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T ARTICOLI DEL 7-13 gennaio
2009 #TOP
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Articoli
Alitalia 2 (160)
morgando e il cai "niente tifo, si deve
rilanciare caselle" ( da "Repubblica, La"
del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: a proposito della questione Alitalia: «Il modo in cui il governo sta affrontando la scelta del partner internazionale per la nuova Alitalia dimostra un´assenza di strategia e una grave disattenzione verso le esigenze dei territori del Nord Italia. Esigenze non certo etichettabili quali semplici manifestazioni di orgoglio localistico.
"tutto
il nord dice sì a lufthansa" - paolo berizzi
( da "Repubblica,
La" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: i cui destini vanno separati dalla nuova Alitalia. Continuo a ribadire � aggiunge � che la priorità per salvare l´aeroporto lombardo è la liberalizzazione dei diritti di volo. A questo scopo Comune, Provincia e Regione devono subito sottoscrivere una vertenza». Oggi a Malpensa è in programma una manifestazione di protesta dei sindacati.
recessione,
tutte le cifre del crac - aldo lampani
( da "Repubblica,
La" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Non è un problema di massa come per Alitalia, ma 10 o 20 posti di lavoro persi ogni giorno, alla fine, potrebbero pesare - per Genova - anche di più. Si spera solo nella tecnologia. Quella alta. Genova ha il 13,8 per cento degli occupati (il doppio rispetto alla media nazionale) proprio nell´alta tecnologia.
IL
NORD CHIEDE ATTENZIONE NON CATTEDRALI NEL DESERTO
( da "Corriere
della Sera" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: o liberalizzazione dei voli o Lufthansa al posto di Air France come partner per la nuova Alitalia) ma per la prima volta deve rincorrere la linea tracciata da altri: dal presidente della Regione Formigoni e dal presidente della Provincia Penati, che ha messo sotto accusa lo squagliamento della classe imprenditoriale del Nord e l'utilitarismo del governo di Berlusconi.
nuovo
incidente, myair in tilt - riccardo fanizza
( da "Repubblica,
La" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Problemi anche per Alitalia che ha cancellato, da Brindisi, i voli per Roma delle 6,45 e 16,45. La concomitanza delle festività natalizie rende infatti impossibile reperire nell´arco di poche ore aerei sostitutivi, in quanto le flotte delle compagnie aeree sono tutte intensamente impegnate nei voli di rientro dalle vacanze.
quando
emozioni e passioni corrono in rete - roberto zarriello
( da "Repubblica,
La" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: La crisi Alitalia e il conflitto tra Israele e Palestina, i temi più caldi di questo inizio anno. Temi impegnati e non solo. Su "Fiori di zucca": fioridizucca. blogspot. com gli appassionati di cucina possono trovare spunti per piatti di tradizione pugliese e non solo.
berlusconi
rassicura il senatùr "malpensa non resterà sola" - claudio tito
( da "Repubblica,
La" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: è sicuro che la "bomba" Alitalia verrà disinnescata. E che sull´hub milanese, alla fine, l´intesa con il Senatur verrà raggiunta. Ma da Air France, ripete ai suoi, non si può tornare indietro. Per il fronte "nordista", semmai, qualche concessione ci sarà: le rotte che verranno aggiunte nei prossimi mesi verso il far east (Cina,
alitalia-air
france, nozze a un passo - lucio cillis
( da "Repubblica,
La" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Pagina 20 - Economia Alitalia-Air France, nozze a un passo Venerdì i cda delle compagnie. Oggi Cai e Bossi a Palazzo Chigi LUCIO CILLIS ROMA - Nessun dubbio o ripensamento. Tra poco più di 48 ore Alitalia e Air France-Klm convoleranno a nozze dopo anni di tumultuoso fidanzamento.
<Alitalia,
il ruolo di Fiumicino va salvaguardato>
( da "Corriere
della Sera" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: REDAZIONALE Lo scalo Continua la guerra con Malpensa «Alitalia, il ruolo di Fiumicino va salvaguardato» La difesa di Marrazzo e Alemanno Alemanno e Marrazzo insieme per difendere Fiumicino in quella che sta sempre più assumendo le sembianze di una guerra con Malpensa «Fiumicino è l'hub del Paese e del Mediterraneo, lo dice il buon senso e lo conferma il mercato.
Nuovi
ministri, da Alemanno stop a Verdini
( da "Corriere
della Sera" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: si parlerà di Alitalia ma anche della squadra del governo. La posizione di Alemanno di fatto schiera An compatta contro ogni ritocco che incida sugli equilibri del Consiglio dei ministri. Il prossimo sarebbe dovuto tenersi venerdì, probabilmente slitterà. Un chiarimento sulla vicenda, oltre che con il Senatur, il Cavaliere deve evidentemente averlo anche con An:
Alitalia
verso Air France Per Malpensa il nodo <slot>
( da "Corriere
della Sera" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: poi Paesi come il Libano e la Tunisia che hanno concesso di operare collegamenti solo a un vettore in partenza dall'Italia: Alitalia. Anche qui occorrerebbe una modifica, così come servirebbe intervenire su quegli accordi in cui le restrizioni riguardano sia il vettore (Alitalia) che il numero di frequenze: è il caso di Egitto, Israele, Libia, Nigeria, Russia, Siria e Venezuela.
E
Silvio fermò la Lega: al Nord ci penso io
( da "Corriere
della Sera" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Alitalia l'ho messa insieme io». Dal timbro della voce s'intuisce che Silvio Berlusconi non vuole solo riaffermare la paternità di una operazione politica e industriale che «evitò la svendita di un asset strategico agli stranieri», ma vuole anche far capire all'«amico Umberto» Bossi che «il presidente del Consiglio è impegnato a garantire in questa vicenda gli interessi del Paese.
MALTEMPO
/ 1 ( da "Corriere della Sera"
del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Malpensa Il sindaco di Milano e altri politici spingono per l'ingresso di Lufthansa in Alitalia, per fare di Malpensa un nuovo hub della compagnia tedesca. Forse sarebbe stato utile fare prima un giro nei principali hub di Monaco e Francoforte, dove anche un metro di neve non provoca un minuto di ritardo, dove tutto è studiato per effettuare il cambio di aeromobili in 25 minuti.
cai-air
france, l'ira di bossi ( da "Repubblica, La"
del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Pagina 1 - Prima Pagina Rottura tra il premier e la Lega sull´alleato per Alitalia e su Malpensa. Cassa integrazione record a dicembre Cai-Air France, l´ira di Bossi Berlusconi: via libera a Spinetta. Il Senatur: è una stupidaggine
berlusconi
snobba il senatùr "fa solo un balletto elettorale" - claudio tito
( da "Repubblica,
La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Anzi non so nemmeno cosa sia Alitalia». Insomma, si lamentava ieri sera Berlusconi con qualche deputato di Forza Italia, «stanno facendo solo un po´ di balletto». Il «balletto», però, a questo punto si è allargato. Non riguarda solo Malpensa. Il mancato caffè alla buvette non è affatto piaciuto al ministro delle riforme.
la
nuova alitalia punta su roma per malpensa la chance degli slot
( da "Repubblica,
La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: nuova Alitalia punta su Roma per Malpensa la chance degli slot ROMA - Per capire che le nozze Alitalia e Air France non sono mai state in pericolo bastava scorrere il nuovo piano dei voli della compagnia di bandiera dal 13 gennaio. Il network che da martedì prossimo sostituirà tutti gli attuali voli Alitalia e Air One ricalca il piano che la compagnia francese aveva previsto con l´
"adesso
lo stato deve liberalizzare"
( da "Repubblica,
La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Adesso lo Stato deve liberalizzare" ROMA - Air France al fianco di Alitalia. Vista dalla prospettiva di Gianni Rossi, amministratore delegato di Meridiana-Eurofly, il secondo attore del trasporto aereo italiano, l´alleanza mostra diverse criticità che esploderanno nei prossimi mesi. Ma anche alcune interessanti opportunità per l´intero settore.
il
governo apre le porte ad air france ma bossi frena: "un'intesa
stupida" - lucio cillis ( da "Repubblica, La"
del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
operazione
Alitalia-Air France sono stati svelati al presidente del Consiglio: Air France
entrerà nel capitale col 25% e porterà in dote 300 milioni di euro. Non sono
mancati approfondimenti sulla questione degli scali milanesi: Alitalia avrebbe
garantito un rafforzamento dei voli di lungo raggio a Malpensa (oggi sono
attese
di un'ora per tram e bus e per i pendolari un giorno nero - gabriele cereda
massimo pisa ( da "Repubblica, La"
del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: «La nevicata era prevista - lamenta un primo ufficiale di Alitalia - in una situazione del genere avrebbero dovuto cominciare a pulire le piste da mezzanotte. Non ci sarebbero stati tutti questi disagi, e atterraggi e decolli sarebbero stati più sicuri».
malpensa,
vertice con berlusconi bossi e moratti a caccia di slot - rodolfo sala
( da "Repubblica,
La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: in modo che a Malpensa operino vettori diversi da Alitalia, vettori in grado di coprire il maggior numero di rotte intercontinentali rilasciate dalla vecchia compagnia di bandiera: «In questo incontro - spiega Bossi - lo chiederemo con forza a Berlusconi». Il quale, però, minimizza chiamando fuori il governo: «L´Enac ha sempre concesso gli slot a tutti i richiedenti,
l'aereo
non si trova turisti bloccati 24 ore
( da "Repubblica,
La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Alla fine qualcuno ha perso la pazienza, ha cercato di bloccare un volo che partiva dal gate accanto e la polizia è dovuta intervenire a calmare gli animi. Eurofly ha affittato per tre mesi, fino a marzo, uno slot di Malpensa lasciato libero da Alitalia, organizzando un charter quotidiano sulla linea di Dakar.
sede
azzerata voli tagliati alitalia scarica l'aeroporto - massimo minella
( da "Repubblica,
La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Dei 37 dipendenti Alitalia si scenderà a 5, per quanto riguarda gli occupati a tempo indeterminato. Per altri 13, invece, scatterà un impiego a termine, sei mesi, scaduti i quali nulla ancora si sa. «La nuova Alitalia spera che sia direttamente l´aeroporto di Genova a prenderli - aggiunge il presidente della Regione - ma come può accadere una cosa simile visti i tagli dei voli?
burlando:
"da alitalia scelte inaccettabili"
( da "Repubblica,
La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Alitalia scelte inaccettabili" (segue dalla prima di cronaca) Le tratte per Roma passeranno da dieci a sette, quelle per Napoli da tre a due, mentre sparirà il collegamento per Catania. Finito? Niente affatto. L´aeroporto si prepara a perdere, e a mettere a bilancio, tre milioni di euro, vale a dire il credito della vecchia Alitalia nei confronti della società aeroportuale genovese.
il
sindaco di brindisi difende gli scali pugliesi "la nuova alitalia non
faccia i vecchi errori" ( da "Repubblica, La"
del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: La nuova Alitalia non faccia i vecchi errori" «Per salvaguardare l´efficienza degli aeroporti pugliesi, e in particolare di quelli di Bari e Brindisi, occorre uscire dallo schema delle proteste per proporre soluzioni concrete nel quadro delle effettive disponibilità del trasporto aereo, quale emerge dopo l´uscita dal mercato di Alitalia»
voli,
via alla guerra degli slot dall'ue primo sì alla puglia - raffaele lorusso
( da "Repubblica,
La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Ciò significa che Cai riceverebbe una quota significativa delle attuali bande orarie di Alitalia. Analogamente, altre bande orarie potrebbero essere trasferite ad altri acquirenti potenziali delle attività di Alitalia. In ogni caso tutte le restanti bande orarie sarebbero reintegrate nel pool di bande e riassegnate dal gestore del traffico aereo (Enac)».
atenei,
per la fiducia al decreto gelmini vota anche il premier: è la seconda volta -
mario reggio ( da "Repubblica, La"
del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Alitalia a Palazzo Grazioli, ha rincuorato i fedelissimi. Cosa prevede il decreto? è un tentativo di dare una svolta al problema dei concorsi a cattedra. Per il reclutamento di professori e ricercatori universitari saranno formate commissioni tramite il sorteggio dei docenti, ma solo ordinari, riducendo a uno il numero dei prof nominati dalle facoltà.
la
lettera - (segue dalla copertina) roberto mania
( da "Repubblica,
La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Alitalia di Roberto Colaninno ne ha mandati a casa 45 pochi giorni fa. Certo i manager guadagnano in media quattro volte più di un operaio (100 mila euro lordi l´anno, secondo l´indagine OD&M Consulting, per una media di circa 52 ore di lavoro la settimana, weekend compresi) ma una volta perso il lavoro non hanno praticamente nulla,
Vertice
sul futuro di Malpensa La Moratti e Bossi dal premier
( da "Corriere
della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: mentre si allontana l'accordo della nuova Alitalia con Lufthansa Mentre il centrosinistra — in testa il presidente della Provincia Filippo Penati — corre a Malpensa, Letizia Moratti vola a Roma per parlare con Berlusconi e Bossi. è il Malpensa day, oggi. Il giorno che dovrà decidere il destino dell'( ex?
Sì
del premier, Air France vince Bossi: per me è una stupidata
( da "Corriere
della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: REDAZIONALE Berlusconi incontra i vertici Alitalia. «Lufthansa? Nessuna offerta» Sì del premier, Air France vince Bossi: per me è una stupidata ROMA — L'alleanza tra Alitalia e Air France-Klm ha ricevuto ieri un sostanziale via libera da Berlusconi dopo un incontro ieri a palazzo Chigi tra il premier, il sottosegretario Gianni Letta e i vertici Cai,
Voli
e alleanze ( da "Corriere della Sera"
del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: 350 i voli settimanali di Alitalia su Malpensa. Oggi sono scesi a quota 153 Con Air France, Alitalia offrirebbe 525 voli internazionali e intercontinentali da Fiumicino e 98 da Malpensa Skyteam, l'alleanza della quale fanno parte Air France-Klm e la stessa Alitalia, offre 905 destinazioni nel mondo in 159 Stati Di Star Alliance fa parte la tedesca Lufthansa insieme,
Alitalia-Air
France: arriva il sì di Berlusconi
( da "Corriere
della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: della compagnia che nascerà dalla fusione tra Alitalia e Air One. Poi, probabilmente lunedì, sarà la volta della nuova Alitalia, presieduta da Roberto Colaninno, che riunirà il consiglio, per la prima volta nella sede storica della Magliana, per chiudere la partita. Ma sulla strada del decollo della compagnia, fissato per il 13 gennaio, si pongono i sindacati firmatari degli accordi:
Silvio
e Umberto, botta e risposta a 3 metri di distanza
( da "Corriere
della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Berlusconi è reduce da un incontro con i vertici della nuova Alitalia, Colaninno e Sabelli, a Palazzo Chigi. Ha appena dato il via libera all'alleanza con i francesi. Bossi è arrivato a Roma in ritardo: un incontro con il Cavaliere era programmato per pranzo, la neve e la chiusura degli aeroporti lo hanno fatto saltare.
La
Lega impone al premier la sfida sul Nord
( da "Corriere
della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Alitalia; e far riemergere dalla trattativa con Silvio Berlusconi la Lega come unico vero difensore degli interessi settentrionali. L'incontro fra il premier ed il suo ministro ci sarà oggi, dopo uno slittamento dovuto al maltempo. Ma le bordate scagliate ieri dal capo dei lumbard contro palazzo Chigi testimoniano una tensione vera;
Le
parole del 2009 l'Anno del Bue ( da "Corriere della Sera"
del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Aspettiamoci l'inauguration della nuova Alitalia (se qualcuno si degna di farci sapere cosa c'è costata la tumulation di quella vecchia, grazie). INTERCETTAZIONI La politica ci dirà quando, quanto e come saranno consentite. E ignorerà le schifezze che hanno rivelato, rivelano e riveleranno.
alitalia,
berlusconi riapre a lufthansa. fiumicino, voli nel caos
( da "Repubblica,
La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Pagina 1 - Prima Pagina Alitalia, Berlusconi riapre a Lufthansa. Fiumicino, voli nel caos ROMA - Dopo aver confermato la scelta di Air France come partner di Alitalia, Berlusconi riapre a Lufthansa e Bossi non cede su Malpensa. Un´agitazione dei dipendenti manda in tilt l´aeroporto di Fiumicino.
penati:
il governo gioca sulla pelle dei viaggiatori - oriana liso
( da "Repubblica,
La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Da martedì 13 Alitalia avrà 99 partenze settimanali da Roma e Milano per l´aeroporto Charles De Gaulle: da qui i passeggeri prenderanno i voli intercontinentali. Questo vuol dire che il vero hub italiano diventerà, paradossalmente, proprio Parigi. Quindi addio contatti diretti con quelle realtà internazionali - come i paesi asiatici -
formigoni:
nord avanti da solo - davide carlucci
( da "Repubblica,
La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: dal 13 Alitalia cesserà l´attività - e per le tratte internazionali non più esercitate da Alitalia ma precluse ad altri vettori dagli accordi bilaterali. L´ordine del giorno approvato alla fine ricorda al governo che «il piano industriale proposto da Cai genera allarme non solo nelle comunità locali ma anche nell´intero Paese».
aeroporto,
giallo al vertice ( da "Repubblica, La"
del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
un deficit di
bilancio di due milioni di euro, un ridimensionamento della sede Alitalia che
quasi scompare passando da
la
vincenzi "datemi le azioni e vi trovo un socio"
( da "Repubblica,
La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Non solo sono stati tagliati i voli, ma sia Alitalia che AirOne hanno tariffe altissime. Non ci sto a spendere 500 euro in una giornata per andare su e giù dalla capitale, con quei soldi si va a New York». Ma per poter lavorare ad alternative reali di rilancio dell´aeroporto genovese, il Comune ha bisogno di poterne essere azionista.
aeroporto,
la doppia veste del presidente - ava zunino massimo minella
( da "Repubblica,
La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: nuovo soggetto nato dalle ceneri della vecchia Alitalia e integrato da Air One. «La concorrenza non esiste già oggi sulle più redditizie tratte nazionali - spiega Balotta - come la Fiumicino-Genova, Venezia Bari, Lamezia, Trieste, Brindisi e Torino. Esiste invece un cartello (Alitalia Air One) che penalizza i consumatori oramai da molti anni e che dal 13 gennaio verrà legalizzato»
la
multiservizi assume custodi l'opposizione: manovra elettorale
( da "Repubblica,
La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: sarebbe del tutto simile a quello di Alitalia». L´assessore alle Aziende, Michele Monno, respinge le accuse. «Chi parteciperà al concorso dovrà sostenere un colloquio motivazionale e un test psico-attitudinale - spiega - Le procedure saranno trasparenti: il presidente della commissione sarà indicato dal sindaco».
il
weekend nero degli aeroporti - lello parise
( da "Repubblica,
La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: la metà sparisce dai display dei due scali solo nella giornata di ieri: sei targati Alitalia e uno Myair. Erano tutti destinati a raggiungere la capitale. Ma gli aerei delle 11.20 e delle 19 da Bari a Roma restano a terra, così come quelli che sarebbero dovuti partire da Brindisi alle 6.45, alle 7.15 (Myair), alle 11.15, alle 15.
l'odissea
di una famiglia "noi, ostaggi di easyjet" - ilaria ficarella
( da "Repubblica,
La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: odissea di una famiglia "Noi, ostaggi di EasyJet" "Per prendere un volo Alitalia ci volevano 720 euro non potevamo permettercelo" ILARIA FICARELLA (segue dalla prima di cronaca) E invece all´una la compagnia notifica ai circa cento passeggeri del volo per Malpensa la cancellazione del collegamento. «E´ cominciato così ?
fiumicino
senza pace cancellati 135 voli - cecilia gentile
( da "Repubblica,
La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Ma anche dipendenti Alitalia Az Airport, la società che fornisce i servizi di terra, col terrore di perdere il lavoro. «La Cai si era impegnata a inserirci nel nuovo organico - ripetono tutti - invece la metà di noi non è stata riconfermata». In 400 ieri, tra addetti alle pulizie di bordo, al carico e scarico bagagli e all´assistenza in pista,
da
berlusconi uno spiraglio a lufthansa ma air france è a un passo da alitalia -
lucio cillis ( da "Repubblica, La"
del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: la delega a chiudere presto e positivamente il dossier Alitalia. Che la partita sia ad un punto decisivo lo lasciano intendere fonti vicine all´operazione: Spinetta e Gourgeon sarebbero attesi in Italia già la prossima settimana, una volta incassato il via libera del consiglio di Alitalia. Ieri a Palazzo Grazioli, il presidente di Alitalia Roberto Colaninno e l´ad Rocco Sabelli,
malpensa-day
contro i tagli alle rotte - davide carlucci
( da "Repubblica,
La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: impedire posizioni di privilegio da parte di Cai», la Compagnia aerea italiana che ha rilevato Alitalia. Penati è preoccupato anche per la perdita dei posti di lavoro nel settore cargo a partire dal 13 gennaio. Da quella data, inoltre, «Alitalia prevede 99 partenze settimanali, 60 da Roma e 39 da Milano, per l´aeroporto Charles De Gaulle.
l'italianità
è già costata allo stato 3,3 miliardi - luca iezzi
( da "Repubblica,
La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia
chiuderà il cargo nel
colaninno
minaccia la chiusura di linate e spinge bossi alla tregua con il premier -
(segue dalla prima pagina) claudio tito
( da "Repubblica,
La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: CLAUDIO TITO Fino a ieri mattina la partita Alitalia sembrava contrapporre il "partito del nord" pro Malpensa a quello del "sud" pro Fiumicino. Nel doppio vertice di ieri a Palazzo Grazioli, invece, Silvio Berlusconi ha dovuto prima di tutto sedare lo scontro tra i "nordisti". Con il sindaco di Milano, Letizia Moratti, spalleggiato da An (in particolare dal "collega"
"il
coni viola la legge biagi" sotto inchiesta 40 federazioni - eugenio
capodacqua marco mensurati ( da "Repubblica, La"
del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: avvocato di molti dipendenti Coni - è il frutto di una gestione della cosa pubblica molto in voga nell´Italia dei nostri tempi: di fronte a un problema, si creano a livello istituzionale soluzioni ad hoc in contrasto con il quadro giuridico vigente. In fondo, quanto accaduto con il Coni è molto simile a quanto accaduto con Alitalia-Cai».
Lo
scalo in crisi ( da "Corriere della Sera"
del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Corriere della Sera - MILANO - sezione: PRIMA PAGINA - data: 2009-01-09 num: - pag: 1 categoria: BREVI Lo scalo in crisi Vertice a Roma, ieri, sul futuro della nuova Alitalia e dell'aeroporto di Malpensa. Nel tondo: Letizia Moratti e Umberto Bossi
Crollo
dei voli E i conti Sea entrano in crisi
( da "Corriere
della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: 348 voli settimanali Alitalia a Malpensa prima dei tagli (oggi siamo fermi a quota 153 e con la nuova Alitalia si supererà di poco quota 200). Nell'ultimo esercizio la svalutazione degli investimenti Sea dovuta all'abbandono di Malpensa da parte di Alitalia ha fatto scendere l'utile della società aeroportuale milanese da 64,
Malpensa,
hub a rischio. <Ma sarà ricompensata>
( da "Corriere
della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: senza Alitalia Malpensa, hub a rischio. «Ma sarà ricompensata» Vertice Bossi-Berlusconi: confermata l'alleanza con Air France. Delusa la Moratti Ieri giornata di protesta nello scalo. Penati: il governo latita, pronti a vertenza con Roma per aprire sui diritti di volo Nessuno lo dice, ma la battaglia per l'hub di Malpensa e contro l'
<Presi
in giro dalla politica, pronti allo sciopero>
( da "Corriere
della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Mentre la politica ancora discute sul partner Alitalia (secondo la Lega a quattro giorni dal decollo della nuova compagnia ci sarebbero ancora possibilità per far rientrare in gioco Lufthansa) il sindacato non ha dubbi: i giochi sono fatti per Air France. E anche la liberalizzazione delle rotte da e per Malpensa sarebbe tutta in salita.
Alitalia,
il giorno di Air France E su Malpensa si tratta
( da "Corriere
della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: così chiamata a battere un colpo, avrebbe fatto recapitare al presidente di Alitalia, Roberto Colaninno, ieri pomeriggio, una lettera in cui non fa offerte, né le annuncia, ma sostiene che «a certe condizioni» potrebbe avanzarne. Tra le condizioni ci sarebbe la possibilità di visionare il piano industriale di Alitalia.
Il
rilancio di Fiumicino spinge Gemina
( da "Corriere
della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Alla vigilia dei consigli di amministrazione di Alitalia e Air France che ratificheranno l'alleanza tra le due compagnie, in Borsa vola il titolo Gemina. La società che controlla Aeroporti di Roma dovrebbe infatti beneficiare, secondo gli operatori, delle prospettive di rilancio che dovrebbero aprirsi per l'aeroporto di Fiumicino.
Fiumicino,
120 voli cancellati ( da "Corriere della Sera"
del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Alitalia Viaggiatori inferociti, previsti disagi anche oggi. Agitazioni dei lavoratori fino al 13 Fiumicino, 120 voli cancellati Protesta del personale di terra, due cortei (mattina e pomeriggio) I check-in sono stati assaliti da una folla di passeggeri rimasti a lungo nella vana attesa di informazioni Lo stipendio di dicembre con cifre mediamente comprese tra 10 euro e 500 euro.
Eni-Fantozzi,
polemica sul costo dei carburanti
( da "Corriere
della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: del fabbisogno Alitalia: «In ogni caso— prosegue —, il commissario forse parla di qualcosa che non conosce, perché Alitalia acquista i suoi carburanti facendo delle gare al ribasso cui partecipano almeno 6 fornitori». E se Eni ha una fetta maggiore del mercato, «è perché, vista l'importanza delle forniture in ballo,
Berlusconi
promuove i francesi: ma se Lufthansa offre, Cai valuterà
( da "Corriere
della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: con gli amministratori della Nuova Alitalia, con i sindaci di Roma e Milano. A pranzo ha ascoltato le ragioni dei manager, le preoccupazioni delle istituzioni, le critiche degli alleati leghisti. Davanti ai cronisti riassume così, in girocollo blu, in apparenza rilassato: Malpensa sarà valorizzata da Air France, Lufthansa se vuole è ancora in tempo,
Protesta
a Fiumicino, caos bagagli e 135 voli annullati
( da "Corriere
della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: di Alitalia Airport, il personale impiegato nelle operazioni in pista. Gli operai sono usciti all'improvviso dagli hangar sfilando in corteo per due volte, una al mattino e una al pomeriggio, tra i terminal del Leonardo da Vinci. Senza più nessuno a spostare i mezzi in pista e a caricare le valigie, lo scalo si è paralizzato,
il
cda air france dice sì ad alitalia emendamento per salvare malpensa - gentile,
iezzi e pagni alle pagine 6 e 7 ( da "Repubblica, La"
del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Pagina 1 - Prima Pagina Lunedì il via libera della Cai Il Cda Air France dice sì ad Alitalia Emendamento per salvare Malpensa GEntile, iezzi e pagni alle pagine 6 e 7 SEGUE A PAGINA
le
"finestre di tempo" per atterrare e decollare ecco come funzionano
gli slot della discordia - luca pagni
( da "Repubblica,
La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: la possibilità che la nuova Alitalia lasci libere le sue "finestre temporali" che in virtù della riorganizzazione e del taglio dei collegamenti gli spettano ma non utilizza più. In modo che altre compagnie possano utilizzarle. Così come l´emendamento prevede che il governo si impegni a rilanciare nuovi accordi bilaterali per aumentare il numero di voli.
a
milano chiude a sorpresa l'ultima biglietteria della compagnia
( da "Repubblica,
La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Il più simbolico per quanti lamentano l´abbandono di Milano da parte della nuova Alitalia. In attesa di capire cosa accadrà la prossima settimana, con molti passeggeri in possesso di un biglietto Alitalia che potrebbero ritrovarsi imbarcati su un aereo con livrea Air One. Nessuna distinzione, come nei biglietti che si acquistano in questi giorni.
air
france va a nozze con alitalia parigi vara l'offerta da 300 milioni - luca
iezzi ( da "Repubblica, La"
del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Air France va a nozze con Alitalia Parigi vara l´offerta da 300 milioni E un emendamento salva-Malpensa accelera l´accordo Tremonti: "Lo scalo milanese terrà". Lufthansa insiste: non siamo ancora fuori LUCA IEZZI ROMA - La maggioranza vara un emendamento "salva Malpensa" lo stesso giorno in cui il cda di Air France-Klm formalizza la sua offerta ad Alitalia.
i
sindacati ancora sul piede di guerra "martedì si rischia il caos dei
voli" - cecilia gentile ( da "Repubblica, La"
del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Alitalia. Ora tutto dipende dall´esito dell´incontro notturno, iniziato nella tarda serata di ieri, fra Fit Cisl, Uilt, Filt Cgil, Ugl Trasporti e Alitalia/Cai. L´incontro era già concordato da tempo, ma il caos di giovedì scorso e le nuove agitazioni di ieri hanno dato un´accelerata al momento del confronto e hanno sortito il magico effetto di interrompere immediatamente ogni protesta.
gtt-atm,
la fusione resta fredda - paolo griseri
( da "Repubblica,
La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Nord della nascita della nuova Alitalia: «La liberalizzazione chiesta per Malpensa - ha detto il sindaco di Torino - non può rimanere senza conseguenze per Caselle». L´intervento del governo è anche necessario per porre rimedio a un progetto, paventato da Tremonti, di chiedere alle ex municipalizzate il recupero di una tassa non pagata quando alcune erano state quotate in borsa.
regione-sindacati
vertice sulle misure contro la crisi
( da "Repubblica,
La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: indotto aeroportuale contro le minacce al lavoro legate al caso Alitalia. «Resta il problema del metodo», per Luigi Scardaone, segretario regionale della Uil: «In questi anni la Regione ha trascurato il confronto con i sindacati». «Il Lazio», per il segretario della Cisl, Franco Simeoni, aspetta risposte certe sulle priorità individuate: coesione sociale, sostegno a lavoro e imprese,
industria,
parte l'anno nero effedi licenzia trenta operai
( da "Repubblica,
La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: 200 lavoratori del call center Alicos di Alitalia ieri sono intervenuti il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo e l´assessore regionale ai trasporti Titti Bufardeci, che hanno incontrato a Roma Rocco Sabelli, amministratore delegato della Compagnia aerea italiana, la newco proprietaria di Alitalia.
la
rivolta delle grandi firme "è un altro regalo a parigi" - laura
asnaghi ( da "Repubblica, La"
del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: accordo con Air France di Cai-Alitalia è ormai deciso, la conseguenza è la riduzione dei collegamenti internazionali. Una situazione che rischia di avere pesanti contraccolpi sulle sfilate con defezioni di compratori e giornalisti. A lanciare l´allarme, alla vigilia delle sfilate uomo che prenderanno il via sabato 17, è Mario Boselli,
anche
la bracco contro il governo - rodolfo sala
( da "Repubblica,
La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: E allora molto meglio passare a quello che Cattaneo definisce il «piano B»: «Buona fortuna ad Alitalia alleata con Air France, ma noi continueremo a difendere Malpensa con chi ci sta; faremo ponti d´oro alle compagnie che vogliono venire qui, facendo rispettare in modo ferreo le regole che già ci sono e che oggi vengono aggirate, perché sulla carta il mercato aereo è già libero».
arato
sulle ali della nomenklatura - ava zunino
( da "Repubblica,
La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: E comunque tutti siamo chiamati a difendere i lavoratori Alitalia e sono certo che anche il presidente dell´aeroporto dimostrerà la sua coerenza». E il presidente della Regione, Claudio Burlando? «Né Arato né il suo studio fanno le politiche commerciali di Alitalia ma si sono occupati della costruzione societaria di Cai».
"sede
azzerata e voli tagliati" pd e provincia alleati nella protesta - nadia
campini ( da "Repubblica, La"
del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: anche l´ipotesi di reimpiegare i licenziati Alitalia presso la società di gestione dell´Aeroporto, alla luce dell´operativo che entrerà in vigore il 13 luglio e che prevede una forte penalizzazione dello scalo genovese con perdita di almeno cinque tratte e ricadute pesanti sull´occupazione, appare del tutto irrealizzabile.
"la
puglia perde 29 voli internazionali" - lello parise
( da "Repubblica,
La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: 45 (Alitalia), delle 7.15 (Myair) e delle 15.05 (Alitalia). Dal Karol Wojtyla invece, di velivoli ne restano a terra sei e tutti targati Alitalia: quattro per Milano e due per Roma. L´assessore regionale ai Trasporti Mario Loizzo parla di «sofferenza della Puglia».
il
partito della paura - (segue dalla prima pagina)
( da "Repubblica,
La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: deflagrato sull´Alitalia e ora gradualmente esteso a tutti i nervi più sensibili per l´azione di governo e per il partito di Bossi. "La Lega perde la battaglia aerea, ora attaccherà via terra", titolava ieri Europa. è probabile che l´incursione dei lumbard sugli immigrati sia effettivamente la prima mossa di questa nuova offensiva.
L'HUB
( da "Corriere
della Sera" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Dobbiamo vigilare sulle tentazioni monopolistiche della nuova Alitalia». L'assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Cattaneo, invita ad accantonare i sogni di un matrimonio Cai-Lufthansa. E a prepararsi al piano B. A rilanciare, cioè, Malpensa senza Alitalia. «è evidente che l'unico hub di Cai sarà il Charles de Gaulle».
<Malpensa
dimezzata>, rivolta degli imprenditori
( da "Corriere
della Sera" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: di fronte alla prospettiva dell'accordo tra la nuova Alitalia e Air France. «Non posso credere che ci sia una tale non coscienza della gravità di questo atto di svuotare Malpensa e la questione non interessa solo la Lombardia, ma anche il Piemonte e il Veneto: andateli a sentire, sono furibondi anche lì».
<Il
nuovo hub italiano? Sarà l'aeroporto di Parigi>
( da "Corriere
della Sera" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: A rilanciare Malpensa senza la nuova Alitalia». Quello di Raffaele Cattaneo, assessore regionale ai Trasporti, è un invito ad un cambio rapido di marcia nella discussione sull'hub varesino. E piano B significa «rilanciare Malpensa senza la nuova Alitalia». Perché Malpensa ha già dimostrato «dallo scorso marzo ad oggi di poter continuare a campare anche senza Alitalia.
Anche
la hostess del cappio nella <Casa> di Canale 5
( da "Corriere
della Sera" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Dall'Alitalia al Grande fratello, dall'aereo all'acquario: ricordate Daniela Martani (foto), la hostess fotografata mentre manifestava contro l'offerta Cai, impugnando un cappio? Bene: a far parte dell'edizione numero 9 del Grande fratello, al via su Canale 5 da lunedì, c'è anche lei.
<Walter,
siamo il partito degli onesti>
( da "Corriere
della Sera" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: orgoglio) democratico «Walter, siamo il partito degli onesti» Alitalia, questione mediorientale, governo Berlusconi, Lega, immigrati... Parla soprattutto, come è ovvio che sia, da segretario del Pd. Ma Walter Veltroni è anche l'ex sindaco della città, e la sezione — pardon, «circolo» — che lo ospita è al Tuscolano.
La
promessa di Piero: <Stanzieremo fondi per la crisi dei mutui>
( da "Corriere
della Sera" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Misure straordinarie sono state decise a favore dei lavoratori dell'indotto Alitalia con l'istituzione di un distretto industriale, con servizi a Fiumicino, denominato «Città del Volo». I provvedimenti verranno esaminati e pianificati «non con la concertazione, ma con il coinvolgimento dei sindacati», ha sottolineato Marrazzo.
Alitalia,
decreto salva-Malpensa Da Parigi via all'ingresso Air France
( da "Corriere
della Sera" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: alleanza Il gruppo francese rileverà il 25% del capitale Alitalia, decreto salva-Malpensa Da Parigi via all'ingresso Air France ROMA — Air France-Klm ha deliberato l'acquisto del 25% di Alitalia per più di 320 milioni di euro. La decisione, assunta ieri in una riunione del cda durata due ore, è stata salutata con un rialzo in Borsa del 3,5%.
GUERRA
IN MEDIO ORIENTE ( da "Corriere della Sera"
del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: it ALITALIA I piccoli azionisti Sulla vicenda Alitalia i politici puntano solo a difendere gli interessi regionali: slot, hub, ecc. Mai nessuno, però, si è ricordato o ha avuto la decenza di difendere gli interessi dei moltissimi piccoli azionisti possessori dei titoli della vecchia compagnia di bandiera che sono rimasti con un mucchio di carta straccia tra le mani!
i
sacchetti di sabbia non fermano l'oceano - (segue dalla prima pagina)
( da "Repubblica,
La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Alitalia è cominciato malissimo dieci mesi fa e si è concluso in farsa: l´operazione è costata ai contribuenti italiani cinque miliardi di euro Contro la crisi economica il governo non ha ancora fatto nulla salvo l´elemosina della "social card" finanziata in modo assai discutibile (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) La guerra di Gaza è un altro evento paradossale dove tutti i protagonisti
"così
la mia rabbia si fa teatro" - clara caroli
( da "Repubblica,
La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: in Piemonte avete due o tre Alitalia... "Così la mia rabbia si fa teatro" CLARA CAROLI «è una guerra, un momento tragico. In Piemonte avete due o tre Alitalia che chiudono. Pagherete un prezzo, in termini di materiale umano, che sarà spaventoso. E il nostro premier continua a dire che la crisi passerà, che bisogna essere ottimisti.
porto
poco accogliente stop alle crociere vip - giovanni scarlata
( da "Repubblica,
La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: sarà il debutto palermitano della nuova Alitalia. Dopo i patemi e le battaglie degli ultimi mesi, a Punta Raisi si respira un´aria diversa fra gli impiegati anche se non mancano le polemiche. Nonostante le assicurazioni di Cai, la società che ha rilevato la compagnia di bandiera «spogliata» dei debiti, infatti, le assunzioni non hanno coperto il precedente organico in servizio al "
cai
comincia con 11 partenze giornaliere "in quattro mesi le tratte
raddoppieranno" - antonella romano
( da "Repubblica,
La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Palermo partiranno per ora 11 voli giornalieri della nuova Alitalia privata, contro i 24 del passato. Ma a regime, cioè tra circa quattro mesi, il numero dovrebbe salire a 22. Da Catania ne partiranno 16 e a regime diventeranno 25 (prima erano 27). Ma in compenso sono aumentati i voli a basso costo. «Dagli aeroporti di Palermo e Catania, dal 13 gennaio partiranno molti più voli low-
la
nuova alitalia decolla da palermo ma è già polemica sui licenziamenti -
giovanni scarlata ( da "Repubblica, La"
del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: precedente organico di Alitalia. Sono stati lasciati a casa 14 lavoratori tutti non oltre i 40 anni e si è assunta gente vicina all´età pensionabile: ma non si doveva rendere Alitalia più giovane ed efficiente? La nuova proprietà non tiene conto che, oltre a calpestare il diritto dei lavoratori rimasti senza contratto, tra i quali ci sono due donne in maternità e una in gravidanza,
fiat,
i volantini delle tute blu le buste paga ridotte a 2 euro
( da "Repubblica,
La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
pubblica per
il 20 gennaio che equipari la gravità della situazione campana a quella
dell´Alitalia e di altre realtà industriali del resto d´Italia. L´intenzione è
porre il caso Pomigliano all´attenzione del governo, anche per la proposta di
trasferimento della produzione dell´Alfa
a
malpensa sarà un martedì nero ( da "Repubblica, La"
del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: 10 partirà il primo volo assoluto della nuova Alitalia ma poi aeroporto bloccato dai lavoratori A Malpensa sarà un martedì nero Da Malpensa martedì partirà all´alba il primo aereo della nuova Alitalia, battendo Fiumicino. Poco dopo si annunciano disagi e il rischio di tre ore di paralisi per i passeggeri di tutte le compagnie: i lavoratori dell´aeroporto,
e
anche il dossier dell'expo si svuota dieci mesi dopo - teresa monestiroli
( da "Repubblica,
La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: 200 voli Alitalia settimanali che uniscono Milano con tutto il pianeta. Collegamenti giornalieri con le principali capitali del mondo - e con quasi tutte le città italiane - , settimanali con le località meno frequentate. è questa l´immagine di Malpensa nel libro dei sogni con cui Milano, solo un anno fa, si è candidata a ospitare l´
malpensa,
sarà martedì nero tre ore di paralisi nello scalo - giuseppina piano
( da "Repubblica,
La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: primo aereo Alitalia ma altri 300 lavoratori finiscono in cassa integrazione Castelli: "Aiuti come a Fiumicino" GIUSEPPINA PIANO Il primo aereo in partenza della nuova Alitalia alle 6.10. Ma contemporaneamente altri 300 lavoratori in cassa integrazione: non hanno più da scaricare gli aerei cargo, da martedì staranno a casa per 14 giorni al mese e il loro stipendio sarà dimezzato.
aeroporto,
l'ultimo smacco la pubblicità cai silura genova - ava zunino
( da "Repubblica,
La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: l´ultimo smacco la pubblicità Cai silura Genova Martedì parte la nuova Alitalia, ma il "Colombo" non c´è Bosco (Cgil): "Perdiamo lavoratori e voli, la situazione è insostenibile" AVA ZUNINO Se qualcuno avesse avuto bisogno di conferme del disimpegno di Cai dall´aeroporto di Genova, le ha trovate sui quotidiani di ieri.
air
italy ricorre al tar per lo slot negato a linate
( da "Repubblica,
La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: alla vigilia della partenza della nuova Alitalia. Il collegamento tra lo scalo di Palese e quello di Milano è stato effettuato dalla compagnia aerea low cost sfruttando un´autorizzazione temporanea dell´Enac, concordata per sopperire alle difficoltà della compagnia di bandiera. Adesso Air Italy vorrebbe continuare il suo servizio ma l´Enac non ha concesso la proroga perché,
aeroporti,
boom di passeggeri - paolo russo ( da "Repubblica, La"
del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Alitalia ha frenato la crescita Negli scali pugliesi quasi 200mila viaggiatori in più rispetto a un 2007 da record PAOLO RUSSO La crisi Alitalia non ha affossato gli aeroporti pugliesi. Ma il boom di Palese è ormai solo un ricordo. Nel 2008 i passeggeri che hanno preso il volo dagli scali di Bari e Brindisi sono aumentati complessivamente del 5,
la
lega "chiude" il caso malpensa ma sulla nuova alitalia resta il
rischio caos - adriano bonafede ( da "Repubblica, La"
del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: caso Malpensa ma sulla nuova Alitalia resta il rischio caos Berlusconi: Air France più decisa. Adusbef: tratta Roma-Milano la più cara d´Europa ADRIANO BONAFEDE ROMA - Il governo chiude ufficialmente il caso Alitalia, ma il rischio-caos incombe sempre sulla compagnia di bandiera: oggi e domani sono previste in tutta Italia varie assemblee che potrebbero rovinare anche la festa del "
anche
un rom nella casa del gf ( da "Repubblica, La"
del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: e la hostess dell´Alitalia diventata celebre per essere stata fotografata durante le manifestazioni con un cappio al collo. Sono i quindici ragazzi che da domani rimarranno isolati nella casa del Grande Fratello per 99 giorni mentre 81 telecamere li spieranno e 98 microfoni registreranno anche i loro più lievi sospiri.
Malpensa
fa i conti con i tagli. Addio ai cargo
( da "Corriere
della Sera" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Martedì decolla la nuova Alitalia, ma gli aeroporti di Milano devono scacciare le prospettive di futuro incerto. Letizia Moratti esulta per l'emendamento al decreto anticrisi che dovrebbe portare al potenziamento delle attuali 33 rotte intercontinentali che attualmente gravitano su Malpensa.
Pd
all'attacco: Pdl e Lega inadeguati per le esigenze del Nord
( da "Corriere
della Sera" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: tengono banco le vicende conclusive del caso Alitalia e le sue ripercussioni sugli scali lombardi che il segretario lombardo Maurizio Martina giudica «gravissime» per tutta l'economia dei nostri territori. Il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, ribadisce che «Malpensa è stata letteralmente svenduta in un'operazione che risulta essere una gigantesca presa in giro»
Malpensa,
dopo i tagli ora si riparte <Ma senza i cargo economia a rischio>
( da "Corriere
della Sera" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Alitalia. A Linate rimane solo la navetta per Roma Il piano della compagnia L'allarme della Cgil: «è facile immaginare che già dalle prossime settimane i voli di Alitalia su Linate andranno progressivamente a diminuire» Il presidente di Fiera Milano, Perini: un guaio per le imprese, eppure di trasporto merci c'è sempre una gran richiesta La nuove rotte intercontinentali che chissà
Alitalia
sceglie i manager Ultimatum dei sindacati
( da "Corriere
della Sera" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: REDAZIONALE La nuova compagnia Domani il consiglio sull'alleanza Alitalia sceglie i manager Ultimatum dei sindacati Il premier: Lufthansa? La porta non è chiusa Sale la tensione: aggredito un sindacalista Cisl da un ex dipendente nell'ascensore di una palazzina della Magliana ROMA — Alitalia scalda i motori per la partenza di martedì ma i sindacati Filt-Cgil,
LA
VOGLIA DI SCRIVERE CONSIGLI A UNA DODICENNE
( da "Corriere
della Sera" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Gian Michele Merloni Cassano Spinola (Al) DALL'ALITALIA In attesa di un grazie Ho letto la pubblicità della nuova compagnia aerea italiana. Mi aspettavo anche un ringraziamento agli italiani che sono stati costretti dal loro premier a pagare i 3 o 4 miliardi di euro (chissà se sapremo mai la verità!
Gerry,
non vedente, al Grande fratello ( da "Corriere della Sera"
del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: arriva anche Daniela Martani, la bella hostess dell'Alitalia, ribattezzata «la pasionaria» della lotta sindacale, che cercava riflettori televisivi da tempo. Racconta la Marcuzzi: «Ha partecipato a vari provini, per sfondare nello spettacolo. L'anno scorso aveva già provato al Gf ma non era stata presa ».
parte
oggi la cai targata air france su malpensa scontro moratti-premier - adriano
bonafede alle pagine 6 e 7 ( da "Repubblica, La"
del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Pagina 1 - Prima Pagina Stanotte il primo volo della nuova Alitalia i sindacati protestano e minacciano il caos Parte oggi la Cai targata Air France su Malpensa scontro Moratti-premier ADRIANO BONAFEDE ALLE PAGINE 6 E 7 SEGUE A PAGINA
oggi
la lunga notte del "change over" ma niente rischi per biglietti e
mille miglia ( da "Repubblica, La"
del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: flotta di base della nuova Alitalia comprende 148 aerei. Di questi, 74 appartengono alla famiglia degli Airbus. Per i clienti di Alitalia e Air One non cambia molto. Già da alcuni giorni, attraverso i canali di vendita Alitalia (sito web, Numero Unico o biglietterie) si può prenotare e acquistare indistintamente un volo Alitalia o Air One per viaggi da effettuarsi a partire da domani,
alitalia-air
france al decollo duello tra berlusconi e la moratti - adriano bonafede
( da "Repubblica,
La" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: il cda di Cai-Alitalia deciderà di accettare l´offerta di Air France che intende acquisire il 25% del capitale per una somma vicina ai 310 milioni di euro. E a fine giornata ci dovrebbe essere il closing ufficiale: vecchia e nuova Alitalia s´incontreranno nelle sede dell´Enac per la forma del contratto di cessione degli asset.
la
moratti attacca il governo ( da "Repubblica, La"
del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Pagina V - Milano Stasera l´addio a Alitalia: "Sbagliato l´accordo con Air France". Artusi, Fiera: non buttiamo anni di investimenti La Moratti attacca il governo "Non difende Malpensa". Penati: brava, adesso battaglia insieme «Fanno i loro interessi e si presentano come salvatori della Patria».
malpensa,
la rabbia della moratti - rodolfo sala
( da "Repubblica,
La" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: accusato di non svolgere nell´intricatissima vicenda Alitalia «un ruolo di garanzia». Alla vigilia del matrimonio, confermato ieri mattina da Berlusconi, tra Alitalia e Air France, Letizia Moratti si mette l´elmetto, rompe un silenzio che durava dal vertice romano di mercoledì e si toglie parecchi sassolini dalle scarpe.
e
in tv la parodia della hostess alitalia - mariella tanzarella
( da "Repubblica,
La" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: E in tv la parodia della hostess Alitalia MARIELLA TANZARELLA La hostess dell´Alitalia, protagonista suo malgrado delle cronache attuali, è diventata anche un personaggio comico. Lo impersona Lucia Vasini, che quest´anno fa parte del cast di Colorado (appuntamento comico registrato a Milano e in onda su Italia 1) e ieri sera ha debuttato in questa nuova versione,
"l'aeroporto
è fondamentale per l'economia dell'italia" - sara bennewitz
( da "Repubblica,
La" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Perché oltre a sapere chi sarà il nuovo partner industriale di Alitalia, bisognerebbe capire quali sono le sue strategie. Cosa che io personalmente, nel caso di Air France su Malpensa, non ho ancora capito». Quindi anche lei pensa che i 310 milioni offerti da Air France e il miliardo investito da Cai siano un prezzo insufficiente per determinare le sorti del nord Italia?
dalle
eolie al golfo la rivolta delle isole "noi lasciati senza navi" -
francesco viviano ( da "Repubblica, La"
del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Sono delle piccole Alitalia e qualcosa bisogna cambiare, ma non fare sparire o dimezzare i collegamenti. Sarebbe la catastrofe per tutti gli abitanti delle isole italiane». Una catastrofe anche per i sogni di Maria. «Sono una ragazza come tante altre italiane - sospira - vivo lontano da casa dove torno soltanto il sabato se c´è la nave che arriva e poi ripassa.
"finti
partiti come pd e pdl non servono è necessario creare una nuova forza" -
goffredo de marchis ( da "Repubblica, La"
del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Cominciamo dall´Alitalia. Anche lei vede l´operazione Air France come una svendita? «Direi di più, è uno spot elettorale che agli italiani costerà un sacco di soldi. Sgombrato il campo da pregiudiziali antiberlusconiane siamo di fronte a una vicenda nata male e finita peggio.
La
Moratti attacca il governo per l'Expo e Malpensa
( da "Corriere
della Sera" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Oggi il cda di Alitalia che deciderà la possibile alleanza. Il sindaco di Milano ha attaccato il governo («Difenda l'interesse del Paese, non di un gruppo di imprenditori »), il ministro Tremonti («Ha sottovalutato la portata di Expo»), la cordata che ha rilevato Alitalia («Privati che non sono salvatori del Paese») fino agli imprenditori lombardi che non hanno difeso Malpensa (
Colaninno
aspetta un fax tedesco ( da "Corriere della Sera"
del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: accordo tra Alitalia e Air France- Klm, che oggi, alle 13, dovrebbe essere ratificato dal cda italiano. La prospettiva potrebbe essere stata comunicata anche al premier Silvio Berlusconi che ieri, a Roccaraso, ha sentito il bisogno di precisare: «Non credo che ci siano più i tempi per l'inserimento di Lufthansa in una trattativa che è molto avanzata fra Alitalia e Air France»
Fantozzi:
all'asta aerei e quadri d'autore ( da "Corriere della Sera"
del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Nel patrimonio della «vecchia Alitalia» che sarà messo all'asta, ha detto il commissario straordinario, Augusto Fantozzi, a «Domenica In», c'è anche questo. «Agli albori, Alitalia esponeva opere d'arte per presentare cose belle ai suoi passeggeri. Numerosi quadri di autori importanti».
Moratti:
più tempo per Malpensa <E Tremonti sottovaluta l'Expo>
( da "Corriere
della Sera" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Alitalia e Air France ». Anche perché la compagnia francese «ha approvato un accordo che è molto vantaggioso per Alitalia, mentre Lufthansa non ha mai avanzato proposte concrete ». Nessun problema, a detta del presidente del Consiglio, per Malpensa, «che non verrà abbandonata come hub perché c'è tutta la convenienza per la nuova Alitalia di usare lo scalo con tutti i voli possibili»
Gruber
e Guiglia su Alitalia-Cai ( da "Corriere della Sera"
del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: sezione: Spettacoli TV - data: 2009-01-12 num: - pag: 46 categoria: BREVI Gruber e Guiglia su Alitalia-Cai Alla vigilia della partenza della nuova compagnia Alitalia-Cai, la prima puntata del 2009 dell'approfondimento di Gruber e Guiglia (insieme nella foto) ospita Piero Marrazzo e Roberto Cota. Otto e mezzo La7, ore 20.30
in
volo alitalia-air france ( da "Repubblica, La"
del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Pagina 1 - Prima Pagina La compagnia francese sborsa 322 milioni di euro per il 25% di Cai. Oggi il debutto, rischio caos per la protesta degli autonomi In volo Alitalia-Air France Colaninno: Fiumicino e Malpensa hub, va ridimensionato Linate
quel
contentino per il nord - livini ( da "Repubblica, La"
del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Rocco Sabelli, ad della nuova Alitalia, non poteva essere più chiaro: «Il nostro network è basato a Roma», ha ribadito. Lo dicono i numeri: la nuova compagnia targata Cai opera da oggi 13 rotte intercontinentali dalla capitale e solo 3 (New York, Tokyo e San Paolo) da Milano.
intesa
con i sindacati, resta l'incognita autonomi - cecilia gentile
( da "Repubblica,
La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Alitalia della Magliana dei dipendenti non riconfermati, in attesa dell´esito delle ultime trattative e un simbolico funerale organizzato dal sindacato Cub e dal Comitato cassintegrati e precari Alitalia-AirOne. «Siamo qui e ancora non sappiamo cosa faremo domani», dicevano i lavoratori Alitalia, riferendo che intanto gli operatori con un contratto di formazione lavoro erano stati
la
esso minaccia di tagliare il pieno
( da "Repubblica,
La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: La comunicazione è ferma: si chiede di «non consegnare fuel» - cioè carburante - né in conto ad Alitalia (la vecchia compagnia) né in conto ad Alitalia Cai. Il blocco, a partire dalla mezzanotte. Fonti della Esso spiegano che non è una questione di soldi. Non si tratta, cioè, di somme che la defunta Alitalia deve alla compagnia petrolifera.
alitalia
sposa air france anche malpensa sarà hub - luca iezzi
( da "Repubblica,
La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Pagina 2 - Economia Alitalia sposa Air France anche Malpensa sarà hub Colaninno: più rotte allo scalo lombardo se si taglia Linate L´accordo Ai francesi il 25 per cento della nuova compagnia per 322 milioni LUCA IEZZI ROMA - Sarà Air France il copilota della nuova Alitalia, un posto alla cloche pagato 322 milioni di euro.
ma
il rilancio del nord è solo sulla carta a roma il primo round della sfida dei
voli - (segue dalla prima pagina) ettore livini
( da "Repubblica,
La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Fiumicino non
vanno dunque in archivio con il primo volo della nuova Alitalia. Per un
semplice motivo: mentre lo scalo laziale può da oggi contare su un vettore di
riferimento con le spalle larghe (Air France ha da sempre privilegiato Roma
come hub) quello lombardo ha davanti per ora un´unica certezza ? un traffico
passeggeri calato nel 2008 da
caselle,
utili dimezzati: colpa del rosso di alitalia
( da "Repubblica,
La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Pagina I - Torino Caselle, utili dimezzati: colpa del rosso di Alitalia «Per Caselle si annunciano utili dimezzati. Colpa del rosso di Alitalia». Maurizio Montagnese, presidente della Sagat, la società che gestisce l´aeroporto di Caselle, fa il punto sullo scalo torinese nel giorno in cui debutta la nuova compagnia italiana.
cento
destinazioni al giorno ( da "Repubblica, La"
del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: destinazioni al giorno Nella classifica dei 100 voli in partenza in testa c´è l´Alitalia di Cai, che ha assorbito le rotte Air One. Da Caselle decollano 11 voli su Roma, cinque su Napoli, uno rispettivamente su Bari, Lamezia Terme, Palermo e Alghero. In seconda posizione c´è Blu Express con sei collegamenti con la capitale, mentre Air France garantisce cinque rotte quotidiane con Parigi.
"per
caselle utili dimezzati colpa del rosso di alitalia" - diego longhin
( da "Repubblica,
La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: per far fronte ai mancati introiti di Alitalia. Oltre che su Sagat capogruppo gli effetti negativi di Alitalia si sono sentiti su Sagat Handling, la società di servizio per le operazioni di terra». Avrete problemi a recuperare anche i crediti di Air One? «No, su quelli non ci dovrebbero essere sorprese».
marrazzo:
"anticiperemo ai lavoratori i soldi della cassa integrazione" - maria
elena vincenzi ( da "Repubblica, La"
del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: MARIA ELENA VINCENZI LA REGIONE Lazio anticiperà gli assegni dei lavoratori Alitalia in cassa intergrazione. è stato proprio il governatore, Piero Marrazzo, ad annunciarlo ai lavoratori che ieri si sono riuniti sotto la Regione per partire da lì con un corteo "funebre" per la morte di Alitalia. Con tanto di bara al seguito.
"alitalia,
fiumicino non si tocca" ( da "Repubblica, La"
del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Alitalia, Fiumicino non si tocca" La protesta dei sindacati. "Hanno usato il manuale Cencelli" I sindacati confederali bocciano senza mezzi termini la decisione di Cai di privilegiare Malpensa per i voli intercontinentali, e ieri hanno sfilato in centro fino a palazzo Chigi mostrando cartelloni listati di nero: «Lunedì 12 gennaio è venuta a mancare la nostra cara compagnia di bandiera»
"intanto
anticiperemo la cassa integrazione" - maria elena vincenzi
( da "Repubblica,
La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: quanto spetta ai lavoratori Alitalia che vanno in cassa integrazione, ma per alcuni mesi non percepiranno quanto gli spetta. Certo, prima dobbiamo avere una stima delle persone che realmente andranno in cassa integrazione, comunque ci impegniamo a fare fronte noi come Regione a questa emergenza per quanto ci sarà possibile».
"alitalia,
ora non si distrugga fiumicino" - cecilia gentile
( da "Repubblica,
La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: accordo su una razionalizzazione del traffico aereo su Linate», ha dichiarato il presidente Alitalia Roberto Colaninno. E ancora: «L´impegno di Alitalia e di Air France è concentrare le rotte intercontinentali su Malpensa. L´accordo con Air France poggia su tre grandi hub europei: Amsterdam, Parigi e uno che sceglierà Alitalia, che noi indichiamo con Milano».
fiumicino,
ladri di bagagli in manette - massimo lugli
( da "Repubblica,
La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: di furti in aeroporto ambientata a Fiumicino proprio in questi giorni di tensione altissima per centinaia di dipendenti Alitalia che rischiano di perdere il posto di lavoro. In manette (e, dopo la scarcerazione, a casa con l´obbligo di dimora) sono finiti due giovani precari della compagnia di bandiera: Luca Santi, 24 anni e Andrea Cannistracci, di 23, entrambi addetti ai bagagli.
malpensa,
rivolta bipartisan "rotte libere subito per salvarla" - andrea
montanari ( da "Repubblica, La"
del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Nuova Alitalia al via. I sindacati: a Milano giornata di fuoco Formigoni: "Anche gli slot per Roma siano disponibili" Penati: "Ci sono tutte le condizioni per una vertenza con il governo" La compagnia ha assunto 30 giovani "helper" che per due mesi negli scali milanesi informeranno i viaggiatori ANDREA MONTANARI Sarà un battesimo difficile,
le
ragioni della disfatta - roberto rho
( da "Repubblica,
La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: amministratore delegato della nuova Alitalia, Rocco Sabelli («Oggi il nostro hub è Fiumicino»), spazzano via le illusioni dei pochi che si erano aggrappati al comunicato ufficiale congiunto Alitalia-Air France, alle promesse di Colaninno e del gran regista Corrado Passera («Ora lavoriamo per una grande Malpensa») per sperare ancora.
solo
promesse per malpensa ( da "Repubblica, La"
del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: oggi voli a rischio Voli a rischio oggi a Linate e Malpensa nel giorno del debutto della nuova Alitalia dopo il sì all´alleanza con Air France. Lo minacciano i sindacati che non hanno gradito la proposta dei nuovi vertici di rilanciare l´ex hub lombardo a patto di ridimensionare lo scalo di Linate. Caduto nel vuoto l´appello pro Lufthansa del sindaco Letizia Moratti.
