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DOSSIER “ALITALIA”

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T ARTICOLI DEL  7-13 gennaio 2009      #TOP



Report "Alitalia 2"

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Indice delle sezioni

Alitalia 2 (160)


Indice degli articoli

Sezione principale: Alitalia 2

morgando e il cai "niente tifo, si deve rilanciare caselle" ( da "Repubblica, La" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: a proposito della questione Alitalia: «Il modo in cui il governo sta affrontando la scelta del partner internazionale per la nuova Alitalia dimostra un´assenza di strategia e una grave disattenzione verso le esigenze dei territori del Nord Italia. Esigenze non certo etichettabili quali semplici manifestazioni di orgoglio localistico.

"tutto il nord dice sì a lufthansa" - paolo berizzi ( da "Repubblica, La" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: i cui destini vanno separati dalla nuova Alitalia. Continuo a ribadire � aggiunge � che la priorità per salvare l´aeroporto lombardo è la liberalizzazione dei diritti di volo. A questo scopo Comune, Provincia e Regione devono subito sottoscrivere una vertenza». Oggi a Malpensa è in programma una manifestazione di protesta dei sindacati.

recessione, tutte le cifre del crac - aldo lampani ( da "Repubblica, La" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Non è un problema di massa come per Alitalia, ma 10 o 20 posti di lavoro persi ogni giorno, alla fine, potrebbero pesare - per Genova - anche di più. Si spera solo nella tecnologia. Quella alta. Genova ha il 13,8 per cento degli occupati (il doppio rispetto alla media nazionale) proprio nell´alta tecnologia.

IL NORD CHIEDE ATTENZIONE NON CATTEDRALI NEL DESERTO ( da "Corriere della Sera" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: o liberalizzazione dei voli o Lufthansa al posto di Air France come partner per la nuova Alitalia) ma per la prima volta deve rincorrere la linea tracciata da altri: dal presidente della Regione Formigoni e dal presidente della Provincia Penati, che ha messo sotto accusa lo squagliamento della classe imprenditoriale del Nord e l'utilitarismo del governo di Berlusconi.

nuovo incidente, myair in tilt - riccardo fanizza ( da "Repubblica, La" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Problemi anche per Alitalia che ha cancellato, da Brindisi, i voli per Roma delle 6,45 e 16,45. La concomitanza delle festività natalizie rende infatti impossibile reperire nell´arco di poche ore aerei sostitutivi, in quanto le flotte delle compagnie aeree sono tutte intensamente impegnate nei voli di rientro dalle vacanze.

quando emozioni e passioni corrono in rete - roberto zarriello ( da "Repubblica, La" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: La crisi Alitalia e il conflitto tra Israele e Palestina, i temi più caldi di questo inizio anno. Temi impegnati e non solo. Su "Fiori di zucca": fioridizucca. blogspot. com gli appassionati di cucina possono trovare spunti per piatti di tradizione pugliese e non solo.

berlusconi rassicura il senatùr "malpensa non resterà sola" - claudio tito ( da "Repubblica, La" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: è sicuro che la "bomba" Alitalia verrà disinnescata. E che sull´hub milanese, alla fine, l´intesa con il Senatur verrà raggiunta. Ma da Air France, ripete ai suoi, non si può tornare indietro. Per il fronte "nordista", semmai, qualche concessione ci sarà: le rotte che verranno aggiunte nei prossimi mesi verso il far east (Cina,

alitalia-air france, nozze a un passo - lucio cillis ( da "Repubblica, La" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Pagina 20 - Economia Alitalia-Air France, nozze a un passo Venerdì i cda delle compagnie. Oggi Cai e Bossi a Palazzo Chigi LUCIO CILLIS ROMA - Nessun dubbio o ripensamento. Tra poco più di 48 ore Alitalia e Air France-Klm convoleranno a nozze dopo anni di tumultuoso fidanzamento.

<Alitalia, il ruolo di Fiumicino va salvaguardato> ( da "Corriere della Sera" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: REDAZIONALE Lo scalo Continua la guerra con Malpensa «Alitalia, il ruolo di Fiumicino va salvaguardato» La difesa di Marrazzo e Alemanno Alemanno e Marrazzo insieme per difendere Fiumicino in quella che sta sempre più assumendo le sembianze di una guerra con Malpensa «Fiumicino è l'hub del Paese e del Mediterraneo, lo dice il buon senso e lo conferma il mercato.

Nuovi ministri, da Alemanno stop a Verdini ( da "Corriere della Sera" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: si parlerà di Alitalia ma anche della squadra del governo. La posizione di Alemanno di fatto schiera An compatta contro ogni ritocco che incida sugli equilibri del Consiglio dei ministri. Il prossimo sarebbe dovuto tenersi venerdì, probabilmente slitterà. Un chiarimento sulla vicenda, oltre che con il Senatur, il Cavaliere deve evidentemente averlo anche con An:

Alitalia verso Air France Per Malpensa il nodo <slot> ( da "Corriere della Sera" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: poi Paesi come il Libano e la Tunisia che hanno concesso di operare collegamenti solo a un vettore in partenza dall'Italia: Alitalia. Anche qui occorrerebbe una modifica, così come servirebbe intervenire su quegli accordi in cui le restrizioni riguardano sia il vettore (Alitalia) che il numero di frequenze: è il caso di Egitto, Israele, Libia, Nigeria, Russia, Siria e Venezuela.

E Silvio fermò la Lega: al Nord ci penso io ( da "Corriere della Sera" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia l'ho messa insieme io». Dal timbro della voce s'intuisce che Silvio Berlusconi non vuole solo riaffermare la paternità di una operazione politica e industriale che «evitò la svendita di un asset strategico agli stranieri», ma vuole anche far capire all'«amico Umberto» Bossi che «il presidente del Consiglio è impegnato a garantire in questa vicenda gli interessi del Paese.

MALTEMPO / 1 ( da "Corriere della Sera" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Malpensa Il sindaco di Milano e altri politici spingono per l'ingresso di Lufthansa in Alitalia, per fare di Malpensa un nuovo hub della compagnia tedesca. Forse sarebbe stato utile fare prima un giro nei principali hub di Monaco e Francoforte, dove anche un metro di neve non provoca un minuto di ritardo, dove tutto è studiato per effettuare il cambio di aeromobili in 25 minuti.

cai-air france, l'ira di bossi ( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Pagina 1 - Prima Pagina Rottura tra il premier e la Lega sull´alleato per Alitalia e su Malpensa. Cassa integrazione record a dicembre Cai-Air France, l´ira di Bossi Berlusconi: via libera a Spinetta. Il Senatur: è una stupidaggine

berlusconi snobba il senatùr "fa solo un balletto elettorale" - claudio tito ( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Anzi non so nemmeno cosa sia Alitalia». Insomma, si lamentava ieri sera Berlusconi con qualche deputato di Forza Italia, «stanno facendo solo un po´ di balletto». Il «balletto», però, a questo punto si è allargato. Non riguarda solo Malpensa. Il mancato caffè alla buvette non è affatto piaciuto al ministro delle riforme.

la nuova alitalia punta su roma per malpensa la chance degli slot ( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: nuova Alitalia punta su Roma per Malpensa la chance degli slot ROMA - Per capire che le nozze Alitalia e Air France non sono mai state in pericolo bastava scorrere il nuovo piano dei voli della compagnia di bandiera dal 13 gennaio. Il network che da martedì prossimo sostituirà tutti gli attuali voli Alitalia e Air One ricalca il piano che la compagnia francese aveva previsto con l´

"adesso lo stato deve liberalizzare" ( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Adesso lo Stato deve liberalizzare" ROMA - Air France al fianco di Alitalia. Vista dalla prospettiva di Gianni Rossi, amministratore delegato di Meridiana-Eurofly, il secondo attore del trasporto aereo italiano, l´alleanza mostra diverse criticità che esploderanno nei prossimi mesi. Ma anche alcune interessanti opportunità per l´intero settore.

il governo apre le porte ad air france ma bossi frena: "un'intesa stupida" - lucio cillis ( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: operazione Alitalia-Air France sono stati svelati al presidente del Consiglio: Air France entrerà nel capitale col 25% e porterà in dote 300 milioni di euro. Non sono mancati approfondimenti sulla questione degli scali milanesi: Alitalia avrebbe garantito un rafforzamento dei voli di lungo raggio a Malpensa (oggi sono 4 a Milano e 14 a Roma)

attese di un'ora per tram e bus e per i pendolari un giorno nero - gabriele cereda massimo pisa ( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: «La nevicata era prevista - lamenta un primo ufficiale di Alitalia - in una situazione del genere avrebbero dovuto cominciare a pulire le piste da mezzanotte. Non ci sarebbero stati tutti questi disagi, e atterraggi e decolli sarebbero stati più sicuri».

malpensa, vertice con berlusconi bossi e moratti a caccia di slot - rodolfo sala ( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: in modo che a Malpensa operino vettori diversi da Alitalia, vettori in grado di coprire il maggior numero di rotte intercontinentali rilasciate dalla vecchia compagnia di bandiera: «In questo incontro - spiega Bossi - lo chiederemo con forza a Berlusconi». Il quale, però, minimizza chiamando fuori il governo: «L´Enac ha sempre concesso gli slot a tutti i richiedenti,

l'aereo non si trova turisti bloccati 24 ore ( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alla fine qualcuno ha perso la pazienza, ha cercato di bloccare un volo che partiva dal gate accanto e la polizia è dovuta intervenire a calmare gli animi. Eurofly ha affittato per tre mesi, fino a marzo, uno slot di Malpensa lasciato libero da Alitalia, organizzando un charter quotidiano sulla linea di Dakar.

sede azzerata voli tagliati alitalia scarica l'aeroporto - massimo minella ( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Dei 37 dipendenti Alitalia si scenderà a 5, per quanto riguarda gli occupati a tempo indeterminato. Per altri 13, invece, scatterà un impiego a termine, sei mesi, scaduti i quali nulla ancora si sa. «La nuova Alitalia spera che sia direttamente l´aeroporto di Genova a prenderli - aggiunge il presidente della Regione - ma come può accadere una cosa simile visti i tagli dei voli?

burlando: "da alitalia scelte inaccettabili" ( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia scelte inaccettabili" (segue dalla prima di cronaca) Le tratte per Roma passeranno da dieci a sette, quelle per Napoli da tre a due, mentre sparirà il collegamento per Catania. Finito? Niente affatto. L´aeroporto si prepara a perdere, e a mettere a bilancio, tre milioni di euro, vale a dire il credito della vecchia Alitalia nei confronti della società aeroportuale genovese.

il sindaco di brindisi difende gli scali pugliesi "la nuova alitalia non faccia i vecchi errori" ( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: La nuova Alitalia non faccia i vecchi errori" «Per salvaguardare l´efficienza degli aeroporti pugliesi, e in particolare di quelli di Bari e Brindisi, occorre uscire dallo schema delle proteste per proporre soluzioni concrete nel quadro delle effettive disponibilità del trasporto aereo, quale emerge dopo l´uscita dal mercato di Alitalia»

voli, via alla guerra degli slot dall'ue primo sì alla puglia - raffaele lorusso ( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Ciò significa che Cai riceverebbe una quota significativa delle attuali bande orarie di Alitalia. Analogamente, altre bande orarie potrebbero essere trasferite ad altri acquirenti potenziali delle attività di Alitalia. In ogni caso tutte le restanti bande orarie sarebbero reintegrate nel pool di bande e riassegnate dal gestore del traffico aereo (Enac)».

atenei, per la fiducia al decreto gelmini vota anche il premier: è la seconda volta - mario reggio ( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia a Palazzo Grazioli, ha rincuorato i fedelissimi. Cosa prevede il decreto? è un tentativo di dare una svolta al problema dei concorsi a cattedra. Per il reclutamento di professori e ricercatori universitari saranno formate commissioni tramite il sorteggio dei docenti, ma solo ordinari, riducendo a uno il numero dei prof nominati dalle facoltà.

la lettera - (segue dalla copertina) roberto mania ( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia di Roberto Colaninno ne ha mandati a casa 45 pochi giorni fa. Certo i manager guadagnano in media quattro volte più di un operaio (100 mila euro lordi l´anno, secondo l´indagine OD&M Consulting, per una media di circa 52 ore di lavoro la settimana, weekend compresi) ma una volta perso il lavoro non hanno praticamente nulla,

Vertice sul futuro di Malpensa La Moratti e Bossi dal premier ( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: mentre si allontana l'accordo della nuova Alitalia con Lufthansa Mentre il centrosinistra — in testa il presidente della Provincia Filippo Penati — corre a Malpensa, Letizia Moratti vola a Roma per parlare con Berlusconi e Bossi. è il Malpensa day, oggi. Il giorno che dovrà decidere il destino dell'( ex?

Sì del premier, Air France vince Bossi: per me è una stupidata ( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: REDAZIONALE Berlusconi incontra i vertici Alitalia. «Lufthansa? Nessuna offerta» Sì del premier, Air France vince Bossi: per me è una stupidata ROMA — L'alleanza tra Alitalia e Air France-Klm ha ricevuto ieri un sostanziale via libera da Berlusconi dopo un incontro ieri a palazzo Chigi tra il premier, il sottosegretario Gianni Letta e i vertici Cai,

Voli e alleanze ( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: 350 i voli settimanali di Alitalia su Malpensa. Oggi sono scesi a quota 153 Con Air France, Alitalia offrirebbe 525 voli internazionali e intercontinentali da Fiumicino e 98 da Malpensa Skyteam, l'alleanza della quale fanno parte Air France-Klm e la stessa Alitalia, offre 905 destinazioni nel mondo in 159 Stati Di Star Alliance fa parte la tedesca Lufthansa insieme,

Alitalia-Air France: arriva il sì di Berlusconi ( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: della compagnia che nascerà dalla fusione tra Alitalia e Air One. Poi, probabilmente lunedì, sarà la volta della nuova Alitalia, presieduta da Roberto Colaninno, che riunirà il consiglio, per la prima volta nella sede storica della Magliana, per chiudere la partita. Ma sulla strada del decollo della compagnia, fissato per il 13 gennaio, si pongono i sindacati firmatari degli accordi:

Silvio e Umberto, botta e risposta a 3 metri di distanza ( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Berlusconi è reduce da un incontro con i vertici della nuova Alitalia, Colaninno e Sabelli, a Palazzo Chigi. Ha appena dato il via libera all'alleanza con i francesi. Bossi è arrivato a Roma in ritardo: un incontro con il Cavaliere era programmato per pranzo, la neve e la chiusura degli aeroporti lo hanno fatto saltare.

La Lega impone al premier la sfida sul Nord ( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia; e far riemergere dalla trattativa con Silvio Berlusconi la Lega come unico vero difensore degli interessi settentrionali. L'incontro fra il premier ed il suo ministro ci sarà oggi, dopo uno slittamento dovuto al maltempo. Ma le bordate scagliate ieri dal capo dei lumbard contro palazzo Chigi testimoniano una tensione vera;

Le parole del 2009 l'Anno del Bue ( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Aspettiamoci l'inauguration della nuova Alitalia (se qualcuno si degna di farci sapere cosa c'è costata la tumulation di quella vecchia, grazie). INTERCETTAZIONI La politica ci dirà quando, quanto e come saranno consentite. E ignorerà le schifezze che hanno rivelato, rivelano e riveleranno.

alitalia, berlusconi riapre a lufthansa. fiumicino, voli nel caos ( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Pagina 1 - Prima Pagina Alitalia, Berlusconi riapre a Lufthansa. Fiumicino, voli nel caos ROMA - Dopo aver confermato la scelta di Air France come partner di Alitalia, Berlusconi riapre a Lufthansa e Bossi non cede su Malpensa. Un´agitazione dei dipendenti manda in tilt l´aeroporto di Fiumicino.

penati: il governo gioca sulla pelle dei viaggiatori - oriana liso ( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Da martedì 13 Alitalia avrà 99 partenze settimanali da Roma e Milano per l´aeroporto Charles De Gaulle: da qui i passeggeri prenderanno i voli intercontinentali. Questo vuol dire che il vero hub italiano diventerà, paradossalmente, proprio Parigi. Quindi addio contatti diretti con quelle realtà internazionali - come i paesi asiatici -

formigoni: nord avanti da solo - davide carlucci ( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: dal 13 Alitalia cesserà l´attività - e per le tratte internazionali non più esercitate da Alitalia ma precluse ad altri vettori dagli accordi bilaterali. L´ordine del giorno approvato alla fine ricorda al governo che «il piano industriale proposto da Cai genera allarme non solo nelle comunità locali ma anche nell´intero Paese».

aeroporto, giallo al vertice ( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: un deficit di bilancio di due milioni di euro, un ridimensionamento della sede Alitalia che quasi scompare passando da 37 a cinque. Imbarazzi per questa doppia veste? «No, sono piani distinti - risponde Arato - io sto bene attento a salvaguardare l´interesse dell´aeroporto di Genova». AVA ZUNINO A PAGINA VII

la vincenzi "datemi le azioni e vi trovo un socio" ( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Non solo sono stati tagliati i voli, ma sia Alitalia che AirOne hanno tariffe altissime. Non ci sto a spendere 500 euro in una giornata per andare su e giù dalla capitale, con quei soldi si va a New York». Ma per poter lavorare ad alternative reali di rilancio dell´aeroporto genovese, il Comune ha bisogno di poterne essere azionista.

aeroporto, la doppia veste del presidente - ava zunino massimo minella ( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: nuovo soggetto nato dalle ceneri della vecchia Alitalia e integrato da Air One. «La concorrenza non esiste già oggi sulle più redditizie tratte nazionali - spiega Balotta - come la Fiumicino-Genova, Venezia Bari, Lamezia, Trieste, Brindisi e Torino. Esiste invece un cartello (Alitalia Air One) che penalizza i consumatori oramai da molti anni e che dal 13 gennaio verrà legalizzato»

la multiservizi assume custodi l'opposizione: manovra elettorale ( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: sarebbe del tutto simile a quello di Alitalia». L´assessore alle Aziende, Michele Monno, respinge le accuse. «Chi parteciperà al concorso dovrà sostenere un colloquio motivazionale e un test psico-attitudinale - spiega - Le procedure saranno trasparenti: il presidente della commissione sarà indicato dal sindaco».

il weekend nero degli aeroporti - lello parise ( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: la metà sparisce dai display dei due scali solo nella giornata di ieri: sei targati Alitalia e uno Myair. Erano tutti destinati a raggiungere la capitale. Ma gli aerei delle 11.20 e delle 19 da Bari a Roma restano a terra, così come quelli che sarebbero dovuti partire da Brindisi alle 6.45, alle 7.15 (Myair), alle 11.15, alle 15.

l'odissea di una famiglia "noi, ostaggi di easyjet" - ilaria ficarella ( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: odissea di una famiglia "Noi, ostaggi di EasyJet" "Per prendere un volo Alitalia ci volevano 720 euro non potevamo permettercelo" ILARIA FICARELLA (segue dalla prima di cronaca) E invece all´una la compagnia notifica ai circa cento passeggeri del volo per Malpensa la cancellazione del collegamento. «E´ cominciato così ?

fiumicino senza pace cancellati 135 voli - cecilia gentile ( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Ma anche dipendenti Alitalia Az Airport, la società che fornisce i servizi di terra, col terrore di perdere il lavoro. «La Cai si era impegnata a inserirci nel nuovo organico - ripetono tutti - invece la metà di noi non è stata riconfermata». In 400 ieri, tra addetti alle pulizie di bordo, al carico e scarico bagagli e all´assistenza in pista,

da berlusconi uno spiraglio a lufthansa ma air france è a un passo da alitalia - lucio cillis ( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: la delega a chiudere presto e positivamente il dossier Alitalia. Che la partita sia ad un punto decisivo lo lasciano intendere fonti vicine all´operazione: Spinetta e Gourgeon sarebbero attesi in Italia già la prossima settimana, una volta incassato il via libera del consiglio di Alitalia. Ieri a Palazzo Grazioli, il presidente di Alitalia Roberto Colaninno e l´ad Rocco Sabelli,

malpensa-day contro i tagli alle rotte - davide carlucci ( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: impedire posizioni di privilegio da parte di Cai», la Compagnia aerea italiana che ha rilevato Alitalia. Penati è preoccupato anche per la perdita dei posti di lavoro nel settore cargo a partire dal 13 gennaio. Da quella data, inoltre, «Alitalia prevede 99 partenze settimanali, 60 da Roma e 39 da Milano, per l´aeroporto Charles De Gaulle.

l'italianità è già costata allo stato 3,3 miliardi - luca iezzi ( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia chiuderà il cargo nel 2009, ha scelto Fiumicino come aeroporto principale e Roma e Milano sommano circa cento voli a settimana con Parigi Charles de Gaulle. Dal punto di vista delle prospettive future l´Alitalia presieduta da Roberto Colaninno nasce con 300 milioni in cassa, poco meno di 600 milioni di debito operativo e 490 milioni di debiti sugli aerei acquistati da Air

colaninno minaccia la chiusura di linate e spinge bossi alla tregua con il premier - (segue dalla prima pagina) claudio tito ( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: CLAUDIO TITO Fino a ieri mattina la partita Alitalia sembrava contrapporre il "partito del nord" pro Malpensa a quello del "sud" pro Fiumicino. Nel doppio vertice di ieri a Palazzo Grazioli, invece, Silvio Berlusconi ha dovuto prima di tutto sedare lo scontro tra i "nordisti". Con il sindaco di Milano, Letizia Moratti, spalleggiato da An (in particolare dal "collega"

"il coni viola la legge biagi" sotto inchiesta 40 federazioni - eugenio capodacqua marco mensurati ( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: avvocato di molti dipendenti Coni - è il frutto di una gestione della cosa pubblica molto in voga nell´Italia dei nostri tempi: di fronte a un problema, si creano a livello istituzionale soluzioni ad hoc in contrasto con il quadro giuridico vigente. In fondo, quanto accaduto con il Coni è molto simile a quanto accaduto con Alitalia-Cai».

Lo scalo in crisi ( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Corriere della Sera - MILANO - sezione: PRIMA PAGINA - data: 2009-01-09 num: - pag: 1 categoria: BREVI Lo scalo in crisi Vertice a Roma, ieri, sul futuro della nuova Alitalia e dell'aeroporto di Malpensa. Nel tondo: Letizia Moratti e Umberto Bossi

Crollo dei voli E i conti Sea entrano in crisi ( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: 348 voli settimanali Alitalia a Malpensa prima dei tagli (oggi siamo fermi a quota 153 e con la nuova Alitalia si supererà di poco quota 200). Nell'ultimo esercizio la svalutazione degli investimenti Sea dovuta all'abbandono di Malpensa da parte di Alitalia ha fatto scendere l'utile della società aeroportuale milanese da 64,

Malpensa, hub a rischio. <Ma sarà ricompensata> ( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: senza Alitalia Malpensa, hub a rischio. «Ma sarà ricompensata» Vertice Bossi-Berlusconi: confermata l'alleanza con Air France. Delusa la Moratti Ieri giornata di protesta nello scalo. Penati: il governo latita, pronti a vertenza con Roma per aprire sui diritti di volo Nessuno lo dice, ma la battaglia per l'hub di Malpensa e contro l'

<Presi in giro dalla politica, pronti allo sciopero> ( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Mentre la politica ancora discute sul partner Alitalia (secondo la Lega a quattro giorni dal decollo della nuova compagnia ci sarebbero ancora possibilità per far rientrare in gioco Lufthansa) il sindacato non ha dubbi: i giochi sono fatti per Air France. E anche la liberalizzazione delle rotte da e per Malpensa sarebbe tutta in salita.

Alitalia, il giorno di Air France E su Malpensa si tratta ( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: così chiamata a battere un colpo, avrebbe fatto recapitare al presidente di Alitalia, Roberto Colaninno, ieri pomeriggio, una lettera in cui non fa offerte, né le annuncia, ma sostiene che «a certe condizioni» potrebbe avanzarne. Tra le condizioni ci sarebbe la possibilità di visionare il piano industriale di Alitalia.

Il rilancio di Fiumicino spinge Gemina ( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alla vigilia dei consigli di amministrazione di Alitalia e Air France che ratificheranno l'alleanza tra le due compagnie, in Borsa vola il titolo Gemina. La società che controlla Aeroporti di Roma dovrebbe infatti beneficiare, secondo gli operatori, delle prospettive di rilancio che dovrebbero aprirsi per l'aeroporto di Fiumicino.

Fiumicino, 120 voli cancellati ( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia Viaggiatori inferociti, previsti disagi anche oggi. Agitazioni dei lavoratori fino al 13 Fiumicino, 120 voli cancellati Protesta del personale di terra, due cortei (mattina e pomeriggio) I check-in sono stati assaliti da una folla di passeggeri rimasti a lungo nella vana attesa di informazioni Lo stipendio di dicembre con cifre mediamente comprese tra 10 euro e 500 euro.

Eni-Fantozzi, polemica sul costo dei carburanti ( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: del fabbisogno Alitalia: «In ogni caso— prosegue —, il commissario forse parla di qualcosa che non conosce, perché Alitalia acquista i suoi carburanti facendo delle gare al ribasso cui partecipano almeno 6 fornitori». E se Eni ha una fetta maggiore del mercato, «è perché, vista l'importanza delle forniture in ballo,

Berlusconi promuove i francesi: ma se Lufthansa offre, Cai valuterà ( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: con gli amministratori della Nuova Alitalia, con i sindaci di Roma e Milano. A pranzo ha ascoltato le ragioni dei manager, le preoccupazioni delle istituzioni, le critiche degli alleati leghisti. Davanti ai cronisti riassume così, in girocollo blu, in apparenza rilassato: Malpensa sarà valorizzata da Air France, Lufthansa se vuole è ancora in tempo,

Protesta a Fiumicino, caos bagagli e 135 voli annullati ( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: di Alitalia Airport, il personale impiegato nelle operazioni in pista. Gli operai sono usciti all'improvviso dagli hangar sfilando in corteo per due volte, una al mattino e una al pomeriggio, tra i terminal del Leonardo da Vinci. Senza più nessuno a spostare i mezzi in pista e a caricare le valigie, lo scalo si è paralizzato,

il cda air france dice sì ad alitalia emendamento per salvare malpensa - gentile, iezzi e pagni alle pagine 6 e 7 ( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Pagina 1 - Prima Pagina Lunedì il via libera della Cai Il Cda Air France dice sì ad Alitalia Emendamento per salvare Malpensa GEntile, iezzi e pagni alle pagine 6 e 7 SEGUE A PAGINA

le "finestre di tempo" per atterrare e decollare ecco come funzionano gli slot della discordia - luca pagni ( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: la possibilità che la nuova Alitalia lasci libere le sue "finestre temporali" che in virtù della riorganizzazione e del taglio dei collegamenti gli spettano ma non utilizza più. In modo che altre compagnie possano utilizzarle. Così come l´emendamento prevede che il governo si impegni a rilanciare nuovi accordi bilaterali per aumentare il numero di voli.

a milano chiude a sorpresa l'ultima biglietteria della compagnia ( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Il più simbolico per quanti lamentano l´abbandono di Milano da parte della nuova Alitalia. In attesa di capire cosa accadrà la prossima settimana, con molti passeggeri in possesso di un biglietto Alitalia che potrebbero ritrovarsi imbarcati su un aereo con livrea Air One. Nessuna distinzione, come nei biglietti che si acquistano in questi giorni.

air france va a nozze con alitalia parigi vara l'offerta da 300 milioni - luca iezzi ( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Air France va a nozze con Alitalia Parigi vara l´offerta da 300 milioni E un emendamento salva-Malpensa accelera l´accordo Tremonti: "Lo scalo milanese terrà". Lufthansa insiste: non siamo ancora fuori LUCA IEZZI ROMA - La maggioranza vara un emendamento "salva Malpensa" lo stesso giorno in cui il cda di Air France-Klm formalizza la sua offerta ad Alitalia.

i sindacati ancora sul piede di guerra "martedì si rischia il caos dei voli" - cecilia gentile ( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia. Ora tutto dipende dall´esito dell´incontro notturno, iniziato nella tarda serata di ieri, fra Fit Cisl, Uilt, Filt Cgil, Ugl Trasporti e Alitalia/Cai. L´incontro era già concordato da tempo, ma il caos di giovedì scorso e le nuove agitazioni di ieri hanno dato un´accelerata al momento del confronto e hanno sortito il magico effetto di interrompere immediatamente ogni protesta.

gtt-atm, la fusione resta fredda - paolo griseri ( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Nord della nascita della nuova Alitalia: «La liberalizzazione chiesta per Malpensa - ha detto il sindaco di Torino - non può rimanere senza conseguenze per Caselle». L´intervento del governo è anche necessario per porre rimedio a un progetto, paventato da Tremonti, di chiedere alle ex municipalizzate il recupero di una tassa non pagata quando alcune erano state quotate in borsa.

regione-sindacati vertice sulle misure contro la crisi ( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: indotto aeroportuale contro le minacce al lavoro legate al caso Alitalia. «Resta il problema del metodo», per Luigi Scardaone, segretario regionale della Uil: «In questi anni la Regione ha trascurato il confronto con i sindacati». «Il Lazio», per il segretario della Cisl, Franco Simeoni, aspetta risposte certe sulle priorità individuate: coesione sociale, sostegno a lavoro e imprese,

industria, parte l'anno nero effedi licenzia trenta operai ( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: 200 lavoratori del call center Alicos di Alitalia ieri sono intervenuti il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo e l´assessore regionale ai trasporti Titti Bufardeci, che hanno incontrato a Roma Rocco Sabelli, amministratore delegato della Compagnia aerea italiana, la newco proprietaria di Alitalia.

la rivolta delle grandi firme "è un altro regalo a parigi" - laura asnaghi ( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: accordo con Air France di Cai-Alitalia è ormai deciso, la conseguenza è la riduzione dei collegamenti internazionali. Una situazione che rischia di avere pesanti contraccolpi sulle sfilate con defezioni di compratori e giornalisti. A lanciare l´allarme, alla vigilia delle sfilate uomo che prenderanno il via sabato 17, è Mario Boselli,

anche la bracco contro il governo - rodolfo sala ( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: E allora molto meglio passare a quello che Cattaneo definisce il «piano B»: «Buona fortuna ad Alitalia alleata con Air France, ma noi continueremo a difendere Malpensa con chi ci sta; faremo ponti d´oro alle compagnie che vogliono venire qui, facendo rispettare in modo ferreo le regole che già ci sono e che oggi vengono aggirate, perché sulla carta il mercato aereo è già libero».

arato sulle ali della nomenklatura - ava zunino ( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: E comunque tutti siamo chiamati a difendere i lavoratori Alitalia e sono certo che anche il presidente dell´aeroporto dimostrerà la sua coerenza». E il presidente della Regione, Claudio Burlando? «Né Arato né il suo studio fanno le politiche commerciali di Alitalia ma si sono occupati della costruzione societaria di Cai».

"sede azzerata e voli tagliati" pd e provincia alleati nella protesta - nadia campini ( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: anche l´ipotesi di reimpiegare i licenziati Alitalia presso la società di gestione dell´Aeroporto, alla luce dell´operativo che entrerà in vigore il 13 luglio e che prevede una forte penalizzazione dello scalo genovese con perdita di almeno cinque tratte e ricadute pesanti sull´occupazione, appare del tutto irrealizzabile.

"la puglia perde 29 voli internazionali" - lello parise ( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: 45 (Alitalia), delle 7.15 (Myair) e delle 15.05 (Alitalia). Dal Karol Wojtyla invece, di velivoli ne restano a terra sei e tutti targati Alitalia: quattro per Milano e due per Roma. L´assessore regionale ai Trasporti Mario Loizzo parla di «sofferenza della Puglia».

il partito della paura - (segue dalla prima pagina) ( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: deflagrato sull´Alitalia e ora gradualmente esteso a tutti i nervi più sensibili per l´azione di governo e per il partito di Bossi. "La Lega perde la battaglia aerea, ora attaccherà via terra", titolava ieri Europa. è probabile che l´incursione dei lumbard sugli immigrati sia effettivamente la prima mossa di questa nuova offensiva.

L'HUB ( da "Corriere della Sera" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Dobbiamo vigilare sulle tentazioni monopolistiche della nuova Alitalia». L'assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Cattaneo, invita ad accantonare i sogni di un matrimonio Cai-Lufthansa. E a prepararsi al piano B. A rilanciare, cioè, Malpensa senza Alitalia. «è evidente che l'unico hub di Cai sarà il Charles de Gaulle».

<Malpensa dimezzata>, rivolta degli imprenditori ( da "Corriere della Sera" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: di fronte alla prospettiva dell'accordo tra la nuova Alitalia e Air France. «Non posso credere che ci sia una tale non coscienza della gravità di questo atto di svuotare Malpensa e la questione non interessa solo la Lombardia, ma anche il Piemonte e il Veneto: andateli a sentire, sono furibondi anche lì».

<Il nuovo hub italiano? Sarà l'aeroporto di Parigi> ( da "Corriere della Sera" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: A rilanciare Malpensa senza la nuova Alitalia». Quello di Raffaele Cattaneo, assessore regionale ai Trasporti, è un invito ad un cambio rapido di marcia nella discussione sull'hub varesino. E piano B significa «rilanciare Malpensa senza la nuova Alitalia». Perché Malpensa ha già dimostrato «dallo scorso marzo ad oggi di poter continuare a campare anche senza Alitalia.

Anche la hostess del cappio nella <Casa> di Canale 5 ( da "Corriere della Sera" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Dall'Alitalia al Grande fratello, dall'aereo all'acquario: ricordate Daniela Martani (foto), la hostess fotografata mentre manifestava contro l'offerta Cai, impugnando un cappio? Bene: a far parte dell'edizione numero 9 del Grande fratello, al via su Canale 5 da lunedì, c'è anche lei.

<Walter, siamo il partito degli onesti> ( da "Corriere della Sera" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: orgoglio) democratico «Walter, siamo il partito degli onesti» Alitalia, questione mediorientale, governo Berlusconi, Lega, immigrati... Parla soprattutto, come è ovvio che sia, da segretario del Pd. Ma Walter Veltroni è anche l'ex sindaco della città, e la sezione — pardon, «circolo» — che lo ospita è al Tuscolano.

La promessa di Piero: <Stanzieremo fondi per la crisi dei mutui> ( da "Corriere della Sera" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Misure straordinarie sono state decise a favore dei lavoratori dell'indotto Alitalia con l'istituzione di un distretto industriale, con servizi a Fiumicino, denominato «Città del Volo». I provvedimenti verranno esaminati e pianificati «non con la concertazione, ma con il coinvolgimento dei sindacati», ha sottolineato Marrazzo.

Alitalia, decreto salva-Malpensa Da Parigi via all'ingresso Air France ( da "Corriere della Sera" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: alleanza Il gruppo francese rileverà il 25% del capitale Alitalia, decreto salva-Malpensa Da Parigi via all'ingresso Air France ROMA — Air France-Klm ha deliberato l'acquisto del 25% di Alitalia per più di 320 milioni di euro. La decisione, assunta ieri in una riunione del cda durata due ore, è stata salutata con un rialzo in Borsa del 3,5%.

GUERRA IN MEDIO ORIENTE ( da "Corriere della Sera" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: it ALITALIA I piccoli azionisti Sulla vicenda Alitalia i politici puntano solo a difendere gli interessi regionali: slot, hub, ecc. Mai nessuno, però, si è ricordato o ha avuto la decenza di difendere gli interessi dei moltissimi piccoli azionisti possessori dei titoli della vecchia compagnia di bandiera che sono rimasti con un mucchio di carta straccia tra le mani!

i sacchetti di sabbia non fermano l'oceano - (segue dalla prima pagina) ( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia è cominciato malissimo dieci mesi fa e si è concluso in farsa: l´operazione è costata ai contribuenti italiani cinque miliardi di euro Contro la crisi economica il governo non ha ancora fatto nulla salvo l´elemosina della "social card" finanziata in modo assai discutibile (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) La guerra di Gaza è un altro evento paradossale dove tutti i protagonisti

"così la mia rabbia si fa teatro" - clara caroli ( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: in Piemonte avete due o tre Alitalia... "Così la mia rabbia si fa teatro" CLARA CAROLI «è una guerra, un momento tragico. In Piemonte avete due o tre Alitalia che chiudono. Pagherete un prezzo, in termini di materiale umano, che sarà spaventoso. E il nostro premier continua a dire che la crisi passerà, che bisogna essere ottimisti.

porto poco accogliente stop alle crociere vip - giovanni scarlata ( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: sarà il debutto palermitano della nuova Alitalia. Dopo i patemi e le battaglie degli ultimi mesi, a Punta Raisi si respira un´aria diversa fra gli impiegati anche se non mancano le polemiche. Nonostante le assicurazioni di Cai, la società che ha rilevato la compagnia di bandiera «spogliata» dei debiti, infatti, le assunzioni non hanno coperto il precedente organico in servizio al "

cai comincia con 11 partenze giornaliere "in quattro mesi le tratte raddoppieranno" - antonella romano ( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Palermo partiranno per ora 11 voli giornalieri della nuova Alitalia privata, contro i 24 del passato. Ma a regime, cioè tra circa quattro mesi, il numero dovrebbe salire a 22. Da Catania ne partiranno 16 e a regime diventeranno 25 (prima erano 27). Ma in compenso sono aumentati i voli a basso costo. «Dagli aeroporti di Palermo e Catania, dal 13 gennaio partiranno molti più voli low-

la nuova alitalia decolla da palermo ma è già polemica sui licenziamenti - giovanni scarlata ( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: precedente organico di Alitalia. Sono stati lasciati a casa 14 lavoratori tutti non oltre i 40 anni e si è assunta gente vicina all´età pensionabile: ma non si doveva rendere Alitalia più giovane ed efficiente? La nuova proprietà non tiene conto che, oltre a calpestare il diritto dei lavoratori rimasti senza contratto, tra i quali ci sono due donne in maternità e una in gravidanza,

fiat, i volantini delle tute blu le buste paga ridotte a 2 euro ( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: pubblica per il 20 gennaio che equipari la gravità della situazione campana a quella dell´Alitalia e di altre realtà industriali del resto d´Italia. L´intenzione è porre il caso Pomigliano all´attenzione del governo, anche per la proposta di trasferimento della produzione dell´Alfa 149 a Cassino. La produzione delle vetture terminerà a giugno e non ci sono altre missioni produttive.

a malpensa sarà un martedì nero ( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: 10 partirà il primo volo assoluto della nuova Alitalia ma poi aeroporto bloccato dai lavoratori A Malpensa sarà un martedì nero Da Malpensa martedì partirà all´alba il primo aereo della nuova Alitalia, battendo Fiumicino. Poco dopo si annunciano disagi e il rischio di tre ore di paralisi per i passeggeri di tutte le compagnie: i lavoratori dell´aeroporto,

e anche il dossier dell'expo si svuota dieci mesi dopo - teresa monestiroli ( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: 200 voli Alitalia settimanali che uniscono Milano con tutto il pianeta. Collegamenti giornalieri con le principali capitali del mondo - e con quasi tutte le città italiane - , settimanali con le località meno frequentate. è questa l´immagine di Malpensa nel libro dei sogni con cui Milano, solo un anno fa, si è candidata a ospitare l´

malpensa, sarà martedì nero tre ore di paralisi nello scalo - giuseppina piano ( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: primo aereo Alitalia ma altri 300 lavoratori finiscono in cassa integrazione Castelli: "Aiuti come a Fiumicino" GIUSEPPINA PIANO Il primo aereo in partenza della nuova Alitalia alle 6.10. Ma contemporaneamente altri 300 lavoratori in cassa integrazione: non hanno più da scaricare gli aerei cargo, da martedì staranno a casa per 14 giorni al mese e il loro stipendio sarà dimezzato.

aeroporto, l'ultimo smacco la pubblicità cai silura genova - ava zunino ( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: l´ultimo smacco la pubblicità Cai silura Genova Martedì parte la nuova Alitalia, ma il "Colombo" non c´è Bosco (Cgil): "Perdiamo lavoratori e voli, la situazione è insostenibile" AVA ZUNINO Se qualcuno avesse avuto bisogno di conferme del disimpegno di Cai dall´aeroporto di Genova, le ha trovate sui quotidiani di ieri.

air italy ricorre al tar per lo slot negato a linate ( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: alla vigilia della partenza della nuova Alitalia. Il collegamento tra lo scalo di Palese e quello di Milano è stato effettuato dalla compagnia aerea low cost sfruttando un´autorizzazione temporanea dell´Enac, concordata per sopperire alle difficoltà della compagnia di bandiera. Adesso Air Italy vorrebbe continuare il suo servizio ma l´Enac non ha concesso la proroga perché,

aeroporti, boom di passeggeri - paolo russo ( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia ha frenato la crescita Negli scali pugliesi quasi 200mila viaggiatori in più rispetto a un 2007 da record PAOLO RUSSO La crisi Alitalia non ha affossato gli aeroporti pugliesi. Ma il boom di Palese è ormai solo un ricordo. Nel 2008 i passeggeri che hanno preso il volo dagli scali di Bari e Brindisi sono aumentati complessivamente del 5,

la lega "chiude" il caso malpensa ma sulla nuova alitalia resta il rischio caos - adriano bonafede ( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: caso Malpensa ma sulla nuova Alitalia resta il rischio caos Berlusconi: Air France più decisa. Adusbef: tratta Roma-Milano la più cara d´Europa ADRIANO BONAFEDE ROMA - Il governo chiude ufficialmente il caso Alitalia, ma il rischio-caos incombe sempre sulla compagnia di bandiera: oggi e domani sono previste in tutta Italia varie assemblee che potrebbero rovinare anche la festa del "

anche un rom nella casa del gf ( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: e la hostess dell´Alitalia diventata celebre per essere stata fotografata durante le manifestazioni con un cappio al collo. Sono i quindici ragazzi che da domani rimarranno isolati nella casa del Grande Fratello per 99 giorni mentre 81 telecamere li spieranno e 98 microfoni registreranno anche i loro più lievi sospiri.

Malpensa fa i conti con i tagli. Addio ai cargo ( da "Corriere della Sera" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Martedì decolla la nuova Alitalia, ma gli aeroporti di Milano devono scacciare le prospettive di futuro incerto. Letizia Moratti esulta per l'emendamento al decreto anticrisi che dovrebbe portare al potenziamento delle attuali 33 rotte intercontinentali che attualmente gravitano su Malpensa.

Pd all'attacco: Pdl e Lega inadeguati per le esigenze del Nord ( da "Corriere della Sera" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: tengono banco le vicende conclusive del caso Alitalia e le sue ripercussioni sugli scali lombardi che il segretario lombardo Maurizio Martina giudica «gravissime» per tutta l'economia dei nostri territori. Il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, ribadisce che «Malpensa è stata letteralmente svenduta in un'operazione che risulta essere una gigantesca presa in giro»

Malpensa, dopo i tagli ora si riparte <Ma senza i cargo economia a rischio> ( da "Corriere della Sera" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia. A Linate rimane solo la navetta per Roma Il piano della compagnia L'allarme della Cgil: «è facile immaginare che già dalle prossime settimane i voli di Alitalia su Linate andranno progressivamente a diminuire» Il presidente di Fiera Milano, Perini: un guaio per le imprese, eppure di trasporto merci c'è sempre una gran richiesta La nuove rotte intercontinentali che chissà

Alitalia sceglie i manager Ultimatum dei sindacati ( da "Corriere della Sera" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: REDAZIONALE La nuova compagnia Domani il consiglio sull'alleanza Alitalia sceglie i manager Ultimatum dei sindacati Il premier: Lufthansa? La porta non è chiusa Sale la tensione: aggredito un sindacalista Cisl da un ex dipendente nell'ascensore di una palazzina della Magliana ROMA — Alitalia scalda i motori per la partenza di martedì ma i sindacati Filt-Cgil,

LA VOGLIA DI SCRIVERE CONSIGLI A UNA DODICENNE ( da "Corriere della Sera" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Gian Michele Merloni Cassano Spinola (Al) DALL'ALITALIA In attesa di un grazie Ho letto la pubblicità della nuova compagnia aerea italiana. Mi aspettavo anche un ringraziamento agli italiani che sono stati costretti dal loro premier a pagare i 3 o 4 miliardi di euro (chissà se sapremo mai la verità!

Gerry, non vedente, al Grande fratello ( da "Corriere della Sera" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: arriva anche Daniela Martani, la bella hostess dell'Alitalia, ribattezzata «la pasionaria» della lotta sindacale, che cercava riflettori televisivi da tempo. Racconta la Marcuzzi: «Ha partecipato a vari provini, per sfondare nello spettacolo. L'anno scorso aveva già provato al Gf ma non era stata presa ».

parte oggi la cai targata air france su malpensa scontro moratti-premier - adriano bonafede alle pagine 6 e 7 ( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Pagina 1 - Prima Pagina Stanotte il primo volo della nuova Alitalia i sindacati protestano e minacciano il caos Parte oggi la Cai targata Air France su Malpensa scontro Moratti-premier ADRIANO BONAFEDE ALLE PAGINE 6 E 7 SEGUE A PAGINA

oggi la lunga notte del "change over" ma niente rischi per biglietti e mille miglia ( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: flotta di base della nuova Alitalia comprende 148 aerei. Di questi, 74 appartengono alla famiglia degli Airbus. Per i clienti di Alitalia e Air One non cambia molto. Già da alcuni giorni, attraverso i canali di vendita Alitalia (sito web, Numero Unico o biglietterie) si può prenotare e acquistare indistintamente un volo Alitalia o Air One per viaggi da effettuarsi a partire da domani,

alitalia-air france al decollo duello tra berlusconi e la moratti - adriano bonafede ( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: il cda di Cai-Alitalia deciderà di accettare l´offerta di Air France che intende acquisire il 25% del capitale per una somma vicina ai 310 milioni di euro. E a fine giornata ci dovrebbe essere il closing ufficiale: vecchia e nuova Alitalia s´incontreranno nelle sede dell´Enac per la forma del contratto di cessione degli asset.

la moratti attacca il governo ( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Pagina V - Milano Stasera l´addio a Alitalia: "Sbagliato l´accordo con Air France". Artusi, Fiera: non buttiamo anni di investimenti La Moratti attacca il governo "Non difende Malpensa". Penati: brava, adesso battaglia insieme «Fanno i loro interessi e si presentano come salvatori della Patria».

malpensa, la rabbia della moratti - rodolfo sala ( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: accusato di non svolgere nell´intricatissima vicenda Alitalia «un ruolo di garanzia». Alla vigilia del matrimonio, confermato ieri mattina da Berlusconi, tra Alitalia e Air France, Letizia Moratti si mette l´elmetto, rompe un silenzio che durava dal vertice romano di mercoledì e si toglie parecchi sassolini dalle scarpe.

e in tv la parodia della hostess alitalia - mariella tanzarella ( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: E in tv la parodia della hostess Alitalia MARIELLA TANZARELLA La hostess dell´Alitalia, protagonista suo malgrado delle cronache attuali, è diventata anche un personaggio comico. Lo impersona Lucia Vasini, che quest´anno fa parte del cast di Colorado (appuntamento comico registrato a Milano e in onda su Italia 1) e ieri sera ha debuttato in questa nuova versione,

"l'aeroporto è fondamentale per l'economia dell'italia" - sara bennewitz ( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Perché oltre a sapere chi sarà il nuovo partner industriale di Alitalia, bisognerebbe capire quali sono le sue strategie. Cosa che io personalmente, nel caso di Air France su Malpensa, non ho ancora capito». Quindi anche lei pensa che i 310 milioni offerti da Air France e il miliardo investito da Cai siano un prezzo insufficiente per determinare le sorti del nord Italia?

dalle eolie al golfo la rivolta delle isole "noi lasciati senza navi" - francesco viviano ( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Sono delle piccole Alitalia e qualcosa bisogna cambiare, ma non fare sparire o dimezzare i collegamenti. Sarebbe la catastrofe per tutti gli abitanti delle isole italiane». Una catastrofe anche per i sogni di Maria. «Sono una ragazza come tante altre italiane - sospira - vivo lontano da casa dove torno soltanto il sabato se c´è la nave che arriva e poi ripassa.

"finti partiti come pd e pdl non servono è necessario creare una nuova forza" - goffredo de marchis ( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Cominciamo dall´Alitalia. Anche lei vede l´operazione Air France come una svendita? «Direi di più, è uno spot elettorale che agli italiani costerà un sacco di soldi. Sgombrato il campo da pregiudiziali antiberlusconiane siamo di fronte a una vicenda nata male e finita peggio.

La Moratti attacca il governo per l'Expo e Malpensa ( da "Corriere della Sera" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Oggi il cda di Alitalia che deciderà la possibile alleanza. Il sindaco di Milano ha attaccato il governo («Difenda l'interesse del Paese, non di un gruppo di imprenditori »), il ministro Tremonti («Ha sottovalutato la portata di Expo»), la cordata che ha rilevato Alitalia («Privati che non sono salvatori del Paese») fino agli imprenditori lombardi che non hanno difeso Malpensa (

Colaninno aspetta un fax tedesco ( da "Corriere della Sera" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: accordo tra Alitalia e Air France- Klm, che oggi, alle 13, dovrebbe essere ratificato dal cda italiano. La prospettiva potrebbe essere stata comunicata anche al premier Silvio Berlusconi che ieri, a Roccaraso, ha sentito il bisogno di precisare: «Non credo che ci siano più i tempi per l'inserimento di Lufthansa in una trattativa che è molto avanzata fra Alitalia e Air France»

Fantozzi: all'asta aerei e quadri d'autore ( da "Corriere della Sera" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Nel patrimonio della «vecchia Alitalia» che sarà messo all'asta, ha detto il commissario straordinario, Augusto Fantozzi, a «Domenica In», c'è anche questo. «Agli albori, Alitalia esponeva opere d'arte per presentare cose belle ai suoi passeggeri. Numerosi quadri di autori importanti».

Moratti: più tempo per Malpensa <E Tremonti sottovaluta l'Expo> ( da "Corriere della Sera" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia e Air France ». Anche perché la compagnia francese «ha approvato un accordo che è molto vantaggioso per Alitalia, mentre Lufthansa non ha mai avanzato proposte concrete ». Nessun problema, a detta del presidente del Consiglio, per Malpensa, «che non verrà abbandonata come hub perché c'è tutta la convenienza per la nuova Alitalia di usare lo scalo con tutti i voli possibili»

Gruber e Guiglia su Alitalia-Cai ( da "Corriere della Sera" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: sezione: Spettacoli TV - data: 2009-01-12 num: - pag: 46 categoria: BREVI Gruber e Guiglia su Alitalia-Cai Alla vigilia della partenza della nuova compagnia Alitalia-Cai, la prima puntata del 2009 dell'approfondimento di Gruber e Guiglia (insieme nella foto) ospita Piero Marrazzo e Roberto Cota. Otto e mezzo La7, ore 20.30

in volo alitalia-air france ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Pagina 1 - Prima Pagina La compagnia francese sborsa 322 milioni di euro per il 25% di Cai. Oggi il debutto, rischio caos per la protesta degli autonomi In volo Alitalia-Air France Colaninno: Fiumicino e Malpensa hub, va ridimensionato Linate

quel contentino per il nord - livini ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Rocco Sabelli, ad della nuova Alitalia, non poteva essere più chiaro: «Il nostro network è basato a Roma», ha ribadito. Lo dicono i numeri: la nuova compagnia targata Cai opera da oggi 13 rotte intercontinentali dalla capitale e solo 3 (New York, Tokyo e San Paolo) da Milano.

intesa con i sindacati, resta l'incognita autonomi - cecilia gentile ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia della Magliana dei dipendenti non riconfermati, in attesa dell´esito delle ultime trattative e un simbolico funerale organizzato dal sindacato Cub e dal Comitato cassintegrati e precari Alitalia-AirOne. «Siamo qui e ancora non sappiamo cosa faremo domani», dicevano i lavoratori Alitalia, riferendo che intanto gli operatori con un contratto di formazione lavoro erano stati

la esso minaccia di tagliare il pieno ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: La comunicazione è ferma: si chiede di «non consegnare fuel» - cioè carburante - né in conto ad Alitalia (la vecchia compagnia) né in conto ad Alitalia Cai. Il blocco, a partire dalla mezzanotte. Fonti della Esso spiegano che non è una questione di soldi. Non si tratta, cioè, di somme che la defunta Alitalia deve alla compagnia petrolifera.

alitalia sposa air france anche malpensa sarà hub - luca iezzi ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Pagina 2 - Economia Alitalia sposa Air France anche Malpensa sarà hub Colaninno: più rotte allo scalo lombardo se si taglia Linate L´accordo Ai francesi il 25 per cento della nuova compagnia per 322 milioni LUCA IEZZI ROMA - Sarà Air France il copilota della nuova Alitalia, un posto alla cloche pagato 322 milioni di euro.

ma il rilancio del nord è solo sulla carta a roma il primo round della sfida dei voli - (segue dalla prima pagina) ettore livini ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Fiumicino non vanno dunque in archivio con il primo volo della nuova Alitalia. Per un semplice motivo: mentre lo scalo laziale può da oggi contare su un vettore di riferimento con le spalle larghe (Air France ha da sempre privilegiato Roma come hub) quello lombardo ha davanti per ora un´unica certezza ? un traffico passeggeri calato nel 2008 da 24 a 19 milioni di passeggeri ?

caselle, utili dimezzati: colpa del rosso di alitalia ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Pagina I - Torino Caselle, utili dimezzati: colpa del rosso di Alitalia «Per Caselle si annunciano utili dimezzati. Colpa del rosso di Alitalia». Maurizio Montagnese, presidente della Sagat, la società che gestisce l´aeroporto di Caselle, fa il punto sullo scalo torinese nel giorno in cui debutta la nuova compagnia italiana.

cento destinazioni al giorno ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
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Abstract: destinazioni al giorno Nella classifica dei 100 voli in partenza in testa c´è l´Alitalia di Cai, che ha assorbito le rotte Air One. Da Caselle decollano 11 voli su Roma, cinque su Napoli, uno rispettivamente su Bari, Lamezia Terme, Palermo e Alghero. In seconda posizione c´è Blu Express con sei collegamenti con la capitale, mentre Air France garantisce cinque rotte quotidiane con Parigi.

"per caselle utili dimezzati colpa del rosso di alitalia" - diego longhin ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: per far fronte ai mancati introiti di Alitalia. Oltre che su Sagat capogruppo gli effetti negativi di Alitalia si sono sentiti su Sagat Handling, la società di servizio per le operazioni di terra». Avrete problemi a recuperare anche i crediti di Air One? «No, su quelli non ci dovrebbero essere sorprese».

marrazzo: "anticiperemo ai lavoratori i soldi della cassa integrazione" - maria elena vincenzi ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
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Abstract: MARIA ELENA VINCENZI LA REGIONE Lazio anticiperà gli assegni dei lavoratori Alitalia in cassa intergrazione. è stato proprio il governatore, Piero Marrazzo, ad annunciarlo ai lavoratori che ieri si sono riuniti sotto la Regione per partire da lì con un corteo "funebre" per la morte di Alitalia. Con tanto di bara al seguito.

"alitalia, fiumicino non si tocca" ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia, Fiumicino non si tocca" La protesta dei sindacati. "Hanno usato il manuale Cencelli" I sindacati confederali bocciano senza mezzi termini la decisione di Cai di privilegiare Malpensa per i voli intercontinentali, e ieri hanno sfilato in centro fino a palazzo Chigi mostrando cartelloni listati di nero: «Lunedì 12 gennaio è venuta a mancare la nostra cara compagnia di bandiera»

"intanto anticiperemo la cassa integrazione" - maria elena vincenzi ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: quanto spetta ai lavoratori Alitalia che vanno in cassa integrazione, ma per alcuni mesi non percepiranno quanto gli spetta. Certo, prima dobbiamo avere una stima delle persone che realmente andranno in cassa integrazione, comunque ci impegniamo a fare fronte noi come Regione a questa emergenza per quanto ci sarà possibile».

"alitalia, ora non si distrugga fiumicino" - cecilia gentile ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: accordo su una razionalizzazione del traffico aereo su Linate», ha dichiarato il presidente Alitalia Roberto Colaninno. E ancora: «L´impegno di Alitalia e di Air France è concentrare le rotte intercontinentali su Malpensa. L´accordo con Air France poggia su tre grandi hub europei: Amsterdam, Parigi e uno che sceglierà Alitalia, che noi indichiamo con Milano».

fiumicino, ladri di bagagli in manette - massimo lugli ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: di furti in aeroporto ambientata a Fiumicino proprio in questi giorni di tensione altissima per centinaia di dipendenti Alitalia che rischiano di perdere il posto di lavoro. In manette (e, dopo la scarcerazione, a casa con l´obbligo di dimora) sono finiti due giovani precari della compagnia di bandiera: Luca Santi, 24 anni e Andrea Cannistracci, di 23, entrambi addetti ai bagagli.

malpensa, rivolta bipartisan "rotte libere subito per salvarla" - andrea montanari ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Nuova Alitalia al via. I sindacati: a Milano giornata di fuoco Formigoni: "Anche gli slot per Roma siano disponibili" Penati: "Ci sono tutte le condizioni per una vertenza con il governo" La compagnia ha assunto 30 giovani "helper" che per due mesi negli scali milanesi informeranno i viaggiatori ANDREA MONTANARI Sarà un battesimo difficile,

le ragioni della disfatta - roberto rho ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: amministratore delegato della nuova Alitalia, Rocco Sabelli («Oggi il nostro hub è Fiumicino»), spazzano via le illusioni dei pochi che si erano aggrappati al comunicato ufficiale congiunto Alitalia-Air France, alle promesse di Colaninno e del gran regista Corrado Passera («Ora lavoriamo per una grande Malpensa») per sperare ancora.

solo promesse per malpensa ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: oggi voli a rischio Voli a rischio oggi a Linate e Malpensa nel giorno del debutto della nuova Alitalia dopo il sì all´alleanza con Air France. Lo minacciano i sindacati che non hanno gradito la proposta dei nuovi vertici di rilanciare l´ex hub lombardo a patto di ridimensionare lo scalo di Linate. Caduto nel vuoto l´appello pro Lufthansa del sindaco Letizia Moratti.

"pressing fuori tempo massimo moratti doveva muoversi prima" - teresa monestiroli ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: affiancassero per comprare Alitalia. In quel momento la politica dov´era? L´unico che si fece sentire fu Roberto Formigoni, presidente della Regione. Era allora che bisognava far nascere un´alternativa all´Alitalia che potesse rilanciare l´aeroporto di Malpensa. Ora pensare che una compagnia aerea estera possa abbandonare Roma per Milano è impensabile.

cai investe nel sud italia mentre declassa genova ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: aeroporto Cristoforo Colombo di Genova l´era della Cai, la nuova compagnia nata da Alitalia e Air One, decolla con il volo Genova-Roma delle undici del mattino: ieri i passeggeri prenotati erano 27. «è un declino cominciato a fine novembre, quando i voli per Roma hanno iniziato a diminuire: prima erano tutti sui 100 passeggeri ciascuno.

linate e torino ci lasciano poche speranze - oliviero baccelli* ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Fra gli effetti del ridisegno del network di Alitalia, che inizialmente opererà circa il 36% di voli in meno rispetto a quelli operati dalla somma della vecchia Alitalia ed Air One di un anno fa, vi è lo stravolgimento dell´assetto degli aeroporti nel Nord Ovest d´Italia. I tagli più drastici sono avvenuti su Malpensa, che ha visto i traffici calare di quasi un terzo,

quel volo d'oro con iberia per madrid ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia che fa piangere, una delle poche soddisfazioni per l´aeroporto di Genova arriva dal volo per Madrid attivato dalla compagnia Iberia. Un collegamento cominciato con 50 posti, salito a 90 posti dopo il successo di pubblico. Il motivo principale consiste nel traffico verso il Sudamerica e in particolare verso l´Ecuador.

addio low cost e zero marketing dieci anni di occasioni perdute - luigi pastore ava zunino ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: quelle in cui si potevano cercare compagnie alternative ad Alitalia per collegamenti interni e non. Raccontano anche che nel 1999 un socio privato come Swiss Air avrebbe forse potuto essere interessato ad entrare in aeroporto. E anche in questo caso non accadde nulla, tanto che a distanza di anni è difficile capire dove inizi la realtà e dove finisca la leggenda.

così la nuova alitalia penalizza il "colombo" - i servizi alle pagine ii e iii ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Pagina I - Genova Così la nuova Alitalia penalizza il "Colombo" I SERVIZI alle pagine II E III SEGUE A PAGINA II

alitalia, confcommercio in rivolta ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Pagina I - Bari Alitalia, Confcommercio in rivolta Da oggi Air Itay non collegherà più Bari con Milano Linate. Giovedì 22 il Tar del Lazio si esprimerà definitivamente sul ricorso presentato dalla compagnia contro la decisione di Enac e Assoclearance di impedire l´utilizzo degli slot lasciati liberi dalla vecchia Alitalia.

alitalia, confcommercio in rivolta - ilaria ficarella ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: utilizzo degli slot verso Linate lasciati liberi dalla vecchia Alitalia. Intanto oggi partiranno i primi voli della nuova Alitalia: ieri nell´aerostazione di Bari, ai check-in e agli sportelli informativi dell´ormai ex compagnia di bandiera era tutto tranquillo. Ma la protesta contro il taglio dei voli da e per la Puglia non accenna a placarsi.

limousine addio, equipaggi al lavoro con la propria auto - luisa grion ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Economia Il caso Nella nuova Alitalia stop al "servizio di prelievo e accompagno". Tra i leader sindacali, Berti (Anpac) assunto, il vice De Carlo in cassa e Notaro (Up) in pensione Limousine addio, equipaggi al lavoro con la propria auto LUISA GRION ROMA - Da stamattina si va tutti al lavoro in macchina, la propria macchina.

l'ultimo volo dell'aereo di stato - davide carlucci ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Sette ore di fermo-macchina per far nascere la nuova Alitalia con tutte le carte in regola. Poi, alle sei e dieci di stamattina, il decollo dei primi due voli della nuova Alitalia: un B777 dall´aeroporto di Malpensa diretto a San Paolo del Brasile e un velivolo ex AirOne dall´aeroporto di Palermo per Roma.

"malpensa ha già perso la gara con fiumicino" - giovanna vitale ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: che rispetto alla vecchia Alitalia Cai ha 100 aerei e 10mila dipendenti in meno, meglio sarà per il Paese. La compagnia tricolore non può più soddisfare la quantità di voli e di rotte che aveva prima». E allora cosa intende fare? «Intanto chiedere al governo di liberalizzare subito gli accordi bilaterali.

il grande fratello delle polemiche al via con hostess, rom e maggiorate - carlo moretti roma ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: attenzione di tutti l´hostess Alitalia Daniela Martani, la "pasionaria" che nei giorni caldi della contestazione sventolava il cappio nei tg per rappresentare «la vera cordata»? O più della hostess che entra nella Casa del Grande Fratello proprio nella notte in cui la vecchia Compagnia di bandiera muore, ce la farà la studentessa Cristina,

lo speciale sul salone di detroit - la nuova alitalia sarà competitiva? ( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Pagina 29 - R2 Il caso Motori Repubblica Tv Televisione Google inquina? Web-rissa Adriatico ecco a voi il corallo bianco Marcuzzi contro Ventura Lo speciale sul Salone di Detroit Effetto serra e grande freddo: è dibattito LA NUOVA ALITALIA SARà COMPETITIVA?

Sangalli e la Bracco <10 mila posti a rischio Subito un tavolo per salvare lo scalo> ( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: nuova Alitalia» è diventata una realtà col timbro definitivo del governo sul suo prossimo socio-padrone AirFrance. «A questo punto con Malpensa siamo a un bivio», scandisce Sangalli. E a nome della giunta della Camera di commercio, riunitasi appunto ieri, elenca sei «richieste urgenti» e nette: oltre a quelle citate c'è dunque,

Cai: meno aerei a Linate per rilanciare l'hub La Lega: niente tagli ( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia attualmente resta Fiumicino, e Malpensa lo sarà solo se verrà risolta la questione Linate. Lo scalo alle porte di Milano deve diventare un vero city airport». Parola di Rocco Sabelli, amministratore delegato della nuova Alitalia. Nulla di nuovo sotto il sole: che il piano industriale di Cai vincolasse lo sviluppo di Malpensa al ridimensionamento di Linate a navetta Milano-

Oggi debutta la nuova Alitalia. Malpensa si ferma ( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: ha ribadito di non aver presentato alcuna offerta per Alitalia, smentendo dunque il sindaco di Milano, Letizia Moratti, che ancora ieri aveva prospettato l'intervento del colosso tedesco dei cieli. Lo sbarco a Malpensa di nuove compagnie, non con la livrea di Alitalia, resta dunque l'ultima boa di salvataggio per l'hub varesino.

Malpensa, Cai debutta con uno sciopero Milano ora difende Linate: niente tagli ( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: La nuova Alitalia atterra a Linate e Malpensa. Giusto il tempo di far decollare il primo volo del mattino (destinazione San Paolo del Brasile), e incroceranno le braccia i lavoratori di tutte le aziende che ruotano nell'orbita di Alitalia. Ieri, intanto è arrivato l'annuncio che Eurofly aprirà 14 nuove rotte da Malpensa,

Alitalia dice sì a Air France ( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: pag: 1 categoria: REDAZIONALE La Moratti puntava su Lufthansa, tensione con il governo. Da oggi i primi voli Alitalia dice sì a Air France Colaninno: priorità a Malpensa, ridimensionare Linate ROMA — Decolla oggi Alitalia-Air France. Colaninno: Malpensa resta strategica. ALLE PAGINE 2 E 3 Baccaro, Cremonesi, Soglio

La Moratti va alla guerra Ed è gelo con Berlusconi ( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Digli che sono pronto a cedergli la mia quota di Alitalia, se vuole. Ottanta milioni e la facciamo finita». Sembrava dovesse finire lì, invece la «guerra di Letizia» è proseguita in tv. «è stato imbarazzante ascoltare certe cose dal mio sindaco», commenta il forzista Mario Valducci, che fa capire l'umore nell'inner circle del Cavaliere: «è andata eccessivamente sopra le righe.

Berti in volo, Notaro in pensione ( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: il potente sindacato dei piloti che ha guidato la protesta in Alitalia, ha firmato la lettera d'assunzione inviatagli ieri dall'azienda. Cassa integrazione invece per il suo inseparabile vice, Stefano De Carlo, che pure pareva avere i requisiti per essere assunto. Il terzo leader, Massimo Notaro dell'Up, dovrebbe invece essere pensionato, avendo raggiunto l'età idonea.

E dopo il sì a Parigi arriva un fax da Lufthansa ( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: tanto attesa lettera con cui Lufthansa chiedeva al presidente di Alitalia, Roberto Colaninno, di rinviare il consiglio di amministrazione sull'alleanza e fissare un incontro, è stato recapitato ieri mattina alla Magliana. Ma troppo tardi. Il board di Alitalia ha deliberato le «nozze» con i «franco-olandesi» perché la lettera inviata dal presidente di Lufthansa, Wolfgang Mayrhuber,

Cota: no, fa bene a preoccuparsi Il governo rispetti gli impegni ( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia. Il perno senza il quale l'intera operazione fallisce. Come farà il governo a toglierli alla nuova compagnia? «Di certo, noi vigileremo perché questa strada venga seguita senza incertezze. Ricordo che c'è un impegno preso da Berlusconi con Bossi, e difatti l'emendamento è stato inserito nel testo licenziato dalla commissione.

Decolla Alitalia-Air France <Malpensa resta strategica> ( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: accordo Alitalia- Air France sul traffico aereo in Italia». L'accordo con i francesi, che hanno rilevato il 25% delle azioni per 322,4 milioni, di cui 40 di sovrapprezzo (il secondo socio, Riva, ha il 10%), ha una durata di 8 anni e produrrà per Alitalia 720 milioni tra minori costi e maggiori ricavi nel prossimo triennio.

Dal 1946 ad oggi La storia ( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-13 num: - pag: 2 categoria: BREVI Dal 1946 ad oggi La storia Anni '60 Alitalia fu fondata a Roma nel 1946. A sinistra, la partenza di Antonio Segni da Ciampino per New York nel '60. A destra, Sofia Loren saluta dalla scaletta

I precari fanno il <funerale> ( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: colorito funerale di Alitalia»: l'avevano promesso e l'hanno fatto. La Cub Trasporti e il Comitato Cassintegrati e Precari Alitalia/AirOne hanno protestato davanti alla sede della Regione Lazio «contro le discriminazioni effettuate dalla nuova Alitalia che ha escluso dalle assunzioni gran parte dei precari, donne in maternità e madri in nuclei familiari monogenitoriali»

<Grande fratello>, rinviato l'ingresso del non vedente (Strategia per l'audience?) ( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Ecco Daniela, hostess dell'Alitalia, in prima linea durante i giorni caldi della protesta e il montenegrino Ferdi che l'Italia l'ha raggiunta su un gommone. Le prime lacrime arrivano con la palermitana Claudia, volontaria che si occupa del recupero dei bambini nel quartiere Zen.

