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DOSSIER “BUROCRAZIA”

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ARCHIVIO GENERALE  DEL DOSSIER  

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tARTICOLI DEL  9-13 giugno 2008      #TOP



Report "Burocrazia"

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Indice delle sezioni

Burocrazia (327)


Indice degli articoli

Sezione principale: Burocrazia

La sfida del Pride alla cattodestra ( da "Manifesto, Il" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: della discriminazione istituzionalizzata attraverso la burocrazia di apparato, di tanto accanimento oscurantista non si è fatto attendere. Di nuovo un gruppo di fascisti si è sentito autorizzato a disturbare la manifestazione, vestiti in giacca e cravatta per sembrare persone "normali". Un gruppo di 30-40 persone, secondo quanto riferito dal presidente di Arcigay Roma,

<Ora cerchiamo capitali stranieri> ( da "Corriere Economia Online" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: assisterle sulle questioni che riguardano la localizzazione e sui rapporti complessi con la burocrazia. La storia dimostra che dove le forze locali hanno saputo sviluppare un efficace marketing territoriale si sono raggiunti risultati significativi". Anche il caso di Termini Imerese (articolo qui sotto) è testimone, secondo Lo Bello, di questa "disattenzione" delle istituzioni pubbliche.

Una spinta a chi parte ( da "Corriere Economia Online" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: tra i meandri della burocrazia nostrana, deve cercare di non cambiare idea. Servirà proprio a sostenere le imprese nella fase di start up, il progetto Saturno, promosso e cofinanziato da regione Lombardia, ministero del Lavoro e della Previdenza sociale con il Fondo sociale europeo, realizzato dalle Camere di Commercio lombarde e Unioncamere Lombardia.

Investite sui libri, non sono soldi sprecati ( da "Corriere Economia Online" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Forse per aiutare la nascita delle imprese bisognerebbe fare formazione a tutta la burocrazia che sta intorno, dalle Asl ai Vigili del Fuoco, alle stesse Camere di Commercio, ai Comuni che rilasciano autorizzazioni e licenze. Anzi: forse meglio abolirle tutte, queste autorizzazioni e licenze. Penso che Brunetta sia d'accordo;

Un caseificio per salvare la Val Comelico ( da "Corriere delle Alpi" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Per non parlare della burocrazia. Se una speranza arriverà dal nuovo piano di sviluppo rurale, resta la consapevolezza che qualunque misura di quelle già previste non basterà. Nel Comelico le aziende "primarie" sono rimaste 45 - sia a titolo principale che part-time - per un totale di settecento capi.

Medicine sicure? Con regole certe ( da "ItaliaOggi Sette" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Domanda: Quanto pesa la burocrazia sul settore farmaceutico in Italia? Tempi e costi per le imprese sono in linea con gli altri paesi Ue? Risposta: Per mettere in commercio un nuovo medicinale, non solo in Italia, occorrono in media 10-15 anni e più di 1 miliardo di euro di investimenti in ricerca.

La crisi agricola? Il Cis archivia un'annata d'oro ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: soffocamento degli agricoltori da parte della burocrazia statale o dalla direttiva europea sui nitrati. Senza dimenticare la crisi della suinicoltura e la vescicolare. Lo scenario non è insomma dei migliori; ma nonostante i problemi il Cis ha gestito bene alla crisi: "Il fatturato del gruppo nel 2007 ha sfiorato i 145 milioni di euro (+14% sul 2006) e l'utile è salito a 516 mila euro,

La parola ai lettori ( da "Provincia di Cremona, La" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: cercando di abbattere le porte sempre chiuse della burocrazia, nel tentativo di riuscire a diffondere l'uso del fotovoltaico con la promozione della ricerca, per la riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra, convinti che nel Paese del sole, questa fonte deve essere utilizzata al massimo per i fabbisogni elettrici di tutti.

FIRENZE Federico Gelli, vicepresidente della Regione con delega alla sicurezza, per ( da "Nazione, La (Empoli)" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Ma ripeto: non si può far ricadere sulle persone l'inefficienza della burocrazia. E' assurdo aumentare da 60 giorni a 18 mesi il tempo di un'identificazione". La scelta di ex caserme per farne un Cpt come la giudica? "Sbagliata. Ripeto: non deve essere un luogo di detenzione, ma solo di permanenza, alla stregua di una pensione.

Patat: aumentare la differenziata ( da "Piccolo di Trieste, Il" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: e ora ci stiamo impegnando al fine di poter almeno in parte snellire i tempi della burocrazia e rendere migliore la macchina comunale". Di positivo invece cosa sottolineare? "Siamo contenti di esserci dimostrati disposti al dialogo verso tutti i cittadini, al di là dell'appartenza politica. Un dialogo che deve essere costruttivo per poter migliorare la nostra cittadina".

A savogna ritardo di un anno ai lavori dello stadio ( da "Piccolo di Trieste, Il" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Purtroppo la burocrazia non sempre tutela l'interesse generale. Non so per quanto andremo ancora avanti. Tra un anno termina il mandato di questa giunta e anche se spero di inaugurare l'impianto, non credo che ce la farò. Bisogna essere realisti, se tutto andrà bene, al massimo potrei inaugurare gli spogliatoi e il campo.

Sanità-rivoluzione: cartelle e ricette on line ( da "Giorno, Il (Como)" del 09-06-2008) + 2 altre fonti
Argomenti: Burocrazia

Abstract: e ricette on line FINANZIARIA I DOCUMENTI DEI PAZIENTI SU INTERNET: PIU' RISPARMI E MENO BUROCRAZIA ? ROMA ? RICETTE MEDICHE e specialistiche dei medici del servizio sanitario nazionale viaggeranno solo on line. E' una delle ipotesi allo studio per la messa a punto della prossima Finanziaria. Il progetto avrebbe durata quadriennale partendo dal 2009 e arrivando a regime nel 2012.

<L'istituzione della Provincia è un processo inarrestabile> ( da "Giorno, Il (Brianza)" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: quelle piccole con meno di 200 mila abitanti, nate sulla scorta di eccessi di localismi e spesso- queste sì- solo fonti di inutili sprechi. Proprio per questi motivi, noi stiamo già costruendo Monza e Brianza come realtà vicina al cittadino e all'impresa, snella e con il minor livello di burocrazia possibile".

I danni dell'inefficienza ( da "Resto del Carlino, Il (Rovigo)" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Gli artigiani contro gli intoppi della burocrazia' L'IMPRESA italiana ha ormai imparato, anche a proprie spese, che non è il minor costo del lavoro e la flessibilità estrema a dare efficienza alle imprese. E' invece vero che dove si è investito in innovazione, in prodotti ad alto valore aggiunto, le aziende si sono ritagliate quote di mercato importanti,

Patat: aumentare la differenziata ( da "Piccolo di Trieste, Il" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: e ora ci stiamo impegnando al fine di poter almeno in parte snellire i tempi della burocrazia e rendere migliore la macchina comunale". Di positivo invece cosa sottolineare? "Siamo contenti di esserci dimostrati disposti al dialogo verso tutti i cittadini, al di là dell'appartenza politica. Un dialogo che deve essere costruttivo per poter migliorare la nostra cittadina".

Friuli annia, una piccola doc che cresce: il pinot grigio è leader fra 400 mila bottiglie ( da "Messaggero Veneto, Il" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: dopo anni di carte e burocrazia, la "Friuli Annia", zona a denominazione di origine controllata che ha preso il nome dall'antica strada consolare che collegava il centro paleocristiano di Aquileia a Julia Concordia, oggi conosciuta come Concordia Sagittaria. L'eredità del cavalier Emiro Bortolusso è stata raccolta, con grande determinazione,

Gli sponsor e i grandi eventi "il comune sia più pronto" - gino li veli marina paglieri ( da "Repubblica, La" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: è troppa burocrazia I leader di Basic Net e Alpitour: "Abbiamo chiesto di intervenire, non ci hanno risposto" GINO LI VELI MARINA PAGLIERI Il secondo appello del sindaco Sergio Chiamparino agli sponsor ("studiamo insieme i grandi eventi"), a parole, sembra trovare maggiore appeal rispetto a quello lanciato un anno e mezzo fa,

A rischio il ghiaccio di milano - luigi bolognini ( da "Repubblica, La" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: il palaghiaccio il cui ampliamento faciliterebbe gli allenamenti, ma è bloccato da burocrazia e proteste. In società regna comunque la fiducia, ma che anche solo una piccola grande tragedia come l'addio sia ipotizzabile fa capire com'è ridotto lo sport extracalcistico in una città che - chissà perché - sarà la Capitale europea dello sport nel 2009.

Una riforma ambigua che ignora gli studenti ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ha reso più indifesi gli studenti rispetto alla burocrazia accademica, scoraggiandone la permanenza all'università e il prolungamento della formazione. L'intervento del Parlamento – con l'avvio di un'indagine conoscitiva sulle defaillances del sistema universitario, la definizione di linee strategiche per la formazione superiore e la vigilanza sulla loro attuazione &

La burocrazia non dà scampo ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: FUNZIONE PUBBLICA La burocrazia non dà scampo è i l motore dell'"operazione trasparenza " nella Pubblica ammi-nistrazione, ma il ministero della Funzione pubblica è anche l'epicentro di molti dei vizi che la stessa rivoluzione allo studio del ministro Brunetta (ovviamente semplice erede di questo stato di cose) vuole ora combattere.

Un buon inizio ma la tecnologia da sola non basta ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: aziende come una reale riduzione della burocrazia. E se si vuole risparmiare nella spesa pubblica si chiuda il progettoper attuare il registro informatico degli adempimenti amministrativi di tutte le Pa, uno strumento che non può essere tenuto aggiornato e quindi inutile: servirebbe solo a fotografare lo statonevrotico delle norme che rendono faticosa una attività economica in Italia.

RAGAZZI VIOLENTI E CATTIVI ESEMPI ( da "Corriere della Sera" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazie, nessun rispetto sui mezzi. O di maltrattare i bimbi: servizi insufficienti anche per loro, vie respiratorie (soprattutto dei più piccini) a rischio, parchi giochi scarsi e non protetti dai vandali, verde anemico. O di rendere la città invivibile: orari, traffico, stress da condizioni di sopravvivenza.

Rapporto Save the Children ( da "Sole 24 Ore, Il" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: è possibile, peraltro, che la burocrazia nostrana abbia frenato alcune possibilità: "Visto che spesso gli Stati destinatari, in regime di guerra o che escono da poco da un conflitto, hanno istituzioni fragili – spiega Valerio Neri, direttore generale di Save The Children in Italia –

Senza grandi imprese la ricerca resta al palo ( da "Sole 24 Ore, Il" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: In entrambi i casi il problema non è delle imprese ma dell'Italia: senza legalità e sicurezza, senza una giustizia rapida, senza una formazione adeguata, senza infrastrutture moderne, senza una fiscalità e una burocrazia amiche i miracoli non li fa nessuno e i risultati si vedono.

Domani si insedia Innerbichler ( da "Corriere Alto Adige" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: da due anni è anche sindaco di Campo Tures: "Ho cercato di gestire l'ente come se fosse un'azienda, risparmiano nelle tasse e nelle imposte a favore della popolazione. Mi batterò con il Wirtschaftsring per ridurre la burocrazia e ridurre le tasse, a patto che il mondo economico rimanga unito". Artigiano Helmuth Innerbichler è anche sindaco di Campo Tures.

Polo tecnologico: <Non aspettiamo più> ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia sta mettendo a repentaglio un'iniziativa importantissima, vanificando l'impegno profuso dai parlamentari e delle istituzioni locali: non credo ci siano molti altri esempi di progetti rimodulati per ben due volte dal Cipe, per non lasciarli fallire".

Con due sedi in testa rispetto alle altre, la Provincia e l'Anas. Almeno per il momento. Ma ( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Le vere inchieste hanno sempre necessità di indicazioni per districarsi nel difficile mondo della burocrazia pubblica. E quelle sono arrivate. La prossima settimana dell'indagine si apre semplicemente con un lavoro di comparazione rispetto a quanto sequestrato in questi giorni (soprattutto progetti, gare d'appalto, rubriche ed elenchi) e quanto già acquisito nei mesi scorsi.

Curto: <Resto in An e faccio il sindaco> ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: sia sui rapporti con la burocrazia, sia sulle varie emergenze. Un decisionista ". Senatore Curto, una domanda un più personale, sui retroscena della sua vicenda recente. Non tutti, nel suo partito e nel centrodestra, sono stati davvero solidali con lei. Anzi. "Non c'è dubbio che quando accadono cose come quella che mi ha colpito,

Malati di burocrazia ( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract:

Serve la crescita. Anche degli imprenditori ( da "Panorama" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La politica, il sindacato, la burocrazia e il sistema bancario hanno colpe enormi. Il nostro è il paese occidentale col minor tasso di libertà economica, dove più si ostacola chi vuole avviare un'attività, ma è anche quello dove le imprese troppo spesso chiedono aiuti allo stato.

Pendolo IRLANDESE ( da "Manifesto, Il" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: quello di una burocrazia distante dalla gente e soprattutto non scelta". Benn ha citato quindi il presidente delle commissione europea Jose Barroso, il quale "ha esplicitato il fatto che l'Unione europea si sta trasformando in un impero. Ma questo significa ulteriore perdita di democrazia e conseguenti gravi implicazioni per il futuro dei servizi pubblici e dei diritti dei lavoratori"

Il Nordest varca le frontiere l'Austria è felix per le aziende GLI HANDICAP DEL MADE IN ITALY / / SONO INTERESSATI MOLTI SETTORI DI ATTIVIT , PERFINO QUELLO AGRICOLO. PER TUTTI LA ( da "Affari e Finanza (La Repubblica)" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia 77 miliardi di euro. Il fatto è che la burocrazia nostrana vive in una sorta di "second life", una vita virtuale tutta sua, inventata, lontana dalla gente". Al macigno delle carte si aggiunge quello del fisco, come inutilmente segnalato nella sua esperienza politica da poco conclusa in qualità di presidente della Regione FriuliVenezia Giulia da un imprenditore come il

Produttività e investimenti l'Italia lontana dall'Europa GLI HANDICAP DELL'INDUSTRIA / ALLA BASE DELLA PERDITA DI TERRENO GLI ALTI COSTI IMPROPRI: TASSE, TRASPORTI, ENERGIA ( da "Affari e Finanza (La Repubblica)" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: dal peso della burocrazia al costo dell'energia ai livelli elevati della tassazione. La combinazione tra i minus della domanda e dell'offerta non ha impedito a una porzione consistente (e migliore) del nostro apparato produttivo di reagire e di cogliere alcune grandi opportunità offerte dalla globalizzazione.

Italia: Amauri `Ho scelto l`azzurro, sono pronto` ( da "Datasport" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Non vedo l'ora che la burocrazia faccia il suo corso'. Una dichiarazione d'intenti resa ancora piu' cristallina quando il cronista autore dell'intervista gli fa notare che in passato aveva assicurato la priorita' alla Seleçao. 'E' vero - replica Amauri -, ma c'e' anche l'orgoglio.

Caro Napolitano, dì a Berlusconi che sulle intercettazioni deve cambiare idea pag.1 ( da "Affari Italiani (Online)" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ma anche la burocrazia, i pubblici poteri, i funzionari, i corruttori. Io penso che a te Berlusconi darà retta, e magari poi dirà che è stato capito male. Ma già che ci sei, spiega ai magistrati che l'abuso di uno strumento investigativo porta anche a queste conseguenze, e dunque forse è il caso che si facciano un sano esame di coscienza.

Pionieri del turismo in Sardegna I Tascedda, albergatori di Barisardo Inizio negli anni '50 con le bibite rinfrescate nel pozzo Il chiosco sul mare antenato dell'hotel ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 09-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: attuale albergo è stata lunga e travagliata: "La burocrazia ci ha fermato per dieci anni, a partire dal 1978". Ottenuti tutti i permessi, licenze e autorizzazioni, visti, timbri e bolli, i lavori vennero eseguiti a tempo di record: cantiere aperto nel dicembre dell'88, primo cliente in camera il 16 luglio dell'anno seguente.

NORME ANTICLAN, Sì MA NON PER DECRETO ( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del 09-06-2008) + 4 altre fonti
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Le pallottole corrono più veloci della burocrazia", ha detto il leader del Pd invocando interventi celeri. Martedì in Senato, in commissione congiunta Affari costituzionali e Giustizia, il Pd avanzerà le proprie richieste e chiederà al governo di inserire nel decreto le misure anti-camorra presentate a Casal di Principe, magari quando il testo approderà in aula.

Premiata la fedeltà al lavoro ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: risorse umane e interventi specifici per diminuire la spesa pubblica e la burocrazia".Dopo la proiezione di un filmato che ha ripercorso i quarant'anni dell'ente camerale si è passati alla premiazione di aziende, lavoratori e pensionati. Particolarmente toccante lo spazio dedicato al premio speciale assegnato alla Fazioli Pianoforti di Sacile e che si è aperto con un brano suonato,

VINCENZO CERAMI: UN POEMA NARRATIVO PER RACCONTARE NOSTRO ( da "Virgilio Notizie" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: di leggi e burocrazia è sicuro di poter dare il contributo al mondo "dell'artigianato delle arti". "Il Partito democratico ha dimostrato di non voler relegare il mondo della cultura all'ambito istituzionale - ha concluso - è questo, quindi, il momento di fare e progettare concretamente proprio per definire un'identità culturale forte per il Paese"

Generi/ I tempi della burocrazia italiana sono "biblici". Intanto ho ricevuto il mio primo mazzo di fiori ( da "Affari Italiani (Online)" del 09-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: I tempi della burocrazia italiana sono "biblici" e sulla logicità di molte sue iniziative ci sarebbe da discutere. Non so, a questo punto, cosa succederà nelle prossime settimane e se potrò fare a luglio le analisi richieste. Mentre voi, cari lettori, state scorrendo queste righe è già lunedì e io sono a Bologna a raccogliere il materiale che mi è stato richiesto.

PROVINCIA PZ, CONSIGLIO SOLENNE PER INTITOLAZIONE SALE ( da "Basilicanet.it" del 09-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: come indicato nella Costituzione. A tale scopo, è¨ importante spezzare il rapporto tra Mezzogiorno e criminalità e quello tra enti locali e burocrazia, per eliminare tutti quei passaggi che contribuiscono soltanto alla creazione di immobilismoâ?. BAS 05.

Il viaggio fluviale dell'associazione attraverso paesaggi da sogno, inconvenienti tecnici, zanzare e campeggi lungo il Po ( da "Cittadino, Il" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Come al solito piegato ma non afflitto dalla burocrazia nautica, dalle telefonate da sbrigare, dagli appuntamenti con le autorità dei territori attraversati e dall'impegno più grosso: quello di tenere unita e bada una compagnia di cani sciolti. Stefano Rotta.

Alpeggio in ritardo ( da "Corriere delle Alpi" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ERTO E CASSO Alpeggio in ritardo La burocrazia ostacola le mucche ERTO E CASSO. Ha dovuto attendere più di dieci giorni per entrare in possesso dei certificati che da tempo giacevano in municipio. Una piccola ma attiva azienda agricola di Erto e Casso lamenta quasi due settimane di ritardo nello spostamento in malga dei propri bovini: ciò perché,

Più bilingui e meno chiusi agli stranieri ( da "Alto Adige" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia da abbattere e un'università più attenta all'economia Fritz (Apa) lascia la presidenza al suo vice Innerbichler: giusto che a guidarci sia un giovane BOLZANO. Il Wirtschaftsring, la federazione che raggruppa tutte le più importanti associazioni economiche sudtirolesi, ieri ha tenuto la sua assemblea annuale.

La Crusca: non gli sms, ma la burocrazia uccide la lingua ( da "Giornale di Brescia" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ma la burocrazia uccide la lingua Nicoletta Maraschio, presidente della Crusca ROMA - Radio e tv e i nuovi media, sms e Internet in testa, non stanno rovinando l'italiano. L'assicurazione è autorevole, in quanto viene dall'Accademia della Crusca, per bocca di Nicoletta Maraschio, primo presidente donna dell'Accademia dal 1582,

Per noi idraulici è crisi ( da "Mattino di Padova, Il" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ma soprattutto tasse e burocrazia. "Una volta, per iniziare l'attività bastavano il borsone con gli attrezzi e l'olio di gomito", commenta il presidente "oggi un giovane ha bisogno di un credito di almeno 60 mila euro. Così un'impresa individuale riesce a fatica a sopravvivere: bisogna essere strutturati, altrimenti non rimangono che le grandi società"

Dai trasporti all'energia fiori d'arancio ( da "Repubblica, La" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: dovrà tramutarsi in ulteriore burocrazia o peggio in una gestione di taglio monopolistico: la fusione dovrà essere vissuta nei fatti come operazione nell'esclusivo interesse del territorio e dei cittadini, non della politica. E' crescente da parte degli utenti la richiesta di conoscenza e controllo rispetto a meccanismi di cui non limitarsi a costituire un puro ingranaggio passivo,

La delusione di verna (ance) "troppi progetti irrealizzati" ( da "Repubblica, La" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Colpa anche della burocrazia Tra fango e detriti, a rimettere in sesto l'ex strada militare della valle Stura che da Vinadio a Gaiola scorre parallela all'ex statale per il colle della Maddalena. Maurilio Verna pensava davvero a un altro finale di partita, per chiudere il suo settennato ai vertici di Ance Piemonte.

Terza corsia senza tav per accelerare i tempi ( da "Messaggero Veneto, Il" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: dando un taglio a tempi e burocrazia per la realizzazione dell'infrastruttura. "Credo che già nei prossimi giorni il governo nazionale potrà dichiarare lo stato di emergenza e nominare il commissario straordinario che abbiamo chiesto assieme al Veneto. Ciò consentirà uno snellimento dei tempi e delle procedure", ha sottolineato Riccardi.

Calearo coordina i parlamentari pd ( da "Nuova Venezia, La" del 10-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Tre i temi su cui si concentrerà il lavoro di opposizione: la lotta alla "burocrazia inutile", con l'avvio di un osservatorio regionale sulla "pressione burocratica", a partire dallo snellimento dei tempi d'attesa per l'approvazione degli strumenti urbanistici; la lotta alla cattiva spesa pubblica e la promozione di leggi che premino il merito e l'equità sociale.

Franco manzato: l'avepa non deve essere un freno per le aziende ( da "Nuova Venezia, La" del 10-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: presto perché la burocrazia non può essere un freno per le imprese agroalimentari venete". "Su questo fronte intendiamo muoverci insieme alle organizzazioni di categoria che, attraverso i loro centri di assistenza, i Caa, hanno il polso della situazione". Novità in vista anche per la rete degli Ispettorati Agrari: "Vanno riviste le funzioni e la rete del servizio sul territorio,

Brevi, schede e richiami 1 ( da "Repubblica, La" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: il mito della "cattiva burocrazia". Era anche un sindacalista molto attivo. Se n'è andato il 1 giugno a 44 anni. Francesco Borsellino Docente di statistica, è stato un pilastro della facoltà di Economia a Palermo Gli studenti di Economia di oggi non lo hanno mai visto, ma di certo ne hanno sentito parlare.

Via mazzini, un cantiere lungo 18 mesi ( da "Centro, Il" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: un cantiere lungo 18 mesi La burocrazia rallenta l'opera e crescono i disagi per i residenti POPOLI. Via Mazzini da oltre un anno e mezzo è un cantiere aperto. Una vecchia strada nel cuore del centro storico di Popoli, incastonata tra le case più antiche della cittadina, non riesce ad essere defintivamente sistemata.

Riaprire la demolizione ( da "Tirreno, Il" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Le imprese di pesca si sono poi scontrate con una burocrazia dilagante per sopportare la quale non erano strutturate, né hanno trovato conforto adeguato nelle associazioni di settore". Insiste il Pd castiglionese: "La crescita della pescicoltura, la concorrenza dei paesi del nord europeo e dei mercati asiatici e americani hanno dato il colpo di grazia".

Meno costi e burocrazia sugli appalti ( da "Messaggero Veneto, Il" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Forniture e servizi Meno costi e burocrazia sugli appalti IL REGOLAMENTO Trasparenza ed efficacia amministrativa, questi i principi ai quali l'amministrazione comunale ritiene di essersi ispirata con l'adozione del nuovo regolamento sulle forniture e i servizi. Un atto che serve a "snellire e sburocratizzare gli interventi dell'amministrazione comunale -

Cinque giorni di viaggio in terra santa per il vescovo ( da "Tirreno, Il" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: da un punto di vista di burocrazia civile, appartengono alle province di Prato e di Firenze). Per circa tre milioni e 600 mila abitanti esistono, in tutta la regione, quasi duemilacinquecento parrocchie, circa tremila sacerdoti e duecentocinquantacinque diaconi. Il presidente della Conferenza episcopale toscana dovrà presto essere rieletto: l'attuale presidente,

(segue dalla copertina) aurelio magista ( da "Repubblica, La" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: capitolo primo: per districarsi nella giungla di casa, burocrazia, strutture e costi, un piccolo aiuto arriva dall'Adinsu: l'associazione nazionale degli organismi per il diritto allo studio universitario. Sul sito web (www.adinsu.it) si trovano i link alla maggior parte delle agenzie o aziende regionali per il diritto allo studio.

Di SILVIA VIGNATI LEGNANO <AI MIEI ATLETI più prepa ( da "Giorno, Il (Legnano)" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Pensiamo che l'esame impegna la scuola al 90% in burocrazia e carte, il 10% è dedicato allo studente". Sulle griglie di valutazione, l'insegnano dell'Ipsia si dimosta scettico: "Potrebbero essere uniformate in maniera più razionale: si eviterebbe un dispendio di tempo nella loro compilazione, soggetta a mille interpretazioni".

CONFRONTO ( da "Giorno, Il (Legnano)" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Pensiamo che l'esame impegna la scuola al 90% in burocrazia e carte, il 10% è dedicato allo studente". Sulle griglie di valutazione, l'insegnano dell'Ipsia si dimosta scettico: "Potrebbero essere uniformate in maniera più razionale: si eviterebbe un dispendio di tempo nella loro compilazione, soggetta a mille interpretazioni".

MASSAROSA pag. 16 Senza titolo Il NUOVO ASILO DI VALLECCHIA BLOCCATO DALLA BUROCRAZIA "I LAVORI di r... ( da "Nazione, La (Lucca)" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: 16 Senza titolo Il NUOVO ASILO DI VALLECCHIA BLOCCATO DALLA BUROCRAZIA "I LAVORI di realizzazione del nuovo asilo nido di Vallecchia non sono partiti per il ritardo di un documento: sembra assurdo, ma è così". Allarga le braccia l'assessore ai lavori pubblici Alfredo Benedetti di fronte alle lamentele dei genitori dei bimbi destinati al nido di Vallecchia.

Calearo da coordinatore rilancia la sfida del Pd ( da "Giornale di Vicenza, Il" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: al lavoro nella commissione Affari sociali della Camera): la lotta alla burocrazia inutile, con l'avvio di un osservatorio regionale sulla pressione burocratica "che non dipende solo dallo Stato - ha commentato Giaretta - ma anche dalle procedure della Regione nel rapporto con i Comuni"; la lotta alla "cattiva spesa pubblica";

L'Europa e la paura dell'altro ( da "Unita, L'" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: alla burocrazia europea la scarsa competitività dei nostri sistemi produttivi. Occorre riaccendere una passione europea. Stiamo vivendo tempi critici da cui può scaturire un coraggio nuovo. La speranza è che la crisi internazionale porti l'Europa a una temperatura di fusione che permetta il salto in avanti,

<Invalida e senza lavoro: chi mi aiuta?> ( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: " "Sono sola e bloccata in casa: ecco la mia battaglia contro la burocrazia" Caro Carlino, sono invalida civile dal 1981 per epilessia parziale che non superava i 2/3 della invalidità. Iscritta al collocamento obbligatorio, non ho mai ricevuto una proposta di lavoro. Il lavoro me lo sono sempre trovato da sola.

DAL 2000 ad oggi ogni agricoltore ha visto diminuire il pro ( da "Nazione, La (Siena)" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Le aziende agricole sono poi strangolate dalla burocrazia basti pensare che dedicano 100 giorni all'anno solo per risolvere le pratiche amministrative e burocratiche anziché per lavorare nei campi. "Un momento molto difficile per l'agricoltura senese ? ha sottolineato Roberto Bartolini, presidente della Cia Siena ?

Copparo Al traguardo il cavalcavia di Berco ( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Lo confermano (burocrazia permettendo) i titolari della ditta che si aggiudicata l'appalto, vale a dire quella dei fratelli Freguglia di Porto Viro, nel Polesine. Nei giorni scorsi, i geologi hanno completato i lavori tecnici come il collaudo della soletta misto-cemento sopra la quale verrà steso il manto finale di asfalto,

TRE METRI cubi di materiale caduto in strada e un quarto di tetto come imploso. E ( da "Nazione, La (Livorno)" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Giorni e giorni di burocrazia. Poi il 3 giugno si è arrivati ad avere chiara la situzione della proprietà. Ma, troppo tardi. Quelle travi già sofferenti e indebolite dalla pioggia di questi giorni si sono rotte. L'intera struttura era stata bollata ad inizio anno come "inagibile" e l'anziana era stata fatta trasferire in un albergo.

Franco Manzato: L'Avepa non deve essere un freno per le aziende ( da "Tribuna di Treviso, La" del 10-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: presto perché la burocrazia non può essere un freno per le imprese agroalimentari venete". "Su questo fronte intendiamo muoverci insieme alle organizzazioni di categoria che, attraverso i loro centri di assistenza, i Caa, hanno il polso della situazione". Novità in vista anche per la rete degli Ispettorati Agrari: "Vanno riviste le funzioni e la rete del servizio sul territorio,

Calearo coordina i parlamentari Pd ( da "Tribuna di Treviso, La" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Tre i temi su cui si concentrerà il lavoro di opposizione: la lotta alla "burocrazia inutile", con l'avvio di un osservatorio regionale sulla "pressione burocratica", a partire dallo snellimento dei tempi d'attesa per l'approvazione degli strumenti urbanistici; la lotta alla cattiva spesa pubblica e la promozione di leggi che premino il merito e l'equità sociale.

E' guerra sull'uva recantina ( da "Tribuna di Treviso, La" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: estenuante burocrazia, anche solo per portare un camion di terra su un terreno scosceso e impervio della sua proprietà. Sorge ancora spontaneo il suo interrogativo su un annoso progetto di sistemazione agraria, bloccato senza nemmeno un sopralluogo. "Avviene un disboscamento - aggiunge - l'intero assetto di una parte del colle San Martino cambia,

Savic prepara il ritorno di Basile <Se il Barça lo libera, viene da noi> ( da "Corriere di Bologna" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Solo sistemata la burocrazia, pagato e liberato l'israeliano (lo vuole il Prokom), liquidato anche Mazzon promesso all'Aris, sarà tempo del grande ribaltone che s'annusava già un mesetto fa. "Giocatori certi non ne abbiamo, ne cambieremo tanti, 4 o 5 di sicuro ".

Riforma contratti, si comincia ( da "Sole 24 Ore, Il" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: semplificazione legislativa e sulla burocrazia Confindustria è pronta con un suo contributo: "Mi sembra che i ministri Calderoli e Brunetta abbiamo avviato un buon lavoro - ha detto Marcegaglia - e fra pochi giorni consegneremo loro il nostro contributo, frutto delle osservazioni delle nostre imprese, soprattutto quelle più piccole, penalizzate da un sistema che costa un punto di Pil"

Paga due volte l'appartamento <Ma adesso l'hanno venduto> ( da "Corriere della Sera" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Ma la burocrazia non conosce pietà. La burocrazia conta gli zeri sugli assegni e i giorni sul calendario. Può accordare dilazioni, darti un po' di fiato. Ma alla fine decide. In questo caso ha deciso: asta giudiziaria, la casa che la signora Graziella aveva (quasi) comprato è stata venduta.

E il Pm intercetta a debito ( da "Sole 24 Ore, Il" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la burocrazia che trasforma l'attività d'impresa in un percorso surreale, dove l'unica certezza è il lavoro da fornire mentre remunerazioni e profitto diventano una variabile aleatoria. Emblematica la situazione oggi di Palombo, un'ex ufficiale dell'Esercito e del servizio segreto civile che ha avviato le sue imprese quasi vent'

Giovannelli chiude il corso umberto alle auto ( da "Nuova Sardegna, La" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: isola pedonale emerge dalle acque della burocrazia. "Con i tecnici abbiamo fatto un sopralluogo anche questa mattina - spiega l'assessore ai Lavori Pubblici, Gesuino Satta -. Il cantiere nel corso sta per chiudere. Poi sarà indispensabile regolare il traffico". Al di là della zona a divieto integrale, il resto sarà regolato da una chiusura temporanea.

<Cara mamma, ti scrivo dal fronte> ( da "Corriere della Sera" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: rimasti fino ad ora a disposizione solo della burocrazia. Ad avventurarsi fra i polverosi scaffali è stata Paola Chiesa, una giovane insegnante di Pavia. Una discesa nei meandri della burocrazia con le stellette che è stata autorizzata e sostenuta dal "Comando militare Esercito Lombardia" il cui comandante, il generale Camillo de Milato, vi ha colto un importante aspetto culturale.

TUCCI, STUDIOSO DELL'ORIENTE TRA FASCISMO E BUDDISMO ( da "Corriere della Sera" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: labirinti della burocrazia romana fino a quando il "buddista " entusiasta e impaziente decise di bussare alla porta di Giovanni Gentile, allora considerato "filosofo del regime ". Gentile capì l'importanza del progetto, scrisse lo statuto della nuova istituzione, ottenne l'approvazione di Mussolini e creò l'Ismeo di Palazzo Brancaccio: un centro di ricerche filologiche e studi asiatici,

Farei un film qui con Meryl Streep ( da "Eco di Bergamo, L'" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: rapporti tra le persone e la burocrazia". E cittadino italiano a tutti gli effetti, anche se di origine straniera, che cosa pensa degli episodi che si stanno verificando in Italia nei confronti degli immigrati? E dei provvedimenti del nuovo governo? "Penso che si debba restaurare un po' di equilibrio, anche se la caccia all'uomo è stata un po' gonfiata dai mezzi di informazione.

Bordoni: <Subito liberalizzazioni e concorrenza> ( da "Giornale.it, Il" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: energia, fisco, burocrazia... "Grandi temi, grandi problemi. Intanto sono costi che gravano sulle imprese e i costi sulle aziende vanno a finire sul consumatore finale. È una sottrazione di reddito disponibile. L'efficienza di un Paese è indispensabile per il rilancio, direi una condizione essenziale.

Ue, Walter cerca casa. Rasmussen gliela trova: cambiamo il nome al Pse ( da "Manifesto, Il" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Europa gli accresciuti flussi migratori e la mancanza di sicurezza, alla burocrazia la scarsa competitività". Ma per "riaccendere la passione europea" non fa una sola proposta. E un welfare che risponda sia alla domanda di tutela sociale sia a quella di opportunità, di chances di ascesa individuale, non sembra fatto per incendiare gli animi.

Pd, Calearo leader dei parlamentari <Un segnale alla nostra società civile> ( da "Corriere del Veneto" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la lotta alla burocrazia, la riduzione della spesa pubblica con conseguente eliminazioni degli sprechi e la promozione di leggi che premino il merito e promuovano l'equità sociale". Per il governo Berlusconi, il segretario del Pd preferisce usare bastone e carota: "Del nuovo esecutivo per ora mi sono piaciuti i tre ministri veneti,

Il Pdl, nato dall'intuizione di Berlusconi, ha rappresentato ( da "Tempo, Il" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: rischia tuttavia di finire intrappolato nella burocrazia dei partiti e nelle maglie del tecnicismo. La formazione del Pdl è al momento una questione che riguarda solo An e FI. è legittimo che una comunità politica si ponga il problema di difendere i suoi dirigenti e di parlare alla propria base, ma la sfida, in questo caso, doveva essere altra.

Pd, Calearo leader dei parlamentari <Un segnale alla nostra società civile> ( da "Corriere del Veneto" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la lotta alla burocrazia, la riduzione della spesa pubblica con conseguente eliminazioni degli sprechi e la promozione di leggi che premino il merito e promuovano l'equità sociale". Per il governo Berlusconi, il segretario del Pd preferisce usare bastone e carota: "Del nuovo esecutivo per ora mi sono piaciuti i tre ministri veneti,

Pd, Calearo leader dei parlamentari <Un segnale alla nostra società civile> ( da "Corriere del Veneto" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la lotta alla burocrazia, la riduzione della spesa pubblica con conseguente eliminazioni degli sprechi e la promozione di leggi che premino il merito e promuovano l'equità sociale". Per il governo Berlusconi, il segretario del Pd preferisce usare bastone e carota: "Del nuovo esecutivo per ora mi sono piaciuti i tre ministri veneti,

Pd, Calearo leader dei parlamentari <Un segnale alla nostra società civile> ( da "Corriere del Veneto" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la lotta alla burocrazia, la riduzione della spesa pubblica con conseguente eliminazioni degli sprechi e la promozione di leggi che premino il merito e promuovano l'equità sociale". Per il governo Berlusconi, il segretario del Pd preferisce usare bastone e carota: "Del nuovo esecutivo per ora mi sono piaciuti i tre ministri veneti,

Pd, Calearo leader dei parlamentari <Un segnale alla nostra società civile> ( da "Corriere del Veneto" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la lotta alla burocrazia, la riduzione della spesa pubblica con conseguente eliminazioni degli sprechi e la promozione di leggi che premino il merito e promuovano l'equità sociale". Per il governo Berlusconi, il segretario del Pd preferisce usare bastone e carota: "Del nuovo esecutivo per ora mi sono piaciuti i tre ministri veneti,

Di MARIANO BRUSAMONTI* e FILIBERTO PUTZU* "È lo spreco che mi scandalizza" a dire ciò non è un noto economista, bensì l'umile Madre Teresa di Calcutta ( da "Libertà" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia ha amplificato sè stessa, generando linee guida regionali, formazioni ed accreditamenti regionali, bollettini regionali, di ASL e di distretto, operazioni tese al governo della spesa farmaceutica, atti di indirizzo, nuove funzioni distrettuali ed ipertrofia organizzativa delle strutture intermedie delle ASL.

UNIONCAMERE: MONDELLO, ECCESSO DI BUROCRAZIA E DEFICIT DI GIUSTIZIA ( da "Asca" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: per Mondello ''una burocrazia troppo spesso fine a se stessa, costosa e inefficiente. Una burocrazia - ha insistito - che il piu' delle volte non e', dunque, un alleato, ma un ostacolo al libero sviluppo dell'intrapresa, con un costo, ogni anno, per le imprese pari a 14,9 mld di euro, l'1% del Pil: quasi 12 mila euro a impresa''.

Raffa: Cervelli in fuga, così li farò rientrare ( da "Denaro, Il" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: e serve adeguare le richieste che sono sul mercato alle competenze dei nostri giovani. Alcune leve come la formazione continua sono pronti strumenti usati troppe volte in modo frettoloso . Molti protocolli che abbiamo siglato, non sono mai stati concretizzati, anche questa è la burocrazia. del 10-06-2008 num.

LA BUROCRAZIA COSTA 12MILA EURO A IMPRESA ( da "Wall Street Italia" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia costa 12mila euro a impresa -->La denuncia di Unioncamere: i costi burocratici per azienda ammontano a 14,9 miliardi di euro, l'1 per cento del Pil. Fare impresa: Italia solo 58esima su 178 Paesi. E a questo si aggiungo i costi del "deficit" di giustizia.

Vandali scatenati nel centro storico ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 10-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: E arrivato dopo vari contrattempi con i Nas e la burocrazia comunale. A preoccupare semmai sono i singoli: radio-quartiere racconta di una sequenza iniziata dopo la costruzione di una pedana (regolarmente autorizzata) fuori dal locale, che ha tolto tre parcheggi ad un isolato dove la sosta è un terno al lotto.

L'appello di un malato di sclerosi in guerra contro la burocrazia ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 10-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: appello di un malato di sclerosi in guerra contro la burocrazia Tertenia --> Prigioniero di una casa inadeguata al male che avanza. La sclerosi multipla l'ha costretto in carrozzina, ma Giovanni Serra, 46 anni, di Tertenia, non si arrende. Lotta ogni giorno contro la malattia, e da sei anni per ottenere l'accompagnamento.

Walter e il loft degli amici nemici ( da "Giornale.it, Il" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi.

LAVORO: SACCONI, MI AUGURO CGIL VORRA' RIFLETTERE ( da "Asca" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazie - ha ribadito - determinano il lavoro sommerso. Bisogna invece far emergere spezzoni di lavoro con buoni prepagati, in modo quindi molto semplice. Deregolazione - ha affermato - non e' sinonimo di meno tutele''. C'e' bisogno di ''interventi piu' strutturali e di una piu' ampia riduzione della pressione fiscale per la ricostruzione di un ciclo di crescita della nostra economia'

TLC/ SFUMA IL "REGOLATORE UNICO EUROPEO", GLI STATI NON LO AMANO ( da "Prima Comunicazione" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: un eccesso di burocrazia" e "tagliare alle autorità nazionali di regolamentazione un certo numero delle loro competenze", ha spiegato al momento uno dei relatori, il conservatore spagnolo Pilar del Castillo. I deputati preferirebbero dunque una struttura simile all'attuale ERG, cioè "un organismo dove siedono le autorità nazionali di regolamentazione,

Energia eolica: ci sono i progetti, mancano le autorizzazioni ( da "Panorama.it" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: restano bloccate nell'intricata burocrazia degli enti locali. In Sicilia l'Assessorato al territorio ha decretato che le pale eoliche debbono essere installate a più di cinque chilometri di distanza da un centro abitato. Visto che in tutta l'isola non esistono aree adeguatamente ventose e così poco antropizzate, tre società, Asja.

Se il denaro non basta mai ( da "Corriere Adriatico" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Se non fosse per la burocrazia, che soffre di cronica elefantiasi e ritarda ogni procedimento amministrativo Ecco, proprio quello che sembra un difetto, è un pregio: la dimensione della sede. Addirittura a Camerino la riciclano a vantaggio: "Un contatto più stretto con i colleghi, soprattutto quando con le tecnologie informatiche sei connesso a tutto il mondo,

Calearo coordinatore dei parlamentari veneti ( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Tre, saranno i temi su cui si concentrerà il lavoro di opposizione: la lotta alla burocrazia inutile, con l'avvio di un osservatorio regionale sulla "pressione burocratica"; la lotta alla cattiva spesa pubblica e la promozione di leggi che premino il merito e l'equità sociale.

Fontanini, replica di un film già ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: eccesso di burocrazia o da normative inadeguate, prima ancora che dai comportamenti dei lavoratori.E allora, il Presidente Fontanini faccia una cosa un po' più semplice e dimostri di voler fare veramente sul serio: apra un tavolo di discussione con tutte le Parti sociali (comprese quelle datoriali) della provincia di Udine interessate al buon funzionamento della Amministrazione,

Artigianato artistico, grande opportunità per la Bassa ( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 10-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: "La burocrazia è un elemento negativo in questo settore ha detto Dalla Costa la politica deve abbattere gli ostacoli burocratici. La sfida di questo progetto è molto importante, i giovani sono in grado di dare vita ad attività economiche e artigianali più che interessanti".

Calearo coordinatore dei parlamentari ( da "Gazzettino, Il" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Il Partito democratico si concentrerà su tre grandi temi - ha concluso Paolo Giaretta - la lotta alla burocrazia; quella alla cattiva spesa pubblica, e nella proposta di leggi che premino il merito puntando all'equità sociale. Senza dimenticare che il nostro governo ombra sta lavorando a una grande proposta federalista".

Manzato: <Meno burocrazia e ispettorati da ripensare> ( da "Gazzettino, Il" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Meno burocrazia e ispettorati da ripensare" (db) L'idea di una filiera lo entusiasma, quasi un assist tra Regione Veneto e ministero dell'Agricoltura, tutte in mano della Lega. Franco Manzato (nella foto), neo assessore alle Politiche agricole del Veneto e vice presidente della Regione non ha dubbi: "In questo particolare momento ci sono tutte le prerogative per lavorare al meglio,

Walter e il loft degli amici nemici. Cattolici contro radicali ( da "Giornale.it, Il" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi.

<Dal commissario provvedimenti abusivi> ( da "Sicilia, La" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: solo ad implementare gli archivi della burocrazia statale. Ci si augura semplicemente che la presenza dello Stato, quale supremo valore etico, non sia un fuoco di paglia né che abdichi di fronte alle provocazioni di coloro i quali predicano irresponsabilmente l'odio di classe ed un demagogico pseudo-egualitarismo di un antistorico e forsennato marxismo fondamentalista e radicale,

Asia Argento: "Ripudio Go Go Tales, si parla solo del mio bacio al rottweiler" ( da "TGCom" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ma lui è italoamericano e la burocrazia qui in Italia è complicatissima", sottolinea. Intanto la Argento si reinventa come dj, pubblica un triplo cd, e conduce un programma tutte le mattine su Radiodue con il collega Gianfranco Monti intitolato "Il bello e la bestia". Un programma per famiglie, in cui, nelle vesti di fidanzata, casalinga e mamma doc,

TLC: AUTHORITY UE A RISCHIO,GIOVEDI' SI DECIDE A LUSSEMBURGO ( da "Prima Comunicazione" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: che secondo loro comporterebbe "un eccesso di burocrazia". Meglio, per i parlamentari europei, una struttura simile a quella che oggi rappresenta l'Erg: "Un organo in cui siedono i regolatori nazionali, con un presidente da loro eletto, e che potrà prendere delle decisioni con una maggioranza dei due terzi, salvo casi eccezionali".

Un viaggio nel girone infernale della Motorizzazione civile, regno della burocrazia e delle code infinite ( da "Provincia di Como, La" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: regno della burocrazia e delle code infinite. L'abbiamo fatto ieri mattina, insieme a decine di ?dannati? alle prese con moduli e bollettini, tormentati dall'incubo dell'orario di chiusura che rischia di vanificare la loro interminabile attesa. IN PRESA DIRETTA L'ufficio principale, al piano terra dell'edificio di via Tentorio,

Urbanistica Qualche proposta per una Lecco migliore Nelle scorse settimane c'è stata una manifestazione titolata "La Lecco del Futuro", promossa da "Il Popolo della Libertà" in rel ( da "Provincia di Lecco, La" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia mi ha sballottato allegramente in questo periodo nel metodico tentativo di aggiornare e sistemare i vari documenti personali. Ma ho sempre trovato impiegati e funzionari competenti e disponibili e gentili. Ero felicemente stupito. Finalmente oggi, all'Agenzia delle Entrate di Menaggio, ho trovato un incompetente.

La replica Il Celesia sostituisce tutti e tre gli ascensori In risposta alla lettera del giorno 8 in merito all'ascensore di villa Celesia, devo anzitutto precisare che non si trat ( da "Provincia di Como, La" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia mi ha sballottato allegramente in questo periodo nel metodico tentativo di aggiornare e sistemare i vari documenti personali. Ma ho sempre trovato impiegati e funzionari competenti e disponibili e gentili. Ero felicemente stupito. Finalmente oggi, all'Agenzia delle Entrate di Menaggio, ho trovato un incompetente.

La burocrazia Il rilancio del settore passa necessariamente dall'abbattere barriere di carattere prettamente burocratico: formalità, procedure, cavilli che bloccano i progetti ( da "Provincia di Como, La" del 10-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia Il rilancio del settore passa necessariamente dall'abbattere barriere di carattere prettamente burocratico: formalità, procedure, cavilli che bloccano i progetti. 10/06/2008.

Renato Giusto ( da "Stampa, La" del 10-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia delle ricette, sempre ricaduta sulle spalle del medico di famiglia, con tutta una serie notevole di ulteriori incombenze di tipo burocratico come le certificazioni di malattia hanno creato l'impossibilità di visitare accuratamente i malati.

Storie di immigrati - 217 Racconti di vita vissuta di chi si è trasferito dalla propria terra per arrivare nel territorio ( da "Cittadino, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: l'aspetto a cui accennavo poco fa, e la burocrazia: i tempi per rinnovare il permesso di soggiorno sono lunghissimi. Ogni volta bisogna dotarsi di un'infinita pazienza. Lo so bene perché vivo a Lodi da undici anni; tuttavia continuo a non capire per quale motivo ci vogliano mesi e mesi per avere un pezzo di carta.

L'aumento del costo di benzina e gasolio penalizza i camionisti ma anche chi si occupa di movimentare le merci ( da "Cittadino, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: conclude Antonio Ferrari ma purtroppo dobbiamo fare i conti con la solita burocrazia, che frena la voglia di rinnovamento". Da qualche tempo ha preso piede la tendenza a ripensare il commercio a livello regionale, con le aziende sempre più orientate a relazionarsi con partner commerciali sempre più vicini alla propria sede operativa.

La prima volta del nuovo segretario ( da "Trentino" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: apertisi al massimo livello della burocrazia municipale con il trasferimento dell'ex segretario Ivo Ceolan e i problemi personali che tengono lontana dall'ufficio la vicesegretaria Cristina Bronzini. Rolando Mora assumerà ufficialmente l'incarico il 25 luglio, in attesa di conoscere l'esito del ricorso al Tar presentato da un concorrente.

Il torrente Tegnas ancora pieno di ghiaia ( da "Corriere delle Alpi" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: a troppa burocrazia, a disinteresse e/o superficialità". Infine ciò che il sindaco Ben reclama è la presenza di tecnici dotati di conoscenze e competenze puntuali sul territorio. Esattamente le richieste espresse dal professor Luigi D'Alpaos nel convegno di sabato dedicato al rischio idrogeologico nell'Agordino.

Radio Più festeggia i suoi 25 anni aprendo le porte agli ascoltatori ( da "Corriere delle Alpi" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: con i primi anni Novanta ingessati dalla burocrazia per l'ottenimento della concessione e molti altri problemi affrontati, problemi che incontra qualsiasi imprenditore che si dedica ad una nuova attività. Ma l'averci creduto ci ha permesso di essere ancora nell'etere. Eravamo in tanti nel 1983, l'Agordino contava altre tre radio (Alleghe, Falcade,

Italia al bivio tra modernità e declino ( da "Giornale di Brescia" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: lentezza della giustizia civile e peso della burocrazia sulle imprese. "Il nostro Paese - ha aggiunto Francesco Bettoni, presidente della Camera di Commercio di Brescia - soffre di un ritardo infrastrutturale cronico". Inoltre, le differenze tra Nord e Sud Italia, nonostante le risorse impiegate per lo sviluppo del Mezzogiorno, tendono ad essere sempre più marcate.

Tlc, in forse l'Autorità unica Ue ( da "Italia Oggi" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: aumenterebbe costi e burocrazia, interferendo con attività già svolte da altre autorità esistenti, oltre a essere in conflitto col principio di regolamentazione indipendente". Ma, se l'Authority Ue dovesse tramontare sarebbe già pronta una soluzione alternativa, quella di rafforzare le competenze dell'Erg, l'associazione che riunisce tutte le Autorità europee nel settore delle Tlc,

Montezemolo lascia Fiera Bologna ( da "Italia Oggi" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: regole privatistiche e moderne, poca burocrazia che passa anche attraverso "la revisione dello statuto"; lo sviluppo "perché chi si ferma è perduto", ha chiarito Montezemolo ricordando due progetti "uno più aggressivo e l'altro meno". Sviluppo "che passa anche attraverso l'ammodernamento del quartiere fieristico";

Burocrazia costosa, l'1% del pil ( da "Italia Oggi" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Il peso eccessivo rappresentato dalla burocrazia in particolare preoccupa il presidente di UnionCamere Mondello che ha ribadito che "in Italia fare impresa è difficile a causa di una burocrazia troppo spesso fine a se stessa, costosa e inefficiente". "Una burocrazia- ha proseguito Mondello- che il più delle volte non è dunque un alleato, ma un ostacolo al libero sviluppo dell'

Così le tecnologie ci cambiano la vita Dì la tua ( da "Giornale.it, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi.

La Sapienza e il rito dell'intolleranza ( da "Giornale.it, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi.

Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo ( da "Giornale.it, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi.

Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo ( da "Giornale.it, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi.

Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni ( da "Giornale.it, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi.

Racconta anche tu la partita della tua vita ( da "Giornale.it, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi.

Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra ( da "Giornale.it, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi.

D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E "L'Unità" se la prende con la ( da "Giornale.it, Il" del 11-06-2008)
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Abstract: della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi.

Più fondi per la ricerca ( da "Provincia Pavese, La" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: anche se al direttore generale della Sanità della Regione Lombardia, Carlo Lucchina, rimastro con il contagocce in aula perché richiamato dallo scandalo del Santa Rita, i presidenti chiedono anche qualche piccolo ritocco agli statuti: la possibilità di snellire la burocrazia che penaliza il pubblico e favorisce il privato. (m.g.p.).

Anagrafe ko: code infinite ( da "Giornale di Vicenza, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Anche quando la burocrazia è contro di loro. Focopiano per il pubblico perfino i casi in cui serve o no l'odiata marca da bollo sui documenti. Le carte d'identità effettivamente si ottengono a Vicenza in soli tre minuti. E si è avvisati a casa da una lettera della scadenza.

Alloggi pronti da gennaio ma sono senza pazienti ( da "Giornale di Vicenza, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: comunità per malati psichici bloccate dalla burocrazia: manca il personale Alloggi pronti da gennaio ma sono senza pazienti PAOLO PRISTINGER di Chiara Roverotto La legge Basaglia compie trent'anni, ma la burocrazia la fa padrona, almeno in alcuni casi. Che oggi i servizi sul territorio si stiano dotando di nuovi strumenti per valutare l'efficacia degli interventi è fuori discussione.

Infrastrutture, Brescia arranca: è 40a in Italia ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ECCESSO DI BUROCRAZIA e deficit di giustizia sono le altre cause che Mondello ha invece messo fra le priorità da risolvere in una prospettiva di rilancio. Due questioni a cui il presidente nazionale ha aggiunto quattro nodi fondamentali: il vincolo della bassa produttività causato dall'inadeguatezza del contesto,

Regionali, io sostengo soru ma dia un ritocco alla giunta ( da "Nuova Sardegna, La" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: indisponibile ad ogni forma di cambiamento, che ha trovato grande sponda nelle burocrazie regionali, nel sindacato e in molti ambienti del Consiglio regionale". - Specifichi meglio. "L'innovazione è apprezzata solo quando non riguarda il nostro giardino". - Soru continua a essere spigoloso, poco incline al dialogo e al confronto.

L'ex consorzio diventa un asilo nido ( da "Provincia Pavese, La" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: a tempi di record rispetto a quelli soliti della burocrazia, spiegano in municipio) ed in una parte ospita anche una palestra. Si tratta dell'ennesimo intervento finalizzato a recuperare edifici di proprietà comunale trasformati in centri servizi o sedi di strutture ad uso pubblico come nel caso dell'ambizioso (e da tempo completato) piano per lo storico ex ospedale San Giacomo.

Via ai lavori, il depuratore mette il <tappo> ( da "Giorno, Il (Brianza)" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: I tempi tecnici e, soprattutto, della burocrazia non permetteranno però di far iniziare i lavori prima della fine di settembre. A quel punto, serviranno 700 giorni, salvo imprevisti, per completare gli interventi sull'area di ingresso dei fanghi e "l'adeguamento ai fini dell'eliminazione delle esalazioni moleste".

Di STEFANO LOLLI AUMENTA LA PRODUZIONE, si impennano i prezzi. E per l'ag ( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Continuate a lamentarvi dell'eccessiva burocrazia? "Non è una litania. Orientarsi a una maggiore semplificazione amministrativa costituisce una delle principali esigenze per migliorare la competitività delle imprese agricole. Gli imprenditori, loro malgrado, devono dedicare due giorni a settimana per defatiganti e costose procedure".

Tra le macerie chiede un tetto ( da "Nuova Sardegna, La" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: chiede un tetto La lunga battaglia di un artigiano con la burocrazia IL CASO Ma il Comune vuole la ristrutturazione PORTOSCUSO. Stretto tra due muri: uno quello dell'indifferenza della burocrazia, l'altro quello della casa-rudere in Via Risorgimento 24, che sta candendo letteralmente in pezzi sul marciapiede, alla fine Carlo Floris, 55 anni, sottufficiale dell'aeronautica in pensione,

Scandellara, il rock adesso chiede aiuto ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Eccessivi i costi, eccessiva la burocrazia, cumuli di pratiche e scartoffie (autorizzazioni, permessi, ecc.) che scoraggiano letteralmente gli organizzatori (come quelli di Villa Angeletti che hanno dovuto rinunciare al cartellone estivo nel parco adiacente peraltro molto apprezzato dai ragazzi).

Giba addio, il distacco è definitivo - enrico cambedda ( da "Nuova Sardegna, La" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: dice il sindaco Ivo Melis - ma purtroppo una burocrazia ingiustificata ha sempre mortificato le nostre aspirazioni. Anche l'amministrazione guidata dal sottoscritto ha dovuto sperimentare lungaggini e difficoltà. Finalmente qualche giorno fa è arrivata la comunicazione dell'Agenzia del Territorio che accoglie le richieste".

Reddito di cittadinanza acli: il 70% degli assegni è andato agli italiani ( da "Piccolo di Trieste, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: istruire le pratiche aiutando i cittadini a districarsi in quel po' di inevitabile burocrazia che anche questo provvedimento richiede. Trieste ha toccato il record regionale di domande accolte: 1250 sulle 2000 totali in regione. Il finanziamento per il 2008 stabilito dalla giunta Illy che ha varato la legge prevedendo una sperimentazione di 5 anni è andato bruciato in soli tre mesi.

Istruzioni per l'ici abolita ( da "Nuova Sardegna, La" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Tutta colpa dei tempi lunghi richiesti dalla burocrazia, con i cittadini che tra un mugugno e l'altro si trovano in imbarazzo sul da farsi: "Pagare o non pagare?" Il dilemma è quello relativo all'Ici sulla prima casa, il cui decreto di abolizione è stato pubblicato a fine maggio sulla Gazzetta ufficiale.

La Cna mette radici anche in via Roma ( da "Giorno, Il (Legnano)" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Però sono convinto che questo Governo farà di tutto per risolvere il problema della burocrazia. Il nostro compito in Parlamento è quello di tagliare le leggi inutili e porre le condizioni perché i nostri imprenditori continuino ad investire sul territorio". In quest'ottica è stato fatto un rimando allo "stato di salute" delle imprese dell'est Ticino.

Casa popolare cade in pezzi <La bimba può farsi male> ( da "Giorno, Il (Milano)" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: questa volta contro la burocrazia. "Mi hanno diffidato ad effettuare lavori ? continua Marco Silvestri ? ma non posso assolutamente fare vivere mia figlia in questa situazione. Non possiamo correre il rischio che si faccia male perché inciampa in una piastrella rotta, o peggio ancora, quello che prendere la scossa da un filo scoperto".

Ritiro precampionato in trentino società accusa: "truffati dalla juve" ( da "Repubblica, La" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: da dove verranno girate a Torino con i tempi della burocrazia giudiziaria. Accusano amministratore delegato, responsabile del settore commerciale e dirigente del costumer service della Juve. Sostengono che Ena4all è stata raggirata e ha subito enormi danni diretti e indiretti per l'interruzione dei rapporti con la "Vecchia Signora" e con il terzo partner dell'operazione Pinzolo,

Nessuna risposta sulla pensione 77enne scrive al mistro brunetta ( da "Tirreno, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia vissuta da 77enne di Uzzano, Luigi Capecchi, che per far valere i suoi diritti ha scritto al direttore dell'Inpdad di Pistoia, ma anche al ministro dell'innovazione Renato Brunetta. "Ho provato più volte a contattarvi telefonicamente negli orari appositi - scrive Capecchi al responsabile dell'Inpdad - senza mai ottenere risposta (

Bloccati lavori per un miliardo ( da "Centro, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: I costruttori teatini accusano la burocrazia degli enti locali CHIETI. Un miliardo in euro in lavori pubblici bloccato dalle pastoie burocratiche. Centinaia di posti di lavoro solo virtuali, paralizzati dai tempi lunghi di Comuni ed enti vari. Il blocco dei "mille milioni di euro" è stato denunciato ieri nell'assemblea del settore dal presidente provinciale dell'

MASSA NELL'ERA di internet, la burocrazia resta un ostacolo ( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la burocrazia resta un ostacolo... ? MASSA ? NELL'ERA di internet, la burocrazia resta un ostacolo, nonostante i proclami di istituzioni ed enti di snellire e velocizzare il mondo delle imprese. Al centro della nuova battaglia "per la velocità" degli edili di Cna apuani vi è il Durc, il certificato che, sulla base di un'unica richiesta,

VIGNOLA INIZIA questa sera alle 21 e 30 'Se a ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la burocrazia restano sospese fra l'indifferenza e la valutazione di un intervento. Eppure, si chiede Lasorella, è poi così lontana la Birmania? Il suo regime fa affari con gli europei, gli americani, i cinesi, gli indiani, i russi... La Birmania acquista da questi paesi tecnologie e armi, e si sdebita con la droga,

L a <Notte bianca> di Rovereto, in programma il 20 giugno, rischia di rimanere solo sulla carta ( da "Adige, L'" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: E non perché la burocrazia sia sempre pronta a mettere i bastoni tra le ruote. "Da un mese abbiamo chiesto ad Agostino Carollo il programma dettagliato, ma finora ci è arrivata solo una bozza di scaletta descritta in termini generici", spiegano seccati dal Comune.

LEGGE SULLA TRASPARENZA: VENDOLA, " TOLTO IL BURQA ALLA BUROCRAZIA" LA PUGLIA TRA LE PRIME REGIONI D'ITALIA A RECEPIRE LE INDICAZIONI DELL'UNIONE EUROPEA IN TERMINI DI TRASPARENZA ( da "marketpress.info" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: trasparenza finalmente si è tolto il burqa alla burocrazia regionale. Siamo di fronte ad un'operazione di pulizia di tutti quei fastidiosi impedimenti alla trasparenza e alla cristallinità che finora hanno reso oscuro e incomprensibile il dialogo tra il Palazzo e la Cittadinanza Attiva". Con queste parole il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha commentato il sì dell'

<La banda>, di Eran Kolirin In un tempo non molto lontano, una piccola banda musicale della polizia egiziana arrivò in Israele ( da "Adige, L'" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ma a causa della burocrazia, della sfortuna o per qualche altra ragione, sono arrivati all'aeroporto senza trovare nessuno che li aspettasse. Hanno cercato di cavarsela da soli, finendo per ritrovarsi in una piccola cittadina israeliana desolata e dimenticata, da qualche parte nel cuore del deserto.

Riforma ue: si potrà lavorare più di 48 ore ( da "Messaggero Veneto, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: personalmente alla trattativa per la riforma della burocrazia. Tutti i sindacalisti insistono per sapere quali sono le parti del modello di organizzazione pubblica che il ministro intende trattare, visto che molto è già contenute nelle norme in vigore, ora disattese. Il confronto tra imprese e sindacati sulla riforma del modello contrattuale "partirà subito dal cuore del problema,

La ferrovia esiste. sulla carta ( da "Messaggero Veneto, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Storie di ordinaria burocrazia. Acque del Basso Livenza ha grandi idee per il recupero di una "ex" linea La ferrovia esiste. Sulla carta Progetto bloccato dalla mancata dismissione della San Vito-Motta Ciclopista per collegare il Parco di Torrate a Chions con San Stino CHIONS.

Rifiuti, chiude case passerini e per quadrifoglio sono guai - massimo vanni ( da "Repubblica, La" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia certo non aiuta: "Siamo in attesa della pubblicazione dei piani straordinari sul Burt, il bollettino ufficiale della Regione", hanno fatto notare i vertici del Quadrifoglio. L'ammissione che, a due anni di distanza dalle prime carte ufficiali che indicavano Case Passerini come localizzazione scelta per il futuro inceneritore di Firenze,

Fiera, montezemolo lascia ( da "Repubblica, La" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: In secondo luogo un consiglio di amministrazione più snello, con regole privatistiche e meno burocrazia. Infine le risorse per ammodernare. Ora gli occhi sono puntati sull'assemblea dei soci del 23 giugno in cui i soci privati e pubblici potrebbero trovare un accordo. "Vorrei lasciare questo in eredità" si congeda Montezemolo. VARESI A PAGINA II.

Contratti, ottimo inizio per la riforma ( da "Tirreno, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: generale la voce che il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta non intenda partecipare personalmente alla trattativa per la riforma della burocrazia. Tutti i sindacalisti insistono per sapere quali sono le parti del modello di organizzazione pubblica che il ministro intende trattare, visto che molto è già contenute nelle norme in vigore, ora disattese. Antonella Fantò.

Montezemolo: "fiera, esperienza conclusa" - valerio varesi ( da "Repubblica, La" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: oltre che avere di fronte a sé poca burocrazia". Tutto questo passa anche attraverso una revisione dello statuto, ma anche, a questo punto, dal rinnovo della presidenza per la quale sono date in ascesa le quotazioni di Fabio Roversi Monaco. Il secondo punto indicato da Montezemolo è quello dello sviluppo perché "chi si ferma è perduto".

La Sanità assediata da truffe e sprechi ( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: non è indice di oculatezza e di sana burocrazia. E così vale per l'uso fraudolento del pagamento a prestazione dei ricoveri in ospedale: dal Nord al Sud, si calcola una perdita per lo Stato di 5 miliardi l'anno. Una manovra sanitaria evitabile, anche solo con un'efficace e razionale catena di controlli.

Deregulation ma non sulle tutele ( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: quando ha aggiunto che "proprio un'eccessiva burocrazia nel rapporto di lavoro spesso determina sommerso". Ciò che bisogna cambiare, secondo il titolare di Via Veneto, è la gestione del rapporto di lavoro. Con tutte le rigidità o le incongruenze che lo accompagnano. Ma per farlo serve il confronto con le parti sociali.

Negli Usa sono 2,4 milioni le operazioni inutili Ma una Commissione mette in riga gli ospedali ( da "Corriere della Sera" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: uno strumento lontano dalle burocrazie pubbliche e "autogestito" che ha funzionato piuttosto bene. Ma che non è, di per sé, il toccasana di tutti i mali. Le operazioni "inutili " proliferano anche negli Stati Uniti: secondo un'indagine ordinata dal Congresso di Washington, su 15 milioni di interventi chirurgici effettuati ogni anno negli Usa,

Maxipiano di Moncada ( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: anche dalla burocrazia. Da tre anni, infatti, Moncada aspetta la valutazione di impatto ambientale per un impianto da 600 mw. Intanto sta andando avanti, con una serie di progetti anche all'estero. Nel fotovoltaico sarà costituita la Moncada Solar Equipment, una newco tra Moncada e Monte dei Paschi per sviluppare la ricerca e la produzione di pannelli fotovoltaici in tecnologia "

Infrastrutture sempre carenti ( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: l'eccesso di burocrazia ", due elementi che ostacolano la nascita e la vita delle imprese. Un esempio? I costi burocratici per le imprese ammontano a 14,9 miliardi di euro, pari all'1% Pil e a 12mila euro per azienda. IL GAP CON L'EUROPA Nel periodo 2000-2005 l'Italia ha realizzato 64 chilometri di autostrade contro i 1.

Mastrocola: essere pagati meglio? Sì, ma ridateci l'autorità in cattedra ( da "Corriere della Sera" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: non essere in balia delle lamentele dei genitori e della burocrazia". Crede che tutti gli insegnanti siano bravi? "No. Sono convinta che vada introdotto un sistema di valutazione dei docenti. Il banco di prova di un buon professore è la sua classe. Gli studenti dovrebbero avere voce in capitolo". La "fama": un metro di giudizio?

Artigiani, una donna incalza Sbalchiero ( da "Corriere del Veneto" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: sistema che possano assicurare alle nostre imprese di competere sui fronti della burocrazia, della contrattazione, del welfare, del fisco, della formazione professionale, della scuola, del federalismo". Insomma, si parte dallo smarcarsi dal passato per "saper anticipare i bisogni delle aziende associate". Senza dimenticare e togliere, comunque, "ciò che finora è stato fatto di buono".

Mondello: La burocrazia costa 15 miliardi ( da "Tempo, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Stampa Unioncamere Mondello: "La burocrazia costa 15 miliardi" Il presidente di Unioncamere Andrea Mondello denuncia il "deficit di giustizia" e "l'eccesso di burocrazia" che ostacolano la nascita e la vita delle imprese. In particolare, i costi burocratici per impresa ammontano a 14,9 miliardi di euro, pari all'1% del Pil e 12.

Non deludete i bambini e gli anziani ( da "Tempo, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Sarà messo in condizioni di farlo? Nessun dubbio sulle notevoli capacità di Marrazzo. Ma l'apparato della burocrazia consentirà di soddisfare le legittime esigenze di numerosi bambini e di altrettante famiglie? Attendiamo una sola risposta: sì.

Economia e politica ( da "Corriere di Bologna" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: REDAZIONALE Economia e politica Le tappe Scelte e scenari Il modello privato "L'expò ha bisogno di essere gestito in un'ottica di azienda e di trovare la strada per competere sul mercato internazionale" Alleanze e valorizzazione "Ci sono due progetti, uno più aggressivo e un altro meno. Per la governance vorrei un cda snello e poca burocrazia".

Fiera, l'addio di Montezemolo: <Non mi ricandido> ( da "Corriere di Bologna" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Le priorità del leader uscente restano quelle: governance ("cda snello, poca burocrazia "), sviluppo ("ci sono due progetti, uno più aggressivo, uno meno") e risorse. Toccherà al nuovo consiglio e al nuovo presidente separare i fili della matassa che avvolge via Michelino. Ma fino al 23, sarà sempre Montezemolo a tentare la mediazione tra i tessitori.

Salsomaggiore ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Troppa burocrazia e sanzioni: così non possiamo lavorare" I turisti: "Degrado e vegetazione non curata: non lo si può visitare" II Tra il Parco dello Stirone e gli agricoltori che vivono e lavorano nella zona pare non corra buon sangue. Infatti, soprattutto nell'ultimo periodo, sono state diverse le lamentele (arrivate anche sui banchi del Consiglio provinciale)

Ottimo inizio per la riforma del contratto ( da "Centro, Il" del 11-06-2008) + 11 altre fonti
Argomenti: Burocrazia

Abstract: generale la voce che il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta non intenda partecipare personalmente alla trattativa per la riforma della burocrazia. Tutti i sindacalisti insistono per sapere quali sono le parti del modello di organizzazione pubblica che il ministro intende trattare, visto che molto è già contenute nelle norme in vigore, ora disattese. Antonella Fantò.

Giunta, pressing a Roma per la Salsa ( da "Tribuna di Treviso, La" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Da qui l'imminente ennesimo viaggio di Fulvio Zugno e Sergio Marton in quel di Roma, per cercare di smuovere la montagna della burocrazia. E la speranza è che, visto il cambio di governo, qualche onorevole leghista si faccia promotore dell'ambiziosa operazione. (a.z.).

La città è bloccata dalla sovrintendenza ( da "Centro, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia delle sovrintendeze archeologica e architettonica strangola le grandi opere per la città. A lanciare l'allarme è il sindaco Gianni Chiodi che parte dall'ultimo caso, quello degli scavi per il parcheggio sotterraneo in piazza Dante, sospesi da oltre un mese.

Fermo un miliardo di euro in lavori pubblici - francesco cioce ( da "Centro, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: utilizzando i fondi congelati dalla burocrazia. Che in Abruzzo sono un miliardo di euro. Un comparto produttivo in salute che tuttavia esige un'attenzione costante anche per il credito. Paolo Primavera, presidente provinciale dell'Ance, i costruttori di Confindustria, ha illustrato la situazione dell'edilizia.

Generalizzare è sempre assurdo ( da "Messaggero Veneto, Il" del 11-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: BUROCRAZIA / 2 Generalizzare è sempre assurdo Pioveva a Udine la mattina di venerdì scorso, quando, venendo da Venezia, ho parcheggiato la macchina in piazza I maggio alla ricerca degli uffici di viale Ungheria 23, nascosti in una traversa della strada principale.

Fannulloni dannosi ma i politici di più ( da "Messaggero Veneto, Il" del 11-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: BUROCRAZIA / 1 Fannulloni dannosi ma i politici di più Al ministro Brunetta vorrei rivolgere la seguente domanda: premesso che il sottoscritto da oltre dodici anni è in attesa di una sentenza di Tribunale per definire un incidente stradale in cui perse la vita la propria sorella, a chi intende attribuire la responsabilità di tale inaccettabile ritardo?

Anagrafe ko: code infinite ( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Anche quando la burocrazia è contro di loro. Focopiano per il pubblico perfino i casi in cui serve o no l'odiata marca da bollo sui documenti. Le carte d'identità effettivamente si ottengono a Vicenza in soli tre minuti. E si è avvisati a casa da una lettera della scadenza.

Alloggi pronti da gennaio ma sono senza pazienti ( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: comunità per malati psichici bloccate dalla burocrazia: manca il personale Alloggi pronti da gennaio ma sono senza pazienti Prima bisognava scrivere una nuova convenzione tra Ulss 6 e Amcps Ora l'annuncio del dipartimento di psichiatria: porte aperte da ottobre I tempi si sono allungati perché non abbiamo personale, la gara è stata indetta PAOLO PRISTINGER PRIMARIO DI PSICHIATRIA &

I sindaci: <Riaprite la discarica> ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 11-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia è troppo lenta". Per risolvere l'emergenza ci sono due possibilità: trasportare i rifiuti negli impianti indicati dalla Regione o sperare che in pochi giorni il Tribunale del riesame annulli il sequestro della discarica di Bau Craboni.

Via libera al Progetto bauxol: fanghi rossi per le bonifiche ambientali ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 11-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: essere rimasto per alcuni anni impigliato nelle maglie della burocrazia, ieri il progetto per trasformare i fanghi della bauxite in un potente agente dall'effetto disinquinante ha ottenuto il via libera della Regione. Una delibera della Giunta presieduta da Renato Soru, infatti, ha dato il la alla realizzazione dello stabilimento che dovrà sorgere nel polo industriale di Portovesme,

P.A.: MARCEGAGLIA, E' EMERGENZA NAZIONALE. SERVE INIEZIONE DI MERITO ( da "Asca" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Proprio oggi pomeriggio, ha poi annunciato la Marcegaglia, Giuseppe Morandini, presidente della Piccola e media impresa, incontrera' il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, per illustrare un protocollo stilato da Confindustria per favorire lo snellimento della burocrazia. luq/cam/alf.

Mancano le direttive: stop ai phone center ( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ) La burocrazia questa volta aiuta i cittadini, o almeno quelli che in passato hanno avuto noie a causa dei numerosi phone center presenti in città e gestiti, non sempre nella legalità, da extracomunitari.Dopo l'ultima "retata" che ha portato alla chiusura di cinquanta punti di telefonia con linee per l'estero,

Mister Cotta "profeta in patria" <Ma non ha un compito facile> ( da "Corriere Di Como, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia. È stata studiata la documentazione per l'iscrizione al prossimo campionato ed è stata predisposta la lista dei lavori di riadattamento dello stadio alle esigenze della serie C. Massimo Moscardi Nella foto: Corrado Cotta Home Grandola in campo per ricordare Paolo Battaglia A Domaso in scena gli Europei della classe Ufo 22 Trofeo Cittadella 2008 in archivio A Roberto Loda

I progetti del comune sul futuro ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Ma fare i conti con i tempi della burocrazia non è mai facile.Sono passati ormai più di sei mesi da quando il comune ha presentato la sua proposta per utilizzare la "Salsa". L'amministrazione ha proposto di portare, all'interno degli edifici più di pregio e carichi di storia, la nuova sede della Guardia di Finanza e dei Nas.

(Pl.T.) La bottega smobilitata ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: affitti sempre più insostenibili e una burocrazia oppressiva. Di fronte ai quali ha alzato bandiera bianca anche il presidente degli artigiani, Antonio Marchiori, che ieri ha iniziato il trasloco della sua attività, la storica bottega Tony's Coiffeur, verso Mestre. Dove aprirà ai primi di luglio al civico 80 di piazza Ferretto, dopo aver lavorato a Venezia per oltre trentacinque anni.

<Il quartiere di San Michelemerita maggiore attenzione> ( da "Sicilia, La" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Ha segnato la linea della semplificazione dell'amministrazione e della burocrazia. Non si hanno ancora notizie certe su come intende proseguire il nuovo governo regionale sul percorso tortuoso della privatizzazione. Qualche voce di corridoio avanza l'ipotesi di una sola società per azioni che gestisca ambedue le realtà termali siciliane.

CALDEROLI "LA GAZZETTA UFFICIALE CARTACEA SPARIRA'" ( da "Agi" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Burocrazia CALDEROLI "LA GAZZETTA UFFICIALE CARTACEA SPARIRA'" La scomparsa della Gazzetta Ufficiale rientra nel pacchetto per la riduzione delle pratiche burocratiche previsto dal governo. Lo ha detto il ministro della Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, nel corso del Question time alla Camera.

La burocrazia disorienta? In Comune si trova la "bussola" ( da "Varesenews" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: risparmiare tempo ed evitare incomprensioni La burocrazia disorienta? In Comune si trova la "bussola" C'è chi fa il punto sulla situazione politica, chi commenta la partita e chi ricorda i tempi passati. Può sembrare strano vedere nella sala lettura di una biblioteca degli anziani che passano il tempo discutendo e sfogliando i quotidiani.

Brancati (RLR) plaude la scelta del Governatore ( da "Italia Sera" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: riducendo la burocrazia e l'inefficienza delle Asl". E' quanto dichiara in una nota il presidente del Gruppo Liberali Repubblicani al consiglio regionale, Antonietta Brancati. "Abbiamo in questi anni indicato più volte al presidente Marrazzo la necessità di scelte liberali in campo sanitario, secondo il principio del merito,

A Reggio nuove norme per acconciatori, estetisti, tatuatori e laboratori di 'piercing' ( da "Sestopotere.com" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Grazie a questa nuova normativa si snellisce la burocrazia di avvio delle attività e si dà maggior dinamismo al mercato, pur nel rispetto dei requisiti igienici necessari. Con il regolamento introduciamo inoltre precise indicazioni rispetto alle pratiche di piercing a cui in precedenza, vista la novità di questo settore, non erano riservate normative specifiche.

Caso Santa Rita, parla l'assessore Bresciani ( da "Varesenews" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: è troppa burocrazia,troppa ingerenza della politica come del resto avviene in tutte le altre regioni". Saffioti ha poi concluso evidenziando che il rapporto pubblico-privato in Lombardia è in linea con la media nazionale. In conclusione l'assessore Bresciani si è detto "inorridito" per quanto è accaduto che è contrario ai principi della medicina e anche dell'

<Congelato> il recuperodei fabbricati del Biviere ( da "Sicilia, La" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: sembra essersi arenato nelle secche della burocrazia. Si tratta di 8 fabbricati, senza infissi ed alcuni senza tetto. Gli immobili, incastonati in un ambiente paesaggistico davvero stupendo, erano stati una ventina di anni fa affidati alla cooperativa Vita Nuova, impegnata nel recupero e nell'assistenza ai bambini disabili.

Essere comunista nel XXI secolo ( da "AprileOnline.info" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia, clan o una loro combinazione, lo decideranno le condizioni politiche, civili ed economiche. Essere comunisti nel XXI secolo, io credo, significa condividere lo spirito della Dichiarazione ma anche spendersi senza riserve affinché la decisione sull'organizzazione sociale, dati il tempo ed il luogo,

Fao, la riforma che verrà: Si cambi la "cultura istituzionale" ( da "Velino.it, Il" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia fa pensare a una “cultura intrinsecamente contraria al rischio”. Poco successo, inoltre hanno avuto le timide politiche di decentralizzazione delle funzioni fin qui portate avanti: “Si renderà necessario un approccio molto più sistematico, radicale, basato sul principio di sussidiarietà e pensato per portare a un cambio nella cultura dell'

Quando è più la spesa dell'impresa: 18 mesi per mettersi in proprio ( da "Provincia di Como, La" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Paradossi della burocrazia / 5 Quando è più la spesa dell'impresa: 18 mesi per mettersi in proprio Per avviare un'attività necessari almeno 4.000 euro. E un anno e mezzo di pazienza Aprire un'impresa? È un'autentica? impresa. Se la burocrazia complica terribilmente la vita di qualsiasi cittadino, può trasformare in un vero e proprio inferno quella di un giovane intenzionato ad aprire un'

Carlo Cattaneo presidente dell'Associazione piccole e medie industrie di Como <Cambiamo le regole: occorrono tempi certi> ( da "Provincia di Como, La" del 11-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: è principalmente della burocrazia". Oltre ai tempi di attesa infiniti, per poter creare un'impresa bisogna mettere mano al portafoglio in misura considerevole? Se parliamo di una piccola attività produttiva, possiamo stimare tranquillamente un costo compreso tra quattromila e diecimila euro, a seconda del settore e delle caratteristiche.

Il presidente Lulani: Clima economico internazionale difficile Ma bilancio positivo ( da "Stampa, La" del 11-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: con la sua burocrazia dai tempi infiniti che da Roma ricadono su tutti gli enti locali ritardando o bloccando le iniziative". Sulla necessità di nuove strategie per la crescita delle imprese e del sistema Italia si è soffermato nella relazione all'assemblea il presidente di Confindustria Alessandria, Bruno Lulani,

Il sindaco non si tira indietro: <Hanno diritto all'assistenza> ( da "Cittadino, Il" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: E così, per sbrigare le pratiche pensionistiche o per ricevere assistenza sanitaria, i sinti di Caselle sono costretti a recarsi in continuazione a Cremona o nel Pavese: stanziali per scelta, ci pensa la burocrazia a tenere vivo in loro lo spirito del nomadismo. S.C.

Chiari, internet batte la burocrazia ( da "Giornale di Brescia" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: internet batte la burocrazia Come consultare anagrafe e tasse da casa. Stessa possibilità per Palazzolo I cittadini di Chiari potranno provvedere alle "autocertificazioni" da casa Barbara Bertocchi BASSA Contro le lunghe attese agli sportelli, lo spreco di tempo e quindi di denaro, ha preso il via in questi giorni un servizio congiunto dei Comuni di Chiari e Palazzolo all'

Il franchising guarda all'estero ( da "Italia Oggi (MarketingOggi)" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: gravato dalla burocrazia, e in quello del credito, i due punti deboli del sistema secondo l'associazione. L'incremento maggiore, nel numero di reti, riguarda il mondo dei servizi: 466 reti contro le 376 operanti nella distribuzione. Grande vitalità soprattutto per agenzie immobiliari e di mediazione creditizia in crescita per giro d'affari,

Energia, sugli studi batte il sole tutto l'anno ( da "Italia Oggi (La Legge)" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Burocrazia e strategia chiamano gli avvocati Energia, sugli studi batte il sole tutto l'anno Studi legali alla conquista delle energie rinnovabili. Eolico, fotovoltaico, biomasse, geotermico, idroelettrico: tutti investimenti destinati a esplodere in Italia.

Real estate, lacci e lacciuoli ( da "Italia Oggi (Turismo Oggi)" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: immobiliari in Italia: troppa burocrazia, un mercato frammentato, la carenza di infrastrutture e di piani di marketing per promuovere le destinazioni. Un'analisi spietata, quella tratteggiata ieri da alcuni rappresentanti di investitori internazionali, nel corso di un convegno, organizzato da Turismo Re e svoltosi nell'ambito di Eire,

Tne, è al palo la mirafiori del futuro - diego longhin ( da "Repubblica, La" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: complice la burocrazia. Si arriverà a fine anno, anche perché la società è obbligata a ricorrere a un perito per valutare i lotti. Ma la lentezza per i vertici di Tne non dipende solo dagli adempimenti, ma dai ricorsi al Tar sulla gara indetta da Torino Nuova Economia per la costruzione del Centro del Design, la prima opera da realizzare sulle aree ex Fiat,

Zoom - maurizio barbato ( da "Repubblica, La" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: inaffidabilità della burocrazia e della politica isolane; prendono impegni che non sanno mantenere. Ma allora che ne sarebbe dei contratti locali legati alla produttività nelle aree deboli, di scarso sviluppo autopropulsivo? Aree dove la produttività degli impianti dipende soprattutto da fattori esterni al lavoro, molto più che dalla capacità e dall'

La beffa del dentista fantasma - giuliano foschini ( da "Repubblica, La" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia", si difende il segretario sindacale dell'associazione, Franco Causo. "Mi raccomando, non si parli di scandalo. La normativa vigente dice che poter funzionare uno studio deve avere l'autorizzazione sanitaria. In quel locale manca per esempio la necessità di avere la destinazione d'uso: insomma c'è qualche carta dannata che non ci permette di fare il nostro lavoro di volontari"

Assoartigiani Sbalchiero trova un'avversaria ( da "Giornale di Vicenza, Il" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: assicurare alle nostre imprese un impegno costante sul fronte della burocrazia, della contrattazione, del welfare, della scuola, del federalismo". Rader vuole anche dare una rinfrescatina alle regole dello statuto e conta di trovare diversi sostenitori tra i 33 che hanno attualmente diritto di voto. Oltre ai 13 presidenti dei mandamenti ci sono infatti 17 presidenti di categoria,

Via libera al ripascimento ( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ma la burocrazia ha tempi che bisogna rispettare. E allora mi sarei atteso che i bagnini, prima di lasciarsi andare alle proteste, parlassero con le Istituzioni. Non abbiamo mai rifiutato confronti o chiarimenti, quando ci sono stati chiesti". Progetto pronto e soldi stanziati, ora sarà palazzo Volpini, che ha già contattato alcune ditte,

Bonus bebè, prosciolti dieci extracomunitari ( da "Nazione, La (Umbria)" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: potrebbero essere stati tratti in inganno dalle difficoltà di lingua e dalla burocrazia. Qualcuno invece è stato rinviato a giudizio per truffa e falso. In un caso, ad esempio, nel fascicolo c'era anche una nota del direttore dell'Ufficio postale dove era stato ritirato il bonus bebè per attestare che l'imputato aveva voluto a tutti i costi firmare l'autocertificazione.

Ance Verona torna all'attacco: Paralizzati dalla burocrazia ( da "Arena, L'" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia" "Sono sempre più pressanti e soffocanti gli obblighi burocratici che invadono il settore delle costruzioni. Dal recente dossier presentato da Ance nazionale sono emersi risultati a dir poco spaventosi: in Italia sono necessari circa 4 anni e mezzo per completare la progettazione di opere di importo inferiore ai 50 milioni di euro e quasi 6 anni per le opere di importo

Le cento zavorre dell'azienda italia ( da "Repubblica, La" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: azienda Italia Dalla competitività ai trasporti alla burocrazia: così il Paese resta indietro Il dossier La ricerca della Confartigianato evidenzia il divario con i partner della Ue ROMA - Cento campanelli d'allarme. La Confartigianato li fa suonare tutti insieme, grazie a una ricerca che mette in evidenza altrettanti divari tra l'Italia e i principali paesi dell'Unione Europea.

In Val del Riso, poche parole e tanto lavoro gratuito ( da "Eco di Bergamo, L'" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: unico vero grosso fardello per me è quello della burocrazia. Occorrono mesi, per non dire anni per avere certe approvazioni. E anche quando arrivano devi poi compilare tanti documenti per certificare questo e quest'altro, e ti passa un po la voglia". Gran parte degli introiti arriva dalle elemosine raccolte a messa: "Anche se con l'euro qui da noi c'è stato un calo.

<Una serie di appuntamenti per aiutare le parrocchie sui conti> ( da "Eco di Bergamo, L'" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Molti parroci si lamentano: "Quanta burocrazia, quante carte sono necessarie!". Le normative sono molto più complesse di un tempo: sono fatte di solito per motivi encomiabili, per garantire maggiore efficienza e sicurezza, il livello di servizio si è indubbiamente alzato ma questo richiede ai preti un lavoro notevole.

PARLAMENTO EUROPEO: FAVORIRE IL RICAMBIO GENERAZIONALE NELL'AGRICOLTURA ( da "marketpress.info" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: una burocrazia rispondente alla realtà e il massimo appoggio alla gestione". I deputati sottolineano quindi che la Pac dovrebbe mirare a sopprimere gli ostacoli che si frappongono attualmente ai giovani nell'accesso all'attività agricola e ribadiscono che le misure a favore dello sviluppo rurale "dovrebbero rivolgersi direttamente agli agricoltori"

I COSTI delle organizzazioni e soprattutto delle loro burocrazie emergono sempre di più ( da "Nazione, La (Firenze)" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: delle loro burocrazie emergono sempre di più... I COSTI delle organizzazioni e soprattutto delle loro burocrazie emergono sempre di più con la caduta di miti che non reggono a confronto con la realtà. Lo sperpero di risorse e di energie è evidente tanto che si perdono perfino gli obiettivi di una sfida annegata nelle dichiarazioni solenni degli Stati che continuano a ribadire l'

Antitrust: <Più liberalizzazioni Solo così l'Italia potrà ripartire> ( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia, ottenere servizi locali e infrastrutture efficienti. Un mondo ideale, ma anche possibile: basta procedere spediti con le liberalizzazioni e ridurre al minimo le autorizzazioni. Il monito arriva dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato, che il 9 giugno ha approvato una segnalazione al Governo e al Parlamento in cui vengono esaminati i settori economici più

<Nella misura in cui si può, s'ha da fare> ( da "Nazione, La (Empoli)" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: a patto che rispetti gli otto criteri dettati dall'amministrazione comunale al termine del processo partecipativo e di trasparenza conclusosi a dicembre. Ora il Comune deve mettere mano alla variante del Regolamento urbanistico (varato nel 2006), per consentire le nuove costruzioni. L'augurio è che non si perda troppo tempo in burocrazia. A.A.

Scaparro: teatro, festa e testa ( da "Unita, L'" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: rendere la burocrazia più snella possibile e far sì che le istituzioni si confrontino con i movimenti. D'altra parte, spiega il regista, la creatività è il motore di tutto. Sarà per questo che stavolta la Biennale Teatro, da lui diretta, dedicherà tutta una prima parte ai Laboratori internazionali, fucina di idee che esploderanno a Venezia dal 27 ottobre al 27 novembre.

Antitrust: <Più liberalizzazioni Solo così l'Italia potrà ripartire> ( da "Nazione, La (Empoli)" del 12-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia, ottenere servizi locali e infrastrutture efficienti. Un mondo ideale, ma anche possibile: basta procedere spediti con le liberalizzazioni e ridurre al minimo le autorizzazioni. Il monito arriva dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato, che il 9 giugno ha approvato una segnalazione al Governo e al Parlamento in cui vengono esaminati i settori economici più

Guerra alla burocrazia ( da "Giornale.it, Il" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: 12 pagina 13 Guerra alla burocrazia di Redazione "Il meccanismo non si limiterà alle norme fino al 1970 ma sarà esteso fino al giorno d'oggi" da Roma Liberalizzare per far ripartire il Paese. È la sollecitazione dell'Antitrust a governo e Parlamento. Si chiedono interventi per aprire i mercati su infrastrutture, carburanti, energia,

Utilities, si parte dal Ddl Lanzillotta ( da "Sole 24 Ore, Il" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Passando all'altro piatto forte, la la lotta alla burocrazia, il ministro ha parlato di un "trenta per cento di energia repressa su scala nazionale a causa dell'inefficienza della Pa". Una forza che, se "liberata come un tappo di champagne", permetterebbe al Paese di crescere proprio di quel 30 per cento.

Calderoli: via gli enti inutili e il 25% delle leggi vigenti ( da "Sole 24 Ore, Il" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: E Indennizzi automatici agli utenti danneggiati dai ritardi della burocrazia. A ufficializzare le misure di semplificazione e delegificazione che faranno parte del piano triennale sui conti pubblici, con cui tra il 18 e il 20 giugno il Governo anticiperà la Fiananziaria, è il ministro Roberto Calderoli nel corso di un question time alla Camera.

Debito record. Antitrust: <Più liberalizzazioni> ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: economia italiana soffocata dal peso della burocrazia e dello stock di debito. Ieri è stato raggiunto un nuovo tetto, aggiornando per il terzo mese consecutivo il record negativo. A marzo il debito è giunto a quota 1.646,7 miliardi rispetto ai 1.623,7 di febbraio. La crescita dello stock a marzo rispetto a febbraio, è stata di circa 23 mld, mentre rispetto a marzo 2007 l'

Erasmus ma non solo ( da "Adige, L'" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: I nuovi accordi alleggeriscono sia la burocrazia che le spese: lo studente in mobilità paga le tasse universitarie solo all'Ateneo di origine (tranne a Pomona, dove è prevista un'integrazione) e riceve una borsa di studio. Può inoltre accedere come gli studenti del posto ai servizi dell'Università ospite quali la biblioteca, la mensa o i corsi di lingua.

Il car-sharing sbarca in barbagia - luciano piras ( da "Nuova Sardegna, La" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: difficoltà maggiori le ho incontrate con la burocrazia, soprattutto per avere le autorizzazioni necessarie per i parcheggi... gli unici che mi hanno capita sono stati i giovani dello Sportello unico per le attività produttive, ma non parliamo dei politici e... solo l'assessore Gianni Angioi ha recepito l'idea, forse perché è stato presidente dell'Azienda trasporti pubblici nuorese!

Verso la chiusura Ato, Amo e Comunità montane passa la legge regionale presentata da Richetti ( da "Gazzetta di Modena,La" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: TAGLI ALLA BUROCRAZIA Verso la chiusura Ato, Amo e Comunità montane passa la legge regionale presentata da Richetti Ato e Agenzie di Mobilità, la fine è dietro l'angolo. Così come si apprestano ad abbassare le serrande numerose comunità montane: non ne potraà esistere più di una per provincia.

Anagrafe e stato civile: dualchi rischia il caos - tito giuseppe tola ( da "Nuova Sardegna, La" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: e un gruppo di cittadini di Dualchi coinvolti in questa singolare vicenda di straordinaria burocrazia sono stati ricevuti dal prefetto martedì mattina. "Gli abbiamo sottoposto il problema e ci ha risposto che interverrà presso il ministero degli Interni per trovare una soluzione - dice il sindaco -. Le conseguenze e i disagi che derivano da questa storia sono enormi.

Troppa burocrazia santin sta con brunetta ( da "Messaggero Veneto, Il" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Troppa burocrazia" Santin sta con Brunetta LA VISITA Il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, sarà domani alle 20.45 all'auditorium della Regione, a Pordenone per parlare di innovazione e sburocratizzazione. In vista dell'appuntamento, interviene nel dibattito il consigliere regionale di Forza Italia - Pdl,

P.A.: GUERRINI, STOP BUROCRAZIA, COSTA 11,4 MLD ALLE MICRO IMPRESE ( da "ADN Kronos" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract:

Antitrust: <Poca concorrenza e decisioni lente, freni per la crescita> ( da "Campanile, Il" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Occorrono interventi di semplificazione delle informazioni alla clientela, con modelli contrattuali standardizzati che separino chiaramente le coperture a maggiore diffusione dalle clausole di estensione delle garanzie. Burocrazia. Prioritario ridurre, semplificare e razionalizzare il quadro normativo, ricorrendo ai testi unici e ai codici. (12-06-2008).

Sfuma il regolatore unico europeo Tlc ( da "Vnunet.it" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: regolatore potrebbe dare l'idea di troppa burocrazia. Si potrebbe pensare a un'alternativa. I deputati preferirebbero dunque una struttura simile all'attuale ERG, cioè "un organismo dove siedono le autorità nazionali di regolamentazione, che avrà un presidente eletto dalle autorità nazionali, e che prenda le decisioni a maggioranza di due terzi,

Le prime pagine del Lazio ( da "Velino.it, Il" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Si resta in attesa della burocrazia per convocare la conferenza dei servizi. Spunta perciò l'ipotesi Grosseto, anche se l'Enac non conferma. Nel taglio medio, “Parto, lunga attesa: bimba grave”: l'episodio della bambina nata con una grave lesione cerebrale è accaduto nel reparto di ginecologia di Belcolle.

Essere comunista nel XXI secolo si può pag.4 ( da "Affari Italiani (Online)" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia, clan o una loro combinazione, lo decideranno le condizioni politiche, civili ed economiche. Essere comunisti nel XXI secolo, io credo, significa condividere lo spirito della Dichiarazione ma anche spendersi senza riserve affinché la decisione sull'organizzazione sociale, dati il tempo ed il luogo,

P.A.: GUERRINI, STOP BUROCRAZIA, COSTA 11,4 MLD ALLE MICRO IMPRESE ( da "ITnews.it" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract:

"Sì a gestioni consortili No agli accorpamenti" ( da "Stampa, La" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: dovrebbe intervenire il nuovo Ministero per semplificare la burocrazia". C'è, poi, l'aspetto dei consorzi per la gestione dei servizi. "In questo caso - spiega Pallini - sono favorevole. I consorzi di servizi sono utili o indispensabili in alcuni paesi in determinate situazioni. Ad esempio, disponendo di una polizia municipale in comune o gestendo insieme i rifiuti".

L'Antitrust chiede un piano su energia, negozi, banche ( da "Arena.it, L'" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: economia italiana soffocata dal peso della burocrazia e dello stock di debito. Ieri è stato raggiunto un nuovo tetto, aggiornando per il terzo mese consecutivo il record negativo. A marzo il debito è giunto a quota 1.646,7 miliardi rispetto ai 1.623,7 di febbraio, con una crescita rispetto a marzo 2007 di oltre 40 miliardi.

CONTI PUBBLICI. Bankitalia: record del debito ( da "Arena.it, L'" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: economia italiana soffocata dal peso della burocrazia e dello stock di debito. Ieri è stato raggiunto un nuovo tetto, aggiornando per il terzo mese consecutivo il record negativo. A marzo il debito è giunto a quota 1.646,7 miliardi rispetto ai 1.623,7 di febbraio, con una crescita rispetto a marzo 2007 di oltre 40 miliardi.

Petrolieri, la truffa degli incentivi ( da "Opinione, L'" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia, sindacalisti e politici uniti nel lavorare contro Bettino Craxi. L'allora segretario amministrativo del Psi, Rino Formica, spiegava che secondo lui con quelle centinaia di miliardi dovevano essere finanziati i giornali del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera, Monti (Il Resto del Carlino e La Nazione) e Montedison (

Elogio della precarietà ( da "Opinione, L'" del 12-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: nemico numero uno da combattere è la burocrazia nella sua espressione più deleteria, che consiste nel creare posti di lavoro fissi ed immutabili, nel produrre la morte del lavoro creativo, la fine di una cultura imprenditoriale, indispensabile per riprendere lo sviluppo. Ecco perché, pur appezzando le iniziative di "Bologna Capitale", non condivido il titolo della loro associazione.

Cognome da nubile cancellato d'imperio a una cittadina britannica ( da "Piccolo di Trieste, Il" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: non potrei certo saltellare da un ufficio all'altro, alle prese con l'italica burocrazia. Le domande che pongo sono le seguenti: da quale legge risulta che il cittadino straniero debba essere identificato tramite passaporto e non altro valido documento di identità e non è forse la carta d'identità italiana un documento valido?

<Liberalizzare per far ripartire l'economia> ( da "Brescia Oggi" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: economia italiana soffocata dal peso della burocrazia e dello stock di debito. Ieri è stato raggiunto un nuovo tetto, aggiornando per il terzo mese consecutivo il record negativo. A marzo il debito è giunto a quota 1.646,7 miliardi rispetto ai 1.623,7 di febbraio, con una crescita rispetto a marzo 2007 di oltre 40 miliardi.

<Liberalizzare per far ripartire l'economia> ( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: economia italiana soffocata dal peso della burocrazia e dello stock di debito. Ieri è stato raggiunto un nuovo tetto, aggiornando per il terzo mese consecutivo il record negativo. A marzo il debito è giunto a quota 1.646,7 miliardi rispetto ai 1.623,7 di febbraio, con una crescita rispetto a marzo 2007 di oltre 40 miliardi.

Il centro commerciale naturale vuol conquistare le mostre di mobili - tiziana gori ( da "Tirreno, Il" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: assenza di infrastrutture, burocrazia dilagante e (soprattutto) crisi dei consumi. "La nuova piazza Risorgimento è il nostro cavallo di battaglia. Piace, la gente viene a visitare il centro e si ferma a dare un'occhiata ai negozi. Da parte loro - afferma Mustacchio - tanti esercenti stanno riqualificando la propria attività.

Dogana, contratto da rivedere ( da "Tirreno, Il" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: altri luoghi le operazioni doganali lamentando ritardi e burocrazie eccessive qui a Prato e l'Ufficio Dogane di Prato, che invece rivendica velocità ed efficenza, è perché vogliamo capire ancora una volta se la Dogana all'Interporto sia un valore aggiunto o meno e decidere il da farsi. Antonio Napolitano (presidente di Interporto) INTERPORTO/2 Tante polemiche per colpire i "piccoli"

Invalido al 100%, sparita l'indennità - letizia magnolfi ( da "Tirreno, Il" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Tutta colpa della burocrazia" LETIZIA MAGNOLFI VAIANO. "Non è una recriminazione legata esclusivamente ai 450 euro; piuttosto ci piacerebbe, soprattutto per nostro figlio Riccardo, non essere presi in giro". Parla così la signora Gabriella Bardazzi, riferendosi all'indennità di accompagnamento che si è vista togliere al figlio trentasettenne.

Polo sanitario di cattinara, fallito il patto con modena altri due anni di ritardo ( da "Piccolo di Trieste, Il" del 12-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: purtroppo però in Italia la burocrazia è così, ogni carta richiederà un mese, tre mesi, sei mesi alla volta. E la conferenza dei servizi non è l'Azienda ospedaliera che può convocarla, ma il Comune: dipendesse da me, l'avrei fatto da un pezzo". Oggi si pensa dunque che la nuova Cattinara, con Burlo, Medicina molecolare, aule didattiche,

Quote latte: un mercato davvero ( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: mercato delle quote latte" che attualmente favorisce una burocrazia nazionale e regionale parassitaria oltre ad alimentare speculazioni insostenibili: infatti, il valore delle quote latte necessarie per giustificare la produzione lattea di una vacca e dell'allevamento supera il più delle volte il valore d'acquisto degli animali.

Alitalia, via al prestito ma Bruxelles indaga ( da "Gazzettino, Il" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: dalla Ue solo un eccesso di burocrazia) mentre l'opposizione imputa al governo un pressappochismo che porterà la compagnia di bandiera al fallimento.La procedura formalmente aperta a Bruxelles è diretta ad accertare se l'intervento pubblico in favore di Alitalia è un aiuto di Stato non compatibile con le norme sul Mercato unico europeo.

Io, consigliere dico basta a chi spara sulla caccia e crea disinformazione ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: basta burocrazia, basta carrozzoni, i cittadini invocano la politica del fare. Esattamente come il mio partito.I cacciatori chiedono fondamentalmente questo: poter andare a caccia nella massima legalità, con costi equi e senza vessazioni imposte da grandi ideologi e strateghi della caccia, che perseguono fini personali e non pensano al bene dei cacciatori.

Aspiranti imprenditori donne in prima linea ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 12-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Servono competenze per partire con il piede giusto e soprattutto bisogna essere consapevoli che i tempi della burocrazia richiedono come minimo un paio di settimane per girare i nove diversi tipi di uffici che hanno competenze in materia.Se il novello imprenditore, di fronte a tutto ciò non si arrende, resta poi l'ostacolo del capitale necessario per partire.

Cresce il debito pubblico ( da "Sicilia, La" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: economia italiana soffocata dal peso della burocrazia e dello stock di debito. Ieri è stato raggiunto un nuovo tetto, aggiornando per il terzo mese consecutivo il record negativo. A marzo il debito è giunto a quota 1.646,7 miliardi rispetto ai 1.623,7 di febbraio. La crescita dello stock a marzo rispetto a febbraio, è stata di circa 23 miliardi di euro,

Mostra sui temi della solidarietàProtagonisti ( da "Sicilia, La" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: del formidabile freno rappresentato dalla burocrazia, specialmente regionale". "A voi, giustamente, interessa ciò che è stato fatto ? scrive ancora il sindaco ?. Ringrazio le persone che mi hanno aiutato in questi anni, e sono state tante, in particolare tutti gli assessori, per l'impegno profuso, per la correttezza e il rapporto amichevole che insieme abbiamo instaurato.

Prevenire le malattie respiratorie naccio ( da "Sicilia, La" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: di battaglie contro una burocrazia troppo lenta e farraginosa, di interventi chirurgici ripetuti e indispensabili per alimentare la piccola e strapparla con tutte le forze alla morte. Anche dalla visita di Benedetto XVII ha saputo trarre quella forza, che non può essere solo sua, di sperimentare Dio con amore.

Tutti d'accordo: potenziare il portoStella Maris ( da "Sicilia, La" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: amministrazione e nella burocrazia del settore portale e coinvolgere le scuole. Fassari ha parlato dei rigassificatori e relativamente alla bonifica della rada ha evidenziato che è necessario fornire garanzie circa le modalità dell'intervento."Si deve evitare che il dragaggio rimetta in circolo le sostanze inquinanti al momento inerti".

Sportello per l'edilizia ( da "Messaggero Veneto, Il" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: e che dovrebbe aiutarli a districarsi nella complessa situazione della burocrazia edilizia". E un settore, quest'ultimo, che è stato al centro, recentemente, di una polemica aperta dal consigliere di Forza Italia, Roberto Sartori, che in un'interrogazione presentata in consiglio comunale al sindaco, ha chiesto chiarimenti sui tempi riguardanti il rilascio delle autorizzazioni,

Processione a Montalto ( da "Sicilia, La" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la macchina della burocrazia è in movimento perché tutto vada per il verso giusto. I seggi, in riva allo Stretto, saranno 254 e già nella giornata di sabato riceveranno in dote il materiale utile: le schede per l'elezione del presidente e del Consiglio provinciale (in città i collegi sono due, Nord e Sud), quelle per la nomina del sindaco e del nuovo civico consesso,

In arrivo meno burocrazia per le Pmi ( da "Denaro, Il" del 12-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia per le Pmi Simone D'Antonio L'Unione europea interviene per ridurre i carichi burocratici che opprimono le piccole e medie imprese europee. La Commissione europea proporrà la modifica di alcune direttive ai capi di Stato e di governo riuniti a Bruxelles per il Consiglio europeo di metà marzo con l'obiettivo di ridurre del 25 per cento entro il 2012 i costi amministrativi

Diversivo beffa: il parco dei sogni rischia il ko ( da "Tirreno, Il" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia ci mette del suo e non è nemmeno facile, per i funzionari dello Stato che debbono occuparsi della cosa, stabilire il reale valore del terreno e procedere alla sdemanializzazione, senza dover temere di incappare nei controlli della Corte dei Conti.

Cisl Medici: Clinica Santa Rita: cambiare sistema controlli. Serve una cabina di regia nazionale ( da "SaluteEuropa.it" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: rilanciare il Servizio sanitario pubblico ridando al medico la gestione clinica e il tempo adeguato per curare il rapporto con il paziente, senza dover inseguire le direttive della burocrazia sanitaria e i relativi business, ma sottostare a scienza e coscienza, a rigorosi controlli e ad un puntuale rigore etico e morale su cui gli Ordini dei Medici devono costantemente vigilare".

Sindacati alla Gelmini: ''Subito assunzioni e meno burocrazia'' ( da "Redattore sociale" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: il tema della burocrazia eccessiva delle scuole. "Per ridare autorevolezza e dignita professionale ai docenti bisogna eliminare la burocrazia eccessiva", chiude il segretario generale dello Snals-Confsal, Marco Paolo Nigi. Intanto, oggi pomeriggio si terra al ministero un incontro per rivedere la circolare sui tagli agli organici.

Non si può fare un discorso puramente numerico, ma di territorio . Marcello Pallini, ( da "Stampa, La" del 12-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: dovrebbe intervenire il nuovo Ministero per semplificare la burocrazia". C'è, poi, l'aspetto dei consorzi per la gestione dei servizi. "In questo caso - spiega Pallini - sono favorevole. I consorzi di servizi sono utili o indispensabili in alcuni paesi in determinate situazioni. Ad esempio, disponendo di una polizia municipale in comune o gestendo insieme i rifiuti".

MORTI BIANCHE/ APPRENDI (PD), SICUREZZA SU LAVORO ( da "Virgilio Notizie" del 12-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Tragedie come queste, spiega, si possono evitare "tramite un'adeguata formazione del personale e uno snellimento della burocrazia. Servono controlli continui da parte delle autorità preposte: il sistema delle autocertificazioni non può e non deve essere applicato ad un tema delicato come quello della sicurezza".

TRE UOMINI SULLE ORME DI "RE" BUHL MA IN DISCESA ( da "Stampa, La" del 12-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Respinti dalla burocrazia per fare una cosa analoga sul Gasherbrum I hanno "ripiegato" sul Nanga Parbat. Avventura complessa con rischi imprevedibili quali le seraccate e i ghiacciai pensili. Diamir, Rupal sono nomi di pareti di questo Ottomila che riportano alla mente grandi imprese di Reinhold Messner.

Consiglio dei ministri domani esaminerà il trattato del Tenda bis ( da "Stampa, La" del 12-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia impone anche l'ok da parte della Camera, ma tutto si è bloccato per via delle elezioni. Così ora si deve nuovamente affrontare l'iter. "Il disegno di legge - spiega il presidente della Provincia, Raffaele Costa -, approvato dal precedente governo, era passato solo a Palazzo Madama.

Vuoto formativo ( da "Gazzetta del Sud" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: insostenibile burocrazia della scuola Irene Cavallari Burocrazia non è un termine di etimologia classica se non nella seconda parte della parola (dal greco kratéo, "ho potere"): nella parte iniziale è un banale francesismo da bureau. Il significato negativo nasce dal termine bure, "tessuto grossolano per foderare le scrivanie".

Partiti, liste civiche e ampie coalizioni ( da "Giornale di Brescia" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: così come negli enti e le burocrazie inutili, nelle pubbliche consulenze, nei privilegi professionali e di categorie, cancellando balzelli e tutte le forme di elusione (le evasioni di furbi e potenti) e nell'esaltazione dei meriti e dei talenti. La credibilità nei confronti dei cittadini passa nel dimostrare dall'avere a cuore le loro stesse questioni,

Berlusconi: Lasciateci lavorare ( da "Giornale di Brescia" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ma chiede meno tasse e meno burocrazia Berlusconi: "Lasciateci lavorare" Berlusconi all'assemblea di Confartigianato ROMA Con la semplificazione e le riforme un nuovo miracolo economico è possibile, ma servono coraggio e orgoglio delle decisioni da parte del Governo. Questo il messaggio dell'assemblea di Confartigianato, lanciato ieri a Roma dal suo presidente,

Il Nord non si stacca più. Si limita a scivolare via ( da "Italia Oggi" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia è impeccabile: sono bastati sei mesi per iniziare a costruire con tutti i permessi in mano". In Alto Adige (in Alto Adige!) aggiunge un altro imprenditore (che ora infatti ha scelto la Baviera) per costruire il suo stabilimento ci ha messo sette anni, mentre le regole, nel frattempo, sono cambiate cinque volte.

Uniti per affrontare tutte le sfide ( da "Giornale di Vicenza, Il" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: volte la loro lotta quotidiana con la burocrazia e con la proliferazione di leggi e normative, ma anche le difficoltà legate al credito, in un contesto economico fortemente condizionato dalla concorrenza da Cina e India e dal cambio euro-dollaro. Gli incontri hanno ribadito noltre l'importanza della formazione e di un rapporto più stretto con il mondo scolastico e delle Università.

Ma a Reggio l'80% dei medici è già on-line ( da "Gazzetta di Reggio" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: a rimanere immobile è la burocrazia. Ci sono stati gravi ritardi imputabili alle istituzioni pubbliche. Penso anche ai 2500 milioni che ogni anno il servizio sanitario nazionale mette a disposizione delle amministrazioni. Sarebbe auspicabile che parte di questi fondi vengano investiti, con continuità, nei progetti di cui tanto si parla".

LE ERBACCE INFESTANO IL GIARDINO CHE ALTRI HANNO PROGETTATO ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: bisogna intervenire e qui entra in scena la politica e la burocrazia: "il giardiniere" che ha il compito di "estirpare" le erbe e i fiori che non entrano appunto nell'idea progettuale. Questo è ciò che succede con i Sinti e i Rom. Non hanno potuto partecipare all'ideazione del progetto del "nostro" giardino e quindi un "giardiniere" (per esempio Matteo Salvini a Milano) si "incammina"

Nuove regole per i tatuatori e i laboratori di piercing ( da "Gazzetta di Reggio" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Il nuovo regolamento - dice l'assessore alle Attività produttive Mimmo Spadoni - è il risultato di un lavoro svolto insieme all'Ausl e alle associazioni di categoria. Grazie a questa nuova normativa si snellisce la burocrazia di avvio delle attività e si dà maggior dinamismo al mercato, pur nel rispetto dei requisiti igienici necessari".

La parola ai lettori ( da "Provincia di Cremona, La" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: destinata ad essere sepolta negli archivi della burocrazia. Se poi si è conclusa in modo soddisfacente, in parte è anche merito suo. Venendone a conoscenza la gente ha parlato, discusso, commentato e tutto questo ha portato alla luce altri casi che spero vengano risolti in modo altrettanto positivo.

Di DEBORAH BONETTI LONDRA L'IRLANDA ha vot ( da "Nazione, La (Empoli)" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: e alleggerirebbe la tanto odiata burocrazia dell'Unione, limitando le possibilità di usare il veto nazionale e facilitando i processi decisionali delle singole nazioni, sostituendo l'attuale unanimità con un sistema di voto di maggioranza, cosa che accelererebbe di parecchio l'efficacia del parlamento di Bruxelles.

Di RENATA ORTOLANI EMPATICO con la città e con la realtà circostante ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: L'Alma Mater, come tutto il Paese, è prigionera della burocrazia: per fare sì che fosse in inglese anche il bando dei master totalmente in lingua inglese ho impiegato un anno e mezzo. Oggi la burocrazia è talmente farraginosa che finisce per pesare anche sulle decisioni politiche".

<Sarò un rettore ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: L'Alma Mater, come tutto il Paese, è prigionera della burocrazia: per fare sì che fosse in inglese anche il bando dei master totalmente in lingua inglese ho impiegato un anno e mezzo. Oggi la burocrazia è talmente farraginosa che finisce per pesare anche sulle decisioni politiche".

Comunità di valle, un rinvio ( da "Trentino" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: al di là della burocrazia, ma anche che si apra il confronto sul riuso del castello con tutta la valle, dato che esso è un bene non solo per Caldes". Positive novità sono venute poi dalla raccolta differenziata: in un anno la quantità di rifiuti procapite annua si è ridotta della metà, passando da 300 kg a 160;

Commercio, tutte le pratiche on-line ( da "Nazione, La (Firenze)" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: MENO BUROCRAZIA DA POCHI GIORNI è attivo il servizio di gestione on-line di alcune pratiche del commercio di competenza dello sportello unico attività produttive del Comune. Il servizio, presentato ieri dagli assessori all'innovazione Massimo Andorlini e all'economia Roberto Drovandi, permette di fare una serie di operazioni direttamente su Internet:

Il governo tagli tasse e burocrazia ( da "Eco di Bergamo, L'" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: "Meno tasse e burocrazia" Confartigianato chiede al governo di "allentare la pressione fiscale, che oggi è al 43,3% del Pil ed è divenuta insostenibile", e di "eliminare la burocrazia superflua, che pesa per ben 11,4 miliardi di euro l'anno sulle piccole e micro imprese italiane".

Leo Venturi: decalogo dell'associazione culturale ( da "Nazione, La (Umbria)" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: meno burocrazia, meno sprechi, meno costi dei servizi e oneri che gravano sui cittadini, una seria politica ambientale, più sicurezza, più partecipazione, maggiore centralità di Terni in un contesto umbro che la vede invece sempre più marginale. L'approdo dell'associazione dovrebbe essere quello di una lista civica alle prossime elezioni amministrative.

Di DEBORAH BONETTI LONDRA L'IRLANDA ha vot ( da "Giorno, Il (Como)" del 13-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: e alleggerirebbe la tanto odiata burocrazia dell'Unione, limitando le possibilità di usare il veto nazionale e facilitando i processi decisionali delle singole nazioni, sostituendo l'attuale unanimità con un sistema di voto di maggioranza, cosa che accelererebbe di parecchio l'efficacia del parlamento di Bruxelles.

Un pensatore totalitario E il concetto di egemonia è tutt'altro che liberale ( da "Giornale.it, Il" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: potere politico acquisito nelle istituzioni democratiche per selezionare gli intellettuali da proteggere e promuovere nella burocrazia, nella cultura accademica e scolastica, nella magistratura e nell'università. Gramsci è una splendida figura, ma è un cattivo maestro. Anche la sinistra postcomunista oggi lo sa. bagetbozzo@ragionpolitica.it © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G.

Commissari e burocrazia ( da "Piccolo di Trieste, Il" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: TERZA CORSIA SULL'A4 Commissari e burocrazia Siamo imbottigliati sull'autostrada Trieste-Venezia, senza nulla fare da trent'anni ormai, col raccordo Villesse-Gorizia vergognosamente a 80 all'ora, imbuto tombale del sistema viario del nord-est italiano, per l'inerzia fattuale degli amministratori.

Economia e istituzioni, imprese sfiduciate ( da "Piccolo di Trieste, Il" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Tra le richieste degli imprenditori lo snellimento della burocrazia. Di rilievo la posizione delle imprese sui contratti di lavoro. Il 61% chiede che i contratti vengano decisi solo in parte a livello nazionale, ma con molta autonomia a livello aziendale e territoriale. Un dato in crescita: nel 2002 era a quota 57,4%.

Il diritto nello sviluppo economico. Il caso: la prima rivoluzione industriale inglese ( da "AltaLex" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: coerenti al fine di sviluppare codici autosufficienti al consolidamento delle burocrazie centralizzate regie e per tale via sostituire i particolarismi locali con una forte azione concentrica dall'alto. La complessità di un sistema così impostato poteva scivolare facilmente dalla complessità flessibile e adattabile al caos se non intervenivano degli attrattori caotici efficienti,

ROMA Era di buon umore, il presidente Bush, quando è arrivato all'American Academy per la ( da "Messaggero, Il" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: eccessiva burocrazia scoraggia "chi ha un'idea". Vedere per credere: "Venite ad osservare - dice - la verità dell'America: capirete che gli Stati Uniti amano lo spirito imprenditoriale". Il primo impegno romano di Laura Bush, arrivata ieri a Ciampino, è stato un intervento presso la sede del Programma Alimentare Mondiale.

Berlusconi-Pmi, patto sulle riforme ( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: che denuncia un costo di 11,4 miliardi di euro all'anno per le complicazioni della burocrazia, una pressione fiscale insostenibile, al 43,3%, ipotizzando, con le riforme, un nuovo "miracolo economico". Berlusconi parla poco, solo un saluto, ma dice ciò che gli artigiani vogliono sentire: "Il nostro è un Governo artigiano...

ROMA - Con la semplificazione e le riforme un nuovo miracolo economico è possibile, ma servono ( da "Messaggero, Il" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: eliminare la burocrazia superflua, che pesa per ben 11,4 miliardi di euro l'anno sulle piccole e micro imprese italiane". Le risposte del ministro del Welfare Maurizio Sacconi e del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, non si sono fatte attendere. Il presidente Berlusconi, nel suo breve saluto, ha parlato di "totale sintonia" del Governo con la relazione di Guerrini,

Mancano le risposte ai problemi reali ( da "Libertà" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia è impeccabile: sono bastati sei mesi per iniziare a costruire con tutti i permessi in mano". In Alto-Adige (in Alto Adige!) aggiunge un altro imprenditore (che ora infatti ha scelto la Baviera) per costruire il suo stabilimento ci ha messo sette anni mentre le regole, nel frattempo, sono cambiate cinque volte.

La Rinascente non aprirà a Napoli ( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: 13 - pag: 21 autore: Burocrazia. Due anni e mezzo di attesa senza ottenere l'autorizzazione al nuovo negozio La Rinascente non aprirà a Napoli Cristina Jucker MILANO Due anni e mezzo per avere le autorizzazioni, che non sono ancora arrivate. Troppo. Così la Rinascente ha deciso di lasciare Napoli, dopo più di vent'anni.

Le Olimpiadi del mouse ( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia è pervasa dalla sindrome della slot machine, cui solo i più fortunati possono sopravvivere e magari sperare in un jackpot informatico. E intanto chi non ha internet si domanda se per la prossima prenotazione potrà contare su uno speciale Gratta e vinci.

Sgravi per le zone d'innovazione ( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Abbiamo chiesto ai piccoli imprenditori europei di redigere una lista dei desideri e al primo posto c'è la riduzione della burocrazia. In Germania ci sono 91mila leggi, se si contano le norme federali, regionali e direttive europee. Lei pensa che un piccolo imprenditore possa leggere 91mila leggi prima di cominciare l'attività. è ridicolo. Dove si deve intervenire prioritariamente?

L'infantilismo sta uccidendo Napoli, ma una nuova élite può salvarla ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: soprattutto per il disfattismo di una burocrazia lenta e capziosa, è molto più facile impedire che realizzare, sicché qualsiasi impresa richiede sforzi così sovrumani da indurre alla resa. L'organizzazione di un cantiere, di una scuola, di un evento, in Campania richiede una fatica dieci volte maggiore che nel Nord.

Il cavaliere rassicura confartigianato: lasciateci lavorare, cambieremo l'italia ( da "Messaggero Veneto, Il" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Dalla categoria pressante appello a ridurre tasse e burocrazia Il Cavaliere rassicura Confartigianato: lasciateci lavorare, cambieremo l'Italia L'ASSEMBLEA ROMA. Con la semplificazione e le riforme un nuovo miracolo economico è possibile, ma servono coraggio e orgoglio delle decisioni da parte del governo.

Meno fisco per ripartire ( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la necessità di snellire la burocrazia ( 21,3%). Particolarmente interessante e confortante è il dato relativo alle imprese – 11,8% – che ritengono la riduzione del costo del lavoro un argomento valido per il rilancio competitivo delle aziende: 9 imprenditori su 10 non credono che il costo del lavoro sia il campo su cui si giocherà la sfida competitiva aziendale.

RICHARD PIPES ( da "Corriere della Sera" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: it COSTI DELLA BUROCRAZIA Le nuove province Il nuovo governo a parole vuole tagliare i costi della burocrazia, però le nuove province dimostrano il contrario. Se i cittadini desiderano avere la loro provincia, nulla in contrario, ma se la paghino con un'addizionale Irpef e tutti gli altri saranno contenti.

Lungo il fiume due anime e una crescita edilizia violenta ( da "Corriere di Bologna" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Perché la burocrazia fa diventare passato anche il futuro e capita che certe cose finiscano nel dimenticatoio. Intanto il boom edilizio si è portato (e si porterà) dietro altri due problemi: la mancanza di servizi proporzionati alla crescita e un congestionamento del traffico di cui questa zona, già attraversata dalle grandi arterie,

Sembra ci sia, in giro per Terni, un bacillo che innesca una specie di "sindrome Ciaurro" ( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: oggi fatto solo di pesante burocrazia; vogliamo andare avanti rispetto ad una realtà che non coglie più le necessità e i desideri della gente, che frustra le aspirazioni dei giovani, che chiede alle donne di accontentarsi di ruoli subalterni". Ci sarà un gazebo, da giovedì a sabato della prossima settimana, a corso Tacito, proprio per raccogliere adesioni,

Parco Stirone, multe e proteste ( da "Libertà" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia e la repressione" che da un paio d'anni, dicono, si registra all'interno dell'area, dove sono insediate abitazioni, attività agricole, d'allevamento, agrituristiche. "E dove la vita - denunciano ora i residenti - è diventata impossibile, tra permessi, burocrazia, multe salate che arrivano senza nemmeno preavviso"

Meno tasse per sopravvivere ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: e di "eliminare la burocrazia superflua, che pesa per ben 11,4 miliardi di euro l'anno sulle piccole e micro imprese italiane". Le "mpi", così le ha ribattezzate Guerrini, "rappresentano circa il 98% del sistema imprenditoriale italiano". Concetto ripreso dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi.

Piazza dante, da lunedì si riparte ( da "Centro, Il" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Adesso basta con questa burocrazia" Piazza Dante, da lunedì si riparte TERAMO. "Lunedì riprenderanno gli scavi in piazza Dante, la sovrintendenza faccia quello che vuole". E un atto di forza quello annunciato ieri, in consiglio comunale, dal sindaco Gianni Chiodi. Dopo le accuse pesantissime rivolte nei giorni scorsi alla burocrazia che sta bloccando le grandi opere,

Il concetto di egemonia non è liberale ( da "Giornale.it, Il" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: il potere politico acquisito nelle istituzioni democratiche per selezionare gli intellettuali da proteggere e promuovere nella burocrazia, nella cultura accademica e scolastica, nella magistratura e nell'università. Gramsci è una splendida figura, ma è un cattivo maestro. Anche la sinistra postcomunista oggi lo sa. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano.

Lavori pubblici, tempi troppo lunghi ( da "Centro, Il" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: tempi troppo lunghi Allarme-burocrazia. L'Ance rivela: servono 7-8 anni per un'opera CHIETI. Malati di burocrazia lentissima, di procedure-lumaca, vittime di impiegati che non decidono. I lavori pubblici risentono di codici, lacci e lacciuoli che allungano i tempi, ma anche le imprese talvolta non sono esenti da ritardi e problemi vari.

Sette anni per un'opera pubblica - francesco cioce ( da "Centro, Il" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Ostaggi della burocrazia, vittime dei tempi lunghi, colpiti dagli inesorabili cecchini di amministrazioni-lumaca dove in genere operano impiegati molto prudenti nelle scelte da adottare in base a codici e leggi che impongono tempi e procedure. Lavori pubblici, i costruttori accusano: "Un'indagine dell'Ance ha quantificato i tempi medi per realizzare un'

Disabile grave multata sul bus ( da "Centro, Il" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Si può in ogni caso essere vittime della burocrazia, ma quando questo accade a una persona disabile è più difficile farsene una ragione. La questione va naturalmente al di là dei 111 euro di multa contestati. "Mia sorella", spiega il fratello-tutore, "quel giorno aveva regolarmente con sé l'abbonamento che spetta a tutti gli invalidi gravi.

Viaggi Raccolta funghi più facile nel Reggiano Comunità Montana, Parco e Provincia hanno definito un... ( da "Emilianet" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La nostra parola d'ordine è: meno carte e meno burocrazia possibile. Inoltre abbiamo rinunciato agli introiti dell'ex Parco del Gigante per affidarli alla Comunità Montana che a sua volta li rigirerà ai consorzi del proprietari e degli usi civici. Sono innovazioni che vanno incontro ai cittadini".

Nave killer, indagini a rilento ( da "Nuova Venezia, La" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: In quest'ultimo caso la burocrazia ha battuto in velocità la giustizia: Zanon ha già ottenuto la Medaglia d'oro al valore civile, mentre le indagini per individuare le responsabilità dell'accaduto proseguono a rilento. Il pm ha chiesto nei giorni scorsi una proroga di sei mesi perché manca una perizia.

<Uniti per affrontare tutte le sfide> ( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: volte la loro lotta quotidiana con la burocrazia e con la proliferazione di leggi e normative, ma anche le difficoltà legate al credito, in un contesto economico fortemente condizionato dalla concorrenza da Cina e India e dal cambio euro-dollaro. Gli incontri hanno ribadito noltre l'importanza della formazione e di un rapporto più stretto con il mondo scolastico e delle Università.

Confartigianato chiede semplificazione ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 13-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Questo il messaggio dell'assemblea di Confartigianato, lanciato ieri a Roma dal suo presidente, Giorgio Guerrini, che chiede al governo di "allentare la pressione fiscale, che oggi è al 43,3% del Pil", e di "eliminare la burocrazia superflua, che pesa per 11,4 miliardi di euro l'anno sulle piccole imprese".

L'Ambiente e l'Energia sui giornali di oggi ( da "Velino.it, Il" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: imprigionato da una burocrazia soffocante e da un mercato che soffre della quasi totale assenza delle liberalizzazioni, tanto sbandierate, quanto rinviate. Elaborando i bilanci degli scorsi anni, 1'Ufficio studi di Confartigianato ha calcolato che tra il 2003 e il2007 Alitalia e Trenitalia hanno registrato perdite per quasi 6 miliardi di euro,

Passoni (pd): sicurezza non è burocrazia ( da "Redattore sociale" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: 1413/06/2008 Passoni (pd): sicurezza non è burocrazia Roma - "Quando si parla di sicurezza Governo e Confindustria non possono considerare il tema come una procedura burocratica e convincersi che non e un costo aggiuntivo da ridurre al minimo. Gli oneri per la sicurezza sono assolutamente indispensabili".

Burocrazia e meteo bloccano le aperture serali ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Invito agli esercenti a praticare sconti dal 20 al 50 per cento Burocrazia e meteo bloccano le aperture serali Sacile(ms) Problemi burocratici, nuove disposizioni in materia di pubblici spettacoli e la previsione di condizioni meteorologiche avverse hanno indotto il Consorzio Commercianti a rinviare di una settimana l'avvio delle manifestazioni serali con i negozi aperti.

Artigiani faccia a faccia con Berlusconi ( da "Corriere Di Como, Il" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: presidente nazionale di Confartigianato, che illustrerà una situazione pesante: burocrazia elefantiaca, fiscalità alle stelle e tanti altri ostacoli che la categoria lamenta da anni. Anche gli artigiani lariani partono alla volta di Roma con un carico di richieste, istanze e problemi da risolvere. E attendono impegni, più che promesse.

Gli infortuni sono frequenti anche nel commercio e nei servizi ( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ricorda il direttore dell'Umce, Riccardo Celleghin sono tenuti a rispettare tutte le norme in materia di sicurezza, che il nuovo testo unico ha ampliato anche alle imprese unipersonali. Una cosa però ci preoccupa più della burocrazia: l'aspetto sanzionatorio, che per chi commette errori prevede multe salate.

Burocrazia nel mirino ( da "Corriere Adriatico" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La lista civica Recanati in consiglio comunale Burocrazia nel mirino RECANATI - "L'altra sera nella sala del Consiglio comunale il ridicolo si è unito all'ipocrisia quando ho terminato l'intervento sul punto all'ordine del giorno riguardante l'ampliamento dello stabilimento della Clementoni".

Il premier agli artigiani "Ora lasciateci lavorare" ( da "Corriere Adriatico" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: eliminare la burocrazia superflua, che pesa per ben 11,4 miliardi di euro l'anno sulle piccole e micro imprese italiane". Le "mpi", così le ha ribattezzate Guerrini, "rappresentano circa il 98% del sistema imprenditoriale italiano". Nel suo messaggio di saluto all'assemblea, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,

Passoni (pd): ''Sicurezza non è burocrazia'' ( da "Redattore sociale" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: 1413/06/2008 Passoni (pd): ''Sicurezza non è burocrazia Roma - "Quando si parla di sicurezza Governo e Confindustria non possono considerare il tema come una procedura burocratica e convincersi che non e un costo aggiuntivo da ridurre al minimo. Gli oneri per la sicurezza sono assolutamente indispensabili".

Scucces: <Risposte subito> ( da "Sicilia, La" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Intendo sottolineare che la burocrazia non deve essere lontana e nemica dei cittadini, ma vicina ed amica". Parlando quindi del "programma dei cento giorni", esplicitato in una conferenza stampa e contenuto in otto punti di priorità il candidato di PdL-Udc dice: "I punti emersi sono senz'altro la sostanziale conferma della volontà di agire subito e bene per dare spinta alla città,

<Meno burocraziaalla Provincia> ( da "Sicilia, La" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Meno burocrazia alla Provincia" Il candidato sindaco Nello Musumeci - che oggi chiuderà la campagna con un comizio alle 20, in piazza Federico di Svevia, davanti al Castello Ursino, "uno dei simboli del degrado culturale della città" - ha incontrato i pescatori catanesi che hanno manifestato rabbia per le condizioni di forte disagio in cui opera il settore.

All'interno ( da "Sicilia, La" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La spesa di cancelleria a carico dell'utente doveva essere corrisposta attraverso vaglia postale. E a questo il nostro "eroe" ha dovuto arrendersi alla burocrazia. Niente delibera, pazienza. Ma un liberatorio "vaffa", quello sì. Tanto è gratis.

La furia del no, il coraggio del si ( da "Stampaweb, La" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: in mano alle burocrazie nazionali, non se ne preoccuperanno e potranno escogitare - conclude - quel che vogliono". (ANSA). --------------------- "L'Europa non può continuare ad essere ostaggio di chi non la vuole". E quanto ha dichiarato Gianni Pittella, capodelegazione del Pse al Parlamento europeo, in merito ai risultati,

In diretta da Bruxelles ( da "Stampaweb, La" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: in mano alle burocrazie nazionali, non se ne preoccuperanno e potranno escogitare - conclude - quel che vogliono". (ANSA). --------------------- "L'Europa non può continuare ad essere ostaggio di chi non la vuole". E quanto ha dichiarato Gianni Pittella, capodelegazione del Pse al Parlamento europeo, in merito ai risultati,

Sconfitta la casta dei burocrati Ue ( da "Affari Italiani (Online)" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: dei guasti delle burocrazie al potere. Come in una macchina del tempo siamo tornati indietro di secoli, al momento in cui la burocrazia dopo un processo costante di autocostruzione si sostanzia quale elemento fondamentale dell'impero bizantino. Ma l'Unione europea, senza andare così lontano, si è data una struttura burocratica che forse nemmeno Max Weber intendeva così asettica,

Fuoco amico ( da "Giornale.it, Il" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: it contatti Categorie Berlusconi IV (5) burocrazia (1) citazioni (2) finanza (10) pol economica (19) Varie (32) Ultime discussioni Niva: Un buon cuoco che nonn tenesse in conto anche i tempi di cottura, ravvivando eccessivamente la fiamma, non... Mr Drugo: Secondo me ci possiamo girare intorno quanto vogliamo.

Farnesina, Alberti (Avsi): Nomina Belloni è molto gradita ( da "Velino.it, Il" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: in quanto mal si sposa la lentezza della burocrazia con la necessaria urgenza delle nostre attività”. Ma Alberti pensa anche al ripristino di una Consulta per la cooperazione che abbia modo di riunirsi una volta l'anno per mettere insieme tutte le anime del settore: “Ma che non sia un luogo di chiacchiere, ma anche di confronto”

Uno strumento per programmare ( da "Giornale di Calabria, Il" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: che per un comune così strettamente legato alla burocrazia un tale passaggio non è proprio cosa immediata". "Al tempo stesso però - secondo la federazione - i settori che hanno competenza sull'attività di stabilimento balneare si sono dimostrati disponibili, seppur individualmente, ad attivare delle procedure di transizione valide solo per questo anno,

"Gioia Tauro, basta tatticismi" ( da "Giornale di Calabria, Il" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la burocrazia, gli Enti preposti". "Alla luce di tutto questo - conclude Larosa - non le sembra che sia giunto il momento di mettere la parola fine ai tatticismi, al politichese, agli interessi di parte, di lobby e di quant'altro fino ad oggi hanno ostacolato la crescita e le prospettive di sviluppo di questa emblematica area che è l'

"PRIORITÀ SICUREZZA" ( da "Azione, L'" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: più la consulenza di un tecnico e la burocrazia che gli va dietro rispetto al contributo che poi gli arriva dalla Regione. Al centro dell'attenzione va messa l'impresa agricola, non la regione o gli enti strumentali come Avepa o Veneto Agricoltura. Penso alle funzioni degli ispettorati agrari: non sarà il caso di trasferirli all'interno di Avepa per darle una maggiore funzionalità?

RomaCon la semplificazione e le riforme un nuovo miracolo economico è possibile, ma servono coraggio e orgoglio delle decisioni da parte del governo ( da "Provincia di Como, La" del 13-06-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: eliminare la burocrazia superflua, che pesa per ben 11,4 miliardi di euro l'anno sulle piccole e micro imprese italiane". Le "mpi", così le ha ribattezzate Guerrini, "rappresentano circa il 98% del sistema imprenditoriale italiano". Nel suo messaggio di saluto all'assemblea, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,

La scheda ( da "Provincia di Como, La" del 13-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: nostro viaggio tra i disservizi e i paradossi della burocrazia. La puntata odierna riguarda i disservizi patiti ieri da decine di comaschi che avrebbero dovuto sottoporsi a esami clinici al Sant'Anna. Nella morsa è quasi sempre il cittadino a finire stritolato. Se volete fare sentire la vostra voce e segnalare cosa vi è capitato, potete farlo scrivendo una lettera (Redazione cronaca,


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La sfida del Pride alla cattodestra (sezione: Burocrazia)

( da "Manifesto, Il" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

IL CORTEO DI ROMA Sfilano in decine di migliaia. Tentata aggressione di un gruppo di neofascisti La sfida del Pride alla cattodestra In serata blitz No Vat a piazza San Pietro. "Imbavagliati" a San Giovanni Eleonora Martini ROMA Testardi, provocatori, orgogliosi. Allegri, gasati, sensuali, pacifici, giovani, molto giovani. Dignitosi, grintosi, motivati, consapevoli, maturi. Autodeterminati, antirazzisti, antifascisti. Decisamenamente laici. Hanno sfilato in tante decine di migliaia, donne uomini e bambini, così esuberanti, festosi, danzanti, colorati e creativi da sembrare milioni. Il popolo omosessuale e transessuale ha risposto in massa ieri a Roma, insieme a quello militante antagonista e a tanti cittadini comuni, al doppio schiaffo ricevuto dalla questura, che ha vietato l'accesso a piazza San Giovanni, e dal sindaco Alemanno, che ha negato il patrocinio del comune. Un Pride accolto dai cittadini romani con simpatia, quasi con calore. Ali di folla ai lati della strada e negozi aperti con la merce esposta sui marciapiedi, dovunque passasse la parata. Ma l'effetto dei divieti, della discriminazione istituzionalizzata attraverso la burocrazia di apparato, di tanto accanimento oscurantista non si è fatto attendere. Di nuovo un gruppo di fascisti si è sentito autorizzato a disturbare la manifestazione, vestiti in giacca e cravatta per sembrare persone "normali". Un gruppo di 30-40 persone, secondo quanto riferito dal presidente di Arcigay Roma, Fabrizio Marrazzo, e da tanti militanti che seguivano il carro del centro sociale Forte Prenestino, hanno fatto irruzione nel corteo su via dei Fori Imperiali gridando "vi accoltelliamo tutti". Dietro di loro c'erano anche tre o quattro ragazze "in succinti abiti da festa e tacchi a spillo". "Avevano bandiere e striscioni arrotolati che non hanno fatto in tempo ad aprire perché tutto lo spezzone del corteo li ha cacciati in malo modo inzuppandoli di acqua e birra", racconta Manolo che se li è visti spuntare all'improvviso e ne ha riconosciuti due o tre. Sono stati filmati da molte telecamere, tra loro volti notissimi dell'attivismo fascista e neonazista. Peccato che l'assessore alla cultura capitolino Umberto Croppi, che si è imbattuto "per caso" nel corteo, mentre faceva shopping, non abbia assistito all'evento. Avrebbe potuto toccare con mano l'omofobia della destra che ormai non è più nemmeno "strisciante". Il gruppo si è dileguato all'arrivo della polizia. Che invece è riuscita ad arrestare e fermare per alcune ore alcuni "pericolosi" attivisti No Vat che in serata hanno inscenato un pacifico blitz in piazza San Pietro srotolando uno striscione sul Gay Pride. Tra loro anche Ornella De Zordo, un consigliere comunale di Firenze. Al mattino invece un gruppo ultra cattolico, Militia Christi, era riuscito tranquillamente a fissare lungo le mura di via Cavour un lenzuolo con su scritto: "Roma è sacra: no al Gay Pride, orgoglio del male". E il "male" si è mostrato con le sue mille facce sorridenti di gay, lesbiche e tante transessuali che non esibiscono nulla ma chiedono solo "lavoro pulito" e pari dignità. O con i mille corpi esibiti naturali e artefatti, delle drug queen, dei gogo boys, e delle transgender brasiliane costrette alla prostituzione, sottoposte allo sfruttamento, ma rimorchiate durante il corteo da tanti maschietti etero venuti apposta per l'occasione. Tutti a divertirsi dietro lo striscione d'apertura delle 27 associazioni organizzatrici del RomaPride 08 che recita: "Testardamente, parità, dignità, laicità", a ribadire che nulla è cambiato se non in peggio. A tenerlo c'erano tanti politici, soprattutto di Rifondazione e del Pd, a cominciare dal ministro ombra Vittoria Franco, insieme a una raggiante Rossana Praitano, leader del circolo Mario Mieli che ha invitato Alemanno ad aprire gli occhi: "Roma è molto più complessa e vitale di quanto lui possa immaginare". Da Luxuria a Palermi, da Deiana a Smeriglio, la sinistra extraparlamentare era quasi al completo. "Perché è da qui che Rifondazione e la sinistra devono ripartire - ha detto Giovanni Russo Spena - in passato abbiamo sbagliato a non capire che non c'è liberazione delle masse senza liberazione dell'individuo". Di seguito il bus turistico color fucsia del comitato promotore e il camion di Arcigay e Arcilesbica che ha ospitato il rito nuziale e la festa per le coppie omosessuali che hanno voluto unirsi simbolicamente in matrimonio. E poi il tir della Cgil tappezzato dal testo dell'articolo 3 della Costituzione, i sound system dei centri sociali e di Rosarcobaleno, che attacca la ministra Mara Carfagna con un "tu nuda sui calendari, noi spogliati dei diritti". Le macchinine elettriche dei Radicali, i camion di Facciamo Breccia, degli anarchici e dei collettivi universitari, il coinvolgente mega tir degli "IndecorOrsi", che sfoggiano corpi più maturi e decisamente di buona circonferenza, "in movimento per il godimento". I più festaioli si scatenano con la discoteca itinerante di Muccassassina, potente macchina coreografica che avrebbe elettrizzato anche i tristi fascistelli. Tanti gli striscioni e i cartelli autoprodotti: i collettivi femministi e lesbici, le famiglie arcobaleno, gli omosessuali evangelici e cristiani, il Movimento italiano transessuali, i Ken di Napoli, l'Uaar, gli Open Mind venuti apposta da Catania, gli attivisti imbavagliati dell'Archivio Massimo Consoli. La stessa forma di protesta messa in atto in serata dai radicali e dal Prc che hanno manifestato a piazza San Giovanni davanti alla sede del Vicariato dove, come racconta Elettra Deiana, "non c'erano pullman né flussi di persone almeno dalle otto di sera in poi". E allora perché il divieto?.

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<Ora cerchiamo capitali stranieri> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere Economia Online" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il colloquio Il presidente della Confindustria siciliana: "Occorre scommettere su grandi progetti industriali" "Ora cerchiamo capitali stranieri" Lo Bello: "Il problema non è solo la mafia. Le istituzioni e la politica sono distratte" I van Lo Bello la definisce "una pausa nello sviluppo" la cui prima causa ? dice il presidente degli industriali della Sicilia ? è "il venir meno dell'attenzione e dell'interesse delle istituzioni nei confronti dei grandi investimenti industriali nel Mezzogiorno". Lo Bello, 45 anni, l'imprenditore che ha schierato l'associazione confindustriale che guida accanto a giudici e forze dell'ordine impegnati nella guerra alle cosche mafiose, non pensa dunque che sia solo la criminalità il motivo primo dello stallo attraversato dall'industria nel Sud. "La criminalità ? sostiene ? è sicuramente uno dei fattori che impediscono il dispiegarsi di un mercato libero e concorrenziale, è un ostacolo alla libertà d'impresa in molte zone del Mezzogiorno. Va combattuta con ogni mezzo; insieme alla cultura assistenziale e clientelare che è ancora prevalente in molti settori del mondo politico. Ma se parliamo della fase critica attraversata dall'industria nel Sud, il nodo principale è che un pezzo della classe politica si è disinteressata e ha rinunciato alla possibilità di attrarre investimenti sul territorio. Negli ultimi anni, infatti, sono mancati interlocutori affidabili disposti a scommettere sui grandi progetti industriali. Personalmente ? continua Lo Bello ? non credo che sia finita la stagione di questi investimenti, ma occorre che la classe politica e burocratica assuma consapevolezza del fatto che è necessaria una continuità nell'attrazione di investimenti nel Sud". Il presidente degli industriali siciliani cita il caso St Microelectronics (articolo a fianco): "È necessario recuperare quel clima positivo e di attenzione che, per esempio, ci fu quando St Microelectronics lanciò, da uno stabilimento che perdeva tanti soldi e che non disponeva di tecnologie avanzate, il progetto che poi avrebbe portato alla creazione della cosiddetta "Etna valley". Per il suo successo fu decisiva l'attenzione forte delle istituzioni locali e dell'università che servì a bilanciare tutti gli aspetti negativi che nel Sud permangono, legati ai lunghi, complessi e barocchi iter autorizzativi e alla presenza di una forte criminalità sul territorio. Ma mentre la collaborazione con l'università ancora oggi continua, l'attenzione del territorio e delle istituzioni locali nel sollecitare e rendere accogliente Catania per un settore a elevata tecnologia come quello rappresentato di St Microelectronics si è persa". Un mutato clima che si ritrova in altre aree del Mezzogiorno. "Nel Sud è venuta meno ? continua Lo Bello ? la capacità di comprendere le esigenze delle grandi aziende, di assisterle sulle questioni che riguardano la localizzazione e sui rapporti complessi con la burocrazia. La storia dimostra che dove le forze locali hanno saputo sviluppare un efficace marketing territoriale si sono raggiunti risultati significativi". Anche il caso di Termini Imerese (articolo qui sotto) è testimone, secondo Lo Bello, di questa "disattenzione" delle istituzioni pubbliche. "La Regione ? ricorda il presidente degli industriali siciliani ? si era impegnata a supportare un contratto di programma fortemente innovativo che non si limita a trasferimenti meramente compensativi ma mira a rimuovere strutturalmente quei fattori che hanno limitato la capacità competitiva dello stabilimento. Una risposta di mercato e non assistenziale. La decisione della Regione, a gennaio, di non supportare questo progetto con proprie risorse è stato un errore madornale". Non tutto il Mezzogiorno, però, attraversa una fase critica. "Pensiamo a Siracusa ? dice Lo Bello ? al grande polo energetico e petrolchimico sul quale negli ultimi anni molte aziende, anche straniere, hanno fatto investimenti per oltre 3 miliardi di euro in ammodernamento di impianti e di tecnologie. Per questo, non considererei chiusa la stagione degli investimenti delle grandi aziende al sud. Anzi, ora che emerge una volontà delle imprese di chiudere con la vecchia stagione parassitaria ci sarebbe spazio per attrarre investimenti". Gli imprenditori non hanno proprio niente da rimproverarsi? "In passato ? risponde Lo Bello ? anche il mondo imprenditoriale ha sottovalutato l'importanza di alcuni grandi investimenti che hanno consentito l'allargamento della base industriale e il salto tecnologico. Ma oggi è diverso. Oggi ci sono piccole e medie aziende che si misurano quotidianamente con il mercato e con la concorrenza internazionale e quindi condividono valori e culture delle grandi aziende. Sono pronte a svolgere il loro ruolo. Il Mezzogiorno dovrebbe ricreare un circuito virtuoso tra aziende, università, burocrazia e istituzioni pubbliche". Solo così, secondo il presidente di Confindustria Sicilia, sarà possibile superare gli svantaggi competitivi rispetto al Nord. Che non sono solo strade e infrastrutture. "Il punto essenziale del nostro sistema industriale e della nostra minor competitività rispetto al Nord ? dice Lo Bello ? è legato anche a fattori culturali. Per troppo tempo il mito della spesa pubblica e gli incentivi poco selettivi e troppo discrezionali hanno allontanato molte imprese da una sana cultura di mercato e di concorrenza, creando condizioni di competitività artificiali che si sono rivelate deboli. Noi siamo stati tra i primi a mettere in discussione quei sistemi, ora è necessario aumentare lo spazio del mercato e consolidare quella cultura di impresa che si sta diffondendo in molte parti del Mezzogiorno".

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Una spinta a chi parte (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere Economia Online" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Start up difficili Aprire un'attività costa dieci volte più che in Francia. E i tempi sono più lunghi Una spinta a chi parte In Lombardia messo a disposizione oltre un milione di euro per chi si mette in proprio. E poi consulenza e assistenza I n Italia avviare un'impresa costa circa dodici volte di più rispetto alla Francia. Senza parlare poi dei tempi: l'imprenditore italiano per aprire la sua azienda ? secondo una ricerca di Censis e Confcommercio ? deve girare per un paio di settimane almeno in nove diversi tipi di uffici e nel frattempo, tra i meandri della burocrazia nostrana, deve cercare di non cambiare idea. Servirà proprio a sostenere le imprese nella fase di start up, il progetto Saturno, promosso e cofinanziato da regione Lombardia, ministero del Lavoro e della Previdenza sociale con il Fondo sociale europeo, realizzato dalle Camere di Commercio lombarde e Unioncamere Lombardia. Un milione e 160 mila euro a disposizione di aspiranti imprenditori e lavoratori autonomi residenti o domiciliati nella Regione, intenzionati ad avviare un'attività imprenditoriale entro il 30 settembre del 2008. "Con questa iniziativa sono state assistite già 7.700 aziende dal 2004 ad oggi ? spiega Federico Montelli, direttore di Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, capofila dell'iniziativa ?. Circa mille imprese hanno usufruito di contributi, mentre tutte le altre sono state assistite dai nostri consulenti. Saturno è un progetto che va incontro ai problemi tipici che deve superare chi avvia un'impresa, soprattutto a quello della mancanza di capitale per cui abbiamo previsto un contributo fino a 15 mila euro a persona". Potranno partecipare al bando anche le nuove aziende iscritte al Registro delle imprese da un massimo di tre anni prima della data di presentazione della domanda. L'intervento permetterà agli imprenditori di usufruire di un contributo a fondo perduto pari al 75% degli investimenti immateriali e l'importo complessivo ammesso dovrà risultare non inferiore a mille euro. I contributi verranno erogati sotto forma di investimenti riconducibili allo start up come l'acquisto di software, la registrazione di marchi e brevetti, la formazione, la consulenza gestionale, le spese notarili, la logistica, la produzione. "Il progetto di sovvenzione globale Saturno 2007 ? spiega Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano ? ha l'obiettivo di diffondere imprenditorialità, supportare lo start up delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi milanesi e lombardi, sfruttando la rete delle Camere di Commercio locali e delle associazioni delle imprese". Per la domanda, basta collegarsi al sito www.saturno.lombardia.it. "L'importo a disposizione sarà probabilmente raddoppiato nell'arco di breve tempo ? precisa Montelli ? e i contributi saranno erogati fino ad esaurimento". Una boccata di ossigeno per tutti coloro che desiderano avviare un'attività, ma devono far fronte alla lungaggine della burocrazia italiana e alle spese (eccessive) previste per un progetto imprenditoriale. In Italia, secondo la ricerca del Censis, ci vogliono ben 3.587 euro per l'avvio, contro i circa 300 euro della Francia, i 207 della Gran Bretagna, i 1.387 della Germania e i 241 degli Stati Uniti.

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Investite sui libri, non sono soldi sprecati (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere Economia Online" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Incubatori, enti o privati. L'offerta è ampia ma deve essere percepibile come investimento utile P rendete il numero di marzo di Harvard Business Review edizione italiana e andate alla rubrica "Panorama Formazione", dove trovate le offerte formative, private e universitarie, indirizzate a manager e imprenditori per i mesi successivi, suddivise per località, da Altavilla Vicentina a Palermo. I temi spaziano dall'autostima al customer care, al risk management, alla logistica, agli acquisti. In fondo trovate anche un elenco di istituti e organizzazioni che li promuovono, da quelli accademici come Cuoa, Luiss Business School, Mip Politecnico di Milano, Sda Bocconi, a quelli associativi o istituzionali come Abi Formazione, Ipsoa Formazione (potremmo aggiungere Confindustria e le sue territoriali, Confapi con la sua Fapi, Idi cioè Dirigenti italiani) fino a quelli privati come le scuole di Eni e Enel, Academy di Borsa Italiana fino a Tec di Bosch. Per non parlare poi delle numerose iniziative locali promosse da enti pubblici come Comuni, Provincie, Regioni. Questo vuol dire che l'offerta formativa rivolta alle Pmi è esauriente? Che l'aspirante imprenditore sa come imparare il mestiere, che l'imprenditore sa dove imparare a diventare anche manager, che il fondatore sa come imparare ad affrontare il passaggio generazionale? Sì e no. L'offerta formativa è indubbiamente ampia, ma spesso standardizzata su un approccio che per essere universale rischia di non dare i buoni consigli, che spesso si trovano solo caso per caso. Piero Trupia, un formatore di antica scuola, pensa che spesso l'azienda debba essere portata "in clinica", dove trovi il trattamento più opportuno secondo i suoi parametri. Questo andrà senz'altro bene per il passaggio generazionale, dove l'unica ricetta universale sembra quella di Adriano nelle "Memorie" della Yourcenar: "Non ho figli: non ho avuto tempo di pensarci. Ritengo sia stato un bene. Avrebbero avuto un'educazione principesca: la peggiore". La Tec del Gruppo Bosch sta cercando di trovare ricette per i suoi concessionari, per farli crescere e per prepararli, allo stesso tempo, alla transizione e alla governance. Per diventare manager le scuole classiche vanno bene. Meglio se, come fa Confapi con Idi, si parla di "modelli di innovazione e sviluppo per Pmi", oppure di "strumenti per il controllo dell'efficienza nelle Pmi", cioè di quello che viene percepito dall'imprenditore come immediatamente applicabile dalla sua azienda, anziché volare troppo alto, come spesso fanno i consulenti, specialisti nel mirror effect : tu mi dici come sei e io poi ti spiego come realmente sei. C'è poi infine il problema di come formare "nuovi imprenditori". A Torino c'è un Mip, che vuol dire appunto "mettersi in proprio", cui partecipano, fra gli altri, gli incubatori del Politecnico e dell'Università e gli artigiani, che cerca di provvedervi. Forse per aiutare la nascita delle imprese bisognerebbe fare formazione a tutta la burocrazia che sta intorno, dalle Asl ai Vigili del Fuoco, alle stesse Camere di Commercio, ai Comuni che rilasciano autorizzazioni e licenze. Anzi: forse meglio abolirle tutte, queste autorizzazioni e licenze. Penso che Brunetta sia d'accordo; chissà cosa ne dirà Tremonti. franco_morganti@libero.it.

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Un caseificio per salvare la Val Comelico (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere delle Alpi" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di Cristian Arboit Un caseificio per salvare la Val Comelico A chiederlo gli allevatori del posto "Solo il territorio lancia il turismo" "Il settore primario ha bisogno di aiuto" In ballo un progetto di 3 milioni di euro ma servono i soldi: "Il Psr non basterà" COMELICO SUPERIORE. Più che un lavoro è una "missione". E il missionario in questo caso è l'agricoltore - o il lavoratore della terra in genere - che opera quotidianamente in alta quota, magari in Comelico, dove da anni gli addetti del settore primario chiedono l'insediamento di un caseificio. Struttura che potrebbe dare una svolta al comparto, anche perchè c'è già un progetto bello che pronto. Purtroppo mancano i fondi. "Il rischio è che il bosco ci invada", l'allarme. Un'agricoltura debole ma fondamentale, soprattutto in un territorio che vuole diventare definitivamente turistico e permettersi il lusso di competere con i vicini dell'Austria, ma anche e soprattutto con i dirimpettai delle province autonome e del Cadore. E' stato questo il leit-motiv della Festa della terra, la manifestazione che ieri ha portato a Dosoledo centinaia di persone. Tra un cappello da cow-boy e un maccherone alla messicana però il mondo agricolo comeliano si è guardato un momento allo specchio, scoprendosi orgoglioso ma allo stesso tempo fragile. Troppo fragile per guardare con serenità e ottimismo al futuro. "Se già chi opera nella parte bassa della provincia fatica a produrre reddito, figuriamoci noi", afferma Gustavo Martini Barzolai, rappresentante degli allevatori del Comelico. "Purtroppo chi comanda considera la nostra terra al pari della pianura, anche della stessa Valbelluna". A ribadirlo è lo stesso Silvano Dal Paos, presidente provinciale della Coldiretti: "Quassù chi lavora con la terra è un missionario. O si inverte la marcia o gli alberi invaderanno i paesi. Già lo stanno facendo". Una ricetta ci sarebbe, ma la strada è tutta in salita: contributi, agevolazioni, o per lo meno misure "specifiche" ritagliate per l'alta montagna. Per non parlare della burocrazia. Se una speranza arriverà dal nuovo piano di sviluppo rurale, resta la consapevolezza che qualunque misura di quelle già previste non basterà. Nel Comelico le aziende "primarie" sono rimaste 45 - sia a titolo principale che part-time - per un totale di settecento capi. Erano 5000 tra gli anni Sessanta e Settanta. "Per queste zone occorre un fondo regionale o provinciale specifico", la richiesta di Dal Paos. Quanto al Psr poi servirebbero "pagamenti più tempestivi". Che non si tratti del classico erbavoglio lo sottolinea anche l'assessore comunale Mauro Staunovo: "Incentivare l'agricoltura significa rilanciare il turismo". Il teorema - ribadito dai due rappresentanti di categoria - ha del resto solide base, basta dare una sbirciatina al di là del confine: "La differenza tra noi e l'Alto Adige sta nella manutenzione del territorio". Eppure un modo per allontanare la morte gli agricoltori comeliani lo avrebbero già trovato: "Da anni cerchiamo i finanziamenti per la costruzione di un caseificio comprensoriale a Santo Stefano. Per noi un'opera vitale", rivela Martini Barzolai. Il progetto c'è già e anche il preventivo: tre milioni di euro. Una somma enorme anche nel caso di una compartecipazione del 40 per cento da parte del Psr. "Una volta ogni tanto qualcuno potrebbe finanziarla per intero", conclude il rappresentante. La "terra" del Comelico attende un segnale.

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Medicine sicure? Con regole certe (sezione: Burocrazia)

( da "ItaliaOggi Sette" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

ItaliaOggi Sette     ItaliaOggi Sette  - Consumi & salute Numero 136, pag. 25 del 9/6/2008 Autore: di Silvana Saturno Visualizza la pagina in PDF       Il vicepresidente di Farmindustria spiega a ItaliaOggi Sette garanzie e lentezze del sistema Medicine sicure? Con regole certe Stefanelli: meno leggi e più controlli. Con incentivi alle pmi Sfoltire la selva delle leggi sui farmaci e rendere più efficaci i controlli. è questa, secondo Emilio Stefanelli, vicepresidente di Farmindustria e presidente del comitato nazionale della piccola industria dell'associazione, una prima risposta alla domanda di sicurezza dei cittadini e alla necessità di snellimento burocratico e di incentivi all'innovazione delle aziende farmaceutiche. Per mettere sul mercato un medicinale servono infatti, non solo in Italia, in media almeno 10-15 anni, con più di 1 miliardo di investimenti in ricerca. Le procedure, proprio per le verifiche su studi e test clinici di sicurezza, sono estremamente articolate e lunghe. Le fasi amministrative occupano almeno un quinto dell'iter e l'utilizzo dell'informatica in Italia ancora latita, anche se già le imprese posso seguire on-line passo dopo passo il percorso di registrazione del proprio prodotto. Ma si potrebbe fare di più, soprattutto per le pmi che con l'iter burocratico rischiano di avere un rapporto ancor più difficoltoso. Domanda: Quanto pesa la burocrazia sul settore farmaceutico in Italia? Tempi e costi per le imprese sono in linea con gli altri paesi Ue? Risposta: Per mettere in commercio un nuovo medicinale, non solo in Italia, occorrono in media 10-15 anni e più di 1 miliardo di euro di investimenti in ricerca. Tempi lunghi dovuti all'obbligo per le aziende farmaceutiche di condurre diversi tipi di ricerche sperimentali superando numerose prove ed esami. Per ottenere l'autorizzazione alla commercializzazione è necessaria la domanda all'autorità competente (Aifa o Emea) che deve valutare i risultati delle ricerche. L'iter di registrazione del farmaco dovrebbe richiedere un periodo di sette mesi, ma questi tempi si allungano anche perché l'Aifa determina le condizioni di rimborsabilità del farmaco e il suo prezzo. Con la commercializzazione prende avvio la fase di farmacovigilanza, non compresa nei 10-15 anni, che ha la funzione di mettere in luce eventuali effetti collaterali rari. Per quanto riguarda i costi di registrazione, le aziende devono versare una tariffa di circa 55 mila euro, cui si aggiungono i costi per le ispezioni alle officine di produzione, circa 12 mila euro, necessarie a verificare il rispetto delle norme Ue di buona fabbricazione. Le aziende devono inoltre assicurare il mantenimento dell'autorizzazione e aggiornare costantemente il fascicolo presentato alle autorità: anche questi obblighi comportano costi ulteriori. Al di là dei tempi fisiologici, anche le aziende del settore farmaceutico come le altre imprese in Italia scontano il peso delle lungaggini burocratiche. In particolare, le procedure amministrative impiegano, in termini di tempo, circa un quinto dell'intero processo di sviluppo, senza esaurire completamente le fasi necessarie ad arrivare all'immissione vera e propria sul mercato. La rigidità del contesto rappresenta un freno alla capacità di innovare soprattutto a svantaggio delle pmi. D. Quali sono i costi della burocrazia? R. Sono difficilmente quantificabili. Sicuramente ogni giorno di ritardo nell'ottenimento dell'Aic, l'autorizzazione all'immissione in commercio, corrisponde a minori ricavi per l'azienda che ha sviluppato e prodotto il farmaco, ma soprattutto si traduce nella mancata disponibilità dei medicinali per i pazienti. D. Quanto contano le pmi per il settore? R. In Italia le pmi rappresentano una componente importante per il settore farmaceutico, sia da un punto di vista quantitativo (gli addetti nelle 269 imprese sotto i 250 dipendenti sono oltre 21 mila) sia per le loro caratteristiche qualitative, per esempio in termini di creazione di valore aggiunto e qualificazione del personale, dove, pur con valori inferiori alle imprese medio-grandi, si collocano su livelli superiori alla media degli altri settori. Il confronto con gli altri principali paesi europei mostra una maggiore presenza delle pmi nel nostro paese. Con oltre 21 mila addetti l'Italia è al primo posto in Europa con un'incidenza in termini di occupazione e valore della produzione superiore alla media dei principali paesi (rispettivamente 30% sul totale in confronto a 22,7% e 28,2% in confronto a 19,2%). In Italia ci sono ottime piccole e medie aziende che producono principi attivi (per esempio materie prime antibiotiche) che vengono poi utilizzati dall'industria farmaceutica. D. Cosa è stato fatto e cosa si può ancora in Italia e nell'Ue per sfoltire gli adempimenti garantendo la sicurezza? E per sostenere le pmi? R. Meno leggi ma più controlli. è quello che le imprese del farmaco chiedono alle istituzioni nazionali. Troppe leggi nella stessa materia, magari di fonte diversa, aumentano l'area interpretativa rallentando l'attività imprenditoriale. Le imprese vogliono essere invece in condizione di operare e rispondere responsabilmente del proprio operato in un contesto legislativo e regolatorio chiaro, stabile e coerente a livello regionale e nazionale. Norme chiare e nel numero strettamente necessario per garantire la tutela dei cittadini e il rispetto delle istituzioni. Ma anche la libertà di intraprendere, che deve essere incentivata dalle leggi e non limitata. Un antidoto alla burocrazia, anche per le aziende farmaceutiche, è poi rappresentato dall'informatizzazione della p.a. Le procedure per relazionarsi all'Aifa oggi sono ancora solo parzialmente telematiche. Qualcosa comunque è stato fatto: per esempio oggi ogni impresa che intende seguire l'iter di registrazione può, tramite una password, accedere al sistema informatico e sapere in qualsiasi momento a che punto è la procedura. Per quanto riguarda le pmi, in ambito Emea è stato istituito un organismo (Sme-Office) proprio con l'obiettivo di sostenere le imprese in un processo amministrativo complesso come è quello di registrazione del farmaco. A tale servizio, da tre anni si affiancano facilitazioni tariffarie: importi ridotti per attività di consulenza scientifica e ispezioni e termini differiti di pagamento che invece di avvenire in anticipo slitta al momento del rilascio dell'Aic, l'autorizzazione all'immissione in commercio. In modo analogo, le imprese stanno chiedendo all'Aifa che anche in Italia per le pmi ci siano facilitazioni procedurali e tariffarie. D. Come si risponde alla diffidenza dei consumatori verso l'industria farmaceutica dopo l'apertura delle recenti inchieste che vedono coinvolta l'Aifa? R. Quando si parla di farmaci, il rispetto delle regole e delle procedure è imprescindibile. Una risposta efficace alla necessità di trasparenza e sicurezza dei cittadini è data dall'effettività della vigilanza: ben vengano, lo ripeto, maggiori controlli da parte delle istituzioni.

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La crisi agricola? Il Cis archivia un'annata d'oro (sezione: Burocrazia)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

MONTICHIARI. Ieri l'open day del Consorzio La crisi agricola? Il "Cis" archivia un'annata d'oro di Francesco Di Chiara Si chiama Consorzio intercooperativo servizi ("Cis") ha sede a Montichiari ed è nato nel '95 con l'obiettivo di fornire assistenza a un gruppo di servizi a una serie di sei aziende cooperative (Comab, Agricam, Comazoo, Comilat, Comisag e Comab famiglia), e in totale offre servizi a 6156 soci impiegando oggi 106 dipendenti. E ieri, questa "grande famiglia" ha dato vita alla festa annuale, organizzando un vero "open day" che si è svolto negli spazi interni del consorzio di via Santellone, ma che ha riempito di stand e di trattori anche il piazzale dell'Agricam e della vicina "Pit stop": il distributore di "benzine bianche" che ha rappresentato la vera novità del gruppo, avendo aperto i battenti lo scorso ottobre e avendo già offerto ottimi riscontri economici grazie ai prezzi ribassati ogni volta di qualche centesimo rispetto alle tariffe in continua crescita delle grandi compagnie. "Si tratta di uno dei più importanti distributori del Nord Italia - confermava ieri Andrea Andreoletti, direttore di Agricam -, con una capacità di stoccaggio di 200 metri cubi di carburante. Vengono da noi a rifornirsi da molte provincie, e abbiamo in mente progetti di sviluppo notevoli". Per esempio, presto per i clienti ci sarà una "Pit stop card": una carta di credito con la quale sarà possibile pagare le forniture alla fine del mese. Dopo la messa ospitata da un padiglione, ieri la festa è proseguita con il dibattito tra i soci anticipato dalla relazione annuale del direttore Marco Ottolini. Si è fatta la sintesi di un anno di lavoro parlando di prezzo del latte, di soffocamento degli agricoltori da parte della burocrazia statale o dalla direttiva europea sui nitrati. Senza dimenticare la crisi della suinicoltura e la vescicolare. Lo scenario non è insomma dei migliori; ma nonostante i problemi il Cis ha gestito bene alla crisi: "Il fatturato del gruppo nel 2007 ha sfiorato i 145 milioni di euro (+14% sul 2006) e l'utile è salito a 516 mila euro, contro i 478 mila dello scorso anno - ha sottolineato Ottolini -. I ricavi sono dunque cresciuti, ma dovremo risolvere il problema dei nitrati". Il Bresciano è un'area vulnerabile per quanto riguarda lo spargimento dei liquami, e con i terreni nelle attuali condizioni non sarà più possibile allevare lo stesso numero di capi di bestiame. "Per questo abbiamo inviato una delegazione in Bretagna - ha aggiunto Ottolini -: vogliamo capire come loro hanno risolto il problema". Dopo il dibattito, alle 12,30 tutti gli ospiti hanno partecipato al rinfresco offerto prima dell'inizio della gimkana dei trattori: a dare spettacolo a Montichiari è stata la quinta edizione della "Lamborghini Cup".[\FIRMA].

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La parola ai lettori (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Cremona, La" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione di Lunedì 9 giugno 2008 Benvenuto P.Review srl La parola ai lettori Un piccolo capolavoro di Laura Aga-Rossi Stimatissimo direttore, Laura Aga-Rossi ha pubblicato il suo terzo lavoro poetico letterario, che è stato presentato in questi giorni, ed ha riscosso un notevolissimo successo: Come l'Araba Fenice, edizioni Noubs 2007. I precedenti furono: Autobiografia (Esi 2001) ed il Diario de Il mio viaggio a Santiago di Campostela; Alla ricerca dell'Assurdo, Edizioni Effatà 2005. (...) Abbiamo scelto un breve brano tratto dall'ultimo libro molto significativo, esemplare direi: "Chi sei? Sono una piccola stella, che si sta risvegliando, una piccola luce che si sta ritrovando. Sono quel sasso e sono quel fiore, una farfalla che ha trovato le ali e quell'acqua che scorre ciarliera, sono una nube che vola leggera, sono l'ombra che porta al riposo ed il vento con ogni profumo, sono l'onda che canta nel ritmo, sono la vita sorpresa e stupita..." Questa preziosità è già stata presentata in biblioteca a Cremona ed a Casalmaggiore. Un volo appena iniziato di un piccolo capolavoro che val la pena di segnalare... Luciano Panena (Cremona) Petrolio/1. Contro i rincari una centrale fotovoltaica Egregio direttore, il petrolio continua a crescere e gli italiani stanno subendo ripetuti rincari sulla bolletta con sacrifici personali e danni per l'economia del Paese. È una situazione che va affrontata senza ulteriori disattenzioni ed incertezze, prima che si arrivi all'emergenza. C'è bisogno di energia, c'è bisogno di rispettare e salvaguardare l'ambiente. A Castelvisconti, come Comune, stiamo lavorando da tempo per sostenere la costruzione di una centrale fotovoltaica di 40.000 mq di superficie, cercando di abbattere le porte sempre chiuse della burocrazia, nel tentativo di riuscire a diffondere l'uso del fotovoltaico con la promozione della ricerca, per la riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra, convinti che nel Paese del sole, questa fonte deve essere utilizzata al massimo per i fabbisogni elettrici di tutti. Il bilancio elettrico nazionale vede il solare come fanalino di coda. È un ritardo che deve essere colmato sia a livello di pianificazione da parte di ogni singolo comune, sia stimolando le imprese perché si impegnino nella tecnologia in modo da sviluppare - migliorandola - l'efficienza dei pannelli ed abbattere i costi di installazione. Con uno slogan si potrebbe dire che il fotovoltaico dovrebbe diffondersi in pochi anni in ogni Comune come la televisione nelle nostre case. Bisogna crederci! (...) Giacomo Ori (sindaco Comune di Castelvisconti) Petrolio/2. Paghiamo più caro un bene che costa sempre uguale Signor direttore, nel 2000: 1 $ = 1.20 euro e 1 barile di petrolio = 60$ e quindi 1 barile = 72 euro. Oggi: 1 $ = 0.62 euro e 1 barile di petrolio ? 115$ e quindi 1 barile = 71,3 euro (Ops !) La domanda è: se in Europa il barile costa uguale rispetto al 2000 perché la benzina è aumentata così enormemente? La crisi del petrolio non sembra così drammatica per chi vende la benzina e lo Stato che incassa le tasse, né per l'Enel che aumenta le bollette, ecc... Mi sembra una bella presa in giro... Però la situazione non è così terribile: pensate a quando il dollaro si riprenderà! Non abbiamo finito di pagare... Per cortesia, questo messaggio deve essere letto dal più grande numero di persone possibile: magari finirà per arrivare fino ad uno dei cervelloni che ci governano e qualcuno ci potrà spiegare perché paghiamo sempre più caro un bene che costa sempre uguale ... Renzo Montagnoli (montagnoli@alice.it) Castelverde-Migliaro, consigli in attesa della nuova tangenziale Signor direttore, tornato dal mare, ho letto il giornale con la notizia dell'incidente mortale accaduto al ciclista Mattia Torrusio, elicotterista, che svoltando a sinistra per l'aeroporto è stato colpito mortalmente. Peccato morire a 54 anni nel traffico. Sentite condoglianze alla famiglia di 5 figli. Sono andato sul posto: come ex capo traffico di Cremona avevo collaborato con l'Aeroclub alla segnaletica. Ma da allora sono passati molti anni con traffico aumentato 10 volte. E sarà peggio il futuro, finché non sarà fatta la nuova tangenziale: Porto - Castelverde - Persico D. - Maris - A 21. Mi sono fatto una convinzione, sentita da tutti, che prevede: ¶da Castelverde al Migliaro / Cremona diminuire la velocità da 90 km a 60 km. ·l'aiuola spartitraffico in uscita dall'Aeroporto dovrebbe essere cementata e pitturata di giallo ¸essendo l'incrocio "convesso" per chi esce dall'aeroporto, deve essere sempre tagliata l'erba fino al confine della rete di confine, aumentando la visibilità del traffico in arrivo da Bergamo. ¹Si potrebbe allargare la strada S.P. a 3 corsie, anche per la presenza della Scuola edile cremonese adiacente; ºpoi nelle stesse condizioni, con incrocio "difficile", esiste il Centro italiano Frisona, poi case, case, fino alla rotatoria della tangenziale di Castelverde - Paullese; "tornando verso Cremona / Migliaro, esiste la necessità di una rotatoria che consente l'uscita della via Ernoe e Cà del Binda; ¼quindi, vista la pista ciclo / pedonale che dal Migliaro arriva a Cremona - via Mirandola, e che prosegue con l'adeguamento del supermercato Fabio Filzi, si porteranno gli utenti stradali in costante pericolo (cicli-pedoni) fino in città; viene di riflesso pensare il tratto fra il Migliaro / Cr e Castelverde e la nuova pista cicli / pedoni, obbligatorio per le norme del codice stradale e per il Cnr. ½Oggi non ci sono le banchine: farle con direttiva Cnr per salvare i "poveri diavoli" che devono usare la pedonabilità ciclabile. (...) Davide Martinelli (consulente traffico - Cremona) Tir con pneumatici rubati Colpevole, ma subito libero Egregio direttore, fermato, arrestato e tradotto in caserma dai Carabinieri del nucleo operativo di Crema coordinati dal mar. Giovanni Ventaglio mentre giovedì notte era alla guida di un Tir carico con 460 pneumatici del valore di 120.000,00 euro appena rubati alla ditta Racing Tymes di Vaiano, recando alla stessa anche notevoli danni materiali, il foggiano (e sottolineo foggiano) Alessandro Rossigniuolo non ha fatto nemmeno in tempo a conoscere il nome del suo secondino e, pur essendo stato condannato per direttissima a 16 mesi di galera, grazie alla sospensione condizionale della pena, col classico gesto dell'ombrello ha potuto lasciare indisturbato il palazzo di Giustizia di via Macallè da uomo libero. Già di per sè questa è una notizia che fa inc... e non poco, se poi s'aggiunge anche la soddisfazione del suo avv. difensore che si dichiara appagato per essere riuscito ad ottenere per il suo assistito "una pena tutto sommato contenuta, frutto di un buon patteggiamento", c'è di che schifarsi (...). Però da cittadino ho almeno il diritto di chiedere tre cose: ¶che il foggiano torni nella sua terra natia e che qualcuno provveda a farcelo rimanere ·quei 16 mesi a parer mio qualcuno dovrebbe pur scontarli. E chi meglio del suo avv. difensore? ¸c'è poi la questione dei danni subiti dalla Racing Tymes: qualcuno dovrà pur risarcirli e chi se non colui o coloro che hanno consentito la scarcerazione dell'unico delinquente catturato? Giulio Roveda (Pizzighettone) Grazie alle Forze dell'ordine per l'impegno nel Soresinese Signor direttore, desideriamo esprimere un ringraziamento pubblico ai carabinieri di Soresina e alla polizia locale dell'Unione ed a tutte le forze dell'ordine per l'attività svolta nella tutela della sicurezza del nostro territorio. Operatività, conoscenza delle realtà locali e spirito di collaborazione sono elementi di primaria importanza per la salvaguardia ed il controllo dell'ordine pubblico. Questo loro impegno rafforza la prevenzione verso quei reati, come furti nelle case, spaccio, immigrazione clandestina ed episodi di microcriminalità, che lasciano nel cittadino un forte senso si insicurezza. Le continue operazioni capillari di controllo sul territorio dimostrano che il metodo intrapreso va nella direzione e nella volontà auspicate dai cittadini stessi. Seguono 4 firme (Soresina) Nell'Udc non 'voltagabbana' ma valori alternativi alla sinistra Signor direttore, quando la politica calza a sghimbescio e fa girare il cappello, la stizza confluisce nel "crogiolo" cerebrale, con il furore belluino del "libro e moschetto balilla perfetto". Così la Dc è "riesumata" con abbagli isterici e accecanti per proprie quisquiglie, ma ? piaccia o non piaccia ? non è immersa nella brodaglia dell'esecutivo, bensì come Udc è ben visibile sul campo, con alta dignità, decoro e prestigio, e i suoi esponenti non hanno voltato gabbana, né prestati, come "famigli", per politiche padronali. Sono ben presenti, nell'Udc, i valori utili dei democratici e cristiani, espressi con fermezza nella costruzione della libertà, giustizia e democrazia per uno stato dei diritti e dei doveri, dove la libertà esige verità. (...) Ma, attenti: alternativi alla sinistra. Alberto Colombini (Movimento anziani Udc, Cremona) Orologio delle Poste di Soresina Guasto segnalato al Comune Egregio direttore, in riferimento alla lettera "Poste di Soresina, all'orologio l'eterno presente" pubblicata il 3 giugno 2008, nella quale il sig. Zignani segnala il non funzionamento dell'orologio di via Barbò, situato nelle immediate vicinanze dell'ufficio postale, desideriamo precisare che il funzionamento e la manutenzione dell'orologio non sono di competenza di Poste italiane ma dell'Amministrazione comunale alla quale abbiamo già segnalato il guasto. Poste Italiane (Ufficio comunicazione territoriale Lombardia, Milano) Teatro di Casalmaggiore Ma io non vivo a Parigi! Egregio direttore, con la presente intendo riferirmi a due articoli apparsi sul suo giornale. Nel primo, dal titolo "Fermate quel concorso" (Marco Bazzani, La Provincia, 30 maggio, p. 28) vengono riportate le perplessità avanzate dal presidente del circolo culturale "Nuova Europa" Fabio Penotti in merito al "concorso" (Procedura comparativa pubblica) per l'assegnazione dell'incarico di direttore di teatro indetto dal Comune di Casalmaggiore. Nel secondo articolo dal titolo "Romanetti confermato direttore del Comunale" si precisa che, oltre al sig. Romanetti, ha partecipato al 'concorso' "un giovane italiano che vive a Parigi" (La Provincia, 1 giugno 2008, p. 32, righe 6-7). Quanto riportato non è corretto, poiché io non vivo a Parigi e tale formulazione può avere un effetto decisamente distorsivo. Mi spiego meglio. Affermare che vivo a Parigi, può significare di fatto far credere pubblicamente che il criterio della mia 'esclusione' possa essere dovuto alla mia sostanziale estraneità alla situazione locale o all'impossibilità di essere reperibile come soggetto operante nella zona in quanto appunto 'estero' ed 'estraneo', e dunque 'giustificatamente' escluso. Tengo invece a precisare che vivo, sono residente, domiciliato a Cremona e pienamente operante in provincia; tutto questo è fra le altre cose chiaramente riportato sia sulla domanda concorsuale che sul curriculum vitae, documenti in mano alla commissione che si è adoperata alla selezione pubblica. Come lei può notare, viene pertanto operata in questo modo una distorsione dei fatti ai fini, forse, di una giustificazione del risultato 'concorsuale' (la quale peraltro per nulla dovuta, né richiesta). A tutt'oggi non mi è ancora stato comunicato l'esito del 'concorso' (...). Luca Sala (segretario dell'"Edizione Italiana dell'Opera Omnia di Muzio Clementi", Cremona).

