PRIVILEGIA NE IRROGANTO di Mauro
Novelli |
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DOSSIER “ALITALIA” |
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Le
Prato d'Italia: i distretti sull'orlo di una crisi di nervi
( da "EUROPA
ON-LINE" del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
è solo
Alitalia», «Non c?è solo la Fiat». Anche Fermo è un fronte caldo. Il 25
febbraio i vertici dell?Anci, l?associazione nazionale calzaturieri italiani,
hanno incontrato il ministro Scajola per fare il punto sulla crisi del settore.
Ma all?incontro non è stato invitato Silvano Lattanzi, presidente di Confindustria
Fermo,
ex
alitalia, 28 anni ( da "Repubblica, La"
del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Pagina 2 -
Economia ex Alitalia, 28 anni Precario Alitalia Servizi handling, ho lavorato
fino al 30 novembre 2008 e ancora non ho preso la liquidazione. Non ho
prospettive (Roma)
CASTIGO
ANNACQUATO ( da "Manifesto, Il"
del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
mentre avrà
altre ragioni per imprecare il consigliere delegato di Cai-Alitalia, che teme
massimamente la concorrenza del treno tra le due capitali. Il treno viaggerà in
galleria per
Il
ministro precetta, ma Sdl conferma lo stop
( da "Manifesto,
Il" del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
NUOVA
ALITALIA Il ministro precetta, ma Sdl conferma lo stop Francesco Piccioni Oggi
si sarebbe dovuto svolgere lo sciopero di 24 ore indetto dall'Sdl in Alitalia.
Cui si aggiungevano uno sciopero di 4 ore per Sea (gli aeroporti di Linate e
Malpensa, indetto separatamente da Sdl e da Cgil Cisl, Uil).
Sinistri,
destri e frustrati ( da "Manifesto, Il"
del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
ricreando
quanto era successo a settembre a proposito di Alitalia). Certo alla fine
l'abolizionismo alla Baricco si salda bene (si è visto dall'accoglienza
governativa) con il proibizionismo di Bondi. Sarebbe bello che, come sta
succedendo con fair play nei beni culturali, anche dall'ambiente dello
spettacolo venisse qualche teatrale reazione.
duello
sulla roma-milano alitalia taglia prezzi e tempi - ettore livini
( da "Repubblica,
La" del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Milano
Alitalia taglia prezzi e tempi ETTORE LIVINI MILANO - Si infiamma a due soli
mesi dal fischio d´inizio il derby tra aereo e treno sulla Roma-Milano. Dopo il
boom del Frecciarossa � che in poche settimane di servizio ha
"rubato" duemila passeggeri al giorno alla navetta dell´Alitalia �
la compagnia di bandiera passa ora all´
ROMA
Alitalia si sta preparando alla sfida per fronteggiare la concorrenza dell'Alta
velocità.... ( da "Messaggero, Il"
del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Mercoledì 04
Marzo 2009 Chiudi ROMA Alitalia si sta preparando alla sfida per fronteggiare
la concorrenza dell'Alta velocità. A sferrare una vera e propria offensiva
sulla tratta Roma-Milano è stato l'amministratore delegato della compagnia
Rocco Sabelli, che ha annunciato un nuovo prodotto ad hoc su questa tratta con
i primi interventi già nelle prossime settimane.
Sciopero
Alitalia: SdL sfida Matteoli ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Economia
Pagina 212 Sciopero Alitalia: SdL sfida Matteoli --> Il sindacato di base
SdL conferma lo sciopero dei dipendenti della nuova Alitalia previsto per oggi
nonostante l'ordinanza del minsitro dei Trasporti, Altero Matteoli (nella
foto), lunedì ne ha disposto il differimento ad un'altra data.
<Ci
vietate lo sciopero? Assemblee negli aeroporti>
( da "Corriere
della Sera" del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
sciopero ero
stato indetto per protestare contro il ridimensionamento di Malpensa dovuto
all'«abbandono» di Malpensa da parte di Alitalia. In questo momento, secondo i
confederali, i lavoratori in cassa integrazione tra Linate e Malpensa sono
2.400. La cifra tiene conto di tutta la filiera del trasporto aereo: da
Alitalia a Sea, passando per le aziende del catering e dell' handling.
L'attacco
di Sabelli: Fs avvantaggiate ( da "Corriere della Sera"
del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Il manager di
Alitalia si è poi detto soddisfatto dell'attuale performance della compagnia:
«Ieri («due giorni fa», per chi legge, ndr) Alitalia ha fatto il 60% di load
factor (riempimento) ». Un dato che però non appartiene alla navetta
Roma-Milano, dove, almeno fino a febbraio, si era sotto il 43%.
Sfida
sulla navetta ( da "Corriere della Sera"
del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-03-04 num: - pag: 31
categoria: BREVI Sfida sulla navetta L'amministratore delegato di Alitalia
Rocco Sabelli (sopra) lancia accuse di «ambiguità» alle Ferrovie nella sfida
sulla Milano-Roma. A fianco l'amministratore delegato delle Fs Mauro Moretti
Scintille
fra Alitalia e Fs Sabelli: vi dà soldi lo Stato
( da "Stampa,
La" del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
LOCALE E LE
LINEE Scintille fra Alitalia e Fs Sabelli: vi dà soldi lo Stato La replica del
gruppo di Moretti: «Voi avete avuto ammortizzatori e debiti trasferiti»
"Fra Roma e Milano ci fate concorrenza coi fondi pubblici"
[FIRMA]LUIGI GRASSIA Fra l'Alitalia e le Ferrovie che si disputano i guadagni
della tratta Roma-Milano (la più lucrosa d'Italia) non è il momento del fair
play;
Obama
supplica il mondo: riconoscete che siamo ancora forti.
( da "Giornale.it,
Il" del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
spin (2)
svizzera (5) turchia (12) Varie (17) I più inviati Dietro la vicenda Alitalia
la mano della lobby europea - 4 Emails Una vita meritocratica... - 4 Emails
Abbiamo vinto l'Expo. E ora come la mettiamo con Malpensa? - 3 Emails Ecco come
si può davvero aiutare il Tibet - 3 Emails Attenti, Londra tollera la Shaaria.
Quando
Obama supplica il mondo. ( da "Giornale.it, Il"
del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
spin (2)
svizzera (5) turchia (12) Varie (17) I più inviati Dietro la vicenda Alitalia
la mano della lobby europea - 4 Emails Una vita meritocratica... - 4 Emails
Abbiamo vinto l'Expo. E ora come la mettiamo con Malpensa? - 3 Emails Ecco come
si può davvero aiutare il Tibet - 3 Emails Attenti, Londra tollera la Shaaria.
Lufthansa
collega Malpensa con l'Italia ( da "Giornale.it, Il"
del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Redazione
Lufthansa Italia lancia la sfida ad Alitalia aumentando l'offerta. Crescono le
prenotazioni e la flotta passa ad 8 Airbus. Dal primo aprile nuovi collegamenti
da Malpensa per Roma, Napoli e Bari. Nuovi servizi per i passeggeri nello scalo
lombardo. Operativi anche i voli per Londra, Hethrow e Lisbona Lufthansa Italia
espande il suo network nazionale e dal primo aprile,
È
URGENTE FARE CHIAREZZA IN MERITO AGLI IMPEGNI PRESI TRA LE PARTI A PALAZZO
CHIGI PER LE... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
agli impegni
presi tra le parti a Palazzo Chigi per le prospettive future delle società
Atitech e Ams dell'Alitalia». Lo sottolinea il segretario nazionale Fit Cisl,
responsabile del trasporto aereo, Claudio Genovesi dopo il via libera al
commissario Fantozzi di vendere al miglior offerente le partecipazioni della
vecchia Alitalia in società ancora in amministrazione straordinaria.
Lufthansa
sfida Alitalia, da aprile tre rotte nazionali
( da "Quotidiano.net"
del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
NEI CIELI
Lufthansa sfida Alitalia, da aprile tre rotte nazionali Da Milano quattro voli
al giorno per Roma, due per Napoli e uno per Bari. Si aggiungono anche altre
destinazione europee Roma, 4 marzo 2009 - "Miracolo a Milano. E anche a
Roma, Napoli, Bari". è all?insegna di questo slogan che Lufthansa Italia
lancia una nuova sfida ad Alitalia sul mercato nazionale.
Come
Tremonti ha speso già i soldi per i disoccupati
( da "EUROPA
ON-LINE" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia,
Ici, pacchetto anti-crisi: no a oggi 20 miliardi di taglia e incolla Come
Tremonti ha speso già i soldi per i disoccupati GIANNI DEL VECCHIO «Non ci sono
soldi», «la misura costa troppo, un punto e mezzo di pil», «Franceschini gioca
con carte truccate», «sono solo facili promesse», «molto rumore per nulla».
Alitalia
s da le Ferrovie sulla Roma-Milano: tempi più competitivi
( da "EUROPA
ON-LINE" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia s da
le Ferrovie sulla Roma-Milano: tempi più competitivi L?Alitalia si sta
preparando alla sfida per fronteggiare la concorrenza dell?Alta velocità. A
sferrare una vera e propria offensiva sulla tratta Roma-Milano è l?amministratore
delegato della compagnia Rocco Sabelli, che ha annunciato un nuovo prodotto ad
hoc su questa tratta con i primi interventi che saranno introdotti
Lufthansa
riempie il vuoto di Alitalia 7 voli da Malpensa
( da "Stampa,
La" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
LA COMPAGNIA
TEDESCA LANCIA LA SFIDA SUL MERCATO INTERNO ITALIANO Lufthansa riempie il vuoto
di Alitalia 7 voli da Malpensa [FIRMA]SANDRA RICCIO MILANO Lufthansa cresce in
fretta nel Belpaese e lancia la sfida ad Alitalia sul mercato dei voli interni.
Nel mirino c'è soprattutto la rotta Milano-Roma che vale oltre 300 milioni di
euro l'anno.
le
riforme virtuali - (segue dalla prima pagina)
( da "Repubblica,
La" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
si pensi al
caso Alitalia). Ne abbiamo avuti tanti di esempi negli ultimi anni nell´ambito
dei servizi di pubblica utilità. è giusto, dunque, regolamentare il diritto di
sciopero in questi settori perché è troppo forte la tentazione di utilizzare il
servizio essenziale che si fornisce alla cittadinanza come strumento di
pressione,
Ci
mancava l'obiezione d'impronta ( da "Riformista, Il"
del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
di Alitalia,
hanno indennità di gran lunga superiori alle nostre, eppure la loro presenza è
sporadica e non schedata». È da segnalare, infine, un botta e risposta tra il
ministro Renato Brunetta e la deputata dell'Idv, Silvana Mura. Ha chiesto, Mura,
se Berlusconi e il suo ministro anti-fannulloni avessero lasciato le loro
impronte.
la
vertenza atitech dipendente s'incatena "no alla cessione"
( da "Repubblica,
La" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
il
commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, vuole vendere le
partecipazioni Atitech di Napoli e Alitalia Maintenance System senza che il
governo apra il necessario confronto tra le organizzazioni sindacali e tutte le
parti interessate». Confronto indispensabile per verificare, secondo il
sindacato di cui Vitiello è dirigente,
Lufthansa
sfida Alitalia: nuove rotte nel Belpaese
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Economia
Pagina 216 Trasporti Lufthansa sfida Alitalia: nuove rotte nel Belpaese
Trasporti --> Lufthansa ha in programma di aprire tre nuove rotte in Italia
a partire da aprile. Lo ha annunciato la compagnia aerea tedesca. Le nuove
rotte collegheranno Milano con Roma, Napoli e Bari. I nuovi collegamenti
nazionali, si legge in un comunicato diffuso ieri,
Lufthansa
sfida l'Alitalia ( da "Secolo XIX, Il"
del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Lufthansa
sfida l'Alitalia nuove rotte Da aprile la compagnia tedesca prevede nuovi voli,
tutti da Malpensa, per Roma, Napoli e Bari. E la flotta sale da
lufthansa
torna a volare a bari ( da "Repubblica, La"
del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Pagina I -
Bari Lufthansa torna a volare a Bari Un nuovo volo per Milano Malpensa da Bari.
Lufthansa torna a volare dalla Puglia con un´offerta in competizione diretta
con Alitalia: al via oggi un nuovo pacchetto di voli che copre i vuoti lasciati
dall´ex compagnia di bandiera. SERVIZIO A PAGINA
voli
caos, dillo a bari.repubblica.it ( da "Repubblica, La"
del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
it dopo
l´annuncio di Lufthansa che torna in Puglia con un volo giornaliero con
l´aeroporto di Milano Malpensa. L´investimento della compagnia tedesca si
inserisce negli spazi lasciati vuoti da Alitalia e AirOne. Dopo la fusione
continuano i disagi. Raccontate la vostra esperienza al forum di
bari.repubblica.it.
arriva
lufthansa, milano è più vicina - ilaria ficarella
( da "Repubblica,
La" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
offerta in
competizione diretta con Alitalia. La compagnia tedesca lancia oggi un nuovo
pacchetto di voli domestici, andando proprio a coprire gli spazi lasciati vuoti
dall´ex compagnia di bandiera. A partire dal 29 marzo, sette giorni su sette
Lufthansa opererà da Bari un volo per Malpensa (da Bari, partenza alle 15,05 e
arrivo a Milano alle 16,
collegamenti
estivi con le capitali estere così adp prova a non perdere passeggeri
( da "Repubblica,
La" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
ampliamento
dell´offerta alternativa ad Alitalia ed AirOne è dunque la risposta che la
società di gestione degli scali aeroportuali pugliesi sta cercando per
recuperare l´incredibile crollo di passeggeri subito negli ultimi mesi. A
gennaio, il numero di persone che hanno transitato per gli scali pugliesi è
sceso del 9,2 per cento.
alitalia-airone,
sistemi operativi in tilt il disagio è servito al check in di palese
( da "Repubblica,
La" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Bari Il caso
Alitalia-AirOne, sistemi operativi in tilt il disagio è servito al check in di
Palese Disagio continuo. Non solo per i voli che mancano ma anche per quelli
che restano: a tre mesi dalla fusione tra Alitalia e AirOne, la mancata integrazione
dei sistemi operativi fra la ex compagnia di bandiera e la compagnia privata di
Carlo Toto,
milano-roma
anche con lufthansa decolla la sfida al monopolio alitalia - ettore livini
( da "Repubblica,
La" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Roma anche
con Lufthansa decolla la sfida al monopolio Alitalia Da Malpensa 4 voli al
giorno. Ma il vero obiettivo è Linate La battaglia delle tariffe riguarda tutta
Europa, dove ormai si viaggia con 99 euro ETTORE LIVINI MILANO - Lufthansa alza
la posta nella sfida con Alitalia e attacca la Magliana sul suo mercato più
ricco, quello domestico.
Alitalia,
subito la cassa integrazione per 1500
( da "Messaggero,
Il" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Giovedì 05
Marzo 2009 Chiudi «Alitalia, subito la cassa integrazione per 1500» Marrazzo:
nel Lazio a rischio 50 mila posti nel 2009
Sono
già 600 i lavoratori di Alitalia che hanno usufruito dell'anticipo della cassa
integ... ( da "Messaggero, Il"
del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Sono già 600
i lavoratori di Alitalia che hanno usufruito dell'anticipo della cassa
integrazione della Regione Lazio. Entro metà di marzo contiamo di portare il
numero a 1500 persone». Sono alcune delle cifre fornite ieri dal presidente
della Regione, Piero Marrazzo, nel corso del dibattito in consiglio sulla legge
che prevede il reddito minimo di cittadinanza.
Viaggiano,
volano, sognano. E come tutti gli esseri umani si nutrono di lavoro, hobby e
pass... ( da "Messaggero, Il"
del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
hostess
assunta dalla nuova Alitalia, dipinge onde e conchiglie, luna e galassie...
Quando atterra e torna a casa non vede l'ora di vedere la sua piccola e di
impugnare la tavolozza per ricominciare a creare e ricreare il suo
piccolo-grande firmamento. Il giornalista-scrittore Sergio Zavoli, presidente
della commissione di vigilanza Rai,
ROMA
Emma Bonino sta per presentare il suo nuovo libro che, guarda caso, si chiama:
P... ( da "Messaggero, Il"
del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Con la crisi
che avanza e la cassa integrazione che si dilata, rischiamo di non poter dare
niente a chi resta senza lavoro, ai co.co.co...certo sarebbe stato meglio non
buttare i soldi su Alitalia o sull'Ici. Va benissimo la lotta all'evasione,
come dice Franceschini. Ma le pensioni non possono essere un tabù».
A
spiegare il dietrofront annunciato dal ministro Sacconi per l'innalzamento a 65
an... ( da "Messaggero, Il"
del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
unitarietà
d'azione già andata a picco su parecchi altri fronti, dal salvataggio
dell'Alitalia alla disciplina del diritto di sciopero per inibire le agitazioni
selvagge. «La riforma delle pensioni non è un tabù», insiste Emma Bonino. E'
vero. Ma per ora sono in molti pensare che è meglio che la sua resti una voce
isolata.
Lufthansa
lancia la sfida ad Alitalia ( da "Messaggero, Il"
del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Giovedì 05
Marzo 2009 Chiudi La compagnia tedesca utilizzerà due nuovi aerei. Sarà
ampliato anche il network con le capitali europee Lufthansa lancia la sfida ad
Alitalia Dal primo aprile via ai collegamenti tra Malpensa e Roma, Napoli, Bari
ROMA
Lufthansa ci crede. Crede cioè in Malpensa e, soprattutto, nel mercato italiano
s... ( da "Messaggero, Il"
del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
scorso per
occupare lo spazio del mercato aereo italiano creato dal disimpegno della nuova
Alitalia. «In poche settimane - ha commentato Karl Ulrich Garnadt, membro del
cda e vice presidente esecutivo dell'aviolinea tedesca - Lufthansa Italia si è
stabilita con successo sul mercato italiano. L'andamento delle prenotazioni è
così positivo che possiamo già ampliare la nostra offerta».
L'offensiva
di Lufthansa: pronti i voli Milano-Roma
( da "Corriere
della Sera" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
data:
2009-03-05 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Dal primo aprile L'offensiva di
Lufthansa: pronti i voli Milano-Roma Lufthansa lancia la sfida ad Alitalia: da
inizio aprile decollerà da Malpensa verso Roma, Napoli e Bari. E il prossimo
passo sarà l'inaugurazione di rotte intercontinentali da Milano. A PAGINA 3 Querzé
Lufthansa
chiede un terminale a Malpensa ( da "Corriere della Sera"
del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
stiamo
trattando anche con Alitalia «Vogliamo operare anche sulla tratta che da Linate
vola su Roma Ce lo chiede la nostra clientela» Lufthansa Italia parte con il
piede giusto. E rilancia: da aprile la compagnia collegherà Malpensa anche con
Roma, Napoli e Bari. Un ulteriore passo che serve a preparare il grande balzo
verso le rotte intercontinentali.
Tre
rotte da Malpensa Lufthansa sfida Alitalia
( da "Corriere
della Sera" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Napoli e Bari
Tre rotte da Malpensa Lufthansa sfida Alitalia I tedeschi: «Chiediamo di
partire anche da Linate» Gli aerei della compagnia passeranno da sei a otto.
«Da agosto pronti a fare 150-200 assunzioni» MILANO — «Da quando ci siamo
insediati a Malpensa, il due febbraio scorso, abbiamo avuto 32 giorni di lavoro
perfetto.
<Ora
Colaninno apre sull'hub lombardo>
( da "Corriere
della Sera" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
E Alitalia?
Oggi ha tre collegamenti intercontinentali su Malpensa. Mettiamo una pietra
sopra la trattativa? «No. Da quindici giorni sono in corso incontri con lo
stato maggiore della Magliana». Alitalia sposterebbe 11 rotte intercontinentali
da Fiumicino a Malpensa solo se Linate fosse ridotta al Milano-Roma.
E'
ora di lasciar fallire le banche.
( da "Giornale.it,
Il" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
spin (2)
svizzera (5) turchia (12) Varie (17) I più inviati Dietro la vicenda Alitalia
la mano della lobby europea - 4 Emails Una vita meritocratica... - 4 Emails Abbiamo
vinto l'Expo. E ora come la mettiamo con Malpensa? - 3 Emails Ecco come si può
davvero aiutare il Tibet - 3 Emails Attenti, Londra tollera la Shaaria.
ALESSANDRA
CHELLO LA CONCORRENZA è SERVITA. DELLA SERIE: PER STRAPPARE MOLTI CLIENTI DALLA
S... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
società del
gruppo Alitalia che si occupa di manutenzione pesante), Pasquale Vitiello, si è
incatenato davanti ai cancelli di ingresso della società a Napoli, perchè il
commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, vuole vendere le
partecipazioni in società di manutenzione (anche Alitalia Maintenance System e
manutenzione di Fiumicino)
SFIDANDO
L'ALITALIA, A SUA VOLTA SOTTO SCACCO PER L'ARRIVO DEL SUPERTRENO FRECCIA ROSSA
LU... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
nervosismo
per la sfida delle Ferrovie e la necessità per Alitalia di studiare nuove mosse
per una controffensiva. In pochi mesi, dobbiamo riconoscerlo, il mercato del
trasporto «ricco», di fascia alta come appunto la tratta Roma-Milano, si sta
aprendo e siamo passati da un sostanziale duopolio (Alitalia e Air One) a una
concorrenza che non potrà non fare bene agli utenti e alle aziende.
Il
ministro della buonavita ( da "Foglio, Il"
del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
e si divideva
fra trattative Alitalia e convegni post blairiani, e rincuorava rimproverando i
trentenni male occupati o disoccupati: cari ragazzi non è colpa vostra, no, è
colpa degli anni Settanta, della cultura stagnante finto progressista e dei
genitori permissivi che vi danno una cuccia ma non vi forniscono aiuto per
decidere sul futuro –
Quando
Obama supplica il mondo ( da "Giornale.it, Il"
del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
spin (2)
svizzera (5) turchia (12) Varie (17) I più inviati Dietro la vicenda Alitalia
la mano della lobby europea - 4 Emails Una vita meritocratica... - 4 Emails
Abbiamo vinto l'Expo. E ora come la mettiamo con Malpensa? - 3 Emails Ecco come
si può davvero aiutare il Tibet - 3 Emails Attenti, Londra tollera la Shaaria.
Ecco
chi si salverà dalla crisi e chi no
( da "EUROPA
ON-LINE" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
GIOVANNI
COCCONI Scordiamoci pure i dipendenti Alitalia: nessun altro uscirà dalla crisi
con setteanni- sette di cassa integrazione all?80 per cento di stipendio. Ma i
privilegiati non finiscono qui perché anche chi perde il lavoro può ritrovarsi
con o senza paracadute. C?è il precario di serie A e quello di serie B.
"petruzzelli
sicuro, bondi ci autorizzi" - ilaria ficarella
( da "Repubblica,
La" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
è stato
chiesto di intervenire rispetto alla vicenda dello slot sulla tratta
Bari-Linate tenuto bloccato da Alitalia e chiesto dalla Air Italy.
"Insistiamo sul fatto che la deroga all´antitrust non ha senso su tratte
da e per il Mezzogiorno � insiste Loizzo � Peraltro l´arrivo in Puglia di
Lufthansa, Iberia conferma che il nostro mercato è più che appetibile e va
sostenuto".
la
consob: devono essere risarciti i risparmiatori che hanno investito in alitalia
( da "Repubblica,
La" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
che hanno
investito in Alitalia ROMA - La Consob propone di risarcire azionisti e
obbligazionisti della ex Alitalia danneggiati dopo la sospensione e la revoca
dei titoli dalla Borsa. «Va data una qualche forma di risarcimento», dice
Lamberto Cardia a Panorama. E Ferrovie replica all´ad di Alitalia (dopo
l´accusa di "ruolo ambiguo") e annuncia che si riserva azioni a
tutela dell´
È
rissa fra Alitalia e Fs ( da "Secolo XIX, Il"
del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
È rissa fra
Alitalia e Fs lite su roma-milano, sovvenzioni statali e ritardi dei treni a
natale Sabelli parla di competizione sleale, le Ferrovie minacciano di andare
in tribunale roma. Treni contro aerei. La sfida, dalla tratta Roma-Milano,
rischia di spostarsi in una sede poco consona a Boeing e Pendolini: il
tribunale.
Le
mani dei giudici sulla bad company alla genovese
( da "Stampa,
La" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
COME ALITALIA
GLI INQUIRENTI Le mani dei giudici sulla bad company alla genovese L'indagine
potrebbe allargarsi a tutte le operazioni simili Aperta un' inchiesta sulla
privatizzazione dell'ex Amt L'accusa: il Comune ha perso venti milioni di euro
«Scelte che a prima vista sembrano irrazionali per la parte pubblica» La madre
di tutte le bad company finisce sotto inchiesta.
Penalizzati
siamo noi che subiamo le regole del settore pubblico
( da "Stampa,
La" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
LUIGI GRASSIA
Fra Alitalia e le Ferrovie dello Stato è l'ora degli avvocati e delle querele.
Pochi giorni fa la compagnia aerea, per bocca dell'amministratore delegato
Rocco Sabelli, aveva denunciato il «ruolo quanto meno ambiguo» delle Fs nel
trasporto pubblico, perché «nel 2008 hanno avuto dallo Stato 3,66 miliardi di
euro,
Cortei
a Roma, arrivano le nuove regole di Alemanno
( da "Manifesto,
Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
oppure le
manifestazioni dei dipendenti Alitalia. Ma anche i sit in organizzati a piazza
Navona, proprio a ridosso del Senato. E infatti tra le prime proposte avanzate
c'era la chiusura di pazza Navona come punto di arrivo dei cortei. Settimane di
trattative, condotte in maniera particolare dalla Cgil, hanno portato alla
mediazione finale.
