornisce. Per prevedere che il futuro sarà migliore, occorrebbe conoscere quanto è successo nel 2008. Se va bene lo sapremo tra un paio d'anni, evidentemente un po' tardi per paragonarlo al 2008. Ma la qualifica più comune di chi fa previsioni in campo turistico-economico consiste non già nel sapere, ma nel non sapere di non sapere. Il suo grande vantaggio è che tutte le previsioni, giuste o sbagliate che siano, vengono rapidamente dimenticate. I consumi turistici rientrano negli affari ordinari della gente, nelle regole dell'economia insegnava A. Marshall. Se l'economia mondiale va verso il peggio, trascinerà nel vortice anche il turismo. Con tutto il rispetto per i miracoli - pensare a come fronteggiare la prevedibile e negativa prospettiva dovrebbe togliere il sonno a molti. Nel Mezzogiorno se ne discute molto, ma non si soffre eccessivamente d'insonnia: si fa melina a centro campo. Il tentativo di "fare sistema" avviato tra le regioni del Sud sembra abbia accentuato i localismi più beceri. Doveva essere una crociata, una "gioiosa macchina da guerra"contro lo straniero. E' diventata una guerriglia tra operatori della stessa zona, tra comuni, province e regioni, combattuta con i fuochi pirotecnici di una promozione senza bersaglio, metodo giapponese "dove cojo cojo", più attenta agli effetti elettorali che ai mercati. Ovunque si è capito che si sopravvive soltanto riqualificando continuamente l'offerta del territorio e la sua capacità di accoglienza e di produrre benessere: altrove, ma anche nella riviera romagnola e veneta i modelli organizzativi dell'offerta anticipano le tendenze. Per farlo anche da noi, occorre l'intelligente umiltà di adottare un nuovo abito mentale dimenticando tanto di quanto sappiamo. Occorre "costruire" un'offerta che renda turistiche le nostre contrade, cioè attraenti per abitanti provvisori o stanziali. Coinvolgendo tutta la popolazione, diffondendo la consapevolezza che TUrismo siamo tutti ed è cosa di tutti. I modelli tradizionali sono superati: servono strumenti d'analisi nuovi, coordinati in un approccio sistemico, che da noi ancora manca. Occorre che le Istituzioni assumano precise e nuove responsabilità per mantenere un equilibrio tra l'ospite e le comunità locali; che gli operatori ridefiniscano il loro ruolo in un mercato sempre più sfuggente. Sabato 20 Dicembre 2008, ore 10.30 - Auditorium MAV, comincia un nuovo ciclo per la visibilità di Ercolano. Il sindaco Gaetano Daniele, nel presentare il libro "Turismosiamotutti - atto secondo" (di C.Quintano, F.Garbaccio, edito da Denaro libri) ad una platea di personaggi illustri, illustrerà la nuova offerta turistica di Ercolano, frutto di circa 3 anni di assidua attenzione, per farne il laboratorio del progetto "Turismosiamotutti", unitamente al vulcanico assessore Ciro Iengo, Con l'obiettivo di migliorare la qualità del vivere di un'area meravigliosa ma complicata. Ora che il miracolo di Ercolano, così viene chiamato dai media, è all'attenzione di tutto il Paese, festeggiano come il contadino che vede crescere rigoglioso quanto aveva seminato, ma già pensando al raccolto futuro: il mercatone di Pugliano (promesso dal sindaco lo scorso Natale a Catello, il centravanti degli operatori dell'usato nuovo), il "tutti a piedi" del 9 marzo, la Giornata della Qualità, ecc. gli info-points che commuovono Ciro Iengo. Questo per non parlare delle grandi opere come il MAV che hanno cambiato volto e reputazione alla città. La popolazione ha capito e seguito. Disse un giorno Nino Daniele: "La vita di una collettività è vissuta nelle azioni degli individui che ne costituiscono il corpo. Non v'è collettività sociale concepibile che non funzioni per le azioni di qualche individuo". del 18-12-2008 num.

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Via libera al dl taglia-leggi, eliminate più di 29mila norme (sezione: Class action)

( da "Adnkronos" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

Via libera al dl taglia-leggi, class="hilite">eliminate più di 29mila norme Il ministro della Semplificazione legislativa Roberto Calderoni: ''Ci sarà una banca dati consultabile gratuitamente dal giugno 2009''. Disco verde anche al decreto cosiddetto 'milleproroghe': la Class Action slitta di altri sei mesi commenta 0 vota 0 tutte le notizie di POLITICA ultimo aggiornamento: 18 dicembre, ore 13:59

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Class action, in Milleproroghe stop fino a giugno 2009 (sezione: Class action)

( da "Reuters Italia" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

ROMA (Reuters) - La class="hilite">class="term">class class="term">action partirà da luglio 2009 e non a gennaio del prossimo anno. Lo prevede il decreto legge Milleproroghe approvato oggi in Consiglio dei ministri, come anticipato ieri da una fonte governativa a Reuters. La class="term">class class="term">action all'italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso, sarebbe dovuta partire inizialmente a giugno 2008 ma il governo di centrodestra ha previsto un primo slittamento a gennaio 2009 per avere il tempo di modificarne l'impianto normativo, fortemente contestato da Confindustria. Ora il secondo rinvio, che prelude alla presentazione di un emendamento del governo a un disegno di legge in corso d'esame in Parlamento, probabilmente il ddl Sviluppo. La proposta di emendamento a cui lavora il governo, secondo quanto emerso nei giorni scorsi, prevede che la class="term">class class="term">action possa essere attivata per illeciti compiuti a partire dal luglio 2008, quindi con un parziale effetto retroattivo di un anno. Resterebbero comunque esclusi i processi per i crac Cirio e Parmalat. La decisione del Cdm suscita forti critiche da parte delle associazioni dei consumatori. Per Carlo Pileri, presidente di Adoc, "il nuovo rinvio dell'entrata in vigore della class="term">class class="term">action è il segno di un Paese in profonda crisi che intende restare in serie B. Gli italiani sono stati privati di un fondamentale strumento di tutela dei loro diritti e dei loro interessi, mentre le aziende disoneste riescono ancora a farla franca". Secondo il Movimento difesa del cittadino (Mdc, "il nuovo rinvio della class="term">class class="term">action la dice lunga sull'atteggiamento di subordinazione del Governo di fronte alle richieste di Confindustria". "Adesso è chiaro che le affermazioni solennemente e ripetutamente declamate dal ministro [dello Sviluppo Claudio] Scajola in occasione del primo rinvio, motivato dalla necessità di migliorare e rafforzare la class="term">class class="term">action, non erano altro che promesse che il ministro non ha potuto mantenere. Altrettanto per la proposta del ministro Brunetta di estendere lo strumento anche alla Pubblica amministrazione", aggiunge nella nota Mdc.

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CDM (sezione: Class action)

( da "TGCom" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

18/12/2008 Maroni:"Election day il 6-7 giugno" "Comune Pescara sciolto il 5 gennaio" Via libera del Consiglio dei ministri per l'election day proposto dal ministro dell'Interno Roberto Maroni. Per le elezioni europee e amministrative si voterà nel pomeriggio di sabato 6 giugno e tutta la giornata di domenica 7. Il titolare del Viminale ha inoltre detto che "il governo scioglierà il comune di Pescara il prossimo 5 gennaio in seguito all'arresto del sindaco". Non ci sono, invece, le condizioni "per lo scioglimento" del comune di Napoli. "Seguiamo con grande attenzione e anche con preoccupazione, con il Prefetto di Napoli - aggiunge il ministro riferendosi a quanto sta accadendo - ma gli arresti per i due assessori non sono sufficienti per lo scioglimento del Comune". Ok al Milleproroghe Il Cdm ha approvato il decreto legge Milleproroghe. Lo ha riferito il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, spiegando che il provvedimento abroga direttamente 29.100 leggi. "La perfezione sarebbe arrivare a 5mila leggi vigenti, attualmente siamo fermi a circa 15mila", ha detto Calderoli. Il decreto contiene, tra le altre misure, class="hilite">la proroga della sospensione della class="term">class class="term">action fino al giugno 2009. Scuola, ok a regolamenti attuativi della riforma Il Cdm ha dato il via libera anche ai regolamenti attuativi del piano programmatico per la Scuola. Un piano che prevede una riforma organica di tutti i cicli, dalle elementari alle medie, alle superiori. Elementari e medie cambieranno già dal 1 settembre 2009 mentre, le superiori cambieranno dal 1 settembre 2010. La riforma porta a sistema le migliori sperimentazioni attuate negli anni in una visione di insieme e non con interventi su parti singole. Via libera a Taglialeggi Approvato anche il decreto "taglialeggi" del ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli. Vanno così in pensione 29.095 norme antecedenti al 1948. Contemporaneamente viene avviata la realizzazione di "Normattiva", l'archivio on line gratuito con i testi delle leggi vigenti che sarà operativo da giugno e vengono recuperate circa 30 leggi sulle 3.300 che erano state cassate con il precedente "taglialeggi". Il provvedimento sull'immigrazione "Il Consiglio dei ministri ha prorogato di un anno, fino al 31 dicembre del 2009, l'ordinanza di Protezione civile sullo stato di emergenza per quanto riguarda l'immigrazione. E' un provvedimento di routine, del tutto normale", ha ancora affermato Maroni. Si tratta, ha spiegato, di un provvedimento "che è stato deciso di prorogare per intervenire in favore degli immigrati che arrivano in Italia e per chi chiede asilo''. Invia ad un amico

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Class action rinviata di altri 6 mesi, consumatori infuriati (sezione: Class action)