"pressing
fuori tempo massimo moratti doveva muoversi prima" - teresa monestiroli
( da "Repubblica,
La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: affiancassero per comprare Alitalia. In quel momento la politica dov´era? L´unico che si fece sentire fu Roberto Formigoni, presidente della Regione. Era allora che bisognava far nascere un´alternativa all´Alitalia che potesse rilanciare l´aeroporto di Malpensa. Ora pensare che una compagnia aerea estera possa abbandonare Roma per Milano è impensabile.
cai
investe nel sud italia mentre declassa genova
( da "Repubblica,
La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: aeroporto Cristoforo Colombo di Genova l´era della Cai, la nuova compagnia nata da Alitalia e Air One, decolla con il volo Genova-Roma delle undici del mattino: ieri i passeggeri prenotati erano 27. «è un declino cominciato a fine novembre, quando i voli per Roma hanno iniziato a diminuire: prima erano tutti sui 100 passeggeri ciascuno.
linate
e torino ci lasciano poche speranze - oliviero baccelli*
( da "Repubblica,
La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Fra gli effetti del ridisegno del network di Alitalia, che inizialmente opererà circa il 36% di voli in meno rispetto a quelli operati dalla somma della vecchia Alitalia ed Air One di un anno fa, vi è lo stravolgimento dell´assetto degli aeroporti nel Nord Ovest d´Italia. I tagli più drastici sono avvenuti su Malpensa, che ha visto i traffici calare di quasi un terzo,
quel
volo d'oro con iberia per madrid ( da "Repubblica, La"
del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Alitalia che fa piangere, una delle poche soddisfazioni per l´aeroporto di Genova arriva dal volo per Madrid attivato dalla compagnia Iberia. Un collegamento cominciato con 50 posti, salito a 90 posti dopo il successo di pubblico. Il motivo principale consiste nel traffico verso il Sudamerica e in particolare verso l´Ecuador.
addio
low cost e zero marketing dieci anni di occasioni perdute - luigi pastore ava
zunino ( da "Repubblica, La"
del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: quelle in cui si potevano cercare compagnie alternative ad Alitalia per collegamenti interni e non. Raccontano anche che nel 1999 un socio privato come Swiss Air avrebbe forse potuto essere interessato ad entrare in aeroporto. E anche in questo caso non accadde nulla, tanto che a distanza di anni è difficile capire dove inizi la realtà e dove finisca la leggenda.
così
la nuova alitalia penalizza il "colombo" - i servizi alle pagine ii e
iii ( da "Repubblica, La"
del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Pagina I - Genova Così la nuova Alitalia penalizza il "Colombo" I SERVIZI alle pagine II E III SEGUE A PAGINA II
alitalia,
confcommercio in rivolta ( da "Repubblica, La"
del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Pagina I - Bari Alitalia, Confcommercio in rivolta Da oggi Air Itay non collegherà più Bari con Milano Linate. Giovedì 22 il Tar del Lazio si esprimerà definitivamente sul ricorso presentato dalla compagnia contro la decisione di Enac e Assoclearance di impedire l´utilizzo degli slot lasciati liberi dalla vecchia Alitalia.
alitalia,
confcommercio in rivolta - ilaria ficarella
( da "Repubblica,
La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: utilizzo degli slot verso Linate lasciati liberi dalla vecchia Alitalia. Intanto oggi partiranno i primi voli della nuova Alitalia: ieri nell´aerostazione di Bari, ai check-in e agli sportelli informativi dell´ormai ex compagnia di bandiera era tutto tranquillo. Ma la protesta contro il taglio dei voli da e per la Puglia non accenna a placarsi.
limousine
addio, equipaggi al lavoro con la propria auto - luisa grion
( da "Repubblica,
La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Economia Il caso Nella nuova Alitalia stop al "servizio di prelievo e accompagno". Tra i leader sindacali, Berti (Anpac) assunto, il vice De Carlo in cassa e Notaro (Up) in pensione Limousine addio, equipaggi al lavoro con la propria auto LUISA GRION ROMA - Da stamattina si va tutti al lavoro in macchina, la propria macchina.
l'ultimo
volo dell'aereo di stato - davide carlucci
( da "Repubblica,
La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Sette ore di fermo-macchina per far nascere la nuova Alitalia con tutte le carte in regola. Poi, alle sei e dieci di stamattina, il decollo dei primi due voli della nuova Alitalia: un B777 dall´aeroporto di Malpensa diretto a San Paolo del Brasile e un velivolo ex AirOne dall´aeroporto di Palermo per Roma.
"malpensa
ha già perso la gara con fiumicino" - giovanna vitale
( da "Repubblica,
La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: che rispetto alla vecchia Alitalia Cai ha 100 aerei e 10mila dipendenti in meno, meglio sarà per il Paese. La compagnia tricolore non può più soddisfare la quantità di voli e di rotte che aveva prima». E allora cosa intende fare? «Intanto chiedere al governo di liberalizzare subito gli accordi bilaterali.
il
grande fratello delle polemiche al via con hostess, rom e maggiorate - carlo
moretti roma ( da "Repubblica, La"
del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: attenzione di tutti l´hostess Alitalia Daniela Martani, la "pasionaria" che nei giorni caldi della contestazione sventolava il cappio nei tg per rappresentare «la vera cordata»? O più della hostess che entra nella Casa del Grande Fratello proprio nella notte in cui la vecchia Compagnia di bandiera muore, ce la farà la studentessa Cristina,
lo
speciale sul salone di detroit - la nuova alitalia sarà competitiva?
( da "Repubblica,
La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Pagina 29 - R2 Il caso Motori Repubblica Tv Televisione Google inquina? Web-rissa Adriatico ecco a voi il corallo bianco Marcuzzi contro Ventura Lo speciale sul Salone di Detroit Effetto serra e grande freddo: è dibattito LA NUOVA ALITALIA SARà COMPETITIVA?
Sangalli
e la Bracco <10 mila posti a rischio Subito un tavolo per salvare lo
scalo> ( da "Corriere della Sera"
del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: nuova Alitalia» è diventata una realtà col timbro definitivo del governo sul suo prossimo socio-padrone AirFrance. «A questo punto con Malpensa siamo a un bivio», scandisce Sangalli. E a nome della giunta della Camera di commercio, riunitasi appunto ieri, elenca sei «richieste urgenti» e nette: oltre a quelle citate c'è dunque,
Cai:
meno aerei a Linate per rilanciare l'hub La Lega: niente tagli
( da "Corriere
della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Alitalia attualmente resta Fiumicino, e Malpensa lo sarà solo se verrà risolta la questione Linate. Lo scalo alle porte di Milano deve diventare un vero city airport». Parola di Rocco Sabelli, amministratore delegato della nuova Alitalia. Nulla di nuovo sotto il sole: che il piano industriale di Cai vincolasse lo sviluppo di Malpensa al ridimensionamento di Linate a navetta Milano-
Oggi
debutta la nuova Alitalia. Malpensa si ferma
( da "Corriere
della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: ha ribadito di non aver presentato alcuna offerta per Alitalia, smentendo dunque il sindaco di Milano, Letizia Moratti, che ancora ieri aveva prospettato l'intervento del colosso tedesco dei cieli. Lo sbarco a Malpensa di nuove compagnie, non con la livrea di Alitalia, resta dunque l'ultima boa di salvataggio per l'hub varesino.
Malpensa,
Cai debutta con uno sciopero Milano ora difende Linate: niente tagli
( da "Corriere
della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: La nuova Alitalia atterra a Linate e Malpensa. Giusto il tempo di far decollare il primo volo del mattino (destinazione San Paolo del Brasile), e incroceranno le braccia i lavoratori di tutte le aziende che ruotano nell'orbita di Alitalia. Ieri, intanto è arrivato l'annuncio che Eurofly aprirà 14 nuove rotte da Malpensa,
Alitalia
dice sì a Air France ( da "Corriere della Sera"
del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: pag: 1 categoria: REDAZIONALE La Moratti puntava su Lufthansa, tensione con il governo. Da oggi i primi voli Alitalia dice sì a Air France Colaninno: priorità a Malpensa, ridimensionare Linate ROMA — Decolla oggi Alitalia-Air France. Colaninno: Malpensa resta strategica. ALLE PAGINE 2 E 3 Baccaro, Cremonesi, Soglio
La
Moratti va alla guerra Ed è gelo con Berlusconi
( da "Corriere
della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Digli che sono pronto a cedergli la mia quota di Alitalia, se vuole. Ottanta milioni e la facciamo finita». Sembrava dovesse finire lì, invece la «guerra di Letizia» è proseguita in tv. «è stato imbarazzante ascoltare certe cose dal mio sindaco», commenta il forzista Mario Valducci, che fa capire l'umore nell'inner circle del Cavaliere: «è andata eccessivamente sopra le righe.
Berti
in volo, Notaro in pensione ( da "Corriere della Sera"
del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: il potente sindacato dei piloti che ha guidato la protesta in Alitalia, ha firmato la lettera d'assunzione inviatagli ieri dall'azienda. Cassa integrazione invece per il suo inseparabile vice, Stefano De Carlo, che pure pareva avere i requisiti per essere assunto. Il terzo leader, Massimo Notaro dell'Up, dovrebbe invece essere pensionato, avendo raggiunto l'età idonea.
E
dopo il sì a Parigi arriva un fax da Lufthansa
( da "Corriere
della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: tanto attesa lettera con cui Lufthansa chiedeva al presidente di Alitalia, Roberto Colaninno, di rinviare il consiglio di amministrazione sull'alleanza e fissare un incontro, è stato recapitato ieri mattina alla Magliana. Ma troppo tardi. Il board di Alitalia ha deliberato le «nozze» con i «franco-olandesi» perché la lettera inviata dal presidente di Lufthansa, Wolfgang Mayrhuber,
Cota:
no, fa bene a preoccuparsi Il governo rispetti gli impegni
( da "Corriere
della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Alitalia. Il perno senza il quale l'intera operazione fallisce. Come farà il governo a toglierli alla nuova compagnia? «Di certo, noi vigileremo perché questa strada venga seguita senza incertezze. Ricordo che c'è un impegno preso da Berlusconi con Bossi, e difatti l'emendamento è stato inserito nel testo licenziato dalla commissione.
Decolla
Alitalia-Air France <Malpensa resta strategica>
( da "Corriere
della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: accordo Alitalia- Air France sul traffico aereo in Italia». L'accordo con i francesi, che hanno rilevato il 25% delle azioni per 322,4 milioni, di cui 40 di sovrapprezzo (il secondo socio, Riva, ha il 10%), ha una durata di 8 anni e produrrà per Alitalia 720 milioni tra minori costi e maggiori ricavi nel prossimo triennio.
Dal
1946 ad oggi La storia ( da "Corriere della Sera"
del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-13 num: - pag: 2
categoria: BREVI Dal 1946 ad oggi La storia Anni '60 Alitalia fu fondata a Roma
nel
I
precari fanno il <funerale>
( da "Corriere
della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: colorito funerale di Alitalia»: l'avevano promesso e l'hanno fatto. La Cub Trasporti e il Comitato Cassintegrati e Precari Alitalia/AirOne hanno protestato davanti alla sede della Regione Lazio «contro le discriminazioni effettuate dalla nuova Alitalia che ha escluso dalle assunzioni gran parte dei precari, donne in maternità e madri in nuclei familiari monogenitoriali»
<Grande
fratello>, rinviato l'ingresso del non vedente (Strategia per l'audience?)
( da "Corriere
della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: Ecco Daniela, hostess dell'Alitalia, in prima linea durante i giorni caldi della protesta e il montenegrino Ferdi che l'Italia l'ha raggiunta su un gommone. Le prime lacrime arrivano con la palermitana Claudia, volontaria che si occupa del recupero dei bambini nel quartiere Zen.
Ladri
di bagagli contro gli esuberi ( da "Corriere della Sera"
del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: 01-13 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Fiumicino Ladri di bagagli contro gli esuberi Era la loro vendetta contro gli esuberi Cai. Due facchini di Alitalia con contratto di sei mesi sono stati arrestati per furti nei bagagli. La Polaria stava indagando sulla scomparsa di antichi vasi egizi. A PAGINA 5 Alessando Fulloni
Furti
nei bagagli per vendicarsi degli esuberi Cai
( da "Corriere
della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract: passeggeri in arrivo da Linate hanno rubato due dipendenti Alitalia in servizio al Leonardo da Vinci. La refurtiva è stata scoperta dalla Polaria in modo piuttosto casuale: gli agenti cercavano antichi vasi egizi trafugati dai bagagli di altri viaggiatori e perquisendo gli armadietti di Luca Santi e Andrea Cannistracci (questi i nomi degli arrestati, rispettivamente di 24 e 23 anni)
( da "Repubblica, La" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina VI - Torino
Il caso/1 Il caso/2 Morgando e il Cai "Niente tifo, si deve rilanciare
Caselle" Suore rapite appello in duomo dell´arcivescovo I parlamentari
piemontesi facciano pressing per un tavolo interistituzionale che affronti il
tema del sistema aeroportuale del Nord e anche della valorizzazione dello scalo
di Caselle. E´ l´appello del segretario regionale del Pd, Gianfranco Morgando, a proposito della questione Alitalia: «Il modo in cui il governo sta affrontando la scelta del
partner internazionale per la nuova Alitalia dimostra un´assenza di strategia e una grave disattenzione verso
le esigenze dei territori del Nord Italia. Esigenze non certo etichettabili
quali semplici manifestazioni di orgoglio localistico. Non si tratta di
tifare per Malpensa contro Fiumicino o di dividersi tra filo-francesi e
filo-tedeschi ma di essere consapevoli che la competitività e lo sviluppo del
Nord non possono più venire penalizzati dalla debolezza infrastrutturale. Sono
necessarie - conclude - scelte non confuse che consentano alle nostre regioni
di disporre di un sistema aeroportuale moderno ed efficiente, valorizzando e
rilanciando Caselle». Ad essere preoccupata della possibile perdita di
importanza dello scalo torinese è la presidente della Regione, Mercedes Bresso,
che parla di «strategia nebulosa» del governo. E l´assessore regionale ai
Trasporti, Daniele Borioli, rincara la dose: «L´offerta di voli Torino-Roma si
è diradata. E non è dato comprendere quali benefici potrebbero venire a Caselle
dall´ingresso in Cai di Air France (che collega Torino solo con Parigi) invece
di Lufthansa, che ha già numerosi collegamenti con la Germania, e che forse
rafforzerebbe la sua presenza a Caselle con Cai».
( da "Repubblica, La" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina VII - Milano
56.000 201 2.000 19,8% "Tutto il Nord dice sì a Lufthansa" Nuovo
appello di Formigoni. E Penati: "Con Cai non c´è futuro" Oggi vertice
tra Bossi e Berlusconi La Lega chiede diritti di volo liberi immediatamente
PAOLO BERIZZI Il "fronte padano" non molla. Insiste nel chiedere che
sia Lufthansa, e non Air France, il partner internazionale di Cai. E che, in
caso contrario, il governo proceda immediatamente alla liberalizzazione delle
rotte da e su Malpensa. Lo ribadiscono � più o meno all´unisono, salvo
scambiarsi qualche frecciata politica � il presidente della Regione
Lombardia, Roberto Formigoni, quello della Provincia di Milano, Filippo Penati,
e la Lega. Oggi a Roma è previsto un incontro decisivo tra Umberto Bossi e
Silvio Berlusconi. E, in vista del vertice, le pressioni del Nord aumentano.
«Tutto il Nord dice sì a Lufthansa � dice il governatore lombardo � So per
certo che i tedeschi stanno facendo proposte serie e interessanti. Agli
imprenditori di Cai e al governo � aggiunge � chiedo quindi un colpo
decisivo di timone perché la scelta giusta possa essere fatta». Secondo
Formigoni � che dice di avere condiviso le parole di Bossi a difesa di
Malpensa � «con Air France ci sarebbe un monopolista che serve solo metà del
paese cioè Roma e il Sud. Noi, a quel punto, ci dovremo organizzare e
chiederemo al governo che se sarà così si devono liberalizzare tutte le rotte,
comprese quelle nazionali, perché non possiamo lasciare a Cai la gallina dalle
uova d´oro che è la tratta Milano-Roma. Non abbiamo l´anello al naso». «Giù le
mani da Malpensa»: lo slogan, lanciato qualche giorno fa da la Padania, sembra
mettere d´accordo la Lega, i presidenti di Regione e Provincia, Formigoni e
Penati, e il sindaco di Milano Letizia Moratti. L´altro giorno, a prova di
quanto si sia consolidato l´asse del Nord per la tutela dell´hub varesino, il
sindaco ha partecipato al vertice di via Bellerio con Bossi e lo stato maggiore
leghista, appoggiando le richieste del Carroccio per una soluzione che non
penalizzi Malpensa ma anzi la valorizzi incrementando le sue rotte. Secondo
Filippo Penati «Cai, di cui peraltro l´azionista di maggioranza relativa sarà
il partner straniero con il 25%, prevede solo poco più del 10% dei voli
rispetto a prima. Con la nuova compagnia, risultato della cordata di
imprenditori italiani, non c´è futuro per Malpensa, i cui
destini vanno separati dalla nuova Alitalia. Continuo a ribadire � aggiunge � che la priorità per
salvare l´aeroporto lombardo è la liberalizzazione dei diritti di volo. A
questo scopo Comune, Provincia e Regione devono subito sottoscrivere una
vertenza». Oggi a Malpensa è in programma una manifestazione di protesta dei
sindacati. Domani sarà la volta del "Malpensa day" organizzato
dallo stesso Penati, una giornata di dibattiti e confronti a difesa
dell´aeroporto e dei suoi lavoratori. Il futuro dello scalo, entro domani, sarà
già più o meno delineato. Gli scenari che lo attendono si conosceranno oggi
dopo l´incontro romano tra Bossi e Berlusconi. Il ministro per le riforme
chiederà al premier di convincere Cai a fare retromarcia su Air France a
vantaggio di Lufthansa, o di liberalizzare subito le rotte per aprire il campo
a tutte le compagnie � in primis quella tedesca � che vogliono investire
sull´hub lombardo. «Con Lufthansa la partita è ancora tutta aperta � dice il
ministro per la semplificazione, Roberto Calderoli � Le soluzioni sono comunque
due: Berlusconi è un imprenditore che viene dalla Brianza, che ruota attorno a
Malpensa, ed è possibile che si vada assieme verso i tedeschi, oppure finisce
che si rivedono gli accordi bilaterali esterni ma anche quelli interni». Poi,
una replica alle critiche del Pd: «Su Malpensa abbiano la decenza di stare
zitti. Noi quell´aeroporto l´abbiamo creato e l´abbiamo sempre difeso. La sua
distruzione è arrivata con Prodi e il suo piano d´agosto. Allora siamo scesi in
piazza e allora, accanto a noi, non c´erano né Bersani né Penati».
( da "Repubblica, La" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina III - Genova
Recessione, tutte le cifre del crac La crisi aggredisce le aziende genovesi:
ecco chi rischia di più nel 2009 Un´emorragia costante di posti di lavoro
potrebbe pesare sullo sviluppo cittadino ALDO LAMPANI La recessione sta
arrivando. Anche in Liguria, già in questo mese - come illustrato da tutti gli
organi di controllo nazionali ed europei - si capirà quanto la crisi
finanziaria abbia infettato la struttura di quell´economia reale che produce
ricchezza e lavoro. La diagnosi è grave, la prognosi lunga. E troppe sono,
nella nostra regione, le aziende già deboli che verranno aggredite dal nuovo,
quanto sconosciuto, virus della crisi. I comparti che soffriranno di più, e che
già oggi manifestano sintomi evidenti, sono quello dell´edilizia, tanto sulle
nuove costruzioni quanto sulle ristrutturazioni. E poi, in generale, l´indotto
del porto, che prevede una riduzione del giro d´affari prossima al 15 per
cento. La microimpresa, quella che ha sempre rappresentato in ogni settore la
maggior percentuale di iscritti alla Camera di Commercio, soffre di una crisi
liquidità legata al ritardo negli incassi. Piccole imprese dell´autotrasporto e
delle spedizioni chiudono quotidianamente, con perdite di posti di lavoro
costanti. Non è un problema di massa come per Alitalia, ma 10 o 20 posti di lavoro
persi ogni giorno, alla fine, potrebbero pesare - per Genova - anche di più. Si
spera solo nella tecnologia. Quella alta. Genova ha il 13,8 per cento degli
occupati (il doppio rispetto alla media nazionale) proprio nell´alta tecnologia.
E sempre sotto la Lanterna si stanno preparando due sbarchi in Borsa proprio in
questo settore. Di due aziende sane e solide, che il vento della crisi lo
stanno reggendo bene. Il primo ingresso sul telematico dovrebbe essere quello
di Ansaldo Energia, dato per certo nel primo semestre del 2009, ma che andrà
certamente a slittare, si spera, nel secondo. L´altro è quello di Esaote, per
il quale, però, non si hanno ancora date certe. Rimane, per Genova, un´unica
certezza: quella della capacità degli ordini già acquisiti nel comparto delle
costruzioni navali. E per fortuna la città ha già in casa le economie di
nicchia per svolgere i lavori già avviati. Cos´altro offrono i numeri?
Pochissimo. Ecco il quadro: negli ultimi dieci anni l´industria manifatturiera
è andata via via diminuendo, lasciando spazio ai servizi. Nella provincia i
numeri dell´incertezza sono evidenti. Su circa 75 mila imprese 43,4 mila hanno
un solo addetto, quasi 28 mila ne hanno da
( da "Corriere della Sera" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-01-07 num: - pag: 6
categoria: REDAZIONALE Il caso di Giangiacomo Schiavi IL NORD CHIEDE ATTENZIONE
NON CATTEDRALI NEL DESERTO Caro Schiavi, leggo con rammarico e sfiducia
l'articolo sulla farsa che riguarda Malpensa: giornata decisiva, dicono in coro
i politici. Si spera nel miracolo. Mi stupisce come persone impegnate in
politica e nel mondo delle istituzioni economiche possano sperare nel miracolo.
Dico questo perché ho la sensazione che non si consideri il forte peso del
potere centrale che supera quello dei nostri politici anche se lombardi. Sul
tema Malpensa abbiamo assistito ad una tarantella, perché tutti sapevano e
sanno che far perdere a Fiumicino anche un volo significa mettersi contro la
fitta rete di potere romano. Hanno fallito la Lega, il Presidente del Consiglio
attuale e credo fallirà ogni tentativo di smontare quanto da tempo in alcune
stanze è stato deciso. Si può sperare nei miracoli? Giuseppe Florio Caro
Florio, non servono miracoli a Milano, a Malpensa, al Nord. Serve una politica
attenta alle ragioni di un territorio dove si concentra buona parte del
fatturato economico italiano, quell'attenzione che dai vari governi, di
centrodestra o di centrosinistra, non c'è stata o non si è vista. Io mi chiedo
perché Milano (con le sue responsabilità, i suoi limiti e le sue colpe) deve
sempre mettersi a pregare con il cappello in mano, deve dimostrare che ci sono
interessi generali da difendere, come le infrastrutture, senza trovare il
giusto riscontro? Come è possibile che non si riconosca a quest'area quella
centralità che a tutti gli effetti ha nella complessa rete del sistema Italia?
Il caso Malpensa è un cronico concentrato di errori, di ritardi e di
compromessi che hanno premiato più le lobbies che i passeggeri, ma quel che sta
avvenendo ha il sapore di una beffa consumata sotto gli occhi di tutti: oggi la
Lega lancia un aut aut a Berlusconi (o liberalizzazione dei
voli o Lufthansa al posto di Air France come partner per la nuova Alitalia) ma per la prima volta deve
rincorrere la linea tracciata da altri: dal presidente della Regione Formigoni
e dal presidente della Provincia Penati, che ha messo sotto accusa lo
squagliamento della classe imprenditoriale del Nord e l'utilitarismo del
governo di Berlusconi. Vedremo oggi se Milano, Malpensa, la rete del
Nord, il pacchetto di mischia istituzionale peseranno più di altri sostanziosi
interessi, della cordata Cai che si porta a casa l'Alitalia
sgravata dai debiti, di Air France che viene a fare incetta di passeggeri e del
partito di Fiumicino. Noi ci auguriamo che prevalga quel che è meglio per il
cittadino: avere qualche servizio (e volo) in più e una cattedrale nel deserto
in meno. gschiavi@rcs.it
( da "Repubblica, La" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina IX - Bari
Nuovo incidente, MyAir in tilt Odissea in aeroporto: voli cancellati anche per
il maltempo La compagnia low cost perseguitata dalla sorte: secondo aereo
urtato a terra RICCARDO FANIZZA Un´altra giornata campale per il trasporto
aereo da e verso la Puglia. Tutta colpa del mantello di neve che ha avvolto
Milano e, ironia della sorte, di un altro incidente toccato in sorte a un
velivolo della compagnia MyAir all´aeroporto di Parigi e diretto a Brindisi
che, urtato da un trattore, è stato seriamente danneggiato. Lunedì sera
all´aeroporto di Parigi Charles de Gaulle, l´aereo che doveva effettuare il
volo MyAir Parigi-Brindisi è stato così seriamente danneggiato da un trattore
adibito al �push back´, che ha compiuto una manovra errata e ha urtato
violentemente la struttura dell´aeromobile. E il danno che inizialmente
sembrava risolvibile nel giro di qualche ora, si è poi evidenziato in tutta la
sua gravità durante l´intervento tecnico. è il secondo incidente che Myair.com
subisce nel giro di pochi giorni. Lo scorso 30 dicembre all´aeroporto di
Madrid, infatti, un automezzo aeroportuale, adibito al trasporto bagagli, ha urtato
la fusoliera di un altro aereo Myair.com provocando anche in questo caso danni
gravi alla struttura. In entrambi i casi automezzi aeroportuali hanno urtato
aerei fermi, immobili, durante normali procedure operative di assistenza a
terra. In tutti e due gli incidenti sono stati provocati danni tali da impedire
agli aerei di operare, danni che hanno richiesto e richiedono complessi lavori
di sistemazione e di manutenzione straordinaria, con il blocco a terra degli
aerei e enormi disagi per i passeggeri Myair in procinto di imbarcarsi, con
ritardi su tutta la catena dei voli. è successo così che ieri mattina sia stato
cancellato il volo Myair da Bari per Parigi (così come l´analogo previsto in
arrivo), mentre quello per Madrid previsto in partenza alle 16,10 è decollato
solo ieri sera con sette ore di ritardo. Stessa e forse peggiore sorte per il
volo da Brindisi per Venezia, partito ieri alle 21 invece che alle 11 del
mattino. La neve a Milano ha fatto il resto anche per la compagnia Easyjet che
ha annullato, su Brindisi, il volo per Malpensa (copione analogo a Bari dove il
volo delle 20,55 è stato annullato e quello delle 14,10 è partito solo alle
22,45). Problemi anche per Alitalia che ha cancellato, da Brindisi, i voli per Roma delle 6,45 e
16,45. La concomitanza delle festività natalizie rende infatti impossibile
reperire nell´arco di poche ore aerei sostitutivi, in quanto le flotte delle
compagnie aeree sono tutte intensamente impegnate nei voli di rientro dalle
vacanze. Così Myair.com denuncia «con forte preoccupazione quanto è
accaduto, che dimostra evidenti lacune nel campo della sicurezza aerea sui
piazzali degli aeroporti. E invierà - si legge in una nota della compagnia -
alle autorità di Aviazione civile una richiesta di verifica delle procedure
operative sui piazzali degli aeroporti per la sicurezza dei passeggeri e delle
compagnie aeree».
( da "Repubblica, La" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina XI - Bari
Quando emozioni e passioni corrono in rete Nella piazza telematica si discute
di tutto dall´arte ai viaggi all´informazione Pubblicata la hit parade dei
primi cento diari virtuali pugliesi ROBERTO ZARRIELLO "I blog
rappresentano il futuro dell´informazione. Il citizen journalism è ormai una
realtà che anche gli altri media non possono non considerare". Derrick de
Kerckove, considerato tra i maggiori esperti mondiali di cultura digitale e
intelligenze collettive, non ha dubbi a riguardo. "Convergenza dei
media" la definisce Carlo Infante, docente di Performing media
all´Università di Lecce. "Se i contributi prodotti dal popolo della rete
risultano di qualità, non c´è motivo per non valorizzarli". In pratica è
quanto già succede con Città 2.0, il social network di Repubblica Bari che oggi
conta circa venti blog gestiti da lettori con competenze specifiche in vari
settori. Dall´arte alla letteratura, dai viaggi alla contro informazione. Per
finire con le passioni come lo sport, la cucina, la musica e il cinema. Ai
blogger pugliesi piace scrivere e trattare vari argomenti. Proprio in questi
giorni Blogitalia (www. blogitalia. it), la più grande directory italiana sui
blog, ha pubblicato l´elenco dei primi cento blog pugliesi presenti anche nella
classifica di Technorati. Davanti a tutti c´è Airdave. it, blog su musica,
informatica e passioni in genere che ha una rete di collaboratori sparsi in
tutta Italia. Il "boss del magazine", come lui stesso si definisce, è
Davide, informatico salentino con una grande passione per la musica di vario
genere. Insieme a lui Bea: "Sono innamorata della musica e
dell´inglese"; Elena che ha 29 anni e "non ho ancora deciso quale
sarà la mia strada" e tanti altri. Secondo della Top 100 è il blog
"Giornalettismo" diretto da Pino Nicotri. Che non parla solo di
Puglia (il blog nasce a Triggiano), ma anche di cronaca e attualità. La crisi Alitalia e il conflitto tra Israele e Palestina, i temi più caldi di
questo inizio anno. Temi impegnati e non solo. Su "Fiori di zucca":
fioridizucca. blogspot. com gli appassionati di cucina possono trovare spunti
per piatti di tradizione pugliese e non solo. Anche se il web resta per
molti una piazza virtuale in cui si può discutere di vari temi. Sarà per questo
che blog come "Penna e calamaio": blog. libero. it/blogecalamaio e
Reset: www. reset-italia. net riscuotono un grande successo in termini di
partecipazione piazzandosi rispettivamente al quarto e al diciassettesimo posto
della classifica. «Il mio blog è nato per gioco e chissà come continuerà»
afferma Giovanni Barbieri da Foggia. Sul suo Giovy´s blog (www. giovy. it)
trovano spazio post sul mondo di Internet e sulle tecnologie. Da Twitter a
Facebook, da Messenger a Skype: ogni giorno si trovano consigli utili anche ai
navigatori meno esperti. Chiudono la top ten pugliese i blog dedicati ai
reality show: realityshow. blogosfere. it e alla letteratura. Tanti i blogger
pugliesi appassionati di scrittura che trovano nel web uno spazio per
esprimersi e che sognano di avere lo stesso successo della scrittrice Valeria
di Napoli, in arte Pulsatilla, che si è fatta notare dalle case editrici
postando sul suo blog. Da www. volevoesserefassbinder. com di Alexios976 da
Taranto a psiche-soma. blogspot. com di Daniele da Rutigliano, ognuno ha il suo
stile. Le considerazioni tra il serio e il faceto caratterizzano i post di
psiche-soma. blogspot. com. E poi ancora telefonia (cellulariadhoc. blogosfere.
it), spettacolo (www. davidemaggio. it) e poesia: www. manualedimari.. it/blog.
Autori leccesi, tarantini e baresi si leggono e si linkano sui propri blog. è
uno scambio continuo, alimentato da idee e contenuti che si evolvono di giorno
in giorno. Ognuno scrive di un argomento che ama e conosce meglio di altri.
«Perché ognuno di noi - commenta Giuseppe De Martino che cura il blog sui
viaggi su Città 2.0 - prima di essere un blogger è appassionato di una materia.
Scriviamo perché ci piace condividere esperienze e contenuti in perfetto stile
web 2.0».
( da "Repubblica, La" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 20 - Economia
Il premier è certo: la Lega capirà. Allo scalo lombardo i diritti di volo per
l´Oriente e il Sud America Berlusconi rassicura il Senatùr "Malpensa non
resterà sola" Il Cavaliere: "Non si può fare altrimenti, i francesi
hanno offerto di più" CLAUDIO TITO ROMA - «Non c´è nulla di cui
preoccuparsi. Umberto capirà. Gli spiegherò che non si può fare altrimenti e
che Malpensa non verrà abbandonata». Il vertice di oggi con la Lega non allarma
il Cavaliere. è sicuro che la "bomba" Alitalia verrà disinnescata. E che
sull´hub milanese, alla fine, l´intesa con il Senatur verrà raggiunta. Ma da
Air France, ripete ai suoi, non si può tornare indietro. Per il fronte
"nordista", semmai, qualche concessione ci sarà: le rotte che verranno
aggiunte nei prossimi mesi verso il far east (Cina, Corea, Vietnam e
Giappone) e il Sud America, partiranno dallo scalo lombardo. Con la speranza
che nel giro di tre anni possa così tornare ad essere nuovamente il secondo hub
italiano. Il patto con la compagnia francese, però, rappresenta a questo punto
un elemento metabolizzato per il premier. Ieri ha fatto il punto della
situazione telefonicamente con il sottosegretario alla presidenza del
consiglio, Gianni Letta. Il quale gli ha riferito le posizioni e le condizioni
del presidente di Cai, Roberto Colannino. I vertici della Nuova Alitalia, infatti, hanno confermato allo stesso Letta che
non esistono due opzioni per il futuro: Lufthansa non è in grado di offrire le stesse
garanzie industriali di Air France. E soprattutto i tedeschi non hanno messo
sul tavolo le stesse cifre di Jean Ceryl Spinetta. Opinioni che il
sottosegretario ha riferito con chiarezza al capo del governo. Ricevendo un
«via libera» ufficioso. Il Cavaliere, insomma, ha capito e condiviso gli
indirizzi esposti da Colannino con il quale i rapporti diretti non si sono mai
interrotti. Anche perché la "partita-Alitalia"
rimane in primo luogo una partita del presidente del consiglio. «E se tra uno o
due anni, dovessimo ricadere in un vortice negativo - ha ammonito -, tutte le
colpe verrebbero addossate su di me. Io non voglio correre rischi. Umberto
capirà». Nella nuova compagnia, del resto, un po´ tutti sono convinti che per
«non correre rischi», l´alleanza va chiusa con Parigi. L´unica che dovrebbe
permettere di raggiungere il pareggio operativo entro due anni. Oggi, dunque,
all´incontro con il Carroccio, il Cavaliere spiegherà i motivi per cui è
diventata inevitabile la scelta di Air France. Assicurerà che i
"nuovi" permessi verso l´oriente e il Sud America partiranno da
Malpensa proprio per venire incontro alla clientela business del nord. Anche
perché si tratta delle uniche rotte in cui, in una certa misura, il governo può
intervenire: sono quelle che fanno riferimento ad accordi internazionali. Gli
slot sulla linea Roma-Milano sono detenuti da Cai che non può avere alcun
interesse a disfarsene. Un ragionamento che per Berlusconi dovrebbe essere
sufficiente a placare le irritazioni dei lumbard, preoccupati dalla prossima
campagna elettorale per le europee e dalla ridefinizione della mappa troppo
affollata degli aeroporti "nordisti", soprattutto lombardi. «Io poi -
ripete al suo staff il premier - non posso intimare delle scelte politiche a
degli imprenditori». Non è un caso che la Lega pur tenendo alta la tensione,
non alza le barricate contro Parigi. «è stato Berlusconi a esprimere una
preferenza per Lufthansa - ricorda il ministro Roberto Calderoli - e noi stiamo
fermi lì. Se arriva Air France, allora devono liberalizzare il traffico. Cai si
dovrà confrontare con la concorrenza». Ma non è in gioco il governo: «Sono
scelte di un´azienda, e il governo non può imporre niente». Senza contare che
nella maggioranza ha preso corpo anche il fronte "romano". Alleanza
nazionale, ad esempio, non vuole rinunciare all´hub di Fiumicino. Ma è
soprattutto il premier che non intende compromettere il piano industriale di
Cai: «Io non voglio correre rischi».
( da "Repubblica, La" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina
20 - Economia Alitalia-Air France, nozze a un passo
Venerdì i cda delle compagnie. Oggi Cai e Bossi a Palazzo Chigi LUCIO CILLIS
ROMA - Nessun dubbio o ripensamento. Tra poco più di 48 ore Alitalia e Air
France-Klm convoleranno a nozze dopo anni di tumultuoso fidanzamento. Per venerdì sono previsti due
consigli di amministrazione che daranno il via libera all´ingresso dei francesi
nella nuova Alitalia, con una "dote" di 300
milioni, il 25% del capitale e tre consiglieri in cda, che passerà da
( da "Corriere della Sera" del 07-01-2009)
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Corriere della Sera -
ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data: 2009-01-07 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Lo scalo Continua la guerra con Malpensa «Alitalia, il ruolo di Fiumicino va
salvaguardato» La difesa di Marrazzo e Alemanno Alemanno e Marrazzo insieme per
difendere Fiumicino in quella che sta sempre più assumendo le sembianze di una
guerra con Malpensa «Fiumicino è l'hub del Paese e del Mediterraneo, lo dice il
buon senso e lo conferma il mercato. è un dato di fatto e la politica ne
deve prendere atto rinunciando alla tentazione di forzare la mano. Si lasci
scegliere a Cai il partner strategico in base ai propri piani industriali». Lo
ha detto il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo intervenendo sul
destino dell' Alitalia, in bilico tra l'alleanza con
Air France che previlegia le rotte nello scalo romano e il consistente
trasferimento dai voli all'hub lombardo chiesto dalla Lega Nord. Bossi ha pure
ribadito che il miglior partner per Cai è Lufthansa, «altrimenti bisogna
liberalizzare le rotte con un giovamento per Malpensa». Ma che il destino
dell'ex compagnia di bandiera sia agganciato a quello del Leonardo da Vinci lo
ritiene anche il sindaco di Roma Alemanno per il quale «pensare che Fiumicino
possa cedere il passo a Malpensa è una follia. Complementarietà sì, ma il ruolo
del primo aeroporto italiano non si tocca». Mentre Marrazzo sollecita il
governo ad evitare «un altro conflitto su scala nazionale, dando a Malpensa ciò
che è di Malpensa e a Fiumicino ciò che è di Fiumicino», Alemanno giudica
«strana e incomprensibile quest'agitazione che sta venendo dal Nord. La Cai
deve fare innanzitutto scelte imprenditoriali valide perché non si può
permettere di fallire ancora e di riportare la compagnia di bandiera sul
lastrico. Inoltre la scelta del partner internazionale non porta
automaticamente a individuare un hub piuttosto che un altro». Intanto da parte
di Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil di Roma e Lazio, viene
l'apprezzamento per la convocazione del tavolo interistituzionale su Fiumicino,
annunciata per il 15 gennaio da Marrazzo e Alemanno. Secondo l'esponente Cgil,
che ha sollecitato la partecipazione dei sindacati all'incontro, «è importante
che le istituzioni locali assumano una strategia comune sul tema della difesa
di Fiumicino». Di Berardino ha ricordato che «Roma ha giÁ pagato molto in
termini di posti di lavoro: l'80 per cento della cassa integrazione Alitalia è concentrato nella Capitale, mentre l'indotto è a
rischio in tutto il Lazio. Per questo occorre una azione comune e determinata
di tutte le forze istituzionali e produttive della nostra regione. Roma deve
mantenere il sistema di relazioni nazionali ed internazionali garantite dalla
presenza di Alitalia». A. Full.
( da "Corriere della Sera" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-01-07 num: - pag: 15 categoria:
REDAZIONALE Nel Pdl Il primo cittadino: la leadership di Berlusconi è salda, ma
la presenza di An non va compressa Nuovi ministri, da Alemanno stop a Verdini
ROMA — Anche Gianni Alemanno non vuole che la squadra di governo venga
ritoccata. In particolare che Ferruccio Fazio e Michela Brambilla diventino
ministri. Dopo il ministro Ronchi, per An interviene anche il sindaco di Roma.
Risponde alle osservazioni avanzate da Denis Verdini, coordinatore di Forza
Italia, che ha difeso la libertà di scelta e di decisione del premier, sul caso
specifico, come su altri dossier aperti. «An — dice il primo cittadino — è una
componente essenziale sia del Pdl sia del governo, la cui presenza numerica e
qualitativa non va compressa». Anche dalla Lega la sola promozione di Fazio e
Brambilla viene giudicata, a meno che non sia accompagnata da altri
provvedimenti (altre nomine), come un fattore di squilibrio nel bilanciamento
dell'esecutivo. Oggi Berlusconi tornerà a Roma, vedrà Bossi, si parlerà di Alitalia ma anche della squadra del governo. La posizione di Alemanno di
fatto schiera An compatta contro ogni ritocco che incida sugli equilibri del
Consiglio dei ministri. Il prossimo sarebbe dovuto tenersi venerdì,
probabilmente slitterà. Un chiarimento sulla vicenda, oltre che con il Senatur,
il Cavaliere deve evidentemente averlo anche con An: «Non capisco —
aggiunge Alemanno — perché gli esponenti di Forza Italia protestino tanto per
le nostre osservazioni sul possibile allargamento del governo. Per costruire
bene il Pdl bisogna mantenere l'equilibrio tra le diverse anime». E se Verdini
avverte che così facendo si finisce con l'offuscare la leadership del
Cavaliere, Alemanno risponde che «La leadership non è affatto in discussione.
Chiediamo proprio a Berlusconi di garantire il giusto equilibrio tra le forze
politiche. Chiedere un rispetto delle diverse anime non è assumere un
atteggiamento nostalgico, al contrario, fare del Pdl un partito più forte». Il
ministro Rotondi ricostruisce così: «Berlusconi ha carta bianca nel completare
e rifare il governo come crede, è il sindaco d'Italia e noi gli assessori».
Campidoglio Gianni Alemanno M.Gal.
( da "Corriere della Sera" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-01-07 num: - pag: 17 categoria:
REDAZIONALE Il caso Venerdì la probabile chiusura dell'alleanza con Parigi Alitalia verso Air France Per Malpensa il nodo «slot»
Liberalizzazione, il governo media con i «lombardi» Oggi l'incontro
Bossi-Berlusconi. Il taglio alle restrizioni sulle tratte richiede tempi lunghi
e l'accordo con molti Paesi ROMA — A due giorni dalla probabile chiusura dell'alleanza
tra la nuova Alitalia e Air France-Klm, sarà difficile
che l'incontro di oggi tra il premier Silvio Berlusconi e il leader del
Carroccio, Umberto Bossi, possa spostare la scelta su Lufthansa. Sarà più
facile che si cerchi un accordo sulla liberalizzazione dei diritti di traffico
a Malpensa o sulla tratta Linate-Roma, temi peraltro molto più cari alla
compagnia tedesca dello stesso acquisto di Alitalia.
Ma di che si tratta? Un vettore che oggi volesse operare da Malpensa potrebbe
subito farlo senza restrizioni su alcune tratte: quelle interne, quelle
comunitarie e quelle per il Nord America, grazie al recente accordo «cieli
aperti». Su tutte le altre rotte, in sostanza quelle orientali e sudamericane,
un vettore diverso da Alitalia potrebbe volare da Malpensa
solo se gli accordi bilaterali stretti dal governo italiano con ciascuno dei
Paesi in questione lo consentissero. Il fatto è che ci sono Paesi, come
Algeria, Argentina, Brasile, Emirati, Giappone, Iran, che hanno concesso a
qualsiasi vettore in partenza dall'Italia di operare, ma solo con un certo
numero di voli settimanali (frequenze) che Alitalia
spesso ha già impegnato con partenza da Fiumicino. Dunque a una compagnia che
volesse operare da qualsiasi altro scalo italiano servirebbe che gli Stati rivedessero
gli accordi, aumentando le frequenze. Ci sono poi Paesi
come il Libano e la Tunisia che hanno concesso di operare collegamenti solo a
un vettore in partenza dall'Italia: Alitalia. Anche qui occorrerebbe una modifica, così come servirebbe
intervenire su quegli accordi in cui le restrizioni riguardano sia il vettore (Alitalia) che il numero di frequenze: è
il caso di Egitto, Israele, Libia, Nigeria, Russia, Siria e Venezuela.
C'è infine un certo numero di Paesi che consente collegamenti a qualsiasi
vettore ma solo da Roma: Bangladesh, Corea del Sud, Malesia, Moldova. La
richiesta lombarda è di rivedere questi accordi. Un'operazione che il governo
può impegnarsi a fare ma che comporta tempi lunghi e, naturalmente, il consenso
dell'altro Paese: «Nel frattempo — spiega il presidente dell'Enac (ente
aviazione civile) Vito Riggio — abbiamo concesso permessi provvisori a tutte le
compagnie che ci hanno richiesto di atterrare su Malpensa, come quelle degli
Emirati e della Corea del Sud». Ma spesso i vettori hanno bisogno di garanzie
più a lungo termine per decidere di investire su un nuovo scalo. Le rotte che i
lombardi vorrebbero vedere liberate sono soprattutto quelle più ricche per la
Russia, il Giappone, l'Argentina, il Brasile e il Venezuela. Ma c'è un
problema: alcuni Paesi, come Russia e Brasile, si rifiutano di cambiare gli
accordi vigenti perché dovrebbero accettare la clausola comunitaria che
consentirebbe a qualsiasi vettore europeo operante dall'Italia, e non solo a
quello da loro prescelto, di operare nel loro Paese. Ma la richiesta più
insidiosa avanzata dal fronte del Nord è quella di fare entrare altri vettori
sulla tratta Linate- Roma. Oggi non è possibile perché tutti gli slot (fasce
orarie) sono occupati da Alitalia e Air One. Il
governo non può fare nulla per liberarli. L'unico intervento possibile avrebbe
potuto essere quello dell'Antitrust, i cui poteri sono stati però congelati per
i prossimi 3 anni da un decreto dell'attuale esecutivo. Antonella Baccaro
( da "Corriere della Sera" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera -
NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-01-07 num: - pag: 17 categoria:
REDAZIONALE Il «messaggio» Berlusconi a Bossi: quell'aeroporto è vitale, non
c'è bisogno di sollecitarmi E Silvio fermò la Lega: al Nord ci penso io Il
Cavaliere interpreta gli attacchi del Carroccio come «mosse dettate da evidenti
motivazioni politiche» ROMA — «Nessuno dimentichi che la nuova Alitalia l'ho messa insieme io». Dal
timbro della voce s'intuisce che Silvio Berlusconi non vuole solo riaffermare
la paternità di una operazione politica e industriale che «evitò la svendita di
un asset strategico agli stranieri», ma vuole anche far capire all'«amico
Umberto» Bossi che «il presidente del Consiglio è impegnato a garantire in
questa vicenda gli interessi del Paese. E dunque anche quelli del Nord».
Non c'è dubbio che l'offensiva mediatica del Senatùr lo abbia infastidito,
sebbene il Cavaliere ripeta a più riprese che con il leader della Lega «va
tutto bene». Il fatto è che non gli sono piaciute le mosse del Carroccio, il
clamore degli ultimi giorni attorno al caso Malpensa, quel vertice di lunedì
convocato per difendere lo scalo lombardo e il Nord, come a volersi intestare
l'esclusività della battaglia. D'accordo, con Bossi andrà pure «tutto bene»,
però Berlusconi non l'ha presa bene. Erano altri, infatti, gli accordi che la
Lega si era impegnata a rispettare: su Alitalia c'era
«la consegna del silenzio», perciò il premier era rimasto zitto, perché aveva
informato l'alleato dell'incontro di oggi a palazzo Chigi con i nuovi vertici della
compagnia aerea, in vista dell'intesa con il partner straniero. Siccome il
patto è stato infranto, Berlusconi esce allo scoperto proprio alla vigilia del
rendez vous con Roberto Colaninno, per annunciare che «affronteremo la
questione con grande equilibrio»: «Certo, non tocca al governo prendere
decisioni sugli assetti della compagnia, dato che Alitalia
è una società privata. Ma sarò lì a vigilare nell'interesse del Paese, affinché
si arrivi a una soluzione che garantisca il futuro per Fiumicino, per Linate e
anche per Malpensa». E su Malpensa il Cavaliere torna a marcare il timbro della
voce, come a volersi rimpossessare di qualcosa che gli è stato tolto: «Malpensa
è vitale per il Nord. Ed è ovvio che la parte più produttiva della nazione non
può rimanere priva di un aeroporto di dimensioni internazionali. C'è bisogno di
dire che il governo è impegnato, che io sono impegnato in tal senso?». è
Berlusconi a sentirne la necessità, le sollecitazioni di Bossi lo hanno
chiamato in causa: «Non devo essere certo sollecitato perché mi adoperi a
difesa degli interessi del Nord». Con il Senatùr saranno alleati, anzi «amici»,
però è evidente che in politica competition is competition, lo si capisce dal
modo in cui il capo del governo riconduce la sortita del Carroccio a «mossa
dettata da evidenti motivazioni politiche». Traduzione: è una sfida giocata sul
terreno del consenso. Più o meno quel che sosteneva due giorni fa il ministro
delle Infrastrutture Altero Matteoli: «è la solita Lega di lotta e di governo,
che punta a fare il pieno di voti». Il Cavaliere non intende tuttavia farsi
scavalcare nel rapporto con l'elettorato settentrionale, «non può passare
l'idea - dice - che ci sia un unico difensore del Nord. Ci mancherebbe. Io
tutelo il Nord, come peraltro tutelo tutto il Paese». Il messaggio è
indirizzato a Bossi, ma per conoscenza anche al governatore della Lombardia e
al sindaco di Milano. Roberto Formigoni e Letizia Moratti, insieme al Senatùr,
continuano a tifare per un'intesa Alitalia-Lufthansa
in modo da garantire il rilancio degli scali lombardi. Altrimenti, se Az
dovesse unirsi ad Air France, vorrebbero che gli slot di Malpensa venissero
liberalizzati. Berlusconi prende fiato prima di esprimere la sua posizione: «Ho
a cuore le sorti di Linate e di Malpensa e di quanti lavorano in quegli
aeroporti. Poi, è scontato che se si liberassero degli slot a Malpensa, gli
slot andrebbero riassegnati». Ed è scontato che finirà così. Nel senso che
Berlusconi sa - lo fa capire ma formalmente non lo dice come si concluderà
l'affaire: con le nozze tra Roma e Parigi, e con la liberalizzazione dei voli
da Malpensa. E siccome anche Bossi lo sa, si spiega l'irritazione di
Berlusconi. L'ipotesi Lufthansa non c'è. Come spiegano autorevolissimi
rappresentanti del vertice societario di Az, la compagnia tedesca «non ha
presentato alcuna offerta scritta», e l'altro ieri ha fatto saltare un
appuntamento telefonico che era atteso dall'azienda italiana. Lufthansa non
c'è, basta seguire il ragionamento del premier, chiaramente colpito dalle
dichiarazioni di alleati e amministratori locali: «In pubblico e ripetutamente
avevo espresso la mia posizione, e avevo auspicato un'intesa tra Alitalia e la società tedesca. L'avevo fatto anche dinanzi
alla signora Merkel, non vorrei si dimenticasse». Insomma sembra già tutto
scritto, e oggi l'incontro di palazzo Chigi servirà a chiarire i dettagli della
vicenda. Non sono mancati in questi mesi momenti di tensione tra il Cavaliere e
il capo di Cai, «Colaninno fa l'imprenditore e lo fa bene», si limita a commentare
Berlusconi, che però su un punto tiene ad essere chiaro: «Sull'italianità della
compagnia di bandiera mi sono impegnato politicamente davanti al Paese». è un
modo per inchiodare i «patrioti» di Cai al loro ruolo e per parare le critiche
dell'opposizione, che accusa il governo di aver caricato sulle spalle degli
italiani il debito di Az: «Non potevamo restare senza Alitalia,
dovevamo tutelare gli interessi del Paese ». Su Az Berlusconi si è giocato la
faccia e non vuole che qualcun altro - si chiamasse pure Bossi - si intesti il
risultato. è convinto che «Fiumicino, Linate e Malpensa avranno benefici dalla
soluzione della vicenda». E al «fronte del Nord» ripete: «Garantisco io».
D'altronde nella nuova società Alitalia c'è gran parte
di quel mondo imprenditoriale che - come disse a suo tempo anche Marco
Tronchetti Provera - riterrebbe «inaccettabile una penalizzazione» di Malpensa:
«Sarebbe un danno per il Paese». «Malpensa è vitale per il Nord», conclude
Berlusconi, convinto che lo sviluppo del traffico aereo garantirà «un posto di
rilievo » allo scalo. Alitalia come Napoli è una
scommessa del Cavaliere: «Vincerò anche questa. E con Bossi nessun problema».
Il Cavaliere Silvio Berlusconi ha sostenuto la cordata di imprenditori che ha
dato vita a Cai: ora il premier affronta il nodo-Malpensa Francesco Verderami
( da "Corriere della Sera" del 07-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Lettere al Corriere - data: 2009-01-07 num: - pag: 37
categoria: BREVI MALTEMPO / 1 Neve a Malpensa Il sindaco di
Milano e altri politici spingono per l'ingresso di Lufthansa in Alitalia, per fare di Malpensa un nuovo
hub della compagnia tedesca. Forse sarebbe stato utile fare prima un giro nei
principali hub di Monaco e Francoforte, dove anche un metro di neve non provoca
un minuto di ritardo, dove tutto è studiato per effettuare il cambio di
aeromobili in 25 minuti. A Malpensa sono caduti pochi centimetri di neve
e si è fermata. Stefano Lanzini lanzo72@yahoo.it
( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina
1 - Prima Pagina Rottura tra il premier e la Lega sull´alleato per Alitalia e su Malpensa.
Cassa integrazione record a dicembre Cai-Air France, l´ira di Bossi Berlusconi:
via libera a Spinetta. Il Senatur: è una stupidaggine
( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 7 - Economia Berlusconi
snobba il Senatùr "Fa solo un balletto elettorale" Salta il caffè
alla buvette. La Lega pensa a federalismo e rimpasto Montano questa storia in
vista della campagna per le europee. Ma Umberto sa che l´unica soluzione è Air
France CLAUDIO TITO ROMA - «è tutta una storia che stanno montando perché già
pensano alla campagna elettorale. Ma Umberto lo sa che l´unica soluzione è Air
France. E io non mi faccio trascinare nel teatrino della politica. Tanto alla
fine anche loro dovranno accettare la soluzione francese». Un tempo sul banco
degli accusati dei "politicanti", Silvio Berlusconi ci metteva i
centristi di Pier Ferdinando Casini. Adesso è il turno dei lumbard del Senatùr.
Certo, lo scontro con i leghisti non ha ancora toccato i picchi raggiunti dai
battibecchi con gli ex dc. Anche perché il Cavaliere è sicuro che oggi, quando
vedrà a quattr´occhi il capo del Carroccio, «tutto si risolverà, come ho sempre
risolto tutto con Umberto». Ma è infastidito. Considera la posizione lumbard
«sterile» e capace solo di danneggiare l´immagine della coalizione. Sta di
fatto che l´intesa con Af, ormai è cosa fatta. Già nel week end dell´Epifania,
il premier aveva spiegato a tutti, anche al segretario della Lega, che non
esisteva «altra soluzione». E oggi l´ha semplicemente ribadito. Ma l´ha voluto
fare senza accentuare il battibecco con Bossi. E soprattutto senza offrirgli la
sponda per acuire la polemica. Più che irritato, l´inquilino di Palazzo Chigi è
stufo. è seccato da contrasti «sterili: tutti sanno che non porteranno a
niente. Se non dare un´immagine confusa della maggioranza». Proprio in una fase
in cui i sondaggi segnano l´inizio della fine della luna di miele e la
recessione economica si è fatta sentire tra gli italiani, il premier vorrebbe
«meno litigi». Basti pensare a quello che è successo ieri pomeriggio nel bel
mezzo del Transatlantico di Montecitorio subito dopo il voto di fiducia sul
decreto Gelmini. «A Silvio offro un caffè alla buvette», ha buttato là il
Senatùr. Subito dopo Paolo Bonaiuti, il portavoce di Palazzo Chigi, ha
scambiato qualche battuta con il leader leghista seduto su un divanetto e poi
ha promesso: «Vado a chiamare Silvio e te lo porto». E invece niente. Il
presidente del consiglio è uscito dall´aula e se ne è andato. Senza nemmeno un saluto
all´alleato: «Gli spiego tutto domani», ha tagliato corto con i suoi. «Non mi
va di dargli un altro palcoscenico». La partita con Parigi, del resto, è
chiusa. E il premier è convinto che le mosse leghiste siano legate solo alle
prossime scadenze elettorali. Alle quali è interessato anche lui non volendo
passare per «l´assassino di Malpensa». Una posizione piuttosto rigida, dunque,
che anche ieri ha mantenuto con i "colonnelli" lumbard. I quali, nei
colloqui informali, già ieri erano rassegnati al ridimensionamento dello scalo
varesino. Non a caso a chi gli chiedeva se sulla compagnia di bandiera
potessero sorgere problemi veri per il governo, anche il ministro degli
interni, Roberto Maroni, ha smorzato i toni: «Problemi? Non so di cosa state
parlando. Anzi non so nemmeno cosa sia Alitalia». Insomma, si lamentava ieri
sera Berlusconi con qualche deputato di Forza Italia, «stanno facendo solo un
po´ di balletto». Il «balletto», però, a questo punto si è allargato. Non
riguarda solo Malpensa. Il mancato caffè alla buvette non è affatto piaciuto al
ministro delle riforme. L´ha preso come un affronto personale che domani
farà pesare nell´incontro che si terrà a Palazzo Grazioli. Un vertice in cui il
"capitolo aeronautico" sembra destinato a scivolare velocemente in
secondo piano. Perché i leghisti si stanno preparando a chiedere qualche
contropartita concreta. Certo, gli slot del "far east" e del Sud
America verranno propagandati dal Carroccio come una vittoria nella loro base
elettorale. Ma nel "pacchetto" sono pronti ad inserire il rimpasto e
i tempi del federalismo. E già, perché il calendario di approvazione della
riforma tanto cara a Bossi non viene considerato esattamente serrato. Le
scadenze si allungano sempre più e il Senatur vuole stringere i tempi. Soprattutto
in vista, appunto, delle elezioni europee di giugno. Non solo. Adesso sul
tappeto è stato sbattuto anche il cosiddetto "rimpastino". Nei giorni
scorsi, il premier aveva annunciato la promozione ministeriale per i
sottosegretari Fazio (Sanità) e Brambilla (Turismo). Operazione che potrà
essere avallata solo se nella girandola di nomine verrà infilato pure Roberto
Castelli (Trasporti). Sotto il velo di Malpensa, dunque, le tensioni nella
maggioranza si spostano su altre vicende. Tant´è che ieri, il capogruppo del
Pdl Cicchitto e il ministro per i rapporti con il Parlamento Vito hanno dovuto
chiedere due volte di rinviare il voto di fiducia per le "probabili"
assenze nella maggioranza. Giustificate con il maltempo al nord. Ma la paura era
anche un´altra: che la Lega potesse lanciare a Palazzo Chigi un segnale troppo
vigoroso in aula. E in effetti i vuoti sono stati numerosi: i voti a favore
dell´esecutivo sono stati 302 su 343 (nei precedenti nove voti di fiducia mai
il dato del centrodestra è stato così basso). «Anche stavolta però - ha
ripetuto ieri seri Berlusconi - Umberto dovrà accettare le decisioni di buon
senso».
( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 6 - Economia
Il network che da martedì sostituirà i voli della vecchia compagnia e di Air
One sbilanciato su Fiumicino La nuova Alitalia punta su Roma per Malpensa la
chance degli slot ROMA - Per capire che le nozze Alitalia e Air France non sono mai state in pericolo bastava scorrere il
nuovo piano dei voli della compagnia di bandiera dal 13 gennaio. Il network che
da martedì prossimo sostituirà tutti gli attuali voli Alitalia e Air One ricalca il piano che la compagnia francese aveva
previsto con l´allora presidente di Alitalia,
Maurizio Prato, dieci mesi fa, quando l´acquisizione sembrava ad un passo: 70
destinazioni di cui 23 nazionali, 34 internazionali e 13 intercontinentali per
un totale di 670 voli al giorno. Netta la preponderanza di Fiumicino con 66
destinazioni: 21 nazionali, 32 internazionali, 13 intercontinentali. A Milano
addirittura Linate quasi pareggia con Malpensa: delle undici destinazioni
nazionali sei sono coperte solo da Linate e le altre 5 divise tra le due; tra
le 20 rotte internazionali il conto è 7 Linate e 13 da Malpensa. Un´unica
destinazione è coperta da entrambi gli aeroporti milanesi: il Charles De Gaulle
di Parigi. Per ogni passeggero che Alitalia
trasporterà a Parigi per prendere un altro volo intercontinentale, incasserà
una quota anche del secondo biglietto. Infine le uniche tre rotte
intercontinentali rimaste in provincia di Varese sono New York (la sola con
frequenza quotidiana), San Paolo e Tokyo. Il resto del network è composto da 23
voli (6 da Torino, 4 da Catania, 10 da Napoli e 3 da Venezia. Finora il
management della nuova Alitalia non si è differenziato
dai suoi predecessori per quanto riguarda il futuro di Malpensa: «Può crescere
solo quando Linate smetterà di fargli concorrenza» dice in sintesi il piano
industriale di Cai. Ma è un´ipotesi che gli amministratori locali hanno sempre
respinto con forza, allora avanti con il piano B: far crescere Malpensa
puntando sulle compagnie straniere. Portabandiera di questo tentativo è proprio
Lufthansa: la sua controllata italiana farà base a Malpensa è già offre una
dozzina di destinazioni dirette in Europa. Ma per diventare un punto di
riferimento del traffico mondiale da Milano chiede a gran voce la revisione dei
diritti di volo. Per tutte le destinazioni fuori dall´Ue e dagli Usa, esistono
degli appositi trattati internazionali che regolano il numero di collegamenti e
la loro divisione tra le compagnie di bandiera. Un punto su cui il partito del
Nord ha molto battuto in questi giorni è: Alitalia
dirotta i collegamenti che le interessano su Fiumicino e nel frattempo
impedisce a colossi esteri (come gli arabi e le compagnie dell´estremo oriente)
di aprire voli su Malpensa. Di qui la richiesta di una piena liberalizzazione e
la revisione dei trattati sui collegamenti. In realtà lo stesso premier Silvio
Berlusconi ieri ha ribadito che si tratta di un falso problema: «L´Enac ha
sempre concesso a tutti i richiedenti tutti gli slot richiesti». Semmai il
numero degli interessati non sembra così alto: in sei mesi le concessioni le
hanno ottenute solo la Korean e la Emirates airlines. (l. i.)
( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 6 - Economia
Rossi (Meridiana) "Adesso lo Stato deve
liberalizzare" ROMA - Air France al fianco di Alitalia. Vista dalla prospettiva di Gianni Rossi, amministratore
delegato di Meridiana-Eurofly, il secondo attore del trasporto aereo italiano,
l´alleanza mostra diverse criticità che esploderanno nei prossimi mesi. Ma
anche alcune interessanti opportunità per l´intero settore. Partiamo
dall´ingresso di Air France in Alitalia. Dal suo punto
di vista ci sono dei segnali positivi da cogliere? «Certamente: la definitiva
scomparsa del vettore di bandiera, quantomeno nel senso tradizionale del
termine, rappresenta un´opportunità unica per segnare concretamente un punto di
svolta dell´azione governativa e legislativa nel settore. è evidente infatti
che lo Stato italiano, una volta liberatosi della ambiguità derivante
dall´essere contemporaneamente regolatore e gestore di compagnie aeree, potrà
tornare a focalizzare la propria azione sugli interessi dei cittadini e degli
utenti». In generale come giudica tutta l´operazione di privatizzazione? «Col
via libera dell´Antitrust si è chiuso, apparentemente, uno dei più contrastati
episodi nella storia del trasporto aereo del nostro Paese. Ma la questione non
si ferma certo qui: gli strascichi di questa vicenda arriveranno nelle aule
giudiziarie italiane ed europee. Pensiamo, ad esempio, agli aiuti di Stato, la
questione irrisolta della concorrenza, la valutazione degli attivi ceduti. E
c´è molto da dire sulle responsabilità degli amministratori». Lei descrive
l´operazione della nuova Alitalia come un grande
pasticcio, più che una grande fusione. «Non direi. Piuttosto, vorrei sottolinearne
alcuni elementi di oggettiva distorsione del libero mercato e della
concorrenza». Quali? «Parlo dei sacrifici economici e sociali che saranno
forzatamente spalmati su tutti i cittadini italiani. Se partiamo dalla
travagliata storia dell´Alitalia scopriremo che è
costata alla collettività oltre 5 miliardi di euro negli ultimi 10 anni ai
quali si aggiungono altri 5 miliardi di euro di spesa attivati con l´ultima
procedura di amministrazione straordinaria, di cui oltre 2 miliardi di debiti
netti nella bad company e 3 miliardi di ammortizzatori sociali». Quali sono le
distorsioni che rischiano di esplodere e di danneggiare voi concorrenti? «In
primo luogo il monopolio delle rotte, in particolare i collegamenti da e per
Milano Linate, incluso Fiumicino: questi determineranno una maggiore spesa per
i viaggiatori di circa 3 miliardi di euro. E ancora, ci sono i diritti di
traffico extra-Ue in capo alla nuova Alitalia e
quindi, in ultima istanza, alle decisioni del partner straniero controllato da
un altro Stato. Tutto questo porterà oltre che ad un mantenimento di tariffe
elevate anche ad una singolare "perdita di sovranità" da parte dello
Stato italiano». (lu.ci)
( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 6 - Economia
Il governo apre le porte ad Air France ma Bossi frena: "Un´intesa
stupida" Il premier: mai arrivata offerta Lufthansa. Sindacati in allarme
Oggi il vertice tra il presidente del Consiglio, il leader della Lega e i
manager della Cai LUCIO CILLIS ROMA - «Lufthansa non si è mai fatta viva con
un´offerta». Silvio Berlusconi chiude così il dossier sul partner straniero di Alitalia. Brucia sul tempo Umberto Bossi e consegna le
chiavi della cabina di pilotaggio della Magliana ad Air France-Klm. La
compagnia francese, quella che nei mesi scorsi, secondo il premier, puntava a
drenare turisti dall´Italia per portarli a Parigi, è di fatto il nuovo alleato.
«Bravi, avanti così», ha detto Berlusconi al vertice di Alitalia,
al presidente Roberto Colaninno, all´ad Rocco Sabelli e al responsabile
Corporate di Intesa-Sanpaolo Gaetano Miccichè. Il via libera all´alleanza con
Parigi si è svolto a Palazzo Chigi, alla presenza del grande tessitore
dell´operazione, il sottosegretario Gianni Letta. Un incontro che viene
descritto come «molto amichevole», e durante il quale non sono mai affiorate
frizioni o pressing di sorta per tentare la virata verso il partner tedesco.
Tutti i dettagli dell´operazione Alitalia-Air France sono stati svelati al presidente del Consiglio: Air
France entrerà nel capitale col 25% e porterà in dote 300 milioni di euro. Non
sono mancati approfondimenti sulla questione degli scali milanesi: Alitalia avrebbe garantito un
rafforzamento dei voli di lungo raggio a Malpensa (oggi sono
( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina II - Milano
Centro bloccato per uno scambio ghiacciato in via Orefici, decine di corse saltate
e lunghe colonne di mezzi Atm fermati dai binari non ripuliti. Si salva solo il
metrò Attese di un´ora per tram e bus e per i pendolari un giorno nero Treni in
tilt: nelle prime ore di ieri saltati i treni locali ma anche Tav e
Frecciarossa E le ferrovie Nord hanno sospeso il 15% delle corse Quasi cento
voli cancellati a Malpensa e
( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina VII - Milano
Malpensa, vertice con Berlusconi Bossi e Moratti a caccia di slot RODOLFO SALA
RINVIATO A OGGI - la neve ha impedito al leader della Lega di prendere l´aereo -
il vertice romano tra Berlusconi e Bossi sul futuro di Malpensa. E Letizia
Moratti ne approfitta: «Vado anch´io». Il sindaco, che lunedì scorso aveva già
partecipato al summit leghista convocato nella sede di via Bellerio, tiene a
far sapere che questo atteso incontro non sarà a due: «Dopo essermi occupata in
questi giorni solo di neve, adesso mi occuperò anche di Malpensa e sarò a
colazione con il presidente del Consiglio e il ministro delle Riforme». Strada
tutta in salita però, per i difensori di Malpensa, dopo l´incontro di ieri a
Palazzo Chigi tra i vertici di Cai e il premier, incontro che di fatto ha dato
il via libera all´intesa con Air France. «Il governo firma il certificato di
morte di Malpensa», dice subito il presidente della Provincia Filippo Penati. E
lo stesso Berlusconi di fronte al pressing per riaprire la trattativa con i
tedeschi gela tutti: «La situazione è chiara. E Lufthansa non si è mai
presentata con un´offerta». è una risposta al leader della Lega, tornato ieri a
fare la voce grossa: «Non possiamo chiudere Malpensa perché fa comodo a Cai; è
una stupidaggine fare l´accordo con i francesi che chiudono il nostro aeroporto
e portano i turisti a Parigi, bisogna tirare fuori qualcosa». E allora per il
Carroccio, ma anche per il sindaco, la partita si gioca sulla possibilità di
liberalizzare i diritti di volo, in modo che a Malpensa
operino vettori diversi da Alitalia, vettori in grado di coprire il maggior numero di rotte
intercontinentali rilasciate dalla vecchia compagnia di bandiera: «In questo
incontro - spiega Bossi - lo chiederemo con forza a Berlusconi». Il quale,
però, minimizza chiamando fuori il governo: «L´Enac ha sempre concesso gli slot
a tutti i richiedenti, quindi non c´è alcun problema a riguardo». E
sempre oggi, secondo giorno di iniziative per il rilancio di Malpensa. Ieri il
Pd ha portato la propria solidarietà ai lavoratori delle società di handlers
scesi in corteo perché potrebbero restare a casa dalla prossima settimana,
quando verranno sospesi i voli legati alle attività di cargo. C´erano il
presidente della Provincia Filippo Penati, il segretario regionale Maurizio
Martina, il capogruppo al Pirellone Carlo Porcari e una delegazione di
parlamentari lombardi: «Dobbiamo prevedere ammortizzatori sociali non solo per
coloro che rischiano di perdere un posto di lavoro sicuro, ma anche per i tanti
precari». E oggi, su iniziativa di Penati si tiene il «Malpensa day»: negli
spazi dell´aeroscalo raffica di incontri del presidente della Provincia, che
vuole stringere «una grande alleanza per salvare l´hub lombardo». Si comincia
alle 9 con i vertici della Sea, i presidenti delle Province di Varese, Verbano,
Novara, il presidente dell´Unione Province lombarde Leonardo Carioni, le Camere
di Commercio, i sindaci dell´area attorno al Malpensa. Poi i sindacati, i
rappresentanti dei datori di lavoro, le associazioni dei consumatori. «A dieci
mesi dalla fallita fusione tra Alitalia e Air France -
accusa la Provincia di Milano in una nota - e dopo il consistente impiego di
denaro pubblico, Malpensa si sta avviando verso un´agonia dolorosa per
l´aeroporto e per il territorio». Quindi la richiesta al governo: «Si impegni
subito per la rinegoziazione degli accordi bilaterali che porteranno alla
liberalizzazione dei diritti di volo, scongiurando un duro colpo allo sviluppo
dell´economia e all´occupazione». Ed evitando che a Malpensa si continui a
operare in «regime monopolistico».
( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina VII - Milano
Passeggeri inferociti, interviene la polizia L´aereo non si trova turisti
bloccati 24 ore L´aereo da Malpensa per Dakar doveva partire alle 0.35 del 6
gennaio. Ieri notte, invece, i 300 passeggeri prenotati sull´Eurofly 0570 erano
ancora in attesa dell´imbarco. La maggior parte senegalesi in viaggio di
ritorno in patria, più una cinquantina di turisti che avevano prenotato una
vacanza di sette giorni con un tour operator, raccontano di essersi sentiti
dire la sera prima che il vettore era guasto. Dopo la notte passata in diversi
alberghi intorno a Malpensa, alle 6 si sono ritrovati nuovamente bloccati per
ore. Alla fine qualcuno ha perso la pazienza, ha cercato di
bloccare un volo che partiva dal gate accanto e la polizia è dovuta intervenire
a calmare gli animi. Eurofly ha affittato per tre mesi, fino a marzo, uno slot
di Malpensa lasciato libero da Alitalia, organizzando un charter quotidiano sulla linea di Dakar.
( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina I - Genova Il
caso Sede azzerata voli tagliati Alitalia scarica
l´aeroporto MASSIMO MINELLA SEDE quasi azzerata, voli tagliati, tre milioni di
euro mai restituiti. E ancora, biglietti alle stelle e spazi occupati che
impediscono l´arrivo di nuove compagnie. Claudio Burlando, presidente della
Regione, elenca quasi incredulo i colpi inferti dalla nuova Alitalia
all´aeroporto e, più in generale, alla città di Genova. Ieri, riprendendo il
filo di un discorso interrotto solo per pochi giorni, Burlando ha chiesto
nuovamente ai vertici della compagnia di rivedere i propri "piani al
ribasso" sul "Colombo". Incassando un altro "no".
«Sarà pure un aeroporto piccolo, ma proprio ora che sta ricominciando ad alzare
la testa, ad aumentare i passeggeri e a fare utili arrivano queste mazzate»
commenta. In effetti, trovare una congiuntura tanto negativa pare difficile. Dei 37 dipendenti Alitalia si scenderà a 5, per quanto riguarda gli occupati a tempo
indeterminato. Per altri 13, invece, scatterà un impiego a termine, sei mesi,
scaduti i quali nulla ancora si sa. «La nuova Alitalia spera che sia direttamente l´aeroporto di Genova a prenderli -
aggiunge il presidente della Regione - ma come può accadere una cosa simile
visti i tagli dei voli?» E proprio quello dei voli è l´altra nota
dolente. Nell´operativo che scatterà da lunedì prossimo, le tratte giornaliere
cancellate dalla nuova Alitalia (che assorbe le ceneri
della vecchia compagnia di bandiera e associa Air One) saranno cinque, per un totale
di dieci voli fra andata e ritorno. SEGUE A PAGINA VII
( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina VII - Genova
La protesta Cancellati dieci voli al giorno Burlando: "Da Alitalia scelte inaccettabili"
(segue dalla prima di cronaca) Le tratte per Roma passeranno da dieci a sette,
quelle per Napoli da tre a due, mentre sparirà il collegamento per Catania.
Finito? Niente affatto. L´aeroporto si prepara a perdere, e a mettere a
bilancio, tre milioni di euro, vale a dire il credito della vecchia Alitalia nei confronti della società
aeroportuale genovese. Quel debito si poteva saldare a una sola
condizione, ormai tramontata: la prima proposta di acquisto firmata da Air
France, disponibile ad assorbire e onorare debiti e crediti. Come è andata a
finire, si sa. I debiti sono finiti nella "bad company", la nuova
società è nata pulita e ora Air France si prepara a rilevarne il 25% per cento
con la prospettiva di arrivare alla gestione in tempi brevi. Ma nessuno pagherà
più quei debiti e il milione di utile stimato per il 2008, con il buco dei tre
milioni, diventerà una perdita di due. Come se non bastasse, poi, il taglio dei
voli di Alitalia non comporta ancora una
liberalizzazione delle tratte e l´arrivo della concorrenza. Perché i tre voli
in meno non liberano automaticamente gli spazi ("gli slot") per altri
soggetti. Motivo? Quegli spazi, se a Genova non danno problemi, possono
rivelarsi ancora utili a Fiumicino. Genova si troverà così con sette voli per
Roma contro dieci, a prezzi stellari, fino a seicento euro per tratta, non
essendoci più concorrenza fra compagnie. «Prodi aveva convinto Air France ad
accettare il buono e il cattivo di Alitalia - commenta
Burlando - Ora viene data ad Air France una compagnia pulita e quattro miliardi
di euro ricadranno sulle spalle degli italiani, mentre i creditori potranno
andarsene a spasso. Se a questo si aggiunge lo scontro in atto al governo fra
Bossi e Berlusconi, con il primo che voleva Lufthansa e il secondo Air France,
viene proprio da chiedersi quale sia il motivo di tutto questo caos. La
situazione, da lunedì, rischia di farsi drammatica e tutti, a cominciare da
Genova, ne pagheranno le conseguenze». (mas.m.)
( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina IV - Bari La
reazione Il sindaco di Brindisi difende gli scali pugliesi "La nuova Alitalia non faccia i vecchi errori" «Per salvaguardare l´efficienza
degli aeroporti pugliesi, e in particolare di quelli di Bari e Brindisi,
occorre uscire dallo schema delle proteste per proporre soluzioni concrete nel
quadro delle effettive disponibilità del trasporto aereo, quale emerge dopo
l´uscita dal mercato di Alitalia». La pensa così il sindaco di Brindisi, Domenico
Mennitti. «è evidente - dice - che non si può chiedere alla nuova compagnia che
si comporti come quella che ha dovuto alzare bandiera bianca. Cai sta operando
scelte che la società ritiene rispondenti alle linee del proprio bilancio e mi
sembrano pericolose le pressioni che dal Nord e dal Sud intimano alla nuova
società di ripercorrere le fallimentari rotte gestionali seguite da Alitalia».
( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina IV - Bari
Concorrenza C´è da facilitare i bandi per le fasce orarie che Cai non garantirà
più per i collegamenti con i nostri aeroporti Voli, via alla guerra degli slot
dall´Ue primo sì alla Puglia Vertice a Strasburgo con il commissario Tajani
All´incontro sollecitato da Lavarra, ci saranno anche Loizzo e Di Paola
RAFFAELE LORUSSO Gli slot non utilizzati dalla nuova Alitalia
dovranno tornare sul mercato. La Commissione europea apre alla
liberalizzazione. Rispondendo ad una lettera dell´eurodeputato pugliese Enzo
Lavarra, il commissario europeo ai Trasporti, Antonio Tajani, conferma che le
richieste del governo e degli imprenditori pugliesi non sono infondate.
«Conformemente alla normativa dell´Unione europea - scrive Tajani - le bande
orarie possono essere trasferite all´acquirente delle attività corrispondenti. Ciò significa che Cai riceverebbe una quota significativa delle
attuali bande orarie di Alitalia. Analogamente, altre bande orarie potrebbero essere trasferite
ad altri acquirenti potenziali delle attività di Alitalia. In ogni caso tutte le restanti bande orarie sarebbero reintegrate
nel pool di bande e riassegnate dal gestore del traffico aereo (Enac)».
Il punto, adesso, è stabilire i tempi di riassegnazione. I tre anni annunciati
da Cai sono inaccettabili per tutte le società di gestione aeroportuale che
puntano a sviluppare il traffico aereo. Per questo l´amministratore di
Aeroporti di Puglia, Domenico Di Paola, insieme con l´assessore regionale ai
Trasporti, Mario Loizzo, saranno ricevuti il 3 febbraio a Strasburgo dal
commissario Tajani. L´incontro, chiesto e organizzato dall´onorevole Lavarra,
servirà a gettare le basi di un coinvolgimento dell´Unione europea nella
vicenda della liberalizzazione degli slot negli aeroporti italiani. «La pretesa
di Cai di mantenere bloccati per tre anni gli slot non utilizzati è assurda -
taglia corto Lavarra - In questo modo sarebbe legittimato un monopolio
inaccettabile. La prima risposta di Tajani avvalora però la strategia di
riassegnazione degli slot ad altre compagnie per mantenere l´alto livello di
competitività degli scali pugliesi. Adesso si tratta di accelerare la cessione
all´Enac delle bande orarie che saranno dismesse da Cai». Lavarra auspica che
quella appena iniziata diventi una battaglia bipartisan. «Qui a Strasburgo
coinvolgerò anche altri colleghi parlamentari - dice l´esponente del Pd - Mi
auguro che l´Unione europea si attivi sul governo italiano e su Cai per
chiedere il rispetto della norme sulla libera concorrenza. In passato l´Europa
ha derogato a queste regole, consentendo a Regioni periferiche, Puglia
compresa, di sostenere con aiuti collegamenti considerati strategici. Questa è
una ragione in più perché adesso si vigili. Deve essere insediato un tavolo
tecnico a Strasburgo che possa diventare un elemento di pressione sul governo
italiano». L´assessore regionale ai Trasporti, Mario Loizzo, che guida la
rivolta per la liberalizzazione degli slot, si augura che l´incontro di
Strasburgo sia il primo passo verso una soluzione in tempi brevi. «La pretesa
di Cai di mantenere per tre anni gli slot non utilizzati ci penalizza - attacca
- Noi ci auguriamo che tutte le bande orarie dismesse tornino presto sul
mercato per essere assegnate al miglior offerente». Non va però sottovalutato
il rischio che, dopo la gara, siano assegnate a compagnie low cost che non
offrono alcuna garanzia di riprotezione in caso di cancellazioni. «Credo - dice
Loizzo - che se gli slot per Roma e Milano fossero messi a bando potrebbero
farsi avanti anche grandi compagnie. L´incontro con Tajani sarà interlocutorio,
ma deve servire a mettere a punto una strategia. Su questo la pensiamo
esattamente come coloro che sostengono la battaglia per Malpensa: Cai è libera
di scegliere Fiumicino come proprio hub, ma deve lasciare gli slot non
utilizzati per consentire alle società di gestione degli aeroporti di mettere a
punto strategie di rilancio».
( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 15 - Cronaca
Berlusconi finora aveva dato il suo ok solo per l´insediamento del governo.
Oggi il via libera definitivo Atenei, per la fiducia al decreto Gelmini vota
anche il premier: è la seconda volta MARIO REGGIO ROMA - La Camera ha votato la
fiducia al governo Berlusconi sul decreto legge Università con 302 sì. I voti
contrari sono stati 228. Due deputati si sono astenuti. Il voto ha cancellato
gli emendamenti presentati dall´opposizione. Stamattina sono previste le
dichiarazioni di voto sul decreto Gelmini, poi la fiducia, per evitare che
slitti oltre il 9 gennaio, termine ultimo per diventare legge dello Stato. Per
la seconda volta, dall´inizio della legislatura, il presidente del Consiglio ha
deposto la scheda nell´urna, mentre sotto Montecitorio gli studenti dell´Onda
sono tornati a contestare. Nel pomeriggio di ieri, alla Camera, momenti di
panico nella maggioranza: a causa del maltempo gli scranni del centro-destra
sono rimasti a lungo deserti. Poi, il tam-tam della maggioranza ha provocato i
primi effetti. L´arrivo in aula di Silvio Berlusconi, reduce da un summit su
Cai-Alitalia a Palazzo Grazioli,
ha rincuorato i fedelissimi. Cosa prevede il decreto? è un tentativo di dare
una svolta al problema dei concorsi a cattedra. Per il reclutamento di
professori e ricercatori universitari saranno formate commissioni tramite il
sorteggio dei docenti, ma solo ordinari, riducendo a uno il numero dei prof
nominati dalle facoltà. E poi il blocco delle assunzioni per le sole
università con una spesa per il personale che supera il 90 per cento del
bilancio, senza affrontare però il problema che gli aumenti di stipendio per i
docenti di ruolo sono per legge automatici, in base al tasso d´inflazione
reale, gravando quindi sul bilancio dell´ateneo. La scelta è motivata
dall´obiettivo di favorire l´assunzione dei giovani ricercatori, per i quali il
turn over sarà innalzato al 50 per cento rispetto al 20 previsto dalla
finanziaria. Una finanziaria che, per il 2010, prevede un taglio del 10 per
cento del Fondo di finanziamento ordinario degli atenei: 700 milioni di euro. I
soldi risparmiati punendo gli atenei "spreconi" dovrebbero finanziare
le università migliori sulla base dei criteri dell´offerta formativa, della qualità
della ricerca scientifica, e di qualità, efficacia ed efficienza delle sedi
didattiche. Infine, più borse di studio e 65 milioni di euro per la
realizzazione di nuove residenze universitarie. Il Partito Democratico lancia
l´allarme: per l´ennesima volta il Parlamento è stato espropriato del diritto
di discutere un provvedimento di vitale importanza per il Paese. La Cgil lancia
la mobilitazione nazionale. Gli studenti dell´Onda tornano in piazza e gridano:
«Non pagheremo la vostra crisi, criminale è chi distrugge l´università».
( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 30 - Economia
La lettera Diventano consulenti o imprenditori E qualcuno ora fa il mago Una
volta fuori, non ti vuole più nessuno, costi troppo e spesso sei ingombrante La
crisi colpisce anche i "colletti bianchi" italiani: nel 2008 almeno
10mila dirigenti hanno perso il posto. E nel 2009 andrà ancora peggio. Così si
crea una nuova forma di precarietà e c´è chi reinventa il proprio lavoro (SEGUE
DALLA COPERTINA) ROBERTO MANIA Ma non è sempre così per i manager cacciati
dalle aziende in crisi. Anche in Italia se ne vanno in silenzio con i loro
cartoni in mano proprio come abbiamo visto fare, in tutte le tv del mondo, a
quelli della Lehman Brothers di New York. Sono le regole dettate dalle grandi
corporation. Con una differenza non da poco: qui da noi, appunto, è quasi impossibile
ritrovare una porta in cui entrare e ricominciare. I "nostri" della
Lehman, per esempio, hanno avviato una causa perché la Nomura ne ha assorbiti
solo una parte. La verità è che una volta licenziato, non ti vuole più nessuno,
costi troppo e qualche volta sei ingombrante. Eppure secondo un recente studio
dell´economista Giorgio Barba Navaretti della Statale di Milano proprio il
ruolo dei white collars è stato determinante perché le nostre multinazionali
tascabili del «quarto capitalismo» conquistassero quote significative sui
mercati mondiali. Interpretazione confermata anche un´indagine della Fondazione
Rodolfo Debenedetti. Le storie di manager licenziati sono storie di nuova,
inedita, precarietà e rompono lo stereotipo dei dirigenti ricchi, vincenti,
moderni. Da «colletti bianchi» si trasformano in «colletti soli», da manager
senza aggettivi a «manager atipici». Che poi vuol dire consulenti in cerca di
committenti, qualche volta nuovi imprenditori. Perché la crisi sta decimando la
categoria. In 10 mila sono stati licenziati nel 2008, con una accelerazione a
partire da ottobre. Metà sono quelli dell´industria, l´altra quelli del
terziario, del commercio, dei servizi, secondo le ultime stime di
Manageritalia, uno dei sindacati del settore. Solo l´Alitalia di Roberto Colaninno ne ha mandati a casa 45 pochi giorni fa.
Certo i manager guadagnano in media quattro volte più di un operaio (100 mila
euro lordi l´anno, secondo l´indagine OD&M Consulting, per una media di
circa 52 ore di lavoro la settimana, weekend compresi) ma una volta perso il
lavoro non hanno praticamente nulla, né l´articolo 18, né gli
ammortizzatori sociali. Solo un´indennità risarcitoria che varia, in media, tra
gli 8 e i 10 mesi di retribuzione. Così, spesso, vanno a ingrossare la base della
piramide del nostro ceto medio sconquassato dal terremoto provocato dallo
scandalo dei subprime e ormai congelato davanti ai consumi. Racconta Costi:
«Dopo un po´ di colloqui mi sono accorto che terminavano sempre alla stessa
maniera: ha un´ottima posizione, un ottimo curriculum, la chiamerò. Poi non
chiamava nessuno. Ho capito che era inutile insistere. Dovevo farmi venire
qualche idea». Ecco, l´idea. Costi ce l´ha avuta e oggi fa il doppio lavoro: il
mago e il formatore proprio di manager. In Italia i dirigenti sono pochi: in
tutto 120 mila, 82 mila circa nell´industria (li rappresenta la Federmanager) e
il resto nei servizi. L´ultima recessione, quella dei primi anni Novanta, ha
cancellato oltre 20 mila posti che non si sono più ricostruiti. Da noi ci sono
0,9 dirigenti ogni cento lavoratori dipendenti, contro il 3 per cento della
Francia e il 6 per cento della Gran Bretagna. La mobilità è elevatissima: ogni
anno il 20 per cento cambia o perde l´incarico. E un 5 per cento ogni anno
(stando ad una elaborazione di Manageritalia su dati Istat e Inps), cioè circa
6.000 dirigenti, finiva, prima della crisi, nel precariato o nel labirinto
disoccupazione. La vita professionale di un dirigente dura poco. Si è visto che
ben il 40 per cento dei manager che nel 1995 aveva tra i 35 e i 44 anni non era
più un lavoratore dipendente (anche quadro o impiegato) dopo cinque anni. Si
era riciclato: consulente, imprenditore, neo-precario. Servono idee, dunque,
per provare a ricominciare. Come quella del gruppo di dirigenti della Motorola
di Torino. Dal giorno alla notte la multinazionale americana ha deciso di
chiudere tutti i centri di ricerca europei sulla telefonia mobile (in Francia,
Germania, Danimarca, Gran Bretagna e Italia) e di spostarli negli Stati Uniti e
in Cina. Quasi quattrocento lavoratori a spasso, il 90 per cento dei quali
ingegneri, una quindicina di dirigenti. Che si sono «inventati» un nuovo lavoro
temporaneo: contribuire a cercare l´acquirente, non della Motorola ma del know
how dell´azienda. Insomma «vendono» le loro competenze, i loro cervelli, a chi
li vorrà. «Ma - ammette Paolo Balducci, uno dei dirigenti in cerca d´acquirenti
- per ora non c´è nulla di concreto». B. L non ha ancora quarant´anni. è stato
convocato una mattina dalla multinazionale francese (settore alimentare) in cui
lavorava: «Più o meno - racconta - mi è stato detto che avevo 24 ore di tempo
per andarmene perché la casa madre aveva deciso di accorpare una serie di
attività per ridurre drasticamente i costi». L´azienda gli ha pagato un corso
di outplacement per «imparare» a ricollocarsi. Ora si è dato tre mesi di tempo,
poi proverà ad andare in Svizzera. Emigrante. «Sarei disposto anche ad essere
assunto come quadro ma sono le aziende stesse a non accettarlo perché pensano
che alla prima occasione me ne andrei». La consulenza? «Già, per fare il
precario di alto profilo». Il declino dei manager serve anche a leggere le
debolezze del capitalismo italiano, famigliare e affetto da nanismo
dimensionale. Di manager puri, così, ce ne sono pochi: su 140 mila imprese
associate a Confindustria e Confapi - secondo un calcolo di Federmanager - sono
solo 17 mila quelle che hanno almeno un dirigente. Poi c´è l´aspetto
psicologico. B. M., milanese, ha 48 anni, è stato licenziato da un grande
gruppo della moda. «Cominci a capire da piccoli segnali che non sei più
gradito. Però quando te lo comunicano di punto in bianco la botta psicologia
c´è, eccome. L´importante è convincersi che non sei diventato un pirla». Dal
posto fisso anche B. M. è finito a fare il piccolo imprenditore. «Magari lavori
tutta la notte e poi sei libero per alcuni giorni». Anche lui flessibile,
precario, freelance. Comunque ex manager.
( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-01-08 num: - pag: 7 categoria:
REDAZIONALE Lo scalo Il partito del Nord chiede di liberalizzare le rotte. Ieri
il corteo di protesta del settore cargo Vertice sul futuro di Malpensa La
Moratti e Bossi dal premier Faccia a faccia da Berlusconi per rilanciare l'hub.
E Penati incontra i lavoratori Rinviata a oggi la colazione di lavoro a Roma,
mentre si allontana l'accordo della nuova Alitalia con
Lufthansa Mentre il centrosinistra — in testa il presidente della Provincia
Filippo Penati — corre a Malpensa, Letizia Moratti vola a Roma per parlare con
Berlusconi e Bossi. è il Malpensa day, oggi. Il giorno che dovrà decidere il
destino dell'( ex?) hub varesino. Il faccia a faccia di ieri tra Umberto Bossi
e Silvio Berlusconi è saltato, manco a dirlo per il maltempo. Tutto rinviato a oggi,
a una colazione di lavoro allargata però anche al sindaco Moratti. Il partito
del Nord in trasferta a Roma per chiedere di salvare lo scalo lombardo. Data
per fatta la scelta di Air France, confermata anche ieri dallo stesso
Berlusconi (dai tedeschi «non è mai arrivata alcuna offerta»), rimane l'ultima
ancora di salvataggio: la richiesta di liberalizzare gli slot per favorire
l'arrivo di nuovi vettori che riempiano le rotte lasciate libere da Cai. Lo
conferma Bossi. Lufthansa è ormai uscita di scena, fanno notare al gran capo
del Carroccio. Risposta lapidaria: «Ci sono comunque le rotte ». Da
liberalizzare, s'intende. A Roma si tratta, in Lombardia si protesta. Ieri
manifestazione di duecento lavoratori (indetta da tutte le single sindacali,
dai confederali all'Ugl) del settore cargo (dismesso da Alitalia)
che hanno sfilato in corteo all'interno del terminal uno. Con loro lo stato
maggiore del Pd milanese e lombardo, da Penati al segretario regionale Maurizio
Martina, in compagnia dell'ex presidente della provincia di Varese, il leghista
Marco Reguzzoni. Penati replica oggi. Con un'intera giornata — il Malpensa day,
appunto — dedicata a una serie di incontri con istituzioni e parti sociali per
chiedere una «grande alleanza », un «fronte comune» a difesa dello scalo
varesino. Richiesta a cui si associa il segretario metropolitano della Cgil,
Onorio Rosati: «Bisogna separare i destini di Cai da quelli dello scalo di
Malpensa, liberalizzare i diritti di traffico e rivedere gli accordi bilaterali
tra i diversi Stati». Al partito del Nord s'iscrive, forse un po' a sorpresa,
anche il segretario regionale dell'Udc, Luigi Baruffi: «Il sindaco Moratti e il
presidente della Regione Formigoni ne prendano atto: occorre andare oltre la
politica romanocentrica e cominciare a discutere di liberalizzazioni». Andrea
Senesi Malpensa L'hub sotto la neve e, nel tondo, il sindaco e il ministro
Bossi
( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2009-01-08 num: - pag: 1 categoria:
REDAZIONALE Berlusconi incontra i vertici Alitalia.
«Lufthansa? Nessuna offerta» Sì del premier, Air France vince Bossi: per me è
una stupidata ROMA — L'alleanza tra Alitalia e Air
France-Klm ha ricevuto ieri un sostanziale via libera da Berlusconi dopo un
incontro ieri a palazzo Chigi tra il premier, il sottosegretario Gianni Letta e
i vertici Cai, che hanno spiegato le ragioni della scelta dei francesi. Ma
Bossi non ci sta: «Il discorso è ancora aperto. è una stupidata fare l'accordo
con i francesi che chiudono Malpensa e portano i turisti a Parigi». Il capo del
governo poco dopo, però, ha sostenuto il contrario dell'alleato: «Lufthansa non
si è mai fatta presente né fisicamente, né con un'offerta». A PAGINA 6 Baccaro,
M. Franco, Galluzzo
( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-08 num: - pag: 6 categoria:
BREVI Voli e alleanze Fino a marzo 2008 erano 1.350 i voli settimanali
di Alitalia su Malpensa.
Oggi sono scesi a quota 153 Con Air France, Alitalia offrirebbe 525 voli internazionali e intercontinentali da
Fiumicino e 98 da Malpensa Skyteam, l'alleanza della quale fanno parte Air
France-Klm e la stessa Alitalia, offre 905 destinazioni nel mondo in 159 Stati Di Star Alliance
fa parte la tedesca Lufthansa insieme, tra gli altri, a Swiss Air.
L'offerta è di 912 destinazioni in 159 Paesi nel mondo
( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-08 num: - pag: 6 categoria:
REDAZIONALE Alitalia-Air France: arriva il sì di
Berlusconi «Lufthansa non ha fatto offerte». Bossi: è una stupidaggine. La
partita delle rotte a Malpensa Lettera aperta dei sindacati al governo:
rispettare gli impegni presi sulle assunzioni. Mobilitazione per il 13 ROMA —
L'alleanza tra Alitalia e Air France-Klm ha ricevuto
ieri un sostanziale via libera dal presidente Silvio Berlusconi, che del resto
ha osservato: «Lufthansa non ha fatto offerte». Domani il consiglio
d'amministrazione della compagnia franco-olandese dovrebbe ratificare l'accordo
per l'acquisto con circa 300 milioni del 25% della
compagnia che nascerà dalla fusione tra Alitalia e Air One. Poi, probabilmente lunedì, sarà la volta della nuova Alitalia, presieduta da Roberto
Colaninno, che riunirà il consiglio, per la prima volta nella sede storica
della Magliana, per chiudere la partita. Ma sulla strada del decollo della
compagnia, fissato per il 13 gennaio, si pongono i sindacati firmatari degli
accordi: Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt e Ugl Trasporti, in una lettera aperta
al governo diffusa ieri sera, minacciano proprio per quella giornata una
mobilitazione generale se non saranno risolti alcuni problemi di applicazione
delle intese: si va dall'assunzione di personale a termine al non rispetto dei
criteri di anzianità. A questa protesta si affianca quella di Sdl, non
firmataria, che sta organizzando uno sciopero. L'epilogo della travagliata
scelta dell'alleato, che ha visto fino all'ultimo momento sulla scena la
tedesca Lufthansa, più per iniziativa dei suoi sostenitori italiani (il fronte
lombardo) che dello stesso vettore, è stato sancito nell'incontro di ieri
pomeriggio a palazzo Chigi tra il premier, il sottosegretario Gianni Letta,
Colaninno e l'amministratore Rocco Sabelli. Qui i vertici della compagnia hanno
spiegato le ragioni della scelta di Air France- Klm e rassicurato il governo
circa la «disponibilità» a impegnarsi per lo sviluppo di Malpensa «a fronte di
una sintonia del governo» sul partner straniero. Colaninno e Sabelli avrebbero
lasciato intendere che eventuali interventi sui diritti di traffico a Malpensa
o sulla navetta Linate-Roma, comprometterebbero il pareggio previsto nei primi
due anni di attività, cui lo stesso Berlusconi terrebbe molto, e comunque
richiederebbero tempi lunghi. L'impegno per Malpensa consisterebbe invece
nell'incremento dei voli intercontinentali da qui ai prossimi due anni, a
fronte però di un ridimensionamento di Linate e di un potenziamento
infrastrutturale dello scalo varesino. «Giù le mani da Linate - è la prima
reazione del presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati - : finché
Malpensa non torna ad essere un grande aeroporto intercontinentale ». Oggi a
palazzo Grazioli, residenza privata del premier, Berlusconi riceverà a pranzo,
oltre ai vertici di Alitalia, il leader della Lega,
Umberto Bossi, che ieri ha definito «una stupidaggine » l'alleanza con i
francesi, e il sindaco di Milano, Letizia Moratti. Obiettivo: appianare le
attuali divergenze su Malpensa. Intanto la compagnia si prepara al decollo. Il
13 gennaio sarà predisposto un servizio di assistenza ai passeggeri: un gruppo
di dipendenti, che indosserà una maglietta con la scritta «Alitalia»
sarà negli scali per orientare i passeggeri. Si tratta di un servizio che
potrebbe essere utile a superare alcune difficoltà: numerosi passeggeri, in
possesso di un biglietto Alitalia, potrebbero infatti
ritrovarsi imbarcati su un aereo con livrea Air One. Potrebbe essere questo uno
degli effetti dell'acquisto di entrambe le compagnie da parte dell'ex Cai
(Compagnia aerea italiana) e del fatto che gli aerei dei due vettori verranno
usati indifferentemente, secondo necessità. Antonella Baccaro
( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-08 num: - pag: 6 categoria:
REDAZIONALE Parlamento Il caffè mancato in Transatlantico Silvio e Umberto, botta
e risposta a
( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)
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- NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-08 num: - pag: 6 categoria:
REDAZIONALE La Nota di Massimo Franco La Lega impone al premier la sfida sul
Nord Le urla rauche di Umberto Bossi coprono un obiettivo ben visibile:
attenuare l'impressione di una sconfitta del «partito del Nord» nel braccio di
ferro sulle alleanze internazionali di Cai-Alitalia; e far riemergere dalla trattativa con Silvio Berlusconi la Lega
come unico vero difensore degli interessi settentrionali. L'incontro fra il
premier ed il suo ministro ci sarà oggi, dopo uno slittamento dovuto al
maltempo. Ma le bordate scagliate ieri dal capo dei lumbard contro palazzo
Chigi testimoniano una tensione vera; e la volontà da parte dei leghisti
di tenerla viva. Berlusconi continua a ripetere che è tutto chiaro: non ci
saranno rotture. è probabile che finirà così. Proprio perché l'epilogo appare
segnato, tuttavia, Bossi deve affermare il contrario. Sa che l'alleato di Cai
sarà Air France: la compagnia che, a suo dire, «chiude Malpensa e porta i
turisti a Parigi». E allora martella su questa scelta, definita «una
stupidaggine». Si accredita come lobbista dell'intesa con Lufthansa,
protettrice dell'aeroporto lombardo: benché Berlusconi gli ricordi
l'inesistenza di offerte tedesche. E conferma che punta ad ottenere altro: la
possibilità che le rotte esistenti vengano utilizzate per tenere in vita lo
scalo di Malpensa. Il risultato dell'operazione è quello di delegittimare la
soluzione raggiunta faticosamente a palazzo Chigi; e di imporre al premier un
compromesso sgradito ai proprietari di Cai. Ma Bossi non se ne preoccupa: il
suo unico scopo è di offrire all'elettorato leghista un piccolo grande scalpo.
Vuole placare la Lombardia spaventata dalla perdita di posti di lavoro; ed
essere ricompensato nell'urna europea di primavera. Bossi l'ha fatto capire: «A
Malpensa i lavoratori sono arrabbiati. Bisogna tirar fuori qualcosa». Per
farlo, alcuni leghisti non esitano a sussurrare che Berlusconi fa «lo stesso
gioco di Prodi e Padoa-Schioppa». Ma il paragone con due bestie nere del
centrodestra come l'ex premier dell'Unione ed il suo ministro dell'Economia
significa rompere un tabù; ed annunciare una campagna elettorale nella quale la
competizione fra Pdl e Lega è condannata a lievitare. Così, quando Bossi allude
in modo scherzoso ad un Berlusconi che «vorrebbe sculacciarmi», sdrammatizza e
insieme conferma i contrasti. Lascia filtrare l'irritazione del capo del
governo, convinto di trovarsi di fronte un alleato aggressivo per calcolo: a
freddo. L'opposizione addita «la sceneggiata». Ed attacca un'operazione costata
molto, e tuttora, sostiene, avvolta nell'incertezza. Oggi il premier si troverà
di fronte non solo Bossi ma anche il sindaco di Milano, Letizia Moratti.
Apparirà come la controparte, insieme con i vertici di Cai: la Lega vuole che
appaia tale. Così, per la prima volta da quando sono tornati al potere, i due
principali alleati del centrodestra vestiranno in pubblico i panni dei
concorrenti. Berlusconi affronterà un «partito del Nord» che non riconosce più
la sua egemonia: vuole affermare la propria, in polemica con un Cavaliere
presentato di colpo come «romano». \\ In palio il primato al voto europeo ma
l'esito sullo scalo varesino è scontato
( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Opinioni - data: 2009-01-08 num: - pag: 36 categoria:
REDAZIONALE Italians di Beppe Severgnini Le parole del
( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina
1 - Prima Pagina Alitalia, Berlusconi riapre a Lufthansa.
Fiumicino, voli nel caos ROMA - Dopo aver confermato la scelta di Air France
come partner di Alitalia, Berlusconi riapre a Lufthansa e
Bossi non cede su Malpensa. Un´agitazione dei dipendenti manda in tilt
l´aeroporto di Fiumicino. SERVIZI ALLE PAGINE 10 E 11
( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina IX - Milano
L´intervista "L´ipotesi Lufthansa esiste solo per confondere le acque,
anche la Lega fa solo fumo" Penati: il governo gioca sulla pelle dei
viaggiatori Poi la nuova società si deve impegnare a mantenere l´attività nel
settore cargo Infine, il premier conceda gli ammortizzatori sociali Bisogna per
prima cosa rinegoziare la liberalizzazione delle rotte per evitare che il
nostro hub diventi il De Gaulle di Parigi ORIANA LISO Filippo Penati,
presidente della Provincia, che ne pensa del vertice romano su Malpensa? «Mi
sembra che abbia confermato che non c´è una proposta alternativa ad Air France
e che tutto questo agitarsi intorno all´ipotesi Lufthansa come partner
straniero, anche da parte della Lega, è un bluff, è solo un modo per prendere
tempo e confondere le acque. Un diversivo, come quello di mettere sempre in
primo piano una contrapposizione tra Fiumicino e Malpensa, dimenticando che la
partita che si gioca riguarda tutto il sistema paese, non due città. E
l´Italia, da questo accordo, ne esce molto malconcia». Cos´è che non va nella
soluzione Air France? «Dopo un´operazione da 4 miliardi e a dieci mesi dal
fallimento della fusione con i francesi siamo tornati allo stesso punto. Quella
che in campagna elettorale era stata presentata come un´operazione patriottica
ora si svela per quello che è, un´operazione che va a vantaggio di un gruppo di
privati che rappresenta solo l´élite dell´imprenditoria: penso a Tronchetti
Provera, alla Marcegaglia, ad Assolombarda, a chi faceva fuoco e fiamme a
difesa di Malpensa e ha cambiato bandiera appena ha colto l´opportunità di
investire e guadagnare. Ecco, quell´élite ha tradito la base degli industriali,
quelli che da un ridimensionamento così perderanno sicuramente». Quindi un
futuro nero di Malpensa sarà colpa loro? «Io non me la prendo solo con gli
investitori di Cai, non tocca a loro difendere gli interessi generali. Me la
prendo con chi protegge Cai, le garantisce il monopolio mandando in malora
Malpensa e tutta la sua realtà economica e sociale. Il governo - è il messaggio
chiaro che arriva dal Malpensa day - ora deve scegliere se privilegiare gli
interessi di Cai o quelli dei viaggiatori, dei lavoratori, del tessuto
economico e sociali del Nord». Quali sono le ricadute più negative di un
accordo con Air France? «Da martedì 13 Alitalia avrà 99 partenze settimanali da
Roma e Milano per l´aeroporto Charles De Gaulle: da qui i passeggeri
prenderanno i voli intercontinentali. Questo vuol dire che il vero hub italiano
diventerà, paradossalmente, proprio Parigi. Quindi addio contatti diretti con
quelle realtà internazionali - come i paesi asiatici - per raggiungere
le quali le piccole e medie imprese di Milano e Varese hanno fatto sacrifici
enormi di modernizzazione. Senza contare le ricadute enormi sui lavoratori
dell´aeroporto e su quelli dell´indotto». Come si può evitare tutto questo?
«Con il Malpensa day abbiamo iniziato a costruire una piattaforma comune per
aprire una vertenza con il governo: vogliamo sia rinegoziata la
liberalizzazione delle rotte, che porterebbe una grande crescita economica per
tutti, garantendo anche i diritti dei cittadini, che finora sono stati
trascurati. Abbiamo chiesto al commissario di Alitalia
di non interrompere subito l´attività del settore cargo per salvare il posto di
1500 lavoratori. E poi chiediamo al governo di garantire gli ammortizzatori
sociali per i lavoratori Sea e dell´indotto». Penati, Malpensa è già
"venduta"? «Credo non ci siano più dubbi sul fatto che il socio sarà
Air France, ma se anche un miracolo dovesse riaprire la partita Lufthansa
valgono sempre le richieste che ho appena detto». Come si sta comportando il
sindaco Moratti in questa vicenda? «è stata l´ennesima giornata negativa per i
rapporti tra il governo e Milano e il Nord. è ormai evidente che non ci si può
accontentare di promesse che quotidianamente vengono disattese. Milano merita
una considerazione diversa e una difesa migliore».
( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina VIII - Milano
Formigoni: Nord avanti da solo E s´arrabbia con Berlusconi che non l´ha
invitato al vertice Politici e sindacati al Malpensa Day della Provincia nello
scalo "Nessuna novità, l´impegno continua a essere insufficiente"
DAVIDE CARLUCCI Formigoni si allinea alla Lega nel no alla soluzione Air France
prospettata da Berlusconi per il rilancio di Alitalia.
E non nasconde la sua irritazione per la mancata convocazione a Roma, dove il
premier ha incontrato, per parlare del futuro dello scalo, la Moratti e il
sindaco di Roma Alemanno. «Sono stupito - dice - dopo che in due telefonate,
alle 11 e alle 13.30, i massimi responsabili di Palazzo Chigi avevano
confermato la presenza all´incontro dei soli Berlusconi e Bossi, escludendo
qualunque altra presenza. Se invece l´incontro è diventato improvvisamente da
politico istituzionale, colpiscono negativamente i mancati inviti alle altre
istituzioni che in alcuni casi hanno anche competenze superiori a quelle dei
comuni». In serata Berlusconi ha tentato di ricucire. «In una lunga telefonata
mi ha anche illustrato alcune ipotesi nuove e positive a cui sta lavorando»
spiega Formigoni. Ma il suo giudizio sull´incontro resta negativo. «Non vedo
novità». Da qui la sua proposta alternativa: liberalizzare i voli dando le
tratte del Nord - anche il Milano-Roma che fa gola a Lufthansa - a compagnie
straniere, in concorrenza con Cai, la Compagnia aerea italiana che ha rilevato
la società di bandiera. Che adesso, dice Formigoni, «servirà solo una parte del
paese, quella che si concentra su Roma, rinunciando a svolgere un servizio
anche per le aree del Nord. Se sarà confermata questa impostazione che taglia
Malpensa, al Nord ci organizzeremo tra noi, in maniera autonoma, in un modo che
finirà per essere concorrenziale con la stessa Cai». Formigoni è preoccupato
anche che le rassicurazioni di Berlusconi su Malpensa preludano a un
ridimensionamento dello scalo di Linate. Si rafforza così l´asse con Umberto
Bossi, che ribadisce: «Chi pensa di far operare una compagnia aerea senza
considerare Milano come un hub è destinato al fallimento. Su questo c´è una
generale condivisione». Un partito trasversale che si consolida con il successo
del "Malpensa day" indetto ieri dal presidente della Provincia, il
democratico Filippo Penati, che ha riunito sessanta rappresentanti di camere di
commercio, imprese, sindacati, enti locali. Tutti preoccupati per il settore
cargo, da salvaguardare - dal 13 Alitalia cesserà l´attività - e per le tratte internazionali non più
esercitate da Alitalia ma
precluse ad altri vettori dagli accordi bilaterali. L´ordine del giorno
approvato alla fine ricorda al governo che «il piano industriale proposto da
Cai genera allarme non solo nelle comunità locali ma anche nell´intero Paese».
C´è poi il problema dei dipendenti di Alitalia Cargo che,
avverte Giuseppe Foglia, di Sinistra democratica, «da martedì (non chissà
quando) rischiano il posto di lavoro». Penati teme che «quando un´altra
compagnia avrà la possibilità di riportare questa attività su Malpensa le
nostre imprese avranno già stipulato contratti con gli autotrasportatori». E
chiede ad Alitalia di prolungare il servizio.
( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina I - Genova La
doppia veste del manager Marco Arato. Una contraddizione imbarazzante nei
giorni in cui si decidono le sorti dello scalo Aeroporto, giallo al vertice
Presidente al Colombo e socio dello studio consulente di Cai. Che taglia i voli
Presidente, ma anche avvocato, Marco Arato. A capo dell´aeroporto di Genova, ma
anche socio dello studio legale Bonelli Erede Pappalardo, consulente di Cai nei
rapporti con Air France e per l´acquisto di beni. La notizia per gli addetti ai
lavori è nota. Ma Cai è al centro dell´operazione che all´aeroporto di Genova
sta costando la cancellazione di voli, un deficit di
bilancio di due milioni di euro, un ridimensionamento della sede Alitalia che quasi scompare passando da
( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina I - Genova La
proposta Il sindaco vuole entrare nel "Colombo" La Vincenzi
"Datemi le azioni e vi trovo un socio" «FATEMI mettere il naso dentro
la spa dell´Aeroporto, e vi trovo una compagnia aerea» dice Marta Vincenzi.
«Insieme con la Regione, chiaro: in ogni caso il Comune non ci metterà soldi,
ma cercherà partner privati, di mestiere. E non mi fermo qui: perché se è vero
che da tempo ripeto la necessità che gli enti locali siano nella compagine
azionaria per poter contare politicamente sulle scelte, la situazione attuale
ci penalizza in maniera assurda, dopo i tagli dei voli decisi da Cai. Sto
pensando a un´azione clamorosa, contro il governo che, di fatto, ha creato le
condizioni per una sospensione di pubblico servizio, in una città che non ha il
treno veloce». E il sindaco di Genova ha deciso che d´ora in poi tutti i viaggi
a Roma li farà in treno. «Non solo sono stati tagliati i voli,
ma sia Alitalia che AirOne
hanno tariffe altissime. Non ci sto a spendere 500 euro in una giornata per
andare su e giù dalla capitale, con quei soldi si va a New York». Ma per poter
lavorare ad alternative reali di rilancio dell´aeroporto genovese, il Comune ha
bisogno di poterne essere azionista. «E´ una scelta anomala che non
esiste in nessun´altra città italiana, per non parlare di quelle europee - si
scalda la Vincenzi - Guardate la Moratti o Alemanno se difendono i loro scali:
per forza, i comuni fanno parte delle società proprietarie di Fiumicino come di
Malpensa. Io l´ho detto da tempo: vogliamo entrarci, ci dicano quando verranno
messe in vendita le quote. Anche perché non mi sembra che l´Autorità Portuale e
la Camera di Commercio si stiano scaldando troppo.... «. (d. al.)
( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina VII - Genova
La Culmv L´incontro Il sindaco, che ha incontrato il presidente Roberto
Bazzano, vuole conoscere il dettaglio degli aiuti contestati L´accusa del
sindacato: "Monopolio dei cieli" Aeroporto, la doppia veste del
presidente Arato guida il "Colombo" e lavora per lo studio legale che
è consulente di Cai Vincenzi su Iride: "Chiarezza sul futuro" Porto,
il prefetto detta le regole ai camalli "Intesa possibile, solo se si
rispetta la legge" Socio di Bonelli Erede Pappalardo advisor della società
guidata da Colaninno "Io incompatibile? Sono piani distinti e io
salvaguardo gli interessi dello scalo di Sestri" Il patto del
( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina V - Bari Il
cda approva i criteri del bando: sedici da inserire subito, ma il numero
aumenterà La Multiservizi assume custodi l´opposizione: manovra elettorale
L´assessore Monno "Sarà una selezione pubblica con procedure trasparenti"
Niente assunzioni in campagna elettorale. Lo schema di bando di concorso per la
selezione di custodi, approvato l´altra sera dal cda della Bari Multiservizi,
fa gridare allo scandalo il centrodestra. «Si vuole utilizzare la società come
un carrozzone elettorale - taglia corto Filippo Melchiorre, capogruppo di An -
Se proprio è necessaria una selezione di personale, è opportuno farla dopo la
campagna elettorale». Melchiorre solleva anche dubbi di compatibilità
finanziaria dell´operazione. «Prima di assumere altro personale - osserva -
sarebbe opportuno fare una verifica seria sui conti dell´azienda. Abbiamo più
di un motivo per ritenere che la situazione finanziaria sia compromessa. Se una
società con i bilanci in disordine continua a fare assunzioni, non soltanto
illude chi è alla ricerca di un lavoro stabile, ma mette anche a repentaglio il
futuro dei propri dipendenti. Non vorremmo ritrovarci, fra un paio di anni, a
gestire un dramma che, fatte le dovute proporzioni, sarebbe
del tutto simile a quello di Alitalia». L´assessore alle Aziende, Michele Monno, respinge le accuse.
«Chi parteciperà al concorso dovrà sostenere un colloquio motivazionale e un
test psico-attitudinale - spiega - Le procedure saranno trasparenti: il
presidente della commissione sarà indicato dal sindaco». Il bando sarà
consegnato a Michele Emiliano entro la fine del mese. Inizialmente la
Multiservizi doveva assumere 16 custodi e un amministrativo di quarto livello.
«I custodi saranno molti di più - annuncia il presidente, Vito Ferrara - Stiamo
facendo una ricognizione di tutti i posti da ricoprire, con il riconoscimento
di un punteggio per chi ha già avuto contratti a tempo determinato. Se i
consiglieri comunali ritengono che il concorso non si debba fare, noi non lo
faremo. Sono convinto, però, che la selezione pubblica sia una procedura che dà
garanzia di trasparenza». Ma la società può permetterselo? «Dal ´98 a oggi la
Multiservizi non è mai stata in passivo», assicura Ferrara. (r. lor.)
( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina VII - Bari Il
weekend nero degli aeroporti Cancellati quattordici voli fino a domenica da
Bari e Brindisi Oggi parlamentari al Karol Wojtyla Myair, sedici ore di ritardo
per Parigi LELLO PARISE Quattordici voli per Roma e Milano cancellati dagli
aeroporti di Bari e Brindisi fino a domenica. E, di questi, la metà sparisce dai display dei due scali solo nella giornata di
ieri: sei targati Alitalia
e uno Myair. Erano tutti destinati a raggiungere la capitale. Ma gli aerei
delle 11.20 e delle 19 da Bari a Roma restano a terra, così come quelli che
sarebbero dovuti partire da Brindisi alle 6.45, alle 7.15 (Myair), alle 11.15,
alle 15.05 e alle 19.10. Per chi riesce ad imbarcarsi non sono comunque,
tutte rose e fiori. I passeggeri che a bordo di un velivolo Myair avrebbero
dovuto volare dal capoluogo pugliese a Parigi passando per Genova, allacciano
le cinture con quasi sedici ore di ritardo: orario schedulato, 7.05; partenza
prevista, 22.20. Benvenuti nel tacco d´Italia, che dopo il terremoto legato
alla nascita della nuova Alitalia sembra isolato dal
mondo. Tutti sperano che si corra ai ripari prima di subito, ma nessuno sa da
dove cominciare per rimescolare le carte e cercare di sistemare le cose. Un
«esperimento inedito» come lo definisce lui stesso, lo mette a punto stamattina
il senatore del Pd Alberto Maritati, che dalle 11 chiama a raccolta nell´aerostazione
Karol Wojtyla parlamentari di destra e di sinistra, il presidente degli
industriali Nicola De Bartolomeo, l´assessore regionale ai Trasporti Mario
Loizzo, l´amministratore unico di Ap Domenico Di Paola. Maritati spiega:
«Voglio che si riesca a esaminare, tutti insieme nonché attentamente, una
situazione a dir poco preoccupante e, questo, al di là dei colori politici di
ognuno di noi. Non si tratta di un´assemblea contro qualcuno, ma per il
Mezzogiorno. Mi auguro che vada tutto bene e, soprattutto, di non essere
frainteso: non ho bisogno di iniziative del genere per parlare male del governo
Berlusconi». L´aria che tira non è delle migliori e a quanto pare il vento di
burrasca continuerà a soffiare. Ieri, appunto, sette tratte spariscono come la
neve sotto il sole. Ed altre sette - tutte da Bari - non esisteranno da oggi a
domenica: prima di domani non sarà possibile prendere il volo delle 20.35 per
Linate né, in questo caso prima di domenica, quello delle 7.25; così come
sempre prima di domenica, rimarrà un sogno salire a bordo dell´aereo delle 9.10
alla volta di Malpensa e dovrete aspettare lunedì della prossima settimana se
vorrete utilizzare quello delle 20.30 ancora per Malpensa; quanto a Fiumicino,
non c´è niente da ridere giacché non sarà possibile fino al 10 utilizzare il
volo delle 8 e fino all´11 quello delle 15.05. Un weekend tragico.
( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina VII - Bari Da
tre giorni tentano di raggiungere Milano: oggi ci riprovano L´odissea di una
famiglia "Noi, ostaggi di EasyJet" "Per prendere un volo Alitalia ci volevano 720 euro non potevamo
permettercelo" ILARIA FICARELLA (segue dalla prima di cronaca) E invece
all´una la compagnia notifica ai circa cento passeggeri del volo per Malpensa
la cancellazione del collegamento. «E´ cominciato così ? racconta il signor
Maffei ? un´odissea che purtroppo non è ancora finita». La sola alternativa al
volo della Easyjet sarebbe stata l´Alitalia. Molti dei
passeggeri del volo cancellato hanno optato proprio per l´acquisto di un altro
biglietto con l´altra compagnia pur di arrivare in tempo a Milano. «Ma noi ?
spiega il malcapitato ? quella scelta non la potevamo fare. Ci sarebbe costato
circa 180 euro a persona. Io guadagno mille euro al mese e una spesa così
elevata è proprio fuori dalla nostra portata». Improponibile anche l´ipotesi
del treno. La EasyJet ha perciò proposto un´altra soluzione: prendere venerdì
il volo per Milano, senza aggiungere un centesimo ai 400 euro già spesi (per i
quattro biglietti d´andata e ritorno). Unico inconveniente: prendere l´aereo da
Brindisi. I quattro hanno così trascorso la notte di mercoledì in un albergo
della città, pagato da EasyJet. «Lì ci hanno accompagnato loro con un loro
pulmino ? spiegano ? ma al mattino seguente siamo stati abbandonati a noi
stessi». Lasciato l´albergo sono tornati a Taranto in treno. Oggi dovrebbero
prendere finalmente il volo per Milano, quello delle 16 da Brindisi. «Ma sarà
un´altra avventura arrivare fino a lì». Intanto la compagnia aerea fa sapere:
«Il volo da Bari di mercoledì 7 gennaio è stato cancellato per le pessime
condizioni meteo. E i passeggeri sono stati riprotetti sul volo di venerdì da
Brindisi perché quelli in partenza da Bari erano già tutti prenotati».
( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 11 - Economia
Fiumicino senza pace cancellati 135 voli Nuova protesta del personale di terra In
corteo per lo scalo circa 400 dipendenti: la metà rischia il posto di lavoro
CECILIA GENTILE ROMA - Centotrentacinque voli cancellati su un totale di 350,
una Caporetto. Con passeggeri in aeroporto per ore a cercare i bagagli
scomparsi o incolonnati in lunghissime code ai banchi della compagnia di
bandiera aspettando di essere riprotetti. Passeggeri allo stremo. Ma anche dipendenti Alitalia Az Airport, la società che fornisce i servizi di terra, col
terrore di perdere il lavoro. «La Cai si era impegnata a inserirci nel nuovo
organico - ripetono tutti - invece la metà di noi non è stata riconfermata». In
400 ieri, tra addetti alle pulizie di bordo, al carico e scarico bagagli e
all´assistenza in pista, hanno bloccato oltre un terzo dei voli della
giornata con due assemblee, una la mattina, l´altra il pomeriggio, culminate
entrambe in un corteo all´interno dell´areostazione. «Lavoro, lavoro, lavoro»,
gridavano battendo le mani e soffiando nei fischietti, tra i passeggeri che
osservavano senza commentare. «Dovete avere pazienza, ci dispiace, ma
difendiamo il nostro posto di lavoro», urlava al megafono uno dei leader. Per
il garante sugli scioperi Antonio Martone «le assemblee violano i limiti
previsti dallo Statuto dei lavoratori e del contratto collettivo». «Il
protrarsi e il ripetersi dell´astensione collettiva dal lavoro potrebbe recare
un grave pregiudizio al diritto della mobilità costituzionalmente tutelato»,
dichiara il garante. I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uil e Ugl Trasporti
ribattono che le assemblee sono state convocate con 48 ore di anticipo, come
vuole la legge. Fatto sta che l´ennesima giornata di caos ha polverizzato tra i
passeggeri ogni residuo di fiducia nella compagnia di bandiera. «Alitalia per me può andare pure alla malora», dice per esempio
il signor Piero Biagiotti, che si appoggia al bastone. Dai display risulta
tutto in regola. Italiani e stranieri vanno tranquilli al check in e solo
allora vengono informati del volo cancellato. Addirittura imbarcano i bagagli,
passano i gate e vengono rimandati indietro in extremis. Senza l´assistente di
terra in pista, infatti, non si alza il volo. Per Robert Perz il viaggio
Caracas-Roma è andato bene. Il volo Roma-Barcellona delle 16.20 è stato
cancellato. «Ero in aeroporto dalle 11 della mattina - racconta - ma l´ho
saputo solo alle 16». La signora Anna Maria Conti, 75 anni, doveva tornare a
Palermo con il volo delle 11.20. «Ci dicono che il volo è stato cancellato -
riferisce suo figlio che ha preso un giorno di ferie per assistere la madre -
allora chiamiamo il call center 062222 e ci riproteggono con un volo alle
17.15. Alle 14 andiamo ad informarci al banco Alitalia
e qui dichiarano che il call center non è attendibile perché non ha i terminali
aggiornati. Adesso aspettiamo il volo Airone delle 19.50». Per oggi e fino al
12 gennaio sono annunciate nuove assemblee sindacali. (ha collaborato maria
elena vincenzi)
( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 10 - Economia
Da Berlusconi uno spiraglio a Lufthansa ma Air France è a un passo da Alitalia Oggi il cda a Parigi. Lettera in extremis dei tedeschi
I manager francesi Spinetta e Gourgeon in Italia la prossima settimana. Dai
tedeschi solo una proposta di collaborazione commerciale LUCIO CILLIS ROMA - Il
pressing padano costringe Silvio Berlusconi a riaprire uno spiraglio a
Lufthansa. «Se i tedeschi riterranno di fare un´offerta precisa, sono certo che
Cai la considererà» ha detto ieri il premier al termine di una giornata
convulsa fatta di incontri con i vertici Alitalia e i
due sindaci di Milano e Roma. Una giornata che ha visto l´ennesimo blocco di
oltre un terzo dei collegamenti programmati dalla compagnia, causato da
assemblee delle tute verdi a Fiumicino: quasi 140 voli cancellati e ritardi di
diverse ore hanno costretto alcune migliaia di passeggeri ad improvvisare
bivacchi nello scalo romano. Nuovi disagi sono previsti per martedì prossimo,
nel primo giorno di vita della nuova Alitalia che sarà
inaugurato da un volo Londra-Roma. Nelle stesse ore il nome del partner
straniero sarà ufficializzato: Air France-Klm resta in pole position e anche la
lettera di "intesa commerciale all´interno di Star Alliance" spedita
ieri dai tedeschi (non un´offerta come precisano fonti della compagnia), non
sembra impensierire Jean-Cyril Spinetta e il suo delfino Pierre-Henri Gourgeon.
Lufthansa infatti potrebbe entrare in gioco solo nel caso di un improbabile
dietrofront di Air France-Klm. Oggi a Parigi, si tiene l´atteso cda che
dovrebbe consegnare agli amministratori la delega a
chiudere presto e positivamente il dossier Alitalia. Che la partita sia ad un punto decisivo lo lasciano intendere
fonti vicine all´operazione: Spinetta e Gourgeon sarebbero attesi in Italia già
la prossima settimana, una volta incassato il via libera del consiglio di Alitalia. Ieri a Palazzo Grazioli, il
presidente di Alitalia
Roberto Colaninno e l´ad Rocco Sabelli, hanno incontrato i sindaci di
Roma e Milano, Gianni Alemanno e Letizia Moratti. Sul tavolo, in un´atmosfera
che alcune indiscrezioni definiscono "gelida", i vertici della
Magliana hanno ribadito il piano industriale che punta molto su Fiumicino e
poco, almeno fino al 2010, su Malpensa. Lo scalo milanese però non perderà lo
status di hub: in cambio di un ridimensionamento di Linate e di collegamenti
tra Milano e Malpensa, i voli intercontinentali potranno aumentare progressivamente.
Un passo avanti per la Lega mentre il Partito democratico, con il leader Walter
Veltroni e Pierluigi Bersani, definisce l´operazione come «fallimentare».
All´attacco di Alitalia, ma con altri argomenti, anche
l´associazione europea delle compagnie aeree low cost che include Ryanair e
easyJet. La Elfaa ha presentato un reclamo alla Ue «contro le misure di
sostegno dello Stato italiano derivanti dalla tassa di tre euro a passeggero»
che pesano sui biglietti staccati dal 28 ottobre scorso. Un «sussidio illegale
da 700 milioni di euro» cui la Ue non sembra dare molto peso visto che «ad un
primo esame non sembra essere un aiuto di Stato», come ha detto ieri a
Bruxelles Fabio Pirotta, portavoce del commissario ai Trasporti Antonio Tajani.
( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 10 - Economia
La protesta Malpensa-day contro i tagli alle rotte DAVIDE CARLUCCI MILANO -
Liberalizzare le tratte, lasciando che le compagnie straniere facciano quello
che Alitalia non vuole fare più al Nord. Lo chiedono
60 rappresentanti di enti locali, imprese e sindacati che ieri si sono riuniti
per il "Malpensa day" promosso da Filippo Penati. Secondo il
presidente della Provincia il futuro dell´aeroporto come hub «a questo punto è
alle nostre spalle. Ora il futuro di Malpensa è quello di grande aeroporto
intercontinentale point to point». Per questo - e per evitare «una perdita nel
lungo periodo per l´intero sistema economico italiano quantificabile in 18,5
milioni di euro nel 2020» - in un ordine del giorno si chiede al governo di
«rivedere gli accordi bilaterali» che non consentono l´ingresso di altri vettori
e di «impedire posizioni di privilegio da parte di Cai», la
Compagnia aerea italiana che ha rilevato Alitalia. Penati è preoccupato anche per la perdita dei posti di lavoro
nel settore cargo a partire dal 13 gennaio. Da quella data, inoltre, «Alitalia prevede 99 partenze
settimanali, 60 da Roma e 39 da Milano, per l´aeroporto Charles De Gaulle.
La nuova Alitalia porterà passeggeri nell´aeroporto
francese per prendere da lì voli intercontinentali e riceverà delle royalties. La
nostra, dunque, non è solo una battaglia del Nord: in Italia deve continuare a
operare una compagnia di bandiera e Cai non può essere considerata tale».
Roberto Formigoni, intanto, se la prende con Berlusconi per la mancata
convocazione all´incontro romano con Moratti e Alemanno: «Sono stupito - dice
il governatore lombardo - e comunque dall´incontro non è emerso niente di
nuovo. La nuova Alitalia punta su Roma ma il Nord si
organizzerà da solo».
( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 11 - Economia
L´italianità è già costata allo Stato 3,3 miliardi E su flotta, cargo e hub la
ricetta Cai è la stessa della prima proposta francese Il dossier Parigi era
pronta a pagare debiti e azioni, dando al Tesoro il 5% della futura compagnia E
gli esuberi con ammortizzatori sono passati a 4 mila dai 2.120 del
piano-Spinetta LUCA IEZZI ROMA - «Le condizioni poste da Air France sul taglio
del cargo e su Malpensa sono assolutamente irricevibili» diceva Silvio
Berlusconi il 19 marzo scorso rimandando al mittente un´offerta che dopo dieci
mesi non è paragonabile a quella di Cai, ma nel senso opposto a quello inteso
dal premier. I francesi avevano messo 1,85 miliardi di euro, un miliardo subito
per azzerare i debiti e 850 milioni d´investimenti dal
( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 10 - Economia
Alta tensione ieri a palazzo Grazioli nel vertice tra Berlusconi, il leader
della Lega e i vertici di Cai Colaninno minaccia la chiusura di Linate e spinge
Bossi alla tregua con il premier (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) CLAUDIO TITO Fino a ieri mattina la partita Alitalia sembrava contrapporre il
"partito del nord" pro Malpensa a quello del "sud" pro
Fiumicino. Nel doppio vertice di ieri a Palazzo Grazioli, invece, Silvio
Berlusconi ha dovuto prima di tutto sedare lo scontro tra i "nordisti".
Con il sindaco di Milano, Letizia Moratti, spalleggiato da An (in particolare
dal "collega" Alemanno"), pronto a guerreggiare contro i
lumbard in difesa dello scalo cittadino. La tregua - perché i leghisti non la
vogliono ancora chiamare «pace» - è stata siglata proprio sulle garanzie
fornite dal premier e dal presidente di Cai, Roberto Colannino, sul futuro
degli scali lombardi. Assicurazioni, però, che facevano perno su un unico
presupposto: l´intesa con Air France è imprescindibile, «si chiude lunedì prossimo».
E già, perché le insistenze del Carroccio sull´aeroporto di Varese e
sull´opzione Lufthansa per un momento anche nel summit di Via del Plebiscito
avevano provocato un impasse. Con tanto di nervosismi malcelati dai
"bossiani". «Se volete che Malpensa sia da subito un Hub - è stato il
ragionamento svolto dal "capitano" della nuova Alitalia
- per noi va bene. Ne abbiamo parlato anche con Air France. Spostiamo tutti i
voli di Milano a Malpensa». Una provocazione, per di più calcolata. Perchè
l´ipotesi era già stata archiviata nei contatti con Gianni Letta e con il
premier. Sta di fatto che la semplice eventualità che Linate potesse chiudere i
battenti ha diviso e indebolito il "partito del nord". «Non è
accettabile, anzi sarebbe disastrosa», ha tuonato la Moratti. Da qual momento,
il Cavaliere ha cominciato a fare la spola tra i due incontri. Da un parte il
vertice politico con la Lega e il ministro Altero Matteoli, dall´altra quello
"aziendale" con i vertici di Cai, della Sea e i sindaci di Roma e Milano.
La tensione è salita. La delegazione lumbard con Bossi, Maroni e Calderoli, si
è irrigidita. Il malumore, del resto, serpeggiava da giorni. «Io faccio un
discorso politico - ha spiegato il Senatur -: il nord non può rimanere isolato.
Sapete quante aziende ci sono? Quante di queste contano su Malpensa? Quella è
gente che guarda a noi e non possiamo lasciarla a secco». Un calcolo che il
sottosegretario ai Trasporti Roberto Castelli ha snocciolato in un attimo.
Rispetto all´altro ieri però, quando il premier e Bossi avevano addirittura
evitato di parlarsi, stavolta i due si davano di gomito. Il premier ha recepito
le lamentele leghiste, per smontarle un attimo dopo: «Sono d´accordo. è chiaro
che ci facciamo carico delle esigenze del nord e di Malpensa. Anche io sono un
industriale del nord. Le rotte possono crescere. Ne ho appena parlato con
Colaninno». Un attimo ed è stato proprio il capo di Cai ad avvicinare il
ministro delle riforme. Memore dei tempi in cui il Senatur lo definiva il
«campione degli imprenditori padani», gli ha stretto la mano. E poi ha tirato
fuori dalla borsa il piano industriale di Alitalia.
Nel quale il futuro di Malpensa dovrebbe irrobustirsi nel giro di due anni con
le rotte intercontinentali: passerebbero da
( da "Repubblica, La" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 53 - Sport
"Il Coni viola la legge Biagi" sotto inchiesta 40 federazioni
Indagine dei carabinieri: illeciti i trasferimenti dei dipendenti del Foro
Italico EUGENIO CAPODACQUA MARCO MENSURATI roma Una nuova scossa di terremoto
scuote le fondamenta dello sport italiano, proprio nella fase più delicata
della sua vita politica: la campagna elettorale per il rinnovo della carica di
presidente del Coni. L´epicentro è sempre lì, al Foro Italico, nella sede della
Coni Servizi Spa, la società creata nel 2002 per risanare e gestire l´Ente
pubblico, voluta dall´allora ministro Tremonti e difesa nel tempo dagli attuali
vertici dello sport italiano (e della Spa stessa), Gianni Petrucci e Raffaele
Pagnozzi. In quegli uffici, da qualche mese a questa parte, si è registrato un
costante viavai dei carabinieri del Reparto operativo del Comando per la tutela
del lavoro. Cosa ci sia dietro quest´attività investigativa è presto detto: da
questa estate, la Coni Servizi Spa e i presidenti di quaranta federazioni
sportive sono sotto inchiesta per la violazione della legge Biagi (nr. 276 del
10 settembre del 2003). L´ipotesi dei carabinieri è che la Spa si stia
comportando «di fatto» come «un´agenzia di lavoro pur non avendone i requisiti».
Stia cioè «somministrando» lavoro in maniera illegale alle Federazioni.
Un´accusa che mette in discussione soprattutto il modello organizzativo dello
sport italiano, che da ormai sette anni vive, tra una polemica e un´altra, sul
doppio binario Coni ente-Coni Servizi. La Spa venne creata proprio per
«scaricare» l´Ente dei propri oneri burocratici, per snellirne procedure, costi
e dimensioni. Comprese quelle relative al personale. Ed è proprio su
quest´attività di snellimento del personale che si innesta l´indagine dei
carabinieri. Non senza sollevare un mare di polemiche, negli ultimi anni la
Coni Servizi Spa ha collocato nelle varie federazioni sportive i propri
dipendenti (esercitando contemporaneamente su di essi un certo pressing
affinché acconsentissero a un passaggio formale e definitivo). «Un semplice
distaccamento», ha sempre detto il comitato olimpico. «Una manovra illegale
finalizzata al licenziamento di centinaia di persone», hanno ribadito i
dipendenti (molte federazioni hanno meno di 15 dipendenti e quindi le garanzie
per i lavoratori sono sensibilmente di meno). Un illecito, ipotizzano ora i
carabinieri negli atti della loro inchiesta. Che comincia il 19 giugno scorso.
«Dopo una visita ispettiva alla federazione italiana pesca - scrivono gli
investigatori - si accertava che in detta federazione erano impiegati propri
dipendenti nonché lavoratori in forza alla società Coni Servizi Spa, i quali
svolgono la propria attività nell´interesse e sotto la direzione e il controllo
dell´utilizzatore. In questo modo la Società Coni Servizi Spa si interpone tra
l´utilizzatore ed il lavoratore (...) Inoltre dall´ulteriore accesso del 24
giugno, dalla documentazione acquisita e dal colloquio avuto con il direttore
delle risorse umane dott. Nicola Schiavone si è accertato che l´attività di
illecita somministrazione svolta dalla Spa in favore della Federpesca si
verifica analogamente per le altre 39 federazioni». Già a giugno i carabinieri
avevano imposto alle federazioni e al Coni «l´immediata cessazione della
somministrazione di manodopera nei termini sopra descritti». Ma le parti
avevano chiesto una deroga. Che è scaduta ieri e che non verrà rinnovata. Nel
frattempo però i militari sono andati avanti nella loro indagine arrivando a
procedere con l´identificazione e l´elezione di domicilio di tutti e quaranta i
presidenti delle federazioni «per la notifica di eventuali atti giudiziari».
«Il Coni in questa vicenda ha sempre agito nel rispetto della legge e portando
tutto a conoscenza dei ministeri competenti, che sono Economia e Welfare. I
nostri avvocati Bongiorno e Valori ci dicono che siamo nel giusto», commenta il
Coni. «Questa vicenda - spiega il professor Nicola De Marinis, avvocato di molti dipendenti Coni - è il frutto di una gestione
della cosa pubblica molto in voga nell´Italia dei nostri tempi: di fronte a un
problema, si creano a livello istituzionale soluzioni ad hoc in contrasto con
il quadro giuridico vigente. In fondo, quanto accaduto con il Coni è molto
simile a quanto accaduto con Alitalia-Cai».
( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere
della Sera - MILANO - sezione: PRIMA PAGINA - data: 2009-01-09 num: - pag: 1
categoria: BREVI Lo scalo in crisi Vertice a Roma, ieri, sul futuro della nuova
Alitalia e
dell'aeroporto di Malpensa. Nel tondo: Letizia Moratti e Umberto Bossi
( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-01-09 num: - pag: 7
categoria: REDAZIONALE Bilanci Crollo dei voli E i conti Sea entrano in crisi
E' stata la gallina dalle uova d'oro del Comune. Ora per Palazzo Marino Sea
rischia di diventare un cruccio. «Contiamo di chiudere il bilancio in pareggio nonostante
il dehubbing », diceva qualche mese fa il presidente di Sea. Poi Giuseppe
Bonomi ha smesso di parlare di conti. Da allora le nubi all'orizzonte delle
Malpensa non hanno fatto che aumentare. E il bilancio del 2008 potrà almeno
contare sui primi tre mesi a pieno regime, con i 1.348 voli
settimanali Alitalia a
Malpensa prima dei tagli (oggi siamo fermi a quota 153 e con la nuova Alitalia si supererà di poco quota 200).
Nell'ultimo esercizio la svalutazione degli investimenti Sea dovuta
all'abbandono di Malpensa da parte di Alitalia ha fatto scendere l'utile della società aeroportuale milanese da
( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera -
MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-01-09 num: - pag: 7 categoria:
REDAZIONALE La crisi No all'accordo con Lufthansa e alla liberalizzazione delle
rotte: bocciate le proposte della Lega. Formigoni: pronto il piano «B» senza Alitalia Malpensa, hub a rischio. «Ma sarà ricompensata» Vertice
Bossi-Berlusconi: confermata l'alleanza con Air France. Delusa la Moratti Ieri
giornata di protesta nello scalo. Penati: il governo latita, pronti a vertenza
con Roma per aprire sui diritti di volo Nessuno lo dice, ma la battaglia per
l'hub di Malpensa e contro l'arrivo di Air France pare ormai perduta. Il
vertice Bossi-Berlusconi convocato a Roma non ha dato gli esiti che a Milano si
attendevano, anche se il leader della Lega spiega che «la scelta del partner
non è definita» (ma al tavolo di trattativa viene rinfacciato il fatto che
«Lufthansa non ha mai nemmeno presentato una propria offerta»). Tace il
sindaco, arrivata a Roma invitata da Bossi, anche se chi le ha parlato racconta
di una Letizia Moratti «preoccupata e delusa». Il Governatore Roberto
Formigoni, quanto al partner straniero, si limita a parlare di «uno spiraglio
su cui dobbiamo ancora lavorare». Ma se non si apriranno le porte a Lufthansa,
«dobbiamo essere pronti con il piano B e chiedere la liberalizzazione delle
rotte, a partire da quelle nazionali, perché non possiamo stare fermi al palo e
lasciare che muoiano Malpensa e tutta la nostra economia». E il presidente
della provincia, Filippo Penati, durante il Malpensa day organizzato in
aeroporto, attacca: «Siamo più convinti di prima che unica possibilità sia la
liberalizzazione dei diritti di volo. Il governo continua a latitare ma noi
andremo avanti, perché con le rappresentanze che hanno aderito al Malpensa day
abbiamo costruito una piattaforma per aprire una vera e propria vertenza con il
governo per la liberalizzazione delle rotte». L'esordio della giornata era
stato l'incidente diplomatico. In agenda c'è un vertice Bossi- Berlusconi, ma a
Palazzo Grazioli arrivano anche i sindaci Letizia Moratti e Gianni Alemanno. Da
Milano, il Governatore Roberto Formigoni sbotta: «Se l'incontro è diventato
improvvisamente istituzionale, mancano all'appello alcune istituzioni e
dispiace che non siano state convocate ». In realtà, una telefonata del premier
chiarirà il caso: Berlusconi incontra Bossi e la delegazione leghista. Gli
«altri ospiti» fanno il punto con i vertici di Cai, la compagnia che si
sostituisce ad Alitalia. Ed qui che la Moratti e il
presidente della Sea, Giuseppe Bonomi, capiscono che non è aria. Bossi
denuncia: «Chi pensa di far operare una compagnia aerea senza considerare
Milano come hub è destinato al fallimento». Meno diplomatico, il capogruppo
Matteo Salvini, dopo aver precisato di confidare «ancora nel buon senso di
Berlusconi », mette le mani avanti: «Ricordiamo che biglietti, clienti e soldi
sono al nord: mettersi contro questo sistema costerebbe caro perché se si ferma
Milano sono dolori per tutti». Intanto, i senatori del Pd Marilena Adamo e
Luigi Vimercati sfidano la maggioranza: «Si decida rapidamente l'unica vera
alternativa per Malpensa, cioè rinegoziare e liberalizzare i diritti di volo.
Su questo è da mesi che il Pd ha presentato una mozione, sottoscritta da 100
Senatori. Aspettiamo una risposta dal Pdl, e soprattutto dalla Lega». Replica
il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi (PdL): «Ci troviamo in questa
situazione per le scelte fatte da Alitalia sotto il
governo Prodi. Comunque, non abbiamo mai negato disponibilità a rivedere
accordi bilaterali e lavoreremo su questo». Con Formigoni che precisa: «Per le
tratte internazionali sarebbe un lavoro da 18-24 mesi e intanto Malpensa ne
pagherebbe troppo le conseguenze. Meglio partire dalla liberalizzazione del
Milano-Roma: non piacerà a Cai, ma il nostro scalo è già stato troppo
penalizzato». Malpensa day Ieri giornata di protesta dei lavoratori organizzata
dalla Provincia. Cresce, da parte di sindacati e imprenditori, la richiesta di
liberalizzazione delle rotte per poter rilanciare l'aeroporto Elisabetta Soglio
( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-01-09 num: - pag: 7
categoria: REDAZIONALE La rabbia dei sindacati «Presi in giro dalla politica,
pronti allo sciopero» Mentre la politica ancora discute sul
partner Alitalia (secondo
la Lega a quattro giorni dal decollo della nuova compagnia ci sarebbero ancora
possibilità per far rientrare in gioco Lufthansa) il sindacato non ha dubbi: i
giochi sono fatti per Air France. E anche la liberalizzazione delle rotte da e
per Malpensa sarebbe tutta in salita. Vista dal fronte sindacale la
vicenda di Malpensa si può già archiviare nelle categoria delle sconfitte. Per
il fronte politico bipartisan del Nord (sempre che sia mai esistito) ma anche
per l'occupazione. I cassintegrati in Sea potrebbero addirittura raddoppiare
(da
( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-01-09 num: - pag: 14 categoria:
REDAZIONALE L'alleanza Vertice tra il Cavaliere e il Senatur. Oggi il Cda a
Parigi per l'acquisto del 25% Alitalia, il giorno di
Air France E su Malpensa si tratta Cai apre sul potenziamento dello scalo,
Castelli valuterà le proposte La Lega insiste sull'hub del Nord: si lavora su
più linee intercontinentali e rotte liberalizzate. Il peso di Linate si ridurrebbe
ROMA — Stamane alle
( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Economia Mercati Finanziari - data: 2009-01-09 num: -
pag: 31 categoria: REDAZIONALE Il caso a Milano Il rilancio di Fiumicino spinge
Gemina (g.fer.) — Alla vigilia dei consigli di
amministrazione di Alitalia
e Air France che ratificheranno l'alleanza tra le due compagnie, in Borsa vola
il titolo Gemina. La società che controlla Aeroporti di Roma dovrebbe infatti
beneficiare, secondo gli operatori, delle prospettive di rilancio che
dovrebbero aprirsi per l'aeroporto di Fiumicino. L'azione ordinaria ha
chiuso ieri a 0,476 euro, con un incremento dell' 11,61% e 8,4 milioni di
titoli scambiati. Intanto l'azionista di riferimento di Gemina, Investimenti e
Infrastrutture, controllata dalla famiglia Benetton, ha annunciato un aumento
di capitale da 115 milioni di euro.
( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data: 2009-01-09 num: - pag: 4 categoria:
REDAZIONALE Vertenza Alitalia
Viaggiatori inferociti, previsti disagi anche oggi. Agitazioni dei lavoratori
fino al 13 Fiumicino, 120 voli cancellati Protesta del personale di terra, due
cortei (mattina e pomeriggio) I check-in sono stati assaliti da una folla di
passeggeri rimasti a lungo nella vana attesa di informazioni Lo stipendio di
dicembre con cifre mediamente comprese tra 10 euro e 500 euro. Un Natale
passato risparmiando su tutto e chiedendo in prestito i soldi per l'acquisto
dei regali. E poi la brutta sorpresa che il personale da mettere in cassa
integrazione, nonostante gli accordi di ottobre, potrebbe aumentare di 600
persone. Per questo ieri a Fiumicino è nuovamente esplosa la protesta delle
«tute verdi» Alitalia, gli addetti in pista. Giornata
pesantissima: 120 i voli cancellati in arrivo e in partenza. Disagi rimbalzati,
provocando forti ritardi sulle altre compagnie che si affidano ad Az Airport,
tra cui Air France, Malev, Csa, Olympic Airlines, Air Europa e Meridiana. I
check-in sono stati assaliti da una folla di passeggeri rimasti a lungo nella
vana attesa di informazioni e rassegnati a trascorrere la notte all'aeroporto.
Con l'ex compagnia di bandiera praticamente insolvente, si è rivelata inutile
la ricerca di un posto in albergo. Sempre la stessa risposta fornita dagli
hotel alle hostess Alitalia che cercavano stanze per i
viaggiatori: «Spiacente, tutto prenotato». Ieri intanto il sindaco Alemanno ha
ribadito non non voler vedere «penalizzato lo scalo romano e sono convinto che
si possa avere complementarietà tra Fiumicino e Malpensa. Il Leonardo da Vinci
è un hub internazionale che non può essere secondo a nessuno. Sarebbe
gravissimo rinunciarvi». In aeroporto l'agitazione delle tute verdi si è
protratta sino alle 18, con due cortei (mattina e pomeriggio), che hanno
sfilato per i terminal. Al megafono uno degli animatori della protesta ha
chiesto scusa ai passeggeri per i disagi. «Dovete avere pazienza - ha gridato -
. Ci dispiace, ma difendiamo il nostro posto di lavoro». Con il volto
corrucciato, ha ascoltato le lamentele anche il direttore dello scalo Vitaliano
Turrà. A lui alcuni operai hanno mostrato l'assegno dello stipendio incassato a
dicembre: «10 euro, saldati senza l'invio della busta paga. Questo è stato il
mio Natale » ha detto un facchino con 25 anni di servizio in Alitalia.
Forti disagi previsti anche oggi per l'assemblea del settore manutenzione.
Difficoltà soprattutto in partenza perchè l'agitazione coinvolge il personale
impiegato nelle verifiche delle operazioni di decollo. Altri sit in spontanei
potrebbero ripetersi in vista del 13, giorno in cui l'Alitalia
sarà ufficialmente rilevata da Cai. Leonardo da Vinci Sopra, un momento dell'assemblea
dei lavoratori. A fianco le code che si sono formate ai banchi della compagnia
(Foto Faraglia) Alessandro Fulloni
( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-01-09 num: - pag: 15 categoria:
REDAZIONALE Le forniture Eni-Fantozzi, polemica sul costo dei carburanti MILANO
— «Parole inopportune, non vere e completamente fuori luogo». Il direttore
generale del Refining & Marketing dell'Eni, Angelo Caridi, risponde secco
al commissario straordinario Alitalia Augusto
Fantozzi: in un'intervista, quest'ultimo aveva inserito l'approvvigionamento
del carburante tra le voci di «grandeur» che avrebbero portato al tracollo il
vettore nazionale. La risposta arriva, sempre via intervista, su Quotidiano
energia. Il dirigente parte ricordando come Eni fornisca soltanto il 40% del
fabbisogno Alitalia: «In ogni caso— prosegue —, il
commissario forse parla di qualcosa che non conosce, perché Alitalia
acquista i suoi carburanti facendo delle gare al ribasso cui partecipano almeno
6 fornitori». E se Eni ha una fetta maggiore del mercato, «è perché, vista
l'importanza delle forniture in ballo, offriva (sul tasso di riferimento
Platts) uno spread inferiore rispetto agli altri». E comunque, aggiunge il
manager, non superiore «al 5% rispetto al prezzo di listino Platts». Conclude
Caridi: «Evidentemente Fantozzi è esperto in altre materie».
( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-01-09 num: - pag: 15 categoria:
REDAZIONALE L'incontro Due ore a Palazzo Grazioli. Il premier: dai tedeschi
solo una lettera senza dettagli sugli investimenti Berlusconi promuove i francesi:
ma se Lufthansa offre, Cai valuterà Bossi insiste: la scelta del partner non è
ancora definita Il Cavaliere precisa: Lufthansa è ancora in tempo, «da uomo di
impresa sono felice se ci sono due offerenti» ROMA — A fine giornata Berlusconi
invita le agenzie di stampa a casa sua, nel cosiddetto «parlamentino» di
Palazzo Grazioli, fa il bilancio degli incontri paralleli con Umberto Bossi e
la delegazione della Lega, con gli amministratori della
Nuova Alitalia, con i
sindaci di Roma e Milano. A pranzo ha ascoltato le ragioni dei manager, le
preoccupazioni delle istituzioni, le critiche degli alleati leghisti. Davanti
ai cronisti riassume così, in girocollo blu, in apparenza rilassato: Malpensa
sarà valorizzata da Air France, Lufthansa se vuole è ancora in tempo,
«da uomo di impresa non posso che esser felice se ci sono due offerenti e nulla
impedisce a Cai di esaminare una proposta se arrivasse». «Se», appunto: perché
ancora ieri sera, a parte una lettera di interesse generico per il mercato
aereo del Bel Paese da parte della compagnia di bandiera tedesca, insieme a
un'offerta di accordo commerciale, non c'era nulla di più. è lo stesso
Cavaliere a dirlo, smentendo indirettamente che una lettera dei vertici di
Lufthansa arrivata in giornata a Roma fosse diretta a lui: lui l'ha vista,
letta, esaminata, insieme al vero destinatario. Ecco Berlusconi: «Lufthansa,
come io ho ricordato ieri, non ha mai presentato un'offerta. Anche oggi ha
inviato una lettera a Colaninno in cui si dice interessata al mercato italiano
e non di più, senza fare alcun accenno a contenuti di prezzo che sarebbe
disposta ad investire». Sono le ultime piroette di un balletto di versioni che
da giorni Berlusconi e Bossi si scambiano: per smentirsi senza litigare
ufficialmente; per rimarcare due mestieri diversi («io sono il premier di tutti
gli italiani »; «io sono il leader del Nord») anche a dispetto delle notizie
che arrivano dal fronte delle trattative. Quel fronte dice che i giochi
sarebbero in sostanza chiusi da tempo, ma ancora ieri Umberto Bossi, al termine
dell'incontro con il Cavaliere diffondeva una nota che li definiva più che mai
aperti: «Prendiamo atto che la scelta del partner di Cai non è ancora definita
a fronte della manifestata volontà di Lufthansa». Ovviamente a Palazzo Grazioli,
in due ore e più di colloqui, in stanze diverse, una «economica » fra manager e
sindaci, l'altra «politica» fra Lega e premier, si parla soprattutto dello
scalo di Malpensa. Berlusconi dirà in serata: «Si trova nella parte industriale
del Paese, chi può avere interesse che non funzioni? Sarà quindi convenienza di
Cai utilizzarlo al massimo. Nel contratto con Air France è considerato un hub
importante come Fiumicino». Per la Lega la questione, che include slot, tratte
e contratti da rinegoziare coinvolgendo il ministero degli Esteri, è più
complicata. Si legge sempre nella nota di Bossi: Berlusconi ha assicurato «la
volontà di risolvere il problema di Malpensa »; «abbiamo ottenuto assicurazioni
circa lo sblocco dei negoziati sugli accordi bilaterali che consentono di
attirare vettori e destinazioni internazionali su Malpensa. Abbiamo affidato al
sottosegretario Castelli l'esame delle proposte complessive che Cai ci ha
fatto». Conclusioni, anche un po' minacciose: «è evidente che chi pensa di far
operare una compagnia aerea senza considerare Milano come hub è destinato al
fallimento». Due visioni e due approcci che rivelano quanto ancora ci sia da
mettere a punto sullo scalo varesino. Eppure Berlusconi parla di «pranzo
sereno, fra amici». E soprattutto elogia i vertici della Nuova Alitalia, che hanno «mostrato continuità nel coraggio, visto
ciò che hanno detto di loro dipendenti, certa stampa e l'opposizione». A fine
giornata il capo del governo tocca anche il tema giustizia, per dire che «ci
vorranno due o tre consigli dei ministri, visto che non c'è urgenza, per
mettere a punto la riforma e per mettere d'accordo tutti gli alleati». Accenna
al dialogo con l'opposizione, per ripetere «è benvenuto se lo fanno i miei
ministri, o se si realizza in Parlamento ». Mentre sulla promozione di Fazio
(Salute) e Brambilla (Turismo) a ministro dice che «non c'è stato alcun no,
stiamo valutando, anche sull'ipotesi di nuovi viceministri ». Anche Castelli,
Lega, è in corsa. La giustizia Per la riforma, secondo palazzo Chigi,
serviranno due o tre Consigli dei ministri: «Non c'è urgenza» Marco Galluzzo A
confronto Silvio Berlusconi, a sinistra, e Umberto Bossi: trattative per il
futuro di Malpensa
( da "Corriere della Sera" del 09-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-01-09 num: - pag: 15 categoria:
REDAZIONALE Assemblea fiume degli operai Protesta a Fiumicino, caos bagagli e
135 voli annullati ROMA — Bagagli a terra e 135 voli cancellati. è il pesante
bilancio dei disagi a Fiumicino causato dall' «assemblea» che, tra interruzioni
e cambi di turno, hanno tenuto dalle 8 alle 18 le «tute verdi» di Alitalia
Airport, il personale impiegato nelle operazioni in pista. Gli operai sono
usciti all'improvviso dagli hangar sfilando in corteo per due volte, una al
mattino e una al pomeriggio, tra i terminal del Leonardo da Vinci. Senza più
nessuno a spostare i mezzi in pista e a caricare le valigie, lo scalo si è
paralizzato, con difficoltà rimbalzate anche sulle altre compagnie che
per l'handling si servono del servizio offerto da Az Airport. L'assemblea,
indetta da Cgil, Cisl,Uil e Ugl, è stata convocata dopo che a Fiumicino si è
sparsa la voce che il numero dei dipendenti di terra da mandare in cassa
integrazione dovrebbe aumentare di 600 persone rispetto al limite fissato negli
accordi di palazzo Chigi presi a ottobre tra Cai e sindacati. Sin dal mattino
davanti ai check in si sono formate lunghe file di passeggeri rimasti nella
vana attesa di poter ripartire in giornata. Molti sono stati costretti a
trascorrere la notte dormendo sulle poltroncine delle sale d'aspetto di
Fiumicino. Anche oggi ci saranno disagi. A Fiumicino è prevista l'assemblea del
settore manutenzione. Difficoltà soprattutto in partenza perché l'agitazione
coinvolge il personale impiegato nelle verifiche delle operazioni di decollo. Altri
sit in spontanei potrebbero ripetersi in vista del 13, giorno in cui l'Alitalia sarà ufficialmente rilevata da Cai. Alessandro
Fulloni
( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina
1 - Prima Pagina Lunedì il via libera della Cai Il Cda Air France dice sì ad Alitalia Emendamento per
salvare Malpensa GEntile, iezzi e pagni alle pagine 6 e 7 SEGUE A PAGINA 6
( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 6 - Economia
Le "finestre di tempo" per atterrare e decollare ecco come funzionano
gli slot della discordia Il dossier Nuovi accordi bilaterali e 350 voli in più
al giorno per il rilancio di Malpensa LUCA PAGNI MILANO - Quando il vostro volo
è in ritardo e il comandante vi avverte che il decollo sarà possibile non
appena la torre di controllo darà il via libera, sappiate che avete saltato il
vostro slot. E ve ne devono assegnare un altro, non appena il traffico aereo lo
consentirà. Perché lo slot, in aviazione, altro non è che la finestra di tempo
entro la quale un aeromobile ha il permesso di decollare. Ecco perché,
talvolta, l´attesa diventa interminabile: perché in quel momento le piste sono
sature, i decolli si susseguono e bisogna attendere una nuova finestra non
occupata da altri aerei. Non a caso il termine slot si può tradurre
dall´inglese con "fessura": uno spazio di pochi minuti in cui
infilarsi per lasciare le piste. Così, quello che da tempo chiedono politici di
entrambi gli schieramenti e imprenditori del nord Italia per il rilancio di
Malpensa e che è previsto dall´emendamento del governo al decreto anticrisi non
è altro che questo: la possibilità che la nuova Alitalia lasci libere le sue
"finestre temporali" che in virtù della riorganizzazione e del taglio
dei collegamenti gli spettano ma non utilizza più. In modo che altre compagnie
possano utilizzarle. Così come l´emendamento prevede che il governo si impegni
a rilanciare nuovi accordi bilaterali per aumentare il numero di voli.
Perché questo accade a Milano per Malpensa e non per Linate? Perché gli slot
sono un bene limitato. Linate viaggia già al massimo della sua capacità, con 18
movimenti (partenza o decollo) all´ora, 288 al giorno. Questo significa che c´è
uno slot ogni 3 minuti circa. Ben diverso il caso della Malpensa: in teoria, le
sue piste potrebbero sostenere nei picchi fino a 70 movimenti all´ora, con uno
slot ogni 80 secondi. Ma dopo il ridimensionamento del nuovo orario Alitalia (scesa da 1.247 voli settimanali a 200), la
copertura è solo al 61%: Malpensa potrebbe coprire fino a 900 movimenti al
giorno, ma a oggi si ferma a 550. Questo significa che l´aeroporto varesino ha
potenzialmente circa 350 slot liberi. Alitalia non li
lascia perché gli slot non si vendono o si comprano. Al massimo si scambiano.
Gli slot lasciati liberi, infatti, vengono riassegnati ogni sei mesi durante la
conferenza della Iata, l´organizzazione internazionale delle compagnie aeree, a
chi può vantare la domanda per una nuova "finestra" di più vecchia
data per ogni aeroporto. Ma liberare uno slot non più utilizzato non è l´unico
modo per aumentare i voli a Malpensa. L´altra strada è il ricorso ai
bilaterali: sono accordi tra paesi con cui si regolano frequenze e orari dei
collegamenti tra i rispettivi aeroporti. I bilaterali, sono stati cancellati
tra i paesi della Ue, per cui chiunque può volare da qualsiasi aeroporto
dell´eurozona, sempre che ci sia disponibilità di slot. La maggior parte dei
bilaterali che interessano Malpensa sono vecchi anche di 20 anni. Ma c´è una
ragione: fino a non molti anni fa, Alitalia aveva il
monopolio delle rotte ed essendo di proprietà dello stato, il governo non aveva
urgenza di farsi concorrenza. Con il progredire della liberalizzazione dei
cieli, le esigenze sono cambiate: a Malpensa ci sono compagnie di 26 paesi che
premono per portare nuovi intercontinentali. Ma perché questo avvenga occorrono
nuovi bilaterali con i paesi interessati. Oppure che vengano concesse deroghe
da parte dell´Enac, come è accaduto negli ultimi anni.
( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 7 - Economia
Il caso A Milano chiude a sorpresa l´ultima biglietteria della compagnia MILANO
- Era l´ultima biglietteria di Alitalia a Milano. Ed
era proprio lì, alla stazione di Cadorna, vicino ai binari del treno che
collega la città a Malpensa. Banchi e sportelli aperti nel 2000, dove in
passato si poteva fare anche il check-in e dove oggi si poteva acquistare e
cambiare i biglietti anche all´ultimo momento, prima di mettersi in viaggio
verso l´aeroporto. Un servizio che non ci sarà più. Chiuso, due giorni fa.
Ancora prima di martedì quando la nuova compagnia nascerà ufficialmente, tra i
timori dei passeggeri e possibili disagi. Una decisione improvvisa anche per i
dipendenti, che ieri sono stati ricevuti dal presidente della Provincia di
Milano, Filippo Penati: 24 lavoratori di Alitalia, che
non sono stati ricollocati da Cai e sono in cassa integrazione. «Ce l´hanno
comunicato con una lettera, due giorni fa, dicendoci di lasciare al più presto
gli spazi - ha spiegato una di loro, Luisa Esposito -. Ci domandiamo quale
futuro avrà Milano. La biglietteria di Cadorna serviva a risolvere i problemi
dei passeggeri che arrivano da tutto il mondo per le fiere, la finanza, la moda
e in futuro per l´Expo del 2015, e sono in collegamento con gli altri scali.
D´ora in poi non avranno più alcun aiuto». Un ultimo taglio. Il più simbolico per quanti lamentano l´abbandono di Milano da
parte della nuova Alitalia.
In attesa di capire cosa accadrà la prossima settimana, con molti passeggeri in
possesso di un biglietto Alitalia che potrebbero ritrovarsi imbarcati su un aereo con livrea Air
One. Nessuna distinzione, come nei biglietti che si acquistano in questi giorni.
Anche se, telefonando alle agenzie di viaggio della città, non è difficile
sentirsi rispondere: «Fino al 13 preferiamo non farli e comunque, dopo tutti i
disagi, i clienti non me li chiedono». (al. gall.)
( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 6 - Economia
"Alla larga" Air France va a nozze con Alitalia Parigi vara l´offerta da 300
milioni E un emendamento salva-Malpensa accelera l´accordo Tremonti: "Lo
scalo milanese terrà". Lufthansa insiste: non siamo ancora fuori LUCA
IEZZI ROMA - La maggioranza vara un emendamento "salva Malpensa" lo
stesso giorno in cui il cda di Air France-Klm formalizza la sua offerta ad Alitalia. Nessuna comunicazione
ufficiale da Parigi dopo la riunione di ieri, ma le indiscrezioni confermano i
dettagli di un´alleanza che lunedì il cda Cai accetterà formalmente: 310
milioni per il 25% della nuova società, con un forte rafforzamento della
collaborazione commerciale tra i due gruppi. Nonostante i giochi sembrino
fatti, Lufthansa non si arrende: «I colloqui continuano, riteniamo che il
mercato italiano sia molto importante - dice un portavoce della società - non
abbiamo ancora presentato un´offerta, ma siamo ancora in tempo per farlo». In
realtà anche la Lega, che nei giorni scorsi aveva posto il diktat
("alleanza con Lufthansa o più libertà sui diritti di volo da Milano"),
sembra puntare tutto sulla seconda alternativa. Lo dimostra un emendamento al
decreto anti-crisi in esame presso le commissioni Bilancio e Finanze della
Camera. Il testo è presentato dai relatori del dl ma ricalca un analogo
emendamento già presentato dal Carroccio, tanto che il ministro per la
Semplificazione Roberto Calderoli l´ha definito «il segnale che la maggioranza
inizia a recepire gli input usciti dall´incontro di ieri tra Bossi e il premier
Berlusconi». Nel dettaglio si chiede ai ministeri delle Infrastrutture e degli
Esteri di modificare in 30 giorni dall´entrata in vigore del provvedimento «gli
accordi bilaterali nel settore aereo al fine di ampliare il numero dei vettori
ammessi a operare sulle rotte internazionali ed intercontinentali». In pratica,
nessun vincolo alle compagnie aeree, anche straniere, che si faranno avanti per
colmare il vuoto lasciato dalla nuova Alitalia a
Malpensa. Sull´accordo Lega-Pdl che sembra poter quietare il partito del Nord è
arrivata anche la benedizione del ministro dell´Economia Giulio Tremonti: «E´
fondamentale che Malpensa tenga - dice il ministro - io penso possa tenere: il
traffico mondiale è in continuo aumento e Malpensa sta nell´asse del grande
commercio e degli scambi mondiali. E´ solo un problema di gestione». Immediate
le polemiche sull´efficacia del testo anche all´interno della stessa
maggioranza in cui si discute se, in attesa di queste revisioni, l´Enac può
rilasciare autorizzazioni provvisorie per 6 o 18 mesi. Il Partito Democratico
lo definisce «fumo negli occhi». «Serve a poco scrivere in una norma di legge -
dice il segretario della Commissione Antonio Misiani - che entro trenta giorni
sarà promossa la definizione di nuovi accordi bilaterali: il governo può già
farlo. E se non l´ha ancora fatto, qualche spiegazione dovrebbero darcela i
ministri leghisti presenti nell´esecutivo». Persino uno dei grandi difensori
dello scalo varesino, il presidente della provincia di Milano Filippo Penati lo
boccia: «Nell´emendamento la parola liberalizzazione non è mai presente. Si
parla più genericamente di un ampliamento, tanto che il Pd ha presentato un
subemendamento per sostituirla». Il rischio concreto è che la norma non cambi
nulla dal punto di vista pratico consentendo all´Enac di rilasciare
autorizzazioni provvisorie, prassi già adottata negli scorsi mesi.
( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 7 - Economia
I sindacati ancora sul piede di guerra "Martedì si rischia il caos dei
voli" Fiumicino, bloccato il pesce congelato. La polizia
"sdogana" mille chili di rane vive CECILIA GENTILE ROMA - «Non abbiamo
nulla da perdere. Se l´azienda non rivedrà le sue posizioni, lunedì e martedì
sarà mobilitazione di tutto il personale di terra del trasporto aereo
nazionale. E il 19 ci saranno quattro ore di sciopero». La minaccia dei
lavoratori è chiara: nei giorni del debutto della nuova compagnia, fissato per
il 13 gennaio, potrebbe essere la catastrofe per chi vola Alitalia. Ora tutto dipende dall´esito dell´incontro notturno, iniziato
nella tarda serata di ieri, fra Fit Cisl, Uilt, Filt Cgil, Ugl Trasporti e Alitalia/Cai. L´incontro era già
concordato da tempo, ma il caos di giovedì scorso e le nuove agitazioni di ieri
hanno dato un´accelerata al momento del confronto e hanno sortito il magico
effetto di interrompere immediatamente ogni protesta. I lavoratori hanno
sciolto assemblee e occupazioni e sono andati a presiedere gli uffici della
Magliana. «Le questioni ancora aperte - spiega Claudio Genovesi, della Fit
Cisl, che sta trattando con Alitalia/Cai - sono le
stesse che abbiamo illustrato nella lettera inviata nei giorni scorsi al
presidente Berlusconi. Bisogna recuperare le anomalie che stanno emergendo
nelle nuove assunzioni. Ridefinire i criteri che avevamo già fissato nel
documento siglato con l´azienda. Evitare il rischio che si profila,
contrariamente agli accordi, di affidare a soggetti terzi il settore merci e
delle pulizie di bordo. Deve prevalere il buon senso. Dobbiamo fare sforzi da
entrambe le parti». Sforzi per evitare nuove truppe di cassintegrati e per
scongiurare giornate caos come quella di giovedì scorso, con 135 voli Alitalia cancellati per le agitazioni, su un totale di 350.
E se ieri i passeggeri hanno tirato un sospiro di sollievo perché le assemblee
dei dipendenti della manutenzione in hangar non hanno prodotto la soppressione
di altri voli, i problemi ci sono stati per gli enormi quantitativi di merci
trasportate dai cargo, in gran parte stoccate senza essere sdoganate per le
agitazioni in corso. Per liberare una partita di oltre mille chilogrammi di
rane vive, arrivate giovedì sera dall´Egitto alla Cargo City di Fiumicino, per
esempio, c´è voluto l´intervento della polizia. «Carichi di pesce arrivati
stamattina dal Brasile ma anche ricambi di aerei restano chiusi nei container
perché - denuncia il presidente di Fedespedi Lazio, Marco Tarica - il personale
Alitalia Cargo sta facendo un´assemblea, quindi non è
possibile la movimentazione di merci deperibili o urgenti». «Abbiamo lasciato
un presidio all´interno dei magazzini per garantire gli animali vivi e la merce
deperibile», ribatte Luca Strappaveccia, della Cargo City». «Per le assunzioni
- racconta Gerardo Morrone, segretario Filt Cgil del settore manutenzione - la
Cai si è impegnata a rispettare precisi criteri. Vale a dire: anzianità di
servizio, carichi familiari e abilitazioni tecniche. Invece sono stati messi
fuori dipendenti che lavorano da 20 anni e presi i più giovani, cioè quelli che
costano meno». Per rendere più esplicita la protesta il sindacato autonomo Sdl,
Sindacato dei lavoratori, ha occupato per cinque ore gli uffici Alitalia dove si procede alle nuove assunzioni. I lavoratori
sono rimasti lì fino all´arrivo della polizia.
( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina IV - Torino
Gtt-Atm, la fusione resta fredda Chiamparino incontra Moratti: "Servono
approfondimenti" Discussi anche la collaborazione su Expo e Unità d´Italia
e i rapporti con il governo PAOLO GRISERI Nella controversia tra Torino e
Milano sui futuri assetti della nuova società Gtt-Atm, «ci sono ancora molte
cose da approfondire». Non serve una visita ad hoc del sindaco Chiamparino alla
collega milanese Letizia Moratti per diradare le nebbie sul futuro della
società unica dei trasporti locali. In sostanza siamo fermi a quanto ebbe a
dire Chiamparino in occasione della conferenza stampa di fine anno: sulla
governance non c´è ancora un´intesa. Ma non si è parlato solo di trasporti nel
vertice un po´ a sorpresa che si è tenuto ieri pomeriggio a palazzo Marino. «è
stata una visita per fare un giro d´orizzonte sulle questioni aperte», si è
limitato a commentare Chiamparino facendo notare che si è trattato di «una
visita analoga a quella del 29 dicembre scorso alla collega Vincenzi di Genova.
Così - ha commentato scherzando il sindaco di Torino - ho incontrato le mie due
girl». Gli altri dossier aperti riguardano capitoli importanti nella vita delle
due città. Si è parlato, ad esempio, delle iniziative di collaborazione in
vista dei due prossimi appuntamenti che segneranno i prossimi anni: le
celebrazioni torinesi per i 150 anni dell´Unità d´Italia, nel 2011, e l´Expo
universale milanese del 2015. Eventi che si svolgeranno quando ormai il livello
di integrazione tra Torino e Milano sarà molto più stretto grazie alla linea
ferroviaria di alta velocità che le collegherà in meno di un´ora. Sul tappeto
anche il tema dei rapporti con il governo. Che in questo periodo ha due
capitoli: la questione degli aeroporti e quella delle tasse delle ex
municipalizzate. Chiamparino ha avuto modo di ricordare a Moratti che la
questione Malpensa non può esaurire da sola il tema del trasporto aereo e delle
conseguenze per il Nord della nascita della nuova Alitalia: «La liberalizzazione chiesta
per Malpensa - ha detto il sindaco di Torino - non può rimanere senza
conseguenze per Caselle». L´intervento del governo è anche necessario per porre
rimedio a un progetto, paventato da Tremonti, di chiedere alle ex
municipalizzate il recupero di una tassa non pagata quando alcune erano state
quotate in borsa. «Quella tassa - hanno concordato i due sindaci - era
stata condonata negli anni �90 e dunque non ha senso oggi chiederne il
rimborso». La questione dovrebbe riguardare sia Iride che la lombarda A2A.
Infine l´ultimo aspetto è stato quello dei tagli alla cultura. Moratti e
Chiamparino hanno mantenuto «tutti gli impegni assunti» per Settembre musica,
la manifestazione musicale che si svolge ormai a cavallo tra le due città. Il
tema della cultura è comunque destinato a diventare sempre più importante nei
rapporti tra il capoluogo piemontese e quello lombardo perché è prevedibile che
la diminuzione dei trasferimenti da Roma spingerà sempre più le due
amministrazioni a cercare sinergie per ridurre i costi.
( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina V - Roma L´incontro
Regione-sindacati vertice sulle misure contro la crisi Otto assessori regionali
e 15 dirigenti di Cgil, Cisl, Uil, tutti insieme per ripetere che anche nel
Lazio la recessione erode occupazione, investimenti, consumi e che occorrono
misure per difendere chi il lavoro non ce l´ha, i pensionati, i cassintegrati e
quanti stanno in mobilità. «Non è un accordo di fine legislatura», spiega il
segretario della Cisl Lazio, Tommaso Ausili, «ma la ricerca di convergenze per
rispondere alla congiuntura più dura». Che fare? «Sostenere reddito e consumi»,
indica il segretario della Cgil regionale Claudio Di Berardino. Come?
«Restituendo l´aumento dell´addizionale Irpef alle fasce più deboli;
trasformando in cantieri gli stanziamenti per case scuole e sanità; realizzando
una grande opera per ogni provincia». E con il governatore Piero Marrazzo, la
giunta si è impegnata a «istituire la Città del Volo a Fiumicino», un distretto
per l´indotto aeroportuale contro le minacce al lavoro
legate al caso Alitalia.
«Resta il problema del metodo», per Luigi Scardaone, segretario regionale della
Uil: «In questi anni la Regione ha trascurato il confronto con i sindacati».
«Il Lazio», per il segretario della Cisl, Franco Simeoni, aspetta risposte
certe sulle priorità individuate: coesione sociale, sostegno a lavoro e
imprese, infrastrutture, Piano dei rifiuti, finanziamento di ricerca e
innovazione». (carlo picozza)
( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina IV - Palermo
Industria, parte l´anno nero Effedi licenzia trenta operai Posti a rischio
anche per Alicos e Stancampiano L´azienda di argenteria sollecita l´esodo
volontario dei venti lavoratori PARTE l´anno nero dei licenziamenti nelle
industrie palermitane e continua a crescere il numero dei cassintegrati, con la
cig di 13 settimane avviata ieri per 272 lavoratori del call center Alicos. A
inaugurare il nuovo anno con la prima serie di lettere di licenziamento è
l´azienda metalmeccanica Effedì di Carini, che produce il Gasolone. Ieri 30
degli 83 lavoratori hanno ricevuto l´annuncio ufficiale dopo che nell´ultimo
incontro all´ufficio del lavoro, la proprietà, rappresentata
dall´amministratore delegato Carlo D´Angelo, ha rinunciato a fare ricorso a
strumenti alternativi dando il via alla riduzione del personale nell´azienda in
crisi di produttività. «I proprietari - dichiara Angelo Barbera, della segreteria
della Fiom Cgil di Palermo - stanno esautorando i primi 30 lavoratori perché
denunciano un calo delle commesse. Noi avevamo proposto il ricorso alla cig
straordinaria. Non hanno voluto sentire ragioni, e la vertenza si è chiusa in
maniera negativa». è crisi anche la fabbrica di argenteria Stancampiano: alla
vigilia dell´Epifania l´azienda ha confermato l´intenzione di cessare
l´attività e ai 20 lavoratori dal futuro a rischio è stato sollecitato l´esodo
volontario. L´Alicos di Palermo ieri ha attivato la procedura per la messa in
cassa integrazione di 272 lavoratori per circa 13 settimane. Si tratta di
dipendenti che lavorano per conto della Tim (servizio 119) in Alicos. Il
segretario nazionale Ugl Telecomunicazioni, Gianni Fortunato, ha chiesto un
incontro con l´azienda per trovare soluzioni alternative alla cig. «Siamo
preoccupati per questa decisione - conclude Fortunato - soprattutto perché
tocca ancora una volta la città di Palermo già particolarmente colpita dalla
crisi generale che investe il settore dell´outsourcing delle
telecomunicazioni». Sul futuro dei 1.200 lavoratori del
call center Alicos di Alitalia ieri sono intervenuti il presidente della Regione siciliana
Raffaele Lombardo e l´assessore regionale ai trasporti Titti Bufardeci, che
hanno incontrato a Roma Rocco Sabelli, amministratore delegato della Compagnia
aerea italiana, la newco proprietaria di Alitalia. «Sabelli verrà in Sicilia a presentare il piano
gestionale della compagnia. Ci ha spiegato che saranno mantenute le tratte
aeree esercitate sia su Palermo, sia su Catania. C´è anche grande attenzione
della nuova compagnia aerea per mantenere il livello occupazionale del
personale degli aeroporti e per il rinnovo contrattuale del call center Alicos,
dove lavorano oltre 1200 siciliani, che continuerà ad essere punto di
riferimento telematico per la compagnia aerea». Il 13 si terrà al ministero del
Lavoro una riunione per salvaguardare i 100 lavoratori del call center
�Omnia´ che hanno perduto il posto. Di loro si è occupata ieri la task-force
regionale e la commissione Attività produttive dell´Ars.
( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina III - Milano
Eva Cavalli Mario Boselli Antonio Marras Ennio Capasa Rosita Missoni La rivolta
delle grandi firme "è un altro regalo a Parigi" Il caso Muoviamo
complessivamente un indotto di 8,4 miliardi, ora la cifra potrebbe andare in
fumo Viviamo di relazioni con il mondo Milano rischia di non avere più ossigeno
e di perdere il primato Riusciamo sempre a farci del male da soli, non possiamo
restare impotenti di fronte a questa follia Non ci si rende conto di quanto
strategica sia Malpensa per noi e per l´industria del Nord in generale Il mondo
della moda si compatta: così ci faranno morire e la Francia riderà LAURA
ASNAGHI (segue dalla prima di Milano) L´accordo con Air
France di Cai-Alitalia è
ormai deciso, la conseguenza è la riduzione dei collegamenti internazionali.
Una situazione che rischia di avere pesanti contraccolpi sulle sfilate con
defezioni di compratori e giornalisti. A lanciare l´allarme, alla vigilia delle
sfilate uomo che prenderanno il via sabato 17, è Mario Boselli, il
presidente della Camera della moda. «I nostri stilisti sono imbufaliti. Non si
può mancare di rispetto a un´eccellenza come quella italiana della moda che a
Milano ha la sua capitale». Il malcontento è forte. «Il popolo della moda è
internazionale - prosegue Boselli - a Milano convergono rappresentanti di 42
paesi. tutta gente che si muove con gli aerei ma non tollera fare scali. E
vuole arrivare subito alla meta senza perdere tempo. Ma se Malpensa si riduce a
un aeroporto di serie B facciamo solo un favore ai francesi, che non aspettano
altro per ripigliarsi lo scettro della moda e superarci». Solitamente poco
propensi a intervenire su temi che esulano dallo stile e ancora meno propensi a
prendere posizioni compatte, sulla questione Malpensa gli stilisti sono più che
agguerriti. «Stavolta dovremo davvero alzare la voce e farci sentire - spiega
Rosita Missoni - in Italia non ci si rende conto dell´importanza strategica di
questo aeroporto per la moda, il design e l´industria. Il Nord è una grande
fucina economica che rischia di essere affossata». Vittorio Missoni, uno dei
figli di Rosita, ricorda che «negli ultimi tempi non facciamo che ricevere
chiamate preoccupate di compratori che ci chiedono di capire che cosa sta
succedendo a Malpensa. Molti, nella confusione generale, pensano che stia
chiudendo». Per sbloccare la situazione, Ennio Capasa, lo stilista di Costume
National, si dice pronto a scendere in piazza. «Assistiamo impotenti
all´ennesima follia italiana. Abbiamo un gioiello come quello della moda che ci
invidiano tutti e, con Malpensa, rischiamo di distruggerlo». E aggiunge: «Io
che sfilo con la mia prima linea a Parigi, provo una grande rabbia. I francesi
se la ridono di noi italiani che riusciamo a farci del male da soli». E tra gli
italiani che lavorano a Parigi c´è anche Antonio Marras, stilista della maison
Kenzo. «Se Malpensa si declassa ne avremo un danno pazzesco. La moda vive di
relazioni internazionali e il "made in Italy", che ha la sua culla a
Milano, rischia di non avere più ossigeno». E Gianvito Rossi, nome prestigioso
delle calzature d´alta moda aggiunge: «Se il governo non farà qualcosa di
concreto per salvaguardare Malpensa, saremo costretti a trasferire il nostro
business a Parigi, città che oltre all´organizzazione ha un fascino
innegabile». Le sfilate milanesi hanno la capacità di attirare molti stranieri.