Ladri di bagagli contro gli esuberi ( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: 01-13 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Fiumicino Ladri di bagagli contro gli esuberi Era la loro vendetta contro gli esuberi Cai. Due facchini di Alitalia con contratto di sei mesi sono stati arrestati per furti nei bagagli. La Polaria stava indagando sulla scomparsa di antichi vasi egizi. A PAGINA 5 Alessando Fulloni

Furti nei bagagli per vendicarsi degli esuberi Cai ( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: passeggeri in arrivo da Linate hanno rubato due dipendenti Alitalia in servizio al Leonardo da Vinci. La refurtiva è stata scoperta dalla Polaria in modo piuttosto casuale: gli agenti cercavano antichi vasi egizi trafugati dai bagagli di altri viaggiatori e perquisendo gli armadietti di Luca Santi e Andrea Cannistracci (questi i nomi degli arrestati, rispettivamente di 24 e 23 anni)


Articoli

morgando e il cai "niente tifo, si deve rilanciare caselle" (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 07-01-2009)

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Pagina VI - Torino Il caso/1 Il caso/2 Morgando e il Cai "Niente tifo, si deve rilanciare Caselle" Suore rapite appello in duomo dell´arcivescovo I parlamentari piemontesi facciano pressing per un tavolo interistituzionale che affronti il tema del sistema aeroportuale del Nord e anche della valorizzazione dello scalo di Caselle. E´ l´appello del segretario regionale del Pd, Gianfranco Morgando, a proposito della questione Alitalia: «Il modo in cui il governo sta affrontando la scelta del partner internazionale per la nuova Alitalia dimostra un´assenza di strategia e una grave disattenzione verso le esigenze dei territori del Nord Italia. Esigenze non certo etichettabili quali semplici manifestazioni di orgoglio localistico. Non si tratta di tifare per Malpensa contro Fiumicino o di dividersi tra filo-francesi e filo-tedeschi ma di essere consapevoli che la competitività e lo sviluppo del Nord non possono più venire penalizzati dalla debolezza infrastrutturale. Sono necessarie - conclude - scelte non confuse che consentano alle nostre regioni di disporre di un sistema aeroportuale moderno ed efficiente, valorizzando e rilanciando Caselle». Ad essere preoccupata della possibile perdita di importanza dello scalo torinese è la presidente della Regione, Mercedes Bresso, che parla di «strategia nebulosa» del governo. E l´assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli, rincara la dose: «L´offerta di voli Torino-Roma si è diradata. E non è dato comprendere quali benefici potrebbero venire a Caselle dall´ingresso in Cai di Air France (che collega Torino solo con Parigi) invece di Lufthansa, che ha già numerosi collegamenti con la Germania, e che forse rafforzerebbe la sua presenza a Caselle con Cai».

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"tutto il nord dice sì a lufthansa" - paolo berizzi (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 07-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina VII - Milano 56.000 201 2.000 19,8% "Tutto il Nord dice sì a Lufthansa" Nuovo appello di Formigoni. E Penati: "Con Cai non c´è futuro" Oggi vertice tra Bossi e Berlusconi La Lega chiede diritti di volo liberi immediatamente PAOLO BERIZZI Il "fronte padano" non molla. Insiste nel chiedere che sia Lufthansa, e non Air France, il partner internazionale di Cai. E che, in caso contrario, il governo proceda immediatamente alla liberalizzazione delle rotte da e su Malpensa. Lo ribadiscono � più o meno all´unisono, salvo scambiarsi qualche frecciata politica � il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, quello della Provincia di Milano, Filippo Penati, e la Lega. Oggi a Roma è previsto un incontro decisivo tra Umberto Bossi e Silvio Berlusconi. E, in vista del vertice, le pressioni del Nord aumentano. «Tutto il Nord dice sì a Lufthansa � dice il governatore lombardo � So per certo che i tedeschi stanno facendo proposte serie e interessanti. Agli imprenditori di Cai e al governo � aggiunge � chiedo quindi un colpo decisivo di timone perché la scelta giusta possa essere fatta». Secondo Formigoni � che dice di avere condiviso le parole di Bossi a difesa di Malpensa � «con Air France ci sarebbe un monopolista che serve solo metà del paese cioè Roma e il Sud. Noi, a quel punto, ci dovremo organizzare e chiederemo al governo che se sarà così si devono liberalizzare tutte le rotte, comprese quelle nazionali, perché non possiamo lasciare a Cai la gallina dalle uova d´oro che è la tratta Milano-Roma. Non abbiamo l´anello al naso». «Giù le mani da Malpensa»: lo slogan, lanciato qualche giorno fa da la Padania, sembra mettere d´accordo la Lega, i presidenti di Regione e Provincia, Formigoni e Penati, e il sindaco di Milano Letizia Moratti. L´altro giorno, a prova di quanto si sia consolidato l´asse del Nord per la tutela dell´hub varesino, il sindaco ha partecipato al vertice di via Bellerio con Bossi e lo stato maggiore leghista, appoggiando le richieste del Carroccio per una soluzione che non penalizzi Malpensa ma anzi la valorizzi incrementando le sue rotte. Secondo Filippo Penati «Cai, di cui peraltro l´azionista di maggioranza relativa sarà il partner straniero con il 25%, prevede solo poco più del 10% dei voli rispetto a prima. Con la nuova compagnia, risultato della cordata di imprenditori italiani, non c´è futuro per Malpensa, i cui destini vanno separati dalla nuova Alitalia. Continuo a ribadire � aggiunge � che la priorità per salvare l´aeroporto lombardo è la liberalizzazione dei diritti di volo. A questo scopo Comune, Provincia e Regione devono subito sottoscrivere una vertenza». Oggi a Malpensa è in programma una manifestazione di protesta dei sindacati. Domani sarà la volta del "Malpensa day" organizzato dallo stesso Penati, una giornata di dibattiti e confronti a difesa dell´aeroporto e dei suoi lavoratori. Il futuro dello scalo, entro domani, sarà già più o meno delineato. Gli scenari che lo attendono si conosceranno oggi dopo l´incontro romano tra Bossi e Berlusconi. Il ministro per le riforme chiederà al premier di convincere Cai a fare retromarcia su Air France a vantaggio di Lufthansa, o di liberalizzare subito le rotte per aprire il campo a tutte le compagnie � in primis quella tedesca � che vogliono investire sull´hub lombardo. «Con Lufthansa la partita è ancora tutta aperta � dice il ministro per la semplificazione, Roberto Calderoli � Le soluzioni sono comunque due: Berlusconi è un imprenditore che viene dalla Brianza, che ruota attorno a Malpensa, ed è possibile che si vada assieme verso i tedeschi, oppure finisce che si rivedono gli accordi bilaterali esterni ma anche quelli interni». Poi, una replica alle critiche del Pd: «Su Malpensa abbiano la decenza di stare zitti. Noi quell´aeroporto l´abbiamo creato e l´abbiamo sempre difeso. La sua distruzione è arrivata con Prodi e il suo piano d´agosto. Allora siamo scesi in piazza e allora, accanto a noi, non c´erano né Bersani né Penati».

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recessione, tutte le cifre del crac - aldo lampani (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 07-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina III - Genova Recessione, tutte le cifre del crac La crisi aggredisce le aziende genovesi: ecco chi rischia di più nel 2009 Un´emorragia costante di posti di lavoro potrebbe pesare sullo sviluppo cittadino ALDO LAMPANI La recessione sta arrivando. Anche in Liguria, già in questo mese - come illustrato da tutti gli organi di controllo nazionali ed europei - si capirà quanto la crisi finanziaria abbia infettato la struttura di quell´economia reale che produce ricchezza e lavoro. La diagnosi è grave, la prognosi lunga. E troppe sono, nella nostra regione, le aziende già deboli che verranno aggredite dal nuovo, quanto sconosciuto, virus della crisi. I comparti che soffriranno di più, e che già oggi manifestano sintomi evidenti, sono quello dell´edilizia, tanto sulle nuove costruzioni quanto sulle ristrutturazioni. E poi, in generale, l´indotto del porto, che prevede una riduzione del giro d´affari prossima al 15 per cento. La microimpresa, quella che ha sempre rappresentato in ogni settore la maggior percentuale di iscritti alla Camera di Commercio, soffre di una crisi liquidità legata al ritardo negli incassi. Piccole imprese dell´autotrasporto e delle spedizioni chiudono quotidianamente, con perdite di posti di lavoro costanti. Non è un problema di massa come per Alitalia, ma 10 o 20 posti di lavoro persi ogni giorno, alla fine, potrebbero pesare - per Genova - anche di più. Si spera solo nella tecnologia. Quella alta. Genova ha il 13,8 per cento degli occupati (il doppio rispetto alla media nazionale) proprio nell´alta tecnologia. E sempre sotto la Lanterna si stanno preparando due sbarchi in Borsa proprio in questo settore. Di due aziende sane e solide, che il vento della crisi lo stanno reggendo bene. Il primo ingresso sul telematico dovrebbe essere quello di Ansaldo Energia, dato per certo nel primo semestre del 2009, ma che andrà certamente a slittare, si spera, nel secondo. L´altro è quello di Esaote, per il quale, però, non si hanno ancora date certe. Rimane, per Genova, un´unica certezza: quella della capacità degli ordini già acquisiti nel comparto delle costruzioni navali. E per fortuna la città ha già in casa le economie di nicchia per svolgere i lavori già avviati. Cos´altro offrono i numeri? Pochissimo. Ecco il quadro: negli ultimi dieci anni l´industria manifatturiera è andata via via diminuendo, lasciando spazio ai servizi. Nella provincia i numeri dell´incertezza sono evidenti. Su circa 75 mila imprese 43,4 mila hanno un solo addetto, quasi 28 mila ne hanno da 2 a 9 e 2.100 occupano dai 10 ai 19 addetti. Solo 884 imprese dispongono di un numero di dipendenti tra le 20 e le 49 unità. A svettare oltre i 50 addetti sono solo 401 aziende. è evidente che in un mondo a concorrenza spietata, la struttura dei competitori deve essere spessa. E l´incertezza del domani segue, politicamente, ogni sirena. E allora leggiamo che tipo di imprese affollano le Camere di commercio liguri. Ecco: 25200 sono impegnate nelle costruzioni e nell´edilizia nella più ampia accezione; 41 mila sono attive nel commercio e 11.200 nella ristorazione e nella ricezione alberghiera. Nell´agricoltura si muovono 13.700 aziende (erano 18 mila solo dieci anni fa), mentre nell´industria manifatturiera sono rimaste 13.900 aziende contro le 14.200 di un decennio orsono. E nel momento di crisi attuale, dove il mercato immobiliare conosce una crisi complessa, e il mercato delle ristrutturazioni marca il passo per la mancanza di liquidità, gli allarmi si rincorrono. Che prospettive ci sono per le 8.700 aziende che vivono di mattone, nate per supportare i grandi lavori di Colombiane e G8? E per le 4.800 impegnate nei trasporti, ora che il porto sta soffrendo? E vogliamo dedicare un pensiero anche ai 22 mila volenterosi impegnati nel commercio, che ogni mattina alzano la saracinesca nella quasi certezza che incasseranno in media il 20 per cento in meno di quanto entrava l´anno scorso? Senza una riorganizzazione dell´impresa, senza la creazione di consorzi, senza lo studio di costituzione di distretti industriali, potremmo dover parlare, entro il 2009, di Lanterna spenta.

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IL NORD CHIEDE ATTENZIONE NON CATTEDRALI NEL DESERTO (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 07-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-01-07 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Il caso di Giangiacomo Schiavi IL NORD CHIEDE ATTENZIONE NON CATTEDRALI NEL DESERTO Caro Schiavi, leggo con rammarico e sfiducia l'articolo sulla farsa che riguarda Malpensa: giornata decisiva, dicono in coro i politici. Si spera nel miracolo. Mi stupisce come persone impegnate in politica e nel mondo delle istituzioni economiche possano sperare nel miracolo. Dico questo perché ho la sensazione che non si consideri il forte peso del potere centrale che supera quello dei nostri politici anche se lombardi. Sul tema Malpensa abbiamo assistito ad una tarantella, perché tutti sapevano e sanno che far perdere a Fiumicino anche un volo significa mettersi contro la fitta rete di potere romano. Hanno fallito la Lega, il Presidente del Consiglio attuale e credo fallirà ogni tentativo di smontare quanto da tempo in alcune stanze è stato deciso. Si può sperare nei miracoli? Giuseppe Florio Caro Florio, non servono miracoli a Milano, a Malpensa, al Nord. Serve una politica attenta alle ragioni di un territorio dove si concentra buona parte del fatturato economico italiano, quell'attenzione che dai vari governi, di centrodestra o di centrosinistra, non c'è stata o non si è vista. Io mi chiedo perché Milano (con le sue responsabilità, i suoi limiti e le sue colpe) deve sempre mettersi a pregare con il cappello in mano, deve dimostrare che ci sono interessi generali da difendere, come le infrastrutture, senza trovare il giusto riscontro? Come è possibile che non si riconosca a quest'area quella centralità che a tutti gli effetti ha nella complessa rete del sistema Italia? Il caso Malpensa è un cronico concentrato di errori, di ritardi e di compromessi che hanno premiato più le lobbies che i passeggeri, ma quel che sta avvenendo ha il sapore di una beffa consumata sotto gli occhi di tutti: oggi la Lega lancia un aut aut a Berlusconi (o liberalizzazione dei voli o Lufthansa al posto di Air France come partner per la nuova Alitalia) ma per la prima volta deve rincorrere la linea tracciata da altri: dal presidente della Regione Formigoni e dal presidente della Provincia Penati, che ha messo sotto accusa lo squagliamento della classe imprenditoriale del Nord e l'utilitarismo del governo di Berlusconi. Vedremo oggi se Milano, Malpensa, la rete del Nord, il pacchetto di mischia istituzionale peseranno più di altri sostanziosi interessi, della cordata Cai che si porta a casa l'Alitalia sgravata dai debiti, di Air France che viene a fare incetta di passeggeri e del partito di Fiumicino. Noi ci auguriamo che prevalga quel che è meglio per il cittadino: avere qualche servizio (e volo) in più e una cattedrale nel deserto in meno. gschiavi@rcs.it

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nuovo incidente, myair in tilt - riccardo fanizza (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 07-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina IX - Bari Nuovo incidente, MyAir in tilt Odissea in aeroporto: voli cancellati anche per il maltempo La compagnia low cost perseguitata dalla sorte: secondo aereo urtato a terra RICCARDO FANIZZA Un´altra giornata campale per il trasporto aereo da e verso la Puglia. Tutta colpa del mantello di neve che ha avvolto Milano e, ironia della sorte, di un altro incidente toccato in sorte a un velivolo della compagnia MyAir all´aeroporto di Parigi e diretto a Brindisi che, urtato da un trattore, è stato seriamente danneggiato. Lunedì sera all´aeroporto di Parigi Charles de Gaulle, l´aereo che doveva effettuare il volo MyAir Parigi-Brindisi è stato così seriamente danneggiato da un trattore adibito al �push back´, che ha compiuto una manovra errata e ha urtato violentemente la struttura dell´aeromobile. E il danno che inizialmente sembrava risolvibile nel giro di qualche ora, si è poi evidenziato in tutta la sua gravità durante l´intervento tecnico. è il secondo incidente che Myair.com subisce nel giro di pochi giorni. Lo scorso 30 dicembre all´aeroporto di Madrid, infatti, un automezzo aeroportuale, adibito al trasporto bagagli, ha urtato la fusoliera di un altro aereo Myair.com provocando anche in questo caso danni gravi alla struttura. In entrambi i casi automezzi aeroportuali hanno urtato aerei fermi, immobili, durante normali procedure operative di assistenza a terra. In tutti e due gli incidenti sono stati provocati danni tali da impedire agli aerei di operare, danni che hanno richiesto e richiedono complessi lavori di sistemazione e di manutenzione straordinaria, con il blocco a terra degli aerei e enormi disagi per i passeggeri Myair in procinto di imbarcarsi, con ritardi su tutta la catena dei voli. è successo così che ieri mattina sia stato cancellato il volo Myair da Bari per Parigi (così come l´analogo previsto in arrivo), mentre quello per Madrid previsto in partenza alle 16,10 è decollato solo ieri sera con sette ore di ritardo. Stessa e forse peggiore sorte per il volo da Brindisi per Venezia, partito ieri alle 21 invece che alle 11 del mattino. La neve a Milano ha fatto il resto anche per la compagnia Easyjet che ha annullato, su Brindisi, il volo per Malpensa (copione analogo a Bari dove il volo delle 20,55 è stato annullato e quello delle 14,10 è partito solo alle 22,45). Problemi anche per Alitalia che ha cancellato, da Brindisi, i voli per Roma delle 6,45 e 16,45. La concomitanza delle festività natalizie rende infatti impossibile reperire nell´arco di poche ore aerei sostitutivi, in quanto le flotte delle compagnie aeree sono tutte intensamente impegnate nei voli di rientro dalle vacanze. Così Myair.com denuncia «con forte preoccupazione quanto è accaduto, che dimostra evidenti lacune nel campo della sicurezza aerea sui piazzali degli aeroporti. E invierà - si legge in una nota della compagnia - alle autorità di Aviazione civile una richiesta di verifica delle procedure operative sui piazzali degli aeroporti per la sicurezza dei passeggeri e delle compagnie aeree».

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quando emozioni e passioni corrono in rete - roberto zarriello (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 07-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina XI - Bari Quando emozioni e passioni corrono in rete Nella piazza telematica si discute di tutto dall´arte ai viaggi all´informazione Pubblicata la hit parade dei primi cento diari virtuali pugliesi ROBERTO ZARRIELLO "I blog rappresentano il futuro dell´informazione. Il citizen journalism è ormai una realtà che anche gli altri media non possono non considerare". Derrick de Kerckove, considerato tra i maggiori esperti mondiali di cultura digitale e intelligenze collettive, non ha dubbi a riguardo. "Convergenza dei media" la definisce Carlo Infante, docente di Performing media all´Università di Lecce. "Se i contributi prodotti dal popolo della rete risultano di qualità, non c´è motivo per non valorizzarli". In pratica è quanto già succede con Città 2.0, il social network di Repubblica Bari che oggi conta circa venti blog gestiti da lettori con competenze specifiche in vari settori. Dall´arte alla letteratura, dai viaggi alla contro informazione. Per finire con le passioni come lo sport, la cucina, la musica e il cinema. Ai blogger pugliesi piace scrivere e trattare vari argomenti. Proprio in questi giorni Blogitalia (www. blogitalia. it), la più grande directory italiana sui blog, ha pubblicato l´elenco dei primi cento blog pugliesi presenti anche nella classifica di Technorati. Davanti a tutti c´è Airdave. it, blog su musica, informatica e passioni in genere che ha una rete di collaboratori sparsi in tutta Italia. Il "boss del magazine", come lui stesso si definisce, è Davide, informatico salentino con una grande passione per la musica di vario genere. Insieme a lui Bea: "Sono innamorata della musica e dell´inglese"; Elena che ha 29 anni e "non ho ancora deciso quale sarà la mia strada" e tanti altri. Secondo della Top 100 è il blog "Giornalettismo" diretto da Pino Nicotri. Che non parla solo di Puglia (il blog nasce a Triggiano), ma anche di cronaca e attualità. La crisi Alitalia e il conflitto tra Israele e Palestina, i temi più caldi di questo inizio anno. Temi impegnati e non solo. Su "Fiori di zucca": fioridizucca. blogspot. com gli appassionati di cucina possono trovare spunti per piatti di tradizione pugliese e non solo. Anche se il web resta per molti una piazza virtuale in cui si può discutere di vari temi. Sarà per questo che blog come "Penna e calamaio": blog. libero. it/blogecalamaio e Reset: www. reset-italia. net riscuotono un grande successo in termini di partecipazione piazzandosi rispettivamente al quarto e al diciassettesimo posto della classifica. «Il mio blog è nato per gioco e chissà come continuerà» afferma Giovanni Barbieri da Foggia. Sul suo Giovy´s blog (www. giovy. it) trovano spazio post sul mondo di Internet e sulle tecnologie. Da Twitter a Facebook, da Messenger a Skype: ogni giorno si trovano consigli utili anche ai navigatori meno esperti. Chiudono la top ten pugliese i blog dedicati ai reality show: realityshow. blogosfere. it e alla letteratura. Tanti i blogger pugliesi appassionati di scrittura che trovano nel web uno spazio per esprimersi e che sognano di avere lo stesso successo della scrittrice Valeria di Napoli, in arte Pulsatilla, che si è fatta notare dalle case editrici postando sul suo blog. Da www. volevoesserefassbinder. com di Alexios976 da Taranto a psiche-soma. blogspot. com di Daniele da Rutigliano, ognuno ha il suo stile. Le considerazioni tra il serio e il faceto caratterizzano i post di psiche-soma. blogspot. com. E poi ancora telefonia (cellulariadhoc. blogosfere. it), spettacolo (www. davidemaggio. it) e poesia: www. manualedimari.. it/blog. Autori leccesi, tarantini e baresi si leggono e si linkano sui propri blog. è uno scambio continuo, alimentato da idee e contenuti che si evolvono di giorno in giorno. Ognuno scrive di un argomento che ama e conosce meglio di altri. «Perché ognuno di noi - commenta Giuseppe De Martino che cura il blog sui viaggi su Città 2.0 - prima di essere un blogger è appassionato di una materia. Scriviamo perché ci piace condividere esperienze e contenuti in perfetto stile web 2.0».

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berlusconi rassicura il senatùr "malpensa non resterà sola" - claudio tito (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 07-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 20 - Economia Il premier è certo: la Lega capirà. Allo scalo lombardo i diritti di volo per l´Oriente e il Sud America Berlusconi rassicura il Senatùr "Malpensa non resterà sola" Il Cavaliere: "Non si può fare altrimenti, i francesi hanno offerto di più" CLAUDIO TITO ROMA - «Non c´è nulla di cui preoccuparsi. Umberto capirà. Gli spiegherò che non si può fare altrimenti e che Malpensa non verrà abbandonata». Il vertice di oggi con la Lega non allarma il Cavaliere. è sicuro che la "bomba" Alitalia verrà disinnescata. E che sull´hub milanese, alla fine, l´intesa con il Senatur verrà raggiunta. Ma da Air France, ripete ai suoi, non si può tornare indietro. Per il fronte "nordista", semmai, qualche concessione ci sarà: le rotte che verranno aggiunte nei prossimi mesi verso il far east (Cina, Corea, Vietnam e Giappone) e il Sud America, partiranno dallo scalo lombardo. Con la speranza che nel giro di tre anni possa così tornare ad essere nuovamente il secondo hub italiano. Il patto con la compagnia francese, però, rappresenta a questo punto un elemento metabolizzato per il premier. Ieri ha fatto il punto della situazione telefonicamente con il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta. Il quale gli ha riferito le posizioni e le condizioni del presidente di Cai, Roberto Colannino. I vertici della Nuova Alitalia, infatti, hanno confermato allo stesso Letta che non esistono due opzioni per il futuro: Lufthansa non è in grado di offrire le stesse garanzie industriali di Air France. E soprattutto i tedeschi non hanno messo sul tavolo le stesse cifre di Jean Ceryl Spinetta. Opinioni che il sottosegretario ha riferito con chiarezza al capo del governo. Ricevendo un «via libera» ufficioso. Il Cavaliere, insomma, ha capito e condiviso gli indirizzi esposti da Colannino con il quale i rapporti diretti non si sono mai interrotti. Anche perché la "partita-Alitalia" rimane in primo luogo una partita del presidente del consiglio. «E se tra uno o due anni, dovessimo ricadere in un vortice negativo - ha ammonito -, tutte le colpe verrebbero addossate su di me. Io non voglio correre rischi. Umberto capirà». Nella nuova compagnia, del resto, un po´ tutti sono convinti che per «non correre rischi», l´alleanza va chiusa con Parigi. L´unica che dovrebbe permettere di raggiungere il pareggio operativo entro due anni. Oggi, dunque, all´incontro con il Carroccio, il Cavaliere spiegherà i motivi per cui è diventata inevitabile la scelta di Air France. Assicurerà che i "nuovi" permessi verso l´oriente e il Sud America partiranno da Malpensa proprio per venire incontro alla clientela business del nord. Anche perché si tratta delle uniche rotte in cui, in una certa misura, il governo può intervenire: sono quelle che fanno riferimento ad accordi internazionali. Gli slot sulla linea Roma-Milano sono detenuti da Cai che non può avere alcun interesse a disfarsene. Un ragionamento che per Berlusconi dovrebbe essere sufficiente a placare le irritazioni dei lumbard, preoccupati dalla prossima campagna elettorale per le europee e dalla ridefinizione della mappa troppo affollata degli aeroporti "nordisti", soprattutto lombardi. «Io poi - ripete al suo staff il premier - non posso intimare delle scelte politiche a degli imprenditori». Non è un caso che la Lega pur tenendo alta la tensione, non alza le barricate contro Parigi. «è stato Berlusconi a esprimere una preferenza per Lufthansa - ricorda il ministro Roberto Calderoli - e noi stiamo fermi lì. Se arriva Air France, allora devono liberalizzare il traffico. Cai si dovrà confrontare con la concorrenza». Ma non è in gioco il governo: «Sono scelte di un´azienda, e il governo non può imporre niente». Senza contare che nella maggioranza ha preso corpo anche il fronte "romano". Alleanza nazionale, ad esempio, non vuole rinunciare all´hub di Fiumicino. Ma è soprattutto il premier che non intende compromettere il piano industriale di Cai: «Io non voglio correre rischi».

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alitalia-air france, nozze a un passo - lucio cillis (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 07-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 20 - Economia Alitalia-Air France, nozze a un passo Venerdì i cda delle compagnie. Oggi Cai e Bossi a Palazzo Chigi LUCIO CILLIS ROMA - Nessun dubbio o ripensamento. Tra poco più di 48 ore Alitalia e Air France-Klm convoleranno a nozze dopo anni di tumultuoso fidanzamento. Per venerdì sono previsti due consigli di amministrazione che daranno il via libera all´ingresso dei francesi nella nuova Alitalia, con una "dote" di 300 milioni, il 25% del capitale e tre consiglieri in cda, che passerà da 15 a 19 membri (e da 7 a 9 il comitato esecutivo). Il passo successivo sarà fatto lunedì prossimo, quando gli asset acquisti dalla vecchia Alitalia commissariata passeranno sotto l´ala della nuova compagnia. Il giorno seguente decollerà il primo volo ufficiale del vettore italo-francese, anche se con un black-out dei voli della durata di 5 o 6 ore. Questo per permettere la definizione e il passaggio tra bad e good company di tutti i diritti di volo, compresi i certificati di operatore aereo rilasciati dall´Enac. Quando la nuova Alitalia sarà operativa, si provvederà a firmare ufficialmente l´accordo con Air France-Klm e a modificare lo statuto e i meccanismi di governance della compagnia. Il pressing del fronte politico del Nord, con in testa la Lega di Bossi, va però avanti anche se non frena la scelta del presidente della compagnia italiana Roberto Colaninno e dell´ad Rocco Sabelli. Che oggi, nel primo pomeriggio, andranno a Palazzo Chigi con il dossier italo-francese sotto il braccio per mostrarlo in ogni singolo dettaglio ai ministri competenti. In questa sede il governo tenterà probabilmente di giocare la carta di Lufthansa, gradita alla Lega. E Umberto Bossi tenterà l´ultimo affondo col presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in un incontro a Palazzo Chigi, per costringerlo ad ostacolare la marcia dei francesi. Ieri al termine di una lunga riunione della segreteria politica del partito del Nord, il presidente dei deputati del Carroccio, Roberto Cota ha ribadito la strategia per cercare di ribaltare la scelta di Alitalia. La Lega, dice Cota, si schiera «in difesa e a sostegno dell´aeroporto di Malpensa come hub internazionale oltre che della occupazione nello scalo». Il partner ideale per Alitalia non può che essere Lufthansa, «l´unica compagnia - secondo la Lega - in grado di garantire occupazione, servizi di livello internazionale e i due hub di Malpensa e Fiumicino». In caso di decisioni industriali diverse Cota annuncia che «il governo non potrà che liberalizzare i diritti di traffico aereo con effetto immediato, garantendo così l´effettiva concorrenza su tutte le tratte, compresa quella Milano-Roma». Ma fonti vicine alla nuova Alitalia ricordano che la disputa tra Roma e Milano in realtà e una lotta tutta milanese tra gli scali di Linate e di Malpensa. Fin quando gli Enti locali lombardi e la Sea, il gestore degli aeroporti, non punteranno tutto su Malpensa comprimendo Linate al ruolo di city airport, Roma resterà l´hub di riferimento per il lungo raggio. Nel contempo il quadro internazionale peggiora. Secondo i dati della Iata la perdita netta delle compagnie aeree mondiali, nei primi nove mesi del 2008, ha raggiunto i 4 miliardi di dollari.

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<Alitalia, il ruolo di Fiumicino va salvaguardato> (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 07-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data: 2009-01-07 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Lo scalo Continua la guerra con Malpensa «Alitalia, il ruolo di Fiumicino va salvaguardato» La difesa di Marrazzo e Alemanno Alemanno e Marrazzo insieme per difendere Fiumicino in quella che sta sempre più assumendo le sembianze di una guerra con Malpensa «Fiumicino è l'hub del Paese e del Mediterraneo, lo dice il buon senso e lo conferma il mercato. è un dato di fatto e la politica ne deve prendere atto rinunciando alla tentazione di forzare la mano. Si lasci scegliere a Cai il partner strategico in base ai propri piani industriali». Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo intervenendo sul destino dell' Alitalia, in bilico tra l'alleanza con Air France che previlegia le rotte nello scalo romano e il consistente trasferimento dai voli all'hub lombardo chiesto dalla Lega Nord. Bossi ha pure ribadito che il miglior partner per Cai è Lufthansa, «altrimenti bisogna liberalizzare le rotte con un giovamento per Malpensa». Ma che il destino dell'ex compagnia di bandiera sia agganciato a quello del Leonardo da Vinci lo ritiene anche il sindaco di Roma Alemanno per il quale «pensare che Fiumicino possa cedere il passo a Malpensa è una follia. Complementarietà sì, ma il ruolo del primo aeroporto italiano non si tocca». Mentre Marrazzo sollecita il governo ad evitare «un altro conflitto su scala nazionale, dando a Malpensa ciò che è di Malpensa e a Fiumicino ciò che è di Fiumicino», Alemanno giudica «strana e incomprensibile quest'agitazione che sta venendo dal Nord. La Cai deve fare innanzitutto scelte imprenditoriali valide perché non si può permettere di fallire ancora e di riportare la compagnia di bandiera sul lastrico. Inoltre la scelta del partner internazionale non porta automaticamente a individuare un hub piuttosto che un altro». Intanto da parte di Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil di Roma e Lazio, viene l'apprezzamento per la convocazione del tavolo interistituzionale su Fiumicino, annunciata per il 15 gennaio da Marrazzo e Alemanno. Secondo l'esponente Cgil, che ha sollecitato la partecipazione dei sindacati all'incontro, «è importante che le istituzioni locali assumano una strategia comune sul tema della difesa di Fiumicino». Di Berardino ha ricordato che «Roma ha giÁ pagato molto in termini di posti di lavoro: l'80 per cento della cassa integrazione Alitalia è concentrato nella Capitale, mentre l'indotto è a rischio in tutto il Lazio. Per questo occorre una azione comune e determinata di tutte le forze istituzionali e produttive della nostra regione. Roma deve mantenere il sistema di relazioni nazionali ed internazionali garantite dalla presenza di Alitalia». A. Full.

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Nuovi ministri, da Alemanno stop a Verdini (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 07-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-01-07 num: - pag: 15 categoria: REDAZIONALE Nel Pdl Il primo cittadino: la leadership di Berlusconi è salda, ma la presenza di An non va compressa Nuovi ministri, da Alemanno stop a Verdini ROMA — Anche Gianni Alemanno non vuole che la squadra di governo venga ritoccata. In particolare che Ferruccio Fazio e Michela Brambilla diventino ministri. Dopo il ministro Ronchi, per An interviene anche il sindaco di Roma. Risponde alle osservazioni avanzate da Denis Verdini, coordinatore di Forza Italia, che ha difeso la libertà di scelta e di decisione del premier, sul caso specifico, come su altri dossier aperti. «An — dice il primo cittadino — è una componente essenziale sia del Pdl sia del governo, la cui presenza numerica e qualitativa non va compressa». Anche dalla Lega la sola promozione di Fazio e Brambilla viene giudicata, a meno che non sia accompagnata da altri provvedimenti (altre nomine), come un fattore di squilibrio nel bilanciamento dell'esecutivo. Oggi Berlusconi tornerà a Roma, vedrà Bossi, si parlerà di Alitalia ma anche della squadra del governo. La posizione di Alemanno di fatto schiera An compatta contro ogni ritocco che incida sugli equilibri del Consiglio dei ministri. Il prossimo sarebbe dovuto tenersi venerdì, probabilmente slitterà. Un chiarimento sulla vicenda, oltre che con il Senatur, il Cavaliere deve evidentemente averlo anche con An: «Non capisco — aggiunge Alemanno — perché gli esponenti di Forza Italia protestino tanto per le nostre osservazioni sul possibile allargamento del governo. Per costruire bene il Pdl bisogna mantenere l'equilibrio tra le diverse anime». E se Verdini avverte che così facendo si finisce con l'offuscare la leadership del Cavaliere, Alemanno risponde che «La leadership non è affatto in discussione. Chiediamo proprio a Berlusconi di garantire il giusto equilibrio tra le forze politiche. Chiedere un rispetto delle diverse anime non è assumere un atteggiamento nostalgico, al contrario, fare del Pdl un partito più forte». Il ministro Rotondi ricostruisce così: «Berlusconi ha carta bianca nel completare e rifare il governo come crede, è il sindaco d'Italia e noi gli assessori». Campidoglio Gianni Alemanno M.Gal.

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Alitalia verso Air France Per Malpensa il nodo <slot> (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 07-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-01-07 num: - pag: 17 categoria: REDAZIONALE Il caso Venerdì la probabile chiusura dell'alleanza con Parigi Alitalia verso Air France Per Malpensa il nodo «slot» Liberalizzazione, il governo media con i «lombardi» Oggi l'incontro Bossi-Berlusconi. Il taglio alle restrizioni sulle tratte richiede tempi lunghi e l'accordo con molti Paesi ROMA — A due giorni dalla probabile chiusura dell'alleanza tra la nuova Alitalia e Air France-Klm, sarà difficile che l'incontro di oggi tra il premier Silvio Berlusconi e il leader del Carroccio, Umberto Bossi, possa spostare la scelta su Lufthansa. Sarà più facile che si cerchi un accordo sulla liberalizzazione dei diritti di traffico a Malpensa o sulla tratta Linate-Roma, temi peraltro molto più cari alla compagnia tedesca dello stesso acquisto di Alitalia. Ma di che si tratta? Un vettore che oggi volesse operare da Malpensa potrebbe subito farlo senza restrizioni su alcune tratte: quelle interne, quelle comunitarie e quelle per il Nord America, grazie al recente accordo «cieli aperti». Su tutte le altre rotte, in sostanza quelle orientali e sudamericane, un vettore diverso da Alitalia potrebbe volare da Malpensa solo se gli accordi bilaterali stretti dal governo italiano con ciascuno dei Paesi in questione lo consentissero. Il fatto è che ci sono Paesi, come Algeria, Argentina, Brasile, Emirati, Giappone, Iran, che hanno concesso a qualsiasi vettore in partenza dall'Italia di operare, ma solo con un certo numero di voli settimanali (frequenze) che Alitalia spesso ha già impegnato con partenza da Fiumicino. Dunque a una compagnia che volesse operare da qualsiasi altro scalo italiano servirebbe che gli Stati rivedessero gli accordi, aumentando le frequenze. Ci sono poi Paesi come il Libano e la Tunisia che hanno concesso di operare collegamenti solo a un vettore in partenza dall'Italia: Alitalia. Anche qui occorrerebbe una modifica, così come servirebbe intervenire su quegli accordi in cui le restrizioni riguardano sia il vettore (Alitalia) che il numero di frequenze: è il caso di Egitto, Israele, Libia, Nigeria, Russia, Siria e Venezuela. C'è infine un certo numero di Paesi che consente collegamenti a qualsiasi vettore ma solo da Roma: Bangladesh, Corea del Sud, Malesia, Moldova. La richiesta lombarda è di rivedere questi accordi. Un'operazione che il governo può impegnarsi a fare ma che comporta tempi lunghi e, naturalmente, il consenso dell'altro Paese: «Nel frattempo — spiega il presidente dell'Enac (ente aviazione civile) Vito Riggio — abbiamo concesso permessi provvisori a tutte le compagnie che ci hanno richiesto di atterrare su Malpensa, come quelle degli Emirati e della Corea del Sud». Ma spesso i vettori hanno bisogno di garanzie più a lungo termine per decidere di investire su un nuovo scalo. Le rotte che i lombardi vorrebbero vedere liberate sono soprattutto quelle più ricche per la Russia, il Giappone, l'Argentina, il Brasile e il Venezuela. Ma c'è un problema: alcuni Paesi, come Russia e Brasile, si rifiutano di cambiare gli accordi vigenti perché dovrebbero accettare la clausola comunitaria che consentirebbe a qualsiasi vettore europeo operante dall'Italia, e non solo a quello da loro prescelto, di operare nel loro Paese. Ma la richiesta più insidiosa avanzata dal fronte del Nord è quella di fare entrare altri vettori sulla tratta Linate- Roma. Oggi non è possibile perché tutti gli slot (fasce orarie) sono occupati da Alitalia e Air One. Il governo non può fare nulla per liberarli. L'unico intervento possibile avrebbe potuto essere quello dell'Antitrust, i cui poteri sono stati però congelati per i prossimi 3 anni da un decreto dell'attuale esecutivo. Antonella Baccaro

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E Silvio fermò la Lega: al Nord ci penso io (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 07-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-01-07 num: - pag: 17 categoria: REDAZIONALE Il «messaggio» Berlusconi a Bossi: quell'aeroporto è vitale, non c'è bisogno di sollecitarmi E Silvio fermò la Lega: al Nord ci penso io Il Cavaliere interpreta gli attacchi del Carroccio come «mosse dettate da evidenti motivazioni politiche» ROMA — «Nessuno dimentichi che la nuova Alitalia l'ho messa insieme io». Dal timbro della voce s'intuisce che Silvio Berlusconi non vuole solo riaffermare la paternità di una operazione politica e industriale che «evitò la svendita di un asset strategico agli stranieri», ma vuole anche far capire all'«amico Umberto» Bossi che «il presidente del Consiglio è impegnato a garantire in questa vicenda gli interessi del Paese. E dunque anche quelli del Nord». Non c'è dubbio che l'offensiva mediatica del Senatùr lo abbia infastidito, sebbene il Cavaliere ripeta a più riprese che con il leader della Lega «va tutto bene». Il fatto è che non gli sono piaciute le mosse del Carroccio, il clamore degli ultimi giorni attorno al caso Malpensa, quel vertice di lunedì convocato per difendere lo scalo lombardo e il Nord, come a volersi intestare l'esclusività della battaglia. D'accordo, con Bossi andrà pure «tutto bene», però Berlusconi non l'ha presa bene. Erano altri, infatti, gli accordi che la Lega si era impegnata a rispettare: su Alitalia c'era «la consegna del silenzio», perciò il premier era rimasto zitto, perché aveva informato l'alleato dell'incontro di oggi a palazzo Chigi con i nuovi vertici della compagnia aerea, in vista dell'intesa con il partner straniero. Siccome il patto è stato infranto, Berlusconi esce allo scoperto proprio alla vigilia del rendez vous con Roberto Colaninno, per annunciare che «affronteremo la questione con grande equilibrio»: «Certo, non tocca al governo prendere decisioni sugli assetti della compagnia, dato che Alitalia è una società privata. Ma sarò lì a vigilare nell'interesse del Paese, affinché si arrivi a una soluzione che garantisca il futuro per Fiumicino, per Linate e anche per Malpensa». E su Malpensa il Cavaliere torna a marcare il timbro della voce, come a volersi rimpossessare di qualcosa che gli è stato tolto: «Malpensa è vitale per il Nord. Ed è ovvio che la parte più produttiva della nazione non può rimanere priva di un aeroporto di dimensioni internazionali. C'è bisogno di dire che il governo è impegnato, che io sono impegnato in tal senso?». è Berlusconi a sentirne la necessità, le sollecitazioni di Bossi lo hanno chiamato in causa: «Non devo essere certo sollecitato perché mi adoperi a difesa degli interessi del Nord». Con il Senatùr saranno alleati, anzi «amici», però è evidente che in politica competition is competition, lo si capisce dal modo in cui il capo del governo riconduce la sortita del Carroccio a «mossa dettata da evidenti motivazioni politiche». Traduzione: è una sfida giocata sul terreno del consenso. Più o meno quel che sosteneva due giorni fa il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli: «è la solita Lega di lotta e di governo, che punta a fare il pieno di voti». Il Cavaliere non intende tuttavia farsi scavalcare nel rapporto con l'elettorato settentrionale, «non può passare l'idea - dice - che ci sia un unico difensore del Nord. Ci mancherebbe. Io tutelo il Nord, come peraltro tutelo tutto il Paese». Il messaggio è indirizzato a Bossi, ma per conoscenza anche al governatore della Lombardia e al sindaco di Milano. Roberto Formigoni e Letizia Moratti, insieme al Senatùr, continuano a tifare per un'intesa Alitalia-Lufthansa in modo da garantire il rilancio degli scali lombardi. Altrimenti, se Az dovesse unirsi ad Air France, vorrebbero che gli slot di Malpensa venissero liberalizzati. Berlusconi prende fiato prima di esprimere la sua posizione: «Ho a cuore le sorti di Linate e di Malpensa e di quanti lavorano in quegli aeroporti. Poi, è scontato che se si liberassero degli slot a Malpensa, gli slot andrebbero riassegnati». Ed è scontato che finirà così. Nel senso che Berlusconi sa - lo fa capire ma formalmente non lo dice come si concluderà l'affaire: con le nozze tra Roma e Parigi, e con la liberalizzazione dei voli da Malpensa. E siccome anche Bossi lo sa, si spiega l'irritazione di Berlusconi. L'ipotesi Lufthansa non c'è. Come spiegano autorevolissimi rappresentanti del vertice societario di Az, la compagnia tedesca «non ha presentato alcuna offerta scritta», e l'altro ieri ha fatto saltare un appuntamento telefonico che era atteso dall'azienda italiana. Lufthansa non c'è, basta seguire il ragionamento del premier, chiaramente colpito dalle dichiarazioni di alleati e amministratori locali: «In pubblico e ripetutamente avevo espresso la mia posizione, e avevo auspicato un'intesa tra Alitalia e la società tedesca. L'avevo fatto anche dinanzi alla signora Merkel, non vorrei si dimenticasse». Insomma sembra già tutto scritto, e oggi l'incontro di palazzo Chigi servirà a chiarire i dettagli della vicenda. Non sono mancati in questi mesi momenti di tensione tra il Cavaliere e il capo di Cai, «Colaninno fa l'imprenditore e lo fa bene», si limita a commentare Berlusconi, che però su un punto tiene ad essere chiaro: «Sull'italianità della compagnia di bandiera mi sono impegnato politicamente davanti al Paese». è un modo per inchiodare i «patrioti» di Cai al loro ruolo e per parare le critiche dell'opposizione, che accusa il governo di aver caricato sulle spalle degli italiani il debito di Az: «Non potevamo restare senza Alitalia, dovevamo tutelare gli interessi del Paese ». Su Az Berlusconi si è giocato la faccia e non vuole che qualcun altro - si chiamasse pure Bossi - si intesti il risultato. è convinto che «Fiumicino, Linate e Malpensa avranno benefici dalla soluzione della vicenda». E al «fronte del Nord» ripete: «Garantisco io». D'altronde nella nuova società Alitalia c'è gran parte di quel mondo imprenditoriale che - come disse a suo tempo anche Marco Tronchetti Provera - riterrebbe «inaccettabile una penalizzazione» di Malpensa: «Sarebbe un danno per il Paese». «Malpensa è vitale per il Nord», conclude Berlusconi, convinto che lo sviluppo del traffico aereo garantirà «un posto di rilievo » allo scalo. Alitalia come Napoli è una scommessa del Cavaliere: «Vincerò anche questa. E con Bossi nessun problema». Il Cavaliere Silvio Berlusconi ha sostenuto la cordata di imprenditori che ha dato vita a Cai: ora il premier affronta il nodo-Malpensa Francesco Verderami

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MALTEMPO / 1 (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 07-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Lettere al Corriere - data: 2009-01-07 num: - pag: 37 categoria: BREVI MALTEMPO / 1 Neve a Malpensa Il sindaco di Milano e altri politici spingono per l'ingresso di Lufthansa in Alitalia, per fare di Malpensa un nuovo hub della compagnia tedesca. Forse sarebbe stato utile fare prima un giro nei principali hub di Monaco e Francoforte, dove anche un metro di neve non provoca un minuto di ritardo, dove tutto è studiato per effettuare il cambio di aeromobili in 25 minuti. A Malpensa sono caduti pochi centimetri di neve e si è fermata. Stefano Lanzini lanzo72@yahoo.it

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cai-air france, l'ira di bossi (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 1 - Prima Pagina Rottura tra il premier e la Lega sull´alleato per Alitalia e su Malpensa. Cassa integrazione record a dicembre Cai-Air France, l´ira di Bossi Berlusconi: via libera a Spinetta. Il Senatur: è una stupidaggine

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berlusconi snobba il senatùr "fa solo un balletto elettorale" - claudio tito (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)

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Pagina 7 - Economia Berlusconi snobba il Senatùr "Fa solo un balletto elettorale" Salta il caffè alla buvette. La Lega pensa a federalismo e rimpasto Montano questa storia in vista della campagna per le europee. Ma Umberto sa che l´unica soluzione è Air France CLAUDIO TITO ROMA - «è tutta una storia che stanno montando perché già pensano alla campagna elettorale. Ma Umberto lo sa che l´unica soluzione è Air France. E io non mi faccio trascinare nel teatrino della politica. Tanto alla fine anche loro dovranno accettare la soluzione francese». Un tempo sul banco degli accusati dei "politicanti", Silvio Berlusconi ci metteva i centristi di Pier Ferdinando Casini. Adesso è il turno dei lumbard del Senatùr. Certo, lo scontro con i leghisti non ha ancora toccato i picchi raggiunti dai battibecchi con gli ex dc. Anche perché il Cavaliere è sicuro che oggi, quando vedrà a quattr´occhi il capo del Carroccio, «tutto si risolverà, come ho sempre risolto tutto con Umberto». Ma è infastidito. Considera la posizione lumbard «sterile» e capace solo di danneggiare l´immagine della coalizione. Sta di fatto che l´intesa con Af, ormai è cosa fatta. Già nel week end dell´Epifania, il premier aveva spiegato a tutti, anche al segretario della Lega, che non esisteva «altra soluzione». E oggi l´ha semplicemente ribadito. Ma l´ha voluto fare senza accentuare il battibecco con Bossi. E soprattutto senza offrirgli la sponda per acuire la polemica. Più che irritato, l´inquilino di Palazzo Chigi è stufo. è seccato da contrasti «sterili: tutti sanno che non porteranno a niente. Se non dare un´immagine confusa della maggioranza». Proprio in una fase in cui i sondaggi segnano l´inizio della fine della luna di miele e la recessione economica si è fatta sentire tra gli italiani, il premier vorrebbe «meno litigi». Basti pensare a quello che è successo ieri pomeriggio nel bel mezzo del Transatlantico di Montecitorio subito dopo il voto di fiducia sul decreto Gelmini. «A Silvio offro un caffè alla buvette», ha buttato là il Senatùr. Subito dopo Paolo Bonaiuti, il portavoce di Palazzo Chigi, ha scambiato qualche battuta con il leader leghista seduto su un divanetto e poi ha promesso: «Vado a chiamare Silvio e te lo porto». E invece niente. Il presidente del consiglio è uscito dall´aula e se ne è andato. Senza nemmeno un saluto all´alleato: «Gli spiego tutto domani», ha tagliato corto con i suoi. «Non mi va di dargli un altro palcoscenico». La partita con Parigi, del resto, è chiusa. E il premier è convinto che le mosse leghiste siano legate solo alle prossime scadenze elettorali. Alle quali è interessato anche lui non volendo passare per «l´assassino di Malpensa». Una posizione piuttosto rigida, dunque, che anche ieri ha mantenuto con i "colonnelli" lumbard. I quali, nei colloqui informali, già ieri erano rassegnati al ridimensionamento dello scalo varesino. Non a caso a chi gli chiedeva se sulla compagnia di bandiera potessero sorgere problemi veri per il governo, anche il ministro degli interni, Roberto Maroni, ha smorzato i toni: «Problemi? Non so di cosa state parlando. Anzi non so nemmeno cosa sia Alitalia». Insomma, si lamentava ieri sera Berlusconi con qualche deputato di Forza Italia, «stanno facendo solo un po´ di balletto». Il «balletto», però, a questo punto si è allargato. Non riguarda solo Malpensa. Il mancato caffè alla buvette non è affatto piaciuto al ministro delle riforme. L´ha preso come un affronto personale che domani farà pesare nell´incontro che si terrà a Palazzo Grazioli. Un vertice in cui il "capitolo aeronautico" sembra destinato a scivolare velocemente in secondo piano. Perché i leghisti si stanno preparando a chiedere qualche contropartita concreta. Certo, gli slot del "far east" e del Sud America verranno propagandati dal Carroccio come una vittoria nella loro base elettorale. Ma nel "pacchetto" sono pronti ad inserire il rimpasto e i tempi del federalismo. E già, perché il calendario di approvazione della riforma tanto cara a Bossi non viene considerato esattamente serrato. Le scadenze si allungano sempre più e il Senatur vuole stringere i tempi. Soprattutto in vista, appunto, delle elezioni europee di giugno. Non solo. Adesso sul tappeto è stato sbattuto anche il cosiddetto "rimpastino". Nei giorni scorsi, il premier aveva annunciato la promozione ministeriale per i sottosegretari Fazio (Sanità) e Brambilla (Turismo). Operazione che potrà essere avallata solo se nella girandola di nomine verrà infilato pure Roberto Castelli (Trasporti). Sotto il velo di Malpensa, dunque, le tensioni nella maggioranza si spostano su altre vicende. Tant´è che ieri, il capogruppo del Pdl Cicchitto e il ministro per i rapporti con il Parlamento Vito hanno dovuto chiedere due volte di rinviare il voto di fiducia per le "probabili" assenze nella maggioranza. Giustificate con il maltempo al nord. Ma la paura era anche un´altra: che la Lega potesse lanciare a Palazzo Chigi un segnale troppo vigoroso in aula. E in effetti i vuoti sono stati numerosi: i voti a favore dell´esecutivo sono stati 302 su 343 (nei precedenti nove voti di fiducia mai il dato del centrodestra è stato così basso). «Anche stavolta però - ha ripetuto ieri seri Berlusconi - Umberto dovrà accettare le decisioni di buon senso».

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la nuova alitalia punta su roma per malpensa la chance degli slot (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 6 - Economia Il network che da martedì sostituirà i voli della vecchia compagnia e di Air One sbilanciato su Fiumicino La nuova Alitalia punta su Roma per Malpensa la chance degli slot ROMA - Per capire che le nozze Alitalia e Air France non sono mai state in pericolo bastava scorrere il nuovo piano dei voli della compagnia di bandiera dal 13 gennaio. Il network che da martedì prossimo sostituirà tutti gli attuali voli Alitalia e Air One ricalca il piano che la compagnia francese aveva previsto con l´allora presidente di Alitalia, Maurizio Prato, dieci mesi fa, quando l´acquisizione sembrava ad un passo: 70 destinazioni di cui 23 nazionali, 34 internazionali e 13 intercontinentali per un totale di 670 voli al giorno. Netta la preponderanza di Fiumicino con 66 destinazioni: 21 nazionali, 32 internazionali, 13 intercontinentali. A Milano addirittura Linate quasi pareggia con Malpensa: delle undici destinazioni nazionali sei sono coperte solo da Linate e le altre 5 divise tra le due; tra le 20 rotte internazionali il conto è 7 Linate e 13 da Malpensa. Un´unica destinazione è coperta da entrambi gli aeroporti milanesi: il Charles De Gaulle di Parigi. Per ogni passeggero che Alitalia trasporterà a Parigi per prendere un altro volo intercontinentale, incasserà una quota anche del secondo biglietto. Infine le uniche tre rotte intercontinentali rimaste in provincia di Varese sono New York (la sola con frequenza quotidiana), San Paolo e Tokyo. Il resto del network è composto da 23 voli (6 da Torino, 4 da Catania, 10 da Napoli e 3 da Venezia. Finora il management della nuova Alitalia non si è differenziato dai suoi predecessori per quanto riguarda il futuro di Malpensa: «Può crescere solo quando Linate smetterà di fargli concorrenza» dice in sintesi il piano industriale di Cai. Ma è un´ipotesi che gli amministratori locali hanno sempre respinto con forza, allora avanti con il piano B: far crescere Malpensa puntando sulle compagnie straniere. Portabandiera di questo tentativo è proprio Lufthansa: la sua controllata italiana farà base a Malpensa è già offre una dozzina di destinazioni dirette in Europa. Ma per diventare un punto di riferimento del traffico mondiale da Milano chiede a gran voce la revisione dei diritti di volo. Per tutte le destinazioni fuori dall´Ue e dagli Usa, esistono degli appositi trattati internazionali che regolano il numero di collegamenti e la loro divisione tra le compagnie di bandiera. Un punto su cui il partito del Nord ha molto battuto in questi giorni è: Alitalia dirotta i collegamenti che le interessano su Fiumicino e nel frattempo impedisce a colossi esteri (come gli arabi e le compagnie dell´estremo oriente) di aprire voli su Malpensa. Di qui la richiesta di una piena liberalizzazione e la revisione dei trattati sui collegamenti. In realtà lo stesso premier Silvio Berlusconi ieri ha ribadito che si tratta di un falso problema: «L´Enac ha sempre concesso a tutti i richiedenti tutti gli slot richiesti». Semmai il numero degli interessati non sembra così alto: in sei mesi le concessioni le hanno ottenute solo la Korean e la Emirates airlines. (l. i.)

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"adesso lo stato deve liberalizzare" (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 6 - Economia Rossi (Meridiana) "Adesso lo Stato deve liberalizzare" ROMA - Air France al fianco di Alitalia. Vista dalla prospettiva di Gianni Rossi, amministratore delegato di Meridiana-Eurofly, il secondo attore del trasporto aereo italiano, l´alleanza mostra diverse criticità che esploderanno nei prossimi mesi. Ma anche alcune interessanti opportunità per l´intero settore. Partiamo dall´ingresso di Air France in Alitalia. Dal suo punto di vista ci sono dei segnali positivi da cogliere? «Certamente: la definitiva scomparsa del vettore di bandiera, quantomeno nel senso tradizionale del termine, rappresenta un´opportunità unica per segnare concretamente un punto di svolta dell´azione governativa e legislativa nel settore. è evidente infatti che lo Stato italiano, una volta liberatosi della ambiguità derivante dall´essere contemporaneamente regolatore e gestore di compagnie aeree, potrà tornare a focalizzare la propria azione sugli interessi dei cittadini e degli utenti». In generale come giudica tutta l´operazione di privatizzazione? «Col via libera dell´Antitrust si è chiuso, apparentemente, uno dei più contrastati episodi nella storia del trasporto aereo del nostro Paese. Ma la questione non si ferma certo qui: gli strascichi di questa vicenda arriveranno nelle aule giudiziarie italiane ed europee. Pensiamo, ad esempio, agli aiuti di Stato, la questione irrisolta della concorrenza, la valutazione degli attivi ceduti. E c´è molto da dire sulle responsabilità degli amministratori». Lei descrive l´operazione della nuova Alitalia come un grande pasticcio, più che una grande fusione. «Non direi. Piuttosto, vorrei sottolinearne alcuni elementi di oggettiva distorsione del libero mercato e della concorrenza». Quali? «Parlo dei sacrifici economici e sociali che saranno forzatamente spalmati su tutti i cittadini italiani. Se partiamo dalla travagliata storia dell´Alitalia scopriremo che è costata alla collettività oltre 5 miliardi di euro negli ultimi 10 anni ai quali si aggiungono altri 5 miliardi di euro di spesa attivati con l´ultima procedura di amministrazione straordinaria, di cui oltre 2 miliardi di debiti netti nella bad company e 3 miliardi di ammortizzatori sociali». Quali sono le distorsioni che rischiano di esplodere e di danneggiare voi concorrenti? «In primo luogo il monopolio delle rotte, in particolare i collegamenti da e per Milano Linate, incluso Fiumicino: questi determineranno una maggiore spesa per i viaggiatori di circa 3 miliardi di euro. E ancora, ci sono i diritti di traffico extra-Ue in capo alla nuova Alitalia e quindi, in ultima istanza, alle decisioni del partner straniero controllato da un altro Stato. Tutto questo porterà oltre che ad un mantenimento di tariffe elevate anche ad una singolare "perdita di sovranità" da parte dello Stato italiano». (lu.ci)

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il governo apre le porte ad air france ma bossi frena: "un'intesa stupida" - lucio cillis (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 6 - Economia Il governo apre le porte ad Air France ma Bossi frena: "Un´intesa stupida" Il premier: mai arrivata offerta Lufthansa. Sindacati in allarme Oggi il vertice tra il presidente del Consiglio, il leader della Lega e i manager della Cai LUCIO CILLIS ROMA - «Lufthansa non si è mai fatta viva con un´offerta». Silvio Berlusconi chiude così il dossier sul partner straniero di Alitalia. Brucia sul tempo Umberto Bossi e consegna le chiavi della cabina di pilotaggio della Magliana ad Air France-Klm. La compagnia francese, quella che nei mesi scorsi, secondo il premier, puntava a drenare turisti dall´Italia per portarli a Parigi, è di fatto il nuovo alleato. «Bravi, avanti così», ha detto Berlusconi al vertice di Alitalia, al presidente Roberto Colaninno, all´ad Rocco Sabelli e al responsabile Corporate di Intesa-Sanpaolo Gaetano Miccichè. Il via libera all´alleanza con Parigi si è svolto a Palazzo Chigi, alla presenza del grande tessitore dell´operazione, il sottosegretario Gianni Letta. Un incontro che viene descritto come «molto amichevole», e durante il quale non sono mai affiorate frizioni o pressing di sorta per tentare la virata verso il partner tedesco. Tutti i dettagli dell´operazione Alitalia-Air France sono stati svelati al presidente del Consiglio: Air France entrerà nel capitale col 25% e porterà in dote 300 milioni di euro. Non sono mancati approfondimenti sulla questione degli scali milanesi: Alitalia avrebbe garantito un rafforzamento dei voli di lungo raggio a Malpensa (oggi sono 4 a Milano e 14 a Roma) a partire dal 2010. A patto però di un ridimensionamento di Linate e del completamento delle opere di collegamento tra Milano e Malpensa. «Lufthansa? Non si è mai fatta presente né fisicamente né con un´offerta» ha detto il presidente del Consiglio nel tardo pomeriggio, arrivando alla Camera. Un colpo al cuore per la Lega Nord e gli Enti locali lombardi che fino ad un minuto prima speravano nell´appoggio del premier. Umberto Bossi, aveva tirato fuori le unghie negli ultimi giorni e spinto per la soluzione tedesca, minacciando interventi a gamba tesa. Bossi però non molla nemmeno dopo le dichiarazioni del presidente del Consiglio: «La partita è complessa ed è in fase avanzata ma è ancora aperta. Lufthansa non ha fatto un´offerta? Ma ci sono le rotte. Quella con i francesi è un´intesa stupida», taglia corto. E proprio sulla questione degli slot, il premier ha spiegato che «l´Enac ha sempre concesso a tutti i richiedenti, gli slot richiesti. Quindi non c´è nessun problema al riguardo». Una doccia fredda per Malpensa e una iniezione di energia per Colaninno e Sabelli. Oggi le parti si incontreranno a Palazzo Grazioli in un faccia a faccia tra vertice Alitalia e partito pro-Malpensa tutto da seguire: oltre a Letta, Colaninno e Sabelli, saranno ospiti dei Berlusconi il sindaco di Milano Letizia Moratti e il Senatur. Domani i riflettori saranno puntati sul cda di Air France che metterà il sigillo all´operazione. Spostato a lunedì, invece, il cda di Alitalia. Non resta quindi che attendere il decollo della rinata compagnia, atteso per martedì 13. Una giornata che a leggere l´ultima lettera di fuoco inviata da confederali al governo lascia presagire nuovi choc per il trasporto aereo: «L´avvio delle attività potrà essere caratterizzato da rilevanti, ingiustificabili disservizi - spiegano Cgil, Cisl, Uil e Ugl - fino a reali problemi di ordine pubblico. In un quadro di tale gravità la mobilitazione dei lavoratori potrebbe risultare inevitabile».

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attese di un'ora per tram e bus e per i pendolari un giorno nero - gabriele cereda massimo pisa (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina II - Milano Centro bloccato per uno scambio ghiacciato in via Orefici, decine di corse saltate e lunghe colonne di mezzi Atm fermati dai binari non ripuliti. Si salva solo il metrò Attese di un´ora per tram e bus e per i pendolari un giorno nero Treni in tilt: nelle prime ore di ieri saltati i treni locali ma anche Tav e Frecciarossa E le ferrovie Nord hanno sospeso il 15% delle corse Quasi cento voli cancellati a Malpensa e 65 a Linate Migliaia in attesa nei due aeroporti rimasti chiusi fino alla tarda mattinata GABRIELE CEREDA MASSIMO PISA Vince la neve. Su auto e tram, su bus e treni, su tir e aerei. Solo la metropolitana ha viaggiato a pieno regime, a parte qualche disagio mattutino sulla linea 2, e con orario invernale dopo l´interludio delle feste: 25mila passeggeri in più, esultava ieri sera Atm, più 2,5 per cento rispetto al normale flusso di utenti della giornata media, e l´8 per cento in più nelle stazioni di interscambio. Per il resto, a Milano e in provincia, muoversi è stato un´impresa, la viabilità non così lontana al collasso. Mezza giornata con gli aeroporti chiusi, treni cancellati in mattinata e in ritardo dal pomeriggio in avanti, attese fino a un´ora alle fermate dei tram. Strade trasformate in piste di pattinaggio, nonostante il prodigarsi di camion e mezzi Amsa, resi vani dall´improvviso prosciugamento delle scorte di sale. Traffico delle auto più che dimezzato in città - dove l´Ecopass resterà attivo anche oggi - sulle tangenziali e nell´hinterland, dove nemmeno il prodigarsi di 170 mezzi della Provincia e di duecento trattori della Coldiretti, l´impegno dei volontari e l´obbligo di catene in collina in Brianza hanno arginato i disagi, soprattutto per camion e pullman. Detto del metrò, è andata molto peggio a tram, bus e filobus. Col centro a lungo bloccato per uno scambio difettoso in via Orefici, con decine di corse saltate per la neve sui binari e in mezzo alla strada, da Lorenteggio a Lambrate, da Ripamonti a Mac Mahon. E non è andata meglio ai treni. Saltate il 15% delle corse delle Nord e dimezzati i Malpensa Express - oggi sono previsti collegamenti regolari - paralizzato il traffico mattutino per i pendolari, saltati pure i treni ad alta velocità e il Freccia Rossa fino a mattinata inoltrata Grossi disagi pure per gli aeroporti. Per i passeggeri in transito a Linate, Malpensa e anche a Orio al Serio, è stata una giornata di passione. Quasi un centinaio i voli cancellati a Malpensa e 65 quelli mai partiti da Linate in una giornata da bollino rosso per il traffico aereo, con gli ultimi rientri dalle ferie che si sommavano alla prima vera giornata di lavoro dell´anno nuovo. C´è finito di mezzo anche il Milan: per evitare disagi al ritorno da Dubai, i rossoneri hanno posticipato a domani il volo dagli Emirati, con scalo direttamente su Fiumicino. Accanto a Malpensa anche un incidente automobilistico: non lontano dall´ingresso del Terminal 2, poco dopo le 6 del mattino, un 49enne colombiano è morto nello schianto tra la sua Panda e una Chrysler. La situazione ha cominciato a migliorare nel tardo pomeriggio di ieri, quando alla neve si è sostituita l´acqua. Ma i ritardi accumulati in tutto il giorno si sono fatti sentire. E ancora in tarda serata molta gente aspettava di imbarcarsi su aerei che avrebbero dovuto decollare a metà mattinata: a Malpensa si contavano attese di quasi venti ore per volare a Dakar, 16 per Tel Aviv e le Mauritius, 13 per Vienna. Col passare delle ore, davanti ai terminal, la coda dei passeggeri si è andata ad ingrossare. Al pari della loro rabbia. «Sono qui da più di sei ore, vorrei partire per Londra. Il mio volo è stato cancellato ma qui non mi sanno dire se per la sera ci faranno imbarcare su altri aerei. Se almeno fossero chiari potrei decidere di andare a Bologna o a Roma in treno e poi decollare da lì», raccontava ieri pomeriggio Alessandro Graiff, 28 anni, agente di commercio nella City. Eppure, dice la Sea, lo spiegamento di uomini e mezzi a Malpensa e Linate è stato massiccio: dalle sei di ieri mattina più di 850 uomini (749 a Malpensa, 106 allo scalo Forlanini) a bordo di spalaneve e mezzi antighiaccio hanno cercato di ripulire le piste. Ma solo intorno alle 11.30 a Linate, e mezz´ora più tardi dallo scalo varesino, sono decollati i primi aerei. «La nevicata era prevista - lamenta un primo ufficiale di Alitalia - in una situazione del genere avrebbero dovuto cominciare a pulire le piste da mezzanotte. Non ci sarebbero stati tutti questi disagi, e atterraggi e decolli sarebbero stati più sicuri».

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malpensa, vertice con berlusconi bossi e moratti a caccia di slot - rodolfo sala (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)

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Pagina VII - Milano Malpensa, vertice con Berlusconi Bossi e Moratti a caccia di slot RODOLFO SALA RINVIATO A OGGI - la neve ha impedito al leader della Lega di prendere l´aereo - il vertice romano tra Berlusconi e Bossi sul futuro di Malpensa. E Letizia Moratti ne approfitta: «Vado anch´io». Il sindaco, che lunedì scorso aveva già partecipato al summit leghista convocato nella sede di via Bellerio, tiene a far sapere che questo atteso incontro non sarà a due: «Dopo essermi occupata in questi giorni solo di neve, adesso mi occuperò anche di Malpensa e sarò a colazione con il presidente del Consiglio e il ministro delle Riforme». Strada tutta in salita però, per i difensori di Malpensa, dopo l´incontro di ieri a Palazzo Chigi tra i vertici di Cai e il premier, incontro che di fatto ha dato il via libera all´intesa con Air France. «Il governo firma il certificato di morte di Malpensa», dice subito il presidente della Provincia Filippo Penati. E lo stesso Berlusconi di fronte al pressing per riaprire la trattativa con i tedeschi gela tutti: «La situazione è chiara. E Lufthansa non si è mai presentata con un´offerta». è una risposta al leader della Lega, tornato ieri a fare la voce grossa: «Non possiamo chiudere Malpensa perché fa comodo a Cai; è una stupidaggine fare l´accordo con i francesi che chiudono il nostro aeroporto e portano i turisti a Parigi, bisogna tirare fuori qualcosa». E allora per il Carroccio, ma anche per il sindaco, la partita si gioca sulla possibilità di liberalizzare i diritti di volo, in modo che a Malpensa operino vettori diversi da Alitalia, vettori in grado di coprire il maggior numero di rotte intercontinentali rilasciate dalla vecchia compagnia di bandiera: «In questo incontro - spiega Bossi - lo chiederemo con forza a Berlusconi». Il quale, però, minimizza chiamando fuori il governo: «L´Enac ha sempre concesso gli slot a tutti i richiedenti, quindi non c´è alcun problema a riguardo». E sempre oggi, secondo giorno di iniziative per il rilancio di Malpensa. Ieri il Pd ha portato la propria solidarietà ai lavoratori delle società di handlers scesi in corteo perché potrebbero restare a casa dalla prossima settimana, quando verranno sospesi i voli legati alle attività di cargo. C´erano il presidente della Provincia Filippo Penati, il segretario regionale Maurizio Martina, il capogruppo al Pirellone Carlo Porcari e una delegazione di parlamentari lombardi: «Dobbiamo prevedere ammortizzatori sociali non solo per coloro che rischiano di perdere un posto di lavoro sicuro, ma anche per i tanti precari». E oggi, su iniziativa di Penati si tiene il «Malpensa day»: negli spazi dell´aeroscalo raffica di incontri del presidente della Provincia, che vuole stringere «una grande alleanza per salvare l´hub lombardo». Si comincia alle 9 con i vertici della Sea, i presidenti delle Province di Varese, Verbano, Novara, il presidente dell´Unione Province lombarde Leonardo Carioni, le Camere di Commercio, i sindaci dell´area attorno al Malpensa. Poi i sindacati, i rappresentanti dei datori di lavoro, le associazioni dei consumatori. «A dieci mesi dalla fallita fusione tra Alitalia e Air France - accusa la Provincia di Milano in una nota - e dopo il consistente impiego di denaro pubblico, Malpensa si sta avviando verso un´agonia dolorosa per l´aeroporto e per il territorio». Quindi la richiesta al governo: «Si impegni subito per la rinegoziazione degli accordi bilaterali che porteranno alla liberalizzazione dei diritti di volo, scongiurando un duro colpo allo sviluppo dell´economia e all´occupazione». Ed evitando che a Malpensa si continui a operare in «regime monopolistico».

