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DOSSIER “BUROCRAZIA” |
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Colaninno,
un imprenditore nel Pd ( da "Corriere.it"
del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
la troppa
burocrazia che incombe sulla capacità del Paese di correre. Serve un fisco
amico - continua Colanninno - dello sviluppo, più giusto e più equo, che premi
il contribuente leale e tolga l'indecenza dell'evasione". Finalmente,
conclude, con il Pd di Veltroni si è compreso che "imprese e lavoratori
corrono per lo stesso obiettivo"
Arriva
Storace e al telefono la Santanchè
( da "Corriere
delle Alpi" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
farci fuori
con la burocrazia e i giochetti di potere" ha ricordato Ruggeri. E Storace
ha ringraziato l'avvocato Patelmo "che ha combattuto in Cassazione per
ridarci il diritto ad essere presenti in queste elezioni", riferendosi
alla guerra dei simboli. "La Destra sarà la rivelazione della campagna
elettorale" ha annunciato Storace ricordando i sondaggi che li danno in
recupero.
Io,
ex operatore museale, senza lavoro fisso
( da "Trentino"
del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Mi fermo qui
anche se avrei ancora molto da dire ma prima voglio rivolgerle un
"appello": intervenga la Provincia sull'INPS perché c'è chi ha
bisogno mese dopo mese dell'indennità di disoccupazione e non può aspettare la
burocrazia dell'INPS. Basterebbe liquidare le domande man mano che vengono
presentate.
Un
salvagente alle discoteche - diego longhin
( da "Repubblica,
La" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
e per ridurre
la burocrazia, fatta di autorizzazioni. Le novità sono contenute nel nuovo
regolamento di polizia amministrativa, messo a punto dopo tre mesi di lavoro
dall'assessore al Commercio, Alessandro Altamura. Un restyling del vecchio documento,
varato nel 1978, per rimettere ordine e svecchiare gli adempimenti in diversi
settori.
Il
comune allunga la notte discoteche sempre aperte - (segue dalla prima pagina)
diego longhin ( da "Repubblica, La"
del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia
inutile, sulla scia dei decreti Bersani, favorendo il mercato, la concorrenza,
ma tenendo sempre d'occhio la sicurezza - spiega l'assessore Altamura - il
nuovo regolamento è una sorta di testo unico per le attività produttive e credo
che possa diventare anche materia di studio per altre amministrazioni che sono
alle prese con il rinnovo delle loro procedure amministrative"
Verso
le comunali ( da "Tirreno, Il"
del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Andrea
Ghezzani BUROCRAZIE Gli anziani penalizzati dal caso questionari Innanzitutto,
ringrazio Il Tirreno che spesso si dimostra attento ai veri problemi, che
attanagliano la nostra città ed apre uno spiraglio che consenta di aiutarci a
dipanare questa burocrazia infernale che sempre di più spunta fra le vie
arroventate della nostra vita.
Gli
impianti sportivi restano incompiuti
( da "Resto
del Carlino, Il (Fermo)" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
opera e la
dura realtà di una burocrazia farraginosa che ha bloccato da mesi i lavori.
Oggi vedere l'incompiuta, dopo tante assicurazioni, fa veramente rabbia. Rabbia
che è testimoniata non solo dai dirigenti dell'Usa Santa Caterina, che hanno in
gestione gli spazi, ma anche da molti residenti che di recente hanno chiesto
spiegazioni sul perché di tanti ritardi.
Camionisti
contro tasse e burocrazia: troppi costi, la categoria è in ginocchio
( da "Gazzetta
di Mantova, La" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Camionisti
contro tasse e burocrazia: troppi costi, la categoria è in ginocchio La Fai,
Federazione autotrasportatori italiani, va verso un significativo consolidamento
anche nel Mantovano: tra due mesi e mezzo - presumibilmente a fine maggio o al
più tardi all'inizio di giugno - si terrà un'assemblea degli iscritti per
procedere alla nomina di un consiglio direttivo e del suo presidente.
Il
commercio ai deputati: vogliamo infrastrutture
( da "Gazzetta
di Mantova, La" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
la
burocrazia, il caro energia, la criminalità e l'insicurezza. Le cinque
decisioni urgenti da assumere riguardano la realizzazione delle infrastrutture,
il sostegno ai giovani, le piccole e medie imprese che sono il motore della
nostra economia, una politica efficace a sostegno del turismo, una politica
efficace a sostegno dell'
La
politica si confronta con le imprese artigiane
( da "Gazzetta
di Mantova, La" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Nel corso del
vertice tra candidato e organizzazione artigiana saranno affrontati i temi
caldi della burocrazia, del fisco, della finanza agevolata, della formazione,
del welfare e del lavoro oltre che le problematiche del territorio, con
particolare riferimento alle infrastrutture, ferrovie e viabilità.
Quanto
costa smaltire l'eternit ( da "Gazzetta di Mantova, La"
del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
il lavoro e
la burocrazia che sono fra i più alti a livello dell'Europa. Pertanto crediamo
sia assolutamente imprescindibile un sostegno per lo smaltimento dell'amianto
nel rispetto delle regole, attraverso finanziamenti esterni rispetto al Psr,
accessibili in questo modo anche ai molti proprietari con beni affittati,
L'affondo
di gottardo: i cittadini lista specchietto per la sinistra
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
dopo aver
dimostrato in questi 5 anni di essere stati sostenitori di una legislazione che
ha aumentato la burocrazia e in maniera sconsiderata il costo della politica.
Altro che semplificazione legislativa - tuona Gottardo - altro che riduzione
del numero dei consiglieri quando sono stati responsabili grazie agli assessori
esterni dell'aumento di ben 10 poltrone".
Veltroni:
dobbiamo investire sui giovani ( da "Piccolo di Trieste, Il"
del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Dobbiamo
ridurre i tempi della giustizia e della burocrazia e investire sui giovani.
Devono poter studiare con standar europei, poter aprire un'impresa senza
chiedere ai padri l'ipoteca sulla casa di famiglia. Dobbiamo essere capaci
tutti assieme di rischiare. Vogliamo che il figlio di un operario abbia le
stesse opportunità di quello di un avvocato".
Di
QUINTO CAPPELLI MAI COME in questi giorni è animato di gente il greto
( da "Resto
del Carlino, Il (Forlì)" del
17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Bisognerebbe
aiutare di più i volontari ad affrontare le ingenti spese e a snellire la
burocrazia, che mangia migliaia di euro e tempo anche in queste feste
organizzate solo per mantenere vive le tradizioni, valorizzare il territorio e
far divertire la gente. Va riconosciuto l'impegno sociale dei ragazzi che
lavorano per la festa".
L'inflazione
di riforme non migliora l'università
( da "Sole
24 Ore, Il" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
La principale
eredità di questi provvedimenti, oltre ad aumentare la burocrazia
universitaria, è stata di bloccare i due comitati che l'agenzia avrebbe dovuto
sostituire, uno dei quali ha il compito fondamentale di raccogliere i dati sul
sistema universitario italiano. Continua u pagina
Imprese
a corto di figure qualificate ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
della corruzione
diffusa e della burocrazia asfissiante c'è un problema che assilla i manager
indiani: il talent crunch, ovvero la carenza di personale di talento. Con il
Paese in rapida transizione da un'economia agricola a una basata su servizi e
manifatturiero, il bisogno sia di lavoratori qualificati che di manodopera
minimamente istruita è cresciuto nettamente.
Dazio
burocratico per i talenti extracomunitari
( da "Sole
24 Ore, Il" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Eppure
combattiamo con la burocrazia per farli venire e restare in Italia con moglie e
figli. Da poco, abbiamo ottenuto, per uno di loro, il rinnovo del permesso sei
mesi dopo la richiesta: visto che vale un anno, tra sei mesi saremo punto e a
capo". A Roma una delle due scuole americane private frequentate dai figli
di dirigenti stranieri di 58 Paesi (
"Turismo
tutto l'anno, dalle parole ai fatti". È il progetto presentato a Roma,
( da "Messaggero,
Il (Viterbo)" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
dovuti alla
burocrazia e alla lentezza di concessione delle autorizzazioni per aprire le
attività ricettive. "L'avvento delle nuove tecnologie - spiega Peparello -
permette di cambiare radicalmente il concetto di fare turismo, che è di alta
stagione per tutto l'anno e si basa sulle motivazioni che spingono chi viaggia
ad andare in un determinato posto anziché in un altro.
Dimenticati
due volte ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
come le
chiama il linguaggio asettico della burocrazia coloniale. Oggi Giado è una
cittadina della municipalità di Yefren e del campo di concentramento non
restano nemmeno più le macerie. Per vedere com'era bisogna ricorrere a Mushi
Meghidish, Moshe per gli amici, che in un garage vicino a Tel Aviv l'ha
ricostruito in scala sulla base dei suoi ricordi di internato:
In
Inghilterra, quando dovevano assegnargli la casa popolare, c'era un'ass
( da "Messaggero,
Il (Frosinone)" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
quello della
solidarietà che va sempre oltre la burocrazia. Allo stesso piano ci sono altri
due appartamenti da
Vita
da badanti tra sacrifici e speranze
( da "Gazzetta
di Parma (abbonati)" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Dopo essersi
gettate nel ciclone "burocrazia" cominciano a sognare un permesso che
le terrà ancorate al nostro paese, o la tanto sospirata carta di soggiorno,
valida 5 anni, ottenuta dopo tanto lavoro. Molte badanti sono sole, tante
lavorano senza contratto, altre invece sono riuscite, grazie alla loro
operosità ed onestà, a ricongiungersi,
CRONACA
17-03-2008 La burocrazia Permessi, un incubo Per le donne immigrate, il primo
scoglio da sup... ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
CRONACA
17-03-2008 La burocrazia Permessi, un incubo Per le donne immigrate, il primo
scoglio da superare, una volta varcato il confine, è la regolamentazione dei
documenti che, il più delle volte, rappresenta un vero e proprio incubo, a
causa della burocrazia, resa ancora più incomprensibile dalla lingua.
<Sugli
Ogm serve un po' di sincerità>
( da "Gazzetta
di Parma (abbonati)" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Tampieri ha
poi parlato del "paradosso italiano" del parmigiano reggiano che
nonostante elevata qualità e produzione contenuta non riesce a spuntare prezzi
remunerativi e ricordato l'impegno svolto per la semplificazione della
burocrazia. Interventi Il sottosegretario Guido Tampieri e Federico Vecchioni.
Conflitti
e diversità. Questa è la cultura ( da "Manifesto, Il"
del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
ma ad un più modesto
incontro tra burocrazie ministeriali (dove i settori più ricchi dal punto di
vista del Pil hanno prevalso su quelli più ricchi di qualità culturale e di
potenzialità innovative). Si può assumere questa storia del Ministero come una
metafora. La preoccupazione del controllo politico può finire per mortificare,
se non uccidere la politica,
Caro
colf, contributi in aumento ( da "ItaliaOggi Sette"
del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
E anche la
burocrazia ha cambiato un po di regole: dopo una sperimentazione di due mesi,
dal 1° marzo vanno seguite nuove modalità per la denuncia dei rapporti di
lavoro. Entro fine mese, infine, i datori di lavoro domestico devono consegnare
ai lavoratori che ne facciano richiesta il resoconto del 2007.
A
che serve la Confindustria? Il quarto sindacato
( da "Panorama"
del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
"burocrazia",
"costo del lavoro", "sistema giuridico e legislativo molto complesso".
Ma è interessante paragonare la pragmatica opinione delle multinazionali con
quella degli associati italiani alla Confindustria: anche in questo caso viale
dell'Astronomia si è rivolta alla Ipsos, ricavandone giudizi soddisfatti.
La
corsa per la presidenza Due programmi a confronto
( da "TTG
Italia" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
E mentre
Corbella punta soprattutto sulla cooperazione a livello internazionale, Scotti
mette l'accento sull'eccessiva burocrazia per le imprese turistiche. Comunque,
come prevede il regolamento, nuove candidature potranno essere presentate fino
all'11 aprile, data della votazione. A pag. 5 17/03/2008.
Cup,
una soluzione per le liste d'attesa
( da "Corriere
Adriatico" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia e
dei pareri contrari di organismi, quali la Consulta regionale per la
Disabilità, che, in una lettera indirizzata al presidente Spacca, ha chiesto
più tempo per valutarne il possibile impatto nel sistema sanitario regionale.
Di segno opposto, il parere di Giannotti che vede nell'attivazione del Cup un
valido strumento per superare molti dei mali che attanagliano la Sanità
REDDITI
AGRICOLTORI: ITALIA DAL 2000 -18, 2%;GERMANIA E GB +33% (2)
( da "Agi"
del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Oneri pesanti
che si traducono in forte ostacolo alla crescita economica delle imprese, con
incidenza negativa notevole sull'occupazione e la competitivita. Non a caso, la
Cia proprio per combattere il "mostro" della burocrazia ha promosso
una Petizione popolare raccogliendo migliaia di firme in tutta Italia.(AGI).