La moda uomo coinvolge circa mille giornalisti e 10mila compratori, mentre le
sfilate donna sono seguite da 2500 giornalisti e 15mila compratori. «Tra sfilate,
presentazioni in showroom e precollezioni - avverte Boselli - il traffico
internazionale di compratori dura tutto l´anno. Ma se arrivare a Milano diventa
una impresa, la gente fa in fretta a voltarci le spalle e a puntare su Parigi o
Londra. Noi, però, faremo di tutto perché questo non accada». La moda muove un
business di 17 miliardi l´anno, rappresenta la seconda voce più importante del
prodotto interno lordo e su Milano l´indotto è di 8,4 miliardi. «Sono cifre
notevoli che potrebbero andare in fumo» ricorda Eva Cavalli, la moglie di
Roberto. E aggiunge: «Venticinque anni fa la moda ha lasciato Firenze per
approdare a Milano, città che, grazie a due aeroporti, era meglio collegata con
il mondo intero. Adesso se la storia di Malpensa finisce male, Parigi farà di
tutto per accaparrarsi il business». «Siamo tutti preoccupati - ammette Santo
Versace - Malpensa ha solo bisogno di essere liberata dall´Alitalia
e tornare a lavorare a pieno ritmo. Per fortuna, la forza di attrazione della
moda "made in Italy" è fortissima e nonostante la concorrenza, tiene
bene. Ma dobbiamo sbrigarci a risolvere la questione Malpensa. Perdere tempo
non fa bene all´economia del Nord e dell´Italia intera».
( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina II - Milano
La mossa L´errore Anche la Bracco contro il governo E il sindaco: Malpensa, troppo
tempo prima di vedere effetti positivi Ci vuole la piena liberalizzazione dei
voli con la rinegoziazione degli accordi bilaterali Il piano Cai prevede anche
la morte di Linate e la Sea perderebbe trenta milioni La presidente degli
industriali lombardi "Sono incredula e stupefatta della scelta"
L´assessore regionale Cattaneo: ponti d´oro alle compagnie che verranno RODOLFO
SALA è l´ennesimo grido d´allarme per l´ormai ex hub destinato a un ulteriore
ridimensionamento con l´arrivo dei francesi. E a lanciarlo - mostrando di non
credere troppo alle rassicurazioni del governo - è la presidente di
Assolombarda. «Sono incredula e stupefatta - dice Diana Bracco - , non posso
credere che non ci sia la coscienza della gravità del fatto di svuotare
Malpensa». Alla numero uno degli industriali milanesi sembrano non bastare le
promesse che arrivano da Roma all´indomani dell´incontro tra Berlusconi e
Bossi, in seguito al quale il leader della Lega è riuscito a strappare
l´impegno - sotto forma di un emendamento al decreto legge anti-crisi - di
stipulare nel giro di un mese nuovi accordi bilaterali tra governi per ampliare
il numero di vettori e di frequenze sullo scalo varesino. L´obiettivo della
liberalizzazione delle rotte, insiste Bracco, richiede tempi lunghi: «Mi sono
informata, non è una cosa facile e neppure immediata: nel frattempo che cosa
facciamo?». Ovviamente per la Lega l´emendamento salva-Malpensa è una grande
vittoria del Nord. Ma nel centrodestra non tutti sembrano entusiasti. Letizia
Moratti esprime «soddisfazione per l´emendamento che liberalizza i voli», pur
sottolineando che avrà «un impatto positivo nel medio periodo». Ma il sindaco
non rinuncia a criticare il piano Cai: «Prevede un unico hub, mentre con un
vettore supportato da una solida partnership internazionale il nostro Paese
esprime una domanda di mercato di gran lunga sufficiente a mantenerne due,
Malpensa e Fiumicino». Quel piano indica inoltre «la sostanziale chiusura di
Linate, con il mantenimento della sola navetta Milano-Roma: per la Sea ci
sarebbe una perdita secca di 30 milioni». Ecco l´assesssore ai Trasporti del
Pirellone, Raffaele Cattaneo, fedelissimo di Formigoni: «Condivido, ma quella
misura non è la panacea di tutti i mali, perché se anche venisse introdotta
subito per decreto, la liberalizzazione produrrà risultati concreti solo nel
medio e lungo periodo». E allora molto meglio passare a
quello che Cattaneo definisce il «piano B»: «Buona fortuna ad Alitalia alleata con Air France, ma noi
continueremo a difendere Malpensa con chi ci sta; faremo ponti d´oro alle
compagnie che vogliono venire qui, facendo rispettare in modo ferreo le regole
che già ci sono e che oggi vengono aggirate, perché sulla carta il mercato
aereo è già libero». Insomma: togliere il monopolio ad Alitalia sulla tratta Roma-Milano, la più remunerativa, «e
su tutte le altre ora non sottoposte al libero mercato». L´emendamento va bene,
«ma non basta», avverte il presidente della Provincia Filippo Penati, che ieri
ha spedito a Berlusconi il «manifesto» elaborato durante il Malpensa day di
giovedì: «Va integrato con la piena liberalizzazione dei diritti di volo
attraverso la rinegoziazione degli accordi bilaterali». Su un punto Penati
concorda con la Moratti: «Non vorrei che in cambio di qualche rotta in più su
Malpensa si spostino tutti voli, eccetto il Milano-Roma da Linate allo scalo
varesino: il city airport non si tocca, sarebbe l´ennesimo favore a Cai».
( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina IV - Genova
Arato sulle ali della nomenklatura Conflitto di interessi per l´aeroporto?
"Comunque di lui ci fidiamo�" Solo Enrico Musso si sbilancia:
"Una nomina un po´ inopportuna" AVA ZUNINO Presidente dell´aeroporto
e socio dello studio legale consulente di Cai, i privati con cui lo scalo
genovese rischia di entrare in rotta di collisione per i tagli dei voli e
quelli occupazionali. Enrico Musso, esperto di trasporti, parlamentare del Pdl
e docente universitario, di questa posizione del professor Marco Arato,
avvocato e presidente dell´aeroporto di Genova, non nasconde qualche
perplessità. «Sì, un po´ inopportuna lo è. Conoscendo Arato - dice Musso - mi
verrebbe però da dire che mi fiderei: se ci fosse un problema sarebbe il primo
ad accorgersene. E tuttavia il rischio è che se lui dovesse fare la voce grossa
come presidente dell´aeroporto, Cai che è cliente del suo studio potrebbe avere
una possibilità teorica di rappresaglia proprio sullo studio». Il professor
Arato ha spiegato ieri che come presidente dell´aeroporto non ha competenze
operative. «E allora a prescindere dal suo ruolo - dice il senatore Musso -
bisogna un po´ ripensare la figura dei presidenti: che cosa ci stanno a fare?».
Il presidente della Provincia, Alessandro Repetto, Pd, la butta in politica e
osserva: «se dicessimo che c´è un conflitto di interessi allora Berlusconi
avrebbe dovuto dare le dimissioni già da molto tempo e poi potrebbe significare
che nessun professionista potrebbe più occuparsi di cose pubbliche. Sono
convinto che Arato ha la capacità di tenere separate le due cose». Luigi Merlo,
presidente dell´Autorità Portuale che è il maggior azionista di aeroporto e
come tale ha scelto di affidarne la presidenza al professor Marco Arato, non
vede né incompatibilità né questioni di opportunità. «Il nodo è un altro - dice
Merlo - ed è una delle questioni che gli abbiamo posto: Arato deve garantirci
di non essere interlocutore, come avvocato, dei soggetti che parteciperanno
alle gare per la vendita delle azioni dell´aeroporto». Si discute anche di
questo, ventiquattro ore dopo che è diventata di pubblico dominio una notizia
finora riservata agli addetti ai lavori, il fatto che il presidente di
aeroporto di Genova, Arato, è uno dei soci del grande studio legale Bonelli
Erede Pappalardo scelto da Cai per la vendita dei beni e i rapporti con Air
France. Il sindaco Marta Vincenzi, che appena ventiquattro ore fa ripeteva ad
Autorità Portuale e Camera di Commercio "vendetemi le azioni
dell´aeroporto e trovo subito una compagnia", si tiene ben lontana dalla
questione. Non commenta. Lascia che se ne occupino gli azionisti, vale a dire
il presidente dell´Autorità Portuale Merlo (che ha il 60 per cento
dell´aeroporto) e il presidente della Camera di Commercio Paolo Odone (l´ente
che ha il 25 per cento). Merlo si lancia in una lunga spiegazione: «E´ vero che
Arato ha avuto un ruolo nelle consulenze legali per Cai, ma è stato specifico,
limitato ad una questione della vendita dei beni». Poi spiega anche i motivi
della scelta di Arato alla presidenza di aeroporto: «entro giugno come Autorità
Portuale abbiamo l´obbligo di vendere le nostre quote per fare la
privatizzazione, dunque siamo in una fase di transizione e mettere un altro al
vertice di aeroporto non sarebbe stata una soluzione funzionale. Il ruolo del
presidente era solo di guidare questa transizione così delicata». Paolo Odone,
presidente della Camera di Commercio, se la cava telegraficamente: «con
l´Autorità Portuale siamo in perfetta sintonia. La scelta è stata
dell´Authority. Siamo solidali con Merlo e con Arato». E d´altronde la Camera
di Commercio è appena rientrata in aeroporto dopo la clamorosa rottura avvenuta
ai tempi della presidenza di Giovanni Novi. Merlo ha ricucito e nel consiglio
di amministrazione ha lasciato spazio alla Camera. Mario Tullo, parlamentare e
segretario ligure del Pd, punta come sempre sull´evidenza dei fatti. Dice:
«Conosco molto bene Arato e per la sua serietà e professionalità sono certo
che, come lui dice, il suo ruolo nella veste professionale non è determinante. E comunque tutti siamo chiamati a difendere i lavoratori Alitalia e sono certo che anche il
presidente dell´aeroporto dimostrerà la sua coerenza». E il presidente della
Regione, Claudio Burlando? «Né Arato né il suo studio fanno le politiche
commerciali di Alitalia ma
si sono occupati della costruzione societaria di Cai». Il suo
predecessore, Sandro Biasotti, oggi parlamentare del Pdl, non commenta.
( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina IV - Genova
Le reazioni La compagnia Il presidente Repetto: scelte fortemente penalizzanti
e inaccettabili per il territorio "Sede azzerata e voli tagliati" Pd
e Provincia alleati nella protesta NADIA CAMPINI IL presidente della Provincia
di Genova Alessandro Repetto chiama a raccolta i parlamentari liguri per
salvare l´aeroporto di Genova dai tagli che si stanno abbattendo sullo scalo,
sia in termini di personale che di servizi. Lo fa con una lettera che sollecita
un intervento urgente dei parlamentari presso il governo e le compagnie aeree
per convincerle a cambiare il piano organizzativo della Cai. «Nei prossimi
giorni - scrive Repetto - Cai diventerà operativa e le scelte effettuate
ricadranno, credo in maniera del tutto negativa, sull´assetto occupazionale e
sulle sorti dello scalo genovese. « Il piano originale di Cai, presentato alle
organizzazioni sindacali nazionali il 27 ottobre 2008 prevedeva per Genova la
conservazione del posto di lavoro per 25 addetti sui
( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina VII - Bari "La
Puglia perde 29 voli internazionali" Vertice in aeroporto. Emiliano: un
decreto legge per liberare gli slot Ma è necessario prima di gridare attendere
che Cai formalizzi la scelta del nuovo partner Quello dei parlamentari
dev´essere un sano lavoro di lobby per i nostri scali LELLO PARISE «Non
vogliamo tornare indietro» avverte il senatore del Pd Alberto Maritati e pensa
alla vera e propria carneficina di voli da e per il tacco d´Italia, trasformato
ormai in una periferia del mondo. La nuova Alitalia
entrerà in servizio fra tre giorni, ma l´aria che tira da queste parti non è
esaltante. «Dovremmo perdere qualcosa come ventinove collegamenti
internazionali» avverte l´amministratore unico di Aeroporti pugliesi Domenico
Di Paola. Sarà, questa, la conseguenza dei tagli legati alle tratte per Roma e
Milano da dove poi sarebbe possibile raggiungere tutte quante le altre
destinazioni. Giovedì, da Bari e Brindisi, mancavano all´appello sette aerei.
Ieri, la situazione peggiora: salgono a nove. Non partono dallo scalo salentino
tre velivoli, che avrebbero dovuto atterrare a Fiumicino: quelli delle 6.45 (Alitalia),
delle 7.15 (Myair) e delle 15.05 (Alitalia). Dal Karol Wojtyla invece, di velivoli ne restano a terra sei e
tutti targati Alitalia:
quattro per Milano e due per Roma. L´assessore regionale ai Trasporti Mario
Loizzo parla di «sofferenza della Puglia». Una sofferenza che i
parlamentari di destra e di sinistra decidono di raccontare al ministro Altero
Matteoli prima che le bocce si fermino e che Cai, la Compagnia aerea italiana,
volti definitivamente le spalle a questo pezzo di Sud. E´ la conclusione
dell´incontro sponsorizzato dall´ex procuratore aggiunto antimafia Maritati e
che, sia pure fra non poche perplessità, ottiene un risultato inedito: l´intesa
bipartisan perché «la più importante aerostazione dell´Adriatico» non sia
rottamata nel nome della massima redditività. «Il nostro deve essere un sano
lavoro di parlamentari-lobbyist» spiega per i Democratici l´onorevole Dario
Ginefra. Al raduno organizzato nel quartier generale di Ap, a Bari, il Pd
guidato da Michele Emiliano è presente in massa, per il Pdl ci sono due
deputati, Francesco Paolo Sisto e Simone Di Cagno Abbrescia, nonché il
consigliere regionale Tommy Attanasio. Fanno capolino nella stanza al terzo
piano con vista sulle piste, il presidente degli imprenditori Nicola De
Bartolomeo insieme con i responsabili di Confindustria a Brindisi e Lecce,
Ferrarese e Montinari. C´è anche l´europarlamentare Enzo Lavarra (Pd), che
mette il dito sulla piaga: «Il primo obiettivo deve essere quello di
liberalizzare gli slot (la finestra di tempo entro cui un aeromobile ha il
permesso di decollare, ndr) inutilizzati da Alitalia e
Airone». De Bartolomeo rincara la dose: «L´export va alla grande e non ci
possiamo permettere il lusso che il mercato degli slot sia congelato».
L´assessore Loizzo tira le somme: «L´esigenza è quella di assicurare il massimo
dei collegamenti. Ma se la presenza di Cai non potrà essere potenziata, devono
consentirci proprio attraverso la liberalizzazione degli slot di riorganizzare
il servizio, che sarebbe affidato ad altre compagnie». La partita è aperta. Di
Cagno Abbrescia non ha dubbi: «I parlamentari, di entrambi gli schieramenti,
difenderanno la funzionalità dell´aeroporto di Bari e dell´intero sistema
aeroportuale pugliese. C´è un problema di collegamenti e di costi, ma alle
proteste preferisco le proposte. Ecco perché è necessario prima di gridare,
attendere che Cai formalizzi la scelta del nuovo partner, Air France o
Lufthansa». Michele Emiliano rilancia: «La Puglia non può rimanere inerte di
fronte a questa lesione del diritto alla mobilità. In questo Paese non esistono
solo i casi Malpensa e Fiumicino. Il ministero Berlusconi deve emettere un
decreto legge per la dismissione degli slot, che potrebbero essere assegnati ad
altri vettori. Questa non è una questione di destra o di sinistra: non ce ne
frega niente delle distinzioni ideologiche. Segnaliamo piuttosto, il devastante
impatto sul Sud della Lega Nord, che ricatta continuamente il governo di
centrodestra e lo costringe ad abbandonare ogni politica di rilancio del
Mezzogiorno».
( da "Repubblica, La" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 29 - Commenti
IL PARTITO DELLA PAURA Il doppio emendamento della Lega è il frutto politico di
una subcultura, è il parto ideologico di un governo arcaico e autarchico E se qualche
goffa retromarcia è arrivata a tarda sera, non lo si deve certo al senso civico
del presidente del Consiglio ma al coraggio di quello della Camera (SEGUE DALLA
PRIMA PAGINA) Una tassa da 50 euro per il rilascio o il rinnovo dei permessi di
soggiorno agli extracomunitari e una fideiussione bancaria da 10mila euro per
chiunque di essi richieda l´apertura di una partita Iva. Il doppio emendamento
della Lega è il frutto politico di questa subcultura pre-sociale. E´ il parto
ideologico di un «governo della paura», arcaico ed autarchico, e di un «partito
degli uomini spaventati», xenofobo e populista. La norma proposta dal Carroccio
riflette un´idea di destra becera e antistorica. Interpreta negativamente il
problema della modernità: la solitudine del cittadino globale. Individua
cinicamente il «nemico comune»: l´immigrato. E introduce arbitrariamente l´atto
di «atrocità collettiva»: la gabella punitiva per chi entra in Italia per
lavorare, o chiede di continuare a farlo nel rispetto delle leggi della Repubblica.
Per l´intera giornata, quell´odiosa misura è risultata «fatta propria dal
governo e dalla maggioranza». E se almeno a tarda sera è arrivata la goffa
retromarcia di qualche sottosegretario e del relatore al decreto legge
anti-crisi (al quale l´emendamento leghista è agganciato), questo non si deve
certo all´intelligenza e al senso civico del presidente del Consiglio:
Berlusconi infatti si è ben guardato dal correggere la malsana iniziativa delle
camicie verdi. Si deve invece al coraggio e al buon senso del presidente della
Camera: Gianfranco Fini non ha esitato ad intimare al Pdl il rifiuto di norme
«oggettivamente discriminatorie nei confronti dei lavoratori stranieri
regolarmente presenti sul territorio nazionale». E si deve all´autonomia e alla
tenuta di An: Andrea Ronchi, a nome dei ministri del suo partito, ha definito
quella norma «del tutto inaccettabile». Non sappiamo se e in che misura questo
ennesimo strappo nel centrodestra sia il sintomo di un virus inoculato nel
corpo della coalizione attraverso il federalismo, poi scaricato alla giustizia,
deflagrato sull´Alitalia e ora gradualmente esteso a tutti i nervi più sensibili per
l´azione di governo e per il partito di Bossi. "La Lega perde la battaglia
aerea, ora attaccherà via terra", titolava ieri Europa. è probabile che
l´incursione dei lumbard sugli immigrati sia effettivamente la prima mossa di
questa nuova offensiva. Ma sappiamo che questo doppio emendamento non
solo è sicuramente intollerabile sul piano politico (non ha nulla a che vedere
con la doverosa azione di contrasto all´immigrazione clandestina). Non solo è
probabilmente impugnabile sul piano costituzionale (crea una disparità di
trattamento e una disuguaglianza nei diritti delle persone, imponendo a un
extracomunitario che vuole aprire un´attività produttiva ciò che non chiede
invece a un italiano). Ma è anche palesemente insostenibile sul piano
economico. Gli immigrati regolari sono ormai una risorsa preziosa e
insostituibile. Oggi per il nostro sistema produttivo, domani persino per il
nostro Welfare. Secondo gli ultimi dati dell´Istat, rappresentano il 6,4% della
forza lavoro del nostro Paese. Il 15% degli stranieri regolari presenti e
occupati sul territorio nazionale ha un lavoro indipendente. Il 37,5% risiede
qui da 6/10 anni. Secondo gli ultimi dati del Cnel e dell´Unioncamere, negli
ultimi 5 anni le imprese individuali gestite e controllate da immigrati sono
passate da circa 100 mila a 225.408, con tassi di crescita attorno al 10%
annuo. Il 35% delle nuove imprese nate quest´anno ha come titolari cittadini
extracomunitari. Sono piccoli imprenditori, per lo più individuali: l´85% ha
meno di 50 anni e il 15% ne ha meno di 30. Ma si stanno gradualmente
consolidando, dal punto di vista aziendale e dimensionale: oltre 2.500 delle
nuove imprese ha più di 10 addetti. Le misure vessatorie immaginate dal
Carroccio colpiscono indiscriminatamente questa componente ormai strutturale
della nostra economia. Fingendo di curare il male (l´immigrazione clandestina)
in realtà ne alimentano la diffusione (spingendo verso il sommerso, e quindi
verso la clandestinità, molti immigrati che hanno o cercano una collocazione
nell´economia emersa). E la colpiscono senza alcuna valida ragione, se non
l´ossequio a un mantra securitario declinato in termini puramente emotivi e
irrazionali. Qui non c´entrano destra e sinistra. Qui non c´entra il
«benaltrismo» dei benpensanti, che non vedono i rischi comunque connessi alle
grandi migrazioni dal Sud povero al Nord ricco. Queste norme sono la semplice trasposizione
legale di una grave ignoranza politica e di una profonda intolleranza sociale.
Sono la maschera giuridica del razzismo. Vanno contrastate da tutti i «corpi
intermedi» della società. Non solo i sindacati, ma anche quegli organi di
rappresentanza che troppo spesso «parlano d´altro», dalla Confindustria alla
Confcommercio. Vanno osteggiate da tutte le forze politiche attente ai valori
dell´equità, della solidarietà e del progresso. Vanno respinte, senza se e
senza ma. Fini, meritoriamente, l´ha già fatto. Berlusconi, irresponsabilmente,
continua a tacere. m.gianninirepubblica.it
( da "Corriere della Sera" del 10-01-2009)
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Corriere della Sera
- MILANO - sezione: PRIMA PAGINA - data: 2009-01-10 num: - pag: 1 autore: di
PAOLA D'AMICO categoria: REDAZIONALE Cattaneo, Pdl L'HUB ITALIANO? IL CHARLES
DE GAULLE «Dobbiamo vigilare sulle tentazioni
monopolistiche della nuova Alitalia». L'assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Cattaneo, invita
ad accantonare i sogni di un matrimonio Cai-Lufthansa. E a prepararsi al piano
B. A rilanciare, cioè, Malpensa senza Alitalia. «è evidente che l'unico hub di Cai sarà il Charles de Gaulle».
A PAGINA 5
( da "Corriere della Sera" del 10-01-2009)
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Corriere della Sera
- MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-01-10 num: - pag: 5
categoria: REDAZIONALE Allarme Nel piano Cai a Linate solo i voli per Roma.
Moratti: un disastro. La Bracco: così si penalizza tutto il Nord «Malpensa
dimezzata», rivolta degli imprenditori Boselli: la moda di Milano è a rischio.
Sangalli: calo anche di turisti e ordini dall'estero Cesati, Confartigianato:
«Declassare lo scalo significa incatenare lo sviluppo economico di tutto il
Paese» Prendi la moda. «Il 17 gennaio inizia Milano Moda Uomo e sono attesi
2.500 giornalisti da 42 Paesi. Per non dire di turisti e acquirenti. Ma come
arriveranno?». Mario Boselli, presidente della Camera nazionale della Moda,
rappresenta una delle moltissime categorie economiche e imprenditoriali
preoccupate per il futuro di Malpensa: «I nostri stilisti — insiste Boselli, a
margine di una conferenza stampa a Palazzo Marino — sono giustamente
imbufaliti. In Italia siamo così bravi che facciamo venire i compratori da noi,
ma bisogna facilitare questo compito. Ponendo degli ostacoli, invece, regaliamo
il settore a Parigi e a Londra». è «incredula» anche la presidente di
Assolombarda, Diana Bracco, di fronte alla prospettiva
dell'accordo tra la nuova Alitalia e Air France. «Non posso credere che ci sia una tale non coscienza
della gravità di questo atto di svuotare Malpensa e la questione non interessa
solo la Lombardia, ma anche il Piemonte e il Veneto: andateli a sentire, sono
furibondi anche lì». Certo, ora si lavora sull'emendamento che darebbe
il via libera alla liberalizzazione degli slot. Ma la Bracco rimane perplessa:
«Mi sono informata e tutti spiegano che non è facile perché bisogna prima
rivedere gli accordi fra i vari Paesi: in che tempi lo si può fare? E intanto,
Malpensa che fine fa? E le aziende?». Ribadisce la sua preoccupazione Carlo
Sangalli, presidente dell'Unione del Commercio: «I consumi nel periodo
natalizio fortunatamente hanno tenuto, ma abbiamo già avuto una spia di allarme
sulle conseguenze delle scelte di tagli a Malpensa». Sangalli ricorda infatti
che «abbiamo avuto una flessione di afflusso di turisti, soprattutto di area
intercontinentale ». e quindi è «totalmente inaccettabile lo svuotamento dei
nostri scali e l'emendamento per la liberalizzazione degli slot è solo un primo
passo». Secondo il leader dei commercianti, «non dobbiamo salvare Malpensa, ma
potenziarla». Così Guido Cesati, segretario generale di Ap-Confartigianato
Milano: «Declassare Malpensa significa incatenare lo sviluppo economico del
nostro Paese». In serata, il sindaco Letizia Moratti ha espresso «Soddisfazione
per l'emendamento che liberalizza i voli e che avrà un impatto positivo nel
medio periodo perché corrisponde a quanto da noi tecnicamente proposto
dall'estate 2008». Ma restano i dubbi sul piano Cai, «legate innanzitutto alla
previsione di un unico hub» e dalla «previsione di sostanziale chiusura
dell'aeroporto di Linate alla sola navetta Milano-Roma». Un disastro, insomma.
Elisabetta Soglio L'hub Declassando l'aeroporto di Malpensa (foto) si rischia
di mettere in crisi migliaia di imprese. Molti i dubbi sul piano Cai: «Linate
sarà solo una navetta Milano-Roma»
( da "Corriere della Sera" del 10-01-2009)
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- MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-01-10 num: - pag: 5
categoria: REDAZIONALE L'assessore Cattaneo Linate e Malpensa e la
liberalizzazione dei voli «Il nuovo hub italiano? Sarà l'aeroporto di Parigi»
«Cai ha deciso. Ci vuole realismo. Basta sognare Lufthansa, perché se avesse
voluto, la compagnia tedesca poteva fare una proposta forte. Dobbiamo
prepararci al piano B». A rilanciare Malpensa senza la
nuova Alitalia». Quello di
Raffaele Cattaneo, assessore regionale ai Trasporti, è un invito ad un cambio
rapido di marcia nella discussione sull'hub varesino. E piano B significa
«rilanciare Malpensa senza la nuova Alitalia». Perché Malpensa ha già dimostrato «dallo scorso marzo ad oggi
di poter continuare a campare anche senza Alitalia. Mentre non è stato dimostrato il contrario». Continuare
ad inseguire l'ipotesi Lufthansa «equivale ad un sogno, che rischia di
tramutarsi in incubo al risveglio ». Ma piano B, ricorda Cattaneo, non vuole
dire solo liberalizzazione del mercato: «è una misura che darà risultati a
lungo termine, non dall'oggi al domani». Significa, invece, vigilare sulle
tentazioni monopolistiche della nuova Alitalia».
Monopolistiche? Cattaneo affonda il coltello: «La compagnia usa tutti gli
strumenti per aggirare le regole della concorrenza. Un esempio? è poco noto, ma
nel piano, Cai opererà da Linate a Roma con 4 codici diversi, voli Alitalia attribuiti ad Airone, Alitalia
express, ecc. Come quelli che tengono occupato il posto a tavola impedendo ad
altri commensali di sedersi. Non era giustificabile il monopolio prima, quando
era compagnia di bandiera, tantomeno ora». Quindi l'appello forte è ad evitare
di accapigliarsi su chi deve essere l'hub tra Milano e Roma. «Il nuovo hub sarà
il Charles de Gaulle». E piuttosto a vigilare e giocare a carte scoperte. Paola
D'Amico Regione Raffaele Cattaneo e Roberto Formigoni \\ L'aeroporto può vivere
anche senza Alitalia \\ Stanno aggirando le regole
della concorrenza
( da "Corriere della Sera" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera -
NAZIONALE - sezione: Spettacoli - data: 2009-01-10 num: - pag: 46 categoria:
REDAZIONALE La pasionaria anti Cai Anche la hostess del cappio nella «Casa» di
Canale 5 MILANO — Dall'Alitalia al Grande fratello, dall'aereo all'acquario: ricordate Daniela
Martani (foto), la hostess fotografata mentre manifestava contro l'offerta Cai,
impugnando un cappio? Bene: a far parte dell'edizione numero 9 del Grande
fratello, al via su Canale 5 da lunedì, c'è anche lei. La notizia viene
dal Giornale, che ieri ha dedicato un pezzo alla «pasionaria del cappio». Dalla
produzione del Gf (Endemol) nessuna conferma ufficiale, ma la sua presenza tra
i concorrenti è sicura. Per la cronaca, nonostante la strenua battaglia a
favore del fronte del no alla fine lei, romana, 35 anni, ha ceduto alla Nuova Alitalia: «Ho accettato. è pur sempre un posto fisso. Ma sto
cercando un altro lavoro». Forse l'ha già trovato. Non è andata bene invece
alla collega di lotta Maruska Piredda: anche lei ha fatto le selezioni ma è
stata scartata. Di sicuro nella casa ci sarà anche una tra Doroti Polito e
Leonia Coccia: le due ragazze hanno fatto il loro ingresso a Gran Hermano, la
versione spagnola del reality, mercoledì sera. Nel corso della diretta della
prima puntata, Alessia Marcuzzi si collegherà con la Spagna e svelerà loro che
il televoto deciderà chi delle due entrerà nel Gf italiano. Intanto per i nuovi
concorrenti l'isolamento è già iniziato ed eliminato ogni contatto con il mondo
esterno: giornali, tv, radio, Internet e cellulari. (r.fra.)
( da "Corriere della Sera" del 10-01-2009)
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- ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data: 2009-01-10 num: - pag: 2 categoria:
REDAZIONALE Cinecittà Morassut e Milana davanti al segretario il giorno del
tesseramento (e dell'orgoglio) democratico «Walter, siamo il partito degli
onesti» Alitalia, questione mediorientale, governo
Berlusconi, Lega, immigrati... Parla soprattutto, come è ovvio che sia, da
segretario del Pd. Ma Walter Veltroni è anche l'ex sindaco della città, e la
sezione — pardon, «circolo» — che lo ospita è al Tuscolano. Per cui,
inevitabile, qualche accenno a «quel magnifico lavoro che ho svolto per molti
anni». Festa del tesseramento del Circolo Pd a Cinecittà, ieri sera, con Walter
e i due segretari, romano e regionale, del partito: Ricardo Milana e Roberto
Morassut. Parte Milana: «è necessario — dice — trasferire la nostra opposizione
politica dalla fase mediatica a quella sociale, che entra nella città. Bisogna
superare lo shock della sconfitta elettorale ed entrare nel vivo delle vicende
sui territori». Territorio, la parole-chiave. Poi parla Morassut, e ci tiene a
dire che «siamo un partito di persone perbene, in cui prevale l'onestà, che
hanno fatto il loro dovere in modo civilmente accorto. Se ci sono state, ci
sono o ci saranno situazioni diverse da questa, è bene che stiano fuori dal
Pd». Prevale l'onestà. Veltroni, poco dopo, ribadisce il concetto: «Stragrande
maggioranza di persone perbene che fanno il loro lavoro». Sono gli unici due
accenni all'affaire-Romeo. Per il resto, spirito Circo Massimo e Primarie,
stigmatizzando «le liti interne». Morassut, parlando molto di un'unità che deve
prevalere a tutti i costi, si lascia anche andare a una battuta, notando che
nel «circolo» i vessilli, a parte un logo circolare del Pd sopra le teste dei
parlanti, sono tutti quelli della vecchia guardia diessina (D'Alema formato
gigante, Berlinguer, bandiere rosse, una riproduzione del dipinto «I funerali
di Togliatti» di Renato Guttuso, prime pagine dell'Unità...): «Occorre trovare
un'identità più ricca anche nei simboli...». Veltroni affonda: «Si è fatta una
campagna elettorale sulla sicurezza, ma i reati aumentano. La ragazza
violentata da un branco a Capodanno, l'accoltellato a Campo de' Fiori...
L'unica differenza è che fatti come questi sono quasi spariti dai tg. Prima
aprivano le cronache e ci si montavano trasmissioni di approfondimento. Ora
no». Che si parli, anche, di Roma, va da sé: «La delusione e il disincanto
verso questa destra che governa è cominciato, a partire da questa città».
Veltroni elenca gli obiettivi a breve, medio e lungo termine, e prova a
diffondere ottimismo (parola che pronuncia più volte): «Perché noi non
consumiamo una politica nuova in pochi mesi. Non è affatto vero che una
maggioranza non possa essere spostata. Noi dobbiamo saperlo fare». E per farlo,
il segretario insiste su quello che sembrerebbe un «new deal»: «Per fare questo
dobbiamo stare sempre più tra la gente vera, un vero partito, un partito utile
ai cittadini, vive nel momento in cui sa farsi popolo». Edoardo Sassi
( da "Corriere della Sera" del 10-01-2009)
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- ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data: 2009-01-10 num: - pag: 4 categoria: REDAZIONALE
Marrazzo La manovra economica La promessa di Piero: «Stanzieremo fondi per la
crisi dei mutui» «Vogliamo costruire insieme un percorso per fronteggiare la
crisi economica. Stiamo avviando un iter con i singoli assessorati: coinvolgere
le parti sociali è il modo migliori anche per dare risposte ai cittadini». Il
presidente della Regione, Piero Marrazzo, ha spiegato gli obiettivi
dell'incontro che si è svolto ieri in Regione con i segretari generali dei
sindacati confederali di Roma: Claudio Di Berardino della Cgil, Francesco
Simeoni della Cisl e Luigi Cardaone della Uil che hanno proposto cinque
priorità sulle quali la giunta dovrà concentrare attenzione e risorse per
superare la recessione: «Coesione sociale e tenuta del sistema economico, mobilità
e infrastrutture, attuazione del Piano rifiuti, delle leggi regionali (in
particolare su appalti e commercio) e degli accordi presi». Nella Finanziaria
da 295 milioni, tra le misure 30 milioni verranno investiti in 3 anni per la
patrimonializzazione delle imprese del Lazio. Altri 30 andranno al Fondo di
solidarietà per i mutui. Misure straordinarie sono state
decise a favore dei lavoratori dell'indotto Alitalia con l'istituzione di un distretto industriale, con servizi a
Fiumicino, denominato «Città del Volo». I provvedimenti verranno esaminati e
pianificati «non con la concertazione, ma con il coinvolgimento dei sindacati»,
ha sottolineato Marrazzo. All'incontro hanno partecipato anche gli
assessori Luigi Nieri (Bilancio), Esterino Montino (Urbanistica), Filiberto
Zaratti (Ambiente), Alessandra Tibaldi (Lavoro), Bruno Astorre
(Infrastrutture), Anna Coppotelli (Politiche sociali). Da parte dei sindacati,
però, è emersa qualche critica: «Il pacchetto anticrisi è un segnale importante
- ha spiegato Di Berardino (Cgil) - Ora bisogna capire quali sono le condizioni
per attuarlo. Aspettiamo che la Regione a partire dalla prossima settimana ci
comunichi se raccoglierà i nostri punti e come intende finanziarli. In quel
caso saremo pronti a firmare un accordo». Meno ottimista Scardaone (Uil): «Sono
deluso per il metodo - ha commentato - la Regione ha già deciso come spendere
le risorse. Noi vorremmo individuare alcune priorità su cui concentrarsi, ma le
risorse investite sono poche». Più ottimista il segretario generale della Cisl
di Roma e Lazio, Francesco Simeoni: «Non ci sono le condizioni per raggiungere
un accordo quadro, ma su alcuni punti specifici come sanità, sviluppo e
infrastrutture, è possibile trovare un punto d'incontro ». Critiche più dure da
Alfredo Pallone (FI): «Per Marrazzo "concertazione" vuol dire
decidere prima e convocare poi le parti sociali facendo finta di ascoltare e
recepire i loro eventuali suggerimenti: nella Finanziaria Marrazzo ha chiuso
totalmente le porte alle nostre proposte». Francesco Di Frischia Piero Marrazzo
( da "Corriere della Sera" del 10-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-01-10 num: - pag: 32 categoria:
REDAZIONALE L'alleanza Il gruppo francese rileverà il 25% del capitale Alitalia, decreto salva-Malpensa Da Parigi via all'ingresso
Air France ROMA — Air France-Klm ha deliberato l'acquisto del 25% di Alitalia per più di 320 milioni di euro. La decisione,
assunta ieri in una riunione del cda durata due ore, è stata salutata con un
rialzo in Borsa del 3,5%. Tocca adesso al board di Alitalia
ratificare l'accordo lunedì alle 13, subito dopo l'intesa sarà ufficializzata
dai vertici. Stamane alle
( da "Corriere della Sera" del 10-01-2009)
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Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Lettere al Corriere - data: 2009-01-10 num: - pag: 39
categoria: BREVI GUERRA IN MEDIO ORIENTE I possibili esiti Caro Romano, la
ringrazio per le sue parole sul Corriere della Sera del 7 gennaio. Per evitare
eccessive semplificazioni in una situazione molto complessa, vorrei notare che
l'attuale campagna militare nella Striscia di Gaza viene condotta da un governo
israeliano che possiamo definire di centrosinistra, guidato da Olmert e dalla
Livni del partito centrista Kadima, e dal laburista Barak. La destra con
Netanyahu e Liberman è all'opposizione ma è in forte crescita nei sondaggi in
vista delle elezioni del 10 febbraio. Gli stessi sondaggi indicano che da una
soluzione dell'attuale conflitto che porti a una chiara riduzione nel ruolo di
Hamas a Gaza uscirà avvantaggiato il centrosinistra che quindi potrà mantenere
aperte le trattative di pace con Abu Mazen e l'Autorità palestinese. Se invece
la fase attuale terminasse con un nulla di fatto, ne trarrebbe vantaggio la
destra israeliana che, spinta dallo scontento della popolazione civile nelle
zone meridionali di Israele, sarebbe poi meno disposta a proseguire le
trattative. Sarà un paradosso, ma nell'interesse del negoziato fra Israele e
Palestina è preferibile che dagli scontri di questi giorni emerga
un'indicazione non equivoca, a differenza di quanto avvenne dopo la guerra in
Libano nel 2006. Sergio Della Pergola Gerusalemme LE AUTO BLU Un triste primato
Caro Romano, è stato pubblicato da Contribuenti.it (Associazione contribuenti
italiani) uno studio riguardante la consistenza del numero di auto blu al
servizio di Stato, Regioni, Province, Comuni, Municipalità, Asl, Comunità
montane, etc. Tale numero ammonterebbe a 607.918 unità. Secondo lo studio, la
speciale classifica dei Paesi che utilizzano le auto blu vede prima l'Italia
con 607.918, seguita dagli Usa con 75 mila, dalla Francia con 64 mila, dal
Regno Unito con 55 mila e dalla Germania con 53 mila. Mi farebbe piacere
leggere un suo commento. Aldo Flora aldo.flora@tin.it Se i dati sono esatti
ogni commento è superfluo. BILANCI Dieci anni con l'euro Caro Romano, l'euro ha
compiuto dieci anni. Un bel traguardo. E un bel risultato. Sì, perché senza
l'euro noi saremmo scoppiati molto prima di questa grande crisi mondiale. è
stato grazie all'euro che l'Europa e quindi il nostro Paese sono riusciti a non
essere scalfiti più di tanto. Nonostante le manovre alquanto scialbe della Bce.
L'euro ha compiuto dei danni nelle tasche del consumatore, causando
l'incremento della spesa, ma ha garantito all'Italia di poter essere uno dei
partner di rilievo nello scacchiere dei grandi Paesi industrializzati. E qui va
dato merito a Ciampi, europeista convinto, ma anche a Prodi che nonostante il
continuo vituperio mediatico ha convinto i Paesi forti della Ue a farci entrare
anche dalla porta di servizio pur di non perire. Sergio Bazerla
sergiobazerla@msn.com Dedico la sua lettera a tutti coloro che in questi anni
hanno lamentato l'introduzione dell'euro e soprattutto agli uomini politici che
li hanno incoraggiati nel loro scetticismo. DOPO LE NEVICATE Pericolo buche
Vorrei mettere in guardia i sindaci delle città e dei paesi che sono stati di
recente investiti dalle abbondanti nevicate. Solitamente dopo le nevicate in
tutte le strade si formano buche nell'asfalto anche di una certa dimensione che
costituiscono un pericolo per la circolazione. Meglio intervenire con gli
opportuni rattoppi prima che qualcuno si faccia male, come accade regolarmente
per le strade di Roma dove le buche fanno parte integrante del paesaggio
urbano. Otello Nastella nastella@email.it EMERGENZA MALTEMPO Aiuto dai
cassintegrati? Milano ha dovuto chiamare in soccorso i militari per uscire
dall'emergenza neve. Una domanda provocatoria: perché non mettere un badile in
mano, per spalare gratis, ai vari cassintegrati, mobilità, assistiti di ogni
ordine e grado che gravano sulla collettività? Nunzio Pappagallo San Giuliano
Milanese (Mi) SOCIAL CARD La ricarica fantasma Il primo dicembre 2008 ho
ritirato la Social card presso l'ufficio postale di Formia. In data 12 dicembre
ho ricevuto il Pin per l'utilizzo ma a tutt'oggi la carta acquisti è
desolatamente vuota. L'Inps mi informa che la pratica non è stata bocciata, che
è in elaborazione e mi rimanda al ministero che, a sua volta, rimanda all'Inps.
Che fine hanno fatto i soldi della ricarica per i mesi di ottobre, novembre e
dicembre? Dario Curcio, Formia (Lt) AL TELEGIORNALE Moric prima di Obama Ieri,
durante un telegiornale delle 13, la notizia relativa a tale Nina Moric —
modella con problemi sentimentali — ha preceduto quella su una dichiarazione di
Barack Obama sulla recessione. Mi si dirà che questo è quello che vuole
l'audience. Ma non sarebbe ora di risvegliare le coscienze mandando in onda
trasmissioni di divulgazione culturale? Roberto Ceccarelli robececcar@alice.it ALITALIA I piccoli azionisti Sulla vicenda Alitalia i politici puntano solo a difendere
gli interessi regionali: slot, hub, ecc. Mai nessuno, però, si è ricordato o ha
avuto la decenza di difendere gli interessi dei moltissimi piccoli azionisti
possessori dei titoli della vecchia compagnia di bandiera che sono rimasti con
un mucchio di carta straccia tra le mani! Andrea Papa Reggio Calabria
ETà PENSIONABILE Brunetta e le donne Visto che sono una donna, ho famiglia e
lavoro da 26 anni, in merito alla possibilità di tenere le donne al lavoro fino
a 65 anni come consiglia il nostro ministro Brunetta, ricordo che le donne sono
stufe di viziatissimi maschi che si permettono di parlare per loro. Andare al
lavoro e fare tantissime cose insieme nel migliore dei modi è una ricchezza che
hanno solo le donne che, non essendo egoiste, la distribuiscono da secoli a
tutti i propri cari, ma mi pare che ora si stia tirando troppo la corda.
Virginia Arti artup07@tiscali.it IN INGHILTERRA Scoiattoli in tavola Questo
mondo sta impazzendo: in Inghilterra si mangiano gli scoiattoli! Facciamo
qualcosa per fermare la strage di queste creaturine che oltretutto sono facili
da catturare perché abituate agli esseri umani. Per favore salviamo qualcosa
ancora della Terra dalle fauci degli umani. Luisa Girlando luisa.girlando@
yahoo.it
( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
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Pagina 23 - Commenti
I SACCHETTI DI SABBIA NON FERMANO L´OCEANO L´affare Alitalia è cominciato malissimo dieci mesi fa e si è concluso in farsa:
l´operazione è costata ai contribuenti italiani cinque miliardi di euro Contro
la crisi economica il governo non ha ancora fatto nulla salvo l´elemosina della
"social card" finanziata in modo assai discutibile (SEGUE DALLA PRIMA
PAGINA) La guerra di Gaza è un altro evento paradossale dove tutti i
protagonisti hanno almeno una buona ragione per continuare a massacrarsi.
Una buona ragione, ma nessuno sbocco politico con la conseguenza che la
comunità internazionale ha di fatto derubricato quel massacro dalle proprie
priorità. I morti hanno superato gli ottocento, i feriti i tremila, metà della
popolazione è senza elettricità e senz´acqua se non per un´ora al giorno, negli
ospedali senza medicine i medici amputano gli arti colpiti perché non sono in
condizioni di curarli. Così si va avanti, tra i razzi lanciati da Hamas e le
cannonate e le bombe lanciate da Israele. La ragione e il torto sono poltiglia
anch´essi. Questa situazione di tutti contro tutti è generale. Ci fosse almeno
un´ideologia cui aggrapparsi, ma sono state tutte azzerate, i liberisti di ieri
sono ormai i fautori più zelanti dello statalismo, i marxisti hanno scoperto
con l´entusiasmo acritico dei neofiti le virtù del mercato. L´Ucraina taglia il
gas e Putin ci specula sopra giocando al rialzo sul prezzo del petrolio. La
Cina ha dimezzato il ritmo della sua crescita, dal
( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
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Pagina XVI - Torino
I temi Parlerò di fabbriche in crisi, di cassintegrati della fine della festa
olimpica: in Piemonte avete due o tre Alitalia... "Così la mia rabbia si
fa teatro" CLARA CAROLI «è una guerra, un momento tragico. In Piemonte
avete due o tre Alitalia
che chiudono. Pagherete un prezzo, in termini di materiale umano, che sarà
spaventoso. E il nostro premier continua a dire che la crisi passerà, che
bisogna essere ottimisti. Io invece confido nel trauma. Siamo in guerra,
dobbiamo ripensare il mondo». Lo slogan è sempre il "vaffa"
liberatorio («Non una parolaccia, una forma di ribellione») e la rabbia non
sembra essersi attenuata. «Ma la mia è rabbia scenografica - confessa Beppe
Grillo - è incazzatura teatrale. Quando urlo "Italiani!" l´unico che
mi prende sul serio è il vostro fondatore Eugenio Scalfari». E la rabbia è
cresciuta, è montata fino a diventare quasi follia. Delirio è il titolo del
tour che porta l´ex comico genovese diventato guru telematico con vocazione
ambientalista e ambizioni rivoluzionarie in questi giorni in Piemonte. è questa
sera al Palazzetto dello Sport di Cuneo, sarà martedì al Mazdapalace di Torino
e giovedì al Palasport di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria. Come
i sindaci anti-Tav (con i quali, in quanto radicale profeta verde, è solidale),
Grillo sta organizzando sul territorio piemontese, come nel resto d´Italia, una
rete di liste civiche convinto che «occorre rovesciare la piramide: la politica
si fa dal basso non con i leader. In Italia del resto, a parte lo psiconano,
leader non ce ne sono. Veltroni? Topo Gigio non è un leader, è un caso umano».
Tra satira e apocalisse, temi sociali e ambientali, cronaca e tragicomicità,
con Grillo in scena si ride per non piangere. «Come si fa a ridere sulla
tragedia della nostra vita non lo so, però si ride in quasi tre ore di
spettacolo. Poi sono convinto che la gente vada a casa e venga presa dallo
sconforto». Conta su un team di "informatori" che gli illustrano la
situazione di Torino e dintorni per aggiornare lo show ai temi locali. E allora
i cassintegrati, le fabbriche che chiudono, la festa dei fondi olimpici che è
finita. «Parleremo dell´inceneritore, dei rifiuti, delle fabbriche. Ma la
realtà va decifrata con nuovi linguaggi. Operai, impiegati, prodotto interno
lordo, inflazione sono termini svuotati di senso, occorre trovarne di nuovi».
La prima parte dello spettacolo, anticipa Grillo, sarà apocalittica, la seconda
consolatoria. «Parleremo di moralità, daremo informazioni. Offriremo consigli
per pararsi un po´ il culo - spiega il guru senza giri di parole - Per
difenderci dagli ignoranti stupidi e corrotti che ci hanno lasciato i
problemi». Dopo i fischi degli studenti a Bologna e la bocciatura da parte
della Cassazione del referendum sull´informazione, il "vaffa man" non
si dà per vinto: «Ci hanno affossati, messi a tacere. Direi censurati, ma il
termine non mi piace. Continuiamo a combattere attraverso la rete, ma è
difficile avendo contro i poteri forti e tutta l´informazione, a cominciare dal
vostro giornale. Dietro il "vaffa" c´è tanta rabbia ma altrettanti
contenuti. Perciò andiamo avanti, vivi, vegeti e arrabbiati».
( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
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Pagina I - Palermo
La Voyager of the Seas cancella le visite. Persi 96 mila turisti Porto poco
accogliente stop alle crociere vip GIOVANNI SCARLATA Martedì 13 Dicembre, con
il volo inaugurale delle ore 6,20 con destinazione Roma, ci sarà il debutto palermitano della nuova Alitalia. Dopo i patemi e le battaglie degli ultimi mesi, a Punta Raisi
si respira un´aria diversa fra gli impiegati anche se non mancano le polemiche.
Nonostante le assicurazioni di Cai, la società che ha rilevato la compagnia di
bandiera «spogliata» dei debiti, infatti, le assunzioni non hanno coperto il
precedente organico in servizio al "Falcone e Borsellino" e 14
lavoratori sono rimasti fuori. Michele La Rosa, 46 anni, operaio addetto ai
servizi di terra dà il benvenuto alla nuova proprietà assicurando disponibilità
e collaborazione da parte del personale. SEGUE A PAGINA VII
( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
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Pagina VII - Palermo
Lombardo: "Il governo non è generoso con la Sicilia, ma su Punta Raisi ci
ha rassicurato" Cai comincia con 11 partenze giornaliere "In quattro mesi
le tratte raddoppieranno" ANTONELLA ROMANO Da Palermo
partiranno per ora 11 voli giornalieri della nuova Alitalia privata, contro i 24 del passato. Ma a regime, cioè tra circa
quattro mesi, il numero dovrebbe salire a 22. Da Catania ne partiranno 16 e a
regime diventeranno 25 (prima erano 27). Ma in compenso sono aumentati i voli a
basso costo. «Dagli aeroporti di Palermo e Catania, dal 13 gennaio partiranno
molti più voli low-cost, a conferma che ci sarà più concorrenza rispetto
al passato - afferma il presidente dell´Enac, Vito Riggio - Il problema ora è
riempirli, questi aerei, non chiedere di averne di più. Dobbiamo invitare la
gente a viaggiare». Se il mondo politico registra con soddisfazione la scelta
della nuova compagnia di non abbandonare Palermo, sul fronte sindacale la
tensione resta: la richiesta a Cai è quella di confermare tutte le assunzioni
del personale dell´ex compagnia di bandiera. Il governatore Raffaele Lombardo è
certo che il presidente del Consiglio manterrà i suoi impegni sul potenziamento
degli aeroporti e del trasporto in Sicilia. «Il governo nazionale è poco
generoso con la Sicilia», ha detto ieri Lombardo. Che, però, evidentemente non
si riferiva alla vicenda Cai. «A Roma da Berlusconi abbiamo avuto la garanzia
diretta che dopo il periodo di avviamento di Cai, e in un tempo comunque breve,
il livello complessivo dei voli da Palermo e da Catania tornerà ad essere
quello che era prima garantito da Alitalia - dichiara
Lombardo - Così come abbiamo avuto l´impegno preciso di Berlusconi sul ponte
sullo Stretto». Nelle tratte da Palermo per Roma e Milano ci sarà così adesso
maggiore concorrenza, con la conseguenza di tariffe più basse a disposizione
dell´utenza. «Basti pensare alle offerte di compagnie come Wind Jet, Easy Jet e
Blu panorama. Quest´ultima ha aumentato i voli, spesso i velivoli partono da
Palermo mezzi vuoti - aggiunge il presidente dell´Enac - La nuova compagnia ha
deciso di non abbandonare Palermo, perché oggi il nostro aeroporto è in aperta
concorrenza con Birgi, a Trapani. Malgrado il mercato palermitano premi i voli
low-cost, Alitalia oggi non è più un operatore
statale: si perde e si cresce in base al numero dei viaggiatori. Questa è la
liberalizzazione». Sulla nuova compagnia pesano ancora le incognite legate al
personale. «Le perdite alla fine non sono grandi come temevano prima della
stagione delle proteste - afferma Giacomo Rota, segretario Filt-Cgil - Ma
questo lo sappiamo oggi. Quando occupavamo l´aeroporto, c´erano garanzie solo
per 60 assunzioni a Palermo. Ora sono 128 i lavoratori assunti a tempo
indeterminato. La lotta dei lavoratori ha avuto un ruolo decisivo. A Cai però
chiediamo l´assorbimento di tutto il personale, stagionali compresi». Il
deputato del Pd Giuseppe Apprendi pretende dal presidente Lombardo un
intervento ancora più autorevole. «Lombardo - afferma Apprendi - deve uscire
allo scoperto e dire chiaramente se intende intervenire nei confronti di Cai
per salvare lo scalo palermitano da un declassamento annunciato, o se, invece,
vuole svendere gli interessi del suo territorio di fronte a quelli del Nord.
Mentre Bossi difende Malpensa, non ci sembra che Lombardo stia facendo
altrettanto».
( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina VII - Palermo
Martedì alle 6 e mezzo del mattino il volo inaugurale. Viaggio nella vigilia di
Punta Raisi La nuova Alitalia decolla da Palermo ma è
già polemica sui licenziamenti In 14 non sono stati riassunti dalla Cai. Al
loro posto lavoratori interinali GIOVANNI SCARLATA (segue dalla prima di
cronaca) «Alla luce della realtà lavorativa siciliana - dice La Rosa, uno dei
128 assunti da Cai, in Alitalia dal 1996 - il senso di
sollievo per essere riuscito a conservare il posto di lavoro è ancora più
grande. Partiamo con grandi speranze. Resta l´amaro in bocca per i nostri
colleghi rimasti fuori ma sono certo che, alla fine, il buon senso avrà la
meglio». Meno ottimista, il pensiero di Fabio La Mantia, operatore unico
aeroportuale e delegato Filt Cgil che pone l´accento sul problema degli
esuberi, vero pomo della discordia tra i sindacati e la nuova azienda.
«Contrariamente a quanto ci era stato assicurato - racconta - ci sono stati dei
licenziamenti rispetto al precedente organico di Alitalia. Sono stati lasciati a casa 14
lavoratori tutti non oltre i 40 anni e si è assunta gente vicina all´età pensionabile:
ma non si doveva rendere Alitalia più giovane ed efficiente? La nuova proprietà non tiene conto
che, oltre a calpestare il diritto dei lavoratori rimasti senza contratto, tra
i quali ci sono due donne in maternità e una in gravidanza, con un
organico così risicato mette in forse la sicurezza di lavoratori e utenza».
Inaccettabile, secondo La Mantia, la decisione di avvalersi della Metis - una
società di lavoro interinale - per assumere venticinque unità con mansioni di
assistenza ai passeggeri nella fase di start up della nuova azienda: «Da
accordi precedenti - spiega - in caso di necessità di un temporaneo incremento
della forza lavorativa, la Cai doveva attingere al bacino di quaranta
lavoratori a tempo determinato della precedente gestione. Affidandosi ad
un´azienda esterna per assumere il personale di supporto all´utenza, dimostra
di essersi dimenticata di persone che per anni hanno dato tutto per il bene
dell´azienda. Un contratto di un mese non è la soluzione a tutti i problemi, ma
comunque sarebbe stato un segno di considerazione nei confronti di chi ha perso
il lavoro». Fra le pieghe di assunzioni che hanno suscitato polemiche, spicca
la storia di Giuseppe Schiavo, uno dei 14 non assunti. Sposato, con tre figli,
si dice vittima di un errore insieme ad alcuni suoi colleghi. «Pur mancando i
requisiti formali per essere considerato operaio specializzato, lo sarei
diventato solo da gennaio, l´azienda mi ha trattato come se lo fossi e, avendo
bisogno solo di un numero limitato di persone per questa mansione a dicembre mi
ha messo in cassa integrazione. Abbiamo avuto assicurazioni in merito ad una
pronta e felice soluzione della nostra situazione. Intanto, però, per problemi
di tempi burocratici, a gennaio non riuscirò a percepire nemmeno la cassa integrazione,
ed essendo noi una famiglia monoreddito, diventa dura andare avanti. Possiamo
solo sperare». Le polemiche sulle presunte anomalie nelle procedure di
assunzione che, a detta degli impiegati, hanno visto l´assunzione di personale
con minore anzianità contributiva o con requisiti mancanti a dispetto di chi
aveva tutte le carte in regola per entrare a far parte della nuova Alitalia, non sono appannaggio della sola aerostazione di
Punta Raisi. «Queste incongruenze - conclude Fabio La Mantia - sono avvenute un
po´ in tutta Italia e, per questa ragione, è prevista a Roma una riunione con i
vertici della società al fine di trovare un´intesa. Se non dovessimo ottenere
ciò che vogliamo, ricorreremo in tutte le sedi opportune per blindare il
diritto al lavoro dei nostri compagni».
( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina V - Napoli A
rischio 350 posti di lavoro. Il 20 gennaio una manifestazione con i sindacati
Fiat, i volantini delle tute blu le buste paga ridotte a 2 euro Chi pensava di
trascorrere un sabato a cuor leggero facendo shopping nei centri commerciali di
Afragola, Nola e Caserta ha dovuto ripensarci. Appena entrati, ai visitatori è
stato consegnato un volantino sulla grave situazione dei 350 lavoratori a tempo
determinato della Fiat Auto di Pomigliano d´Arco "Giambattista Vico".
Gli operai Fiat hanno mostrato ai clienti dei centri commerciali le loro buste
paga: alcuni a fine anno avevano guadagnato solo 2 euro e 75 centesimi. La
crisi dell´auto tocca pesantemente lo stabilimento e nel volantino i sindacati
Fiom, Fim, Uilm e Fismic annunciano una manifestazione pubblica
per il 20 gennaio che equipari la gravità della situazione campana a quella
dell´Alitalia e di altre
realtà industriali del resto d´Italia. L´intenzione è porre il caso Pomigliano
all´attenzione del governo, anche per la proposta di trasferimento della produzione
dell´Alfa
( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina I - Milano
Alle 6.10 partirà il primo volo assoluto della nuova Alitalia ma poi aeroporto bloccato dai
lavoratori A Malpensa sarà un martedì nero Da Malpensa martedì partirà all´alba
il primo aereo della nuova Alitalia, battendo Fiumicino. Poco dopo si annunciano disagi e il rischio
di tre ore di paralisi per i passeggeri di tutte le compagnie: i lavoratori
dell´aeroporto, dalle 7 alle 10, saranno in assemblea per chiedere
«forti ammortizzatori sociali subito» e «l´apertura del mercato perché Malpensa
non può restare ostaggio di Cai». Da martedì altri 300 lavoratori finiranno in
cassa integrazione (quelli del settore cargo), ci saranno un migliaio di posti
di lavoro a rischio facendo salire a tremila il conto pagato dall´inizio della
crisi. MONESTIROLI E PIANO ALLE PAGINE IV E V
( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina V - Milano
Resterà nel libro dei sogni il progetto di un hub con la terza pista e mille
voli al giorno E anche il dossier dell´Expo si svuota dieci mesi dopo Il
potenziamento per l´aeroporto era stato un punto di forza nella sfida con
Smirne TERESA MONESTIROLI Un hub da 30 milioni di passeggeri l´anno, con 1.200 voli Alitalia settimanali che uniscono Milano con tutto il pianeta.