A
Exit si traduce dal politichese ( da "Manifesto, Il"
del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia) e
gli ultimi della classifica (i lavoratori precari). Il ministro Sacconi e il
democratico Letta in studio con esperti e sindacalisti. Anche in questo caso il
pezzo forte erano le incursioni della telecamera davanti alle fabbriche. La
pesante cura dimagrante imposta dall'editore alla piccola tv (tagli e vendita
agli svedesi delle frequenze per il digitale terrestre)
Soru
non cambia piano L'Unità sciopera ancora e spera nel piano Epifani
( da "Riformista,
Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
ha il ruolo
del Cavaliere nell'affare Alitalia. La crisi avanza e la dead line dello «stato
di insolvenza» (fissata per ora il 23 marzo) si avvicina. Al momento in cui il
Riformista va in stampa, la redazione dell'Unità ha appena deliberato il
secondo dei cinque scioperi previsti dal pacchetto votato giorni addietro: a
meno di colpi di scena,
ROMA
Le Ferrovie auspicano un più sereno e corretto rapporto di concorrenza con
Al... ( da "Messaggero, Il"
del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
con Alitalia
sulla tratta Roma-Milano e replicano all'amministratore delegato della
compagnia aerea, Rocco Sabelli, che nei giorni scorsi aveva parlato di «ruolo
ambiguo» delle Fs. In una nota, il Gruppo Fs annuncia che «si riserva di
utilizzare ogni strumento nelle opportune sedi per la tutela della propria
immagine».
Moretti
minaccia: vie legali contro Alitalia
( da "Corriere
della Sera" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Ferrovie e Alitalia
i rapporti non sono mai stati così tesi. Al punto che ieri un comunicato
dell'azienda ferroviaria guidata da Mauro Moretti, in replica a alcune
affermazioni dell'amministratore delegato di Alitalia, Rocco Sabelli, si
concludeva così: «In ogni caso, il Gruppo Fs si riserva di utilizzare ogni
strumento nelle opportune sedi per la tutela della propria immagine »
Cardia:
capital gain, 3 anni senza tasse ( da "Corriere della Sera"
del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
in cui il
presidente della Consob ipotizza anche di innalzare «dal 10% fino al 20%» il
limite per il riacquisto di azioni proprie da parte della società quotate. Ma
Cardia ne ha anche per gli azionisti e obbligazionisti Alitalia, ai quali
ritiene vada «data una qualche forma di risarcimento» a fronte della perdita
dell'investimento.
BUONE
MANIERE ( da "Corriere della Sera"
del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia».
Ottenuto il biglietto da visita del comandante, la presunta senatrice si
allontana definendoci «farabutti». Inutile sottolineare le espressioni dei
passeggeri presenti, assai solidali con noi e disgustati dalla prova di
arroganza. Ho alle spalle 18 anni nelle Forze armate, 11 di servizio in
Alitalia e mi sento definire farabutto per aver fatto rispettare le leggi anche
La
Fattoria, un po' fuga e un po' azzardo
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
l'ex hostess
di Alitalia licenziata per la partecipazione al Grande Fratello . «Mediaset e
Endemol mi hanno dato possibilità di tornare subito in tv e farmi apprezzare.
L'Alitalia? Voglio riprendermi il mio posto, gli avvocati mi hanno detto che
tra un paio d'anni la situazione si potrebbe recuperare».
LE
FERROVIE AUSPICANO UN PIù SERENO E CORRETTO RAPPORTO DI CONCORRENZA CON
ALITALIA... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
con Alitalia
sulla tratta Roma-Milano e replicano all'amministratore delegato della
compagnia aerea, Rocco Sabelli, che qualche giorno fa aveva parlato di «ruolo
ambiguo» delle Fs. In una nota, il gruppo Fs annuncia che «si riserva di
utilizzare ogni strumento nelle opportune sedi per la tutela della propria
immagine».
DALL'INVIATO
ENZO CIACCIO POMIGLIANO D'ARCO. DA TROPPO TEMPO LA FIAT è AB...
( da "Mattino,
Il (Nazionale)" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
«La gente
come noi non molla mai», intona il coro dei militanti. Si succedono gli
interventi. Un lavoratore Alitalia: «State uniti. Altrimenti si perde».
Domenica si va allo stadio con lo striscione. Oggi si sta in piazza dei Martiri
a Napoli. Con Di Pietro.
I
contadini vip pronti per la 'Fattoria' Da Fabrizio Corona alla hostess del GF
( da "Quotidiano.net"
del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Martani
uscita dal Gf per non perdere il posto da hostess in Alitalia si è trovata
disoccupata e non si è fatta sfuggire una seconda occasione tv; Fabrizio
Corona, che ha due processi giudiziari in corso, la mette così: "Voglio
far vedere quello che sono veramente e questo reality per me è tutto tranne che
una fuga, anche se vado in Brasile dove come è noto non ti estradano mai.
di
pietro riparte dagli operai - patrizia capua
( da "Repubblica,
La" del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
quelli di
Alitalia servizi, Atitech, Tirrenia, Magneti Marelli, Selfin Ibm. Nella sala di
un albergo di Chiaia, ecco un ampio spaccato della crisi industriale in
Campania, con lavoratori e sindacalisti di aziende a un passo dal baratro.
Intanto la giunta campana mette in campo altri 76 milioni di euro per il piano
anticrisi,
un
patto tra sindaco e costruttore e l'acea diventa nemica dei francesi - alberto
statera ( da "Repubblica, La"
del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
l´Alitalia, i
transalpini di Mediobanca a Milano e delle Generali a Trieste. E adesso il
pasticcio dell´Acea. In un ruolo o nell´altro, vuoi come cuciniere vuoi come
commensale, quasi sempre c´è in mezzo lui: Francesco Gaetano Caltagirone,
l´ingegnere collezionista di giornali, di banche, di aree edificabili,
ai
dipendenti della tod's un bonus di 1.400 euro
( da "Repubblica,
La" del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
000 tra
l´indotto Alitalia, aziende dei settori tessile e calzature, agrindustria,
chimico e turismo. «A questi 20mila - ha spiegato l´assessore regionale al
lavoro, Corrado Gabriele - si aggiungono 10.000 lavoratori atipici, co.co.pro e
interinali in uscita dal sistema produttivo».
strana
lite alitalia-fs entrambe viaggiano con benzina di stato
( da "Repubblica,
La" del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Economia
Strana lite Alitalia-Fs entrambe viaggiano con benzina di Stato Le strategie
del governo Usa sulle banche insolventi non si stanno rivelando efficaci. Ora
bisogna fare in modo che questi istituti operino sotto la guida di un nuovo
management Lo stucchevole siparietto di accuse tra Rocco Sabelli («le Fs ci
fanno concorrenza con i soldi dello Stato»
Alitalia-Air
France, l'ok di Bruxelles ( da "Messaggero, Il"
del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Sabato 07
Marzo 2009 Chiudi Ieri nuovo vertice in Francia fra i top manager delle due
compagnie per mettere a punto la collaborazione Alitalia-Air France, l'ok di
Bruxelles Possibile cda il 24 marzo con la cooptazione dei tre uomini di Parigi
ROMA
- La Commissione Antitrust europea ha dato il via libera all'alleanza tra
Alitalia e Air F... ( da "Messaggero, Il"
del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
alleanza tra
Alitalia e Air France. E per martedì 24 marzo il consiglio della compagnia
aerea presieduto da Roberto Colaninno potrebbe cooptare i tre rappresentanti
del vettore parigino - il presidente Jean-Cyril Spinetta, il numero uno di Klm
Peter Hartman e il cfo Bruno Matheu - a condizione che siano stati versati i 322
milioni dell'
Sonia
(Bonolis) debutta in tv: è opinionista alla <Fattoria>
( da "Corriere
della Sera" del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Si rivede
Daniela Martani (quella del cappio Alitalia). C'è anche Fabrizio Corona: «Non
lo conosco, ma penso che sia una persona intelligente. Quello che penso di lui
lo dirò in trasmissione», aggiunge. Altri concorrenti? «Mi incuriosisce Morena
(vedova Funari, ndr) perché come prima uscita pubblica ha fatto una scelta molto
forte.
Nazionalizzazioni?
Sì, ma quelle vere. E senza indennizzi
( da "Manifesto,
Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
che ha già il
sì di cento delegati operai, dalla Cub Alitalia alla Sdl della Fiat di Cassino,
ma anche di dirigenti Fiom, Cgil e Rdb. Ferrando, una provocazione. Neanche un
po'. Una soluzione seria, certo più seria di mantenere ai vertici delle aziende
e delle banche i manager e i piani che le hanno mandate alla malora.
LA
PIRAMIDE DEL CAVALIERE ( da "Manifesto, Il"
del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
avvio
dell'opera non servirà economicamente a nulla (ma dallo sperpero Alitalia in
poi tutto è lecito). Quel che conta - per il premier - è solo l'annuncio, gli
sprechi conseguenti sono secondari. Siamo dentro una crisi che nutre spavento e
incertezza, lo sa chiunque fa i conti della spesa, nonostante le rassicurazioni
dell'on.
Via
libera ai cantieri Un piano da 17 miliardi
( da "Stampa,
La" del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Mentre
impazza la polemica fra Alitalia ed Fs, arrivano 2,75 miliardi l'alta velocità:
la tratta Brescia-Treviglio dell'asse Milano-Verona, la Milano-Genova, oneri
ambientali pregressi per la Firenze-Bologna. Infine, dopo lo stop (e i relativi
soldi buttati al vento) imposto dal governo Prodi, il governo ha deciso il
rifinanziamento del Ponte di Messina:
Obama
chiede aiuto agli hedge funds (e li premia)
( da "Giornale.it,
Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
spin (2)
svizzera (5) turchia (12) Varie (17) I più inviati Dietro la vicenda Alitalia
la mano della lobby europea - 4 Emails Una vita meritocratica... - 4 Emails
Abbiamo vinto l'Expo. E ora come la mettiamo con Malpensa? - 3 Emails Ecco come
si può davvero aiutare il Tibet - 3 Emails Attenti, Londra tollera la Shaaria.
Pierangelo
Maurizio ( da "Giornale.it, Il"
del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
2007 - Su
Alitalia il «buonismo» veltroniano non funziona 12-09-2007 - È un flop il
condono agricolo Inps 10-09-2007 - La tolleranza zero? Forse siamo sul set di
«Scherzi a parte» 08-09-2007 - «Ho cacciato i rom, la legge dice così»
03-09-2007 - Rom, le normative ci sono ma Veltroni fa finta di nulla 27-08-2007
- Sicurezza,
La
Polverini regina dei primati: adesso entra pure nel Cnel
( da "Giornale.it,
Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Quella su
Alitalia, che costrinse la Cgil a una rumorosa retromarcia, ma anche il «visto»
sul recente accordo sul nuovo modello contrattuale. Al suo attivo anche le
intese sulle grandi vertenze nazionali nel settore Chimico (Eni di Priolo)
Metalmeccanico (Fiat e ThyssenKrupp), del Pubblico Impiego, dei Trasporti
(Ferrovie ed Alitalia)
E'
ora di lasciar fallire le banche ( da "Giornale.it, Il"
del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
spin (2)
svizzera (5) turchia (12) Varie (17) I più inviati Dietro la vicenda Alitalia
la mano della lobby europea - 4 Emails Una vita meritocratica... - 4 Emails
Abbiamo vinto l'Expo. E ora come la mettiamo con Malpensa? - 3 Emails Ecco come
si può davvero aiutare il Tibet - 3 Emails Attenti, Londra tollera la Shaaria.
ReferenDario,
avanti tutta ( da "EUROPA ON-LINE"
del 08-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
tanti, con
Alitalia, con la cancellazione dell?Ici, con gli interventi straordinari in
soccorso di Catania e di Roma. E con il Ponte sullo Stretto sullo sfondo, a
fare da quinta a una politica che al Nord capiscono poco. In generale, oltre al
dato economico, in discussione c?
alitalia
non paga il debito saltano gli stipendi al call center alicos - a pagina v
( da "Repubblica,
La" del 08-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Pagina I -
Palermo L´azienda vanta un credito di 2,8 milioni di euro Alitalia non paga il
debito saltano gli stipendi al call center Alicos a pagina v SEGUE A PAGINA
l'alitalia
non onora i debiti niente stipendi per il call center
( da "Repubblica,
La" del 08-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
cento dal
gruppo Cos di Alberto Tripi e al 40 per cento dalla vecchia Alitalia, ha un
credito con la compagnia di bandiera in liquidazione di 2,8 milioni di euro. Il
commissario dell´Alitalia, Augusto Fantozzi, ha inoltre messo in vendita le
azioni dell´Alicos e non ha saldato ancora il debito. Il rischio, adesso, è che
a fine marzo, scadenza del contratto tra Alitalia e Alicos,
"niente
soldi per le espulsioni" gli immigrati restano in carcere
( da "Repubblica,
La" del 08-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia di
100 mila euro. I volontari del carcere hanno avvertito il suo avvocato ma
nonostante un «fax urgentissimo», spedito ancora una volta dalla casa
circondariale alla questura lo scorso 20 gennaio, Taal resta dov´è. A sollevare
il caso è il Siulp che punta l´indice sui tagli sul comparto sicurezza decisi
dal governo.
La
crisi economica globale? Non fa paura all'industria balneare di Ostia. Il
borsino degli abbo... ( da "Messaggero, Il"
del 08-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
per esempio,
scontiamo il ciclone abbattutosi sui dipendenti Alitalia e del suo indotto».
«Il dieci per cento dei nostri abbonati ribadisce Adriano Di Filippo del
"Tibidabo Village" è pilota o steward dell'ex compagnia di bandiera.
Hanno prenotato a settembre ma in questi giorni aspettiamo che vengano a
pagare.
Sabelli-Moretti,
il duello delle squadre ( da "Corriere della Sera"
del 08-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Quattro le
risposte tra cui scegliere per ciascuna domanda. Nessuno spazio per domande e
notazioni personali. E per tutti la certezza che forse anche in Alitalia è
tempo per un ultimo caffè... Antonella Baccaro Aerei Rocco Sabelli di Alitalia
Treni Mauro Moretti delle Ferrovie
3,6
( da "Corriere
della Sera" del 08-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-03-08 num: - pag: 29
categoria: BREVI 3,6 miliardi, i trasferimenti statali alle Fs nel 2008
ricordati dall'ad Alitalia. La replica: l'Alta velocità non ne beneficia
Venier
inviata fra i <contadini> ( da "Corriere della Sera"
del 08-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Tony
Sperandeo, Daniela Martani, l'hostess licenziata da Alitalia causa «Grande
fratello») dovranno abbandonare agi e lussi e imparare i lavori della terra,
laggiù in Brasile, a Paraty. Da segnalare tre belle donne «in pista»: a Roma,
Paola Perego conduttrice e Sonia Bruganelli (moglie di Bonolis) opinionista;
Ma
il caso di Eluana ci sta davvero a cuore?
( da "Giornale.it,
Il" del 08-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
spin (2)
svizzera (5) turchia (12) Varie (17) I più inviati Dietro la vicenda Alitalia
la mano della lobby europea - 4 Emails Una vita meritocratica... - 4 Emails
Abbiamo vinto l'Expo. E ora come la mettiamo con Malpensa? - 3 Emails Ecco come
si può davvero aiutare il Tibet - 3 Emails Attenti, Londra tollera la Shaaria.
La
recessione lascia a terra gli aeroporti
( da "Stampa,
La" del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
privatizzazione
Alitalia e in gennaio ha effettuato il 31,4 per cento di check-in in meno
rispetto al 2008. Forlì è uno dei peggiori d'Europa col 50 per cento di
arretramento. Secondo Assaeroporti, nel primo mese dell'anno gli scali
nazionali sono stati il 14,8 per cento meno affollati su base annua, cifra che
sale al 20 per cento se si considera esclusivamente il traffico nazionale.
Quest'anno
niente mimose Quest'anno per la festa delle donne non ho scritto poes...
( da "Stampa,
La" del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia che
avevo acquistato, nonostante il governo abbia dichiarato che i privati
cittadini non ci avrebbero rimesso «neppure un euro», stanno andando in fumo. A
queste condizioni come faccio a essere ottimista? Dovrei forse esserlo perché
il governo stanzia somme ingenti per opere che forse non verranno mai
finanziate o perché abbiamo fatto felice Gheddafi con promesse di consistenti
L'ennesimo
no Pd si... ( da "Giornale.it, Il"
del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Dall'energia
alla giustizia, dalla scuola alle grandi opere, dall'Alitalia alla sicurezza,
la sinistra ha sempre la carta pronta da gettare sul tavolo, il suo particolare
jolly: il niet. In fondo che bisogno c'era di fare un governo ombra quando su
tutti i grandi temi dall'opposizione arriva sempre e comunque un rifiuto?
<Il
mio capitalismo sostenibile: sviluppo e tutela dei deboli>
( da "Giornale.it,
Il" del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia,
abbiamo garantito i conti pubblici innovando con l'adozione di una finanziaria
triennale che le lobby non sono riuscite a modificare, abbiamo fatto ripartire
le grandi opere bloccate dai veti ideologici della sinistra, abbiamo riformato
la scuola e la giustizia, abbiamo difeso consumatori e risparmiatori dalla
crisi finanziaria,
Fini:
<Gli stupri una piaga sociale No alla connotazione etnica>
( da "Corriere
della Sera" del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
ci sono
politici e politiche delle amministrazioni locali, c'è il sindaco Alemanno che
parla di una «Roma ferita » dalla violenza degli stupri. E ci sono le neo-mamme
assistenti di volo, alle quali Cai, ex Alitalia, non applica l'esonero notturno.
Il loro striscione dice: «Se la mamma mia va in volo, io la notte resto solo».
Mariolina Iossa
Terreni
e quadri, Alitalia vende i tesori
( da "Corriere
della Sera" del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia
vende i tesori Un bando per
<A.A.A.
vendesi terreni> L'Alitalia deve fare cassa
( da "Corriere
della Sera" del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia deve
fare cassa Cinquanta ettari dietro l'autostrada Roma-Fiumicino Il liquidatore
Augusto Fantozzi ne ricaverà 120 milioni C'è un esercito di fornitori in attesa
di fatture vecchie anche di 3 anni. Il progetto, che si concretizzerà in tempi
piuttosto rapidi, è quello di venderli tramite un bando pubblico in via di
perfezionamento.
All'asta
una piccola galleria d'arte ( da "Corriere della Sera"
del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
come ha
deciso il commissario liquidatore di Alitalia Augusto Fantozzi. Una collezione
di quadri che comprende opere degli artisti più quotati del XX secolo, Salvador
Dalì, Giorgio De Chirico, Giacomo Balla, il futurista Gino Severini al quale
l'ex compagnia di bandiera commissionò direttamente opere da esporre nella sede
parigina.
CARRIERA
POLITICA ( da "Corriere della Sera"
del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
fr TARIFFE
ALITALIA Peripezie di un biglietto Come già fatto in altre occasioni, consulto
il sito di Alitalia per acquistare un biglietto aereo per Pasqua, approfittando
delle offerte ampiamente pubblicizzate. Trovo il volo Napoli-Atene a un prezzo
allettante e provo ad acquistarlo.
Piano
casa, Franceschini: "No,... ( da "Giornale.it, Il"
del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia alla
sicurezza, la sinistra ha sempre la carta pronta da gettare sul tavolo, il suo
particolare jolly: il niet. In fondo che bisogno c?era di fare un governo ombra
quando su tutti i grandi temi dall?opposizione arriva sempre e comunque un
rifiuto?
"Il
mio capitalismo sostenibile: sviluppo e tutela dei deboli"
( da "Giornale.it,
Il" del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia,
abbiamo garantito i conti pubblici innovando con l?adozione di una finanziaria
triennale che le lobby non sono riuscite a modificare, abbiamo fatto ripartire
le grandi opere bloccate dai veti ideologici della sinistra, abbiamo riformato
la scuola e la giustizia, abbiamo difeso consumatori e risparmiatori dalla
crisi finanziaria,
<La
Fattoria> rimanda a casa la Martani
( da "Tempo,
Il" del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
dopo un
televoto con l'attrice Giovanna Rei, è stata l'ex hostess Alitalia ed ex Gf
Daniela Martani, in una puntata caratterizzata da feroci battibecchi tra Tony
Sperandeo (in studio per aver perso l'aereo) e Fabrizio Corona. Per la prima
volta al timone del reality Paola Perego, supportata dall'inviata in Brasile
Mara Venier.
FRANCESCO
DE LUCA DE LAURENTIIS HA ASSISTITO ALLA DODICESIMA SCONFITTA DEL NAPOLI
DALL'ALTRA... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Prima di
salire sul volo Alitalia diretto a Fiumicino il presidente ha parlato
telefonicamente con Marino. Oggi il confronto con il direttore generale su una
crisi che sembra non avere fine. Ultima partita vinta due mesi fa, l'11
gennaio. Solo due punti nelle successive nove giornate.
I
flirt della 'single' Arcuri La generosità della Marini
( da "Quotidiano.net"
del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
L'ex hostess
dell'Alitalia Daniela Martani ha cercato di fare subito amicizia con Barbara
Guerra, la fanciulla con cui domenica in diretta si scontrerà al televoto: solo
una delle due entrerà nel gioco. Linda Batista era sola soletta e ha fatto
amicizia col "Gomorrista" Ciro Petrone, attore nel film di Garrone.
L'ex
hostess Alitalia subito fuori Corona: "Farò vedere chi sono"
( da "Quotidiano.net"
del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
ex hostess
Alitalia subito fuori Corona: "Farò vedere chi sono" Partito il nuovo
reality di Canale 5 condotto da Paola Perego. Subito eliminata al televoto
Daniela Martani. Scintille a distanza tra il 're dei paparazzi' e l'attore Tony
Sperandeo, che entrerà in gioco dalla prossima puntata Roma, 9 marzo 2009 - Il
reality non porta fortuna a Daniela Martani,
Al
circo della Fattoria ( da "Stampa, La"
del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Arriva
Daniela Martani che, lasciato il Grande Fratello, lasciata dalla nuova
Alitalia, non si è disperata a lungo. Marina Ripa di Meana fa conversazione con
la mucca Fiammetta e strilla per una cornata. La «sinergia di rete» farà sì
che, o si ignora Canale 5, o non si potrà ignorare la «Fattoria».
I
Premi tv battono la Fattoria Trionfa la fiction di Rai1 Fuori dal reality la
Martani, la più licenziata d'Italia
( da "Stampa,
La" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
perdona aver
trattato con sufficienza il posto fisso in Alitalia. Intanto gli Oscar tv
segnano il trionfo nella fiction per Tutti pazzi per amore. Questa famiglia
allargata che si esprime (anche) ballando e cantando ha conquistato la critica
che vota i Premi, che l'ha preferita ai Cesaroni, per altro figlio della stessa
casa di produzione, la «bipartisan» Publispei di Carlo Bixio,
la
recessione spinge i saldi ma il turista non compra più - oriana liso
( da "Repubblica,
La" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
ma la colpa è
anche del caso Alitalia ORIANA LISO (segue dalla prima di Milano) «Nei
magazzini c´erano scorte talmente ingenti di merce invernale da vendere a tutti
i costi, per riuscire a contenere le perdite, che i negozi hanno tenuto fuori
tutto fino all´ultimo», racconta Renato Borghi, presidente di Ascomoda e
vicepresidente dell´Unione del Commercio.
Tajani
(commissario Ue ai trasporti): <Accelerare le reti di trasporto europee>
( da "Tempo,
Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
operazione
Alitalia. Bruxelles ufficializzerà che sia la vendita degli asset della vecchia
compagnia a Cai, sia l'ingresso di Air France-Klm è avvenuto a prezzi di
mercato. E sul fronte del prestito da 300 milioni di euro concesso dal governo
e giudicato aiuto di stato incompatibile dall'Ue, l'Italia sta attuando la
decisione di Bruxelles in materia «
Alitalia,
pressing sul governo ( da "Tempo, Il"
del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Provincia
assicurano che non staranno a guardare e ieri come primo atto ufficiale al
termine del Tavolo interistituzionale su Alitalia convocato dal presidente
Marrazzo, la decisione di mandare due lettere, una al Governo e l'altra a Cai,
per chiedere chiarimenti sul piano industriale e le assunzioni. A preoccupare
di più è proprio la situazione dei lavoratori Alitalia.
lettera
bipartisan marrazzo alemanno su precari e cig
( da "Repubblica,
La" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Pagina 20 -
Economia Alitalia Lettera bipartisan Marrazzo Alemanno su precari e Cig ROMA -
Il Comune di Roma, la Regione Lazio e la Provincia di Roma si apprestano a
sottoscrivere congiuntamente due lettere, una indirizzata al governo e una ai
vertici Cai, per chiedere «chiarimenti» sul piano industriale e le assunzioni.
Il
crollo delle banche (soprattutto inglesi) affossa le borse
( da "Manifesto,
Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
di Alitalia.
