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DOSSIER “BUROCRAZIA”

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TUTTI I DOSSIER


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Report "Burocrazia"

Colaninno, un imprenditore nel Pd ( da "Corriere.it" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la troppa burocrazia che incombe sulla capacità del Paese di correre. Serve un fisco amico - continua Colanninno - dello sviluppo, più giusto e più equo, che premi il contribuente leale e tolga l'indecenza dell'evasione". Finalmente, conclude, con il Pd di Veltroni si è compreso che "imprese e lavoratori corrono per lo stesso obiettivo"

Arriva Storace e al telefono la Santanchè ( da "Corriere delle Alpi" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: farci fuori con la burocrazia e i giochetti di potere" ha ricordato Ruggeri. E Storace ha ringraziato l'avvocato Patelmo "che ha combattuto in Cassazione per ridarci il diritto ad essere presenti in queste elezioni", riferendosi alla guerra dei simboli. "La Destra sarà la rivelazione della campagna elettorale" ha annunciato Storace ricordando i sondaggi che li danno in recupero.

Io, ex operatore museale, senza lavoro fisso ( da "Trentino" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Mi fermo qui anche se avrei ancora molto da dire ma prima voglio rivolgerle un "appello": intervenga la Provincia sull'INPS perché c'è chi ha bisogno mese dopo mese dell'indennità di disoccupazione e non può aspettare la burocrazia dell'INPS. Basterebbe liquidare le domande man mano che vengono presentate.

Un salvagente alle discoteche - diego longhin ( da "Repubblica, La" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: e per ridurre la burocrazia, fatta di autorizzazioni. Le novità sono contenute nel nuovo regolamento di polizia amministrativa, messo a punto dopo tre mesi di lavoro dall'assessore al Commercio, Alessandro Altamura. Un restyling del vecchio documento, varato nel 1978, per rimettere ordine e svecchiare gli adempimenti in diversi settori.

Il comune allunga la notte discoteche sempre aperte - (segue dalla prima pagina) diego longhin ( da "Repubblica, La" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia inutile, sulla scia dei decreti Bersani, favorendo il mercato, la concorrenza, ma tenendo sempre d'occhio la sicurezza - spiega l'assessore Altamura - il nuovo regolamento è una sorta di testo unico per le attività produttive e credo che possa diventare anche materia di studio per altre amministrazioni che sono alle prese con il rinnovo delle loro procedure amministrative"

Verso le comunali ( da "Tirreno, Il" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Andrea Ghezzani BUROCRAZIE Gli anziani penalizzati dal caso questionari Innanzitutto, ringrazio Il Tirreno che spesso si dimostra attento ai veri problemi, che attanagliano la nostra città ed apre uno spiraglio che consenta di aiutarci a dipanare questa burocrazia infernale che sempre di più spunta fra le vie arroventate della nostra vita.

Gli impianti sportivi restano incompiuti ( da "Resto del Carlino, Il (Fermo)" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: opera e la dura realtà di una burocrazia farraginosa che ha bloccato da mesi i lavori. Oggi vedere l'incompiuta, dopo tante assicurazioni, fa veramente rabbia. Rabbia che è testimoniata non solo dai dirigenti dell'Usa Santa Caterina, che hanno in gestione gli spazi, ma anche da molti residenti che di recente hanno chiesto spiegazioni sul perché di tanti ritardi.

Camionisti contro tasse e burocrazia: troppi costi, la categoria è in ginocchio ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Camionisti contro tasse e burocrazia: troppi costi, la categoria è in ginocchio La Fai, Federazione autotrasportatori italiani, va verso un significativo consolidamento anche nel Mantovano: tra due mesi e mezzo - presumibilmente a fine maggio o al più tardi all'inizio di giugno - si terrà un'assemblea degli iscritti per procedere alla nomina di un consiglio direttivo e del suo presidente.

Il commercio ai deputati: vogliamo infrastrutture ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la burocrazia, il caro energia, la criminalità e l'insicurezza. Le cinque decisioni urgenti da assumere riguardano la realizzazione delle infrastrutture, il sostegno ai giovani, le piccole e medie imprese che sono il motore della nostra economia, una politica efficace a sostegno del turismo, una politica efficace a sostegno dell'

La politica si confronta con le imprese artigiane ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Nel corso del vertice tra candidato e organizzazione artigiana saranno affrontati i temi caldi della burocrazia, del fisco, della finanza agevolata, della formazione, del welfare e del lavoro oltre che le problematiche del territorio, con particolare riferimento alle infrastrutture, ferrovie e viabilità.

Quanto costa smaltire l'eternit ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: il lavoro e la burocrazia che sono fra i più alti a livello dell'Europa. Pertanto crediamo sia assolutamente imprescindibile un sostegno per lo smaltimento dell'amianto nel rispetto delle regole, attraverso finanziamenti esterni rispetto al Psr, accessibili in questo modo anche ai molti proprietari con beni affittati,

L'affondo di gottardo: i cittadini lista specchietto per la sinistra ( da "Messaggero Veneto, Il" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: dopo aver dimostrato in questi 5 anni di essere stati sostenitori di una legislazione che ha aumentato la burocrazia e in maniera sconsiderata il costo della politica. Altro che semplificazione legislativa - tuona Gottardo - altro che riduzione del numero dei consiglieri quando sono stati responsabili grazie agli assessori esterni dell'aumento di ben 10 poltrone".

Veltroni: dobbiamo investire sui giovani ( da "Piccolo di Trieste, Il" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Dobbiamo ridurre i tempi della giustizia e della burocrazia e investire sui giovani. Devono poter studiare con standar europei, poter aprire un'impresa senza chiedere ai padri l'ipoteca sulla casa di famiglia. Dobbiamo essere capaci tutti assieme di rischiare. Vogliamo che il figlio di un operario abbia le stesse opportunità di quello di un avvocato".

Di QUINTO CAPPELLI MAI COME in questi giorni è animato di gente il greto ( da "Resto del Carlino, Il (Forlì)" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Bisognerebbe aiutare di più i volontari ad affrontare le ingenti spese e a snellire la burocrazia, che mangia migliaia di euro e tempo anche in queste feste organizzate solo per mantenere vive le tradizioni, valorizzare il territorio e far divertire la gente. Va riconosciuto l'impegno sociale dei ragazzi che lavorano per la festa".

L'inflazione di riforme non migliora l'università ( da "Sole 24 Ore, Il" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La principale eredità di questi provvedimenti, oltre ad aumentare la burocrazia universitaria, è stata di bloccare i due comitati che l'agenzia avrebbe dovuto sostituire, uno dei quali ha il compito fondamentale di raccogliere i dati sul sistema universitario italiano. Continua u pagina 4 l'articolo prosegue in altra pagina.

Imprese a corto di figure qualificate ( da "Sole 24 Ore, Il" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: della corruzione diffusa e della burocrazia asfissiante c'è un problema che assilla i manager indiani: il talent crunch, ovvero la carenza di personale di talento. Con il Paese in rapida transizione da un'economia agricola a una basata su servizi e manifatturiero, il bisogno sia di lavoratori qualificati che di manodopera minimamente istruita è cresciuto nettamente.

Dazio burocratico per i talenti extracomunitari ( da "Sole 24 Ore, Il" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Eppure combattiamo con la burocrazia per farli venire e restare in Italia con moglie e figli. Da poco, abbiamo ottenuto, per uno di loro, il rinnovo del permesso sei mesi dopo la richiesta: visto che vale un anno, tra sei mesi saremo punto e a capo". A Roma una delle due scuole americane private frequentate dai figli di dirigenti stranieri di 58 Paesi (

"Turismo tutto l'anno, dalle parole ai fatti". È il progetto presentato a Roma, ( da "Messaggero, Il (Viterbo)" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: dovuti alla burocrazia e alla lentezza di concessione delle autorizzazioni per aprire le attività ricettive. "L'avvento delle nuove tecnologie - spiega Peparello - permette di cambiare radicalmente il concetto di fare turismo, che è di alta stagione per tutto l'anno e si basa sulle motivazioni che spingono chi viaggia ad andare in un determinato posto anziché in un altro.

Dimenticati due volte ( da "Sole 24 Ore, Il" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: come le chiama il linguaggio asettico della burocrazia coloniale. Oggi Giado è una cittadina della municipalità di Yefren e del campo di concentramento non restano nemmeno più le macerie. Per vedere com'era bisogna ricorrere a Mushi Meghidish, Moshe per gli amici, che in un garage vicino a Tel Aviv l'ha ricostruito in scala sulla base dei suoi ricordi di internato:

In Inghilterra, quando dovevano assegnargli la casa popolare, c'era un'ass ( da "Messaggero, Il (Frosinone)" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: quello della solidarietà che va sempre oltre la burocrazia. Allo stesso piano ci sono altri due appartamenti da 45 metri, i vicini sono pronti a questa soluzione: uno si trasferisce nella casa oggi occupata dalla famiglia di Daniele, un altro va altrove, per il bambino disabile verrebbero uniti i due appartamenti liberati.

Vita da badanti tra sacrifici e speranze ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Dopo essersi gettate nel ciclone "burocrazia" cominciano a sognare un permesso che le terrà ancorate al nostro paese, o la tanto sospirata carta di soggiorno, valida 5 anni, ottenuta dopo tanto lavoro. Molte badanti sono sole, tante lavorano senza contratto, altre invece sono riuscite, grazie alla loro operosità ed onestà, a ricongiungersi,

CRONACA 17-03-2008 La burocrazia Permessi, un incubo Per le donne immigrate, il primo scoglio da sup... ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: CRONACA 17-03-2008 La burocrazia Permessi, un incubo Per le donne immigrate, il primo scoglio da superare, una volta varcato il confine, è la regolamentazione dei documenti che, il più delle volte, rappresenta un vero e proprio incubo, a causa della burocrazia, resa ancora più incomprensibile dalla lingua.

<Sugli Ogm serve un po' di sincerità> ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Tampieri ha poi parlato del "paradosso italiano" del parmigiano reggiano che nonostante elevata qualità e produzione contenuta non riesce a spuntare prezzi remunerativi e ricordato l'impegno svolto per la semplificazione della burocrazia. Interventi Il sottosegretario Guido Tampieri e Federico Vecchioni.

Conflitti e diversità. Questa è la cultura ( da "Manifesto, Il" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ma ad un più modesto incontro tra burocrazie ministeriali (dove i settori più ricchi dal punto di vista del Pil hanno prevalso su quelli più ricchi di qualità culturale e di potenzialità innovative). Si può assumere questa storia del Ministero come una metafora. La preoccupazione del controllo politico può finire per mortificare, se non uccidere la politica,

Caro colf, contributi in aumento ( da "ItaliaOggi Sette" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: E anche la burocrazia ha cambiato un po di regole: dopo una sperimentazione di due mesi, dal 1° marzo vanno seguite nuove modalità per la denuncia dei rapporti di lavoro. Entro fine mese, infine, i datori di lavoro domestico devono consegnare ai lavoratori che ne facciano richiesta il resoconto del 2007.

A che serve la Confindustria? Il quarto sindacato ( da "Panorama" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: "burocrazia", "costo del lavoro", "sistema giuridico e legislativo molto complesso". Ma è interessante paragonare la pragmatica opinione delle multinazionali con quella degli associati italiani alla Confindustria: anche in questo caso viale dell'Astronomia si è rivolta alla Ipsos, ricavandone giudizi soddisfatti.

La corsa per la presidenza Due programmi a confronto ( da "TTG Italia" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: E mentre Corbella punta soprattutto sulla cooperazione a livello internazionale, Scotti mette l'accento sull'eccessiva burocrazia per le imprese turistiche. Comunque, come prevede il regolamento, nuove candidature potranno essere presentate fino all'11 aprile, data della votazione. A pag. 5 17/03/2008.

Cup, una soluzione per le liste d'attesa ( da "Corriere Adriatico" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia e dei pareri contrari di organismi, quali la Consulta regionale per la Disabilità, che, in una lettera indirizzata al presidente Spacca, ha chiesto più tempo per valutarne il possibile impatto nel sistema sanitario regionale. Di segno opposto, il parere di Giannotti che vede nell'attivazione del Cup un valido strumento per superare molti dei mali che attanagliano la Sanità

REDDITI AGRICOLTORI: ITALIA DAL 2000 -18, 2%;GERMANIA E GB +33% (2) ( da "Agi" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Oneri pesanti che si traducono in forte ostacolo alla crescita economica delle imprese, con incidenza negativa notevole sull'occupazione e la competitivita. Non a caso, la Cia proprio per combattere il "mostro" della burocrazia ha promosso una Petizione popolare raccogliendo migliaia di firme in tutta Italia.(AGI).

17/03/2008 13:26 ELEZIONI: PDL SICILIA, E' ARRIVATO MOMENTO DI PORTARE AVANTI PROGRAMMI ( da "ITnews.it" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: dalla legalita alle battaglie antimafia, dalle politiche giovanili al rigore nella spesa pubblica, dal rilancio della Sicilia in tutti i suoi settori produttivi alla questione energetica e ambientale, dalla piena attuazione della Biagi alle risposte al precariato, dallo snellimento della burocrazia alla sanita.

Revisione LEA: allarme della FIMMG sul decreto che sta per essere approvato ( da "SaluteEuropa.it" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia." In una Sanità ancora incoerente fra competenze del Governo e delle Regioni, e tormentata dal loro cronico conflitto, i Medici di Famiglia italiani hanno riposto molte aspettative sulla nuova formulazione dei Livelli Essenziali di Assistenza che la Conferenza Stato Regioni dovrebbe approvare nei prossimi giorni per garantire ai cittadini italiani una risposta concreta

"Corsa per la presidenza Astoi, due programmi a confronto" ( da "TTG Italia Online" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: E mentre Corbella punta soprattutto sulla cooperazione a livello internazionale, Scotti mette l'accento sull'eccessiva burocrazia per le imprese turistiche. Comunque, come prevede il regolamento, nuove candidature potranno essere presentate fino all'11 aprile, data della votazione.

A MAGLIE STRETTE VADEMECUM DEL "NON VOTO" CONSAPEVOLE (SI PUÒ "RIFIUTARE" LA SCHEDA ELETTORALE) MASSACRI IN TIBET: LA CINA? RENDIAMOLA SEMPRE PIÙ LONTANA UOMO AL VOLANTE, PER ( da "Dagospia.com" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: di creare più burocrazia, di darti una pensione da fame, di mandare te e i tuoi figli in scuole e ospedali fatiscenti. Invece c'è un'altra soluzione semplice: 1) ANDARE A VOTARE, PRESENTARSI CON I DOCUMENTI + TESSERA ELETTORALE E FARSI VIDIMARE LA SCHEDA (portate con voi il documento allegato, facendo attenzione al punto 5 dell'art.