( da "Velino.it, Il" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. ECO - Class class="term">action rinviata di altri 6 mesi, consumatori infuriati Roma, 18 dic (Velino) - Le associazioni dei consumatori sono furiose: il Consiglio dei ministri ha prorogato di altri sei mesi l?entrata in vigore della class="term">class class="term">action. La norma per le azioni collettive risarcitorie, introdotta con la Finanziaria del 2008, sarebbe dovuta diventare operativa già a giugno, poi con la manovra d?estate era stata sospesa fino al 31 dicembre. Ora questo nuovo slittamento contenuto nel decreto milleproroghe, che rimanda l?entrata in vigore della class="term">class class="term">action al 30 giugno 2009, agita oltremodo le associazioni dei consumatori. “Non è altro che l?ennesima truffa a danno degli utenti – ha commentato il numero uno del Codacons Carlo Rienzi – Ci avevano promesso non solo che la class="term">class class="term">action sarebbe stata introdotta in Italia il prossimo primo gennaio, ma addirittura che sarebbe stata estesa anche alla Pubblica amministrazione. Ora si assiste al nuovo rinvio, di fatto una presa in giro per i cittadini che continuano a essere vessati da imprese ed enti vari”. Sulla stessa linea anche i presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trefiletti e Elio Lannutti: “Vergogna! Siamo indignati – hanno dichiarato in una nota i due – Questa legge, approvata durante la precedente legislatura, è stata prima rimandata dal governo Berlusconi con l?obiettivo di migliorarla; oggi, dopo aver peggiorato la legge eliminando la retroattività, viene ulteriormente rinviata di altri sei mesi”. “è evidente che gli obiettivi sono altri – hanno continuato Trefiletti e Lannutti – Il governo e la Confindustria vogliono rendere impossibile l?azione di risarcimento per i danni subiti dai cittadini nelle truffe Cirio, Parmalat, ecc. e vogliono rimandare il più possibile l?attuazione della legge stessa” Ma “a essere danneggiati da questo atteggiamento sono i cittadini, coinvolti nelle truffe – hanno sottolineato i presidenti di Adusbef e Federconsumatori – e tutti le imprese che, nel mercato, operano nel pieno rispetto delle regole. La class="term">class class="term">action, infatti, per le associazioni dei consumatori rappresenta non l?occasione per regolamenti di conti e attacchi indiscriminati alle imprese, ma doveva e dovrà essere un forte deterrente contro truffe e raggiri da parte delle imprese e un forte incentivo per un funzionamento del mercato trasparente ed efficace”. Per questi motivi, hanno concluso Trefiletti e Lannutti, “le imprese sane, che operano correttamente nei confronti dei cittadini e che sono in Italia la stragrande maggioranza, dovrebbero essere favorevoli e non resistere all?attuazione immediata della legge”. Ma le associazioni non rimarranno con le mani in mano. Il Codacons, per esempio, ha già annunciato “un esposto al Tribunale delle Anime contro il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, e contro tutti i ministri dell?attuale governo, per le bugie raccontate ai cittadini italiani in merito alla legge sull?azione collettiva”. Non solo. L?associazione “farà partire migliaia di cause individuali da parte di singoli utenti contro le aziende, con conseguente rischio di fallimento per le imprese chiamate a risarcire i cittadini”. Per onore di cronaca va detto però che il ddl Brunetta, approvato oggi in Senato, prevede - come promesso dal ministro - all?articolo 3 “la possibilità di promuovere una class="term">class class="term">action nei confronti di amministrazioni e concessionari di servizi pubblici che si discostano dagli standard qualitativi ed economici fissati o che violano le norme”. (red/sis) 18 dic 2008 13:50

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La class action slitta ancora Il via ai ricorsi a luglio 2009 (sezione: Class action)

( da "KataWeb News" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

La class="term">class class="term">action slitta ancora Il via ai ricorsi a luglio 2009 18 dicembre 2008 alle 13:03 — Fonte: Economia">repubblica.it — 0 commenti Nel decreto Milleproroghe è infatti stata inserita una nuova proroga Restano fuori i crac Cirio, Giacomelli e Parmalat. L'ira dei consumatori

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"CLASS ACTION", L'APPROVAZIONE SLITTA ANCORA (sezione: Class action)

( da "Wall Street Italia" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

"Class action", l'approvazione slitta ancora -->L'azione collettiva risarcitoria che sarebbe dovuto partire a gennaio prenderà il via solo a giugno. L'ira dei Consumatori: «Una vergogna: vogliono impedire l'attuazione delle legge».

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CLASS ACTION: SLITTA DI ALTRI 6 MESI (sezione: Class action)

( da "Wall Street Italia" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

Class action: slitta di altri 6 mesi di ANSA Lo ha deciso il CdM, protestano le associazioni dei Consumatori -->(ANSA) - ROMA, 18 DIC - Slitta di altri 6 mesi l'entrata in vigore della class action. Lo ha deciso in Consiglio dei ministri.La norma per le azioni collettive doveva partire il 1 gennaio, cosi' invece partirebbe a giugno. Lo slittamento e' contenuto nel decreto 'milleproroghe'. Protestano le associazioni dei consumatori: 'siamo indignati' sottolineano in una nota i presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

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Class action: slitta di altri 6 mesi (sezione: Class action)

( da "Trend-online" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

class="hilite">Class class="term">action: slitta di altri 6 mesi ANSA NEWS, clicca qui per leggere la rassegna di Ansa , 18.12.2008 13:31 Scopri le migliori azioni per fare trading questa settimana!! (ANSA) - ROMA, 18 DIC - Slitta di altri 6 mesi l'entrata in vigore della class="term">class class="term">action. Lo ha deciso in Consiglio dei ministri.La norma per le azioni collettive doveva partire il 1 gennaio, cosi' invece partirebbe a giugno. Lo slittamento e' contenuto nel decreto 'milleproroghe'. Protestano le associazioni dei consumatori: 'siamo indignati' sottolineano in una nota i presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

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Incongrui quei prezzi a base d'asta Le scriventi ... (sezione: Class action)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

Incongrui quei prezzi a base d'asta Le scriventi ... Incongruiquei prezzia base d'astaLe scriventi associazioni regionali della Cooperazione Sociale si trovano nell'onerosa posizione di essere diventate di fatto l'Osservatorio regionale degli appalti, come ci è stato anche recentemente rilevato da un autorevole esponente della Giunta Regionale. In questo senso, sia direttamente che per il tramite del Comitato Paritetico Regionale per la Cooperazione Sociale (di cui fanno parte anche i sindacati di categoria), abbiamo spesso occasione di contestare a pubbliche amministrazioni violazioni delle norme di legge, più o meno gravi. Con risultati a dire il vero sempre più confortanti: la consistente normativa che impone regole precise, rispettose della qualità dei servizi resi all'utenza e dei diritti dei lavoratori, viene ormai applicata in modo crescente e diffuso. Nella maggioranza dei casi, inoltre, le Pubbliche Amministrazioni interpellate apprezzano il nostro servizio e sono disponibili a modificare le procedure di affidamento, nel senso di dare applicazione alle leggi.Non sempre, purtroppo, è così: talvolta alcune amministrazioni insistono nella loro linea (un esempio è il Pio Istituto Elemosiniere di Venzone, che gestisce una Casa per Anziani), invitando le cooperative a presentare ricorso alla Magistratura Amministrativa. I risorsi al Tar, peraltro, sono estremamente costosi, e gli oneri decine di migliaia di euro - gravano tutti sulle cooperative sociali ricorrenti, imponendo loro, nella maggioranza dei casi, di soprassedere, lasciando così correre su vari casi di violazioni di diritti. Questo vale a maggior ragione per le cooperative più piccole, che mai potranno assumersi un onere di questo genere.A maggior ragione, sono significative le scelte prese da due gruppi di cooperative nei confronti dell'Istituto Rittmeyer di Trieste e della Casa per Anziani di Latisana, che rappresentano una nuova tipologia di elusione delle norme di legge. Infatti in questi, come in altri casi, si ricorre all'espediente di compilare un capitolato di gara assolutamente ineccepibile dal punto di vista formale salvo mettere a base d'asta un prezzo (che non può superare il 15\% del punteggio totale) inferiore, a volte per centinaia di migliaia di euro, ai minimi contrattuali. Alle cooperative partecipanti non rimane che la missione impossibile di conciliare il rispetto del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro con un prezzo insufficiente. In ambedue i casi citati, le associazioni della cooperazione sociale hanno preso per tempo contatti con gli Enti interessati, presentando opportuna documentazione e deducendo anche valutazioni tecniche precise, in modo da chiarire come i prezzi offerti fossero incongrui. Tutto ciò senza esito alcuno.Se nel caso dell'Ente triestino sono state le quattro cooperative già assegnatarie dell'appalto a ricorrere contro la stazione appaltante in corso d'opera mettendo così a rischio il loro stesso lavoro, ancora più significativo è il caso della Casa per Anziani di Latisana, dove sette cooperative sociali potenzialmente interessate all'appalto, appartenenti a tutte e tre le associazioni, hanno presentato insieme un ricorso al Tar per ottenere la sospensione e la modifica della procedura di gara.Riteniamo per altro che queste problematiche non siano di nostra esclusiva competenza, ed interessino tutta la società regionale: pubblici amministratori e funzionari, organizzazioni sindacali, utenti e loro famiglie, ed in generale l'opinione pubblica. Siamo consci che il senso profondo della nostra attività sia il benessere dell'utenza e dei lavoratori (in stragrande maggioranza donne) addetti alla gestione dei servizi.Proprio nel momento in cui scriviamo apprendiamo che il Tar del Friuli Venezia Giulia ha accolto la richiesta delle cooperative di sospendere la procedura di affidamento della Casa per Anziani di Latisana, fissando l'udienza di merito a gennaio. Si tratta certamente di una buona notizia.Gian Luigi BettoliDario ParisiniAlberto RigottoLegacoopsociali Federsolidarietà-ConfCooperative Agci - SolidarietàNo alla mozionesulle lingueslavofoneGiudico inopportuna la mozione discussa in Aula e proposta dalla maggioranza per tutelare e valorizzare le lingue slavofone della provincia di Udine: natisoniano, po-nasen e resiano. Inopportuna perché la legge 482 del 1999 tutela dodici minoranze storiche linguistiche italiane di cui ben tre si trovano in Friuli Venezia Giulia: quella friulana, quella slovena, quella tedesca. E anche perché, la nostra Regione ha voluto predisporre specifiche norme regionali per garantire la piena tutela e valorizzazione del proprio patrimonio linguistico. Questo impegno è stato al centro dell'azione politica della passata legislatura e si è concretizzato con l'approvazione di due leggi riguardanti le minoranze linguistiche slovena e friulana. Per entrare ancora più nel merito, sempre durante la scorsa legislatura e proprio per iniziativa del gruppo dei Cittadini per il presidente, di concerto con l'Amministrazione comunale di Resia, si era riusciti ad ottenere il riconoscimento di una particolare specificità per queste importanti varianti linguistiche all'interno della legge regionale sullo sloveno. Proprio per questo era stato inserito negli strumenti finanziari un articolo dove si prevedevano interventi economici a favore del resiano e delle varianti linguistiche delle valli del Natisone, del Torre e della Val Canale. E infatti, a testimonianza di ciò, l'assessore Molinaro ha destinato alle attività di promozione e valorizzazione linguistica 100 mila euro. Non è dunque vero che queste antiche parlate storiche slave siano prive di qualsiasi tutela come recita la mozione. Voler rimettere oggi in discussione le decisioni della legge 482/99 significa far venire meno quel delicato equilibrio raggiunto faticosamente in Parlamento e riaprire un dibattito che coinvolgerebbe mote altre realtà linguistiche. Non da meno, si ha l'impressione che dietro a queste questioni si celino azioni politiche finalizzate a rimettere in discussione antiche consuetudini di buona convivenza in un'area, come quella del confine orientale, per troppo tempo al centro di civiltà contrapposte.Piero Colussiconsigliere regionale Idv-Cittadini