17/03/2008
13:26 ELEZIONI: PDL SICILIA, E' ARRIVATO MOMENTO DI PORTARE AVANTI PROGRAMMI
( da "ITnews.it"
del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
dalla
legalita alle battaglie antimafia, dalle politiche giovanili al rigore nella
spesa pubblica, dal rilancio della Sicilia in tutti i suoi settori produttivi
alla questione energetica e ambientale, dalla piena attuazione della Biagi alle
risposte al precariato, dallo snellimento della burocrazia alla sanita.
Revisione
LEA: allarme della FIMMG sul decreto che sta per essere approvato
( da "SaluteEuropa.it"
del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia."
In una Sanità ancora incoerente fra competenze del Governo e delle Regioni, e
tormentata dal loro cronico conflitto, i Medici di Famiglia italiani hanno
riposto molte aspettative sulla nuova formulazione dei Livelli Essenziali di
Assistenza che la Conferenza Stato Regioni dovrebbe approvare nei prossimi
giorni per garantire ai cittadini italiani una risposta concreta
"Corsa
per la presidenza Astoi, due programmi a confronto"
( da "TTG
Italia Online" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
E mentre
Corbella punta soprattutto sulla cooperazione a livello internazionale, Scotti
mette l'accento sull'eccessiva burocrazia per le imprese turistiche. Comunque,
come prevede il regolamento, nuove candidature potranno essere presentate fino
all'11 aprile, data della votazione.
A
MAGLIE STRETTE VADEMECUM DEL "NON VOTO" CONSAPEVOLE (SI PUÒ
"RIFIUTARE" LA SCHEDA ELETTORALE) MASSACRI IN TIBET: LA CINA?
RENDIAMOLA SEMPRE PIÙ LONTANA UOMO AL VOLANTE, PER
( da "Dagospia.com"
del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
di creare più
burocrazia, di darti una pensione da fame, di mandare te e i tuoi figli in
scuole e ospedali fatiscenti. Invece c'è un'altra soluzione semplice: 1) ANDARE
A VOTARE, PRESENTARSI CON I DOCUMENTI + TESSERA ELETTORALE E FARSI VIDIMARE LA
SCHEDA (portate con voi il documento allegato, facendo attenzione al punto 5
dell'art.
( da "Corriere.it" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Ospite di
corriere.it, rispondera' alle domande dei lettori alle 11.30 di lunedi'
Colaninno, un imprenditore nel Pd L'ex presidente dei Giovani Industriali sarà
il capolista del Partito democratico in Lombardia MILANO - Il suo cognome fa
venire inevitabilmente in mente il padre Roberto, tra gli autori della celebre
scalata alla Telecom, tuttavia Matteo Colaninno, ex presidente dei Giovani
Imprenditori della Confindustria e oggi capolista alla Camera del Pd nella
circoscrizione Lombardia
( da "Corriere delle Alpi" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
LA DESTRA Arriva
Storace e al telefono la Santanchè Il segretario nazionale ha illustrato il
programma: "Recuperiamo i valori" BELLUNO. La sorpresa arriva nel
finale. Daniela Santanchè, il candidato premier della Destra, si collega al
telefono con la sala Luciani del centro diocesano mentre è in corso la
presentazione dei candidati bellunesi del partito alle prossime politiche. C'è
il segretario nazionale Francesco Storace, il portavoce regionale Paolo
Scaravelli e poi i candidati Giorgio Tartuferi, Titti Monteleone e Paolo
Patelmo, e c'è Mario Ruggeri. C'è un anche un nutrito gruppo di sostenitori del
partito. La Santanchè invia il suo saluto ai bellunesi, ai quali Storace ha già
spiegato le linee principali del programma del partito. "Hanno cercato di farci fuori con la burocrazia e i giochetti di potere" ha ricordato Ruggeri. E Storace ha
ringraziato l'avvocato Patelmo "che ha combattuto in Cassazione per
ridarci il diritto ad essere presenti in queste elezioni", riferendosi
alla guerra dei simboli. "La Destra sarà la rivelazione della campagna
elettorale" ha annunciato Storace ricordando i sondaggi che li danno in
recupero. Contro Fini "che ha cancellato i valori in cui
crede". Ma contro anche Berlusconi che si è rimangiato le promesse fatte.
E non parliamo poi di Veltroni e del partito democratico. "Quelli sono due
centri commerciali, che espongono la stessa mercanzia. Noi siamo un negozio a
tradizione famigliare". Ha puntato molto sui valori, "di cui nessuna
altra forza politica si occupa". "Di valori si vive, di economia si
campa" ha aggiunto elencando alcuni di questi valori: e dunque il no
all'aborto, alla eutanasia, all'eugenetica, alle droghe. A chi vieta al Papa di
parlare alla Sapienza, ma anche no al governo cinese per la sua politica sul
Tibet, con la repressione di questi giorni. "Nessuno ha il coraggio di
dire, come la Santanchè, che occorre boicottare i giochi olimpici di Pechino.
Tutti sono preoccupati di fare affari con la Cina e non si parla di questo. Io
sono candidato a sindaco di Roma - aggiunge Storace - se dovessi essere eletto,
dichiarerei l'ambasciatore cinese a Roma come persona indesiderata".
Storace ha poi elencato alcuni degli interventi su cui impegnarsi nel futuro
parlamento: il blocco dei prezzi, la riduzione delle tasse ma non per tutti, la
questione degli extracomunitari. "Se commettono reati in Italia, devono
scontare la pena nel loro paese di origine" ha detto tra gli applausi dei
presenti. E dopo l'uscita di Ferrara, passato a salutare, un commento sulla
lista "Aborto, no grazie". "Avrà un effetto boomerang".
(ma.co.).
( da "Trentino" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
IL REINSERIMENTO
MANCATO Io, ex operatore museale, senza lavoro fisso Egregio Presidente Dellai,
ho deciso di scriverle dopo aver letto sul sito dell'agenzia del lavoro della
provincia di Trento il documento inerente agli interventi di politica del
lavoro per il triennio 2008-2010. Premetto che a luglio
( da "Repubblica, La" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Pagina I - Torino Il
nuovo regolamento è già stato approvato dalla giunta: si aspetta il sì del
consiglio. Novità anche per gli under 16 Un salvagente alle discoteche Il
Comune riscrive le regole: orario di chiusura libero DIEGO LONGHIN Gli orari
delle discoteche saranno liberalizzati. Un modo per venire incontro alle
esigenze dei titolari dei locali, alle prese con la crisi del settore, e per ridurre la burocrazia, fatta di autorizzazioni. Le novità sono contenute nel nuovo
regolamento di polizia amministrativa, messo a punto dopo tre mesi di lavoro
dall'assessore al Commercio, Alessandro Altamura. Un restyling del vecchio
documento, varato nel 1978, per rimettere ordine e svecchiare gli adempimenti
in diversi settori. Il nuovo regolamento permetterà di ampliare l'orario
di apertura delle discoteche e dei locali di intrattenimento. Oggi esiste un
orario che va dalle 21 alle 4 di notte, ma Palazzo Civico ha già messo le basi
per liberalizzarlo e venire incontro alle esigenze degli esercenti che non
dovranno più chiedere deroghe. SEGUE A PAGINA IV.
( da "Repubblica, La" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Pagina IV - Torino
Il Comune allunga la notte Discoteche sempre aperte Non bisognerà chiedere
autorizzazioni per le feste dei liceali . Regole nuove per la vendita di
bevande Così vogliamo aiutare un settore in grave crisi (SEGUE DALLA PRIMA
PAGINA) DIEGO LONGHIN Lo scopo è evitare al titolare del locale eviterà di
dover chiedere autorizzazioni ad hoc per l'apertura in altre fasce d'orario al
di fuori di quella canonica. L'esempio classico è la festa organizzata dai
liceali o la manifestazione ad hoc per cui bisogna chiedere l'ok per aprire le
porte della discoteca. Una volta che il regolamento, già liberato dalla giunta,
sarà approvato dal Consiglio comunale, l'assessorato al Commercio e le organizzazioni
di categoria si metteranno attorno al tavolo per discutere dei nuovi orari.
"Il mercato è cambiato - spiegano i dirigenti di via Meucci - bisogna dare
possibilità agli esercenti di adattarsi alle nuove richieste. Non è detto che
una discoteca non debba organizzare aperitivi o essere libera di fare eventi in
fasce diverse da quella notturna". L'imperativo? Lasciare più spazio alla
concorrenza. Tanto che le nuove autorizzazioni per i locali indicheranno i
giorni di apertura, ma il proprietario non commetterà più una violazione se
deciderà di chiudere l'attività in uno dei giorni. "Nessuno apre una
discoteca per tenerla chiusa", aggiungono in via Meucci. Altra novità?
Sarà consentita l'entrata nei locali anche ai minori di 16 anni, a patto che
non si vendano alcolici e che le bottiglie non siano nemmeno a vista sul
bancone. "Il divieto per gli under 16 rimane - sottolineano in assessorato
- ma gli esercenti potranno chiedere deroghe particolari che prima non erano
consentite". Viene anche definito meglio il limite per la somministrazione
di bevande nei locali di intrattenimento. Se la superficie dedicata alla
vendita non sarà superiore ad un quarto del locale il titolare non dovrà più
chiedere l'autorizzazione o la licenza. Allo stesso modo in bar, ristoranti e
pub è consentito organizzare spettacoli e concerti, a patto che non
intervengano deejay, attori e che non ci sia un sovrapprezzo sulla
consumazione. Nel nuovo regolamento si definiscono gli adempimenti di diverse
attività, come le sale gioco, i cui orari non devono contrastare con quelli
della scuola dell'obbligo, le agenzie di intermediazione, le agenzie di viaggi,
il noleggio e il rimessaggio delle auto, oltre a mestieri particolari, come il
fochino, che si occupa di maneggiare dinamite e materiale infiammabile, gli
istruttori di tiro o chi vende oggetti da taglio o punta, considerati ancora
alla stregua di armi che possono offendere. "L'obiettivo è quello di
semplificare la vita agli imprenditori, eliminando la burocrazia inutile, sulla scia dei decreti Bersani, favorendo il mercato,
la concorrenza, ma tenendo sempre d'occhio la sicurezza - spiega l'assessore
Altamura - il nuovo regolamento è una sorta di testo unico per le attività
produttive e credo che possa diventare anche materia di studio per altre
amministrazioni che sono alle prese con il rinnovo delle loro procedure
amministrative". L'ultima parte del testo riguarda anche le
sanzioni, che si integrano con quelle del testo unico sulle leggi di pubblica
sicurezza. Quelle pecuniare vanno da
( da "Tirreno, Il" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Viareggio VERSO LE
COMUNALI VERSO LE COMUNALI Il vero patrimonio sono i candidati Manca un mese
esatto dalla consultazione elettorale che, tra le altre cose, ci permetterà di
scegliere il nuovo sindaco ed i nuovi consiglieri comunali. Abbiamo a
disposizione poco più di quattro settimane, durante le quali l'impegno di tutti
dovrà essere quello di aprirsi al confronto, alla valutazione e alla
costruzione di contenuti da utilizzare, poi, per tentare di amministrare nel
migliore dei modi la città. Uno sforzo che sta caratterizzando l'agire dei
candidati alla poltrona di primo cittadino, impegnati a recuperare il rapporto
con la città reale, ad ascoltare chi ci vive, a farne proprie le speranze, i
sogni e le aspettative in termini di vivibilità, ambiente, lavoro, sicurezza,
turismo, cultura e partecipazione. Una prerogativa che giustifica la scelta di
centinaia di persone (tante le donne, tantissimi i volti nuovi e i giovani) che
hanno deciso di entrare nelle varie liste che troveremo all'interno della
scheda elettorale. Persone che, indipendentemente dal risultato finale,
rappresentano già un grandissimo patrimonio a disposizione di Viareggio e sui
cui dobbiamo contare anche, e soprattutto, dopo il 14 aprile. Singole e uniche
realtà, portatrici di storie, esperienze, idee e proposte che, unite le une
alle altre, potranno veramente dar corpo ad una nuova, significativa e
costruttiva condivsione del presente che diventa futuro. Per questo meritano
tutto il nostro rispetto e la nostra stima. Sono loro, infatti, a cui dovremo demandare
la nostra rappresentanza che, attraverso il voto, significa democrazia e
libertà. Stefano Pasquinucci CASO SPICCIANI Più rispetto per la mia cliente
Scrivo con riferimento all'articolo apparso il 7 marzo sulla cronaca di
Viareggio ed avente ad oggetto il sig. Furio Spicciani, attualmente detenuto
nel carcere di Lucca, dove sta, scontando una condanna definitiva a venti anni
per omicidio volontario. Premetto che il mio intervento è a tutela della
posizione della signora Antonella Sereni, moglie di Daniele Sorigni, una delle