Articoli

Colaninno, un imprenditore nel Pd (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere.it" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Ospite di corriere.it, rispondera' alle domande dei lettori alle 11.30 di lunedi' Colaninno, un imprenditore nel Pd L'ex presidente dei Giovani Industriali sarà il capolista del Partito democratico in Lombardia MILANO - Il suo cognome fa venire inevitabilmente in mente il padre Roberto, tra gli autori della celebre scalata alla Telecom, tuttavia Matteo Colaninno, ex presidente dei Giovani Imprenditori della Confindustria e oggi capolista alla Camera del Pd nella circoscrizione Lombardia 1 ha dimostrato di non dovere tutto solo alla sua famiglia d'origine. CHI E' COLANINNO - Nato nel 1970, sposato e con un figlio, Colaninno, che sarà ospite di Corriere.it e risponderà in videochat alle domande dei lettori, lunedì alle 11.30, ha ricoperto, fra le altre, le cariche di vicepresidente del gruppo Piaggio, di amministratore delegato e vicepresidente di Omniaholding s.p.a. e di vicepresidente della Banca Popolare di Mantova.. Ha lavorato inoltre presso Il Sole 24 ore come consigliere di amministrazione e presidente del Comitato di controllo interno. E forse è proprio grazie al suo successo come imprenditore che è stato scelto dal leader del Pd Walter Veltroni come il volto nuovo del capitalismo italiano. Tanto nuovo da poter rappresentare la novità costituita dal partito democratico. Secondo Colaninno, in Italia c'è bisogno di "più imprenditorialitá per liberare le energie del Paese" e occorre combattere "la troppa burocrazia che incombe sulla capacità del Paese di correre. Serve un fisco amico - continua Colanninno - dello sviluppo, più giusto e più equo, che premi il contribuente leale e tolga l'indecenza dell'evasione". Finalmente, conclude, con il Pd di Veltroni si è compreso che "imprese e lavoratori corrono per lo stesso obiettivo". stampa |.

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Arriva Storace e al telefono la Santanchè (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere delle Alpi" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

LA DESTRA Arriva Storace e al telefono la Santanchè Il segretario nazionale ha illustrato il programma: "Recuperiamo i valori" BELLUNO. La sorpresa arriva nel finale. Daniela Santanchè, il candidato premier della Destra, si collega al telefono con la sala Luciani del centro diocesano mentre è in corso la presentazione dei candidati bellunesi del partito alle prossime politiche. C'è il segretario nazionale Francesco Storace, il portavoce regionale Paolo Scaravelli e poi i candidati Giorgio Tartuferi, Titti Monteleone e Paolo Patelmo, e c'è Mario Ruggeri. C'è un anche un nutrito gruppo di sostenitori del partito. La Santanchè invia il suo saluto ai bellunesi, ai quali Storace ha già spiegato le linee principali del programma del partito. "Hanno cercato di farci fuori con la burocrazia e i giochetti di potere" ha ricordato Ruggeri. E Storace ha ringraziato l'avvocato Patelmo "che ha combattuto in Cassazione per ridarci il diritto ad essere presenti in queste elezioni", riferendosi alla guerra dei simboli. "La Destra sarà la rivelazione della campagna elettorale" ha annunciato Storace ricordando i sondaggi che li danno in recupero. Contro Fini "che ha cancellato i valori in cui crede". Ma contro anche Berlusconi che si è rimangiato le promesse fatte. E non parliamo poi di Veltroni e del partito democratico. "Quelli sono due centri commerciali, che espongono la stessa mercanzia. Noi siamo un negozio a tradizione famigliare". Ha puntato molto sui valori, "di cui nessuna altra forza politica si occupa". "Di valori si vive, di economia si campa" ha aggiunto elencando alcuni di questi valori: e dunque il no all'aborto, alla eutanasia, all'eugenetica, alle droghe. A chi vieta al Papa di parlare alla Sapienza, ma anche no al governo cinese per la sua politica sul Tibet, con la repressione di questi giorni. "Nessuno ha il coraggio di dire, come la Santanchè, che occorre boicottare i giochi olimpici di Pechino. Tutti sono preoccupati di fare affari con la Cina e non si parla di questo. Io sono candidato a sindaco di Roma - aggiunge Storace - se dovessi essere eletto, dichiarerei l'ambasciatore cinese a Roma come persona indesiderata". Storace ha poi elencato alcuni degli interventi su cui impegnarsi nel futuro parlamento: il blocco dei prezzi, la riduzione delle tasse ma non per tutti, la questione degli extracomunitari. "Se commettono reati in Italia, devono scontare la pena nel loro paese di origine" ha detto tra gli applausi dei presenti. E dopo l'uscita di Ferrara, passato a salutare, un commento sulla lista "Aborto, no grazie". "Avrà un effetto boomerang". (ma.co.).

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Io, ex operatore museale, senza lavoro fisso (sezione: Burocrazia)

( da "Trentino" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

IL REINSERIMENTO MANCATO Io, ex operatore museale, senza lavoro fisso Egregio Presidente Dellai, ho deciso di scriverle dopo aver letto sul sito dell'agenzia del lavoro della provincia di Trento il documento inerente agli interventi di politica del lavoro per il triennio 2008-2010. Premetto che a luglio 2006 mi sono trasferito per motivi personali da Roma a Trento con la quasi certezza di un trasferimento anche dell'attività lavorativa: a Roma io svolgevo la professione di operatore museale presso un'azienda privata. Purtroppo, nonostante le promesse, il trasferimento previsto non c'è mai stato. Così, forse per una mia grave leggerezza, all'età di 55 anni mi sono trovato disoccupato con due figli minori a carico. Soltanto a giugno 2007 essendo entrato a far parte del "Progettone" venivo assunto da una delle cooperative che operano in tale ambito con una un contratto a termine fino al 23 novembre 2007. Da novembre sono a casa aspettando una indennità che nella migliore delle ipotesi arriverà a maggio e un "colpo di fortuna" ha fatto si che, avendo fatto domanda per l'inserimento nella graduatoria dei collaboratori scolastici, dall' 11 febbraio io venga chiamato due settimane di qua tre giorni di là a fare il bidello. Fatta questa doverosa premessa, qual è la problematica che intendo sollevare? Sfogliando, come dicevo, gli interventi di politica del lavoro della Provincia di Trento al cap. 4. Attività formative per lavoratori disoccupati leggevo testualmente: "L'Agenzia del Lavoro programma finanzia e attua iniziative formative per l'acquisizione e l'aggiornamento delle competenze professionali nonché per l'inserimento e il reinserimento delle persone disoccupate", etc.etc. Ora io mi soffermerei su quella frase: aggiornamento delle competenze professionali. E', senza ombra di dubbio, una bellissima frase che colpisce subito il lettore interessato ma di fatto rimane purtroppo solamente una bella frase. Il mio caso ne è un esempio: io le mie competenze di didattica museale, di gestione degli archivi fotografici di un museo acquisite frequentando a suo tempo tre corsi di formazione organizzati dalla regione Lazio e dal Ministero del Lavoro con il contributo della Comunità Europea, e poi consolidate sul campo, non solo non le sto aggiornando. Ma le sto perdendo giorno dopo giorno e comunque devo ritenermi fortunato se dopo sei mesi di disoccupazione sono riuscito a trovare un lavoro che mi ha portato con pala e piccone sul dosso di Costalta e sul dosso di Miola dapprima ed ora a fare il bidello spalmato sulle scuole di tutta la provincia. Il tutto condito con dei contratti a termine anzi a "super termine" che non so quale prospettiva futura possano dare ad un ultra cinquantenne magari con figli a carico come nel mio caso. Io penso che sia socialmente distruttivo, seguendo la logica di "qualsiasi lavoro purchè si lavori", mandare al macero o parcheggiare in attesa di una misera pensione quelle persone che hanno un minimo di professionalità da salvaguardare e trasmettere ad altri. Basterebbe avere poche idee ma precise per un equo reinserimento nel mondo del lavoro: si raggruppino i lavoratori in base alle professionalità, si formino e si facciano dei progetti con sbocchi occupazionali qualificati e stabili. Sicuramente tutto questo costerebbe molto meno alla collettività in termini economici. Non dimentichiamoci, infatti, che il sussidio di disoccupazione, non solo costa, ma in più alimenta il lavoro nero. Quanta gente percepisce il sussidio e svolge un'attività in nero sia in proprio che alla dipendenze. Mi fermo qui anche se avrei ancora molto da dire ma prima voglio rivolgerle un "appello": intervenga la Provincia sull'INPS perché c'è chi ha bisogno mese dopo mese dell'indennità di disoccupazione e non può aspettare la burocrazia dell'INPS. Basterebbe liquidare le domande man mano che vengono presentate.

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Un salvagente alle discoteche - diego longhin (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina I - Torino Il nuovo regolamento è già stato approvato dalla giunta: si aspetta il sì del consiglio. Novità anche per gli under 16 Un salvagente alle discoteche Il Comune riscrive le regole: orario di chiusura libero DIEGO LONGHIN Gli orari delle discoteche saranno liberalizzati. Un modo per venire incontro alle esigenze dei titolari dei locali, alle prese con la crisi del settore, e per ridurre la burocrazia, fatta di autorizzazioni. Le novità sono contenute nel nuovo regolamento di polizia amministrativa, messo a punto dopo tre mesi di lavoro dall'assessore al Commercio, Alessandro Altamura. Un restyling del vecchio documento, varato nel 1978, per rimettere ordine e svecchiare gli adempimenti in diversi settori. Il nuovo regolamento permetterà di ampliare l'orario di apertura delle discoteche e dei locali di intrattenimento. Oggi esiste un orario che va dalle 21 alle 4 di notte, ma Palazzo Civico ha già messo le basi per liberalizzarlo e venire incontro alle esigenze degli esercenti che non dovranno più chiedere deroghe. SEGUE A PAGINA IV.

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Il comune allunga la notte discoteche sempre aperte - (segue dalla prima pagina) diego longhin (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina IV - Torino Il Comune allunga la notte Discoteche sempre aperte Non bisognerà chiedere autorizzazioni per le feste dei liceali . Regole nuove per la vendita di bevande Così vogliamo aiutare un settore in grave crisi (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) DIEGO LONGHIN Lo scopo è evitare al titolare del locale eviterà di dover chiedere autorizzazioni ad hoc per l'apertura in altre fasce d'orario al di fuori di quella canonica. L'esempio classico è la festa organizzata dai liceali o la manifestazione ad hoc per cui bisogna chiedere l'ok per aprire le porte della discoteca. Una volta che il regolamento, già liberato dalla giunta, sarà approvato dal Consiglio comunale, l'assessorato al Commercio e le organizzazioni di categoria si metteranno attorno al tavolo per discutere dei nuovi orari. "Il mercato è cambiato - spiegano i dirigenti di via Meucci - bisogna dare possibilità agli esercenti di adattarsi alle nuove richieste. Non è detto che una discoteca non debba organizzare aperitivi o essere libera di fare eventi in fasce diverse da quella notturna". L'imperativo? Lasciare più spazio alla concorrenza. Tanto che le nuove autorizzazioni per i locali indicheranno i giorni di apertura, ma il proprietario non commetterà più una violazione se deciderà di chiudere l'attività in uno dei giorni. "Nessuno apre una discoteca per tenerla chiusa", aggiungono in via Meucci. Altra novità? Sarà consentita l'entrata nei locali anche ai minori di 16 anni, a patto che non si vendano alcolici e che le bottiglie non siano nemmeno a vista sul bancone. "Il divieto per gli under 16 rimane - sottolineano in assessorato - ma gli esercenti potranno chiedere deroghe particolari che prima non erano consentite". Viene anche definito meglio il limite per la somministrazione di bevande nei locali di intrattenimento. Se la superficie dedicata alla vendita non sarà superiore ad un quarto del locale il titolare non dovrà più chiedere l'autorizzazione o la licenza. Allo stesso modo in bar, ristoranti e pub è consentito organizzare spettacoli e concerti, a patto che non intervengano deejay, attori e che non ci sia un sovrapprezzo sulla consumazione. Nel nuovo regolamento si definiscono gli adempimenti di diverse attività, come le sale gioco, i cui orari non devono contrastare con quelli della scuola dell'obbligo, le agenzie di intermediazione, le agenzie di viaggi, il noleggio e il rimessaggio delle auto, oltre a mestieri particolari, come il fochino, che si occupa di maneggiare dinamite e materiale infiammabile, gli istruttori di tiro o chi vende oggetti da taglio o punta, considerati ancora alla stregua di armi che possono offendere. "L'obiettivo è quello di semplificare la vita agli imprenditori, eliminando la burocrazia inutile, sulla scia dei decreti Bersani, favorendo il mercato, la concorrenza, ma tenendo sempre d'occhio la sicurezza - spiega l'assessore Altamura - il nuovo regolamento è una sorta di testo unico per le attività produttive e credo che possa diventare anche materia di studio per altre amministrazioni che sono alle prese con il rinnovo delle loro procedure amministrative". L'ultima parte del testo riguarda anche le sanzioni, che si integrano con quelle del testo unico sulle leggi di pubblica sicurezza. Quelle pecuniare vanno da 80 a 500 euro, oltre alla sospensione o revoca delle licenze e autorizzazioni.