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l'aereo non si trova turisti bloccati 24 ore (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina VII - Milano Passeggeri inferociti, interviene la polizia L´aereo non si trova turisti bloccati 24 ore L´aereo da Malpensa per Dakar doveva partire alle 0.35 del 6 gennaio. Ieri notte, invece, i 300 passeggeri prenotati sull´Eurofly 0570 erano ancora in attesa dell´imbarco. La maggior parte senegalesi in viaggio di ritorno in patria, più una cinquantina di turisti che avevano prenotato una vacanza di sette giorni con un tour operator, raccontano di essersi sentiti dire la sera prima che il vettore era guasto. Dopo la notte passata in diversi alberghi intorno a Malpensa, alle 6 si sono ritrovati nuovamente bloccati per ore. Alla fine qualcuno ha perso la pazienza, ha cercato di bloccare un volo che partiva dal gate accanto e la polizia è dovuta intervenire a calmare gli animi. Eurofly ha affittato per tre mesi, fino a marzo, uno slot di Malpensa lasciato libero da Alitalia, organizzando un charter quotidiano sulla linea di Dakar.

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sede azzerata voli tagliati alitalia scarica l'aeroporto - massimo minella (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina I - Genova Il caso Sede azzerata voli tagliati Alitalia scarica l´aeroporto MASSIMO MINELLA SEDE quasi azzerata, voli tagliati, tre milioni di euro mai restituiti. E ancora, biglietti alle stelle e spazi occupati che impediscono l´arrivo di nuove compagnie. Claudio Burlando, presidente della Regione, elenca quasi incredulo i colpi inferti dalla nuova Alitalia all´aeroporto e, più in generale, alla città di Genova. Ieri, riprendendo il filo di un discorso interrotto solo per pochi giorni, Burlando ha chiesto nuovamente ai vertici della compagnia di rivedere i propri "piani al ribasso" sul "Colombo". Incassando un altro "no". «Sarà pure un aeroporto piccolo, ma proprio ora che sta ricominciando ad alzare la testa, ad aumentare i passeggeri e a fare utili arrivano queste mazzate» commenta. In effetti, trovare una congiuntura tanto negativa pare difficile. Dei 37 dipendenti Alitalia si scenderà a 5, per quanto riguarda gli occupati a tempo indeterminato. Per altri 13, invece, scatterà un impiego a termine, sei mesi, scaduti i quali nulla ancora si sa. «La nuova Alitalia spera che sia direttamente l´aeroporto di Genova a prenderli - aggiunge il presidente della Regione - ma come può accadere una cosa simile visti i tagli dei voli?» E proprio quello dei voli è l´altra nota dolente. Nell´operativo che scatterà da lunedì prossimo, le tratte giornaliere cancellate dalla nuova Alitalia (che assorbe le ceneri della vecchia compagnia di bandiera e associa Air One) saranno cinque, per un totale di dieci voli fra andata e ritorno. SEGUE A PAGINA VII

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burlando: "da alitalia scelte inaccettabili" (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina VII - Genova La protesta Cancellati dieci voli al giorno Burlando: "Da Alitalia scelte inaccettabili" (segue dalla prima di cronaca) Le tratte per Roma passeranno da dieci a sette, quelle per Napoli da tre a due, mentre sparirà il collegamento per Catania. Finito? Niente affatto. L´aeroporto si prepara a perdere, e a mettere a bilancio, tre milioni di euro, vale a dire il credito della vecchia Alitalia nei confronti della società aeroportuale genovese. Quel debito si poteva saldare a una sola condizione, ormai tramontata: la prima proposta di acquisto firmata da Air France, disponibile ad assorbire e onorare debiti e crediti. Come è andata a finire, si sa. I debiti sono finiti nella "bad company", la nuova società è nata pulita e ora Air France si prepara a rilevarne il 25% per cento con la prospettiva di arrivare alla gestione in tempi brevi. Ma nessuno pagherà più quei debiti e il milione di utile stimato per il 2008, con il buco dei tre milioni, diventerà una perdita di due. Come se non bastasse, poi, il taglio dei voli di Alitalia non comporta ancora una liberalizzazione delle tratte e l´arrivo della concorrenza. Perché i tre voli in meno non liberano automaticamente gli spazi ("gli slot") per altri soggetti. Motivo? Quegli spazi, se a Genova non danno problemi, possono rivelarsi ancora utili a Fiumicino. Genova si troverà così con sette voli per Roma contro dieci, a prezzi stellari, fino a seicento euro per tratta, non essendoci più concorrenza fra compagnie. «Prodi aveva convinto Air France ad accettare il buono e il cattivo di Alitalia - commenta Burlando - Ora viene data ad Air France una compagnia pulita e quattro miliardi di euro ricadranno sulle spalle degli italiani, mentre i creditori potranno andarsene a spasso. Se a questo si aggiunge lo scontro in atto al governo fra Bossi e Berlusconi, con il primo che voleva Lufthansa e il secondo Air France, viene proprio da chiedersi quale sia il motivo di tutto questo caos. La situazione, da lunedì, rischia di farsi drammatica e tutti, a cominciare da Genova, ne pagheranno le conseguenze». (mas.m.)

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il sindaco di brindisi difende gli scali pugliesi "la nuova alitalia non faccia i vecchi errori" (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina IV - Bari La reazione Il sindaco di Brindisi difende gli scali pugliesi "La nuova Alitalia non faccia i vecchi errori" «Per salvaguardare l´efficienza degli aeroporti pugliesi, e in particolare di quelli di Bari e Brindisi, occorre uscire dallo schema delle proteste per proporre soluzioni concrete nel quadro delle effettive disponibilità del trasporto aereo, quale emerge dopo l´uscita dal mercato di Alitalia». La pensa così il sindaco di Brindisi, Domenico Mennitti. «è evidente - dice - che non si può chiedere alla nuova compagnia che si comporti come quella che ha dovuto alzare bandiera bianca. Cai sta operando scelte che la società ritiene rispondenti alle linee del proprio bilancio e mi sembrano pericolose le pressioni che dal Nord e dal Sud intimano alla nuova società di ripercorrere le fallimentari rotte gestionali seguite da Alitalia».

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voli, via alla guerra degli slot dall'ue primo sì alla puglia - raffaele lorusso (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina IV - Bari Concorrenza C´è da facilitare i bandi per le fasce orarie che Cai non garantirà più per i collegamenti con i nostri aeroporti Voli, via alla guerra degli slot dall´Ue primo sì alla Puglia Vertice a Strasburgo con il commissario Tajani All´incontro sollecitato da Lavarra, ci saranno anche Loizzo e Di Paola RAFFAELE LORUSSO Gli slot non utilizzati dalla nuova Alitalia dovranno tornare sul mercato. La Commissione europea apre alla liberalizzazione. Rispondendo ad una lettera dell´eurodeputato pugliese Enzo Lavarra, il commissario europeo ai Trasporti, Antonio Tajani, conferma che le richieste del governo e degli imprenditori pugliesi non sono infondate. «Conformemente alla normativa dell´Unione europea - scrive Tajani - le bande orarie possono essere trasferite all´acquirente delle attività corrispondenti. Ciò significa che Cai riceverebbe una quota significativa delle attuali bande orarie di Alitalia. Analogamente, altre bande orarie potrebbero essere trasferite ad altri acquirenti potenziali delle attività di Alitalia. In ogni caso tutte le restanti bande orarie sarebbero reintegrate nel pool di bande e riassegnate dal gestore del traffico aereo (Enac)». Il punto, adesso, è stabilire i tempi di riassegnazione. I tre anni annunciati da Cai sono inaccettabili per tutte le società di gestione aeroportuale che puntano a sviluppare il traffico aereo. Per questo l´amministratore di Aeroporti di Puglia, Domenico Di Paola, insieme con l´assessore regionale ai Trasporti, Mario Loizzo, saranno ricevuti il 3 febbraio a Strasburgo dal commissario Tajani. L´incontro, chiesto e organizzato dall´onorevole Lavarra, servirà a gettare le basi di un coinvolgimento dell´Unione europea nella vicenda della liberalizzazione degli slot negli aeroporti italiani. «La pretesa di Cai di mantenere bloccati per tre anni gli slot non utilizzati è assurda - taglia corto Lavarra - In questo modo sarebbe legittimato un monopolio inaccettabile. La prima risposta di Tajani avvalora però la strategia di riassegnazione degli slot ad altre compagnie per mantenere l´alto livello di competitività degli scali pugliesi. Adesso si tratta di accelerare la cessione all´Enac delle bande orarie che saranno dismesse da Cai». Lavarra auspica che quella appena iniziata diventi una battaglia bipartisan. «Qui a Strasburgo coinvolgerò anche altri colleghi parlamentari - dice l´esponente del Pd - Mi auguro che l´Unione europea si attivi sul governo italiano e su Cai per chiedere il rispetto della norme sulla libera concorrenza. In passato l´Europa ha derogato a queste regole, consentendo a Regioni periferiche, Puglia compresa, di sostenere con aiuti collegamenti considerati strategici. Questa è una ragione in più perché adesso si vigili. Deve essere insediato un tavolo tecnico a Strasburgo che possa diventare un elemento di pressione sul governo italiano». L´assessore regionale ai Trasporti, Mario Loizzo, che guida la rivolta per la liberalizzazione degli slot, si augura che l´incontro di Strasburgo sia il primo passo verso una soluzione in tempi brevi. «La pretesa di Cai di mantenere per tre anni gli slot non utilizzati ci penalizza - attacca - Noi ci auguriamo che tutte le bande orarie dismesse tornino presto sul mercato per essere assegnate al miglior offerente». Non va però sottovalutato il rischio che, dopo la gara, siano assegnate a compagnie low cost che non offrono alcuna garanzia di riprotezione in caso di cancellazioni. «Credo - dice Loizzo - che se gli slot per Roma e Milano fossero messi a bando potrebbero farsi avanti anche grandi compagnie. L´incontro con Tajani sarà interlocutorio, ma deve servire a mettere a punto una strategia. Su questo la pensiamo esattamente come coloro che sostengono la battaglia per Malpensa: Cai è libera di scegliere Fiumicino come proprio hub, ma deve lasciare gli slot non utilizzati per consentire alle società di gestione degli aeroporti di mettere a punto strategie di rilancio».

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atenei, per la fiducia al decreto gelmini vota anche il premier: è la seconda volta - mario reggio (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 15 - Cronaca Berlusconi finora aveva dato il suo ok solo per l´insediamento del governo. Oggi il via libera definitivo Atenei, per la fiducia al decreto Gelmini vota anche il premier: è la seconda volta MARIO REGGIO ROMA - La Camera ha votato la fiducia al governo Berlusconi sul decreto legge Università con 302 sì. I voti contrari sono stati 228. Due deputati si sono astenuti. Il voto ha cancellato gli emendamenti presentati dall´opposizione. Stamattina sono previste le dichiarazioni di voto sul decreto Gelmini, poi la fiducia, per evitare che slitti oltre il 9 gennaio, termine ultimo per diventare legge dello Stato. Per la seconda volta, dall´inizio della legislatura, il presidente del Consiglio ha deposto la scheda nell´urna, mentre sotto Montecitorio gli studenti dell´Onda sono tornati a contestare. Nel pomeriggio di ieri, alla Camera, momenti di panico nella maggioranza: a causa del maltempo gli scranni del centro-destra sono rimasti a lungo deserti. Poi, il tam-tam della maggioranza ha provocato i primi effetti. L´arrivo in aula di Silvio Berlusconi, reduce da un summit su Cai-Alitalia a Palazzo Grazioli, ha rincuorato i fedelissimi. Cosa prevede il decreto? è un tentativo di dare una svolta al problema dei concorsi a cattedra. Per il reclutamento di professori e ricercatori universitari saranno formate commissioni tramite il sorteggio dei docenti, ma solo ordinari, riducendo a uno il numero dei prof nominati dalle facoltà. E poi il blocco delle assunzioni per le sole università con una spesa per il personale che supera il 90 per cento del bilancio, senza affrontare però il problema che gli aumenti di stipendio per i docenti di ruolo sono per legge automatici, in base al tasso d´inflazione reale, gravando quindi sul bilancio dell´ateneo. La scelta è motivata dall´obiettivo di favorire l´assunzione dei giovani ricercatori, per i quali il turn over sarà innalzato al 50 per cento rispetto al 20 previsto dalla finanziaria. Una finanziaria che, per il 2010, prevede un taglio del 10 per cento del Fondo di finanziamento ordinario degli atenei: 700 milioni di euro. I soldi risparmiati punendo gli atenei "spreconi" dovrebbero finanziare le università migliori sulla base dei criteri dell´offerta formativa, della qualità della ricerca scientifica, e di qualità, efficacia ed efficienza delle sedi didattiche. Infine, più borse di studio e 65 milioni di euro per la realizzazione di nuove residenze universitarie. Il Partito Democratico lancia l´allarme: per l´ennesima volta il Parlamento è stato espropriato del diritto di discutere un provvedimento di vitale importanza per il Paese. La Cgil lancia la mobilitazione nazionale. Gli studenti dell´Onda tornano in piazza e gridano: «Non pagheremo la vostra crisi, criminale è chi distrugge l´università».

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la lettera - (segue dalla copertina) roberto mania (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 30 - Economia La lettera Diventano consulenti o imprenditori E qualcuno ora fa il mago Una volta fuori, non ti vuole più nessuno, costi troppo e spesso sei ingombrante La crisi colpisce anche i "colletti bianchi" italiani: nel 2008 almeno 10mila dirigenti hanno perso il posto. E nel 2009 andrà ancora peggio. Così si crea una nuova forma di precarietà e c´è chi reinventa il proprio lavoro (SEGUE DALLA COPERTINA) ROBERTO MANIA Ma non è sempre così per i manager cacciati dalle aziende in crisi. Anche in Italia se ne vanno in silenzio con i loro cartoni in mano proprio come abbiamo visto fare, in tutte le tv del mondo, a quelli della Lehman Brothers di New York. Sono le regole dettate dalle grandi corporation. Con una differenza non da poco: qui da noi, appunto, è quasi impossibile ritrovare una porta in cui entrare e ricominciare. I "nostri" della Lehman, per esempio, hanno avviato una causa perché la Nomura ne ha assorbiti solo una parte. La verità è che una volta licenziato, non ti vuole più nessuno, costi troppo e qualche volta sei ingombrante. Eppure secondo un recente studio dell´economista Giorgio Barba Navaretti della Statale di Milano proprio il ruolo dei white collars è stato determinante perché le nostre multinazionali tascabili del «quarto capitalismo» conquistassero quote significative sui mercati mondiali. Interpretazione confermata anche un´indagine della Fondazione Rodolfo Debenedetti. Le storie di manager licenziati sono storie di nuova, inedita, precarietà e rompono lo stereotipo dei dirigenti ricchi, vincenti, moderni. Da «colletti bianchi» si trasformano in «colletti soli», da manager senza aggettivi a «manager atipici». Che poi vuol dire consulenti in cerca di committenti, qualche volta nuovi imprenditori. Perché la crisi sta decimando la categoria. In 10 mila sono stati licenziati nel 2008, con una accelerazione a partire da ottobre. Metà sono quelli dell´industria, l´altra quelli del terziario, del commercio, dei servizi, secondo le ultime stime di Manageritalia, uno dei sindacati del settore. Solo l´Alitalia di Roberto Colaninno ne ha mandati a casa 45 pochi giorni fa. Certo i manager guadagnano in media quattro volte più di un operaio (100 mila euro lordi l´anno, secondo l´indagine OD&M Consulting, per una media di circa 52 ore di lavoro la settimana, weekend compresi) ma una volta perso il lavoro non hanno praticamente nulla, né l´articolo 18, né gli ammortizzatori sociali. Solo un´indennità risarcitoria che varia, in media, tra gli 8 e i 10 mesi di retribuzione. Così, spesso, vanno a ingrossare la base della piramide del nostro ceto medio sconquassato dal terremoto provocato dallo scandalo dei subprime e ormai congelato davanti ai consumi. Racconta Costi: «Dopo un po´ di colloqui mi sono accorto che terminavano sempre alla stessa maniera: ha un´ottima posizione, un ottimo curriculum, la chiamerò. Poi non chiamava nessuno. Ho capito che era inutile insistere. Dovevo farmi venire qualche idea». Ecco, l´idea. Costi ce l´ha avuta e oggi fa il doppio lavoro: il mago e il formatore proprio di manager. In Italia i dirigenti sono pochi: in tutto 120 mila, 82 mila circa nell´industria (li rappresenta la Federmanager) e il resto nei servizi. L´ultima recessione, quella dei primi anni Novanta, ha cancellato oltre 20 mila posti che non si sono più ricostruiti. Da noi ci sono 0,9 dirigenti ogni cento lavoratori dipendenti, contro il 3 per cento della Francia e il 6 per cento della Gran Bretagna. La mobilità è elevatissima: ogni anno il 20 per cento cambia o perde l´incarico. E un 5 per cento ogni anno (stando ad una elaborazione di Manageritalia su dati Istat e Inps), cioè circa 6.000 dirigenti, finiva, prima della crisi, nel precariato o nel labirinto disoccupazione. La vita professionale di un dirigente dura poco. Si è visto che ben il 40 per cento dei manager che nel 1995 aveva tra i 35 e i 44 anni non era più un lavoratore dipendente (anche quadro o impiegato) dopo cinque anni. Si era riciclato: consulente, imprenditore, neo-precario. Servono idee, dunque, per provare a ricominciare. Come quella del gruppo di dirigenti della Motorola di Torino. Dal giorno alla notte la multinazionale americana ha deciso di chiudere tutti i centri di ricerca europei sulla telefonia mobile (in Francia, Germania, Danimarca, Gran Bretagna e Italia) e di spostarli negli Stati Uniti e in Cina. Quasi quattrocento lavoratori a spasso, il 90 per cento dei quali ingegneri, una quindicina di dirigenti. Che si sono «inventati» un nuovo lavoro temporaneo: contribuire a cercare l´acquirente, non della Motorola ma del know how dell´azienda. Insomma «vendono» le loro competenze, i loro cervelli, a chi li vorrà. «Ma - ammette Paolo Balducci, uno dei dirigenti in cerca d´acquirenti - per ora non c´è nulla di concreto». B. L non ha ancora quarant´anni. è stato convocato una mattina dalla multinazionale francese (settore alimentare) in cui lavorava: «Più o meno - racconta - mi è stato detto che avevo 24 ore di tempo per andarmene perché la casa madre aveva deciso di accorpare una serie di attività per ridurre drasticamente i costi». L´azienda gli ha pagato un corso di outplacement per «imparare» a ricollocarsi. Ora si è dato tre mesi di tempo, poi proverà ad andare in Svizzera. Emigrante. «Sarei disposto anche ad essere assunto come quadro ma sono le aziende stesse a non accettarlo perché pensano che alla prima occasione me ne andrei». La consulenza? «Già, per fare il precario di alto profilo». Il declino dei manager serve anche a leggere le debolezze del capitalismo italiano, famigliare e affetto da nanismo dimensionale. Di manager puri, così, ce ne sono pochi: su 140 mila imprese associate a Confindustria e Confapi - secondo un calcolo di Federmanager - sono solo 17 mila quelle che hanno almeno un dirigente. Poi c´è l´aspetto psicologico. B. M., milanese, ha 48 anni, è stato licenziato da un grande gruppo della moda. «Cominci a capire da piccoli segnali che non sei più gradito. Però quando te lo comunicano di punto in bianco la botta psicologia c´è, eccome. L´importante è convincersi che non sei diventato un pirla». Dal posto fisso anche B. M. è finito a fare il piccolo imprenditore. «Magari lavori tutta la notte e poi sei libero per alcuni giorni». Anche lui flessibile, precario, freelance. Comunque ex manager.

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Vertice sul futuro di Malpensa La Moratti e Bossi dal premier (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-01-08 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE Lo scalo Il partito del Nord chiede di liberalizzare le rotte. Ieri il corteo di protesta del settore cargo Vertice sul futuro di Malpensa La Moratti e Bossi dal premier Faccia a faccia da Berlusconi per rilanciare l'hub. E Penati incontra i lavoratori Rinviata a oggi la colazione di lavoro a Roma, mentre si allontana l'accordo della nuova Alitalia con Lufthansa Mentre il centrosinistra — in testa il presidente della Provincia Filippo Penati — corre a Malpensa, Letizia Moratti vola a Roma per parlare con Berlusconi e Bossi. è il Malpensa day, oggi. Il giorno che dovrà decidere il destino dell'( ex?) hub varesino. Il faccia a faccia di ieri tra Umberto Bossi e Silvio Berlusconi è saltato, manco a dirlo per il maltempo. Tutto rinviato a oggi, a una colazione di lavoro allargata però anche al sindaco Moratti. Il partito del Nord in trasferta a Roma per chiedere di salvare lo scalo lombardo. Data per fatta la scelta di Air France, confermata anche ieri dallo stesso Berlusconi (dai tedeschi «non è mai arrivata alcuna offerta»), rimane l'ultima ancora di salvataggio: la richiesta di liberalizzare gli slot per favorire l'arrivo di nuovi vettori che riempiano le rotte lasciate libere da Cai. Lo conferma Bossi. Lufthansa è ormai uscita di scena, fanno notare al gran capo del Carroccio. Risposta lapidaria: «Ci sono comunque le rotte ». Da liberalizzare, s'intende. A Roma si tratta, in Lombardia si protesta. Ieri manifestazione di duecento lavoratori (indetta da tutte le single sindacali, dai confederali all'Ugl) del settore cargo (dismesso da Alitalia) che hanno sfilato in corteo all'interno del terminal uno. Con loro lo stato maggiore del Pd milanese e lombardo, da Penati al segretario regionale Maurizio Martina, in compagnia dell'ex presidente della provincia di Varese, il leghista Marco Reguzzoni. Penati replica oggi. Con un'intera giornata — il Malpensa day, appunto — dedicata a una serie di incontri con istituzioni e parti sociali per chiedere una «grande alleanza », un «fronte comune» a difesa dello scalo varesino. Richiesta a cui si associa il segretario metropolitano della Cgil, Onorio Rosati: «Bisogna separare i destini di Cai da quelli dello scalo di Malpensa, liberalizzare i diritti di traffico e rivedere gli accordi bilaterali tra i diversi Stati». Al partito del Nord s'iscrive, forse un po' a sorpresa, anche il segretario regionale dell'Udc, Luigi Baruffi: «Il sindaco Moratti e il presidente della Regione Formigoni ne prendano atto: occorre andare oltre la politica romanocentrica e cominciare a discutere di liberalizzazioni». Andrea Senesi Malpensa L'hub sotto la neve e, nel tondo, il sindaco e il ministro Bossi

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Sì del premier, Air France vince Bossi: per me è una stupidata (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2009-01-08 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Berlusconi incontra i vertici Alitalia. «Lufthansa? Nessuna offerta» Sì del premier, Air France vince Bossi: per me è una stupidata ROMA — L'alleanza tra Alitalia e Air France-Klm ha ricevuto ieri un sostanziale via libera da Berlusconi dopo un incontro ieri a palazzo Chigi tra il premier, il sottosegretario Gianni Letta e i vertici Cai, che hanno spiegato le ragioni della scelta dei francesi. Ma Bossi non ci sta: «Il discorso è ancora aperto. è una stupidata fare l'accordo con i francesi che chiudono Malpensa e portano i turisti a Parigi». Il capo del governo poco dopo, però, ha sostenuto il contrario dell'alleato: «Lufthansa non si è mai fatta presente né fisicamente, né con un'offerta». A PAGINA 6 Baccaro, M. Franco, Galluzzo

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Voli e alleanze (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-08 num: - pag: 6 categoria: BREVI Voli e alleanze Fino a marzo 2008 erano 1.350 i voli settimanali di Alitalia su Malpensa. Oggi sono scesi a quota 153 Con Air France, Alitalia offrirebbe 525 voli internazionali e intercontinentali da Fiumicino e 98 da Malpensa Skyteam, l'alleanza della quale fanno parte Air France-Klm e la stessa Alitalia, offre 905 destinazioni nel mondo in 159 Stati Di Star Alliance fa parte la tedesca Lufthansa insieme, tra gli altri, a Swiss Air. L'offerta è di 912 destinazioni in 159 Paesi nel mondo

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Alitalia-Air France: arriva il sì di Berlusconi (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-08 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Alitalia-Air France: arriva il sì di Berlusconi «Lufthansa non ha fatto offerte». Bossi: è una stupidaggine. La partita delle rotte a Malpensa Lettera aperta dei sindacati al governo: rispettare gli impegni presi sulle assunzioni. Mobilitazione per il 13 ROMA — L'alleanza tra Alitalia e Air France-Klm ha ricevuto ieri un sostanziale via libera dal presidente Silvio Berlusconi, che del resto ha osservato: «Lufthansa non ha fatto offerte». Domani il consiglio d'amministrazione della compagnia franco-olandese dovrebbe ratificare l'accordo per l'acquisto con circa 300 milioni del 25% della compagnia che nascerà dalla fusione tra Alitalia e Air One. Poi, probabilmente lunedì, sarà la volta della nuova Alitalia, presieduta da Roberto Colaninno, che riunirà il consiglio, per la prima volta nella sede storica della Magliana, per chiudere la partita. Ma sulla strada del decollo della compagnia, fissato per il 13 gennaio, si pongono i sindacati firmatari degli accordi: Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt e Ugl Trasporti, in una lettera aperta al governo diffusa ieri sera, minacciano proprio per quella giornata una mobilitazione generale se non saranno risolti alcuni problemi di applicazione delle intese: si va dall'assunzione di personale a termine al non rispetto dei criteri di anzianità. A questa protesta si affianca quella di Sdl, non firmataria, che sta organizzando uno sciopero. L'epilogo della travagliata scelta dell'alleato, che ha visto fino all'ultimo momento sulla scena la tedesca Lufthansa, più per iniziativa dei suoi sostenitori italiani (il fronte lombardo) che dello stesso vettore, è stato sancito nell'incontro di ieri pomeriggio a palazzo Chigi tra il premier, il sottosegretario Gianni Letta, Colaninno e l'amministratore Rocco Sabelli. Qui i vertici della compagnia hanno spiegato le ragioni della scelta di Air France- Klm e rassicurato il governo circa la «disponibilità» a impegnarsi per lo sviluppo di Malpensa «a fronte di una sintonia del governo» sul partner straniero. Colaninno e Sabelli avrebbero lasciato intendere che eventuali interventi sui diritti di traffico a Malpensa o sulla navetta Linate-Roma, comprometterebbero il pareggio previsto nei primi due anni di attività, cui lo stesso Berlusconi terrebbe molto, e comunque richiederebbero tempi lunghi. L'impegno per Malpensa consisterebbe invece nell'incremento dei voli intercontinentali da qui ai prossimi due anni, a fronte però di un ridimensionamento di Linate e di un potenziamento infrastrutturale dello scalo varesino. «Giù le mani da Linate - è la prima reazione del presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati - : finché Malpensa non torna ad essere un grande aeroporto intercontinentale ». Oggi a palazzo Grazioli, residenza privata del premier, Berlusconi riceverà a pranzo, oltre ai vertici di Alitalia, il leader della Lega, Umberto Bossi, che ieri ha definito «una stupidaggine » l'alleanza con i francesi, e il sindaco di Milano, Letizia Moratti. Obiettivo: appianare le attuali divergenze su Malpensa. Intanto la compagnia si prepara al decollo. Il 13 gennaio sarà predisposto un servizio di assistenza ai passeggeri: un gruppo di dipendenti, che indosserà una maglietta con la scritta «Alitalia» sarà negli scali per orientare i passeggeri. Si tratta di un servizio che potrebbe essere utile a superare alcune difficoltà: numerosi passeggeri, in possesso di un biglietto Alitalia, potrebbero infatti ritrovarsi imbarcati su un aereo con livrea Air One. Potrebbe essere questo uno degli effetti dell'acquisto di entrambe le compagnie da parte dell'ex Cai (Compagnia aerea italiana) e del fatto che gli aerei dei due vettori verranno usati indifferentemente, secondo necessità. Antonella Baccaro

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Silvio e Umberto, botta e risposta a 3 metri di distanza (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-08 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Parlamento Il caffè mancato in Transatlantico Silvio e Umberto, botta e risposta a 3 metri di distanza ROMA — Si danno le spalle, a non più di quattro metri uno dall'altro. Bossi esce dall'Aula della Camera, ha appena votato la fiducia al decreto Gelmini. Berlusconi è appoggiato a una colonna di un corridoio, parlotta con i suoi. Si sfiorano quasi, ma non si vedono. Lo fanno presente al Senatur, lui si gira un attimo, «dov'è?», poi tira dritto: «Ditegli che lo aspetto alla buvette per un caffè...». Bossi aspetta, aspetta, fumando un sigaro, seduto su una poltroncina del Transatlantico, ma aspetta invano. L'incontro non c'è. Berlusconi lascia l'Aula senza prendere il caffè con l'amico. Sono le otto di sera e i due sono a Montecitorio da più di un'ora. Invece di incontrarsi parlano a distanza, con i giornalisti. Il capo della Lega per dire che «circolano troppe balle, che non è vero che l'accordo con Air France è chiuso». Il capo del governo per affermare il contrario, negli stessi minuti, a poca distanza: «Lufthansa non esiste, non si è mai fatta presente né fisicamente, né con un'offerta». Due versioni opposte, due sceneggiature che seguono lo stesso copione di questi giorni, anche a dispetto della cronaca. Berlusconi è reduce da un incontro con i vertici della nuova Alitalia, Colaninno e Sabelli, a Palazzo Chigi. Ha appena dato il via libera all'alleanza con i francesi. Bossi è arrivato a Roma in ritardo: un incontro con il Cavaliere era programmato per pranzo, la neve e la chiusura degli aeroporti lo hanno fatto saltare. Alla Camera non si recupera, il faccia a faccia è riprogrammato per oggi. Nel frattempo il Senatur insiste nella sua versione. Passeggia, fuma il suo sigaro: «Il discorso è ancora aperto. è una stupidaggine fare l'accordo con i francesi, quelli chiudono Malpensa e portano i turisti a Parigi ». Poi parlotta con Bonaiuti, portavoce del Cavaliere, per brevi istanti. Scherza sul parrucchiere del leghista Giancarlo Giorgetti, carezza affettuosamente la bionda sottosegretaria alla Salute, Francesca Martini, continua a dire la sua. Lufthansa non si è presentata? «Ci sono le rotte da liberalizzare, ci faremo valere...». Anche Berlusconi parla di rotte e di slot, appena arrivato. Non ne fa un problema, anzi: la rivendicazione del fronte del Nord, su Malpensa, lo lascia apparentemente molto tranquillo. «Sugli slot l'Enac ha sempre concesso a tutti i richiedenti tutto quello che è stato richiesto: quindi non c'è nessun caso al riguardo. Con Bossi la situazione è ormai chiara: domani vediamo...». Due battute e via, come se un caso non fosse mai esistito. La situazione sarà chiara ma il leader della Lega non la considera chiusa: «La partita è ancora aperta. In questa partita bisogna sempre smantellare le balle che raccontano gli altri». Berlusconi forse ha evitato appositamente un faccia a faccia. Bossi ripete quanto detto in mattinata, dopo aver letto i giornali, quella rivendicazione indispettita di un Cavaliere che rimarca di tenere anche lui agli interessi del Nord: «Eh, Berlusconi l'è un pù incasà, ma poi noi comunque ci mettiamo sempre d'accordo... ». Non c'è solo il problema delle rotte su Malpensa, forse Bossi chiederà al premier qualcosa di più: «Il problema di Malpensa resta. Perché va bene andare a Napoli, come ha fatto più volte il governo, però bisogna anche andare a Malpensa. Io glielo ho detto più volte. E sono certo che Berlusconi ci andrà e ci farà anche una riunione del governo, non appena avremo in mano dei risultati». In attesa dei risultati entrambi i leader lasciano Montecitorio, senza essersi stretti la mano. Imboccano due uscite diverse: se volevano dare l'impressione di avercela l'uno con l'altro ci sono riusciti. Oggi i due si vedranno a pranzo. Commensali, oltre al sindaco di Milano Letizia Moratti, saranno anche i vertici della nuova Alitalia: Roberto Colaninno e Rocco Sabelli. Mentre Bossi lascia la Camera e va a cena i leghisti che lo accompagnano spiegano cosa dirà oggi: «A queste condizioni Colaninno non può avere il monopolio sulla tratta Milano-Roma». Marco Galluzzo Aerei Alitalia ed Air France ieri allo scalo di Roma Fiumicino \\ Bossi: la partita è ancora aperta, vanno smontate le balle che si dicono \\ Berlusconi: quello degli slot non è un problema, l'Enac li ha sempre concessi

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La Lega impone al premier la sfida sul Nord (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-08 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE La Nota di Massimo Franco La Lega impone al premier la sfida sul Nord Le urla rauche di Umberto Bossi coprono un obiettivo ben visibile: attenuare l'impressione di una sconfitta del «partito del Nord» nel braccio di ferro sulle alleanze internazionali di Cai-Alitalia; e far riemergere dalla trattativa con Silvio Berlusconi la Lega come unico vero difensore degli interessi settentrionali. L'incontro fra il premier ed il suo ministro ci sarà oggi, dopo uno slittamento dovuto al maltempo. Ma le bordate scagliate ieri dal capo dei lumbard contro palazzo Chigi testimoniano una tensione vera; e la volontà da parte dei leghisti di tenerla viva. Berlusconi continua a ripetere che è tutto chiaro: non ci saranno rotture. è probabile che finirà così. Proprio perché l'epilogo appare segnato, tuttavia, Bossi deve affermare il contrario. Sa che l'alleato di Cai sarà Air France: la compagnia che, a suo dire, «chiude Malpensa e porta i turisti a Parigi». E allora martella su questa scelta, definita «una stupidaggine». Si accredita come lobbista dell'intesa con Lufthansa, protettrice dell'aeroporto lombardo: benché Berlusconi gli ricordi l'inesistenza di offerte tedesche. E conferma che punta ad ottenere altro: la possibilità che le rotte esistenti vengano utilizzate per tenere in vita lo scalo di Malpensa. Il risultato dell'operazione è quello di delegittimare la soluzione raggiunta faticosamente a palazzo Chigi; e di imporre al premier un compromesso sgradito ai proprietari di Cai. Ma Bossi non se ne preoccupa: il suo unico scopo è di offrire all'elettorato leghista un piccolo grande scalpo. Vuole placare la Lombardia spaventata dalla perdita di posti di lavoro; ed essere ricompensato nell'urna europea di primavera. Bossi l'ha fatto capire: «A Malpensa i lavoratori sono arrabbiati. Bisogna tirar fuori qualcosa». Per farlo, alcuni leghisti non esitano a sussurrare che Berlusconi fa «lo stesso gioco di Prodi e Padoa-Schioppa». Ma il paragone con due bestie nere del centrodestra come l'ex premier dell'Unione ed il suo ministro dell'Economia significa rompere un tabù; ed annunciare una campagna elettorale nella quale la competizione fra Pdl e Lega è condannata a lievitare. Così, quando Bossi allude in modo scherzoso ad un Berlusconi che «vorrebbe sculacciarmi», sdrammatizza e insieme conferma i contrasti. Lascia filtrare l'irritazione del capo del governo, convinto di trovarsi di fronte un alleato aggressivo per calcolo: a freddo. L'opposizione addita «la sceneggiata». Ed attacca un'operazione costata molto, e tuttora, sostiene, avvolta nell'incertezza. Oggi il premier si troverà di fronte non solo Bossi ma anche il sindaco di Milano, Letizia Moratti. Apparirà come la controparte, insieme con i vertici di Cai: la Lega vuole che appaia tale. Così, per la prima volta da quando sono tornati al potere, i due principali alleati del centrodestra vestiranno in pubblico i panni dei concorrenti. Berlusconi affronterà un «partito del Nord» che non riconosce più la sua egemonia: vuole affermare la propria, in polemica con un Cavaliere presentato di colpo come «romano». \\ In palio il primato al voto europeo ma l'esito sullo scalo varesino è scontato

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Le parole del 2009 l'Anno del Bue (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Opinioni - data: 2009-01-08 num: - pag: 36 categoria: REDAZIONALE Italians di Beppe Severgnini Le parole del 2009 l'Anno del Bue Abbiamo appena finito di leggere «le parole del 2008». Propongo di non perdere tempo: scegliamo quelle del 2009. Ecco alcuni vocaboli che ci tortureranno nei prossimi dodici mesi. BIOLOGICO. Carburanti, testamenti, automobili, vino e formaggi: biologico sarà bello, nell'anno appena iniziato. E' la vendetta di don Giuseppe Guerini Rocco, detto «don Cellula», mio professore di biologia al liceo. Lo diceva, lui, che la materia era importante. GOGNA MEDIATICA! Espressione utilizzata da chi ha fatto una figura di palta, al posto di una frase più umile e dignitosa: «Mi dispiace, mi dimetto». GOMORRA. Dopo aver trionfato mostrandosi tenera e fantasiosa (Nuovo cinema Paradiso, 1991), ingenua e generosa (Mediterraneo, 1992), geniale e coraggiosa (La vita è bella, 1999), l'Italia vincerà l'Oscar mostrandosi violenta e vergognosa. Giusto così: purtroppo c'è da vergognarsi. Gomorra diventerà un vocabolo ubiquo: Gomorra di qui, Gomorra di là, questa città è una Gomorra!, ma vai a Gomorra! Educate proteste di Sodoma. INAUGURATION Le inaugurazioni ci piacciono da morire: autostrade, società, treni ad alta velocità, partiti, riforme che non si faranno. L'avvento del Presidente Obama, il 20 gennaio, darà un tocco esotico al vecchio vizio italico. Aspettiamoci l'inauguration della nuova Alitalia (se qualcuno si degna di farci sapere cosa c'è costata la tumulation di quella vecchia, grazie). INTERCETTAZIONI La politica ci dirà quando, quanto e come saranno consentite. E ignorerà le schifezze che hanno rivelato, rivelano e riveleranno. REALISMO! Il vocabolo (punto esclamativo incorporato) verrà usato dai democratici americani per spiegare i compromessi di Obama, dai colleghi italiani per deglutire nuovi bocconi partenopei, dai berlusconiani per misurare la distanza tra gli annunci e i risultati, dai cattolici per spiegare i traffici terreni della Chiesa. Realismo! Vocabolo antidolorifico: le illusioni, cadendo, fanno male. RIVOLUZIONE Quest'anno si festeggia il trentennale di tre grandi cambiamenti: in Cina (Deng Xiaoping), in Gran Bretagna (Maggie Thatcher) e in Iran (Khomeini). Il vocabolo «rivoluzione», già inflazionato, verrà utilizzato per descrivere ciò che accade improvvisamente, e non abbiamo saputo prevedere. Quasi tutto, insomma. STRAGE Parola pesante e angosciosa, già oggetto d'inflazione retorica. Nel 2008 è stata usata per ogni tragedia (da due a duecentomila morti). Nel 2009 s'estenderà al commercio (strage di negozi), alla finanza (strage di risparmi), al turismo (strage di presenze). Ecco perché, davanti alle immagini strazianti che arrivano da Gaza, molti dicono di essere senza parole: le hanno sprecate. Meglio così, perché quelle che abbiamo letto e ascoltato in questi giorni erano spesso agghiaccianti. Dimenticavo. Il 2009, secondo l'oroscopo cinese, è l'Anno del Bue. Quindi tirare avanti, senza lamentarsi. E' consentito solo un muggito al mese. www.corriere.it/italians www.beppesevergnini.com \\ Da Gomorra a gogna mediatica, da inauguration a intercettazioni, da realismo a strage

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alitalia, berlusconi riapre a lufthansa. fiumicino, voli nel caos (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 1 - Prima Pagina Alitalia, Berlusconi riapre a Lufthansa. Fiumicino, voli nel caos ROMA - Dopo aver confermato la scelta di Air France come partner di Alitalia, Berlusconi riapre a Lufthansa e Bossi non cede su Malpensa. Un´agitazione dei dipendenti manda in tilt l´aeroporto di Fiumicino. SERVIZI ALLE PAGINE 10 E 11

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penati: il governo gioca sulla pelle dei viaggiatori - oriana liso (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina IX - Milano L´intervista "L´ipotesi Lufthansa esiste solo per confondere le acque, anche la Lega fa solo fumo" Penati: il governo gioca sulla pelle dei viaggiatori Poi la nuova società si deve impegnare a mantenere l´attività nel settore cargo Infine, il premier conceda gli ammortizzatori sociali Bisogna per prima cosa rinegoziare la liberalizzazione delle rotte per evitare che il nostro hub diventi il De Gaulle di Parigi ORIANA LISO Filippo Penati, presidente della Provincia, che ne pensa del vertice romano su Malpensa? «Mi sembra che abbia confermato che non c´è una proposta alternativa ad Air France e che tutto questo agitarsi intorno all´ipotesi Lufthansa come partner straniero, anche da parte della Lega, è un bluff, è solo un modo per prendere tempo e confondere le acque. Un diversivo, come quello di mettere sempre in primo piano una contrapposizione tra Fiumicino e Malpensa, dimenticando che la partita che si gioca riguarda tutto il sistema paese, non due città. E l´Italia, da questo accordo, ne esce molto malconcia». Cos´è che non va nella soluzione Air France? «Dopo un´operazione da 4 miliardi e a dieci mesi dal fallimento della fusione con i francesi siamo tornati allo stesso punto. Quella che in campagna elettorale era stata presentata come un´operazione patriottica ora si svela per quello che è, un´operazione che va a vantaggio di un gruppo di privati che rappresenta solo l´élite dell´imprenditoria: penso a Tronchetti Provera, alla Marcegaglia, ad Assolombarda, a chi faceva fuoco e fiamme a difesa di Malpensa e ha cambiato bandiera appena ha colto l´opportunità di investire e guadagnare. Ecco, quell´élite ha tradito la base degli industriali, quelli che da un ridimensionamento così perderanno sicuramente». Quindi un futuro nero di Malpensa sarà colpa loro? «Io non me la prendo solo con gli investitori di Cai, non tocca a loro difendere gli interessi generali. Me la prendo con chi protegge Cai, le garantisce il monopolio mandando in malora Malpensa e tutta la sua realtà economica e sociale. Il governo - è il messaggio chiaro che arriva dal Malpensa day - ora deve scegliere se privilegiare gli interessi di Cai o quelli dei viaggiatori, dei lavoratori, del tessuto economico e sociali del Nord». Quali sono le ricadute più negative di un accordo con Air France? «Da martedì 13 Alitalia avrà 99 partenze settimanali da Roma e Milano per l´aeroporto Charles De Gaulle: da qui i passeggeri prenderanno i voli intercontinentali. Questo vuol dire che il vero hub italiano diventerà, paradossalmente, proprio Parigi. Quindi addio contatti diretti con quelle realtà internazionali - come i paesi asiatici - per raggiungere le quali le piccole e medie imprese di Milano e Varese hanno fatto sacrifici enormi di modernizzazione. Senza contare le ricadute enormi sui lavoratori dell´aeroporto e su quelli dell´indotto». Come si può evitare tutto questo? «Con il Malpensa day abbiamo iniziato a costruire una piattaforma comune per aprire una vertenza con il governo: vogliamo sia rinegoziata la liberalizzazione delle rotte, che porterebbe una grande crescita economica per tutti, garantendo anche i diritti dei cittadini, che finora sono stati trascurati. Abbiamo chiesto al commissario di Alitalia di non interrompere subito l´attività del settore cargo per salvare il posto di 1500 lavoratori. E poi chiediamo al governo di garantire gli ammortizzatori sociali per i lavoratori Sea e dell´indotto». Penati, Malpensa è già "venduta"? «Credo non ci siano più dubbi sul fatto che il socio sarà Air France, ma se anche un miracolo dovesse riaprire la partita Lufthansa valgono sempre le richieste che ho appena detto». Come si sta comportando il sindaco Moratti in questa vicenda? «è stata l´ennesima giornata negativa per i rapporti tra il governo e Milano e il Nord. è ormai evidente che non ci si può accontentare di promesse che quotidianamente vengono disattese. Milano merita una considerazione diversa e una difesa migliore».

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formigoni: nord avanti da solo - davide carlucci (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)

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Pagina VIII - Milano Formigoni: Nord avanti da solo E s´arrabbia con Berlusconi che non l´ha invitato al vertice Politici e sindacati al Malpensa Day della Provincia nello scalo "Nessuna novità, l´impegno continua a essere insufficiente" DAVIDE CARLUCCI Formigoni si allinea alla Lega nel no alla soluzione Air France prospettata da Berlusconi per il rilancio di Alitalia. E non nasconde la sua irritazione per la mancata convocazione a Roma, dove il premier ha incontrato, per parlare del futuro dello scalo, la Moratti e il sindaco di Roma Alemanno. «Sono stupito - dice - dopo che in due telefonate, alle 11 e alle 13.30, i massimi responsabili di Palazzo Chigi avevano confermato la presenza all´incontro dei soli Berlusconi e Bossi, escludendo qualunque altra presenza. Se invece l´incontro è diventato improvvisamente da politico istituzionale, colpiscono negativamente i mancati inviti alle altre istituzioni che in alcuni casi hanno anche competenze superiori a quelle dei comuni». In serata Berlusconi ha tentato di ricucire. «In una lunga telefonata mi ha anche illustrato alcune ipotesi nuove e positive a cui sta lavorando» spiega Formigoni. Ma il suo giudizio sull´incontro resta negativo. «Non vedo novità». Da qui la sua proposta alternativa: liberalizzare i voli dando le tratte del Nord - anche il Milano-Roma che fa gola a Lufthansa - a compagnie straniere, in concorrenza con Cai, la Compagnia aerea italiana che ha rilevato la società di bandiera. Che adesso, dice Formigoni, «servirà solo una parte del paese, quella che si concentra su Roma, rinunciando a svolgere un servizio anche per le aree del Nord. Se sarà confermata questa impostazione che taglia Malpensa, al Nord ci organizzeremo tra noi, in maniera autonoma, in un modo che finirà per essere concorrenziale con la stessa Cai». Formigoni è preoccupato anche che le rassicurazioni di Berlusconi su Malpensa preludano a un ridimensionamento dello scalo di Linate. Si rafforza così l´asse con Umberto Bossi, che ribadisce: «Chi pensa di far operare una compagnia aerea senza considerare Milano come un hub è destinato al fallimento. Su questo c´è una generale condivisione». Un partito trasversale che si consolida con il successo del "Malpensa day" indetto ieri dal presidente della Provincia, il democratico Filippo Penati, che ha riunito sessanta rappresentanti di camere di commercio, imprese, sindacati, enti locali. Tutti preoccupati per il settore cargo, da salvaguardare - dal 13 Alitalia cesserà l´attività - e per le tratte internazionali non più esercitate da Alitalia ma precluse ad altri vettori dagli accordi bilaterali. L´ordine del giorno approvato alla fine ricorda al governo che «il piano industriale proposto da Cai genera allarme non solo nelle comunità locali ma anche nell´intero Paese». C´è poi il problema dei dipendenti di Alitalia Cargo che, avverte Giuseppe Foglia, di Sinistra democratica, «da martedì (non chissà quando) rischiano il posto di lavoro». Penati teme che «quando un´altra compagnia avrà la possibilità di riportare questa attività su Malpensa le nostre imprese avranno già stipulato contratti con gli autotrasportatori». E chiede ad Alitalia di prolungare il servizio.

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aeroporto, giallo al vertice (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina I - Genova La doppia veste del manager Marco Arato. Una contraddizione imbarazzante nei giorni in cui si decidono le sorti dello scalo Aeroporto, giallo al vertice Presidente al Colombo e socio dello studio consulente di Cai. Che taglia i voli Presidente, ma anche avvocato, Marco Arato. A capo dell´aeroporto di Genova, ma anche socio dello studio legale Bonelli Erede Pappalardo, consulente di Cai nei rapporti con Air France e per l´acquisto di beni. La notizia per gli addetti ai lavori è nota. Ma Cai è al centro dell´operazione che all´aeroporto di Genova sta costando la cancellazione di voli, un deficit di bilancio di due milioni di euro, un ridimensionamento della sede Alitalia che quasi scompare passando da 37 a cinque. Imbarazzi per questa doppia veste? «No, sono piani distinti - risponde Arato - io sto bene attento a salvaguardare l´interesse dell´aeroporto di Genova». AVA ZUNINO A PAGINA VII

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la vincenzi "datemi le azioni e vi trovo un socio" (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina I - Genova La proposta Il sindaco vuole entrare nel "Colombo" La Vincenzi "Datemi le azioni e vi trovo un socio" «FATEMI mettere il naso dentro la spa dell´Aeroporto, e vi trovo una compagnia aerea» dice Marta Vincenzi. «Insieme con la Regione, chiaro: in ogni caso il Comune non ci metterà soldi, ma cercherà partner privati, di mestiere. E non mi fermo qui: perché se è vero che da tempo ripeto la necessità che gli enti locali siano nella compagine azionaria per poter contare politicamente sulle scelte, la situazione attuale ci penalizza in maniera assurda, dopo i tagli dei voli decisi da Cai. Sto pensando a un´azione clamorosa, contro il governo che, di fatto, ha creato le condizioni per una sospensione di pubblico servizio, in una città che non ha il treno veloce». E il sindaco di Genova ha deciso che d´ora in poi tutti i viaggi a Roma li farà in treno. «Non solo sono stati tagliati i voli, ma sia Alitalia che AirOne hanno tariffe altissime. Non ci sto a spendere 500 euro in una giornata per andare su e giù dalla capitale, con quei soldi si va a New York». Ma per poter lavorare ad alternative reali di rilancio dell´aeroporto genovese, il Comune ha bisogno di poterne essere azionista. «E´ una scelta anomala che non esiste in nessun´altra città italiana, per non parlare di quelle europee - si scalda la Vincenzi - Guardate la Moratti o Alemanno se difendono i loro scali: per forza, i comuni fanno parte delle società proprietarie di Fiumicino come di Malpensa. Io l´ho detto da tempo: vogliamo entrarci, ci dicano quando verranno messe in vendita le quote. Anche perché non mi sembra che l´Autorità Portuale e la Camera di Commercio si stiano scaldando troppo.... «. (d. al.)

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aeroporto, la doppia veste del presidente - ava zunino massimo minella (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina VII - Genova La Culmv L´incontro Il sindaco, che ha incontrato il presidente Roberto Bazzano, vuole conoscere il dettaglio degli aiuti contestati L´accusa del sindacato: "Monopolio dei cieli" Aeroporto, la doppia veste del presidente Arato guida il "Colombo" e lavora per lo studio legale che è consulente di Cai Vincenzi su Iride: "Chiarezza sul futuro" Porto, il prefetto detta le regole ai camalli "Intesa possibile, solo se si rispetta la legge" Socio di Bonelli Erede Pappalardo advisor della società guidata da Colaninno "Io incompatibile? Sono piani distinti e io salvaguardo gli interessi dello scalo di Sestri" Il patto del 2002 ha piena validità ed è stato autorizzato anche dal ministero, può bastare una circolare per cancellarlo? AVA ZUNINO MASSIMO MINELLA Il presidente dell´aeroporto di Genova, il professor Marco Arato, è uno dei soci dello studio legale Bonelli Erede Pappalardo che è consulente di Cai, la nuova Alitalia, nei rapporti con Air France e per l´acquisto di beni come ad esempio gli aerei. La notizia per gli addetti ai lavori è nota. Cai è al centro dell´operazione che all´aeroporto di Genova sta costando la cancellazione di voli, un deficit di bilancio di due milioni di euro, un ridimensionamento della sede Alitalia che quasi scompare passando da 37 a cinque. Chiediamo ad Arato se non provi imbarazzi in questa doppia veste, da una parte amministratore pubblico che dovrebbe fare gli interessi dell´aeroporto di Genova, e dall´altra socio di uno studio privato che rappresenta una società, Cai, che sta prendendo decisioni così penalizzanti nei confronti dello scalo. Lui, il professore, risponde: «No, sono piani distinti; io sto bene attento a salvaguardare l´interesse dell´aeroporto di Genova». Arato spiega anche che, proprio nella vicenda Cai, «i miei colleghi hanno chiesto anche a me di lavorare su alcune cose, ivi compresi gli acquisti di beni, ma si tratta di attività che non confliggono con il mio ruolo in aeroporto». Ma in questi giorni, mentre a Genova si levavano le proteste delle istituzioni - dal sindaco al presidente della Regione � per i problemi creati da Cai, a livello nazionale gli incontri tra gli esponenti di Cai e Air France si svolgevano nella sede dello studio milanese Bonelli Erede Pappalardo. Arato spiega: «In studio siamo trecento, e e ci occupiamo ovviamente tante cose. è vero che a Milano si sono svolte riunioni tra i miei colleghi sulle attività di Cai. Ma non posso certo impedire loro di fare riunioni». Certo, il lavoro è sacro. Ma ci si chiede se possa esistere una incompatibilità tra le due attività - una svolta nell´interesse pubblico, l´altra in quello privato � tale da spingere Arato a riconsiderare il doppio incarico. L´avvocato nega una simile eventualità, affermando che mancano i presupposti per una simile decisione. E spiega: «La parte operativa delle scelte di Cai, la decisione se aprire o meno le rotte, se fare licenziamenti o assunzioni, non la fa lo studio legale. Sono scelte di business». Quelle scelte le fanno i manager di Cai che hanno scelto lo studio come consulente in questa delicata vicenda: «Alla domanda se a Genova assumono o non assumono, io rispondo che non lo so: chiedetelo a Cai. Non solo noi non veniamo consultati su queste scelte, ma se ce lo chiedessero diremmo che non è nostra competenza». La tesi del presidente dell´aeroporto di Genova è che non esistano conflitti, né questioni di scarsa opportunità perché, dice, né lo studio legale da un lato, né lui come presidente dell´aeroporto dall´altro, fanno scelte operative: «Cai è cliente dello studio, ma un conto è fare consulenze legali per l´acquisto di beni e nei rapporti con Air France, un altro sono le scelte operative». Arato dice che non le fa neppure lui come presidente dell´aeroporto: «Io sono il presidente che ha la rappresentanza legale e mi occupo di questioni strategiche: per esempio la concessione, su cui mi sono impegnato e che ho condotto in porto. Le decisioni, ossia le "competenze operative", sono del direttore generale e per le scelte più importanti del consiglio di amministrazione come organo collegiale». Arato assicura di non occuparsi neppure dei rapporti con le compagnie aeree per cercare di aumentare il numero di voli in arrivo e in partenza dall´aeroporto: «Tutte questioni di cui si occupa il direttore generale che in questi giorni sta conducendo le trattative per la ricerca di una seconda compagnia su Roma, che potrebbe essere Blue Panorama». Resta il fatto che, nelle trattative in corso, Arato è presidente della società danneggiata e consulente (seppur indirettamente, attraverso il suo studio) della società avversa. Affondo del Pd su una Cai monopolista su tratte redditizie, fra cui la Genova-Roma. Dario Balotta, membro della consulta nazionale del Pd ed ex segretario della Fit Cisl accusa il nuovo soggetto nato dalle ceneri della vecchia Alitalia e integrato da Air One. «La concorrenza non esiste già oggi sulle più redditizie tratte nazionali - spiega Balotta - come la Fiumicino-Genova, Venezia Bari, Lamezia, Trieste, Brindisi e Torino. Esiste invece un cartello (Alitalia Air One) che penalizza i consumatori oramai da molti anni e che dal 13 gennaio verrà legalizzato». «L´intesa si trova solo se si accetta il principio che la legge va rispettata. Chiarito questo aspetto, insomma, sono sicuro che arriverà l´accordo». Pragmatico e ottimista, il prefetto di Genova Anna Maria Cancellieri che ieri, insieme al presidente dell´authority Luigi Merlo, ha incontrato i consigli di amministrazione delle due compagnie portuali, prima tappa di un percorso lungo, che entro fine marzo porterà al bando di gara per la fornitura di lavoro temporaneo in porto, secondo quanto prevede l´articolo 17 della legge 84-94. «Com´è andata? Come mi aspettavo - spiega il prefetto al termine dell´incontro con Culmv e Pietro Chiesa - L´appuntamento era teso ad ascoltare il punto di vista dei nostri interlocutori, e così è stato. Li ho trovati un po´ fermi nelle loro posizioni, ma continuo a pensare che ci siano tutti gli spazi per arrivare fino alla fine del nostro confronto, con un esito positivo. Certo, alla base c´è l´accettazione del principio, ma fissato questo si va dritti al risultato». Le occasioni per tornare a parlarsi non mancheranno certo. Prefetto e presidente dell´authority completeranno la prossima settimana il primo giro di incontri, martedì i terminalisti, mercoledì i sindacati. Poi, via al secondo giro, nella settimana successiva, senza mai fermarsi. «Siamo all´inizio del confronto, ma i tempi restano comunque stretti - chiarisce rapidamente il presidente dell´authority Luigi Merlo - Io sono ottimista e lavorerò per portare a casa un risultato concreto». Ci sarà però da lavorare parecchio, anche perché ieri non si è toccata la parola-chiave, "gara", termine ultimo dell´intera vicenda. L´argomento è rinviato più in là, ma è chiaro a tutti che non potrà essere eluso. «Si è trattato di un incontro interlocutorio, come ci attendevamo - commenta il console dei "carbuné" della Pietro Chiesa Tirreno Bianchi - Ognuno ha espresso le proprie posizioni e le proprie esigenze. Noi abbiamo iniziato ponendo un interrogativo di fondo: il patto sul lavoro, firmato nel 2002, è diventato illegale? Personalmente non mi risulta, visto che è stato recepito in autorità portuale e ha avuto l´avvallo del ministero dei Trasporti». Ma Bianchi inizia pure a riflettere sui futuri assetti dello scalo. «Mi sembra che i termini attorno ai quali ruota la questione del lavoro, come ad esempio i picchi di traffico, siano ancora incerti - prosegue il console dei carbuné - Se il terminalista assume più dipendenti e riesce a esaurire tutto il lavoro, è chiaro che il picco sparisce. La gara? Non dev´essere usata come una scure, una pistola contro i lavoratori. Si deve affrontare in un ragionamento più complessivo sull´organizzazione del lavoro». Anche sul fronte della Culmv permangono le perplessità degli ultimi tempi legati alla nuova organizzazione del lavoro chiesta dal ministero dei Trasporti. «Può bastare una circolare o una direttiva a buttare un patto che ha pieno valore e ha ricevuto tutte le autorizzazioni? - si domanda il viceconsole della Compagnia Unica Antonio Benvenuti, presente all´incontro in prefettura con l´altro viceconsole Walter Marchelli - Noi abbiamo spiegato al prefetto la nostra posizione, che meritava un approfondimento su tanti aspetti che sono poco noti. Chiaro che si trattava di un incontro interlocutorio, non si poteva fare di più, ma siamo disponibili ad approfondire ulteriormente il confronto, non abbiamo mai rinunciato a farlo, non lo faremo certo adesso». «NON c´è alcun problema di commissariamento di Iride, né di sfiducia verso Roberto Bazzano: quello di cui dobbiamo discutere è come equilibrare Iride, e Genova in particolare, rispetto ai nuovi soci emiliani. E quello che ho chiesto io a Bazzano è un panorama chiaro e netto della situazione, perché dovrà essere il consiglio comunale, da qui a poche settimane, a votare la fusione di Iride». Marta Vincenzi chiarisce così i contenuti del colloquio di ieri con il presidente di Iride. In ballo la contestata vicenda dell´esenzione dalle imposte dirette, poi recuperate. Il problema è antico e affonda le sue radici nel 1990 quando, per aiutare la trasformazione delle municipalizzate in spa, così come stabiliva appunto la legge 142 del �90, si garantiva alle aziende l´esenzione delle imposte dirette Irpeg e Ilor. Il regime tributario agevolato scattava dal momento della trasformazione fino al 99. Nel 2003, però, la Commissione Ce bollò come "aiuti di stato" queste disposizioni di legge, chiedendo allo Stato il recupero di questi aiuti. Ex municipalizzate e stato italiano impugnarono ovviamente questa sentenza e il giudizio è ancora in corso. Nel frattempo, però, la legge italiana ha fatto il suo corso, procedendo con la richiesta. «Proprio sulla base di queste disposizioni - si spiega in Iride - la società che ha ereditato le posizioni di Aem e Amga ha provveduto nel 2007 a versare le imposte corrispondenti agli aiuti di stato. Per questo motivo, riteniamo di aver adempiuto a quanto richiesto». A fine novembre 2008, però, ecco arrivare il nuovo capitolo della vicenda. Il decreto legge 185 si occupa nuovamente degli aiuti di stato, affidando all´agenzia delle entrate, anziché al ministero degli Interni, il compito di procedere al recupero degli aiuti equivalenti alle imposte non versate. 180 milioni di euro? La cifra potrebbe derivare dall´applicazione delle aliquote Irpeg e Ilor a tutti gli utili conseguiti da Aem e Amga durante il periodo di moratoria fiscale (esercizi dal �96 al �99), maggiorato degli interessi. Si tratterebbe insomma di una liquidazione delle imposte e non degli aiuti di stato, cosa questa già avvenuta nel 2007.

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la multiservizi assume custodi l'opposizione: manovra elettorale (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina V - Bari Il cda approva i criteri del bando: sedici da inserire subito, ma il numero aumenterà La Multiservizi assume custodi l´opposizione: manovra elettorale L´assessore Monno "Sarà una selezione pubblica con procedure trasparenti" Niente assunzioni in campagna elettorale. Lo schema di bando di concorso per la selezione di custodi, approvato l´altra sera dal cda della Bari Multiservizi, fa gridare allo scandalo il centrodestra. «Si vuole utilizzare la società come un carrozzone elettorale - taglia corto Filippo Melchiorre, capogruppo di An - Se proprio è necessaria una selezione di personale, è opportuno farla dopo la campagna elettorale». Melchiorre solleva anche dubbi di compatibilità finanziaria dell´operazione. «Prima di assumere altro personale - osserva - sarebbe opportuno fare una verifica seria sui conti dell´azienda. Abbiamo più di un motivo per ritenere che la situazione finanziaria sia compromessa. Se una società con i bilanci in disordine continua a fare assunzioni, non soltanto illude chi è alla ricerca di un lavoro stabile, ma mette anche a repentaglio il futuro dei propri dipendenti. Non vorremmo ritrovarci, fra un paio di anni, a gestire un dramma che, fatte le dovute proporzioni, sarebbe del tutto simile a quello di Alitalia». L´assessore alle Aziende, Michele Monno, respinge le accuse. «Chi parteciperà al concorso dovrà sostenere un colloquio motivazionale e un test psico-attitudinale - spiega - Le procedure saranno trasparenti: il presidente della commissione sarà indicato dal sindaco». Il bando sarà consegnato a Michele Emiliano entro la fine del mese. Inizialmente la Multiservizi doveva assumere 16 custodi e un amministrativo di quarto livello. «I custodi saranno molti di più - annuncia il presidente, Vito Ferrara - Stiamo facendo una ricognizione di tutti i posti da ricoprire, con il riconoscimento di un punteggio per chi ha già avuto contratti a tempo determinato. Se i consiglieri comunali ritengono che il concorso non si debba fare, noi non lo faremo. Sono convinto, però, che la selezione pubblica sia una procedura che dà garanzia di trasparenza». Ma la società può permetterselo? «Dal ´98 a oggi la Multiservizi non è mai stata in passivo», assicura Ferrara. (r. lor.)

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il weekend nero degli aeroporti - lello parise (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina VII - Bari Il weekend nero degli aeroporti Cancellati quattordici voli fino a domenica da Bari e Brindisi Oggi parlamentari al Karol Wojtyla Myair, sedici ore di ritardo per Parigi LELLO PARISE Quattordici voli per Roma e Milano cancellati dagli aeroporti di Bari e Brindisi fino a domenica. E, di questi, la metà sparisce dai display dei due scali solo nella giornata di ieri: sei targati Alitalia e uno Myair. Erano tutti destinati a raggiungere la capitale. Ma gli aerei delle 11.20 e delle 19 da Bari a Roma restano a terra, così come quelli che sarebbero dovuti partire da Brindisi alle 6.45, alle 7.15 (Myair), alle 11.15, alle 15.05 e alle 19.10. Per chi riesce ad imbarcarsi non sono comunque, tutte rose e fiori. I passeggeri che a bordo di un velivolo Myair avrebbero dovuto volare dal capoluogo pugliese a Parigi passando per Genova, allacciano le cinture con quasi sedici ore di ritardo: orario schedulato, 7.05; partenza prevista, 22.20. Benvenuti nel tacco d´Italia, che dopo il terremoto legato alla nascita della nuova Alitalia sembra isolato dal mondo. Tutti sperano che si corra ai ripari prima di subito, ma nessuno sa da dove cominciare per rimescolare le carte e cercare di sistemare le cose. Un «esperimento inedito» come lo definisce lui stesso, lo mette a punto stamattina il senatore del Pd Alberto Maritati, che dalle 11 chiama a raccolta nell´aerostazione Karol Wojtyla parlamentari di destra e di sinistra, il presidente degli industriali Nicola De Bartolomeo, l´assessore regionale ai Trasporti Mario Loizzo, l´amministratore unico di Ap Domenico Di Paola. Maritati spiega: «Voglio che si riesca a esaminare, tutti insieme nonché attentamente, una situazione a dir poco preoccupante e, questo, al di là dei colori politici di ognuno di noi. Non si tratta di un´assemblea contro qualcuno, ma per il Mezzogiorno. Mi auguro che vada tutto bene e, soprattutto, di non essere frainteso: non ho bisogno di iniziative del genere per parlare male del governo Berlusconi». L´aria che tira non è delle migliori e a quanto pare il vento di burrasca continuerà a soffiare. Ieri, appunto, sette tratte spariscono come la neve sotto il sole. Ed altre sette - tutte da Bari - non esisteranno da oggi a domenica: prima di domani non sarà possibile prendere il volo delle 20.35 per Linate né, in questo caso prima di domenica, quello delle 7.25; così come sempre prima di domenica, rimarrà un sogno salire a bordo dell´aereo delle 9.10 alla volta di Malpensa e dovrete aspettare lunedì della prossima settimana se vorrete utilizzare quello delle 20.30 ancora per Malpensa; quanto a Fiumicino, non c´è niente da ridere giacché non sarà possibile fino al 10 utilizzare il volo delle 8 e fino all´11 quello delle 15.05. Un weekend tragico.

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l'odissea di una famiglia "noi, ostaggi di easyjet" - ilaria ficarella (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina VII - Bari Da tre giorni tentano di raggiungere Milano: oggi ci riprovano L´odissea di una famiglia "Noi, ostaggi di EasyJet" "Per prendere un volo Alitalia ci volevano 720 euro non potevamo permettercelo" ILARIA FICARELLA (segue dalla prima di cronaca) E invece all´una la compagnia notifica ai circa cento passeggeri del volo per Malpensa la cancellazione del collegamento. «E´ cominciato così ? racconta il signor Maffei ? un´odissea che purtroppo non è ancora finita». La sola alternativa al volo della Easyjet sarebbe stata l´Alitalia. Molti dei passeggeri del volo cancellato hanno optato proprio per l´acquisto di un altro biglietto con l´altra compagnia pur di arrivare in tempo a Milano. «Ma noi ? spiega il malcapitato ? quella scelta non la potevamo fare. Ci sarebbe costato circa 180 euro a persona. Io guadagno mille euro al mese e una spesa così elevata è proprio fuori dalla nostra portata». Improponibile anche l´ipotesi del treno. La EasyJet ha perciò proposto un´altra soluzione: prendere venerdì il volo per Milano, senza aggiungere un centesimo ai 400 euro già spesi (per i quattro biglietti d´andata e ritorno). Unico inconveniente: prendere l´aereo da Brindisi. I quattro hanno così trascorso la notte di mercoledì in un albergo della città, pagato da EasyJet. «Lì ci hanno accompagnato loro con un loro pulmino ? spiegano ? ma al mattino seguente siamo stati abbandonati a noi stessi». Lasciato l´albergo sono tornati a Taranto in treno. Oggi dovrebbero prendere finalmente il volo per Milano, quello delle 16 da Brindisi. «Ma sarà un´altra avventura arrivare fino a lì». Intanto la compagnia aerea fa sapere: «Il volo da Bari di mercoledì 7 gennaio è stato cancellato per le pessime condizioni meteo. E i passeggeri sono stati riprotetti sul volo di venerdì da Brindisi perché quelli in partenza da Bari erano già tutti prenotati».