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FIRENZE Federico Gelli, vicepresidente della Regione con delega alla sicurezza, per (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Empoli)" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

CRONACHE pag. 17 ? FIRENZE ? Federico Gelli, vicepresidente della Regione con delega alla sicurezza, per... ? FIRENZE ? Federico Gelli, vicepresidente della Regione con delega alla sicurezza, perché la maggioranza che governa la Toscana è sempre contraria al Cpt? "Siamo contrari a chiudere in carcere, addirittura per 18 mesi, persone solo da identificare. Clandestino non è sinonimo di delinquente. Per esempio, vogliamo riempire i Cpt di badanti?". L'ordine pubblico non è delegato alle Regioni... "Finora il governo non ha inviato informazioni alla Regione, nè ai comuni e nemmeno ai prefetti. Quando ci troveremo davanti ad atti concreti risponderemo. Ma ripeto: non si può far ricadere sulle persone l'inefficienza della burocrazia. E' assurdo aumentare da 60 giorni a 18 mesi il tempo di un'identificazione". La scelta di ex caserme per farne un Cpt come la giudica? "Sbagliata. Ripeto: non deve essere un luogo di detenzione, ma solo di permanenza, alla stregua di una pensione. Noi non possiamo impedire che il governo prenda iniziative di questo tipo, ma non vogliamo che la Toscana ospiti ghetti o lager". Sa. Ben.

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Patat: aumentare la differenziata (sezione: Burocrazia)

( da "Piccolo di Trieste, Il" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Gorizia Patat: "Aumentare la differenziata" BILANCIO DI UN ANNO Il sindaco: "Solo così potremo evitare il rincaro delle bollette dei rifiuti" IL SINDACO "Nelle mense scolastiche l'utilizzo di cibi migliori e per risparmiare useremo l'acqua dei rubinetti" "Piazza Libertà è un tormentone che deve finire. Ma è un intervento che non mi piace" CORMONS Primo anno di amministrazione della giunta guidata da Luciano Patat, per diversi anni esponente dell'opposizione consiliare con il gruppo di Uniti per Cormòns. È stato di certo un anno non facile per questa giunta che si è trovata di fronte un mondo completamente nuovo, una nuova maniera di vedere e far funzionare la macchina amministrativa comunale. Sindaco Patat, quali sono state le difficoltà che avete incontrato in questo primo anno al governo di Cormons? "Dopo molti anni vissuti all'opposizione ritenevamo che una volta passati al governo i tempi burocratici potessero essere abbreviati. Invece non è stato così. Ad esempio, anche quando si hanno a disposizione fondi da poter investire per il bene comune i tempi burocratici sono troppo lunghi. Credevamo fosse più facile, e ora ci stiamo impegnando al fine di poter almeno in parte snellire i tempi della burocrazia e rendere migliore la macchina comunale". Di positivo invece cosa sottolineare? "Siamo contenti di esserci dimostrati disposti al dialogo verso tutti i cittadini, al di là dell'appartenza politica. Un dialogo che deve essere costruttivo per poter migliorare la nostra cittadina". Un esempio in tal senso? "Beh, abbiamo sostenuto le associazioni ed il volontariato perché sono una delle ricchezze che abbiamo, e grazie a queste collaborazioni che abbiamo potuto fare molto per risollevare l'immagine cormonese con la creazione di diverse iniziative culturali e ricreative capaci di allargare il panorama preesistente". Qual è uno degli obiettivi che vi siete posti per l'immediato? "Sicuramente ultimare piazza Libertà, anche se questa operazione ci ha portati ad un grosso esborso economico. Una piazza così di certo non è quello che noi avremmo voluto per il centro cormonese. I materiali che sono stai utilizzati sono pericolosi e non adatti a Cormòns. Su quest'opera andava attuato un controllo maggiore, solo così si sarebbero potuti evitare tutti questi problemi". Altri interventi? "Interverremo inoltre nel settore scolastico con lavori negli sili e nel polo del viale Roma e altre iniziative come il Pedibus. Introdurremo da quest'anno nelle mense l'uso dell'acqua di rubinetto e di cibi sani". Qual è il traguardo raggiunto nel suo primo anno da sindaco e che la rende particolarmente orgoglioso? "L'aver reso più pulita e bella Cormons grazie al buon lavoro degli operai comunali e della nuova spazzatrice. Inoltre finalmente è passata l'idea che Cormòns abbia sopportato un peso ambientale notevole con la discarica di Pecol. Chiederemo che ci venga riconosciuto un indennizzo finchè l'area non sarà bonificata. Bisogna sottolineare, comunque, che bisogna avere più senso civico. Siamo riusciti quest'anno a non aumentare la tassa sui rifiuti soltanto perché abbiamo alzato la copertura da parte dell'amministrazione comunale, facendo i salti mortali per far quadrare i conti. Se la percentuale di differenziata, calata quest'anno, non crescerà, non potremo garantire che le bollette rimangano invariate in futuro. Più differenziamo, meno rifiuti smaltiamo, meno paghiamo". Cosa pensate di fare inoltre per aiutare il commercio e cosa pensa del centro commerciale che sarebbe dovuto sorgere alle porte di Cormons? "Far ripartire il commercio in questo periodo di crisi per tutte le comunità non è facile, ma sono diverse le cose che possiamo fare per portare gente qui da noi e far vedere loro le nostre attività. Purtroppo il crescere spropositato dei centri commerciali non ci aiuta. Le diverse iniziative che abbiamo organizzato hanno fatto si che il flusso turistico cormonese venga implementato e speriamo di poter fare altrettanto in questi anni. Per quanto riguarda il centro commerciale, l'intervento avebbe avuto un grande impatto sia ambientale, con la realizzazione di una nuova viabilità,che commerciale portando la gente al di fuori del centro. Stiamo valutando l'ipotesi di cambiare di destinazione d'uso urbanistica le aree interessate, in quanto siamo convinti che un centro commerciale non porti alcun beneficio per una città, anzi. Probabilmente, per non recare danno agli investitori, lasceremo una parte di quest'area edificabile per la realizzazione di nuove abitazioni che rispettino al massimo il carattere della nostra città". Piercarlo Donda.

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A savogna ritardo di un anno ai lavori dello stadio (sezione: Burocrazia)

( da "Piccolo di Trieste, Il" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

OPERE PUBBLICHE A Savogna ritardo di un anno ai lavori dello stadio Il sindaco Petejan conferma: "Avviate le pratiche della rescissione del contratto" SAVOGNA "È vero, abbiamo avviato le pratiche per la rescissione del contratto d'appalto dei lavori relativi agli spogliatoi del nuovo campo sportivo". Ieri il sindaco di Savogna Marco Petejan ha confermato ufficialmente quanto anticipato nei giorni scorsi dal nostro quotidiano: con il cantiere fermo da mesi l'amministrazione comunale ha intenzione di cambiare rotta e affidare i lavori a un'altro soggetto. Da un sopralluogo effettuato ieri emerge chiaramente che l'intervento è avanzato in modo del tutto irrilevante rispetto allo scorso anno. Oltre alla posa dell'impianto termico, poco è stato fatto. Il passare del tempo è testimoniato più dall'erba alta cresciuta nel campo da calcio che dall'evoluzione della struttura in sé. Forse per pudore, dal cantiere è scomparso anche il tabellone su cui per legge devono essere indicati i dati dell'intervento: chi lo esegue, i giorni in cui va eseguito, il costo dell'opera, il direttore dei lavori e tutto il resto. La scorsa estate, per quanto poco leggibile c'era, oggi non c'è più. A dirla tutta, il cantiere non sembra neppure abbandonato. Il portone aperto del box in metallo adibito a magzzzino per gli attrezzi e a spogliatoio per gli operai lascerebbe credere che la forza lavoro si trova in pausa pranzo. La giornata festiva e le carriole piene d'acqua non lasciano però dubbi sulla reale situazione. "È da mesi che non si va avanti - ricorda il primo cittadino -. Abbiamo cercato di andare incontro alle eseigenze delle ditta, ma è cambiato poco. Non sappiamo bene quali siano i problemi. Quel che è certo è che non manca molto al completamento della struttura: va fatto l'impianto elettrico, vanno fatte le malte, vanno montati gli infissi e posato il pavimento. A questo punto, non ci rimangono alternative: rescindere il contratto è l'unica soluzione possibile". Il termine ultimo per il completamento dei lavori era il luglio del 2007. Sul ritardo Petejan aggiunge: "Purtroppo, in linea generale, con gli impianti sportivi non siamo fortunati. Ci eravamo affidati a questa ditta in altre due occasioni e in entrambe i tempi erano stati rispettati. In questo caso, invece, le difficoltà sonos state costanti. I lavori sono sempre andati a rilento. Si era già perso tempo con il primo lotto, quello del campo, però, almeno questo è stato finito. Purtroppo la burocrazia non sempre tutela l'interesse generale. Non so per quanto andremo ancora avanti. Tra un anno termina il mandato di questa giunta e anche se spero di inaugurare l'impianto, non credo che ce la farò. Bisogna essere realisti, se tutto andrà bene, al massimo potrei inaugurare gli spogliatoi e il campo. Non certo la tribuna. Molto dipenderà anche dall'atteggiamento che assumerà la ditta. Se dopo la rescissione del contratto farà ostruzionismi e ricorsi, le cose si protrarranno ulteriormente". Ora andrà fatta una stima del valore dei lavori eseguiti e dei lavori ancora da eseguire, poi bisognerà capire a chi spetterà il completamento dei lavori. (s.b.).

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Sanità-rivoluzione: cartelle e ricette on line (sezione: Burocrazia)

( da "Giorno, Il (Como)" del 09-06-2008)
Pubblicato anche in:
(Resto del Carlino, Il (Ravenna)) (Nazione, La (Empoli))

Argomenti: Burocrazia

CRONACHE pag. 12 Sanità-rivoluzione: cartelle e ricette on line FINANZIARIA I DOCUMENTI DEI PAZIENTI SU INTERNET: PIU' RISPARMI E MENO BUROCRAZIA ? ROMA ? RICETTE MEDICHE e specialistiche dei medici del servizio sanitario nazionale viaggeranno solo on line. E' una delle ipotesi allo studio per la messa a punto della prossima Finanziaria. Il progetto avrebbe durata quadriennale partendo dal 2009 e arrivando a regime nel 2012. La 'ratio' della norma è di potenziare il monitoraggio della spesa pubblica e misurare l'appropriatezza delle cure prescritte. Si ipotizza anche la possibilita' per i cittadini di prendere medicine in farmacia senza ricetta ma esibendo la tessera sanitaria o il ricorso alla ricetta informatizzata periodica per i malati cronici. Il risparmio stimato per la prescrizione on line sarebbe, a regime, pari a circa il 10% della spesa farmaceutica che l'anno scorso è stata di poco inferiore ai 15 miliardi. E I MEDICI DI FAMIGLIA accolgono con favore l'ipotesi di sbarcare sul web e si dicono "disponibili nei confronti del Governo a sostenere questa iniziativa" anche se, sottolineano, "esistono seri problemi di organizzazione" e vedono comunque il 2009 come "troppo vicino", anche solo per partire. A parlare è Giacomo Milillo, segretario nazionale dei medici di famiglia (Fimmg), il principale sindacato di categoria. "Il Servizio sanitario nazionale ? ha detto Milillo ? ha bisogno di questa rivoluzione e siamo disponibili a sostenere questa iniziativa. Non è impossibile a livello di tecnologie ma ci sono seri problemi per le strutture e l'organizzazione. Ipotizzare di realizzare questa rivoluzione con le strutture attuali non è possibile". MA QUALI vantaggi porterebbe? "Innanzi tutto ? ha spiegato Milillo ? sarebbe un vantaggio per i cittadini ai quali si eviterebbero gli spostamenti per andare agli sportelli. Il vantaggio è che la richiesta da parte del medico arriva on line direttamente al centro di prenotazione". Lo stesso varrebbe per le farmacie. Medici on line significa però anche un potenziale in più per salvare vite. Arrivare ad avere il fascicolo sanitario elettronico del cittadino significa conoscere oltre ai dati anagrafici anche le terapie in corso, le malattie croniche, le allergie. UNA CARTELLA on line "che può salvare la vita", ha detto Milillo ma che può anche consentire di non replicare le indagini e di avere una informazione completa. Su questo fronte "stiamo collaborando attivamente con il ministero" per arrivare intanto a definire quali voci mettere nel fascicolo elettronico. Altro fronte del medico on line è quello di avere uno screening "sui volumi di attività e sui bisogni dei cittadini" e di fornite un servizio più agile. "Una rivoluzione che auspichiamo ? ha ribadito Milillo ? per la quale però servono le strutture".

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<L'istituzione della Provincia è un processo inarrestabile> (sezione: Burocrazia)

( da "Giorno, Il (Brianza)" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

CRONACA DELLA BRIANZA pag. 24 "L'istituzione della Provincia è un processo inarrestabile" Il sindaco: "Non può essere tagliata dalla Finanziaria" ? MONZA ? "L'ISTITUZIONE della nuova Provincia di Monza e Brianza è un processo inarrestabile". Lo ribadisce il sindaco di Monza Marco Mariani il giorno dopo la notizia dell'ipotesi di cancellazione delle tre nuove province nell'ambito della nuova Finanziaria: insieme a Monza e alla Brianza anche Fermo, e Barletta-Andria- Trani. Un taglio che consentirebbe alle casse dello Stato di 30 milioni di euro dopo che per l'apertura delle nuove sedi ne sono stati già impegnati 50 e proprio alla vigilia del trasferimento nel capoluogo di un centinaio di funzionari e dello scorporo del patrimonio con Milano, un tesoretto da 300 milioni di euro. "Premesso che si tratta, per quanto abbiamo compreso, di ipotesi, l'istituzione della nostra Provincia rimane fuori discussione - insiste il sindaco - E' infatti, una realtà già presente nel nostro territorio a livello di progetti, di investimenti e di personale che già da tempo lavora presso la sede di piazza Diaz. Inoltre, a livello di accordi pochi giorni fa abbiamo approvato, nell'ambito dell'assemblea dei sindaci, la divisione dei beni con la Provincia di Milano che ci sta dimostrando ampia collaborazione. Monza e la Brianza - tiene a sottolineare il primo cittadino - hanno tutte le carte in regola per diventare ufficialmente nel 2009 una nuova Provincia così come ampiamente definito a seguito della legge istitutiva del 2004. Siamo tra le prime realtà industrializzate d'Europa e la nostra è una delle aree economiche più fertili del Paese. Abbiamo totale fiducia nel Governo che non mancherà di ufficializzare Monza, insieme con Fermo e Barletta, come nuove Provincie. Il processo che ha portato all'istituzione del nostro organismo provinciale ha preso il via più di 15 anni fa e per quanto ci riguarda è assolutamente inarrestabile". IN QUESTE ORE la Brianza si mobilita per fermare lo scippo dell'autonomia istituita dal Parlamento nel 2004, un processo che riguarda 50 Comuni (altri cinque hanno chiesto di rientrare nei suoi confini), 800mila cittadini, un territorio che conta oltre 70mila imprese. Una beffa e uno schiaffo al territorio proprio alla conclusione dell'iter: le prime elezioni infatti sono previste per la primavera del prossimo anno. "LA PROVINCIA di Monza e Brianza è necessaria e va difesa ad ogni costo - sostiene Massimo Ponzoni, assessore regionale alla Protezione Civile, Prevenzione e Polizia Locale, con delega alla costituzione della Provincia di Monza e Brianza - E per più d'una ragione: per il suo peso e per i suoi numeri che la pongono tra le Province più importanti d'Italia, perché ormai è pronta a marciare con le sue gambe, perché non si possono tradire, con un colpo di spugna, le aspettative della gente e dei comuni". "Tornare indietro è assurdo. Semmai, in un'ottica di contenimento dei costi - aggiunge l'assessore Ponzoni - si può pensare di dar vita ad una Provincia "nuova", virtuosa sul fronte del contenimento della spesa pubblica. Se le risorse scarseggiano, nell'ovvio rispetto della Costituzione, perché non ipotizzare un nuovo modello di ente "risparmioso", che risponda al requisito più efficienza e meno costi, ad esempio, facendo a meno di alcuni uffici decentrati dello Stato sul territorio? Monza e Brianza - conclude Ponzoni - va costituita. Le Province da abolire sono ben altre: quelle superflue, quelle piccole con meno di 200 mila abitanti, nate sulla scorta di eccessi di localismi e spesso- queste sì- solo fonti di inutili sprechi. Proprio per questi motivi, noi stiamo già costruendo Monza e Brianza come realtà vicina al cittadino e all'impresa, snella e con il minor livello di burocrazia possibile".

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I danni dell'inefficienza (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Rovigo)" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

ROVIGO AGENDA E CINEMA pag. 28 I danni dell'inefficienza 'Gli artigiani contro gli intoppi della burocrazia' L'IMPRESA italiana ha ormai imparato, anche a proprie spese, che non è il minor costo del lavoro e la flessibilità estrema a dare efficienza alle imprese. E' invece vero che dove si è investito in innovazione, in prodotti ad alto valore aggiunto, le aziende si sono ritagliate quote di mercato importanti, rafforzando i profitti. Il prodotto italiano, con la qualità, la sicurezza, oltre che il minor costo ambientale, è sempre più vincente rispetto al prodotto cinese seppure in presenza di costi maggiori. E' necessario che i prodotti Made in China vengano conosciuti per il danno che le loro produzioni infliggono all'ambiente. Ma il futuro del Paese passa necessariamente da scelte di politica economica che accompagnino e supportino gli investimenti nella ricerca e innovazione. Oltre che a politiche di riforma e razionalizzazione del settore pubblico più refrattario a innovare per la resistenza burocratica e la mancanza di pungolo della concorrenza che ne riducono l'efficienza. Negli Usa è possibile aprire una nuova impresa in una mattina, autocertificando ciò che successivamente viene verificato dagli enti di controllo. Nel nostro paese servono fino a 58 passaggi burocratici prima di ottenere il via libera ad una nuova attività. È necessario evitare che un'idea imprenditoriale vincente, ma non ingegnerizzata, resti tale per mancanza di supporti finanziari o, peggio, per ritardi burocratici. Oltretutto manca nel nostro Paese il fenomeno comune negli Usa del trasferire nell'impresa privata i frutti della ricerca tecnologica di settore da parte dell'ente governativo a ciò preposto. Da qui il pesante onere per le pmi di dover sopportare costi ed investimenti i cui ritorni non possono certo avvenire nel breve termine. Ecco perché da tempo la Confartigianato Imprese di Rovigo, ha come punti di forza il Consorzio fidi, quale intermediario finanziario, il Centro di formazione, strumento di crescita formativa e il Centro studi da cui derivano una serie di servizi avanzati sempre più indispensabili allo sviluppo delle imprese. Parallelamente ad un adeguato supporto per favorire l'avvio del processi di innovazione, con tutte le tematiche relative alla necessità di snellire l'accesso al credito per le imprese (con la possibilità di portare i mutui per gli investimenti non più a breve ma a dimensione almeno ventennale come accade all'estero), con l'opportuno rilancio del mondo cooperativo di credito artigiano, è il tema dell'ambiente che particolarmente prossimo futuro dell'artigianato: le nuove sfide si giocheranno su questo terreno. Gli artigiani della Provincia di Rovigo, sono pronti alla leadership, ma anche in questo senso va giocata a livello istituzionale la carta della semplificazione. Tutto si traduce in una sola parola: competitività. Il vero bene che tutti dobbiamo tutelare insieme, per vincere globalmente sui mercati mondiali. Girolamo Astolfi, presidente Confartigianato Imprese Rovigo.

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Patat: aumentare la differenziata (sezione: Burocrazia)

( da "Piccolo di Trieste, Il" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Monfalcone Patat: "Aumentare la differenziata" BILANCIO DI UN ANNO Il sindaco: "Solo così potremo evitare il rincaro delle bollette dei rifiuti" IL SINDACO "Nelle mense scolastiche l'utilizzo di cibi migliori e per risparmiare useremo l'acqua dei rubinetti" "Piazza Libertà è un tormentone che deve finire. Ma è un intervento che non mi piace" CORMONS Primo anno di amministrazione della giunta guidata da Luciano Patat, per diversi anni esponente dell'opposizione consiliare con il gruppo di Uniti per Cormòns. È stato di certo un anno non facile per questa giunta che si è trovata di fronte un mondo completamente nuovo, una nuova maniera di vedere e far funzionare la macchina amministrativa comunale. Sindaco Patat, quali sono state le difficoltà che avete incontrato in questo primo anno al governo di Cormons? "Dopo molti anni vissuti all'opposizione ritenevamo che una volta passati al governo i tempi burocratici potessero essere abbreviati. Invece non è stato così. Ad esempio, anche quando si hanno a disposizione fondi da poter investire per il bene comune i tempi burocratici sono troppo lunghi. Credevamo fosse più facile, e ora ci stiamo impegnando al fine di poter almeno in parte snellire i tempi della burocrazia e rendere migliore la macchina comunale". Di positivo invece cosa sottolineare? "Siamo contenti di esserci dimostrati disposti al dialogo verso tutti i cittadini, al di là dell'appartenza politica. Un dialogo che deve essere costruttivo per poter migliorare la nostra cittadina". Un esempio in tal senso? "Beh, abbiamo sostenuto le associazioni ed il volontariato perché sono una delle ricchezze che abbiamo, e grazie a queste collaborazioni che abbiamo potuto fare molto per risollevare l'immagine cormonese con la creazione di diverse iniziative culturali e ricreative capaci di allargare il panorama preesistente". Qual è uno degli obiettivi che vi siete posti per l'immediato? "Sicuramente ultimare piazza Libertà, anche se questa operazione ci ha portati ad un grosso esborso economico. Una piazza così di certo non è quello che noi avremmo voluto per il centro cormonese. I materiali che sono stai utilizzati sono pericolosi e non adatti a Cormòns. Su quest'opera andava attuato un controllo maggiore, solo così si sarebbero potuti evitare tutti questi problemi". Altri interventi? "Interverremo inoltre nel settore scolastico con lavori negli sili e nel polo del viale Roma e altre iniziative come il Pedibus. Introdurremo da quest'anno nelle mense l'uso dell'acqua di rubinetto e di cibi sani". Qual è il traguardo raggiunto nel suo primo anno da sindaco e che la rende particolarmente orgoglioso? "L'aver reso più pulita e bella Cormons grazie al buon lavoro degli operai comunali e della nuova spazzatrice. Inoltre finalmente è passata l'idea che Cormòns abbia sopportato un peso ambientale notevole con la discarica di Pecol. Chiederemo che ci venga riconosciuto un indennizzo finchè l'area non sarà bonificata. Bisogna sottolineare, comunque, che bisogna avere più senso civico. Siamo riusciti quest'anno a non aumentare la tassa sui rifiuti soltanto perché abbiamo alzato la copertura da parte dell'amministrazione comunale, facendo i salti mortali per far quadrare i conti. Se la percentuale di differenziata, calata quest'anno, non crescerà, non potremo garantire che le bollette rimangano invariate in futuro. Più differenziamo, meno rifiuti smaltiamo, meno paghiamo". Cosa pensate di fare inoltre per aiutare il commercio e cosa pensa del centro commerciale che sarebbe dovuto sorgere alle porte di Cormons? "Far ripartire il commercio in questo periodo di crisi per tutte le comunità non è facile, ma sono diverse le cose che possiamo fare per portare gente qui da noi e far vedere loro le nostre attività. Purtroppo il crescere spropositato dei centri commerciali non ci aiuta. Le diverse iniziative che abbiamo organizzato hanno fatto si che il flusso turistico cormonese venga implementato e speriamo di poter fare altrettanto in questi anni. Per quanto riguarda il centro commerciale, l'intervento avebbe avuto un grande impatto sia ambientale, con la realizzazione di una nuova viabilità,che commerciale portando la gente al di fuori del centro. Stiamo valutando l'ipotesi di cambiare di destinazione d'uso urbanistica le aree interessate, in quanto siamo convinti che un centro commerciale non porti alcun beneficio per una città, anzi. Probabilmente, per non recare danno agli investitori, lasceremo una parte di quest'area edificabile per la realizzazione di nuove abitazioni che rispettino al massimo il carattere della nostra città". Piercarlo Donda.

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Friuli annia, una piccola doc che cresce: il pinot grigio è leader fra 400 mila bottiglie (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il presidente Sergio Bortolusso auspica che il Consorzio riunisca altri produttori Il cavalier Emiro padre dell'attuale presidente vide giusto: la zona viticola andava tutelata Friuli Annia, una piccola Doc che cresce: il Pinot grigio è leader fra 400 mila bottiglie CARLINO. Emiro Bortolusso aveva visto bene. Coronando un sogno, quello di mettersi in proprio e produrre vino in una zona che di vino non ne produceva molto e neanche di grande qualità. Emiro, di ritorno dopo anni trascorsi come emigrante in Inghilterra dove lavorava come maggiordomo in una nobile famiglia imparentata con la casa reale e dove anche la moglie Maria Luigia faceva la cuoca, ha impegnato tutti i suoi risparmi acquistando nuova terra da aggiungere a quella che già possedeva a Carlino. Lui era portogruarese, la moglie di Carlino. Per anni, si è adoperato, assieme all'enologo Orfeo Salvador, per fare in modo che quella terra, dove si cominciava a produrre del buon vino, facesse parte di una nuova zona Doc. Famoso e mitico il suo "Lacrima del Privilegio", ottenuto da una sgrondatura di Cabertnet sauvignon, Merlot e Refosco dal peduncolo rosso. Finalmente, nel 1996, è nata ufficialmente, dopo anni di carte e burocrazia, la "Friuli Annia", zona a denominazione di origine controllata che ha preso il nome dall'antica strada consolare che collegava il centro paleocristiano di Aquileia a Julia Concordia, oggi conosciuta come Concordia Sagittaria. L'eredità del cavalier Emiro Bortolusso è stata raccolta, con grande determinazione, dai figli Sergio e Clara (foto in alto) che hanno continuato sulla... via Annia. Con Sergio Bortolusso facciamo il punto, parlando del Consorzio di tutela "Friuli Annia" che comprende 17 soci di cui 7 imbottigliatori. Il Consorzio funziona bene? "Le aziende che aderiscono sono tutte direttamente coinvolte e seguono la linea concordata. Aspettiamo che altri entrino per rafforzare l'organismo e creare un pool più grande". In cosa consiste l'intervento del Consorzio di tutela? "In una efficace azione di divulgazione scientifica con un servizio di assistenza tecnica e, in una prospettiva più lunga, l'intento di dare alla denominazione di origine controllata la giusta visibilità nelle carte dei vini di quanti propongono menu a base di pesce, altra risorsa della nostra zona che ha in Marano Lagunare il suo punto di riferimento". Quindi è un obiettivo mirato? "E' un obiettivo alla portata dei produttori di una denominazione che ha in Marano Lagunare, località conosciuta per il suo importante mercato ittico e per la ristorazione di alto livello, la sua capitale ideale". Quali le maggiori difficoltà? "La prima difficoltà, e la più grossa, è l'aggregazione, cioè convincere quelli che sono fuori dalla Doc ad entrare con noi". Creare, dunque, sistema per essere anche più competitivi? "Certamente, perché si potrebbe organizzare forse anche meglio la promozione delle nostre etichette per raggiungere nuovi mercati". Sette aziende della "Friuli Annia" producono e imbottigliano vino. Quante bottiglie all'anno? "Grosso modo 400 mila bottiglie. Il 65 per cento di bianchi, il resto rossi. In testa il Pinot grigio seguito dal Tocai friulano, dal Sauvignon e dallo Chardonnay; fra i rossi, Cabernet franc, Merlot e Refosco dal peduncolo rosso". Attualmente qual è il mercato della Doc "Friuli Annia"? "In buona parte in Italia. Esportiamo bene in Europa, specialmente in Germania e Austria. Stiamo entrando in Inghilterra che si presenta come un mercato interessante per i vini". Da recenti incontri in casa "Annia" è emersa anche l'opportunità di un collegamento operativo e concreto con le altre due Doc confinanti. "Anche questa è una operazione molto sentita, cioè avviare i collegamenti con "Friuli Latisana" e "Friuli Aquileia"". C'è già stato qualche contatto in proposito? "Giovanni Foffani, presidente de "La strada del vino di Aquileia", ci ha già contattato per veicolare dei probabili circuito nel territorio che accorpino aziende vinicole, ristoranti, latterie, mulini, se ce ne sono, e altro per offrire un pacchetto utile, ragionato ed economicamente vantaggioso per un turismo intelligente". Silvano Bertossi.

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Gli sponsor e i grandi eventi "il comune sia più pronto" - gino li veli marina paglieri (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina II - Torino Gli sponsor e i grandi eventi "Il Comune sia più pronto" La risposta al sindaco: c'è troppa burocrazia I leader di Basic Net e Alpitour: "Abbiamo chiesto di intervenire, non ci hanno risposto" GINO LI VELI MARINA PAGLIERI Il secondo appello del sindaco Sergio Chiamparino agli sponsor ("studiamo insieme i grandi eventi"), a parole, sembra trovare maggiore appeal rispetto a quello lanciato un anno e mezzo fa, risultato senza esito, come ha ammesso lo stesso Chiamparino. "Una bella idea - commenta Alain Elkann, presidente della Fondazione del Museo Egizio - Mi sembra una proposta di buon senso: in un periodo non facile dal punto di vista economico, in cui è problematico convincere le aziende a investire e chiedere la loro collaborazione per studiare eventi "ad hoc", è logico che chi può offrire sponsorizzazioni possa esprimere un parere. è un modo anche per evitare sprechi. Certo bisogna valutare evento per evento, non tutto è sullo stesso piano. è una proposta tipica dello stile del sindaco, pronto a dialogare con tutti. Penso che possa avere il giusto seguito". Si iscrive al partito dei favorevoli anche Marco Boglione, numero uno di Basic Net, il gruppo dei marchi Robe di Kappa e Superga. "Una proposta interessante - dice - Bisogna vedere come si concretizzerà. Spesso le belle idee non riescono a decollare per tanti ostacoli burocratici. Posso citare diversi episodi in cui alcuni funzionari comunali hanno fermato alcuni miei progetti. Avevo dato la disponibilità a far utilizzare lo spazio "Superga Sporting" ma non sono mai arrivate le autorizzazioni. Stessa cosa per la creazione di uno spazio pubblico in largo Vitale. L'appello del sindaco è da prendere in considerazione. Bisogna ricreare quello spirito che ha favorito il successo delle Olimpiadi. Si deve andare oltre la semplice sponsorizzazione di un evento, quella in cui l'imprenditore stacca un assegno e permette l'utilizzo del logo. Quello ormai è un fatto scontato. Va studiato un nuovo percorso tra chi promuove l'evento e chi lo può sponsorizzare". Chi è riuscito ad individuare la strada giusta è Leopoldo Freyre, il relatore generale del prossimo congresso mondiale degli architetti. Un evento dal costo intorno ai quattro milioni e mezzo, coperto al 50 per cento dagli sponsor. La sua ricetta vincente? "Trovare sponsor è un impegno spaventoso - spiega - Noi siamo andati oltre ogni ottimistica previsione, superando persino manifestazioni come la Triennale di Milano o la Biennale di Venezia. Certo, contano molto i rapporti che si riescono a creare con chi deve investire. Ma credo che si debba avere un approccio diverso: è superata la logica del "faccio un evento, tu mi finanzi". Gli sponsor vogliono essere partecipi dell'evento, vogliono un loro spazio all'interno. è come creare un vestito su misura. E poi conta la professionalità. Io ho scelto come collaboratori un gruppo di esperti al di fuori del mondo della cultura, quelli che lavorano per Valentino Rossi. E poi c'è un altro aspetto: tutto ciò che riguarda l'architettura in questo momento funziona e interessa". L'idea di Chiamparino piace pure allo staff di Daniel Winteler, numero uno di Alpitour, che nelle settimane scorse aveva manifestato perplessità per la scarsa attenzione ricevuta dagli enti locali per le proposte di collaborazione (in passato aveva dovuto fare marcia indietro anche sul progetto di sponsorizzazione della riqualificata piazza Vittorio). Dopo le polemiche sui giornali, Winteler ha incontrato vertici e assessori di Comune e Regione: si assicura che presto potrebbe essere annunciata una nuova partnership.

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A rischio il ghiaccio di milano - luigi bolognini (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina XVII - Milano Lo sport Dopo il volley potrebbe sparire anche l'hockey più volte campione d'Italia A rischio il ghiaccio di Milano LUIGI BOLOGNINI Si scioglie il ghiaccio di Milano? Dopo la pallavolo si rischia che la città perda un'altra squadra di livello tra gli sport alternativi al calcio, i Vipers di hockey. Il mercato funziona solo in uscita, e le voci su un addio corrono. Il presidente Alvise di Canossa non conferma e non smentisce. Si limita a dire: "Con l'ultimo campionato si è chiuso un progetto. Vediamo se riusciremo a mettere in piedi un progetto nuovo. Altrimenti prenderemo le nostre decisioni". Il progetto in realtà è già partito, con l'immissione in prima squadra di alcuni dei migliori talenti di un settore giovanile che ne sforna in quantità e un terzo posto non disprezzabile, ma che dopo 5 scudetti di fila (dal 2002 al 2006) sembra poco. I veri motivi di una chiusura sarebbero altri. Uno, le beghe tra le società di serie A, che non si mettono d'accordo su quote di stranieri e di oriundi. Due, di Canossa non si sente sostenuto da Milano. Dal tessuto sociale ed economico (è tutto sulle sue spalle) e dal Comune per la vicenda dell'Agorà, il palaghiaccio il cui ampliamento faciliterebbe gli allenamenti, ma è bloccato da burocrazia e proteste. In società regna comunque la fiducia, ma che anche solo una piccola grande tragedia come l'addio sia ipotizzabile fa capire com'è ridotto lo sport extracalcistico in una città che - chissà perché - sarà la Capitale europea dello sport nel 2009.

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Una riforma ambigua che ignora gli studenti (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: IN PRIMO PIANO data: 2008-06-09 - pag: 2 autore: ANALISI Una riforma ambigua che ignora gli studenti di Alessandro Monti U n recente documento di Confindustria (Conoscere per crescere) stima che l'aumento di un anno del livello medio di istruzione degli italiani (oggi di 10,3 anni, in Usa 13,3) potrebbe tradursi nel lungo termine in una crescita della produttività del 4%, portando il reddito pro-capite a 29mila euro nel 2020, assai più elevato (+3.900 euro) rispetto al trend attuale. Una prospettiva allettante. Per indurre gli studenti a espandere la loro formazione, però, è necessario dare più appeal a una istituzione ormai declinante. Non si tratta solo di moltiplicare residenze e collegi e riqualificare l'offerta didattica, ma di rimuovere una condizione che vede nell'università italiana anteposti gli interessi delle corporazioni accademiche a quelli degli studenti. Che restano soggetti deboli e vulnerabili. Spesso le loro ragionevoli richieste sono ignorate e disposizioni a loro favore sono " interpretate" per neutralizzarne gli effetti. Emblematici i decreti che dovrebbero correggere le incongruenze della riforma del "3+2". Contengono rinvii, ambiguità e lacune, più utili a non turbare assetti consolidati che a tutelare gli studenti. Alcuni esempi per capire. Requisiti edulcorati. I docenti di ruolo "necessari" per attivare un corso di laurea passano da 9a 12 (da 6 a 8 per le lauree magistrali). Attuata con rigore la norma avrebbe benefici immediati sulla qualità dell'offerta formativa sfoltendo gli oltre 5.600 corsi di I e II livello (il triplo delle soppresse lauree quadriennali). Sono, invece, previste deroghe e una lunga moratoria: i docenti sono conteggiabili due volte e l'applicazione a regime scatterà fra tre anni, cinque anni se atenei con meno di 15mila studenti, se non statali, se nati dopo il 1994. Corsi di laurea mascherati da "indirizzi". I decreti vietano l'attivazione di "indirizzi, orientamenti e altre articolazioni interne ai corsi di studio" in aggiunta al curriculum ufficiale indicato nel regolamento didattico. L'intento è frenare la moltiplicazione di corsi che si mimetizzano dentro i corsi di laurea, mascherati da innocui indirizzi , incoraggiando gli studenti a predisporre propri piani di studio. L'ambigua formulazione, però, offre pretesti per non applicarla. Restano in vigore sia la possibilità di inserire nel regolamento didattico i "curricula offerti agli studenti", i piani di studio preconfezionati, sia la discrezionalità degli atenei a regolare il diritto degli studenti a presentare piani di studio individuali. Il tetto di 20 esami e i modi per aggirarlo. Per fermare la proliferazione di insegnamenti e di esami, è previsto un tetto di 20 esami alle lauree triennali. Il decreto, però, non prescrive la riduzione delle materie, ma suggerisce "esami integrati" e altri escamotage per abbassare il conto delle prove superate. Ad esempio, se si tratta di esami su insegnamenti scelti autonomamente, qualunque sia il numero, è come se fosse un solo esame. Mentre le prove per accertare la conoscenza delle lingue straniere e l'acquisizione di competenze informatiche, non si contano affatto. Così gli studenti saranno costretti a seguire gli stessi insegnamenti, anche se formalmente non conteggiati o nascosti in esami plurimi, mentre l'eterogeneità delle relative combinazioni limiterà la loro mobilità in altre sedi. Anziché ridurre la "parcellizzazione delle attività formative ", la disposizione ministeriale, dunque, rischia di aumentare gli esami senza controlli. è quanto teme il Consiglio nazionale studenti che segnala la "contraddittorietà dell'invito ad accorpare esami esistenti" e i pericoli di "un aumento esponenziale delle prove non verbalizzate" (parere 8 novembre 2006). Disparità e anomalie. I decreti, infine, sorvolano su disparità di trattamento tra studenti e uso improprio di strutture. Non si tratta solo di atenei statali che organizzano corsi di laurea paralleli riservati agli aderenti a convenzioni che prevedono facilitazioni varie ed extracompensi ai docenti. Ma di scuole di specializzazione disattivate ( Dm 509/99) che continuano a rilasciare titoli, pure se non previste da leggi o direttive Ue. A tutela degli ignari studenti, meglio sarebbe invitare i Rettori a sciogliere gli organi delle scuole disattivate e inibire il rilascio di diplomi di dubbio valore legale, destinando spazi e risorse alle esigenze dei nuovi corsi di laurea. I casi segnalati evidenziano comela rinuncia delle Camere a legiferare sull'istruzione universitaria abbia finito per penalizzare la condizione studentesca. La progressiva cessione di spazi a governo e atenei, accompagnata all'abolizione degli ispettori ministeriali e alla trasformazione della vigilanza in "dirigismo collusivo", ha reso più indifesi gli studenti rispetto alla burocrazia accademica, scoraggiandone la permanenza all'università e il prolungamento della formazione. L'intervento del Parlamento – con l'avvio di un'indagine conoscitiva sulle defaillances del sistema universitario, la definizione di linee strategiche per la formazione superiore e la vigilanza sulla loro attuazione &ndash;, restituirebbe trasparenza ai ruoli istituzionali e certezza alle regole ponendo un freno ai comportamenti elusivi di alcuni atenei e alla tolleranza ministeriale. Persapernedi più "Indagine sul declino dell'università italiana" di Alessandro Monti (Gangemi editore) CASO EMBLEMATICO I decreti dovrebbero correggere le incongruenze del "3+2", ma sembrano più utili a non turbare assetti consolidati.

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La burocrazia non dà scampo (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 09-06-2008)

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Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2008-06-09 - pag: 9 autore: FUNZIONE PUBBLICA La burocrazia non dà scampo è i l motore dell'"operazione trasparenza " nella Pubblica ammi-nistrazione, ma il ministero della Funzione pubblica è anche l'epicentro di molti dei vizi che la stessa rivoluzione allo studio del ministro Brunetta (ovviamente semplice erede di questo stato di cose) vuole ora combattere. La prova è nelle tabelle pubblicate su Internet per volere dello stesso ministro, il che dà ancor più valore all'iniziativa. Per il "supporto interno ", cioè per far vivere la burocrazia del dipartimento, è impegnato il 40% del personale (dovrebbe essere il 15%, secondo la Finanziaria 2007);le retribuzioni dei dirigenti sono livellate alla virgola, perché le parti "variabili" sono quanto di più fisso si possa immaginare, e sono determinate dalla gerarchia e non dal merito.I 56 impiegati del dipartimento per l'Innovazione non soffrono certo per disorientamento, perché a guidarli hanno ben4 direttori generali (oltre al capo dipartimento). Certo, Palazzo Vidoni condivide questi problemi con molti uffici pubblici italiani. Ma questa non è una consolazione: è la ragione della "rivoluzione" (G.Tr.).

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Un buon inizio ma la tecnologia da sola non basta (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: DIRITTO ECONOMIA data: 2008-06-09 - pag: 42 autore: ANALISI Un buon inizio ma la tecnologia da sola non basta di Alessandro Selmin è sufficiente estendere l'informatica alle attuali procedure per raggiungere l'obiettivo di aprire un'attività economica in un giorno o in tempi ristretti e certi? La risposta è "no". Il motivo è evidente: se una procedura è complicata,l'informatica " informatizza" i difetti e non li elimina; si limita ad accelerare l'esecuzione degli adempimenti. è decisivo lo sportello unico per agevolare l'iter per avviare un'attività d'impresa? La risposta è ancora "no". Se lo sportello deve ricevere un " pacco" che contiene procedimenti complicati, che coinvolgono responsabilità di diversi enti pubblici e richiedono competenze diversificate, i risultati sono modesti. Dopo circa 15 anni dall'avvio di iniziative per la semplificazione e la liberalizzazione delle attività economiche, è condivisa l'opinione che,quando sivogliono raggiungere questi obiettivi, occorre verificare preventivamente se vengono assicurate alcune condizioni: - non solo semplificare la procedura ma tagliare gli adempimenti non essenziali; - verificare la compatibilità con le altre procedure (fiscale, previdenziale, eccetera); - stabilire i tempi certi per l'avvio dell'attività; - assicurare che regole e tempi siano uniformi in tutto il territorio nazionale, anche se la competenza su una certa attività è della Regione; - prevedere una authority che vigili sull'attuazione uniforme di questi adempimenti e stimoli gli enti in difficoltà; - prevedere, a livello nazionale, una consultazione tra le autorità competenti a emanare circolari e direttive per evitare disallineamenti. Nell'ultimo decennio sono stati attuati alcuni interventi di semplificazione, il più rilevante dei quali ha riguardato nel 1998 il commercio al dettaglio, escluse le medie e grandi strutture. è stata l'unica liberalizzazione di un grande comparto, e non si è verificato nessuno degli effetti negativi temuti. è la prova che la via maestra è la liberalizzazione e non la semplificazione; talvolta alcune modifiche delle procedure originarie sono state elaborate senza conoscere i meccanismi reali e quindi sono diventate inapplicabili o contraddittorie. La scelta più negativa si è verificata nel 2005 quando si è voluto sostituire la denuncia inizio attività con la dichiarazione preventiva e la comunicazione di avvio (non prima di 30 giorni) creando duplicazioni di adempimenti e incertezze sui tempi. E pensare che non c'è nulla da inventare perché è sufficiente adottare in tutta Italia quanto previsto dalla legge 1/2007 della Regione Lombardia. L'articolo 5 prevede che "I procedimenti amministrativi relativi all'avvio, svolgimento... di attività economiche... sono sostituiti da una dichiarazione resa... dal legale rappresentante dell'impresa che attesti la conformità o la regolarità degli interventi o delle attività. Restano fermi il controllo e la verifica successivi, nonché la vigilanza da parte delle autorità competenti". è evidente la novità: l'imprenditore dichiara di avere i requisiti; l'ente pubblico controlla e punisce chi dichiara il falso. Una soluzione che impatta su quasi tutte le aziende e quindi eviterà di legiferare su specifiche attività e ridurrà la produzione normativa. Ci sono però attività che, per le implicazioni su salute, sicurezza eccetera, è opportuno siano soggette ad autorizzazione; lo Stato dovrebbe concordare con le Regioni l'elenco di queste attività. La procedura è basata sull'autocertificazione dei requisiti per l'esercizio di un'attività. Requisiti spesso generici che mettono l'imprenditore in imbarazzo. è opportuno quindi che gli enti pubblici prestino assistenza per la compilazione. Quanto al registro imprese, una riduzione di complicazioni e di oneri si può ottenere riproponendo il contenuto del Ddl 1644 già approvato dalla Camera il 13 giugno 2007: il rilascio della procura per gli adempimenti, l'adozione della posta elettronica certificata, la pubblicità dei trasferimenti delle partecipazioni, l'eliminazione del libro soci delle Srl e dell'obbligo di inviare l'elenco soci assieme al bilancio. Interventi che verrebbero percepiti anche dalle aziende come una reale riduzione della burocrazia. E se si vuole risparmiare nella spesa pubblica si chiuda il progettoper attuare il registro informatico degli adempimenti amministrativi di tutte le Pa, uno strumento che non può essere tenuto aggiornato e quindi inutile: servirebbe solo a fotografare lo statonevrotico delle norme che rendono faticosa una attività economica in Italia. LA SOLUZIONE è sufficiente "copiare" l'autodichiarazione del legale rappresentante prevista in Lombardia.

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RAGAZZI VIOLENTI E CATTIVI ESEMPI (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere della Sera" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere della Sera - MILANO - sezione: PRIMA PAGINA - data: 2008-06-09 num: - pag: 1 autore: di MARCO GARZONIO categoria: REDAZIONALE LA RESPONSABILITA' DEI GENITORI RAGAZZI VIOLENTI E CATTIVI ESEMPI L a cronaca ci costringe a guardare bene in faccia il volto recente e inquietante di una Milano cattiva e violenta. Ora sono i giovani a preoccupare. Ragazzi e ragazzi, fra i 14 e i 16 anni, che aggrediscono compagni e compagne. Non è microcriminalità nell'accezione usuale, ma violenza pura, gratuita, senza motivi diretti. Ceffoni, pugni, colpi con il primo oggetto contundente che si ha per mano e via. Non si tratta di ghetti, di periferie o di piccole bande di immigrati. Sono teatro di azioni proditorie vie del centro, dintorni di ginnasi e licei, oratori, giardini. Alle cronache assurgono i casi eclatanti. Ma spesso gli involontari protagonisti preferiscono tacere, dissimulare in casa, cambiar strada, girare soli il meno possibile. E' la psicologia della vittima che si fa carico della colpa dell'aggressore. E subisce. Milano già conosce un diffuso clima di sopraffazione. Roba nostra. Stranieri e clandestini qui non c'entrano. Ce la vediamo tra noi cittadini "per bene", con i nostri modi di umiliare gli anziani: scarsi servizi, pensioni da fame, code, burocrazie, nessun rispetto sui mezzi. O di maltrattare i bimbi: servizi insufficienti anche per loro, vie respiratorie (soprattutto dei più piccini) a rischio, parchi giochi scarsi e non protetti dai vandali, verde anemico. O di rendere la città invivibile: orari, traffico, stress da condizioni di sopravvivenza. Ma ora prepotenza, aggressività, litigiosità coinvolgono in maniera massiccia i giovani. Sarà bene che Milano non si volti dall'altra parte e si faccia carico della violenza di cui più o meno coscientemente è culla. Ragazze e ragazzi sono figli nostri, dei genitori e della città: nessuno può chiamarsi fuori. Sono come spugne, assorbono quanto pullula attorno nel bene e nel male: modi, atteggiamenti, gesti, valori. Qualche esempio. Se un adulto in auto con bambini a bordo non rispetta i pedoni sulle strisce, invade i marciapiedi e gli scivoli creando difficoltà a mamme con carrozzine, anziani, disabili o impreca contro chi non gli dà il passo, che stili di rapporto apprendono quei bambini? I modelli collettivi pesano. Ma le cattive compagnie spesso sono "di casa ", quando, ad esempio, i piccoli assistono a mancanze di rispetto tra i genitori o ascoltano espressioni intolleranti nei confronti di altri (vicini, categorie sociali, esponenti politici, istituzioni civili o religiose). L'aggressività è dell'individuo, ma costituisce anche una patologia sociale se alimentata di continuo da modelli tipo: furbizia e fai-da-te premiano sempre. Non esistono ricette. Ma si può sperare che cambi qualcosa se ci assumiamo responsabilità di adulti: ascoltare i ragazzi, parlar loro, vigilare. Se il pubblico si decidesse a intraprendere poi una politica giovanile (centri sportivi, luoghi di aggregazione, sportelli di aiuto) darebbe sostegno a quella che è vera impresa oggi: la funzione genitoriale.

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Rapporto Save the Children (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2008-06-08 - pag: 10 autore: Rapporto Save the Children. Versati soltanto 11 milioni di dollari, peggio di noi solo Austria e Grecia Scuole nei Paesi poveri, aiuti italiani assenti di Marco Ludovico N ella lista dei finanziatori di aiuti all'istruzione negli Stati più poveri, l'Italia è al terz'ultimoposto.Secondo le stime di Save the Children – la più grande organizzazione internazionale indipendente a difesa e tutela dell'infanzia – il nostro Paese ha destinato 11 milioni di dollari per l'educazione primaria nelle nazioni in via di sviluppo e in guerra, i cosiddetti Cafs (Conflict affected fragile states). La cifra erogata risale al 2004 e non ci sono dati più recenti, sostiene l'organizzazione. Difficile, comunque, che in questi anni ci siano state particolari novità. L'esiguità dei fondi diventa ancora più imbarazzante, se ci si azzarda aun confronto internazionale della spesa media per un anno di scuola di un bambino. In Italia (dati Unesco) ammonta a 6.796 dollari; in Burundi 17 dollari, in Uganda 19, in Eritrea 24: il costo di uno zainetto, neanche di buona qualità. La tanto conclamata vocazione italiana alla cooperazione internazionale, insomma, finisce in discussione se parliamo di fondi pubblici per l'istruzione dell'infanzia nei Paesi più poveri. Peggio di noi, nella classifica redatta da Save The Children, ci sono solo Austria e Grecia; un gradino più su invece, al quart'ultimo posto, gli Stati Uniti. I più generosi sono l'Olanda,la Norvegia,il Lussemburgo e il Regno Unito. La graduatoria è stata fatta da Save con un criterio elementare: premesso che servono 9 miliardi di dollari per l'istruzione primaria universale, vediamo quanto erogano in concreto gli Stati rispetto a quello che potrebbero offrire, in proporzione al loro prodotto interno lordo. L'Italia, in questo scenario, dovrebbe versare 276 milioni di dollari (e non 11) per aiutare bambini che spesso hanno possibilità di istruzione quasi disperate. è possibile, peraltro, che la burocrazia nostrana abbia frenato alcune possibilità: "Visto che spesso gli Stati destinatari, in regime di guerra o che escono da poco da un conflitto, hanno istituzioni fragili – spiega Valerio Neri, direttore generale di Save The Children in Italia – accade che,in assenza di garanzie,l'erogazione di fondi non avvenga, perchè non si vuole correre il rischio che sia destinata a esiti incerti. Però a volte questa può essere una scusa". E dalla scusa all'alibi, il passo è breve. Ma non si può dimenticare il tragico scenario mondiale: 72 milioni di minori che non hanno accesso all'istruzione di base, di cui 37 milioni che vivono in paesi in conflitto o reduci da guerre. Il rapporto 2008 di Save "Scuola, ultima della lista" sollecita tutte le nazioni ricche a impegnarsi di più. L'Italia, in effetti, nell'ultima Finanziaria aveva aumentato i fondi per la cooperazione internazionale. Il quadro politico però ora è cambiato. Nelle discussioni in corso, non è escluso che i tagli ai capitoli di bilancio riguardino anche la cooperazione. "Ma sarebbe una scelta miope, in particolare se riguardasse l'istruzione – sottolinea Neri – perché solo se riusciamo ad aiutare questi Stati a uscire da una condizione di povertà assoluta, potremo limitare le immigrazioni di massa. Lasciarli nell'ignoranza – ricorda – oltre a garantire la permanenza di violenze e conflitti senza limiti, costringerà i più fortunati a fuggire, ma in condizioni disperate: economiche, sociali e culturali". Eppure,l'Italia ha più di un'occasione per dare un segno positivo: nel 2009 avrà la presidenza del G8 e anche della Education for All Fast Track Initiative, il principale strumento di finanziamento per l'educazione, istituito nel 2002 e che vede insieme Unesco e Banca Mondiale. marco.ludovico@ilsole24ore.com.

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Senza grandi imprese la ricerca resta al palo (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2008-06-08 - pag: 27 autore: CONTROLUCE Senza grandi imprese la ricerca resta al palo di Franco Locatelli L' indagine di R&S-Mediobanca sulle multinazionali è sempre un'occasione di riflessione per un Paese come il nostro nel quale i grandi gruppi si contano sulle dita di poche mani. Ma quest'anno due spunti sono particolarmente interessanti: 1)nell'era della globalizzazione la stagione del "piccolo è bello" è finita da un pezzo ma anche per le multinazionali le dimensioni non sono tutto; 2) senza un maggior numero di multinazionali la speranza dell'Italia di abbandonare la coda della classifica negli investimenti in ricerca è destinata a restare una pia illusione. La novità di quest'anno è il sorpasso della redditività operativa delle multinazionali europee a spese di quelle nordamericane che restano dimensionalmente più grandi. I colossi europei hanno realizzato una crescita più elevata del capitale investito e dei margini operativi rispetto agli omologhi nordamericani e ridotto il gap dimensionale che resta tuttavia ancora evidente. è la conferma che la dimensione dell'impresa è importante ma che a fare la differenza è l'efficienza nell'uso del capitale e del lavoro. La dimensione e le conseguenti disponibilità finanziarie influenzano però i volumi di spesa da destinare alla ricerca. Negli ultimi tempi le multinazionali hanno fortemente ridotto gli investimenti in R&S, ma non è casuale che proprio l'Italia, che ha un minor numero di multinazionali, sia anche il fanalino di coda nella ricerca con una quota di spesa che è la metà di quella europea. Senza molti grandi gruppi è impensabile superare questo handicap.Ma senza ricerca l'innovazione industriale ha il fiato corto. Per rovesciare la tendenza ci sono solo due alternative: o cresce il numero delle medie industrie che diventano grandi o il Paese deve attrarre più investimenti esteri diretti e più multinazionali. In entrambi i casi il problema non è delle imprese ma dell'Italia: senza legalità e sicurezza, senza una giustizia rapida, senza una formazione adeguata, senza infrastrutture moderne, senza una fiscalità e una burocrazia amiche i miracoli non li fa nessuno e i risultati si vedono.

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Domani si insedia Innerbichler (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere Alto Adige" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO - sezione: 1AECONOMIA - data: 2008-06-08 num: - pag: 11 categoria: REDAZIONALE Wirtschaftsring Domani si insedia Innerbichler BOLZANO - Assemblea del Wirtschaftsring, domani alle 18.30 allo Sheraton, per segnare il passaggio di consegne tra Walter Amort e Helmuth Innerbichler. Dopo il biennio di presidenza affidato all'Unione commercio, scatta la rotazione. Stavolta sono gli artigiani dell'Apa ad esprimere il vertice. L'Obmann dell'associazione di categoria, Herbert Fritz, avendo già ricoperto l'incarico altre due volte e finendo il suo mandato all'Apa nel 2009, ha deciso a sorpresa di far spazio al suo attuale vice. Così a sorpresa che gli inviti, stampati tre settimane fa, indicano invece come presidente subentrante proprio Fritz. Innerbichler, di professione pittore, da due anni è anche sindaco di Campo Tures: "Ho cercato di gestire l'ente come se fosse un'azienda, risparmiano nelle tasse e nelle imposte a favore della popolazione. Mi batterò con il Wirtschaftsring per ridurre la burocrazia e ridurre le tasse, a patto che il mondo economico rimanga unito". Artigiano Helmuth Innerbichler è anche sindaco di Campo Tures.

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Polo tecnologico: <Non aspettiamo più> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere del Mezzogiorno - CASERTA - sezione: CASERTA - data: 2008-06-08 num: - pag: 5 categoria: REDAZIONALE Il caso Le imprese interessate minacciano di andare via Polo tecnologico: "Non aspettiamo più" Le aziende: da 8 mesi manca solo una firma Protestano i sindacalisti della Cisl: "In questo modo si mettono a rischio investimenti e occupazione" SESSA AURUNCA - "Gli imprenditori sono stanchi di attendere: se non si arriva al più presto alla firma del contratto di programma, c'è il rischio concreto che anche loro abbandonino l'iniziativa: sarebbe un danno enorme per il territorio, non solo per i lavoratori". A lanciare ancora una volta l'allarme per le sorti tormentate del Polo tecnologico Campania, è Adolfo De Petra, Rsu della Cisl. "Sono passati quasi otto mesi dal terzo passaggio al Cipe, avvenuto lo scorso 29 novembre - spiega il sindacalista - e incredibilmente l'iter non si è ancora concluso con la firma davanti al notaio. Abbiamo più volte sollecitato il ministero, che si è giustificato adducendo ragioni più o meno fondate per giustificare i ritardi. Pochi giorni fa, ho sentito al telefono il presidente della società consortile che rappresenta il soggetto proponente del contratto di programma, Domenico De Donno: mi ha detto che le aziende sono al limite della sopportazione. Per ben due volte, in previsione della stipula, erano state sollecitate a preparare i certificati antimafia; e altrettante volte, a causa dei continui rinvii, sono scaduti. La burocrazia sta mettendo a repentaglio un'iniziativa importantissima, vanificando l'impegno profuso dai parlamentari e delle istituzioni locali: non credo ci siano molti altri esempi di progetti rimodulati per ben due volte dal Cipe, per non lasciarli fallire". L'idea del Polo tecnologico era stata concepita circa cinque anni fa, per offrire una soluzione strutturale ai 370 lavoratori dello stabilimento ex Formenti- Seleco di Sessa Aurunca, finiti in amministrazione straordinaria dopo la dichiarazione di insolvenza. Il contratto di programma era stato approvato dal Cipe il 29 settembre 2004. Gli investimenti ammessi erano pari a 93 milioni 406 mila euro, la metà dei quali messi a disposizione da Governo e Regione. L'obiettivo era di creare 421 nuovi posti di lavoro con iniziative imprenditoriali ad alto contenuto tecnologico. Soggetto proponente, una Scarl composta da 6 aziende: Dm Elektron Sexa srl, Tecnopol, Manuli Film, Project srl, Europlastica, Incos. Ma Project srl venne meno pochi mesi dopo; le ultime due, l'anno successivo. Per non far saltare il progetto fu necessaria la prima rimodulazione, avvenuta il 2 dicembre 2005. Subentrò Efm (Engineering & facility management), che si fece carico della quota di investimenti di Europlastica Sud ed Incos (circa 36 milioni euro) e delle assunzioni (211 addetti). Era una newco costituita per l'occasione da tre imprese provenienti da ambiti diversi. L'azionista di maggioranza, con il 76%, è Hospital service, che fa capo all'Idi (Istituto dermopatico dell'Immacolata). Il restante 24% è equamente diviso tra Bartolini trasporti e Inform srl, specializzata, invece, nei sistemi di automazione. Dopo una serie di incertezze e ritardi, lo scorso anno abbandonarono il progetto anche Dm Elektron Sexa e Manuli Film. Fu necessaria la seconda rimodulazione, che tagliò i contributi pubblici loro destinati: dei 44 milioni 136 mila euro iniziali, ne sono rimasti circa 20. Dei proponenti iniziali è rimasta solo Tecnopol (3,24 milioni di investimento e 14 assunti). Pietro Falco L'area Nella foto la zona dove dovrebbe sorgere il polo tecnologico.

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Con due sedi in testa rispetto alle altre, la Provincia e l'Anas. Almeno per il momento. Ma (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di CLAUDIO BIANCIARDI Con due sedi in testa rispetto alle altre, la Provincia e l'Anas. Almeno per il momento. Ma c'è un'altra passaggio che tutti attendono, e parla di interrogatori. Ci saranno? Oppure la magistratura vuole prendere altro tempo per valutare altre acquisizioni? Una cosa è certa la settimana si annuncia decisiva. Proprio nel momento in cui l'inchiesta si allarga. Non solo la bitumatura per il Giro d'Italia, o la strada per la festa del patrono, o, ancora, le mille buche della E45. E non solo un settore, un solo imprenditore, di cui si ricorda l'ingenua generosità, legato all'indotto della viabilità. Nell'inchiesta condotta dal pubblico ministero Manuela Comodi e dallo Sco della polizia e tra i quarantacinque indagati (24 anche "avvisati") fanno la loro comparsa anche altri progetti e di conseguenza altre improvvise ricchezze arrivate utilizzando senza grande attenzione il denaro pubblico. Ci sono anche altre gare e altri appalti, legati al calore (inteso come riscaldamento), oppure alla manutenzione di edifici (tra cui anche le scuole di ogni ordine e grado) nei quali andare a trovare il perché dovessero finire sempre in mani sicure. Probabilmente il materiale sequestrato in Provincia, in Regione, all'Anas, in Comune e alla Fondazione Carisp è solo una parte di un vasto capitolo già scritto dalla magistratura e assolutamente segreto. Tanto chi deve sapere sa benissimo come funzionasse. A partire dalla "guida" che ha condotto gli investigatori e il magistrato in luoghi sicuri e verso progetti molto precisi. Le vere inchieste hanno sempre necessità di indicazioni per districarsi nel difficile mondo della burocrazia pubblica. E quelle sono arrivate. La prossima settimana dell'indagine si apre semplicemente con un lavoro di comparazione rispetto a quanto sequestrato in questi giorni (soprattutto progetti, gare d'appalto, rubriche ed elenchi) e quanto già acquisito nei mesi scorsi. Una comparazione con la consulenza di uno dei periti più competenti in materia, il docente de La Sapienza Daniela Saitta. Dalla comparazione sono arrivati già dei riscontri. E per certi passaggi c'è più poco da scoprire.

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Curto: <Resto in An e faccio il sindaco> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere del Mezzogiorno - LECCE - sezione: BRINDISI - data: 2008-06-08 num: - pag: 11 categoria: REDAZIONALE Politica L'ex senatore smentisce le voci di un passaggio con la destra di Storace Curto: "Resto in An e faccio il sindaco" BRINDISI - Non calca più la scena politica come prima, ma non ha certo abbandonato i suoi compiti nel partito. E sembra che non abbia affatto intenzione di farlo neppure in futuro, malgrado qualche osservatore si dica certo di un suo imminente passaggio a La Destra di Francesco Storace. E' così, senatore Euprepio Curto? "Alleanza Nazionale è per me una seconda pelle. Lo scenario di un mio passaggio altrove è irrealistico". Ma ora si va alla fusione nel Pdl. "Finché ci sarà An, io starò con An. Se An non ci sarà più, vedremo. Ci è stato detto che il Pdl è la casa comune, e se sarà così, il nuovo partito sarà anche la mia casa. Posso essere un dirigente di alto profilo anche lì, e non mi imbarazza una nuova esperienza, un nuovo contesto. E' una sfida che mi interessa, e lo dico anche con una buona dose di autostima". La faccenda di Italian Job, però, secondo qualcuno avrebbe spostato la sua carriera politica se non sulla via del declino, almeno su una strada in salita. "Un evento inconsistente, quello. Che ha certamente condizionato la possibilità del mio ritorno in Parlamento. Ma non la mia vita politica. Le faccio un esempio: se io oggi dovessi fare una scelta di collocazione altrove - ma così non sarà - la perdita in termini di consensi per il mio partito non sarebbe indifferente. In seguito a quella vicenda ho ricevuto numerosi attestati di stima e di sostegno da varie parti, e soprattutto dall'opinione pubblica della mia città". Allora è già pronto per fare il sindaco di Francavilla Fontana, tra un anno, o pensa ad altri obiettivi? "Voglio prima capire verso quali scenari ci stiamo avviando. Intendo, cosa sarà e cosa diventerà il Pdl. Infatti per lunedì ho convocato una riunione con i dirigenti provinciali di An su tre questioni: tesseramento, elezioni amministrative 2009 e problema Pdl. Per quanto mi riguarda, ho sempre detto che mi sarebbe piaciuto fare un'esperienza regionale. Ma fare il sindaco non è affatto meno importante". Francavilla oggi è in mezzo al guado, dopo il passaggio di Cosimo Marinotti dalla guida dell'amministrazione comunale al seggio in consiglio regionale lasciato libero dall'attuale senatore Michele Saccomanno. "Al di là della mia disponibilità a candidarmi e a fare il primo cittadino, posso dire subito una cosa. A Francavilla è necessario un sindaco che decida: sia sui temi dello sviluppo, sia sui rapporti con la burocrazia, sia sulle varie emergenze. Un decisionista ". Senatore Curto, una domanda un più personale, sui retroscena della sua vicenda recente. Non tutti, nel suo partito e nel centrodestra, sono stati davvero solidali con lei. Anzi. "Non c'è dubbio che quando accadono cose come quella che mi ha colpito, c'è sempre qualcuno che ne approfitta per raggiungere obiettivi che altrimenti gli sarebbe stato impossibile conquistare. Ma questo non mi scandalizza affatto. Però i traditori no. Quelli non posso accettarli. Chi sono? Chi ha ricevuto tutto da me, ricambiandomi con slealtà conclamata. Dire che ciò mi ha ferito e nauseato è troppo poco". M. O. Euprepio Curto, ex senatore di Francavilla Fontana.

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Malati di burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Gli incredibili trabocchetti denunciati dai consumatori. Lo strano caso del gas Stangata multe, trappola sui ricorsi Telefonini: beffa sui contratti per i clienti che chiedono lo sconto.

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Serve la crescita. Anche degli imprenditori (sezione: Burocrazia)

( da "Panorama" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

EDITORIALE Serve la crescita. Anche degli imprenditori. MAURIZIO BELPIETRO I governi non hanno fatto molto per lo sviluppo, i sindacati hanno fatto troppo, ma contro. E gli industriali hanno qualche responsabilità. Quindi Emma Marcegaglia... Non conosco Emma Marcegaglia. Mi dicono che sia tosta, determinata e ottimista, animata da molta voglia di fare. Nelle sue prime settimane da presidente della Confindustria ha parlato di come far ripartire la crescita economica, di interventi antiburocrazia, di riforma della contrattazione aziendale. Discorsi sacrosanti e sottoscrivibili: la politica deve muoversi, il sindacato non deve rimanere fermo al passato. C'è però una questione che mi pare rimasta un po' in ombra, non so se per distrazione dei cronisti o per scelta della nuova leader degli industriali, ed è ciò che deve fare l'impresa. Perché in tema di sviluppo del Paese, se è vero che i governi non hanno fatto molto e le organizzazioni confederali hanno fatto fin troppo ma per frenarlo, bisogna riconoscere che anche gli imprenditori hanno qualche responsabilità. Non parlo solo delle imprese andate male, ma anche di quelle andate bene: talvolta, invece di credere nella propria azienda, gli azionisti hanno dirottato altrove gli investimenti, preferendo la finanza all'industria, la rendita alla sfida. So di avventurarmi in un campo minato, ma credo che sia ora di fare un discorso sulla qualità della nostra classe imprenditoriale, o almeno di una non piccola parte di essa. La politica, il sindacato, la burocrazia e il sistema bancario hanno colpe enormi. Il nostro è il paese occidentale col minor tasso di libertà economica, dove più si ostacola chi vuole avviare un'attività, ma è anche quello dove le imprese troppo spesso chiedono aiuti allo stato. Da noi abbondano i capitalisti senza capitale e gli imprenditori sembrano più preoccupati di ottenere sgravi fiscali e cunei che di fare buoni prodotti. Se si dà uno sguardo agli incentivi pubblici versati alle imprese, si scopre che rappresentano lo 0,44 per cento del pil (anno 2003, esclusi trasporti e agricoltura), mentre in Gran Bretagna raggiungono appena lo 0,19. Una ragione c'è: a Londra ancora echeggiano le parole di Margaret Thatcher, che non furono solo rivolte contro il sindacato, ma anche contro gli aiuti alle imprese. "Se non siete capaci di vendere buoni prodotti, dovete fallire" disse la Lady di ferro annunciando ai manager la chiusura dei rubinetti. In Italia si è convinti che tocchi allo Stato aiutare le aziende a essere competitive. Uno dei refrain più ascoltati riguarda la ricerca e sviluppo: siamo tra gli ultimi, e non per colpa dei governi (o perlomeno non solo) quanto piuttosto delle imprese. Nel 2003 neanche metà dei fondi investiti in ricerca e sviluppo proveniva da privati e la quota era in discesa. Un'anomalia nel confronto con l'Europa, dove le imprese finanziano più del 60 per cento della spesa in innovazione, con punte che raggiungono il 70 nei paesi nordici. Ci siamo cullati con l'idea che piccolo è bello, perché la moneta svalutata e la flessibilità delle aziende con pochi operai consentivano di essere competitivi. Ora che servono soldi per investire in grande scopriamo che piccolo è senza fondi. I minimprenditori fanno miracoli anche senza soldi e quelli grandi con i soldi, specie se pubblici o di terzi, troppe volte fanno disastri. È di qualche anno fa un libro del giornalista Massimo Mucchetti in cui si calcolava quanto denaro avessero bruciato i grandi gruppi dal 1993 al 2001: quasi 142 miliardi di euro. Lo stato e il sindacato con questa enorme distruzione di ricchezza hanno poco a che fare: le colpe sono quasi tutte degli industriali. Parlarne aiuterebbe a non fare altri errori. Sarebbe un buon inizio per una giovane presidente che dice di voler cambiare per contribuire a far crescere il Paese. Probabilmente aiuterebbe a far crescere anche gli imprenditori.  .

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Pendolo IRLANDESE (sezione: Burocrazia)

( da "Manifesto, Il" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Gli irlandesi andranno giovedì alle urne per approvare (o bocciare) il Trattato di Lisbona. Il "no" avanza nei sondaggi. Con grande timore dei leader europei, che temono un effetto contagio Orsola Casagrande Anche Tony Benn, leader storico della sinistra laburista inglese, è volato a Dublino per dare man forte alla campagna per il "no" al trattato di Lisbona. L'Irlanda infatti è chiamata a esprimersi, giovedì, sul trattato che potrebbe cambiare radicalmente i rapporti e soprattutto le dipendenze tra i paesi dell'Unione europea. E' l'unico, tra i 27 paesi dell'Unione, ad aver scelto la ratifica per referendum, anziche per approvazione in parlamento. E poiché il trattato va ratificato da tutti i 27, un eventuale "no" degli elettori irlandesi preoccupa oltremodo i dirigenti dell'Unione, anche per il "contagio" che potrebbe avere su parlamenti ancora indecisi. In un'affollata aula dell'università Trinity College, il vecchio leader laburista inglese ha sottolineato che "il problema principale in Europa oggi è la progressiva perdita di potere delle democrazie locali e nazionali a favore di un potere sempre più centrale, quello di una burocrazia distante dalla gente e soprattutto non scelta". Benn ha citato quindi il presidente delle commissione europea Jose Barroso, il quale "ha esplicitato il fatto che l'Unione europea si sta trasformando in un impero. Ma questo significa ulteriore perdita di democrazia e conseguenti gravi implicazioni per il futuro dei servizi pubblici e dei diritti dei lavoratori". Sostengono la campagna per il no al trattato di Lisbona il Sinn Fein, i socialisti e i sindacati. Nei giorni scorsi la Technical Engineering and Electrical Union ha invitato i suoi 45mila iscritti a votare no nel referendum. "Se il trattato di Lisbona venisse approvato - ha detto la segreteria dell'organizzazione sindacale - l'ago della bilancia si sposterebbe drammaticamente in favore delle grandi imprese, riducendo ulteriormente i diritti dei lavoratori". Anche Amicus e Atgwu hanno fatto campagna per il no. Secondo gli ultimi sondaggi il sì al trattato continua a rimanere in testa, ma con appena cinque punti percentuali di vantaggio sul fronte del no. La spinta finale sarà come sempre quella degli indecisi, che secondo gli ultimi dati sono quasi il 34%. Anche per convincere questa grossa fetta di elettori il Sinn Fein ha deciso di investire molto in termini di sforzi e energie nella campagna elettorale, con un occhio alle prossime elezioni nella repubblica irlandese. "Prima di arrivare a questa posizione contraria al trattato - dice MaryLou McDonald, parlamentare europea del partito repubblicano - abbiamo analizzato il trattato in tutti i suoi aspetti. La nostra conclusione è chiara: questo trattato non è positivo per l'Irlanda e quindi deve essere rispedito al mittente per essere rinegoziato". I punti su cui il Sinn Fein ritiene non sia possibile cedere riguardano la "necessità di rimanere nel cuore dell'Europa ma mantenendo il nostro commissario permanente e la nostra forza di voto". Imprescindibile, per il Sinn Fein, è "l'introduzione di un articolo specifico che garantisca la neutralità dell'Irlanda". Inoltre si chiede che l'Irlanda possa mantenere il diritto di continuare a decidere sulle tasse in maniera autonoma e che i diritti dei lavoratori e della comunità agricola non siano minati. "Stiamo entrando in un periodo di grande instabilità economica - dice ancora McDonald - e per questo il compito più difficile del governo è sviluppare una strategia che sia in grado di creare posti di lavoro. Sostenere le imprese medie diventa allora centrale se si vuole raggiungere questo obiettivo e per fare questo bisogna investire nella ricerca e nello sviluppo, nelle nuove tecnologie, nelle infrastrutture e nei servizi pubblici". E il trattato di Lisbona, secondo il Sinn Fein, va nella direzione opposta perché, ad esempio, "esercita una forte pressione - dice ancora MaryLou McDonald - sugli stati membri affinché riducano la spesa pubblica e poi pone limiti molto rigidi sui prestiti". Negli ultimi giorni di campagna elettorale anche il presidente del Sinn Fein Gerry Adams ha partecipato a numerose iniziative organizzate dal fronte del no. "Giovedì - ha dichiarato Adams - gli irlandesi sono chiamati a esprimersi su un trattato che a mio avviso è negativo per il paese. Negativo perché riduce il potere per così dire contrattuale dell'Irlanda nei confronti dell'Unione europea come istituzione". Adams ritiene che l'Irlanda sarà meno influente perché il suo ruolo sarà ridimensionato. "E' evidente - sostiene Adams - che perdere la presenza del commissario europeo per cinque anni ogni quindici o veder dimezzato il nostro voto al consiglio dei ministri dove invece paesi forti come la Gran Bretagna, la Francia e la Germania avranno un potere di voto doppio, indebolirà la posizione della repubblica". Per il Sinn Fein, come per i socialisti contrari al trattato, è cruciale inoltre la questione della neutralità della repubblica irlandese, troppo spesso negli ultimi anni messa in discussione e in certi casi violata. "Questo trattato - dice Adams - se sarà appopvato rappresenterà un problema molto serio per la neutralità dell'Irlanda. Perché anche qui l'obiettivo - insiste il presidente del Sinn Fein - è ridurre il potere decisionale dei singoli stati membri. Insomma: mi sembra chiaro che in questi anni sempre più l'Unione europea abbia accentrato su di sé molti poteri decisionali limitando i margini di manovra e autonomia degli stati. Leggi importanti che condizionano la nostra vita e le nostre libertà quotidiane sono state decise in Europa senza che nessuno degli stati potesse in qualche modo opporvisi". Il presidente del Sinn Fein cita per esempio le direttive in materia di lavoro: non c'è dubbio, dice, che il potere dei lavoratori e i loro diritti siano stati pesantemente penalizzati e ridotti. 35% CHI DICE NO Secondo un sondaggio dell'Irish Time reso noto venerdì i contrari al Trattato di Lisbona sono raddoppiati in 2 settimane arrivando al 35% e superando per la prima volta i Sì 30% CHI DICE SI Sono invece rimasti stabili al 30% delle intenzioni di voto i filo europei, mentre il 28% ha detto all'Irish Time di essere ancora indeciso. Il 7% ha dichiarato che non voterà.

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Il Nordest varca le frontiere l'Austria è felix per le aziende GLI HANDICAP DEL MADE IN ITALY / / SONO INTERESSATI MOLTI SETTORI DI ATTIVIT , PERFINO QUELLO AGRICOLO. PER TUTTI LA (sezione: Burocrazia)

( da "Affari e Finanza (La Repubblica)" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

SUPPLEMENTO AFFARI E FINANZA ultimo aggiornamento 09 Giugno 2008 Affari & Finanza > RAPPORTO/PRIVATE BANKING Affari & Finanza > RAPPORTO/MODELLO UNICO Affari & Finanza > RAPPORTO/PICCOLE E MEDIE IMPRESE --> ECONOMIA ITALIANA pag. 14 Il Nordest varca le frontiere l'Austria è felix per le aziende GLI HANDICAP DEL MADE IN ITALY / / SONO INTERESSATI MOLTI SETTORI DI ATTIVITà, PERFINO QUELLO AGRICOLO. PER TUTTI LA PRIMA RAGIONE PER 'EMIGRARE' è IL RISPARMIO DI TEMPO FRANCESCO JORI A quasi un secolo di distanza, una "strafexpedition" alla rovescia, e soprattutto non più militare ma civile, anima il quadrante nordest: un piccolo ma nutrito esercito di aziende, le cui file si vanno ingrossando, lascia l'Italia per andare alla conquista dell'Austria; dove vengono accolte a braccia aperte, non con le trincee burocratiche e fiscali erette dalla madre patria. A fine 2007 erano già quasi 900 le imprese italiane ad aver varcato le Alpi, con un aumento del 65 per cento in un anno; e un altro centinaio di richieste figurano già sui tavoli dell'Aba, l'agenzia austriaca creata per favorire gli investimenti stranieri. In testa a questa marcia ci sono gli imprenditori del Nordest, compresi quelli che operando in una regione a statuto speciale, sulla carta dovrebbero essere meno penalizzati dei loro colleghi: anche il TrentinoAlto Adige e il FriuliVenezia Giulia pagano dazio alla Scilla fiscale e alla Cariddi burocratica del moloch tricolore. Che castiga trasversalmente, non solo in fabbrica ma anche nei campi: spiegano alla Cia (la Confederazione italiana agricoltori) che se oggi un giovane vuole subentrare al padre nell'azienda di famiglia, deve presentare una sfilza di documenti e moduli che stesi a terra occuperebbero tre chilometri e mezzo, e messi sulla bilancia peserebbero 23 chilogrammi, come dire un pioppeto inutilmente sterminato. Tra gli apripista del nuovo esodo c'è la friulana Danieli, leader nei sistemi per l'automazione, che ha appena tenuto a battesimo un nuovo stabilimento nel sud della Carinzia, a due passi da Klagenfurt. Il perché della scelta lo spiega il presidente Giampietro Benedetti: "Fisco e burocrazia sono tutt'altra cosa. In Austria le società di capitale pagano una quota fissa del 25 per cento sugli utili reinvestiti, con la prospettiva di scendere al 20. E il sistema amministrativo è della massima efficienza: sono bastati nove mesi per identificare l'area, ottenere i permessi e trovare il personale". Conferma il responsabile amministrativo Alessandro Brussi: "Ci sono state proposte quattro aree, e abbiamo potuto sceglierne una ideale, a due passi da uno svincolo autostradale, pagando il terreno il 30 per cento in meno rispetto all'Italia. Abbiamo potuto beneficiare di contributi per l'insediamento a fondo perduto. E da lì, in soli sei mesi siamo passati alla costruzione, con tutte le autorizzazioni in mano". Nell'altra regione nordestina a statuto speciale, il TrentinoAlto Adige, Heiner Oberrauch, titolare di Salewa (abbigliamento sportivo per la montagna), racconta la sua esperienza: "Abbiamo combattuto sette anni per realizzare un nuovo stabilimento in casa, in provincia di Bolzano, e in questo tempo le regole del gioco sono cambiate sei volte. Oggi dobbiamo mettere a disposizione pubblica il 30 per cento del nostro terreno e pagarci, oltre agli oneri di urbanizzazione, anche la strada d'accesso. Tutto questo mentre in Baviera sono pronti a darci il terreno gratis". "Anche nella nostra Regione caratterizzata da un'elevata autonomia la burocrazia è un fardello, mentre appena di là del confine si può avviare una nuova attività in tempi rapidissimi", conferma Francesca Polli, presidente dei giovani imprenditori trentini. L'attrattività dell'Austria è riassunta in pochi ma fondamentali argomenti da Marion Schramm, responsabile per l'Aba della sezione Italia: "La nostra tassazione è tra le più basse d'Europa, con un'imposta sui redditi di società di capitale pari a un tasso effettivo del 22,4 per cento. Detrazioni e sovvenzioni per i progetti innovativi arrivano fino al 50 per cento. Per formazione e apprendistato si può detrarre fino al 20 per cento. E' consentita la deduzione delle perdite, e presto verrà abolita l'imposta di successione. Il tasso di interesse per i crediti all'esportazione è compreso tra il 3 e il 5 per cento". Un autentico "Bengodi" insomma, rispetto alla situazione italiana, come segnala un'indagine su scala nazionale della Fondazione Nordest diretta da Daniele Marini. Spiega un suo ricercatore, Federico Ferraro: "Oltre uno su cinque degli imprenditori contattati impiega ogni settimana oltre due giornate per adempimenti burocratici; e a Nordest la quota supera uno su quattro. Da qui la necessità per molte piccole e medie aziende di appoggiarsi a professionisti esterni, con un ulteriore aggravio dei costi. Per non parlare della complessità delle pratiche, lamentata dal 23 per cento degli intervistati". Un significativo riscontro viene da uno studio di Confartigianato Veneto sui costi burocratici per le imprese pari, a Nordest, a oltre 3 miliardi di euro, con incidenza maggiore (2,3 miliardi) per le piccole aziende fino a 9 dipendenti. Un autentico scempio, segnalato anche da Antonio Catricalà, presidente dell'Antitrust: "Le aziende italiane pagano per i costi aggiuntivi della burocrazia 77 miliardi di euro. Il fatto è che la burocrazia nostrana vive in una sorta di "second life", una vita virtuale tutta sua, inventata, lontana dalla gente". Al macigno delle carte si aggiunge quello del fisco, come inutilmente segnalato nella sua esperienza politica da poco conclusa in qualità di presidente della Regione FriuliVenezia Giulia da un imprenditore come il triestino Riccardo Illy: "L'aliquota sul reddito d'impresa in Itala è la più alta in Europa, dimenticando che più basse sono le aliquote più l'economia cresce. Il Paese che l'ha capito per primo è stato l'Irlanda, che grazie alla riduzione dell'aliquota al 12,5 per cento e puntando sull'alta qualità dell'istruzione è passata in pochi anni dall'ultimo al primo posto in Europa per reddito procapite. In Austria e Slovenia l'aliquota è del 25 per cento, e Lubiana la porterà al 20 entro il 2010. In Estonia il reddito d'impresa non è neppure tassato". In queste condizioni, e con l'eliminazione definitiva delle sbarre di confine tra Italia e Slovenia avvenuta a inizio 2008, si apre uno scenario che Illy prospetta in modo nitido: "A questo punto, a un imprenditore di Gorizia basta attraversare la strada per pagare meno tasse. E attenzione, perché non si vota solo con le mani, tracciando una croce sul simbolo del partito, ma anche con i piedi: passando sul marciapiede opposto a Gorizia, per esempio?". Lui stesso, alle elezioni di aprile, ha pagato dazio a una politica e in particolare a una coalizione di centrosinistra che non l'ha saputo o voluto ascoltare. "Così perdiamo il Nord", è il titolo del libro che Illy aveva pubblicato poche settimane prima del voto. Ma a Roma, evidentemente, non hanno avuto il tempo di leggerlo.

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Produttività e investimenti l'Italia lontana dall'Europa GLI HANDICAP DELL'INDUSTRIA / ALLA BASE DELLA PERDITA DI TERRENO GLI ALTI COSTI IMPROPRI: TASSE, TRASPORTI, ENERGIA (sezione: Burocrazia)

( da "Affari e Finanza (La Repubblica)" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

SUPPLEMENTO AFFARI E FINANZA ultimo aggiornamento 09 Giugno 2008 Affari & Finanza > RAPPORTO/PRIVATE BANKING Affari & Finanza > RAPPORTO/MODELLO UNICO Affari & Finanza > RAPPORTO/PICCOLE E MEDIE IMPRESE --> ECONOMIA ITALIANA pag. 16 Produttività e investimenti l'Italia lontana dall'Europa GLI HANDICAP DELL'INDUSTRIA / ALLA BASE DELLA PERDITA DI TERRENO GLI ALTI COSTI IMPROPRI: TASSE, TRASPORTI, ENERGIA GIOVANNI AJASSA* Investire. E' una delle priorità ribadite con autorevolezza nelle recenti "Considerazioni finali" sul cammino di una difficile, ma non impossibile, ripresa dell'economia italiana. Investire di più è necessario per proseguire ed estendere la virtuosa mutazione strutturale che spinge la parte migliore del nostro apparato industriale verso una maggiore produttività. I numeri del 2007 dipingono una situazione di debolezza degli investimenti in Italia. Rispetto al 2006 la crescita della dotazione di capitale fisso si è dimezzata, dal +2,5% al +1,2%. Un'indagine campionaria condotta dalla Banca d'Italia all'inizio di quest'anno dice però che ritmi di accumulazione del capitale più sostenuti rispetto alla media sono stati registrati dai comparti manifatturieri più dinamici, le tre "m" di meccanica, metallurgia e mezzi di trasporto. Migliori prospettive si delineano per le aziende che esportano oltre un terzo del proprio fatturato. Accanto ai riscontri offerti dalla Relazione annuale della Banca d'Italia, lo stesso mix di ombre e di luci scaturisce dai più recenti dati congiunturali. Parliamo, ad esempio, dell'indice Isae delle aspettative delle imprese che a maggio è aumentato di due punti tornando sui livelli dello scorso febbraio. Di segno opposto, invece, è il dato di dell'indice Pmi del comparto manifatturiero che sempre a maggio si è attestato a quota 48. E' il livello più basso da due anni e si colloca al di sotto di quella soglia di 50 che è ritenuta separare le fasi di espansione da quelle di contrazione. L'incertezza delle aspettative degli imprenditori inibisce maggiori investimenti. Più investimenti significano maggiore produzione. Più di altre cose, per tornare a crescere in maniera sostenuta e durevole, l'Italia ha grande bisogno di aumentare la propria produzione industriale. Tra tutte le grandezze economiche su cui è possibile effettuare un confronto internazionale, la produzione industriale è quella dove il Bel Paese ha perso più terreno rispetto ai concorrenti. Se facciamo pari a 100 i valori del 2001, nel 2007 la produzione industriale scende a quota 99 in Italia, mentre sale a 111 nella media dell'area euro. Il ritardo dell'Italia risulta molto meno ampio se l'esercizio è ripetuto sui dati in quantità del prodotto interno lordo. Rispetto a 100 nel 2001, nel 2007 il Pil sale a 106 da noi e a 111 nella media dell'area dell'euro. Il ritardo accumulato sul fronte della produzione industriale è di misura doppia rispetto al deficit complessivo di crescita economica. Il gap sofferto dall'Italia sul fronte della produzione industriale è il sintomo di due ordini di problemi. C'è un deficit di domanda. In Italia produciamo di meno perché più deboli che altrove si rivelano da alcuni anni i consumi delle famiglie. C'è, però, anche un serio problema di offerta. In Italia produciamo di meno perché le convenienze relative a investire e produrre nel Bel Paese non sono tra le migliori. Pesano diseconomie esterne, imposte da un modesto livello di infrastrutture, materiali e immateriali, dai trasporti alle scuole. Rilevano oneri impliciti ed espliciti, dal peso della burocrazia al costo dell'energia ai livelli elevati della tassazione. La combinazione tra i minus della domanda e dell'offerta non ha impedito a una porzione consistente (e migliore) del nostro apparato produttivo di reagire e di cogliere alcune grandi opportunità offerte dalla globalizzazione. Così mostrano i risultati buoni e, a volte, eccellenti che le esportazioni italiane vanno mietendo. Sul piano congiunturale si può ricordare come ad aprile 2008 le nostre vendite verso i paesi extraUE siano cresciute del +19,5% su base annua con punte del +42,2% nell'export verso la Russia e del +36,5% negli acquisti dai paesi Opec. Su un piano più strutturale valga rammentare come, tra il 2001 e il 2006, una su cinque tra le imprese manifatturiere italiane con almeno 50 addetti ha internazionalizzato in tutto o in parte la propria attività. I plus su cui il cosiddetto "quarto capitalismo" ha imparato a far leva sono rappresentati dalla differenziazione dei prodotti, dall'innalzamento della gamma, dall'internazionalizzazione crescente delle produzioni e dei mercati di sbocco. Le delocalizzazioni rappresentano uno snodo particolarmente interessante per comprendere la doppia natura, di domanda e di offerta, del problema industriale italiano. Un livello strutturalmente basso di domanda interna non favorisce certo l'ampliamento della capacità produttiva in Italia. Allo stesso tempo, la più forte domanda sviluppata nei paesi emergenti e, soprattutto, alcuni importanti vantaggi dal lato dell'offerta spingono le imprese a costruire all'estero nuovi impianti. Non si tratta più solo di vantaggi in termini di costo della manodopera. Aumenta la rilevanza dei minori costi dell'energia. E cresce il vincolo posto in Italia dalla insufficiente disponibilità di figure tecniche e professionali che sono di assoluto rilievo nel concreto funzionamento delle filiere produttive tipiche del "made in Italy". Produttività non vuol dire solo grandi imprese. Recentemente è stato stimato che nel nostro paese mancano qualcosa come 71mila tra sarti, fabbri, falegnami, meccanici, addetti alla robotica ed altri operatori tecnici da impiegare presso il tessuto delle nostre imprese artigiane. Gli artigiani rappresentano per l'industria italiana una grande risorsa sia nei termini delle subforniture di alta qualità garantite al sistema delle medie imprese internazionalizzate sia per le crescenti proiezioni dirette sull'estero che il settore artigiano può realizzare. L'artigianato è titolare del 12% del nostro Pil, alimenta circa il 17% dell'export italiano e costituisce una grande scuola di professionalità e di lavoro. Tornare ad investire di più in Italia, innovando e rischiando, rappresenta un impegno difficile, ma non impossibile. E' una sfida culturale, oltre che economica, da vincere anche dando più spazio al merito e riavvicinando sistema della formazione e sistema delle imprese. *Responsabile Servizio Studi BNL Gruppo BNP Paribas.

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Italia: Amauri `Ho scelto l`azzurro, sono pronto` (sezione: Burocrazia)

( da "Datasport" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Italia: Amauri 'Ho scelto l'azzurro, sono pronto' (Amauri, dopo la Juve...l'Italia) (AGM-DS) - 09/06/2008 11.30.32 - (AGM-DS) - Milano, 9 giugno - Alla fine di un corteggiamento dai toni sommessi ma decisi, Donadoni ha vinto. Amauri giochera' per la Nazionale, ormai e' una scelta che deve solo essere ufficializzata. Ad ammettere che l'opzione azzurra ha vinto e' lo stesso giocatore brasiliano, che nel frattempo aspetta il passaporto italiano per rispondere 'presente' all'eventuale (quasi certa) convocazione del citti'. 'Non so se adesso che gioco nella Juve per Dunga cambiera' qualcosa - spiega l'ex centravanti del Palermo al 'Giornale di Sicilia' -. Mi dispiace, perche' credo di aver fatto bene ed essermi meritato la sua considerazione. Non vedo l'ora che la burocrazia faccia il suo corso'. Una dichiarazione d'intenti resa ancora piu' cristallina quando il cronista autore dell'intervista gli fa notare che in passato aveva assicurato la priorita' alla Seleçao. 'E' vero - replica Amauri -, ma c'e' anche l'orgoglio. Donadoni ha detto cose sul mio conto che da Dunga non ho mai sentito. Il Brasile resta un sogno, mentre l'Italia e' una splendida realta' e avrei voluto gia' essere all'Europeo. Penso che se il passaporto fosse arrivato un mese fa, il citti' mi avrebbe convocato. Spero di poter disputare il Mondiale in Sudafrica: una coppia con Toni non sarebbe male...'. Poi, un augurio ai futuri compagni in azzurro. 'Se all'Europeo tifo Italia? Certo - ammette con entusiasmo -, e spero che Del Piero o Luca possano vincere anche il titolo di capocannoniere del torneo'. Cuore azzurro, insomma, in attesa di vestire quella maglia.

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Caro Napolitano, dì a Berlusconi che sulle intercettazioni deve cambiare idea pag.1 (sezione: Burocrazia)

( da "Affari Italiani (Online)" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Caro Napolitano, dì a Berlusconi che sulle intercettazioni deve cambiare idea Lunedí 09.06.2008 11:12 --> La corruzione nel nostro Paese, ad esempio, è di nuovo dilagante, come dimostrano le cronache tutti i giorni. E i telefoni, soprattutto i cellulari, sono il nuovo strumento per comunicare senza necessariamente incontrarsi di persona. E' ovvio che i magistrati vogliano ricorrere anche all'intercettazione per approfondire le indagini e arrivare alle prove. Perciò, caro Napolitano, diglielo tu a Berlusconi che forse anche questa volta è meglio se cambia almeno in parte la sua idea. Spiegagli che su questo terreno non lo seguono neanche i suoi elettori, perché la sensazione sgradevole è che si voglia coprire la "casta", ossia proprio la classe politica, ma anche la burocrazia, i pubblici poteri, i funzionari, i corruttori. Io penso che a te Berlusconi darà retta, e magari poi dirà che è stato capito male. Ma già che ci sei, spiega ai magistrati che l'abuso di uno strumento investigativo porta anche a queste conseguenze, e dunque forse è il caso che si facciano un sano esame di coscienza. Dall'alto del Colle, per ora, tu puoi fare molto, anche senza proclami. Buon lavoro, Presidente, non ti manca. franco.bomprezzi@affaritaliani.it.

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Pionieri del turismo in Sardegna I Tascedda, albergatori di Barisardo Inizio negli anni '50 con le bibite rinfrescate nel pozzo Il chiosco sul mare antenato dell'hotel (sezione: Burocrazia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 09-06-2008)
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(Unione Sarda, L' (Nazionale))

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Cultura Estate Pagina 309 Pionieri del turismo in Sardegna I Tascedda, albergatori di Barisardo Inizio negli anni '50 con le bibite rinfrescate nel pozzo Il chiosco sul mare antenato dell'hotel --> DAL NOSTRO INVIATO STEFANO LENZA BARISARDO C'era la terra, tre ettari in riva al mare dominati dalla Torre di Barì tirata su nel 1500 a guardia dell'orizzonte. E quella spiaggia di cui a nessuno importava nulla. Era il Dopoguerra e il mare se lo godeva giusto il bestiame che Cesare Tascedda allevava per mantenere la famiglia. Bella numerosa, non come quelle di oggi. La moglie, Virginia Loi, gli aveva dato otto figli. Lui era del 1900, lei più giovane di quattro anni. Tascedda aveva realizzato una piccola costruzione, quattro metri per quattro, giusto l'indispensabile. Unici mattoni tra terra, sabbia, acqua e cielo. Un punto d'appoggio, un riparo dal gelo o dal sole rovente. Ma usi e costumi cominciavano a cambiare. E, conseguentemente, le destinazioni d'uso . Il nuovo, Cesare lo captò al volo e riconvertì rapidamente il suo monolocale. Era l'estate 1957 quando cominciò a formarsi l'embrione di quello che oggi è La Torre, hotel quattro stelle, 45 camere, piscina, due ristoranti, sala congressi e una cucina di buon livello. L'idea fecondante fu quella di trasformare la stanza sulla spiaggia in una sorta di chiosco, da punto d'appoggio per l'allevamento in punto di ristoro per le sparute avanguardie delle future orde di gitanti della domenica e, successivamente, vacanzieri. "Tutto molto spartano, un tavolo e le bevande a rinfrescare nel pozzo", racconta Giussepe Uleri, marito di Gisella Tascedda, figlia del fondatore e da sempre chef dell'azienda. Il chiosco degli esordi era poca cosa, ma pur sempre qualcosa per chi, col caldo torrido, desiderava una birra, una gassosa, un'aranciata o una spuma, all'epoca molto richiesta e prodotta in Ogliastra come le altre bibite. Locale spartano e anche l'unico. Uleri lo scoprì per mancanza di alternative. Da Pattada, finì a Perdasdefogu. "Ho lavorato alla base dal primo settembre del 1963 fino alla pensione, nell'82". Quando cominciò a frequentarlo, il chiosco di Barì aveva avuto una prima ma significativa trasformazione. Non più il pozzo ma un frigo vero, lusso concesso dall'elettrificazione rurale. E, soprattutto, non solo bevande ma anche piccola ristorazione. "Menu ristrettissimo, qualche primo, panini. Niente di più", ricorda la moglie Gisella. Essenziale ma buono, materie prime locali e donne ai fornelli, mamma e figlie. Vai oggi, vai domani, quel giovane pattadese in divisa cominciò a percepire un interesse crescente per la giovane del ristorantino . Era amore e lo capì in pochi mesi. Ricambiato e poi benedetto davanti all'altare. L'Italia cominciava a fare boom anche se in Ogliastra non è che se ne avvertissero più di tanto gli effetti. Il Belpaese aveva cinquanta milioni di abitanti, gli operai (40 per cento) erano più dei contadini (30) e aumentava anche l'occupazione nei servizi. Ma questo lo raccontano le medie statistiche. La realtà era invece assai variegata. L'industria cresceva solo al Nord, il Sud restava prevalentemente agricolo e la Sardegna contribuiva al miracolo economico esportando emigrati. Figurarsi l'isola nell'isola cui non toccava neppure una piccola grazia. Contadini e allevatori erano, contadini e allevatori restavano. Ma, a saperla cogliere, c'era una nuova opportunità. Non che il turismo fosse esploso d'incanto da un giorno all'altro, ma qualche avventuroso tedesco e pochi altri stranieri cominciavano a farsi vivi. Nel 1964 i Tasceddda investirono nell'ampliamento che consentì di organizzare una trattoria da trentacinque coperti. Materie prime un po' dell'orto e un po' del mercato paesano, pesci dei pescatori di Arbatax e di Barisardo che si arrangiavano anche senza barca e andavano a vendere triglie, spigole e orate di casa in casa. Non è che dovessero camminare tanto, perché sulla costa le abitazioni si contavano con le dita delle mani. All'osteria di Barì , poco lusso ma molto gusto: culurgiones , zuppa cucinata col pescato del giorno, grigliate, fritture e qualche arrosto di carne. "La clientela era di gente del posto ma approdavano da noi anche stranieri, soprattutto dalla Germania. Mangiavano ma non si fermavano perché non sapevano dove dormire", ricorda Giuseppe Uleri. "Da Cagliari non veniva quasi nessuno, pochi avevano l'auto e la strada era quella che era. Lavoravamo da giugno a settembre. La sera iniziò ad esserci un certo traffico, i frequentatori abituali erano di Loceri. Dicevano "andausu a Portigheddu", così chiamavano il posto, e dal paese scendevano al mare". Uomo intraprendente, il signor Cesare coltivò un sogno che divenne un vero progetto con tanto di firma dell'ingegnere. "Voleva fare un albergo in riva al mare e aveva ottenuto anche il finanziamento. Mollò tutto quando sembrava cosa fatta. Si spaventò all'idea che il mutuo sarebbe bastato solo per la costruzione e ci sarebbero poi voluti altri venti milioni per gli arredi e le attrezzature". Non se la sentì di osare tanto. Ma non per questo i Tascedda rinunciarono alla crescita imprenditoriale. Nel 1974 ampliarono l'edificio preesistente tanto da ricavare otto camere e una sala da un centinaio di posti a tavola. Erano gli anni dell'edilizia spontanea, dei mattoni in libertà sul litorale e le abitazioni cominciavano a spuntare come funghi. "Un gruppo di tedeschi ne costruì cinque in fretta e furia". La gente di Barisardo aveva ritmi più lenti. "I pochi che potevano permetterselo, si facevano la casa al mare un pezzetto alla volta". Il meglio del meglio era l'unica vera villa, quella di Gianni Lai, medico e proprietario della clinica di Jerzu. Fatto l'albergo, gli ospiti arrivarono. Tanto che la domanda finì presto col superare l'offerta. Bisognava adeguarsi al mercato e così fu fatto. Non senza fatica. La gestazione dell'attuale albergo è stata lunga e travagliata: "La burocrazia ci ha fermato per dieci anni, a partire dal 1978". Ottenuti tutti i permessi, licenze e autorizzazioni, visti, timbri e bolli, i lavori vennero eseguiti a tempo di record: cantiere aperto nel dicembre dell'88, primo cliente in camera il 16 luglio dell'anno seguente. Gisella Tascedda aveva, e ha, lo stesso intuito del padre. "Ho capito che non bastavano le ricette di mamma, così mi sono aggiornata". Un corso dopo l'altro in giro per l'Italia. La formazione ha pagato e i riconoscimenti sono arrivati, con il consenso dei clienti e con i tanti premi ricevuti in concorsi gastronomici. Lo chef Gisella lavora ancora. "Per passione, perché la fatica si fa sentire". Soddisfatta ma consapevole che bisogna guardare oltre i propri confini: "Tornassi indietro andrei in giro per il mondo a fare esperienza. Lo dico ai giovani: viaggiate, imparate e poi mettete a frutto le nuove conoscenze". Leggi, burocrazia e banche permettendo.

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NORME ANTICLAN, Sì MA NON PER DECRETO (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del 09-06-2008)
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(Mattino, Il (Avellino)) (Mattino, Il (City)) (Mattino, Il (Circondario Nord)) (Mattino, Il (Salerno))

Argomenti: Burocrazia

"Norme anticlan, sì ma non per decreto" PAOLO MAINIERO Sì alle misure anti-camorra proposte del Pd ma le norme non possono essere inserite nel decreto legge sull'immigrazione e la sicurezza che è attualmente in discussione al Senato. A frenare è il governo. "C'è la piena condivisione delle proposte del Pd ma per un fatto puramente formale le misure non possono essere recepite in quel decreto", spiega il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano per il quale invece le norme potranno essere inserite nel disegno di legge collegato al decreto. Mantovano, in sostanza, esclude anche che il governo possa lavorare a un decreto ad hoc sulla camorra. "C'è già un treno in corsa ed è appunto il disegno di legge che contiamo di approvare entro l'estate", assicura il sottosegretario che anzi ricorda che alcuni temi indicati dal Pd, come la confisca dei beni, trova già sede nel testo. Il governo, invece, garantisce l'impegno immediato per rafforzare il controllo del territorio in provincia di Caserta (soprattutto nell'agro aversano e sul litorale domizio) dopo l'escalation di omicidi eccellenti delle ultime settimane. "C'è già stato un incremento di duecento uomini dopo l'omicidio dell'imprenditore Noviello a Castelvolturno" sottolinea Mantovano mentre il Viminale ha già disposto l'invio di trenta agenti della Mobile a Casal di Principe (alloggiano in albergo ma presto saranno in una villa confiscata ai clan) dove nelle prossime ore arriveranno altri uomini del nucleo prevenzione crimine. Ma Mantovano aggiunge anche, con un pizzico di polemica: "Il Pd deve avere un po' di pazienza. Nelle ultime finanziarie ha tagliato i fondi alla sicurezza e ha impedito che si facessero nuovi concorsi per le forze dell'ordine. Ora ci diano il tempo per rimediare". Se il governo frena il Pd resta invece convinto che ci siano i requisiti di urgenza per inserire nel decreto sull'immigrazione le misure anti-camorra. Veltroni lo ha spiegato chiaramente sabato a Casal di Principe visitando la villa confiscata a Walter Schiavone. "Le pallottole corrono più veloci della burocrazia", ha detto il leader del Pd invocando interventi celeri. Martedì in Senato, in commissione congiunta Affari costituzionali e Giustizia, il Pd avanzerà le proprie richieste e chiederà al governo di inserire nel decreto le misure anti-camorra presentate a Casal di Principe, magari quando il testo approderà in aula. In particolare, il Pd insiste sul Patto per la sicurezza, sul rafforzamento degli organi giudiziari e sulla stazione unica appaltante. "Sono tutte misure che vanno nel filone dell'ordine pubblico e del controllo del territorio e sono coerenti con il decreto", sostiene il segretario regionale del Pd Tino Iannuzzi che con Veltroni e i ministri ombra Marco Minniti (Interni) e Lanfranco Tenaglia (Giustizia) partecipò venerdi scorso al vertice al Viminale con il ministro Roberto Maroni e lo stesso Alfredo Mantovano. "È importante - aggiunge Iannuzzi - che lo Stato dia l'immediato segnale di esercitare in pieno le proprie funzioni di controllo del territorio. Servono subito misure che abbiano un forte impatto". E il vicepresidente della commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama, Maria Fortuna Incostante, osserva: "Se c'è urgenza per cambiare il nome al Ctp figuriamoci se non c'è per misure che devono frenare la fortissima recrudescenza della camorra. Faremo di tutto per inserire nel decreto le nostre proposte".

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Premiata la fedeltà al lavoro (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Celebrazione in un gremito Teatro Verdi. Il presidente Pavan: avete fatto crescere il nostro territorio Premiata la fedeltà al lavoro Per i quarant'anni della Camera di commercio riconoscimenti a imprese e dipendenti Pordenone ha festeggiato la propria economia, basata sul lavoro di persone semplici che sanno farsi valere nel mondo. L'occasione è stata una duplice cerimonia: l'assegnazione del Premio della fedeltà al lavoro e al progresso economico istituito dalla Camera di Commercio della destra Tagliamento e i quarant'anni dell'Ente, nato appunto, nel 1968. In un gremito Teatro Verdi si è riunito il cuore pulsante di Pordenone: quello che produce, inventa, esporta. In una parola lavora, ma lo fa con la passione e l'inventiva che da sempre contraddistingue i pordenonesi.A Giovanni Pavan, presidente dell'Ente camerale, nella veste di padrone di casa è spettato il compito di aprire le cerimonia dando "il benvenuto alla Pordenone che meglio ci rappresenta anche in tutto il mondo, quella del fare anziché del dire. Perchè questi premi vogliono essere un riconoscimento alle aziende e ai lavoratori che con le loro iniziative, il lavoro, la determinazione, il coraggio hanno operato per far crescere il nostro territorio, la nostra comunità. Lo hanno fatto spesso nel silenzio delle loro aziende e oggi è doveroso ringraziarli pubblicamente". Un'unica cerimonia per festeggiare anche la Camera di Commercio "che con quarant'anni di esperienza alle spalle - ha proseguito Pavan - vuole guardare al futuro e lo fa soprattutto attraverso l'Azienda Speciale ConCentro nata per l'internazionalizzazione e la valorizzazione del territorio ma soprattutto quotidianamente, attraverso la professionalità del proprio personale".Il sindaco Sergio Bolzonello ha voluto ricordare che il lavoro è nel Dna dei pordenonesi e che "alla Cciaa va il merito di aver saputo sempre vedere lontano aiutando Pordenone a crescere anche con iniziative in ambito culturale fondamentali per un territorio che vuole emergere". Parafrasando la Costituzione, Alessandro Ciriani portando il saluto dell'amministrazione provinciale, ha evidenziato come Pordenone sia una provincia fondata sul lavoro. "Gli imprenditori pordenonesi - ha precisato - sono sempre stati generosi e lungimiranti. Grazie a loro, nella nostra provincia si vive bene perchè hanno ridistribuito ricchezza sul territorio".Elio De Anna, in rappresentanza della Giunta regionale, ha focalizzato il proprio intervento sulla "necessità che vi sia un nuovo patto tra istituzioni e imprese per dare nuovo slancio all'economia anche attraverso la valorizzazione delle risorse umane e interventi specifici per diminuire la spesa pubblica e la burocrazia".Dopo la proiezione di un filmato che ha ripercorso i quarant'anni dell'ente camerale si è passati alla premiazione di aziende, lavoratori e pensionati. Particolarmente toccante lo spazio dedicato al premio speciale assegnato alla Fazioli Pianoforti di Sacile e che si è aperto con un brano suonato, in via del tutto eccezionale, dal titolare Paolo. Un'azienda leader, che sa muoversi nel mondo con la stessa eleganza che esce dalle note dei suoi pianoforti. Dopo la consegna di un premio extra che non era stato possibile attribuire in occasione della trasferta pordenonese in Argentina, a Mario Sartor, la cerimonia si è conclusa con l'assegnazione a Marialuisa Antonini, allieva del Consorzio Universitario, del premio per il concorso video istituzionale della Camera di Commercio di Pordenone.R.P.

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VINCENZO CERAMI: UN POEMA NARRATIVO PER RACCONTARE NOSTRO (sezione: Burocrazia)

( da "Virgilio Notizie" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

TEMPO L'autore protagonista domani al festival romano 'Letterature' postato fa da APCOM ARTICOLI A TEMA Altri di daniela Mase (Web & Web) Roma, 9 giu. (Apcom) - E' Vincenzo Cerami il protagonista assoluto della serata di domani del festival romano 'Letterature 2008', eccezionalmente dedicato ad un solo personaggio. Lo scrittore, sceneggiatore e poeta romano, elaborando il tema dell'edizione di quest'anno 'Parola, silenzio', ha scritto l'inedito 'Viaggio nel silenzio, poemetto' che lui stesso leggerà accompagnato dal musicista maltese Aidan Zammit, col qual collabora da anni, mentre sullo sfondo saranno proiettate immagini e video curate dal figlio Matteo. "Mi sono avvicinato alla poesia sin da piccolo - ha detto l'artista stamane in conferenza stampa - ma mi sento più a mio agio con un poema narrativo, come questo che ho scritto per Massenzio, perchè fondamentalmente io sono un narratore". Il suo inedito racconta la storia di un insonne che dialoga su Internet con un giovane dall'altro capo del mondo, convincendosi, alla fine, che sia la proiezione di se stesso da ragazzo. "Il silenzio è il tema del nostro tempo - ha spiegato l'autore di 'Un borghese piccolo piccolo' - ci accompagna nel 90% della nosta giornata, nel silenzio elaboriamo lutti, in silenzio ci innamoriamo, soffriamo, preghiamo di nascosto: il mondo del silenzio è un'enciclopedia di segni che non ha paragone con le parole del vocabolario". Il personaggio del suo testo "un po' il mio alter ego" affronta "un viaggio da fermo nella dimensione schiacciata sul presente che è quella di Internet dove vince il narcisismo e dove costruisce il finto mito di se stesso". La ricerca di un'identità culturale e sociale è il tema che affronta da anni e che ha intenzione di affrontare anche nella nuova veste di ministro 'ombra' ai Beni culturali. "La proposta di Veltroni è arrivata nel momento giusto quando pensavo che era necessario fare qualcosa per il Paese e non solo stare a guardare inorridito alla finestra". Nonostante non capisca "nulla" di leggi e burocrazia è sicuro di poter dare il contributo al mondo "dell'artigianato delle arti". "Il Partito democratico ha dimostrato di non voler relegare il mondo della cultura all'ambito istituzionale - ha concluso - è questo, quindi, il momento di fare e progettare concretamente proprio per definire un'identità culturale forte per il Paese".

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Generi/ I tempi della burocrazia italiana sono "biblici". Intanto ho ricevuto il mio primo mazzo di fiori (sezione: Burocrazia)

( da "Affari Italiani (Online)" del 09-06-2008)
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(Affari Italiani (Online))

Argomenti: Burocrazia

Lunedí 09.06.2008 10:28 --> Mentre scrivo queste righe, non so ancora come andrà a finire. Sono molto preoccupata. Qualche giorno fa, sono andata dal mio medico di base per la prescrizione mensile degli ormoni e per chiedere le impegnative delle analisi trimestrali, programmate per luglio all'Ospedale Sant'Orsola di Bologna. L'Asl Milano 2 ha di recente rivisto i "LEA" (Livelli Essenziali di Assistenza), invitando i medici di base a ridurre le richieste di analisi, soprattutto le più costose, se non strettamente necessarie. Il protocollo "Sant'Orsola" prevede che io, a un anno dall'inizio della cura estrogenica, faccia a luglio, oltre le solite analisi trimestrali del sangue, anche quelle dell'urina e la densitometria ossea (la cosiddetta, costosa, MOC). In che modo il concetto di "analisi strettamente necessarie" si applichi al mio particolare caso è ancora da vedere. L'Asl Milano 2 ha richiesto al mio medico di base copia di tutti i documenti e certificati che l'Ospedale Sant'Orsola ha prodotto su di me, a partire dal cosiddetto "consenso informato" alle cure che firmai un anno fa. Ci si vuole veder chiaro su un tema che, è evidente, non è conosciuto da chi avrebbe il dovere istituzionale di conoscerlo. I tempi della burocrazia italiana sono "biblici" e sulla logicità di molte sue iniziative ci sarebbe da discutere. Non so, a questo punto, cosa succederà nelle prossime settimane e se potrò fare a luglio le analisi richieste. Mentre voi, cari lettori, state scorrendo queste righe è già lunedì e io sono a Bologna a raccogliere il materiale che mi è stato richiesto. Martedì 10 conto di consegnarlo al medico di base. Poi potrò solo incrociare le dita. Sperando che tutto si risolva presto, per poter poi ricevere dal Sant'Orsola, come preannunciato, la perizia endocrinologica verso settembre. Da cronista, però, non posso mancare di far notare una lacuna a livello legislativo. Com'è noto, è una legge del 1982 che regola le procedure per il cambiamento di genere e l'operazione chirurgica di riassegnazione dei caratteri sessuali è mutuabile su tutto il territorio nazionale. Per la legge, però, non è rilevante in che modo la persona arrivi alla richiesta di cambiamento di genere. E invece dovrebbe esserlo. La legge dovrebbe regolare anche tutte le procedure di "avvicinamento", mutualizzando innanzitutto le cure ormonali e definendo un percorso standard che si sottragga ai "LEA" di qualche Asl terrorizzata dalle eccessive spese sanitarie di chi sta solo cercando di salvarsi la vita. Una settimana fa, ho avuto una graditissima sorpresa da alcuni amici. Avevamo in programma di cenare in un castello delle Langhe. Ma prima mi hanno donato un fascio di fiori. È stata la mia prima volta. E, mentre applaudivano, mi sentivo un po' Miss Italia.Quei fiori li ho visti appassire, giorno dopo giorno. Ma non riesco a decidere di buttarli. Mi ricordano delle ore di gioia e la promessa di un futuro migliore che, adesso, vedo in pericolo. generi@affaritaliani.it.

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PROVINCIA PZ, CONSIGLIO SOLENNE PER INTITOLAZIONE SALE (sezione: Burocrazia)

( da "Basilicanet.it" del 09-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

18.34.07 [Basilicata] La Provincia di Potenza - nel corso di una seduta straordinaria e in forma solenne del Consiglio che si è¨ svolta oggi - ha intitolato le sue sale agli ex presidenti scomparsi, con un ordine del giorno approvato allâ??unanimità  dei presenti. Le aule della Giunta, delle Commissioni, del Museo, della Protezione civile e del salone della ex Giunta sono state dedicate rispettivamente ai presidenti Venturino Picardi, Vincenzo Verrastro, Arturo Lacava, Michele Comodo e Mario Camardese. Nella stessa circostanza l'Ente, in coerenza con le tante azioni a favore del territorio, ha intestato la sala del Consiglio ai 100 comuni della provincia di Potenza. Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, i familiari dei Presidenti scomparsi, i sindaci dei comuni di origine, il prefetto di Potenza Luciano Mauriello, il senatore a vita Emilio Colombo e il vicepresidente della Giunta regionale Vincenzo Folino. La seduta si è¨ aperta con lâ??intervento del presidente del Consiglio Ignazio Petrone, che ha ricordato le figure dei diversi presidenti, sottolineando il ruolo e le azioni svolte da ciascuno di loro. â??Inoltre, abbiamo deciso di dedicare la sala del Consiglio ai 100 Comuni â?" ha spiegato Petrone - perché© questo è¨ lâ??organo sovrano di tutte le comunità  della provincia di Potenzaâ?. Dopo Petrone, hanno preso la parola i consiglieri Vincenzo Giuliano e Vito Di Lascio. â??Solo guardando indietro â?" ha affermato Giuliano - alla esperienza di chi ci ha preceduto, possiamo riscoprire una politica più¹ democratica e al servizio dei cittadini. In passato, la Provincia aveva pochi e disorganici servizi. È? stata lâ??azione di questi uomini della Prima Repubblica, animati da valori cristiani e dallâ??alto senso dellâ??istituzione, a far sì¬ che questo Ente acquisisse un ruolo centrale nella pianificazione e programmazione sia locale sia nazionaleâ?. Il ruolo strategico rivestito dalle Province è¨ stato sottolineato anche dal consigliere Di Lascio, primo firmatario dellâ??ordine del giorno e promotore dellâ??iniziativa. â??Con questo provvedimento â?" ha detto Di Lascio â?" vogliamo recuperare la storia del nostro ente provinciale. Abbiamo dedicato le sale a uomini che hanno amministrato la cosa pubblica con saggezza, coraggio e lungimiranza. Uomini di grande cultura, cui ispirarsi per ribadire la funzione delle Province, che va rafforzata attraverso un decentramento partecipato e condivisoâ?. Sulla stessa lunghezza dâ??onda il presidente della Provincia Sabino Altobello: â??Dobbiamo trarre insegnamento â?" ha esordito â?" dai Presidenti che oggi celebriamo, per attuare, attraverso un compromesso tra diverse esigenze, una vera e propria riforma della governance, capace di restituire efficacia alle politiche locali e nazionali. In questo quadro le Province rappresentano un pezzo insostituibile nellâ??architettura dei poteri democraticiâ?. Il riferimento è¨ al dibattito sullâ??utilità  o meno di questi enti caratterizzato, secondo Altobello, â??da una eccessiva semplificazione tipica del nostro tempo. Utili sono stati, a tal proposito, i recenti richiami del Presidente della Repubblica e del senatore a vita Colombo, al clima di coesione e confronto plurale che portò², sessantâ??anni fa, alla nascita della Costituzioneâ?. Partendo da queste premesse, Altobello ha evidenziato il bisogno di una modernizzazione dellâ??impalcatura costituzionale italiana che non può² prescindere dal ruolo di coordinamento affidato alle Province. Forte e commosso il ricordo del senatore a vita Colombo. â??Ho conosciuto e seguito uno a uno tutti i presidenti scomparsi, ognuno dei quali â?" ha affermato â?" ha scritto la sua pagina di partecipazione alla storia della nostra Provincia. Quella eredità  va raccolta dallâ??attuale classe dirigente, per far sì¬ che nel Mezzogiorno si continui a camminare. Comuni, Province e Regioni dovrebbero recuperare la missione di centri propulsori di progresso e sviluppo economico-sociale, così¬ come indicato nella Costituzione. A tale scopo, è¨ importante spezzare il rapporto tra Mezzogiorno e criminalità  e quello tra enti locali e burocrazia, per eliminare tutti quei passaggi che contribuiscono soltanto alla creazione di immobilismoâ?. BAS 05.

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Il viaggio fluviale dell'associazione attraverso paesaggi da sogno, inconvenienti tecnici, zanzare e campeggi lungo il Po (sezione: Burocrazia)

( da "Cittadino, Il" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Approdo in laguna per Nüm del Burgh Tre giorni di navigazione e le 12 barche sono arrivate a Venezia n "La gondola costa, la gondola è solo un bel giro di giostra". Cantava così, Francesco Guccini, nella sua "Venezia". La filosofia di Nüm del Burgh è lontana anni luce dal turismo di massa, dalla foto scattata a Rialto. Per arrivare a San Marco, infatti, ci sono voluti tre giorni di navigazione, rinunce e spirito di gruppo.È un po' ciurma di ragazzi, ragazzini, ed "eterni ragazzi", un po' gita in allegria, un po' affresco umano, il rally dei fiumi targato Borgo e Maddalena. Un mix di salamate in Po con il "profumo" della miscela dei motori, zanzare killer la sera, sveglie mattutine da incubo, incombenze continue in barca; ma anche tramonti poetici, compagnia, amicizia, esperienze di vita, incontri inattesi. Il fiume, in una parola. Con una mezza piena di fine primavera, le dodici barche sono scese verso valle che è un piacere: più acqua vuol dire più corrente, quindi meno carburante (ancora miscela, con i motori a due tempi), un fiume un po' più largo e meno triste del solito. Un fiume che si è preso una piccola rivincita da magre che di anno in anno si fanno sempre più strutturali, continue e disastrose per gli equilibri ambientali di qualche ingrossamento, buono solo per i titoli dei telegiornali della sera.È un po' questo il senso della "scommessa" di Nüm del Burgh, quando è stato deciso di "partire comunque", acqua, sole o grandine che fosse. Il fiume Po ha poi contraccambiato la compagnia con pomeriggi di sole splendidi, goduti da molti sdraiati nei piccoli scafi a prendere il sole. Il più gaudente di tutti, in quanto a tintarella nautica, è senz'altro il giornalista Lorenzo Luni: in quattro giorni ha passato più tempo in orizzontale che in verticale. Quest'anno, al suo posto, ad arrostire i motori, ci ha pensato però il buon Geru (Gerolamo Scacchi), che è riuscito a fondere dopo mezz'ora dalla partenza; Gino Cassinelli, il presidente del sodalizio, ha detto che "terrà presente le capacità formidabili di questo socio, quando a novembre ci saranno da arrostire le caldarroste". Insostituibile, oltre al motorista dalla mani fatate Sergio Giovanetti, è stato quest'anno Fabio Scintilla. Navigando ha fatto tesoro della sua cassetta degli attrezzi da idraulico, offrendo pinze, cacciaviti e pappagalli a chi ne avesse bisogno. Ma la perla è arrivata venerdì sera, quando al campeggio di Berra (tra Rovigo e Ferrara), dopo l'antipasto in tavola, per un'oretta buona, non è arrivato nulla. Non c'era più gas per i fornelli. E lui, Scintilla, l'eroe, ha messo tutto a posto. Dario Giovanetti, lodigiano di Corte Palasio dagli occhi turchini, è stata la new entry del gruppo filosofico della flottiglia. Restringere in una colonna di giornale le sue riflessioni etiche ingravidate da un incantevole vocabolario lodigiano, è purtroppo difficile. Kevin è il piccolo Hemingway: tutto il giorno a pescare con la balanza. Alla faccia dei suoi tredici anni.Raffaele Parma, il cameraman, ha filmato tutto. In barca, in campeggio, fin dentro le tende. È il grande fratello della spedizione. Silvia Sampellegrini è la mamma pro tempore di chi è partito lasciando la mamma a casa, sempre piena di buoni consigli e sagge soluzioni. Andrea Ferrari, assessore a cultura e turismo del comune di Lodi, ha preso confidenza con l'ambiente acquatico (dolce) e le sue forme di vita. Simpaticissimo e gioviale Achille Guercilena, allevatore di professione, benvoluto (e assaltato) da tutti per il suo salame. Chi manca? Manca Gino Cassinelli, "l'erburìn", il presidente. Come al solito piegato ma non afflitto dalla burocrazia nautica, dalle telefonate da sbrigare, dagli appuntamenti con le autorità dei territori attraversati e dall'impegno più grosso: quello di tenere unita e bada una compagnia di cani sciolti. Stefano Rotta.

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Alpeggio in ritardo (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere delle Alpi" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

ERTO E CASSO Alpeggio in ritardo La burocrazia ostacola le mucche ERTO E CASSO. Ha dovuto attendere più di dieci giorni per entrare in possesso dei certificati che da tempo giacevano in municipio. Una piccola ma attiva azienda agricola di Erto e Casso lamenta quasi due settimane di ritardo nello spostamento in malga dei propri bovini: ciò perché, molto semplicemente, i documenti sanitari di ciascun animale sono rimasti inevasi in Comune per giorni e giorni. La storia ha dell'incredibile e si è consumata negli uffici amministrativi di Erto e Casso. La titolare della ditta agricola si rivolge per tempo al servizio veterinario dell'Azienda sanitaria e richiede i soliti nulla osta all'alpeggio. La veterinaria pubblica certifica che ogni vacca è sana e può prendere la via dell'alta quota. La legge prevede però che la documentazione in questione sia trasmessa dall'Azienda sanitaria al Comune per una vidimazione. Ed è qui che scatta l'inghippo: per dieci giorni nessuno consegna i certificati alla responsabile della fattoria, la quale continua a tempestare di telefonate il municipio e la professionista che ha visitato gli animali. Quest'ultima afferma che già da una decina di giorni ha inoltrato al Comune di Erto e Casso il plico delle carte relative ai bovini. In municipio nicchiano, fino a che ieri mattina le attestazioni, regolarmente contrassegnate, vengono date alla richiedente. Rimane però aperta la questione del perché un simile intoppo burocratico sia potuto accadere. L'alpeggio rappresenta una delle attività da tutelare di più nelle aree di montagna in quanto consente il mantenimento del territorio e la produzione di ottimi formaggi doc. La transumanza in malga fa anche bene all'organismo delle mucche dopo interi mesi trascorsi al chiuso della stalla. I giorni di ritardo accumulati dalla semplicissima pratica inviata al municipio di Erto e Casso hanno rappresentato un brutto ostacolo per la piccola azienda agricola del paese. La cui titolare ammette che è sempre più difficile mantenere in funzione simili attività. I costi di gestione sono sempre più consistenti, così come i controlli sanitari e le prescrizioni. Se di mezzo ci si mette anche la lentezza della macchina amministrativa, il pericolo concreto è quello della chiusura definitiva delle fattorie di montagna. Fabiano Filippin.

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Più bilingui e meno chiusi agli stranieri (sezione: Burocrazia)

( da "Alto Adige" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di Mirco Marchiodi "Più bilingui e meno chiusi agli stranieri" Gli imprenditori: burocrazia da abbattere e un'università più attenta all'economia Fritz (Apa) lascia la presidenza al suo vice Innerbichler: giusto che a guidarci sia un giovane BOLZANO. Il Wirtschaftsring, la federazione che raggruppa tutte le più importanti associazioni economiche sudtirolesi, ieri ha tenuto la sua assemblea annuale. Forti le affermazioni del presidente uscente Walter Amort: "Gli altoatesini devono diventare più bilingui e più aperti agli stranieri perché senza gli immigrati la nostra economia non sta in piedi". Il suo successore, Helmuth Innerbichler, lancia i candidati dell'economia in vista delle provinciali e presenta loro un decalogo di richieste. Walter Amort lascia la presidenza del Wirtschaftsring dopo due anni. Il suo discorso non è per nulla "politicamente corretto". Inizia parlando degli immigrati: "L'importanza dell'integrazione degli stranieri in questi anni è stata sottovalutata. Si poteva fare di più, anche perché la nostra economia ha bisogno degli stranieri, senza di loro non resta in piedi. La nostra società è destinata a diventare sempre più multiculturale e dobbiamo accettarlo. Non possiamo pensare di chiuderci a quello che viene da fuori, mantenere la propria lingua e le proprie tradizioni non significa dire no a tutto quello che viene dall'esterno". Amort non si ferma qui e passa ad un altro tema caldo, quello del bilinguismo: "Viviamo in una terra bilingue, ma ci sono troppo pochi altoatesini che parlano bene l'italiano e il tedesco. Su questo bisogna assolutamente migliorare, serve l'impegno di scuola e famiglie". Dopo Amort tocca a Luis Durnwalder. Il presidente della Provincia accetta la critica sugli stranieri ("sono persone, non solo lavoratori, però non dobbiamo attirarne più di quanti ce ne servano solo perché abbiamo buone prestazioni sociali"), rilancia l'autonomia fiscale e spiega che "il problema numero uno è la perdita del potere d'acquisto". Poi parlano i quattro candidati che l'economia sudtirolese appoggerà alle prossime provinciali (sono tutti della Svp: gli assessori Hans Berger e Thomas Widmann e i direttori dell'Apa Hanspeter Munter e dell'Unione commercio Dieter Steger) con richiamo all'importanza delle Pmi altoatesine (Steger), alla mobilità ecosostenibile che comprende anche un aeroporto moderno (Widmann), alla formazione professionale (Munter) e ai prodotti di qualità (Berger). Poi il colpo di scena annunciato: sul palco sale Herbert Fritz, nuovo presidente designato del Wirtschaftsring che però fa un intervento brevissimo, giusto per invitare al microfono il suo vice all'Apa Helmuth Innerbichler. Sarà lui a guidare gli imprenditori sudtirolesi e come prima cosa chiede unità, "perché il momento dell'economia altoatesina non è affatto buono e ci aspettano sfide difficili, soprattutto perché c'è il rischio di una pericolosa lotta di classe con gli imprenditori che in Alto Adige non godono certo di una buona immagine". Ai suoi candidati il Wirtschaftsring ha presentato un catalogo di richieste: i punti forti sono la riduzione della burocrazia e della pressione fiscale, ma anche il sostegno al ceto medio e un riposizionamento dell'università: "Con l'Eurac collaboriamo bene, l'università deve orientarsi maggiormente all'economia".

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La Crusca: non gli sms, ma la burocrazia uccide la lingua (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Brescia" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione: 10/06/2008 testata: Giornale di Brescia sezione:CULTURA La Crusca: non gli sms, ma la burocrazia uccide la lingua Nicoletta Maraschio, presidente della Crusca ROMA - Radio e tv e i nuovi media, sms e Internet in testa, non stanno rovinando l'italiano. L'assicurazione è autorevole, in quanto viene dall'Accademia della Crusca, per bocca di Nicoletta Maraschio, primo presidente donna dell'Accademia dal 1582, in un'intervista a "Donna Moderna". Il linguaggio essenziale e gergale di web e sms, sempre più spesso utilizzati anche dai bambini, da tempo allarma esperti linguisti nonchè professori e docenti. Ma la presidente dell'istituto che studia l'evoluzione della lingua italiana difende gli sms: "Hanno moltiplicato le occasioni per scrivere - sottolinea -. E ce n'era bisogno. Anch'io li uso moltissimo". Quanto alla televisione, per la presidente è vero che "la tv del chiacchiericcio è deleteria perchè con la sua banalità svuota le parole di significato. Ma ci sono programmi utilissimi: Piero Angela usa un buon italiano, semplice ed efficace, per esempio, e i giornalisti radiofonici sanno dialogare con gli ascoltatori uscendo dai confini del gergo". Piuttosto, contrattacca Nicoletta Maraschio, salviamo la lingua italiana dalla burocrazia: "Semplificare il linguaggio di leggi e regolamenti sarebbe utile, oltre che all'italiano, anche alla democrazia".

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Per noi idraulici è crisi (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino di Padova, Il" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

REDDITI, IL COMMENTO UPA "Per noi idraulici è crisi" Idraulici nuovi poveri? "La crisi la stiamo avvertendo tutti, è una congiuntura negativa". Severino Beo, presidente degli installatori dell'Upa, l'unione artigiani padovana, spiega così il reddito medio di appena 18 mila euro emerso dalle dichiarazioni della categoria pubblicate dall'agenzia delle entrate. "E' dal 2004 che siamo entrati in una spirale negativa, soprattutto per chi lavora nel settore dell'impiantistica e nell'edilizia", sottolinea Beo. Difficoltà del mercato, ma soprattutto tasse e burocrazia. "Una volta, per iniziare l'attività bastavano il borsone con gli attrezzi e l'olio di gomito", commenta il presidente "oggi un giovane ha bisogno di un credito di almeno 60 mila euro. Così un'impresa individuale riesce a fatica a sopravvivere: bisogna essere strutturati, altrimenti non rimangono che le grandi società". Per molti, a fronte di un cospicuo volume d'affari i guadagni si riducono di anno in anno: "Muoversi per un intervento in centro è diventato molto costoso, tra permessi, benzina e altro. E i nostri prezzi sono fissi". E il fenomeno dell'evasione? "Come in tutte le categorie ci sono le mele marce", replica il rappresentante artigiano che gestisce un'impresa di termoidraulica in città "ma è davvero molto difficile: abbiamo un tariffario fisso e prezzi concordati con le associazioni di consumatori". Uscire dalla crisi è possibile? "Stiamo avviando collaborazioni con i Comuni e la Provincia, soprattutto per la manutenzione delle caldaie", conclude Severino Beo "ma il periodo di difficoltà colpisce tutti, anche i nostri clienti".

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Dai trasporti all'energia fiori d'arancio (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina XIII - Torino Dai trasporti all'energia Fiori d'arancio Le sospirate nozze fra ex-municipalizzate si faranno, forse già nel 2008: la lettera d'intenti dello scorso maggio è il primo passo formale per la fusione di Iride, con protagonisti Torino e Genova, Hera, focalizzata su Modena e Bologna ed Enea, con Parma, Piacenza e Reggio Emilia. Non si tratta di qualcosa di già visto: infatti sia A2A, con epicentro su Milano e Brescia e la partecipazione strategica di Edison, che Acea, realtà che fa capo a Roma e al centro Italia, forte dell'alleanza con Suez-Gdf, sono entrambe caratterizzate da una forte concentrazione geografica. Quello che invece verrà a crearsi sarà un gruppo multi regionale ad ampio perimetro, da 5 miliardi di capitalizzazione, con 11.000 dipendenti, un evento del tutto nuovo per i servizi pubblici nel panorama energetico italiano. Scopo ultimo dell'operazione, è il miglioramento, sia in termini di efficienza che di costi, dei servizi resi a 6 milioni di persone. Importanti saranno le sinergie ottenibili che potrebbero incrementare quelli che nell'attualità sono già numeri importanti: 2600 Gvw di potenza nel settore del teleriscaldamento, 5,3 milioni di tonnellate di rifiuti trattati nell'ambito dei servizi ambientali, una rete idrica da 500 milioni di metri cubi di acqua, 6 miliardi di metri cubi di gas. Il segreto del successo del nuovo polo starà tutto nell'effettiva capacità di integrazione delle tre società, quindi di equilibri politici, e industriale, con l'adozione di nuovo modello organizzativo competitivo sul mercato di riferimento. La sua macro dimensione non dovrà tramutarsi in ulteriore burocrazia o peggio in una gestione di taglio monopolistico: la fusione dovrà essere vissuta nei fatti come operazione nell'esclusivo interesse del territorio e dei cittadini, non della politica. E' crescente da parte degli utenti la richiesta di conoscenza e controllo rispetto a meccanismi di cui non limitarsi a costituire un puro ingranaggio passivo, dissanguato da bollette e tariffe: per questo occorrerà più trasparenza dell'operatore pubblico nel render conto del proprio operato. Non da ultimo, la capacità di sensibilizzare sul contenuto dei cambiamenti, puntando anche alla lotta agli sprechi, può favorire il diffuso desiderio di acquisire una consapevolezza più matura nell'utilizzo delle risorse, con nuovi approcci al consumo e al risparmio. Nella stessa direzione, decentramento e maggiore autonomia delle regioni in materia di politica economica, è l'iniziativa in arrivo nel trasporto pubblico locale, per ora solo un piccolo passo sulla via delle liberalizzazioni. Si tratta della gestione privata da parte di Arena Ways, società piemontese con sede logistica ad Alessandria, di tracciati ferroviari fra Piemonte e Lombardia, nonché nell'area metropolitana di Torino: il vantaggio per i pendolari si prospetta notevole, in termini di puntualità, ergonomia e comfort di bordo dei nove convogli dedicati. Da ambedue le novità ci aspettiamo molto sul piano concreto: più qualità e minor costo dei servizi erogati. L'augurio è che le attese non vadano deluse.

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La delusione di verna (ance) "troppi progetti irrealizzati" (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina XII - Torino Il presidente a fine mandato: "La nostra regione? è una bella macchina senza ruote" La delusione di Verna (Ance) "Troppi progetti irrealizzati" Cinque anni fa avevo grandi speranze: ma nessuno dei lavori è partito. Colpa anche della burocrazia Tra fango e detriti, a rimettere in sesto l'ex strada militare della valle Stura che da Vinadio a Gaiola scorre parallela all'ex statale per il colle della Maddalena. Maurilio Verna pensava davvero a un altro finale di partita, per chiudere il suo settennato ai vertici di Ance Piemonte. "E invece ? dice - ci tocca fare i conti la peggiore alluvione nella regione da almeno 50 anni. Danni enormi che mettono a nudo territori su cui gli investimenti non arrivano, infrastrutture secondarie dimenticate e lasciate a se stesse". Maurilio Verna, qual è il bilancio della sua presidenza ? "Il Piemonte è una bella macchina, ma senza ruote. Cinque anni fa, in occasione di Infrastructura mi dicevo orgoglioso di guidare un'associazione che con i suoi cantieri in via di apertura sarebbe stata uno dei motori del paese. Invece lascio l'incarico con amarezza, perché tanti di quei progetti allora sulla rampa di lancio sono rimasti nel cassetto. E mi riferisco all'Alta velocità Torino-Lione, il peduncolo di Biella, la variante del Terzo Valico, il completamento dell'Asti Cuneo, il retro porto di Genova. Ci sono voluti anni solo per decidere e poi poco o nulla è partito su serio. E non solo le grandi opere, ma anche le piccole strade provinciali: pensiamo al tunnel del Tenda che porta ancora la data del 1880. In questo scenario non c'è da stupirsi se bastano due settimane di forti piogge a far saltare le strade". L'occupazione nel settore delle costruzioni continua a crescere. Questo almeno è un segno di vitalità? "Le imprese si muovono, operano anche fuori i confini regionali, anche se il comparto resta fortemente polverizzato. Ma le aziende, a dispetto del dinamismo interno, stanno soffrendo tutte e molto. Qualcuna è sul punto di alzare bandiera bianca Il mercato immobiliare ha subito un forte rallentamento, sia per il residenziale che per gli insediamenti produttivi. Senza contare i rincari di ferro, cemento, bitumo e gasolio. Non credo si tratti di una crisi strutturale. Ma viviamo in una situazione di grande difficoltà, in cui non vediamo la fine del tunnel". La ricetta per tornare a crescere? "Bisogna chiederla alla politica. Bisogna rendersi conto che non può aspettare 48 mesi per ogni modifica del piano regolatore. L'immobilismo è figlio di una burocrazia che blocca tutto. Per mettere in moto un progetto bisogna aspettare anche degli anni". Nel rapporto Ance, 150 pagine ricche di dati e statistiche, manca un accenno alla situazione degli infortuni in cantieri. Eppure l'edilizia è uno dei settore più a rischio. Concorda? "Proprio perché il comparto è più esposto al pericolo di incidenti in cantieri, l'associazione regionale ha investito moltissimo per migliorare la sicurezza sul lavoro". (ch. be.).

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Terza corsia senza tav per accelerare i tempi (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Senza l'affiancamento del treno ad alta capacità si ridurranno le procedure per la nuova autostrada E ora Tondo e Galan si rivolgeranno al Premier In arrivo il commissario: è il bellunese Mainardi Terza corsia senza Tav per accelerare i tempi Chiesto col Veneto lo stato d'emergenza. Ora il Fvg studierà come sganciare i tracciati EMERGENZA A4 Vertice dei due assessori regionali al cantiere di Godega di Sant'Urbano Predisposto il dossier per il governo: il traffico pesante è cresciuto del 133% GODEGA DI SANT'URBANO. Sganciare la realizzazione della linea ferroviaria ad alta capacità del Corridoio 5 dalla costruzione della terza corsia dell'autostrada A4. Una scelta che porterà a tagliare le attese per la terza corsia, come già aveva concordato il Veneto con i vertici di Autovie venete e con l'assenso dell'ex presidente della Regione Riccardo Illy. "Allora era ritenuta l'unico modo per arrivare in tempi più brevi al completamento della terza corsia", hanno spiegato gli assessori regionali ai Trasporti di Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi e del Veneto Renato Chisso che ieri hanno fatto il punto incontrandosi al cantiere della A28. La criticità non riguarda i tratti San Donà-Portogruaro, nè il Gonars-Villesse, che non è interessato all'affiancamento con la ferrovia, ma il Tagliamento-Gonars. Sarà la Regione a studiare come sganciare i due progetti per dimezzare i tempi della terza corsia. Il Veneto ha già deciso lo sganciamento, il Friuli Venezia Giulia non ancora; la giunta Tondo potrebbe farlo dopo la nomina del commissario straordinario chiesto ufficialmente ieri insieme con lo stato di emergenza. Sull'autostrada A4 Venezia-Trieste il traffico negli ultimi quattro anni è aumentato del 133%, e l'emergenza è ormai quotidiana. Anche ieri si sono verificati incidenti e conseguenti code. È necessario - secondo gli amministratori del Friuli Venezia Giulia e del Veneto - intervenire per la realizzazione della terza corsia, ma bisogna farlo subito, accorciando i tempi per l'approvazione del progetto preliminare, e tenendo ben presente che per l'iter del progetto preliminare avanzato il Cipe ha impiegato 28 mesi. "C'è la necessità della revisione del crono-programma originario, che prevedeva il completamento della terza corsia nel 2017", commenta l'assessore del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi. Cosí le due Regioni si sono messe al lavoro per formalizzare entro la settimana la richiesta della dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei ministri, un atto che comporterà la nomina dell'architetto bellunese Bortolo Mainardi a commissario straordinario, dando un taglio a tempi e burocrazia per la realizzazione dell'infrastruttura. "Credo che già nei prossimi giorni il governo nazionale potrà dichiarare lo stato di emergenza e nominare il commissario straordinario che abbiamo chiesto assieme al Veneto. Ciò consentirà uno snellimento dei tempi e delle procedure", ha sottolineato Riccardi. "Sia chiaro - ha aggiunto l'assessore veneto ai Trasporti Renato Chisso - che non siamo innamorati dell'idea del commissario in quanto tale, ma perché siamo convinti che sia l'unico mezzo per abbreviare i tempi. Per quanto ci riguarda come Regioni e Autovie abbiamo già accelerato i tempi impedendo di legare la realizzazione della terza corsia al tracciato della ferrovia ad alta velocità". Gli assessori Riccardi e Chisso si sono dati appuntamento ieri pomeriggio al cantiere dell'autostrada A28 per un sopralluogo e per concordare tempi e modalità della richiesta del commissario per l'A4. I presidenti Renzo Tondo e Giancarlo Galan hanno già avuto un colloquio con il premier Silvio Berlusconi, ma ora è necessario passare agli atti. Ha insistito anche il presidente della concessionaria Autovie Venete, Giorgio Santuz, il quale ha espresso "l'accordo sostanziale con gli assessori per la definizione e il completamento delle opere. L'aumento di carico del traffico - ha affermato - ci costringe a cercare il modo di accelerare la conclusione delle opere". Il commissario avrà il compito di ridurre i tempi in alcuni passaggi, come le decisioni che spettano all'Anas, l'acquisizione dei pareri nella conferenza dei servizi, le procedure degli espropri. Riccardi, Chisso e Santuz hanno visitato il cantiere dell'A28 Portogruaro-Pordenone-Conegliano, nell'ultimo tratto che unisce Godega Sant'Urbano a San Vendemiano, il tratto di autostrada che - hanno anticipato - sarà concluso regolarmente entro aprile 2010, rispettando la tabella di marcia. "L'opera procede secondo i tempi previsti - ha affermato Riccardi -. Quindi tutto lascia prevedere che si arriverà in porto con puntualità. Parallelamente avanzano le procedure per la realizzazione delle opere di raccordo, quali la variante alla Provinciale 41 a Godega Sant'Urbano, il parcheggio scambiatore di San Vendemmiano, i caselli". Riccardi ha sottolineato che l'apertura della A28 "permetterà al traffico proveniente a nord della A4 di transitare, attraverso la A27, direttamente sul passante di Mestre, bypassando - ha puntualizzato - la tangenziale che rappresenta uno dei punti più critici della viabilità a Nordest". "L'A28 - ha fatto eco Chisso - era il cantiere-emblema delle opere ferme, una delle storie di ordinaria follia da 20 anni a questa parte. Erano stati nominati cinque commissari - ha ricordato - ma questa autostrada non era mai stata sbloccata. Questo significa che il clima è cambiato e che c'è una volontà politica e amministrativa comune". L'ultimo lotto della A28 misura 4 chilometri e 900 metri, prevede 27 mesi di lavoro fino alla primavera 2010, 150 operai sono al lavoro. Sono passati 25 anni dall'inizio dei lavori: una storia travagliata da veti e ricorsi, complessi e contrastanti iter burocratici, battaglie parlamentari e davanti a vari organi giudicanti. Il progetto originario del lotto 29 misurava 3,717 km, divenuti 4,9 per rispettare prescrizioni e pareri imposti a vari livelli. E ieri l'ex assessore regionale ai Trasporti Lodovico Sonego in merito a A28 e terza corsia ha commentato: "Sono contento che Tondo abbia deciso di continuare l'impostazione della giunta Illy chiedendo la nomina di un commissario per sveltire la realizzazione della terza corsia della A4, così come di proseguire la fattiva collaborazione con la Regione Veneto in materia di infrastrutture". "Sono lieto anche per il fatto che i lavori della A28 camminano speditamente - ha concluso -. La giunta Illy aveva ereditato una situazione incancrenita che poi abbiamo disincagliato. Ora si tratta di continuare a darci dentro con l'obiettivo di arrivare all'inaugurazione il più presto possibile".

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Calearo coordina i parlamentari pd (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Venezia, La" del 10-06-2008)
Pubblicato anche in:
(Mattino di Padova, Il)

Argomenti: Burocrazia

Regione Calearo coordina i parlamentari Pd Previsti incontri periodici sul territorio: si comincia il 30 giugno PADOVA. Massimo Calearo è il coordinatore permanente dei parlamentari veneti del Pd. Obiettivo della nomina, avvenuta con un'elezione plebiscitaria a Roma, è dare efficacia e forza all'opposizione dei 23 parlamentari veneti. Una scelta di apertura e cambiamento - come spiega Giaretta: "Abbiamo scelto un uomo di economia, che veniva eletto per la prima volta in parlamento come segnale di apertura alla società civile, nella speranza che apra gli occhi a noi vecchi sulle novità della politica". "Siamo un partito nuovo di nome e di fatto - sostiene l'imprenditore vicentino - che ha deciso di lasciare davvero spazio alle risorse provenienti dalla società civile. Ci incontreremo una volta al mese, in una provincia sempre diversa, per stare a stretto contatto con il territorio, ascoltare gli amministratori e i cittadini". Una segreteria a Roma coordinerà i lavori dei parlamentari veneti: "Aspettate e vedrete" sfida Calearo. Primo appuntamento lunedì 30 giugno, a Vicenza, ultimo capoluogo espugnato dal Pd in Veneto. "Principale obiettivo è rappresentare il territorio - ha spiegato il senatore Paolo Giaretta, segretario regionale - perché rappresentando gli interessi del Veneto facciamo un servizio a tutto il Paese. La nostra, come abbiamo già mostrato in questi primi mesi, non sarà un'opposizione pregiudiziale, ma innovativa. Vorremmo dire più "sì" che "no", ma i "no", quando servirà, ci saranno, pur sempre accompagnati da motivazioni e da proposte alternative". Tre i temi su cui si concentrerà il lavoro di opposizione: la lotta alla "burocrazia inutile", con l'avvio di un osservatorio regionale sulla "pressione burocratica", a partire dallo snellimento dei tempi d'attesa per l'approvazione degli strumenti urbanistici; la lotta alla cattiva spesa pubblica e la promozione di leggi che premino il merito e l'equità sociale. Sebbene "sia ancora presto per dare un giudizio sull'operato del governo" Giaretta, pur applaudendo la nomina di tre ministri veneti, non si sottrae ad una valutazione sui primi provvedimenti dell'esecutivo: "Vediamo avallate scelte che impoveriscono il territorio, andando in senso contrario alla realizzazione del federalismo fiscale, come l'abolizione dell'Ici non accompagnata da una compensazione certa, che sta creando problemi gravissimi ai Comuni veneti - spiega - quel provvedimento taglia 400 milioni di euro di risorse ai Comuni per le politiche sociali e dei trasporti. Sarebbe stato meglio rendere l'Ici deducibile, perché così si otteneva un vantaggio per i cittadini senza intaccare quel po' di federalismo fiscale che c'è". E se il governo ombra solleciterà il federalismo con una propria proposta, il Pd a livello locale intende sostenere la rivolta dei sindaci: "Il sistema di trasferimento ai comuni non è più accettabile perché non c'è attinenza con il territorio - prosegue il segretario del Pd - la strada di una maggiore autonomia tracciata dai sindaci è dunque quella giusta, anche se il 20% di Irpef non è sostenibile per i conti pubblici". Prioritario anche il tema della sicurezza. "Siamo d'accordo su norme che servano ad assicurare la sicurezza ai cittadini, anche perché per nove dodicesimi il decreto Maroni riprende i contenuti del decreto Prodi - conclude il leader del Pd veneto - Ma ci auguriamo che non prevalga la propaganda, mi riferisco al reato di immigrazione clandestina, su cui non sappiamo ancora cosa deciderà il governo. Di certo non si può pensare di ottenere risultati intasando carceri e tribunali. Voglio ricordare però che sicurezza non è solo combattere la microcriminalità, ma anche debellare la grande malavita economica. Impedire le intercettazioni significa lasciarle campo libero, e dunque non fare nessun servizio alla sicurezza dei cittadini". Infine, quanto al candidato del Pd per la Regione Giaretta commenta: "Se ne parlerà l'anno prossimo, con le primarie". (s.zan.).

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Franco manzato: l'avepa non deve essere un freno per le aziende (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Venezia, La" del 10-06-2008)
Pubblicato anche in:
(Mattino di Padova, Il)

Argomenti: Burocrazia

AGROALIMENTARE Franco Manzato: "L'Avepa non deve essere un freno per le aziende" PADOVA. "Meno ostacoli burocratici e una strategia comune per l'agroalimentare veneto": Franco Manzato, da pochi giorni assessore all'agricoltura e vice presidente della Regione, alla sua prima uscita ufficiale dopo la nomina di venerdì scorso, ha già messo in agenda un incontro con le organizzazioni di categoria e con l'Avepa. L'agenzia per i pagamenti in agricoltura, lo strumento operativo attraverso il quale la Regione assegna i contributi alle aziende, è da tempo nell'occhio del ciclone per i ritardi e le disfunzioni del servizio, denunciati più volte dalle associazioni imprenditoriali. "Avepa è un'azienda nata da poco - afferma Manzato - e c'è ancora qualche problema da risolvere. La struttura sconta ancora qualche difficoltà che vogliamo superare al più presto perché la burocrazia non può essere un freno per le imprese agroalimentari venete". "Su questo fronte intendiamo muoverci insieme alle organizzazioni di categoria che, attraverso i loro centri di assistenza, i Caa, hanno il polso della situazione". Novità in vista anche per la rete degli Ispettorati Agrari: "Vanno riviste le funzioni e la rete del servizio sul territorio, che dovrà essere più snello ed efficiente, se ne necessario verrà incorporato ad altre strutture". Il successore di Zaia sottolinea il filo diretto con Roma: "Il legame forte con il Governo e la presenza di parlamenti come Callegari ci offrono la possibilità di creare una lobby territoriale a favore dell'agricoltura veneta, un settore che ci vede ai primi posti a livello nazionale. A Venezia, intanto, stiamo calibrando gli interventi del Piano di Sviluppo Rurale che porterà finanziamenti alle imprese che seguiranno la strada dell'innovazione e della competitività". A preoccupare è il continuo aumento dei costi delle materie prime e del petrolio, che si riflette su filiere già messe a dura prova, come la zootecnia e il florovivaismo. "Stiamo pagando una grande speculazione internazionale - aggiunge Manzato - nei confronti della quale sarà necessario intervenire a livello comunitario per non mettere in ginocchio la nostra agricoltura". Infine mano tesa alle associazioni di categoria: "Le direttive della Regione non devono cadere dall'altro, ma essere il frutto del confronto all'interno del mondo agricolo. Se vogliamo essere i primi dobbiamo rimuovere alcuni ostacoli". (Nicola Stievano).

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Brevi, schede e richiami 1 (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Biagio Spatafora Dirigente della Provincia era una persona molto nota in città per i tanti lavori che ha fatto Nella vita ha fatto davvero di tutto: dipendente della Provincia (era direttore del settore autoscuole), è stato anche rappresentante della casa editrice Siculiana e preside di una scuola privata in piazza Don Bosco. In sintesi, poche persone a Palermo non hanno incontrato almeno una volta Biagio Spatafora, una persona davvero vulcanica che in qualsiasi luogo abbia lavorato o soggiornato ha sempre lasciato il segno. Perfino nel centro dialisi "Nefron", dove a causa di una malattia era costretto a recarsi quasi tutte le settimane, era diventato il beniamino di medici e infermieri. Originario di Corleone, da quando aveva 14 anni ha sempre vissuto a Palermo e qui si è laureato giovanissimo in Scienze politiche. Poco dopo è stato assunto alla Provincia e ha fatto una brillante carriera diventando dirigente del settore autoscuole. Ha lavorato, prima di essere assunto, come rappresentante delle casa editrice Siculiana. Spatafora, senza retorica, era molto amato dai colleghi d'ufficio e dal personale medico del centro dialisi "Nefron": considerava il centro la sua seconda famiglia. A Corleone però si recava ogni fine settimana per stare assieme al fratello Salvatore, agricoltore. Se n'è andato il 4 giugno a 57 anni. Salvatore Tripi Era uno dei collaboratori più importanti dell'ufficio speciale isole minori della Presidenza della Regione Gli abitanti delle isole minori, Eolie su tutte, devono ringraziare lui se hanno ricevuto con puntualità gli approvvigionamenti di acqua con le navi speciali. Quando c'era l'emergenza idrica e le isole rischiavano di rimanere a secco, Salvatore Tripi usciva di casa a qualsiasi ora per risolvere intoppi burocratici nell'ufficio dove lavorava, quello delle isole minori della Presidenza della Regione. Era il collaboratore più fidato del direttore Giuseppe Giunta, che non a caso lo chiamava a qualsiasi ora e lui, Tripi, arrivava subito. Quando c'era l'emergenza idrica alle Eolie, e occorreva autorizzare subito l'invio delle navi, correva dall'ufficio di via Magliocco a Palazzo d'Orleans per fare vidimare subito i provvedimenti e non perdere tempo prezioso. Poi con l'autorizzazione vidimata dava il via libera alle navi cariche di acqua. Tripi insomma era uno dei dipendenti della Regione che sfatava, con il suo comportamento, il mito della "cattiva burocrazia". Era anche un sindacalista molto attivo. Se n'è andato il 1 giugno a 44 anni. Francesco Borsellino Docente di statistica, è stato un pilastro della facoltà di Economia a Palermo Gli studenti di Economia di oggi non lo hanno mai visto, ma di certo ne hanno sentito parlare. Francesco Borsellino è stato negli anni Settanta e Ottanta uno dei docenti più noti della facoltà, esperto di statistica applicata. Un professore che ha formato quasi tutti i professori della facoltà che adesso insegnano agli studenti palermitani. Tutti lo ricordano per essere stato davvero un grande esperto della materia e soprattutto sempre pronto ad aiutare i suoi alunni in difficoltà. Originario di Cattolica Eraclea, ha vissuto a Sciacca e a Palermo. Qui prima si è iscritto alla facoltà di Medicina, ma dopo il primo anno ha capito che questa non era la sua strada. Lui, da sempre appassionato di calcoli e statistiche, si è così iscritto e poi laureato in Matematica e fisica. Negli anni Sessanta ha iniziato la gavetta lavorando in un centro statistico di ricerca, poi nei primi anni Settanta, invece, è diventato assistente prima e poco dopo docente associato di statistica presso la facoltà di Economia e Commercio di Palermo. Nel '91 si è messo in pensione, ma per qualche anno ha accettato l'incarico come presidente per gli esami di stato. Un incarico che ha ricoperto nei paesi dell'agrigentino, in particolare a Sciacca e a Ribera. Se n'è andato il 28 maggio a 84 anni. Salvatore Valenti Per una vita è stato il medico di Palazzo Adriano, è entrato nelle case di tutte le famiglie del paese Era il medico di Palazzo Adriano. Prima di famiglia e poi all'ospedale del paese, dove è stato anche direttore sanitario. In sintesi, a Palazzo Adriano tutti sono stati curati da Salvatore Valenti, uno dei camici bianchi più conosciuti della provincia palermitana. Era originario di Santo Stefano di Quisquina, ma da sempre ha vissuto a Palazzo Adriano, dove da giovanissimo, subito dopo la laurea, ha iniziato a lavorare come medico condotto. Poi è diventato primario di Medicina interna all'ospedale "Regina Margherita" del paese e negli ultimi anni direttore sanitario. Tutti conoscevano anche una sua passione, la musica classica, Chopin e Beethoven in testa, dei quali parlava spesso con i pazienti. Se n'è andato il 4 giugno a 79 anni. Nunzia Buccola Era l'anima della ragioneria del Policlinico, ufficio dove ha lavorato per 33 anni Per 33 anni tutti i giorni è andata al Policlinico, nel suo ufficio della ragioneria dell'ospedale. Per anni e anni ha cercato di far quadrare i conti di una delle più grandi strutture sanitarie della Sicilia. Da funzionaria amministrativo era diventata il punto di riferimento per tutta la ragioneria. Un compito non facile, specie per chi poi ha da mandare avanti anche una famiglia. Sempre ligia al dovere, quando finiva il suo turno di lavoro il primo pensiero era quello di correre verso casa per stare con il marito e le due figlie che lei adorava. Nunzia è rimasta sempre una persona semplice, attaccata alle piccole cose, ma anche una persona di grande umanità, che riempiva le giornate dei suoi colleghi. Appena 15 giorni prima di morire, ha scoperto di essere stata colpita da una grave malattia. Se n'è andata il 3 giugno a 55 anni. Raoul Di Perri Ha fatto conoscere in tutta Italia la clinica di neurologia dell'Università di Messina È stato un maestro di neurologia, punto di riferimento a livello nazionale. Raoul Di Perri ha reso la clinica dell'Università di Messina uno dei centro di alta specializzazione conosciuto in tutto il Paese. Nativo di Canneto (Lipari), si è laureato all'Università di Siena e ha iniziato la sua carriera accademica alla clinica Neurologica dell'Università di Napoli diretta dal Vito Longo, quindi si è trasferito all'Università di Messina, divenendo il primo aiuto di Eugenio Ferrari, suo maestro. Dal 1977 ha diretto la clinica Neurologica di Messina portandola a sviluppare settori di alto profilo riconosciuti sia a livello nazionale che internazionale. Se n'è andato l'1 giugno a 74 anni.

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Via mazzini, un cantiere lungo 18 mesi (sezione: Burocrazia)

( da "Centro, Il" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pescara Via Mazzini, un cantiere lungo 18 mesi La burocrazia rallenta l'opera e crescono i disagi per i residenti POPOLI. Via Mazzini da oltre un anno e mezzo è un cantiere aperto. Una vecchia strada nel cuore del centro storico di Popoli, incastonata tra le case più antiche della cittadina, non riesce ad essere defintivamente sistemata. I residenti del quartiere non ne possono più di lavori, rumori, polvere, disagi e neanche di inoltrare solleciti all'amministrazione comunale, che fra l'altro non può fare altro che girarli all'Ato di Sulmona, committente dell'opera. Nonostante l'opera di riqualificazione non non sia terminata e la strada è stata riaperta al traffico locale, fra problemi e pericoli che incombono. Il progetto di ristrutturazione, redatto da due tecnici locali, l'ingegnere Antonio Pallotta e l'architetto Domenico Cifani, prevedeva il rifacimento totale dei servizi sotterranei, dunque le reti fognante e di distribuzione idrica, nonché il rifacimento della pavimentazione stradale. Il lavoro è stato commissionato dall'Ente d'ambito territoriale, come accennato, l'Ato di Sulmona, sotto la cui giurisdizione ricadeva, all'epoca dell'appalto, Popoli. L'opera è stata suddivisa in due appalti: un primo, di circa 675mila euro, per i sottoservizi; il secondo, di circa 450mila euro, per la ricostruzione della carreggiata, rispettivamente assegnati alla ditta Cogeas dei fratelli Gentileschi di Poggio Bustone (Rieti) ed all'Impresa Ricci di Castel Di Sangro. Al momento sono stati completati i lavori del primo appalto, ma la ditta aggiudicataria ha percepito il compenso solo del primo stato di avanzamento: manca il secondo in quanto durante l'esecuzione degli scavi si è resa necessaria una perizia di variante, "poiché", spiega l'ingegner Pallotta, "si è scoperto che le fognature erano inesistenti e gli allacci effettuati nel corso degli anni in realtà scaricavano tutti nel terreno, con le immaginabili conseguenze per la strada stessa e per i fabbricati limitrofi. La variante è stata approvata dalla Regione, ma per la liquidazione delle somme dovute si è tardato perché nel frattempo la Regione ha commissariato gli Ato, e Popoli da Sulmona è passato sotto la giurisdizione dell'Ente d'ambito di Pescara. Le difficoltà burocratiche dovrebbe risolversi a giorni". La strada dovrà essere nuovamente chiusa per completare il lavoro con il rifacimento della pavimentazione, che sarà rifatta con una pietra dura proveniente dalla Slovenia. A raccogliere il malcontento per una situazione di insicurezza che si protrae da molto tempo, è il responsabile della Lega di pensionati della Cgil, Mario Borsetti, che chiama in causa la responsabilità di tutti gli enti coinvolti, "perché", dice, "quel quartiere è abitato soprattutto da persone anziane, molte delle quali vivono sole, e che hanno difficoltà di deambulazione. Inoltre, per lunghi mesi le fogne sono rimaste scoperte, creando un ambiente insalubre e favorendo la presenza dei ratti. Oltre alla strada", rimarca il sindacalista, "sono interessati molti vicoli con forti pendenze e gradini con i pozzetti fognari sporgenti. Una situazione", conclude, "veramente non più tollerabile". Walter Teti.

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Riaprire la demolizione (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

CASTIGLIONE "Riaprire la demolizione" CASTIGLIONE. La crisi del caro-gasolio non sembra arrestarsi per i pescatori. Anche ieri tutti le paranze della flotta erano ormeggiate in banchina a Castiglione. A prendere la parola e lanciare qualche proposta concreta è il coordinamento comunale del Pd. Scrivono i dirigenti: "Gli sgravi fiscali non bastano, la crisi è strutturale e il governo deve riaprire le demolizioni e permettere la conversione del naviglio". La situazione di giorno in giorno si fa sempre più difficile, ed è per questo che si cercano soluzioni alternative, anche a lungo periodo. Continua il documento del Pd: "Lo sciopero proclamato nell'ultima settimana dai pescatori è sintomatico di un malessere che trova le sue ragioni in una crisi del settore ormai non più congiunturale, ma strutturale. Il caro gasolio ha reso intollerabile una professione che, a livello locale, aveva il fiato corto già da anni". E ancora: "La categoria aveva già fatto i conti con le difficoltà nel reclutamento degli equipaggi e la carenza di attrezzature di servizio, essendo la portualità prevalente ormai convertita alla nautica da diporto; la sparizione dei mercati comunali. Le imprese di pesca si sono poi scontrate con una burocrazia dilagante per sopportare la quale non erano strutturate, né hanno trovato conforto adeguato nelle associazioni di settore". Insiste il Pd castiglionese: "La crescita della pescicoltura, la concorrenza dei paesi del nord europeo e dei mercati asiatici e americani hanno dato il colpo di grazia". Chiude il Pd: "Il Governo deve avere il coraggio di prendere atto di una crisi che né gli sgravi contributivi, né quelli fiscali, potranno risolvere in maniera definitiva. Vanno senz'altro concessi con immediatezza gli sgravi fiscali sul gasolio". Enrico Giovannelli.

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Meno costi e burocrazia sugli appalti (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Forniture e servizi Meno costi e burocrazia sugli appalti IL REGOLAMENTO Trasparenza ed efficacia amministrativa, questi i principi ai quali l'amministrazione comunale ritiene di essersi ispirata con l'adozione del nuovo regolamento sulle forniture e i servizi. Un atto che serve a "snellire e sburocratizzare gli interventi dell'amministrazione comunale - afferma l'assessore Giulia Bevilacqua - nel quadro di un amministrare moderno capace di dare risposte ai cittadini nel rispetto dei principi comunitari, nonché di legalità e di responsabilizzazione dei dirigenti". Il documento è diviso in tre sezioni e consta di 43 articoli. Uno strumento utile per la semplificazione delle procedure per l'acquisizione di servizi, la fornitura di beni e l'esecuzione di lavori a condizione che si tratti di importi di entità medio bassa (soglie comunitarie). "Dal punto di vista del metodo - sottolinea la Bevilacqua - si è anzitutto unificato in un unico testo in forma sistematica la normativa che prima era contenuta in due distinti regolamenti comunali. In tal modo si è voluto dare certezza a chi opera e chi contrae con l'amministrazione. Inoltre sempre nel metodo si è preferito dividere il testo unico in tre parti: poche disposizioni comuni di tipo generale; una seconda parte contenente tutte le procedure semplificate per servizi e forniture di beni per importi al di sotto di 206 mila euro; una terza parte contenente tutte le procedure semplificate per l'esecuzione di lavori per importi al di sotto di 200 mila euro". Inserita anche una norma regolamentare per snellire la procedura per la stipula dei contratti. Infatti per quelli d'importo da 40 mila a meno di 200 mila euro per i lavori e da 20 mila a meno di 206 mila per servizi e forniture è possibile la scrittura privata con firma autenticata da parte del segretario. Per quelli d'importo inferiore ad 40 mila (lavori) o 20 mila euro (servizi e forniture) si ammette la forma della scrittura privata semplice non autenticata. "Con questa scelta discrezionale - spiega l'assessore - l'amministrazione non riscuoterà più i diritti di segreteria per i contratti d'importo inferiore a 40 mila o 20 mila euro. Per di più, sempre nell'ottica dello snellimento, è previsto che per questi contratti sarà possibile utilizzare la sottoscrizione delle parti anche in forma disgiunta degli atti di aggiudicazione, oppure la lettera commerciale o di buono di somministrazione con i quali si dispone l'ordinazione delle provviste, dei servizi, dei lavori, esattamente com'è nell'uso commerciale".

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Cinque giorni di viaggio in terra santa per il vescovo (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Bianchi in pellegrinaggio insieme ai presuli toscani Cinque giorni di viaggio in Terra santa per il vescovo PISTOIA. Dall'altro ieri il vecovo di Pistoia è in Terra Santa, come vicepresidente della Conferenza episcopale toscana, con gli altri vescovi della regione ecclesiastica. Partito domenica nel tardo pomeriggio, monsignor Mansueto Bianchi farà rientro venerdì prossimo. Nel corso di quello che rappresenta un pellegrinaggio dei presuli toscani nelle terre di Gesù - una sessione "itinerante" del "parlamentino" dei vescovi toscani - con tappe a Nazaret e Betlemme, ci sarà soprattutto spazio per preghiera e riflessione. Non mancheranno incontri con soggetti significativi che operano in una terra davvero al centro dei destini del mondo intero. In Toscana sono presenti diciotto diocesi, ritagliate su confini antichissimi. Quella di Pistoia, come noto, non comprende la Valdinievole ma si estende anche su territori che, da un punto di vista di burocrazia civile, appartengono alle province di Prato e di Firenze). Per circa tre milioni e 600 mila abitanti esistono, in tutta la regione, quasi duemilacinquecento parrocchie, circa tremila sacerdoti e duecentocinquantacinque diaconi. Il presidente della Conferenza episcopale toscana dovrà presto essere rieletto: l'attuale presidente, il cardinale di Firenze Ennio Antonelli, presto darà l'addio alla città e alla Toscana perché nominato, dal papa, alla guida di uno dei dicasteri più importanti del Vaticano: quello che si occupa di famiglia.

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(segue dalla copertina) aurelio magista (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cronaca Per i presidi conta più la ricerca della didattica Una visione opposta a quella degli studenti Sui podi le grandi città sono rare Tra i megatenei e i politecnici brilla Torino Quattro standard utilizzati nella valutazione: web, servizi, strutture, borse di studio Torino che si gode il primato tra i mega atenei e tra i politecnici. Padova che piazza ben tre facoltà al top. E poi le oasi Siena e Camerino. E il Sud in ritardo che si salva solo con Salerno e Cosenza. Ecco la radiografia degli istituti italiani, dove a vincere sono soprattutto quelli di provincia che battono le metropoli I prezzi più contenuti, il traffico più leggero, i rapporti umani: questi i fattori di scelta (SEGUE DALLA COPERTINA) AURELIO MAGISTA aurelio magistà Il metodo, naturalmente, è statistico. Si scelgono alcuni indicatori di qualità, e su questi parametri, opportunamente pesati, si elaborano dei giudizi e dei voti. A essere esaminate sono tutte le università pubbliche e le principali università private. A prendere il voto sono gli atenei, divisi in gruppi che tengono conto delle diverse dimensioni, e le facoltà. Ogni anno la Grande Guida Università suscita reazioni e polemiche. E ogni anno si cerca di perfezionare il sistema di valutazione, introducendo tutti i correttivi per ridurre ulteriormente il margine d'errore. A complicare la faccenda c'è il susseguirsi di riforme dell'università, un mondo in continuo cambiamento, anche se non in continuo miglioramento. Quali sono i dati più interessanti che emergono dalle pagelle di Repubblica-Censis? Intanto, si disegna una precisa geografia dell'eccellenza universitaria, che purtroppo registra la grande assenza del sud. Si segnala quindi il primo posto in classifica, nella categoria medi atenei, di Arcavacata di Rende, in provincia di Cosenza, con un voto medio di 93, ottenuto anche grazie al voto massimo, 110, alla voce "servizi", una delle quattro che, insieme a strutture, borse di studio e web, va a comporre le categorie principali (ma non le uniche) valutate per stilare la pagella. Brilla il primo posto di Torino, sia nella categoria mega atenei (con più di 40 mila iscritti) che nei Politecnici. Ma le classifiche più interessanti sono quelle delle facoltà. Premesso che le categorie con meno di cinque facoltà in tutta Italia, per esempio Design o Scienze della comunicazione, non vengono giudicate per scarsità di dati da confrontare, il risultato è particolarmente interessante perché fa globalmente emergere la qualità della provincia italiana. Sui podi, le prime tre posizioni di ogni categoria, le grandi città sono rare: Roma Tre al terzo posto di Architettura, Roma Tor Vergata allo stesso posto di Economia, Roma Sapienza terza a Scienze statistiche, Torino prima a Veterinaria e seconda a Psicologia, Milano presente solo con la facoltà della Bicocca primo a Sociologia e come già detto primo assoluto in termini di votazione. Per il resto, è tutto un trionfo di Padova, Pavia, Trieste, Trento, Bologna, Ferrara, Perugia, Siena. La qualità della vita più alta, ovvero prezzi più contenuti, traffico più leggero, distanze ridotte, rapporti umani più cordiali, si coniuga spesso con un ottimo standard medio negli indicatori esaminati: produttività, didattica, rapporti esteri e ricerca. Indicatori che possono anche essere considerati separatamente: se uno studente, al momento della scelta, ritiene la didattica più importante della ricerca, potrà stabilire una nuova e personale classifica. Oltre le pagelle e l'offerta formativa di tutte le facoltà, anche molto materiale utile per orientarsi e i risultati di due inchieste realizzate ad hoc. Una, tra i presidi, mira ad approfondire quali sono, secondo chi dirige le facoltà, i fattori chiave per il miglioramento dell'università, e rileva che al primo posto è giudicato essenziale migliorare la qualità dei servizi e delle strutture a supporto della didattica. Qualità nell'offrire poi opportunità significative di scambi con l'estero, quindi qualità nel fornire percorsi formativi che si concludano nei tempi curriculari diminuendo ulteriormente il fenomeno, in verità in calo, dei fuori corso. Qualità, infine, nella realizzazione di ricerche di rilevanza scientifica e in collaborazione con università e centri di ricerca di altri paesi. Servizi agli studenti, capitolo primo: per districarsi nella giungla di casa, burocrazia, strutture e costi, un piccolo aiuto arriva dall'Adinsu: l'associazione nazionale degli organismi per il diritto allo studio universitario. Sul sito web (www.adinsu.it) si trovano i link alla maggior parte delle agenzie o aziende regionali per il diritto allo studio. Informazioni e modulistica per borse di studio, sconti per trasporti, servizio mensa, pratiche, alloggio e in alcuni casi lavoro. In alcune regioni (Lombardia, Calabria) è disponibile anche un centro medico. Alla Federico II di Napoli c'è anche un centro di consultazione psicologica, la Statale di Milano offre consulenza legale. La seconda ricerca sugli sbocchi per il lavoro: gli uffici di orientamento di alcune università italiane scelte a campione hanno rilevato i bisogni più sentiti dagli studenti. Al primo posto, con l'80 per cento di ricorrenza, la questione sugli sbocchi professionali. Gli studenti possono orientarsi con gli uffici di job placement di alcuni atenei. I dati tuttavia non sono consolatori: la laurea, una laurea qualsiasi, da sola non garantisce né una rapida occupazione, né retribuzioni più alte rispetto a chi non la possiede. Un anno dopo aver ottenuto la laurea di primo livello, solo 39 studenti su cento hanno un lavoro stabile. Ma le chances cambiano molto in relazione all'università frequentata e al tipo di laurea: le maggiori possibilità occupazionali, finora, le hanno avute ingegneri e architetti. Un fatto vero per il passato che non costituisce affatto una garanzia per il futuro.

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Di SILVIA VIGNATI LEGNANO <AI MIEI ATLETI più prepa (sezione: Burocrazia)

( da "Giorno, Il (Legnano)" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

PRIMO PIANO pag. 3 di SILVIA VIGNATI ? LEGNANO ? "AI MIEI ATLETI più prepa... di SILVIA VIGNATI ? LEGNANO ? "AI MIEI ATLETI più preparati dico: quando ci si trova a competere bisogna avere una grandissima voglia di vincere e una relativissima paura di perdere. Con una grandissima voglia di vincere dimentichi ansie e paure. Se invece pensi alla sconfitta, il pensiero si concentra sui tuoi limiti. Credo che nella scuola si abbia più paura di perdere e si pensi meno alla possibilità di vincere". Giovanni Catizone (nella foto), classe 1961, insegna educazione fisica all'Ipsia Bernocchi. Sotto la tuta batte un cuore da psicologo. Catizone fiuta i suoi allievi e guarda al sistema scolastico senza orpelli. A CONCLUSIONE dell'anno scolastico e all'approssimarsi dell'esame di stato, il docente rimarca: "Una buona parte della scuola ha più paura di perdere che di vincere. È più attenta al cavillo burocratico, alla virgola sbagliata, allo spauracchio del ricorso" "Credo invece che la centralità del processo educativo sia lo studente, non "la relazione sullo studente" - afferma Catizone -. Oggi le migliori energie della scuola se ne vanno nella compilazione del verbale, della griglia valutativa, e non vengono riversate in pieno sull'allievo. Tra non molto inizieranno gli esami di stato. Pensiamo che l'esame impegna la scuola al 90% in burocrazia e carte, il 10% è dedicato allo studente". Sulle griglie di valutazione, l'insegnano dell'Ipsia si dimosta scettico: "Potrebbero essere uniformate in maniera più razionale: si eviterebbe un dispendio di tempo nella loro compilazione, soggetta a mille interpretazioni". POI LA BACCHETTATA: "Durante gli esami di stato, i membri esterni non dovrebbero mai dimenticarsi che la loro valutazione deve essere rivolta agli studenti. Non ai docenti interni, che si ritrovano invece da loro "processati"". Il professore fa capire quindi che bisogna smettere di considerare il professionale scuola di serie B. "Qui dall'inizio dell'anno fino alla fine si viene messi in discussione ogni giorno. Rispetto i colleghi che mettono in crisi il loro equilibrio, che sanno andare oltre i loro compiti" commenta. Perché lui non è tipo che, centrati due canestri, rispedisce i ragazzi nelle classi. E non intende fare l'amico degli studenti, convinto anzi del contrario: gli insegnanti formano, gli studenti cerchino gli amici altrove. Ama trarre dalla pratica sportiva riflessioni per i suoi giovani. Giovanni Catizone è preparatore atletico della Salus et Virtus Turate. Due domeniche fa si è giocata la seconda partita dei playoff di serie D, a Trezzo d'Adda. Turate contro la Tritium. Un ottimo esempio che può essere utilizzato anche come lezione nei confronti degli studenti. "Arriviamo al 90° e stavamo vincendo 2 a 1. Per un'ora e mezza avevamo dominato la partita. Poi si va ai templi supplementari. Ma negli ultimi 40 secondi la sorte cambia. Tutto viene rivisto, dettagli e sfumature diventano invalidanti. Buttiamo via un anno di preparazione" spiega agli allievi. "DOBBIAMO ESSERE PRONTI alla sconfitta, è un momento di crescita. I ragazzi fino a 30 anni fanno di tutto per distruggersi la vita, la mente e il corpo. Fumo, alcol, droga, in motorino in due senza casco, al volante tirando al massimo - prosegue il docente -. A loro dico: quei 40 secondi possono diventare una tragedia. Non possiamo distrarci". Secondo Catizone, lo sport è "un concentrato di vita nel breve". "La scuola deve riservare le stesse emozioni forti, senza spianare troppo la strada ai giovani. Altro che simulazioni d'esame: davanti alla commissione si va con la voce rotta, carichi di emozioni, non indifferenti. Perché la finale dei cinque anni scolastici non ha appello. Come i quaranta secondi dei playoff".

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CONFRONTO (sezione: Burocrazia)

( da "Giorno, Il (Legnano)" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

PRIMO PIANO pag. 2 CONFRONTO "Rispetto i colleghi che sanno andare oltre il loro ruolo istituzionale" di SILVIA VIGNATI ? LEGNANO ? "AI MIEI ATLETI più preparati dico: quando ci si trova a competere bisogna avere una grandissima voglia di vincere e una relativissima paura di perdere. Con una grandissima voglia di vincere dimentichi ansie e paure. Se invece pensi alla sconfitta, il pensiero si concentra sui tuoi limiti. Credo che nella scuola si abbia più paura di perdere e si pensi meno alla possibilità di vincere". Giovanni Catizone (nella foto), classe 1961, insegna educazione fisica all'Ipsia Bernocchi. Sotto la tuta batte un cuore da psicologo. Catizone fiuta i suoi allievi e guarda al sistema scolastico senza orpelli. A CONCLUSIONE dell'anno scolastico e all'approssimarsi dell'esame di stato, il docente rimarca: "Una buona parte della scuola ha più paura di perdere che di vincere. È più attenta al cavillo burocratico, alla virgola sbagliata, allo spauracchio del ricorso" "Credo invece che la centralità del processo educativo sia lo studente, non "la relazione sullo studente" - afferma Catizone -. Oggi le migliori energie della scuola se ne vanno nella compilazione del verbale, della griglia valutativa, e non vengono riversate in pieno sull'allievo. Tra non molto inizieranno gli esami di stato. Pensiamo che l'esame impegna la scuola al 90% in burocrazia e carte, il 10% è dedicato allo studente". Sulle griglie di valutazione, l'insegnano dell'Ipsia si dimosta scettico: "Potrebbero essere uniformate in maniera più razionale: si eviterebbe un dispendio di tempo nella loro compilazione, soggetta a mille interpretazioni". POI LA BACCHETTATA: "Durante gli esami di stato, i membri esterni non dovrebbero mai dimenticarsi che la loro valutazione deve essere rivolta agli studenti. Non ai docenti interni, che si ritrovano invece da loro "processati"". Il professore fa capire quindi che bisogna smettere di considerare il professionale scuola di serie B. "Qui dall'inizio dell'anno fino alla fine si viene messi in discussione ogni giorno. Rispetto i colleghi che mettono in crisi il loro equilibrio, che sanno andare oltre i loro compiti" commenta. Perché lui non è tipo che, centrati due canestri, rispedisce i ragazzi nelle classi. E non intende fare l'amico degli studenti, convinto anzi del contrario: gli insegnanti formano, gli studenti cerchino gli amici altrove. Ama trarre dalla pratica sportiva riflessioni per i suoi giovani. Giovanni Catizone è preparatore atletico della Salus et Virtus Turate. Due domeniche fa si è giocata la seconda partita dei playoff di serie D, a Trezzo d'Adda. Turate contro la Tritium. Un ottimo esempio che può essere utilizzato anche come lezione nei confronti degli studenti. "Arriviamo al 90° e stavamo vincendo 2 a 1. Per un'ora e mezza avevamo dominato la partita. Poi si va ai templi supplementari. Ma negli ultimi 40 secondi la sorte cambia. Tutto viene rivisto, dettagli e sfumature diventano invalidanti. Buttiamo via un anno di preparazione" spiega agli allievi. "DOBBIAMO ESSERE PRONTI alla sconfitta, è un momento di crescita. I ragazzi fino a 30 anni fanno di tutto per distruggersi la vita, la mente e il corpo. Fumo, alcol, droga, in motorino in due senza casco, al volante tirando al massimo - prosegue il docente -. A loro dico: quei 40 secondi possono diventare una tragedia. Non possiamo distrarci". Secondo Catizone, lo sport è "un concentrato di vita nel breve". "La scuola deve riservare le stesse emozioni forti, senza spianare troppo la strada ai giovani. Altro che simulazioni d'esame: davanti alla commissione si va con la voce rotta, carichi di emozioni, non indifferenti. Perché la finale dei cinque anni scolastici non ha appello. Come i quaranta secondi dei playoff".