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Verso le comunali (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Viareggio VERSO LE COMUNALI VERSO LE COMUNALI Il vero patrimonio sono i candidati Manca un mese esatto dalla consultazione elettorale che, tra le altre cose, ci permetterà di scegliere il nuovo sindaco ed i nuovi consiglieri comunali. Abbiamo a disposizione poco più di quattro settimane, durante le quali l'impegno di tutti dovrà essere quello di aprirsi al confronto, alla valutazione e alla costruzione di contenuti da utilizzare, poi, per tentare di amministrare nel migliore dei modi la città. Uno sforzo che sta caratterizzando l'agire dei candidati alla poltrona di primo cittadino, impegnati a recuperare il rapporto con la città reale, ad ascoltare chi ci vive, a farne proprie le speranze, i sogni e le aspettative in termini di vivibilità, ambiente, lavoro, sicurezza, turismo, cultura e partecipazione. Una prerogativa che giustifica la scelta di centinaia di persone (tante le donne, tantissimi i volti nuovi e i giovani) che hanno deciso di entrare nelle varie liste che troveremo all'interno della scheda elettorale. Persone che, indipendentemente dal risultato finale, rappresentano già un grandissimo patrimonio a disposizione di Viareggio e sui cui dobbiamo contare anche, e soprattutto, dopo il 14 aprile. Singole e uniche realtà, portatrici di storie, esperienze, idee e proposte che, unite le une alle altre, potranno veramente dar corpo ad una nuova, significativa e costruttiva condivsione del presente che diventa futuro. Per questo meritano tutto il nostro rispetto e la nostra stima. Sono loro, infatti, a cui dovremo demandare la nostra rappresentanza che, attraverso il voto, significa democrazia e libertà. Stefano Pasquinucci CASO SPICCIANI Più rispetto per la mia cliente Scrivo con riferimento all'articolo apparso il 7 marzo sulla cronaca di Viareggio ed avente ad oggetto il sig. Furio Spicciani, attualmente detenuto nel carcere di Lucca, dove sta, scontando una condanna definitiva a venti anni per omicidio volontario. Premetto che il mio intervento è a tutela della posizione della signora Antonella Sereni, moglie di Daniele Sorigni, una delle due vittime dell'omicidio e a sua volta vittima incolpevole di ta1i fatti, per i quali, lei certamente si sta pagando un prezzo immenso ed ha subito un danno non certamente risarcibile con le somme liquidate in giudizio, peraltro non corrisposte. Premetto anche che non è certamente mia intenzione mettere in discussione il diritto di cronaca, che è sacrosanto. Ritengo peraltro che tale diritto e la diffusione delle notizie che ad esso consegue, debba avvenire nell'assoluto rispetto di esigenze del tutto primarie. Anzitutto è doveroso il rigoroso rispetto della verità, non essendo assolutamente vero che le due vittime dell'omicidio siano state trovate completamente nude. In secondo luogo è altrettanto doveroso astenersi da commenti sulla congruità del prezzo che lo Spicciani sta pagando. Sarebbe troppo facile argomentare, che con il suo gesto lo Spicciani ha distrutto quattro famiglie e lasciarsi andare a personali valutazioni sulla congruità del prezzo da pagare in tal caso, ma non intendo cadere in tale errore. Intendo solo sottolineare che la condanna dello Spicciani consegue a una sentenza passata in giudicato, a fronte della quale è dovere di tutti ritenere che la statuizione sia quella giusta, unico serio atteggiamento di dovuto rispetto per la legalità e la giustizia, punti cardine di uno Stato di diritto. Devo inoltre sottolineare che fatti come quelli di cui si parla coinvolgono situazioni soggettive complesse e soprattutto di grande dolore, per le quali il rispetto e la riservatezza sono dovuti. è certamente vostro pieno diritto di parlare della situazione dello Spicciani e della sua evoluzione, ma riportare particolari, nomi ed indirizzi di chi è stato coinvolto suo malgrado in certi fatti, non fa che riaprire ferite profonde che faticosamente si cerca di rimarginare. Al di là del rilievo giuridico che queste ultime considerazioni possano avere, il rispetto della riservatezza, della sfera intima e del dolore di una persona è dovuto anche solo per sensibilità e correttezza. Avv. Andrea Ghezzani BUROCRAZIE Gli anziani penalizzati dal caso questionari Innanzitutto, ringrazio Il Tirreno che spesso si dimostra attento ai veri problemi, che attanagliano la nostra città ed apre uno spiraglio che consenta di aiutarci a dipanare questa burocrazia infernale che sempre di più spunta fra le vie arroventate della nostra vita. Ogni giorno ce ne è una di nuova e verrebbe voglia di far finta di sognare e rinuciare ad adempiere a tutti quegli obblighi, che s'inventano continuamente. L'ultima la circolare speditaci da Gaia, con la quale chiediamo di fornire i dati catastali, cosa che non comprendo come non abbiano voluto ricopiarli direttamente da loro stessi al Comune o al Catasto. L'altro giorno ci siamo recati in via XX Settembre (come altre volte) e abbiamo incontrato decine di cittadini, che come noi sono rimasti sconcertati perché gli uffici sono stati chiusi e uno scritto informa che bisogna andare "lì dietro il canto" nientepopodimento alla Bocchette. Ci sarebbe da fare la rivoluzione contro quelli che hanno avuto questa splendida idea (erano uffici utili specialmente per gli anziani che in maggioranza non possono arrivare lassù in padule). E non mi sembra giusto che noi dobbiamo spendere per una raccomandata per spedire quel modulo. Mi auguro che il vostro interessamento riesca perlomeno a far nascere un po' di buonsenso al Comune anche in vista delle elezioni prossime (ci stanno sdegnando), e consentirci di lasciare le informazioni richieste magari presso l'Ufficio del Cittadino, dove ho sempre riscontrato la massima attenzione e gentilezza da parte delle impiegate (speriamo che il tutto si risolva). Colgo l'occasione per segnalare anche il grave stato in cui si trova la piazza difronte alla chiesa di San Paolino, "stanno cadendo i rami secchi delle palme e mi sono trovato lì col vento, per poco un ramo non cadde addosso ad un bambino. E anche la pavimentazione è in completo disfacimento". Non è un grande lavoro a prima di Pasqua potrebbe essere attuato. Carlo Ranieri SANITà L'assurdità di quegli esami a Pisa Sono da poco uscito dall'ospedale Versilia e vorrei ringraziare l'equipe del reparto di cardiologia per la loro competenza e umanità ma nello stesso tempo vorrei far conoscere ai lettori la situazione a cui vanno incontro i pazienti che devono fare esami di angiografia ed eventuali angioplastiche. Questi esami vengono effettuati a Pisa trasportando pazienti e medico, che farà gli interventi, con l'ambulanza. Il bello è che a operare è un medico del Versilia, ospedale dove sarebbero a disposizione le sale operatorie; allora perché dobbiamo andare a Pisa? Forse i macchinari necessari sono molto costosi? Se fosse solo questo potremmo organizzare una raccolta, se ne fanno tante anche per cose meno utili, e così dotare il nostro bell'ospedale dei macchinari necessari ed evitare ai pazienti la scomodità di andare e tornare per l'intervento e ai medici di spostarsi dal loro ospedale. Mi è stato detto che altri ospedali della zona si sono affrancati da questa routine, perché noi no? Nino Chiesa.

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Gli impianti sportivi restano incompiuti (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Fermo)" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

QUARTIERE SANTA CATERINA Gli impianti sportivi restano incompiuti DELUSIONE e anche qualche accenno di rabbia per quello che doveva essere e che ancora non è. Sono le sensazioni che si respirano nel quartiere di Santa Caterina relativamente agli impianti sportivi a ridosso del complesso Santarelli. Un progetto che viene da lontanissimo, dalla prima giunta Fedeli. Sono passati oltre dieci anni e quando tutto lasciava pensare che finalmente i lavori potessero vedere una degna conclusione, ecco che qualche cosa si è nuovamente frapposto tra la volontà di vedere realizzata l'opera e la dura realtà di una burocrazia farraginosa che ha bloccato da mesi i lavori. Oggi vedere l'incompiuta, dopo tante assicurazioni, fa veramente rabbia. Rabbia che è testimoniata non solo dai dirigenti dell'Usa Santa Caterina, che hanno in gestione gli spazi, ma anche da molti residenti che di recente hanno chiesto spiegazioni sul perché di tanti ritardi. In Comune le bocche sono sufficientemente cucite. Ci si rende conto forse di non essere riusciti a mantenere quanto garantito e oggi si cerca in qualche modo di accelerare per recuperare il tempo perduto. Le poche cose che si è riusciti a sapere dicono del progetto approvato, della gara di appalto pronta e della ripresa dei lavori che dovrebbe essere imminente. Un progetto che prevede il completamento del campo da gioco (per qualche anno resterà sabbioso, in attesa dell'assestamento del fondo, per poi impiantare il sintetico), recinzione, illuminazione, e sistemazione delle scarpate. Poi (ma quanti anni ancora passeranno?), per il raddoppio degli spogliatoi e dei servizi, per la sistemazione della parte ovest dove insistono tre piastre polivalenti, occorrerà un nuovo progetto e il relativo piano di finanziamenti. Insomma, il quartiere di Santa Caterina, uno dei più vivaci in tutti i sensi della città, per vedere sistemato definitivamente uno spazio di vitale importanza, dovrà ancora attendere. m. n. - -->.

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Camionisti contro tasse e burocrazia: troppi costi, la categoria è in ginocchio (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'ASSEMBLEA Camionisti contro tasse e burocrazia: troppi costi, la categoria è in ginocchio La Fai, Federazione autotrasportatori italiani, va verso un significativo consolidamento anche nel Mantovano: tra due mesi e mezzo - presumibilmente a fine maggio o al più tardi all'inizio di giugno - si terrà un'assemblea degli iscritti per procedere alla nomina di un consiglio direttivo e del suo presidente. La Fai è presente a Mantova da quattro anni ma fino ad ora non era autonoma e si muoveva nell'alveo dell'Unione del Commercio. Adesso le difficoltà che sta attraversando il settore hanno spinto in direzione di un rafforzamento della cellula provinciale, che può contare su circa duecentocinquanta imprese affiliate. Per discutere di tutto questo sono intervenuti ieri mattina all'auditorium Bam di via Luzio il presidente nazionale della Fai Paolo Uggé, quello regionale Antonio Petrogalli, il presidente dell'Unione del Commercio di Mantova Ercole Montanari e il direttore dello stesso ente Nicola Dal Dosso. Il settore sta vivendo un momento di forte difficoltà, come testimonia il blocco dei trasporti messo in atto nel dicembre scorso (con annesse e sofferte divisioni all'interno della categoria). Le richieste principali degli autotrasportatori vertono su due elementi: meno tasse e meno burocrazia, come del resto molti altri settori. In particolare le accise sul gasolio sono ritenute insostenibili: si calcola che gli autotrasportatori versino ogni anno 25 miliardi di euro allo Stato, con la percentuale in rapporto al Pil più alta d'Europa. A ciò si aggiungono un difficile rapporto col ministro uscente Alessandro Bianchi, il rincaro dei pedaggi autostradali e il proliferare di divieti di sorpasso e di circolazione "che limitano sensibilmente l'efficienza del servizio". La categoria chiede anche che il futuro governo sappia dotarsi di una politica dei trasporti di ampio respiro, all'interno della quale le infrastrutture rappresentino una componente strategica ma non sufficiente in sè. Gabriele De Stefani.

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Il commercio ai deputati: vogliamo infrastrutture (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

CONFESERCENTI Il commercio ai deputati: vogliamo infrastrutture Confesercenti presenta ai futuri parlamentari mantovani le richieste della categoria. Si tratta di dieci punti suddivisi in "cinque stop" e in "cinque decisioni". "I cinque stop - dice il presidente Massimo Rossato - riguardano gli sprechi, la burocrazia, il caro energia, la criminalità e l'insicurezza. Le cinque decisioni urgenti da assumere riguardano la realizzazione delle infrastrutture, il sostegno ai giovani, le piccole e medie imprese che sono il motore della nostra economia, una politica efficace a sostegno del turismo, una politica efficace a sostegno dell'ambiente. Il turismo soprattutto è un settore che ci sta molto a cuore e con Assoviaggi ci stiamo battendo affinchè Mantova si risvegli dal torpore in cui è caduta".

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La politica si confronta con le imprese artigiane (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

UPA La politica si confronta con le imprese artigiane Le priorità dell'artigianato e della piccola e media impresa saranno affrontate nel corso di un incontro tra dirigenza e associati dell'Unione provinciale artigiani - capeggiata dal presidente Davide Salvagno assieme al direttore Daniele Pedretti - e il candidato del Partito Democratico alla Camera Marco Carra che si terrà questa sera alle ore ventuno nella sede dell'organizzazione di via Solferino. Nel corso del vertice tra candidato e organizzazione artigiana saranno affrontati i temi caldi della burocrazia, del fisco, della finanza agevolata, della formazione, del welfare e del lavoro oltre che le problematiche del territorio, con particolare riferimento alle infrastrutture, ferrovie e viabilità.

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Quanto costa smaltire l'eternit (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

La recente scoperta di cumuli di amianto ammassati in luoghi non autorizzati, come la cronaca locale recente ha segnalato, oltre a lasciare sconcertati di fronte a una così barbara concezione dell'ambiente apre la porta a qualche considerazione che mi sento in dovere di sottoporre ai lettori e contemporaneamente alle istituzioni, peraltro già sollecitate sulla questione-amianto alcuni mesi addietro. Mi permetta in via preliminare una precisazione legata all'episodio dei giorni scorsi, ovvero il ritrovamento ai margini della strada Sabbionetana di tettoie e materiale vario all'eternit. Scrivo questa lettera al giornale da lei diretto indipendentemente dal responsabile (o dai responsabili) del gesto, che non so assolutamente se sia o meno un imprenditore agricolo. Mi auguro francamente di no, perché nefandezze del genere danneggiano l'immagine dell'agricoltura a tutti i livelli. Tuttavia, è altrettanto doveroso che le istituzioni - a partire dal Pirellone - che ha promosso il censimento sulla presenza dell'amianto nella nostra regione, mettano in condizioni di smaltire l'eternit, chiunque ne abbia in azienda, sulle abitazioni o su immobili di varia natura. Mi limiterò a parlare esclusivamente delle aziende agricole, in quanto ambito di competenza del sindacato che ho l'onore di dirigere. Ebbene, dopo aver consentito per anni l'utilizzo dell'amianto in edilizia, come prodotto ideale per le coperture e non solo, in quanto considerato innocuo, si è dapprima deciso di bloccarne la produzione e l'uso e oggi, verificatene la pericolosità, di eliminarlo completamente, attraverso procedure di messa in sicurezza. Siamo certamente d'accordo ad operare per la bonifica del territorio, ove di nostra competenza, ma ribadiamo l'assoluta necessità di misure di sostegno economico per tali operazioni. Confagricoltura Mantova ha calcolato, in particolare, che la spesa media che ogni azienda agricola mantovana dovrà sostenere si aggira intorno ai 20-30mila euro. Un onere eccessivo, soprattutto in un momento in cui gli imprenditori agricoli proiettati verso il libero mercato sono chiamati ad investire in competitività, mentre già devono sostenere costi di lavoro, di produzione, per l'energia, il lavoro e la burocrazia che sono fra i più alti a livello dell'Europa. Pertanto crediamo sia assolutamente imprescindibile un sostegno per lo smaltimento dell'amianto nel rispetto delle regole, attraverso finanziamenti esterni rispetto al Psr, accessibili in questo modo anche ai molti proprietari con beni affittati, che non potrebbero altrimenti godere degli aiuti, in quanto non ammessi ai Piani di sviluppo rurale. Ringraziando per lo spazio che vorrà accordare alla mia lettera, porgo i migliori saluti. Daniele Sfulcini Direttore Confagricoltura Mantova.