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CLASS ACTION: IDV, GOVERNO DIFENDE ILLECITI FINANZIARI (sezione: Class action)

( da "Adnkronos" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

class="hilite">CLASS ACTION: IDV, GOVERNO DIFENDE ILLECITI FINANZIARI commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA ultimo aggiornamento: 18 dicembre, ore 15:32

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Roma. Cdm rinvia di nuovo la 'class action' (sezione: Class action)

( da "AudioNews.it" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

giovedì 18 dicembre 2008 15.52 Politica Roma. Cdm rinvia di nuovo la 'class action' 14.03: Deciso in Consiglio dei ministri lo slittamento della class action di altri sei mesi. La norma per le azioni collettive, sarebbe dovuta partire lo scorso giugno, ma il governo ha predisposto prima un rinvio al 1° gennaio e oggi una nuova dilazione. "Una vergogna" commentano le assocciazioni dei Consumatori.

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La Class action viene azzoppata e slitta a luglio (sezione: Class action)

( da "Vnunet.it" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

class="hilite">La Class class="term">action viene azzoppata e slitta a luglio 18-12-2008 VNUnet.it La causa collettiva risarcitoria è stata rinviata per la seconda volta e ne è stata ridotta la portata: lo ha stabilito il Decreto Milleproroghe. La Class class="term">action scatterà soltanto per gli illeciti avvenuti dal primo luglio 2008: salvata Telecom Italia? Le associazioni consumatori perdono l'esclusiva La Class class="term">action non viene proprio metabolizzata dal governo Berlusconi, che, per la seconda volta, la fa slittare di sei mesi. Già rinviata una prima volta, avrebbe avuto il via libera da gennaio: ma niente da fare. La Class class="term">action italiana slitta di sei mesi, a luglio: lo ha stabilito il cosiddetto Decreto Milleproroghe e partirà mutilata: scatterà soltanto per gli illeciti avvenuti dal primo luglio 2008. Eppure fu proprio durante il precedente governo Berlusconi che venne approvata alla Camera, il 24 Luglio 2004, con voto bipartisan, la prima norma che introduceva la legge sulla Class Action in Italia, riconoscendo la legittimazione attiva alle associazioni di consumatori ed a quelle di investitori. Ma la cosa che saltà più all'occhio non è tanto il nuovo rinvio, quanto l'azzoppamento e l'annacquamento del ricorso collettivo risarcitorio: vengono infatti tagliati i margini operativi. Partendo solo dagli illeciti avvenuti dal primo luglio 2008, immaginiamo che la Class class="term">action salva innanzitutto Telecom Italia, oltre a tagliare fuori i crac Cirio e Parmalat. Inoltre viene cancellata l'esclusiva alle associazioni dei consumatori nel promuovere l'azione e i giudiciottengono maggiore potere di filtro sull'ammissibilità. A met giugno si disse che la legge andava migliorata, prevedendo un "percorso di revisione con le parti interessate": lo confermò il ministro per le Attività Produttive Claudio Scajola, parlando a margine di un incontro a Palazzo Marino, aggiungendo che "il governo è favorevole al provvedimento".% © Copyright 2007 tutti i diritti riservati | part of vnu.net europe

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Class action rinviata a giugno 2009 (sezione: Class action)

( da "Legambiente" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

Comunicati stampa 18/12/2008 14:05 Class class="term">action rinviata a giugno 2009 Legambiente: “L?obiettivo è allontanare i cittadini dalla tutela dei propri diritti” “L?ennesimo rinvio che allontana questo Paese dalla tutela dei diritti collettivi dei cittadini”. Così Legambiente commenta lo slittamento di altri 6 mesi della legge relativa alla class="term">class class="term">action, rimandata quindi, nuovamente a giugno 2009. “Come spesso succede in Italia – ha commentato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente – si utilizza la proroga per rinviare l?entrata in vigore di una legge giusta che, di fatto, non necessita di tempi ulteriori per essere rivista e migliorata, perchè avrebbe potuto essere ritoccata anche in corso d?opera. Rimandarla per l?ennesima volta è chiaramente un ulteriore tentativo di scoraggiare i cittadini nell?esercizio dei propri diritti e nella sana partecipazione democratica alla vita del Paese”. L?ufficio stampa 06 86268353-99 – 76 Torna all'elenco delle notizie

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Cos'è e come funziona la class action (sezione: Class action)

( da "Giornale.it, Il" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

n. 302 del 2008-12-18 pagina 0 Cos'è e come funziona la class="term">class class="term">action di Redazione E' un?azione legale condotta da uno o più soggetti che, membri della classe, chiedono che la soluzione di una questione comune di fatto o di diritto avvenga con effetti ultra partes per tutti i componenti presenti e futuri della classe Roma - La class="term">class class="term">action in Italia è stata introdotta dalla finanziaria 2008, ed è stata resa famosa in tutto il mondo dopo il caso Usa di Erin Bronckovich. Si tratta in pratica di un?azione legale condotta da uno o più soggetti che, membri della classe, chiedono che la soluzione di una questione comune di fatto o di diritto avvenga con effetti ultra partes per tutti i componenti presenti e futuri della classe. Essa viene considerata il modo migliore con cui i semplici cittadini possono essere tutelati e risarciti dai torti delle grandi aziende o delle multinazionali, in quanto la relativa sentenza favorevole avrà poi effetto o potrà essere fatta valere da tutti i soggetti che si trovino nell?identica situazione. La class="term">class class="term">action potrà essere azionata dalle associazioni dei consumatori presenti nel Consiglio nazionale consumatori e utenti ma anche da parte di associazioni di «consumatori, investitori e altri soggetti portatori di interessi collettivi legittimati». Su questo punto è previsto un passaggio parlamentare nelle commissioni parlamentari competenti. La platea dei soggetti legittimati a ricorrere sarà così più ampia, per consentire, ad esempio, cause collettive anche per eventuali danneggiamenti ambientali. L?avvio della causa collettiva ha effetti immediati: interrompe le prescrizioni delle altre cause avviate dai consumatori, magari singolarmente. Sono quindi previsti vari passaggi. Il primo è la decisione del giudice, che dovrà solo stabilire se l?impresa va condannata. Fisserà però anche le modalità per stabilire gli importi dovuti e la procedura per attribuire il rimborso ad ogni singolo cittadino. Dalla causa collettiva si passa quindi a stabilire rimborsi individuali: questo passaggio sarà gestito da una Camera di Conciliazione che dovrà essere costituita presso il tribunale che si occupa della causa. In questa fase parteciperanno in modo paritario i difensori di coloro che hanno proposto l?azione di gruppo e la società chiamata a rispondere del proprio comportamento. Durante questa procedura i cittadini possono anche ricorrere singolarmente e, nel caso si ritengano non soddisfatti dall?accordo raggiunto, possono anche decidere di proseguire l?azione giudiziaria. Sono infine previste modalità per pubblicizzare la sentenza di condanna e l?accordo raggiunto nella successiva transazione. Un?ultima misura serve ad evitare che i costi ricadano sui consumatori. La parcella degli avvocati dei ricorrenti sarà pagata dalla società condannata, anche se solo parzialmente. L?importo dovuto non dovrà però superare il 10% del valore. L?Italia ha anticipato la proposta di Bruxelles sulla class="term">class class="term">action che arriverà all?inizio del prossimo anno,secondo il responsabile dell?Antitrust Ue, Neelie Kroes, che presenterà un Libro Bianco con "specifiche raccomandazioni per rendere più semplici i ricorsi dei privati, in primis i consumatori, contro i danni subiti dalla violazione delle regole sulla concorrenza". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Milleproroghe: le novità per infrastrutture, energia e ambiente (sezione: Class action)