Collegamenti giornalieri con le principali capitali del mondo - e con quasi
tutte le città italiane - , settimanali con le località meno frequentate. è
questa l´immagine di Malpensa nel libro dei sogni con cui Milano, solo un anno
fa, si è candidata a ospitare l´Expo 2015: un mega aeroporto - "il quinto
per grandezza in Europa dopo Londra, Francoforte, Parigi e Amsterdam, davanti a
Roma, Zurigo, Monaco, Vienna e Madrid" - in grado di sopportare, con
Linate e Orio al Serio, l´imponente mole di visitatori previsti per la grande
fiera sull´alimentazione. Non sarà così. L´ironia della sorte ha voluto che
proprio lo stesso giorno in cui Milano vinse l´Expo, Malpensa cambiò volto. Era
il 30 marzo 2008 quando l´aeroporto perse quasi 40mila passeggeri e 280 voli in
un solo giorno. Lo definirono tecnicamente "de-hubbing", cioè
ridimensionamento dello scalo lombardo. Fu l´inizio della fine del primo scalo
milanese, punto nodale del traffico aereo del Nord e soprattutto elemento
determinante nella gara contro Smirne per l´aggiudicazione dell´Esposizione
internazionale. Tanto che nel dossier di candidatura presentato al Bureau
international des expositions di Parigi il Comune gli dedica un intero
capitolo. Dieci pagine per spiegare come Palazzo Marino pensa di accogliere 29
milioni di visitatori di cui «si stima che il 29% arrivi con voli di linea, low
cost e charter passando per Malpensa, Linate e Orio al Serio». Circa 6,1
milioni di passeggeri, di cui «4,4 milioni arriveranno dall´Italia del
centro-sud e dall´Europa, mentre 1,6 milioni dal resto del mondo». «Il sistema
lombardo - si legge nel dossier - è pronto ad accogliere questa domanda». Ma
ora sarebbe più opportuno usare il tempo passato, dal momento che in soli dieci
mesi il volto di Malpensa è completamente cambiato. Nel dossier si parla
dell´aeroporto del 2006 con 21,5 milioni di passeggeri e 255mila voli l´anno, e
un traffico giornaliero di 800 aerei tra le diverse compagnie. Ma si tratteggia
anche un futuro roseo: «Con il completamento della terza pista al Terminal 1, i
12 nuovi finger e la capacità del Terminal 2, Malpensa potrà raggiungere la
capacità di 30 milioni di passeggeri l´anno entro il 2015, il 40% in più
rispetto a oggi». Non solo non si arriverà mai a questi numeri, ma con la
contrazione partita a marzo, il numero dei passeggeri è sceso drasticamente (si
stima che saranno 6 milioni in meno l´anno). Così come il numero dei voli Alitalia che sono passati dai 1.238 settimanali a 312
nell´aprile 2008: saranno 200 da martedì. Con solo 3 collegamenti oltre oceano
al giorno (New York, San Paolo e Tokyo), una drastica riduzione di quelli
settimanali e la cancellazione di 17 tratte intercontinentali e 36 europee. Non
proprio quell´aeroporto che ci si aspetta per un evento internazionale della
portata dell´Expo.
( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina IV - Milano Malpensa,
sarà martedì nero tre ore di paralisi nello scalo Mille posti a rischio,
lavoratori in assemblea Decolla il primo aereo Alitalia ma altri 300 lavoratori
finiscono in cassa integrazione Castelli: "Aiuti come a Fiumicino"
GIUSEPPINA PIANO Il primo aereo in partenza della nuova Alitalia alle 6.10. Ma
contemporaneamente altri 300 lavoratori in cassa integrazione: non hanno più da
scaricare gli aerei cargo, da martedì staranno a casa per 14 giorni al mese e
il loro stipendio sarà dimezzato. Stime che parlano di altri 900/mille
posti a rischio con l´indotto, e che fanno salire a 3mila tra cassintegrati e
contratti non rinnovati il conto pagato da aprile a oggi. La rabbia che
diventerà protesta e promette tre ore di paralisi in aeroporto: tutti i lavoratori
dello scalo saranno in assemblea dalle 7 alle 10, aerei e passeggeri di tutte
le compagnie difficilmente partiranno in quella fascia oraria. Si annuncia
così, martedì, la giornata a lutto di Malpensa. Quella del change over dalla
vecchia alla nuova Alitalia ma anche della fine delle
speranze, per l´aeroporto, di essere un hub. Sarà un martedì nero. Anche se
proprio da qui, dallo scalo dove solo un anno fa la compagnia di bandiera
faceva 1.238 voli alla settimana (da martedì ne farà 200), all´alba partirà il
primo aereo della nuova Alitalia. Volo AZ676,
destinazione San Paolo. Battendo Fiumicino, ironia della sorte, visto che nel
derby Milano-Roma è stata la capitale a stravincere quanto a numero di voli.
Quello partirà, assicurano i lavoratori in aeroporto. Ma per tre ore rischierà
di essere l´unico: dalle 7 alle 10, infatti, è convocata un´assemblea aperta di
tutti i lavoratori di Malpensa, non solo di Sea, nell´area check-in. Non uno
sciopero, ma abbastanza per paralizzare lo scalo. Tanto più che in tutti la
rabbia è forte per come si è chiuso il dossier Alitalia
e per l´incertezza che pesa sul futuro dello scalo. L´assemblea è convocata da
sindacati confederali e autonomi (Cgil, Cisl e Uil più Ugl, Flai e Sdl). «Non è
una protesta contro i passeggeri ma contro il governo, per mettere in evidenza
la grave sofferenza e la forte preoccupazione dei lavoratori di Malpensa»,
spiega Ezio Colombo della Filt Cgil di Varese. Due le richieste:
«Ammortizzatori sociali subito e aprire il mercato a quelle compagnie che hanno
chiesto di operare su Malpensa», riassume il segretario lombardo della Filt
Cgil, Nino Cortorillo. Non basta la rivendicazione della Lega del cosiddetto
emendamento "salva-Malpensa" con cui «è stata garantita la
prospettiva di un forte rilancio», dice il sottosegretario Roberto Castelli.
Non risolve di certo i guai immediati. E lo stesso sottosegretario lo sa: «In
questo momento di soddisfazione non possiamo dimenticarci dei lavoratori che
perdono il posto di lavoro, ai quali occorrerà assicurare il medesimo
trattamento che è stato riservato ai lavoratori di Fiumicino». Ai dipendenti di
Alitalia in esubero è stata garantita cassa
integrazione lunga e salario integrato da un fondo nazionale, per cui la busta
paga è rimasta sostenibile. Il change over a Malpensa invece è un vero guaio
per i lavoratori che scaricano gli aerei cargo, che Cai non ha rilevato e che
finora non hanno trovato un compratore. Una batosta per i 296 dipendenti della
società privata Alha, tanto che l´azienda aveva stimato 134 esuberi. Per ora
non ci sarà nessuna mobilità: venerdì sera è stato raggiunto un accordo con i
sindacati per cui tutti gli addetti entrano in cassa integrazione per 14 giorni
al mese, con uno stipendio dimezzato a 750/800 euro. Così per un anno e poi il
buio, se non si risolverà la cessione del cargo dalla vecchia Alitalia a un compratore. Ma c´è anche l´indotto: camionisti
e trasportatori, piccole società e cooperative che vivevano del cargo fuori
dall´aeroporto fanno lievitare a mille i posti a rischio. E c´è Sea handling,
anche lei avrà contraccolpi dalla chiusura del cargo. E soprattutto, rischia
grosso con tutti i servizi di terra che la nuova Alitalia
da febbraio potrebbe decidere di affidare ad altri se non si troverà un
accordo.
( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina VI - Genova
Aeroporto, l´ultimo smacco la pubblicità Cai silura Genova
Martedì parte la nuova Alitalia, ma il "Colombo" non c´è Bosco (Cgil): "Perdiamo
lavoratori e voli, la situazione è insostenibile" AVA ZUNINO Se qualcuno
avesse avuto bisogno di conferme del disimpegno di Cai dall´aeroporto di
Genova, le ha trovate sui quotidiani di ieri. Alitalia
ha acquistato pagine pubblicitarie per dare informazioni ai potenziali clienti,
avvertendoli che comunque nei principali aeroporti italiani per quattro
settimane sarà a disposizione un team di persone «impegnato a fornirvi
informazione ed assistenza». Segue l´elenco degli aeroporti e incredibilmente
manca Genova, anche perché Cai-Alitalia ha deciso di
chiudere la sede del capoluogo ligure. «Siamo l´unico aeroporto italiano in cui
la nuova compagnia ha fatto solo assunzioni a tempo determinato (fino a
luglio), mentre altrove i contratti a tempo determinato sono in numero
residuale rispetto a quelli a tempo indeterminato: il disinteresse di Cai
sull´aeroporto genovese è palese», dice Ivano Bosco, segretario regionale della
Filt-Cgil. Di questo disimpegno chi vola si accorgerà a partire da domani,
perché entra in vigore il nuovo assetto e a Genova ci saranno cinque voli al
giorno in meno: tre su Roma, uno su Napoli e uno su Catania. Domani si apre una
settimana cruciale. Le istituzioni cittadine e regionali stanno cercando di
evitare che Genova e la Liguria siano declassate dai tagli all´aeroporto e sono
in attesa di risposte sia dal governo che dalla stessa compagnia aerea Cai.
Sperano in un dialogo. Roberto Cassinelli, deputato del Pdl che fa parte della
maggioranza di governo, dice: «Noi lavoriamo, ma siamo realisti e sappiamo che
è difficile ottenere qualcosa. Purtroppo la crisi dell´aeroporto è solo un
sintomo di una situazione di difficoltà oggettiva della città». Oggi pomeriggio
dovrebbe andare in aeroporto Luigi Grillo, Pdl anche lui, presidente della
Commissione trasporti del Senato, per incontrare i lavoratori. Domani e
dopodomani sarà molto difficile volare, sia a Genova sia negli altri aeroporti.
Al Cristoforo Colombo, dove sono state cooptate le persone necessarie a
garantire i servizi minimi, domani i lavoratori si riuniscono in assemblea a
partire dalle dieci alle tredici. Martedì si replica. Ivano Bosco, segretario
della Filt-Cgil, non nasconde la sua preoccupazione: «Non vediamo prospettive,
manca un´azienda di riferimento. Se la compagnia mantenesse a Genova una sede,
potremmo discutere dei numeri degli occupati. Ma i nuovi manager di Cai hanno
detto: non ci interessa la città». Intanto nel mondo politico cominciano a
volare gli stracci. I parlamentari del Pdl dicono di non aver ricevuto la
lettera del presidente della Provincia, Alessandro Repetto, Pd, che ha chiamato
tutti a raccolta. «Ma non è con queste iniziative - dice Cassinelli - che si
risolvono i problemi: l´aeroporto deve fare ogni sforzo per attirare traffico,
anche recuperando le linee che se ne sono andate, come il volo per Bruxelles. E
poi la città deve rilanciare la sua economia».
( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina XIII - Bari
Il caso Air Italy ricorre al Tar per lo slot negato a Linate L´Enac taglia un
volo tra Bari e Linate. E Air Italy ricorre al Tar. I giudici amministrativi
decederanno lunedì, alla vigilia della partenza della nuova
Alitalia. Il collegamento
tra lo scalo di Palese e quello di Milano è stato effettuato dalla compagnia aerea
low cost sfruttando un´autorizzazione temporanea dell´Enac, concordata per
sopperire alle difficoltà della compagnia di bandiera. Adesso Air Italy
vorrebbe continuare il suo servizio ma l´Enac non ha concesso la proroga
perché, dal 13 gennaio Alitalia saturerà tutti
gli slot disponibili su Linate. I passeggeri prenotati per il 12 gennaio
saranno deviati su Bergamo e accompagnati a Milano in bus.
( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina XIII - Bari
Aeroporti, boom di passeggeri A fine d´anno la crisi dell´Alitalia ha frenato la crescita Negli scali pugliesi quasi 200mila
viaggiatori in più rispetto a un 2007 da record PAOLO RUSSO La crisi Alitalia non ha affossato gli aeroporti
pugliesi. Ma il boom di Palese è ormai solo un ricordo. Nel 2008 i passeggeri
che hanno preso il volo dagli scali di Bari e Brindisi sono aumentati
complessivamente del 5,1 per cento rispetto allo stesso periodo dello
scorso anno. Un dato certamente positivo, se letto alla luce del tribolato
periodo attraversato dal sistema aeroportuale italiano a causa del collasso
della compagnia di bandiera. Ma lo stesso dato, il 5 per cento di crescita
rispetto al 2007, assume tutta un´altra connotazione se confrontato allo
straordinario trend di crescita conosciuto lo scorso anno dall´aeroporto Karol
Wojtyla che in soli 12 mesi vide aumentare i propri passeggeri del 21,2 per cento.
"Per Bari - ha sottolineato l´amministratore unico degli Aeroporti di
Puglia, Domenico Di Paola - si tratta di un risultato positivo ma certamente
inferiore rispetto all´incremento boom del 2007". Complessivamente, tra i
voli in partenza e in arrivo dagli scali di Bari, Brindisi e Foggia, nel 2008
sono transitati 3 milioni e 464mila passeggeri. Quasi 200mila in più rispetto
ai 12 mesi record del 2007. L´aeroporto più frequentato, come sempre, è stato
quello del capoluogo regionale. A Palese sono decollati o atterrati quasi due
milioni e mezzo di viaggiatori. Al secondo posto si è collocato lo scalo di
Brindisi che, lo scorso anno, ha sfiorato la cifra tonda di un milione. Ai gate
dell´aeroporto di Casale si sono messi in fila 977mila passeggeri. In termini
percentuali, l´aeroporto che è cresciuto di più è stato senz´altro il
"Gino Lisa" di Foggia. Ma in numeri, in questo caso, sono davvero
molto inferiori. Nel 2007 dallo scalo della Capitanata erano transitati appena
9mila viaggiatori. Che nel 2008 sono più che triplicati raggiungendo quota
30mila. Un 300 per cento in più frutto dell´avvio dell´attività della compagnia
aerea low cost Myair. com. Piccoli segnali incoraggianti in una stagione quasi
tutta da dimenticare, a causa delle difficoltà di Alitalia.
"Il risultato di quest´anno - ha commentato Di Paola - sconta le pesanti
penalizzazioni e il conseguente clima d´incertezza tra l´utenza, determinate
dalle ripetute cancellazioni di numerosi collegamenti Alitalia,
specie tra ottobre e dicembre 2008". Infatti è stato questo il bimestre
nero del sistema aeroportuale pugliese. A novembre e dicembre il traffico di
passeggeri dell´aeroporto di Brindisi è crollato del 14,5 per cento rispetto
allo stesso periodo dell´anno scorso. Solo i voli charter, per le località di
vacanza scelte dai baresi per trascorrere le ferie natalizie, hanno salvato
l´aeroporto di Palese da un tracollo simile. A novembre e dicembre i passeggeri
partiti e decollati da Bari sono cresciuti del 2,5 per cento rispetto all´anno
scorso. Anche il periodo più nero di Alitalia non ha
fermato la crescita dello primo scalo pugliese.
( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 21 - Economia
Il sottosegretario Castelli: "Dopo l´emendamento stop alle diatribe".
Assemblee dei lavoratori lunedì all´aeroporto di Fiumicino La Lega
"chiude" il caso Malpensa ma sulla nuova Alitalia resta il rischio caos
Berlusconi: Air France più decisa. Adusbef: tratta Roma-Milano la più cara
d´Europa ADRIANO BONAFEDE ROMA - Il governo chiude ufficialmente il caso Alitalia, ma il rischio-caos incombe sempre
sulla compagnia di bandiera: oggi e domani sono previste in tutta Italia varie
assemblee che potrebbero rovinare anche la festa del "battesimo"
della nuova società. Alle dichiarazioni ottimistiche del presidente del
Consiglio ha fatto eco la Lega, che ritiene definitivamente chiuso il
caso-Malpensa. Per Berlusconi «Air France si è portata decisamente in avanti
rispetto alle altre compagnie, ma nessuno ha chiuso la porta a Lufthansa». Per
il sottosegretario alle Infrastrutture, il leghista Roberto Castelli, «i dati
di fatto ci confermano che per Malpensa è più vantaggiosa l´alleanza con
Lufthansa. Indipendentemente dalle scelte di Cai, comunque, con l´emendamento
approvato dalla Commissione Bilancio della Camera è stata garantita la
prospettiva di un forte rilancio di Malpensa nel medio termine». Ma la lunga
guerra non è ancora finita e minaccia di guastare anche la festa di martedì
mattina, quando - alle 6,10 - partiranno i primi voli della nuova compagnia.
Tra i sindacati confederali e Cai-Alitalia è stata
firmata una tregua fino a domani mattina, quando ricominceranno le trattative
sull´applicazione concreta degli accordi già a suo tempo sottoscritti. Le parti
si erano incontrate venerdì scorso e i colloqui erano durati tutta la notte,
senza però arrivare a un accordo. Secondo i sindacati, molti passi concreti
della società sono dettati da un eccesso di discrezionalità. Così, ad esempio,
invece di assumere prima di tutto i lavoratori che hanno carichi di famiglia e
maggiore anzianità, in molti casi si è preferito assumere persone più giovani.
«Questo è potuto accadere - spiega Mauro Rossi, segretario nazionale trasporto
aereo di Filt Cigil - per il fatto che la società di consulenza Bcg ha
segmentato il lavoro in piccole unità: così facendo, in alcuni casi è accaduto
che dipendenti con maggiore anzianità fossero considerati in eccesso, mentre in
altri casi ci fosse posto per lavoratori più giovani». C´è poi un´eccessiva
presenza di contratti a tempo determinato. Mentre, per altri versi, c´è il
sospetto che si vogliano esternalizzare alcuni servizi che secondo gli accordi
dovevano essere svolti all´interno (ad esempio l´israeliana Bedek dovrebbe
occuparsi della manutenzione, mentre i servizi di handling dovrebbero essere
affidati alla Pegaso, «che guarda caso - dice Rossi - non applica il contratto
nazionale»). Domani sono previste assemblee sindacali in tutta Italia, a
cominciare da Fiumicino e Malpensa. Assemblee che riprenderanno anche martedì,
quando partiranno i primi voli della nuova Alitalia.
Il "battesimo" avverrà alle 6,10, con i voli in partenza da Malpensa
per San Paolo del Brasile e da Palermo (Air One) per Roma. «In generale -
sostiene Rossi - il clima che si respira fra i dipendenti di Alitalia
- non è dei migliori. è possibile quindi che i disservizi possano rivelarsi
anche più pesanti di quelli registrati la scorsa settimana». Sulla nuova Alitalia c´è già un duro giudizio dell´Adusbef, che ha
calcolato che il volo Roma-Milano costa 340 euro contro i 121 di quello da
Berlino a Monaco, circa il 180% in più di quanto chiede Lufthansa.
( da "Repubblica, La" del 11-01-2009)
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Pagina 41 -
Spettacoli Da domani su Canale 5 il gioco condotto da Alessia Marcuzzi Anche un
rom nella casa del Gf Questa volta tra di loro ci sono un non vedente, un rom
montenegrino arrivato in Italia su un gommone, e la hostess
dell´Alitalia diventata
celebre per essere stata fotografata durante le manifestazioni con un cappio al
collo. Sono i quindici ragazzi che da domani rimarranno isolati nella casa del
Grande Fratello per 99 giorni mentre 81 telecamere li spieranno e 98 microfoni
registreranno anche i loro più lievi sospiri. Alessia Marcuzzi è ancora
una volta la conduttrice del gioco. La gara di resistenza tra i quindici
partecipanti, ai quali dovrebbero aggiungersene altri due, avrà come premio al
vincitore la somma di 300mila Euro. Di età compresa tra i 21 e i 27 anni i
giovani, come al solito, hanno estrazioni sociali e geografiche diverse. Lo
show di apertura è domani su Canale
( da "Corriere della Sera" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- MILANO - sezione: PRIMA PAGINA - data: 2009-01-11 num: - pag: 1 categoria:
REDAZIONALE Aeroporti Aziende preoccupate per il trasporto merci. A Linate solo
la navetta per Roma Malpensa fa i conti con i tagli. Addio ai cargo Stop ai
cinque aerei cargo che trasportavano merci da e per Malpensa. Dubbi sul futuro
dei servizi di terra ( handling) dello scalo. E polemiche sul futuro di Linate.
Martedì decolla la nuova Alitalia, ma gli aeroporti di Milano devono scacciare le prospettive di
futuro incerto. Letizia Moratti esulta per l'emendamento al decreto anticrisi
che dovrebbe portare al potenziamento delle attuali 33 rotte intercontinentali
che attualmente gravitano su Malpensa. Una misura che «avrà un impatto
positivo nel medio periodo », dice il sindaco. Già, però rimane un presente che
parla di uno scalo che conta su meno di 190 voli intercontinentali a settimana
su 33 destinazioni.
( da "Corriere della Sera" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-01-11 num: - pag: 5
categoria: REDAZIONALE Pirellone Incontro tra gli amministratori del
settentrione. Penati: i risultati si misurano sulle rotte intercontinentali
garantite Pd all'attacco: Pdl e Lega inadeguati per le esigenze del Nord «Il
caso Malpensa è emblematico. Dimostra che il centrodestra è incapace, al di là
degli slogan, di farsi carico e risolvere i problemi del Nord». Alla prima
riunione del coordinamento pd delle regioni settentrionali, che si è svolta
ieri al Pirellone, tengono banco le vicende conclusive del
caso Alitalia e le sue
ripercussioni sugli scali lombardi che il segretario lombardo Maurizio Martina
giudica «gravissime» per tutta l'economia dei nostri territori. Il sindaco di
Torino, Sergio Chiamparino, ribadisce che «Malpensa è stata letteralmente
svenduta in un'operazione che risulta essere una gigantesca presa in giro».
«è vero che Malpensa ha dei problemi — sostiene la presidente del Piemonte,
Mercedes Bresso —, ma non si risolvono chiudendo lo scalo. Non mi pare che
distruggere FilippoPenati MaurizioMartina uno hub del Nord sia una buona idea e
mi pare che l'emendamento della Lega non garantisca alcunchè». Preoccupato
sull'efficacia dell'emendamento, che liberalizza gli slot, anche il presidente
della Provincia, Filippo Penati: «Il 13 gennaio a Malpensa ci saranno solo tre
voli intercontinentali e Milano e la Lombardia saranno isolati dal resto del
mondo: i risultati dell'azione di governo si MercedesBresso Riunione Si è
svolta nella giornata di ieri al Pirellone la prima riunione del coordinamento
del Pd delle regioni del Nord Italia SergioChiamparino misurano non sugli
annunci, ma dal numero di rotte intercontinentali che si garantiscono allo
scalo. E intendo rotte disponibili da domani, non tra cinque anni, quando potrebbe
essere troppo tardi». Insiste anche il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati:
«Serve un piano nazionale degli aeroporti. Per questa parte del Paese è
importante affrontare il nodo di Linate e Malpensa». Fuori dal coro, il sindaco
di Venezia, Massimo Cacciari, che ribadisce la propria posizione: «Di Malpensa
non me ne frega niente. A me interessa solo che i miei concittadini possano
avere un servizio efficiente che da Venezia permetta loro di raggiungere un hub
che li colleghi a tutto il mondo. Che sia Malpensa, Francoforte o Fiumicino,
proprio non mi importa». C'è poi il risvolto politico che va oltre la vicenda
Malpensa: «Sul federalismo — ricorda Martina — la Lega gioca una battaglia
ideologica che non per forza si tradurrà in benefici per i territori». Lacuna
evidente soprattutto sul tema della crisi, questione approfondita ieri poiché
investe soprattutto queste regioni del Nord: «Il governo Berlusconi — attacca
il capogruppo regionale del Pd, Carlo Porcari — ha molti ministri eletti dalle
nostre parti, cui sono state affidate deleghe strategiche. Eppure la loro
inadeguatezza è totale e evidente». Quindi? «è importante, per cominciare,
essersi ritrovati a parlare non di noi ma delle questioni che interessano i
cittadini », premette Riccardo Sarfatti, presidente dell'Associazione per il
Partito Democratico. Poi, si vedrà. Elisabetta Soglio
( da "Corriere della Sera" del 11-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-01-11 num: - pag: 5
categoria: REDAZIONALE Malpensa, dopo i tagli ora si riparte «Ma senza i cargo economia
a rischio» Martedì arriva la nuova Alitalia. A Linate rimane solo la navetta per Roma Il piano della
compagnia L'allarme della Cgil: «è facile immaginare che già dalle prossime
settimane i voli di Alitalia su Linate andranno progressivamente a diminuire» Il presidente
di Fiera Milano, Perini: un guaio per le imprese, eppure di trasporto merci c'è
sempre una gran richiesta La nuove rotte intercontinentali che chissà se
e quando arriveranno, lo stop ai cinque aerei cargo che trasportavano merci da
e per Malpensa, e la questione dei lavoratori di terra (Cai non ha ancora
deciso se rinnovare il contratto handling con Sea). E poi ancora, ultimo tema
sul tappeto, il destino di Linate. Martedì prossimo arriva la nuova Alitalia, ma tra Malpensa e il Forlanini la nebbia rimane
bassa e fitta. Letizia Moratti ha esultato per l'emendamento inserito nel
pacchetto anti-crisi del governo che dovrebbe portare al potenziamento delle
attuali rotte intercontinentali. «Impatto positivo nel medio periodo», aveva
detto il sindaco. Rimane però il presente. Che parla di uno scalo che conta su
meno di centonovanta voli intercontinentali a settimana, divisi su trentatré
diverse destinazioni. Diciotto, tanto per dire, le mete perse dal marzo
dell'anno scorso a oggi perché abbandonate dalla compagnia di bandiera. Dalla
Russia all'India, passando per diverse piazze del Nord America. Ancora più
esplicito l'assessore ai Trasporti della Regione, Raffaele Cattaneo: «L'
emendamento su Malpensa va bene, va nella direzione giusta ma non è la panacea
di tutti i mali. Potrà portare risultati solo sul medio-lungo periodo ». A
preoccupare, e molto, c'è poi la questione del trasporto merci. I cinque cargo
da martedì rimarranno a terra. «Lo scenario più probabile è che dal 13 gennaio
le merci prenderanno la strada di Francoforte e Zurigo per essere imbarcate e
recapitate a destinazione », spiega Nino Cortorillo, segretario regionale della
Filt-Cgil. Michele Perini, presidente di Fiera Milano, sul punto è durissimo:
«Questo è proprio un bel guaio per le imprese e per il tessuto economico. Ed è
una cosa incomprensibile, visto che di trasporto merci c'è sempre una gran
richiesta ». Conclusione amara: «Siamo bravissimi, in tempi di crisi, a dare
lavoro agli altri». Preoccupa Malpensa, ma preoccupa ancora di più Linate. Il
sindaco Moratti, su questo, non aveva usato giri di parole: «Le previsioni sono
quelle di una sostanziale chiusura dell'aeroporto di Linate alla sola navetta
Milano-Roma». Di più. Spiega Cortorillo: «Facile immaginare che già dalle prossime
settimane i voli per la Capitale andranno progressivamente a diminuire. Con
l'assorbimento di AirOne, la compagnia di bandiera non si troverà più
competitor in casa e la tentazione sarà allora quella di ridurre la frequenza
degli aerei». Altro interrogativo: la questione dei lavoratori dell'handling,
gli addetti ai bagagli e ai servizi di terra. La nuova Alitalia
non ha ancora deciso se il servizio continuerà ad essere affidato a Sea. «Se
così non fosse, si aprirebbero scenari pesanti. Perché significherebbe avere il
cinquanta per cento di lavoro in meno», spiega Cortorillo. La crisi, intanto, è
arrivata anche in città. In pieno centro. Da un paio di giorni gli uffici di Alitalia all'interno della stazione di Cadorna hanno chiuso
porte e battenti. In cassa integrazione i 24 lavoratori che operavano
nell'unico punto assistenza della compagnia di bandiera all'interno della
città. Interrogativi, preoccupazioni, speranze. E certezze. Dice Perini: «Non
so come andrà a finire, ma se pensano che gli imprenditori milanesi per volare
all'estero vadano a Fiumicino non hanno capito niente. Io piuttosto vado a
Oslo». Andrea Senesi
( da "Corriere della Sera" del 11-01-2009)
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Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-01-11 num: - pag: 29 categoria:
REDAZIONALE La nuova compagnia Domani il consiglio sull'alleanza Alitalia sceglie i manager Ultimatum dei sindacati Il
premier: Lufthansa? La porta non è chiusa Sale la tensione: aggredito un
sindacalista Cisl da un ex dipendente nell'ascensore di una palazzina della
Magliana ROMA — Alitalia scalda i motori per la
partenza di martedì ma i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt e Ugl Trasporti
minacciano di boicottarne il decollo. Ieri l'amministratore delegato della
compagnia, Rocco Sabelli, ha incontrato un'ottantina di dirigenti di fresca
nomina provenienti dalla vecchia Alitalia e da Air One.
Non per tutti ci sarebbe stata l'assunzione a tempo indeterminato: alcuni
sarebbero stati reclutati a termine, altri a progetto, per taluni lo stipendio
sarebbe stato rivisto. Intanto il clima sindacale resta surriscaldato. Il
segretario nazionale responsabile del trasporto aereo Fit-Cisl, Claudio
Genovesi, avrebbe subito un'aggressione, qualche giorno fa, da parte di un ex
dipendente, nell'ascensore di una delle palazzine della Magliana. Il
sindacalista non avrebbe riportato conseguenze serie ma l'episodio testimonia
la tensione crescente. L'incontro, svoltosi nella notte tra venerdì e sabato,
tra azienda e sindacati non ha sortito alcun risultato. I sindacati continuano
a contestare l'applicazione dei criteri di assunzione che in alcuni casi
avrebbe privilegiato i più giovani a scapito degli anziani, solo per questioni
di maggiore economicità. Sempre secondo le quattro sigle, sarebbero rimasti
fuori dalle previste assunzioni un centinaio di dipendenti di Airport e
altrettanti della Manutenzione, anche a causa della esternalizzazione di alcune
lavorazioni. Inoltre il servizio delle pulizie sarebbe stato affidato alla
Pegaso, che non applicherebbe il contratto di Assoaeroporti. Infine i sindacati
lamentano la chiusura di «sale-amica» e sedi periferiche con conseguenti
ulteriori esuberi a Genova, Venezia e Torino. Restano ancora incerte infine le
sorti dei lavoratori del cargo, di Atitech e Ams. Un nuovo incontro è previsto
per domani alle 9. Se non ci saranno risultati, sono già convocate assemblee
per i prossimi giorni, capaci di inibire ogni attività, come è già successo.
«C'è un misto di arroganza e incompetenza che mette a rischio la partenza di Alitalia» dice Mauro Rossi della Filt-Cgil. Dietro le quinte
si muovono le diplomazie: vertici sindacali si sarebbero rivolti direttamente
al sottosegretario Gianni Letta perché interceda con Sabelli. Tutto è pronto
per il decollo.
( da "Corriere della Sera" del 11-01-2009)
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Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Lettere al Corriere - data: 2009-01-11 num: - pag: 31
categoria: REDAZIONALE Risponde Sergio Romano LA VOGLIA DI SCRIVERE CONSIGLI A
UNA DODICENNE Questa lettera è abbastanza personale e non so se avrò l'onore di
ricevere una risposta. Sappiate però che sarò davvero molto felice anche solo
se lei la leggesse. Mi chiamo Maria Chiara e ho 12 anni, faccio dunque la
seconda media. Da quando ero piccola ho sempre amato scrivere e da grande mi
piacerebbe lavorare al Corriere della Sera e scrivere dei libri. Come ho già
detto, scrivere è una mia grande passione perché mi permette di coinvolgere i
lettori e di esprimere a loro le mie sensazioni. In quinta elementare,
accompagnata dalle maestre, ho visitato la sede del Corriere della Sera di
Milano, e da quel momento, sebbene avessi già la passione della scrittura nelle
vene, mi sono «innamorata» del Corriere. Ora io scrivo molto, certamente i miei
sono dei testi modesti, ma il mio mito resta comunque il Corriere. La mia
domanda è: che cosa posso fare per poter pubblicare i miei libri, o per
PRESIDENZA USA Condoleezza Rice Caro Romano, spesso mi sono chiesto come mai
negli Usa il Partito Repubblicano non abbia candidato alla presidenza un
personaggio come Condoleezza Rice. Giovane donna di colore, la Rice per le sue
caratteristiche sarebbe stata l'unica a poter contrastare la dirompenza
dell'effetto Obama. Perché quella che poteva sembrare una candidata naturale
non è stata nemmeno mai in corsa per la Casa Bianca? Antonio Tretola
a.tretola@alice.it Perché non è una donna politica, non ha una propria base
elettorale e, soprattutto, perché ha sempre recitato diligentemente la parte
del consigliere e dell'esecutore. CONTRO LA CRISI Un rimedio opinabile Caro
Romano, in questo periodo di crisi dalla quale non sappiamo quando usciremo,
non sarebbe importante, oltre a studiare e a lavorare, imparare a fare il pane
e il sapone; piantare le patate e gli ortaggi; aggiustare le scarpe e tutte le
altre cose invece di buttarle via? Insomma, fare tutte quelle cose che facevano
i nostri nonni e bisnonni? Giberto Gnisci Locri@email.it Che cosa farebbero le
industrie alimentari, i calzaturifici, farmi iniziare a conoscere in giro?
Probabilmente questo non è lo spazio giusto in cui domandare questo, ma non
sono riuscita a trovare altri indirizzi. Maria Chiara Cuzzola Maryky_96@live.it
Cara Maria Chiara, Q uando ero un po' più grande di lei (ma non molto) fui
presentato al poeta Salvatore Quasimodo di cui avevo letto una raccolta di
versi («Ed è subito sera ») e le belle traduzioni dal greco appena pubblicate
da Mondadori. Quasimodo aveva 45 anni (era nato a Modica in Sicilia nel 1901),
aveva piccoli baffi molto curati, occhi scuri, capelli neri leggermente crespi,
forse dipinti e pettinati in modo da nascondere una incipiente calvizie. Sapevo
che insegnava da qualche anno letteratura greca al Conservatorio di Milano
grazie a Giuseppe Bottai, allora ministro dell'Educazione nazionale e grande
patrono di intellettuali che più tardi sarebbero diventati comunisti. Il mio le
aziende agricole, i fabbricanti di prodotti chimici e di cosmetici? Lei ha
descritto una economia dell'autosufficienza e della sopravvivenza: l'esatto
opposto di una moderna società dei consumi. ABILI MANAGER Le madri casalinghe
Finalmente anche la Chiesa si è accorta di noi, madri casalinghe, che svolgono
da sempre un lavoro produttivo! Personalmente non mi interessa «un certo
riconoscimento economico»: basterebbe avere degli sgravi fiscali consistenti
per il nucleo familiare. Da anni sostengo che le casalinghe detengono un forte
potere sull'economia nazionale capace di orientarne i consumi e gli incrementi.
In teoria non conosciamo le leggi della finanza, la programmazione del budget,
la gestione delle scorte, l'accantonamento per il risparmio e come ridurre le
uscite, ma assicuro che nel dirigere e gestire una famiglia il nostro senso
pratico e buon senso sono insuperabili. Rosella Buzzi Zanni zannifamily@alice.it
FRA ITALIANI E LAVORO Rapporto biasimevole Penso che la causa dei guai che ci
affliggono sia questa: noi italiani lavoriamo poco e malvolentieri. Infatti
poco lavoro fatto malvolentieri dà quasi sempre cattivi risultati.
presentatore, anch'egli professore al Conservatorio, gli disse: «Questo è un
ragazzo che scrive poesie». Quasimodo mi guardò con il sorriso enigmatico di
una statua greca e disse sottovoce con un accento siciliano che tutti i
ragazzi, negli anni della pubertà, scrivono poesie. Aveva ragione,
naturalmente, ma la frase non mi piacque. Non commetterò quindi l'errore di
dirle che l'inclinazione alla scrittura può essere uno stato d'animo passeggero
negli anni dell'adolescenza. Non glielo dirò perché credo che lei debba
coltivare la sua inclinazione e cercare di soddisfare i suoi desideri. Se
vivessimo negli Stati Uniti le suggerirei di cominciare a frequentare, non
appena avrà terminato la scuola media, qualche corso di «creative writing»
(scrittura creativa). Ma non mi sembra che in Italia, nonostante Non voglio
essere troppo severo con la mia nazione, ma credo che un'ipotetica «commissione
Onu per i doveri umani» avrebbe molto da obiettare sui nostri comportamenti. E
poiché tale commissione non c'è, la facciamo franca! Luigi Conti studioconti@gmail.com
MONETE EUROPEE Senza l'Islanda Qualche settimana fa nel pieno della bufera
finanziaria l'Islanda ha ipotizzato di adottare unilateralmente l'euro come
propria valuta, per cercare di stabilizzare la propria economia. Mi domando
allora perché l'Islanda non sia stata nemmeno disegnata sulle nuove euro-monete
coniate dal primo gennaio 2008 che dovrebbero rappresentare tutta l'Europa?
Paolo Sinigaglia, Como NEL NOSTRO PAESE Esercito netturbino Ci siamo attrezzati
con un esercito professionista. Ed ora ecco che cominciamo, sempre più spesso,
ad utilizzarne gli uomini per portar via la monnezza dalle strade del
Napoletano e per spalare la neve a Milano. Allora sarebbe qualche iniziativa
personale (la scuola torinese di Alessandro Baricco), questi corsi abbiano
avuto fortuna. Posso dirle soltanto che per scrivere occorre anzitutto leggere
molto. Legga soprattutto letteratura dell'Ottocento e dei primi decenni del
Novecento: racconti, poesie, romanzi storici, romanzi gialli, libri di viaggio
e d'avventure. Legga Stendhal, Balzac, Flaubert, Maupassant, Dickens, Jane
Austen, le sorelle BrontË, Trollope, Walter Scott, Conan Doyle, Tolstoj, Gogol,
Cechov, Melville, Goethe, Theodor Fontane, Thomas Mann, Manzoni, Nievo, Verga,
Pirandello. Legga senza troppo preoccuparsi dell'ordine delle sue letture. E se
alcuni libri le sembreranno per il momento troppo difficili, provi a leggerli
nelle versioni ridotte per ragazzi che sono apparse, tra l'altro, in alcune
speciali collane di Mondadori e di Bompiani. Li rileggerà più tardi,
dall'inizio alla fine, con maggiore piacere. Questi libri servono a creare
modelli da imitare. Copiare e imitare non sono, nella stato meglio, quando
c'era il servizio di leva, che lo facessero gli uomini, quando c'erano,
chiamati temporaneamente a servire il Paese. O no? Nilde Tagliabue, Milano
TASSA SUGLI STRANIERI I permessi svizzeri La proposta della Lega di far pagare
un permesso di lavoro o di soggiorno a uno straniero o immigrato non deve
stupirci più di tanto, considerato che anche noi italiani che lavoriamo in
Svizzera ne siamo sottoposti da sempre sia al momento del primo rilascio del
permesso, sia ad ogni singolo rinnovo annuale, triennale, quinquennale, senza
che nessuno abbia mai avuto nulla da ridire. Gian Michele
Merloni Cassano Spinola (Al) DALL'ALITALIA In attesa di un grazie Ho letto la
pubblicità della nuova compagnia aerea italiana. Mi aspettavo anche un
ringraziamento agli italiani che sono stati costretti dal loro premier a pagare
i 3 o 4 miliardi di euro (chissà se sapremo mai la verità!) di deficit
che la vecchia Alitalia aveva accumulato, per non
parlare poi del costo della cassa integrazione per 7 anni per il personale
lasciato a casa! Roberto Maria Minarini Vicenza formazione di uno scrittore o
di una scrittrice, brutte parole. I grandi pittori si sono fatti le ossa
copiando i quadri dei loro maestri. I giovani scultori hanno imparato il
mestiere copiando Donatello e Michelangelo. I musicisti hanno imparato a
comporre musica suonando gli spartiti dei grandi compositori. Non ci sarà
alcunché di riprovevole se lei cercherà di scrivere un racconto al modo di
Cechov o una novella nello stile di Pirandello. Copiando lei capirà meglio
quali siano i problemi che occorre risolvere per dare al personaggio un tocco
di credibilità, rendere la narrazione scorrevole, descrivere un dialogo o un
paesaggio. E capirà soprattutto se è disposta a sopportare le pene di uno
scrittore, eternamente tormentato da due sentimenti contraddittori: la
convinzione di essere bravo e il timore di non esserlo. Quanto al suo desiderio
di scrivere per il Corriere, posso dirle soltanto questo: se lei lo vorrà con
tutte le sue forze, il Corriere, prima o dopo, finirà per accoglierla. LEGGE DA
MODIFICARE Le parole non bastano Una persona che ha confessato un assassinio
dopo essere stata assolta con sentenza passata in giudicato. La legge prevede
infatti che non possa essere più condannata perché non è possibile giudicare lo
stesso soggetto due volte per lo stesso reato. Ciò ha suscitato grida di
scandalo giustissime, ma quasi rassegnate. Non mi sembra infatti di aver
sentito qualcuno che ha elaborato una riflessione del tipo: le leggi non sono
né perpetue né immutabili, si possono promulgare, revocare e modificare. Forse
cambiare è troppo faticoso o difficile per chi è designato a tali compiti?
Alessandro Chiari, Perugia REVISIONI AUTO Costo raddoppiato Ho effettuato la
revisione auto. Il costo è stato molto superiore all'ultima volta (2 anni fa) e
addirittura più che raddoppiato rispetto a 4 anni fa (30,99 euro): infatti ora
ho speso 64,80 euro. La revisione, che ha come scopo quella di verificare se il
veicolo è sicuro, diventa un ulteriore onere che si aggiunge a tanti altri e
poiché il controllo, dopo 4 anni dall'immatricolazione, deve essere effettuato
ogni due anni, la spesa potrebbe essere definita un'ulteriore tassa sulle
macchine. Gennaro Ianniello SS. Cosma e Damiano (Lt)
( da "Corriere della Sera" del 11-01-2009)
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Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Spettacoli - data: 2009-01-11 num: - pag: 43 categoria:
REDAZIONALE Il caso Comincia la nona edizione: oltre alla hostess del cappio,
anche un ex clandestino tra i concorrenti Gerry, non vedente, al Grande
fratello Il trentunenne calabrese: «Mi metto in discussione, ma non voglio
sconti» Una poltrona per due dalla Spagna Due italiane sono entrate l'altroieri
nella casa del «Grande Fratello» spagnolo: non sanno ancora, però, che una di
loro passerà domani sera all'edizione italiana. Sono: Doroti Polito, 27 anni (a
sinistra), e Leonia Coccia, 23 anni I disabili «La tv punta all'audience però
potrebbe tornarci utile» ROMA — Un non vedente al Grande Fratello. Che ne pensa
il presidente nazionale dell'Associazione disabili visivi (10 mila iscritti in
tutt'Italia) Giulio Nardone che, a 73 anni, scia anche sulle piste nere?
«Innanzitutto non chiamateci "non vedenti": il politically correct
non ci piace. Siamo ciechi! Quanto poi al concorrente Gerry, spero solo che non
venga presentato come un "mostro" in senso miracolistico, ma come
chi, nonostante la minorazione, possa fare tante cose. Mi pare una persona che
si offra con spirito positivo: atteggiamento che, nella nostra associazione,
tentiamo di inculcare ai nostri iscritti. Basta col vittimismo, pure i ciechi
possono condurre una vita serena». Il sospetto, però, che l'inserimento nel Gf
sia una mossa strategica per l'audience esiste: «Certo — afferma Nardone — è un'operazione
mediatica commerciale, che mira a sbancare gli ascolti. Ma non è detto che non
possa tornarci utile, sfatando per esempio tanti luoghi comuni sui ciechi». Per
esempio? Ribatte: «Che i ciechi siano tutti tristi. Se si accetta l'handicap,
anche la nostra vita può riservare molte gioie». E. Cost. All'aeroporto di
Fiumicino si occupa del trasporto dei disabili La «casa» è stata adattata per
accoglierlo ROMA — Si chiama Gerry, ha 31 anni, è di origini calabresi ma vive
e lavora a Roma. è non vedente dalla nascita e sarà nella «casa» del Grande
Fratello 9, il reality in onda da domani su Canale 5, condotto da Alessia
Marcuzzi. «Sono un non vedente — dice nel video del provino — ma faccio un uso
propositivo della mia disabilità e mi metto sempre in discussione. Nel Grande
Fratello non accetto sconti, voglio vivere quest'esperienza alla pari.
Soprattutto non rappresento categorie». è disinvolto davanti alla telecamera,
sembra che l'abbia sempre frequentata. Gioca con uno strumento che tiene in
mano come un telecomando: «Sapete cos'è questo?», chiede rivolto alla
telecamera. Si avvicina a una ragazza dello staff, le passa addosso l'aggeggio
e spara la battuta ridendo: «è uno gnoccometro!». In realtà, si tratta di un
rilevatore di luce. Ma Gerry che lavoro fa? Spiega Paolo Bassetti, produttore
Endemol Italia: «All'aeroporto di Fiumicino si occupa del trasporto dei
disabili ». Tant'è, ma per accoglierlo, la «casa» è stata «adattata». Spiega il
capo degli autori Andrea Palazzo: Protagonista Alessia Marcuzzi e il nuovo logo
della trasmissione «Abbiamo adottato qualche accorgimento: per esempio,
essendoci una piscina, abbiamo messo delle barriere e abbiamo fatto in modo che
Gerry possa usare gli elettrodomestici come tutti gli abitanti della
"casa". Potrebbe però accadere — osserva — che un oggetto abbandonato
accidentalmente, possa diventare per lui un pericoloso ostacolo. Ci
raccomandiamo alla sensibilità degli altri concorrenti ». Da Fiumicino, come
Gerry, arriva anche Daniela Martani, la bella hostess dell'Alitalia, ribattezzata «la pasionaria»
della lotta sindacale, che cercava riflettori televisivi da tempo. Racconta la
Marcuzzi: «Ha partecipato a vari provini, per sfondare nello spettacolo. L'anno
scorso aveva già provato al Gf ma non era stata presa ». Stavolta ce
l'ha fatta e senza la «corda al collo», come appariva nei tg, durante i giorni
caldi della protesta, mentre scandiva lo slogan «questa è la vera cordata!».
Sul versante «etnico », ci sarà Ferdy, diciottenne montenegrino rom: è arrivato
in Italia a bordo di un gommone dieci anni fa, era un clandestino, oggi fa il
cuoco ed è orgoglioso del suo riscatto. Non è orgogliosa del suo quartiere
Claudia, una ragazza palermitana che vive nella realtà dura dello Zen: «Un
quartiere a rischio — conferma nel video — ma voglio continuare a viverci,
facendo volontariato e sogno di metter su un teatro con i bambini». Sogni e
speranze, compresa quella di agguantare il premio finale di 300 mila euro. I
partecipanti al Gf9 sono più giovani delle passate edizioni, tra i 21 e i 37
anni. Non ci saranno coppie. Tra i 15 concorrenti, prevalgono i lombardi e, tra
le professioni, farmacisti, architetti, psicologi. C'è anche un surfista romano
che, colpito da un fulmine vent'anni fa sulla spiaggia di Fregene, e poi uscito
dal coma, ora vive alle Hawaii. Non manca lo «sciupafemmine», avverte la
Marcuzzi: Gianluca, playboy che vive tra Napoli e Hollywood, «con la fissazione
di volersi fidanzare con me», scherza la conduttrice. Infine, il gemellaggio
con il Gf spagnolo. Due concorrenti italiane, Leonia (macellaia) e Doroti
(cameriera), sono state spedite a Madrid, dove pensano di partecipare al Grande
Hermano: ignorano che domani, nel corso della prima puntata, il televoto
deciderà chi delle due entrerà, invece, nel reality italiano. Quando lo
scopriranno sarà una delusione? Emilia Costantini
( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina
1 - Prima Pagina Stanotte il primo volo della nuova Alitalia i sindacati
protestano e minacciano il caos Parte oggi la Cai targata Air France su Malpensa
scontro Moratti-premier ADRIANO BONAFEDE ALLE PAGINE 6 E 7 SEGUE A PAGINA 6
( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 6 - Economia
Oggi la lunga notte del "change over" ma niente rischi per biglietti
e Mille miglia Il dossier Un "black out" di sette ore nei voli per
consentire il passaggio di consegne ROMA - Per l´Enac quella tra oggi e domani
sarà davvero una lunga notte. In serata ci sarà il ´closing´ ufficiale
dell´operazione: vecchia e nuova Alitalia si
incontreranno nella sede dell´Ente a Castro Pretorio per la firma del contratto
di cessione degli asset. In quella sede, l´authority rilascerà il certificato
di operatore aereo e la licenza di vettore per l´inizio delle operazioni della
nuova società. Dalle
( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 6 - Economia Alitalia-Air France al decollo duello tra Berlusconi e la
Moratti Il sindaco: una chance a Lufthansa. Il premier: ormai è tardi Previste
assemblee negli scali. Angeletti (Uil): stiamo litigando con Cai ADRIANO
BONAFEDE ROMA - Finisce oggi per Alitalia l´epoca
delle parole, delle discussioni, dei tentennamenti e delle marce indietro. In
una giornata densa di avvenimenti, verrà definitivamente formalizzata la scelta
di Air France-Klm come partner e da domani mattina alle 6 partiranno i voli
della nuova compagnia, dopo uno stop di alcune ore per permettere all´Enac di
effettuare il passaggio delle consegne. Lo stesso presidente del Consiglio,
Silvio Berlusconi, ha riconosciuto che la partita della scelta dell´alleato si
è ormai chiusa: «Air France ha approvato un accordo che è molto vantaggioso per
Alitalia, mentre Lufthansa non ha mai avanzato
proposte concrete. Dalla Germania non è mai nemmeno arrivata una richiesta di
termini per presentare una nuova proposta». Praticamente ignorato da Berlusconi
l´ultimo appello del sindaco di Milano, Letizia Moratti, «per dare a Cai più
tempo per valutare un´offerta seria che Lufthansa è interessata a fare». E la
Moratti ha poi anche polemicamente ricordato: «Se la compagnia è privata,
perché i debiti sono finiti ai cittadini?». Questa mattina, dunque, il cda di Cai-Alitalia deciderà di accettare l´offerta di Air France che intende
acquisire il 25% del capitale per una somma vicina ai 310 milioni di euro. E a
fine giornata ci dovrebbe essere il closing ufficiale: vecchia e nuova Alitalia s´incontreranno nelle sede
dell´Enac per la forma del contratto di cessione degli asset. In quella
sede l´authority rilascerà la licenza per l´inizio delle operazioni della nuova
società. Ma la nascita della nuova Alitalia non
avverrà sotto una buona stella. I sindacati sono ancora sul piede di guerra:
oggi e domani sono previste assemblee di lavoratori in tutta Italia, a
cominciare da Fiumicino e Malpensa. In quest´ultimo scalo domani, dalle 7 alle
10 incrocerà le braccia il personale della Sea. Stamani riprende la trattativa
cominciata venerdì notte e poi sospesa per il week end. I sindacati non sono
per niente soddisfatti di come Cai-Alitalia ha
applicato gli accordi a suo tempo sottoscritti. «Stiamo ancora litigando con
Cai: se non applica gli accordi presi con coi e con il governo, certamente
reagiremo, anche se nel modo meno dannoso per i passeggeri», ha detto il leader
della Uil, Luigi Angeletti. L´Enac, intanto, ha auspicato che la nuova Alitalia mantenga gli alti parametri di sicurezza della
vecchia compagnia: «Negli ultimi 10 anni - ha detto il presidente Vito Riggio -
l´Alitalia si era attestata su un indice doppio
rispetto a quello dei migliori paesi del mondo: 0 incidenti su 6 milioni di
voli, contro 1 ogni 3 milioni». Sul fronte politico, Pierluigi Bersani,
ministro ombra dell´Economia, ha detto: «La soluzione prospettata dal governo
su Alitalia ci porta meno occupazione, meno voli
interni, non un collegamento internazionale in più e prezzi più alti. Per cosa
abbiamo speso questi 3 miliardi? Per un´esigenza elettorale di Berlusconi».
( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina
V - Milano Stasera l´addio a Alitalia: "Sbagliato
l´accordo con Air France". Artusi, Fiera: non buttiamo anni di
investimenti La Moratti attacca il governo "Non difende Malpensa".
Penati: brava, adesso battaglia insieme «Fanno i loro interessi e si presentano
come salvatori della Patria». Alla vigilia delle nozze tra Alitalia
e Air France Letizia Moratti chiede in extremis di riaprire la partita con
Lufthansa per salvare Malpensa e si mostra durissima con gli imprenditori della
cordata Cai. Ma anche con il governo: «La Cai non è una compagnia di bandiera,
l´esecutivo dovrebbe svolgere un ruolo di garanzia: come si fa a confondere gli
interessi di un gruppo privato con quelli del Paese?». Il sindaco ricorda
inoltre il trattamento di favore fatto dal governo a Colaninno e soci: «Tre,
quattro miliardi sottratti ai contribuenti e il monopolio della tratta più
redditizia, la navetta Milano-Roma». Penati: «Finalmente, adesso ci sono le
condizioni per una battaglia comune». Artusi, ad della Fiera: attenti a non
buttare tanti anni di investimenti. Malpensa è fondamentale per il Paese.
BENNEWITZ E SALA A PAGINA III
( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina VII - Milano
Malpensa, la rabbia della Moratti «Regalati 4 miliardi ai privati, tradito
l´interesse nazionale» Attacco agli industriali: "Avrei voluto qualche
voce in più in nostro aiuto" Plauso da Penati "Lottiamo insieme
contro i favori fatti a un´èlite economica" RODOLFO SALA Contro gli
imprenditori della Cai: altro che compagnia di bandiera, «fanno solo i loro
interessi e si presentano come i salvatori della Patria». Ma soprattutto contro
il governo, accusato di non svolgere nell´intricatissima
vicenda Alitalia «un ruolo
di garanzia». Alla vigilia del matrimonio, confermato ieri mattina da
Berlusconi, tra Alitalia e
Air France, Letizia Moratti si mette l´elmetto, rompe un silenzio che durava
dal vertice romano di mercoledì e si toglie parecchi sassolini dalle scarpe.
Per farlo sceglie il salotto televisivo di Lucia Annunziata, e in mezz´ora di
botta e risposta allarga lo strappo sulla nuova Alitalia
tra l´esecutivo e il «fronte del Nord». Il sindaco conosce benissimo l´esito della
battaglia nordista per aprire la compagnia a Lufthansa, le è bastato sentire
quel che ha detto in mattinata Berlusconi a Roccaraso: tempo scaduto, domani si
parte. «Le battaglie - scandisce gelida - si possono vincere o perdere,
l´importante è combattere quelle in cui si crede». Ma importante è soprattutto
«fare chiarezza sugli interessi in gioco». Delle due l´una: «Se la Cai è una
compagnia di bandiera, quindi di interesse pubblico, il governo non può
sottrarsi a un ruolo di garanzia, cioè deve essere sicuro che la scelta tra
questa compagnia è la scelta migliore; ma così non è». E ancora: «Se invece Cai
è una compagnia privata, allora non si capisce perché le è stato permesso di
avere quello che la vecchia Alitalia non aveva avuto,
cioè il non farsi carico dei 3-4 miliardi di euro che sono finiti a carico dei
contribuenti, e perché le è stata concessa una moratoria di tre anni
sull´esclusiva della rotta più redditizia, la navetta Milano-Roma». Dunque ci
vuole un supplemento di riflessione: Roma riapra la partita con Lufthansa. Sono
fulmini contro la scelta della partnerhip francese: «Air France ha un modello
mono-hub, quindi svilupperà alternativamente Malpensa o Fiumicino mandando
tutto il resto a Parigi o Amsterdam», mentre Lufthansa avrebbe puntato su un
solo hub. Conclusione: «Come si fa a pensare che l´interesse nazionale coincida
con quelli, pur legittimi, di una cordata di imprenditori privati?». è un
j´accuse al governo, «che per questo deve intervenire», ma il sindaco non
risparmia neppure una fetta del mondo da cui proviene: «Mi sarebbe piaciuto
sentire dagli imprenditori qualche voce in più levarsi a difesa di Malpensa».
Parole dure, e chiare, accolte con soddisfazione dal presidente della Provincia
Filippo Penati: «Finalmente, adesso si apre la possibilità di costruire
iniziative comuni con il sindaco, per costruire una vera lobby territoriale che
non si limiti ad accontentarsi come fa la Lega sbandierando l´emendamento salva
Malpensa che non accenna neppure alla liberalizzazione delle rotte; possiamo
fare una battaglia insieme per dire a Berlusconi, a schiena dritta, che sta
difendendo gli interessi di una élite economica-finanziaria e non quelli del
Paese». E Linda Lanzillotta, parlamentare del Pd eletta a Milano: «La Moratti
ha fatto un´operazione di verità, ha infatti riconosciuto che Berlusconi per
interessi elettorali ha promosso un´iniziativa che costerà ai contribuenti 4
miliardi e regalerà un po´ di soldi agli azionisti di Cai». Ma ormai Malpensa è
mutilata: da domani solo tre voli intercontinentali. «Declassarla - accusa
Guido Cesati, segretario di Confartigianato a Milano - significa incatenare lo
sviluppo economico del nostro Paese e sconfessare tutti gli inviti affinché le
nostre aziende puntino su competitività e internazionalizzazione».
( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina VII - Milano Il
nuovo personaggio a Colorado interpretato da Lucia Vasini. "Resto senza
lavoro e faccio finta di non saperlo" E in tv la
parodia della hostess Alitalia MARIELLA TANZARELLA La hostess dell´Alitalia, protagonista suo malgrado delle cronache attuali, è diventata
anche un personaggio comico. Lo impersona Lucia Vasini, che quest´anno fa parte
del cast di Colorado (appuntamento comico registrato a Milano e in onda su
Italia 1) e ieri sera ha debuttato in questa nuova versione, nella prima
puntata dell´ottava edizione. L´idea, spiega, è stata di Cesare Vodani, capo
degli autori del programma. Ma evidentemente era il suo karma, visto che anche
suo figlio Davide, 20 anni, scherzando le aveva detto «ma perché non fai la
hostess Alitalia?», proprio mentre Vodani le telefonava
per proporglielo. E così Lucia, brava attrice teatrale che da oltre dieci anni
non partecipava a un programma comico in tv, si è lanciata nell´impresa.
Vestita con «una bellissima giacca verde di taglio maschile, che mi ha fatto
fare la costumista», una gonna blu, un foulard che ricorda un po´ i colori di Alitalia e «un paio di scarpe a punta che non c´entrano
niente perché sono le mie», la Vasini porta in scena un personaggio che, dice,
«deve servire a confortare tutti quelli che a 40 o 50 anni si ritrovano senza
lavoro», perché per lei questa hostess e la stessa vicenda Alitalia
sono un po´ il simbolo di tutta la nazione in questo momento non bello. La
hostess, in pratica, è stata licenziata, «ma non lo dice mai, è come se non lo
sapesse; o meglio, fa finta di non saperlo». Si presenta tutti i giorni
perfettamente in ordine, pettinata, vestita, come se dovesse andare al lavoro.
Ma poi dice e fa cose strane, e traspare il suo nervosismo, la sua ossessione.
«Di recente ho incontrato una mia amica hostess: rideva, e diceva che l´avevano
licenziata. Surreale». Ma secondo lei, come finirà la storia di Alitalia? «Come hostess tv non lo so e non voglio saperlo,
come Vasini mi tengo informata, ma non saprei fare previsioni: meglio chiederlo
agli studenti della Bocconi».
( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina VII - Milano
Gli investimenti Artusi, amministratore delegato della Fiera: poca trasparenza
sull´accordo Cai-francesi "L´aeroporto è fondamentale per l´economia
dell´Italia" Per ogni euro del nostro fatturato generiamo un giro d´affari
di dieci in tutto il paese. Non buttiamo anni di investimenti SARA BENNEWITZ
L´amministratore delegato della Fiera, Claudio Artusi non ha dubbi. La difesa
di Malpensa «non è né una partita politica, né di campanile», ma insieme al
destino dell´aeroporto milanese «l´Italia si sta giocando anche il futuro
sviluppo economico di un pezzo del Paese». Cai sta per firmare con Air France,
ma Letizia Moratti ha chiesto al governo di concedere alla cordata più tempo
per valutare anche un´offerta da parte di Lufthansa. Lei che ne pensa? «Io,
così come tutte le istituzioni coinvolte indirettamente nella questione, non
sto né con Air France, né con Lufthansa. Tuttavia mi pare doveroso che vengano
spiegati prima e pubblicamente quali siano i dettagli dell´accordo bilaterale
tra Cai e Air France su Malpensa. E invece al riguardo c´è poca trasparenza. Perché oltre a sapere chi sarà il nuovo partner industriale di Alitalia, bisognerebbe capire quali sono
le sue strategie. Cosa che io personalmente, nel caso di Air France su
Malpensa, non ho ancora capito». Quindi anche lei pensa che i 310 milioni
offerti da Air France e il miliardo investito da Cai siano un prezzo
insufficiente per determinare le sorti del nord Italia? «Ho grande
rispetto per quella cordata di imprenditori italiani che ha investito nella
Cai. Noi per statuto non avremmo potuto, neanche volendo, partecipare
all´operazione. Però la Fondazione ha investito nella Fiera spostandola dal
centro di Milano a Rho-Pero, perché fosse più vicina all´aeroporto. Quindi lo
sviluppo e l´internalizzazione del traffico di Malpensa è un pilastro dei
nostri piani di business. Ma non si tratta solo del conto economico della Fiera
di Milano: per ogni euro di fatturato che noi realizziamo, il sistema Paese
genera un giro d´affari compreso tra 10 e 20». Quanto avete speso per la nuova
Fiera? «La Fondazione Fiera ha investito 750 milioni per Rho-Pero e il governo
ne ha spesi altrettanti in infrastrutture, autostrade e collegamenti metrò. A
questo andranno aggiunti gli ulteriori investimenti programmati per il futuro,
per non parlare poi di quelli dell´Expo». Quindi come avete intenzione di agire
per far sentire le vostre ragioni su Malpensa? «Il modo migliore di operare è
quello di generare importanti flussi di interessi a livello internazionale. Per
questo stiamo facendo accordi con la Corea e con gli Emirati Arabi e avere così
un´attività sempre più internazionale. Inoltre, solo in previsione dell´Expo,
il traffico è destinato a raddoppiare, si vede da quanto sta succedendo a
Shanghai, mentre a Saragozza i collegamenti e il trasporto aereo sono
addirittura triplicati. E quando c´è un mercato, poi si crea anche il servizio.
Sono sicuro che la Cai e il suo futuro partner internazionale avranno tutto
l´interesse a veicolare questi flussi di viaggiatori e di merci sui loro
aerei». Come mai allora le istituzioni, pubbliche e private, hanno aspettato
fino alla scadenza dei termini per farsi sentire? «Direi che è un fatto di
stile e di rispetto. Anche perché non conosciamo le reali intenzioni di
Lufthansa, mentre sembrerebbe che Air France abbia fatto una proposta concreta.
Solo che ugualmente rispetto alla situazione precedente di Alitalia,
quando Air France stava per comprassi tutta la società e decidere
unilateralmente come muoversi, le cose sono molto cambiate». E quindi che cosa
si aspetta per i prossimi giorni? «Adesso c´è una controparte come la Cai che
può negoziare i termini dell´accordo su Malpensa, e mi aspetto che lo faccia.
Siamo rientrati in gioco, siamo seduti attorno a un tavolo, e adesso sarebbe
stupido ritiraci dalla partita senza aver giocato prima le nostre carte».
( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 19 - Cronaca
Il traghetto occupato Dalle Eolie al Golfo la rivolta delle isole "Noi
lasciati senza navi" Proteste per i tagli. E il 20 l´incontro col ministro
"Lo Stato ci toglie quello che un tempo ci ha dato con i contributi per le
attività" FRANCESCO VIVIANO dal nostro inviato ISOLA DI LIPARI - «Mio
fratello ha potuto fare soltanto la terza media e adesso ad Alicudi fa quello
che trova. Il muratore, il carpentiere, l´idraulico, il pescatore. Come mio
padre. Io voglio qualcosa di più». Maria ha 14 anni, va a scuola, e per questo
è considerata una "fortunata", insieme ad altri sette ragazzi e
ragazze della più piccola delle isole Eolie, Alicudi: cento abitanti in tutto,
che da alcuni giorni hanno paura di restare per sempre non soltanto isolani ma
anche definitivamente isolati per i tagli previsti nel settore della
navigazione. Tagli che ridurrebbero navi, aliscafi e corse da e per la
terraferma o per le altre isole. La riduzione dei collegamenti non interessa
soltanto le Eolie, ma gran parte degli arcipelaghi siciliani e sardi. E nello
stesso tempo, nelle isole toscane e nell´arcipelago napoletano, crescono le
proteste contro le compagnie di navigazione private che, a causa dei mancati sgravi
fiscali previsti dal governo, hanno minacciato e in parte attuato una serrata,
provocando disagi a migliaia di persone. Ma è qui a Lipari che l´emergenza si è
manifestata nella forma più fragorosa: nei giorni scorsi la protesta ha
conosciuto anche gesti eclatanti, con l´occupazione dei traghetti e con i
sindaci delle isole siciliane che si incatenavano davanti a Montecitorio per
chiedere il ripristino dei collegamenti della Siremar, società del gruppo
statale Tirrenia. Fino al 20 gennaio, quando gli amministratori locali e i
rappresentanti dei comitati spontanei si incontreranno con il ministro dei
Trasporti Altero Matteoli, è stata siglata una sorta di tacita tregua. «Questo
non vuol dire - spiega Caterina Conte, del comitato di protesta - che smetteremo
di manifestare. Staremo con gli occhi aperti per capire quello che succederà.
Io ho 75 anni, sono nata a Lipari. Con il sangue e il sudore di tutta la mia
famiglia abbiamo avviato un´attività, abbiamo aperto due alberghetti, il primo
a Vulcano nel 1947. Abbiamo costruito una camera ogni anno, anche con l´aiuto
dello Stato: lo stesso che adesso vuole distruggere il turismo, la nostra vita,
l´avvenire dei nostri figli». La tregua con lo Stato è stata siglata ieri sera
durante l´assemblea del comitato cittadino che mobilita le popolazioni di tutte
le isole delle Eolie, nella hall di un albergo di Lipari chiuso per mancanza di
clienti. «è giusto razionalizzare, risparmiare, adeguare - dice Giuseppe
Famularo, consigliere comunale di Forza Italia a Lipari - ma non è giusto
costringerci a rimanere dei condannati». E prosegue: «Ci sono molte cose che
dovrebbero essere riviste, la Tirrenia e la Siremar hanno delle colpe. Vivendo
di assistenza economica statale si comportano in maniera non imprenditoriale.
Tanto, finora, il posto l´hanno avuto assicurato. Sono
delle piccole Alitalia e
qualcosa bisogna cambiare, ma non fare sparire o dimezzare i collegamenti.
Sarebbe la catastrofe per tutti gli abitanti delle isole italiane». Una
catastrofe anche per i sogni di Maria. «Sono una ragazza come tante altre
italiane - sospira - vivo lontano da casa dove torno soltanto il sabato se c´è
la nave che arriva e poi ripassa. Ma se ci tolgono anche questa
possibilità, come farò? Cosa farò da grande? Sono condannata a non potere andare
neanche a scuola, non è giusto». E Lipari, per paradosso, può dirsi fortunata
rispetto ad altre realtà davvero drammatiche, come quella dell´isola di Linosa,
di fronte alla più nota Lampedusa. Ancora oggi le 400 persone che abitano lì
restano spesso isolate per settimane e settimane. Nessuno, da decenni, nasce
più in quell´isola, non esiste un ospedale, e i pochi giovani che possono
permettersi di studiare devono stare fuori tutto l´anno e affrontare spese
incredibili. Non c´è neanche un distributore di benzina e il carburante arriva
di contrabbando o in bidoni di plastica nascosti nelle valigie che poi vengono
caricate sulle navi. Quando le navi partono. (ha collaborato Luigi Barrica)
( da "Repubblica, La" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 4 - Interni
Le Europee Le case politiche "Finti partiti come Pd e Pdl non servono è
necessario creare una nuova forza" Casini: "Con Rutelli e Letta ci
sono affinità, ma nessuno ha fretta" L´intervista Prima o dopo le Europee?
Nessuno ci corre dietro. Ma vogliamo smantellare quello che c´è Nessun invito
ai leader democratici, ma ci sarà una ragione se tanti considerano inadeguate
le attuali case politiche GOFFREDO DE MARCHIS ROMA - «Noi siamo impegnati non
solo a superare l´Udc, ma a creare contenitori nuovi che cancellino lo schema
bipartitico, una forzatura sia a destra sia a sinistra». Pier Ferdinando Casini
è appena tornato da una vacanza a Miami. Dice di aver letto solo sui giornali
l´invito di Lorenzo Cesa, il segretario del suo partito, rivolto a Rutelli e
Letta per un´adesione alla Costituente di centro. Un intervento a gamba tesa
nei travagli del Partito democratico che Veltroni ha giudicato «ineducato». «Le
battute possono essere più o meno felici, ma il ragionamento resta. Le case
attuali rispondono alla crisi del sistema? Secondo noi no e mi sembra che tanti
altri la pensino allo stesso modo». Cominciamo dall´Alitalia. Anche lei vede l´operazione
Air France come una svendita? «Direi di più, è uno spot elettorale che agli
italiani costerà un sacco di soldi. Sgombrato il campo da pregiudiziali
antiberlusconiane siamo di fronte a una vicenda nata male e finita peggio.
Con i debiti caricati sulle spalle dei cittadini e capitani coraggiosi che
tutto meritano tranne il pubblico elogio. Hanno messo su una legittima manovra
imprenditoriale ma non pretendano un grazie dal Paese». Dietro la lotta tra
Fiumicino e Malpensa, tra Lega e Berlusconi, c´è qualcosa di più di un problema
di hub? «Ma certo. Quando si diceva che senza l´Udc il centrodestra sarebbe
stato più compatto, si individuava un bersaglio di comodo. Nel Pdl non c´è
omogeneità politica e il tempo renderà ancora più evidente questa situazione.
Non me ne rallegro, ma è così». Condivide la posizione di Fini sulla giustizia?
«è una posizione equilibrata, come equilibrate sono le parole di Alfano. Serve
una convergenza ampia per fare una riforma. Riforma necessaria, aggiungo, se è
vero che il presidente della Repubblica deve intervenire sul rapporto tra
procure, se un democratico come Mancino lancia il suo grido di allarme, se
interviene un giurista come Vassalli o un politico capace come Violante.
Usciamo dalle polemichette su Berlusconi che potevano andare bene in passato ma
non oggi. E non rimaniamo intrappolati nelle logiche giustizialiste di Di
Pietro che condannano l´opposizione a una minorità permanente». Sullo sfondo
però c´è anche il contrasto tra il presidente della Camera e il premier. «Un
film già visto, che conosco molto bene. Berlusconi si deve rassegnare: un
presidente della Camera esprime posizioni che hanno valenza diversa da quelle del
governo. Chi rappresenta un ruolo istituzionale deve farsi carico delle ragioni
dell´opposizione altrimenti cade nel ridicolo. Il problema non era Casini ieri
come non lo è Fini oggi». Ma le opposizioni tutte danno l´impressione di essere
irrilevanti in questa fase. «Dipende prima di tutto dai numeri del Pdl in
Parlamento. Eppoi dalle nostre storie. Il centro si è candidato in alternativa
a Berlusconi ma anche a Veltroni. E l´Italia dei valori preferisce contrastare
l´alleato Pd piuttosto che Berlusconi. Bisogna essere onesti: oggi non c´è
un´alternativa all´attuale maggioranza e questo rende più fiacca la qualità del
dibattito tra centrodestra e opposizione». è ufficiale l´offerta a Rutelli,
Letta e altri moderati di aderire alla Costituente di centro? «Ho letto anch´io
sui giornali la dichiarazione di Cesa, non ne ero informato. Ma al netto delle
battute, il ragionamento mi sembra chiaro: gli assetti politici attuali, questo
bipartitismo forzoso rispondono a una scelta definitiva o no? Io penso di no, non
è uno schema utile all´Italia e su questo siamo convinti serva una riflessione
serena e seria. Non significa io vengo da te e tu vieni da me, la battuta può
essere equivocata, ma la sostanza politica rimane lì come un macigno». Avete
offerto a Letta la leadership di questo centro? «Noi non offriamo niente perché
rispettiamo tutti. Lavoriamo al superamento dell´Udc e alla creazione di una
novità politica. Se questa proposta viene interpretata come un invito a uscire
dai partiti d´origine è giusto respingerla al mittente. Ma la domanda è: queste
case sono adeguate a rispondere ai problemi del Paese? Se tanti dicono di no
qualche ragione ci sarà». Quindi superare l´Udc, ma superare anche il Pd.
«Questo assetto, per stare in piedi, per puntellarsi ha bisogno di abolire le
preferenze, celebrare finti congressi, organizzare finti partiti che o si
riducono alla firma dal notaio o a registrare riunioni interne e riservate come
nel caso Jervolino. Beh, noi crediamo che questo non serva al futuro del Paese.
Dobbiamo ricostruire un rapporto diverso tra i cittadini e la politica, che non
sia autoreferenziale com´è ora. Altrimenti non ci meravigliamo se, basta
guardare all´Abruzzo, va a votare il 50 per cento degli aventi diritto». Questo
chimerico Centro con chi si allea, destra o sinistra? «Il punto è un altro.
Siamo impegnati a smantellare quello che c´è, a far emergere le contraddizioni
che esplodono a destra come a sinistra. L´Udc è stato eroico alle elezioni ma
oggi sopravvive perché ha una prospettiva politica. Non lavoriamo con lo
spirito egoistico di chi cerca di allargare il proprio partito ma con l´idea di
andare avanti per fare una cosa nuova che serva all´Italia». Prima o dopo le
Europee? «Non è un problema di orologi. L´operazione che abbiamo in testa non ha
niente di tattico, nessuno ci corre dietro. Chi ha fretta vada con Berlusconi o
si accomodi dove vuole. Con Rutelli e Letta, non è un segreto, registriamo
maggiori affinità. Però fanno benissimo a lavorare nel Pd, di cui sono
fondatori, perché prevalgano le loro posizioni». Veltroni considera «ineducata»
l´ingerenza nelle vicende interne di un altro partito. Effettivamente
maramaldeggiare con il Pd in difficoltà non è carino. «Non era intenzione di
nessuno, tantomeno di Cesa, essere poco educato. Veltroni sa quanto rispetto e
collaborazione, pur avendo storie e percorsi diversi, ha avuto da noi. Le
battute possono essere più o meno riuscite, ma consiglio a Walter di non
drammatizzare. Se i tre quarti del suo partito, sulla vicenda Rai, avesse avuto
la correttezza dell´Udc oggi forse non rischieremmo di essere nel grottesco».
( da "Corriere della Sera" del 12-01-2009)
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Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2009-01-12 num: - pag: 1 categoria:
REDAZIONALE Milano Il sindaco: andrebbe difeso l'interesse del Paese La Moratti
attacca il governo per l'Expo e Malpensa MILANO — Letizia Moratti ha chiesto
ieri al governo «il tempo necessario per consentire a Cai di valutare l'offerta
di Lufthansa ». Oggi il cda di Alitalia che deciderà la possibile alleanza. Il sindaco di Milano ha
attaccato il governo («Difenda l'interesse del Paese, non di un gruppo di
imprenditori »), il ministro Tremonti («Ha sottovalutato la portata di Expo»),
la cordata che ha rilevato Alitalia («Privati che non sono salvatori del Paese») fino agli
imprenditori lombardi che non hanno difeso Malpensa («Avrei voluto
sentire più voci»). A PAGINA 7 Baccaro, Soglio
( da "Corriere della Sera" del 12-01-2009)
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Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-12 num: - pag: 7 categoria:
REDAZIONALE Il retroscena Il consiglio della cordata italiana oggi per la
scelta del partner Colaninno aspetta un fax tedesco ROMA — Dicono che «potrebbe
arrivare un fax». Dicono. E dicono anche che «non servirà a molto, che ormai è
tutto concluso». Tra le brume della Magliana ieri sera si aggiravano ancora il
fantasma di Lufthansa e l'ipotesi che il vettore tedesco possa ancora tentare
il colpo di scena per far saltare l'accordo tra Alitalia e Air France- Klm, che oggi,
alle 13, dovrebbe essere ratificato dal cda italiano. La prospettiva potrebbe
essere stata comunicata anche al premier Silvio Berlusconi che ieri, a
Roccaraso, ha sentito il bisogno di precisare: «Non credo che ci siano più i
tempi per l'inserimento di Lufthansa in una trattativa che è molto avanzata fra
Alitalia e Air France».
Il Cavaliere ha rispiegato che dai tedeschi non è mai arrivata un'offerta
concreta e «nemmeno — ha aggiunto — una richiesta di termini per presentare una
proposta». E proprio di questo, dicono, si potrebbe trattare: la strategia, in
parte anticipata ieri dal sindaco di Milano, Letizia Moratti, che la sostiene,
potrebbe essere quella di chiedere ad Alitalia uno
slittamento della decisione sull'alleanza. A questo scopo, dicono, oggi a
mezzogiorno, alla Magliana, potrebbe risuonare il fastidioso fischio del fax
attraverso cui i tedeschi farebbero recapitare l'offerta di aprire una vera e
propria trattativa, come finora non era mai stato fatto. Ma dalle parti dell'ex
Cai (Compagnia aerea italiana) si respinge ogni ipotesi. Se un fax simile
arrivasse, pare di capire, sarebbe restituito al mittente. L'unica mossa che
potrebbe mettere in discussione l'alleanza con i francesi sarebbe una vera
offerta deliberata dal cda tedesco, che ormai, però, non ha più i tempi per
riunirsi. Tutte fantasie? Paure dei «coraggiosi»? Non resta che aspettare.
Tutto è pronto per l'annuncio dell'alleanza e ancor più per il decollo di
domani che si prefigura molto travagliato. Nessuna intesa c'è ancora con i
sindacati firmatari degli accordi, che minacciano assemblee capaci di bloccare
l'operatività. Quanto agli autonomi della Cub, oggi alle 14 celebreranno un
pittoresco funerale della Vecchia Alitalia davanti
alla sede della Regione Lazio. Antonella Baccaro
( da "Corriere della Sera" del 12-01-2009)
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- NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-12 num: - pag: 7 categoria:
BREVI Fantozzi: all'asta aerei e quadri d'autore Quaranta aerei, ma anche 163
opere d'arte. Nel patrimonio della «vecchia Alitalia» che sarà messo all'asta, ha
detto il commissario straordinario, Augusto Fantozzi, a «Domenica In», c'è
anche questo. «Agli albori, Alitalia esponeva opere d'arte per presentare cose belle ai suoi
passeggeri. Numerosi quadri di autori importanti».
( da "Corriere della Sera" del 12-01-2009)
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- NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-12 num: - pag: 7 categoria:
REDAZIONALE Il Fronte del Nord Bonomi: troppa fretta. Penati: ora una «vertenza
settentrionale» Moratti: più tempo per Malpensa «E Tremonti sottovaluta l'Expo»
Berlusconi: Lufthansa, è tardi. Il sindaco: ci sarà una nuova offerta «Se Cai è
privata perché non ha assunto i 3-4 miliardi di debiti finiti a carico dei
contribuenti?» ha osservato Moratti MILANO — Ne ha, di toste, per tutti. Per il
governo («Deve difendere l'interesse del Paese, non di un gruppo di imprenditori
»); per il ministro Tremonti («Ha sottovalutato la portata di Expo»); per la
cordata che ha rilevato Alitalia («Privati che non si
possono porre come salvatori del Paese»); per gli imprenditori lombardi che non
hanno difeso Malpensa («Avrei voluto sentire molte più voci»). Letizia Moratti,
ospite ieri della trasmissione di Lucia Annunziata «In mezz'ora», ha chiesto al
governo «il tempo necessario per consentire a Cai di valutare l'offerta di
Lufthansa ». L'ultimo appello, insomma, a 24 ore dal cda di Alitalia
che oggi deciderà la possibile alleanza. Il sindaco di Milano risponde così
alle dichiarazioni che aveva rilasciato in mattinata il premier Silvio
Berlusconi, collegandosi telefonicamente con la kermesse NeveAzzurra
organizzata da FI a Roccaraso: « «Non credo — aveva tagliato corto Berlusconi —
che ci siano più i tempi per l'inserimento di Lufthansa in una trattativa che è
molto avanzata fra Alitalia e Air
France ». Anche perché la compagnia francese «ha approvato un accordo che è
molto vantaggioso per Alitalia, mentre Lufthansa non ha mai avanzato proposte concrete ».
Nessun problema, a detta del presidente del Consiglio, per Malpensa, «che non
verrà abbandonata come hub perché c'è tutta la convenienza per la nuova Alitalia di usare lo scalo con tutti i
voli possibili». Diverso il punto di vista della Moratti, che non
risparmia critiche al governo, pur della sua stessa parte politica: «Lufthansa
ha un progetto industriale di partnership strategico e di lungo periodo per
sviluppare il mercato italiano, mentre Air France ha l'interesse di comprarsi
il mercato italiano. E farlo per 310 milioni è francamente inaccettabile». Il
sindaco insiste sulla necessità di far prevalere il bene del Paese: «Se la
cordata di Cai è di interesse pubblico, il governo deve essere sicuro che la
scelta che fa è la migliore e per questo deve valutare anche altre ipotesi. Se
invece è una compagnia privata non si capisce perché le sia stato permesso di
non farsi carico dei 3-4 miliardi di debiti finiti a carico dei contribuenti e neppure
si capisce perché sia stata concessa una moratoria di tre anni sull'esclusiva
della rotta più redditizia». Né è sufficiente l'emendamento proposto dalla Lega
e dal centrodestra che sarà inserito nel decreto salva-crisi: «Se si tratta di
liberalizzare — ha chiosato la Moratti — deve essere anche per il Milano-Roma
che è la tratta più remunerativa». Anche il presidente della Sea, Giuseppe
Bonomi, ospite a «Domenica In», ha insistito sulla necessità di «non farsi
prendere dalla fretta» e di valutare la proposta di Lufthansa «che è un partner
industriale credibile e autorevole con cui abbiamo sempre costruito una
prospettiva di sviluppo». Quanto alla vicenda Expo, la Moratti sostiene che «ci
sia stata una sottovalutazione del significato di questa grandissima
opportunità per il Paese». Le istituzioni milanesi e lombarde erano pronte sin
dal 5 agosto, «purtroppo c'è stato un blocco del ministero dell'Economia per
diversi mesi». I motivi? «Dovete chiederli al ministro Tremonti». La
conclusione politica è del presidente della Provincia, Filippo Penati: «Mi
auguro che questa coraggiosa posizione della Moratti preluda alla possibilità
di aprire, tutte le istituzioni milanesi unite, una vertenza territoriale con
il governo Berlusconi su Malpensa, Expo, trasferimenti, federalismo fiscale».
Elisabetta Soglio
( da "Corriere della Sera" del 12-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Spettacoli TV - data: 2009-01-12
num: - pag: 46 categoria: BREVI Gruber e Guiglia su Alitalia-Cai Alla vigilia della partenza della nuova compagnia Alitalia-Cai, la prima puntata del 2009 dell'approfondimento
di Gruber e Guiglia (insieme nella foto) ospita Piero Marrazzo e Roberto Cota.
Otto e mezzo La7, ore 20.30
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
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Pagina
1 - Prima Pagina La compagnia francese sborsa 322 milioni di euro per il 25% di
Cai. Oggi il debutto, rischio caos per la protesta degli autonomi In volo Alitalia-Air France
Colaninno: Fiumicino e Malpensa hub, va ridimensionato Linate
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
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Pagina 1 - Prima
Pagina Quel contentino per il nord LIVINI milano La guerra degli hub si è
chiusa ieri con la vittoria per ko di Fiumicino e un contentino virtuale � un
impegno al rilancio condizionato da molti paletti � per Malpensa. Rocco Sabelli, ad della nuova Alitalia, non poteva essere più chiaro: «Il nostro network è basato a
Roma», ha ribadito. Lo dicono i numeri: la nuova compagnia targata Cai opera da
oggi 13 rotte intercontinentali dalla capitale e solo 3 (New York, Tokyo e San
Paolo) da Milano. Lo scalo lombardo «resta strategico anche per Air
France», ha addolcito la pillola Roberto Colaninno. SEGUE A PAGINA 3 SERVIZI
ALLE PAGINE 2, 3 E 4
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 2 - Economia
Organizzazioni di base ancora sul piede di guerra, possibili disagi sui voli.
Assemblee programmate anche a Milano Intesa con i sindacati, resta l´incognita
autonomi CECILIA GENTILE ROMA - Le assemblee convocate per oggi, dalle 7 della
mattina da parte di Cgil, Cisl, Uil e Ugl sono state ancora revocate ieri sera
poco prima delle 11. I sindacati confederali hanno infatti raggiunto l´accordo
per il reimpiego di 292 i lavoratori ex Alitalia in
cassa integrazione a cui verrà data una nuova occupazione, in parte nella nuova
compagnia e in parte in aziende a cui vengono affidate attività in outsourcing,
come pulizie di bordo e magazzino merci. Resta la minaccia dei sindacati di
base, il Cub e lo Sdl, che annunciano manifestazioni e azioni di boicottaggio
dalla mattina presto, quando il primo volo dell´era Cai si alzerà da Roma verso
Linate e da Londra planerà il primo arrivo. Debutto difficilissimo anche a
Milano, negli scali di Malpensa e Linate, dove i sindacati, confederali e non,
scontenti del piano Cai, annunciano una non stop di assemblee che metterà a
rischio i voli della mattina. La giornata di ieri è trascorsa tra gli snervanti
presidi sotto la sede Alitalia
della Magliana dei dipendenti non riconfermati, in attesa dell´esito delle
ultime trattative e un simbolico funerale organizzato dal sindacato Cub e dal
Comitato cassintegrati e precari Alitalia-AirOne. «Siamo qui e ancora non sappiamo cosa faremo domani»,
dicevano i lavoratori Alitalia, riferendo che intanto gli operatori con un contratto di
formazione lavoro erano stati raggiunti da un telegramma che li
informava dell´interruzione del contratto. Il funerale ha sfilato all´aeroporto
di Fiumicino con una bara nera issata a spalla sulla quale, accanto ad un
modellino di aereo, erano conficcati un pugnale con la scritta "Governo,
Enac, Sindacati, Cai e Pd", e una lapide grigia con il logo Alitalia e le date "5.5.1947 - 12.1.2009". Da
Fiumicino la manifestazione si è spostata davanti alla sede della Regione Lazio
per incontrare il presidente Piero Marrazzo che li ha rassicurati: attraverso
l´Unionfidi, la Regione anticiperà quanto spetta ai cassintegrati. Effettuerà
inoltre un monitoraggio delle procedure di ricontrattualizzazione per
verificare la trasparenza delle operazioni. Dagli uffici della Regione il
corteo si è diretto al Quirinale e poi alla sede dell´Enac, dove in serata è
avvenuto il passaggio di consegne dalla Cai alla nuova Alitalia.
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 3 - Economia L´ultimatum
La Esso minaccia di tagliare il pieno ROMA - C´è come una buca sulle piste che
oggi ospiteranno i primi voli della nuova Alitalia. La
Esso, uno dei fornitori di carburante della nuova come della vecchia compagnia
aerea, chiude i suoi rubinetti. Proprio ieri pomeriggio, la Esso ha scritto ad
alcuni capi impianto delle società operative che riforniscono i velivoli nei
vari scali italiani. La comunicazione è ferma: si chiede di
«non consegnare fuel» - cioè carburante - né in conto ad Alitalia (la vecchia compagnia) né in
conto ad Alitalia Cai. Il
blocco, a partire dalla mezzanotte. Fonti della Esso spiegano che non è una
questione di soldi. Non si tratta, cioè, di somme che la defunta Alitalia deve alla compagnia
petrolifera. La Esso, semmai, chiede alla nuova compagnia aerea di fare
proprie tutte le garanzie che ricadevano sulla vecchia in base ai contratti in
vigore al momento del passaggio di consegne. Queste stesse fonti spiegano che
il dialogo non si è interrotto e che si tenta di raggiungere un accordo. I
problemi ci sono, certo, ma l´intesa resta possibile. (a.fon.)
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina
2 - Economia Alitalia sposa Air France anche Malpensa
sarà hub Colaninno: più rotte allo scalo lombardo se si taglia Linate L´accordo
Ai francesi il 25 per cento della nuova compagnia per 322 milioni LUCA IEZZI
ROMA - Sarà Air France il copilota della nuova Alitalia, un posto alla
cloche pagato 322 milioni di euro. La conferma è arrivata dal cda della nuova compagnia di
bandiera: i francesi sottoscriveranno un aumento di capitale per acquisire il
25% della società e tre posti nel consiglio di amministrazione. Si completa
così la compagine azionaria del vettore che oggi alla 6 farà decollare il primo
volo del nuovo network unico Alitalia e Air One (i
marchi rimarranno distinti). Ieri sera nella sede dell´Enac è stata concessa la
nuova licenza di volo, davanti ad al sottosegretario alla presidenza del
Consiglio Gianni Letta e al ministro dei Trasporti Altero Matteoli, poi
dall´una di notte i tecnici dell´ente regolatore e di Alitalia
hanno lavorato per far sì che gli adempimenti fossero ultimati. «E´ un momento
molto importante: dopo mesi di sofferenza, lavoro e sacrifici» ha detto Letta
al momento della firma ricordando però che c´è «chi ha sperato che a questo
momento non si arrivasse». L´ad Rocco Sabelli si è augurato un rapido «ritorno
alla normalità, ma l´avvio potrebbe essere reso ancora più complesso dalle
proteste dei lavoratori: «Partiamo con 9.600 persone le assunzioni sono
completate al 99% - ha ribadito Sabelli - non ci aspettiamo agitazioni
sindacali». Ma cassaintegrati e i sindacati che non hanno dialogato con Cai si
faranno sentire: «Mostreremo al Paese che non c´è nulla da festeggiare» dice lo
Sdl che manifesterà a Fiumicino. Al presidente Roberto Colaninno è spettato il
compito di illustrare l´alleanza industriale con Air France che dura otto anni
e garantisce una gestione alla pari. Si aspettano 720 milioni di euro in
sinergie per i prossimi tre anni, contro gli 89 milioni di euro l´anno
dell´attuale accordo. I soci italiani potranno recedere se almeno il 50% di
questi guadagni non si sarà realizzato. Colaninno ha sottolineato più volte che
la governance pone dei paletti ad Air France e che gli imprenditori di Cai
rispetteranno gli impegni presi. Per quattro anni nessun socio potrà cedere le
azioni all´esterno. Al quinto anno - tra il 13 gennaio e il 28 ottobre 2013 -
il trasferimento delle azioni a terzi sarà possibile, ma i soci italiani
avranno diritto di prelazione. Il lock up viene meno solo con la quotazione in
Borsa, a partire dal terzo anno. Le azioni della società saranno divise in
"tipo a" per gli imprenditori italiani e "tipo b" per i
francesi e lo statuto vieta il trasferimento di quote tra soci di classi
diverse. Per il resto tutto sarà deciso con pari dignità tra i due partner, a
cominciare dall´hub. Confermata l´attuale preponderanza di Fiumicino, Colaninno
ha ribadito di voler investire su Malpensa: «Vogliamo riportare le rotte
intercontinentali a Milano, è la nostra priorità strategica», non cambiano però
le condizioni, già previste dal piano industriale. Fino a 14 rotte potranno
tornare nello scalo varesino a patto che a Linate ci sia solo la navetta
Roma-Milano. Anche i francesi sono d´accordo, ribadisce Colaninno e annuncia:
«Avvierò al più presto i contatti con gli enti locali lombardi». Spera che
sfumata Lufthansa e il sindaco di Milano e il governatore lombardi siano più
disponibili.
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 3 - Economia
Sabelli: la nostra base è Fiumicino. Con Linate city-airport 14 voli
intercontinentali allo scalo lombardo Ma il rilancio del Nord è solo sulla
carta a Roma il primo round della sfida dei voli L´emendamento del governo al
dl anti-crisi è solo uno specchietto per le allodole Per ora il fronte padano
si è ritrovato con un pugno di mosche in mano (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) ETTORE
LIVINI Ma il posizionamento al nord di 11 nuove destinazioni a lungo raggio
promesso ieri ha una condizione irrinunciabile: il ridimensionamento di Linate
a scalo-bonsai, dedicato solo al servizio navetta Milano-Roma. Operazione lunga
da realizzare ? almeno due anni, dicono gli esperti ? e subordinata a due
passaggi strettissimi: un accordo politico ? complesso anche per le divisioni
all´interno del centrodestra ? e il via libera, non scontato, della Ue. I
veleni del dualismo Malpensa-Fiumicino non vanno dunque in archivio con il
primo volo della nuova Alitalia. Per un semplice
motivo: mentre lo scalo laziale può da oggi contare su un vettore di
riferimento con le spalle larghe (Air France ha da sempre privilegiato Roma
come hub) quello lombardo ha davanti per ora un´unica certezza ? un traffico
passeggeri calato nel 2008 da
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina
I - Torino Caselle, utili dimezzati: colpa del rosso di Alitalia «Per Caselle
si annunciano utili dimezzati. Colpa del rosso di Alitalia». Maurizio
Montagnese, presidente della Sagat, la società che gestisce l´aeroporto di
Caselle, fa il punto sullo scalo torinese nel giorno in cui debutta la nuova
compagnia italiana.
E annuncia: «Anche quest´anno chiuderemo con tre milioni e mezzo di passeggeri
nonostante la crisi del vettore nazionale». Tramonta però il volo con New York.
SERVIZIO A PAGINA IX
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina IX - Torino La
nuova compagnia tricolore è quella che assicura il maggior numero di aerei
Cento destinazioni al giorno Nella classifica dei 100 voli
in partenza in testa c´è l´Alitalia di Cai, che ha assorbito le rotte Air One. Da Caselle decollano
11 voli su Roma, cinque su Napoli, uno rispettivamente su Bari, Lamezia Terme,
Palermo e Alghero. In seconda posizione c´è Blu Express con sei collegamenti
con la capitale, mentre Air France garantisce cinque rotte quotidiane con
Parigi. Ha aumentato i voli Air Italy su Napoli, tre al giorno, mentre
d´estate garantisce un Olbia. Altro vettore in crescita è Air Vallé con due
voli al giorno su Roma, due su Napoli, uno su Pescara e cinque collegamenti su
Trieste. Meridiana garantisce un volo su Cagliari e due al giorno su Catania, a
cui si aggiungono i due di Windjet, che opera pure su Palermo. Myair ha quattro
collegamenti con Foggia. Sette i voli sugli scali londinesi tra British,
EasyJet e Ryan Air (collega anche Barcellona-Gerona, Trapani, oltre alle 11
rotte invernali). Iberia garantisce tre voli al giorno su Madrid e due su
Barcellona, mentre sono sei i voli Lufthansa con Monaco, cinque con
Francoforte, due su Dusseldorf e due su Stoccarda. Due voli al giorno con
Brusselles (Bruselles Airlines), uno con Lussemburgo (Luxair), uno con Katowice
(Lot Polish), tre settimanali con Tirana (Albanian Airlines), con Timisoara
(Carpatair), con Casablanca (Royalair Maroc). (r.t.)
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina IX - Torino
Il futuro Il bilancio L´obiettivo Eurofly era pronta a un collegamento
trisettimanale con gli States, poi l´impennata dei costi del carburante ha
fatto saltare tutto Anche quest´anno chiuderemo con tre milioni e mezzo di
passeggeri sebbene la crisi del vettore nazionale ci sia costata 200mila
presenze Contiamo sempre di arrivare al 2011 con un milione di transiti in più e
in futuro di toccare quota 5 milioni grazie a una base "low cost"
"Per Caselle utili dimezzati Colpa del rosso di Alitalia"
Montagnese: e il volo per New York non è più una priorità DIEGO LONGHIN «Fino a
luglio siamo andati avanti, mese su mese, a segnare record storici di
passeggeri. A settembre l´inversione. Un segno meno che è figlio sia della
crisi Alitalia sia delle difficoltà generali
dell´economia che si riflettono sul settore del trasporto aereo». Maurizio
Montagnese, presidente di Sagat, traccia un quadro di un 2008 difficile per
Caselle e delinea le strategie per il 2009. Dottor Montagnese, quanti
passeggeri ha perso Torino nell´ultimo anno? «Chiuderemo sempre intorno ai 3
milioni e mezzo, anche se la crisi Alitalia è costata
a Torino circa 200 mila passeggeri con una punta nell´ultimo quadrimestre.
Grazie all´intervento di Blu Express, prima con tre voli quotidiani poi
diventati sei su Roma, siamo riusciti a limitare i danni. Ci sarà una
differenza negativa rispetto al 2007, intorno ai 50 mila passeggeri». Il piano
triennale prevedeva 1 milione in più di transiti a fine 2011. Riuscirete a
rispettare l´obiettivo? «Per forza. Caselle è condannata a crescere. Abbiamo
una struttura moderna e all´avanguardia con una capacità di 5 milioni di
passeggeri. Non c´è altra strada. Per cui l´obiettivo finale deve rimanere
questo. Saremo però costretti a rivedere leggermente al ribasso gli obiettivi
intermedi». Prevedete un calo di passeggeri nel 2009? «I budget che fisseremo
saranno più flessibili e si potranno rivedere nel corso dell´anno. Il milione
in più di transiti è legato all´apertura di una base a Caselle. Questo rimane
l´obiettivo principale. Ma solo una low cost, sullo stile di Ryanair, ci può
garantire il risultato. In accoppiata con altri vettori che hanno visto su
Torino un´opportunità di incrementare il loro mercato, proprio come Blue
Express oppure Air Italy, che ha aperto un collegamento su Napoli sostituendo Alitalia». Il 2008 doveva essere l´anno dei collegamenti a lungo
raggio, in testa il Torino-New York. Avete invece dovuto far fronte alle
difficoltà sulle tratte domestiche. Le rotte intercontinentali possono
attendere? «Eravamo ad un passo dall´apertura di un trisettimanale con New
York. Da parte nostra abbiamo fatto tutti gli sforzi. Purtroppo il balzo in
avanti del costo del carburante ha fatto cambiare idea al vettore, Eurofly. Ora
direi che non è più tra le priorità. Caselle vanta buoni collegamenti con
Londra, Monaco, Madrid, Roma, Parigi e Francoforte. Hub di primo piano.
Rafforzeremo le tratte a medio raggio europee. In una situazione difficile
Sagat è riuscita a garantire i collegamenti, senza una diminuzione del servizio
e danni per gli utenti. Credo che questo ci possa essere riconosciuto da
tutti». Qual è la vocazione di Caselle? «Quella del traffico business.
Caratteristica che si mantiene inalterata. Accanto a questa si deve sviluppare
il traffico turistico e di piacere. Per questo, ed è uno sforzo che deve
coinvolgere tutti, dovremmo riuscire a vendere meglio Torino e il Piemonte a
livello europeo sul fronte incoming. In questo è fondamentale anche la
strategia di apertura di una base». Torino ci ha perso o guadagnato rispetto
alla crisi Alitalia? «Caselle è una delle basi della
nuova compagnia. E queste non sono scelte degli aeroporti. Vuol dire che i
nuovi vertici della società hanno deciso di puntare su Torino perché sanno che
qui c´è mercato, privilegiando il Pertini rispetto ad altri scali, mantenendo
sostanzialmente invariato il numero di voli. Gli effetti negativi si sentiranno
sul conto economico dell´anno 2008». Chiuderete in negativo? «No, ma i
risultati saranno ridimensionati rispetto al previsto». Colpa dei crediti che
vantate con la ex compagnia di bandiera? «Non riusciremo a recuperare tutto.
Soprattutto non riusciremo a recuperare quelli accumulati prima di fine agosto,
prima del commissariamento della vecchia Alitalia.
Alla fine incasseremo meno della metà rispetto ai 7 milioni e mezzo, senza
considerare gli effetti negativi anche sulla società di handling». Che riflessi
ci saranno sul conto economico? «Come fatturato saremo in linea con quello del
2007, ma gli utili saranno ridotti, pressoché dimezzati, per
far fronte ai mancati introiti di Alitalia. Oltre che su Sagat capogruppo gli effetti negativi di Alitalia si sono sentiti su Sagat
Handling, la società di servizio per le operazioni di terra». Avrete problemi a
recuperare anche i crediti di Air One? «No, su quelli non ci dovrebbero essere
sorprese».
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina I - Roma La
Regione Marrazzo: "Anticiperemo ai lavoratori i soldi della cassa
integrazione" MARIA ELENA VINCENZI LA REGIONE Lazio
anticiperà gli assegni dei lavoratori Alitalia in cassa intergrazione. è stato proprio il governatore, Piero
Marrazzo, ad annunciarlo ai lavoratori che ieri si sono riuniti sotto la
Regione per partire da lì con un corteo "funebre" per la morte di Alitalia. Con tanto di bara al seguito.
SEGUE A PAGINA III
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina I - Roma Il
segretario romano della Cgil Claudio Di Berardino: "Non vogliono ricorrere
a una strategia di mercato "Alitalia, Fiumicino non si tocca" La protesta dei sindacati.
"Hanno usato il manuale Cencelli" I sindacati confederali bocciano
senza mezzi termini la decisione di Cai di privilegiare Malpensa per i voli
intercontinentali, e ieri hanno sfilato in centro fino a palazzo Chigi
mostrando cartelloni listati di nero: «Lunedì 12 gennaio è venuta a mancare la
nostra cara compagnia di bandiera». «Hanno scelto Malpensa in base al
manuale Cencelli, non a una strategia di mercato», dice il segretario regionale
della Cgil, Claudio Di Berardino. «è una decisione completamente inattesa»,
protesta il segretario Cisl di Roma e Lazio, Franco Simeoni, per nulla disposto
a gettare la spugna: «Siamo fortemente decisi a difendere il ruolo di Fiumicino
e a tutelare i lavoratori e le imprese del territorio». E Scardone (Uil): «Ora
i politici romani e laziali si organizzino in lobby come in Lombardia, o si
dimettano tutti». CECILIA GENTILE A PAGINA III
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina III - Roma Il
governatore del Lazio Marrazzo: "Interverremo" "Intanto
anticiperemo la cassa integrazione" "E sul metodo delle assunzioni controlleremo
che tutto sia stato trasparente" MARIA ELENA VINCENZI (segue dalla prima
di cronaca) «Stiamo lavorando con Unionfidi» ha detto «per anticipare noi, come
Regione, quanto spetta ai lavoratori Alitalia che vanno in cassa
integrazione, ma per alcuni mesi non percepiranno quanto gli spetta. Certo,
prima dobbiamo avere una stima delle persone che realmente andranno in cassa
integrazione, comunque ci impegniamo a fare fronte noi come Regione a questa
emergenza per quanto ci sarà possibile». Il governatore è andato oltre.
«Ci è stato segnalato da più parti che nelle procedure di
ricontrattualizzazione del personale Alitalia nella
nuova compagnia aerea si stanno utilizzando procedure non trasparenti. Il
potere d´ispezione spetta ai ministeri competenti ma la Regione chiederà come
stanno andando le cose. Credo che sia anche giusto un monitoraggio su quello
che è il processo di riassunzione dei dipendenti di Alitalia.
La crisi non deve essere gestita solo con un accompagnamento dei lavoratori
verso la cassa integrazione». Una scelta che i lavoratori hanno accolto con
soddisfazione e che è stata ribadita anche dall´assessore al Lavoro della
Regione, Alessandra Tibaldi: «Il Lazio ha deciso di attivare un Fondo di
Garanzia sulle ricadute occupazionali per un importo pari a 10 milioni di euro,
a sostegno delle aziende dell´indotto diretto ed indiretto Alitalia.
Non lasceremo soli i lavoratori e le lavoratrici che, con il piano industriale
della Cai, o sono stati espulsi dal processo produttivo o sono stati assunti
dalla nuova compagnia secondo criteri di selezione discriminatori. Attiveremo
tramite i Centri per l´impiego delle liste pubbliche per l´assunzione dei
dipendenti della nuova compagnia di volo attingendo al serbatoio delle
lavoratrici e lavoratori Alitalia». E proprio per
discutere di questi problemi, una delegazione di manifestanti è salita a via
Cristoforo Colombo. Dall´Eur al Quirinale. Il corteo continua anche sotto la
pioggia, proprio come la cassa integrazione. "Quella della Regione è una
buona notizia ? esordisce Antonio Amoroso ? ma bisogna vedere quanto tempo ci
vorrà". E anche se arriverà l´assegno, la situazione, per chi non ha più
un lavoro, resta tragica. "Ho lavorato in Alitalia
per 31 anni ? dice Gloria De Marchis ? e ora mi ritrovo in cassintegrazione con
un figlio a carico senza sapere perché. Le nuove assunzioni sono state fatte
senza un criterio, senza rispettare alcuna regola. è una vergogna". Una
comunicazione, quella del passaggio a zero ore, che, dicono, è arrivata via
email. "Io e mia moglie siamo entrambi stati riassunti ? spiega Marco
Ceccomarini, assistente di volo ? ma siamo qui per esprimere la nostra
solidarietà a chi ci ha lavorato accanto per 11 anni. Per dire no a una
operazione che mette in ginocchio 11 mila persone, una manovra suddita dei
poteri economici. Un gioco al massacro che è stato avallato anche dai sindacati
e dai "cosiddetti" enti super partes che, invece, si sono prestati a
un gioco indecente". In serata il corteo "funebre" si è spostato
sotto alla sede dell´Enac e l´appuntamento è per stamattina alle 6:
Roma-Milano, primo volo Cai.
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina III - Roma
"Alitalia, ora non si distrugga Fiumicino"
La protesta dei sindacati dopo l´annuncio di voli intercontinentali a Malpensa
Regina: "Speriamo che l´accordo metta la parola fine alla fase
politica" CECILIA GENTILE «Se queste sono le intenzioni della nuova Alitalia, vuol dire che alla Lega lombarda noi
contrapporremo la Repubblica romana. Non possiamo permettere che, dopo i costi
pagati per Alitalia, Roma e il Lazio paghino anche per
il declassamento di Fiumicino». Così Luigi Scardone, segretario generale della
Uil del Lazio. E Claudio Di Berardino, segretario di Cgil Roma e Lazio: «Hanno
prodotto un piano industriale usando il manuale Cencelli, non le ragioni del
mercato e dell´economia». Non ci stanno i sindacati confederali. La
dichiarazione di Colaninno su Malpensa hub intercontinentale, fatta ieri
pomeriggio, mentre Roma e Lazio ancora si leccano le ferite del
ridimensionamento dell´Alitalia, ha scatenato reazioni
durissime e propositi di battaglia. «Confermo la nostra priorità strategica
sull´aeroporto di Malpensa, alla condizione di raggiungere l´accordo su una razionalizzazione del traffico aereo su Linate»,
ha dichiarato il presidente Alitalia Roberto Colaninno. E ancora: «L´impegno di Alitalia e di Air France è concentrare
le rotte intercontinentali su Malpensa. L´accordo con Air France poggia su tre
grandi hub europei: Amsterdam, Parigi e uno che sceglierà Alitalia, che noi indichiamo con
Milano». «E´ una dichiarazione assolutamente inattesa - dice Franco
Simeoni, segretario Cisl Roma e Lazio - Siamo fermamente decisi a difendere il
ruolo di Fiumicino e a tutelare i lavoratori e le imprese del territorio».
Proprio venerdì scorso Cgil, Cisl e Uil regionali hanno mandato una lettera a
Comune, Provincia e Regione chiedendo di essere convocati al prossimo tavolo
interistituzionale per esaminare il piano industriale della nuova Alitalia. «Finora non ci hanno mai chiamato - ricorda
Scardone - i sindacati li invitano solo quando ci sono da gestire i licenziamenti
e la cassa integrazione. Allora si appellano al senso di responsabilità. Roma e
Lazio hanno pagato il prezzo più alto per la vertenza Alitalia.
Ci siamo dovuti accollare anche la crisi di Airone. A Roma rimane il problema
aperto di almeno seimila cassintegrati. A Malpensa ce ne saranno al massimo
mille. Allora, come in Lombardia i politici si organizzano in lobby, lo stesso
facciano anche a Roma e nel Lazio, oppure si dimettano tutti». Per i
cassintegrati di Alitalia, la Regione Lazio ha
previsto in finanziaria un fondo per la creazione di un polo industriale che
utilizzi per lo scalo di Fiumicino tutte le professionalità e il personale
licenziati. «Ma questo impegno - osserva Di Berardino - si rivelerà inefficace
se Malpensa verrà privilegiata a danno di Fiumicino. Ci troviamo di fronte ad
uno scenario diverso da quello annunciato per le ricadute su Roma e il Lazio».
«Come industriali romani esprimiamo la nostra soddisfazione e facciamo gli
auguri alla nuova Alitalia, che ha la sua sede
naturale nella capitale», dichiara Aurelio Regina presidente dell´Unione degli
industriali e delle imprese di Roma. «Speriamo che l´accordo di oggi - prosegue
Regina - ponga la parola fine alla fase politica per lasciar spazio a quella
economica e industriale. Le previsioni internazionali sul traffico aereo in
Italia indicano il raddoppio dei passeggeri da 114 milioni a 237 milioni tra il
2005 e il 2020, di cui quasi 70 milioni sono previsti per lo scalo di
Fiumicino». «Vigileremo affinché lo scalo di Fiumicino, che ha già pagato in
maniera molto pesante la crisi Alitalia, sia tutelato
e rilanciato», avverte il presidente della Provincia Nicola Zingaretti.
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina VII - Roma
Fiumicino, ladri di bagagli in manette Arrestati due dipendenti: razziavano pc
portatili e telecamere digitali Trovati altri oggetti preziosi anche nelle auto
Ora è caccia ai loro complici Sono stati presi quasi per caso, la polizia
indagava su un giro di reperti egizi MASSIMO LUGLI Saccheggiavano i bagagli dei
passeggeri: l´ennesima, bruttissima, storia di furti in
aeroporto ambientata a Fiumicino proprio in questi giorni di tensione altissima
per centinaia di dipendenti Alitalia che rischiano di perdere il posto di lavoro. In manette (e, dopo
la scarcerazione, a casa con l´obbligo di dimora) sono finiti due giovani
precari della compagnia di bandiera: Luca Santi, 24 anni e Andrea Cannistracci,
di 23, entrambi addetti ai bagagli. I due, per un paradosso del destino,
aspettavano proprio per ieri un eventuale rinnovo del contratto. Gli uomini
della polaria sospettano che il giro di valige saccheggiate, come già è
avvenuto in troppe occasioni, fosse molto più vasto e stanno dando la caccia a
eventuali complici. «Una storia che presenta molti aspetti ancora da chiarire -
secondo l´avvocato difensore dei due operai, Gianluca Arrighi - mi auguro solo
che il garantismo, di cui si parla tanto in questi giorni, valga anche per i
dipendenti Alitalia». L´arresto dei due, stavolta, è
avvenuto quasi per caso: niente telecamere nascoste nel locale degli armadietti
o poliziotti infiltrati con le tute verdi dei dipendenti. Gli agenti della
polaria di Fiumicino erano sulle tracce di un giro di reperti egizi importati
di contrabbando e, durante i servizi di osservazione, hanno notato i movimenti
sospetti dei due giovani. Santi e Cannistracci sono stati messi, immediatamente,
sotto stretto controllo. Era la mattina dell´Epifania. I due operai sono stati
visti mentre aprivano i bagagli di quattro passeggeri appena scesi da un volo
proveniente da Milano Linate. Subito bloccati dai poliziotti, i due dipendenti Alitalia sono stati trovati in possesso di una macchina
fotografica digitale, scarpe da ginnastica di marca e perfino di un gioco da
tavola, il "Risiko". Altri oggetti preziosi, quasi sicuramente
rubati, sono saltati fuori dalla successiva perquisizione delle auto dei
fermati. Più tardi, davanti al pm della procura di Civitavecchia Edmondo De
Gregorio, i due hanno sostanzialmente confessato, anche se entrambi hanno
cercato come potevano di alleggerire la loro posizione. Dopo qualche giorno a
Regina Coeli, Luca Santi e Andrea Cannistracci sono stati scarcerati e sono
tornati a casa, con l´obbligo di dimora dalle 10, alle 18, misura appena più
lieve degli arresti domiciliari. L´arresto è stato formalmente convalidato.
Nella sua ordinanza, il Gip Giovanni Giorgianni usa parole molto dure nei
confronti dei due operai «che non possono definirsi privi di pericolosità
sociale perché , sia perché preposti oltre che al corretto
"indirizzo" dei bagagli, anche alla loro vigilanza nel frangente
considerato e, quindi, proprio a prevenire ed evitare episodi del tipo di
quello che qui si esamina e da loro in concreto commessi - aggiunge il
magistrato - sia perché le risultanze delle perquisizioni veicolari e
domiciliari forniscono un quadro di tali soggetti come non occasionalmente dediti
ad un tal tipo di attività illecita della quale il lavoro intrapreso ha
certamente costituito il fattore innescante». Il Gip Giorgianni sottolinea
anche, come aggravante dei reati, il fatto che i furti siano stati messi a
segno «all´interno di un´area aeroportuale coperta, soggetta ad accesso solo da
parte del personale autorizzato da parte di chi avrebbe dovuto vigilare sulla
sicurezza dei bagagli e sulla loro corretta, finale, destinazione». Ma la piaga
delle valige saccheggiate, nei nostri aeroporti, sembra destinata a non avere
mai fine.
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina II - Milano
Malpensa, rivolta bipartisan "Rotte libere subito per salvarla" Nuova Alitalia al via. I sindacati: a Milano giornata di fuoco Formigoni:
"Anche gli slot per Roma siano disponibili" Penati: "Ci sono
tutte le condizioni per una vertenza con il governo" La compagnia ha
assunto 30 giovani "helper" che per due mesi negli scali milanesi
informeranno i viaggiatori ANDREA MONTANARI Sarà un battesimo difficile,
oggi, quello della nuova Alitalia negli aeroporti di
Linate e Malpensa. Anche la trentina di giovani «helper» assunti per due mesi
dalla nuova compagnia per informare i viaggiatori non avrà vita facile. Lo
promettono i sindacati dei trasporti, confederali e non, che non hanno affatto
gradito, ieri, il sì dei soci della ex Cai all´alleanza con Air France e il
rilancio del numero uno della nuova compagnia, Roberto Colaninno:
«Moltiplicheremo da
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina I - Milano LE
RAGIONI DELLA DISFATTA ROBERTO RHO Alle sette della sera di un´altra giornata
convulsa, le parole dell´amministratore delegato della
nuova Alitalia, Rocco
Sabelli («Oggi il nostro hub è Fiumicino»), spazzano via le illusioni dei pochi
che si erano aggrappati al comunicato ufficiale congiunto Alitalia-Air France, alle promesse di
Colaninno e del gran regista Corrado Passera («Ora lavoriamo per una grande
Malpensa») per sperare ancora. La realtà - durissima per Milano, la
Lombardia, la Sea e soprattutto per i lavoratori degli aeroporti e dell´indotto
- più che nelle rassicurazioni dei vertici della Cai («Malpensa hub europeo con
Parigi e Amsterdam»), sta tutta in quei 39 voli settimanali che collegano
Milano e Parigi, quasi una navetta, e che porteranno i viaggiatori lombardi
nell´unico hub che Air France vuole potenziare, cioè il Charles de Gaulle.
Naturalmente a spese di Malpensa, che del Charles de Gaulle è, o potrebbe
essere, solo un concorrente, mai un alleato. Questo è quello che Air France ha
sempre voluto, la sostanziale cancellazione di Malpensa dalla mappa degli
aeroporti europei che contano e la sostanziale annessione a Parigi del ricco
mercato dell´Italia del Nord. Improbabile che Colaninno e Sabelli siano riusciti
a far cambiare idea ai francesi, ammesso che ci abbiano provato. Tanto è vero
che le pur modeste rassicurazioni sul futuro di Malpensa continuano ad essere
condizionate alla morte di Linate e chissà a cos´altro. SEGUE A PAGINA II
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina I - Milano
Caduti nel vuoto gli appelli di Moratti e Formigoni. Penati: "Adesso
apriamo una vertenza con il governo" Solo promesse per Malpensa "Sarà
hub, ma a spese di Linate". Proteste, oggi voli a
rischio Voli a rischio oggi a Linate e Malpensa nel giorno del debutto della
nuova Alitalia dopo il sì
all´alleanza con Air France. Lo minacciano i sindacati che non hanno gradito la
proposta dei nuovi vertici di rilanciare l´ex hub lombardo a patto di
ridimensionare lo scalo di Linate. Caduto nel vuoto l´appello pro Lufthansa del
sindaco Letizia Moratti. Oggi il Consiglio regionale voterà una mozione
che chiederà al governo di liberalizzare le rotte. «Anche la Milano-Roma»,
rilancia il governatore Roberto Formigoni. Il presidente della Provincia
Filippo Penati va oltre: «Apriamo una vertenza col governo». Critico l´ex
presidente di Confindustria e di Sea Giorgio Fossa: «La Moratti doveva muoversi
prima». MONESTIROLI E MONTANARI ALLE PAGINE II E III
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina III - Milano
City Airport Il futuro "Pressing fuori tempo massimo Moratti doveva
muoversi prima" Fossa: per un anno non si è fatto niente per l´hub L´ex
presidente di Sea: bisognava lavorare per creare un´alternativa ad Alitalia che rilanciasse lo scalo Colaninno ha ragione, il
Forlanini è un problema e va trovato un compromesso: l´unica soluzione è un
ridimensionamento che però vada oltre la Milano-Roma A Varese bisogna tornare a
25 milioni di passeggeri al massimo in tre anni, altrimenti si muore. Io
punterei tutto su un altro vettore: c´è spazio per due attori TERESA
MONESTIROLI «Tutta questa polemica da parte del sindaco Moratti e del presidente
della Provincia Penati è un po´ tardiva. è un anno che si discute del futuro di
Alitalia e di Malpensa. Loro dove sono stati in tutto
questo tempo? è sconcertante una discesa in campo così in ritardo». Per Giorgio
Fossa, ex presidente della Sea, è inutile lamentarsi adesso, «quando non si è
fatto niente per salvare l´hub milanese». Che cosa si poteva fare un anno fa?
«Air One cercava imprenditori che l´affiancassero per
comprare Alitalia. In quel
momento la politica dov´era? L´unico che si fece sentire fu Roberto Formigoni,
presidente della Regione. Era allora che bisognava far nascere un´alternativa
all´Alitalia che potesse
rilanciare l´aeroporto di Malpensa. Ora pensare che una compagnia aerea estera
possa abbandonare Roma per Milano è impensabile. Roma è la sede della
politica italiana e del Vaticano, che piaccia o no ha una sua forza contro cui
Milano non può competere». Anche due hub sarebbero impensabili? «Un paese può
avere due hub solo se ha una compagnia aerea forte e Alitalia
ora non lo è. L´intervento della Moratti mi sembra un po´ tardivo». Ora la
cordata di imprenditori c´è e, a sorpresa, sembra disposta a puntare su
Malpensa. Ma Colaninno ieri ha dettato le sue condizioni: Malpensa terzo hub
dopo Parigi e Amsterdam solo se Linate diventerà un city airport specializzato
nella tratta Milano-Roma. Lei non ha mai voluto rinunciare a Linate, ora è
diventata una scelta necessaria? «Colaninno in parte ha ragione, Linate è un
problema e un compromesso va trovato. Ma Malpensa non è in grado di far fronte
al traffico aereo milanese dei momenti buoni, quello di due-tre anni fa. Per
questo, quando io ero presidente della Sea, con l´allora ministro Bersani
eravamo arrivati a una mediazione: mettere paletti forti a Linate stabilendo un
massimo di 7-8 milioni di passeggeri l´anno. In questo modo i due aeroporti
hanno potuto sopravvivere. Nel 2006 il traffico di Linate sarebbe stato
insostenibile per Malpensa». Ora però di voli ce ne sono molti meno. «Oggi
Malpensa potrebbe reggere anche il traffico del Forlanini, ma se Alitalia tornerà a crescere, come deve, non sarà più
possibile. L´unica soluzione è un ridimensionamento che però vada oltre la
tratta Milano-Roma». Come vede il futuro di Malpensa? «Se fossi il presidente
della Sea ora punterei tutto su un ulteriore vettore che faccia base lì. C´è
spazio per vivere bene tutti e due: la nuova Alitalia
e un´altra compagnia aerea. In tempi rapidi, massimo tre anni, Malpensa deve
tornare a 25 milioni di passeggeri l´anno altrimenti muore». è quello che sta
cercando di fare Lufthansa. «Non dico che deva essere necessariamente
Lufthansa. Dico però che i tempi per far rinascere Alitalia
saranno lunghi. Ci vuole qualcuno che risollevi le sorti di Malpensa prima».
Anche lei, come il sindaco Moratti, preferisce Lufthansa a Air France?
«Storicamente la Lombardia è più legata ai tedeschi che ai francesi ma non c´è
scritto da nessuna parte che si debba scegliere loro. L´importante è che sia
una compagnia che garantisca un certo numero di voli. Sembra che Lufthansa
voglia impegnarsi su Malpensa, ma dietro un interesse economico ci devono
essere i voli». Gli italiani si stanno disaffezionando alla compagnia di
bandiera e hanno iniziato a viaggiare con altri vettori. Vista la concorrenza,
questo colpo a Malpensa non rischia di essere deleterio per Alitalia?