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L'affondo di gottardo: i cittadini lista specchietto per la sinistra (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Attualità L'affondo di Gottardo: i Cittadini lista specchietto per la Sinistra PDL CONTRO CIVICHE PORDENONE. "Le liste dei Cittadini per il presidente esistono con l'unico scopo di ingannare il voto dei moderati cercando di portarlo in dote alla Sinistra". È un affondo in piena regola quello del coordinatore regionale di Fi, Isidoro Gottardo, che attacca la coalizione del centrosinistra in Regione evidenziandone le "anomalie" rispetto al quadro nazionale. "Mentre Veltroni ribadisce che il Pd ha rotto con la Sinistra comunista e Arcobaleno perché incompatibile con la necessità di governare - sostiene - qui in Regione, a dimostrazione della loro incoerenza, l'alleanza di centrosinistra rimane la stessa che ha sostenuto Prodi. Quella che ha già fallito. Ma il Fvg ha bisogno di essere governato da coalizioni coerenti, improntate dal desiderio di fare e non di ostacolare". Secondo Gottardo, "Malattia e la sua lista sono i maggiori responsabili di questo inganno e sperano di funzionare come da richiamo per le allodole. Annunciano riforme - prosegue - dopo aver dimostrato in questi 5 anni di essere stati sostenitori di una legislazione che ha aumentato la burocrazia e in maniera sconsiderata il costo della politica. Altro che semplificazione legislativa - tuona Gottardo - altro che riduzione del numero dei consiglieri quando sono stati responsabili grazie agli assessori esterni dell'aumento di ben 10 poltrone". In politica - conclude - "la peggior casta è quella che mistifica e proclama l'esatto opposto".

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Veltroni: dobbiamo investire sui giovani (sezione: Burocrazia)

( da "Piccolo di Trieste, Il" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il leader del Partito democratico ha fatto tappa al Palachiarbola. "L'Italia vuole voltare pagina e può farlo" Veltroni: dobbiamo investire sui giovani "La caduta dell'ultimo confine è una grande opportunità per Trieste" I giovani l'hanno chiusa chiedendo autografi al coach di una squadra che ha cantato sul palco l'inno di Mameli. Nel mezzo i quattro quarti giocati dal leader del Partito democratico: Trieste e l'Europa, il Nord, la nuova politica, l'Italia da cambiare. "Sono un insegnante, ovviamente precaria. Credo nell'istruzione e nella tutela dei più deboli. Per questo credo nel Partito democratico". Si chiama Valentina Mercandel e ha 32 anni. Traduce il suo pensiero in sloveno. Donna, slovena, giovane, precaria, del Pd. È l'immagine che la squadra Veltroniana ha scelto per lanciare la nuova sfida. "Siamo l'Est del Nord-Est. Quando abbiamo aperto gli steccati abbiamo sempre vinto. Da oggi a Trieste nasce la cultura del "finalmente se pol"". Bruno Zvech, da buon segretario, apre la strada al leader. "Purtroppo non capisco lo sloveno di Valentina nonostante mio nonno fosse di Lubiana - esordisce Veltroni -. Ma adesso Trieste è la porta della nuova Europa e mi spiace sentire politici che professano l'antieuropeismo. E noi vogliamo fare un grande Paese europeo. La caduta dell'ultimo confine è una grande opportunità non solo economica ma anche culturale. Un Paese che non può stare all'ultimo posto della crescita in Europa e deve attrezzarsi per essere competitivo anche nell'era della globalizzazione. Non faremo manifesti contro i ricchi. La nostra lotta non è contro la ricchezza ma contro la povertà. E la ricchezza deve trasformarsi in servizi e infrastrutture". Questa è la ricetta del Pd semplice e, a giudicare dalla standing ovation, efficace e convincente per il popolo dei democratici. Ma non manca una stoccata agli avversari. "Il centrodestra dice che alcuni punti dei nostri programmi sono uguali? A me pare che siano tutt'altro che simili ma se fosse così siamo pronti a votare assieme a loro in parlamento dopo le elezioni sulle riforme e sull'innalzamento dei salari - dice Veltroni -. Non mi pare che finora manifestino questa intenzione. Se avessero assunto un atteggiamento responsabile a giugno gli italiani avrebbero votato con una legge più equa. Ma la destra pensava che noi avremmo presentato lo stesso schieramento e loro sarebbero arrivati lisci al voto con una vittoria scontata. Noi invece abbiamo avuto il coraggio di cambiare. Non mi sembra che in cinque anni di governo Berlusconi l'Italia sia cambiata". Veltroni si ferma, sorseggia e non dimentica gli ex compagni della Sinistra Arcobaleno. "In fondo è meglio anche per loro. Siamo tutti più liberi - spiega il segretario -. Ma devo dire che Prodi ha compiuto un capolavoro risanando i conti dello Stato con quella coalizione. Nella prossima legislatura avremo un solo gruppo parlamentare e finalmente sarà cancellata dal vocabolario della politica italiana la parola vertice di maggioranza". Veltroni sa che la questione del Nord è centrale per vincere o comunque per rosicchiare voti al centrodestra. "Stiamo impostando un ciclo politico nuovo - continua -. Ogni euro raccolto con la lotta all'evasione sarà resitutito ai cittadini con una riduzione delle tasse. Daremo sostegno alle imprese anche quelle piccole che costituiscono al Nord, ma non solo, il tessuto vitale del Paese. Dobbiamo ridurre i tempi della giustizia e della burocrazia e investire sui giovani. Devono poter studiare con standar europei, poter aprire un'impresa senza chiedere ai padri l'ipoteca sulla casa di famiglia. Dobbiamo essere capaci tutti assieme di rischiare. Vogliamo che il figlio di un operario abbia le stesse opportunità di quello di un avvocato". Veltroni invita sul palco la sua squadra da Zvech alla Blazina, da Rosato a Dolenc a Strizzolo. I tremila del PalaChiarbola lo abbracciano e non solo idealmente. All'appuntamento manca solo il governatore Riccardo Illy. Non è una novità ma Veltroni non se ne dimentica. "L'Italia vuole cambiare pagina - conclude Veltroni - e il 13 aprile questa regione avrà la grande occasione di riconfermare un governatore come Riccardo Illy che ha ben amministrato il Friuli Venezia Giulia con il quale condividiamo progetti e obiettivi".

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Di QUINTO CAPPELLI MAI COME in questi giorni è animato di gente il greto (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Forlì)" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di QUINTO CAPPELLI MAI COME in questi giorni è animato di gente il greto del fiume nel centro del paese a Rocca San Casciano, per i preparativi della Festa del Falò, in programma per la sera di sabato 29 e domenica 30 marzo. Dai bambini di pochi anni ai nonni ricurvi, tutti sono in riva al fiume a preparare i pagliai, i cui falò costituiscono il cuore della contesa, fra i rioni Borgo e Mercato, ed il culmine della secolare festa. Racconta l'assessore comunale alla cultura, Valerio Marchi: "La Festa del Falò è l'evento principale del paese". Ma la pur autorevole opinione è corretta al rialzo dal sindaco Rita Monti, imparziale per la sua carica istituzionale, ma 'mercaiola' fin nelle ossa nelle fila della tifoseria del Mercato: "E' l'evento più spettacolare della Provincia". Effettivamente sono mesi che i due rioni Borgo e Mercato sono impegnati con centinaia di volontari sia nella preparazione dei falò sia nell'allestimento dei carri allegorici, che costituiscono il secondo atto dello spettacolo. Commentano Luciano Palotti e Roberto Monti, i 'caporioni' del Mercato: "La preparazione della festa è per noi rocchigiani il momento più bello e sentito, perché si uniscono e si fondono fatica, creatività, fantasia e divertimento con l'unica finalità che la festa riesca". Concorda il capo rione del Borgo, Massimo Bandini e tutti insieme sottolineano: "Bisognerebbe aiutare di più i volontari ad affrontare le ingenti spese e a snellire la burocrazia, che mangia migliaia di euro e tempo anche in queste feste organizzate solo per mantenere vive le tradizioni, valorizzare il territorio e far divertire la gente. Va riconosciuto l'impegno sociale dei ragazzi che lavorano per la festa". LA FESTA del Falò si arricchisce quest'anno di un evento culturale, ideato e prodotto dall'artista forlivese Manuela Camprini. L'iniziativa, patrocinata da Comune di Rocca, Comunità montana Acquacheta e Provincia di Forlì-Cesena, col contributo della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, s'intitola "Rocca, il Fuoco, i Falò" e si svolgerà a Rocca dal 23 marzo al 13 aprile. Il progetto è diviso in quattro eventi. La sera di Pasqua, 23 marzo alle 21, sarà presentato in teatro il lungometraggio "Il fiume e i falò". Si prosegue con la videoinstallazione "Dalla cenere.il fuoco" dal 27 marzo al 6 aprile, presso il Museo della tradizione rurale. Ma il pezzo forte sarà lo spettacolo di teatro/danza "Maria Maddalena", liberamente tratto da "Maria Maddalena o della Salvezza" di Marguerite Yourcenar, interpretato da Cleopatra Camaioni, con la regia di Manuela Camprini (11 aprile, ore 21 Sala Muccioli). Chiuderà gli eventi, tutti ad ingresso gratuito (info: 347-9350070), l'installazione teatrale "Frammenti d'eterno passaggio" il 12 e 13 aprile. Spiega Manuela Camprini: "E' un progetto che parte dalla tradizione di un territorio, la festa del fuoco, per arrivare alla rappresentazione universale di ciò che il fuoco rappresenta, simboleggiato dal fuoco della passione della Maddalena". - -->.

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L'inflazione di riforme non migliora l'università (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: PRIMA data: 2008-03-16 - pag: 1 autore: RICERCA E COMPETITIVITà L'inflazione di riforme non migliora l'università di Roberto Perotti e Guido Tabellini D a anni, una delle ricette più popolari per rilanciare la crescita e contrastare la concorrenza dei Paesi emergenti è investire di più in ricerca e migliorare l'università. Sebbene gli investimenti in ricerca rimangano bassi, i tentativi di riformare l'università non sono mancati: da più di 15 anni, ogni legislatura ha fatto una riforma. Ma tutti i tentativi sono falliti,e l'università italiana rimane inefficiente come è sempre stata. Anche la prossima legislatura farà una nuova riforma. Ma anche questa fallirà, se non imparerà dagli errori passati. Nel '93 fu istituita l'autonomia finanziaria per le università. Ma ancora oggi, a 15 anni di di-stanza, le università si finanziano prevalentemente con trasferimenti statali basati sulla spesa storica. Nel '98 vi fu il decentramento dei concorsi a livello locale. Ma non è servito a cambiare la qualità del reclutamento, e alla fine della scorsa legislatura il ministro Letizia Moratti ha abolito i concorsi locali per tornare al concorso nazionale.Nel '99 vi fu la riforma degli ordinamenti didattici (il cosiddetto 3+2). Vi sono stati alcuni effetti positivi (minori abbandoni e più iscrizioni), ma anche nuove distorsioni, come la proliferazione di un numero eccessivo di corsi di laurea e di nuove sedi. Nel complesso, la qualità del sistema universitario non è mutata. Nella scorsa legislatura, la riforma Moratti ha introdotto alcuni elementi di flessibilità nel reclutamento e negli stipendi dei docenti e ha completato una valutazione della ricerca prodotta dai singoli atenei. Mai risultati della valutazione non sono mai stati utilizzati, perché in questa legislatura il ministro Fabio Mussi ha deciso di ricominciare tutto da capo. La controriforma Mussi ha dato una stretta condivisibile alla proliferazione dei corsi di laurea e delle università telematiche e ha proposto una nuova agenzia di valutazione dell'università. Poi il Governo è caduto. Ma l'agenzia di Mussi era già in un limbo prima della crisi. La principale eredità di questi provvedimenti, oltre ad aumentare la burocrazia universitaria, è stata di bloccare i due comitati che l'agenzia avrebbe dovuto sostituire, uno dei quali ha il compito fondamentale di raccogliere i dati sul sistema universitario italiano. Continua u pagina 4 l'articolo prosegue in altra pagina.

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Imprese a corto di figure qualificate (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2008-03-16 - pag: 9 autore: Le ripercussioni sul mondo del lavoro Imprese a corto di figure qualificate NOIDA, UTTAR PRADESH Più della rupia forte, della corruzione diffusa e della burocrazia asfissiante c'è un problema che assilla i manager indiani: il talent crunch, ovvero la carenza di personale di talento. Con il Paese in rapida transizione da un'economia agricola a una basata su servizi e manifatturiero, il bisogno sia di lavoratori qualificati che di manodopera minimamente istruita è cresciuto nettamente. E le scuole - da quelle di base fino ai college più prestigiosi - faticano a tenere il passo. La Nasscom, l'associazione delle imprese di information technology che in questi anni hanno trasformato l'immagine dell'India nel mondo, teme che nel 2010 il Paese sarà a corto di mezzo milione di ingegneri perché oggi solo un laureato su quattro è all'altezza. "Su 100 candidati, non possiamo dare un lavoro al 26esimo classificato perché non è impiegabile", spiegò un paio d'anni fa in uno sfogo diventato celebre Kiran Karnik, l'allora presidente della Nasscom. Il problema qualitativo riguarda soprattutto i college di secondo e terzo livello e non i celebri Indian institute of technology (Iit) da cui sono usciti molti di quegli scienziati indiani che oggi rappresentano il 36% dei cervelli della Nasa. Eppure anche sul fronte degli Iit qualcosa sembra essersi fermato: pochi giorni fa il diplomatico indiano Shashi Tharoor ha fatto notare che quando, nel 1975, lasciò l'India il Paese contava circa 600 milioni di abitanti e 5 Iit. Oggi che la popolazione è quasi raddoppiata gli Iit sono solo 7, uno dei quali nato dalla "promozione" di un college preesistente. La mancanza di personale qualificato non riguarda solo il mondo del software e della ricerca. La Federazione delle Camere di commercio e industria stima che nel solo settore dell'automotive nei prossimi anni serviranno 2,5 milioni di nuovi assunti e in quello tessile un milione e che trovarli non sarà facile. "Quando assumiamo un nuovo diplomato in materie tecniche - spiega il managing director per l'India di una multinazionale Usa dobbiamo ri-formarlo da capo. è un processo che dura mesi, perché spesso il neo-assunto non ha nessuna delle capacità che richiediamo ". Un investimento che rischia di andare perduto. Lo scorso anno in alcuni settori come le assicurazioni, l'information technology e l'alberghiero la percentuale di dipendenti che hanno lasciato il lavoro per un posto migliore è stata di circa il 30 per cento. Secondo una ricerca condotta dalla Hewitt Associates, una società di risorse umane, nel 2008 la media degli aumenti degli stipendi in India sarà del 15,2%, la più alta al mondo. In larga parte si tratterà del risultato degli sforzi fatti dalle aziende per trattenere i sempre più preziosi dipendenti di valore. Ma.Mas. L'ALLARME DELLA NASSCOM L'associazione che riunisce le società di information technology calcola che nel 2010 mancherà mezzo milione di ingegneri.