( da "Velino.it, Il" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. POL - Milleproroghe: le novità per infrastrutture, energia e ambiente Roma, 18 dic (Velino) - Arriva il via libera da parte del Consiglio dei ministri al decreto “milleproroghe”. class="hilite">Tra le novità previste salta il tetto da 40 miliardi di euro per emissioni di titoli di Stato da qui a fine anno, lo slittamento della Class class="term">action al 30 giugno 2009, mentre le modalità e i tempi del versamento della quota dell'acconto Ires e Irap dovranno essere decise con Dpcm entro il 31 marzo 2009. Numerose anche le disposizioni in materia di infrastrutture, energia e ambiente. Eccole in sintesi: TUTELA PAESAGGIO – Viene prorogata di 6 mesi l?entrata in vigore del nuovo regime dell?Autorizzazione paesaggistica previsto dal Codice dei Beni culturali. La norma del “millerproghe” si propone inoltre di evitare che il 1 gennaio 2009 la funzione di autorizzazione paesaggistica torni alle regioni. LEGGE OBIETTIVO – Arriva all?interno del “milleproroghe” la possibilità di mantenere in bilancio le somme autorizzate, ma non impegnate a fine 2008, per il finanziamento di alcune opere previste dalla Legge Obiettivo. In attesa dei decreti interministeriali di autorizzazione all?utilizzo dei contributi pluriennali che sono propedeutici all?assunzione dell?impegno contabile di spesa viene stabilito un nuovo termine (la fine dell?esercizio finanziario 2009) per l?utilizzo dei contributi che non comporti effetti peggiorativi sui saldi di finanza pubblica. (segue) MULTE ANTITRUST - L?Antitrust potrà godere di una forma parziale di autofinanziamento grazie alla possibilità di incamerare direttamente una parte delle sanzioni irrogate per la violazione delle regole della concorrenza e del mercato. Si tratta però di una forma di autofinanziamento limitato, in quanto potranno essere incassate solamente le sanzioni amministrative pecuniarie non commisurate al fatturato e fino a un importo di 50 mila euro. Ma il decreto consente una proroga di 30 giorni oltre il termine ordinario per il pagamento delle multe dell?Antitrust a causa della crisi del sistema economico. La novità più importante riguarda l?impiego delle somme incassate dall?Authority attraverso le multe e riguarda il termine di “impegnabilità” delle somme che oggi per la stragrande maggioranza – circa 289 milioni di euro – sono destinate a finanziare la cosiddetta “sociale card”. Dal momento che il disegno di legge che prevede questa iniziativa a favore dei consumatori non verrà approvato entro l?anno, con la proroga si scongiura la perdita di questi fondi che non sarebbero neppure più utilizzabili per l?iniziativa legislativa in corso. RICERCA NEL SETTORE ELETTRICO – Con l?articolo 16 il “milleproroghe” garantisce ulteriore continuità all?operatività del fondo per il finanziamento delle attività di ricerca e sviluppo per il sistema elettrico nazionale. Per il quale sono già stati stipulati accordi con Enea, Cne e Cesi ricerca. BIOETANOLO ED ETBE – Vengono prorogati i termini entro i quali possono essere immessi al consumo i quantitativi di bioetanolo e Etbe già defiscalizzati grazie alla Finanziaria 2007 nelle more di emanazione del decreto che ha previsto la riduzione delle accise sui biocarburanti nell?ambito di un programma triennale da 73 milioni di euro l?anno. Al fine di consentire che il beneficio che riguarda il 2008 possa essere accordato e dovuto dagli aventi diritto anche nel primo semestre successivo a quello di riferimento, l?assegnazione dei quantitativi di prodotti agevolati e la loro produzione può avvenire al 30 aprile e al 30 giugno 2009. (segue) CANONI UTILIZZO INFRASTRUTTURE FERROVIARIE – Viene differito il termine per l?adozione del decreto che stabilisce i nuovi canoni per l?accesso all?infrastruttura ferroviaria nazionale al 31 dicembre 2009. Questo al fine di consentire la prosecuzione della validità degli attuali canoni nelle more della conclusione dell?iter di approvazione e adozione del nuovo decreto vista la mancanza della proposta finale di Rfi e tenuto conto dei tempi tecnici per l?acquisizione dei pareri tecnici del Cipe e della Conferenza Stato – Regioni. AUTOSTRADA FERROVIARIA ALPINA – Il servizio sperimentale italo-francese di Autostrada ferroviaria alpina, anche alla luce della centralità, del progetto nell?ambito dei lavori dell?Osservatorio della Torino-Lione viene finanziato con fondi del ministero delle Infrastrutture per 6,3 milioni di euro dopo che l?accordo finanziato originariamente con risorse del ministero dell?Ambiente a valere sul Fondo mobilità sostenibile è stato definanziato. (segue) BALNEABILITà ACQUE – In attesa dei pareri dell?Istituto superiore di sanità, del Consiglio superiore di sanità e della conferenza unificata sono prorogati i termini del decreto relativo ai parametri e alla delimitazione delle aree concernenti la balneabilità delle acque. IMPIANTI GPL – Prorogato al 31 dicembre 2009 il termine per l?adeguamento alle norme per la prevenzione degli incendi per gli impianti di distribuzione stradale di Gpl. INDAGINE CONOSCITIVA SERVIZI FERROVIARI – Viene spostato dal 15 dicembre 2008 al 30 giugno 2009 la conclusione dell?indagine conoscitiva (che doveva effettuare il ministero dei Trasporti) sull?equilibrio tra i costi e i ricavi dei servizi ferroviari propedeutica alla prosecuzione dei contratti in essere sempre tra ministero dei Trasporti e Trenitalia. (ilp/asp) 18 dic 2008 15:37

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CLASS ACTION: CONSUMATORI, RINVIO CATTIVO SEGNALE. GOVERNO (sezione: Class action)

( da "Virgilio Notizie" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

(ASCA) - Roma, 18 dic - ''La notizia del rinvio e' un'ulteriore cattivissimo segnale della assenza di attenzione di questo Governo alle necessita' e alle preoccupazioni dei cittadini e dei consumatori''. class="hilite">Paolo Fiorio del Movimento Consumatori reagisce cosi' di fronte al nuovo rinvio dell'entrata in vigore della 'class="term">class class="term">action'. Ai microfoni di Econews, Fiorio ha spiegato che la decisione del rinvio e frutto di un ''atteggiamento prono alle richieste della Confindustria. Il Governo non si preoccupa dei diritti dei cittadini e neanche degli inviti dell'Antitrust''. Come reagiranno le associazioni dei consumatori?''. Non so - conclude Fiorio - se scenderemo in piazza; di certo protesteremo con forza e indicheremo a consumatori e cittadini che la responsabilita' politica dell'affossamento dell'azione collettiva e' integralmente di questo Governo''.

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Class action, la decisione del Governo indigna le associazioni (sezione: Class action)

( da "BlueTG online" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

class="hilite">Class class="term">action, la decisione del Governo indigna le associazioni 18-12-2008 15:07 - Dopo mesi di supposizioni, speranze e discussioni il consiglio dei ministri tenutosi oggi ha deciso di posticipare di altri 6 mesi l'entrata in vigore della class="term">class class="term">action. La norma per le azioni collettive, che doveva partire il 1 gennaio, dovrebbe quindi decollare a giugno. Salvo altre sorprese. Duro e sintetico il commento dei presidenti di Adusbef e Federconsumatori, Elio Lannutti e Rosario Trafiletti: "siamo indignati".(md)

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Class Action: slitta di 6 mesi l'entrata in vigore, il Governo scippa agli italiani l'azione collettiva (sezione: Class action)

( da "Sestopotere.com" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

Class Action: slitta di 6 mesi l?entrata in vigore, il Governo scippa agli italiani l?azione collettiva (18/12/2008 15:06) | (Sesto Potere) - Roma - 18 dicembre 2008 - "Il nuovo rinvio dell'entrata in vigore della class="term">class class="term">action è il segno di un Paese in profonda crisi che intende restare in serie B. Gli italiani sono stati scippati di un fondamentale strumento di tutela dei loro diritti e dei loro interessi, mentre le aziende disoneste riescono ancora a farla franca". Questo il commento di Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc, all'annuncio nel CDM dello slittamento di ulteriori 6 mesi dell'entrata in vigore della class="term">class class="term">action. "L'azione collettiva è necessaria per difendere i consumatori e le imprese che operano in modo serio, onesto e trasparente - continua Pileri - rimandarne l'avvio colpisce quindi non solo i consumatori ma lo stesso mercato e la concorrenza tra le imprese. Dal Governo ci era stato assicurato che il rinvio dell'entrata in vigore al 1° gennaio era da attribuire alla volontà del Governo di estendere la norma anche alla Pubblica Amministrazione. Ora sembra invece che si voglia stravolgere tale normativa, esautorando le Associazioni dei consumatori dall'essere promotrici privilegiate dell'azione collettiva; eliminando la retroattività, così da evitare che gli ultimi grandi scandali nei confronti dei risparmiatori e consumatori, come Cirio e Parmalat, possano essere oggetto di giudizio; eliminando la promessa estensione dell'azione di classe alla PA e alle concessionarie di servizi pubblici."

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Class action: ulteriore rinvio, beffa per i cittadini (sezione: Class action)

( da "Altroconsumo.it" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

class="hilite">Class class="term">action: ulteriore rinvio, beffa per i cittadini 18-12-2008 Con il decreto "milleproroghe" il Governo fa slittare di ulteriori sei mesi l'entrata in vigore della normativa sulle class="term">class class="term">action. Si tratta di una notizia assolutamente negativa non solo per i consumatori ma anche per lo sviluppo moderno dell'economia del nostro Paese. Il primo rinvio del luglio di quest'anno prevedeva la definitiva entrata in vigore al gennaio 2009; questi sei mesi di tempo sono stati motivati dal Governo Berlusconi con la necessità di migliorare il testo della legge e allargarne l'ambito alla Pubblica Amministrazione. Ora arrivano altri 6 mesi di rinvio. Una presa in giro bella e buona per i cittadini e un ulteriore regalo alla lobby di quelle parti più retrograde dell'industria nazionale che, anche in questo periodo di crisi, continuano a rifugiarsi nella protezione del governo, arroccate nelle loro posizioni di privilegio.

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Class action: Nel dl milleproroghe rinviata a giugno 2009 (sezione: Class action)

( da "KataWeb News" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

class="hilite">Class class="term">action: Nel dl milleproroghe rinviata a giugno 2009 18 dicembre 2008 alle 16:19 — Fonte: repubblica.it — 0 commenti La class="term">class class="term">action, o azione collettiva, è stata rinviata al 30 giugno 2009, dalla data prevista del 1 gennaio. La proroga è contenuta nel dl milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri. AGI

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CLASS ACTION: NEL DL MILLEPROROGHE RINVIATA A GIUGNO 2009 (sezione: Class action)

( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

CLASS ACTION: NEL DL MILLEPROROGHE RINVIATA A GIUGNO 2009 (AGI) - Roma, 18 dic. - La class action, o azione collettiva, e' stata rinviata al 30 giugno 2009, dalla data prevista del 1 gennaio. La proroga e' contenuta nel dl milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri. 18/12/2008 - 16:07

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Senza titolo......... (sezione: Class action)