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MASSAROSA pag. 16 Senza titolo Il NUOVO ASILO DI VALLECCHIA BLOCCATO DALLA BUROCRAZIA "I LAVORI di r... (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Lucca)" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

MASSAROSA pag. 16 Senza titolo Il NUOVO ASILO DI VALLECCHIA BLOCCATO DALLA BUROCRAZIA "I LAVORI di realizzazione del nuovo asilo nido di Vallecchia non sono partiti per il ritardo di un documento: sembra assurdo, ma è così". Allarga le braccia l'assessore ai lavori pubblici Alfredo Benedetti di fronte alle lamentele dei genitori dei bimbi destinati al nido di Vallecchia. Questione che aveva sollevato anche le critiche del centrosinistra. "A volte ? spiega ? basta un inghippo burocratico per far slittare di mesi un intervento. Il comune in cui risiede la ditta vincitrice dell'appalto, in Campania, ha impiegato mesi per rilasciarci la documentazione". Sic.

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Calearo da coordinatore rilancia la sfida del Pd (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Vicenza, Il" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

PARTITO DEMOCRATICO. Convocati nella città berica i 23 parlamentari eletti nel Veneto Calearo da coordinatore rilancia la sfida del Pd di Antonio Trentin Ripartirà da Vicenza il tentativo del Partito democratico di allargare gli spazi del centrosinistra riformista in una regione che è inesorabile amica, elettoralmente misurando, del Popolo della libertà e della Lega Nord. E ci sarà un vicentino a capo della squadra dei ventitrè onorevoli del Veneto che in Parlamento fanno opposizione al Berlusconi IV: è Massimo Calearo che i colleghi deputati e senatori hanno votato qualche giorno fa come coordinatore. Tra venti giorni, nell'ultimo lunedì del mese, gli eletti di metà aprile saranno con Achille Variati - sindaco del "miracolo" in Comune - per il loro primo incontro plenario: "A Vicenza - spiega Calearo - perché qui la vittoria elettorale è stata un segnale importante". Sarà la prima tappa di un tour che mese per mese li porterà nelle sette province del Veneto, a rappresentare anche fisicamente il ruolo di "antenne" degli enti locali che vogliono avere. "Principale obiettivo di questo coordinamento dei parlamentari del Pd è rappresentare il territorio - ha spiegato ieri, in una conferenza stampa con Calearo, il senatore Paolo Giaretta, segretario regionale - perché rappresentando gli interessi del Veneto facciamo un servizio a tutto il Paese". Rappresentanza dei veneti dall'opposizione: come? "Abbiamo già mostrato in queste settimane che la nostra non sarà un'opposizione pregiudiziale, ma innovativa. Vorremmo dire più del "sì" che del "no": dipenderà dall'atteggiamento del governo. Ma i "no", quando servirà, ci saranno, accompagnati da motivazioni e da proposte alternative". Tre sono i temi di cui vogliono soprattutto occuparsi i parlamentari veneti del Pd (tra essi la vicentina Daniela Sbrollini, al lavoro nella commissione Affari sociali della Camera): la lotta alla burocrazia inutile, con l'avvio di un osservatorio regionale sulla pressione burocratica "che non dipende solo dallo Stato - ha commentato Giaretta - ma anche dalle procedure della Regione nel rapporto con i Comuni"; la lotta alla "cattiva spesa pubblica"; e la promozione di leggi "che premino il merito e l'equità sociale, perché è importante lo sviluppo ma senza dimenticare le persone". Ma qual è il giudizio sui primi due mesi di governo del centrodestra? La risposta di Giaretta è onesta sul tris ministeriale veneto Sacconi-Brunetta-Zaia ("una cosa positiva, personalmente li ritengo validi") e poi tocca il nervo due volte scoperto dell'Ici: un successo d'immagine per Berlusconi & C. e una preoccupazione per le Amministrazioni comunali, molte a guida Pd anche in Veneto. "Abolire l'Ici sulla prima casa, lasciando i Comuni nell'incertezza sui soldi per compensarla, è un modo di andare contro il federalismo fiscale - ha dichiarato il senatore-segretario - perché si toglie ai Comuni una competenza diretta. E in attesa dei trasferimenti finanziari, il provvedimento taglia comunque 400 milioni di euro ai Comuni per le politiche sociali e dei trasporti". L'alternativa? "Era meglio mantenere l'esenzione già prevista dal governo Prodi per le famiglie a basso reddito e spostare il beneficio Ici per le altre nell'Irpef, rendendo l'Ici deducibile". Altri ingredienti, stessa pietanza... "No, perché con la deducibilità dell'Ici si otteneva un vantaggio diretto per i cittadini, senza intaccare quel po' di federalismo fiscale che responsabilizza i Comuni". E l'altro tema caldo che colpisce l'attenzione dei cittadini e detta le mosse ai partiti, la sicurezza? "Nove punti su dodici del decreto Maroni riprendono il decreto-sicurezza di Prodi: non possiamo che essere d'accordo su quelle norme. Ma c'è molta propaganda... - ha osservato ancora Giaretta -. Sul reato di immigrazione clandestina non sappiamo ancora cosa deciderà il governo. Di certo non si può pensare di ottenere risultati intasando carceri e tribunali. E poi sicurezza non è solo combattere la microcriminalità, ma anche debellare la grande malavita economica. Impedire ai magistrati le intercettazioni, come vuole Berlusconi, significa lasciare campo libero ai comportamenti criminali senza possibilità di intervenire".[\FIRMA].

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L'Europa e la paura dell'altro (sezione: Burocrazia)

( da "Unita, L'" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Stai consultando l'edizione del L'Europa e la paura dell'altro Walter Veltroni Segue dalla Prima S uccede così che anche lo sviluppo tecnologico più che come possibilità venga visto come una minaccia, e che le scoperte scientifiche o i cambiamenti del costume sociale siano vissuti con timore, come una messa a repentaglio di identità e di stili di vita consolidati. Di fronte a molti di questi fenomeni la reazione più facile, e quindi meno "politica", è la chiusura. È il caso dei primi movimenti "no global", che pure hanno avuto il merito di far luce su alcune distorsioni. È il caso, oggi, di alcuni partiti conservatori che hanno scoperto una sorta di vento no global di destra e lo cavalcano facendo leva sulle paure e invocando grossolane formule protezionistiche o tentativi di isolamento anacronistici e dannosi. L'economista Alan Krueger ha sottolineato che negli Stati Uniti "la paura della globalizzazione e dell'immigrazione sono ormai a un livello preoccupante", ben più che in Europa. Ma i segnali di grave preoccupazione non mancano anche da noi: gli slogan sulla sicurezza, con qualche venatura xenofoba, fanno facile presa sull'opinione pubblica. E quando qualcosa non funziona a casa nostra - che si tratti di economia, di rapporti sociali o di imprese - la tentazione è sempre quella di gettare le colpe sull'"altro". È così che fanno le culture e le forze della destra. Alla fondamentale domanda di sicurezza che attraversa il nostro continente, le nostre comunità, la destra risponde con l'egoismo sociale, con la chiusura particolaristica, con l'allarme e l'esortazione a innalzare muri contro tutto ciò che non si conosce, che potrebbe comportare un pericolo e che per questo deve restare estraneo. È una risposta sbagliata e dannosa, che rischia di creare un vuoto gigantesco. Un vuoto che un giorno, se non venisse colmato, finirebbe per inghiottire tutto. Ma è una risposta. E chi appartiene al grande campo del centrosinistra non può sottovalutarla, perché comunque dietro di essa c'è un apparato di idee e di valori che si possono non condividere, ma che sono evidentemente in grado di attrarre consensi. Prova ne sono i risultati elettorali di questi ultimi anni e l'attuale quadro politico europeo: la perdita di peso della sinistra nei governi europei è un fatto evidente e preoccupante che richiede una seria riflessione comune. Se vogliamo parlare della globalizzazione, di come la politica può avere un ruolo nel governo dei suoi processi, è da qui, allora, che si deve partire. Dal malessere profondo che attraversa le nostre società, che rischiano di ritrovarsi sempre più chiuse in se stesse, sempre più aride ed egoiste. Dalla "paura dell'altro" che sta segnando le relazioni sociali e che rischia di disgregarle. Dai problemi estremamente concreti che incidono, e incideranno sempre più, sulle sorti di ogni nazione e sulla vita di milioni e milioni di cittadini europei. Cittadini che già penalizzati dal fatto che i loro salari e i loro stipendi sono da tempo fermi, ora devono far fronte all'aumento dei prezzi dei prodotti energetici e di quelli alimentari. Cittadini che con il tenore di vita che diminuisce si sentono più poveri, più insicuri, precari. Anche se hanno un lavoro. E ancor più, evidentemente, se sono costretti ad avanti con contratti di pochi mesi e a vivere il futuro come una continua scadenza, come una costante incertezza. Questa è la realtà dominante del nostro tempo. Una volta Nelson Mandela mi disse: "Essere contro la globalizzazione è come essere contro le stagioni: è inutile". La globalizzazione c'è. Se lasciamo da parte le ideologie e le demonizzazioni, ci accorgiamo che la globalizzazione può portare anche opportunità di crescita e di sviluppo per i Paesi più poveri. Ma è innegabile che il mondo stia conoscendo una lunga stagione di ingiustizia sociale, di povertà e di disuguaglianze e la globalizzazione non governata accentua drammaticamente i divari. Negli ultimi quindici anni è accaduto questo, e il gomitolo dell'umanità si è avviluppato in maniera caotica: spostamento di ricchezza dal capitale al lavoro e più recentemente da Paesi produttori a Paesi consumatori, mutamenti climatici e minacce crescenti all'ambiente, uso distorto di risorse primarie e dissipazione di fonti energetiche, grandi spostamenti migratori non efficacemente controllati, squilibri tanto inaccettabili quanto pericolosi tra Nord e Sud del mondo, guerre "preventive" e conflitti dimenticati, un terrorismo internazionale che ha fatto irruzione nelle nostre vite come una minaccia costante e terribilmente concreta. E per noi, per la nostra Europa, in questo stesso quindicennio abbiamo assistito a una crescita tanto vigorosa quanto disordinata delle funzioni delegate all'Unione, con una parallela complessa trasformazione istituzionale: politiche regionali e sociali, politica monetaria, politica dell'immigrazione e da ultimo politica estera e sicurezza e cooperazione giudiziaria hanno conquistato un loro spazio nell'agenda, mentre ben quattro sono stati i nuovi Trattati o le modifiche a quelli esistenti che si sono susseguiti in poco più di dieci anni, dall'Atto Unico a Maastricht, da Amsterdam a Nizza. Il tentativo di mettere ordine al quadro istituzionale europeo, in concomitanza con l'allargamento a 25, ha originato una crisi di stallo dalla quale stiamo uscendo adesso. Uno stallo che in realtà è più grave dal punto di vista politico che da quello istituzionale o economico, ma il primo condiziona inevitabilmente gli altri due, con una complessiva minor capacità di trasmettere decisioni e idee per il futuro. Così, però, l'Europa rischia di apparire sempre più grande ma sempre più debole. (...) Il mondo guarda a noi, parla di noi come europei. Noi invece continuiamo troppo a parlare di noi come un insieme di Stati nazionali. Eppure, se proiettassimo gli attuali tassi di crescita per i prossimi quarant'anni, non ci sarebbe al G7 nessun Paese europeo da solo come partecipante. Anche i Paesi dell'Eurogruppo, destinato ad allargarsi fra breve, mettono in pratica con la stessa moneta dodici diverse politiche economiche senza un decente raccordo fra loro. Eppure il vero punto politico è che le differenze esistenti in Europa - ad esempio quella fra paesi del Nord con alta tecnologia, welfare forte, bassa immigrazione e bassa densità demografica e quelli del Sud con economia matura, alta immigrazione, alta densità e welfare meno forte - non sono comunque maggiori delle differenze fra l'economia della California e quella del Vermont, fra New York e l'Arizona, o fra le diverse regioni che compongono l'India o la Cina. (...) Il cantiere europeo, nonostante gli aggiustamenti e le varianti in corso d'opera, è oggi l'unico cantiere di sovranazionalità democratica aperto nel mondo. Questo cantiere dovrà condurre alla individuazione di nuove missioni, alla costruzione di regole ad esse adeguate, al radicamento di procedure di legittimazione democratica che permettano un esercizio della sovranità dimensionata effettivamente ai problemi. Negli ultimi anni, dopo lo sforzo dell'integrazione monetaria, è tornato a soffiare in Europa il vento dell'euroscetticismo, che imputa all'Euro la bassa crescita, all'Europa gli accresciuti flussi migratori e la mancanza di sicurezza, alla burocrazia europea la scarsa competitività dei nostri sistemi produttivi. Occorre riaccendere una passione europea. Stiamo vivendo tempi critici da cui può scaturire un coraggio nuovo. La speranza è che la crisi internazionale porti l'Europa a una temperatura di fusione che permetta il salto in avanti, verso una vera unità. Allargando gli orizzonti, "l'altro" oggi evoca religioni e culture diverse, la guerra ha il volto del terrorismo e delle minacce ai confini dell'Unione, la fame ha il volto della sfida lanciata dalla globalizzazione alle nostre economie e dei disperati che fuggono dalla povertà e bussano alle nostre porte. (...) L'Europa che guarda al mondo deve guardare con maggiore attenzione alla sponda sud, al Mar Mediterraneo, piccolo e condiviso, crocevia di nuove rotte commerciali e di imponenti e strutturali flussi migratori. L'altra sponda del Mediterraneo è l'Africa, che nel 1950 aveva 200 milioni di abitanti, nel 2000 ne aveva 750 milioni e nel 2050 ne avrà quasi due miliardi. Un'Africa che era la metà dell'Europa cinquant'anni fa e che sarà il triplo dell'Europa fra due generazioni. Oggi nel mondo le persone che soffrono la fame sono 862 milioni, un numero superiore alla popolazione europea. E comunque in Europa ci sono 74 milioni di cittadini che vivono al di sotto della soglia di povertà. Ma gli affamati sono soprattutto nel Sud del pianeta, mentre nell'emisfero fortunato un miliardo di esseri umani è in sovrappeso; 300 milioni sono obesi. Dal vertice della Fao, la settimana scorsa a Roma, è venuta la conferma che uno dei principali obiettivi del millennio - sconfiggere la fame nel mondo - continua ad allontanarsi, mentre servirebbero 30 miliardi di dollari l'anno e meno particolarismi. In sintesi, viviamo il tempo in cui, come diceva l'editorialista del New York Times Thomas Friedman, "the world is flat", il mondo è piatto, poiché sono caduti tutti gli ostacoli fisici e tecnici alla possibilità dell'uomo di essere ovunque e di produrre ovunque. Ma viviamo anche il tempo definito da un altro americano, il premio Nobel Joseph Stiglitz, come un tempo di "governance without government". La lacuna va colmata, non con l'imposizione di una leadership ma con l'assunzione di nuove e forti responsabilità. L'Europa, l'Occidente, e per quanto ci riguarda le forze che appartengono al vasto campo del centrosinistra, riscoprano la propria missione, con riferimento ad almeno quattro questioni: il contrasto al terrorismo e l'espansione dei diritti umani; la lotta ai fattori di disuguaglianza globale sanciti dalle Nazioni Unite nella campagna sui Millennium Development Goals; la consapevolezza di una battaglia, se non altro a nome del resto del pianeta, sui temi dell'emergenza climatica; un nuovo sistema di welfare che riconosca la nuova realtà globale e sia la migliore alternativa alle invocazioni di chiusure protezionistiche, che risponda in modo positivo alla domanda di tutela sociale e di opportunità che sale dai cittadini europei, che garantisca formazione a chi perde il posto e sostenga la transizione da un lavoro all'altro. "Uniti nelle diversità". È il motto che riassume il cammino dell'integrazione europea. In questo gioco di parole può stare anche il modello europeo per governare la globalizzazione e distribuirne più equamente i benefici: uniamo gli sforzi, puntiamo sulla ricchezza delle diversità per combattere le disparità e promuovere l'uguaglianza e la libertà degli esseri umani in dignità e diritti. Il testo è tratto dall'intervento tenuto ieri da Veltroni a Berlino durante il convegno "L'Europa sociale: il futuro della democrazia sociale europea".

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<Invalida e senza lavoro: chi mi aiuta?> (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

LETTERE E OPINIONI pag. 12 "Invalida e senza lavoro: chi mi aiuta?" "Sono sola e bloccata in casa: ecco la mia battaglia contro la burocrazia" Caro Carlino, sono invalida civile dal 1981 per epilessia parziale che non superava i 2/3 della invalidità. Iscritta al collocamento obbligatorio, non ho mai ricevuto una proposta di lavoro. Il lavoro me lo sono sempre trovato da sola. Ho subito sei operazioni alle braccia e quattro operazioni alla schiena. L'ultimo intervento per artordesi è stato eseguito in maggio 2008. Nel 2006 ho avuto l'aggravamento della invalidità in cui mi è stato riconosciuto il 60%. Già a quel tempo non ero più in grado di lavorare, tranne qualche lavoretto in nero. Ho fatto la visita all'Inps e mi è stata riconosciuta una invalidità del 100% per 2 anni, ma nell'ultimo quinquennio non sono riuscita a lavorare in regola per le 156 settimane richieste (ne ho lavorate in regola solo 86) per cui non ho diritto al pre-pensionamto. Il 26 maggio scorso ho chiesto un ulteriore aggravamento della invalidità e mi è stato detto quanto segue: "Non è ancora possibile valutare il punteggio per cui si rimanda la pratica di altri tre mesi". Sono disperata e non so come fare. Non ho lavoro. Sono prigioniera al 3° piano di una palazzina senza ascensore. Ho chiesto dal 2006 di essere trasferita al piano terra: a dicembre 2007 si è liberato un appartamento uguale a mio attuale ma non mi è stato concesso il trasferimento, malgrado i molti certificati medici presentati. Non riesco a scendere le scale e devo chiamare una ambulanza (a mie spese) per recarmi in ospedale per le cure necessarie. Mi sono rivolta alle assistenti sociali ma mi è stato risposto che non possono fare nulla perché sono finiti i fondi. Ho chiesto all'assistente sociale una relazione da presentare all'Acer (per ottenere almeno in trasferimento al piano terra) ma mi è stato detto che l'Acer che deve basarsi sui certificati medici. Le mie condizioni di salute sono pessime e non so più a chi rivolgermi. Non riesco a far fronte alle bollette e alla spesa quotidiana. Ho una figlia di 20 anni che ha appena cominciato a lavorare a tempo determinato per 600 euro al mese. Dovremmo aspettarci qualcosa dallo Stato ma siamo abbandonati a noi stessi senza aiuto. A chi ci si deve rivolgere? Donatella Franchi.

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DAL 2000 ad oggi ogni agricoltore ha visto diminuire il pro (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Siena)" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

PROVINCIA/VALDICHIANA/AMIATA/VAL D'ORCIA pag. 13 DAL 2000 ad oggi ogni agricoltore ha visto diminuire il pro... DAL 2000 ad oggi ogni agricoltore ha visto diminuire il proprio reddito del 18,2 per cento, contro un aumento nello stesso periodo dei colleghi europei del 16,8 per cento. Solo un dato, drammatico, emerso durante l'assemblea provinciale della Cia Siena che si è tenuta ieri. L'agricoltura senese si riscopre più povera e le vicende legate al vino, sempre più allarmanti giorno dopo giorno, contribuiscono a rendere più nebuloso il futuro del settore. Le aziende agricole sono poi strangolate dalla burocrazia basti pensare che dedicano 100 giorni all'anno solo per risolvere le pratiche amministrative e burocratiche anziché per lavorare nei campi. "Un momento molto difficile per l'agricoltura senese ? ha sottolineato Roberto Bartolini, presidente della Cia Siena ? e le vicende legate al mondo del vino non fanno che aggravare la situazione. Problemi legati alla crisi dei comparti produttivi, dalla zootecnia ai cereali; le difficoltà sul mercato, legate alla minore possibilità di acquisto delle famiglie e annesso calo dei consumi, elevati costi di produzione degli agricoltori, a cominciare dal gasolio, ma anche dei sementi che hanno avuto aumenti considerevoli". POI C'E' la burocrazia che rallenta gli investimenti quando invece, con l'attuazione del Piano di sviluppo rurale, ci sarebbe bisogno di più semplificazione amministrativa. E' necessario poi intervenire sugli strumenti locali di pianificazione e risolvere una volta per tutte il problema dei danni provocati dagli ungulati. All'assemblea Cia è intervenuta anche l'Unione provinciale agricoltori perché: "I problemi del settore sono comuni a tutti noi". Non si poteva non parlare anche delle vicende legate ai vini senesi. Ha auspicato rapidità nelle indagini l'onorevole senese Susanna Cenni: "I produttori devono fare sentire la voce e prendere posizione. I disciplinari o si rispettano o vuol dire che non vanno bene". I casi non più isolati "fanno pensare che l'intera agricoltura senese e toscana ? ha aggiunto Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana ? è sotto stretta osservazione. Con le vicende vino ci stiamo giocando una bella parte di futuro, c'è bisogno dell'impegno di tutti".

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Copparo Al traguardo il cavalcavia di Berco (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

COPPARO E CODIGORO pag. 17 copparo Al traguardo il cavalcavia di Berco IL NUOVO CAVALCAVIA di via Canapa, a Copparo, sarà aperto al traffico veicolare a metà mese. Lo confermano (burocrazia permettendo) i titolari della ditta che si aggiudicata l'appalto, vale a dire quella dei fratelli Freguglia di Porto Viro, nel Polesine. Nei giorni scorsi, i geologi hanno completato i lavori tecnici come il collaudo della soletta misto-cemento sopra la quale verrà steso il manto finale di asfalto, e proprio tra oggi o al più tardi domani è previsto previsto il cosiddetto collaudo statico con pesi dell'intera struttura. Ricordiamo che il cavalcavia è classificato di prima categoria, cioè idoneo al passaggio di mezzi pesanti e di trasporti eccezionali. Ottenuto il collaudo si darà il via libera alla circolazione e si comincerà a scavare sotto al cavalcavia con l'obiettivo di ottenere un'altezza utile di cinque metri per creare due strade, una contigua a via Manin dove nascerà la futura piattafoma dei servizi ed una ad uso privato per la Berco. Marco Scarpini Nella foto lo stato dell'arte dei lavori al cavalcavia che consentirà alla multinazionale Berco di razionalizzare la viabilità dei veicoli pesanti da e per lo stabilimento Image: 20080610/foto/3142.jpg.

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TRE METRI cubi di materiale caduto in strada e un quarto di tetto come imploso. E (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Livorno)" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

LIVORNO pag. 1 TRE METRI cubi di materiale caduto in strada e un quarto di tetto come imploso. E... TRE METRI cubi di materiale caduto in strada e un quarto di tetto come imploso. Era nel suo letto l'anziana che abita al numero dodici di via Borra, al terzo piano di un palazzo ottocentesco. Nel silenzio della notte, tra domenica e lunedì, ha sentito rumori sordi e cadere sul viso dei calcinacci. Ha cacciato un urlo, poi, appena si è fatta mattina, è andata in Comune dove le hanno detto di rivolgersi ai vigili del fuoco. Già, proprio gli stessi che a gennaio avevano dichiarato inagibile il suo edificio. Tanti i problemi burocratci di questo stabile che apparteneva ad una società poi fallita. Il proprietario pro tempore è diventato il procuratore fallimentare che ha affidato l'incarico a un geometra. Giorni e giorni di burocrazia. Poi il 3 giugno si è arrivati ad avere chiara la situzione della proprietà. Ma, troppo tardi. Quelle travi già sofferenti e indebolite dalla pioggia di questi giorni si sono rotte. L'intera struttura era stata bollata ad inizio anno come "inagibile" e l'anziana era stata fatta trasferire in un albergo. La donna, però, dovendo sostenere personalmente le spese del pernottamento aveva deciso, senza comunicarlo, di rientrare in casa. Fino a ieri. Adesso lei, insieme ad una coppia di anziani, è stata di nuovo sistemata in albergo. "Domani (oggi, ndr) ? spiega Gonnelli della Protezione civile, ci sarà un incontro in Comune con l'amministratrice del bene, i tecnici e i condomini per stabilire gli interventi. La zona è stata transennata, ma non vogliamo che ci siano rischi per i cittadini. Sono tanti i palazzi a Livorno del '700 e '800 che avrebbero bisogno di manutenzione". Stavolta è andata bene, ma ci sono edifici a rischio? "Venezia è uno dei quartieri storici, dove però, sono state portate a termine molte riqualificazioni. L'anno passato abbiamo fatto 600 intimazioni: molte a Shangay e Corea". Nel mirino anche via Grande, via dell'Indipendenza e Scali Manzoni. Antonia Casini.

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Franco Manzato: L'Avepa non deve essere un freno per le aziende (sezione: Burocrazia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 10-06-2008)
Pubblicato anche in:
(Corriere delle Alpi)

Argomenti: Burocrazia

AGROALIMENTARE Franco Manzato: "L'Avepa non deve essere un freno per le aziende" PADOVA. "Meno ostacoli burocratici e una strategia comune per l'agroalimentare veneto": Franco Manzato, da pochi giorni assessore all'agricoltura e vice presidente della Regione, alla sua prima uscita ufficiale dopo la nomina di venerdì scorso, ha già messo in agenda un incontro con le organizzazioni di categoria e con l'Avepa. L'agenzia per i pagamenti in agricoltura, lo strumento operativo attraverso il quale la Regione assegna i contributi alle aziende, è da tempo nell'occhio del ciclone per i ritardi e le disfunzioni del servizio, denunciati più volte dalle associazioni imprenditoriali. "Avepa è un'azienda nata da poco - afferma Manzato - e c'è ancora qualche problema da risolvere. La struttura sconta ancora qualche difficoltà che vogliamo superare al più presto perché la burocrazia non può essere un freno per le imprese agroalimentari venete". "Su questo fronte intendiamo muoverci insieme alle organizzazioni di categoria che, attraverso i loro centri di assistenza, i Caa, hanno il polso della situazione". Novità in vista anche per la rete degli Ispettorati Agrari: "Vanno riviste le funzioni e la rete del servizio sul territorio, che dovrà essere più snello ed efficiente, se ne necessario verrà incorporato ad altre strutture". Il successore di Zaia sottolinea il filo diretto con Roma: "Il legame forte con il Governo e la presenza di parlamenti come Callegari ci offrono la possibilità di creare una lobby territoriale a favore dell'agricoltura veneta, un settore che ci vede ai primi posti a livello nazionale. A Venezia, intanto, stiamo calibrando gli interventi del Piano di Sviluppo Rurale che porterà finanziamenti alle imprese che seguiranno la strada dell'innovazione e della competitività". A preoccupare è il continuo aumento dei costi delle materie prime e del petrolio, che si riflette su filiere già messe a dura prova, come la zootecnia e il florovivaismo. "Stiamo pagando una grande speculazione internazionale - aggiunge Manzato - nei confronti della quale sarà necessario intervenire a livello comunitario per non mettere in ginocchio la nostra agricoltura". Infine mano tesa alle associazioni di categoria: "Le direttive della Regione non devono cadere dall'altro, ma essere il frutto del confronto all'interno del mondo agricolo. Se vogliamo essere i primi dobbiamo rimuovere alcuni ostacoli". (Nicola Stievano).

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Calearo coordina i parlamentari Pd (sezione: Burocrazia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Previsti incontri periodici sul territorio: si comincia il 30 giugno PADOVA. Massimo Calearo è il coordinatore permanente dei parlamentari veneti del Pd. Obiettivo della nomina, avvenuta con un'elezione plebiscitaria a Roma, è dare efficacia e forza all'opposizione dei 23 parlamentari veneti. Una scelta di apertura e cambiamento - come spiega Giaretta: "Abbiamo scelto un uomo di economia, che veniva eletto per la prima volta in parlamento come segnale di apertura alla società civile, nella speranza che apra gli occhi a noi vecchi sulle novità della politica". "Siamo un partito nuovo di nome e di fatto - sostiene l'imprenditore vicentino - che ha deciso di lasciare davvero spazio alle risorse provenienti dalla società civile. Ci incontreremo una volta al mese, in una provincia sempre diversa, per stare a stretto contatto con il territorio, ascoltare gli amministratori e i cittadini". Una segreteria a Roma coordinerà i lavori dei parlamentari veneti: "Aspettate e vedrete" sfida Calearo. Primo appuntamento lunedì 30 giugno, a Vicenza, ultimo capoluogo espugnato dal Pd in Veneto. "Principale obiettivo è rappresentare il territorio - ha spiegato il senatore Paolo Giaretta, segretario regionale - perché rappresentando gli interessi del Veneto facciamo un servizio a tutto il Paese. La nostra, come abbiamo già mostrato in questi primi mesi, non sarà un'opposizione pregiudiziale, ma innovativa. Vorremmo dire più "sì" che "no", ma i "no", quando servirà, ci saranno, pur sempre accompagnati da motivazioni e da proposte alternative". Tre i temi su cui si concentrerà il lavoro di opposizione: la lotta alla "burocrazia inutile", con l'avvio di un osservatorio regionale sulla "pressione burocratica", a partire dallo snellimento dei tempi d'attesa per l'approvazione degli strumenti urbanistici; la lotta alla cattiva spesa pubblica e la promozione di leggi che premino il merito e l'equità sociale. Sebbene "sia ancora presto per dare un giudizio sull'operato del governo" Giaretta, pur applaudendo la nomina di tre ministri veneti, non si sottrae ad una valutazione sui primi provvedimenti dell'esecutivo: "Vediamo avallate scelte che impoveriscono il territorio, andando in senso contrario alla realizzazione del federalismo fiscale, come l'abolizione dell'Ici non accompagnata da una compensazione certa, che sta creando problemi gravissimi ai Comuni veneti - spiega - quel provvedimento taglia 400 milioni di euro di risorse ai Comuni per le politiche sociali e dei trasporti. Sarebbe stato meglio rendere l'Ici deducibile, perché così si otteneva un vantaggio per i cittadini senza intaccare quel po' di federalismo fiscale che c'è". E se il governo ombra solleciterà il federalismo con una propria proposta, il Pd a livello locale intende sostenere la rivolta dei sindaci: "Il sistema di trasferimento ai comuni non è più accettabile perché non c'è attinenza con il territorio - prosegue il segretario del Pd - la strada di una maggiore autonomia tracciata dai sindaci è dunque quella giusta, anche se il 20% di Irpef non è sostenibile per i conti pubblici". Prioritario anche il tema della sicurezza. "Siamo d'accordo su norme che servano ad assicurare la sicurezza ai cittadini, anche perché per nove dodicesimi il decreto Maroni riprende i contenuti del decreto Prodi - conclude il leader del Pd veneto - Ma ci auguriamo che non prevalga la propaganda, mi riferisco al reato di immigrazione clandestina, su cui non sappiamo ancora cosa deciderà il governo. Di certo non si può pensare di ottenere risultati intasando carceri e tribunali. Voglio ricordare però che sicurezza non è solo combattere la microcriminalità, ma anche debellare la grande malavita economica. Impedire le intercettazioni significa lasciarle campo libero, e dunque non fare nessun servizio alla sicurezza dei cittadini". Infine, quanto al candidato del Pd per la Regione Giaretta commenta: "Se ne parlerà l'anno prossimo, con le primarie". (s.zan.).

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E' guerra sull'uva recantina (sezione: Burocrazia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

IL CASO E' guerra sull'uva recantina Asolo prepara la vigna, Castelcucco rivendica il primato Il viticoltore Forner "La nostra qualità è iscritta al registro nazionale: è la migliore" ASOLO. Di chi è la migliore uva Recantina? Appartiene al ceppo di Fonte, a quello di Castelcucco o a quello di Asolo? A detta di Lino Forner che gestisce assieme al figlio Matteo l'azienda vitivinicola e agrituristica "Colmello", a Castelcucco, non vi è dubbio alcuno "La recantina denominata Forner - dice - è stata iscritta al registro nazionale, ed è quindi ritenuta, dagli esperti enologi, superiore rispetto alla recantina peccolo rosso e alla recantina peccolo scuro". E sorride amaramente Forner quando nella vicina Asolo vede una tenuta agricola di sedici ettari di terreno, completamente disboscata, per fare spazio alla recantina autoctona. Accade infatti sulla "montagnoea San Martin" - così denominata dagli asolani - che l'imprenditore proprietario della tenuta, dopo oltre mezzo secolo di abbandono, ha inteso ridare lustro all'intera zona, affidandosi a uno staff di esperti e cambiandone completamente il volto. A questo punto sorge lecita e spontanea la domanda di Forner, che da anni lotta con l'estenuante burocrazia, anche solo per portare un camion di terra su un terreno scosceso e impervio della sua proprietà. Sorge ancora spontaneo il suo interrogativo su un annoso progetto di sistemazione agraria, bloccato senza nemmeno un sopralluogo. "Avviene un disboscamento - aggiunge - l'intero assetto di una parte del colle San Martino cambia, e tutto ciò per piantare una vigna di qualità inferiore rispetto alla mia". Intanto i piccoli interventi e le migliorie necessarie alla sua azienda sono bloccate. "Ma allora dov'è l'uguaglianza?", si domanda ancora. Il successo della micro-vinificazione effettuata nel vitigno Forner, che produce recantina da almeno quattro secoli, a quanto pare non è sufficiente per effettuare piccole migliorie nel terreno di via Costeselle, a Castelcucco. E intanto ad Asolo sono state messe a dimora cinquecento barbatelle di recantina, su pali di legno e fili metallici a brunitura rapida, ovvero che non brillano al sole. Tutto ciò per arrivare a produrre il vino nero che gli esperti definiscono "intensamente colorato, dal profumo di frutti di bosco, ciliegia e frutta matura". Un vino compatibile con l'ambiente che sarà circondato da alberi da frutto e olivi secolari. (Angela Dussin).

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Savic prepara il ritorno di Basile <Se il Barça lo libera, viene da noi> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere di Bologna" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere di Bologna - BOLOGNA - sezione: VUOTA - data: 2008-06-10 num: - pag: 10 categoria: REDAZIONALE Fortitudo Presentato il nuovo gm, contratto quadriennale. Sakota confermato Savic prepara il ritorno di Basile "Se il BarÇa lo libera, viene da noi" C'è un'insolita pace nel vedere il duo Sacrati-Savic, lo scenario nitido, senza frizzi e lazzi. Una normale, professionale presentazione, senza badare troppo alla scia d'entusiasmo che un ritorno del genere spesso si porta dietro. C'è qualcuno della Fossa ad accogliere Zoran e a porgergli la sciarpa per le foto di rito, ma c'è foga di futuro in quel quadriennale inchiostrato e l'auspicio di vederlo ingiallire fra tanti successi. Lui, Zoran, è il primo gm dopo due anni di avvizzimento della carica, mentre Sacrati è alla sua prima presentazione senza patemi, con una palese fiducia nel serbo e non ultimo, il sollievo per la delega dei lavori estivi a chi di dovere. "Torniamo dove siamo stati qualche anno fa, senza promettere lo scudetto al primo giorno perché sarebbe da pazzi, ma provando a conquistare l'Eurolega già dalla stagione successiva. Per ora speriamo nella qualificazione in Uleb che per noi sarebbe già importante". è la scaletta di Savic, che si poggia sulla "presentazione" imminente di Sakota, e l'aggiro formale del dilemma israeliano ("Drucker? Il nostro allenatore è Sakota") in realtà primo scalino da superare per partire coi lavori senza ingombri economici. "Ho voluto un allenatore scelto da me, perché qualsiasi tecnico deve sentirsi appoggiato dalla società in cui è inserito e io posso garantirgli questo sostegno. Con Sakota c'era già un'opzione per proseguire insieme nella prossima stagione e dunque l'allenatore sarà lui, mentre per Drucker se ne parlerà con l'agente". Solo sistemata la burocrazia, pagato e liberato l'israeliano (lo vuole il Prokom), liquidato anche Mazzon promesso all'Aris, sarà tempo del grande ribaltone che s'annusava già un mesetto fa. "Giocatori certi non ne abbiamo, ne cambieremo tanti, 4 o 5 di sicuro ". Mettiamoci pure Janicenoks, Calabria, Thomas, Jenkins e un più fuori che dentro Spencer Nelson. "Al presidente piace? Anche a me, ma dovremo valutare la sua condizione fisica dopo un anno pieno di infortuni. è americano, significherebbe spendere un visto". I lavori sono cominciati ieri pomeriggio per il neo gm, e proseguiranno a Treviso dove Zoran e Sakota si ritroveranno per l'Eurocamp. Sopra tutte le questioni, ce n'è una, Gianluca Basile, su cui i dubbi e i sogni di riaverlo s'intrecciano. "Se il Barcellona dovesse liberarlo viene sicuro in Fortitudo. Io lo giudico il miglior difensore d'Europa, anche a 33 anni. Se lo lasciano, lo aspettiamo ". E mentre Zoran parla del Barcellona, dalla Spagna si ufficializza il rinnovo del coach Xavier Pascual e con essa si aprono le porte per un effettivo ritorno del Baso, nodo che si scioglierà entro il 13 di giugno, data in cui scade l'opzione d'uscita dei catalani. "Sarà difficile riabbracciarlo", ma in tanti invece parlano di rescissione imminente. Per i nuovi innesti le varie correnti di mercato avevano condotto finora a un grosso interesse verso giocatori slavi anche se "è un mercato che costa troppo, meglio puntare su quello americano". E qui esce l'indole ferrea. "Trovassimo giocatori con un esperienza in Italia meglio, li voglio adattabili e soprattutto consci delle tradizioni di questo club. Quelle non si cancellano, da vent'anni a questa parte se c'è una cosa che in Fortitudo non è mai cambiata è il pubblico e la passione per il buon basket". è da lì che si riparte. Elisa Fiocchi L'intesa Gilberto Sacrati e Zoran Savic (a destra) hanno pranzato alla Braseria dopo la presentazione Sogno Gianluca Basile è il primo obiettivo della nuova Fortitudo.

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Riforma contratti, si comincia (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2008-06-10 - pag: 2 autore: Riforma contratti, si comincia Marcegaglia: oggi si tratta, premesse non buone, intesa solo con vantaggi reali Claudio Pasqualetto VERONA. Dal nostro inviato Confindustria si siederà oggi al tavolo per la modifica del sistema contrattuale con la precisa volontà di chiudere un accordo di sostanza. Nessuna concessione a formalismi, ma tre elementi su cui non si può discutere: la certezza delle nuove regole, i contenuti diversi dei livelli di contrattazione ed il sostanziale alleggerimento della parte nazionale in favore di quella aziendale. Emma Marcegaglia, intervenendo ieri all'assemblea di Confindustria Verona, ha confermato di avere un mandato forte per cambiare un sistema contrattuale che ormai è decisamente superato. Mandato forte e squadra snella in trattativa perché l'obiettivo è di evitare i rituali del passato e di andare piuttosto subito al sodo. "La trattativa sarà sicuramente dura, si parte da un documento unitario del sindacato che accoglie la nostra vecchia proposta di confrontarci sull'argomento e le premesse al momento non sono particolarmente buone – ha anticipato la presidente di Confindustria – ma noi porteremo tutta la nostra concretezza ed il nostro pragmatismo nella convinzione di costruire qualcosa di positivo per tutti." Il primo dei punti inderogabili indicato da Marcegaglia riguarda la certezza delle regole. "Non ci devono essere variabili possibili – ha chiarito – chi sottoscrive l'accordo si impegna a rispettarlo o a subire precise sanzioni". Il secondo argomento "intoccabile" è il contenuto dei contratti: "Non potrà e non dovrà più accadere che la stessa materia o le stesse rivendicazioni siano portate avanti sia in sede di contratto nazionale che nella trattativa aziendale". Infine l'elemento sulla carta più difficile da far passare. "Il contratto nazionale dovrà essere adeguatamente alleggerito – ha detto Marcegaglia –per lasciare adeguato spazio al livello aziendale dove in maniera più adeguata e concreta si può ottenere una più stretta relazione tra salario e produttività." A Verona la presidente di Confindustria ha anche fatto il punto sul clima nuovo che si sta respirando in Italia, con un Governo che può disporre di una "larga maggioranza", che fa nutrire solide speranze per una "nuovo Rinascimento" di un Paese appesantito da problemi ormai incancreniti. In primis la questione delle infrastrutture. Se ne è parlato molto ma si è fatto ben poco e Confindustria presenterà al ministro Matteoli nel giro di qualche settimana un progetto preciso, frutto dell'esperienza diretta delle imprese, per abbreviare e rendere certi i tempi di realizzazione delle opere, ma soprattutto per risolvere il problema della gestione del consenso, superando così quell'effetto Nimby che in Italia si verifica puntualmente ad ogni nuova proposta. Anche sulla semplificazione legislativa e sulla burocrazia Confindustria è pronta con un suo contributo: "Mi sembra che i ministri Calderoli e Brunetta abbiamo avviato un buon lavoro - ha detto Marcegaglia - e fra pochi giorni consegneremo loro il nostro contributo, frutto delle osservazioni delle nostre imprese, soprattutto quelle più piccole, penalizzate da un sistema che costa un punto di Pil". La presidente di Confindustria si è infine augurata che nasca rapidamente una nuova stagione di collaborazione tra imprese ed Università: "Il problema- ha detto – non è di fondi, ma piuttosto di regole, deve essere finalmente chiaro per tutti che a premiare sarà solo il merito." AFP Obiettivo produttività. Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria.

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Paga due volte l'appartamento <Ma adesso l'hanno venduto> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere della Sera" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2008-06-10 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE La beffa In ritardo con i versamenti, vivrà in 20 metri quadrati Paga due volte l'appartamento "Ma adesso l'hanno venduto" Oggi arriveranno ad alzarle un muro in casa, tra cucina e salone. "E allora sarò rinchiusa come agli arresti domiciliari ". La signora Graziella Sari avrà anche avuto le sue colpe, in passato. Un ritardo in un pagamento è una colpa: anche se per comprare casa hai già versato 47.500 euro e te ne mancano appena 2.500. Anche se quel ritardo è di qualche mese. Anche se hai assicurato che stai "facendo di tutto per pagare", e in fondo credi di avercela quasi fatta, dopo una vita di sacrifici. Ma la burocrazia non conosce pietà. La burocrazia conta gli zeri sugli assegni e i giorni sul calendario. Può accordare dilazioni, darti un po' di fiato. Ma alla fine decide. In questo caso ha deciso: asta giudiziaria, la casa che la signora Graziella aveva (quasi) comprato è stata venduta. Questa è la storia di un'odissea umana e giudiziaria. Siamo al 3 di via Piattoli, una traversa di via Padova, vicini alla parrocchia di San Giovanni Crisostomo dove lavora uno dei preti più sensibili di Milano, don Piero Cecchi. è l'unico che sta accanto alla signora Sari. Ha ascoltato la sua storia. E racconta: "In fondo questa donna ha pagato la sua casa due volte. D'accordo, ci sarà stato qualche ritardo. Ma è lei la vittima. E ora le tolgono anche la casa". Comincia tutto nel 1990. La donna vive in un miniappartamento, decide di acquistare la mansarda accanto. Paga le rate attraverso un'altra persona, per anni. Poi ci sono problemi con il mutuo. Ma si arriva a un accordo con la Banca Popolare di Milano: lei potrà acquistare la casa pagando 50 mila euro. Nel frattempo ha unito le due mansarde, trovando lo spazio per fare vivere il figlio. Versa prima 5 mila euro, poi 35 mila, infine la banca le accorda, dopo un ritardo, altri 6 mesi di tempo per gli ultimi 10 mila. Lei paga tutto, ma mancano gli ultimi 2.500 euro. A quel punto però la casa è già finita all'asta giudiziaria ed è stata venduta. Così oggi Graziella Sari si trova in una situazione surreale: da diciotto anni vive in una casa unica, ma ora la maggior parte dell'appartamento le dev'essere tolto. Ieri l'ufficiale giudiziario e i muratori hanno aperto una seconda porta sul pianerottolo. Oggi verranno per alzare un muro tra cucina e salone. è proprio così: qualcuno, dando attuazione a una procedura di legge, un giorno può entrare in una casa, alzare un muro senza neppure spostare i mobili, dividere l'appartamento e confinare chi ci vive da quasi vent'anni in 20 metri quadrati. Sembra un racconto di Kafka: per il senso di angoscia, per l'assurdità di una situazione difficile da comprendere. Qualcuno che prova a mettere ordine ci sarebbe, è l'avvocato Alberto Truosolo, legale di Graziella Sari. L'ha aiutata, è convinto delle buone ragioni della sua cliente. Ma deve necessariamente affidarsi alla giustizia, la causa è aperta, i tempi del Tribunale sono scanditi in lunghi anni. Stamattina intanto qualcuno alzerà un muro nella casa della signora Graziella. Il muro in casa Oggi i muratori si presenteranno nell'abitazione di Graziella Sari per alzare un muro divisorio tra la minuscola mansarda in cui la donna dovrà vivere e quella più grande finita all'asta giudiziaria e venduta ad altri Gianni Santucci.

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E il Pm intercetta a debito (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2008-06-10 - pag: 16 autore: Registrazioni in outsourcing. Le procure pagano le società specializzate a 500 giorni E il Pm intercetta a debito Marco Ludovico ROMA Lo Stato paga con tutta calma il lavoro di intercettazione. Un'attività svolta spesso da società esterne, a cui le Procure si rivolgono. Ma i pagamenti a queste imprese hanno ormai assunto tempi biblici: "Siamo arrivati a un ritardo di 500 giorni " spiega Tommaso Palombo, titolare di due società milanesi, la Cross Security Groupe la Septa srl (produzione, noleggio e istallazione di materiale di intelligence) con un fatturato annuo di una decina di milioni e 70 dipendenti. è l'ennesimo paradosso italiano: da una parte la denuncia, ribadita ieri dal ministro della Giustizia Alfano, degli alti costi delle intercettazioni; dall'altra parte, la burocrazia che trasforma l'attività d'impresa in un percorso surreale, dove l'unica certezza è il lavoro da fornire mentre remunerazioni e profitto diventano una variabile aleatoria. Emblematica la situazione oggi di Palombo, un'ex ufficiale dell'Esercito e del servizio segreto civile che ha avviato le sue imprese quasi vent'anni fa e lavora con le procure di mezza Italia. "Stanno arrivando i primi pagamenti. Ma da dicembre fino ad aprile non si è visto un soldo, e come me tutte le società del ramo. C'è poco da stare allegri, però: sono giunti importi incredibili, quasi simbolici. Una procura del Sud ha saldato una fattura di 84 euro di fronte a un credito di 1,2 milioni. Un'altra ha versato 87,67 euro mentre attendiamo circa 400mila euro". Somme che riguardano lavori svolti "nel 2007 ma anche nell'annoprecedente. Senza contare i costi: l'anno scorso ho anticipato un milione di spese telefoniche". La conseguenza finale sul piano economico è "che nel 2007 le società hanno incassato tra il 5 e l'8% di quanto hanno fatturato". Una situazione da collasso finanziario, per le strutture più piccole. Ma qual è la spiegazione di questo scenario? "Prima del decreto Bersani del luglio 2006, i pagamenti avvenivano con un accredito su conto corrente postale. Il ritardo medio nel saldo delle fatture era di circa 180 giorni e, a fine anno, le società incassavano il 45-50% del fatturato". Poi, dopo quel decreto, "è scattato un meccanismo perverso. Il funzionario incaricato in procura, anche dopo tutte le verifiche di validazione, tiene fermo il pagamento giustificandolo con la mancanza di fondi". Un motivo, quest'ultimo, presto spiegato: "Se il ministero della Giustizia non effettua il versamento sul capitolo di spesa relativo, non si può procedere né all'inoltro dei mandati di pagamento alla Banca d'Italia, né tanto meno al versamento effettivo delle fatture". Risultato: blocco dei saldi dei crediti. L'attività giudiziaria, però, va avanti comunque. "In questi anni si è voluto ridurre le spese della giustizia con un tratto di penna. Dimenticando – commenta l'imprenditore – che l'attività criminale non è soggetta a preventivi o a Finanziarie". marco.ludovico@ilsole24ore.com LA DENUNCIA L'ex 007 Palombo, titolare di due aziende con 70 dipendenti, protesta: ho anticipato 1 milione di spese telefoniche ma da dicembre neppure un soldo.

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Giovannelli chiude il corso umberto alle auto (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Sardegna, La" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

La svolta. Ultimi sopralluoghi di sindaco, assessore e tecnici prima della decisione finale Giovannelli chiude il corso Umberto alle auto L'ordinanza entro la settimana, ma resta da capire quanto sarà estesa la zona off-limits La zona a traffico limitato dal passaggio a livello si estenderà fino all'incrocio via Catello Piro OLBIA. Il partito della poltroncina contro quello della ruota. La scelta di fondo tra un centro a misura di pedone da struscio o di automobilista ipersedentario è questione di interpretazioni. L'amministrazione, stanca di annunciare la rivoluzione, questa volta si limita a farla partire. Entro la settimana corso Umberto diventerà un'isola pedonale. Atollo per pedoni nella marea di auto. Le macchine saranno un bene raro nella via lattea di candido granito. Al loro posto il Comune immagina una distesa di eleganti salottini all'aperto che dovrebbero trasformare la via degli affari in un'ovattata oasi del bon-ton. L'annuncio arriva senza megafono e stelle filanti, la missione impossibile dell'amministrazione è portare avanti una battaglia senza feriti. Conciliare le richieste della classe mercantile della città. Il sindaco Gianni Giovannelli non fa un atto di forza, ma sceglie la linea soft. Anche perché non è stato ancora deciso quanto estendere la zona a traffico limitato integrale. Sul tavolo del primo cittadino ci sono due opzioni. La prima prevede la creazione dell'isola pedonale dal passaggio a livello fino all'incrocio con via Sassari. Accanto alla versione di un paradiso dei pedoni smilzo c'è una seconda versione più coraggiosa e sovrabbondante in cui la zona chiusa alle auto arriva fino all'incrocio con via Catello Piro. Questa seconda opzione sembra la più gettonata dall'amministrazione. La rivoluzione sarà graduale. Prima la fine di tutti i lavori in corso Umberto, poi la creazione della segnaletica e la l'avviso alla popolazione. Il progetto ricalca la prima bozza elaborata dall'Aspo e discussa in alcune riunioni pubbliche. Una scelta di compromesso, meno rigida, ma che sposa la filosofia di fondo presentata dal presidente Davide Bacciu. Saranno potenziati i mezzi pubblici, probabile l'utilizzo di un trenino che farà il giro ad anello del centro. Nello stesso tempo tutti i grandi parcheggi a pagamento diventeranno liberi. Via Nanni, la radice dell'Isola Bianca, le Piramidi, via Porto Romano ospiteranno gratis le auto. Saranno a pagamento nelle vie laterali di corso Umberto. "Non abbiamo ancora definito tutti gli aspetti - spiega il sindaco Gianni Giovannelli -, ma firmerò l'ordinanza entro la settimana per chiudere le strada. Il traffico sarà regolato con una ztl". L'isola pedonale emerge dalle acque della burocrazia. "Con i tecnici abbiamo fatto un sopralluogo anche questa mattina - spiega l'assessore ai Lavori Pubblici, Gesuino Satta -. Il cantiere nel corso sta per chiudere. Poi sarà indispensabile regolare il traffico". Al di là della zona a divieto integrale, il resto sarà regolato da una chiusura temporanea. Lo stop alle auto scatterà dalle 19 alle 2 del mattino. Ma l'amministrazione sembra intenzionata a estendere l'isola pedonale, quella 24 ore al giorno, al 90 percento del corso. "Nulla è stato deciso in modo definitivo - conclude Giovannelli -, ma non torniamo indietro, dopo i fondi investiti".

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<Cara mamma, ti scrivo dal fronte> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere della Sera" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Lombardia - data: 2008-06-10 num: - pag: 10 categoria: REDAZIONALE Milano Dagli scantinati e dalla polvere della burocrazia emergono migliaia di fascicoli con documenti e ricordi in grigioverde "Cara mamma, ti scrivo dal fronte" Aperti gli archivi segreti del Distretto militare. Le lettere e le testimonianze dei soldati lombardi L'idea è di una giovane insegnante di Pavia. A far da guida tra gli scaffali si sono prestati tre esperti dell'Esercito MILANO - Milioni di fascicoli e di documenti, miliardi di fogli. Un Everest di carta che si è rivelato una miniera di notizie, ricordi e testimonianze sepolti negli archivi dell'ex distretto militare di Milano e rimasti fino ad ora a disposizione solo della burocrazia. Ad avventurarsi fra i polverosi scaffali è stata Paola Chiesa, una giovane insegnante di Pavia. Una discesa nei meandri della burocrazia con le stellette che è stata autorizzata e sostenuta dal "Comando militare Esercito Lombardia" il cui comandante, il generale Camillo de Milato, vi ha colto un importante aspetto culturale. All'insegnante l'idea di chiedere al-l'Esercito di scendere nella "miniera" è nata dopo aver conversato con un reduce che vive nel suo paesino dell'Oltrepò, Canevino, cento abitanti in tutto: "Giuseppe Segalini, 90 anni, con il 3Ë? Bersaglieri in Russia - dice Paola Chiesa - mi aveva infatti parlato di quegli anni tremendi con un accoramento e una passione che mi avevano colpito". Le spiegarono che nei documenti personali di chi era caduto prigioniero o di chi era stato dichiarato disperso c'erano anche lettere, cartoline e documenti che le loro famiglie avevano dovuto consegnare - a testimonianza dell'evento - per ottenere un sussidio. "E così iniziò il mio viaggio nei burocratici e polverosi cunicoli militari - racconta l'insegnante -. Rivedevano la luce storie lì confinate per 65 e più anni. Come in ogni esplorazione, ho avuto bisogno di una guida, anzi tre: il colonnello Giuseppe De Marco, il tenente colonnello Francesco Cardullo e il maresciallo Giuseppe Santoro. è anche grazie a loro che sono stati pubblicati tre libri". Qualche settimana fa hanno visto la luce due volumi ("Lettere dalla prigionia di soldati lombardi" e "Lettere dal fronte di soldati lombardi ") che hanno seguito quello del 2007, "I caduti e i dispersi della comunità montana dell'Oltrepò Pavese nella campagna di Russia (1941-1943)", della Guardamagna editori di Varzi. 864 pagine di lettere, documenti e fotografie totalmente inediti, e un successo oltre ogni aspettativa, a testimonianza di quanto sia ancora vivo nelle famiglie il dramma dei nostri soldati in Russia. "Messaggi di soldati, quasi tutti operai e contadini, che, sia pure con gli sfregi neri della censura e gli errori di ortografia - racconta Paola Chiesa -, comunicavano ai loro cari i drammi della guerra. Li ho pubblicati integralmente. Ora sto lavorando al quarto libro, che porterà testimonianze dei prigionieri attraverso i documenti delle sezioni della Croce Rossa dei Paesi in guerra: “Mamma, sono prigioniero in India. Mandami un pacco... prega il Signore che possa tornare presto...”". Dal lavoro nei sotterranei militari, un'altra idea: raccogliere in un volume i ricordi dei sopravvissuti lombardi alla Seconda guerra mondiale. Sarà una corsa contro il tempo, che macina inesorabile i giorni di questi vecchi soldati. Intanto si sta anche valutando la possibilità di far riavere alle famiglie i messaggi rimasti sepolti nella "miniera " milanese del distretto militare. Il passato diventerà d'incanto commovente presente. Giuseppe Ramazzotti.

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TUCCI, STUDIOSO DELL'ORIENTE TRA FASCISMO E BUDDISMO (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere della Sera" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Lettere al Corriere - data: 2008-06-10 num: - pag: 35 categoria: BREVI TUCCI, STUDIOSO DELL'ORIENTE TRA FASCISMO E BUDDISMO combatteva nelle trincee della Prima guerra mondiale, tralasciò il latino per dedicarsi allo studio delle lingue orientali e colse l'attenzione di Giovanni Gentile, nel 1919, con un compendio del pensiero filosofico indiano. Nel 1925, quando approdò nelle università indiane, era già in grado di insegnare contemporaneamente italiano, cinese e tibetano. La sua prima spedizione in Tibet risale al 1929: un lungo itinerario scientifico alla ricerca dei grandi monasteri costruiti molti secoli prima nelle valli dell'Himalaya, ma anche un grande viaggio iniziatico. Entrava negli stupa, consultava i sacri testi della tradizione lamaica, dibatteva in sanscrito con i monaci i misteri della fede e meditava con i pellegrini che si aggiravano solitari attraverso i grandi silenzi tibetani. Farà da allora altri sette viaggi in Tibet e quattro in Nepal: 18.000 chilometri a piedi e quattro in tenda dove volle "sperimentare le liturgie sottili che sommuovono tutto l'io, liberano aspettazioni stupefatte e pavide". L'iniziazione risale al 1935 e avvenne sotto la guida spirituale dell'abate di Saskya. Di lì a poco cominciarono a piovere su di lui i riconoscimenti delle più prestigiose società accademiche d'Europa. L'incontro con il fascismo avvenne quando Tucci volle che anche l'Italia avesse un grande istituto dedicato agli studi sul medio e l'estremo Oriente. La pratica si perdette nei labirinti della burocrazia romana fino a quando il "buddista " entusiasta e impaziente decise di bussare alla porta di Giovanni Gentile, allora considerato "filosofo del regime ". Gentile capì l'importanza del progetto, scrisse lo statuto della nuova istituzione, ottenne l'approvazione di Mussolini e creò l'Ismeo di Palazzo Brancaccio: un centro di ricerche filologiche e studi asiatici, uno dei migliori biglietti da visita culturali del-l'Italia nelle regioni a cui Tucci aveva dedicato la sua vita. Fu anche un istituto del regime al servizio della politica estera italiana? Sappiamo che l'archeologia e le spedizioni scientifiche furono spesso negli ultimi centocinquant'anni, per tutti i Paesi occidentali, il "proseguimento della politica con altri mezzi". E sappiamo che Tucci fu il regista degli incontri che Mussolini ebbe con Chandra Bose, leader del nazionalismo indiano anti-britannico, prima e durante la Seconda guerra mondiale. Ma Tucci, divenuto ormai accademico d'Italia, fu fascista con lo stile e il distacco del grande intellettuale a cui premeva soprattutto creare rapporti culturali e spirituali con le grandi fonti del pensiero orientale. La politica non gli chiese mai quello che egli non avrebbe potuto dare, ed egli dette alla politica soltanto ciò che era compatibile con il rigore e l'obiettività degli studi.

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Farei un film qui con Meryl Streep (sezione: Burocrazia)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Incontriamo Ferzan Ozpetek, regista di Saturno contro , sulla terrazza di Rai Corporation con splendida vista su Manhattan. Il regista non è nuovo a Open Roads, era qui anche due anni fa con Cuore sacro ed è uno dei pochi registi italiani ed essere presenti sul mercato americano. Sette anni dopo Le fate ignoranti con Saturno contro Ozpetek è tornato al cinema corale raccontando le vicende di un gruppo di amici. Questi, quasi tutti alla soglia dei quarant'anni, sono passati dall'individualismo più sfrenato alla riscoperta dei valori del gruppo. Giunge però un momento in cui i rapporti tra i membri del gruppo subiscono tensioni e separazioni. Proprio sul tema della separazione sia in amore che nell'amicizia sta il nucleo portante del film. Abbiamo sentito che il Moma le dedicherà una retrospettiva. "Sì, il prossimo dicembre, mi sembra una cosa davvero prestigiosa". Hanno avuto successo i suoi film all'estero? "La finestra di fronte, Le fate ignoranti, Bagno turco sì, Cuore sacro e Harem Suare un po' meno". In "Saturno contro" si parla di una relazione tra due persone dello stesso sesso e dei problemi che si possono incontrare in caso di morte di una delle due. È un riferimento velato ai Dico? "Non direi. La mia intenzione era parlare dei rapporti tra le persone e la burocrazia". E cittadino italiano a tutti gli effetti, anche se di origine straniera, che cosa pensa degli episodi che si stanno verificando in Italia nei confronti degli immigrati? E dei provvedimenti del nuovo governo? "Penso che si debba restaurare un po' di equilibrio, anche se la caccia all'uomo è stata un po' gonfiata dai mezzi di informazione. Tuttavia quando un Paese è in difficoltà, soprattutto economiche, cerca sempre un colpevole, in questo caso gli immigrati". Le piacerebbe lavorare negli Stati Uniti ed eventualmente con chi? "Con un mio film o con qualche bel progetto sì. E non ho pretese di avere personaggi noti, dipende dal ruolo. Comunque mi piace molto Meryl Streep. Ma ripeto dipende dal ruolo". G. D. M.

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Bordoni: <Subito liberalizzazioni e concorrenza> (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

N. 137 del 2008-06-10 pagina 23 Bordoni: "Subito liberalizzazioni e concorrenza" di Antonio Risolo Intervista al presidente di Centromarca: "Il governo è determinato. Avanti così" da Milano Luigi Bordoni è il nuovo presidente di Centromarca, l'associazione italiana dell'"Industria di Marca" fondata nel 1965 da Pietro Barilla e che nell'ultimo decennio è stata guidata da Ernesto Illy, scomparso di recente. Duecento aziende associate, italiane e multinazionali, leader nei diversi settori dei beni di consumo: da Barilla a Coca Cola, da Tod's a Unilever, da Medusa a Paramount fino a Walt Disney, per citarne alcune. Bordoni, 67 anni ben portati, una laurea in giurisprudenza, un passato in Fiat e poi in Unilever, arriva al vertice dopo 30 anni da direttore generale, carica che gli è stata confermata: "Ho visto sfilare ben sei presidenti", dice. Accanto a lui 4 vicepresidenti, tutti amministratori delegati di industrie-marca di primo piano: Francesco Averna (gruppo Averna), Valerio Di Natale (Kraft Foods), Giorgina Gallo (L'Oréal) e Luciano Sita (Granarolo). Presidente, un'eredità pesante... "Certamente sì. C'è da dire, tuttavia, che tutto ciò che è stato costruito è stato condiviso anche dal sottoscritto. I direttori generali, in genere, sono anche registi e soprattutto mediatori...". Il momento non è dei migliori per il sistema Paese. "Il problema dell'Italia è la crescita zero. I fattori sono tanti. Cose che si dovevano fare e non sono state fatte. Nessuna economia può crescere se i consumi sono fermi allo zero, e talvolta sotto lo zero. Urge riattivare il ciclo virtuoso: rilancio dei consumi e crescita economica. La Marca è fortemente impegnata, investendo nell'innovazione e comunicazione, per aumentare l'attrattività dell'offerta e quindi per rispondere al meglio alle attese dei consumatori". Come? "Liberalizzazioni vere. E subito. Non a fette come è stato fatto. E concorrenza nei settori protetti, una vera giungla, un freno alla crescita. Poi riduzione del carico fiscale che grava sulle famiglie e sul lavoro. Ma anche crescita dell'occupazione per quantità e qualità. L'altra strada è quella di diminuire le tasse, ma per fare questo bisogna intervenire sulla spesa pubblica che non significa, per esempio, meno scuole o meno ospedali, ma scuole e ospedali più efficienti, senza sprechi. Sono misure indispensabili per liberare risorse e reddito disponibile per i consumi. Direi un percorso obbligato, per ridare fiducia a un Paese sfiduciato". Intanto gli investitori stranieri scappano... "È vero in parte. L'Italia è un grande mercato. Ma, detto questo, noto una diminuizione di attrattività. Siamo scesi al 15° posto nell'indice di attrazione europea. Ci sono alcune multinazionali che stanno disinvestendo in Italia per orientarsi su altre realtà". Contraffazioni, una piaga sempre aperta... "Stiamo lavorando bene con l'Alto commissario Ue. E il governo Berlusconi, con le recenti disposizioni che prevedono la distruzione immediata delle merci false, ha fatto un importante passo avanti, da condividere. Ma c'è ancora da lavorare". Infrastrutture, energia, fisco, burocrazia... "Grandi temi, grandi problemi. Intanto sono costi che gravano sulle imprese e i costi sulle aziende vanno a finire sul consumatore finale. È una sottrazione di reddito disponibile. L'efficienza di un Paese è indispensabile per il rilancio, direi una condizione essenziale. Mi pare che la determinazione del governo, con le prime misure adottate, sia un avvio molto promettente. Spero che non torni il tempo della litigiosità. Ha già fatto troppi danni". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano.

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Ue, Walter cerca casa. Rasmussen gliela trova: cambiamo il nome al Pse (sezione: Burocrazia)

( da "Manifesto, Il" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

PAERTITO DEMOCRATICO Veltroni a Berlino parla di socialdemocrazia. Ma non scioglie il nodo della collazione. Follini: non siamo socialisti Ue, Walter cerca casa. Rasmussen gliela trova: cambiamo il nome al Pse Rudi Ostler BERLINO Da soli, in Europa come in Italia? Oppure nel partito socialista europeo, rinominato partito socialista e democratico? Mentre in Italia la polemica interna al Pd divampa (ieri Marco Follini ha bollato l'ipotese di aderire al Pse come "lunare"), ieri Walter Veltroni ha lavorato da diplomatico, nella sua breve escursione a Berlino. Incontro con la stampa italiana all'ambasciata, intervento alla conferenza organizzata dal partito socialdemocratico tedesco sul tema "L'Europa sociale. Il progetto per il futuro della socialdemocrazia europea". E via di corsa all'aeroporto, sebbene il programma prevedesse una discussione col pubblico. Ma prima di intervenire dal podio della Willy-Brandt-Haus, sede della Spd, Veltroni ha avuto il tempo di incontrare il danese Poul Nyrup Rasmussen, presidente del Pse, per poi dichiarare di aver trovato "grande attenzione a disponibilità". Ma a chi insiste per sapere se la disponibilità si riferisce al cambiamento di nome, risponde seccato: "Non è il momento di parlarne". E' il momento invece, oltreché per tutto il Pd, per Rasmussen , che da politico nordico non ci tiene a ammantarsi di mistero. "Certo, abbiamo parlato anche del nome del nostro partito europeo. Non è solo un problema italiano. In Francia, in Polonia e anche altrove ci sono formazioni di centrosinistra che si sentono strette sotto l'etichetta socialista. Siamo ovviamente interessati a un rapporto con queste forze. Ne discuteremo in autunno, al nostro congresso". Da parte di Rasmussen non verranno ostacoli. L'idea di un nuovo nome, secondo fonti della Spd, piace al tedesco Martin Schultz, presidente del gruppo socialista a Strasburgo. Interessa anche a Michael Sommer, socialdemocratico e presidente della confederazione sindacale tedesca Dgb, tra gli intervenuti alla conferenza sull'Europa sociale. Per un sindacato unico come quello tedesco è difficile raccapezzarsi con le organizzazioni di impronta partitica nel sud dell'Europa. Un raggruppamento politico europeo cui potessero riferirsi pure le componenti del sindacalismo cattolico sarebbe per Sommer un passo avanti. Il guaio è che, mentre si è di fatto aperta una trattativa sul "partito socialista e democratico europeo", Veltroni non è in grado di dire ai suoi interlocutori quante delle sue truppe lo seguirebbero nel partito ridenominato. L'ex margheritino Pierluigi Castagnetti, per esempio, di far blocco con i socialisti non vuole saperne, quali che siano i trasformismi sul nome. Mentre Veltroni era in viaggio, le agenzie di stampa rilanciavano l'ennesimo monito di Castagnetti: "In Europa il Pd farà un gruppo nuovo, cercando convergenze con quanti sono interessati a dar vita a un partito democratico veramente europeista e riformatore, uscendo dal consociativismo tra Pse e Ppe". Per intendersi all'interno del Pd, forse sarebbe meglio parlare di quale Europa si vuole. Ma il discorso di Veltroni, alla conferenza dei socialdemocratici europei, non dava lumi. Il leader del Pd vede "soffiare in Europa il vento dell'euroscetticismo, che imputa all'euro la bassa crescita, all'Europa gli accresciuti flussi migratori e la mancanza di sicurezza, alla burocrazia la scarsa competitività". Ma per "riaccendere la passione europea" non fa una sola proposta. E un welfare che risponda sia alla domanda di tutela sociale sia a quella di opportunità, di chances di ascesa individuale, non sembra fatto per incendiare gli animi.

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Pd, Calearo leader dei parlamentari <Un segnale alla nostra società civile> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Veneto" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere del Veneto - VENEZIA - sezione: REGIONE - data: 2008-06-10 num: - pag: 5 categoria: REDAZIONALE L'investitura Pd, Calearo leader dei parlamentari "Un segnale alla nostra società civile" PADOVA - Massimo Calearo alla guida dei parlamentari veneti del Partito Democratico. Non solo "asso nella manica" calato dal Walter Veltroni in campagna elettorale per sfondare a Nordest. L'ex "falco" di Federmeccanica diventa il coordinatore dei 23 parlamentari democratici eletti in regione. "La decisione di affidare a Massimo la guida del coordinamento permanente è la diretta conseguenza del nuovo corso del partito - spiega il segretario veneto del Pd, Paolo Giaretta - . Puntare su un importante esponente del mondo economico come Calearo per un incarico così delicato è, da parte nostra, un segnale politico chiarissimo: da noi la società civile non viene rispolverata solamente in campagna elettorale, ma ha un ruolo attivo in ogni fase della vita del partito". Ma, di preciso, che ruolo avrà il nuovo coordinamento? "Innanzitutto ascolteremo le istanze del territorio - risponde Calearo - e per questo ogni mese organizzeremo un incontro tra tutti gli eletti che verrà ospitato di volta in volta nei sette capoluoghi di provincia. Si parte il prossimo 30 giugno da Vicenza, una città dove l'elezione di Achille Variati ha dimostrato che il Pd è in grado d'intercettare anche le istanze del Nordest". Giaretta detta invece l'agenda dell'organismo guidato dall'ex numero uno di Federmeccanica: "Tre sono le sfide epocali che dobbiamo riuscire a far entrare nel dibattito politico nazionale: la lotta alla burocrazia, la riduzione della spesa pubblica con conseguente eliminazioni degli sprechi e la promozione di leggi che premino il merito e promuovano l'equità sociale". Per il governo Berlusconi, il segretario del Pd preferisce usare bastone e carota: "Del nuovo esecutivo per ora mi sono piaciuti i tre ministri veneti, credo si tratti di persone competenti con cui si può avere un dialogo - conclude Giaretta - . Non mi è piaciuta affatto invece l'eliminazione dell'Ici, che va a penalizzare gli enti locali e che costringe in sindaci a chiedere di poter trattenere il 20 per cento dell'Irpef. Una proposta del tutto comprensibile anche se si tratta di una percentuale insostenibile per l'equilibrio finanziario del Paese". Alberto Rodighiero Imprenditore Massimo Calearo, ex presidente degli industriali vicentini e ora parlamentare del Pd.

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Il Pdl, nato dall'intuizione di Berlusconi, ha rappresentato (sezione: Burocrazia)

( da "Tempo, Il" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Stampa Il Pdl, nato dall'intuizione di Berlusconi, ha rappresentato ... Il Pdl, nato dall'intuizione di Berlusconi, ha rappresentato una coraggiosa novità. L'idea di mettere insieme il popolo moderato, liberale e riformista ha contribuito a snellire il quadro politico del nostro Paese. Il progetto ha risposto alla richiesta di semplificazione che veniva dai cittadini e costituisce un concreto sostegno all'azione di Governo. Il Pdl, che nasceva sull'onda dell'innovazione e del dinamismo, rischia tuttavia di finire intrappolato nella burocrazia dei partiti e nelle maglie del tecnicismo. La formazione del Pdl è al momento una questione che riguarda solo An e FI. è legittimo che una comunità politica si ponga il problema di difendere i suoi dirigenti e di parlare alla propria base, ma la sfida, in questo caso, doveva essere altra. La strada dovrà essere molto meno burocratica. Con il coinvolgimento più ampio di forme organizzate, di associazioni di culture politiche diverse ma omogenee, di movimenti federati. Un virtuoso coinvolgimento del largo consenso ottenuto dai cittadini e di tutti quelli che hanno contribuito al successo della campagna elettorale rappresenterebbe la migliore garanzia per un processo che deve superare i vecchi confini di una organizzazione solo partitica. Limitarsi a mettere insieme semplicemente i due maggiori partiti della coalizione per costruire un nuovo partito, con le vecchie logiche della politica, non rappresenta una novità. Non ci sono adempimenti "muscolari" da sostenere. La storia del Partito Repubblicano americano, così come quella del Partito Democratico, dimostra che i grandi movimenti elettorali sono contenitori al cui interno è rappresentata con pari dignità una pluralità di esperienze presenti nella società così come nella politica. Tali esperienze sono rappresentate spesso in forma autonoma. Su questa linea si può immaginare, in Italia, la sintesi di tradizioni differenti. Sarà possibile farlo perché gli elettori hanno già di fatto realizzato il Pdl riconoscendosi in valori ed in programmi comuni, la legittimazione dal basso è già avvenuta e tutto questo si è realizzato perché c'è stata e c'è la forte leadership di Berlusconi. Da queste basi bisogna partire per costruire quello che ci sarà nel mezzo. Questa sfida va affrontata con il coraggio delle idee, con la voglia delle novità, guardando al futuro e non alla difesa dell'esistente. * Segretario nazionale Nuovo Psi Deputato del Pdl.

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Pd, Calearo leader dei parlamentari <Un segnale alla nostra società civile> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Veneto" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere del Veneto - PADOVA - sezione: PRIMOPIANO - data: 2008-06-10 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE L'investitura Pd, Calearo leader dei parlamentari "Un segnale alla nostra società civile" PADOVA - Massimo Calearo alla guida dei parlamentari veneti del Partito Democratico. Non solo "asso nella manica" calato dal Walter Veltroni in campagna elettorale per sfondare a Nordest. L'ex "falco" di Federmeccanica diventa il coordinatore dei 23 parlamentari democratici eletti in regione. "La decisione di affidare a Massimo la guida del coordinamento permanente è la diretta conseguenza del nuovo corso del partito - spiega il segretario veneto del Pd, Paolo Giaretta - . Puntare su un importante esponente del mondo economico come Calearo per un incarico così delicato è, da parte nostra, un segnale politico chiarissimo: da noi la società civile non viene rispolverata solamente in campagna elettorale, ma ha un ruolo attivo in ogni fase della vita del partito". Ma, di preciso, che ruolo avrà il nuovo coordinamento? "Innanzitutto ascolteremo le istanze del territorio - risponde Calearo - e per questo ogni mese organizzeremo un incontro tra tutti gli eletti che verrà ospitato di volta in volta nei sette capoluoghi di provincia. Si parte il prossimo 30 giugno da Vicenza, una città dove l'elezione di Achille Variati ha dimostrato che il Pd è in grado d'intercettare anche le istanze del Nordest". Giaretta detta invece l'agenda dell'organismo guidato dall'ex numero uno di Federmeccanica: "Tre sono le sfide epocali che dobbiamo riuscire a far entrare nel dibattito politico nazionale: la lotta alla burocrazia, la riduzione della spesa pubblica con conseguente eliminazioni degli sprechi e la promozione di leggi che premino il merito e promuovano l'equità sociale". Per il governo Berlusconi, il segretario del Pd preferisce usare bastone e carota: "Del nuovo esecutivo per ora mi sono piaciuti i tre ministri veneti, credo si tratti di persone competenti con cui si può avere un dialogo - conclude Giaretta - . Non mi è piaciuta affatto invece l'eliminazione dell'Ici, che va a penalizzare gli enti locali e che costringe in sindaci a chiedere di poter trattenere il 20 per cento dell'Irpef. Una proposta del tutto comprensibile anche se si tratta di una percentuale insostenibile per l'equilibrio finanziario del Paese". Alberto Rodighiero Imprenditore Massimo Calearo, ex presidente degli industriali vicentini e ora parlamentare del Pd.

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Pd, Calearo leader dei parlamentari <Un segnale alla nostra società civile> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Veneto" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere del Veneto - TREVISO - sezione: PRIMOPIANO - data: 2008-06-10 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE L'investitura Pd, Calearo leader dei parlamentari "Un segnale alla nostra società civile" PADOVA - Massimo Calearo alla guida dei parlamentari veneti del Partito Democratico. Non solo "asso nella manica" calato dal Walter Veltroni in campagna elettorale per sfondare a Nordest. L'ex "falco" di Federmeccanica diventa il coordinatore dei 23 parlamentari democratici eletti in regione. "La decisione di affidare a Massimo la guida del coordinamento permanente è la diretta conseguenza del nuovo corso del partito - spiega il segretario veneto del Pd, Paolo Giaretta - . Puntare su un importante esponente del mondo economico come Calearo per un incarico così delicato è, da parte nostra, un segnale politico chiarissimo: da noi la società civile non viene rispolverata solamente in campagna elettorale, ma ha un ruolo attivo in ogni fase della vita del partito". Ma, di preciso, che ruolo avrà il nuovo coordinamento? "Innanzitutto ascolteremo le istanze del territorio - risponde Calearo - e per questo ogni mese organizzeremo un incontro tra tutti gli eletti che verrà ospitato di volta in volta nei sette capoluoghi di provincia. Si parte il prossimo 30 giugno da Vicenza, una città dove l'elezione di Achille Variati ha dimostrato che il Pd è in grado d'intercettare anche le istanze del Nordest". Giaretta detta invece l'agenda dell'organismo guidato dall'ex numero uno di Federmeccanica: "Tre sono le sfide epocali che dobbiamo riuscire a far entrare nel dibattito politico nazionale: la lotta alla burocrazia, la riduzione della spesa pubblica con conseguente eliminazioni degli sprechi e la promozione di leggi che premino il merito e promuovano l'equità sociale". Per il governo Berlusconi, il segretario del Pd preferisce usare bastone e carota: "Del nuovo esecutivo per ora mi sono piaciuti i tre ministri veneti, credo si tratti di persone competenti con cui si può avere un dialogo - conclude Giaretta - . Non mi è piaciuta affatto invece l'eliminazione dell'Ici, che va a penalizzare gli enti locali e che costringe in sindaci a chiedere di poter trattenere il 20 per cento dell'Irpef. Una proposta del tutto comprensibile anche se si tratta di una percentuale insostenibile per l'equilibrio finanziario del Paese". Alberto Rodighiero Imprenditore Massimo Calearo, ex presidente degli industriali vicentini e ora parlamentare del Pd.

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Pd, Calearo leader dei parlamentari <Un segnale alla nostra società civile> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Veneto" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere del Veneto - VICENZA - sezione: PRIMOPIANO - data: 2008-06-10 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE L'investitura Pd, Calearo leader dei parlamentari "Un segnale alla nostra società civile" PADOVA - Massimo Calearo alla guida dei parlamentari veneti del Partito Democratico. Non solo "asso nella manica" calato dal Walter Veltroni in campagna elettorale per sfondare a Nordest. L'ex "falco" di Federmeccanica diventa il coordinatore dei 23 parlamentari democratici eletti in regione. "La decisione di affidare a Massimo la guida del coordinamento permanente è la diretta conseguenza del nuovo corso del partito - spiega il segretario veneto del Pd, Paolo Giaretta - . Puntare su un importante esponente del mondo economico come Calearo per un incarico così delicato è, da parte nostra, un segnale politico chiarissimo: da noi la società civile non viene rispolverata solamente in campagna elettorale, ma ha un ruolo attivo in ogni fase della vita del partito". Ma, di preciso, che ruolo avrà il nuovo coordinamento? "Innanzitutto ascolteremo le istanze del territorio - risponde Calearo - e per questo ogni mese organizzeremo un incontro tra tutti gli eletti che verrà ospitato di volta in volta nei sette capoluoghi di provincia. Si parte il prossimo 30 giugno da Vicenza, una città dove l'elezione di Achille Variati ha dimostrato che il Pd è in grado d'intercettare anche le istanze del Nordest". Giaretta detta invece l'agenda dell'organismo guidato dall'ex numero uno di Federmeccanica: "Tre sono le sfide epocali che dobbiamo riuscire a far entrare nel dibattito politico nazionale: la lotta alla burocrazia, la riduzione della spesa pubblica con conseguente eliminazioni degli sprechi e la promozione di leggi che premino il merito e promuovano l'equità sociale". Per il governo Berlusconi, il segretario del Pd preferisce usare bastone e carota: "Del nuovo esecutivo per ora mi sono piaciuti i tre ministri veneti, credo si tratti di persone competenti con cui si può avere un dialogo - conclude Giaretta - . Non mi è piaciuta affatto invece l'eliminazione dell'Ici, che va a penalizzare gli enti locali e che costringe in sindaci a chiedere di poter trattenere il 20 per cento dell'Irpef. Una proposta del tutto comprensibile anche se si tratta di una percentuale insostenibile per l'equilibrio finanziario del Paese". Alberto Rodighiero Imprenditore Massimo Calearo, ex presidente degli industriali vicentini e ora parlamentare del Pd.

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Pd, Calearo leader dei parlamentari <Un segnale alla nostra società civile> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Veneto" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere del Veneto - VERONA - sezione: PRIMOPIANO - data: 2008-06-10 num: - pag: 5 categoria: REDAZIONALE L'investitura Pd, Calearo leader dei parlamentari "Un segnale alla nostra società civile" PADOVA - Massimo Calearo alla guida dei parlamentari veneti del Partito Democratico. Non solo "asso nella manica" calato dal Walter Veltroni in campagna elettorale per sfondare a Nordest. L'ex "falco" di Federmeccanica diventa il coordinatore dei 23 parlamentari democratici eletti in regione. "La decisione di affidare a Massimo la guida del coordinamento permanente è la diretta conseguenza del nuovo corso del partito - spiega il segretario veneto del Pd, Paolo Giaretta - . Puntare su un importante esponente del mondo economico come Calearo per un incarico così delicato è, da parte nostra, un segnale politico chiarissimo: da noi la società civile non viene rispolverata solamente in campagna elettorale, ma ha un ruolo attivo in ogni fase della vita del partito". Ma, di preciso, che ruolo avrà il nuovo coordinamento? "Innanzitutto ascolteremo le istanze del territorio - risponde Calearo - e per questo ogni mese organizzeremo un incontro tra tutti gli eletti che verrà ospitato di volta in volta nei sette capoluoghi di provincia. Si parte il prossimo 30 giugno da Vicenza, una città dove l'elezione di Achille Variati ha dimostrato che il Pd è in grado d'intercettare anche le istanze del Nordest". Giaretta detta invece l'agenda dell'organismo guidato dall'ex numero uno di Federmeccanica: "Tre sono le sfide epocali che dobbiamo riuscire a far entrare nel dibattito politico nazionale: la lotta alla burocrazia, la riduzione della spesa pubblica con conseguente eliminazioni degli sprechi e la promozione di leggi che premino il merito e promuovano l'equità sociale". Per il governo Berlusconi, il segretario del Pd preferisce usare bastone e carota: "Del nuovo esecutivo per ora mi sono piaciuti i tre ministri veneti, credo si tratti di persone competenti con cui si può avere un dialogo - conclude Giaretta - . Non mi è piaciuta affatto invece l'eliminazione dell'Ici, che va a penalizzare gli enti locali e che costringe in sindaci a chiedere di poter trattenere il 20 per cento dell'Irpef. Una proposta del tutto comprensibile anche se si tratta di una percentuale insostenibile per l'equilibrio finanziario del Paese". Alberto Rodighiero Imprenditore Massimo Calearo, ex presidente degli industriali vicentini e ora parlamentare del Pd.

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Di MARIANO BRUSAMONTI* e FILIBERTO PUTZU* "È lo spreco che mi scandalizza" a dire ciò non è un noto economista, bensì l'umile Madre Teresa di Calcutta (sezione: Burocrazia)

( da "Libertà" del 10-06-2008)

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Di MARIANO BRUSAMONTI* e FILIBERTO PUTZU* "È lo spreco che mi scandalizza" a dire ciò non è un noto economista, bensì l'umile Madre Teresa di Calcutta di MARIANO BRUSAMONTI* e FILIBERTO PUTZU* "È lo spreco che mi scandalizza" a dire ciò non è un noto economista, bensì l'umile Madre Teresa di Calcutta. Una delle più avanzate conquiste di uno Stato moderno è l'aver avocato a sè l'assistenza sanitaria. Tale necessaria prerogativa statale ha insito in sè un rischio, quello della burocratizzazione che, qualora il Sistema sia in equilibrio precario, rischia di tracollare con tutta la sua prepotente carica disumanizzante. Allora il malato si trasforme in una pratica da autorizzare, sempre il malato scompare dinanzi alla struttura che, paradossalmente, esiste in funzione della sua salute. Altro spreco è il Medico così detto di famiglia. A parole tutti lo vedono come sempre centrale e strategico. Nei fatti le risorse allocate verso le cure primarie sono aumentate: in realtà queste risorse non sono mai arrivate dove sono indispensabili, cioè nella Medicina Generale. La burocrazia ha amplificato sè stessa, generando linee guida regionali, formazioni ed accreditamenti regionali, bollettini regionali, di ASL e di distretto, operazioni tese al governo della spesa farmaceutica, atti di indirizzo, nuove funzioni distrettuali ed ipertrofia organizzativa delle strutture intermedie delle ASL. Esse sono le vere idrovore che hanno assorbito le risorse spostate sulla medicina del territorio, questo non ha fatto altro che: duplicare le organizzazioni, le piante organiche, le iniziative, i progetti. In soldoni lo spreco sta nelle ASL che sono lottizzate dai partiti in base ai rapporti di forza regionali, rifugio per politici "trombati" con troppi contabili e burocrati, contano tutto dagli esami alle pillole e il "budget" è l'aspetto primaro. Come ad Assisi, città del poverello patrono d'Italia, si è smarrita la "mission" ed è addirittura reato mendicare. Così nelle varie ASL sarà reato ammalarsi. Una forte stretta di mano. *Piacenza che verrà 10/06/2008.

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UNIONCAMERE: MONDELLO, ECCESSO DI BUROCRAZIA E DEFICIT DI GIUSTIZIA (sezione: Burocrazia)

( da "Asca" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

(ASCA) - Brescia, 10 giu - Da un lato, ''l'eccesso di burocrazia'', dall'altro, ''il deficit di giustizia''. Secondo Andrea Mondello, presidente di Unioncamere, e' per colpa di questo ''effetto combinato'' che ''in Italia dare vita ad un'attivita' imprenditoriale e', in se', un'impresa''. Nella sua relazione illustrata agli amministratori delle Camere di Commercio riuniti a Brescia in occasione della 127ma assemblea di Unioncamere, Mondello ha snocciolato le cifre contenute nella classifica della Banca Mondiale sui Paesi in cui e' piu' facile fare impresa per dimostrare quanto sia pesante il gap tutto italiano su questi due aspetti fondamentali per la crescita economica: ''L'Italia occupa il 53* posto su 178 Paesi, e addirittura il 155* per la possibilita' di far valere un contratto. Rispetto alla media europea - ha lamentato Mondello - la durata di un processo e' quasi doppia: l'attesa media per un primo grado di giudizio e' di quasi 900 giorni e di oltre 2.600 per tutti e tre i gradi''. Mondello non ha esitato a parlare di ''crisi della giustizia civile'' che dal suo punto di vista ''ha certamente una dimensione culturale prima ancora che tecnica o economica''. Il che, ha puntualizzato, ''certamente si riflette in modo fortemente negativo sulla competitivita' delle imprese e del Paese. Delle imprese, perche' impone un costo aggiuntivo alle nostre e scoraggia quelle straniere ad investire. Del Paese, perche' fa emergere un deficit di civilta' giuridica, che va a danno soprattutto dei piu' deboli''. Accanto alla lentezza e alla farraginosita' della macchina giudiziaria, a pesare sulle imprese italiane e' per Mondello ''una burocrazia troppo spesso fine a se stessa, costosa e inefficiente. Una burocrazia - ha insistito - che il piu' delle volte non e', dunque, un alleato, ma un ostacolo al libero sviluppo dell'intrapresa, con un costo, ogni anno, per le imprese pari a 14,9 mld di euro, l'1% del Pil: quasi 12 mila euro a impresa''. E oltre a sottrarre ''risorse al sistema produttivo'', la Pubblica Amminstrazione italiana ha la colpa di essere troppo invadente, allargando sempre di piu' la propria presenza nell'economia: ''Basti pensare - ha denunciato Mondello prima di concludere - che sono quasi 5 mila le societa' controllate da Regioni ed enti locali, che per funzionare 'hanno bisogno' di 35 mila amministratori''. fcz/cam/lv.

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Raffa: Cervelli in fuga, così li farò rientrare (sezione: Burocrazia)

( da "Denaro, Il" del 10-06-2008)

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Napoli occupazione Raffa: Cervelli in fuga, così li farò rientrare Un piano per consentire il ritorno nella loro terra d'origine dei giovani cervelli campani che hanno studiato al Nord. "Partire per tornare", questo il nome del progetto, farà parte di un percorso di valorizzazione dell'intera regione e della città di Napoli attraverso i suoi quattro distretti economici. Strumenti sono la formazione delle risorse e la creazione di nuovi posti di lavoro. Ad annunciare le novità è Mario Raffa, assessore allo Sviluppo del Comune di Napoli, nel corso dell'incontro "Formazione e competenze per lo sviluppo locale", ieri al Denaro. Raffa parla anche di crescita costante degli addetti formati, che si attesta sull'otto per cento all'anno consentendo nei prossimi tre anni un aumento di addetti tra le settecento e mille unità. Jenny Giordano Si chiama "Partire per tornare": è il progetto che potrà consentire il rientro dei giovani cervelli che studiano e lavorano al Nord. Lo annuncia Mario Raffa, assessore comunale allo Sviluppo nel convegno "Formazione e competenze per lo sviluppo locale", ierinella sala conferenze del Denaro. Il progetto, già in fase di inizio nellaRegione Basilicata, è stato proposto anche per la Campania dal Comune diNapoli. "Si tratta, in sintesi dice Raffa- di aiutare i giovani chestudiano e lavorano al Nord, ad applicarsi ad un progetto innovativo nelleimprese, ma nella loro terra d'origine". "Questo potrà avvenire aggiunge Stefano Mollica, presidente di Aislo e responsabile del progetto a ttraverso agevolazioni che la Regione dovrebbe trasferire alle Università che poi applicherebbero ai migliori progetti presentati dagli studenti meridionali". \"Finora - continua Mollica- si sono mostrati interessati la Regione , attraverso l'assessorato al Lavoro che ha dato la sua disponibilità formale, il Comune di Napoli, il Comune e l'Università di Benevento, e l'Isfol, l'Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori". Raffa parla poi dei quattro distretti economici della città di Napoli e dei progressi fatti negli ultimi anni: "Se per Napoli Est sono già state mappate 30 imprese che possono attrarre nuove risorse per il settore aeronautico, dell'Ict e della multimedialità sottolinea su Napoli Centro ci si concentra sull'artigianato, per consentire una differenziazione delle tipicità delle aree". Le altre due zone di Napoli, quella Ovest e quella Nord, vedono censite, rispettivamente, 52 imprese per Bagnoli Futura e l'incubatore di Scampia: "Dobbiamo proseguire su questa strada conclude Raffa e creare una piattaforma comune tra i distretti con un sistema che potrà ospitare sempre nuove imprese". le parole MASSIMO AMOROSINI Ats Erfap-Lal-Smile Campania La formazione è il più raffinato strumento di tutela dei lavoratori. Attraverso la formazione continua e i fondi paritetici interprofessionali si può fare un'analisi dei fabbisogni formativi in maniera concertata e si può gestire il processo formativo, si condivide tra impresa e lavoratori lo sviluppo delle strategie fondamentali MIRANDA BASSOLI responsabile formazione Rso spa Le regole che abbiamo stabilito per la certificazione, per la quale l'attesa non deve superare i tre mesi, puntano a non disperdere l'accumulato dei percorsi formativi e di lavoro. La certificazione deve defi nirsi su standard, essere rigorosa e fruibile in maniera estesa. RAFFAELE FABBROCINI presidente Consvip Il conto formazione e il conto di sistema consentono un'istruttoria rapida del progetto formativo e la capacità di rispondere ai bisogni dell'azienda progettando e riprogettando anche in corso d'opera. ANTONIO FALCONIO Associazione Campania Start Up Punto fondamentale, per la formazione, è la necessità di considerare come attori non solo i luoghi classici come l'Università e i centri di ricerca, ma anche le imprese e le forze sociali. Le Istituzioni in campo devono comunicare tra di loro. GUIDO D'AGOSTINO direttore "Meridione Sud e Nord del Mondo" La rivista ha dedicato più di un numero al tema della formazione. Nella nostra regione si è agito forse troppo in ritardo e bisogna colmare questa distanza perchè non è possibile un futuro per l'impresa se non passando attraverso la formazione, un processo generale che coinvolge anche il tema dei diritti PASQUALE IORIO vicepresidente Obr Campania Il sapere e la formazione dei lavoratori e delle imprese sono un fattore fondamentale per la competitività e per far crescere qualità e innovazione sul territorio. Le opportunità che vengono offerte oggi alle imprese e ai lavoratori sono date dalla grande novità dei fondi paritetici interprofessionali, una rivoluzione copernicana ALFREDO LOSO presidente Obr Campania 6 milioni d'italiani non hanno un titolo di studio, il 66% trova difficile leggere, scrivere e far di conto, il 6% frequenta un corso di formazione. Questi dati dicono una cosa importante, al di là dell'impegno e delle risorse, bisogna partire da un assunto: lo sforzo deve essere innanzitutto di fare cultura BRUNO SCUOTTO Presidente Gruppo Piccola Industria, Unione industriali di Napoli Gli strumenti in campo non bastano. Serve poterli utilizzare bene, diffondere la cultura della formazione all'interno delle imprese, soprattutto le piccole, e serve adeguare le richieste che sono sul mercato alle competenze dei nostri giovani. Alcune leve come la formazione continua sono pronti strumenti usati troppe volte in modo frettoloso . Molti protocolli che abbiamo siglato, non sono mai stati concretizzati, anche questa è la burocrazia. del 10-06-2008 num.

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LA BUROCRAZIA COSTA 12MILA EURO A IMPRESA (sezione: Burocrazia)

( da "Wall Street Italia" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

La burocrazia costa 12mila euro a impresa -->La denuncia di Unioncamere: i costi burocratici per azienda ammontano a 14,9 miliardi di euro, l'1 per cento del Pil. Fare impresa: Italia solo 58esima su 178 Paesi. E a questo si aggiungo i costi del "deficit" di giustizia.

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Vandali scatenati nel centro storico (sezione: Burocrazia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 10-06-2008)
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(Unione Sarda, L' (Nazionale))

Argomenti: Burocrazia

Cagliari e Provincia Pagina 1021 Vandali scatenati nel centro storico In fiamme due gazebo del ristorante "La vecchia trattoria" --> In fiamme due gazebo del ristorante "La vecchia trattoria" Terzo incendio doloso in cinque giorni. Dopo l'attentato di piazza Carlo Alberto, i vandali hanno dato alle fiamme giovedì un gazebo in piazza Yenne. Ieri l'ultimo episodio, in via Azuni. L'ultimo ad andare in fumo è stato il gazebo della Vecchia trattoria, domenica notte. Un po' di benzina, una scintilla e via. Tre incendi in cinque giorni: fuoco doloso, mica autocombustione o corto circuito. Roba da pizzo selvaggio anni'80, anche se in questo caso di racket - così dicono gli inquirenti - non si tratta. Ma il problema resta, soprattutto se a farne le spese, oltre a gli imprenditori, è il centro storico di Cagliari. Perché il risultato è una striscia di fuoco che unisce piazza Carlo Alberto, piazza Yenne e via Azuni. E che non lascia tranquilla la Prefettura: giovedì scorso, nel vertice sulla sicurezza con le forze dell'ordine si è parlato proprio degli ultimi episodi a base di cerini e diavolina. La decisione: più controlli nella città vecchia, più pattuglie in giro, impegno che dovrebbe unire tutti, dalla polizia municipale ai carabinieri. "Ma non c'è nessuna emergenza, Stampace è un rione tranquillo, non me ne andrò mai", assicura Claudio Ara, proprietario della Vecchia trattoria, che ieri ha presentato una denuncia ai carabinieri (contro ignoti) per il rogo dei suoi due gazebo. Secondo in due anni. E arrivato dopo vari contrattempi con i Nas e la burocrazia comunale. A preoccupare semmai sono i singoli: radio-quartiere racconta di una sequenza iniziata dopo la costruzione di una pedana (regolarmente autorizzata) fuori dal locale, che ha tolto tre parcheggi ad un isolato dove la sosta è un terno al lotto. E allora arriva il primo rogo, le "minuziose" denunce alla Asl e il secondo incendio. Ripreso, forse, dalle telecamere installate sui muri esterni del ristorante e collegate ad un impianto a circuito chiuso. Che registra tutto su hard disk. "Le ho messe per scrupolo, per lasciare tranquillamente i tavoli fuori, non per un pericolo reale". Il pericolo però c'era e il danno non verrà risarcito dall'assicurazione. Come nel caso di piazza Yenne: fuoco contro la tettoia dell'American Bar. Dove il proprietario parla di "teppisti" e di una polizza che non c'è : "nessuno assicura un gazebo esterno, incustodito". E allora la copertura in plastica va ricomprata con i soldi dell'attività. Non basteranno 30 mila euro invece per ristrutturare il bar "Re Carlo" di piazza Carlo Alberto. Mobili e attrezzature distrutte da un attentato incendiario (il colpevole si è costituito ieri) in pieno giorno e con la cassiera dietro il bancone. "Esci fuori, vattene via". Poi una tanica di benzina e un accendino per mandare in fumo un bar appena ristrutturato. Alla base di tutto, sembra uno screzio per un lavoro non pagato. Risolto col fuoco. MICHELE RUFFI.

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L'appello di un malato di sclerosi in guerra contro la burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 10-06-2008)
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(Unione Sarda, L' (Nazionale))

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Prov Ogliastra Pagina 6039 Tertenia L'appello di un malato di sclerosi in guerra contro la burocrazia Tertenia --> Prigioniero di una casa inadeguata al male che avanza. La sclerosi multipla l'ha costretto in carrozzina, ma Giovanni Serra, 46 anni, di Tertenia, non si arrende. Lotta ogni giorno contro la malattia, e da sei anni per ottenere l'accompagnamento. Un aiuto indispensabile che non arriva, ostaggio di lungaggini prima burocratiche e poi processuali. L'odissea di Giovanni, sposato con tre figlii, inizia quando scopre di essere malato, nel 2002. Nello stesso anno una visita specialistica gli riconosce la totale invalidità. Tuttavia l'iter burocratico per ottenere l'accompagnamento si è rivelato pieno di insidie. La causa intentata dal signor Serra contro l'Inps è ferma al Tribunale di Lanusei. L'ultima udienza si doveva tenere lo scorso 16 febbraio ma è stata rinviata al 18 febbraio del prossimo anno. "Di questo passo faccio in tempo a morire prima che mi venga riconosciuto quello che spetta. Ho vinto il primo ricorso, ma l'Inps ha fatto appello. Loro mirano a non darmi tutti gli arretrati o almeno a darmi il meno possibile. Ma in tutto questo io non ho ancora visto niente e la mia famiglia è in grave difficoltà". I soldi dell'Inps a Giovanni servirebbero per cercare una casa al piano terra, dove vivere con più serenità. Quella dove vive adesso con la famiglia non è adatta a un malato non autosufficente. "Abito al secondo piano, dieci gradini che per me sono un'enormità. Una casa al piano terra faciliterebbe anche il compito di chi deve assistermi fra mille sacrifici". Quella di Giovanni Serra è una storia come tante dove la fredda burocrazia e in questo caso le lungaggini giudiziarie si scontrano con la sofferenza di tutti i giorni ma in questo caso Giovanni non può aspettare che la giustizia faccia il suo corso. Nella causa civile al Tribunale di Lanusei è assistito dall'Anmic di Nuoro.

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Walter e il loft degli amici nemici (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Pd sfoglia la margherita, dunque, nel senso che in casa Veltroni tira aria di lite che potrebbe sfociare prima o poi in separazione. Già, fra le anime diessina e teodem i rapporti non sono proprio idilliaci. Dopo l'anatema dei cattolici contro la "contaminazione" dei pannelliani, le dure critiche di "Famiglia Cristiana" e della solita Binetti a cui si aggiunge l'ex ministro Fioroni (infuriato) che dice "il loft? sembra di stare a Teheran.", la frenata sull'adesione al Partito socialista europeo, la strada per Veltroni è ancora più in salita. Da un lato c'è il governo Berlusconi che piace sempre di più agli italiani, dall'altro il livello dello scontro che assomiglia a un tutti contro tutti a pochi mesi dalle elezioni europee. Di Pietro, ma anche i Teodem, D'Alema ma anche Rutelli che pare meditare "vendetta" politica dopop la clamorosa trombatura rimediata nella corsa al Campidoglio. E ci si mette pure Bertinotti, il "parolaio rosso" di Pansa che rientra nel gioco della poltica con un seminario sul futuro della sinistra e invita Massimo D'Alema, capace di guardare a sinistra più di quanto non sappia o non voglia fare Veltroni (che vuole lo sbarramento anche per le europee, tanto per tener fuori i "cespugli" rossi anche dal parlamento di Strasburgo). Grande è l'agitazione nel campo della sinistra, dove si agitano spettri di scissioni e "ricomposizioni". Già, perché fra i teodem e gli uomini della margherita c'è chi guarda a Casini e quel che resta dell'Udc, isolata e senza per ora spartito politico da suonare che la lancia la sua Costituente popolare (a cui guarda con interesse anche Clemente Mastella), e in più c'è chi teme le mosse di Rutelli. Intanto il governo Berlusconi va. Scritto in Varie Non commentato " (2 votes, average: 3 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 28May 08 La Sapienza e il rito dell'intolleranza Prima il no dei Collettivi di sinistra a Papa Benedetto XVI, poi il no al dibattito sulle foibe: alla Sapienza di Roma l'intolleranza è di casa in nome di una "tradizione democratica" che tenta di riproporre schemi antichi, quelli del "rituale antifascista" degli anni Settanta. Già, brutto periodo quello, nelle università e nel Paese. con il corollario nel secondo caso dei manifesti di Forza Nuova strappati dai militanti dei Collettivi di sinistra, della rissa, degli arresti, delle polemiche e delle accuse. Salvo poi chiarire (rapporto della Digos) che l'aggressione è partita da sinistra. Ma stabilire colpe e responsabilità spetta ai giudici. E' il tema dell'intolleranza travestita da antifascismo, come scrive il nostro Mario Cervi, a preoccupare. E' il tentativo a questo punto nemmeno tanto mascherato di ricreare un clima di tensione, di scontro e di odio, a preoccupare. E' il tentativo di tornare allo schema degli opposti estremismi, ad allarmare. L'intolleranza si traveste, sbandiera ideali nobili, ma resta intolleranza: di parte e da parte di pochi. Bene ha fatto il sindaco di Roma Gianni Alemanno a dire: "Noi dobbiamo lanciare messaggi chiari, ovvero che questi episodi sono solati, estranei al contesto culturale e storico della nostra città e della nostra nazione. Questo è il messaggio che deve venire da tutti. Quando si costruiscono teoremi politici su una rissa tra giovani si comincia ad aprire un varco e armare le contrapposizioni ideologiche. Bisogna evitare questi schemi e queste persone vanno trattate come imbecilli fuori dalla storia e dal tempo". Veltroni invita la destra a "non minimizzare" e dice (giustamente) che le istituzioni devono stroncare subito l'insorgere della violenza. Ma quale? quella di una parte o di quella di tutte le parti? penso voglia dire quella di tutte. forse il "ma anche" stavolta ci sarebbe stato bene, per evitare fraintendimenti. Cosa che non fa Marco Ferrando, leader del Partito comunista dei lavoratori: "L'aggressione fascista a La Sapienza - sullo sfondo del nuovo quadro politico - ripropone il tema dell'autodifesa come diritto democratico elementare.E. E aggiunge il Ferrando: "E' necessario che ogni realtà minacciata appronti strutture di autodifesa, democraticamente designate e controllate". Parole gravi, le sue che ricordano proprio quegli anni di piombo che la maggioranza degli italiani vorrebbe consegnare agli archivi della storia. A chi giova strumentalizzare questi episodi per interessi di parte politica? A chi giova tornare a pescare nel torbido? Credo a nessuno, una democrazia è tanto più forte quanto è capace di rifiutare l'intolleranza delle estreme politiche ("frange" si diceva una volta). Il "giustificazionismo ideologico" stavolta non pagherebbe, gli italiani hanno scelto un' altra strada. Il dibattito è aperto. Scritto in Varie Commenti ( 74 ) " (37 votes, average: 3.38 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 16May 08 Così le tecnologie ci cambiano la vita. Dì la tua Vi è mai successo di dimenticare il cellulare a casa? E' facile immaginare la sensazione che avete provato, perché la maggioranza di noi l'ha vissuta in prima persona. Ci si sente persi. Vulnerabili. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori britannici ha rilevato che è una sensazione paragonabile alla "tremarella del giorno delle nozze" o alla paura di quando si va dal dentista. Addirittura è stato coniato appositamente un termine medico. "Nomofobia", così si chiama la paura di rimanere senza portatile ("nomo" è l'abbreviazione di no mobile). Quale futuro? Non c'è niente da fare. Dobbiamo ammetterlo. La tecnologia fa parte di noi. Della nostra quotidianità. Ma dove stiamo andando? Quali saranno i nuovi mezzi di comunicazione e quale ruolo ricopriranno in un futuro più o meno vicino? Possible. ou probable Il Gruppo Editis, una prestigiosa casa editrice francese, ha proposto il suo punto di vista attraverso la realizzazione di un cortometraggio intitolato "Possible ou probable". Il film, che ha ricevuto il Laurier di bronzo al festival di Creusot, si propone di fare un salto in avanti nel tempo. Nella vita di una giovane coppia nell'era dell'editoria digitale. Di' la tua Editis apre il dibattito. Il Giornale.it, in occasione del 17 maggio, giornata mondiale delle Telecomunicazioni e della Società dell'Informazione, segue lasciando a voi lo spazio per esprimere le vostre idee e le vostre riflessioni su quello che è e che potrà essere. Guarda il cortometraggio (9 minuti) Scritto in Varie Commenti ( 12 ) " (110 votes, average: 1.11 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 14May 08 Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo Il discorso di Silvio Berlusconi alla Camera (leggi il discorso del premier), l'apertura unilaterale al dialogo con l'opposizione (che è seguita alla telefonata del premier a leder del Pd), sono i segnali più evidenti che qualcosa sta davvero cambiando, nel Parlamento e nel Paese. Aggiungiamoci anche il discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di alto profilo istituzionale e politico, come ha riconosciuto il presidente della Camera Gianfranco Fini. Insomma, molti saranno scettici, ma parlare di avvio di Terza Repubblica forse non è azzardato. Basta rileggere le parole del premier, il "sì" di Fassino a nome del Pd: l'asse Berlusconi-Veltroni si rinsalda, su questo punto cruciale, pur nella distinzione dei ruoli. Ma non sono tutte rose e fiori, anche Berlusconi e Veltroni devono fare come Fanfani qualche decennio fa: contare amici e nemici. E parare i colpi. Soprattutto Veltroni. Sconfitta alle urne la sinistra massimalista, resta da sconfiggere il partito "giacobino", quei giustizialisti che sono ripartiti alla carica (vedi il caso Travaglio-Schifani) e faranno di tutto per mettere i bastoni fra le ruote proprio a Veltroni. E' lui l'anello "debole" che la sinistra giacobina vuole colpire fino a indebolirlo e condizionarlo. Una prova? La sceneggiata di Antonio Di Pietro alla Camera: "Noi non abboccheremo, non intendiamo cadere nella tela del ragno. Abbiamo memoria e non intendiamo perderla. Conosciamo bene la sua storia personale e politica". Così ha parlato Tonino, l'ex pm. Ma il bersaglio non è il Cavaliere. No, lui ha una maggioranza solida, consegnatagli dal voto popolare. Il bersaglio è Walter, e di Pietro non è certo il suo solo nemico. C'è un filo che lega il Santoro, Travaglio, Grillo. Tonino punta dritto su quel mondo e pensa alle Europee del 2009. Come ci pensa su un altro versante Massimo D'Alema, tornato gran manovratore dentro e fuori il Pd. Del resto, come racconta Augusto Minzolini sulla "Stampa", alla cerimonia della consegna della Campanella usata per le riunioni del Consiglio dei ministri, Prodi ha detto a Berlusconi: "Tu sei un avversario, io i veri nemici li ho avuti qua dentro.". La battuta ora vale anche per Veltroni. A cosa serve un'opposizione parlamentare debole in una Paese normale? Peserà di più l'opposizione nelle piazze? L'apertura di Berlusconi (ma già in campagna elettorale era stato chiaro) aiuta Veltroni, ma anche l'Italia. L'ha capito anche Walter: "Occorre il riconoscimento della vittoria e della responsabilità da parte degli sconfitti ma anche l'equilibrio dei vincitori, perciò vi prendo in parola: siamo pronti da subito. Ma non pensate di avere il paese in mano". Scritto in Varie Commenti ( 100 ) " (51 votes, average: 2.9 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 09May 08 E Walter diventa il "premier ombra" Dopo Occhetto (Pci poi Pds) nel 1989, Veltroni (Pci, Pds, Ds, Pd): la storia sembra ripetersi (ovviamente Veltroni spera in esiti migliori.) e torna il "governo ombra" (leggi l'articolo). Edizione rinnovata e aggiornata ai tempi di quella lontana esperienza partorita a Botteghe Oscure che - come ha ricordato Visco all'Unità - fu un fallimento e l'ex ministro ritiene che ci sarà il bis). Veltroni diventa "premier ombra" del "governo dell'opposizione": alla fine dopo trattative e incontri, divisioni e riavvicinamenti, no eccellenti (D'Alema e Parisi), tentennamenti divenuti alla fine un "sì accetto" (Bersani) ed entusiasti (Fassino, Franceschini) il leader del Partito democratico ha varato lo "shadow cabinet" di stampo anglosassone. Per ora le analogie finiscono qui, inutile fare il processo alle intenzioni che sulla carta sono buone. Tanto che la lista dei ministri ombra è stata presentata al presidente Napolitano (che fece parte - Esteri - della prima compagine occhettiana). Certo è sospetta la fretta con cui Walter si è affrettato a dichiarare "con D'Alema nessun conflitto, perché bisognerebbe essere in due.". Come dire: non sono io quello che polemizza e fa i distinguo. Insomma ponti d'oro al D'Alema portatore d'idee nel suo"ruolo importante che deve svolgere" alla fondazione ItalianiEuropei. Dopotutto il centralismo democratico non c'è più in casa degli ex-post e a-comunisti. Andare avanti, pensare subito alla direzione del Pd che sarà partorita dall'assemblea costituente. Mentre sprisce il "caminetto" e nasce il coordinamento dei "nove" che affiancherà il segretario piddino. Insomma, Veltroni riparte per tentare di rafforzare la sua non fortissima leadership. Vedremo se anche a sinistra nascerà davvero il "partito di Veltroni". Scritto in Varie Commenti ( 89 ) " (29 votes, average: 2.79 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 08May 08 Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra Il governo Berlusconi quater va e stavolta per i detrattori più accaniti del Cavaliere sarà difficile sostenere che non c'è niente di nuovo a Palazzo Chigi. Già, perché i ministri (quelli che contano, con portafoglio) sono solo 12 (9 senza portafoglio ma con la casella chiave delle Riforme affidata a Umberto Bossi) e perché sono entrati uomini nuovi che affiancano ministri già collaudati: 13 new entry (quattro hanno fra 31 e 40 anni). Continuità-discontinuità, insomma. Il premier è deciso è riprendere il filo del suo progetto Paese interrotto dai due anni di Prodi, ma molto è cambiato. Questo sarà davvero il governo del premier, innanzitutto, che potrà contare su un nocciolo duro di governo che ruota attorno al sottegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, a Tremonti, Bossi, Maroni. e poi ci sono Matteoli e La Russa. Poco spazio ai tradizionali giochi di partito e 23 giorni per mettere a posto tutto, come ha riconosciuto soddisfatto il presidente Giorgio Napolitano ("Lungaggini? Siamo stati più veloci della Spagna."). Velocità, azione (ai tempi di Craxi fu coniato l'efficace "decisionismo"), la scelta bipartitica degli elettori che hanno semplificato il quadro politico di maggioranza e opposizione rende tutto più "decisionista" e apre la strada a una nuova stagione del "fare". Berlusconi su questo è deciso: anche perché da "fare" c'è davvero molto: pensiamo solo al caso Alitalia o alla vergogna dei rifiuti in Campania. E poi ci sono "problemini" non da poco che si chiamano stipendi, carico fiscale, sicurezza, immigrazione clandestina, rilancio del sistema paese, costi della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi. Intanto la sinistra litiga sul governo che non ha sul "governo ombra" voluto da Veltroni (leggi l'articolo). Già perché anche il premier ombra ha i suoi problemi. Intanto D'Alema e Parisi hanno detto no, Bersani non è convinto, mentre Fassino ha detto sì per recuperare ruolo e visibilità. Ma serve il governo ombra? Esperienza di stampo anglosassone già sperimentata nel 1989 dal Pci poi diventato Pds. Allora non funzionò. lo volle Achille Occhetto quandò andò in crisi il governo De Mita e subentrò Andreotti (sesto governo) e la maggioranza era pentapartito. Sapete chi c'era? Giorgio Napolitano (esteri), Visco (finanze), Giovanni Berlinguer (sanità), Scola (spettacolo), Rodotà (giustizia). E oggi sull'Unità lo stesso Visco lo stronca: "Il governo ombra non ha un suo ruolo istituzionale e dunque non riesce ad operare. Si aggiunga il fatto che in un sistema dove ci sono più partiti, e non solo due come in Gran Bretagna, ciascun partito ha gruppi e rappresentanti in commissione. A questo punto si capisce perché non è stato esportato dalla Gran Bretagna in nessun altro paese. Lì è un luogo riconosciuto dell'opposizione. Da noi no". Senza contare, fa notare Visco, che tale proposta "anche interessante nella nostra esperienza passata non funzionò" e che "ci sono delle persone autorevoli dei partiti che stanno fuori dal governo ombra e che certo non smetteranno di dire quello che pensano", a cominciare da Massimo D'Alema. Comunque Walter ci riprova ma quello che dovrebbe essere un punto di forza del Pd rischia di rivelare che il re è nudo, perché sta mettendo in mostra divisioni correntizie, lacerazioni personali di un partito che pare allo sbando ed in cerca della rotta con una bussola rotta. Scritto in Varie Commenti ( 67 ) " (48 votes, average: 2.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05May 08 D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze E alla fine Massimo D'Alema parlò. Dopo una campagna elettorale che è apparsa ai più "silente" (salvo evitare le dimissioni di Bassolino in Campania per scongiurare il voto anticipato alla Regione ed rinviare l'ennesima sconfitta del Pd), il ministro degli Esteri ha rivestito i panni dell'uomo di partito e ha iniziato a sparigliare le carte nel loft veltroniano. già, perché la resa dei conti post elettorali sarà lunga e sicuramente non indolore nel centrosinistra. "La sconfitta è stata grave, ed è di lungo periodo. Serve quindi una riflessione approfondita.". Primo colpo. "La sintonia tra Berlusconi e il Paese, cominciata nel '94, non è mai finita". Secondo colpo. Il Pd "deve cercare di coalizzare coalizzare tutte le forze che si oppongono alla destra" perché anche se non è in Parlamento la sinistra radicale "non è scomparsa dal Paese e il Pd non è chiamato a continuare a correre sempre da solo, anche perché in Italia ci sono leggi elettorali diverse. Con il 33% l'autosufficienza sarebbe un errore". Quarto colpo. Partito del Nord? "Abbiamo bisogno di un grande partito nazionale, fortemente radicato nel territorio, con una struttura federale che abbia dei leader". Quinto colpo. "Non sono candidato nè aspiro a nessuna carica, quindi non sono antagonista di nessuno". Sesto colpo, il più pericoloso perché, tradotto significa "caro Vetroni, mi tengo le mani libere.". Così emerge "l'altra linea del Pd" a-veltroniano, che sembra saldare attorno a D'Alema anche il prodiano Parisi e il delusissimo (e furibondo) Rutelli, in cerca di rivincite, lui che è stato mandato allo sbaraglio. Per ora Veltroni regge, per ora. Vedremo se avrà davvero intenzione di andare al congresso anticipato e alla inevitabile conta. Anche perché non è da escludere un ritorno di Prodi, quando cadono le prime foglie dell'autunno. In fondo anche lui per ora si tiene le mani libere, ma i messaggi che ha mandato in giro non sono certo rassicuranti per Veltroni. Intanto "L'Unità" fa satira contro la sinistra veltroniana, come spiega il nostro Gianni Penncchi: è tutta feste e terrazze, con una serie di amare vignette-denuncia di Stefano Disegni, "matita cult" della sinistra. E' COSI'? COSA NE PENSI? DI' LA TUA Scritto in Varie Commenti ( 18 ) " (120 votes, average: 1.38 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 29Apr 08 Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Ebbene sì, la straordinaria vittoria di Gianni Alemanno che ha abbattuto il "muro" di Roma, non ha travolto solo Rutelli ma ha anche ridotto in macerie (politiche) il loft veltroniano. E ha aperto la strada alla resa dei conti all'interno del Pd. Dopo la sconfitta senza se e senza ma alle elezioni politiche è arrivata la mazzata della perdita del Campidoglio. Altro che venticello di Roma, il centrosinistra è stato spazzato via dall'uragano Gianni. E ora, povero Walter? Quando inizieranno a volare gli stracci in casa del bi-sconfitto, accusato da Rutelli di averlo lasciato solo e atteso al varco da Massimo D'Alema? Dopo la sconfitta elettorale i leader dei partiti di sinistra defenestrati a furor di voto popolare dal parlamento, si sono dimessi. E Veltroni? Resterà a combattere come una sorta di San Sebastiano infilzato dal centrodestra e dai suoi, oppure farebbe meglio a lasciare la guida del Pd? In fondo lui sogna l'Africa e qualcuno dei suoi, perfidamente, potrebbe anche soprannominarlo "sciupone l'africano", politicamente parlando. Già, perché dall'I care all'inno all'obamismo pare proprio non averne azzeccata una. Veltroni è in grado di costruire un grande partito di centrosinistra di stampo europeo o ci sono altri in grado, meglio di lui, di farlo? Cosa ne pensate? Veltroni deve restare o dimettersi? Dì la tua Secondo voi, chi dovrebbe guidare il Pd? Vota il tuo leader Scritto in Varie Commenti ( 58 ) " (129 votes, average: 1.48 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 24Apr 08 Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra A Roma lo scontro per la conquista del Campidoglio si fa sempre più acceso, a fianco del candidato sindaco del Pdl, Gianni Alemanno e di quello del Pd Francesco Rutelli, sono scesi in campo anche i leader dei partiti. Sicurezza, campi rom, traffico, periferie abbandonate, futuro di Fiumicino e Alitalia sono i temi caldissimi della campagna elettorale: domenica e lunedì ci sono i ballottaggi per Comune e Provincia. Ed è una sfida decisiva. Come hanno detto Berlusconi, che ha attaccato frontalmente Rutelli (è un voltagabbana) e come ha sottolineato Fini: "Condizione irripetibile per vincere nella Capitale". Con Veltroni e i suoi impegnati a difendere la poltrona di sindaco dopo la sconfitta alle politiche. Roma deve voltare pagina, si dice, ma come? Quali sono le priorità che il nuovo sindaco dovrà affrontare? Dite la vostra Scritto in Varie Commenti ( 92 ) " (91 votes, average: 1.55 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 23Apr 08 Racconta anche tu la partita della tua vita Nelle pagine dello sport del "Giornale", otto firme del nostro quotidiano (direttore Mario Giordano incluso) raccontano la loro partita della vita, l'incontro di calcio, quell'attimo fuggente fatto di emozione e di stupore, che ha segnato i loro ricordi legati allo sport più bello e più popolare del mondo (leggi gli articoli). E voi? Qual è la partita della vostra vita? Provate a raccontarla diventando per un momento giornalisti sportivi. Non scrivete troppe righe e buon divertimento. In fondo il mio blog ha, come sottotitolo, "Cronache di ordinaria quotidianità (ma non troppo)". Così possiamo per una volta divagare. A proposito, sapete qua è la mia partita della vita? Inter-Pisa, campionato 1983. Lavoravo a "il Tirreno" di Livorno e fui inviato a Milano, con il collega Marco Barabotti a seguire la partita. Rientro in redazione col primo aereo, scrittura di articoli per lo sport e per l'edizione di Pisa fino a mezzanotte. Poi, all 5 del mattino presi un treno per Milano e alle 11 firmai il contratto per lavorare al "Giornale". Grande partita. A proposito, sono interista, ma quel giorno vinse il Pisa. Scritto in Varie Commenti ( 19 ) " (130 votes, average: 1.17 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Sono il caporedattore del Giornale.it, un toscano "adottato" da Indro Montanelli e da Milano nel 1983. Tutti gli articoli di Alberto Taliani su ilGiornale.it contatti Categorie Varie (38) Ultime discussioni Alberto Taliani: Caro Ocram, grazie per il fesso: partendo dal presupposto che i moderati non sparano, non tirano... Ocram: "A chi giova strumentalizzare questi episodi per interessi di parte politica? A chi giova tornare a... MARIO: INVECE CHE IL GOVERNO OMBRA SI FACCIANO LA TOMBA. greco giuseppe: credo che questo governi ombra è più una presa per i fondelli che una cosa seria.Loro al governo... annarita: Quando non si sa cosa fare, si fanno le rivoluzioni: l'ignoranza dilaga, perchè i professori invece... I più inviati Sayed, primo risultato della mobilitazione internazionale: il senato afgano ha ritirato la conferma della condanna a morte - 12 Emails Pensioni, a chi gli aumenti... - 3 Emails E Walter diventa il "premier ombra" - 2 Emails Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra - 1 Emails Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo - 1 Emails Ultime News Istat, l'industria traina il pil: +0,5%Scandalo in clinica: "Al vecchio metti una protesi infetta"La burocrazia costa 12mila euro a impresaFar west sulla A4: assalto al portavaloriIntercettazioni, Napolitano: larghe inteseScuola, Gelmini: "Più soldi agli insegnanti" Blog amici Il blog di Andrea Tornielli Il blog di Christian Rocca Il blog di Marcello Foa Il blog di Nicola Porro Il blog di Paolo Guzzanti Siti Utili Centro Pannunzio Comitati per le Libertà Fondazione Einaudi Fondazione Liberal Free Foundation il Foglio Informazione corretta Istituto Bruno Leoni Magna Charta Società Libera Storia Libera TocqueVille June 2008 M T W T F S S " May 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 Archivio dei post June 2008 (1) May 2008 (6) April 2008 (7) March 2008 (5) February 2008 (19) Trackback recenti Recent Posts Walter e il loft degli amici nemici La Sapienza e il rito dell'intolleranza Così le tecnologie ci cambiano la vita. Dì la tua Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo E Walter diventa il "premier ombra" Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra Racconta anche tu la partita della tua vita Pagine About Disclaimer Filo diretto con il lettori del Giornale.it Pannello di controllo Login Entries RSS Comments RSS WordPress.com Photos Feed RSS di questo blog Feed RSS dei commenti al blog Il Blog di Alberto Taliani © 2008 disclaimer Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti.

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LAVORO: SACCONI, MI AUGURO CGIL VORRA' RIFLETTERE (sezione: Burocrazia)

( da "Asca" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

(ASCA) - Roma, 10 giu - Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, nel corso dell'audizione della Camera affronta il tema della riforma dei contratti e in particolare del cosiddetto 'contratto individuale' di cui sta parlando la Confindustria. ''Mi auguro - ha detto - che la contrattazione collettiva possa favorire la contrattazione 'individuale' attraverso una offerta di menu'. Mi auguro - ha aggiunto - che facciano presto, abbiamo bisogno di semplificare il nostro sistema di relazioni industriali per dare luogo a forme contrattuali piu' tempestive ed efficaci. Spero che, anche grazie alla leva fiscale si possa arrivare a far riflettere nella retribuzione il contributo che il lavoratore da' nell'impresa''. E a proposito delle polemiche nel sindacato, e in particolare della Cgil, ''per quanto riguarda la Cgil - ha detto Sacconi - mi auguro che vorra' riflettere, ascoltare un po' di piu' e non interpretare le nostre proposte in termini di pregiudizi''. In merito alla sicurezza, infine, Sacconi ha spiegato che l'approccio ''e' quello di cercare di superare le lacerazioni. Tutte e 15 le organizzazioni (Confcommercio, Confesercenti...) si sono dichiarate contrarie''. Bisognera' cercare di arrivare ad una 'condivisione'''. Ancora sui sindacati, Sacconi ha detto di aver ''apprezzato che la Cisl abbia aperto sulla possibilita' di un confronto diversamente di altri''. Noi parliamo di ''deregolare la gestione del rapporto di lavoro, non le tutele. Le eccessive burocrazie - ha ribadito - determinano il lavoro sommerso. Bisogna invece far emergere spezzoni di lavoro con buoni prepagati, in modo quindi molto semplice. Deregolazione - ha affermato - non e' sinonimo di meno tutele''. C'e' bisogno di ''interventi piu' strutturali e di una piu' ampia riduzione della pressione fiscale per la ricostruzione di un ciclo di crescita della nostra economia''. ram/sam/bra.

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TLC/ SFUMA IL "REGOLATORE UNICO EUROPEO", GLI STATI NON LO AMANO (sezione: Burocrazia)

( da "Prima Comunicazione" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Data: 10/06/2008 Fonte: Apcom Categoria: Telecomunicazioni TLC/ SFUMA IL "REGOLATORE UNICO EUROPEO", GLI STATI NON LO AMANO Bruxelles, 10 giu. (Apcom) - La Commissione europea potrebbe dover rinunciare a uno degli elementi centrali della sua grande riforma del mercato delle telecomunicazioni, la creazione di un super regolatore europeo, a causa della mancanza di sostegno da parte degli Stati membri. Lo ha detto oggi una fonte vicina alla Presidenza slovena di turno dell'Unione europea. "Non c'è molto sostegno per l'Autorità" tra gli Stati membri, ha detto la stessa fonte, alla vigilia di una riunione a Lussemburgo tra i ministri responsabili per le telecomunicazioni dedicato al "pacchetto telecomunicazioni" proposto da Bruxelles. La Commissione aveva proposto a metà novembre di creare una autorità pan-europea di regolamentazione per armonizzare gli interventi applicati nei diversi Stati membri in caso di problemi di concorrenza nel settore delle telecomunicazioni. Bruxelles vorrebbe anche dare alla nuova Autorità competenze sulla sicurezza delle reti o sulle frequenze radio-elettriche utilizzate per la telefonia, la radio o la televisione. L'Autorità è però "fondamentalmente non accettabile per gli Stati membri", secondo la fonte vicina alla Presidenza, che ha menzionato una via alternativa nell'accrescere le competenze di un organismo esistente, il gruppo dei regolatori europei (ERG) che riunisce i regolatori nazionali dei 27 Stati membri. L'Europarlamento sembra determinato ad andare in questa direzione, in base al progetto di relazione presentato alla fine di aprile. Il voto di Strasburgo in prima lettura nella seduta plenaria è prevista solo per il mese di settembre, ma l'orientamento dei principali gruppi politici del Parlamento sembra essere questo, al momento. I deputati hanno respinto l'idea di un super-regolatore, che potrebbe creare "un eccesso di burocrazia" e "tagliare alle autorità nazionali di regolamentazione un certo numero delle loro competenze", ha spiegato al momento uno dei relatori, il conservatore spagnolo Pilar del Castillo. I deputati preferirebbero dunque una struttura simile all'attuale ERG, cioè "un organismo dove siedono le autorità nazionali di regolamentazione, che avrà un presidente eletto dalle autorità nazionali, e che prenda le decisioni a maggioranza di due terzi, tranne in casi eccezionali". (fonte Afp) Lor 101241 giu 08.

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Energia eolica: ci sono i progetti, mancano le autorizzazioni (sezione: Burocrazia)

( da "Panorama.it" del 10-06-2008)

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Economia - http://blog.panorama.it/economia - Energia eolica: ci sono i progetti, mancano le autorizzazioni Posted By daria.bianchi On 6/6/2008 @ 15:38 In Headlines | 1 Comment [1] Se la regione Molise approverà la legge 38 e la revisione sul procedimento autorizzativo degli impianti alimentati con fonti rinnovabili, verranno di fatto bloccati 420 milioni di euro di investimenti eolici, già ammessi, dal Gestore servizi elettrici, agli incentivi statali. I due articolati renderanno vita difficile ai mulini a vento, non solo perché pongono un tetto massimo di mille Megawatt di potenza installata in tutta la superficie regionale, ma anche perché fissando a 1.800 Megawatt/ora la produzione massima di energia annua per ogni MW di potenza, rendono gli investimenti antieconomici. Un altro passo che ci allontana dai traguardi di Kyoto (taglio delle emissioni di Co2 del 20% entro il 2002) e ci avvicina alla maximulta - stimata sui 12,5 miliardi di euro - che aziende e pubbliche amministrazioni italiane dovranno pagare alla comunità internazionale se non verrà rispettato il protocollo. L'eolico oggi è la fonte di energia rinnovabile che grazie alla maturità tecnologica e ai certificati verdi, attrae i capitali più importanti: si stima che grandi e piccoli operatori del settore siano disposti a mettere sul piatto qualcosa come 15 miliardi di euro e 30 mila nuovi posti di lavoro nei prossimi cinque anni, risorse finalizzate a costruire pale eoliche in grado di produrre complessivamente 8 mila Megawatt all'anno (ogni MW costa all'incirca 1,8 milioni di euro e, secondo la European wind energy association, dà lavoro a quattro persone). Un'opportunità, manco a farlo apposta, destinata alle aree più depresse d'Italia, e cioè le due grandi isole e la criniera appenninica dall'Umbria in giù. "Il governo", ricorda Cristian Lanfranconi, referente dell'eolico per l'[2] Aper, l'associazione di categoria dei produttori di energie rinnovabili che raggruppa 400 operatori, "ha stabilito che per raggiungere gli obiettivi imposti dall'Europa, la capacità eolica complessiva del Paese dovrà toccare nel 2020, i 12 mila MW. Ad oggi poiché 2.700 MW sono già stati installati, resta scoperta una quota di 9 mila MW . I produttori hanno già presentato centinaia di progetti eolici per un valore complessivo di 8 mila MW al Gestore dei servizi elettrici (Gse), il quale sta valutando se concedere la certificazione necessaria per accedere agli incentivi statali che coprirebbero metà dei costi per 15 anni dall'entrata in funzione dell'impianto". In pratica i progetti ci sono, i certificati stanno per arrivare, ma le autorizzazioni a costruire i progetti approvati, restano bloccate nell'intricata burocrazia degli enti locali. In Sicilia l'Assessorato al territorio ha decretato che le pale eoliche debbono essere installate a più di cinque chilometri di distanza da un centro abitato. Visto che in tutta l'isola non esistono aree adeguatamente ventose e così poco antropizzate, tre società, Asja.biz, Edison e Solarwind, hanno chiesto e ottenuto dal Tar la sospensione del decreto che però è stato recentemente rafforzato da ulteriori limiti tecnici alla produzione eolica. La Puglia invece delegando ai Sindaci l'individuazione delle aree dei parchi eolici, si è vista recapitare migliaia di domande di installazione di turbine - pari a quattro volte il numero che il territorio potrebbe sostenere - che hanno paralizzato il meccanismo delle autorizzazioni. Gli amministratori della Basilicata il problema neppure se lo sono posto: con una moratoria hanno rimandato ogni decisione fino alla pubblicazione del prossimo Piano Energetico, nonostante una sentenza della Corte costituzionale del 2006 avesse già dichiarato incostituzionale una decisione analoga adottata dalla Puglia. Nella provincia di Cuneo, il Consiglio comunale di Garessio - uno dei tre Comuni dove era destinato un parco eolico da 19 turbine - si è opposto al progetto di un'altra società (Le Fattorie del Vento srl) perchè l'impianto avrebbe deturpato lo scenario naturale della festa patronale di San Rocco. Mentre La Regione Sardegna dopo aver ridotto la capacità eolica regionale da 2000 a 550 MW (che risultano per il 60% già installata), ha affidato due terzi della quota rimanente all'Enel che in cambio fornirà energia a prezzo agevolato alle imprese locali. "Nella pantomima delle misure anti-eolico", dice esterrefatta Simona Viola, avvocato dello studio Bucello Croci Piscitelli Viola che si occupa di energie rinnovabili "l'operazione Enel-Soru è stata quella più eclatante. Per questo dietro incarico di Asja.biz e Italian Green Power ho fatto ricorso al Tar Lazio contro l'Ente regionale perché l'accordo a mio avviso va a scapito sia degli operatori che avrebbero potuto partecipare alla gara per la assegnazione del potenziale eolico, sia delle imprese energivore non sarde, che si troveranno a sopportare un bilancio energetico più gravoso rispetto alle concorrenti isolane". Secondo il presidente della Regione Sardegna Renato Soru però siccome "l'eolico è un business estremamente semplice dove non bisogna cercarsi il cliente visto che il gestore è obbligato a comprare energia", gli investitori dovrebbero porsi innanzitutto al servizio dell'industria energivora. Qualche Regione che dà il buon esempio comunque c'è. La scorsa estate ad esempio sono partiti i lavori di realizzazione del secondo parco eolico dell'Emilia Romagna: 16 turbine per tredici MW di potenza che saranno installate su iniziativa della municipalizzata di Verona, Agsm, a Casoni di Romagna in provincia di Bologna.

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Se il denaro non basta mai (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere Adriatico" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Diminuiscono i fondi e la ricerca sopravvive grazie alla buona volontà Se il denaro non basta mai ANCONA - Quando si dice ricerca universitaria, mica è chiaro, in Italia, se si parla di ricerca scientifica o di ricerca di fondi. Già, perché di soldi ce n'è sempre meno. Meno sicuramente che in altri paesi europei - degli States, per carità, meglio non parlare: ogni confronto è iniquo - che ci battono di parecchie lunghezze, quanto a lungimiranza negli investimenti sulla ricerca, quella scientifica, ovviamente, che si conduce negli atenei. Nelle Marche, che aria tira? I giovani, si sa, sono ottimisti: che futuro ci sarebbe, se non lo fossero? E giovani sono tutti (o quasi) i ricercatori della università marchigiane, un piccolo stuolo di agguerriti scout delle magnifiche sorti e progressive della nostra terra. Sicché se vai a cercare nei nostri laboratori, trovi solo ragazzi in gamba che sacrificano tempo anche alla famiglia per far carriera, certo, ma soprattutto per portare avanti programmi che sperano sempre diventino la chiave di volta, l'apriti sesamo di quello sviluppo che batte la fiacca. "Piccoli ricercatori crescono sospira Annamaria Eleuteri, biologa, referente del rettore per la Carta Europea dei Ricercatori -. E invece i fondi scemano, ogni anno. E ricerca significa anche competizione continua, oltre che con ricerche di altri atenei, per i finanziamenti europei e le collaborazioni con enti e privati. Poi, ogni tanto, la scintilla, come quel mio collega selezionato dall'European Research Council, o i nostri chimici che hanno brevettato materiali innovativi per la Teuco". "Eh, certo, ci sono campi, con quello in cui lavoro io aggiunge Giovanni Di Nicola, ricercatore del Dipartimento di Energetica a Ingegneria di Ancona che tirano più di altri: biocarburanti, come il biodisel da olio di colza e di girasole, anzi adesso anche dalle alghe. Un settore che traina, come negarlo? E poi bisogna anche saperci fare, a trovare soldi, come fa il nostro capofila, il professor Fabio Polonara. Un portento". "E' doversi arrampicare sugli specchi, anche per poter restare a lavorare in un gruppo affiatato, che talvolta rovina l'umore, che se no sarebbe così entusiasmante. Non dovrebbe essere logico? Squadra che vince non si cambia". Marzo Marzioni, ricercatore al Dipartimento di Gastroenterologia all'Università Politecnica delle Marche, è contento delle strutture in cui si trova a operare, come il collega Di Nicola, che il confronto ce l'ha con l'Università di Bologna. "Il centro di media grandezza in questo caso è preferibile. Senza contare che il Polo a Torrette permette la prossimità delle strutture per le sperimentazioni in vivo". Se non fosse per la burocrazia, che soffre di cronica elefantiasi e ritarda ogni procedimento amministrativo Ecco, proprio quello che sembra un difetto, è un pregio: la dimensione della sede. Addirittura a Camerino la riciclano a vantaggio: "Un contatto più stretto con i colleghi, soprattutto quando con le tecnologie informatiche sei connesso a tutto il mondo, è solo un vantaggio. E vuoi mettere la felicità ambientale dei nostri posti?", Marco Giovagnoli, ricercatore di Sociologia a Scienze Politiche e giuridiche di Camerino non ha dubbi; come non può non essere d'accordo la Eleuteri? "Il relativo isolamento geografico ci giova. Tanto che un terzo dei nostri ricercatori proviene da altri paesi: l'attrattività è anche di matrice logistica". "E il mutamento sociale, che studio io aggiunge Giovagnoli è analizzabile anche da qui, anche se il nostro settore ha meno appeal, in teoria. Ma se come noi lavori al progetto comunitario Equal sull'imprenditoria femminile, portato a Camerino dalla professoressa Patrizia David, qualche chance ce l'hai". E sospira: "Questo non toglie che è una vergogna che la ricerca in Italia stia così poco a cuore a chi decide". LUCILLA NICCOLINI,.

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Calearo coordinatore dei parlamentari veneti (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

PARTITO DEMOCRATICO Calearo coordinatore dei parlamentari veneti Massimo Calearo è stato eletto coordinatore dei parlamentari veneti del Partito Democratico. Obiettivo della nomina è dare efficacia e forza all'opposizione dei 23 parlamentari veneti. "Siamo un partito nuovo di nome e di fatto", è stato il commento dell'imprenditore vicentino, "che ha deciso di lasciare davvero spazio alle risorse provenienti dalla società civile. Ci incontreremo una volta al mese, in una provincia sempre diversa, per stare a stretto contatto con il territorio, ascoltare gli amministratori e i cittadini". Primo appuntamento lunedì 30 giugno a Vicenza. Tre, saranno i temi su cui si concentrerà il lavoro di opposizione: la lotta alla burocrazia inutile, con l'avvio di un osservatorio regionale sulla "pressione burocratica"; la lotta alla cattiva spesa pubblica e la promozione di leggi che premino il merito e l'equità sociale.

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Fontanini, replica di un film già (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Fontanini,replica di un filmgià vistoCi risiamo con i "fannulloni". Questa volta all'attacco della vituperata categoria c'è il Presidente della Provincia di Udine che, dalle pagine del quotidiano locale "Messaggero Veneto", lancia i propri strali sui suoi dipendenti, colpevoli, secondo lui, di essere assenteisti (pare di essere in un ospedale, dice), di avere un orario di lavoro insufficiente (36 ore anziché 40), e di molte altre nefandezze.Abbiamo più volte riletto le dichiarazioni del Presidente Fontanini, ma alla fine - non c'è stato niente da fare - abbiamo dovuto arrenderci: non c'è alcun accenno al grado di funzionamento della azienda "Provincia" o alla qualità del servizio reso dalla stessa. In breve, nelle sue dichiarazioni, il Presidente non dice affatto se durante questo breve periodo, dalla data della sua elezione, ha potuto riscontrare, all'interno della struttura burocratica dell'Amministrazione, specifiche condizioni di inefficienza che hanno provocato elementi di difficoltà e ritardi nel servizio o, peggio ancora, danni a imprese, associazioni o alla cittadinanza in genere.In altri termini, senza alcuna analisi della situazione in atto (ancora peggio: si arriva candidamente a dichiarare che l'Amministrazione non conosce oggi nè la qualità né la quantità delle risorse umane che si ritrova alle sue dipendenze), il Presidente, con idee particolarmente stravaganti, quali l'aumento a quaranta ore settimanali dell'orario di lavoro - secondo quale fondamento giuridico o contrattuale? - o con la grande trovata della riduzione della spesa e dell'aumento di produttività, dimostra di avere tutta l'intenzione di voler partire dalla fine.Insomma, siamo anche noi interessati a ritrovare nuove soluzioni atte a garantire un miglior funzionamento della Amministrazione provinciale di Udine e di tutti gli uffici pubblici, ma per far questo è necessario capire dove sono stati riscontrati i problemi e le difficoltà e quando le stesse sono provocate da eccesso di burocrazia o da normative inadeguate, prima ancora che dai comportamenti dei lavoratori.E allora, il Presidente Fontanini faccia una cosa un po' più semplice e dimostri di voler fare veramente sul serio: apra un tavolo di discussione con tutte le Parti sociali (comprese quelle datoriali) della provincia di Udine interessate al buon funzionamento della Amministrazione, faccia una verifica dei punti di caduta dell'attività, ricercandone e determinandone le cause e poi presenti e discuta, con le Organizzazioni sindacali del personale, un progetto di riorganizzazione che porti concretamente al miglioramento della funzione della Amministrazione provinciale. Un'ultima considerazione sul "congelamento" delle trentasette nuove assunzioni. Queste assunzioni sono il frutto di un atto politico della "precedente Giunta", proposto e condiviso dai sindacati e dalla Rappresentanza sindacale unitaria, e rappresentavano il numero minimo indispensabile per coprire le emergenze individuate.Il cosiddetto congelamento, a concorso espletato e con le graduatorie finali già pubblicate, costituisce una grave decisione, sia nei confronti dei diretti trentasette interessati, che addirittura detengono la proposta di contratto di assunzione notificata a mezzo telegramma, che anche e proprio per quel servizio che si intende migliorare, ma che invece rischia di subire un pesante contraccolpo, a partire, ad esempio, dai non assunti sette nuovi cantonieri, che dovrebbero essere destinati al controllo della viabilità di circa 1.300 chilometri di strade provinciali, con evidente mancata tutela e sicurezza delle opere stradali.In questo caso, fra le altre cose, è stato rimesso in discussione l'impegno importante di risorse umane ed economiche (congelate o sfumate?) dell'Amministrazione provinciale attivate per portare a termine un mandato (quello del bando di concorso pubblico) deciso, appunto, dalla Giunta precedente. Tutto questo con buona pace per il rispetto della professionalità e della produttività del personale e dei dirigenti pubblici coinvolti.Ci auguriamo, nell'interesse della funzione amministrativa, che questo "blocco" venga liberato al più presto.Guarino NapolitanoSegretario generale Cisl-Fp Udinese e Bassa FriulanaClaudio PalmiscianoSegret. territoriale Ust-Cisl Udinese e Bassa FriulanaNotte BiancaEnnesimafintaLa Notte Bianca dell'11 luglio si sta prospettando come l'ennesima "finta", dove i cittadini udinesi gireranno per la città convinti di essere in una manifestazione speciale; invece l'assessore al commercio e turismo, Martines, non si è preoccupato di organizzare, a carico dell'amministrazione, un bel niente!.In qualunque città ben governata, la Notte Bianca propone iniziative organizzate dall'amministrazione come concerti, feste in piazza, proiezioni di film all'aperto e tornei sportivi serali. Nulla di tutto ciò è in programma. L'unico regalo che farà Martines ai cittadini potrebbe essere l'apertura prolungata dei parcometri... oltre al danno la beffa.Quasi nessun bar del centro è stato convocato dagli assessori competenti per concordare una tema comune della serata. E poi, i famosi turisti, tanto richiesti nella nostra città, come verranno a conoscenza di questa Notte Bianca se non è stata fatta alcuna pubblicità fuori città?E ancora, perchè non è stato fatto un gemellaggio con qualche cittadina fuori regione per dare un senso anche culturale alla serata?Se Martines pensa che per organizzare un evento come questo sia sufficiente affidarsi alla buona volontà di qualche commerciante e alla voglia dei ragazzi di divertirsi, andremo incontro ad una notte in bianco!Marco BelvisoRosa BiancaUdine.

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Artigianato artistico, grande opportunità per la Bassa (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 10-06-2008)
Pubblicato anche in:
(Gazzettino, Il (Rovigo))

Argomenti: Burocrazia

ESTE. IL PROGETTO AR.TE. DELL'UNIONE PROVINCIALE ARTIGIANI Artigianato artistico, grande opportunità per la Bassa Este(F.G.) Dodici nuove aziende, un catalogo ed un sito web, www.progetto-arte.com, dedicati interamente alle opportunità della Bassa per l'artigianato artistico. Il progetto Ar.te dell'Upa, sviluppato in collaborazione con l'Accademia dell'artigianato di Este, si è concluso con un pieno successo. I dati sono stati presentati nella sede atestina dell'accademia. Presenti al tavolo dei relatori Walter Dalla Costa, presidente provinciale Upa, il presidente mandamentale di Este Arsenio Facciolo e quello di Conselve Renato Luise, la referente dell'unione per il progetto, Laura Favero, Carmelo Rigobello, il direttore dell'accademia e alcuni imprenditori che hanno aderito al piano di marketing territoriale. "La burocrazia è un elemento negativo in questo settore ha detto Dalla Costa la politica deve abbattere gli ostacoli burocratici. La sfida di questo progetto è molto importante, i giovani sono in grado di dare vita ad attività economiche e artigianali più che interessanti". Ecco la lista degli artigiani che hanno aderito al progetto. La carrozzeria Vettorato di Bagnoli di Sopra, i mobili d'arte di Mario Giordani, di Urbana, le confezioni Anna di Santa Margherita d'Adige, Sublima di Paolo Schiona, di Merlara, che lavora sulla sublimazione tridimensionale, Pro-digital video di Alessandro Trovò ad Este, Valerio Zanchetta con i suoi rivestimenti in pietra di Ospedaletto Euganeo e i parrucchieri Milonga di Elisa Masiero, a Este. Ma pure Vanity, parrucchiera unisex di Cristina Pastorello a Ponso, la vetreria montagnanese di Daniele Capitanio, l'arte del legno con Mastrenrico di Stefano Pesavento, sempre a Montagnana, L'arte del camino di Emanuele Napolitan a Conselve e Adige, l'arte povera di Matteo Casarotti a Masi.

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Calearo coordinatore dei parlamentari (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

PD VENETO Calearo coordinatore dei parlamentari PadovaNOSTRA REDAZIONE(M.B.) "Il Partito democratico vuole essere una formazione politica veloce, snella e moderna; capace di stare vicina ai veneti e ai loro sindaci portando a Roma le esigenze del territorio".Lo ha detto ieri mattina, nella sede del Pd di Padova, in piazza De Gasperi, il nuovo coordinatore dei parlamentari democratici eletti nella nostra Regione, Massimo Calearo. Al suo fianco il senatore, e segretario regionale del Pd, Paolo Giaretta. Quasi quello di ieri volesse significare un passaggio di testimone tra la politica che "è stata" e quella che verrà."Avremmo potuto scegliere un qualsiasi altro parlamentare da mettere a capo di questo coordinamento - ha infatti spiegato Giaretta - invece abbiamo puntato su Massimo, un economista, perché vogliamo ci dia una mano nella costruzione del nuovo partito. Questa decisione rappresenta un cambiamento nel modo di fare e di intendere la politica".A fissare ruolo e tappe del neo coordinamento parlamentare regionale del Pd è lo stesso Calearo. "Ci incontreremo una volta al mese, e ogni volta in una provincia veneta diversa. Il primo appuntamento è fissato lunedì 30 giugno a Vicenza; una città in cui c'è un nuovo sindaco democratico la cui elezione ha rappresentato una grande vittoria per il nostro partito"."Attraverso questi incontri, che testimoniano un'apertura verso il territorio - ha precisato Massimo Calearo - ci scambieremo delle informazioni. Saranno degli appuntamenti di proposta e non certo di protesta. Il nostro obiettivo principale infatti è quello di ascoltare i nostri amministratori locali, le loro esigenze e soprattutto quelle che provengono dai cittadini"."Il Partito democratico si concentrerà su tre grandi temi - ha concluso Paolo Giaretta - la lotta alla burocrazia; quella alla cattiva spesa pubblica, e nella proposta di leggi che premino il merito puntando all'equità sociale. Senza dimenticare che il nostro governo ombra sta lavorando a una grande proposta federalista".

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Manzato: <Meno burocrazia e ispettorati da ripensare> (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

IL NEO ASSESSORE Manzato: "Meno burocrazia e ispettorati da ripensare" (db) L'idea di una filiera lo entusiasma, quasi un assist tra Regione Veneto e ministero dell'Agricoltura, tutte in mano della Lega. Franco Manzato (nella foto), neo assessore alle Politiche agricole del Veneto e vice presidente della Regione non ha dubbi: "In questo particolare momento ci sono tutte le prerogative per lavorare al meglio, viste le sinergie che si possono costruire tra il Veneto, una delle regioni italiane che ha maggior vocazione agricola, e il governo centrale". Del resto lo stesso ministro Luca Zaia ha assicurato che continuerà ad avere un occhio attento per questa regione. Un'attenzione che alla prima uscita pubblica dopo l'elezione lo stesso Manzato auspica."Abbiamo oggi l'opportunità di mettere in campo strategie e sinergie, grazie a questa contingenza favorevole, per far sì che l'agricoltura resti per il Veneto un settore primario".Assessore, ha già un programma di lavoro?"Direi che il settore ha già goduto di un buon governo e i dati del rapporto per il 2007 lo dimostrano. Ora si tratta di ottimizzare l'esistente e di migliorare alcuni ambiti".A cosa si riferisce?"Ad esempio all'Avepa, l'Agenzia veneta per l'agricoltura, che va resa ancora più efficiente e questo per aiutare il mondo agricolo veneto a crescere e ad essere ancora più competitivo nei confronti del mercato straniero. Altro intervento lo ipotizzo per gli ispettorati agricoli".Prevede un cambiamento anche per gli ispettorati?"Dobbiamo rivederne la funzione, valutarne la reale utilità, ipotizzare un potenziamento se lo si ritiene utile. Certo, per poter fare questi interventi ho necessità di studiare il settore: su una cosa non transigo, la burocrazia. Non tollererò che contribuisca a tenere al palo un settore che ha mostrato vivacità e risorse".Ci sono comparti che stanno vivendo un momento difficile, come quello cunicolo, e lo stesso settore dei suini."Penso sia necessario ipotizzare una azione sinergica per aiutare questi due comparti, come è bene continuare a lavorare per rendere la nostra carne bovina sempre più competitiva, grazie al percorso di tracciabilità che il Veneto ha privilegiato".

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Walter e il loft degli amici nemici. Cattolici contro radicali (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Pd sfoglia la margherita, dunque, nel senso che in casa Veltroni tira aria di lite che potrebbe sfociare prima o poi in separazione. Già, fra le anime diessina e teodem i rapporti non sono proprio idilliaci. Dopo l'anatema dei cattolici contro la "contaminazione" dei pannelliani, le dure critiche di "Famiglia Cristiana" e della solita Binetti a cui si aggiunge l'ex ministro Fioroni (infuriato) che dice "il loft? sembra di stare a Teheran.", la frenata sull'adesione al Partito socialista europeo, la strada per Veltroni è ancora più in salita. Da un lato c'è il governo Berlusconi che piace sempre di più agli italiani, dall'altro il livello dello scontro che assomiglia a un tutti contro tutti a pochi mesi dalle elezioni europee. Di Pietro, ma anche i Teodem, D'Alema ma anche Rutelli che pare meditare "vendetta" politica dopop la clamorosa trombatura rimediata nella corsa al Campidoglio. E ci si mette pure Bertinotti, il "parolaio rosso" di Pansa che rientra nel gioco della poltica con un seminario sul futuro della sinistra e invita Massimo D'Alema, capace di guardare a sinistra più di quanto non sappia o non voglia fare Veltroni (che vuole lo sbarramento anche per le europee, tanto per tener fuori i "cespugli" rossi anche dal parlamento di Strasburgo). Grande è l'agitazione nel campo della sinistra, dove si agitano spettri di scissioni e "ricomposizioni". Già, perché fra i teodem e gli uomini della margherita c'è chi guarda a Casini e quel che resta dell'Udc, isolata e senza per ora spartito politico da suonare che la lancia la sua Costituente popolare (a cui guarda con interesse anche Clemente Mastella), e in più c'è chi teme le mosse di Rutelli. Intanto il governo Berlusconi va. Scritto in Varie 1 Commento " (3 votes, average: 2.33 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 28May 08 La Sapienza e il rito dell'intolleranza Prima il no dei Collettivi di sinistra a Papa Benedetto XVI, poi il no al dibattito sulle foibe: alla Sapienza di Roma l'intolleranza è di casa in nome di una "tradizione democratica" che tenta di riproporre schemi antichi, quelli del "rituale antifascista" degli anni Settanta. Già, brutto periodo quello, nelle università e nel Paese. con il corollario nel secondo caso dei manifesti di Forza Nuova strappati dai militanti dei Collettivi di sinistra, della rissa, degli arresti, delle polemiche e delle accuse. Salvo poi chiarire (rapporto della Digos) che l'aggressione è partita da sinistra. Ma stabilire colpe e responsabilità spetta ai giudici. E' il tema dell'intolleranza travestita da antifascismo, come scrive il nostro Mario Cervi, a preoccupare. E' il tentativo a questo punto nemmeno tanto mascherato di ricreare un clima di tensione, di scontro e di odio, a preoccupare. E' il tentativo di tornare allo schema degli opposti estremismi, ad allarmare. L'intolleranza si traveste, sbandiera ideali nobili, ma resta intolleranza: di parte e da parte di pochi. Bene ha fatto il sindaco di Roma Gianni Alemanno a dire: "Noi dobbiamo lanciare messaggi chiari, ovvero che questi episodi sono solati, estranei al contesto culturale e storico della nostra città e della nostra nazione. Questo è il messaggio che deve venire da tutti. Quando si costruiscono teoremi politici su una rissa tra giovani si comincia ad aprire un varco e armare le contrapposizioni ideologiche. Bisogna evitare questi schemi e queste persone vanno trattate come imbecilli fuori dalla storia e dal tempo". Veltroni invita la destra a "non minimizzare" e dice (giustamente) che le istituzioni devono stroncare subito l'insorgere della violenza. Ma quale? quella di una parte o di quella di tutte le parti? penso voglia dire quella di tutte. forse il "ma anche" stavolta ci sarebbe stato bene, per evitare fraintendimenti. Cosa che non fa Marco Ferrando, leader del Partito comunista dei lavoratori: "L'aggressione fascista a La Sapienza - sullo sfondo del nuovo quadro politico - ripropone il tema dell'autodifesa come diritto democratico elementare.E. E aggiunge il Ferrando: "E' necessario che ogni realtà minacciata appronti strutture di autodifesa, democraticamente designate e controllate". Parole gravi, le sue che ricordano proprio quegli anni di piombo che la maggioranza degli italiani vorrebbe consegnare agli archivi della storia. A chi giova strumentalizzare questi episodi per interessi di parte politica? A chi giova tornare a pescare nel torbido? Credo a nessuno, una democrazia è tanto più forte quanto è capace di rifiutare l'intolleranza delle estreme politiche ("frange" si diceva una volta). Il "giustificazionismo ideologico" stavolta non pagherebbe, gli italiani hanno scelto un' altra strada. Il dibattito è aperto. Scritto in Varie Commenti ( 74 ) " (38 votes, average: 3.42 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 16May 08 Così le tecnologie ci cambiano la vita. Dì la tua Vi è mai successo di dimenticare il cellulare a casa? E' facile immaginare la sensazione che avete provato, perché la maggioranza di noi l'ha vissuta in prima persona. Ci si sente persi. Vulnerabili. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori britannici ha rilevato che è una sensazione paragonabile alla "tremarella del giorno delle nozze" o alla paura di quando si va dal dentista. Addirittura è stato coniato appositamente un termine medico. "Nomofobia", così si chiama la paura di rimanere senza portatile ("nomo" è l'abbreviazione di no mobile). Quale futuro? Non c'è niente da fare. Dobbiamo ammetterlo. La tecnologia fa parte di noi. Della nostra quotidianità. Ma dove stiamo andando? Quali saranno i nuovi mezzi di comunicazione e quale ruolo ricopriranno in un futuro più o meno vicino? Possible. ou probable Il Gruppo Editis, una prestigiosa casa editrice francese, ha proposto il suo punto di vista attraverso la realizzazione di un cortometraggio intitolato "Possible ou probable". Il film, che ha ricevuto il Laurier di bronzo al festival di Creusot, si propone di fare un salto in avanti nel tempo. Nella vita di una giovane coppia nell'era dell'editoria digitale. Di' la tua Editis apre il dibattito. Il Giornale.it, in occasione del 17 maggio, giornata mondiale delle Telecomunicazioni e della Società dell'Informazione, segue lasciando a voi lo spazio per esprimere le vostre idee e le vostre riflessioni su quello che è e che potrà essere. Guarda il cortometraggio (9 minuti) Scritto in Varie Commenti ( 12 ) " (110 votes, average: 1.11 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 14May 08 Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo Il discorso di Silvio Berlusconi alla Camera (leggi il discorso del premier), l'apertura unilaterale al dialogo con l'opposizione (che è seguita alla telefonata del premier a leder del Pd), sono i segnali più evidenti che qualcosa sta davvero cambiando, nel Parlamento e nel Paese. Aggiungiamoci anche il discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di alto profilo istituzionale e politico, come ha riconosciuto il presidente della Camera Gianfranco Fini. Insomma, molti saranno scettici, ma parlare di avvio di Terza Repubblica forse non è azzardato. Basta rileggere le parole del premier, il "sì" di Fassino a nome del Pd: l'asse Berlusconi-Veltroni si rinsalda, su questo punto cruciale, pur nella distinzione dei ruoli. Ma non sono tutte rose e fiori, anche Berlusconi e Veltroni devono fare come Fanfani qualche decennio fa: contare amici e nemici. E parare i colpi. Soprattutto Veltroni. Sconfitta alle urne la sinistra massimalista, resta da sconfiggere il partito "giacobino", quei giustizialisti che sono ripartiti alla carica (vedi il caso Travaglio-Schifani) e faranno di tutto per mettere i bastoni fra le ruote proprio a Veltroni. E' lui l'anello "debole" che la sinistra giacobina vuole colpire fino a indebolirlo e condizionarlo. Una prova? La sceneggiata di Antonio Di Pietro alla Camera: "Noi non abboccheremo, non intendiamo cadere nella tela del ragno. Abbiamo memoria e non intendiamo perderla. Conosciamo bene la sua storia personale e politica". Così ha parlato Tonino, l'ex pm. Ma il bersaglio non è il Cavaliere. No, lui ha una maggioranza solida, consegnatagli dal voto popolare. Il bersaglio è Walter, e di Pietro non è certo il suo solo nemico. C'è un filo che lega il Santoro, Travaglio, Grillo. Tonino punta dritto su quel mondo e pensa alle Europee del 2009. Come ci pensa su un altro versante Massimo D'Alema, tornato gran manovratore dentro e fuori il Pd. Del resto, come racconta Augusto Minzolini sulla "Stampa", alla cerimonia della consegna della Campanella usata per le riunioni del Consiglio dei ministri, Prodi ha detto a Berlusconi: "Tu sei un avversario, io i veri nemici li ho avuti qua dentro.". La battuta ora vale anche per Veltroni. A cosa serve un'opposizione parlamentare debole in una Paese normale? Peserà di più l'opposizione nelle piazze? L'apertura di Berlusconi (ma già in campagna elettorale era stato chiaro) aiuta Veltroni, ma anche l'Italia. L'ha capito anche Walter: "Occorre il riconoscimento della vittoria e della responsabilità da parte degli sconfitti ma anche l'equilibrio dei vincitori, perciò vi prendo in parola: siamo pronti da subito. Ma non pensate di avere il paese in mano". Scritto in Varie Commenti ( 100 ) " (51 votes, average: 2.9 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 09May 08 E Walter diventa il "premier ombra" Dopo Occhetto (Pci poi Pds) nel 1989, Veltroni (Pci, Pds, Ds, Pd): la storia sembra ripetersi (ovviamente Veltroni spera in esiti migliori.) e torna il "governo ombra" (leggi l'articolo). Edizione rinnovata e aggiornata ai tempi di quella lontana esperienza partorita a Botteghe Oscure che - come ha ricordato Visco all'Unità - fu un fallimento e l'ex ministro ritiene che ci sarà il bis). Veltroni diventa "premier ombra" del "governo dell'opposizione": alla fine dopo trattative e incontri, divisioni e riavvicinamenti, no eccellenti (D'Alema e Parisi), tentennamenti divenuti alla fine un "sì accetto" (Bersani) ed entusiasti (Fassino, Franceschini) il leader del Partito democratico ha varato lo "shadow cabinet" di stampo anglosassone. Per ora le analogie finiscono qui, inutile fare il processo alle intenzioni che sulla carta sono buone. Tanto che la lista dei ministri ombra è stata presentata al presidente Napolitano (che fece parte - Esteri - della prima compagine occhettiana). Certo è sospetta la fretta con cui Walter si è affrettato a dichiarare "con D'Alema nessun conflitto, perché bisognerebbe essere in due.". Come dire: non sono io quello che polemizza e fa i distinguo. Insomma ponti d'oro al D'Alema portatore d'idee nel suo"ruolo importante che deve svolgere" alla fondazione ItalianiEuropei. Dopotutto il centralismo democratico non c'è più in casa degli ex-post e a-comunisti. Andare avanti, pensare subito alla direzione del Pd che sarà partorita dall'assemblea costituente. Mentre sprisce il "caminetto" e nasce il coordinamento dei "nove" che affiancherà il segretario piddino. Insomma, Veltroni riparte per tentare di rafforzare la sua non fortissima leadership. Vedremo se anche a sinistra nascerà davvero il "partito di Veltroni". Scritto in Varie Commenti ( 89 ) " (29 votes, average: 2.79 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 08May 08 Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra Il governo Berlusconi quater va e stavolta per i detrattori più accaniti del Cavaliere sarà difficile sostenere che non c'è niente di nuovo a Palazzo Chigi. Già, perché i ministri (quelli che contano, con portafoglio) sono solo 12 (9 senza portafoglio ma con la casella chiave delle Riforme affidata a Umberto Bossi) e perché sono entrati uomini nuovi che affiancano ministri già collaudati: 13 new entry (quattro hanno fra 31 e 40 anni). Continuità-discontinuità, insomma. Il premier è deciso è riprendere il filo del suo progetto Paese interrotto dai due anni di Prodi, ma molto è cambiato. Questo sarà davvero il governo del premier, innanzitutto, che potrà contare su un nocciolo duro di governo che ruota attorno al sottegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, a Tremonti, Bossi, Maroni. e poi ci sono Matteoli e La Russa. Poco spazio ai tradizionali giochi di partito e 23 giorni per mettere a posto tutto, come ha riconosciuto soddisfatto il presidente Giorgio Napolitano ("Lungaggini? Siamo stati più veloci della Spagna."). Velocità, azione (ai tempi di Craxi fu coniato l'efficace "decisionismo"), la scelta bipartitica degli elettori che hanno semplificato il quadro politico di maggioranza e opposizione rende tutto più "decisionista" e apre la strada a una nuova stagione del "fare". Berlusconi su questo è deciso: anche perché da "fare" c'è davvero molto: pensiamo solo al caso Alitalia o alla vergogna dei rifiuti in Campania. E poi ci sono "problemini" non da poco che si chiamano stipendi, carico fiscale, sicurezza, immigrazione clandestina, rilancio del sistema paese, costi della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi. Intanto la sinistra litiga sul governo che non ha sul "governo ombra" voluto da Veltroni (leggi l'articolo). Già perché anche il premier ombra ha i suoi problemi. Intanto D'Alema e Parisi hanno detto no, Bersani non è convinto, mentre Fassino ha detto sì per recuperare ruolo e visibilità. Ma serve il governo ombra? Esperienza di stampo anglosassone già sperimentata nel 1989 dal Pci poi diventato Pds. Allora non funzionò. lo volle Achille Occhetto quandò andò in crisi il governo De Mita e subentrò Andreotti (sesto governo) e la maggioranza era pentapartito. Sapete chi c'era? Giorgio Napolitano (esteri), Visco (finanze), Giovanni Berlinguer (sanità), Scola (spettacolo), Rodotà (giustizia). E oggi sull'Unità lo stesso Visco lo stronca: "Il governo ombra non ha un suo ruolo istituzionale e dunque non riesce ad operare. Si aggiunga il fatto che in un sistema dove ci sono più partiti, e non solo due come in Gran Bretagna, ciascun partito ha gruppi e rappresentanti in commissione. A questo punto si capisce perché non è stato esportato dalla Gran Bretagna in nessun altro paese. Lì è un luogo riconosciuto dell'opposizione. Da noi no". Senza contare, fa notare Visco, che tale proposta "anche interessante nella nostra esperienza passata non funzionò" e che "ci sono delle persone autorevoli dei partiti che stanno fuori dal governo ombra e che certo non smetteranno di dire quello che pensano", a cominciare da Massimo D'Alema. Comunque Walter ci riprova ma quello che dovrebbe essere un punto di forza del Pd rischia di rivelare che il re è nudo, perché sta mettendo in mostra divisioni correntizie, lacerazioni personali di un partito che pare allo sbando ed in cerca della rotta con una bussola rotta. Scritto in Varie Commenti ( 67 ) " (48 votes, average: 2.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05May 08 D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze E alla fine Massimo D'Alema parlò. Dopo una campagna elettorale che è apparsa ai più "silente" (salvo evitare le dimissioni di Bassolino in Campania per scongiurare il voto anticipato alla Regione ed rinviare l'ennesima sconfitta del Pd), il ministro degli Esteri ha rivestito i panni dell'uomo di partito e ha iniziato a sparigliare le carte nel loft veltroniano. già, perché la resa dei conti post elettorali sarà lunga e sicuramente non indolore nel centrosinistra. "La sconfitta è stata grave, ed è di lungo periodo. Serve quindi una riflessione approfondita.". Primo colpo. "La sintonia tra Berlusconi e il Paese, cominciata nel '94, non è mai finita". Secondo colpo. Il Pd "deve cercare di coalizzare coalizzare tutte le forze che si oppongono alla destra" perché anche se non è in Parlamento la sinistra radicale "non è scomparsa dal Paese e il Pd non è chiamato a continuare a correre sempre da solo, anche perché in Italia ci sono leggi elettorali diverse. Con il 33% l'autosufficienza sarebbe un errore". Quarto colpo. Partito del Nord? "Abbiamo bisogno di un grande partito nazionale, fortemente radicato nel territorio, con una struttura federale che abbia dei leader". Quinto colpo. "Non sono candidato nè aspiro a nessuna carica, quindi non sono antagonista di nessuno". Sesto colpo, il più pericoloso perché, tradotto significa "caro Vetroni, mi tengo le mani libere.". Così emerge "l'altra linea del Pd" a-veltroniano, che sembra saldare attorno a D'Alema anche il prodiano Parisi e il delusissimo (e furibondo) Rutelli, in cerca di rivincite, lui che è stato mandato allo sbaraglio. Per ora Veltroni regge, per ora. Vedremo se avrà davvero intenzione di andare al congresso anticipato e alla inevitabile conta. Anche perché non è da escludere un ritorno di Prodi, quando cadono le prime foglie dell'autunno. In fondo anche lui per ora si tiene le mani libere, ma i messaggi che ha mandato in giro non sono certo rassicuranti per Veltroni. Intanto "L'Unità" fa satira contro la sinistra veltroniana, come spiega il nostro Gianni Penncchi: è tutta feste e terrazze, con una serie di amare vignette-denuncia di Stefano Disegni, "matita cult" della sinistra. E' COSI'? COSA NE PENSI? DI' LA TUA Scritto in Varie Commenti ( 18 ) " (120 votes, average: 1.38 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 29Apr 08 Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Ebbene sì, la straordinaria vittoria di Gianni Alemanno che ha abbattuto il "muro" di Roma, non ha travolto solo Rutelli ma ha anche ridotto in macerie (politiche) il loft veltroniano. E ha aperto la strada alla resa dei conti all'interno del Pd. Dopo la sconfitta senza se e senza ma alle elezioni politiche è arrivata la mazzata della perdita del Campidoglio. Altro che venticello di Roma, il centrosinistra è stato spazzato via dall'uragano Gianni. E ora, povero Walter? Quando inizieranno a volare gli stracci in casa del bi-sconfitto, accusato da Rutelli di averlo lasciato solo e atteso al varco da Massimo D'Alema? Dopo la sconfitta elettorale i leader dei partiti di sinistra defenestrati a furor di voto popolare dal parlamento, si sono dimessi. E Veltroni? Resterà a combattere come una sorta di San Sebastiano infilzato dal centrodestra e dai suoi, oppure farebbe meglio a lasciare la guida del Pd? In fondo lui sogna l'Africa e qualcuno dei suoi, perfidamente, potrebbe anche soprannominarlo "sciupone l'africano", politicamente parlando. Già, perché dall'I care all'inno all'obamismo pare proprio non averne azzeccata una. Veltroni è in grado di costruire un grande partito di centrosinistra di stampo europeo o ci sono altri in grado, meglio di lui, di farlo? Cosa ne pensate? Veltroni deve restare o dimettersi? Dì la tua Secondo voi, chi dovrebbe guidare il Pd? Vota il tuo leader Scritto in Varie Commenti ( 58 ) " (129 votes, average: 1.48 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 24Apr 08 Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra A Roma lo scontro per la conquista del Campidoglio si fa sempre più acceso, a fianco del candidato sindaco del Pdl, Gianni Alemanno e di quello del Pd Francesco Rutelli, sono scesi in campo anche i leader dei partiti. Sicurezza, campi rom, traffico, periferie abbandonate, futuro di Fiumicino e Alitalia sono i temi caldissimi della campagna elettorale: domenica e lunedì ci sono i ballottaggi per Comune e Provincia. Ed è una sfida decisiva. Come hanno detto Berlusconi, che ha attaccato frontalmente Rutelli (è un voltagabbana) e come ha sottolineato Fini: "Condizione irripetibile per vincere nella Capitale". Con Veltroni e i suoi impegnati a difendere la poltrona di sindaco dopo la sconfitta alle politiche. Roma deve voltare pagina, si dice, ma come? Quali sono le priorità che il nuovo sindaco dovrà affrontare? Dite la vostra Scritto in Varie Commenti ( 92 ) " (91 votes, average: 1.55 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 23Apr 08 Racconta anche tu la partita della tua vita Nelle pagine dello sport del "Giornale", otto firme del nostro quotidiano (direttore Mario Giordano incluso) raccontano la loro partita della vita, l'incontro di calcio, quell'attimo fuggente fatto di emozione e di stupore, che ha segnato i loro ricordi legati allo sport più bello e più popolare del mondo (leggi gli articoli). E voi? Qual è la partita della vostra vita? Provate a raccontarla diventando per un momento giornalisti sportivi. Non scrivete troppe righe e buon divertimento. In fondo il mio blog ha, come sottotitolo, "Cronache di ordinaria quotidianità (ma non troppo)". Così possiamo per una volta divagare. A proposito, sapete qua è la mia partita della vita? Inter-Pisa, campionato 1983. Lavoravo a "il Tirreno" di Livorno e fui inviato a Milano, con il collega Marco Barabotti a seguire la partita. Rientro in redazione col primo aereo, scrittura di articoli per lo sport e per l'edizione di Pisa fino a mezzanotte. Poi, all 5 del mattino presi un treno per Milano e alle 11 firmai il contratto per lavorare al "Giornale". Grande partita. A proposito, sono interista, ma quel giorno vinse il Pisa. Scritto in Varie Commenti ( 19 ) " (130 votes, average: 1.17 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Sono il caporedattore del Giornale.it, un toscano "adottato" da Indro Montanelli e da Milano nel 1983. Tutti gli articoli di Alberto Taliani su ilGiornale.it contatti Categorie Varie (38) Ultime discussioni matteo: Dopo le ultime elezioni con sconforto, ma anche con ammirevole realismo, i vertici della sinistra italiana... Alberto Taliani: Caro Ocram, grazie per il fesso: partendo dal presupposto che i moderati non sparano, non tirano... Ocram: "A chi giova strumentalizzare questi episodi per interessi di parte politica? A chi giova tornare a... MARIO: INVECE CHE IL GOVERNO OMBRA SI FACCIANO LA TOMBA. greco giuseppe: credo che questo governi ombra è più una presa per i fondelli che una cosa seria.Loro al governo... I più inviati Sayed, primo risultato della mobilitazione internazionale: il senato afgano ha ritirato la conferma della condanna a morte - 12 Emails Pensioni, a chi gli aumenti... - 3 Emails E Walter diventa il "premier ombra" - 2 Emails Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra - 1 Emails Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo - 1 Emails Ultime News Blog amici Il blog di Andrea Tornielli Il blog di Christian Rocca Il blog di Marcello Foa Il blog di Nicola Porro Il blog di Paolo Guzzanti Siti Utili Centro Pannunzio Comitati per le Libertà Fondazione Einaudi Fondazione Liberal Free Foundation il Foglio Informazione corretta Istituto Bruno Leoni Magna Charta Società Libera Storia Libera TocqueVille June 2008 M T W T F S S " May 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 Archivio dei post June 2008 (1) May 2008 (6) April 2008 (7) March 2008 (5) February 2008 (19) Trackback recenti Recent Posts Walter e il loft degli amici nemici. Cattolici contro radicali La Sapienza e il rito dell'intolleranza Così le tecnologie ci cambiano la vita. Dì la tua Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo E Walter diventa il "premier ombra" Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra Racconta anche tu la partita della tua vita Pagine About Disclaimer Filo diretto con il lettori del Giornale.it Pannello di controllo Login Entries RSS Comments RSS WordPress.com Photos Feed RSS di questo blog Feed RSS dei commenti al blog Il Blog di Alberto Taliani © 2008 disclaimer Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti.

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<Dal commissario provvedimenti abusivi> (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Provincia regionale, interviene marziano "Dal commissario provvedimenti abusivi" Elettricità a costo politico Sono un residente, dalla nascita, nel triangolo industriale Priolo Melilli Augusta. Ho 43 anni, sposato e con figli. Sento dire da sempre che la zona industriale ha portato sì benessere, ma anche tanto malessere, Non entro nello specifico in quanto tutti siamo a conoscenza delle malattie causate dall'inquinamento atmosferico marino ecc. Vado al nocciolo della proposta: si è fatta una lotta per defiscalizzare la benzina ma con risultati nulli, ebbene la mia proposta è, penso, realizzabile. Da Augusta a Siracusa abbiamo la presenza di ben 5 siti industriali Sasol, Esso, Syndial, Polimeri e per finire Erg. Perché non si obbliga le suddette società a formare un consorzio per costruire a loro spese una centrale elettrica da loro gestita per erogare corrente elettrica ai comuni limitrofi con tariffe minime, per cucinare, riscaldarci e soprattutto con l'arrivo dell'estate torrida rinfrescarci solo ed esclusivamente utilizzando l'energia elettrica fornitaci dalle suddette società. Un gran bel risparmio per le famiglie augustane, melillesi, priolesi e, perché no, siracusane? Salvatore Longo L'ordine e il rispetto delle regole I recenti provvedimenti adottati dal Governo Berlusconi in ordine ai rifiuti solidi urbani in Campania, alla sicurezza del cittadino ed alle misure per regolare il flusso degli extracomunitari, altro non sono che messaggi forti ed autentici circa la presenza di uno Stato democratico che deve pretendere il rispetto universale delle regole e delle prerogative istituzionali su cui si fonda la Repubblica Italiana. Le ultime elezioni politiche e la consegna del Paese ad un Governo di centro-destra assumono una connotazione chiara e netta: la pretesa, da parte degli elettori, di vivere in un Paese in cui l'ordine e le garanzie costituzionali costituiscano i paradigmi fondanti di una ordinata vita sociale. La bocciatura clamorosa delle frange estremiste della Sinistra, del suo ideologismo diseducativo, inconcludente e fuorviante, rappresenta un elemento probatorio a dimostrazione che i cittadini vogliono uno Stato in cui l'autorità e la libertà siano armonicamente sinergici. Solo chi è disonesto intellettualmente e menzognero può scambiare il principio di Autorità con l'Autoritarismo, la libertà quale sinonimo di libertinaggio, le leggi quali semplici enunciati di meri intenti di dottrina, destinati solo ad implementare gli archivi della burocrazia statale. Ci si augura semplicemente che la presenza dello Stato, quale supremo valore etico, non sia un fuoco di paglia né che abdichi di fronte alle provocazioni di coloro i quali predicano irresponsabilmente l'odio di classe ed un demagogico pseudo-egualitarismo di un antistorico e forsennato marxismo fondamentalista e radicale, abiurato dalla storia dei popoli. I gruppi sociali, dei cosiddetti "disubbidienti" che fanno riferimento al rifondarolo Caruso non rappresentano forse un anti-Stato? La stessa accezione della parola "disubbidiente", nel linguaggio politico, non significa forse essere sovversivi e/o contrari ad ogni regola ed ordinamento costituzionale scelto dal popolo democraticamente e con suffragio universale? Incomprensibile e vergognoso il linguaggio di certi facinorosi intervistati da Bruno Vespa nella sua rubrica "Porta a Porta" in occasione delle manifestazioni di protesta contro le discariche. Frasi come "metteremo cento ragazzi a fronteggiare mille uomini delle forze di Polizia", oppure "faremo guerra contro chi vuole imporre le discariche nel nostro territorio" o ancora "la questione delle discariche non si risolve con la militarizzazione del territorio" altro non sono che espressione di una inciviltà inaudita. Forse che i nostri soldati non rappresentano, unitamente alle forze di Polizia, lo Stato e la sua presenza nel territorio? L'Esercito non svolge forse nelle missioni di pace (Afghanistan, Libano, Kosovo, Bosnia, ecc.) attività di controllo e di polizia in quei territori? Una democrazia compiuta fonda la sua libertà anche sul principio di autorità che sa esprimere per il superiore pubblico interesse. Non dimentichiamo che ogni legge o decreto della nostra Repubblica, promulgata in nome del popolo italiano, si conclude con la formula di rito "Chiunque spetta osservarla e farla osservare quale legge dello Stato". Bartolomeo Padua.