due vittime dell'omicidio e a sua volta vittima incolpevole di ta1i fatti, per
i quali, lei certamente si sta pagando un prezzo immenso ed ha subito un danno
non certamente risarcibile con le somme liquidate in giudizio, peraltro non
corrisposte. Premetto anche che non è certamente mia intenzione mettere in
discussione il diritto di cronaca, che è sacrosanto. Ritengo peraltro che tale
diritto e la diffusione delle notizie che ad esso consegue, debba avvenire
nell'assoluto rispetto di esigenze del tutto primarie. Anzitutto è doveroso il
rigoroso rispetto della verità, non essendo assolutamente vero che le due
vittime dell'omicidio siano state trovate completamente nude. In secondo luogo
è altrettanto doveroso astenersi da commenti sulla congruità del prezzo che lo
Spicciani sta pagando. Sarebbe troppo facile argomentare, che con il suo gesto
lo Spicciani ha distrutto quattro famiglie e lasciarsi andare a personali
valutazioni sulla congruità del prezzo da pagare in tal caso, ma non intendo
cadere in tale errore. Intendo solo sottolineare che la condanna dello
Spicciani consegue a una sentenza passata in giudicato, a fronte della quale è
dovere di tutti ritenere che la statuizione sia quella giusta, unico serio
atteggiamento di dovuto rispetto per la legalità e la giustizia, punti cardine
di uno Stato di diritto. Devo inoltre sottolineare che fatti come quelli di cui
si parla coinvolgono situazioni soggettive complesse e soprattutto di grande
dolore, per le quali il rispetto e la riservatezza sono dovuti. è certamente
vostro pieno diritto di parlare della situazione dello Spicciani e della sua
evoluzione, ma riportare particolari, nomi ed indirizzi di chi è stato
coinvolto suo malgrado in certi fatti, non fa che riaprire ferite profonde che
faticosamente si cerca di rimarginare. Al di là del rilievo giuridico che
queste ultime considerazioni possano avere, il rispetto della riservatezza,
della sfera intima e del dolore di una persona è dovuto anche solo per
sensibilità e correttezza. Avv. Andrea Ghezzani BUROCRAZIE
Gli anziani penalizzati dal caso questionari Innanzitutto, ringrazio Il Tirreno
che spesso si dimostra attento ai veri problemi, che attanagliano la nostra
città ed apre uno spiraglio che consenta di aiutarci a dipanare questa burocrazia infernale che sempre di più
spunta fra le vie arroventate della nostra vita. Ogni giorno ce ne è una
di nuova e verrebbe voglia di far finta di sognare e rinuciare ad adempiere a
tutti quegli obblighi, che s'inventano continuamente. L'ultima la circolare
speditaci da Gaia, con la quale chiediamo di fornire i dati catastali, cosa che
non comprendo come non abbiano voluto ricopiarli direttamente da loro stessi al
Comune o al Catasto. L'altro giorno ci siamo recati in via XX Settembre (come
altre volte) e abbiamo incontrato decine di cittadini, che come noi sono
rimasti sconcertati perché gli uffici sono stati chiusi e uno scritto informa
che bisogna andare "lì dietro il canto" nientepopodimento alla
Bocchette. Ci sarebbe da fare la rivoluzione contro quelli che hanno avuto
questa splendida idea (erano uffici utili specialmente per gli anziani che in
maggioranza non possono arrivare lassù in padule). E non mi sembra giusto che
noi dobbiamo spendere per una raccomandata per spedire quel modulo. Mi auguro
che il vostro interessamento riesca perlomeno a far nascere un po' di buonsenso
al Comune anche in vista delle elezioni prossime (ci stanno sdegnando), e
consentirci di lasciare le informazioni richieste magari presso l'Ufficio del
Cittadino, dove ho sempre riscontrato la massima attenzione e gentilezza da
parte delle impiegate (speriamo che il tutto si risolva). Colgo l'occasione per
segnalare anche il grave stato in cui si trova la piazza difronte alla chiesa
di San Paolino, "stanno cadendo i rami secchi delle palme e mi sono
trovato lì col vento, per poco un ramo non cadde addosso ad un bambino. E anche
la pavimentazione è in completo disfacimento". Non è un grande lavoro a
prima di Pasqua potrebbe essere attuato. Carlo Ranieri SANITà L'assurdità di
quegli esami a Pisa Sono da poco uscito dall'ospedale Versilia e vorrei
ringraziare l'equipe del reparto di cardiologia per la loro competenza e
umanità ma nello stesso tempo vorrei far conoscere ai lettori la situazione a
cui vanno incontro i pazienti che devono fare esami di angiografia ed eventuali
angioplastiche. Questi esami vengono effettuati a Pisa trasportando pazienti e
medico, che farà gli interventi, con l'ambulanza. Il bello è che a operare è un
medico del Versilia, ospedale dove sarebbero a disposizione le sale operatorie;
allora perché dobbiamo andare a Pisa? Forse i macchinari necessari sono molto
costosi? Se fosse solo questo potremmo organizzare una raccolta, se ne fanno
tante anche per cose meno utili, e così dotare il nostro bell'ospedale dei macchinari
necessari ed evitare ai pazienti la scomodità di andare e tornare per
l'intervento e ai medici di spostarsi dal loro ospedale. Mi è stato detto che
altri ospedali della zona si sono affrancati da questa routine, perché noi no?
Nino Chiesa.
( da "Resto del Carlino, Il (Fermo)" del
17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
QUARTIERE SANTA
CATERINA Gli impianti sportivi restano incompiuti DELUSIONE e anche qualche
accenno di rabbia per quello che doveva essere e che ancora non è. Sono le
sensazioni che si respirano nel quartiere di Santa Caterina relativamente agli
impianti sportivi a ridosso del complesso Santarelli. Un progetto che viene da
lontanissimo, dalla prima giunta Fedeli. Sono passati oltre dieci anni e quando
tutto lasciava pensare che finalmente i lavori potessero vedere una degna
conclusione, ecco che qualche cosa si è nuovamente frapposto tra la volontà di
vedere realizzata l'opera e la dura realtà di una burocrazia farraginosa che ha bloccato
da mesi i lavori. Oggi vedere l'incompiuta, dopo tante assicurazioni, fa
veramente rabbia. Rabbia che è testimoniata non solo dai dirigenti dell'Usa
Santa Caterina, che hanno in gestione gli spazi, ma anche da molti residenti
che di recente hanno chiesto spiegazioni sul perché di tanti ritardi. In
Comune le bocche sono sufficientemente cucite. Ci si rende conto forse di non essere
riusciti a mantenere quanto garantito e oggi si cerca in qualche modo di
accelerare per recuperare il tempo perduto. Le poche cose che si è riusciti a
sapere dicono del progetto approvato, della gara di appalto pronta e della
ripresa dei lavori che dovrebbe essere imminente. Un progetto che prevede il
completamento del campo da gioco (per qualche anno resterà sabbioso, in attesa
dell'assestamento del fondo, per poi impiantare il sintetico), recinzione,
illuminazione, e sistemazione delle scarpate. Poi (ma quanti anni ancora
passeranno?), per il raddoppio degli spogliatoi e dei servizi, per la
sistemazione della parte ovest dove insistono tre piastre polivalenti,
occorrerà un nuovo progetto e il relativo piano di finanziamenti. Insomma, il
quartiere di Santa Caterina, uno dei più vivaci in tutti i sensi della città,
per vedere sistemato definitivamente uno spazio di vitale importanza, dovrà
ancora attendere. m. n. - -->.
( da "Gazzetta di Mantova, La" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
L'ASSEMBLEA Camionisti contro tasse e burocrazia: troppi costi, la categoria è in ginocchio La Fai, Federazione
autotrasportatori italiani, va verso un significativo consolidamento anche nel
Mantovano: tra due mesi e mezzo - presumibilmente a fine maggio o al più tardi
all'inizio di giugno - si terrà un'assemblea degli iscritti per procedere alla
nomina di un consiglio direttivo e del suo presidente. La Fai è presente
a Mantova da quattro anni ma fino ad ora non era autonoma e si muoveva
nell'alveo dell'Unione del Commercio. Adesso le difficoltà che sta
attraversando il settore hanno spinto in direzione di un rafforzamento della
cellula provinciale, che può contare su circa duecentocinquanta imprese
affiliate. Per discutere di tutto questo sono intervenuti ieri mattina
all'auditorium Bam di via Luzio il presidente nazionale della Fai Paolo Uggé,
quello regionale Antonio Petrogalli, il presidente dell'Unione del Commercio di
Mantova Ercole Montanari e il direttore dello stesso ente Nicola Dal Dosso. Il
settore sta vivendo un momento di forte difficoltà, come testimonia il blocco
dei trasporti messo in atto nel dicembre scorso (con annesse e sofferte
divisioni all'interno della categoria). Le richieste principali degli
autotrasportatori vertono su due elementi: meno tasse e meno burocrazia,
come del resto molti altri settori. In particolare le accise sul gasolio sono
ritenute insostenibili: si calcola che gli autotrasportatori versino ogni anno
25 miliardi di euro allo Stato, con la percentuale in rapporto al Pil più alta
d'Europa. A ciò si aggiungono un difficile rapporto col ministro uscente
Alessandro Bianchi, il rincaro dei pedaggi autostradali e il proliferare di
divieti di sorpasso e di circolazione "che limitano sensibilmente
l'efficienza del servizio". La categoria chiede anche che il futuro
governo sappia dotarsi di una politica dei trasporti di ampio respiro,
all'interno della quale le infrastrutture rappresentino una componente
strategica ma non sufficiente in sè. Gabriele De Stefani.
( da "Gazzetta di Mantova, La" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
CONFESERCENTI Il
commercio ai deputati: vogliamo infrastrutture Confesercenti presenta ai futuri
parlamentari mantovani le richieste della categoria. Si tratta di dieci punti
suddivisi in "cinque stop" e in "cinque decisioni". "I
cinque stop - dice il presidente Massimo Rossato - riguardano gli sprechi, la burocrazia,
il caro energia, la criminalità e l'insicurezza. Le cinque decisioni urgenti da
assumere riguardano la realizzazione delle infrastrutture, il sostegno ai
giovani, le piccole e medie imprese che sono il motore della nostra economia,
una politica efficace a sostegno del turismo, una politica efficace a sostegno
dell'ambiente. Il turismo soprattutto è un settore che ci sta molto a
cuore e con Assoviaggi ci stiamo battendo affinchè Mantova si risvegli dal
torpore in cui è caduta".
( da "Gazzetta di Mantova, La" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
UPA La politica si
confronta con le imprese artigiane Le priorità dell'artigianato e della piccola
e media impresa saranno affrontate nel corso di un incontro tra dirigenza e
associati dell'Unione provinciale artigiani - capeggiata dal presidente Davide
Salvagno assieme al direttore Daniele Pedretti - e il candidato del Partito
Democratico alla Camera Marco Carra che si terrà questa sera alle ore ventuno
nella sede dell'organizzazione di via Solferino. Nel corso
del vertice tra candidato e organizzazione artigiana saranno affrontati i temi
caldi della burocrazia, del
fisco, della finanza agevolata, della formazione, del welfare e del lavoro
oltre che le problematiche del territorio, con particolare riferimento alle
infrastrutture, ferrovie e viabilità.
( da "Gazzetta di Mantova, La" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
La recente scoperta
di cumuli di amianto ammassati in luoghi non autorizzati, come la cronaca
locale recente ha segnalato, oltre a lasciare sconcertati di fronte a una così
barbara concezione dell'ambiente apre la porta a qualche considerazione che mi
sento in dovere di sottoporre ai lettori e contemporaneamente alle istituzioni,
peraltro già sollecitate sulla questione-amianto alcuni mesi addietro. Mi
permetta in via preliminare una precisazione legata all'episodio dei giorni
scorsi, ovvero il ritrovamento ai margini della strada Sabbionetana di tettoie
e materiale vario all'eternit. Scrivo questa lettera al giornale da lei diretto
indipendentemente dal responsabile (o dai responsabili) del gesto, che non so
assolutamente se sia o meno un imprenditore agricolo. Mi auguro francamente di
no, perché nefandezze del genere danneggiano l'immagine dell'agricoltura a
tutti i livelli. Tuttavia, è altrettanto doveroso che le istituzioni - a
partire dal Pirellone - che ha promosso il censimento sulla presenza
dell'amianto nella nostra regione, mettano in condizioni di smaltire l'eternit,
chiunque ne abbia in azienda, sulle abitazioni o su immobili di varia natura.