Una situazione di caos cui contribuisce, involontariamente, la stessa massa
disordinata di interventi statali - senza alcun coordinamento continentale, né
strategie convergenti. Creando squilibri evidenti tra banche dello stesso paese
e dei diversi paesi (tra «aiutate» e no, ma anche a seconda della «quantità» di
aiuti ricevuti)
ROMA
- Daniela Martani, la pasionaria col cappio al collo della vertenza Alitalia,
allontanata due g... ( da "Messaggero, Il"
del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
col cappio al
collo della vertenza Alitalia, allontanata due giorni fa dalla Fattoria, il
realty show di Canale 5, si prepara a passare al contrattacco. I legali della
hostess, licenziata il 14 febbraio per "giusta causa" - per
partecipare al Grande Fratello ha disertato i suoi impegni lavorativi - ,
avrebbero indirizzato una lettera al direttore del personale Giovanni Di
Stefano,
Alitalia,
gli enti locali scrivono a Governo e Cai
( da "Messaggero,
Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Martedì 10
Marzo 2009 Chiudi Alitalia, gli enti locali scrivono a Governo e Cai Regione,
Provincia, Comuni di Roma e Fiumicino chiedono chiarezza
Due
lettere, una al Governo e l'altra a Cai, per chiedere incontri su problematiche
concrete&#... ( da "Messaggero, Il"
del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
dei precari e
dei cassaintegrati Alitalia È quanto deciso ieri dal Tavolo interistituzionale
su Alitalia convocato in Regione dal presidente Piero Marrazzo e al quale hanno
partecipato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, l'assessore provinciale al
Lavoro, Massimiliano Smeriglio, il sindaco di Fiumicino, Mario Canapini, il
responsabile relazioni istituzionali della compagnia aerea,
Scenografia
d'effetto, proprio come si conviene al debutto di una grande star, per l...
( da "Messaggero,
Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
il
commissario straordinario Alitalia Augusto Fantozzi, il presidente della Warner
Bros Italia Paolo Ferrari, il direttore generale della Banca Finnat Arturo
Nattino, Dedy Ferrari Clerici, Francesca Malagò, e noblesse varia : da Leonardo
e Anna Visconti di Modrone ad Alessandra Borghese e Mario Pignatelli Aragona
Cortes, fino a Patricia Ruspoli e Lucia Odescalchi.
Banca
mondiale, economia mai così male dal 1945
( da "Riformista,
Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia-Cai,
via libera Ue. L'operazione Alitalia-Cai è stata realizzata a condizioni di
mercato e quindi l'Italia ha rispettato gli impegni presi a suo tempo con
Bruxelles. Questo, in sintesi, il giudizio definitivo che, salvo sorprese
dell'ultimo minuto, la Commissione europea ufficializzerà oggi chiudendo la
procedura che ha accompagnato la privatizzazione dell'
Cortei
e sit-in 6 percorsi, 6 piazze A PAGINA 6 LETTERA DALLA PISANA Precari Alitalia
contatto con Cai ( da "Corriere della Sera"
del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Corriere
della Sera - ROMA - sezione: PRIMA PAGINA - data: 2009-03-10 num: - pag: 1
autore: di PAOLO BROGI categoria: REDAZIONALE All'interno MANIFESTAZIONI Cortei
e sit-in 6 percorsi, 6 piazze A PAGINA 6 LETTERA DALLA PISANA Precari Alitalia
contatto con Cai di ALESSANDRO FULLONI A PAGINA
Cassintegrati
e precari Alitalia Sos di Marrazzo e Alemanno
( da "Corriere
della Sera" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Ieri sit-in
sulla Colombo Cassintegrati e precari Alitalia Sos di Marrazzo e Alemanno
«Chiarezza sul piano industriale della nuova Alitalia, condizione dei
dipendenti, assunzioni e ammortizzatori sociali ». E' quanto chiesto da
Regione, Provincia e comuni di Roma e Fiumicino con due lettere da indirizzare
al Governo e a Cai.
È
l'ex hostess <pasionaria> la più bocciata dagli italiani
( da "Corriere
della Sera" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Poi c'è stata
la vicenda Alitalia, poi il Grande fratello, e ancora l'Alitalia. Non capisco
come mai ce la ritroviamo ancora qui. Deve dimenticare il mondo dello
spettacolo. Cominci a lavorare seriamente perché ormai le ha provate tutte, ma
non è questa la sua strada».
La
galleria ( da "Corriere della Sera"
del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Spettacoli - data: 2009-03-10 num: - pag: 43
categoria: BREVI La galleria Protagonista A sinistra, la Martani alla
manifestazione contro il piano Alitalia; a destra, nella casa del «Grande
fratello»
Bonomi
(Sea): Lufthansa sarà il nostro partner Dossier Linate da aprire
( da "Corriere
della Sera" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
è convinto
che Alitalia potrebbe tradire Fiumicino per Malpensa. Ha nel cassetto un modellino
Alitalia? «A oggi il progetto Lufthansa è più solido. Con i tedeschi Malpensa
può tornare un hub in tre anni». E con Alitalia? «Ragioniamo per assurdo e
ammettiamo che da domani a Linate volassero solo i Milano- Roma come pretende
la Magliana.
Per
Alitalia-Cai l'ultimo sì dall'Ue ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
212 Per
Alitalia-Cai l'ultimo sì dall'Ue --> L'operazione Alitalia-Cai è stata
realizzata a condizioni di mercato e quindi l'Italia ha rispettato gli impegni
presi a suo tempo con Bruxelles. Questo, in sintesi, il giudizio definitivo
che, salvo sorprese dell'ultimo minuto, la Commissione europea ufficializzerà
oggi chiudendo la procedura che ha accompagnato la privatizzazione dell'
Daniela
Martani, ovvero l'hostess che visse tre volte
( da "Giornale.it,
Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
dopo aver
picchiato per interposta persona i pugni sul tavolo delle trattative Alitalia,
dopo aver messo giù il suo musino con tanto di intensi occhi umidi color
nocciola. Così facendo aveva posto, senza avvedersene, il carro del successo
davanti ai buoi dell?audience. Era già un personaggio. E dunque, che cosa
andava a fare nella casa più spiata d?
Finisce
subito "La Fattoria" per la hostess dell'Alitalia
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
per la
hostess dell'Alitalia --> Tempi duri per la ex hostess dell'Alitalia Daniela
Martani: uscita di sua iniziativa dal Grande Fratello 9 per difendere il suo
posto di lavoro, licenziata dalla nuova azienda, impedita a tornare in corsa al
Gf, accolta a braccia aperta dalla Fattoria.
Alitalia,
chiesti chiarimenti sul futuro ( da "Giornale.it, Il"
del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Questa la
decisione emersa dal tavolo interistituzionale su Alitalia che si è riunito
ieri in Regione. «Sono molto preoccupato per la situazione dei precari e dei
cassintegrati Alitalia - ha detto il presidente della Regione Piero Marrazzo -
La Regione si è dotata di alcuni strumenti continueremo a utilizzarli e a rafforzarli».
Tajani:
"Accelerare le reti di trasporto europee"
( da "Tempo,
Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
operazione
Alitalia. Bruxelles ufficializzerà che sia la vendita degli asset della vecchia
compagnia a Cai, sia l'ingresso di Air France-Klm è avvenuto a prezzi di
mercato. E sul fronte del prestito da 300 milioni di euro concesso dal governo
e giudicato aiuto di stato incompatibile dall'Ue, l'Italia sta attuando la
decisione di Bruxelles in materia «
ROMA.
PROPRIO NON DECOLLA, DANIELA MARTANI (NELLA FOTO), L'EX HOSTESS E PASIONARI...
( da "Mattino,
Il (Nazionale)" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
pasionaria»
dell'Alitalia. Dopo il licenziamento da parte della Cai e l'uscita dal «Grande
fratello» proprio per poter impugnare il provvedimento, Daniela ci ha riprovato
con un altro reality show di Canale 5, «La Fattoria», ma è stata eliminata
domenica alla prima puntata, con oltre il 75 per cento dei televoti contro,
( da "EUROPA ON-LINE" del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Da Biella a
Fabriano, dove la disoccupazione può innescare la protesta Le Prato d?Italia: i
distretti sull?orlo di una crisi di nervi GIOVANNI COCCONI Ieri Prato. L?altro
ieri Pomigliano d?Arco. Domani chissà, Biella o Fermo. Forse non capiterà
spesso che un?intera città scenda in piazza per farsi sentire. Ma i distretti
industriali segnati dalla crisi non sono pochi e potrebbero presto trasformarsi
da vanto del made in Italy a valvole del malessere sociale. Nella società dei
media, poi, il fattore visibilità è potentissimo, così come l?effetto contagio.
Le ottomila persone che hanno sfilato per le vie della città toscana hanno
attirato in un giorno l?attenzione della comunità nazionale, del mondo
sindacale e politico, del Papa. Eppure la crisi di Prato viene da lontano. Come
spiega il sociologo Aldo Bonomi, direttore di Aaster, «certe filiere e
specializzazioni produttive hanno attraversato altre crisi e quella di oggi, la
madre di tutte le crisi, si combina spesso con le precedenti». Per esempio a
Prato è scesa in piazza la società locale, quella stessa società «che
quindici-vent?anni fa aveva scoperto il business dell?immobiliare e aveva
venduto fabbriche e capannoni ai cinesi, facendo nascere un sottodistretto del
tessile di bassa qualità che oggi rende il territorio molto più vulnerabile ».
Ma il tessile non è soltanto Prato. Anche Biella ha già lanciato un drammatico
Sos al governo: senza aiuti rischia l?estinzione un distretto che nel 1960
contava «40mila cavalli da tiro», oggi dimezzati. Il presidente degli
industriali biellesi ha pubblicato una pagina a pagamento su la Repubblica
contro «il silenzio nel quale rischia di scomparire l?intero sistema tessile
biellese», e per chiedere al ministro Scajola di fermare «l?alluvione» di
prodotto di bassa qualità dall?estero «che rischia di essere un Vajont senza
ritorno». La crisi del tessile rischia di avere effetti drammatici anche ad
Airola, provincia di Benevento, Carpi, Novara. «Il caso di Carpi è interessante
? aggiunge Bonomi ? perché lì la crisi colpisce il distretto proprio nel corso
di una pesante ristrutturazione industriale, iniziata già molti anni fa. È
quello che è successo in moltissime realtà italiane, là dove il distretto si è
alzato verso l?alto ed è cresciuto attorno alle medie imprese. Stiamo parlando,
per esempio, delle piastrelle a Sassuolo o dei divani in Puglia ». Naturalmente
c?è crisi e crisi, c?è distretto e distretto. Gli ammortizzatori sociali, dove
esistono, possono contenere l?esplosione del disagio sociale, come è successo a
Sassuolo. In un altro distretto della ceramica, nel viterbese, la crisi
dell?occupazione è invece drammatica. Il distretto del calzaturiero in Veneto
sta già applicando la cassa integrazione in deroga così come prevista
dall?accordo tra stato e regioni. Ma anche nel ricco Nordest i focolai di crisi
e le tensioni non mancano. La meccanica è ferma nel padovano e nel vicentino,
la termomeccanica nel veronese. Spiega Adriano Pozzato, segretario della Cisl
padovana: «In queste zona la cassa integrazione è esplosa: +180 per cento
rispetto all?anno precedente, quasi il 50 per cento dei lavoratori della
meccanica. Il 35 per cento delle imprese ha già fatto sapere che non può
confermato gli obiettivi per il 2009. Dopo la piccola e media impresa la crisi
investirà anche la grande. L?economia è in stagnazione, che significa una
crescita del 2 per cento rispetto al 5 o al 6 degli anni precedenti ». Già, ma
i focolai della protesta si moltiplicheranno? Ieri i lavoratori degli
stabilimenti marchigiani della Indesit hanno bloccato per un paio d?ore
l?accesso allo stabilimento di Fabriano, centro di una crisi molto ampia che ha
investito l?intero distretto degli elettrodomestici e che rischia di chiudere
tutti e tre gli impianti della Merloni di Fabriano (Mts, Indesit e Antonio
Merloni) ma anche lo stabilimento di None, nel torinese, con 600 addetti. Da
Prato a Fabriano gli slogan di chi manifesta sono sempre gli stessi. «Non c?è
solo Alitalia», «Non c?è solo la Fiat». Anche Fermo è
un fronte caldo. Il 25 febbraio i vertici dell?Anci, l?associazione nazionale
calzaturieri italiani, hanno incontrato il ministro Scajola per fare il punto
sulla crisi del settore. Ma all?incontro non è stato invitato Silvano Lattanzi,
presidente di Confindustria Fermo, creando sconcerto tra gli imprenditori del
distretto marchigiano. In questi tempi bui resta la consolazione che il made in
Italy tira ancora. È di pochi giorni fa la notizia che le sedie e le poltrone
del nuovo studio ovale della Casa Bianca saranno rivestite da un?azienda del
gruppo Parà di Sovico. Zona di Biella, epicentro della crisi.
( da "Repubblica, La" del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina
2 - Economia ex Alitalia, 28 anni
Precario Alitalia Servizi
handling, ho lavorato fino al 30 novembre 2008 e ancora non ho preso la
liquidazione. Non ho prospettive (Roma)
( da "Manifesto, Il" del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
CASTIGO ANNACQUATO
Guglielmo Ragozzino È probabile che la tratta appenninica dell'alta velocità
venga inaugurata quest'anno o al massimo l'anno seguente. È tutto quasi pronto
e il percorso tra Roma e Milano - se ogni cosa correrà liscia - durerà invece
di tre ore e mezza, tre ore e un quarto. Il sollievo per i viaggiatori sarà
modesto, mentre avrà altre ragioni per imprecare il
consigliere delegato di Cai-Alitalia, che teme massimamente la
concorrenza del treno tra le due capitali. Il treno viaggerà in galleria per
( da "Manifesto, Il" del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
NUOVA
ALITALIA Il ministro precetta, ma Sdl conferma lo stop Francesco Piccioni Oggi
si sarebbe dovuto svolgere lo sciopero di 24 ore indetto dall'Sdl in Alitalia. Cui si
aggiungevano uno sciopero di 4 ore per Sea (gli aeroporti di Linate e Malpensa,
indetto separatamente da Sdl e da Cgil Cisl, Uil). I cerberi della «commissione di
garanzia» non avevano trovato nulla da eccepire perché erano state osservate
tutte le procedure: in special modo la tendenza alla «concentrazione» delle
proteste in modo da minimizzare il loro impatto sul servizio. Lunedì pomeriggio
invece il ministero dei trasporti convocava «le parti» per esperire altri
«tentativi di conciliazione». Si presentano solo Sdl e Cai. Il capo di
gabinetto avverte subito che l'incontro è preliminare all'ordinanza di
differimento dello sciopero: o lo ritirano «spontaneamente» oppure il ministro
li precetterà «considerando la concentrazione di proteste un vulnus al diritto
alla mobilità». Insomma: quel che la legge attuale prescrive è diventato motivo
(in attesa della nuova) per impedire lo stop. Cai ovviamente appoggia la
richiesta, attendendosi un'adesione «ben superiore a quelle precedenti».
Cortese rifiuto dell'Sdl e tempo un'ora arrivava l'ordinanza ministeriale: per
garantire il diritto alla mobilità e il pacioso avvio della «nuova Alitalia» si differisce lo sciopero e si precettano i
lavoratori. Evidente il tentativo di anticipare, in questo laboratorio di
nefandezze inprenditorial-governative che è la «nuova Alitalia»,
gli effetti del ddl «antisciopero». Sdl protesta in modo clamoroso: «Non può
accettare tale illegittima decisione e quindi conferma lo sciopero di 24 ore
già indetto - spiega una nota - Al tempo stesso attribuisce esclusivamente al
sindacato la responsabilità e le conseguenze di tale atto, invitando i
lavoratori a non scioperare per non essere inutilmente colpiti dalla
repressione dell'iniqua ordinanza ministeriale». Poi la parola passerà ai
legali...
( da "Manifesto, Il" del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
FAIR PLAY Sinistri,
destri e frustrati Gianfranco Capitta Lo stato di crisi della cultura e dello
spettacolo, sempre lamentato, si è stratificato e aggravato nel succedersi di
governi di destra e di centrosinistra, con variazioni e differenziazioni spesso
vicine allo zero. Su questo panorama arriva ora l'uragano distruttivo della
crisi economica globale, in una tabula rasa dove i consumi culturali dovrebbero
contendersi un diritto rispetto alla povertà generale. Ma da noi, tutto questo
assume contorni più sinistri, anzi destri. Perché da noi il governo è non solo
destrissimo, ma anche piuttosto incapace. Non di intervenire, quanto anche di
comprendere le caratteristiche, le peculiarità, gli aspetti delicati e i punti
di sofferenza di un'industria culturale in crisi avanzata. Come ha ben spiegato
Renato Nicolini l'altro ieri su questo giornale, tante insensatezze apparenti
di fatto si saldano in una pratica «di regime» che può ben soffocare (prima
ancora che controllare e governare) non solo l'industria culturale, ma anche
certe libertà fondamentali. Tutto quello che appare insensato e perfino
grottescamente comico, una sua logica la conquista. Anche se si muove in
maniera «pittoresca» e inventiva, usando i manager dell'hamburger e la
protezione civile per difendere e sviluppare i beni culturali, taglio dei fondi
e commissariamenti per ingabbiare (ma dentro cosa, dentro quali parametri, con quale
creatività?) le istituzioni dello spettacolo e i luoghi che una memoria
culturale dovrebbero insieme conservare e rinnovare. Fuori del grottesco e
della sua parte puramente fenomenica (se è vero che lo stesso ministro Bondi,
tra affermazioni e sorrisi entrambi spropositati, sembra vada ad essere
rapidamente sostituito), c'è evidentemente un cuore nero non proprio
conradiano, che vuole accentrare tutto in pochi interessi e poche mani. Per
questo, appare tanto più paradossale la sparata di Baricco che la settimana
scorsa ha proposto l'abolizione dei contributi allo spettacolo, suggerendo che
vengano destinati alla stessa «cultura» ma nell'ambito di scuola e televisione.
Le tesi di Baricco sono essenzialmente sue, e certo non si rafforzano nel
ricordo di quanto ambisse e progettasse di insediarsi lui, meno di dieci anni
fa, alla direzione di un teatro stabile. È più misterioso come e perché
Repubblica le abbia proposte e amplificate, con grande scorno e disorientamento
di uno spicchio ragguardevole di propri lettori che in teatro o nelle
istituzioni culturali vivono e lavorano (con tanto di parziale rettifica di
Eugenio Scalfari, ricreando quanto era successo a settembre
a proposito di Alitalia). Certo alla fine l'abolizionismo alla Baricco si salda bene (si
è visto dall'accoglienza governativa) con il proibizionismo di Bondi. Sarebbe
bello che, come sta succedendo con fair play nei beni culturali, anche
dall'ambiente dello spettacolo venisse qualche teatrale reazione. Per
aprire un sipario, probabilmente drammatico e poco roseo, ai cittadini
spettatori.
( da "Repubblica, La" del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 22 - Economia
Sabelli: ruolo ambiguo delle Ferrovie. La replica: non conosce la materia
Duello sulla Roma-Milano Alitalia taglia
prezzi e tempi ETTORE LIVINI MILANO - Si infiamma a due soli mesi dal fischio
d´inizio il derby tra aereo e treno sulla Roma-Milano. Dopo il boom del
Frecciarossa � che in poche settimane di servizio ha "rubato"
duemila passeggeri al giorno alla navetta dell´Alitalia � la
compagnia di bandiera passa ora all´attacco. Mediatico e commerciale.
«Da cittadino dico che l´alternativa è importante � ha detto ieri Rocco
Sabelli, ad dell´aerolinea � ma le Fs, che hanno ricevuto dallo Stato lo
scorso anno 3,6 miliardi di euro, hanno un ruolo ambiguo. Se noi facessimo i
loro stessi ritardi, l´Enac ci avrebbe già levato la licenza». «Stupisce il
nervosismo di Sabelli che fa capire di non sapere nulla della materia � ha
replicato ieri un portavoce delle Ferrovie �. Quelli dell´alta velocità sono
treni a mercato che non ricevono un euro dallo Stato». Guerre di parole a
parte, la vera sfida è quella che si giocherà sul campo, molto prima del
previsto. Il successo del collegamento con l´alta velocità ha convinto Alitalia ad accelerare i tempi per una controffensiva
commerciale: «Entro due settimane saremo pronti con le prime novità e tra
quattro-cinque mesi avremo pronta una nuova offerta». La Magliana starebbe
lavorando su due fronti. Il primo, logistico, ha come obiettivo la riduzione
dei tempi di viaggio, intervenendo, come ovvio, sui tempi morti a terra.
L´aerolinea sta lavorando con Adr e Sea per mettere in piedi sia varchi
d´ingresso che banchi d´accettazione dedicati solo a questa tratta. Puntando
anche a imbarcare i passeggeri dai cosiddetti "finger", evitando il
trasferimento in bus. «Con queste mosse stimiamo di recuperare 20-25 minuti»,
ha detto ieri Sabelli. L´altro cantiere aperto è quella di una completa
rivoluzione tariffaria, con l´introduzione di una serie di tariffe low cost per
il servizio tra Linate e Fiumicino. Le tariffe più basse (i prezzi per i viaggi
nel week-end sono già calati di molto) sarebbero riservate a chi prenota in
anticipo di tre-quattro giorni, puntando sui i voli (di solito quelli a metà
giornata) che tradizionalmente viaggiano con coefficienti di riempimento più
basso. Sabelli ieri ha incontrato anche le associazioni dei consumatori � che
temono un rialzo dei prezzi visto il monopolio Alitalia
su alcune rotte � preannunciando una carta dei servizi comune le cui prime
bozze saranno esaminate tra un mese.
( da "Messaggero, Il" del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Mercoledì
04 Marzo 2009 Chiudi ROMA Alitalia si sta
preparando alla sfida per fronteggiare la concorrenza dell'Alta velocità. A
sferrare una vera e propria offensiva sulla tratta Roma-Milano è stato
l'amministratore delegato della compagnia Rocco Sabelli, che ha annunciato un
nuovo prodotto ad hoc su questa tratta con i primi interventi già nelle
prossime settimane.
Ma, soprattutto, Sabelli ha chiesto di fare chiarezza sulla competizione delle
Ferrovie dello Stato e di verificare se questa non sia sleale dal momento che
le Ferrovie ricevono trasferimenti pubblici e «anche sulla Roma-Milano in parte
paga lo Stato. Hanno ricevuto dallo Stato 3,6 miliardi, il 17% in più del
2007». «Io non sono un tifoso e un talebano dell'aereo, non ho avuto ancora il
tempo di innamorarmi dell'areo», ha messo in chiaro Sabelli nel suo intervento
al convegno organizzato dalla Uil Trasporti. «Sono contento che sulla
Roma-Milano ci sia un'alternativa valida tecnologicamente. Noi, comunque,
stiamo preparando un prodotto sulla Roma-Milano che compete meglio con l'Alta
velocità. Tra due settimane potremmo già introdurre le prime novità e nell'arco
di 4-5 mesi raffineremo ulteriormente questo prodotto e a settembre sarà
completo». Se Alitalia - ha affermato Sabelli - avesse
fatto gli stessi ritardi che Ferrovie ha fatto durante le festività natalizie
«credo che l'Enac ci avrebbe ritirato la licenza». Alla battuta, il presidente
dell'Enac, Vito Riggio ha risposto: «Ma le Ferrovie sono dello Stato».
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Economia Pagina 212
Sciopero Alitalia: SdL sfida Matteoli --> Il
sindacato di base SdL conferma lo sciopero dei dipendenti della nuova Alitalia previsto per oggi nonostante l'ordinanza del
minsitro dei Trasporti, Altero Matteoli (nella foto), lunedì ne ha disposto il
differimento ad un'altra data. Il sindacato, si legge in una nota, «conferma lo
sciopero proclamato per tutto il personale Cai-Alitalia
per l'intera giornata del 4 marzo, attribuendo alla sola organizzazione
sindacale SdL Intercategoriale ogni responsabilità e conseguenza di tale atto».
Anche se «invita tutti i lavoratori a svolgere la normale attività lavorativa
per evitare di essere inutilmente colpiti dalle sanzioni previste in caso di
mancato ottemperamento di quanto disposto dall'iniqua ed illegittima
ordinanza». Il sindacato «attende le sanzioni previste», prennunciando che
«ricorrerà nelle sedi opportune». L'ordinanza del ministro, annuncia, sarà
impugnata.
( da "Corriere della Sera" del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-03-04 num: - pag: 2
categoria: REDAZIONALE «Ci vietate lo sciopero? Assemblee negli aeroporti» Il
governo fa slittare l'agitazione, ma oggi voli a rischio a Linate e Malpensa
«Il governo ci obbliga a differire lo sciopero di almeno due mesi. Ma a quel
punto molti avranno già perso il lavoro» Niente sciopero, ma i disagi restano.
Il ministro dei Trasporti di An, Altero Matteoli, ha differito la protesta di
quattro ore indetta per oggi da Cgil, Cisl e Uil a Linate e Malpensa (dalle 10
alle 14). Il sindacato confederale contesta l'intervento del governo. E per
tutta risposta ha indetto un'assemblea oggi dalle 11 alle 13. La mobilitazione
dei lavoratori degli aeroporti (esclusi solo piloti e hostess) di fatto renderà
la vita difficile a chi viaggia. Lo sciopero ero stato
indetto per protestare contro il ridimensionamento di Malpensa dovuto
all'«abbandono» di Malpensa da parte di Alitalia. In
questo momento, secondo i confederali, i lavoratori in cassa integrazione tra
Linate e Malpensa sono 2.400. La cifra tiene conto di tutta la filiera del
trasporto aereo: da Alitalia a Sea, passando per le aziende del catering e dell' handling.