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Asia Argento: "Ripudio Go Go Tales, si parla solo del mio bacio al rottweiler" (sezione: Burocrazia)

( da "TGCom" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Asia: "Ripudio Go Go Tales" Nel film la Argento bacia un rottweiler "Go Go Tales", film scandalo al Festival di Cannes nel 2007 in cui Asia Argento durante uno strip tease bacia un rottweiler, arriva nelle sale il 20 giugno. Ma l'attrice non parteciperà alla presentazione del film e a "Gente" confida: "Vorrei non averlo mai fatto. La mia scena è stata strumentalizzata e si è parlato solo di quella". Asia è incinta di cinque mesi del nuovo compagno Michele Civetta e sogna di sposarlo. Asia racconta anche di come è nato il rapporto con l'attuale compagno: "Ci siamo conosciuti cinque anni fa negli Stati Uniti ma eravamo impegnati. Siamo rimasti amici e ci siamo ritrovati, entrambi liberi, l'anno scorso. E' la prima volta che mi succede che una semplice amicizia sbocci in amore. Vorrei sposarmi, ma lui è italoamericano e la burocrazia qui in Italia è complicatissima", sottolinea. Intanto la Argento si reinventa come dj, pubblica un triplo cd, e conduce un programma tutte le mattine su Radiodue con il collega Gianfranco Monti intitolato "Il bello e la bestia". Un programma per famiglie, in cui, nelle vesti di fidanzata, casalinga e mamma doc, dona consigli alle madri inesperte, offrendo un'immagine inedita e più matura di se stessa: "I bambini nella pancia sentono la musica. Mia figlia Anna Lou, che ha 7 anni, come me adora i Beatles: 'Yellow Submarine' è stata ottima per calmare i suoi pianti e le colichette", dice l'attrice a "Gente". Mercoledì prossimo alla conferenza stampa di "Go Go Tales" saranno presenti, insieme al regista Abel Ferrara, tutti gli altri interpreti principali, ovvero Willem Dafoe, Stefania Rocca, Bianca Balti, Riccardo Scamarcio e Justine Mattera. "Go Go Tales", che è stato girato interamente a Roma negli Studi di Cinecittà - dove è stata ricostruita New York - è ambientato in un "go go" cabaret a Downtown Manhattan: il club "Paradise", una fabbrica di sogni per giovani ballerine in cerca di fortuna. Willem Dafoe interpreta Ray Ruby, il carismatico impresario del club; Bob Hoskins è Jay, l'amministratore e complice di Ray; Matthew Modine è Johnny, fratello minore di Ray e suo finanziatore. Asia Argento, Stefania Rocca, la top model Bianca Balti (che esordisce nel cinema), l'attrice francese Lou Doillon sono alcune delle splendide ballerine che si esibiscono nella lap dance. Fa parte del cast anche uno straordinario Riccardo Scamarcio che scopre la moglie (Bianca Balti) fare la stripper nel locale. Nel cast anche Burt Young, Sylvia Miles e Danny Quinn. "Go Go Tales" è il racconto di una fatidica serata al club "Paradise". Ray e Jay stanno cercando di far fronte all'imminente sfratto da parte della proprietaria quando Johnny comunica a Ray che non ha più intenzione di dargli il denaro per tenere aperto il club. La situazione si è fatta talmente pesante che perfino le ballerine minacciano lo "striptease-strike". E per di più Ray ha perso il biglietto vincente della lotteria! Invia ad un amico.

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TLC: AUTHORITY UE A RISCHIO,GIOVEDI' SI DECIDE A LUSSEMBURGO (sezione: Burocrazia)

( da "Prima Comunicazione" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Data: 10/06/2008 Fonte: Ansa Categoria: Telecomunicazioni TLC: AUTHORITY UE A RISCHIO,GIOVEDI' SI DECIDE A LUSSEMBURGO ECO:TLC 2008-06-10 17:50 TLC: AUTHORITY UE A RISCHIO,GIOVEDI' SI DECIDE A LUSSEMBURGO BRUXELLES (ANSA) - BRUXELLES, 10 GIU - La Commissione europea rischia di dover rinunciare alla nascita dell'Authority Ue per le Tlc, uno dei cardini - insieme alla separazione funzionale delle reti - della riforma del settore delle telecomunicazioni messa a punto dal commissario Viviane Reding. Secondo quanto si apprende da fonti della presidenza slovena, a causa dell'opposizione di molti Stati membri, l'organismo immaginato nella riforma potrebbe saltare nel corso della riunione del consiglio dei ministri Ue delle Tlc in programma giovedì a Lussemburgo, e al quale l'Italia sarà rappresentata dal sottosegretario Paolo Romani. L'Agenzia europea per i mercati europei di comunicazioni elettroniche - come viene chiamata l'Authority nel testo della riforma - dovrebbe essere un organo sostanzialmente consultivo, col compito di coordinare il lavoro delle varie Autorità nazionali soprattutto sul fronte delle misure prese per garantire la concorrenza. Bruxelles, comunque, manterrebbe tutti i suoi poteri antitrust. Se l'Authority Ue dovesse tramontare - spiegano sempre le stesse fonti - sarebbe già pronta una soluzione alternativa, quella di rafforzare le competenze dell'Erg, l'associazione che riunisce tutte le Autorità europee nel settore delle Tlc, in Italia l'Agcom. Si tratta sostanzialmente della stessa soluzione appoggiata dalla maggioranza degli eurodeputati, che con un voto hanno di recente già bocciato l'istituzione di un'Authority Ue, che secondo loro comporterebbe "un eccesso di burocrazia". Meglio, per i parlamentari europei, una struttura simile a quella che oggi rappresenta l'Erg: "Un organo in cui siedono i regolatori nazionali, con un presidente da loro eletto, e che potrà prendere delle decisioni con una maggioranza dei due terzi, salvo casi eccezionali". (ANSA). CU/ S0A QBXC.

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Un viaggio nel girone infernale della Motorizzazione civile, regno della burocrazia e delle code infinite (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Como, La" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Un viaggio nel girone infernale della Motorizzazione civile, regno della burocrazia e delle code infinite. L'abbiamo fatto ieri mattina, insieme a decine di ?dannati? alle prese con moduli e bollettini, tormentati dall'incubo dell'orario di chiusura che rischia di vanificare la loro interminabile attesa. IN PRESA DIRETTA L'ufficio principale, al piano terra dell'edificio di via Tentorio, si riempie subito: "Se arrivi dopo le 10 - spiegano gli habitué - fai la coda per niente". La fascia oraria di apertura (8,30-11,30) è in effetti la prima anomalia. La seconda sono i quattro sportelli operativi su dodici. Ben presto si creano code di 10-12 persone e il campionario di improperi, sfoderato persino da insospettabili signore, predomina sulla rassegnazione di chi la prende con filosofia ("a Milano è peggio"). A esasperare ulteriormente i cittadini contribuiscono i tempi biblici necessari a sbrigare le varie pratiche, una volta giunti all'agognata meta. Sempre che la coda sia quella ?giusta? e non ci si senta dire, dopo un'ora di attesa: "Deve rivolgersi al mio collega". Eventualità tutt'altro che remota, vista la penuria di informazioni. Gli unici a non sembrare pesci fuor d'acqua sono i titolari delle autoscuole, che conoscono la Motorizzazione come le loro tasche: beati loro. LE STORIE In un paio d'ore abbiamo raccolto un nutrito campionario di disavventure. Una signora tra le più ?fortunate? (35 minuti di coda, salvo poi passarne altrettanti allo sportello), si ritrova con una citazione per omissione di soccorso e una multa di 800 euro: "Con il mio motorino avrei tamponato un'auto e poi mi sarei data alla fuga - racconta - Peccato che il mezzo coinvolto nell'incidente non fosse mio. Due numeri della targa sono stati riportati in modo errato su un verbale e ne è venuta fuori la targa del mio ciclomotore". A scanso di equivoci, si è presentata direttamente con la targa in mano. All'uscita, allargando le braccia, sbotta: "Che casino!". A Carmen Villani chiedono di pagare il bollo di un'auto che ha venduto tempo fa. Dopo mezz'ora a caccia di informazioni, rinuncia: "Non sono nemmeno riuscita a capire se devo rivolgermi a questi uffici oppure a un altro ente. Basterebbe uno sportello con una persona in grado di fornire qualche indicazione". Fabrizio Meroni accompagna la suocera: "Gli uffici sono aperti poche ore al giorno e si creano lunghe code, anche perché è operativo solo un terzo degli sportelli". Antonio Crisafulli, in via Tentorio per una mancata revisione, rimarca uno dei problemi più sentiti: il viavai obbligatorio tra la Motorizzazione e l'ufficio postale, a due passi. telefonate a vuoto "Ho dovuto fare la coda per ritirare un modulo e un bollettino, ora vado alla posta dove perderò un'altra mezz'ora e poi torno in Motorizzazione a riportare tutto, dopo la terza coda della giornata. Ho provato a contattare telefonicamente gli uffici, mi hanno risposto solo dopo tre giorni di chiamate a vuoto, dandomi un'informazione che oggi si è rivelata scorretta". Cecilia Maroni conferma: "La linea è perennemente occupata, bisogna presentarsi di persona". Valentina Veronesi racconta le sue peripezie per ottenere la patente: "Dopo una coda di un'ora per avere un modulo e un bollettino, sono andata in posta a pagare, sono ritornata qui e mi hanno detto che l'importo che avevo versato non era corretto, sebbene fosse stampato sul modulo che mi avevano appena dato. Mi hanno spiegato che era la versione vecchia del modulo, me ne hanno consegnato uno aggiornato e ho ricominciato la trafila: prima in posta, poi di nuovo alla Motorizzazione". Alle 11,30 cala il sipario. Domani si ricomincia: un altro giorno di ordinaria burocrazia. Michele Sada 10/06/2008.

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Urbanistica Qualche proposta per una Lecco migliore Nelle scorse settimane c'è stata una manifestazione titolata "La Lecco del Futuro", promossa da "Il Popolo della Libertà" in rel (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Lecco, La" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Urbanistica Qualche proposta per una Lecco migliore Nelle scorse settimane c'è stata una manifestazione titolata "La Lecco del Futuro", promossa da "Il Popolo della Libertà" in relazione al Piano di Governo del Territorio, di cui Lecco si deve dotare e per il quale sono state iniziate le procedure, sia pur con grande ritardo urbanistica Qualche proposta per una Lecco migliore Nelle scorse settimane c'è stata una manifestazione titolata "La Lecco del Futuro", promossa da "Il Popolo della Libertà" in relazione al Piano di Governo del Territorio, di cui Lecco si deve dotare e per il quale sono state iniziate le procedure, sia pur con grande ritardo. A parte la considerazione che sarebbe stato più opportuno se una tale manifestazione fosse stata promossa direttamente dall'Amministrazione del Comune per aprire un confronto preliminare con la popolazione sul futuro urbano di Lecco, piuttosto che essere ceduta come vetrina di un futuro partito, quale è stata, entriamo nel merito delle questioni. In quella sede sono stati espressi buoni propositi e indicati quelli che effettivamente e condivisibilmente sono dei nodi cruciali dello sviluppo urbanistico: attenzione alla ecosostenibilità, all'ambiente,alle esigenze sociali della popolazione,alla viabilità e alla mobilità, alle esigenze dello sviluppo economico del territorio in via di trasformazione. Ma un nodo cruciale e fondamentale è stato poco evidenziato: e questo nodo si basa sul fatto che fin qui la città ha avuto uno sviluppo non governato, non disegnato urbanisticamente e architettonicamente, cioè brutto e disfunzionale. Non solo negli anni '50 e '60 ,ma anche nei '70, '80, '90 e fino a oggi stesso l'edilizia e l'urbanistica scriteriate sono state l'unica forma ,o per meglio dire, l' unica deformità di sviluppo. E' difficile per gli attuali amministratori ammetterlo, perché c'è una evidente contiguità tra le amministrazioni precedenti e l'attuale. Ma partire da questa considerazione è importante per due motivi collegati tra loro. Il primo è che se non si ammette che fin qui c'è stato uno sviluppo inadeguato, difficile diventa essere credibili per il futuro. Il secondo motivo è che ammettere la necessità, l'utilità, pur nella evidente difficoltà, di correggere lo stato attuale della città significa prevedere che lo sviluppo sia in primo luogo rivolto a migliorare l'esistente, ridisegnando ( o disegnando veramente per la prima volta la città complessivamente, purtroppo con i forti vincoli ormai stabiliti) e utilizzando per un migliore disegno quanto più possibile le aree disponibili, ora e nel futuro (e saranno molte), per riqualificare funzionalmente ed esteticamente la città. Il Piano di Governo del Territorio permette, al proposito, di compensare le proprietà espropriate o cui non sia concessa edificabilità con nuove e vantaggiose forme. Riqualificare non significa che non ci sia da fare, ma che il fare debba essere prioritariamente rivolto a un miglioramento della città esistente più e prima che a un ulteriore sviluppo edilizio: decentramento con riqualificazione dei borghi,ristrutturazione della viabilità e della mobilità, decori urbani,aree verdi,spazi sociali,trasporti e servizi,opere pubbliche, approfittando degli irripetibili finanziamenti per l'Expò. "Per una Lecco Migliore" potrebbe essere in generale il titolo da dare al Piano di Governo del Territorio. Nella succitata manifestazione il Sindaco ha esordito dicendo che c'è chi dice che Lecco è brutta e chi dice che Lecco è bella e che ella pensa che Lecco sia bellissima. Bisogna sgombrare il campo dall'ipocrisia, che tocca le corde del campanilismo ingenuo, e distinguere l'ambiente naturale, molto bello, in cui Lecco è situata e la parte vecchia della città e del lungolago, ottocenteschi, dalla città più recente,che ormai è la maggior parte. E dunque ammettiamo che urbanisticamente Lecco è brutta e mal cresciuta e che se non fossero lago,monti e città vecchia che la salvano - e la salvano molto - Lecco somiglierebbe a una della tante mortificate periferie urbane lombarde. E poi il porto. Ancora si insiste dai vertici del raggruppamento politico succitato con l'idea che "un capoluogo di provincia non possa non avere un porto" . Ma chissà come mai Lecco non ha avuto per centinaia d'anni un porto? Non è che forse le sponde non riparate dal forte vento Tivano non si prestano? Non è forse che nel territorio è la baia di Parè - a un vero tiro di schioppo - il posto adatto? Si comincino a fare pontili galleggianti di ormeggio per il transito, nell'insenatura centrale e in quella della Malpensata, si lavori a livello del Piano di coordinamento provinciale, pure previsto, per il raccordo tra il capoluogo e lago e montagna. Qualcuno ha detto che Lecco, sia pure senza industrie, rimane una città industriale, nel senso della possibilità di svilupparsi ulteriormente come centro di servizi per le attività produttive del territorio e sede-cervello del decentramento produttivo. Perché non si fa lo stesso ragionamento per il turismo? Perché Lecco non può svilupparsi come centro di servizi commerciali e culturali al turismo, residenzialmente dislocato nei comuni lacustri e montani limitrofi? Costruire una Lecco Migliore e turistica non significa costruire impossibili alberghi ,con piscina e centro benessere, entro la città, e neppure necessariamente un porto turistico in una costa ormai del tutto inadatta, ma diventare un godibile centro di servizi e di cultura. Gian Marco Pauletta d'Anna Lecco la storia Io, di ritorno dal Messico sballottato dai burocrati Caro direttore, dopo una residenza in Mexico, sono tornato da due mesi in Italia. La burocrazia mi ha sballottato allegramente in questo periodo nel metodico tentativo di aggiornare e sistemare i vari documenti personali. Ma ho sempre trovato impiegati e funzionari competenti e disponibili e gentili. Ero felicemente stupito. Finalmente oggi, all'Agenzia delle Entrate di Menaggio, ho trovato un incompetente. Nel 2005 avevo comperato un monolocale a Menaggio, dopo avere venduto la casetta dove abitavo a Lenno (prima casa). Per vicissitudini varie non sono riuscito a spostare subito la residenza da Lenno a Menaggio, e ho trovato più semplice iscrivermi all'elenco dei residenti all'estero (AIRE) del Comune di Lenno dove risiedo dalla nascita. Sono quindi stato residente all'estero, in Mexico. Dall'Agenzia delle Entrate, a firma dell'impiegato in questione, mi viene nei giorni scorsi contestato che non avevo diritto alle agevolazioni per l'acquisto della prima casa in quanto non avevo portato la residenza a Menaggio. Sanzioni e multe varie per 2.500$EURO. Fortunatamente amo leggere e scrivere, e in internet ho trovato un riferimento ad una legge specifica al riguardo: (Legge n. 470/88 e suo Regolamento di attuazione DPR 323/89). " ... Il riconoscimento della detrazione per l'abitazione principale ad un cittadino italiano iscritto nell'Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero (AIRE) deve essere effettuato anche se il connazionale ha un immobile di proprietà sito in un Comune italiano che non coincida con quello di iscrizione nell'AIRE. Ad esempio il Comune di iscrizione nell'Aire potrebbe essere quello di ultima registrazione anagrafica prima dell'espatrio mentre l'abitazione di proprietà potrebbe essere ubicata in altro territorio comunale...... ecc.". Alle mie rimostranze, il funzionario dell'ufficio ha detto che non sapeva dell'esistenza di questa Legge. Mentre una collega che stava ascoltando la nostra conversazione ha subito confermato la norma in essere, e quindi l'esenzione evidente. Riconosco che immediatamente mi è stato fatto compilare un documento di richiesta di annullamento della sanzione ecc. Ma sono anche contento di ritrovarmi in un mondo imperfetto. Finalmente ho incontrato dopo quasi due mesi un incompetente, la persona sbagliata al posto sbagliato. Che cosa posso dire? Soltanto che questa volta mi è andata bene. Poi penso alla povera pensionata, la sciura Maria di Vercurago, che magari si sarebbe presa un piccolo infarto, e sicuramente qualche settimana o mesi di dolori di testa e spese varie per capire e tentare di risolvere l'ennesima "grida" di manzoniana memoria. Tutto è bene quello che finisce bene. Ma ho ancora solo una legittima richiesta: almeno mandiamo il "dipendente pubblico" istruttore della pratica citata una settimana a un corso di aggiornamento. E poi sia fatta la volontà di Dio, considerando che Visco è andato in pensione. Scusate il disturbo, ma quando ci vuole ci vuole. Giambattista Bordoli Menaggio 10/06/2008.

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La replica Il Celesia sostituisce tutti e tre gli ascensori In risposta alla lettera del giorno 8 in merito all'ascensore di villa Celesia, devo anzitutto precisare che non si trat (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Como, La" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

La replica Il Celesia sostituisce tutti e tre gli ascensori In risposta alla lettera del giorno 8 in merito all'ascensore di villa Celesia, devo anzitutto precisare che non si tratta di un guasto, bensì di una radicale ristrutturazione straordinaria la replica Il Celesia sostituisce tutti e tre gli ascensori In risposta alla lettera del giorno 8 in merito all'ascensore di villa Celesia, devo anzitutto precisare che non si tratta di un guasto, bensì di una radicale ristrutturazione straordinaria. Infatti saranno sostituiti tutti e 3 gli ascensori, vecchi di 40 anni, in modo di metterli in linea con i nuovi parametri di sicurezza. Si tratta di opere consistenti e tecnicamente delicate che pertanto implicano tempi lunghi di esecuzione (uno degli ascensori fra l'altro verrà trasformato in montalettighe - la casa albergo non ne era munita - con un impegno strutturale importante). Si tenga inoltre conto che questi lavori vengono eseguiti in concomitanza con la presenza degli ospiti (sono 62) e che le ditte interessate operano con la massima attenzione e riguardo, rispetto ai quali rinnoviamo comunque il nostro ringraziamento per la tolleranza e la pazienza dimostrate. Il piano d'intervento prevede differenti tempistiche: l'ascensore lato est sarà funzionante dal 25 giugno; quello lato ovest entro metà luglio; quello centrale verrà adeguato entro fine luglio. Non va comunque trascurato che nel corso della complessa operazione viene comunque garantito l'uso e l'utilizzo di almeno uno degli impianti. Con cordialita'. Domenico Pellegrino dialetto Rispondo al Borzatta per passare il tempo Stimatissimo sig. Borzatta rispondo al suo "Famm ul piesè"... non se la prenda, ma alla mia età (8o anni) è un modo per passare il tempo. Car ul mé Ricardo, ul Silvio al pudarà mai desfà quel che la faa ul Romano, perché propi la fa nagött! e quel cà la fa le staa püse un dagn che un ben. Salutoni carissimi Pierino Pozzi Albese la storia Io, di ritorno dal Messico sballottato dai burocrati Caro direttore, dopo una residenza in Mexico, sono tornato da due mesi in Italia. La burocrazia mi ha sballottato allegramente in questo periodo nel metodico tentativo di aggiornare e sistemare i vari documenti personali. Ma ho sempre trovato impiegati e funzionari competenti e disponibili e gentili. Ero felicemente stupito. Finalmente oggi, all'Agenzia delle Entrate di Menaggio, ho trovato un incompetente. Nel 2005 avevo comperato un monolocale a Menaggio, dopo avere venduto la casetta dove abitavo a Lenno (prima casa). Per vicissitudini varie non sono riuscito a spostare subito la residenza da Lenno a Menaggio, e ho trovato più semplice iscrivermi all'elenco dei residenti all'estero (AIRE) del Comune di Lenno dove risiedo dalla nascita. Sono quindi stato residente all'estero, in Mexico. Dall'Agenzia delle Entrate, a firma dell'impiegato in questione, mi viene nei giorni scorsi contestato che non avevo diritto alle agevolazioni per l'acquisto della prima casa in quanto non avevo portato la residenza a Menaggio. Sanzioni e multe varie per 2.500$EURO. Fortunatamente amo leggere e scrivere, e in internet ho trovato un riferimento ad una legge specifica al riguardo: (Legge n. 470/88 e suo Regolamento di attuazione DPR 323/89). " ... Il riconoscimento della detrazione per l'abitazione principale ad un cittadino italiano iscritto nell'Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero (AIRE) deve essere effettuato anche se il connazionale ha un immobile di proprietà sito in un Comune italiano che non coincida con quello di iscrizione nell'AIRE. Ad esempio il Comune di iscrizione nell'Aire potrebbe essere quello di ultima registrazione anagrafica prima dell'espatrio mentre l'abitazione di proprietà potrebbe essere ubicata in altro territorio comunale...... ecc.". Alle mie rimostranze, il funzionario dell'ufficio ha detto che non sapeva dell'esistenza di questa Legge. Mentre una collega che stava ascoltando la nostra conversazione ha subito confermato la norma in essere, e quindi l'esenzione evidente. Riconosco che immediatamente mi è stato fatto compilare un documento di richiesta di annullamento della sanzione ecc. Ma sono anche contento di ritrovarmi in un mondo imperfetto. Finalmente ho incontrato dopo quasi due mesi un incompetente, la persona sbagliata al posto sbagliato. Che cosa posso dire? Soltanto che questa volta mi è andata bene. Poi penso alla povera pensionata, la sciura Maria di Vercurago, che magari si sarebbe presa un piccolo infarto, e sicuramente qualche settimana o mesi di dolori di testa e spese varie per capire e tentare di risolvere l'ennesima "grida" di manzoniana memoria. Tutto è bene quello che finisce bene. Ma ho ancora solo una legittima richiesta: almeno mandiamo il "dipendente pubblico" istruttore della pratica citata una settimana a un corso di aggiornamento. E poi sia fatta la volontà di Dio, considerando che Visco è andato in pensione. Scusate il disturbo, ma quando ci vuole ci vuole. Giambattista Bordoli Menaggio sanita' Ringrazio il buon Dio e chi mi ha curato Gentilissimo direttore, l'11 giugno è il mio compleanno e con questa voglio ringraziare il buon Dio che col suo "soffio" ha guidato l'opera di medici come il dott. Claudio Minoretti, il dott. Gianvincenzo Melfa, la dott.ssa Marida Beltrame, tutta la nefrologia e dialisi dell'ospedale Sant'Anna per avermi regalato anni e anni di vita. Se sono felice di vivere, e lo sono, se sono contento di lottare ancora per i miei ideali, lo devo assolutamente a tutti coloro che, là dentro, medici, paramedici tutti che, col proprio impegno, professionalità, serietà, competenza e... non da poco simpatia, hanno dato a me e alla mia famiglia, la speranza, la gioia. Cordialmente. Umberto Cairoli Grandate l'esortazione Caro prof. Brunetta, avanti E non si lasci condizionare Vorrei fare i miei complimenti al volitivo ministro per la Funzione Pubblica prof. Renato Brunetta per la sua convinta coerenza nel voler conseguire quei risultati che si è proposto e cioè: smascherare e allontanare dai propri incarichi quell'assortimento di incapaci, fannulloni e raccomandati che da sempre si annidano nelle "pieghe" dei diversi uffici statali, condizionandone il buon funzionamento a discapito di tutti i cittadini italiani. Avendone conosciuti alcuni, ho sempre considerato utopistico il fatto che si dicesse che i fannulloni dello Stato non fossero licenziabili e quindi, trovo giusto che finalmente qualcuno di polso abbia deciso di prendere in mano la situazione. Mi auguro che sia finalmente possibile arrivare fino in fondo alla questione, senza riguardi per Tizio capoufficio e Caio direttore di reparto o Sempronio dirigente senza averne i requisiti e quindi incapaci... Caro professore, non si lasci condizionare nemmeno dai sindacati, abilissimi nel proteggere quei soggetti inutili e dannosi. Mi auguro di leggere man mano notizie di risultati positivi. Buon lavoro e grazie per ciò che sta facendo. Cordialmente. Ugo Togni Bulgarograsso 10/06/2008.

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La burocrazia Il rilancio del settore passa necessariamente dall'abbattere barriere di carattere prettamente burocratico: formalità, procedure, cavilli che bloccano i progetti (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Como, La" del 10-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

La burocrazia Il rilancio del settore passa necessariamente dall'abbattere barriere di carattere prettamente burocratico: formalità, procedure, cavilli che bloccano i progetti. 10/06/2008.

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Renato Giusto (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 10-06-2008)
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(Stampa, La)

Argomenti: Burocrazia

Opinione Renato Giusto IL COMPUTER NON CURA GLI AMMALATI Purtroppo non è una novità. Il medico di famiglia è stato "burocratizzato" in modo assurdo, ma nonostante, tenta di continuare a svolgere il proprio lavoro nel miglior modo possibile. La burocrazia delle ricette, sempre ricaduta sulle spalle del medico di famiglia, con tutta una serie notevole di ulteriori incombenze di tipo burocratico come le certificazioni di malattia hanno creato l'impossibilità di visitare accuratamente i malati. E' sorta quindi la necessità, spesso indotta dal paziente stesso, di richiedere esami specialistici sofisticati, a volte inutili, che necessitano tempi di attesa epocali. Il paziente quindi tenta addirittuta di recarsi direttamente all'ospedale con la speranza di saltare i tempi di attesa per esami radiologici, come Tac e risonanza magnetica in ambulatorio. Il male più grosso che affligge l'operato del medico di famiglia è la scarsa integrazione tra ospedale e territorio. Nonostante gli annunci trionfalistici che l'utilizzo del computer nello studio del medico di famiglia potrà risolvere molti problemi, bisogna essere chiari: solo se il medico di famiglia sarà messo in condizione di avere più tempo per visitare con accuratezza e soddisfazione clinica i propri pazienti si potranno migliorare le cose.

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Storie di immigrati - 217 Racconti di vita vissuta di chi si è trasferito dalla propria terra per arrivare nel territorio (sezione: Burocrazia)

( da "Cittadino, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Mohammed e Alì... la Tunisia è vicina "Non si può continuare a gettare fango sulla gente. Si crea un clima di tensione" n Mohammed e Alì, i protagonisti delle storie di immigrati di questa settimana, sono due giovani tunisini: ventotto anni il primo, venti il secondo. Li abbiamo incontrati all'uscita di un phone center di Lodi, intenti a chiacchierare con alcuni connazionali. Alla nostra richiesta di un'intervista, hanno risposto con entusiasmo.Mohammed e Alì, un sorriso vivace e un'ottima padronanza dell'italiano, si sentono perfettamente integrati nella città che hanno scelto come nuova casa. E come dar loro torto? Mohammed vive in Italia da undici anni, "tanto tempo, al punto che praticamente conosco meglio la vostra cultura della mia", mentre Alì, poco più che adolescente, si trova nel Lodigiano da tre anni e ha intenzione di restarci il più a lungo possibile. Emigrati grazie al consiglio e all'aiuto di alcuni familiari, oggi hanno un lavoro, una casa in cui vivere e una rete di amicizie. Sono soddisfatti, e coglieranno ogni occasione che l'Italia saprà offrire loro.Alì, sei molto giovane ma conosci l'italiano più che bene. Da quanto tempo vivi qui?A: "Da tre anni, ormai. Se parlo correntemente la vostra lingua è perché qui ho avuto modo di studiare: ho frequentato le scuole professionali per elettricisti. Il contatto quotidiano con i compagni di classe e lo studio mi hanno permesso di apprendere velocemente. Non c'è niente di meglio di immergersi completamente in un'altra cultura, per conoscerne usi e costumi, e per imparare con una certa celerità la lingua. Non ho avuto difficoltà, nonostante i nostri idiomi siano molto lontani. La pratica e la necessità mi hanno aiutato".Perché hai lasciato la Tunisia?A: "Perché desideravo trovare un lavoro che mi garantisse uno stipendio decoroso. Mio padre si trova in Sicilia. Se ne è andato dalla Tunisia ventitre anni fa e da allora è tornato a casa solo durante le vacanze e le feste comandate. Grazie a lui e al suo sacrificio, io, mia mamma, i miei due fratelli e le mie due sorelle abbiamo avuto modo di cambiare completamente la nostra condizione economica e di avere un tenore di vita più che dignitoso, rispetto agli altri connazionali. Molto semplicemente, quindi, sono partito perché volevo seguire il suo esempio e creare i presupposti per un futuro sereno".M: "Vedi, questo è importante. Anche per me le motivazioni sono tutto sommato le stesse. Se nel tuo Paese non puoi avere un futuro, allora tanto vale partire. Che senso ha restare a casa se non puoi essere sereno? Meglio provare a sperare, no?".Effettivamente.M: "Il problema è negli ultimi tempi molte cose stanno cambiando. Ho la sensazione che se si continua su questa strada la convivenza tra culture diverse potrà risentirne".A cosa ti riferisci?M: "Alle notizie che vengono date dagli organi di informazione. Ogni sera il telegiornale mi innervosisce: sembra che gli stranieri vengano in Italia solo ed esclusivamente per delinquere. Non conosco tutte le storie, ma ho ben presente la mia. Sono partito per cercare qualcosa di meglio, non per fare del male alla gente. E come me la totalità dei miei amici. Ma ogni sera è sempre la stessa storia: questo ruba, quello stupra, quell'altro ammazza. Non siamo tutti uguali, questo va sottolineato. I media creano una situazione allarmante e poi chi ci va di mezzo è chi al contrario vuole vivere onestamente e dignitosamente".Vi è capitato di assistere a episodi di razzismo nei vostri confronti?M: "Fortunatamente no, perché quando le persone ti conoscono capiscono subito di che pasta sei fatto. Lavorando quotidianamente accanto agli italiani, hai modo di farti conoscere; e più ci si conosce, più i rapporti migliorano. Mi sono trovato bene, qui in Italia: se io alla sera mangio il cous-cous e un altro la pasta, per me non c'è differenza, e a quanto ho avuto modo di vedere nemmeno per i miei colleghi. Ma appena si esce dalla quotidianità e si guarda la televisione, ci si sente sconcertati. Non si può continuare a gettare fango sulla gente. Si crea un clima di tensione che a mio avviso è inutile e deleterio".Che lavoro fai?M: "Faccio il gessista, un lavoro che amo, che mi ha permesso di incontrare persone con cui vado d'accordo e che mi sta garantendo una vita serena. Sono soddisfatto di quello che sto costruendo qui e se non ci fossero alcune criticità a inquinarmi l'anima, sarei la persona più felice del mondo".Quali sarebbero, queste criticità?M: "Come vengono date le notizie, l'aspetto a cui accennavo poco fa, e la burocrazia: i tempi per rinnovare il permesso di soggiorno sono lunghissimi. Ogni volta bisogna dotarsi di un'infinita pazienza. Lo so bene perché vivo a Lodi da undici anni; tuttavia continuo a non capire per quale motivo ci vogliano mesi e mesi per avere un pezzo di carta. So che in Francia non è così. Quando ci penso, mi sembra di trovarmi in un carcere senza mura: c'è un problema e tu non puoi farci nulla. Per il resto, però, non posso assolutamente lamentarmi: io adoro l'Italia, e lo dico in tutta onestà".E tu, Alì, che lavoro fai?A: "Sono un saldatore e come Mohamed mi sento soddisfatto del lavoro che svolgo. Io e mio padre siamo gli unici della famiglia ad avere lasciato la Tunisia. Appena arrivato in Italia avevo diciassette anni ho vissuto con lui in Sicilia. Ma non ho resistito molto a lungo: nel giro di qualche mese sono salito da solo sul primo treno per il nord, diretto a casa di alcuni connazionali a Milano".Il motivo?A: "In Sicilia c'era solo un lavoro che si poteva svolgere: raccogliere frutta e verdura. Sai questo cosa significa? Che oggi lavori e domani no, che oggi hai uno stipendio e domani un punto interrogativo sulla testa, spaccandoti la schiena ogni volta che ti viene chiesto, e tanta manna. No, non potevo continuare così, come mio padre, a condurre una vita in prestito. Quindi mi sono detto: "Alì, sei giovane e il tempo di certo non ti manca; prova a cercare qualcosa di meglio. Cos'hai da perdere?". Risultato: giunto a destinazione, dopo un breve corso da saldatore sono stato assunto. Non potevo chiedere di meglio".Anche tu, Mohamed, sei arrivato in Italia grazie all'aiuto di qualche familiare?M: "Esattamente. Infatti io non posso dire di avere scelto l'Italia. Per scegliere uno dovrebbe aprire un atlante, valutare le destinazioni, magari cercare qualche informazione e alla fine, dopo un'attenta riflessione, partire. Nel mio caso è stato diverso: avevo dei parenti che potevano ospitarmi, io ero giovanissimo e pieno di speranze e la mia unica certezza era il desiderio di lasciare la Tunisia. Quindi se mi trovo in Italia e non, per esempio, in Spagna, è praticamente per caso; ma qui mi sono costruito una vita che mi piace. I miei due fratelli, che mi hanno aiutato anche con la ricerca del lavoro, oggi hanno addirittura la cittadinanza italiana. Chissà, magari anch'io un domani potrò avere più diritti".Vorresti restare qui per sempre?M: "Dopo undici anni, sono quasi più italiano che tunisino al punto che, religione a parte, mi identifico maggiormente con la cultura italiana".A: "Per me è praticamente lo stesso, anche se di tempo sul suolo italiano ne ho trascorso molto meno. Il fatto è che qui si sta bene e si vive dignitosamente. Il problema della sussistenza è superato e non resta che costruire il futuro, la propria vita e la serenità".Quindi Italia per sempre?M: "A questa domanda è difficile rispondere. Per sempre è un'espressione forte. Come accennavo i media e la politica stanno screditando la presenza degli stranieri in Italia. Se si continua di questo passo, non so dove andremo a finire e non so fino a che punto ci converrà restare".A: "Sì, perché anche se abbiamo i documenti in regola, non vorremmo vivere in una terra in cui non siamo bene accetti. È molto importante sentirsi sereni e a proprio agio nel Paese che si sceglie come casa. Per questo molto dipende da ciò che ci capiterà. Abbiamo imparato a rischiare, lasciando tutto per l'ignoto, non sarà difficile farlo una seconda volta".In che senso?M: "Nel senso che se diventerà difficile vivere qui, non avremo altra scelta e torneremo in Tunisia".Per fare cosa?M: "Con i soldi risparmiati potremmo aprire un negozietto e buttarci nel commercio. Sono moltissimi i connazionali che hanno optato per questa alternativa. Se poi anche nella nostra terra d'origine dovessero esserci delle difficoltà, non c'è problema: rifaremo nuovamente le valigie perché oggi sappiamo cosa significa emigrare: è un'impresa, ma ne vale la pena".Elisa Crotti.

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L'aumento del costo di benzina e gasolio penalizza i camionisti ma anche chi si occupa di movimentare le merci (sezione: Burocrazia)

( da "Cittadino, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il petrolio vola, la logistica si ferma Chiapparoli: "La metà delle ditte rischia di dover chiudere" n "Quasi la metà delle ditte di logistica stanno chiudendo e, se si continuerà in questa direzione, la gran parte delle merci rimarrà ferma nei magazzini, perché i camionisti non verranno più a ritirarle". A lanciare l'allarme è Silvano Chiapparoli, titolare di complessi di logistica a Livraga (due capannoni che a breve termine dovrebbero diventare tre), Casalpusterlengo, San Giuliano e Cerro al Lambro, per una superficie totale di 130mila metri quadrati coperti. Solamente nel 2007, le ditte di Chiapparoli hanno fatto registrare un giro d'affari di 45 milioni di euro, con 600 dipendenti distribuiti nei vali poli logistici. In tutto il Lodigiano, le aziende impegnate in questo settore occupano oltre un milione di metri quadrati del territorio. Con il petrolio che vola inesorabilmente verso i 150 dollari al barile, i trasporti dovrebbero essere i primi a tremare, seguiti a ruota da altri comparti a rischio. Per ogni trasporto un camionista deve sopportare in media dai 150 ai 200 euro di maggiori costi: in pratica il guadagno è azzerato. Un quadro che può influire negativamente sull'economia del territorio, ormai centro nevralgico del sistema logistico e di un settore agricolo sempre più meccanizzato. "I salvavita, le medicine, il latte per bambini, sono fermi nei depositi dice amaramente Chiapparoli . L'afflusso dei tir è diminuito del 10 per cento, ma se gli autotrasportatori dovessero scioperare si aprirebbe una crisi più profonda". Ad inizio settimana, a livello nazionale, i rappresentanti dei camionisti hanno proposto l'impiego della polizia per il controllo della movimentazione delle merci, una soluzione che "potrebbe essere necessaria per proteggere i beni di prima necessità, ma bisogna soprattutto insistere su maggiori controlli a regime fiscale per colpire il lavoro nero sommerso", sottolinea Antonio Ferrari, responsabile di tre poli logistici a Massalengo, Melegnano e Lodi, che si estendono su 50 - 60mila metri quadrati coperti. Un anno fa nessuno immaginava che il petrolio potesse raggiungere i livelli attuali, anche se già tra il 1999 e il 2007 il prezzo del greggio era balzato da 10 a 95 dollari al barile. "Qui nel Lodigiano non manca certo l'offerta, si tratta di una vera e propria speculazione commenta Ferrari . Esistono persone che ogni giorno guadagnano tantissimo da questa situazione critica". Intanto le innovazioni tecnologiche, che possono spingere a diminuire l'utilizzo del petrolio nei trasporti, richiedono costanti ricerche e investimenti adeguati. "Le energie "verdi" sono obiettivi di riferimento per il futuro; noi abbiamo in progetto un impianto per il biodiesel, conclude Antonio Ferrari ma purtroppo dobbiamo fare i conti con la solita burocrazia, che frena la voglia di rinnovamento". Da qualche tempo ha preso piede la tendenza a ripensare il commercio a livello regionale, con le aziende sempre più orientate a relazionarsi con partner commerciali sempre più vicini alla propria sede operativa. Sfruttando le energie ibride già disponibili si potrebbe risparmiare il 25 per cento del consumo dell'oro nero. E in tutta Europa i camionisti sono sul piede di guerra, vittime di un caro gasolio che sta creando agitazioni in Spagna, Francia, Olanda e Gran Bretagna. Da noi si spera in uno stop dei prezzi, altrimenti il 30 giugno partirà il tanto temuto blocco dei tir. Un blocco che causerebbe perdite nel nostro territorio, dove quasi l'80 per cento dei beni viaggia su gomma. Lo sciopero dei tir potrà rientrare solamente se arriveranno dal governo le misure di sostegno richieste: interventi drastici sul prezzo del petrolio e stop alle accise per tutto il 2008. Altrimenti, per l'economia lodigiana dei trasporti e della logistica, non sarà certamente un'estate tranquilla. Alberto Bolis.

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La prima volta del nuovo segretario (sezione: Burocrazia)

( da "Trentino" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

IN AULA La prima volta del nuovo segretario ARCO. è il segretario del Comune di Arco in pectore e come tale lunedì sera il dottor Rolando Mora ha assistito alla sua prima seduta nell'aula consiliare del Casinò. Glielo ha chiesto Veronesi, alle prese con i "vuoti di potere" apertisi al massimo livello della burocrazia municipale con il trasferimento dell'ex segretario Ivo Ceolan e i problemi personali che tengono lontana dall'ufficio la vicesegretaria Cristina Bronzini. Rolando Mora assumerà ufficialmente l'incarico il 25 luglio, in attesa di conoscere l'esito del ricorso al Tar presentato da un concorrente.

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Il torrente Tegnas ancora pieno di ghiaia (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere delle Alpi" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

"Il torrente Tegnas ancora pieno di ghiaia" Loretta Ben contesta: l'alveo non è in piena sicurezza di Gianni Santomaso TAIBON. "Pongo la questione nell'intento di sollecitare sul Tegnàs gli interventi necessari per affrontare le eventuali e inaspettate avversità meteorologiche". Il sindaco di Taibon, Loretta Ben, ha approfittato dell'occasione del convegno di sabato sul rischio geologico e idraulico in Agordino per evidenziare al Genio civile, alla Provincia e alla Regione la situazione in cui si trova il torrente del suo paese. Un caso particolare che però, a suo avviso, non è l'unico in Agordino. "Sapendo che sul territorio da me amministrato", ha detto il sindaco, "proprio davanti al municipio confluiscono il Cordévole e il Tegnàs, non posso non sottolineare come, nel recente passato, una situazione di notevole gravità abbia interessato il Comune di Taibon Agordino". Il "recente passato" a cui fa riferimento Loretta Ben è l'ottobre 2005. Allora furono attivati, da parte del Genio civile, dei lavori di "somma urgenza" sul corso d'acqua in seguito alle forti piogge cadute in quei giorni. Le condizioni del torrente sovralluvionato, peraltro, erano già state segnalate più volte dall'amministrazione Ben e, in precedenza, anche da quella guidata da Bruno Bulf. Vennero realizzati due "repellenti" per ogni sponda, una "savanella" (il canale per il deflusso di magra dell'acqua) e degli interventi nella zona sottostante la chiesa di San Lucano. Nelle operazioni era compreso pure l'asporto del materiale solido depositatosi nell'alveo, ma... Ma dopo che quest'ultimo fu ammucchiato in attesa che la ditta incaricata venisse a prelevarlo, il Genio civile bloccò le operazioni. Risultato? "La ghiaia tolta dal letto del fiume", spiega il sindaco Loretta Ben, "è ritornata al suo posto annullando in parte il lavoro svolto e con esso il costo sostenuto". I 2869 metri cubi di materiale che avrebbero dovuto essere trasportati altrove oggi giacciono ancora nel Tegnàs, destando le preoccupazioni del primo cittadino, poco convinto delle rassicurazioni offerte lo scorso febbraio dal Genio civile. Tanto più che a ciò si aggiunge anche la copiosa vegetazione cresciuta nel torrente che ostacola il passaggio delle acque. "Desidero porre l'accento sul fatto che tale alveo non ha, a mio parere, ancora raggiunto i limiti di sicurezza sufficienti per la tranquillità del paese", ha infatti sostenuto durante il convegno, esprimendo i suoi dubbi al pubblico. "Rivolgo questo mio appello al Genio civile, alla Provincia e alla Regione e lo faccio a difesa della popolazione e dei loro beni, certa che le mie parole non cadranno nel vuoto, ma rappresenteranno uno stimolo per riflettere sul nostro futuro". Rimangono però le perplessità per il modo con cui si è intervenuti sul Tegnàs tanto da ritenere condivisibili le parole del sindaco relative al "fallimento dell'uomo nella gestione del territorio dovuta, alle volte, a troppa burocrazia, a disinteresse e/o superficialità". Infine ciò che il sindaco Ben reclama è la presenza di tecnici dotati di conoscenze e competenze puntuali sul territorio. Esattamente le richieste espresse dal professor Luigi D'Alpaos nel convegno di sabato dedicato al rischio idrogeologico nell'Agordino.

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Radio Più festeggia i suoi 25 anni aprendo le porte agli ascoltatori (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere delle Alpi" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

TAIBON Radio Più festeggia i suoi 25 anni aprendo le porte agli ascoltatori TAIBON. Radio Più, il 25 giugno, compie esattamente 25 anni. Era il 25 giugno 1983 quando i soci fondatori - Renzo Gavaz, Alessandro Savio, Udilio e Agostino Cadorin, Pierina Bellai, Paolo Buttol e Tiziana Soia, Sereno Ben, Dino Collarin, Cosmo Forcella, Gianna Schena e il compianto Danilo Sibillon - si univano per dare vita a Radio Più come società di fatto. "In 25 anni la radio è cresciuta", dice l'attuale direttore Mirko Mezzacasa, "ha superato momenti difficili in concomitanza con i primi anni di "abusivismo", con i primi anni Novanta ingessati dalla burocrazia per l'ottenimento della concessione e molti altri problemi affrontati, problemi che incontra qualsiasi imprenditore che si dedica ad una nuova attività. Ma l'averci creduto ci ha permesso di essere ancora nell'etere. Eravamo in tanti nel 1983, l'Agordino contava altre tre radio (Alleghe, Falcade, Rocca Pietore), la provincia oltre 20". In occasione del 25 giugno la radio ha aperto le porte agli ascoltatori. "Ed anche i microfoni", aggiunge Claudio Fontanive, "perché in occasione di questo compleanno vogliamo lasciare spazio solo agli ascoltatori e alla musica degli anni Ottanta. Fino al 24 giugno, infatti, invitiamo gli ascoltatori a visitare gli studi e lasciare i loro messaggi in voce. Saranno trasmessi il 25 giugno". Nello stesso giorno un gruppo di agordini partirà per la Francia in occasione del concerto di Bruce Spreengsten, con loro anche Roberto Dell'Olivo che alla radio ha curato anche il programma di musica latino americana. A novembre l'evento: la Maratona di New York con Radio Più e i tre conduttori del programma del lunedi dedicato agli sportivi della vallata, Claudio Fontanive, William Da Roit e Marco Savio.

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Italia al bivio tra modernità e declino (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Brescia" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione: 11/06/2008 testata: Giornale di Brescia sezione:ECONOMIA Brescia ha ospitato l'assemblea di Unioncamere. Il presidente Mondello: "Le priorità, infrastrutture e educazione" Italia al bivio tra modernità e declino Formigoni: "Questa provincia e la Lombardia hanno risposto in anticipo alle nuove sfide" Nella foto sopra l'intervento di Francesco Bettoni alla Camera di Commercio; qui a lato, Roberto Formigoni con Andrea Mondello Guido Lombardi BRESCIA Siamo a un bivio e potenzialmente possiamo imboccare la strada della modernità o quella che conduce al declino. Lo ha spiegato ieri, nell'auditorium della Camera di Commercio di Brescia, il presidente di Unioncamere, Andrea Mondello, riferendosi alla condizione in cui si trova l'Italia. "Da una parte - ha detto Mondello nel corso dell'assemblea nazionale di Unioncamere, ospitata ieri a Brescia - c'è la sfida della competizione che porta alla crescita. Dall'altra, l'illusione di poter continuare a sfruttare le tante rendite di posizione che in passato hanno assicurato la sopravvivenza di interi settori di mercato". Il quadro tracciato da Mondello nel corso della sua relazione è obiettivamente poco consolante: l'Italia è caratterizzata da ritardo infrastrutturale, emergenza educativa ("la qualità del capitale umano è la prima ricchezza del Paese"), divario nord-sud, lentezza della giustizia civile e peso della burocrazia sulle imprese. "Il nostro Paese - ha aggiunto Francesco Bettoni, presidente della Camera di Commercio di Brescia - soffre di un ritardo infrastrutturale cronico". Inoltre, le differenze tra Nord e Sud Italia, nonostante le risorse impiegate per lo sviluppo del Mezzogiorno, tendono ad essere sempre più marcate. Anche la nostra provincia, tuttavia, secondo la classifica diffusa ieri in occasione dell'assemblea e curata da Unioncamere e Istituto Tagliacarne, presenta una dotazione infrastrutturale insoddisfacente, collocandosi a livello nazionale al quarantesimo posto. C'è quindi tanto da lavorare per abbandonare, usando le parole di Mondello, "la vecchia provinciale" e imboccare "l'autostrada della modernità". Per ottenere questo risultato, è fondamentale, secondo il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, "il contributo delle Camere di Commercio e la collaborazione con gli enti locali. Credo di poter dire - ha aggiunto Formigoni - che Brescia e la Lombardia sono state capaci di rispondere alle sfide della globalizzazione". "L'Italia - ha spiegato il Governatore - deve riformarsi partendo da un federalismo responsabile che recuperi pienamente il Mezzogiorno, attraverso la soluzione del problema educativo, realizzando finalmente le infrastrutture che mancano da troppi anni e snellendo la burocrazia". La Lombardia, ha assicurato Formigoni, si è mossa già da tempo in questa direzione, ma evidentemente c'è ancora molta strada da fare e le Camere di Commercio si propongono, ha detto Mondello, "come una risorsa utile, anzi indispensabile per affrontare e sciogliere i legami che frenano il Paese". Il sistema camerale ha scelto la modernità attraverso l'autoriforma, la promozione di strumenti di giustizia alternativa (come la conciliazione e l'arbitrato), gli investimenti nell'e-government, l'aggiornamento professionale (Universitas Mercatorum), le missioni per favorire l'internazionalizzazione delle imprese. Ora tocca al Paese abbandonare la vecchia provinciale e, al bivio, non sbagliare scelta.

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Tlc, in forse l'Autorità unica Ue (sezione: Burocrazia)

( da "Italia Oggi" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - Economia e Politica Numero 138, pag. 11 del 11/6/2008 Autore: da Bruxelles Sabina Pignataro Visualizza la pagina in PDF       La commissione potrebbe dover rinunciare a uno degli elementi centrali della sua riforma Tlc, in forse l'Autorità unica Ue Manca il sostegno degli stati membri. Contrari gli operatori Si deciderà domani a Lussemburgo il destino dell'Authority Ue per le Tlc. La commissione europea potrebbe dover rinunciare alla creazione di un super regolatore europeo, uno degli elementi cardine, insieme alla separazione funzionale delle reti, della riforma del settore delle telecomunicazioni, messa a punto dal commissario Viviane Reding. Fonti della presidenza slovena annunciano che, a causa dell'opposizione di molti stati membri, l'organismo immaginato nella riforma potrebbe saltare nel corso della riunione del consiglio dei ministri Ue delle Tlc in programma domani a Lussemburgo, e al quale l'Italia sarà rappresentata dal sottosegretario Paolo Romani. La commissione Ue aveva proposto a metà novembre di creare "un'agenzia europea per i mercati europei di comunicazioni elettroniche" (come viene chiamata l'Authority nel testo della riforma), un organo sostanzialmente consultivo, col compito di coordinare il lavoro delle varie Autorità nazionali soprattutto sul fronte delle misure prese per garantire la concorrenza nel settore delle telecomunicazioni. Bruxelles vorrebbe anche dare alla nuova Autorità competenze sulla sicurezza delle reti o sulle frequenze radio-elettriche utilizzate per la telefonia, la radio o la televisione. Pur mantenendo tutti i suoi poteri antitrust. Eppure la nuova Authority rischia di essere affossata prima di nascere dal parere opposto non solo degli operatori dominanti (rappresentati dall'Etno), ma anche degli stati membri e dei regolatori nazionali. L'ultimo pollice verso è arrivato dall'Ofcom, l'Authority britannica per le Tlc, spesso indicato dalla Reding come un modello per i regolatori europei, essendo stato il primo a praticare la strada della separazione funzionale e della suddivisione del mercato nazionale della banda larga in sotto-mercati tali da consentire l'abolizione della regolamentazione nelle aree fortemente concorrenziali. Il ceo Ofcom, Ed Richards, ha rilevato invece che la nuova agenzia "aumenterebbe costi e burocrazia, interferendo con attività già svolte da altre autorità esistenti, oltre a essere in conflitto col principio di regolamentazione indipendente". Ma, se l'Authority Ue dovesse tramontare sarebbe già pronta una soluzione alternativa, quella di rafforzare le competenze dell'Erg, l'associazione che riunisce tutte le Autorità europee nel settore delle Tlc, in Italia l'Agcom di Corrado Calabrò. Si tratta sostanzialmente della stessa soluzione appoggiata dalla maggioranza degli eurodeputati, in base al progetto di relazione presentato alla fine di aprile che ha bocciato l'istituzione di un'Authority Ue, perché comporterebbe "un eccesso di burocrazia". Il voto di Strasburgo in prima lettura nella seduta plenaria è prevista solo per il mese di settembre, ma al momento, l'idea dell'Europarlamento è quella di un organismo molto vicino al Gruppo dei regolatori europei in grado di prendere decisioni con una maggioranza dei due terzi, tranne che in casi eccezionali.

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Montezemolo lascia Fiera Bologna (sezione: Burocrazia)

( da "Italia Oggi" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - Economia e Politica Numero 138, pag. 10 del 11/6/2008 Autore: Visualizza la pagina in PDF       Esclusa una ricandidatura dell'ex leader degli industriali: impegni impediscono mandato bis Montezemolo lascia Fiera Bologna Obiettivo per l'expo è di arrivare a una gestione aziendale Malgrado le voci e le insistenze dei soci privati delle scorse settimane, Luca Cordero di Montezemolo lascia la presidenza della Fiera di Bologna senza la disponibilità per un nuovo mandato alla guida dell'Expo del capoluogo, in trattativa da mesi per una eventuale aggregazione con Rimini Fiere. Ad annunciarlo è lo stesso Montezemolo a margine di un convegno sulla sanità: "Non voglio entrare in temi che riguardano i soci", ha spiegato l'ex leader degli industriali, "i temi che abbiamo sul tappeto non riguardano solo gli assetti di vertice. Vi dissi già molti mesi fa che i miei impegni internazionali e nazionali purtroppo mi impediscono di potermi candidare a un ulteriore presenza in fiera. Poi nella vita è anche importante il cambiamento per tutti. Quindi non è problema Montezemolo sì Montezemolo no; è un tema che ormai da molte settimane, se non da mesi, è fuori dal dibattito". In vista dell'assemblea dei soci della Fiera di Bologna, in programma il 23 giugno prossimo, Montezemolo ha auspicato che: "Come sempre è avvenuto in una città come Bologna, caratterizzata da una grande collaborazione tra pubblico e privati nei loro rispettivi ruoli, si possa arrivare a un accordo generale. Io sarei molto felice", ha detto ancora il presidente, "di poter chiudere il mio lungo mandato alla guida della Fiera di Bologna, dove ho cercato di lavorare con spirito di servizio, di vedere un accordo sul futuro". Montezemolo ha sottolineato che ora la priorità per la Fiera di Bologna è "diventare un'azienda gestita in un'ottica aziendale e non di un ente che competa sul mercato internazionale". Un'azienda "che possa prendere decisioni rapide", ha continuato il presidente di Bologna Fiere, "che chiunque siano i suoi azionisti, pubblici, privati, sia un'azienda come si deve". Detto questo, parlando del futuro dell'expo bolognese, Montezemolo ha tracciato tre priorità: la governance (avere un consiglio di amministrazione snello, regole privatistiche e moderne, poca burocrazia che passa anche attraverso "la revisione dello statuto"; lo sviluppo "perché chi si ferma è perduto", ha chiarito Montezemolo ricordando due progetti "uno più aggressivo e l'altro meno". Sviluppo "che passa anche attraverso l'ammodernamento del quartiere fieristico"; terzo punto consiste nel garantire le risorse per lo sviluppo. Montezemolo commentando l'ipotesi di un incontro tra soci pubblici e privati per preparare l'assemblea dei soci ha detto: "Potrebbe essere utile, adesso lo vedremo con la disponibilità dei soci". Montezemolo ha dunque manifestato l'intenzione di lasciare il suo ruolo, dopo molti anni, alla Fiera di Bologna: "Spero che chi verrà dopo", ha concluso l'ex leader degli industriali riferendosi sia al futuro presidente sia al cda, "possa avviare un mandato di gestione di una fiera con le caratteristiche che ho descritto". Infine Montezemolo ha fatto riferimento alla città emiliana: "Bologna ha bisogno del contributo di tutti" per il suo futuro, per continuare a essere una città-laboratorio, modello per il paese. Montezemolo, ribadendo il suo ragionamento, ha preferito non commentare le dichiarazioni del cardinale della città, Carlo Caffarra, che ha descritto domenica scorsa (dalle pagine del settimanale diocesano) "non più sazia, ma destinata a essere disperata" parafrasando un concetto caro al suo predecessore Giacomo Biffi. "Non mi dovete tirare per la giacca per queste cose", ha aggiunto Montezemolo. "Ho già fatto il mio intervento all'assemblea di Unindustria Bologna. Credo che questo sia un momento in cui tutti debbono contribuire un po' a ridare a Bologna quello smalto, quella capacità di progettualità e di immagine di cui ha bisogno la città. Credo veramente che ognuno debba fare la sua parte".

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Burocrazia costosa, l'1% del pil (sezione: Burocrazia)

( da "Italia Oggi" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - Diritto e Impresa Numero 138, pag. 42 del 11/6/2008 Autore: da Brescia Filippo Grossi Visualizza la pagina in PDF       assemblea cdc Burocrazia costosa, l'1% del pil La burocrazia in Italia ha un costo annuale per le imprese di circa 15 mld di euro, l'1% del pil: quasi 12 mila euro a impresa. A questo preoccupante dato si contrappone però un accordo di programma raggiunto tra le Camere di commercio lombarde e la Regione Lombardia volto al superamento dei freni che bloccano l'economia nazionale soprattutto attraverso la creazione di una rete comune per lo sviluppo delle infrastrutture e per l'internazionalizzazione delle imprese lombarde. è quello che è emerso nella 127° assemblea degli amministratori delle Camere di commercio italiane organizzato ieri da UnionCamere al Salone delle Conferenze della Camera di commercio di Brescia. Ospiti del convegno, il presidente di UnionCamere Andrea Mondello e il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. Il peso eccessivo rappresentato dalla burocrazia in particolare preoccupa il presidente di UnionCamere Mondello che ha ribadito che "in Italia fare impresa è difficile a causa di una burocrazia troppo spesso fine a se stessa, costosa e inefficiente". "Una burocrazia- ha proseguito Mondello- che il più delle volte non è dunque un alleato, ma un ostacolo al libero sviluppo dell'intrapresa". "La burocrazia non è l'unico nodo gordiano che attanaglia il nostro Paese, basti pensare alla lentezza della giustizia, al cronico ritardo infrastrutturale e al divario Nord-Sud. In un contesto simile si colloca l'accordo di programma raggiunto tra le Camere di commercio lombarde e la Regione Lombardia "in cui- secondo il presidente Formigoni- giocano un ruolo fondamentale le Camere di commercio quale presenza strategica nel sistema economico e produttivo a livello territoriale e nazionale". "Un ente locale e istituzionale al tempo stesso- sottolinea Formigoni- capace di dialogare ma soprattutto di collaborare fattivamente con la politica locale e con il governo centrale, un punto di riferimento e di mediazione prezioso tra il privato e il pubblico". Formigoni ha poi focalizzato l'attenzione sul prossimo Expo 2015 che "dovrà essere un'occasione di sviluppo per tutto il Paese e non solo per Milano e la Lombardia. è previsto l'arrivo di circa 30 milioni di visitatori- ha puntualizzato Formigoni- e dobbiamo fare in modo, grazie anche all'indispensabile e preziosa collaborazione con le Camere di commercio territoriali, di far conoscere le numerose eccellenze di cui l'Italia può far vanto in tutto il mondo".

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Così le tecnologie ci cambiano la vita Dì la tua (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Pd sfoglia la margherita, dunque, nel senso che in casa Veltroni tira aria di lite che potrebbe sfociare prima o poi in separazione. Già, fra le anime diessina e teodem i rapporti non sono proprio idilliaci. Dopo l'anatema dei cattolici contro la "contaminazione" dei pannelliani, le dure critiche di "Famiglia Cristiana" e della solita Binetti a cui si aggiunge l'ex ministro Fioroni (infuriato) che dice "il loft? sembra di stare a Teheran.", la frenata sull'adesione al Partito socialista europeo, la strada per Veltroni è ancora più in salita. Da un lato c'è il governo Berlusconi che piace sempre di più agli italiani, dall'altro il livello dello scontro che assomiglia a un tutti contro tutti a pochi mesi dalle elezioni europee. Di Pietro, ma anche i Teodem, D'Alema ma anche Rutelli che pare meditare "vendetta" politica dopop la clamorosa trombatura rimediata nella corsa al Campidoglio. E ci si mette pure Bertinotti, il "parolaio rosso" di Pansa che rientra nel gioco della poltica con un seminario sul futuro della sinistra e invita Massimo D'Alema, capace di guardare a sinistra più di quanto non sappia o non voglia fare Veltroni (che vuole lo sbarramento anche per le europee, tanto per tener fuori i "cespugli" rossi anche dal parlamento di Strasburgo). Grande è l'agitazione nel campo della sinistra, dove si agitano spettri di scissioni e "ricomposizioni". Già, perché fra i teodem e gli uomini della margherita c'è chi guarda a Casini e quel che resta dell'Udc, isolata e senza per ora spartito politico da suonare che la lancia la sua Costituente popolare (a cui guarda con interesse anche Clemente Mastella), e in più c'è chi teme le mosse di Rutelli. Intanto il governo Berlusconi va. Scritto in Varie Commenti ( 4 ) " (4 votes, average: 2.75 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 28May 08 La Sapienza e il rito dell'intolleranza Prima il no dei Collettivi di sinistra a Papa Benedetto XVI, poi il no al dibattito sulle foibe: alla Sapienza di Roma l'intolleranza è di casa in nome di una "tradizione democratica" che tenta di riproporre schemi antichi, quelli del "rituale antifascista" degli anni Settanta. Già, brutto periodo quello, nelle università e nel Paese. con il corollario nel secondo caso dei manifesti di Forza Nuova strappati dai militanti dei Collettivi di sinistra, della rissa, degli arresti, delle polemiche e delle accuse. Salvo poi chiarire (rapporto della Digos) che l'aggressione è partita da sinistra. Ma stabilire colpe e responsabilità spetta ai giudici. E' il tema dell'intolleranza travestita da antifascismo, come scrive il nostro Mario Cervi, a preoccupare. E' il tentativo a questo punto nemmeno tanto mascherato di ricreare un clima di tensione, di scontro e di odio, a preoccupare. E' il tentativo di tornare allo schema degli opposti estremismi, ad allarmare. L'intolleranza si traveste, sbandiera ideali nobili, ma resta intolleranza: di parte e da parte di pochi. Bene ha fatto il sindaco di Roma Gianni Alemanno a dire: "Noi dobbiamo lanciare messaggi chiari, ovvero che questi episodi sono solati, estranei al contesto culturale e storico della nostra città e della nostra nazione. Questo è il messaggio che deve venire da tutti. Quando si costruiscono teoremi politici su una rissa tra giovani si comincia ad aprire un varco e armare le contrapposizioni ideologiche. Bisogna evitare questi schemi e queste persone vanno trattate come imbecilli fuori dalla storia e dal tempo". Veltroni invita la destra a "non minimizzare" e dice (giustamente) che le istituzioni devono stroncare subito l'insorgere della violenza. Ma quale? quella di una parte o di quella di tutte le parti? penso voglia dire quella di tutte. forse il "ma anche" stavolta ci sarebbe stato bene, per evitare fraintendimenti. Cosa che non fa Marco Ferrando, leader del Partito comunista dei lavoratori: "L'aggressione fascista a La Sapienza - sullo sfondo del nuovo quadro politico - ripropone il tema dell'autodifesa come diritto democratico elementare.E. E aggiunge il Ferrando: "E' necessario che ogni realtà minacciata appronti strutture di autodifesa, democraticamente designate e controllate". Parole gravi, le sue che ricordano proprio quegli anni di piombo che la maggioranza degli italiani vorrebbe consegnare agli archivi della storia. A chi giova strumentalizzare questi episodi per interessi di parte politica? A chi giova tornare a pescare nel torbido? Credo a nessuno, una democrazia è tanto più forte quanto è capace di rifiutare l'intolleranza delle estreme politiche ("frange" si diceva una volta). Il "giustificazionismo ideologico" stavolta non pagherebbe, gli italiani hanno scelto un' altra strada. Il dibattito è aperto. Scritto in Varie Commenti ( 74 ) " (38 votes, average: 3.42 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 16May 08 Così le tecnologie ci cambiano la vita. Dì la tua Vi è mai successo di dimenticare il cellulare a casa? E' facile immaginare la sensazione che avete provato, perché la maggioranza di noi l'ha vissuta in prima persona. Ci si sente persi. Vulnerabili. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori britannici ha rilevato che è una sensazione paragonabile alla "tremarella del giorno delle nozze" o alla paura di quando si va dal dentista. Addirittura è stato coniato appositamente un termine medico. "Nomofobia", così si chiama la paura di rimanere senza portatile ("nomo" è l'abbreviazione di no mobile). Quale futuro? Non c'è niente da fare. Dobbiamo ammetterlo. La tecnologia fa parte di noi. Della nostra quotidianità. Ma dove stiamo andando? Quali saranno i nuovi mezzi di comunicazione e quale ruolo ricopriranno in un futuro più o meno vicino? Possible. ou probable Il Gruppo Editis, una prestigiosa casa editrice francese, ha proposto il suo punto di vista attraverso la realizzazione di un cortometraggio intitolato "Possible ou probable". Il film, che ha ricevuto il Laurier di bronzo al festival di Creusot, si propone di fare un salto in avanti nel tempo. Nella vita di una giovane coppia nell'era dell'editoria digitale. Di' la tua Editis apre il dibattito. Il Giornale.it, in occasione del 17 maggio, giornata mondiale delle Telecomunicazioni e della Società dell'Informazione, segue lasciando a voi lo spazio per esprimere le vostre idee e le vostre riflessioni su quello che è e che potrà essere. Guarda il cortometraggio (9 minuti) Scritto in Varie Commenti ( 12 ) " (110 votes, average: 1.11 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 14May 08 Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo Il discorso di Silvio Berlusconi alla Camera (leggi il discorso del premier), l'apertura unilaterale al dialogo con l'opposizione (che è seguita alla telefonata del premier a leder del Pd), sono i segnali più evidenti che qualcosa sta davvero cambiando, nel Parlamento e nel Paese. Aggiungiamoci anche il discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di alto profilo istituzionale e politico, come ha riconosciuto il presidente della Camera Gianfranco Fini. Insomma, molti saranno scettici, ma parlare di avvio di Terza Repubblica forse non è azzardato. Basta rileggere le parole del premier, il "sì" di Fassino a nome del Pd: l'asse Berlusconi-Veltroni si rinsalda, su questo punto cruciale, pur nella distinzione dei ruoli. Ma non sono tutte rose e fiori, anche Berlusconi e Veltroni devono fare come Fanfani qualche decennio fa: contare amici e nemici. E parare i colpi. Soprattutto Veltroni. Sconfitta alle urne la sinistra massimalista, resta da sconfiggere il partito "giacobino", quei giustizialisti che sono ripartiti alla carica (vedi il caso Travaglio-Schifani) e faranno di tutto per mettere i bastoni fra le ruote proprio a Veltroni. E' lui l'anello "debole" che la sinistra giacobina vuole colpire fino a indebolirlo e condizionarlo. Una prova? La sceneggiata di Antonio Di Pietro alla Camera: "Noi non abboccheremo, non intendiamo cadere nella tela del ragno. Abbiamo memoria e non intendiamo perderla. Conosciamo bene la sua storia personale e politica". Così ha parlato Tonino, l'ex pm. Ma il bersaglio non è il Cavaliere. No, lui ha una maggioranza solida, consegnatagli dal voto popolare. Il bersaglio è Walter, e di Pietro non è certo il suo solo nemico. C'è un filo che lega il Santoro, Travaglio, Grillo. Tonino punta dritto su quel mondo e pensa alle Europee del 2009. Come ci pensa su un altro versante Massimo D'Alema, tornato gran manovratore dentro e fuori il Pd. Del resto, come racconta Augusto Minzolini sulla "Stampa", alla cerimonia della consegna della Campanella usata per le riunioni del Consiglio dei ministri, Prodi ha detto a Berlusconi: "Tu sei un avversario, io i veri nemici li ho avuti qua dentro.". La battuta ora vale anche per Veltroni. A cosa serve un'opposizione parlamentare debole in una Paese normale? Peserà di più l'opposizione nelle piazze? L'apertura di Berlusconi (ma già in campagna elettorale era stato chiaro) aiuta Veltroni, ma anche l'Italia. L'ha capito anche Walter: "Occorre il riconoscimento della vittoria e della responsabilità da parte degli sconfitti ma anche l'equilibrio dei vincitori, perciò vi prendo in parola: siamo pronti da subito. Ma non pensate di avere il paese in mano". Scritto in Varie Commenti ( 100 ) " (51 votes, average: 2.9 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 09May 08 E Walter diventa il "premier ombra" Dopo Occhetto (Pci poi Pds) nel 1989, Veltroni (Pci, Pds, Ds, Pd): la storia sembra ripetersi (ovviamente Veltroni spera in esiti migliori.) e torna il "governo ombra" (leggi l'articolo). Edizione rinnovata e aggiornata ai tempi di quella lontana esperienza partorita a Botteghe Oscure che - come ha ricordato Visco all'Unità - fu un fallimento e l'ex ministro ritiene che ci sarà il bis). Veltroni diventa "premier ombra" del "governo dell'opposizione": alla fine dopo trattative e incontri, divisioni e riavvicinamenti, no eccellenti (D'Alema e Parisi), tentennamenti divenuti alla fine un "sì accetto" (Bersani) ed entusiasti (Fassino, Franceschini) il leader del Partito democratico ha varato lo "shadow cabinet" di stampo anglosassone. Per ora le analogie finiscono qui, inutile fare il processo alle intenzioni che sulla carta sono buone. Tanto che la lista dei ministri ombra è stata presentata al presidente Napolitano (che fece parte - Esteri - della prima compagine occhettiana). Certo è sospetta la fretta con cui Walter si è affrettato a dichiarare "con D'Alema nessun conflitto, perché bisognerebbe essere in due.". Come dire: non sono io quello che polemizza e fa i distinguo. Insomma ponti d'oro al D'Alema portatore d'idee nel suo"ruolo importante che deve svolgere" alla fondazione ItalianiEuropei. Dopotutto il centralismo democratico non c'è più in casa degli ex-post e a-comunisti. Andare avanti, pensare subito alla direzione del Pd che sarà partorita dall'assemblea costituente. Mentre sprisce il "caminetto" e nasce il coordinamento dei "nove" che affiancherà il segretario piddino. Insomma, Veltroni riparte per tentare di rafforzare la sua non fortissima leadership. Vedremo se anche a sinistra nascerà davvero il "partito di Veltroni". Scritto in Varie Commenti ( 89 ) " (29 votes, average: 2.79 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 08May 08 Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra Il governo Berlusconi quater va e stavolta per i detrattori più accaniti del Cavaliere sarà difficile sostenere che non c'è niente di nuovo a Palazzo Chigi. Già, perché i ministri (quelli che contano, con portafoglio) sono solo 12 (9 senza portafoglio ma con la casella chiave delle Riforme affidata a Umberto Bossi) e perché sono entrati uomini nuovi che affiancano ministri già collaudati: 13 new entry (quattro hanno fra 31 e 40 anni). Continuità-discontinuità, insomma. Il premier è deciso è riprendere il filo del suo progetto Paese interrotto dai due anni di Prodi, ma molto è cambiato. Questo sarà davvero il governo del premier, innanzitutto, che potrà contare su un nocciolo duro di governo che ruota attorno al sottegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, a Tremonti, Bossi, Maroni. e poi ci sono Matteoli e La Russa. Poco spazio ai tradizionali giochi di partito e 23 giorni per mettere a posto tutto, come ha riconosciuto soddisfatto il presidente Giorgio Napolitano ("Lungaggini? Siamo stati più veloci della Spagna."). Velocità, azione (ai tempi di Craxi fu coniato l'efficace "decisionismo"), la scelta bipartitica degli elettori che hanno semplificato il quadro politico di maggioranza e opposizione rende tutto più "decisionista" e apre la strada a una nuova stagione del "fare". Berlusconi su questo è deciso: anche perché da "fare" c'è davvero molto: pensiamo solo al caso Alitalia o alla vergogna dei rifiuti in Campania. E poi ci sono "problemini" non da poco che si chiamano stipendi, carico fiscale, sicurezza, immigrazione clandestina, rilancio del sistema paese, costi della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi. Intanto la sinistra litiga sul governo che non ha sul "governo ombra" voluto da Veltroni (leggi l'articolo). Già perché anche il premier ombra ha i suoi problemi. Intanto D'Alema e Parisi hanno detto no, Bersani non è convinto, mentre Fassino ha detto sì per recuperare ruolo e visibilità. Ma serve il governo ombra? Esperienza di stampo anglosassone già sperimentata nel 1989 dal Pci poi diventato Pds. Allora non funzionò. lo volle Achille Occhetto quandò andò in crisi il governo De Mita e subentrò Andreotti (sesto governo) e la maggioranza era pentapartito. Sapete chi c'era? Giorgio Napolitano (esteri), Visco (finanze), Giovanni Berlinguer (sanità), Scola (spettacolo), Rodotà (giustizia). E oggi sull'Unità lo stesso Visco lo stronca: "Il governo ombra non ha un suo ruolo istituzionale e dunque non riesce ad operare. Si aggiunga il fatto che in un sistema dove ci sono più partiti, e non solo due come in Gran Bretagna, ciascun partito ha gruppi e rappresentanti in commissione. A questo punto si capisce perché non è stato esportato dalla Gran Bretagna in nessun altro paese. Lì è un luogo riconosciuto dell'opposizione. Da noi no". Senza contare, fa notare Visco, che tale proposta "anche interessante nella nostra esperienza passata non funzionò" e che "ci sono delle persone autorevoli dei partiti che stanno fuori dal governo ombra e che certo non smetteranno di dire quello che pensano", a cominciare da Massimo D'Alema. Comunque Walter ci riprova ma quello che dovrebbe essere un punto di forza del Pd rischia di rivelare che il re è nudo, perché sta mettendo in mostra divisioni correntizie, lacerazioni personali di un partito che pare allo sbando ed in cerca della rotta con una bussola rotta. Scritto in Varie Commenti ( 67 ) " (48 votes, average: 2.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05May 08 D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze E alla fine Massimo D'Alema parlò. Dopo una campagna elettorale che è apparsa ai più "silente" (salvo evitare le dimissioni di Bassolino in Campania per scongiurare il voto anticipato alla Regione ed rinviare l'ennesima sconfitta del Pd), il ministro degli Esteri ha rivestito i panni dell'uomo di partito e ha iniziato a sparigliare le carte nel loft veltroniano. già, perché la resa dei conti post elettorali sarà lunga e sicuramente non indolore nel centrosinistra. "La sconfitta è stata grave, ed è di lungo periodo. Serve quindi una riflessione approfondita.". Primo colpo. "La sintonia tra Berlusconi e il Paese, cominciata nel '94, non è mai finita". Secondo colpo. Il Pd "deve cercare di coalizzare coalizzare tutte le forze che si oppongono alla destra" perché anche se non è in Parlamento la sinistra radicale "non è scomparsa dal Paese e il Pd non è chiamato a continuare a correre sempre da solo, anche perché in Italia ci sono leggi elettorali diverse. Con il 33% l'autosufficienza sarebbe un errore". Quarto colpo. Partito del Nord? "Abbiamo bisogno di un grande partito nazionale, fortemente radicato nel territorio, con una struttura federale che abbia dei leader". Quinto colpo. "Non sono candidato nè aspiro a nessuna carica, quindi non sono antagonista di nessuno". Sesto colpo, il più pericoloso perché, tradotto significa "caro Vetroni, mi tengo le mani libere.". Così emerge "l'altra linea del Pd" a-veltroniano, che sembra saldare attorno a D'Alema anche il prodiano Parisi e il delusissimo (e furibondo) Rutelli, in cerca di rivincite, lui che è stato mandato allo sbaraglio. Per ora Veltroni regge, per ora. Vedremo se avrà davvero intenzione di andare al congresso anticipato e alla inevitabile conta. Anche perché non è da escludere un ritorno di Prodi, quando cadono le prime foglie dell'autunno. In fondo anche lui per ora si tiene le mani libere, ma i messaggi che ha mandato in giro non sono certo rassicuranti per Veltroni. Intanto "L'Unità" fa satira contro la sinistra veltroniana, come spiega il nostro Gianni Penncchi: è tutta feste e terrazze, con una serie di amare vignette-denuncia di Stefano Disegni, "matita cult" della sinistra. E' COSI'? COSA NE PENSI? DI' LA TUA Scritto in Varie Commenti ( 18 ) " (120 votes, average: 1.38 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 29Apr 08 Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Ebbene sì, la straordinaria vittoria di Gianni Alemanno che ha abbattuto il "muro" di Roma, non ha travolto solo Rutelli ma ha anche ridotto in macerie (politiche) il loft veltroniano. E ha aperto la strada alla resa dei conti all'interno del Pd. Dopo la sconfitta senza se e senza ma alle elezioni politiche è arrivata la mazzata della perdita del Campidoglio. Altro che venticello di Roma, il centrosinistra è stato spazzato via dall'uragano Gianni. E ora, povero Walter? Quando inizieranno a volare gli stracci in casa del bi-sconfitto, accusato da Rutelli di averlo lasciato solo e atteso al varco da Massimo D'Alema? Dopo la sconfitta elettorale i leader dei partiti di sinistra defenestrati a furor di voto popolare dal parlamento, si sono dimessi. E Veltroni? Resterà a combattere come una sorta di San Sebastiano infilzato dal centrodestra e dai suoi, oppure farebbe meglio a lasciare la guida del Pd? In fondo lui sogna l'Africa e qualcuno dei suoi, perfidamente, potrebbe anche soprannominarlo "sciupone l'africano", politicamente parlando. Già, perché dall'I care all'inno all'obamismo pare proprio non averne azzeccata una. Veltroni è in grado di costruire un grande partito di centrosinistra di stampo europeo o ci sono altri in grado, meglio di lui, di farlo? Cosa ne pensate? Veltroni deve restare o dimettersi? Dì la tua Secondo voi, chi dovrebbe guidare il Pd? Vota il tuo leader Scritto in Varie Commenti ( 58 ) " (129 votes, average: 1.48 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 24Apr 08 Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra A Roma lo scontro per la conquista del Campidoglio si fa sempre più acceso, a fianco del candidato sindaco del Pdl, Gianni Alemanno e di quello del Pd Francesco Rutelli, sono scesi in campo anche i leader dei partiti. Sicurezza, campi rom, traffico, periferie abbandonate, futuro di Fiumicino e Alitalia sono i temi caldissimi della campagna elettorale: domenica e lunedì ci sono i ballottaggi per Comune e Provincia. Ed è una sfida decisiva. Come hanno detto Berlusconi, che ha attaccato frontalmente Rutelli (è un voltagabbana) e come ha sottolineato Fini: "Condizione irripetibile per vincere nella Capitale". Con Veltroni e i suoi impegnati a difendere la poltrona di sindaco dopo la sconfitta alle politiche. Roma deve voltare pagina, si dice, ma come? Quali sono le priorità che il nuovo sindaco dovrà affrontare? Dite la vostra Scritto in Varie Commenti ( 92 ) " (91 votes, average: 1.55 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 23Apr 08 Racconta anche tu la partita della tua vita Nelle pagine dello sport del "Giornale", otto firme del nostro quotidiano (direttore Mario Giordano incluso) raccontano la loro partita della vita, l'incontro di calcio, quell'attimo fuggente fatto di emozione e di stupore, che ha segnato i loro ricordi legati allo sport più bello e più popolare del mondo (leggi gli articoli). E voi? Qual è la partita della vostra vita? Provate a raccontarla diventando per un momento giornalisti sportivi. Non scrivete troppe righe e buon divertimento. In fondo il mio blog ha, come sottotitolo, "Cronache di ordinaria quotidianità (ma non troppo)". Così possiamo per una volta divagare. A proposito, sapete qua è la mia partita della vita? Inter-Pisa, campionato 1983. Lavoravo a "il Tirreno" di Livorno e fui inviato a Milano, con il collega Marco Barabotti a seguire la partita. Rientro in redazione col primo aereo, scrittura di articoli per lo sport e per l'edizione di Pisa fino a mezzanotte. Poi, all 5 del mattino presi un treno per Milano e alle 11 firmai il contratto per lavorare al "Giornale". Grande partita. A proposito, sono interista, ma quel giorno vinse il Pisa. Scritto in Varie Commenti ( 19 ) " (130 votes, average: 1.17 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Sono il caporedattore del Giornale.it, un toscano "adottato" da Indro Montanelli e da Milano nel 1983. Tutti gli articoli di Alberto Taliani su ilGiornale.it contatti Categorie Varie (38) Ultime discussioni Franco R: Non avevo dubbi: chi ha creduto che finalmente in Italia avremmo avuto un governo serio e compatto e... silvio: Il povero Veltroni, persona di indubbia importanza sia per la sua sinistra che per il resto degli italiani... maria antonietta guidazzi funaro: ciò che avete scritto è musica per le mie orecchie.mi basta che continuino... matteo: Dopo le ultime elezioni con sconforto, ma anche con ammirevole realismo, i vertici della sinistra italiana... Alberto Taliani: Caro Ocram, grazie per il fesso: partendo dal presupposto che i moderati non sparano, non tirano... I più inviati Sayed, primo risultato della mobilitazione internazionale: il senato afgano ha ritirato la conferma della condanna a morte - 12 Emails Pensioni, a chi gli aumenti... - 3 Emails E Walter diventa il "premier ombra" - 2 Emails Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra - 1 Emails Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo - 1 Emails Ultime News Napolitano: "Serve un largo accordo sulle intercettazioni"Benzina e diesel a 1,54 Via il pedaggio ai tirAereo atterra, s'incendia un motore: 100 morti allo scalo di KhartoumTest-droga sui politici, la Cassazione condanna le Iene : privacy violataClinica Santa Rita, l'ex primario si difende "Ho sempre pensato al bene dei malati"Donadoni: "Nostalgia di Lippi? 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E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra Racconta anche tu la partita della tua vita Pagine About Disclaimer Filo diretto con il lettori del Giornale.it Pannello di controllo Login Entries RSS Comments RSS WordPress.com Photos Feed RSS di questo blog Feed RSS dei commenti al blog Il Blog di Alberto Taliani © 2008 disclaimer Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti.

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La Sapienza e il rito dell'intolleranza (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Pd sfoglia la margherita, dunque, nel senso che in casa Veltroni tira aria di lite che potrebbe sfociare prima o poi in separazione. Già, fra le anime diessina e teodem i rapporti non sono proprio idilliaci. Dopo l'anatema dei cattolici contro la "contaminazione" dei pannelliani, le dure critiche di "Famiglia Cristiana" e della solita Binetti a cui si aggiunge l'ex ministro Fioroni (infuriato) che dice "il loft? sembra di stare a Teheran.", la frenata sull'adesione al Partito socialista europeo, la strada per Veltroni è ancora più in salita. Da un lato c'è il governo Berlusconi che piace sempre di più agli italiani, dall'altro il livello dello scontro che assomiglia a un tutti contro tutti a pochi mesi dalle elezioni europee. Di Pietro, ma anche i Teodem, D'Alema ma anche Rutelli che pare meditare "vendetta" politica dopop la clamorosa trombatura rimediata nella corsa al Campidoglio. E ci si mette pure Bertinotti, il "parolaio rosso" di Pansa che rientra nel gioco della poltica con un seminario sul futuro della sinistra e invita Massimo D'Alema, capace di guardare a sinistra più di quanto non sappia o non voglia fare Veltroni (che vuole lo sbarramento anche per le europee, tanto per tener fuori i "cespugli" rossi anche dal parlamento di Strasburgo). Grande è l'agitazione nel campo della sinistra, dove si agitano spettri di scissioni e "ricomposizioni". Già, perché fra i teodem e gli uomini della margherita c'è chi guarda a Casini e quel che resta dell'Udc, isolata e senza per ora spartito politico da suonare che la lancia la sua Costituente popolare (a cui guarda con interesse anche Clemente Mastella), e in più c'è chi teme le mosse di Rutelli. Intanto il governo Berlusconi va. Scritto in Varie Commenti ( 4 ) " (4 votes, average: 2.75 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 28May 08 La Sapienza e il rito dell'intolleranza Prima il no dei Collettivi di sinistra a Papa Benedetto XVI, poi il no al dibattito sulle foibe: alla Sapienza di Roma l'intolleranza è di casa in nome di una "tradizione democratica" che tenta di riproporre schemi antichi, quelli del "rituale antifascista" degli anni Settanta. Già, brutto periodo quello, nelle università e nel Paese. con il corollario nel secondo caso dei manifesti di Forza Nuova strappati dai militanti dei Collettivi di sinistra, della rissa, degli arresti, delle polemiche e delle accuse. Salvo poi chiarire (rapporto della Digos) che l'aggressione è partita da sinistra. Ma stabilire colpe e responsabilità spetta ai giudici. E' il tema dell'intolleranza travestita da antifascismo, come scrive il nostro Mario Cervi, a preoccupare. E' il tentativo a questo punto nemmeno tanto mascherato di ricreare un clima di tensione, di scontro e di odio, a preoccupare. E' il tentativo di tornare allo schema degli opposti estremismi, ad allarmare. L'intolleranza si traveste, sbandiera ideali nobili, ma resta intolleranza: di parte e da parte di pochi. Bene ha fatto il sindaco di Roma Gianni Alemanno a dire: "Noi dobbiamo lanciare messaggi chiari, ovvero che questi episodi sono solati, estranei al contesto culturale e storico della nostra città e della nostra nazione. Questo è il messaggio che deve venire da tutti. Quando si costruiscono teoremi politici su una rissa tra giovani si comincia ad aprire un varco e armare le contrapposizioni ideologiche. Bisogna evitare questi schemi e queste persone vanno trattate come imbecilli fuori dalla storia e dal tempo". Veltroni invita la destra a "non minimizzare" e dice (giustamente) che le istituzioni devono stroncare subito l'insorgere della violenza. Ma quale? quella di una parte o di quella di tutte le parti? penso voglia dire quella di tutte. forse il "ma anche" stavolta ci sarebbe stato bene, per evitare fraintendimenti. Cosa che non fa Marco Ferrando, leader del Partito comunista dei lavoratori: "L'aggressione fascista a La Sapienza - sullo sfondo del nuovo quadro politico - ripropone il tema dell'autodifesa come diritto democratico elementare.E. E aggiunge il Ferrando: "E' necessario che ogni realtà minacciata appronti strutture di autodifesa, democraticamente designate e controllate". Parole gravi, le sue che ricordano proprio quegli anni di piombo che la maggioranza degli italiani vorrebbe consegnare agli archivi della storia. A chi giova strumentalizzare questi episodi per interessi di parte politica? A chi giova tornare a pescare nel torbido? Credo a nessuno, una democrazia è tanto più forte quanto è capace di rifiutare l'intolleranza delle estreme politiche ("frange" si diceva una volta). Il "giustificazionismo ideologico" stavolta non pagherebbe, gli italiani hanno scelto un' altra strada. Il dibattito è aperto. Scritto in Varie Commenti ( 74 ) " (38 votes, average: 3.42 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 16May 08 Così le tecnologie ci cambiano la vita. Dì la tua Vi è mai successo di dimenticare il cellulare a casa? E' facile immaginare la sensazione che avete provato, perché la maggioranza di noi l'ha vissuta in prima persona. Ci si sente persi. Vulnerabili. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori britannici ha rilevato che è una sensazione paragonabile alla "tremarella del giorno delle nozze" o alla paura di quando si va dal dentista. Addirittura è stato coniato appositamente un termine medico. "Nomofobia", così si chiama la paura di rimanere senza portatile ("nomo" è l'abbreviazione di no mobile). Quale futuro? Non c'è niente da fare. Dobbiamo ammetterlo. La tecnologia fa parte di noi. Della nostra quotidianità. Ma dove stiamo andando? Quali saranno i nuovi mezzi di comunicazione e quale ruolo ricopriranno in un futuro più o meno vicino? Possible. ou probable Il Gruppo Editis, una prestigiosa casa editrice francese, ha proposto il suo punto di vista attraverso la realizzazione di un cortometraggio intitolato "Possible ou probable". Il film, che ha ricevuto il Laurier di bronzo al festival di Creusot, si propone di fare un salto in avanti nel tempo. Nella vita di una giovane coppia nell'era dell'editoria digitale. Di' la tua Editis apre il dibattito. Il Giornale.it, in occasione del 17 maggio, giornata mondiale delle Telecomunicazioni e della Società dell'Informazione, segue lasciando a voi lo spazio per esprimere le vostre idee e le vostre riflessioni su quello che è e che potrà essere. Guarda il cortometraggio (9 minuti) Scritto in Varie Commenti ( 12 ) " (110 votes, average: 1.11 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 14May 08 Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo Il discorso di Silvio Berlusconi alla Camera (leggi il discorso del premier), l'apertura unilaterale al dialogo con l'opposizione (che è seguita alla telefonata del premier a leder del Pd), sono i segnali più evidenti che qualcosa sta davvero cambiando, nel Parlamento e nel Paese. Aggiungiamoci anche il discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di alto profilo istituzionale e politico, come ha riconosciuto il presidente della Camera Gianfranco Fini. Insomma, molti saranno scettici, ma parlare di avvio di Terza Repubblica forse non è azzardato. Basta rileggere le parole del premier, il "sì" di Fassino a nome del Pd: l'asse Berlusconi-Veltroni si rinsalda, su questo punto cruciale, pur nella distinzione dei ruoli. Ma non sono tutte rose e fiori, anche Berlusconi e Veltroni devono fare come Fanfani qualche decennio fa: contare amici e nemici. E parare i colpi. Soprattutto Veltroni. Sconfitta alle urne la sinistra massimalista, resta da sconfiggere il partito "giacobino", quei giustizialisti che sono ripartiti alla carica (vedi il caso Travaglio-Schifani) e faranno di tutto per mettere i bastoni fra le ruote proprio a Veltroni. E' lui l'anello "debole" che la sinistra giacobina vuole colpire fino a indebolirlo e condizionarlo. Una prova? La sceneggiata di Antonio Di Pietro alla Camera: "Noi non abboccheremo, non intendiamo cadere nella tela del ragno. Abbiamo memoria e non intendiamo perderla. Conosciamo bene la sua storia personale e politica". Così ha parlato Tonino, l'ex pm. Ma il bersaglio non è il Cavaliere. No, lui ha una maggioranza solida, consegnatagli dal voto popolare. Il bersaglio è Walter, e di Pietro non è certo il suo solo nemico. C'è un filo che lega il Santoro, Travaglio, Grillo. Tonino punta dritto su quel mondo e pensa alle Europee del 2009. Come ci pensa su un altro versante Massimo D'Alema, tornato gran manovratore dentro e fuori il Pd. Del resto, come racconta Augusto Minzolini sulla "Stampa", alla cerimonia della consegna della Campanella usata per le riunioni del Consiglio dei ministri, Prodi ha detto a Berlusconi: "Tu sei un avversario, io i veri nemici li ho avuti qua dentro.". La battuta ora vale anche per Veltroni. A cosa serve un'opposizione parlamentare debole in una Paese normale? Peserà di più l'opposizione nelle piazze? L'apertura di Berlusconi (ma già in campagna elettorale era stato chiaro) aiuta Veltroni, ma anche l'Italia. L'ha capito anche Walter: "Occorre il riconoscimento della vittoria e della responsabilità da parte degli sconfitti ma anche l'equilibrio dei vincitori, perciò vi prendo in parola: siamo pronti da subito. Ma non pensate di avere il paese in mano". Scritto in Varie Commenti ( 100 ) " (51 votes, average: 2.9 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 09May 08 E Walter diventa il "premier ombra" Dopo Occhetto (Pci poi Pds) nel 1989, Veltroni (Pci, Pds, Ds, Pd): la storia sembra ripetersi (ovviamente Veltroni spera in esiti migliori.) e torna il "governo ombra" (leggi l'articolo). Edizione rinnovata e aggiornata ai tempi di quella lontana esperienza partorita a Botteghe Oscure che - come ha ricordato Visco all'Unità - fu un fallimento e l'ex ministro ritiene che ci sarà il bis). Veltroni diventa "premier ombra" del "governo dell'opposizione": alla fine dopo trattative e incontri, divisioni e riavvicinamenti, no eccellenti (D'Alema e Parisi), tentennamenti divenuti alla fine un "sì accetto" (Bersani) ed entusiasti (Fassino, Franceschini) il leader del Partito democratico ha varato lo "shadow cabinet" di stampo anglosassone. Per ora le analogie finiscono qui, inutile fare il processo alle intenzioni che sulla carta sono buone. Tanto che la lista dei ministri ombra è stata presentata al presidente Napolitano (che fece parte - Esteri - della prima compagine occhettiana). Certo è sospetta la fretta con cui Walter si è affrettato a dichiarare "con D'Alema nessun conflitto, perché bisognerebbe essere in due.". Come dire: non sono io quello che polemizza e fa i distinguo. Insomma ponti d'oro al D'Alema portatore d'idee nel suo"ruolo importante che deve svolgere" alla fondazione ItalianiEuropei. Dopotutto il centralismo democratico non c'è più in casa degli ex-post e a-comunisti. Andare avanti, pensare subito alla direzione del Pd che sarà partorita dall'assemblea costituente. Mentre sprisce il "caminetto" e nasce il coordinamento dei "nove" che affiancherà il segretario piddino. Insomma, Veltroni riparte per tentare di rafforzare la sua non fortissima leadership. Vedremo se anche a sinistra nascerà davvero il "partito di Veltroni". Scritto in Varie Commenti ( 89 ) " (29 votes, average: 2.79 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 08May 08 Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra Il governo Berlusconi quater va e stavolta per i detrattori più accaniti del Cavaliere sarà difficile sostenere che non c'è niente di nuovo a Palazzo Chigi. Già, perché i ministri (quelli che contano, con portafoglio) sono solo 12 (9 senza portafoglio ma con la casella chiave delle Riforme affidata a Umberto Bossi) e perché sono entrati uomini nuovi che affiancano ministri già collaudati: 13 new entry (quattro hanno fra 31 e 40 anni). Continuità-discontinuità, insomma. Il premier è deciso è riprendere il filo del suo progetto Paese interrotto dai due anni di Prodi, ma molto è cambiato. Questo sarà davvero il governo del premier, innanzitutto, che potrà contare su un nocciolo duro di governo che ruota attorno al sottegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, a Tremonti, Bossi, Maroni. e poi ci sono Matteoli e La Russa. Poco spazio ai tradizionali giochi di partito e 23 giorni per mettere a posto tutto, come ha riconosciuto soddisfatto il presidente Giorgio Napolitano ("Lungaggini? Siamo stati più veloci della Spagna."). Velocità, azione (ai tempi di Craxi fu coniato l'efficace "decisionismo"), la scelta bipartitica degli elettori che hanno semplificato il quadro politico di maggioranza e opposizione rende tutto più "decisionista" e apre la strada a una nuova stagione del "fare". Berlusconi su questo è deciso: anche perché da "fare" c'è davvero molto: pensiamo solo al caso Alitalia o alla vergogna dei rifiuti in Campania. E poi ci sono "problemini" non da poco che si chiamano stipendi, carico fiscale, sicurezza, immigrazione clandestina, rilancio del sistema paese, costi della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi. Intanto la sinistra litiga sul governo che non ha sul "governo ombra" voluto da Veltroni (leggi l'articolo). Già perché anche il premier ombra ha i suoi problemi. Intanto D'Alema e Parisi hanno detto no, Bersani non è convinto, mentre Fassino ha detto sì per recuperare ruolo e visibilità. Ma serve il governo ombra? Esperienza di stampo anglosassone già sperimentata nel 1989 dal Pci poi diventato Pds. Allora non funzionò. lo volle Achille Occhetto quandò andò in crisi il governo De Mita e subentrò Andreotti (sesto governo) e la maggioranza era pentapartito. Sapete chi c'era? Giorgio Napolitano (esteri), Visco (finanze), Giovanni Berlinguer (sanità), Scola (spettacolo), Rodotà (giustizia). E oggi sull'Unità lo stesso Visco lo stronca: "Il governo ombra non ha un suo ruolo istituzionale e dunque non riesce ad operare. Si aggiunga il fatto che in un sistema dove ci sono più partiti, e non solo due come in Gran Bretagna, ciascun partito ha gruppi e rappresentanti in commissione. A questo punto si capisce perché non è stato esportato dalla Gran Bretagna in nessun altro paese. Lì è un luogo riconosciuto dell'opposizione. Da noi no". Senza contare, fa notare Visco, che tale proposta "anche interessante nella nostra esperienza passata non funzionò" e che "ci sono delle persone autorevoli dei partiti che stanno fuori dal governo ombra e che certo non smetteranno di dire quello che pensano", a cominciare da Massimo D'Alema. Comunque Walter ci riprova ma quello che dovrebbe essere un punto di forza del Pd rischia di rivelare che il re è nudo, perché sta mettendo in mostra divisioni correntizie, lacerazioni personali di un partito che pare allo sbando ed in cerca della rotta con una bussola rotta. Scritto in Varie Commenti ( 67 ) " (48 votes, average: 2.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05May 08 D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze E alla fine Massimo D'Alema parlò. Dopo una campagna elettorale che è apparsa ai più "silente" (salvo evitare le dimissioni di Bassolino in Campania per scongiurare il voto anticipato alla Regione ed rinviare l'ennesima sconfitta del Pd), il ministro degli Esteri ha rivestito i panni dell'uomo di partito e ha iniziato a sparigliare le carte nel loft veltroniano. già, perché la resa dei conti post elettorali sarà lunga e sicuramente non indolore nel centrosinistra. "La sconfitta è stata grave, ed è di lungo periodo. Serve quindi una riflessione approfondita.". Primo colpo. "La sintonia tra Berlusconi e il Paese, cominciata nel '94, non è mai finita". Secondo colpo. Il Pd "deve cercare di coalizzare coalizzare tutte le forze che si oppongono alla destra" perché anche se non è in Parlamento la sinistra radicale "non è scomparsa dal Paese e il Pd non è chiamato a continuare a correre sempre da solo, anche perché in Italia ci sono leggi elettorali diverse. Con il 33% l'autosufficienza sarebbe un errore". Quarto colpo. Partito del Nord? "Abbiamo bisogno di un grande partito nazionale, fortemente radicato nel territorio, con una struttura federale che abbia dei leader". Quinto colpo. "Non sono candidato nè aspiro a nessuna carica, quindi non sono antagonista di nessuno". Sesto colpo, il più pericoloso perché, tradotto significa "caro Vetroni, mi tengo le mani libere.". Così emerge "l'altra linea del Pd" a-veltroniano, che sembra saldare attorno a D'Alema anche il prodiano Parisi e il delusissimo (e furibondo) Rutelli, in cerca di rivincite, lui che è stato mandato allo sbaraglio. Per ora Veltroni regge, per ora. Vedremo se avrà davvero intenzione di andare al congresso anticipato e alla inevitabile conta. Anche perché non è da escludere un ritorno di Prodi, quando cadono le prime foglie dell'autunno. In fondo anche lui per ora si tiene le mani libere, ma i messaggi che ha mandato in giro non sono certo rassicuranti per Veltroni. Intanto "L'Unità" fa satira contro la sinistra veltroniana, come spiega il nostro Gianni Penncchi: è tutta feste e terrazze, con una serie di amare vignette-denuncia di Stefano Disegni, "matita cult" della sinistra. E' COSI'? COSA NE PENSI? DI' LA TUA Scritto in Varie Commenti ( 18 ) " (120 votes, average: 1.38 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 29Apr 08 Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Ebbene sì, la straordinaria vittoria di Gianni Alemanno che ha abbattuto il "muro" di Roma, non ha travolto solo Rutelli ma ha anche ridotto in macerie (politiche) il loft veltroniano. E ha aperto la strada alla resa dei conti all'interno del Pd. Dopo la sconfitta senza se e senza ma alle elezioni politiche è arrivata la mazzata della perdita del Campidoglio. Altro che venticello di Roma, il centrosinistra è stato spazzato via dall'uragano Gianni. E ora, povero Walter? Quando inizieranno a volare gli stracci in casa del bi-sconfitto, accusato da Rutelli di averlo lasciato solo e atteso al varco da Massimo D'Alema? Dopo la sconfitta elettorale i leader dei partiti di sinistra defenestrati a furor di voto popolare dal parlamento, si sono dimessi. E Veltroni? Resterà a combattere come una sorta di San Sebastiano infilzato dal centrodestra e dai suoi, oppure farebbe meglio a lasciare la guida del Pd? In fondo lui sogna l'Africa e qualcuno dei suoi, perfidamente, potrebbe anche soprannominarlo "sciupone l'africano", politicamente parlando. Già, perché dall'I care all'inno all'obamismo pare proprio non averne azzeccata una. Veltroni è in grado di costruire un grande partito di centrosinistra di stampo europeo o ci sono altri in grado, meglio di lui, di farlo? Cosa ne pensate? Veltroni deve restare o dimettersi? Dì la tua Secondo voi, chi dovrebbe guidare il Pd? Vota il tuo leader Scritto in Varie Commenti ( 58 ) " (129 votes, average: 1.48 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 24Apr 08 Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra A Roma lo scontro per la conquista del Campidoglio si fa sempre più acceso, a fianco del candidato sindaco del Pdl, Gianni Alemanno e di quello del Pd Francesco Rutelli, sono scesi in campo anche i leader dei partiti. Sicurezza, campi rom, traffico, periferie abbandonate, futuro di Fiumicino e Alitalia sono i temi caldissimi della campagna elettorale: domenica e lunedì ci sono i ballottaggi per Comune e Provincia. Ed è una sfida decisiva. Come hanno detto Berlusconi, che ha attaccato frontalmente Rutelli (è un voltagabbana) e come ha sottolineato Fini: "Condizione irripetibile per vincere nella Capitale". Con Veltroni e i suoi impegnati a difendere la poltrona di sindaco dopo la sconfitta alle politiche. Roma deve voltare pagina, si dice, ma come? Quali sono le priorità che il nuovo sindaco dovrà affrontare? Dite la vostra Scritto in Varie Commenti ( 92 ) " (91 votes, average: 1.55 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 23Apr 08 Racconta anche tu la partita della tua vita Nelle pagine dello sport del "Giornale", otto firme del nostro quotidiano (direttore Mario Giordano incluso) raccontano la loro partita della vita, l'incontro di calcio, quell'attimo fuggente fatto di emozione e di stupore, che ha segnato i loro ricordi legati allo sport più bello e più popolare del mondo (leggi gli articoli). E voi? Qual è la partita della vostra vita? Provate a raccontarla diventando per un momento giornalisti sportivi. Non scrivete troppe righe e buon divertimento. In fondo il mio blog ha, come sottotitolo, "Cronache di ordinaria quotidianità (ma non troppo)". Così possiamo per una volta divagare. A proposito, sapete qua è la mia partita della vita? Inter-Pisa, campionato 1983. Lavoravo a "il Tirreno" di Livorno e fui inviato a Milano, con il collega Marco Barabotti a seguire la partita. Rientro in redazione col primo aereo, scrittura di articoli per lo sport e per l'edizione di Pisa fino a mezzanotte. Poi, all 5 del mattino presi un treno per Milano e alle 11 firmai il contratto per lavorare al "Giornale". Grande partita. A proposito, sono interista, ma quel giorno vinse il Pisa. Scritto in Varie Commenti ( 19 ) " (130 votes, average: 1.17 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Sono il caporedattore del Giornale.it, un toscano "adottato" da Indro Montanelli e da Milano nel 1983. Tutti gli articoli di Alberto Taliani su ilGiornale.it contatti Categorie Varie (38) Ultime discussioni Franco R: Non avevo dubbi: chi ha creduto che finalmente in Italia avremmo avuto un governo serio e compatto e... silvio: Il povero Veltroni, persona di indubbia importanza sia per la sua sinistra che per il resto degli italiani... maria antonietta guidazzi funaro: ciò che avete scritto è musica per le mie orecchie.mi basta che continuino... matteo: Dopo le ultime elezioni con sconforto, ma anche con ammirevole realismo, i vertici della sinistra italiana... Alberto Taliani: Caro Ocram, grazie per il fesso: partendo dal presupposto che i moderati non sparano, non tirano... I più inviati Sayed, primo risultato della mobilitazione internazionale: il senato afgano ha ritirato la conferma della condanna a morte - 12 Emails Pensioni, a chi gli aumenti... - 3 Emails E Walter diventa il "premier ombra" - 2 Emails Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra - 1 Emails Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo - 1 Emails Ultime News Napolitano: "Serve un largo accordo sulle intercettazioni"Benzina e diesel a 1,54 Via il pedaggio ai tirAereo atterra, s'incendia un motore: 100 morti allo scalo di KhartoumTest-droga sui politici, la Cassazione condanna le Iene : privacy violataClinica Santa Rita, l'ex primario si difende "Ho sempre pensato al bene dei malati"Donadoni: "Nostalgia di Lippi? Me l'aspettavo" Blog amici Il blog di Andrea Tornielli Il blog di Christian Rocca Il blog di Marcello Foa Il blog di Nicola Porro Il blog di Paolo Guzzanti Siti Utili Centro Pannunzio Comitati per le Libertà Fondazione Einaudi Fondazione Liberal Free Foundation il Foglio Informazione corretta Istituto Bruno Leoni Magna Charta Società Libera Storia Libera TocqueVille June 2008 M T W T F S S " May 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 Archivio dei post June 2008 (1) May 2008 (6) April 2008 (7) March 2008 (5) February 2008 (19) Trackback recenti Recent Posts Walter e il loft degli amici nemici. Cattolici contro radicali La Sapienza e il rito dell'intolleranza Così le tecnologie ci cambiano la vita. Dì la tua Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo E Walter diventa il "premier ombra" Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra Racconta anche tu la partita della tua vita Pagine About Disclaimer Filo diretto con il lettori del Giornale.it Pannello di controllo Login Entries RSS Comments RSS WordPress.com Photos Feed RSS di questo blog Feed RSS dei commenti al blog Il Blog di Alberto Taliani © 2008 disclaimer Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti.

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Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Pd sfoglia la margherita, dunque, nel senso che in casa Veltroni tira aria di lite che potrebbe sfociare prima o poi in separazione. Già, fra le anime diessina e teodem i rapporti non sono proprio idilliaci. Dopo l'anatema dei cattolici contro la "contaminazione" dei pannelliani, le dure critiche di "Famiglia Cristiana" e della solita Binetti a cui si aggiunge l'ex ministro Fioroni (infuriato) che dice "il loft? sembra di stare a Teheran.", la frenata sull'adesione al Partito socialista europeo, la strada per Veltroni è ancora più in salita. Da un lato c'è il governo Berlusconi che piace sempre di più agli italiani, dall'altro il livello dello scontro che assomiglia a un tutti contro tutti a pochi mesi dalle elezioni europee. Di Pietro, ma anche i Teodem, D'Alema ma anche Rutelli che pare meditare "vendetta" politica dopop la clamorosa trombatura rimediata nella corsa al Campidoglio. E ci si mette pure Bertinotti, il "parolaio rosso" di Pansa che rientra nel gioco della poltica con un seminario sul futuro della sinistra e invita Massimo D'Alema, capace di guardare a sinistra più di quanto non sappia o non voglia fare Veltroni (che vuole lo sbarramento anche per le europee, tanto per tener fuori i "cespugli" rossi anche dal parlamento di Strasburgo). Grande è l'agitazione nel campo della sinistra, dove si agitano spettri di scissioni e "ricomposizioni". Già, perché fra i teodem e gli uomini della margherita c'è chi guarda a Casini e quel che resta dell'Udc, isolata e senza per ora spartito politico da suonare che la lancia la sua Costituente popolare (a cui guarda con interesse anche Clemente Mastella), e in più c'è chi teme le mosse di Rutelli. Intanto il governo Berlusconi va. Scritto in Varie Commenti ( 4 ) " (4 votes, average: 2.75 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 28May 08 La Sapienza e il rito dell'intolleranza Prima il no dei Collettivi di sinistra a Papa Benedetto XVI, poi il no al dibattito sulle foibe: alla Sapienza di Roma l'intolleranza è di casa in nome di una "tradizione democratica" che tenta di riproporre schemi antichi, quelli del "rituale antifascista" degli anni Settanta. Già, brutto periodo quello, nelle università e nel Paese. con il corollario nel secondo caso dei manifesti di Forza Nuova strappati dai militanti dei Collettivi di sinistra, della rissa, degli arresti, delle polemiche e delle accuse. Salvo poi chiarire (rapporto della Digos) che l'aggressione è partita da sinistra. Ma stabilire colpe e responsabilità spetta ai giudici. E' il tema dell'intolleranza travestita da antifascismo, come scrive il nostro Mario Cervi, a preoccupare. E' il tentativo a questo punto nemmeno tanto mascherato di ricreare un clima di tensione, di scontro e di odio, a preoccupare. E' il tentativo di tornare allo schema degli opposti estremismi, ad allarmare. L'intolleranza si traveste, sbandiera ideali nobili, ma resta intolleranza: di parte e da parte di pochi. Bene ha fatto il sindaco di Roma Gianni Alemanno a dire: "Noi dobbiamo lanciare messaggi chiari, ovvero che questi episodi sono solati, estranei al contesto culturale e storico della nostra città e della nostra nazione. Questo è il messaggio che deve venire da tutti. Quando si costruiscono teoremi politici su una rissa tra giovani si comincia ad aprire un varco e armare le contrapposizioni ideologiche. Bisogna evitare questi schemi e queste persone vanno trattate come imbecilli fuori dalla storia e dal tempo". Veltroni invita la destra a "non minimizzare" e dice (giustamente) che le istituzioni devono stroncare subito l'insorgere della violenza. Ma quale? quella di una parte o di quella di tutte le parti? penso voglia dire quella di tutte. forse il "ma anche" stavolta ci sarebbe stato bene, per evitare fraintendimenti. Cosa che non fa Marco Ferrando, leader del Partito comunista dei lavoratori: "L'aggressione fascista a La Sapienza - sullo sfondo del nuovo quadro politico - ripropone il tema dell'autodifesa come diritto democratico elementare.E. E aggiunge il Ferrando: "E' necessario che ogni realtà minacciata appronti strutture di autodifesa, democraticamente designate e controllate". Parole gravi, le sue che ricordano proprio quegli anni di piombo che la maggioranza degli italiani vorrebbe consegnare agli archivi della storia. A chi giova strumentalizzare questi episodi per interessi di parte politica? A chi giova tornare a pescare nel torbido? Credo a nessuno, una democrazia è tanto più forte quanto è capace di rifiutare l'intolleranza delle estreme politiche ("frange" si diceva una volta). Il "giustificazionismo ideologico" stavolta non pagherebbe, gli italiani hanno scelto un' altra strada. Il dibattito è aperto. Scritto in Varie Commenti ( 74 ) " (38 votes, average: 3.42 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 16May 08 Così le tecnologie ci cambiano la vita. Dì la tua Vi è mai successo di dimenticare il cellulare a casa? E' facile immaginare la sensazione che avete provato, perché la maggioranza di noi l'ha vissuta in prima persona. Ci si sente persi. Vulnerabili. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori britannici ha rilevato che è una sensazione paragonabile alla "tremarella del giorno delle nozze" o alla paura di quando si va dal dentista. Addirittura è stato coniato appositamente un termine medico. "Nomofobia", così si chiama la paura di rimanere senza portatile ("nomo" è l'abbreviazione di no mobile). Quale futuro? Non c'è niente da fare. Dobbiamo ammetterlo. La tecnologia fa parte di noi. Della nostra quotidianità. Ma dove stiamo andando? Quali saranno i nuovi mezzi di comunicazione e quale ruolo ricopriranno in un futuro più o meno vicino? Possible. ou probable Il Gruppo Editis, una prestigiosa casa editrice francese, ha proposto il suo punto di vista attraverso la realizzazione di un cortometraggio intitolato "Possible ou probable". Il film, che ha ricevuto il Laurier di bronzo al festival di Creusot, si propone di fare un salto in avanti nel tempo. Nella vita di una giovane coppia nell'era dell'editoria digitale. Di' la tua Editis apre il dibattito. Il Giornale.it, in occasione del 17 maggio, giornata mondiale delle Telecomunicazioni e della Società dell'Informazione, segue lasciando a voi lo spazio per esprimere le vostre idee e le vostre riflessioni su quello che è e che potrà essere. Guarda il cortometraggio (9 minuti) Scritto in Varie Commenti ( 12 ) " (110 votes, average: 1.11 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 14May 08 Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo Il discorso di Silvio Berlusconi alla Camera (leggi il discorso del premier), l'apertura unilaterale al dialogo con l'opposizione (che è seguita alla telefonata del premier a leder del Pd), sono i segnali più evidenti che qualcosa sta davvero cambiando, nel Parlamento e nel Paese. Aggiungiamoci anche il discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di alto profilo istituzionale e politico, come ha riconosciuto il presidente della Camera Gianfranco Fini. Insomma, molti saranno scettici, ma parlare di avvio di Terza Repubblica forse non è azzardato. Basta rileggere le parole del premier, il "sì" di Fassino a nome del Pd: l'asse Berlusconi-Veltroni si rinsalda, su questo punto cruciale, pur nella distinzione dei ruoli. Ma non sono tutte rose e fiori, anche Berlusconi e Veltroni devono fare come Fanfani qualche decennio fa: contare amici e nemici. E parare i colpi. Soprattutto Veltroni. Sconfitta alle urne la sinistra massimalista, resta da sconfiggere il partito "giacobino", quei giustizialisti che sono ripartiti alla carica (vedi il caso Travaglio-Schifani) e faranno di tutto per mettere i bastoni fra le ruote proprio a Veltroni. E' lui l'anello "debole" che la sinistra giacobina vuole colpire fino a indebolirlo e condizionarlo. Una prova? La sceneggiata di Antonio Di Pietro alla Camera: "Noi non abboccheremo, non intendiamo cadere nella tela del ragno. Abbiamo memoria e non intendiamo perderla. Conosciamo bene la sua storia personale e politica". Così ha parlato Tonino, l'ex pm. Ma il bersaglio non è il Cavaliere. No, lui ha una maggioranza solida, consegnatagli dal voto popolare. Il bersaglio è Walter, e di Pietro non è certo il suo solo nemico. C'è un filo che lega il Santoro, Travaglio, Grillo. Tonino punta dritto su quel mondo e pensa alle Europee del 2009. Come ci pensa su un altro versante Massimo D'Alema, tornato gran manovratore dentro e fuori il Pd. Del resto, come racconta Augusto Minzolini sulla "Stampa", alla cerimonia della consegna della Campanella usata per le riunioni del Consiglio dei ministri, Prodi ha detto a Berlusconi: "Tu sei un avversario, io i veri nemici li ho avuti qua dentro.". La battuta ora vale anche per Veltroni. A cosa serve un'opposizione parlamentare debole in una Paese normale? Peserà di più l'opposizione nelle piazze? L'apertura di Berlusconi (ma già in campagna elettorale era stato chiaro) aiuta Veltroni, ma anche l'Italia. L'ha capito anche Walter: "Occorre il riconoscimento della vittoria e della responsabilità da parte degli sconfitti ma anche l'equilibrio dei vincitori, perciò vi prendo in parola: siamo pronti da subito. Ma non pensate di avere il paese in mano". Scritto in Varie Commenti ( 100 ) " (51 votes, average: 2.9 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 09May 08 E Walter diventa il "premier ombra" Dopo Occhetto (Pci poi Pds) nel 1989, Veltroni (Pci, Pds, Ds, Pd): la storia sembra ripetersi (ovviamente Veltroni spera in esiti migliori.) e torna il "governo ombra" (leggi l'articolo). Edizione rinnovata e aggiornata ai tempi di quella lontana esperienza partorita a Botteghe Oscure che - come ha ricordato Visco all'Unità - fu un fallimento e l'ex ministro ritiene che ci sarà il bis). Veltroni diventa "premier ombra" del "governo dell'opposizione": alla fine dopo trattative e incontri, divisioni e riavvicinamenti, no eccellenti (D'Alema e Parisi), tentennamenti divenuti alla fine un "sì accetto" (Bersani) ed entusiasti (Fassino, Franceschini) il leader del Partito democratico ha varato lo "shadow cabinet" di stampo anglosassone. Per ora le analogie finiscono qui, inutile fare il processo alle intenzioni che sulla carta sono buone. Tanto che la lista dei ministri ombra è stata presentata al presidente Napolitano (che fece parte - Esteri - della prima compagine occhettiana). Certo è sospetta la fretta con cui Walter si è affrettato a dichiarare "con D'Alema nessun conflitto, perché bisognerebbe essere in due.". Come dire: non sono io quello che polemizza e fa i distinguo. Insomma ponti d'oro al D'Alema portatore d'idee nel suo"ruolo importante che deve svolgere" alla fondazione ItalianiEuropei. Dopotutto il centralismo democratico non c'è più in casa degli ex-post e a-comunisti. Andare avanti, pensare subito alla direzione del Pd che sarà partorita dall'assemblea costituente. Mentre sprisce il "caminetto" e nasce il coordinamento dei "nove" che affiancherà il segretario piddino. Insomma, Veltroni riparte per tentare di rafforzare la sua non fortissima leadership. Vedremo se anche a sinistra nascerà davvero il "partito di Veltroni". Scritto in Varie Commenti ( 89 ) " (29 votes, average: 2.79 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 08May 08 Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra Il governo Berlusconi quater va e stavolta per i detrattori più accaniti del Cavaliere sarà difficile sostenere che non c'è niente di nuovo a Palazzo Chigi. Già, perché i ministri (quelli che contano, con portafoglio) sono solo 12 (9 senza portafoglio ma con la casella chiave delle Riforme affidata a Umberto Bossi) e perché sono entrati uomini nuovi che affiancano ministri già collaudati: 13 new entry (quattro hanno fra 31 e 40 anni). Continuità-discontinuità, insomma. Il premier è deciso è riprendere il filo del suo progetto Paese interrotto dai due anni di Prodi, ma molto è cambiato. Questo sarà davvero il governo del premier, innanzitutto, che potrà contare su un nocciolo duro di governo che ruota attorno al sottegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, a Tremonti, Bossi, Maroni. e poi ci sono Matteoli e La Russa. Poco spazio ai tradizionali giochi di partito e 23 giorni per mettere a posto tutto, come ha riconosciuto soddisfatto il presidente Giorgio Napolitano ("Lungaggini? Siamo stati più veloci della Spagna."). Velocità, azione (ai tempi di Craxi fu coniato l'efficace "decisionismo"), la scelta bipartitica degli elettori che hanno semplificato il quadro politico di maggioranza e opposizione rende tutto più "decisionista" e apre la strada a una nuova stagione del "fare". Berlusconi su questo è deciso: anche perché da "fare" c'è davvero molto: pensiamo solo al caso Alitalia o alla vergogna dei rifiuti in Campania. E poi ci sono "problemini" non da poco che si chiamano stipendi, carico fiscale, sicurezza, immigrazione clandestina, rilancio del sistema paese, costi della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi. Intanto la sinistra litiga sul governo che non ha sul "governo ombra" voluto da Veltroni (leggi l'articolo). Già perché anche il premier ombra ha i suoi problemi. Intanto D'Alema e Parisi hanno detto no, Bersani non è convinto, mentre Fassino ha detto sì per recuperare ruolo e visibilità. Ma serve il governo ombra? Esperienza di stampo anglosassone già sperimentata nel 1989 dal Pci poi diventato Pds. Allora non funzionò. lo volle Achille Occhetto quandò andò in crisi il governo De Mita e subentrò Andreotti (sesto governo) e la maggioranza era pentapartito. Sapete chi c'era? Giorgio Napolitano (esteri), Visco (finanze), Giovanni Berlinguer (sanità), Scola (spettacolo), Rodotà (giustizia). E oggi sull'Unità lo stesso Visco lo stronca: "Il governo ombra non ha un suo ruolo istituzionale e dunque non riesce ad operare. Si aggiunga il fatto che in un sistema dove ci sono più partiti, e non solo due come in Gran Bretagna, ciascun partito ha gruppi e rappresentanti in commissione. A questo punto si capisce perché non è stato esportato dalla Gran Bretagna in nessun altro paese. Lì è un luogo riconosciuto dell'opposizione. Da noi no". Senza contare, fa notare Visco, che tale proposta "anche interessante nella nostra esperienza passata non funzionò" e che "ci sono delle persone autorevoli dei partiti che stanno fuori dal governo ombra e che certo non smetteranno di dire quello che pensano", a cominciare da Massimo D'Alema. Comunque Walter ci riprova ma quello che dovrebbe essere un punto di forza del Pd rischia di rivelare che il re è nudo, perché sta mettendo in mostra divisioni correntizie, lacerazioni personali di un partito che pare allo sbando ed in cerca della rotta con una bussola rotta. Scritto in Varie Commenti ( 67 ) " (48 votes, average: 2.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05May 08 D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze E alla fine Massimo D'Alema parlò. Dopo una campagna elettorale che è apparsa ai più "silente" (salvo evitare le dimissioni di Bassolino in Campania per scongiurare il voto anticipato alla Regione ed rinviare l'ennesima sconfitta del Pd), il ministro degli Esteri ha rivestito i panni dell'uomo di partito e ha iniziato a sparigliare le carte nel loft veltroniano. già, perché la resa dei conti post elettorali sarà lunga e sicuramente non indolore nel centrosinistra. "La sconfitta è stata grave, ed è di lungo periodo. Serve quindi una riflessione approfondita.". Primo colpo. "La sintonia tra Berlusconi e il Paese, cominciata nel '94, non è mai finita". Secondo colpo. Il Pd "deve cercare di coalizzare coalizzare tutte le forze che si oppongono alla destra" perché anche se non è in Parlamento la sinistra radicale "non è scomparsa dal Paese e il Pd non è chiamato a continuare a correre sempre da solo, anche perché in Italia ci sono leggi elettorali diverse. Con il 33% l'autosufficienza sarebbe un errore". Quarto colpo. Partito del Nord? "Abbiamo bisogno di un grande partito nazionale, fortemente radicato nel territorio, con una struttura federale che abbia dei leader". Quinto colpo. "Non sono candidato nè aspiro a nessuna carica, quindi non sono antagonista di nessuno". Sesto colpo, il più pericoloso perché, tradotto significa "caro Vetroni, mi tengo le mani libere.". Così emerge "l'altra linea del Pd" a-veltroniano, che sembra saldare attorno a D'Alema anche il prodiano Parisi e il delusissimo (e furibondo) Rutelli, in cerca di rivincite, lui che è stato mandato allo sbaraglio. Per ora Veltroni regge, per ora. Vedremo se avrà davvero intenzione di andare al congresso anticipato e alla inevitabile conta. Anche perché non è da escludere un ritorno di Prodi, quando cadono le prime foglie dell'autunno. In fondo anche lui per ora si tiene le mani libere, ma i messaggi che ha mandato in giro non sono certo rassicuranti per Veltroni. Intanto "L'Unità" fa satira contro la sinistra veltroniana, come spiega il nostro Gianni Penncchi: è tutta feste e terrazze, con una serie di amare vignette-denuncia di Stefano Disegni, "matita cult" della sinistra. E' COSI'? COSA NE PENSI? DI' LA TUA Scritto in Varie Commenti ( 18 ) " (120 votes, average: 1.38 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 29Apr 08 Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Ebbene sì, la straordinaria vittoria di Gianni Alemanno che ha abbattuto il "muro" di Roma, non ha travolto solo Rutelli ma ha anche ridotto in macerie (politiche) il loft veltroniano. E ha aperto la strada alla resa dei conti all'interno del Pd. Dopo la sconfitta senza se e senza ma alle elezioni politiche è arrivata la mazzata della perdita del Campidoglio. Altro che venticello di Roma, il centrosinistra è stato spazzato via dall'uragano Gianni. E ora, povero Walter? Quando inizieranno a volare gli stracci in casa del bi-sconfitto, accusato da Rutelli di averlo lasciato solo e atteso al varco da Massimo D'Alema? Dopo la sconfitta elettorale i leader dei partiti di sinistra defenestrati a furor di voto popolare dal parlamento, si sono dimessi. E Veltroni? Resterà a combattere come una sorta di San Sebastiano infilzato dal centrodestra e dai suoi, oppure farebbe meglio a lasciare la guida del Pd? In fondo lui sogna l'Africa e qualcuno dei suoi, perfidamente, potrebbe anche soprannominarlo "sciupone l'africano", politicamente parlando. Già, perché dall'I care all'inno all'obamismo pare proprio non averne azzeccata una. Veltroni è in grado di costruire un grande partito di centrosinistra di stampo europeo o ci sono altri in grado, meglio di lui, di farlo? Cosa ne pensate? Veltroni deve restare o dimettersi? Dì la tua Secondo voi, chi dovrebbe guidare il Pd? Vota il tuo leader Scritto in Varie Commenti ( 58 ) " (129 votes, average: 1.48 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 24Apr 08 Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra A Roma lo scontro per la conquista del Campidoglio si fa sempre più acceso, a fianco del candidato sindaco del Pdl, Gianni Alemanno e di quello del Pd Francesco Rutelli, sono scesi in campo anche i leader dei partiti. Sicurezza, campi rom, traffico, periferie abbandonate, futuro di Fiumicino e Alitalia sono i temi caldissimi della campagna elettorale: domenica e lunedì ci sono i ballottaggi per Comune e Provincia. Ed è una sfida decisiva. Come hanno detto Berlusconi, che ha attaccato frontalmente Rutelli (è un voltagabbana) e come ha sottolineato Fini: "Condizione irripetibile per vincere nella Capitale". Con Veltroni e i suoi impegnati a difendere la poltrona di sindaco dopo la sconfitta alle politiche. Roma deve voltare pagina, si dice, ma come? Quali sono le priorità che il nuovo sindaco dovrà affrontare? Dite la vostra Scritto in Varie Commenti ( 92 ) " (91 votes, average: 1.55 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 23Apr 08 Racconta anche tu la partita della tua vita Nelle pagine dello sport del "Giornale", otto firme del nostro quotidiano (direttore Mario Giordano incluso) raccontano la loro partita della vita, l'incontro di calcio, quell'attimo fuggente fatto di emozione e di stupore, che ha segnato i loro ricordi legati allo sport più bello e più popolare del mondo (leggi gli articoli). E voi? Qual è la partita della vostra vita? Provate a raccontarla diventando per un momento giornalisti sportivi. Non scrivete troppe righe e buon divertimento. In fondo il mio blog ha, come sottotitolo, "Cronache di ordinaria quotidianità (ma non troppo)". Così possiamo per una volta divagare. A proposito, sapete qua è la mia partita della vita? Inter-Pisa, campionato 1983. Lavoravo a "il Tirreno" di Livorno e fui inviato a Milano, con il collega Marco Barabotti a seguire la partita. Rientro in redazione col primo aereo, scrittura di articoli per lo sport e per l'edizione di Pisa fino a mezzanotte. Poi, all 5 del mattino presi un treno per Milano e alle 11 firmai il contratto per lavorare al "Giornale". Grande partita. A proposito, sono interista, ma quel giorno vinse il Pisa. Scritto in Varie Commenti ( 19 ) " (130 votes, average: 1.17 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Sono il caporedattore del Giornale.it, un toscano "adottato" da Indro Montanelli e da Milano nel 1983. Tutti gli articoli di Alberto Taliani su ilGiornale.it contatti Categorie Varie (38) Ultime discussioni Franco R: Non avevo dubbi: chi ha creduto che finalmente in Italia avremmo avuto un governo serio e compatto e... silvio: Il povero Veltroni, persona di indubbia importanza sia per la sua sinistra che per il resto degli italiani... maria antonietta guidazzi funaro: ciò che avete scritto è musica per le mie orecchie.mi basta che continuino... matteo: Dopo le ultime elezioni con sconforto, ma anche con ammirevole realismo, i vertici della sinistra italiana... Alberto Taliani: Caro Ocram, grazie per il fesso: partendo dal presupposto che i moderati non sparano, non tirano... I più inviati Sayed, primo risultato della mobilitazione internazionale: il senato afgano ha ritirato la conferma della condanna a morte - 12 Emails Pensioni, a chi gli aumenti... - 3 Emails E Walter diventa il "premier ombra" - 2 Emails Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra - 1 Emails Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo - 1 Emails Ultime News Napolitano: "Serve un largo accordo sulle intercettazioni"Benzina e diesel a 1,54 Via il pedaggio ai tirAereo atterra, s'incendia un motore: 100 morti allo scalo di KhartoumTest-droga sui politici, la Cassazione condanna le Iene : privacy violataClinica Santa Rita, l'ex primario si difende "Ho sempre pensato al bene dei malati"Donadoni: "Nostalgia di Lippi? Me l'aspettavo" Blog amici Il blog di Andrea Tornielli Il blog di Christian Rocca Il blog di Marcello Foa Il blog di Nicola Porro Il blog di Paolo Guzzanti Siti Utili Centro Pannunzio Comitati per le Libertà Fondazione Einaudi Fondazione Liberal Free Foundation il Foglio Informazione corretta Istituto Bruno Leoni Magna Charta Società Libera Storia Libera TocqueVille June 2008 M T W T F S S " May 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 Archivio dei post June 2008 (1) May 2008 (6) April 2008 (7) March 2008 (5) February 2008 (19) Trackback recenti Recent Posts Walter e il loft degli amici nemici. Cattolici contro radicali La Sapienza e il rito dell'intolleranza Così le tecnologie ci cambiano la vita. Dì la tua Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo E Walter diventa il "premier ombra" Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra Racconta anche tu la partita della tua vita Pagine About Disclaimer Filo diretto con il lettori del Giornale.it Pannello di controllo Login Entries RSS Comments RSS WordPress.com Photos Feed RSS di questo blog Feed RSS dei commenti al blog Il Blog di Alberto Taliani © 2008 disclaimer Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti.

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Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Pd sfoglia la margherita, dunque, nel senso che in casa Veltroni tira aria di lite che potrebbe sfociare prima o poi in separazione. Già, fra le anime diessina e teodem i rapporti non sono proprio idilliaci. Dopo l'anatema dei cattolici contro la "contaminazione" dei pannelliani, le dure critiche di "Famiglia Cristiana" e della solita Binetti a cui si aggiunge l'ex ministro Fioroni (infuriato) che dice "il loft? sembra di stare a Teheran.", la frenata sull'adesione al Partito socialista europeo, la strada per Veltroni è ancora più in salita. Da un lato c'è il governo Berlusconi che piace sempre di più agli italiani, dall'altro il livello dello scontro che assomiglia a un tutti contro tutti a pochi mesi dalle elezioni europee. Di Pietro, ma anche i Teodem, D'Alema ma anche Rutelli che pare meditare "vendetta" politica dopop la clamorosa trombatura rimediata nella corsa al Campidoglio. E ci si mette pure Bertinotti, il "parolaio rosso" di Pansa che rientra nel gioco della poltica con un seminario sul futuro della sinistra e invita Massimo D'Alema, capace di guardare a sinistra più di quanto non sappia o non voglia fare Veltroni (che vuole lo sbarramento anche per le europee, tanto per tener fuori i "cespugli" rossi anche dal parlamento di Strasburgo). Grande è l'agitazione nel campo della sinistra, dove si agitano spettri di scissioni e "ricomposizioni". Già, perché fra i teodem e gli uomini della margherita c'è chi guarda a Casini e quel che resta dell'Udc, isolata e senza per ora spartito politico da suonare che la lancia la sua Costituente popolare (a cui guarda con interesse anche Clemente Mastella), e in più c'è chi teme le mosse di Rutelli. Intanto il governo Berlusconi va. Scritto in Varie Commenti ( 4 ) " (4 votes, average: 2.75 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 28May 08 La Sapienza e il rito dell'intolleranza Prima il no dei Collettivi di sinistra a Papa Benedetto XVI, poi il no al dibattito sulle foibe: alla Sapienza di Roma l'intolleranza è di casa in nome di una "tradizione democratica" che tenta di riproporre schemi antichi, quelli del "rituale antifascista" degli anni Settanta. Già, brutto periodo quello, nelle università e nel Paese. con il corollario nel secondo caso dei manifesti di Forza Nuova strappati dai militanti dei Collettivi di sinistra, della rissa, degli arresti, delle polemiche e delle accuse. Salvo poi chiarire (rapporto della Digos) che l'aggressione è partita da sinistra. Ma stabilire colpe e responsabilità spetta ai giudici. E' il tema dell'intolleranza travestita da antifascismo, come scrive il nostro Mario Cervi, a preoccupare. E' il tentativo a questo punto nemmeno tanto mascherato di ricreare un clima di tensione, di scontro e di odio, a preoccupare. E' il tentativo di tornare allo schema degli opposti estremismi, ad allarmare. L'intolleranza si traveste, sbandiera ideali nobili, ma resta intolleranza: di parte e da parte di pochi. Bene ha fatto il sindaco di Roma Gianni Alemanno a dire: "Noi dobbiamo lanciare messaggi chiari, ovvero che questi episodi sono solati, estranei al contesto culturale e storico della nostra città e della nostra nazione. Questo è il messaggio che deve venire da tutti. Quando si costruiscono teoremi politici su una rissa tra giovani si comincia ad aprire un varco e armare le contrapposizioni ideologiche. Bisogna evitare questi schemi e queste persone vanno trattate come imbecilli fuori dalla storia e dal tempo". Veltroni invita la destra a "non minimizzare" e dice (giustamente) che le istituzioni devono stroncare subito l'insorgere della violenza. Ma quale? quella di una parte o di quella di tutte le parti? penso voglia dire quella di tutte. forse il "ma anche" stavolta ci sarebbe stato bene, per evitare fraintendimenti. Cosa che non fa Marco Ferrando, leader del Partito comunista dei lavoratori: "L'aggressione fascista a La Sapienza - sullo sfondo del nuovo quadro politico - ripropone il tema dell'autodifesa come diritto democratico elementare.E. E aggiunge il Ferrando: "E' necessario che ogni realtà minacciata appronti strutture di autodifesa, democraticamente designate e controllate". Parole gravi, le sue che ricordano proprio quegli anni di piombo che la maggioranza degli italiani vorrebbe consegnare agli archivi della storia. A chi giova strumentalizzare questi episodi per interessi di parte politica? A chi giova tornare a pescare nel torbido? Credo a nessuno, una democrazia è tanto più forte quanto è capace di rifiutare l'intolleranza delle estreme politiche ("frange" si diceva una volta). Il "giustificazionismo ideologico" stavolta non pagherebbe, gli italiani hanno scelto un' altra strada. Il dibattito è aperto. Scritto in Varie Commenti ( 74 ) " (38 votes, average: 3.42 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 16May 08 Così le tecnologie ci cambiano la vita. Dì la tua Vi è mai successo di dimenticare il cellulare a casa? E' facile immaginare la sensazione che avete provato, perché la maggioranza di noi l'ha vissuta in prima persona. Ci si sente persi. Vulnerabili. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori britannici ha rilevato che è una sensazione paragonabile alla "tremarella del giorno delle nozze" o alla paura di quando si va dal dentista. Addirittura è stato coniato appositamente un termine medico. "Nomofobia", così si chiama la paura di rimanere senza portatile ("nomo" è l'abbreviazione di no mobile). Quale futuro? Non c'è niente da fare. Dobbiamo ammetterlo. La tecnologia fa parte di noi. Della nostra quotidianità. Ma dove stiamo andando? Quali saranno i nuovi mezzi di comunicazione e quale ruolo ricopriranno in un futuro più o meno vicino? Possible. ou probable Il Gruppo Editis, una prestigiosa casa editrice francese, ha proposto il suo punto di vista attraverso la realizzazione di un cortometraggio intitolato "Possible ou probable". Il film, che ha ricevuto il Laurier di bronzo al festival di Creusot, si propone di fare un salto in avanti nel tempo. Nella vita di una giovane coppia nell'era dell'editoria digitale. Di' la tua Editis apre il dibattito. Il Giornale.it, in occasione del 17 maggio, giornata mondiale delle Telecomunicazioni e della Società dell'Informazione, segue lasciando a voi lo spazio per esprimere le vostre idee e le vostre riflessioni su quello che è e che potrà essere. Guarda il cortometraggio (9 minuti) Scritto in Varie Commenti ( 12 ) " (110 votes, average: 1.11 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 14May 08 Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo Il discorso di Silvio Berlusconi alla Camera (leggi il discorso del premier), l'apertura unilaterale al dialogo con l'opposizione (che è seguita alla telefonata del premier a leder del Pd), sono i segnali più evidenti che qualcosa sta davvero cambiando, nel Parlamento e nel Paese. Aggiungiamoci anche il discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di alto profilo istituzionale e politico, come ha riconosciuto il presidente della Camera Gianfranco Fini. Insomma, molti saranno scettici, ma parlare di avvio di Terza Repubblica forse non è azzardato. Basta rileggere le parole del premier, il "sì" di Fassino a nome del Pd: l'asse Berlusconi-Veltroni si rinsalda, su questo punto cruciale, pur nella distinzione dei ruoli. Ma non sono tutte rose e fiori, anche Berlusconi e Veltroni devono fare come Fanfani qualche decennio fa: contare amici e nemici. E parare i colpi. Soprattutto Veltroni. Sconfitta alle urne la sinistra massimalista, resta da sconfiggere il partito "giacobino", quei giustizialisti che sono ripartiti alla carica (vedi il caso Travaglio-Schifani) e faranno di tutto per mettere i bastoni fra le ruote proprio a Veltroni. E' lui l'anello "debole" che la sinistra giacobina vuole colpire fino a indebolirlo e condizionarlo. Una prova? La sceneggiata di Antonio Di Pietro alla Camera: "Noi non abboccheremo, non intendiamo cadere nella tela del ragno. Abbiamo memoria e non intendiamo perderla. Conosciamo bene la sua storia personale e politica". Così ha parlato Tonino, l'ex pm. Ma il bersaglio non è il Cavaliere. No, lui ha una maggioranza solida, consegnatagli dal voto popolare. Il bersaglio è Walter, e di Pietro non è certo il suo solo nemico. C'è un filo che lega il Santoro, Travaglio, Grillo. Tonino punta dritto su quel mondo e pensa alle Europee del 2009. Come ci pensa su un altro versante Massimo D'Alema, tornato gran manovratore dentro e fuori il Pd. Del resto, come racconta Augusto Minzolini sulla "Stampa", alla cerimonia della consegna della Campanella usata per le riunioni del Consiglio dei ministri, Prodi ha detto a Berlusconi: "Tu sei un avversario, io i veri nemici li ho avuti qua dentro.". La battuta ora vale anche per Veltroni. A cosa serve un'opposizione parlamentare debole in una Paese normale? Peserà di più l'opposizione nelle piazze? L'apertura di Berlusconi (ma già in campagna elettorale era stato chiaro) aiuta Veltroni, ma anche l'Italia. L'ha capito anche Walter: "Occorre il riconoscimento della vittoria e della responsabilità da parte degli sconfitti ma anche l'equilibrio dei vincitori, perciò vi prendo in parola: siamo pronti da subito. Ma non pensate di avere il paese in mano". Scritto in Varie Commenti ( 100 ) " (51 votes, average: 2.9 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 09May 08 E Walter diventa il "premier ombra" Dopo Occhetto (Pci poi Pds) nel 1989, Veltroni (Pci, Pds, Ds, Pd): la storia sembra ripetersi (ovviamente Veltroni spera in esiti migliori.) e torna il "governo ombra" (leggi l'articolo). Edizione rinnovata e aggiornata ai tempi di quella lontana esperienza partorita a Botteghe Oscure che - come ha ricordato Visco all'Unità - fu un fallimento e l'ex ministro ritiene che ci sarà il bis). Veltroni diventa "premier ombra" del "governo dell'opposizione": alla fine dopo trattative e incontri, divisioni e riavvicinamenti, no eccellenti (D'Alema e Parisi), tentennamenti divenuti alla fine un "sì accetto" (Bersani) ed entusiasti (Fassino, Franceschini) il leader del Partito democratico ha varato lo "shadow cabinet" di stampo anglosassone. Per ora le analogie finiscono qui, inutile fare il processo alle intenzioni che sulla carta sono buone. Tanto che la lista dei ministri ombra è stata presentata al presidente Napolitano (che fece parte - Esteri - della prima compagine occhettiana). Certo è sospetta la fretta con cui Walter si è affrettato a dichiarare "con D'Alema nessun conflitto, perché bisognerebbe essere in due.". Come dire: non sono io quello che polemizza e fa i distinguo. Insomma ponti d'oro al D'Alema portatore d'idee nel suo"ruolo importante che deve svolgere" alla fondazione ItalianiEuropei. Dopotutto il centralismo democratico non c'è più in casa degli ex-post e a-comunisti. Andare avanti, pensare subito alla direzione del Pd che sarà partorita dall'assemblea costituente. Mentre sprisce il "caminetto" e nasce il coordinamento dei "nove" che affiancherà il segretario piddino. Insomma, Veltroni riparte per tentare di rafforzare la sua non fortissima leadership. Vedremo se anche a sinistra nascerà davvero il "partito di Veltroni". Scritto in Varie Commenti ( 89 ) " (29 votes, average: 2.79 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 08May 08 Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra Il governo Berlusconi quater va e stavolta per i detrattori più accaniti del Cavaliere sarà difficile sostenere che non c'è niente di nuovo a Palazzo Chigi. Già, perché i ministri (quelli che contano, con portafoglio) sono solo 12 (9 senza portafoglio ma con la casella chiave delle Riforme affidata a Umberto Bossi) e perché sono entrati uomini nuovi che affiancano ministri già collaudati: 13 new entry (quattro hanno fra 31 e 40 anni). Continuità-discontinuità, insomma. Il premier è deciso è riprendere il filo del suo progetto Paese interrotto dai due anni di Prodi, ma molto è cambiato. Questo sarà davvero il governo del premier, innanzitutto, che potrà contare su un nocciolo duro di governo che ruota attorno al sottegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, a Tremonti, Bossi, Maroni. e poi ci sono Matteoli e La Russa. Poco spazio ai tradizionali giochi di partito e 23 giorni per mettere a posto tutto, come ha riconosciuto soddisfatto il presidente Giorgio Napolitano ("Lungaggini? Siamo stati più veloci della Spagna."). Velocità, azione (ai tempi di Craxi fu coniato l'efficace "decisionismo"), la scelta bipartitica degli elettori che hanno semplificato il quadro politico di maggioranza e opposizione rende tutto più "decisionista" e apre la strada a una nuova stagione del "fare". Berlusconi su questo è deciso: anche perché da "fare" c'è davvero molto: pensiamo solo al caso Alitalia o alla vergogna dei rifiuti in Campania. E poi ci sono "problemini" non da poco che si chiamano stipendi, carico fiscale, sicurezza, immigrazione clandestina, rilancio del sistema paese, costi della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi. Intanto la sinistra litiga sul governo che non ha sul "governo ombra" voluto da Veltroni (leggi l'articolo). Già perché anche il premier ombra ha i suoi problemi. Intanto D'Alema e Parisi hanno detto no, Bersani non è convinto, mentre Fassino ha detto sì per recuperare ruolo e visibilità. Ma serve il governo ombra? Esperienza di stampo anglosassone già sperimentata nel 1989 dal Pci poi diventato Pds. Allora non funzionò. lo volle Achille Occhetto quandò andò in crisi il governo De Mita e subentrò Andreotti (sesto governo) e la maggioranza era pentapartito. Sapete chi c'era? Giorgio Napolitano (esteri), Visco (finanze), Giovanni Berlinguer (sanità), Scola (spettacolo), Rodotà (giustizia). E oggi sull'Unità lo stesso Visco lo stronca: "Il governo ombra non ha un suo ruolo istituzionale e dunque non riesce ad operare. Si aggiunga il fatto che in un sistema dove ci sono più partiti, e non solo due come in Gran Bretagna, ciascun partito ha gruppi e rappresentanti in commissione. A questo punto si capisce perché non è stato esportato dalla Gran Bretagna in nessun altro paese. Lì è un luogo riconosciuto dell'opposizione. Da noi no". Senza contare, fa notare Visco, che tale proposta "anche interessante nella nostra esperienza passata non funzionò" e che "ci sono delle persone autorevoli dei partiti che stanno fuori dal governo ombra e che certo non smetteranno di dire quello che pensano", a cominciare da Massimo D'Alema. Comunque Walter ci riprova ma quello che dovrebbe essere un punto di forza del Pd rischia di rivelare che il re è nudo, perché sta mettendo in mostra divisioni correntizie, lacerazioni personali di un partito che pare allo sbando ed in cerca della rotta con una bussola rotta. Scritto in Varie Commenti ( 67 ) " (48 votes, average: 2.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05May 08 D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze E alla fine Massimo D'Alema parlò. Dopo una campagna elettorale che è apparsa ai più "silente" (salvo evitare le dimissioni di Bassolino in Campania per scongiurare il voto anticipato alla Regione ed rinviare l'ennesima sconfitta del Pd), il ministro degli Esteri ha rivestito i panni dell'uomo di partito e ha iniziato a sparigliare le carte nel loft veltroniano. già, perché la resa dei conti post elettorali sarà lunga e sicuramente non indolore nel centrosinistra. "La sconfitta è stata grave, ed è di lungo periodo. Serve quindi una riflessione approfondita.". Primo colpo. "La sintonia tra Berlusconi e il Paese, cominciata nel '94, non è mai finita". Secondo colpo. Il Pd "deve cercare di coalizzare coalizzare tutte le forze che si oppongono alla destra" perché anche se non è in Parlamento la sinistra radicale "non è scomparsa dal Paese e il Pd non è chiamato a continuare a correre sempre da solo, anche perché in Italia ci sono leggi elettorali diverse. Con il 33% l'autosufficienza sarebbe un errore". Quarto colpo. Partito del Nord? "Abbiamo bisogno di un grande partito nazionale, fortemente radicato nel territorio, con una struttura federale che abbia dei leader". Quinto colpo. "Non sono candidato nè aspiro a nessuna carica, quindi non sono antagonista di nessuno". Sesto colpo, il più pericoloso perché, tradotto significa "caro Vetroni, mi tengo le mani libere.". Così emerge "l'altra linea del Pd" a-veltroniano, che sembra saldare attorno a D'Alema anche il prodiano Parisi e il delusissimo (e furibondo) Rutelli, in cerca di rivincite, lui che è stato mandato allo sbaraglio. Per ora Veltroni regge, per ora. Vedremo se avrà davvero intenzione di andare al congresso anticipato e alla inevitabile conta. Anche perché non è da escludere un ritorno di Prodi, quando cadono le prime foglie dell'autunno. In fondo anche lui per ora si tiene le mani libere, ma i messaggi che ha mandato in giro non sono certo rassicuranti per Veltroni. Intanto "L'Unità" fa satira contro la sinistra veltroniana, come spiega il nostro Gianni Penncchi: è tutta feste e terrazze, con una serie di amare vignette-denuncia di Stefano Disegni, "matita cult" della sinistra. E' COSI'? COSA NE PENSI? DI' LA TUA Scritto in Varie Commenti ( 18 ) " (120 votes, average: 1.38 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 29Apr 08 Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Ebbene sì, la straordinaria vittoria di Gianni Alemanno che ha abbattuto il "muro" di Roma, non ha travolto solo Rutelli ma ha anche ridotto in macerie (politiche) il loft veltroniano. E ha aperto la strada alla resa dei conti all'interno del Pd. Dopo la sconfitta senza se e senza ma alle elezioni politiche è arrivata la mazzata della perdita del Campidoglio. Altro che venticello di Roma, il centrosinistra è stato spazzato via dall'uragano Gianni. E ora, povero Walter? Quando inizieranno a volare gli stracci in casa del bi-sconfitto, accusato da Rutelli di averlo lasciato solo e atteso al varco da Massimo D'Alema? Dopo la sconfitta elettorale i leader dei partiti di sinistra defenestrati a furor di voto popolare dal parlamento, si sono dimessi. E Veltroni? Resterà a combattere come una sorta di San Sebastiano infilzato dal centrodestra e dai suoi, oppure farebbe meglio a lasciare la guida del Pd? In fondo lui sogna l'Africa e qualcuno dei suoi, perfidamente, potrebbe anche soprannominarlo "sciupone l'africano", politicamente parlando. Già, perché dall'I care all'inno all'obamismo pare proprio non averne azzeccata una. Veltroni è in grado di costruire un grande partito di centrosinistra di stampo europeo o ci sono altri in grado, meglio di lui, di farlo? Cosa ne pensate? Veltroni deve restare o dimettersi? Dì la tua Secondo voi, chi dovrebbe guidare il Pd? Vota il tuo leader Scritto in Varie Commenti ( 58 ) " (129 votes, average: 1.48 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 24Apr 08 Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra A Roma lo scontro per la conquista del Campidoglio si fa sempre più acceso, a fianco del candidato sindaco del Pdl, Gianni Alemanno e di quello del Pd Francesco Rutelli, sono scesi in campo anche i leader dei partiti. Sicurezza, campi rom, traffico, periferie abbandonate, futuro di Fiumicino e Alitalia sono i temi caldissimi della campagna elettorale: domenica e lunedì ci sono i ballottaggi per Comune e Provincia. Ed è una sfida decisiva. Come hanno detto Berlusconi, che ha attaccato frontalmente Rutelli (è un voltagabbana) e come ha sottolineato Fini: "Condizione irripetibile per vincere nella Capitale". Con Veltroni e i suoi impegnati a difendere la poltrona di sindaco dopo la sconfitta alle politiche. Roma deve voltare pagina, si dice, ma come? Quali sono le priorità che il nuovo sindaco dovrà affrontare? Dite la vostra Scritto in Varie Commenti ( 92 ) " (91 votes, average: 1.55 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 23Apr 08 Racconta anche tu la partita della tua vita Nelle pagine dello sport del "Giornale", otto firme del nostro quotidiano (direttore Mario Giordano incluso) raccontano la loro partita della vita, l'incontro di calcio, quell'attimo fuggente fatto di emozione e di stupore, che ha segnato i loro ricordi legati allo sport più bello e più popolare del mondo (leggi gli articoli). E voi? Qual è la partita della vostra vita? Provate a raccontarla diventando per un momento giornalisti sportivi. Non scrivete troppe righe e buon divertimento. In fondo il mio blog ha, come sottotitolo, "Cronache di ordinaria quotidianità (ma non troppo)". Così possiamo per una volta divagare. A proposito, sapete qua è la mia partita della vita? Inter-Pisa, campionato 1983. Lavoravo a "il Tirreno" di Livorno e fui inviato a Milano, con il collega Marco Barabotti a seguire la partita. Rientro in redazione col primo aereo, scrittura di articoli per lo sport e per l'edizione di Pisa fino a mezzanotte. Poi, all 5 del mattino presi un treno per Milano e alle 11 firmai il contratto per lavorare al "Giornale". Grande partita. A proposito, sono interista, ma quel giorno vinse il Pisa. Scritto in Varie Commenti ( 19 ) " (130 votes, average: 1.17 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Sono il caporedattore del Giornale.it, un toscano "adottato" da Indro Montanelli e da Milano nel 1983. Tutti gli articoli di Alberto Taliani su ilGiornale.it contatti Categorie Varie (38) Ultime discussioni Franco R: Non avevo dubbi: chi ha creduto che finalmente in Italia avremmo avuto un governo serio e compatto e... silvio: Il povero Veltroni, persona di indubbia importanza sia per la sua sinistra che per il resto degli italiani... maria antonietta guidazzi funaro: ciò che avete scritto è musica per le mie orecchie.mi basta che continuino... matteo: Dopo le ultime elezioni con sconforto, ma anche con ammirevole realismo, i vertici della sinistra italiana... Alberto Taliani: Caro Ocram, grazie per il fesso: partendo dal presupposto che i moderati non sparano, non tirano... I più inviati Sayed, primo risultato della mobilitazione internazionale: il senato afgano ha ritirato la conferma della condanna a morte - 12 Emails Pensioni, a chi gli aumenti... - 3 Emails E Walter diventa il "premier ombra" - 2 Emails Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra - 1 Emails Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo - 1 Emails Ultime News Napolitano: "Serve un largo accordo sulle intercettazioni"Benzina e diesel a 1,54 Via il pedaggio ai tirAereo atterra, s'incendia un motore: 100 morti allo scalo di KhartoumTest-droga sui politici, la Cassazione condanna le Iene : privacy violataClinica Santa Rita, l'ex primario si difende "Ho sempre pensato al bene dei malati"Donadoni: "Nostalgia di Lippi? 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Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Pd sfoglia la margherita, dunque, nel senso che in casa Veltroni tira aria di lite che potrebbe sfociare prima o poi in separazione. Già, fra le anime diessina e teodem i rapporti non sono proprio idilliaci. Dopo l'anatema dei cattolici contro la "contaminazione" dei pannelliani, le dure critiche di "Famiglia Cristiana" e della solita Binetti a cui si aggiunge l'ex ministro Fioroni (infuriato) che dice "il loft? sembra di stare a Teheran.", la frenata sull'adesione al Partito socialista europeo, la strada per Veltroni è ancora più in salita. Da un lato c'è il governo Berlusconi che piace sempre di più agli italiani, dall'altro il livello dello scontro che assomiglia a un tutti contro tutti a pochi mesi dalle elezioni europee. Di Pietro, ma anche i Teodem, D'Alema ma anche Rutelli che pare meditare "vendetta" politica dopop la clamorosa trombatura rimediata nella corsa al Campidoglio. E ci si mette pure Bertinotti, il "parolaio rosso" di Pansa che rientra nel gioco della poltica con un seminario sul futuro della sinistra e invita Massimo D'Alema, capace di guardare a sinistra più di quanto non sappia o non voglia fare Veltroni (che vuole lo sbarramento anche per le europee, tanto per tener fuori i "cespugli" rossi anche dal parlamento di Strasburgo). Grande è l'agitazione nel campo della sinistra, dove si agitano spettri di scissioni e "ricomposizioni". Già, perché fra i teodem e gli uomini della margherita c'è chi guarda a Casini e quel che resta dell'Udc, isolata e senza per ora spartito politico da suonare che la lancia la sua Costituente popolare (a cui guarda con interesse anche Clemente Mastella), e in più c'è chi teme le mosse di Rutelli. Intanto il governo Berlusconi va. Scritto in Varie Commenti ( 4 ) " (4 votes, average: 2.75 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 28May 08 La Sapienza e il rito dell'intolleranza Prima il no dei Collettivi di sinistra a Papa Benedetto XVI, poi il no al dibattito sulle foibe: alla Sapienza di Roma l'intolleranza è di casa in nome di una "tradizione democratica" che tenta di riproporre schemi antichi, quelli del "rituale antifascista" degli anni Settanta. Già, brutto periodo quello, nelle università e nel Paese. con il corollario nel secondo caso dei manifesti di Forza Nuova strappati dai militanti dei Collettivi di sinistra, della rissa, degli arresti, delle polemiche e delle accuse. Salvo poi chiarire (rapporto della Digos) che l'aggressione è partita da sinistra. Ma stabilire colpe e responsabilità spetta ai giudici. E' il tema dell'intolleranza travestita da antifascismo, come scrive il nostro Mario Cervi, a preoccupare. E' il tentativo a questo punto nemmeno tanto mascherato di ricreare un clima di tensione, di scontro e di odio, a preoccupare. E' il tentativo di tornare allo schema degli opposti estremismi, ad allarmare. L'intolleranza si traveste, sbandiera ideali nobili, ma resta intolleranza: di parte e da parte di pochi. Bene ha fatto il sindaco di Roma Gianni Alemanno a dire: "Noi dobbiamo lanciare messaggi chiari, ovvero che questi episodi sono solati, estranei al contesto culturale e storico della nostra città e della nostra nazione. Questo è il messaggio che deve venire da tutti. Quando si costruiscono teoremi politici su una rissa tra giovani si comincia ad aprire un varco e armare le contrapposizioni ideologiche. Bisogna evitare questi schemi e queste persone vanno trattate come imbecilli fuori dalla storia e dal tempo". Veltroni invita la destra a "non minimizzare" e dice (giustamente) che le istituzioni devono stroncare subito l'insorgere della violenza. Ma quale? quella di una parte o di quella di tutte le parti? penso voglia dire quella di tutte. forse il "ma anche" stavolta ci sarebbe stato bene, per evitare fraintendimenti. Cosa che non fa Marco Ferrando, leader del Partito comunista dei lavoratori: "L'aggressione fascista a La Sapienza - sullo sfondo del nuovo quadro politico - ripropone il tema dell'autodifesa come diritto democratico elementare.E. E aggiunge il Ferrando: "E' necessario che ogni realtà minacciata appronti strutture di autodifesa, democraticamente designate e controllate". Parole gravi, le sue che ricordano proprio quegli anni di piombo che la maggioranza degli italiani vorrebbe consegnare agli archivi della storia. A chi giova strumentalizzare questi episodi per interessi di parte politica? A chi giova tornare a pescare nel torbido? Credo a nessuno, una democrazia è tanto più forte quanto è capace di rifiutare l'intolleranza delle estreme politiche ("frange" si diceva una volta). Il "giustificazionismo ideologico" stavolta non pagherebbe, gli italiani hanno scelto un' altra strada. Il dibattito è aperto. Scritto in Varie Commenti ( 74 ) " (38 votes, average: 3.42 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 16May 08 Così le tecnologie ci cambiano la vita. Dì la tua Vi è mai successo di dimenticare il cellulare a casa? E' facile immaginare la sensazione che avete provato, perché la maggioranza di noi l'ha vissuta in prima persona. Ci si sente persi. Vulnerabili. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori britannici ha rilevato che è una sensazione paragonabile alla "tremarella del giorno delle nozze" o alla paura di quando si va dal dentista. Addirittura è stato coniato appositamente un termine medico. "Nomofobia", così si chiama la paura di rimanere senza portatile ("nomo" è l'abbreviazione di no mobile). Quale futuro? Non c'è niente da fare. Dobbiamo ammetterlo. La tecnologia fa parte di noi. Della nostra quotidianità. Ma dove stiamo andando? Quali saranno i nuovi mezzi di comunicazione e quale ruolo ricopriranno in un futuro più o meno vicino? Possible. ou probable Il Gruppo Editis, una prestigiosa casa editrice francese, ha proposto il suo punto di vista attraverso la realizzazione di un cortometraggio intitolato "Possible ou probable". Il film, che ha ricevuto il Laurier di bronzo al festival di Creusot, si propone di fare un salto in avanti nel tempo. Nella vita di una giovane coppia nell'era dell'editoria digitale. Di' la tua Editis apre il dibattito. Il Giornale.it, in occasione del 17 maggio, giornata mondiale delle Telecomunicazioni e della Società dell'Informazione, segue lasciando a voi lo spazio per esprimere le vostre idee e le vostre riflessioni su quello che è e che potrà essere. Guarda il cortometraggio (9 minuti) Scritto in Varie Commenti ( 12 ) " (110 votes, average: 1.11 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 14May 08 Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo Il discorso di Silvio Berlusconi alla Camera (leggi il discorso del premier), l'apertura unilaterale al dialogo con l'opposizione (che è seguita alla telefonata del premier a leder del Pd), sono i segnali più evidenti che qualcosa sta davvero cambiando, nel Parlamento e nel Paese. Aggiungiamoci anche il discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di alto profilo istituzionale e politico, come ha riconosciuto il presidente della Camera Gianfranco Fini. Insomma, molti saranno scettici, ma parlare di avvio di Terza Repubblica forse non è azzardato. Basta rileggere le parole del premier, il "sì" di Fassino a nome del Pd: l'asse Berlusconi-Veltroni si rinsalda, su questo punto cruciale, pur nella distinzione dei ruoli. Ma non sono tutte rose e fiori, anche Berlusconi e Veltroni devono fare come Fanfani qualche decennio fa: contare amici e nemici. E parare i colpi. Soprattutto Veltroni. Sconfitta alle urne la sinistra massimalista, resta da sconfiggere il partito "giacobino", quei giustizialisti che sono ripartiti alla carica (vedi il caso Travaglio-Schifani) e faranno di tutto per mettere i bastoni fra le ruote proprio a Veltroni. E' lui l'anello "debole" che la sinistra giacobina vuole colpire fino a indebolirlo e condizionarlo. Una prova? La sceneggiata di Antonio Di Pietro alla Camera: "Noi non abboccheremo, non intendiamo cadere nella tela del ragno. Abbiamo memoria e non intendiamo perderla. Conosciamo bene la sua storia personale e politica". Così ha parlato Tonino, l'ex pm. Ma il bersaglio non è il Cavaliere. No, lui ha una maggioranza solida, consegnatagli dal voto popolare. Il bersaglio è Walter, e di Pietro non è certo il suo solo nemico. C'è un filo che lega il Santoro, Travaglio, Grillo. Tonino punta dritto su quel mondo e pensa alle Europee del 2009. Come ci pensa su un altro versante Massimo D'Alema, tornato gran manovratore dentro e fuori il Pd. Del resto, come racconta Augusto Minzolini sulla "Stampa", alla cerimonia della consegna della Campanella usata per le riunioni del Consiglio dei ministri, Prodi ha detto a Berlusconi: "Tu sei un avversario, io i veri nemici li ho avuti qua dentro.". La battuta ora vale anche per Veltroni. A cosa serve un'opposizione parlamentare debole in una Paese normale? Peserà di più l'opposizione nelle piazze? L'apertura di Berlusconi (ma già in campagna elettorale era stato chiaro) aiuta Veltroni, ma anche l'Italia. L'ha capito anche Walter: "Occorre il riconoscimento della vittoria e della responsabilità da parte degli sconfitti ma anche l'equilibrio dei vincitori, perciò vi prendo in parola: siamo pronti da subito. Ma non pensate di avere il paese in mano". Scritto in Varie Commenti ( 100 ) " (51 votes, average: 2.9 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 09May 08 E Walter diventa il "premier ombra" Dopo Occhetto (Pci poi Pds) nel 1989, Veltroni (Pci, Pds, Ds, Pd): la storia sembra ripetersi (ovviamente Veltroni spera in esiti migliori.) e torna il "governo ombra" (leggi l'articolo). Edizione rinnovata e aggiornata ai tempi di quella lontana esperienza partorita a Botteghe Oscure che - come ha ricordato Visco all'Unità - fu un fallimento e l'ex ministro ritiene che ci sarà il bis). Veltroni diventa "premier ombra" del "governo dell'opposizione": alla fine dopo trattative e incontri, divisioni e riavvicinamenti, no eccellenti (D'Alema e Parisi), tentennamenti divenuti alla fine un "sì accetto" (Bersani) ed entusiasti (Fassino, Franceschini) il leader del Partito democratico ha varato lo "shadow cabinet" di stampo anglosassone. Per ora le analogie finiscono qui, inutile fare il processo alle intenzioni che sulla carta sono buone. Tanto che la lista dei ministri ombra è stata presentata al presidente Napolitano (che fece parte - Esteri - della prima compagine occhettiana). Certo è sospetta la fretta con cui Walter si è affrettato a dichiarare "con D'Alema nessun conflitto, perché bisognerebbe essere in due.". Come dire: non sono io quello che polemizza e fa i distinguo. Insomma ponti d'oro al D'Alema portatore d'idee nel suo"ruolo importante che deve svolgere" alla fondazione ItalianiEuropei. Dopotutto il centralismo democratico non c'è più in casa degli ex-post e a-comunisti. Andare avanti, pensare subito alla direzione del Pd che sarà partorita dall'assemblea costituente. Mentre sprisce il "caminetto" e nasce il coordinamento dei "nove" che affiancherà il segretario piddino. Insomma, Veltroni riparte per tentare di rafforzare la sua non fortissima leadership. Vedremo se anche a sinistra nascerà davvero il "partito di Veltroni". Scritto in Varie Commenti ( 89 ) " (29 votes, average: 2.79 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 08May 08 Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra Il governo Berlusconi quater va e stavolta per i detrattori più accaniti del Cavaliere sarà difficile sostenere che non c'è niente di nuovo a Palazzo Chigi. Già, perché i ministri (quelli che contano, con portafoglio) sono solo 12 (9 senza portafoglio ma con la casella chiave delle Riforme affidata a Umberto Bossi) e perché sono entrati uomini nuovi che affiancano ministri già collaudati: 13 new entry (quattro hanno fra 31 e 40 anni). Continuità-discontinuità, insomma. Il premier è deciso è riprendere il filo del suo progetto Paese interrotto dai due anni di Prodi, ma molto è cambiato. Questo sarà davvero il governo del premier, innanzitutto, che potrà contare su un nocciolo duro di governo che ruota attorno al sottegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, a Tremonti, Bossi, Maroni. e poi ci sono Matteoli e La Russa. Poco spazio ai tradizionali giochi di partito e 23 giorni per mettere a posto tutto, come ha riconosciuto soddisfatto il presidente Giorgio Napolitano ("Lungaggini? Siamo stati più veloci della Spagna."). Velocità, azione (ai tempi di Craxi fu coniato l'efficace "decisionismo"), la scelta bipartitica degli elettori che hanno semplificato il quadro politico di maggioranza e opposizione rende tutto più "decisionista" e apre la strada a una nuova stagione del "fare". Berlusconi su questo è deciso: anche perché da "fare" c'è davvero molto: pensiamo solo al caso Alitalia o alla vergogna dei rifiuti in Campania. E poi ci sono "problemini" non da poco che si chiamano stipendi, carico fiscale, sicurezza, immigrazione clandestina, rilancio del sistema paese, costi della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi. Intanto la sinistra litiga sul governo che non ha sul "governo ombra" voluto da Veltroni (leggi l'articolo). Già perché anche il premier ombra ha i suoi problemi. Intanto D'Alema e Parisi hanno detto no, Bersani non è convinto, mentre Fassino ha detto sì per recuperare ruolo e visibilità. Ma serve il governo ombra? Esperienza di stampo anglosassone già sperimentata nel 1989 dal Pci poi diventato Pds. Allora non funzionò. lo volle Achille Occhetto quandò andò in crisi il governo De Mita e subentrò Andreotti (sesto governo) e la maggioranza era pentapartito. Sapete chi c'era? Giorgio Napolitano (esteri), Visco (finanze), Giovanni Berlinguer (sanità), Scola (spettacolo), Rodotà (giustizia). E oggi sull'Unità lo stesso Visco lo stronca: "Il governo ombra non ha un suo ruolo istituzionale e dunque non riesce ad operare. Si aggiunga il fatto che in un sistema dove ci sono più partiti, e non solo due come in Gran Bretagna, ciascun partito ha gruppi e rappresentanti in commissione. A questo punto si capisce perché non è stato esportato dalla Gran Bretagna in nessun altro paese. Lì è un luogo riconosciuto dell'opposizione. Da noi no". Senza contare, fa notare Visco, che tale proposta "anche interessante nella nostra esperienza passata non funzionò" e che "ci sono delle persone autorevoli dei partiti che stanno fuori dal governo ombra e che certo non smetteranno di dire quello che pensano", a cominciare da Massimo D'Alema. Comunque Walter ci riprova ma quello che dovrebbe essere un punto di forza del Pd rischia di rivelare che il re è nudo, perché sta mettendo in mostra divisioni correntizie, lacerazioni personali di un partito che pare allo sbando ed in cerca della rotta con una bussola rotta. Scritto in Varie Commenti ( 67 ) " (48 votes, average: 2.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05May 08 D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze E alla fine Massimo D'Alema parlò. Dopo una campagna elettorale che è apparsa ai più "silente" (salvo evitare le dimissioni di Bassolino in Campania per scongiurare il voto anticipato alla Regione ed rinviare l'ennesima sconfitta del Pd), il ministro degli Esteri ha rivestito i panni dell'uomo di partito e ha iniziato a sparigliare le carte nel loft veltroniano. già, perché la resa dei conti post elettorali sarà lunga e sicuramente non indolore nel centrosinistra. "La sconfitta è stata grave, ed è di lungo periodo. Serve quindi una riflessione approfondita.". Primo colpo. "La sintonia tra Berlusconi e il Paese, cominciata nel '94, non è mai finita". Secondo colpo. Il Pd "deve cercare di coalizzare coalizzare tutte le forze che si oppongono alla destra" perché anche se non è in Parlamento la sinistra radicale "non è scomparsa dal Paese e il Pd non è chiamato a continuare a correre sempre da solo, anche perché in Italia ci sono leggi elettorali diverse. Con il 33% l'autosufficienza sarebbe un errore". Quarto colpo. Partito del Nord? "Abbiamo bisogno di un grande partito nazionale, fortemente radicato nel territorio, con una struttura federale che abbia dei leader". Quinto colpo. "Non sono candidato nè aspiro a nessuna carica, quindi non sono antagonista di nessuno". Sesto colpo, il più pericoloso perché, tradotto significa "caro Vetroni, mi tengo le mani libere.". Così emerge "l'altra linea del Pd" a-veltroniano, che sembra saldare attorno a D'Alema anche il prodiano Parisi e il delusissimo (e furibondo) Rutelli, in cerca di rivincite, lui che è stato mandato allo sbaraglio. Per ora Veltroni regge, per ora. Vedremo se avrà davvero intenzione di andare al congresso anticipato e alla inevitabile conta. Anche perché non è da escludere un ritorno di Prodi, quando cadono le prime foglie dell'autunno. In fondo anche lui per ora si tiene le mani libere, ma i messaggi che ha mandato in giro non sono certo rassicuranti per Veltroni. Intanto "L'Unità" fa satira contro la sinistra veltroniana, come spiega il nostro Gianni Penncchi: è tutta feste e terrazze, con una serie di amare vignette-denuncia di Stefano Disegni, "matita cult" della sinistra. E' COSI'? COSA NE PENSI? DI' LA TUA Scritto in Varie Commenti ( 18 ) " (120 votes, average: 1.38 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 29Apr 08 Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Ebbene sì, la straordinaria vittoria di Gianni Alemanno che ha abbattuto il "muro" di Roma, non ha travolto solo Rutelli ma ha anche ridotto in macerie (politiche) il loft veltroniano. E ha aperto la strada alla resa dei conti all'interno del Pd. Dopo la sconfitta senza se e senza ma alle elezioni politiche è arrivata la mazzata della perdita del Campidoglio. Altro che venticello di Roma, il centrosinistra è stato spazzato via dall'uragano Gianni. E ora, povero Walter? Quando inizieranno a volare gli stracci in casa del bi-sconfitto, accusato da Rutelli di averlo lasciato solo e atteso al varco da Massimo D'Alema? Dopo la sconfitta elettorale i leader dei partiti di sinistra defenestrati a furor di voto popolare dal parlamento, si sono dimessi. E Veltroni? Resterà a combattere come una sorta di San Sebastiano infilzato dal centrodestra e dai suoi, oppure farebbe meglio a lasciare la guida del Pd? In fondo lui sogna l'Africa e qualcuno dei suoi, perfidamente, potrebbe anche soprannominarlo "sciupone l'africano", politicamente parlando. Già, perché dall'I care all'inno all'obamismo pare proprio non averne azzeccata una. Veltroni è in grado di costruire un grande partito di centrosinistra di stampo europeo o ci sono altri in grado, meglio di lui, di farlo? Cosa ne pensate? Veltroni deve restare o dimettersi? Dì la tua Secondo voi, chi dovrebbe guidare il Pd? Vota il tuo leader Scritto in Varie Commenti ( 58 ) " (129 votes, average: 1.48 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 24Apr 08 Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra A Roma lo scontro per la conquista del Campidoglio si fa sempre più acceso, a fianco del candidato sindaco del Pdl, Gianni Alemanno e di quello del Pd Francesco Rutelli, sono scesi in campo anche i leader dei partiti. Sicurezza, campi rom, traffico, periferie abbandonate, futuro di Fiumicino e Alitalia sono i temi caldissimi della campagna elettorale: domenica e lunedì ci sono i ballottaggi per Comune e Provincia. Ed è una sfida decisiva. Come hanno detto Berlusconi, che ha attaccato frontalmente Rutelli (è un voltagabbana) e come ha sottolineato Fini: "Condizione irripetibile per vincere nella Capitale". Con Veltroni e i suoi impegnati a difendere la poltrona di sindaco dopo la sconfitta alle politiche. Roma deve voltare pagina, si dice, ma come? Quali sono le priorità che il nuovo sindaco dovrà affrontare? Dite la vostra Scritto in Varie Commenti ( 92 ) " (91 votes, average: 1.55 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 23Apr 08 Racconta anche tu la partita della tua vita Nelle pagine dello sport del "Giornale", otto firme del nostro quotidiano (direttore Mario Giordano incluso) raccontano la loro partita della vita, l'incontro di calcio, quell'attimo fuggente fatto di emozione e di stupore, che ha segnato i loro ricordi legati allo sport più bello e più popolare del mondo (leggi gli articoli). E voi? Qual è la partita della vostra vita? Provate a raccontarla diventando per un momento giornalisti sportivi. Non scrivete troppe righe e buon divertimento. In fondo il mio blog ha, come sottotitolo, "Cronache di ordinaria quotidianità (ma non troppo)". Così possiamo per una volta divagare. A proposito, sapete qua è la mia partita della vita? Inter-Pisa, campionato 1983. Lavoravo a "il Tirreno" di Livorno e fui inviato a Milano, con il collega Marco Barabotti a seguire la partita. Rientro in redazione col primo aereo, scrittura di articoli per lo sport e per l'edizione di Pisa fino a mezzanotte. Poi, all 5 del mattino presi un treno per Milano e alle 11 firmai il contratto per lavorare al "Giornale". Grande partita. A proposito, sono interista, ma quel giorno vinse il Pisa. Scritto in Varie Commenti ( 19 ) " (130 votes, average: 1.17 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Sono il caporedattore del Giornale.it, un toscano "adottato" da Indro Montanelli e da Milano nel 1983. Tutti gli articoli di Alberto Taliani su ilGiornale.it contatti Categorie Varie (38) Ultime discussioni Franco R: Non avevo dubbi: chi ha creduto che finalmente in Italia avremmo avuto un governo serio e compatto e... silvio: Il povero Veltroni, persona di indubbia importanza sia per la sua sinistra che per il resto degli italiani... maria antonietta guidazzi funaro: ciò che avete scritto è musica per le mie orecchie.mi basta che continuino... matteo: Dopo le ultime elezioni con sconforto, ma anche con ammirevole realismo, i vertici della sinistra italiana... Alberto Taliani: Caro Ocram, grazie per il fesso: partendo dal presupposto che i moderati non sparano, non tirano... I più inviati Sayed, primo risultato della mobilitazione internazionale: il senato afgano ha ritirato la conferma della condanna a morte - 12 Emails Pensioni, a chi gli aumenti... - 3 Emails E Walter diventa il "premier ombra" - 2 Emails Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra - 1 Emails Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo - 1 Emails Ultime News Napolitano: "Serve un largo accordo sulle intercettazioni"Benzina e diesel a 1,54 Via il pedaggio ai tirAereo atterra, s'incendia un motore: 100 morti allo scalo di KhartoumTest-droga sui politici, la Cassazione condanna le Iene : privacy violataClinica Santa Rita, l'ex primario si difende "Ho sempre pensato al bene dei malati"Donadoni: "Nostalgia di Lippi? 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E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra Racconta anche tu la partita della tua vita Pagine About Disclaimer Filo diretto con il lettori del Giornale.it Pannello di controllo Login Entries RSS Comments RSS WordPress.com Photos Feed RSS di questo blog Feed RSS dei commenti al blog Il Blog di Alberto Taliani © 2008 disclaimer Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti.