( da "Giornale.it, Il" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

n. 302 del 2008-12-18 pagina 0 La class="term">class class="term">action slitta di 6 mesi: partirà a giugno di Redazione La class="term">class class="term">action all?italiana, introdotta in Finanziaria 2008, sarebbe dovuta partire inizialmente a giugno (leggi la scheda). Il governo ha previsto un primo slittamento a gennaio per avere il tempo di modificarne l?impianto normativo, contestato da Confindustria. L'Adoc: "Consumatori scippati" Roma - Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge cosiddetto Milleproroghe. Lo ha detto il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Il decreto contiene tra le altre misure la proroga della sospensione della class="term">class class="term">action fino al giugno 2009. La proroga per la class="term">class class="term">action La class="term">class class="term">action partirà da luglio 2009 e non a gennaio del prossimo anno: la class="term">class class="term">action all?italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso, sarebbe dovuta partire inizialmente a giugno 2008 ma il governo di centrodestra ha previsto un primo slittamento a gennaio 2009 per avere il tempo di modificarne l?impianto normativo, fortemente contestato da Confindustria. Ora il secondo rinvio, che prelude alla presentazione di un emendamento del governo a un disegno di legge in corso d?esame in Parlamento, probabilmente il ddl Sviluppo. La proposta di emendamento a cui lavora il governo, secondo quanto emerso nei giorni scorsi, prevede che la class="term">class class="term">action possa essere attivata per illeciti compiuti a partire dal luglio 2008, quindi con un parziale effetto retroattivo di un anno. Resterebbero comunque esclusi i processi per i crac Cirio e Parmalat. L'Adoc: "Italiani scippati" "Il nuovo rinvio dell?entrata in vigore della class="term">class class="term">action è il segno di un Paese in profonda crisi che intende restare in serie B. Gli italiani sono stati privati di un fondamentale strumento di tutela dei loro diritti e dei loro interessi, mentre le aziende disoneste riescono ancora a farla franca". Carlo Pileri, presidente dell?Adoc, fa sapere che "l?azione collettiva è necessaria per difendere i consumatori e le imprese che operano in modo serio, onesto e trasparente". Poi l'affondo: "Rimandarne l?avvio colpisce quindi non solo i consumatori ma lo stesso mercato e la concorrenza tra le imprese". Secondo il numero uno dell'Adoc, ci sarebbe il rischio di "stravolgere" la normativa, "eliminando la retroattività, così da evitare che gli ultimi grandi scandali nei confronti dei risparmiatori e consumatori, come Cirio e Parmalat, possano essere oggetto di giudizio", ed "eliminando la promessa estensione dell?azione di classe alla pubbliche amministrazioni e alle concessionarie di servizi pubblici". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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P.A.: BRUNETTA SODDISFATTO PER APPROVAZIONE DDL, VERA RIVOLUZIONE. (sezione: Class action)

( da "Asca" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

P.A.: BRUNETTA SODDISFATTO PER APPROVAZIONE DDL, VERA RIVOLUZIONE (ASCA) - Roma, 18 dic - ''Soddisfattissimo. E' la prima grande riforma istituzionale di questa legislatura''. Lo ha dichiarato Renato Brunetta, ministro della Pubblica Amministrazione e Innovazione, a margine della conferenza degli ambasciatori in corso alla Farnesina riguardo all'approvazione al Senato del disegno di legge sulla riforma della Pubblica Amministrazione. La riforma della P.A. ''e' avvenuta in forma pressoche' bipartisan'', ha sottolineato Brunetta, che ne ha definito gli aspetti piu' significativi come la trasparenza, la produttivita', class="hilite">la soddisfazione dei cittadini e la class="term">class class="term">action. ''E' una miniera di potenzialita' per aumentare la produttivita', l'efficienza della P.A. con il fine di migliorare la produzione di beni e servizi per i cittadini'', ha spiegato il ministro. ''Che questo sia avvenuto di fatto in forma bipartisan - ha aggiunto - fa ben sperare per il nostro paese. Contiamo di arrivare all'approvazione definitiva del provvedimento entro l'inverno in maniera tale da avere i decreti dei delegati approvati entro primavera-estate per essere cosi' operativi nell'estate-autunno''. ''Da quel momento iniziera' la vera e propria rivoluzione per i cittadini e le imprese. Penso che ne vedremo delle belle'', ha concluso. ghi/mcc/rob

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Class action, nuova sospensione: partirà a luglio 2009 (sezione: Class action)

( da "Reuters Italia" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

ROMA (Reuters) - class="hilite">La class="term">class class="term">action partirà da luglio 2009 e non a gennaio del prossimo anno. Lo prevede il decreto legge Milleproroghe approvato oggi in Consiglio dei ministri, come anticipato ieri da una fonte governativa a Reuters. La class="term">class class="term">action all'italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso, doveva partire inizialmente a giugno di quest'anno ma il governo di centrodestra ha previsto un primo slittamento a gennaio 2009 per avere il tempo di modificarne l'impianto normativo, fortemente contestato da Confindustria. Gli industriali temono infatti che la disciplina sulle azioni collettive, per come oggi è formulata, possa generare un numero enorme di cause pretestuose e infondate. Ora il secondo rinvio, che prelude alla presentazione di un emendamento del governo a un disegno di legge in corso d'esame in Parlamento, probabilmente il ddl Sviluppo. La proposta di emendamento a cui lavora il governo, secondo la bozza emersa nei giorni scorsi, prevede che la class="term">class class="term">action possa essere attivata per illeciti compiuti a partire dal luglio 2008, quindi con un parziale effetto retroattivo di un anno. Resterebbero comunque esclusi i processi per i crac Cirio e Parmalat. PROTESTANO ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI La decisione del Cdm suscita forti critiche da parte delle associazioni dei consumatori. Per Carlo Pileri, presidente di Adoc, "il nuovo rinvio è il segno di un Paese in profonda crisi che intende restare in serie B. Gli italiani sono stati privati di un fondamentale strumento di tutela dei loro diritti e dei loro interessi, mentre le aziende disoneste riescono ancora a farla franca". Secondo il Movimento difesa del cittadino (Mdc), "il rinvio la dice lunga sull'atteggiamento di subordinazione del Governo di fronte alle richieste di Confindustria". "Adesso è chiaro che le affermazioni solennemente e ripetutamente declamate dal ministro [dello Sviluppo economico Claudio] Scajola in occasione del primo rinvio, motivato dalla necessità di migliorare e rafforzare la class="term">class class="term">action, non erano altro che promesse che il ministro non ha potuto mantenere", aggiunge Mdc nella nota. Continua...

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Che cosa prevedeva la class action originaria (sezione: Class action)

( da "CittadinoLex" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

Sei in: Prima Pagina | Consumatori | Testo Il Consiglio dei ministri ne ha rinviato l'class="hilite">esordio Che cosa prevedeva la class="term">class class="term">action originaria (Articolo 2 Legge 244/2008) Era originariamente previsto per il 1° luglio 2008 e poi al primo gennaio 2009 l'esordio della class="term">class class="term">action, ossia l'azione di risarcimento collettivo dei danni subiti dai consumatori introdotta con la legge finanziaria per il 2008 e ora modificata dal Consiglio dei ministri del 18 dicembre 2008. La nuove regole a questo punto dovrebbero entrare in vigore il 1° luglio 2009. In base alle disposizioni contenute nell'articolo 2 della legge le associazioni dei consumatori e degli utenti sono state legittimate a richiedere la condanna al risarcimento dei danni direttamente per singoli consumatori o utenti interessati, laddove siano stati violati "diritti di una pluralità di consumatori o di utenti". La legge si riferiva agli atti illeciti commessi nell'ambito di rapporti giuridici relativi a contratti cosiddetti per adesione, che all'utente non è dato contrattare e modificare, agli atti illeciti extracontrattuali, a pratiche commerciali illecite o di comportamenti anticoncorrenziali, messi in atto dalle società fornitrici di beni e servizi. L'atto di avvio dell'azione collettiva avrebbe interrotto la prescrizione, anche con riferimento ai diritti di tutti i singoli consumatori o utenti coinvolti. (18 dicembre 2008)

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La class action rinviata di sei mesi (sezione: Class action)

( da "Quotidiano.net" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

L'azione collettiva risarcitoria doveva entrare in vigore dal 1° gennaio, ma il termine è stato prorogato dal Consiglio dei ministri. "Vergogna, siamo indignati" protestano le associazioni

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Slitta di altri sei mesi l'avvio della class action all'italiana (sezione: Class action)

( da "BlueTG online" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

class="hilite">Slitta di altri sei mesi l'avvio della class="term">class class="term">action all'italiana 18-12-2008 17:01 - Doveva essere uno strumento in più per tutelare i risparmiatori italiani, ma non riesce proprio a ricevere via libera: per l'operatività della "class="term">class class="term">action" all'italiana giunge infatti un'ulteriore rinvio di sei mesi. Così anziché nel giugno di quest'anno se va bene il provvedimento entrerà in vigore nel giugno dell'anno venturo. Sempre che nel frattempo non cambino ancora le carte in tavola. Immediata la reazione negativa delle associazioni dei consumatori per le quali il rinvio è un "ulteriore cattivissimo segnale" di un'assenza di attenzione del governo su questo tema. (l.s.)

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Class action, rinvio perenne (sezione: Class action)