Mi limiterò a parlare esclusivamente delle aziende agricole, in quanto ambito
di competenza del sindacato che ho l'onore di dirigere. Ebbene, dopo aver
consentito per anni l'utilizzo dell'amianto in edilizia, come prodotto ideale
per le coperture e non solo, in quanto considerato innocuo, si è dapprima
deciso di bloccarne la produzione e l'uso e oggi, verificatene la pericolosità,
di eliminarlo completamente, attraverso procedure di messa in sicurezza. Siamo
certamente d'accordo ad operare per la bonifica del territorio, ove di nostra
competenza, ma ribadiamo l'assoluta necessità di misure di sostegno economico
per tali operazioni. Confagricoltura Mantova ha calcolato, in particolare, che
la spesa media che ogni azienda agricola mantovana dovrà sostenere si aggira
intorno ai 20-30mila euro. Un onere eccessivo, soprattutto in un momento in cui
gli imprenditori agricoli proiettati verso il libero mercato sono chiamati ad
investire in competitività, mentre già devono sostenere costi di lavoro, di
produzione, per l'energia, il lavoro e la burocrazia che sono fra i più alti a
livello dell'Europa. Pertanto crediamo sia assolutamente imprescindibile un
sostegno per lo smaltimento dell'amianto nel rispetto delle regole, attraverso
finanziamenti esterni rispetto al Psr, accessibili in questo modo anche ai molti
proprietari con beni affittati, che non potrebbero altrimenti godere
degli aiuti, in quanto non ammessi ai Piani di sviluppo rurale. Ringraziando
per lo spazio che vorrà accordare alla mia lettera, porgo i migliori saluti.
Daniele Sfulcini Direttore Confagricoltura Mantova.
( da "Messaggero Veneto, Il" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Attualità L'affondo
di Gottardo: i Cittadini lista specchietto per la Sinistra PDL CONTRO CIVICHE
PORDENONE. "Le liste dei Cittadini per il presidente esistono con l'unico
scopo di ingannare il voto dei moderati cercando di portarlo in dote alla
Sinistra". È un affondo in piena regola quello del coordinatore regionale
di Fi, Isidoro Gottardo, che attacca la coalizione del centrosinistra in
Regione evidenziandone le "anomalie" rispetto al quadro nazionale.
"Mentre Veltroni ribadisce che il Pd ha rotto con la Sinistra comunista e
Arcobaleno perché incompatibile con la necessità di governare - sostiene - qui
in Regione, a dimostrazione della loro incoerenza, l'alleanza di centrosinistra
rimane la stessa che ha sostenuto Prodi. Quella che ha già fallito. Ma il Fvg ha
bisogno di essere governato da coalizioni coerenti, improntate dal desiderio di
fare e non di ostacolare". Secondo Gottardo, "Malattia e la sua lista
sono i maggiori responsabili di questo inganno e sperano di funzionare come da
richiamo per le allodole. Annunciano riforme - prosegue - dopo
aver dimostrato in questi 5 anni di essere stati sostenitori di una
legislazione che ha aumentato la burocrazia e in maniera sconsiderata il costo della politica. Altro che
semplificazione legislativa - tuona Gottardo - altro che riduzione del numero
dei consiglieri quando sono stati responsabili grazie agli assessori esterni
dell'aumento di ben 10 poltrone". In politica - conclude - "la
peggior casta è quella che mistifica e proclama l'esatto opposto".
( da "Piccolo di Trieste, Il" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il leader del
Partito democratico ha fatto tappa al Palachiarbola. "L'Italia vuole
voltare pagina e può farlo" Veltroni: dobbiamo investire sui giovani
"La caduta dell'ultimo confine è una grande opportunità per Trieste"
I giovani l'hanno chiusa chiedendo autografi al coach di una squadra che ha
cantato sul palco l'inno di Mameli. Nel mezzo i quattro quarti giocati dal
leader del Partito democratico: Trieste e l'Europa, il Nord, la nuova politica,
l'Italia da cambiare. "Sono un insegnante, ovviamente precaria. Credo
nell'istruzione e nella tutela dei più deboli. Per questo credo nel Partito
democratico". Si chiama Valentina Mercandel e ha 32 anni. Traduce il suo
pensiero in sloveno. Donna, slovena, giovane, precaria, del Pd. È l'immagine
che la squadra Veltroniana ha scelto per lanciare la nuova sfida. "Siamo
l'Est del Nord-Est. Quando abbiamo aperto gli steccati abbiamo sempre vinto. Da
oggi a Trieste nasce la cultura del "finalmente se pol"". Bruno
Zvech, da buon segretario, apre la strada al leader. "Purtroppo non
capisco lo sloveno di Valentina nonostante mio nonno fosse di Lubiana -
esordisce Veltroni -. Ma adesso Trieste è la porta della nuova Europa e mi
spiace sentire politici che professano l'antieuropeismo. E noi vogliamo fare un
grande Paese europeo. La caduta dell'ultimo confine è una grande opportunità
non solo economica ma anche culturale. Un Paese che non può stare all'ultimo
posto della crescita in Europa e deve attrezzarsi per essere competitivo anche
nell'era della globalizzazione. Non faremo manifesti contro i ricchi. La nostra
lotta non è contro la ricchezza ma contro la povertà. E la ricchezza deve
trasformarsi in servizi e infrastrutture". Questa è la ricetta del Pd
semplice e, a giudicare dalla standing ovation, efficace e convincente per il
popolo dei democratici. Ma non manca una stoccata agli avversari. "Il
centrodestra dice che alcuni punti dei nostri programmi sono uguali? A me pare
che siano tutt'altro che simili ma se fosse così siamo pronti a votare assieme
a loro in parlamento dopo le elezioni sulle riforme e sull'innalzamento dei
salari - dice Veltroni -. Non mi pare che finora manifestino questa intenzione.
Se avessero assunto un atteggiamento responsabile a giugno gli italiani
avrebbero votato con una legge più equa. Ma la destra pensava che noi avremmo
presentato lo stesso schieramento e loro sarebbero arrivati lisci al voto con
una vittoria scontata. Noi invece abbiamo avuto il coraggio di cambiare. Non mi
sembra che in cinque anni di governo Berlusconi l'Italia sia cambiata". Veltroni
si ferma, sorseggia e non dimentica gli ex compagni della Sinistra Arcobaleno.
"In fondo è meglio anche per loro. Siamo tutti più liberi - spiega il
segretario -. Ma devo dire che Prodi ha compiuto un capolavoro risanando i
conti dello Stato con quella coalizione. Nella prossima legislatura avremo un
solo gruppo parlamentare e finalmente sarà cancellata dal vocabolario della
politica italiana la parola vertice di maggioranza". Veltroni sa che la
questione del Nord è centrale per vincere o comunque per rosicchiare voti al
centrodestra. "Stiamo impostando un ciclo politico nuovo - continua -.
Ogni euro raccolto con la lotta all'evasione sarà resitutito ai cittadini con
una riduzione delle tasse. Daremo sostegno alle imprese anche quelle piccole che
costituiscono al Nord, ma non solo, il tessuto vitale del Paese. Dobbiamo ridurre i tempi della giustizia e della burocrazia e investire sui giovani.
Devono poter studiare con standar europei, poter aprire un'impresa senza
chiedere ai padri l'ipoteca sulla casa di famiglia. Dobbiamo essere capaci
tutti assieme di rischiare. Vogliamo che il figlio di un operario abbia le
stesse opportunità di quello di un avvocato". Veltroni invita sul
palco la sua squadra da Zvech alla Blazina, da Rosato a Dolenc a Strizzolo. I
tremila del PalaChiarbola lo abbracciano e non solo idealmente.
All'appuntamento manca solo il governatore Riccardo Illy. Non è una novità ma
Veltroni non se ne dimentica. "L'Italia vuole cambiare pagina - conclude
Veltroni - e il 13 aprile questa regione avrà la grande occasione di
riconfermare un governatore come Riccardo Illy che ha ben amministrato il
Friuli Venezia Giulia con il quale condividiamo progetti e obiettivi".
( da "Resto del Carlino, Il (Forlì)" del
17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Di QUINTO CAPPELLI
MAI COME in questi giorni è animato di gente il greto del fiume nel centro del
paese a Rocca San Casciano, per i preparativi della Festa del Falò, in
programma per la sera di sabato 29 e domenica 30 marzo. Dai bambini di pochi
anni ai nonni ricurvi, tutti sono in riva al fiume a preparare i pagliai, i cui
falò costituiscono il cuore della contesa, fra i rioni Borgo e Mercato, ed il
culmine della secolare festa. Racconta l'assessore comunale alla cultura,
Valerio Marchi: "La Festa del Falò è l'evento principale del paese". Ma
la pur autorevole opinione è corretta al rialzo dal sindaco Rita Monti,
imparziale per la sua carica istituzionale, ma 'mercaiola' fin nelle ossa nelle
fila della tifoseria del Mercato: "E' l'evento più spettacolare della
Provincia". Effettivamente sono mesi che i due rioni Borgo e Mercato sono
impegnati con centinaia di volontari sia nella preparazione dei falò sia
nell'allestimento dei carri allegorici, che costituiscono il secondo atto dello
spettacolo. Commentano Luciano Palotti e Roberto Monti, i 'caporioni' del
Mercato: "La preparazione della festa è per noi rocchigiani il momento più
bello e sentito, perché si uniscono e si fondono fatica, creatività, fantasia e
divertimento con l'unica finalità che la festa riesca". Concorda il capo
rione del Borgo, Massimo Bandini e tutti insieme sottolineano: "Bisognerebbe aiutare di più i volontari ad affrontare le ingenti
spese e a snellire la burocrazia, che mangia migliaia di euro e tempo anche in queste feste
organizzate solo per mantenere vive le tradizioni, valorizzare il territorio e
far divertire la gente. Va riconosciuto l'impegno sociale dei ragazzi che
lavorano per la festa". LA FESTA del Falò si arricchisce quest'anno
di un evento culturale, ideato e prodotto dall'artista forlivese Manuela
Camprini. L'iniziativa, patrocinata da Comune di Rocca, Comunità montana
Acquacheta e Provincia di Forlì-Cesena, col contributo della Fondazione Cassa
dei Risparmi di Forlì, s'intitola "Rocca, il Fuoco, i Falò" e si
svolgerà a Rocca dal 23 marzo al 13 aprile. Il progetto è diviso in quattro
eventi. La sera di Pasqua, 23 marzo alle 21, sarà presentato in teatro il
lungometraggio "Il fiume e i falò". Si prosegue con la
videoinstallazione "Dalla cenere.il fuoco" dal 27 marzo al 6 aprile,
presso il Museo della tradizione rurale. Ma il pezzo forte sarà lo spettacolo
di teatro/danza "Maria Maddalena", liberamente tratto da "Maria
Maddalena o della Salvezza" di Marguerite Yourcenar, interpretato da
Cleopatra Camaioni, con la regia di Manuela Camprini (11 aprile, ore 21 Sala
Muccioli). Chiuderà gli eventi, tutti ad ingresso gratuito (info: 347-9350070),
l'installazione teatrale "Frammenti d'eterno passaggio" il 12 e 13
aprile. Spiega Manuela Camprini: "E' un progetto che parte dalla
tradizione di un territorio, la festa del fuoco, per arrivare alla
rappresentazione universale di ciò che il fuoco rappresenta, simboleggiato dal
fuoco della passione della Maddalena". - -->.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il Sole-24 Ore
sezione: PRIMA data: 2008-03-16 - pag: 1 autore: RICERCA E COMPETITIVITà
L'inflazione di riforme non migliora l'università di Roberto Perotti e Guido
Tabellini D a anni, una delle ricette più popolari per rilanciare la crescita e
contrastare la concorrenza dei Paesi emergenti è investire di più in ricerca e
migliorare l'università. Sebbene gli investimenti in ricerca rimangano bassi, i
tentativi di riformare l'università non sono mancati: da più di 15 anni, ogni
legislatura ha fatto una riforma. Ma tutti i tentativi sono falliti,e
l'università italiana rimane inefficiente come è sempre stata. Anche la
prossima legislatura farà una nuova riforma. Ma anche questa fallirà, se non
imparerà dagli errori passati. Nel '93 fu istituita l'autonomia finanziaria per
le università. Ma ancora oggi, a 15 anni di di-stanza, le università si
finanziano prevalentemente con trasferimenti statali basati sulla spesa
storica. Nel '98 vi fu il decentramento dei concorsi a livello locale. Ma non è
servito a cambiare la qualità del reclutamento, e alla fine della scorsa
legislatura il ministro Letizia Moratti ha abolito i concorsi locali per
tornare al concorso nazionale.Nel '99 vi fu la riforma degli ordinamenti
didattici (il cosiddetto 3+2). Vi sono stati alcuni effetti positivi (minori
abbandoni e più iscrizioni), ma anche nuove distorsioni, come la proliferazione
di un numero eccessivo di corsi di laurea e di nuove sedi. Nel complesso, la
qualità del sistema universitario non è mutata. Nella scorsa legislatura, la
riforma Moratti ha introdotto alcuni elementi di flessibilità nel reclutamento
e negli stipendi dei docenti e ha completato una valutazione della ricerca