In più ci sarebbero altri 1.200 posti di lavoro già tagliati tramite
prepensionamenti, licenziamenti, blocco delle sostituzioni, mancato rinnovo dei
contratti a termine. Il sindacato teme che questo sia solo l'inizio. Di qui lo
sciopero per tenere i riflettori accesi sul «caso Malpensa». «Ora il
differimento del ministro di fatto ci obbliga a spostare lo sciopero di almeno
due mesi. Ma a quel punto molti il posto di lavoro lo avranno già perso», contesta
Nino Cortorillo, segretario generale della Filt Cgil della Lombardia. «Altro
che scioperi selvaggi! — si scalda il sindacalista. Qui di selvaggio c'è
soltanto l'intervento del ministro. E poi il governo vuole riformare la
normativa sugli scioperi per evitare i contraccolpi deleteri degli scioperi
annunciati e poi ritirati all'ultimo momento. La verità è che questo è
un'intervento a gamba tesa teleguidato da Alitalia».
Il differimento dello sciopero ha lasciato perplessi anche alcune esponenti
della Lega. Il deputato Matteo Salvini presenterà oggi un'interrogazione
parlamentare in proposito. «Stupisce che si siano sopportati gli scioperi
selvaggi a Fiumicino e si scopra il rigore soltanto quando a scioperare è
Milano e la Lombardia», contesta Salvini. Che aggiunge: «Il ministro dei
Trasporti adesso mantenga lo stesso rigore anche nel lavoro per la
liberalizzazione dei diritti di traffico. Matteoli e Frattini (rispettivamente
ai Trasporti e agli Esteri, ndr) se volessero potrebbero liberalizzare da domattina
le rotte su Malpensa». La liberalizzazione delle rotte è anche la principale
richiesta del sindacato. Che spera nell'arrivo di compagnie straniere
(Lufthansa in primis) per il rilancio dello scalo varesino. Intanto resta in
alto mare la questione del rinnovo da parte di Alitalia
del contratto di handling con Sea. Un'eventuale mancata conferma avrebbe un
ulteriore impatto sull'occupazione. L'aeroporto di Linate. Sia al Forlanini sia
a Malpensa per oggi i voli saranno a rischio. Se non ci sarà lo sciopero, negli
scali i lavoratori hanno promesso «blocchi» di assemblee Rita Querzé
rquerze@corriere.it
( da "Corriere della Sera" del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-03-04 num: - pag: 31 categoria:
REDAZIONALE Duelli La compagnia aerea pronta a lanciare il servizio «Freccia
Verde». La sfida sui tempi L'attacco di Sabelli: Fs avvantaggiate «Sostenuti
dallo Stato». Per Alitalia confermati 200 milioni di
perdite nel
( da "Corriere della Sera" del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-03-04 num: - pag: 31
categoria: BREVI Sfida sulla navetta L'amministratore delegato di Alitalia Rocco Sabelli
(sopra) lancia accuse di «ambiguità» alle Ferrovie nella sfida sulla
Milano-Roma. A fianco l'amministratore delegato delle Fs Mauro Moretti
( da "Stampa, La" del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
LE FERROVIE: L'ALTA
VELOCITÀ OPERA IN ECONOMIA, CONTRIBUTI SOLO PER IL TRASPORTO LOCALE E LE LINEE Scintille fra Alitalia e Fs
Sabelli: vi dà soldi lo Stato La replica del gruppo di Moretti: «Voi avete
avuto ammortizzatori e debiti trasferiti» "Fra Roma e Milano ci fate
concorrenza coi fondi pubblici" [FIRMA]LUIGI GRASSIA Fra l'Alitalia e le Ferrovie che si disputano i guadagni della tratta
Roma-Milano (la più lucrosa d'Italia) non è il momento del fair play; e
questo sembra un buon segno per i viaggiatori, che finalmente possono
beneficiare di un po' di concorrenza vera nel mercato dei trasporti, anziché
quella fasulla di tanti altri settori economici. Ieri l'amministratore delegato
di Alitalia, Rocco Sabelli, ha detto che con i treni
al Alta velocità «le Ferrovie recitano un ruolo sul mercato quanto meno
ambiguo», e le Fs hanno risposto che «stupisce il nervosismo dell'a.d. di Alitalia, che dimostra di non sapere nulla della materia,
perché l'Alta velocità non è sovvenzionata». Sabelli, che parlava a un convegno
della Uiltrasporti, ha detto di non essere «né un tifoso né un talebano
dell'aereo» e di sentirsi «contento, da cittadino italiano, che sulla
Roma-Milano ci sia un'alternativa tecnologica altamente importante». Tuttavia,
Sabelli vede un «ruolo ambiguo» nel fatto che «l'amministratore delegato di
Ferrovie Mauro Moretti ha detto che le Fs nel 2008 hanno avuto dallo Stato 3,66
miliardi di euro, cioè il 17% in più rispetto al 2007. Le Ferrovie sono un
nostro competitor sulla Roma-Milano ma ricevono denaro dallo Stato. Quindi - è
la conclusione di Sabelli - noi competiamo con un'azienda che non è un'impresa.
Cominciamo, allora, a separare la contabilità sulla Roma-Milano, confrontiamoci
e vediamo se c'è una competizione ineguale». La risposta del gruppo Fs è che
«di quei 3,6 miliardi che riceviamo da enti pubblici 2,8 arrivano dalle Regioni
per i contratti di servizio del trasporto locale, quindi riguardano solo il
traffico dei pendolari, e gli altri 800 servono alla manutenzione delle linee».
Inoltre, restituendo lo sgambetto verbale le Ferrovie fanno notare che «anche
la nuova Alitalia ha ricevuto miliardi dallo Stato, in
forma di ammortizzatori sociali e debiti di cui lo Stato si è fatto carico».
Bene, speriamo che di queste scintille fra grandi gruppi possiamo godere noi
viaggiatori/consumatori. Per quanto riguarda Alitalia,
Sabelli ha annunciato che la compagnia «sta preparandosi a ridurre i tempi
accessori, non di volo, risparmiando 20-25 minuti fra Roma e Milano. Ridisegneremo
i "gate", porteremo al 90% l'uso dei "finger", avremo 10-11
aeroplani appositi. Inoltre, ci saranno 4 scaglioni tariffari, novità sulle
tariffe più basse, e aumenteranno le miglia premio».
( da "Giornale.it, Il" del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Obama non vede l'ora
di avviare una nuova distensione con la Russia, ampiamente ricambiata, come
spiego in questo articolo . Intanto invia due rappresentanti a Damasco per
riallacciare il dialogo con la Siria, interrotto dal 2005. Sotto banco parla
con l'Iran e, secondo indiscrezioni, anche con Hamas. Nei giorni scorsi Hillary
Clinton, a Pechino, ha dichiarato che i diritti umani sono importanti, ma che
l'economia lo è di più, avvallando così le repressioni del regime comunista
cinese. Con i Paesi arabi del Golfo la Casa Bianca è sempre più conciliante,
anzi accomodante e il presidente americano ha lanciato i primi segnali di
preudente disponibilità anche al regime cubano dei fratelli Castro. La svolta è
innegabile rispetto a Bush, ma proietta l'immagine di un Paese ansioso,
improvvisamente insicuro, che dopo aver perso la supremazia economia teme di
smarrire anche quella politica. E' come se Obama stesse supplicando il mondo: è
vero siamo in recessione ma se ci riconoscerete ancora lo status di numero uno
al mondo (e militarmente lo sono ancora), faremo i bravi con tutti. Insomma,
un'America con il cappello in mano che cerca di far dimenticare le proprie
debolezze. Ma basta la supremazia militare per giustificare lo status di
superpotenza? E il mondo ha davvero voglia di farsi guidare dagli Usa? Scritto
in globalizzazione, israele, era obama, democrazia, cina, gli usa e il mondo,
russia, medio oriente, islam Non commentato » (Nessun voto) Loading ... Il Blog
di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo
articolo a un amico 01Mar 09 Ma Obama combatte davvero le lobbies? I media di
tutto il mondo hanno rilanciato il discorso con cui Obama annuncia "di
voler lottare contro le lobbies che intendono ostacolare il suo piano
economico". La retorica è quella di sempre: "Questo è il cambiamento
promesso agli americani" e giù l'elenco delle riforme che i rappresentanti
degli interessi particolari intendono bloccare: "Alle assicurazioni non
piacerà l'idea di dover diventare più competitive per continuare a offrire la
copertura medica», ha detto Obama. «Anche le banche e chi ha concesso prestiti
agli studenti per iscriversi all'università non ameranno lo stop agli enormi
sussidi a loro accordati, ma così abbiamo salvato circa 50 miliardi di dollari
per rendere i college più finanziariamente accessibili». Allo stesso modo, ha
detto Obama, «le compagnie petrolifere non ameranno l'interruzione delle
facilitazioni fiscali per 30 miliardi di dollari, ma è così che possiamo
permettere all'economia delle energie rinnovabili di creare nuovi progetti e
posti di lavoro». La realtà, però, è molto diversa. Il presidente americano non
ha affatto combattuto le lobbies, le ha assorbite al governo. E l'esame sia bel
pacchetto di salvataggio del sistema finanziario sia del piano di rilancio lo
dimostra. Altro che riforme: Obama distribuisce soldi a pioggia. E tagli di
poche decine di miliardi di dollari sono irrisori rispetto a sussidi che
valgono migliaia di miliardi. Ma hanno una loro funzione mediatica: servono ad
alimentare il mito del cambiamento e dunque l'impressione che Obama stia
davvero trasformando l'America, tagliando con il passato. E' un'operazione di
spin, basata sull'illusione o, se preferite, sul raggiro. Con queste riforme
l'America non solo non cambia, ma rischia di accelerare il suo declino, perchè
elude ancora una volta il vero problema dell'economia Usa, che è sistemico. E
non sarà certo l'aumento dell'aliquota di un paio di percentuali ai ricchi a
sanare le casse dello Stato americano. Anche perchè di questo passo, alla fine
del 2010, di ricchi ne rimarranno davvero pochi. Non fatevi ingannare dai bluff
di Obama. Scritto in banche, capitalismo, crisi, spin, era obama, democrazia,
globalizzazione, economia, gli usa e il mondo Commenti ( 45 ) » (3 voti, il
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( da "Giornale.it, Il" del 04-03-2009)
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Obama non vede l'ora
di avviare una nuova distensione con la Russia, ampiamente ricambiata, come
spiego in questo articolo . Intanto invia due rappresentanti a Damasco per
riallacciare il dialogo con la Siria, interrotto dal 2005. Sotto banco parla
con l'Iran e, secondo indiscrezioni, anche con Hamas. Nei giorni scorsi Hillary
Clinton, a Pechino, ha dichiarato che i diritti umani sono importanti, ma che
l'economia lo è di più, avvallando così le repressioni del regime comunista
cinese. Con i Paesi arabi del Golfo la Casa Bianca è sempre più conciliante,
anzi accomodante e il presidente americano ha lanciato i primi segnali di
preudente disponibilità anche al regime cubano dei fratelli Castro. La svolta è
innegabile rispetto a Bush, ma proietta l'immagine di un Paese ansioso,
improvvisamente insicuro, che dopo aver perso la supremazia economia teme di
smarrire anche quella politica. E' come se Obama stesse supplicando il mondo: è
vero siamo in recessione ma se ci riconoscerete ancora lo status di numero uno al
mondo (e militarmente lo sono ancora), faremo i bravi con tutti. Insomma,
un'America con il cappello in mano che cerca di far dimenticare le proprie
debolezze. Ma basta la supremazia militare per giustificare lo status di
superpotenza? E il mondo ha davvero voglia di farsi guidare dagli Usa? Scritto
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davvero le lobbies? I media di tutto il mondo hanno rilanciato il discorso con
cui Obama annuncia "di voler lottare contro le lobbies che intendono ostacolare
il suo piano economico". La retorica è quella di sempre: "Questo è il
cambiamento promesso agli americani" e giù l'elenco delle riforme che i
rappresentanti degli interessi particolari intendono bloccare: "Alle
assicurazioni non piacerà l'idea di dover diventare più competitive per
continuare a offrire la copertura medica», ha detto Obama. «Anche le banche e
chi ha concesso prestiti agli studenti per iscriversi all'università non
ameranno lo stop agli enormi sussidi a loro accordati, ma così abbiamo salvato
circa 50 miliardi di dollari per rendere i college più finanziariamente
accessibili». Allo stesso modo, ha detto Obama, «le compagnie petrolifere non
ameranno l'interruzione delle facilitazioni fiscali per 30 miliardi di dollari,
ma è così che possiamo permettere all'economia delle energie rinnovabili di
creare nuovi progetti e posti di lavoro». La realtà, però, è molto diversa. Il
presidente americano non ha affatto combattuto le lobbies, le ha assorbite al
governo. E l'esame sia bel pacchetto di salvataggio del sistema finanziario sia
del piano di rilancio lo dimostra. Altro che riforme: Obama distribuisce soldi
a pioggia. E tagli di poche decine di miliardi di dollari sono irrisori
rispetto a sussidi che valgono migliaia di miliardi. Ma hanno una loro funzione
mediatica: servono ad alimentare il mito del cambiamento e dunque l'impressione
che Obama stia davvero trasformando l'America, tagliando con il passato. E'
un'operazione di spin, basata sull'illusione o, se preferite, sul raggiro. Con
queste riforme l'America non solo non cambia, ma rischia di accelerare il suo
declino, perchè elude ancora una volta il vero problema dell'economia Usa, che
è sistemico. E non sarà certo l'aumento dell'aliquota di un paio di percentuali
ai ricchi a sanare le casse dello Stato americano. Anche perchè di questo
passo, alla fine del 2010, di ricchi ne rimarranno davvero pochi. Non fatevi
ingannare dai bluff di Obama. Scritto in banche, capitalismo, crisi, spin, era
obama, democrazia, globalizzazione, economia, gli usa e il mondo Commenti ( 47
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( da "Giornale.it, Il" del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
n. 54 del 2009-03-04
pagina 0 Lufthansa collega Malpensa con l'Italia di Redazione
Lufthansa Italia lancia la sfida ad Alitalia aumentando
l'offerta. Crescono le prenotazioni e la flotta passa ad 8 Airbus. Dal primo
aprile nuovi collegamenti da Malpensa per Roma, Napoli e Bari. Nuovi servizi
per i passeggeri nello scalo lombardo. Operativi anche i voli per Londra,
Hethrow e Lisbona Lufthansa Italia espande il suo network nazionale e dal primo
aprile, offrirà collegamenti nazionali da Malpensa per Roma, Napoli e
Bari. Da febbraio, i passeggeri Lufthansa Italia possono scegliere tra diversi
voli diretti giornalieri per Parigi e Barcellona. Da questa settimana si
aggiungono anche le destinazioni di Bruxelles, Budapest, Bucarest e Madrid,
mentre, a partire dalla fine di marzo, Lufthansa Italia introdurrà due
ulteriori destinazioni europee, Londra Heathrow e Lisbona. Insomma, la sfida al
Alitalia è lanciata con l'aeroporto di Malpensa con
base nel cuore del mercato di viaggiatori più ricco e importante d'Italia. Per
raggiungere Londra Heathrow i passeggeri possono già scegliere tra sei voli
quotidiani con partenza da Milano. Da aprile, inoltre, saranno introdotte tre
nuove destinazioni italiane. Quattro volte al giorno Lufthansa Italia
collegherà Milano Malpensa a Roma, due volte al giorno Napoli ed una volta al
giorno Bari. “Dopo sole quattro settimane Lufthansa Italia si è posizionata con
successo nel mercato italiano. "Le prenotazioni per i prossimi mesi hanno
registrato un andamento così favorevole da permetterci di incrementare
ulteriormente la nostra offerta – spiega Karl Ulrich Garnadt, membro del Board
di Lufthansa - anche la risposta da parte dei clienti è estremamente positiva.
In particolare i passeggeri apprezzano molto il connubio tra affidabilità e
tocco italiano a bordo.” Per operare le tre nuove destinazioni italiane,
Lufthansa Italia incrementerà con altri due Airbus A319 la sua flotta che sarà
composta complessivamente da otto A319 nella configurazione di Economy e
Business Class. In questo modo Lufthansa Italia si distingue, proprio sui voli
nazionali italiani, dalla concorrenza che su queste rotte offre una sola
classe. Inoltre, tre dei sei voli quotidiani per Londra Heathrow saranno
operati da British Midland (bmi) nella quale il Gruppo Lufthansa detiene una
partecipazione. Anche il miglioramento delle infrastrutture all?aeroporto di
Milano Malpensa, realizzato nelle ultime settimane in collaborazione con la
società di gestione aeroportuale Sea, è molto apprezzato dai passeggeri. Banchi
check-in dedicati, un maggior numero di quick check-in automatici, aree
d?imbarco e consegna bagagli dal design Lufthansa, percorsi più brevi dal parcheggio
all?imbarco conferiscono più comfort e un accesso più rapido ai passeggeri. I
voli Lufthansa Italia sono prenotabili a partire da 99 euro, andata e ritorno
tutto incluso. Inoltre, prenotando entro il 17 marzo 2009 su tutti i voli
nazionali Lufthansa Italia da Milano Malpensa per Roma, Napoli e Bari con 99
euro andata e ritorno si viaggia in due. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA -
Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
«È urgente fare
chiarezza in merito agli impegni presi tra le parti a
Palazzo Chigi per le prospettive future delle società Atitech e Ams dell'Alitalia». Lo sottolinea il segretario nazionale Fit Cisl, responsabile
del trasporto aereo, Claudio Genovesi dopo il via libera al commissario
Fantozzi di vendere al miglior offerente le partecipazioni della vecchia Alitalia in società ancora in amministrazione straordinaria. Tra
esse, appunto, Atitech.
( da "Quotidiano.net" del 04-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Da Milano
quattro voli al giorno per Roma, due per Napoli e uno per Bari. Si
aggiungono anche altre destinazione europee
"
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Tecnologia Meteo Scommesse Casa Dieta 'GUERRA' NEI CIELI Lufthansa sfida Alitalia, da aprile tre rotte nazionali Da Milano quattro
voli al giorno per Roma, due per Napoli e uno per Bari. Si aggiungono anche
altre destinazione europee Roma, 4 marzo 2009 - "Miracolo a Milano. E
anche a Roma, Napoli, Bari". è all?insegna di questo slogan che Lufthansa Italia
lancia una nuova sfida ad Alitalia sul mercato
nazionale. L?aviolinea tedesca aprirà, infatti, nuovi collegamenti diretti da
Malpensa su Roma, Napoli e Bari. I voli sulle nuove tratte ?decollano' con
un?offerta speciale, valida dal primo aprile al 30 settembre, per chi prenota
entro il 17 marzo prossimo. "A poche settimane dal suo primo volo,
Lufthansa Italia espande il suo network in risposta alla considerevole domanda
e, a partire dal primo aprile, offrirà collegamenti nazionali da Malpensa per
Roma, Napoli e Bari comunica la compagnia con una nota -. Da febbraio, i
passeggeri Lufthansa Italia possono scegliere tra diversi voli diretti
giornalieri per Parigi e Barcellona. Da questa settimana si aggiungono anche le
destinazioni di Bruxelles, Budapest, Bucarest e Madrid, mentre, a partire dalla
fine di marzo, Lufthansa Italia introdurrà due ulteriori destinazioni europee,
Londra Heathrow e Lisbona”. "Dal 1° aprile - si legge - saranno introdotte
tre nuove destinazioni italiane. Quattro volte al giorno Lufthansa Italia
collegherà Milano Malpensa a Roma, due volte al giorno Napoli ed una volta al
giorno Bari". L'INDAGINE Incidente aereo ad Amsterdam, forse un altimetro
difettoso Segnala ad un amico Tuo nome: Tua email: Nome amico: Email amico:
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non si è ancora finito di parlarne? Chi giudica negativamente il sig. Englaro
dovrebbe solo stare[...] Falciani: "Englaro cittadino
onorario"13:34:52 - E secondo voi quella di Eluana era vita? Se i medici
non facessero accanimento terapeutico era deced[...] Falciani: "Englaro cittadino
onorario" Mutui agevolati per le coppie gay, sei d'accordo?E' il momento
adatto per discutere una riforma delle pensioni?Si può parlare di
'prostituzione intellettuale' contro l'Inter, come sostiene il tecnico
Mourinho?Hai paura di perdere il posto di lavoro?Da Dylan a Gaber, i personaggi
dello spettacolo come materia di studio a scuola. Cosa ne pensi?Fonti
rinnovabili, come l'eolico: una soluzione possibile ai problemi energetici?La
politica italiana ha bisogno di un ricambio generazionale?L'Inter è favorita
dagli arbitri?La Juve deve confermare Ranieri?Auto elettriche a noleggio in
città: ti piace l'idea?Franceschini propone un assegno ai disoccupati, sei
d'accordo?Nuovi casinò in Italia, sei d'accordo?Milan ko in Uefa, è finito un
ciclo?Eurispes: dal notaio per separazioni e divorzi. Sei d'accordo?La Juventus
può ribaltare il risultato contro il Chelsea? La foto del giorno Carolina e
Alex: amore dallo sport alla passerella La coppia Kostner-Schwazer nel parterre
di Roberto Cavalli alle sfilate milanesi. Lo stilista toscano disegna i
colorati e sensuali abiti della pattinatrice più amata d'Italia RICERCA ANNUNCI
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( da "EUROPA ON-LINE" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Alitalia, Ici, pacchetto anti-crisi: no a
oggi 20 miliardi di taglia e incolla Come Tremonti ha speso già i soldi per i
disoccupati GIANNI DEL VECCHIO «Non ci sono soldi», «la misura costa troppo, un
punto e mezzo di pil», «Franceschini gioca con carte truccate», «sono solo
facili promesse», «molto rumore per nulla». Si potrebbe andare avanti un bel
po? mettendo in fila tutte le dichiarazioni piccate degli esponenti del
centrodestra. Tutte contro la proposta del segretario democratico Franceschini
di mettere subito a disposizione di chi perde il lavoro un assegno di
disoccupazione. E tutte sullo stesso refrain, del tipo «vorremmo tanto aiutare
i disoccupati accogliendo il suggerimento del Pd, ma è impossibile coprirne i
costi visto lo stato attuale delle finanze pubbliche». Peccato però che proprio
quello della copertura è un argomento facilmente smontabile. Primo perché il
provvedimento costerebbe poco, attorno i 4-5 miliardi. E secondo perché da
maggio in poi il ministro dell?economia Tremonti ha già mobilitato una ventina
di miliardi. O meglio: li ha spostati da alcune poste di bilancio ad altre.
Sarebbe così difficile continuare con lo stesso metodo? In una conferenza
stampa Franceschini ha ieri presentato la mozione sull?assegno di
disoccupazione che dovrebbe andare in aula già a partire dalla prossima
settimana. Si tratta di una mozione che impegna il governo a emettere un
decreto d?urgenza tramite cui sostenere tutti coloro che hanno perso o
perderanno il lavoro, dal primo settembre scorso a fine anno. Per il governo
non dovrebbe essere un provvedimento così gravoso per le casse statali, visto
che si chiede di utilizzare solo 4 miliardi, in parte presi dagli 8 miliardi
stanziati dall?accordo stato-regioni e in parte dalla lotta all?evasione.
L?obiettivo è quello di garantire un assegno mensile pari almeno al 60 per
cento dell?ultimo stipendio. «A Berlusconi voglio dire: può dirci di no, ma non
dica che non si può fare, perché non è vero ? attacca Franceschini ?. Dica che
per lui non sono un?emergenza centinaia di migliaia di persone che perdono il
lavoro, almeno tutto sarà più chiaro». Sullo stesso punto affonda anche
Pierluigi Bersani, responsabile economico del Pd: «Se il governo si mette lì
con noi, in mezzora la troviamo la copertura. Il problema vero è: lo vogliono
fare questo provvedimento o no?». A confermare come la questione della
copertura sia marginale, basta ricostruire le misure prese da Tremonti in
questi dieci mesi. Si è trattato di un continuo taglia e incolla di fondi
spostati qua e là nel bilancio statale. A cominciare dal primissimo
provvedimento preso da questo governo, una delle tante promesse della campagna
elettorale: l?eliminazione dell?Ici. In dettaglio, portare la percentuale
d?esenzione sulla prima casa dal precedente 40 per cento al cento per cento è
costato circa due miliardi e mezzo di euro, parte dei quali il Mef ancora non
ha trasferito ai comuni. Tremonti ha trovato questi soldi stornandoli a fondi
destinati agli investimenti nel Mezzogiorno. Poi c?è da considerare la vicenda Alitalia: qui sono tre o quattro i miliardi che alla fine
graveranno sulle spalle degli italiani per permettere al premier di poter
considerare onorata un?altra promessa di campagna elettorale e cioè la difesa
dell?italianità della compagnia. In questo caso via Venti Settembre non ha
dovuto raccimolare denaro da qualche altra parte: saranno i debitori e gli
azionisti a farsene carico direttamente. Altro capolavoro di Tremonti è la
copertura del decreto anticrisi che ha messo 5 miliardi a disposizione di
famiglie e imprese italiane: si tratta di soldi che vengono in parte dai fondi
Fas, quelli destinati agli investimenti nel meridione, e in parte dalla lotta
all?evasione. Stessa composizione di massima poi anche per le risorse che il
governo ha messo sul piatto per integrare la cassa integrazione in deroga. Si
tratta di otto miliardi, di cui 2,65 messi a disposizione dalle regioni e 5,35
dallo stato. Infine il decreto che ha dato il via libera agli incentivi alle
auto e agli elettrodomestici: in questo caso Tremonti ha raschiato il fondo
della legge 488, che prevede incentivi per le aree depresse. In totale si parla
di circa due miliardi, spalmati però sui prossimi sei anni. Quindi siamo sui
3-400 milioni all?anno. Nel computo complessivo invece non vanno considerati i 10
miliardi dei Tremonti bond per dare liquidità alle banche: si tratta di
prestiti che vanno a incidere sul debito e non sul deficit. Insomma, una
paziente opera di redistribuzione che ha permesso al governo finora di fare
qualcosina contro la crisi, spostando una ventina di miliardi da alcuni luoghi
del bilancio statale ad altri. «Questo è il vero problema ? nota Stefano
Fassina, ex consigliere economico del governo ombra ?, tutti i provvedimenti
finora presi sono a saldo zero. Non si è ancora messo niente di veramente
aggiuntivo, basta andarsi a leggere le relazioni tecniche che accompagnano
ognuna di queste misure per averne conferma».