( da "AprileOnline.info" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

class="hilite">Class class="term">action, rinvio perenne Andrea Scarchilli , 18 dicembre 2008, 20:37 Il Consiglio dei ministri rimanda ancora, e di nuovo di sei mesi, l'entrata in vigore della norma, varata dal governo Prodi, che consentirebbe ai cittadini di fare fronte comune di fronte ai danni subiti dalle imprese. Un'altra beffa dopo l'esclusione dal perimetro di pertinenza dei casi Cirio e Parmalat. Protestano consumatori, Pd, Italia dei valori e Rifondazione Secondo rinvio governativo, ancora di sei mesi, alla class="term">class class="term">action, la norma che consentirebbe a gruppi di cittadini danneggiati in una medesima causa di intentare una richiesta collettiva di risarcimento, con evidenti vantaggi dai punti di vista della tempistica e dei costi processuali. Il provvedimento era stato approvato dall'ultima Finanziaria varata dal governo Prodi, quasi per sbaglio, grazie a un voto espresso per errore a favore da un senatore di Forza Italia. L'esecutivo in carica, alla prima prova della Finanziaria anticipata per decreto in estate, decise di fare a meno della class="term">class class="term">action. Il ministro Claudio Scajola disse che così com'era non andava bene, ci sarebbero stati "vagoni di ricorsi senza giovare ai consumatori". Quindi, entrata in vigore rinviata al gennaio 2009 con la promessa di migliorare il testo. I ritocchi promessi, si scopriva in seguito, riguardavano essenzialmente l'eliminazione della retroattività ai reati commessi prima del luglio 2008: in pratica, un colpo di forbice deciso che escludeva dal gioco i risparmiatori schiantati dai collassi di Cirio e Parmalat, per citare i più famigerati casi occorsi prima di quella dead line. Non pago di questa limitazione sostanziale (e di altre, come il maggior potere di filtro dato ai giudici), il governo è tornato all'attacco: e nel Consiglio dei ministri di oggi, avvalendosi del contenitore costituito dal decreto milleproroghe, ha spostato in avanti l'entrata in vigore di altri sei mesi, al giugno 2009. La promessa è sempre quella: fare un testo migliore. Ma per chi? Dalle associazioni dei consumatori, dal Partito democratico e dall'Italia dei valori si è alzato un fuoco di fila di proteste. "Non è altro che l'ennesima truffa ai danni degli utenti - ha dichiarato Carlo Rienzi del Codacons - ci avevano promesso non solo che la class="term">class class="term">action sarebbe stata introdotta in Italia il prossimo primo gennaio, ma addirittura che sarebbe stata estesa anche alla Pubblica amministrazione". Secondo Rienzi la decisione del governo è "una presa in giro" per i cittadini. Sulla stessa linea i presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trafiletti ed Elio Lannutti (è anche senatore dell'Idv), che in una nota congiunta hanno detto che la decisione del governo "danneggia i cittadini, coinvolti nelle truffe e tutti le imprese che, nel mercato, operano nel pieno rispetto delle regole. La class="term">class class="term">action, infatti, per le associazioni dei consumatori rappresenta non l'occasione per regolamenti di conti e attacchi indiscriminati alle imprese, ma doveva e dovrà essere un forte deterrente contro truffe e raggiri da parte delle imprese e un forte incentivo per un funzionamento del mercato trasparente ed efficace". Secondo Federconsumatori e Adusbef, gli obiettivi del governo sono altri, ovvero "rendere impossibile l'azione di risarcimento per i danni subiti dai cittadini nelle truffe Cirio, Parmalat, etc e rimandare il più possibile l'attuazione della legge stessa". Il Codacons ha annunciato un esposto al Tribunale delle Anime contro il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta e contro tutti i ministri dell'attuale governo, per le bugie raccontate ai cittadini italiani in merito alla legge sull'azione collettiva e anche una valanga di cause individuali da parte di singoli contro le aziende. Il Movimento difesa del cittadino, ha parlato senza mezzi termini di "subordinazione del governo alle richieste di Confindustria". Critiche anche da Legambiente secondo cui si tratta "dell'ennesimo rinvio che allontana questo paese dalla tutela dei diritti collettivi dei cittadini". Il sottosegretario alla Giustizia Maria Elisabetta Alberti Casellati ha minimizzato e garantito la disponibilità del governo a dialogare con il Parlamento. Ora si è aperto un ennesimo giallo: chi si occuperà, da gennaio, delle modifiche al provvedimento? La Commissione Giustizia della Camera vuole la parola più importante, la Casellati nicchia, si parla di una corsia preferenziale attraverso un emendamento al collegato alla finanziaria sullo sviluppo. Il sottosegretario ha detto che l'esame in Commissione Giustizia potrebbe essere rallentato dalla "mancata collaborazione" dell'opposizione (Pd e Idv) che oggi in Commissione ha votato contro la risoluzione parlamentare presentata in favore della proroga. Il governo, insomma, sta meditando sull'opportunità di liberarsi pure di questa grana. Il centrosinistra è sul piede di guerra. Il deputato dell'Idv Franco Barbato ha accusato il centrodestra di aver "gettato la maschera. Ove mai ce ne fosse stato bisogno, questa decisione rappresenta un'ennesima conferma del fatto che questo governo vuole solo difendere gli interessi dei potentati economici, infischiandosene dei drammi vissuti dalle famiglie italiane, in particolare di coloro che sono stati duramente colpiti dagli scandali Cirio e Parmalat". La verità, ha concluso Barbato, "è che bisognerebbe promuovere un'azione risarcitoria collettiva contro questo governo per i danni che sta arrecando a milioni di cittadini". La pensa allo stesso modo il segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero: "Il governo e la Confindustria vogliono rendere impossibile l'azione di risarcimento per i danni subiti dai cittadini nelle truffe Cirio, Parmalat e molte altre". Il capogruppo democratico in Commissione Attività produttive, Andrea Lulli, ha parlato di "boicottaggio di una legge innovativa e moderna, varata dal governo Prodi, che avrebbe fatto fare un passo in avanti al nostro Paese, avvicinando la qualità dei servizi per i cittadini agli standard europei". La norma voluta dal governo di centrosinistra, in effetti, aveva anticipato disposizioni in arrivo dall'Unione europea. La responsabile dell'Antitrust Ue, Neelie Kroes, presenterà all'inizio del prossimo anno un Libro Bianco con "specifiche raccomandazioni per rendere più semplici i ricorsi dei privati, in primis i consumatori, contro i danni subiti dalla violazione delle regole sulla concorrenza".

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Contro la "fabbrica della paura" (sezione: Class action)

( da "AprileOnline.info" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

Contro la "fabbrica della paura" Angela Lombardi*, Stefano Galieni**, 18 dicembre 2008, 19:46 L'iniziativa Sabato a Roma, nei locali della direzione nazionale, il Prc organizza un seminario per cercare di mettere in pratica azioni di contrasto al progetto di governo autoritario della povertà e del dissenso. Per trasformare la solitudine in politica Sabato a Roma, nei locali della direzione nazionale, il Prc organizza un seminario per cercare di mettere in pratica azioni che sconfiggano "la fabbrica della paura". I pacchetti sicurezza, il potere affidato ai sindaci sceriffi, le ordinanze che proibiscono ogni forma di vita sociale in nome del "decoro urbano" costituiscono la rappresentazione, in alto, tanto a livello nazionale che locale, di quel progetto di governo autoritario della povertà e del dissenso. La scelta cioè di rispondere ai disagi crescenti con misure di pubblica sicurezza. Una risposta dall'alto, in una condizione di crisi accentuata nei processi di globalizzazione, che trova consenso e condivisione anche nelle fasce più popolari. La "fabbrica della paura" basata sulla percezione perenne di un nemico alle porte, su una insicurezza vissuta come problema individuale e sulla povertà come colpa o segnale di fallimento, si è tradotta già troppe volte in conflitto orizzontale. L'avversario che hai di fronte non è più il "padrone" il potente che governa il mondo e che ha portato un pianeta intero alla catastrofe. Si combatte fra penultimi e ultimi alla ricerca di un capro espiatorio su cui scaricare rabbia, frustrazione, paura per il furto di futuro che avverti. La condizione sociale è vissuta come solitudine. La solitudine sembra essere la cifra delle relazioni che non trasforma la rabbia in conflitto sociale, che non ti fa incontrare la politica come risposta ai bisogni collettivi. Questo interroga anche noi, spesso separati, spesso confinati in quella sinistra del "si fa quello che si può", rassegnata alla logica della riduzione del danno, e sempre più separata da quel bisogno reale di sicurezza, tutto sociale, che racconta l'esigenza di pensarsi non solo in un presente precario ma di potersi progettare un futuro radicalmente diverso. E se è vero che l'anno che si prospetta vedrà accentuarsi i danni della crisi, se è vero che è ancora possibile una uscita "da sinistra" dalla crisi, non possiamo che ricominciare dal basso, ricostruendo tenacemente reti di relazioni, ritessendo legami che accomunano migranti,autoctoni, precari lavoratori, uomini e donne. Trasformando insomma la solitudine in politica. Per farlo bisogna sporcarsi le mani, non solo nei palazzi freddi e distanti ma nelle pieghe della società, fra gli invisibili, riconquistare credibilità per dare forma ad un blocco sociale. Non basta declamare la necessità di una sicurezza sociale, bisogna agirla costruendo elementi visibili di alternativa qui e ora. Mutualismo, democrazia, autoorganizzazione, sono gli utensili che occorrono affinché la politica torni ad essere conflitto, ad essere percepita come utile, come strumento per cambiare lo stato di cose presenti. Per questo avanziamo una proposta di sicurezza fondata sulla estensione dei diritti e sulla loro effettiva esigibilità come elemento fondante per opporsi alla povertà dilagante. I nostri circoli debbono divenire sempre più quei luoghi in cui si costruisce cittadinanza sociale, spazi utili perché capaci di intercettare i bisogni. Sportelli per i diritti nelle città metropolitane, di contrasto attivo alle politiche securitarie, capaci, costruendo vertenzialità, di rovesciare il paradigma securitario che sta trasformando anche piccoli paesi ad alto reddito in contesti di desertificazione sociale. E poi Stazioni di cittadinanze, da costruire, in tutti quei luoghi della invisibilità e della subalternità. Intendiamo intervenire lungo le rotte della tratta delle braccia per l'agricoltura, Rosarno, Cassibile, Foggia, Valle del Sele, sud Pontino, luoghi in cui la precarietà si fa schiavitù, dove riaffermare con urgenza una idea altra di cittadinanza da costruire insieme a quelle donne e quegli uomini che si spezzano la schiena per pochi euro, con il ricatto perenne dell'espulsione. La stazione di cittadinanza sarà luogo di inchiesta, di controinformazione, di apertura di vertenzialità. Per farlo abbiamo anche bisogno di strumenti di formazione, come sarà appunto questo primo seminario, per costruire un sapere collettivo, base fondamentale per un agire collettivo. Ripartire dalla necessità di essere e agire nella società per rifondare la sinistra, per dirla come Marcos "che fa quello che deve". *Responsabile consumo Sportelli PRC *Responsabile Immigrazione PRC

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Conservatorio a Catanzaro: Corte dei Conti, nessuna illegittimità (sezione: Class action)

( da "Giornale di Calabria, Il" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