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Dazio burocratico per i talenti extracomunitari (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: NORME data: 2008-03-16 - pag: 25 autore: Lavoro. Le difficoltà per accogliere personale qualificato Dazio burocratico per i "talenti" extracomunitari Le pratiche si arenano agli sportelli Angela Manganaro MILANO Se l'ufficio italiano di una multinazionale straniera ha bisogno di un ingegnere indiano o un medico americano, prova ad assumerlo a Londra e poi lo trasferisce a Milano. Ci prova: a volte va bene, altre volte il cervello scappa. Manager cinesi e giapponesi mandati in Italia dalla casa madre aspettano mesi per far venire la famiglia. Quando ci riescono iscrivono i figli nelle scuole internazionali: qui trovano professori americani che insegnano e se ne vanno con il solo visto turistico. Passa un anno scolastico e il loro permesso di soggiorno non arriva. Il "personale altamente qualificato " e brillanti laureati made in Usa e Asia chiamati a lavorare in Italia, aspettano in fila rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno o l'ok per il ricongiungimento familiare. Persi tra migliaia di domande ( quest'anno 700mila) per colf e badanti ucraine, muratori marocchini, commercianti cinesi. O in attesa dei documenti se assuntiall'estero e spostati nella sede italiana. La trafila e gli sportelli sono gli stessi, i tempi pure. Racconta Piero Beonio, direttore del personale della Boston Consulting Group, azienda che seleziona laureati in Economia ad Harvard, Stanford, Mit: "Nel 2006 una multinazionale petrolifera doveva aprire un ufficio a Roma che avrebbe fatto da testa di ponte per un progetto in Medio Oriente. Dovevamo assumere 25 persone: tra questi c'erano un americano, un egiziano e una venezuelana. Abbiamo fatto domanda a marzo 2006: di uno abbiamo avuto risposta ad agosto 2007, del secondo a settembre, della terza pratica nessuna notizia. Non se n'è fatto più nulla:l'ufficio è stato aperto ad Abu Dhabi, il laureato egiziano-prezioso perchè conosceva l'arabo – è stato assunto dall'ufficio di Londra in 15 giorni, gli altri due sono andati in altri Paesi. I tempi delle aziende sono strettissimi: come possiamo essere competitivi se dopo 15 mesi non abbiamo ancora una risposta? Eppure questi lavoratori pagano tante tasse, fanno crescere le aziende e gli italiani che prendono come assistenti". La direttrice del personale di un colosso farmaceutico che recluta medici specializzati in ricerche di laboratorio ha la stessa esperienza: "Un anno e mezzo fa la sede italiana aveva bisogno di un medico con un profilo molto particolare ", racconta al Sole 24 Ore. "L'ho cercato in tutta Europa, l'ho trovato in Pennsylvania. Per farlo venire con i flussi avremmo dovuto aspettare non si sa quanto. Lo abbiamo assunto negli Usa e distaccato in Italia. Dopo un anno, abbiamo deciso di fare un con-tratto a tempo indeterminato qui ma per la legge devono passare due anni (e i tempi di un rinnovo ndr) ". L'impresa di assumerlo è riuscita, ma non è stato l'unico episodio: "Nel 2006 volevamo assumere uno scienziato indiano, con le leggi italiane ci volevano mesi. Lui aveva bisogno di tempi certi per iscrivere le figlie a scuola: visto che gli andava bene qual-siasi Paese, è stato assunto dal nostro ufficio inglese. Vive felicemente a Londra da due anni". A Genova Viola Bruzzo, manager della Coscon, joint venture italo-cinese che offre servizi di logistica alle navi che arrivano da Pechino, racconta: "Sono cinesi l'amministratore delegato, il direttore finanziario e quello commerciale. Sono distaccati, quindi non c'è bisogno delle quote del decreto flussi. Eppure combattiamo con la burocrazia per farli venire e restare in Italia con moglie e figli. Da poco, abbiamo ottenuto, per uno di loro, il rinnovo del permesso sei mesi dopo la richiesta: visto che vale un anno, tra sei mesi saremo punto e a capo". A Roma una delle due scuole americane private frequentate dai figli di dirigenti stranieri di 58 Paesi (Usa, Israele e Cina in testa) va avanti con i visti turistici aspettando mesi, invano, il permesso. "La nostra preside - dice al Sole la responsabile amministrativa – seleziona docenti americani a marzo, a aprile partono le richieste, ma a settembre quando iniziano le lezioni non si ha nessuna notizia". Perché? "Gli uffici che danno il nulla osta sono intasati. Ci sono mesi, come gennaio, in cui non rispondono neanche perché impegnati con le domande del decreto flussi". Dice Giovanni Papperini, direttoredel Comitato immigrazione altamente qualificata (Ciiaq), associazione che cerca di fare da collegamento tra istituzioni e queste aziende: "Le lentezze del decreto flussi 2007 coinvolgono nel marasma anche la gestione dei fuori flusso: questa situazione di stallo non si risolve congelando a 170mila il numero dei flussi. Tanto la macchina burocratica dovrà valutare, una per una, tutte le 700mila domande". angela.manganaro@ilsole24ore.com.

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"Turismo tutto l'anno, dalle parole ai fatti". È il progetto presentato a Roma, (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero, Il (Viterbo)" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Nell'ambito della manifestazione "Globe 08", dal responsabile regionale Turismo Confesercenti, Vincenzo Peparello. Si tratta di un progetto ad ampio respiro che parte dal presupposto che oggi esistono limiti allo sviluppo del turismo nazionale ed internazionale, dovuti alla burocrazia e alla lentezza di concessione delle autorizzazioni per aprire le attività ricettive. "L'avvento delle nuove tecnologie - spiega Peparello - permette di cambiare radicalmente il concetto di fare turismo, che è di alta stagione per tutto l'anno e si basa sulle motivazioni che spingono chi viaggia ad andare in un determinato posto anziché in un altro. I tradizionali concetti di turismo per destinazione e prodotto, quindi, stanno cedendo il posto ai turismi per motivazione". "Il progetto mira a destagionalizzare definitivamente l'offerta turistica e dell'accoglienza nella provincia di Viterbo - continua il responsabile regionale Turismo di Confesercenti - proponendo idee e una programmazione turistica che individua le motivazioni alla base delle scelte dei vari target di turisti. Al nostro progetto hanno aderito 153 strutture ricettive di 3 stelle, con le quali è stato stabilito uno sconto nell'ordine del 15% sui prezzi di listino".

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Dimenticati due volte (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: STORIA E STORIE data: 2008-03-16 - pag: 39 autore: Ebrei di Libia Dimenticati due volte di Emanuele Giordana "I l ministro Teruzzi con foglio riservatissimo ha comunicato al generale Bastico che il Duce ha deciso che tutti gli ebrei della Cirenaica siano riuniti in un campo di concentramento della Tripolitania...". Come spiega la nota dei carabinieri italiani del 28 febbraio 1942 la "soluzione degli ebrei di Tripolitania ", per usare le parole del console tedesco a Tripoli, era stata avviata su diretta iniziativa di Mussolini. In realtà, l'operazione di pulizia era cominciata ben prima, a partire dalla promulgazione delle leggi razziali anticipate dal "Manifesto della razza" del '38 e che prefiguravano, oltre alle disposizioni per l'Italia, anche le limitazioni da imporre agli ebrei residenti nelle colonie per "... togliere loro le posizioni acquisite in assoluta sproporzione con la loro entità numerica, ponendoli e tenendoli in un piano razziale inferiore". Gli ebrei di Libia erano diverse migliaia. Solo a Tripoli erano almeno 15mila di cui forse mille di origine italiana. Erano mercanti e imprenditori che figuravano soprattutto nell'élite locale ma non soltanto. Ce n'erano di provenienza italiana, francese, spagnola. Vivevano nelle città ma i più poveri, i "trogloditi della montagna", campavano d'agricoltura e piccoli commerci in uno stato di palpabile povertà. A sentire il generale Badoglio, che ne scrive nel 1930, gli "israeliti d'Italia son meglio degli israeliti di Tripoli... veri indigeni...( in cui) prevalgono l'egoismo, il disinteresse per gli altri, la pigrizia materiale e morale". La macchina dell'Olocausto era pronta comunque per tutti loro – ebrei di serie A o di serie B come la gerarchia razzista di Badoglio li aveva catalogati – e gli italiani la misero in moto istituendo un campo di concentramento a Giado, nel Gebel tripolitano, dove nel maggio del '42 vennero trasferite 2.597 "unità", come le chiama il linguaggio asettico della burocrazia coloniale. Oggi Giado è una cittadina della municipalità di Yefren e del campo di concentramento non restano nemmeno più le macerie. Per vedere com'era bisogna ricorrere a Mushi Meghidish, Moshe per gli amici, che in un garage vicino a Tel Aviv l'ha ricostruito in scala sulla base dei suoi ricordi di internato: "ci dissero – ha raccontato a Eric Salerno –che ci avrebbero ucciso tutti. L'ordine era arrivato dall'alto. Da lontano". Non tutti furono ammazzati ma Salerno, l'autore di Uccideteli tutti. Libia 1943: gli ebrei nel campo di concentramento fascista di Giado (Il saggiatore), stima che nel campo morirono circa 600 persone "... uomini, donne, e tanti bambini perché sono i primi a cadere". Molti altri passarono il mare perché Giado era solo un avamposto nella macchina dello sterminio. Furono trasferiti in Italia e da lì a BergenBelsen "una delle anticamere della soluzione finale". Il libro di Eric Salerno, che alla Libia aveva già dedicato un bel saggio sul genocidio messo in atto dall'Impero, non riempie solo un vuoto storico della memoria collettiva su un capitolo dell'Olocausto poco indagato. Restituendo dignità agli ebrei di Libia, e per converso a quelli che vivevano nel Magreb, fa giustizia del duplice razzismo che li colpì: come ebrei e poi anche come africani. Uomini appartenenti a un mondo dove noi italiani avevamo portato la fiaccola della civiltà che avrebbe dovuto illuminare il cammino di popolazioni inferiori per carnagione, costumi e tradizioni oltre che per fede. Volutamente dimenticati dall'Italia, paradossalmente gli ebrei di Libia furono in qualche modo dimenticati persino da Israele: discriminati al processo a Eichmann dove le sollecitazioni degli ebrei di Libia e Tunisia, che vi volevano testimoniare, vennero respinte. In parte questa storia nascosta degli ebrei del Magreb si deve anche a una sorta di loro vergogna o timidezza nel rivelare quel capitolo buio che costò la vita ad almeno mille persone. In parte. Spiega Yacov Haggiag-Liluf, del centro degli ebrei libici a Or Yehuda, cittadina vicina a tel Aviv, che "anche se quanto capitato agli ebrei libici non può essere paragonato all'Olocausto degli ebrei europei per dimensioni " per decenni è stato insegnato che "l'Olocausto era patrimonio degli ebrei europei, soprattutto degli askenaziti". Fu detto a libici e tunisini – conclude – che non appartenevano a questa storia. Salerno restituisce loro quell'appartenenza. 1Eric Salerno, "Uccideteli tutti", Il saggiatore, Milano, pagg 240, Á 17,00. I campi di concentramento fascisti furono istituiti anche nelle colonie, ma di queste vittime si è persa la memoria sia in Italia che in Israele Al di là del mare. Il cartello apposto sul campo di lavoro di Buqbuq, in Cirenaica.

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In Inghilterra, quando dovevano assegnargli la casa popolare, c'era un'ass (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero, Il (Frosinone)" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di GIOVANNI DEL GIACCIO In Inghilterra, quando dovevano assegnargli la casa popolare, c'era un'assistente sociale a seguirli e a dare o meno il "via libera". La situazione di Daniele, il nome è di fantasia, era gravissima già allora. Ebbero un appartamento di 75 metri ma la mamma voleva tornare in Italia, dalla sua famiglia, lontana da quella sanità che le aveva ridotto il figlio in condizioni drammatiche. Un grave trauma al momento del parto: Daniele ha 8 anni, ha bisogno di assistenza 24 ore su 24, di essere "aspirato", vivere in un ambiente adeguato, svolgere le terapie. Oggi la famiglia vive in una casa assegnata dall'Ater di 62 metri, diventati 75 grazie al fatto che i balconi sono stati chiusi. Dopo di lui sono arrivati altri due fratelli, uno va a scuola e l'altro è ancora piccolino. Lo spazio non c'è, già spostare le carrozzine di Daniele è un'impresa. Il bambino dorme nella stanza dei genitori, a fianco c'è un pouff usato da chi fa la notte accanto a lui "ma posso permettermene due-tre al mese, con quello che costano" - dice la mamma. Si fa fatica a passare in piedi. Più in là il balcone trasformato in "stanza" con il lettino per la terapia. "Almeno questo l'Ater ce l'ha consentito - spiega la donna - hanno anche pagato i lavori ma non c'è ricambio d'aria, con i condizionatori mio figlio ha problemi, è sempre sotto antibiotico e i fratelli non hanno spazi". Erano già in quattro quando è arrivata la casa, poi sono diventati cinque. Servirebbe un sollevatore per Daniele, una stanza per alzare il suo letto particolare e per fare in modo che gli armadi non siano pieni solo degli ausili del bambino. Hanno chiesto di avere una casa più grande, fatto domande, partecipato ai bandi, portato certificati medici. Daniele in ospedale, lontano dai suoi affetti, starebbe peggio e costerebbe alla collettività una cifra esorbitante. Ma vogliono averlo vicino e hanno trovato un sistema, quello della solidarietà che va sempre oltre la burocrazia. Allo stesso piano ci sono altri due appartamenti da 45 metri, i vicini sono pronti a questa soluzione: uno si trasferisce nella casa oggi occupata dalla famiglia di Daniele, un altro va altrove, per il bambino disabile verrebbero uniti i due appartamenti liberati. Tutto a posto, Ater disponibile ma... E' passato quasi un anno. Appena si libera una casa per chi dovrebbe andar via viene occupata. "Possibile che nessuno controlli? Io non chiedo il lusso ma non possiamo più vivere così, mio figlio che sta male in primo luogo. Ho letto di sgomberi, case murate, ci sono situazioni di subafitto, figli che vivono al posto della madre e nessuno fa nulla - denuncia la donna - noi purtroppo non siamo in condizioni di pagare un affitto privato ed è brutto avvertire l'assenza delle istituzioni verso i più deboli".