( da "EUROPA ON-LINE" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
ALTA VELOCITÀ Alitalia s da le Ferrovie sulla Roma-Milano: tempi più
competitivi L?Alitalia si sta preparando alla sfida
per fronteggiare la concorrenza dell?Alta velocità. A sferrare una vera e
propria offensiva sulla tratta Roma-Milano è l?amministratore delegato della
compagnia Rocco Sabelli, che ha annunciato un nuovo prodotto ad hoc su questa
tratta con i primi interventi che saranno introdotti già nelle prossime
settimane. Ma, soprattutto, Sabelli ha chiesto di chiarire la natura della
competizione delle Ferrovie dello stato e di verificare se questa non sia
sleale dal momento che le Ferrovie ricevono trasferimenti pubblici e «anche
sulla Roma-Milano in parte paga lo stato». «Io non sono un tifoso e un talebano
dell?aereo, non ho avuto ancora il tempo di innamorarmi dell?aereo», ha messo
subito in chiaro Sabelli, contento che sulla Roma-Milano ci sia «un?alternativa
valida tecnologicamente. Il nostro piano ? ha sottolineato ? scontava già una
cosa non nuova e cioè che per percorrenze sopra le quattro ore è l?aereo più
competitivo mentre sotto le tre ore e mezza il 60% della quota di mercato va al
treno e il 40% all?aereo. Noi, comunque, stiamo preparando un prodotto sulla
Roma-Milano che compete meglio con l?Alta velocità. Tra due settimane potremmo
già introdurre le prime novità e a settembre sarà completo». La priorità,
perchè l?aereo sia altamente competitivo rispetto al treno, è quella di ridurre
i tempi. Non i tempi di volo, ma i tempi accessori. «Con il treno ci vogliono
ora, considerato anche il trasferimento alla stazione, quattro ore e mezza
mentre con l?aereo tre ore e quaranta. Vogliamo banchi del check-in dedicati.
Ridurremo i tempi di accettazione, faremo in modo di impiegare il finger
piuttosto che il bus per le operazioni di imbarco e sbarco. Dedicheremo a
questa tratta una flotta di 10-11 aeroplani e 120 addetti che faranno solo questo.
Pensiamo di guadagnare così 20-25 minuti».
( da "Stampa, La" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
LA
COMPAGNIA TEDESCA LANCIA LA SFIDA SUL MERCATO INTERNO ITALIANO Lufthansa
riempie il vuoto di Alitalia 7 voli da
Malpensa [FIRMA]SANDRA RICCIO MILANO Lufthansa cresce in fretta nel Belpaese e
lancia la sfida ad Alitalia sul mercato
dei voli interni. Nel mirino c'è soprattutto la rotta Milano-Roma che vale
oltre 300 milioni di euro l'anno. La compagnia aerea tedesca offrirà dal 1° aprile tre
rotte nazionali da Malpensa per Roma Fiumicino (4 volte al giorno), Napoli (2
volte al giorno) e Bari (1 volta al giorno). Il lancio è arrivato prima del
previsto bruciando le tappe a meno di un mese dallo sbarco nel nostro Paese di
Lufthansa Italia, la nuova compagnia appena creata da Francoforte. «Dopo sole
quattro settimane - ha dichiarato Karl Ulrich Garnadt, membro del cda e vice
presidente esecutivo di Lufthansa - Lufthansa Italia si è stabilita con
successo sul mercato italiano. L'andamento delle prenotazioni per i prossimi
mesi è così positivo che possiamo già pensare di ampliare la nostra offerta». I
voli sulle nuove tratte decolleranno con un'offerta speciale, valida dal primo
aprile al 30 settembre, a partire da un prezzo di 99 euro tutto incluso per il
viaggio di andata e ritorno. Per chi prenoterà entro il 17 marzo la tariffa
sarà estesa a due persone che pagheranno 99 euro per viaggiare insieme. I
tedeschi hanno deciso di accelerare i piani di sviluppo sull'aeroporto milanese
dopo il disimpegno di Alitalia avvenuto nell'estate
2008. Per questo dal primo aprile la compagnia tedesca posizionerà 9 aerei,
vale a dire
( da "Repubblica, La" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 30 - Commenti
LE RIFORME VIRTUALI (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) Le previsioni più recenti sono,
in effetti, di una riduzione del 3 per cento del pil quest´anno. Se c´è una
cosa che non possiamo permetterci durante una recessione così dura, questa sono
le riforme che dividono l´opinione pubblica lasciando tutto come prima.
Appartengono a questa categoria le riforme su regolamentazione del diritto di
sciopero e previdenza annunciate dal governo nell´ultima settimana. Sono
riforme virtuali e nondimeno laceranti. Se il governo vuole davvero riformare,
come è giusto fare, queste materie, dovrebbe applicare le riforme già varate e
metabolizzate dal Paese. Avremmo riforme vere e più coesione sociale. Partiamo
dalla riforma della previdenza. Aumenterà gradualmente l´età pensionabile delle
donne nel settore pubblico da
( da "Riformista, Il" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
parlamento ieri test
in aula per il sistema anti-pianisti Ci mancava l'obiezione d'impronta di
Serenella Mattera Simulazione di voto riuscita. Prova generale senza grandi
intoppi, ieri, nell'aula della Camera, per il sistema anti-pianisti. Un
manipolo di giornalisti parlamentari, accomodati per una volta negli scranni
dei deputati, ha collaudato il nuovissimo meccanismo a impronte digitali. Un
polpastrello sul rilevatore, l'altro sul pulsante che esprime la preferenza: le
acrobazie da voto plurimo diventano impossibili. Somma la soddisfazione del
presidente Gianfranco Fini. Ma a meno di una settimana dal primo voto
ufficiale, a tre dall'inizio della raccolta delle impronte, mancano ancora
all'appello 130 deputati. Due sono esentati "per cause fisiche".
Diciannove obiettori hanno opposto il loro rifiuto: continueranno a usare il
vecchio sistema. Per gli altri, inizia la conta. Ci sono gli irremovibili e gli
entusiasti. Quelli che dicono no grazie, per ora. E quelli che non sono tanto
convinti, ma si sono già fatti schedare per disciplina di partito. Ci sono,
infine, tanti ritardatari. «Ho parlato con i capigruppo - ha detto ieri Fini -
e mi hanno assicurato che nessuno di loro intende dire "no" al nuovo
sistema. Sono convinto che martedì prossimo, quando ci saranno le prime
votazioni ufficiali, non saremo in presenza di un numero di parlamentari
dissidenti tale da costituire un caso politico». Il presidente della Camera è
più che mai convinto: si doveva porre fine una volta per tutte alla cattiva
abitudine di votare per i colleghi assenti. E ieri lo ha rivendicato,
rispondendo in perfetto francese a un cronista d'Oltralpe: «I deputati hanno il
dovere di votare solo per se stessi. È una questione di moralità pubblica».
All'appello a registrare le impronte ha aderito in massa l'Italia dei valori.
Ne manca solo uno all'Udc, dove Casini ha stretto le fila. Negli altri partiti
si segnalano defezioni, distinguo, ritardi. Non pochi nella maggioranza, anche
se mancano numeri ufficiali. Tra gli altri, sono obiettori nel Pdl Lucio Barani
e nella Lega Matteo Brigandì, che ha anche denunciato lo «sperpero di denaro
pubblico» che l'installazione del nuovo sistema ha comportato. Si oppone, in
difesa dei suoi principi liberali, anche il neoeletto segretario del Pli, Paolo
Guzzanti. «Questa porcata delle impronte non era tecnicamente necessaria -
sostiene - Serve solo a eccitare quei sentimenti antiparlamentari che sono
assolutamente diffusi nel Paese». Ma non si accusi Guzzanti di essere
connivente con i pianisti: «Io li avrei cacciati e denunciati per truffa»,
rivendica. Anche il segretario dei repubblicani Francesco Nucara, altro
obiettore, ci tiene a mettere i puntini sulle "i": «Le impronte
digitali vengono prese ai criminali. Io non le do. E non voglio neanche essere
considerato uno che prende i soldi che non guadagna: non ho mai votato per
altri e nessuno ha mai votato al posto mio». Nucara è intransigente: «Io le
minuzie non me le faccio rilevare neanche se lo fanno diventare obbligatorio».
Guzzanti, invece, non fa barricate. È disposto a cedere, ad accettare la
schedatura dei propri polpastrelli, «se proprio dovessimo rimanere in tre o
quattro». A meno che «Antonio Martino, noto liberale che ha dichiarato la sua
contrarietà al nuovo sistema, decidesse alla fine di dire di no. In quel caso
sarei con lui». Lucio Barani, invece, è pronto a rientrare nei ranghi su
richiesta del suo capogruppo: «Io sono un soldato. Se mi dicono di dare le
impronte le do. Obbedisco. Ma non condivido». Il deputato del Pdl, in particolare,
ha una domanda da opporre ai sostenitori del nuovo sistema di voto: «Perché
solo noi? Perché non anche in Senato, nei consigli Comunali e Regionali? Nei
cda delle Poste, delle Ferrovie, di Alitalia, hanno indennità di gran lunga superiori alle nostre, eppure la
loro presenza è sporadica e non schedata». È da segnalare, infine, un botta e
risposta tra il ministro Renato Brunetta e la deputata dell'Idv, Silvana Mura.
Ha chiesto, Mura, se Berlusconi e il suo ministro anti-fannulloni avessero
lasciato le loro impronte. E la risposta di Brunetta è arrivata piccata,
con una nota che ha ricordato alla «maestria Mura» che il ministro ha
provveduto il 18 febbraio. Si annuncia una settimana di schermaglie. 05/03/2009
( da "Repubblica, La" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina IV - Napoli
Iniziativa di un sindacalista del Sdl La vertenza Atitech dipendente s´incatena
"No alla cessione" Incatenato per protesta. Pasquale Vitiello,
dipendente Atitech componente la segreteria nazionale del Sindacato dei
lavoratori trasporto aereo (Sdl), da ieri mattina si è incatenato davanti ai
cancelli di ingresso della società per cui lavora. «Dopo mesi di attesa e di
richieste di incontro al governo rimaste inevase - si legge nel comunicato che
accompagna la protesta - il commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, vuole vendere le partecipazioni Atitech di
Napoli e Alitalia Maintenance System senza che il governo apra il necessario
confronto tra le organizzazioni sindacali e tutte le parti interessate».
Confronto indispensabile per verificare, secondo il sindacato di cui Vitiello è
dirigente, «la corrispondenza tra questa procedura di vendita e quanto
sottoscritto invece negli accordi di Palazzo Chigi del settembre 2008». Il nodo
centrale della questione riguarda «la sopravvivenza del polo manutentivo di
Roma Fiumicino e di Napoli».
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Economia Pagina 216
Trasporti Lufthansa sfida Alitalia: nuove rotte nel
Belpaese Trasporti --> Lufthansa ha in programma di aprire tre nuove rotte
in Italia a partire da aprile. Lo ha annunciato la compagnia aerea tedesca. Le
nuove rotte collegheranno Milano con Roma, Napoli e Bari. I nuovi collegamenti
nazionali, si legge in un comunicato diffuso ieri, saranno operativi dal primo
aprile e, per soddisfare la domanda, la Lufthansa Italia aggiungerà due nuovi
velivoli alla propria flotta di Airbus A319, che passerà così da sei a otto
aerei. Già da questa settimana, inoltre, il vettore rafforzerà l'offerta
europea. Agli attuali collegamenti per Parigi e Barcellona, si affiancheranno
quelli per Bruxelles, Budapest, Bucarest e Madrid. Da fine marzo, il network
verrà esteso a Londra e Lisbona. «Dopo sole quattro settimane, la Lufthansa
Italia si è stabilita con successo sul mercato italiano», ha commentato nella
nota Karl Ulrich Garnadt, membro del cda e vice presidente esecutivo di
Lufthansa. «L'andamento delle prenotazioni per i prossimi mesi è così positivo
che possiamo già ampliare la nostra offerta».
( da "Secolo XIX, Il" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Lufthansa
sfida l'Alitalia nuove rotte Da
aprile la compagnia tedesca prevede nuovi voli, tutti da Malpensa, per Roma,
Napoli e Bari. E la flotta sale da
( da "Repubblica, La" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina
I - Bari Lufthansa torna a volare a Bari Un nuovo volo per Milano Malpensa da
Bari. Lufthansa torna a volare dalla Puglia con un´offerta in competizione
diretta con Alitalia: al via oggi
un nuovo pacchetto di voli che copre i vuoti lasciati dall´ex compagnia di
bandiera. SERVIZIO A PAGINA V
( da "Repubblica, La" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina V - Bari Voli
caos, dillo a bari.repubblica.it "Era ora: Alipadania non la prenderò
mai": così, riprendendo lo slogan del Pd pugliese dopo i tagli della Cai
sui voli per la Puglia, si è espresso Daryom al forum aperto su bari.repubblica.it dopo l´annuncio di Lufthansa che torna in Puglia con un volo
giornaliero con l´aeroporto di Milano Malpensa. L´investimento della compagnia
tedesca si inserisce negli spazi lasciati vuoti da Alitalia e AirOne.
Dopo la fusione continuano i disagi. Raccontate la vostra esperienza al forum
di bari.repubblica.it.
( da "Repubblica, La" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina V - Bari
Arriva Lufthansa, Milano è più vicina La compagnia tedesca ritorna a Bari.
Franchini: ora puntiamo su Monaco Aeroporti di Puglia punta anche su
Francoforte per ottenere nuove destinazioni ILARIA FICARELLA Un nuovo volo per
Milano Malpensa da Bari. Lufthansa torna a volare dalla Puglia e con un´offerta in competizione diretta con Alitalia. La
compagnia tedesca lancia oggi un nuovo pacchetto di voli domestici, andando
proprio a coprire gli spazi lasciati vuoti dall´ex compagnia di bandiera. A
partire dal 29 marzo, sette giorni su sette Lufthansa opererà da Bari un volo
per Malpensa (da Bari, partenza alle 15,05 e arrivo a Milano alle 16,35;
da Milano, partenza alle 12,40 e arrivo a Bari alle 14,10). "Stiamo
lavorando per cercare di compensare i tagli subiti con la fusione fra Alitalia e Airone - dice Marco Franchini, direttore generale
della Aeroporti di Puglia (Adp) - e questo nuovo collegamento speriamo sia il
primo passo verso una collaborazione più stretta con Lufthansa, che porti a
fare dei due hub della compagnia tedesca, Monaco e Francoforte, i nostri
riferimenti più importanti per tornare ad offrire quei collegamenti
internazionali che sono venuti meno". L´iniziativa di Lufthansa (che
insieme con il volo da Bari ieri ha annunciato anche l´introduzione di quattro
voli settimanali da Malpensa a Fiumicino e due da Malpensa a Napoli) rimette di
fatto in discussione il monopolio di Alitalia-AirOne
sui collegamenti verso Malpensa, di fatto ridimensionati con la fusione delle due
compagnie che hanno fatto di Linate il cuore della loro attività, tagliando
drasticamente i collegamenti dagli aeroporti minori verso lo scalo di Varese. E
con questa mossa di riapertura del mercato, Bari torna ad avere sulle sue piste
un operatore che mancava da dieci anni. "Lufthansa non volava da Bari dal
1999 - spiega Franchini - In seguito, abbiamo avuto la Air Dolomiti che copriva
la tratta per Verona. Ma da anni aspettavamo questo ritorno". Considerando
l´attuale stato del mercato, spiega il direttore generale della Adp,
"l´avvio di questo nuovo collegamento da Bari per Malpensa è soltanto un
primo passo speriamo". L´obiettivo vero di Aeroporti di Puglia è riuscire
ad agganciarsi alla Star Alliance, l´alleanza che attorno a Lufthansa connette
altre otto compagnie aeree (United, Austrian, Blue1, Ana, Lot Polish Airlines,
Scandinavian Airlines, Swiss, Tap Portugal). "Arrivare al network di
Lufthansa è a questo punto indispensabile - dice Marco Franchini - Nuovi
collegamenti per Malpensa per noi sono importantissimi, ma stiamo lavorando
soprattutto per riuscire a far transitare i nostri collegamenti dagli hub di
cui la compagnia tedesca dispone, Monaco in primo luogo e anche
Francoforte". Buone notizie anche dall´Enac: il cda dell´ente nazionale
dell´aviazione civile ha deliberato il contratto di programma per la
regolazione tariffaria tra l´Enac e Aeroporti di Puglia per la gestione degli
scali di Bari e Brindisi.
( da "Repubblica, La" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina V - Bari Con
il nuovo calendario garantita una serie di mete internazionali come Londra e
Madrid Collegamenti estivi con le capitali estere così Adp prova a non perdere
passeggeri Con Tuyfly dal 21 maggio due voli settimanali per Basilea il giovedì
e la domenica Novità significative anche per Brindisi: con Ryanair da fine
marzo altri quattro decolli per Bologna Riserva una serie di importanti
sorprese per i viaggiatori pugliesi il prossimo calendario estivo dei voli.
Alcune sono già state annunciate, come i voli per Dusseldorf e Basilea operati
dalla nuova compagnia Germania, e i collegamenti che saranno operati da MyAir
anche sullo scalo di Foggia per Bologna e per Ginevra. Con la fine di marzo, da
Bari la Carpatair porterà da tre a cinque le frequenze settimanali del
Bari-Timisoara. Potenziamenti e novità in vista anche per Ryanair: passeranno
da sette a dieci le frequenze settimanali del volo per Pisa, mentre passeranno
a quattro voli a settimana i voli per Londra Stansted. Dai tre voli a settimana
per Orio al Serio, la compagnia irlandese passerà a due voli giornalieri.
Novità anche per la tedesca Tuyfly, che dal 21 maggio introdurrà due voli
settimanali � il lunedì e il giovedì � per Basilea. Dalla spagnola Iberia,
a partire dal 5 maggio e fino al 6 ottobre, due nuovi voli settimanali (martedì
e sabato) per Madrid, operati da Air Nostrum. Mentre Air Italy confermerà dal
26 giugno al 27 settembre un volo giornaliero per Olbia. Con l´orario estivo,
torna anche la British Airways che introdurrà due voli, uno il giovedì e uno il
sabato, per Londra: i voli diventeranno tre a settimana (con l´aggiunta del
martedì) fra giugno e agosto. Novità significative anche per Brindisi. La
Ryanair con la fine di marzo introdurrà quattro voli settimanali (domenica,
lunedì, mercoledì e venerdì) per Bologna. Mentre saliranno a tre i voli
settimanali per Londra Stansted. Passeranno invece da tre a uno i voli
settimanali da Brindisi per Orio al Serio. Dal 24 luglio e fino al 7 settembre,
la Air Italy avrà due voli, il sabato e la domenica, per Verona. Mentre la
Helvetic dal 5 aprile al 22 ottobre inserirà il giovedì e la domenica, voli per
Zurigo. La Tuyflu porterà a due le frequenze settimanali su Memmingen e dal 12
giugno opererà un volo settimanale su Colonia, che diventeranno due nei mesi di
luglio e agosto. L´ampliamento dell´offerta alternativa ad Alitalia ed AirOne è dunque la risposta che la società di gestione degli
scali aeroportuali pugliesi sta cercando per recuperare l´incredibile crollo di
passeggeri subito negli ultimi mesi. A gennaio, il numero di persone che hanno
transitato per gli scali pugliesi è sceso del 9,2 per cento. "E
anche per febbraio la situazione è veramente critica", dice il direttore
generale di Adp Marco Franchini. Intanto continua il pressing anche a livello
europeo per sostenere il sistema aeroportuale pugliese. La settimana scorsa,
l´assessore regionale ai Trasporti Mario Loizzo, insieme con l´eurodeputato del
Pd Enzo Lavarra, ha incontrato il commissario Antonio Tajani, per chiedere che
siano rese più elastiche le norme vigenti in materia di bandi europei per
finanziare l´operatività di nuovi vettori dagli scali pugliesi. L´idea di base
è di modificare gli incentivi e di ridurre il tempo di vincolo delle compagnie
da cinque a tre anni, per rendere più appetibile l´investimento. (il. fi.)
( da "Repubblica, La" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina V - Bari Il caso Alitalia-AirOne, sistemi operativi
in tilt il disagio è servito al check in di Palese Disagio continuo. Non solo
per i voli che mancano ma anche per quelli che restano: a tre mesi dalla
fusione tra Alitalia e AirOne, la mancata integrazione dei sistemi operativi fra la
ex compagnia di bandiera e la compagnia privata di Carlo Toto, crea
disagi ai passeggeri. Continue segnalazioni indicano i temporanei blocchi dei
check-in telematici, difficoltà a ottenere i rimborsi dei biglietti per i
ritardi o i mancati decolli delle scorse settimane. Senza considerare i costi
ormai lievitati dei biglietti, mitigati solo in parte dall´ultima campagna di
promozioni lanciata dalla ex compagnia di bandiera. Già prima dell´avvio del
nuovo servizio, però, la Cai aveva fatto sapere che la totale integrazione fra
i sistemi operativi non sarebbe avvenuta prima di luglio. Si tratta, in
sostanza, di una lunga fase di transizione, che già al debutto, a gennaio
scorso, la nuova compagnia aveva fatto sapere sarebbe durata almeno sei mesi.
(il. fi.)
( da "Repubblica, La" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 23 - Economia
Milano-Roma anche con Lufthansa decolla la sfida al
monopolio Alitalia Da Malpensa 4 voli al giorno. Ma il vero obiettivo è Linate La
battaglia delle tariffe riguarda tutta Europa, dove ormai si viaggia con 99
euro ETTORE LIVINI MILANO - Lufthansa alza la posta nella sfida con Alitalia e attacca la Magliana sul suo mercato più ricco, quello
domestico. Il vettore tedesco lancerà dal prossimo aprile una rete di
tre collegamenti nazionali nel Belpaese da Milano Malpensa � aspirante hub di
Francoforte � a Roma (quattro volte al giorno), Napoli (2) e Bari (1). Da
inizio aprile posizionerà nello scalo lombardo � dove opera già su otto città
europee � nove aerei, il 50% in più del previsto. «Abbiamo deciso di
accelerare dopo gli ottimi risultati di Lufthansa Italia � spiega Karl Ulrich
Garnadt, consigliere del gruppo �. I passeggeri continuano a crescere e i
nostri aerei sono più puntuali in Italia che in Germania». Nel primo mese di
servizio la società ha trasportato da Malpensa 81mila passeggeri contro i
90mila di Alitalia. E il suo Milano-Parigi � unica
tratta confrontabile � viaggia con aerei pieni al 57% contro il 45% della
rivale. Questo però è solo il primo passo: in vista c´è la sfida sul
Linate-Fiumicino (slot permettendo) e il lancio di servizi intercontinentali da
Malpensa dopo che Alitalia ha tagliato da
( da "Messaggero, Il" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Giovedì
05 Marzo 2009 Chiudi «Alitalia, subito la
cassa integrazione per 1500» Marrazzo: nel Lazio a rischio 50 mila posti nel
2009
( da "Messaggero, Il" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Giovedì 05 Marzo
2009 Chiudi «Sono già 600 i lavoratori di Alitalia che hanno usufruito dell'anticipo della cassa integrazione della
Regione Lazio. Entro metà di marzo contiamo di portare il numero a 1500
persone». Sono alcune delle cifre fornite ieri dal presidente della Regione,
Piero Marrazzo, nel corso del dibattito in consiglio sulla legge che prevede il
reddito minimo di cittadinanza. Marrazzo però non ha solo messo in
guardia di fronte agli effetti della situazione difficile di Alitalia.
Il Lazio rischia molto di più a causa dei contraccolpi della crisi economica
internazionale. «I dati sul Prodotto interno lordo del 2008 - ha spiegato
Marrazzo - ci riportano indietro alla crisi petrolifera di oltre 30 anni fa. Nel
2009 saranno circa in 50 mila a rischiare il posto di lavoro nel Lazio, ora
bisogna intervenire con misure straordinarie». Per mitigare, per quanto
possibile, gli effetti negativi della crisi economica, la Regione ieri ha
varato la legge sul reddito garantito di cittadinanza ma tenterà di aumentare
ulteriormente i fondi a disposizione. «Lo sforzo è quello di dare risposte
diverse a una crisi economica complessa con un obiettivo preciso: tenere
insieme la nostra comunità. Ed è proprio attorno a questo obiettivo primario
che ho chiesto alle forze di maggioranza di stringere un patto di fine
legislatura che in queste settimane prepareremo. Intendiamo dare risposta ai
lavoratori disoccupati, agli inoccupati, ai precari. L'obiettivo, in
prospettiva, - ha concluso Marrazzo - è di raggiungere circa ventimila
cittadini del Lazio».