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fiumicino senza pace cancellati 135 voli - cecilia gentile (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 11 - Economia Fiumicino senza pace cancellati 135 voli Nuova protesta del personale di terra In corteo per lo scalo circa 400 dipendenti: la metà rischia il posto di lavoro CECILIA GENTILE ROMA - Centotrentacinque voli cancellati su un totale di 350, una Caporetto. Con passeggeri in aeroporto per ore a cercare i bagagli scomparsi o incolonnati in lunghissime code ai banchi della compagnia di bandiera aspettando di essere riprotetti. Passeggeri allo stremo. Ma anche dipendenti Alitalia Az Airport, la società che fornisce i servizi di terra, col terrore di perdere il lavoro. «La Cai si era impegnata a inserirci nel nuovo organico - ripetono tutti - invece la metà di noi non è stata riconfermata». In 400 ieri, tra addetti alle pulizie di bordo, al carico e scarico bagagli e all´assistenza in pista, hanno bloccato oltre un terzo dei voli della giornata con due assemblee, una la mattina, l´altra il pomeriggio, culminate entrambe in un corteo all´interno dell´areostazione. «Lavoro, lavoro, lavoro», gridavano battendo le mani e soffiando nei fischietti, tra i passeggeri che osservavano senza commentare. «Dovete avere pazienza, ci dispiace, ma difendiamo il nostro posto di lavoro», urlava al megafono uno dei leader. Per il garante sugli scioperi Antonio Martone «le assemblee violano i limiti previsti dallo Statuto dei lavoratori e del contratto collettivo». «Il protrarsi e il ripetersi dell´astensione collettiva dal lavoro potrebbe recare un grave pregiudizio al diritto della mobilità costituzionalmente tutelato», dichiara il garante. I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uil e Ugl Trasporti ribattono che le assemblee sono state convocate con 48 ore di anticipo, come vuole la legge. Fatto sta che l´ennesima giornata di caos ha polverizzato tra i passeggeri ogni residuo di fiducia nella compagnia di bandiera. «Alitalia per me può andare pure alla malora», dice per esempio il signor Piero Biagiotti, che si appoggia al bastone. Dai display risulta tutto in regola. Italiani e stranieri vanno tranquilli al check in e solo allora vengono informati del volo cancellato. Addirittura imbarcano i bagagli, passano i gate e vengono rimandati indietro in extremis. Senza l´assistente di terra in pista, infatti, non si alza il volo. Per Robert Perz il viaggio Caracas-Roma è andato bene. Il volo Roma-Barcellona delle 16.20 è stato cancellato. «Ero in aeroporto dalle 11 della mattina - racconta - ma l´ho saputo solo alle 16». La signora Anna Maria Conti, 75 anni, doveva tornare a Palermo con il volo delle 11.20. «Ci dicono che il volo è stato cancellato - riferisce suo figlio che ha preso un giorno di ferie per assistere la madre - allora chiamiamo il call center 062222 e ci riproteggono con un volo alle 17.15. Alle 14 andiamo ad informarci al banco Alitalia e qui dichiarano che il call center non è attendibile perché non ha i terminali aggiornati. Adesso aspettiamo il volo Airone delle 19.50». Per oggi e fino al 12 gennaio sono annunciate nuove assemblee sindacali. (ha collaborato maria elena vincenzi)

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da berlusconi uno spiraglio a lufthansa ma air france è a un passo da alitalia - lucio cillis (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)

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Pagina 10 - Economia Da Berlusconi uno spiraglio a Lufthansa ma Air France è a un passo da Alitalia Oggi il cda a Parigi. Lettera in extremis dei tedeschi I manager francesi Spinetta e Gourgeon in Italia la prossima settimana. Dai tedeschi solo una proposta di collaborazione commerciale LUCIO CILLIS ROMA - Il pressing padano costringe Silvio Berlusconi a riaprire uno spiraglio a Lufthansa. «Se i tedeschi riterranno di fare un´offerta precisa, sono certo che Cai la considererà» ha detto ieri il premier al termine di una giornata convulsa fatta di incontri con i vertici Alitalia e i due sindaci di Milano e Roma. Una giornata che ha visto l´ennesimo blocco di oltre un terzo dei collegamenti programmati dalla compagnia, causato da assemblee delle tute verdi a Fiumicino: quasi 140 voli cancellati e ritardi di diverse ore hanno costretto alcune migliaia di passeggeri ad improvvisare bivacchi nello scalo romano. Nuovi disagi sono previsti per martedì prossimo, nel primo giorno di vita della nuova Alitalia che sarà inaugurato da un volo Londra-Roma. Nelle stesse ore il nome del partner straniero sarà ufficializzato: Air France-Klm resta in pole position e anche la lettera di "intesa commerciale all´interno di Star Alliance" spedita ieri dai tedeschi (non un´offerta come precisano fonti della compagnia), non sembra impensierire Jean-Cyril Spinetta e il suo delfino Pierre-Henri Gourgeon. Lufthansa infatti potrebbe entrare in gioco solo nel caso di un improbabile dietrofront di Air France-Klm. Oggi a Parigi, si tiene l´atteso cda che dovrebbe consegnare agli amministratori la delega a chiudere presto e positivamente il dossier Alitalia. Che la partita sia ad un punto decisivo lo lasciano intendere fonti vicine all´operazione: Spinetta e Gourgeon sarebbero attesi in Italia già la prossima settimana, una volta incassato il via libera del consiglio di Alitalia. Ieri a Palazzo Grazioli, il presidente di Alitalia Roberto Colaninno e l´ad Rocco Sabelli, hanno incontrato i sindaci di Roma e Milano, Gianni Alemanno e Letizia Moratti. Sul tavolo, in un´atmosfera che alcune indiscrezioni definiscono "gelida", i vertici della Magliana hanno ribadito il piano industriale che punta molto su Fiumicino e poco, almeno fino al 2010, su Malpensa. Lo scalo milanese però non perderà lo status di hub: in cambio di un ridimensionamento di Linate e di collegamenti tra Milano e Malpensa, i voli intercontinentali potranno aumentare progressivamente. Un passo avanti per la Lega mentre il Partito democratico, con il leader Walter Veltroni e Pierluigi Bersani, definisce l´operazione come «fallimentare». All´attacco di Alitalia, ma con altri argomenti, anche l´associazione europea delle compagnie aeree low cost che include Ryanair e easyJet. La Elfaa ha presentato un reclamo alla Ue «contro le misure di sostegno dello Stato italiano derivanti dalla tassa di tre euro a passeggero» che pesano sui biglietti staccati dal 28 ottobre scorso. Un «sussidio illegale da 700 milioni di euro» cui la Ue non sembra dare molto peso visto che «ad un primo esame non sembra essere un aiuto di Stato», come ha detto ieri a Bruxelles Fabio Pirotta, portavoce del commissario ai Trasporti Antonio Tajani.

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malpensa-day contro i tagli alle rotte - davide carlucci (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 10 - Economia La protesta Malpensa-day contro i tagli alle rotte DAVIDE CARLUCCI MILANO - Liberalizzare le tratte, lasciando che le compagnie straniere facciano quello che Alitalia non vuole fare più al Nord. Lo chiedono 60 rappresentanti di enti locali, imprese e sindacati che ieri si sono riuniti per il "Malpensa day" promosso da Filippo Penati. Secondo il presidente della Provincia il futuro dell´aeroporto come hub «a questo punto è alle nostre spalle. Ora il futuro di Malpensa è quello di grande aeroporto intercontinentale point to point». Per questo - e per evitare «una perdita nel lungo periodo per l´intero sistema economico italiano quantificabile in 18,5 milioni di euro nel 2020» - in un ordine del giorno si chiede al governo di «rivedere gli accordi bilaterali» che non consentono l´ingresso di altri vettori e di «impedire posizioni di privilegio da parte di Cai», la Compagnia aerea italiana che ha rilevato Alitalia. Penati è preoccupato anche per la perdita dei posti di lavoro nel settore cargo a partire dal 13 gennaio. Da quella data, inoltre, «Alitalia prevede 99 partenze settimanali, 60 da Roma e 39 da Milano, per l´aeroporto Charles De Gaulle. La nuova Alitalia porterà passeggeri nell´aeroporto francese per prendere da lì voli intercontinentali e riceverà delle royalties. La nostra, dunque, non è solo una battaglia del Nord: in Italia deve continuare a operare una compagnia di bandiera e Cai non può essere considerata tale». Roberto Formigoni, intanto, se la prende con Berlusconi per la mancata convocazione all´incontro romano con Moratti e Alemanno: «Sono stupito - dice il governatore lombardo - e comunque dall´incontro non è emerso niente di nuovo. La nuova Alitalia punta su Roma ma il Nord si organizzerà da solo».

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l'italianità è già costata allo stato 3,3 miliardi - luca iezzi (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)

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Pagina 11 - Economia L´italianità è già costata allo Stato 3,3 miliardi E su flotta, cargo e hub la ricetta Cai è la stessa della prima proposta francese Il dossier Parigi era pronta a pagare debiti e azioni, dando al Tesoro il 5% della futura compagnia E gli esuberi con ammortizzatori sono passati a 4 mila dai 2.120 del piano-Spinetta LUCA IEZZI ROMA - «Le condizioni poste da Air France sul taglio del cargo e su Malpensa sono assolutamente irricevibili» diceva Silvio Berlusconi il 19 marzo scorso rimandando al mittente un´offerta che dopo dieci mesi non è paragonabile a quella di Cai, ma nel senso opposto a quello inteso dal premier. I francesi avevano messo 1,85 miliardi di euro, un miliardo subito per azzerare i debiti e 850 milioni d´investimenti dal 2009 in poi. Ma soprattutto davano in cambio titoli Air France allo Stato e agli altri azionisti. Nel dicembre scorso, dopo quattro mesi di commissariamento, la cordata di 20 «patrioti», come li ha definiti lo stesso premier, ha pagato 427 milioni cash (solo 100 versati) per rilevare una parte di un gruppo con un passivo da 3,2 miliardi. Il conto tra quanto incassato da Cai (427 milioni), il debito rimasto in capo alla bad company e il mancato incasso del pacchetto Air France, il primo bilancio del salvataggio dell´italianità già segna un passivo di 3,3 miliardi per i contribuenti italiani. In attesa che il commissario Augusto Fantozzi recuperi qualcosa dalla vendita di quanto rimasto. Ancor più negativo il bilancio occupazionale: la nuova Alitalia ha circa lo stesso personale (12.650 persone immaginato da Parigi, ma gli ex lavoratori della Magliana sono solo 10.150 perché a loro si aggiungono oltre 2 mila addetti Air One. Gli esuberi sono raddoppiati (2.120 dicevano i francesi, contro i 4 mila del piano Cai) anche perché circa 3 mila persone della manutenzione e dei servizi di terra non saranno riassorbiti da Fintecna come previsto nel marzo scorso. Tra le "vittime" del rifiuto ad Air France vanno anche considerati i circa mille lavoratori a tempo determinato di Air One cui non sarà rinnovato il contratto. Non è finita: Air France era disposta a pagare il 20% del costo degli esuberi da lei provocati. Il piano francese è stato respinto perché chiudeva il trasporto merci, depotenziava Malpensa e dirottava i flussi turistici verso Parigi, direttive confermate dal piano industriale della cordata tricolore. Complice l´accordo che porterà Air France-Klm a rilevare il 25% del vettore rinato, Alitalia chiuderà il cargo nel 2009, ha scelto Fiumicino come aeroporto principale e Roma e Milano sommano circa cento voli a settimana con Parigi Charles de Gaulle. Dal punto di vista delle prospettive future l´Alitalia presieduta da Roberto Colaninno nasce con 300 milioni in cassa, poco meno di 600 milioni di debito operativo e 490 milioni di debiti sugli aerei acquistati da Air One. Senza contare che nella flotta di 148 aerei della nuova Alitalia la quota dei velivoli in leasing (da pagare mensilmente al socio Carlo Toto) è ben più alta di quella cui avrebbe fatto affidamento la società guidata da Jean-Cyril Spinetta. I prossimi cinque anni, periodo che per statuto vede i soci italiani rimanere alla guida della società quindi saranno molto difficili. Forse il costo finale dell´operazione "Alitalia agli italiani" lo potremo fare solo quando sarà finita, cioè quando Air France diventerà l´unico proprietario.

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colaninno minaccia la chiusura di linate e spinge bossi alla tregua con il premier - (segue dalla prima pagina) claudio tito (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)

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Pagina 10 - Economia Alta tensione ieri a palazzo Grazioli nel vertice tra Berlusconi, il leader della Lega e i vertici di Cai Colaninno minaccia la chiusura di Linate e spinge Bossi alla tregua con il premier (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) CLAUDIO TITO Fino a ieri mattina la partita Alitalia sembrava contrapporre il "partito del nord" pro Malpensa a quello del "sud" pro Fiumicino. Nel doppio vertice di ieri a Palazzo Grazioli, invece, Silvio Berlusconi ha dovuto prima di tutto sedare lo scontro tra i "nordisti". Con il sindaco di Milano, Letizia Moratti, spalleggiato da An (in particolare dal "collega" Alemanno"), pronto a guerreggiare contro i lumbard in difesa dello scalo cittadino. La tregua - perché i leghisti non la vogliono ancora chiamare «pace» - è stata siglata proprio sulle garanzie fornite dal premier e dal presidente di Cai, Roberto Colannino, sul futuro degli scali lombardi. Assicurazioni, però, che facevano perno su un unico presupposto: l´intesa con Air France è imprescindibile, «si chiude lunedì prossimo». E già, perché le insistenze del Carroccio sull´aeroporto di Varese e sull´opzione Lufthansa per un momento anche nel summit di Via del Plebiscito avevano provocato un impasse. Con tanto di nervosismi malcelati dai "bossiani". «Se volete che Malpensa sia da subito un Hub - è stato il ragionamento svolto dal "capitano" della nuova Alitalia - per noi va bene. Ne abbiamo parlato anche con Air France. Spostiamo tutti i voli di Milano a Malpensa». Una provocazione, per di più calcolata. Perchè l´ipotesi era già stata archiviata nei contatti con Gianni Letta e con il premier. Sta di fatto che la semplice eventualità che Linate potesse chiudere i battenti ha diviso e indebolito il "partito del nord". «Non è accettabile, anzi sarebbe disastrosa», ha tuonato la Moratti. Da qual momento, il Cavaliere ha cominciato a fare la spola tra i due incontri. Da un parte il vertice politico con la Lega e il ministro Altero Matteoli, dall´altra quello "aziendale" con i vertici di Cai, della Sea e i sindaci di Roma e Milano. La tensione è salita. La delegazione lumbard con Bossi, Maroni e Calderoli, si è irrigidita. Il malumore, del resto, serpeggiava da giorni. «Io faccio un discorso politico - ha spiegato il Senatur -: il nord non può rimanere isolato. Sapete quante aziende ci sono? Quante di queste contano su Malpensa? Quella è gente che guarda a noi e non possiamo lasciarla a secco». Un calcolo che il sottosegretario ai Trasporti Roberto Castelli ha snocciolato in un attimo. Rispetto all´altro ieri però, quando il premier e Bossi avevano addirittura evitato di parlarsi, stavolta i due si davano di gomito. Il premier ha recepito le lamentele leghiste, per smontarle un attimo dopo: «Sono d´accordo. è chiaro che ci facciamo carico delle esigenze del nord e di Malpensa. Anche io sono un industriale del nord. Le rotte possono crescere. Ne ho appena parlato con Colaninno». Un attimo ed è stato proprio il capo di Cai ad avvicinare il ministro delle riforme. Memore dei tempi in cui il Senatur lo definiva il «campione degli imprenditori padani», gli ha stretto la mano. E poi ha tirato fuori dalla borsa il piano industriale di Alitalia. Nel quale il futuro di Malpensa dovrebbe irrobustirsi nel giro di due anni con le rotte intercontinentali: passerebbero da 3 a 17. L´aeroporto varesino, dunque, si trasformerebbe nell´hub per le tratte con l´estremo oriente e il Sud America e a Linate verrebbe riservata la navetta Roma-Milano. L´unico modo, ha chiarito Colaninno e ha convenuto Berlusconi, per costruire un´azienda «pulita» in grado di raggiungere il pareggio di bilancio nel giro di 24 mesi. Traguardo che invece Lufthansa non può certificare. «Anche perché - ha ripetuto il premier a Bossi - non esiste una vera offerta da Berlino. C´è una lettera di intenti, ma niente di più». Non solo. Per "coprire" l´offerta francese, i tedeschi dovrebbero mettere sul piatto della bilancia circa 600 miliardi: 310 per arrivare al cash di Af, 200 per pagare la penale per l´uscita dall´alleanza Sky Team, e il resto per sostituire i sistemi operativi di Alitalia ormai integrati con Air France. Argomenti che alla fine hanno in parte convinto il Carroccio. Basti pensare che lo stesso Senatur ha lasciato per primo la riunione con un rassegnato «vabbè, fate voi». Oggi, comunque, i leghisti proveranno a insistere chiedendo attraverso Castelli l´incremento complessivo dei voli sugli scali lombardi. Ma niente di più. E per indorare la pillola, alla fine il presidente del consiglio ha anche promesso un iter parlamentare velocizzato per il federalismo. La riforma della giustizia verrà ritardata almeno di un mese per evitare ostruzioni. Il premier non vuole sentire invece parlare di "rimpastini". Vorrebbe promuovere i sottosegretari Fazio e Brambilla. Ma non a costo di arrivare ad una tornata di nomine troppo ampia come reclamano gli stessi leghisti e anche An. «E comunque - ha chiuso Berlusconi tendendo la mano al segretario leghista del Carroccio - nei giorni scorsi i giornali hanno esagerato. Io non volevo attaccarti. Solo che non dobbiamo dare l´immagine di una coalizione litigiosa. Basta polemiche in pubblico».

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"il coni viola la legge biagi" sotto inchiesta 40 federazioni - eugenio capodacqua marco mensurati (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)

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Pagina 53 - Sport "Il Coni viola la legge Biagi" sotto inchiesta 40 federazioni Indagine dei carabinieri: illeciti i trasferimenti dei dipendenti del Foro Italico EUGENIO CAPODACQUA MARCO MENSURATI roma Una nuova scossa di terremoto scuote le fondamenta dello sport italiano, proprio nella fase più delicata della sua vita politica: la campagna elettorale per il rinnovo della carica di presidente del Coni. L´epicentro è sempre lì, al Foro Italico, nella sede della Coni Servizi Spa, la società creata nel 2002 per risanare e gestire l´Ente pubblico, voluta dall´allora ministro Tremonti e difesa nel tempo dagli attuali vertici dello sport italiano (e della Spa stessa), Gianni Petrucci e Raffaele Pagnozzi. In quegli uffici, da qualche mese a questa parte, si è registrato un costante viavai dei carabinieri del Reparto operativo del Comando per la tutela del lavoro. Cosa ci sia dietro quest´attività investigativa è presto detto: da questa estate, la Coni Servizi Spa e i presidenti di quaranta federazioni sportive sono sotto inchiesta per la violazione della legge Biagi (nr. 276 del 10 settembre del 2003). L´ipotesi dei carabinieri è che la Spa si stia comportando «di fatto» come «un´agenzia di lavoro pur non avendone i requisiti». Stia cioè «somministrando» lavoro in maniera illegale alle Federazioni. Un´accusa che mette in discussione soprattutto il modello organizzativo dello sport italiano, che da ormai sette anni vive, tra una polemica e un´altra, sul doppio binario Coni ente-Coni Servizi. La Spa venne creata proprio per «scaricare» l´Ente dei propri oneri burocratici, per snellirne procedure, costi e dimensioni. Comprese quelle relative al personale. Ed è proprio su quest´attività di snellimento del personale che si innesta l´indagine dei carabinieri. Non senza sollevare un mare di polemiche, negli ultimi anni la Coni Servizi Spa ha collocato nelle varie federazioni sportive i propri dipendenti (esercitando contemporaneamente su di essi un certo pressing affinché acconsentissero a un passaggio formale e definitivo). «Un semplice distaccamento», ha sempre detto il comitato olimpico. «Una manovra illegale finalizzata al licenziamento di centinaia di persone», hanno ribadito i dipendenti (molte federazioni hanno meno di 15 dipendenti e quindi le garanzie per i lavoratori sono sensibilmente di meno). Un illecito, ipotizzano ora i carabinieri negli atti della loro inchiesta. Che comincia il 19 giugno scorso. «Dopo una visita ispettiva alla federazione italiana pesca - scrivono gli investigatori - si accertava che in detta federazione erano impiegati propri dipendenti nonché lavoratori in forza alla società Coni Servizi Spa, i quali svolgono la propria attività nell´interesse e sotto la direzione e il controllo dell´utilizzatore. In questo modo la Società Coni Servizi Spa si interpone tra l´utilizzatore ed il lavoratore (...) Inoltre dall´ulteriore accesso del 24 giugno, dalla documentazione acquisita e dal colloquio avuto con il direttore delle risorse umane dott. Nicola Schiavone si è accertato che l´attività di illecita somministrazione svolta dalla Spa in favore della Federpesca si verifica analogamente per le altre 39 federazioni». Già a giugno i carabinieri avevano imposto alle federazioni e al Coni «l´immediata cessazione della somministrazione di manodopera nei termini sopra descritti». Ma le parti avevano chiesto una deroga. Che è scaduta ieri e che non verrà rinnovata. Nel frattempo però i militari sono andati avanti nella loro indagine arrivando a procedere con l´identificazione e l´elezione di domicilio di tutti e quaranta i presidenti delle federazioni «per la notifica di eventuali atti giudiziari». «Il Coni in questa vicenda ha sempre agito nel rispetto della legge e portando tutto a conoscenza dei ministeri competenti, che sono Economia e Welfare. I nostri avvocati Bongiorno e Valori ci dicono che siamo nel giusto», commenta il Coni. «Questa vicenda - spiega il professor Nicola De Marinis, avvocato di molti dipendenti Coni - è il frutto di una gestione della cosa pubblica molto in voga nell´Italia dei nostri tempi: di fronte a un problema, si creano a livello istituzionale soluzioni ad hoc in contrasto con il quadro giuridico vigente. In fondo, quanto accaduto con il Coni è molto simile a quanto accaduto con Alitalia-Cai».

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Lo scalo in crisi (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)

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Corriere della Sera - MILANO - sezione: PRIMA PAGINA - data: 2009-01-09 num: - pag: 1 categoria: BREVI Lo scalo in crisi Vertice a Roma, ieri, sul futuro della nuova Alitalia e dell'aeroporto di Malpensa. Nel tondo: Letizia Moratti e Umberto Bossi

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Crollo dei voli E i conti Sea entrano in crisi (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)

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Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-01-09 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE Bilanci Crollo dei voli E i conti Sea entrano in crisi E' stata la gallina dalle uova d'oro del Comune. Ora per Palazzo Marino Sea rischia di diventare un cruccio. «Contiamo di chiudere il bilancio in pareggio nonostante il dehubbing », diceva qualche mese fa il presidente di Sea. Poi Giuseppe Bonomi ha smesso di parlare di conti. Da allora le nubi all'orizzonte delle Malpensa non hanno fatto che aumentare. E il bilancio del 2008 potrà almeno contare sui primi tre mesi a pieno regime, con i 1.348 voli settimanali Alitalia a Malpensa prima dei tagli (oggi siamo fermi a quota 153 e con la nuova Alitalia si supererà di poco quota 200). Nell'ultimo esercizio la svalutazione degli investimenti Sea dovuta all'abbandono di Malpensa da parte di Alitalia ha fatto scendere l'utile della società aeroportuale milanese da 64,4 a 34,5 milioni di euro. Il Comune ha messo in cassa quasi 22 milioni di euro di dividendi. Poco, rispetto ai 161 del 2006. Tantissimo, se si considerano le prospettive future. Sui conti Sea pesa la certezza della riduzione dei voli: meno 30% su Malpensa. I tagli riguardano in gran parte voli intercontinentali, quelli che garantiscono i diritti aeroportuali più alti. Inoltre circa il 40% del bilancio Sea è legato alla royalties pagate da chi gestisce le attività interne all'aeroporto (commercio, autonoleggi, eccetera). Visto che le royalties sono legate al fatturato, anche questa voce si ridimensionerà. Poi c'è l'attività cargo che rischia di cessare martedì prossimo, di punto in bianco. Senza contare che la nuova Alitalia potrebbe anche decidere di non servirsi di Sea per l'handling. Le trattative sono in corso. Esiste ancora la possibilità di evitare l'incubo di una cattedrale nella brughiera? «Tutto è appeso a un serio lavoro da parte del governo per la liberalizzazione dei diritti di volo — indica Oliviero Baccelli, esperto di trasporto aereo dell'università Bocconi —. Inoltre i risultati verranno se lo scalo investirà non solo su una compagnia ma su un'intera alleanza di flotte». Insomma, le compagnie aeree fanno investimenti enormi per attivare le rotte intercontinentali. E per puntare su un aeroporto hanno bisogno di certezze. L'utile Nell'ultimo esercizio l'utile della società è passato da 64,4 a 34,5 milioni Ri. Que.

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Malpensa, hub a rischio. <Ma sarà ricompensata> (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-01-09 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE La crisi No all'accordo con Lufthansa e alla liberalizzazione delle rotte: bocciate le proposte della Lega. Formigoni: pronto il piano «B» senza Alitalia Malpensa, hub a rischio. «Ma sarà ricompensata» Vertice Bossi-Berlusconi: confermata l'alleanza con Air France. Delusa la Moratti Ieri giornata di protesta nello scalo. Penati: il governo latita, pronti a vertenza con Roma per aprire sui diritti di volo Nessuno lo dice, ma la battaglia per l'hub di Malpensa e contro l'arrivo di Air France pare ormai perduta. Il vertice Bossi-Berlusconi convocato a Roma non ha dato gli esiti che a Milano si attendevano, anche se il leader della Lega spiega che «la scelta del partner non è definita» (ma al tavolo di trattativa viene rinfacciato il fatto che «Lufthansa non ha mai nemmeno presentato una propria offerta»). Tace il sindaco, arrivata a Roma invitata da Bossi, anche se chi le ha parlato racconta di una Letizia Moratti «preoccupata e delusa». Il Governatore Roberto Formigoni, quanto al partner straniero, si limita a parlare di «uno spiraglio su cui dobbiamo ancora lavorare». Ma se non si apriranno le porte a Lufthansa, «dobbiamo essere pronti con il piano B e chiedere la liberalizzazione delle rotte, a partire da quelle nazionali, perché non possiamo stare fermi al palo e lasciare che muoiano Malpensa e tutta la nostra economia». E il presidente della provincia, Filippo Penati, durante il Malpensa day organizzato in aeroporto, attacca: «Siamo più convinti di prima che unica possibilità sia la liberalizzazione dei diritti di volo. Il governo continua a latitare ma noi andremo avanti, perché con le rappresentanze che hanno aderito al Malpensa day abbiamo costruito una piattaforma per aprire una vera e propria vertenza con il governo per la liberalizzazione delle rotte». L'esordio della giornata era stato l'incidente diplomatico. In agenda c'è un vertice Bossi- Berlusconi, ma a Palazzo Grazioli arrivano anche i sindaci Letizia Moratti e Gianni Alemanno. Da Milano, il Governatore Roberto Formigoni sbotta: «Se l'incontro è diventato improvvisamente istituzionale, mancano all'appello alcune istituzioni e dispiace che non siano state convocate ». In realtà, una telefonata del premier chiarirà il caso: Berlusconi incontra Bossi e la delegazione leghista. Gli «altri ospiti» fanno il punto con i vertici di Cai, la compagnia che si sostituisce ad Alitalia. Ed qui che la Moratti e il presidente della Sea, Giuseppe Bonomi, capiscono che non è aria. Bossi denuncia: «Chi pensa di far operare una compagnia aerea senza considerare Milano come hub è destinato al fallimento». Meno diplomatico, il capogruppo Matteo Salvini, dopo aver precisato di confidare «ancora nel buon senso di Berlusconi », mette le mani avanti: «Ricordiamo che biglietti, clienti e soldi sono al nord: mettersi contro questo sistema costerebbe caro perché se si ferma Milano sono dolori per tutti». Intanto, i senatori del Pd Marilena Adamo e Luigi Vimercati sfidano la maggioranza: «Si decida rapidamente l'unica vera alternativa per Malpensa, cioè rinegoziare e liberalizzare i diritti di volo. Su questo è da mesi che il Pd ha presentato una mozione, sottoscritta da 100 Senatori. Aspettiamo una risposta dal Pdl, e soprattutto dalla Lega». Replica il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi (PdL): «Ci troviamo in questa situazione per le scelte fatte da Alitalia sotto il governo Prodi. Comunque, non abbiamo mai negato disponibilità a rivedere accordi bilaterali e lavoreremo su questo». Con Formigoni che precisa: «Per le tratte internazionali sarebbe un lavoro da 18-24 mesi e intanto Malpensa ne pagherebbe troppo le conseguenze. Meglio partire dalla liberalizzazione del Milano-Roma: non piacerà a Cai, ma il nostro scalo è già stato troppo penalizzato». Malpensa day Ieri giornata di protesta dei lavoratori organizzata dalla Provincia. Cresce, da parte di sindacati e imprenditori, la richiesta di liberalizzazione delle rotte per poter rilanciare l'aeroporto Elisabetta Soglio

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<Presi in giro dalla politica, pronti allo sciopero> (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-01-09 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE La rabbia dei sindacati «Presi in giro dalla politica, pronti allo sciopero» Mentre la politica ancora discute sul partner Alitalia (secondo la Lega a quattro giorni dal decollo della nuova compagnia ci sarebbero ancora possibilità per far rientrare in gioco Lufthansa) il sindacato non ha dubbi: i giochi sono fatti per Air France. E anche la liberalizzazione delle rotte da e per Malpensa sarebbe tutta in salita. Vista dal fronte sindacale la vicenda di Malpensa si può già archiviare nelle categoria delle sconfitte. Per il fronte politico bipartisan del Nord (sempre che sia mai esistito) ma anche per l'occupazione. I cassintegrati in Sea potrebbero addirittura raddoppiare (da 450 a 900, anche se l'azienda non ha ancora fornito dati ufficiali). E poi ci sono le conseguenze sull'indotto (almeno 3.000 posti a rischio ma c'è anche chi, come la Camera di Commercio di Monza, parla di 56 mila posti a rischio in Lombardia in sei anni). E allora il dado è presto tratto: sarà sciopero. La data è ancora da stabilire. Ma le procedure sono già partite. Si comincia il 13 — non a caso il giorno del decollo della nuova Alitalia — con assemblee del personale di terra a Malpensa e Linate nel corso della mattinata. Inevitabili i disagi per i passeggeri. La difesa dell'aeroporto nella brughiera mette d'accordo Cgil, Cisl e Uil, divise su molti fronti. «Non c'è dubbio, lo sciopero è l'unica strada, troppi posti a rischio — taglia corto Roberto Rossi, segretario generale della Fit Cisl della Lombardia —. Chiediamo gli stessi ammortizzatori di Alitalia. E insistiamo sulla liberalizzazione delle rotte, l'unica via d'uscita per lo scalo». «Abbiamo promosso proteste per Malpensa con Prodi e lo stesso faremo con Berlusconi: noi non scioperiamo contro questo e quel governo ma per Malpensa», sottolinea Nino Cortorillo, segretario generale della Filt Cgil della Lombardia. «La verità è che si sta ammazzando l'aeroporto», continua Cortorillo. Secondo il sindacato ogni giorno che passa senza la presa di posizione del governo sulla liberalizzione delle rotte rende meno appetibile lo scalo. «Le questioni economiche e occupazionali poste in Lombardia sono questioni nazionali — conclude Cortorillo —. O si affrontano oggi o ci ritroveremo presto con numerose aziende fallite ». Fermo Lavoratori Sea in sciopero Rita Querzé rquerze@corriere.it

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Alitalia, il giorno di Air France E su Malpensa si tratta (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-01-09 num: - pag: 14 categoria: REDAZIONALE L'alleanza Vertice tra il Cavaliere e il Senatur. Oggi il Cda a Parigi per l'acquisto del 25% Alitalia, il giorno di Air France E su Malpensa si tratta Cai apre sul potenziamento dello scalo, Castelli valuterà le proposte La Lega insiste sull'hub del Nord: si lavora su più linee intercontinentali e rotte liberalizzate. Il peso di Linate si ridurrebbe ROMA — Stamane alle 10, a Parigi, salvo sorprese, il consiglio d'amministrazione di Air France-Klm ratificherà l'acquisto del 25% di Alitalia per circa 300 milioni di euro. Il vertice tra il presidente Silvio Berlusconi e lo stato maggiore leghista, guidato da Umberto Bossi, presenti i sindaci di Milano, Letizia Moratti e di Roma, Gianni Alemanno, non sembra aver mutato il programma. E Lufthansa? La Lega anche ieri ha sostenuto che è in pista. La compagnia tedesca, così chiamata a battere un colpo, avrebbe fatto recapitare al presidente di Alitalia, Roberto Colaninno, ieri pomeriggio, una lettera in cui non fa offerte, né le annuncia, ma sostiene che «a certe condizioni» potrebbe avanzarne. Tra le condizioni ci sarebbe la possibilità di visionare il piano industriale di Alitalia. «C'è una trattativa molto avanzata che ha raggiunto un punto molto positivo con Air France — ha detto in serata il premier —, ma se Lufthansa, nelle prossime ore per recuperare tempo perduto, volesse fare una sua offerta più vantaggiosa, nulla impedisce a Cai di prenderla in considerazione». Insomma per ora il risultato raggiunto dal fronte del Nord è la promessa, assunta da Colaninno e dall'amministratore Rocco Sabelli, d'implementare i voli intercontinentali a Malpensa (fino a 17) nei prossimi due anni, ironia del caso, facendo leva sull'intesa con Air France- Klm e, in ogni caso, previo ridimensionamento di Linate. Inoltre, secondo la Lega, Berlusconi avrebbe assicurato «lo sblocco dei negoziati relativi agli accordi bilaterali», insomma la liberalizzazione delle rotte. Anche qui però i tempi previsti sono quelli della diplomazia tra Paesi. Nulla sarebbe stato ottenuto sulla rotta Linate- Roma che il Carroccio avrebbe voluto aprire alla concorrenza. Sul punto i vertici di Alitalia sarebbero stati irremovibili: i fondamentali del piano industriale vanno rispettati se si vuole cogliere l'obiettivo del pareggio entro due anni. Sulle promesse fatte vigilerà il sottosegretario Roberto Castelli: a lui, spiega il Carroccio, è stato affidato l'esame delle proposte complessive su Malpensa. «Non vedo novità» è stato il commento del «governatore » lombardo Roberto Formigoni, non presente al vertice. Quanto all'opposizione, ieri il leader del Pd, Walter Veltroni, ha commentato: «Prodi voleva vendere Alitalia a Air France, Berlusconi la sta svendendo, caricando i costi sulle spalle degli italiani». Il consiglio di Alitalia si riunirà lunedì alle 14 per deliberare sull'alleanza. Fino a allora il fronte dei sindacati firmatari degli accordi minaccia assemblee come quelle che ieri, a Fiumicino, hanno prodotto la cancellazione di 135 voli e determinato la bocciatura del Garante degli scioperi, Antonio Martone, che le ha vietate. Fiumicino in panne Bagagli abbandonati ieri a Fiumicino: cancellati 135 voli Alitalia per le assemblee del personale Antonella Baccaro

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Il rilancio di Fiumicino spinge Gemina (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Economia Mercati Finanziari - data: 2009-01-09 num: - pag: 31 categoria: REDAZIONALE Il caso a Milano Il rilancio di Fiumicino spinge Gemina (g.fer.) — Alla vigilia dei consigli di amministrazione di Alitalia e Air France che ratificheranno l'alleanza tra le due compagnie, in Borsa vola il titolo Gemina. La società che controlla Aeroporti di Roma dovrebbe infatti beneficiare, secondo gli operatori, delle prospettive di rilancio che dovrebbero aprirsi per l'aeroporto di Fiumicino. L'azione ordinaria ha chiuso ieri a 0,476 euro, con un incremento dell' 11,61% e 8,4 milioni di titoli scambiati. Intanto l'azionista di riferimento di Gemina, Investimenti e Infrastrutture, controllata dalla famiglia Benetton, ha annunciato un aumento di capitale da 115 milioni di euro.

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Fiumicino, 120 voli cancellati (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)

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Corriere della Sera - ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data: 2009-01-09 num: - pag: 4 categoria: REDAZIONALE Vertenza Alitalia Viaggiatori inferociti, previsti disagi anche oggi. Agitazioni dei lavoratori fino al 13 Fiumicino, 120 voli cancellati Protesta del personale di terra, due cortei (mattina e pomeriggio) I check-in sono stati assaliti da una folla di passeggeri rimasti a lungo nella vana attesa di informazioni Lo stipendio di dicembre con cifre mediamente comprese tra 10 euro e 500 euro. Un Natale passato risparmiando su tutto e chiedendo in prestito i soldi per l'acquisto dei regali. E poi la brutta sorpresa che il personale da mettere in cassa integrazione, nonostante gli accordi di ottobre, potrebbe aumentare di 600 persone. Per questo ieri a Fiumicino è nuovamente esplosa la protesta delle «tute verdi» Alitalia, gli addetti in pista. Giornata pesantissima: 120 i voli cancellati in arrivo e in partenza. Disagi rimbalzati, provocando forti ritardi sulle altre compagnie che si affidano ad Az Airport, tra cui Air France, Malev, Csa, Olympic Airlines, Air Europa e Meridiana. I check-in sono stati assaliti da una folla di passeggeri rimasti a lungo nella vana attesa di informazioni e rassegnati a trascorrere la notte all'aeroporto. Con l'ex compagnia di bandiera praticamente insolvente, si è rivelata inutile la ricerca di un posto in albergo. Sempre la stessa risposta fornita dagli hotel alle hostess Alitalia che cercavano stanze per i viaggiatori: «Spiacente, tutto prenotato». Ieri intanto il sindaco Alemanno ha ribadito non non voler vedere «penalizzato lo scalo romano e sono convinto che si possa avere complementarietà tra Fiumicino e Malpensa. Il Leonardo da Vinci è un hub internazionale che non può essere secondo a nessuno. Sarebbe gravissimo rinunciarvi». In aeroporto l'agitazione delle tute verdi si è protratta sino alle 18, con due cortei (mattina e pomeriggio), che hanno sfilato per i terminal. Al megafono uno degli animatori della protesta ha chiesto scusa ai passeggeri per i disagi. «Dovete avere pazienza - ha gridato - . Ci dispiace, ma difendiamo il nostro posto di lavoro». Con il volto corrucciato, ha ascoltato le lamentele anche il direttore dello scalo Vitaliano Turrà. A lui alcuni operai hanno mostrato l'assegno dello stipendio incassato a dicembre: «10 euro, saldati senza l'invio della busta paga. Questo è stato il mio Natale » ha detto un facchino con 25 anni di servizio in Alitalia. Forti disagi previsti anche oggi per l'assemblea del settore manutenzione. Difficoltà soprattutto in partenza perchè l'agitazione coinvolge il personale impiegato nelle verifiche delle operazioni di decollo. Altri sit in spontanei potrebbero ripetersi in vista del 13, giorno in cui l'Alitalia sarà ufficialmente rilevata da Cai. Leonardo da Vinci Sopra, un momento dell'assemblea dei lavoratori. A fianco le code che si sono formate ai banchi della compagnia (Foto Faraglia) Alessandro Fulloni

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Eni-Fantozzi, polemica sul costo dei carburanti (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-01-09 num: - pag: 15 categoria: REDAZIONALE Le forniture Eni-Fantozzi, polemica sul costo dei carburanti MILANO — «Parole inopportune, non vere e completamente fuori luogo». Il direttore generale del Refining & Marketing dell'Eni, Angelo Caridi, risponde secco al commissario straordinario Alitalia Augusto Fantozzi: in un'intervista, quest'ultimo aveva inserito l'approvvigionamento del carburante tra le voci di «grandeur» che avrebbero portato al tracollo il vettore nazionale. La risposta arriva, sempre via intervista, su Quotidiano energia. Il dirigente parte ricordando come Eni fornisca soltanto il 40% del fabbisogno Alitalia: «In ogni caso— prosegue —, il commissario forse parla di qualcosa che non conosce, perché Alitalia acquista i suoi carburanti facendo delle gare al ribasso cui partecipano almeno 6 fornitori». E se Eni ha una fetta maggiore del mercato, «è perché, vista l'importanza delle forniture in ballo, offriva (sul tasso di riferimento Platts) uno spread inferiore rispetto agli altri». E comunque, aggiunge il manager, non superiore «al 5% rispetto al prezzo di listino Platts». Conclude Caridi: «Evidentemente Fantozzi è esperto in altre materie».

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Berlusconi promuove i francesi: ma se Lufthansa offre, Cai valuterà (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-01-09 num: - pag: 15 categoria: REDAZIONALE L'incontro Due ore a Palazzo Grazioli. Il premier: dai tedeschi solo una lettera senza dettagli sugli investimenti Berlusconi promuove i francesi: ma se Lufthansa offre, Cai valuterà Bossi insiste: la scelta del partner non è ancora definita Il Cavaliere precisa: Lufthansa è ancora in tempo, «da uomo di impresa sono felice se ci sono due offerenti» ROMA — A fine giornata Berlusconi invita le agenzie di stampa a casa sua, nel cosiddetto «parlamentino» di Palazzo Grazioli, fa il bilancio degli incontri paralleli con Umberto Bossi e la delegazione della Lega, con gli amministratori della Nuova Alitalia, con i sindaci di Roma e Milano. A pranzo ha ascoltato le ragioni dei manager, le preoccupazioni delle istituzioni, le critiche degli alleati leghisti. Davanti ai cronisti riassume così, in girocollo blu, in apparenza rilassato: Malpensa sarà valorizzata da Air France, Lufthansa se vuole è ancora in tempo, «da uomo di impresa non posso che esser felice se ci sono due offerenti e nulla impedisce a Cai di esaminare una proposta se arrivasse». «Se», appunto: perché ancora ieri sera, a parte una lettera di interesse generico per il mercato aereo del Bel Paese da parte della compagnia di bandiera tedesca, insieme a un'offerta di accordo commerciale, non c'era nulla di più. è lo stesso Cavaliere a dirlo, smentendo indirettamente che una lettera dei vertici di Lufthansa arrivata in giornata a Roma fosse diretta a lui: lui l'ha vista, letta, esaminata, insieme al vero destinatario. Ecco Berlusconi: «Lufthansa, come io ho ricordato ieri, non ha mai presentato un'offerta. Anche oggi ha inviato una lettera a Colaninno in cui si dice interessata al mercato italiano e non di più, senza fare alcun accenno a contenuti di prezzo che sarebbe disposta ad investire». Sono le ultime piroette di un balletto di versioni che da giorni Berlusconi e Bossi si scambiano: per smentirsi senza litigare ufficialmente; per rimarcare due mestieri diversi («io sono il premier di tutti gli italiani »; «io sono il leader del Nord») anche a dispetto delle notizie che arrivano dal fronte delle trattative. Quel fronte dice che i giochi sarebbero in sostanza chiusi da tempo, ma ancora ieri Umberto Bossi, al termine dell'incontro con il Cavaliere diffondeva una nota che li definiva più che mai aperti: «Prendiamo atto che la scelta del partner di Cai non è ancora definita a fronte della manifestata volontà di Lufthansa». Ovviamente a Palazzo Grazioli, in due ore e più di colloqui, in stanze diverse, una «economica » fra manager e sindaci, l'altra «politica» fra Lega e premier, si parla soprattutto dello scalo di Malpensa. Berlusconi dirà in serata: «Si trova nella parte industriale del Paese, chi può avere interesse che non funzioni? Sarà quindi convenienza di Cai utilizzarlo al massimo. Nel contratto con Air France è considerato un hub importante come Fiumicino». Per la Lega la questione, che include slot, tratte e contratti da rinegoziare coinvolgendo il ministero degli Esteri, è più complicata. Si legge sempre nella nota di Bossi: Berlusconi ha assicurato «la volontà di risolvere il problema di Malpensa »; «abbiamo ottenuto assicurazioni circa lo sblocco dei negoziati sugli accordi bilaterali che consentono di attirare vettori e destinazioni internazionali su Malpensa. Abbiamo affidato al sottosegretario Castelli l'esame delle proposte complessive che Cai ci ha fatto». Conclusioni, anche un po' minacciose: «è evidente che chi pensa di far operare una compagnia aerea senza considerare Milano come hub è destinato al fallimento». Due visioni e due approcci che rivelano quanto ancora ci sia da mettere a punto sullo scalo varesino. Eppure Berlusconi parla di «pranzo sereno, fra amici». E soprattutto elogia i vertici della Nuova Alitalia, che hanno «mostrato continuità nel coraggio, visto ciò che hanno detto di loro dipendenti, certa stampa e l'opposizione». A fine giornata il capo del governo tocca anche il tema giustizia, per dire che «ci vorranno due o tre consigli dei ministri, visto che non c'è urgenza, per mettere a punto la riforma e per mettere d'accordo tutti gli alleati». Accenna al dialogo con l'opposizione, per ripetere «è benvenuto se lo fanno i miei ministri, o se si realizza in Parlamento ». Mentre sulla promozione di Fazio (Salute) e Brambilla (Turismo) a ministro dice che «non c'è stato alcun no, stiamo valutando, anche sull'ipotesi di nuovi viceministri ». Anche Castelli, Lega, è in corsa. La giustizia Per la riforma, secondo palazzo Chigi, serviranno due o tre Consigli dei ministri: «Non c'è urgenza» Marco Galluzzo A confronto Silvio Berlusconi, a sinistra, e Umberto Bossi: trattative per il futuro di Malpensa

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Protesta a Fiumicino, caos bagagli e 135 voli annullati (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-01-09 num: - pag: 15 categoria: REDAZIONALE Assemblea fiume degli operai Protesta a Fiumicino, caos bagagli e 135 voli annullati ROMA — Bagagli a terra e 135 voli cancellati. è il pesante bilancio dei disagi a Fiumicino causato dall' «assemblea» che, tra interruzioni e cambi di turno, hanno tenuto dalle 8 alle 18 le «tute verdi» di Alitalia Airport, il personale impiegato nelle operazioni in pista. Gli operai sono usciti all'improvviso dagli hangar sfilando in corteo per due volte, una al mattino e una al pomeriggio, tra i terminal del Leonardo da Vinci. Senza più nessuno a spostare i mezzi in pista e a caricare le valigie, lo scalo si è paralizzato, con difficoltà rimbalzate anche sulle altre compagnie che per l'handling si servono del servizio offerto da Az Airport. L'assemblea, indetta da Cgil, Cisl,Uil e Ugl, è stata convocata dopo che a Fiumicino si è sparsa la voce che il numero dei dipendenti di terra da mandare in cassa integrazione dovrebbe aumentare di 600 persone rispetto al limite fissato negli accordi di palazzo Chigi presi a ottobre tra Cai e sindacati. Sin dal mattino davanti ai check in si sono formate lunghe file di passeggeri rimasti nella vana attesa di poter ripartire in giornata. Molti sono stati costretti a trascorrere la notte dormendo sulle poltroncine delle sale d'aspetto di Fiumicino. Anche oggi ci saranno disagi. A Fiumicino è prevista l'assemblea del settore manutenzione. Difficoltà soprattutto in partenza perché l'agitazione coinvolge il personale impiegato nelle verifiche delle operazioni di decollo. Altri sit in spontanei potrebbero ripetersi in vista del 13, giorno in cui l'Alitalia sarà ufficialmente rilevata da Cai. Alessandro Fulloni

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il cda air france dice sì ad alitalia emendamento per salvare malpensa - gentile, iezzi e pagni alle pagine 6 e 7 (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)

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Pagina 1 - Prima Pagina Lunedì il via libera della Cai Il Cda Air France dice sì ad Alitalia Emendamento per salvare Malpensa GEntile, iezzi e pagni alle pagine 6 e 7 SEGUE A PAGINA 6

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le "finestre di tempo" per atterrare e decollare ecco come funzionano gli slot della discordia - luca pagni (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)

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Pagina 6 - Economia Le "finestre di tempo" per atterrare e decollare ecco come funzionano gli slot della discordia Il dossier Nuovi accordi bilaterali e 350 voli in più al giorno per il rilancio di Malpensa LUCA PAGNI MILANO - Quando il vostro volo è in ritardo e il comandante vi avverte che il decollo sarà possibile non appena la torre di controllo darà il via libera, sappiate che avete saltato il vostro slot. E ve ne devono assegnare un altro, non appena il traffico aereo lo consentirà. Perché lo slot, in aviazione, altro non è che la finestra di tempo entro la quale un aeromobile ha il permesso di decollare. Ecco perché, talvolta, l´attesa diventa interminabile: perché in quel momento le piste sono sature, i decolli si susseguono e bisogna attendere una nuova finestra non occupata da altri aerei. Non a caso il termine slot si può tradurre dall´inglese con "fessura": uno spazio di pochi minuti in cui infilarsi per lasciare le piste. Così, quello che da tempo chiedono politici di entrambi gli schieramenti e imprenditori del nord Italia per il rilancio di Malpensa e che è previsto dall´emendamento del governo al decreto anticrisi non è altro che questo: la possibilità che la nuova Alitalia lasci libere le sue "finestre temporali" che in virtù della riorganizzazione e del taglio dei collegamenti gli spettano ma non utilizza più. In modo che altre compagnie possano utilizzarle. Così come l´emendamento prevede che il governo si impegni a rilanciare nuovi accordi bilaterali per aumentare il numero di voli. Perché questo accade a Milano per Malpensa e non per Linate? Perché gli slot sono un bene limitato. Linate viaggia già al massimo della sua capacità, con 18 movimenti (partenza o decollo) all´ora, 288 al giorno. Questo significa che c´è uno slot ogni 3 minuti circa. Ben diverso il caso della Malpensa: in teoria, le sue piste potrebbero sostenere nei picchi fino a 70 movimenti all´ora, con uno slot ogni 80 secondi. Ma dopo il ridimensionamento del nuovo orario Alitalia (scesa da 1.247 voli settimanali a 200), la copertura è solo al 61%: Malpensa potrebbe coprire fino a 900 movimenti al giorno, ma a oggi si ferma a 550. Questo significa che l´aeroporto varesino ha potenzialmente circa 350 slot liberi. Alitalia non li lascia perché gli slot non si vendono o si comprano. Al massimo si scambiano. Gli slot lasciati liberi, infatti, vengono riassegnati ogni sei mesi durante la conferenza della Iata, l´organizzazione internazionale delle compagnie aeree, a chi può vantare la domanda per una nuova "finestra" di più vecchia data per ogni aeroporto. Ma liberare uno slot non più utilizzato non è l´unico modo per aumentare i voli a Malpensa. L´altra strada è il ricorso ai bilaterali: sono accordi tra paesi con cui si regolano frequenze e orari dei collegamenti tra i rispettivi aeroporti. I bilaterali, sono stati cancellati tra i paesi della Ue, per cui chiunque può volare da qualsiasi aeroporto dell´eurozona, sempre che ci sia disponibilità di slot. La maggior parte dei bilaterali che interessano Malpensa sono vecchi anche di 20 anni. Ma c´è una ragione: fino a non molti anni fa, Alitalia aveva il monopolio delle rotte ed essendo di proprietà dello stato, il governo non aveva urgenza di farsi concorrenza. Con il progredire della liberalizzazione dei cieli, le esigenze sono cambiate: a Malpensa ci sono compagnie di 26 paesi che premono per portare nuovi intercontinentali. Ma perché questo avvenga occorrono nuovi bilaterali con i paesi interessati. Oppure che vengano concesse deroghe da parte dell´Enac, come è accaduto negli ultimi anni.

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a milano chiude a sorpresa l'ultima biglietteria della compagnia (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)

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Pagina 7 - Economia Il caso A Milano chiude a sorpresa l´ultima biglietteria della compagnia MILANO - Era l´ultima biglietteria di Alitalia a Milano. Ed era proprio lì, alla stazione di Cadorna, vicino ai binari del treno che collega la città a Malpensa. Banchi e sportelli aperti nel 2000, dove in passato si poteva fare anche il check-in e dove oggi si poteva acquistare e cambiare i biglietti anche all´ultimo momento, prima di mettersi in viaggio verso l´aeroporto. Un servizio che non ci sarà più. Chiuso, due giorni fa. Ancora prima di martedì quando la nuova compagnia nascerà ufficialmente, tra i timori dei passeggeri e possibili disagi. Una decisione improvvisa anche per i dipendenti, che ieri sono stati ricevuti dal presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati: 24 lavoratori di Alitalia, che non sono stati ricollocati da Cai e sono in cassa integrazione. «Ce l´hanno comunicato con una lettera, due giorni fa, dicendoci di lasciare al più presto gli spazi - ha spiegato una di loro, Luisa Esposito -. Ci domandiamo quale futuro avrà Milano. La biglietteria di Cadorna serviva a risolvere i problemi dei passeggeri che arrivano da tutto il mondo per le fiere, la finanza, la moda e in futuro per l´Expo del 2015, e sono in collegamento con gli altri scali. D´ora in poi non avranno più alcun aiuto». Un ultimo taglio. Il più simbolico per quanti lamentano l´abbandono di Milano da parte della nuova Alitalia. In attesa di capire cosa accadrà la prossima settimana, con molti passeggeri in possesso di un biglietto Alitalia che potrebbero ritrovarsi imbarcati su un aereo con livrea Air One. Nessuna distinzione, come nei biglietti che si acquistano in questi giorni. Anche se, telefonando alle agenzie di viaggio della città, non è difficile sentirsi rispondere: «Fino al 13 preferiamo non farli e comunque, dopo tutti i disagi, i clienti non me li chiedono». (al. gall.)

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air france va a nozze con alitalia parigi vara l'offerta da 300 milioni - luca iezzi (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 6 - Economia "Alla larga" Air France va a nozze con Alitalia Parigi vara l´offerta da 300 milioni E un emendamento salva-Malpensa accelera l´accordo Tremonti: "Lo scalo milanese terrà". Lufthansa insiste: non siamo ancora fuori LUCA IEZZI ROMA - La maggioranza vara un emendamento "salva Malpensa" lo stesso giorno in cui il cda di Air France-Klm formalizza la sua offerta ad Alitalia. Nessuna comunicazione ufficiale da Parigi dopo la riunione di ieri, ma le indiscrezioni confermano i dettagli di un´alleanza che lunedì il cda Cai accetterà formalmente: 310 milioni per il 25% della nuova società, con un forte rafforzamento della collaborazione commerciale tra i due gruppi. Nonostante i giochi sembrino fatti, Lufthansa non si arrende: «I colloqui continuano, riteniamo che il mercato italiano sia molto importante - dice un portavoce della società - non abbiamo ancora presentato un´offerta, ma siamo ancora in tempo per farlo». In realtà anche la Lega, che nei giorni scorsi aveva posto il diktat ("alleanza con Lufthansa o più libertà sui diritti di volo da Milano"), sembra puntare tutto sulla seconda alternativa. Lo dimostra un emendamento al decreto anti-crisi in esame presso le commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Il testo è presentato dai relatori del dl ma ricalca un analogo emendamento già presentato dal Carroccio, tanto che il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli l´ha definito «il segnale che la maggioranza inizia a recepire gli input usciti dall´incontro di ieri tra Bossi e il premier Berlusconi». Nel dettaglio si chiede ai ministeri delle Infrastrutture e degli Esteri di modificare in 30 giorni dall´entrata in vigore del provvedimento «gli accordi bilaterali nel settore aereo al fine di ampliare il numero dei vettori ammessi a operare sulle rotte internazionali ed intercontinentali». In pratica, nessun vincolo alle compagnie aeree, anche straniere, che si faranno avanti per colmare il vuoto lasciato dalla nuova Alitalia a Malpensa. Sull´accordo Lega-Pdl che sembra poter quietare il partito del Nord è arrivata anche la benedizione del ministro dell´Economia Giulio Tremonti: «E´ fondamentale che Malpensa tenga - dice il ministro - io penso possa tenere: il traffico mondiale è in continuo aumento e Malpensa sta nell´asse del grande commercio e degli scambi mondiali. E´ solo un problema di gestione». Immediate le polemiche sull´efficacia del testo anche all´interno della stessa maggioranza in cui si discute se, in attesa di queste revisioni, l´Enac può rilasciare autorizzazioni provvisorie per 6 o 18 mesi. Il Partito Democratico lo definisce «fumo negli occhi». «Serve a poco scrivere in una norma di legge - dice il segretario della Commissione Antonio Misiani - che entro trenta giorni sarà promossa la definizione di nuovi accordi bilaterali: il governo può già farlo. E se non l´ha ancora fatto, qualche spiegazione dovrebbero darcela i ministri leghisti presenti nell´esecutivo». Persino uno dei grandi difensori dello scalo varesino, il presidente della provincia di Milano Filippo Penati lo boccia: «Nell´emendamento la parola liberalizzazione non è mai presente. Si parla più genericamente di un ampliamento, tanto che il Pd ha presentato un subemendamento per sostituirla». Il rischio concreto è che la norma non cambi nulla dal punto di vista pratico consentendo all´Enac di rilasciare autorizzazioni provvisorie, prassi già adottata negli scorsi mesi.

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i sindacati ancora sul piede di guerra "martedì si rischia il caos dei voli" - cecilia gentile (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 7 - Economia I sindacati ancora sul piede di guerra "Martedì si rischia il caos dei voli" Fiumicino, bloccato il pesce congelato. La polizia "sdogana" mille chili di rane vive CECILIA GENTILE ROMA - «Non abbiamo nulla da perdere. Se l´azienda non rivedrà le sue posizioni, lunedì e martedì sarà mobilitazione di tutto il personale di terra del trasporto aereo nazionale. E il 19 ci saranno quattro ore di sciopero». La minaccia dei lavoratori è chiara: nei giorni del debutto della nuova compagnia, fissato per il 13 gennaio, potrebbe essere la catastrofe per chi vola Alitalia. Ora tutto dipende dall´esito dell´incontro notturno, iniziato nella tarda serata di ieri, fra Fit Cisl, Uilt, Filt Cgil, Ugl Trasporti e Alitalia/Cai. L´incontro era già concordato da tempo, ma il caos di giovedì scorso e le nuove agitazioni di ieri hanno dato un´accelerata al momento del confronto e hanno sortito il magico effetto di interrompere immediatamente ogni protesta. I lavoratori hanno sciolto assemblee e occupazioni e sono andati a presiedere gli uffici della Magliana. «Le questioni ancora aperte - spiega Claudio Genovesi, della Fit Cisl, che sta trattando con Alitalia/Cai - sono le stesse che abbiamo illustrato nella lettera inviata nei giorni scorsi al presidente Berlusconi. Bisogna recuperare le anomalie che stanno emergendo nelle nuove assunzioni. Ridefinire i criteri che avevamo già fissato nel documento siglato con l´azienda. Evitare il rischio che si profila, contrariamente agli accordi, di affidare a soggetti terzi il settore merci e delle pulizie di bordo. Deve prevalere il buon senso. Dobbiamo fare sforzi da entrambe le parti». Sforzi per evitare nuove truppe di cassintegrati e per scongiurare giornate caos come quella di giovedì scorso, con 135 voli Alitalia cancellati per le agitazioni, su un totale di 350. E se ieri i passeggeri hanno tirato un sospiro di sollievo perché le assemblee dei dipendenti della manutenzione in hangar non hanno prodotto la soppressione di altri voli, i problemi ci sono stati per gli enormi quantitativi di merci trasportate dai cargo, in gran parte stoccate senza essere sdoganate per le agitazioni in corso. Per liberare una partita di oltre mille chilogrammi di rane vive, arrivate giovedì sera dall´Egitto alla Cargo City di Fiumicino, per esempio, c´è voluto l´intervento della polizia. «Carichi di pesce arrivati stamattina dal Brasile ma anche ricambi di aerei restano chiusi nei container perché - denuncia il presidente di Fedespedi Lazio, Marco Tarica - il personale Alitalia Cargo sta facendo un´assemblea, quindi non è possibile la movimentazione di merci deperibili o urgenti». «Abbiamo lasciato un presidio all´interno dei magazzini per garantire gli animali vivi e la merce deperibile», ribatte Luca Strappaveccia, della Cargo City». «Per le assunzioni - racconta Gerardo Morrone, segretario Filt Cgil del settore manutenzione - la Cai si è impegnata a rispettare precisi criteri. Vale a dire: anzianità di servizio, carichi familiari e abilitazioni tecniche. Invece sono stati messi fuori dipendenti che lavorano da 20 anni e presi i più giovani, cioè quelli che costano meno». Per rendere più esplicita la protesta il sindacato autonomo Sdl, Sindacato dei lavoratori, ha occupato per cinque ore gli uffici Alitalia dove si procede alle nuove assunzioni. I lavoratori sono rimasti lì fino all´arrivo della polizia.

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gtt-atm, la fusione resta fredda - paolo griseri (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina IV - Torino Gtt-Atm, la fusione resta fredda Chiamparino incontra Moratti: "Servono approfondimenti" Discussi anche la collaborazione su Expo e Unità d´Italia e i rapporti con il governo PAOLO GRISERI Nella controversia tra Torino e Milano sui futuri assetti della nuova società Gtt-Atm, «ci sono ancora molte cose da approfondire». Non serve una visita ad hoc del sindaco Chiamparino alla collega milanese Letizia Moratti per diradare le nebbie sul futuro della società unica dei trasporti locali. In sostanza siamo fermi a quanto ebbe a dire Chiamparino in occasione della conferenza stampa di fine anno: sulla governance non c´è ancora un´intesa. Ma non si è parlato solo di trasporti nel vertice un po´ a sorpresa che si è tenuto ieri pomeriggio a palazzo Marino. «è stata una visita per fare un giro d´orizzonte sulle questioni aperte», si è limitato a commentare Chiamparino facendo notare che si è trattato di «una visita analoga a quella del 29 dicembre scorso alla collega Vincenzi di Genova. Così - ha commentato scherzando il sindaco di Torino - ho incontrato le mie due girl». Gli altri dossier aperti riguardano capitoli importanti nella vita delle due città. Si è parlato, ad esempio, delle iniziative di collaborazione in vista dei due prossimi appuntamenti che segneranno i prossimi anni: le celebrazioni torinesi per i 150 anni dell´Unità d´Italia, nel 2011, e l´Expo universale milanese del 2015. Eventi che si svolgeranno quando ormai il livello di integrazione tra Torino e Milano sarà molto più stretto grazie alla linea ferroviaria di alta velocità che le collegherà in meno di un´ora. Sul tappeto anche il tema dei rapporti con il governo. Che in questo periodo ha due capitoli: la questione degli aeroporti e quella delle tasse delle ex municipalizzate. Chiamparino ha avuto modo di ricordare a Moratti che la questione Malpensa non può esaurire da sola il tema del trasporto aereo e delle conseguenze per il Nord della nascita della nuova Alitalia: «La liberalizzazione chiesta per Malpensa - ha detto il sindaco di Torino - non può rimanere senza conseguenze per Caselle». L´intervento del governo è anche necessario per porre rimedio a un progetto, paventato da Tremonti, di chiedere alle ex municipalizzate il recupero di una tassa non pagata quando alcune erano state quotate in borsa. «Quella tassa - hanno concordato i due sindaci - era stata condonata negli anni �90 e dunque non ha senso oggi chiederne il rimborso». La questione dovrebbe riguardare sia Iride che la lombarda A2A. Infine l´ultimo aspetto è stato quello dei tagli alla cultura. Moratti e Chiamparino hanno mantenuto «tutti gli impegni assunti» per Settembre musica, la manifestazione musicale che si svolge ormai a cavallo tra le due città. Il tema della cultura è comunque destinato a diventare sempre più importante nei rapporti tra il capoluogo piemontese e quello lombardo perché è prevedibile che la diminuzione dei trasferimenti da Roma spingerà sempre più le due amministrazioni a cercare sinergie per ridurre i costi.

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regione-sindacati vertice sulle misure contro la crisi (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina V - Roma L´incontro Regione-sindacati vertice sulle misure contro la crisi Otto assessori regionali e 15 dirigenti di Cgil, Cisl, Uil, tutti insieme per ripetere che anche nel Lazio la recessione erode occupazione, investimenti, consumi e che occorrono misure per difendere chi il lavoro non ce l´ha, i pensionati, i cassintegrati e quanti stanno in mobilità. «Non è un accordo di fine legislatura», spiega il segretario della Cisl Lazio, Tommaso Ausili, «ma la ricerca di convergenze per rispondere alla congiuntura più dura». Che fare? «Sostenere reddito e consumi», indica il segretario della Cgil regionale Claudio Di Berardino. Come? «Restituendo l´aumento dell´addizionale Irpef alle fasce più deboli; trasformando in cantieri gli stanziamenti per case scuole e sanità; realizzando una grande opera per ogni provincia». E con il governatore Piero Marrazzo, la giunta si è impegnata a «istituire la Città del Volo a Fiumicino», un distretto per l´indotto aeroportuale contro le minacce al lavoro legate al caso Alitalia. «Resta il problema del metodo», per Luigi Scardaone, segretario regionale della Uil: «In questi anni la Regione ha trascurato il confronto con i sindacati». «Il Lazio», per il segretario della Cisl, Franco Simeoni, aspetta risposte certe sulle priorità individuate: coesione sociale, sostegno a lavoro e imprese, infrastrutture, Piano dei rifiuti, finanziamento di ricerca e innovazione». (carlo picozza)

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industria, parte l'anno nero effedi licenzia trenta operai (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina IV - Palermo Industria, parte l´anno nero Effedi licenzia trenta operai Posti a rischio anche per Alicos e Stancampiano L´azienda di argenteria sollecita l´esodo volontario dei venti lavoratori PARTE l´anno nero dei licenziamenti nelle industrie palermitane e continua a crescere il numero dei cassintegrati, con la cig di 13 settimane avviata ieri per 272 lavoratori del call center Alicos. A inaugurare il nuovo anno con la prima serie di lettere di licenziamento è l´azienda metalmeccanica Effedì di Carini, che produce il Gasolone. Ieri 30 degli 83 lavoratori hanno ricevuto l´annuncio ufficiale dopo che nell´ultimo incontro all´ufficio del lavoro, la proprietà, rappresentata dall´amministratore delegato Carlo D´Angelo, ha rinunciato a fare ricorso a strumenti alternativi dando il via alla riduzione del personale nell´azienda in crisi di produttività. «I proprietari - dichiara Angelo Barbera, della segreteria della Fiom Cgil di Palermo - stanno esautorando i primi 30 lavoratori perché denunciano un calo delle commesse. Noi avevamo proposto il ricorso alla cig straordinaria. Non hanno voluto sentire ragioni, e la vertenza si è chiusa in maniera negativa». è crisi anche la fabbrica di argenteria Stancampiano: alla vigilia dell´Epifania l´azienda ha confermato l´intenzione di cessare l´attività e ai 20 lavoratori dal futuro a rischio è stato sollecitato l´esodo volontario. L´Alicos di Palermo ieri ha attivato la procedura per la messa in cassa integrazione di 272 lavoratori per circa 13 settimane. Si tratta di dipendenti che lavorano per conto della Tim (servizio 119) in Alicos. Il segretario nazionale Ugl Telecomunicazioni, Gianni Fortunato, ha chiesto un incontro con l´azienda per trovare soluzioni alternative alla cig. «Siamo preoccupati per questa decisione - conclude Fortunato - soprattutto perché tocca ancora una volta la città di Palermo già particolarmente colpita dalla crisi generale che investe il settore dell´outsourcing delle telecomunicazioni». Sul futuro dei 1.200 lavoratori del call center Alicos di Alitalia ieri sono intervenuti il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo e l´assessore regionale ai trasporti Titti Bufardeci, che hanno incontrato a Roma Rocco Sabelli, amministratore delegato della Compagnia aerea italiana, la newco proprietaria di Alitalia. «Sabelli verrà in Sicilia a presentare il piano gestionale della compagnia. Ci ha spiegato che saranno mantenute le tratte aeree esercitate sia su Palermo, sia su Catania. C´è anche grande attenzione della nuova compagnia aerea per mantenere il livello occupazionale del personale degli aeroporti e per il rinnovo contrattuale del call center Alicos, dove lavorano oltre 1200 siciliani, che continuerà ad essere punto di riferimento telematico per la compagnia aerea». Il 13 si terrà al ministero del Lavoro una riunione per salvaguardare i 100 lavoratori del call center �Omnia´ che hanno perduto il posto. Di loro si è occupata ieri la task-force regionale e la commissione Attività produttive dell´Ars.