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Vita da badanti tra sacrifici e speranze (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

CRONACA 17-03-2008 STRANIERE DI CASA NOSTRA LE NUOVE ARRIVATE Vita da badanti tra sacrifici e speranze Hanno figli e mariti lontani e un lavoro che gli italiani non vogliono più fare: solitudini e sogni delle immigrate Isabella Spagnoli II Di notte piangono pensando ai figli lontani e ai mariti senza lavoro, ma alle prime luci del giorno si passano il rossetto sulle labbra e danno dignità e forma ad un dolore che deve tacere fino a sera, finchè avranno smesso di lavorare. Sono moldave, filippine, romene, albanesi, africane le donne forti e decise che sono partite dai loro Paesi, lasciandosi alle spalle miseria, case ed affetti per trovare fortuna qui, in Italia. Sono le badanti di oggi che, nonostante colori diversi, ricordano le nostre italiane degli anni Venti, le pallide figlie del Nordest, che con la Belle Epoque scoprirono, ad Alessandria, la New York del Mediterraneo. Le donne di allora, proletarie italiane, che sembravano uscite da una balera di Charleston (i capelli a caschetto, ombretto acceso sugli occhi e scarpine con il tacco) si inventarono balie, governanti, cameriere, cuoche, ballerine, sarte e dame di compagnia. Sono passate alla storia per essere le italiane d'Egitto. Ora, quelle figlie della povertà, con storie di sofferenza e sfruttamento, hanno lasciato il posto a quelle che alcuni, nel nostro tempo, chiamano con disprezzo: clandestine, extracomunitarie e straniere. In realtà donne forte e decise che sono diventate figure indispensabili, ormai insostituibili in un'Italia che spesso non riesce a badare ai propri vecchi. Sono le badanti che si incontrano a gruppi per le strade, nelle corsi degli ospedali, accanto a letti che ciclicamente rimangono vuoti. Non possono concedersi il lusso di una lacrima, poiché il lavoro deve ricominciare, prendendosi cura di un altro anziano, alle dipendenze di un'altra famiglia. Nuclei che le accolgono a volte con amore, a volte con diffidenza. Alcune di queste donne si sentono sfruttate, altre giurano di aver trovato nella nostra città l'America. Dopo essersi gettate nel ciclone "burocrazia" cominciano a sognare un permesso che le terrà ancorate al nostro paese, o la tanto sospirata carta di soggiorno, valida 5 anni, ottenuta dopo tanto lavoro. Molte badanti sono sole, tante lavorano senza contratto, altre invece sono riuscite, grazie alla loro operosità ed onestà, a ricongiungersi, proprio qui, nella "petite capitale" con i figli. Ognuna di loro culla aspirazioni, idee, bisogni e voglia di ridere sfuggendo da un passato a volte scomodo e da sofferenze che hanno lasciato il segno. Altre, invece, hanno sviluppato, forse a causa di una miseria nera che ha guastato loro l'anima, una malizia che allontana; preferiscono sfruttare piuttosto che essere sfruttate. Abbiamo raccolto alcune storie di queste "guardiane" del dolore, di queste ombre che vivono nell'ombra delle famiglie italiane. Abbiamo scoperto una grande forza, una grande solitudine e un'enorme volontà di andare avanti anche in un Paese che, non dimenticano mai, non è il loro.

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CRONACA 17-03-2008 La burocrazia Permessi, un incubo Per le donne immigrate, il primo scoglio da sup... (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

CRONACA 17-03-2008 La burocrazia Permessi, un incubo Per le donne immigrate, il primo scoglio da superare, una volta varcato il confine, è la regolamentazione dei documenti che, il più delle volte, rappresenta un vero e proprio incubo, a causa della burocrazia, resa ancora più incomprensibile dalla lingua. "Si può tranquillamente dire che è quasi un lavoro", spiega Alida Guattri dell'associazione Rose e Pane. "C'è chi riesce a sbrigarsela da sola e chi, invece, per mancanza di tempo o difficoltà, si affida a terzi, entrando così in organizzazioni di racket dalle quali è difficile togliersi". E il lavoro, quello vero, è un altro incubo ricorrente perché, senza, non si mangia, non si ha una casa, il permesso di soggiorno ne, tantomeno, la possibilità di riportare in Italia eventuali figli. Spinte dalla disperazione, quindi, molte immigrate, accettano di svolgere mestieri molto più umili rispetto alle proprie capacità o ai titoli di studi in loro possesso, validi nel loro paese, carta straccia nel nostro. "C'è chi, anche se laureata in psicologia, ha dovuto ripartire dalle medie per riuscire a lavorare", spiega Teresa Portesani, dell'associazione Rose e Pane.a.f.

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<Sugli Ogm serve un po' di sincerità> (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

AGRICOLTURA 17-03-2008 UNIONE AGRICOLTORI VECCHIONI HA ANALIZZATO I PROGRAMMI ELETTORALI DI PD E PDL: NON C'E' NIENTE PER NOI "Sugli Ogm serve un po' di sincerità" II A un mese dalle votazioni, non potevano mancare riferimenti ai programmi elettorali dei principali partiti in competizione. E Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura, intervenuto mercoledì all'assemblea dell'U- nione agricoltori di Parma, non ha lesinato critiche. "Visto com'è stato considerato il nostro settore fino ad ora - ha detto - non ci resta che sperare nella prossima legislatura, ma se guardiamo ai programmi c'è poco da essere contenti. Il Pdl dedica otto righe all'agricoltura; il Pd una quindicina. Si leggono frasi su biologico, qualità, ambiente, ma mai una parola sulle imprese. Quando i politici dicono che dobbiamo produrre qualità, ci trattano da trogloditi. Lo sappiamo già. Anzi, io aggiungerei che se la qualità del mondo politico fosse allo stesso livello della qualità prodotta dalle nostre imprese saremmo sicuramente in una situazione diversa ". Vecchioni ha espresso anche l'auspicio che con il prossimo governo si superino i problemi avuti nell'ultimo biennio quando il ministro dell'agricoltura Paolo De Castro sosteneva una cosa in sede Ue e il ministro dell'ambiente Alfonso Pecoraro Scanio affermava esattamente il contrario. "Allo stesso modo, si deve evitare che la regionalizzazione della politica faccia sì che si abbiano 21 pareri diversi e magari contrastanti con quello esposto dal ministro: spesso i problemi riguardano solo il modo di gestire l'utilizzo delle risorse". Un ultimo appunto, il presidente di Confagricoltura l'ha avuto per l'atteggiamento verso gli organismi geneticamente modificati. "Il 90% della soia arriva da Argentina e Brasile; il mais è quasi tutto d'importazione: noi gli ogm li mangiamo già. Bisognerebbe avere l'onestà di dirlo ai consumatori. Invece la finanziaria ha previsto 2 milioni di euro per l'associazione di Mario Capanna sull'ogm free e niente fondi per la ricerca. Poi ci stupiamo perché i nostri ricercatori vanno all'estero". Nella medesima occasione, il sottosegretario all'agricoltura, Guido Tampieri si è invece soffermato sulla politica agricola europea, sottolineando l'importanza che gli aiuti siano sempre "di scopo". "Il premio - ha detto - deve andare ai comportamenti, non alle dimensioni delle imprese". Tampieri ha poi parlato del "paradosso italiano" del parmigiano reggiano che nonostante elevata qualità e produzione contenuta non riesce a spuntare prezzi remunerativi e ricordato l'impegno svolto per la semplificazione della burocrazia. Interventi Il sottosegretario Guido Tampieri e Federico Vecchioni.

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Conflitti e diversità. Questa è la cultura (sezione: Burocrazia)

( da "Manifesto, Il" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Sapere Conflitti e diversità. Questa è la cultura Renato Nicolini L'effettiva considerazione che l'Italia ha per la propria cultura si legge chiaramente nella percentuale del Pil investito nel settore, nettamente sotto la media europea. Il caso più clamoroso è sicuramente l'Università. Dopo il maggio francese, De Gaulle ha fatto costruire dieci nuove sedi a Parigi. In Italia, il '68 è diventato il facile capro espiatorio del non intervento. Non siamo competitivi in Europa, le Università italiane perdono prestigio? La colpa è del '68 e del voto politico (una pratica persa da un pezzo). Per colmo di beffa l'unico provvedimento di riforma, dopo trent'anni, è stato l'introduzione frettolosa e generalizzata del 3 + 2, falsamente spacciato per modello europeo. SEGUE A PAGINA 4 Qualcosa che per di più somiglia al piano Gui contro cui nacque il '68, un primo livello di laurea dopo tre anni, allo scopo di sfoltire gli Atenei neanche fossero carceri. Così i docenti italiani sono diventati i più anziani e peggio pagati d'Europa, e all'ultimo minuto si possono sottrarre all'Università risorse già concesse per destinarle agli autotrasportatori. Questi bloccano visibilmente le strade (e le merci destinate ai mercati), mentre i danni della crisi dell'Università sono invisibili, riguardano il lungo periodo, possiamo lasciarli ai nipoti. Si potrebbe però aggiungere che oggi sono perfettamente visibili disastri le cui cause risalgono a quarant'anni fa: la scomparsa dalla scena mondiale del cinema italiano e degli spettacoli italiani dai Festival internazionali, la fine della Hollywood sul Tevere, la crisi della lirica italiana (che potrebbe ben essere una ricchezza nell'epoca del mercato globale), l'esaurirsi del modello di teatro pubblico di Strehler e Grassi nella propria auto parodia... C'è forse qualcosa di più sottile, che non riguarda l'entità degli investimenti, quanto la concezione della cultura. Se il suo valore essenziale consistesse in qualcosa che non può che sfuggire allo sguardo di chi (Ulivo compreso), piuttosto che farla crescere e sviluppare, ha voluto governarla, finalizzarla, razionalizzarla, ricondurla ad un modello e alle sue regole? Il mercato non può certo trarre il meglio dalla cultura; la appiattisce sulla legge della massima audience, anziché creare una pluralità di offerte e di pubblici potenzialmente illimitata. Ma è efficace combattere questo liberismo con i brandelli della formula democristiana, che invitava a scambiare col denaro pubblico la propria ossequiosa docilità? Se il valore irriducibile della cultura consistesse nella sua autonomia (darsi da sé la propria legge), e nella libera serie di conflitti che genera (un concetto forse difficile da capire da chi pensa che negando la lotta di classe si favorisca solidarietà e coesione sociale)? Può essere questa la ragione per cui, a trent'anni di distanza, l'Estate romana e la stagione dell'effimero dei comuni, tra il 1976 ed il 1981, all'insegna dell'assoluta autonomia degli operatori non ancora omogeneizzati da bandi, commissioni di congruità e dalla formazione di un nuovo mercato culturale, comunica ancora oggi un'idea di riscoperta della città e di esaltazione della sua mobilità (mentre certi momenti delle Notti Bianche sembrano voler immobilizzare la folla per metterla in posa)? La direzione dell'intervento politico sarebbe più o meno opposta a quella invece sinora imboccata, ad esempio per riformare il Ministero dei Beni Culturali. Si sarebbe trattato di dare più autonomia, scientifica, finanziaria, d'intervento, alle Sopraintendenze territoriali ed agli Istituti Centrali (del restauro, del catalogo...); un qualcosa di unico, e di specificamente italiano, che si era formato per stratificazioni successive nel tempo. Si è invece preferito, con esiti poco felici, moltiplicare le Direzioni Generali, frammentare e centralizzare in funzione del collo stretto dell'imbuto, il Ministro, le strutture territoriali, svuotate di poteri, persino subordinate a sopraintendenze regionali di nuova istituzione. Con queste premesse, la fusione con lo Spettacolo e con il Turismo non ha portato alla nascita almeno di un Ministero forte, conforme alla prassi europea, ma ad un più modesto incontro tra burocrazie ministeriali (dove i settori più ricchi dal punto di vista del Pil hanno prevalso su quelli più ricchi di qualità culturale e di potenzialità innovative). Si può assumere questa storia del Ministero come una metafora. La preoccupazione del controllo politico può finire per mortificare, se non uccidere la politica, intesa come processo sociale profondo, non riconducibile semplicemente al governo o ai partiti. In cultura (come nella ricerca scientifica o nelle Università), il valore non è il consenso quanto il dissenso, la possibilità per le idee (proprio quando sono nuove non sono garantite da un consenso preventivo) di non cadere, prima ancora di potersi esprimere pienamente, vittime di censura (ideologica, economica, di mercato). L'aspetto più inquietante della televisione italiana (apparentemente in buona salute perché drogata dal monopolio, dalla pubblicità e da una relazione anomala con la politica) è che si esprime in un unico modello, dove Rai e Mediaset (ed ormai anche Sky) si confondono. Mentre la ricchezza della cultura si misura in diversità di riferimenti e ispirazioni, in polemiche, nell'espressione del possibile, dunque della diversità. renato nicolini.