( da "Messaggero, Il" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Giovedì 05 Marzo
2009 Chiudi di SALVATORE TAVERNA Viaggiano, volano, sognano. E come tutti gli
esseri umani si nutrono di lavoro, hobby e passioni. Signore e signori, ecco a
voi tre artisti sulle nuvole: vivono o hanno vissuto sulle ali di un aereo,
hostess e comandanti. Ma il loro sogno segreto? Coltivare l'arte. Daniela
Martani, volata al Grande Fratello, ora viaggia felice e spensierata verso
Paraty, a sud di Rio. Sarà tra le protagoniste del reality La fattoria, dall'8
marzo in pista su Canale 5. Conduttrice, ancora lei, soltanto lei, Paola
Perego. Ma la Martani ha persino incantato a teatro, sembra incredibile,
recitando nel Corto a due voci scritto per lei da Massimiliano Bruno
sceneggiatore di successo. Ad applaudire la bella hostess, Pierfrancesco
Favino, attore di prestigio internazionale. Altro che cielo in una stanza! Qui
si viaggia nell'universo tra sogni realizzati e da realizzare. E la Martani,
con tutta la sua grinta, si farà sicuramente ammirare. Tornerà vincitrice?
Intanto dovrà, quasi sicuramente, affrontare il cattivo cine-tv Tony Sperandeo.
Buon divertimento. Torniamo sulle nuvole. Mamma della piccola Sofia, Valentina
Mori, hostess assunta dalla nuova Alitalia, dipinge
onde e conchiglie, luna e galassie... Quando atterra e torna a casa non vede
l'ora di vedere la sua piccola e di impugnare la tavolozza per ricominciare a
creare e ricreare il suo piccolo-grande firmamento. Il giornalista-scrittore
Sergio Zavoli, presidente della commissione di vigilanza Rai, ha visto i
suoi quadri ed è rimasto incantato: «L'ho inseguita nel tentativo di
intercettare il suo laconico dialogo col cosmo... E allora le colature..., i
mari, da quello di sua madre, sbiancato dal garbino a quello di un blu duro,
increspato dalle tramontane triestine... E le spiagge, le grotte, i moli... dai
pianeti alle stelle...». Ieri Valentina si è sfilata la divisa da hostess per
indossare un abito da semisera. Motivo? Il suo vernissage. Sì, le sue opere
sono in mostra, in una galleria in via della Lega Lombarda, a due passi da
piazza Bologna. L'artista scesa dalle nuvole, accanto al marito Roberto, si è
lasciata ritrarre dai fotografi, insieme agli amici invitati: l'attore Giuliano
Gemma e Francesco Gesualdi, segretario generale della Regione Lazio. «Il mio
sogno? Continuare a volare e dipingere nel tempo libero», sussurra Valentina,
che ha scelto il titolo dell'esposizione con tanta fantasia: Di luce & di
sabbia. Risacche di vita. E ora, il comandante Claudio Facciolo, sposato con
Laura, due figli Dome e Sara. Scrive libri particolari. L'ultimo? Osservazioni
celesti e navigazione astronomica. Chi più di lui si avvicina al cielo? «Quando
non volo osservo gli astri con il telescopio», dice. «E come ha scritto
Shakespeare, nell'Amleto, "Potrei essere racchiuso in un guscio di noce e
reputarmi re degli spazi infiniti"». Non solo. Il comandante ha deciso di
laurearsi in Scienze nautiche e aeronautiche con una tesi, presto in
discussione, sull'interpretazione astronomica del I canto del Purgatorio.
«Dimostro», dice, «che le quattro stelle di cui parla Dante sono quelle della
Croce del Sud, la costellazione che appare sulla bandiera australiana... Sì,
cerco gli astri con lo sguardo e vederli mi fa sentire vicino a loro. Conoscere
le leggi del movimento astrale mi infonde una grande sicurezza».
( da "Messaggero, Il" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Giovedì 05 Marzo 2009
Chiudi di CLAUDIO RIZZA ROMA Emma Bonino sta per presentare il suo nuovo libro
che, guarda caso, si chiama: «Pensionata: a chi?». E di fronte alla
sollevazione del sindacato, con i no che piovono sia dalla Cgil che dalla Cisl,
nota: «C'è poco da dire no. Quando ero ministro ho provato ad avvertire,
avvisando che la sentenza sarebbe arrivata. Si doveva agire prima. Preparai una
nota aggiuntiva sulla situazione delle donne e del mercato del lavoro in
Italia...». E che diceva? «Che la nostra situazione è patetica. Siamo gli
ultimi nelle classifiche europee, sia per l'accesso delle donne al lavoro, sia
per il loro livello salariale, sia per quanto riguarda gli sviluppi di
carriera. Da noi solo l'8% dei bambini va all'asilo nido, rispetto al 50% dei
danesi e al 45% dei francesi. Le media stabilita dal programma di Lisbona
dovrebbe essere del 30%. Da noi la donna fa, oltre alla baby sitter anche
assistenza agli anziani, ai malati, ai suoceri, agli zii». L'unica cosa è che
va in pensione prima dell'uomo. «Lo Stato non dà niente ma ci fa questa carità
pelosa. Una cosa inaccettabile e patetica. La verità è che le donne andrebbero
sostenute non a 60 anni ma quando sono giovani e hanno i figli, aiutate quando
i bambini sono piccoli». Lei è stata tra i primi a sostenere l'innalzamento
dell'età pensionabile. «Certo, ma avendo in cambio tutto il resto. C'è un
emendamento del Pd che accoglie la sentenza europea e contestualmente chiede
l'attuazione della direttiva 54. Cioé che vi sia parità nell'accesso al lavoro
e che quei soldi risparmiati vengano usati per ottenere l'equiparazione, salari
uguali agli uomini e possibilità uguali di carriera. L'innalzamento dell'età
che riguarda solo la pubblica amministrazione è stato calcolato in 2377 milioni
di euro. Non sono pochi». E se la sentenza Ue non venisse applicata? «Se non ci
sbrighiamo tra un anno saremo condannati ad una multa salatissima. Cornuti e
mazziati». Sacconi ha detto che ancora non c'è una decisione.«Io appoggio il
piano Brunetta. La legge comunitaria andrà in aula al Senato la settimana
prossima. E' l'occasione per voltare pagina e far sì che le donne non siano
sostitutive dei servizi sociali. Al Nord il 60% delle donne ha accesso al
mercato del lavoro, ed è in media europea. Al Sud solo il 30%. Ma se confrontiamo
quante sono le donne in carriera o nei consigli di amministrazione la
percentuale precipita allo zero virgola. Insomma, le donne non hanno servizi
sociali, guadagnano meno, ma vengono mandate in pensione prima, naturalmente
con un pensione inferiore agli uomini. Un successone». Cremaschi sostiene che
l'innalzamento sarebbe un "crimine sociale". «Il vero crimine è
costringere le donne a fare le baby sitter e le badanti, senza avere alcun
aiuto dallo Stato. Oggi il mondo è cambiato, l'aspettativa di vita per la donna
è di 80 anni, a 60 sei ancora giovanissima. E' inutile arroccarsi su posizioni
non più adeguate ai nostri tempi». E una riforma più generale delle pensioni
per finanziare gli ammortizzatori sociali? «Per me non è un tabù. Con la crisi che avanza e la cassa integrazione che si dilata,
rischiamo di non poter dare niente a chi resta senza lavoro, ai
co.co.co...certo sarebbe stato meglio non buttare i soldi su Alitalia o sull'Ici. Va benissimo la lotta all'evasione, come dice
Franceschini. Ma le pensioni non possono essere un tabù».
( da "Messaggero, Il" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Giovedì 05 Marzo
2009 Chiudi A spiegare il dietrofront annunciato dal ministro Sacconi per
l'innalzamento a 65 anni dell'età pensionabile per le donne della Pubblica
amministrazione (in realtà misura obbligata vista la condanna da parte della
Ue) ci sono considerazioni economiche e politiche. Le seconde più importanti
delle prime. Mettere adesso sul tappeto la questione pensioni rischia di
creare, nelle parole del titolare del Welfare, un clima d'ansia poco opportuno
- oltre ad un inevitabile irrigidimento del sistema - in un quadro
pervasivamente dominato dall'incubo di una crisi economica mondiale che perfino
un personaggio ultramisurato come Gianni Letta avverte «si protrarrà nel
tempo». In realtà il primo a parlare della necessità di rivedere il sistema
previdenziale è stato un altro Letta, Enrico, creando non pochi malumori del Pd
già impegnato con Franceschini ad incalzare palazzo Chigi sul tema dell'assegno
ai disoccupati, e costringendo il leader Democratico a spiegare che si tratta
di due cose diverse: politicamente, cioè, non sommabili. L'eventualità che il
governo agisse sulle pensioni delle statali ha fatto il resto, facendo suonare
l'allarme rosso. Soprattutto perchè oltre all'immediato - e scontato - no della
Cgil si è aggiunto un netto e determinante stop arrivato dalla Cisl. Ed è
chiaro che nè Berlusconi né la sua maggioranza possono permettersi di
intervenire su un fronte tanto delicato con le forze sindacali che si mettono
di traverso. Insomma, se ne riparlerà: fermo restando l'obbligo
all'allineamento imposto dall'Europa, se la crisi si allargherà, sarà
giocoforza intervenire anche sulla previdenza. Ma non ora. Il perché è
evidente. Se si guarda alla trama così aggrovigliata delle pensioni, si capisce
che tirare quei fili non conviene a nessuno. Non al Pd, perchè inserisce un
elemento di divaricazione difficile da gestire, in un partito che al contrario
ha bisogno come il pane di compattezza. Non al premier e alla coalizione di
governo, perchè rischia di creare una rupture in quella "coesione
sociale" che sempre Gianni Letta ritiene essenziale «per riavviare lo
sviluppo». Non al sindacato confederale, già alla prese con problemi massicci
di tenuta e di rappresentatività, senza contare la questione dell'unitarietà d'azione già andata a picco su parecchi altri fronti,
dal salvataggio dell'Alitalia alla disciplina del diritto di sciopero per inibire le
agitazioni selvagge. «La riforma delle pensioni non è un tabù», insiste Emma
Bonino. E' vero. Ma per ora sono in molti pensare che è meglio che la sua resti
una voce isolata.
( da "Messaggero, Il" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Giovedì
05 Marzo 2009 Chiudi La compagnia tedesca utilizzerà due nuovi aerei. Sarà
ampliato anche il network con le capitali europee Lufthansa lancia la sfida ad Alitalia Dal primo
aprile via ai collegamenti tra Malpensa e Roma, Napoli, Bari
( da "Messaggero, Il" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Giovedì 05 Marzo
2009 Chiudi di LUCIANO COSTANTINI ROMA Lufthansa ci crede. Crede cioè in
Malpensa e, soprattutto, nel mercato italiano se è vero che ha deciso di aprire
tre nuovi collegamenti proprio da Malpensa con tre centri importanti della
nostra penisola, a partire dal primo aprile. Non è, ovviamente, uno scherzo: la
compagnia tedesca ha precisato che i suoi aerei collegheranno lo scalo lombardo
con Roma (quattro volte al giorno), Napoli (due) e Bari (una). Saranno messi in
pista due nuovi aerei, Airbus 319, che andranno a rafforzare la sua flotta, da
sei a otto jet. Che i tedeschi vogliano affrontare la crisi (anche quella del
trasporto aereo) con determinazione lo dimostra pure il loro impegno ad
ampliare l'offerta europea: agli attuali collegamenti con Parigi e Barcellona
si affiancheranno quelli con Bruxelles, Budapest, Bucarest e Madrid. Da fine
marzo il network si accrescerà ulteriormente con l'ingresso di Londra e
Lisbona. Sono queste le proposte più immediate e concrete di Lufthansa Italia,
la "filiale" tedesca creata alla fine del novembre scorso per occupare lo spazio del mercato aereo italiano creato
dal disimpegno della nuova Alitalia. «In poche settimane - ha
commentato Karl Ulrich Garnadt, membro del cda e vice presidente esecutivo
dell'aviolinea tedesca - Lufthansa Italia si è stabilita con successo sul
mercato italiano. L'andamento delle prenotazioni è così positivo che possiamo
già ampliare la nostra offerta». Una operazione che è anche una sfida
per la nuova Alitalia. Roberto Colaninno e Rocco Sabelli
lo hanno capito benissimo, tanto è vero che hanno preannunciato l'avvio di
nuove iniziative commerciali sulla Milano-Roma e non soltanto per fronteggiare
l'altro "nemico", che si chiama "Freccia rossa" e viaggia
sui binari dell'Alta Velocità. Soddisfatta naturalmente la Sea, la società di
gestione degli aeroporti milanesi, che dopo il cambiamento di rotta di Alitalia vede nei tedeschi il partner più abbordabile e
sicuro. «Non può che farci piacere - ha osservato Davide Boni, capo delegazione
della Lega nella Giunta regionale della Lombardia - che una compagnia straniera
spezzi il monopolio sulla tratta Milano-Roma». Chiaro che la maggiore presenza
di Lufthansa sullo scalo di Malpensa potrà dare ossigeno all'infrastruttura
come è altrettanto chiara la volontà tedesca di allargare la sfera d'influenza
sul bacino dell'Europa centrale. Non per niente ha lanciato un'opa su Austrian
Airlines. Ma probabilmente è anche vero che la scelta di atterrare sullo scalo
varesino è una scelta obbligata in quanto Linate è saturo e non potrebbe
accogliere nuovi clienti. Insomma, se l'area padana è commercialmente
appetibile per i tedeschi, non c'era e non c'è altro soluzione che puntare
sullo scalo varesino. Comunque a Malpensa atterra una compagnia tra le più
grandi e agguerrite del mondo. E' l'autentico pilastro del gruppo Star Alliance
(Alitalia è in Sky Team), può contare su una flotta di
oltre 340 aerei, dà lavoro a circa 92.000 persone, ha per hub principale e
quartier generale Francoforte, ma è rilevantissima la sua presenza anche sugli
hub di Monaco e Zurigo. In Italia, è stato un partner forte e di sicuro
affidamento per Air One.
( da "Corriere della Sera" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- MILANO - sezione: PRIMA PAGINA - data: 2009-03-05 num: -
pag: 1 categoria: REDAZIONALE Dal primo aprile L'offensiva di Lufthansa: pronti
i voli Milano-Roma Lufthansa lancia la sfida ad Alitalia: da
inizio aprile decollerà da Malpensa verso Roma, Napoli e Bari. E il prossimo
passo sarà l'inaugurazione di rotte intercontinentali da Milano. A PAGINA 3
Querzé
( da "Corriere della Sera" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-03-05 num: - pag: 3
categoria: REDAZIONALE Lufthansa chiede un terminale a Malpensa La compagnia
tedesca: pronti a volare su Roma, Napoli e Bari. Formigoni: stiamo trattando anche con Alitalia «Vogliamo
operare anche sulla tratta che da Linate vola su Roma Ce lo chiede la nostra
clientela» Lufthansa Italia parte con il piede giusto. E rilancia: da aprile la
compagnia collegherà Malpensa anche con Roma, Napoli e Bari. Un ulteriore passo
che serve a preparare il grande balzo verso le rotte intercontinentali.
Tra quanto tempo? Molto dipenderà dall'effetto volano che potrebbe innescarsi
grazie al coinvolgimento della compagnie che fanno parte di Star Alliance, il
network di Lufthansa. Dal canto suo Sea raccoglie i frutti dell'investimento
fatto su Lufthansa oltre un anno fa, non appena Alitalia
annunciò la drastica riduzione della sua presenza a Malpensa. «In primavera
inviteremo tutti i partner della Star Alliance ad un grande evento che servirà
a mostrare le potenzialità di crescita di Malpensa», annuncia il presidente di
Sea, Giuseppe Bonomi. La società che gestisce gli aeroporti di Linate e
Malpensa è inoltre disposta a riservare un terminal alle compagnie della Star
Alliance. Ma il rilancio di Lufthansa Italia non riguarda soltanto Malpensa.
«Vogliamo operare anche sulla tratta Linate-Roma. Ce lo chiedono i nostri
passeggeri. La nostra richiesta di slot è appena stata rifiutata. Ma
insisteremo. Se solo fosse possibile saremmo pronti a mettere dieci
collegamenti al giorno dal Forlanini a Fiumicino», fa il punto Karl Ulrich
Garnadt, il numero due di Lufthansa. I tedeschi non hanno nessuna intenzione,
almeno per ora, di chiedere un ridimensionamento del Forlanini: «E' evidente
che per i milanesi è troppo comodo, soprattutto per i movimenti giornalieri,
partire da Linate ». In questo primo mese di attività Lufthansa sta ottenendo
buoni risultati. «Il nostro coefficiente di riempimento dei voli da Malpensa
supera il 50 per cento — dice Garnadt —. E bisogna tenere conto che il settore
sta attraversando una fase di crisi. Nel mese di febbraio i passeggeri
trasportati da Lufthansa su Malpensa sono stati 81 mila. Poco meno dei 90 mila
serviti da Alitalia. Forse la Magliana sente il fiato
dei tedeschi sul collo? «La concorrenza fa bene, si sa — risponde il presidente
della Regione, Roberto Formigoni —. Diciamo che la rincorsa è reciproca. Gli
operatori del settore hanno capito che Malpensa offre opportunità vere». Certo
è che le trattative della Magliana con Milano registrano nuove aperture. Ieri
l'ultimo incontro dei vertici Alitalia al Pirellone.
Formigoni parla di «reali aperture». E di altri quindici giorni per tirare le
somme. Rita Querzé rquerze@corriere.it
( da "Corriere della Sera" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-03-05 num: - pag: 22 categoria:
REDAZIONALE Trasporti Da aprile collegamenti per Roma, Napoli e Bari Tre rotte
da Malpensa Lufthansa sfida Alitalia I tedeschi:
«Chiediamo di partire anche da Linate» Gli aerei della compagnia passeranno da
sei a otto. «Da agosto pronti a fare 150-200 assunzioni» MILANO — «Da quando ci
siamo insediati a Malpensa, il due febbraio scorso, abbiamo avuto 32 giorni di
lavoro perfetto. Le operazioni si svolgono in orario: meglio che in Germania. E
la risposta dei passeggeri ha superato le aspettative». Questa la premessa con
cui Karl Ulrich Garnadt, numero due di Lufthansa, ha annunciato
un'accelerazione degli investimenti della compagnia tedesca sullo scalo
varesino. Dal primo aprile Lufthansa Italia decollerà da Malpensa verso tre
nuove rotte domestiche: Roma (quattro volte al giorno) e poi Napoli e Bari
(entrambe due volte al giorno). Il prossimo passo sarà l'inaugurazione di rotte
intercontinentali da Malpensa. Inoltre Garnadt rilancia sul Forlanini:
«Vogliamo anche noi volare da Linate a Fiumicino. Gli italiani trarrebbero
vantaggio dalla concorrenza». Le tre nuove rotte domestiche si aggiungeranno
alle otto gia preventivate da Lufthansa: Barcellona, Parigi, Madrid, Bucarest,
Budapest, Bruxelles, Lisbona e Londra. Oggi Lufthansa impiega in Italia 1.300
persone. «Da agosto siamo pronti a fare 150-200 assunzioni. Piloti Decollo Una
hostess tedesca a Malpensa: da inizio febbraio Lufthansa Italia opera nello
scalo lombardo, da dove vola su Parigi Barcellona, Bruxelles, Budapest,
Bucarest e Madrid
( da "Corriere della Sera" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-03-05 num: - pag: 23 categoria:
REDAZIONALE Roberto Formigoni (presidente della Regione) «Ora Colaninno apre
sull'hub lombardo» MILANO — «Ottima notizia». Il presidente della Lombardia,
Roberto Formigoni (foto), approva la crescita di Lufthansa su Malpensa. E Alitalia? Oggi ha tre collegamenti intercontinentali su Malpensa.
Mettiamo una pietra sopra la trattativa? «No. Da quindici giorni sono in corso
incontri con lo stato maggiore della Magliana». Alitalia
sposterebbe 11 rotte intercontinentali da Fiumicino a Malpensa solo se Linate
fosse ridotta al Milano-Roma. «Rispetto a questa posizione ci sono
aperture sostanziali». In concreto? «Parliamo del ritorno di Alitalia
a Malpensa con un numero di rotte intercontinentali vicino alle 17 di partenza.
E una razionalizzazione di Linate». Solo voli domestici al Forlanini? «Anche le
principali rotte europee». A queste condizioni si può lasciare ad Alitalia il monopolio sulla Linate-Roma? «Sì. Perché il
comportamento di Alitalia sarebbe quello di una
compagnia di bandiera». E la liberalizzazione delle rotte su Malpensa? «Questo
è il piano due. Pronto a scattare, insieme con la liberalizzazione sulla
Linate-Roma, se non si trova l'intesa con Alitalia». E
Lufthansa? Una compagnia per tutte le stagioni? «I tedeschi sanno della
trattativa con Alitalia. In caso di rottura con
Colaninno, chiederemmo loro un impegno ancora più forte». Ri. Que.
( da "Giornale.it, Il" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
In un'intervista che
mi ha concesso, Arthur C. Brooks, presidente dell'American enterprise
institute, uno dei principali think tank conservatori, sostiene due punti
importanti: 1) a suo giudizio i piani di Obama anziché contrastare la crisi
finiscono per peggiorarla. 2) tentare di salvare tutti è impossibile ed è
inaccettabile che gli aiuti vadano soprattutto alla casta dei banchieri che
questa crisi l'ha provocata. Dunque visto che la recessione è inevitabile,
meglio adottare misure radicali e lasciar fallire le banche che non sono in
grado di resistere. Il punto più delicato è l'ultimo e dopo aver riflettuto a
lungo su questo tema, grazie anche ai vostri qualificatissimi contributi, mi
sono convinto che questa sia l'unica strada. L'entità del debito accumulato da
certe banche (soprattutto americane ma non solo) è tale, a causa dell'effetto
leva, da non poter essere coperto nemmeno dallo Stato. Dunque cercare di
tappare buchi, che in realtà continuano ad allargarsi, non avrà altra
conseguenza che trascinare l'economia reale nel baratro. E allora anzichè
creare "bad banks" o fondi con titoli tossici, bisogna rafforzare le
banche in salute e usare i fondi pubblici per trasferire a queste ultime le
attività fondamentali (e sane) di quelle in fallimento. Ci sarà uno choc e chi
detiene azioni o prodotti finanziarie delle banche cattive perderà il proprio
investimento, ma passato il trauma l'economia potrà riprendere su basi solide.
L'idea circola già da qualche settimana tra gli specialisti, ma mi sembra
l'unica soluzione plausibile. O sbaglio? Scritto in capitalismo, crisi, banche,
era obama, globalizzazione, economia, gli usa e il mondo 1 Commento » (Nessun
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Commenti Invia questo articolo a un amico 04Mar 09 Quando Obama supplica il
mondo. Obama non vede l'ora di avviare una nuova distensione con la Russia,
ampiamente ricambiata, come spiego in questo articolo . Intanto invia due
rappresentanti a Damasco per riallacciare il dialogo con la Siria, interrotto
dal 2005. Sotto banco parla con l'Iran e, secondo indiscrezioni, anche con
Hamas. Nei giorni scorsi Hillary Clinton, a Pechino, ha dichiarato che i
diritti umani sono importanti, ma che l'economia lo è di più, avvallando così
le repressioni del regime comunista cinese. Con i Paesi arabi del Golfo la Casa
Bianca è sempre più conciliante, anzi accomodante e il presidente americano ha
lanciato i primi segnali di preudente disponibilità anche al regime cubano dei
fratelli Castro. La svolta è innegabile rispetto a Bush, ma proietta l'immagine
di un Paese ansioso, improvvisamente insicuro, che dopo aver perso la
supremazia economia teme di smarrire anche quella politica. E' come se Obama
stesse supplicando il mondo: è vero siamo in recessione ma se ci riconoscerete
ancora lo status di numero uno al mondo (e militarmente lo sono ancora), faremo
i bravi con tutti. Insomma, un'America con il cappello in mano che cerca di far
dimenticare le proprie debolezze. Ma basta la supremazia militare per giustificare
lo status di superpotenza? E il mondo ha davvero voglia di farsi guidare dagli
Usa? Scritto in globalizzazione, israele, era obama, democrazia, cina, gli usa
e il mondo, russia, medio oriente, islam Commenti ( 43 ) » (3 voti, il voto
medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed
RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 01Mar 09 Ma
Obama combatte davvero le lobbies? I media di tutto il mondo hanno rilanciato
il discorso con cui Obama annuncia "di voler lottare contro le lobbies che
intendono ostacolare il suo piano economico". La retorica è quella di
sempre: "Questo è il cambiamento promesso agli americani" e giù
l'elenco delle riforme che i rappresentanti degli interessi particolari
intendono bloccare: "Alle assicurazioni non piacerà l'idea di dover
diventare più competitive per continuare a offrire la copertura medica», ha
detto Obama. «Anche le banche e chi ha concesso prestiti agli studenti per
iscriversi all'università non ameranno lo stop agli enormi sussidi a loro
accordati, ma così abbiamo salvato circa 50 miliardi di dollari per rendere i
college più finanziariamente accessibili». Allo stesso modo, ha detto Obama,
«le compagnie petrolifere non ameranno l'interruzione delle facilitazioni fiscali
per 30 miliardi di dollari, ma è così che possiamo permettere all'economia
delle energie rinnovabili di creare nuovi progetti e posti di lavoro». La
realtà, però, è molto diversa. Il presidente americano non ha affatto
combattuto le lobbies, le ha assorbite al governo. E l'esame sia bel pacchetto
di salvataggio del sistema finanziario sia del piano di rilancio lo dimostra.