Conservatorio a Catanzaro: Corte dei Conti, nessuna illegittimità CATANZARO. Nessuna illegittimità è stata compiuta dal Comune di Catanzaro per avere fornito una sede alla sezione decentrata del Conservatorio di Vibo Valentia. Nessun danno erariale si è registrato con la scelta di destinare al Conservatorio l?ex istituto Rossi, anzi, ?la mancata utilizzazione degli immobili, ovvero la non redditività degli stessi, può essere causa di danno erariale? e ?dalla scelta effettuata dal Comune di Catanzaro sono derivati vantaggi sia all?Amministrazione, sia alla comunità amministrata ed alla collettività tutta?. Sono questi i passaggi fondamentali del provvedimento con cui il Procuratore generale della Corte dei Conti, Cristina Astrali, ha archiviato la segnalazione di danno erariale presentata dall?ex senatore Antonino Murmura in merito all?istituzione nel Capoluogo di una sezione decentrata del Conservatorio ?Torrefranca? di Vibo Valentia. La Procura della Corte dei Conti ha effettuato un?accurata istruttoria ed esaminato tutta la documentazione acquisita al Comune di Catanzaro, pervenendo alla conclusione che ?non sussistano le condizioni che possano giustificare un?azione di competenza di questa Procura Regionale non vertendosi in alcuna ipotesi di responsabilità amministrativa per mancanza sia dell?elemento soggettivo del dolo e/o colpa grave, sia dell?elemento oggettivo del danno?. Sotto il profilo della legittimità, nessun addebito può solversi nei confronti del Comune di Catanzaro ?perché trattasi di una regolare e legittima modalità di utilizzazione dell?immobile?. Il Procuratore Regionale ha anche osservato che ai vantaggi economici, si aggiungono anche quelli sociali e culturali, poiché ?l?istituzione di una sede del Conservatorio musicale anche a Catanzaro permette e permetterà sicuramente un ampio sviluppo delle arti musicali e darà a molti giovani la possibilità di avvicinarsi alla musica?. Si è trattato di ?scelte di alto valore sociale e politico, frutto di ampie intese ed attente valutazioni e considerazioni realizzate di concerto con l?Amministrazione Provinciale, corrispondenti alle finalità istituzionali dell?ente, senz?altro dirette alla soddisfazione di esigenze ed interessi della collettività tutta?. Alla luce di tali considerazioni e dell?attività istruttoria compiuta, la dottoressa Astrali ha disposto l?archiviazione della vertenza aperta dalla segnalazione dell?ex senatore Murmura. (18-12-08)

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18/12/2008 18:57 Prasugrel Receives Positive Opinion from the European Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) (sezione: Class action)

( da "ITnews.it" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

TOKYO and INDIANAPOLIS, December 18 /PRNewswire/ -- Daiichi Sankyo Company, Limited (TSE: 4568), and Eli Lilly and Company (NYSE: LLY) announced today that the Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) of the European Medicines Agency has issued a positive opinion recommending approval of prasugrel for the prevention of atherothrombotic events in patients with acute coronary syndromes (ACS) undergoing percutaneous coronary intervention (PCI). The CHMP positive opinion is now referred class="hilite">for final class="term">action to the European Commission, which grants approval in the European Union. The Commission usually makes a decision about whether to approve a new drug candidate within two to three months of CHMP issuing its recommendation. Upon approval, this new oral antiplatelet agent is expected to be marketed throughout the European Union under the proposed brand name EFIENT(TM). "We are extremely pleased by the CHMP positive recommendation for approval of prasugrel in Europe," said John Alexander, M.D., M.P.H., global head of research and development, Daiichi Sankyo Company, Limited. "Based on the study results and the positive recommendation, we are hopeful that prasugrel will be approved as a new treatment option for patients with ACS undergoing PCI." The submission package contains data from several trials, including the landmark TRITON-TIMI 38, a head-to-head superiority study that evaluated the safety and efficacy of prasugrel compared with clopidogrel (Plavix(R)/Iscover( R)) in reducing atherothrombotic events (combined endpoint of cardiovascular death, non-fatal heart attack, or non-fatal stroke) in 13,608 patients with acute coronary syndromes undergoing PCI. These data were presented at the American Heart Association Scientific Sessions and simultaneously published online in the New England Journal of Medicine in November 2007. "Cardiovascular disease remains a significant cause of death and disability worldwide, and this positive opinion is an important step in making this new treatment available to help prevent heart attacks in the ACS patient," said J. Anthony Ware, M.D., Lilly vice president for cardiovascular/acute care. Cardiovascular disease kills an estimated 17.5 million people worldwide each year, and acute heart attacks and unstable angina, called acute coronary syndromes, affect more than 800,000 people in Europe each year. (1,2) About prasugrel Daiichi Sankyo Company, Limited (TSE: 4568), and Eli Lilly and Company (NYSE: LLY) are co-developing prasugrel, an investigational oral antiplatelet agent discovered by Daiichi Sankyo and its Japanese research partner Ube Industries, Ltd., as a potential treatment, initially for patients with acute coronary syndromes who are undergoing PCI. Prasugrel works by inhibiting platelet activation and subsequent aggregation by blocking the P2Y12 adenosine diphosphate (ADP) receptor on the platelet surface. Antiplatelet agents prevent platelets from clumping or sticking together, which can result in clogged arteries and may lead to heart attack or stroke. Lilly, on behalf of its alliance partner, Daiichi Sankyo, submitted a Marketing Authorization Application for prasugrel to the European Medicines Agency in February 2008. About Acute Coronary Syndromes Acute coronary syndromes, which is comprised of heart attacks and unstable angina (chest pain), affects nearly 1.5 million people in the United States annually.(3) ACS, a fatal consequence of coronary heart disease, is the single most common cause of death in the European Union, accounting for more than 741,000 deaths in the EU each year.(4) Heart attack is a major manifestation of coronary heart disease, which occurs when the arteries become narrowed or clogged by cholesterol and fat deposits and cannot supply enough blood to the heart. In some cases, a blood clot may partially or totally block the blood supply to the heart resulting in ACS.(5) Many ACS patients undergo PCI, which usually includes a stent placement. About Daiichi Sankyo A global pharma innovator, Daiichi Sankyo Co., Ltd., was established in 2005 through the merger of two leading Japanese pharmaceutical companies. This integration created a more robust organization that allows for continuous development of novel drugs that enrich the quality of life for patients around the world. A central focus of Daiichi Sankyo's research and development are thrombotic disorders, malignant neoplasm, diabetes mellitus, and autoimmune disorders. Equally important to the company are hypertension, hyperlipidemia or atherosclerosis and bacterial infections. For more information, visit www.daiichisankyo.com. About Eli Lilly and Company Lilly, a leading innovation-driven corporation, is developing a growing portfolio of first-in-class and best-in-class pharmaceutical products by applying the latest research from its own worldwide laboratories and from collaborations with eminent scientific organizations. Headquartered in Indianapolis, Ind., Lilly provides answers - through medicines and information - for some of the world's most urgent medical needs. This press release contains certain forward-looking statements about the potential of the investigational compound prasugrel (CS-747, LY640315) and reflects Daiichi Sankyo's and Lilly's current beliefs. However, as with any pharmaceutical compound under development, there are substantial risks and uncertainties in the process of development and regulatory review. There is no guarantee that the compound will receive regulatory approval, that the regulatory approval will be for the indication(s) anticipated by the companies, or that later studies and patient experience will be consistent with study findings to date. There is also no guarantee that the compound will prove to be commercially successful. For further discussion of these and other risks and uncertainties, see Lilly's filing with the United States Securities and Exchange Commission and Daiichi Sankyo's filings with the Tokyo Stock Exchange. Daiichi Sankyo and Lilly undertake no duty to update forward-looking statements. Plavix(R)/Iscover(R) are registered trademarks of sanofi-aventis. P-LLY (1) World Health Organization, http://www.who.int/cardiovascular_diseases/en/ (2) Bertrand M, CURE study investigator and Professor of Cardiology, University of Lille, France. Sanofi-Synthelabo and Bristol-Myers Squibb Company press release, "CPMP Recommends Granting Marketing Authorization In the European Union For Plavix(R)/Iscover(R) (clopidogrel) for the Treatment of Acute Coronary Syndrome with Non ST Segment Elevation," June 27, 2002. (3) American Heart Association. Heart Disease and Stroke Statistics - 2008 Update. http://www.americanheart.org/downloadable/heart/1200082005246HS_Stats%202008. final.pdf. Accessed December 9, 2008. (4) British Heart Foundation Health Promotion Research Group. European Cardiovascular Disease Statistics 2008, http://www.ehnheart.org/files/statistics%202008%20web-161229A.pdf, Accessed December 9, 2008. (5) WebMD Medical Reference in Collaboration with the Cleveland Clinic. Heart Disease: Coronary Artery Disease. http://www.webmd.com/heart-disease/guide/heart-disease-coronary-artery- disease. Accessed December 9, 2008. (Logo: http://www.newscom.com/cgi-bin/prnh/20061120/DSLLOGO ) Carole Copeland (OUS), Eli Lilly and Company, +1-317-277-3661 (office), +1-317-610-6196 (cell), or Tammy Hull (U.S.A.), Eli Lilly and Company, +1-317-651-9116 (office), +1-317-614-5132 (cell); or Kim Wix, Daiichi Sankyo (U.S.A.), +1-973-695-8338 (office), +1-908-656-5447 (cell), or Shigemichi Kondo, Daiichi Sankyo (Tokyo), +81-3-6225-1126 (office); Photo: NewsCom: http://www.newscom.com/cgi-bin/prnh/20061120/DSLLOGO

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Milleproroghe: le novità per fisco e attività economiche (sezione: Class action)

( da "Velino.it, Il" del 18-12-2008)