prodotta dai singoli atenei. Mai risultati della valutazione non sono mai stati
utilizzati, perché in questa legislatura il ministro Fabio Mussi ha deciso di
ricominciare tutto da capo. La controriforma Mussi ha dato una stretta
condivisibile alla proliferazione dei corsi di laurea e delle università
telematiche e ha proposto una nuova agenzia di valutazione dell'università. Poi
il Governo è caduto. Ma l'agenzia di Mussi era già in un limbo prima della
crisi. La principale eredità di questi provvedimenti, oltre
ad aumentare la burocrazia
universitaria, è stata di bloccare i due comitati che l'agenzia avrebbe dovuto
sostituire, uno dei quali ha il compito fondamentale di raccogliere i dati sul
sistema universitario italiano. Continua u pagina
( da "Sole 24 Ore, Il" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2008-03-16 - pag: 9 autore: Le ripercussioni sul mondo del
lavoro Imprese a corto di figure qualificate NOIDA, UTTAR PRADESH Più della
rupia forte, della corruzione diffusa e della burocrazia asfissiante c'è un problema che
assilla i manager indiani: il talent crunch, ovvero la carenza di personale di
talento. Con il Paese in rapida transizione da un'economia agricola a una
basata su servizi e manifatturiero, il bisogno sia di lavoratori qualificati
che di manodopera minimamente istruita è cresciuto nettamente. E le
scuole - da quelle di base fino ai college più prestigiosi - faticano a tenere
il passo. La Nasscom, l'associazione delle imprese di information technology
che in questi anni hanno trasformato l'immagine dell'India nel mondo, teme che
nel 2010 il Paese sarà a corto di mezzo milione di ingegneri perché oggi solo
un laureato su quattro è all'altezza. "Su 100 candidati, non possiamo dare
un lavoro al 26esimo classificato perché non è impiegabile", spiegò un
paio d'anni fa in uno sfogo diventato celebre Kiran Karnik, l'allora presidente
della Nasscom. Il problema qualitativo riguarda soprattutto i college di
secondo e terzo livello e non i celebri Indian institute of technology (Iit) da
cui sono usciti molti di quegli scienziati indiani che oggi rappresentano il
36% dei cervelli della Nasa. Eppure anche sul fronte degli Iit qualcosa sembra
essersi fermato: pochi giorni fa il diplomatico indiano Shashi Tharoor ha fatto
notare che quando, nel 1975, lasciò l'India il Paese contava circa 600 milioni
di abitanti e 5 Iit. Oggi che la popolazione è quasi raddoppiata gli Iit sono
solo 7, uno dei quali nato dalla "promozione" di un college
preesistente. La mancanza di personale qualificato non riguarda solo il mondo
del software e della ricerca. La Federazione delle Camere di commercio e
industria stima che nel solo settore dell'automotive nei prossimi anni
serviranno 2,5 milioni di nuovi assunti e in quello tessile un milione e che
trovarli non sarà facile. "Quando assumiamo un nuovo diplomato in materie
tecniche - spiega il managing director per l'India di una multinazionale Usa
dobbiamo ri-formarlo da capo. è un processo che dura mesi, perché spesso il
neo-assunto non ha nessuna delle capacità che richiediamo ". Un investimento
che rischia di andare perduto. Lo scorso anno in alcuni settori come le
assicurazioni, l'information technology e l'alberghiero la percentuale di
dipendenti che hanno lasciato il lavoro per un posto migliore è stata di circa
il 30 per cento. Secondo una ricerca condotta dalla Hewitt Associates, una
società di risorse umane, nel 2008 la media degli aumenti degli stipendi in
India sarà del 15,2%, la più alta al mondo. In larga parte si tratterà del
risultato degli sforzi fatti dalle aziende per trattenere i sempre più preziosi
dipendenti di valore. Ma.Mas. L'ALLARME DELLA NASSCOM L'associazione che
riunisce le società di information technology calcola che nel 2010 mancherà
mezzo milione di ingegneri.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME data: 2008-03-16 - pag: 25 autore: Lavoro. Le difficoltà per
accogliere personale qualificato Dazio burocratico per i "talenti"
extracomunitari Le pratiche si arenano agli sportelli Angela Manganaro MILANO
Se l'ufficio italiano di una multinazionale straniera ha bisogno di un
ingegnere indiano o un medico americano, prova ad assumerlo a Londra e poi lo
trasferisce a Milano. Ci prova: a volte va bene, altre volte il cervello
scappa. Manager cinesi e giapponesi mandati in Italia dalla casa madre
aspettano mesi per far venire la famiglia. Quando ci riescono iscrivono i figli
nelle scuole internazionali: qui trovano professori americani che insegnano e
se ne vanno con il solo visto turistico. Passa un anno scolastico e il loro
permesso di soggiorno non arriva. Il "personale altamente qualificato
" e brillanti laureati made in Usa e Asia chiamati a lavorare in Italia,
aspettano in fila rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno o l'ok per il
ricongiungimento familiare. Persi tra migliaia di domande ( quest'anno 700mila)
per colf e badanti ucraine, muratori marocchini, commercianti cinesi. O in
attesa dei documenti se assuntiall'estero e spostati nella sede italiana. La
trafila e gli sportelli sono gli stessi, i tempi pure. Racconta Piero Beonio,
direttore del personale della Boston Consulting Group, azienda che seleziona
laureati in Economia ad Harvard, Stanford, Mit: "Nel 2006 una
multinazionale petrolifera doveva aprire un ufficio a Roma che avrebbe fatto da
testa di ponte per un progetto in Medio Oriente. Dovevamo assumere 25 persone:
tra questi c'erano un americano, un egiziano e una venezuelana. Abbiamo fatto
domanda a marzo 2006: di uno abbiamo avuto risposta ad agosto 2007, del secondo
a settembre, della terza pratica nessuna notizia. Non se n'è fatto più
nulla:l'ufficio è stato aperto ad Abu Dhabi, il laureato egiziano-prezioso
perchè conosceva l'arabo – è stato assunto dall'ufficio di Londra in 15 giorni,
gli altri due sono andati in altri Paesi. I tempi delle aziende sono
strettissimi: come possiamo essere competitivi se dopo 15 mesi non abbiamo
ancora una risposta? Eppure questi lavoratori pagano tante tasse, fanno
crescere le aziende e gli italiani che prendono come assistenti". La
direttrice del personale di un colosso farmaceutico che recluta medici
specializzati in ricerche di laboratorio ha la stessa esperienza: "Un anno
e mezzo fa la sede italiana aveva bisogno di un medico con un profilo molto
particolare ", racconta al Sole 24 Ore. "L'ho cercato in tutta
Europa, l'ho trovato in Pennsylvania. Per farlo venire con i flussi avremmo
dovuto aspettare non si sa quanto. Lo abbiamo assunto negli Usa e distaccato in
Italia. Dopo un anno, abbiamo deciso di fare un con-tratto a tempo
indeterminato qui ma per la legge devono passare due anni (e i tempi di un
rinnovo ndr) ". L'impresa di assumerlo è riuscita, ma non è stato l'unico
episodio: "Nel 2006 volevamo assumere uno scienziato indiano, con le leggi
italiane ci volevano mesi. Lui aveva bisogno di tempi certi per iscrivere le
figlie a scuola: visto che gli andava bene qual-siasi Paese, è stato assunto
dal nostro ufficio inglese. Vive felicemente a Londra da due anni". A
Genova Viola Bruzzo, manager della Coscon, joint venture italo-cinese che offre
servizi di logistica alle navi che arrivano da Pechino, racconta: "Sono
cinesi l'amministratore delegato, il direttore finanziario e quello
commerciale. Sono distaccati, quindi non c'è bisogno delle quote del decreto
flussi. Eppure combattiamo con la burocrazia per farli venire e restare in Italia con moglie e figli. Da
poco, abbiamo ottenuto, per uno di loro, il rinnovo del permesso sei mesi dopo
la richiesta: visto che vale un anno, tra sei mesi saremo punto e a capo".
A Roma una delle due scuole americane private frequentate dai figli di
dirigenti stranieri di 58 Paesi (Usa, Israele e Cina in testa) va avanti
con i visti turistici aspettando mesi, invano, il permesso. "La nostra
preside - dice al Sole la responsabile amministrativa – seleziona docenti
americani a marzo, a aprile partono le richieste, ma a settembre quando
iniziano le lezioni non si ha nessuna notizia". Perché? "Gli uffici
che danno il nulla osta sono intasati. Ci sono mesi, come gennaio, in cui non
rispondono neanche perché impegnati con le domande del decreto flussi".
Dice Giovanni Papperini, direttoredel Comitato immigrazione altamente qualificata
(Ciiaq), associazione che cerca di fare da collegamento tra istituzioni e
queste aziende: "Le lentezze del decreto flussi 2007 coinvolgono nel
marasma anche la gestione dei fuori flusso: questa situazione di stallo non si
risolve congelando a 170mila il numero dei flussi. Tanto la macchina
burocratica dovrà valutare, una per una, tutte le 700mila domande".
angela.manganaro@ilsole24ore.com.
( da "Messaggero, Il (Viterbo)" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Nell'ambito della
manifestazione "Globe 08", dal responsabile regionale Turismo
Confesercenti, Vincenzo Peparello. Si tratta di un progetto ad ampio respiro
che parte dal presupposto che oggi esistono limiti allo sviluppo del turismo
nazionale ed internazionale, dovuti alla burocrazia e alla lentezza di
concessione delle autorizzazioni per aprire le attività ricettive.
"L'avvento delle nuove tecnologie - spiega Peparello - permette di
cambiare radicalmente il concetto di fare turismo, che è di alta stagione per
tutto l'anno e si basa sulle motivazioni che spingono chi viaggia ad andare in
un determinato posto anziché in un altro. I tradizionali concetti di
turismo per destinazione e prodotto, quindi, stanno cedendo il posto ai turismi
per motivazione". "Il progetto mira a destagionalizzare
definitivamente l'offerta turistica e dell'accoglienza nella provincia di
Viterbo - continua il responsabile regionale Turismo di Confesercenti -
proponendo idee e una programmazione turistica che individua le motivazioni
alla base delle scelte dei vari target di turisti. Al nostro progetto hanno
aderito 153 strutture ricettive di 3 stelle, con le quali è stato stabilito uno
sconto nell'ordine del 15% sui prezzi di listino".
( da "Sole 24 Ore, Il" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il Sole-24 Ore
sezione: STORIA E STORIE data: 2008-03-16 - pag: 39 autore: Ebrei di Libia
Dimenticati due volte di Emanuele Giordana "I l ministro Teruzzi con
foglio riservatissimo ha comunicato al generale Bastico che il Duce ha deciso
che tutti gli ebrei della Cirenaica siano riuniti in un campo di concentramento
della Tripolitania...". Come spiega la nota dei carabinieri italiani del
28 febbraio 1942 la "soluzione degli ebrei di Tripolitania ", per
usare le parole del console tedesco a Tripoli, era stata avviata su diretta
iniziativa di Mussolini. In realtà, l'operazione di pulizia era cominciata ben
prima, a partire dalla promulgazione delle leggi razziali anticipate dal
"Manifesto della razza" del '38 e che prefiguravano, oltre alle
disposizioni per l'Italia, anche le limitazioni da imporre agli ebrei residenti
nelle colonie per "... togliere loro le posizioni acquisite in assoluta
sproporzione con la loro entità numerica, ponendoli e tenendoli in un piano
razziale inferiore". Gli ebrei di Libia erano diverse migliaia. Solo a
Tripoli erano almeno 15mila di cui forse mille di origine italiana. Erano
mercanti e imprenditori che figuravano soprattutto nell'élite locale ma non
soltanto. Ce n'erano di provenienza italiana, francese, spagnola. Vivevano
nelle città ma i più poveri, i "trogloditi della montagna", campavano
d'agricoltura e piccoli commerci in uno stato di palpabile povertà. A sentire
il generale Badoglio, che ne scrive nel 1930, gli "israeliti d'Italia son
meglio degli israeliti di Tripoli... veri indigeni...( in cui) prevalgono
l'egoismo, il disinteresse per gli altri, la pigrizia materiale e morale".
La macchina dell'Olocausto era pronta comunque per tutti loro – ebrei di serie
A o di serie B come la gerarchia razzista di Badoglio li aveva catalogati – e
gli italiani la misero in moto istituendo un campo di concentramento a Giado,
nel Gebel tripolitano, dove nel maggio del '42 vennero trasferite 2.597
"unità", come le chiama il linguaggio asettico
della burocrazia coloniale.
Oggi Giado è una cittadina della municipalità di Yefren e del campo di
concentramento non restano nemmeno più le macerie. Per vedere com'era bisogna
ricorrere a Mushi Meghidish, Moshe per gli amici, che in un garage vicino a Tel
Aviv l'ha ricostruito in scala sulla base dei suoi ricordi di internato:
"ci dissero – ha raccontato a Eric Salerno –che ci avrebbero ucciso tutti.