Altro che riforme: Obama distribuisce soldi a pioggia. E tagli di poche decine
di miliardi di dollari sono irrisori rispetto a sussidi che valgono migliaia di
miliardi. Ma hanno una loro funzione mediatica: servono ad alimentare il mito
del cambiamento e dunque l'impressione che Obama stia davvero trasformando
l'America, tagliando con il passato. E' un'operazione di spin, basata sull'illusione
o, se preferite, sul raggiro. Con queste riforme l'America non solo non cambia,
ma rischia di accelerare il suo declino, perchè elude ancora una volta il vero
problema dell'economia Usa, che è sistemico. E non sarà certo l'aumento
dell'aliquota di un paio di percentuali ai ricchi a sanare le casse dello Stato
americano. Anche perchè di questo passo, alla fine del 2010, di ricchi ne
rimarranno davvero pochi. Non fatevi ingannare dai bluff di Obama. Scritto in
banche, capitalismo, crisi, spin, era obama, democrazia, globalizzazione,
economia, gli usa e il mondo Commenti ( 47 ) » (4 voti, il voto medio è: 4 su
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( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
ALESSANDRA CHELLO La
concorrenza è servita. Della serie: per strappare molti clienti dalla scaletta
della compagnia avversaria, meglio giocare d'anticipo. Detto fatto. I tedeschi
scendono in campo. E mettono sul tavolo la carta d'oro per bruciare sul tempo
la rinata Alitalia. Così la Lufthansa si rafforza in
Italia. E annuncia altre tre destinazioni raggiunte da Malpensa a partire dal
primo aprile. E potenzia la sfida al gruppo tricolore. Dopo il debutto, il 2
febbraio scorso, di Lufthansa Italia con il Malpensa-Barcellona, seguito dal
collegamento per Parigi, questa settimana decollano i voli dallo scalo varesino
per Bruxelles, Budapest, Bucarest e Madrid e da fine marzo il network verrà esteso
a Londra e Lisbona. Dal primo aprile, le destinazioni saliranno ad undici con
Roma (prima gestita da AirOne che ormai fusa con Alitalia
dal 28 marzo prossimo cesserà la collaborazione commerciale con Lufthansa),
Napoli e Bari. La flotta crescerà da sei a otto aerei. L'allargamento della
concorrenza sul mercato italiano viene accolta positivamente dalla compagnia
low cost easyJet, sicura che ci sarà una spinta ulteriore al miglioramento del
servizio e maggiori vantaggi ai viaggiatori italiani ed europei. Per rispondere
alle nuove sfide del mercato, Alitalia punta ad una
collaborazione forte con le agenzie di viaggio. Intanto oggi a Roma è previsto
un incontro con i rappresentanti delle agenzie di tutta Italia, che la
compagnia vuole coinvolgere di più per «consolidare il ruolo di compagnia
scelta da tutti i viaggiatori che partono dall'Italia e che vengono in Italia,
ed essere leader nel mercato domestico con un network completo sul medio e
lungo raggio». Dopo quattro settimane, Lufthansa Italia si è stabilita «con
successo sul mercato italiano - ha commentato il vice presidente esecutivo di
Lufthansa Karl Ulrich Garnadt - L'andamento delle prenotazioni per i prossimi
mesi è così positivo che possiamo già ampliare la nostra offerta. Penso che la
concorrenza farebbe bene anche ai consumatori italiani». Soddisfatto del
collegamento con Malpensa anche l'amministratore unico di Aeroporti di Puglia,
Domenico Di Paola, anche se poi confessa di avere come obiettivo il
collegamento su Monaco con un volo mattina-sera. Intanto, traffico regolare
ieri all'aeroporto di Fiumicino per i voli Alitalia,
dopo l'ordinanza con cui il ministro dei trasporti, Altero Matteoli, ha
differito lo sciopero di 24 ore proclamato dal sindacato autonomo Sdl. Un
componente della segreteria nazionale del sindacato e dipendente di Atitech (società del gruppo Alitalia che si
occupa di manutenzione pesante), Pasquale Vitiello, si è incatenato davanti ai
cancelli di ingresso della società a Napoli, perchè il commissario
straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, vuole vendere le partecipazioni in società di
manutenzione (anche Alitalia Maintenance System e manutenzione di Fiumicino), venendo
meno agli accordi di palazzo Chigi del settembre 2008. E proprio su questo
argomento, i segretari generali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e
Ugltrasporti chiedono un incontro urgente al sottosegretario alla presidenza
del Consiglio, Gianni Letta.
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Sfidando l'Alitalia, a sua volta sotto scacco per l'arrivo del
supertreno Freccia Rossa lungo l'asse Roma-Milano. L'attacco dei tedeschi non è
estemporaneo, e non resterà isolato: i dirigenti di Lufthansa hanno fatto bene
i conti e, dopo avere perso la volata con Air France per entrare nel capitale
della nuova Alitalia, giocano la loro partita in un
mercato come l'Italia che giudicano strategico. La rotta Roma-Milano e
viceversa, per esempio, è con la Francoforte-Monaco la più profittevole
d'Europa, una vera gallina dalle uova d'oro. E i conti di Alitalia,
compreso il risanamento della società, dipendono in modo essenziale dal
presidio del mercato domestico, laddove la regola d'oro per tutte le grandi
compagnie europee è quella di essere dominus sul territorio nazionale. Da qui
si spiega anche il nervosismo per la sfida delle Ferrovie e
la necessità per Alitalia di studiare nuove mosse per una controffensiva. In pochi mesi,
dobbiamo riconoscerlo, il mercato del trasporto «ricco», di fascia alta come
appunto la tratta Roma-Milano, si sta aprendo e siamo passati da un sostanziale
duopolio (Alitalia e Air One) a una concorrenza che non potrà non fare bene agli
utenti e alle aziende. Per i consumatori gli unici due parametri che
contano sono il prezzo e la qualità del servizio. Sul primo punto, la
competizione treno-aereo ha già prodotto alcuni effetti positivi, mentre resta
ancora ingiustificato il costo del biglietto per un volo da Napoli o da Roma
verso Milano. Quindi le tariffe dovranno scendere e la concorrenza si sposterà
sulla qualità. I treni Freccia Rossa, per esempio, sembrano usciti da un'altra
storia rispetto a quella che abbiamo conosciuto per decenni con le nostre
disastrate Ferrovie. Durante gli ultimi viaggi, ho trovato sul treno perfino un
delegato per la pulizia delle toilette (troppo spesso i bagni sui treni sono
fuori uso) e con lo spuntino è arrivata anche una bottiglia di olio
extravergine toscano. Segni, finalmente, di un'attenzione concreta al cliente.
Quanto alla qualità del servizio di Alitalia, il primo
passo che la ex compagnia di bandiera dovrà fare, in concorrenza con il treno e
anticipando Lufthansa, è quello di introdurre proprio sulla rotta Roma-Milano i
voli navetta. A ciclo continuo, come avviene in tutti i paesi civili. E senza
le attuali rigidità per cui se vuoi spostare un volo anche di un'ora hai
bisogno di pagare extra e tariffa piena. Ma la concorrenza farà bene anche alle
società oggi in campo. La prima vita di Alitalia si è
risolta in un suicidio anche perché il suo mercato di riferimento è stato
troppo protetto, e dietro il paravento di una posizione più che dominante si
coltivavano, a tutti i livelli, sprechi e privilegi. Ora la musica cambia. E la
seconda vita di Alitalia entrerà nella fase della
maturità, e dei guadagni, se i suoi dirigenti sapranno offrire prezzi e qualità
competitivi: questa è la loro partita. Quanto alle Ferrovie, l'accusa di essere
un'azienda da concorrenza sleale perché protetta dall'ombrello di un
finanziamento dello Stato pari a 3,6 miliardi di euro (solo per il bilancio
2008) ha un suo fondamento nei numeri, ma non tiene conto del fatto che sotto
il marchio Fs ci sono una serie di tratte che non potranno mai essere in attivo
e garantiscono, come è giusto, la par condicio degli italiani rispetto al
servizio pubblico ferroviario. Questa particolare condizione, però, non deve
significare, come è avvenuto in passato, che le Ferrovie rappresentano una zona
franca, nella quale i cittadini pagano pegno, specie se viaggiano, come i
pendolari, sulle tratte meno ricche. Traducendo: con i soldi che le Ferrovie
guadagneranno grazie ai treni Freccia Rossa e al servizio dell'alta velocità,
ci aspettiamo gli investimenti necessari, a partire dai vagoni e dalle
locomotive, per un netto miglioramento dell'offerta su tutta le rete e non solo
lungo la verticale Napoli-Milano. Altrimenti la concorrenza si ridurrebbe a un
ulteriore scarto tra viaggiatori di serie A e di serie B. Due gironi, per due
Italie. Antonio Galdo
( da "Foglio, Il" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
5 marzo 2009 Il
ministro della buonavita Come Maurizio Sacconi, ex socialista e titolare del
Welfare, si è fatto soldato bioetico in nome di un "laicissimo
dubbio" Il giovane vecchio, l?universalismo selettivo, il welfare
responsabilizzante: al ministro del Welfare Maurizio Sacconi piacciono gli
ossimori. Ha riempito di ossimori un intero Libro verde in cui si proponeva di
abrogare il Sessantotto e le sue ancelle: la pigrizia, la spocchia
intellettualoide, la distrazione delle famiglie, “la perfida incultura”
dell?assistenzialismo e del nichilismo che mette in moto un declino
inarrestabile. Ma c?è un ossimoro che veste Sacconi stesso. Due parole
apparentemente in contrasto: crociato laico. “Un laicissimo dubbio”, ha detto
un giorno il ministro, “mi ha spinto ad agire”. Laicissimo “perché anche se
oggi credo” la religione non c?entra con la mia azione senza se e senza ma
attorno “al valore della vita e al suo confine con la morte”. Era un?azione
estrema fino all?estremo su un caso estremo, il caso Englaro. E allora non c?è
stato più spazio per l?ossimoro ma soltanto per i giudizi netti: o sei con
Sacconi o sei contro Sacconi. O lo sposi o lo rigetti. Perché Maurizio Sacconi
è l?uomo che ha detto “no” dopo che un tribunale, in ultimo grado, aveva detto
“sì” a Beppino Englaro. E? l?uomo che con un atto di indirizzo ha detto “siete
fuorilegge” alle strutture ospedaliere o convenzionate che si erano dette
disponibili ad attuare la sentenza e dunque avviare il protocollo di distacco
del sondino per l?alimentazione e l?idratazione di Eluana. E? l?uomo del
decreto della discordia Berlusconi-Napolitano, denunciato dai radicali per
violenza privata ed esaltato dai pro-life per tenacia pubblica. L?uomo che da
settimane dice: in nome del principio di precauzione scelgo la vita anche se
vita è stato vegetativo persistente, e da altrettante settimane si sente dire:
in nome del principio di autodeterminazione si deve poter scegliere la morte
quando vita è stato vegetativo persistente. E? il ministro con l?aspetto dello
zio pacioccone che quando Berlusconi parla di “anarchia etica” si scalda, si
tortura, insiste e non desiste. L?uomo delle istituzioni che legge la
motivazione del giudice ma non si ferma. Il padre che ascolta l?invito di un
padre – vieni a vedere com?è ora Eluana – ma non si ferma. Il liberale che
ignora le proteste di piazza ma pur tuttavia“capisce”. Il ministro dialogante
che dice vado avanti anche senza di voi e non accoglie neanche un punto
dell?opposta versione dei fatti e della vita: non puoi imporre l?alimentazione
e l?idratazione, non puoi impedire l?attuazione della sentenza, non puoi
sostituirti a Beppino, alla madre, a Eluana stessa, leggi la Costituzione,
lasciala andare, lascia stare. Niente e nessuno poteva fermare il Sacconi che
dichiarava “rispetto tutti” ma prometteva di voler “lottare contro il tempo
costi quel che costi”. Il Sacconi con le occhiaie nere inghiottito dalla
poltrona del suo ufficio durante l?intervista a “Porta a Porta” – dolore e
tormento a galla, ma nessun passo indietro all?orizzonte. Il Sacconi accusato
di integralismo che apprende della morte di Eluana e si accascia come una
bambola sgonfia sul banco del Senato – il banco su cui un tempo sbatteva la
scarpa come Nikita Kruscev all?Onu, ed era una suola che risuonava contro
Franco Marini, allora presidente dell?Aula: Franco non negarmi il diritto
d?intervento. *** O lo approvi o lo disapprovi, ma in entrambi i casi lo guardi
e trasecoli: Sacconi il laico si è fatto più pro life dei pro life cattolici.
Proprio lui, l?ex socialista volenteroso di Conegliano Veneto che sogna “la
vita buona nella società attiva”, l?ex militante del Psi che da ragazzo faceva
il maestro di tennis per preventiva fede nel lavoretto a breve termine che
mantiene le ambizioni a lungo termine, il “boulot alimentaire” che oggi
suggerisce ai giovani. Lui, proprio lui, il politico di professione – molte
legislature, due sottosegretariati – che ha deciso di andare oltre la
professione per essere avanguardia bioetica lottante. Sacconi, il ministro
ubiquo che accorpava tre dicasteri in uno (Welfare, Lavoro, Sanità) e correva e
si affannava e si adombrava e si lasciava scappare sottovoce un “vaffanculo”
all?indirizzo dei dipietristi nascosti nel pubblico di un convegno Cisl, e si
divideva fra trattative Alitalia e convegni post
blairiani, e rincuorava rimproverando i trentenni male occupati o disoccupati:
cari ragazzi non è colpa vostra, no, è colpa degli anni Settanta, della cultura
stagnante finto progressista e dei genitori permissivi che vi danno una cuccia
ma non vi forniscono aiuto per decidere sul futuro – e però cari miei datevi
una mossa e andate a lavorare al bar per pagarvi gli studi, e fate esperienza
che vi fa solo bene. Non s?è mai visto un trentenne che non ha mai portato
neppure “una cassa di ciliege”, diceva nel luglio scorso a Nunzia Penelope che
lo intervistava sul Mondo. E più le domande cadevano sul Sessantotto, più
Sacconi si infervorava. E nel corso dell?estate, a ogni intervistatore di ogni
possibile giornale e tivù, Sacconi parlava di speranza, di voglia di futuro, di
energie salvifiche, di asili, di donne solari non più sole, indipendenti ma
supportate, e magnificava la nascita di “nuovi valori” nella “comunità da
ritrovare” – servono i corpi intermedi, diceva: non solo la famiglia, ma pure
la farmacia, il medico condotto, l?oratorio, il frate, il carabiniere, finanche
il poliziotto di quartiere. E si commuoveva, il ministro uno e trino, parlando
del suo Veneto che da agricolo s?era fatto industriale passando per
l?esaltazione della comunità. E intanto su Internet i forum erano pieni di
commenti avvelenati: questo vuole tornare agli anni Cinquanta, questo vuole
l?Italia di Don Camillo e Peppone. Ma per Sacconi non era un?offesa, ché “Don
Camillo e Peppone” è il suo film preferito. E dunque con ottimismo crescente il
ministro continuava a rilasciare interviste sui vizi del “sistema
risarcitorio”, sul metodo per debellare l?ubriachezza al volante, sull?aiuto
cash agli ultimi degli ultimi, sul non aiuto alla Fiat, sulla falda acquifera
della società italiana inquinata dal lassismo paracomunista. Contraeva i
muscoli della faccia, Sacconi, e si lanciava senza salvagente nella lotta
contro l?assurdità dello spreco massimo: le migliaia di intelligenze buttate
che tra i venti e i trent?anni si “riposano”, i giovani vecchi che si svegliano
disperati e soprattutto disoccupati – e ti credo, diceva il ministro, studiano Scienze
della Comunicazione, mica una solida materia, chessò, Ingegneria. E molto si
arrabbiava, Sacconi, con i cattivi maestri, e prometteva di sostenere i giovani
vecchi, ma a patto che si responsabilizzassero: se gli offri un lavoro e non lo
accettano allora no, basta, che si arrangino. E se la prendeva con i professori
sobillatori e autoreferenziali che rimpinzano di boria “quei ragazzi
presuntuosi” in senso letterale – che pretendono di sapere e invece non sanno e
si buttano in piazza e vogliono cacciare Mariastella Gelmini. E si incarogniva
contro i falsi filosofi che inculcano la paura del futuro con quel loro
disprezzo per la vita vera che offende e pretende. E forse era un po? già
crociato, quel Sacconi terrigno e gioviale d?inizio autunno che inneggiava alla
liberazione del paese e lanciava parole d?ordine – natalità, comunità,
occupabilità – e poi infondeva pensiero positivo sull?affare Alitalia,
più volitivo di un manuale d?autoaiuto americano: ce la possiamo e ce la
dobbiamo fare. E poi si smentiva, sconsolato, dopo il ritiro dell?offerta Cai.
Non vedo alternative, diceva con le borse sotto gli occhi e il sorriso triste,
ma non si arrendeva. E dopo il libro Verde, dopo la consultazione all?inglese
degli elettori sul sito del ministero (scriveteci, esortava), prometteva di
onorare la memoria dell?amico Marco Biagi, ucciso dalle Brigate rosse, con un
libro Bianco (sui valori alla base della riforma del lavoro) e con una busta
Arancione (sulle pensioni). Marco e le sue idee ispireranno il governo, diceva
Sacconi. Il sacrificio di Marco non sarà vano, pensava. Non rendete vano il
sacrificio di Eluana, ha detto dopo aver appreso che Eluana era morta.
“Sacrificio”, ed ecco che in molti sobbalzavano: che parola usa? E il giorno
successivo Adriano Sofri, su Repubblica, pur concedendo che la frase era stata
pronunciata “con non so quanta consapevolezza”, glielo diceva chiaro e tondo:
“… bestemmia più enorme di tutte, che accusa di un sacrificio umano, e pretende
di riscattarlo, per giunta con una legge folle”. *** Un tempo, molto prima
dell?agguato a Marco Biagi, molto prima di Eluana – c?era la spensieratezza
alacre dell?“ape che vola”. L?ape che vola era il simbolo dell?associazione per
la Sinistra liberale che l?ex socialista Maurizio Sacconi aveva fondato con
l?ex pds Sergio Scalpelli nel
( da "Giornale.it, Il" del 05-03-2009)
Argomenti: Alitalia
In un'intervista che
mi ha concesso, Arthur C. Brooks, presidente dell'American enterprise
institute, uno dei principali think tank conservatori, sostiene due punti
importanti: 1) a suo giudizio i piani di Obama anziché contrastare la crisi
finiscono per peggiorarla. 2) tentare di salvare tutti è impossibile ed è
inaccettabile che gli aiuti vadano soprattutto alla casta dei banchieri che
questa crisi l'ha provocata. Dunque visto che la recessione è inevitabile,
meglio adottare misure radicali e lasciar fallire le banche che non sono in
grado di resistere. Il punto più delicato è l'ultimo e dopo aver riflettuto a
lungo su questo tema, grazie anche ai vostri qualificatissimi contributi, mi
sono convinto che questa sia l'unica strada. L'entità del debito accumulato da
certe banche (soprattutto americane ma non solo) è tale, a causa dell'effetto
leva, da non poter essere coperto nemmeno dallo Stato. Dunque cercare di
tappare buchi, che in realtà continuano ad allargarsi, non avrà altra
conseguenza che trascinare l'economia reale nel baratro. E allora anzichè
creare "bad banks" o fondi con titoli tossici, bisogna rafforzare le
banche in salute e usare i fondi pubblici per trasferire a queste ultime le
attività fondamentali (e sane) di quelle in fallimento. Ci sarà uno choc e chi
detiene azioni o prodotti finanziarie delle banche cattive perderà il proprio
investimento, ma passato il trauma l'economia potrà riprendere su basi solide.
L'idea circola già da qualche settimana tra gli specialisti, ma mi sembra
l'unica soluzione plausibile. O sbaglio? Scritto in capitalismo, crisi, banche,
era obama, globalizzazione, economia, gli usa e il mondo Commenti ( 3 ) »
(Nessun voto) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed
RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 04Mar 09 Quando Obama supplica il
mondo. Obama non vede l'ora di avviare una nuova distensione con la Russia,
ampiamente ricambiata, come spiego in questo articolo . Intanto invia due
rappresentanti a Damasco per riallacciare il dialogo con la Siria, interrotto
dal 2005. Sotto banco parla con l'Iran e, secondo indiscrezioni, anche con
Hamas. Nei giorni scorsi Hillary Clinton, a Pechino, ha dichiarato che i
diritti umani sono importanti, ma che l'economia lo è di più, avvallando così
le repressioni del regime comunista cinese. Con i Paesi arabi del Golfo la Casa
Bianca è sempre più conciliante, anzi accomodante e il presidente americano ha
lanciato i primi segnali di preudente disponibilità anche al regime cubano dei
fratelli Castro. La svolta è innegabile rispetto a Bush, ma proietta l'immagine
di un Paese ansioso, improvvisamente insicuro, che dopo aver perso la
supremazia economia teme di smarrire anche quella politica. E' come se Obama
stesse supplicando il mondo: è vero siamo in recessione ma se ci riconoscerete
ancora lo status di numero uno al mondo (e militarmente lo sono ancora), faremo
i bravi con tutti. Insomma, un'America con il cappello in mano che cerca di far
dimenticare le proprie debolezze. Ma basta la supremazia militare per
giustificare lo status di superpotenza? E il mondo ha davvero voglia di farsi
guidare dagli Usa? Scritto in globalizzazione, israele, era obama, democrazia,
cina, gli usa e il mondo, russia, medio oriente, islam Commenti ( 43 ) » (3
voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello
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01Mar 09 Ma Obama combatte davvero le lobbies? I media di tutto il mondo hanno
rilanciato il discorso con cui Obama annuncia "di voler lottare contro le
lobbies che intendono ostacolare il suo piano economico". La retorica è
quella di sempre: "Questo è il cambiamento promesso agli americani" e
giù l'elenco delle riforme che i rappresentanti degli interessi particolari
intendono bloccare: "Alle assicurazioni non piacerà l'idea di dover
diventare più competitive per continuare a offrire la copertura medica», ha
detto Obama. «Anche le banche e chi ha concesso prestiti agli studenti per
iscriversi all'università non ameranno lo stop agli enormi sussidi a loro
accordati, ma così abbiamo salvato circa 50 miliardi di dollari per rendere i
college più finanziariamente accessibili». Allo stesso modo, ha detto Obama,
«le compagnie petrolifere non ameranno l'interruzione delle facilitazioni
fiscali per 30 miliardi di dollari, ma è così che possiamo permettere
all'economia delle energie rinnovabili di creare nuovi progetti e posti di
lavoro». La realtà, però, è molto diversa. Il presidente americano non ha
affatto combattuto le lobbies, le ha assorbite al governo. E l'esame sia bel
pacchetto di salvataggio del sistema finanziario sia del piano di rilancio lo
dimostra. Altro che riforme: Obama distribuisce soldi a pioggia. E tagli di poche
decine di miliardi di dollari sono irrisori rispetto a sussidi che valgono
migliaia di miliardi. Ma hanno una loro funzione mediatica: servono ad
alimentare il mito del cambiamento e dunque l'impressione che Obama stia
davvero trasformando l'America, tagliando con il passato. E' un'operazione di
spin, basata sull'illusione o, se preferite, sul raggiro. Con queste riforme
l'America non solo non cambia, ma rischia di accelerare il suo declino, perchè
elude ancora una volta il vero problema dell'economia Usa, che è sistemico. E
non sarà certo l'aumento dell'aliquota di un paio di percentuali ai ricchi a
sanare le casse dello Stato americano. Anche perchè di questo passo, alla fine
del 2010, di ricchi ne rimarranno davvero pochi. Non fatevi ingannare dai bluff
di Obama. Scritto in banche, capitalismo, crisi, spin, era obama, democrazia,
globalizzazione, economia, gli usa e il mondo Commenti ( 47 ) » (4 voti, il
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Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 24Feb
( da "EUROPA ON-LINE" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Ecco chi si salverà
dalla crisi e chi no Sacconi non dice tutta la verità su cassa integrazione e
sussidi: il paracadute si aprirà solo per pochi. GIOVANNI COCCONI Scordiamoci
pure i dipendenti Alitalia: nessun altro uscirà dalla
crisi con setteanni- sette di cassa integrazione all?80 per cento di stipendio.