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Caro colf, contributi in aumento (sezione: Burocrazia)

( da "ItaliaOggi Sette" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

ItaliaOggi Sette     ItaliaOggi Sette  - Lavoro & Previdenza Numero 065, pag. 33 del 17/3/2008 Autore: di Daniele Cirioli Visualizza la pagina in PDF       Dal 1° gennaio 2008 avviato un aumento retributivo aggiornato con valori al tasso Istat Caro colf, contributi in aumento Rincari dell'1,7% in base al tipo di lavoro domestico svolto Colf più cara nel 2008. Aumentano retribuzioni e contributi. Dell'1,7%, un rincaro che inciderà più o meno nelle tasche delle famiglie italiane in funzione dell'inquadramento professionale della tata o della badante. E anche la burocrazia ha cambiato un po' di regole: dopo una sperimentazione di due mesi, dal 1° marzo vanno seguite nuove modalità per la denuncia dei rapporti di lavoro. Entro fine mese, infine, i datori di lavoro domestico devono consegnare ai lavoratori che ne facciano richiesta il resoconto del 2007. Lavoratori domestici Sono domestici quei lavoratori che prestano la loro opera esclusivamente per le necessità della vita familiare del datore di lavoro (tuttofare, camerieri, bambinaie, governanti, cuochi ecc.). Al pari di ogni categoria di lavoratori, anche i domestici hanno un proprio contratto collettivo di riferimento; quello vigente risale allo scorso anno (è diventato operativo il 1° marzo 2007) e ha scadenza il 28 febbraio 2011. Per le retribuzioni, invece, già dal 1° gennaio 2008 è previsto un aggiornamento dei valori al tasso Istat. Dal 2007 comunicazioni d'assunzione anticipate L'assunzione di un lavoratore domestico avviene in maniera diretta da parte del datore di lavoro. Dal 1° gennaio 2007, in conseguenza delle novità introdotte dalla legge finanziaria, anche i datori di lavoro domestico sono tenuti a effettuare la comunicazione di assunzione anticipata di un giorno, rispetto a quello di effettiva instaurazione del rapporto di lavoro. Per loro, inoltre, resta dovuta la denuncia all'Inail (la dna) nelle 24 ore successive all'assunzione, nonché la denuncia all'Inps a cadenza trimestrale. Più care le retribuzioni Partiamo proprio dalle retribuzioni. Il nuovo sistema di inquadramento prevede quattro livelli (A, B, C e D), ciascuno dei quali si divide in due parametri retributivi: normale e super. Al primo livello (A) appartengono i collaboratori familiari generici, non addetti all'assistenza di persone, sprovvisti di esperienza professionale o con esperienza professionale non superiore a 12 mesi, nonché i lavoratori con esperienza che svolgono le proprie mansioni sotto il controllo del datore di lavoro (addetti alle pulizie, alla lavanderia; aiuto di cucina; stalliere; addetto alla compagnia; baby sitter ecc.). Al secondo livello (B) appartengono i collaboratori in possesso di esperienza che svolgono con specifica competenza le proprie mansioni (custode; giardiniere; autista; assistenze a persone non autosufficienti ecc.). Al terzo livello (C) vi rientrano i collaboratori in possesso di specifiche conoscenze di base, sia teoriche che tecniche (cuoco, assistenti a persone non autosufficienti ecc.). Infine, al quarto livello (D) appartengono i collaboratori che ricoprono specifiche posizioni di lavoro caratterizzate da responsabilità (amministratore di beni di famiglia; capo cuoco; governante; direttore di casa ecc.). A fine gennaio il ministero del lavoro ha riunito la Commissione nazionale prevista dall'articolo 36 del Ccnl per l'aggiornamento dei minimi retributivi contrattuali e dei nuovi valori convenzionali di vitto e alloggio da applicare ai lavoratori domestici. I nuovi importi (si vedano tabelle in pagina) sono in vigore dal 1° gennaio 2008 e, quindi, rileveranno sui contributi trimestrali che tutti i datori di lavoro dovranno versare entro la scadenza del 10 aprile 2008. In sostanza, l'aumento retributivo è stato dell'1,7% (pari alla variazione Istat sul costo della vita). Sale anche la contribuzione L'assunzione di una colf comporta, per il datore di lavoro, l'onere di versare un contributo all'Inps in aggiunta alla retribuzione. Tale contributo si calcola in base alla retribuzione oraria concordata tra le parti, alla tredicesima mensilità calcolata in misura oraria e al valore convenzionale del vitto e dell'alloggio, calcolato sempre in misura oraria. I contributi si versano per trimestre (ogni tre mesi), per tutti i giorni comunque retribuiti, per cui alle ore effettivamente lavorate nel trimestre solare si sommano quelle pagate per i periodi di momentanea assenza dal servizio (malattia, ferie, festività, congedi ecc.), nei quali il datore di lavoro continua a corrispondere una retribuzione intera o ridotta, sia di propria iniziativa, sia per accordo col lavoratore, sia per legge. I contributi versati dal datore di lavoro vengono utilizzati dall'Inps e dall'Inail per la liquidazione della pensione, dell'indennità di maternità, degli assegni familiari, dell'indennità di disoccupazione, dell'indennità antitubercolare, delle cure termali e delle rendite da infortunio sul lavoro e malattie professionali. Come ogni anno l'Inps ha aggiornato le contribuzioni dovute per l'anno 2008 e che, praticamente, peseranno sulle tasche delle famiglie in occasione del primo appuntamento relativo al trimestre da gennaio a marzo del 2008, in scadenza al 10 aprile. I valori contributivi sono indicati in tabella.

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A che serve la Confindustria? Il quarto sindacato (sezione: Burocrazia)

( da "Panorama" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

A che serve la Confindustria? Il quarto sindacato RENZO ROSATI esclusivo Le multinazionali presenti in Italia criticano Viale dell'Astronomia: "burocratica", "provinciale", "troppo costosa". Ecco i clamorosi risultati di un'indagine riservata condotta fra i top manager dell'industria mondiale. Tra i primi dossier che Emma Marcegaglia studierà con attenzione, nel nuovo ufficio di presidente della Confindustria al settimo piano del palazzo di viale dell'Astronomia, c'è un sondaggio interno fresco di stampa (gennaio 2008) commissionato alla Ipsos public affairs. Obiettivo: conoscere l'opinione che le maggiori multinazionali presenti in Italia hanno dell'organizzazione. Ebbene, vi si leggono giudizi come questi: "Non dà sufficienti risposte ai nostri problemi"; "C'è provincialismo e chiusura rispetto alle esigenze di una multinazionale"; "Se vogliamo incoraggiare gli investimenti esteri in Italia dobbiamo sfruttare in modo diverso l'operato della Confindustria". Umori non proprio teneri da parte di manager forse poco noti al grande pubblico ma che rappresentano il top dell'industria mondiale: Dario Rinero, presidente e amministratore delegato della Coca-Cola Italia; Giuseppe Recchi, presidente della General Electric; Stanis Boubéee de Gramont, presidente e amministratore delegato della Danone; Sami Kahale, amministratore delegato della Procter & Gamble, e molti altri. Sulle 60 aziende sentite dalla Ipsos, 57 sono associate alla Confindustria ma solo il 25 per cento definisce "costante" la partecipazione alla vita associativa. Il resto, "scarsa", "non costante" o "nulla". E c'è chi, avendo stabilimenti in varie regioni, lamenta: "La situazione è grottesca, paghiamo per 17 associazioni territoriali senza ricevere niente in cambio: spenderemmo anche di più, ma per un servizio adeguato". Insomma, chi è abituato a competere ai quattro angoli del mondo vede la Confindustria come un sindacatone non molto diverso dalle sue controparti dei dipendenti come la Cgil, la Cisl e la Uil e, sotto sotto, afflitto dagli stessi vizi che addebitano al sistema Italia: nell'ordine, "burocrazia", "costo del lavoro", "sistema giuridico e legislativo molto complesso". Ma è interessante paragonare la pragmatica opinione delle multinazionali con quella degli associati italiani alla Confindustria: anche in questo caso viale dell'Astronomia si è rivolta alla Ipsos, ricavandone giudizi soddisfatti. Gli associati hanno nella Confindustria più fiducia che in qualsiasi altra istituzione, più di (nell'ordine) Chiesa, Commissione europea e Banca d'Italia; anche se le attribuiscono meno potere rispetto ai partiti (verso i quali, come per i sindacati, la fiducia è minima), alle banche, a Bankitalia, alla stampa e alla magistratura. Rispetto "a 5-6 anni fa" considerano l'organizzazione "più aperta", "meno conflittuale", "più credibile" "più forte" e "più ascoltata". Il punto critico resta però lo stesso: solo il 45 per cento la ritiene "più vicina ai suoi bisogni", e c'è un 33 che la vede "più lontana". La domanda chiave è: "Per lei è un bene se la Confindustria si occupa non solo dei problemi strettamente industriali, ma dei maggiori problemi della realtà italiana?". Risponde "Sì, è un bene per l'Italia" il 76 per cento degli associati. Lo stesso quesito posto a un campione rappresentativo della popolazione ottiene il 69 per cento, una quota nettamente inferiore. Conclusioni? Agli industriali, più che agli italiani, la Confindustria piace sindacalizzata e molto dedita alla concertazione a tutto campo con governo e confederazioni. Sembrano lontani gli anni di Achille Maramotti, il fondatore della Max Mara, che fino alla sua scomparsa tenne l'azienda fuori dalla Confindustria "per non avere a che fare con i rituali sindacali". Oggi, con il successore Luigi Maramotti, la Max Mara è regolarmente iscritta all'Assindustria di Reggio Emilia, una delle 103 associazioni territoriali che assieme alle 18 Confindustrie regionali, 100 associazioni di categoria, 18 federazioni di settore e 14 soci aggregati (totale: 253 sigle) costituiscono il gigantesco network confindustriale. Una rete capillare perfino più dei sindacati, che paga circa 470 milioni di euro di contributi l'anno; dei quali (in base al bilancio interno 2006, in attivo di 5,6 milioni, ultimo consuntivo e che Panorama ha consultato) 39,39 milioni vanno a mantenere l'apparato romano, assieme a 9 milioni di dividendi e 1,14 milioni di investimenti finanziari. E, a proposito d'investimenti, dove mette i soldi la Confindustria? Soprattutto (17,2 milioni) in fondi monetari lussemburghesi dell'Abn Amro. Il vertice romano, con i suoi 254 dipendenti e collaboratori che costano mediamente 89.867 euro a testa, è sempre stato il bersaglio della base. Il presidente uscente Luca di Montezemolo ha ridotto il personale di 70 unità e, rispetto al 2005, ridimensionato le spese per consulenze (-18 per cento); ma ha aumentato quelle per trasferte (più 8,2), rappresentanza (più 3,5) e soprattutto per affitti e servizi (più 60,2). Però ha spinto molto sul marketing associativo. Intanto (anche qui esattamente come per i sindacati) c'è un problema di rappresentatività. Montezemolo può vantare circa 9 mila nuovi iscritti, che portano il totale a 126.590 aziende con 4,77 milioni di dipendenti. Però le imprese italiane registrate alle camere di commercio sono 4,5 milioni, comprese quelle commerciali e artigianali. E i dipendenti dell'industria sono 6,92 milioni. Insomma, non più del 40 per cento del mondo imprenditoriale in tutti i campi è rappresentato dalla Confindustria e dalle sue omologhe Confcommercio, Confartigianato, Confapi, Abi e altre. Contrariamente a quanto molti pensano, i contratti firmati dalla Confindustria non hanno valore automatico per tutti. "Teoricamente vincolano solo i soci" spiega Giorgio Usai, direttore delle relazioni industriali. "Tuttavia, un'azienda non iscritta, se un dipendente si rivolge al magistrato, è tenuta ad applicare lo stipendio minimo e l'inquadramento professionale di categoria". Anche il clima politico per il prossimo presidente, Emma Marcegaglia (articolo successivo), è favorevole, compresi i ritrovati buoni rapporti con Silvio Berlusconi: anni fa aveva definito la Confindustria "una perdita di tempo", oggi le sue aziende Fininvest e Mediaset sono tra i maggiori supporter di Emma Marcegaglia.

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La corsa per la presidenza Due programmi a confronto (sezione: Burocrazia)

( da "TTG Italia" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Elezioni Astoi La corsa per la presidenza Due programmi a confronto Roberto Corbella ed Enrico Scotti i candidati per la poltrona Dopo l'abbandono di Nardo Filippetti la battaglia per la massima carica in Astoi è tra Roberto Corbella e Enrico Scotti. Al centro dei programmi, il rilancio del ruolo dell'associazione. E mentre Corbella punta soprattutto sulla cooperazione a livello internazionale, Scotti mette l'accento sull'eccessiva burocrazia per le imprese turistiche. Comunque, come prevede il regolamento, nuove candidature potranno essere presentate fino all'11 aprile, data della votazione. A pag. 5 17/03/2008.

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Cup, una soluzione per le liste d'attesa (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere Adriatico" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

PESARO - "Il Centro unico regionale per le prenotazioni sanitarie potrebbe ovviare ai molti disservizi che da tempo affliggono il sistema sanitario regionale. Per tale motivo, occorre rendere più celere l'iter che ne dovrebbe garantire l'avvio e la piena operatività". E' questo il parere del consigliere regionale di FI-PdL, Roberto Giannotti, formulato attraverso un'interrogazione indirizzata al presidente della Giunta regionale, rispetto alle complicazioni che si stanno registrando in merito all'attivazione del Centro di prenotazione unico regionale (Cup). Il via libera al progetto relativo alla nascita del Cup è stato sancito attraverso una delibera di Giunta, risalente allo scorso ottobre, ma, al momento, l'attivazione del servizio è ferma al palo della burocrazia e dei pareri contrari di organismi, quali la Consulta regionale per la Disabilità, che, in una lettera indirizzata al presidente Spacca, ha chiesto più tempo per valutarne il possibile impatto nel sistema sanitario regionale. Di segno opposto, il parere di Giannotti che vede nell'attivazione del Cup un valido strumento per superare molti dei mali che attanagliano la Sanità marchigiana ed una possibile via d'uscita al collo di bottiglia delle liste di attesa, ormai congestionate, che producono mobilità passiva e generano costi enormi per il Sistema sanitario regionale. "Se la logica sottesa all'elaborazione del progetto di realizzazione del Cup è davvero quella di innovare e rendere più efficiente il servizio su scala regionale rileva Giannotti occorre dar corso quanto prima alla fase pilota, che interessa l'Azienda sanitaria San Salvatore di Pesaro, individuata quale soggetto incaricato di esperire la gara d'appalto del servizio di prenotazione unico regionale".