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Racconta anche tu la partita della tua vita (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Pd sfoglia la margherita, dunque, nel senso che in casa Veltroni tira aria di lite che potrebbe sfociare prima o poi in separazione. Già, fra le anime diessina e teodem i rapporti non sono proprio idilliaci. Dopo l'anatema dei cattolici contro la "contaminazione" dei pannelliani, le dure critiche di "Famiglia Cristiana" e della solita Binetti a cui si aggiunge l'ex ministro Fioroni (infuriato) che dice "il loft? sembra di stare a Teheran.", la frenata sull'adesione al Partito socialista europeo, la strada per Veltroni è ancora più in salita. Da un lato c'è il governo Berlusconi che piace sempre di più agli italiani, dall'altro il livello dello scontro che assomiglia a un tutti contro tutti a pochi mesi dalle elezioni europee. Di Pietro, ma anche i Teodem, D'Alema ma anche Rutelli che pare meditare "vendetta" politica dopop la clamorosa trombatura rimediata nella corsa al Campidoglio. E ci si mette pure Bertinotti, il "parolaio rosso" di Pansa che rientra nel gioco della poltica con un seminario sul futuro della sinistra e invita Massimo D'Alema, capace di guardare a sinistra più di quanto non sappia o non voglia fare Veltroni (che vuole lo sbarramento anche per le europee, tanto per tener fuori i "cespugli" rossi anche dal parlamento di Strasburgo). Grande è l'agitazione nel campo della sinistra, dove si agitano spettri di scissioni e "ricomposizioni". Già, perché fra i teodem e gli uomini della margherita c'è chi guarda a Casini e quel che resta dell'Udc, isolata e senza per ora spartito politico da suonare che la lancia la sua Costituente popolare (a cui guarda con interesse anche Clemente Mastella), e in più c'è chi teme le mosse di Rutelli. Intanto il governo Berlusconi va. Scritto in Varie Commenti ( 4 ) " (4 votes, average: 2.75 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 28May 08 La Sapienza e il rito dell'intolleranza Prima il no dei Collettivi di sinistra a Papa Benedetto XVI, poi il no al dibattito sulle foibe: alla Sapienza di Roma l'intolleranza è di casa in nome di una "tradizione democratica" che tenta di riproporre schemi antichi, quelli del "rituale antifascista" degli anni Settanta. Già, brutto periodo quello, nelle università e nel Paese. con il corollario nel secondo caso dei manifesti di Forza Nuova strappati dai militanti dei Collettivi di sinistra, della rissa, degli arresti, delle polemiche e delle accuse. Salvo poi chiarire (rapporto della Digos) che l'aggressione è partita da sinistra. Ma stabilire colpe e responsabilità spetta ai giudici. E' il tema dell'intolleranza travestita da antifascismo, come scrive il nostro Mario Cervi, a preoccupare. E' il tentativo a questo punto nemmeno tanto mascherato di ricreare un clima di tensione, di scontro e di odio, a preoccupare. E' il tentativo di tornare allo schema degli opposti estremismi, ad allarmare. L'intolleranza si traveste, sbandiera ideali nobili, ma resta intolleranza: di parte e da parte di pochi. Bene ha fatto il sindaco di Roma Gianni Alemanno a dire: "Noi dobbiamo lanciare messaggi chiari, ovvero che questi episodi sono solati, estranei al contesto culturale e storico della nostra città e della nostra nazione. Questo è il messaggio che deve venire da tutti. Quando si costruiscono teoremi politici su una rissa tra giovani si comincia ad aprire un varco e armare le contrapposizioni ideologiche. Bisogna evitare questi schemi e queste persone vanno trattate come imbecilli fuori dalla storia e dal tempo". Veltroni invita la destra a "non minimizzare" e dice (giustamente) che le istituzioni devono stroncare subito l'insorgere della violenza. Ma quale? quella di una parte o di quella di tutte le parti? penso voglia dire quella di tutte. forse il "ma anche" stavolta ci sarebbe stato bene, per evitare fraintendimenti. Cosa che non fa Marco Ferrando, leader del Partito comunista dei lavoratori: "L'aggressione fascista a La Sapienza - sullo sfondo del nuovo quadro politico - ripropone il tema dell'autodifesa come diritto democratico elementare.E. E aggiunge il Ferrando: "E' necessario che ogni realtà minacciata appronti strutture di autodifesa, democraticamente designate e controllate". Parole gravi, le sue che ricordano proprio quegli anni di piombo che la maggioranza degli italiani vorrebbe consegnare agli archivi della storia. A chi giova strumentalizzare questi episodi per interessi di parte politica? A chi giova tornare a pescare nel torbido? Credo a nessuno, una democrazia è tanto più forte quanto è capace di rifiutare l'intolleranza delle estreme politiche ("frange" si diceva una volta). Il "giustificazionismo ideologico" stavolta non pagherebbe, gli italiani hanno scelto un' altra strada. Il dibattito è aperto. Scritto in Varie Commenti ( 74 ) " (38 votes, average: 3.42 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 16May 08 Così le tecnologie ci cambiano la vita. Dì la tua Vi è mai successo di dimenticare il cellulare a casa? E' facile immaginare la sensazione che avete provato, perché la maggioranza di noi l'ha vissuta in prima persona. Ci si sente persi. Vulnerabili. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori britannici ha rilevato che è una sensazione paragonabile alla "tremarella del giorno delle nozze" o alla paura di quando si va dal dentista. Addirittura è stato coniato appositamente un termine medico. "Nomofobia", così si chiama la paura di rimanere senza portatile ("nomo" è l'abbreviazione di no mobile). Quale futuro? Non c'è niente da fare. Dobbiamo ammetterlo. La tecnologia fa parte di noi. Della nostra quotidianità. Ma dove stiamo andando? Quali saranno i nuovi mezzi di comunicazione e quale ruolo ricopriranno in un futuro più o meno vicino? Possible. ou probable Il Gruppo Editis, una prestigiosa casa editrice francese, ha proposto il suo punto di vista attraverso la realizzazione di un cortometraggio intitolato "Possible ou probable". Il film, che ha ricevuto il Laurier di bronzo al festival di Creusot, si propone di fare un salto in avanti nel tempo. Nella vita di una giovane coppia nell'era dell'editoria digitale. Di' la tua Editis apre il dibattito. Il Giornale.it, in occasione del 17 maggio, giornata mondiale delle Telecomunicazioni e della Società dell'Informazione, segue lasciando a voi lo spazio per esprimere le vostre idee e le vostre riflessioni su quello che è e che potrà essere. Guarda il cortometraggio (9 minuti) Scritto in Varie Commenti ( 12 ) " (110 votes, average: 1.11 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 14May 08 Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo Il discorso di Silvio Berlusconi alla Camera (leggi il discorso del premier), l'apertura unilaterale al dialogo con l'opposizione (che è seguita alla telefonata del premier a leder del Pd), sono i segnali più evidenti che qualcosa sta davvero cambiando, nel Parlamento e nel Paese. Aggiungiamoci anche il discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di alto profilo istituzionale e politico, come ha riconosciuto il presidente della Camera Gianfranco Fini. Insomma, molti saranno scettici, ma parlare di avvio di Terza Repubblica forse non è azzardato. Basta rileggere le parole del premier, il "sì" di Fassino a nome del Pd: l'asse Berlusconi-Veltroni si rinsalda, su questo punto cruciale, pur nella distinzione dei ruoli. Ma non sono tutte rose e fiori, anche Berlusconi e Veltroni devono fare come Fanfani qualche decennio fa: contare amici e nemici. E parare i colpi. Soprattutto Veltroni. Sconfitta alle urne la sinistra massimalista, resta da sconfiggere il partito "giacobino", quei giustizialisti che sono ripartiti alla carica (vedi il caso Travaglio-Schifani) e faranno di tutto per mettere i bastoni fra le ruote proprio a Veltroni. E' lui l'anello "debole" che la sinistra giacobina vuole colpire fino a indebolirlo e condizionarlo. Una prova? La sceneggiata di Antonio Di Pietro alla Camera: "Noi non abboccheremo, non intendiamo cadere nella tela del ragno. Abbiamo memoria e non intendiamo perderla. Conosciamo bene la sua storia personale e politica". Così ha parlato Tonino, l'ex pm. Ma il bersaglio non è il Cavaliere. No, lui ha una maggioranza solida, consegnatagli dal voto popolare. Il bersaglio è Walter, e di Pietro non è certo il suo solo nemico. C'è un filo che lega il Santoro, Travaglio, Grillo. Tonino punta dritto su quel mondo e pensa alle Europee del 2009. Come ci pensa su un altro versante Massimo D'Alema, tornato gran manovratore dentro e fuori il Pd. Del resto, come racconta Augusto Minzolini sulla "Stampa", alla cerimonia della consegna della Campanella usata per le riunioni del Consiglio dei ministri, Prodi ha detto a Berlusconi: "Tu sei un avversario, io i veri nemici li ho avuti qua dentro.". La battuta ora vale anche per Veltroni. A cosa serve un'opposizione parlamentare debole in una Paese normale? Peserà di più l'opposizione nelle piazze? L'apertura di Berlusconi (ma già in campagna elettorale era stato chiaro) aiuta Veltroni, ma anche l'Italia. L'ha capito anche Walter: "Occorre il riconoscimento della vittoria e della responsabilità da parte degli sconfitti ma anche l'equilibrio dei vincitori, perciò vi prendo in parola: siamo pronti da subito. Ma non pensate di avere il paese in mano". Scritto in Varie Commenti ( 100 ) " (51 votes, average: 2.9 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 09May 08 E Walter diventa il "premier ombra" Dopo Occhetto (Pci poi Pds) nel 1989, Veltroni (Pci, Pds, Ds, Pd): la storia sembra ripetersi (ovviamente Veltroni spera in esiti migliori.) e torna il "governo ombra" (leggi l'articolo). Edizione rinnovata e aggiornata ai tempi di quella lontana esperienza partorita a Botteghe Oscure che - come ha ricordato Visco all'Unità - fu un fallimento e l'ex ministro ritiene che ci sarà il bis). Veltroni diventa "premier ombra" del "governo dell'opposizione": alla fine dopo trattative e incontri, divisioni e riavvicinamenti, no eccellenti (D'Alema e Parisi), tentennamenti divenuti alla fine un "sì accetto" (Bersani) ed entusiasti (Fassino, Franceschini) il leader del Partito democratico ha varato lo "shadow cabinet" di stampo anglosassone. Per ora le analogie finiscono qui, inutile fare il processo alle intenzioni che sulla carta sono buone. Tanto che la lista dei ministri ombra è stata presentata al presidente Napolitano (che fece parte - Esteri - della prima compagine occhettiana). Certo è sospetta la fretta con cui Walter si è affrettato a dichiarare "con D'Alema nessun conflitto, perché bisognerebbe essere in due.". Come dire: non sono io quello che polemizza e fa i distinguo. Insomma ponti d'oro al D'Alema portatore d'idee nel suo"ruolo importante che deve svolgere" alla fondazione ItalianiEuropei. Dopotutto il centralismo democratico non c'è più in casa degli ex-post e a-comunisti. Andare avanti, pensare subito alla direzione del Pd che sarà partorita dall'assemblea costituente. Mentre sprisce il "caminetto" e nasce il coordinamento dei "nove" che affiancherà il segretario piddino. Insomma, Veltroni riparte per tentare di rafforzare la sua non fortissima leadership. Vedremo se anche a sinistra nascerà davvero il "partito di Veltroni". Scritto in Varie Commenti ( 89 ) " (29 votes, average: 2.79 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 08May 08 Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra Il governo Berlusconi quater va e stavolta per i detrattori più accaniti del Cavaliere sarà difficile sostenere che non c'è niente di nuovo a Palazzo Chigi. Già, perché i ministri (quelli che contano, con portafoglio) sono solo 12 (9 senza portafoglio ma con la casella chiave delle Riforme affidata a Umberto Bossi) e perché sono entrati uomini nuovi che affiancano ministri già collaudati: 13 new entry (quattro hanno fra 31 e 40 anni). Continuità-discontinuità, insomma. Il premier è deciso è riprendere il filo del suo progetto Paese interrotto dai due anni di Prodi, ma molto è cambiato. Questo sarà davvero il governo del premier, innanzitutto, che potrà contare su un nocciolo duro di governo che ruota attorno al sottegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, a Tremonti, Bossi, Maroni. e poi ci sono Matteoli e La Russa. Poco spazio ai tradizionali giochi di partito e 23 giorni per mettere a posto tutto, come ha riconosciuto soddisfatto il presidente Giorgio Napolitano ("Lungaggini? Siamo stati più veloci della Spagna."). Velocità, azione (ai tempi di Craxi fu coniato l'efficace "decisionismo"), la scelta bipartitica degli elettori che hanno semplificato il quadro politico di maggioranza e opposizione rende tutto più "decisionista" e apre la strada a una nuova stagione del "fare". Berlusconi su questo è deciso: anche perché da "fare" c'è davvero molto: pensiamo solo al caso Alitalia o alla vergogna dei rifiuti in Campania. E poi ci sono "problemini" non da poco che si chiamano stipendi, carico fiscale, sicurezza, immigrazione clandestina, rilancio del sistema paese, costi della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi. Intanto la sinistra litiga sul governo che non ha sul "governo ombra" voluto da Veltroni (leggi l'articolo). Già perché anche il premier ombra ha i suoi problemi. Intanto D'Alema e Parisi hanno detto no, Bersani non è convinto, mentre Fassino ha detto sì per recuperare ruolo e visibilità. Ma serve il governo ombra? Esperienza di stampo anglosassone già sperimentata nel 1989 dal Pci poi diventato Pds. Allora non funzionò. lo volle Achille Occhetto quandò andò in crisi il governo De Mita e subentrò Andreotti (sesto governo) e la maggioranza era pentapartito. Sapete chi c'era? Giorgio Napolitano (esteri), Visco (finanze), Giovanni Berlinguer (sanità), Scola (spettacolo), Rodotà (giustizia). E oggi sull'Unità lo stesso Visco lo stronca: "Il governo ombra non ha un suo ruolo istituzionale e dunque non riesce ad operare. Si aggiunga il fatto che in un sistema dove ci sono più partiti, e non solo due come in Gran Bretagna, ciascun partito ha gruppi e rappresentanti in commissione. A questo punto si capisce perché non è stato esportato dalla Gran Bretagna in nessun altro paese. Lì è un luogo riconosciuto dell'opposizione. Da noi no". Senza contare, fa notare Visco, che tale proposta "anche interessante nella nostra esperienza passata non funzionò" e che "ci sono delle persone autorevoli dei partiti che stanno fuori dal governo ombra e che certo non smetteranno di dire quello che pensano", a cominciare da Massimo D'Alema. Comunque Walter ci riprova ma quello che dovrebbe essere un punto di forza del Pd rischia di rivelare che il re è nudo, perché sta mettendo in mostra divisioni correntizie, lacerazioni personali di un partito che pare allo sbando ed in cerca della rotta con una bussola rotta. Scritto in Varie Commenti ( 67 ) " (48 votes, average: 2.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05May 08 D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze E alla fine Massimo D'Alema parlò. Dopo una campagna elettorale che è apparsa ai più "silente" (salvo evitare le dimissioni di Bassolino in Campania per scongiurare il voto anticipato alla Regione ed rinviare l'ennesima sconfitta del Pd), il ministro degli Esteri ha rivestito i panni dell'uomo di partito e ha iniziato a sparigliare le carte nel loft veltroniano. già, perché la resa dei conti post elettorali sarà lunga e sicuramente non indolore nel centrosinistra. "La sconfitta è stata grave, ed è di lungo periodo. Serve quindi una riflessione approfondita.". Primo colpo. "La sintonia tra Berlusconi e il Paese, cominciata nel '94, non è mai finita". Secondo colpo. Il Pd "deve cercare di coalizzare coalizzare tutte le forze che si oppongono alla destra" perché anche se non è in Parlamento la sinistra radicale "non è scomparsa dal Paese e il Pd non è chiamato a continuare a correre sempre da solo, anche perché in Italia ci sono leggi elettorali diverse. Con il 33% l'autosufficienza sarebbe un errore". Quarto colpo. Partito del Nord? "Abbiamo bisogno di un grande partito nazionale, fortemente radicato nel territorio, con una struttura federale che abbia dei leader". Quinto colpo. "Non sono candidato nè aspiro a nessuna carica, quindi non sono antagonista di nessuno". Sesto colpo, il più pericoloso perché, tradotto significa "caro Vetroni, mi tengo le mani libere.". Così emerge "l'altra linea del Pd" a-veltroniano, che sembra saldare attorno a D'Alema anche il prodiano Parisi e il delusissimo (e furibondo) Rutelli, in cerca di rivincite, lui che è stato mandato allo sbaraglio. Per ora Veltroni regge, per ora. Vedremo se avrà davvero intenzione di andare al congresso anticipato e alla inevitabile conta. Anche perché non è da escludere un ritorno di Prodi, quando cadono le prime foglie dell'autunno. In fondo anche lui per ora si tiene le mani libere, ma i messaggi che ha mandato in giro non sono certo rassicuranti per Veltroni. Intanto "L'Unità" fa satira contro la sinistra veltroniana, come spiega il nostro Gianni Penncchi: è tutta feste e terrazze, con una serie di amare vignette-denuncia di Stefano Disegni, "matita cult" della sinistra. E' COSI'? COSA NE PENSI? DI' LA TUA Scritto in Varie Commenti ( 18 ) " (120 votes, average: 1.38 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 29Apr 08 Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Ebbene sì, la straordinaria vittoria di Gianni Alemanno che ha abbattuto il "muro" di Roma, non ha travolto solo Rutelli ma ha anche ridotto in macerie (politiche) il loft veltroniano. E ha aperto la strada alla resa dei conti all'interno del Pd. Dopo la sconfitta senza se e senza ma alle elezioni politiche è arrivata la mazzata della perdita del Campidoglio. Altro che venticello di Roma, il centrosinistra è stato spazzato via dall'uragano Gianni. E ora, povero Walter? Quando inizieranno a volare gli stracci in casa del bi-sconfitto, accusato da Rutelli di averlo lasciato solo e atteso al varco da Massimo D'Alema? Dopo la sconfitta elettorale i leader dei partiti di sinistra defenestrati a furor di voto popolare dal parlamento, si sono dimessi. E Veltroni? Resterà a combattere come una sorta di San Sebastiano infilzato dal centrodestra e dai suoi, oppure farebbe meglio a lasciare la guida del Pd? In fondo lui sogna l'Africa e qualcuno dei suoi, perfidamente, potrebbe anche soprannominarlo "sciupone l'africano", politicamente parlando. Già, perché dall'I care all'inno all'obamismo pare proprio non averne azzeccata una. Veltroni è in grado di costruire un grande partito di centrosinistra di stampo europeo o ci sono altri in grado, meglio di lui, di farlo? Cosa ne pensate? Veltroni deve restare o dimettersi? Dì la tua Secondo voi, chi dovrebbe guidare il Pd? Vota il tuo leader Scritto in Varie Commenti ( 58 ) " (129 votes, average: 1.48 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 24Apr 08 Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra A Roma lo scontro per la conquista del Campidoglio si fa sempre più acceso, a fianco del candidato sindaco del Pdl, Gianni Alemanno e di quello del Pd Francesco Rutelli, sono scesi in campo anche i leader dei partiti. Sicurezza, campi rom, traffico, periferie abbandonate, futuro di Fiumicino e Alitalia sono i temi caldissimi della campagna elettorale: domenica e lunedì ci sono i ballottaggi per Comune e Provincia. Ed è una sfida decisiva. Come hanno detto Berlusconi, che ha attaccato frontalmente Rutelli (è un voltagabbana) e come ha sottolineato Fini: "Condizione irripetibile per vincere nella Capitale". Con Veltroni e i suoi impegnati a difendere la poltrona di sindaco dopo la sconfitta alle politiche. Roma deve voltare pagina, si dice, ma come? Quali sono le priorità che il nuovo sindaco dovrà affrontare? Dite la vostra Scritto in Varie Commenti ( 92 ) " (91 votes, average: 1.55 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 23Apr 08 Racconta anche tu la partita della tua vita Nelle pagine dello sport del "Giornale", otto firme del nostro quotidiano (direttore Mario Giordano incluso) raccontano la loro partita della vita, l'incontro di calcio, quell'attimo fuggente fatto di emozione e di stupore, che ha segnato i loro ricordi legati allo sport più bello e più popolare del mondo (leggi gli articoli). E voi? Qual è la partita della vostra vita? Provate a raccontarla diventando per un momento giornalisti sportivi. Non scrivete troppe righe e buon divertimento. In fondo il mio blog ha, come sottotitolo, "Cronache di ordinaria quotidianità (ma non troppo)". Così possiamo per una volta divagare. A proposito, sapete qua è la mia partita della vita? Inter-Pisa, campionato 1983. Lavoravo a "il Tirreno" di Livorno e fui inviato a Milano, con il collega Marco Barabotti a seguire la partita. Rientro in redazione col primo aereo, scrittura di articoli per lo sport e per l'edizione di Pisa fino a mezzanotte. Poi, all 5 del mattino presi un treno per Milano e alle 11 firmai il contratto per lavorare al "Giornale". Grande partita. A proposito, sono interista, ma quel giorno vinse il Pisa. Scritto in Varie Commenti ( 19 ) " (130 votes, average: 1.17 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Sono il caporedattore del Giornale.it, un toscano "adottato" da Indro Montanelli e da Milano nel 1983. Tutti gli articoli di Alberto Taliani su ilGiornale.it contatti Categorie Varie (38) Ultime discussioni Franco R: Non avevo dubbi: chi ha creduto che finalmente in Italia avremmo avuto un governo serio e compatto e... silvio: Il povero Veltroni, persona di indubbia importanza sia per la sua sinistra che per il resto degli italiani... maria antonietta guidazzi funaro: ciò che avete scritto è musica per le mie orecchie.mi basta che continuino... matteo: Dopo le ultime elezioni con sconforto, ma anche con ammirevole realismo, i vertici della sinistra italiana... Alberto Taliani: Caro Ocram, grazie per il fesso: partendo dal presupposto che i moderati non sparano, non tirano... I più inviati Sayed, primo risultato della mobilitazione internazionale: il senato afgano ha ritirato la conferma della condanna a morte - 12 Emails Pensioni, a chi gli aumenti... - 3 Emails E Walter diventa il "premier ombra" - 2 Emails Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra - 1 Emails Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo - 1 Emails Ultime News Napolitano: "Serve un largo accordo sulle intercettazioni"Benzina e diesel a 1,54 Via il pedaggio ai tirAereo atterra, s'incendia un motore: 100 morti allo scalo di KhartoumTest-droga sui politici, la Cassazione condanna le Iene : privacy violataClinica Santa Rita, l'ex primario si difende "Ho sempre pensato al bene dei malati"Donadoni: "Nostalgia di Lippi? 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E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra Racconta anche tu la partita della tua vita Pagine About Disclaimer Filo diretto con il lettori del Giornale.it Pannello di controllo Login Entries RSS Comments RSS WordPress.com Photos Feed RSS di questo blog Feed RSS dei commenti al blog Il Blog di Alberto Taliani © 2008 disclaimer Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti.

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Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Pd sfoglia la margherita, dunque, nel senso che in casa Veltroni tira aria di lite che potrebbe sfociare prima o poi in separazione. Già, fra le anime diessina e teodem i rapporti non sono proprio idilliaci. Dopo l'anatema dei cattolici contro la "contaminazione" dei pannelliani, le dure critiche di "Famiglia Cristiana" e della solita Binetti a cui si aggiunge l'ex ministro Fioroni (infuriato) che dice "il loft? sembra di stare a Teheran.", la frenata sull'adesione al Partito socialista europeo, la strada per Veltroni è ancora più in salita. Da un lato c'è il governo Berlusconi che piace sempre di più agli italiani, dall'altro il livello dello scontro che assomiglia a un tutti contro tutti a pochi mesi dalle elezioni europee. Di Pietro, ma anche i Teodem, D'Alema ma anche Rutelli che pare meditare "vendetta" politica dopop la clamorosa trombatura rimediata nella corsa al Campidoglio. E ci si mette pure Bertinotti, il "parolaio rosso" di Pansa che rientra nel gioco della poltica con un seminario sul futuro della sinistra e invita Massimo D'Alema, capace di guardare a sinistra più di quanto non sappia o non voglia fare Veltroni (che vuole lo sbarramento anche per le europee, tanto per tener fuori i "cespugli" rossi anche dal parlamento di Strasburgo). Grande è l'agitazione nel campo della sinistra, dove si agitano spettri di scissioni e "ricomposizioni". Già, perché fra i teodem e gli uomini della margherita c'è chi guarda a Casini e quel che resta dell'Udc, isolata e senza per ora spartito politico da suonare che la lancia la sua Costituente popolare (a cui guarda con interesse anche Clemente Mastella), e in più c'è chi teme le mosse di Rutelli. Intanto il governo Berlusconi va. Scritto in Varie Commenti ( 4 ) " (4 votes, average: 2.75 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 28May 08 La Sapienza e il rito dell'intolleranza Prima il no dei Collettivi di sinistra a Papa Benedetto XVI, poi il no al dibattito sulle foibe: alla Sapienza di Roma l'intolleranza è di casa in nome di una "tradizione democratica" che tenta di riproporre schemi antichi, quelli del "rituale antifascista" degli anni Settanta. Già, brutto periodo quello, nelle università e nel Paese. con il corollario nel secondo caso dei manifesti di Forza Nuova strappati dai militanti dei Collettivi di sinistra, della rissa, degli arresti, delle polemiche e delle accuse. Salvo poi chiarire (rapporto della Digos) che l'aggressione è partita da sinistra. Ma stabilire colpe e responsabilità spetta ai giudici. E' il tema dell'intolleranza travestita da antifascismo, come scrive il nostro Mario Cervi, a preoccupare. E' il tentativo a questo punto nemmeno tanto mascherato di ricreare un clima di tensione, di scontro e di odio, a preoccupare. E' il tentativo di tornare allo schema degli opposti estremismi, ad allarmare. L'intolleranza si traveste, sbandiera ideali nobili, ma resta intolleranza: di parte e da parte di pochi. Bene ha fatto il sindaco di Roma Gianni Alemanno a dire: "Noi dobbiamo lanciare messaggi chiari, ovvero che questi episodi sono solati, estranei al contesto culturale e storico della nostra città e della nostra nazione. Questo è il messaggio che deve venire da tutti. Quando si costruiscono teoremi politici su una rissa tra giovani si comincia ad aprire un varco e armare le contrapposizioni ideologiche. Bisogna evitare questi schemi e queste persone vanno trattate come imbecilli fuori dalla storia e dal tempo". Veltroni invita la destra a "non minimizzare" e dice (giustamente) che le istituzioni devono stroncare subito l'insorgere della violenza. Ma quale? quella di una parte o di quella di tutte le parti? penso voglia dire quella di tutte. forse il "ma anche" stavolta ci sarebbe stato bene, per evitare fraintendimenti. Cosa che non fa Marco Ferrando, leader del Partito comunista dei lavoratori: "L'aggressione fascista a La Sapienza - sullo sfondo del nuovo quadro politico - ripropone il tema dell'autodifesa come diritto democratico elementare.E. E aggiunge il Ferrando: "E' necessario che ogni realtà minacciata appronti strutture di autodifesa, democraticamente designate e controllate". Parole gravi, le sue che ricordano proprio quegli anni di piombo che la maggioranza degli italiani vorrebbe consegnare agli archivi della storia. A chi giova strumentalizzare questi episodi per interessi di parte politica? A chi giova tornare a pescare nel torbido? Credo a nessuno, una democrazia è tanto più forte quanto è capace di rifiutare l'intolleranza delle estreme politiche ("frange" si diceva una volta). Il "giustificazionismo ideologico" stavolta non pagherebbe, gli italiani hanno scelto un' altra strada. Il dibattito è aperto. Scritto in Varie Commenti ( 74 ) " (38 votes, average: 3.42 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 16May 08 Così le tecnologie ci cambiano la vita. Dì la tua Vi è mai successo di dimenticare il cellulare a casa? E' facile immaginare la sensazione che avete provato, perché la maggioranza di noi l'ha vissuta in prima persona. Ci si sente persi. Vulnerabili. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori britannici ha rilevato che è una sensazione paragonabile alla "tremarella del giorno delle nozze" o alla paura di quando si va dal dentista. Addirittura è stato coniato appositamente un termine medico. "Nomofobia", così si chiama la paura di rimanere senza portatile ("nomo" è l'abbreviazione di no mobile). Quale futuro? Non c'è niente da fare. Dobbiamo ammetterlo. La tecnologia fa parte di noi. Della nostra quotidianità. Ma dove stiamo andando? Quali saranno i nuovi mezzi di comunicazione e quale ruolo ricopriranno in un futuro più o meno vicino? Possible. ou probable Il Gruppo Editis, una prestigiosa casa editrice francese, ha proposto il suo punto di vista attraverso la realizzazione di un cortometraggio intitolato "Possible ou probable". Il film, che ha ricevuto il Laurier di bronzo al festival di Creusot, si propone di fare un salto in avanti nel tempo. Nella vita di una giovane coppia nell'era dell'editoria digitale. Di' la tua Editis apre il dibattito. Il Giornale.it, in occasione del 17 maggio, giornata mondiale delle Telecomunicazioni e della Società dell'Informazione, segue lasciando a voi lo spazio per esprimere le vostre idee e le vostre riflessioni su quello che è e che potrà essere. Guarda il cortometraggio (9 minuti) Scritto in Varie Commenti ( 12 ) " (110 votes, average: 1.11 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 14May 08 Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo Il discorso di Silvio Berlusconi alla Camera (leggi il discorso del premier), l'apertura unilaterale al dialogo con l'opposizione (che è seguita alla telefonata del premier a leder del Pd), sono i segnali più evidenti che qualcosa sta davvero cambiando, nel Parlamento e nel Paese. Aggiungiamoci anche il discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di alto profilo istituzionale e politico, come ha riconosciuto il presidente della Camera Gianfranco Fini. Insomma, molti saranno scettici, ma parlare di avvio di Terza Repubblica forse non è azzardato. Basta rileggere le parole del premier, il "sì" di Fassino a nome del Pd: l'asse Berlusconi-Veltroni si rinsalda, su questo punto cruciale, pur nella distinzione dei ruoli. Ma non sono tutte rose e fiori, anche Berlusconi e Veltroni devono fare come Fanfani qualche decennio fa: contare amici e nemici. E parare i colpi. Soprattutto Veltroni. Sconfitta alle urne la sinistra massimalista, resta da sconfiggere il partito "giacobino", quei giustizialisti che sono ripartiti alla carica (vedi il caso Travaglio-Schifani) e faranno di tutto per mettere i bastoni fra le ruote proprio a Veltroni. E' lui l'anello "debole" che la sinistra giacobina vuole colpire fino a indebolirlo e condizionarlo. Una prova? La sceneggiata di Antonio Di Pietro alla Camera: "Noi non abboccheremo, non intendiamo cadere nella tela del ragno. Abbiamo memoria e non intendiamo perderla. Conosciamo bene la sua storia personale e politica". Così ha parlato Tonino, l'ex pm. Ma il bersaglio non è il Cavaliere. No, lui ha una maggioranza solida, consegnatagli dal voto popolare. Il bersaglio è Walter, e di Pietro non è certo il suo solo nemico. C'è un filo che lega il Santoro, Travaglio, Grillo. Tonino punta dritto su quel mondo e pensa alle Europee del 2009. Come ci pensa su un altro versante Massimo D'Alema, tornato gran manovratore dentro e fuori il Pd. Del resto, come racconta Augusto Minzolini sulla "Stampa", alla cerimonia della consegna della Campanella usata per le riunioni del Consiglio dei ministri, Prodi ha detto a Berlusconi: "Tu sei un avversario, io i veri nemici li ho avuti qua dentro.". La battuta ora vale anche per Veltroni. A cosa serve un'opposizione parlamentare debole in una Paese normale? Peserà di più l'opposizione nelle piazze? L'apertura di Berlusconi (ma già in campagna elettorale era stato chiaro) aiuta Veltroni, ma anche l'Italia. L'ha capito anche Walter: "Occorre il riconoscimento della vittoria e della responsabilità da parte degli sconfitti ma anche l'equilibrio dei vincitori, perciò vi prendo in parola: siamo pronti da subito. Ma non pensate di avere il paese in mano". Scritto in Varie Commenti ( 100 ) " (51 votes, average: 2.9 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 09May 08 E Walter diventa il "premier ombra" Dopo Occhetto (Pci poi Pds) nel 1989, Veltroni (Pci, Pds, Ds, Pd): la storia sembra ripetersi (ovviamente Veltroni spera in esiti migliori.) e torna il "governo ombra" (leggi l'articolo). Edizione rinnovata e aggiornata ai tempi di quella lontana esperienza partorita a Botteghe Oscure che - come ha ricordato Visco all'Unità - fu un fallimento e l'ex ministro ritiene che ci sarà il bis). Veltroni diventa "premier ombra" del "governo dell'opposizione": alla fine dopo trattative e incontri, divisioni e riavvicinamenti, no eccellenti (D'Alema e Parisi), tentennamenti divenuti alla fine un "sì accetto" (Bersani) ed entusiasti (Fassino, Franceschini) il leader del Partito democratico ha varato lo "shadow cabinet" di stampo anglosassone. Per ora le analogie finiscono qui, inutile fare il processo alle intenzioni che sulla carta sono buone. Tanto che la lista dei ministri ombra è stata presentata al presidente Napolitano (che fece parte - Esteri - della prima compagine occhettiana). Certo è sospetta la fretta con cui Walter si è affrettato a dichiarare "con D'Alema nessun conflitto, perché bisognerebbe essere in due.". Come dire: non sono io quello che polemizza e fa i distinguo. Insomma ponti d'oro al D'Alema portatore d'idee nel suo"ruolo importante che deve svolgere" alla fondazione ItalianiEuropei. Dopotutto il centralismo democratico non c'è più in casa degli ex-post e a-comunisti. Andare avanti, pensare subito alla direzione del Pd che sarà partorita dall'assemblea costituente. Mentre sprisce il "caminetto" e nasce il coordinamento dei "nove" che affiancherà il segretario piddino. Insomma, Veltroni riparte per tentare di rafforzare la sua non fortissima leadership. Vedremo se anche a sinistra nascerà davvero il "partito di Veltroni". Scritto in Varie Commenti ( 89 ) " (29 votes, average: 2.79 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 08May 08 Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra Il governo Berlusconi quater va e stavolta per i detrattori più accaniti del Cavaliere sarà difficile sostenere che non c'è niente di nuovo a Palazzo Chigi. Già, perché i ministri (quelli che contano, con portafoglio) sono solo 12 (9 senza portafoglio ma con la casella chiave delle Riforme affidata a Umberto Bossi) e perché sono entrati uomini nuovi che affiancano ministri già collaudati: 13 new entry (quattro hanno fra 31 e 40 anni). Continuità-discontinuità, insomma. Il premier è deciso è riprendere il filo del suo progetto Paese interrotto dai due anni di Prodi, ma molto è cambiato. Questo sarà davvero il governo del premier, innanzitutto, che potrà contare su un nocciolo duro di governo che ruota attorno al sottegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, a Tremonti, Bossi, Maroni. e poi ci sono Matteoli e La Russa. Poco spazio ai tradizionali giochi di partito e 23 giorni per mettere a posto tutto, come ha riconosciuto soddisfatto il presidente Giorgio Napolitano ("Lungaggini? Siamo stati più veloci della Spagna."). Velocità, azione (ai tempi di Craxi fu coniato l'efficace "decisionismo"), la scelta bipartitica degli elettori che hanno semplificato il quadro politico di maggioranza e opposizione rende tutto più "decisionista" e apre la strada a una nuova stagione del "fare". Berlusconi su questo è deciso: anche perché da "fare" c'è davvero molto: pensiamo solo al caso Alitalia o alla vergogna dei rifiuti in Campania. E poi ci sono "problemini" non da poco che si chiamano stipendi, carico fiscale, sicurezza, immigrazione clandestina, rilancio del sistema paese, costi della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi. Intanto la sinistra litiga sul governo che non ha sul "governo ombra" voluto da Veltroni (leggi l'articolo). Già perché anche il premier ombra ha i suoi problemi. Intanto D'Alema e Parisi hanno detto no, Bersani non è convinto, mentre Fassino ha detto sì per recuperare ruolo e visibilità. Ma serve il governo ombra? Esperienza di stampo anglosassone già sperimentata nel 1989 dal Pci poi diventato Pds. Allora non funzionò. lo volle Achille Occhetto quandò andò in crisi il governo De Mita e subentrò Andreotti (sesto governo) e la maggioranza era pentapartito. Sapete chi c'era? Giorgio Napolitano (esteri), Visco (finanze), Giovanni Berlinguer (sanità), Scola (spettacolo), Rodotà (giustizia). E oggi sull'Unità lo stesso Visco lo stronca: "Il governo ombra non ha un suo ruolo istituzionale e dunque non riesce ad operare. Si aggiunga il fatto che in un sistema dove ci sono più partiti, e non solo due come in Gran Bretagna, ciascun partito ha gruppi e rappresentanti in commissione. A questo punto si capisce perché non è stato esportato dalla Gran Bretagna in nessun altro paese. Lì è un luogo riconosciuto dell'opposizione. Da noi no". Senza contare, fa notare Visco, che tale proposta "anche interessante nella nostra esperienza passata non funzionò" e che "ci sono delle persone autorevoli dei partiti che stanno fuori dal governo ombra e che certo non smetteranno di dire quello che pensano", a cominciare da Massimo D'Alema. Comunque Walter ci riprova ma quello che dovrebbe essere un punto di forza del Pd rischia di rivelare che il re è nudo, perché sta mettendo in mostra divisioni correntizie, lacerazioni personali di un partito che pare allo sbando ed in cerca della rotta con una bussola rotta. Scritto in Varie Commenti ( 67 ) " (48 votes, average: 2.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05May 08 D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze E alla fine Massimo D'Alema parlò. Dopo una campagna elettorale che è apparsa ai più "silente" (salvo evitare le dimissioni di Bassolino in Campania per scongiurare il voto anticipato alla Regione ed rinviare l'ennesima sconfitta del Pd), il ministro degli Esteri ha rivestito i panni dell'uomo di partito e ha iniziato a sparigliare le carte nel loft veltroniano. già, perché la resa dei conti post elettorali sarà lunga e sicuramente non indolore nel centrosinistra. "La sconfitta è stata grave, ed è di lungo periodo. Serve quindi una riflessione approfondita.". Primo colpo. "La sintonia tra Berlusconi e il Paese, cominciata nel '94, non è mai finita". Secondo colpo. Il Pd "deve cercare di coalizzare coalizzare tutte le forze che si oppongono alla destra" perché anche se non è in Parlamento la sinistra radicale "non è scomparsa dal Paese e il Pd non è chiamato a continuare a correre sempre da solo, anche perché in Italia ci sono leggi elettorali diverse. Con il 33% l'autosufficienza sarebbe un errore". Quarto colpo. Partito del Nord? "Abbiamo bisogno di un grande partito nazionale, fortemente radicato nel territorio, con una struttura federale che abbia dei leader". Quinto colpo. "Non sono candidato nè aspiro a nessuna carica, quindi non sono antagonista di nessuno". Sesto colpo, il più pericoloso perché, tradotto significa "caro Vetroni, mi tengo le mani libere.". Così emerge "l'altra linea del Pd" a-veltroniano, che sembra saldare attorno a D'Alema anche il prodiano Parisi e il delusissimo (e furibondo) Rutelli, in cerca di rivincite, lui che è stato mandato allo sbaraglio. Per ora Veltroni regge, per ora. Vedremo se avrà davvero intenzione di andare al congresso anticipato e alla inevitabile conta. Anche perché non è da escludere un ritorno di Prodi, quando cadono le prime foglie dell'autunno. In fondo anche lui per ora si tiene le mani libere, ma i messaggi che ha mandato in giro non sono certo rassicuranti per Veltroni. Intanto "L'Unità" fa satira contro la sinistra veltroniana, come spiega il nostro Gianni Penncchi: è tutta feste e terrazze, con una serie di amare vignette-denuncia di Stefano Disegni, "matita cult" della sinistra. E' COSI'? COSA NE PENSI? DI' LA TUA Scritto in Varie Commenti ( 18 ) " (120 votes, average: 1.38 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 29Apr 08 Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Ebbene sì, la straordinaria vittoria di Gianni Alemanno che ha abbattuto il "muro" di Roma, non ha travolto solo Rutelli ma ha anche ridotto in macerie (politiche) il loft veltroniano. E ha aperto la strada alla resa dei conti all'interno del Pd. Dopo la sconfitta senza se e senza ma alle elezioni politiche è arrivata la mazzata della perdita del Campidoglio. Altro che venticello di Roma, il centrosinistra è stato spazzato via dall'uragano Gianni. E ora, povero Walter? Quando inizieranno a volare gli stracci in casa del bi-sconfitto, accusato da Rutelli di averlo lasciato solo e atteso al varco da Massimo D'Alema? Dopo la sconfitta elettorale i leader dei partiti di sinistra defenestrati a furor di voto popolare dal parlamento, si sono dimessi. E Veltroni? Resterà a combattere come una sorta di San Sebastiano infilzato dal centrodestra e dai suoi, oppure farebbe meglio a lasciare la guida del Pd? In fondo lui sogna l'Africa e qualcuno dei suoi, perfidamente, potrebbe anche soprannominarlo "sciupone l'africano", politicamente parlando. Già, perché dall'I care all'inno all'obamismo pare proprio non averne azzeccata una. Veltroni è in grado di costruire un grande partito di centrosinistra di stampo europeo o ci sono altri in grado, meglio di lui, di farlo? Cosa ne pensate? Veltroni deve restare o dimettersi? Dì la tua Secondo voi, chi dovrebbe guidare il Pd? Vota il tuo leader Scritto in Varie Commenti ( 58 ) " (129 votes, average: 1.48 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 24Apr 08 Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra A Roma lo scontro per la conquista del Campidoglio si fa sempre più acceso, a fianco del candidato sindaco del Pdl, Gianni Alemanno e di quello del Pd Francesco Rutelli, sono scesi in campo anche i leader dei partiti. Sicurezza, campi rom, traffico, periferie abbandonate, futuro di Fiumicino e Alitalia sono i temi caldissimi della campagna elettorale: domenica e lunedì ci sono i ballottaggi per Comune e Provincia. Ed è una sfida decisiva. Come hanno detto Berlusconi, che ha attaccato frontalmente Rutelli (è un voltagabbana) e come ha sottolineato Fini: "Condizione irripetibile per vincere nella Capitale". Con Veltroni e i suoi impegnati a difendere la poltrona di sindaco dopo la sconfitta alle politiche. Roma deve voltare pagina, si dice, ma come? Quali sono le priorità che il nuovo sindaco dovrà affrontare? Dite la vostra Scritto in Varie Commenti ( 92 ) " (91 votes, average: 1.55 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 23Apr 08 Racconta anche tu la partita della tua vita Nelle pagine dello sport del "Giornale", otto firme del nostro quotidiano (direttore Mario Giordano incluso) raccontano la loro partita della vita, l'incontro di calcio, quell'attimo fuggente fatto di emozione e di stupore, che ha segnato i loro ricordi legati allo sport più bello e più popolare del mondo (leggi gli articoli). E voi? Qual è la partita della vostra vita? Provate a raccontarla diventando per un momento giornalisti sportivi. Non scrivete troppe righe e buon divertimento. In fondo il mio blog ha, come sottotitolo, "Cronache di ordinaria quotidianità (ma non troppo)". Così possiamo per una volta divagare. A proposito, sapete qua è la mia partita della vita? Inter-Pisa, campionato 1983. Lavoravo a "il Tirreno" di Livorno e fui inviato a Milano, con il collega Marco Barabotti a seguire la partita. Rientro in redazione col primo aereo, scrittura di articoli per lo sport e per l'edizione di Pisa fino a mezzanotte. Poi, all 5 del mattino presi un treno per Milano e alle 11 firmai il contratto per lavorare al "Giornale". Grande partita. A proposito, sono interista, ma quel giorno vinse il Pisa. Scritto in Varie Commenti ( 19 ) " (130 votes, average: 1.17 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Sono il caporedattore del Giornale.it, un toscano "adottato" da Indro Montanelli e da Milano nel 1983. Tutti gli articoli di Alberto Taliani su ilGiornale.it contatti Categorie Varie (38) Ultime discussioni Franco R: Non avevo dubbi: chi ha creduto che finalmente in Italia avremmo avuto un governo serio e compatto e... silvio: Il povero Veltroni, persona di indubbia importanza sia per la sua sinistra che per il resto degli italiani... maria antonietta guidazzi funaro: ciò che avete scritto è musica per le mie orecchie.mi basta che continuino... matteo: Dopo le ultime elezioni con sconforto, ma anche con ammirevole realismo, i vertici della sinistra italiana... Alberto Taliani: Caro Ocram, grazie per il fesso: partendo dal presupposto che i moderati non sparano, non tirano... I più inviati Sayed, primo risultato della mobilitazione internazionale: il senato afgano ha ritirato la conferma della condanna a morte - 12 Emails Pensioni, a chi gli aumenti... - 3 Emails E Walter diventa il "premier ombra" - 2 Emails Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra - 1 Emails Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo - 1 Emails Ultime News Napolitano: "Serve un largo accordo sulle intercettazioni"Benzina e diesel a 1,54 Via il pedaggio ai tirAereo atterra, s'incendia un motore: 100 morti allo scalo di KhartoumTest-droga sui politici, la Cassazione condanna le Iene : privacy violataClinica Santa Rita, l'ex primario si difende "Ho sempre pensato al bene dei malati"Donadoni: "Nostalgia di Lippi? 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E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra Racconta anche tu la partita della tua vita Pagine About Disclaimer Filo diretto con il lettori del Giornale.it Pannello di controllo Login Entries RSS Comments RSS WordPress.com Photos Feed RSS di questo blog Feed RSS dei commenti al blog Il Blog di Alberto Taliani © 2008 disclaimer Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti.

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D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E "L'Unità" se la prende con la (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Pd sfoglia la margherita, dunque, nel senso che in casa Veltroni tira aria di lite che potrebbe sfociare prima o poi in separazione. Già, fra le anime diessina e teodem i rapporti non sono proprio idilliaci. Dopo l'anatema dei cattolici contro la "contaminazione" dei pannelliani, le dure critiche di "Famiglia Cristiana" e della solita Binetti a cui si aggiunge l'ex ministro Fioroni (infuriato) che dice "il loft? sembra di stare a Teheran.", la frenata sull'adesione al Partito socialista europeo, la strada per Veltroni è ancora più in salita. Da un lato c'è il governo Berlusconi che piace sempre di più agli italiani, dall'altro il livello dello scontro che assomiglia a un tutti contro tutti a pochi mesi dalle elezioni europee. Di Pietro, ma anche i Teodem, D'Alema ma anche Rutelli che pare meditare "vendetta" politica dopop la clamorosa trombatura rimediata nella corsa al Campidoglio. E ci si mette pure Bertinotti, il "parolaio rosso" di Pansa che rientra nel gioco della poltica con un seminario sul futuro della sinistra e invita Massimo D'Alema, capace di guardare a sinistra più di quanto non sappia o non voglia fare Veltroni (che vuole lo sbarramento anche per le europee, tanto per tener fuori i "cespugli" rossi anche dal parlamento di Strasburgo). Grande è l'agitazione nel campo della sinistra, dove si agitano spettri di scissioni e "ricomposizioni". Già, perché fra i teodem e gli uomini della margherita c'è chi guarda a Casini e quel che resta dell'Udc, isolata e senza per ora spartito politico da suonare che la lancia la sua Costituente popolare (a cui guarda con interesse anche Clemente Mastella), e in più c'è chi teme le mosse di Rutelli. Intanto il governo Berlusconi va. Scritto in Varie Commenti ( 4 ) " (4 votes, average: 2.75 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 28May 08 La Sapienza e il rito dell'intolleranza Prima il no dei Collettivi di sinistra a Papa Benedetto XVI, poi il no al dibattito sulle foibe: alla Sapienza di Roma l'intolleranza è di casa in nome di una "tradizione democratica" che tenta di riproporre schemi antichi, quelli del "rituale antifascista" degli anni Settanta. Già, brutto periodo quello, nelle università e nel Paese. con il corollario nel secondo caso dei manifesti di Forza Nuova strappati dai militanti dei Collettivi di sinistra, della rissa, degli arresti, delle polemiche e delle accuse. Salvo poi chiarire (rapporto della Digos) che l'aggressione è partita da sinistra. Ma stabilire colpe e responsabilità spetta ai giudici. E' il tema dell'intolleranza travestita da antifascismo, come scrive il nostro Mario Cervi, a preoccupare. E' il tentativo a questo punto nemmeno tanto mascherato di ricreare un clima di tensione, di scontro e di odio, a preoccupare. E' il tentativo di tornare allo schema degli opposti estremismi, ad allarmare. L'intolleranza si traveste, sbandiera ideali nobili, ma resta intolleranza: di parte e da parte di pochi. Bene ha fatto il sindaco di Roma Gianni Alemanno a dire: "Noi dobbiamo lanciare messaggi chiari, ovvero che questi episodi sono solati, estranei al contesto culturale e storico della nostra città e della nostra nazione. Questo è il messaggio che deve venire da tutti. Quando si costruiscono teoremi politici su una rissa tra giovani si comincia ad aprire un varco e armare le contrapposizioni ideologiche. Bisogna evitare questi schemi e queste persone vanno trattate come imbecilli fuori dalla storia e dal tempo". Veltroni invita la destra a "non minimizzare" e dice (giustamente) che le istituzioni devono stroncare subito l'insorgere della violenza. Ma quale? quella di una parte o di quella di tutte le parti? penso voglia dire quella di tutte. forse il "ma anche" stavolta ci sarebbe stato bene, per evitare fraintendimenti. Cosa che non fa Marco Ferrando, leader del Partito comunista dei lavoratori: "L'aggressione fascista a La Sapienza - sullo sfondo del nuovo quadro politico - ripropone il tema dell'autodifesa come diritto democratico elementare.E. E aggiunge il Ferrando: "E' necessario che ogni realtà minacciata appronti strutture di autodifesa, democraticamente designate e controllate". Parole gravi, le sue che ricordano proprio quegli anni di piombo che la maggioranza degli italiani vorrebbe consegnare agli archivi della storia. A chi giova strumentalizzare questi episodi per interessi di parte politica? A chi giova tornare a pescare nel torbido? Credo a nessuno, una democrazia è tanto più forte quanto è capace di rifiutare l'intolleranza delle estreme politiche ("frange" si diceva una volta). Il "giustificazionismo ideologico" stavolta non pagherebbe, gli italiani hanno scelto un' altra strada. Il dibattito è aperto. Scritto in Varie Commenti ( 74 ) " (38 votes, average: 3.42 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 16May 08 Così le tecnologie ci cambiano la vita. Dì la tua Vi è mai successo di dimenticare il cellulare a casa? E' facile immaginare la sensazione che avete provato, perché la maggioranza di noi l'ha vissuta in prima persona. Ci si sente persi. Vulnerabili. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori britannici ha rilevato che è una sensazione paragonabile alla "tremarella del giorno delle nozze" o alla paura di quando si va dal dentista. Addirittura è stato coniato appositamente un termine medico. "Nomofobia", così si chiama la paura di rimanere senza portatile ("nomo" è l'abbreviazione di no mobile). Quale futuro? Non c'è niente da fare. Dobbiamo ammetterlo. La tecnologia fa parte di noi. Della nostra quotidianità. Ma dove stiamo andando? Quali saranno i nuovi mezzi di comunicazione e quale ruolo ricopriranno in un futuro più o meno vicino? Possible. ou probable Il Gruppo Editis, una prestigiosa casa editrice francese, ha proposto il suo punto di vista attraverso la realizzazione di un cortometraggio intitolato "Possible ou probable". Il film, che ha ricevuto il Laurier di bronzo al festival di Creusot, si propone di fare un salto in avanti nel tempo. Nella vita di una giovane coppia nell'era dell'editoria digitale. Di' la tua Editis apre il dibattito. Il Giornale.it, in occasione del 17 maggio, giornata mondiale delle Telecomunicazioni e della Società dell'Informazione, segue lasciando a voi lo spazio per esprimere le vostre idee e le vostre riflessioni su quello che è e che potrà essere. Guarda il cortometraggio (9 minuti) Scritto in Varie Commenti ( 12 ) " (110 votes, average: 1.11 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 14May 08 Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo Il discorso di Silvio Berlusconi alla Camera (leggi il discorso del premier), l'apertura unilaterale al dialogo con l'opposizione (che è seguita alla telefonata del premier a leder del Pd), sono i segnali più evidenti che qualcosa sta davvero cambiando, nel Parlamento e nel Paese. Aggiungiamoci anche il discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di alto profilo istituzionale e politico, come ha riconosciuto il presidente della Camera Gianfranco Fini. Insomma, molti saranno scettici, ma parlare di avvio di Terza Repubblica forse non è azzardato. Basta rileggere le parole del premier, il "sì" di Fassino a nome del Pd: l'asse Berlusconi-Veltroni si rinsalda, su questo punto cruciale, pur nella distinzione dei ruoli. Ma non sono tutte rose e fiori, anche Berlusconi e Veltroni devono fare come Fanfani qualche decennio fa: contare amici e nemici. E parare i colpi. Soprattutto Veltroni. Sconfitta alle urne la sinistra massimalista, resta da sconfiggere il partito "giacobino", quei giustizialisti che sono ripartiti alla carica (vedi il caso Travaglio-Schifani) e faranno di tutto per mettere i bastoni fra le ruote proprio a Veltroni. E' lui l'anello "debole" che la sinistra giacobina vuole colpire fino a indebolirlo e condizionarlo. Una prova? La sceneggiata di Antonio Di Pietro alla Camera: "Noi non abboccheremo, non intendiamo cadere nella tela del ragno. Abbiamo memoria e non intendiamo perderla. Conosciamo bene la sua storia personale e politica". Così ha parlato Tonino, l'ex pm. Ma il bersaglio non è il Cavaliere. No, lui ha una maggioranza solida, consegnatagli dal voto popolare. Il bersaglio è Walter, e di Pietro non è certo il suo solo nemico. C'è un filo che lega il Santoro, Travaglio, Grillo. Tonino punta dritto su quel mondo e pensa alle Europee del 2009. Come ci pensa su un altro versante Massimo D'Alema, tornato gran manovratore dentro e fuori il Pd. Del resto, come racconta Augusto Minzolini sulla "Stampa", alla cerimonia della consegna della Campanella usata per le riunioni del Consiglio dei ministri, Prodi ha detto a Berlusconi: "Tu sei un avversario, io i veri nemici li ho avuti qua dentro.". La battuta ora vale anche per Veltroni. A cosa serve un'opposizione parlamentare debole in una Paese normale? Peserà di più l'opposizione nelle piazze? L'apertura di Berlusconi (ma già in campagna elettorale era stato chiaro) aiuta Veltroni, ma anche l'Italia. L'ha capito anche Walter: "Occorre il riconoscimento della vittoria e della responsabilità da parte degli sconfitti ma anche l'equilibrio dei vincitori, perciò vi prendo in parola: siamo pronti da subito. Ma non pensate di avere il paese in mano". Scritto in Varie Commenti ( 100 ) " (51 votes, average: 2.9 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 09May 08 E Walter diventa il "premier ombra" Dopo Occhetto (Pci poi Pds) nel 1989, Veltroni (Pci, Pds, Ds, Pd): la storia sembra ripetersi (ovviamente Veltroni spera in esiti migliori.) e torna il "governo ombra" (leggi l'articolo). Edizione rinnovata e aggiornata ai tempi di quella lontana esperienza partorita a Botteghe Oscure che - come ha ricordato Visco all'Unità - fu un fallimento e l'ex ministro ritiene che ci sarà il bis). Veltroni diventa "premier ombra" del "governo dell'opposizione": alla fine dopo trattative e incontri, divisioni e riavvicinamenti, no eccellenti (D'Alema e Parisi), tentennamenti divenuti alla fine un "sì accetto" (Bersani) ed entusiasti (Fassino, Franceschini) il leader del Partito democratico ha varato lo "shadow cabinet" di stampo anglosassone. Per ora le analogie finiscono qui, inutile fare il processo alle intenzioni che sulla carta sono buone. Tanto che la lista dei ministri ombra è stata presentata al presidente Napolitano (che fece parte - Esteri - della prima compagine occhettiana). Certo è sospetta la fretta con cui Walter si è affrettato a dichiarare "con D'Alema nessun conflitto, perché bisognerebbe essere in due.". Come dire: non sono io quello che polemizza e fa i distinguo. Insomma ponti d'oro al D'Alema portatore d'idee nel suo"ruolo importante che deve svolgere" alla fondazione ItalianiEuropei. Dopotutto il centralismo democratico non c'è più in casa degli ex-post e a-comunisti. Andare avanti, pensare subito alla direzione del Pd che sarà partorita dall'assemblea costituente. Mentre sprisce il "caminetto" e nasce il coordinamento dei "nove" che affiancherà il segretario piddino. Insomma, Veltroni riparte per tentare di rafforzare la sua non fortissima leadership. Vedremo se anche a sinistra nascerà davvero il "partito di Veltroni". Scritto in Varie Commenti ( 89 ) " (29 votes, average: 2.79 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 08May 08 Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra Il governo Berlusconi quater va e stavolta per i detrattori più accaniti del Cavaliere sarà difficile sostenere che non c'è niente di nuovo a Palazzo Chigi. Già, perché i ministri (quelli che contano, con portafoglio) sono solo 12 (9 senza portafoglio ma con la casella chiave delle Riforme affidata a Umberto Bossi) e perché sono entrati uomini nuovi che affiancano ministri già collaudati: 13 new entry (quattro hanno fra 31 e 40 anni). Continuità-discontinuità, insomma. Il premier è deciso è riprendere il filo del suo progetto Paese interrotto dai due anni di Prodi, ma molto è cambiato. Questo sarà davvero il governo del premier, innanzitutto, che potrà contare su un nocciolo duro di governo che ruota attorno al sottegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, a Tremonti, Bossi, Maroni. e poi ci sono Matteoli e La Russa. Poco spazio ai tradizionali giochi di partito e 23 giorni per mettere a posto tutto, come ha riconosciuto soddisfatto il presidente Giorgio Napolitano ("Lungaggini? Siamo stati più veloci della Spagna."). Velocità, azione (ai tempi di Craxi fu coniato l'efficace "decisionismo"), la scelta bipartitica degli elettori che hanno semplificato il quadro politico di maggioranza e opposizione rende tutto più "decisionista" e apre la strada a una nuova stagione del "fare". Berlusconi su questo è deciso: anche perché da "fare" c'è davvero molto: pensiamo solo al caso Alitalia o alla vergogna dei rifiuti in Campania. E poi ci sono "problemini" non da poco che si chiamano stipendi, carico fiscale, sicurezza, immigrazione clandestina, rilancio del sistema paese, costi della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi. Intanto la sinistra litiga sul governo che non ha sul "governo ombra" voluto da Veltroni (leggi l'articolo). Già perché anche il premier ombra ha i suoi problemi. Intanto D'Alema e Parisi hanno detto no, Bersani non è convinto, mentre Fassino ha detto sì per recuperare ruolo e visibilità. Ma serve il governo ombra? Esperienza di stampo anglosassone già sperimentata nel 1989 dal Pci poi diventato Pds. Allora non funzionò. lo volle Achille Occhetto quandò andò in crisi il governo De Mita e subentrò Andreotti (sesto governo) e la maggioranza era pentapartito. Sapete chi c'era? Giorgio Napolitano (esteri), Visco (finanze), Giovanni Berlinguer (sanità), Scola (spettacolo), Rodotà (giustizia). E oggi sull'Unità lo stesso Visco lo stronca: "Il governo ombra non ha un suo ruolo istituzionale e dunque non riesce ad operare. Si aggiunga il fatto che in un sistema dove ci sono più partiti, e non solo due come in Gran Bretagna, ciascun partito ha gruppi e rappresentanti in commissione. A questo punto si capisce perché non è stato esportato dalla Gran Bretagna in nessun altro paese. Lì è un luogo riconosciuto dell'opposizione. Da noi no". Senza contare, fa notare Visco, che tale proposta "anche interessante nella nostra esperienza passata non funzionò" e che "ci sono delle persone autorevoli dei partiti che stanno fuori dal governo ombra e che certo non smetteranno di dire quello che pensano", a cominciare da Massimo D'Alema. Comunque Walter ci riprova ma quello che dovrebbe essere un punto di forza del Pd rischia di rivelare che il re è nudo, perché sta mettendo in mostra divisioni correntizie, lacerazioni personali di un partito che pare allo sbando ed in cerca della rotta con una bussola rotta. Scritto in Varie Commenti ( 67 ) " (48 votes, average: 2.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05May 08 D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze E alla fine Massimo D'Alema parlò. Dopo una campagna elettorale che è apparsa ai più "silente" (salvo evitare le dimissioni di Bassolino in Campania per scongiurare il voto anticipato alla Regione ed rinviare l'ennesima sconfitta del Pd), il ministro degli Esteri ha rivestito i panni dell'uomo di partito e ha iniziato a sparigliare le carte nel loft veltroniano. già, perché la resa dei conti post elettorali sarà lunga e sicuramente non indolore nel centrosinistra. "La sconfitta è stata grave, ed è di lungo periodo. Serve quindi una riflessione approfondita.". Primo colpo. "La sintonia tra Berlusconi e il Paese, cominciata nel '94, non è mai finita". Secondo colpo. Il Pd "deve cercare di coalizzare coalizzare tutte le forze che si oppongono alla destra" perché anche se non è in Parlamento la sinistra radicale "non è scomparsa dal Paese e il Pd non è chiamato a continuare a correre sempre da solo, anche perché in Italia ci sono leggi elettorali diverse. Con il 33% l'autosufficienza sarebbe un errore". Quarto colpo. Partito del Nord? "Abbiamo bisogno di un grande partito nazionale, fortemente radicato nel territorio, con una struttura federale che abbia dei leader". Quinto colpo. "Non sono candidato nè aspiro a nessuna carica, quindi non sono antagonista di nessuno". Sesto colpo, il più pericoloso perché, tradotto significa "caro Vetroni, mi tengo le mani libere.". Così emerge "l'altra linea del Pd" a-veltroniano, che sembra saldare attorno a D'Alema anche il prodiano Parisi e il delusissimo (e furibondo) Rutelli, in cerca di rivincite, lui che è stato mandato allo sbaraglio. Per ora Veltroni regge, per ora. Vedremo se avrà davvero intenzione di andare al congresso anticipato e alla inevitabile conta. Anche perché non è da escludere un ritorno di Prodi, quando cadono le prime foglie dell'autunno. In fondo anche lui per ora si tiene le mani libere, ma i messaggi che ha mandato in giro non sono certo rassicuranti per Veltroni. Intanto "L'Unità" fa satira contro la sinistra veltroniana, come spiega il nostro Gianni Penncchi: è tutta feste e terrazze, con una serie di amare vignette-denuncia di Stefano Disegni, "matita cult" della sinistra. E' COSI'? COSA NE PENSI? DI' LA TUA Scritto in Varie Commenti ( 18 ) " (120 votes, average: 1.38 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 29Apr 08 Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Ebbene sì, la straordinaria vittoria di Gianni Alemanno che ha abbattuto il "muro" di Roma, non ha travolto solo Rutelli ma ha anche ridotto in macerie (politiche) il loft veltroniano. E ha aperto la strada alla resa dei conti all'interno del Pd. Dopo la sconfitta senza se e senza ma alle elezioni politiche è arrivata la mazzata della perdita del Campidoglio. Altro che venticello di Roma, il centrosinistra è stato spazzato via dall'uragano Gianni. E ora, povero Walter? Quando inizieranno a volare gli stracci in casa del bi-sconfitto, accusato da Rutelli di averlo lasciato solo e atteso al varco da Massimo D'Alema? Dopo la sconfitta elettorale i leader dei partiti di sinistra defenestrati a furor di voto popolare dal parlamento, si sono dimessi. E Veltroni? Resterà a combattere come una sorta di San Sebastiano infilzato dal centrodestra e dai suoi, oppure farebbe meglio a lasciare la guida del Pd? In fondo lui sogna l'Africa e qualcuno dei suoi, perfidamente, potrebbe anche soprannominarlo "sciupone l'africano", politicamente parlando. Già, perché dall'I care all'inno all'obamismo pare proprio non averne azzeccata una. Veltroni è in grado di costruire un grande partito di centrosinistra di stampo europeo o ci sono altri in grado, meglio di lui, di farlo? Cosa ne pensate? Veltroni deve restare o dimettersi? Dì la tua Secondo voi, chi dovrebbe guidare il Pd? Vota il tuo leader Scritto in Varie Commenti ( 58 ) " (129 votes, average: 1.48 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 24Apr 08 Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra A Roma lo scontro per la conquista del Campidoglio si fa sempre più acceso, a fianco del candidato sindaco del Pdl, Gianni Alemanno e di quello del Pd Francesco Rutelli, sono scesi in campo anche i leader dei partiti. Sicurezza, campi rom, traffico, periferie abbandonate, futuro di Fiumicino e Alitalia sono i temi caldissimi della campagna elettorale: domenica e lunedì ci sono i ballottaggi per Comune e Provincia. Ed è una sfida decisiva. Come hanno detto Berlusconi, che ha attaccato frontalmente Rutelli (è un voltagabbana) e come ha sottolineato Fini: "Condizione irripetibile per vincere nella Capitale". Con Veltroni e i suoi impegnati a difendere la poltrona di sindaco dopo la sconfitta alle politiche. Roma deve voltare pagina, si dice, ma come? Quali sono le priorità che il nuovo sindaco dovrà affrontare? Dite la vostra Scritto in Varie Commenti ( 92 ) " (91 votes, average: 1.55 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 23Apr 08 Racconta anche tu la partita della tua vita Nelle pagine dello sport del "Giornale", otto firme del nostro quotidiano (direttore Mario Giordano incluso) raccontano la loro partita della vita, l'incontro di calcio, quell'attimo fuggente fatto di emozione e di stupore, che ha segnato i loro ricordi legati allo sport più bello e più popolare del mondo (leggi gli articoli). E voi? Qual è la partita della vostra vita? Provate a raccontarla diventando per un momento giornalisti sportivi. Non scrivete troppe righe e buon divertimento. In fondo il mio blog ha, come sottotitolo, "Cronache di ordinaria quotidianità (ma non troppo)". Così possiamo per una volta divagare. A proposito, sapete qua è la mia partita della vita? Inter-Pisa, campionato 1983. Lavoravo a "il Tirreno" di Livorno e fui inviato a Milano, con il collega Marco Barabotti a seguire la partita. Rientro in redazione col primo aereo, scrittura di articoli per lo sport e per l'edizione di Pisa fino a mezzanotte. Poi, all 5 del mattino presi un treno per Milano e alle 11 firmai il contratto per lavorare al "Giornale". Grande partita. A proposito, sono interista, ma quel giorno vinse il Pisa. Scritto in Varie Commenti ( 19 ) " (130 votes, average: 1.17 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Sono il caporedattore del Giornale.it, un toscano "adottato" da Indro Montanelli e da Milano nel 1983. Tutti gli articoli di Alberto Taliani su ilGiornale.it contatti Categorie Varie (38) Ultime discussioni Franco R: Non avevo dubbi: chi ha creduto che finalmente in Italia avremmo avuto un governo serio e compatto e... silvio: Il povero Veltroni, persona di indubbia importanza sia per la sua sinistra che per il resto degli italiani... maria antonietta guidazzi funaro: ciò che avete scritto è musica per le mie orecchie.mi basta che continuino... matteo: Dopo le ultime elezioni con sconforto, ma anche con ammirevole realismo, i vertici della sinistra italiana... Alberto Taliani: Caro Ocram, grazie per il fesso: partendo dal presupposto che i moderati non sparano, non tirano... I più inviati Sayed, primo risultato della mobilitazione internazionale: il senato afgano ha ritirato la conferma della condanna a morte - 12 Emails Pensioni, a chi gli aumenti... - 3 Emails E Walter diventa il "premier ombra" - 2 Emails Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra - 1 Emails Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo - 1 Emails Ultime News Napolitano: "Serve un largo accordo sulle intercettazioni"Benzina e diesel a 1,54 Via il pedaggio ai tirAereo atterra, s'incendia un motore: 100 morti allo scalo di KhartoumTest-droga sui politici, la Cassazione condanna le Iene : privacy violataClinica Santa Rita, l'ex primario si difende "Ho sempre pensato al bene dei malati"Donadoni: "Nostalgia di Lippi? Me l'aspettavo" Blog amici Il blog di Andrea Tornielli Il blog di Christian Rocca Il blog di Marcello Foa Il blog di Nicola Porro Il blog di Paolo Guzzanti Siti Utili Centro Pannunzio Comitati per le Libertà Fondazione Einaudi Fondazione Liberal Free Foundation il Foglio Informazione corretta Istituto Bruno Leoni Magna Charta Società Libera Storia Libera TocqueVille June 2008 M T W T F S S " May 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 Archivio dei post June 2008 (1) May 2008 (6) April 2008 (7) March 2008 (5) February 2008 (19) Trackback recenti Recent Posts Walter e il loft degli amici nemici. Cattolici contro radicali La Sapienza e il rito dell'intolleranza Così le tecnologie ci cambiano la vita. Dì la tua Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo E Walter diventa il "premier ombra" Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra Racconta anche tu la partita della tua vita Pagine About Disclaimer Filo diretto con il lettori del Giornale.it Pannello di controllo Login Entries RSS Comments RSS WordPress.com Photos Feed RSS di questo blog Feed RSS dei commenti al blog Il Blog di Alberto Taliani © 2008 disclaimer Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti.

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Più fondi per la ricerca (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia Pavese, La" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cronaca Più fondi per la ricerca "Al Policlinico ha giovato creare la Fondazione" PAVIA. Sotto braccio la cartellina che racconta nel dettaglio i finanziamenti che la fondazione San Matteo ha racimolato dai privati nei 22 mesi di attività, da quando è subentrata al lungo commissariamento. Non pochi soldi, 2milioni e 800mila euro come ricaduta della ricerca, concessi da privati, associazioni, altre fondazioni e famiglie riconoscenti per le cure dell'ospedale. Non da Stato e regione. Alberto Guglielmo, presidente del San Matteo, quella cartellina se l'è portata - subito dopo il convegno milanese che ieri mattina indagava sulla missione delle fondazioni lombarde - anche all'incontro con il governatore della Regione Roberto Formigoni, nel primo pomeriggio. E, allo stesso tavolo con gli altri colleghi presidenti convocati - due sono ex assessori regionali come lui, Moneta (Besta) e Carlo Borsani (Istituto dei tumori), il terzo, Carlo Tognoli (policlinico Maggiore) è stato sindaco di Milano - ha snocciolato, non senza una punta di orgoglio, i suoi dati: "Siamo passati da 300mila euro a 2 milioni e 800mila incamerati per la ricerca. Tra il 2006 e il 2007" ha detto anche nel corso del convegno nell'aula magna dell'Istituto dei tumori dove la ricerca è stata al centro della discussione dei direttori scientifici delle tre fondazioni milanesi e di quella pavese. Sia per l'eccellenza, ricordata dal pavese Carlo Alberto Redi, sia per il cronico problema dei precari. Al San Matteo sono quasi trecento, tra borse e contratti atipici. I pavesi hanno fatto già sentire la loro voce ma aspettano ancora di essere ricevuti dall'amministrazione del policlinico alla quale lanciano anche una proposta: destinare alla stabilizzazione di molti di loro il 5 per mille che viene accordato al San Matteo. "La stabilizzazione dei ricercatori - ha detto Guglielmo ieri - è uno dei nostri obiettivi, insieme alla creazione di una rete sul territorio tra strutture diverse. Alcuni accordi sono già stati messi in cantiere". Quello con il Mondino, per il dipartimento interaziendale, è per ora l'unico progetto che sta passando dalla carta al concreto. "Siamo in trattativa anche con la Maugeri, ci sono poi altri progetti sulle nanotecnologie, sulle biotecnologie e sul genoma. In un anno abbiamo anche finito la cell factory, investendo risorse e sperando che genersi capacità attrativa". Ma nel merito di ogni progetto per ora non vuole entrare. "Devo ancora incontrare i vertici della fondazione Maugeri" dice. La difesa delle fondazioni è unanime. Anzi, i "milanesi" pensano a una rete che coinvolga anche Pavia, futura Cambridge della ricerca. "Il campus - li corregge il direttore generale del San Matteo Pietro Caltagirone - in realtà esiste già, grazie all'Università che attrae iscritti da tutta Italia". Fondazioni comunque quasi auto-promosse, anche se al direttore generale della Sanità della Regione Lombardia, Carlo Lucchina, rimastro con il contagocce in aula perché richiamato dallo scandalo del Santa Rita, i presidenti chiedono anche qualche piccolo ritocco agli statuti: la possibilità di snellire la burocrazia che penaliza il pubblico e favorisce il privato. (m.g.p.).

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Anagrafe ko: code infinite (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Vicenza, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

PIAZZA BIADE: COMUNE NEI GUAI. I dipendenti cercano di far fronte a tutte le richieste, ma è evidente la carenza di personale e di spazi Anagrafe ko: code infinite di Nicoletta Martelletto Rassegnazione. Per chi ha bisogno di un certificato anagrafico in Comune non c'è che questa parola. Gli sportelli di piazza Biade, e in misura minore quelli nelle due circoscrizioni, sono sottoposti ad un assalto quotidiano. Ben che vada si aspetta una mezz'ora. E se si decide di andare - ma spesso è una scelta dettata dagli impegni di lavoro - nei due pomeriggi d'apertura ovvero martedì e giovedì, l'attesa può prolungarsi. Anche 45 minuti. Uno sfortunato giorno come quello di giovedì scorso - anagrafe chiusa alle circoscrizione 6 per le ferie dell'impiegato, coda alla 3 - ha messo a dura prova chiunque fosse nella ressa del piano terra di piazza Biade. Magari con i bambini appresso per rinnovare i loro documenti. Ieri pomeriggio lo spettacolo si è puntualmente ripetuto. Ad affacciarsi all'ingresso degli uffici erano in molti, troppi. Di cento nazionalità diverse. Cinque sportelli, numerazione elettronica, un usciere a smistare gli spaesati. Luigino Pastorello, capouffucio dell'Anagrafe, sembra un capitano in trincea. I suoi 16 dipendenti sono fanti da prima linea. Preparati e mediamente molto cortesi, ma bombardati. Il dirigente Giorgio Vezzaro ha appena avuto un incontro con l'assessore Giglioli per fare un quadro tutt'altro che rassicurante: l'anagrafe scoppia, non ha spazi nè personale sufficiente. "Eppure è il biglietto da visita del Comune per il cittadino" osserva Vezzaro. La situazione è precipitata dal marzo 2007, con l'applicazione del decreto legislativo 6.2.2007, quello che consente ai cittadini comunitari di circolare e soggiornare liberamente nei territori dell'Unione europea. Basta l'iscrizione anagrafica per vivere in Italia, oltre i tre mesi di soggiorno che non richiedono formalità. La vecchia carta di soggiorno è stata abolita. Quegli accertamenti che prima spettavano alla questura sono stati trasferiti ai Comuni in materia di lavoro, di domicilio, di composizione del nucleo familiare. Ne hanno approfittato in primis i rumeni. La ricaduta in termini di lavoro per l'anagrafe di Vicenza è stata pesante: il controllo sui documenti presentati dagli stranieri comunitari - da una carta d'assunzione come lavoratori ad un versamento Inps o Inail - spetta ora al Comune. Che ne valuta veridicità, attendibilità, timbri, date. Che segue l'iter per il domicilio, poi per la residenza, che ne insegue gli spostamenti sul territorio. Gli stranieri sono mobilissimi: cambiano casa ogni due mesi, e bisogna ricominciare daccapo con i certificati. Un polacco ieri mattina pretendeva l'iscrizione col passaporto scaduto e senza altri documenti d'identità. Impossibile. Le sole nuove iscrizioni anagrafiche di stranieri sono 300 al mese. Il decreto per la verità aveva previsto 10 milioni di euro in sostegno agli sforzi degli enti comunali: chi li ha visti? L'organico dell'anagrafe conta 17 persone, di cui 4 part time. Altre due mancano all'appello per maternità e malattia. Bisognerebbe arrivare a 21 effettivi per riuscire a lavorare un po' meglio. Una chimera? Perchè oltre a metterci di loro un po' di inglese e francese per riuscire a spiegarsi con chi si affaccia agli sportelli, i dipendenti utilizzano tutte le astuzie possibili per semplificare le procedure. Anche quando la burocrazia è contro di loro. Focopiano per il pubblico perfino i casi in cui serve o no l'odiata marca da bollo sui documenti. Le carte d'identità effettivamente si ottengono a Vicenza in soli tre minuti. E si è avvisati a casa da una lettera della scadenza. Se ne rilasciano 100 al giorno. Non accade dappertutto. Il problema è arrivarci agli sportelli: in un anno sono stati 70 mila gli accessi all'anagrafe, ma un terzo sono accessi-bis degli stranieri che per regolarizzare le loro posizioni sono costretti a tornare almeno tre volte. Un turbinio di gente e di file. Dove maturano anche i prodromi dell'intolleranza tra chi, giustamente, non accetta le code, magari in piedi, magari col caldo, pigiati per colpa non si sa mai di chi. Soluzioni possibili? Oltre a più impiegati - una lettera dei sindacati è appena partita - c'è la questione degli spazi: ragionevolmente non c'è molto da scervellarsi, almeno per tutelare la privacy con una linea gialla oggi inesistente. O si inventa un soppalco sopra gli sportellisti per spostare scrivanie ed archivi (elettronici ma anche cartacei) o ci si estende sotto il colonnato di piazza Biade. L'anagrafe in piazza. Oppure si va altrove. L'emergenza continua.

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Alloggi pronti da gennaio ma sono senza pazienti (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Vicenza, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

IL CASO. In via Divisione Julia quattro comunità per malati psichici bloccate dalla burocrazia: manca il personale Alloggi pronti da gennaio ma sono senza pazienti PAOLO PRISTINGER di Chiara Roverotto La legge Basaglia compie trent'anni, ma la burocrazia la fa padrona, almeno in alcuni casi. Che oggi i servizi sul territorio si stiano dotando di nuovi strumenti per valutare l'efficacia degli interventi è fuori discussione. Del resto il modello Basaglia parlava chiaro: sostituire il vecchio ospedale psichiatrico con una gamma articolata di servizi: dall'ospedalizzazione al day hospital, dall'assistenza domiciliare fino alle comunità protette. Una legge discussa e attaccata, perché in trent'anni non è ancora stata tradotta completamente in realtà concrete lasciando ampi spazi di abbandono, ma che ha indicato un modello terapeutico abbastanza preciso. "Oggi non si punta più al solo trattamento dei sintomi, ma anche e, soprattutto, dove i pazienti lo permettono, ad un reinserimento quanto più efficace possibile nella società", spiega il dott. Paolo Pristinger primario del centro di Salute mentale di contrà Corpus Domini. Fin qui i propositi, gli intenti che poi dovrebbero trovare rispondenza nei fatti. Al riguardo in via Divisione Julia erano stati individuati, al piano terra di due palazzine, quattro appartamenti che dovevano servire per il reinserimento, anche lavorativo, di pazienti psichiatrici. Un progetto condiviso con l'Ulss 6, il Comune e le Amcps, titolare dell'immobile. Ma dall'inizio dell'anno quei quattro appartamenti, perfettamente arredati e quindi usufruibili, sono ancora chiusi. Le motivazioni? "Le prime di natura strettamente giuridica - spiega il direttore dell'Amcps, Gianfranco Ledda -. In sostanza quegli alloggi rientravano nella quota riservata all'edilizia residenziale pubblica per cui non potevano essere assegnati ad un ente come l'Ulss, quindi abbiamo dovuto provvedere ad una convenzione che permettesse agli ospiti di diventare affittuari degli alloggi". Ma questo non è stato che il primo scalino, di fatto superato perché la convenzione è stata firmata. "In realtà per arrivare a questa conclusione - spiega il dott. Pristinger- ci sono voluti un po' di mesi e ora stiamo procedendo alla gara che ci permetta di individuare la cooperativa sociale, in sostanza il personale che noi non abbiamo, che dovrà prendere in carico i pazienti. In pratica provvederà anche ad un loro inserimento lavorativo che, probabilmente, arriverà lentamente. Ma si tratta comunque di un passo verso quella sorta di normalità di cui questi pazienti hanno bisogno". In lista d'attesa ce ne sono almeno sedici equamente divisi tra uomini e donne che vanno dai 40 ai 50 anni e che per ora attendono in una struttura sanitaria quello che la legge gli dovrebbe offrire senza tanti cavilli. "Contiamo di poter aprire i quattro alloggi entro ottobre", conclude il primario. Burocrazia permettendo.

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Infrastrutture, Brescia arranca: è 40a in Italia (sezione: Burocrazia)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'ASSEMBLEA NAZIONALE UNIONCAMERE. Le Camere di commercio nazionali ospiti in città delineano la strategia: varata una holding per gli investimenti di sistema Infrastrutture, Brescia arranca: è 40a in Italia di Giovanni Armanini Ora anche i numeri dicono che il sistema infrastrutturale bresciano è insufficiente per la realtà sociale ed imprenditoriale che si trova a dover supportare quotidianamente. LA PROVINCIA, secondo uno studio Unioncamere diffuso ieri in occasione dell'assemblea nazionale delle Camere di commercio tenuta in città, è al quarantesimo posto a livello italiano per dotazione di infrastrutture economiche (trasporti al netto dei porti, energia e ambiente, Tlc, reti bancarie e di servizi). In altre parole Brescia, che vanta la sesta Cdc nazionale per numero di imprese iscritte ed il cui prodotto interno lordo è destinato per un terzo alle esportazioni ha una dotazione inferiore a quella di piccole province come Lucca, Forlì o Catanzaro, giusto per fare alcuni nomi, ma anche rispetto alle vicine Verona (diciottesima) e Bergamo (ventitreesima). Alla luce di questi dati il sistema camerale si è mosso, inserendo le infrastrutture e la logistica fra i temi prioritari della riforma complessiva avviata. "Abbiamo investito - ha spiegato il presidente nazionale Andrea Mondello - per costituire una holding di sistema per valorizzare i tanti investimenti in infrastrutture locali delle Camere di commercio e metterli al servizio del sistema Paese". Investimenti che saranno quindi al centro visto che fra le novità le Cdc prevedono di "razionalizzare la rete delle partecipazioni con l'obiettivo di concentrarle solo nelle iniziativa realmente strategiche per le Cdc", come ha sottolineato lo stesso presidente annunciando novità pure in tema di statuto e partecipazione, perequazione e solidarietà fra diverse camere, sostegno creditizio alle imprese che investono. LE NECESSITÀ di fondo sono condivise, come noto, da tutti i principali attori istituzionali, e sono state ribadite dagli interventi del presidente della Provincia di Brescia Alberto Cavalli, dell'assessore del Comune di Brescia Paola Vilardi e del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni che ha rilanciato la necessità "del dialogo fra il mondo dell'impresa attraverso le Cdc e quello istituzionale con l'obiettivo di massimizzare le ricadute di un accordo di programma innovativo e dinamico che sostenga le istanze politiche del mondo produttivo". Ribadendo concetti più volte sottolineati il presidente della Cdc bresciana Franco Bettoni ha snocciolato cifre eloquenti: "Dal 2000 al 2005 la rete stradale in Italia è cresciuta di 64 km, quella francese di 1.035, quella spagnola di 2.838, per questo il Paese soffre di ritardo infrastrutturale cronico che va acuendosi negli ultimi anni, accelerando il passo". ECCESSO DI BUROCRAZIA e deficit di giustizia sono le altre cause che Mondello ha invece messo fra le priorità da risolvere in una prospettiva di rilancio. Due questioni a cui il presidente nazionale ha aggiunto quattro nodi fondamentali: il vincolo della bassa produttività causato dall'inadeguatezza del contesto, l'appiattimento e la bassa crescita dei salari che mortifica giovani e famiglie, lo stallo delle liberalizzazioni che alimenta gli oligopoli e si riflette sul sistema delle tariffe e il basso tasso di occupazione, soprattutto femminile. "La burocrazia - insiste Mondello - il piu' delle volte non e', dunque, un alleato, ma un ostacolo al libero sviluppo dell'impresa, con un costo, ogni anno, per le imprese pari a 14,9 mld di euro, l'1% del Pil: quasi 12 mila euro a impresa". E oltre a sottrarre "risorse al sistema produttivo", la Pubblica Amminstrazione italiana ha la colpa di essere troppo invadente, allargando sempre di piu' la propria presenza nell'economia: "Basti pensare - ha denunciato Mondello prima di concludere - che sono quasi 5 mila le societa' controllate da Regioni ed enti locali, che per funzionare hanno bisogno di 35 mila amministratori".

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Regionali, io sostengo soru ma dia un ritocco alla giunta (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Sardegna, La" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di Augusto Ditel "Regionali, io sostengo Soru ma dia un ritocco alla giunta" Dissensi nel partito? Non si può avvelenare il pozzo dal quale tutti noi dovremo bere Il governatore ha promesso collegialità ROMA. Ci manca poco che Antonello Soro, orgolese di nascita, nuorese di adozione, gallurese nella versione vacanziera (ha casa a Montepetrosu), cominci a parlare romanesco, visto il tempo che trascorre nella Capitale. Ha rischiato di perdere il posto di capogruppo del Pd alla Camera: D'Alema e Bersani si sono messi di traverso e solo la tenacia di Walter Veltroni ha consentito all'uomo politico barbaricino di restare al suo posto. Una bocciatura sarebbe stata considerata una punizione e avrebbe coinciso con la fasce discendente della sua carriera. Trovandolo a Roma, ci si rende conto che è impegnatissimo, ha i minuti contati. Ma la tentazione di "stanarlo" è troppo forte. Verrebbe voglia di prenderlo per i capelli: impresa assai ardua. Accontentiamoci di farlo uscire allo scoperto, ora che il dibattito sulla scelta del candidato governatore si fa sempre più "caldo". Se qualcuno avesse dei dubbi sulla scelta di campo di Soro, se li tolga dalla testa. Antonello Soro è più soriano di Renato Soru. - S'è dimenticato della Sardegna, onorevole Soro? "Ma quandomai. Perché me lo chiede?" - Sembra defilato. "Impressione sbagliata. La verità è che la funzione di capogruppo del Pd alla Camera mi assorbe molto. L'impegno è notevole, al pari della soddisfazione ma non per questo mi autoescludo dal dibattito o dalla partecipazione su ciò che accade nella mia terra". - Prendiamo atto. Ha schierato le sue truppe? "Ma quali truppe! Quel che penso e i giudizi che esprimo vanno valutati come il contributo di un semplice militante del Partito Democratico che dice la sua senza voler rappresentare qualcuno". - Beh, non faccia il democristiano: lo dica ora come la pensa. "Su cosa?" - Sul candidato alla guida della Regione. "Mi provoca? Rispondo. Penso che Renato Soru debba essere il nostro candidato. Non solo perché è scelta consolidata nel Pd confermare l'uscente di primo mandato in tutte le regioni, comuni e province che si preparano al voto. Ma anche perché - è una mia valutazione - Renato Soru è un buon presidente e merita di governare per un altro ciclo". - La fa facile, lei. Nel Pd c'è chi dice no. "Soru è l'unico ad aver annunciato la sua candidatura. Se ce ne saranno altre, e mi pare improbabile, si faranno le primarie e non sarà un dramma". - Uno degli anti Soru dovrebbe essere Graziano Milia, altri insistono su Tore Cherchi. "Non entro nel merito dei nomi. Ribadisco: fino al 30 giugno c'è tempo per presentare altre candidature". - Soru non piace a settori dell'ex Margherita. Un nome su tutti: il deputato Paolo Fadda. Come la mettiamo? "Quando si utilizzano le categorie ex Ds ex Dl si rischia un riflusso nel passato. Ora è il tempo del Pd e non ha senso ragionare nel nome di vecchie divisioni". - D'accordo, ma non ha risposto. "Ho le mie idee e nutro molto rispetto per quelle degli altri. A quanti in questi giorni mi hanno chiesto un consiglio ho risposto che dovremmo evitare di avvelenare il pozzo dal quale dovremo, tra un anno, bere tutti". - Già, ma lei? "Io non cambio opinione: con o senza primarie mi sento impegnato fin d'ora a sostenere Renato Soru". - Ci risiamo: meglio Soru, quattro anni dopo. "Anche nella recente campagna elettorale, ho avvertito negli elettori del nostro partito favore e sintonia con il Presidente assai più calorosi di quelli manifestati da molti dirigenti. Credo che Soru conservi un grande consenso popolare". - Ci manca poco che le faccia un monumento: eppure anche lei ha avuto da ridire su di lui. "Non rinnego i punti di criticità, ma ritengo che i meriti superino le critiche". - E quali sarebbero i meriti? "Renato Soru ha dato un importante contribuito a definire una nuova visione della Sardegna; ha ridato autorevolezza e rango alla presidenza della Regione; ha cominciato concretamente a cambiare la Sardegna, ottenendo buoni risultati". - Sarebbero? "All'isola ha ridato un nuovo ruolo, puntando sulla difesa della sua identità. Ha lavorato bene sul fronte dell'ambiente, sui temi dello sviluppo economico, ha centrato una battaglia storica per l'autonomia finanziaria della Regione, così come sulle servitù militari. Ce n'è abbastanza per dipingere un quadro positivo". - E i punti di criticità, come li chiama lei? "Soru ha una personalità forte, con molte rigidità di carattere e all'inizio della sua esperienza ha pagato un forte tributo alla sua desuetudine con i meccanismi democratici. - Tradotto dal politichese, che significa? "Penso ad esempio alla scelta frettolosa, non dico improvvisata, di collaboratori nello staff e nello stesso esecutivo. Ha avuto un rapporto conflittuale con la sua maggioranza. Ma per converso non va sottaciuta la forte resistenza incontrata. Esiste in Sardegna, più acuta che altrove, una costante difensiva e di conservazione, indisponibile ad ogni forma di cambiamento, che ha trovato grande sponda nelle burocrazie regionali, nel sindacato e in molti ambienti del Consiglio regionale". - Specifichi meglio. "L'innovazione è apprezzata solo quando non riguarda il nostro giardino". - Soru continua a essere spigoloso, poco incline al dialogo e al confronto. "Beh, io l'ho sentito in occasione dell'assemblea regionale del Pd e in quell'occasione ha manifestato la volontà di ricercare una maggiore collegialità". - C'è da fidarsi? "Mi attengo a quanto ha dichiarato pubblicamente. Certo, tutto dev'essere compatibile con l'attuale forma di governo, fortemente incardinata nella figura del presidente". - Se lei fosse Soru, cosa farebbe ora per incrementare i consensi? "In vista dello sprint finale apporterei qualche ritocco alla squadra di governo: secondo me, qualche cambiamento può giovare alla causa". - Una rivoluzione no, onorevole Soro? "No, sarebbe contraddittoria oltreché non necessaria. Qualche elemento fresco nell'esecutivo invece renderebbe più efficace l'azione di governo". - All'orizzonte di Soru s'intravvede qualche nube che può nuocere al consenso. "Tipo?" - Beh, il caso Saatchi: nessuno sa come andrà a finire. "L'onestà personale del presidente della Regione è un elemento di forza di tutta la coalizione, e non c'è alcun sardo che ne dubiti". - Soru ha comprato l'Unità: riemerge il conflitto d'interessi. "Acquistando un giornale così importante per il Pd, Soru intanto ne ha evitato la chiusura. Con l'affidamento della gestione e dell'amministrazione a una Fondazione si può escludere ogni conflitto d'interessi. Con questa storia del conflitto d'interessi non vorrei che ci soffermassimo su quello presunto di Soru, dopo aver discusso molto e per anni su quello di Berlusconi: questo tema, somiglia molto alla parabola della pagliuzza e della trave". - Alleanze. Il Pd nazionale ha corso da solo, quello regionale non sembra orientato allo stesso modo. "In Sardegna lo scenario politico è differente: è essenziale la condivisione del programma, delle cose da fare. Ebbene, mi pare che non poche forze politiche abbiano condiviso e vogliano ancora condividere in futuro un programma di governo, ferma restando l'indicazione della leadership da parte del Pd. Il rapporto con alcuni alleati è eccellente: è un ottimo punto di partenza". - Allearsi per vincere è diverso dall'allearsi per governare. "Proprio così. Non ci interessa la ricerca di alleanze pur di vincere, ma alleanze per guidare ancora la Sardegna". - Più di una forza politica è pronta a schierarsi col Pd ma pone una pregiudiziale: niente Soru. "Nessuno in Sardegna ha la forza né la legittimazione per porre veti di questo genere". - E se insistessero con il no? "Sarebbe inaccettabile". - Torniamo un attimo al Pd sardo: non sembra godere di buona salute. "In effetti in Sardegna il Pd vive qualche sofferenza in più rispetto a quello nazionale. Ha accusato carenze sul piano del dibattito culturale, la stessa campagna elettorale dello scorso aprile ha messo al centro della competizione lo scontro politico sulla Regione. Ora è giunto il momento di fare un salto di qualità, di entrare nel vivo dei temi che caratterizzano il sistema politico italiano". - Come? "Ora, penso, che la lunghissima fase di avvio organizzativo vada conclusa con la nascita dei circoli (siamo una delle ultime regioni, insieme a Calabria e Campania, in cui non si è costituita la rete locale dei circoli); ma da subito va aperta la discussione politica, l'iniziativa sul futuro della Sardegna, sul posizionamento sociale e culturale del Pd, la nostra idea della democrazia nel 21º secolo. Dobbiamo indicare la direzione di senso, per segnare le differenze, per attrarre interesse, per guadagnare un consenso durevole". - Uno sguardo a destra: il Pdl non ha ancora scelto il candidato governatore. "La destra è molto più divisa di noi. A differenza di quanto è accaduto a livello nazionale, oltre a non avere un programma, non ha un leader. In Sardegna non c'è un Berlusconi, ma tanti pretendenti che cavalcano tutte le spinte conservatrici e reazionarie per unirsi solo in un unico obiettivo: la guerra a Renato Soru". - Un'ultima cosa: Beppe Pisanu. Se non gli daranno la presidenza dell'Antimafia, cosa farà secondo lei? "Ho troppo rispetto per Beppe Pisanu per suggerirgli quello che deve fare". - Romperà con Berlusconi? "Improbabile".

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L'ex consorzio diventa un asilo nido (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia Pavese, La" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cronaca L'ex consorzio diventa un asilo nido In Oltrepo un esempio di recupero di una vecchia sede agricola ARENA PO. Una volta era il Consorzio Agrario e, pur conservando la stessa struttura architettonica (a testimonianza di un simbolo urbanistico della storia del paese) adesso è diventata un moderno e elegante asilo nido. Succede ad Arena Po dove, come conferma il sindaco Valeria Morganti, si guarda con sempre maggior attenzione e, soprattutto, concretezza a valorizzare i servizi, a cominciare dalle scuole primarie e dall'asilo nido. "In effetti - sottolinea il sindaco di Arena - puntando sui servizi, in particolare per i bambini e gli anziani, si garantisce un certo dinamismo sociale essenziale per una comunità, come la nostra, che vuole crescere". L'asilo nido, affidato in gestione ad una associazione, ospita ben 22 bambini, dai 4 mesi ai 3 anni, non solo di Arena, ma provenienti anche dalla sponda pavese del Po come nel caso di Spessa e San Zenone od addirittura da fuori provincia come Castelsangiovanni che, peraltro, confina con Arena. "Garantire una struttura efficiente sin dall'asilo nido, aggiunge il sindaco Morganti, facilita anche il mantenenimento di altre strutture scolastiche come la materna e la scuola primaria per la tendenza delle famiglie a scegliere per i propri figli una continuità scolastica". Ricavato nell'ex sede del Consorzio Agrario, in pieno centro, conservando anche le ampie vetrate, l'asilo nido di Arena Po deriva da un acquisto fatto dal Comune nel 2004. L'edificio è stato poi totalmente recuperato (a tempi di record rispetto a quelli soliti della burocrazia, spiegano in municipio) ed in una parte ospita anche una palestra. Si tratta dell'ennesimo intervento finalizzato a recuperare edifici di proprietà comunale trasformati in centri servizi o sedi di strutture ad uso pubblico come nel caso dell'ambizioso (e da tempo completato) piano per lo storico ex ospedale San Giacomo. "Meritano - sottolinea il sindaco - di essere ricordati altri interventi di una certa consistenza e di un particolare significato, sia storico sia funzionale, come nel caso del canale di collegamento con il Po che, in un immediato futuro, è destinato a diventare un vero e proprio imbarcadero. Sintomo di una comunità quanto mai attiva e dinamica e che, dopo il calo demografico alla fine del secolo scorso, negli ultimi anni è tornata a crescere, anno dopo anno". Pierangela Ravizza.

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Via ai lavori, il depuratore mette il <tappo> (sezione: Burocrazia)

( da "Giorno, Il (Brianza)" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

MONZA pag. 7 Via ai lavori, il depuratore mette il "tappo" SAN ROCCO AGGIUDICATI PER 5 MILIONI DI EURO I PRIMI INTERVENTI CONTRO I MIASMI DELL'IMPIANTO DOPO SEI MESI di attesa, dopo l'ultima gara d'appalto andata deserta, sono stati aggiudicati i primi lavori per la progressiva eliminazione dei miasmi del depuratore di San Rocco. Il cantiere è stato affidato (per 5 milioni e 68mila euro a fronte di una base d'asta di 6 milioni 328mila euro) alla Gregori di Travagliato, in provincia di Brescia, società che da vent'anni opera nel settore ambientale. I tempi tecnici e, soprattutto, della burocrazia non permetteranno però di far iniziare i lavori prima della fine di settembre. A quel punto, serviranno 700 giorni, salvo imprevisti, per completare gli interventi sull'area di ingresso dei fanghi e "l'adeguamento ai fini dell'eliminazione delle esalazioni moleste". Francesco Zangobbi, direttore generale dell'Alsi, tira un sospiro di sollievo. Anche perché adesso che ci sono date certe, le polemiche e le proteste dei vicini di casa del depuratore dovrebbero calmarsi. In particolare, i primi lavori previsti saranno sul punto di ingresso all'impianto dei due grossi collettori che scendono dalla Brianza e che sono alimentati dalle reti fognarie dei Comuni. Quando il fiume di liquami entra nel depuratore viene sottoposto a tre operazioni, di grigliatura (per eliminare i detriti e i rifiuti ingombranti), di dissabbiatura (per togliere la sabbia) e disoleatura (per scremare gli oli): interventi che inevitabilmente provocano cattivi odori e che attualmente vengono effettuati in vasce all'aperto. "Il primo passo sarà quello di rifare le vasche e di coprirle con dei capannoni - spiega Zangobbi -. A quel punto, dai camini uscirà aria trattata e quindi non più maleodorante". Il secondo bando di gara annunciato (da oltre 8 milioni di euro), quello che dovrà riqualificare gli impianti di tutta la linea di trattazione dei fanghi, scadrà invece il prossimo 7 luglio. Nel frattempo, anticipa Francesco Giordano, presidente dell'Alsi, "per andare incontro alle esigenze dei cittadini, abbiamo nominato una commissione tecnica, con un esperto anche dei Comitati civici, per individuare soluzioni tampone in grado di alleviare gli olezzi dei fanghi". Marco Galvani.

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Di STEFANO LOLLI AUMENTA LA PRODUZIONE, si impennano i prezzi. E per l'ag (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del 11-06-2008)

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FERRARA ECONOMIA E POLITICA pag. 9 di STEFANO LOLLI AUMENTA LA PRODUZIONE, si impennano i prezzi. E per l'ag... di STEFANO LOLLI AUMENTA LA PRODUZIONE, si impennano i prezzi. E per l'agricoltura ferrarese, spiega il presidente di Confagricoltura Nicola Gherardi, la situazione presenta un quadro controverso. "Il valore aggiunto del settore è in calo ormai da tre anni ? esordisce ?, i costi sono in continuo aumento. Di diverso segnale, seppur modesto, è la situazione regionale e provinciale, con la produzione lorda vendibile in salita, soprattutto grazie ai cereali". La cerealicoltura a Ferrara sta registrando un vero boom. "La superficie effettivamente è in continua ascesa, con investimenti intorno ai 100 mila ettari, circa il 58% del dato complessivo; l'aumento del prezzo è stato determinante per il buon esito dell'intero settore, fatta eccezione però il dato di poco negativo (-2/3%) del riso, che ha in parte recuperato, in termini di produzione, grazie alle discrete quotazioni di fine campagna di commercializzazione". Produzione eccellente, ma impennata generalizzata dei prezzi. "E' un fenomeno esteso e complesso, che deriva dalla situazione internazionale e probabilmente non si estinguerà in breve tempo. La domanda crescente dei paesi in via di sviluppo, il dollaro debole e la corsa del petrolio hanno spostato gli investimenti sulle 'commodity''. Questi aumenti, dunque, non sono certo legati ad andamenti climatici nè tanto meno alla crescita della domanda...". Non può negare che gli aumenti di alcuni prodotti agricoli sono molto consistenti. "Certo che no! Ma in Italia, mentre i prezzi all'origine nell'ultimo anno hanno effettivamente registrato un aumento consistente, che coprono solo parzialmente le perdite degli anni precedenti, la congiuntura mostra già segnali di rientro delle quotazioni. Dai dati Ismea diffusi in questi giorni si rileva che i prezzi dei prodotti agricoli sono diminuiti in aprile, rispetto a marzo, del 4,85%. Contemporaneamente non assistiamo però ad un'equivalente riduzione del costo degli alimentari al consumo. Il raffreddamento dei prezzi, poi, non ha seguito quello dei costi di produzione e ciò influenzerà pesantemente i redditi dei produttori". Una risposta può arrivare dai 'farmer's market', i cosiddetti mercati contadini che si stanno diffondendo anche a Ferrara? "Pur in una dimensione di piccoli volumi, rappresentano un approccio interessante: offrono ai consumatori anche l'acquisto di prodotti che hanno un diretto legame con il territorio. Diciamo che è un contributo, anche se di proporzioni modeste, alla soluzione di problemi di più vasta portata". Allarghiamo l'orizzonte. Si è appena insediato il nuovo governo. Quali temi l'agricoltura pone nell'agenda di Berlusconi? "L'esigenza di strumenti efficaci per aumentare le dimensioni delle aziende e renderle meno vulnerabili dal punto di vista del rischio d'impresa. Le priorità riguardano l'approvvigionamento delle materie prime agricole, il contenimento dei costi puntando anche su innovazione e ricerca applicata, il rafforzamento delle filiere agroindustriali. Senza dimenticare i provvedimenti sul versante del lavoro. Tema questo cruciale per chi, come Confagricoltura, rappresenta i due terzi delle giornate occupate nel settore". Continuate a lamentarvi dell'eccessiva burocrazia? "Non è una litania. Orientarsi a una maggiore semplificazione amministrativa costituisce una delle principali esigenze per migliorare la competitività delle imprese agricole. Gli imprenditori, loro malgrado, devono dedicare due giorni a settimana per defatiganti e costose procedure". Su scala provinciale, è possibile in questa fase anticipare una previsione di come sarà l'annata agraria? "Oggi come oggi, ovviamente, nessuna. Però, posso fare, La prenda come battuta, un auspicio: che l'annata che si apre, dopo le tante altalenanti che abbiamo vissuto, sia ricca dal punto di vista produttivo, se le avversità atmosferiche lo consentiranno, e dei prezzi! Cosa poter aspettarsi: sono un agricoltore che rappresenta agricoltori...".

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Tra le macerie chiede un tetto (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Sardegna, La" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Portoscuso. Si incatena per poter demolire la casa, che quasi gli crolla in testa Tra le macerie chiede un tetto La lunga battaglia di un artigiano con la burocrazia IL CASO Ma il Comune vuole la ristrutturazione PORTOSCUSO. Stretto tra due muri: uno quello dell'indifferenza della burocrazia, l'altro quello della casa-rudere in Via Risorgimento 24, che sta candendo letteralmente in pezzi sul marciapiede, alla fine Carlo Floris, 55 anni, sottufficiale dell'aeronautica in pensione, ma ancora in attività come artigiano di cartelli pubblicitari, ha deciso, a modo suo, di raccontare il proprio rapporto con le istituzione: nella fattispecie Comune e Regione. Per ottenere il permesso di demolire una casa a due piani, acquistata quattro anni fa, si è dovuto incatenare al portone d'ingresso tra le pietre che qualche ora prima sono piombate giù dal cornicione del primo piano, rischiando di travolgere i passanti. Una tragedia evitata per miracolo quindi che Carlo Floris stava cercando di evitare da almeno tre anni quando ha chiesto al Comune, con regolare progetto, di ricostruire quell'edificio pericolante. "Ho fatto tutto secondo legge - racconta Carlo Floris senza perdere la calma -. Ma tra l'approvazione del progetto e i versamenti sono sopraggiunti i vincoli del piano paesaggistico e la pratica è passata alla Regione. Il Comune mi aveva chiesto di depositare 3 marche da bollo, e versare quasi 6 mila euro per il cambio di destinazione d'uso (credo)". Qui comincia l'odissea del pensionato-artigiano che, convinto di poter godere i diritti di cittadinanza si reca a Cagliari, in Regione, e incappa in un impiegato che spesso si ammala. "Per dirla breve - rilancia Carlo Floris - al capoluogo sardo sono andato per ben 29 volte ma spesso non c'era l'impiegato. A bassa voce mi hanno suggerito di "fare come fanno gli altri", ovvero di buttare a pezzi la casa per poterla poi ricostruire. Non ho accettato queste proposte ed ho puntato i piedi riconoscendo a me stesso il diritto di poter fruire dell'immobile con i dovuti interventi. Ora è arrivata l'ordinanza sindacale che mi impone di mettere in sicurezza lo stabile, pena l'intervento del Comune con addebito delle spese". Carlo Floris sa farsi i conti in tasca. Mettere in sicurezza una casa fatiscente significa spendere 50 mila euro per avere un rottame. "Queste sono pazzie della burocrazia - denuncia l'artigiano - perchè mi stanno costringendo a fare una spesa inutile. Chiedo si demolire la casa e di poterla ricostruire rispettando l'esistente. Dopo tre anni di burocrazia in Comune mi dicono che è colpa di Soru e che devo prendermela con la Regione". Ieri mattina, verso le 5, mezza tonnellata di pietre sono cadute sul marciapiede e a questo punto Carlo Floris ha deciso di agire: catena al piede e cartelli, fatti artigianalmente nella sua bottega, ha scritto Pericolo di crollo (causa burocrazia la proprietà non può intervenire, si declinano responsabilità civili e penali). Già, perchè i muri di confine di casa Floris sono in equilibrio instabile (lo dicono alcuni sopralluoghi dei vigili del fuoco che hanno transennato la zona) e il pericolo di crolli che vadano ad interessare gli abitanti delle case vicine non è remoto. "Abbiamo vissuto tragedie in varie città dell'isola - ricorda Carlo Floris - e ne vogliono consumare, nel nome della burocrazia, una anche a Portoscuso. Non mi muovo da qui se il sindaco non mi revoca l'ordinanza di ristrutturazione di un rudere che non ha alcun pregio". Una facciata senza valore, una casa semidiroccata, per il Comune è ancora decoro del paese. Gli abitanti di Portoscuso sono solidali con Floris mentre Angelo Cremone e Alessandro Pusceddu hanno chiesto la convocazione del consiglio comunale. (e.a.).

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Scandellara, il rock adesso chiede aiuto (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

BOLOGNA SPETTACOLI pag. 31 Scandellara, il rock adesso chiede aiuto Domani torna la kermesse: 90 band in calendario PARLA DI SCONFITTA della cultura, di estinzione delle idee e dei valori di aggregazione e condivisione, quegli stessi che sedici anni fa hanno fatto nascere, per volere di un gruppo di amici, la prima edizione di Scandellara Rock (nella foto un concerto dello scorso anno), il più pop(ular) degli eventi rock dell'estate bolognese. Quello di Sandro Piu, presidente dell'associazione Sub Cave Scandellara, è un accorato cahier de doléances che punta il dito contro la crescente difficoltà di organizzare eventi. Eccessivi i costi, eccessiva la burocrazia, cumuli di pratiche e scartoffie (autorizzazioni, permessi, ecc.) che scoraggiano letteralmente gli organizzatori (come quelli di Villa Angeletti che hanno dovuto rinunciare al cartellone estivo nel parco adiacente peraltro molto apprezzato dai ragazzi). "Quando abbiamo iniziato a fare Scandellara Rock, 16 anni fa ? spiega Piu ? avevamo vent'anni e non era tutto così difficile come lo è diventato nel tempo. Avevamo lo spazio, organizzavamo i concerti e la gente veniva a sentirli e a bersi una birra alla sera. Oggi, che a distanza di 16 anni abbiamo messo in piedi un cartellone di un mese di concerti, finiamo sempre con il rimetterci dei soldi ma lo facciamo lo stesso, più che altro per un legame affettivo". Per farsi un'idea, a fronte dei contributi istituzionali che raggiungono i 6.200 euro (tra Comune e Quartiere San Vitale) più un'altra fetta non ancora quantificata che arriverà dalla Regione, le spese per mandare avanti la baracca si aggirano intorno ai 1000 euro al giorno. "Oltre alle autorizzazioni e i permessi, bisogna pensare a mettere in regola i servizi igienici (circa 4000mila euro), occorre fare l'analisi dell'impianto acustico? Insomma non si finisce più. E meno male che da qualche anno ci troviamo a dovere gestire uno spazio ridotto rispetto a quello che ci ha ospitato negli anni dal 2001 al 2005 (ndr: nei pressi del centro commerciale Il Pianeta con ingresso da via Larga). Da un paio d'anni il festival si è infatti trasferito nella sede di via Scadellara, che poi è il luogo dove è nata la manifestazione. IL CARTELLONE che parte domani alle 21.30 con il concerto delle band Sleep criminals e Alix, ospiterà 90 band (complessivamente 500 artisti) prevalentemente emergenti ma tra i nomi figurano anche alcuni veterani della scena del rock bolognese (come gli Avvoltoi, ad esempio, o i New Wafer) che nelle sale prove della "Scandella" si sono fatti i calli. "Il nostro obiettivo ? spiega il presidente del Quartiere, Carmelo Adagio ? è creare punti di aggregazione dove sia possibile fruire ma anche fare della cultura". Mariangela Latella Image: 20080611/foto/1119.jpg.

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Giba addio, il distacco è definitivo - enrico cambedda (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Sardegna, La" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cagliari Giba addio, il distacco è definitivo Dopo una interminabile battaglia l'Agenzia del territorio ha sancito che i dati catastali dei due comuni saranno separati Per i cittadini vantaggi economici per la stipula di atti e compravendite ENRICO CAMBEDDA MASAINAS. Dopo 34 anni si realizza il distacco catastale dal comune di Giba. In seguito alla richiesta dell'amministrazione per l'attivazione della procedura, l'Agenzia del Territorio ha comunicato al sindaco che la variazione è in fase di completamento. Di qui la raccomandazione ai professionisti perchè prima di procedere alla presentazione di atti sugli immobili riguardanti il comune di Masainas siano verificati i dati catastali aggiornati. Gli attuali fogli intestati a questo comune sono 20. Al di là dell'aspetto tecnico, la variazione rappresenta un importante risultato politico: il definitivo distacco dall'ex comune di appartenenza, Giba, di cui Masainas era frazione sino al 1974. La legge regionale 18 del 28 giugno 1974 sancì la nascita del nuovo comune ma per 34 anni è rimasto invariato una sorta di legame burocratico, odioso ed ingiustificato, rappresentato dall'appartenenza catastale degli immobili di Giba: "Le diverse amministrazioni che si sono succedute alla guida della nostra comunità hanno cercato inutilmente di ottenere le necessarie variazioni circoscrizionali - dice il sindaco Ivo Melis - ma purtroppo una burocrazia ingiustificata ha sempre mortificato le nostre aspirazioni. Anche l'amministrazione guidata dal sottoscritto ha dovuto sperimentare lungaggini e difficoltà. Finalmente qualche giorno fa è arrivata la comunicazione dell'Agenzia del Territorio che accoglie le richieste". Le variazioni saranno completate entro poche settimane, entrano a far parte del foglio di Masainas i numeri catastali: 204, 205, 406, 104, 501, 412, 413, 414, 420, 421, 423, 424, 425, 426, 427, 106, 105, 502, 503, 504. S'è accennato all'aspetto politico/amministrativo dell'burocratico perchè, tutto sommato, avrebbe anche una certa rilevanza. Ma si tratta pur sempre di una questione di campanile. In realtà le conseguenze più importanti sono economiche: "Con la variazione le rendite catastali riferite al nostro comune avranno un valore inferiore, circa la metà, di quelle precedenti - aggiunge il sindaco - il tutto si tradurrà in un risparmio per i cittadini. I benefici saranno evidenti quando si tratterà di atti di successione, compravendita etc. Non sono cifre importanti ma si fa valere un diritto. Siamo soddisfatti per l'accoglimento della nostra richiesta".

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Reddito di cittadinanza acli: il 70% degli assegni è andato agli italiani (sezione: Burocrazia)

( da "Piccolo di Trieste, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Trieste Reddito di cittadinanza Acli: il 70% degli assegni è andato agli italiani LE CIFRE "Donne al 62%, la gran parte in età lavorativa: la Regione continui l'erogazione sperimentale" POVERTA' A Trieste il record con 1250 richieste accolte sulle 2000 totali in regione. L'Associazione: il sostegno erogato è una stampella per non sprofondare in situazioni di totale indigenza di GABRIELLA ZIANI Sono in prevalenza italiani. In netta maggioranza donne. Quasi il 70 per cento ha un'età compresa fra 35 e 65 anni, quindi è nella fascia "lavorativa". Sono queste le persone-tipo che a Trieste hanno chiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza, quel contributo regionale temporaneo a chi ha un introito annuale inferiore o pari a 5mila euro secondo i parametri Isee e Cee, e che all'atto della concessione viene vincolato a una contemporanea ricerca di impiego con gli uffici del collocamento. Questa la fotografia umana che emerge dai dati in possesso delle Acli provinciali, uno degli uffici (assieme ai vari Caaf e agli uffici territoriali del Comune) abilitati a istruire le pratiche aiutando i cittadini a districarsi in quel po' di inevitabile burocrazia che anche questo provvedimento richiede. Trieste ha toccato il record regionale di domande accolte: 1250 sulle 2000 totali in regione. Il finanziamento per il 2008 stabilito dalla giunta Illy che ha varato la legge prevedendo una sperimentazione di 5 anni è andato bruciato in soli tre mesi. A marzo era già impossibile dare concreta risposta alle nuove domande, che così continuano ad accumularsi sui tavoli. Supera dunque il 70% la quantità di persone nate in Italia che ha ottenuto l'aiuto economico, leggendo la statistica stilata dalle Acli, dove comunque passa una vasta porzione di cittadini, italiani, stranieri, giovani e anziani. Le donne sono il 62% contro il 37% degli uomini. Il 67% delle richieste è stato inoltrato da persone tra i 35 e i 65 anni: dunque disoccupati. Il 14% da over-65. E il 18% da cittadini con meno di 35 anni. "Il reddito di cittadinanza - afferma la presidente provinciale Erica Mastrociani - appare come una misura utilizzata da cittadini di quasi tutte le età, da molti anziani e soprattutto da italiani". Mentre l'amministrazione Tondo ha contestato fin dal primo giorno la legge varata da Illy, la cui sperimentazione breve però non verrà bruscamente interrotta, le Acli avvertono che "la legge regionale interviene sulle politiche sociali che si trasformano da presidio contro la povertà in un sistema organico di interventi rivolti all'inclusione sociale, concetto che può essere espresso anche come possibilità di non perdere la fiducia nel futuro". Aggiunge Mastrociani: "Non è un semplice sostegno economico a fondo perduto, ma una stampella per non sprofondare in situazioni di totale povertà con debiti che si accumulano: non sono infrequenti i casi di nuclei familiari che attraversano momenti di debolezza per la perdita del lavoro, situazione pesante soprattutto per lavoratori non specializzati e over 40". Da qui - osservano le Acli - altri drammi a cascata: "Anche la perdita dell'abitazione e la sospensione delle utenze per morosità, e questo spinge verso un lavoro qualsiasi, magari irregolare, pur di garantirsi un minimo reddito". Invece "il reddito di cittadinanza è collegato a un progetto di reinserimento lavorativo, magari anche previa formazione, e ciò sul lungo periodo si traduce in un risparmio per l'ente pubblico che non si trova a dover erogare continuamente contributi d'emergenza". Da questo osservatorio parte un sostanziale appello: "La Regioni continui la sperimentazione, correggendo magari eventuali errori".

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Istruzioni per l'ici abolita (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Sardegna, La" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

GONNOS. Istruzioni per l'Ici abolita GONNOSTRAMATZA. Tutta colpa dei tempi lunghi richiesti dalla burocrazia, con i cittadini che tra un mugugno e l'altro si trovano in imbarazzo sul da farsi: "Pagare o non pagare?" Il dilemma è quello relativo all'Ici sulla prima casa, il cui decreto di abolizione è stato pubblicato a fine maggio sulla Gazzetta ufficiale. Quindi non si paga. Solo che nel frattempo i bollettini erano stati già consegnati alle famiglie. Da qui l'imbarazzo. Perplessità che il sindaco Antonella Ardu ha fugato affiggendo le opportune informazioni sui muri del paese. (t.s.).

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La Cna mette radici anche in via Roma (sezione: Burocrazia)

( da "Giorno, Il (Legnano)" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

MAGENTINO ABBIATENSE pag. 11 La Cna mette radici anche in via Roma ECONOMIA E LAVORO INAUGURATA LA SEDE DELLA CONFEDERAZIONE NAZIONALE ? MARCALLO CON CASONE ? HA APERTO i battenti a Marcallo il nuovo ufficio della Cna, la Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa di Milano. La sede, collocata in via Roma, all'ingresso del paese, rappresenta un ulteriore passo avanti per i servizi al cittadino e, nella fattispecie, alla categoria che ora può contare su un valido supporto a livello territoriale. Obiettivo della Cna è quello di ampliarsi e di garantire una presenza capillare sul territorio. "Mettiamo a disposizione i nostri servizi e le nostre competenze - ha comunicato il presidente Maurizio Calzorari - abbiamo bisogno, però, che anche le istituzioni facciano la loro parte". In questa prospettiva, l'intervento del senatore e sindaco di Marcallo con Casone, Massimo Garavaglia: "Siamo vicini alla piccola e media impresa, oltre che ai nostri artigiani, con i fatti e non solo con le parole. A livello locale, certamente, tutto è più semplice. Però sono convinto che questo Governo farà di tutto per risolvere il problema della burocrazia. Il nostro compito in Parlamento è quello di tagliare le leggi inutili e porre le condizioni perché i nostri imprenditori continuino ad investire sul territorio". In quest'ottica è stato fatto un rimando allo "stato di salute" delle imprese dell'est Ticino. Molte di queste guardano ormai con un concreto interesse al mercato straniero. Insomma, come dire che il "pericolo della delocalizzazione" è più che mai reale. Presenti, tra gli altri, l'assessore al Commercio di Magenta Tino Viglio, il parroco don Giuseppe Brivio e Oreste Baioni. Fabrizio Valenti.

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Casa popolare cade in pezzi <La bimba può farsi male> (sezione: Burocrazia)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

CORSICO ROZZANO pag. 25 Casa popolare cade in pezzi "La bimba può farsi male" La famiglia diffidata dal Comune: niente lavori di FRANCESCA SANTOLINI ? ZIBIDO SAN GIACOMO ? "NON POSSIAMO vivere in queste condizioni". Inizia così la protesta di una giovane coppia residente in un alloggio comunale. Proprio le condizioni strutturali dell'appartamento e della palazzina sono al centro delle proteste della coppia che teme per la sua incolumità e, in particolar modo, per quella della figlioletta di appena due anni. "Nonostante ci siamo impegnati ad effettuare alcuni lavori di sistemazione da soli, non siamo in grado di affrontare una spesa ingente come quella del rifacimento del pavimento ? spiega Marco Silvestri che vive nell'alloggio insieme alla moglie Luana e alla loro bambina ? Non solo, oltre il danno anche la beffa. Nonostante la nostra buona volontà, e i piccoli interventi che abbiamo effettuato per non gravare sulla spesa pubblica, come ad esempio la sistemazione delle prese dell'elettricità, la tinteggiatura dei locali e altre piccole manutenzioni, il Comune ci ha inviato una diffida ad effettuare qualsiasi tipo di manutenzione. Se trasgrediamo, ci tolgono la casa e ricomincia la nostra odissea". Il calvario comincia quasi un anno fa, quando la famiglia partecipa ad un bando per l'assegnazione di un alloggio comunale e si aggiudica il secondo posto in graduatoria. Un risultato incoraggiante, ma solo sulla carta. A novembre la coppia viene sfrattata e non avendo ancora l'assegnazione, è costretta a vivere in macchina. La scorsa settimana la famigliola entra nell'alloggio in via Pavese ed inizia un'altra disavventura. Tra cavi per aria, mattonelle divelte e sconnesse, buchi, solette sottili, inizia un'altra lotta, l'ennesima, questa volta contro la burocrazia. "Mi hanno diffidato ad effettuare lavori ? continua Marco Silvestri ? ma non posso assolutamente fare vivere mia figlia in questa situazione. Non possiamo correre il rischio che si faccia male perché inciampa in una piastrella rotta, o peggio ancora, quello che prendere la scossa da un filo scoperto". L'AMMINISTRAZIONE, da parte sua, precisa. "L'appartamento si trova in un edificio storico a norma ? spiega il sindaco, Gabelli Pierino - Lo stabile necessita sicuramente di interventi e abbiamo predisposto un piano di manutenzione straordinaria. Non faremo però alcun favoritismo e non potremo nemmeno consentire che vengano eseguiti lavori che provochino danni ad altri inquilini dello stabile. Tra l'altro la famiglia che lamenta il disagio non è mai venuta da me". Del caso si era occupato anche l'ex sindaco Gianmario Savoia, intervenuto con un'ordinanza urgente per accelerare le procedure di assegnazione dell'alloggio.

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Ritiro precampionato in trentino società accusa: "truffati dalla juve" (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina VIII - Torino La Ena4all, estromessa dal contratto, querela i bianconeri Ritiro precampionato in Trentino società accusa: "Truffati dalla Juve" Un contratto a tre diventato a due, con l'estromissione dei mediatori. Il business del ritiro precampionato a Pinzolo, un affare da almeno 500 mila euro a stagione e per altre tre annate. E ora la decisione di attaccare sul piano penale. Una denuncia per truffa aggravata è stata presentata contro la Juventus da Ena4all, la srl milanese di marketing che ha operato con i bianconeri fino a un anno fa. I legali della piccola società il 29 maggio hanno depositato le carte al Tribunale di Milano, da dove verranno girate a Torino con i tempi della burocrazia giudiziaria. Accusano amministratore delegato, responsabile del settore commerciale e dirigente del costumer service della Juve. Sostengono che Ena4all è stata raggirata e ha subito enormi danni diretti e indiretti per l'interruzione dei rapporti con la "Vecchia Signora" e con il terzo partner dell'operazione Pinzolo, la Trentino spa di Provincia e Camera di commercio. Dalla società bianconera e da Trento nessun commento nel merito. Solo una rassicurazione a operatori turistici e tifosi: "Il ritiro si farà a Pinzolo fino al 2010, come da contratto".

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Nessuna risposta sulla pensione 77enne scrive al mistro brunetta (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Lucca Nessuna risposta sulla pensione 77enne scrive al mistro Brunetta UZZANO. La Legge Bassanini prevederebbe una risposta entro 180 giorni, ma ne sono passati oltre 4000 da quando, l'11 aprile del 2007, ha presentato domanda della pensione integrativa per il lavoro svolto in Francia. è la storia di ordinaria, e insopportabile, burocrazia vissuta da 77enne di Uzzano, Luigi Capecchi, che per far valere i suoi diritti ha scritto al direttore dell'Inpdad di Pistoia, ma anche al ministro dell'innovazione Renato Brunetta. "Ho provato più volte a contattarvi telefonicamente negli orari appositi - scrive Capecchi al responsabile dell'Inpdad - senza mai ottenere risposta (il risponditore automatico dice sempre che l'operatore è occupato e di attendere). Mi sembra che tale comportamento non sia corretto, e che la mia richiesta debba essere soddisfatta, dato che è un mio diritto". Quindi, rivolgendosi al ministro, Luigi Capecchi scrive: "Viste le sue dichiarazioni sul poter intervenire sui dipendenti pubblici che non assolvono al loro dovere, chiedo al ministro di poter verificare il comportamento tenuto dall'Inpdad di Pistoia, data anche la mia non più verde età".

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Bloccati lavori per un miliardo (sezione: Burocrazia)

( da "Centro, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il caso. La relazione del presidente provinciale, Primavera "Bloccati lavori per un miliardo" I costruttori teatini accusano la burocrazia degli enti locali CHIETI. Un miliardo in euro in lavori pubblici bloccato dalle pastoie burocratiche. Centinaia di posti di lavoro solo virtuali, paralizzati dai tempi lunghi di Comuni ed enti vari. Il blocco dei "mille milioni di euro" è stato denunciato ieri nell'assemblea del settore dal presidente provinciale dell'Ance-Confindustria, Paolo Primavera, che ha rimarcato lo stato di salute complessivamente buono dell'edilizia sia pur in una situazione di netto calo degli investimenti. Merito anche se non soprattutto del recupero del patrimonio abitativo con gli sconti fiscali. (Chieti).

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MASSA NELL'ERA di internet, la burocrazia resta un ostacolo (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

CRONACA MASSA pag. 4 ? MASSA ? NELL'ERA di internet, la burocrazia resta un ostacolo... ? MASSA ? NELL'ERA di internet, la burocrazia resta un ostacolo, nonostante i proclami di istituzioni ed enti di snellire e velocizzare il mondo delle imprese. Al centro della nuova battaglia "per la velocità" degli edili di Cna apuani vi è il Durc, il certificato che, sulla base di un'unica richiesta, attesta contestualmente la regolarità di un'impresa per quanto concerne gli adempimenti Inps, Inail e Cassa Edile. Un documento obbligatorio per tutte le imprese (edili, impiantisti etc) che operano in un cantiere, capace di bloccare la possibilità di partecipare ad una gara di appalto, o addirittura di non poter pretendere il pagamento sullo stato di avanzamento dei lavori o iniziare i lavori. Ogni cantiere esige un Durc originale con il paradosso che se un'azienda ha aperto nello stesso momento dieci cantieri, deve richiedere 10 volte il Durc. Originale s'intende. Mentre in molte province basta una settimana per averlo, in quella di Massa Carrara ottenere il Durc è un problema. Servono ? spiegano gli edili ? anche 30 giorni per ottenere la copia del documento agli oltre mille potenziali richiedenti (edili e impiantisti ed in generale in tutti i lavori di appalto e subappalto) dal momento della richiesta al Caf, il centro fiscale di riferimento nonostante la posizione contributiva sia visibile "al mondo" 24 ore su 24 sul sito congiunto tra Inps, Inail e Cassa Edile. Ma non vale. "Il meccanismo ? sottolineano gli edili ? è assurdo. Non mettiamo in discussione la validità dello strumento che è un buon deterrente contro abusivismo e concorrenza sleale, ma il sistema che porta al rilascio è troppo lento. Dalla richiesta al rilascio non devono passare più di dieci giorni ed invece, ne servono anche 30 per avere in mano il documento con conseguenti ritardi su inizi lavori e con il rischio di essere lasciati fuori dalle gare. E' un problema abbastanza diffuso ma nella nostra provincia si va come le tartarughe. Dobbiamo avere la possibilità di stamparlo direttamente on-line". Come funziona: l'impresa richiede il Durc al Caf (se è un lavoro pubblico l'impiccio spetta all'amministrazione o ente appaltante) che a sua volta farà richiesta alla Cassa Edile in comunicazione con Inps e Inail. Sul sito intanto è visibile la posizione contributiva (e la regolarità). Ed è qui che la catena di blocca: "Il Caf non può stampare il documento ma deve aspettare che sia la Cassa Edile a spedirlo. E dalla richiesta alla consegna passano troppi giorni e noi dobbiamo aspettare con il rischio di non poter partecipare ad una gara di appalto o di non venire pagati". Cna vuole snellimento, in un mercato dove la velocità può fare la differenza. "Siano i Caf a poter rilasciare il Durc ? propone Paolo Ciotti, direttore provinciale Cna ? e a prendersi la responsabilità di gestire la documentazione semplicemente stampando dal sito della Cassa Edile di riferimento".

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VIGNOLA INIZIA questa sera alle 21 e 30 'Se a (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

CASTELFRANCO, VIGNOLA E NONANTOLA pag. 18 ? VIGNOLA ? INIZIA questa sera alle 21 e 30 'Se a... ? VIGNOLA ? INIZIA questa sera alle 21 e 30 'Se a Vignola d'Estate una Piazza', la nuova rassegna estiva di incontri con gli autori organizzata dalla libreria 'La Quercia dell'Elfo'. Ospite della prima serata del ciclo, che come di consueto si svolge nella suggestiva piazza del castello vignolese, sarà la giornalista Carmen Lasorella, anchorwoman e inviata di guerra del Tg2 per 10 anni, che presenterà il suo nuovo libro 'Verde e zafferano. A voce alta per la Birmania'. La protesta dei monaci birmani contro il regime del Paese è scoppiata sui media nazionali nell'ottobre 2007, ma purtroppo non è così recente. Da tempo, secondo la giornalista, i segni del bagno di sangue vengono cancellati mentre il resto dell'umanità, l'Occidente, la politica, la burocrazia restano sospese fra l'indifferenza e la valutazione di un intervento. Eppure, si chiede Lasorella, è poi così lontana la Birmania? Il suo regime fa affari con gli europei, gli americani, i cinesi, gli indiani, i russi... La Birmania acquista da questi paesi tecnologie e armi, e si sdebita con la droga, le gemme preziose, le prostitute-bambine, i legni pregiati. A raccontare questo ed altro ancora, l'esperienza diretta di una delle firme e dei volti più noti del giornalismo d'inchiesta, che nell'occasione sarà presentata da Annalisa Vandelli. La rassegna continuerà quindi domani sera con un doppio appuntamento con Carlo Lucarelli: alle ore 18 l'autore presenterà il nuovo ultimo lavoro 'L'ottava vibrazione' presso la Sala delle Mura a Castelnuovo, mentre alle 21.30 sarà di nuovo in piazza dei Contrari a Vignola. Il nuovo romanzo di Lucarelli, da subito balzato nelle prime posizioni di vendita, è ambientato a Massaua, in Eritrea, nel gennaio del 1896. Sbarcano le truppe italiane, sono soldati che tra sessanta giorni moriranno ad Adua, nella più colossale disfatta che il colonialismo europeo abbia mai subito. L'Italia cerca un posto al sole, tra le potenze. I soldati italiani troveranno nemici superiori per armamenti, numero, conoscenza del terreno. Tra gli italiani che sbarcano ce n'è uno che ha un motivo diverso dagli altri per fare il soldato in Eritrea. La presentazione sarà intervallata da letture e musica. 'Se a Vignola d'Estate una Piazza' proseguirà nei giorni seguenti con Dacia Maraini, Gian Antonio Stella, Magdi Allam, Marco Travaglio, Giuseppe Ayala, Paolo Giordano, Andrea De Carlo. Carla Tassi.

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L a <Notte bianca> di Rovereto, in programma il 20 giugno, rischia di rimanere solo sulla carta (sezione: Burocrazia)

( da "Adige, L'" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

L a "Notte bianca" di Rovereto, in programma il 20 giugno, rischia di rimanere solo sulla carta L a "Notte bianca" di Rovereto, in programma il 20 giugno, rischia di rimanere solo sulla carta. Il Comune, infatti, non ha ancora dato alcuna autorizzazione per lo svolgimento della manifestazione. E non perché la burocrazia sia sempre pronta a mettere i bastoni tra le ruote. "Da un mese abbiamo chiesto ad Agostino Carollo il programma dettagliato, ma finora ci è arrivata solo una bozza di scaletta descritta in termini generici", spiegano seccati dal Comune. D. PIVETTI A PAGINA 27 11/06/2008.

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LEGGE SULLA TRASPARENZA: VENDOLA, " TOLTO IL BURQA ALLA BUROCRAZIA" LA PUGLIA TRA LE PRIME REGIONI D'ITALIA A RECEPIRE LE INDICAZIONI DELL'UNIONE EUROPEA IN TERMINI DI TRASPARENZA (sezione: Burocrazia)

( da "marketpress.info" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

E DI EFFICIENZA DELL'ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA. Bari, 11 Giugno 2008 - "Con l'approvazione all'unanimità della nuova legge sulla trasparenza finalmente si è tolto il burqa alla burocrazia regionale. Siamo di fronte ad un'operazione di pulizia di tutti quei fastidiosi impedimenti alla trasparenza e alla cristallinità che finora hanno reso oscuro e incomprensibile il dialogo tra il Palazzo e la Cittadinanza Attiva". Con queste parole il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha commentato il sì dell'Aula Consiliare al nuovo testo di legge che pone la Puglia tra le prime Regioni d'Italia a recepire le indicazioni dell'Unione Europea in termini di trasparenza e di efficienza dell'attività amministrativa. " Un provvedimento che sgretola l'immagine finora consolidata di una casta fatta di camere oscure e di percorsi tortuosi accessibili a pochi e fortunati slalomisti " ha aggiunto Vendola. " Una vera operazione di pulizia amministrativa che igienizza luoghi e atti pubblici finora coperti da una resistente coltre di fumo e polvere". . <<BACK.

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<La banda>, di Eran Kolirin In un tempo non molto lontano, una piccola banda musicale della polizia egiziana arrivò in Israele (sezione: Burocrazia)

( da "Adige, L'" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

"La banda", di Eran Kolirin In un tempo non molto lontano, una piccola banda musicale della polizia egiziana arrivò in Israele "La banda", di Eran Kolirin In un tempo non molto lontano, una piccola banda musicale della polizia egiziana arrivò in Israele. Erano venuti per suonare ad una cerimonia, ma a causa della burocrazia, della sfortuna o per qualche altra ragione, sono arrivati all'aeroporto senza trovare nessuno che li aspettasse. Hanno cercato di cavarsela da soli, finendo per ritrovarsi in una piccola cittadina israeliana desolata e dimenticata, da qualche parte nel cuore del deserto. Banda persa in una città dispersa nel nulla. 11/06/2008.

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Riforma ue: si potrà lavorare più di 48 ore (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'Europa trova l'intesa sugli orari, mentre in Italia si apre il confronto. Mercoledì ci sarà un nuovo incontro. La Marcegaglia: sarà una svolta Riforma Ue: si potrà lavorare più di 48 ore Compromesso a Bruxelles. Al via la trattativa Confindustria-sindacati sui contratti Cisl e Uil sperano di fare in fretta Cgil: governo fuori ROMA. Al nastro di partenza, in una foresteria della Confindustria, è arrivata la madre di tutte le trattative: la riforma del modello contrattuale, la cornice entro la quale si dovranno inquadrare tutti i rinnovi nazionali e integrativi delle categorie. Che il patto del 23 luglio 1993 fosse superato, era un giudizio che trovava tutti concordi. Non ha trovato per mesi d'accordo la Cgil su una riforma del modello contrattuale che svilisce il contratto nazionale per lasciare più peso a quello aziendale o territoriale. Per un motivo semplice, ha sostenuto Guglielmo Epifani (Cgil): la stragrande maggioranza dei dipendenti non gode della contrattazione di secondo livello e, comunque, ha rappresentanti sindacali in azienda molto deboli rispetto alla controparte. Alla fine, le segreterie confederali hanno trovato un accordo, ora sottoposto al vaglio degli industriali (che hanno già dato parere negativo perchè non si possono contrattare "due volte gli stessi istituti", come ha anticipato il presidente Emma Marcegaglia al convegno dei giovani industriali) con il quale il costo della vita viene recuperato nel contratto nazionale, mentre in quello integrativo si può parlare di salario legato alla produttività di un'azienda o di un comparto. Cisl e Uil sperano di fare in fretta ("Nessuno provi a mettere sabbia negli ingranaggi della discussione", ha ammonito il segretario Cisl Raffaele Bonanni), la Cgil reputa che innanzitutto bisogna ottenere che il governo non faccia pressioni e non si intrometta. Soprattutto alla luce di quanto è accaduto ieri in commisssione Affari sociali Ue per quel che riguarda l'orario di lavoro. Si è deciso, ma ora la discussione deve andare al Parlamento di Strasburgo, che si può lavorare oltre le 48 ore alla settimana, a meno che lo stesso lavoratore scelga altrimenti. In questo caso comunque il lavoratore avrà un limite minimo di lavoro: 60 o 65 ore se il periodo inattivo di alcuni turni di lavoro viene considerato nell'orario. Queste norme si dovrebbero applicare solo ai contratti che superano le dieci settimane. Appena è arrivato il primo flash di agenzia, a ruota, è arrivato il plauso del ministro del Welfare Maurizio Sacconi, il quale passando sopra il fatto che ben cinque paesi si sono astenuti al momento del voto (Spagna, Belgio, Grecia, Ungheria e Cipro) e che il Parlamento di Strasburgo potrebbe modificare la norma, ha chiesto che "al più presto venga aperto anche da noi il confronto sulla questione orario". In questo clima, la Cgil ha chiesto ieri che si faccia un calendario di incontri e che la Confindustria scopra le sue carte e le sue aspettative. Cisl e Uil, invece, hanno mostrato comunque una grande fretta anche per i molti rinnovi che aspettano una trattativa. Pesa sul clima generale la voce che il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta non intenda partecipare personalmente alla trattativa per la riforma della burocrazia. Tutti i sindacalisti insistono per sapere quali sono le parti del modello di organizzazione pubblica che il ministro intende trattare, visto che molto è già contenute nelle norme in vigore, ora disattese. Il confronto tra imprese e sindacati sulla riforma del modello contrattuale "partirà subito dal cuore del problema, iniziando subito a trattare l'aspetto contrattuale nazionale e aziendale", ha detto il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, uscendo dalla trattativa con i sindacati. L'obiettivo, ha detto ancora la Marcegaglia, è di chiudere entro il 30 settembre e per il momento, ha continuato il presidente di Confindustria. "Il confronto è andato bene: poi verificheremo nel merito le reali possibilità di andare avanti. Finalmente la trattativa è partita: la considero - ha continuato - una svolta importante". La presidente di Confindustria ha ricordato che il confronto proseguirà mercoledì e successivamente ci saranno altre riunioni a "ritmo serrato". (a.f.).

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La ferrovia esiste. sulla carta (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Storie di ordinaria burocrazia. Acque del Basso Livenza ha grandi idee per il recupero di una "ex" linea La ferrovia esiste. Sulla carta Progetto bloccato dalla mancata dismissione della San Vito-Motta Ciclopista per collegare il Parco di Torrate a Chions con San Stino CHIONS. Ufficialmente, anche se è dismessa da anni, la vecchia linea ferroviaria che collegava Motta di Livenza a San Vito al Tagliamento esiste ancora. É l'unico, grande intoppo, di carattere burocratico, che frena un articolato progetto: la realizzazione di una nuova condotta da parte della società Acque del Basso Livenza abbinata alla (attesa) pista ciclabile. Di fatto, una volta realizzate, la condotta idrica e la ciclopista correranno parallele. La conduttura verrà realizzata sotto il tracciato ferroviario, mentre la pista ciclabile sorgerà al di sopra. É paradossale sapere che una linea ferroviaria dismessa esiste ancora. "Stiamo aspettando che le ferrovie dello stato finalmente dismettano dal punto di vista ufficiale la linea - ammette Alessio Alessandrini, presidente di Acque del Basso Livenza spa - É solo un ostacolo burocratico, devono fare approvare il piano di dismissione. Noi saremmo in grado di partire già coi lavori per realizzare la nuova conduttura e la pista ciclabile che collegherebbe il Parco di Torrate a San Stino di Livenza". Il piano finanziario dell'Acquedotto, una volta cancellata definitivamente e ufficialmente la tratta ferroviaria Motta - San Vito, prevederebbe l'accensione dei mutui per acquistare il sedime. Il costo si aggira sul milione di euro. "Realizzeremo una nuova condotta - spiega Alessandrini - in quanto la vecchia è obsoleta. Va conseguita una maggior efficienza d'esercizio, anche con l'utilizzo di materiali più affidabili. La vecchia condotta passa in aperta campagna: ora i paesi si sono ingranditi. Questa era l'idea centrale. Abbiamo capito che al posto della linea ferroviaria avremmo potuto realizzare una pista ciclabile". Una volta acquisito il sedime, ovvero la linea ferroviaria, Acque del Basso Livenza otterrà in eredità un notevole patrimonio, non solo storico. "Erediteremo - puntualizza il presidente - diverse case cantoniere e alcune stazioni. Siamo in attesa di acquisire la vecchia stazione di Pravisdomini. Le vecchie stazioni e case cantoniere verrebbero utilizzate in modo diverso. É un'operazione complessa che se va in porto modificherà il paesaggio e il modo di usufruire del territorio". Rosario Padovano.

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Rifiuti, chiude case passerini e per quadrifoglio sono guai - massimo vanni (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina III - Firenze Il caso La spazzatura dovrà essere portata fuori provincia, previsto un deficit di 7 milioni Rifiuti, chiude Case Passerini e per Quadrifoglio sono guai Il trasporto comporterà un aumento dei costi di quasi il 20 per cento MASSIMO VANNI CHIUDE la discarica di Case Passerini. E per il Quadrifoglio cominciano i guai finanziari: i rifiuti che prima venivano smaltiti dietro l'angolo, all'Osmannoro, dovranno adesso essere portati tutti fuori provincia: a Peccioli in provincia di Pisa e a CasaRota a Terranuova Bracciolini nell'aretino. Con la conseguenza di aprire per la prima volta un "buco" nel bilancio 2008 del Quadrifoglio: 7 milioni di euro di deficit, è la previsione che il presidente della Spa dei rifiuti Marco Andrea Samoggia ha messo sul tavolo della commissione regionale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti guidata da Paolo Marcheschi di Forza Italia. In pratica un aumento dei costi di quasi il 20 per cento, considerato che ogni anno il Quadrifoglio spende 40 milioni di euro per smaltire 240mila tonnellate di spazzatura. Un aumento che pagheranno tutti gli utenti del Quadrifoglio attraverso la Tia, la tariffa sui rifiuti. Non subito: ancora per qualche mese non cambierà niente. Secondo la legge però i costi dello smaltimento devono essere pari alle entrate della Tia e i conti si fanno a fine anno per tutto l'anno successivo: l'aumento dei costi sostenuto nel 2008 finirà in bolletta nel 2009. Un aumento teorico del 20 per cento, che però "deve essere calcolato in base ai tanti parametri che compongono la tariffa e che oggi è difficile da calcolare", s'invita alla prudenza dal Quadrifoglio. Il dato di fondo però rimane sempre lo stesso: pagheremo di più. Sborseremo più soldi per consentire che la nostra spazzatura venga "esportata" fuori provincia. Almeno fino alla fine dell'anno, quando si prevede possa riaprire i battenti la discarica di Firenzuola, per la quale restano comunque delle limitazioni (vedi sotto). E fino a che non entrerà in funzione il nuovo inceneritore previsto a Case Passerini: un evento che non accadrà, secondo le previsioni consegnate alla commissione regionale di Marcheschi dal presidente Samoggia e dall'amministratore delegato del Quadrifoglio Livio Giannotti, prima del 2012-2013. Prima di cinque anni. La burocrazia certo non aiuta: "Siamo in attesa della pubblicazione dei piani straordinari sul Burt, il bollettino ufficiale della Regione", hanno fatto notare i vertici del Quadrifoglio. L'ammissione che, a due anni di distanza dalle prime carte ufficiali che indicavano Case Passerini come localizzazione scelta per il futuro inceneritore di Firenze, non è neppure iniziato il lavoro tecnico. Il progetto deve essere ancora fatto per intero. Anzi, deve essere ancora costituita la società di progettazione, che diventerà possibile solo dopo la pubblicazione sul bollettino ufficiale. Ma la Spa dei rifiuti già rischia di finire in rosso: "Negli ultimi anni siamo riusciti a chiudere bilanci in attivo avviando investimenti importanti, il bilancio di quest'anno sarà invece più faticoso: Case Passerini in pratica è già chiusa per esaurimento", ha detto in Regione il presidente di Quadrifoglio. Restano da depositare le ultime 20mila tonnellate, che il Quadrifoglio intende usare solo in caso di emergenza. Ma si tratta di una misura irrisoria di fronte alle necessità fiorentine. E gli aumenti tariffari che incombono sollevano già le obiezioni del Pdl. "Come riferito dai vertici di Quadrifoglio, per una tonnellata di rifiuti depositata nella discarica di Peccioli paghiamo dai 61 ai 68 euro - fa i conti il presidente della commissione regionale Marcheschi - a questi si devono aggiungere i 13,40 euro dovuti al Comune di Peccioli, i 17,32 euro dovuti alla Provincia di Pisa, altrettanti per l'Ato e 15 euro che vanno alla Regione". Perché questo accumularsi di tassazione? "Com'è possibile che anche l'Ato, che è una Autorità, abbia il suo incasso su ogni tonnellata di rifiuti?", chiede Marcheschi. "Se nell'area fiorentina non siamo ancora alla crisi campana è solo perché ci sono ancora discariche che, a caro prezzo, sono disposte a ricevere i nostri rifiuti. Ma questa non può essere la soluzione", aggiunge il deputato e consigliere comunale di Forza Italia a Palazzo Vecchio Gabriele Toccafondi. Tra burocrazia e ritardi però, il vero sconfitto rischia di essere comunque l'utente. Tra i costi di conferimento in discariche fuori provincia e costi di raccolta, nel corso del 2007 abbiamo speso 135 euro per ogni tonnellata di spazzatura smaltita. Secondo le previsioni ipotizzate dal Quadrifoglio, a partire da adesso i costi saliranno a 176 euro. Ed è ancora da dimostrare che potranno abbassarsi una volta che sarà realizzato l'inceneritore: per l'impianto previsto a Case Passerini, a pochi metri dall'attuale impianto di selezione e compostaggio, si richiedono comunque investimenti ingenti (si parla di oltre 100 milioni di euro) che inevitabilmente finiranno per scaricarsi sui costi generali di smaltimento. Cioè sulla tariffa che pagheranno i fiorentini.

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Fiera, montezemolo lascia (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina III - Bologna L'annuncio del numero uno della Ferrari ieri a un convegno di chirurghi. Lunedì vertice dei soci privati Fiera, Montezemolo lascia Per la presidenza in pole position Fabio Roversi Monaco Luca Cordero di Montezemolo dice addio alla Fiera. Ieri l'annuncio definitivo dopo sei mesi di incertezza. Per la successione crescono le quotazioni di Fabio Roversi Monaco. Il presidente uscente indica la strada per lo sviluppo dell'ente a partire dalla sua trasformazione piena in azienda. In secondo luogo un consiglio di amministrazione più snello, con regole privatistiche e meno burocrazia. Infine le risorse per ammodernare. Ora gli occhi sono puntati sull'assemblea dei soci del 23 giugno in cui i soci privati e pubblici potrebbero trovare un accordo. "Vorrei lasciare questo in eredità" si congeda Montezemolo. VARESI A PAGINA II.

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Contratti, ottimo inizio per la riforma (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Trattativa con Confindustria. Cisl e Uil vogliono chiudere al più presto, la Cgil non vuole intromissioni del governo Contratti, "ottimo inizio" per la riforma E la commissione Ue dà il via libera allo sfondamento delle 48 ore di lavoro ROMA. "E' stato un ottimo inizio": così uscendo dall'attesissimo incontro fra sindacati e Confindustria, con la nuova presidente Emma Marcegaglia, ha commentato il leader della Uil Luigi Angeletti. Sulla madre di tutte le trattative, la riforma del modello contrattuale, le parti si sono date un calendario di lavoro: inizio il 18 giugno e termine ultimo il 30 settembre. Angeletti punta a chiudere la trattativa per il 23 luglio ricalcando l'accordo sottoscritto in quella data nel '93. Sono state decise, ha spiegato Angeletti, "la delegazione, la forma e il luogo con grande consenso e il più rapidamente possibile". Il mdoello contrattuale è la cornice entro la quale si dovranno inquadrare tutti i rinnovi nazionali e integrativi delle categorie. Che il patto del 23 luglio 1993 fosse superato, era un giudizio che trovava tutti concordi, ma la Cgil per mesi ha frenato sull'ipotesi di svilire il contratto nazionale per dare più peso a quello aziendale o territoriale. La stragrande maggioranza dei dipendenti, faceva notare Guglielmo Epifani, non gode della contrattazione di 2º livello e ha rappresentanti sindacali in azienda molto deboli rispetto alla controparte. Alla fine, Cgil Cisl e Uil hanno trovato un accordo: il costo della vita si recupera nel contratto nazionale; nell'integrativo si parla di salario legato alla produttività di un'azienda o di un comparto. Cisl e Uil sperano di fare in fretta, la Cgil reputa che anzitutto bisogna ottenere che il governo non si intrometta. Soprattutto alla luce di quanto accaduto ieri in commisssione Affari Sociali Ue sull'orario di lavoro. Si è deciso - ma deciderà il Parlamento di Strasburgo - che si può lavorare oltre le 48 ore alla settimana, a meno che lo stesso lavoratore scelga altrimenti. Comunque il lavoratore avrà un limite: 60 o 65 ore se il periodo inattivo di alcuni turni di lavoro viene considerato nell'orario. Queste norme si dovrebbero applicare solo ai contratti che superano le dieci settimane. Appena è arrivato il primo flash di agenzia, a ruota, è arrivato il plauso del ministro del Welfare Maurizio Sacconi, il quale passando sopra il fatto che ben 5 paesi si sono astenuti al momento del voto (Spagna, Belgio, Grecia, Ungheria e Cipro) mentre l'Italia è stata decisiva, e che il parlamento di Strasburgo potrebbe modificare la norma, ha chiesto che "al più presto venga aperto anche da noi il confronto sulla questione orario". In questo clima, la Cgil ha chiesto ieri che si faccia un calendario di incontri e che la Confindustria scopra le sue carte e le sue aspettative. Cisl e Uil invece hanno mostrato una grande fretta anche per i molti rinnovi che aspettano una trattativa. Pesa sul clima generale la voce che il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta non intenda partecipare personalmente alla trattativa per la riforma della burocrazia. Tutti i sindacalisti insistono per sapere quali sono le parti del modello di organizzazione pubblica che il ministro intende trattare, visto che molto è già contenute nelle norme in vigore, ora disattese. Antonella Fantò.

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Montezemolo: "fiera, esperienza conclusa" - valerio varesi (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina IV - Bologna Montezemolo: "Fiera, esperienza conclusa" Crescono le quotazioni di Roversi Monaco per la presidenza "Sarei molto felice di chiudere il mio mandato con un accordo sul futuro" VALERIO VARESI L'addio di Luca Cordero di Montezemolo alla presidenza della Fiera è proclamato in una sede insolita, a palazzo del Podestà, prima di una conferenza di fronte a una platea di chirurghi. Proprio lì arriva il colpo di bisturi col passato: "Nella vita è importante il cambiamento per tutti e già molti mesi fa dissi che i miei impegni nazionali e internazionali mi impedivano di ricandidarmi al vertice della Fiera" spiega senza ripensamenti il presidente. Il preludio a questo epilogo c'era stato nell'inverno scorso quando l'ente di via Stalingrado presentò il bilancio. Già allora Montezemolo annunciò l'imminente addio, ma più d'uno confidò di potergli fare cambiare idea. Ieri la certezza della separazione, molto probabilmente in occasione dell'assemblea dei soci del 23 giugno in cui il presidente uscente spera di licenziare un accordo tra tutti per ridare slancio all'expò cittadino. Al primo punto di tale accordo c'è un cambio di pelle nella gestione che trasformi la Fiera in qualcosa che assomigli "sempre più a un'azienda e sempre meno a un ente". Un'azienda, secondo il presidente, "capace di competere sui mercati nazionale e internazionale e che possa prendere decisioni rapide". Non si tratta di una questione di soci: "Chiunque siano - prosegue Montezemolo - l'importante è che si tratti di un'azienda come si deve". Per questo è determinante il modello di governo e a questo proposito, il presidente ha spiegato che il consiglio di amministrazione deve "essere snello, misurarsi con regole privatistiche e moderne, oltre che avere di fronte a sé poca burocrazia". Tutto questo passa anche attraverso una revisione dello statuto, ma anche, a questo punto, dal rinnovo della presidenza per la quale sono date in ascesa le quotazioni di Fabio Roversi Monaco. Il secondo punto indicato da Montezemolo è quello dello sviluppo perché "chi si ferma è perduto". Nel cassetto dei dirigenti della Fiera ci sono due progetti "uno più aggressivo e l'altro meno", ma importantissimo per conseguire gli obbiettivi è anche l'ammodernamento del quartiere, visto che "anche di qui passa lo sviluppo". All'ultimo punto, l'ex leader di Confindustria indica le risorse. La Fiera, per potersi ammodernare e sviluppare, ha bisogno di soldi da investire. Reperirli non è facile e richiede la collaborazione di tutti, anche se negli ultimi tempi i rapporti tra soci pubblici e privati non sono certo stati idilliaci. "Io - riprende il presidente - auspico che, come è sempre accaduto a Bologna, città caratterizzata da una grande collaborazione tra pubblico e privato, si possa arrivare a un accordo generale". è questa l'eredità che Montezemolo vorrebbe lasciare in dote alla Fiera bolognese: "Sarei molto felice - riprende - di poter chiudere il mio mandato alla presidenza, dove ho cercato di lavorare con spirito di servizio, varando un accordo sul futuro". Il passaggio cruciale, come detto, sarà quello del 23 giugno quando i soci dell'ente nomineranno il nuovo consiglio di amministrazione. "Spero che chi verrà dopo - auspica il numero uno della Ferrari - sia alla presidenza, sia nel consiglio, possa avere un mandato per gestire la Fiera con le caratteristiche che ho spiegato. E di fronte alla possibilità che i privati e i soci pubblici si incontrino prima del 23, Montezemolo ritiene che "potrebbe essere utile, lo sperimenteremo valutando le disponibilità".

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La Sanità assediata da truffe e sprechi (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: PRIMA data: 2008-06-11 - pag: 1 autore: I COSTI DEGLI SCANDALI La Sanità assediata da truffe e sprechi di Roberto Turno L a clinica degli orrori di Milano, i deficit regionali, gli apparecchi non collaudati, le esenzioni dai ticket concessea mani basse, l'intera filiera della sicurezza in ospedale spesso senza reti di protezione, perfino le assenze sul lavoro benedette con i certificati facili dei medici. Non sono solo episodi isolati di malasanità.Perché c'è un filo rosso che unisce i disavanzi delle "Regioni canaglia" con la gestione della sanità pubblica: la mancanza pressoché totale di controlli. Continui, garantiti. Nel pubblico e nel privato. Come dev'essere quando in gioco c'è la salute. E quando si parla di denaro pubblico: ogni spreco ci sottrae una possibilità di cura in più. Sarà pure secondo al mondo il nostro Servizio sanitario, come benevolmente lo promosse anni fa l'Oms. Ma quando troppe tessere del mosaico non coincidono, qualche dubbio è lecito nutrirlo. Dal Nord al Sud. La Lombardia,considerata d'eccellenza sanitaria e con un tasso di privato che sfiora il 45%, non solo da oggi è nella bufera. Regioni del Sud come la Calabria sono toccate da scandali e collusioni malavitose. O ancora il Lazio, la Campania, la Sicilia, nel vortice di debiti sanitari che imporranno sforzi inauditi, a carico della collettività, per il risanamento finanziario e gestionale. Una sana e robusta catena di controlli avrebbe quanto meno un effetto preventivo. Altrimenti sarà sempre e solo la supplenza della magistratura a fare giustizia. Ma sempre dopo, quando il danno è fatto. Scoprire dall'oggi al domani, al cambio di casacca politica nel Lazio, ben 9 miliardi di vecchi debiti di Asl e ospedali, non depone esattamente in favore di una sana governance sanitaria. Sapere che forse il 60% degli italiani è in qualche modo ticket- esente, non è indice di oculatezza e di sana burocrazia. E così vale per l'uso fraudolento del pagamento a prestazione dei ricoveri in ospedale: dal Nord al Sud, si calcola una perdita per lo Stato di 5 miliardi l'anno. Una manovra sanitaria evitabile, anche solo con un'efficace e razionale catena di controlli. Che, per inciso, in Lombardia è due volte sopra la media nazionale del 3 per cento. Forse un suggerimento in più a Tremonti, che pare abbia intenzione di chiedere al Ssn proprio 5 miliardi di risparmi in tre anni. Ma con altre leve. Chissà che non decida di sommarle e di risparmiare il doppio. Servizi u pagina 15 l'articolo prosegue in altra pagina.

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Deregulation ma non sulle tutele (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2008-06-11 - pag: 2 autore: La riforma del mercato del lavoro. Il ministro Sacconi in Parlamento Deregulation ma non sulle tutele Eugenio Bruno ROMA. Deregolamentare e sempli-ficare, ma senza toccare le tutele. Sono le parole d'ordine che il Governo seguirà nella riforma del mercato lavoro. E che, tradotte in provvedimenti concreti, significano: meno vincoli sul tempo parziale; superamento dei libri paga e matricola; abolizione della disciplina sulle dimissioni volontarie. Ad annunciarlo è stato ieri lo stesso ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, dinanzi alla commissione Lavoro della Camera. Puntare a un'effettiva deregulation, c'ha tenuto a precisare Sacconi, non vuol dire farne pagare il conto ai lavoratori. Un concetto ribadito anche al termine dell'audizione, quando ha aggiunto che "proprio un'eccessiva burocrazia nel rapporto di lavoro spesso determina sommerso". Ciò che bisogna cambiare, secondo il titolare di Via Veneto, è la gestione del rapporto di lavoro. Con tutte le rigidità o le incongruenze che lo accompagnano. Ma per farlo serve il confronto con le parti sociali. Proprio quegli interlocutori che si sono incontrati ieri per la revisione dei modelli contrattuali e a cui Sacconi ha chiesto di "fare presto". Nell'indicare i campi di intervento, il ministro si è soffermato sull'obbligo del lavoratore di presentare on line le dimissioni volontarie. Una procedura nata per scongiurare quelle "in bianco", ma che sembra avere le ore contate, per le disfunzioni e il deficit di sicurezza che ha manifestato. Poi è stata la volta dei libri paga e matricola, da sostituire con "un libro presenze semplificato ", del lavoro intermittente, che merita una regolamentazione "più agevole", e dei vincoli introdotti dalla legge sul protocollo Welfare al tempo parziale. Qui l'obiettivo è andare, sempre sentendo le parti sociali, verso "l'adattabilità reciproca tra lavoratori e imprese". "Come non ipotizzare una deroga ove le parti in azienda concordino diversamente ", si è chiesto Sacconi. Un accenno anche all'altro tema caldo: straordinari e premi di produttività. Ebbene, la defiscalizzazione introdotta in via sperimentale con il decreto di maggio potrebbe presto andare a regime ed essere estesa all'intera galassia del lavoro dipendente. Pubblico impiego incluso. A proposito delle tutele da garantire non solo ai lavoratori, ma a tutti i cittadini, il ministro ha assicurato che l'Esecutivo ha in agenda "un intervento emergenziale per gli ultimi veri ", quelli cioè con "bisogni da soddisfare che sono vitali". Annunciando, infine, per la prossima settimana, la presentazione del libro verde "La vita buona nella società attiva". Cioè la summa delle politiche necessarie per passare da un modello "paternalistico" di Welfare a uno "della prevenzione".

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Negli Usa sono 2,4 milioni le operazioni inutili Ma una Commissione mette in riga gli ospedali (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere della Sera" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2008-06-11 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Il modello I controlli vengono effettuati all'improvviso: addio certificazione per chi non è in regola Negli Usa sono 2,4 milioni le operazioni inutili Ma una Commissione mette in riga gli ospedali DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK - Fino a tre anni fa le ispezioni venivano fatte a rotazione, con un calendario preciso. Qualche giorno prima dell'inizio dei controlli, l'ospedale veniva tirato a lucido, le cartelle cliniche venivano rimesse in ordine, documenti e referti imbarazzanti sparivano. Ora, negli Stati Uniti, è cambiato tutto: gli ispettori della Joint Commission - un organismo costituito su base volontaria ma temutissimo - arrivano all'improvviso e guardano ovunque. Se scoprono che una struttura è inadeguata sotto il profilo medico, igienico o dal punto di vista delle strutture tecniche, possono negarle la certificazione. Senza il "Golden Seal of Approval", l'ospedale o l'ambulatorio non viene chiuso d'autorità, ma di fatto non può sopravvivere economicamente perché perde le convenzioni con Medicare e Medicaid - la sanità pubblica per gli anziani e i poveri - mentre anche le assicurazioni private si rifiutano, in genere, di avere rapporti con strutture non certificate. La Joint Commission - creata nel 1951 dalle principali associazioni sanitarie che è guidata da un "board" di 29 rappresentanti dei medici, degli infermieri, delle associazioni dei pazienti, dei sindacati, degli assicuratori e da esperti di etica - ha dimostrato negli ultimi anni di poter svolgere un lavoro egregio anche senza i poteri (e le rigidità) di un'organizzazione governativa. Basata a Oakbrook Terrace, in Illinois, lontana dai centri della politica, questa "authority" sanitaria sguinzaglia in tutto il Paese i suoi ispettori: medici che vengono reclutati negli stessi ospedali e che per quattro anni "cambiano casacca". La loro rotazione continua serve ad evitare che in qualche caso l'agenzia sia spinta a "chiudere un occhio". Nell'intervista di ieri al Corriere Silvio Garattini, auspicando che nel bilancio della sanità pubblica si possano trovare le risorse per dar vita a un'agenzia capace di monitorare anche in Italia ospedali e ambu-latori, è sembrato fare riferimento proprio al modello della Commissione Usa: uno strumento lontano dalle burocrazie pubbliche e "autogestito" che ha funzionato piuttosto bene. Ma che non è, di per sé, il toccasana di tutti i mali. Le operazioni "inutili " proliferano anche negli Stati Uniti: secondo un'indagine ordinata dal Congresso di Washington, su 15 milioni di interventi chirurgici effettuati ogni anno negli Usa, 2,4 milioni sono non necessari. Il ricorso eccessivo al bisturi provoca quasi 12 mila vittime l'anno. Il costo aggiuntivo per il contribuente è di circa 4 miliardi di dollari. I casi di operazioni-truffa come quelli denunciati alla Santa Rita di Milano non sono, però, numerosi. Qualche tempo fa in California è stato condannato un medico che aveva falsificato gli esami di tre pazienti: aveva detto loro che avevano un cancro alla prostata e li aveva convinti a sottoporsi a un tipo di radioterapia sofisticata e costosa che comporta anche un'anestesia totale. Si tratta, comunque, di casi molto rari. Ma se le vere e proprie truffe - che vengono perseguite, come da noi, dalla magistratura ordinaria - sono poco numerose, in tutta la sanità americana è forte la spinta a moltiplicare esami, cure e interventi chirurgici al di là del necessario. Un po' perché gli americani hanno un amore sviscerato per le tecnologie di ultima generazione, molto perché gli ospedali sono aziende, e come tali si sforzano di aumentare il fatturato. Da "Death by Medicine", agghiacciante rapporto scritto da Gary Null, un medico, a "Overtreated", recente saggio di Shannon Brownlee, una studiosa della New America Foundation, le librerie americane sono piene di volumi che descrivono le patologie del sistema medico più costoso del mondo. Negli Stati Uniti, infatti, la sanità assorbe oltre il 16 per cento del reddito nazionali, quasi il doppio rispetto alla media europea. I "bypass" coronarici sono in testa alla "hit parade" degli interventi che vengono praticati anche quando non sarebbero necessari. Seguono le isterectomie e i parti cesarei. La tendenza a "ipertrattare" i pazienti è, come detto, legata alla concezione della sanità come "business", ma è anche facilitata dalla carenza dei controlli nell'area pubblica. Gli abusi, infatti, vengono commessi soprattutto a danno di anziani coperti da Medicare, il sistema di assistenza garantito dalle leggi federali e pagato dai singoli Stati. Amministrazioni che, esattamente come accade da noi, non fanno controlli caso per caso. Queste forzature sono, invece, più rare nell'area della sanità privata perché le assicurazioni, prima di pagare, qualche verifica la fanno. Massimo Gaggi.

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Maxipiano di Moncada (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2008-06-11 - pag: 20 autore: Energie alternative. Investimenti per tre miliardi Maxipiano di Moncada Nicoletta Picchio ROMA Il piano di investimenti è impegnativo: 3 miliardi di euro entro il 2015 per il progetto di sviluppo che consentirà di far salire la potenza degli impianti a 2.900 mw. Una quota significativa per l'Italia, visto che la Ue impone di arrivare ad un 20% di energia da fonti rinnovabili entro il 2020 e che siamo ancora ben lontani da questo obiettivo. Il gruppo Moncada Energy di Agrigento da anni ha abbandonato il settore delle costruzioni per dedicarsi alle energie rinnovabili. Ed ora vuole crescere: nel giro di qualche settimana sarà firmato l'accordo con un partner straniero, impegnato in campo energetico, per cedere una quota della società tra il 30 e il 45% e raccogliere 200 milioni di euro. Salvatore Moncada ha presentato il piano industriale ieri, in una conferenza stampa presso la sede di Confindustria a Roma, accanto a Giuseppe Catanzaro, presidente di Confindustria Agrigento, ed Ettore Artioli, imprenditore siciliano, vicepresidente di Confindustria per i rapporti con il Cnel ed ex vicepresidente per il Mezzogiorno. Moncada è stato uno dei primi imprenditori a denunciare il racket della mafia, nel 2006, e per la sua resistenza alle minacce è stato messo sotto scorta, i suoi cantieri hanno subito attentati. Ma non ha avuto mai voglia di lasciare il territorio siciliano, nonostante gli ostacoli che sono arrivati, non solo dalla malavita, ma anche dalla burocrazia. Da tre anni, infatti, Moncada aspetta la valutazione di impatto ambientale per un impianto da 600 mw. Intanto sta andando avanti, con una serie di progetti anche all'estero. Nel fotovoltaico sarà costituita la Moncada Solar Equipment, una newco tra Moncada e Monte dei Paschi per sviluppare la ricerca e la produzione di pannelli fotovoltaici in tecnologia "thin film" di silicio. Per questo progetto è stato firmato con l'americana Applied Materials il contratto di acquisto della linea di produzione dei pannelli. Il nuovo impianto sorgerà tra Casteltermini e Campofranco. Nell'eolico si lavora su più fronti: in Sicilia per un impianto da 90 mw, in Albania per una centrale da 500 mw, con la posa di un cavo sottomarino tra Valona e la Puglia per trasportare l'energia;in Tunisia per un'altra centrale da 500 mw. Moncada ha anche altri progetti nelle biomasse e nella geotermia, con impianti anche in Mozambico. Sono in via apertura anche uffici a San Francisco, Sofia e Tirana. "La crescita è stata possibilegrazie a tutti i nostri collaboratori: molti sono ingegneri che abbiamo formato noi", ha spiegato l'mprenditore siciliano. L'età media è sui 30 anni, il 40% dell'occupazione sono donne, "molto flessibili anche a partire all'improvviso per gli impianti all'estero". Oggi l'azienda ha 180 dipendenti e fattura 60 milioni di euro. I nuovi prodetti del gruppo creeranno nuova occupazione per 450 addetti diretti e circa 600 nell'indotto. ALLEANZE IN VISTA Il gruppo siciliano, tra i primi a denunciare le pressioni del racket, è pronto a cedere una quota di riferimento del capitale ad un partner estero.

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Infrastrutture sempre carenti (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2008-06-11 - pag: 21 autore: Competitività. Ricerca Unioncamere-Tagliacarne: Varese e Trieste le province migliori per dotazione Infrastrutture sempre carenti Mondello: "Restiamo un Paese sospeso tra modernità e immobilismo" Franco Vergnano BRESCIA. Dal nostro inviato Oltre al crescente distacco con la Ue e al divario NordSud, anche nell'Italia settentrionale esistono province con una scarsa dotazione di infrastrutture. Il dato è emerso all'assemblea Unioncamere che ha fatto il punto della situazione. In particolare, in fondo alla classifica troviamo Sondrio (97esima), Belluno (95esima) e Siena (84esima) penalizzate per le infrastrutture economiche, mentre Verbano-CusioOssola (88esima), Rieti (92esima) e Grosseto (98esima) presentano invece carenze di strutture destinate alle famiglie. Nel complesso, la ricerca di Unioncamere e dell'Istituto Tagliacarne ha invece messo in evidenza che Trieste e Varese, sono le province meglio attrezzate con Nuoro e Oristano a fare da fanalino di coda. Vediamo il confronto con l'Europa. "Abbiamo un ritardo infrastrutturale cronico, che si è acuito negli ultimi 15 anni e, nell'ultimo quinquennio,ha addirittura accelerato il passo" come ha sottolineato l'intervento del presidente della Camera di commercio di Brescia, Francesco Bettoni. E le cifre fanno tremare le vene ai polsi. "Nel 1980 la nostra rete autostradale era più estesa della francese e lunga tre volte quella della Spagna. Oggi Parigi ci supera del 65% e Madrid del 75 per cento. Tra il 2000 ed il 2005 in Italia sono stati aperti 64 chilometri di autostrade, contro i 1.035 della Francia e i 2.383 della Spagna. Inoltre, il divario fra le regioni centrosettentrionali e quelle meridionali, invece di diminuire, in questi ultimi anni è progressivamente aumentato praticamente per tutti gli indicatori". Tornando alle differenze provinciali, il presidente di Unioncamere, Andrea Mondello, ha denunciato che "l'immagine dell'Italia è quella di un Paese al bivio. L'alternativa è tra imboccare l'autostrada per la modernità, oppure rimanere sulla vecchia provinciale. Questo deve essere il tempo della responsabilità e come Camere di commercio stiamo offrendo il nostro contributo, con la creazione di uno strumento finanziario di sistema, per rispondere ai bisogni di tante aziende". Oltre ai dati infrastrutturali, durante l'assemblea di ieri sono stati citati anche molti altri confronti, tutti sfavorevoli al made in Italy. Che però, nonostante le diseconomie esterne, riesce a tenere alta la bandiera dell'export grazie soprattutto ai distretti industriali e all'evoluzione delle aziende di medie dimensioni. In particolare, Mondello ha denunciato anche il "deficit di giustizia" e "l'eccesso di burocrazia ", due elementi che ostacolano la nascita e la vita delle imprese. Un esempio? I costi burocratici per le imprese ammontano a 14,9 miliardi di euro, pari all'1% Pil e a 12mila euro per azienda. IL GAP CON L'EUROPA Nel periodo 2000-2005 l'Italia ha realizzato 64 chilometri di autostrade contro i 1.035 della Francia e i 2.383 della Spagna.

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Mastrocola: essere pagati meglio? Sì, ma ridateci l'autorità in cattedra (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere della Sera" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2008-06-11 num: - pag: 17 categoria: REDAZIONALE Insegnante e scrittrice Mastrocola: essere pagati meglio? Sì, ma ridateci l'autorità in cattedra MILANO - "Va bene uno stipendio più alto, ma essere obbligati a recuperare ragazzi che non hanno mai aperto un libro è umiliante, più che guadagnare poco". Non ne fa una questione di soldi Paola Mastrocola, scrittrice e insegnante da 32 anni. Piuttosto, di dignità. Una busta-paga come in Germania? "Non dico di no, penso che prima vengano altre cose". Quali? "Occorre restituire dignità al nostro mestiere. Per esempio: un insegnante dovrebbe essere in grado di giudicare se uno studente può andare avanti, di fatto siamo dei poveretti che devono rispondere dei voti dati, per un 5 dobbiamo dimostrare di aver fatto tutte le ore di recupero". Un prof non ha autonomia di giudizio? "Abbiamo bisogno di maggiore autonomia e autorità, non essere in balia delle lamentele dei genitori e della burocrazia". Crede che tutti gli insegnanti siano bravi? "No. Sono convinta che vada introdotto un sistema di valutazione dei docenti. Il banco di prova di un buon professore è la sua classe. Gli studenti dovrebbero avere voce in capitolo". La "fama": un metro di giudizio? "Andrebbe tenuta in considerazione. Poi nelle graduatorie potrebbero essere considerate anche le pubblicazioni dei docenti, non solo l'anzianità". E uno stipendio più alto? è uno stimolo per credere in se stessi. Ma non senza la dignità, quella non si può avere solo con i soldi". Scrittrice Paola Mastrocola, 52 anni, scrive e insegna lettere in un liceo scientifico torinese Grazia Maria Mottola.

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Artigiani, una donna incalza Sbalchiero (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Veneto" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere del Veneto - VICENZA - sezione: VICENZA - data: 2008-06-11 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE Verso il voto Daniela Rader ha deciso di candidarsi alla presidenza dell'associzione di categoria Artigiani, una donna incalza Sbalchiero VICENZA – Elezioni in associazione Artigiani: la delegata vicentina della Giunta nazionale e l'attuale presidente pronti all'esame del Consiglio direttivo. Dopo il cambio della guardia ad Assindustria e Api provinciale, lunedì è il momento del voto per l'associazione di categoria che nel Vicentino vede 17 mila imprese iscritte. I presidenti dei 13 mandamenti, sommati a quelli di categoria, al presidente regionale della federazione, alla presidentessa della commissione provinciale artigianato e delle commissioni donna e giovani, per un totale di 33 membri, saranno chiamati ad esprimere una preferenza tra Giuseppe Sbalchiero e Daniela Rader. Quarantaquattrenne imprenditrice di Schio, Daniela Rader si propone alla guida dell'associazione dopo un'esperienza di quattro anni nella Giunta uscente e l'impegno associativo a livello nazionale in qualità di delegata di Giunta per l'energia e l'ambiente. A pochi giorni dall'elezione, il consenso della neo candidata sembra partire da una buona base, ma solo lunedì sera si saprà se il 2008 sarà l'anno del terzo mandato consecutivo di Sbalchiero o l'avvio della presidenza firmata Rader. La candidatura della presidente della "Borsato Impianti" vuole essere nel segno del cambiamento e del rinnovamento. Così l'imprenditrice spiega la scelta: "Servono azioni nuove da condividere e coordinare con i livelli regionali e soprattutto nazionali della Confartigianato, che siano azioni di sistema che possano assicurare alle nostre imprese di competere sui fronti della burocrazia, della contrattazione, del welfare, del fisco, della formazione professionale, della scuola, del federalismo". Insomma, si parte dallo smarcarsi dal passato per "saper anticipare i bisogni delle aziende associate". Senza dimenticare e togliere, comunque, "ciò che finora è stato fatto di buono". Fuori dall'antagonismo,"la mia – precisa Rader – è prima di tutto una proposta". A rendere più incerto il futuro di Giuseppe Sbalchiero a capo dall'associazione di via Fermi c'è una donna che tra le priorità indica il "rinnovo dello statuto e della regolamentazione associativa", con un occhio di riguardo ai mandamenti e alla distribuzione coerente dei ruoli interni. Dall'altra parte il presidente uscente tenta una strada "tutta locale" nel ripresentarsi alla scadenza del secondo mandato, termine previsto dallo statuto nazionale. Tra i nodi al pettine, oltre a riprendere "una velocità adeguata ad oggi", c'è il ripristino del dialogo tra categorie economiche. "Un modo perché si stemperi il conflitto in atto, che blocca opportunità e scelte – commenta la candidata –, consiste nel “lottare” perché gli interessi dei soci di ciascuna categoria siano difesi e sostenuti ai vari livelli, senza che vengano ridotti alla rappresentanza di singoli". Elfrida Ragazzo Daniela Rader si candida alla presidenza degli Artigini (foto Galofaro).

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Mondello: La burocrazia costa 15 miliardi (sezione: Burocrazia)

( da "Tempo, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Stampa Unioncamere Mondello: "La burocrazia costa 15 miliardi" Il presidente di Unioncamere Andrea Mondello denuncia il "deficit di giustizia" e "l'eccesso di burocrazia" che ostacolano la nascita e la vita delle imprese. In particolare, i costi burocratici per impresa ammontano a 14,9 miliardi di euro, pari all'1% del Pil e 12. 000 euro per impresa. A Brescia per l'assemblea nazionale di Unioncamere, Mondello ha sottolineato ieri che "in Italia dare vita a un'attività imprenditoriale è, in sé, un'impresa; e ciò proprio per l'effetto combinato di un deficit di giustizia e di un eccesso di burocrazia. Nella classifica della Banca Mondiale sui Paesi in cui è più facile fare impresa, occupiamo il 53 posto su 178 Paesi, e addirittura il 155 per la possibilità di far valere un contratto". I freni all'attività imprenditoriali arrivano anche dal malfunzionanto. L'attesa media per un primo grado di giudizio è di quasi 900 giorni.

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Non deludete i bambini e gli anziani (sezione: Burocrazia)

( da "Tempo, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Stampa Il commento non deludete i bambini e gli anziani Le promesse si mantengono. Su questo siamo tutti d'accordo. Non tutti però onorano sempre gli impegni. è successo più volte e purtroppo le conseguenze negative sono state clamorosamente pagate a caro prezzo dalla provincia di Rieti. Il riferimento è al Centro di riabilitazione per i ragazzi e alle residenze sanitarie per gli anziani della Sabina in attesa ancora degli accreditamenti da parte della Regione. La quale si trova proprio in questi giorni ad affrontare una questione interna alquanto spinosa. L'assessore alla Sanità Battaglia (il referente principale dei cittadini reatini che diedero vita alla manifestazione di protesta alla Pisana) è stato privato della delega che passa ad interim al presidente della Giunta Marrazzo. Una domanda viene spontanea. Cosa succederà per Rsa e Centro Riah. Sarà rispettato il termine del 15 giugno? Sarà in grado chi prenderà in mano il settore della sanità, ovvero il Governatore, di realizzare quanto assicurato? Sarà messo in condizioni di farlo? Nessun dubbio sulle notevoli capacità di Marrazzo. Ma l'apparato della burocrazia consentirà di soddisfare le legittime esigenze di numerosi bambini e di altrettante famiglie? Attendiamo una sola risposta: sì.

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Economia e politica (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere di Bologna" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere di Bologna - BOLOGNA - sezione: PRIMOPIANO - data: 2008-06-11 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE Economia e politica Le tappe Scelte e scenari Il modello privato "L'expò ha bisogno di essere gestito in un'ottica di azienda e di trovare la strada per competere sul mercato internazionale" Alleanze e valorizzazione "Ci sono due progetti, uno più aggressivo e un altro meno. Per la governance vorrei un cda snello e poca burocrazia".

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Fiera, l'addio di Montezemolo: <Non mi ricandido> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere di Bologna" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere di Bologna - BOLOGNA - sezione: PRIMOPIANO - data: 2008-06-11 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE Fiera, l'addio di Montezemolo: "Non mi ricandido" Il presidente: "Troppi impegni, non posso restare. Spero di chiudere con un accordo sul futuro" In uscita Il presidente di BolognaFiere Luca Cordero di Montezemolo Il leader della Ferrari lascia dopo dieci anni alla guida di via Michelino Ma prima dovrà tentare di mettere d'accordo i soci Mancava solo la parola "addio ". Ma a meno di due settimane dall'assemblea dei soci del 23 giugno che ridefinirà i vertici della Fiera di Bologna - e nel bel mezzo di un momento di grande incertezza sul futuro dell'expò - il commiato del presidente Luca Cordero di Montezemolo è arrivato. "Nella vita è importante il cambiamento, per tutti - ha detto il leader della Ferrari, da dieci anni alla guida di via Michelino - I miei impegni nazionali e internazionali purtroppo mi impediscono di potermi candidare a un'ulteriore presenza in Fiera". Il Corriere di Bologna aveva anticipato la mancata disponibilità del presidente un mese fa, quando in occasione dell'ultimo cda si era assistito ad una delle giornate più rocambolesche che piazza Costituzioni ricordi - con i soci privati in pressing sui pubblici per chiedere a Montezemolo di restare, un incontro tra le istituzioni e il presidente saltato all'ultimo momento, il braccio di ferro a colpi di comunicati sullo sviluppo della società. E giorni immediatamente successivi di rilanci, grande incertezza e movimenti all'interno della compagine azionaria, con la quota di Confesercenti passata alla Fondazione Carisbo e quella di Cna andata alla Promotor dei francesi di Gl Events. Ieri il numero uno della Fiat era a palazzo Re Enzo per un congresso di chiurugia toracica. E ha messo la parola fine al tema che aleggia su tutti gli altri: la presidenza. "è una questione - ha spiegato - fuori dal dibattito da mesi. Ho già detto che i miei impegni non mi permettono una ricandidatura ". Montezemolo lo aveva accennato per la prima volta a febbraio, poi ci era tornato a maggio, ma mai con parole così definitive. E, fino a ieri, molti lo pensavano ancora disponibile di fronte a una richiesta compatta dei soci. L'addio dell'ex presidente di Confindustria arriva al termine di dieci anni e tre mandati. Fu l'allora presidente della Regione Antonio La Forgia ad annunciare la sua nomina nel 1998, quando l'expò era ancora un ente pubblico: da allora sono passati tre amministratori delegati (Chicchi, Mastrobuono, Porcelli, anche quest'ultimo in scadenza) e la Fiera è diventata la seconda in Italia per fatturato, la prima per presenza internazionale, la quinta in Europa. Enormi passi avanti che l'hanno tuttavia spinta di fronte a una concorrenza spietata e a nodi cruciali. Ed ecco che, paradossalmente, la parola fine arriva proprio nel momento in cui il lavorio diplomatico del presidente all'interno dell'azionariato è più intenso che mai. Prima di indicare ancora una volta gli obiettivi, Montezemolo ne ha spiegato le ragioni: "Sarei molto felice di poter chiudere il mio lungo mandato vedendo un accordo sul futuro ". Un patto per "un'azienda che deve essere gestita in un'ottica di azienda e competere sul mercato internazionale ", ha aggiunto. Le priorità del leader uscente restano quelle: governance ("cda snello, poca burocrazia "), sviluppo ("ci sono due progetti, uno più aggressivo, uno meno") e risorse. Toccherà al nuovo consiglio e al nuovo presidente separare i fili della matassa che avvolge via Michelino. Ma fino al 23, sarà sempre Montezemolo a tentare la mediazione tra i tessitori. Simone Sabattini Equilibri L'azionariato dell'expò è composto per il 43 per cento da soci pubblici e per il 57 da privati.