«Il rischio c´è. Quando la gente si abitua a viaggiare su aerei più comodi e
con voli più frequenti è difficile farla tornare indietro. Si può fare, ma è
difficile. Poi è arrivata la concorrenza dei low cost e dell´alta velocità. Non
è un momento facile, ma con un forte vettore di supporto come Air France ce la
faranno». Dovranno farcela in fretta visto che fra sei anni Milano ospiterà
l´Expo. «Questa è un´anomalia. Qualunque altro paese nel mondo, una volta vinto
l´Expo, costruisce uno scalo intercontinentale. Noi invece ci aggiudichiamo
l´esposizione universale ma riduciamo drasticamente il nostro aeroporto».
Dirotteranno i visitatori, come i milanesi, su Parigi. «Si può andare a
prendere un aereo anche in altri aeroporti, non è poi così drammatico, ma
teniamo a mente una cosa: le zone con aeroporti intercontinentali sono quelle
che crescono di più».
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina II - Genova
Cai investe nel Sud Italia mentre declassa Genova Voli carissimi, calo dei
passeggeri, protesta dei lavoratori Gli ex dipendenti sono ancora sotto choc,
si aggirano come fantasmi nell´aerostazione La crisi è servita. All´aeroporto Cristoforo Colombo di Genova l´era della Cai, la nuova
compagnia nata da Alitalia
e Air One, decolla con il volo Genova-Roma delle undici del mattino: ieri i
passeggeri prenotati erano 27. «è un declino cominciato a fine novembre, quando
i voli per Roma hanno iniziato a diminuire: prima erano tutti sui 100
passeggeri ciascuno. E da domani sarà sempre peggio, perché cala ancora
il numero dei voli, la gente non si fida più», raccontano gli ex addetti Alitalia dello scalo e della direzione commerciale, che la
Cai, la nuova compagnia aerea, ha trasformato in fantasmi del mondo del lavoro.
Erano 33, solo 13 hanno ancora un´occupazione ma con un contratto che scade a
luglio. Tra sei mesi chissà. Gli altri sono tutti in cassa integrazione.
«Eravamo tranquilli perché nei piani di Cai a Genova era previsto un organico
di 25 persone: gli altri erano in età tale che la cassa integrazione avrebbe
potuto accompagnarli alla pensione. Invece niente. Tutti fuori e siamo l´unico
scalo in Italia ad avere avuto solo assunzioni semestrali. In compenso, a
Palermo avevano previsto 60 assunzioni, ne hanno fatte 127 e a Bari dovevano
essere 35 e ne hanno assunti 78, tutti a tempo indeterminato: è il Nord che
paga il prezzo per il sud», dice Antonio Polverino, della rappresentanza
aziendale della Filt Cgil, che anche lui è in cassa integrazione. Ieri gli ex
dipendenti Alitalia si sono riuniti in assemblea dalle
10 del mattino fino al primo pomeriggio e oggi faranno altrettanto, nella sala
delle partenze dove per contro si aggirano sparutissimi drappelli di
viaggiatori. Gli ex dipendenti sono ancora sotto choc, li vedi mentre si
aggirano come fantasmi smarriti nelle sale dell´aerostazione che fino a giovedì
della scorsa settimana era il loro "ufficio". «Sono andata a lavorare
giovedì scorso - racconta Monica, 41 anni, due figli - e alle dieci e mezza mi
hanno detto di non ripresentarmi il giorno dopo, perché la rappresentanza Alitalia è chiusa». Psicologicamente, dice, è un colpo
durissimo. L´aspetto finanziario colpisce ma non è il cuore della vicenda che
invece "declassa" Genova come città da cui partire e dove arrivare. I
dipendenti hanno diritto a quattro anni di cassa integrazione con l´80 per
cento dello stipendio (60 per cento a carico dell´Inps, 20 per cento a carico
degli italiani che già da luglio pagano un sovrapprezzo di un euro a biglietto
per costituire un fondo speciale) e altri tre anni in "mobilità".
Sette anni di tempo per guardarsi attorno sono un´opportunità che ad altre
categorie non è stata data. «Ma non sarà facile trovare altri impieghi, perché
le nostre sono professionalità specifiche: non siamo sarti o imbianchini che
possono andare altrove», dicono. In ogni caso la grande compagnia Cai che
sostituisce Alitalia e Air One ha deciso che Genova
non è strategica e lo ha già dimostrato. «Noi adesso chiamiamo in causa Camera
di Commercio e Assindustria _ dice Ivano Bosco, segretario di Filt-Cgil _
perché il declassamento di aeroporto e della città lo fanno gli industriali
privati, che delle categorie camerali e industriali sono stretti parenti». Le
istituzioni hanno cercato di mettersi in contatto con i vertici di Cai e con il
governo ma nessuno ha ancora ricevuto un qualsivoglia cenno. Non ne ha avuti il
presidente della Provincia, Alessandro Repetto, che ha anche scritto ai
parlamentari liguri chiamandoli a raccolta, né il presidente della Regione
Claudio Burlando che ha tentato la carta del rapporto diretto coi vertici di
Cai. Gli ex dipendenti intanto si aggirano in un aeroporto, dove si muovono
solo sparuti drappelli di passeggeri. Decimati delle incertezze. Dal taglio dei
voli che da domani vedrà calare la scure su altri cinque collegamenti
quotidiani (tre per Roma, uno per Catania e uno per Napoli) e dalla diretta
conseguenza di tutto questo: l´impennata del costo del biglietto. Fino a
novembre, nella "concorrenza" tra Alitalia e
Air One che dovevano riempire i voli, si potevano strappare prezzi di 230 euro
andata e ritorno. Adesso basta, si viaggia a prezzo pieno, il che vuol dire
spendere 450 e anche 500 euro per un andata e ritorno Genova-Roma-Genova. In
questi giorni di assemblee e agitazioni coi voli vuoti si possono anche
strappare viaggi a 300 euro. Il sindaco Marta Vincenzi ha già protestato: «Non
prendo più l´aereo perché 500 euro in un giorno non li spendo». Furio Truzzi di
Assoutenti ricorda che i consumatori hanno già presentato un esposto nazionale
contro il monopolio «che farà salire i prezzi». Un anziano taxista fa osservare
che ormai i passeggeri del Colombo sono ridotti al lumicino: «Bisognerebbe fare
come in Francia e bloccare tutti i trasporti: loro si che sanno il fatto loro.
Genova dovrebbe bloccarsi». Lo sanno bene i taxisti che (20 euro a corsa dal
centro allo scalo) sono praticamente l´unico modo per raggiungere l´aeroporto.
Il volabus dell´Amt, 4 euro il biglietto, fa una corsa ogni ora dall´aeroporto
a Principe e viceversa. Il problema è far coincidere i tempi dei propri
spostamenti con quelli del volabus. E trovare il modo di arrivare a Principe
dove non ci sono parcheggi, magari con la valigia al seguito. (a. zun.)
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina III - Genova
Le ragioni di un declino annunciato: e le prospettive per il futuro restano
difficili Linate e Torino ci lasciano poche speranze OLIVIERO BACCELLI* Il 13
gennaio la nuova Alitalia diventa operativa, portando
a termine un doveroso percorso di privatizzazione durato oltre due anni.
Periodo durante il quale sono emerse una lunga serie di difficoltà e di colpi
di scena legati all´intromissione della politica che ha utilizzato criteri di
intervento ben lontani da ogni logica di buon senso nella gestione di crisi
d´impresa. Fra gli effetti del ridisegno del network di Alitalia, che inizialmente opererà circa
il 36% di voli in meno rispetto a quelli operati dalla somma della vecchia Alitalia ed Air One di un anno fa, vi è
lo stravolgimento dell´assetto degli aeroporti nel Nord Ovest d´Italia. I tagli
più drastici sono avvenuti su Malpensa, che ha visto i traffici calare di quasi
un terzo, ma anche sullo scalo genovese si sono registrate riduzioni: un
paio di voli su Roma (7 anziché 9) ed uno su Napoli (2 voli anziché 3), con la
brutta sorpresa in quest´ultimo caso di aver difficoltà nell´effettuare
l´andata e ritorno in giornata. Genova, in realtà, si era abituata da tempo a
contare poco su Alitalia ed in fin dei conti la
riduzione è da definirsi quasi fisiologica tra riorganizzazione e crescita
economica negativa. Il peggio è, quindi, passato e non se ne è usciti poi con
le ossa rotte? La risposta è no. Purtroppo lo scenario dei traffici aerei su
Genova non è per niente semplice e lineare per due motivi: gli scali
concorrenti saranno ancora più agguerriti e la riduzione del numero di vettori
sulle principali rotte nazionali contribuirà ad innalzare i prezzi e a ridurre
i passeggeri. La sovrapposizione del mercato di riferimento con altri scali con
un´offerta molto più ampia e articolata, come quelli di Nizza, Torino,
Malpensa, Linate e Pisa, con l´effetto che solo i passeggeri delle province di
Genova e di Savona trovano naturale rivolgersi al Colombo, non nasce certo con
la crisi di Alitalia, ma sicuramente si acuisce. Il
motivo è facile da intuire: Linate e Torino con la nuova Alitalia
diventano basi operative e vedranno rafforzata l´offerta di tipo business anche
sui mercati internazionali. Mentre per Malpensa è in corso una campagna di
marketing con l´obiettivo di recuperare traffici anche nelle due direzioni su
cui le prospettive per Genova potevano definirsi interessanti: charter outgoing
(Mar Rosso, Baleari, etc) e low cost internazionali. Anche Bergamo Orio al
Serio ha dovuto soccombere nei confronti di Malpensa, quando Air Berlin ha
trasferito i propri voli nell´ex-hub. Non c´e´ da aspettarsi niente di nuovo in
Liguria? In realtà Ryanair ha già comunicato l´attivazione di voli bisettimanali
verso Alghero e Cagliari, e le compagnie crocieristiche (MSC e Costa) prevedono
un forte sviluppo cui agganciare voli charter e il mercato dalla Germania
potrebbe riservare qualche positiva sorpresa. In sintesi, le prospettive non
sono certo rosee e di questi tempi è meglio non farsi illusioni. *Direttore
Master in economia dei trasporti dell´università Bocconi
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina II - Genova
La curiosità Quel volo d´oro con Iberia per Madrid Per un´Alitalia che fa piangere, una delle poche soddisfazioni per l´aeroporto
di Genova arriva dal volo per Madrid attivato dalla compagnia Iberia. Un
collegamento cominciato con 50 posti, salito a 90 posti dopo il successo di
pubblico. Il motivo principale consiste nel traffico verso il Sudamerica e in
particolare verso l´Ecuador. Ora, visto l´ottimo coefficiente di
riempimento da parte di questo collegamento (74%), è allo studio la possibilità
di raddoppiare il volo, almeno nei giorni feriali, e anche di introdurre un
collegamento con Barcellona.
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina III - Genova
Nel ´99 la possibile svolta, ma le speranze furono presto gelate. I manager:
"La città non è attrattiva" Addio low cost e zero marketing Dieci
anni di occasioni perdute Orio al Serio (1.500 abitanti) e Pisa hanno preso il
largo. Ryanair è rimasta al palo LUIGI PASTORE AVA ZUNINO è l´aeroporto delle
leggende. O delle speranze deluse. Come quella che si diffuse alla fine degli
anni ottanta e alla vigilia delle celebrazioni colombiane: la British Airways
sembrava interessata a gestire l´aeroporto di Genova, diventando cioè ben più
di un operatore che si appoggia allo scalo con i suoi voli. Non se ne fece
nulla. Chi se ne intende racconta che furono quelli gli anni delle occasioni
mancate, quelle in cui si potevano cercare compagnie
alternative ad Alitalia per
collegamenti interni e non. Raccontano anche che nel 1999 un socio privato come
Swiss Air avrebbe forse potuto essere interessato ad entrare in aeroporto. E
anche in questo caso non accadde nulla, tanto che a distanza di anni è
difficile capire dove inizi la realtà e dove finisca la leggenda. Le
occasioni mancate, certo, e soprattutto la Madre di tutte le occasioni, le
compagnie low cost. Genova avrebbe potuto abbracciarle, ma non l´ha fatto.
L´aeroporto non l´ha voluto fare, dicono in molti. I responsabili dello scalo,
tutti quelli che negli anni si sono succeduti, replicano che il problema è
Genova, è la città che non sa fare marketing turistico. Questione di opinioni,
ma i numeri non sono opinabili. Nel 1999 comincia l´era delle compagnie a basso
costo, quasi un´era geologica diversa. A Genova irrompe Ryanair, marchio che
diventerà leader del settore, vuole puntare sul Colombo e comincia con due voli
settimanali che si aggiungono a quelli di British. Può essere l´inizio del
boom, invece è un fuoco di paglia. A circa
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina
I - Genova Così la nuova Alitalia penalizza il
"Colombo" I SERVIZI alle pagine II E III SEGUE A PAGINA II
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina
I - Bari Alitalia, Confcommercio in rivolta Da oggi
Air Itay non collegherà più Bari con Milano Linate. Giovedì 22 il Tar del Lazio
si esprimerà definitivamente sul ricorso presentato dalla compagnia contro la
decisione di Enac e Assoclearance di impedire l´utilizzo degli slot lasciati
liberi dalla vecchia Alitalia. Oggi partiranno i primi voli della
Cai. Ma la protesta contro i tagli in Puglia non accenna a placarsi: l´ultimo
affondo è di Confcommercio. ILARIA FICARELLA A PAGINA IX
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina IX - Bari Alitalia, Confcommercio in rivolta "Ci ha dimenticato,
costi elevatissimi". Air Italy, stop per Linate ILARIA FICARELLA Da oggi
la Air Italy non collegherà più Bari con Milano Linate. Bisognerà aspettare
fino al 22 gennaio, quando la Terza sezione del Tar del Lazio si esprimerà
definitivamente sul ricorso presentato dalla compagnia contro la decisione di
Enac e Assoclearance di impedire l´utilizzo degli slot
verso Linate lasciati liberi dalla vecchia Alitalia. Intanto oggi partiranno i primi voli della nuova Alitalia: ieri nell´aerostazione di
Bari, ai check-in e agli sportelli informativi dell´ormai ex compagnia di
bandiera era tutto tranquillo. Ma la protesta contro il taglio dei voli da e
per la Puglia non accenna a placarsi. Anzi, viene da Confcommercio
regionale l´ultimo affondo: "Volare a Milano per la manifestazione di
moda? Troppo caro. Parigi? Non se ne parla � spiega il presidente
dell´associazione di commercianti Alessandro Ambrosi - Si penalizzerà così un
intero sistema sociale ed economico". Parte oggi la nuova Alitalia con il suo programma operativo che decurta in parte
i collegamenti diretti sulle maggiori direttrici e di conseguenza ridimensiona
la capacità di connessione degli aeroporti di Bari e Brindisi verso l´estero.
Una prospettiva che oggi entrerà nel vivo. E intanto restano le polemiche. La
Confcommercio fa firmare al presidente Alessandro Ambrosi una durissima nota
che accusa la Cai-Alitalia di aver studiato un piano
operativo che lascia che la Puglia "si allontani sempre di più dal vecchio
continente". Dice Ambrosi: "Ci si preoccupa per i flussi turistici, e
a ragione. I parlamentari locali, sia di centrodestra che di centrosinistra, si
interrogano sul da farsi e annunciano iniziative, ma di concreto al momento c´è
solo l´aumento indiscriminato del costo dei voli". Ma non c´è solo il
turismo, sottolinea con forza il presidente regionale di Confcommercio.
"In una regione in cui la voce �terziario´ rappresenta più del 70 per
cento dell´intero sistema economico � spiega � e dove l´imprenditoria deve
da sempre fare i conti con distanze elevatissime che dividono dal cuore
pulsante dell´economia nazionale ed europea e con una rete logistica e di
trasporti ferma al Medioevo, a noi imprenditori del commercio non restavano che
gli aeroporti per raggiungere comodamente, in tempi accettabili e a costi
finora accessibili, le mete fondamentali per svolgere adeguatamente il nostro
lavoro: Milano, Roma, Parigi, Londra. Adesso cambia tutto nel giro di poche
settimane". Eppure, insiste Ambrosi, essere presenti alle fiere
specializzate, alle rassegne nazionali e internazionali, alle sfilate, è un
obbligo cui una buona fetta di imprenditori del commercio pugliese non può sottrarsi.
"Il commercio pugliese � dice - non deve e non vuole fermarsi. Non si
penalizza solo il turismo con i voli ridotti e dai costi sempre più alti. Si
penalizza un intero sistema sociale ed economico, con ricadute che al momento
sono del tutto imprevedibili". L´ultima mazzata è arrivata ieri. Air
Italy, la compagnia che era riuscita a ottenere temporaneamente (dal 29
dicembre all´11 gennaio) l´autorizzazione a utilizzare uno degli slot lasciati
liberi da Alitalia sulla direttrice Bari-Linate
cancellerà i voli, in attesa che il Tar del Lazio decida definitivamente sul
ricorso presentato. I clienti che hanno già acquistato biglietti potranno
farseli rimborsare o viaggiare da Bari verso Bergamo Orio al Serio: i
trasferimenti in pullman verso Milano saranno garantiti dalla Air Italy.
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 4 - Economia Il caso Nella nuova Alitalia stop al "servizio di prelievo e accompagno". Tra i
leader sindacali, Berti (Anpac) assunto, il vice De Carlo in cassa e Notaro
(Up) in pensione Limousine addio, equipaggi al lavoro con la propria auto LUISA
GRION ROMA - Da stamattina si va tutti al lavoro in macchina, la propria
macchina. E prima di salire sull´aereo si guida nel traffico, s´impreca
sul raccordo che porta a Fiumicino, si parcheggia lontano e si prende una
navetta. Come un comune statale o un qualsiasi dipendente di un´altra azienda.
Nella nuova Alitalia piloti, hostess e steward (e
qualche addetto al check-in in caso di orario disagiato) non potranno più
contare sul «servizio di prelievo ed accompagno», ovvero sull´auto o pulmino
aziendale che li andava a prendere a casa e li portava all´aeroporto per la
partenza, riaccompagnandoli poi alla dimora al ritorno. Il privilegio è
sparito: da stamattina si va al lavoro con mezzo proprio. Quindi bisogna fare
il pieno, prendere chiavi e patente mettersi al volante: la nuova compagnia
mette a disposizione del personale un´area di parcheggio allo scalo di
Fiumicino (per Malpensa non ne è invece previsto uno dedicato) utilizzabile
versando un contributo di 2 euro al giorno (ma i sindacati sostengono che a
pagare ci penserà l´azienda). Poi, visto che il parcheggio è lontano, bisogna
salire sulla navetta che porta alle partenze. Un discreto crollo nella qualità
della vita per le 4 mila persone che usufruivano del «passaggio». E per alcuni
una spesa non prevista da mettere in conto: «Dovrò comperarmi un´auto - diceva
ieri un hostess - e pensare che ogni volta che arrivava l´auto blu a prendermi
mi sentivo Jennifer Lopez». Non che la categoria abbia perso la speranza di
riottenere il pulmino: «Fra le clausole firmate a Palazzo Chigi c´era anche il
mantenimento del servizio - dice Marco Veneziani, pilota e segretario nazionale
della Uil trasporti - Stiamo lavorando per trovare un accordo, i soldi ci sono,
basta attingere ai fondi regionali». Il disagio c´è, ammette, «ma fino ad ora
tutti erano impegnati a capire se la Cai li avrebbe o meno riassunti, quindi il
problema dell´auto era finito in secondo piano». Ora che la linea di
demarcazione è chiara se ne riparla: lo stesso Veneziani, da oggi è un pilota
in cassa integrazione. Come il numero due dell´Anpac Stefano De Carlo. E´ stato
invece assunto Fabio Berti, leader dell´Anpac stessa, mentre Massimo Notaro,
presidente dell´Unione Piloti è andato in pensione. Destini diversi, dunque,
per i protagonisti della trattativa, ma Rocco Sabelli, amministratore delegato
della nuova compagnia ci tiene a precisare: «E´ stato riservato a ciascuno il
destino che l´applicazione dei criteri di assunzione gli riservava. Non ho
scorso la lista per cercare i nomi di chi, durante la trattativa, ha avuto una
posizione aspra con noi».
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 4 - Economia
L´ultimo volo dell´aereo di Stato Il Milano-Roma chiude un´era. A bordo il
"nemico" Moretti (Fs): "Auguri" Il racconto E dopo
l´atterraggio gli ispettori dell´Enac al lavoro per le licenze DAVIDE CARLUCCI
ROMA - Due segni del destino. Il primo è che tra i ventinove passeggeri a bordo
dell´ultimo Milano-Roma dell´era Alitalia c´è Mauro
Moretti, l´amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato. «Lo prendo di
rado, di solito viaggio in treno. Questa volta però ho fatto tardi e non ho
alternative. Vede? Ha beccato l´ultimo aereo di un´epoca e a bordo c´è solo un
ferroviere. Ma vedrà che presto tutti prenderanno la nostra freccia Rossa, il
treno ad alta velocità, per andare da Milano a Roma anche perché noi siamo più
puntuali, checché se ne dica». Seconda coincidenza: uno dei viaggiatori è un
francese. Eneas ha 46 anni, lavora per un´azienda plastica e arriva da
Chambery. «Non credo che l´ingresso di Air France sia un bene per Alitalia. La nostra società non è molto diversa dalla
vostra. Se voi siete troppo sindacalizzati, la nostra linea non ha una
mentalità privata, è ancora un´azienda di Stato. E´ una ferrovia che vola.
Sarebbe stato meglio, come partner, Lufthansa». E´ un volo un po´ dimesso,
l´ultimo Alitalia di Stato, che parte perfettamente in
orario, alle nove in punto. Fuori l´aeroporto di Linate è ancora una distesa di
neve. Mentre le hostess spiegano cosa fare se l´aereo cade, la luce ogni tanto
via. Il primo ufficiale va a provare il telefono di bordo. Se gli chiedi che
effetto gli fa viaggiare per l´ultima volta in questa tormentata società non
più pubblica, ha un nodo in gola. Dice solo: «E´ l´ultimo dopo
sessant´anni...». E gli vengono gli occhi lucidi. Rabbia o commozione? «Mi
faccia il piacere, lasci perdere». Scanzonato e ottimista, invece, il
comandante, Alberto Marselli, da vent´anni in azienda. Precisa meglio l´età di Alitalia. «Sessantatrè anni. Speriamo di trascorrerne, in
futuro, altrettanti così prestigiosi». Sandra, l´hostess che distribuisce
biscotti e taralli ai pochi passeggeri a bordo, è bionda e potrebbe
tranquillamente essere di Parigi. «L´ho saputo dal telegiornale, che è l´ultimo
volo. Mi considero fortunata perché sono ancora assunta». Con il passeggero di
Chambery scherza: «Il problema è che non ho ancora imparato il francese». E
scherza tanto anche Moretti, reduce da un incontro con Letizia Moratti, il
sindaco di Milano, e con i manager di Trenitalia delle regioni del Nord. «Ai
dirigenti della Compagnia aerea italiana faccio i miei migliori auguri: di
sicuro avranno molto da lavorare». Moretti parla per esperienza. «Anche noi
abbiamo attraversato un momento simile, qualche anno fa, siamo usciti da una
stagione di sprechi e di spese folli per rimetterci nel mercato. Magari viene
un po´ il magone ma è bene che prima o poi storie come queste si chiudano, una
buona volta». Moretti spera anche di essere coinvolto, in futuro, nella partita
per la riorganizzazione della compagnia aerea. «Finora non è successo. In
Francia, invece, prima di fare del Charles De Gaulle un vero aeroporto
internazionale, hanno allargato il bacino d´utenza della Grande Parigi
attraverso un sistema di alta velocità intorno alla capitale». A bordo c´è
anche Pietro Suber, giornalista di Matrix, reduce da una riunione sindacale:
«All´andata, a Fiumicino, ero da solo a fare la fila per gli imbarchi� Ma
anche adesso non è che ci sia molta gente». L´aereo arriva poco dopo le dieci a
Roma. Ad aspettare i passeggeri, all´uscita, ci sono i giornalisti con le
telecamere. A parte il comandante, però, nessuno ha voglia di parlare. Mentre
l´Az 2125 era in volo, invece, negli uffici dell´Enac Roberto Colaninno e Rocco
Sabelli, rispettivamente presidente e ad della nuova compagnia, e il
commissario Augusto Fantozzi, hanno alzato i calici con il sottosegretario alla
presidenza del consiglio, Gianni Letta. Al brindisi c´erano anche il ministro
dei Trasporti, Altiero Matteoli, e con i vertici dell´Enac, l´ente nazionale di
aviazione civile, Vito Raggio e Silvano Manera. L´Enac ha così potuto
rilasciare certificato e licenza di operatore aeronautico alla nuova compagnia:
subito dopo è iniziato il lavoro di certificazione da parte di una trentina di
ispettori Enac, proseguito nel corso dell´intera notte mentre tutti gli aerei
della compagnia erano stati bloccati negli aeroporti. Sette
ore di fermo-macchina per far nascere la nuova Alitalia con tutte le carte in regola. Poi, alle sei e dieci di
stamattina, il decollo dei primi due voli della nuova Alitalia: un B777 dall´aeroporto di Malpensa diretto a San Paolo del
Brasile e un velivolo ex AirOne dall´aeroporto di Palermo per Roma.
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 4 - Economia
Il governatore del Lazio, Marrazzo: liberalizzare gli slot "Malpensa ha
già perso la gara con Fiumicino" GIOVANNA VITALE ROMA - Governatore
Marrazzo, oggi Colaninno e Sabelli hanno rilanciato su Malpensa, eppure lei non
sembra preoccupato. Non teme che, dopo le proteste del partito del Nord,
Fiumicino verrà penalizzato? «La verità, in questa storia, è che ognuno ha
sempre cercato di tirare la coperta dalla sua parte, facendo finta che fosse
abbastanza lunga per tenere al caldo tutti. Ma così non è. E allora prima ci si
rende conto, a cominciare dal Nord, che rispetto alla
vecchia Alitalia Cai ha 100
aerei e 10mila dipendenti in meno, meglio sarà per il Paese. La compagnia tricolore
non può più soddisfare la quantità di voli e di rotte che aveva prima». E
allora cosa intende fare? «Intanto chiedere al governo di liberalizzare subito
gli accordi bilaterali. In questo modo si "scongelano" le
rotte finora occupate dalla vecchia compagnia e si lascia la parola al mercato.
Sarà lui a decidere chi è più o meno competitivo». Moratti, Formigoni e la Lega
dicono che l´hub naturale della nuova compagnia è Malpensa in quanto scalo
leader nel Paese... «è una bugia. Malpensa è leader solo in una quota di
mercato: i voli business in partenza. Se invece noi consideriamo sia l´outgoing
sia l´incoming, la business class ma anche l´economica, Fiumicino non ha
confronti: registra più del doppio del traffico di Milano». Ma l´idea del
doppio hub - Milano per il business, Roma per Mediterraneo, Oriente e Sud
America - non è la stessa che decretò la rovina della vecchia Alitalia? «No. E sa perché? Perché, se il governo ci
ascolterà, con la liberalizzazione delle rotte per tutta Italia, e non solo per
Milano, su Fiumicino arriveranno nuovi vettori che aumenteranno la concorrenza
e, per di più, faranno scendere i prezzi. Noi abbiamo già ricevuto richieste da
diverse compagnie orientali per destinazioni come Cina, India e Australia».
Scusi ma il Pd, il suo partito, non era contrario alla liberalizzazione degli
accordi bilaterali? «Se il Pd non ha votato, secondo me sbagliando, la
liberalizzazione di quegli accordi è perché l´emendamento presentato dalla Lega
valeva solo per Malpensa. Ecco perché, se non vogliamo fare la fine dei capponi
di Renzo, ora dobbiamo metterci tutti intorno a un tavolo e firmare un patto
sul trasporto aeroportuale che scongiuri rivalità di campanile e aiuti l´intero
sistema-Paese».
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 43 - Spettacoli
Il Grande Fratello delle polemiche al via con hostess, rom e maggiorate Il
Codacons invita i telespettatori a non seguire il reality accusato di
"portare le persone verso cattivo gusto e situazioni estreme" CARLO
MORETTI ROMA Contribuirà di più agli ascolti del Grande Fratello su Canale 5 il
cuoco Ferdy, un ex clandestino rom arrivato in Italia dieci anni fa a bordo di
un gommone, oppure Gerry, il ragazzo calabrese non vedente? Catalizzerà l´attenzione di tutti l´hostess Alitalia Daniela Martani, la "pasionaria" che nei giorni caldi
della contestazione sventolava il cappio nei tg per rappresentare «la vera
cordata»? O più della hostess che entra nella Casa del Grande Fratello proprio
nella notte in cui la vecchia Compagnia di bandiera muore, ce la farà la
studentessa Cristina, la maggiorata che entrando nella Casa ha fatto
sapere a tutti di portare «la sesta», di non essere mai stata con un ragazzo
per più di un mese e di considerarsi «una ragazza con le palle»? Il GF
( da "Repubblica, La" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina
29 - R2 Il caso Motori Repubblica Tv Televisione Google inquina? Web-rissa
Adriatico ecco a voi il corallo bianco Marcuzzi contro Ventura Lo speciale sul
Salone di Detroit Effetto serra e grande freddo: è dibattito LA NUOVA ALITALIA
SARà COMPETITIVA?
( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
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Corriere della Sera
- MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-01-13 num: - pag: 2
categoria: REDAZIONALE Le reazioni Sangalli e la Bracco «10 mila posti a
rischio Subito un tavolo per salvare lo scalo» La richiesta di un incontro
urgente con i vertici di Cai sul futuro di Malpensa, un appello al governo per
chiedere garanzie sul ruolo strategico degli aeroporti del Nord, un «tavolo
subito» non solo per limitare i danni, ma soprattutto per trovare un piano di
sviluppo alternativo rispetto a una situazione che, così com'è, costerà
all'economia lombarda «10 mila posti di lavoro» secchi nonché la chiusura di
almeno «cento imprese estere» e «quattro miliardi di fatturato in meno» per chi
resta: dal presidente della Camera di commercio, Carlo Sangalli, al numero uno
di Assolombarda, Diana Bracco, oltre all'assessore regionale dei Trasporti e
Infrastrutture, Raffaele Cattaneo, è questo il pugno sul tavolo battuto ieri
dal sistema produttivo milanese e lombardo nel giorno in cui ormai i giochi
sono fatti e la «nuova Alitalia» è diventata una realtà col timbro definitivo del governo sul
suo prossimo socio-padrone AirFrance. «A questo punto con Malpensa siamo a un
bivio», scandisce Sangalli. E a nome della giunta della Camera di commercio,
riunitasi appunto ieri, elenca sei «richieste urgenti» e nette: oltre a quelle
citate c'è dunque, non più rinviabile, la «necessità di aprire le rotte
estere di Malpensa alle altre compagnie», la «fine del monopolio sulle rotte
interne», e poi «ammortizzatori sociali» per chi comunque ci rimetterà.
All'indomani di quel che ormai resterà in archivio come l'estremo sfogo di
Letizia Moratti contro gli «imprenditori che non fanno gli interessi del
Paese», i presidenti di Assolombarda e Camera di commercio sono comunque gli
unici cui il sindaco aveva dato atto di aver fatto il possibile sino
all'ultimo. «Ma ora siamo preoccupati e sconcertati — insiste la Bracco —
perché Malpensa è indispensabile non solo al sistema lombardo e italiano di
oggi (e i primi danni si vedranno in questi giorni sulla moda), ma anche in
vista dell'Expo 2015». Un'indagine della Camera di commercio dice che metà
delle imprese locali, pur di far ripartire Malpensa, è pronta a limitare
Linate.
( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-01-13 num: - pag: 2
categoria: REDAZIONALE Il futuro del Forlanini Cai: meno aerei a Linate per
rilanciare l'hub La Lega: niente tagli «L'hub di Alitalia attualmente resta Fiumicino, e Malpensa lo sarà solo se verrà
risolta la questione Linate. Lo scalo alle porte di Milano deve diventare un
vero city airport». Parola di Rocco Sabelli, amministratore delegato della
nuova Alitalia. Nulla di
nuovo sotto il sole: che il piano industriale di Cai vincolasse lo sviluppo di
Malpensa al ridimensionamento di Linate a navetta Milano-Roma era noto.
Ma la proposta di Cai non è stata presa in considerazione dal fronte del Nord
nei mesi scorsi. E difficilmente potrà esserlo oggi. Lo ha spiegato bene più
volte il presidente di Sea, Giuseppe Bonomi: «Allo stato delle cose non ha
senso parlare del ridimensionamento di Malpensa. Un'ipotesi del genere potrebbe
avere un senso soltanto di fronte a un reale progetto per Malpensa hub». Nelle
intenzioni di Cai, però, lo sviluppo dello scalo varesino consisterebbe nella
presenza di 14 voli intercontinentali. Un numero inferiore a quello presente un
anno fa a Malpensa, prima del ridimensionamento. E poi c'è il nodo della
normativa internazionale. Il rischio è che l'Europa blocchi il dimagrimento di
Linate. Un film già visto, del resto. Dopo il varo di Malpensa, nel 2000,
Linate venne effettivamente ridimensionata. Poi ci pensarono i ricorsi di sette
compagnie aeree straniere a far riaprire le piste. L'idea di Linate concentrata
sul Milano-Roma non piace alla Lega. «Linate non si tocca. L'unica strada per
il rilancio di Malpensa è la liberalizzazione delle rotte. E noi siamo nel
governo a garantire che le promesse saranno mantenute», taglia corto
l'assessore regionale leghista Davide Boni. A Roma, inoltre, la causa di Linate
può contare su importanti paladini. E' di pochi giorni fa la presa di posizione
pro Linate del ministro della Difesa, Ignazio La Russa. L'interesse da parte di
Cai a tarpare le ali a Linate sta tutto nella necessità di fermare l'emorragia
di viaggiatori del Nord verso gli aeroporti serviti con voli intercontinentali
da Lufthansa e British Airwais. Si parla di un milione e cinquecentomila
habitué del check in, una folla con la valigia che per le compagnie aeree vale
profitti sonanti. Anche gli amministratori del Nord, però, sembrano preferire
l'apertura del mercato al sacrificio dell'aeroporto. «Con la liberalizzazione
delle rotte verso altri continenti, Malpensa potrà essere rilanciata in un paio
d'anni», ha detto ieri il presidente della Regione Lombardia. Non solo:
Formigoni chiede la liberalizzazione della tratta Roma-Milano. Anche il
sindacato da tempo chiede la liberalizzazione delle rotte. «Per questo, però,
non bastano gli emendamenti, serve una chiara presa di posizione politica»,
sottolinea Nino Cortorillo della Filt Cgil di Milano. Insomma, la partita di
Malpensa non è chiusa. E resta legata a doppio filo con le sorti di Linate. I
ricorsi Già nel 2000 sette compagnie straniere fecero ricorso contro il
ridimensionamento di Linate Rita Querzé
( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-01-13 num: - pag: 2
categoria: REDAZIONALE Oggi debutta la nuova Alitalia.
Malpensa si ferma I lavoratori bloccheranno l'aeroporto dalle 7 alle 10.
Penati: è la sconfitta della Lega Eurofly a sorpresa annuncia di voler aprire
14 nuove rotte, alcune intercontinentali, dallo scalo varesino Il benvenuto di
Malpensa a Cai sono tre ore di sciopero che questa mattina rischieranno di
bloccare lo scalo proprio nel giorno del passaggio di consegne tra vecchia e
nuova compagnia. Giusto il tempo di far decollare il primo volo del mattino
(destinazione San Paolo del Brasile) e incroceranno le braccia i lavoratori di
tutte le aziende che ruotano nell'orbita di Alitalia.
L'astensione dal lavoro durerà dalle 7 alle 10 del mattino e l'obiettivo delle
organizzazioni sindacali — sigle confederali in testa — è paralizzare il
traffico per tutto quel lasso di tempo. Mossa della disperazione o ennesimo
scatto d'orgoglio per un'infrastruttura con appena dieci anni di vita e
minacciata ora da una precoce smobilitazione? La manifestazione (che prevede
anche un corteo all'interno del terminal 1 e una successiva assemblea nell'area
dei check in) servirà anche a misurare la capacità e la voglia di reazione da
parte di chi lavora a Malpensa: il vuoto minaccia ora da vicino gli addetti al
movimento bagagli, quelli del catering, dell'attività cargo (quest'ultima è
stata azzerata dal piano di Colaninno e soci) ma anche di altre aziende, ad
esempio Volareweb, la compagnia low cost di Alitalia,
il cui sito per la prenotazione dei biglietti è addirittura sparito dal web. La
vigilia del debutto è trascorsa con l'ennesima altalena di notizie buone e
cattive. Delle prime fa parte l'annuncio, da parte della compagnia Eurofly, di
voler aprire 14 nuove rotte da Malpensa, alcune delle quali intercontinentali.
Notizia accolta dagli ambienti sindacali con molta cautela, visto che Eurofly
anche di recente aveva ventilato la possibilità di far ricorso alla cassa
integrazione. Lufthansa, invece, ha ribadito di non aver
presentato alcuna offerta per Alitalia, smentendo dunque il sindaco di Milano, Letizia Moratti, che ancora
ieri aveva prospettato l'intervento del colosso tedesco dei cieli. Lo sbarco a
Malpensa di nuove compagnie, non con la livrea di Alitalia, resta dunque l'ultima boa di salvataggio per l'hub varesino.
Ne è convinto Nino Cortorillo, segretario regionale della Cgil trasporti: «O
Cai investe su Malpensa (ma al momento pare strada difficile) o si renda
possibile l'arrivo di altre compagnie. Ma per fare questo bisogna che il
governo dimostri una reale volontà politica, altrimenti tra un anno saremo come
oggi». Filippo Penati, presidente della Provincia di Milano, ha buon gioco nel
sottolineare ancora una volta il mutato atteggiamento di centrodestra e Lega in
particolare, rispetto alla guerra senza quartiere scatenata per Malpensa,
quando al governo c'era Prodi: «La Lega è passata dal "celodurismo al
"vorr ei ma non posso". E così mentre ai dipendenti Alitalia si garantiscono 7 anni di cassa integrazione, per
quelli del Nord c'è poco o nulla. Nonostante ciò, ora si può ancora fare una
piattaforma con le istanze del nord firmata da Penati, Moratti, Formigoni su
Expo, Malpensa e federalismo fiscale». Fronte comune della politica del Nord a
difesa dello scalo: lo chiede anche una mozione che verrà discussa oggi al
Pirellone (primo firmatario il forzista Valentini), mentre Manfredi Palmeri,
presidente del Consiglio comunale di Milano propone una seduta straordinario
per discutere del futuro non solo di Malpensa ma anche di Linate. L'accordo tra
AirFrance e Alitalia continua a non convincere il
presidente di Sea, Giuseppe Bonomi: «Non capisco tutta questa fretta. Per
quanto ne so, Lufthansa era disponibile ad avanzare un'offerta per Alitalia; sarebbe stato utile compararla con quella di Air
France, anche perché non c'era alcuna dead line che imponesse tempi così rapidi».
L'aeroporto A Malpensa in arrivo nuove compagnie Claudio Del Frate
( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
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Corriere della Sera
- MILANO - sezione: PRIMA PAGINA - data: 2009-01-13 num: - pag: 1 categoria:
REDAZIONALE Oggi i lavoratori bloccheranno lo scalo contro la nuova Alitalia. Sangalli e Bracco: a rischio 10 mila posti
Malpensa, Cai debutta con uno sciopero Milano ora difende Linate: niente tagli
Tre ore di sciopero che rischieranno di bloccare lo scalo proprio nel giorno
del passaggio di consegne tra vecchia e nuova compagnia. La
nuova Alitalia atterra a
Linate e Malpensa. Giusto il tempo di far decollare il primo volo del mattino
(destinazione San Paolo del Brasile), e incroceranno le braccia i lavoratori di
tutte le aziende che ruotano nell'orbita di Alitalia. Ieri, intanto è arrivato l'annuncio che Eurofly aprirà 14 nuove
rotte da Malpensa, alcune delle quali intercontinentali. Notizia che non
serve a placare le polemiche politiche sullo scalo varesino. Attacca Penati:
«La Lega è passata dal "celodurismo", al "vorrei ma non
posso"». A PAGINA 2 Del Frate e Querzé
( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
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Corriere della Sera -
NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2009-01-13 num: - pag: 1 categoria:
REDAZIONALE La Moratti puntava su Lufthansa, tensione con il governo. Da oggi i
primi voli Alitalia dice sì a Air France Colaninno:
priorità a Malpensa, ridimensionare Linate ROMA — Decolla oggi Alitalia-Air France. Colaninno: Malpensa resta strategica.
ALLE PAGINE 2 E 3 Baccaro, Cremonesi, Soglio
( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-13 num: - pag: 3 categoria:
REDAZIONALE Il retroscena Lo sfogo del primo cittadino in tv dopo lo scontro
con Colaninno La Moratti va alla guerra Ed è gelo con Berlusconi Il premier:
dal sindaco attacco personale, fa il gioco della Lega Valducci (FI): Letizia è
andata sopra le righe, è stata irriconoscente verso Berlusconi La Russa: è
fatta così SEGUE DALLA PRIMA Perché domenica in tv la Moratti ha utilizzato gli
stessi concetti, le stesse parole brandite nel colloquio con il premier.
Quell'affondo pubblico contro il governo e i «patrioti» dell' «operazione Az» è
stato vissuto dal Cavaliere come un vero e proprio «attacco personale»,
argomentato con espressioni «ingenerose» e «gratuite». La «guerra di Letizia»
ha messo in subbuglio i palazzi romani della politica e quelli più felpati del
mondo economico milanese. Dai vertici societari filtra una «forte irritazione» verso
la Moratti, stato d'animo che accompagna il premier da lunedì della scorsa
settimana, quando il sindaco si recò nella sede del Carroccio di via Bellerio,
dove Umberto Bossi aveva riunito lo stato maggiore leghista per intestarsi la
battaglia a difesa di Malpensa e degli «interessi del Nord»: «Che c'è andata a
fare? Che bisogno c'era? è sbagliato correre dietro alla Lega. Non è così che
si compete con loro. Così si accredita invece l'idea che solo loro
rappresentino il Nord». Perciò Berlusconi uscì allo scoperto, perciò pose
l'altolà al Senatùr: «Al Nord ci penso io», disse. Doveva contrastare quelle
«manovre elettorali» che danneggiavano la sua immagine e aprivano la
competition in vista delle Europee. L'intervista della Moratti a Lucia
Annunziata incide, se possibile, in modo ancor più pesante: perché è dal
sindaco di Milano — non dall'opposizione e nemmeno dalla Lega — che giungono
critiche severe al progetto su cui il premier ha messo la faccia. Non è un caso
se tra Berlusconi e la Moratti sia calato il gelo. D'altronde già quel giovedì
della scorsa settimana il sindaco aveva interpretato il mancato invito a pranzo
con Bossi come un gesto politico prima che di «scortesia». A muso duro era
iniziato e si era concluso anche il rendez vous con Colaninno, incontrato a
palazzo Grazioli insieme al sindaco di Roma Gianni Alemanno. La Moratti a più
riprese aveva insistito perché tornasse in gioco la compagnia aerea tedesca.
«Guarda che non ci hanno offerto nulla, Letizia ». «No Roberto, voi state
affossando Malpensa». è stato un crescendo rossiniano. «Noi punteremmo su
Malpensa se Linate fosse ridimensionata, altrimenti non si può fare».
«Lufthansa è interessata a entrambi gli scali». «è interessata solo a far
fallire la trattativa con Air France». «Non è vero, dovete insistere». A quel
punto un Colaninno esasperato, ha chiuso il discorso provocatoriamente: «Va
bene, Letizia. Se le cose stanno così, chiama subito il presidente di
Lufthansa. Chiamalo ora. Digli che sono pronto a cedergli
la mia quota di Alitalia, se
vuole. Ottanta milioni e la facciamo finita». Sembrava dovesse finire lì,
invece la «guerra di Letizia» è proseguita in tv. «è stato imbarazzante
ascoltare certe cose dal mio sindaco», commenta il forzista Mario Valducci, che
fa capire l'umore nell'inner circle del Cavaliere: «è andata eccessivamente
sopra le righe. è stata irriconoscente verso Berlusconi ». Eppure alla
Moratti era chiaro fin da giovedì che sarebbe stata una battaglia solitaria,
l'aveva intuito facendo capolino al vertice tra il premier e Bossi, che si
erano intanto messi d'accordo sull'intesa Az-Air France e sull'emendamento a
favore di Malpensa, presentato poi nel dl anti-crisi. Perciò non si capisce il
motivo per cui non si sia fermata. C'è chi rammenta che si è candidata alla
guida della città da indipendente, facendo balenare l'incredibile scenario di
una rottura con Berlusconi. Ma il Cavaliere, per quanto irritato, troverà il
modo di ricucire lo strappo. C'è poi chi, più semplicemente, ricorda il
carattere della Moratti. «Letizia è fatta così», commenta olimpico il ministro
della Difesa, Ignazio La Russa: «Giovedì scorso mi ha chiamato alle sette di
sera. Milano era bloccata sotto la neve e lei aveva bisogno subito di 400
militari per pulire le strade. Mi sono attivato. Mi avesse detto grazie...». In
realtà, al fondo delle tensioni con Berlusconi resta il contenzioso su Expo
2015, quando la Moratti non si è sentita sostenuta dal premier nel braccio di
ferro con Giulio Tremonti, che ha accentrato sull'Economia i meccanismi di
controllo dei fondi pubblici. Anche Tremonti è stato colpito dagli strali in tv
della Moratti. Vecchie ruggini tra i due. Nel 2001, «Giulio» fu sarcastico nel
centellinare i soldi per la riforma scolastica: «Letizia, devi capire. Questo è
il governo, mica tuo marito». Qualche tempo fa si è ripetuto con una battuta
che ha fatto il giro dei ministri: «Politicamente non ne azzecca una. In
Francia aveva puntato su Ségolène Royale, in America su Hillary Clinton...».
Milano Letizia Moratti Roma Giulio Tremonti Francesco Verderami
( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
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Corriere della Sera -
NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-13 num: - pag: 3 categoria:
REDAZIONALE I sindacalisti Berti in volo, Notaro in pensione ROMA — Fabio
Berti, leader dell'Anpac, il potente sindacato dei piloti
che ha guidato la protesta in Alitalia, ha firmato la lettera d'assunzione inviatagli ieri
dall'azienda. Cassa integrazione invece per il suo inseparabile vice, Stefano
De Carlo, che pure pareva avere i requisiti per essere assunto. Il terzo
leader, Massimo Notaro dell'Up, dovrebbe invece essere pensionato, avendo
raggiunto l'età idonea. «E' stato riservato a ciascuno il destino che
l'applicazione dei criteri gli riservava» ha spiegato Sabelli. Pensione Massimo
Notaro (Unione Piloti) Assunto Fabio Berti, leader Anpac Cassa integrazione
Stefano De Carlo, numero due dell'Anpac
( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-13 num: - pag: 2 categoria:
REDAZIONALE Fuori tempo E dopo il sì a Parigi arriva un fax da Lufthansa ROMA —
( a. bac.) E il fax alla fine è arrivato. La tanto attesa
lettera con cui Lufthansa chiedeva al presidente di Alitalia, Roberto Colaninno, di rinviare il consiglio di amministrazione
sull'alleanza e fissare un incontro, è stato recapitato ieri mattina alla
Magliana. Ma troppo tardi. Il board di Alitalia ha deliberato le «nozze» con i «franco-olandesi» perché la
lettera inviata dal presidente di Lufthansa, Wolfgang Mayrhuber, non
conteneva nessuna offerta deliberata dal cda e nemmeno un preannuncio di
offerta con la cifra del relativo esborso. Mayrhuber si limitava a chiedere un
incontro dopo che quello fissato da Colaninno lo scorso venerdì mattina era
stato annullato nella stessa serata. La richiesta Wolfgang Mayrhuber,
presidente di Lufthansa, ha inviato un fax a Cai
( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
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Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-13 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE
Con il sindaco Il capogruppo dei deputati leghisti Cota: no, fa bene a
preoccuparsi Il governo rispetti gli impegni MILANO — «Io non so se la cordata
Cai sia di interesse pubblico. So per certo che non sta facendo l'interesse
nostro e del Nord». Il capo dei deputati leghisti, il piemontese Roberto Cota,
ha trascorso il pomeriggio in via Bellerio a Milano, il quartier generale del
Carroccio, dove ha visto anche un Umberto Bossi che alcuni altri colonnelli
leghisti hanno definito come «incazzato». Di certo, Cota rema nella stessa
direzione di Letizia Moratti: «è normale, anzi, giusto che il sindaco di Milano
si preoccupi di Milano». Il problema è che da oggi cala il sipario: a Malpensa
resteranno soltanto tre rotte intercontinentali. «Noi la soluzione l'abbiamo
indicata. L'emendamento per la rinegoziazione degli accordi bilaterali è la via
perché Malpensa possa camminare sulle sue gambe, andare avanti
indipendentemente dalle scelte di Cai». Perdoni: gli esperti di aviazione
civile spiegano che tali accordi sono il vero asset di Cai-Alitalia. Il perno senza il quale l'intera operazione fallisce. Come farà
il governo a toglierli alla nuova compagnia? «Di certo, noi vigileremo perché
questa strada venga seguita senza incertezze. Ricordo che c'è un impegno preso
da Berlusconi con Bossi, e difatti l'emendamento è stato inserito nel testo
licenziato dalla commissione. Malpensa sarà quell'hub che deve essere,
anche al servizio dell'Expo 2015». Altra nota dolente. Il sindaco Moratti ha
detto che Tremonti «ha sottovalutato la portata dell'Expo ». «Anche in questo
caso, io so soltanto una cosa: la Lega di certo non la sottovaluta. E finché
c'è la Lega al governo, l'Expo del 2015 deve avere le risorse necessarie». Ieri
i vertici Cai hanno anche accennato a un ridimensionamento di Linate. Per la
Lega non sarebbe un po' troppo da deglutire? «La vicenda è allo studio del
sottosegretario Castelli. Di certo, però, nessuno si deve illudere che Linate
resti soltanto il capolinea dell'aeronavetta per Roma. Lo sappia fin d'ora
anche Cai». Resta il fatto che le ultime decisioni governative non sono certo
state un favore alla Lega. «Certamente, noi alla scelta di Air France siamo
contrari, avremmo preferito Lufthansa. Del resto, chi non sfrutta Malpensa fa
una scelta industriale sbagliata, il mercato è qui». Ma da punto di vista
politico? Nelle ultime settimane avete dovuto pagare un prezzo al cui confronto
i fondi a Roma e Catania sono bazzecole... «La Lega in questo governo sta
giocando un ruolo importante. Ed è un governo nato per mantenere le aspettative
della gente, che sono alte. Noi, ci impegniamo tutti i giorni perché queste
aspettative non vengano deluse da scelte incomprensibili. Mi auguro, e mi
attendo, che gli alleati facciano altrettanto». Gli alleati \\ Ora noi vigileremo
sugli alleati Marco Cremonesi
( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-13 num: - pag: 2 categoria:
REDAZIONALE Decolla Alitalia-Air France «Malpensa
resta strategica» Via alla nuova compagnia. Colaninno: ma bisognerà
ridimensionare Linate Oggi i primi voli dell'era Cai. Sì all'asse con Parigi,
Mediobanca advisor Le quote dei soci italiani bloccate per 4 anni ROMA — «Air
France è il partner migliore per l'attrattività complessiva del business e per
ragioni di fattibilità dell'operazione ». Dopo una selezione durata cinque
mesi, l'amministratore di Alitalia, Rocco Sabelli, ha
ufficializzato così, a poche ore dal decollo della nuova compagnia, la scelta
del partner effettuata, all'unanimità, ieri dal consiglio che rappresenta i 24
soci italiani. Per il presidente Roberto Colaninno si tratta di «un accordo
straordinario » in cui sono stati raggiunti «obiettivi al di là delle nostre
attese». Di fatto la prima conseguenza della scelta, che sarà ratificata
dall'assemblea la prossima settimana, non si è fatta attendere: l'esclusa, la
compagnia tedesca Lufthansa, si rivolgerà all'Antitrust europeo per verificare
«l'impatto dell'accordo Alitalia- Air France sul traffico aereo in Italia». L'accordo con i
francesi, che hanno rilevato il 25% delle azioni per 322,4 milioni, di cui 40
di sovrapprezzo (il secondo socio, Riva, ha il 10%), ha una durata di 8 anni e
produrrà per Alitalia 720
milioni tra minori costi e maggiori ricavi nel prossimo triennio.
Entrambi i soci hanno diritto di recesso se nei primi tre anni non sarà raggiunto
il 50% delle rispettive sinergie previste. Una clausola dello statuto impedirà
a Air France di acquisire ulteriori quote per i primi quattro anni. In questo
periodo, ha spiegato Colaninno, gli attuali soci italiani potranno cedere
azioni solo agli attuali soci italiani. Al quinto anno le azioni potranno
essere vendute a terzi, quindi anche a Air France, solo se gli italiani non
avranno esercitato la prelazione e se il cda, a maggioranza, lo delibererà. Lo
stesso meccanismo di blocco funzionerà anche in caso di aumento di capitale
inoptato da qualche socio italiano. Dopo cinque anni non ci saranno più
vincoli, così come non ve ne saranno in nessun caso, se la società verrà
quotata, evenienza possibile solo a partire dal terzo anno. Infine c'è
un'ultima possibilità per liberare i soci dal «lucchetto »: cambiare lo statuto
con maggioranza qualificata. «Lo statuto non consente speculazioni di carattere
finanziario di lungo periodo» ha precisato Colaninno, quindi l'operazione è
«industriale». Sabelli ha voluto precisare che i biglietti della nuova
compagnia non costeranno di più e che presto ci sarà un incontro con le
associazioni dei consumatori. Un capitolo a parte è stato riservato a Malpensa:
«Il nostro hub oggi è Fiumicino e lo sarà finché non avremo trovato un accordo»
con le istituzioni lombarde, ha detto Sabelli. E il presidente ha fatto sapere
che da oggi cominceranno i colloqui con Regione, Comune e Sea (società
aeroportuale milanese) per portare, in due anni, gli attuali 3 voli
intercontinentali di Malpensa a 17 (3 dei quali di Air France). Tutto questo a
patto che ci sia la «razionalizzazione di Linate», cioè il suo
ridimensionamento alla sola navetta Milano-Roma. Della questione si sarebbe
occupato ieri sera il vertice ad Arcore tra il premier Silvio Berlusconi e il
leader della Lega, Umberto Bossi. «Ora bisogna lavorare tutti insieme per fare
grande Malpensa» ha commentato l'ad di Intesa Sanpaolo, azionista di Alitalia, Corrado Passera. Soddisfatti i vertici di Air
France, assistiti da Mediobanca e Lazard, che acquisiranno 3 posti nel board,
che salirà a 19 soci, e 2 nel comitato esecutivo composto da 9. Ci sarà poi un
organismo che gestirà l'alleanza, guidato per i primi tre anni dai francesi. A
poche ore dal decollo della compagnia, mancano certezze sulle proteste.
Colaninno ha assicurato la volontà di riportare in Alitalia
precari e cassintegrati. Sabelli ha ostentato sicurezza: contro azioni non di
fonte sindacale ci sarebbe un piano di emergenza. Ieri i confederali hanno
raggiunto un primo accordo su pulizie e servizi a terra ma non è detto che
assemblee spontanee non vengano ugualmente convocate. Di certo oggi
protesteranno a Malpensa dalle 7 alle 10 i lavoratori dell'indotto Alitalia, tra cui quelli della Sea Handling. Ieri alle 21,
nella sede dell'Enac (ente aviazione civile), c'è stato il passaggio di
consegne tra la vecchia e la nuova Alitalia: «Una
svolta storica» secondo il sottosegretario Gianni Letta. A Linate Un aereo Alitalia sulla pista di Linate 1953 Alcune hostess con la
divisa firmata dalle Sorelle Fontana Antonella Baccaro
( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-13 num: - pag: 2
categoria: BREVI Dal 1946 ad oggi La storia Anni '60 Alitalia fu fondata a
Roma nel
( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-13 num: - pag: 2 categoria:
BREVI I precari fanno il «funerale» Un «colorito funerale
di Alitalia»: l'avevano
promesso e l'hanno fatto. La Cub Trasporti e il Comitato Cassintegrati e
Precari Alitalia/AirOne
hanno protestato davanti alla sede della Regione Lazio «contro le
discriminazioni effettuate dalla nuova Alitalia che ha escluso dalle assunzioni gran parte dei precari, donne in
maternità e madri in nuclei familiari monogenitoriali»
( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Spettacoli - data: 2009-01-13 num: - pag: 46 categoria:
REDAZIONALE Reality e ascolti Via tra le polemiche alla nona serie «Grande
fratello», rinviato l'ingresso del non vedente (Strategia per l'audience?)
Codacons: speculazione, reality da boicottare Gerri entrerà nella casa la
settimana prossima «perché c'è ancora qualche problema logistico da risolvere»
ROMA — Il Grande fratello diventa un «social reality» e in una botta sola mette
insieme un disabile, un ex clandestino, una precaria e una volontaria in un
quartiere «difficile» di Palermo. E già prima della partenza, ieri su Canale
( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- ROMA - sezione: PRIMA PAGINA - data: 2009-01-13 num: -
pag: 1 categoria: REDAZIONALE Fiumicino Ladri di bagagli contro gli esuberi Era
la loro vendetta contro gli esuberi Cai. Due facchini di Alitalia con contratto di sei mesi sono
stati arrestati per furti nei bagagli. La Polaria stava indagando sulla
scomparsa di antichi vasi egizi. A PAGINA 5 Alessando Fulloni
( da "Corriere della Sera" del 13-01-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data: 2009-01-13 num: - pag: 5 categoria:
REDAZIONALE Fiumicino Sottratte scarpe e macchine digitali Furti nei bagagli
per vendicarsi degli esuberi Cai In manette due facchini precari Per evitare le
telecamere, i due contrattisti a termine aprivano le valigie sulla pista
L'inchiesta della Polaria partita da un furto di antichi vasi egizi Scarpe da
ginnastica, macchine digitali, liquori e pure una scatola di Risiko, il
popolare gioco di guerra. è quello che dalle valigie di quattro passeggeri in arrivo da Linate hanno rubato due dipendenti Alitalia in servizio al Leonardo da Vinci.
La refurtiva è stata scoperta dalla Polaria in modo piuttosto casuale: gli
agenti cercavano antichi vasi egizi trafugati dai bagagli di altri viaggiatori
e perquisendo gli armadietti di Luca Santi e Andrea Cannistracci (questi i nomi
degli arrestati, rispettivamente di 24 e 23 anni) hanno finito per
trovare la merce prelevata dai colli sbarcati al terminal nazionale. Dopo altri
controlli effettuati nelle vetture e nelle abitazioni dei due facchini sono
stati trovati numerosi oggetti che gli investigatori hanno messo in relazione a
una serie di furti denunciati a Fiumicino nelle scorse settimane. Per evitare
il controllo delle telecamere di sicurezza, i bagagli venivano aperti sui
montacarichi in pista, dopo essere stati scaricati dalle stive dei velivoli per
essere portati sui nastri della riconsegna. Furti che in questi giorni
precedenti la vendita di Alitalia a Cai si sarebbero
ripetuti piuttosto di frequente, come una specie di ripicca da parte dei molti
dipendenti che non sono stati assunti nella nuova società. Tra questi anche
Cannistracci e Santi, entrambi con contratto a tempo determinato della durata
di sei mesi. Dopo l'arresto, avvenuto la sera della Befana, l'ex compagnia di
bandiera ha sospeso i due dal servizio. Intanto in seguito all'udienza di
convalida il gip Giovanni Giorgianni del tribunale di Civitavecchia ha disposto
il ritorno in libertà dei due, stabilendo per loro la misura cautelare
dell'obbligo di dimora. «Una decisione positiva anche se ci sono molte
circostanze da chiarire » ha detto l'avvocato Gianluca Arrighi, difensore di
uno degli arrestati. Le indagini coordinate dal pm Edmondo De Gregorio nel
frattempo, ovviamente, continuano. Anche perché ad avviare l'inchiesta della
Polaria era stata la denuncia riguardante il furto di antichi vasi egizi di
consistente valore. Un episodio che gli investigatori ritengono legato ad altre
segnalazioni giunte da passeggeri in transito a Fiumicino e sui quali, adesso,
si cercherà di fare chiarezza. Alessandro Fulloni