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la rivolta delle grandi firme "è un altro regalo a parigi" - laura asnaghi (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina III - Milano Eva Cavalli Mario Boselli Antonio Marras Ennio Capasa Rosita Missoni La rivolta delle grandi firme "è un altro regalo a Parigi" Il caso Muoviamo complessivamente un indotto di 8,4 miliardi, ora la cifra potrebbe andare in fumo Viviamo di relazioni con il mondo Milano rischia di non avere più ossigeno e di perdere il primato Riusciamo sempre a farci del male da soli, non possiamo restare impotenti di fronte a questa follia Non ci si rende conto di quanto strategica sia Malpensa per noi e per l´industria del Nord in generale Il mondo della moda si compatta: così ci faranno morire e la Francia riderà LAURA ASNAGHI (segue dalla prima di Milano) L´accordo con Air France di Cai-Alitalia è ormai deciso, la conseguenza è la riduzione dei collegamenti internazionali. Una situazione che rischia di avere pesanti contraccolpi sulle sfilate con defezioni di compratori e giornalisti. A lanciare l´allarme, alla vigilia delle sfilate uomo che prenderanno il via sabato 17, è Mario Boselli, il presidente della Camera della moda. «I nostri stilisti sono imbufaliti. Non si può mancare di rispetto a un´eccellenza come quella italiana della moda che a Milano ha la sua capitale». Il malcontento è forte. «Il popolo della moda è internazionale - prosegue Boselli - a Milano convergono rappresentanti di 42 paesi. tutta gente che si muove con gli aerei ma non tollera fare scali. E vuole arrivare subito alla meta senza perdere tempo. Ma se Malpensa si riduce a un aeroporto di serie B facciamo solo un favore ai francesi, che non aspettano altro per ripigliarsi lo scettro della moda e superarci». Solitamente poco propensi a intervenire su temi che esulano dallo stile e ancora meno propensi a prendere posizioni compatte, sulla questione Malpensa gli stilisti sono più che agguerriti. «Stavolta dovremo davvero alzare la voce e farci sentire - spiega Rosita Missoni - in Italia non ci si rende conto dell´importanza strategica di questo aeroporto per la moda, il design e l´industria. Il Nord è una grande fucina economica che rischia di essere affossata». Vittorio Missoni, uno dei figli di Rosita, ricorda che «negli ultimi tempi non facciamo che ricevere chiamate preoccupate di compratori che ci chiedono di capire che cosa sta succedendo a Malpensa. Molti, nella confusione generale, pensano che stia chiudendo». Per sbloccare la situazione, Ennio Capasa, lo stilista di Costume National, si dice pronto a scendere in piazza. «Assistiamo impotenti all´ennesima follia italiana. Abbiamo un gioiello come quello della moda che ci invidiano tutti e, con Malpensa, rischiamo di distruggerlo». E aggiunge: «Io che sfilo con la mia prima linea a Parigi, provo una grande rabbia. I francesi se la ridono di noi italiani che riusciamo a farci del male da soli». E tra gli italiani che lavorano a Parigi c´è anche Antonio Marras, stilista della maison Kenzo. «Se Malpensa si declassa ne avremo un danno pazzesco. La moda vive di relazioni internazionali e il "made in Italy", che ha la sua culla a Milano, rischia di non avere più ossigeno». E Gianvito Rossi, nome prestigioso delle calzature d´alta moda aggiunge: «Se il governo non farà qualcosa di concreto per salvaguardare Malpensa, saremo costretti a trasferire il nostro business a Parigi, città che oltre all´organizzazione ha un fascino innegabile». Le sfilate milanesi hanno la capacità di attirare molti stranieri. La moda uomo coinvolge circa mille giornalisti e 10mila compratori, mentre le sfilate donna sono seguite da 2500 giornalisti e 15mila compratori. «Tra sfilate, presentazioni in showroom e precollezioni - avverte Boselli - il traffico internazionale di compratori dura tutto l´anno. Ma se arrivare a Milano diventa una impresa, la gente fa in fretta a voltarci le spalle e a puntare su Parigi o Londra. Noi, però, faremo di tutto perché questo non accada». La moda muove un business di 17 miliardi l´anno, rappresenta la seconda voce più importante del prodotto interno lordo e su Milano l´indotto è di 8,4 miliardi. «Sono cifre notevoli che potrebbero andare in fumo» ricorda Eva Cavalli, la moglie di Roberto. E aggiunge: «Venticinque anni fa la moda ha lasciato Firenze per approdare a Milano, città che, grazie a due aeroporti, era meglio collegata con il mondo intero. Adesso se la storia di Malpensa finisce male, Parigi farà di tutto per accaparrarsi il business». «Siamo tutti preoccupati - ammette Santo Versace - Malpensa ha solo bisogno di essere liberata dall´Alitalia e tornare a lavorare a pieno ritmo. Per fortuna, la forza di attrazione della moda "made in Italy" è fortissima e nonostante la concorrenza, tiene bene. Ma dobbiamo sbrigarci a risolvere la questione Malpensa. Perdere tempo non fa bene all´economia del Nord e dell´Italia intera».

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anche la bracco contro il governo - rodolfo sala (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina II - Milano La mossa L´errore Anche la Bracco contro il governo E il sindaco: Malpensa, troppo tempo prima di vedere effetti positivi Ci vuole la piena liberalizzazione dei voli con la rinegoziazione degli accordi bilaterali Il piano Cai prevede anche la morte di Linate e la Sea perderebbe trenta milioni La presidente degli industriali lombardi "Sono incredula e stupefatta della scelta" L´assessore regionale Cattaneo: ponti d´oro alle compagnie che verranno RODOLFO SALA è l´ennesimo grido d´allarme per l´ormai ex hub destinato a un ulteriore ridimensionamento con l´arrivo dei francesi. E a lanciarlo - mostrando di non credere troppo alle rassicurazioni del governo - è la presidente di Assolombarda. «Sono incredula e stupefatta - dice Diana Bracco - , non posso credere che non ci sia la coscienza della gravità del fatto di svuotare Malpensa». Alla numero uno degli industriali milanesi sembrano non bastare le promesse che arrivano da Roma all´indomani dell´incontro tra Berlusconi e Bossi, in seguito al quale il leader della Lega è riuscito a strappare l´impegno - sotto forma di un emendamento al decreto legge anti-crisi - di stipulare nel giro di un mese nuovi accordi bilaterali tra governi per ampliare il numero di vettori e di frequenze sullo scalo varesino. L´obiettivo della liberalizzazione delle rotte, insiste Bracco, richiede tempi lunghi: «Mi sono informata, non è una cosa facile e neppure immediata: nel frattempo che cosa facciamo?». Ovviamente per la Lega l´emendamento salva-Malpensa è una grande vittoria del Nord. Ma nel centrodestra non tutti sembrano entusiasti. Letizia Moratti esprime «soddisfazione per l´emendamento che liberalizza i voli», pur sottolineando che avrà «un impatto positivo nel medio periodo». Ma il sindaco non rinuncia a criticare il piano Cai: «Prevede un unico hub, mentre con un vettore supportato da una solida partnership internazionale il nostro Paese esprime una domanda di mercato di gran lunga sufficiente a mantenerne due, Malpensa e Fiumicino». Quel piano indica inoltre «la sostanziale chiusura di Linate, con il mantenimento della sola navetta Milano-Roma: per la Sea ci sarebbe una perdita secca di 30 milioni». Ecco l´assesssore ai Trasporti del Pirellone, Raffaele Cattaneo, fedelissimo di Formigoni: «Condivido, ma quella misura non è la panacea di tutti i mali, perché se anche venisse introdotta subito per decreto, la liberalizzazione produrrà risultati concreti solo nel medio e lungo periodo». E allora molto meglio passare a quello che Cattaneo definisce il «piano B»: «Buona fortuna ad Alitalia alleata con Air France, ma noi continueremo a difendere Malpensa con chi ci sta; faremo ponti d´oro alle compagnie che vogliono venire qui, facendo rispettare in modo ferreo le regole che già ci sono e che oggi vengono aggirate, perché sulla carta il mercato aereo è già libero». Insomma: togliere il monopolio ad Alitalia sulla tratta Roma-Milano, la più remunerativa, «e su tutte le altre ora non sottoposte al libero mercato». L´emendamento va bene, «ma non basta», avverte il presidente della Provincia Filippo Penati, che ieri ha spedito a Berlusconi il «manifesto» elaborato durante il Malpensa day di giovedì: «Va integrato con la piena liberalizzazione dei diritti di volo attraverso la rinegoziazione degli accordi bilaterali». Su un punto Penati concorda con la Moratti: «Non vorrei che in cambio di qualche rotta in più su Malpensa si spostino tutti voli, eccetto il Milano-Roma da Linate allo scalo varesino: il city airport non si tocca, sarebbe l´ennesimo favore a Cai».

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arato sulle ali della nomenklatura - ava zunino (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)

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Pagina IV - Genova Arato sulle ali della nomenklatura Conflitto di interessi per l´aeroporto? "Comunque di lui ci fidiamo�" Solo Enrico Musso si sbilancia: "Una nomina un po´ inopportuna" AVA ZUNINO Presidente dell´aeroporto e socio dello studio legale consulente di Cai, i privati con cui lo scalo genovese rischia di entrare in rotta di collisione per i tagli dei voli e quelli occupazionali. Enrico Musso, esperto di trasporti, parlamentare del Pdl e docente universitario, di questa posizione del professor Marco Arato, avvocato e presidente dell´aeroporto di Genova, non nasconde qualche perplessità. «Sì, un po´ inopportuna lo è. Conoscendo Arato - dice Musso - mi verrebbe però da dire che mi fiderei: se ci fosse un problema sarebbe il primo ad accorgersene. E tuttavia il rischio è che se lui dovesse fare la voce grossa come presidente dell´aeroporto, Cai che è cliente del suo studio potrebbe avere una possibilità teorica di rappresaglia proprio sullo studio». Il professor Arato ha spiegato ieri che come presidente dell´aeroporto non ha competenze operative. «E allora a prescindere dal suo ruolo - dice il senatore Musso - bisogna un po´ ripensare la figura dei presidenti: che cosa ci stanno a fare?». Il presidente della Provincia, Alessandro Repetto, Pd, la butta in politica e osserva: «se dicessimo che c´è un conflitto di interessi allora Berlusconi avrebbe dovuto dare le dimissioni già da molto tempo e poi potrebbe significare che nessun professionista potrebbe più occuparsi di cose pubbliche. Sono convinto che Arato ha la capacità di tenere separate le due cose». Luigi Merlo, presidente dell´Autorità Portuale che è il maggior azionista di aeroporto e come tale ha scelto di affidarne la presidenza al professor Marco Arato, non vede né incompatibilità né questioni di opportunità. «Il nodo è un altro - dice Merlo - ed è una delle questioni che gli abbiamo posto: Arato deve garantirci di non essere interlocutore, come avvocato, dei soggetti che parteciperanno alle gare per la vendita delle azioni dell´aeroporto». Si discute anche di questo, ventiquattro ore dopo che è diventata di pubblico dominio una notizia finora riservata agli addetti ai lavori, il fatto che il presidente di aeroporto di Genova, Arato, è uno dei soci del grande studio legale Bonelli Erede Pappalardo scelto da Cai per la vendita dei beni e i rapporti con Air France. Il sindaco Marta Vincenzi, che appena ventiquattro ore fa ripeteva ad Autorità Portuale e Camera di Commercio "vendetemi le azioni dell´aeroporto e trovo subito una compagnia", si tiene ben lontana dalla questione. Non commenta. Lascia che se ne occupino gli azionisti, vale a dire il presidente dell´Autorità Portuale Merlo (che ha il 60 per cento dell´aeroporto) e il presidente della Camera di Commercio Paolo Odone (l´ente che ha il 25 per cento). Merlo si lancia in una lunga spiegazione: «E´ vero che Arato ha avuto un ruolo nelle consulenze legali per Cai, ma è stato specifico, limitato ad una questione della vendita dei beni». Poi spiega anche i motivi della scelta di Arato alla presidenza di aeroporto: «entro giugno come Autorità Portuale abbiamo l´obbligo di vendere le nostre quote per fare la privatizzazione, dunque siamo in una fase di transizione e mettere un altro al vertice di aeroporto non sarebbe stata una soluzione funzionale. Il ruolo del presidente era solo di guidare questa transizione così delicata». Paolo Odone, presidente della Camera di Commercio, se la cava telegraficamente: «con l´Autorità Portuale siamo in perfetta sintonia. La scelta è stata dell´Authority. Siamo solidali con Merlo e con Arato». E d´altronde la Camera di Commercio è appena rientrata in aeroporto dopo la clamorosa rottura avvenuta ai tempi della presidenza di Giovanni Novi. Merlo ha ricucito e nel consiglio di amministrazione ha lasciato spazio alla Camera. Mario Tullo, parlamentare e segretario ligure del Pd, punta come sempre sull´evidenza dei fatti. Dice: «Conosco molto bene Arato e per la sua serietà e professionalità sono certo che, come lui dice, il suo ruolo nella veste professionale non è determinante. E comunque tutti siamo chiamati a difendere i lavoratori Alitalia e sono certo che anche il presidente dell´aeroporto dimostrerà la sua coerenza». E il presidente della Regione, Claudio Burlando? «Né Arato né il suo studio fanno le politiche commerciali di Alitalia ma si sono occupati della costruzione societaria di Cai». Il suo predecessore, Sandro Biasotti, oggi parlamentare del Pdl, non commenta.

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"sede azzerata e voli tagliati" pd e provincia alleati nella protesta - nadia campini (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina IV - Genova Le reazioni La compagnia Il presidente Repetto: scelte fortemente penalizzanti e inaccettabili per il territorio "Sede azzerata e voli tagliati" Pd e Provincia alleati nella protesta NADIA CAMPINI IL presidente della Provincia di Genova Alessandro Repetto chiama a raccolta i parlamentari liguri per salvare l´aeroporto di Genova dai tagli che si stanno abbattendo sullo scalo, sia in termini di personale che di servizi. Lo fa con una lettera che sollecita un intervento urgente dei parlamentari presso il governo e le compagnie aeree per convincerle a cambiare il piano organizzativo della Cai. «Nei prossimi giorni - scrive Repetto - Cai diventerà operativa e le scelte effettuate ricadranno, credo in maniera del tutto negativa, sull´assetto occupazionale e sulle sorti dello scalo genovese. « Il piano originale di Cai, presentato alle organizzazioni sindacali nazionali il 27 ottobre 2008 prevedeva per Genova la conservazione del posto di lavoro per 25 addetti sui 37 a tempo indeterminato allora in servizio, ma nei mesi successivi il numero dei posti garantiti si è progressivamente ridotto e oggi, col taglio dell´ufficio commerciale sicuramente definito, rimarrebbero soltanto cinque dipendenti a tempo indeterminato mentre per altri tredici, assunti per sei mesi e quindi a tempo determinato sino a luglio, non vi sarebbe alcuna prospettiva di mantenimento del posto di lavoro. Per i restanti diciannove infine, si aprirebbero le porte degli ammortizzatori sociali, come prepensionamenti e cassa integrazione. La speranza del presidente della Provincia «è riposta nella possibilità di modifica di tale piano poiché, anche l´ipotesi di reimpiegare i licenziati Alitalia presso la società di gestione dell´Aeroporto, alla luce dell´operativo che entrerà in vigore il 13 luglio e che prevede una forte penalizzazione dello scalo genovese con perdita di almeno cinque tratte e ricadute pesanti sull´occupazione, appare del tutto irrealizzabile. Il rischio è non solo che non si possano assumere gli ex dipendenti Alitalia ma che la Società Aeroportuale debba licenziarne altri. « All´appello di Repetto ha già dato una prima risposta il senatore del Pdl Bruno Musso, dichiarando la sua disponibilità ad incontrarsi con gli altri parlamentari per tentare di avviare una strategia comune. Per quanto riguarda invece il tema delle tariffe Musso sottolinea che «bisogna vedere se dalla posizione dominante deriva un vantaggio e in quel caso si può fare appello all´Antitrust, che ha anche il potere di intervenire direttamente e comminare sanzioni». Intanto il presidente della commissione Trasporti del Senato Luigi Grillo incontrerà lunedì i dipendenti genovesi di Alitalia. «Mi impegnerò - dice - perché lo scalo di Genova non venga sacrificato». E ieri i lavoratori sono stati ricevuti dai segretari del Pd Mario Tullo e Victor Rasetto col capogruppo in Comune Simone Farello e i responsabili ai trasporti e aeroporti Maurizio Bussolo e Marcello Danovaro. Il Pd si è allineato con la richiesta di Repetto di chiamare a raccolta i parlamentari liguri e le istituzioni sul tema dell´aeroporto.

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"la puglia perde 29 voli internazionali" - lello parise (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina VII - Bari "La Puglia perde 29 voli internazionali" Vertice in aeroporto. Emiliano: un decreto legge per liberare gli slot Ma è necessario prima di gridare attendere che Cai formalizzi la scelta del nuovo partner Quello dei parlamentari dev´essere un sano lavoro di lobby per i nostri scali LELLO PARISE «Non vogliamo tornare indietro» avverte il senatore del Pd Alberto Maritati e pensa alla vera e propria carneficina di voli da e per il tacco d´Italia, trasformato ormai in una periferia del mondo. La nuova Alitalia entrerà in servizio fra tre giorni, ma l´aria che tira da queste parti non è esaltante. «Dovremmo perdere qualcosa come ventinove collegamenti internazionali» avverte l´amministratore unico di Aeroporti pugliesi Domenico Di Paola. Sarà, questa, la conseguenza dei tagli legati alle tratte per Roma e Milano da dove poi sarebbe possibile raggiungere tutte quante le altre destinazioni. Giovedì, da Bari e Brindisi, mancavano all´appello sette aerei. Ieri, la situazione peggiora: salgono a nove. Non partono dallo scalo salentino tre velivoli, che avrebbero dovuto atterrare a Fiumicino: quelli delle 6.45 (Alitalia), delle 7.15 (Myair) e delle 15.05 (Alitalia). Dal Karol Wojtyla invece, di velivoli ne restano a terra sei e tutti targati Alitalia: quattro per Milano e due per Roma. L´assessore regionale ai Trasporti Mario Loizzo parla di «sofferenza della Puglia». Una sofferenza che i parlamentari di destra e di sinistra decidono di raccontare al ministro Altero Matteoli prima che le bocce si fermino e che Cai, la Compagnia aerea italiana, volti definitivamente le spalle a questo pezzo di Sud. E´ la conclusione dell´incontro sponsorizzato dall´ex procuratore aggiunto antimafia Maritati e che, sia pure fra non poche perplessità, ottiene un risultato inedito: l´intesa bipartisan perché «la più importante aerostazione dell´Adriatico» non sia rottamata nel nome della massima redditività. «Il nostro deve essere un sano lavoro di parlamentari-lobbyist» spiega per i Democratici l´onorevole Dario Ginefra. Al raduno organizzato nel quartier generale di Ap, a Bari, il Pd guidato da Michele Emiliano è presente in massa, per il Pdl ci sono due deputati, Francesco Paolo Sisto e Simone Di Cagno Abbrescia, nonché il consigliere regionale Tommy Attanasio. Fanno capolino nella stanza al terzo piano con vista sulle piste, il presidente degli imprenditori Nicola De Bartolomeo insieme con i responsabili di Confindustria a Brindisi e Lecce, Ferrarese e Montinari. C´è anche l´europarlamentare Enzo Lavarra (Pd), che mette il dito sulla piaga: «Il primo obiettivo deve essere quello di liberalizzare gli slot (la finestra di tempo entro cui un aeromobile ha il permesso di decollare, ndr) inutilizzati da Alitalia e Airone». De Bartolomeo rincara la dose: «L´export va alla grande e non ci possiamo permettere il lusso che il mercato degli slot sia congelato». L´assessore Loizzo tira le somme: «L´esigenza è quella di assicurare il massimo dei collegamenti. Ma se la presenza di Cai non potrà essere potenziata, devono consentirci proprio attraverso la liberalizzazione degli slot di riorganizzare il servizio, che sarebbe affidato ad altre compagnie». La partita è aperta. Di Cagno Abbrescia non ha dubbi: «I parlamentari, di entrambi gli schieramenti, difenderanno la funzionalità dell´aeroporto di Bari e dell´intero sistema aeroportuale pugliese. C´è un problema di collegamenti e di costi, ma alle proteste preferisco le proposte. Ecco perché è necessario prima di gridare, attendere che Cai formalizzi la scelta del nuovo partner, Air France o Lufthansa». Michele Emiliano rilancia: «La Puglia non può rimanere inerte di fronte a questa lesione del diritto alla mobilità. In questo Paese non esistono solo i casi Malpensa e Fiumicino. Il ministero Berlusconi deve emettere un decreto legge per la dismissione degli slot, che potrebbero essere assegnati ad altri vettori. Questa non è una questione di destra o di sinistra: non ce ne frega niente delle distinzioni ideologiche. Segnaliamo piuttosto, il devastante impatto sul Sud della Lega Nord, che ricatta continuamente il governo di centrodestra e lo costringe ad abbandonare ogni politica di rilancio del Mezzogiorno».

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il partito della paura - (segue dalla prima pagina) (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 29 - Commenti IL PARTITO DELLA PAURA Il doppio emendamento della Lega è il frutto politico di una subcultura, è il parto ideologico di un governo arcaico e autarchico E se qualche goffa retromarcia è arrivata a tarda sera, non lo si deve certo al senso civico del presidente del Consiglio ma al coraggio di quello della Camera (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) Una tassa da 50 euro per il rilascio o il rinnovo dei permessi di soggiorno agli extracomunitari e una fideiussione bancaria da 10mila euro per chiunque di essi richieda l´apertura di una partita Iva. Il doppio emendamento della Lega è il frutto politico di questa subcultura pre-sociale. E´ il parto ideologico di un «governo della paura», arcaico ed autarchico, e di un «partito degli uomini spaventati», xenofobo e populista. La norma proposta dal Carroccio riflette un´idea di destra becera e antistorica. Interpreta negativamente il problema della modernità: la solitudine del cittadino globale. Individua cinicamente il «nemico comune»: l´immigrato. E introduce arbitrariamente l´atto di «atrocità collettiva»: la gabella punitiva per chi entra in Italia per lavorare, o chiede di continuare a farlo nel rispetto delle leggi della Repubblica. Per l´intera giornata, quell´odiosa misura è risultata «fatta propria dal governo e dalla maggioranza». E se almeno a tarda sera è arrivata la goffa retromarcia di qualche sottosegretario e del relatore al decreto legge anti-crisi (al quale l´emendamento leghista è agganciato), questo non si deve certo all´intelligenza e al senso civico del presidente del Consiglio: Berlusconi infatti si è ben guardato dal correggere la malsana iniziativa delle camicie verdi. Si deve invece al coraggio e al buon senso del presidente della Camera: Gianfranco Fini non ha esitato ad intimare al Pdl il rifiuto di norme «oggettivamente discriminatorie nei confronti dei lavoratori stranieri regolarmente presenti sul territorio nazionale». E si deve all´autonomia e alla tenuta di An: Andrea Ronchi, a nome dei ministri del suo partito, ha definito quella norma «del tutto inaccettabile». Non sappiamo se e in che misura questo ennesimo strappo nel centrodestra sia il sintomo di un virus inoculato nel corpo della coalizione attraverso il federalismo, poi scaricato alla giustizia, deflagrato sull´Alitalia e ora gradualmente esteso a tutti i nervi più sensibili per l´azione di governo e per il partito di Bossi. "La Lega perde la battaglia aerea, ora attaccherà via terra", titolava ieri Europa. è probabile che l´incursione dei lumbard sugli immigrati sia effettivamente la prima mossa di questa nuova offensiva. Ma sappiamo che questo doppio emendamento non solo è sicuramente intollerabile sul piano politico (non ha nulla a che vedere con la doverosa azione di contrasto all´immigrazione clandestina). Non solo è probabilmente impugnabile sul piano costituzionale (crea una disparità di trattamento e una disuguaglianza nei diritti delle persone, imponendo a un extracomunitario che vuole aprire un´attività produttiva ciò che non chiede invece a un italiano). Ma è anche palesemente insostenibile sul piano economico. Gli immigrati regolari sono ormai una risorsa preziosa e insostituibile. Oggi per il nostro sistema produttivo, domani persino per il nostro Welfare. Secondo gli ultimi dati dell´Istat, rappresentano il 6,4% della forza lavoro del nostro Paese. Il 15% degli stranieri regolari presenti e occupati sul territorio nazionale ha un lavoro indipendente. Il 37,5% risiede qui da 6/10 anni. Secondo gli ultimi dati del Cnel e dell´Unioncamere, negli ultimi 5 anni le imprese individuali gestite e controllate da immigrati sono passate da circa 100 mila a 225.408, con tassi di crescita attorno al 10% annuo. Il 35% delle nuove imprese nate quest´anno ha come titolari cittadini extracomunitari. Sono piccoli imprenditori, per lo più individuali: l´85% ha meno di 50 anni e il 15% ne ha meno di 30. Ma si stanno gradualmente consolidando, dal punto di vista aziendale e dimensionale: oltre 2.500 delle nuove imprese ha più di 10 addetti. Le misure vessatorie immaginate dal Carroccio colpiscono indiscriminatamente questa componente ormai strutturale della nostra economia. Fingendo di curare il male (l´immigrazione clandestina) in realtà ne alimentano la diffusione (spingendo verso il sommerso, e quindi verso la clandestinità, molti immigrati che hanno o cercano una collocazione nell´economia emersa). E la colpiscono senza alcuna valida ragione, se non l´ossequio a un mantra securitario declinato in termini puramente emotivi e irrazionali. Qui non c´entrano destra e sinistra. Qui non c´entra il «benaltrismo» dei benpensanti, che non vedono i rischi comunque connessi alle grandi migrazioni dal Sud povero al Nord ricco. Queste norme sono la semplice trasposizione legale di una grave ignoranza politica e di una profonda intolleranza sociale. Sono la maschera giuridica del razzismo. Vanno contrastate da tutti i «corpi intermedi» della società. Non solo i sindacati, ma anche quegli organi di rappresentanza che troppo spesso «parlano d´altro», dalla Confindustria alla Confcommercio. Vanno osteggiate da tutte le forze politiche attente ai valori dell´equità, della solidarietà e del progresso. Vanno respinte, senza se e senza ma. Fini, meritoriamente, l´ha già fatto. Berlusconi, irresponsabilmente, continua a tacere. m.gianninirepubblica.it

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L'HUB (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 10-01-2009)

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Corriere della Sera - MILANO - sezione: PRIMA PAGINA - data: 2009-01-10 num: - pag: 1 autore: di PAOLA D'AMICO categoria: REDAZIONALE Cattaneo, Pdl L'HUB ITALIANO? IL CHARLES DE GAULLE «Dobbiamo vigilare sulle tentazioni monopolistiche della nuova Alitalia». L'assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Cattaneo, invita ad accantonare i sogni di un matrimonio Cai-Lufthansa. E a prepararsi al piano B. A rilanciare, cioè, Malpensa senza Alitalia. «è evidente che l'unico hub di Cai sarà il Charles de Gaulle». A PAGINA 5

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<Malpensa dimezzata>, rivolta degli imprenditori (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 10-01-2009)

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Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-01-10 num: - pag: 5 categoria: REDAZIONALE Allarme Nel piano Cai a Linate solo i voli per Roma. Moratti: un disastro. La Bracco: così si penalizza tutto il Nord «Malpensa dimezzata», rivolta degli imprenditori Boselli: la moda di Milano è a rischio. Sangalli: calo anche di turisti e ordini dall'estero Cesati, Confartigianato: «Declassare lo scalo significa incatenare lo sviluppo economico di tutto il Paese» Prendi la moda. «Il 17 gennaio inizia Milano Moda Uomo e sono attesi 2.500 giornalisti da 42 Paesi. Per non dire di turisti e acquirenti. Ma come arriveranno?». Mario Boselli, presidente della Camera nazionale della Moda, rappresenta una delle moltissime categorie economiche e imprenditoriali preoccupate per il futuro di Malpensa: «I nostri stilisti — insiste Boselli, a margine di una conferenza stampa a Palazzo Marino — sono giustamente imbufaliti. In Italia siamo così bravi che facciamo venire i compratori da noi, ma bisogna facilitare questo compito. Ponendo degli ostacoli, invece, regaliamo il settore a Parigi e a Londra». è «incredula» anche la presidente di Assolombarda, Diana Bracco, di fronte alla prospettiva dell'accordo tra la nuova Alitalia e Air France. «Non posso credere che ci sia una tale non coscienza della gravità di questo atto di svuotare Malpensa e la questione non interessa solo la Lombardia, ma anche il Piemonte e il Veneto: andateli a sentire, sono furibondi anche lì». Certo, ora si lavora sull'emendamento che darebbe il via libera alla liberalizzazione degli slot. Ma la Bracco rimane perplessa: «Mi sono informata e tutti spiegano che non è facile perché bisogna prima rivedere gli accordi fra i vari Paesi: in che tempi lo si può fare? E intanto, Malpensa che fine fa? E le aziende?». Ribadisce la sua preoccupazione Carlo Sangalli, presidente dell'Unione del Commercio: «I consumi nel periodo natalizio fortunatamente hanno tenuto, ma abbiamo già avuto una spia di allarme sulle conseguenze delle scelte di tagli a Malpensa». Sangalli ricorda infatti che «abbiamo avuto una flessione di afflusso di turisti, soprattutto di area intercontinentale ». e quindi è «totalmente inaccettabile lo svuotamento dei nostri scali e l'emendamento per la liberalizzazione degli slot è solo un primo passo». Secondo il leader dei commercianti, «non dobbiamo salvare Malpensa, ma potenziarla». Così Guido Cesati, segretario generale di Ap-Confartigianato Milano: «Declassare Malpensa significa incatenare lo sviluppo economico del nostro Paese». In serata, il sindaco Letizia Moratti ha espresso «Soddisfazione per l'emendamento che liberalizza i voli e che avrà un impatto positivo nel medio periodo perché corrisponde a quanto da noi tecnicamente proposto dall'estate 2008». Ma restano i dubbi sul piano Cai, «legate innanzitutto alla previsione di un unico hub» e dalla «previsione di sostanziale chiusura dell'aeroporto di Linate alla sola navetta Milano-Roma». Un disastro, insomma. Elisabetta Soglio L'hub Declassando l'aeroporto di Malpensa (foto) si rischia di mettere in crisi migliaia di imprese. Molti i dubbi sul piano Cai: «Linate sarà solo una navetta Milano-Roma»

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<Il nuovo hub italiano? Sarà l'aeroporto di Parigi> (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 10-01-2009)

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Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-01-10 num: - pag: 5 categoria: REDAZIONALE L'assessore Cattaneo Linate e Malpensa e la liberalizzazione dei voli «Il nuovo hub italiano? Sarà l'aeroporto di Parigi» «Cai ha deciso. Ci vuole realismo. Basta sognare Lufthansa, perché se avesse voluto, la compagnia tedesca poteva fare una proposta forte. Dobbiamo prepararci al piano B». A rilanciare Malpensa senza la nuova Alitalia». Quello di Raffaele Cattaneo, assessore regionale ai Trasporti, è un invito ad un cambio rapido di marcia nella discussione sull'hub varesino. E piano B significa «rilanciare Malpensa senza la nuova Alitalia». Perché Malpensa ha già dimostrato «dallo scorso marzo ad oggi di poter continuare a campare anche senza Alitalia. Mentre non è stato dimostrato il contrario». Continuare ad inseguire l'ipotesi Lufthansa «equivale ad un sogno, che rischia di tramutarsi in incubo al risveglio ». Ma piano B, ricorda Cattaneo, non vuole dire solo liberalizzazione del mercato: «è una misura che darà risultati a lungo termine, non dall'oggi al domani». Significa, invece, vigilare sulle tentazioni monopolistiche della nuova Alitalia». Monopolistiche? Cattaneo affonda il coltello: «La compagnia usa tutti gli strumenti per aggirare le regole della concorrenza. Un esempio? è poco noto, ma nel piano, Cai opererà da Linate a Roma con 4 codici diversi, voli Alitalia attribuiti ad Airone, Alitalia express, ecc. Come quelli che tengono occupato il posto a tavola impedendo ad altri commensali di sedersi. Non era giustificabile il monopolio prima, quando era compagnia di bandiera, tantomeno ora». Quindi l'appello forte è ad evitare di accapigliarsi su chi deve essere l'hub tra Milano e Roma. «Il nuovo hub sarà il Charles de Gaulle». E piuttosto a vigilare e giocare a carte scoperte. Paola D'Amico Regione Raffaele Cattaneo e Roberto Formigoni \\ L'aeroporto può vivere anche senza Alitalia \\ Stanno aggirando le regole della concorrenza

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Anche la hostess del cappio nella <Casa> di Canale 5 (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 10-01-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Spettacoli - data: 2009-01-10 num: - pag: 46 categoria: REDAZIONALE La pasionaria anti Cai Anche la hostess del cappio nella «Casa» di Canale 5 MILANO — Dall'Alitalia al Grande fratello, dall'aereo all'acquario: ricordate Daniela Martani (foto), la hostess fotografata mentre manifestava contro l'offerta Cai, impugnando un cappio? Bene: a far parte dell'edizione numero 9 del Grande fratello, al via su Canale 5 da lunedì, c'è anche lei. La notizia viene dal Giornale, che ieri ha dedicato un pezzo alla «pasionaria del cappio». Dalla produzione del Gf (Endemol) nessuna conferma ufficiale, ma la sua presenza tra i concorrenti è sicura. Per la cronaca, nonostante la strenua battaglia a favore del fronte del no alla fine lei, romana, 35 anni, ha ceduto alla Nuova Alitalia: «Ho accettato. è pur sempre un posto fisso. Ma sto cercando un altro lavoro». Forse l'ha già trovato. Non è andata bene invece alla collega di lotta Maruska Piredda: anche lei ha fatto le selezioni ma è stata scartata. Di sicuro nella casa ci sarà anche una tra Doroti Polito e Leonia Coccia: le due ragazze hanno fatto il loro ingresso a Gran Hermano, la versione spagnola del reality, mercoledì sera. Nel corso della diretta della prima puntata, Alessia Marcuzzi si collegherà con la Spagna e svelerà loro che il televoto deciderà chi delle due entrerà nel Gf italiano. Intanto per i nuovi concorrenti l'isolamento è già iniziato ed eliminato ogni contatto con il mondo esterno: giornali, tv, radio, Internet e cellulari. (r.fra.)

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<Walter, siamo il partito degli onesti> (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 10-01-2009)

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Corriere della Sera - ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data: 2009-01-10 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE Cinecittà Morassut e Milana davanti al segretario il giorno del tesseramento (e dell'orgoglio) democratico «Walter, siamo il partito degli onesti» Alitalia, questione mediorientale, governo Berlusconi, Lega, immigrati... Parla soprattutto, come è ovvio che sia, da segretario del Pd. Ma Walter Veltroni è anche l'ex sindaco della città, e la sezione — pardon, «circolo» — che lo ospita è al Tuscolano. Per cui, inevitabile, qualche accenno a «quel magnifico lavoro che ho svolto per molti anni». Festa del tesseramento del Circolo Pd a Cinecittà, ieri sera, con Walter e i due segretari, romano e regionale, del partito: Ricardo Milana e Roberto Morassut. Parte Milana: «è necessario — dice — trasferire la nostra opposizione politica dalla fase mediatica a quella sociale, che entra nella città. Bisogna superare lo shock della sconfitta elettorale ed entrare nel vivo delle vicende sui territori». Territorio, la parole-chiave. Poi parla Morassut, e ci tiene a dire che «siamo un partito di persone perbene, in cui prevale l'onestà, che hanno fatto il loro dovere in modo civilmente accorto. Se ci sono state, ci sono o ci saranno situazioni diverse da questa, è bene che stiano fuori dal Pd». Prevale l'onestà. Veltroni, poco dopo, ribadisce il concetto: «Stragrande maggioranza di persone perbene che fanno il loro lavoro». Sono gli unici due accenni all'affaire-Romeo. Per il resto, spirito Circo Massimo e Primarie, stigmatizzando «le liti interne». Morassut, parlando molto di un'unità che deve prevalere a tutti i costi, si lascia anche andare a una battuta, notando che nel «circolo» i vessilli, a parte un logo circolare del Pd sopra le teste dei parlanti, sono tutti quelli della vecchia guardia diessina (D'Alema formato gigante, Berlinguer, bandiere rosse, una riproduzione del dipinto «I funerali di Togliatti» di Renato Guttuso, prime pagine dell'Unità...): «Occorre trovare un'identità più ricca anche nei simboli...». Veltroni affonda: «Si è fatta una campagna elettorale sulla sicurezza, ma i reati aumentano. La ragazza violentata da un branco a Capodanno, l'accoltellato a Campo de' Fiori... L'unica differenza è che fatti come questi sono quasi spariti dai tg. Prima aprivano le cronache e ci si montavano trasmissioni di approfondimento. Ora no». Che si parli, anche, di Roma, va da sé: «La delusione e il disincanto verso questa destra che governa è cominciato, a partire da questa città». Veltroni elenca gli obiettivi a breve, medio e lungo termine, e prova a diffondere ottimismo (parola che pronuncia più volte): «Perché noi non consumiamo una politica nuova in pochi mesi. Non è affatto vero che una maggioranza non possa essere spostata. Noi dobbiamo saperlo fare». E per farlo, il segretario insiste su quello che sembrerebbe un «new deal»: «Per fare questo dobbiamo stare sempre più tra la gente vera, un vero partito, un partito utile ai cittadini, vive nel momento in cui sa farsi popolo». Edoardo Sassi

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La promessa di Piero: <Stanzieremo fondi per la crisi dei mutui> (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 10-01-2009)

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Corriere della Sera - ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data: 2009-01-10 num: - pag: 4 categoria: REDAZIONALE Marrazzo La manovra economica La promessa di Piero: «Stanzieremo fondi per la crisi dei mutui» «Vogliamo costruire insieme un percorso per fronteggiare la crisi economica. Stiamo avviando un iter con i singoli assessorati: coinvolgere le parti sociali è il modo migliori anche per dare risposte ai cittadini». Il presidente della Regione, Piero Marrazzo, ha spiegato gli obiettivi dell'incontro che si è svolto ieri in Regione con i segretari generali dei sindacati confederali di Roma: Claudio Di Berardino della Cgil, Francesco Simeoni della Cisl e Luigi Cardaone della Uil che hanno proposto cinque priorità sulle quali la giunta dovrà concentrare attenzione e risorse per superare la recessione: «Coesione sociale e tenuta del sistema economico, mobilità e infrastrutture, attuazione del Piano rifiuti, delle leggi regionali (in particolare su appalti e commercio) e degli accordi presi». Nella Finanziaria da 295 milioni, tra le misure 30 milioni verranno investiti in 3 anni per la patrimonializzazione delle imprese del Lazio. Altri 30 andranno al Fondo di solidarietà per i mutui. Misure straordinarie sono state decise a favore dei lavoratori dell'indotto Alitalia con l'istituzione di un distretto industriale, con servizi a Fiumicino, denominato «Città del Volo». I provvedimenti verranno esaminati e pianificati «non con la concertazione, ma con il coinvolgimento dei sindacati», ha sottolineato Marrazzo. All'incontro hanno partecipato anche gli assessori Luigi Nieri (Bilancio), Esterino Montino (Urbanistica), Filiberto Zaratti (Ambiente), Alessandra Tibaldi (Lavoro), Bruno Astorre (Infrastrutture), Anna Coppotelli (Politiche sociali). Da parte dei sindacati, però, è emersa qualche critica: «Il pacchetto anticrisi è un segnale importante - ha spiegato Di Berardino (Cgil) - Ora bisogna capire quali sono le condizioni per attuarlo. Aspettiamo che la Regione a partire dalla prossima settimana ci comunichi se raccoglierà i nostri punti e come intende finanziarli. In quel caso saremo pronti a firmare un accordo». Meno ottimista Scardaone (Uil): «Sono deluso per il metodo - ha commentato - la Regione ha già deciso come spendere le risorse. Noi vorremmo individuare alcune priorità su cui concentrarsi, ma le risorse investite sono poche». Più ottimista il segretario generale della Cisl di Roma e Lazio, Francesco Simeoni: «Non ci sono le condizioni per raggiungere un accordo quadro, ma su alcuni punti specifici come sanità, sviluppo e infrastrutture, è possibile trovare un punto d'incontro ». Critiche più dure da Alfredo Pallone (FI): «Per Marrazzo "concertazione" vuol dire decidere prima e convocare poi le parti sociali facendo finta di ascoltare e recepire i loro eventuali suggerimenti: nella Finanziaria Marrazzo ha chiuso totalmente le porte alle nostre proposte». Francesco Di Frischia Piero Marrazzo

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Alitalia, decreto salva-Malpensa Da Parigi via all'ingresso Air France (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 10-01-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-01-10 num: - pag: 32 categoria: REDAZIONALE L'alleanza Il gruppo francese rileverà il 25% del capitale Alitalia, decreto salva-Malpensa Da Parigi via all'ingresso Air France ROMA — Air France-Klm ha deliberato l'acquisto del 25% di Alitalia per più di 320 milioni di euro. La decisione, assunta ieri in una riunione del cda durata due ore, è stata salutata con un rialzo in Borsa del 3,5%. Tocca adesso al board di Alitalia ratificare l'accordo lunedì alle 13, subito dopo l'intesa sarà ufficializzata dai vertici. Stamane alle 10 l'amministratore Rocco Sabelli assumerà 80 nuovi dirigenti tra Alitalia e Air One, incontrandoli immediatamente. Non è ancora pervenuta l'offerta di Lufthansa, il cui portavoce ieri ha detto che i «colloqui continuano » e che un'offerta «in futuro » non è esclusa. Fonti della nuova Alitalia fanno notare però che un'offerta non sufficientemente circostanziata, cioè non deliberata dal cda di Lufthansa, non potrebbe essere presa in considerazione. E i tempi per riunire il cda scarseggiano. Bisognerà attendere invece per assistere alla stretta di mano tra il presidente Roberto Colaninno e l'omologo francese Jean-Cyril Spinetta: prima dovrà essere riunita l'assemblea di Alitalia che modificherà lo statuto. Air France-Klm acquisirà titoli di serie B, cioè senza diritto di voto su questioni strategiche. Un lock-up impedirà ai soci italiani di vendere le proprie azioni nei prossimi cinque anni a chi non sia italiano. Ma in caso di aumento di capitale non sottoscritto dai soci italiani, niente potrebbe impedire ai francesi di aumentare la propria quota. Al termine dei cinque anni non sarebbe previsto alcun diritto di prelazione per Air France-Klm. Il gruppo avrà diritto a 3 posti nel consiglio di amministrazione, dove siederanno 19 soci, e a due nel comitato esecutivo che ne conterà sette. Quanto al network di Alitalia, fino a aprile non subirà variazioni. Con la nuova stagione invece Alitalia dovrebbe cominciare a potenziare lo scalo di Malpensa con ulteriori voli intercontinentali anche utilizzando aerei francesi. In totale, entro due anni, tali voli dovrebbero diventare 17 sommando ai 3 attuali, i 7 oggi presenti su Linate e altri 7 in divenire. Sullo sviluppo di Malpensa è intervenuto il sottosegretario ai Trasporti, Roberto Castelli, che, nonostante il ruolo istituzionale, ha accettato dalla Lega il compito di esaminare gli impegni assunti da Alitalia. Per Castelli è inaccettabile che l'impegno a sostenere Malpensa sia subordinato alla «limitazione di Linate». Il sottosegretario approva viceversa l'emendamento al decreto anti-crisi presentato ieri dalla Lega che impegna i ministeri competenti (tra cui quello di Castelli) a «promuovere, entro 30 giorni dalla conversione del decreto, nuovi accordi bilaterali o modificare i vigenti» privilegiando i vettori che assicurino il mantenimento dei livelli occupazionali. Intanto l'Enac (ente aviazione civile) dovrebbe rilasciare autorizzazioni provvisorie non inferiori a tre stagioni Iata (un anno e mezzo, ndr). L'obiettivo è quello di rispondere alle 25 richieste di vettori che vorrebbero entrare a Malpensa o aumentare la propria presenza. Ma anche all'interno della maggioranza non c'è accordo: il Pdl vorrebbe ridurre le tre stagioni Iata a una sola. «è comunque fondamentale che Malpensa tenga» ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, in un suo raro intervento sul caso. E anche l'ex premier Romano Prodi ieri si è fatto sentire, tramite portavoce, per definire il prossimo accordo con i francesi una «svendita umiliante». Ieri a Fiumicino le assemblee dei lavoratori convocate dai sindacati firmatari degli accordi non hanno provocato cancellazioni. Il sindacato Sdl ha occupato gli uffici di Alitalia e un suo rappresentante si è incatenato a una cancellata per protesta. Ulteriori manifestazioni della Cub sono previste nei prossimi giorni. Compreso martedì, al debutto della nuova compagnia. Antonella Baccaro Jean-Cyril Spinetta

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GUERRA IN MEDIO ORIENTE (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 10-01-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Lettere al Corriere - data: 2009-01-10 num: - pag: 39 categoria: BREVI GUERRA IN MEDIO ORIENTE I possibili esiti Caro Romano, la ringrazio per le sue parole sul Corriere della Sera del 7 gennaio. Per evitare eccessive semplificazioni in una situazione molto complessa, vorrei notare che l'attuale campagna militare nella Striscia di Gaza viene condotta da un governo israeliano che possiamo definire di centrosinistra, guidato da Olmert e dalla Livni del partito centrista Kadima, e dal laburista Barak. La destra con Netanyahu e Liberman è all'opposizione ma è in forte crescita nei sondaggi in vista delle elezioni del 10 febbraio. Gli stessi sondaggi indicano che da una soluzione dell'attuale conflitto che porti a una chiara riduzione nel ruolo di Hamas a Gaza uscirà avvantaggiato il centrosinistra che quindi potrà mantenere aperte le trattative di pace con Abu Mazen e l'Autorità palestinese. Se invece la fase attuale terminasse con un nulla di fatto, ne trarrebbe vantaggio la destra israeliana che, spinta dallo scontento della popolazione civile nelle zone meridionali di Israele, sarebbe poi meno disposta a proseguire le trattative. Sarà un paradosso, ma nell'interesse del negoziato fra Israele e Palestina è preferibile che dagli scontri di questi giorni emerga un'indicazione non equivoca, a differenza di quanto avvenne dopo la guerra in Libano nel 2006. Sergio Della Pergola Gerusalemme LE AUTO BLU Un triste primato Caro Romano, è stato pubblicato da Contribuenti.it (Associazione contribuenti italiani) uno studio riguardante la consistenza del numero di auto blu al servizio di Stato, Regioni, Province, Comuni, Municipalità, Asl, Comunità montane, etc. Tale numero ammonterebbe a 607.918 unità. Secondo lo studio, la speciale classifica dei Paesi che utilizzano le auto blu vede prima l'Italia con 607.918, seguita dagli Usa con 75 mila, dalla Francia con 64 mila, dal Regno Unito con 55 mila e dalla Germania con 53 mila. Mi farebbe piacere leggere un suo commento. Aldo Flora aldo.flora@tin.it Se i dati sono esatti ogni commento è superfluo. BILANCI Dieci anni con l'euro Caro Romano, l'euro ha compiuto dieci anni. Un bel traguardo. E un bel risultato. Sì, perché senza l'euro noi saremmo scoppiati molto prima di questa grande crisi mondiale. è stato grazie all'euro che l'Europa e quindi il nostro Paese sono riusciti a non essere scalfiti più di tanto. Nonostante le manovre alquanto scialbe della Bce. L'euro ha compiuto dei danni nelle tasche del consumatore, causando l'incremento della spesa, ma ha garantito all'Italia di poter essere uno dei partner di rilievo nello scacchiere dei grandi Paesi industrializzati. E qui va dato merito a Ciampi, europeista convinto, ma anche a Prodi che nonostante il continuo vituperio mediatico ha convinto i Paesi forti della Ue a farci entrare anche dalla porta di servizio pur di non perire. Sergio Bazerla sergiobazerla@msn.com Dedico la sua lettera a tutti coloro che in questi anni hanno lamentato l'introduzione dell'euro e soprattutto agli uomini politici che li hanno incoraggiati nel loro scetticismo. DOPO LE NEVICATE Pericolo buche Vorrei mettere in guardia i sindaci delle città e dei paesi che sono stati di recente investiti dalle abbondanti nevicate. Solitamente dopo le nevicate in tutte le strade si formano buche nell'asfalto anche di una certa dimensione che costituiscono un pericolo per la circolazione. Meglio intervenire con gli opportuni rattoppi prima che qualcuno si faccia male, come accade regolarmente per le strade di Roma dove le buche fanno parte integrante del paesaggio urbano. Otello Nastella nastella@email.it EMERGENZA MALTEMPO Aiuto dai cassintegrati? Milano ha dovuto chiamare in soccorso i militari per uscire dall'emergenza neve. Una domanda provocatoria: perché non mettere un badile in mano, per spalare gratis, ai vari cassintegrati, mobilità, assistiti di ogni ordine e grado che gravano sulla collettività? Nunzio Pappagallo San Giuliano Milanese (Mi) SOCIAL CARD La ricarica fantasma Il primo dicembre 2008 ho ritirato la Social card presso l'ufficio postale di Formia. In data 12 dicembre ho ricevuto il Pin per l'utilizzo ma a tutt'oggi la carta acquisti è desolatamente vuota. L'Inps mi informa che la pratica non è stata bocciata, che è in elaborazione e mi rimanda al ministero che, a sua volta, rimanda all'Inps. Che fine hanno fatto i soldi della ricarica per i mesi di ottobre, novembre e dicembre? Dario Curcio, Formia (Lt) AL TELEGIORNALE Moric prima di Obama Ieri, durante un telegiornale delle 13, la notizia relativa a tale Nina Moric — modella con problemi sentimentali — ha preceduto quella su una dichiarazione di Barack Obama sulla recessione. Mi si dirà che questo è quello che vuole l'audience. Ma non sarebbe ora di risvegliare le coscienze mandando in onda trasmissioni di divulgazione culturale? Roberto Ceccarelli robececcar@alice.it ALITALIA I piccoli azionisti Sulla vicenda Alitalia i politici puntano solo a difendere gli interessi regionali: slot, hub, ecc. Mai nessuno, però, si è ricordato o ha avuto la decenza di difendere gli interessi dei moltissimi piccoli azionisti possessori dei titoli della vecchia compagnia di bandiera che sono rimasti con un mucchio di carta straccia tra le mani! Andrea Papa Reggio Calabria ETà PENSIONABILE Brunetta e le donne Visto che sono una donna, ho famiglia e lavoro da 26 anni, in merito alla possibilità di tenere le donne al lavoro fino a 65 anni come consiglia il nostro ministro Brunetta, ricordo che le donne sono stufe di viziatissimi maschi che si permettono di parlare per loro. Andare al lavoro e fare tantissime cose insieme nel migliore dei modi è una ricchezza che hanno solo le donne che, non essendo egoiste, la distribuiscono da secoli a tutti i propri cari, ma mi pare che ora si stia tirando troppo la corda. Virginia Arti artup07@tiscali.it IN INGHILTERRA Scoiattoli in tavola Questo mondo sta impazzendo: in Inghilterra si mangiano gli scoiattoli! Facciamo qualcosa per fermare la strage di queste creaturine che oltretutto sono facili da catturare perché abituate agli esseri umani. Per favore salviamo qualcosa ancora della Terra dalle fauci degli umani. Luisa Girlando luisa.girlando@ yahoo.it

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i sacchetti di sabbia non fermano l'oceano - (segue dalla prima pagina) (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 23 - Commenti I SACCHETTI DI SABBIA NON FERMANO L´OCEANO L´affare Alitalia è cominciato malissimo dieci mesi fa e si è concluso in farsa: l´operazione è costata ai contribuenti italiani cinque miliardi di euro Contro la crisi economica il governo non ha ancora fatto nulla salvo l´elemosina della "social card" finanziata in modo assai discutibile (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) La guerra di Gaza è un altro evento paradossale dove tutti i protagonisti hanno almeno una buona ragione per continuare a massacrarsi. Una buona ragione, ma nessuno sbocco politico con la conseguenza che la comunità internazionale ha di fatto derubricato quel massacro dalle proprie priorità. I morti hanno superato gli ottocento, i feriti i tremila, metà della popolazione è senza elettricità e senz´acqua se non per un´ora al giorno, negli ospedali senza medicine i medici amputano gli arti colpiti perché non sono in condizioni di curarli. Così si va avanti, tra i razzi lanciati da Hamas e le cannonate e le bombe lanciate da Israele. La ragione e il torto sono poltiglia anch´essi. Questa situazione di tutti contro tutti è generale. Ci fosse almeno un´ideologia cui aggrapparsi, ma sono state tutte azzerate, i liberisti di ieri sono ormai i fautori più zelanti dello statalismo, i marxisti hanno scoperto con l´entusiasmo acritico dei neofiti le virtù del mercato. L´Ucraina taglia il gas e Putin ci specula sopra giocando al rialzo sul prezzo del petrolio. La Cina ha dimezzato il ritmo della sua crescita, dal 12 in pochi mesi è scesa al 7 per cento. Il rallentamento colpisce principalmente quei 300 milioni di cinesi che erano emersi dalla marea contadina formando il primo nucleo d´una intraprendente borghesia. La crisi americana ha bloccato le esportazioni, i consumi interni sono ancora ben lontani da costituire una massa critica alternativa. La crescita vertiginosa della Cina ne ha fatto il principale finanziatore del Tesoro americano. Se Obama vorrà mobilitare due o tre trilioni di dollari per creare tre milioni di nuovi posti di lavoro, gran parte di quello sforzo sarà la Cina a doverlo sostenere; ma la Cina a sua volta dovrà finanziare il mercato interno per compensare la caduta delle sue esportazioni. Qui nasce il dilemma tra due contrastanti alternative ed è un dilemma che coinvolge l´intera economia mondiale. Intanto la Merkel, liberista ad oltranza, ha dovuto nazionalizzare la Commerzbank e sta per fare altrettanto con la Opel. Il premier inglese stampa moneta e la sterlina registra una svalutazione di quasi il 40 per cento rispetto all´euro. Sarkozy ha brillato di luce propria nel suo semestre di presidente europeo, ma il suo meritorio attivismo ha tenuto la scena senza lasciare tracce durevoli; adesso si è ridotto ad organizzare forum economici avendo Tremonti ed Enrico Letta come ospiti di eccezione. Così vanno le cose nel mondo. L´Italia sta meglio o meno peggio degli altri, questa è l´opinione sostenuta da Tremonti che sembra molto sicuro di ciò che dice. Finora la gente sembra credergli ed è un bene che sia così. Il giorno che si accorgesse della bugia potrebbero accadere cose molto spiacevoli nel nostro paese. Personalmente non me lo auguro ma purtroppo l´ottimismo di Tremonti poggia anch´esso sulle sabbie mobili e lui ne è perfettamente consapevole. A chi gli domanda che cosa prevede per il 2009 risponde: «Non ho la palla di vetro». Ma non aveva capito fin dal giugno scorso che cosa sarebbe accaduto? Allora la palla di vetro l´aveva, se l´è persa per la strada? Un fatto è certo: finora non ha fatto nulla o quasi nulla per cementare quel pantano. * * * Una prima risposta ce la può dare il pasticcio Alitalia; nell´economia italiana è un caso importante anche se confrontato con quanto sta accadendo nel mondo è come una goccia nel mare in tempesta. Tremonti se ne è tenuto lontano quanto poteva fingendo di dimenticarsi perfino di essere l´azionista di maggioranza della (ormai fallita) compagnia di bandiera. Perciò ne è politicamente e oggettivamente responsabile almeno alla pari col presidente del Consiglio, per il poco che ha fatto e per il molto che non ha fatto. L´affare Alitalia è cominciato malissimo dieci mesi fa e l´altro ieri si è concluso nella farsa. Cioè in un cumulo di bugie con l´intento di darla da bere agli italiani. Non starò a ripetere nel dettaglio un racconto già fatto mille volte. In sommi capi: il governo Prodi era riuscito a vendere l´Alitalia al gruppo Air France-Klm alle migliori condizioni possibili trattandosi d´una azienda praticamente decotta. Air France si accollava i debiti, il personale di volo e di terra con un esubero di duemila persone, pagava gli azionisti offrendo loro il 7 per cento del proprio capitale e integrava il marchio e la compagnia nel gruppo franco-olandese. Questa soluzione fu definita «svendita» da Berlusconi, dalla Lega e da tutto lo stato maggiore di centrodestra nonché dai sindacati aziendali che, forti delle loro amicizie in Alleanza nazionale, puntarono non sulla privatizzazione ma sulla nazionalizzazione dell´azienda. Furono ipotizzate e indicate inesistenti cordate tricolori, Berlusconi ci giocò sopra perfino il nome dei propri figli come possibili sottoscrittori. Avrebbe dovuto bastare l´insensatezza di questo "vaudeville" per mettere in sospetto la pubblica opinione, ma la pubblica opinione propriamente detta già non c´era più, affondata nella poltiglia generale. Dopo dieci mesi, mercoledì prossimo la nuova compagnia Alitalia-Cai darà il via alla sua prima giornata operativa e ai suoi primi voli e noi gli indirizziamo da queste pagine il più sincero augurio di successo, senza però tacere il costo pubblico di questa operazione e i suoi probabili sviluppi. Il costo pubblico è quantificabile in 5 miliardi di euro calcolando il passivo residuo della vecchia Alitalia dopo che avrà realizzato il poco attivo che le è rimasto e avervi aggiunto il costo degli speciali ammortizzatori riservati ai 7.000 dipendenti rimasti senza lavoro. Su questa valutazione concordano tutti gli esperti che hanno verificato le cifre e concorda anche la sola compagnia operante in Italia in parziale concorrenza, la "Meridiana" il cui amministratore ha scodellato le cifre in un´intervista a Repubblica di tre giorni fa. Air France entra nel capitale con il 25 per cento pagato 310 miliardi. Sarà presente nel consiglio d´amministrazione e nel comitato esecutivo. è il solo operatore e vettore aereo in una compagine di azionisti che di questo ramo di attività non sanno nulla ed hanno il cuore e il portafoglio da tutt´altra parte. Tutto fa supporre che tra cinque anni (ma anche prima se vi sarà bisogno di aumenti di capitale e certamente ve ne sarà) Air France diventerà l´azionista di comando. Di fatto lo è già. Bisognava all´ultimo momento superare il veto della Lega e degli amministratori lombardi (Moratti, Formigoni) in favore di Malpensa, bilanciato dagli amministratori laziali (Alemanno, Marrazzo, Zingaretti) schierati in difesa di Fiumicino. I nordisti hanno tirato per la giacca più che potevano il governo affinché imponesse una scelta politica alla nuova compagnia privata. Tremonti, taciturno fino a quel momento, si è schierato con i nordisti i quali tuttavia erano divisi tra loro perché il sindaco di Milano proclamava intoccabile l´aeroporto di Linate mentre Formigoni se ne infischiava. «Malpensa ha tutte le chance per essere l´"hub" (l´aeroporto internazionale) italiano» ha detto il ministro dell´Economia. Per fortuna questa volta la sua parola non ha avuto peso e il premier ha convalidato la scelta privata di Colaninno senza sovrapporgli un´impensabile scelta politica. Bisognava però a quel punto prendere in giro l´opinione pubblica lombarda e padana. Detto e fatto: la parola magica è stata «liberalizzazione», alla luce della quale Malpensa dovrebbe riacquistare una posizione di primo piano tra i grandi aeroporti internazionali. Ebbene, quella parola «liberalizzazione» nel caso specifico non ha alcun significato. Non ce l´ha per l´area europea perché i voli in tutti i 27 paesi dell´Unione sono assolutamente liberi. Ma non ce l´ha per il resto del mondo perché i voli sono regolati da trattati e accordi internazionali circa le frequenze, gli orari, gli "slot". Per arrivare ad un´effettiva liberalizzazione ci vorranno dunque anni, ammesso che ne valga la pena, il che è molto dubbio: un viaggiatore che voglia andare da Venezia o da Bologna o da Genova o da Trieste a New York o a Shanghai o a Cape Town avrà comunque più convenienza a raggiungere Parigi o Francoforte che non Malpensa. * * * Se il buongiorno si vede dal mattino, l´imbroglio Alitalia non dà buone speranze sulla politica economica del governo di fronte alla crisi mondiale. Basti dire che il governo non ha ancora fatto nulla salvo l´elemosina della «social card» finanziata in modo assai dubitabile. Le misure anticrisi contenute nel decreto in corso di esame parlamentare ammontano complessivamente a mezzo punto di Pil, cioè tra i sei e i sette miliardi, dispersi in molti rivoli, bonus, parziali e limitate detassazioni, parziali e limitati incentivi, rifinanziamenti della Cassa integrazione. Con questi sacchetti di sabbia sembra molto improbabile arginare un mare in tempesta d´una recessione mondiale i cui effetti dureranno almeno un anno se non due. Ma già con queste operazioni il nostro deficit rispetto al Pil si posiziona al 3,5 per cento, sconfinando di mezzo punto oltre la soglia di stabilità. Le cause di fragilità dei nostri conti pubblici stanno in questo caso nell´abolizione dell´Ici e nel costo dell´Alitalia. In totale si tratta di otto miliardi dissipati in una fase in cui gli incassi tributari diminuiscono, il reddito anche, l´evasione torna ad aumentare. Tremonti queste cose le sapeva. Avrebbe dovuto impedire quella dilapidazione ma non l´ha fatto. Adesso vedremo che cosa si inventerà, nel senso positivo del termine. Sa anche lui che con i sacchetti di sabbia non si ferma l´oceano.

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"così la mia rabbia si fa teatro" - clara caroli (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)

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Pagina XVI - Torino I temi Parlerò di fabbriche in crisi, di cassintegrati della fine della festa olimpica: in Piemonte avete due o tre Alitalia... "Così la mia rabbia si fa teatro" CLARA CAROLI «è una guerra, un momento tragico. In Piemonte avete due o tre Alitalia che chiudono. Pagherete un prezzo, in termini di materiale umano, che sarà spaventoso. E il nostro premier continua a dire che la crisi passerà, che bisogna essere ottimisti. Io invece confido nel trauma. Siamo in guerra, dobbiamo ripensare il mondo». Lo slogan è sempre il "vaffa" liberatorio («Non una parolaccia, una forma di ribellione») e la rabbia non sembra essersi attenuata. «Ma la mia è rabbia scenografica - confessa Beppe Grillo - è incazzatura teatrale. Quando urlo "Italiani!" l´unico che mi prende sul serio è il vostro fondatore Eugenio Scalfari». E la rabbia è cresciuta, è montata fino a diventare quasi follia. Delirio è il titolo del tour che porta l´ex comico genovese diventato guru telematico con vocazione ambientalista e ambizioni rivoluzionarie in questi giorni in Piemonte. è questa sera al Palazzetto dello Sport di Cuneo, sarà martedì al Mazdapalace di Torino e giovedì al Palasport di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria. Come i sindaci anti-Tav (con i quali, in quanto radicale profeta verde, è solidale), Grillo sta organizzando sul territorio piemontese, come nel resto d´Italia, una rete di liste civiche convinto che «occorre rovesciare la piramide: la politica si fa dal basso non con i leader. In Italia del resto, a parte lo psiconano, leader non ce ne sono. Veltroni? Topo Gigio non è un leader, è un caso umano». Tra satira e apocalisse, temi sociali e ambientali, cronaca e tragicomicità, con Grillo in scena si ride per non piangere. «Come si fa a ridere sulla tragedia della nostra vita non lo so, però si ride in quasi tre ore di spettacolo. Poi sono convinto che la gente vada a casa e venga presa dallo sconforto». Conta su un team di "informatori" che gli illustrano la situazione di Torino e dintorni per aggiornare lo show ai temi locali. E allora i cassintegrati, le fabbriche che chiudono, la festa dei fondi olimpici che è finita. «Parleremo dell´inceneritore, dei rifiuti, delle fabbriche. Ma la realtà va decifrata con nuovi linguaggi. Operai, impiegati, prodotto interno lordo, inflazione sono termini svuotati di senso, occorre trovarne di nuovi». La prima parte dello spettacolo, anticipa Grillo, sarà apocalittica, la seconda consolatoria. «Parleremo di moralità, daremo informazioni. Offriremo consigli per pararsi un po´ il culo - spiega il guru senza giri di parole - Per difenderci dagli ignoranti stupidi e corrotti che ci hanno lasciato i problemi». Dopo i fischi degli studenti a Bologna e la bocciatura da parte della Cassazione del referendum sull´informazione, il "vaffa man" non si dà per vinto: «Ci hanno affossati, messi a tacere. Direi censurati, ma il termine non mi piace. Continuiamo a combattere attraverso la rete, ma è difficile avendo contro i poteri forti e tutta l´informazione, a cominciare dal vostro giornale. Dietro il "vaffa" c´è tanta rabbia ma altrettanti contenuti. Perciò andiamo avanti, vivi, vegeti e arrabbiati».

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porto poco accogliente stop alle crociere vip - giovanni scarlata (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)

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Pagina I - Palermo La Voyager of the Seas cancella le visite. Persi 96 mila turisti Porto poco accogliente stop alle crociere vip GIOVANNI SCARLATA Martedì 13 Dicembre, con il volo inaugurale delle ore 6,20 con destinazione Roma, ci sarà il debutto palermitano della nuova Alitalia. Dopo i patemi e le battaglie degli ultimi mesi, a Punta Raisi si respira un´aria diversa fra gli impiegati anche se non mancano le polemiche. Nonostante le assicurazioni di Cai, la società che ha rilevato la compagnia di bandiera «spogliata» dei debiti, infatti, le assunzioni non hanno coperto il precedente organico in servizio al "Falcone e Borsellino" e 14 lavoratori sono rimasti fuori. Michele La Rosa, 46 anni, operaio addetto ai servizi di terra dà il benvenuto alla nuova proprietà assicurando disponibilità e collaborazione da parte del personale. SEGUE A PAGINA VII

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cai comincia con 11 partenze giornaliere "in quattro mesi le tratte raddoppieranno" - antonella romano (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)

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Pagina VII - Palermo Lombardo: "Il governo non è generoso con la Sicilia, ma su Punta Raisi ci ha rassicurato" Cai comincia con 11 partenze giornaliere "In quattro mesi le tratte raddoppieranno" ANTONELLA ROMANO Da Palermo partiranno per ora 11 voli giornalieri della nuova Alitalia privata, contro i 24 del passato. Ma a regime, cioè tra circa quattro mesi, il numero dovrebbe salire a 22. Da Catania ne partiranno 16 e a regime diventeranno 25 (prima erano 27). Ma in compenso sono aumentati i voli a basso costo. «Dagli aeroporti di Palermo e Catania, dal 13 gennaio partiranno molti più voli low-cost, a conferma che ci sarà più concorrenza rispetto al passato - afferma il presidente dell´Enac, Vito Riggio - Il problema ora è riempirli, questi aerei, non chiedere di averne di più. Dobbiamo invitare la gente a viaggiare». Se il mondo politico registra con soddisfazione la scelta della nuova compagnia di non abbandonare Palermo, sul fronte sindacale la tensione resta: la richiesta a Cai è quella di confermare tutte le assunzioni del personale dell´ex compagnia di bandiera. Il governatore Raffaele Lombardo è certo che il presidente del Consiglio manterrà i suoi impegni sul potenziamento degli aeroporti e del trasporto in Sicilia. «Il governo nazionale è poco generoso con la Sicilia», ha detto ieri Lombardo. Che, però, evidentemente non si riferiva alla vicenda Cai. «A Roma da Berlusconi abbiamo avuto la garanzia diretta che dopo il periodo di avviamento di Cai, e in un tempo comunque breve, il livello complessivo dei voli da Palermo e da Catania tornerà ad essere quello che era prima garantito da Alitalia - dichiara Lombardo - Così come abbiamo avuto l´impegno preciso di Berlusconi sul ponte sullo Stretto». Nelle tratte da Palermo per Roma e Milano ci sarà così adesso maggiore concorrenza, con la conseguenza di tariffe più basse a disposizione dell´utenza. «Basti pensare alle offerte di compagnie come Wind Jet, Easy Jet e Blu panorama. Quest´ultima ha aumentato i voli, spesso i velivoli partono da Palermo mezzi vuoti - aggiunge il presidente dell´Enac - La nuova compagnia ha deciso di non abbandonare Palermo, perché oggi il nostro aeroporto è in aperta concorrenza con Birgi, a Trapani. Malgrado il mercato palermitano premi i voli low-cost, Alitalia oggi non è più un operatore statale: si perde e si cresce in base al numero dei viaggiatori. Questa è la liberalizzazione». Sulla nuova compagnia pesano ancora le incognite legate al personale. «Le perdite alla fine non sono grandi come temevano prima della stagione delle proteste - afferma Giacomo Rota, segretario Filt-Cgil - Ma questo lo sappiamo oggi. Quando occupavamo l´aeroporto, c´erano garanzie solo per 60 assunzioni a Palermo. Ora sono 128 i lavoratori assunti a tempo indeterminato. La lotta dei lavoratori ha avuto un ruolo decisivo. A Cai però chiediamo l´assorbimento di tutto il personale, stagionali compresi». Il deputato del Pd Giuseppe Apprendi pretende dal presidente Lombardo un intervento ancora più autorevole. «Lombardo - afferma Apprendi - deve uscire allo scoperto e dire chiaramente se intende intervenire nei confronti di Cai per salvare lo scalo palermitano da un declassamento annunciato, o se, invece, vuole svendere gli interessi del suo territorio di fronte a quelli del Nord. Mentre Bossi difende Malpensa, non ci sembra che Lombardo stia facendo altrettanto».