L'ordine era arrivato dall'alto. Da lontano". Non tutti furono ammazzati
ma Salerno, l'autore di Uccideteli tutti. Libia 1943: gli ebrei nel campo di
concentramento fascista di Giado (Il saggiatore), stima che nel campo morirono
circa 600 persone "... uomini, donne, e tanti bambini perché sono i primi
a cadere". Molti altri passarono il mare perché Giado era solo un
avamposto nella macchina dello sterminio. Furono trasferiti in Italia e da lì a
BergenBelsen "una delle anticamere della soluzione finale". Il libro
di Eric Salerno, che alla Libia aveva già dedicato un bel saggio sul genocidio
messo in atto dall'Impero, non riempie solo un vuoto storico della memoria
collettiva su un capitolo dell'Olocausto poco indagato. Restituendo dignità
agli ebrei di Libia, e per converso a quelli che vivevano nel Magreb, fa
giustizia del duplice razzismo che li colpì: come ebrei e poi anche come
africani. Uomini appartenenti a un mondo dove noi italiani avevamo portato la
fiaccola della civiltà che avrebbe dovuto illuminare il cammino di popolazioni
inferiori per carnagione, costumi e tradizioni oltre che per fede. Volutamente
dimenticati dall'Italia, paradossalmente gli ebrei di Libia furono in qualche
modo dimenticati persino da Israele: discriminati al processo a Eichmann dove
le sollecitazioni degli ebrei di Libia e Tunisia, che vi volevano testimoniare,
vennero respinte. In parte questa storia nascosta degli ebrei del Magreb si
deve anche a una sorta di loro vergogna o timidezza nel rivelare quel capitolo
buio che costò la vita ad almeno mille persone. In parte. Spiega Yacov
Haggiag-Liluf, del centro degli ebrei libici a Or Yehuda, cittadina vicina a
tel Aviv, che "anche se quanto capitato agli ebrei libici non può essere
paragonato all'Olocausto degli ebrei europei per dimensioni " per decenni
è stato insegnato che "l'Olocausto era patrimonio degli ebrei europei,
soprattutto degli askenaziti". Fu detto a libici e tunisini – conclude –
che non appartenevano a questa storia. Salerno restituisce loro
quell'appartenenza. 1Eric Salerno, "Uccideteli tutti", Il saggiatore,
Milano, pagg 240, Á 17,00. I campi di concentramento fascisti furono istituiti
anche nelle colonie, ma di queste vittime si è persa la memoria sia in Italia
che in Israele Al di là del mare. Il cartello apposto sul campo di lavoro di
Buqbuq, in Cirenaica.
( da "Messaggero, Il (Frosinone)" del
17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Di GIOVANNI DEL
GIACCIO In Inghilterra, quando dovevano assegnargli la casa popolare, c'era
un'assistente sociale a seguirli e a dare o meno il "via libera". La
situazione di Daniele, il nome è di fantasia, era gravissima già allora. Ebbero
un appartamento di
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del
17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
CRONACA 17-03-2008
STRANIERE DI CASA NOSTRA LE NUOVE ARRIVATE Vita da badanti tra sacrifici e
speranze Hanno figli e mariti lontani e un lavoro che gli italiani non vogliono
più fare: solitudini e sogni delle immigrate Isabella Spagnoli II Di notte
piangono pensando ai figli lontani e ai mariti senza lavoro, ma alle prime luci
del giorno si passano il rossetto sulle labbra e danno dignità e forma ad un
dolore che deve tacere fino a sera, finchè avranno smesso di lavorare. Sono
moldave, filippine, romene, albanesi, africane le donne forti e decise che sono
partite dai loro Paesi, lasciandosi alle spalle miseria, case ed affetti per
trovare fortuna qui, in Italia. Sono le badanti di oggi che, nonostante colori
diversi, ricordano le nostre italiane degli anni Venti, le pallide figlie del
Nordest, che con la Belle Epoque scoprirono, ad Alessandria, la New York del
Mediterraneo. Le donne di allora, proletarie italiane, che sembravano uscite da
una balera di Charleston (i capelli a caschetto, ombretto acceso sugli occhi e
scarpine con il tacco) si inventarono balie, governanti, cameriere, cuoche,
ballerine, sarte e dame di compagnia. Sono passate alla storia per essere le
italiane d'Egitto. Ora, quelle figlie della povertà, con storie di sofferenza e
sfruttamento, hanno lasciato il posto a quelle che alcuni, nel nostro tempo,
chiamano con disprezzo: clandestine, extracomunitarie e straniere. In realtà
donne forte e decise che sono diventate figure indispensabili, ormai
insostituibili in un'Italia che spesso non riesce a badare ai propri vecchi.
Sono le badanti che si incontrano a gruppi per le strade, nelle corsi degli
ospedali, accanto a letti che ciclicamente rimangono vuoti. Non possono concedersi
il lusso di una lacrima, poiché il lavoro deve ricominciare, prendendosi cura
di un altro anziano, alle dipendenze di un'altra famiglia. Nuclei che le
accolgono a volte con amore, a volte con diffidenza. Alcune di queste donne si
sentono sfruttate, altre giurano di aver trovato nella nostra città l'America. Dopo essersi gettate nel ciclone "burocrazia" cominciano a sognare un permesso che le terrà ancorate al
nostro paese, o la tanto sospirata carta di soggiorno, valida 5 anni, ottenuta
dopo tanto lavoro. Molte badanti sono sole, tante lavorano senza contratto,
altre invece sono riuscite, grazie alla loro operosità ed onestà, a
ricongiungersi, proprio qui, nella "petite capitale" con i
figli. Ognuna di loro culla aspirazioni, idee, bisogni e voglia di ridere
sfuggendo da un passato a volte scomodo e da sofferenze che hanno lasciato il
segno. Altre, invece, hanno sviluppato, forse a causa di una miseria nera che
ha guastato loro l'anima, una malizia che allontana; preferiscono sfruttare
piuttosto che essere sfruttate. Abbiamo raccolto alcune storie di queste
"guardiane" del dolore, di queste ombre che vivono nell'ombra delle
famiglie italiane. Abbiamo scoperto una grande forza, una grande solitudine e
un'enorme volontà di andare avanti anche in un Paese che, non dimenticano mai,
non è il loro.
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del
17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
CRONACA
17-03-2008 La burocrazia Permessi, un incubo Per le donne
immigrate, il primo scoglio da superare, una volta varcato il confine, è la
regolamentazione dei documenti che, il più delle volte, rappresenta un vero e
proprio incubo, a causa della burocrazia, resa ancora
più incomprensibile dalla lingua. "Si può tranquillamente dire che è quasi un
lavoro", spiega Alida Guattri dell'associazione Rose e Pane. "C'è chi
riesce a sbrigarsela da sola e chi, invece, per mancanza di tempo o difficoltà,
si affida a terzi, entrando così in organizzazioni di racket dalle quali è
difficile togliersi". E il lavoro, quello vero, è un altro incubo
ricorrente perché, senza, non si mangia, non si ha una casa, il permesso di
soggiorno ne, tantomeno, la possibilità di riportare in Italia eventuali figli.
Spinte dalla disperazione, quindi, molte immigrate, accettano di svolgere
mestieri molto più umili rispetto alle proprie capacità o ai titoli di studi in
loro possesso, validi nel loro paese, carta straccia nel nostro. "C'è chi,
anche se laureata in psicologia, ha dovuto ripartire dalle medie per riuscire a
lavorare", spiega Teresa Portesani, dell'associazione Rose e Pane.a.f.
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del
17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
AGRICOLTURA
17-03-2008 UNIONE AGRICOLTORI VECCHIONI HA ANALIZZATO I PROGRAMMI ELETTORALI DI
PD E PDL: NON C'E' NIENTE PER NOI "Sugli Ogm serve un po' di
sincerità" II A un mese dalle votazioni, non potevano mancare riferimenti
ai programmi elettorali dei principali partiti in competizione. E Federico
Vecchioni, presidente di Confagricoltura, intervenuto mercoledì all'assemblea
dell'U- nione agricoltori di Parma, non ha lesinato critiche. "Visto com'è
stato considerato il nostro settore fino ad ora - ha detto - non ci resta che
sperare nella prossima legislatura, ma se guardiamo ai programmi c'è poco da
essere contenti. Il Pdl dedica otto righe all'agricoltura; il Pd una
quindicina. Si leggono frasi su biologico, qualità, ambiente, ma mai una parola
sulle imprese. Quando i politici dicono che dobbiamo produrre qualità, ci
trattano da trogloditi. Lo sappiamo già. Anzi, io aggiungerei che se la qualità
del mondo politico fosse allo stesso livello della qualità prodotta dalle
nostre imprese saremmo sicuramente in una situazione diversa ". Vecchioni
ha espresso anche l'auspicio che con il prossimo governo si superino i problemi
avuti nell'ultimo biennio quando il ministro dell'agricoltura Paolo De Castro
sosteneva una cosa in sede Ue e il ministro dell'ambiente Alfonso Pecoraro
Scanio affermava esattamente il contrario. "Allo stesso modo, si deve
evitare che la regionalizzazione della politica faccia sì che si abbiano 21
pareri diversi e magari contrastanti con quello esposto dal ministro: spesso i
problemi riguardano solo il modo di gestire l'utilizzo delle risorse". Un
ultimo appunto, il presidente di Confagricoltura l'ha avuto per l'atteggiamento
verso gli organismi geneticamente modificati. "Il 90% della soia arriva da
Argentina e Brasile; il mais è quasi tutto d'importazione: noi gli ogm li
mangiamo già. Bisognerebbe avere l'onestà di dirlo ai consumatori. Invece la
finanziaria ha previsto 2 milioni di euro per l'associazione di Mario Capanna
sull'ogm free e niente fondi per la ricerca. Poi ci stupiamo perché i nostri
ricercatori vanno all'estero". Nella medesima occasione, il
sottosegretario all'agricoltura, Guido Tampieri si è invece soffermato sulla
politica agricola europea, sottolineando l'importanza che gli aiuti siano
sempre "di scopo". "Il premio - ha detto - deve andare ai
comportamenti, non alle dimensioni delle imprese". Tampieri
ha poi parlato del "paradosso italiano" del parmigiano reggiano che
nonostante elevata qualità e produzione contenuta non riesce a spuntare prezzi
remunerativi e ricordato l'impegno svolto per la semplificazione della burocrazia. Interventi Il
sottosegretario Guido Tampieri e Federico Vecchioni.
( da "Manifesto, Il" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Sapere Conflitti e
diversità. Questa è la cultura Renato Nicolini L'effettiva considerazione che
l'Italia ha per la propria cultura si legge chiaramente nella percentuale del
Pil investito nel settore, nettamente sotto la media europea. Il caso più
clamoroso è sicuramente l'Università. Dopo il maggio francese, De Gaulle ha
fatto costruire dieci nuove sedi a Parigi. In Italia, il '68 è diventato il
facile capro espiatorio del non intervento. Non siamo competitivi in Europa, le
Università italiane perdono prestigio? La colpa è del '68 e del voto politico
(una pratica persa da un pezzo). Per colmo di beffa l'unico provvedimento di
riforma, dopo trent'anni, è stato l'introduzione frettolosa e generalizzata del
3 + 2, falsamente spacciato per modello europeo. SEGUE A PAGINA 4 Qualcosa che
per di più somiglia al piano Gui contro cui nacque il '68, un primo livello di
laurea dopo tre anni, allo scopo di sfoltire gli Atenei neanche fossero
carceri. Così i docenti italiani sono diventati i più anziani e peggio pagati
d'Europa, e all'ultimo minuto si possono sottrarre all'Università risorse già
concesse per destinarle agli autotrasportatori. Questi bloccano visibilmente le
strade (e le merci destinate ai mercati), mentre i danni della crisi
dell'Università sono invisibili, riguardano il lungo periodo, possiamo
lasciarli ai nipoti. Si potrebbe però aggiungere che oggi sono perfettamente
visibili disastri le cui cause risalgono a quarant'anni fa: la scomparsa dalla
scena mondiale del cinema italiano e degli spettacoli italiani dai Festival
internazionali, la fine della Hollywood sul Tevere, la crisi della lirica
italiana (che potrebbe ben essere una ricchezza nell'epoca del mercato
globale), l'esaurirsi del modello di teatro pubblico di Strehler e Grassi nella
propria auto parodia... C'è forse qualcosa di più sottile, che non riguarda
l'entità degli investimenti, quanto la concezione della cultura. Se il suo
valore essenziale consistesse in qualcosa che non può che sfuggire allo sguardo
di chi (Ulivo compreso), piuttosto che farla crescere e sviluppare, ha voluto
governarla, finalizzarla, razionalizzarla, ricondurla ad un modello e alle sue
regole? Il mercato non può certo trarre il meglio dalla cultura; la appiattisce
sulla legge della massima audience, anziché creare una pluralità di offerte e
di pubblici potenzialmente illimitata. Ma è efficace combattere questo
liberismo con i brandelli della formula democristiana, che invitava a scambiare
col denaro pubblico la propria ossequiosa docilità? Se il valore irriducibile
della cultura consistesse nella sua autonomia (darsi da sé la propria legge), e
nella libera serie di conflitti che genera (un concetto forse difficile da
capire da chi pensa che negando la lotta di classe si favorisca solidarietà e
coesione sociale)? Può essere questa la ragione per cui, a trent'anni di
distanza, l'Estate romana e la stagione dell'effimero dei comuni, tra il 1976
ed il 1981, all'insegna dell'assoluta autonomia degli operatori non ancora
omogeneizzati da bandi, commissioni di congruità e dalla formazione di un nuovo
mercato culturale, comunica ancora oggi un'idea di riscoperta della città e di
esaltazione della sua mobilità (mentre certi momenti delle Notti Bianche
sembrano voler immobilizzare la folla per metterla in posa)? La direzione
dell'intervento politico sarebbe più o meno opposta a quella invece sinora
imboccata, ad esempio per riformare il Ministero dei Beni Culturali. Si sarebbe
trattato di dare più autonomia, scientifica, finanziaria, d'intervento, alle
Sopraintendenze territoriali ed agli Istituti Centrali (del restauro, del
catalogo...); un qualcosa di unico, e di specificamente italiano, che si era
formato per stratificazioni successive nel tempo. Si è invece preferito, con
esiti poco felici, moltiplicare le Direzioni Generali, frammentare e
centralizzare in funzione del collo stretto dell'imbuto, il Ministro, le
strutture territoriali, svuotate di poteri, persino subordinate a
sopraintendenze regionali di nuova istituzione. Con queste premesse, la fusione
con lo Spettacolo e con il Turismo non ha portato alla nascita almeno di un
Ministero forte, conforme alla prassi europea, ma ad un più
modesto incontro tra burocrazie ministeriali (dove i settori più ricchi dal
punto di vista del Pil hanno prevalso su quelli più ricchi di qualità culturale
e di potenzialità innovative). Si può assumere questa storia del Ministero come
una metafora. La preoccupazione del controllo politico può finire per
mortificare, se non uccidere la politica, intesa come processo sociale
profondo, non riconducibile semplicemente al governo o ai partiti. In cultura
(come nella ricerca scientifica o nelle Università), il valore non è il
consenso quanto il dissenso, la possibilità per le idee (proprio quando sono
nuove non sono garantite da un consenso preventivo) di non cadere, prima ancora
di potersi esprimere pienamente, vittime di censura (ideologica, economica, di
mercato). L'aspetto più inquietante della televisione italiana (apparentemente
in buona salute perché drogata dal monopolio, dalla pubblicità e da una
relazione anomala con la politica) è che si esprime in un unico modello, dove
Rai e Mediaset (ed ormai anche Sky) si confondono. Mentre la ricchezza della
cultura si misura in diversità di riferimenti e ispirazioni, in polemiche,
nell'espressione del possibile, dunque della diversità. renato nicolini.