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Salsomaggiore (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

SALSOMAGGIORE 11-06-2008 Salsomaggiore IL CASO DOMANI SERA L'INCONTRO TRA I CITTADINI CHE VIVONO NELLA ZONA E I VERTICI DELL'ENTE Stirone, il Parco delle proteste Gli agricoltori: "Troppa burocrazia e sanzioni: così non possiamo lavorare" I turisti: "Degrado e vegetazione non curata: non lo si può visitare" II Tra il Parco dello Stirone e gli agricoltori che vivono e lavorano nella zona pare non corra buon sangue. Infatti, soprattutto nell'ultimo periodo, sono state diverse le lamentele (arrivate anche sui banchi del Consiglio provinciale) sorte dopo sanzioni applicate dai guardiaparco per vari motivi e ritenute "ingiuste" o "esagerate" dagli agricoltori che lamentano eccessivi vincoli e controlli troppo severi, andando così a mettere ancor più in difficoltà un settore già in crisi. Era stata effettuata anche una raccolta di firme per chiedere un incontro con l'ente Parco: l'incontro si terrà domani. Gli agricoltori, che lamentano anche seri danni alle coltivazioni a causa della malattia di alcuni vegetali e a causa dell'eccessiva presenza di animali nocivi, denunciano anche la troppa burocrazia dell'ente e regolamenti repressivi che frenano attività sportive e ricreative. E, soprattutto, la mancanza di dialogo. Polemiche a cui si aggiungo- no le proteste di alcuni visitatori del Parco, che lamentano percorsi tortuosi di ostacolo alla visione delle pareti millenarie del museo all'aperto e l'incuria di alcuni tra i luoghi più frequentati. Mancanza di tavole, cestini rotti e immondizia di vario genere vicino alle panchine. E la visione delle millenarie pareti, resa impossibile dall'enorme quantità di piante, per lo più rovi e rampicanti, che si sono impadroniti dei pochi punti di osservazione protetti da recinzioni, anch'esse trascurate e rotte. Viaggio nel Parco Il "Museo dei fossili all'aperto", che inizia in località La Bocca e termina a Laurano, risulta nascosto ai più, anche perché i numerosi punti di accesso alle rive del torrente risultano chiusi, pena una multa di 50 euro, per studi o ripopolazioni di vario genere. Stirone in località San Nicomede off-limits, quindi, dato che i percorsi proseguono costeggiando campi coltivati, in cui spesso, a danno del proprietario, si è obbligati a transitare. Sentieri interrotti da alberi, "habitat degli animali ", che hanno obbligato ciclisti, pedoni e cavalieri a disegnare tra rovi ed ortiche piccole stradine di passaggio che nessuno ha avuto pietà di allargare o segnare. "La flora descritta dai depliant è pressoché invisibile a causa dell'incuria", lamentano alcuni turisti, ulteriormente irritati per non essere ancora riusciti ad "avvistare" il torrente. "Qui - proseguono - c'è un cartello che racconta dell ritrovamento di una balena, ma il luogo non si riconosce". Dall'erba calpestata si comprende che qualcuno, da solo, si è aperto un varco verso lo Stirone. Si arriva nel greto del torrente, ma le "famose" pareti non ci sono. Per vederle bisognerebbe risalire il corso d'acqua, ma il cartello vieta la balneazione, pena la multa. Cos' si torna sul sentiero e si arriva in un campo di papaveri, allontanandosi di nuovo dal torrente. Pare proprio che il "Museo all'aperto " sia chiuso. Stirone Due immagini eloquenti della situazione del Parco.

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Ottimo inizio per la riforma del contratto (sezione: Burocrazia)

( da "Centro, Il" del 11-06-2008)
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(Nuova Venezia, La) (Tribuna di Treviso, La) (Nuova Ferrara, La) (Mattino di Padova, Il) (Nuova Sardegna, La) (Provincia Pavese, La) (Gazzetta di Modena,La) (Corriere delle Alpi) (Trentino) (Gazzetta di Mantova, La) (Gazzetta di Reggio)

Argomenti: Burocrazia

Angeletti commenta a caldo la trattativa con Emma Marcegaglia in Confindustria. Si finirà entro settembre, meglio il 23 luglio "Ottimo inizio" per la riforma del contratto E la commissione Ue dà il via libera allo sfondamento delle 48 ore di lavoro ROMA. "E' stato un ottimo inizio": così uscendo dall'attesissimo incontro fra sindacati e Confindustria, con la nuova presidente Emma Marcegaglia, ha commentato il leader della Uil Luigi Angeletti. Sulla madre di tutte le trattative, la riforma del modello contrattuale, le parti si sono date un calendario di lavoro: inizio il 18 giugno e termine ultimo il 30 settembre. Angeletti punta a chiudere la trattativa per il 23 luglio ricalcando l'accordo sottoscritto in quella data nel '93. Sono state decise, ha spiegato Angeletti, "la delegazione, la forma e il luogo con grande consenso e il più rapidamente possibile". Il mdoello contrattuale è la cornice entro la quale si dovranno inquadrare tutti i rinnovi nazionali e integrativi delle categorie. Che il patto del 23 luglio 1993 fosse superato, era un giudizio che trovava tutti concordi, ma la Cgil per mesi ha frenato sull'ipotesi di svilire il contratto nazionale per dare più peso a quello aziendale o territoriale. La stragrande maggioranza dei dipendenti, faceva notare Guglielmo Epifani, non gode della contrattazione di 2º livello e ha rappresentanti sindacali in azienda molto deboli rispetto alla controparte. Alla fine, Cgil Cisl e Uil hanno trovato un accordo: il costo della vita si recupera nel contratto nazionale; nell'integrativo si parla di salario legato alla produttività di un'azienda o di un comparto. Cisl e Uil sperano di fare in fretta, la Cgil reputa che anzitutto bisogna ottenere che il governo non si intrometta. Soprattutto alla luce di quanto accaduto ieri in commisssione Affari Sociali Ue sull'orario di lavoro. Si è deciso - ma deciderà il Parlamento di Strasburgo - che si può lavorare oltre le 48 ore alla settimana, a meno che lo stesso lavoratore scelga altrimenti. Comunque il lavoratore avrà un limite: 60 o 65 ore se il periodo inattivo di alcuni turni di lavoro viene considerato nell'orario. Queste norme si dovrebbero applicare solo ai contratti che superano le dieci settimane. Appena è arrivato il primo flash di agenzia, a ruota, è arrivato il plauso del ministro del Welfare Maurizio Sacconi, il quale passando sopra il fatto che ben 5 paesi si sono astenuti al momento del voto (Spagna, Belgio, Grecia, Ungheria e Cipro) mentre l'Italia è stata decisiva, e che il parlamento di Strasburgo potrebbe modificare la norma, ha chiesto che "al più presto venga aperto anche da noi il confronto sulla questione orario". In questo clima, la Cgil ha chiesto ieri che si faccia un calendario di incontri e che la Confindustria scopra le sue carte e le sue aspettative. Cisl e Uil invece hanno mostrato una grande fretta anche per i molti rinnovi che aspettano una trattativa. Pesa sul clima generale la voce che il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta non intenda partecipare personalmente alla trattativa per la riforma della burocrazia. Tutti i sindacalisti insistono per sapere quali sono le parti del modello di organizzazione pubblica che il ministro intende trattare, visto che molto è già contenute nelle norme in vigore, ora disattese. Antonella Fantò.

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Giunta, pressing a Roma per la Salsa (sezione: Burocrazia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

PER L'ACQUISTO Giunta, "pressing" a Roma per la Salsa La caserma Salsa torna all'attenzione della giunta Gobbo-bis. Oggi infatti il consesso degli assessori di Ca' Sugana si riunirà per parlare, tra le altre cose, ancora dell'acquisto della vecchia caserma per trasformarla in un grande parco pubblico. L'obiettivo della coppia di sfondamento Zugno & Marton, i due asseossori rispettivamente al Bilancio e all'Urbanistica, è quello di accaparrarsi per la classica "pipa de tabacco", ossia per pochi soldi, il grande complesso militare da tempo dismesso. Anche perché il governo Berlusconi intenderebbe velocizzare il processo di cessione, da parte del ministero dell'Interno e della Difesa, di simili strutture per monetizzare. Da una parte l'intenzione è quello di ospitarvi, negli immobili storici, la Guardia di Finanza e i Nas, per poi abbattare il resto e regalare alla città un grande polmone verde. Da qui l'imminente ennesimo viaggio di Fulvio Zugno e Sergio Marton in quel di Roma, per cercare di smuovere la montagna della burocrazia. E la speranza è che, visto il cambio di governo, qualche onorevole leghista si faccia promotore dell'ambiziosa operazione. (a.z.).

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La città è bloccata dalla sovrintendenza (sezione: Burocrazia)

( da "Centro, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Teramo "La città è bloccata dalla sovrintendenza" Chiodi lancia accuse: "Paralizza opere come le piazze Dante e Garibaldi" TERAMO. La burocrazia delle sovrintendeze archeologica e architettonica strangola le grandi opere per la città. A lanciare l'allarme è il sindaco Gianni Chiodi che parte dall'ultimo caso, quello degli scavi per il parcheggio sotterraneo in piazza Dante, sospesi da oltre un mese. "Il cantiere di quattromila metri quadri è fermo per i resti di un muro risalente al 1920 di nessun valore", sbotta il primo cittadino. Quello del primo cittadino è un durissimo atto d'accusa. Un atto d'accusa nei confronti delle lungaggini con cui le direzioni regionale e nazionale della sovrintendenza ai beni architettonici stanno trattando la pratica destinata a far ripartire i lavori. Il sindaco annuncia che si rivolgerà anche al governo. Invierà una lettera di protesta al ministro dei Beni culturali Sandro Bondi. "Gli scriverò che un'opera pubblica fondamentale per una città non può avere i tempi di uno scavo archeologico", attacca Chiodi, "l'Italia non ha alcun futuro, se si continua a lavorare così". Il problema è legato ai tempi di rilascio del nulla osta alla ripresa degli scavi. I tecnici della sovrintendenza già da alcuni giorni hanno accertato che il muro ritrovato nel sottosuolo non è di rilevante interesse. La direzione regionale avrebbe potuto dare subito il via libera alla riapertura del cantiere, ma ha mandato l'incartamento a Roma. "La pratica rischia di perdersi nei meandri del ministero", inisiste il sindaco, "c'è scritto sopra "somma urgenza", ma ci metterà 15 giorni solo ad arrivare sul tavolo del funzionario che se ne dovrà occupare". Gianni Chiodi non ce l'ha con i responsabili per Teramo delle sovrintendenze regionali. Considera, però, l'invio della pratica su piazza Dante dall'Aquila a Roma un "eccesso di zelo della burocrazia che non assume decisioni per evitare responsabilità". Le cautele sul rilascio del nulla osta, secondo il sindaco, sarebbero innescate da "inutili allarmismi che possono anche far avviare procedimenti giudiziari e penali che poi finiscono in bolle di sapone". Il riferimento è all'esposto alla procura della Repubblica presentato dal comitato civico che ravvisa irregolarità nel progetto del parcheggio sotterraneo di piazza Dante. A questa si aggiungono altre opere rallentante dai controlli delle sovrintendenze. In piazza Garibaldi, dove si lavora per le realizzare sale espositive sotterranee, sono state avviate verifiche molto approfondite per l'individuazione di reperti e il progetto è stato già modificato per salvaguardare un pezzo della cinta muraria della cittadella medievale degli Acquaviva. In via Antica cattedrale l'avvio del recupero del Mosaico del leone, di epoca romana, è stato subordinato alla nomina di due archeologi e l'amministrazione ha dovuto preparare il bando pubblico per individuarli. I controlli su eventuali reperti hanno anche frenato l'apertura del passaggio sotto alla ferrovia a Piano d'Accio per la bretella che collegherà la Statale 80 a stadio e centro commerciale. In passato ci sono stati problemi anche per il Lotto zero, altra opera in ritardo. "Alla Cona i lavori di un'opera così importante", conclude Chiodi, "sono stati rallentanti proprio dagli scavi archeologici". Il tracciato del Lotto zero è andato a impattare contro una stradella romana: è stata necessaria una modifica. Gennaro Della Monica.

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Fermo un miliardo di euro in lavori pubblici - francesco cioce (sezione: Burocrazia)

( da "Centro, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Chieti "Fermo un miliardo di euro in lavori pubblici" Il j'accuse dei costruttori agli enti: edilizia in salute, ma investimenti in calo Traina l'economia grazie anche alla provincia teatina FRANCESCO CIOCE CHIETI. Un settore che traina l'economia, ma da sostenere con gli investimenti pubblici, utilizzando i fondi congelati dalla burocrazia. Che in Abruzzo sono un miliardo di euro. Un comparto produttivo in salute che tuttavia esige un'attenzione costante anche per il credito. Paolo Primavera, presidente provinciale dell'Ance, i costruttori di Confindustria, ha illustrato la situazione dell'edilizia. E lo ha fatto nell'affollata sala della sede di larghetto Teatro vecchio, di fronte al presidente provinciale di Assindustria Silvio Di Lorenzo, al presidente della Provincia Tommaso Coletti, al presidente regionale dell'Ance Gennaro Strever e a Gaetano Fontana, direttore generale dell'associazione nazionale costruttori intervenuto in conclusione. Primavera ha subito rimarcato il primato della provincia teatina: il settore dell'edilizia nel periodo 2003-2007 in Italia è cresciuto del 17,7%, in Abruzzo del 25,9 e in provincia di Chieti del 37,7. E le imprese edili sono aumentate del 34,6 grazie al recupero del patrimonio abitativo, alle nuove costruzioni sia di abitazioni che di fabbricati delle cosiddette attività produttive. In particolare gli sconti fiscali riconosciuti a chi ristruttura un'abitazione ha rilanciato il settore che l'anno scorso ha registrato un'impennata. Ma nel contempo si registra il trend negativo delle "costruzioni non residenziali pubbliche" a causa della "riduzione di risorse pubbliche destinate a nuovi investimenti infrastrutturali... praticamente dimezzate". Ma per quest'anno si prevede comunque una crescita complessiva, nonostante la contrazione dei bandi di gara per le opere pubbliche, grazie soprattutto ai lavori di recupero delle abitazioni, mentre appare ridimensionato il mercato immobiliare. "In calo il numero delle compravendite", ha detto Primavera, "che tuttavia non pare aver avuto riflessi evidenti sui prezzi degli immobili, che hanno mostrato andamenti superiori alle attese". Tuttavia è in agguato la "restrizione degli standard creditizi nei confronti delle imprese di costruzioni e degli acquirenti di immobili. Restrizione del tutto ingiustificata dal momento", ha sottolineato Primavera, "che la rischiosità complessiva dell'edilizia è assolutamente in linea con i valori contenuti già registrati". E il "razionamento del credito appare oggi più concreto anche nel Chietino, situazione che comporterà gravi effetti per imprese, operatori, famiglie". Fermo restando che in Italia i tassi di interesse per i mutui sono molto più alti della media europea. Il vero problema del settore è tutto, comunque, nelle opere pubbliche che sono nettamente calate. "Dal 2003 al 2007 l'importo dei lavori posti in gara", Primavera ha scandito le parole, "è diminuito del 15,1%, in termini reali del 26,4. Il numero dei bandi ha subito una flessione del 26,9. Per l'Abruzzo il 2007 si è chiuso con un segno negativo e gli investimenti in opere pubbliche dal 2004 si sono dimezzati". Appello al governo per riottenere un certo flusso finanziario, però occorre accelerare i tempi di produzione soprattutto in una fase storica in cui si prevede un ulteriore rallentamento degli investimenti. "Si conferma in ogni caso l'incapacità delle amministrazioni pubbliche, che non sono in grado di spendere in tempi rapidi e accettabili i fondi disponibili... Nonostante gli oltre mille milioni di euro stanziati per le opere pubbliche, un miliardo di euro, il loro utilizzo è pregiudicato dalla lentezza degli enti committenti nella presentazione dei progetti e nell'avvio dell'iter di assegnazione dei lavori. Serve un'opportuna cabina di regia regionale in grado di gestire le procedure per l'appalto delle opere pubbliche" e rilanciare l'occupazione. "Un'indagine dell'Ance attesta che i tempi medi per la realizzazione delle infrastrutture è di 7-8 anni per importi sotto i 50mila euro. Nella provincia di Chieti i lavori appaltati sono stati 189 milioni di euro nel 2004, 128 nel 2005, 74 nel 2006 e 82 l'anno scorso".

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Generalizzare è sempre assurdo (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 11-06-2008)
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BUROCRAZIA / 2 Generalizzare è sempre assurdo Pioveva a Udine la mattina di venerdì scorso, quando, venendo da Venezia, ho parcheggiato la macchina in piazza I maggio alla ricerca degli uffici di viale Ungheria 23, nascosti in una traversa della strada principale. L'appuntamento con un ufficio della pubblica burocrazia non è cosa che rallegra; e il mio umore non è migliorato leggendo il cartello che m'indicava un nuovo, e a me sconosciuto, indirizzo. Pochi passi e arrivo trafelato e bagnato con qualche minuto di ritardo: sportello per l'immigrazione per l'ingresso di una badante filippina per lo zio di mia moglie, friulana. Mi ha accolto una giovane signora, educata e cortese, che, dopo avermi fatto accomodare, ha esaminato con calma la mia pratica, rendendo il colloquio sereno e perfino piacevole. Mi è parso subito chiaro che era il normale modo di fare suo e, forse, di tutto l'ufficio. Sono rimasto colpito e ho pensato a Brunetta e ai suoi fannulloni. Va benissimo, ma, certamente, non abitano in quella stanza pulita e ordinata. Ho ritenuto corretto sottolineare pubblicamente la cortesia e la professionalità ed esprimere il mio ringraziamento. Quando sono uscito, aveva anche smesso di piovere. Paolo Lenarda.

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Fannulloni dannosi ma i politici di più (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 11-06-2008)
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(Messaggero Veneto, Il)

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BUROCRAZIA / 1 Fannulloni dannosi ma i politici di più Al ministro Brunetta vorrei rivolgere la seguente domanda: premesso che il sottoscritto da oltre dodici anni è in attesa di una sentenza di Tribunale per definire un incidente stradale in cui perse la vita la propria sorella, a chi intende attribuire la responsabilità di tale inaccettabile ritardo? A qualche "fannullone", ovvero a una macchina statale che fa acqua da tutte le parti? Se avrà la bontà di andare a verificare, scoprirà che eventuali "fannulloni" sono nulla di nulla rispetto alla classe politico-burocratica di sempre che non ha mai scientemente voluto far funzionare decentemente qualsiasi apparato pubblico. In merito al caso che mi riguarda, lo Stato italiano è riuscito a prendere in giro anche la Corte europea di Strasburgo, che ha demandato ai vari Stati aderenti il risarcimento dovuto ai cittadini che non ottengono giustizia entro cinque anni dall'inizio della causa. Il Parlamento italiano, con legge 24 marzo 2001 (Pinto), ha recepito il tutto facendo attenzione, però, a creare un percorso talmente accidentato e costoso da scoraggiare le richieste! Il termine fannullone è nulla rispetto a una macchina pubblica mostruosa che avvantaggia soltanto chi può permettersi di sostenere 10, 15 o 20 anni di spese legali! L'alternativa a ciò è la rinuncia a un diritto. Come spesso avviene. Le leggi ingiuste, incomprensibili, inapplicabili, le duplicazioni di competenze, iter burocratici che impediscono di realizzare in tempi decorosi un ospedale, un'autostrada, un'opera pubblica qualsiasi, aprire un'attività, moduli incomprensibili, uffici senza personale, senza poter telefonare, sistemare una palestra, un teatro, palazzi statali costosi, enormi, con stanze vuote, fotocopiatrici disastrate, un'organizzazione del lavoro che penalizza fortemente le potenzialità anche dell'impiegato più geniale del mondo, che spesso è chiuso in una morsa che gl'impedisce di esprimersi sino ad assuefarsi a un "sistema" che nuoce ovviamente anche all'utente. Ma chi ha generato tutto ciò? Difficilmente il cittadino, quando è vessato, pensa che le sue sofferenze derivino da qualche fannullone. Magari fosse vero! La produttività non si recupera licenziandolo qualche balordo furbo. Certo, il messaggio giustizialista e ideale lanciato da Brunetta e anche dal presidente della Provincia di Udine Fontanini trova consensi e tifosi, ma ad avviso del sottoscritto servirà soltanto ad apparire sulla stampa e sulle tv con appropriati slogan a effetto che lasciano le cose come stavano e come stanno. Non si può essere credibili togliendo qualche pulce dal mostro burocratico che rimane sempre lì più forte che mai! Invito i "nostri" a seguire praticamente l'iter per il riconoscimento dell'invalidità civile con tutti i conseguenti adempimenti. Avranno la prova provata di quanto sono stati feroci sia il legislatore sia i burosauri che non si sentono mai responsabili di nulla; tanto c'è sempre da qualche parte un "fannullone" che paga per tutti! Franco Bellini Udine.

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Anagrafe ko: code infinite (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 11-06-2008)

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PIAZZA BIADE: COMUNE NEI GUAI. I dipendenti cercano di far fronte a tutte le richieste, ma è evidente la carenza di personale e di spazi Anagrafe ko: code infinite La nuova normativa costringe gli stranieri a chiedere certificati a raffica e così anche per i vicentini arrivare allo sportello diventa un calvario     Nicoletta Martelletto Rassegnazione. Per chi ha bisogno di un certificato anagrafico in Comune non c'è che questa parola. Gli sportelli di piazza Biade, e in misura minore quelli nelle due circoscrizioni, sono sottoposti ad un assalto quotidiano. Ben che vada si aspetta una mezz'ora. E se si decide di andare - ma spesso è una scelta dettata dagli impegni di lavoro - nei due pomeriggi d'apertura ovvero martedì e giovedì, l'attesa può prolungarsi. Anche 45 minuti. Uno sfortunato giorno come quello di giovedì scorso - anagrafe chiusa alle circoscrizione 6 per le ferie dell'impiegato, coda alla 3 - ha messo a dura prova chiunque fosse nella ressa del piano terra di piazza Biade. Magari con i bambini appresso per rinnovare i loro documenti. Ieri pomeriggio lo spettacolo si è puntualmente ripetuto. Ad affacciarsi all'ingresso degli uffici erano in molti, troppi. Di cento nazionalità diverse. Cinque sportelli, numerazione elettronica, un usciere a smistare gli spaesati. Luigino Pastorello, capouffucio dell'Anagrafe, sembra un capitano in trincea. I suoi 16 dipendenti sono fanti da prima linea. Preparati e mediamente molto cortesi, ma bombardati. Il dirigente Giorgio Vezzaro ha appena avuto un incontro con l'assessore Giglioli per fare un quadro tutt'altro che rassicurante: l'anagrafe scoppia, non ha spazi nè personale sufficiente. "Eppure è il biglietto da visita del Comune per il cittadino" osserva Vezzaro. La situazione è precipitata dal marzo 2007, con l'applicazione del decreto legislativo 6.2.2007, quello che consente ai cittadini comunitari di circolare e soggiornare liberamente nei territori dell'Unione europea. Basta l'iscrizione anagrafica per vivere in Italia, oltre i tre mesi di soggiorno che non richiedono formalità. La vecchia carta di soggiorno è stata abolita. Quegli accertamenti che prima spettavano alla questura sono stati trasferiti ai Comuni in materia di lavoro, di domicilio, di composizione del nucleo familiare. Ne hanno approfittato in primis i rumeni. La ricaduta in termini di lavoro per l'anagrafe di Vicenza è stata pesante: il controllo sui documenti presentati dagli stranieri comunitari - da una carta d'assunzione come lavoratori ad un versamento Inps o Inail - spetta ora al Comune. Che ne valuta veridicità, attendibilità, timbri, date. Che segue l'iter per il domicilio, poi per la residenza, che ne insegue gli spostamenti sul territorio. Gli stranieri sono mobilissimi: cambiano casa ogni due mesi, e bisogna ricominciare daccapo con i certificati. Un polacco ieri mattina pretendeva l'iscrizione col passaporto scaduto e senza altri documenti d'identità. Impossibile. Le sole nuove iscrizioni anagrafiche di stranieri sono 300 al mese. Il decreto per la verità aveva previsto 10 milioni di euro in sostegno agli sforzi degli enti comunali: chi li ha visti? L'organico dell'anagrafe conta 17 persone, di cui 4 part time. Altre due mancano all'appello per maternità e malattia. Bisognerebbe arrivare a 21 effettivi per riuscire a lavorare un po' meglio. Una chimera? Perchè oltre a metterci di loro un po' di inglese e francese per riuscire a spiegarsi con chi si affaccia agli sportelli, i dipendenti utilizzano tutte le astuzie possibili per semplificare le procedure. Anche quando la burocrazia è contro di loro. Focopiano per il pubblico perfino i casi in cui serve o no l'odiata marca da bollo sui documenti. Le carte d'identità effettivamente si ottengono a Vicenza in soli tre minuti. E si è avvisati a casa da una lettera della scadenza. Se ne rilasciano 100 al giorno. Non accade dappertutto. Il problema è arrivarci agli sportelli: in un anno sono stati 70 mila gli accessi all'anagrafe, ma un terzo sono accessi-bis degli stranieri che per regolarizzare le loro posizioni sono costretti a tornare almeno tre volte. Un turbinio di gente e di file. Dove maturano anche i prodromi dell'intolleranza tra chi, giustamente, non accetta le code, magari in piedi, magari col caldo, pigiati per colpa non si sa mai di chi. Soluzioni possibili? Oltre a più impiegati - una lettera dei sindacati è appena partita - c'è la questione degli spazi: ragionevolmente non c'è molto da scervellarsi, almeno per tutelare la privacy con una linea gialla oggi inesistente. O si inventa un soppalco sopra gli sportellisti per spostare scrivanie ed archivi (elettronici ma anche cartacei) o ci si estende sotto il colonnato di piazza Biade. L'anagrafe in piazza. Oppure si va altrove. L'emergenza continua.

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Alloggi pronti da gennaio ma sono senza pazienti (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

IL CASO. In via Divisione Julia quattro comunità per malati psichici bloccate dalla burocrazia: manca il personale Alloggi pronti da gennaio ma sono senza pazienti Prima bisognava scrivere una nuova convenzione tra Ulss 6 e Amcps Ora l'annuncio del dipartimento di psichiatria: porte aperte da ottobre I tempi si sono allungati perché non abbiamo personale, la gara è stata indetta PAOLO PRISTINGER PRIMARIO DI PSICHIATRIA &nbsp   Chiara Roverotto La legge Basaglia compie trent'anni, ma la burocrazia la fa padrona, almeno in alcuni casi. Che oggi i servizi sul territorio si stiano dotando di nuovi strumenti per valutare l'efficacia degli interventi è fuori discussione. Del resto il modello Basaglia parlava chiaro: sostituire il vecchio ospedale psichiatrico con una gamma articolata di servizi: dall'ospedalizzazione al day hospital, dall'assistenza domiciliare fino alle comunità protette. Una legge discussa e attaccata, perché in trent'anni non è ancora stata tradotta completamente in realtà concrete lasciando ampi spazi di abbandono, ma che ha indicato un modello terapeutico abbastanza preciso. "Oggi non si punta più al solo trattamento dei sintomi, ma anche e, soprattutto, dove i pazienti lo permettono, ad un reinserimento quanto più efficace possibile nella società", spiega il dott. Paolo Pristinger primario del centro di Salute mentale di contrà Corpus Domini. Fin qui i propositi, gli intenti che poi dovrebbero trovare rispondenza nei fatti. Al riguardo in via Divisione Julia erano stati individuati, al piano terra di due palazzine, quattro appartamenti che dovevano servire per il reinserimento, anche lavorativo, di pazienti psichiatrici. Un progetto condiviso con l'Ulss 6, il Comune e le Amcps, titolare dell'immobile. Ma dall'inizio dell'anno quei quattro appartamenti, perfettamente arredati e quindi usufruibili, sono ancora chiusi. Le motivazioni? "Le prime di natura strettamente giuridica - spiega il direttore dell'Amcps, Gianfranco Ledda -. In sostanza quegli alloggi rientravano nella quota riservata all'edilizia residenziale pubblica per cui non potevano essere assegnati ad un ente come l'Ulss, quindi abbiamo dovuto provvedere ad una convenzione che permettesse agli ospiti di diventare affittuari degli alloggi". Ma questo non è stato che il primo scalino, di fatto superato perché la convenzione è stata firmata. "In realtà per arrivare a questa conclusione - spiega il dott. Pristinger- ci sono voluti un po' di mesi e ora stiamo procedendo alla gara che ci permetta di individuare la cooperativa sociale, in sostanza il personale che noi non abbiamo, che dovrà prendere in carico i pazienti. In pratica provvederà anche ad un loro inserimento lavorativo che, probabilmente, arriverà lentamente. Ma si tratta comunque di un passo verso quella sorta di normalità di cui questi pazienti hanno bisogno". In lista d'attesa ce ne sono almeno sedici equamente divisi tra uomini e donne che vanno dai 40 ai 50 anni e che per ora attendono in una struttura sanitaria quello che la legge gli dovrebbe offrire senza tanti cavilli. "Contiamo di poter aprire i quattro alloggi entro ottobre", conclude il primario. Burocrazia permettendo.

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I sindaci: <Riaprite la discarica> (sezione: Burocrazia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 11-06-2008)
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(Unione Sarda, L' (Nazionale))

Argomenti: Burocrazia

Oristano e Provincia Pagina 4030 Raccolta bloccata da 5 giorni, i Comuni non hanno mezzi né denaro per conferire i rifiuti altrove I sindaci: "Riaprite la discarica" Raccolta bloccata da 5 giorni, i Comuni non hanno mezzi né denaro per conferire i rifiuti altrove Sono più di 70 i paesi invasi dall'immondizia --> Sono più di 70 i paesi invasi dall'immondizia È polemica sull'impianto di Arborea: il Comune ha firmato la concessione, la Provincia non ha concesso l'ultima autorizzazione. Il sindaco di Samugheo, Emanuele Sanna, contesta: "Come mai dopo tre mesi non si è fatto nulla? La burocrazia è troppo lenta". Per risolvere l'emergenza ci sono due possibilità: trasportare i rifiuti negli impianti indicati dalla Regione o sperare che in pochi giorni il Tribunale del riesame annulli il sequestro della discarica di Bau Craboni. In entrambi i casi ci sarà da aspettare, forse, più di una settimana. E nel frattempo le strade della provincia rischiano di trasformarsi in giganteschi immondezzai. Gli oltre 70 paesi che conferivano i solidi urbani a Tiria non sono in grado di organizzarsi nel giro di poco tempo per scaricare a Ozieri, Villacidro o Macomer. Per diverse ragioni: nessuno dei Comuni ha i mezzi adatti per trasferire grosse quantità di immondezza e in più il trasporto dei rifiuti comporterebbe costi altissimi. Non meno di 12.000 euro al giorno. Il conto è presto fatto: nell'Oristanese si producono, quotidianamente, cento tonnellate di immondezza non riciclabile. E soltanto il trasporto di ogni tonnellata costerebbe circa 39 euro. Ai quali ci sono poi da aggiungere altri 80 euro per il deposito, escludendo la tassa regionale per il conferimento fuori bacino, che le amministrazioni comunali sperano venga annullata. Ieri mattina in Provincia si è fatto il punto: una soluzione non è stata trovata e i sindaci hanno deciso che per ora non raccoglieranno i rifiuti che si stanno accumulando nelle strade. Solo Mogoro, Terralba e Oristano hanno iniziato a conferire a Villacidro e Ozieri, mentre Ghilarza comincerà stamattina. La proposta della Provincia è quella di realizzare quattro stazioni di stoccaggio intermedio e utilizzare mezzi di grandi dimensioni per completare il trasporto. "Per attuare questo piano c'è bisogno dell'assenso di tutti i sindaci - spiega il dirigente dell'Assessorato all'Ambiente, Piero Dau - E in ogni caso ci sarà da fare un appalto per affidare l'incarico a una ditta di trasporti. Come minimo ci sarà bisogno di 10 giorni". E nel frattempo? "I nostri paesi saranno invasi di buste e i turisti passeranno dritti - se la prende il primo cittadino di Cabras, Efisio Trincas - Visto che siamo in emergenza la Regione intervenga al più presto e la Protezione civile metta a disposizione i mezzi per trasportare i rifiuti ". Il problema sono i costi. "Non possiamo permetterci di spendere un centesimo in più - precisa il sindaco di Santa Giusta, Antonello Figus - Né possiamo far gravare queste spese sui cittadini". Gli avvocati della Intercantieri Vitadello intanto lavorano per presentare il ricorso contro il provvedimento firmato venerdì dal Tribunale di Oristano. "Il sequestro della discarica - sostiene il presidente della Provincia, Pasquale Onida - sta comportando conseguenze ben più gravi rispetto alle irregolarità, vere o presunte, che vengono contestate". "Bau Craboni è perfettamente a norma - ribadisce il direttore del Consorzio industriale, Sergio Niedda - Lo dicono i risultati dei controlli periodici e delle analisi della qualità dell'aria e dell'acqua". E il sindaco di Samugheo rincara la dose: "Se è vero che a Tiria si rispettano le norme - dice Emanuele Sanna - dobbiamo pretendere che l'impianto venga riaperto subito". NICOLA PINNA.

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Via libera al Progetto bauxol: fanghi rossi per le bonifiche ambientali (sezione: Burocrazia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 11-06-2008)
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(Unione Sarda, L' (Nazionale))

Argomenti: Burocrazia

Prov Sulcis Pagina 2028 Portovesme, la Regione autorizza lo stabilimento Via libera al Progetto bauxol: fanghi rossi per le bonifiche ambientali Portovesme, la Regione autorizza lo stabilimento --> Usare i fanghi rossi dell'Eurallumina di Portovesme per bonficare le discariche di veleni accumulate attorno alle vecchie miniere? È il "Progetto bauxol" messo a punto da una società romana, la Virotec Italia. Ebbene dopo essere rimasto per alcuni anni impigliato nelle maglie della burocrazia, ieri il progetto per trasformare i fanghi della bauxite in un potente agente dall'effetto disinquinante ha ottenuto il via libera della Regione. Una delibera della Giunta presieduta da Renato Soru, infatti, ha dato il la alla realizzazione dello stabilimento che dovrà sorgere nel polo industriale di Portovesme, su un terreno di tre ettari e mezzo. Si tratta di costruire un impianto per la produzione del bauxol, un materiale ottenuto dal trattamento chimico dei fanghi rossi. Rappresentano il residuo della lavorazione della bauxite che viene effettuata negli stabilimenti dell'Eurallummina di Portovesme, una società recentemente acquisita dalla sovietica Rusal. Ebbene attraverso vari processi chimici e fisici i fanghi (attualmente stoccati in un enorme bacino con vista sul Canale di San Pietro), da ingombranti residui verranno trasformati in una sostanza che possiede un'elevata capacità di neutralizzare gli acidi, catturare i metalli e legare i fosfati. In poche parole di catturare e neutralizzare le sostanze tossiche e altamente inquinanti di cui sono impregnati soprattutto i terreni attorno agli impianti minerari dismessi. Lo stabilimento della Virotec Italia dovrebbe trasformare alcune centinai di migliaia di tonnellate di fanghi rossi all'anno, solo una parte di quelli prodotti dall'Eurallumina dai cui impianti esce una tonnellate di fanghi per ogni tonnellata di allumina prodotta. Il che significa quasi un milione di tonnellate di scorie ogni anno. (s. m.).

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P.A.: MARCEGAGLIA, E' EMERGENZA NAZIONALE. SERVE INIEZIONE DI MERITO (sezione: Burocrazia)

( da "Asca" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

(ASCA) - Roma, 11 giu - ''E' emergenza nazionale. E' necessario una iniezione di merito, premiando i piu' bravi e punendo i meno bravi''. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, a margine di un convegno alla Luiss. Secondo la Marcegaglia, inoltre, e' necessario ''abolire norme e leggi, chiedere che ci sia una forte digitalizzazione e che il pubblico impiego abbia leggi simili al privato''. Proprio oggi pomeriggio, ha poi annunciato la Marcegaglia, Giuseppe Morandini, presidente della Piccola e media impresa, incontrera' il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, per illustrare un protocollo stilato da Confindustria per favorire lo snellimento della burocrazia. luq/cam/alf.

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Mancano le direttive: stop ai phone center (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Regione in ritardo, bloccate le licenze Mancano le direttive: stop ai phone center (M.D.) La burocrazia questa volta aiuta i cittadini, o almeno quelli che in passato hanno avuto noie a causa dei numerosi phone center presenti in città e gestiti, non sempre nella legalità, da extracomunitari.Dopo l'ultima "retata" che ha portato alla chiusura di cinquanta punti di telefonia con linee per l'estero, infatti, la legge regionale 32 di fine 2007 ha disposto che i Comuni possano rilasciare nuove concessioni solo dopo aver istituito un piano urbanistico. Il provvedimento deve essere eseguito in ottemperanza alle nuove linee guida della Regione che non ha però ancora emanato le predisposizioni in materia urbanistica, e del resto ha tempo sino al 2010 per esprimersi. Automaticamente i Comuni sono bloccati e con essi le licenze.Analogo discorso per i pubblici esercizi, come i bar, per i quali la programmazione numerica non prevede graduatoria nell'accesso alle licenze commerciali, ed è quindi necessario acquistarle da qualcuno che cessa l'attività. In compenso per i pubblici esercizi è ammesso il trasferimento, per i phone center no.La Regione di fatto ha voluto dare un giro di vite al fenomeno legato ai siti telefonici, che spesso erano centri di "attività di vicinato" in violazione alle disposizioni sul commercio. Così insieme, alla possibilità delle telefonate, venivano venduti generi alimentari e alcolici, che tra l'altro sfuggivano a qualsiasi controllo sanitario. In diversi casi i phone center si erano trasformati in teatro di aggressioni e risse, che scoppiavano come effetto dei fumi dell'alcol. Oggi in città il loro numero è passato da 70 a 20. Condizione richiesta per riaprire i battenti con la doppia attività, commerciale e di telefonia, è avere anche una doppia entrata e un'attrezzatura adeguata, di cui però nessuno ha voluto dotarsi. Di qui la moria dei phone center.

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Mister Cotta "profeta in patria" <Ma non ha un compito facile> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere Di Como, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Mister Cotta "profeta in patria" "Ma non ha un compito facile" Calcio Parlano tecnici e giocatori lariani "doc", al pari del nuovo allenatore Mercato, accordo con il Milan per l'arrivo di due giocatori Cesare Butti negli anni '30, Antonio Cetti tra gli anni '30 e 40', Giacomo Gattuso nella stagione 2005-2006. Sono pochi, nella storia del Calcio Como, i lariani "doc" che hanno avuto l'onore di allenare la squadra della loro città. Ora a questa lista si aggiunge Corrado Cotta. Il nuovo tecnico del Como, infatti, è originario di Villa Guardia, da sempre è tifoso degli azzurri e ora avrà l'onore, e l'onere, di guidarli al ritorno tra i professionisti. Cotta, insomma, dovrà essere "profeta in patria". Ma come ci si trova a guidare la squadra della propria città ad alti livelli' Tecnici e giocatori che hanno già fatto questa esperienza (non solo nel calcio) dicono la loro. Per primo, tocca al già citato Giacomo Gattuso, l'uomo che ha allenato gli azzurri al loro primo anno fra i dilettanti. "Posso garantire che non è facile - afferma - anche perché c'è sempre un grande coinvolgimento emotivo". "Però - prosegue Gattuso, che ora fa parte dello staff del Novara - allo stesso tempo la passione e la grande voglia di fare bene possono spronare chiunque. Conosco bene Corrado Cotta e sono sicuro che lui ha questi valori e saprà farsi amare da un pubblico esigente come quello lariano. Tifosi che, ne sono sicuro, non gli faranno mai mancare il loro incoraggiamento". "Sicuramente quando si guida la squadra della propria città si sente una pressione molto forte - dice il calciatore Diego De Ascentis, lariano "doc" ora all'Atalanta in serie A - ma allo stesso tempo penso che un professionista dia sempre il 100% in ogni situazione, sia come tecnico sia come giocatore". "È comunque fuori di dubbio che i tifosi si attenderanno molto - conclude il centrocampista - proprio perché in panchina ci sarà un comasco proprio nella stagione del ritorno tra i professionisti dopo anni tra i dilettanti". Stefano "Tete" Pozzi oggi dirige il settore giovanile della Como Nuoto. Anni fa ha guidato la prima squadra azzurra nel torneo di serie A. "Allenare il team della tua città è un'esperienza che vale doppio - sostiene Pozzi - Como è una città che ti sa spronare e dare la giusta carica. Cotta sarà sotto pressione, ma allo stesso tempo per lui sarà piacevole lavorare in questa situazione. Ne sono convinto". dirigenti al lavoro Prosegue l'opera di costruzione della squadra per la prossima stagione. Dopo la scelta dell'allenatore si sta operando sul mercato dei giocatori. Su questo fronte, è stato raggiunto l'accordo con il Milan per l'arrivo sul Lario di due elementi. Ora tocca ai calciatori decidere. Ieri è stata anche una giornata in cui i dirigenti hanno lavorato sul fronte della burocrazia. È stata studiata la documentazione per l'iscrizione al prossimo campionato ed è stata predisposta la lista dei lavori di riadattamento dello stadio alle esigenze della serie C. Massimo Moscardi Nella foto: Corrado Cotta Home Grandola in campo per ricordare Paolo Battaglia A Domaso in scena gli Europei della classe Ufo 22 Trofeo Cittadella 2008 in archivio A Roberto Loda il premio "Maurizio Riva" Briantea, anno indimenticabile.

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I progetti del comune sul futuro (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

I progetti del comune sul futuro della caserma Salsa tornano all'attenzione della giunta. Oggi l'assessore al bilancio Fulvio Zugno e quello all'urbanistica Sergio Marton tenteranno di mettere a punto un piano d'azione: programmare un appuntamento con i responsabili del demanio militare a Roma per ribadire l'intenzione di Ca' Sugana di entrare in possesso della grande struttura militare. Ma fare i conti con i tempi della burocrazia non è mai facile.Sono passati ormai più di sei mesi da quando il comune ha presentato la sua proposta per utilizzare la "Salsa". L'amministrazione ha proposto di portare, all'interno degli edifici più di pregio e carichi di storia, la nuova sede della Guardia di Finanza e dei Nas. Il resto del complesso, la parte anteriore, invece lo vorrebbe destinare ad area verde, trasformandolo in un grande parco pubblico da collegare con il vicino parco dello Storga e con villa Manfrin. Prima però il comune dovrebbe abbattere quattro grossi capannoni regalando la relativa cubatura al Demanio che potrebbe utilizzarla da altre parti della città. Il progetto ha anche incontrato più di qualche consenso ma si è incagliato nelle lentezze degli uffici ministeriali. Per questo motivo Ca' Sugana ha intenzione di sollecitare una risposta con un preciso obiettivo: mettere le mani sulla caserma senza essere costretta ad esborsi finanziari impensabili per un ente pubblico.P. Cal.

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(Pl.T.) La bottega smobilitata (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

(Pl.T.) La bottega smobilitata è l'immagine di una battaglia perduta. Quella delle attività artigianali di Venezia contro affitti sempre più insostenibili e una burocrazia oppressiva. Di fronte ai quali ha alzato bandiera bianca anche il presidente degli artigiani, Antonio Marchiori, che ieri ha iniziato il trasloco della sua attività, la storica bottega Tony's Coiffeur, verso Mestre. Dove aprirà ai primi di luglio al civico 80 di piazza Ferretto, dopo aver lavorato a Venezia per oltre trentacinque anni. "Ho avuto la bottega qui in Frezzaria per 22 anni - ricorda Marchiori - prima ero in calle dei Fuseri e prima ancora in bocca di Piazza". E l'elenco di chi si è fatto i capelli da lui potrebbe riempire qualche volume di un'enciclopedia sulla storia del cinema. Si va da Paul Newmann ("Ogni volta che passa per Venezia viene a farsi i capelli da me") a Robert Mitchum, da Richard Burton a Mariangela Melato, da Monica Vitti a Paolo Villaggio. Ma Marchiori ha anche curato le improbabili acconciature di Margaret Tatcher ("Era al Gritti per un summit" ricorda) e nel suo solarium passava a farsi le lampade Gianni Agnelli. Alla base della decisione di mollare c'è una norma del Piano regolatore del 1996 che, di fatto, non consente di esercitare alcuna attività artigianale ai primi piani degli edifici. Anche se si tratta di lavorazioni che non producono fumi o rumori quali quelle di un parrucchiere, di una modista o di un grafico informatico. Gli artigiani possono rimanere ai primi piani finché in possesso di un contratto di affitto, ma al momento del rinnovo sono obbligate a cercarsi una nuova sede a pianterreno. Esattamente la situazione in cui si è trovato Marchiori. "È un piano folle. Nemmeno ho valutato l'ipotesi di cercare un locale a pianterreno - aggiunge - visto che gli affitti in questo caso possono arrivare tranquillamente a quindici o ventimila euro al mese". Una decisione condivisa anche dal figlio Daniele, 32 anni, che raccoglierà il testimone della ditta: "A Mestre il bacino di clientela è sicuramente più ampio che a Venezia e anche di fronte a tale considerazione è assurdo che il Comune non faccia nulla per favorire la permanenza di attività in laguna".Mentre gli operai portano giù il mobilio continuano ad arrivare clienti che non sapevano della chiusura. Qualcuno vuole farsi tagliare i capelli, altri chiedono dell'estetista, una ragazza si chiede dove trovare un altro solarium per farsi la lampada. E Marchiori, originario di Monselice, ringrazia comunque la città in cui ha lavorato per una vita: "Venezia mi ha dato la possibilità di insegnare un mestiere ai miei figli e non posso che ringraziare tutti quelli che sono stati miei clienti per tanti anni". E annuncia che rimarrà presidente degli artigiani veneziani "con molta più forza di prima". Poi ci pensa su un attimo e aggiunge: "E anche con tanta rabbia in più".

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<Il quartiere di San Michelemerita maggiore attenzione> (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

"Il quartiere di San Michele merita maggiore attenzione" Quale contratto di lavoro applicare ai lavoratori termali? Il punto di domanda, molto probabilmente, avrà una risposta domani nel corso della Giunta di governo quando dovrà decidere se ai dipendenti termali verrà applicato il contratto di lavoro regionale, oppure confermare quello di diritto privatistico, che si presenta con modalità ibrida trattandosi di personale dipendente di un'Azienda dal bilancio pubblico. Giovedì, dunque, la Giunta regionale potrebbe sciogliere un altro nodo della complessa matassa relativa alla istituzione del ruolo speciale. Nel caso in cui il governo regionale dovesse decidere per l'applicazione del contratto di lavoro regionale si rende necessario un ulteriore passaggio nell'aula parlamentare di palazzo dei Normanni. Serve, dunque, un altro provvedimento legislativo. Intanto, per il mese di maggio, ci riferiamo alla ormai costante vicenda della liquidazione degli stipendi, bisogna ancora attendere. I sindacati, a proposito, fanno sapere che intendono incontrare il nuovo assessore regionale al Turismo, Giambattista Bufardeci. Al di là di quale contratto di lavoro applicare, i sindacati vogliono chiarire definitivamente la questione "degli immotivati ritardi" nella liquidazione delle spettanze. Una situazione delle Terme di Sciacca completamente opposta da quella di Acireale. Seppure seguono parallelamente la complessa sorte della privatizzazione, ad Acireale gli stipendi vengono corrisposti puntualmente, a Sciacca no. Ad Acireale gli stabilimenti non sono mai stati chiusi, a Sciacca si. Solo da lunedì è stata aperta una piccola porzione di reparti, a San Calogero. Una stagione termale fortemente compromessa con la conseguente contrazione degli introiti. E in un regime di assoluta magra, aver perso diversi mesi di attività inciderà notevolmente sul bilancio. E bisogna attendere la strategia del neo presidente della Regione, Raffaele Lombardo. Ha segnato la linea della semplificazione dell'amministrazione e della burocrazia. Non si hanno ancora notizie certe su come intende proseguire il nuovo governo regionale sul percorso tortuoso della privatizzazione. Qualche voce di corridoio avanza l'ipotesi di una sola società per azioni che gestisca ambedue le realtà termali siciliane. Ma sono solo ipotesi. Filippo Cardinale.

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CALDEROLI "LA GAZZETTA UFFICIALE CARTACEA SPARIRA'" (sezione: Burocrazia)

( da "Agi" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Burocrazia CALDEROLI "LA GAZZETTA UFFICIALE CARTACEA SPARIRA'" La scomparsa della Gazzetta Ufficiale rientra nel pacchetto per la riduzione delle pratiche burocratiche previsto dal governo. Lo ha detto il ministro della Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, nel corso del Question time alla Camera. "Con il ricorso agli abbonamenti on line spariranno progressivamente - ha detto il ministro - i documenti cartacei, a partire dalla Gazzetta Ufficiale". "Vogliamo riordinare tutti gli organismi statali e finalmente saranno soppressi gli Enti inutili - ha aggiunto Calderoli - attraverso un meccanismo a ghigliottina ispirato al taglia-leggi che diventera' il taglia Enti inutili". Il ministro ha inoltre annunciato che con i colleghi ministri interessati "si stanno mettendo a punto strumenti per la semplificazioni fiscale, il mondo del lavoro, la privacy e molto altro ancora". Il governo si accinge a proporre al Parlamento l'abolizione di almeno il 25% delle leggi vigenti, ha annunciato Calderoli, nel corso del question time alla Camera. Il governo, ha inoltre intenzione di "realizzare una banca dati pubblica, allo stato attuale inesistente, delle leggi esistenti. "Il meccanismo taglia leggi - ha aggiunto il ministro - non si limitera' ai provvedimenti ante 1970 ma sara' esteso fino ai giorni d'oggi. Le norme rimanenti saranno raggruppate in un numero limitato di testi unici e di codici di settore". (AGI) - Roma, 11 giu. -.

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La burocrazia disorienta? In Comune si trova la "bussola" (sezione: Burocrazia)

( da "Varesenews" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Sesto Calende - Allo Sportello Cittadinanza è possibile trovare informazioni diverse: dall'educazione all'assistenza sanitaria, risparmiare tempo ed evitare incomprensioni La burocrazia disorienta? In Comune si trova la "bussola" C'è chi fa il punto sulla situazione politica, chi commenta la partita e chi ricorda i tempi passati. Può sembrare strano vedere nella sala lettura di una biblioteca degli anziani che passano il tempo discutendo e sfogliando i quotidiani. Non è strano a Sesto Calende dove la biblioteca, negli anni, è diventata un vero e proprio punto di ritrovo anche per chi non è più giovanissimo. "È il risultato di un lavoro iniziato negli anni ottanta e che ha avuto come obiettivo quello di rendere più semplice il rapporto tra i cittadini e le istituzioni - ha spiegato Emilio Valiani, dirigente del Comune di Sesto Calende -. La nostra biblioteca è diventata "atipica" perchè fa convivere al suo interno, oltre ai tradizionali servizi di prestito dei libri, cultura, sport e servizi sociali".  In questa logica di "scoperta del settore pubblico" si colloca anche il nuovo servizio proposto dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Chierichetti: uno "sportello sociale" al servizio dei cittadini dove è possibile trovare informazioni, aiuti nella compilazione di moduli e nell'accesso a servizi telematici. "L'idea - precisa il consigliere comunale Claudio Carabelli - è nata a seguito di un'indagine che ha sottolineato il senso di disorientamento provato dai cittadini quando, per qualsiasi motivo, devono entrare in contatto con le istituzioni. Può capitare di rivolgersi agli sportelli sbagliati, non essere compresi, non avere sotto mano i documenti richiesti. Dare la possibilità ai cittadini di avere un punto di riferimento competente al quale rivolgersi per ottenere informazioni permette dunque di risparmiare tempo e di avere un servizio pubblico più efficiente". Allo "Sportello Sociale Cittadinanza" è possibile trovare personale qualificato in grado di offrire chiarimenti sui servizi del territorio e in particolare su assistenza sociale, educazione, istruzione e formazione, lavoro, immigrazione, salute, assistenza sanitaria e casa. "Vogliamo diventare una "bussola" per i cittadini - ha aggiunto Paola Fanchin, pedagogista dell'Ufficio di Piano di Sesto Calende -. Chi si rivolgerà a noi potrà ottenere delle informazioni ma anche aiutarci a capire quali sono le esigenze più sentite: in altre parole creare una rete virtuosa per rendere il Comune più vicino alle persone". Lo sportello, già attivo a Ispra, si trova a Sesto Calende in piazza Aldo Moro 8 ma dopo i lavori di ristrutturazione del Comune, che partiranno a fine luglio, si sposterà in biblioteca. Progetti simili, intanto, stanno prendendo il via anche a Mercallo e a Taino. Orari: lunedì dalle 10,30 alle 13,30 e venerdì dalle 10 alle 14. Tel. 0331923365 sito internet: www.sportellosocialecittadinanza.it Mercoledi 11 Giugno 2008 Maria Carla Cebrelli.

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Brancati (RLR) plaude la scelta del Governatore (sezione: Burocrazia)

( da "Italia Sera" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cronaca Roma Brancati (RLR) plaude la scelta del Governatore Fiorito (An): "La revoca è un evidente fallimento" "Avendo da tempo proposto come liberali l'azzeramento dei direttori generali, con la costituzione di una sola Asl, per ragioni di risparmio, ma anche di semplificazione amministrativa, non possiamo che plaudire alla scelta del presidente Marrazzo, di tagliare i costi della sanità, riducendo la burocrazia e l'inefficienza delle Asl". E' quanto dichiara in una nota il presidente del Gruppo Liberali Repubblicani al consiglio regionale, Antonietta Brancati. "Abbiamo in questi anni indicato più volte al presidente Marrazzo la necessità di scelte liberali in campo sanitario, secondo il principio del merito, della professionalità e della efficienza, denunciando gli alti costi della macchina burocratica, che sono stati fatti pagare ai cittadini laziali - aggiunge - Meglio tardi che mai. Come liberali saremo al fianco del presidente marrazzo nella lotta agli sprechi, siamo per l'azzeramento delle consulenze non sanitarie, per la riduzione delle Asl, per il taglio degli stipendi agli alti dirigenti, ritenendo giusto investire invece nella assistenza e nella cura alla persona. No al taglio di letti indiscriminato ma in concertazione con l'ordine dei medici e con le categorie dei medici". "Ringraziamo Battaglia - conclude Brancati - per la passione con cui ha affrontato i problemi strutturali della sanità laziale, ma forse è mancato il coinvolgimento, su un tema così complesso, delle forze politiche e delle professionalità disponibili, e la volontà di sottrarsi all'invadente pressione partitocratica. Battaglia ha pagato per tutti". "La revoca di Battaglia è il segno evidente del fallimento della politica sanitaria della giunta Marrazzo". È quanto dichiara in una nota il consigliere regionale di Alleanza Nazionale Franco Fiorito, componente della commissione Sanità. Cristiano Vasselli Edizione n. 929 del 11/06/2008.

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A Reggio nuove norme per acconciatori, estetisti, tatuatori e laboratori di 'piercing' (sezione: Burocrazia)

( da "Sestopotere.com" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

(11/6/2008 17:35) | (Sesto Potere) - Reggio Emilia - 11 giugno 2008 - Nuove regole per parrucchieri, estetisti, tatuatori e laboratori di piercing che operano nel Comune di Reggio Emilia. Le ha stabile lunedì il Consiglio comunale con una delibera che, seguendo le indicazioni della legge Bersani in materia di liberalizzazione degli esercizi pubblici, semplifica le procedure per l'apertura di nuove attività. Parrucchieri, estetisti, tatuatori e laboratori di piercing che vorranno entrare sul mercato potranno farlo semplicemente presentando una dichiarazione di inizio attività (Dia), nel rispetto dei requisiti richiesti: possesso di idonea qualifica professionale, conformità dei locali con le normative edilizie e possesso del certificato igienico sanitario rispetto a locali e attrezzature. Studi e laboratori per la realizzazione di tatuaggi e piercing dovranno inoltre attenersi alle disposizioni indicate nella relativa delibera della Regione Emilia Romagna che stabilisce norme igieniche rigorose per evitare che nell'ambito di tali attività possano verificarsi infezioni e trasmissioni di virus. “Il nuovo regolamento – ha detto l'assessore alle Attività produttive Mimmo Spadoni - è il risultato di un lavoro svolto insieme all'Ausl e alle associazioni di categoria. Grazie a questa nuova normativa si snellisce la burocrazia di avvio delle attività e si dà maggior dinamismo al mercato, pur nel rispetto dei requisiti igienici necessari. Con il regolamento introduciamo inoltre precise indicazioni rispetto alle pratiche di piercing a cui in precedenza, vista la novità di questo settore, non erano riservate normative specifiche. Sia per queste attività che per i tatuaggi gli operatori dovranno inoltre seguire appositi corsi di formazione, organizzati da Ausl, sugli aspetti igienici e sanitari e i possibili rischi legati a queste pratiche”. La delibera è stata approvata con 20 voti a favore (Pd, Italia Popolare, Pdci, Democratici a sinistra, gruppo misto- Fantini), un voto contrario (Prc) e 9 astensioni (FI-Pdl, An-Pdl, Udc, Lega, Gente di Reggio, Laboratorio Reggio).

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Caso Santa Rita, parla l'assessore Bresciani (sezione: Burocrazia)

( da "Varesenews" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Milano - In aula infuria il dibattito sul modello sanitario lombardo Caso Santa Rita, parla l'assessore Bresciani L'assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani, nel corso della seduta consiliare pomeridiana ha tenuto una relazione sul caso riguardante la clinica Santa Rita, riferendo al Consiglio Regionale i dati e la storia della struttura sanitaria risultanti alla Regione. Attualmente la clinica ha 276 posti letto e circa 700 dipendenti: negli ultimi anni si è registrato un incremento di posti letto pari al 56 per cento che ha determinato una maggiorazione dell'investimento della Regione del 45 per cento. Già nel 2006/7 erano state segnalate irregolarità amministrative e quindi era stato ridotto l'impegno economico regionale. Bresciani ha inoltre confermato la decisione della sospensione della convenzione. Alla relazione è seguito un ampio dibattito aperto da Stefano Zamponi (Idv) che ha giudicato l'esposizione dell'assessore "arida e burocratica". "Il Presidente Formigoni -ha detto- si accorge solo ora di quanto accade, nel momento in cui ci costituiamo parte civile contro la Santa Rita: doveva farlo un anno fa". Il consigliere Alessandro Cè (Misto ? Cristiani e federalisti) si è detto insoddisfatto di una relazione "con soli numeri. Si minimizza un fatto grave: il problema dell'illegalità è diffuso e non c'è volontà di cambiarlo. Ho sollecitato la necessità di riforme e ne ho pagato le conseguenze. In questa vicenda c'è una responsabilità di sistema che è tutta politica". Per Silvia Ferretto Clementi (Misto 9103-Pdl) "il problema non è la legge così come non ritengo si debba criminalizzare un'intera categoria professionale, ma bisogna essere spietati nei confronti delle persone che commettono reati come quelli che vengono contestati al Santa Rita. Sono soddisfatta dalle azioni intraprese dalla Giunta in questa vicenda ma deve migliorare i controlli ad ogni livello". Mario Agostinelli (Prc) è "indispettito dal tono di netto ridimensionamento dei fatti" da parte dell'assessore Bresciani. "Tra le gente c'è panico, indignazione ? ha aggiunto ? Sostengo da tempo che l'illegalità nella sanità lombarda non è un aspetto patologico ma è diventato fisiologico. La politica di Formigoni ha fatto precipitare la situazione in tutti i servizi pubblici della nostra regione". "Sui fatti alla Santa Rita credo sia utile che il Consiglio Regionale insedi una Commissione d'inchiesta ? ha detto Carlo Monguzzi (Verdi) ? Qui qualche cosa non ha funzionato. La Giunta sapeva: perché non è intervenuta prima? Non mi ha convinto la sobria relazione dell'assessore. La soluzione ora potrebbe essere quella di trasformare la Santa Rita da struttura privata a pubblica ". "Mi interessa capire se siamo di fronte a una vicenda anomala, unica, irripetibile, isolata che non possa più ripetersi ? ha detto Marco Cipriano (Sd) ? credo che su questo fatto si debba prevedere il ricorso al fallimento della società a tutela dei lavoratori e del personale sanitario per non far pagare a tutti gli errori di pochi. Siamo di fronte ai cittadini e preferisco la prevenzione alla repressione". Il Presidente della Commissione Sanità Pietro Macconi (AN-PdL) ha affermato che il "sistema di controllo è efficace, anche se migliorabile". "Quanto è accaduto -ha aggiunto- è gravissimo e certamente dobbiamo reagire trovando strumenti più adeguati per migliorare l'efficacia dei controlli, perché è un dovere del pubblico quello di garantire azioni di controllo". Il capogruppo della Lega Nord Stefano Galli  si è detto "indignato" da quello che è successo nella clinica milanese. "Pensavamo ? ha detto ? che il nostro sistema fosse incontaminabile. Non è così! E' arrivato il momento di rivedere i Drg, mettersi attorno al tavolo per ridisegnare il sistema ed evitare che i criminali possano trovarvi varchi per intrufolarsi. Adesso dobbiamo però pensare ai lavoratori della clinica. Stamane ho parlato con il Ministro Maroni e l'ho invitato a contattare il suo collega del Welfare Sacconi affinché si possa trovare una soluzione per questi lavoratori, circa 900 con l'indotto. Sono tutti infermieri con contratto privatistico. Stiamo cercando di verificare se possono essere "trasferiti" nel contratto pubblico cosi da destinarli agli ospedali pubblici, che come tutti sanno registrano forti carenze di personale infermieristico". Secondo il  Capogruppo del Partito Democratico Carlo Porcari "quello che è successo chiama in causa le istituzioni. La sanità è materia di competenza regionale, dunque oggi è coinvolta Regione Lombardia e il Consiglio Regionale. Formigoni si autoassolve, scarica tutto su medici e sul personale.  Invece è il nostro sistema che non funziona. C'è una responsabilità della politica. Il modello che abbiamo importato dagli Usa è applicato solo in parte, manca l'applicazione degli aspetti sul controllo e la verifica. E' arrivato il momento di una forte assunzione di responsabilità della politica. E' necessaria e urgente un'operazione di trasparenza perché bisogna ridare fiducia ai cittadini".  Carlo Saffioti di Forza Italia è intervenuto rivolgendo un "pensiero solidale a tutte le vittime della malasanità . Esprimo anche solidarietà e apprezzamento alle migliaia di operatori sanitari che tutti i giorni con sacrificio e dedizione prestano la loro opera. Ribadisco tuttavia la fiducia nel modello sanitario lombardo, deve solo essere aggiornato. Oggi c'è troppa burocrazia,troppa ingerenza della politica come del resto avviene in tutte le altre regioni". Saffioti ha poi concluso evidenziando che il rapporto pubblico-privato in Lombardia è in linea con la media nazionale. In conclusione l'assessore Bresciani si è detto "inorridito" per quanto è accaduto che è contrario ai principi della medicina e anche dell'economicità del sistema. Se confermati, i fatti -ha aggiunto- sono da giudicare come criminali, ma "sicuramente non si può mettere in discussione la professionalità e la bontà del servizio sanitario in generale. Anche se la politica che è cinica tende  ?ha aggiunto- a generalizzare laddove invece c'è un estremo bisogno di distinguere. Dobbiamo migliorare il sistema, compresi i controlli per i quali sono impegnate oggi 150 persone. Adesso stiamo lavorando col massimo sforzo per risolvere i problemi anche dei lavoratori della clinica" Mercoledi 11 Giugno 2008.

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<Congelato> il recuperodei fabbricati del Biviere (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Villaggio turistico "Congelato" il recupero dei fabbricati del Biviere L'attesa di quanti aspettavano il recupero dei fabbricati del Biviere continua ad essere delusa. Il progetto, relativo alla ristrutturazione ed il successivo trasferimento al Comune del complesso di aree e fabbricati del villaggio turistico denominato "Biviere di Lentini", sembra essersi arenato nelle secche della burocrazia. Si tratta di 8 fabbricati, senza infissi ed alcuni senza tetto. Gli immobili, incastonati in un ambiente paesaggistico davvero stupendo, erano stati una ventina di anni fa affidati alla cooperativa Vita Nuova, impegnata nel recupero e nell'assistenza ai bambini disabili. La cooperativa fu poi costretta a sloggiare e i fabbricati giorno dopo giorno sono andati alla malora. L'ufficio tecnico del comune ha di già stilato una relazione tecnica, onde poter accertare lo stato degli 8 fabbricati, alla mercè di chicchessia. La somma prevista per il recupero degli immobili è di 4 milioni di euro. G.G.

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Essere comunista nel XXI secolo (sezione: Burocrazia)

( da "AprileOnline.info" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pino De Luca, 10 giugno 2008, 12:58 Dibattito Lo spirito e il senso del pensiero di Marx vanno ricercati sessant'anni orsono, dopo la catastrofe del conflitto più sanguinoso e aberrante di tutti i tempi, quando si trovò la forza di scrivere la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo Non è una eccezione alla regola che mi sono data. è solo una pagina del diario di bordo di una barchetta. Vi sono scritti: il porto dal quale è salpata, la cambusa e il resoconto di ogni scalo. La barchetta muove sempre verso est, che ad ovest di Paperino c'è solo il vuoto pneumatico. Non è quindi la politica politicata e tantomeno filosofia filosofeggiata. Con la prima abbiamo concordato, da tempo, una separazione consensuale. Per la seconda non credo di essere sufficientemente intelligente. Sono riflessioni che il confronto con amici di dialogo mi sollecita e che a questi amici non posso che dedicare. "Ad ogni piè sospinto - dice Sergio - richiami il tuo "essere comunista", dici cose spesso condivisibili. Ma quel tuo richiamo le rende indigeste a chi come me ha idea diversa". Sergio è un uomo gentile oltre che intelligente e colto. Non dice la parola giusta che dovrebbe descrivere la sua reazione alla parola "comunista". Non la dice per rispetto forse, per educazione certamente. Il sentimento che Sergio prova alla parola "comunista", io credo, possa essere descritto dalla parola: ripugnanza. Questo sentimento di Sergio è condiviso da molti interlocutori con i quali scambio spesso punti di vista. Alcuni di loro me lo dicono, dapprima con piglio deciso, poi quasi commiserandomi come ne fossi affetto. Un'altra corrente di pensiero, Nino ad esempio, mi domanda il senso del dirsi comunisti nel XXI-esimo secolo. Un'altra ancora, che trovo meravigliosa, pur dichiarandosi apertamente di destra manifesta nei miei confronti sentimenti straordinari che non posso che ricambiare. Penso al Sig. Aurelio che ha a cuore la Chiesa della Madonna del Giardino di Tuturano che, credo, dopo una piccola sollecitazione mediatica, sia soggetta finalmente all'attenzione delle autorità per garantirne il restauro e la conservazione. Vi è un'ulteriore area, quella maggioritaria, che ti incontra per caso e ti dice "Ti leggo sempre" ma è lì, nascosta, timorosa di aprirsi e di spiegare le vele, terrorizzata dal fatto che il mondo si accorga della sua esistenza. L'ultima schiera riguarda quelli che ci sono esclusivamente quando possono trovare qualcosa che dà un senso momentaneo alla loro inutile presenza terrena e che Don Mariano Arena qualificherebbe senza dubbio come "quaquaraquà". Condivido, e ne sono onorato, con José Saramago l'essere "ormonalmente comunista", non posso farci nulla, la falce e martello si è stampata in ogni globulo rosso e così si rinnova e così sarà finché vivo. Ma quanto questa caratteristica genetica sia corrispondente al comune intendere "essere comunista" va certamente investigato. Il Manifesto del Partito Comunista fu pubblicato da Karl Marx esattamente centosessant'anni fa, nel 1848. Si può ben dire che questo termine diventa di uso comune da allora. Ma da allora ha avuto sempre il medesimo significato? Ha rappresentato sempre le medesime cose? è stato interpretato sempre nello stesso modo in tempi e luoghi diversi? Io credo che non esista persona dotata di almeno un neurone funzionante che possa rispondere affermativamente alle tre questioni. Avendo letto un po' le opere di Marx ed Engels, e dei loro successori anche per ragioni di identità, posso dire senza dubbio che a fronte del Metodo di Marx, universalmente riconosciuto come eccellente, nella sostanza abbia "bucato" un gran numero di scenari. Mai è accaduto che una società borghese evolvesse verso un momento rivoluzionario. Le "dittature del proletariato" più che evolvere verso il socialismo si sono orientate dapprima verso una forma monarchica e un nuovo feudalesimo e poi verso oligopoli travestiti da capitalismo. A livello mondiale l'idea comunista ha prodotto innovazioni e crescita sociale e civile più nel mondo capitalistico che in quello del "socialismo realizzato". Al contempo è servito al potere capitalistico per limitare l'evoluzione sociale e civile delle proprie popolazioni. Straordinariamente infeconda è stata l'idea marxiana della "socializzazione dei mezzi di produzione" almeno quanto quella socialista e anarchica della "socializzazione dei prodotti dell'uomo". La vera rivoluzione, io credo, consiste nel socializzare, ovvero porre sotto il controllo collettivo, le "risorse naturali", poiché esse sono di nessuno e di tutti. Può forse un credente immaginare un Dio creatore che assegna risorse a questo o a quello? Può un non credente immaginare un diritto di possesso sulle risorse senza una appropriazione violenta e unilaterale? è il possesso delle risorse che differenzia le fortune degli individui. Se osserviamo l'unico caso di sistema sociale documentato dalla nascita (gli USA), la regola della "concessione" delle miniere piuttosto che del possesso delle stesse introduceva un elemento di uguaglianza sociale, almeno in linea teorica. Le altissime tasse di successione evitavano ed evitano l'insorgere di caste dinastiche che tendono al parassitismo. è qui in fondo anche il discrimine tra la Bibbia che vuole l'Uomo Padrone del Creato e l'Uomo Custode del Creato. Io mi auguro che l'attuale Papa, considerata la sua cultura teologica, prima o poi chiarisca e scelga se ritenere vera la traduzione del Codice "P" o del Codice "J", magari in questa chiave investigando sul potere dell'Uomo sulla Vita, in ogni sua fase. La parte del marxismo che trovo semplicemente geniale è l'idea che le analisi sociali ed economiche si determinano storicamente e nel concreto del tempo e dello spazio. Chiude cioè la strada alle ipotesi illuministe o clericali. Le prime che cercano una ragione di causa-effetto scientificamente determinabile e deterministica, i secondi un disegno divino oscillante tra l'assolutamente predeterminato e l'assolutamente imperscrutabile. Da quella intuizione non può che discendere che i rapporti di forza e le alleanze tra le classi sociali che esistono comunque, anche e soprattutto quando è molto difficile circoscriverle ed individuarle, è il motore evolutivo o involutivo di una società. Come bisogna allora ritrovare lo spirito e il senso "dell'essere comunista"? Sessant'anni orsono, dopo la catastrofe del conflitto più sanguinoso e aberrante di tutti i tempi, si trovò la forza di scrivere la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Essere comunista nell'occidente del XXI secolo significa agire perché quei principi siano universalmente noti e perseguiti in ogni parte del mondo. In quello spirito l'Essere Umano è al centro dell'azione collettiva, in quello spirito non accade mai che "uno sia la milionesima parte di una moltitudine di un milione", in quello spirito ciascuno è, insieme, portatore di diritti inalienabili e garante dei diritti dei suoi simili, non solo contemporanei ma anche passati e futuri. Questo è, io credo, il concetto chiave. Occorre assumere la consapevolezza di aver ricevuto un mondo da chi ci ha preceduto e che esso va restituito a chi ci succede, possibilmente migliore. Che a peggiorarlo nulla ci vuole, come spesso mi ricorda Sandro, quando discutiamo la teoria del Caos, l'entropia aumenta da sé, non ha bisogno di aiuto. L'uomo dovrebbe usare il suo lavoro per ridurla. In forma semplificata verrebbe da dire: "Si auspica che l'Essere Umano ami il suo prossimo, ma si deve pretendere che ne abbia rispetto e dal suo prossimo riceva quello che dà". Se la forma sociale organizzata, nel tempo, debba essere mercato, burocrazia, clan o una loro combinazione, lo decideranno le condizioni politiche, civili ed economiche. Essere comunisti nel XXI secolo, io credo, significa condividere lo spirito della Dichiarazione ma anche spendersi senza riserve affinché la decisione sull'organizzazione sociale, dati il tempo ed il luogo, sia sempre la più ampia, partecipata e consapevole, in definitiva la più libera possibile. Spero di avere il tempo e la forza di avere un comportamento coerente con quanto sostengo, rifuggendo l'ipocrisia, le scorciatoie, la vanagloria. Nel breve spazio di milleduecentoquarantotto parole spero di aver offerto qualche spunto di riflessione e di aver aiutato alcuni amici, ai quali voglio bene, ad aver sentimento più bonario nell'udire il termine: "comunista".

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Fao, la riforma che verrà: Si cambi la "cultura istituzionale" (sezione: Burocrazia)

( da "Velino.it, Il" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. POL - Fao, la riforma che verrà: Si cambi la “cultura istituzionale” Roma, 11 giu (Velino) - Alcuni funzionari, all'interno della stessa Fao, avrebbero preferito che la riforma dell'organizzazione prendesse corpo prima del vertice di inizio giugno. Un vertice la cui natura più “politica” che “tecnica” ha avuto come conseguenza non secondaria quella di accendere i riflettori sull'agenzia onusiana. E, soprattutto, sul suo funzionamento. Perché una riforma interna, la Fao sta cercando di portarla avanti. Con un lavoro che prende le mosse dal rapporto che una Commissione esterna indipendente ha compilato e consegnato, nel novembre del 2007, al termine di due anni di studio. Un documento pieno di raccomandazioni che ora un comitato della Conferenza della Fao ha il compito di tradurre in risposte operative da portare, entro il 2008, a una sessione speciale dell'Organizzazione. Tre i gruppi di lavoro istituiti sotto la presidenza dell'iraniano Noori Naeni: quello relativo a “Visione e alle priorità di programma della Fao”, quello dedicato alla “riforma della governance” e quello che si propone di stilare riforme “dei sistemi, del cambio culturale e dell'organizzazione”, cui fa parte, in qualità di vicepresidente, l'italiana Rita Mannella. Dove dovrebbe portare tutto ciò? Le conclusioni del rapporto stilato dalla commissione esterna sono riassunte in cinque punti. La macchina lavora ma costa: l'amministrazione della Fao traduce bene i regolamenti e le procedure approvate dall'organizzazione, ma attraverso “elevati costi di transazione che si traducono in alti costi diretti e occulti addizionali”. Secondo: la struttura amministrativa “ha ricadute negative sul lavoro tecnico dell'Organizzazione e sulla sua immagine esterna”. La burocrazia fa pensare a una “cultura intrinsecamente contraria al rischio”. Poco successo, inoltre hanno avuto le timide politiche di decentralizzazione delle funzioni fin qui portate avanti: “Si renderà necessario un approccio molto più sistematico, radicale, basato sul principio di sussidiarietà e pensato per portare a un cambio nella cultura dell'Organizzazione”. Poi c'è da mettere mano alla situazione finanziaria “molto grave” della Fao. “Una situazione insana e insostenibile”, continua il rapporto. “Il problema di liquidità o di flusso dei fondi si è andato aggravando costantemente, forzando l'Organizzazione a indebitarsi in quantità sempre maggiori”. Infine, nonostante gli sforzi prodotti, molto si deve fare sul fronte dell'Information technology: “L'assenza di una coerenza generale” negli interventi di ammodernamento delle dotazioni “ha portato a una frammentazione non necessaria e costosa dei sistemi”. Come uscirne? “La mancanza di un rendiconto dei costi personali, la mancanza di trasparenza e di fiducia nella amministrazione della Fao genera elevati costi diretti e indiretti”. Senza un “cambio fondamentale nella cultura istituzionale della Fao, l'Organizzazione non può trasformarsi” in quella struttura “portatrice di saperi efficienti ed efficaci che desidera essere e risultare veramente adeguata al secolo XXI”. (fae) 11 giu 2008 16:55.

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Quando è più la spesa dell'impresa: 18 mesi per mettersi in proprio (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Como, La" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Paradossi della burocrazia / 5 Quando è più la spesa dell'impresa: 18 mesi per mettersi in proprio Per avviare un'attività necessari almeno 4.000 euro. E un anno e mezzo di pazienza Aprire un'impresa? È un'autentica? impresa. Se la burocrazia complica terribilmente la vita di qualsiasi cittadino, può trasformare in un vero e proprio inferno quella di un giovane intenzionato ad aprire un'attività. Qualche timido passo avanti è stato fatto, ma le porte a cui bussare continuano a essere molte: notaio, commercialista, consulente del lavoro, Camera di commercio, sportello unico comunale. Decine di adempimenti, decine di moduli da compilare. E la banca, per la concessione del fido, richiede ulteriori documenti, oltre a un business plan. "Creare un'impresa in un giorno", slogan rilanciato da più parte anche ultimamente, per ora rimane solo un sogno: ventiquattro ore non bastano nemmeno per ottenere il primo appuntamento. LA TRAFILA La prima cosa da fare è scegliere la forma giuridica della nostra società: optiamo per una Srl (società a responsabilità limitata), un po' più cara e complessa di altre ma con rischi minori per il patrimonio personale. Per costituirla ufficialmente, bisogna recarsi da un notaio, che deve sottoscrivere lo statuto, iscrivere la società al Registro delle imprese e compiere una serie di altri passi formali. La fermata successiva è nello studio di un consulente del lavoro o di un commercialista, che ci aiuta a sbrigare altre pratiche, a cominciare dall'apertura di una partita Iva. Abbiamo già speso una cifra ragguardevole, senza contare il versamento del 25% del capitale sociale, effettuato in banca. E manca ancora tutto il capitolo dei dipendenti, tanti o pochi che siano: istituzione del libro paga e matricola, comunicazione delle assunzioni al Centro provinciale per l'impiego, pratiche Inps e Inail. Il traguardo è ancora decisamente lontano: dobbiamo versare il restante 75% del capitale sociale e non possiamo certo dimenticarci della sede della nostra impresa. A questo punto entrano in gioco altri attori: Vigili del Fuoco, Asl, Arpa e amministrazione provinciale. Ma dovrebbe essere il ?celebre? Sportello unico del Comune a fare da interlocutore con questi enti: "In realtà ? spiegano diversi addetti ai lavori comaschi ? è proprio questa la fase in cui la burocrazia prende il sopravvento e si perde moltissimo tempo. I diversi enti, infatti, non dialogano tra loro come dovrebbero, e spesso il Comune non riceve risposta nei tempi stabiliti oppure si ritrova con una richiesta di ulteriore documentazione". LE CIFRE Quanto abbiamo speso finora? Circa quattromila euro, soltanto per poter dire: ecco qui, ho tutte le carte in regola, la mia piccola azienda è pronta a partire. In Inghilterra avremmo dovuto sborsare 207 euro, in Francia 300, in Irlanda 95, in Nuova Zelanda l'equivalente di 41 euro. Soltanto la Grecia, su questo fronte, è in una situazione peggiore rispetto a quella italiana. Ma c'è anche, per fortuna, una buona notizia: la Camera di commercio comasca ha già attivato le nuove procedure previsto dal "decreto Bersani", obbligatorie dal prossimo 19 agosto. È possibile dunque effettuare, sebbene in pochi ne siano a conoscenza, la cosiddetta ?comunicazione unica? per l'avvio dell'attività di impresa: l'Ufficio del registro istituito presso l'ente camerale fa cioè da interlocutore per Inps, Inail e Agenzia delle entrate. Si possono evitare, così, tre passaggi. Magra consolazione. Michele Sada 11/06/2008.

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Carlo Cattaneo presidente dell'Associazione piccole e medie industrie di Como <Cambiamo le regole: occorrono tempi certi> (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Como, La" del 11-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'intervista Carlo Cattaneo presidente dell'Associazione piccole e medie industrie di Como "Cambiamo le regole: occorrono tempi certi" Incontriamoci e stiliamo un protocollo d'intesa (mi.sa.) "Ottenere il nulla osta per un'attività produttiva? Oggi occorrono almeno diciotto mesi". Un dato che, spiega il presidente dell'Associazione piccole e medie industrie di Como, Carlo Cattaneo, ci colloca agli ultimi posti nella classifica europea: "La colpa ? dice Cattaneo ? è principalmente della burocrazia". Oltre ai tempi di attesa infiniti, per poter creare un'impresa bisogna mettere mano al portafoglio in misura considerevole? Se parliamo di una piccola attività produttiva, possiamo stimare tranquillamente un costo compreso tra quattromila e diecimila euro, a seconda del settore e delle caratteristiche. Ma anche queste cifre sono da imputare in un certo senso alla burocrazia: la spesa è legata infatti, in gran parte, agli onorari del notaio, del consulente del lavoro e del commercialista. E di queste figure non si può fare a meno, proprio a causa della complessità della ?macchina?. Con le recenti novità introdotte dal ?decreto Bersani?, si è fatto qualche passo avanti. Ma che cosa manca ancora per una svolta? Qualche elemento di semplificazione è stato introdotto, ma resta il fatto che oggi un imprenditore spende metà del suo tempo per seguire adempimenti burocratici spesso assurdi. La burocrazia e i bizantinismi frenano l'economia del territorio e del nostro Paese, lo si dice da anni ma i governi non hanno mai modificato seriamente questo stato di cose. A livello locale, dove si inceppa più di frequente il ?meccanismo?? Il problema principale è quello dello Sportello unico. Dovrebbe infatti garantire una risposta entro 90 giorni, ma questo purtroppo non accade quasi mai. A questo punto, lancio una proposta: organizziamo un serio tavolo di coordinamento su questo tema, con i Comuni, gli enti coinvolti e i rappresentanti delle imprese lariane. Incontriamoci e stiliamo un protocollo d'intesa che preveda tempi certi e garantisca un funzionamento migliore dello Sportello. 11/06/2008.

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Il presidente Lulani: Clima economico internazionale difficile Ma bilancio positivo (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 11-06-2008)
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Il presidente Lulani: "Clima economico internazionale difficile Ma bilancio positivo" [FIRMA]FRANCO MARCHIARO ALESSANDRIA Da ieri l'Unione industriale della provincia, che rappresenta 500 aziende con 27 mila addetti, ha cambiato denominazione e si chiama Confindustria Alessandria. L'ha deciso l'assemblea generale 2008 degli associati. "Abbiamo un "brand" di grande valore - ha detto il presidente Bruno Lulani - ed è forte l'autorevolezza che in questi anni Confindustria ha acquisito, è naturale quindi che si accosti quel nome anche alla associazione del nostro territorio: da un lato in un'ottica di semplificazione, di "univocità" di linguaggio del sistema confindustriale, dall'altro per creare sinergie grazie all'autorevolezza del marchio". Creata nel 1903 come Associazione industriali e divenuta nel 1914 Lega industriale della provincia, quando nel dopoguerra fu fra le prime in Italia ad essere ricostituita, a maggio 1945, fu scelto il nome di Unione industriale. Ospite e relatore, ha partecipato all'assemblea il neoeletto vice presidente di Confindustria, Edoardo Garrone, presidente della capogruppo "Erg". "L'industria in generale - ha detto - e in particolare per il Nord Ovest ha bisogno di infrastrutture che da anni chiediamo senza ottenere. Mi riferisco in particolare alla Tav, al Corridoio 5, al Terzo Valico (di notevole importanza per liguri e alessandrini), indispensabili per collegarci al resto del mondo". Come occorre collegare alle "ottime competenze esistenti" la ricerca all'Università e al mondo delle imprese, specialmente le piccole, per puntare alla innovazione. "E occorre riprendere - ha aggiunto - il processo di liberalizzazione e privatizzazione, le società pubbliche sono divenuti monopoli locali con forti costi e servizi scadenti". E tra i punti indicati come indispensabili per far crescere l'industria Edoardo Garrone indica la necessità di cambiare questo "Stato barocco, con la sua burocrazia dai tempi infiniti che da Roma ricadono su tutti gli enti locali ritardando o bloccando le iniziative". Sulla necessità di nuove strategie per la crescita delle imprese e del sistema Italia si è soffermato nella relazione all'assemblea il presidente di Confindustria Alessandria, Bruno Lulani, che ha tracciato un bilancio nell'annata trascorsa che è stata caratterizzata per le industrie della provincia da una situazione congiunturale complessivamente positiva malgrado un clima economico internazionale difficile. "Da parte nostra - ha detto il presidente - abbiamo raggiunto concrete collaborazioni con gli enti locali su progetti strategici e varato un programma per accrescere il legame tra imprese, scuola e Università". E sono state avviate iniziative sul fronte della logistica e delle infrastrutture, dato spazio alle attività legate allo sviluppo sostenibile e all'ambiente.

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Il sindaco non si tira indietro: <Hanno diritto all'assistenza> (sezione: Burocrazia)

( da "Cittadino, Il" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il sindaco non si tira indietro: "Hanno diritto all'assistenza" n "I bisogni del territorio vengono prima di tutto. I sinti di Caselle fanno parte di questo paese da vent'anni e hanno tutto il diritto a essere assistiti". Così il sindaco Maria Giuditta Mamone risponde alla domanda circa i rapporti che legano l'amministrazione comunale alle persone che vivono al campo nomadi. "Sono - dice - rapporti sereni, tranquilli, perché serena e tranquilla è la gente che vi abita. Non ci sono mai stati problemi, i ragazzi più grandi hanno frequentato le scuole del paese ed ora lavorano, almeno quando riescono a trovare un posto. Non capisco perché si insista nel definirli nomadi: sono giostrai a riposo, che hanno scelto ormai da molti anni di stabilirsi nel nostro comune". Il primo ad accoglierli fu l'ex primo cittadino Edoardo De Ferrara ("Per spirito di filantropia" aggiunge la sindaco), che li sistemò nel fu asilo di Calvenzano. Poi, una decina d'anni orsono, quando si rese necessario restaurare l'edificio, il campo venne spostato là dove si trova tutt'ora, su un terreno privato che si estende vicino alla piazzola ecologica. Il comune provvide a installare il container dei bagni e le associazioni del paese, in particolar modo Casa Betania, aiutarono ad allestire il campo. Da allora tutto è filato liscio e i rapposti tra i sinti - soprattutto quelli appartenenti alle ultime generazioni - e i casellesi proseguono oggi all'insegna del buon vicinato. Ciò nonostante quasi nessuno tra chi vive al campo ha la residenza a Caselle, quasi tutti ce l'hanno presso il municipio di comuni di altre provincie lombarde o emiliane: "Non possiamo fare nulla, perché per lo Stato sono persone senza fissa dimora" dichiara il sindaco. E così, per sbrigare le pratiche pensionistiche o per ricevere assistenza sanitaria, i sinti di Caselle sono costretti a recarsi in continuazione a Cremona o nel Pavese: stanziali per scelta, ci pensa la burocrazia a tenere vivo in loro lo spirito del nomadismo. S.C.

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Chiari, internet batte la burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Brescia" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione: 12/06/2008 testata: Giornale di Brescia sezione:BASSA BRESCIANA Il Comune ha avviato un nuovo servizio grazie al progetto Siscotel: niente più code agli sportelli per avere una serie di documenti Chiari, internet batte la burocrazia Come consultare anagrafe e tasse da casa. Stessa possibilità per Palazzolo I cittadini di Chiari potranno provvedere alle "autocertificazioni" da casa Barbara Bertocchi BASSA Contro le lunghe attese agli sportelli, lo spreco di tempo e quindi di denaro, ha preso il via in questi giorni un servizio congiunto dei Comuni di Chiari e Palazzolo all'insegna della comodità del cittadino e dell'efficienza operativa delle singole Amministrazioni. Si chiama Siscotel (Sistema informativo sovra comunale telematico), è stato finanziato dalla Regione su un progetto del 2004 e il suo obiettivo, ha spiegato l'assessore alle Politiche economiche dell'Amministrazione clarense, Emanuele Arrighetti, è quello di "creare una maggiore vicinanza tra i cittadini e il Comune, subito e sempre". In concreto, il servizio permette ai cittadini di sbrigare direttamente da casa alcune pratiche burocratiche che in passato comportavano il passaggio obbligatorio dell'utente dal municipio. È infatti attivo da qualche giorno 24 ore su 24 un semplice portale (all'indirizzo www.chiaripalazzolo.it) attraverso il quale tutti i cittadini interessati possono accedere ad alcuni servizi informatizzati. In tema di anagrafe possono consultare la propria posizione, stampare autocertificazioni e dichiarazioni sostitutive dell'atto di notorietà. A proposito di Ici e Tia (tariffa sui rifiuti), possono visualizzare la propria posizione, compilare on line una nuova dichiarazione e segnalare eventuali inesattezze dei dati che li riguardano. E ancora, nei casi di vendita oppure cessione di godimento (per più di un mese) di immobili ubicati in queste due città, i proprietari possono comunicare il passaggio al Comune direttamente da questo portale entro 48 ore dalla consegna del locale. Non solo, a breve verrà attivato anche il servizio di pagamento tributi e sanzioni on line e il servizio Site (Sistema informativo territoriale ecografico) attraverso il quale i cittadini potranno visualizzare cartografie del territorio e informazioni sulla loro proprietà riguardanti le pratiche edilizie e il catasto. Per usufruire dei servizi che questo portale offre è necessario richiedere password e nome utente agli sportelli Urp di Chiari o Demografici del Comune di Palazzolo oppure utilizzare la Carta regionale dei servizi, acquistando un lettore smart card e scaricando un programma dal sito internet della Regione. "Per avviare il progetto - ha annunciato il sindaco di Chiari sen. Sandro Mazzatorta - distribuiremo gratuitamente 150 lettori smart card". Un'iniziativa simile è in via di definizione anche a Palazzolo. Sempre nell'ottica di semplificare i procedimenti a Chiari è stata attivata una nuova casella di posta elettronica certificata (com@pec.comune.chiari.brescia.it) che detiene l'ufficialità del protocollo. Ben 200 caselle di posta elettronica certificata verranno inoltre assegnate gratuitamente ad alcune categorie professionali clarensi che sono abitualmente in contatto con gli uffici comunali per lo scambio di corrispondenza. Anche Palazzolo si sta attivando al fine di offrire un simile servizio. "Questo progetto - ha commentato il sindaco di Chiari - si inserisce in un più ampio percorso di semplificazione delle procedure amministrative e di implementazione del contatto con i cittadini, iniziato con la creazione dell'Ufficio relazioni con il pubblico (Urp) e oggi potenziato con l'erogazione di sempre più numerosi servizi attraverso internet".

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Il franchising guarda all'estero (sezione: Burocrazia)

( da "Italia Oggi (MarketingOggi)" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - Marketing Numero 139, pag. 34 del 12/6/2008 Autore: di Silvia Paterlini Visualizza la pagina in PDF       La fotografia di Assofranchising al comparto. Cresce meno il fatturato, ma è boom di affiliati Il franchising guarda all'estero Affari per 21 mld (+5,2%). Trainano i servizi e l'alimentare Un giro d'affari da 21 miliardi di euro, in crescita del 5,2% rispetto al 2006. Poco importa che nel 2005 il franchising italiano avesse messo a segno un +10,47%: il settore continua a crescere. Le stime di Quadrante Franchising & Marketing Services, elaborate per Assofranchising, associazione di riferimento del comparto, presentate ieri a Milano nella terza conferenza nazionale del franchising, fotografano una realtà dinamica: nel 2007 le reti in franchising sono aumentate dell'8,9% portandosi a quota 847; i punti vendita hanno registrato un +6,9%, che, tradotto in cifre, vuol dire 3.385 nuovi negozi; il numero di addetti ha toccato le 182.908 unità, con un balzo in avanti del 3,5%. Un giro d'affari cresciuto sì, ma a ritmi decisamente inferiori rispetto al 2006. Colpa della crisi economica, che, pur in maniera marginale, ha investito anche il comparto del franchising. Lo dimostra il fatto che, nonostante siano aumentati affiliati, affilianti e addetti del comparto, il giro d'affari abbia perso cinque punti percentuali. Graziano Fiorelli, presidente di Assofranchising, presentando i dati, non ha nascosto comunque un certo ottimismo sul futuro del comparto, in particolare per le reti italiane lanciate sui mercati esteri. Rispetto al 2006, l'anno appena trascorso ha segnato un aumento dei punti vendita all'estero pari al 37% (il dato comprende anche quelli gestiti direttamente dai franchisor). "L'internazionalizzazione", ha spiegato Fiorelli, "sarà una delle linee guida della nostra associazione". Ottimista, il presidente ha comunque denunciato mancanze nel sistema della distribuzione, gravato dalla burocrazia, e in quello del credito, i due punti deboli del sistema secondo l'associazione. L'incremento maggiore, nel numero di reti, riguarda il mondo dei servizi: 466 reti contro le 376 operanti nella distribuzione. Grande vitalità soprattutto per agenzie immobiliari e di mediazione creditizia in crescita per giro d'affari, affiliati, affilianti e addetti. Per quel che riguarda il giro d'affari, sempre secondo i dati Assofranchising, al primo posto, con 3 miliardi e 428 mila euro, si piazza la grande distribuzione alimentare, seguita proprio dalle agenzie immobiliari, passate dal quinto al secondo posto con 2 miliardi e 129 mila euro. Terzo posto per la grande distribuzione non food e il suo giro d'affari da 2 miliardi di euro l'anno; stabile al quarto posto l'abbigliamento uomo-donna, 1 miliardo e 965 mila euro, e al quinto, ma con crescita in frenata, il turismo, con 1 miliardo e 549 mila euro. Prodotti e servizi specialistici sono invece al primo posto per numero di reti (112), seguiti da abbigliamento uomo-donna, con 82 brand, agenzie immobiliari e di mediazione creditizia con 73. Per quel che riguarda infine i dati sui punti vendita, al primo posto le agenzie immobiliari, che hanno raggiunto i 10 mila affiliati, seguite dal settore abbigliamento con 5.300 affiliati e dal settore prodotti specialisti con 4.629 affiliati. Il buon andamento del 2007 fa ben sperare anche per il 2008. Il 60% degli addetti del comparto scommette che il giro d'affari aumenterà. Il presidente Fiorelli fa strada: "Punteremo su internazionalizzazione, concorrenza interna ma anche sulla formazione".

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Energia, sugli studi batte il sole tutto l'anno (sezione: Burocrazia)

( da "Italia Oggi (La Legge)" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - studi e carriere Numero 139, pag. 23 del 12/6/2008 Autore: di Ignazio Marino e Gabriele Ventura Visualizza la pagina in PDF       L'eolico quanto il fotovoltaico promettono un grande business. Burocrazia e strategia chiamano gli avvocati Energia, sugli studi batte il sole tutto l'anno Studi legali alla conquista delle energie rinnovabili. Eolico, fotovoltaico, biomasse, geotermico, idroelettrico: tutti investimenti destinati a esplodere in Italia. L'obiettivo, come indicato dall'Ue, è infatti portare il contributo delle rinnovabili al bilancio energetico totale al 20% entro il 2020. E oggi siamo solo al 6%. Ma non basta. Perché, nonostante le normative europee in materia siano state per la maggior parte recepite, investire sul territorio della Penisola nonstante gli incentivi spesso si trasforma in una vera e propria battaglia legale. Autorizzazioni lunghe e veti regionali, che spesso portano le imprese davanti a un Tar. Un iter dove gli avvocati di razza fanno la differenza. Anche se l'annunciata semplificazione amministrativa promessa dal ministro Renato Brunetta fa ben sperare il mondo legale che avrebbe così la possibilità di strutturare progetti con una maggiore possibilità di riuscita. Dato che ancora oggi molti sono i piani che dalla carta non riescono superare il vaglio della fattibilità. Del resto, mai come nel caso delle energie rinnovabili, meno burocrazia equivale a maggiori investimenti. Se non altro per rispettare la tabella di marcia europea e incrementare entro i prossimi 12 anni del 14% la quantità di energia pulita. Perecentuale che tradotta in euro vale diversi miliardi. Come dimostrano anche i piani messi in atto, a livello nazionale e locale, da diversi player di mercato. La strategia di Enel prevede, per esempio, per il 2008-2012 di investire 6,8 miliardi a livello globale nelle energie rinnovabili. Di questi, 3,3 miliardi sono dedicati all'Italia, con l'80% delle risorse che andrà allo sviluppo dell'eolico, il resto al mini-idro, al geotermico e al fotovoltaico. Enel ha poi annunciato che creerà una divisione separata degli asset delle rinnovabili, per aprire il capitale di questa nuova società a uno o più azionisti di minoranza. Passaggio che Erg ha già fatto, cedendo il controllo delle rinnovabili a Entertad, che si chiamerà Erg renew. Il piano strategico 2008-2011 prevede investimenti per 880 milioni di euro nell'eolico. Uno dei più grandi parchi fotovoltaici sarà invece operativo a Cremona entro ottobre. A occoparsene è Linea Group Holding, che sta impiantando circa 3 mila pannelli su un'estensione di 10 mila metri quadrati. Un investimento dal valore di 3 milioni di euro. Lgh prevede altri tre parchi fotovoltaici a Rovato, probabilmente entro il prossimo anno, a Pavia e Lodi per un investimento da 10 milioni di euro. Un business che passa inevitabilmente per le stanze degli avvocati d'affari, italiani e stranieri. Gli italiani Il gruppo di lavoro energia di Bonelli Erede Pappalardo è composto da più di dieci soci dei dipartimenti di società e finanza, antitrust, diritto privato e giudiziale, contenzioso internazionale, diritto amministrativo. "A parte l'idroelettrico e la geotermia, ormai da tempo saturi", spiega Paolo Daino, partner, "ci sono ancora ampi margini di crescita in tutte le altre energie rinnovabili. Il fotovoltaico sta conoscendo negli ultimi tempi una crescita impetuosa ed è probabilmente quello che presenta oggi il maggior potenziale di sviluppo". Chiomenti ha un gruppo di professionisti, di cui dieci soci, che lavorano in coordinamento in materia di energia. "In questo periodo l'interesse per le rinnovabili è cresciuto molto", spiega Carola Antonini, partner, "anche se in Italia abbiamo parecchi problemi a livello di autorizzazioni. Abbiamo riscontrato che gli investitori sono molto interessati ai Certificati verdi per gli elevati incentivi". Anche in Gianni Origoni Grippo si lavora molto sul settore. In maniera particolare sul fotovoltaico. Comparto sul quale, come spiega il partner Ottaviano Sanseverino, "si attende un grande sviluppo. Sia perché la normativa è ancora giovane sia perché la burocrazia è tanta. Molti investiori, infatti, piccoli o grandi che siano, si trovano a fare i conti con tutta una parte amministrativa particolarmente complicata che necessita di una consulenza legale molto mirata. Anche perché la mortalità dei progetti sulla carta è molto alta. Credo", conclude il legale, "che solo attraverso una seria semplificazione delle procedure le energie rinnovabili potranno davvero decollare". Legance, invece, ha un team dedicato di dieci professionisti nel dipartimento di project finance. "Oggi l'eolico è il settore che attira più investimenti", dice Monica Colombera, responsabile del team, "e si sta immaginando uno sviluppo di 2 mila MW offshore, con costi di investimento duplicati". Il dipartimento di Nctm che segue l'area delle energie rinnovabili è formato da otto professionisti. "I margini di crescita più elevati sono nell'eolico", dice Federico Manili, partner, "dato che la fonte eolica è quella più remunerativa soprattutto perché il costo di realizzazione di un impianto è minore". In Pavia e Ansaldo sono 15 gli avvocati attivi, di cui tre partner. Lo studio ha recentemente assistito Clessidra nell'acquisizione di una partecipazione nel gruppo Global Wood Holding, la cui attività consiste nella gestione di un ciclo integrato di produzione di energia elettrica da biomasse. Gli stranieri Freshfields conta in Italia sei soci e 12 associati nel gruppo energy & natural resources. La law firm ha assistito Gea group Ag nella costruzione di tre impianti waste-to-energy di energia rinnovabile in Sicilia all'interno di un progetto di smaltimento rifiuti della regione. Dewey & LeBoeuf, invece, in Italia dedica 14 professionisti al settore. "L'eolico è già maturo, mentre le biomasse si stanno sviluppando", spiega Sergio Sambri, partner, "visti gli incentivi dell'ultima Finanziaria. Anche il fotovoltaico è in grande crescita". Norton Rose nell'energy conta su 20 professionisti. "Ci sono due categorie di investitori che arrivano in Italia", dice Arturo Sferruzza, partner, "quelli finanziari, che sono fondi americani, inglesi, belgi, olandesi, e quelli industriali, ovvero società tedesche, belghe, olandesi, svizzere". In Baker & McKenzie sono sei gli avvocati che seguono il settore. Simmons & Simmons conta su 20 professionisti e presta consulenza, tra l'altro, ad Asm Brescia, Acea, Blugas, Dolomiti Energia, Endesa Europa, Endesa Italia. Cleary Gottlieb sta prestando consulenza ad A2A spa nell'acquisizione di Cofathec Coriance, società francese operativa nel settore del teleriscaldamento e dell'energia, dal gruppo Gaz de France.

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Real estate, lacci e lacciuoli (sezione: Burocrazia)

( da "Italia Oggi (Turismo Oggi)" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - Turismo Numero 139, pag. 18 del 12/6/2008 Autore: di Massimo Galli Visualizza la pagina in PDF       Se n'è parlato in un convegno alla Fiera di Milano, nell'ambito di Eire Real estate, lacci e lacciuoli Per i gruppi stranieri l'investimento è rischioso è dura fare investimenti turistico-immobiliari in Italia: troppa burocrazia, un mercato frammentato, la carenza di infrastrutture e di piani di marketing per promuovere le destinazioni. Un'analisi spietata, quella tratteggiata ieri da alcuni rappresentanti di investitori internazionali, nel corso di un convegno, organizzato da Turismo Re e svoltosi nell'ambito di Eire, l'Expo Italia real estate in svolgimento alla Fiera Milano. Non che manchi la volontà di sviluppare iniziative, ma si preferisce andare sul sicuro, cioè sugli alberghi business nelle principali città, piuttosto che rischiare sul comparto leisure, sul golf o sui porti turistici. è il caso di Foncière des Murs Italy, divisione del gruppo francese Foncière des regions che ha siglato un'alleanza operativa con Beni stabili. Il managing director, Massimo De Meo, ha sottolineato che si prediligono gli hotel di città fino a 4 stelle, con investimenti che assicurino flussi diretti all'investitore, al di là della stagionalità. "Noi abbiamo alle spalle gruppi internazionali e assicurativi, che cercano rendimenti stabili nel tempo. Quello italiano, invece, è un mercato rischioso e frammentato, dove c'è carenza di operatori professionali che costituiscano una valida controparte e che siano in grado di offrire una gestione delle strutture alberghiere per 20 anni. Al contrario, il contratto di locazione è una tragedia perché è troppo sbilanciato a favore dei conduttori". Insomma, ci si barcamena, con rischi elevati e un rendimento che l'anno scorso era appena superiore al 6%. Stessa litania per Bnp Paribas real estate, il cui amministratore, Bernard Chittaro, ha portato un esempio eloquente: in Italia, dopo nove anni, è in arrivo una concessione edilizia per un albergo, mentre in Francia si procedeva con decine di strutture. "Il discorso delle catene non decolla, a parte il caso Nh, che però è entrato in Italia rilevando Jolly". Meno pessimisti gli spagnoli di Nh, che hanno in programma un centinaio di strutture nei prossimi tre anni. Però le difficoltà non mancano: per esempio, ha evidenziato il direttore sviluppo per l'Italia, Claudio Capaccioli, è inutile aprire resort se non ci sono progetti che rendano appetibile l'intera area. Un altro dei limiti, come ha osservato Silvia Ferrero, di InPartner investitori & partner immobiliari, è relativo al tipo di transazioni: sono legate ai singoli asset più che a interi portafogli di strutture ricettive. L'esperienza di Nh, quindi, rappresenta un'eccezione. Molte attese sono riposte nella creazione di campi da golf e di porti turistici, ma i tempi sono biblici. Come ha detto Marco Stoppelli, del gruppo Statuto, si potrebbero sviluppare progetti con l'aiuto dello stato: così si offrirebbe sostegno all'economia di interi territori. Intanto, mentre l'Italia discute, Oltrefrontiera si continua a galoppare.

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Tne, è al palo la mirafiori del futuro - diego longhin (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina XI - Torino Tne, è al palo la Mirafiori del futuro Interessati argentini e francesi, ma il primo a parlare sarà il Tar Techint e Eutelsat si sono fatti avanti I 300mila metri quadri però devono ancora essere divisi Prima udienza oggi davanti ai giudici per la costruzione del Centro del Design sulle aree cedute dalla Fiat all'ente pubblico DIEGO LONGHIN Da due anni e mezzo Tne è al palo. E ora deve fare i conti con un ricorso al Tar presentato dalle società escluse dalla gara per aggiudicare i lavori del Centro del Design, opera per cui i cantieri si dovevano aprire ad aprile. Le occasioni di sviluppo delle aree di Mirafiori cedute agli enti pubblici non dovrebbero mancare. Ma dagli interessi, più o meno formali, non si è ancora passati alle opere. Una delle occasione si chiamerebbe Techint, la multinazionale argentina fondata nel 1945 dalla famiglia milanese Rocca. Un colosso da oltre 15 miliardi di dollari e circa 45 mila dipendenti a livello mondiale. L'altra chance è Eutelsat, la società di telecomunicazioni satellitari francese che ha già una sua piattaforma di trasmissione, Skylogic, sotto la Mole e vorrebbe allargarsi. Il gruppo argentino non ha presentato nessuna manifestazione di interesse, ma sembra aver puntato gli occhi sugli spazi ceduti da Fiat agli enti pubblici in cambio di circa 67 milioni di euro e la produzione di una percentuale di Grande Punto nello stabilimento di corso Agnelli. Accordo chiuso a metà del 2005, anche se le aree sono state cedute alla fine dello stesso anno. Da allora poco si è mosso. Alla Tne, acronimo di Torino Nuova Economia, la società partecipata da Regione, Provincia e Comune, guidata dal presidente Pierfranco Risoli e dall'amministratore delegato Mauro Zangola, sono arrivate diverse manifestazioni di interesse, tanto da stilare una lista di 46 nomi. Ma si è ancora nella fase di divisione dei 300 mila metri quadri ceduti e per assegnare le aree ai privati è necessaria una perizia per stimare i valori dei lotti e poi un bando. La novità di Techint, gruppo che in Italia controlla anche la catena di cliniche Humanitas, circola negli ambienti economici da un paio di settimane, ma la società non avrebbe bussato alle porte né all'assessorato all'Industria della Regione, guidato da Andrea Bairati, né a Tne. Contatti solo a livello politico informale per sondare il terreno. Tanto che il presidente e l'ad di Tne sono pronti a contattare il gruppo per verificare se c'è una reale interesse. Sicura, invece, l'attenzione di Eutelsat che, anzi, preme per accelerare e rilocalizzare gli impianti, ampliando il sito torinese. I tempi per arrivare al bando e assegnare le aree sono ancora lunghi, complice la burocrazia. Si arriverà a fine anno, anche perché la società è obbligata a ricorrere a un perito per valutare i lotti. Ma la lentezza per i vertici di Tne non dipende solo dagli adempimenti, ma dai ricorsi al Tar sulla gara indetta da Torino Nuova Economia per la costruzione del Centro del Design, la prima opera da realizzare sulle aree ex Fiat, e vinta da Zoppoli e Pulcher. Si tratta di tre ricorsi presentati da ciascuna delle aziende che è stata esclusa: Quintino, Secap e Zumaglini. Una di queste ha rinunciato, gli altri invece intendono procedere e per oggi è fissata la prima udienza davanti ai giudici del Tar di Torino. Chi ha presentato ricorso ha chiesto un rinvio, ma i legali di Tne chiederanno di procedere, anche perché i magistrati del tribunale amministrativo hanno concesso la sospensiva, bloccando l'avvio dei lavori per la costruzione del Centro del Design. Occuperà 25 mila metri quadri con due edifici. Il progetto prevede un primo stabile con laboratori del food design e informatici. Il secondo sarà composto da aule didattiche, dal bookshop e da un centro stampa, oltre a uffici amministrativi, sale studio e colloqui, mensa e biblioteca. Spesa prevista? Tra i 12 e i 18 milioni di euro, gran parte dei quali coperti da finanziamenti europei. Il problema è che i lavori dovevano iniziare ad aprile, come promesso dai vertici di Tne, per arrivare in tempo a chiedere i fondi alla Ue. Si è già in ritardo di due mesi e se il Tar dovesse dare ragione alle società che hanno ricorso si dovrebbe rifare il bando di gara, mettendo a rischio la possibilità di sfruttare i finanziamenti dell'Europa per realizzare il Centro. E Tne rimarrebbe ancora al palo.

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Zoom - maurizio barbato (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina XV - Palermo ZOOM CONTRATTI COLLETTIVI MAURIZIO BARBATO Il sociologo Luciano Gallino ha spiegato, in un articolo di martedì, gli aberranti effetti sociali del progressivo annientamento del sistema del contratto nazionale collettivo di lavoro. Si può aggiungere un effetto speciale. Il seguente. L'ad della Fiat Marchionne annuncia di aver rinunziato al piano di investimenti già previsto per la Sicilfiat di Termini. Dicono duemila posti di lavoro. Causa: l'inaffidabilità della burocrazia e della politica isolane; prendono impegni che non sanno mantenere. Ma allora che ne sarebbe dei contratti locali legati alla produttività nelle aree deboli, di scarso sviluppo autopropulsivo? Aree dove la produttività degli impianti dipende soprattutto da fattori esterni al lavoro, molto più che dalla capacità e dall'impegno dei lavoratori? Altrove i contratti sarebbero ancorati alla produttività. In Sicilia, sistema più originale: contratti ancorati all'Ente Dannoso Regione.

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La beffa del dentista fantasma - giuliano foschini (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina II - Bari Lo studio medico fu inaugurato in pompa magna. Ma non è mai entrato in attività La beffa del dentista fantasma Il business delle buste paga false: hanno cominciato a stampare cedoline per ottenere finanziamenti GIULIANO FOSCHINI Lo studio fu inaugurato il 17 aprile del 2007. Tagliò il nastro il presidente della Regione, Nichi Vendola. Accanto a lui l'assessore comunale al Patrimonio, Giovanni Giannini e il presidente nazionale dell'Associazione nazionale dei dentisti, Roberto Callioni. C'erano le telecamere, tanti flash e anche lo slogan: "Il baco c'è". Quello che si andava a inaugurare era il centro odontoiatrico di Catino ed Enziteto, il posto dove i migliori odontoiatri di Bari avrebbero offerto gratuitamente il loro mestiere alla povera gente, a donne, uomini e soprattutto bambini del quartiere. "Così come la parte peggiore della malavita - dicevano gli odontoiatri nel loro house organ -così come gli spacciatori, scrivono "dio c'è" per indicare che in quella zona sono disponibili sostanze stupefacenti, allo stesso modo, la società civile, la parte migliore della società, in questo caso i dentisti, sottolineano la loro presenza: Il baco c'è". Era il 17 aprile del 2007 quando tagliarono il nastro. E' passato più di un anno. E quello studio non ha mai aperto. Nemmeno per un giorno, un'ora, mai un'estrazione, una pulizia dei denti. "Colpa della burocrazia", si difende il segretario sindacale dell'associazione, Franco Causo. "Mi raccomando, non si parli di scandalo. La normativa vigente dice che poter funzionare uno studio deve avere l'autorizzazione sanitaria. In quel locale manca per esempio la necessità di avere la destinazione d'uso: insomma c'è qualche carta dannata che non ci permette di fare il nostro lavoro di volontari". Una carta dannata, dice il dottore. "Ma a settembre prometto che partiremo". Promesse, "sono troppe nell'aria" spiega don Mimì della chiesa del quartiere. Perché magari a Enziteto potranno sicuramente continuare a vivere senza uno studio odontoiatrico con i migliori dentisti di Bari. O potranno fare a meno del centro antitumori sullo screening mammario: anche quello fu inaugurato, ha funzionato per un mese e mezzo. E poi ha chiuso. "Ma il problema è molto più grande, molto più serio" spiega Rosa Matera, del centro di ascolto di Enziteto e Catino, la vicina di casa di queste promesse. "Dare delle aspettative alla gente e poi non mantenerle è tremendo: la gente non ti crede più, non ha fiducia in te, ti vede come un quaquaraqua, come qualcuno che parla e solamente parla. Lavorare così è impossibile, difficile". E' questo il terreno nel quale si insinua e poi dilaga la malavita qui a Enziteto. Cerca di dare risposte laddove lo Stato non è in grado di fornirle. Sicurezza, assistenza, soprattutto lavoro. Esiste per esempio il caso degli alloggi popolari. Da anni - e nell'ultimo periodo ancora di più con l'assessore Giannini che almeno prova a bloccare l'andazzo - la polizia municipale, il Comune stanno cercando di controllare. Di mappare gli alloggi. Ma le case comunali si continuano a vendere. Il legittimo assegnatario, cioè, cede il suo diritto a un terzo in cambio di un assegno: il prezzo di mercato oggi è di 20mila euro, ragionevole, non a caso il sistema è abbastanza in equilibrio. Nel senso che dopo un momento di tensione dovuto anche all'indulto (chi usciva dal carcere voleva entrare in una casa), le occupazioni abusive sono rallentate: la gente non è più costretta a non uscire per paura di trovarsi qualcuno al suo ritorno. Ma il sistema Enziteto pensa proprio a tutto. Ti trova la casa, ma anche te l'arreda. E' consueto vedere in questi giorni scaricare televisori al plasma o frigoriferi nuovi di zecca. Tutta merce pulitissima, portano ancora le etichette delle grandi catene commerciali dell'informatica. Qual è la causa del boom? Da un gruppo di ragazzi, raccontano. Avrebbero messo su infatti un sistema infallibile per falsificare le buste paga: creato alcune società ad hoc, scatole vuote chiaramente ma dotate di partite Iva, hanno cominciato a stampare cedoline come quelle che un dipendente ritira al 27 del mese. Il necessario per richiedere un finanziamento. Basta presentarla a qualsiasi cassa, muniti di un documento falso (o anche con il proprio nome) e il gioco è presto fatto. Una busta paga costa dai 70 ai 150 euro. Contando che si possono arrivare anche a tremila euro di finanziamento, il business funziona. In voga anche il sistema delle assicurazioni fasulle: tagliandi di polizze completamente inesistenti da applicare sul cruscotto della macchina. A prova di vigile urbano.

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Assoartigiani Sbalchiero trova un'avversaria (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Vicenza, Il" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

ASSOCIAZIONI. Lunedì c'è l'assemblea Assoartigiani Sbalchiero trova un'avversaria VICENZA Non sarà un'assemblea bulgara, quella che terrà lunedì prossimo l'Associazione artigiani di Vicenza. Non lo sarà perché Giuseppe Sbalchiero, presidente uscente (e che si candida per il terzo e, a norma di statuto, ultimo mandato), dovrà vedersela con Daniela Rader, 44 anni, imprenditrice di Schio (è presidente della Borsato Impianti), reduce da 4 anni nella giunta di Assoartigiani e impegnata a livello regionale e nazionale nel "Gruppo donne impresa". "Servono azioni nuove da condividere con i livelli regionali e nazionali di Confartigianato - dice - e mi sono sentita di poter portare un mio contributo per avviare azioni in grado di assicurare alle nostre imprese un impegno costante sul fronte della burocrazia, della contrattazione, del welfare, della scuola, del federalismo". Rader vuole anche dare una rinfrescatina alle regole dello statuto e conta di trovare diversi sostenitori tra i 33 che hanno attualmente diritto di voto. Oltre ai 13 presidenti dei mandamenti ci sono infatti 17 presidenti di categoria, il presidente di Confartigianato Veneto, il presidente della Cpa e il presidente uscente. Tra le motivazioni a sostegno della sua candidatura, anticipate dell'interessata ad alcuni organi di stampa, figura anche la situazione di conflitto che caratterizza il rapporto tra le categorie economiche vicentine. "Un modo perché si stemperi il conflitto in atto, che blocca opportunità e scelte - ha dichiarato - consiste nel lottare perché gli interessi dei soci di ciascuna categoria siano difesi e sostenuti ai vari livelli, senza che vengano ridotti alla rappresentanza di singoli". A questo punto si tratta di andare a strappare voti alla concorrenza, che nel caso specifico si chiama Sbalchiero, di cui fino a ieri Rader era fedele alleata. Nulla di male, anzi, in Associazione qualcuno è pure contento, visto che la presenza di più candidati è sintomo di maggiore democrazia interna. Qualche voto Rader lo raccoglierà sicuramente nell'Alto Vicentino, dove è conosciuta è stimata. Per il resto, Sbalchiero sembra partire con i favori del pronostico. I conti, però, si faranno lunedì sera.

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Via libera al ripascimento (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

RECANATI pag. 14 Via libera al ripascimento La Regione autorizza opere d'urgenza sulla spiaggia ? MACERATA ? SABBIA! E l'annuncio rimbalza dalla Regione su spiagge stremate e roventi, all'indomani della protesta inscenata dai bagnini sulla cava di Porto Potenza. Gianluca Carrabs, assessore regionale ai Lavori pubblici, dirama la buona nuova: "La Regione ha stanziato 80mila euro per interventi d'urgenza sull'arenile di Porto Recanati. Ieri abbiamo approvato un decreto urgente che assegna questi fondi al Comune". Che lunedì aveva presentato un progetto alla Regione per interventi d'urgenza sul litorale sud, redatto dall'Ufficio tecnico: un ripascimento semplice da circa 5mila metri cubi di sabbia e 80mila euro di lavori, tra via Micca e la sbocca del fiume Potenza. E richiesto uno stanziamento ex novo o lo stralcio dei fondi dai 620mila euro già messi in cantiere dalla Regione. L'annuncio di Carrabs arriva prima della comunicazione formale (e dunque dell'ufficialità delle carte), e con esso anche un commento sul sit-in dei bagnini: "Mi è sembrato fuori luogo, perché sia la Regione che il Comune si sono subito attivati per risolvere il problema, ma la burocrazia ha tempi che bisogna rispettare. E allora mi sarei atteso che i bagnini, prima di lasciarsi andare alle proteste, parlassero con le Istituzioni. Non abbiamo mai rifiutato confronti o chiarimenti, quando ci sono stati chiesti". Progetto pronto e soldi stanziati, ora sarà palazzo Volpini, che ha già contattato alcune ditte, a dover procedere all'appalto e all'assegnazione dei lavori. E sui tempi si tira a stringere. Alessandro Caporaletti.

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Bonus bebè, prosciolti dieci extracomunitari (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Umbria)" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

PRIMO PIANO pag. 5 Bonus bebè, prosciolti dieci extracomunitari IL "REGALO DI BERLUSCONI ? PERUGIA ? PROSCIOLTI perché il fatto non costituisce reato una decina di extracomunitari che, ieri mattina, sono comparsi davanti al gup di Perugia Marina De Robertis, nell'ambito dell'inchiesta sul cosiddetto 'bonus-bebè'. L'indagine è quella in mano al pubblico ministero Dario Razzi che ha rintracciato e indagato centinaia di extracomunitari sospettati di aver intascato illecitamente il bonus messo a disposizione dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, con tanto di lettere del premier (anche di di allora) Silvio Berlusconi , per i figli nati o adottati nel 2005. I requisiti per ottenere il bonus erano la cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell'Unione europea e l'appartenenza a un nucleo familiare con reddito lordo complessivo non superiore a 50mila euro nell'anno 2004. Le missive però arrivarono indistintamente anche a quanti non possedevano i requisiti della legge. Molti extracomunitari riscossero alle Poste i 1.000 euro presentando la lettera e, secondo l'accusa, dichiarando falsamente di avere quei requisiti. Alcuni fascicoli sui 'bonus-bebè' erano già finiti davanti ai vari gup del tribunale di Perugia. In alcuni casi il giudice aveva prosciolto perché il fatto "non sussiste" dall'accusa di falso e per "non aver commesso il fatto". In linea di massima, secondo i giudic,i gli extracomunitari i non sarebbero stati in cattiva fede e, invece, potrebbero essere stati tratti in inganno dalle difficoltà di lingua e dalla burocrazia. Qualcuno invece è stato rinviato a giudizio per truffa e falso. In un caso, ad esempio, nel fascicolo c'era anche una nota del direttore dell'Ufficio postale dove era stato ritirato il bonus bebè per attestare che l'imputato aveva voluto a tutti i costi firmare l'autocertificazione. Insomma, niente buona fede o incomprensioni. A.R. Image: 20080612/foto/7430.jpg.

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Ance Verona torna all'attacco: Paralizzati dalla burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Arena, L'" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

COSTRUZIONI. La categoria rivela i dati di un recente dossier Ance Verona torna all'attacco: "Paralizzati dalla burocrazia" "Sono sempre più pressanti e soffocanti gli obblighi burocratici che invadono il settore delle costruzioni. Dal recente dossier presentato da Ance nazionale sono emersi risultati a dir poco spaventosi: in Italia sono necessari circa 4 anni e mezzo per completare la progettazione di opere di importo inferiore ai 50 milioni di euro e quasi 6 anni per le opere di importo superiore": a rilanciare l'allarme è il presidente di Ance Verona Andrea Marani. "I tempi lunghi si riscontrano anche per la pubblicazione del bando e lo svolgimento della gara. È chiaro che la situazione penalizza non solo i costruttori ma l'intero territorio, che necessita di determinati interventi, soprattutto nuove infrastrutture che rappresentano una priorità per la crescita della nostra provincia e la nostra regione. L'anno scorso in più occasioni abbiamo evidenziato il fatto che spesso nelle nostre aziende più di due persone sono impegnate per capire e comprendere l'infinità di leggi e leggine che ormai stanno opprimendo la nostra categoria", prosegue Marani, "aumentando sproporzionalmente le spese generali improduttive. Da notare che queste persone potrebbero essere impegnate in altri compiti. Un esempio? Per aprire un cantiere ci vogliono 50 documenti. Problema che si ripercuote anche sull'aspetto fiscale" per "una situazione che non si riscontra negli altri Paesi dell'Ue". Il presidente dei costruttori scaligeri passa quindi alla proposta: "Servono", dice, "procedure snelle che, dopo una completa informazione e il pieno coinvolgimento delle istituzioni e del territorio, giungano entro un termine ultimo, prestabilito ed inderogabile, ad assumere la scelta finale con responsabilità del chi fa e quella del fare".

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Le cento zavorre dell'azienda italia (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Economia Le cento zavorre dell'azienda Italia Dalla competitività ai trasporti alla burocrazia: così il Paese resta indietro Il dossier La ricerca della Confartigianato evidenzia il divario con i partner della Ue ROMA - Cento campanelli d'allarme. La Confartigianato li fa suonare tutti insieme, grazie a una ricerca che mette in evidenza altrettanti divari tra l'Italia e i principali paesi dell'Unione Europea. Ne deriva un frastuono quasi assordante: siamo indietro in termini di crescita, di contesto economico, di burocrazia, di concorrenza. Per fare il punto della situazione, l'associazione degli artigiani ha elaborato i dati delle economie di Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Irlanda e ne ha estratto una media. Mettendola poi a confronto con la situazione italiana ha poi ricavato cento indicatori. I risultati di questo lavoro verranno presentati oggi a Roma nel corso dell'assemblea annuale di Confartigianato, alla quale dovrebbe partecipare anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. E non sono confortanti. I più preoccupanti sono i dati sulla crescita. Rispetto alla media degli altri paesi europei presi in esame, l'Italia ha un tasso di sviluppo nell'ultimo decennio che è la metà, una spesa primaria tra il 2001 e il 2007 che è cresciuta tre volte di più e un debito pubblico in proporzione al Pil che attualmente è il doppio. Poi c'è la partecipazione al lavoro, più bassa degli altri paesi per le donne (è occupato il 46,6% delle italiane contro il 62% medio degli altri cinque), per gli under 24 (il cui tasso di occupazione è al 30,9% in Italia e al 50,4% in Europa) e per gli over 50 (tasso al 24,8% nel Belpaese contro il 34,7% europeo). Gli indici di Confartigianato mostrano anche un gap con l'Europa a livello di infrastrutture. Un dato su tutti: nel decennio 1993-2003 in Italia sono stati costruiti 86 chilometri di nuove autostrade contro i 1.613 medi delle altre cinque nazioni. Ma la ricerca parla anche di imprese italiane che pagano un divario in termini di attrazione di capitali e di flussi turistici che crescono meno di quelli verso gli altri paesi. Poi c'è la corposa parte del rapporto sulle differenze tra burocrazia italiana ed europea. Nel nostro paese il costo per aprire un'attività è quattro volte più alto, per ottenere una licenza di costruzione occorrono quasi il doppio dei giorni e più del doppio dei soldi. Per licenziare un dipendente occorre il triplo dei giorni e un procedimento civile dura tre volte e mezza di più. Per non parlare della litigiosità: per ogni italiano ci sono il doppio delle cause civili e una volta e mezza gli avvocati che in media ci sono per ciascun europeo. L'ultima tranche di criticità è invece legata alla concorrenza. Innanzitutto, secondo la ricerca di Confartigianato, ce n'è troppo poca in quei settori che forniscono servizi alle imprese: gli indicatori legati al costo di un conto corrente bancario, ai tassi di interesse sui prestiti di breve termine e alla dinamica di lungo periodo evidenziano performance peggiori dell'Italia rispetto all'Europa. Ma oltre a banche e compagnia assicurative, nel mirino dell'associazione degli artigiani ci sono anche i mercati dell'energia e i servizi pubblici. E anche la concorrenza sleale generata dall'economia sommersa, che da noi è presente in quantità maggiore rispetto ai cinque paesi europei. Cento divari, più o meno grandi, che rendono accidentato il cammino delle aziende italiane, soprattutto di quelle più piccole: "La caparbietà e la resistenza delle imprese - commenta il presidente di Cofartigianato Giorgio Guerrini - non bastano per poter inserire l'Italia in un sentiero di crescita". Ora la palla passa al governo: "Serve il coraggio di cambiare - continua Guerrini - e di realizzare rapidamente le grandi riforme". (st.pa.).

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In Val del Riso, poche parole e tanto lavoro gratuito (sezione: Burocrazia)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Don Vincenzo Valle è un parroco di montagna. Di quelli che il giornalista provano prima di tutto a farlo recedere dall'idea un po' balzana di salire fin quassù, oltretutto per parlare di denaro ("non ho niente di interessante da raccontarle?"). Ma che poi ti stringono la mano e ancor prima di aprire bocca ti hanno già messo un piatto e un bicchiere sotto il naso. Ha la responsabilità di quattro parrocchie in Val del Riso: Gorno, Oneta, Chignolo e Cantoni: "È in pratica una Unità pastorale, anche se manca l'ufficialità". Qui in valle non ci sono realtà complicate da gestire come le scuole, ma avere aperti quattro fronti non è semplice. "Solo a Gorno, oltre alla parrocchiale abbiamo altre sette chiese succursali" spiega don Vincenzo. "A Oneta c'è anche un santuario, quello della Madonna del Frassino". Sulle questioni economiche qui fanno alla vecchia maniera: poche chiacchiere, discussioni sulle cose concrete, quando i problemi si presentano e non prima. Tanto aiuto da parte di tutti: soldi, sì, ma soprattutto mani e braccia, che qui sanno ancora adoperare; anche per "far su" un oratorio o per restaurare una chiesa. "La situazione è abbastanza tranquilla - dice il parroco - perché è stato fatto già tanto lavoro da parte dei miei predecessori. Le chiese richiedono solo una normale manutenzione". Assieme a 1.800 abitanti di Gorno, 500 di Oneta e un centinaio di ognuno dei due paesi più piccoli don Vincenzo ne fa funzionare una quindicina: "Le persone qui, per tradizione, hanno sempre avuto un'attenzione particolare per la loro chiesa. Non si sono mai tirate indietro: quando c'è bisogno, intervengono sempre. La chiesa della Madonna, che vede qui accanto - dice don Vincenzo - qualche anno fa l'abbiamo risistemata tutta con il volontariato, a parte qualche lavoro specialistico di restauro: a noi sarà costata di 2 o 300 milioni di lire, ma se avessimo appaltato i lavori saremmo arrivati a 800". Muratori, elettricisti, pensionati pronti a dare una mano si trovano sempre. "Ogni parrocchia ha il suo Consiglio per gli affari economici, quindi io ne devo seguire quattro. E ognuno fa a sé, guai!". Che pesi ha sulle spalle, dal punto di vista economico, un parroco di montagna? "Sinceramente non lo vedo come un peso" dice don Vincenzo. "L'unico vero grosso fardello per me è quello della burocrazia. Occorrono mesi, per non dire anni per avere certe approvazioni. E anche quando arrivano devi poi compilare tanti documenti per certificare questo e quest'altro, e ti passa un po' la voglia". Gran parte degli introiti arriva dalle elemosine raccolte a messa: "Anche se con l'euro qui da noi c'è stato un calo. La gente è molto generosa in occasione delle prime comunioni, delle cresime, dei matrimoni: l'offerta è libera ma è sempre consistente". D'estate, con un po' di turismo, per un paio di mesi le cifre salgono leggermente, "qui però non siamo in Presolana o a Oltre il Colle". Anche le aziende e le banche locali aiutano la parrocchia: "Se avanzi una richiesta per un progetto particolare, un contributo arriva sempre. Qui è sempre così: se tu fai, loro ti seguono, se spendi ti vengono incontro; se non fai niente, invece, non ti danno niente". Il Cpae si riunisce "a progetto" - come si dice in pianura: "Quando c'è bisogno ci si trova. Oppure se c'è da stendere il bilancio di fine anno". Se ci sono decisioni importanti da prendere don Valle convoca invece un'assemblea plenaria: "Poi il Cpae entrerà più nei dettagli, ma almeno una volta all'anno un incontro con tutti lo facciamo sempre". Come se fossero una democrazia diretta svizzera. C. D.

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<Una serie di appuntamenti per aiutare le parrocchie sui conti> (sezione: Burocrazia)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

"Una serie di appuntamenti per aiutare le parrocchie sui conti" Monsignor Lucio Carminati è l'economo della diocesi di Bergamo, e il delegato del vescovo per le Attività economiche e i Beni culturali. "Il Sinodo - dice - ha dedicato un capitolo ai problemi di gestione economica della Chiesa bergamasca: si tratta ora di dare concretezza a queste indicazioni. L'amministrazione dei beni è diventata sempre più complicata. Molti parroci si lamentano: "Quanta burocrazia, quante carte sono necessarie!". Le normative sono molto più complesse di un tempo: sono fatte di solito per motivi encomiabili, per garantire maggiore efficienza e sicurezza, il livello di servizio si è indubbiamente alzato ma questo richiede ai preti un lavoro notevole. Soprattutto quelli più giovani, giustamente dicono: "Sono venuto qui per fare il sacerdote, non l'amministratore"". Il convegno di sabato è rivolto più ai laici che ai preti? "Soprattutto ai membri del Consiglio parrocchiale per gli affari economici". Che aiuta il parroco a far quadrare i conti. "Oggi un sacerdote non può essere geometra, ragioniere, architetto, commercialista? Le competenze necessarie ormai sono a 360° ma è impossibile che una persona sola si intenda di tutto. E in ogni caso dire "faccio tutto da me" è sbagliato: nella Chiesa un atteggiamento di condivisione e corresponsabilità è essenziale. I laici oggi devono essere coinvolti: sono loro la Chiesa. Il parroco sovraintende e guida ma un cammino comune è necessario". Le difficoltà concrete spingono le parrocchie verso un profilo più "conciliare"? "Soprattutto i sacerdoti più giovani sono molto più disponibili a cercare aiuto e collaborazione. Il parroco ha bisogno di avere accanto delle persone di fiducia, e competenti. Questo primo convegno vuole fare una panoramica della situazione; poi, due volte all'anno, vorremmo affrontare temi più specifici e approfondirli". Quali problemi emergono? "L'amministrazione dei beni ecclesiastici è particolare: la parrocchia non è un'azienda come le altre. La scuola materna, anche se registra delle entrate e delle uscite come un esercizio commerciale, ha tante particolarità dal punto di vista amministrativo e fiscale. Anche ottimi professionisti, se non si sono mai occupati di queste cose possono non avere una competenza specifica. Le leggi italiane anche in questo campo sono piuttosto complicate". La diocesi cosa fa per le parrocchie? "Stiamo mettendo a punto una società di servizi che dovrebbe gestire i beni della diocesi ma anche offrire un sostegno alle comunità. Qualunque problema dovesse sorgere, il parroco potrà rivolgersi lì. La mia indicazione è che in questo ufficio devono trovare una risposta: se le competenze ci sono all'interno verranno date, altrimenti l'ufficio stesso dovrà cercarle fuori. In ogni caso dovrà risolvere il problema". Le parrocchie si aiutano fra loro? "Esiste un fondo di solidarietà, alimentato in parte dall'"8 per mille"; accanto c'è un altro fondo al quale le parrocchie contribuiscono con un euro per ogni abitante: con esso si aiutano quelle indebitate a pagare gli interessi sui mutui che hanno contratto. C'è sempre qualche parrocchia che è in attivo e qualcun'altra che ha dei debiti: nell'arco di qualche anno poi le parti si invertono". Le offerte dei fedeli sono in calo? "No, sono stabili. Anzi, a ben guardare, dato che le persone che vengono in chiesa diminuscono, ciò significa che danno sempre di più". A meno che uno non sia povero, la domenica dare meno di un euro è un po' imbarazzante: la nuova moneta vi ha aiutato? "L'anno del cambio c'è stato un certo incremento, ora si è abbastanza livellato". C. D.

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PARLAMENTO EUROPEO: FAVORIRE IL RICAMBIO GENERAZIONALE NELL'AGRICOLTURA (sezione: Burocrazia)

( da "marketpress.info" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Parlamento chiede di promuovere l'ingresso dei giovani nell'attività agricola, creando una "banca delle terre", fornendo prestiti agevolati e aumentando i massimali degli aiuti Ue. Occorre poi preservare l'unità aziendale nelle successioni ereditarie e subordinare i prepensionamenti al subentro di giovani imprenditori, agevolare l'insediamento in isole e montagne, dotandole di servizi pubblici, nonché promuovere la formazione e la mobilità degli agricoltori. Secondo i dati Eurostat del 2003, la percentuale di agricoltori nell'Unione europea di età inferiore ai 35 anni ammonta a solo il 7% ed è in calo. Pertanto, favorire il ricambio generazionale degli agricoltori "è fondamentale" per rispondere a varie sfide - alimentare, energetica, ambientale e territoriale - che attendono l'agricoltura europea oggi e domani. Approvando con 571 voti favorevoli, 31 contrari e 39 astenuti la relazione di Donato Tommaso Veraldi (Alde/adle, It), il Parlamento chiede di appoggiare i giovani agricoltori che intendono lanciarsi in tale impresa "con una politica affidabile, una burocrazia rispondente alla realtà e il massimo appoggio alla gestione". I deputati sottolineano quindi che la Pac dovrebbe mirare a sopprimere gli ostacoli che si frappongono attualmente ai giovani nell'accesso all'attività agricola e ribadiscono che le misure a favore dello sviluppo rurale "dovrebbero rivolgersi direttamente agli agricoltori". Invitano poi la Commissione a realizzare uno studio sull'opportunità e il valore aggiunto delle varie misure nazionali ed europee a favore dei giovani agricoltori e a presentare una relazione in materia entro il 1° luglio 2009. Favorire l'accesso alla terra: "banca delle terre" e prestiti agevolati L'elemento principale condizionante per il ringiovanimento dell'imprenditoria agricola è, secondo il Parlamento, "l'accesso alla terra", ostacolato dal suo costo elevato dovuto, in particolare, "alla pressione urbana e alla speculazione". Il Parlamento evidenzia inoltre il persistere di problemi legati agli alti costi di avviamento, come le quotazioni di vendita e di affitto dei fondi agricoli, e la necessità di investire continuamente in capitale fisico e potenziale umano al fine di raggiungere un miglior livello di innovazione tecnologica e logistica. Riguardo alla cessione di terreni agricoli, i deputati raccomandano la creazione di strumenti adatti per dare priorità "ai giovani agricoltori che si insediano piuttosto che agli agricoltori che ingrandiscono le loro aziende". In particolare dovrebbero essere messi a punto meccanismi di prepensionamento, aiuti all'acquisto fondiario differito e meccanismi d'insediamento progressivo, nonché la locazione di una parte dei terreni. Sostengono poi la creazione di una "banca delle terre" da costituirsi sulla base dei terreni liberatisi a seguito dei prepensionamenti e ritengono necessario prevedere aiuti per l'acquisto in comune di macchinari e attrezzature ad alto costo e scarso utilizzo individuale. Secondo i deputati, esistono difficoltà di accesso a finanziamenti a favore dell'insediamento dei giovani agricoltori e sarebbero quindi utili prestiti agevolati per consentire loro di portare a buon fine i progetti di insediamento e per assicurarne la durata, evitando nel contempo un eccessivo indebitamento. Gli Stati membri e le autorità regionali dovrebbero quindi valutare la possibilità di introdurre o migliorare i dispositivi che consentono di offrire capitale di avviamento ai giovani agricoltori a tassi preferenziali e andrebbero sviluppate nuove misure (fiscali) per aiutarli a sostenere "il pesante costo degli interessi cui devono far fronte una volta acquisita la propria azienda". Per tenere meglio conto dell'aumento dei costi di rilevazione delle aziende e delle difficoltà di insediamento in territori fragili, il Parlamento sottolinea la necessità di aumentare il massimale comunitario che limita gli aiuti a 55. 000 euro e di prolungare la durata della normalizzazione a seguito dell'insediamento a cinque anni, invece di tre. Raccomanda inoltre che, nell'ambito del premio all'insediamento - che dovrebbe essere rivisto - siano previsti incentivi ai proprietari che danno in affitto le aziende a giovani agricoltori e/o aiuti per il pagamento dell'affitto, fino a dieci anni dopo l'insediamento. Ritiene poi necessario "accompagnare" i giovani agricoltori negli anni successivi al loro avviamento e prevedere un fondo di riserva specifico che li aiuti a superare gli imprevisti nell'ambito del loro insediamento, "quali una grave avversità climatica che danneggi il raccolto o un sensibile aumento degli oneri". Riguardo alle successioni ereditarie, i deputati ritengono opportuno considerare una legislazione meglio finalizzata a preservare l'unità aziendale, agevolando anche le successioni riguardanti parti che non sono di membri della famiglia per consentire ai giovani imprenditori con una formazione in agricoltura di diventare agricoltori. Sottolineano peraltro che meccanismi nazionali di prepensionamento dovrebbero essere applicati "solo nel caso in cui l'azienda venga rilevata da un giovane agricoltore oppure l'agricoltore in prepensionamento dovrebbe in questo caso godere di una pensione maggiore". Agevolare l'insediamento in isole e montagne I deputati ritengono particolarmente importante favorire l'insediamento di giovani agricoltori nelle zone che presentano handicap naturali permanenti come le isole e le montagne, in cui i costi d'installazione, costruzione di edifici e accessibilità sono più elevati e in cui è spesso necessario diversificare le attività "per raggiungere una sufficiente soglia di sostenibilità". Sottolineando la necessità di attuare misure di incentivo all'insediamento dei giovani agricoltori, ritengono anche opportuno rendere vitale l'ambiente rurale, favorendo un accesso paritario ai servizi pubblici (poste, scuole, trasporti pubblici, servizi sanitari, ecc. ) ed il loro mantenimento (commerci ed artigianato, strutture di accoglienza per bambini piccoli ed anziani, alloggi popolari e in locazione, ecc. ), nonché creando spazi di vita sociale "che consentano di rompere l'isolamento" (bar, centri culturali, centri sportivi, ecc. ). Qualità: assicurare la diversità nella produzione e nei prodotti Il Parlamento invita la Commissione a presentare proposte per l'introduzione di un marchio europeo di qualità per consentire ai consumatori di identificare facilmente le merci prodotte in conformità delle rigorose norme comunitarie in materia di ambiente, benessere degli animali e sicurezza degli alimenti. A proposito della qualità, ribadisce l'importanza della diversità nella produzione e nei prodotti, che "è una chiave essenziale" nella politica di valorizzazione delle produzioni alla stessa stregua dell'identificazione di un territorio preciso e all'eccellenza nei modi di produzione, "come dimostrano la reputazione e il successo dei prodotti agricoli ad indicazione geografica protetta o insigniti di etichetta". Promuovere la formazione e mobilità per i giovani agricoltori Secondo i deputati occorre intensificare "sistematicamente" la formazione e l'aggiornamento extra-scolastici dei giovani "agricoltori di domani" per garantire un efficace trasferimento delle conoscenze dalla ricerca agricola all'agricoltura. Ricordando che sostenere vigorosamente la formazione degli agricoltori durante tutto l'arco della loro vita professionale è nell'interesse economico (miglioramento della produttività) ed ambientale (aggiornamento delle conoscenze circa le pratiche "verdi") dell'Ue, i deputati incoraggiano, in particolare, programmi a favore della mobilità dei giovani agricoltori nell'Unione (fra cui Leonardo) e la creazione di strumenti che permettano loro di assentarsi dall'azienda durante i corsi di formazione. Infine i deputati propongono l'istituzione di un "Anno europeo del dialogo tra città e campagna". . <<BACK.

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I COSTI delle organizzazioni e soprattutto delle loro burocrazie emergono sempre di più (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

LA PAGINA DEI LETTORI pag. 37 I COSTI delle organizzazioni e soprattutto delle loro burocrazie emergono sempre di più... I COSTI delle organizzazioni e soprattutto delle loro burocrazie emergono sempre di più con la caduta di miti che non reggono a confronto con la realtà. Lo sperpero di risorse e di energie è evidente tanto che si perdono perfino gli obiettivi di una sfida annegata nelle dichiarazioni solenni degli Stati che continuano a ribadire l'impegno di dimezzare la fame e che si sono dati anche un termine che, come si sa, è il 2015. Ma la vergogna della fame per le nazioni più progredite, che consumano anche la quasi totalità delle risorse, non si lava affidandosi a una organizzazione che si è rivelata impotente, si affronta e si cerca di vincere con il concorso consapevole e responsabile di tutti. Se non sarà così faremo solo retorica.

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Antitrust: <Più liberalizzazioni Solo così l'Italia potrà ripartire> (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

ECONOMIA E FINANZA pag. 25 Antitrust: "Più liberalizzazioni Solo così l'Italia potrà ripartire" "Decisioni lente e mancanza di concorrenza frenano la crescita" ? ROMA ? NEL MONDO ideale dell'Antitrust si può fare la spesa a qualsiasi ora del giorno, approfittare dei saldi tutto l'anno, leggere un prospetto bancario capendo quello che c'è scritto, acquistare senza difficoltà farmaci generici, cambiare senza problemi istituto di credito e assicurazione, accedere con facilità a una professione, dare un taglio netto alla burocrazia, ottenere servizi locali e infrastrutture efficienti. Un mondo ideale, ma anche possibile: basta procedere spediti con le liberalizzazioni e ridurre al minimo le autorizzazioni. Il monito arriva dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato, che il 9 giugno ha approvato una segnalazione al Governo e al Parlamento in cui vengono esaminati i settori economici più importanti dove "mancanza di concorrenza e lentezza del processo decisionale pubblico rappresentano un freno per la crescita del Paese". L'Antitrust definisce "strategici" interventi su infrastrutture, carburanti, energia, trasporti, servizi pubblici locali, farmaci, professioni, distribuzione commerciale e servizi finanziari. L'Autorità guidata da Catricalà analizza innanzitutto le infrastrutture per dire che occorre mettere fine ai veti incrociati che bloccano la realizzazione delle opere pubbliche: è lo Stato a dover dire l'ultima parola. Poi c'è la partita energia. Sul fronte elettricità è necessario potenziare la rete di trasmissione e separare attività di distribuzione e vendita. Sul fronte del gas servono investimenti in infrastrutture e l'arrivo di nuovi soggetti imprenditoriali. L'Autorità si occupa anche del nostro sistema di vendita al dettaglio. L'industria distributiva, dice, è ancora sottodimensionata rispetto al resto d'Europa. Occorre dunque eliminare i vincoli che ostacolano l'apertura di punti vendita con grandi superfici. Vanno poi abrogati i divieti in materia di vendita congiunta all'ingrosso e al dettaglio, i vincoli alla determinazione dei prezzi di vendita (vendite sottocosto e straordinarie) e vanno liberalizzati gli orari. L'attuale struttura della distribuzione commerciale, fa notare l'Antitrust, comporta invece minore possibilità di scelte e prezzi più alti per i consumatori. I prezzi possono diminuire anche liberalizzando la distribuzione dei carburanti: puntare tutto sulla grande distribuzione e sugli operatori indipendenti. Per i medicinali occorre una significativa semplificazione dei requisiti e degli adempimenti previsti per la loro distribuzione anche prevedendo punti vendita alternativi alle farmacie. L'ACCESSO alle varie professioni deve essere, in linea di principio, libero e il prezzo dei servizi stabilito tra le parti. Vanno comunque abrogate le limitazioni numeriche agli accessi previsti per alcune professioni, come per esempio notai e medici del servizio sanitario. ol. po.

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<Nella misura in cui si può, s'ha da fare> (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Empoli)" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

PRIMO PIANO pag. 3 "Nella misura in cui si può, s'ha da fare" IL COMMENTO CON I SUOI 250 milioni di euro, l'"affaire Tui - Castelfalfi" è il maggiore investimento nella regione, dopo i cantieri per l'alta velocità ferroviaria. E che sia l'azienda leader mondiale del turismo a realizzarlo, è una indiscutibile garanzia di solidità. Il problema sta tutto nella "sostenibilità" in termini ambientali, sociali ed economici del progetto. Nel senso che in un comune con 3.700 abitanti, vedremo presto almeno un milione di turisti all'anno. Una trasformazione non solo del paesaggio, ma dell'economia e delle abitudini di questa splendida striscia di terra che separa il Chianti dal Tirreno. Una trasformazione che non deve fare paura, a patto che rispetti gli otto criteri dettati dall'amministrazione comunale al termine del processo partecipativo e di trasparenza conclusosi a dicembre. Ora il Comune deve mettere mano alla variante del Regolamento urbanistico (varato nel 2006), per consentire le nuove costruzioni. L'augurio è che non si perda troppo tempo in burocrazia. A.A.

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Scaparro: teatro, festa e testa (sezione: Burocrazia)

( da "Unita, L'" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Stai consultando l'edizione del Scaparro: teatro, festa e testa di Francesca De Sanctis "M a dov'è finita la cultura? Nell'ultima campagna elettorale sembra essere sparita del tutto...". La parola d'ordine per Maurizio Scaparro è: dialogare. E poco importa se i soldi a disposizione sono pochi, l'importante è "avere delle idee", rendere la burocrazia più snella possibile e far sì che le istituzioni si confrontino con i movimenti. D'altra parte, spiega il regista, la creatività è il motore di tutto. Sarà per questo che stavolta la Biennale Teatro, da lui diretta, dedicherà tutta una prima parte ai Laboratori internazionali, fucina di idee che esploderanno a Venezia dal 27 ottobre al 27 novembre. Sarà una specie di cantiere d'arte, che precederà il Festival Internazionale di Teatro, in programma dal 20 febbraio all'8 marzo 2009. "Tutto ruoterà attorno ad un unico tema: il Mediterraneo - spiega -. Che non è il mare nostro, ma un luogo dove si incontrano culture diverse: Spagna, Portogallo, i Paesi arabi... Alcuni dei laboratori poi confluiranno nel festival vero e proprio. Anche se la parola festival non la amo molto, ormai è inflazionata. Meglio parlare di creatività". Da una delle sezioni del Laboratorio nascerà anche lo spettacolo di Scaparro per la Biennale, che si chiamerà Polvere di Baghdad. "Nessuno a sentir nominare Baghdad oggi pensa a Sherazade o a Simbad, ma si tratterà di far rivivere - aggiunge - con allievi attori e studenti, questi fantasmi culturali nella realtà attuale, tra guerra e distruzione". A proposito della Biennale, la novità di quest'anno a quanto pare è che per la prima volta raddoppia: l'attività è stata progettata per due anni, una scelta in controtendenza, considerando che ogni anno il teatro e la cultura in generale sono i primi settori a subire dei tagli dal governo. Dunque, come ci riuscite? "Si fa quel che si può. Nonostante la Biennale abbia pochi soldi noi abbiamo deciso di raddoppiare l'attività organizzandola diversamente. Altri percorsi sono possibili e questi percorsi hanno molto a che fare con i giovani. I laboratori coinvolgono moltissimi ragazzi". Si aspetta dei tagli da questo governo? "Francamente non lo so. Quello che posso dire con certezza è che ciò che conta di più è far lavorare la fantasia. A cosa dovrebbero servire più fondi? Questo dovremmo chiederci. Per il momento è importante per noi la continuità dell'attività". Eppure, come lei sa, ogni anno si polemizza, per esempio, su come vengono distribuiti i soldi del Fus (Fondo Unico per lo spettacolo). Questo significa che solo con le idee non si va molto lontano... "Forse dovremmo discutere di più su come vengono distribuiti questi soldi. Non voglio parlare di sprechi, ma una distribuzione più oculata certamente aiuterebbe molte compagnie. Ad ogni modo la cosa su cui a mio avviso bisognerebbe puntare è far dialogare le istituzioni - che non devono avere un ruolo museale - con i movimenti. La verità è che in Italia ci siamo arenati sul riciclaggio degli spettacoli, che girano da una parte all'altra. L'idea di "festa", invece, è un'idea vincente. In Italia lo hanno fatto solo due persone: Nicolini con l'Estate romana e Scaparro con il Carnevale". Ma allora quale dovrebbe essere il ruolo del teatro pubblico? "Di sicuro non può essere la bella o la brutta copia del teatro privato. Io sono per il teatro pubblico, ma bisognerebbe seriamente pensare a quali sono le necessità del teatro pubblico: ovvero il mondo che cambia. Quando nacque il Piccolo di Milano la televisione ancora non c'era. Ecco, ora sono il primo a dire che cinema, teatro, danza, dovrebbero dialogare di più fra loro". Anche avere una legge sul teatro sarebbe utile... "Più che di una legge parlerei di regole, di indirizzi: nuovi linguaggi, nuove leve, formazione di attori, formazione del pubblico. Soprattutto vorrei un teatro in cui prendessero la parola gli artisti e non i manager, solo così si può essere utili alla società. Anche perché nelle ultime elezioni la parola cultura è sparita. Sarebbe opportuna una tavola rotonda sul tema: "Il futuro delle arti sceniche". Si potrebbe fare all'Unità. In fondo il rapporto tra istituzioni e movimenti è un problema tutto politico". Per i giovani però è particolarmente dura.. "Ai giovani dico sempre: non lavorate mai da soli, ma in due. Una coppia in teatro è un esercito... I giovani mi danno molta forza e la Biennale è un punto di osservazione privilegiato". Cosa si aspetta per il futuro del teatro? "Una volta, quando ero socialista, dicevo: "Speriamo che non mi ostacolino". Ora dico "speriamo che non ci ostacolino"". REGISTI È una logica resistenziale quella che propone il direttore del Teatro della Biennale: taglieranno i fondi? Spendiamoli meglio, spazio ai laboratori, al nuovo, alla fantasia. Gli esempi? Due. "Il mio Carnevale - spiega - e l'Estate romana di Nicolini".

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Antitrust: <Più liberalizzazioni Solo così l'Italia potrà ripartire> (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Empoli)" del 12-06-2008)
Pubblicato anche in:
(Giorno, Il (Milano))

Argomenti: Burocrazia

ECONOMIA & FINANZA pag. 25 Antitrust: "Più liberalizzazioni Solo così l'Italia potrà ripartire" "Decisioni lente e mancanza di concorrenza frenano la crescita" ? ROMA ? NEL MONDO ideale dell'Antitrust si può fare la spesa a qualsiasi ora del giorno, approfittare dei saldi tutto l'anno, leggere un prospetto bancario capendo quello che c'è scritto, acquistare senza difficoltà farmaci generici, cambiare senza problemi istituto di credito e assicurazione, accedere con facilità a una professione, dare un taglio netto alla burocrazia, ottenere servizi locali e infrastrutture efficienti. Un mondo ideale, ma anche possibile: basta procedere spediti con le liberalizzazioni e ridurre al minimo le autorizzazioni. Il monito arriva dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato, che il 9 giugno ha approvato una segnalazione al Governo e al Parlamento in cui vengono esaminati i settori economici più importanti dove "mancanza di concorrenza e lentezza del processo decisionale pubblico rappresentano un freno per la crescita del Paese". L'Antitrust definisce "strategici" interventi su infrastrutture, carburanti, energia, trasporti, servizi pubblici locali, farmaci, professioni, distribuzione commerciale e servizi finanziari. L'Autorità guidata da Catricalà analizza innanzitutto le infrastrutture per dire che occorre mettere fine ai veti incrociati che bloccano la realizzazione delle opere pubbliche: è lo Stato a dover dire l'ultima parola. Poi c'è la partita energia. Sul fronte elettricità è necessario potenziare la rete di trasmissione e separare attività di distribuzione e vendita. Sul fronte del gas servono investimenti in infrastrutture e l'arrivo di nuovi soggetti imprenditoriali. L'Autorità si occupa anche del nostro sistema di vendita al dettaglio. L'industria distributiva, dice, è ancora sottodimensionata rispetto al resto d'Europa. Occorre dunque eliminare i vincoli che ostacolano l'apertura di punti vendita con grandi superfici. Vanno poi abrogati i divieti in materia di vendita congiunta all'ingrosso e al dettaglio, i vincoli alla determinazione dei prezzi di vendita (vendite sottocosto e straordinarie) e vanno liberalizzati gli orari. L'attuale struttura della distribuzione commerciale, fa notare l'Antitrust, comporta invece minore possibilità di scelte e prezzi più alti per i consumatori. I prezzi possono diminuire anche liberalizzando la distribuzione dei carburanti: puntare tutto sulla grande distribuzione e sugli operatori indipendenti. Per i medicinali occorre una significativa semplificazione dei requisiti e degli adempimenti previsti per la loro distribuzione anche prevedendo punti vendita alternativi alle farmacie. L'ACCESSO alle varie professioni deve essere, in linea di principio, libero e il prezzo dei servizi stabilito tra le parti. Vanno comunque abrogate le limitazioni numeriche agli accessi previsti per alcune professioni, come per esempio notai e medici del servizio sanitario. ol. po.

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Guerra alla burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

N. 139 del 2008-06-12 pagina 13 Guerra alla burocrazia di Redazione "Il meccanismo non si limiterà alle norme fino al 1970 ma sarà esteso fino al giorno d'oggi" da Roma Liberalizzare per far ripartire il Paese. È la sollecitazione dell'Antitrust a governo e Parlamento. Si chiedono interventi per aprire i mercati su infrastrutture, carburanti, energia, trasporti, servizi pubblici locali, farmaci, professioni, distribuzione commerciale e servizi finanziari. Il documento rappresenta un contributo di analisi tecnica messa a disposizione del legislatore dall'Autorità. Nella segnalazione vengono indicati i settori dove "mancanza di concorrenza e lentezza del processo decisionale pubblico rappresentano un freno per la crescita del Paese". Sul tema delle infrastrutture, l'Autorità, presieduta da Antonio Catricalà, chiede un secco "no ai veti incrociati" e l'attribuzione allo Stato della decisione finale. Sul capitolo elettricità, le insufficienze e le rigidità della rete di trasporto generano congestione locale. Bisogna insomma potenziare la rete di trasmissione. Anche per il gas servono interventi normativi e regolamentari, parallelamente a misure per l'accesso e la crescita di nuovi soggetti imprenditoriali nello stoccaggio e nel controllo. Nuove norme per le professioni: l'Antitrust vuole l'abolizione del numero chiuso per notai e medici Asl. Regolamentazione anche nel commercio: la rete è sottodimensionata per le regole che ostacolano l'apertura di mega store e nuovi esercizi. Vanno dunque eliminati questi vincoli. La mancanza di grandi operatori esclude la presenza all'estero di catene commerciali italiane che aiutano le produzioni nazionali. Alle Fs occorre una separazione proprietaria per eliminare la molteplicità di ruoli e funzioni esercitate dal gruppo. Da semplificare invece la distribuzione dei carburanti, quella dei farmaci e le pratiche bancarie. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano.

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Utilities, si parte dal Ddl Lanzillotta (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2008-06-12 - pag: 3 autore: Sulle semplificazioni Brunetta incassa il via libera di Confindustria "Utilities, si parte dal Ddl Lanzillotta" Eugenio Bruno ROMA Sono liberalizzazioni e semplificazione le "vitamine" più sostanziose che il Governo intende somministrare, insieme agli "antibiotici" a base di tagli, al paziente Italia. A confermarlo è stato ieri il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta. Incassando il consenso di Confindustria. Brunetta ha scelto un convegno sulla semplificazione, organizzato dalla Luiss, per rifare il punto sulla"ricetta" dell'Esecutivo. Ritornandoci qualche ora più tardi durante la sua audizione alla Camera. Punto di partenza: le liberalizzazioni di pubblic utility ("sia nella produzione che nella gestione dei servizi pubblici essenziali", ha specificato) e professioni. Il titolare di Palazzo Vidoni le ha definite una "battaglia di democrazia" e ha identificato nella versione "originale" del Ddl messo a punto dall'ex ministro agli Affari regionali, Linda Lanzillotta, la bozza da usare come traccia. Passando all'altro piatto forte, la la lotta alla burocrazia, il ministro ha parlato di un "trenta per cento di energia repressa su scala nazionale a causa dell'inefficienza della Pa". Una forza che, se "liberata come un tappo di champagne", permetterebbe al Paese di crescere proprio di quel 30 per cento. Come? Qui la missione è più dura ("napoleonica" come l'ha autodefinita). Oltre all'utilizzo di benchmarking mutuati dal sistema privato, ad esempio sull'assenteismo (sul punto si veda altro approfondimento su questo stesso giornale), Brunetta è anche tornato sull'esigenza di una class action nel settore pubblico "per fare sentire la voce dei cittadini-consumatori" contro i cattivi amministratori, prevedendo sanzioni non pecuniarie ma politiche, cioè rimozione o commissariamento. Citando, a mo' di esempio,la decisione del governatore della Regione Lazio, Piero Marrazzo, di ritirare le deleghe all'assessore alla Sanità, Augusto Battaglia. Consenso pieno per sue le parole sono giunte da Confindustria. Dopo aver sottolineato con favore che "rispetto al passato ormai c'è un clima di condivisione sulla malattia italiana e su cosa fare per risolverla ", il presidente Emma Marcegaglia ha criticato quei settori "in cui c'è ancora troppo poco mercato": servizi pubblici locali e professioni. Invitando l'Esecutivo in carica a ricominciare da dove si è fermato quello precedente. Nel definire "senza senso" il peso della burocrazia italiana, il leader di Viale dell'Astronomia ha definito "un tema essenziale " per le imprese l'esigenza di semplificazione. Un argomento da affrontare come "un'emergenza nazionale ", rilanciato qualche ora più tardi dal vicepresidente con delega alla piccola industria, Giuseppe Morandini che ha presentato al ministro Brunetta il piano dell'associazione imprenditoriale sulla semplificazione degli oneri amministrativi. Una voce che pesa sul bilancio delle imprese, solo prendendo in considerazione 40 adempimenti, per 17 miliardi di euro. Così suddivisi: 6,9 miliardi in materia di lavoro, 3 per previdenza e assistenza, 1,4 per prevenzione, 2,2 per la privacy (ma il garante Francesco Pizzetti ha confermato che si sta lavorando per una soluzione favorevole alle Pmi "in tempi brevissimi), 2 miliardi per l'ambiente e 600 milioni per la tutela del paesaggio e dei beni culturali. Tra le misure proposte da Confindustria per invertire la rotta spiccano la definizione di tempi certi per la conclusione dei procedimenti con l'obbligo per gli uffici pubblici di rispondere entro 30 o al massimo 90 giorni. Ma anche lo snellimento dei controlli amministrativi per le imprese certificate, limitandoli alla sola verifica della documentazione, il rinnovo automatico delle autorizzazioni da rinnovare periodicamente e il risarcimento del danno da ritardo per la tardiva o illegittima azione amministrativa. IL DOCUMENTO Le aziende presentano un dossier per ridurre la burocrazia: " Governo pronto ad abbattere 17 miliardi di costi per l'impresa".

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Calderoli: via gli enti inutili e il 25% delle leggi vigenti (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2008-06-12 - pag: 3 autore: Calderoli: via gli enti inutili e il 25% delle leggi vigenti Marco Rogari ROMA Immediata abolizione del 25% delle leggi in vigore. Attivazione di un meccanismo " taglia enti-inutili" per eliminare tutti gli organismi considerati superflui. Riduzione del 25% entro il 2012 degli oneri burocratici a carico di cittadini e imprese. E Indennizzi automatici agli utenti danneggiati dai ritardi della burocrazia. A ufficializzare le misure di semplificazione e delegificazione che faranno parte del piano triennale sui conti pubblici, con cui tra il 18 e il 20 giugno il Governo anticiperà la Fiananziaria, è il ministro Roberto Calderoli nel corso di un question time alla Camera. Una terapia intensiva, che prevede anche gli interventi di sburocratizzazione per la nascita delle imprese in un giorno, il rafforzamento del principio del "silenzio-assenso", l'obbligo per le amministrazioni di non richiedere ai privati ulteriori adempimenti rispetto a quelli disposti via Internet. E ancora: la progressiva eliminazione di tutti i documenti cartacei; il prolungamento della validità della carta d'identità da 5 a 10 anni; la "Gazzetta Ufficiale" solo in versione on-line. Il tutto sarà accompagnato da misure di semplificazione sul versante fiscale e su quello del lavoro, dalla "Bersani-edilizia" e dalla tracciabilità dei pagamenti. Un'operazione a 360 gradi che scatterà subito. "Per troppo tempo ci si è pesati tutti i giorni dicendo che il lunedì avremmo iniziato la dieta: ora la iniziamo davvero ", sottolinea Calderoli alla Camera. Il ministro evidenzia che l'azione di potatura legislativa si svilupperà in due fasi: subito l'eliminazione del 25% dei testi normativi vigenti accompagnata dalla nascita di una banca dati pubblica della legislazione. In seconda battuta si procederà all'applicazione vera e propria del meccanismo taglia-leggi, che rispetto alle versione concepite dal precedente Governo Berlusconi e dal Governo Prodi scatterà anche sui testi approvati anche dopo il 1970 raggruppando le norme sopravvissute in un numero limitato di testi unici e codici di settore. E un meccanismo analogo sarà attivato anche per disboscare la giungla degli enti inutili. Il pacchetto delle semplificazioni, congegnato da Calderoli in collaborazione con i ministri Tremonti, Brunetta e Scajola, rappresenta solo una tessera nel mosaico di interventi e tagli sulla Pa, che dovrà garantire tre miliardi di risparmi in tre anni. Nel decreto legge che sarà varato la prossima settimana (anche se continuano a circolare voci su uno possibile slittamento della manovra al 27 giugno) saranno sicuramente inserite le misure sulla rimodulazione in senso restrittivo del blocco del turn over nel pubblico impiego e sullo stop alla sanatoria dei precari, che sta mettendo a punto il ministro Brunetta d'intesa con il Tesoro. Ai tagli dovrebbe aggiungersi un miliardo di nuove entrate dalla stretta su banche e petrolieri, che servirebbero a reintegrare i fondi sottratti ad Anas e Fs e a completare la copertura del decreto Ici. Quanto alla manovrina netta sul deficit 2008, la correzione dovrebbe oscillare tra 1,5 e 2,5 miliardi. LA MANOVRA Dai tagli alla Pa 3 miliardi di risparmi nel triennio Nel decreto sui conti gli interventi per avviare "un'impresa in un giorno".

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Debito record. Antitrust: <Più liberalizzazioni> (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

ECONOMIA 12-06-2008 CONTI PUBBLICI BANKITALIA SEGNALA UN ROSSO DI 1.646,7 MILIARDI Debito record. Antitrust: "Più liberalizzazioni" ROMA Catricalà sollecita un piano di sburocratizzazione e di semplificazione Marco Santillo II Nel giorno in cui Bankitalia segnala una nuova crescita per il debito pubblico, l'Antitrust rilancia la ricetta delle liberalizzazioni per far ripartire l'economia italiana soffocata dal peso della burocrazia e dello stock di debito. Ieri è stato raggiunto un nuovo tetto, aggiornando per il terzo mese consecutivo il record negativo. A marzo il debito è giunto a quota 1.646,7 miliardi rispetto ai 1.623,7 di febbraio. La crescita dello stock a marzo rispetto a febbraio, è stata di circa 23 mld, mentre rispetto a marzo 2007 l'aumento è stato di oltre 40 mld. Il precedente record risale a ottobre 2007, quando si arrivò a quota 1.629,185 mld. Di fronte a questo quadro è arrivato il nuovo allarme dell'An - titrust su ritardi decisionali e mancanza di concorrenza, veri mali dell'economia italiana. Ieri il garante della concorrenza in un documento inviato in Parlamento ha messo nero su bianco i settori più a rischio. Una forte scossa liberalizzatrice è necessaria in comparti strategici come infrastrutture, energia, trasporti, servizi pubblici locali, farmaci, professioni, distribuzione commerciale e servizi finanziari, in particolare banche e assicurazioni. Per quanto riguarda le infrastrutture per l'Antitrust bisogna eliminare i "veti incrociati" che bloccano la realizzazione delle opere, mentre in campo energetico va potenziata la rete di trasmissione dell'energia elettrica separando l'attività di distribuzione da quella di vendita. Importante anche la liberalizzazione delle Ferrovie e dei servizi pubblici locali mentre per i negozi si deve puntare a maggior flessibilità per l'apertura di nuovi esercizi e per eliminare eccessivi vincoli di orario. Per quanto riguarda i carburanti vanno eliminati i vincoli relativi alle distanze minime, alle superfici minime e agli standard qualitativi. Anche in questo caso occorre liberalizzare gli orari massimi di apertura e rafforzare la competitività degli operatori. Infine, l'accesso alla libera professione per l'Antitrust deve essere, in linea di principio, libero e il prezzo dei servizi dovrebbe essere stabilito d'intesa tra le parti.

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Erasmus ma non solo (sezione: Burocrazia)

( da "Adige, L'" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Muoversi nel mondo Erasmus ma non solo Oltre agli studenti regolarmente iscritti, che provengono da 51 paesi diversi, la Libera Università di Bolzano ospita studenti iscritti ad altri atenei che giungono a Bolzano grazie a programmi di scambio. Il più famoso di questi è senz'altro il programma Erasmus, il più importante programma europeo nel settore dell'istruzione universitaria. Il suo obiettivo è quello di migliorare la qualità e la dimensione europea degli studi universitari. Grazie al progetto Erasmus l'Unione Europea finanzia vari tipi di iniziative, le più importanti delle quali sono la cooperazione fra università dei paesi europei e la mobilità di studenti e docenti. La Libera Università di Bolzano ha inoltre sottoscritto accordi di mobilità con quattro Università d'oltreoceano. L'accordo riguarda gli studenti della Facoltà di Economia, che possono scegliere tra California State Polytechnic University (Pomona, USA), National sun Yat-sen University (Kaohsiung, Taiwan), University of Tasmania (Australia) e College of Charleston (South Carolina, USA). Quest'ultimo è aperto anche per gli studenti della Facoltà di Scienze e Tecnologie informatiche. I nuovi accordi alleggeriscono sia la burocrazia che le spese: lo studente in mobilità paga le tasse universitarie solo all'Ateneo di origine (tranne a Pomona, dove è prevista un'integrazione) e riceve una borsa di studio. Può inoltre accedere come gli studenti del posto ai servizi dell'Università ospite quali la biblioteca, la mensa o i corsi di lingua. Si tratta di un privilegio, se si considera che alcuni di questi atenei sono molto costosi (per esempio quasi 8 mila dollari a semestre presso il College of Charleston). Per ottenere la borsa di studio è necessario soddisfare alcune condizioni: gli studenti devono far approvare il piano di studi dalla propria Facoltà prima di partire e sostenere presso l'Università ospitante un numero minimo di esami. La mobilità degli studenti è favorita anche da Erasmus Mundus, programma che mira a promuovere nel mondo l'immagine dell'Unione Europea come luogo d'eccellenza nella formazione e a rafforzare la visibilità e l'attrattiva dell'istruzione superiore europea nei paesi terzi. La facoltà di Scienze e Tecnologie Informatiche offre attualmente 3 European Masters Programs come corsi di laurea specialistica internazionali: European Masters Program in Computational Logic, European Masters Program in Language and Communication Technologies, European Masters Program in Software Engineering. La Facoltà di Scienze e Tecnologie informatiche è coinvolta anche nell'accordo BIT, che rende fluido lo spostamento tra le Università di Bolzano, Trento e Innsbruck. 12/06/2008.

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Il car-sharing sbarca in barbagia - luciano piras (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Sardegna, La" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

IMPRENDITORIA GIOVANILE Il car-sharing sbarca in Barbagia "L'auto di chi non ha auto", primi in tutto il meridione d'Italia LUCIANO PIRAS NUORO. Usi l'auto per meno di 10mila chilometri in un anno? E hai voglia di risparmiare duemila euro? A Nuoro la risposta c'è, anche se non è nota al grande pubblico. è il car-sharing (= passavettura), "auto condivisa". Attività innovativa che nel nord Italia è già un successo. Al sud, invece, è ancora un'occasione mancata. Il capoluogo della Barbagia, tuttavia, è l'eccezione che conferma la regola: Nuoro, prima e unica città in Sardegna ma anche in tutto il meridione della Penisola, è da 12 mesi che offre questo servizio. "Il car-sharing è un sistema di noleggio self service che permette di avere a disposizione in ogni ora del giorno e della notte, una vettura sempre pronta ed efficiente" spiega Grazia Moro, 38 anni, nuorese. è lei che ha preso a prestito l'idea collaudata a Milano, Bologna, Torino e Firenze. Giocando d'anticipo su città come Napoli ha così aperto, nella terra del Redentore, il suo "Cars-Sharing.it". "Abbiamo due Smart-Mercedes a disposizione, entrambe hanno due posti, for two - continua l'imprenditrice -. Chi vuole usarle, può farlo prenotandosi almeno sei ore prima attraverso un account della piattaforma del sito internet www.cars-sharing.it. Deve venire da noi, nella nostra sede al corso Garibaldi nº 107, solamente la prima volta, ossia quando deve stipulare il contratto, poi può fare tutto on line... Il contratto può essere di due tipi: iscrizione con quota associativa e iscrizione con deposito cauzionale". La formula della quota associativa è ideale per i clienti abituali: l'utente paga 120 euro annui per poter usufruire del servizio; gli verranno accreditati 20 euro sul proprio account che potranno essere utilizzati immediatamente. Ogni ora di noleggio gli costerà 3 euro, dalle 7 alle 22, la metà durante la notte. Il deposito cauzionale, invece, è fatto apposta per i clienti occasionali: in questo caso l'utente versa la somma di 240 euro, di cui 40 sono a titolo di anticipo ricarica. Ogni chilometro percorso, poi, costerà 0,28 euro. Il pieno di benzina, naturalmente è assicurato, come assicurate sono le prestazioni meccaniche e tecnologiche dei due mezzi. C'è un punto dolente, tuttavia: le penali per chi sgarra dal regolamento di utilizzo delle auto sono pesantissime. Basta un minuto di ritardo rispetto ai tempi concordati per pagare salato il conto. "Il car-sharing, dunque - spiega Grazia Moro -, è particolarmente vantaggioso per coloro che utilizzano saltuariamente l'auto. Il vantaggio principale che tale servizio offre a questi automobilisti è di poter disporre nei momenti di necessità di un veicolo, senza per questo sostenere i costi fissi che il possesso dell'auto implica". "Perché allora possedere un'auto, con tutti i costi che ne derivano, quando è possibile usarne una solo quando serve? Si abbattono le spese, si libera spazio in strada, non si ha l'assicurazione da pagare. Si paga solo l'uso che se ne fa". Sembra proprio la soluzione ideale, il car-sharing. Non a caso l'iniziativa imprenditoriale è stata promossa dal ministero dell'Ambiente e pure da Legambiente. Ma chi sono e quanti sono gli utenti che a Nuoro salgono sulle Smart di Grazia Moro? "I clienti privati sono una ventina, per adesso - racconta la giovane - e sono soprattutto donne tra i 40 e i 50 anni". Sfruttano il car-sharing per brevi tragitti, per accompagnare i figli al catechismo, in piscina come pure in palestra. Per loro, mamme di famiglia, è inutile avere una seconda autovettura in casa, oltre quella del marito. "Poi, tra i nostri clienti - continua Moro - ci sono alcune aziende, i turisti... ". Due di questi si sono fatti la bellezza di 700 chilometri girando per le strade dell'isola. Funziona, infatti, la collaborazione con l'Ente provinciale per il turismo, funziona l'accordo con gli albergatori di Cala Liberotto e di Cala Gonone, e funziona pure l'intesa con il Punto Informa di Giancarlo Curreli. Insomma: sembra tutto rose e fiori... "Macché, se abbiamo solamente due macchine a disposizione è perché il Comune ci ha dato soltanto due parcheggi, in piazza Italia, per i quali, tra l'altro, paghiamo regolarmente la Tosap". è lo sfogo di una ragazza che già tre anni fa aveva bussato in municipio, quando ancora era disoccupata: "Le difficoltà maggiori le ho incontrate con la burocrazia, soprattutto per avere le autorizzazioni necessarie per i parcheggi... gli unici che mi hanno capita sono stati i giovani dello Sportello unico per le attività produttive, ma non parliamo dei politici e... solo l'assessore Gianni Angioi ha recepito l'idea, forse perché è stato presidente dell'Azienda trasporti pubblici nuorese!". Alla fine, comunque, ha vinto lei, Grazia Moro, figlia di operai, tenace e con la cultura d'impresa nel sangue. Forte di una laurea e di diversi master in tasca, di varie esperienze lavorative, seppure saltuarie, è andata avanti a muso duro, ha superato la delusione di un primo progetto presentato e bocciato all'esame dei finanziamenti pubblici per l'imprenditoria femminile ("allora - dice - volevo aprire a Nuoro un'agenzia interinale"), la giovane ce l'ha fatta: ha realizzato un sogno senza dover emigrare.

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Verso la chiusura Ato, Amo e Comunità montane passa la legge regionale presentata da Richetti (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

TAGLI ALLA BUROCRAZIA Verso la chiusura Ato, Amo e Comunità montane passa la legge regionale presentata da Richetti Ato e Agenzie di Mobilità, la fine è dietro l'angolo. Così come si apprestano ad abbassare le serrande numerose comunità montane: non ne potraà esistere più di una per provincia. Sono gli effetti principali della legge regionale della Commissione Bilancio approvata ieri in Regione di cui è stato relatore il consigliere regionale del pd Matteo Richetti. La proposta legislativa è figlia della Finanziaria che affida alle Regioni, nei primi 6 mesi dell'anno, il riordino dell'assetto delle Comunità montane secondo criteri rispondenti alle esigenze territoriali. "La riorganizzazione non è solo legata a obiettivi di contenimento dei costi, ma anche all'individuazione di ambiti più adeguati di intervento ad un riordino istituzionale che porterà ad innovazioni nel ruolo e negli incentivi alle Unioni dei Comuni" ha spiegato Richetti. Per quanto riguarda le Comunità montane la proposta legislativa ne prevede una drastica riduzione di numero. Oggi le Comunità montane sono 18 alla fine del percorso, entro il 2009, dovrebbe esserci l'assetto definitivo che ne prevede la metà, il contenimento del numero dei componenti delle relative Assemblee e la previsione che l'organo esecutivo sia costituito dagli stessi Sindaci. Ma grazie all'incentivazione alla formazione delle Unioni di Comuni, in molte province le Comunità montane andranno a sparire. Novità anche per le Ato, "da superare". "Sarà istituito un tavolo consultivo delle tariffe che garantirà il coinvolgimento dei rappresentanti degli utenti e dei consumatori nella determinazione delle tariffe per i servizi - sottolinea Richetti rispondendo così anche alle perplessità espresse dalle Ato" Semplificazione in arrivo anche per le 9 Agenzie di mobilità di ambito provinciale. "Superiamo le sovrapposizioni tra i diversi enti".

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Anagrafe e stato civile: dualchi rischia il caos - tito giuseppe tola (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Sardegna, La" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Con l'allineamento dei dati potrebbero essere nulli molti atti di successione e di vendita Anagrafe e stato civile: Dualchi rischia il caos Il prefetto cerca una soluzione e incontra il sindaco e i cittadini TITO GIUSEPPE TOLA DUALCHI. Il prefetto si è impegnato a trovare una soluzione ai problemi creati a Dualchi dall'allineamento dell'anagrafe allo stato civile. Nei giorni scorsi ha incontrato il sindaco e una delegazione di cittadini interessati al problema, che non è di poco conto. Potrebbero infatti essere nulli anche gli atti di successione e di vendita nei quali intervengono quei cittadini che all'anagrafe risultano nati nel paese, ma che lo stato civile ha registrato a Borore quando il comune di Dualchi venne soppresso e ridotto a frazione di Borore. Con l'allineamento dei dati risulteranno nati a Borore, dove non figurano da nessuna parte. Il sindaco, Ignazio Piras, e un gruppo di cittadini di Dualchi coinvolti in questa singolare vicenda di straordinaria burocrazia sono stati ricevuti dal prefetto martedì mattina. "Gli abbiamo sottoposto il problema e ci ha risposto che interverrà presso il ministero degli Interni per trovare una soluzione - dice il sindaco -. Le conseguenze e i disagi che derivano da questa storia sono enormi. L'incontro è servito per far conoscere al prefetto l'esatta dimensione della cosa. Soltanto chi ne subisce le conseguenze sa cosa significa ritrovarsi in una situazione che va oltre l'assurdo". Al ministero si è rivolta anche la segretaria del comune, chiedendo una soluzione e facendo capire che il modo migliore di affrontare il problema era quello di lasciare che il tempo risolvesse le cose in modo naturale. I cittadini coinvolti sono una settantina, tutti tra i 70 e gli 80 anni. Nel giro di venti o trenta anni le cose si risolveranno da sole. Nel frattempo, però, fanno impazzire la gente. Il ministero degli Interni ha risposto come risponde la burocrazia: applicare la legge. Ciò significa che chi dai documenti risulta nato a Dualchi, d'ora in poi rinascerà nel comune di Borore, dove però non potrà mai andare a chiedere un estratto dell'atto di nascita perché il suo nome non risulterà da nessuna parte. Nel frattempo, però, dovrà modificare tutti i documenti, a partire dal codice fiscale che negli ultimi quattro caratteri indica il comune di nascita, ma anche la patente di guida, il porto d'armi, la carta d'identità, il passaporto e tutti gli altri pezzi di carta dove si indaca il luogo dove è nato. Si verranno così a creare discrepanze fastidiose che daranno non pochi problemi agli interessati. Qualcuno, anzi, inizia a fare i conti con le prime difficoltà. Nelle pratiche per i premi comunitari agli allevatori basta una virgola messa male per bloccare tutto. Ma anche nel rinnovare patente, porto d'armi, passaporto e concessioni amministrative un'indicazione del comune di nascita non in linea con quella inziale finirà per creare difficoltà buocratiche e disagi ai cittadini.