Argomenti: Class Action

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. ECO - Milleproroghe: le novità per fisco e attività economiche Roma, 18 dic (Velino) - Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera oggi al decreto legge “milleproroghe”. Queste le principali novità previste: Pubblica amministrazione e innovazione: Viene prorogato al 31 dicembre 2009 il termine a decorrere dal quale è consentito l'accesso ai servizi in rete delle pubbliche amministrazioni unicamente tramite la carta d'identità elettronica e la carta nazionale dei servizi, restando precluso l'accesso a detti servizi attraverso modalità diverse. Federalismo fiscale. L'emendamento proroga nuovamente la disposizione della legge n. 350/2003 introdotta al fine di assicurare il perdurare dell'efficacia della normativa con cui le Regioni sono intervenute in materia di Irap e di tassa automobilistica. La proroga introdotta dalla finanziaria per il 2008 ha prorogato di un anno al 31 dicembre 2008, il termine di efficacia di tale norma, in vista del graduale passaggio al nuovo sistema di federalismo fiscale. In attesa del nuovo quadro normativo che conseguirà all'entrata in vigore della legge delega sul "federalismo fiscale", il cui disegno di legge è stato approvato dal Governo ed è in corso di esame in Parlamento (A.S . 1117), e dei successivi decreti legislativi, è opportuno intervenire legislativamente al fine di assicurare un'ulteriore proroga, fino al periodo di imposta che si conclude il 31 dicembre 2010, dunque ad una data che risulta allineata con la presumibile efficacia dei predetti decreti legislativi. (segue) Taglia enti: è prevista la soppressione di tutti gli enti pubblici non economici per i quali alla data del 31 marzo 2009 non siano stati emanati i regolamenti di riordino ai sensi del comma 634 dell'articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n . 244. Quest'ultimo, a sua volta, in ciò novellato proprio dallo stesso articolo 26 del decreto-legge n. 112/2008, stabilisce, per l'emanazione dei medesimi regolamenti, il più breve termine del 31 dicembre 2008. Appare necessario superare tale discrasia, dovuta ad un difetto di coordinamento testuale in sede di conversione del decreto-legge n . 112/2008. Proroga dei termini di validità delle graduatorie delle amministrazioni pubbliche soggette a limitazioni delle assunzioni. La disposizione consente di spostare al primo gennaio 2010 la ripresa del decorso temporale del termine di scadenza previsto per le graduatorie per le assunzioni a tempo indeterminato relative alle amministrazioni pubbliche soggette a limitazioni delle assunzioni. Viene circoscritta la disposizione alle graduatorie approvate successivamente al primo gennaio 2003 . Per quelle precedenti riprenderà il loro decorso temporale che ne determinerà la naturale scadenza. La disposizione è necessaria soprattutto per evitare che alcune graduatorie vadano a scadenza senza che le amministrazioni abbiano potuto assumere i vincitori in ragione del blocco delle assunzioni. Ciò anche tenuto conto del costo di una procedura concorsuale che potrebbe essere ammortizzato mediante l'utilizzo della graduatoria. (segue) Concorsi con riserva di posti per le assunzioni nelle pubbliche amministrazioni. La disposizione consente di bandire concorsi pubblici riservati nella misura del 20 per cento al personale in possesso dei requisiti per la stabilizzazione fino al 30 giugno 2009 e non fino al 31 dicembre 2008. Si tratta di mantenere la vigenza di una disposizione, in attesa del riordino della materia, che consente alle amministrazioni di scegliere la strada del concorso pubblico rispetto a quella della stabilizzazione. Società di rilevazione statistica dell?Istat. Si proroga, al fine di salvaguardare la continuità del servizio, l'efficacia dei contratti di collaborazione attivati dall'Istat per la costituzione della rete di rilevatori sul territorio nazionale, per il tempo strettamente necessario a completare le procedure di costituzione della nuova società di rilevazione statistica. (segue) Accantonamento risorse per previdenza complementare in favore dei dipendenti della Pa. Viene previsto lo stanziamento di circa 131 milioni di euro annui per il finanziamento della contribuzione a carico del datore di lavoro dei fondi di previdenza complementare dei dipendenti delle amministrazioni statali. Attualmente, risulta già costituito il Fondo relativo ai dipendenti della scuola (Fondo Espero), al quale è stato riconosciuto, per le spese di costituzione e avvio, un contributo pari 2,58 euro per ogni dipendente (pari, complessivamente, a oltre 2,6 milioni di euro). Nel corso dell'anno 2007 sono stati sottoscritti gli accordi per l'istituzione del Fondo per i dipendenti delle Regioni, Autonomie Locali e Servizio Sanitario Nazionale (Fondo Perseo) e del Fondo per i dipendenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministeri, Enti pubblici non economici, Cnel ed Enac (Fondo Sirio) . Anche per i due fondi citati è stato riconosciuto un contributo per le spese di costituzione e avvio, pari a 2,75 euro per dipendente che, complessivamente, corrispondono per il Fondo Perseo a poco meno di 3,14 milioni di euro e per il Fondo Sirio a circa 0,73 milioni di euro a valere sulle disponibilità dell'anno 2007. Nel corso dell'anno 2008 è stato, inoltre, sottoscritto l'Accordo per l'adesione da parte del personale dei ruoli della dirigenza sanitaria, professionale, tecnica ed amministrativa e del personale medico - veterinario al Fondo nazionale di pensione complementare per i lavoratori dei comparti delle regioni e delle autonomie locali e del servizio sanitario nazionale Perseo. Anche per tale personale è stato riconosciuto un contributo per le spese di costituzione e avvio, pari a 2,75 euro per dipendente, che complessivamente per entrambe le aree dirigenziali risulta pari a circa 0,39 milioni di euro, a valere sulle risorse stanziate per l'anno 2008. Con la disposizione in esame si intende prorogare per l'anno 2009 la possibilità, di utilizzare - nell'ambito delle risorse stanziate per il contributo del datore di lavoro alle forme pensionistiche complementari dei dipendenti delle amministrazioni statali - anche le somme necessarie per la costituzione e avvio dei medesimi fondi pensione. In considerazione del quadro generale di attuazione della previdenza complementare, che vede gran parte degli accordi istitutivi definiti, rimangono da negoziare i fondi per il solo personale dei comparti Agenzie fiscali, Università e Ricerca (nel settore contrattualizzato) e del personale dei comparti non contrattualizzati, e nell'ipotesi che venga riconosciuto per spese d'avvio un contributo di circa 3 euro per ogni dipendente per le amministrazioni citate, la proroga in esame determinerebbe un onere - limitatamente per l'anno 2009 - di circa 1,9 milioni di euro. Tale onere, sommato all'accantonamento del contributo di parte datoriale per gli attuali 80 mila iscritti del Fondo Espero - pari a poco meno di 21 milioni di euro - appare ampiamente coperto dalle risorse attualmente previste per la contribuzione alla previdenza complementare (pari a 104 milioni di euro annui per il 2009, Tabella C allegata all'Atto Camera n. 1713). (segue) Autorità garante della concorrenza e del mercato: proroga del termine di pagamento di sanzioni e di comandi di personale. In relazione alla grave situazione di crisi del sistema economico la disposizione è diretta a prorogare dì trenta giorni il termine ordinario per il pagamento delle sanzioni amministrative pecuniarie irrogate nell'anno 2008 dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato Il presente comma è, inoltre, diretto ad assicurare che l'Autorità possa operare senza disfunzioni. Si introduce, in particolare, anche per quell'Autorità, in misura peraltro assai contenuta, un sistema di parziale autofinanziamento conforme a modelli già adottati nell'ordinamento italiano per altre Autorità indipendenti. Assicurazioni private. Viene prorogata di ulteriori sei mesi l'applicabilità delle residue disposizioni vigenti attuative delle previgenti norme confluite nel Codice delle assicurazioni, nel caso in cui non siano state ancora emanate le corrispondenti nuove disposizioni applicative del medesimo Codice che ha ridefinito la materia, per evitare il determinarsi di situazioni di vuoto normativo. Infatti, nonostante la precedente proroga e i positivi risultati conseguiti nel corso del corrente anno per recuperare taluni ritardi nell'attuazione del Codice sia da parte del ministero che da parte dell'Isvap, alcuni regolamenti attuativi sono ancora in corso e non è prevedibile che la loro entrata in vigore intervenga prima dell'attuale termine del 31 dicembre 2008. Fondo a favore dei consumatori. Le entrate derivanti dalle sanzioni amministrative irrogate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato sono riassegnate a un apposito fondo iscritto nel capitolo 1650 dello stato di previsione del ministero dello Sviluppo economico, per essere destinate ad iniziative a favore dei consumatori, individuate di volta in volta con decreto del ministro dello Sviluppo economico, sentite le competenti Commissioni parlamentari. Trattandosi di stanziamento di parte corrente, tali somme sono normalmente utilizzabili nel solo esercizio di riassegnazione. La norma proposta, disponendo il semplice mantenimento in bilancio di fondi già esistenti, non comporta nuovi o maggiori spese per il bilancio dello Stato, né minori entrate. (segue) Slitta di sei mesi l?class="hilite">entrata in vigore della class="term">class class="term">action. Slitta di altri sei mesi l'entrata in vigore della “class="term">class class="term">action”. L'azione collettiva risarcitoria per i consumatori sarebbe dovuta diventare operativa dal primo gennaio 2009, ma il termine viene prorogato a giugno 2009. L'entrata in vigore precedentemente bloccata per un anno, secondo quanto si legge nel testo del decreto, viene congelata adesso per 18 mesi. Canoni per l?utilizzo dell?infrastruttura ferroviaria nazionale. Nel decreto è previsto che fino al 31 dicembre del corrente anno i canoni di utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria continuano a essere calcolati sulla base dei criteri dettati dai decreti del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti del 21 e 22 marzo 2000. Per stabilire i nuovi canoni per l'accesso all'infrastruttura ferroviaria nazionale lo stesso articolo 17, al comma 1, prevede un decreto del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti da predisporre sulla base di una motivata relazione del gestore dell'infrastruttura ferroviaria R.F.I. S.p.A. e da adottare previo parere del Cipe e d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome. (segue) Proroga del termine delle procedure di nomina in ruolo del personale docente. Nel decreto viene disposto che tutte le operazioni riguardanti il personale docente di ruolo (assunzioni a tempo indeterminato, provvedimenti di utilizzazione, di assegnazione provvisoria e comunque tutti quelli di durata annuale) devono essere completate entro il 31 luglio di ciascun anno. Decorso tale termine, i dirigenti scolastici provvedono alle nomine del personale non di ruolo supplente annuale e fino al termine delle attività didattiche attingendo alle apposite graduatorie provinciali ad esaurimento. La norma ha lo scopo di assicurare che al primo settembre, data di inizio dell'anno scolastico, a tutte le cattedre vacanti sia assegnato personale di ruolo o personale supplente nominato per tutto l'anno o fino al termine dell'attività didattica, al fine di evitare spostamenti di personale ad anno scolastico iniziato 5 per mille, riaperti termini per esclusi. Il dl milleproroghe prevede che vengano riaperti i termini per le iscrizioni al cinque per mille delle organizzazioni escluse a causa di errori formali. Il decreto prevede che per le somme relative agli anni finanziari 2006 e 2007 è prorogato al 2 febbraio 2009 il termine di integrazione documentale delle domande. (cos) 18 dic 2008 19:55

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