( da "ItaliaOggi Sette" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
ItaliaOggi Sette
ItaliaOggi Sette - Lavoro & Previdenza Numero 065,
pag. 33 del 17/3/2008 Autore: di Daniele Cirioli Visualizza la pagina in PDF
Dal 1° gennaio 2008 avviato un aumento retributivo
aggiornato con valori al tasso Istat Caro colf, contributi in aumento Rincari
dell'1,7% in base al tipo di lavoro domestico svolto Colf più cara nel 2008.
Aumentano retribuzioni e contributi. Dell'1,7%, un rincaro che inciderà più o
meno nelle tasche delle famiglie italiane in funzione dell'inquadramento
professionale della tata o della badante. E anche la burocrazia
ha cambiato un po' di regole: dopo una sperimentazione di due mesi, dal 1°
marzo vanno seguite nuove modalità per la denuncia dei rapporti di lavoro.
Entro fine mese, infine, i datori di lavoro domestico devono consegnare ai
lavoratori che ne facciano richiesta il resoconto del 2007. Lavoratori
domestici Sono domestici quei lavoratori che prestano la loro opera
esclusivamente per le necessità della vita familiare del datore di lavoro
(tuttofare, camerieri, bambinaie, governanti, cuochi ecc.). Al pari di ogni
categoria di lavoratori, anche i domestici hanno un proprio contratto
collettivo di riferimento; quello vigente risale allo scorso anno (è diventato
operativo il 1° marzo 2007) e ha scadenza il 28 febbraio 2011. Per le
retribuzioni, invece, già dal 1° gennaio 2008 è previsto un aggiornamento dei
valori al tasso Istat. Dal 2007 comunicazioni d'assunzione anticipate
L'assunzione di un lavoratore domestico avviene in maniera diretta da parte del
datore di lavoro. Dal 1° gennaio
( da "Panorama" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
A che serve la
Confindustria? Il quarto sindacato RENZO ROSATI esclusivo Le multinazionali
presenti in Italia criticano Viale dell'Astronomia: "burocratica",
"provinciale", "troppo costosa". Ecco i clamorosi risultati
di un'indagine riservata condotta fra i top manager dell'industria mondiale.
Tra i primi dossier che Emma Marcegaglia studierà con attenzione, nel nuovo
ufficio di presidente della Confindustria al settimo piano del palazzo di viale
dell'Astronomia, c'è un sondaggio interno fresco di stampa (gennaio 2008)
commissionato alla Ipsos public affairs. Obiettivo: conoscere l'opinione che le
maggiori multinazionali presenti in Italia hanno dell'organizzazione. Ebbene,
vi si leggono giudizi come questi: "Non dà sufficienti risposte ai nostri
problemi"; "C'è provincialismo e chiusura rispetto alle esigenze di
una multinazionale"; "Se vogliamo incoraggiare gli investimenti
esteri in Italia dobbiamo sfruttare in modo diverso l'operato della
Confindustria". Umori non proprio teneri da parte di manager forse poco
noti al grande pubblico ma che rappresentano il top dell'industria mondiale:
Dario Rinero, presidente e amministratore delegato della Coca-Cola Italia;
Giuseppe Recchi, presidente della General Electric; Stanis Boubéee de Gramont,
presidente e amministratore delegato della Danone; Sami Kahale, amministratore
delegato della Procter & Gamble, e molti altri. Sulle 60 aziende sentite
dalla Ipsos, 57 sono associate alla Confindustria ma solo il 25 per cento
definisce "costante" la partecipazione alla vita associativa. Il
resto, "scarsa", "non costante" o "nulla". E c'è
chi, avendo stabilimenti in varie regioni, lamenta: "La situazione è
grottesca, paghiamo per 17 associazioni territoriali senza ricevere niente in
cambio: spenderemmo anche di più, ma per un servizio adeguato". Insomma,
chi è abituato a competere ai quattro angoli del mondo vede la Confindustria
come un sindacatone non molto diverso dalle sue controparti dei dipendenti come
la Cgil, la Cisl e la Uil e, sotto sotto, afflitto dagli stessi vizi che
addebitano al sistema Italia: nell'ordine, "burocrazia", "costo del
lavoro", "sistema giuridico e legislativo molto complesso". Ma è
interessante paragonare la pragmatica opinione delle multinazionali con quella
degli associati italiani alla Confindustria: anche in questo caso viale
dell'Astronomia si è rivolta alla Ipsos, ricavandone giudizi soddisfatti.
Gli associati hanno nella Confindustria più fiducia che in qualsiasi altra
istituzione, più di (nell'ordine) Chiesa, Commissione europea e Banca d'Italia;
anche se le attribuiscono meno potere rispetto ai partiti (verso i quali, come
per i sindacati, la fiducia è minima), alle banche, a Bankitalia, alla stampa e
alla magistratura. Rispetto "a 5-6 anni fa" considerano
l'organizzazione "più aperta", "meno conflittuale",
"più credibile" "più forte" e "più ascoltata". Il
punto critico resta però lo stesso: solo il 45 per cento la ritiene "più
vicina ai suoi bisogni", e c'è un 33 che la vede "più lontana".
La domanda chiave è: "Per lei è un bene se la Confindustria si occupa non
solo dei problemi strettamente industriali, ma dei maggiori problemi della
realtà italiana?". Risponde "Sì, è un bene per l'Italia" il 76
per cento degli associati. Lo stesso quesito posto a un campione
rappresentativo della popolazione ottiene il 69 per cento, una quota nettamente
inferiore. Conclusioni? Agli industriali, più che agli italiani, la
Confindustria piace sindacalizzata e molto dedita alla concertazione a tutto
campo con governo e confederazioni. Sembrano lontani gli anni di Achille
Maramotti, il fondatore della Max Mara, che fino alla sua scomparsa tenne
l'azienda fuori dalla Confindustria "per non avere a che fare con i
rituali sindacali". Oggi, con il successore Luigi Maramotti, la Max Mara è
regolarmente iscritta all'Assindustria di Reggio Emilia, una delle 103
associazioni territoriali che assieme alle 18 Confindustrie regionali, 100
associazioni di categoria, 18 federazioni di settore e 14 soci aggregati
(totale: 253 sigle) costituiscono il gigantesco network confindustriale. Una
rete capillare perfino più dei sindacati, che paga circa 470 milioni di euro di
contributi l'anno; dei quali (in base al bilancio interno
( da "TTG Italia" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Elezioni Astoi La
corsa per la presidenza Due programmi a confronto Roberto Corbella ed Enrico
Scotti i candidati per la poltrona Dopo l'abbandono di Nardo Filippetti la
battaglia per la massima carica in Astoi è tra Roberto Corbella e Enrico
Scotti. Al centro dei programmi, il rilancio del ruolo dell'associazione. E mentre Corbella punta soprattutto sulla cooperazione a livello
internazionale, Scotti mette l'accento sull'eccessiva burocrazia per le imprese turistiche. Comunque, come prevede il
regolamento, nuove candidature potranno essere presentate fino all'11 aprile,
data della votazione. A pag. 5 17/03/2008.
( da "Corriere Adriatico" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
PESARO - "Il
Centro unico regionale per le prenotazioni sanitarie potrebbe ovviare ai molti
disservizi che da tempo affliggono il sistema sanitario regionale. Per tale
motivo, occorre rendere più celere l'iter che ne dovrebbe garantire l'avvio e
la piena operatività". E' questo il parere del consigliere regionale di
FI-PdL, Roberto Giannotti, formulato attraverso un'interrogazione indirizzata
al presidente della Giunta regionale, rispetto alle complicazioni che si stanno
registrando in merito all'attivazione del Centro di prenotazione unico
regionale (Cup). Il via libera al progetto relativo alla nascita del Cup è
stato sancito attraverso una delibera di Giunta, risalente allo scorso ottobre,
ma, al momento, l'attivazione del servizio è ferma al palo della burocrazia e dei pareri contrari di
organismi, quali la Consulta regionale per la Disabilità, che, in una lettera
indirizzata al presidente Spacca, ha chiesto più tempo per valutarne il
possibile impatto nel sistema sanitario regionale. Di segno opposto, il parere
di Giannotti che vede nell'attivazione del Cup un valido strumento per superare
molti dei mali che attanagliano la Sanità marchigiana ed una possibile
via d'uscita al collo di bottiglia delle liste di attesa, ormai congestionate,
che producono mobilità passiva e generano costi enormi per il Sistema sanitario
regionale. "Se la logica sottesa all'elaborazione del progetto di
realizzazione del Cup è davvero quella di innovare e rendere più efficiente il
servizio su scala regionale rileva Giannotti occorre dar corso quanto prima
alla fase pilota, che interessa l'Azienda sanitaria San Salvatore di Pesaro,
individuata quale soggetto incaricato di esperire la gara d'appalto del
servizio di prenotazione unico regionale".
( da "Agi" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Food REDDITI
AGRICOLTORI: ITALIA DAL 2000 -18, 2%;GERMANIA E GB +33% (2) (AGI) - Roma, 17
mar - Nel 2007, sempre rispetto all'anno precedente, i prezzi reali agli
agricoltori per le produzioni continentali, come cereali e oleaginosi, sono
aumentati, rispettivamente, del 46,2 per cento e del 21,9 per cento. Questi
incrementi hanno contribuito a spingere in avanti i redditi, ad esempio, dei
produttori tedeschi (piu' 12,5 per cento) e dei francesi ( piu' 7,5 per cento).
Al contrario, sono state registrate riduzioni di prezzi per alcune produzioni
tipiche mediterranee. Il prezzo reale al produttore per l'olio d'oliva, ad
esempio, e' diminuito del 19,4 per cento e quello delle verdure fresche dello
0,7 per cento. Anche le patate hanno subito una flessione del 3,2 per cento.
Per la barbabietola da zucchero la diminuzione e' stata del 12,8 per cento.
Hanno, invece, tenuto i prezzi reali ai produttori di vino e frutta, con un
incremento, rispettivo, del 4,5 per cento e del 4,2 per cento. A rendere piu'
difficile lo scenario per gli agricoltori italiani sono stati -sostiene la Cia-
i riflessi negativi dei costi, soprattutto quelli determinati dalla crescita
del prezzo dei mangimi, che solo nello scorso mese di gennaio sono aumenti del
23, 6 per cento, dei concimi (piu' 26,1 per cento) e dal
"caro-petrolio" che nelle imprese ha avuto un effetto devastante. Non
solo. Si sono aggiunti anche gli oneri previdenziali e quelli di carattere
burocratico. Oneri pesanti che si traducono in forte ostacolo alla crescita economica
delle imprese, con incidenza negativa notevole sull'occupazione e la
competitivita'. Non a caso, la Cia proprio per combattere il "mostro"
della burocrazia ha promosso una Petizione popolare
raccogliendo migliaia di firme in tutta Italia.(AGI).