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la nuova alitalia decolla da palermo ma è già polemica sui licenziamenti - giovanni scarlata (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina VII - Palermo Martedì alle 6 e mezzo del mattino il volo inaugurale. Viaggio nella vigilia di Punta Raisi La nuova Alitalia decolla da Palermo ma è già polemica sui licenziamenti In 14 non sono stati riassunti dalla Cai. Al loro posto lavoratori interinali GIOVANNI SCARLATA (segue dalla prima di cronaca) «Alla luce della realtà lavorativa siciliana - dice La Rosa, uno dei 128 assunti da Cai, in Alitalia dal 1996 - il senso di sollievo per essere riuscito a conservare il posto di lavoro è ancora più grande. Partiamo con grandi speranze. Resta l´amaro in bocca per i nostri colleghi rimasti fuori ma sono certo che, alla fine, il buon senso avrà la meglio». Meno ottimista, il pensiero di Fabio La Mantia, operatore unico aeroportuale e delegato Filt Cgil che pone l´accento sul problema degli esuberi, vero pomo della discordia tra i sindacati e la nuova azienda. «Contrariamente a quanto ci era stato assicurato - racconta - ci sono stati dei licenziamenti rispetto al precedente organico di Alitalia. Sono stati lasciati a casa 14 lavoratori tutti non oltre i 40 anni e si è assunta gente vicina all´età pensionabile: ma non si doveva rendere Alitalia più giovane ed efficiente? La nuova proprietà non tiene conto che, oltre a calpestare il diritto dei lavoratori rimasti senza contratto, tra i quali ci sono due donne in maternità e una in gravidanza, con un organico così risicato mette in forse la sicurezza di lavoratori e utenza». Inaccettabile, secondo La Mantia, la decisione di avvalersi della Metis - una società di lavoro interinale - per assumere venticinque unità con mansioni di assistenza ai passeggeri nella fase di start up della nuova azienda: «Da accordi precedenti - spiega - in caso di necessità di un temporaneo incremento della forza lavorativa, la Cai doveva attingere al bacino di quaranta lavoratori a tempo determinato della precedente gestione. Affidandosi ad un´azienda esterna per assumere il personale di supporto all´utenza, dimostra di essersi dimenticata di persone che per anni hanno dato tutto per il bene dell´azienda. Un contratto di un mese non è la soluzione a tutti i problemi, ma comunque sarebbe stato un segno di considerazione nei confronti di chi ha perso il lavoro». Fra le pieghe di assunzioni che hanno suscitato polemiche, spicca la storia di Giuseppe Schiavo, uno dei 14 non assunti. Sposato, con tre figli, si dice vittima di un errore insieme ad alcuni suoi colleghi. «Pur mancando i requisiti formali per essere considerato operaio specializzato, lo sarei diventato solo da gennaio, l´azienda mi ha trattato come se lo fossi e, avendo bisogno solo di un numero limitato di persone per questa mansione a dicembre mi ha messo in cassa integrazione. Abbiamo avuto assicurazioni in merito ad una pronta e felice soluzione della nostra situazione. Intanto, però, per problemi di tempi burocratici, a gennaio non riuscirò a percepire nemmeno la cassa integrazione, ed essendo noi una famiglia monoreddito, diventa dura andare avanti. Possiamo solo sperare». Le polemiche sulle presunte anomalie nelle procedure di assunzione che, a detta degli impiegati, hanno visto l´assunzione di personale con minore anzianità contributiva o con requisiti mancanti a dispetto di chi aveva tutte le carte in regola per entrare a far parte della nuova Alitalia, non sono appannaggio della sola aerostazione di Punta Raisi. «Queste incongruenze - conclude Fabio La Mantia - sono avvenute un po´ in tutta Italia e, per questa ragione, è prevista a Roma una riunione con i vertici della società al fine di trovare un´intesa. Se non dovessimo ottenere ciò che vogliamo, ricorreremo in tutte le sedi opportune per blindare il diritto al lavoro dei nostri compagni».

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fiat, i volantini delle tute blu le buste paga ridotte a 2 euro (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina V - Napoli A rischio 350 posti di lavoro. Il 20 gennaio una manifestazione con i sindacati Fiat, i volantini delle tute blu le buste paga ridotte a 2 euro Chi pensava di trascorrere un sabato a cuor leggero facendo shopping nei centri commerciali di Afragola, Nola e Caserta ha dovuto ripensarci. Appena entrati, ai visitatori è stato consegnato un volantino sulla grave situazione dei 350 lavoratori a tempo determinato della Fiat Auto di Pomigliano d´Arco "Giambattista Vico". Gli operai Fiat hanno mostrato ai clienti dei centri commerciali le loro buste paga: alcuni a fine anno avevano guadagnato solo 2 euro e 75 centesimi. La crisi dell´auto tocca pesantemente lo stabilimento e nel volantino i sindacati Fiom, Fim, Uilm e Fismic annunciano una manifestazione pubblica per il 20 gennaio che equipari la gravità della situazione campana a quella dell´Alitalia e di altre realtà industriali del resto d´Italia. L´intenzione è porre il caso Pomigliano all´attenzione del governo, anche per la proposta di trasferimento della produzione dell´Alfa 149 a Cassino. La produzione delle vetture terminerà a giugno e non ci sono altre missioni produttive. «Questa operazione - dichiara Gerardo Giannone, segretario dei Comunisti italiani alla Fiat - comporterebbe altri due anni di cassa integrazione per gli operai del "Vico"». Nel volantino si dice che l´anno scorso nello stabilimento si è lavorato solo la metà dei giorni utili e le prospettive per il futuro sono incerte. Sebastiano D´Onofrio, rappresentante sindacale della Fiom: «Chiediamo alla Fiat di redistribuire parte degli utili del 2008 e al governo di aprire un tavolo di trattative a Palazzo Chigi per aumentare il massimale della cassa integrazione e annullare la tassazione». A marzo scadono 50 contratti interinali, ad agosto altri 300: lo scorso anno a cinquanta non è stato rinnovato il contratto.

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a malpensa sarà un martedì nero (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)

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Pagina I - Milano Alle 6.10 partirà il primo volo assoluto della nuova Alitalia ma poi aeroporto bloccato dai lavoratori A Malpensa sarà un martedì nero Da Malpensa martedì partirà all´alba il primo aereo della nuova Alitalia, battendo Fiumicino. Poco dopo si annunciano disagi e il rischio di tre ore di paralisi per i passeggeri di tutte le compagnie: i lavoratori dell´aeroporto, dalle 7 alle 10, saranno in assemblea per chiedere «forti ammortizzatori sociali subito» e «l´apertura del mercato perché Malpensa non può restare ostaggio di Cai». Da martedì altri 300 lavoratori finiranno in cassa integrazione (quelli del settore cargo), ci saranno un migliaio di posti di lavoro a rischio facendo salire a tremila il conto pagato dall´inizio della crisi. MONESTIROLI E PIANO ALLE PAGINE IV E V

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e anche il dossier dell'expo si svuota dieci mesi dopo - teresa monestiroli (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina V - Milano Resterà nel libro dei sogni il progetto di un hub con la terza pista e mille voli al giorno E anche il dossier dell´Expo si svuota dieci mesi dopo Il potenziamento per l´aeroporto era stato un punto di forza nella sfida con Smirne TERESA MONESTIROLI Un hub da 30 milioni di passeggeri l´anno, con 1.200 voli Alitalia settimanali che uniscono Milano con tutto il pianeta. Collegamenti giornalieri con le principali capitali del mondo - e con quasi tutte le città italiane - , settimanali con le località meno frequentate. è questa l´immagine di Malpensa nel libro dei sogni con cui Milano, solo un anno fa, si è candidata a ospitare l´Expo 2015: un mega aeroporto - "il quinto per grandezza in Europa dopo Londra, Francoforte, Parigi e Amsterdam, davanti a Roma, Zurigo, Monaco, Vienna e Madrid" - in grado di sopportare, con Linate e Orio al Serio, l´imponente mole di visitatori previsti per la grande fiera sull´alimentazione. Non sarà così. L´ironia della sorte ha voluto che proprio lo stesso giorno in cui Milano vinse l´Expo, Malpensa cambiò volto. Era il 30 marzo 2008 quando l´aeroporto perse quasi 40mila passeggeri e 280 voli in un solo giorno. Lo definirono tecnicamente "de-hubbing", cioè ridimensionamento dello scalo lombardo. Fu l´inizio della fine del primo scalo milanese, punto nodale del traffico aereo del Nord e soprattutto elemento determinante nella gara contro Smirne per l´aggiudicazione dell´Esposizione internazionale. Tanto che nel dossier di candidatura presentato al Bureau international des expositions di Parigi il Comune gli dedica un intero capitolo. Dieci pagine per spiegare come Palazzo Marino pensa di accogliere 29 milioni di visitatori di cui «si stima che il 29% arrivi con voli di linea, low cost e charter passando per Malpensa, Linate e Orio al Serio». Circa 6,1 milioni di passeggeri, di cui «4,4 milioni arriveranno dall´Italia del centro-sud e dall´Europa, mentre 1,6 milioni dal resto del mondo». «Il sistema lombardo - si legge nel dossier - è pronto ad accogliere questa domanda». Ma ora sarebbe più opportuno usare il tempo passato, dal momento che in soli dieci mesi il volto di Malpensa è completamente cambiato. Nel dossier si parla dell´aeroporto del 2006 con 21,5 milioni di passeggeri e 255mila voli l´anno, e un traffico giornaliero di 800 aerei tra le diverse compagnie. Ma si tratteggia anche un futuro roseo: «Con il completamento della terza pista al Terminal 1, i 12 nuovi finger e la capacità del Terminal 2, Malpensa potrà raggiungere la capacità di 30 milioni di passeggeri l´anno entro il 2015, il 40% in più rispetto a oggi». Non solo non si arriverà mai a questi numeri, ma con la contrazione partita a marzo, il numero dei passeggeri è sceso drasticamente (si stima che saranno 6 milioni in meno l´anno). Così come il numero dei voli Alitalia che sono passati dai 1.238 settimanali a 312 nell´aprile 2008: saranno 200 da martedì. Con solo 3 collegamenti oltre oceano al giorno (New York, San Paolo e Tokyo), una drastica riduzione di quelli settimanali e la cancellazione di 17 tratte intercontinentali e 36 europee. Non proprio quell´aeroporto che ci si aspetta per un evento internazionale della portata dell´Expo.

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malpensa, sarà martedì nero tre ore di paralisi nello scalo - giuseppina piano (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina IV - Milano Malpensa, sarà martedì nero tre ore di paralisi nello scalo Mille posti a rischio, lavoratori in assemblea Decolla il primo aereo Alitalia ma altri 300 lavoratori finiscono in cassa integrazione Castelli: "Aiuti come a Fiumicino" GIUSEPPINA PIANO Il primo aereo in partenza della nuova Alitalia alle 6.10. Ma contemporaneamente altri 300 lavoratori in cassa integrazione: non hanno più da scaricare gli aerei cargo, da martedì staranno a casa per 14 giorni al mese e il loro stipendio sarà dimezzato. Stime che parlano di altri 900/mille posti a rischio con l´indotto, e che fanno salire a 3mila tra cassintegrati e contratti non rinnovati il conto pagato da aprile a oggi. La rabbia che diventerà protesta e promette tre ore di paralisi in aeroporto: tutti i lavoratori dello scalo saranno in assemblea dalle 7 alle 10, aerei e passeggeri di tutte le compagnie difficilmente partiranno in quella fascia oraria. Si annuncia così, martedì, la giornata a lutto di Malpensa. Quella del change over dalla vecchia alla nuova Alitalia ma anche della fine delle speranze, per l´aeroporto, di essere un hub. Sarà un martedì nero. Anche se proprio da qui, dallo scalo dove solo un anno fa la compagnia di bandiera faceva 1.238 voli alla settimana (da martedì ne farà 200), all´alba partirà il primo aereo della nuova Alitalia. Volo AZ676, destinazione San Paolo. Battendo Fiumicino, ironia della sorte, visto che nel derby Milano-Roma è stata la capitale a stravincere quanto a numero di voli. Quello partirà, assicurano i lavoratori in aeroporto. Ma per tre ore rischierà di essere l´unico: dalle 7 alle 10, infatti, è convocata un´assemblea aperta di tutti i lavoratori di Malpensa, non solo di Sea, nell´area check-in. Non uno sciopero, ma abbastanza per paralizzare lo scalo. Tanto più che in tutti la rabbia è forte per come si è chiuso il dossier Alitalia e per l´incertezza che pesa sul futuro dello scalo. L´assemblea è convocata da sindacati confederali e autonomi (Cgil, Cisl e Uil più Ugl, Flai e Sdl). «Non è una protesta contro i passeggeri ma contro il governo, per mettere in evidenza la grave sofferenza e la forte preoccupazione dei lavoratori di Malpensa», spiega Ezio Colombo della Filt Cgil di Varese. Due le richieste: «Ammortizzatori sociali subito e aprire il mercato a quelle compagnie che hanno chiesto di operare su Malpensa», riassume il segretario lombardo della Filt Cgil, Nino Cortorillo. Non basta la rivendicazione della Lega del cosiddetto emendamento "salva-Malpensa" con cui «è stata garantita la prospettiva di un forte rilancio», dice il sottosegretario Roberto Castelli. Non risolve di certo i guai immediati. E lo stesso sottosegretario lo sa: «In questo momento di soddisfazione non possiamo dimenticarci dei lavoratori che perdono il posto di lavoro, ai quali occorrerà assicurare il medesimo trattamento che è stato riservato ai lavoratori di Fiumicino». Ai dipendenti di Alitalia in esubero è stata garantita cassa integrazione lunga e salario integrato da un fondo nazionale, per cui la busta paga è rimasta sostenibile. Il change over a Malpensa invece è un vero guaio per i lavoratori che scaricano gli aerei cargo, che Cai non ha rilevato e che finora non hanno trovato un compratore. Una batosta per i 296 dipendenti della società privata Alha, tanto che l´azienda aveva stimato 134 esuberi. Per ora non ci sarà nessuna mobilità: venerdì sera è stato raggiunto un accordo con i sindacati per cui tutti gli addetti entrano in cassa integrazione per 14 giorni al mese, con uno stipendio dimezzato a 750/800 euro. Così per un anno e poi il buio, se non si risolverà la cessione del cargo dalla vecchia Alitalia a un compratore. Ma c´è anche l´indotto: camionisti e trasportatori, piccole società e cooperative che vivevano del cargo fuori dall´aeroporto fanno lievitare a mille i posti a rischio. E c´è Sea handling, anche lei avrà contraccolpi dalla chiusura del cargo. E soprattutto, rischia grosso con tutti i servizi di terra che la nuova Alitalia da febbraio potrebbe decidere di affidare ad altri se non si troverà un accordo.

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aeroporto, l'ultimo smacco la pubblicità cai silura genova - ava zunino (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina VI - Genova Aeroporto, l´ultimo smacco la pubblicità Cai silura Genova Martedì parte la nuova Alitalia, ma il "Colombo" non c´è Bosco (Cgil): "Perdiamo lavoratori e voli, la situazione è insostenibile" AVA ZUNINO Se qualcuno avesse avuto bisogno di conferme del disimpegno di Cai dall´aeroporto di Genova, le ha trovate sui quotidiani di ieri. Alitalia ha acquistato pagine pubblicitarie per dare informazioni ai potenziali clienti, avvertendoli che comunque nei principali aeroporti italiani per quattro settimane sarà a disposizione un team di persone «impegnato a fornirvi informazione ed assistenza». Segue l´elenco degli aeroporti e incredibilmente manca Genova, anche perché Cai-Alitalia ha deciso di chiudere la sede del capoluogo ligure. «Siamo l´unico aeroporto italiano in cui la nuova compagnia ha fatto solo assunzioni a tempo determinato (fino a luglio), mentre altrove i contratti a tempo determinato sono in numero residuale rispetto a quelli a tempo indeterminato: il disinteresse di Cai sull´aeroporto genovese è palese», dice Ivano Bosco, segretario regionale della Filt-Cgil. Di questo disimpegno chi vola si accorgerà a partire da domani, perché entra in vigore il nuovo assetto e a Genova ci saranno cinque voli al giorno in meno: tre su Roma, uno su Napoli e uno su Catania. Domani si apre una settimana cruciale. Le istituzioni cittadine e regionali stanno cercando di evitare che Genova e la Liguria siano declassate dai tagli all´aeroporto e sono in attesa di risposte sia dal governo che dalla stessa compagnia aerea Cai. Sperano in un dialogo. Roberto Cassinelli, deputato del Pdl che fa parte della maggioranza di governo, dice: «Noi lavoriamo, ma siamo realisti e sappiamo che è difficile ottenere qualcosa. Purtroppo la crisi dell´aeroporto è solo un sintomo di una situazione di difficoltà oggettiva della città». Oggi pomeriggio dovrebbe andare in aeroporto Luigi Grillo, Pdl anche lui, presidente della Commissione trasporti del Senato, per incontrare i lavoratori. Domani e dopodomani sarà molto difficile volare, sia a Genova sia negli altri aeroporti. Al Cristoforo Colombo, dove sono state cooptate le persone necessarie a garantire i servizi minimi, domani i lavoratori si riuniscono in assemblea a partire dalle dieci alle tredici. Martedì si replica. Ivano Bosco, segretario della Filt-Cgil, non nasconde la sua preoccupazione: «Non vediamo prospettive, manca un´azienda di riferimento. Se la compagnia mantenesse a Genova una sede, potremmo discutere dei numeri degli occupati. Ma i nuovi manager di Cai hanno detto: non ci interessa la città». Intanto nel mondo politico cominciano a volare gli stracci. I parlamentari del Pdl dicono di non aver ricevuto la lettera del presidente della Provincia, Alessandro Repetto, Pd, che ha chiamato tutti a raccolta. «Ma non è con queste iniziative - dice Cassinelli - che si risolvono i problemi: l´aeroporto deve fare ogni sforzo per attirare traffico, anche recuperando le linee che se ne sono andate, come il volo per Bruxelles. E poi la città deve rilanciare la sua economia».

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air italy ricorre al tar per lo slot negato a linate (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)

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Pagina XIII - Bari Il caso Air Italy ricorre al Tar per lo slot negato a Linate L´Enac taglia un volo tra Bari e Linate. E Air Italy ricorre al Tar. I giudici amministrativi decederanno lunedì, alla vigilia della partenza della nuova Alitalia. Il collegamento tra lo scalo di Palese e quello di Milano è stato effettuato dalla compagnia aerea low cost sfruttando un´autorizzazione temporanea dell´Enac, concordata per sopperire alle difficoltà della compagnia di bandiera. Adesso Air Italy vorrebbe continuare il suo servizio ma l´Enac non ha concesso la proroga perché, dal 13 gennaio Alitalia saturerà tutti gli slot disponibili su Linate. I passeggeri prenotati per il 12 gennaio saranno deviati su Bergamo e accompagnati a Milano in bus.

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aeroporti, boom di passeggeri - paolo russo (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)

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Pagina XIII - Bari Aeroporti, boom di passeggeri A fine d´anno la crisi dell´Alitalia ha frenato la crescita Negli scali pugliesi quasi 200mila viaggiatori in più rispetto a un 2007 da record PAOLO RUSSO La crisi Alitalia non ha affossato gli aeroporti pugliesi. Ma il boom di Palese è ormai solo un ricordo. Nel 2008 i passeggeri che hanno preso il volo dagli scali di Bari e Brindisi sono aumentati complessivamente del 5,1 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un dato certamente positivo, se letto alla luce del tribolato periodo attraversato dal sistema aeroportuale italiano a causa del collasso della compagnia di bandiera. Ma lo stesso dato, il 5 per cento di crescita rispetto al 2007, assume tutta un´altra connotazione se confrontato allo straordinario trend di crescita conosciuto lo scorso anno dall´aeroporto Karol Wojtyla che in soli 12 mesi vide aumentare i propri passeggeri del 21,2 per cento. "Per Bari - ha sottolineato l´amministratore unico degli Aeroporti di Puglia, Domenico Di Paola - si tratta di un risultato positivo ma certamente inferiore rispetto all´incremento boom del 2007". Complessivamente, tra i voli in partenza e in arrivo dagli scali di Bari, Brindisi e Foggia, nel 2008 sono transitati 3 milioni e 464mila passeggeri. Quasi 200mila in più rispetto ai 12 mesi record del 2007. L´aeroporto più frequentato, come sempre, è stato quello del capoluogo regionale. A Palese sono decollati o atterrati quasi due milioni e mezzo di viaggiatori. Al secondo posto si è collocato lo scalo di Brindisi che, lo scorso anno, ha sfiorato la cifra tonda di un milione. Ai gate dell´aeroporto di Casale si sono messi in fila 977mila passeggeri. In termini percentuali, l´aeroporto che è cresciuto di più è stato senz´altro il "Gino Lisa" di Foggia. Ma in numeri, in questo caso, sono davvero molto inferiori. Nel 2007 dallo scalo della Capitanata erano transitati appena 9mila viaggiatori. Che nel 2008 sono più che triplicati raggiungendo quota 30mila. Un 300 per cento in più frutto dell´avvio dell´attività della compagnia aerea low cost Myair. com. Piccoli segnali incoraggianti in una stagione quasi tutta da dimenticare, a causa delle difficoltà di Alitalia. "Il risultato di quest´anno - ha commentato Di Paola - sconta le pesanti penalizzazioni e il conseguente clima d´incertezza tra l´utenza, determinate dalle ripetute cancellazioni di numerosi collegamenti Alitalia, specie tra ottobre e dicembre 2008". Infatti è stato questo il bimestre nero del sistema aeroportuale pugliese. A novembre e dicembre il traffico di passeggeri dell´aeroporto di Brindisi è crollato del 14,5 per cento rispetto allo stesso periodo dell´anno scorso. Solo i voli charter, per le località di vacanza scelte dai baresi per trascorrere le ferie natalizie, hanno salvato l´aeroporto di Palese da un tracollo simile. A novembre e dicembre i passeggeri partiti e decollati da Bari sono cresciuti del 2,5 per cento rispetto all´anno scorso. Anche il periodo più nero di Alitalia non ha fermato la crescita dello primo scalo pugliese.

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la lega "chiude" il caso malpensa ma sulla nuova alitalia resta il rischio caos - adriano bonafede (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)

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Pagina 21 - Economia Il sottosegretario Castelli: "Dopo l´emendamento stop alle diatribe". Assemblee dei lavoratori lunedì all´aeroporto di Fiumicino La Lega "chiude" il caso Malpensa ma sulla nuova Alitalia resta il rischio caos Berlusconi: Air France più decisa. Adusbef: tratta Roma-Milano la più cara d´Europa ADRIANO BONAFEDE ROMA - Il governo chiude ufficialmente il caso Alitalia, ma il rischio-caos incombe sempre sulla compagnia di bandiera: oggi e domani sono previste in tutta Italia varie assemblee che potrebbero rovinare anche la festa del "battesimo" della nuova società. Alle dichiarazioni ottimistiche del presidente del Consiglio ha fatto eco la Lega, che ritiene definitivamente chiuso il caso-Malpensa. Per Berlusconi «Air France si è portata decisamente in avanti rispetto alle altre compagnie, ma nessuno ha chiuso la porta a Lufthansa». Per il sottosegretario alle Infrastrutture, il leghista Roberto Castelli, «i dati di fatto ci confermano che per Malpensa è più vantaggiosa l´alleanza con Lufthansa. Indipendentemente dalle scelte di Cai, comunque, con l´emendamento approvato dalla Commissione Bilancio della Camera è stata garantita la prospettiva di un forte rilancio di Malpensa nel medio termine». Ma la lunga guerra non è ancora finita e minaccia di guastare anche la festa di martedì mattina, quando - alle 6,10 - partiranno i primi voli della nuova compagnia. Tra i sindacati confederali e Cai-Alitalia è stata firmata una tregua fino a domani mattina, quando ricominceranno le trattative sull´applicazione concreta degli accordi già a suo tempo sottoscritti. Le parti si erano incontrate venerdì scorso e i colloqui erano durati tutta la notte, senza però arrivare a un accordo. Secondo i sindacati, molti passi concreti della società sono dettati da un eccesso di discrezionalità. Così, ad esempio, invece di assumere prima di tutto i lavoratori che hanno carichi di famiglia e maggiore anzianità, in molti casi si è preferito assumere persone più giovani. «Questo è potuto accadere - spiega Mauro Rossi, segretario nazionale trasporto aereo di Filt Cigil - per il fatto che la società di consulenza Bcg ha segmentato il lavoro in piccole unità: così facendo, in alcuni casi è accaduto che dipendenti con maggiore anzianità fossero considerati in eccesso, mentre in altri casi ci fosse posto per lavoratori più giovani». C´è poi un´eccessiva presenza di contratti a tempo determinato. Mentre, per altri versi, c´è il sospetto che si vogliano esternalizzare alcuni servizi che secondo gli accordi dovevano essere svolti all´interno (ad esempio l´israeliana Bedek dovrebbe occuparsi della manutenzione, mentre i servizi di handling dovrebbero essere affidati alla Pegaso, «che guarda caso - dice Rossi - non applica il contratto nazionale»). Domani sono previste assemblee sindacali in tutta Italia, a cominciare da Fiumicino e Malpensa. Assemblee che riprenderanno anche martedì, quando partiranno i primi voli della nuova Alitalia. Il "battesimo" avverrà alle 6,10, con i voli in partenza da Malpensa per San Paolo del Brasile e da Palermo (Air One) per Roma. «In generale - sostiene Rossi - il clima che si respira fra i dipendenti di Alitalia - non è dei migliori. è possibile quindi che i disservizi possano rivelarsi anche più pesanti di quelli registrati la scorsa settimana». Sulla nuova Alitalia c´è già un duro giudizio dell´Adusbef, che ha calcolato che il volo Roma-Milano costa 340 euro contro i 121 di quello da Berlino a Monaco, circa il 180% in più di quanto chiede Lufthansa.

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anche un rom nella casa del gf (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 41 - Spettacoli Da domani su Canale 5 il gioco condotto da Alessia Marcuzzi Anche un rom nella casa del Gf Questa volta tra di loro ci sono un non vedente, un rom montenegrino arrivato in Italia su un gommone, e la hostess dell´Alitalia diventata celebre per essere stata fotografata durante le manifestazioni con un cappio al collo. Sono i quindici ragazzi che da domani rimarranno isolati nella casa del Grande Fratello per 99 giorni mentre 81 telecamere li spieranno e 98 microfoni registreranno anche i loro più lievi sospiri. Alessia Marcuzzi è ancora una volta la conduttrice del gioco. La gara di resistenza tra i quindici partecipanti, ai quali dovrebbero aggiungersene altri due, avrà come premio al vincitore la somma di 300mila Euro. Di età compresa tra i 21 e i 27 anni i giovani, come al solito, hanno estrazioni sociali e geografiche diverse. Lo show di apertura è domani su Canale 5 in prima serata.

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Malpensa fa i conti con i tagli. Addio ai cargo (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 11-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - MILANO - sezione: PRIMA PAGINA - data: 2009-01-11 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Aeroporti Aziende preoccupate per il trasporto merci. A Linate solo la navetta per Roma Malpensa fa i conti con i tagli. Addio ai cargo Stop ai cinque aerei cargo che trasportavano merci da e per Malpensa. Dubbi sul futuro dei servizi di terra ( handling) dello scalo. E polemiche sul futuro di Linate. Martedì decolla la nuova Alitalia, ma gli aeroporti di Milano devono scacciare le prospettive di futuro incerto. Letizia Moratti esulta per l'emendamento al decreto anticrisi che dovrebbe portare al potenziamento delle attuali 33 rotte intercontinentali che attualmente gravitano su Malpensa. Una misura che «avrà un impatto positivo nel medio periodo », dice il sindaco. Già, però rimane un presente che parla di uno scalo che conta su meno di 190 voli intercontinentali a settimana su 33 destinazioni.

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Pd all'attacco: Pdl e Lega inadeguati per le esigenze del Nord (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 11-01-2009)

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Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-01-11 num: - pag: 5 categoria: REDAZIONALE Pirellone Incontro tra gli amministratori del settentrione. Penati: i risultati si misurano sulle rotte intercontinentali garantite Pd all'attacco: Pdl e Lega inadeguati per le esigenze del Nord «Il caso Malpensa è emblematico. Dimostra che il centrodestra è incapace, al di là degli slogan, di farsi carico e risolvere i problemi del Nord». Alla prima riunione del coordinamento pd delle regioni settentrionali, che si è svolta ieri al Pirellone, tengono banco le vicende conclusive del caso Alitalia e le sue ripercussioni sugli scali lombardi che il segretario lombardo Maurizio Martina giudica «gravissime» per tutta l'economia dei nostri territori. Il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, ribadisce che «Malpensa è stata letteralmente svenduta in un'operazione che risulta essere una gigantesca presa in giro». «è vero che Malpensa ha dei problemi — sostiene la presidente del Piemonte, Mercedes Bresso —, ma non si risolvono chiudendo lo scalo. Non mi pare che distruggere FilippoPenati MaurizioMartina uno hub del Nord sia una buona idea e mi pare che l'emendamento della Lega non garantisca alcunchè». Preoccupato sull'efficacia dell'emendamento, che liberalizza gli slot, anche il presidente della Provincia, Filippo Penati: «Il 13 gennaio a Malpensa ci saranno solo tre voli intercontinentali e Milano e la Lombardia saranno isolati dal resto del mondo: i risultati dell'azione di governo si MercedesBresso Riunione Si è svolta nella giornata di ieri al Pirellone la prima riunione del coordinamento del Pd delle regioni del Nord Italia SergioChiamparino misurano non sugli annunci, ma dal numero di rotte intercontinentali che si garantiscono allo scalo. E intendo rotte disponibili da domani, non tra cinque anni, quando potrebbe essere troppo tardi». Insiste anche il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati: «Serve un piano nazionale degli aeroporti. Per questa parte del Paese è importante affrontare il nodo di Linate e Malpensa». Fuori dal coro, il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, che ribadisce la propria posizione: «Di Malpensa non me ne frega niente. A me interessa solo che i miei concittadini possano avere un servizio efficiente che da Venezia permetta loro di raggiungere un hub che li colleghi a tutto il mondo. Che sia Malpensa, Francoforte o Fiumicino, proprio non mi importa». C'è poi il risvolto politico che va oltre la vicenda Malpensa: «Sul federalismo — ricorda Martina — la Lega gioca una battaglia ideologica che non per forza si tradurrà in benefici per i territori». Lacuna evidente soprattutto sul tema della crisi, questione approfondita ieri poiché investe soprattutto queste regioni del Nord: «Il governo Berlusconi — attacca il capogruppo regionale del Pd, Carlo Porcari — ha molti ministri eletti dalle nostre parti, cui sono state affidate deleghe strategiche. Eppure la loro inadeguatezza è totale e evidente». Quindi? «è importante, per cominciare, essersi ritrovati a parlare non di noi ma delle questioni che interessano i cittadini », premette Riccardo Sarfatti, presidente dell'Associazione per il Partito Democratico. Poi, si vedrà. Elisabetta Soglio

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Malpensa, dopo i tagli ora si riparte <Ma senza i cargo economia a rischio> (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 11-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-01-11 num: - pag: 5 categoria: REDAZIONALE Malpensa, dopo i tagli ora si riparte «Ma senza i cargo economia a rischio» Martedì arriva la nuova Alitalia. A Linate rimane solo la navetta per Roma Il piano della compagnia L'allarme della Cgil: «è facile immaginare che già dalle prossime settimane i voli di Alitalia su Linate andranno progressivamente a diminuire» Il presidente di Fiera Milano, Perini: un guaio per le imprese, eppure di trasporto merci c'è sempre una gran richiesta La nuove rotte intercontinentali che chissà se e quando arriveranno, lo stop ai cinque aerei cargo che trasportavano merci da e per Malpensa, e la questione dei lavoratori di terra (Cai non ha ancora deciso se rinnovare il contratto handling con Sea). E poi ancora, ultimo tema sul tappeto, il destino di Linate. Martedì prossimo arriva la nuova Alitalia, ma tra Malpensa e il Forlanini la nebbia rimane bassa e fitta. Letizia Moratti ha esultato per l'emendamento inserito nel pacchetto anti-crisi del governo che dovrebbe portare al potenziamento delle attuali rotte intercontinentali. «Impatto positivo nel medio periodo», aveva detto il sindaco. Rimane però il presente. Che parla di uno scalo che conta su meno di centonovanta voli intercontinentali a settimana, divisi su trentatré diverse destinazioni. Diciotto, tanto per dire, le mete perse dal marzo dell'anno scorso a oggi perché abbandonate dalla compagnia di bandiera. Dalla Russia all'India, passando per diverse piazze del Nord America. Ancora più esplicito l'assessore ai Trasporti della Regione, Raffaele Cattaneo: «L' emendamento su Malpensa va bene, va nella direzione giusta ma non è la panacea di tutti i mali. Potrà portare risultati solo sul medio-lungo periodo ». A preoccupare, e molto, c'è poi la questione del trasporto merci. I cinque cargo da martedì rimarranno a terra. «Lo scenario più probabile è che dal 13 gennaio le merci prenderanno la strada di Francoforte e Zurigo per essere imbarcate e recapitate a destinazione », spiega Nino Cortorillo, segretario regionale della Filt-Cgil. Michele Perini, presidente di Fiera Milano, sul punto è durissimo: «Questo è proprio un bel guaio per le imprese e per il tessuto economico. Ed è una cosa incomprensibile, visto che di trasporto merci c'è sempre una gran richiesta ». Conclusione amara: «Siamo bravissimi, in tempi di crisi, a dare lavoro agli altri». Preoccupa Malpensa, ma preoccupa ancora di più Linate. Il sindaco Moratti, su questo, non aveva usato giri di parole: «Le previsioni sono quelle di una sostanziale chiusura dell'aeroporto di Linate alla sola navetta Milano-Roma». Di più. Spiega Cortorillo: «Facile immaginare che già dalle prossime settimane i voli per la Capitale andranno progressivamente a diminuire. Con l'assorbimento di AirOne, la compagnia di bandiera non si troverà più competitor in casa e la tentazione sarà allora quella di ridurre la frequenza degli aerei». Altro interrogativo: la questione dei lavoratori dell'handling, gli addetti ai bagagli e ai servizi di terra. La nuova Alitalia non ha ancora deciso se il servizio continuerà ad essere affidato a Sea. «Se così non fosse, si aprirebbero scenari pesanti. Perché significherebbe avere il cinquanta per cento di lavoro in meno», spiega Cortorillo. La crisi, intanto, è arrivata anche in città. In pieno centro. Da un paio di giorni gli uffici di Alitalia all'interno della stazione di Cadorna hanno chiuso porte e battenti. In cassa integrazione i 24 lavoratori che operavano nell'unico punto assistenza della compagnia di bandiera all'interno della città. Interrogativi, preoccupazioni, speranze. E certezze. Dice Perini: «Non so come andrà a finire, ma se pensano che gli imprenditori milanesi per volare all'estero vadano a Fiumicino non hanno capito niente. Io piuttosto vado a Oslo». Andrea Senesi

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Alitalia sceglie i manager Ultimatum dei sindacati (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 11-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-01-11 num: - pag: 29 categoria: REDAZIONALE La nuova compagnia Domani il consiglio sull'alleanza Alitalia sceglie i manager Ultimatum dei sindacati Il premier: Lufthansa? La porta non è chiusa Sale la tensione: aggredito un sindacalista Cisl da un ex dipendente nell'ascensore di una palazzina della Magliana ROMA — Alitalia scalda i motori per la partenza di martedì ma i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt e Ugl Trasporti minacciano di boicottarne il decollo. Ieri l'amministratore delegato della compagnia, Rocco Sabelli, ha incontrato un'ottantina di dirigenti di fresca nomina provenienti dalla vecchia Alitalia e da Air One. Non per tutti ci sarebbe stata l'assunzione a tempo indeterminato: alcuni sarebbero stati reclutati a termine, altri a progetto, per taluni lo stipendio sarebbe stato rivisto. Intanto il clima sindacale resta surriscaldato. Il segretario nazionale responsabile del trasporto aereo Fit-Cisl, Claudio Genovesi, avrebbe subito un'aggressione, qualche giorno fa, da parte di un ex dipendente, nell'ascensore di una delle palazzine della Magliana. Il sindacalista non avrebbe riportato conseguenze serie ma l'episodio testimonia la tensione crescente. L'incontro, svoltosi nella notte tra venerdì e sabato, tra azienda e sindacati non ha sortito alcun risultato. I sindacati continuano a contestare l'applicazione dei criteri di assunzione che in alcuni casi avrebbe privilegiato i più giovani a scapito degli anziani, solo per questioni di maggiore economicità. Sempre secondo le quattro sigle, sarebbero rimasti fuori dalle previste assunzioni un centinaio di dipendenti di Airport e altrettanti della Manutenzione, anche a causa della esternalizzazione di alcune lavorazioni. Inoltre il servizio delle pulizie sarebbe stato affidato alla Pegaso, che non applicherebbe il contratto di Assoaeroporti. Infine i sindacati lamentano la chiusura di «sale-amica» e sedi periferiche con conseguenti ulteriori esuberi a Genova, Venezia e Torino. Restano ancora incerte infine le sorti dei lavoratori del cargo, di Atitech e Ams. Un nuovo incontro è previsto per domani alle 9. Se non ci saranno risultati, sono già convocate assemblee per i prossimi giorni, capaci di inibire ogni attività, come è già successo. «C'è un misto di arroganza e incompetenza che mette a rischio la partenza di Alitalia» dice Mauro Rossi della Filt-Cgil. Dietro le quinte si muovono le diplomazie: vertici sindacali si sarebbero rivolti direttamente al sottosegretario Gianni Letta perché interceda con Sabelli. Tutto è pronto per il decollo.

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LA VOGLIA DI SCRIVERE CONSIGLI A UNA DODICENNE (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 11-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Lettere al Corriere - data: 2009-01-11 num: - pag: 31 categoria: REDAZIONALE Risponde Sergio Romano LA VOGLIA DI SCRIVERE CONSIGLI A UNA DODICENNE Questa lettera è abbastanza personale e non so se avrò l'onore di ricevere una risposta. Sappiate però che sarò davvero molto felice anche solo se lei la leggesse. Mi chiamo Maria Chiara e ho 12 anni, faccio dunque la seconda media. Da quando ero piccola ho sempre amato scrivere e da grande mi piacerebbe lavorare al Corriere della Sera e scrivere dei libri. Come ho già detto, scrivere è una mia grande passione perché mi permette di coinvolgere i lettori e di esprimere a loro le mie sensazioni. In quinta elementare, accompagnata dalle maestre, ho visitato la sede del Corriere della Sera di Milano, e da quel momento, sebbene avessi già la passione della scrittura nelle vene, mi sono «innamorata» del Corriere. Ora io scrivo molto, certamente i miei sono dei testi modesti, ma il mio mito resta comunque il Corriere. La mia domanda è: che cosa posso fare per poter pubblicare i miei libri, o per PRESIDENZA USA Condoleezza Rice Caro Romano, spesso mi sono chiesto come mai negli Usa il Partito Repubblicano non abbia candidato alla presidenza un personaggio come Condoleezza Rice. Giovane donna di colore, la Rice per le sue caratteristiche sarebbe stata l'unica a poter contrastare la dirompenza dell'effetto Obama. Perché quella che poteva sembrare una candidata naturale non è stata nemmeno mai in corsa per la Casa Bianca? Antonio Tretola a.tretola@alice.it Perché non è una donna politica, non ha una propria base elettorale e, soprattutto, perché ha sempre recitato diligentemente la parte del consigliere e dell'esecutore. CONTRO LA CRISI Un rimedio opinabile Caro Romano, in questo periodo di crisi dalla quale non sappiamo quando usciremo, non sarebbe importante, oltre a studiare e a lavorare, imparare a fare il pane e il sapone; piantare le patate e gli ortaggi; aggiustare le scarpe e tutte le altre cose invece di buttarle via? Insomma, fare tutte quelle cose che facevano i nostri nonni e bisnonni? Giberto Gnisci Locri@email.it Che cosa farebbero le industrie alimentari, i calzaturifici, farmi iniziare a conoscere in giro? Probabilmente questo non è lo spazio giusto in cui domandare questo, ma non sono riuscita a trovare altri indirizzi. Maria Chiara Cuzzola Maryky_96@live.it Cara Maria Chiara, Q uando ero un po' più grande di lei (ma non molto) fui presentato al poeta Salvatore Quasimodo di cui avevo letto una raccolta di versi («Ed è subito sera ») e le belle traduzioni dal greco appena pubblicate da Mondadori. Quasimodo aveva 45 anni (era nato a Modica in Sicilia nel 1901), aveva piccoli baffi molto curati, occhi scuri, capelli neri leggermente crespi, forse dipinti e pettinati in modo da nascondere una incipiente calvizie. Sapevo che insegnava da qualche anno letteratura greca al Conservatorio di Milano grazie a Giuseppe Bottai, allora ministro dell'Educazione nazionale e grande patrono di intellettuali che più tardi sarebbero diventati comunisti. Il mio le aziende agricole, i fabbricanti di prodotti chimici e di cosmetici? Lei ha descritto una economia dell'autosufficienza e della sopravvivenza: l'esatto opposto di una moderna società dei consumi. ABILI MANAGER Le madri casalinghe Finalmente anche la Chiesa si è accorta di noi, madri casalinghe, che svolgono da sempre un lavoro produttivo! Personalmente non mi interessa «un certo riconoscimento economico»: basterebbe avere degli sgravi fiscali consistenti per il nucleo familiare. Da anni sostengo che le casalinghe detengono un forte potere sull'economia nazionale capace di orientarne i consumi e gli incrementi. In teoria non conosciamo le leggi della finanza, la programmazione del budget, la gestione delle scorte, l'accantonamento per il risparmio e come ridurre le uscite, ma assicuro che nel dirigere e gestire una famiglia il nostro senso pratico e buon senso sono insuperabili. Rosella Buzzi Zanni zannifamily@alice.it FRA ITALIANI E LAVORO Rapporto biasimevole Penso che la causa dei guai che ci affliggono sia questa: noi italiani lavoriamo poco e malvolentieri. Infatti poco lavoro fatto malvolentieri dà quasi sempre cattivi risultati. presentatore, anch'egli professore al Conservatorio, gli disse: «Questo è un ragazzo che scrive poesie». Quasimodo mi guardò con il sorriso enigmatico di una statua greca e disse sottovoce con un accento siciliano che tutti i ragazzi, negli anni della pubertà, scrivono poesie. Aveva ragione, naturalmente, ma la frase non mi piacque. Non commetterò quindi l'errore di dirle che l'inclinazione alla scrittura può essere uno stato d'animo passeggero negli anni dell'adolescenza. Non glielo dirò perché credo che lei debba coltivare la sua inclinazione e cercare di soddisfare i suoi desideri. Se vivessimo negli Stati Uniti le suggerirei di cominciare a frequentare, non appena avrà terminato la scuola media, qualche corso di «creative writing» (scrittura creativa). Ma non mi sembra che in Italia, nonostante Non voglio essere troppo severo con la mia nazione, ma credo che un'ipotetica «commissione Onu per i doveri umani» avrebbe molto da obiettare sui nostri comportamenti. E poiché tale commissione non c'è, la facciamo franca! Luigi Conti studioconti@gmail.com MONETE EUROPEE Senza l'Islanda Qualche settimana fa nel pieno della bufera finanziaria l'Islanda ha ipotizzato di adottare unilateralmente l'euro come propria valuta, per cercare di stabilizzare la propria economia. Mi domando allora perché l'Islanda non sia stata nemmeno disegnata sulle nuove euro-monete coniate dal primo gennaio 2008 che dovrebbero rappresentare tutta l'Europa? Paolo Sinigaglia, Como NEL NOSTRO PAESE Esercito netturbino Ci siamo attrezzati con un esercito professionista. Ed ora ecco che cominciamo, sempre più spesso, ad utilizzarne gli uomini per portar via la monnezza dalle strade del Napoletano e per spalare la neve a Milano. Allora sarebbe qualche iniziativa personale (la scuola torinese di Alessandro Baricco), questi corsi abbiano avuto fortuna. Posso dirle soltanto che per scrivere occorre anzitutto leggere molto. Legga soprattutto letteratura dell'Ottocento e dei primi decenni del Novecento: racconti, poesie, romanzi storici, romanzi gialli, libri di viaggio e d'avventure. Legga Stendhal, Balzac, Flaubert, Maupassant, Dickens, Jane Austen, le sorelle BrontË, Trollope, Walter Scott, Conan Doyle, Tolstoj, Gogol, Cechov, Melville, Goethe, Theodor Fontane, Thomas Mann, Manzoni, Nievo, Verga, Pirandello. Legga senza troppo preoccuparsi dell'ordine delle sue letture. E se alcuni libri le sembreranno per il momento troppo difficili, provi a leggerli nelle versioni ridotte per ragazzi che sono apparse, tra l'altro, in alcune speciali collane di Mondadori e di Bompiani. Li rileggerà più tardi, dall'inizio alla fine, con maggiore piacere. Questi libri servono a creare modelli da imitare. Copiare e imitare non sono, nella stato meglio, quando c'era il servizio di leva, che lo facessero gli uomini, quando c'erano, chiamati temporaneamente a servire il Paese. O no? Nilde Tagliabue, Milano TASSA SUGLI STRANIERI I permessi svizzeri La proposta della Lega di far pagare un permesso di lavoro o di soggiorno a uno straniero o immigrato non deve stupirci più di tanto, considerato che anche noi italiani che lavoriamo in Svizzera ne siamo sottoposti da sempre sia al momento del primo rilascio del permesso, sia ad ogni singolo rinnovo annuale, triennale, quinquennale, senza che nessuno abbia mai avuto nulla da ridire. Gian Michele Merloni Cassano Spinola (Al) DALL'ALITALIA In attesa di un grazie Ho letto la pubblicità della nuova compagnia aerea italiana. Mi aspettavo anche un ringraziamento agli italiani che sono stati costretti dal loro premier a pagare i 3 o 4 miliardi di euro (chissà se sapremo mai la verità!) di deficit che la vecchia Alitalia aveva accumulato, per non parlare poi del costo della cassa integrazione per 7 anni per il personale lasciato a casa! Roberto Maria Minarini Vicenza formazione di uno scrittore o di una scrittrice, brutte parole. I grandi pittori si sono fatti le ossa copiando i quadri dei loro maestri. I giovani scultori hanno imparato il mestiere copiando Donatello e Michelangelo. I musicisti hanno imparato a comporre musica suonando gli spartiti dei grandi compositori. Non ci sarà alcunché di riprovevole se lei cercherà di scrivere un racconto al modo di Cechov o una novella nello stile di Pirandello. Copiando lei capirà meglio quali siano i problemi che occorre risolvere per dare al personaggio un tocco di credibilità, rendere la narrazione scorrevole, descrivere un dialogo o un paesaggio. E capirà soprattutto se è disposta a sopportare le pene di uno scrittore, eternamente tormentato da due sentimenti contraddittori: la convinzione di essere bravo e il timore di non esserlo. Quanto al suo desiderio di scrivere per il Corriere, posso dirle soltanto questo: se lei lo vorrà con tutte le sue forze, il Corriere, prima o dopo, finirà per accoglierla. LEGGE DA MODIFICARE Le parole non bastano Una persona che ha confessato un assassinio dopo essere stata assolta con sentenza passata in giudicato. La legge prevede infatti che non possa essere più condannata perché non è possibile giudicare lo stesso soggetto due volte per lo stesso reato. Ciò ha suscitato grida di scandalo giustissime, ma quasi rassegnate. Non mi sembra infatti di aver sentito qualcuno che ha elaborato una riflessione del tipo: le leggi non sono né perpetue né immutabili, si possono promulgare, revocare e modificare. Forse cambiare è troppo faticoso o difficile per chi è designato a tali compiti? Alessandro Chiari, Perugia REVISIONI AUTO Costo raddoppiato Ho effettuato la revisione auto. Il costo è stato molto superiore all'ultima volta (2 anni fa) e addirittura più che raddoppiato rispetto a 4 anni fa (30,99 euro): infatti ora ho speso 64,80 euro. La revisione, che ha come scopo quella di verificare se il veicolo è sicuro, diventa un ulteriore onere che si aggiunge a tanti altri e poiché il controllo, dopo 4 anni dall'immatricolazione, deve essere effettuato ogni due anni, la spesa potrebbe essere definita un'ulteriore tassa sulle macchine. Gennaro Ianniello SS. Cosma e Damiano (Lt)

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Gerry, non vedente, al Grande fratello (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 11-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Spettacoli - data: 2009-01-11 num: - pag: 43 categoria: REDAZIONALE Il caso Comincia la nona edizione: oltre alla hostess del cappio, anche un ex clandestino tra i concorrenti Gerry, non vedente, al Grande fratello Il trentunenne calabrese: «Mi metto in discussione, ma non voglio sconti» Una poltrona per due dalla Spagna Due italiane sono entrate l'altroieri nella casa del «Grande Fratello» spagnolo: non sanno ancora, però, che una di loro passerà domani sera all'edizione italiana. Sono: Doroti Polito, 27 anni (a sinistra), e Leonia Coccia, 23 anni I disabili «La tv punta all'audience però potrebbe tornarci utile» ROMA — Un non vedente al Grande Fratello. Che ne pensa il presidente nazionale dell'Associazione disabili visivi (10 mila iscritti in tutt'Italia) Giulio Nardone che, a 73 anni, scia anche sulle piste nere? «Innanzitutto non chiamateci "non vedenti": il politically correct non ci piace. Siamo ciechi! Quanto poi al concorrente Gerry, spero solo che non venga presentato come un "mostro" in senso miracolistico, ma come chi, nonostante la minorazione, possa fare tante cose. Mi pare una persona che si offra con spirito positivo: atteggiamento che, nella nostra associazione, tentiamo di inculcare ai nostri iscritti. Basta col vittimismo, pure i ciechi possono condurre una vita serena». Il sospetto, però, che l'inserimento nel Gf sia una mossa strategica per l'audience esiste: «Certo — afferma Nardone — è un'operazione mediatica commerciale, che mira a sbancare gli ascolti. Ma non è detto che non possa tornarci utile, sfatando per esempio tanti luoghi comuni sui ciechi». Per esempio? Ribatte: «Che i ciechi siano tutti tristi. Se si accetta l'handicap, anche la nostra vita può riservare molte gioie». E. Cost. All'aeroporto di Fiumicino si occupa del trasporto dei disabili La «casa» è stata adattata per accoglierlo ROMA — Si chiama Gerry, ha 31 anni, è di origini calabresi ma vive e lavora a Roma. è non vedente dalla nascita e sarà nella «casa» del Grande Fratello 9, il reality in onda da domani su Canale 5, condotto da Alessia Marcuzzi. «Sono un non vedente — dice nel video del provino — ma faccio un uso propositivo della mia disabilità e mi metto sempre in discussione. Nel Grande Fratello non accetto sconti, voglio vivere quest'esperienza alla pari. Soprattutto non rappresento categorie». è disinvolto davanti alla telecamera, sembra che l'abbia sempre frequentata. Gioca con uno strumento che tiene in mano come un telecomando: «Sapete cos'è questo?», chiede rivolto alla telecamera. Si avvicina a una ragazza dello staff, le passa addosso l'aggeggio e spara la battuta ridendo: «è uno gnoccometro!». In realtà, si tratta di un rilevatore di luce. Ma Gerry che lavoro fa? Spiega Paolo Bassetti, produttore Endemol Italia: «All'aeroporto di Fiumicino si occupa del trasporto dei disabili ». Tant'è, ma per accoglierlo, la «casa» è stata «adattata». Spiega il capo degli autori Andrea Palazzo: Protagonista Alessia Marcuzzi e il nuovo logo della trasmissione «Abbiamo adottato qualche accorgimento: per esempio, essendoci una piscina, abbiamo messo delle barriere e abbiamo fatto in modo che Gerry possa usare gli elettrodomestici come tutti gli abitanti della "casa". Potrebbe però accadere — osserva — che un oggetto abbandonato accidentalmente, possa diventare per lui un pericoloso ostacolo. Ci raccomandiamo alla sensibilità degli altri concorrenti ». Da Fiumicino, come Gerry, arriva anche Daniela Martani, la bella hostess dell'Alitalia, ribattezzata «la pasionaria» della lotta sindacale, che cercava riflettori televisivi da tempo. Racconta la Marcuzzi: «Ha partecipato a vari provini, per sfondare nello spettacolo. L'anno scorso aveva già provato al Gf ma non era stata presa ». Stavolta ce l'ha fatta e senza la «corda al collo», come appariva nei tg, durante i giorni caldi della protesta, mentre scandiva lo slogan «questa è la vera cordata!». Sul versante «etnico », ci sarà Ferdy, diciottenne montenegrino rom: è arrivato in Italia a bordo di un gommone dieci anni fa, era un clandestino, oggi fa il cuoco ed è orgoglioso del suo riscatto. Non è orgogliosa del suo quartiere Claudia, una ragazza palermitana che vive nella realtà dura dello Zen: «Un quartiere a rischio — conferma nel video — ma voglio continuare a viverci, facendo volontariato e sogno di metter su un teatro con i bambini». Sogni e speranze, compresa quella di agguantare il premio finale di 300 mila euro. I partecipanti al Gf9 sono più giovani delle passate edizioni, tra i 21 e i 37 anni. Non ci saranno coppie. Tra i 15 concorrenti, prevalgono i lombardi e, tra le professioni, farmacisti, architetti, psicologi. C'è anche un surfista romano che, colpito da un fulmine vent'anni fa sulla spiaggia di Fregene, e poi uscito dal coma, ora vive alle Hawaii. Non manca lo «sciupafemmine», avverte la Marcuzzi: Gianluca, playboy che vive tra Napoli e Hollywood, «con la fissazione di volersi fidanzare con me», scherza la conduttrice. Infine, il gemellaggio con il Gf spagnolo. Due concorrenti italiane, Leonia (macellaia) e Doroti (cameriera), sono state spedite a Madrid, dove pensano di partecipare al Grande Hermano: ignorano che domani, nel corso della prima puntata, il televoto deciderà chi delle due entrerà, invece, nel reality italiano. Quando lo scopriranno sarà una delusione? Emilia Costantini

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parte oggi la cai targata air france su malpensa scontro moratti-premier - adriano bonafede alle pagine 6 e 7 (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)

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Pagina 1 - Prima Pagina Stanotte il primo volo della nuova Alitalia i sindacati protestano e minacciano il caos Parte oggi la Cai targata Air France su Malpensa scontro Moratti-premier ADRIANO BONAFEDE ALLE PAGINE 6 E 7 SEGUE A PAGINA 6

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oggi la lunga notte del "change over" ma niente rischi per biglietti e mille miglia (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 6 - Economia Oggi la lunga notte del "change over" ma niente rischi per biglietti e Mille miglia Il dossier Un "black out" di sette ore nei voli per consentire il passaggio di consegne ROMA - Per l´Enac quella tra oggi e domani sarà davvero una lunga notte. In serata ci sarà il ´closing´ ufficiale dell´operazione: vecchia e nuova Alitalia si incontreranno nella sede dell´Ente a Castro Pretorio per la firma del contratto di cessione degli asset. In quella sede, l´authority rilascerà il certificato di operatore aereo e la licenza di vettore per l´inizio delle operazioni della nuova società. Dalle 22 in poi una squadra di 50 ispettori sarà impegnata nelle procedure di autorizzazione e certificazione assicurativa dei velivoli della nuova compagnia, un lavoro che potrebbe durare anche 7-8 ore. Domattina alle 6 il volo AZ205 in partenza da Londra per Roma inaugurerà la storia della nuova compagnia italiana, mentre dall´Italia il primo volo partirà da Malpensa per San Paolo del Brasile alle 6,10. Il network servirà da solo 70 destinazioni, si cui 23 nazionali, 34 internazionali e 13 intercontinentali. L´alleanza con Air France-Klm dovrebbe comunque rendere possibile per i passeggeri in partenza dall´Italia o in arrivo nel nostro paese una rete di voli molto più ampia. La flotta di base della nuova Alitalia comprende 148 aerei. Di questi, 74 appartengono alla famiglia degli Airbus. Per i clienti di Alitalia e Air One non cambia molto. Già da alcuni giorni, attraverso i canali di vendita Alitalia (sito web, Numero Unico o biglietterie) si può prenotare e acquistare indistintamente un volo Alitalia o Air One per viaggi da effettuarsi a partire da domani, 13 gennaio 2009. La stessa identica cosa si può fare attraverso i corrispondenti canali di vendita di Air One. In pratica si possono acquistare biglietti di entrambe le compagnie da uno qualsiasi dei canali a disposizione: si tratta di fatto di un raddoppio dei canali di vendita. è probabile che nel corso del tempo questa situazione cambi, arrivando a una semplificazione e forse a un unico sito web, un solo Numero Unico e a una rete di biglietterie comune, ma per il momento è così. Molto importante per i clienti è sapere che fine faranno le miglia accumulate con i programmi di fidelizzazione: Millemiglia per Alitalia e Miles&More (o Eurobonus, Aeroplan, Dividen Miles e Mileage Plus) per Air One. Per chi ha Millemiglia nulla cambia: i punti accumulati con Alitalia restano e d´ora in avanti si potranno accumulare punti pure con tutti i voli di Air One. Anche i clienti dell´ex compagnia privata di Carlo Toto possono per il momento continuare ad accumulare miglia con i loro vecchi programmi, e anzi avranno il vantaggio di poterlo fare anche con alcuni (ma non con tutti) i voli di Alitalia. Non è previsto un transito dei punti accumulati con Air One in Millemiglia. Di fatto, quindi, saranno pienamente avvantaggiati soltanto i clienti della ex Alitalia. Ma tutto questo varrà soltanto per la prima fase: è probabile che successivamente si proceda anche qui a un´unificazione dei programmi di accumulo miglia, ma l´argomento per ora non è stato affrontato in alcuna sede. (a.bon.)

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alitalia-air france al decollo duello tra berlusconi e la moratti - adriano bonafede (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)

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Pagina 6 - Economia Alitalia-Air France al decollo duello tra Berlusconi e la Moratti Il sindaco: una chance a Lufthansa. Il premier: ormai è tardi Previste assemblee negli scali. Angeletti (Uil): stiamo litigando con Cai ADRIANO BONAFEDE ROMA - Finisce oggi per Alitalia l´epoca delle parole, delle discussioni, dei tentennamenti e delle marce indietro. In una giornata densa di avvenimenti, verrà definitivamente formalizzata la scelta di Air France-Klm come partner e da domani mattina alle 6 partiranno i voli della nuova compagnia, dopo uno stop di alcune ore per permettere all´Enac di effettuare il passaggio delle consegne. Lo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha riconosciuto che la partita della scelta dell´alleato si è ormai chiusa: «Air France ha approvato un accordo che è molto vantaggioso per Alitalia, mentre Lufthansa non ha mai avanzato proposte concrete. Dalla Germania non è mai nemmeno arrivata una richiesta di termini per presentare una nuova proposta». Praticamente ignorato da Berlusconi l´ultimo appello del sindaco di Milano, Letizia Moratti, «per dare a Cai più tempo per valutare un´offerta seria che Lufthansa è interessata a fare». E la Moratti ha poi anche polemicamente ricordato: «Se la compagnia è privata, perché i debiti sono finiti ai cittadini?». Questa mattina, dunque, il cda di Cai-Alitalia deciderà di accettare l´offerta di Air France che intende acquisire il 25% del capitale per una somma vicina ai 310 milioni di euro. E a fine giornata ci dovrebbe essere il closing ufficiale: vecchia e nuova Alitalia s´incontreranno nelle sede dell´Enac per la forma del contratto di cessione degli asset. In quella sede l´authority rilascerà la licenza per l´inizio delle operazioni della nuova società. Ma la nascita della nuova Alitalia non avverrà sotto una buona stella. I sindacati sono ancora sul piede di guerra: oggi e domani sono previste assemblee di lavoratori in tutta Italia, a cominciare da Fiumicino e Malpensa. In quest´ultimo scalo domani, dalle 7 alle 10 incrocerà le braccia il personale della Sea. Stamani riprende la trattativa cominciata venerdì notte e poi sospesa per il week end. I sindacati non sono per niente soddisfatti di come Cai-Alitalia ha applicato gli accordi a suo tempo sottoscritti. «Stiamo ancora litigando con Cai: se non applica gli accordi presi con coi e con il governo, certamente reagiremo, anche se nel modo meno dannoso per i passeggeri», ha detto il leader della Uil, Luigi Angeletti. L´Enac, intanto, ha auspicato che la nuova Alitalia mantenga gli alti parametri di sicurezza della vecchia compagnia: «Negli ultimi 10 anni - ha detto il presidente Vito Riggio - l´Alitalia si era attestata su un indice doppio rispetto a quello dei migliori paesi del mondo: 0 incidenti su 6 milioni di voli, contro 1 ogni 3 milioni». Sul fronte politico, Pierluigi Bersani, ministro ombra dell´Economia, ha detto: «La soluzione prospettata dal governo su Alitalia ci porta meno occupazione, meno voli interni, non un collegamento internazionale in più e prezzi più alti. Per cosa abbiamo speso questi 3 miliardi? Per un´esigenza elettorale di Berlusconi».

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la moratti attacca il governo (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)

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Pagina V - Milano Stasera l´addio a Alitalia: "Sbagliato l´accordo con Air France". Artusi, Fiera: non buttiamo anni di investimenti La Moratti attacca il governo "Non difende Malpensa". Penati: brava, adesso battaglia insieme «Fanno i loro interessi e si presentano come salvatori della Patria». Alla vigilia delle nozze tra Alitalia e Air France Letizia Moratti chiede in extremis di riaprire la partita con Lufthansa per salvare Malpensa e si mostra durissima con gli imprenditori della cordata Cai. Ma anche con il governo: «La Cai non è una compagnia di bandiera, l´esecutivo dovrebbe svolgere un ruolo di garanzia: come si fa a confondere gli interessi di un gruppo privato con quelli del Paese?». Il sindaco ricorda inoltre il trattamento di favore fatto dal governo a Colaninno e soci: «Tre, quattro miliardi sottratti ai contribuenti e il monopolio della tratta più redditizia, la navetta Milano-Roma». Penati: «Finalmente, adesso ci sono le condizioni per una battaglia comune». Artusi, ad della Fiera: attenti a non buttare tanti anni di investimenti. Malpensa è fondamentale per il Paese. BENNEWITZ E SALA A PAGINA III

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malpensa, la rabbia della moratti - rodolfo sala (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina VII - Milano Malpensa, la rabbia della Moratti «Regalati 4 miliardi ai privati, tradito l´interesse nazionale» Attacco agli industriali: "Avrei voluto qualche voce in più in nostro aiuto" Plauso da Penati "Lottiamo insieme contro i favori fatti a un´èlite economica" RODOLFO SALA Contro gli imprenditori della Cai: altro che compagnia di bandiera, «fanno solo i loro interessi e si presentano come i salvatori della Patria». Ma soprattutto contro il governo, accusato di non svolgere nell´intricatissima vicenda Alitalia «un ruolo di garanzia». Alla vigilia del matrimonio, confermato ieri mattina da Berlusconi, tra Alitalia e Air France, Letizia Moratti si mette l´elmetto, rompe un silenzio che durava dal vertice romano di mercoledì e si toglie parecchi sassolini dalle scarpe. Per farlo sceglie il salotto televisivo di Lucia Annunziata, e in mezz´ora di botta e risposta allarga lo strappo sulla nuova Alitalia tra l´esecutivo e il «fronte del Nord». Il sindaco conosce benissimo l´esito della battaglia nordista per aprire la compagnia a Lufthansa, le è bastato sentire quel che ha detto in mattinata Berlusconi a Roccaraso: tempo scaduto, domani si parte. «Le battaglie - scandisce gelida - si possono vincere o perdere, l´importante è combattere quelle in cui si crede». Ma importante è soprattutto «fare chiarezza sugli interessi in gioco». Delle due l´una: «Se la Cai è una compagnia di bandiera, quindi di interesse pubblico, il governo non può sottrarsi a un ruolo di garanzia, cioè deve essere sicuro che la scelta tra questa compagnia è la scelta migliore; ma così non è». E ancora: «Se invece Cai è una compagnia privata, allora non si capisce perché le è stato permesso di avere quello che la vecchia Alitalia non aveva avuto, cioè il non farsi carico dei 3-4 miliardi di euro che sono finiti a carico dei contribuenti, e perché le è stata concessa una moratoria di tre anni sull´esclusiva della rotta più redditizia, la navetta Milano-Roma». Dunque ci vuole un supplemento di riflessione: Roma riapra la partita con Lufthansa. Sono fulmini contro la scelta della partnerhip francese: «Air France ha un modello mono-hub, quindi svilupperà alternativamente Malpensa o Fiumicino mandando tutto il resto a Parigi o Amsterdam», mentre Lufthansa avrebbe puntato su un solo hub. Conclusione: «Come si fa a pensare che l´interesse nazionale coincida con quelli, pur legittimi, di una cordata di imprenditori privati?». è un j´accuse al governo, «che per questo deve intervenire», ma il sindaco non risparmia neppure una fetta del mondo da cui proviene: «Mi sarebbe piaciuto sentire dagli imprenditori qualche voce in più levarsi a difesa di Malpensa». Parole dure, e chiare, accolte con soddisfazione dal presidente della Provincia Filippo Penati: «Finalmente, adesso si apre la possibilità di costruire iniziative comuni con il sindaco, per costruire una vera lobby territoriale che non si limiti ad accontentarsi come fa la Lega sbandierando l´emendamento salva Malpensa che non accenna neppure alla liberalizzazione delle rotte; possiamo fare una battaglia insieme per dire a Berlusconi, a schiena dritta, che sta difendendo gli interessi di una élite economica-finanziaria e non quelli del Paese». E Linda Lanzillotta, parlamentare del Pd eletta a Milano: «La Moratti ha fatto un´operazione di verità, ha infatti riconosciuto che Berlusconi per interessi elettorali ha promosso un´iniziativa che costerà ai contribuenti 4 miliardi e regalerà un po´ di soldi agli azionisti di Cai». Ma ormai Malpensa è mutilata: da domani solo tre voli intercontinentali. «Declassarla - accusa Guido Cesati, segretario di Confartigianato a Milano - significa incatenare lo sviluppo economico del nostro Paese e sconfessare tutti gli inviti affinché le nostre aziende puntino su competitività e internazionalizzazione».

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e in tv la parodia della hostess alitalia - mariella tanzarella (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)

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Pagina VII - Milano Il nuovo personaggio a Colorado interpretato da Lucia Vasini. "Resto senza lavoro e faccio finta di non saperlo" E in tv la parodia della hostess Alitalia MARIELLA TANZARELLA La hostess dell´Alitalia, protagonista suo malgrado delle cronache attuali, è diventata anche un personaggio comico. Lo impersona Lucia Vasini, che quest´anno fa parte del cast di Colorado (appuntamento comico registrato a Milano e in onda su Italia 1) e ieri sera ha debuttato in questa nuova versione, nella prima puntata dell´ottava edizione. L´idea, spiega, è stata di Cesare Vodani, capo degli autori del programma. Ma evidentemente era il suo karma, visto che anche suo figlio Davide, 20 anni, scherzando le aveva detto «ma perché non fai la hostess Alitalia?», proprio mentre Vodani le telefonava per proporglielo. E così Lucia, brava attrice teatrale che da oltre dieci anni non partecipava a un programma comico in tv, si è lanciata nell´impresa. Vestita con «una bellissima giacca verde di taglio maschile, che mi ha fatto fare la costumista», una gonna blu, un foulard che ricorda un po´ i colori di Alitalia e «un paio di scarpe a punta che non c´entrano niente perché sono le mie», la Vasini porta in scena un personaggio che, dice, «deve servire a confortare tutti quelli che a 40 o 50 anni si ritrovano senza lavoro», perché per lei questa hostess e la stessa vicenda Alitalia sono un po´ il simbolo di tutta la nazione in questo momento non bello. La hostess, in pratica, è stata licenziata, «ma non lo dice mai, è come se non lo sapesse; o meglio, fa finta di non saperlo». Si presenta tutti i giorni perfettamente in ordine, pettinata, vestita, come se dovesse andare al lavoro. Ma poi dice e fa cose strane, e traspare il suo nervosismo, la sua ossessione. «Di recente ho incontrato una mia amica hostess: rideva, e diceva che l´avevano licenziata. Surreale». Ma secondo lei, come finirà la storia di Alitalia? «Come hostess tv non lo so e non voglio saperlo, come Vasini mi tengo informata, ma non saprei fare previsioni: meglio chiederlo agli studenti della Bocconi».