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REDDITI AGRICOLTORI: ITALIA DAL 2000 -18, 2%;GERMANIA E GB +33% (2) (sezione: Burocrazia)

( da "Agi" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Food REDDITI AGRICOLTORI: ITALIA DAL 2000 -18, 2%;GERMANIA E GB +33% (2) (AGI) - Roma, 17 mar - Nel 2007, sempre rispetto all'anno precedente, i prezzi reali agli agricoltori per le produzioni continentali, come cereali e oleaginosi, sono aumentati, rispettivamente, del 46,2 per cento e del 21,9 per cento. Questi incrementi hanno contribuito a spingere in avanti i redditi, ad esempio, dei produttori tedeschi (piu' 12,5 per cento) e dei francesi ( piu' 7,5 per cento). Al contrario, sono state registrate riduzioni di prezzi per alcune produzioni tipiche mediterranee. Il prezzo reale al produttore per l'olio d'oliva, ad esempio, e' diminuito del 19,4 per cento e quello delle verdure fresche dello 0,7 per cento. Anche le patate hanno subito una flessione del 3,2 per cento. Per la barbabietola da zucchero la diminuzione e' stata del 12,8 per cento. Hanno, invece, tenuto i prezzi reali ai produttori di vino e frutta, con un incremento, rispettivo, del 4,5 per cento e del 4,2 per cento. A rendere piu' difficile lo scenario per gli agricoltori italiani sono stati -sostiene la Cia- i riflessi negativi dei costi, soprattutto quelli determinati dalla crescita del prezzo dei mangimi, che solo nello scorso mese di gennaio sono aumenti del 23, 6 per cento, dei concimi (piu' 26,1 per cento) e dal "caro-petrolio" che nelle imprese ha avuto un effetto devastante. Non solo. Si sono aggiunti anche gli oneri previdenziali e quelli di carattere burocratico. Oneri pesanti che si traducono in forte ostacolo alla crescita economica delle imprese, con incidenza negativa notevole sull'occupazione e la competitivita'. Non a caso, la Cia proprio per combattere il "mostro" della burocrazia ha promosso una Petizione popolare raccogliendo migliaia di firme in tutta Italia.(AGI).

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17/03/2008 13:26 ELEZIONI: PDL SICILIA, E' ARRIVATO MOMENTO DI PORTARE AVANTI PROGRAMMI (sezione: Burocrazia)

( da "ITnews.it" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Palermo, 17 mar.- (Adnkronos) - La fase della definizione delle liste a livello nazionale e regionale e' gia' conclusa, i nomi che rappresenteranno il PDL nelle consultazioni elettorali del prossimo aprile sono di prim'ordine e qualificano le liste stesse, ma ora e' arrivato il momento di portare avanti i programmi su scala nazionale e di far vincere la coalizione legata a Raffaele Lombardo in Sicilia''. Lo afferma Pippo Scalia, uno dei due coordinatori regionali siciliani del Pdl:''In campagna elettorale - continua - dovremo affermare con forza quanto contenuto nei nostri programmi a partire dal Ponte sullo Stretto e dalle altre infrastrutture, dalle politiche attive del lavoro alla sicurezza nelle fabbriche, dalla legalita' alle battaglie antimafia, dalle politiche giovanili al rigore nella spesa pubblica, dal rilancio della Sicilia in tutti i suoi settori produttivi alla questione energetica e ambientale, dalla piena attuazione della Biagi alle risposte al precariato, dallo snellimento della burocrazia alla sanita'.

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Revisione LEA: allarme della FIMMG sul decreto che sta per essere approvato (sezione: Burocrazia)

( da "SaluteEuropa.it" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

E' fortemente critica FIMMG, la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale sullo schema di DPCM di Revisione dei Livelli Essenziali di Assistenza che sarà discusso dalla Conferenza Stato-Regioni il prossimo 20 marzo. "Dalla lettura del documento in discussione - commenta Giacomo Milillo, Segretario Nazionale di Fimmg - emergono forti contraddizioni rispetto al contenuto del Documento di Programmazione Economico Finanziaria relativamente al potenziamento dell'assistenza primaria. I Medici di Medicina Generale e pediatri di libera scelta vengono emarginati dall'assistenza domiciliare, residenziale e semiresidenziale, sono introdotti percorsi burocratici tanto inutili quanto gravosi per medici, per il Servizio e per i cittadini, vincoli inaccettabili e complessi alla prescrizione di specifiche indagini diagnostiche. Tutto è orientato a limitare la spesa e si finisce con spendere di più in burocrazia." In una Sanità ancora incoerente fra competenze del Governo e delle Regioni, e tormentata dal loro cronico conflitto, i Medici di Famiglia italiani hanno riposto molte aspettative sulla nuova formulazione dei Livelli Essenziali di Assistenza che la Conferenza Stato Regioni dovrebbe approvare nei prossimi giorni per garantire ai cittadini italiani una risposta concreta ai nuovi bisogni di salute e di assistenza coerenti con il cambiamento della popolazione sia in termini demografici (l'età) che epidemiologici (le malattie croniche). "Il provvedimento che dovrebbe definire con chiarezza le prestazioni che sono garantite a ciascun cittadino - continua Milillo - si occupa invece di discriminare fra i vari professionisti della sanità creando steccati fra dipendenti e convenzionati, fra specialisti e Medici di Medicina Generale, rendendo sempre più difficile la tanto auspicata integrazione fra ospedale e territorio". FIMMG lancia quindi un appello al Ministro alla Salute Livia Turco e alle Regioni, chiedendo il rinvio dell'approvazione di un documento che contiene ancora troppi punti ambigui e che, soprattutto, sembra trascurare alcuni fondamentali principi di prevenzione e promozione della salute tra i cittadini. Alcuni esempi tratti dalla bozza in dicussione: La previsione di una visita specialistica per certificare l'incontinenza a chi chiede una fornitura di pannoloni, anche nell'ambito dell'assistenza domiciliare (procedura che serve solo a complicare la vita degli assistiti e dei loro familiari, quando il medico di medicina generale potrebbe risolverlo in modo semplice ed economico) L'eliminazione dell'ipertensione arteriosa "senza danno d'organo" dalle patologie croniche costringendo i pazienti a sottoporsi ad inutili e costosi accertamenti (e quindi non credere alla prevenzione secondaria, aspettando che si sviluppino complicanze più costose da curare) Un percorso ad ostacoli burocratici per la prescrizione della densitometria (l'esame che serve a valutare l'osteoporosi) con un atteggiamento che deresponsabilizza l'atto medico, aumenta i disagi a carico del cittadino e danneggia il rapporto medico paziente.

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"Corsa per la presidenza Astoi, due programmi a confronto" (sezione: Burocrazia)

( da "TTG Italia Online" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

15.38 "Corsa per la presidenza Astoi, due programmi a confronto" Sul TTG n.24 online un servizio sulle elezioni Astoi. Dopo l'abbandono di Nardo Filippetti la battaglia per la massima carica in Astoi è tra Roberto Corbella ed Enrico Scotti. Al centro dei programmi, il rilancio del ruolo dell'associazione. E mentre Corbella punta soprattutto sulla cooperazione a livello internazionale, Scotti mette l'accento sull'eccessiva burocrazia per le imprese turistiche. Comunque, come prevede il regolamento, nuove candidature potranno essere presentate fino all'11 aprile, data della votazione.

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A MAGLIE STRETTE VADEMECUM DEL "NON VOTO" CONSAPEVOLE (SI PUÒ "RIFIUTARE" LA SCHEDA ELETTORALE) MASSACRI IN TIBET: LA CINA? RENDIAMOLA SEMPRE PIÙ LONTANA UOMO AL VOLANTE, PER (sezione: Burocrazia)

( da "Dagospia.com" del 17-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

A MAGLIE STRETTE ? VADEMECUM DEL "NON VOTO" CONSAPEVOLE (SI PUÒ "RIFIUTARE" LA SCHEDA ELETTORALE) ? MASSACRI IN TIBET: LA CINA? RENDIAMOLA SEMPRE PIÙ LONTANA ? UOMO AL VOLANTE, PERICOLO COSTANTE? Maria Giovanna Maglie per Dagospia Caro Dago, gli Stati Uniti minacciano tutto il mondo con la loro "forza brutale": lo scrive Fidel Castro nel suo nuovo editoriale, il secondo di una serie titolata "Sete di sangue", facendo riferimento alla recente visita del segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, la settimana scorsa in Brasile e Cile. Una non fa in tempo a illudersi che si sia messo in pensione da dittatore che ti ritorna da giornalista/ scrittore. Non è giusto. Mgm Fidel Castro 1 - VOTA CHE NON VUOI VOTARE? Comincia a circolare il programma dei nauseati, dei disillusi, quelli che le battute pecorecce grazie no, le promesse del ma anche grazie neppure, e che si organizzano perché il loro non voto non venga ingoiato e risputato da savoiardo. A me l'hanno mandato in anteprima assoluta, mi sanno sensibile all'argomento. Ma tra un po' minaccia di circolare molto. Eccolo Non ti senti rappresentato? Vuoi andare a votare ma non sai chi votare? perchè le liste e i candidati non ti piacciono? Siamo in tanti lo sai, non sei il solo. Non fare l'errore di dare il voto "ai meno peggio" o di votare "tappando naso e occhi". Vota di non votare. Vai al seggio e fai scrivere a verbale le ragioni del tuo dissenso. Puoi farlo, fallo e fatti valere. Hai il diritto di esprimere il tuo disagio. Hai il diritto di far sapere che manca una vera rappresentanza democratica. E' semplicissimo ed è un tuo diritto riconosciuto dalla legge elettorale. Se resti a casa e non voti non sarai considerato. Se annulli o lasci scheda bianca verranno conteggiate a favore della lista che ha preso più voti (vedere l'assurdo calcolo per il premio di maggioranza). Non avere paura, non vergognarti. Chi sarà eletto non si vergognerà di tassarti, di creare più burocrazia, di darti una pensione da fame, di mandare te e i tuoi figli in scuole e ospedali fatiscenti. Invece c'è un'altra soluzione semplice: 1) ANDARE A VOTARE, PRESENTARSI CON I DOCUMENTI + TESSERA ELETTORALE E FARSI VIDIMARE LA SCHEDA (portate con voi il documento allegato, facendo attenzione al punto 5 dell'art. 104, la parte in grassetto). 2) ESERCITARE IL DIRITTO DI RIFIUTARE LA SCHEDA (DOPO LA VIDIMAZIONE), dicendo: "Rifiuto la scheda per protesta, e chiedo che sia verbalizzato!" © Foto La Presse"> Walter Veltroni e Silvio Berlusconi © Foto La Presse 3) PRETENDERE CHE VENGA VERBALIZZATO IL RIFIUTO DELLA SCHEDA. SE IL COMMISSARIO SI RIFIUTA MOSTRATE IL PUNTO 5 DELL'ART. 104 DEL D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 (in grassetto del documento allegato) 4) ESERCITARE IL PROPRIO DIRITTO DI AGGIUGERE, IN CALCE AL VERBALE, UN COMMENTO CHE GIUSTIFICHI IL RIFIUTO (ad esempio, ma ognuno decida il suo motivo: "Nessuno dei politici inseriti nelle liste mi rappresenta")(D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 - Art. 104, GIÀ citato) COSì FACENDO NON VOTERETE, ED EVITERETE CHE IL VOTO,NULLO O BIANCO, SIA CONTEGGIATO COME QUOTA PREMIO PER IL PARTITO CON PIù VOTI!! Non cedere alla retorica, alle promesse, se vuoi veramente cambiare, se vuoi veramente facce nuove, se vuoi veramente persone che non ti prendano più in giro, esercita il non voto. VOTA DI NON VOTARE 2 - DISPACCIO DAL TIBET (ASPETTANDO LE OLIMPIADI)? Centinaia di Tibetani arrestati nella notte durante i rallestramenti della polizia. A Lhasa ci sono ancora sacche di resistenza. In molti edifici del centro storico vi sono giovani armati di bastoni, sassi e coltelli pronti ad affrontare i mitra della polizia comunista. Le prigioni (Laogai) Bomi, Powo Tramo, Chushur, Drapchi e Shengyebo sono stracolme di rivoltosi. 40 studenti picchiati ed arrestati in Marthang. La rivolta si è estesa a Labrang, le contee di Ngapa e Regbong e a tutta la regione dell'Amdo. Scontri e proteste sono registrati anche nelle vicine province cinesi dello Sichuan, Qinghai e Gansu. La censura Cinese, con la conscia complicità di una parte dei nostri mass media, fa uscire solo le immagini e le notizie che gli convengono. Presto l'attenzione dei media e le dichiarazioni di comodo dei nostri politici cesseranno in onore al dio profitto e al servizio del grande capitale. Si prepara quindi una nuova tragedia, un nuovo massacro, probabilmente peggio di quello di Piazza Tiananmen. Come nel caso della Birmania, dove si continua a morire e ad essere incarcerati in nome della libertà, calerà presto una cortina di ferro sul Tibet. Le Olimpiadi di Pechino a rischio boicottaggio L'unica speranza per gli studenti, lavoratori ed i monaci tibetani siamo noi ! Chiediamo a tutti di fare quello che possono. Il regime comunista cinese ed i loro complici in occidente vogliono che noi pensiamo che "..non possiamo fare nulla..." Falso. Cosa si può fare ? I giornalisti possono NON smettere di scrivere al riguardo. Scrivete lettere ai giornali e commentate sui blogs. Inviate emails e fax di protesta all' ambasciatore cinese a Roma, Mr Dong Jinyi Fax 06-8413467 chinaemb_it@mfa.gov.cn Non comprate prodotti cinesi Distribuite questo messaggio a tutti i vostri amici Denunciate i complici del regime comunista cinese e del grande capitale .... ve ne sono, purtroppo, molti nella nostra stampa. Vi ringrazio di tutto cuore per la Vostra attenzione. Toni Brandi Laogai Research Foundation Italia Onlus 3 - PER MGM SONO SODDISFAZIONI, POCHE MA INTENSE? Gli uomini sono piu' portati delle donne a distrarsi mentre guidano, secondo un sondaggio condotto in Australia tra 1.350 guidatori. Uno studio dell'Associazione australiana Nrma rivela che l'8% degli uomini e solo il 5% delle donne ammette di aver avuto incidenti per aver perso concentrazione. Tra le attivita' che distolgono maggiormente dalla guida: leggere un giornale, baciare il partner al proprio fianco, scacciare insetti o aggiustare lo stereo, e c'e' perfino chi si rade. 4 - MAMMA MIA, CIAO CIAO? L'ex batterista del gruppo pop svedese Abba, Ola Brunkert, è stato trovato morto a causa di un probabile incidente nel giardino della sua casa a Maiorca. Lo ha riferito oggi l'agenzia di stampa spagnola Efe. Ola, ha detto Efe, sarebbe morto per dissanguamento da una ferita alla gola provocata, secondo la polizia, da un frammento di vetro proveniente dalla rottura accidentale di un pannello. Dagospia 17 Marzo 2008.

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