( da "ITnews.it" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Palermo, 17 mar.-
(Adnkronos) - La fase della definizione delle liste a livello nazionale e
regionale e' gia' conclusa, i nomi che rappresenteranno il PDL nelle
consultazioni elettorali del prossimo aprile sono di prim'ordine e qualificano
le liste stesse, ma ora e' arrivato il momento di portare avanti i programmi su
scala nazionale e di far vincere la coalizione legata a Raffaele Lombardo in
Sicilia''. Lo afferma Pippo Scalia, uno dei due coordinatori regionali
siciliani del Pdl:''In campagna elettorale - continua - dovremo affermare con
forza quanto contenuto nei nostri programmi a partire dal Ponte sullo Stretto e
dalle altre infrastrutture, dalle politiche attive del lavoro alla sicurezza
nelle fabbriche, dalla legalita' alle battaglie antimafia, dalle politiche
giovanili al rigore nella spesa pubblica, dal rilancio della Sicilia in tutti i
suoi settori produttivi alla questione energetica e ambientale, dalla piena
attuazione della Biagi alle risposte al precariato, dallo snellimento della burocrazia alla sanita'.
( da "SaluteEuropa.it" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
E' fortemente
critica FIMMG, la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale sullo
schema di DPCM di Revisione dei Livelli Essenziali di Assistenza che sarà
discusso dalla Conferenza Stato-Regioni il prossimo 20 marzo. "Dalla
lettura del documento in discussione - commenta Giacomo Milillo, Segretario
Nazionale di Fimmg - emergono forti contraddizioni rispetto al contenuto del
Documento di Programmazione Economico Finanziaria relativamente al
potenziamento dell'assistenza primaria. I Medici di Medicina Generale e
pediatri di libera scelta vengono emarginati dall'assistenza domiciliare,
residenziale e semiresidenziale, sono introdotti percorsi burocratici tanto
inutili quanto gravosi per medici, per il Servizio e per i cittadini, vincoli
inaccettabili e complessi alla prescrizione di specifiche indagini
diagnostiche. Tutto è orientato a limitare la spesa e si finisce con spendere
di più in burocrazia." In una
Sanità ancora incoerente fra competenze del Governo e delle Regioni, e
tormentata dal loro cronico conflitto, i Medici di Famiglia italiani hanno
riposto molte aspettative sulla nuova formulazione dei Livelli Essenziali di
Assistenza che la Conferenza Stato Regioni dovrebbe approvare nei prossimi
giorni per garantire ai cittadini italiani una risposta concreta ai
nuovi bisogni di salute e di assistenza coerenti con il cambiamento della
popolazione sia in termini demografici (l'età) che epidemiologici (le malattie
croniche). "Il provvedimento che dovrebbe definire con chiarezza le
prestazioni che sono garantite a ciascun cittadino - continua Milillo - si
occupa invece di discriminare fra i vari professionisti della sanità creando
steccati fra dipendenti e convenzionati, fra specialisti e Medici di Medicina
Generale, rendendo sempre più difficile la tanto auspicata integrazione fra
ospedale e territorio". FIMMG lancia quindi un appello al Ministro alla
Salute Livia Turco e alle Regioni, chiedendo il rinvio dell'approvazione di un
documento che contiene ancora troppi punti ambigui e che, soprattutto, sembra
trascurare alcuni fondamentali principi di prevenzione e promozione della
salute tra i cittadini. Alcuni esempi tratti dalla bozza in dicussione: La
previsione di una visita specialistica per certificare l'incontinenza a chi
chiede una fornitura di pannoloni, anche nell'ambito dell'assistenza
domiciliare (procedura che serve solo a complicare la vita degli assistiti e
dei loro familiari, quando il medico di medicina generale potrebbe risolverlo
in modo semplice ed economico) L'eliminazione dell'ipertensione arteriosa
"senza danno d'organo" dalle patologie croniche costringendo i
pazienti a sottoporsi ad inutili e costosi accertamenti (e quindi non credere
alla prevenzione secondaria, aspettando che si sviluppino complicanze più
costose da curare) Un percorso ad ostacoli burocratici per la prescrizione
della densitometria (l'esame che serve a valutare l'osteoporosi) con un
atteggiamento che deresponsabilizza l'atto medico, aumenta i disagi a carico
del cittadino e danneggia il rapporto medico paziente.
( da "TTG Italia Online" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
15.38 "Corsa
per la presidenza Astoi, due programmi a confronto" Sul TTG n.24 online un
servizio sulle elezioni Astoi. Dopo l'abbandono di Nardo Filippetti la
battaglia per la massima carica in Astoi è tra Roberto Corbella ed Enrico
Scotti. Al centro dei programmi, il rilancio del ruolo dell'associazione. E mentre Corbella punta soprattutto sulla cooperazione a livello
internazionale, Scotti mette l'accento sull'eccessiva burocrazia per le imprese turistiche. Comunque, come prevede il
regolamento, nuove candidature potranno essere presentate fino all'11 aprile,
data della votazione.
( da "Dagospia.com" del 17-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
A MAGLIE STRETTE ?
VADEMECUM DEL "NON VOTO" CONSAPEVOLE (SI PUÒ "RIFIUTARE" LA
SCHEDA ELETTORALE) ? MASSACRI IN TIBET: LA CINA? RENDIAMOLA SEMPRE PIÙ LONTANA
? UOMO AL VOLANTE, PERICOLO COSTANTE? Maria Giovanna Maglie per Dagospia Caro
Dago, gli Stati Uniti minacciano tutto il mondo con la loro "forza
brutale": lo scrive Fidel Castro nel suo nuovo editoriale, il secondo di
una serie titolata "Sete di sangue", facendo riferimento alla recente
visita del segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, la settimana scorsa in
Brasile e Cile. Una non fa in tempo a illudersi che si sia messo in pensione da
dittatore che ti ritorna da giornalista/ scrittore. Non è giusto. Mgm Fidel
Castro 1 - VOTA CHE NON VUOI VOTARE? Comincia a circolare il programma dei
nauseati, dei disillusi, quelli che le battute pecorecce grazie no, le promesse
del ma anche grazie neppure, e che si organizzano perché il loro non voto non
venga ingoiato e risputato da savoiardo. A me l'hanno mandato in anteprima
assoluta, mi sanno sensibile all'argomento. Ma tra un po' minaccia di circolare
molto. Eccolo Non ti senti rappresentato? Vuoi andare a votare ma non sai chi
votare? perchè le liste e i candidati non ti piacciono? Siamo in tanti lo sai,
non sei il solo. Non fare l'errore di dare il voto "ai meno peggio" o
di votare "tappando naso e occhi". Vota di non votare. Vai al seggio
e fai scrivere a verbale le ragioni del tuo dissenso. Puoi farlo, fallo e fatti
valere. Hai il diritto di esprimere il tuo disagio. Hai il diritto di far sapere
che manca una vera rappresentanza democratica. E' semplicissimo ed è un tuo
diritto riconosciuto dalla legge elettorale. Se resti a casa e non voti non
sarai considerato. Se annulli o lasci scheda bianca verranno conteggiate a
favore della lista che ha preso più voti (vedere l'assurdo calcolo per il
premio di maggioranza). Non avere paura, non vergognarti. Chi sarà eletto non
si vergognerà di tassarti, di creare più burocrazia, di darti una pensione da
fame, di mandare te e i tuoi figli in scuole e ospedali fatiscenti. Invece c'è
un'altra soluzione semplice: 1) ANDARE A VOTARE, PRESENTARSI CON I DOCUMENTI +
TESSERA ELETTORALE E FARSI VIDIMARE LA SCHEDA (portate con voi il documento
allegato, facendo attenzione al punto 5 dell'art. 104, la parte in
grassetto). 2) ESERCITARE IL DIRITTO DI RIFIUTARE LA SCHEDA (DOPO LA
VIDIMAZIONE), dicendo: "Rifiuto la scheda per protesta, e chiedo che sia
verbalizzato!" © Foto La Presse"> Walter Veltroni e Silvio
Berlusconi © Foto La Presse 3) PRETENDERE CHE VENGA VERBALIZZATO IL RIFIUTO DELLA
SCHEDA. SE IL COMMISSARIO SI RIFIUTA MOSTRATE IL PUNTO 5 DELL'ART. 104 DEL
D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 (in grassetto del documento allegato) 4)
ESERCITARE IL PROPRIO DIRITTO DI AGGIUGERE, IN CALCE AL VERBALE, UN COMMENTO
CHE GIUSTIFICHI IL RIFIUTO (ad esempio, ma ognuno decida il suo motivo:
"Nessuno dei politici inseriti nelle liste mi rappresenta")(D.P.R. 30
marzo 1957, n. 361 - Art. 104, GIÀ citato) COSì FACENDO NON VOTERETE, ED
EVITERETE CHE IL VOTO,NULLO O BIANCO, SIA CONTEGGIATO COME QUOTA PREMIO PER IL
PARTITO CON PIù VOTI!! Non cedere alla retorica, alle promesse, se vuoi
veramente cambiare, se vuoi veramente facce nuove, se vuoi veramente persone
che non ti prendano più in giro, esercita il non voto. VOTA DI NON VOTARE 2 -
DISPACCIO DAL TIBET (ASPETTANDO LE OLIMPIADI)? Centinaia di Tibetani arrestati
nella notte durante i rallestramenti della polizia. A Lhasa ci sono ancora
sacche di resistenza. In molti edifici del centro storico vi sono giovani
armati di bastoni, sassi e coltelli pronti ad affrontare i mitra della polizia
comunista. Le prigioni (Laogai) Bomi, Powo Tramo, Chushur, Drapchi e Shengyebo
sono stracolme di rivoltosi. 40 studenti picchiati ed arrestati in Marthang. La
rivolta si è estesa a Labrang, le contee di Ngapa e Regbong e a tutta la
regione dell'Amdo. Scontri e proteste sono registrati anche nelle vicine
province cinesi dello Sichuan, Qinghai e Gansu. La censura Cinese, con la
conscia complicità di una parte dei nostri mass media, fa uscire solo le
immagini e le notizie che gli convengono. Presto l'attenzione dei media e le
dichiarazioni di comodo dei nostri politici cesseranno in onore al dio profitto
e al servizio del grande capitale. Si prepara quindi una nuova tragedia, un
nuovo massacro, probabilmente peggio di quello di Piazza Tiananmen. Come nel
caso della Birmania, dove si continua a morire e ad essere incarcerati in nome
della libertà, calerà presto una cortina di ferro sul Tibet. Le Olimpiadi di
Pechino a rischio boicottaggio L'unica speranza per gli studenti, lavoratori ed
i monaci tibetani siamo noi ! Chiediamo a tutti di fare quello che possono. Il
regime comunista cinese ed i loro complici in occidente vogliono che noi
pensiamo che "..non possiamo fare nulla..." Falso. Cosa si può fare ?
I giornalisti possono NON smettere di scrivere al riguardo. Scrivete lettere ai
giornali e commentate sui blogs. Inviate emails e fax di protesta all'
ambasciatore cinese a Roma, Mr Dong Jinyi Fax 06-8413467 chinaemb_it@mfa.gov.cn
Non comprate prodotti cinesi Distribuite questo messaggio a tutti i vostri
amici Denunciate i complici del regime comunista cinese e del grande capitale
.... ve ne sono, purtroppo, molti nella nostra stampa. Vi ringrazio di tutto
cuore per la Vostra attenzione. Toni Brandi Laogai Research Foundation Italia Onlus
3 - PER MGM SONO SODDISFAZIONI, POCHE MA INTENSE? Gli uomini sono piu' portati
delle donne a distrarsi mentre guidano, secondo un sondaggio condotto in
Australia tra 1.350 guidatori. Uno studio dell'Associazione australiana Nrma
rivela che l'8% degli uomini e solo il 5% delle donne ammette di aver avuto
incidenti per aver perso concentrazione. Tra le attivita' che distolgono
maggiormente dalla guida: leggere un giornale, baciare il partner al proprio
fianco, scacciare insetti o aggiustare lo stereo, e c'e' perfino chi si rade. 4
- MAMMA MIA, CIAO CIAO? L'ex batterista del gruppo pop svedese Abba, Ola
Brunkert, è stato trovato morto a causa di un probabile incidente nel giardino
della sua casa a Maiorca. Lo ha riferito oggi l'agenzia di stampa spagnola Efe.
Ola, ha detto Efe, sarebbe morto per dissanguamento da una ferita alla gola
provocata, secondo la polizia, da un frammento di vetro proveniente dalla
rottura accidentale di un pannello. Dagospia 17 Marzo 2008.