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"l'aeroporto è fondamentale per l'economia dell'italia" - sara bennewitz (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)

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Pagina VII - Milano Gli investimenti Artusi, amministratore delegato della Fiera: poca trasparenza sull´accordo Cai-francesi "L´aeroporto è fondamentale per l´economia dell´Italia" Per ogni euro del nostro fatturato generiamo un giro d´affari di dieci in tutto il paese. Non buttiamo anni di investimenti SARA BENNEWITZ L´amministratore delegato della Fiera, Claudio Artusi non ha dubbi. La difesa di Malpensa «non è né una partita politica, né di campanile», ma insieme al destino dell´aeroporto milanese «l´Italia si sta giocando anche il futuro sviluppo economico di un pezzo del Paese». Cai sta per firmare con Air France, ma Letizia Moratti ha chiesto al governo di concedere alla cordata più tempo per valutare anche un´offerta da parte di Lufthansa. Lei che ne pensa? «Io, così come tutte le istituzioni coinvolte indirettamente nella questione, non sto né con Air France, né con Lufthansa. Tuttavia mi pare doveroso che vengano spiegati prima e pubblicamente quali siano i dettagli dell´accordo bilaterale tra Cai e Air France su Malpensa. E invece al riguardo c´è poca trasparenza. Perché oltre a sapere chi sarà il nuovo partner industriale di Alitalia, bisognerebbe capire quali sono le sue strategie. Cosa che io personalmente, nel caso di Air France su Malpensa, non ho ancora capito». Quindi anche lei pensa che i 310 milioni offerti da Air France e il miliardo investito da Cai siano un prezzo insufficiente per determinare le sorti del nord Italia? «Ho grande rispetto per quella cordata di imprenditori italiani che ha investito nella Cai. Noi per statuto non avremmo potuto, neanche volendo, partecipare all´operazione. Però la Fondazione ha investito nella Fiera spostandola dal centro di Milano a Rho-Pero, perché fosse più vicina all´aeroporto. Quindi lo sviluppo e l´internalizzazione del traffico di Malpensa è un pilastro dei nostri piani di business. Ma non si tratta solo del conto economico della Fiera di Milano: per ogni euro di fatturato che noi realizziamo, il sistema Paese genera un giro d´affari compreso tra 10 e 20». Quanto avete speso per la nuova Fiera? «La Fondazione Fiera ha investito 750 milioni per Rho-Pero e il governo ne ha spesi altrettanti in infrastrutture, autostrade e collegamenti metrò. A questo andranno aggiunti gli ulteriori investimenti programmati per il futuro, per non parlare poi di quelli dell´Expo». Quindi come avete intenzione di agire per far sentire le vostre ragioni su Malpensa? «Il modo migliore di operare è quello di generare importanti flussi di interessi a livello internazionale. Per questo stiamo facendo accordi con la Corea e con gli Emirati Arabi e avere così un´attività sempre più internazionale. Inoltre, solo in previsione dell´Expo, il traffico è destinato a raddoppiare, si vede da quanto sta succedendo a Shanghai, mentre a Saragozza i collegamenti e il trasporto aereo sono addirittura triplicati. E quando c´è un mercato, poi si crea anche il servizio. Sono sicuro che la Cai e il suo futuro partner internazionale avranno tutto l´interesse a veicolare questi flussi di viaggiatori e di merci sui loro aerei». Come mai allora le istituzioni, pubbliche e private, hanno aspettato fino alla scadenza dei termini per farsi sentire? «Direi che è un fatto di stile e di rispetto. Anche perché non conosciamo le reali intenzioni di Lufthansa, mentre sembrerebbe che Air France abbia fatto una proposta concreta. Solo che ugualmente rispetto alla situazione precedente di Alitalia, quando Air France stava per comprassi tutta la società e decidere unilateralmente come muoversi, le cose sono molto cambiate». E quindi che cosa si aspetta per i prossimi giorni? «Adesso c´è una controparte come la Cai che può negoziare i termini dell´accordo su Malpensa, e mi aspetto che lo faccia. Siamo rientrati in gioco, siamo seduti attorno a un tavolo, e adesso sarebbe stupido ritiraci dalla partita senza aver giocato prima le nostre carte».

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dalle eolie al golfo la rivolta delle isole "noi lasciati senza navi" - francesco viviano (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 19 - Cronaca Il traghetto occupato Dalle Eolie al Golfo la rivolta delle isole "Noi lasciati senza navi" Proteste per i tagli. E il 20 l´incontro col ministro "Lo Stato ci toglie quello che un tempo ci ha dato con i contributi per le attività" FRANCESCO VIVIANO dal nostro inviato ISOLA DI LIPARI - «Mio fratello ha potuto fare soltanto la terza media e adesso ad Alicudi fa quello che trova. Il muratore, il carpentiere, l´idraulico, il pescatore. Come mio padre. Io voglio qualcosa di più». Maria ha 14 anni, va a scuola, e per questo è considerata una "fortunata", insieme ad altri sette ragazzi e ragazze della più piccola delle isole Eolie, Alicudi: cento abitanti in tutto, che da alcuni giorni hanno paura di restare per sempre non soltanto isolani ma anche definitivamente isolati per i tagli previsti nel settore della navigazione. Tagli che ridurrebbero navi, aliscafi e corse da e per la terraferma o per le altre isole. La riduzione dei collegamenti non interessa soltanto le Eolie, ma gran parte degli arcipelaghi siciliani e sardi. E nello stesso tempo, nelle isole toscane e nell´arcipelago napoletano, crescono le proteste contro le compagnie di navigazione private che, a causa dei mancati sgravi fiscali previsti dal governo, hanno minacciato e in parte attuato una serrata, provocando disagi a migliaia di persone. Ma è qui a Lipari che l´emergenza si è manifestata nella forma più fragorosa: nei giorni scorsi la protesta ha conosciuto anche gesti eclatanti, con l´occupazione dei traghetti e con i sindaci delle isole siciliane che si incatenavano davanti a Montecitorio per chiedere il ripristino dei collegamenti della Siremar, società del gruppo statale Tirrenia. Fino al 20 gennaio, quando gli amministratori locali e i rappresentanti dei comitati spontanei si incontreranno con il ministro dei Trasporti Altero Matteoli, è stata siglata una sorta di tacita tregua. «Questo non vuol dire - spiega Caterina Conte, del comitato di protesta - che smetteremo di manifestare. Staremo con gli occhi aperti per capire quello che succederà. Io ho 75 anni, sono nata a Lipari. Con il sangue e il sudore di tutta la mia famiglia abbiamo avviato un´attività, abbiamo aperto due alberghetti, il primo a Vulcano nel 1947. Abbiamo costruito una camera ogni anno, anche con l´aiuto dello Stato: lo stesso che adesso vuole distruggere il turismo, la nostra vita, l´avvenire dei nostri figli». La tregua con lo Stato è stata siglata ieri sera durante l´assemblea del comitato cittadino che mobilita le popolazioni di tutte le isole delle Eolie, nella hall di un albergo di Lipari chiuso per mancanza di clienti. «è giusto razionalizzare, risparmiare, adeguare - dice Giuseppe Famularo, consigliere comunale di Forza Italia a Lipari - ma non è giusto costringerci a rimanere dei condannati». E prosegue: «Ci sono molte cose che dovrebbero essere riviste, la Tirrenia e la Siremar hanno delle colpe. Vivendo di assistenza economica statale si comportano in maniera non imprenditoriale. Tanto, finora, il posto l´hanno avuto assicurato. Sono delle piccole Alitalia e qualcosa bisogna cambiare, ma non fare sparire o dimezzare i collegamenti. Sarebbe la catastrofe per tutti gli abitanti delle isole italiane». Una catastrofe anche per i sogni di Maria. «Sono una ragazza come tante altre italiane - sospira - vivo lontano da casa dove torno soltanto il sabato se c´è la nave che arriva e poi ripassa. Ma se ci tolgono anche questa possibilità, come farò? Cosa farò da grande? Sono condannata a non potere andare neanche a scuola, non è giusto». E Lipari, per paradosso, può dirsi fortunata rispetto ad altre realtà davvero drammatiche, come quella dell´isola di Linosa, di fronte alla più nota Lampedusa. Ancora oggi le 400 persone che abitano lì restano spesso isolate per settimane e settimane. Nessuno, da decenni, nasce più in quell´isola, non esiste un ospedale, e i pochi giovani che possono permettersi di studiare devono stare fuori tutto l´anno e affrontare spese incredibili. Non c´è neanche un distributore di benzina e il carburante arriva di contrabbando o in bidoni di plastica nascosti nelle valigie che poi vengono caricate sulle navi. Quando le navi partono. (ha collaborato Luigi Barrica)

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"finti partiti come pd e pdl non servono è necessario creare una nuova forza" - goffredo de marchis (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 4 - Interni Le Europee Le case politiche "Finti partiti come Pd e Pdl non servono è necessario creare una nuova forza" Casini: "Con Rutelli e Letta ci sono affinità, ma nessuno ha fretta" L´intervista Prima o dopo le Europee? Nessuno ci corre dietro. Ma vogliamo smantellare quello che c´è Nessun invito ai leader democratici, ma ci sarà una ragione se tanti considerano inadeguate le attuali case politiche GOFFREDO DE MARCHIS ROMA - «Noi siamo impegnati non solo a superare l´Udc, ma a creare contenitori nuovi che cancellino lo schema bipartitico, una forzatura sia a destra sia a sinistra». Pier Ferdinando Casini è appena tornato da una vacanza a Miami. Dice di aver letto solo sui giornali l´invito di Lorenzo Cesa, il segretario del suo partito, rivolto a Rutelli e Letta per un´adesione alla Costituente di centro. Un intervento a gamba tesa nei travagli del Partito democratico che Veltroni ha giudicato «ineducato». «Le battute possono essere più o meno felici, ma il ragionamento resta. Le case attuali rispondono alla crisi del sistema? Secondo noi no e mi sembra che tanti altri la pensino allo stesso modo». Cominciamo dall´Alitalia. Anche lei vede l´operazione Air France come una svendita? «Direi di più, è uno spot elettorale che agli italiani costerà un sacco di soldi. Sgombrato il campo da pregiudiziali antiberlusconiane siamo di fronte a una vicenda nata male e finita peggio. Con i debiti caricati sulle spalle dei cittadini e capitani coraggiosi che tutto meritano tranne il pubblico elogio. Hanno messo su una legittima manovra imprenditoriale ma non pretendano un grazie dal Paese». Dietro la lotta tra Fiumicino e Malpensa, tra Lega e Berlusconi, c´è qualcosa di più di un problema di hub? «Ma certo. Quando si diceva che senza l´Udc il centrodestra sarebbe stato più compatto, si individuava un bersaglio di comodo. Nel Pdl non c´è omogeneità politica e il tempo renderà ancora più evidente questa situazione. Non me ne rallegro, ma è così». Condivide la posizione di Fini sulla giustizia? «è una posizione equilibrata, come equilibrate sono le parole di Alfano. Serve una convergenza ampia per fare una riforma. Riforma necessaria, aggiungo, se è vero che il presidente della Repubblica deve intervenire sul rapporto tra procure, se un democratico come Mancino lancia il suo grido di allarme, se interviene un giurista come Vassalli o un politico capace come Violante. Usciamo dalle polemichette su Berlusconi che potevano andare bene in passato ma non oggi. E non rimaniamo intrappolati nelle logiche giustizialiste di Di Pietro che condannano l´opposizione a una minorità permanente». Sullo sfondo però c´è anche il contrasto tra il presidente della Camera e il premier. «Un film già visto, che conosco molto bene. Berlusconi si deve rassegnare: un presidente della Camera esprime posizioni che hanno valenza diversa da quelle del governo. Chi rappresenta un ruolo istituzionale deve farsi carico delle ragioni dell´opposizione altrimenti cade nel ridicolo. Il problema non era Casini ieri come non lo è Fini oggi». Ma le opposizioni tutte danno l´impressione di essere irrilevanti in questa fase. «Dipende prima di tutto dai numeri del Pdl in Parlamento. Eppoi dalle nostre storie. Il centro si è candidato in alternativa a Berlusconi ma anche a Veltroni. E l´Italia dei valori preferisce contrastare l´alleato Pd piuttosto che Berlusconi. Bisogna essere onesti: oggi non c´è un´alternativa all´attuale maggioranza e questo rende più fiacca la qualità del dibattito tra centrodestra e opposizione». è ufficiale l´offerta a Rutelli, Letta e altri moderati di aderire alla Costituente di centro? «Ho letto anch´io sui giornali la dichiarazione di Cesa, non ne ero informato. Ma al netto delle battute, il ragionamento mi sembra chiaro: gli assetti politici attuali, questo bipartitismo forzoso rispondono a una scelta definitiva o no? Io penso di no, non è uno schema utile all´Italia e su questo siamo convinti serva una riflessione serena e seria. Non significa io vengo da te e tu vieni da me, la battuta può essere equivocata, ma la sostanza politica rimane lì come un macigno». Avete offerto a Letta la leadership di questo centro? «Noi non offriamo niente perché rispettiamo tutti. Lavoriamo al superamento dell´Udc e alla creazione di una novità politica. Se questa proposta viene interpretata come un invito a uscire dai partiti d´origine è giusto respingerla al mittente. Ma la domanda è: queste case sono adeguate a rispondere ai problemi del Paese? Se tanti dicono di no qualche ragione ci sarà». Quindi superare l´Udc, ma superare anche il Pd. «Questo assetto, per stare in piedi, per puntellarsi ha bisogno di abolire le preferenze, celebrare finti congressi, organizzare finti partiti che o si riducono alla firma dal notaio o a registrare riunioni interne e riservate come nel caso Jervolino. Beh, noi crediamo che questo non serva al futuro del Paese. Dobbiamo ricostruire un rapporto diverso tra i cittadini e la politica, che non sia autoreferenziale com´è ora. Altrimenti non ci meravigliamo se, basta guardare all´Abruzzo, va a votare il 50 per cento degli aventi diritto». Questo chimerico Centro con chi si allea, destra o sinistra? «Il punto è un altro. Siamo impegnati a smantellare quello che c´è, a far emergere le contraddizioni che esplodono a destra come a sinistra. L´Udc è stato eroico alle elezioni ma oggi sopravvive perché ha una prospettiva politica. Non lavoriamo con lo spirito egoistico di chi cerca di allargare il proprio partito ma con l´idea di andare avanti per fare una cosa nuova che serva all´Italia». Prima o dopo le Europee? «Non è un problema di orologi. L´operazione che abbiamo in testa non ha niente di tattico, nessuno ci corre dietro. Chi ha fretta vada con Berlusconi o si accomodi dove vuole. Con Rutelli e Letta, non è un segreto, registriamo maggiori affinità. Però fanno benissimo a lavorare nel Pd, di cui sono fondatori, perché prevalgano le loro posizioni». Veltroni considera «ineducata» l´ingerenza nelle vicende interne di un altro partito. Effettivamente maramaldeggiare con il Pd in difficoltà non è carino. «Non era intenzione di nessuno, tantomeno di Cesa, essere poco educato. Veltroni sa quanto rispetto e collaborazione, pur avendo storie e percorsi diversi, ha avuto da noi. Le battute possono essere più o meno riuscite, ma consiglio a Walter di non drammatizzare. Se i tre quarti del suo partito, sulla vicenda Rai, avesse avuto la correttezza dell´Udc oggi forse non rischieremmo di essere nel grottesco».

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La Moratti attacca il governo per l'Expo e Malpensa (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 12-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2009-01-12 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Milano Il sindaco: andrebbe difeso l'interesse del Paese La Moratti attacca il governo per l'Expo e Malpensa MILANO — Letizia Moratti ha chiesto ieri al governo «il tempo necessario per consentire a Cai di valutare l'offerta di Lufthansa ». Oggi il cda di Alitalia che deciderà la possibile alleanza. Il sindaco di Milano ha attaccato il governo («Difenda l'interesse del Paese, non di un gruppo di imprenditori »), il ministro Tremonti («Ha sottovalutato la portata di Expo»), la cordata che ha rilevato Alitalia («Privati che non sono salvatori del Paese») fino agli imprenditori lombardi che non hanno difeso Malpensa («Avrei voluto sentire più voci»). A PAGINA 7 Baccaro, Soglio

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Colaninno aspetta un fax tedesco (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 12-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-12 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE Il retroscena Il consiglio della cordata italiana oggi per la scelta del partner Colaninno aspetta un fax tedesco ROMA — Dicono che «potrebbe arrivare un fax». Dicono. E dicono anche che «non servirà a molto, che ormai è tutto concluso». Tra le brume della Magliana ieri sera si aggiravano ancora il fantasma di Lufthansa e l'ipotesi che il vettore tedesco possa ancora tentare il colpo di scena per far saltare l'accordo tra Alitalia e Air France- Klm, che oggi, alle 13, dovrebbe essere ratificato dal cda italiano. La prospettiva potrebbe essere stata comunicata anche al premier Silvio Berlusconi che ieri, a Roccaraso, ha sentito il bisogno di precisare: «Non credo che ci siano più i tempi per l'inserimento di Lufthansa in una trattativa che è molto avanzata fra Alitalia e Air France». Il Cavaliere ha rispiegato che dai tedeschi non è mai arrivata un'offerta concreta e «nemmeno — ha aggiunto — una richiesta di termini per presentare una proposta». E proprio di questo, dicono, si potrebbe trattare: la strategia, in parte anticipata ieri dal sindaco di Milano, Letizia Moratti, che la sostiene, potrebbe essere quella di chiedere ad Alitalia uno slittamento della decisione sull'alleanza. A questo scopo, dicono, oggi a mezzogiorno, alla Magliana, potrebbe risuonare il fastidioso fischio del fax attraverso cui i tedeschi farebbero recapitare l'offerta di aprire una vera e propria trattativa, come finora non era mai stato fatto. Ma dalle parti dell'ex Cai (Compagnia aerea italiana) si respinge ogni ipotesi. Se un fax simile arrivasse, pare di capire, sarebbe restituito al mittente. L'unica mossa che potrebbe mettere in discussione l'alleanza con i francesi sarebbe una vera offerta deliberata dal cda tedesco, che ormai, però, non ha più i tempi per riunirsi. Tutte fantasie? Paure dei «coraggiosi»? Non resta che aspettare. Tutto è pronto per l'annuncio dell'alleanza e ancor più per il decollo di domani che si prefigura molto travagliato. Nessuna intesa c'è ancora con i sindacati firmatari degli accordi, che minacciano assemblee capaci di bloccare l'operatività. Quanto agli autonomi della Cub, oggi alle 14 celebreranno un pittoresco funerale della Vecchia Alitalia davanti alla sede della Regione Lazio. Antonella Baccaro

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Fantozzi: all'asta aerei e quadri d'autore (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 12-01-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-12 num: - pag: 7 categoria: BREVI Fantozzi: all'asta aerei e quadri d'autore Quaranta aerei, ma anche 163 opere d'arte. Nel patrimonio della «vecchia Alitalia» che sarà messo all'asta, ha detto il commissario straordinario, Augusto Fantozzi, a «Domenica In», c'è anche questo. «Agli albori, Alitalia esponeva opere d'arte per presentare cose belle ai suoi passeggeri. Numerosi quadri di autori importanti».

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Moratti: più tempo per Malpensa <E Tremonti sottovaluta l'Expo> (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 12-01-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-12 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE Il Fronte del Nord Bonomi: troppa fretta. Penati: ora una «vertenza settentrionale» Moratti: più tempo per Malpensa «E Tremonti sottovaluta l'Expo» Berlusconi: Lufthansa, è tardi. Il sindaco: ci sarà una nuova offerta «Se Cai è privata perché non ha assunto i 3-4 miliardi di debiti finiti a carico dei contribuenti?» ha osservato Moratti MILANO — Ne ha, di toste, per tutti. Per il governo («Deve difendere l'interesse del Paese, non di un gruppo di imprenditori »); per il ministro Tremonti («Ha sottovalutato la portata di Expo»); per la cordata che ha rilevato Alitalia («Privati che non si possono porre come salvatori del Paese»); per gli imprenditori lombardi che non hanno difeso Malpensa («Avrei voluto sentire molte più voci»). Letizia Moratti, ospite ieri della trasmissione di Lucia Annunziata «In mezz'ora», ha chiesto al governo «il tempo necessario per consentire a Cai di valutare l'offerta di Lufthansa ». L'ultimo appello, insomma, a 24 ore dal cda di Alitalia che oggi deciderà la possibile alleanza. Il sindaco di Milano risponde così alle dichiarazioni che aveva rilasciato in mattinata il premier Silvio Berlusconi, collegandosi telefonicamente con la kermesse NeveAzzurra organizzata da FI a Roccaraso: « «Non credo — aveva tagliato corto Berlusconi — che ci siano più i tempi per l'inserimento di Lufthansa in una trattativa che è molto avanzata fra Alitalia e Air France ». Anche perché la compagnia francese «ha approvato un accordo che è molto vantaggioso per Alitalia, mentre Lufthansa non ha mai avanzato proposte concrete ». Nessun problema, a detta del presidente del Consiglio, per Malpensa, «che non verrà abbandonata come hub perché c'è tutta la convenienza per la nuova Alitalia di usare lo scalo con tutti i voli possibili». Diverso il punto di vista della Moratti, che non risparmia critiche al governo, pur della sua stessa parte politica: «Lufthansa ha un progetto industriale di partnership strategico e di lungo periodo per sviluppare il mercato italiano, mentre Air France ha l'interesse di comprarsi il mercato italiano. E farlo per 310 milioni è francamente inaccettabile». Il sindaco insiste sulla necessità di far prevalere il bene del Paese: «Se la cordata di Cai è di interesse pubblico, il governo deve essere sicuro che la scelta che fa è la migliore e per questo deve valutare anche altre ipotesi. Se invece è una compagnia privata non si capisce perché le sia stato permesso di non farsi carico dei 3-4 miliardi di debiti finiti a carico dei contribuenti e neppure si capisce perché sia stata concessa una moratoria di tre anni sull'esclusiva della rotta più redditizia». Né è sufficiente l'emendamento proposto dalla Lega e dal centrodestra che sarà inserito nel decreto salva-crisi: «Se si tratta di liberalizzare — ha chiosato la Moratti — deve essere anche per il Milano-Roma che è la tratta più remunerativa». Anche il presidente della Sea, Giuseppe Bonomi, ospite a «Domenica In», ha insistito sulla necessità di «non farsi prendere dalla fretta» e di valutare la proposta di Lufthansa «che è un partner industriale credibile e autorevole con cui abbiamo sempre costruito una prospettiva di sviluppo». Quanto alla vicenda Expo, la Moratti sostiene che «ci sia stata una sottovalutazione del significato di questa grandissima opportunità per il Paese». Le istituzioni milanesi e lombarde erano pronte sin dal 5 agosto, «purtroppo c'è stato un blocco del ministero dell'Economia per diversi mesi». I motivi? «Dovete chiederli al ministro Tremonti». La conclusione politica è del presidente della Provincia, Filippo Penati: «Mi auguro che questa coraggiosa posizione della Moratti preluda alla possibilità di aprire, tutte le istituzioni milanesi unite, una vertenza territoriale con il governo Berlusconi su Malpensa, Expo, trasferimenti, federalismo fiscale». Elisabetta Soglio

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Gruber e Guiglia su Alitalia-Cai (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 12-01-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Spettacoli TV - data: 2009-01-12 num: - pag: 46 categoria: BREVI Gruber e Guiglia su Alitalia-Cai Alla vigilia della partenza della nuova compagnia Alitalia-Cai, la prima puntata del 2009 dell'approfondimento di Gruber e Guiglia (insieme nella foto) ospita Piero Marrazzo e Roberto Cota. Otto e mezzo La7, ore 20.30

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in volo alitalia-air france (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 1 - Prima Pagina La compagnia francese sborsa 322 milioni di euro per il 25% di Cai. Oggi il debutto, rischio caos per la protesta degli autonomi In volo Alitalia-Air France Colaninno: Fiumicino e Malpensa hub, va ridimensionato Linate

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quel contentino per il nord - livini (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 1 - Prima Pagina Quel contentino per il nord LIVINI milano La guerra degli hub si è chiusa ieri con la vittoria per ko di Fiumicino e un contentino virtuale � un impegno al rilancio condizionato da molti paletti � per Malpensa. Rocco Sabelli, ad della nuova Alitalia, non poteva essere più chiaro: «Il nostro network è basato a Roma», ha ribadito. Lo dicono i numeri: la nuova compagnia targata Cai opera da oggi 13 rotte intercontinentali dalla capitale e solo 3 (New York, Tokyo e San Paolo) da Milano. Lo scalo lombardo «resta strategico anche per Air France», ha addolcito la pillola Roberto Colaninno. SEGUE A PAGINA 3 SERVIZI ALLE PAGINE 2, 3 E 4

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intesa con i sindacati, resta l'incognita autonomi - cecilia gentile (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

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Pagina 2 - Economia Organizzazioni di base ancora sul piede di guerra, possibili disagi sui voli. Assemblee programmate anche a Milano Intesa con i sindacati, resta l´incognita autonomi CECILIA GENTILE ROMA - Le assemblee convocate per oggi, dalle 7 della mattina da parte di Cgil, Cisl, Uil e Ugl sono state ancora revocate ieri sera poco prima delle 11. I sindacati confederali hanno infatti raggiunto l´accordo per il reimpiego di 292 i lavoratori ex Alitalia in cassa integrazione a cui verrà data una nuova occupazione, in parte nella nuova compagnia e in parte in aziende a cui vengono affidate attività in outsourcing, come pulizie di bordo e magazzino merci. Resta la minaccia dei sindacati di base, il Cub e lo Sdl, che annunciano manifestazioni e azioni di boicottaggio dalla mattina presto, quando il primo volo dell´era Cai si alzerà da Roma verso Linate e da Londra planerà il primo arrivo. Debutto difficilissimo anche a Milano, negli scali di Malpensa e Linate, dove i sindacati, confederali e non, scontenti del piano Cai, annunciano una non stop di assemblee che metterà a rischio i voli della mattina. La giornata di ieri è trascorsa tra gli snervanti presidi sotto la sede Alitalia della Magliana dei dipendenti non riconfermati, in attesa dell´esito delle ultime trattative e un simbolico funerale organizzato dal sindacato Cub e dal Comitato cassintegrati e precari Alitalia-AirOne. «Siamo qui e ancora non sappiamo cosa faremo domani», dicevano i lavoratori Alitalia, riferendo che intanto gli operatori con un contratto di formazione lavoro erano stati raggiunti da un telegramma che li informava dell´interruzione del contratto. Il funerale ha sfilato all´aeroporto di Fiumicino con una bara nera issata a spalla sulla quale, accanto ad un modellino di aereo, erano conficcati un pugnale con la scritta "Governo, Enac, Sindacati, Cai e Pd", e una lapide grigia con il logo Alitalia e le date "5.5.1947 - 12.1.2009". Da Fiumicino la manifestazione si è spostata davanti alla sede della Regione Lazio per incontrare il presidente Piero Marrazzo che li ha rassicurati: attraverso l´Unionfidi, la Regione anticiperà quanto spetta ai cassintegrati. Effettuerà inoltre un monitoraggio delle procedure di ricontrattualizzazione per verificare la trasparenza delle operazioni. Dagli uffici della Regione il corteo si è diretto al Quirinale e poi alla sede dell´Enac, dove in serata è avvenuto il passaggio di consegne dalla Cai alla nuova Alitalia.

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la esso minaccia di tagliare il pieno (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

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Pagina 3 - Economia L´ultimatum La Esso minaccia di tagliare il pieno ROMA - C´è come una buca sulle piste che oggi ospiteranno i primi voli della nuova Alitalia. La Esso, uno dei fornitori di carburante della nuova come della vecchia compagnia aerea, chiude i suoi rubinetti. Proprio ieri pomeriggio, la Esso ha scritto ad alcuni capi impianto delle società operative che riforniscono i velivoli nei vari scali italiani. La comunicazione è ferma: si chiede di «non consegnare fuel» - cioè carburante - né in conto ad Alitalia (la vecchia compagnia) né in conto ad Alitalia Cai. Il blocco, a partire dalla mezzanotte. Fonti della Esso spiegano che non è una questione di soldi. Non si tratta, cioè, di somme che la defunta Alitalia deve alla compagnia petrolifera. La Esso, semmai, chiede alla nuova compagnia aerea di fare proprie tutte le garanzie che ricadevano sulla vecchia in base ai contratti in vigore al momento del passaggio di consegne. Queste stesse fonti spiegano che il dialogo non si è interrotto e che si tenta di raggiungere un accordo. I problemi ci sono, certo, ma l´intesa resta possibile. (a.fon.)

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alitalia sposa air france anche malpensa sarà hub - luca iezzi (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 2 - Economia Alitalia sposa Air France anche Malpensa sarà hub Colaninno: più rotte allo scalo lombardo se si taglia Linate L´accordo Ai francesi il 25 per cento della nuova compagnia per 322 milioni LUCA IEZZI ROMA - Sarà Air France il copilota della nuova Alitalia, un posto alla cloche pagato 322 milioni di euro. La conferma è arrivata dal cda della nuova compagnia di bandiera: i francesi sottoscriveranno un aumento di capitale per acquisire il 25% della società e tre posti nel consiglio di amministrazione. Si completa così la compagine azionaria del vettore che oggi alla 6 farà decollare il primo volo del nuovo network unico Alitalia e Air One (i marchi rimarranno distinti). Ieri sera nella sede dell´Enac è stata concessa la nuova licenza di volo, davanti ad al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e al ministro dei Trasporti Altero Matteoli, poi dall´una di notte i tecnici dell´ente regolatore e di Alitalia hanno lavorato per far sì che gli adempimenti fossero ultimati. «E´ un momento molto importante: dopo mesi di sofferenza, lavoro e sacrifici» ha detto Letta al momento della firma ricordando però che c´è «chi ha sperato che a questo momento non si arrivasse». L´ad Rocco Sabelli si è augurato un rapido «ritorno alla normalità, ma l´avvio potrebbe essere reso ancora più complesso dalle proteste dei lavoratori: «Partiamo con 9.600 persone le assunzioni sono completate al 99% - ha ribadito Sabelli - non ci aspettiamo agitazioni sindacali». Ma cassaintegrati e i sindacati che non hanno dialogato con Cai si faranno sentire: «Mostreremo al Paese che non c´è nulla da festeggiare» dice lo Sdl che manifesterà a Fiumicino. Al presidente Roberto Colaninno è spettato il compito di illustrare l´alleanza industriale con Air France che dura otto anni e garantisce una gestione alla pari. Si aspettano 720 milioni di euro in sinergie per i prossimi tre anni, contro gli 89 milioni di euro l´anno dell´attuale accordo. I soci italiani potranno recedere se almeno il 50% di questi guadagni non si sarà realizzato. Colaninno ha sottolineato più volte che la governance pone dei paletti ad Air France e che gli imprenditori di Cai rispetteranno gli impegni presi. Per quattro anni nessun socio potrà cedere le azioni all´esterno. Al quinto anno - tra il 13 gennaio e il 28 ottobre 2013 - il trasferimento delle azioni a terzi sarà possibile, ma i soci italiani avranno diritto di prelazione. Il lock up viene meno solo con la quotazione in Borsa, a partire dal terzo anno. Le azioni della società saranno divise in "tipo a" per gli imprenditori italiani e "tipo b" per i francesi e lo statuto vieta il trasferimento di quote tra soci di classi diverse. Per il resto tutto sarà deciso con pari dignità tra i due partner, a cominciare dall´hub. Confermata l´attuale preponderanza di Fiumicino, Colaninno ha ribadito di voler investire su Malpensa: «Vogliamo riportare le rotte intercontinentali a Milano, è la nostra priorità strategica», non cambiano però le condizioni, già previste dal piano industriale. Fino a 14 rotte potranno tornare nello scalo varesino a patto che a Linate ci sia solo la navetta Roma-Milano. Anche i francesi sono d´accordo, ribadisce Colaninno e annuncia: «Avvierò al più presto i contatti con gli enti locali lombardi». Spera che sfumata Lufthansa e il sindaco di Milano e il governatore lombardi siano più disponibili.

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ma il rilancio del nord è solo sulla carta a roma il primo round della sfida dei voli - (segue dalla prima pagina) ettore livini (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 3 - Economia Sabelli: la nostra base è Fiumicino. Con Linate city-airport 14 voli intercontinentali allo scalo lombardo Ma il rilancio del Nord è solo sulla carta a Roma il primo round della sfida dei voli L´emendamento del governo al dl anti-crisi è solo uno specchietto per le allodole Per ora il fronte padano si è ritrovato con un pugno di mosche in mano (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) ETTORE LIVINI Ma il posizionamento al nord di 11 nuove destinazioni a lungo raggio promesso ieri ha una condizione irrinunciabile: il ridimensionamento di Linate a scalo-bonsai, dedicato solo al servizio navetta Milano-Roma. Operazione lunga da realizzare ? almeno due anni, dicono gli esperti ? e subordinata a due passaggi strettissimi: un accordo politico ? complesso anche per le divisioni all´interno del centrodestra ? e il via libera, non scontato, della Ue. I veleni del dualismo Malpensa-Fiumicino non vanno dunque in archivio con il primo volo della nuova Alitalia. Per un semplice motivo: mentre lo scalo laziale può da oggi contare su un vettore di riferimento con le spalle larghe (Air France ha da sempre privilegiato Roma come hub) quello lombardo ha davanti per ora un´unica certezza ? un traffico passeggeri calato nel 2008 da 24 a 19 milioni di passeggeri ? e una valanga di promesse tutte da verificare sul campo. Il rafforzamento ipotizzato da Colaninno (Cai punterebbe a nuovi voli da Milano per Chicago, Los Angeles, Boston, Miami, Toronto, Rio, Buenos Aires, Shanghai, Pechino, Osaka e Nuova Delhi) non è certo dietro l´angolo. E lo status quo parla oggi di un operativo della compagnia di bandiera ridotto dell´80% su Milano. L´emendamento salva-Malpensa accluso dal governo al decreto anti-crisi è un altro specchietto per allodole, una cortina di fumo utile per placare il malumore di una base leghista un po´ in subbuglio: impegna il governo ad accordi dai tempi incerti (l´esecutivo Berlusconi del resto non aveva ad oggi aperto nemmeno un dossier) e condizionati ai sì delle controparti. Tanto che il suo contenuto operativo più efficace ? secondo gli analisti di settore ? non è quello che dipende dalla volontà politica ma è piuttosto l´obbligo "tecnico" per Enac di rilasciare licenze provvisorie per almeno tre stagioni Iata. L´unica carta concreta per il rilancio dell´aeroporto è quella che la Sea si è costruita da sola: l´accordo con Lufthansa, pronta a decollare con una serie di rotte dirette per l´Europa e, in prospettiva, a fare di Malpensa il suo quarto hub. Un piano che rischia però di saltare in caso di "rientro" su Milano di un´Alitalia alleata ad Air France. Troppo poco per eliminare del tutto i mal di pancia di un fronte del Nord che dopo essere sceso in campo per silurare la vendita ad Air France del governo Prodi («no alla desertificazione di Malpensa», era la parola d´ordine della rivolta), si ritrova oggi con poco più di un pugno di mosche in mano. Una volta portata a casa la rottura con Parigi, del resto, gli interessi di questa eterogenea armata padana si sono divisi. Berlusconi ha tirato dritto per la sua strada con l´unico obiettivo di mettere assieme una cordata tricolore in grado di salvare Alitalia (a spese dei contribuenti e sempre con Air France, come è chiaro ora). Anche a costo di sacrificare gli scali lombardi. La Lega, Roberto Formigoni e Letizia Moratti ? a lungo silenziosi davanti alle mosse del premier e paladini un po´ maldestri di un´offerta (quella di Lufthansa) che non si è mai materializzata ? si sono ritrovati invece dopo mesi di mobilitazione al punto di partenza: con Malpensa ridimensionata a scalo di serie B dalla nuova Alitalia. La grande industria del Nord, che un anno fa tuonava e firmava manifesti contro i tagli ai voli intercontinentali dall´area più ricca del paese, oggi tace. Anzi. Qualcuno dei protagonisti delle proteste di allora (come Marco Tronchetti Provera ed Emma Marcegaglia) ha messo i suoi soldi in Cai, saltando, almeno fino a prova contraria, dall´altra parte della barricata. La vera partita politica della guerra degli hub ? un derby tutto interno al centrodestra ? inizia, piuttosto che finire, con il decollo dell´Alitalia targata Colaninno. Il rilancio reale di Malpensa è una condizione indispensabile per convincere la base della Lega che gli interessi dell´aeroporto di riferimento del Carroccio (legati a filo doppio a migliaia di posti di lavoro in Lombardia) non sono stati svenduti sull´altare del federalismo fiscale. C´è da capire che partita vorrà giocare Letizia Moratti, che su questo fronte nelle ultime settimane si è mossa con un certa autonomia rispetto al premier. La Sea in crisi taglia una buona fonte di dividendi per il Comune di Milano. Il ridimensionamento di Linate costerebbe 30 milioni di perdita in più. Forse troppo da sopportare per un sindaco già alle prese con i postumi del flop della grande nevicata e alla disperata ricerca dei fondi (e dei collegamenti aerei) necessari per riuscire a mettere in piedi l´Expo 2015.

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caselle, utili dimezzati: colpa del rosso di alitalia (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

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Pagina I - Torino Caselle, utili dimezzati: colpa del rosso di Alitalia «Per Caselle si annunciano utili dimezzati. Colpa del rosso di Alitalia». Maurizio Montagnese, presidente della Sagat, la società che gestisce l´aeroporto di Caselle, fa il punto sullo scalo torinese nel giorno in cui debutta la nuova compagnia italiana. E annuncia: «Anche quest´anno chiuderemo con tre milioni e mezzo di passeggeri nonostante la crisi del vettore nazionale». Tramonta però il volo con New York. SERVIZIO A PAGINA IX

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cento destinazioni al giorno (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

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Pagina IX - Torino La nuova compagnia tricolore è quella che assicura il maggior numero di aerei Cento destinazioni al giorno Nella classifica dei 100 voli in partenza in testa c´è l´Alitalia di Cai, che ha assorbito le rotte Air One. Da Caselle decollano 11 voli su Roma, cinque su Napoli, uno rispettivamente su Bari, Lamezia Terme, Palermo e Alghero. In seconda posizione c´è Blu Express con sei collegamenti con la capitale, mentre Air France garantisce cinque rotte quotidiane con Parigi. Ha aumentato i voli Air Italy su Napoli, tre al giorno, mentre d´estate garantisce un Olbia. Altro vettore in crescita è Air Vallé con due voli al giorno su Roma, due su Napoli, uno su Pescara e cinque collegamenti su Trieste. Meridiana garantisce un volo su Cagliari e due al giorno su Catania, a cui si aggiungono i due di Windjet, che opera pure su Palermo. Myair ha quattro collegamenti con Foggia. Sette i voli sugli scali londinesi tra British, EasyJet e Ryan Air (collega anche Barcellona-Gerona, Trapani, oltre alle 11 rotte invernali). Iberia garantisce tre voli al giorno su Madrid e due su Barcellona, mentre sono sei i voli Lufthansa con Monaco, cinque con Francoforte, due su Dusseldorf e due su Stoccarda. Due voli al giorno con Brusselles (Bruselles Airlines), uno con Lussemburgo (Luxair), uno con Katowice (Lot Polish), tre settimanali con Tirana (Albanian Airlines), con Timisoara (Carpatair), con Casablanca (Royalair Maroc). (r.t.)

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"per caselle utili dimezzati colpa del rosso di alitalia" - diego longhin (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

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Pagina IX - Torino Il futuro Il bilancio L´obiettivo Eurofly era pronta a un collegamento trisettimanale con gli States, poi l´impennata dei costi del carburante ha fatto saltare tutto Anche quest´anno chiuderemo con tre milioni e mezzo di passeggeri sebbene la crisi del vettore nazionale ci sia costata 200mila presenze Contiamo sempre di arrivare al 2011 con un milione di transiti in più e in futuro di toccare quota 5 milioni grazie a una base "low cost" "Per Caselle utili dimezzati Colpa del rosso di Alitalia" Montagnese: e il volo per New York non è più una priorità DIEGO LONGHIN «Fino a luglio siamo andati avanti, mese su mese, a segnare record storici di passeggeri. A settembre l´inversione. Un segno meno che è figlio sia della crisi Alitalia sia delle difficoltà generali dell´economia che si riflettono sul settore del trasporto aereo». Maurizio Montagnese, presidente di Sagat, traccia un quadro di un 2008 difficile per Caselle e delinea le strategie per il 2009. Dottor Montagnese, quanti passeggeri ha perso Torino nell´ultimo anno? «Chiuderemo sempre intorno ai 3 milioni e mezzo, anche se la crisi Alitalia è costata a Torino circa 200 mila passeggeri con una punta nell´ultimo quadrimestre. Grazie all´intervento di Blu Express, prima con tre voli quotidiani poi diventati sei su Roma, siamo riusciti a limitare i danni. Ci sarà una differenza negativa rispetto al 2007, intorno ai 50 mila passeggeri». Il piano triennale prevedeva 1 milione in più di transiti a fine 2011. Riuscirete a rispettare l´obiettivo? «Per forza. Caselle è condannata a crescere. Abbiamo una struttura moderna e all´avanguardia con una capacità di 5 milioni di passeggeri. Non c´è altra strada. Per cui l´obiettivo finale deve rimanere questo. Saremo però costretti a rivedere leggermente al ribasso gli obiettivi intermedi». Prevedete un calo di passeggeri nel 2009? «I budget che fisseremo saranno più flessibili e si potranno rivedere nel corso dell´anno. Il milione in più di transiti è legato all´apertura di una base a Caselle. Questo rimane l´obiettivo principale. Ma solo una low cost, sullo stile di Ryanair, ci può garantire il risultato. In accoppiata con altri vettori che hanno visto su Torino un´opportunità di incrementare il loro mercato, proprio come Blue Express oppure Air Italy, che ha aperto un collegamento su Napoli sostituendo Alitalia». Il 2008 doveva essere l´anno dei collegamenti a lungo raggio, in testa il Torino-New York. Avete invece dovuto far fronte alle difficoltà sulle tratte domestiche. Le rotte intercontinentali possono attendere? «Eravamo ad un passo dall´apertura di un trisettimanale con New York. Da parte nostra abbiamo fatto tutti gli sforzi. Purtroppo il balzo in avanti del costo del carburante ha fatto cambiare idea al vettore, Eurofly. Ora direi che non è più tra le priorità. Caselle vanta buoni collegamenti con Londra, Monaco, Madrid, Roma, Parigi e Francoforte. Hub di primo piano. Rafforzeremo le tratte a medio raggio europee. In una situazione difficile Sagat è riuscita a garantire i collegamenti, senza una diminuzione del servizio e danni per gli utenti. Credo che questo ci possa essere riconosciuto da tutti». Qual è la vocazione di Caselle? «Quella del traffico business. Caratteristica che si mantiene inalterata. Accanto a questa si deve sviluppare il traffico turistico e di piacere. Per questo, ed è uno sforzo che deve coinvolgere tutti, dovremmo riuscire a vendere meglio Torino e il Piemonte a livello europeo sul fronte incoming. In questo è fondamentale anche la strategia di apertura di una base». Torino ci ha perso o guadagnato rispetto alla crisi Alitalia? «Caselle è una delle basi della nuova compagnia. E queste non sono scelte degli aeroporti. Vuol dire che i nuovi vertici della società hanno deciso di puntare su Torino perché sanno che qui c´è mercato, privilegiando il Pertini rispetto ad altri scali, mantenendo sostanzialmente invariato il numero di voli. Gli effetti negativi si sentiranno sul conto economico dell´anno 2008». Chiuderete in negativo? «No, ma i risultati saranno ridimensionati rispetto al previsto». Colpa dei crediti che vantate con la ex compagnia di bandiera? «Non riusciremo a recuperare tutto. Soprattutto non riusciremo a recuperare quelli accumulati prima di fine agosto, prima del commissariamento della vecchia Alitalia. Alla fine incasseremo meno della metà rispetto ai 7 milioni e mezzo, senza considerare gli effetti negativi anche sulla società di handling». Che riflessi ci saranno sul conto economico? «Come fatturato saremo in linea con quello del 2007, ma gli utili saranno ridotti, pressoché dimezzati, per far fronte ai mancati introiti di Alitalia. Oltre che su Sagat capogruppo gli effetti negativi di Alitalia si sono sentiti su Sagat Handling, la società di servizio per le operazioni di terra». Avrete problemi a recuperare anche i crediti di Air One? «No, su quelli non ci dovrebbero essere sorprese».

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marrazzo: "anticiperemo ai lavoratori i soldi della cassa integrazione" - maria elena vincenzi (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

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Pagina I - Roma La Regione Marrazzo: "Anticiperemo ai lavoratori i soldi della cassa integrazione" MARIA ELENA VINCENZI LA REGIONE Lazio anticiperà gli assegni dei lavoratori Alitalia in cassa intergrazione. è stato proprio il governatore, Piero Marrazzo, ad annunciarlo ai lavoratori che ieri si sono riuniti sotto la Regione per partire da lì con un corteo "funebre" per la morte di Alitalia. Con tanto di bara al seguito. SEGUE A PAGINA III

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"alitalia, fiumicino non si tocca" (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

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Pagina I - Roma Il segretario romano della Cgil Claudio Di Berardino: "Non vogliono ricorrere a una strategia di mercato "Alitalia, Fiumicino non si tocca" La protesta dei sindacati. "Hanno usato il manuale Cencelli" I sindacati confederali bocciano senza mezzi termini la decisione di Cai di privilegiare Malpensa per i voli intercontinentali, e ieri hanno sfilato in centro fino a palazzo Chigi mostrando cartelloni listati di nero: «Lunedì 12 gennaio è venuta a mancare la nostra cara compagnia di bandiera». «Hanno scelto Malpensa in base al manuale Cencelli, non a una strategia di mercato», dice il segretario regionale della Cgil, Claudio Di Berardino. «è una decisione completamente inattesa», protesta il segretario Cisl di Roma e Lazio, Franco Simeoni, per nulla disposto a gettare la spugna: «Siamo fortemente decisi a difendere il ruolo di Fiumicino e a tutelare i lavoratori e le imprese del territorio». E Scardone (Uil): «Ora i politici romani e laziali si organizzino in lobby come in Lombardia, o si dimettano tutti». CECILIA GENTILE A PAGINA III

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"intanto anticiperemo la cassa integrazione" - maria elena vincenzi (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina III - Roma Il governatore del Lazio Marrazzo: "Interverremo" "Intanto anticiperemo la cassa integrazione" "E sul metodo delle assunzioni controlleremo che tutto sia stato trasparente" MARIA ELENA VINCENZI (segue dalla prima di cronaca) «Stiamo lavorando con Unionfidi» ha detto «per anticipare noi, come Regione, quanto spetta ai lavoratori Alitalia che vanno in cassa integrazione, ma per alcuni mesi non percepiranno quanto gli spetta. Certo, prima dobbiamo avere una stima delle persone che realmente andranno in cassa integrazione, comunque ci impegniamo a fare fronte noi come Regione a questa emergenza per quanto ci sarà possibile». Il governatore è andato oltre. «Ci è stato segnalato da più parti che nelle procedure di ricontrattualizzazione del personale Alitalia nella nuova compagnia aerea si stanno utilizzando procedure non trasparenti. Il potere d´ispezione spetta ai ministeri competenti ma la Regione chiederà come stanno andando le cose. Credo che sia anche giusto un monitoraggio su quello che è il processo di riassunzione dei dipendenti di Alitalia. La crisi non deve essere gestita solo con un accompagnamento dei lavoratori verso la cassa integrazione». Una scelta che i lavoratori hanno accolto con soddisfazione e che è stata ribadita anche dall´assessore al Lavoro della Regione, Alessandra Tibaldi: «Il Lazio ha deciso di attivare un Fondo di Garanzia sulle ricadute occupazionali per un importo pari a 10 milioni di euro, a sostegno delle aziende dell´indotto diretto ed indiretto Alitalia. Non lasceremo soli i lavoratori e le lavoratrici che, con il piano industriale della Cai, o sono stati espulsi dal processo produttivo o sono stati assunti dalla nuova compagnia secondo criteri di selezione discriminatori. Attiveremo tramite i Centri per l´impiego delle liste pubbliche per l´assunzione dei dipendenti della nuova compagnia di volo attingendo al serbatoio delle lavoratrici e lavoratori Alitalia». E proprio per discutere di questi problemi, una delegazione di manifestanti è salita a via Cristoforo Colombo. Dall´Eur al Quirinale. Il corteo continua anche sotto la pioggia, proprio come la cassa integrazione. "Quella della Regione è una buona notizia ? esordisce Antonio Amoroso ? ma bisogna vedere quanto tempo ci vorrà". E anche se arriverà l´assegno, la situazione, per chi non ha più un lavoro, resta tragica. "Ho lavorato in Alitalia per 31 anni ? dice Gloria De Marchis ? e ora mi ritrovo in cassintegrazione con un figlio a carico senza sapere perché. Le nuove assunzioni sono state fatte senza un criterio, senza rispettare alcuna regola. è una vergogna". Una comunicazione, quella del passaggio a zero ore, che, dicono, è arrivata via email. "Io e mia moglie siamo entrambi stati riassunti ? spiega Marco Ceccomarini, assistente di volo ? ma siamo qui per esprimere la nostra solidarietà a chi ci ha lavorato accanto per 11 anni. Per dire no a una operazione che mette in ginocchio 11 mila persone, una manovra suddita dei poteri economici. Un gioco al massacro che è stato avallato anche dai sindacati e dai "cosiddetti" enti super partes che, invece, si sono prestati a un gioco indecente". In serata il corteo "funebre" si è spostato sotto alla sede dell´Enac e l´appuntamento è per stamattina alle 6: Roma-Milano, primo volo Cai.

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"alitalia, ora non si distrugga fiumicino" - cecilia gentile (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina III - Roma "Alitalia, ora non si distrugga Fiumicino" La protesta dei sindacati dopo l´annuncio di voli intercontinentali a Malpensa Regina: "Speriamo che l´accordo metta la parola fine alla fase politica" CECILIA GENTILE «Se queste sono le intenzioni della nuova Alitalia, vuol dire che alla Lega lombarda noi contrapporremo la Repubblica romana. Non possiamo permettere che, dopo i costi pagati per Alitalia, Roma e il Lazio paghino anche per il declassamento di Fiumicino». Così Luigi Scardone, segretario generale della Uil del Lazio. E Claudio Di Berardino, segretario di Cgil Roma e Lazio: «Hanno prodotto un piano industriale usando il manuale Cencelli, non le ragioni del mercato e dell´economia». Non ci stanno i sindacati confederali. La dichiarazione di Colaninno su Malpensa hub intercontinentale, fatta ieri pomeriggio, mentre Roma e Lazio ancora si leccano le ferite del ridimensionamento dell´Alitalia, ha scatenato reazioni durissime e propositi di battaglia. «Confermo la nostra priorità strategica sull´aeroporto di Malpensa, alla condizione di raggiungere l´accordo su una razionalizzazione del traffico aereo su Linate», ha dichiarato il presidente Alitalia Roberto Colaninno. E ancora: «L´impegno di Alitalia e di Air France è concentrare le rotte intercontinentali su Malpensa. L´accordo con Air France poggia su tre grandi hub europei: Amsterdam, Parigi e uno che sceglierà Alitalia, che noi indichiamo con Milano». «E´ una dichiarazione assolutamente inattesa - dice Franco Simeoni, segretario Cisl Roma e Lazio - Siamo fermamente decisi a difendere il ruolo di Fiumicino e a tutelare i lavoratori e le imprese del territorio». Proprio venerdì scorso Cgil, Cisl e Uil regionali hanno mandato una lettera a Comune, Provincia e Regione chiedendo di essere convocati al prossimo tavolo interistituzionale per esaminare il piano industriale della nuova Alitalia. «Finora non ci hanno mai chiamato - ricorda Scardone - i sindacati li invitano solo quando ci sono da gestire i licenziamenti e la cassa integrazione. Allora si appellano al senso di responsabilità. Roma e Lazio hanno pagato il prezzo più alto per la vertenza Alitalia. Ci siamo dovuti accollare anche la crisi di Airone. A Roma rimane il problema aperto di almeno seimila cassintegrati. A Malpensa ce ne saranno al massimo mille. Allora, come in Lombardia i politici si organizzano in lobby, lo stesso facciano anche a Roma e nel Lazio, oppure si dimettano tutti». Per i cassintegrati di Alitalia, la Regione Lazio ha previsto in finanziaria un fondo per la creazione di un polo industriale che utilizzi per lo scalo di Fiumicino tutte le professionalità e il personale licenziati. «Ma questo impegno - osserva Di Berardino - si rivelerà inefficace se Malpensa verrà privilegiata a danno di Fiumicino. Ci troviamo di fronte ad uno scenario diverso da quello annunciato per le ricadute su Roma e il Lazio». «Come industriali romani esprimiamo la nostra soddisfazione e facciamo gli auguri alla nuova Alitalia, che ha la sua sede naturale nella capitale», dichiara Aurelio Regina presidente dell´Unione degli industriali e delle imprese di Roma. «Speriamo che l´accordo di oggi - prosegue Regina - ponga la parola fine alla fase politica per lasciar spazio a quella economica e industriale. Le previsioni internazionali sul traffico aereo in Italia indicano il raddoppio dei passeggeri da 114 milioni a 237 milioni tra il 2005 e il 2020, di cui quasi 70 milioni sono previsti per lo scalo di Fiumicino». «Vigileremo affinché lo scalo di Fiumicino, che ha già pagato in maniera molto pesante la crisi Alitalia, sia tutelato e rilanciato», avverte il presidente della Provincia Nicola Zingaretti.

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fiumicino, ladri di bagagli in manette - massimo lugli (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina VII - Roma Fiumicino, ladri di bagagli in manette Arrestati due dipendenti: razziavano pc portatili e telecamere digitali Trovati altri oggetti preziosi anche nelle auto Ora è caccia ai loro complici Sono stati presi quasi per caso, la polizia indagava su un giro di reperti egizi MASSIMO LUGLI Saccheggiavano i bagagli dei passeggeri: l´ennesima, bruttissima, storia di furti in aeroporto ambientata a Fiumicino proprio in questi giorni di tensione altissima per centinaia di dipendenti Alitalia che rischiano di perdere il posto di lavoro. In manette (e, dopo la scarcerazione, a casa con l´obbligo di dimora) sono finiti due giovani precari della compagnia di bandiera: Luca Santi, 24 anni e Andrea Cannistracci, di 23, entrambi addetti ai bagagli. I due, per un paradosso del destino, aspettavano proprio per ieri un eventuale rinnovo del contratto. Gli uomini della polaria sospettano che il giro di valige saccheggiate, come già è avvenuto in troppe occasioni, fosse molto più vasto e stanno dando la caccia a eventuali complici. «Una storia che presenta molti aspetti ancora da chiarire - secondo l´avvocato difensore dei due operai, Gianluca Arrighi - mi auguro solo che il garantismo, di cui si parla tanto in questi giorni, valga anche per i dipendenti Alitalia». L´arresto dei due, stavolta, è avvenuto quasi per caso: niente telecamere nascoste nel locale degli armadietti o poliziotti infiltrati con le tute verdi dei dipendenti. Gli agenti della polaria di Fiumicino erano sulle tracce di un giro di reperti egizi importati di contrabbando e, durante i servizi di osservazione, hanno notato i movimenti sospetti dei due giovani. Santi e Cannistracci sono stati messi, immediatamente, sotto stretto controllo. Era la mattina dell´Epifania. I due operai sono stati visti mentre aprivano i bagagli di quattro passeggeri appena scesi da un volo proveniente da Milano Linate. Subito bloccati dai poliziotti, i due dipendenti Alitalia sono stati trovati in possesso di una macchina fotografica digitale, scarpe da ginnastica di marca e perfino di un gioco da tavola, il "Risiko". Altri oggetti preziosi, quasi sicuramente rubati, sono saltati fuori dalla successiva perquisizione delle auto dei fermati. Più tardi, davanti al pm della procura di Civitavecchia Edmondo De Gregorio, i due hanno sostanzialmente confessato, anche se entrambi hanno cercato come potevano di alleggerire la loro posizione. Dopo qualche giorno a Regina Coeli, Luca Santi e Andrea Cannistracci sono stati scarcerati e sono tornati a casa, con l´obbligo di dimora dalle 10, alle 18, misura appena più lieve degli arresti domiciliari. L´arresto è stato formalmente convalidato. Nella sua ordinanza, il Gip Giovanni Giorgianni usa parole molto dure nei confronti dei due operai «che non possono definirsi privi di pericolosità sociale perché , sia perché preposti oltre che al corretto "indirizzo" dei bagagli, anche alla loro vigilanza nel frangente considerato e, quindi, proprio a prevenire ed evitare episodi del tipo di quello che qui si esamina e da loro in concreto commessi - aggiunge il magistrato - sia perché le risultanze delle perquisizioni veicolari e domiciliari forniscono un quadro di tali soggetti come non occasionalmente dediti ad un tal tipo di attività illecita della quale il lavoro intrapreso ha certamente costituito il fattore innescante». Il Gip Giorgianni sottolinea anche, come aggravante dei reati, il fatto che i furti siano stati messi a segno «all´interno di un´area aeroportuale coperta, soggetta ad accesso solo da parte del personale autorizzato da parte di chi avrebbe dovuto vigilare sulla sicurezza dei bagagli e sulla loro corretta, finale, destinazione». Ma la piaga delle valige saccheggiate, nei nostri aeroporti, sembra destinata a non avere mai fine.

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malpensa, rivolta bipartisan "rotte libere subito per salvarla" - andrea montanari (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina II - Milano Malpensa, rivolta bipartisan "Rotte libere subito per salvarla" Nuova Alitalia al via. I sindacati: a Milano giornata di fuoco Formigoni: "Anche gli slot per Roma siano disponibili" Penati: "Ci sono tutte le condizioni per una vertenza con il governo" La compagnia ha assunto 30 giovani "helper" che per due mesi negli scali milanesi informeranno i viaggiatori ANDREA MONTANARI Sarà un battesimo difficile, oggi, quello della nuova Alitalia negli aeroporti di Linate e Malpensa. Anche la trentina di giovani «helper» assunti per due mesi dalla nuova compagnia per informare i viaggiatori non avrà vita facile. Lo promettono i sindacati dei trasporti, confederali e non, che non hanno affatto gradito, ieri, il sì dei soci della ex Cai all´alleanza con Air France e il rilancio del numero uno della nuova compagnia, Roberto Colaninno: «Moltiplicheremo da 3 a 14 i voli intercontinentali di Malpensa a patto che Linate diventi solo un city airport». Caduto nel vuoto l´appello del sindaco Letizia Moratti, che in mattinata aveva sperato ancora: «Cai ci ripensi, l´offerta di Lufthansa è pronta». Dichiarazione seguita però da una smentita della compagnia tedesca: «I contatti continuano, ma non ci sono novità». Il segretario generale della Filt Cgil lombarda, Nino Cortorillo, avvisa i passeggeri: «Sarà molto difficile decollare o atterrare oggi a Milano. Le assemblee dei lavoratori metteranno a rischio tutti i voli, almeno in mattinata. Abbiamo scioperato durante il governo Prodi per difendere Malpensa, lo faremo anche con Berlusconi. Il lavoro si difende solo con lo sviluppo del mercato, non dando vita a un monopolio privato». Alla manifestazione ha dato l´adesione anche Italia dei Valori. Duro il giudizio del segretario generale della Cisl Lombardia, Gigi Petteni, che propone agli altri confederali un´iniziativa comune: «Se i risultati della politica sono questi, occorre che la società civile reagisca. Gli imprenditori di Cai non sono patrioti e non guardano agli interessi generali, ma al loro rendiconto personale. A parole, nei salotti, fanno i liberisti; ma nei fatti preferiscono i monopoli ben protetti. Abbiamo visto tanti proclami in questi giorni. La nostra cultura è quella dello sviluppo non dell´assistenzialismo. Non ci accontentiamo degli ammortizzatori sociali». Fredda anche la reazione del governatore Roberto Formigoni, che ora sembra guardare avanti: «Malpensa potrà tornare a crescere, ma solo dopo due anni di sofferenza e a patto che si liberalizzino tutte le rotte. Compresa la Milano-Roma». Mette le mani avanti l´assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Cattaneo: «Non è stata una bella notizia. Non siamo interessati a una minestra riscaldata». Il presidente della Camera di commercio, Carlo Sangalli, chiede un incontro urgente ai nuovi vertici della compagnia e sembra chiudere la porta alla possibilità di ridimensionare Linate: «Chiediamo un piano del governo che valorizzi lo sviluppo dell´intero sistema aeroportuale milanese». Oggi, intanto, il consiglio regionale approverà, forse con un voto bipartisan, una mozione che chiede al governo di rinegoziare gli accordi internazionali sulle rotte a difesa dell´ex hub lombardo. Maggioranza e opposizione presenteranno due mozioni diverse, ma il Pirellone sta lavorando per ottenere un voto unanime. E il presidente della Provincia, Filippo Penati, rilancia: «Ci sono tutte le condizioni per aprire una vertenza con il governo. Cai fa gli affari propri in nome dell´italianità». La Lega, con Matteo Salvini, avverte: «A Roma sia destra che sinistra stanno giocando col fuoco. Col passare delle ore il rilancio di Malpensa sta diventando un affare da piazza». Anche il leader lombardo dell´Udc, Luigi Baruffi, mette il dito nella piaga: «Il sindaco Moratti si è mosso bene, ma ormai è troppo tardi. Ora la battaglia si deve concentrare sulla liberalizzazione delle rotte». A Palazzo Marino, invece, maggioranza e opposizione non sono riuscite ad andare oltre a un generico accordo per indire entro la fine del mese un consiglio comunale straordinario. Il Pd aveva proposto al centrodestra una presa di posizione comune: «Ma purtroppo - denuncia il capogruppo Pierfrancesco Majorino - l´iniziativa è caduta nel vuoto, a dimostrazione di quanto siano forti i conflitti nel centrodestra. Proponiamo al sindaco di manifestare in piazza con noi: la svendita di Malpensa non può essere accettata».

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le ragioni della disfatta - roberto rho (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina I - Milano LE RAGIONI DELLA DISFATTA ROBERTO RHO Alle sette della sera di un´altra giornata convulsa, le parole dell´amministratore delegato della nuova Alitalia, Rocco Sabelli («Oggi il nostro hub è Fiumicino»), spazzano via le illusioni dei pochi che si erano aggrappati al comunicato ufficiale congiunto Alitalia-Air France, alle promesse di Colaninno e del gran regista Corrado Passera («Ora lavoriamo per una grande Malpensa») per sperare ancora. La realtà - durissima per Milano, la Lombardia, la Sea e soprattutto per i lavoratori degli aeroporti e dell´indotto - più che nelle rassicurazioni dei vertici della Cai («Malpensa hub europeo con Parigi e Amsterdam»), sta tutta in quei 39 voli settimanali che collegano Milano e Parigi, quasi una navetta, e che porteranno i viaggiatori lombardi nell´unico hub che Air France vuole potenziare, cioè il Charles de Gaulle. Naturalmente a spese di Malpensa, che del Charles de Gaulle è, o potrebbe essere, solo un concorrente, mai un alleato. Questo è quello che Air France ha sempre voluto, la sostanziale cancellazione di Malpensa dalla mappa degli aeroporti europei che contano e la sostanziale annessione a Parigi del ricco mercato dell´Italia del Nord. Improbabile che Colaninno e Sabelli siano riusciti a far cambiare idea ai francesi, ammesso che ci abbiano provato. Tanto è vero che le pur modeste rassicurazioni sul futuro di Malpensa continuano ad essere condizionate alla morte di Linate e chissà a cos´altro. SEGUE A PAGINA II

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solo promesse per malpensa (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina I - Milano Caduti nel vuoto gli appelli di Moratti e Formigoni. Penati: "Adesso apriamo una vertenza con il governo" Solo promesse per Malpensa "Sarà hub, ma a spese di Linate". Proteste, oggi voli a rischio Voli a rischio oggi a Linate e Malpensa nel giorno del debutto della nuova Alitalia dopo il sì all´alleanza con Air France. Lo minacciano i sindacati che non hanno gradito la proposta dei nuovi vertici di rilanciare l´ex hub lombardo a patto di ridimensionare lo scalo di Linate. Caduto nel vuoto l´appello pro Lufthansa del sindaco Letizia Moratti. Oggi il Consiglio regionale voterà una mozione che chiederà al governo di liberalizzare le rotte. «Anche la Milano-Roma», rilancia il governatore Roberto Formigoni. Il presidente della Provincia Filippo Penati va oltre: «Apriamo una vertenza col governo». Critico l´ex presidente di Confindustria e di Sea Giorgio Fossa: «La Moratti doveva muoversi prima». MONESTIROLI E MONTANARI ALLE PAGINE II E III

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"pressing fuori tempo massimo moratti doveva muoversi prima" - teresa monestiroli (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina III - Milano City Airport Il futuro "Pressing fuori tempo massimo Moratti doveva muoversi prima" Fossa: per un anno non si è fatto niente per l´hub L´ex presidente di Sea: bisognava lavorare per creare un´alternativa ad Alitalia che rilanciasse lo scalo Colaninno ha ragione, il Forlanini è un problema e va trovato un compromesso: l´unica soluzione è un ridimensionamento che però vada oltre la Milano-Roma A Varese bisogna tornare a 25 milioni di passeggeri al massimo in tre anni, altrimenti si muore. Io punterei tutto su un altro vettore: c´è spazio per due attori TERESA MONESTIROLI «Tutta questa polemica da parte del sindaco Moratti e del presidente della Provincia Penati è un po´ tardiva. è un anno che si discute del futuro di Alitalia e di Malpensa. Loro dove sono stati in tutto questo tempo? è sconcertante una discesa in campo così in ritardo». Per Giorgio Fossa, ex presidente della Sea, è inutile lamentarsi adesso, «quando non si è fatto niente per salvare l´hub milanese». Che cosa si poteva fare un anno fa? «Air One cercava imprenditori che l´affiancassero per comprare Alitalia. In quel momento la politica dov´era? L´unico che si fece sentire fu Roberto Formigoni, presidente della Regione. Era allora che bisognava far nascere un´alternativa all´Alitalia che potesse rilanciare l´aeroporto di Malpensa. Ora pensare che una compagnia aerea estera possa abbandonare Roma per Milano è impensabile. Roma è la sede della politica italiana e del Vaticano, che piaccia o no ha una sua forza contro cui Milano non può competere». Anche due hub sarebbero impensabili? «Un paese può avere due hub solo se ha una compagnia aerea forte e Alitalia ora non lo è. L´intervento della Moratti mi sembra un po´ tardivo». Ora la cordata di imprenditori c´è e, a sorpresa, sembra disposta a puntare su Malpensa. Ma Colaninno ieri ha dettato le sue condizioni: Malpensa terzo hub dopo Parigi e Amsterdam solo se Linate diventerà un city airport specializzato nella tratta Milano-Roma. Lei non ha mai voluto rinunciare a Linate, ora è diventata una scelta necessaria? «Colaninno in parte ha ragione, Linate è un problema e un compromesso va trovato. Ma Malpensa non è in grado di far fronte al traffico aereo milanese dei momenti buoni, quello di due-tre anni fa. Per questo, quando io ero presidente della Sea, con l´allora ministro Bersani eravamo arrivati a una mediazione: mettere paletti forti a Linate stabilendo un massimo di 7-8 milioni di passeggeri l´anno. In questo modo i due aeroporti hanno potuto sopravvivere. Nel 2006 il traffico di Linate sarebbe stato insostenibile per Malpensa». Ora però di voli ce ne sono molti meno. «Oggi Malpensa potrebbe reggere anche il traffico del Forlanini, ma se Alitalia tornerà a crescere, come deve, non sarà più possibile. L´unica soluzione è un ridimensionamento che però vada oltre la tratta Milano-Roma». Come vede il futuro di Malpensa? «Se fossi il presidente della Sea ora punterei tutto su un ulteriore vettore che faccia base lì. C´è spazio per vivere bene tutti e due: la nuova Alitalia e un´altra compagnia aerea. In tempi rapidi, massimo tre anni, Malpensa deve tornare a 25 milioni di passeggeri l´anno altrimenti muore». è quello che sta cercando di fare Lufthansa. «Non dico che deva essere necessariamente Lufthansa. Dico però che i tempi per far rinascere Alitalia saranno lunghi. Ci vuole qualcuno che risollevi le sorti di Malpensa prima». Anche lei, come il sindaco Moratti, preferisce Lufthansa a Air France? «Storicamente la Lombardia è più legata ai tedeschi che ai francesi ma non c´è scritto da nessuna parte che si debba scegliere loro. L´importante è che sia una compagnia che garantisca un certo numero di voli. Sembra che Lufthansa voglia impegnarsi su Malpensa, ma dietro un interesse economico ci devono essere i voli». Gli italiani si stanno disaffezionando alla compagnia di bandiera e hanno iniziato a viaggiare con altri vettori. Vista la concorrenza, questo colpo a Malpensa non rischia di essere deleterio per Alitalia? «Il rischio c´è. Quando la gente si abitua a viaggiare su aerei più comodi e con voli più frequenti è difficile farla tornare indietro. Si può fare, ma è difficile. Poi è arrivata la concorrenza dei low cost e dell´alta velocità. Non è un momento facile, ma con un forte vettore di supporto come Air France ce la faranno». Dovranno farcela in fretta visto che fra sei anni Milano ospiterà l´Expo. «Questa è un´anomalia. Qualunque altro paese nel mondo, una volta vinto l´Expo, costruisce uno scalo intercontinentale. Noi invece ci aggiudichiamo l´esposizione universale ma riduciamo drasticamente il nostro aeroporto». Dirotteranno i visitatori, come i milanesi, su Parigi. «Si può andare a prendere un aereo anche in altri aeroporti, non è poi così drammatico, ma teniamo a mente una cosa: le zone con aeroporti intercontinentali sono quelle che crescono di più».