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Troppa burocrazia santin sta con brunetta (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Domani la serata all'auditorium della Regione "Troppa burocrazia" Santin sta con Brunetta LA VISITA Il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, sarà domani alle 20.45 all'auditorium della Regione, a Pordenone per parlare di innovazione e sburocratizzazione. In vista dell'appuntamento, interviene nel dibattito il consigliere regionale di Forza Italia - Pdl, Paolo Santin. "Qualche esponente della sinistra, nel parlare di saldo demografico negativo - spiega - giustifica l'ammissibilità di immigrazione clandestina e non pensa che la questione è fortemente legata alla denatalità non solo per le scelte personali ma soprattutto per le difficoltà economiche delle famiglie". Per Santin "sta saltando quasi ovunque il concetto di merito. A scuola non si boccia più, nel lavoro privato non si può quasi licenziare. Per non parlare del pubblico impiego: il ministro Brunetta ha gettato il sasso in un putrido stagno". L'efficienza e l'efficacia di tutto il settore pubblico, ma non solo, "sono necessarie per affrontare una serie di riforme ormai ineludibili, pena il definitivo tracollo del nostro Paese, e di questo impegno dobbiamo tutti farci carico, con una responsabilità scevra da posizioni ormai completamente distaccate dalla realtà. Il ruolo del sindacato, ad esempio, non potrà più basarsi quasi esclusivamente sulla tutela solo di chi già lavora in un ottica particolarmente garantista, ma dovrà diventare attore di una ricostruzione indispensabile". Per le aziende l'eccesso di burocrazia "mette in discussione la continuità aziendale, fa temere la concorrenza globale, fa guardare con poca fiducia alla possibilità di mantenere il mercato". Una società in declino economico "rischia di trascinare alla deriva anche la civile convivenza. Un immigrato per bene non teme né i Cpt, né l'asprezza delle pene, né le forze dell'ordine con i giusti poteri e risorse, né la giusta integrazione". Conclude Santin: "Vogliamo vivere in un nuovo feudalesimo dove gli incarichi prestigiosi e ben pagati passano quasi in automatico da genitori a figli? Ciò che serve è un cambiamento culturale, forse anche un ritorno non nostalgico alle nostre origini, a quelle volontà e forti convinzioni che hanno visto la nostra terra popolata da cittadini che agognavano una rivalsa, chi emigrando, chi lavorando, chi studiando, chi facendo figli. Tutti convinti che si poteva e doveva stare meglio".

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P.A.: GUERRINI, STOP BUROCRAZIA, COSTA 11,4 MLD ALLE MICRO IMPRESE (sezione: Burocrazia)

( da "ADN Kronos" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Ascolta la notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA Roma, 12 giu. (Adnkronos) - "Siamo il Paese europeo a piu' alto tasso burocratico , dove e' stabile una vera e propria diseconomia dell'adempimento , arretrata e distorsiva, che alle micro imprese costa 11,4 miliardi all'anno in oneri certificatori, ritardi , duplicazioni e rinuncia a far valere i prorpi diritti". Il J'accuse arriva dal presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini, dal palco dell'assemblea. "Apprezziamo l'impegnod el ministro Brunetta e abbiamo apprezzato il segnale lanciato dal ministro Sacconi per l'eliminazione di gravosi adempimenti in materia di appalti che avrebbero costretto migliaia di piccole imprese subappaltatrici a produrre due milioni di inutili certificati", aggiunge.

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Antitrust: <Poca concorrenza e decisioni lente, freni per la crescita> (sezione: Burocrazia)

( da "Campanile, Il" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Antitrust: "Poca concorrenza e decisioni lente, freni per la crescita" Una segnalazione a governo e Parlamento indica le aree di intervento: infrastrutture, energia, servizi pubblici locali, trasporti, distribuzione commerciale, carburanti, professioni e servizi finanziari La "lentezza" nelle decisioni, assieme alla mancanza di concorrenza nel processo delle liberalizzazioni rappresentano "un freno per la crescita del Paese". Lo scrive l'Antitrust, in una segnalazione a governo e Parlamento che indica anche i settori in cui intervenire. Le aree sono: infrastrutture, energia, servizi pubblici locali, trasporti, distribuzione commerciale, carburanti, professioni e servizi finanziari. Infrastrutture. Bisogna eliminare i "veti incrociati" che bloccano la realizzazione delle opere attribuendo allo Stato centrale la funzione di decisore di ultima istanza sulle scelte relative alla realizzazione delle infrastrutture di interesse nazionale. Elettricità. Affiancare "ulteriori e più efficaci incentivi per potenziare la rete di trasmissione". Gas. Servono interventi normativi e regolamentari finalizzati alla "tempestiva definizione delle priorità" relative ai nuovi investimenti infrastrutturali in capacità di importazione e di stoccaggio di gas. Fs. Occorre procedere alla separazione proprietaria per eliminare la molteplicità dei ruoli e delle funzioni attualmente esercitati dal gruppo Ferrovie dello Stato, al tempo stesso operatore del servizio, gestore della rete e, per alcuni aspetti, regolatore del mercato. Servizi pubblici locali. E' una misura "prioritaria" anche per eliminare alla radice i conflitti di ruolo derivanti dai diffusi legami proprietari tra soggetto pubblico (regione o ente locale) e società affidataria del servizio. Negozi. L'industria distributiva nazionale presenta, tuttora, una "struttura non efficiente e sottodimensionata". Vanno abrogati i divieti in materia di vendita congiunta all'ingrosso e al dettaglio, e i vincoli presenti alla determinazione dei prezzi di vendita e alle modalità di esercizio dell'attività. Benzina. Vanno eliminati i vincoli relativi alle distanze minime, alle superfici minime e agli standard qualitativi. Occorre inoltre liberalizzare gli orari massimi di apertura e rafforzare la competitività degli operatori di impianti di distribuzione non integrati a monte con la raffinazione e la logistica. Farmacie. Vanno eliminati la riserva della titolarità della farmacia a farmacisti e società di farmacisti e il limite massimo delle quattro licenze in capo ad uno stesso soggetto. Occorre rivedere il sistema di autorizzazione e localizzazione delle farmacie, e servono anche iniziative orientate a favorire l'ingresso dei farmaci generici. Professionisti. L'accesso alla professione deve essere, in linea di principio, libero. Il prezzo dei servizi dovrebbe essere stabilito d'intesa tra le parti. Banche. Più informazioni ai consumatori, attraverso una maggiore semplificazione, trasparenza e comparabilità delle informazioni con l'introduzione di fogli informativi sintetici e di indicatori di spesa complessiva. Assicurazioni. Occorrono interventi di semplificazione delle informazioni alla clientela, con modelli contrattuali standardizzati che separino chiaramente le coperture a maggiore diffusione dalle clausole di estensione delle garanzie. Burocrazia. Prioritario ridurre, semplificare e razionalizzare il quadro normativo, ricorrendo ai testi unici e ai codici. (12-06-2008).

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Sfuma il regolatore unico europeo Tlc (sezione: Burocrazia)

( da "Vnunet.it" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

12-06-2008 VNUnet.it La Commissione europea potrebbe essere costretta a rinunciare a uno dei pilastri della sua grande riforma del mercato delle telecomunicazioni, l'Authority pan-europea Gli stati appartenenti all'Unione europea non hanno apprezzato il regolatore unico europeo. "Non c'è molto sostegno per l'Autorità" tra gli Stati membri, ha detto una fonte vicina alla Presidenza slovena di turno dell'Unione europea. La Commissione europea potrebbe essere costretta a rinunciare a uno degli elementi centrali della sua grande riforma del mercato delle telecomunicazioni: il regolatore unico europeo, autorità pan-europea di regolamentazione per armonizzare gli interventi in caso di scarsa concorrenza nelle Tlc, potrebbe dunque sfumare. Il super-regolatore potrebbe dare l'idea di troppa burocrazia. Si potrebbe pensare a un'alternativa. I deputati preferirebbero dunque una struttura simile all'attuale ERG, cioè "un organismo dove siedono le autorità nazionali di regolamentazione, che avrà un presidente eletto dalle autorità nazionali, e che prenda le decisioni a maggioranza di due terzi, tranne in casi eccezionali". Il voto di Strasburgo in prima lettura nella seduta plenaria è prevista solo per il mese di settembre. © Copyright 2007 tutti i diritti riservati | part of vnu.net europe.

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Le prime pagine del Lazio (sezione: Burocrazia)

( da "Velino.it, Il" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. POL - Le prime pagine del Lazio Roma, 12 giu (Velino) - Roma. “Comune in rosso, patto con Tremonti”, titola Il Messaggero. Il governo inserirà un intervento a favore della Capitale all'interno del decreto legge che sarà approvato il prossimo fine settimana. è quanto è emerso dal vertice di ieri fra il sindaco Alemanno e il ministro dell'Economia Tremonti sul deficit del Comune di Roma. “La somma che potrebbe essere data al Campidoglio dovrebbe essere intorno a 400 milioni – scrive il quotidiano, secondo cui la misura consisterà nell'anticipo dell'Iva o dell'Irpef –. Sul bilancio comunale si allunga intanto l'ombra della polemica: l'ultimo documento economico del Comune non è stato firmato dal segretario generale comunale”. Secondo il Corriere della Sera, che richiama l'incontro in un riquadro di prima, con l'aiuto del governo si allontana lo spettro del commissariamento. Fra le opzioni indicate dal quotidiano per la concessione dei fondi, oltre all'anticipo di risorse per Roma Capitale, c'è anche quella di un prestito ponte. Al deficit del Campidoglio è dedicata anche l'apertura di Repubblica: ''Ridaremo 1500 milioni al Comune'”. L'annuncio è dell'assessore regionale al Bilancio Luigi Nieri. La cifra che la Regione deve al Campidoglio è di un miliardo e mezzo di euro. Di questi, 600 milioni sono da rifondere per il trasporto pubblico locale, 500 per il mancato pagamento dell'Ici da parte dell'Ater, dei quali 98 milioni sono già stati trasferiti, e altri 200 milioni da restituire a vario titolo per servizi e istruzione. “Il progetto è quello di rifondere al Comune tutte le competenze fino al 2008 – scrive il giornale –. Da subito verranno versati 150 milioni già prima dell'estate. Poi quello che rimane”. “Entro l'anno – afferma l'assessore al Bilancio Luigi Nieri – estingueremo il debito. Avevamo chiesto al governo Prodi l'accensione di un mutuo di un miliardo con la Cassa depositi e prestiti, ma ci è stata negata. Riproveremo con il nuovo esecutivo. Se non avremo il via libera, ricorreremo al mercato finanziario”. “Pincio, un'indagine in Procura” è l'apertura del Corriere della Sera. La magistratura ha aperto un'inchiesta per verificare il rispetto dei vincoli architettonici e storico- paesaggistici e gli eventuali danni che il parcheggio potrebbe provocare alle opere del Valadier. “Ma alla fine potrebbe essere messa in discussione anche la regolarità dell'appalto – riferisce il quotidiano –. L'inchiesta è iniziata alla fine dell'anno scorso, ma solo in questi ultimi giorni sembra vicina a una svolta. I carabinieri avrebbero già consegnato alla procura una prima relazione (il cui contenuto è top secret) e il pm Paolo Giorgio Ferri li avrebbe incaricati di avviare una seconda tranche di indagini, più approfondite. All'origine dell'inchiesta ci sarebbero alcune denunce, in particolare quelle presentate da Italia nostra a settembre 2007. Nella prima, l'associazione elenca i danni che il parcheggio potrebbe provocare alle opere d'arte. La terrazza del Pincio, si spiega nell'esposto, non può essere presa in considerazione senza il suo contenuto: all'interno ci sono le costruzioni di ingegneria idraulica realizzate dal Valadier per permettere all'acqua di filtrare senza rovinare il monumento. Nell'altra denuncia la sezione romana di Italia nostra, presieduta da Carlo Ripa di Meana, lamenta la violazione dei vincoli, imposti per la prima volta dalla legge del '39 e ribaditi dal recente testo unico. Nei prossimi giorni – prosegue il Corriere – l'avvocato Vanessa Ranieri, per conto dell'associazione, consegnerà alla procura una consulenza redatta dal 'Centro ricerche studi sperimentali per le geotecnologie' dell'università di Chieti e Pescara. Nella relazione due docenti dell'ateneo, Patrizio Signanini e Mario Luigi Rainone, sottolineano le carenze progettuali del parcheggio dal punto di vista idrogeologico. Una volta costruito una eventuale esondazione del Tevere, sostengono gli esperti, metterà a rischio sia il monumento, sia i cittadini. Perchè la collina è vicina non solo al fiume, ma anche alla falda acquifera. E perchè già durante la fase delle trivellazioni potrebbero essere provocati i primi danni.” Stesso tema anche per l'apertura del Giornale, dedicata però al sopralluogo compiuto ieri nell'area degli scavi dal sindaco Alemanno e dagli assessori alla Cultura, Umberto Croppi, e alla Mobilità, Sergio Marchi: “Pincio, cinque saggi per decidere”. Entro un mese una commissione deciderà il futuro del parcheggio interrato. “Saranno loro a dire 'se bloccare i lavori per sempre o salvare una parte dell'opera', ha spiegato Gianni Alemanno: 'Di sicuro alla luce dei nuovi ritrovamenti archeologici modificheremo il progetto. Come, ce lo diranno i Saggi'. Inevitabile, in ogni caso, un drastico taglio. Meno piani, meno box, meno tutto. A dirlo sono gli ultimi scavi – spiega il quotidiano –. Nei giorni scorsi sono emersi resti di una villa imperiale, un criptportico del I secolo avanti Cristo, strutture murarie sprofondate nella collina”. Sull'argomento, nelle pagine interne il Corriere della Sera dedica un servizio all'annuncio del soprintendente di Stato ai beni archeologici di Roma, Angelo Bottini: “'Ci sono resti per 11 metri di profondità'”. “Il 40 per cento della zona interessata al parcheggio è impegnato da resti archeologici – ha affermato Bottini. Di certo, per ora, si può affermare che sulla sinistra, zona degli ultimi ritrovamenti, dove era previsto in origine uno spazio tecnico e non dei posti auto, questo spazio non è realizzabile”. “Tavolini, la rivolta dei gestori”, titola Il Tempo. A piazza di Pietra gli esercenti contestano la nuova delibera sull'occupazione di suolo pubblico che vieta la disposizione dei tavolini fuori dai locali e si dicono pronti a contravvenire al regolamento comunale. “Vigili anti-lucciole al posto delle telecamere” è l'apertura di Libero. Per contrastare e scoraggiare il fenomeno della prostituzione, in IV Municipio scenderanno in strada tre pattuglie di “disturbo” della polizia municipale. I vigili oltre a elevare contravvenzioni per infrazioni al codice della strada potranno anche fermare i clienti delle lucciole chiedendo loro documenti e generalità. La decisione è del presidente dell'ex circoscrizione Cristiano Bonelli. La notizia è riportata in taglio basso anche dal Giornale. Il taglio centrale del Messaggero è per l'accoltellamento di via Veneto di martedì sera: “Appuntamento con il killer”. La vittima dell'aggressione aveva invitato a cena l'uomo che ha cercato di ucciderlo. Di spalla: “Abusivi e viabilità: bonificato l'Eur ma solo in parte” e “Rapine alle farmacia: presa la danda dell'ascia”. In taglio alto il Corriere richiama la visita del presidente degli Stati Uniti a Roma: “Bush nella Capitale, traffico impazzito”. Pesanti le ripercussioni sul traffico, con il quartiere Parioli, dove alloggia il presidente, completamente bloccato e protetto da un cordone di sicurezza di circa duemila uomini delle forze dell'ordine e i lungotevere chiusi “a singhiozzo” per il passaggio del lungo corteo presidenziale, composto da 15 auto blindate. “Fra i sei percorsi riservati scelti dai responsabili della scorta del presidente, è stato preferito quello che passa per il centro – scrive il giornale –. Di conseguenza problemi di circolazione si sono registrati su via Appia Antica, e ancora nella zona del Circo Massimo e della Bocca della Verità, fino ai lungotevere e poi al Flaminio, a piazzale delle Belle Arti. Auto e scooter sono rimasti dietro le transenne o fermi agli incroci poco prima del passaggio del corteo diretto ai Parioli. Attese in alcuni casi di 15-20 minuti, ma non ci sono state proteste e nemmeno momenti di tensione”. Nei riquadri, un aggiornamento sul processo per il delitto Reggiani (“Mailat alla sbarra”) e un caso di malasanità (“'Io, partoriente abbandonata”). In taglio basso: “Col taglierino alla recita dei bimbi” e “Pd sotto sfratto, Prati addio”. Il Partito democratico dovrà rinunciare al circolo di piazza Mazzini, il primo unitario per Ds e Margherita e dove sono iscritti fra gli altri Massimo D'Alema e Nicola Zingaretti, per l'eccessivo costo dell'affitto (3.500 euro al mese). Di spalla sul Giornale: “S&P toglie il credit-watch negativo alla Regione”. L'agenzia Standard's and Poor's ha rivisto la valutazione negativa dello scorso 18 febbraio assegnando la qualifica Bbb, con prospettive cioè stabili. Secondo il quotidiano l'evoluzione è “merito della positiva conclusione del negoziato con il Governo per la copertura dell'extradeficit sanitario del 2007”. Sul tema anche il taglio centrale di Libero: “Ora Marrazzo tende la mano all'opposizione”. Da segnalare nelle pagine interne del Giornale: “Albano, un termovalorizzatore senza bando”. Entro il 24 giugno la Regione dovrebbe sciogliere le riserve sul quarto impianto, che quasi certamente sarà realizzato ad Albano. In tal caso, come spiega il catenaccio, “per l'ennesima volta si procede con un affidamento diretto a una società mista della quale fanno parte Ama, Acea e Pontina Ambiente del gruppo Cerroni”, che gestisce anche la discarica di Malagrotta. A centro pagina del Tempo: “Parioli, tre giorni senza bus”, l'interrogazione di Alessandra Mussolini al ministro Bondi (“'La Palestra del Duce torni allo splendore'”) e a fondo pagina: “Pdl, il gruppo unico? Solo nel 2010”. Da segnalare nelle pagine interne di Repubblica l'assemblea dei sindacati confederali alla Sapienza: “'Il deficit sanitario ci penalizza', policlinici a rischio sciopero”. Frosinone. “Mobilitazione per le terme”, titola Ciociaria Oggi. “Da otto mesi senza stipendio, i lavoratori delle terme di Fiuggi hanno incrociato le braccia e protestato per il secondo giorno consecutivo – scrive il quotidiano –. I cancelli delle due fonti sono rimasti chiusi e alcuni clienti hanno forzato l'ingresso dell'Anticolana. Intanto il vescovo Lorenzo Loppa ha incontrato i lavoratori e la Regione Lazio ha annunciato il pagamento della cassa integrazione e della mobilità. Per individuare una soluzione alla vertenza sono scesi in campo anche gli albergatori”. Il Tempo apre con un episodio accaduto a Patrica: “Scappa di casa per paura degli esami”. Protagonista, una ragazza di 13 anni, fuggita in provincia di Latina. La ragazza è stata ritrovata dai carabinieri di Roccagorga. La notizia appare in un richiamo su Ciociaria Oggi, che a centro pagina titola: “In tre contro un disabile”. Tre minorenni di Monte San Giovanni Campano sono stati denunciati dai carabinieri per aver picchiato e ferito un loro coetaneo autistico. L'episodio è avvenuto in una casa-famiglia del paese dove tutti e quattro i ragazzi risiedono. La politica, nel taglio alto, verte sul rimpasto di giunta in Regione: “A Montino i 'guai' della Sanità, Di Carlo all'Urbanistica, il Pd a Morassut”. Queste le novità che emergeranno nei prossimi giorni secondo il quotidiano. Il Tempo inquadra invece la vicenda da un punto di vista territoriale: “Ciociaria fuori dalla giunta”. I tre assessori del territorio (De Angelis, Coppotelli e Michelangeli) rischiano infatti di essere esclusi dalla nuova squadra di governo regionale. In una foto il quotidiano romano richiama l'incontro di ieri Radio Day: “Una scuola all'altezza dei tempi”. A fondo pagina: “Cassino, Scittarelli attacca sulla vicenda Tarsu”. Infine, i richiami di prima di Ciociaria Oggi: “Ceccano, acqua inquinata: disagi e timori dei cittadini”, “Ferentino, due quartieri sfilano in corteo contro le antenne”, “Sora, mille euro contraffatti: in manette tre giovani”, “Frosinone, compravano auto di lusso con assegni falsi: arrestati”, “Anagni, Videocon: il Ministero convoca azienda e sindacato”, “San Donato Valcomino, sfregio alla Croce Rossa”, “Cassino, 'Non siamo delle ladre': due rom si denudano”. Latina. Il ciclo dei rifiuti e la cronaca sindacale aprono i quotidiani pontini. Latina Oggi titola “Rifiuti, restano le discariche”: “Vertice istituzionale in Prefettura. Sì all'ipotesi del termoinceneritore in provincia”, spiega l'occhiello; “Gli impianti di Borgo Montello saranno ampliati. Garanzie sulla bonifica”, aggiunge il catenaccio. “Rifiuti, verso l'intesa”, è l'apertura della Provincia, che spiega nell'occhiello: “Regione, Provincia e Comune siglano il patto per evitare l'emergenza”; “Subito il disinquinamento della discarica e l'ampliamento”, precisa il catenaccio. Foto notizia sul Messaggero: “Differenziata, sotto accusa le 'impurità'. Piano provinciale, soluzione in due fasi”. Richiamo di spalla in taglio centrale sul Nuovo Territorio: “Rifiuti, si riparte da Montello”. Il quotidiano diretto da Lidano Grassucci apre con “Non ci resta che Scajola”: “Il sindaco di Latina, Vincenzo Zaccheo, lancia l'sos al ministro delle Attività produttive per cercare una soluzione alle crisi industriali”. Il quotidiano dedica anche la colonna centrale alla cronaca sindacale: “Janssen apre la crisi, 65 operai in mobilità”; “Pettinicchio ha chiuso, la Regione è in ritardo”; “Meccano, senza soldi Veneruso licenzia”. Apertura anche per Il Tempo: “è crisi anche alla Janssen”; “Latina. Si tratta di un notevole ridimensionamento della forza lavoro del comparto Cordis”, si legge nell'occhiello; “Il gigante farmaceutico ha annunciato ieri sessantacinque esuberi”, aggiunge il catenaccio. Taglio centrale sul Messaggero: “Farmaceutico, settore in ginocchio”; “Nuova procedura di mobilità. Lettera di Zaccheo al ministro Scajola: 'Necessario intervenire'”, afferma l'occhiello; “Licenziamenti anche alla Janssen Cilag. Chiude un reparto, a casa 65 dipendenti”, recita il catenaccio. Fotonotizia su Latina Oggi: “Crisi, anche la Janssen licenzia”. Sulla Provincia, richiamo nel “sole” (“Economia, sindaco scrive a Scajola”) e di spalla (“Janssen, arrivano procedure di mobilità”). Il Messaggero apre con “Caso Fazzone, il Csm archivia tutto”; “L'organo di autogoverno dei giudici, dopo aver ascoltato il gip Cario, ha deciso di chiudere il caso”, afferma l'occhiello; secondo il catenaccio, “Nessuna 'pressione' da parte del senatore durante la visita al magistrato”. Richiamo nel “sole” della Provincia: “Magistrati: 'Svelenire il clima'”; “Una nota dopo la riunione di Anm a Latina”, recita l'occhiello. Il quotidiano diretto da Luigi Cardarelli dedica il taglio centrale a “Aprilia, Turbogas: la svolta”; “La Regione rinuncerà al ricorso contro la sentenza del Tar”, spiega l'occhiello. Richiami sul Messaggero (“La Regione blocca la Turbogas: sospesa la delibera”) e sul Tempo (“Turbogas, la parola passa adesso al Consiglio di Stato”). Il quotidiano di piazza Colonna nel taglio centrale impagina “Polizia municipale, annullato il ricorso”; “Latina. Dichiarata illegittima la composizione della commissione esaminatrice”, annuncia l'occhiello. Cronaca nera nel taglio centrale di Latina Oggi: “Violenza dal branco”; “Tre immigrati abusarono di una ragazza al lido, condannati”, si legge nell'occhiello. Il Tempo dedica il taglio basso a “Vigili del fuoco, caserma invasa dai topi”. “Latina. Usciti fuori da quattro tombini. Scoppia la polemica”, racconta l'occhiello. La notizia trova ampio risalto nei richiami degli altri quotidiani: “Uomini ma anche topi nella decrepita caserma” (Il Messaggero); “Vigili del fuoco, la caserma impossibile” (La Provincia). Latina Oggi dedica il “sole” a due richiami dal sud: “Formia, shopping fino a mezzanotte” e “Porto di San Felice, spiaggia off-limits”. Nella foto notizia, Il Tempo impagina “Fondi. Rispunta il Corridoio tirrenico”. Rieti. “Bambino pestato dai compagni di asilo” è il titolo di apertura del Messaggero. L'episodio è avvenuto in una scuola materna di un istituto religioso reatino. I genitori hanno presentato una denuncia in procura. Il bambino è stato ricoverato in ospedale con morsi sulle guance, ferite alle braccia e al volto. In ospedale hanno constato il pestaggio. Gli autori hanno tra i tre e i cinque anni e avrebbero agito con “una violenza che a livello infantile sorprende”. Una risposta sulle cause potrebbe arrivare dall'interrogatorio delle maestre, mentre alcune suore hanno già ammesso quanto accaduto. Il bambino è stato circondato e picchiato mentre stava per mettersi a tavola. Sul piano penale e civilistico saranno i genitori dei presunti aggressori a risponderne, ma anche gli insegnanti. “Cartuccia per posta a Pandolfi” è il titolo di apertura del Tempo. Una lettera di minacce, accompagnata da un proiettile, è stata recapitata a un consigliere comunale di Colle di Tora, Antonio Pandolfi. La missiva conteneva pesanti minacce nei confronti dell'esponente politico di centrosinistra e di sua moglie, Ornella Di Benedetti, membro del Coordinamento provinciale del Partito democratico. Secondo quanto riportato da entrambi i quotidiani, sul Messaggero è in taglio basso, ci sarebbero motivi politici all'origine del gesto intimidatorio. Si pensa, in particolare, a un'interrogazione comunale presentata in passato per verificare l'assegnazione di una consulenza esterna. In taglio basso del Tempo spazio alla politica. Il consigliere comunale della lista civica Rieti viva, Paolo Tigli, in passato sindaco di Rieti per il Pci, si trova ora “a disagio a sinistra” e si “sfalda il fronte” dell'opposizione comunale. Il movimento di Tigli sembra ormai distinguersi sempre di più dal resto del centrosinistra. Ancora in taglio basso un articolo si occupa della crisi della Icosystel. Confermato lo stato di agitazione dell'azienda e il presidio di fronte i cancelli. A scatenare la protesta c'è il continuo ritardo nel pagamento degli stipendi. Nelle pagine interne del Messaggero un articolo torna sullo stato dei lavori nell'aeroporto Ciuffelli in vista dei mondiali di volo a vela in programma tra 20 giorni. Per il quotidiano gli interventi sono in ritardo e “l'obiettivo di coinvolgere la città nelle evento sembra lontanissimo”. I lavori hanno dato “i loro frutti”, ma i ritardi “sono evidenti”. L'impresa che gestisce l'appalto assicura che gli interventi saranno terminati in tempo. Infine, la provincia di Rieti si è vista assegnare 26 progetti dall'Ufficio nazionale per il servizio civile. Saranno 99 i posti disponibili per i giovani con un'età compresa tra i 18 e i 28 anni. Viterbo. Il Corriere di Viterbo apre con una storia di malasanità, col titolo: “Bimba partorita con danni celebrali”. La madre sarebbe stata lasciata per 46 ore in travaglio dai ginecologi di Belcolle. Pronto un esposto alla magistratura, ma il primario di si difende: “è tutto nella norma, la bambina è nata con i parametri normali”. In primo piano “L'isola del tesoro”: “Olio, amore al primo assaggio”, dedicato alla tenuta Materazzo, sulla Tuscanese. Nel taglio medio, “Extracomunitari, ecco i fondi”: dalla Provincia saranno destinato 75mila euro ai comuni per progetti socio-assistenziali. Sempre nel taglio medio, “Subito in funzione la pista di Viterbo”: la proposta di Stefano Caporossi, presidente dell'Aeroclub, per lo scalo. Infine, nel taglio basso, “Un film sulla vita di Papa Paolo VI”: prodotto dalla Rai, verrà girato a Viterbo e in provincia. Il Messaggero apre con un allarme per lo scalo di Viterbo, col titolo “Sull'aeroporto l'urgenza adesso non c'è più”: si allungano i tempi per la realizzazione dell'infrastruttura nella Tuscia, Il ministro Matteoli non risponde ma anche in Regione è tutto fermo. Si resta in attesa della burocrazia per convocare la conferenza dei servizi. Spunta perciò l'ipotesi Grosseto, anche se l'Enac non conferma. Nel taglio medio, “Parto, lunga attesa: bimba grave”: l'episodio della bambina nata con una grave lesione cerebrale è accaduto nel reparto di ginecologia di Belcolle. Una donna accusa: “Ho aspettato 46 ore”, ma la Asl si difende: “Era tutto nella norma”. Richieste, intanto, le cartelle cliniche di madre e figlia. Nel taglio basso, “Dopo 11 anni vogliono cacciare Biirillo e Jack, i cani di quartiere”: al Pilastro un esercizio commerciale cerca di far sloggiare i due cani, ma il quartiere insorge. Infine, sempre nel taglio basso, “Due o forse più bombe in mare. Nei prossimo giorni la bonifica”: a Montalto rinvenuti in acqua, in una zona dove si concentrano i pescatori, alcuni ordigni risalenti alla Seconda guerra mondiale. (red) 12 giu 2008 10:07.

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Essere comunista nel XXI secolo si può pag.4 (sezione: Burocrazia)

( da "Affari Italiani (Online)" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Essere comunista nel XXI secolo si può Giovedí 12.06.2008 09:38 --> Occorre assumere la consapevolezza di aver ricevuto un mondo da chi ci ha preceduto e che esso va restituito a chi ci succede, possibilmente migliore. Che a peggiorarlo nulla ci vuole, come spesso mi ricorda Sandro, quando discutiamo la teoria del Caos, l'entropia aumenta da sé, non ha bisogno di aiuto. L'uomo dovrebbe usare il suo lavoro per ridurla. In forma semplificata verrebbe da dire: "Si auspica che l'Essere Umano ami il suo prossimo, ma si deve pretendere che ne abbia rispetto e dal suo prossimo riceva quello che dà". Se la forma sociale organizzata, nel tempo, debba essere mercato, burocrazia, clan o una loro combinazione, lo decideranno le condizioni politiche, civili ed economiche. Essere comunisti nel XXI secolo, io credo, significa condividere lo spirito della Dichiarazione ma anche spendersi senza riserve affinché la decisione sull'organizzazione sociale, dati il tempo ed il luogo, sia sempre la più ampia, partecipata e consapevole, in definitiva la più libera possibile. Spero di avere il tempo e la forza di avere un comportamento coerente con quanto sostengo, rifuggendo l'ipocrisia, le scorciatoie, la vanagloria. Nel breve spazio di milleduecentoquarantotto parole spero di aver offerto qualche spunto di riflessione e di aver aiutato alcuni amici, ai quali voglio bene, ad aver sentimento più bonario nell'udire il termine: "comunista". Pino De Luca, www.aprileonline.info.

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P.A.: GUERRINI, STOP BUROCRAZIA, COSTA 11,4 MLD ALLE MICRO IMPRESE (sezione: Burocrazia)

( da "ITnews.it" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Roma, 12 giu. (Adnkronos) - "Siamo il Paese europeo a piu' alto tasso burocratico , dove e' stabile una vera e propria diseconomia dell'adempimento , arretrata e distorsiva, che alle micro imprese costa 11,4 miliardi all'anno in oneri certificatori, ritardi , duplicazioni e rinuncia a far valere i prorpi diritti". Il J'accuse arriva dal presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini, dal palco dell'assemblea. "Apprezziamo l'impegnod el ministro Brunetta e abbiamo apprezzato il segnale lanciato dal ministro Sacconi per l'eliminazione di gravosi adempimenti in materia di appalti che avrebbero costretto migliaia di piccole imprese subappaltatrici a produrre due milioni di inutili certificati", aggiunge.

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"Sì a gestioni consortili No agli accorpamenti" (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

S. STEFANO AL MARE "Sì a gestioni consortili No agli accorpamenti" "Non si può fare un discorso puramente numerico, ma di territorio". Marcello Pallini, sindaco di Santo Stefano (2255 residenti), al suo primo mandato, è sostanzialmente contrario agli accorpamenti. "Ci possono essere paesi con soli duemila abitanti - afferma - ma con una tale identità che non possono essere conglobati ad altri". Non lo convince neppure la motivazione dei risparmi: "Sarebbe allora più opportuno semplificare alcune procedure. Si pensi alla gestione del demanio demandata ai Comuni che sostengono costi senza disporre dei proventi. In questo caso, dovrebbe intervenire il nuovo Ministero per semplificare la burocrazia". C'è, poi, l'aspetto dei consorzi per la gestione dei servizi. "In questo caso - spiega Pallini - sono favorevole. I consorzi di servizi sono utili o indispensabili in alcuni paesi in determinate situazioni. Ad esempio, disponendo di una polizia municipale in comune o gestendo insieme i rifiuti". Se Santo Stefano dovesse essere accorpato con un altro Comune per raggiungere la fatidica soglia dei 5000 abitanti, lo sarebbe sicuramente con Riva Ligure. Un ritorno al passato. Infatti, nel 1928 il Comune venne unificato proprio con la confinante Riva Ligure (i due centri sono separati dal torrente Santa Caterina). Una simbiosi che continuò fino al 1954, quando fu ripristinata l'indipendenza amministrativa tra i due centri. \.

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L'Antitrust chiede un piano su energia, negozi, banche (sezione: Burocrazia)

( da "Arena.it, L'" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

CONTI PUBBLICI. Bankitalia: record del debito "Liberalizzare per far ripartire l'economia" L'Antitrust chiede un piano su energia, negozi, banche   ROMA Nel giorno in cui Bankitalia segnala una nuova crescita per il debito pubblico, l'Antitrust rilancia la ricetta delle liberalizzazioni per far ripartire l'economia italiana soffocata dal peso della burocrazia e dello stock di debito. Ieri è stato raggiunto un nuovo tetto, aggiornando per il terzo mese consecutivo il record negativo. A marzo il debito è giunto a quota 1.646,7 miliardi rispetto ai 1.623,7 di febbraio, con una crescita rispetto a marzo 2007 di oltre 40 miliardi. Il precedente record fu ad ottobre 2007, quando si arrivò a quota 1.629,185 miliardi. Di fronte a questo quadro è arrivato il nuovo allarme dell'Antitrust su ritardi decisionali e mancanza di concorrenza, veri mali dell'economia italiana. Ieri il garante della concorrenza in un documento inviato in Parlamento ha messo nero su bianco i settori in cui è più necessaria una scossa liberalizzatrice: infrastrutture, energia, trasporti, servizi pubblici locali, farmaci, professioni, distribuzione commerciale e servizi finanziari, in particolare banche e assicurazioni. Per quanto riguarda le infrastrutture per l'Antitrust bisogna eliminare i "veti incrociati" che ne bloccano la realizzazione, mentre in campo energetico va potenziata la rete di trasmissione dell'energia elettrica separando l'attività di distribuzione da quella di vendita. Per i negozi si deve puntare a maggior flessibilità per l'apertura di nuovi esercizi e per eliminare eccessivi vincoli di orario. Per quanto riguarda i carburanti vanno eliminati i vincoli relativi alle distanze minime, alle superfici minime, agli standard qualitativi, agli orari. L'accesso alla libera professione per l'Antitrust deve essere, in linea di principio, libero e il prezzo dei servizi dovrebbe essere stabilito d'intesa tra le parti. Vanno inoltre abrogate le limitazioni numeriche agli accessi previsti per alcune professioni, come notai e medici del servizio sanitario nazionale. Più forza va dispiegata nella liberalizzazione di banche e assicurazioni, visto che specie in quest'ultimo settore la liberalizzazione ha dato risultati insoddisfacenti.  .

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CONTI PUBBLICI. Bankitalia: record del debito (sezione: Burocrazia)

( da "Arena.it, L'" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

"Liberalizzare per far ripartire l'economia" L'Antitrust chiede un piano su energia, negozi, banche   ROMA Nel giorno in cui Bankitalia segnala una nuova crescita per il debito pubblico, l'Antitrust rilancia la ricetta delle liberalizzazioni per far ripartire l'economia italiana soffocata dal peso della burocrazia e dello stock di debito. Ieri è stato raggiunto un nuovo tetto, aggiornando per il terzo mese consecutivo il record negativo. A marzo il debito è giunto a quota 1.646,7 miliardi rispetto ai 1.623,7 di febbraio, con una crescita rispetto a marzo 2007 di oltre 40 miliardi. Il precedente record fu ad ottobre 2007, quando si arrivò a quota 1.629,185 miliardi. Di fronte a questo quadro è arrivato il nuovo allarme dell'Antitrust su ritardi decisionali e mancanza di concorrenza, veri mali dell'economia italiana. Ieri il garante della concorrenza in un documento inviato in Parlamento ha messo nero su bianco i settori in cui è più necessaria una scossa liberalizzatrice: infrastrutture, energia, trasporti, servizi pubblici locali, farmaci, professioni, distribuzione commerciale e servizi finanziari, in particolare banche e assicurazioni. Per quanto riguarda le infrastrutture per l'Antitrust bisogna eliminare i "veti incrociati" che ne bloccano la realizzazione, mentre in campo energetico va potenziata la rete di trasmissione dell'energia elettrica separando l'attività di distribuzione da quella di vendita. Per i negozi si deve puntare a maggior flessibilità per l'apertura di nuovi esercizi e per eliminare eccessivi vincoli di orario. Per quanto riguarda i carburanti vanno eliminati i vincoli relativi alle distanze minime, alle superfici minime, agli standard qualitativi, agli orari. L'accesso alla libera professione per l'Antitrust deve essere, in linea di principio, libero e il prezzo dei servizi dovrebbe essere stabilito d'intesa tra le parti. Vanno inoltre abrogate le limitazioni numeriche agli accessi previsti per alcune professioni, come notai e medici del servizio sanitario nazionale. Più forza va dispiegata nella liberalizzazione di banche e assicurazioni, visto che specie in quest'ultimo settore la liberalizzazione ha dato risultati insoddisfacenti.  .

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Petrolieri, la truffa degli incentivi (sezione: Burocrazia)

( da "Opinione, L'" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Oggi è Gio, 12 Giu 2008 Edizione 118 del 12-06-2008 Petrolieri, la truffa degli incentivi Giulio Tremonti Il governo sta preparando una tassa per colpire le compagnie petrolifere di Ruggiero Capone La Dc ha sempre utilizzato in funzione anti-Psi i soldi dei petrolieri italiani. Caduta la prima Repubblica, le sinistre prodiane hanno trescato da Tangentopoli fino a pochi giorni fa con i petrolieri in funzione anti-berlusconiana. Così la politica conservatrice, quella vecchia politica sconfitta nel 2008, ha per decenni salvaguardato gli interessi clientelari dei grandi magnati del petrolio. Quelli che hanno in mano la produzione e la distribuzione dell'energia. Basti pensare che il centro-sinistra ha accordato alle famiglie petroliere anche i finanziamenti pubblici per lo "sviluppo sostenibile". Una balla che si consuma sulle spalle degli italiani che, ignari, versano soldi alle famiglie petroliere. Queste ultime fingono (complice la vecchia politica) di utilizzare quei quattrini per fornire al paese "energie rinnovabili", "energia pulita". Di fatto s'è per anni trattato di vere e proprie truffe all'Unione Europea. Così mentre i governanti certificavano che i petrolieri introitavano contributi pubblici a fin di bene (in forza delle normative Cip 6 e dei Certificati Verdi) e per produrre energia solare, eolica, idroelettrica, geotermica e biomasse, invece i magnati italiani del petrolio utilizzavano quei soldi per alimentare le raffinerie di petrolio e gli impianti di stoccaggio per le centrali ad olio combustibile. Come se non bastasse, per legge l'Enel è costretta ad acquistare elettricità da petrolieri "buoni" che producono fonti rinnovabili. Così l'Enel riversa l'opera di bontà verso i petrolieri sulle bollette dei consumatori. Gli italiani pagano di fatto un 10 per cento in più sulla bolletta energetica che va in favore delle famiglie petroliere. E' stato calcolato che annualmente le famiglie versano un obolo di 600 milioni di euro annui ai petrolieri Edison, Erg, Foster Werler, Eni, Api, Elettra Lucchini e compari vari. Vale a dire soldi spartiti tra le dinastie petroliere dei Moratti (Gruppo Saras), dei Garrone (Gruppo Erg-Tamoil) e dei Conti Brachetti Peretti (Gruppo Api). Così mentre gli italiani hanno rinunciato al nucleare, in provincia di Cagliari i Moratti vengono finanziati per mantenere a Sarroch una struttura che non aiuta la salute. La più grande raffineria di petrolio del Mediterraneo per capacità produttiva: tratta 15 milioni di tonnellate l'anno di petrolio grezzo (proveniente Libia e mare del Nord). I clienti principali sono Shell, Repsol, Total, Eni, Q8, Tamoil. La raffineria venne fondata nel 1963 da Angelo Moratti, è tuttora di proprietà della famiglia Moratti: è lo stabilimento principale del Gruppo Saras (presieduto da Gianmarco Moratti e Massimo Moratti Amministratore Delegato). Così i Moratti alimentano la centrale elettrica Sarlux: una società di proprietà della stessa Saras. La centrale produce energia elettrica bruciando gli scarti che la Saras produce raffinando il petrolio. Questi scarti vengono definiti "tar": liquami semi solidi ad alto potenziale tumorale, che per essere bruciati devono essere prima gassificati e poi irrorati di ossigeno. Ma la Sarlux incassa milioni di euro all'anno di finanziamenti pubblici per l'energia pulita, in quanto lo stato ha certificato all'Ue che la centrale ha un carico inquinante paragonabile ad energia solare od eolica. Stessi finanziamenti pubblici baciano il genovese Garrone per la Priolo Gargallo di Siracusa: fattura 522 milioni di euro, 300 dei quali derivanti dagli incentivi Cip 6. Invece Falconara Marittima (Ancona) c'è l'impianto Api dei conti Brachetti Peretti: una raffineria che produce 2,9 milioni di tonnellate l'anno di petrolio (ricevono miseri 150 milioni di euro in sovvenzioni Cip 6). Del resto nemmeno Bettino Craxi riuscì a piegare lo strapotere dei petrolieri. Il leader socialista, notoriamente coraggioso, sottolineò più volte (in scritti ed in commissioni parlamentari) che "La prima volta che io ed alcuni miei compagni urtammo contro qualcosa che ci parve subito qualcosa di occulto fu sul penoso e famigerato caso Eni Petromin". Una vicenda di 30 anni fa che dimostra come gli affari petroliferi scavalchino anche il potere politico, e vengano gestiti sempre dalle solite conventicole. Così mentre Craxi ha subito una lapidazione in nome di Mani Pulite, ben pochi ricordano che la Dc ed i boiardi di stato avevano intascato tangenti per favorire il contratto di fornitura petrolifera dell'iraniana Petronim all'italiana Eni. Soprattutto che l'affare Eni-Petronim servì alla Dc per finanziare i nemici interni di Craxi. Quest'ultimo dispiaceva non poco ai petrolieri, e per i bene dell'Italia voleva disboscare i tanti privilegi di chi trafficava e traffica con petrolio ed affini. Di fatto l'affare Eni-Petronim ha rappresentato la prima linfa per giornali, burocrazia, sindacalisti e politici uniti nel lavorare contro Bettino Craxi. L'allora segretario amministrativo del Psi, Rino Formica, spiegava che secondo lui con quelle centinaia di miliardi dovevano essere finanziati i giornali del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera, Monti (Il Resto del Carlino e La Nazione) e Montedison (Il Messaggero) affinché appoggiassero un governo accettabile al Pci. Affare che aveva un risvolto direttamente connesso agli equilibri interni dei partiti, in particolare del Psi. La corrente della cosiddetta sinistra di Signorile si proponeva infatti di rovesciare la maggioranza craxiana, e fino al momento in cui il proposito fallì per l'indubbia forza del leader Bettino. L'affare Eni-Petronim nasceva fuori dalla Loggia 2, e chiaramente per rafforzare vecchi interessi consolidati contro i nuovi poteri. In parole povere, faccendieri, petrolieri e filo-Pci uniti contro Craxi, e non certo per il bene dell'Italia. Il leader socialista sembra a distanza di anni un gigante abbattuto da una pletora di nani egoisti. Tremonti s'è proposto come nuovo Robin Hood, è lecito credere che abbia imparato tanto dalla storia di Bettino Craxi, si auspica possa aver la meglio su petrolieri e banchieri, gente che annovera non pochi servi nei palazzi. [f](3 - continua)[/f].

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Elogio della precarietà (sezione: Burocrazia)

( da "Opinione, L'" del 12-06-2008)
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(Opinione, L')

Argomenti: Burocrazia

Oggi è Gio, 12 Giu 2008 Edizione 118 del 12-06-2008 Riflessioni sulla proposta di "Bologna Capitale" Elogio della precarietà di Tomaso Freddi Senza dubbio è lodevole la proposta dell'associazione "Bologna Capitale" e dell'architetto Glauco Gresleri. Ha il merito di individuare una ricchezza che nella nostra città non difetta, la presenza di tanti giovani universitari che costituiranno il futuro del paese. Partendo dalla constatazione del calo demografico della città e del parallelo insediamento di immigrati stranieri, l'obiettivo di trattenere "giovani cervelli di livello culturale elevato" è largamente condivisibile. Meno convincente risulta essere, a nostro parere, l'idea che per creare un progetto di vita in città, il primo elemento sia avere la certezza di una casa, naturalmente a buon mercato e fornita dall'autorità pubblica, in larga misura a carico della comunità. L'esperienza dimostra che gli incentivi che piovono dall'alto servono solo a creare privilegi e che, con buona pace dei pianificatori, non risolvono i problemi. I risultati si ottengono quando chi deve operare agisce con convinzioni profondamente radicate nel proprio intimo. Comprendiamo che l'esperienza e le conoscenze professionali dell'architetto Gresleri, a cui va tutta la nostra stima e il riconoscimento di essersi impegnato con una proposta concreta per il bene della città, abbiano individuato nella casa il principale strumento per trattenere i "cervelli". Il problema esiste, ma a nostro parere occorre prioritariamente concentrare l'attenzione sul lavoro, e più ancora sul tipo di lavoro che può impegnare i "cervelli". Non si può puntare su attività di basso livello, dalle quali i laureati giustamente rifuggono, ma su posti di lavoro qualificati, nei quali i giovani possano impegnarsi con passione. Se si vuole riprendere uno sviluppo della città, questi posti di lavoro devono essere creati non con provvedimenti dall'alto ma dal basso, con iniziative individuali o associative. Solo così potranno essere efficaci. Questa è l'unica strada perseguibile. A ben vedere, essa è sempre stata congeniale alla istintiva natura dei giovani, che hanno bisogno di un sogno e che hanno il desiderio di cambiare, di intraprendere qualcosa di nuovo. Dunque occorre agire sulla pubblica opinione, valorizzando il lavoro imprenditoriale, il gusto della sfida. Bisogna indirizzare i giovani alla competizione, ad emulare i successi di chi in passato li ha preceduti. In sintesi, al contrario di quanto oggi avviene, occorre fare l"elogio della precarietà", perché precarietà è anzitutto rifiuto di un lavoro stabile, che porta inevitabilmente alla conservazione e alla pigrizia mentale. Se questo è vero, il nemico numero uno da combattere è la burocrazia nella sua espressione più deleteria, che consiste nel creare posti di lavoro fissi ed immutabili, nel produrre la morte del lavoro creativo, la fine di una cultura imprenditoriale, indispensabile per riprendere lo sviluppo. Ecco perché, pur appezzando le iniziative di "Bologna Capitale", non condivido il titolo della loro associazione. Bologna Capitale di che? Certo non dell'Emilia-Romagna, che può portare solo burocrazia. Sono invece d'accordo se si intende Bologna Capitale di un'area (metropolitana?) dove l'impresa e la libera iniziativa regnano sovrane, dove ogni giovane, anche straniero, che desideri fare impresa, possa individuare l'ambiente più favorevole per esprimere la sua personalità. Alcune doti storiche e naturali per ambire ad una tale posizione, Bologna le ha. La posizione geografica, le vecchie tradizioni di città libera, alcune strutture (da rinnovare) come l'Università, la Fiera, l'Aeroporto, e soprattutto fattori intangibili come cultura e amore della conoscenza, costituiscono un patrimonio sul quale, in una nuova e rinnovata concezione del futuro, si può senz'altro contare.

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Cognome da nubile cancellato d'imperio a una cittadina britannica (sezione: Burocrazia)

( da "Piccolo di Trieste, Il" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

IL PROBLEMA Cognome da nubile cancellato d'imperio a una cittadina britannica Sono una cittadina britannica, residente in Italia dal 1975. All'epoca, previa presentazione del passaporto, che reca il mio cognome da sposata e documenti vari, fui iscritta d'ufficio col mio cognome da nubile, con residenza nel Comune di Duino Aurisina dal 1975 e, dal 1983 a Trieste. Col mio cognome da nubile ho ricevuto il codice fiscale, cui si sono riferiti gli atti della mia vita. Il 6 marzo 2008, all'Anagrafe di Trieste d'autorità, mi è stata ritirata la carta d'identità appena rinnovata, sostituita da una col cognome da sposata. Il motivo addotto è stato che "la legge era cambiata" e che era stato corretto, così ci è stato detto, il "sopruso" di iscrivermi col mio cognome di nascita, previsto per le cittadine italiane. Dato il mio attuale cattivo stato di salute, mi è stato anche concesso un servizio a domicilio per la consegna della nuova carta d'identità. Non ci è invece stato detto che avrei potuto presentare ricorso al Prefetto entro 30 giorni, come ci è stato specificato in Prefettura a termini ormai scaduti. Inizialmente, cambiare il cognome mi era sembrata una di quelle cose a me incomprensibili che a volte succedono in Italia; poi ho capito che il cambio di identità avrebbe coinvolto catasto, tavolare, motorizzazione, assicurazioni, Inps, tessera sanitaria, tasse, banca, Acegas, utenze varie e quant'altro, con l'aggravante che, nelle mie attuali condizioni di salute, non potrei certo saltellare da un ufficio all'altro, alle prese con l'italica burocrazia. Le domande che pongo sono le seguenti: da quale legge risulta che il cittadino straniero debba essere identificato tramite passaporto e non altro valido documento di identità e non è forse la carta d'identità italiana un documento valido? Posto che ad una cittadina straniera la nuova legge conceda di identificarsi secondo le leggi del paese d'origine, da che legge risulta che una malcapitata sia costretta a inguaiarsi la vita per sottomettersi a tale "privilegio", dopo oltre trent'anni in cui tutto è stato impostato col corretto e certificato cognome d'origine? E se per caso divorziassi, dovrei cambiare tutto di nuovo? Con tutto il lavoro che sicuramente ha l'Anagrafe di Trieste, è mai possibile perdere e far perdere tanto tempo e denaro (documenti e passaggi di contratto costano) per cambiare identità a chi era già stato scrupolosamente identificato 33 anni prima? Chiedo aiuto per riavere il mio cognome d'origine ed i relativi documenti e per non dovermi sottoporre al kafkiano tour de force per evitare una sovrapposizione di identità. Ute Puls coniugata Newbould.

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<Liberalizzare per far ripartire l'economia> (sezione: Burocrazia)

( da "Brescia Oggi" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

CONTI PUBBLICI. Bankitalia: record del debito "Liberalizzare per far ripartire l'economia" L'Antitrust chiede un piano su energia, negozi, banche   ROMA Nel giorno in cui Bankitalia segnala una nuova crescita per il debito pubblico, l'Antitrust rilancia la ricetta delle liberalizzazioni per far ripartire l'economia italiana soffocata dal peso della burocrazia e dello stock di debito. Ieri è stato raggiunto un nuovo tetto, aggiornando per il terzo mese consecutivo il record negativo. A marzo il debito è giunto a quota 1.646,7 miliardi rispetto ai 1.623,7 di febbraio, con una crescita rispetto a marzo 2007 di oltre 40 miliardi. Il precedente record fu ad ottobre 2007, quando si arrivò a quota 1.629,185 miliardi. Di fronte a questo quadro è arrivato il nuovo allarme dell'Antitrust su ritardi decisionali e mancanza di concorrenza, veri mali dell'economia italiana. Ieri il garante della concorrenza in un documento inviato in Parlamento ha messo nero su bianco i settori in cui è più necessaria una scossa liberalizzatrice: infrastrutture, energia, trasporti, servizi pubblici locali, farmaci, professioni, distribuzione commerciale e servizi finanziari, in particolare banche e assicurazioni. Per quanto riguarda le infrastrutture per l'Antitrust bisogna eliminare i "veti incrociati" che ne bloccano la realizzazione, mentre in campo energetico va potenziata la rete di trasmissione dell'energia elettrica separando l'attività di distribuzione da quella di vendita. Per i negozi si deve puntare a maggior flessibilità per l'apertura di nuovi esercizi e per eliminare eccessivi vincoli di orario. Per quanto riguarda i carburanti vanno eliminati i vincoli relativi alle distanze minime, alle superfici minime, agli standard qualitativi, agli orari. L'accesso alla libera professione per l'Antitrust deve essere, in linea di principio, libero e il prezzo dei servizi dovrebbe essere stabilito d'intesa tra le parti. Vanno inoltre abrogate le limitazioni numeriche agli accessi previsti per alcune professioni, come notai e medici del servizio sanitario nazionale. Più forza va dispiegata nella liberalizzazione di banche e assicurazioni, visto che specie in quest'ultimo settore la liberalizzazione ha dato risultati insoddisfacenti.

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<Liberalizzare per far ripartire l'economia> (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

CONTI PUBBLICI. Bankitalia: record del debito "Liberalizzare per far ripartire l'economia" L'Antitrust chiede un piano su energia, negozi, banche   ROMA Nel giorno in cui Bankitalia segnala una nuova crescita per il debito pubblico, l'Antitrust rilancia la ricetta delle liberalizzazioni per far ripartire l'economia italiana soffocata dal peso della burocrazia e dello stock di debito. Ieri è stato raggiunto un nuovo tetto, aggiornando per il terzo mese consecutivo il record negativo. A marzo il debito è giunto a quota 1.646,7 miliardi rispetto ai 1.623,7 di febbraio, con una crescita rispetto a marzo 2007 di oltre 40 miliardi. Il precedente record fu ad ottobre 2007, quando si arrivò a quota 1.629,185 miliardi. Di fronte a questo quadro è arrivato il nuovo allarme dell'Antitrust su ritardi decisionali e mancanza di concorrenza, veri mali dell'economia italiana. Ieri il garante della concorrenza in un documento inviato in Parlamento ha messo nero su bianco i settori in cui è più necessaria una scossa liberalizzatrice: infrastrutture, energia, trasporti, servizi pubblici locali, farmaci, professioni, distribuzione commerciale e servizi finanziari, in particolare banche e assicurazioni. Per quanto riguarda le infrastrutture per l'Antitrust bisogna eliminare i "veti incrociati" che ne bloccano la realizzazione, mentre in campo energetico va potenziata la rete di trasmissione dell'energia elettrica separando l'attività di distribuzione da quella di vendita. Per i negozi si deve puntare a maggior flessibilità per l'apertura di nuovi esercizi e per eliminare eccessivi vincoli di orario. Per quanto riguarda i carburanti vanno eliminati i vincoli relativi alle distanze minime, alle superfici minime, agli standard qualitativi, agli orari. L'accesso alla libera professione per l'Antitrust deve essere, in linea di principio, libero e il prezzo dei servizi dovrebbe essere stabilito d'intesa tra le parti. Vanno inoltre abrogate le limitazioni numeriche agli accessi previsti per alcune professioni, come notai e medici del servizio sanitario nazionale. Più forza va dispiegata nella liberalizzazione di banche e assicurazioni, visto che specie in quest'ultimo settore la liberalizzazione ha dato risultati insoddisfacenti.  .

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Il centro commerciale naturale vuol conquistare le mostre di mobili - tiziana gori (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pistoia Il Centro commerciale naturale vuol conquistare le mostre di mobili Bilancio positivo ma c'è il bisogno di crescere ancora TIZIANA GORI QUARRATA. Il Centro commerciale naturale è passato dalle 40 adesioni del 2005 alle 120 del 2008. Negli ultimi mesi hanno fatto il loro ingresso alcune ditte artigiane e di servizi. Restano invece sempre solo una quindicina le mostre di mobili all'interno del Ccn, segno di un dialogo che ancora stenta a decollare. Ma la presidentessa Maria Rita Mustacchio preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno. "I negozi si stanno riqualificando, e la nuova piazza Risorgimento piace e sta portando clienti a Quarrata". Il Ccn (il consorzio che riunisce commercianti e artigiani che operano nel centro della città, ndr) è una realtà viva, afferma Maria Rita Mustacchio. Pur tra le difficoltà con cui deve convivere ogni giorno: assenza di infrastrutture, burocrazia dilagante e (soprattutto) crisi dei consumi. "La nuova piazza Risorgimento è il nostro cavallo di battaglia. Piace, la gente viene a visitare il centro e si ferma a dare un'occhiata ai negozi. Da parte loro - afferma Mustacchio - tanti esercenti stanno riqualificando la propria attività. Adesso abbiamo negozi che hanno poco da invidiare a quelli del centro di Pistoia". E la scelta di aderire al Ccn? "In questo particolare momento economico l'unione fa la forza, e i commercianti lo hanno capito. Le iniziative sin qui proposte, penso a Màgia e dintorni e a Vetrine viventi, hanno portato un notevole afflusso di visitatori in centro". Uno degli obiettivi dell'organismo creato da Confcommercio nel 2005 era la promozione delle attività locali. Indispensabile, in questa operazione di marketing, l'apporto dei media. Da alcuni giorni il Ccn ha iniziato una campagna promozionale su radio e televisioni regionali. "Cerchiamo di vendere il nostro prodotto. Avere 120 soci ci consente di organizzare eventi importanti, e di darne adeguata comunicazione alla gente". I prossimi? "Da luglio, al mercoledì sera, i negozi resteranno aperti e il centro si popolerà di iniziative. A settembre riproporremo Vetrine viventi. Màgia e dintorni, che si è svolta alcune settimane fa, cresce in qualità e gradimento". Continua l'idillio con il Comune. Quando ce n'è stato bisogno Camera di commercio e banca di Credito cooperativo di Vignole hanno dimostrato disponibilità ed elargito contributi. Il dialogo con le mostre di mobili si prospetta invece ancora incerto. Eppure il loro apporto sarebbe fondamentale per portare clienti a Quarrata. "Da parte nostra possiamo dire che siamo disponibili al confronto. Un paio di anni fa avevamo pensato ad un'iniziativa congiunta: le mostre di mobili allestivano le loro vetrine, e noi portavamo in centro per 4 domeniche i prodotti tipici. Sembrava che il progetto dovesse andare a buon fine, ma i commercianti di mobili si tirarono indietro". Se resta un sogno il traforo nel Montalbano per collegare Quarrata a Vinci ed Empoli (costi troppo alti, difficoltà a reperire i fondi) a fine mese il Comune dovrebbe "partorire" il progetto di riqualificazione della prima parte di via Montalbano. Un progetto atteso con impazienza, sia dai commercianti che dai mobilieri.

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Dogana, contratto da rivedere (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Prato Dogana, contratto da rivedere Rispondo al Direttore delle Dogane di Prato. E visto che lo stesso scrive per amor di verità nei confronti del lettore vorrei dire anche io come stanno le cose. I locali dove svolge l'attività la Dogana sono di proprietà Interporto e sono stati concessi in comodato gratuito, per la durata di 20 anni, all'Agenzia delle Dogane. Si tratta di 3.548 mq di uffici di 3.000 mq di magazzini e di 500 di archivio. Valore stimato 10 milioni di euro. Lo sa il direttore perché fu firmato quel contratto di comodato? Perché la Dogana di Firenze doveva trasferire i propri uffici all'Interporto e quindi consolidare un servizio doganale di area vasta con conseguente valore aggiunto, in termini di servizi, per l'Interporto. Il fatto era stato previsto in un accordo di programma tra diversi soggetti. Nessuno di questi ha mantenuto gli impegni presi con quell'accordo ad eccezione dell'Interporto. Credo che il direttore dica qualcosa di inesatto circa la cessione da parte dell'Agenzia delle Dogane a favore del Comune di Firenze degli Uffici che ospitavano la ex Circoscrizione Doganale, ma non è questo il punto; chi ha voglia può consultare il Bollettino Ufficiale della Regione Toscana dove è pubblicato l'accordo di programma. Oggi poco importa all'Interporto cosa sia successo tra Comune di Firenze e Agenzia delle Dogane o chi altro. La cosa vera è che noi abbiamo un immobile come quello sopra descritto che oltre a non produrre reddito non produce nemmeno quel servizio che era nei propositi di chi lo destinò a tale scopo. Credo che da subito vada ripreso in mano quell'accordo per vedere di portarlo a compimento, altrimenti quel contratto di comodato andrà rivisto perché quell'immobile è sopradimensionato rispetto alle attuali esigenze della Dogana di Prato. Sulle altre vicende l'Interporto c'entra "come il cavolo a merenda". Se ci siamo prestati a fare da camera di compensazione tra le lamentele degli spedizionieri, che a loro dire trasmigrano in altri luoghi le operazioni doganali lamentando ritardi e burocrazie eccessive qui a Prato e l'Ufficio Dogane di Prato, che invece rivendica velocità ed efficenza, è perché vogliamo capire ancora una volta se la Dogana all'Interporto sia un valore aggiunto o meno e decidere il da farsi. Antonio Napolitano (presidente di Interporto) INTERPORTO/2 Tante polemiche per colpire i "piccoli" L'Interporto di Gonfienti rappresenterà una grande opportunità per il mondo dell'autotrasporto se, in tempi brevi, riuscirà a posizionarsi come snodo di distribuzione delle merci lungo il cosiddetto "Corridoio 1" che è, in pratica, l'asse che lega tutte le merci che vengono smistate lungo la strada che va da Berlino a Palermo. Ogni polemica che, di fatto, rallenti la realizzazione del nostro Interporto e di tutti quei servizi necessari a renderlo tale, è colpevole di gravi danni a tutta l'economia, e anche ai trasportatori. La logica dell'intermodalità, cioè della costruzione di un sistema integrato tra tutti i mezzi di trasporto - nave, treno, tir, aereo - in realtà, è destinata ad essere lo strumento di valorizzazione del nostro mestiere: dalla gestione e l'organizzazione dei trasporti nel cosiddetto ultimo miglio (cioè la distribuzione merci in ambito urbano), alla realizzazione di quelle tratte che per loro caratteristica potrebbero dare maggior valore e volumi d'affari al nostro settore. Talvolta le polemiche condotte dai più "grossi", celano il solito interesse volto a colpire le imprese più piccole e ad impedire loro di crescere, diventando più redditizie. Per questo siamo molto attenti a quanto fanno - o non hanno ancora fatto - le istituzioni sull'Interporto di Prato. Romano Bracci (presidente Fita Cna).

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Invalido al 100%, sparita l'indennità - letizia magnolfi (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Prato Invalido al 100%, sparita l'indennità La protesta della mamma di Riccardo: "Tutta colpa della burocrazia" LETIZIA MAGNOLFI VAIANO. "Non è una recriminazione legata esclusivamente ai 450 euro; piuttosto ci piacerebbe, soprattutto per nostro figlio Riccardo, non essere presi in giro". Parla così la signora Gabriella Bardazzi, riferendosi all'indennità di accompagnamento che si è vista togliere al figlio trentasettenne. Affetto dalla nascita da una paraparesi spastica e da ipovedenza, Riccardo è stato più volte riconoscIuto, nel corso delle visite mediche effettuate, invalido al 100%. Ora, per un difetto burocratico, legato alla contestazione della mancata revisione della certificazione come invalido maggiorenne, Riccardo non avrà più l'accompagnamento, che consiste in una cifra mensile di circa 450 euro. "Nell'accertamento medico avvenuto l'11 marzo scorso si dice una cosa che non rispecchia la realtà dei fatti", dichiarano i genitori. La commissione indicata ha effettivamente riconosciuto Riccardo invalido al 100%, ma ha anche stabilito che non esistono requisiti per conferire l'accompagnamento. "In realtà è sotto gli occhi di tutti che Riccardo non sia autosufficiente nella vita di tutti i giorni. Mio figlio ha problemi di deambulazione e ci vede pochissimo, mi domando come sia possibile pensare che possa quotidianamente gestirsi da solo! Basta un piccolo imprevisto, un piccolo ostacolo non calcolato e per Riccardo diventa davvero difficoltoso destreggiarsi da sè". I genitori di Riccardo pretendono soprattutto che venga riconosciuto al figlio ciò che gli spetta. Dell'ultimo referto medico, Gabriella critica soprattutto la parte in cui si afferma la mancata revisione da maggiorenne: "Viene affermato il falso, la certificazione per avere l'indennità di accompagnamento da maggiorenne l'abbiamo fatta eccome" dice Gabriella, mostrando il documento della Prefettura di Firenze del 18 maggio 1989. "Constatare che per un difetto burocratico, venga tolto un riconoscimento economico a una persona effettivamente invalida, - conclude Gabriella - ci amareggia. Soprattutto per la dignità di Riccardo. Aggiungo che per fortuna, in questo momento difficile, abbiamo molte persone che ci sostengono moralmente, come la dottoressa Anna Gori, che anzi ci ha invitato ad andare avanti nel chiedere quanto spetti di diritto a Riccardo".

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Polo sanitario di cattinara, fallito il patto con modena altri due anni di ritardo (sezione: Burocrazia)

( da "Piccolo di Trieste, Il" del 12-06-2008)
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(Piccolo di Trieste, Il)

Argomenti: Burocrazia

ZIGRINO SOLLECITA REGIONE E COMUNE Polo sanitario di Cattinara, fallito il patto con Modena Altri due anni di ritardo L'Azienda emiliana ha chiesto troppi soldi per realizzare il progetto preliminare con Trieste: si va a gara europea Spetta al Comune radunare di nuovo tutti gli enti per approvare la viabilità voluta dal sindaco. Senza questo passo preliminare l'iter resta fermo di GABRIELLA ZIANI Dopo otto anni in cui non s'è mossa pietra, si aggiungono due nuovi anni di ritardo (facendo conti ottimistici) alla realizzazione della nuova cittadella ospedaliera di Cattinara col nuovo Burlo. Se da oggi tutto si mettesse improvvisamente a correre a cronometro, senza intoppi, cosa che fin qui non è stata affatto, la fine lavori potrebbe vedersi nel 2014, non più nel 2012 come l'Azienda ospedaliera ipotizzava fino a pochi mesi fa. Rotto infatti alla vigilia della firma l'accordo con lo staff tecnico dell'Azienda sanitaria di Modena per la progettazione preliminare da realizzare "in casa" risparmiando i tempi della prima gara. Incerta ancora (dopo molti mesi) la data in cui tutti gli enti coinvolti timbreranno un nuovo accordo di programma che inserisce nel piano particolareggiato dell'area - non ancora approvato dal Comune, a circa un anno dalla sua consegna - la nuova viabilità d'accesso come modificata dal sindaco. In vista, adesso, ben due gare europee, una per la progettazione preliminare e una per il project financing, con le loro infinite complessità e lungaggini, e relative approvazioni successive. Sconsolato il direttore generale Franco Zigrino, all'indomani di un incontro ufficiale con la nuova amministrazione regionale (l'assessore alla Sanità, Vladimir Kosic) che comunque ha pienamente confermato il consenso al megaprogetto e raccolto l'invito a sveltire gli adempimenti. "Ne ho informato il sindaco Dipiazza e il direttore del Burlo, Delendi - sigla Zigrino -, purtroppo però in Italia la burocrazia è così, ogni carta richiederà un mese, tre mesi, sei mesi alla volta. E la conferenza dei servizi non è l'Azienda ospedaliera che può convocarla, ma il Comune: dipendesse da me, l'avrei fatto da un pezzo". Oggi si pensa dunque che la nuova Cattinara, con Burlo, Medicina molecolare, aule didattiche, palazzine servizi, nuovi parcheggi per una prevista spesa sui 100 milioni di euro sarà visibile appena fra sei anni. Questo ipotizzando con l'ottimismo della volontà che la fase di cantiere duri poi solo due anni e mezzo. Poiché è già da mettere in agenda che non mancheranno ulteriori slittamenti, il megaprogetto rischia - se mai verrà realizzato - di portarsi sulla schiena la classica ventina d'anni che a Trieste serve per portare a termine infrastrutture di una certa importanza. Ma se il "cronoprogramma" è imponente (e ne parliamo a fianco e in tabella) altrettanto sorprendente è la fine dell'innovativa soluzione amministrativa che Zigrino aveva ideato in accordo con la giunta Illy per realizzare a Trieste, con un forte supporto tecnico individuato appunto nell'Azienda sanitaria di Modena, il progetto preliminare. Tecnicamente, una procedura di "avvalimento" tra enti pubblici affini. "Non solo all'ultimo minuto si sono verificate divergenze fra i due reparti tecnici - racconta Zigrino - ma soprattutto Modena ha chiesto un compenso ben superiore a quello che, per legge, noi non potevamo superare". Pur di non perdere l'opportunità, si è interpellato un legale: via libera al superamento di spesa o no? No. E così l'accordo che pareva sicuro e conveniente è sfumato dopo mesi di contrattazioni. E tutto deve ricominciare daccapo.

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Quote latte: un mercato davvero (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Quote latte:un mercatodavvero loscoIl neoministro dell'agricoltura Luca Zaia, nell'entrare dalla parte del "pronto soccorso", così ha definito il suo Ministero. Ha affrontato con chiarezza d'intenti l'annoso, controverso e scandaloso problema delle insufficienti "Quote latte" riconosciute all'Italia. Tale urgenza paralizza gravemente gli allevamenti bovini nella nazione.Nel gestire poi le varie sale operatorie del predetto ministero si spera affronti con altrettanta decisione e competenza anche il losco "mercato delle quote latte" che attualmente favorisce una burocrazia nazionale e regionale parassitaria oltre ad alimentare speculazioni insostenibili: infatti, il valore delle quote latte necessarie per giustificare la produzione lattea di una vacca e dell'allevamento supera il più delle volte il valore d'acquisto degli animali. In questo losco affare considerato sfacciatamente "recupero valore aggiunto" da parte di illustri economisti di altri tempi, sono inserite le stesse organizzazioni sindacali agricole le quali non operano certamente a vantaggio delle loro clientele.Sarà poi facile al Ministro impedire l'importazione del latte da altre nazioni commercializzato poi sotto forma di prodotti caseari italiani mascherati da quote latte possedute da alcuni imprenditori privi di terra e di vacche. Speriamo quindi che il mercato delle quote venga immediatamente soppresso fornendo gratuitamente le quote esclusivamente ad imprenditori agricoli e loro familiari delle nuove generazioni purché occupati nelle fattorie a tempo pieno e desiderosi di continuare a coltivare proficuamente la terra.Le multe fissate dall'Unione europea e poste a carico degli allevatori italiano sono da considerare del tutto ingiustificate e quindi vanno poste a carico di chi ha sbagliato o speculato. Stato compreso con importatori, manifatturieri, società ed associazioni responsabili della precaria e disastrosa situazione attuale.Buon lavoro chirurgico al neo Ministro che sicuramente sa distinguere le foglie caduche del larice montano da quelle del cipresso calvo importato da altri continenti anche nei giardini del Quirinale. Auguri di pace e bene soprattutto per gli allevatori onesti.Luigi SpolaoreUn grande grazieall'Acd La Roccadi MonseliceScrivo queste poche righe per dire "GRAZIE" alla Società A.C.D. LA ROCCA di Monselice. "Grazie" a tutti Voi che Vi dedicate con impegno, professionalità, competenza e passione ai nostri figli e Vi impegnate ogni giorno a far capire loro che lo sport (in questo caso il calcio) è gioco e divertimento. Grazie per la Vostra pazienza: mai una volta ho sentito il "mister" alzare la voce, mai una volta l'ho visto spazientito! Grazie per avere sempre parole cordiali con noi genitori, per saper sempre dare una risposta ai nostri mille "perchè". Grazie per le belle giornate che sapete organizzare per vivere tutti insieme lo sport.Ora è tempo di vacanze, i bimbi sono dispiaciuti ma settembre arriverà presto e saremo tutti pronti a ritornare coi nostri figli agli allenamenti. Nel frattempo auguro alla Società LA ROCCA, ai tecnici allenatori e preparatori, ai dirigenti accompagnatori e a tutte le squadre una felice estate. "Facciamo grande lo sport" è uno slogan che mi piace tantissimo: con persone come Voi diventerà un gigante!Cinzia SguottiFinalmenteuna bella piazzaa LimenaColgo spunto dalla lettera di Marco Selmin pubblicata venerdi scorso sul vostro giornale, per dire alcune cose sulla nuova piazza Diaz a Limena. Il due giugno ho partecipato ai festeggiamenti dell'anniversario della Repubblica, dove con molti limenesi presenti, abbiamo potuto constatare che oggi Limena ha finalmente una bella piazza. Qualcuno si chiedeva se é stato giusto lasciare il monumento nel sito originario oppure averlo spostato lungo il canale dove lo prevedeva il progetto e al suo posto piantare un albero. Credo la soluzione adottata sia stata quella giusta e credo sia giusto impedire il parcheggio dei veicoli in piazza. Durante i lavori si é consentita la sosta delle auto ed il risultato é stato che sul porfido rosa, sono rimaste parecchie macchie di olio che dovranno essere lavate con appositi solventi, non possiamo quindi mettere a repentaglio un lavoro prezioso come quello della nuova piazza.Pregevole anche la realizzazione della prua di una imbarcazione, nello stesso luogo dove nei primi anni del novecento c\'era lo squero Nicoletti che costruiva e riparava le barche destinate al trasporto della sabbia scavata dal Brenta. A tale proposito esiste una foto pubblicata nel libro che racconta la storia dei barcaioli a cura di Renato Martinello. Attorno alla Piazza sono stati realizzati parecchi parcheggi e i cittadini devono abituarsi a fare qualche passo a piedi, compreso il sottoscritto.Per quanto riguarda le lamentele dei commercianti io sono del parere che un negozio in una piazza rinnovata acquisisca valore e quindi occorrono nuove strategie di mercato da mettere in campo per attrarre nuovi clienti. E' ovvio comunque che nel caso del panificio, ad esempio, la piazza abbia inciso poco, in un momento in cui a Limena si é aperto un nuovo punto vendita con orario continuato fino a sera, o quanto abbia inciso sulle vendite ad esempio l'aumento del 15\% del costo del pane negli ultimi mesi per le famiglie in difficoltà economica. Se questi sono gli argomenti per dire che é stato sbagliato rifare la piazza io dico invece il contrario.Melisi Stanco.

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Alitalia, via al prestito ma Bruxelles indaga (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pur non bloccandolo, la Ue apre un fascicolo sul finanziamento-ponte considerato come "aiuto" di Stato RomaNOSTRA REDAZIONEDa Bruxelles, la Ue apre la procedura contro il prestito ponte di 300 milioni di euro ad Alitalia, proprio nello stesso giorno in cui a Roma la Camera approva il relativo decreto, che ora dovrà passare al Senato. Ed è ovviamente scontro politico: la maggioranza fa spallucce (dalla Ue solo un eccesso di burocrazia) mentre l'opposizione imputa al governo un pressappochismo che porterà la compagnia di bandiera al fallimento.La procedura formalmente aperta a Bruxelles è diretta ad accertare se l'intervento pubblico in favore di Alitalia è un aiuto di Stato non compatibile con le norme sul Mercato unico europeo. La Commissione Ue ritiene di sì: quel prestito conferisce un vantaggio mediante risorse statali, il vantaggio è selettivo (perché Alitalia ne è l'unica beneficiaria), può falsare concorrenza e incidere sugli scambi tra gli Stati membri della Comunità. Nella sua analisi, la Commissione inoltre rileva di "nutrire dei dubbi" in merito al fatto che lo Stato italiano, concedendo ad Alitalia il prestito per un importo di 300 milioni di euro, "si sia comportato come un azionista avveduto che persegue una politica strutturale, globale o settoriale, guidato da prospettive di redditività dei capitali investiti che sono a più lungo termine rispetto a quelle di un investitore comune". Bruxelles entra anche nel merito del tasso di interesse del prestito (superiore solo dell'1 per cento a quelli di mercato) e mette in chiaro di non credere che "data la situazione finanziaria gravemente compromessa di Alitalia, un investitore privato avrebbe accettato di concederle qualsiasi prestito e, a maggior ragione, un prestito il cui importo venga imputato in conto capitale e che pertanto, nell'ipotesi di una liquidazione della compagnia, sarebbe rimborsato solo dopo che sono stati soddisfatti tutti gli altri creditori". In sostanza, secondo la Commissione Ue, il governo italiano ha concesso ad Alitalia un prestito al di fuori di qualsiasi logica dei mercati finanziari, conferendo così alla compagnia di bandiera "un vantaggio ingiustificato nei confronti dei suoi concorrenti".L'apertura di questa procedura serve anche a permettere all'Italia di "presentare le proprie osservazioni e a fornire qualunque informazione" in materia, entro un mese: e il ministro Matteoli (Infrastrutture) vi sta già lavorando. L'indagine avviata da Bruxelles "può durare fino a 18 mesi" ma, nel frattempo, Alitalia potrà comunque servirsi dei 300 milioni del prestito: alla luce della "buona collaborazione con le autorità italiane", infatti, la commissione Ue "non ha ritenuto necessario ordinare la sospensione" dell'aiuto erogato dallo Stato. Potrebbe però sempre farlo in futuro, "secondo l'evoluzione del caso".Per Aristide Police, presidente della comoagnia, "sia l'intervento del passato governo sia quelli adottati per decreto d'urgenza dall'attuale gabinetto sono compatibili con il diritto comunitario". Intanto, la maggioranza - che proprio ieri ha ottenuto il sì della Camera al decreto - fa mostra di non preoccuparsene. Per Bocchino (An), su Alitalia "l'Europa dà risposte burocratiche, noi cerchiamo di salvarla". Capezzone (portavoce Fi) assicura che "l'iniziativa della Ue non deve destare allarme". Il presidente della Camera, Fini, commenta: l'indagine della Commissione Ue sul prestito ponte ad Alitalia non è una misura contro il governo ma aiuterà la compagnia a riprendersi e a rimanere sul mercato in modo competitivo.Assai diversi i commenti delle opposizioni. L'ex ministro Bersani (Pd) è durissimo e contesta a Berlusconi la responsabilità di aver fatto saltare l'accordo con Air France. E attacca: "È evidente che buttiamo soldi dalla finestra, aumentando il rischio di infrazione da parte dell'Ue. E poi il vero capolavoro: insieme ad Air France si scopre che si è buttata via la procedura standard di trasparenza", per cui il decreto mette la privatizzazione di Alitalia "fuori da ogni regola di trasparenza, di concorrenza, di vigilanza. Diventano legali modalità oscure e discriminatorie. Un obbrobrio". Veltroni (Pd) afferma che la gestione del governo su Alitalia è stata "dilettantesca". Tabacci (Udc) è altrettanto critico: "Per fortuna che c'è l'Europa, per fortuna che abbiamo l'euro in tasca. Diversamente saremmo già finiti come l'Argentina. Questo governo non gira affatto pagina, insegue le sue promesse elettorali con conseguenze che alla fine saranno pagate dai contribuenti italiani". E Donadi (Idv) stigmatizza: "Questo governo non sta facendo il bene, ma il male di Alitalia. In due mesi l'esecutivo è riuscito a far perdere un quarto del valore in Borsa e un quarto del traffico aereo di Alitalia e oggi chiede agli italiani, mettendogli le mani in tasca, trecento milioni di euro. Sono soldi buttati via, perché non c'è un partner, non c'è un piano industriale e in realtà non sanno come venirne fuori".M.Ant.

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Io, consigliere dico basta a chi spara sulla caccia e crea disinformazione (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'INTERVENTO Io, consigliere dico basta a chi spara sulla caccia e crea disinformazione di Enore Picco (*) Sono cacciatore per vocazione e iscritto da sempre alla Federcaccia. Mi sembra opportuno fare il punto della situazione per mettere a tacere alcune voci malevole che stanno artatamente alimentando polemiche strumentali attorno alla caccia, finendo con il fare disinformazione e creare incertezze e dubbi tra i cacciatori.Rivolgo un appello a queste persone: basta speculare su questo settore. Non possiamo continuamente scatenare delle guerre su ogni punto. Intendo altresì replicare a chi sostiene di rappresentare la Federcaccia: tanti soci sono discordi dalle sparate apparse recentemente, e mi risulta che solo alcuni direttori di distretto siano in linea con le esternazioni che sono uscite. Se come presidente provinciale non riesce a conferire con l'assessore Claudio Violino, si rivolga direttamente a Tondo, che ben conosce la situazione, o magari provi con Berlusconi o, in ultima analisi, con il presidente Napolitano.Io, e con me tutta la Lega Nord, partiamo dal messaggio che la gente ha mandato il 13 e 14 aprile: basta burocrazia, basta carrozzoni, i cittadini invocano la politica del fare. Esattamente come il mio partito.I cacciatori chiedono fondamentalmente questo: poter andare a caccia nella massima legalità, con costi equi e senza vessazioni imposte da grandi ideologi e strateghi della caccia, che perseguono fini personali e non pensano al bene dei cacciatori. Chi pratica l'attività venatoria spesso non può permettersi di andare in riserve di caccia private e costose: è gente comune, e la Lega tutela la base della società, non i mercenari della caccia. Noi vogliamo tutelare tutti i tipi di caccia: dalla falconeria al segugio, e chi sostiene il contrario mente sapendo di mentire. Questa pratica non è infatti mai stata messa in discussione. È nostro dovere assecondare le evoluzioni del settore, ma il segugio non si tocca, e lo dice il sottoscritto da sempre segugista.Il punto di riferimento resta sempre la riserva di caccia, cellula base di questo mondo che noi intendiamo salvaguardare e potenziare. È altresì corretto rimarcare un punto: noi cacciatori siamo ospiti di proprietari e agricoltori, cui dobbiamo portare il massimo rispetto e porci nel modo più appropriato.La Regione Friuli Venezia- Giulia esiste dal 1963 e mai era successo, prima dell'aprile scorso, che una legge venisse approvata con 22 voti favorevoli su 59. E' accaduto con la scorsa maggioranza, mandata a casa dalla gente, che ha voluto confezionare una norma in fretta e furia per soddisfare unicamente logiche elettorali senza minimamente prendersi carico delle reali esigenze del mondo venatorio.Come ho ribadito in più occasioni, è necessario che tutti facciamo un passo indietro, perché ci sia una presa di coscienza generale che la caccia non è e non può essere il problema più grave per la nostra Regione. Resta un divertimento, e non deve diventare terreno di scontro di potere. Adesso dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare con attenzione e lungimiranza, con la consapevolezza che, come riferito dall'assessore Claudio Violino, non esiste alcun divieto per i cacciatori, che possono continuare a operare in quanto valgono le norme transitorie già previste dalla legge 6.* consigliere regionale Lega nord.

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Aspiranti imprenditori donne in prima linea (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 12-06-2008)
Pubblicato anche in:
(Gazzettino, Il (Pordenone))

Argomenti: Burocrazia

I percorsi formativi della Cciaa Udine Aspiranti imprenditori donne in prima linea Il 70\% di adesioni è al femminile UdinePer aprire un'impresa, non basta avere un'idea geniale. Servono competenze per partire con il piede giusto e soprattutto bisogna essere consapevoli che i tempi della burocrazia richiedono come minimo un paio di settimane per girare i nove diversi tipi di uffici che hanno competenze in materia.Se il novello imprenditore, di fronte a tutto ciò non si arrende, resta poi l'ostacolo del capitale necessario per partire. Consapevole di come questa situazione rallenti la nascita di nuove imprese, la Camera di Commercio di Udine ha predisposto un bando per concessione di contributi (360mila euro) rivolto ai giovani e alle donne al quale è stato affiancato un percorso formativo di 10 ore: 2 ore di orientamento per verificare le condizioni di partenza, 4 ore per gli aspetti economico finanziari e 4 ore di marketing. Chi ha scelto di seguire il percorso, avrà un punteggio maggiore all'atto della valutazione del suo progetto imprenditoriale. Entusiastica la risposta: le richieste di adesione al percorso sono state 95, di cui 70 presentate da donne e 25 da uomini.Sono sessantassei attualmente le persone hanno già iniziato il percorso formativo (la conclusione è prevista per fine giugno), la maggior parte delle quali ha presentato (o ha appena avviato), un progetto d'impresa nel settore del commercio o del terziario. Tre i consulenti che la Camera di Commercio ha messo a disposizione, ognuno specializzato in altrettante aree: marketing, economia e finanza, bilancio e competenze. Quest'ultima in particolare, è strategica, perché permette di verificare la fattibilità del progetto e di individuare gli eventuali correttivi da apportare per renderlo più solido."Parlando di giovani, spiega il presidente della Cciaa, Giovanni Da Pozzo troppo spesso si cade nel luogo comune che li descrive poco dinamici, più propensi a cercare il posto fisso e ad accontentarsi piuttosto che a rischiare. Ci sono, invece, tanti ragazzi brillanti e creativi, che non hanno paura di affrontare il mercato, ma a volte difettano dell'esperienza e soprattutto non conoscono né la legislazione che regola la vita delle imprese, né gli incentivi a cui possono accedere e nemmeno le strutture che potrebbero supportare la trasformazione di un'idea in un'impresa, come i Confidi o i Centri di Assistenza Tecnica (Cat). Le imprese che al terzo anno di vita si trovano in difficoltà sono numerose e i motivi, nella maggior parte dei casi, sono dovuti a carenze di managerialità in chi le guida". Le domande per partecipare al bando, devono essere inviate, con raccomandata e ricevuta di ritorno, in Camera di Commercio, a partire dal 1 di luglio e fino al primo settembre.COMMERCIO ESTERO. Sono oltre 60 le imprese finora aderenti alla missione economica che l'azienda speciale Aries della Cciaa di Trieste sta organizzando in Serbia per l'Unioncamere nazionale dal 21 al 24 settembre prossimi. Le sessanta imprese sono suddivise tra Marche, Emilia Romagna, Piemonte, Toscana, Veneto (13) e Friuli Venezia Giulia (23). La missione di Aries ha carattere multisettoriale ed è indirizzata verso i comparti agroindustria, legno-arredo, edilizia, Ict, infrastrutture e alberghiero.

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Cresce il debito pubblico (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Nuovo record negativo a quota 1.646,7 mld rispetto ai 1.623,7 di febbraio Roma. Nel giorno in cui Bankitalia segnala una nuova crescita per il debito pubblico, l'Antitrust rilancia la ricetta delle liberalizzazioni per far ripartire l'economia italiana soffocata dal peso della burocrazia e dello stock di debito. Ieri è stato raggiunto un nuovo tetto, aggiornando per il terzo mese consecutivo il record negativo. A marzo il debito è giunto a quota 1.646,7 miliardi rispetto ai 1.623,7 di febbraio. La crescita dello stock a marzo rispetto a febbraio, è stata di circa 23 miliardi di euro, mentre rispetto a marzo 2007 l'aumento è stato di oltre 40 miliardi. Il precedente record era stato registrato ad ottobre 2007, quando si arrivò a quota 1.629,185 miliardi. Di fronte a questo quadro è arrivato il nuovo allarme dell'Antitrust su ritardi decisionali e mancanza di concorrenza, veri mali dell'economia italiana. Ieri il garante della concorrenza in un documento inviato in Parlamento ha messo nero su bianco i settori più a rischio. Una forte scossa liberalizzatrice è necessaria in comparti strategici come infrastrutture, energia, trasporti, servizi pubblici locali, farmaci, professioni, distribuzione commerciale e servizi finanziari, in particolare banche e assicurazioni. Per quanto riguarda le infrastrutture per l'Antitrust bisogna eliminare i "veti incrociati" che bloccano la realizzazione delle opere, mentre in campo energetico va potenziata la rete di trasmissione dell'energia elettrica separando l'attività di distribuzione da quella di vendita. Importante anche la liberalizzazione delle Ferrovie e dei servizi pubblici locali mentre per i negozi si deve puntare a maggior flessibilità per l'apertura di nuovi esercizi e per eliminare eccessivi vincoli di orario. Per quanto riguarda i carburanti vanno eliminati i vincoli relativi alle distanze minime, alle superfici minime e agli standard qualitativi. Anche in questo caso occorre liberalizzare gli orari massimi di apertura e rafforzare la competitività degli operatori. Si punta inoltre a una massiccia diffusione di farmaci generici rivedendo parallelamente il sistema di autorizzazione e localizzazione delle farmacie. L'accesso alla libera professione per l'Antitrust deve essere, in linea di principio, libero e il prezzo dei servizi dovrebbe essere stabilito d'intesa tra le parti. Vanno inoltre abrogate le limitazioni numeriche agli accessi previsti per alcune professioni, come per esempio notai e medici del servizio sanitario nazionale. Più forza va dispiegata nella liberalizzazione di banche e assicurazioni, visto che specie in quest'ultimo settore la liberalizzazione ha dato risultati insoddisfacenti in termini di prezzi, qualità delle prestazioni e intensità delle dinamiche concorrenziali. Marco Santillo.

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Mostra sui temi della solidarietàProtagonisti (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Studenti degli istituti comprensivi "Einaudi", "Leonardo da Vinci" e "Padre Pio da Pietrelcina" "In questi anni Scicli è cambiata, è più conosciuta, è più visitata. E' cresciuto il valore della città". Inizia così la lettera di commiato del sindaco di Scicli, Bartolomeo Falla, dopo dieci anni di amministrazione. "Al termine di questi dieci anni mi sembra opportuno un breve bilancio del mio servizio di Sindaco per la città. Uso il termine "servizio": riassume il modo in cui ho inteso svolgere la mia attività amministrativa a vantaggio dei cittadini tutti. Di quelli, e sono stati tanti, che mi hanno votato, e degli altri che non hanno accolto la mia proposta. Tanti erano i miei propositi e le mie speranze: non tutto ciò che speravo di realizzare si è potuto concretizzare. Non parlerò delle varie ragioni che sana state di ostacolo alla azione amministrativa, della opposizione politica, interna ed esterna, del formidabile freno rappresentato dalla burocrazia, specialmente regionale". "A voi, giustamente, interessa ciò che è stato fatto ? scrive ancora il sindaco ?. Ringrazio le persone che mi hanno aiutato in questi anni, e sono state tante, in particolare tutti gli assessori, per l'impegno profuso, per la correttezza e il rapporto amichevole che insieme abbiamo instaurato. Un ringraziamento pubblico va alla mia famiglia, che mi è stata sempre vicina e mi ha sostenuto. Ringrazio i dipendenti comunali: i tanti che, con passione e dedizione, giorno per giorno, affrontano i loro impegni consapevoli di operare per i cittadini, veri proprietari delle istituzioni pubbliche; un saluto amichevole anche a quelli che hanno smarrito il senso del lavoro e stancamente vanno avanti. In questi anni Scicli è cambiata, e cresciuto il valore della città. L'inserimento nella lista del patrimonio mondiale dell'Unesco e la fortunata serie del Commissario Montalbano sono state fra le ragioni della visibilità conquistata. I finanziamenti, per un ammontare di circa 100 milioni di euro, che siamo riusciti a ottenere e a spendere, non hanno confronti nella nostra storia recente. Sono consapevole dei tanti problemi della nostra città, sono i problemi del profondo Sud, della questione Meridionale, della crisi dell'agricoltura, della marginalità infrastrutturale, della disoccupazione giovanile e femminile, dell'immigrazione, del clientelismo asfissiante. In questo contesto ho lavorato per migliorare la vivibilità di Scicli". Giuseppe Savà.

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Prevenire le malattie respiratorie naccio (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

@@Percorso formativo in pneumologia organizzato dall'Asl 8 al Centro giovanile Avrebbe dovuto compiere dieci anni ieri, ma poco più di un mese fa, Noemi si è dovuta arrendere alla malattia ed è morta. Eppure lei è presente nel ricordo dei suoi cari e nei gesti straordinari di Antonina, mamma coraggio, che ieri, proprio in occasione di quello che doveva essere una giornata speciale, ha deciso di trasmettere un messaggio forte. La scorta di latte destinata a Noemi, che veniva alimentata con una pompa ad infusione enterale che le somministrava l'alimento ad alta digeribilità goccia a goccia, rimasta, purtroppo, inutilizzata, sarà divisa fra i bambini che ne avranno bisogno. Le confezioni riportanti la dicitura "In ricordo di Noemi", sono state donate all'associazione "Giuseppe e Margherita e Coletta" che provvederanno alla distribuzione nel territorio. E' stato deciso che una parte sarà consegnata a suor Giulia, della chiesa dei Cappuccini, che provvederà a darlo a quelle famiglie disagiate con bambini che soffrono di gravi problemi di intolleranza al latte, un'altra ai pediatri del territorio e un'altra ancora all'ospedale. Un gesto semplice, d'amore, che può contribuire a dare sollievo a tante piccole esistenze e che al tempo stesso rappresenta una grande testimonianza di coraggio da parte di due donne, la mamma di Noemi, Antonina, e Margherita, la moglie del "brigadiere dei bambini" vittima nell'attentato di Nasiriyah. Due donne accomunate da un triste destino che, però, le unisce proprio nella capacità di infondere agli altri serenità e coraggio. Antonina, dallo sguardo pulito, dagli occhi neri che arrivano in fondo al cuore, è una giovane donna che troppo presto ha scoperto il dramma della vita. Quando nacque Noemi nessun medico aveva saputo dirle come stavano realmente le cose. Aveva poco più di ventuno anni quando l'infausto verdetto degli specialisti del Gaslini di Genova non lasciò alcuno scampo per lei che sognava una famiglia numerosa senza tanti problemi. Da allora un percorso irto di difficoltà, di corse folli in ospedale, di battaglie contro una burocrazia troppo lenta e farraginosa, di interventi chirurgici ripetuti e indispensabili per alimentare la piccola e strapparla con tutte le forze alla morte. Anche dalla visita di Benedetto XVII ha saputo trarre quella forza, che non può essere solo sua, di sperimentare Dio con amore. Gabriella Tiralongo.

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Tutti d'accordo: potenziare il portoStella Maris (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Al circolo ufficiali della Marina si è svolta una tavola rotonda sulle prospettive dello scalo "Il porto di Augusta va potenziato con nuove infrastrutture per accogliere i grossi traffici marittimi che potrebbero in futuro essere dirottati nel nostro scalo, ma è anche importante che la gente di Augusta si avvicini al porto e cominci a conoscerlo e ad amarlo". E' quanto è stato, tra l'altro, evidenziato nel corso della tavola rotonda sul tema: "Problematiche e prospettive del Porto di Augusta. Riflessi sul presente e sul futuro della nostra città", organizzata dalla Stella Maris, che ha avuto luogo martedì sera nei locali del circolo ufficiali della Marina Miliatre. I lavori sono stati introdotti e coordinati dal comandante della Capitaneria di Porto di Augusta, Nunzio Martello. Sono intervenuti: il presidente della Stella Maris, Salvatore La Spina; Alberto Alberti del Cantiere Noè; Damiano Fassari, chimico del porto; Rosario Litrico, presidente del comitato di Welfare gente di mare; Claudio Russo, capo Corporazione piloti del porto; Domenico Tringali vice presidente Confindustria Siracusa; Gaetano Vinci, presidente Federagenti di Augusta. "La categoria a cui appartengo - ha detto Alberti - è preoccupata per i problemi che la bonifica della rada potrebbe arrecare". Secondo Alberti occorre eliminare carenze e lentezze nell'amministrazione e nella burocrazia del settore portale e coinvolgere le scuole. Fassari ha parlato dei rigassificatori e relativamente alla bonifica della rada ha evidenziato che è necessario fornire garanzie circa le modalità dell'intervento."Si deve evitare che il dragaggio rimetta in circolo le sostanze inquinanti al momento inerti". "Chiediamo ai politici -ha aggiunto Vinci - di chiarire modalità e tempi di questa bonifica, nonché un aiuto per incrementare il traffico del nostro porto che è in calo rispetto al passato". "Il vero motore di Augusta è il porto - ha detto La Spina - che ha bisogno di infrastrutture per prepararsi all'evoluzione dei traffici". "Il porto megarese deve rinventarsi in fretta - ha sottolineato Russo - per ricevere i Tieu (i giganti del mare) ha bisogno di un pescaggio di 15 m e banchine adeguate". "Non ci saranno limitazione dell'attività portuale, nel corso della bonifica - ha puntualizzato Martello - su questo punto, come abbiamo ribadito, siamo irremovibili. Il porto può contare su dei fondi, oltre ai 25 milioni ad esso destinati, sono stati richiesti 10 milioni per apportare delle varianti al Prg. Per quanto concerne i fondali, sono stati disposti degli interventi per verificare lo stato in cui versano". Secondo Tringali, che ha lanciato un appello ad assessori regionali e ministri competenti per dare risposte al nostro territorio, è necessaria una sinergia più trasparente tra istituzioni, la piccola e la grande impresa. Agnese Siliato.

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Sportello per l'edilizia (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il servizio sarà aperto il 23 e consentirà di accedere alle informazioni con più celerità Sportello per l'edilizia Aiuterà i cittadini a superare gli ostacoli burocratici Forse non ridurrà i tempi d'attesa per le autorizzazioni ma, sicuramente, permetterà ai cittadini di avere maggiori informazioni e, soprattutto più celermente di quanto accada oggi, in un settore decisamente complesso. Stiamo parlando dello sportello unico per l'edilizia che sarà aperto, salvo problemi dell'ultima ora, il 23 giugno. Già oggi funziona un ufficio, attivo un paio di volte la settimana, che si trasformerà, appunto, in uno sportello aperto cinque giorni su sette e che fornirà alla gente tutte le informazioni relative all'istruzione di una pratica edilizia e a tutti gli adempimenti correlati. Il servizio doveva già partire qualche tempo fa ma per questioni organizzative tutto è stato rinviato a fine di giugno. "Si tratta di un'iniziativa che va incontro alle esigenze dei cittadini - evidenzia l'assessore all'urbanistica, Dario Baresi - e che dovrebbe aiutarli a districarsi nella complessa situazione della burocrazia edilizia". E' un settore, quest'ultimo, che è stato al centro, recentemente, di una polemica aperta dal consigliere di Forza Italia, Roberto Sartori, che in un'interrogazione presentata in consiglio comunale al sindaco, ha chiesto chiarimenti sui tempi riguardanti il rilascio delle autorizzazioni, a suo avviso eccessivamente lunghi. Del resto, va ricordato che tutto ciò che riguarda l'urbanistica, l'edilizia e i lavori pubblici è regolamentato da un'infinità di norme che il personale deve seguire per ogni adempimento. Se è vero che i tempi per il rilascio delle autorizzazioni vengono considerati eccessivi che dire dei lavori pubblici, spesso messi sotto accusa proprio per le lungaggini? Basti pensare a tutte le opere progettate nell'ultimo decennio, ma in passato la situazione non era molto diversa, per l'avvio concreto delle quali ci sono voluti anni. Più volte abbiamo ricordato il semaforo di Lucinico, sulla Mainizza, per installare il quale c'è voluto quasi un decennio, ma di esempi ce ne sono un'infinità, dal Museo dell'Arcidiocesi, terminato ufficialmente nel 2001 ma praticamente mai aperto perché manca una serie di lavori al terzo lotto dell'autoporto, di cui si parla da una vita ma che è stato appaltato solo recentemente. Ma si può continuare ancora, con piazza Vittoria, partita, al livello di progettazione ancora con l'amministrazione Valenti e appaltata solo lo scorso anno. Si parla tanto dei costi della politica, ma non sono sicuramente da meno, anzi, i costi dei lunghissimi tempi dei lavori pubblici e delle lungaggini per le autorizzazioni, non solo per i cittadini, ma anche per le imprese. (p.a.).

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Processione a Montalto (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Oggi il solenne pontificale Processione a Montalto Mentre i candidati alle poltrone di sindaco e presidente della Provincia si scambiano gli ultimi colpi in campagna elettorale, la macchina della burocrazia è in movimento perché tutto vada per il verso giusto. I seggi, in riva allo Stretto, saranno 254 e già nella giornata di sabato riceveranno in dote il materiale utile: le schede per l'elezione del presidente e del Consiglio provinciale (in città i collegi sono due, Nord e Sud), quelle per la nomina del sindaco e del nuovo civico consesso, nonché quelle relative al rinnovo dei sei Consigli circoscrizionali; il bollo della sezione, le matite copiative, la lista degli elettori e quella dei candidati da affiggere dietro la porta della sezione stessa. Istituito il seggio, la parola passerà agli elettori che dovranno sancire il rinnovo delle istituzioni peloritane. Tre le schede che riceveranno: una di colore azzurro, una grigia e una rosa. La prima riguarda la Provincia regionale: quattro i candidati alla presidenza - Nanni Ricevuto (Pdl-Mpa-Udc), Santi La Rosa (Sinistra radicale), Paolo Siracusano (Pd) e Giuseppe Scalisi (Forza Nuova) - cui sono collegate una o più liste, rappresentate dai vari contrassegni accanto ai quali si può esprimere il voto per il consigliere. Per la Provincia è previsto il voto disgiunto, ossia, si può dare la preferenza al candidato presidente di uno schieramento e votare il nome di un consigliere appartenente ad un altro. Otto i consiglieri che usciranno dal Collegio Messina Sud, nove invece quelli del Collegio Messina Nord. Di colore grigio la scheda per l'elezione del sindaco ed il rinnovo del Consiglio comunale. Sei i candidati alla poltrona di primo cittadino: Giuseppe Buzzanca (Pdl-Mpa-Udc), Fabio D'Amore (Risorgimento messinese), Rosario Ansaldo Patti (Sinistra radicale), Saro Visicaro (Alternativa in Movimento), Filippo Clementi (Forza Nuova) e Francantonio Genovese (Partito democratico). Le modalità di voto ricalcano quelle già espresse per la Provincia regionale. Su 1.171 aspiranti soltanto 45 raggiungeranno l'agognato traguardo di consigliere comunale. Infine, l'elettore riceverà la scheda di colore rosa per il rinnovo dei Consigli circoscrizionali (18 seggi per ciascuno dei sei quartieri): in questo caso basta apporre una ics sul contrassegno prescelto e scrivere accanto il nome dell'aspirante consigliere. Le operazioni di voto si svolgeranno dalle 8 alle 22 di domenica e dalle 7 alle 15 di lunedì. Successivamente avrà inizio lo spoglio. Massimiliano Mondello.

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In arrivo meno burocrazia per le Pmi (sezione: Burocrazia)

( da "Denaro, Il" del 12-06-2008)
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(Denaro, Il)

Argomenti: Burocrazia

Soldi & Imprese qui bruxelles In arrivo meno burocrazia per le Pmi Simone D'Antonio L'Unione europea interviene per ridurre i carichi burocratici che opprimono le piccole e medie imprese europee. La Commissione europea proporrà la modifica di alcune direttive ai capi di Stato e di governo riuniti a Bruxelles per il Consiglio europeo di metà marzo con l'obiettivo di ridurre del 25 per cento entro il 2012 i costi amministrativi che gravano sulle imprese. L'applicazione del pacchetto di misure proposte fornirà, secondo la Commissione, una spinta decisiva per l'economia europea, favorendo un guadagno di oltre 150 miliardi di euro. Le proposte, elaborate dal gruppo di lavoro presieduto dall'ex ministro-presidente della Baviera Edmund Stoiber, includono azioni capaci di fornire risultati concreti già nel breve periodo. Facilitazione delle procedure di traduzione dei documenti per l'apertura di nuove imprese o filiali in altri paesi membri, agevolazione dell'introduzione sul mercato di nuove tecnologie radiotelevisive, riduzione degli obblighi di fornire dati statistici per le imprese europee : ecco alcune delle misure previste dal pacchetto che si aggiungono a quelle già entrate in vigore dopo una precedente consultazione nel 2007, che hanno già favorito un guadagno di oltre 500 milioni di euro per l'economia europea. Del primo gruppo di proposte fanno quindi parte una serie di modifiche a direttive e decisioni già esistenti, tra cui il Regolamento della CommissioneNo 1722/93, che si chiede di migliorare attraverso un miglioramento delle procedure di controllo o anche la direttiva del Consiglio 68/151/Eec del 9 Marzo 1968, che si propone di emendare con l'eliminazione dei costi di pubblicazione sulle gazzette ufficiali nazionali delle informazioni già inserite nei registri commerciali. L'esigenza di semplificazione amministrativa viene inoltre sintetizzata dalla proposta di armonizzare le definizioni legislative adottate dai paesi membri per definire le attività delle imprese mentre la necessità di utilizzare dati statistici aggiornati in maniera completa viene rilanciata dalla proposta di semplificazione di Intrastat, con un particolare accento sull'agevolazione all'accesso ai dati da parte delle piccole e medie imprese. L'attuazione delle proposte della Commissione comporterà vantaggi non soltanto ad alcuni settori esplicitamente richiamati dai provvedimenti (radio-televisivo, farmaceutico, agricolo) ma più in generale per le piccole e medie imprese che hanno rapporti commerciali con altri paesi europei. In particolare, il primo pacchetto di proposte richiede la notifica unica da parte delle imprese dell'immissione di nuovi prodotti nel campo delle apparecchiature radiotelevisive e delle telecomunicazioni, riducendo cosi' in maniera notevole gli oneri amministrativi. Inoltre un'altra proposta riguarda la semplificazione dei documenti da presentare per le imprese farmaceutiche, con un abbattimento dei costi di oltre il 60 per cento per le imprese di questo settore. La semplificazione delle procedure amministrative, soprattutto per quanto riguarda la traduzione dei documenti ufficiali necessari per l'apertura di nuove sedi o filiali all'estero, favorirà un maggiore dinamismo imprenditoriale e rimuoverà alcuni dei principali ostacoli all'espansione internazionale delle imprese. Tutte le semplificazioni - Facilitazione delle procedure di traduzione dei documenti per l'apertura di nuove imprese o filiali in altri paesi membri - Agevolazione dell'introduzione sul mercato di nuove tecnologie radiotelevisive - Riduzione degli obblighi di fornire dati statistici per le imprese europee - Eliminazione dei costi di pubblicazione sulle gazzette ufficiali nazionali delle informazioni già inserite nei registri commerciali - Semplificazione di Intrastat, con un particolare accento sull'agevolazione all'accesso ai dati da parte delle piccole e medie imprese - Semplificazione dei documenti da presentare per le imprese farmaceutiche Facilitate le procedure di traduzione dei documenti per l'apertura di nuove imprese. Niente obblighi, poi, a fornire dati statistici xx del 07-06-2008 num.

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Diversivo beffa: il parco dei sogni rischia il ko (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Grosseto Diversivo beffa: il parco dei sogni rischia il ko Dopo dieci anni di annunci trionfanti si scopre che l'area non è del Comune MEGA PROGETTO IN CRISI GROSSETO. "Se, tra due anni, qualcuno ci dirà che nonostante tutto non abbiamo cambiato la storia di Grosseto, gli risponderemo che almeno abbiamo cambiato la geografia". L'allora sindaco Alessandro Antichi parlava in questi termini del Parco del Diversivo, nel giorno in cui presentava il progetto del terzo polmone verde della città, che avrebbe dovuto vedere la luce nel 2006. Più realisticamente, oggi, il sindaco Emilio Bonifazi si limita a far notare che si è ancora una volta venduta la pelle dell'orso prima di averlo preso. Perché quella striscia di 20 ettari di verde compresa tra la via Senese a sud e la via Aurelia a Nord, che ormai si trova nel cuore di Grosseto e divide in due la città, ancora non è nel patrimonio del Comune e non sarà facile che il Comune riesca ad averne la proprietà o, almeno, la disponibilità. Bonifazi conferma che il Comune ha ancora la volontà di fare il Parco del Diversivo, auspicata cerniera verde per ricucire due parti della città. Ma anche in questo caso, come è già successo con le Terme di Roselle, non è intenzionato a creare illusioni. Per il momento l'amministrazione comunale deve limitarsi a falciare l'erba, a proprie spese, nel tratto di quell'area che va dalla Senese a via Bulgaria, dove già esiste un embrione di parco urbano, iniziato nel 1998 dal Rotary Club di Grosseto e proseguito negli anni dal Comune che ha continuato a piantare qua e là decine di alberi, mentre il Consorzio Bonifica Grossetana si occupa di falciare l'erba nella parte restante che va da via Bulgaria fino all'Aurelia Nord. Quanto realizzato fino ad oggi dal Comune nella prima parte dell'area è servito a farla sembrare un po' meno desolata e a creare, comunque, qualche spazio di refrigerio, ma niente di più. E d'altra parte il Comune non può investire in un terreno che non gli appartiene. Quei 20 ettari, infatti, sono dello Stato e, dunque, sono di competenza dell'agenzia del Demanio. "Oggi - fa notare Bonifazi - nessuno fa regali e lo Stato non fa eccezione", nemmeno se l'altro soggetto è comunque un ente pubblico come un Comune e se i piani urbanistici prevedono, comunque, un'opera pubblica come un parco. Dunque, se il Comune vuole cominciare a pensare seriamente a creare un terzo polmone verde oltre ai parchi di via Giotto e di via Leoncavallo, deve mettere in conto che il valore di quell'area oscilla tra i 3 e i 4 milioni di euro. Con buona pace di chi, come il Rotary di Grosseto, non solo si è preoccupato, 10 anni fa, di mettere il primo seme del parco, ma ha anche promosso, quest'anno, nelle scuole superiori della città, un concorso per stimolare i ragazzi a partecipare alla costruzione del Parco del Diversivo, ottenendo anche alcune idee progettuali che il club vorrebbe donare alla città. "Siamo in trattativa con l'agenzia del Demanio - dice il sindaco - per vedere se c'è una possibilità di acquisire l'area: si potrebbe ipotizzare una permuta, o una concessione. Ma si tratta di procedure lunghe". La burocrazia ci mette del suo e non è nemmeno facile, per i funzionari dello Stato che debbono occuparsi della cosa, stabilire il reale valore del terreno e procedere alla sdemanializzazione, senza dover temere di incappare nei controlli della Corte dei Conti. Enrico Pizzi.

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Cisl Medici: Clinica Santa Rita: cambiare sistema controlli. Serve una cabina di regia nazionale (sezione: Burocrazia)

( da "SaluteEuropa.it" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

"Un caso di eccezionale gravità che deve interrogare sull'attuale sistema dei controlli e sulla necessità di rilanciare il Servizio sanitario nazionale. Non si può scherzare con la vita di uomini e donne che si affidano nelle mani delle strutture sanitarie". E' questo il commento di Giuseppe Garraffo, segretario generale della Cisl Medici, alle notizie sulla vicenda della Clinica Santa Rita di Milano. "La magistratura ha aggiunto Garraffo - deve accertare le responsabilità personali della vicenda, ma quello di Milano rimane un caso emblematico che ci deve interrogare sulle disfunzioni di una filiera dei controlli che è troppo disarticolata. E' necessario pensare a una struttura centrale operativa, una cabina di regia nazionale all'interno del ministero della Salute in modo da garantire una separazione netta tra controllo e gestione. Il sistema di pagamento DRG delle prestazioni ha proseguito - ha forse fatto il suo tempo perché nel pubblico ha creato di fatto lunghe liste di attesa, prestazioni inutili e, a volte, dannose mentre nel privato accreditato può portare ad ulteriori pericolose degenerazioni. Occorre un forte cambiamento per rilanciare il Servizio sanitario pubblico ridando al medico la gestione clinica e il tempo adeguato per curare il rapporto con il paziente, senza dover inseguire le direttive della burocrazia sanitaria e i relativi business, ma sottostare a scienza e coscienza, a rigorosi controlli e ad un puntuale rigore etico e morale su cui gli Ordini dei Medici devono costantemente vigilare".

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Sindacati alla Gelmini: ''Subito assunzioni e meno burocrazia'' (sezione: Burocrazia)

( da "Redattore sociale" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

SCUOLA 16.3312/06/2008 Sindacati alla Gelmini: ''Subito assunzioni e meno burocrazia'' Roma - Rinnovo del contratto scaduto degli insegnanti, assunzione in ruolo dei precari, revisione dei tagli all'organico. Sono questi i temi attorno a cui ha ruotato il primo incontro tra i sindacati della scuola e il ministro dell'Istruzione e dell'Universita', Mariastella Gelmini, che si e' svolto questa mattina a Viale Trastevere. Tra le priorita' indicate dagli esponenti sindacali anche quelle delle risorse ("servono piu' investimenti sul comparto") e della sburocratizzazione del sistema scolastico. "Oggi- spiega il segretario generale della Flc-Cgil, Enrico Panini- abbiamo lanciato al ministro tre sfide: la prima e' quella di aprire un tavolo di confronto sulla qualita' della scuola per liberarla dalle molestie burocratiche che fanno male a docenti, studenti e famiglie". Poi "abbiamo chiesto- continua Panini- di aprire un tavolo sulla valutazione come previsto dal contratto. Terzo punto, le abbiamo chiesto di cambiare rotta rispetto al passato e di smetterla con i tagli ciechi che non falciano solo l'organico ledono i diritti dei bambini". In questo senso, il primo banco di prova, spiega il sindacalista, "sara' il decreto che il governo varera' il 18 giugno", quello che prevede, tra l'altro, il recupero dell'Ici. Ci sono 5 miliardi di "buco" da coprire. "E pare- dice Panini- che il 70% di questi soldi debba venire dalla scuola, ci auguriamo non sia cosi'". Sulle immissioni in ruolo, intanto, il ministro Mariastella Gelmini ha fornito una prima indicazione. "Ha detto- racconta il segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima- che ne sta discutendo con il ministro Tremonti per arrivare ad una soluzione. Intanto, noi le abbiamo chiesto anche di rivedere i tagli che stanno mettendo in ginocchio la scuola e di inserire nel prossimo Dpef le risorse per il contratto, perche' e' inaccettabile che per il rinnovo ci siano solo 8 euro a disposizione a testa". E anche per la riqualificazione della figura dei docenti, di cui il ministro ha parlato negli scorsi giorni alla Camera, ricorda la Cisl "servono investimenti". Sulla valutazione i sindacati sono aperti al confronto. "Siamo d'accordo- conferma Massimo Di Menna, leader della Uil Scuola- ma a patto che ci siano le risorse per premiare i meritevoli. Il cuore della questione sono le risorse. Siamo anche disposti a collaborare sulla razionalizzazione della spesa ma il governo deve mettere mano al portafogli". Infine, il tema della burocrazia eccessiva delle scuole. "Per ridare autorevolezza e dignita' professionale ai docenti bisogna eliminare la burocrazia eccessiva", chiude il segretario generale dello Snals-Confsal, Marco Paolo Nigi. Intanto, oggi pomeriggio si terra' al ministero un incontro per rivedere la circolare sui tagli agli organici.(DIRE).

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Non si può fare un discorso puramente numerico, ma di territorio . Marcello Pallini, (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 12-06-2008)
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"Non si può fare un discorso puramente numerico, ma di territorio". Marcello Pallini, sindaco di Santo Stefano (2255 residenti), al suo primo mandato, è sostanzialmente contrario agli accorpamenti. "Ci possono essere paesi con soli duemila abitanti - afferma - ma con una tale identità che non possono essere conglobati ad altri". Non lo convince neppure la motivazione dei risparmi: "Sarebbe allora più opportuno semplificare alcune procedure. Si pensi alla gestione del demanio demandata ai Comuni che sostengono costi senza disporre dei proventi. In questo caso, dovrebbe intervenire il nuovo Ministero per semplificare la burocrazia". C'è, poi, l'aspetto dei consorzi per la gestione dei servizi. "In questo caso - spiega Pallini - sono favorevole. I consorzi di servizi sono utili o indispensabili in alcuni paesi in determinate situazioni. Ad esempio, disponendo di una polizia municipale in comune o gestendo insieme i rifiuti". Se Santo Stefano dovesse essere accorpato con un altro Comune per raggiungere la fatidica soglia dei 5000 abitanti, lo sarebbe sicuramente con Riva Ligure. Un ritorno al passato. Infatti, nel 1928 il Comune venne unificato proprio con la confinante Riva Ligure (i due centri sono separati dal torrente Santa Caterina). Una simbiosi che continuò fino al 1954, quando fu ripristinata l'indipendenza amministrativa tra i due centri. \.

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MORTI BIANCHE/ APPRENDI (PD), SICUREZZA SU LAVORO (sezione: Burocrazia)

( da "Virgilio Notizie" del 12-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

IMPRESCINDIBILE "Più controlli e adeguata formazione personale evitano tragedie" postato fa da APCOM ARTICOLI A TEMA Altri Roma, 12 giu. (Apcom) - "La sicurezza sul lavoro deve essere una condizione imprescindibile per tutti i settori produttivi del nostro Paese". Lo sostiene Pino Apprendi, deputato Pd all'Ars, ricordando la morte di sei operai avvenuta ieri a Mineo, il disastro dello scorso anno presso lo stabilimento torinese della Thyssenkrupp ed i "quasi settecento operai morti dall'inizio dell'anno che testimoniano l'importanza della questione". "Dobbiamo fare in modo - continua - che avvenga un cambio di paradigma: la sicurezza nei posti di lavoro deve essere interpretata come un valore aggiunto e non come un costo ingiustificato". Tragedie come queste, spiega, si possono evitare "tramite un'adeguata formazione del personale e uno snellimento della burocrazia. Servono controlli continui da parte delle autorità preposte: il sistema delle autocertificazioni non può e non deve essere applicato ad un tema delicato come quello della sicurezza".

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TRE UOMINI SULLE ORME DI "RE" BUHL MA IN DISCESA (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 12-06-2008)
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Giro d'Alpe TRE UOMINI SULLE ORME DI "RE" BUHL MA IN DISCESA Enrico Martinet Il Nanga Parbat è un gigante pakistano che fa parte del mito dell'alpinismo. Ogni Ottomila ha la sua storia carica di imprese e di sciagure, di polemiche e perfino di scontri, ma il Nanga Parbat è legato al nome di un alpinista insuperato come Hermann Buhl. Lo salì senza ossigeno nel 1953 "slegandosi" dalla spedizione, arrivando sulla vetta da solo. Ora c'è chi vuole tentare una doppia impresa: salire una parete inviolata quale la Rakhiot e scendere con gli sci sul ghiacciaio dove salì Buhl. E' così svelato, come annuncia il sito montagna.org, il segreto dell'impresa pakistana di Karl Unterkircher, Walter Nones e Simon Kehrer. Respinti dalla burocrazia per fare una cosa analoga sul Gasherbrum I hanno "ripiegato" sul Nanga Parbat. Avventura complessa con rischi imprevedibili quali le seraccate e i ghiacciai pensili. Diamir, Rupal sono nomi di pareti di questo Ottomila che riportano alla mente grandi imprese di Reinhold Messner. Sul versante Diamir morì il fratello Gunther che con lui aveva fatto la spaventosa Rupal, paretone fra i più complessi e pericolosi di tutti i 14 Ottomila della Terra. I tre alpinisti provano a firmare due imprese mai fatte finora. Tra la vetta della Rakhiot e la cima della Nanga Parbat c'è una attraversata di due chilometri su ghiaccio, poi la discesa sulle orme di Buhl.

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Consiglio dei ministri domani esaminerà il trattato del Tenda bis (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 12-06-2008)
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TUNNEL. DISEGNO DI LEGGE Consiglio dei ministri domani esaminerà il trattato del Tenda bis C'è anche il disegno di legge sul trattato internazionale del Tenda bis fra i punti all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri convocato domani mattina. Nella riunione in cui vengono proposti il decreto legge sulle intercettazioni telefoniche giudiziarie e un provvedimento con ulteriori norme per l'emergenza rifiuti in Campania, a palazzo Chigi sarà discussa la ratifica ed esecuzione dell'accordo Italia-Francia per il nuovo tunnel del Tenda. La questione della seconda galleria internazionale si è arenata alla Camera. Con un ritardo di quasi un anno dall'accordo sottoscritto a Parigi, il 27 febbraio il disegno di legge è passato al Senato. La burocrazia impone anche l'ok da parte della Camera, ma tutto si è bloccato per via delle elezioni. Così ora si deve nuovamente affrontare l'iter. "Il disegno di legge - spiega il presidente della Provincia, Raffaele Costa -, approvato dal precedente governo, era passato solo a Palazzo Madama. Deve ottenere nuovamente il sì dal Consiglio dei ministri e quindi tornare al Parlamento. Il Governo è stato sensibile al nostro appello e all'impegno da parte dei nostri parlamentari. Sono sicuro che il disegno di legge otterrà l'ok definitivo prima delle vacanze". Ottenuto il via libera, scatteranno le procedure per l'appalto e i lavori potrebbero davvero iniziare nei primi mesi 2009. Sulla questione del Tenda bis i deputati del Pd della circoscrizione Piemonte 2 chiedono al governo di "accelerare le procedure per la ratifica e l'esecuzione dell'accordo". "Si deve dare una risposta - dicono Mario Lovelli e l'ex ministro Cesare Damiano - ad un intervento necessario e atteso per i collegamenti fra Cuneo e la Francia. Non sono più consentiti ritardi". Intanto la galleria ultracentenaria resta chiusa di notte, dal lunedì al venerdì, fino al 28 giugno per lavori di competenza transalpina: gli operai hanno interrato i cavi che prima si trovavano sulla calotta. Ora si procede al ripristino della carreggiata e a interventi all'impianto elettrico. \.

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Vuoto formativo (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta del Sud" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'insostenibile burocrazia della scuola Irene Cavallari Burocrazia non è un termine di etimologia classica se non nella seconda parte della parola (dal greco kratéo, "ho potere"): nella parte iniziale è un banale francesismo da bureau. Il significato negativo nasce dal termine bure, "tessuto grossolano per foderare le scrivanie". In effetti il burocrate ha in sé qualcosa di "grossolano" o almeno di "formale", in quanto è più attento agli adempimenti di una pratica piuttosto che allo spirito della legge, alla sequenza inesorabile e spesso incoerente dei decreti e delle circolari, piuttosto che alla comprensione della realtà immediata. Da bureau nasce, ahimé, come evoluzione e ampliamento di significato "ufficio direttivo". Paola Mastrocola, ne La scuola raccontata al mio cane, descrive con fine ironia lo sfascio cumulato nella scuola grazie a progetti, recuperi, percorsi, crediti, debiti, obiettivi, Pof: strumenti introdotti da Luigi Berlinguer insieme a concetti ambivalenti come quello di autonomia e a figure para-manageriali come il dirigente e il direttore. Ci si è dimenticati solo dei docenti e dei discenti. Nell'epoca della conclamata autonomia degli istituti scolastici quella che manca è proprio l'autonomia dei docenti, sempre più stretti in ambiti asfittici e grigi dalla pressione di una dirigenza che ignora la didattica o la schiaccia verso il basso o non la riconosce, facendo di tutta l'erba un fascio. Nella scuola italiana non può esistere il Merito (concetto classista?), perché né i docenti né i discenti hanno più tempo per lo studio: moltissime sono le ore sprecate dai docenti in interminabili collegi su programmazioni fantozziane e "griglie" valutative in cui si cerca di incasellare scientificamente la "performance" dei discenti; questi ultimi, dal canto loro, sono contesi, anche nelle ore curriculari (le vecchie, care, estinte ore di lezione), da associazioni, atenei, proiezioni, presentazioni e spettacoli. Il docente, che ha a cuore la propria dignità e cultura, cerca di scuotere il giogo burocratico insolente, defilandosi o accorciando i tempi morti con fughe salvifiche; il discente, invece, non ha scampo. Oggi l'allievo deve necessariamente sapere poco o niente (pena il rischio di sembrare un disadattato). Sempre la Mastrocola scrive: "dove sono finiti lo studio, la lettura, il tema, la concentrazione, il tempo, la logica, gli apostrofi, la noia?". Sì, gli studenti non hanno più il tempo di annoiarsi. Un "dinamismo nevrotico", ben descritto da Seneca come desidiosa occupatio, si impossessa di loro. Abituati come sono a un "ozioso affaccendarsi" si caricano ogni anno di più di una voglia di distruzione che esercitano nel vuoto pneumatico di mente e psiche contro i compagni e le strutture scolastiche, spesso in gruppi contrapposti, soprattutto alla fine dell'anno. Questo è un altro effetto perverso della burocratizzazione della scuola: il vuoto formativo, il nulla culturale.

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Partiti, liste civiche e ampie coalizioni (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Brescia" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione: 13/06/2008 testata: Giornale di Brescia sezione:LETTERE VOTO BRESCIANO Partiti, liste civiche e ampie coalizioni Il voto bresciano ci comunica che nonostante il portato di buona e riconosciuta amministrazione di centrosinistra (oggi rappresentata in grandissima parte dal Pd), essa non è riuscita a consolidare una consistente base elettorale, si è sempre dovuto ricorrere a coalizioni ampie e a liste civiche. Svariati saranno i motivi, compreso il fatto che evidentemente Brescia non sia una città di sinistra, ma suppongo tra essi, quelli di una classe politica percepita come "casta illuminata", ma pur sempre casta, espressione di un pensiero guidato in prevalenza dal cattolicesimo sociale e dal mondo di alcune professioni, dove sono stati fatti percorsi comuni con la sinistra di governo ma camminando su marciapiedi diversi. A destra questo fenomeno è stato meno rilevante, per due ordini di ragioni: minori occasioni di governo; è stato cavalcato il malcontento popolare facendo erroneamente credere che l'ergersi a cavalieri implicasse l'essere i depositari delle soluzioni. È indispensabile recuperare un rapporto fiduciario con i cittadini quale condizione necessaria affinché la complessità delle questioni confronti politici trasparenti e lucidi con cittadini attenti. La trasmissione di un messaggio chiaro, breve, che colga in pieno le istanze più urgenti dei cittadini li rende disponibili anche per ascolti più complessi, diversamente diventa un dialogo tra sordi. La fiducia si guadagna perseguendo l'eliminazione di ogni forma di spreco e casta politica, sindacale, cooperativa, nelle società partecipate, negli ordini professionali, nelle comunicazioni; così come negli enti e le burocrazie inutili, nelle pubbliche consulenze, nei privilegi professionali e di categorie, cancellando balzelli e tutte le forme di elusione (le evasioni di furbi e potenti) e nell'esaltazione dei meriti e dei talenti. La credibilità nei confronti dei cittadini passa nel dimostrare dall'avere a cuore le loro stesse questioni, per priorità ed intensità (oggi sicurezza, potere d'acquisto e sgravi fiscali) e prospettarne le soluzioni. Di fronte all'evidenza di disagio sociale e/o economico, non si può temporeggiare, bisogna produrre soluzioni e dare l'esempio. Ing. CIRO RAMASCHIELLO Pd: Idee in Cammino Circolo on-line Concesio.

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Berlusconi: Lasciateci lavorare (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Brescia" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione: 13/06/2008 testata: Giornale di Brescia sezione:IN PRIMO PIANO L'Assemblea di Confartigianato disponibile alle riforme, ma chiede meno tasse e meno burocrazia Berlusconi: "Lasciateci lavorare" Berlusconi all'assemblea di Confartigianato ROMA Con la semplificazione e le riforme un nuovo miracolo economico è possibile, ma servono coraggio e orgoglio delle decisioni da parte del Governo. Questo il messaggio dell'assemblea di Confartigianato, lanciato ieri a Roma dal suo presidente, Giorgio Guerrini, che chiede al governo di "allentare la pressione fiscale, che oggi è al 43,3% del Pil ed è divenuta insostenibile", e di "eliminare la burocrazia superflua, che pesa per ben 11,4 miliardi di euro l'anno sulle piccole e micro imprese italiane". Le "Mpi", così le ha ribattezzate Guerrini, "rappresentano circa il 98% del sistema imprenditoriale italiano". Nel suo messaggio di saluto all'assemblea, il presidente Napolitano, le ha definite "una risorsa essenziale del nostro sistema produttivo". Concetto che è riecheggiato nell'intervento del premier Berlusconi all'assemblea. Le "Mpi" sono però "una risorsa schiacciata da tasse e burocrazia, ma anche - ha sottolineato Guerrini nella sua relazione - dai costi dell'energia, superiori del 38% rispetto alla media europea, e da quelli della giustizia, che pesano per 2,3 miliardi di euro l'anno". In materia fiscale i piccoli imprenditori dicono sì al federalismo, "che può contribuire a migliorare l'efficienza della spesa". Confartigianato è pronta a partecipare a un programma di riforme che, superata la fase elettorale, appaiono sempre meno di destra e sinistra e sempre più legate a esigenze di modernizzazione e miglioramento della qualità del lavoro e dell'impresa. Le risposte del ministro del Welfare Sacconi e del premier Berlusconi, non si sono fatte attendere. Berlusconi, nel suo breve saluto, ha parlato di "totale sintonia" del Governo con la relazione di Guerrini, sottolineando che l'Esecutivo "vuole lavorare per cambiare l'Italia". E ha anche fatto suo il motto dell'ex presidente di Confartigianato Spallanzani: "Lasciateci lavorare". "Questo può essere lo slogan del nostro governo, un governo di fatti, del buon senso artigiano, che vuole lavorare". Dal canto suo Sacconi ha detto che bisogna liberare "impresa e lavoro dai tanti vincoli atavici accumulati, soprattutto nell'ultimo biennio, per la cultura del sospetto".

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Il Nord non si stacca più. Si limita a scivolare via (sezione: Burocrazia)

( da "Italia Oggi" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - I commenti Numero 140, pag. 2 del 13/6/2008 Autore: di Pierluigi Magnaschi Visualizza la pagina in PDF       L'analisi Il Nord non si stacca più. Si limita a scivolare via Mentre la maggioranza politica in Parlamento è  impegnata sulle intercettazioni (problema importante ma che non finisce certo in busta paga) e l'opposizione si sta dividendo in parti sempre più piccole come le gocce di mercurio finite per terra, le domande vere del paese continuano a rimanere inevase. Nessuno infatti pensa a come far crescere l'occupazione né quali decisioni sia opportuno assumere per far aumentare il prodotto nazionale lordo. L'Italia procede perciò a vista. Forse è meglio così, visto dove viene portata quando è guidata dalle scelte elaborate dai politici. Ma, procedendo a vista, spesso, non si sa dove si va. Prendiamo il destino del Nord Italia. Politici e media italiani, nell'affrontare questo tema, adoperano le armi interpretative usate nel vecchio conflitto. Armi superate. Anche la Lega Nord è stata aggirata dai fatti. Oggi non è più l'Italia del Nord che si vuol staccare da quella del Sud. L'Italia del Nord sta semplicemente scivolando fuori dall'Italia. E lo fa ogni giorno, sotto gli occhi ciechi di media e degli analisti. Oggi l'Italia del Nord non ha più confini di stato. Dalla Francia, dall'Austria e dalla Slovenia non ci divide più nulla. La targa che segna l'ex confine di stato ha lo stesso valore delle indicazioni stradali che segnalano i confini fra le nostre regioni. Sono informazioni turistiche. E anche i confini con la Svizzera cadranno entro quest'anno e quindi pure la Baviera, e la Germania tutta, saranno raggiungibili dall'Italia senza mai incontrare un doganiere. A fine 2007, tanto per dare l'idea dell'entità del fenomeno, erano già 600 le imprese del Nordest che erano emigrate in Austria. Il 65% in più dell'anno precedente. Il presidente dell'azienda friulana Danieli, Giampietro De Benedetti, spiega, per esempio, perché ha scelto l'Austria. "Gli enti pubblici della Carinzia ci hanno offerto quattro aree. Abbiamo scelto quella ideale, vicino allo svincolo autostradale. Ci è costata un 30% in meno che in Italia. Paghiamo poi meno tasse: sulle società di capitali la quota fiscale fissa è del 25%. La burocrazia è impeccabile: sono bastati sei mesi per iniziare a costruire con tutti i permessi in mano". In Alto Adige (in Alto Adige!) aggiunge un altro imprenditore (che ora infatti ha scelto la Baviera) per costruire il suo stabilimento ci ha messo sette anni, mentre le regole, nel frattempo, sono cambiate cinque volte. Senza confini e usando la stessa moneta (l'euro), le aree entrano in competizione. E gli imprenditori che, per mestiere, debbono far tornare i conti, capiscono subito dov'è meglio andare. Qualche chilometro "più in là" si fa la metà fatica a produrre. Chi non andrebbe "più in là"? pmagnaschi@class.it.

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Uniti per affrontare tutte le sfide (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Vicenza, Il" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

IMPRESE. Il raggruppamento di Assoindustria guarda avanti con la consapevolezza che bisogna agire in sintonia "Uniti per affrontare tutte le sfide" Conoscersi, dialogare, confrontarsi sui problemi comuni. Era l'obiettivo degli incontri fra imprenditori promossi dal Raggruppamento bassanese di Confindustria Vicenza nelle varie aree del Comprensorio. Un'iniziativa che ha portato alla luce molti nodi irrisolti del nostro territorio e le difficoltà che incontra ogni giorno chi ha scelto di fare impresa nel Bassanese. Preoccupano le condizioni della viabilità e delle infrastrutture, i tempi di realizzazione della Pedemontana, della nuova Valsugana e dell'Area Vasta, progetti tuttora sormontati da grossi punti interrogativi. Gli imprenditori bassanesi hanno sottolineato più volte la loro lotta quotidiana con la burocrazia e con la proliferazione di leggi e normative, ma anche le difficoltà legate al credito, in un contesto economico fortemente condizionato dalla concorrenza da Cina e India e dal cambio euro-dollaro. Gli incontri hanno ribadito noltre l'importanza della formazione e di un rapporto più stretto con il mondo scolastico e delle Università. "L'umore non è decisamente dei migliori, ma nonostante tutti i problemi che incontrano, gli imprenditori hanno voglia di andare avanti e di fare squadra per affrontare uniti le sfide - osserva Arianna Tassotti, referente del Gruppo Comunicazione di Bassano -. C'è la volontà di dimostrare la positività del mondo dell'impresa, vista come risorsa sociale e quindi di benessere del territorio". Le sollecitazioni espresse dagli associati hanno fornito al Consiglio di Raggruppamento nuovi spunti con cui integrare il programma delle proprie attività. "Il seminario dello scorso 28 maggio sulla sicurezza nel lavoro è una delle iniziative nate dai suggerimenti dei nostri imprenditori - afferma Carlo Brunetti, presidente degli Industriali bassanesi -. È un tema molto sentito, che approfondiremo anche in altri incontri più settoriali e in un convegno. È stato definito anche un programma di formazione che toccherà vari ambiti.

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Ma a Reggio l'80% dei medici è già on-line (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Reggio" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il ministro Sacconi vuole informatizzare il sistema, però la nostra città è già nel futuro Ma a Reggio l'80% dei medici è già on-line "Nei primi sei mesi dell'anno erogate via internet oltre 350mila prestazioni" CLAUDIO FORLEO REGGIO. Una mezza rivoluzione? Non per Reggio. Un progetto che porterà modifiche sostanziali al rapporto medico-paziente? Solo in parte. Si fa un gran parlare negli ultimi giorni del nuovo pacchetto di misure sulla sanità, allo studio del Tesoro in vista della Finanziaria, la cui anticipazione è prevista, con apposito decreto, il prossimo 19 giugno. Il pacchetto dovrebbe prevedere l'informatizzazione del sistema, vale a dire la realizzazione di un "fascicolo sanitario elettronico del cittadino". Si tratta di un archivo elettronico, consultabile via internet, il quale funzionerà come una cartella clinica, aggiornata in tempo reale, che conterrà i dati medici del paziente: cure seguite, terapie in corso, farmaci prescritti, allergie e patologie. Il sistema, se confermato, entrerà in vigore, gradualmente, a partire dall'anno prossimo. Spariranno i foglietti che il medico compila per le ricette. Sarà sufficiente esibire in farmacia la tessera sanitaria e tra le ipotesi allo studio si parla anche della ricetta informatizzata periodica per i malati cronici. La novità dell'archivio elettronico rappresenterebbe una grossa mano d'aiuto per ospedali e pronto soccorsi che, in pochi secondi, potranno sapere tutto della storia clinica della persona oggetto di cure. La proposta all'esame del ministero dell'Economia non fa saltare dalla sedia chi, a Reggio, gestisce la sanità. Non perchè siano contrari al progetto. Tutt'altro. E' semplicemente la reazione di chi porta avanti un sistema cittadino che usa già da tempo il computer per ridurre tempi e costi della sanità reggiana. Si chiama "Sole" (acronimo di Sanità OnLinE) il progetto portato avanti dall'Ausl e dalla regione Emilia Romagna che informatizza (anche se solo in parte) il sistema sanitario reggiano. Da tempo infatti molti medici locali usano un archivio computerizzato che "scheda" i pazienti. 321 è il numero complessivo dei medici di famiglia in città. Di questi, 299 sono "informatizzati". In pratica nove famiglie reggiane su dieci hanno già "assaggiato" la riforma allo studio del Tesoro. Il numero è destinato a salire. Entro la fine dell'anno è previsto infatti l'ingresso nel progetto dei pediatri di comunità, ossia i pediatri di famiglia. Per dare un'idea delle semplificazioni che "Sole" permette, basti pensare che dall'inizio dell'anno ad oggi sono 356.698 le prescrizioni mediche on-line effettuate utilizzando il mezzo informatico. Una montagna di carta e di tempo risparmiata. I numeri e le caratteristiche del sistema sanitario reggiano sopra citati sono stati spiegati da Mirco Pinotti, responsabile del programma aziendale "Cure primarie" dell'Ausl: "I medici che partecipano al progetto "Sole" utilizzano già da tempo un archivio elettronico in grado di aggiornarli continuamente sulla storia clinica del paziente, di ricevere la notifica di un suo possibile ricovero e che permette uno scambio di dati tra il personale di medicina generale e gli altri professionisti". Il futuro pacchetto sanità non porta dunque con sè una ventata di novità, almeno a Reggio. Ma i due sistemi sono proprio gli stessi? Risponde Pinotti: "Per una precisa scelta della Regione, al momento è possibile utilizzare questo sistema per prescrivere prestazioni specialistiche e non per le ricette mediche, incluse invece nel decreto del governo. Per quanto riguarda il problema della privacy, prima di inserire un paziente nel nostro archivio, quest'ultimo deve dare il proprio consenso per il trattamento dei propri dati". "Sole" non obbliga i pazienti ad usare il mezzo informatico. Cosa che potrebbe risultare particolarmente difficile per pazienti ultrasessantenni che hanno probabilmente poca dimestichezza con l'informatica. Il sistema non cambia, nella forma, per i pazienti. Nella sostanza però i vantaggi sono evidenti. Perché l'utilizzo del mezzo informatico riduce oltre ai costi (si pensi ad esempio al risparmio sulla carta), anche i tempi dell'intervento sanitario, permettendo al medico una rapida visualizzazione della situazione, non sempre possibile in precedenza. "Sole" e il pacchetto sanità della Finanziaria si pongono, nella sostanza, i medesimi obiettivi anche se questi vengono raggiunti con metodologie differenti. Reggio sarà quindi pronta in caso di approvazione del prossimo decreto? Lo abbiamo chiesto a Euro Grassi, presidente dei medici di base di Reggio: "Le presunte novità introdotte nella Finanziaria mi fanno sorridere. Sono almeno quindici anni che portiamo avanti iniziative simili. Il problema è che, seppur già informatizzati, i medici reggiani non sono ancora "in linea" con l'ospedale". Le cause secondo Grassi sono diverse: "In questi tre lustri l'informatica è andata avanti, a rimanere immobile è la burocrazia. Ci sono stati gravi ritardi imputabili alle istituzioni pubbliche. Penso anche ai 2500 milioni che ogni anno il servizio sanitario nazionale mette a disposizione delle amministrazioni. Sarebbe auspicabile che parte di questi fondi vengano investiti, con continuità, nei progetti di cui tanto si parla".

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LE ERBACCE INFESTANO IL GIARDINO CHE ALTRI HANNO PROGETTATO (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

ROME E SINTI IN ITALIA LE ERBACCE INFESTANO IL GIARDINO CHE ALTRI HANNO PROGETTATO... Nel dicembre 2006 a Opera, piccolo comune dell'Interland milanese, la Lega Nord e Alleanza Nazionale formano un presidio all'ingresso di un insediamento di Rom rumeni, allestito dalla Protezione Civile. Queste forze politiche chiedono la cacciata dei Rom rumeni. Il campo, allestito dalla Protezione Civile, alcuni giorni prima era stato bruciato da una folla di manifestanti, usciti dal Consiglio comunale. I Rom rumeni sono 76 persone, di cui una quarantina sono bambini, sgomberati da una baraccopoli a Milano. Alla fine le famiglie Rom cedono e vengono allontanate. Pochi giorni fa, giugno 2008, a Mestre (Venezia) la Lega Nord e un esponente di Forza Italia formano un presidio che blocca l'inizio dei lavori per un villaggio destinato a quaranta famiglie di Sinti veneziani che vivono da decenni su un terreno di un sacerdote, senza bagni, fognature... Lo slogan utilizzato dalla Lega Nord è: "Per il sindaco Cacciari vengono prima i nomadi che i veneziani indigenti". Tra questi due avvenimenti è passato un anno e mezzo in cui le popolazioni sinte e rom sono state calunniate, denigrate, insultate, offese... e in molti casi cacciate. Stiamo parlando di cittadini italiani, cittadini europei e cittadini extracomunitari. L'elenco è lunghissimo. In questa drammatica classifica non esiste una distinzione "politica partitica" che governi il centro-sinistra o che governi il centro destra la musica non cambia e il risultato in molti casi è la cacciata. Un sondaggio fatto da Renato Mannheimer ha infatti fatto emergere chiaramente che non esiste una grande differenza di vedute sulla questione sinta e rom tra gli elettori del centro destra e gli elettori del centro sinistra. Ma è indubbio che una forza politica si è particolarmente distinte in questi mesi: la Lega Nord che ha cavalcato con forza lo slogan: "Padroni a casa nostra". In questa situazione un ruolo fondamentale l'hanno giocato i media: quotidiani, settimanali, televisioni. Notizie tambureggianti e titoli a tutta pagina su reati compiuti da singoli che però generalizzavano un singolo comportamento a tutti i Sinti e Rom. Un esempio: se il sottoscritto è accusato di un reato compiuto a Verona, nessun quotidiano veronese titolerà la notizia: "Mantovano ubriaco uccide quattro ragazzi". Al contrario se il reato lo compie un Rom, i titoli dei giornali evidenzieranno immediatamente l'appartenenza etnica: "Rom ubriaco uccide quattro ragazzi". Ma non solo la stessa notizia sarebbe offerta ai lettori con un rilievo molto differente. In generale è comunque passato un messaggio che imponeva la tolleranza zero. Si ricordino in questo senso le parole di Berlusconi che in campagna elettorale ha affermato: "Tolleranza zero con rom, clandestini, criminali, con un no alla politica delle porte aperte e pene più gravi per i recidivi e introdurremo subito poliziotti e carabinieri di quartiere nelle città dai 15mila abitanti in su". Parole condannate da tutti gli organismi internazionali a partire dall'Onu ma che in Italia, al contrario di tutto il mondo occidentale, hanno avuto scarso eco sulla stampa e nei media in genere. In tutto questo mai è stata data voce ai leader sinti e rom. Pochi, frammentari e deboli gli spazi offerti dalla politica e dai media alla voce dei diretti interessati e dei loro leader. L'unico giornalista, di livello nazionale, che da tempo ospita anche Sinti e Rom è Gad Lerner nel suo "L'Infedele" trasmesso da La7. Ma si sa lui è ebreo e conosce bene la storia. Tutto questo per fare emergere che oggi con le manifestazioni a Mestre contro dei cittadini italiani il filo intessuto a partire dai fatti di Opera, un anno e mezzo fa, ha di fatto costruito una corda per impiccare le minoranze sinte e rom in Italia. Lo slogan "Padroni a casa nostra" non viene più utilizzato per cittadini immigrati, comunitari ed extracomunitari, ma è utilizzato anche contro dei cittadini italiani che vivono nel Nord Italia da seicento anni. Purtroppo aveva ragione Barman... La società/cultura italiana può essere assimilata ad un giardino. Il giardino è progettato da alcune persone che escludono altre persone dal partecipare allo stesso progetto. Una volta ultimato il progetto del giardino abbiamo fiori, erbe, insomma le persone che si sono progettate il loro mondo. Ora però è indiscutibile che in questa Italia e quindi anche nello stesso giardino esistono ancora le persone che non hanno partecipato al progetto. Però "infestano" la perfezione progettuale ideata e quindi bisogna intervenire e qui entra in scena la politica e la burocrazia: "il giardiniere" che ha il compito di "estirpare" le erbe e i fiori che non entrano appunto nell'idea progettuale. Questo è ciò che succede con i Sinti e i Rom. Non hanno potuto partecipare all'ideazione del progetto del "nostro" giardino e quindi un "giardiniere" (per esempio Matteo Salvini a Milano) si "incammina" per il giardino per indicare quali siano le "erbe infestanti" da estirpare. Oggi il Italia sembra di vivere nella Germania nazista degli anni Trenta, quando un piccolo uomo prima promosse la violenza. Poi annunciò ad una nazione che bisogna fermare le violenze e che lui è pronto a risolvere tutti i problemi, a partire proprio dai Rom. E fu eletto. Si aprì subito la "settimana contro la piaga zingara" che portò tutti i Sinti e i Rom ad essere rinchiusi in campi sosta sorvegliati. Poi si pensò di fare la mappa genetica di queste persone e alla fine tentò di sterminarli. Serve oggi ricordare in Italia quanto è successo settanta anni fa? Non credo perché una nazione come l'Italia si è lavata la coscienza con il sangue di pochi gerarchi in Piazzale Loreto. Ora rimane solo una domanda nel mio cuore e nella mia mente: l'Europa si farà trasportare ancora una volta dall'Italia nel baratro della barbarie? Carlo Berini Associazione Sucar Drom.

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Nuove regole per i tatuatori e i laboratori di piercing (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Reggio" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Sarà più facile aprire un'attività, ma saranno più severe le norme da rispettare Nuove regole per parrucchieri, estetisti, tatuatori e laboratori di piercing. Ora sarà più facile aprire un'attività, ma bisognerà rispettare, in particolare per gli "artisti del corpo", norme igieniche rigorose. Il cambio di passo lo ha stabilito il consiglio comunale con una delibera che, seguendo le indicazioni della legge Bersani in materia di liberalizzazione degli esercizi pubblici, semplifica le procedure per l'apertura di nuove attività. Parrucchieri, estetisti, tatuatori e laboratori di piercing che vorranno entrare sul mercato potranno farlo semplicemente presentando una dichiarazione di inizio attività (Dia), nel rispetto dei requisiti richiesti: possesso di idonea qualifica professionale, conformità dei locali con le normative edilizie e possesso del certificato igienico sanitario rispetto a locali e attrezzature. Studi e laboratori per la realizzazione di tatuaggi e piercing dovranno inoltre attenersi alle disposizioni indicate nella relativa delibera della Regione che stabilisce norme igieniche rigorose per evitare che nell'ambito di tali attività possano verificarsi infezioni e trasmissioni di virus. "Il nuovo regolamento - dice l'assessore alle Attività produttive Mimmo Spadoni - è il risultato di un lavoro svolto insieme all'Ausl e alle associazioni di categoria. Grazie a questa nuova normativa si snellisce la burocrazia di avvio delle attività e si dà maggior dinamismo al mercato, pur nel rispetto dei requisiti igienici necessari".

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La parola ai lettori (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Cremona, La" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione di Venerdì 13 giugno 2008 Benvenuto P.Review srl La parola ai lettori Da presidente del S.Zeno sono "ferito ed offeso" Egregio direttore, sorpreso e con estremo disagio ho letto ? con occhi da cittadino, con animo di servitore dello stato e con la passionalità del presidente ? quanto affermato nello scritto "Tamoil/2 Troppo facile sparare contro la dirigenza Bissolati" firmato da "un socio bissolatino" e pubblicato il 12 c.m. sul Suo quotidiano. (...) Come cittadino che dialoga con altri cittadini: costernato e preoccupato per le cospicue informazioni sul "caso Tamoil". Come uomo dello Stato, con oltre sei lustri di attività investigativa, da sempre abituato a rapportarsi e collaborare con altri servitori dello stato: confuso e turbato per talune lapidarie dichiarazioni di "improvvidi paladini". Come passionale presidente, sempre pronto sia a tutelare i diritti dei propri soci sia a fornire una gamma di servizi efficienti e funzionali nei fatti e non solo a parole sia a colmare quel malsano divario fra simili soggetti impegnati su medesime problematiche: ferito ed offeso per le affermazioni rivolte al Centro sportivo S. Zeno e per tutto ciò che l'articolo stesso rappresenta e vuol significare. Non vi è dubbio che, proprio in funzione a specifici fattori (...), talune imprudenti affermazioni assumano rilevanze talmente serie da ingenerare nell'opinione pubblica infondate e pericolose convinzioni. In una società moderna così freneticamente prepotente e cinica, purtroppo, l'umano desiderio di apparire forse troppo spesso intorpidisce la razionalità dell'intelletto. Ci si permetta, pertanto, alcune ulteriori riflessioni (...). Si ribadisce che se questa cooperativa non fosse stata certa della serietà degli amministratori e dei soci della Canottieri Bissolati sicuramente non vi sarebbe stato spazio alcuno per proseguire l'attuale "accordo di reciproca ospitalità". Tuttavia, se è vero come è vero che la Canottieri Bissolati è una delle realtà locali leader del settore è altrettanto vero che il Centro sportivo S. Zeno è una società seria che merita il giusto rispetto. (...) Siamo pronti ad ospitare il firmatario dello scritto affinchè possa personalmente verificare la infondatezza dei suoi giudizi. Giuseppe Torrisi (Presidente del Centro sportivo S. Zeno, Cremona) Già in programma al cimitero una manutenzione straordinaria Egregio direttore, rispondo alle sollecitazioni del sig. Paolo Italia (e di altri...), in ordine allo stato manutentivo del chiostro multipiano del civico cimitero. Come più volte ribadito dall'arch. Carletti (dirigente dei servizi cimiteriali), il chiostro multipiano risente dei guasti tipici derivati dalla tipologia di progettazione e realizzazione tipica degli edifici degli anni '70. Ha ragione quindi il sig. Italia a rilevare i danni prodotti dal tempo, peraltro aggravatisi negli ultimi due anni e impietosamente sottolineati dalla eccezionale piovosità di questa primavera. Risponde al vero che abbiamo dovuto concentrare le risorse in uno sforzo edificatorio notevole (...) necessario a rispondere all'esigenza inderogabile di nuovi spazi (...). È giunto il momento però di procedere con una straordinaria manutenzione che riguardi soprattutto il multipiano, ma anche parte delle coperture degli androni a croce. Le risorse da impegnare sono notevoli: è per questo che la procedura di progettazione, assegnazione e realizzazione dei lavori è complessa quanto per una nuova opera. Parte degli interventi tesi a evitare infiltrazioni nei sotterranei partiranno nei prossimi mesi e una parte relativa alle coperture, più consistente, tra la fine del 2008 e l'inizio del 2009. Stefano Campagnolo (Assessore alle Aree e servizi cimiteriali, Cremona) Cremonese/1. Senza Arvedi calcio finito a Cremona Caro direttore, il gruppo storico dei tifosi grigiorossi del bar Ariston intende in questo momento di grande delusione per la mancata promozione in serie B ringraziare il presidente Giovanni Arvedi per aver ridato un sogno alla Cremonese ed ai suoi tifosi. Senza di lui il calcio a Cremona sarebbe finito. E' stata comunque una avventura entusiasmante, che ha riportato il grande pubblico allo Zini. Capiamo il momento di delusione del presidente, ma lo incitiamo a riprendere il cammino insieme a noi per provare a raggiungere il traguardo che già quest'anno avremmo meritato.(...) I tifosi dello storico club Ariston (Cremona) Cremonese/2.Dopo l'incubo poche mosse per riprovare Egregio direttore, dopo alcune notti insonni (1-3: è un incubo o è realmente avvenuto?) vorrei tornare alla partita Cremo-Cittadella. Da un'attenta analisi, è evidente che alcuni macroscopici errori (contropiede al 3'- via libera a Coralli sul 2° gol- mancato rinvio sul 3° gol) hanno pesantemente condizionato l'esito dell'incontro, ad ulteriore conferma che l'organico a disposizione di Mondonico era ben lungi dall'essere "l'invincibile corazzata" (...). Detto questo, purtroppo anche la terna arbitrale ha influito indiscutibilmente sul risultato finale (...) Come non scordare, in ordine cronologico, le principali "perle" della terna Romano/Barese? a mancata ammonizione di DeGasperi per un evidentissimo fallo da "rosso" nei primi minuti (nota: DeGasperi, poi autore del 3° gol) s rigore dubbio affibbiato ad Argilli d fallo ignorato su Ferrarese, cui è scaturito il 3° gol (ma dov'era il marcatore di Carteri?) f fuorigioco inesistente fischiato a Temelin (era rigore ed espulsione del portiere) g sbandieramento gratuito al 95'. In conclusione, comprendo anche lo scoramento della nostra dirigenza (...). Ma poi ricordo gli obiettivi dichiarati a luglio 2007: in 5 anni puntare alla A; se dopo un campionato di vetta, con promozione fallita all'ultimo secondo di gioco, già si sta "riflettendo" sulla linea da tenere per il prossimo campionato, fa dubitare che le tanto sbandierate intenzioni fossero uno specchietto per allodole, giocando con l'entusiasmo dei "veri" tifosi grigiorossi! Voglio credere che non sarà così (...): assumere un direttore tecnico "professionista", esperto di calciomercato; confermare (ci mancherebbe...) mister Mondonico, autentico professionista e grande intenditore; inserire 4/5 giocatori di categoria: basterebbero queste poche mosse per riconfermarci assoluta aspirante alla promozione, facendo però debito tesoro degli innegabili errori (...) Ivan Marco Brazzoli (Castelleone) Una vicenda portata alla luce e risolta. Grazie a Guglielmone Egregio signor direttore, la ringrazio per l'articolo pubblicato sul suo giornale "La Provincia" mercoledì 4 giugno 2008; ma soprattutto vorrei dire "grazie" al signor Guglielmone che, con i suoi articoli, ha contribuito a far conoscere una vicenda, la mia, destinata ad essere sepolta negli archivi della burocrazia. Se poi si è conclusa in modo soddisfacente, in parte è anche merito suo. Venendone a conoscenza la gente ha parlato, discusso, commentato e tutto questo ha portato alla luce altri casi che spero vengano risolti in modo altrettanto positivo. Gianfranco Zeli (Cremona) Cassonetti e piazzole dei rifiuti Una vergogna anche a Bagnara Egregio direttore, mi associo alla lettera del 6-6-08 del prof. Ugo Di Felice. Molte piazzole si presentano così anche a Bagnara. Ad avvicinarsi a depositare rifiuti nei cassonetti (...) c'è da impantanarsi di liquido delle campane rotte, in terra c'è di tutto, vetri rotti con pericolo di tagli e sporcizia, è una vergogna (non parliamo solo di Napoli). Ho reclamato alla Aem all'ufficio relazione pubblico Urp senza risultato, ora chiedo dove andare a reclamare per avere rispetto e pulizia civile dell'ambiente, non basta passarci qualche rara volta la macchina che pulisce le strade solo al centro. C'è bisogno di mandare personale addetto con scope e disinfettare più spesso. Anche noi paghiamo un contributo per le tasse e desideriamo più civiltà e pulizia (...). D.A.A. (Cremona) L'incompatibilità di Fanti discende da una cultura Signor direttore, lungi da me l'idea di impicciarmi della diatriba fra Luciano Pizzetti e Beppe Carletti. Ritengo, tuttavia, di manifestare la mia opinione relativamente alla questione della doppia carica di Mauro Fanti, quale presidente del Consiglio comunale e segretario provinciale del Partito democratico. Non avendo nulla di personale nei confronti dell'interessato e non avendo alcuna motivazione per strumentalizzare politicamente la vicenda, penso di poter tranquillamente esprimermi al riguardo(...). Partendo proprio da una affermazione di Pizzetti, allorché scrive che "Sino a non molto tempo fa il ruolo di presidente non esisteva ed il Consiglio era presieduto dal sindaco, figura oggettivamente assai poco imparziale". Assumendo come motivata tale considerazione(...) sostenni con molta convinzione e determinazione - quale consigliere provinciale all'interno della commissione incaricata di redigere lo statuto della Provincia - l'esigenza di istituire la figura del presidente del Consiglio provinciale, onde separare il ruolo di capo della giunta provinciale da quello di presidente delle sedute consiliari. Ciò al fine di garantire - al di là delle persone investite da tali ruoli - il massimo di imparzialità nella conduzione dei lavori consiliari, soprattutto a garanzia dei consiglieri chiamati a svolgere il ruolo di oppositori rispetto alla giunta ed alla maggioranza sua sostenitrice. Tant'è vero che, personalmente, sarei incline ad attribuire le presidenze dei consigli a rappresentanti dell'opposizione. Va da sè che vidi con favore il fatto che la linea da me sostenuta si fosse affermata - oltreché in Provincia - anche in Comune e codificata nella legislazione. A distanza di oltre dieci anni, non mi trovo affatto pentito di avere sostenuto quella posizione. Oggi, però - proprio seguendo le affermazioni di Pizzetti - non riesco a comprendere come, dopo aver considerato il sindaco "figura oggettivamente assai poco imparziale" al fine della conduzione dei lavori del Consiglio comunale, ritenga che si ritrovino maggiori garanzie di imparzialità nel fatto che la carica di presidente del Consiglio comunale (che dovrebbe essere, appunto, di garanzia e non politicamente condizionata) venga ricoperta dal segretario del più grande partito della maggioranza consiliare. Si tratta di un passaggio logico che neppure l'abilità di un uomo politico esperto ed intelligente come Pizzetti riesce a rendermi... logico. Ciò indipendentemente dal fatto che l'interessato si chiami Fanti o con un altro nome e con un'altra appartenenza politica. So bene che, al riguardo, non esistono incompatibilità di ordine formale nel riassumere nella stessa persona le due cariche. Ma che esista una questione di opportunità politica mi pare fuori da ogni dubbio(...). Così la penso io, perché questa è stata (ed è) la mia cultura istituzionale (e la mia condotta pratica). (...). Evelino Abeni (Cremona).

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Di DEBORAH BONETTI LONDRA L'IRLANDA ha vot (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Empoli)" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

ESTERI pag. 25 di DEBORAH BONETTI ? LONDRA ? L'IRLANDA ha vot... di DEBORAH BONETTI ? LONDRA ? L'IRLANDA ha votato ieri sul Trattato di Lisbona, sotto lo sguardo attento del resto d'Europa. Con poco meno di 3 milioni di elettori, la piccola Eire ha di fatto il potere di decidere del futuro dell'intera Ue, parlando a nome dei circa 500 milioni di elettori europei che negli altri paesi (compreso il nostro) non hanno potuto pronunciarsi con il voto. I risultati verranno resi noti oggi pomeriggio, ma già ieri il fronte del "sì" vantava di aver vinto (anche se solo per un soffio), basando le proprie proiezioni positive principalmente su due fattori: la storica riconoscenza irlandese verso Bruxelles ? che ha permesso all'Eire di uscire dalla crisi e diventare uno dei principali Stati dell'Unione ? e l'affluenza alle urne, ieri giudicata migliore delle aspettative. Eppure, in molte aree, la partecipazione al voto non ha superato il 20-25%, un dato che potenzialmente sminuiva le previsioni rosee del governo irlandese e faceva pensare ad un voto al "foto-finish". Le ultime proiezioni ieri sera erano infatti al cardiopalma: 52% per i sì e 48% per i no. IL TRATTATO DI LISBONA, sottoposto al gradimento degli irlandesi, di fatto sostituirebbe la costituzione europea rifiutata nel 2005 da Francia e Olanda, e darebbe il via alla più grande riforma istituzionale nella storia dell'Ue. Il trattato creerebbe nuove posizioni di potere, come la figura di un presidente europeo e quella di un ministro per le finanze targato Ue, e alleggerirebbe la tanto odiata burocrazia dell'Unione, limitando le possibilità di usare il veto nazionale e facilitando i processi decisionali delle singole nazioni, sostituendo l'attuale unanimità con un sistema di voto di maggioranza, cosa che accelererebbe di parecchio l'efficacia del parlamento di Bruxelles. Alcune delle riforme proposte nella ex-costituzione Ue verrebbero recuperate con piccoli ritocchi, tra cui quella che prevede la riduzione della commissione europea da 27 a 18 membri. LA MAGGIORANZA dei partiti irlandesi, nonché i mass media e i sindacati nazionali si sono schierati a favore del sì, mentre Sinn Fein è a capo del fronte del no, sottolineando che con la ratifica del Trattato, l'Irlanda perderebbe di fatto la propria sovranità morale, militare ed economica. Nonostante gli ultimi exit poll di ieri sera davano il risultato ancora incerto (con i sì in vantaggio di appena 3 o 4 punti percentuali), il nuovo Taoiseach (primo ministro) Brian Cowen, ha deciso di mettere in gioca la sua reputazione politica puntando tutto sulla vittoria del sì e dichiarando: "Un voto negativo danneggerebbe l'Irlanda e l'Unione europea nel suo complesso. Io so che la gente ha capito che si tratta di una decisione importante. Sono convinto che il buon senso degli irlandesi prevarrà al momento del voto".

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Di RENATA ORTOLANI EMPATICO con la città e con la realtà circostante (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

CRONACA pag. 11 di RENATA ORTOLANI EMPATICO con la città e con la realtà circostante... di RENATA ORTOLANI EMPATICO con la città e con la realtà circostante come il suo curriculum dimostra che è sempre stato, Roberto Grandi, dal suo ufficio che guarda piazza Verdi, si candida ufficialmente a fare il rettore "per il mandato dal 2009 al 2013". Con un messaggio forte e chiaro: "Ho fatto l'assessore e il prorettore, ora posso fare solo il sindaco e il rettore. Non domando l'adesione a un programma ma mi propongo come rettore, perché in base a quello che ho fatto in questi anni ho l'autorevolezza e la credibilità per farlo, dentro e fuori l'Università". Coerente con un preambolo tanto diretto, il prorettore alle Relazioni internazionali conclude una delle due lettere inviate ai 4.500 colleghi con una frase che sa di primarie americane:" "Sono convinto che insieme possiamo farcela". Le sue non sono però, rimarca Grandi,lettere-programma: ai docenti dell'Alma Mater trasmette e chiede di condividere una "visione" dell'Università fondata su "un valore strategico e una centralità" che l'Ateneo deve recuperare e proiettare "da qui ai prissimi 20-25 anni". Giustamente galvanizzato dal successo dell'apertura dell'Alma Mater da lui propugnata verso l'estero ("gli iscritti stranieri in questi ultimi 8 anni sono aumentati del 50%"), Grandi la vede "al centro della società italiana ed europea", con una identità fortificata dal fatto di essere basata "sulla qualità e sul merito, che non possono andare disgiunte da innovazione, eticità dei comportamenti, efficacia e trasparenza nei processi decisionali". DUE i concetti cardine della visione che il docente di Comunicazioni di Massa sottolinea e: l'Ateneo deve contare molto in Europa, ma soprattutto deve avere un ruolo da protagonista qui. "Formulerò una proposta esplicita ? prosegue il docente, che annuncia per l'autunno il suo programma elettorale ? : quando si parlerà di sviluppo della città, la voce del rettore dovrà essere la più ascoltata e autorevole. Questo non sempre accade, ma io chiederò che in futuro chiunque si candiderà a sindaco e proporrà un programma elettorale per Bologna debba dichiarare anche che cosa vuole fare per l'Università. Perché, per fare un solo esempio, anche il problema di piazza Verdi non è affrontabile se non nell'ambito di una pianificazione urbanistica complessiva". Molta attenzione il prorettore pone sia ai giovani ricercatori ("negli ultimi due anni ne sono entrati 500: si facciano avanti, non siano timidi, sono i nostri ambasciatori nel futuro. E non temano le cordate: con 3mila elettori non c'è più posto per giochi di vecchio stampo"), sia ai docenti di lungo corso. "Abbiamo molte competenze, specialisti, esperti in differenti campi e discipline. Potranno dare consigli e suggerire soluzioni preziose, senza che ci sia bisogno di ricorrere a forze esterne". INELUDIBILE, ecco il tema della governance, della "paralisi" che, conferma Grandi, blocca spesso la vita dell'Ateneo: "Bisogna eliminare l'esasperazione delle procedure, che oggi rendono impossibile la gestione, che io conosco bene. Così come è ora, l'Ateneo non può andare avanti, e il nuovo rettore - fatta la revisione dello Statuto-governerà con una nuova direzione amministrativa. L'Alma Mater, come tutto il Paese, è prigionera della burocrazia: per fare sì che fosse in inglese anche il bando dei master totalmente in lingua inglese ho impiegato un anno e mezzo. Oggi la burocrazia è talmente farraginosa che finisce per pesare anche sulle decisioni politiche".

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<Sarò un rettore (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

CRONACA pag. 10 "Sarò un rettore Roberto Grandi: "Per l'Ateneo voglio un ruolo di RENATA ORTOLANI EMPATICO con la città e con la realtà circostante come il suo curriculum dimostra che è sempre stato, Roberto Grandi, dal suo ufficio che guarda piazza Verdi, si candida ufficialmente a fare il rettore "per il mandato dal 2009 al 2013". Con un messaggio forte e chiaro: "Ho fatto l'assessore e il prorettore, ora posso fare solo il sindaco e il rettore. Non domando l'adesione a un programma ma mi propongo come rettore, perché in base a quello che ho fatto in questi anni ho l'autorevolezza e la credibilità per farlo, dentro e fuori l'Università". Coerente con un preambolo tanto diretto, il prorettore alle Relazioni internazionali conclude una delle due lettere inviate ai 4.500 colleghi con una frase che sa di primarie americane:" "Sono convinto che insieme possiamo farcela". Le sue non sono però, rimarca Grandi,lettere-programma: ai docenti dell'Alma Mater trasmette e chiede di condividere una "visione" dell'Università fondata su "un valore strategico e una centralità" che l'Ateneo deve recuperare e proiettare "da qui ai prissimi 20-25 anni". Giustamente galvanizzato dal successo dell'apertura dell'Alma Mater da lui propugnata verso l'estero ("gli iscritti stranieri in questi ultimi 8 anni sono aumentati del 50%"), Grandi la vede "al centro della società italiana ed europea", con una identità fortificata dal fatto di essere basata "sulla qualità e sul merito, che non possono andare disgiunte da innovazione, eticità dei comportamenti, efficacia e trasparenza nei processi decisionali". DUE i concetti cardine della visione che il docente di Comunicazioni di Massa sottolinea e: l'Ateneo deve contare molto in Europa, ma soprattutto deve avere un ruolo da protagonista qui. "Formulerò una proposta esplicita ? prosegue il docente, che annuncia per l'autunno il suo programma elettorale ? : quando si parlerà di sviluppo della città, la voce del rettore dovrà essere la più ascoltata e autorevole. Questo non sempre accade, ma io chiederò che in futuro chiunque si candiderà a sindaco e proporrà un programma elettorale per Bologna debba dichiarare anche che cosa vuole fare per l'Università. Perché, per fare un solo esempio, anche il problema di piazza Verdi non è affrontabile se non nell'ambito di una pianificazione urbanistica complessiva". Molta attenzione il prorettore pone sia ai giovani ricercatori ("negli ultimi due anni ne sono entrati 500: si facciano avanti, non siano timidi, sono i nostri ambasciatori nel futuro. E non temano le cordate: con 3mila elettori non c'è più posto per giochi di vecchio stampo"), sia ai docenti di lungo corso. "Abbiamo molte competenze, specialisti, esperti in differenti campi e discipline. Potranno dare consigli e suggerire soluzioni preziose, senza che ci sia bisogno di ricorrere a forze esterne". INELUDIBILE, ecco il tema della governance, della "paralisi" che, conferma Grandi, blocca spesso la vita dell'Ateneo: "Bisogna eliminare l'esasperazione delle procedure, che oggi rendono impossibile la gestione, che io conosco bene. Così come è ora, l'Ateneo non può andare avanti, e il nuovo rettore - fatta la revisione dello Statuto-governerà con una nuova direzione amministrativa. L'Alma Mater, come tutto il Paese, è prigionera della burocrazia: per fare sì che fosse in inglese anche il bando dei master totalmente in lingua inglese ho impiegato un anno e mezzo. Oggi la burocrazia è talmente farraginosa che finisce per pesare anche sulle decisioni politiche".

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Comunità di valle, un rinvio (sezione: Burocrazia)

( da "Trentino" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Caldes, in consiglio c'è necessità di saperne di più ALBERTO MOSCA CALDES. Mai fidarsi dell'ordine del giorno. Sì, perché le cose più interessanti nel consiglio comunale di mercoledì sera erano tra le "varie ed eventuali". Si è registrata qualche polemica e, anche, qualche passaggio esilaranti, come nel racconto del motociclista "irrorato" da un contadino - consigliere. Il quesito: la colpa è di chi irrora senza guardare chi passa o di chi va in moto sulle strade di campagna? Ma a fare la parte del leone è stata la discussione sullo statuto della costituenda comunità di valle. Il sindaco Michele Mocatti ha comunicato di aver approvato, con la giunta, la bozza di statuto, confermando la propria contrarietà all'elezione diretta che non garantirebbe la rappresentanza a tutti i territori. Peraltro, in consiglio si è appreso che a Caldes solo a chi abbia una funzione istituzionale è permesso chiedere integrazioni all'ordine del giorno. Era stato infatti Salvatore Ferrari a chiedere con lettera di inserire nella discussione un punto specifico dedicato alla comunità di valle, di cui poi effettivamente si è parlato, anche se in alcuni passaggi il consiglio ha dimostrato di non avere le idee chiare sul progetto di riforma istituzionale. Sul punto la discussione si è accesa: il consigliere Massimo Ferrari ha chiesto chiarimenti sul fatto che "ad aprile dello statuto non si sapeva nulla e ora sembra che sia tutto già fatto". La soluzione sarà un consiglio informale che, convocato a breve, permetterà ai consiglieri di approfondire la materia. Mocatti ha poi espresso la propria soddisfazione per la risposta ottenuta su Castel Caldes dall'assessore Cogo (inizio lavori nella primavera del 2009) a seguito dell'interrogazione presentata dal consigliere Guido Ghirardini: "Speriamo che le specificazioni date da Cogo siano veritiere" ha detto Mocatti, convinto che si debba "calcare su tempi rapidi per l'appalto, al di là della burocrazia, ma anche che si apra il confronto sul riuso del castello con tutta la valle, dato che esso è un bene non solo per Caldes". Positive novità sono venute poi dalla raccolta differenziata: in un anno la quantità di rifiuti procapite annua si è ridotta della metà, passando da 300 kg a 160; inoltre l'amministrazione ha chiesto all'ingegner Martorano del Servizio opere stradali della Provincia un piano lavori dettagliato per la realizzazione in corso delle varianti già in passato oggetto di polemica. Una positiva novità viene da un progetto di restauro di quattro importanti capitelli del comune: le stazioni della Via Crucis a San Giacomo, tra Bordiana e Bozzana, a Samoclevo e la cappella di S. Apollonia a Caldes. Infine, polemica è stata all'approvazione del verbale del consiglio precedente, nel quale Massimo Ferrari ha lamentato l'assenza della discussione sul progetto di centrale idroelettrica sul Noce. Il segretario provvederà.

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Commercio, tutte le pratiche on-line (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

SESTO FIORENTINO pag. 14 Commercio, tutte le pratiche on-line COMUNE PIU' INNOVAZIONE, MENO BUROCRAZIA DA POCHI GIORNI è attivo il servizio di gestione on-line di alcune pratiche del commercio di competenza dello sportello unico attività produttive del Comune. Il servizio, presentato ieri dagli assessori all'innovazione Massimo Andorlini e all'economia Roberto Drovandi, permette di fare una serie di operazioni direttamente su Internet: avvio dell'attività di affittacamere, guida ambientale, guida turistica, accompagnatore turistico, cessazione dell'attività di commercio su area pubblica, cessazione e subingresso nell'esercizio di commercio al dettaglio di vicinato e vendite straordinarie. Per accedere ai servizi web è necessario prima fare una registrazione gratuita in due fasi: compilando un modello on-line e presentando un documento di identità all'Urp del Comune che fornirà un codice utente e una password. Con la stessa procedura si potranno richiedere appuntamenti via internet a membri della giunta, per ora in via sperimentale solo all'assessore Drovandi.

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Il governo tagli tasse e burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

ROMA Con la semplificazione e le riforme un nuovo miracolo economico è possibile, ma servono coraggio e orgoglio delle decisioni da parte del governo. Questo il messaggio dell'assemblea di Confartigianato lanciato ieri a Roma dal suo presidente, Giorgio Guerrini. "Meno tasse e burocrazia" Confartigianato chiede al governo di "allentare la pressione fiscale, che oggi è al 43,3% del Pil ed è divenuta insostenibile", e di "eliminare la burocrazia superflua, che pesa per ben 11,4 miliardi di euro l'anno sulle piccole e micro imprese italiane". Le "Mpi", così le ha ribattezzate Guerrini, "rappresentano circa il 98% del sistema imprenditoriale italiano". Nel suo messaggio di saluto all'assemblea, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, le ha definite "una risorsa essenziale del nostro sistema produttivo". Concetto che è riecheggiato nell'intervento del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi all'assemblea della Confederazione. Le "Mpi" sono, però, "una risorsa schiacciata da tasse e burocrazia, ma anche ? ha sottolineato Guerrini nella sua relazione ? dai costi dell'energia, superiori del 38% rispetto alla media europea, e da quelli della giustizia, che pesano per 2,3 miliardi di euro l'anno". In materia fiscale i piccoli imprenditori dicono sì al federalismo, "che può contribuire a migliorare l'efficienza della spesa". Il presidente di Confartigianato ha chiesto però "l'avvicinamento del momento del pagamento delle imposte all'effettiva disponibilità finanziaria" e "l'introduzione della tassazione per cassa in favore delle imprese con volumi d'affari ridotti". Stabilità politica e riforme Guerrini, che aveva cominciato la relazione ricordando i sei operai morti tragicamente in Sicilia mercoledì, ha sottolineato che anche nella lotta contro gli incidenti sul lavoro servono semplificazione e prevenzione. Il presidente di Confartigianato ha detto, poi, che oggi "c'è la stabilità politica per avviare le riforme e per decidere, per far tornare l'Italia protagonista". Confartigianato è pronta a partecipare a un programma di riforme che, superata la fase elettorale, appaiono sempre meno di destra e sinistra e sempre più legate a esigenze di modernizzazione e miglioramento della qualità del lavoro e dell'impresa. Siamo pronti ? ha aggiunto Guerrini ? a fare la nostra parte, ben consapevoli e orgogliosi del patrimonio economico e sociale rappresentato dai nostri imprenditori, con le loro aziende e le loro famiglie. Berlusconi, nel suo breve saluto, ha parlato di "totale sintonia" del governo con la relazione di Guerrini.

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Leo Venturi: decalogo dell'associazione culturale (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Umbria)" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

TERNI pag. 19 Leo Venturi: decalogo dell'associazione culturale L'ASSOCIAZIONE culturale "Terni Oltre", presieduta da Leo Venturi, ha presentato ieri il suo "decalogo": meno burocrazia, meno sprechi, meno costi dei servizi e oneri che gravano sui cittadini, una seria politica ambientale, più sicurezza, più partecipazione, maggiore centralità di Terni in un contesto umbro che la vede invece sempre più marginale. L'approdo dell'associazione dovrebbe essere quello di una lista civica alle prossime elezioni amministrative. "Abbiamo voglia di guardare ? spiega Venturi ? oltre la grigia, sonnolenta e routinaria realtà di questi anni. Vogliamo guardare avanti rispetto a una realtà che non coglie più necessità e desideri della gente, che frustra le aspirazioni dei giovani ad avere delle possibilità di studio e lavoro in cui credere seriamente. L'associazione cercereà di dare risposte a questa nostra realtà cittadina, che noi sembra da troppo tempo immobile e incapace di cogliere i tanti fermenti".

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Di DEBORAH BONETTI LONDRA L'IRLANDA ha vot (sezione: Burocrazia)

( da "Giorno, Il (Como)" del 13-06-2008)
Pubblicato anche in:
(Resto del Carlino, Il (Ravenna))

Argomenti: Burocrazia

VETRINA ESTERI pag. 25 di DEBORAH BONETTI ? LONDRA ? L'IRLANDA ha vot... di DEBORAH BONETTI ? LONDRA ? L'IRLANDA ha votato ieri sul Trattato di Lisbona, sotto lo sguardo attento del resto d'Europa. Con poco meno di 3 milioni di elettori, la piccola Eire ha di fatto il potere di decidere del futuro dell'intera Ue, parlando a nome dei circa 500 milioni di elettori europei che negli altri paesi (compreso il nostro) non hanno potuto pronunciarsi con il voto. I risultati verranno resi noti oggi pomeriggio, ma già ieri il fronte del "sì" vantava di aver vinto (anche se solo per un soffio), basando le proprie proiezioni positive principalmente su due fattori: la storica riconoscenza irlandese verso Bruxelles ? che ha permesso all'Eire di uscire dalla crisi e diventare uno dei principali Stati dell'Unione ? e l'affluenza alle urne, ieri giudicata migliore delle aspettative. Eppure, in molte aree, la partecipazione al voto non ha superato il 20-25%, un dato che potenzialmente sminuiva le previsioni rosee del governo irlandese e faceva pensare ad un voto al "foto-finish". Le ultime proiezioni ieri sera erano infatti al cardiopalma: 52% per i sì e 48% per i no. IL TRATTATO DI LISBONA, sottoposto al gradimento degli irlandesi, di fatto sostituirebbe la costituzione europea rifiutata nel 2005 da Francia e Olanda, e darebbe il via alla più grande riforma istituzionale nella storia dell'Ue. Il trattato creerebbe nuove posizioni di potere, come la figura di un presidente europeo e quella di un ministro per le finanze targato Ue, e alleggerirebbe la tanto odiata burocrazia dell'Unione, limitando le possibilità di usare il veto nazionale e facilitando i processi decisionali delle singole nazioni, sostituendo l'attuale unanimità con un sistema di voto di maggioranza, cosa che accelererebbe di parecchio l'efficacia del parlamento di Bruxelles. Alcune delle riforme proposte nella ex-costituzione Ue verrebbero recuperate con piccoli ritocchi, tra cui quella che prevede la riduzione della commissione europea da 27 a 18 membri. LA MAGGIORANZA dei partiti irlandesi, nonché i mass media e i sindacati nazionali si sono schierati a favore del sì, mentre Sinn Fein è a capo del fronte del no, sottolineando che con la ratifica del Trattato, l'Irlanda perderebbe di fatto la propria sovranità morale, militare ed economica. Nonostante gli ultimi exit poll di ieri sera davano il risultato ancora incerto (con i sì in vantaggio di appena 3 o 4 punti percentuali), il nuovo Taoiseach (primo ministro) Brian Cowen, ha deciso di mettere in gioca la sua reputazione politica puntando tutto sulla vittoria del sì e dichiarando: "Un voto negativo danneggerebbe l'Irlanda e l'Unione europea nel suo complesso. Io so che la gente ha capito che si tratta di una decisione importante. Sono convinto che il buon senso degli irlandesi prevarrà al momento del voto".