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cai investe nel sud italia mentre declassa genova (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina II - Genova Cai investe nel Sud Italia mentre declassa Genova Voli carissimi, calo dei passeggeri, protesta dei lavoratori Gli ex dipendenti sono ancora sotto choc, si aggirano come fantasmi nell´aerostazione La crisi è servita. All´aeroporto Cristoforo Colombo di Genova l´era della Cai, la nuova compagnia nata da Alitalia e Air One, decolla con il volo Genova-Roma delle undici del mattino: ieri i passeggeri prenotati erano 27. «è un declino cominciato a fine novembre, quando i voli per Roma hanno iniziato a diminuire: prima erano tutti sui 100 passeggeri ciascuno. E da domani sarà sempre peggio, perché cala ancora il numero dei voli, la gente non si fida più», raccontano gli ex addetti Alitalia dello scalo e della direzione commerciale, che la Cai, la nuova compagnia aerea, ha trasformato in fantasmi del mondo del lavoro. Erano 33, solo 13 hanno ancora un´occupazione ma con un contratto che scade a luglio. Tra sei mesi chissà. Gli altri sono tutti in cassa integrazione. «Eravamo tranquilli perché nei piani di Cai a Genova era previsto un organico di 25 persone: gli altri erano in età tale che la cassa integrazione avrebbe potuto accompagnarli alla pensione. Invece niente. Tutti fuori e siamo l´unico scalo in Italia ad avere avuto solo assunzioni semestrali. In compenso, a Palermo avevano previsto 60 assunzioni, ne hanno fatte 127 e a Bari dovevano essere 35 e ne hanno assunti 78, tutti a tempo indeterminato: è il Nord che paga il prezzo per il sud», dice Antonio Polverino, della rappresentanza aziendale della Filt Cgil, che anche lui è in cassa integrazione. Ieri gli ex dipendenti Alitalia si sono riuniti in assemblea dalle 10 del mattino fino al primo pomeriggio e oggi faranno altrettanto, nella sala delle partenze dove per contro si aggirano sparutissimi drappelli di viaggiatori. Gli ex dipendenti sono ancora sotto choc, li vedi mentre si aggirano come fantasmi smarriti nelle sale dell´aerostazione che fino a giovedì della scorsa settimana era il loro "ufficio". «Sono andata a lavorare giovedì scorso - racconta Monica, 41 anni, due figli - e alle dieci e mezza mi hanno detto di non ripresentarmi il giorno dopo, perché la rappresentanza Alitalia è chiusa». Psicologicamente, dice, è un colpo durissimo. L´aspetto finanziario colpisce ma non è il cuore della vicenda che invece "declassa" Genova come città da cui partire e dove arrivare. I dipendenti hanno diritto a quattro anni di cassa integrazione con l´80 per cento dello stipendio (60 per cento a carico dell´Inps, 20 per cento a carico degli italiani che già da luglio pagano un sovrapprezzo di un euro a biglietto per costituire un fondo speciale) e altri tre anni in "mobilità". Sette anni di tempo per guardarsi attorno sono un´opportunità che ad altre categorie non è stata data. «Ma non sarà facile trovare altri impieghi, perché le nostre sono professionalità specifiche: non siamo sarti o imbianchini che possono andare altrove», dicono. In ogni caso la grande compagnia Cai che sostituisce Alitalia e Air One ha deciso che Genova non è strategica e lo ha già dimostrato. «Noi adesso chiamiamo in causa Camera di Commercio e Assindustria _ dice Ivano Bosco, segretario di Filt-Cgil _ perché il declassamento di aeroporto e della città lo fanno gli industriali privati, che delle categorie camerali e industriali sono stretti parenti». Le istituzioni hanno cercato di mettersi in contatto con i vertici di Cai e con il governo ma nessuno ha ancora ricevuto un qualsivoglia cenno. Non ne ha avuti il presidente della Provincia, Alessandro Repetto, che ha anche scritto ai parlamentari liguri chiamandoli a raccolta, né il presidente della Regione Claudio Burlando che ha tentato la carta del rapporto diretto coi vertici di Cai. Gli ex dipendenti intanto si aggirano in un aeroporto, dove si muovono solo sparuti drappelli di passeggeri. Decimati delle incertezze. Dal taglio dei voli che da domani vedrà calare la scure su altri cinque collegamenti quotidiani (tre per Roma, uno per Catania e uno per Napoli) e dalla diretta conseguenza di tutto questo: l´impennata del costo del biglietto. Fino a novembre, nella "concorrenza" tra Alitalia e Air One che dovevano riempire i voli, si potevano strappare prezzi di 230 euro andata e ritorno. Adesso basta, si viaggia a prezzo pieno, il che vuol dire spendere 450 e anche 500 euro per un andata e ritorno Genova-Roma-Genova. In questi giorni di assemblee e agitazioni coi voli vuoti si possono anche strappare viaggi a 300 euro. Il sindaco Marta Vincenzi ha già protestato: «Non prendo più l´aereo perché 500 euro in un giorno non li spendo». Furio Truzzi di Assoutenti ricorda che i consumatori hanno già presentato un esposto nazionale contro il monopolio «che farà salire i prezzi». Un anziano taxista fa osservare che ormai i passeggeri del Colombo sono ridotti al lumicino: «Bisognerebbe fare come in Francia e bloccare tutti i trasporti: loro si che sanno il fatto loro. Genova dovrebbe bloccarsi». Lo sanno bene i taxisti che (20 euro a corsa dal centro allo scalo) sono praticamente l´unico modo per raggiungere l´aeroporto. Il volabus dell´Amt, 4 euro il biglietto, fa una corsa ogni ora dall´aeroporto a Principe e viceversa. Il problema è far coincidere i tempi dei propri spostamenti con quelli del volabus. E trovare il modo di arrivare a Principe dove non ci sono parcheggi, magari con la valigia al seguito. (a. zun.)

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linate e torino ci lasciano poche speranze - oliviero baccelli* (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina III - Genova Le ragioni di un declino annunciato: e le prospettive per il futuro restano difficili Linate e Torino ci lasciano poche speranze OLIVIERO BACCELLI* Il 13 gennaio la nuova Alitalia diventa operativa, portando a termine un doveroso percorso di privatizzazione durato oltre due anni. Periodo durante il quale sono emerse una lunga serie di difficoltà e di colpi di scena legati all´intromissione della politica che ha utilizzato criteri di intervento ben lontani da ogni logica di buon senso nella gestione di crisi d´impresa. Fra gli effetti del ridisegno del network di Alitalia, che inizialmente opererà circa il 36% di voli in meno rispetto a quelli operati dalla somma della vecchia Alitalia ed Air One di un anno fa, vi è lo stravolgimento dell´assetto degli aeroporti nel Nord Ovest d´Italia. I tagli più drastici sono avvenuti su Malpensa, che ha visto i traffici calare di quasi un terzo, ma anche sullo scalo genovese si sono registrate riduzioni: un paio di voli su Roma (7 anziché 9) ed uno su Napoli (2 voli anziché 3), con la brutta sorpresa in quest´ultimo caso di aver difficoltà nell´effettuare l´andata e ritorno in giornata. Genova, in realtà, si era abituata da tempo a contare poco su Alitalia ed in fin dei conti la riduzione è da definirsi quasi fisiologica tra riorganizzazione e crescita economica negativa. Il peggio è, quindi, passato e non se ne è usciti poi con le ossa rotte? La risposta è no. Purtroppo lo scenario dei traffici aerei su Genova non è per niente semplice e lineare per due motivi: gli scali concorrenti saranno ancora più agguerriti e la riduzione del numero di vettori sulle principali rotte nazionali contribuirà ad innalzare i prezzi e a ridurre i passeggeri. La sovrapposizione del mercato di riferimento con altri scali con un´offerta molto più ampia e articolata, come quelli di Nizza, Torino, Malpensa, Linate e Pisa, con l´effetto che solo i passeggeri delle province di Genova e di Savona trovano naturale rivolgersi al Colombo, non nasce certo con la crisi di Alitalia, ma sicuramente si acuisce. Il motivo è facile da intuire: Linate e Torino con la nuova Alitalia diventano basi operative e vedranno rafforzata l´offerta di tipo business anche sui mercati internazionali. Mentre per Malpensa è in corso una campagna di marketing con l´obiettivo di recuperare traffici anche nelle due direzioni su cui le prospettive per Genova potevano definirsi interessanti: charter outgoing (Mar Rosso, Baleari, etc) e low cost internazionali. Anche Bergamo Orio al Serio ha dovuto soccombere nei confronti di Malpensa, quando Air Berlin ha trasferito i propri voli nell´ex-hub. Non c´e´ da aspettarsi niente di nuovo in Liguria? In realtà Ryanair ha già comunicato l´attivazione di voli bisettimanali verso Alghero e Cagliari, e le compagnie crocieristiche (MSC e Costa) prevedono un forte sviluppo cui agganciare voli charter e il mercato dalla Germania potrebbe riservare qualche positiva sorpresa. In sintesi, le prospettive non sono certo rosee e di questi tempi è meglio non farsi illusioni. *Direttore Master in economia dei trasporti dell´università Bocconi

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quel volo d'oro con iberia per madrid (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina II - Genova La curiosità Quel volo d´oro con Iberia per Madrid Per un´Alitalia che fa piangere, una delle poche soddisfazioni per l´aeroporto di Genova arriva dal volo per Madrid attivato dalla compagnia Iberia. Un collegamento cominciato con 50 posti, salito a 90 posti dopo il successo di pubblico. Il motivo principale consiste nel traffico verso il Sudamerica e in particolare verso l´Ecuador. Ora, visto l´ottimo coefficiente di riempimento da parte di questo collegamento (74%), è allo studio la possibilità di raddoppiare il volo, almeno nei giorni feriali, e anche di introdurre un collegamento con Barcellona.

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addio low cost e zero marketing dieci anni di occasioni perdute - luigi pastore ava zunino (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina III - Genova Nel ´99 la possibile svolta, ma le speranze furono presto gelate. I manager: "La città non è attrattiva" Addio low cost e zero marketing Dieci anni di occasioni perdute Orio al Serio (1.500 abitanti) e Pisa hanno preso il largo. Ryanair è rimasta al palo LUIGI PASTORE AVA ZUNINO è l´aeroporto delle leggende. O delle speranze deluse. Come quella che si diffuse alla fine degli anni ottanta e alla vigilia delle celebrazioni colombiane: la British Airways sembrava interessata a gestire l´aeroporto di Genova, diventando cioè ben più di un operatore che si appoggia allo scalo con i suoi voli. Non se ne fece nulla. Chi se ne intende racconta che furono quelli gli anni delle occasioni mancate, quelle in cui si potevano cercare compagnie alternative ad Alitalia per collegamenti interni e non. Raccontano anche che nel 1999 un socio privato come Swiss Air avrebbe forse potuto essere interessato ad entrare in aeroporto. E anche in questo caso non accadde nulla, tanto che a distanza di anni è difficile capire dove inizi la realtà e dove finisca la leggenda. Le occasioni mancate, certo, e soprattutto la Madre di tutte le occasioni, le compagnie low cost. Genova avrebbe potuto abbracciarle, ma non l´ha fatto. L´aeroporto non l´ha voluto fare, dicono in molti. I responsabili dello scalo, tutti quelli che negli anni si sono succeduti, replicano che il problema è Genova, è la città che non sa fare marketing turistico. Questione di opinioni, ma i numeri non sono opinabili. Nel 1999 comincia l´era delle compagnie a basso costo, quasi un´era geologica diversa. A Genova irrompe Ryanair, marchio che diventerà leader del settore, vuole puntare sul Colombo e comincia con due voli settimanali che si aggiungono a quelli di British. Può essere l´inizio del boom, invece è un fuoco di paglia. A circa 200 chilometri di distanza, verso Nord, manovre analoghe si sviluppano intorno allo scalo di Orio al Serio, paese di 1.489 (mille e quattrocento e ottantanove) abitanti a due passi da Bergamo. Quasi un quartiere di Genova. Anzi, meno di molti quartieri. Il traffico sullo scalo lombardo, apparentemente schiacciato dal duopolio Linate-Malpensa è inferiore ai 40 mila movimenti l´anno, non troppo superiore a quello, pur modesto, di Genova, che all´epoca si attesta sui 27.540 movimenti. Pisa, addirittura, si ferma a quota 22mila. Il presidente del Colombo in quei giorni è Marco Arato, lo stesso di oggi, tornato in sella dopo le leadership di Alessandro Carena e Giovanni Novi. è un bivio, ma la svolta giusta la prendono gli altri. Due anni dopo Orio al Serio ha già spiccato il volo: due milioni e ottocentomila passeggeri nel 2003, oltre cinque milioni dopo il 2006, movimenti annui schizzati a quota 60 mila. E Genova? Resta dov´è, con oscillazioni non significative. Nel 2008 appena concluso, il traffico del Cristoforo Colombo era quasi in fotocopia a quello del 2000. L´aeroporto di Pisa, invece, da 22mila movimenti è salito a 39mila. Come è successo? La differenza, in larga parte, la fa il low cost, ma chi ha gestito lo scalo nel passato recente, rifiuta la bocciatura. Non solo. Torna la tesi che è la città che "non tira". E a riprova viene portato l´elenco dei nuovi collegamenti, a salutati in pompa magna, inaugurati, varati e poi chiusi per mancanza di un numero sufficiente di clienti: «Possiamo fare alcuni esempi - racconta un manager - come il volo per Amsterdam inserito da Transdavia, oppure il collegamento per Francoforte operato da Ryanair, per finire al Colonia attivato dalla Hapag Lloyd e il Monaco da parte della Condor. La principale causa di questi fallimenti è l´assenza di marketing turistico a Genova e in Liguria. Se un turista arriva da Amsterdam a Genova e trova i negozi chiusi il fine settimana e nessuna indicazione su dove andare, a Genova non ci viene più e le compagnie se ne vanno. La verità è che il low cost non può essere sostenuto solo dai genovesi che vanno in vacanza». Tutto vero. Magari, però, si poteva provare a convincere gli abitanti del Basso Piemonte, quelli che hanno casa in Liguria così come i liguri hanno la seconda casa nell´alessandrino e nell´astigiano, ad imbarcarsi a Genova per le vacanze? La risposta è una pietra tombale: «Autostrade e traffico permettendo». Tra un nuovo collegamento in arrivo e un vecchio cancellato, la storia dello scalo genovese ha fatto saliscendi anche nelle vicende occupazionali: la prima crisi di Alitalia, che all´epoca aveva la sede commerciale in Piccapietra, esplode all´inizio degli anni Novanta. Chiusa. Sbarrata. Trasferita in viale Brigata Bisagno dove proprio adesso è calata la saracinesca. «E già allora l´aeroporto aveva assunto alcuni dipendenti Alitalia, che non avevano voluto trasferirsi in altre città», ricorda Lillo Carbone, sindacalista dei trasporti che all´epoca per la Cgil si era occupato proprio di aeroporto. A parte i passeggeri gli addetti ai lavori assicurano che non brilla neppure il settore merci. Ma questo è un altro capitolo.

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così la nuova alitalia penalizza il "colombo" - i servizi alle pagine ii e iii (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

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Pagina I - Genova Così la nuova Alitalia penalizza il "Colombo" I SERVIZI alle pagine II E III SEGUE A PAGINA II

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alitalia, confcommercio in rivolta (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

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Pagina I - Bari Alitalia, Confcommercio in rivolta Da oggi Air Itay non collegherà più Bari con Milano Linate. Giovedì 22 il Tar del Lazio si esprimerà definitivamente sul ricorso presentato dalla compagnia contro la decisione di Enac e Assoclearance di impedire l´utilizzo degli slot lasciati liberi dalla vecchia Alitalia. Oggi partiranno i primi voli della Cai. Ma la protesta contro i tagli in Puglia non accenna a placarsi: l´ultimo affondo è di Confcommercio. ILARIA FICARELLA A PAGINA IX

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alitalia, confcommercio in rivolta - ilaria ficarella (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

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Pagina IX - Bari Alitalia, Confcommercio in rivolta "Ci ha dimenticato, costi elevatissimi". Air Italy, stop per Linate ILARIA FICARELLA Da oggi la Air Italy non collegherà più Bari con Milano Linate. Bisognerà aspettare fino al 22 gennaio, quando la Terza sezione del Tar del Lazio si esprimerà definitivamente sul ricorso presentato dalla compagnia contro la decisione di Enac e Assoclearance di impedire l´utilizzo degli slot verso Linate lasciati liberi dalla vecchia Alitalia. Intanto oggi partiranno i primi voli della nuova Alitalia: ieri nell´aerostazione di Bari, ai check-in e agli sportelli informativi dell´ormai ex compagnia di bandiera era tutto tranquillo. Ma la protesta contro il taglio dei voli da e per la Puglia non accenna a placarsi. Anzi, viene da Confcommercio regionale l´ultimo affondo: "Volare a Milano per la manifestazione di moda? Troppo caro. Parigi? Non se ne parla � spiega il presidente dell´associazione di commercianti Alessandro Ambrosi - Si penalizzerà così un intero sistema sociale ed economico". Parte oggi la nuova Alitalia con il suo programma operativo che decurta in parte i collegamenti diretti sulle maggiori direttrici e di conseguenza ridimensiona la capacità di connessione degli aeroporti di Bari e Brindisi verso l´estero. Una prospettiva che oggi entrerà nel vivo. E intanto restano le polemiche. La Confcommercio fa firmare al presidente Alessandro Ambrosi una durissima nota che accusa la Cai-Alitalia di aver studiato un piano operativo che lascia che la Puglia "si allontani sempre di più dal vecchio continente". Dice Ambrosi: "Ci si preoccupa per i flussi turistici, e a ragione. I parlamentari locali, sia di centrodestra che di centrosinistra, si interrogano sul da farsi e annunciano iniziative, ma di concreto al momento c´è solo l´aumento indiscriminato del costo dei voli". Ma non c´è solo il turismo, sottolinea con forza il presidente regionale di Confcommercio. "In una regione in cui la voce �terziario´ rappresenta più del 70 per cento dell´intero sistema economico � spiega � e dove l´imprenditoria deve da sempre fare i conti con distanze elevatissime che dividono dal cuore pulsante dell´economia nazionale ed europea e con una rete logistica e di trasporti ferma al Medioevo, a noi imprenditori del commercio non restavano che gli aeroporti per raggiungere comodamente, in tempi accettabili e a costi finora accessibili, le mete fondamentali per svolgere adeguatamente il nostro lavoro: Milano, Roma, Parigi, Londra. Adesso cambia tutto nel giro di poche settimane". Eppure, insiste Ambrosi, essere presenti alle fiere specializzate, alle rassegne nazionali e internazionali, alle sfilate, è un obbligo cui una buona fetta di imprenditori del commercio pugliese non può sottrarsi. "Il commercio pugliese � dice - non deve e non vuole fermarsi. Non si penalizza solo il turismo con i voli ridotti e dai costi sempre più alti. Si penalizza un intero sistema sociale ed economico, con ricadute che al momento sono del tutto imprevedibili". L´ultima mazzata è arrivata ieri. Air Italy, la compagnia che era riuscita a ottenere temporaneamente (dal 29 dicembre all´11 gennaio) l´autorizzazione a utilizzare uno degli slot lasciati liberi da Alitalia sulla direttrice Bari-Linate cancellerà i voli, in attesa che il Tar del Lazio decida definitivamente sul ricorso presentato. I clienti che hanno già acquistato biglietti potranno farseli rimborsare o viaggiare da Bari verso Bergamo Orio al Serio: i trasferimenti in pullman verso Milano saranno garantiti dalla Air Italy.

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limousine addio, equipaggi al lavoro con la propria auto - luisa grion (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 4 - Economia Il caso Nella nuova Alitalia stop al "servizio di prelievo e accompagno". Tra i leader sindacali, Berti (Anpac) assunto, il vice De Carlo in cassa e Notaro (Up) in pensione Limousine addio, equipaggi al lavoro con la propria auto LUISA GRION ROMA - Da stamattina si va tutti al lavoro in macchina, la propria macchina. E prima di salire sull´aereo si guida nel traffico, s´impreca sul raccordo che porta a Fiumicino, si parcheggia lontano e si prende una navetta. Come un comune statale o un qualsiasi dipendente di un´altra azienda. Nella nuova Alitalia piloti, hostess e steward (e qualche addetto al check-in in caso di orario disagiato) non potranno più contare sul «servizio di prelievo ed accompagno», ovvero sull´auto o pulmino aziendale che li andava a prendere a casa e li portava all´aeroporto per la partenza, riaccompagnandoli poi alla dimora al ritorno. Il privilegio è sparito: da stamattina si va al lavoro con mezzo proprio. Quindi bisogna fare il pieno, prendere chiavi e patente mettersi al volante: la nuova compagnia mette a disposizione del personale un´area di parcheggio allo scalo di Fiumicino (per Malpensa non ne è invece previsto uno dedicato) utilizzabile versando un contributo di 2 euro al giorno (ma i sindacati sostengono che a pagare ci penserà l´azienda). Poi, visto che il parcheggio è lontano, bisogna salire sulla navetta che porta alle partenze. Un discreto crollo nella qualità della vita per le 4 mila persone che usufruivano del «passaggio». E per alcuni una spesa non prevista da mettere in conto: «Dovrò comperarmi un´auto - diceva ieri un hostess - e pensare che ogni volta che arrivava l´auto blu a prendermi mi sentivo Jennifer Lopez». Non che la categoria abbia perso la speranza di riottenere il pulmino: «Fra le clausole firmate a Palazzo Chigi c´era anche il mantenimento del servizio - dice Marco Veneziani, pilota e segretario nazionale della Uil trasporti - Stiamo lavorando per trovare un accordo, i soldi ci sono, basta attingere ai fondi regionali». Il disagio c´è, ammette, «ma fino ad ora tutti erano impegnati a capire se la Cai li avrebbe o meno riassunti, quindi il problema dell´auto era finito in secondo piano». Ora che la linea di demarcazione è chiara se ne riparla: lo stesso Veneziani, da oggi è un pilota in cassa integrazione. Come il numero due dell´Anpac Stefano De Carlo. E´ stato invece assunto Fabio Berti, leader dell´Anpac stessa, mentre Massimo Notaro, presidente dell´Unione Piloti è andato in pensione. Destini diversi, dunque, per i protagonisti della trattativa, ma Rocco Sabelli, amministratore delegato della nuova compagnia ci tiene a precisare: «E´ stato riservato a ciascuno il destino che l´applicazione dei criteri di assunzione gli riservava. Non ho scorso la lista per cercare i nomi di chi, durante la trattativa, ha avuto una posizione aspra con noi».

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l'ultimo volo dell'aereo di stato - davide carlucci (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 4 - Economia L´ultimo volo dell´aereo di Stato Il Milano-Roma chiude un´era. A bordo il "nemico" Moretti (Fs): "Auguri" Il racconto E dopo l´atterraggio gli ispettori dell´Enac al lavoro per le licenze DAVIDE CARLUCCI ROMA - Due segni del destino. Il primo è che tra i ventinove passeggeri a bordo dell´ultimo Milano-Roma dell´era Alitalia c´è Mauro Moretti, l´amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato. «Lo prendo di rado, di solito viaggio in treno. Questa volta però ho fatto tardi e non ho alternative. Vede? Ha beccato l´ultimo aereo di un´epoca e a bordo c´è solo un ferroviere. Ma vedrà che presto tutti prenderanno la nostra freccia Rossa, il treno ad alta velocità, per andare da Milano a Roma anche perché noi siamo più puntuali, checché se ne dica». Seconda coincidenza: uno dei viaggiatori è un francese. Eneas ha 46 anni, lavora per un´azienda plastica e arriva da Chambery. «Non credo che l´ingresso di Air France sia un bene per Alitalia. La nostra società non è molto diversa dalla vostra. Se voi siete troppo sindacalizzati, la nostra linea non ha una mentalità privata, è ancora un´azienda di Stato. E´ una ferrovia che vola. Sarebbe stato meglio, come partner, Lufthansa». E´ un volo un po´ dimesso, l´ultimo Alitalia di Stato, che parte perfettamente in orario, alle nove in punto. Fuori l´aeroporto di Linate è ancora una distesa di neve. Mentre le hostess spiegano cosa fare se l´aereo cade, la luce ogni tanto via. Il primo ufficiale va a provare il telefono di bordo. Se gli chiedi che effetto gli fa viaggiare per l´ultima volta in questa tormentata società non più pubblica, ha un nodo in gola. Dice solo: «E´ l´ultimo dopo sessant´anni...». E gli vengono gli occhi lucidi. Rabbia o commozione? «Mi faccia il piacere, lasci perdere». Scanzonato e ottimista, invece, il comandante, Alberto Marselli, da vent´anni in azienda. Precisa meglio l´età di Alitalia. «Sessantatrè anni. Speriamo di trascorrerne, in futuro, altrettanti così prestigiosi». Sandra, l´hostess che distribuisce biscotti e taralli ai pochi passeggeri a bordo, è bionda e potrebbe tranquillamente essere di Parigi. «L´ho saputo dal telegiornale, che è l´ultimo volo. Mi considero fortunata perché sono ancora assunta». Con il passeggero di Chambery scherza: «Il problema è che non ho ancora imparato il francese». E scherza tanto anche Moretti, reduce da un incontro con Letizia Moratti, il sindaco di Milano, e con i manager di Trenitalia delle regioni del Nord. «Ai dirigenti della Compagnia aerea italiana faccio i miei migliori auguri: di sicuro avranno molto da lavorare». Moretti parla per esperienza. «Anche noi abbiamo attraversato un momento simile, qualche anno fa, siamo usciti da una stagione di sprechi e di spese folli per rimetterci nel mercato. Magari viene un po´ il magone ma è bene che prima o poi storie come queste si chiudano, una buona volta». Moretti spera anche di essere coinvolto, in futuro, nella partita per la riorganizzazione della compagnia aerea. «Finora non è successo. In Francia, invece, prima di fare del Charles De Gaulle un vero aeroporto internazionale, hanno allargato il bacino d´utenza della Grande Parigi attraverso un sistema di alta velocità intorno alla capitale». A bordo c´è anche Pietro Suber, giornalista di Matrix, reduce da una riunione sindacale: «All´andata, a Fiumicino, ero da solo a fare la fila per gli imbarchi� Ma anche adesso non è che ci sia molta gente». L´aereo arriva poco dopo le dieci a Roma. Ad aspettare i passeggeri, all´uscita, ci sono i giornalisti con le telecamere. A parte il comandante, però, nessuno ha voglia di parlare. Mentre l´Az 2125 era in volo, invece, negli uffici dell´Enac Roberto Colaninno e Rocco Sabelli, rispettivamente presidente e ad della nuova compagnia, e il commissario Augusto Fantozzi, hanno alzato i calici con il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta. Al brindisi c´erano anche il ministro dei Trasporti, Altiero Matteoli, e con i vertici dell´Enac, l´ente nazionale di aviazione civile, Vito Raggio e Silvano Manera. L´Enac ha così potuto rilasciare certificato e licenza di operatore aeronautico alla nuova compagnia: subito dopo è iniziato il lavoro di certificazione da parte di una trentina di ispettori Enac, proseguito nel corso dell´intera notte mentre tutti gli aerei della compagnia erano stati bloccati negli aeroporti. Sette ore di fermo-macchina per far nascere la nuova Alitalia con tutte le carte in regola. Poi, alle sei e dieci di stamattina, il decollo dei primi due voli della nuova Alitalia: un B777 dall´aeroporto di Malpensa diretto a San Paolo del Brasile e un velivolo ex AirOne dall´aeroporto di Palermo per Roma.

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"malpensa ha già perso la gara con fiumicino" - giovanna vitale (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 4 - Economia Il governatore del Lazio, Marrazzo: liberalizzare gli slot "Malpensa ha già perso la gara con Fiumicino" GIOVANNA VITALE ROMA - Governatore Marrazzo, oggi Colaninno e Sabelli hanno rilanciato su Malpensa, eppure lei non sembra preoccupato. Non teme che, dopo le proteste del partito del Nord, Fiumicino verrà penalizzato? «La verità, in questa storia, è che ognuno ha sempre cercato di tirare la coperta dalla sua parte, facendo finta che fosse abbastanza lunga per tenere al caldo tutti. Ma così non è. E allora prima ci si rende conto, a cominciare dal Nord, che rispetto alla vecchia Alitalia Cai ha 100 aerei e 10mila dipendenti in meno, meglio sarà per il Paese. La compagnia tricolore non può più soddisfare la quantità di voli e di rotte che aveva prima». E allora cosa intende fare? «Intanto chiedere al governo di liberalizzare subito gli accordi bilaterali. In questo modo si "scongelano" le rotte finora occupate dalla vecchia compagnia e si lascia la parola al mercato. Sarà lui a decidere chi è più o meno competitivo». Moratti, Formigoni e la Lega dicono che l´hub naturale della nuova compagnia è Malpensa in quanto scalo leader nel Paese... «è una bugia. Malpensa è leader solo in una quota di mercato: i voli business in partenza. Se invece noi consideriamo sia l´outgoing sia l´incoming, la business class ma anche l´economica, Fiumicino non ha confronti: registra più del doppio del traffico di Milano». Ma l´idea del doppio hub - Milano per il business, Roma per Mediterraneo, Oriente e Sud America - non è la stessa che decretò la rovina della vecchia Alitalia? «No. E sa perché? Perché, se il governo ci ascolterà, con la liberalizzazione delle rotte per tutta Italia, e non solo per Milano, su Fiumicino arriveranno nuovi vettori che aumenteranno la concorrenza e, per di più, faranno scendere i prezzi. Noi abbiamo già ricevuto richieste da diverse compagnie orientali per destinazioni come Cina, India e Australia». Scusi ma il Pd, il suo partito, non era contrario alla liberalizzazione degli accordi bilaterali? «Se il Pd non ha votato, secondo me sbagliando, la liberalizzazione di quegli accordi è perché l´emendamento presentato dalla Lega valeva solo per Malpensa. Ecco perché, se non vogliamo fare la fine dei capponi di Renzo, ora dobbiamo metterci tutti intorno a un tavolo e firmare un patto sul trasporto aeroportuale che scongiuri rivalità di campanile e aiuti l´intero sistema-Paese».

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il grande fratello delle polemiche al via con hostess, rom e maggiorate - carlo moretti roma (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 43 - Spettacoli Il Grande Fratello delle polemiche al via con hostess, rom e maggiorate Il Codacons invita i telespettatori a non seguire il reality accusato di "portare le persone verso cattivo gusto e situazioni estreme" CARLO MORETTI ROMA Contribuirà di più agli ascolti del Grande Fratello su Canale 5 il cuoco Ferdy, un ex clandestino rom arrivato in Italia dieci anni fa a bordo di un gommone, oppure Gerry, il ragazzo calabrese non vedente? Catalizzerà l´attenzione di tutti l´hostess Alitalia Daniela Martani, la "pasionaria" che nei giorni caldi della contestazione sventolava il cappio nei tg per rappresentare «la vera cordata»? O più della hostess che entra nella Casa del Grande Fratello proprio nella notte in cui la vecchia Compagnia di bandiera muore, ce la farà la studentessa Cristina, la maggiorata che entrando nella Casa ha fatto sapere a tutti di portare «la sesta», di non essere mai stata con un ragazzo per più di un mese e di considerarsi «una ragazza con le palle»? Il GF 9 ha preso il via ieri sera a Cinecittà, in diretta concorrenza con X Factor su RaiDue, con Alessia Marcuzzi al timone per il quarto anno, e seriamente intenzionata a non lasciarlo più: «Hanno scritto che questa sarà la mia ultima edizione. Non è vero niente: mi diverte moltissimo» ha avvertito. Nella Casa, a combattere per il premio finale di 300 mila euro (negli scorsi anni era di 500 mila), da ieri sono in quindici, ma dal Gran Hermano spagnolo è in arrivo un´altra concorrente decisa dal televoto tra la cameriera livornese Doroti Polito e la macellaia romana Leonia Coccia, e la prossima settimana arriverà anche il concorrente cieco, che la produzione del programma vuole prima far abituare alla Casa: lo farà entrare in questi prossimi giorni per conoscere gli ambienti in cui si muoverà. Un´edizione annunciata come legata all´attualità ed ecompatibile, per alcuni accorgimenti presi all´interno della casa, ma già molto criticata per la scelta del cast. Il Codacons già invita al boicottaggio della trasmissione: «Questa edizione del Grande Fratello supererà ogni limite negativo registrato dai reality show che in questi anni in Italia hanno riempito i palinsesti televisivi», ha detto il presidente Carlo Rienzi. «La sfrenata corsa all´audience e all´elemento di novità in grado di attirare l´attenzione dei telespettatori ha portato quest´anno gli autori ad inserire nel cast un cieco, un ragazzo rom e una hostess precaria. Né vale l´affermazione secondo cui portare questi temi in tv può servire a sollevare problematiche sociali e ottenere soluzioni concrete». Per questo il Codacons invita i telespettatori «a non seguire il Grande Fratello come forma di protesta contro questa corsa all´audience, che anno dopo anno porta pericolosamente al cattivo gusto e alla ricerca di situazioni estreme». Critica anche l´associazione dei telespettatori di matrice cattolica Aiart, che con il presidente Luca Borgomeo invita a boicottare le aziende che faranno pubblicità all´interno del GF: «Pubblicheremo sul nostro sito l´elenco degli inserzionisti». Difende invece le scelte del GF Andrea Palazzo, capo degli autori del programma: «Quest´anno il Grande Fratello avrà inevitabilmente un occhio all´Italia della crisi: il cast è un microcosmo della nostra realtà».

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lo speciale sul salone di detroit - la nuova alitalia sarà competitiva? (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 29 - R2 Il caso Motori Repubblica Tv Televisione Google inquina? Web-rissa Adriatico ecco a voi il corallo bianco Marcuzzi contro Ventura Lo speciale sul Salone di Detroit Effetto serra e grande freddo: è dibattito LA NUOVA ALITALIA SARà COMPETITIVA?

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Sangalli e la Bracco <10 mila posti a rischio Subito un tavolo per salvare lo scalo> (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)

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Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-01-13 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE Le reazioni Sangalli e la Bracco «10 mila posti a rischio Subito un tavolo per salvare lo scalo» La richiesta di un incontro urgente con i vertici di Cai sul futuro di Malpensa, un appello al governo per chiedere garanzie sul ruolo strategico degli aeroporti del Nord, un «tavolo subito» non solo per limitare i danni, ma soprattutto per trovare un piano di sviluppo alternativo rispetto a una situazione che, così com'è, costerà all'economia lombarda «10 mila posti di lavoro» secchi nonché la chiusura di almeno «cento imprese estere» e «quattro miliardi di fatturato in meno» per chi resta: dal presidente della Camera di commercio, Carlo Sangalli, al numero uno di Assolombarda, Diana Bracco, oltre all'assessore regionale dei Trasporti e Infrastrutture, Raffaele Cattaneo, è questo il pugno sul tavolo battuto ieri dal sistema produttivo milanese e lombardo nel giorno in cui ormai i giochi sono fatti e la «nuova Alitalia» è diventata una realtà col timbro definitivo del governo sul suo prossimo socio-padrone AirFrance. «A questo punto con Malpensa siamo a un bivio», scandisce Sangalli. E a nome della giunta della Camera di commercio, riunitasi appunto ieri, elenca sei «richieste urgenti» e nette: oltre a quelle citate c'è dunque, non più rinviabile, la «necessità di aprire le rotte estere di Malpensa alle altre compagnie», la «fine del monopolio sulle rotte interne», e poi «ammortizzatori sociali» per chi comunque ci rimetterà. All'indomani di quel che ormai resterà in archivio come l'estremo sfogo di Letizia Moratti contro gli «imprenditori che non fanno gli interessi del Paese», i presidenti di Assolombarda e Camera di commercio sono comunque gli unici cui il sindaco aveva dato atto di aver fatto il possibile sino all'ultimo. «Ma ora siamo preoccupati e sconcertati — insiste la Bracco — perché Malpensa è indispensabile non solo al sistema lombardo e italiano di oggi (e i primi danni si vedranno in questi giorni sulla moda), ma anche in vista dell'Expo 2015». Un'indagine della Camera di commercio dice che metà delle imprese locali, pur di far ripartire Malpensa, è pronta a limitare Linate.

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Cai: meno aerei a Linate per rilanciare l'hub La Lega: niente tagli (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-01-13 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE Il futuro del Forlanini Cai: meno aerei a Linate per rilanciare l'hub La Lega: niente tagli «L'hub di Alitalia attualmente resta Fiumicino, e Malpensa lo sarà solo se verrà risolta la questione Linate. Lo scalo alle porte di Milano deve diventare un vero city airport». Parola di Rocco Sabelli, amministratore delegato della nuova Alitalia. Nulla di nuovo sotto il sole: che il piano industriale di Cai vincolasse lo sviluppo di Malpensa al ridimensionamento di Linate a navetta Milano-Roma era noto. Ma la proposta di Cai non è stata presa in considerazione dal fronte del Nord nei mesi scorsi. E difficilmente potrà esserlo oggi. Lo ha spiegato bene più volte il presidente di Sea, Giuseppe Bonomi: «Allo stato delle cose non ha senso parlare del ridimensionamento di Malpensa. Un'ipotesi del genere potrebbe avere un senso soltanto di fronte a un reale progetto per Malpensa hub». Nelle intenzioni di Cai, però, lo sviluppo dello scalo varesino consisterebbe nella presenza di 14 voli intercontinentali. Un numero inferiore a quello presente un anno fa a Malpensa, prima del ridimensionamento. E poi c'è il nodo della normativa internazionale. Il rischio è che l'Europa blocchi il dimagrimento di Linate. Un film già visto, del resto. Dopo il varo di Malpensa, nel 2000, Linate venne effettivamente ridimensionata. Poi ci pensarono i ricorsi di sette compagnie aeree straniere a far riaprire le piste. L'idea di Linate concentrata sul Milano-Roma non piace alla Lega. «Linate non si tocca. L'unica strada per il rilancio di Malpensa è la liberalizzazione delle rotte. E noi siamo nel governo a garantire che le promesse saranno mantenute», taglia corto l'assessore regionale leghista Davide Boni. A Roma, inoltre, la causa di Linate può contare su importanti paladini. E' di pochi giorni fa la presa di posizione pro Linate del ministro della Difesa, Ignazio La Russa. L'interesse da parte di Cai a tarpare le ali a Linate sta tutto nella necessità di fermare l'emorragia di viaggiatori del Nord verso gli aeroporti serviti con voli intercontinentali da Lufthansa e British Airwais. Si parla di un milione e cinquecentomila habitué del check in, una folla con la valigia che per le compagnie aeree vale profitti sonanti. Anche gli amministratori del Nord, però, sembrano preferire l'apertura del mercato al sacrificio dell'aeroporto. «Con la liberalizzazione delle rotte verso altri continenti, Malpensa potrà essere rilanciata in un paio d'anni», ha detto ieri il presidente della Regione Lombardia. Non solo: Formigoni chiede la liberalizzazione della tratta Roma-Milano. Anche il sindacato da tempo chiede la liberalizzazione delle rotte. «Per questo, però, non bastano gli emendamenti, serve una chiara presa di posizione politica», sottolinea Nino Cortorillo della Filt Cgil di Milano. Insomma, la partita di Malpensa non è chiusa. E resta legata a doppio filo con le sorti di Linate. I ricorsi Già nel 2000 sette compagnie straniere fecero ricorso contro il ridimensionamento di Linate Rita Querzé

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Oggi debutta la nuova Alitalia. Malpensa si ferma (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-01-13 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE Oggi debutta la nuova Alitalia. Malpensa si ferma I lavoratori bloccheranno l'aeroporto dalle 7 alle 10. Penati: è la sconfitta della Lega Eurofly a sorpresa annuncia di voler aprire 14 nuove rotte, alcune intercontinentali, dallo scalo varesino Il benvenuto di Malpensa a Cai sono tre ore di sciopero che questa mattina rischieranno di bloccare lo scalo proprio nel giorno del passaggio di consegne tra vecchia e nuova compagnia. Giusto il tempo di far decollare il primo volo del mattino (destinazione San Paolo del Brasile) e incroceranno le braccia i lavoratori di tutte le aziende che ruotano nell'orbita di Alitalia. L'astensione dal lavoro durerà dalle 7 alle 10 del mattino e l'obiettivo delle organizzazioni sindacali — sigle confederali in testa — è paralizzare il traffico per tutto quel lasso di tempo. Mossa della disperazione o ennesimo scatto d'orgoglio per un'infrastruttura con appena dieci anni di vita e minacciata ora da una precoce smobilitazione? La manifestazione (che prevede anche un corteo all'interno del terminal 1 e una successiva assemblea nell'area dei check in) servirà anche a misurare la capacità e la voglia di reazione da parte di chi lavora a Malpensa: il vuoto minaccia ora da vicino gli addetti al movimento bagagli, quelli del catering, dell'attività cargo (quest'ultima è stata azzerata dal piano di Colaninno e soci) ma anche di altre aziende, ad esempio Volareweb, la compagnia low cost di Alitalia, il cui sito per la prenotazione dei biglietti è addirittura sparito dal web. La vigilia del debutto è trascorsa con l'ennesima altalena di notizie buone e cattive. Delle prime fa parte l'annuncio, da parte della compagnia Eurofly, di voler aprire 14 nuove rotte da Malpensa, alcune delle quali intercontinentali. Notizia accolta dagli ambienti sindacali con molta cautela, visto che Eurofly anche di recente aveva ventilato la possibilità di far ricorso alla cassa integrazione. Lufthansa, invece, ha ribadito di non aver presentato alcuna offerta per Alitalia, smentendo dunque il sindaco di Milano, Letizia Moratti, che ancora ieri aveva prospettato l'intervento del colosso tedesco dei cieli. Lo sbarco a Malpensa di nuove compagnie, non con la livrea di Alitalia, resta dunque l'ultima boa di salvataggio per l'hub varesino. Ne è convinto Nino Cortorillo, segretario regionale della Cgil trasporti: «O Cai investe su Malpensa (ma al momento pare strada difficile) o si renda possibile l'arrivo di altre compagnie. Ma per fare questo bisogna che il governo dimostri una reale volontà politica, altrimenti tra un anno saremo come oggi». Filippo Penati, presidente della Provincia di Milano, ha buon gioco nel sottolineare ancora una volta il mutato atteggiamento di centrodestra e Lega in particolare, rispetto alla guerra senza quartiere scatenata per Malpensa, quando al governo c'era Prodi: «La Lega è passata dal "celodurismo al "vorr ei ma non posso". E così mentre ai dipendenti Alitalia si garantiscono 7 anni di cassa integrazione, per quelli del Nord c'è poco o nulla. Nonostante ciò, ora si può ancora fare una piattaforma con le istanze del nord firmata da Penati, Moratti, Formigoni su Expo, Malpensa e federalismo fiscale». Fronte comune della politica del Nord a difesa dello scalo: lo chiede anche una mozione che verrà discussa oggi al Pirellone (primo firmatario il forzista Valentini), mentre Manfredi Palmeri, presidente del Consiglio comunale di Milano propone una seduta straordinario per discutere del futuro non solo di Malpensa ma anche di Linate. L'accordo tra AirFrance e Alitalia continua a non convincere il presidente di Sea, Giuseppe Bonomi: «Non capisco tutta questa fretta. Per quanto ne so, Lufthansa era disponibile ad avanzare un'offerta per Alitalia; sarebbe stato utile compararla con quella di Air France, anche perché non c'era alcuna dead line che imponesse tempi così rapidi». L'aeroporto A Malpensa in arrivo nuove compagnie Claudio Del Frate

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Malpensa, Cai debutta con uno sciopero Milano ora difende Linate: niente tagli (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - MILANO - sezione: PRIMA PAGINA - data: 2009-01-13 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Oggi i lavoratori bloccheranno lo scalo contro la nuova Alitalia. Sangalli e Bracco: a rischio 10 mila posti Malpensa, Cai debutta con uno sciopero Milano ora difende Linate: niente tagli Tre ore di sciopero che rischieranno di bloccare lo scalo proprio nel giorno del passaggio di consegne tra vecchia e nuova compagnia. La nuova Alitalia atterra a Linate e Malpensa. Giusto il tempo di far decollare il primo volo del mattino (destinazione San Paolo del Brasile), e incroceranno le braccia i lavoratori di tutte le aziende che ruotano nell'orbita di Alitalia. Ieri, intanto è arrivato l'annuncio che Eurofly aprirà 14 nuove rotte da Malpensa, alcune delle quali intercontinentali. Notizia che non serve a placare le polemiche politiche sullo scalo varesino. Attacca Penati: «La Lega è passata dal "celodurismo", al "vorrei ma non posso"». A PAGINA 2 Del Frate e Querzé

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Alitalia dice sì a Air France (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2009-01-13 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE La Moratti puntava su Lufthansa, tensione con il governo. Da oggi i primi voli Alitalia dice sì a Air France Colaninno: priorità a Malpensa, ridimensionare Linate ROMA — Decolla oggi Alitalia-Air France. Colaninno: Malpensa resta strategica. ALLE PAGINE 2 E 3 Baccaro, Cremonesi, Soglio

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La Moratti va alla guerra Ed è gelo con Berlusconi (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-13 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE Il retroscena Lo sfogo del primo cittadino in tv dopo lo scontro con Colaninno La Moratti va alla guerra Ed è gelo con Berlusconi Il premier: dal sindaco attacco personale, fa il gioco della Lega Valducci (FI): Letizia è andata sopra le righe, è stata irriconoscente verso Berlusconi La Russa: è fatta così SEGUE DALLA PRIMA Perché domenica in tv la Moratti ha utilizzato gli stessi concetti, le stesse parole brandite nel colloquio con il premier. Quell'affondo pubblico contro il governo e i «patrioti» dell' «operazione Az» è stato vissuto dal Cavaliere come un vero e proprio «attacco personale», argomentato con espressioni «ingenerose» e «gratuite». La «guerra di Letizia» ha messo in subbuglio i palazzi romani della politica e quelli più felpati del mondo economico milanese. Dai vertici societari filtra una «forte irritazione» verso la Moratti, stato d'animo che accompagna il premier da lunedì della scorsa settimana, quando il sindaco si recò nella sede del Carroccio di via Bellerio, dove Umberto Bossi aveva riunito lo stato maggiore leghista per intestarsi la battaglia a difesa di Malpensa e degli «interessi del Nord»: «Che c'è andata a fare? Che bisogno c'era? è sbagliato correre dietro alla Lega. Non è così che si compete con loro. Così si accredita invece l'idea che solo loro rappresentino il Nord». Perciò Berlusconi uscì allo scoperto, perciò pose l'altolà al Senatùr: «Al Nord ci penso io», disse. Doveva contrastare quelle «manovre elettorali» che danneggiavano la sua immagine e aprivano la competition in vista delle Europee. L'intervista della Moratti a Lucia Annunziata incide, se possibile, in modo ancor più pesante: perché è dal sindaco di Milano — non dall'opposizione e nemmeno dalla Lega — che giungono critiche severe al progetto su cui il premier ha messo la faccia. Non è un caso se tra Berlusconi e la Moratti sia calato il gelo. D'altronde già quel giovedì della scorsa settimana il sindaco aveva interpretato il mancato invito a pranzo con Bossi come un gesto politico prima che di «scortesia». A muso duro era iniziato e si era concluso anche il rendez vous con Colaninno, incontrato a palazzo Grazioli insieme al sindaco di Roma Gianni Alemanno. La Moratti a più riprese aveva insistito perché tornasse in gioco la compagnia aerea tedesca. «Guarda che non ci hanno offerto nulla, Letizia ». «No Roberto, voi state affossando Malpensa». è stato un crescendo rossiniano. «Noi punteremmo su Malpensa se Linate fosse ridimensionata, altrimenti non si può fare». «Lufthansa è interessata a entrambi gli scali». «è interessata solo a far fallire la trattativa con Air France». «Non è vero, dovete insistere». A quel punto un Colaninno esasperato, ha chiuso il discorso provocatoriamente: «Va bene, Letizia. Se le cose stanno così, chiama subito il presidente di Lufthansa. Chiamalo ora. Digli che sono pronto a cedergli la mia quota di Alitalia, se vuole. Ottanta milioni e la facciamo finita». Sembrava dovesse finire lì, invece la «guerra di Letizia» è proseguita in tv. «è stato imbarazzante ascoltare certe cose dal mio sindaco», commenta il forzista Mario Valducci, che fa capire l'umore nell'inner circle del Cavaliere: «è andata eccessivamente sopra le righe. è stata irriconoscente verso Berlusconi ». Eppure alla Moratti era chiaro fin da giovedì che sarebbe stata una battaglia solitaria, l'aveva intuito facendo capolino al vertice tra il premier e Bossi, che si erano intanto messi d'accordo sull'intesa Az-Air France e sull'emendamento a favore di Malpensa, presentato poi nel dl anti-crisi. Perciò non si capisce il motivo per cui non si sia fermata. C'è chi rammenta che si è candidata alla guida della città da indipendente, facendo balenare l'incredibile scenario di una rottura con Berlusconi. Ma il Cavaliere, per quanto irritato, troverà il modo di ricucire lo strappo. C'è poi chi, più semplicemente, ricorda il carattere della Moratti. «Letizia è fatta così», commenta olimpico il ministro della Difesa, Ignazio La Russa: «Giovedì scorso mi ha chiamato alle sette di sera. Milano era bloccata sotto la neve e lei aveva bisogno subito di 400 militari per pulire le strade. Mi sono attivato. Mi avesse detto grazie...». In realtà, al fondo delle tensioni con Berlusconi resta il contenzioso su Expo 2015, quando la Moratti non si è sentita sostenuta dal premier nel braccio di ferro con Giulio Tremonti, che ha accentrato sull'Economia i meccanismi di controllo dei fondi pubblici. Anche Tremonti è stato colpito dagli strali in tv della Moratti. Vecchie ruggini tra i due. Nel 2001, «Giulio» fu sarcastico nel centellinare i soldi per la riforma scolastica: «Letizia, devi capire. Questo è il governo, mica tuo marito». Qualche tempo fa si è ripetuto con una battuta che ha fatto il giro dei ministri: «Politicamente non ne azzecca una. In Francia aveva puntato su Ségolène Royale, in America su Hillary Clinton...». Milano Letizia Moratti Roma Giulio Tremonti Francesco Verderami

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Berti in volo, Notaro in pensione (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-13 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE I sindacalisti Berti in volo, Notaro in pensione ROMA — Fabio Berti, leader dell'Anpac, il potente sindacato dei piloti che ha guidato la protesta in Alitalia, ha firmato la lettera d'assunzione inviatagli ieri dall'azienda. Cassa integrazione invece per il suo inseparabile vice, Stefano De Carlo, che pure pareva avere i requisiti per essere assunto. Il terzo leader, Massimo Notaro dell'Up, dovrebbe invece essere pensionato, avendo raggiunto l'età idonea. «E' stato riservato a ciascuno il destino che l'applicazione dei criteri gli riservava» ha spiegato Sabelli. Pensione Massimo Notaro (Unione Piloti) Assunto Fabio Berti, leader Anpac Cassa integrazione Stefano De Carlo, numero due dell'Anpac

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E dopo il sì a Parigi arriva un fax da Lufthansa (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-13 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE Fuori tempo E dopo il sì a Parigi arriva un fax da Lufthansa ROMA — ( a. bac.) E il fax alla fine è arrivato. La tanto attesa lettera con cui Lufthansa chiedeva al presidente di Alitalia, Roberto Colaninno, di rinviare il consiglio di amministrazione sull'alleanza e fissare un incontro, è stato recapitato ieri mattina alla Magliana. Ma troppo tardi. Il board di Alitalia ha deliberato le «nozze» con i «franco-olandesi» perché la lettera inviata dal presidente di Lufthansa, Wolfgang Mayrhuber, non conteneva nessuna offerta deliberata dal cda e nemmeno un preannuncio di offerta con la cifra del relativo esborso. Mayrhuber si limitava a chiedere un incontro dopo che quello fissato da Colaninno lo scorso venerdì mattina era stato annullato nella stessa serata. La richiesta Wolfgang Mayrhuber, presidente di Lufthansa, ha inviato un fax a Cai

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Cota: no, fa bene a preoccuparsi Il governo rispetti gli impegni (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-13 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE Con il sindaco Il capogruppo dei deputati leghisti Cota: no, fa bene a preoccuparsi Il governo rispetti gli impegni MILANO — «Io non so se la cordata Cai sia di interesse pubblico. So per certo che non sta facendo l'interesse nostro e del Nord». Il capo dei deputati leghisti, il piemontese Roberto Cota, ha trascorso il pomeriggio in via Bellerio a Milano, il quartier generale del Carroccio, dove ha visto anche un Umberto Bossi che alcuni altri colonnelli leghisti hanno definito come «incazzato». Di certo, Cota rema nella stessa direzione di Letizia Moratti: «è normale, anzi, giusto che il sindaco di Milano si preoccupi di Milano». Il problema è che da oggi cala il sipario: a Malpensa resteranno soltanto tre rotte intercontinentali. «Noi la soluzione l'abbiamo indicata. L'emendamento per la rinegoziazione degli accordi bilaterali è la via perché Malpensa possa camminare sulle sue gambe, andare avanti indipendentemente dalle scelte di Cai». Perdoni: gli esperti di aviazione civile spiegano che tali accordi sono il vero asset di Cai-Alitalia. Il perno senza il quale l'intera operazione fallisce. Come farà il governo a toglierli alla nuova compagnia? «Di certo, noi vigileremo perché questa strada venga seguita senza incertezze. Ricordo che c'è un impegno preso da Berlusconi con Bossi, e difatti l'emendamento è stato inserito nel testo licenziato dalla commissione. Malpensa sarà quell'hub che deve essere, anche al servizio dell'Expo 2015». Altra nota dolente. Il sindaco Moratti ha detto che Tremonti «ha sottovalutato la portata dell'Expo ». «Anche in questo caso, io so soltanto una cosa: la Lega di certo non la sottovaluta. E finché c'è la Lega al governo, l'Expo del 2015 deve avere le risorse necessarie». Ieri i vertici Cai hanno anche accennato a un ridimensionamento di Linate. Per la Lega non sarebbe un po' troppo da deglutire? «La vicenda è allo studio del sottosegretario Castelli. Di certo, però, nessuno si deve illudere che Linate resti soltanto il capolinea dell'aeronavetta per Roma. Lo sappia fin d'ora anche Cai». Resta il fatto che le ultime decisioni governative non sono certo state un favore alla Lega. «Certamente, noi alla scelta di Air France siamo contrari, avremmo preferito Lufthansa. Del resto, chi non sfrutta Malpensa fa una scelta industriale sbagliata, il mercato è qui». Ma da punto di vista politico? Nelle ultime settimane avete dovuto pagare un prezzo al cui confronto i fondi a Roma e Catania sono bazzecole... «La Lega in questo governo sta giocando un ruolo importante. Ed è un governo nato per mantenere le aspettative della gente, che sono alte. Noi, ci impegniamo tutti i giorni perché queste aspettative non vengano deluse da scelte incomprensibili. Mi auguro, e mi attendo, che gli alleati facciano altrettanto». Gli alleati \\ Ora noi vigileremo sugli alleati Marco Cremonesi

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Decolla Alitalia-Air France <Malpensa resta strategica> (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-13 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE Decolla Alitalia-Air France «Malpensa resta strategica» Via alla nuova compagnia. Colaninno: ma bisognerà ridimensionare Linate Oggi i primi voli dell'era Cai. Sì all'asse con Parigi, Mediobanca advisor Le quote dei soci italiani bloccate per 4 anni ROMA — «Air France è il partner migliore per l'attrattività complessiva del business e per ragioni di fattibilità dell'operazione ». Dopo una selezione durata cinque mesi, l'amministratore di Alitalia, Rocco Sabelli, ha ufficializzato così, a poche ore dal decollo della nuova compagnia, la scelta del partner effettuata, all'unanimità, ieri dal consiglio che rappresenta i 24 soci italiani. Per il presidente Roberto Colaninno si tratta di «un accordo straordinario » in cui sono stati raggiunti «obiettivi al di là delle nostre attese». Di fatto la prima conseguenza della scelta, che sarà ratificata dall'assemblea la prossima settimana, non si è fatta attendere: l'esclusa, la compagnia tedesca Lufthansa, si rivolgerà all'Antitrust europeo per verificare «l'impatto dell'accordo Alitalia- Air France sul traffico aereo in Italia». L'accordo con i francesi, che hanno rilevato il 25% delle azioni per 322,4 milioni, di cui 40 di sovrapprezzo (il secondo socio, Riva, ha il 10%), ha una durata di 8 anni e produrrà per Alitalia 720 milioni tra minori costi e maggiori ricavi nel prossimo triennio. Entrambi i soci hanno diritto di recesso se nei primi tre anni non sarà raggiunto il 50% delle rispettive sinergie previste. Una clausola dello statuto impedirà a Air France di acquisire ulteriori quote per i primi quattro anni. In questo periodo, ha spiegato Colaninno, gli attuali soci italiani potranno cedere azioni solo agli attuali soci italiani. Al quinto anno le azioni potranno essere vendute a terzi, quindi anche a Air France, solo se gli italiani non avranno esercitato la prelazione e se il cda, a maggioranza, lo delibererà. Lo stesso meccanismo di blocco funzionerà anche in caso di aumento di capitale inoptato da qualche socio italiano. Dopo cinque anni non ci saranno più vincoli, così come non ve ne saranno in nessun caso, se la società verrà quotata, evenienza possibile solo a partire dal terzo anno. Infine c'è un'ultima possibilità per liberare i soci dal «lucchetto »: cambiare lo statuto con maggioranza qualificata. «Lo statuto non consente speculazioni di carattere finanziario di lungo periodo» ha precisato Colaninno, quindi l'operazione è «industriale». Sabelli ha voluto precisare che i biglietti della nuova compagnia non costeranno di più e che presto ci sarà un incontro con le associazioni dei consumatori. Un capitolo a parte è stato riservato a Malpensa: «Il nostro hub oggi è Fiumicino e lo sarà finché non avremo trovato un accordo» con le istituzioni lombarde, ha detto Sabelli. E il presidente ha fatto sapere che da oggi cominceranno i colloqui con Regione, Comune e Sea (società aeroportuale milanese) per portare, in due anni, gli attuali 3 voli intercontinentali di Malpensa a 17 (3 dei quali di Air France). Tutto questo a patto che ci sia la «razionalizzazione di Linate», cioè il suo ridimensionamento alla sola navetta Milano-Roma. Della questione si sarebbe occupato ieri sera il vertice ad Arcore tra il premier Silvio Berlusconi e il leader della Lega, Umberto Bossi. «Ora bisogna lavorare tutti insieme per fare grande Malpensa» ha commentato l'ad di Intesa Sanpaolo, azionista di Alitalia, Corrado Passera. Soddisfatti i vertici di Air France, assistiti da Mediobanca e Lazard, che acquisiranno 3 posti nel board, che salirà a 19 soci, e 2 nel comitato esecutivo composto da 9. Ci sarà poi un organismo che gestirà l'alleanza, guidato per i primi tre anni dai francesi. A poche ore dal decollo della compagnia, mancano certezze sulle proteste. Colaninno ha assicurato la volontà di riportare in Alitalia precari e cassintegrati. Sabelli ha ostentato sicurezza: contro azioni non di fonte sindacale ci sarebbe un piano di emergenza. Ieri i confederali hanno raggiunto un primo accordo su pulizie e servizi a terra ma non è detto che assemblee spontanee non vengano ugualmente convocate. Di certo oggi protesteranno a Malpensa dalle 7 alle 10 i lavoratori dell'indotto Alitalia, tra cui quelli della Sea Handling. Ieri alle 21, nella sede dell'Enac (ente aviazione civile), c'è stato il passaggio di consegne tra la vecchia e la nuova Alitalia: «Una svolta storica» secondo il sottosegretario Gianni Letta. A Linate Un aereo Alitalia sulla pista di Linate 1953 Alcune hostess con la divisa firmata dalle Sorelle Fontana Antonella Baccaro

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Dal 1946 ad oggi La storia (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-13 num: - pag: 2 categoria: BREVI Dal 1946 ad oggi La storia Anni '60 Alitalia fu fondata a Roma nel 1946. A sinistra, la partenza di Antonio Segni da Ciampino per New York nel '60. A destra, Sofia Loren saluta dalla scaletta

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I precari fanno il <funerale> (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-13 num: - pag: 2 categoria: BREVI I precari fanno il «funerale» Un «colorito funerale di Alitalia»: l'avevano promesso e l'hanno fatto. La Cub Trasporti e il Comitato Cassintegrati e Precari Alitalia/AirOne hanno protestato davanti alla sede della Regione Lazio «contro le discriminazioni effettuate dalla nuova Alitalia che ha escluso dalle assunzioni gran parte dei precari, donne in maternità e madri in nuclei familiari monogenitoriali»

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<Grande fratello>, rinviato l'ingresso del non vedente (Strategia per l'audience?) (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Spettacoli - data: 2009-01-13 num: - pag: 46 categoria: REDAZIONALE Reality e ascolti Via tra le polemiche alla nona serie «Grande fratello», rinviato l'ingresso del non vedente (Strategia per l'audience?) Codacons: speculazione, reality da boicottare Gerri entrerà nella casa la settimana prossima «perché c'è ancora qualche problema logistico da risolvere» ROMA — Il Grande fratello diventa un «social reality» e in una botta sola mette insieme un disabile, un ex clandestino, una precaria e una volontaria in un quartiere «difficile» di Palermo. E già prima della partenza, ieri su Canale 5, l'edizione numero 9 del Gf ha scatenato polemiche. Il presidente del Codacons Carlo Rienzi ha invitato gli spettatori a boicottare il programma come «forma di protesta contro questa corsa all'audience che, anno dopo anno, porta pericolosamente al cattivo gusto e alla ricerca di situazioni estreme, al solo scopo di mantenere alti gli ascolti a qualsiasi prezzo». Però, appare poco casuale l'ingresso posticipato di una settimana del 31enne non vedente Gerri. Per lui solo una clip di presentazione: «Non voglio sconti. Sarà la mia forza». Ma dovrà aspettare per entrare nel bunker: ci sono problemi logistici da risolvere. A difendere la scelta di Gerri come concorrente ci prova l'opinionista Alfonso Signorini: «è un'operazione che strizza l'occhio all'audience, ma ci consente di capire come l'handicap può essere vissuto in senso positivo». L'inizio è con la Marcuzzi che, in un impermeabile come l'ispettore Clouzot (ma sotto nasconde un miniabito di paillettes) apre la diretta nella casa «supertecnologica ed ecologica » che da ieri ospita 15 concorrenti. Arriverà dal Grande Hermano spagnolo la macellaia romana Leonia. Il televoto l'ha preferita alla cameriera Doroti. Ma altre esclusioni sono state decise. Le inquiline hanno preferito (per la simpatia) l'architetto Nicola, all'ormeggiatore Alberto e allo psicologo Stefano. Poi, a sorpresa, è stato «ripescato» dal Gf il palestrato Alberto. Il reality punta sull'attualità. Ecco Daniela, hostess dell'Alitalia, in prima linea durante i giorni caldi della protesta e il montenegrino Ferdi che l'Italia l'ha raggiunta su un gommone. Le prime lacrime arrivano con la palermitana Claudia, volontaria che si occupa del recupero dei bambini nel quartiere Zen. Per lei, che ha perso il papà da piccola, un'affettuosa lettera della mamma. Ma il reality non abbandona seduttrici (Annachiara, farmacista), playboy (Gianluca, imprenditore), ex modelle (l'eccentrica Federica) e calciatori (Marco, portiere nel San Felice sul Panaro). E fa uscire in bikini da una vasca da bagno l'aspirante velina Cristina, una Jessica Rabbit del comasco. C'è un sopravvissuto, Vittorio, colpito da un fulmine. Porta scompiglio Siria che arriva con un serpente (di nome Valentina), poi «parcheggiato» in magazzino. Il primo «sacrificio» viene richiesto a Fabrizio, maggiordomo di casa Savoia, costretto a tagliare i suoi «boccoli d'oro» per partecipare al reality. Daniela Romana, 35 anni, la Martani è assistente di volo Alitalia (foto Olycom) Sandra Cesarale

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Ladri di bagagli contro gli esuberi (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)

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Corriere della Sera - ROMA - sezione: PRIMA PAGINA - data: 2009-01-13 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Fiumicino Ladri di bagagli contro gli esuberi Era la loro vendetta contro gli esuberi Cai. Due facchini di Alitalia con contratto di sei mesi sono stati arrestati per furti nei bagagli. La Polaria stava indagando sulla scomparsa di antichi vasi egizi. A PAGINA 5 Alessando Fulloni

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Furti nei bagagli per vendicarsi degli esuberi Cai (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)

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Corriere della Sera - ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data: 2009-01-13 num: - pag: 5 categoria: REDAZIONALE Fiumicino Sottratte scarpe e macchine digitali Furti nei bagagli per vendicarsi degli esuberi Cai In manette due facchini precari Per evitare le telecamere, i due contrattisti a termine aprivano le valigie sulla pista L'inchiesta della Polaria partita da un furto di antichi vasi egizi Scarpe da ginnastica, macchine digitali, liquori e pure una scatola di Risiko, il popolare gioco di guerra. è quello che dalle valigie di quattro passeggeri in arrivo da Linate hanno rubato due dipendenti Alitalia in servizio al Leonardo da Vinci. La refurtiva è stata scoperta dalla Polaria in modo piuttosto casuale: gli agenti cercavano antichi vasi egizi trafugati dai bagagli di altri viaggiatori e perquisendo gli armadietti di Luca Santi e Andrea Cannistracci (questi i nomi degli arrestati, rispettivamente di 24 e 23 anni) hanno finito per trovare la merce prelevata dai colli sbarcati al terminal nazionale. Dopo altri controlli effettuati nelle vetture e nelle abitazioni dei due facchini sono stati trovati numerosi oggetti che gli investigatori hanno messo in relazione a una serie di furti denunciati a Fiumicino nelle scorse settimane. Per evitare il controllo delle telecamere di sicurezza, i bagagli venivano aperti sui montacarichi in pista, dopo essere stati scaricati dalle stive dei velivoli per essere portati sui nastri della riconsegna. Furti che in questi giorni precedenti la vendita di Alitalia a Cai si sarebbero ripetuti piuttosto di frequente, come una specie di ripicca da parte dei molti dipendenti che non sono stati assunti nella nuova società. Tra questi anche Cannistracci e Santi, entrambi con contratto a tempo determinato della durata di sei mesi. Dopo l'arresto, avvenuto la sera della Befana, l'ex compagnia di bandiera ha sospeso i due dal servizio. Intanto in seguito all'udienza di convalida il gip Giovanni Giorgianni del tribunale di Civitavecchia ha disposto il ritorno in libertà dei due, stabilendo per loro la misura cautelare dell'obbligo di dimora. «Una decisione positiva anche se ci sono molte circostanze da chiarire » ha detto l'avvocato Gianluca Arrighi, difensore di uno degli arrestati. Le indagini coordinate dal pm Edmondo De Gregorio nel frattempo, ovviamente, continuano. Anche perché ad avviare l'inchiesta della Polaria era stata la denuncia riguardante il furto di antichi vasi egizi di consistente valore. Un episodio che gli investigatori ritengono legato ad altre segnalazioni giunte da passeggeri in transito a Fiumicino e sui quali, adesso, si cercherà di fare chiarezza. Alessandro Fulloni

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