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Un pensatore totalitario E il concetto di egemonia è tutt'altro che liberale (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

N. 140 del 2008-06-13 pagina 32 Un pensatore totalitario E il concetto di egemonia è tutt'altro che liberale di Gianni Baget Bozzo Citare Gramsci è un omaggio culturale alla sinistra, un atto di gentilezza in cui il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi eccelle. Pensare che il concetto di egemonia di Gramsci consista nel dire che "l'agire politico sta nella diffusione delle idee nella società civile" è un uso ben modesto del concetto gramsciano come lo espone Lucia Annunziata. Nella città delle immagini e delle tecnologie, le visioni del mondo non hanno più corso, la filosofia politica è morta e l'egemonia si è frantumata. Avviene in tutte le aree politiche italiane. Per definire un pensatore politico cattolico occorre ritrovare Augusto Del Noce, per un pensatore di destra Giovanni Gentile. E non si vede in che cosa le loro idee abbiano significato nella politica di oggi. L'egemonia gramsciana è tutt'altro che un concetto liberale, se prendiamo per liberalismo il riferimento culturale più adatto alla forza politica creata da Silvio Berlusconi. Gramsci non è certo un filosofo della persona umana di ispirazione cattolica, è un pensatore comunista che ha visto sempre in Lenin l'autore della "rivoluzione contro il Capitale" di Marx. È cioè un pensatore totalitario, legato all'idea globale di rivoluzione che comprende tutte le aree del pensiero ma soprattutto quella del potere. La sua teoria è che il potere debba generare consenso, ma usando i mezzi del potere e dando ad essi un fondamento teorico e culturale. Possiamo ricordare con simpatia la vita di Gramsci in carcere e la sua morte solitaria che ci ha rievocato Sandro Pertini. Il Partito comunista d'Italia lo aveva isolato perché egli aveva sostenuto Zinoviev e Bukarin nella polemica contro Stalin. Era favorevole al concetto di Lenin sull'imposizione del comunismo alla società russa ma ben contrario alla violenza contro i membri del partito. Questi erano per lui una piccola setta gnostica che condivideva il senso della storia. La loro figura ideale impediva che venisse usata contro di essi la medesima coercizione adoperata contro i cittadini comuni: una bella distinzione gnostica tra i perfetti e i semplici, tra i predestinati e gli annessi soggiogati. Sia il monopolio della conoscenza degli eletti, sia l'uso della forza contro il popolo comune sono principi che Gramsci usa, il senso in cui egli è un pensatore rivoluzionario. La rivoluzione in Occidente, dai giacobini in poi, ha voluto sempre significare totalità culturale e politica, teorica e pratica, partitica ed istituzionale a tutti i livelli. L'egemonia è una parte del potere, non una precondizione di essa. E l'egemonia in Italia l'abbiamo ben conosciuta perché i comunisti hanno capito l'importanza della cultura che i democristiani avevano rifiutato: anche un liberale come Scelba parlava di "culturame". Chi tra i cattolici aveva compreso il valore della cultura, anche letteraria, era il fondatore dei Comitati civici, l'uomo che vinse il 18 aprile del 1948 le elezioni politiche, Luigi Gedda, un uomo che conosceva il valore della cultura per cementare il consenso, una lezione che la Dc non comprese. Il Partito comunista italiano vinse la battaglia sul piano culturale usando il concetto gramsciano di cultura nazionale. E la vinse usando il potere politico acquisito nelle istituzioni democratiche per selezionare gli intellettuali da proteggere e promuovere nella burocrazia, nella cultura accademica e scolastica, nella magistratura e nell'università. Gramsci è una splendida figura, ma è un cattivo maestro. Anche la sinistra postcomunista oggi lo sa. bagetbozzo@ragionpolitica.it © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano.

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Commissari e burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Piccolo di Trieste, Il" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

TERZA CORSIA SULL'A4 Commissari e burocrazia Siamo imbottigliati sull'autostrada Trieste-Venezia, senza nulla fare da trent'anni ormai, col raccordo Villesse-Gorizia vergognosamente a 80 all'ora, imbuto tombale del sistema viario del nord-est italiano, per l'inerzia fattuale degli amministratori. Che invocano o gi un Commissario straordinario per la terza corsia. Cioè, invece di fare in modo che tutti i lavori pubblici si compiano secondo quella dinamica virtuosa, concretamente realizzativa, che permea altri paesi della Comunità europea, il "politico" prima si inventa 5 "Merloni", assieme a decine e decine di decreti e leggi collegate, per impantanare solidamente le opere pubbliche nel fango iperdenso della burocrazia. Poi, quasi con sorpresa, scopre che grazie alle norme da lui stesso prodotte, non si posa un mattone prima di 5 o 10 anni. Riducendosi infine al confidare, anche per questioni di ordinaria amministrazione come dovrebbe essere nel caso della corsia aggiuntiva, in un Super commissario. In Slovenia, nel giro di una decina d'anni si è costruita una rete autostradale tutta nuova, con leggi ordinarie subordinate alle direttive europee come le nostre. Il regime commissariale, di norma s'instaura quando c'è emergenza vera, quando riguarda questioni di Protezione Civile. Quando è una questione di vite umane e non c'è tempo per ogni regolarità. Ma in casi come questo, della A4, previsti da anni... Però, pensandoci bene, può essere un buon sistema che ogni comune potrebbe utilmente utilizzare. Se prima del '94 si costruiva un parcheggio in 2 anni e oggi ce ne vogliono almeno 6 e non ci stiamo nella legislatura, si dichiara lo stato d'emergenza e il giuoco è fatto. Col Commissario e la sua bacchetta magica, come una volta nel giro di un paio d'anni, si cantiera mezzo centinaio di posti auto e voilà, si arriva alle urne con concreti risultati politici. dott. Diego Kuzmin Gorizia.

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Economia e istituzioni, imprese sfiduciate (sezione: Burocrazia)

( da "Piccolo di Trieste, Il" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

INDAGINE DELLA FONDAZIONE NORDEST PER UNICREDIT Economia e istituzioni, imprese sfiduciate Ma si mantengono le aspettative di crescita. Bocciata la contrattazione nazionale TRIESTE Aumenta la sfiducia delle imprese italiane per lo scenario economico futuro, ma anche verso le istituzioni. Solo il presidente della Repubblica si salva registrando il maggior consenso. È quanto emerge dalla ricerca nazionale "L'Italia delle imprese" giunta quest'anno alla settima edizione, promossa da UniCredit Corporate Banking, progettata e realizzata dalla Fondazione Nord Est. L'indagine ha coinvolto un campione nazionale di imprenditori (Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e Isole), titolari di imprese con 10 e più addetti dei diversi settori economici (industria, commercio, servizi), attivi in Italia. Il campione ammonta a 1.216 unità. Le interviste sono state realizzate telefonicamente con il sistema C.A.T.I. (Computer Assisted Telephone Interviewing), fra il 15 aprile e il 14 maggio, dalla società di rilevazione Demetra di Venezia. Sfiducia dunque per lo scenario economico futuro, il saldo dell'opinione delle imprese scende a -5,7% per l'economia della propria regione, a -10,4% per quella italiana e a -13% per quella internazionale. Nonostante la sfiducia non vengono riviste al ribasso le aspettative di crescita delle imprese. Il 35,1% prevede uno sviluppo, solo il 19,4% vede una flessione. Secondo gli imprenditori l'internazionalizzazione è un fenomeno ormai strutturale. Il 48,5% degli imprenditori dice di intrattenere rapporti con l'estero. L'apertura di stabilimentio all'estero comunque non comporta chiusure in Italia (98,1% dei casi) e il 91,3% non ha diminuito gli organici. Si passa al tema della scarsa produttività. Il 43,3% delle imprese italiane dà la colpa all'inefficace azione del governo. Una percentuale che sale al 45% al Nord Ovest, al Centro e al Sud. Si abbassa al 39% invece tra le aziende del Nordest. Queste ultime poi attribuiscono la "mancata crescita" della produzione all'inadeguata riogranizzazione delle imprese. Sul tema del super-euro poi il 38,6% delle imprese dice che non ha determinato alcun effetto. Il 37,2% invece ritiene che abbia prodotto una riduzione dei margini. Secondo gli imprenditori poi la competitività va rilanciata solo con l'alleggerimento della pressione fiscale (41,8%). Tra le richieste degli imprenditori lo snellimento della burocrazia. Di rilievo la posizione delle imprese sui contratti di lavoro. Il 61% chiede che i contratti vengano decisi solo in parte a livello nazionale, ma con molta autonomia a livello aziendale e territoriale. Un dato in crescita: nel 2002 era a quota 57,4%. Ben l'81,5% degli imprenditori guarda al sindacato come ostacolo, il 31,5% ritiene che debba partecipare alle decisioni dell'azienda prendendo parte ai cda. (g.g.).

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Il diritto nello sviluppo economico. Il caso: la prima rivoluzione industriale inglese (sezione: Burocrazia)

( da "AltaLex" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Articolo di Sergio Sabetta 13.06.2008 Stampa Il diritto nello sviluppo economico Un caso emblematico: la prima rivoluzione industriale inglese di Sergio Sabetta Vi sono stati molti studi sull'influsso del diritto e la sua rilevanza ai fini del decollo della rivoluzione industriale, tuttavia le opinioni non sono concordi. La scuola marxista tradizionale concepisce le relazioni economiche come la struttura, mentre le istituzioni legali, come del resto l'etica e la cultura, sono semplice sovrastruttura ( Renner ), analoga è la tesi sostenuta da Holdsworth per cui fu la situazione economica a modificare il diritto secondo le sue esigenze. Altri storici del diritto hanno mantenuto posizioni più possibiliste sulle influenze reciproche tra sistema economico e diritto ( Kahn ? Freund), fino ad affermare che nella misura in cui il diritto influì lo fece solo in termini negativi ostacolando il nuovo processo economico, per cui durante la rivoluzione industriale inglese la sua influenza negativa fu poco rilevante, in quanto gli ostacoli giuridici erano stati già rimossi nel secolo precedente (Flinn ? Mathias). Gli storici dell'economia e del diritto hanno genericamente riconosciuto che il sistema giuridico inglese del '700 non ha dato ostacolo al cambiamento economico di cui fu anzi un pilastro, non vanno infatti sottovalutate le connessioni reciproche tra diritto ed economia, né le varie istituzioni legali nate fuori dal sistema legislativo parlamentare. L'attenzione è stata nella maggioranza dei casi concentrata sul ruolo dello Stato nel passaggio dal mercantilismo al laissez-faire, operato attraverso l'abolizione da parte di questi dei vari regolamenti e normative che ingessavano la crescita economica (Deane). Si registrò un declino dei poteri della Corona di controllare il commercio interno affidandolo a privati o compagnie, basti pensare alle varie Compagnie delle Indie, la cancellazione della possibilità per i giudici di pace di fissare per legge prezzi e salari, l'introduzione di espedienti fiscali a tutela dell'industria nazionale abolendo i dazi locali e creando per tale via un unico vasto mercato interno, la proibizione di esportare macchine e l'assorbimento nel sistema giuridico dei nuovi istituti commerciali elaborati direttamente dalla pratica quotidiana (Hartwell). In Inghilterra il sistema del Common Law fu particolarmente adatto alle esigenze della incipiente industrializzazione per la grossa flessibilità del sistema, che permetteva di modellarsi rapidamente alle nuove necessità adattando e introducendo in corso d'opera nuovi istituti, senza che fosse necessario un intervento ritardato del Parlamento. Tuttavia il sistema poggiava su una situazione del tutto particolare dell'Inghilterra, la quale emergeva dal Medio Evo già con un ordinamento giuridico consolidato intorno alla Corona e un ordinamento professionale solido e cosciente delle proprie funzioni. L'obiettivo precipuo era la ricerca di soluzioni pratiche e non, come nel continente, la formulazione di concetti teorici coerenti al fine di sviluppare codici autosufficienti al consolidamento delle burocrazie centralizzate regie e per tale via sostituire i particolarismi locali con una forte azione concentrica dall'alto. La complessità di un sistema così impostato poteva scivolare facilmente dalla complessità flessibile e adattabile al caos se non intervenivano degli attrattori caotici efficienti, che potevano individuarsi nei tribunali e nell'ordine professionale forense. L'introduzione diretta dei nuovi istituti giuridici commerciali elaborati prima dal ceto commerciale e successivamente dal ceto industriale fu favorito dal nuovo prestigio da questi acquisito, anche dal punto di vista etico e religioso, con la riforma del XVI secolo, circostanza che permise di superare restrizioni quali il saggio di interessi sui prestiti che non fu più visto come usura, anche se rimase regolamentato con modifiche ed esclusioni particolari fino alla metà dell'Ottocento quando fu completamente liberalizzato, venne inoltre superato definitivamente il concetto di pauperismo medioevale di cui erano espressione gli ordini mendicanti. Durante il Medio Evo e fino agli albori dell'età moderna nel povero si era vista l'immagine di Cristo, si che la povertà risultava qualcosa di non oltraggioso se non desiderabile per gli spiriti più eletti, che privandosi del più potevano attraverso l'umiltà concentrarsi verso l'elevazione spirituale mentre per gli altri l'elemosina costituiva atto di purificazione, ecco sorgere tutti gli ordini mendicanti e monastici dell'età di mezzo. Solo con l'intervento della riforma e il crescere della popolazione si creò un problema di ordine pubblico della mendicità e attraverso appropriate istituzioni assistenziali, vedi il caso di Lione e gli alberghi/ospizi sorti in tutta Europa, si iniziò ad arginare con interventi sistematici e non più episodici il problema di ordine pubblico che queste masse erratiche comportavano. Ma l'aggravarsi del problema stesso e l'insufficienza dei mezzi, seppure razionalizzati, a disposizione fece sì che in molte realtà, specie riformate, si procedette alla repressione dell'accattonaggio mediante arresti e costrizione in luoghi o manifatture rieducative, dove il povero avrebbe imparato un mestiere rendendosi utile alla società, parallelamente si iniziò la deportazione verso le colonie quale manodopera a buon mercato. Il problema iniziò tuttavia ad essere risolto solo con l'avvento dell'industrializzazione alla fine del Settecento e la conseguente crescita rapida del bisogno di manodopera e della ricchezza nazionale prodotta. Le istituzioni deputate alla mendicità persero progressivamente l'aspetto repressivo e assistenziale accentuando progressivamente sempre più una funzione educativa preparatoria alle manifatture, finché una maggiore ricchezza pubblica conseguente all'industrializzazione in atto permise di porre a disposizione i capitali necessari per una educazione pubblica sistematica e generalizzata. Gli interventi legislativi divennero più efficaci e furono adottate istituzioni che incisero più profondamente sul sistema. Altri strumenti per il credito, quali le cambiali, ottennero tutela già dall'inizio del Seicento ad opera dei tribunali della Common Law, a differenza dei tribunali commerciali del resto dell'Europa in cui le usanze erano lente a introdursi. Un esempio suggestivo può chiarire la rilevanza del diritto nella crescita economica, si tratta di un caso relativo al diritto di proprietà immobiliare in Grecia durante l'Ottocento, circostanza che impedì per tutto il secolo lo sviluppo di un mercato immobiliare moderno. La legge prevedeva che il diritto di proprietà si estendesse verso l'alto e il basso per tutti i piani dell'edificio fino alle fondamenta secondo una immaginaria colonna, circostanza che non permise la costruzione di edifici suddivisi in appartamenti, limitando l'espansione delle città (Papelasis). Un ulteriore elemento che facilitò l'ascesa della classe mercantile e la creazione del sistema giuridico bilanciato innanzi descritto, fu la rivoluzione di Cromwell che impedendo la nascita di una monarchia assoluta garantì le prerogative parlamentari e indirettamente impedì l'asservimento del sistema del Commom Law ad un sistema codicistico accentrato e rigido di matrice assolutistica, in cui vi fosse una giustizia pedantemente istituzionalizzata, questa circostanza evitò la fase degli sconvolgimenti napoleonici e delle successive rivoluzioni e conflitti che il continente dovette subire a partire dalla fine del Settecento fino agli anni '70 della seconda metà dell'Ottocento. Il sistema permise, da un punto di vista istituzionale, la tutela di un mercato sempre più efficiente nella collocazione delle risorse, premiando la risposta positiva ai bisogni del mercato e punendo, esempio legge sul fallimento, le inefficienze si da incoraggiare comportamenti economici razionali. Può senz'altro riconoscersi l'importanza di un sistema giuridico efficiente, ossia flessibile, al fine di recepire le innovazioni commerciali istituzionali necessarie per sostenere la crescita economica e non trasformarsi in ostacolo, quello che non deve comunque dimenticarsi sono gli strumenti atti a ridurre gli inevitabili scompensi sociali che qualsiasi rapida trasformazione economica comporta e che il sistema inglese iniziò ad adottare solo dalla seconda metà dell'Ottocento. ________________ Bibliografia O. Kahn ? Freund introduzione a K. Renner, The Institutions of private law and their social functions, Londra, 1949; W. Holdsworth, A history of English Law, Londra,1938; M. W. Flinn, The origins of the industrial revolution, Londra, 1966; P. Mathias, The first industrial nation, Londra, 1969; P. Deane, La prima rivoluzione industriale, Bologno, 1971; D. Landes, The unbound Prometheus, Cambridge, 1969; R. M. Hartwell, Business management in England during the period of early industrialization: inducements and obstacles, in "Carte della XVI Conferenza di Storia Economica", Università del Nebraska, 1969; A. A. Papelasis, The legal system and economic development of Greece, in "Journal of economic history", 1959; P. Leon, Storia economica e sociale del mondo, Bari, 1980; R. M. Hartwell, La rivoluzione industriale inglese, Bari, 1973.

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ROMA Era di buon umore, il presidente Bush, quando è arrivato all'American Academy per la (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero, Il" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di PIER PAOLO PITTAU ROMA Era di buon umore, il presidente Bush, quando è arrivato all'American Academy per la tavola rotonda con otto borsisti italiani della "Fulbright Best". Qualcosa, in realtà, alcuni studenti di Villa Aurelia avevano organizzato per guastargli il primo impegno della giornata, l'unico non istituzionale della visita romana: avevano issato striscioni con la scritta "Basta Bush" ed altri, invece, inneggianti ad Obama. Ma si sostiene che il presidente non li abbia neanche visti. E' un fatto che una volta dentro ha esordito sostenendo che da questa parte dell'Atlantico abbondano "propaganda e disinformazione" contro gli Usa; ed è appunto facendo come i borsisti della Fulbright, cioè visitando gli States o trascorrendovi un periodo di studio, che se ne scopre "il vero volto". L'America, dice un Bush sorridente ai giovani piuttosto intimiditi, è "un Paese aperto, solidale, che ha a cuore i destini delle persone". E poi: "La miglior diplomazia dell'America è far venire la gente nel nostro Paese". Niente politica estera per i futuri manager che grazie al programma di scambi tra Italia e Usa hanno trascorso cinque mesi nella Silicon Valley. "Non sono qui per parlarvi da politico", dice Bush. Piuttosto, il presidente parla di "business": presenti, l'ambasciatore Usa in Italia Ronald Spogli, il sindaco di Milano Letizia Moratti, il presidente di Mediaset Felice Confalonieri, il rettore del Politecnico di Torino Francesco Profumo, l'ad di Poste Italiane Massimo Sarmi e il presidente di Farmindustria Sergio Dompè, tutti sponsor del progetto che ha portato gli otto giovani in Usa. Bush ha parlato del "fare impresa": "Se qualcuno ha un sogno e lavora per realizzarlo, dà anche un contributo alla società e crea opportunità di lavoro". Certo, "per mettere su un'impresa non ci può volere una vita", non devono essere necessarie tante "scartoffie". L'eccessiva burocrazia scoraggia "chi ha un'idea". Vedere per credere: "Venite ad osservare - dice - la verità dell'America: capirete che gli Stati Uniti amano lo spirito imprenditoriale". Il primo impegno romano di Laura Bush, arrivata ieri a Ciampino, è stato un intervento presso la sede del Programma Alimentare Mondiale. Tema, l'emergenza alimentare, "problema globale che richiede una risposta globale": gli Usa nei prossimi due anni verseranno 5 milioni di dollari. L'attenzione è poi rivolta all'Afghanistan, dove "oltre cinque milioni rischiano ogni giorno la fame", e alla Birmania: "Esorto la giunta birmana a concedere il pieno accesso al Paese per gli Usa, le ong e le organizzazioni impegnati nel portare aiuto umanitario". Fine giornata fuori programma, per la sola First Lady accompagnata da una piccola delegazione: cena in un noto ristorante del centro.

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Berlusconi-Pmi, patto sulle riforme (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2008-06-13 - pag: 3 autore: Berlusconi-Pmi, patto sulle riforme Il premier: ciò che va bene a voi, va bene al Paese - Guerrini: faremo la nostra parte Nicoletta Picchio ROMA "Quello che va bene per la piccola impresa va bene per l'Italia". Più esplicito di così non poteva essere il messaggio di Silvio Berlusconi alla platea della Confartigianato. Poco prima di lui, era stato il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, a parafrasare lo slogan del passato: "Ciò che va bene alla Fiat va bene per il Paese ", attualizzandolo al contesto dell'assemblea della confederazione guidata da Giorgio Guerrini. è cambiata l'Italia, con molte grandi imprese ridimensionate o scomparse (la Fiat, comunque, in pieno rilancio). Ed è la piccola e media impresa, insieme al popolo degli autonomi e delle partite Iva, la base a cui si rivolge il Popolo della libertà. C'è piena sintonia, in effetti, tra le parole del Governo e la relazione di Guerrini, che denuncia un costo di 11,4 miliardi di euro all'anno per le complicazioni della burocrazia, una pressione fiscale insostenibile, al 43,3%, ipotizzando, con le riforme, un nuovo "miracolo economico". Berlusconi parla poco, solo un saluto, ma dice ciò che gli artigiani vogliono sentire: "Il nostro è un Governo artigiano... Lo slogan di un vostro ex presidente, Spallanzani, "lasciateci lavorare", è anche nostro. Un Governo di fatti e di buon senso ". I fatti li aveva elencati poco prima il ministro Sacconi: è in arrivo una "deregolazione" fiscale e burocratica per il lavoro, che verrà inserita nella manovra triennale per la "crescita, stabilità finanziaria e consenso sociale" che il Governo varerà nei prossimi giorni. E se Guerrini chiede uno stop alle "politiche dei veti ", e una concertazione "semplificata" e che "rispetti le esigenze di rappresentanza delle imprese", Sacconi risponde: "Per noi la concertazione non è solo con Cgil, Cisl, Uil e Confindustria". In campagna elettorale, di fronte a Berlusconi, il presidente della Confartigianato si era augurato di averlo presente, da presidente del Consiglio, all'assemblea di ieri. Un auspicio elettorale che si è verificato. In platea erano molti gli esponenti del centro-destra, a partire dal presidente del Senato, Renato Schifani. Gli artigiani sono pronti a fare la loro parte nell'attuazione delle riforme. Guerrini ha insistito sulla necessità di intervenire sulla burocrazia e sul fisco ed ha sollecitato la nascita di un Dipartimento presso la Presidenza del Consiglio con il compito di valutare l'impatto di ogni normativa sulle piccole imprese e di preparare ogni anno un Rapporto su questa specifica realtà imprenditoriale. Il presidente della Confartigianato se l'è presa con il Durc, il Documento unico di regolarità contributiva, simbolo della "cultura del sospetto" nei confronti dell'impresa. Sì alla lotta all'evasione, sì anche agli studi di settore "riportati al ruolo originario e senza utilizzo retroattivo ". Ma no ad un fisco esagerato, pieno di "disposizioni contraddittorie". è una strada giusta il federalismo fiscale, che non deve penalizzare il Mezzogiorno. In chiave federale va vista anche la contrattazione: "Il contratto a taglia unica non è adatto al Paese". Gli artigiani, ha ricordato Guerrini, già dal 2006 hanno varato una riforma che prevede di distribuire la produttività al secondo livello di contrattazione, che nell'artigianato è territoriale. E sta pensando di arrivare anche ad un "contratto unico per le diverse categorie dell'artigianato". Dopo Guerrini, ha preso la parola Sacconi: e tutti i suoi programmi di "deregolazione" sono stati accolti da appalusi scroscianti. Verrà abrogata la normativa sulle dimissioni volontarie, il libro presenze e il libro paga per sostituirli con un semplice libro presenze; sarà superato il divieto delle visite mediche pre assunzione; si riformerà l'apprendistato, puntualizzando il principio che l'impresa è il luogo tipico della formazione. Verrà ripristinato il lavoro intermittente, e, nel campo della giustizia del lavoro, si amplierà il ricorso all'arbitrato e alla conciliazione. Più spazio infine agli enti bilaterali e al loro ruolo di sussidiarietà: potrebbero occuparsi di sicurezza e anche stabilire la cassa integrazione. CONFARTIGIANATO "Serve un Dipartimento ad hoc per valutare l'impatto delle normative" Consensi alla deregolazione del lavoro di Sacconi CORBIS Il carico burocratico e fiscale sulle Pmi.

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ROMA - Con la semplificazione e le riforme un nuovo miracolo economico è possibile, ma servono (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero, Il" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Coraggio e orgoglio delle decisioni da parte del Governo. Questo il messaggio dell'assemblea di Confartigianato, lanciato a Roma dal suo presidente, Giorgio Guerrini, che chiede al governo di "allentare la pressione fiscale, che oggi è al 43,3% del Pil ed è divenuta insostenibile", e di "eliminare la burocrazia superflua, che pesa per ben 11,4 miliardi di euro l'anno sulle piccole e micro imprese italiane". Le risposte del ministro del Welfare Maurizio Sacconi e del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, non si sono fatte attendere. Il presidente Berlusconi, nel suo breve saluto, ha parlato di "totale sintonia" del Governo con la relazione di Guerrini, sottolineando che l'Esecutivo "vuole lavorare per cambiare l'Italia". E ha anche fatto suo il motto dell'ex presidente di Confartigianato Spallanzani: "lasciateci lavorare". "Questo può essere lo slogan del nostro governo, un governo - ha detto Berlusconi - di fatti, del buon senso artigiano, che vuole lavorare". Dal canto suo il ministro Sacconi, intervenendo poco prima aveva detto che bisogna liberare "impresa e lavoro dai tanti vincoli atavici accumulati, soprattutto nell'ultimo biennio, per la cultura del sospetto". Il ministro, in merito alla semplificazione ha poi illustrato all'assemblea il suo piano di azione, articolato su "cinque aree di deregulation burocratica e fiscale", che propone tra l'altro anche di ripristinare la norma della legge Biagi per quanto riguarda "il lavoro intermittente" e "un maggiore ricorso ad arbitrato e conciliazione".

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Mancano le risposte ai problemi reali (sezione: Burocrazia)

( da "Libertà" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di PIERLUIGI MAGNASCHI Mentre la maggioranza politica in Parlamento è impegnata sulle intercettazioni (problema importante ma che non finisce certo in busta paga) e l'opposizione si sta dividendo in parti sempre più piccole come le gocce di mercurio finite per terra, le domande vere del paese continuano a rimanere inevase. Nessuno infatti pensa a come far crescere l'occupazione né quali decisioni sia opportuno assumere per far aumentare il prodotto nazionale lordo. L'Italia procede perciò a vista. Forse è meglio così, visto dove viene portata quando è guidata dalle scelte elaborate dai politici. Ma, procedendo a vista, spesso, non si sa dove si va. Prendiamo il destino del Nord Italia. Politici e media italiani, nell'affrontare questo tema, adoperano le armi interpretative usate nel vecchio conflitto. Armi superate. Anche la Lega Nord è stata aggirata dai fatti. Oggi non è più l'Italia del Nord che si vuol staccare da quella del Sud. L'Italia del Nord sta semplicemente scivolando fuori dall'Italia. E lo fa ogni giorno, sotto gli occhi ciechi di media e degli analisti. Oggi l'Italia del Nord non ha più confini di stato. Dalla Francia, dall'Austria e dalla Slovenia non ci divide più nulla. La targa che segna l'ex confine di stato ha lo stesso valore delle indicazioni stradali che segnalano i confini fra le nostre regioni. Sono informazioni turistiche. E anche i confini con la Svizzera cadranno entro quest'anno e quindi pure la Baviera, e la Germania tutta, saranno raggiungibili dall'Italia senza mai incontrare un doganiere. A fine 2007, tanto per dare l'idea dell'entità del fenomeno, erano già 600 le imprese del Nord Est che erano emigrate in Austria. Il 65% in più dell'anno precedente. Il presidente dell'azienda friulana Danieli, Giampietro De Benedetti, spiega, ad esempio, perché ha scelto l'Austria. ""Gli enti pubblici della Carinzia ci hanno offerto quattro aree. Abbiamo scelto quella ideale, vicino allo svincolo autostradale. Ci è costata in 30% in meno che in Italia. Paghiamo poi meno tasse: sulle società di capitali la quota fiscale fissa è del 25%. La burocrazia è impeccabile: sono bastati sei mesi per iniziare a costruire con tutti i permessi in mano". In Alto-Adige (in Alto Adige!) aggiunge un altro imprenditore (che ora infatti ha scelto la Baviera) per costruire il suo stabilimento ci ha messo sette anni mentre le regole, nel frattempo, sono cambiate cinque volte. Senza confini e usando la stessa moneta (l'euro) , le aree entrano in competizione. E gli imprenditori che, per mestiere, debbono far tornare i conti, capiscono subito dov'è meglio andare. Qualche chilometro "più in là" si fa la metà fatica a produrre. Chi non andrebbe "più in là"? 13/06/2008.

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La Rinascente non aprirà a Napoli (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2008-06-13 - pag: 21 autore: Burocrazia. Due anni e mezzo di attesa senza ottenere l'autorizzazione al nuovo negozio La Rinascente non aprirà a Napoli Cristina Jucker MILANO Due anni e mezzo per avere le autorizzazioni, che non sono ancora arrivate. Troppo. Così la Rinascente ha deciso di lasciare Napoli, dopo più di vent'anni."Con tempi così lunghi l'operazione diventa finanziariamente troppo costosa", spiega Vittorio Radice, amministratore delegato della Rinascente. Il gruppo, infatti, aveva acquistato uno stabile in via Depretis, 4mila metri quadrati, per sostituire la vecchia sede di via Toledo (da anni in perdita): ora l'immobile sarà venduto e il vecchio negozio chiuso. "Resta solo da stabilire la data ", aggiunge Radice. Non che le cose stiano andando molto meglio a Roma: anche qui è stato fatto un grosso investimento immobiliare in via del Tritone, concluso nel 2006, dove migrerà l'attuale negozio di Piazza Colonna, da tempo è stato presentato un progetto, condiviso con la Sovrintendenza, e ora la speranza è di ottenere i necessari via libera almeno per la fine del prossimo anno. Così il più grande department store del gruppo (20mila metri quadrati) sarà pronto non prima del 2012. "Chi ti finanzia se ci metti sei anni ad aprire un negozio? – chiede Radice, esasperato dalla lentezza della burocrazia italiana – E pensare che sono in ballo mille posti di lavoro nel centro di Roma". Il gruppo, nel frattempo, procede nel lavoro di ristrutturazione della propria rete di 15 punti vendita, (tra due anni dovrebbe essere pronta anche la nuova sede di Palermo): in Piazza Duomo a Milano, ieri è stata presentato il nuovo look del secondo piano, firmato da Dordoni architetti e dedicato all'abbigliamento maschile, con l'ingresso di numerosi brand del lusso "che mai prima d'ora avevano accettato di entrare in Italia in un grande magazzino", ha sottolineato Tiziana Cardini, fashion director della Rinascente. Ma, soprattutto, il gruppo milanese si avvia a raggiungere finalmente il pareggio di bilancio, previsto per il prossimo anno. "Nel 2007 – ha detto Radice – abbiamo chiuso con 400 milioni circa di ricavi, il 50% circa dei quali realizzato nella sede di Milano Piazza Duomo, che anche quest'anno sta crescendo del 10% per cui dovrebbe raggiungere 205 milioni a fine 2008". Proprio in piazza Duomo (14 milioni di visitatori all'anno sui 34,4 milioni di tutta Italia) la trasformazione radicale dei diversi piani dovrebbe concludersi nel 2010. In particolare, ha raccontato ieri l'amministratore delegato, si è rivelato un grande successo l'ultimo piano, quello dedicato al gusto, cioè all'alimentare e ai ristoranti: il giro d'affari oggi supera di quattro volte quello del 2007, 70 dipendenti iniziali sono già diventati 140 e ogni giorno vengono serviti 900 coperti, che diventano 2.500 nel week end. Non solo. Con l'arrivo dei grandi brand della moda, il business legato al turismo è quintuplicato: ora rappresenta il 25% del fatturato di Piazza Duomo, e questo calcolando solo i turisti extraeuropei che chiedono il rimborso dell'Iva, non gli italiani o gli europei. Ma la presenza dei grandi marchi (ormai sono decine, solo gli ultimi arrivi per l'uomo comprendono Armani collezioni, Burberry, Canali, Church's, C.P. Company, Etro, Fay e Polo Ralph Lauren) ha portato anche un forte aumento delle vendite di abbigliamento maschile, che hanno raggiunto i 100 milioni di euro circa, "una cifra importante " sottolinea Radice. Convinto però che la Rinascente, in prospettiva, debba ridurre la propria dipendenza dall'abbigliamento, che rappresenta oggi il 70% circa dei ricavi, accanto al 15% della cosmetica, al 10% della casa e al 4-5% del food. L'obiettivo è crescere anche in altri settori. Quali? Per esempio l'elettronica, la cartoleria, i libri. Poi il design per la casa:l'anno prossimo cominceranno i lavori nel piano sotterraneo, che diventerà, assicura Radice, un vero supermarket dei grandi brand del design. cristina.jucker@ilsole24ore.com VENDITE IN CRESCITA Il fatturato 2007 supera 400 milioni, per metà realizzati nella sede di Milano Stime positive per il 2008.

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Le Olimpiadi del mouse (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2008-06-13 - pag: 31 autore: Graduatoria temporale. Il "peso" della banda larga Le Olimpiadi del mouse di Umberto Rapetto * A ltro che Olimpiadi: il pentatleta nostrano è quello che si cimenta – armato di mouse – nelle furibonde competizioni multidisciplinari degli ormai noti "click day". La disciplina sportiva in questione si differenzia dai giochi della buonanima di De Coubertin non solo per il ridotto sforzo fisico necessario, ma soprattutto per l'imperscrutabilità della dinamica con cui vengono stilate le classifiche. Mentre le regole di qualsivoglia agone sotto l'egida dei cinque cerchi sono state rigorosamente scolpite a imperitura memoria, i principi di merito di queste moderne gare si riducono a un tanto semplice quanto incommensurabile "arrivare prima". è il sistema della "graduatoria temporale": chi prima arriva, più in alto posiziona- questa voltala propria prenotazione di "bonus" per gli investimenti effettuatinelperiodopartitoil1Ú gennaio 2007. Prima, sì, ma prima di chi? E, soprattutto, prima come? Il traguardo telematico è particolare e si distingue da quello di una corsa piana o di un circuito ciclistico, dove l'ordine di arrivo è puntualmente sancito da un inesorabile e ineluttabile photo-finish. Come nei menu del ristorante, potrebbero esserci più primi. Quali? Fin troppo semplice. Il primo che stabilisce la connessione, ad esempio. Oppure il primo che conclude il trasferimento del file. Quale ne sia il criterio, è avvantaggiato comunque chi ha lo sprint da centometrista che è garantito da un collegamento a internet privilegiato come nel caso degli abbonati a servizi Adsl: più larga è la banda, maggiore è la velocità per raggiungere lo sportello virtuale e per consegnare il proprio modulo elettronico. Chi pensa di avventurarsi confidando nel buon vecchio modem, magari Isdn, deve disporre di fortuna proporzionale all'evidente gap tecnologico. Mentre non è facile consigliare l'allenamento ideale per arrivare "in forma" all'immaginario colpo di pistola che l'ipotetico starter dell'agenzia delle Entrate farà esplodere alle 10 di oggi, ci si augura per il futuro un approccio meno cabalistico alla formulazione di determinate istanze. L'alluvionistica esperienza delle domande per badanti& co. probabilmente non è stata sufficiente per individuare meccanismi più umani per affrontare i periodici adempimenti online. La burocrazia è pervasa dalla sindrome della slot machine, cui solo i più fortunati possono sopravvivere e magari sperare in un jackpot informatico. E intanto chi non ha internet si domanda se per la prossima prenotazione potrà contare su uno speciale Gratta e vinci. * colonnello Gdf - comandante del Gat Nucleo speciale Frodi telematiche PRIMI AL TRAGUARDO La burocrazia è pervasa dalla sindrome della slot machine: solo i più fortunati possono sopravvivere.

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Sgravi per le zone d'innovazione (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2008-06-13 - pag: 27 autore: INTERVISTA Jean-Philippe Courtois Presidente di Microsoft International "Sgravi per le zone d'innovazione" La ricetta del manager per rilanciare le Pmi e i poli industriali europei Enrico Brivio BRUXELLES. Dal nostro inviato Creare delle "zone speciali di innovazione" in Europa, in alcuni poli industriali di eccellenza già esistenti. Liberarli da vincoli legislativi e fiscali, prevedendo sgravi agli imprenditori che investono in ricerca, semplificando il carico burocratico e facilitando l'arrivo diricercatori da ogni parte del mondo. Uno status speciale al quale potrebbero aspirare anche zone del Nord Italia. è una proposta lanciata da Jean-Philippe Courtois, francese, 46 anni, presidente di Microsoft International, responsabile delle attività internazionali e unico europeo nel top management, a Bruxelles per una Giornata dedicata alle Pmi innovative. C'è chi dice che in Europa l'innovazione è frenata da troppe regole su lavoro, ambiente e an-titrust, con le quali anche Microsoft ha dovuto fare i conti. Lei cosa ne pensa? Abbiamo chiesto ai piccoli imprenditori europei di redigere una lista dei desideri e al primo posto c'è la riduzione della burocrazia. In Germania ci sono 91mila leggi, se si contano le norme federali, regionali e direttive europee. Lei pensa che un piccolo imprenditore possa leggere 91mila leggi prima di cominciare l'attività. è ridicolo. Dove si deve intervenire prioritariamente? Prima di tutto si deve poter creare un'azienda in un giorno. L'Europa sta facendo progressi. Qualche tempo fa ci volevano un anno o sei mesi, adesso in molti Paesi europei bastano pochi giorni, ma si deve migliorare. Secondo: un regime fiscale che incoraggi le società innovative a reinvestire i profitti in ricerca e a espandersi globalmente, con sgravi per 5 anni o 10 anni. Hanno un sistema così India e Cina, l'Europa solo in forma limitata. Pensa che l'Europa nell'innovazione possa recuperare il terreno perso sull'Asia? Sì. Prenda Microsoft, 8 anni fa non avevamo praticamente alcuna attività di ricerca in Europa. Oggi abbiamo 2mila persone impegnate qui nella ricerca e sviluppo, abbiamo laboratori a Cambridge, in Francia e in Italia dove c'è un'interessante cooperazione con l'Università di Trento, tra informatica e scienze biologiche. E poi in Danimarca, in Norvegia e altrove. Quali le ragioni di questo sviluppo? Perché troviamo eccellenti talenti in Europa. E ancor più con l'accesso dei Paesi dell'Est.Se rendiamo l'ambiente più adatto a muoversi velocemente, l'Europa può fare meraviglie. Lei chiede anche al nuovo Governo italiano di impegnarsi nella semplificazione delle leggi? Certamente, come alla Francia. Berlusconi e Sarkozy hanno molto lavoro da fare. Ci sono incredibili imprenditori nel Norditalia e altrove da aiutare. E i fondi pubblici impegnati in Europa per la ricerca sono sufficienti? L'Europa investe una quantità considerevole di risorse nella ricerca, ma è un po' complesso accedervi. Bisognerebbe rendere più semplice e meno costoso, soprattutto per le Pmi, depositare un unico brevetto a livello comunitario in un'unica lingua. Se ne parla da tempo, ma si sono fatti pochi progressi. Quali proposte a Bruxelles? Si dovrebbero creare delle Size, Special innovation zones in Europe. Già ci sono 2mila poli dell'innovazione,forse sono troppi, ma quanti comparabili con Silicon Valley o con le aree innovative in India o Cina? Molto pochi. Perché non prendere alcuni dei poli esistenti e aiutarli a essere "liberi da leggi". Da lì si devono poter presentare brevetti in tutta Europa, ci devono essere sgravi fiscali per 10 anni per chi investe in ricerca e la possibilità di assumere talenti da tutto il mondo. Queste zone non rischierebbero di creare squilibri nel mercato unico europeo? No, se si fanno queste aree per aiutare le nuove piccole aziende, non Microsoft. L'Europa investe miliardi nei fondi strutturali, perché non destinare il 5% a poche aree e fare vere scelte destinandoli a zone da facilitare. E zone del Norditalia potrebbero candidarsi? Forse, perché no. In fondo si tratta di fare quello che hanno fatto India e Cina. Le zone speciali in India, con sgravi fiscali, incentivi e sostegni alle università, sono i motori che hanno portato il Paese a esportare 41 miliardi dollari di servizi software nel mondo. enrico.brivio@skynet.be "Al primo posto nei desideri dei cittadini c'è la riduzione delle leggi, sono troppe" Jean-Philippe Courtois. è l'unico europeo nel board di Microsoft.

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L'infantilismo sta uccidendo Napoli, ma una nuova élite può salvarla (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere del Mezzogiorno - CASERTA - sezione: OPINIONI - data: 2008-06-13 num: - pag: 16 categoria: REDAZIONALE L'appello Una proposta per uscire dall'emergenza L'infantilismo sta uccidendo Napoli, ma una nuova élite può salvarla di DOMENICO DE MASI SEGUE DALLA PRIMA Pino Daniele o Roberto De Simone non sono meno creativi di Caetano Veloso o di Chico Buarque, ma il nostro mondo culturale non fa sistema, non riesce a compattare in un unico, vincente movimento meridionalista ciò che i brasiliani sono riusciti a compattare in un unico, vincente movimento tropicalista. La Campania non riesce a produrre ciò che saprebbe vendere e non riesce a vendere ciò che saprebbe produrre. I media locali ignorano le idee valide elaborate dalle nostre università, dai nostri artisti, dai nostri intellettuali. Mentre altri hanno inventato polimeri e microprocessori, noi abbiamo continuato a gingillarci con le infinite varianti della pizza e del caffè. Abbiamo smantellato acciaierie, porti e raffinerie impiegando più tempo di quanto era stato necessario per costruirle e senza sapere con che cosa sostituirle. Nella nostra regione centinaia di migliaia di studenti, di professori e di professionisti, convivono disinvoltamente con le masse semianalfabete. Una folla sconfinata di intellettuali - l'eterna, piccola borghesia intellettuale di cui parlava Salvemini già nel 1911 - continua a tirarsi furbescamente fuori dalla storia, delegando la rivoluzione e il cambiamento a chi le sta sopra o a chi le sta sotto: al ceto politico, carnefice e vittima dell'attuale collasso; o a ciò che essi intellettuali chiamano "plebe", e che non hanno mai contribuito a trasformare in proletariato. Siamo giunti così al paradossale prodigio per cui un ragazzo solo e inerme come Roberto Saviano è riuscito a cartografare la camorra come non hanno saputo fare le migliaia di sociologi della nostra università. Mentre il nostro sistema economico, improntato all'improvvisazione, inclina verso il fallimento, il nostro sistema psichico, sottomesso all'emotività, inclina verso l'infantilismo. Questo infantilismo protratto si manifesta attraverso la continua ricerca di un capro espiatorio, attraverso il paternalismo e il clientelismo, attraverso una testarda resistenza ai cambiamenti. Inchiodati, dopo l'Unificazione, all'economia pre-industriale, siamo approdati recentemente alla società postindu-striale, senza passare attraverso un'esperienza industriale fatta di severa disciplina, di rigida razionalità, di culto dell'efficienza, di rispetto della gerarchia e delle competenze. La mancanza di un'esperienza industriale è causa ed effetto della nostra incapacità organizzativa. In teoria scegliamo méte eccellenti e strategie originali; in pratica non riusciamo a organizzare le nostre risorse per trasformare i desideri in progetti e i progetti in opere concrete. Così Napoli e la Campania sono diventate un grande repertorio, una summa e un estuario di tutte le patologie postindustriali: la sovrappopolazione, il consumismo insostenibile, il disastro ambientale, l'impotenza di fronte alla complessità, la resa di fronte alla criminalità. Siamo intelligenze lucide e colte: dunque pienamente consapevoli di questo fallimento totale, che ci getta in uno stato di insopportabile prostrazione, in una sensazione di crisi irreversibile. Il senso di crisi, a sua volta, ha un effetto paralizzante che ci impedisce di progettare il nostro futuro se non in termini velleitari. E quando una società non riesce a progettare il proprio futuro, qualche altro, dall'esterno, gli impone un futuro estraneo ed ostile. In questa débcle, le colpe delle classi dirigenti - politiche, economiche, sociali, culturali - restano imperdonabili. Trascinate da un furore autodistruttivo, esse non hanno sbagliato un colpo: dovunque c'era da gestire aliquote di potere, le hanno affidate, a seconda dell'opportunità contingente, a persone intelligenti ma ladre o a persone oneste ma stupide. Ne è scaturita una ininterrotta sequenza di sindaci, assessori, dirigenti, giornalisti, insegnanti capaci di alternare e persino di sommare la disonestà con la stupidità. Le strade invase dall'immondizia sono la rappresentazione plastica di questo capolavoro disorganizzato dove l'inestricabile circolarità delle colpe impedisce di trovare il bandolo della matassa. A modo suo, in Campania l'unica organizzazione professionale e meritocratica - dunque efficiente - resta la camorra. Fuori dal mondo criminale, soprattutto per il disfattismo di una burocrazia lenta e capziosa, è molto più facile impedire che realizzare, sicché qualsiasi impresa richiede sforzi così sovrumani da indurre alla resa. L'organizzazione di un cantiere, di una scuola, di un evento, in Campania richiede una fatica dieci volte maggiore che nel Nord. Perciò dieci volte maggiori sono le probabilità di rinunzia o di fallimento. Abdicando per decenni a qualsiasi funzione pedagogica delle masse, costringendo i migliori ad abbandonare il campo, la classe dirigente, la scuola, i media hanno operato una selezione darwiniana alla rovescia, decretando la progressiva estinzione della specie evoluta e il proliferare insensato della mediocrità. Il nostro sistema-regione, con il suo pullulare di province, enti, comunità montane, parchi, sovrintendenze, conferenze dei servizi e patti territoriali, spreca risorse ingenti, drenate in tutto il Paese: fondi stivati in banca per mancanza di progettualità, immobili inghiottiti dall'incuria, poteri paralizzati dal gioco contrapposto delle camarille locali. Un immenso pantano di burocrati e di pigmei insonni, buoni a nulla ma capaci di tutto, sono perennemente mobilitati nel tentativo di bloccare pratiche, ostacolare carriere, impedire spese, dilazionare finanziamenti, rinviare provvedimenti. Il risultato è che la Campania ha un reddito pari alla metà di quello piemontese o lombardo. I risultati delle ultime elezioni politiche hanno indicato una profonda stanchezza nei confronti di questo vecchio mondo politichese. Ciò potrebbe finalmente spazzare via le decrepite cosche partitiche ma, senza un presidio efficace, potrebbe anche preparare l'avvento di nuovi, più famelici caporioni. Occorre perciò mobilitare una ad una quelle personalità che, pur nel collasso totale, hanno continuato a dare prova di intelligenza e di onestà intellettuale, affinché si trasformino in altrettante sentinelle del corretto mutamento. La scuola, ad esempio, deve imporre ai giovani una formazione severissima, aperta alla postmodernità internazionale. Questo tira in ballo i provveditori, i rettori, i presidi, gli insegnanti: vestali spesso incolpevoli di quel malato terminale che è il nostro sistema formativo, ormai incapace di trasmettere valori, cultura e professionalità. Per trasformare il sottobosco scolastico in agenzia efficiente di acculturazione occorre rivoluzionarlo dalle fondamenta. Il ministro della Pubblica istruzione trova in Campania il suo banco di prova più difficile, ma trova pure intellettuali come Giuseppe Galasso, Cesare de Seta, Paolo Macry, Massimo Galluppi, Francesco Barbagallo - per citarne solo alcuni - che possono indicare con piena cognizione di causa le strategie più efficaci. Accanto alla scuola, in funzione delle stesse linee di sviluppo, andrebbero mobilitati i professionisti migliori, gli artisti, le agenzie di socializzazione, i grandi soggetti culturali. Si pensi al San Carlo se, abbandonate le sue sterili megalomanie gattopardesche, diventasse grande incubatore della cultura musicale. Si pensi all'azione rigeneratrice che potrebbe essere svolta da vecchi e nuovi intellettuali di razza come Francesco Rosi, Lina Wertmuller, Lia Rumma, Mirella Barracco, Mario Martone, Toni Servillo, Mimmo Jodice, Achille Bonito Oliva, Mimmo Paladino, Matteo Garrone, Roberto Saviano, Paolo Sorrentino. I media locali, indispensabili per accreditare questa rivoluzione, dovrebbero riscattarsi dalla loro provincialità. Questo chiama in causa editori, direttori e giornalisti. Nella gestione della cosa pubblica la rissosità, l'infantilismo, l'incompetenza, l'individualismo dovrebbero cedere il passo alla professionalità e alla sinergia. Si pensi ai danni provocati dal perdurante conflitto tra due politici intelligenti come Antonio Bassolino e Vincenzo De Luca, e alle crepe che, dal loro vertice, si sono diffuse giù giù, fino ai valvassori e ai valvassini. E si pensi alla forza trainante che essi potrebbero esercitare se il loro dissidio si trasformasse in unità d'azione. A livello imprenditoriale, si pensi a quanto potrebbero fare la Confindustria della Mercegaglia e i giovani industriali della Coppola. In questo frangente, tutto dipende dagli uomini che piloteranno la ripresa. Ciò esige una scelta severissima, basata non più sull'appartenenza ma finalmente sulla competenza, per creare una nuova élite, capace di riscuotere la fiducia dei cittadini e di motivarne l'impegno civile. Oggi Napoli si offre alla sorpresa del mondo intero come un aggregato disarmonico, una spirale avvitata su se stessa, un corpo sociale sopraffatto dalle cellule cancerogene della criminalità e della disorganizzazione. Ma se la sua crisi eclatante rappresenta un monito per tutte le altre città del mondo, perché non dovrebbe essere un monito anche per se stessa? Perché non dovrebbe accelerare la nascita di un'élite capace di imprimere alla regione un colpo d'ala, nuovamente consapevole che "il servaggio è male volontario di popolo - ed è colpa de' servi più che de' padroni"? Dopo questa vicenda dei rifiuti, niente sarà più come prima. Per lo meno avremo imparato che, se non si è vigili, si può sempre ricadere nel mortificante vicolo cieco in cui oggi siamo imbottigliati. Per lo meno avremo fatto nostro il monito di Albert Camus: "che il bacillo della peste non muore né scompare mai... e che forse potrebbe venire giorno in cui, sventura e insegnamento agli uomini, la peste sveglierà nuovamente i suoi sorci per mandarli a morire in una città felice ".

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Il cavaliere rassicura confartigianato: lasciateci lavorare, cambieremo l'italia (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Dalla categoria pressante appello a ridurre tasse e burocrazia Il Cavaliere rassicura Confartigianato: lasciateci lavorare, cambieremo l'Italia L'ASSEMBLEA ROMA. Con la semplificazione e le riforme un nuovo miracolo economico è possibile, ma servono coraggio e orgoglio delle decisioni da parte del governo. Questo il messaggio dell'assemblea di Confartigianato, lanciato ieri a Roma dal suo presidente, Giorgio Guerrini, che chiede al governo di "allentare la pressione fiscale, che oggi è al 43,3% del Pil ed è divenuta insostenibile", e di "eliminare la burocrazia superflua, che pesa per ben 11,4 miliardi di euro l'anno sulle piccole e micro imprese italiane". Le "Mpi", così le ha ribattezzate Guerrini, "rappresentano circa il 98% del sistema imprenditoriale italiano". Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, le ha definite "una risorsa essenziale del nostro sistema produttivo". Concetto che è riecheggiato nell'intervento del presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Le "mpi" sono però "una risorsa schiacciata da tasse e burocrazia, ma anche - ha sottolineato Guerrini - dai costi dell'energia, superiori del 38% rispetto alla media europea, e da quelli della giustizia, che pesano per 2,3 miliardi di euro l'anno". In materia fiscale i piccoli imprenditori dicono sì al federalismo, "che può contribuire a migliorare l'efficienza della spesa". Le risposte del ministro del Welfare Maurizio Sacconi (foto) e del presidente Berlusconi non si sono fatte attendere. Il Cavaliere ha parlato di "totale sintonia" del governo con la relazione di Guerrini, sottolineando che l'esecutivo "vuole lavorare per cambiare l'Italia". E ha aggiunto: "Lasciateci lavorare".

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Meno fisco per ripartire (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: ITALIA DELLE IMPRESE data: 2008-06-13 - pag: 20 autore: Meno fisco per ripartire Sì alla flessibilità, ma il merito conta di più della moderazione salariale U n forte rilancio del ruolo delle imprese come volàno dello sviluppo economico e sociale e una politica incisiva di alleggerimento fiscale, gradita ancor di più dall'imprenditoria giovane. Queste sono in sintesi le priorità individuate dagli imprenditori per il nuovo Governo. La politica fiscale prevale come strumento per fronteggiare le sfide su competitività e politiche del lavoro, il rilancio dei consumi deve passare, oltre che per la riduzione delle aliquote Irpef (29,5%), soprattutto per un collegamento tra produttività e aumento dei salari (38,2%). La competitività delle imprese italiane si favorisce con la leva fiscale. Sono d'accordo due imprenditori su cinque nel diminuire la pressione fiscale per ridare competitività alle imprese. A questa soluzione segue, per numero di citazioni, la necessità di snellire la burocrazia ( 21,3%). Particolarmente interessante e confortante è il dato relativo alle imprese – 11,8% – che ritengono la riduzione del costo del lavoro un argomento valido per il rilancio competitivo delle aziende: 9 imprenditori su 10 non credono che il costo del lavoro sia il campo su cui si giocherà la sfida competitiva aziendale. Si rafforza perciò, con le opinioni espresse, un'idea positiva di flessibilità del lavoro, volta a puntare più sulla produttività e sul merito dei lavoratori piuttosto che sul contenimento dei salari. La più recente azione del Governo riguardante la detassazione degli straordinari non è letta come un aiuto alla competitività delle imprese ( 10,2%). Questa misura viene considerata piuttosto, come illustrato dalla domanda successiva, un intervento utile per i lavoratori dipendenti. Sono proprio gli sgravi fiscali peri lavoratori dipendenti (43,8%) e la detassazione degli straordinari (35,2%) a concentrare le risposte di 4 imprenditori su 5 in tema di sostegno dei lavoratori. Emerge nettamente che per incidere sui salari, così come per la compe-titività, la mossa vincente e obbligata è la riduzione della pressione fiscale. Ottengono una scarsa considerazione invece sia le riforme degli ammortizzatori sociali (4,9%) sia il compenso minimo legale (4,3%). Se per la competitività e il sostegno dei lavoratori dipendenti le azioni più incisive devono passare attraverso il fisco, per favorire la crescita dei consumi occorre un mix di politiche dei redditi e di riduzione delle imposte. Il 38,2% del campione ritiene prioritario legare gli stipendi alla produttività dei lavoratori per creare un ciclo virtuoso di ripresa dei consumi. A tale quota si somma la riduzione delle aliquote Irpef per il 29,5% e la possibilità di scaricare affitto e altre spese dalla dichiarazione dei redditi (19,8%). Anche per questa domanda è interessante analizzare le risposte che ricevono un minor numero di citazioni, ovvero l'aumento delle pensioni minime (7,7%) e l'eliminazione dell'Ici (4,8%); entrambi temi presenti nella campagna elettorale dell'attuale Governo che evidentemente non fanno presa sugli imprenditori. Approfondendo l'analisi sulle priorità del Governo segnalate dall'indagine, emerge una sostanziale omogeneità tra i rispondenti nelle indicazioni fornite. Gli imprenditori paiono essere sostanzialmente concordi, presentando al loro interno alcune differenze solamente per temi specifici. Ad esempio, sono le donnee gli imprenditori con meno di 50 anni a sostenere con più forza una politica di diminuzione della pressione fiscale per le imprese (rispettivamente 49,1% e 47,0%). Un segnale chiaro che viene dall'imprenditoria giovanile, vista la più alta presenza al suo interno di imprenditrici, che necessita di un'azione di sostegno con l'alleggerimento del peso del prelievo. Passando alle priorità per i salari, gli imprenditori del Nord-Ovest dimostrano con maggiore convinzione l'appoggio alla detassazione degli straordinari (45,6%), mentre nel Nord-Est e nel Sud del Paese la maggioranza di risposte indica gli sgravi fiscali come risposta credibile (rispettivamente 49,0% e 50,9%). Un'ulteriore indicazione interessante è data dalla sostanziale omogeneità del campione nelle risposte riferite al rilancio dei consumi interni. Gli imprenditori, anche di diversa collocazione politica, si dichiarano concordi nelle risposte. Segnale che indica come il tema dei consumi sia trasversale alle differenti idee politiche, può perciò ottenere un consenso allargato tra i diversi segmenti dell'imprenditoria italiana. Fabio Marzella.

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RICHARD PIPES (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere della Sera" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Lettere al Corriere - data: 2008-06-13 num: - pag: 49 categoria: BREVI RICHARD PIPES La cultura russa Caro Romano, il politologo americano Richard Pipes ha affermato che i russi sono europei per razza, ma non per cultura. Lei come giudica questa affermazione? La condivide? Stefano Vizioli ste_viz@yahoo.it Richard Pipes è un grande storico della rivoluzione russa e della Russia precomunista. Ma è d'origine polacca e, a quanto si dice, autore dello slogan "impero del Male" di cui Ronald Reagan si servì per definire l'Unione Sovietica durante la sua prima campagna elettorale per la Casa Bianca. No, non condivido. SUL NAZISMO Il dibattito storico Caro Romano, sul Corriere del 10 giugno sono riportate le dichiarazioni di alcuni esponenti della Comunità ebraica sull'opportunità di ripubblicare "Mein Kampf", il farraginoso testo che Adolf Hitler pubblicò nel 1925. In un'intervista lei dichiarò di essere favorevole alla sua pubblicazione, invitando a non farsi intrappolare da tentazioni censorie e considerando "fragile e superficiale una condanna del nazismo che prescindesse dalla conoscenza diretta dei testi nazisti". Ora, a distanza di tanti anni, lei è rimasto della stessa opinione oppure ritiene che l'operazione editoriale possa favorire la diffusione dell'antisemitismo? Nunzio Dell'Erba, Torino Parecchi anni fa proposi alla Bompiani (la casa editrice presso la quale "Mein Kampf " apparve prima della guerra in una versione abbreviata) di farne una nuova edizione con introduzione e note. Continuo a pensare che non può esservi dibattito storico sul nazismo senza la conoscenza delle sue "sacre scritture ". REATI E PENE Questione di tempi A proposito di intercettazioni telefoniche, ho sentito un ministro dichiarare che saranno permesse solo quelle per i reati che prevedono una pena superiore ai 10 anni. Sono confuso: si sa prima di cominciare a indagare a quale pena saranno condannati gli indagati? Ennio Zucchellini Zhennio@tin.it COSTI DELLA BUROCRAZIA Le nuove province Il nuovo governo a parole vuole tagliare i costi della burocrazia, però le nuove province dimostrano il contrario. Se i cittadini desiderano avere la loro provincia, nulla in contrario, ma se la paghino con un'addizionale Irpef e tutti gli altri saranno contenti. V. Bossi v.bossi@virgilio.it NELLA NOSTRA SANITà Una storia di degrado La clinica Santa Rita è l'espressione massima, al momento, del degrado e dello spreco in cui versa la sanità italiana. La cosa preoccupante è che sia successo nella ricca e dinamica Lombardia. Non oso immaginare che cosa possa accadere nelle regioni del sud, con l'ulteriore carico della criminalità organizzata. Luigi D'Alessandro Campagna (Sa) PREZZO UGUALE Peso ridotto Molti prodotti hanno ridotto il peso del pezzo singolo (ad esempio, le saponette da 125 grammi a 100) ma il prezzo è rimasto uguale. L'inflazione come tiene conto di questo, di fatto, aumento di prezzo? Carlo Corsi, Milano FAMIGLIA Significato della tutela Lavoro domenicale inglobato nell'orario di servizio, straordinari pagati solo dopo la 60 ora, pause "contrattuali" di settimane, tempi e luoghi "flessibili" per non dire casuali e allora che significa dare valore e tutelare la famiglia? Forse poter detrarre dalle tasse le spese del proprio canarino? Intanto il rapporto annuale Censis "Società italiana al 2007" indica che il 42% degli italiani sotto i 35 anni si trova all'estero: da quel che ne so io (certo, non sono il Censis) a parte una vaga nostalgia ci sta benone! Anna Donazzan anna.dnz@libero.it ALITALIA Il prestito e l'indagine La Commissione europea, dopo aver formalmente aperto un'inchiesta per il prestito di trecento milioni di euro concesso dallo Stato all'Alitalia, ha pure autorizzato la compagnia aerea italiana a utilizzare liberamente la cospicua somma, durante il corso dell'indagine. Ma se poi, alla fine dell'investigazione, Bruxelles considererà il "prestito " un aiuto di Stato non compatibile con le norme europee e obbligherà l'Alitalia alla restituzione del finanziamento, la compagnia aerea italiana come farà a rimborsare i soldi se nel frattempo li avrà già spesi tutti? Ho il presentimento che toccherà sempre ai contribuenti italiani pagare anche la multa (e forse pure i danni alle altre compagnie aeree) che verrà comminata al nostro Paese, dall'Unione europea! Giovanni Papandrea Ardore Marina (Rc) NAPOLI / 1 Volontari per i rifiuti Che cosa dovrebbero fare i volontari a Napoli per i rifiuti? Mancano i siti per la raccolta o le braccia per spostarla? Finora è stato detto che di braccia ce ne sono fin troppe! Mario Algranati marioalgranati@tele.it NAPOLI / 2 L'assistenzialismo Dopo le montagne di denaro che lo Stato ha destinato alla Campania, dopo i blocchi alle discariche, ora si ravvisa la necessità di mandare dei volontari a raccattare la spazzatura. Non si tratta di una calamità tipo terremoto o alluvione. Credevo che l'assistenzialismo avesse dei limiti, ma qui si sfocia nel ridicolo! Leonardo Cecca Rivalta di Gazzola (Pc).

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Lungo il fiume due anime e una crescita edilizia violenta (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere di Bologna" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere di Bologna - BOLOGNA - sezione: CRONACA - data: 2008-06-13 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Lungo il fiume due anime e una crescita edilizia violenta Barca e Santa Viola: storie diverse, stessi palazzoni che rubano verde Nel quartiere dei nonni civici e delle polisportive pochi i servizi per i bimbi Mobilità congestionata sulle grandi arterie e un'immigrazione straniera difficile da gestire C'è chi chiede di sfruttare meglio il nuovo Lungoreno Due anime sono meglio di una. Perché significa che poi ci sono anche due cuori, due menti, due storie. In mezzo, la via Emilia. A unire o dividere, dipende dai punti di vista, ma pur sempre spina dorsale di un territorio che una volta erano due. Di qui, Santa Viola che alla fine dell'800 era terra di vacanze delle famiglie ricche e che a metà del '900 si era già trasformata nell'avamposto dell'industrializzazione bolognese con la GD, la Calzoni, la Sabiem, la Panigal. Di là, la Barca, nata a metà degli anni '70 con la migrazione degli operai dal Sud, identificata da sempre dall'edilizia popolare, dal "treno " dell'architetto Vaccaro. Un po' quello che per il Pilastro è il "virgolone". Stesse critiche per la struttura, stessa brutta fama per l'umanità che vi gravitava. A un certo punto le due anime sono state forzatamente strette dentro il quartiere Reno. Ma siccome l'anima ha memoria e non accetta classificazioni, le polisportive (Barca e Pontelungo) sono rimaste due, come due sono i centri sociali anziani, due i mercati. "Santa Viola e la Barca hanno due storie molto diverse - spiega Mariangela Neri, presidente del centro anziani Santa Viola - e molto diversi sono anche i due centri sociali: da noi si fa più cultura, pubblichiamo molti libri per tramandare la storia dei nostri posti ai giovani". Alla Barca nel '77, quando in via Zamboni gli studenti stavano facendo la rivoluzione, si pose la prima pietra dell'altro centro sociale anziani del Reno, il primo esperimento italiano, ci tiene a sottolineare il suo presidente Luciano Galletti, 78 anni. Qui gravitano in 1.600, si fa meno cultura, sono più pratici i figli degli operai. Si gioca a carte, si cucinano le crescentine, si fanno corsi di ballo, di canto, di tutto quello che serve per restare attaccati alla giovinezza. Due super-paesi, la Barca e Santa Viola. Uniti, soprattutto negli ultimi anni, da una crescita edilizia avvertita dagli abitanti come sproporzionata rispetto alle reali esigenze della popolazione. Un progresso di cemento che si è mangiato spazi e verde. "Speravamo che nelle aree industriali dismesse di Santa Viola - spiega Gianfranco Paganelli - si desse spazio ai parchi e che venissero almeno conservati alcuni pezzi che ricordassero il passato del nostro quartiere". E invece da un giorno all'altro la ciminiera dell'ex Panigal, che tutti volevano conservare come totem di una storia gloriosa di fumo e produttività, un giorno è stata buttata giù. "E lì hanno costruito in un attimo un palazzo che non doveva esserci", aggiunge Paganelli. Lì, come altrove. Anche alla Barca ormai hanno cementificato tutto. E la cosa non va giù ai residenti per diversi motivi. "Continuano a costruire senza un'analisi dettagliata di quante abitazioni servono ", osserva Maria Teresa Martini. Mentre Alberto Bertani entra nel dettaglio: "Nella zona di piazza Capitini si viveva bene, fino a che non hanno costruito le case dell'Acer e non le hanno riempite di stranieri che hanno abitudini diverse". Una saturazione, quella del Reno, prevista dal vecchio piano regolatore, ma che è arrivata quando ormai tutti si erano dimenticati cosa doveva succedere. Perché la burocrazia fa diventare passato anche il futuro e capita che certe cose finiscano nel dimenticatoio. Intanto il boom edilizio si è portato (e si porterà) dietro altri due problemi: la mancanza di servizi proporzionati alla crescita e un congestionamento del traffico di cui questa zona, già attraversata dalle grandi arterie, non aveva bisogno. "Non ci sono strutture adatte per i bambini - spiega Roberto Borgatti, 64 anni, factotum di piazza Capitini -: gli anziani hanno i centri sociali e ai giovani continuano a togliere verde". Ma anche i vecchi, che comunque pure al Reno restano il motore unico della cittadinanza attiva (e iper attiva), lamentano che alla fine a loro ci pensano i coetanei. "Abbiamo carenza di ambulatori - spiega Giuseppe Costa, 81 anni - e allora al centro sociale Barca abbiamo comprato un furgone per il trasporto delle persone in carrozzina, perché a volte dobbiamo andare fino a Borgo Panigale per avere una prestazione medica ". Insomma, quando la rivoluzione edilizia è arrivata, i servizi erano già in ritardo. E adesso è partita la rincorsa. A Santa Viola stanno costruendo nuove scuole, per esempio. Ma il problema della mobi-lità, che verrà aggravato dal maggior afflusso, resta un'incognita che spaventa. E spaventa anche il presidente del Quartiere, Vincenzo Naldi: "Il traffico è la nostra più grande criticità: la via Emilia soffre una congestione storica e via della Barca ha tanti problemi, per non parlare degli stradoni e della velocità delle auto che li attraversano". La dimostrazione proprio sotto ai nostri occhi ieri mattina: mentre il camper del Corriere era in piazza Capitini, alla nuova rotonda in fondo a via della Barca un'anziana Cosa non va I residenti sono contro la.

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Sembra ci sia, in giro per Terni, un bacillo che innesca una specie di "sindrome Ciaurro" (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di WALTER PATALOCCO Sembra ci sia, in giro per Terni, un bacillo che innesca una specie di "sindrome Ciaurro". Manca un anno alle elezioni amministrative con cui si eleggerà un n uovo consiglio comunale e, soprattutto,un nuovo sindaco, visto che Paolo Raffaelli concluderà il secondo mandato. E oltre ai candidati sussurrati e in lotta tra loro dentro il Pd (da Leopoldo Di Girolamo a Gianluca Rossi; da Eros Brega ad Alberto Pileri e poi chissà) c'è già un nome sicuro: è quello di Leo Venturi che sarà il candidato sindaco sostenuto da una lista civica. "Terni Oltre", si chiama e già qualche settimana fa si è presentata come associazione. Ieri mattina, "Terni Oltre" ha tenuto una conferenza stampa nella propria sede, che è stata appena aperta ed ancora in allestimento (in via Goldoni 9, terzo piano), e che verrà inaugurata ufficialmente il 21 giugno. "Terni Oltre" ha tenuto una riunione "plenaria" la scorsa settimana a palzzo Gazzoli ed ha contato, in quella sede, 250 iscritti. Ora avvierà una campagna di proselitismo "verso quei cittadini che come noi abbiano voglia di guardare oltre la realtà sonnolenta e routinaria di questi ultimi anni spiega Leo Venturi Vogliamo andare oltre un modo di concepire il rapporto fra istituzioni e cittadini, oggi fatto solo di pesante burocrazia; vogliamo andare avanti rispetto ad una realtà che non coglie più le necessità e i desideri della gente, che frustra le aspirazioni dei giovani, che chiede alle donne di accontentarsi di ruoli subalterni". Ci sarà un gazebo, da giovedì a sabato della prossima settimana, a corso Tacito, proprio per raccogliere adesioni, "poi questo gazebo si sposterà in altri luoghi cittadini", dice Venturi. "Terni Oltre", per ora associazione culturale, lo dice apertamente che lo scopo è quello di presentare una lista civica alle prossime amministrative. Ma sembra che non sia la sola "civica" in costruzione. A fine giugno, nell'opera di proselitismo tanto per dirne una troverà dei concorrenti. Sono quelli di "Terni c'è", per ora solo un "gruppo promotore" che proprio alla fine del mese darà avvio ad una fase costituente "chiamando in causa si legge in una nota tutti i soggetti che vogliono contribuire ad un "nuovo progetto per Terni". Quali le linee guida? "Oggi la realtà ternana si presenta indebolita e priva di slancio. L'esigenza è di aprire ancor più i nostri occhi e vedere altresì le risorse e i "talenti" che abbiamo per costruire il futuro comune di questa nostra città perché sia migliore per tutti a partire dai più deboli e svantaggiati". Sembra, pari pari, uno dei concetti usati dal vescovo nell'annunciare il convegno che si terrà (domani e dopodomani), organizzato dal consiglio pastorale diocesano ma pure dalla Curia proprio per parlare e confrontarsi sul futuro della città. E due, quindi, le liste civiche. Non basta, però: Massimo Valigi, che fu consigliere comunale negli anni '90 nelle fila di Alleanza per Terni (la lista di Ciaurro) annuncia a propria volta che oggi alle 18 presenterà (all'Hotel Garden) il movimento civico di cui - si suppone - è leader e ne annuncerà anche il nome ed il logo; il simbolo elettorale, cioè. E a fare da contorno va registrata una certa attività epistolare (via internet) di un comitato "Amici di Antonio Baldassarre", che qualcuno ricorderà come presidente della Corte costituzionale e poi della Rai. Baldassarre, folignate, abita a Terni. I suoi esordi pubblici risalgono agli anni Ottanta, nelle file di coloro che si opponevano al cementificio di Acquasparta. Ora c'è chi lo indica come possibile candidato a sindaco nel 2009, sedici anni dopo Ciaurro, che le elezioni le vinse nel 1993, quando la situazione politico-amministrativa ternana attraversava una fase del tutto particolare. Ci sarà, nel 2009, chi come "Il professore" sapràpescare il jolly?.

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Parco Stirone, multe e proteste (sezione: Burocrazia)

( da "Libertà" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Gli agricoltori: "La vita è diventata impossibile". Ieri sera assemblea SALSOMAGGIORE - I residenti piacentini e parmensi della zona protetta del parco fluviale dello Stirone insorgono. Ieri sera a Salsomaggiore, al palazzo dei congressi, si è svolta un'assemblea voluta dai residenti del parco, per protestare contro la "burocrazia e la repressione" che da un paio d'anni, dicono, si registra all'interno dell'area, dove sono insediate abitazioni, attività agricole, d'allevamento, agrituristiche. "E dove la vita - denunciano ora i residenti - è diventata impossibile, tra permessi, burocrazia, multe salate che arrivano senza nemmeno preavviso": così tuonano gli agricoltori dell'area, di cui la metà del territorio è piacentino, tra Alseno e Vigoleno. A chiedere l'assemblea, sono stati proprio gli abitanti del parco, che hanno presentato un documento di protesta alla direzione del parco fluviale seguito da oltre cento firme (contando solo titolari di azienda o capofamiglia). Tra i tanti problemi, quello delle multe. Qualche esempio? E' stata emessa contro un piacentino una multa da 4mila euro per la manutenzione di un canale che sarebbe stata fatta in modo non conforme: il residente aveva rimosso alcune piante secche cadute, le guardie del parco lo hanno multato perché la pianta serviva agli uccelli per nidificare, lui si è rivolto al tribunale. Un'altra sanzione da oltre 2mila euro è arrivata ad un abitante che aveva costruito un cancello anch'esso giudicato non conforme con l'ambiente circostante. Persino un'amministrazione comunale piacentina è stata multata per un movimento terra. La preoccupazione cresce: "Il rapporto che una volta era di collaborazione tra agricoltori e allevatori ed ente parco - si legge nel documento - è diventato ora molto teso, per la volontà di applicare i regolamenti in modo quasi repressivo, senza voler capire le ragioni degli allevatori". "Le multe arrivano senza preavviso, quando in passato - riferisce un allevatore - le guardie prima di sanzionarci, spiegavano la via giusta da seguire". Anche l'apparato burocratico sembra ingigantirsi: il documento denuncia "un'eccessiva burocrazia nell'ottenere permessi e autorizzazioni di tutti i generi". I regolamenti pongono poi molti vincoli, come "il blocco di qualsiasi attività sportiva o ricreativa anche spontanea all'interno del parco". Tra i problemi particolarmente sentiti dagli agricoltori, la sovrappopolazione di cinghiali e corvi, nutrie e altri nocivi, che rovinano il raccolto, che potrebbero essere affrontati con i piani di contenimento ad opera dei cacciatori. Ma anche su questo aspetto, viene detto, la direzione del parco non sembra essere collaborativa. Alla riunione di ieri anche esponenti politici e gli amministratori comunali dell'area protetta. Donata Meneghelli 13/06/2008.

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Meno tasse per sopravvivere (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

ECONOMIA 13-06-2008 CONFARTIGIANATO ALL'ASSEMBLEA I "NODI" DELLE MICROIMPRESE Meno tasse per sopravvivere ROMA II Con la semplificazione e le riforme un nuovo miracolo economico è possibile, ma servono coraggio e orgoglio delle decisioni da parte del governo. Questo il messaggio dell'assemblea di Confartigianato, lanciato ieri a Roma dal suo presidente, Giorgio Guerrini, che chiede al governo di "allentare la pressione fiscale, che attualmente è al 43,3% del Pil ed è divenuta insostenibile ", e di "eliminare la burocrazia superflua, che pesa per ben 11,4 miliardi di euro l'anno sulle piccole e micro imprese italiane". Le "mpi", così le ha ribattezzate Guerrini, "rappresentano circa il 98% del sistema imprenditoriale italiano". Concetto ripreso dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Le "mpi" sono però "una risorsa schiacciata da tasse e burocrazia, ma anche ha sottolineato Guerrini dai costi dell'energia, superiori del 38% rispetto alla media europea, e da quelli della giustizia, che pesano per 2,3 miliardi di euro l'anno". In materia fiscale i piccoli imprenditori dicono sì al federalismo, "che può contribuire a migliorare l'efficienza della spesa ". Il presidente di Confartigianato ha chiesto però "l'avvicinamento del momento del pagamento delle imposte all'effettiva disponibilità finanziaria" e "l'introduzione della tassazione per cassa in favore delle imprese con volumi d'affari ridotti, che maggiormente risentono del peso del ricorso al credito". Guerrini, ha cominciato la relazione ricordando i sei operai morti tragicamente in Sicilia: Anche nella lotta contro gli incidenti sul lavoro - ha detto - servono semplificazione e prevenzione".

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Piazza dante, da lunedì si riparte (sezione: Burocrazia)

( da "Centro, Il" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Chiodi annuncia un atto di forza: "Adesso basta con questa burocrazia" Piazza Dante, da lunedì si riparte TERAMO. "Lunedì riprenderanno gli scavi in piazza Dante, la sovrintendenza faccia quello che vuole". E' un atto di forza quello annunciato ieri, in consiglio comunale, dal sindaco Gianni Chiodi. Dopo le accuse pesantissime rivolte nei giorni scorsi alla burocrazia che sta bloccando le grandi opere, il primo cittadino ha deciso di passare all'azione. Il cantiere del parcheggio sotterraneo di piazza Dante è fermo da oltre un mese, per le verifiche su alcuni reperti emersi durante gli scavi. Le verifiche hanno accertato che i pezzi di muro tornati alla luce non sono d'interesse rilevante, ma la direzione regionale della sovrintendenza ai beni architettonici ha deciso di mandare la pratica a Roma per il via libera definitivo. Secondo il sindaco, si tratta di un "eccesso di zelo" che rischia di ritardare ancora di più la ripresa dei lavori. "Abbiamo fatto tutto quello che ci hanno chiesto", sottolinea. Chiodi non ne vuol sapere di perdere altro tempo e da lunedì farà ripartire i lavori. "Ho mandato un telegramma a Roma", fa sapere il sindaco, "per richiedere un incontro urgente con il direttore generale dei Beni culturali". Il primo cittadino affronterà la questione dei cantieri bloccati in città anche con il capo di gabinetto del ministro Sandro Bondi. "Un'opera pubblica", afferma, "non può avere i tempi di uno scavo archeologico". Tra le interrogazioni presentate ieri in aula spiccano quelle polemiche con l'amministrazione firmate da Gabriele De Luca (Forza Italia). Il consigliere di maggioranza ha criticato il decesugliamento, che sarebbe troppo dispendioso per il Comune e fatto male, i ritardi nel completamento delle rotonde alla Cona, dove bisogna sistemare l'illuminazione, e la manutenzione del manto stradale in piazza Garibaldi, rovinato dai lavori per l'apertura delle sale espositive sotterranee. Roberto Zilli ha chiesto chiarimenti sulla gestione dei rifiuti. Il sindaco ha colto l'occasione per sottolinare che il costo per lo smaltimento del pattume a Colle Cese, nel Pescarese, aumenterà presto di dieci euro. "Potremo utilizzare l'impianto di Pescara fino a dicembre, al massimo fino a febbraio", ha evidenziato Chiodi, "poi scoppierà la vera emergenza". (g.d.m.).

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Il concetto di egemonia non è liberale (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

N. 140 del 2008-06-13 pagina 0 Il concetto di egemonia non è liberale di Gianni Baget Bozzo Gramsci era un pensatore totalitario. La sua teoria è che il potere debba generare consenso dando a esso fondamento culturale Citare Gramsci è un omaggio culturale alla sinistra, un atto di gentilezza in cui il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi eccelle. Pensare che il concetto di egemonia di Gramsci consista nel dire che "l'agire politico sta nella diffusione delle idee nella società civile" è un uso ben modesto del concetto gramsciano come lo espone Lucia Annunziata. Nella città delle immagini e delle tecnologie, le visioni del mondo non hanno più corso, la filosofia politica è morta e l'egemonia si è frantumata. Avviene in tutte le aree politiche italiane. Per definire un pensatore politico cattolico occorre ritrovare Augusto Del Noce, per un pensatore di destra Giovanni Gentile. E non si vede in che cosa le loro idee abbiano significato nella politica di oggi. L'egemonia gramsciana è tutt'altro che un concetto liberale, se prendiamo per liberalismo il riferimento culturale più adatto alla forza politica creata da Silvio Berlusconi. Gramsci non è certo un filosofo della persona umana di ispirazione cattolica, è un pensatore comunista che ha visto sempre in Lenin l'autore della "rivoluzione contro il Capitale" di Marx. è cioè un pensatore totalitario, legato all'idea globale di rivoluzione che comprende tutte le aree del pensiero ma soprattutto quella del potere. La sua teoria è che il potere debba generare consenso, ma usando i mezzi del potere e dando ad essi un fondamento teorico e culturale. Possiamo ricordare con simpatia la vita di Gramsci in carcere e la sua morte solitaria che ci ha rievocato Sandro Pertini. Il Partito comunista d'Italia lo aveva isolato perché egli aveva sostenuto Zinoviev e Bukarin nella polemica contro Stalin. Era favorevole al concetto di Lenin sull'imposizione del comunismo alla società russa ma ben contrario alla violenza contro i membri del partito. Questi erano per lui una piccola setta gnostica che condivideva il senso della storia. La loro figura ideale impediva che venisse usata contro di essi la medesima coercizione adoperata contro i cittadini comuni: una bella distinzione gnostica tra i perfetti e i semplici, tra i predestinati e gli annessi soggiogati. Sia il monopolio della conoscenza degli eletti, sia l'uso della forza contro il popolo comune sono principi che Gramsci usa, il senso in cui egli è un pensatore rivoluzionario. La rivoluzione in Occidente, dai giacobini in poi, ha voluto sempre significare totalità culturale e politica, teorica e pratica, partitica ed istituzionale a tutti i livelli. L'egemonia è una parte del potere, non una precondizione di essa. E l'egemonia in Italia l'abbiamo ben conosciuta perché i comunisti hanno capito l'importanza della cultura che i democristiani avevano rifiutato: anche un liberale come Scelba parlava di "culturame". Chi tra i cattolici aveva compreso il valore della cultura, anche letteraria, era il fondatore dei Comitati civici, l'uomo che vinse il 18 aprile del 1948 le elezioni politiche, Luigi Gedda, un uomo che conosceva il valore della cultura per cementare il consenso, una lezione che la Dc non comprese. Il Partito comunista italiano vinse la battaglia sul piano culturale usando il concetto gramsciano di cultura nazionale. E la vinse usando il potere politico acquisito nelle istituzioni democratiche per selezionare gli intellettuali da proteggere e promuovere nella burocrazia, nella cultura accademica e scolastica, nella magistratura e nell'università. Gramsci è una splendida figura, ma è un cattivo maestro. Anche la sinistra postcomunista oggi lo sa. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano.

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Lavori pubblici, tempi troppo lunghi (sezione: Burocrazia)

( da "Centro, Il" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Chieti. I costruttori: nuove "responsabilità di gestione" Lavori pubblici, tempi troppo lunghi Allarme-burocrazia. L'Ance rivela: servono 7-8 anni per un'opera CHIETI. Malati di burocrazia lentissima, di procedure-lumaca, vittime di impiegati che non decidono. I lavori pubblici risentono di codici, lacci e lacciuoli che allungano i tempi, ma anche le imprese talvolta non sono esenti da ritardi e problemi vari. Il presidente provinciale dei costruttori, Paolo Primavera, punta il dito contro le regole che ritardano le opere pubbliche. Per l'Ance, che ha studiato attentamente il problema, ci vogliono 7-8 anni dalla progettazione alla conclusione di un lavoro regolato da un appalto. E chiede nuove procedure. (In Chieti).

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Sette anni per un'opera pubblica - francesco cioce (sezione: Burocrazia)

( da "Centro, Il" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Chieti "Sette anni per un'opera pubblica" I costruttori invocano una tabella di marcia più rapida Il presidente provinciale: amministrazioni-lumaca Ma vanno rivisti i codici FRANCESCO CIOCE CHIETI. Ostaggi della burocrazia, vittime dei tempi lunghi, colpiti dagli inesorabili cecchini di amministrazioni-lumaca dove in genere operano impiegati molto prudenti nelle scelte da adottare in base a codici e leggi che impongono tempi e procedure. Lavori pubblici, i costruttori accusano: "Un'indagine dell'Ance ha quantificato i tempi medi per realizzare un'infrastruttura in oltre 7-8 anni dalla fase di progettazione alla completa realizzazione per importi inferiori a 50 milioni di euro". Il presidente provinciale dell'Ance-Confindustria, l'ingegner Paolo Primavera di Guardiagrele, titolare di un'impresa edile che lavora molto con le pubbliche amministrazioni, dall'Odissea personale e di categoria ha elaborato un modello dell'inefficienza generale riassunto in una tabella: il progetto preliminare dell'opera pubblica da realizzare richiede almeno 6 mesi di tempo, 1 anno e 9 mesi vanno via di solito per il progetto definitivo, per il progetto esecutivo bisogna aspettare in media un altro anno e un mese in attesa del bando di gara la cui pubblicazione comporta un'attesa di 3 mesi. Finito qui? Macché. Restano gli 8 mesi della durata della procedura di gara, naturalmente se tutto va bene e non intervengono esposti o ricorsi. Quindi ecco che passano 3 mesi per la consegna dei lavori. A quel punto l'esausto imprenditore deve correre, per realizzare restano in genere 1 anno e 9 mesi, esclusi naturalmente gli intoppi, se non vuole andare oltre ogni limite. Tempi, già lunghi ed esasperati dalla burocrazia, di solito dettati dai codici che regolano gli appalti anche ai fini della trasparenza, ma che penalizzano l'efficacia degli interventi anche per i ritardi che talvolta sono da attribuire alle imprese. Primavera nella relazione annuale all'assemblea provinciale dei costruttori ha calcolato in un miliardo di euro i fondi congelati dalle pubbliche amministrazioni abruzzesi chiedendo alla Regione di darsi da fare per garantire procedure più efficienti in grado di dare ossigeno vitale all'economia e al mondo del lavoro. E di fronte alle amministrazioni-lumaca e a tempi tanto lunghi invoca: "C'è bisogno di uno scatto di efficienza da parte di tutto il sistema amministrativo, nel quale c'è da privilegiare e potenziare il profilo della responsabilità, che non riguarda esclusivamente le competenze ma anche i risultati della gestione. Bisogna rivedere il processo di pianificazione e approvazione delle opere strutturali. Serve una procedura che, dopo una completa informazione e il pieno coinvolgimento delle istituzioni e del territorio, giunga entro un termine ultimo prestabilito e inderogabile per la scelta finale". Primavera naturalmente parla di costi, ritiene "essenziale prevedere dei meccanismi di compensazione per far fronte ai rincari in alcuni casi assai rilevanti dei materiali di costruzione. Un dato su tutti: in sei mesi il costo dell'acciaio è quasi triplicato. Un problema fortemente avvertito dalle imprese impegnate in opere pubbliche di durata pluriennale".

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Disabile grave multata sul bus (sezione: Burocrazia)

( da "Centro, Il" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Chieti Disabile grave multata sul bus Il fratello-tutore: la società Multicredit ci ha messo in mora IL CASO La donna è titolare di abbonamento CHIETI. Disabile psichica al cento per cento multata sull'autobus per non avere esibito l'abbonamento al controllore. Il fatto è accaduto nel settembre scorso su un mezzo della Panoramica, a Chieti, ma soltanto in questi giorni si vedono gli effetti della contravvenzione mai pagata. Che tra spese di rintraccio, diritti di agenzia, spese amministrative e di esazione, è passata dagli originari 26 euro a oltre 111 euro. A raccontare la storia è il tutore, fratello della donna che nei mesi scorsi si era rifiutata di mostrare l'abbonamento sul bus. "Non sapevamo nulla della contravvenzione", dice mentre mostra la cartella esattoriale della società Multicredit, "fino al giorno in cui abbiamo ricevuto questo avviso di messa in mora". Si può in ogni caso essere vittime della burocrazia, ma quando questo accade a una persona disabile è più difficile farsene una ragione. La questione va naturalmente al di là dei 111 euro di multa contestati. "Mia sorella", spiega il fratello-tutore, "quel giorno aveva regolarmente con sé l'abbonamento che spetta a tutti gli invalidi gravi. Lo portava in tasca come sempre fa quando si muove autonomamente, adesso non più perché è peggiorata e non può uscire da sola. Quando quel giorno il controllore del bus le aveva chiesto di esibire il biglietto, lei si è rifiutata. Perché? E' disabile psichica al cento per cento e assume comportamenti inspiegabili. Sennò non avrebbe i problemi che ha. Lei dice che non ha voluto esibire l'abbonamento perché si vergognava. Tutto qui". La faccenda si complica maledettamente come entra in azione la burocrazia. "Ho pensato che sarebbe stato facile chiarire tutto con la società di esazione, semplicemente dimostrando che mia sorella è titolare di abbonamento per invalidi e che non deve pagare nessuna multa. Ma non c'è stato nulla da fare". Infatti la procedura di esazione è partita come un rullo compressore, senza offrire vie di uscita alla disabile e alla sua famiglia. Di invalidità gravi e di politiche di inclusione sociale in Abruzzo si parlerà nel corso di un convegno al Ciapi che ha come tema proprio una riflessione sul "sistema Abruzzo per la disabilità". La vicenda della invalida multata sul bus conferma quanto sia necessario partire dai bisogni più semplici per aiutare le persone che vivono ai margini della società. (f.c.).

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Viaggi Raccolta funghi più facile nel Reggiano Comunità Montana, Parco e Provincia hanno definito un... (sezione: Burocrazia)

( da "Emilianet" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Viaggi Raccolta funghi più facile nel Reggiano Comunità Montana, Parco e Provincia hanno definito una nuova convenzione snellendo le pratiche burocratiche REGGIO EMILIA, 13 GIU. 2008 - Più semplice, più facile e meno burocratico andare a funghi quest'anno e il prossimo. Comunità Montana, Parco e Provincia hanno definito una nuova convenzione. La novità più grande è che i residenti nei cinque comuni di crinale non avranno bisogno di rinnovare il tesserino, essendo sufficiente quello dello scorso anno accompagnato dalla carta di identità. Altra semplificazione per i proprietari nel territorio del Parco ed ex pre-Parco che andranno a funghi gratis con il tesserino dello scorso anno, la cui validità viene prorogata fino al 2009. Altre semplificazioni saranno contenute nella convenzione tra Parco e Comunità Montana per la gestione dei tesserini, costi e proventi compresi. Per il presidente Fausto Giovanelli: "Abbiamo voluto mandare un segnale ai residenti nel crinale, più o meno con la stessa logica con la quale abbiamo prorogato per più anni ai cacciatori i permessi  già in loro possesso per l'attraversamento del Parco. La nostra parola d'ordine è: meno carte e meno burocrazia possibile. Inoltre abbiamo  rinunciato agli introiti dell'ex Parco del Gigante per affidarli alla Comunità Montana che a sua volta li rigirerà ai consorzi del proprietari e degli usi civici. Sono innovazioni che vanno incontro ai cittadini". Dello stesso avviso è il vicepresidente della Comunità Montana Alberto Ovi, per il quale: "Abbiamo voluto snellire la gestione dei funghi estendendo a due anni la validità della regolamentazione, prorogando la validità dei tesserini gratuiti rilasciati nel 2007, limitando a uno il tesserino valido sul territorio provinciale non montano. Inoltre è stato ridotto a 20 euro il costo del tesserino annuale per i residenti negli otto comuni della Comunità Montana. Confermiamo la volontà di far beneficiare il territorio di buona parte degli introiti netti destinati alla Comunità Montana, questo attraverso i Consorzi volontari forestali convenzionati e gli usi civici." Si ricorda che i tesserini, valevoli solo all'interno del territorio della provincia di Reggio Emilia, sono gratuiti o a pagamento. I tesserini gratuiti per i residenti nei cinque comuni del crinale sono validi sul territorio dei comuni di Busana, Collagna, Ligonchio, Ramiseto e Villa Minozzo e hanno validità fino al 31/12/2009. I tesserini gratuiti per i residenti negli altri otto comuni della Comunità Montana valgono solo sul territorio del comune di residenza e hanno validità fino al 31/12/2009. Inoltre sono gratuiti anche i tesserini per i proprietari di terreni ricadenti nel territorio reggiano del Parco Nazionale e dell'ex pre Parco del Gigante. I tesserini gratuiti rilasciati nell'anno 2007 alle predette categorie si intendono rinnovati automaticamente fino a tutto il 2009. Tutti i tesserini gratuiti sono rilasciati solo presso la Comunità Montana Appennino Reggiano e lo IAT di Castelnovo ne' Monti, a Cervarezza presso l'Ufficio Informazioni Museo del Sughero (piazza I° maggio), mentre quelli gratuiti per i residenti sono rilasciati anche dai comuni nei normali orari di ufficio. I tesserini a pagamento scadono comunque il 31/12/2008, hanno durata variabile (giornaliera, settimanale, mensile, semestrale) e costi differenziati,  ridotti al 50% a favore dei turisti. Le giornate di raccolta sono: il sabato, la domenica, il martedì e il giovedì per tutti, cui si aggiunge il mercoledì per i residenti nei comuni montani e i proprietari e conduttori di terreni nell'area del Parco Nazionale e dell'ex pre Parco. Vanno rispettati i limiti di quantità e qualità delle specie fungine raccolte giornalmente e sono escluse dalla raccolta le zone 1 del Parco nazionale. Sul territorio montano sono presenti due consorzi forestali (Alpe di Succiso e Alta Val Secchia) i cui territori sono adeguatamente tabellati, nei quali, per la raccolta giornaliera, occorre munirsi di un tesserino specifico per ciascun Consorzio, mentre valgono tutti gli altri tesserini plurigiornalieri (settimanali, mensili, semestrali). Le informazioni dettagliate sono consultabili sul sito della Comunità Montana (www.comunita-montana.re.it), e presenti nell'avviso pubblico esposto nelle sedi istituzionali e nei locali di vendita dei tesserini, mentre su ciascun tesserino sono riportate le regole valide per il medesimo.

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Nave killer, indagini a rilento (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Venezia, La" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Impressionanti analogie tra la tragedia in Sicilia e quella che in gennaio a Porto Marghera costò la vita a Zanon e Ferrara Nave killer, indagini a rilento Manca una perizia, altri 6 mesi per la verità sulla morte nella stiva VENEZIA. Morti sul lavoro: sono impressionanti le analogie tra la tragedia di Mineo e quella in cui, il 18 gennaio scorso nella stiva di una nave a Porto Marghera, trovarono la morte gli operai Denis Zanon e Paolo Ferrara. In quest'ultimo caso la burocrazia ha battuto in velocità la giustizia: Zanon ha già ottenuto la Medaglia d'oro al valore civile, mentre le indagini per individuare le responsabilità dell'accaduto proseguono a rilento. Il pm ha chiesto nei giorni scorsi una proroga di sei mesi perché manca una perizia. DE ROSSI E FAVARATO A PAGINA 3.

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<Uniti per affrontare tutte le sfide> (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

IMPRESE. Il raggruppamento di Assoindustria guarda avanti con la consapevolezza che bisogna agire in sintonia "Uniti per affrontare tutte le sfide"   Conoscersi, dialogare, confrontarsi sui problemi comuni. Era l'obiettivo degli incontri fra imprenditori promossi dal Raggruppamento bassanese di Confindustria Vicenza nelle varie aree del Comprensorio. Un'iniziativa che ha portato alla luce molti nodi irrisolti del nostro territorio e le difficoltà che incontra ogni giorno chi ha scelto di fare impresa nel Bassanese. Preoccupano le condizioni della viabilità e delle infrastrutture, i tempi di realizzazione della Pedemontana, della nuova Valsugana e dell'Area Vasta, progetti tuttora sormontati da grossi punti interrogativi. Gli imprenditori bassanesi hanno sottolineato più volte la loro lotta quotidiana con la burocrazia e con la proliferazione di leggi e normative, ma anche le difficoltà legate al credito, in un contesto economico fortemente condizionato dalla concorrenza da Cina e India e dal cambio euro-dollaro. Gli incontri hanno ribadito noltre l'importanza della formazione e di un rapporto più stretto con il mondo scolastico e delle Università. "L'umore non è decisamente dei migliori, ma nonostante tutti i problemi che incontrano, gli imprenditori hanno voglia di andare avanti e di fare squadra per affrontare uniti le sfide ? osserva Arianna Tassotti, referente del Gruppo Comunicazione di Bassano -. C'è la volontà di dimostrare la positività del mondo dell'impresa, vista come risorsa sociale e quindi di benessere del territorio". Le sollecitazioni espresse dagli associati hanno fornito al Consiglio di Raggruppamento nuovi spunti con cui integrare il programma delle proprie attività. "Il seminario dello scorso 28 maggio sulla sicurezza nel lavoro è una delle iniziative nate dai suggerimenti dei nostri imprenditori ? afferma Carlo Brunetti, presidente degli Industriali bassanesi -. È un tema molto sentito, che approfondiremo anche in altri incontri più settoriali e in un convegno. È stato definito anche un programma di formazione che toccherà vari ambiti.  .

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Confartigianato chiede semplificazione (sezione: Burocrazia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 13-06-2008)
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(Unione Sarda, L' (Nazionale))

Argomenti: Burocrazia

Economia Pagina 214 Confartigianato chiede semplificazione --> Con la semplificazione e le riforme un nuovo miracolo economico è possibile. Questo il messaggio dell'assemblea di Confartigianato, lanciato ieri a Roma dal suo presidente, Giorgio Guerrini, che chiede al governo di "allentare la pressione fiscale, che oggi è al 43,3% del Pil", e di "eliminare la burocrazia superflua, che pesa per 11,4 miliardi di euro l'anno sulle piccole imprese".

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L'Ambiente e l'Energia sui giornali di oggi (sezione: Burocrazia)

( da "Velino.it, Il" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. AMB - L'Ambiente e l'Energia sui giornali di oggi Roma, 13 giu (Velino) - IL SOLE 24 ORE – “A1 varo il nuovo decreto rifiuti”. Saranno affidate all'esercito (che assumerà anche le funzioni di pubblica sicurezza) le operazioni di vigilanza e protezione delle discariche e degli impianti di selezione dei rifiuti solidi urbani (Cdr) in attesa di passare le competenze alle Province. Nel nuovo decreto legge sui rifiuti che il Governo approverà oggi sono anche contenute norme per il completamento del termovalorizzatore di Acerra (Napoli) da parte della Fibe. E come più volte ribadito, l'impianto dovrebbe entrare in funzione a fine anno, anche se la gestione provvisoria finirà nel2009. Nei cinque articoli del Dl è anche precisato che Guido Bertolaso svolgerà le funzioni di sottosegretario senza ulteriori emolumenti (come egli stesso ha richiesto) e che crediti e debiti della gestione commissariale per l'emergenza rifiuti passeranno dal commissario liquidatore a1 ministro dell'Economia. MILANO FINANZA - “Iberdrola si ritira da British Energy”. Iberdrola, la seconda compagnia spagnola di produzione di energia, ha deciso di ritirarsi definitivamente dalla partita per l'operatore nucleare British Energy. Lo ha reso noto ieri il portavoce di Ignacio Sanchez Galan, presidente del gruppo - energetico spagnolo, spiegando che la decisione è legata all'alto prezzo per azione fissato dal colosso inglese del nucleare. Il titolo di British Energy, proprietaria dell' 80 per cento delle centrali nucleari sul territorio britannico, ha chiuso a 737 pence, un prezzo nettamente superiore ai 680 pence offerti da Edf e puntualmente rifiutati all'inizio della settimana dal board della utilità inglese. I1 dietro front della compagnia energetica spagnola non esclude un interesse a partecipare allo sviluppo dell'industria nucleare nel Regno Unito, ma semplicemente frutto di una valutazione economica sul reale valore dell'asset in vendita. “Non abbiamo mai fatto un'offerta formale per British Energy e ora possiamo confermare che non la faremo. Pensiamo che il prezzo sia troppo elevato e che il deal pregiudicherebbe i nostri ratio di bilancio”. Il presidente ha annunciato anche che la compagnia investirà 10 milioni di dollari negli Stati Uniti fino al 2010 per potenziare la presenza nell'area dell'energia. CORRIERE DELLA SERA - “Eni, si rafforza il legame con la Libia”. L'Eni mette in sicurezza per almeno altri 25 anni i preziosi giacimenti in Libia, il Paese nordafricano che rappresenta il 5 per cento del suo petrolio. Ieri, a Tripoli, il capo azienda fresco di riconferma, Paolo Scaroni, ha messo nero su bianco gli accordi delineati lo scorso ottobre con la compagnia di Stato di Tripoli, la Noc. “E per il momento - dice - il gruppo non ha altri motivi di contenzioso in giro per il mondo”, dopo la definizione nei mesi scorsi di quelli in Kazakhstan e in Venezuela. Tutti i contratti in Libia, dove il cane a sei zampe vanta una presenza storica dal 1959 ed è la prima compagnia petrolifera (produce poco meno di 600 mila barili al giorno e la metà sono di sua proprietà), sono stati riscadenzati e allungati, e considerate le estensioni già previste arriveranno fino a1 2042 per il petrolio e al 2047 per il gas. LIBERO MERCATO – “Senato: Parte l'indagine della commissione sul nucleare”. Le commissioni Industria e Istruzione del Senato hanno deciso ieri di avviare una indagine conoscitiva congiunta per fare il punto sulle attività di ricerca e sviluppo svolte nel settore del nucleare negli ultimi venti anni in Italia. Il programma dell'indagine, la cui conclusione e prevista per la fine dell'anno, comprende una serie di audizioni di esperti di Cnr, Enea, Euratom e Progetto Iter, nonché di professori universitari italiani e di livello internazionale. Per poter essere avviata, la proposta deve ora ricevere l'autorizzazione della presidenza del Senato che ne formalizzerà lo status operativo. IL SOLE 24 ORE – “Gli advisor al lavoro sul maxi-polo Acea”. Sono almeno cinque gli advisor e consulenti schierati per lavorare alla nuova organizzazione del gruppo Acea dopo la fusione tra Suez e Gaz de France e il conferimento degli asset del gas che saranno portati in dote dalle nozze. Secondo l'agenzia Radiocor, per Acea sono in campo Dresdner Kleinwort, Lazard e lo Studio Chiomenti, mentre per Gdf sono schierati Bnp Paribas e Banca Leonardo. Ieri intanto, a fronte di smentite rispetto all'articolo pubblicato dal Sole 24Ore (che parlava della volontà del Comune di prendere tempo per rivedere gli accordi coni francesi) ipotizzate da un'agenzia di stampa, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha diffuso la seguente dichiarazione: “Non ho nulla da smentire o da confermare, ho semplicemente detto e ribadito che affronteremo queste questioni subito dopo aver concluso positivamente la verifica con il Governo per risolvere lo squilibrio dei conti nel bilancio capitolino. I miei tecnici sono intanto al lavoro anche per valutare la strategia fin qui seguita dall'Acea, come è doveroso fare da parte delle nuova amministrazione. Trattandosi di una società quotata, buon senso vuole che io non aggiunga altro oltre a quello che ho già affermato sulla necessiti di mantenere un ruolo importante e di controllo del Comune nell'assetto azionario”. LA REPUBBLICA - “Rifiuti nel treno, passeggeri in rivolta”. “Vesuvio” pieno di rifiuti. è questo il nome del treno 582 Napoli-Milano delle 6,32 di ieri mattina, trovato dai passeggeri nello stesso stato in cui versano le strade della città partenopea. “Sono stata la prima a salire, il treno era stato appena aperto – racconta la signora Teresa Cuccurese, una delle più accese nella protesta -. Su tutti i sedili erano sparsi i rifiuti. Di tutto, anche ossi di pollo mangiucchiati e, guardi qua, macchie di ketchup sui sedili. E sacchetti sventrati nei corridoi. Hanno aumentato il prezzo dei biglietti. Va bene, dico io, fateci pure pagare, ma almeno fateci viaggiare come esseri umani”. Conferma un addetto alla ristorazione: “Non avevo mai visto un treno ridotto così. Carrozze sporche all'inverosimile. Le aziende sono subito state denunciate da Trenitalia per interruzione di pubblico servizio perché hanno bloccato la partenza di alcuni convogli (l'Eurostar Napoli-Roma delle7,10 è stato addirittura soppresso), ma anche accusati di boicottaggio dei convogli, come l'aver “volontariamente sporcato” il 582. LA REPUBBLICA - “Fs, gare europee per pulire i treni”. Le pulizie sui treni non sono fatte a regola d'arte e le Fs lanciano delle gare europee per un nuovo affidamento del servizio. Oggi partiranno per Bruxelles gli avvisi per attivare tutte le procedure necessarie a indire la gare e giungere presto alla stipula di nuovi contratti che “assicurino adeguati livelli di servizio a vantaggio dei viaggiatori” avverte il gruppo ferroviario. Ma secondo le Fs “queste decisione sta già producendo reazioni e agitazioni che oggi hanno determinato il blocco di alcuni treni in partenza da Napoli e azioni di boicottaggio su alcuni convogli, come l'intercity 582 Napoli-Milano, sporcati volontariamente”. LA REPUBBLICA - “Ecco la squadra di Bertolaso, con lui l'uomo del Giubileo”. Marcello Fiori è praticamente il vice di Bertolaso. Ex dirigente Acea, gia segretario generale del ministero delle Comunicazioni ed ex direttore delle emergenze al dipartimento della Protezione civile, nonché vice capo di gabinetto al Comune di Roma in epoca Rutelli, quando si occupò del Giubileo, Fiori guiderà il gruppo di lavoro di cui ieri si è dotato il sottosegretario ai rifiuti. Silvio Berlusconi ha firmato la nomina per questa nuova squadra, che prende il posto del vecchio commissariato, retto fino a un paio di giorni fa da Gianni De Gennaro. Accanto a Fiori, che coordinerà tutte le attività emergenziali, ci saranno gli altri quattro direttori di struttura: il generale dell'Esercito Franco Giannini (già vice di De Gennaro), si occuperà del settore tecnico operativo- impiantistico; il dirigente dei servizi ispettivi di finanza pubblica Guido De Marco andrà alle finanze; Antonio Repucci, ex capo di gabinetto di De Gennaro, si occuperà del settore amministrativo-legale; Maurizio D'Amore, dirigente del settore grandi eventi della Protezione civile, guiderà la comunicazione. LA REPUBBLICA - “Campania, la differenziata prenderà il via tra un mese”. La raccolta differenziata in città, con l'aiuto dei volontari della Protezione civile, partirà a meta luglio. Mercoledì Berlusconi ha annunciato che mille volontari in arrivo da tutta Italia arriveranno a Napoli per collaborare con il Comune nella raccolta porta a porta. Ora Agostino Miozzo, dirigente della Protezione civile per il volontariato, scende nei dettagli del piano: stiamo trattando l'emergenza rifiuti come se fosse un'alluvione o un terremoto, abbiamo gia convocato le associazioni nazionali di volontariato. La differenziata partirà dalle periferie e riguarderà, nella prima fase, circa duecentomila napoletani residenti a Pianura, Chiaiano, Soccavo e Secondigliano. La Protezione civile sta organizzando la mappa di tutte le utenze, familiari e commerciali. Tra breve la distribuzione di sacchetti e “campane” per la raccolta. Anche i militari vigileranno affinché la differenziata venga effettuata correttamente. IL SOLE 24 ORE – “Impregilo a Bertolaso: lasciamo la Campania”. Impregilo lascia Napoli. O meglio, dal prossimo 18 giugno abbandonerà definitivamente la gestione degli impianti di Cdr affidati alla controllata Fibe. Il punto di non ritorno sarebbe stato deciso ieri insieme ai legali del gruppo e in serata è stata inviata una raccomandata al sottosegretario per l'emergenza rifiuti Guido Bertolaso. Una missiva dai toni forti in cui Impregilo sottolinea come non sia neppure ipotizzabile un principio in virtù del quale un soggetto possa essere obbligato – da chi che sia – ad esercitare un attività che ad avviso della Magistratura penale costituisce reato. Il gruppo milanese ribadisce come già il 15 dicembre 2005 il contratto di affidamento per lo smaltimento rifiuti sia stato risolto. FINANZA MERCATI – “Impregilo di nuovo in tibia, favorita per deal a Tripoli”. Il gruppo Impregilo di nuovo in pole in Libia. Il general concracton sarebbe tra i favoriti per l'assegnazione del progetto di realizzazione di opere infrastrutturali (strade, rete fognaria, illuminazione) a Tripoli. Deal che dovrebbe essere assegnato a Impregilo Lidco: joint venture controllata a1 60 per cento dal gruppo italiano e per la quota restante da Lybian Investment Company, in partnership con un'impresa spagnola. Recentemente Impresilo si è aggiudicata tre contratti, che saranno formalizzati definitivamente a breve, per la progettazione e costruzione di tre campus universitari a Misuratah, Tarhunah e Zitlen. LIBERO MERCATO - “Alitalia, Anas e Trenitalia bruciano 7,2 mln al giorno. Confartigianato denuncia la paralisi del sistema Italia, infrastrutture e servizi poco efficienti e troppo costosi”. A che velocità viaggiano i treni e gli aerei italiani? A 300 mila euro all'ora. Così, con una battuta, potrebbero essere sintetizzati i dati forniti dalla Confartigianato, che ieri, durante l'assemblea annuale, ha duramente contestato il sistema Italia, imprigionato da una burocrazia soffocante e da un mercato che soffre della quasi totale assenza delle liberalizzazioni, tanto sbandierate, quanto rinviate. Elaborando i bilanci degli scorsi anni, 1'Ufficio studi di Confartigianato ha calcolato che tra il 2003 e il2007 Alitalia e Trenitalia hanno registrato perdite per quasi 6 miliardi di euro, bruciando insieme ben 3,2 milioni di euro al giorno. Un buco the cresce se si aggiunge anche il bilancio dell'Anas. Le tre società messe insieme hanno perso 7,6 milioni di euro a1 giorno: una “velocità di perdita” di 300 mila euro all'ora”, si legge nella scheda elaborata dall'associazione che rappresenta artigiani e piccoli imprenditori. In particolare, a pesare ancora di più sono gli aiuti che lo Stato passa alle grandi compagnie pubbliche, che si traducono in ingenti quantitativi di spesa pubblica che, secondo Confartigianato, non va a buon fine. IL GIORNALE - “Robin Hood, con la tassa arriva il fondo-calmiere”. Giuseppe Vegas tratteggia il profilo della legge finanziaria davanti alla Conferenza unificata. La manovra triennale - annuncia il sottosegretario all'Economia - sarà da 34,8 miliardi di euro. Di questi, 13,l nel 2009; e una parte verrà anticipata a prima dell'estate. Il varo è atteso in un consiglio dei ministri della prossima settimana. Nel 2010 gli interventi complessivi saliranno a 20,2 miliardi. La parte restante nel 2011, così da raggiungere il pareggio di bilancio. Dei 13,l miliardi del 2009, 3,4 arriveranno da risparmi degli enti locali, e un altro miliardo all'anno nel triennio da tagli alla Sanità. Al di là degli interventi previsti per azzerare il deficit entro il2011, nei provvedimenti che verranno varati la prossima settimana (molto probabilmente due decreti e un disegno di legge) debutterà anche la “Robin Hood tax”. Si tratta dell'imposta che Giulio Tremonti vuole introdurre per raggiungere quelli che (utilizzando una formula coniata da Luigi Einaudi) il ministro dell'Economia definisce “guadagni di congiuntura”. Si tratta di quei profitti realizzati dai diversi settori grazie all'andamento congiunturale. E al primo posto, ci sono gli extra utili realizzati da chi commercia e vende carburanti. (red/fed) 13 giu 2008 12:03.

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Passoni (pd): sicurezza non è burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Redattore sociale" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

MORTI BIANCHE 14.1413/06/2008 Passoni (pd): sicurezza non è burocrazia Roma - "Quando si parla di sicurezza Governo e Confindustria non possono considerare il tema come una procedura burocratica e convincersi che non e' un costo aggiuntivo da ridurre al minimo. Gli oneri per la sicurezza sono assolutamente indispensabili". E' quanto sostiene Achille Passoni, senatore del Partito democratico, che ricorda come "solo questa mattina, in un una giornata di lutto per la Sicilia e per l'intero Paese, contiamo gia' tre morti sul lavoro e due feriti gravi. E' evidente- va avanti- che non possiamo piu' permetterci di perdere tempo in discussioni sulla modifica della delega. L'obbiettivo deve essere il diritto alla sicurezza nel mondo del lavoro". "Le tante morti bianche degli ultimi giorni- chiude il parlamentare del Pd- evidenziano, ancora di piu', la vera urgenza: vigilare sull'applicazione della normativa per la sicurezza ed impegnarsi per costruire una cultura di controllo che coinvolga le imprese ed i lavoratori: una cultura della vita e del lavoro". (DIRE).

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Burocrazia e meteo bloccano le aperture serali (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

SACILE Slittano di una settimana gli appuntamenti estivi. Invito agli esercenti a praticare sconti dal 20 al 50 per cento Burocrazia e meteo bloccano le aperture serali Sacile(ms) Problemi burocratici, nuove disposizioni in materia di pubblici spettacoli e la previsione di condizioni meteorologiche avverse hanno indotto il Consorzio Commercianti a rinviare di una settimana l'avvio delle manifestazioni serali con i negozi aperti. "Purtroppo - spiega il presidente del Consorzio Andrea De Filippo - le sempre nuove disposizioni in materia di pubblici spettacoli e problemi burocratici ci mettono nell'impossibilità di partire come previsto con la prima serata dell'edizione 2008 di "Sacile ti aspetta di sera" e accogliere così i visitatori che, sono sicuro, saranno con noi la prossima settimana per iniziare assieme un'edizione che, sia pure ridotta nella quantità degli spettacoli, sarà qualitativamente valida".Il presidente del Consorzio annuncia che comunque da oggi partirà un'altra iniziativa rivolta ai consumatori, l'invito ai commercianti del Centro a praticare uno sconto cassa dal 20 al 50 per cento su tutti gli articoli in vendita. Per De Filippo si tratta di un primo gesto concreto dei commercianti, nel duplice intento di "aiutare il comparto che attraversa un momento di congiuntura sotto gli occhi di tutti e andare incontro ai bilanci delle famiglie, sempre più risicati".Nel dare pertanto appuntamento a venerdì prossimo, il presidente del Consorzio anticipa alcuni appuntamenti: la serata inaugurale vedrà, distribuiti nei vari angoli del centro storico, ben 12 complessi; in largo Salvadorini ci saranno le scuole di ballo che, accanto alle esibizioni dei propri associati, coinvolgeranno anche il pubblico; in Campo Marzio, le esibizioni delle società sportive. Il 27 e 28 giugno ci sarà il concorso "Una voce dal Livenza", manifestazione a livello nazionale con le migliori voci giovanili; l'8 agosto, infine, in piazza del Popolo ci sarà la finale regionale di Miss Italia.

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Artigiani faccia a faccia con Berlusconi (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere Di Como, Il" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Ieri a Roma Venticinque i delegati comaschi all'assemblea nazionale Ritrovo alle 5.30, partenza in aereo alle 7. Destinazione Roma, Auditorium Parco della Musica, assemblea nazionale di Confartigianato. Dal Lario partono 25 artigiani, pronti a incontrare il nuovo governo: portano le istanze, se non di tutti i 18mila artigiani lariani, almeno dei 6mila iscritti a Confartigianato Como. Nel tragitto in bus da Como a Lugano l'atmosfera è carica di aspettative per il faccia a faccia con il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, e con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. La loro interfaccia sarà Giorgio Guerrini, presidente nazionale di Confartigianato, che illustrerà una situazione pesante: burocrazia elefantiaca, fiscalità alle stelle e tanti altri ostacoli che la categoria lamenta da anni. Anche gli artigiani lariani partono alla volta di Roma con un carico di richieste, istanze e problemi da risolvere. E attendono impegni, più che promesse. Sul volo Lugano-Roma gli artigiani iniziano a discutere sullo stato di salute della categoria. Sono rappresentati praticamente tutti i settori: edile, tessile, chimico, navale, servizi. Dal mobiliere alla parrucchiera, dall'imprenditore con dieci dipendenti all'artigiano vecchio stile, i problemi lamentati sono spesso uguali. La burocrazia che frena "non solo la crescita - lamentano i comaschi - ma anche l'attività ordinaria delle aziende". Le tasse, le infrastrutture che mancano, le difficoltà nel riuscire a ottenere i soldi dai clienti. "Gli artigiani - spiega Giorgio Colombo, segretario generale di Confartigianato Como - stanno per confrontarsi con una realtà centrale che, a volte, sentono lontana. Hanno l'occasione di ascoltare direttamente chi governa, e sono rappresentati dal presidente nazionale". Cosa si aspettano dall'incontro' "Vogliono una svolta. Sanno di essere di fronte a un bivio, allo stesso modo sanno che questo governo ha i numeri per garantire la stabilità e venire incontro alle esigenze della categoria. Che è fatta da gente concreta, che non vuole promesse ma fatti concreti. Un esempio' È stata abolita l'Ici sulla prima casa, potremmo abolirla anche sui laboratori". Ed è proprio di problemi concreti che si discute in aereo. Non di strategie, scenari o prospettive economiche. Ma di forniture e fornitori, di giungle burocratiche e fiscali, di concorrenza. Un misto di timori e aspettative. Al Parco della Musica di Roma i 25 delegati di Como prendono posto in un'ala dell'auditorium. Arriva anche il gotha della politica nazionale: Gianni Alemanno, sindaco di Roma, Rocco Buttiglione, Emma Marcegaglia (presidente di Confindustria), Renato Schifani (presidente del Senato), Roberto Castelli e il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. Non manca nemmeno il centrosinistra: dal leader dell'opposizione, Walter Veltroni, a Enrico Letta, all'ex ministro Pierluigi Bersani. Un autentico boato si scatena alle 10.50, all'ingresso di Berlusconi. Il presidente Guerrini inizia a snocciolare ogni spina nel fianco e ogni richiesta degli artigiani. Risponde il ministro Sacconi, che strappa più di un applauso: parla di deregulation, semplificazione dei rapporti di lavoro, di formazione e apprendistato. La platea gradisce e sembra proprio che anche i comaschi ottengano le promesse che si aspettavano. L'assemblea termina alle 12.30, dopo una seconda ovazione a Berlusconi che ha salutato dal podio gli artigiani. Appena fuori dall'auditorium, i cellulari degli artigiani ricominciano a squillare all'impazzata: è giovedì e la loro azienda a Como deve continuare a macinare clienti e fatturato. Andrea Bambace Nella foto: Giorgio Guerrini, presidente nazionale di Confartigianato, durante il suo intervento ieri a Roma Home Guasto informatico, code ed esami rinviati Caso-nidi, ritirata la delibera Travolsero ciclista sulla Novedratese Il gip scarcera due giovani Neonato morto al Valduce Domani i funerali a Cantù Anziana sfiorata dal treno Paura alla stazione di Rovello Una richiesta su tutte: semplificazione Viale Geno, al via le limitazioni estive "Rave party", 20 indagati Tossicodipendenti in crescita sul Lario.

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Gli infortuni sono frequenti anche nel commercio e nei servizi (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

CONVEGNO UMCE Gli infortuni sono frequenti anche nel commercio e nei servizi Bassano(B.T.) La drammatica giornata di mercoledì che, in Italia, ha registrato ben nove vittime, in quattro diversi incidenti sul lavoro, ha riportato ancora una volta al centro dell'attenzione il triste problema delle "morti bianche" e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Proprio questo argomento è stato al centro di un convegno indetto all'hotel Palladio dall'Unione mandamentale del commercio, che ha preso in esame la nuova normativa in materia e i nuovi obblighi a carico delle aziende e che ha permesso di fare il punto sull'andamento degli incidenti, nel nostro comprensorio. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare spiega il responsabile dello Spisal dell'Asl 3, Tommy Mabilia se guardiamo al territorio della nostra Azienda sanitaria, dall'inizio del 2000 al 31 dicembre dello scorso anno, il totale degli infortuni registrati è in calo, seppur leggero. Se poi guardiamo agli incidenti con esito mortale, dobbiamo dire che in una piccola realtà come la nostra si tratta di eventi spesso legati all'accidentalità. È per questo che spesso è difficile spiegare perché in un anno magari si registrano tre vittime e l'anno successivo non si verificano episodi tanto drammatici.Spesso si è portati a pensare che gli incidenti riguardino solamente il lavoro nei cantieri o nelle grandi industrie: in realtà, spiega Mabilia, anche le aziende commerciali non ne sono immuni. I dati congiunti dei quattro Spisal della provincia dimostrano che i comparti più a rischio, come da previsione, sono quelli meccanico e dell'edilizia, ma quello che spesso sorprende è che subito dopo compaiono due settori insospettabili, come quello dei servizi e del commercio, dove gli infortuni accadono ugualmente.Fortunatamente, in questo caso, gli incidenti con esito mortale sono molto più rari, anche se non mancano episodi di una certa gravità. Sinceramente non ho ricordo di eventi mortali registrati nella nostra zona in questi comparti conferma Tommy Mabilia ma infortuni che comportano prognosi anche superiori ai 40 giorni sono frequenti. Il più delle volte sono dovuti a cadute dei lavoratori o incidenti stradali e spesso anche ad errori della movimentazione della merce. Per queste ragioni, dunque, anche i commercianti, ricorda il direttore dell'Umce, Riccardo Celleghin sono tenuti a rispettare tutte le norme in materia di sicurezza, che il nuovo testo unico ha ampliato anche alle imprese unipersonali. Una cosa però ci preoccupa più della burocrazia: l'aspetto sanzionatorio, che per chi commette errori prevede multe salate.

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Burocrazia nel mirino (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere Adriatico" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

La lista civica Recanati in consiglio comunale Burocrazia nel mirino RECANATI - "L'altra sera nella sala del Consiglio comunale il ridicolo si è unito all'ipocrisia quando ho terminato l'intervento sul punto all'ordine del giorno riguardante l'ampliamento dello stabilimento della Clementoni". Si apre così l'intervento del consigliere comunale della lista civica Recanati per chiarire il suo comportamento l'altra sera in assise. "Ho continuato scrive Taddei- mettendo in guardia il neo assessore sulla possibilità che possa diventare strumento inconsapevole in mani consapevolissime. Punto. Quindi ho fatto notare che in un momento non felice per le imprese, una azienda chiede di ampliare il suo stabilimento, creando quindi nuovi posti di lavoro per la nostra città e farla aspettare sei mesi è sicuramente significato un colpevole ritardo e un sicuro danno alla ditta. Quindi a questo punto sono arrivate alcune prese di posizione francamente prive di sostanza e ridicole nella forma, come chi ha provato, ignorando i documenti, ad indicare date fantasiose della presentazione degli atti, o chi, non smentendosi mai, ad incolpare sempre chi non c'è; è un vizio ormai riconosciuto dai più , è facile oltre che comodo e subdolo parlar male di chi non c'è. Insomma dopo aver assistito alla gara di arrampicata sugli specchi e girata della frittata, invece di dire semplicemente ok sei mesi forse sono troppi, l'ufficio forse ha dormito, speriamo di non aver arrecato eccessivi disagi all' azienda e amen, si è preferito lasciare posto al ridicolo all'ipocrisia e alla gogna".

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Il premier agli artigiani "Ora lasciateci lavorare" (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere Adriatico" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

La Confartigianato chiede di tagliare le tasse Il premier agli artigiani "Ora lasciateci lavorare" ROMA - Con la semplificazione e le riforme un nuovo miracolo economico è possibile, ma servono coraggio e orgoglio delle decisioni da parte del governo. Questo il messaggio dell'assemblea di Confartigianato, lanciato ieri a Roma dal suo presidente, Giorgio Guerrini, che chiede al governo di "allentare la pressione fiscale, che oggi è al 43,3% del Pil ed è divenuta insostenibile", e di "eliminare la burocrazia superflua, che pesa per ben 11,4 miliardi di euro l'anno sulle piccole e micro imprese italiane". Le "mpi", così le ha ribattezzate Guerrini, "rappresentano circa il 98% del sistema imprenditoriale italiano". Nel suo messaggio di saluto all'assemblea, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, le ha definite "una risorsa essenziale del nostro sistema produttivo". Concetto che è riecheggiato nell'intervento del presidente del consiglio Silvio Berlusconi all'assemblea della Confederazione. Le "mpi" sono però "una risorsa schiacciata da tasse e burocrazia, ma anche - ha sottolineato Guerrini nella sua relazione - dai costi dell'energia, superiori del 38% rispetto alla media europea, e da quelli della giustizia, che pesano per 2,3 miliardi di euro l'anno". Il presidente Berlusconi, nel suo breve saluto, ha parlato di "totale sintonia" del governo con la relazione di Guerrini, sottolineando che l'Esecutivo "vuole lavorare per cambiare l'Italia". E ha anche fatto suo il motto dell'ex presidente di Confartigianato Spallanzani: "lasciateci lavorare". "Questo può essere lo slogan del nostro governo, un governo - ha detto Berlusconi - di fatti, del buon senso artigiano, che vuole lavorare".

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Passoni (pd): ''Sicurezza non è burocrazia'' (sezione: Burocrazia)

( da "Redattore sociale" del 13-06-2008)

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MORTI BIANCHE 14.1413/06/2008 Passoni (pd): ''Sicurezza non è burocrazia'' Roma - "Quando si parla di sicurezza Governo e Confindustria non possono considerare il tema come una procedura burocratica e convincersi che non e' un costo aggiuntivo da ridurre al minimo. Gli oneri per la sicurezza sono assolutamente indispensabili". E' quanto sostiene Achille Passoni, senatore del Partito democratico, che ricorda come "solo questa mattina, in un una giornata di lutto per la Sicilia e per l'intero Paese, contiamo gia' tre morti sul lavoro e due feriti gravi. E' evidente- va avanti- che non possiamo piu' permetterci di perdere tempo in discussioni sulla modifica della delega. L'obbiettivo deve essere il diritto alla sicurezza nel mondo del lavoro". "Le tante morti bianche degli ultimi giorni- chiude il parlamentare del Pd- evidenziano, ancora di piu', la vera urgenza: vigilare sull'applicazione della normativa per la sicurezza ed impegnarsi per costruire una cultura di controllo che coinvolga le imprese ed i lavoratori: una cultura della vita e del lavoro". (DIRE).

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Scucces: <Risposte subito> (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Scucces: "Risposte subito" Giovanni Scucces, candidato sindaco di PdL-Udc, assieme all'assessore regionale al lavoro Carmelo Incardona ha incontrato numerosi residenti del quartiere d'Oriente. L'incontro è stato promosso da Giovanni Cassarino, esponente di An e vi hanno preso parte , fra gli altri, il commissario cittadino di An, Gianni Celestre, il consigliere provinciale Marco Nanì, l'assessore designato Riccardo Radenza e i candidati al consiglio comunale nella lista del Pdl, Donatella Denaro e Enrico Moncada. "Sono soddisfatto della riuscita dell'incontro - dichiara Cassarino - non mi aspettavo una partecipazione così calorosa e numerosa da parte dei residenti del quartiere e di numerosi amici". I presenti hanno preso atto dell'impegno di risolvere i molteplici problemi del quartiere, alcuni dei quali si legano alla realizzazione d'infrustrutture. Giovanni Scucces ieri mattina in compagnia dell'onorevole Nino Minardo e dell'assessore designato Riccardo Radenza ha incontrato i commissionari del mercato ortofrutticolo di viale Medaglie d'oro. "Ho visitato il mercato, incontrato e parlato con gli operatori - dichiara Scucces - discutendo delle difficoltà che il settore sta attraversando, delle problematiche della città, del nostro futuro. Il mio impegno è ascoltare la gente e la mia intenzione è risolvere i problemi laddove ci sono, ma soprattutto proseguire nel processo di crescita della nostra città. Creare una sinergia tra le istituzioni e i cittadini. Intendo sottolineare che la burocrazia non deve essere lontana e nemica dei cittadini, ma vicina ed amica". Parlando quindi del "programma dei cento giorni", esplicitato in una conferenza stampa e contenuto in otto punti di priorità il candidato di PdL-Udc dice: "I punti emersi sono senz'altro la sostanziale conferma della volontà di agire subito e bene per dare spinta alla città, valorizzando gli aspetti positivi di essa ("che sono tanti e che solida parte di coloro i quali sono in malafede si possono tacere") e mettendo mano dove c'è la necessità. Il quadro della nostra città è tale che un preciso programma di 100 giorni di massiccia azione governativa ci permetterà di riprendere con passo spedito il cammino già iniziato, senza indulgere in inutili perdite di tempo e dando subito le risposte". Stasera lo schieramento PdL-Udc chiuderà la campagna elettorale alle 22 in piazza Matteotti, ove oltre a Scucces parlerà il sottosegretario alla Programmazione Economica della Presidenza del Consiglio dei ministri, on. Gianfranco Miccichè. Giorgio Buscema.

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<Meno burocraziaalla Provincia> (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Totò Leotta (Pd) "Meno burocrazia alla Provincia" Il candidato sindaco Nello Musumeci - che oggi chiuderà la campagna con un comizio alle 20, in piazza Federico di Svevia, davanti al Castello Ursino, "uno dei simboli del degrado culturale della città" - ha incontrato i pescatori catanesi che hanno manifestato rabbia per le condizioni di forte disagio in cui opera il settore. "L'aumento del gasolio del 240 % negli ultimi 4 anni - ha affermato Musumeci - ha messo in ginocchio un'attività che potrebbe dare reddito e occupazione. A ciò si aggiungano i limiti imposti dall'Unione europea che penalizzano solo le nostre flotte, lasciando quelle extracomunitarie padrone del Mediterraneo". Musumeci ha poi ricordato le sue iniziative da eurodeputato a favore della marineria, soprattutto di quella artigianale e sottocosta, e ha espresso il proposito di istituire, se eletto sindaco, un tavolo azzurro per "un costante confronto, con la categoria". Durante una passeggiata alla fiera di piazza Carlo Alberto, l'europarlamentare ha invece rinnovato l'appello al voto disgiunto, "una possibilità - ha sottolineato - che con il passare delle ore sta facendo sempre più breccia tra gli elettori che hanno ben chiara l'opportunità di votare sia per la loro lista che il sindaco Musumeci". PAOLONE CHIUDE IN PIAZZA VITTORIO EMANUELE Manifestazione di chiusura, stasera alle 21 in piazza Vittorio Emanuele, per l'on. Benito Paolone, decano del Consiglio comunale e candidato per il Pdl.

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All'interno (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Rispettare le leggi è cosa buona e giusta. È un obbligo, anche morale. Ma quando la rigorosa osservanza delle norme travalica i criteri del buon senso forse un po' di trasgressione potrebbe risultare benefica. E c'è una storia, tutta montana, che ne è l'eclatante esempio. È accaduta a Ferla. Un venditore ambulante, certamente zelante, sicuramente ansioso di conoscere la nuova determina municipale sulla distribuzione degli spazi pubblici per il comparto, si è recato a palazzo di città per avere copia del prezioso documento. Rivoltosi allo sportello di competenza, da un coscenzioso impiegato si è sentito rispondere che doveva presentare regolare istanza scritta e inviarla con tanto di raccomandata con ricevuta di ritorno (non si sa mai...). E così il venditore si è diretto all'ufficio postale, non prima di aver compilato regolare richiesta per entrare in possesso della tanto agognata delibera. Spesa: 3,50 euro. Inviata la raccomandata, è rimasto per qualche giorno in trepida attesa fino a quando si è visto recapitare una raccomandata, in risposta alla sua. Anche questa con ricevuta di ritorno, per altri 3,50 euro. L'intestatario della busta era il Comune. L'ambulante, convinto di avere ricevuto il documento richiesto, ha aperto la busta e?sorpresa. Dentro c'era sì un documento, ma non certo quello che aspettava. Il foglio indicava le spese che l'utente avrebbe dovuto affrontare per ottenere copia della delibera: se in formato A4 10 centesimi una sola facciata e 15 se avanti-retro; in formato A3, 15 centesimi per una sola facciata e 26 per due. E non è finita qui. La spesa di cancelleria a carico dell'utente doveva essere corrisposta attraverso vaglia postale. E a questo il nostro "eroe" ha dovuto arrendersi alla burocrazia. Niente delibera, pazienza. Ma un liberatorio "vaffa", quello sì. Tanto è gratis.

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La furia del no, il coraggio del si (sezione: Burocrazia)

( da "Stampaweb, La" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

"Sono molto addolorato per l'esito del referendum irlandese anche perché questo viene da un popolo che più di ogni altro ha goduto i vantaggi della sua appartenenza all'Unione Europea e ha avuto tassi di sviluppo elevatissimi e aiuti economici che non hanno confronto in situazioni analoghe", afferma Romano Prodi in una nota. "E' chiaro - aggiunge - che la volontà popolare va rispettata ma è altrettanto chiaro che l'Unione Europea deve andare avanti e che i popoli che decidono in modo autonomo e democratico di rifiutare i trattati sottoscritti dai loro governi ne traggono coerentemente le conseguenze. L'Europa - conclude Prodi - non può più procedere a singhiozzo bloccata dai veti di coloro che non si sentono più appartenenti a questa grande impresa".(ANSA). ---------------------------------------------------------------------------------- -------------------- Il presidente del Pse,t Poul Nyrup Rasmussen: “A no to the Treaty is not a no to Europe. There is still so much we need to do together. Europe cannot afford to waste any more time in institutional crisis or pausing for reflection. If we want citizens to support Europe we need to create a Europe for citizens. We need to tackle the insecurities of ordinary people and families – we need to create more and better jobs, we need to tackle climate change and ensure a secure supply of affordable and sustainable energy, we need to manage globalization in a fairer way for all, we need to deal better with migration.” ---------------------------------------------------------- ------------------------------------------ "L'impopolarità di quella che da anni denunciamo come Europa trasformata da patria europea a Europa delle Patrie trova una ulteriore conferma". Lo ha detto Marco Pannella, in diretta a Radio Radicale sul referendum irlandese. "In Irlanda al massimo un elettore su cinque, il venti per cento, a fronte del sostegno della politica irlandese, ha deciso di approvare questa proposta, di dire sì a questa Europa. Il leader laburista irlandese ha sottolineato come il no sia più netto nelle zone operaie. I ceti medi non sono andati a votare. La perdita di carisma, di segnale positivo dell'unità europea, é ormai clamorosa. Nella Bruxelles barocca, malamente barocca, in mano alle burocrazie nazionali, non se ne preoccuperanno e potranno escogitare - conclude - quel che vogliono". (ANSA). --------------------- "L'Europa non può continuare ad essere ostaggio di chi non la vuole". E' quanto ha dichiarato Gianni Pittella, capodelegazione del Pse al Parlamento europeo, in merito ai risultati, ancora provvisori, del referendum irlandese sul Trattato, che danno il 'no' vittorioso. "Il voto negativo dei cittadini irlandesi al trattato di Lisbona, ratificato già da 18 paesi, stupisce ancor di più perché viene da uno dei paesi che più ha beneficiato degli aiuti provenienti dall'Ue", spiega Pittella. "Se da un lato bisogna comunque rispettare la volontà espressa, è innegabile che deve esserci la possibilità, per coloro che lo vogliono, di continuare sulla strada della maggior integrazione e cooperazione europea anche attraverso il sistema delle cooperazioni rafforzate già utilizzato per Schengen e l'euro", conclude. (apcom) ---------------------------------------------------------------------------------------- "Il No al trattato di Lisbona è una pesante battuta d'arresto per tutti coloro che speravano di rimettere in moto il metodo d'intervento che ha portato pace e sviluppo per 50 anni" - è la reazione con la quale l'On. Mario Mauro, Vicepresidente del Parlamento europeo, accoglie il voto negativo del popolo irlandese al referendum sulla ratifica del nuovo Trattato sull'Unione europea. "Non possiamo sottrarci alla responsabilità di questa sconfitta, frutto senza dubbio della persistente lontananza delle istituzioni europee dai cittadini, non si può prospettare cessione di sovranità senza che l'ultimo dei cittadini ne sia pienamente cosciente" - prosegue - "Per questo si ripropone con forza l'urgenza di superare il deficit democratico all'interno dell'Unione dando vita a un vero dibattito politico europeo" - conclude Mauro - "C'è la necessità di creare un'opinione pubblica europea, per colmare un vuoto che rischia di compromettere il futuro del progetto europeo, non dobbiamo commettere l'errore di far crescere una generazione che tema l'Europa e che tema il compimento di questo progetto come un'imposizione". ---------------------------------------------------------------------------------------------- Il presidente della Conferenza delle regioni periferiche marittime e della Regione Toscana, Claudio Martini, ha espresso "profonda amarezza e preoccupazione per un voto che indebolisce il processo d'integrazione politica dell'Europa". "Il risultato del referendum - ricorda Martini - arriva proprio nel momento in cui tutti riconoscono a gran voce che c'é sempre più bisogno dell'Europa: i Paesi non riescono a risolvere da soli i grandi problemi, mentre anche le grandi istituzioni internazionali incontrano crescenti difficoltà, come il recente fallimento della Conferenza della Fao ha dimostrato". Secondo Martini quello irlandese è "un voto paradossale, se si pensa che l'Irlanda è il Paese che più di ogni altro ha beneficiato delle politiche e dei finanziamenti europei e che ha conosciuto negli ultimi anni una crescita enorme grazie all'Europa". Per il presidente "sul voto hanno pesato evidentemente paure ed egoismi privati e nazionali in un clima di diffusa ingratitudine verso gli sforzi comuni che non dice niente di buono sul futuro delle prospettive unitarie". --------------------------------------------------------------------------------- "Saluto con immensa gioia la notizia la vittoria del no al referendum irlandese sul Trattato". Questa la reazione del capodelegazione della Lega Nord all'europarlamento, Mario Borghezio, riportata da 'affaritaliani.it'. "Nei distretti operai di Dublino - ha osservato Borghezio - si è votato massicciamente contro Lisbona: evidentemente, anche in Irlanda, la classe operaia vuole andare in paradiso e non nell'inferno dei tecnocrati e dei banchieri di Bruxelles". --------------------------------------------------------------------------------------------------------- "Fino a quando i burocrati europei continueranno a scrivere testi ispirati dagli illuminati e non dalle necessita" dei popoli europei, ci sarà sempre un popolo in Europa che dirà di no. Stavolta è stato il popolo della celtica e verde Irlanda". Lo afferma Roberto Castelli, sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e Trasporti, commentando il no dell' Irlanda al referendum sul Trattato Ue. (nota per il Signor Castelli : il trattato lo hanno fatto i GOVERNI!!!) ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Se i primi dati dall'Irlanda saranno confermati e l'Irlanda respingerà il trattato europeo si tratta di una grave battuta d'arresto per l'Europa". Lo afferma Giorgio La Malfa (Pri). "Ritengo che i leader politici europei dovranno riflettere profondamente sulla crisi del processo di integrazione europea e valutare le ragioni per le quali in molti paesi dell'Unione le istituzioni europee vengono considerate negativamente. Non è possibile - conclude - sottovalutare le ragioni di questa crisi dell'Europa come è avvenuto dopo il referendum francese e olandese". ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- commenti (0) scrivi.

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In diretta da Bruxelles (sezione: Burocrazia)

( da "Stampaweb, La" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

"Sono molto addolorato per l'esito del referendum irlandese anche perché questo viene da un popolo che più di ogni altro ha goduto i vantaggi della sua appartenenza all'Unione Europea e ha avuto tassi di sviluppo elevatissimi e aiuti economici che non hanno confronto in situazioni analoghe", afferma Romano Prodi in una nota. "E' chiaro - aggiunge - che la volontà popolare va rispettata ma è altrettanto chiaro che l'Unione Europea deve andare avanti e che i popoli che decidono in modo autonomo e democratico di rifiutare i trattati sottoscritti dai loro governi ne traggono coerentemente le conseguenze. L'Europa - conclude Prodi - non può più procedere a singhiozzo bloccata dai veti di coloro che non si sentono più appartenenti a questa grande impresa". (ansa ---------------------------------------------------------------------------------------- "Il No al trattato di Lisbona è una pesante battuta d'arresto per tutti coloro che speravano di rimettere in moto il metodo d'intervento che ha portato pace e sviluppo per 50 anni" - è la reazione con la quale l'On. Mario Mauro, Vicepresidente del Parlamento europeo (Pdl), accoglie il voto negativo del popolo irlandese al referendum sulla ratifica del nuovo Trattato sull'Unione europea. "Non possiamo sottrarci alla responsabilità di questa sconfitta, frutto senza dubbio della persistente lontananza delle istituzioni europee dai cittadini, non si può prospettare cessione di sovranità senza che l'ultimo dei cittadini ne sia pienamente cosciente" - prosegue - "Per questo si ripropone con forza l'urgenza di superare il deficit democratico all'interno dell'Unione dando vita a un vero dibattito politico europeo" - conclude Mauro - "C'è la necessità di creare un'opinione pubblica europea, per colmare un vuoto che rischia di compromettere il futuro del progetto europeo, non dobbiamo commettere l'errore di far crescere una generazione che tema l'Europa e che tema il compimento di questo progetto come un'imposizione". ---------------------------------------------------------------------------------- -------------------- Il presidente del Pse,t Poul Nyrup Rasmussen: “A no to the Treaty is not a no to Europe. There is still so much we need to do together. Europe cannot afford to waste any more time in institutional crisis or pausing for reflection. If we want citizens to support Europe we need to create a Europe for citizens. We need to tackle the insecurities of ordinary people and families – we need to create more and better jobs, we need to tackle climate change and ensure a secure supply of affordable and sustainable energy, we need to manage globalization in a fairer way for all, we need to deal better with migration.” ---------------------------------------------------------- ------------------------------------------ "L'impopolarità di quella che da anni denunciamo come Europa trasformata da patria europea a Europa delle Patrie trova una ulteriore conferma". Lo ha detto Marco Pannella, in diretta a Radio Radicale sul referendum irlandese. "In Irlanda al massimo un elettore su cinque, il venti per cento, a fronte del sostegno della politica irlandese, ha deciso di approvare questa proposta, di dire sì a questa Europa. Il leader laburista irlandese ha sottolineato come il no sia più netto nelle zone operaie. I ceti medi non sono andati a votare. La perdita di carisma, di segnale positivo dell'unità europea, é ormai clamorosa. Nella Bruxelles barocca, malamente barocca, in mano alle burocrazie nazionali, non se ne preoccuperanno e potranno escogitare - conclude - quel che vogliono". (ANSA). --------------------- "L'Europa non può continuare ad essere ostaggio di chi non la vuole". E' quanto ha dichiarato Gianni Pittella, capodelegazione del Pse al Parlamento europeo, in merito ai risultati, ancora provvisori, del referendum irlandese sul Trattato, che danno il 'no' vittorioso. "Il voto negativo dei cittadini irlandesi al trattato di Lisbona, ratificato già da 18 paesi, stupisce ancor di più perché viene da uno dei paesi che più ha beneficiato degli aiuti provenienti dall'Ue", spiega Pittella. "Se da un lato bisogna comunque rispettare la volontà espressa, è innegabile che deve esserci la possibilità, per coloro che lo vogliono, di continuare sulla strada della maggior integrazione e cooperazione europea anche attraverso il sistema delle cooperazioni rafforzate già utilizzato per Schengen e l'euro", conclude. (apcom) ---------------------------------------------------------------------------------------------- Il presidente della Conferenza delle regioni periferiche marittime e della Regione Toscana, Claudio Martini, ha espresso "profonda amarezza e preoccupazione per un voto che indebolisce il processo d'integrazione politica dell'Europa". "Il risultato del referendum - ricorda Martini - arriva proprio nel momento in cui tutti riconoscono a gran voce che c'é sempre più bisogno dell'Europa: i Paesi non riescono a risolvere da soli i grandi problemi, mentre anche le grandi istituzioni internazionali incontrano crescenti difficoltà, come il recente fallimento della Conferenza della Fao ha dimostrato". Secondo Martini quello irlandese è "un voto paradossale, se si pensa che l'Irlanda è il Paese che più di ogni altro ha beneficiato delle politiche e dei finanziamenti europei e che ha conosciuto negli ultimi anni una crescita enorme grazie all'Europa". Per il presidente "sul voto hanno pesato evidentemente paure ed egoismi privati e nazionali in un clima di diffusa ingratitudine verso gli sforzi comuni che non dice niente di buono sul futuro delle prospettive unitarie". --------------------------------------------------------------------------------- "Saluto con immensa gioia la notizia la vittoria del no al referendum irlandese sul Trattato". Questa la reazione del capodelegazione della Lega Nord all'europarlamento, Mario Borghezio, riportata da 'affaritaliani.it'. "Nei distretti operai di Dublino - ha osservato Borghezio - si è votato massicciamente contro Lisbona: evidentemente, anche in Irlanda, la classe operaia vuole andare in paradiso e non nell'inferno dei tecnocrati e dei banchieri di Bruxelles". --------------------------------------------------------------------------------------------------------- "Fino a quando i burocrati europei continueranno a scrivere testi ispirati dagli illuminati e non dalle necessita" dei popoli europei, ci sarà sempre un popolo in Europa che dirà di no. Stavolta è stato il popolo della celtica e verde Irlanda". Lo afferma Roberto Castelli, sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e Trasporti, commentando il no dell' Irlanda al referendum sul Trattato Ue. (nota per il Signor Castelli : il trattato lo hanno fatto i GOVERNI!!!) ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Se i primi dati dall'Irlanda saranno confermati e l'Irlanda respingerà il trattato europeo si tratta di una grave battuta d'arresto per l'Europa". Lo afferma Giorgio La Malfa (Pri). "Ritengo che i leader politici europei dovranno riflettere profondamente sulla crisi del processo di integrazione europea e valutare le ragioni per le quali in molti paesi dell'Unione le istituzioni europee vengono considerate negativamente. Non è possibile - conclude - sottovalutare le ragioni di questa crisi dell'Europa come è avvenuto dopo il referendum francese e olandese". ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- commenti (0) scrivi.

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Sconfitta la casta dei burocrati Ue (sezione: Burocrazia)

( da "Affari Italiani (Online)" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Venerdí 13.06.2008 16:00 --> Di Pasquale Della Torca Caro Direttore, gli irlandesi sono gente tosta e hanno fatto benissimo a bocciare il Trattato di Lisbona. E' proprio vero che per leggerla la storia bisogna prima farla, poi scriverla e in ultimo interpretarla. E' quello che hanno fatto gli irlandesi. Questa Unione europea così prolissa, dandy e burocratica è invisa un po' a tutti. L'enclave dei palazzi che ospitano l'Unione è vista come un ostacolo a tutto ciò che è fare e sbagliare. Ormai siamo entrati nell'ottica che la costruzione dell'Unione europea ci sta costando molto, moltissimo, più del dovuto. Abbiamo, in sostanza, barattato un po' di finta stabilità monetaria con un impoverimento che ogni giorno diventa più insopportabile. La bocciatura del Trattato è la bocciatura di una intera megacasta europea ancora più pericolosa di quella dei politici: la casta dei burocrati. E i libri ne sono pieni dei guasti delle burocrazie al potere. Come in una macchina del tempo siamo tornati indietro di secoli, al momento in cui la burocrazia dopo un processo costante di autocostruzione si sostanzia quale elemento fondamentale dell'impero bizantino. Ma l'Unione europea, senza andare così lontano, si è data una struttura burocratica che forse nemmeno Max Weber intendeva così asettica, tecnicista e totalmente avulsa dalla realtà in cui opera. Il risultato non poteva essere che quello giunto dall'Irlanda. L'Unione europea che non crea autonomia, non libera, non permette di fare e di sbagliare, infingarda sotto certi punti di vista e soprattutto che frena e non è capace di creare valore, crescita e sviluppo è l'Europa attuale e l'idea di Europa popalata dai burocrati che è stata bocciata. Questa non è nemmeno lontanamente l'idea di Europa immaginata da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi; è un'Europa alla quale a malincuore ci siamo adattati ma come moderni Nerone consideriamo la nostra Agrippina.

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Fuoco amico (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cari commensali, le nostre ultime discussioni sono nate da alcune provocazioni che ho voluto fare su alcune misure pop annunciate dal governo Berlsuconi. Ho parlato, e male, della Robin tax e dei tetti agli stipendi, e financo delle esclusioni Ici. Non ho parlato della giusta richiesta del nucleare, delle ottime misure su premi e straordinari e sulle ipotesi di riforma della pa. Insomma sono stato fazioso, più che fazioso. Devo una spiegazione. Quando un governo ha davanti a sè cinque anni di legislatura e ne ha avuti altrettanti dietro alle spalle, ha una grande carta per provare a riformare il nostro benedetto Stato. Mi sarei immaginato una partenza sprint. Avrei voluto la medesima decisione mostrata su Napoli, anche sull'economia. Insomma avrei voluto un esecutivo meno pop e più impop. Chiessenefrega delle critiche popolari, quanto si ha un tratto preciso e univoco. Assecondare gli umori o frenarsi per non essere criticati da sinistra non vuol dire essere democratici. Probabilmente questo è il miglior governo che potessimo votare. Ma le difese d'ufficio sono una spezia che non piace al cuoco di questa zuppa. Scritto in Berlusconi IV Commenti ( 2 ) " (No Ratings Yet) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05Jun 08 Robin pop L'idea di tassare i petrolieri per i loro extraprofitti (ma chi quantifica e come l'extra? ed è l'unico settore ad avere extra? e nel futuro tutti gli extra saranno da bastonare?) ha l'aria di essere l'idea più pop degli ultimi giorni. 1. Lo Stato, attraverso l'iva, ha già portato a casa tasse extra dai profitti extra del barile extra. Si calcola che in un anno esso ammonti già a 500 milioni. Insomma se proprio crede lo stato potrebbe rinunciare a parte dell'Iva applicata sulla benzina che in Italia è al 20 per cento e in altri paesi europei è al 16 per cento. 2. I profitti maggiori sono realizzati da chi buca e spilla petrolio. Su 1,6 milioni di barili consumati al giorno in Italia, meno di 100mila sono di produzione domestica. Dunque toccare le royalties sui buchi rende poco niente. 3. Il petroliere di gran lunga più ricco d'Italia si chiama l'Eni per un terzo proprietà dello stato. Fattura quasi 90 miliardi di euro con utile vicino ai 10 miliardi (pari al fatturato totale di Erg, secondo petroliere in Italia) ed ha un margine operativo di 20 miliardi. Tassare i petrolieri in Italia, vuol dire per lo Stato tassare se stesso: una partita di giro. 4. Annunciare un'imposta che può facilmente essere traslata sul consumatore ha effetti perversi. Basti pensare che il rincaro di 1 centesimo del costo finale al consumatore della benzina vale per le compagnie petrolifere 500 milioni di euro. Sono solo alcune notazioni, peraltro imprecise poichè ancora non è preciso l'imponibile della nuova tassa. Ad esempio se veniesse colpita la raffinazione, il discorso sarebbe parzialmente diverso. Resta l'idea molto pop che la manina dello Stato asi occupi degli affari privati. Scritto in Berlusconi IV Commenti ( 28 ) " (1 votes, average: 5 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 27May 08 L'Ici pop dei Liberali pop Il governo Berlusconi ha promesso in campagna elettorale di eliminare l'Ici sulla prima casa. Lo ha fatto con l'eccezione degli immobili accatastati a/1, a/8 e a/9. Il motivo è che sono immobili di lusso. Non vogliamo aprire una discussione sull'essenza di questa imposta. Piuttosto ci interessa determinare la ragione politica per la quale siano stati esclusi dal beneficio i proprietari di immobili, cosiddetti di lusso. E la ragione, cari commensali, è semplice: demagogia allo stato puro. Vedete, alcune manovre fiscali opportune questo governo non potrà farle per motivi di bilancio: e lo possiamo capire. Ma sull'Ici pop non ci siamo. Le "abitazioni di tipo signorile" accatastate così in Italia ammontano alla ridicola cifra di 35701 (trentacinquemila e rotti), di ville (burocraticamente chiamate a/8) ce ne sono 34.141 e infine ci sono 2397 tra castelli e palazzi di pregio. Insomma ci sono 72mila "ricchi" che non godranno dell'esenzione Ici, su 31 milioni di immobili in Italia. Posto, come si capisce, che estendere lo sconto anche a costoro non sarebbe stato un salasso, resta il pop. Scritto in Berlusconi IV Commenti ( 29 ) " (2 votes, average: 3 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 25May 08 Mutui e azzzzzardi Vi segnalo un bel articolo di Claudi Borghi sul Giornale di un paio di giorni fa. Si parla dell'intesa governo-banche sulla rimodulazione dei mutui a tasso variabile. Borghi dice chiaramente e subito che "non si tratta di un regalo" e mette in chiaro (è il caso di dirlo, vista la semplicità con cui spiega la manovra) la portata del provvedimento. Due sole notazioni aggiuntive e provocatorie. 1. Gli economisti lo chiamano moral azard: è la circostanza per la quale un individuo o un impresa assume rischi alti sapendo che poi alla fine qualcun altro sarà tenuto a pagare per il comportamento che eventualmente si è rivelato troppo rischioso. Ebbene ci si può domandare se questo intervento dello Stato non crei l'impressione che gli errori di valutazione dei cittadini possano essere sempre e comunque sanati dal legislatore. Chi ha contratto un mutuo a tasso variabile sapeva che il tasso sarebbe potuto cambiare. L'ha fatto perchè inizialmente i saggi erano bassi, ma poi quando sono saliti, zac ci pensa l'aiuto di mamma stato-banche. 2. La convezione pensata da governo-abi ha un forte effetto di riduzione della concorrenza. Chiunque avesse avuto una rata alta avrebbe (grazie alla Bersani, per la verità molto osteggiata dalle banche) potuto verificare offerte alternative per portare il mutuo in banche alla ricerca di nuovi clienti e dunque disposte ad applicare condizioni migliori. Con la rimodulazione prevista dalla convenzione, si fa tutto in casa. Dunque le banche si tengono stretti i propri clienti: gli fanno diventare la rata fissa e se li tengono così in portafoglio per decine di anni. Senza alcun rischio che qualche istituto bancario particolarmente aggressivo vada a rompere loro le scatole. I circa 1,5 milioni di italiani con la rata alta otterranno un beneficio temporaneo a cambiare il mutuo in fisso e per di più ai tassi del 2006, ma l'Italia perderà in termini di concorrenza del sistema e di educazione finanziaria dei suoi cittadini. Scritto in pol economica Commenti ( 20 ) " (1 votes, average: 5 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 15May 08 Dietro la lavagna/2 A proposito di stipendi d'oro, perchè non pensare ad una tassazione eccezionale per chi ha case con più di trenta camere? Oppure perchè non aumentare la tassazione su chi ha la barca più lunga di trenta metri? E ancora perchè non tassare i proprietari di Ferrari e Lamborghini? Anzi, ideona, perchè non introdurre una imposta eccezionale per coloro che hanno un diamante superiore ai tre carati, colore f, e inclusioni wsi? Ma veramente risolviamo i problemi della finanza pubblica con manovre e annunci così pop e demagogici come quello di tassare gli stipendi dei manager? I ricconi, per la verità in gran parte antiberlusconiani, non hanno certamente bisogno del sottoscritto per essere difesi. Fa proprio rabbia dover essere costretti a difendere questa categoria e con essa il principio che le retribuzioni e i suoi eventuali tetti, in uno stato liberale, non li definisce lo Stato. Chissà perchè mi viene in mente un manifesto sinistro il cui refrain era: Anche i ricchi piangono, con una barca sullo sfondo. Tremonti dietro alla lavagna per quattro-cinque ore. Scritto in Berlusconi IV Commenti ( 30 ) " (6 votes, average: 3.67 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 10May 08 Dietro alla lavagna/1 Prima dichiarazione ufficiale del ministro dell'Ambiente: "Ringrazio tantissimo Alfonso". Per Alfonso, la Presti-Giacomo intende Pecoraro Scanio. Ma non basta: "Ha fatto tanto in questi due anni per questo motivo con lui intendo mantenere un rapporto". Complimenti al neo ministro. Ci resta il dubbio se i suoi ringraziamenti si riferiscono specificatamente ai veti sui termovalorizzatori (caso Campania, ma non solo), a quelli sul nucleare, o a quelli sui rigassificatori? O piuttosto se i ringraziamenti ad Alfonso siano giustificati per la la composizione della commissione del Via, o per la retorica veteroambientalista, o per le ultime nomine fatte in fretta e furia al ministero, o per i viaggi pagati in alberghi extralusso su cui indaga la magistratura? Gentile Presti-Alfonso sono questi i motivi per cui intende mantenere un rapporto? Un rapporto, sia detto per inciso al neoministro, che gli italiani votando il suo partito e cancellando quello dei verdi, avrebbero voluto vedere raso al suolo. Per il ministro dell'ambiente, due ore dietro alla lavagna. E non fiati. Scritto in Berlusconi IV Commenti ( 23 ) " (8 votes, average: 4.5 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 30Apr 08 1929 Oggi è stato reso pubblico il dato del Pil negli Stati uniti, nel primo trimestre del 2008. La crescita della ricchezza americana è dello 0,6 per cento. Poco (anche ancora doppia rispetto a quella italiana), ma non da giustificare tecnicamente la paura di una recessione. La produzione industriale è cresciuta dello 0,7 per cento. I consumi dei cittadini dell'1 per cento. E per finire sul mercato di Borsa: all'inizio dell'anno il Dow Jones era a quota 13043 e oggi siamo ritornati più o meno là. Perdonate i numeri, ma forse a coloro che parlano di 29 converrebbe ricordarli. Scritto in finanza Commenti ( 16 ) " (3 votes, average: 3.67 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 17Apr 08 Chi non capisce, pontifica Mercoledì mattina sono stato inviato a Omnibus della Sette. Ascoltavo tanti dotti commenti sul successo della lega e sui suoi motivi e sui flussi elettorali e bla bla bla. Ma insomma con che coraggio. Abbiamo sbagliato tutto, ma pretendiamo di commentare i risultati diversi delle nostre previsioni. Ma come fanno i tanti che ci hanno detto che il parlamento sarebbe stato massacrato e polverizzato da questa legge elettorale, oggi a parlare di bipolarismo. Come fanno i tanti che davano la lega, come piccolo movimento di razzisti, a spiegare il suo successo. Cosa ha aperto loro gli occhi? Dovremmo tacere, stare zitti, fare la cronaca, ascoltare e smetterla di pontificare su fenomeni di cui non capiamo un cavolo. Ho la triste sensazione che i giornalisti stiano diventando sempre più simili ai politici: non riescono a vedere ciò che avviene fuori dai loro palazzi. Il corsera per due giorni consecutivi ci ha detto che sarebbe stato meglio il pareggio e oggi si compiace di una maggioranza chiara. L'universo mondo si interroga da dove siano arrivati i voti alla lega. Se un partito prende nelle città del nord un voto ogni cinque elettori, i voti li ha presi da tutti. Ma andiamo al bar Scritto in Varie Commenti ( 32 ) " (17 votes, average: 4 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 04Apr 08 Piccolo sfogo sul meraviglioso Ferrara Cari comensali in questa campagna elettorale moscia, piena, come sempre, di promesse, le quotazioni di Ferrara salgono. Almeno, ovviamente, per me. Gli lanciano le pietre e lui risponde. Va nelle piazze con idee pazze. é un simbolo di passione e di politica. E divide, ma fa pensare. é adorabile. Scritto in Varie Commenti ( 63 ) " (7 votes, average: 4.43 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 16Mar 08 Alitaglia/2 Cari commensali, l'amico Gamaximo scrive: "Egr. Sig. Porro, come certamente avrà inteso sono uno tra i sostenitori del fatto che Alitalia debba essere venduta ad una società privata che abbia le competenze per rimettere a posto una situazione che noi, in vent'anni, non siamo stati capaci di sistemare. Mi sembra tra l'altro che Air France-KLM possa essere proprio la soluzione giusta ma .. le ultime notizie trapelate questa mattina, dopo la lunga riunione dei vertici Alitalia, mi fa pensare che forse sarebbe il caso di rivedere la cosa. In pratica, sembrerebbe, che AF-KLM vogliano acquistare il pacchetto Alitalia ad esclusione di AZ service cioè comprando a poco più di niente una società che in effetti vale poco ma lasciandoci una società ( 10.000 persone) che vive sui servizi dati agli aeromobili e a tutto quanto ci gira intorno ma ..togliendoci gli aeromobili. Cosa vuol dire? Che affare è? In pratica mi sembra che ci venga offerto un bel panino imbottito da quale viene sfilato in prosciutto! Cosa ne dice? Forse bisognerà dire ad AF-KLM che gli affari bisogna farli in due !!". Sapete che vi dico: qualche sospetto mi inizia a venire anche a me. Sono da 20 ore in viaggio: sono andato a Los angeles, ovviamente via Monaco. E sono ancora qui, a Monaco, che aspetto la mia coincidenza per Malpensa. Sono disponibile, ma anche rattristato, di non avere un volo diretto da Milano a Lax, ma il costo di questo sacrificio deve valere la pena. Certo, poi penso al servizio e al costo di Alitalia peri contribuenti, e mi viene un po' di pessimismo. L'idea che Airfrance si compri Alitalia, ci sposti a Parigi, e non si prenda tutto il "pacco" mi fa però imbufalire Scritto in Varie Commenti ( 61 ) " (8 votes, average: 4 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Nato a Roma, vivo a Milano. Lavoro da qualche anno al Giornale e scrivo di economia e finanza. Tutti gli articoli di Nicola Porro su ilGiornale.it contatti Categorie Berlusconi IV (5) burocrazia (1) citazioni (2) finanza (10) pol economica (19) Varie (32) Ultime discussioni Niva: Un buon cuoco che nonn tenesse in conto anche i tempi di cottura, ravvivando eccessivamente la fiamma, non... Mr Drugo: Secondo me ci possiamo girare intorno quanto vogliamo. fare riforme impopolare, seppur necessarie,... Marco Locci: Non so che dire ! Non mi intendo affatto di economia, ma leggendo tutti i commenti ho... Giulio di Siena: A proposito di Robin Hood tax, non sarebbe più conveniente che il mitico personaggio si esercitasse... Franco R: L'aroganza purtroppo non è solo di sinistra, devo ammettere che anche dalle nostre parti non si... I più inviati I "cagasotto" - 4 Emails Ancora sui Precari Veneti - 1 Emails AliTaglia - 1 Emails Morti di ipocrisia - 1 Emails Piccolo sfogo sul meraviglioso Ferrara - 1 Emails Blog amici Alex Tabarrok crilla Finanza e Macro freakkkettoni IBL La città dei liberi rass.stamp 11min In prova Ecodiario June 2008 M T W T F S S " May 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 Archivio dei post June 2008 (2) May 2008 (4) April 2008 (3) March 2008 (2) February 2008 (4) January 2008 (5) December 2007 (5) November 2007 (5) October 2007 (7) September 2007 (11) August 2007 (20) Trackback recenti Giornalettismo: Scajola e la concorrenza che non c'è Phastidio.net: Ancora sulle distorsioni al mercato... Giornalettismo: Roma Città Aperta? The Mote in God's Eye: Rinegoziazione dei mutui casa, qualche considerazione... Giornalettismo: Ma se uccidi uno, è importante sapere per chi tifi? 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Farnesina, Alberti (Avsi): Nomina Belloni è molto gradita (sezione: Burocrazia)

( da "Velino.it, Il" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. EST - Farnesina, Alberti (Avsi): Nomina Belloni è molto gradita Roma, 13 giu (Velino) - “Gradiamo molto la nomina della Belloni” spiega al VELINO spiega Arturo Alberti, presidente dell'Avsi, l'ong vicina alla Compagnia delle opere nonché presidente di Link 2007, il coordinamento che raggruppa undici delle maggiori organizzazioni non governative italiane. “Con il neo direttore generale – continua – siamo certi di poterci misurare in modo costruttivo in quanto la sua esperienza all'Unità di crisi la ha portata a conoscere molto bene le problematiche dei Paesi in via di sviluppo e delle emergenze, che ha avuto modo di affrontare sin dal 2004 con lo Tsunami, ma anche recentemente con il Libano e negli ultimi giorni con i due italiani rapiti in Somalia”. Non sfugge al presidente dell'Avsi come sia necessaria una correzione della legge che regola la Cooperazione allo sviluppo, la 49/87 che ormai ha più di 30 anni. “Speriamo in un nuovo impulso alla riforma – prosegue Alberti -, come speriamo che vengano predisposti degli aggiustamenti alle procedure. Mi riferisco, ad esempio, al ripristino della contabilità straordinaria per i fondi indirizzati alle nostre organizzazioni, in quanto mal si sposa la lentezza della burocrazia con la necessaria urgenza delle nostre attività”. Ma Alberti pensa anche al ripristino di una Consulta per la cooperazione che abbia modo di riunirsi una volta l'anno per mettere insieme tutte le anime del settore: “Ma che non sia un luogo di chiacchiere, ma anche di confronto” conclude Alberti. (der) 13 giu 2008 15:37.

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Uno strumento per programmare (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Calabria, Il" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Riunione nei locali del Settore Urbanistica per discutere del Piano comunale di spiaggia Si è tenuta, nei locali del Settore Urbanistica del comune di Catanzaro, la conferenza dei servizi circa la rappresentazione dell'Atto d'indirizzo della Giunta Comunale sull'adeguamento del Piano Comunale di Spiaggia alla recente normativa regionale L.R. 17/05 e sue norme di attuazione il P.I.R. (Piano di Indirizzo Regionale). Ne dà notizia un comunicato della Fiba, federazione imprese balneari. "Abbiamo appreso con grande soddisfazione - si legge nella nota - che il documento oggetto della Conferenza è stato approvato all'unanimità dalla Giunta Comunale. Un primo passo in avanti è stato compiuto verso la realizzazione dell'adeguamento, tanto auspicato, alle nuove norme del piano spiaggia esistente. Un lavoro iniziato qualche mese fa, fortemente voluto dall'Assessore all'Urbanistica Domenico Iaconantonio, convinto della rilevanza che potrà avere tale strumento per lo sviluppo del territorio costiero e della città tutta. Sin dall'inizio ha promosso la concertazione con la Categoria, nell'intento di raggiungere obiettivi condivisi. Certo il lavoro non è ancora finito, ma il modus operandi adottato, da noi molto apprezzato, ci conforta circa il futuro risultato finale. L'estate 2008 rimane ancora un momento di transizione, di passaggio dagli iter burocratici da anni vigenti, piuttosto farraginosi ed "ingessati", alle nuove linee guida contenute nella Legge Regionale e nel P.I.R. ben più snelli (che non prescindono dalla sicurezza e dell'igiene), volti in particolare alla promozione della destagionalizzazione e alla riqualificazione dell'esistente (le concessioni in essere sono elementi costitutivi del PCS) magari aumentando il numero e la qualità dei servizi offerti. Comprendiamo - continua la Fiba - che per un comune così strettamente legato alla burocrazia un tale passaggio non è proprio cosa immediata". "Al tempo stesso però - secondo la federazione - i settori che hanno competenza sull'attività di stabilimento balneare si sono dimostrati disponibili, seppur individualmente, ad attivare delle procedure di transizione valide solo per questo anno, nel tentativo di scongiurare il danno allo svolgimento dell'esercizio delle attività. Siamo coscienti che oggi il litorale catanzarese offre ben poco spazio ad una nuova programmazione, ma la "nuova programmazione" sarà principalmente un'opera di migliore armonizzazione dell'esistente, andando a colmare alcune lacune che ancora oggi esistono, per una tale motivazione l'Assessorato ha inteso partire con l'adeguamento delle Norme Tecniche. La nostra attenzione è indirizzata fortemente agli iter procedurali amministrativi. A tal proposito - prosegue la nota - riteniamo che il Piano Comunale di Spiaggia (PCS), debba essere anche una sorta di vademecum, la sintesi, l'atto finale di un lavoro di concertazione tra la Categoria e l'Amministrazione, di concertazione e coordinamento tra i diversi Settori dell'Amministrazione interessati, di modo che frutto di cotanta sinergia sia anche l'indicazione puntuale ed inequivocabile (oggi siamo fortemente supportati dalla L.R. 17/05 e dal P.I.R) di tutte le procedure da espletare per l'avvio delle attività balneari. Alla luce dell'impegno assunto dall'Assessore all'Urbanistica, con il quale condividiamo l'impostazione del lavoro, siamo fiduciosi - conclude la nota - che il risultato finale sarà uno strumento basilare dal quale partire, per poi proseguire con la collaborazione degli ulteriori Assessorati, ed essere protagonisti di una programmazione tale che ci porterà ad investire tutte le nostre energie al fine di rendere i catanzaresi, e non solo, orgogliosi del proprio litorale e magari innescare un'inversione di tendenza evitando le migrazioni verso altre spiagge altri "lidi" ".

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"Gioia Tauro, basta tatticismi" (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Calabria, Il" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il segretario di zona della Cgil, Larosa, invita Loiero a porre fine ai "duelli" per la supremazia sul porto GIOIA TAURO. Un invito a mettere fine ai tatticismi sul porto di Gioia Tauro è stato rivolto al Presidente della Regione, dal segretario generale della Cgil di zona, Pasquale Larosa. "Sicuramente - scrive Larosa a Loiero in una lettera aperta - lei è a conoscenza dell'ormai infinita querelle o meglio dei "duelli" per il controllo e la supremazia sul Porto. Il perdurare di questa inutile e dannosa disputa rischia di veder sprecare le grandi chance di crescita e di far perdere lo scalo gioiese in competitività ed efficienza nei confronti degli altri scali del Mediterraneo e del Nord Europa". "Bisogna dire con estrema chiarezza - prosegue Larosa - che tutti gli interventi da lei fin qui svolti per dirimere problemi e contenziosi tra l'Autorità portuale e l'Asi di Reggio Calabria non hanno sortito nessun effetto. Anzi, proprio in questi ultimi giorni tutti i progetti e gli accordi faticosamente raggiunti nei mesi scorsi tra Governo, Regione, Commissario delegato e Autorità portuale rischiano di fallire, privando il porto non solo del Piano regolatore portuale, strumento indispensabile, ma anche dei tre progetti industriali necessari al raggiungimento degli obiettivi occupazionali e precisamente M.S.C., ICO-BLG e del gateway ferroviario. Mentre Gioia Tauro è paralizzata dall'ormai eterno scontro per le aree, i porti concorrenti stanno investendo ingenti risorse, vedi il Porto di Barcellona dove ben 70 aziende multinazionali hanno fatto domanda per avere spazi nella nuova area ad uso logistica. Quanti di questi avrebbero potuto scegliere Gioia Tauro se le condizioni infrastrutturali fossero già state risolte?. Chi aveva il compito di pianificare, ha miseramente fallito: la politica, la burocrazia, gli Enti preposti". "Alla luce di tutto questo - conclude Larosa - non le sembra che sia giunto il momento di mettere la parola fine ai tatticismi, al politichese, agli interessi di parte, di lobby e di quant'altro fino ad oggi hanno ostacolato la crescita e le prospettive di sviluppo di questa emblematica area che è l'unico punto di eccellenza della nostra Regione? Non le sembra che sia giunto il momento di buttare ogni maschera e fare in modo di pianificare ed assicurare un futuro ai tanti giovani calabresi che purtroppo ogni anno devono continuare ad emigrare fuori Regione? Non le sembra che sia giunto il momento di aprire un tavolo con il Sindacato, peraltro già richiesto da giorni, per affrontare, risolvere e sciogliere definitivamente i nodi che bloccano lo sviluppo dell'area di Gioia Tauro?.

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"PRIORITÀ SICUREZZA" (sezione: Burocrazia)

( da "Azione, L'" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'AZIONE - Articoli - "priorità sicurezza" "PRIORITÀ SICUREZZA" Luca Zaia, da Bibano, vola a Roma a fare il ministro, e sulla sua poltrona di vicepresidente della Regione Veneto arriva Franco Manzato, quarantaduenne leghista di Oderzo, laureato in filosofia, da vent'anni in politica. Gli esordi a Ormelle con la Liga, poi a Oderzo come consigliere comunale della Lega (1993-2006) infine in Regione come consigliere (2000) e capogruppo (2001-2008). Manzato ha le stesse deleghe di Zaia: turismo e agricoltura. "La nostra terra ha ora una rappresentanza mai avuta prima, ma anche una grande responsabilità. Io e Luca abbiamo lavorato tanto sul territorio, chi in maniera più evidente, chi più nascosta, ma apparteniamo alla stessa cultura della Sinistra Piave, di lavoro e religiosa. Una cultura di chi sta in mezzo alla gente, e per questo parto avvantaggiato, perché i temi che devo affrontare sono vasti ma li conosco". Ha preso il referato di Zaia, all'agricoltura. Sul tappeto c'è subito la questione delle quote latte. "Un tema che abbiamo già affrontato e che vogliamo portare ad un tavolo nazionale: ci sono realtà che hanno agito correttamente, ed altre che hanno avuto motivo per non essere completamente in linea con le norme Ue perché ne andava di mezzo la competitività stessa dell'azienda agricola. Di concerto con Luca puntiamo ad una trattativa a livello europeo per risolvere la questione. Il problema fondamentale dell'agricoltura è comunque la sua sburocratizzazione. A volte all'agricoltore costano più la consulenza di un tecnico e la burocrazia che gli va dietro rispetto al contributo che poi gli arriva dalla Regione. Al centro dell'attenzione va messa l'impresa agricola, non la regione o gli enti strumentali come Avepa o Veneto Agricoltura. Penso alle funzioni degli ispettorati agrari: non sarà il caso di trasferirli all'interno di Avepa per darle una maggiore funzionalità?". Sta già combattendo una battaglia sui consorzi di bonifica. "C'erano diverse posizioni sul funzionamento e sulla nec essità di esistenza degli stessi. Ne abbiamo fatta una sintesi, ora in discussione in aula. Sono emerse quattro esigenze. Primo: i consorzi siano espressione del mondo agricolo. Secondo: bisogna razionalizzare i consorzi, lasciandone al massimo 14 (oggi sono oltre 20), riorganizzati secondo le aste dei fiumi, eliminando 300 consiglieri (con annesso risparmio). Terzo: flessibilità della tassa sulla bonifica. I consorzi non si occupano più di bonifica, ma di mantenimento del territorio bonificato, che non interessa solo gli agricoltori (che per la loro attività pagano già la tassa sull'acqua per l'irrigazione): per questo deve intervenire direttamente la Regione. Quando può permetterselo, la Regione paga tutto, quando non ce la fa, i consorzi emettono le cartelle per la differenza. Quarto: lo sfruttamento energetico dei salti d'acqua". Quali sono gli interventi più urgenti per la Sinistra Piave? "Innanzitutto la sicurezza. I cambiamenti in termini di accoglienza si possono fare, ma il politico deve tenere conto della percezione del cittadino, che oggi pone la sicurezza come priorità. Si può accogliere nel momento in cui c'è una serenità del territorio e una sua capacità ricettiva. E poi l'autonomia finanziaria. L'abbattimento della pressione fiscale non riguarda solo il rapporto tra cittadino e Stato ma anche la competitività del territorio". Intanto si alza il grido di dolore dei sindaci, con le tasche vuote. "Ho parlato con loro, ho un buon rapporto. Le casse dei comuni sono vuote, e i finanziamenti sono blindati dai servizi. Se però si legano le spese correnti sull'Irpef, dal momento che nessun comune mai diminuirà i servizi, non si potranno mai abbassare le tasse. Il ragionamento deve invece essere virtuoso, per esempio puntando sull'Iva: se la regione è competitiva (magari abbattendo i tributi), ho più produzione, i cittadini spendono di più e il surplus di Iva va ai comuni". L'hanno definita "figlio politico di Covre", che si definisce eretico della Lega. "Politicamente esco dal fabbro Piero Zanatta, di Ormelle, capo storico della Liga Veneta, assieme al barbiere Sartori. Con Covre, poi, a Oderzo, abbiamo avuto sempre una grande sintonia, pure con schietti confronti. Lo rispetto profondamente. Molti stimoli sono partiti da lui: il movimento dei sindaci che ha modificato la legge Bassanini, la battaglia contro la cementificazione dei capannoni, che ha condizionato la nuova legge urbanistica... Ancor oggi, anche se non lo si scrive, operiamo assieme, per esempio finanziando la costruzione di pozzi in Africa". Covre è andato giù pesante con la Casta... "Nel suo libro, Stella ha fatto nomi e cognomi. Io conosco decine di consiglieri comunali, provinciali e regionali che fanno il loro dovere, e conosco anche il rovescio della medaglia. Ma non si deve fare di ogni erba un fascio". FC.

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RomaCon la semplificazione e le riforme un nuovo miracolo economico è possibile, ma servono coraggio e orgoglio delle decisioni da parte del governo (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Como, La" del 13-06-2008)
Pubblicato anche in:
(Provincia di Lecco, La)

Argomenti: Burocrazia

RomaCon la semplificazione e le riforme un nuovo miracolo economico è possibile, ma servono coraggio e orgoglio delle decisioni da parte del governo romaCon la semplificazione e le riforme un nuovo miracolo economico è possibile, ma servono coraggio e orgoglio delle decisioni da parte del governo. Questo il messaggio dell'assemblea di Confartigianato, lanciato ieri a Roma dal suo presidente, Giorgio Guerrini, che chiede al governo di "allentare la pressione fiscale, oggi al 43,3% del Pil ed è divenuta insostenibile", e di "eliminare la burocrazia superflua, che pesa per ben 11,4 miliardi di euro l'anno sulle piccole e micro imprese italiane". Le "mpi", così le ha ribattezzate Guerrini, "rappresentano circa il 98% del sistema imprenditoriale italiano". Nel suo messaggio di saluto all'assemblea, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, le ha definite "una risorsa essenziale del nostro sistema produttivo". Concetto che è riecheggiato nell'intervento del presidente del consiglio Silvio Berlusconi all'assemblea della Confederazione. Le "mpi" sono però "una risorsa schiacciata da tasse e burocrazia, ma anche - ha sottolineato Guerrini nella sua relazione - dai costi dell'energia, superiori del 38% rispetto alla media europea, e da quelli della giustizia, che pesano per 2,3 miliardi di euro l'anno". In materia fiscale i piccoli imprenditori dicono sì al federalismo, "che può contribuire a migliorare l'efficienza della spesa". Il presidente di Confartigianato ha chiesto però "l'avvicinamento del momento del pagamento delle imposte all'effettiva disponibilità finanziaria" e "l'introduzione della tassazione per cassa in favore delle imprese con volumi d'affari ridotti, che maggiormente risentono del peso del ricorso al credito per il pagamento delle imposte". Guerrini, che aveva cominciato la relazione ricordando i sei operai morti tragicamente in Sicilia ieri, ha detto che anche nella lotta contro gli incidenti sul lavoro servono semplificazione e prevenzione. Il presidente di Confartigianato ha detto poi che oggi "c'e la stabilità politica per avviare le riforme e per decidere, per far tornare l'Italia protagonista". Confartigianato è pronta a partecipare a un programma di riforme che, superata la fase elettorale, appaiono sempre meno di destra e sinistra e sempre più legate a esigenze di modernizzazione e miglioramento della qualità del lavoro e dell'impresa. 13/06/2008.

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La scheda (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Como, La" del 13-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

La scheda L'inchiesta Continua il nostro viaggio tra i disservizi e i paradossi della burocrazia. La puntata odierna riguarda i disservizi patiti ieri da decine di comaschi che avrebbero dovuto sottoporsi a esami clinici al Sant'Anna. Nella morsa è quasi sempre il cittadino a finire stritolato. Se volete fare sentire la vostra voce e segnalare cosa vi è capitato, potete farlo scrivendo una lettera (Redazione cronaca, via P. Paoli 21, 22100 Como) o mandando una mail a: redcronaca@laprovincia.it 13/06/2008.

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