Ma i privilegiati non finiscono qui perché anche chi perde il lavoro può
ritrovarsi con o senza paracadute. C?è il precario di serie A e quello di serie
B. A differenza di quanto sostiene il ministro del Welfare Sacconi (ieri in
un?intervista al Corriere della Sera) non è vero che l?indennità di
disoccupazione copre tutti i lavoratori dipendenti. Gli apprendisti, per
esempio, ne sono esclusi, con l?eccezione di quelli a requisiti ridotti (che
abbiano cioè lavorato almeno 78 giorni) che riceveranno un?indennità dopo più
di un anno. In ogni caso, per godere dell?indennità, i dipendenti devono avere
maturato i requisiti necessari, cioè aver versato i contributi a una cassa
previdenziale da almeno due anni. Quindi i lavoratori più giovani sono tagliati
fuori. Dall?indennità di disoccupazione restano esclusi anche i
parasubordinati, a meno che non si consideri un?indennità di disoccupazione
quella elargizione concessa in via sperimentale al 10 per cento dei co.co.pro,
in ogni caso compresa tra i 500 e i 1500 euro all?anno. Gli altri lavoratori
atipici, per esempio quelli a somministrazione (in affitto), stagionali o a
tempo determinato per ricevere qualcosa dovranno avere versato almeno 52
contributi settimanali nell?ultimo biennio. Per capirci, solo nel pubblico
impiego si stima che gli atipici siano almeno 360mila. I lavoratori a termine
sono esclusi anche dall?istituto della mobilità. E se la cassa integrazione
ordinaria viene concessa solo ai lavoratori di imprese medie e grandi, quella
in deroga premia tutti i dipendenti solo in teoria. Il recente accordo firmato
dal governo con le regioni ha impegnato 8 miliardi di euro per gli
ammortizzatori sociali straordinari. Una bella cifra che, per Sacconi, premierà
«tutti i lavoratori dipendenti, compresi quelli delle piccole imprese,
interinali, gli apprendisti, i contratti a termine». In realtà la deroga per
definizione si applica solo in modo discrezionale, soprattutto in tempi di
risorse scarse. E chi deciderà i beneficiari? Ministero, sindacati e regioni.
«Sarà fortunato chi ha i santi in paradiso » è la sintesi del giuslavorista e
senatore del Pd Tiziano Treu, secondo il quale, comunque, sulla scelta peserà
molto di più la regione d?Italia che il settore produttivo. «I dipendenti delle
piccole e piccolissime imprese si trovano così penalizzati due volte: primo
perché a loro non si applica l?articolo 18 e poi perché non possono godere,
salvo deroga, della cassa integrazione straordinaria» spiega Stefano Sacchi,
docente all?Università Statale di Milano e autore di un libro in uscita dal
titolo Fle-insecurity (Il Mulino). Senza considerare che gli strumenti in
deroga sono più costosi per la collettività perché il loro finanziamento ricade
tutto sulla fiscalità generale e per niente sulle imprese. Il ministro dice che
anche per i collaboratori a progetto (quindi non quelli del pubblico impiego)
con monocommittenza «è stata introdotto un?indennità pari al 10 per cento di
quanto guadagnato l?anno prima». Sacconi parla di una platea di 600mila persone
ma Sacchi stima il numero dei potenziali beneficiari al massimo in 125mila
persone, «ma in realtà saranno molto di meno, e in gran parte al Sud». Ma
quanti sono i lavoratori a rischio oggi in Italia? Difficile dirlo. Oggi quelli
a termine sono circa due milioni e mezzo, di cui 300mila con contratto scaduto
a dicembre 2008. La recessione difficilmente risparmierà gli altri. E si salverà
solo chi potrà.
( da "Repubblica, La" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina V - Bari
"Petruzzelli sicuro, Bondi ci autorizzi" E ora gli operatori
turistici russi chiedono volo diretto con Mosca Tutto in regola, tranne il
foyer. L´appello di Emiliano: "Se Berlusconi sapesse..." Aeroporti di
Puglia bussa al ministro "Servono cinquanta milioni di euro"
Sopralluogo della commissione La mancanza della prova di resistenza non è un
ostacolo ILARIA FICARELLA Cinquanta milioni di euro per completare le
infrastrutture aeroportuali pugliesi. E´ questa una delle tre richieste che
ieri la Regione Puglia e la Aeroporti di Puglia hanno presentato al ministro
dei Trasporti Altero Matteoli. L´incontro fa seguito a un faccia a faccia avuto
la settimana scorsa fra i rappresentanti della giunta Vendola e il commissario
europeo ai Trasporti Antonio Tajani, organizzato dagli europarlamentari
pugliesi Salvatore Tatarella e Enzo Lavarra. "Il ministro si è detto
disponibile a tenere in considerazione le nostre richieste � spiega
l´amministratore delegato di Adp Domenico Di Paola � ma più importante è che
si sia creata un´interlocuzione istituzionale diretta". Intanto ieri
quattro dei più grandi tour operator russi, intervenuti al convegno organizzato
dalla Camera di Commercio di Bari sulle opportunità di turismo in Puglia
offerte dal mercato della federazione, hanno richiesto a gran voce che venga
ripristinato un collegamento diretto fra Mosca e il capoluogo pugliese. Tre
richieste per rilanciare il sistema aeroportuale pugliese. L´assessore
regionale ai Trasporti Mario Loizzo ha sostenuto anche dinanzi al ministro Matteoli
la necessità di rendere più flessibili i vincoli imposti dalla normativa
europea per la formulazione dei nuovi bandi destinati a incentivare nuove
compagnie aeree a operare dalla Puglia. "Se, come sembra � spiega Loizzo
� troveremo un accordo anche con il sostegno del Ministero, la Regione sarà
in grado di mettere a disposizione incentivi per 30-40 milioni di euro".
E´ invece di 50 milioni di euro invece la richiesta avanzata da Adp e Regione
per completare le infrastrutture aeroportuali pugliesi: i finanziamenti,
rivenienti dal fondo Enac delle cosiddette risorse liberate, sarebbero
utilizzabili subito per completare l´ampliamento dell´aerostazione di Bari e
apportare migliorie al sistema brindisino e foggiano. Inoltre a Matteoli è stato chiesto di intervenire rispetto alla vicenda dello slot
sulla tratta Bari-Linate tenuto bloccato da Alitalia e chiesto
dalla Air Italy. "Insistiamo sul fatto che la deroga all´antitrust non ha
senso su tratte da e per il Mezzogiorno � insiste Loizzo � Peraltro
l´arrivo in Puglia di Lufthansa, Iberia conferma che il nostro mercato è più
che appetibile e va sostenuto".
( da "Repubblica, La" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 29 - Economia
Il caso La Consob: devono essere risarciti i risparmiatori che
hanno investito in Alitalia ROMA - La Consob propone di risarcire azionisti e
obbligazionisti della ex Alitalia danneggiati dopo la sospensione e la revoca dei titoli dalla
Borsa. «Va data una qualche forma di risarcimento», dice Lamberto Cardia a
Panorama. E Ferrovie replica all´ad di Alitalia (dopo
l´accusa di "ruolo ambiguo") e annuncia che si riserva azioni a
tutela dell´immagine.
( da "Secolo XIX, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
È
rissa fra Alitalia e Fs lite su
roma-milano, sovvenzioni statali e ritardi dei treni a natale Sabelli parla di
competizione sleale, le Ferrovie minacciano di andare in tribunale roma. Treni
contro aerei. La sfida, dalla tratta Roma-Milano, rischia di spostarsi in una
sede poco consona a Boeing e Pendolini: il tribunale. Ieri, infatti, Ferrovie dello
Stato ha annunciato di voler «utilizzare ogni strumento nelle opportune sedi
per la tutela della propria immagine» dopo il recente attacco
dell'amministratore delegato di Alitalia, Rocco
Sabelli. Il manager dei cieli aveva parlato di «ruolo ambiguo sul mercato« da
parte di Fs, «soprattutto per quanto riguarda la Roma-Milano», tirando in ballo
anche sovvenzioni statali e ritardi dei treni nel periodo delle feste
natalizie. «Per quanto attiene al servizio offerto da Fs su questa tratta - si
legge in una nota delle Ferrovie - va subito e fermamente evidenziato che la
concorrenza è corretta e leale ed oggettivamente legata allo sviluppo
tecnologico ed alle strategie di impresa adottate che hanno portato frutti, da
tutti riconosciuti, a seguito di una lunga pianificazione e di tanto lavoro».
Per Fs, ogni riferimento a «sovvenzioni improprie da parte dello Stato» sarebbe
poi «del tutto incongruo e strumentale : i corrispettivi pubblici sono infatti
relativi ai servizi universali contrattualizzati (il loro importo per treno è
peraltro inferiore a quello oggi percepito negli altri Paesi europei), dai
quali è esclusa l'Alta Velocità». Le Ferrovie poi affondano il colpo,
sostenendo che «la superiorità tecnico-logistica del trasporto ferroviario
raggiunta con l'Alta velocità rispetto all'aereo è ormai un fatto
incontestabile, a prescindere dalla capacità organizzativa e di vendita dei
vettori aerei». Secondo le ultime rilevazioni, sottolinea infine la nota, «il
dato di soddisfazione della clientela sull'Alta Velocitàè al 90%, mentre quella
relativa agli Av Fast (cioè i no-stop del servizio Roma-Milano) è addirittura
al 92%». Fs aggiunge poi che «per paradosso, l'affermazione di Sabelli :
"noi ci troviamo a dover competere con un'azienda che non è
un'impresa" fotografa una realtà oggettiva che di fatto penalizza
fortemente le Ferrovie, essendo questa una società pubblica soggetta a
regolamentazione propria delle pubbliche amministrazioni». «Sabelli - si legge
ancora nella nota di Ferrovie - non conosce, infatti, tetti ai compensi dei
manager, alle consulenze, alla pubblicità, non esplica gare pubbliche per
l'acquisto degli aerei e dei materiali e forniture, per formare partnership con
i relativi tempi e contenziosi presso i giudici amministrativi, non è soggetto
al controllo contabile dei giudici erariali e così via». Le Ferrovie ritengono
infine che «i ritardi attribuiti ai treni di Fs» sono un «errore macroscopico».
La nota spiega che «i dati certificati sui ritardi medi a gennaio e a febbraio
segnano rispettivamente 4,9 e 4,4 minuti per treno.I ritardi analizzati dalla
rivista Altroconsumo e riportati martedì da Sabelli si riferiscono ad un
periodo particolarmente critico dal punto di vista meteorologico» cioè quello
delle festività natalizie, «nel quale gli aeroporti di mezza Italia erano
chiusi per neve». Insomma, chi gestisce i treni risponde colpo su colpo e
restituisce la palla (di neve?) nei cieli solcati da Alitalia.
Proprio non sono andate giù le parole di Sabelli, che si era lasciato andare a
critiche pesanti - quanto inattese - autodefinendosi, nel suo discorso anti-Fs,
«un cittadino italiano contento di un'alternativa tecnologica al volo sulla
Roma-Milano» e non certo «un tifoso o un talebano dell'aereo». Tuttavia le sue
parole - pronunciate al convegno di Uiltrasporti, "Trasporto aereo, il
momento del rilancio" non sono state ben accette da chi gestisce il
traffico italiano su rotaia, soprattutto frasi come: «Le Ferrovie sono un
nostro competitor, ma hanno denaro dallo Stato. Quindi, competiamo con
un'azienda che non è un'impresa: cominciamo, allora, a separare la contabilità
sulla Roma-Milano, confrontiamoci e vediamo se c'è una competizione giusta
oppure no». Per concludere con: «Se Alitalia avesse
fatto gli stessi ritardi di Ferrovie durante le feste, l'Enac ci avrebbe
ritirato la licenza». Perfino il presidente dell'Enac, Vito Riggio, aveva fatto
intendere che Sabelli aveva forse alzato troppo il tiro. Cosìè stato. A tal
punto da far sbottare i vertici di Fs. Roberto Scarcella
scarcella@ilsecoloxix.it 06/03/2009
( da "Stampa, La" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
COME
ALITALIA GLI INQUIRENTI Le mani dei giudici sulla bad company alla genovese
L'indagine potrebbe allargarsi a tutte le operazioni simili Aperta un'
inchiesta sulla privatizzazione dell'ex Amt L'accusa: il Comune ha perso venti
milioni di euro «Scelte che a prima vista sembrano irrazionali per la parte
pubblica» La madre di tutte le bad company finisce sotto inchiesta. Certo, ci sono Alitalia
e tante altre, ma la prima è stata Ami, l'Azienda Mobilità e Infrastrutture di
Genova, la società pubblica nata per liberare dalle voci meno redditizie
l'azienda municipale dei trasporti rendendone così possibile la parziale
privatizzazione. Ma oggi la nascita di Ami è sotto la lente di ingrandimento
della Procura e della Corte dei Conti. Inchieste che hanno portato il pm
Francesco Pinto ad aprire un fascicolo per abuso d'ufficio. Fino a oggi
l'indagine condotta dal nucleo di polizia tributaria è carico di ignoti, molto
presto, però, potrebbero arrivare i primi indagati. Ma non è una storia soltanto
ligure: potrebbe mettere in discussione tutte le bad company che sono fiorite
in Italia, fino al caso Alitalia. L'ultimo capitolo
Come in tante vicende giudiziarie, si comincia da quello che doveva essere
l'ultimo capitolo della storia di Ami: nel novembre 2007 il cda della società
pubblica genovese prende atto dell'impossibilità per Ami di continuare a
esistere. Il neo sindaco Marta Vincenzi lo aveva già chiarito in campagna
elettorale: l'operazione voluta dal suo predecessore, Giuseppe Perìcu, non la convince.
Vincenzi non intende continuare a tenere in piedi una società che, secondo lei,
divora soldi pubblici. Passano pochi mesi e all'inizio del 2008 arriva la
liquidazione. Da qui nascono le due inchieste che nelle prossime settimane
potrebbero far tremare ancora il mondo politico genovese. Un'operazione
necessaria per privatizzare (e salvare) l'azienda di trasporto genovese Amt o
un disastro che ha dissipato soldi pubblici? Inquirenti e investigatori
sembrano propendere per la seconda ipotesi. Tutto ruota intorno a un numero: 20
milioni di euro che, secondo l'ultima stima dell'accusa, sono andati persi con
un vantaggio indebito per il socio privato. Ma si punta anche il dito sulle
scelte del Comune che, per l'accusa, ha sottratto ad Ami le entrate previste.
Che ha garantito al socio privato consulenze milionarie in grado di rimpinguare
gli utili. Che avrebbe portato a una privatizzazione con rischio d'impresa pari
a zero per i privati, in grado, però, di guidare l'azienda. L'inizio Tutto
comincia nel
( da "Stampa, La" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Penalizzati siamo
noi che subiamo le regole del settore pubblico Sabelli non ha limiti di salario
ai manager Mauro Moretti [FIRMA]LUIGI GRASSIA Fra Alitalia e le Ferrovie dello Stato è l'ora degli avvocati e delle
querele. Pochi giorni fa la compagnia aerea, per bocca dell'amministratore
delegato Rocco Sabelli, aveva denunciato il «ruolo quanto meno ambiguo» delle
Fs nel trasporto pubblico, perché «nel 2008 hanno avuto dallo Stato 3,66
miliardi di euro, il 17% in più rispetto al 2007. Sono un nostro
concorrente sulla Roma-Milano, ma ricevono denaro dallo Stato. Quindi noi
competiamo con un'azienda che non è un'impresa: cominciamo, allora, a separare
la contabilità sulla Roma-Milano, confrontiamoci e vediamo se c'è una
competizione "unfair"» (cioè sleale). A bruciare è l'aggressività
dell'Alta velocità ferroviaria, che nel trasporto dei passeggeri da Roma a Milano
ha conquistato il 48% del volume di traffico (contro il 32% di prima dell'Av)
mentre il mezzo aereo è crollato dal 53% al 39 (le quote residue competono
all'auto). Il gruppo Ferrovie, che a caldo aveva reagito (sia pur non in forma
ufficiale) malignando sui finanziamenti che la Cai, ora nuova Alitalia, ha a sua volta ricevuto dallo Stato sotto forma di
ammortizzatori sociali e di assunzione di debiti, ieri ha dato una risposta più
formale e articolata: innanzitutto le Ferrovie «si riservano di utilizzare ogni
strumento nelle opportune sedi per la tutela della propria immagine» dopo le
dichiarazioni di Sabelli, e nel merito della questione mettono nero su bianco
che «ogni riferimento a sovvenzioni improprie da parte dello Stato è del tutto
incongruo e strumentale: i corrispettivi pubblici sono infatti relativi ai
servizi universali contrattualizzati (e il loro importo per treno è peraltro
inferiore a quello percepito negli altri Paesi europei), dai quali è esclusa
l'Alta velocità». Per quanto riguarda in particolare la Roma-Milano, «va subito
e fermamente evidenziato che la concorrenza è corretta e leale e oggettivamente
legata allo sviluppo tecnologico e alle strategie d'impresa adottate che hanno
portato frutti, da tutti riconosciuti, a seguito di una lunga pianificazione e
di tanto lavoro». Secondo le Fs «la superiorità tecnico-logistica del trasporto
ferroviario raggiunta con l'Alta velocità rispetto all'aereo è un fatto
incontestabile, a prescindere dalla capacità organizzativa e di vendita dei
vettori aerei». Secondo le ultime rilevazioni, sottolinea la nota, «il dato
della soddisfazione dei viaggiatori sull'Alta velocità è del 90%, e quella
relativa ai non-stop Roma-Milano del 92%». Per paradosso, incalzano le
Ferrovie, l'affermazione di Sabelli secondo cui Alitalia
si trova a «competere con un'azienda che non è un'impresa» fotografa una realtà
oggettiva che «di fatto penalizza fortemente le Fs, essendo la nostra una
società pubblica, soggetta alla regolamentazione propria delle pubbliche
amministrazioni». Le Ferrovie osservano che «Sabelli non conosce tetti ai
compensi dei manager, alle consulenze, alla pubblicità, non esplica gare
pubbliche per l'acquisto degli aerei e dei materiali e della forniture, per
formare partnership con i relativi tempi e contenziosi presso i giudici
amministrativi, non è soggetto al controllo contabile dei giudici erariali e
così via».
( da "Manifesto, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
DIRITTI Prevista per
la prossima settimana la firma del protocollo d'intesa. In alcune piazze
saranno consentiti solo sit-in Cortei a Roma, arrivano le nuove regole di
Alemanno Carlo Lania ROMA I grandi eventi, come le manifestazioni sindacali o
quella del 25 ottobre scorso indetta dal Pd, restano fuori dal protocollo.
Alcune piazze, come ad esempio la centralissima Santissimi Apostoli, non
potranno più essere il punto finale di un corteo ma saranno destinate a solo
luogo di concentramento delle persone per comizi, sit-in e concerti. E a
proposito di musica, il grande concerto del 1 Maggio a piazza San Giovanni
resta confermato, così come un altro grande appuntamento istituzionale come il
25 aprile. Previsti, infine, tre percorsi attraverso i quali potranno snodarsi
i cortei, ma pensati in maniera tale da causare il minore danno possibile alla
circolazione delle città. Nessun tetto, infine, al numero di cortei permessi.
Ci sono voluti due mesi di discussioni e mediazioni, ma alla fine il protocollo
d'intesa che detterà le nuove regole per lo svolgimento dei cortei a Roma è
pronto e verrà firmato il 10 marzo prossimo in prefettura da sindacati, partiti
e associazioni di settore insieme al sindaco di Roma Gianni Alemanno e al
prefetto Giuseppe Pecoraro. Chi sperava di non vedere mai più bandiere e
fischietti sfilare per il centro della capitale e i cortei confinati a Tor
Vergata resterà deluso, al punto che il protocollo presenta poche novità
rispetto a quello precedente varato nel 2004 dall'allora prefetto Achille
Serra. Dal punto di vista politico, partiti e sindacati possono dirsi
soddisfatti. Due mesi fa, quando il tavolo sulle nuove regole si è aperto,
Campidoglio e prefettura puntavano infatti a porre dei limiti molto più stretti
ai cortei. Per Alemanno, infatti, il problema era quello di limitare le
numerose manifestazioni, tutte con un numero di partecipanti variabile tra i 5
mila e i 20 mila, che si sono avute lo scorso anno a Roma. Leggi i tanti cortei
studenteschi contro il ministro dell'istruzione Gelmini, oppure
le manifestazioni dei dipendenti Alitalia. Ma anche
i sit in organizzati a piazza Navona, proprio a ridosso del Senato. E infatti
tra le prime proposte avanzate c'era la chiusura di pazza Navona come punto di
arrivo dei cortei. Settimane di trattative, condotte in maniera particolare
dalla Cgil, hanno portato alla mediazione finale. Piazza Navona e piazza
del Popolo potranno continuare a essere raggiunte dai cortei, al contrario di
piazza Santissimi Apostoli che sarà invece riservata ai soli sit-in. Piazza San
Giovanni, luogo simbolo della sinistra, continuerà a essere aperta alle
manifestazioni e potrà essere raggiunta da due cortei, uno in partenza da
piazza della Repubblica e l'altro che prenderà il via da piazzale dei
Partigiani. Un altro percorso possibile riguarderà la zona di via Tuscolana,
mentre la terza e ultima possibilità prevede la zona San Lorenzo-Tiburtino come
punto di partenza di un eventuale corteo diretto verso il cento cittadino.
Anche nei quartieri, infine, ci sarà un elenco di piazze destinate
esclusivamente ai sit-in. Dalla bozza finale del protocollo che verrà
presentata il 10 marzo in prefettura non figura il Circo Massimo. Sull'area
archeologica, che in passato è diventata un punto di ritrovo per importanti
manifestazioni politiche e sportive, il sindaco Alemanno ha voluto avere prima
un parere da parte della Sovrintendenza ai Beni culturali. E' probabile che
alla fine anche il Circo Massimo tornare a far parte dei possibili luoghi dove
organizzare grandi raduni. In questo caso, però, il via libera dovrebbe
arrivare solo per eventi che siano davvero di particolare eccezionalità.
( da "Manifesto, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
I VESPRI A Exit si
traduce dal politichese Norma Rangeri La critica più efficace alla proposta
legislativa per introdurre in Italia il federalismo della Lega, l'ha svolta un
vecchio professore dello Svimez, l'istituto che studia l'economia del
Mezzogiorno. Quando ha detto che «nei primi 2 articoli ci sono 47 principi,
cioè per stabilire la compatibilità del primo con tutti gli altri 46 bisogna
fare 1080 confronti», i telespettatori hanno capito più di quanto fino a allora
avessero ascoltato dai politici. Chissà quali altre cose interessanti avremmo
potuto scoprire sulla confusione che avvolge il progetto federalista del
governo, se solo Ilaria D'Amico, la conduttrice di Exit (La7, mercoledì) gli
avesse concesso qualche secondo. Invece è stato, tra gli ospiti, quello meno
interrogato. Il professore era un po' impacciato, non abituato ai tempi della
tv ed è stato sbrigativamente eliminato dalla scena. E' iniziata la nuova serie
di Exit, il programma di attualità più seguito de La7, premiato dal pubblico
per la freschezza dei servizi e per un parterre che non ha nulla da invidiare
ai talk show delle grandi reti. Così, sul federalismo, il confronto tra le
amministrazioni di Varese e Palermo (due comuni governati dallo stesso colore
politico) raccontava le due italie. Come anche lo squarcio sulla sanità
napoletana bastava a dimostrare cosa è già il federalismo fiscale nella sanità.
Servizi ben fatti, girati con la cura delle luci, una cronaca corredata da
sfondi sociali e abbondanza di cifre, dove il giornalista c'è ma non si vede,
rigorosamente fuori campo. Sulla sanità napoletana il cronista non si limitava
a mostrarci gli ospedali diroccati o le corsie intasate di malati, ma si
soffermava sul traffico dei debiti delle Usl con i fornitori. Farmacisti e
aziende che usano il debito verso le Usl vendendolo alle banche, che
naturalmente lo comprano pagandolo il 10 per cento in meno. Vengono a fare
incetta dei debiti della nostra sanità anche dall'estero, con un gran traffico
di finanziarie. Il programma affronta due temi a serata, dimezzando i tempi
lunghi che di solito occupano gli altri talk-show. Dopo il federalismo, è
toccato alla lotteria degli ammortizzatori sociali, una giungla di retribuzioni
diverse, tra i più garantiti (i cassintegrati dell'Alitalia) e gli
ultimi della classifica (i lavoratori precari). Il ministro Sacconi e il
democratico Letta in studio con esperti e sindacalisti. Anche in questo caso il
pezzo forte erano le incursioni della telecamera davanti alle fabbriche. La
pesante cura dimagrante imposta dall'editore alla piccola tv (tagli e vendita
agli svedesi delle frequenze per il digitale terrestre), non ha
penalizzato l'appuntamento di Ilaria D'Amico, attenta, con la sua voce
penetrante, a srotolare con sicurezza il filo dei temi scelti, traducendo in
italiano il politichese dei suoi ospiti. nrangeri@ilmanifesto.it
( da "Riformista, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
nuovo stop lo ha
deciso l'assemblea di redazione, anche stamattina il quotidiano non sarà in
edicola Soru non cambia piano L'Unità sciopera ancora e spera nel piano Epifani
AGLI SGOCCIOLI. Non passa la soluzione "lacrime e sangue" di Mr.
Tiscali. Lo stato d'insolvenza è dietro l'angolo. Il leader Cgil, con l'aiuto
di Fassino, ha il ruolo del Cavaliere nell'affare Alitalia. La crisi avanza e la dead line dello «stato di insolvenza»
(fissata per ora il 23 marzo) si avvicina. Al momento in cui il Riformista va
in stampa, la redazione dell'Unità ha appena deliberato il secondo dei cinque
scioperi previsti dal pacchetto votato giorni addietro: a meno di colpi di
scena, oggi i giornalisti non lavoreranno per cui domani il quotidiano
diretto da Concita De Gregorio non sarà in edicola. Il piano lacrime e sangue
proposto dall'editore Renato Soru - tra cinghie da tirare, collaborazioni da
tagliare e prepensionamenti in massa - rimane praticamente intatto sul tavolo.
Non a caso, infatti, l'incontro di ieri pomeriggio tra il comitato di redazione
e l'amministratore delegato Antonio Saracino è stato sospeso (riprenderà oggi)
per consentire al sindacato interno di discutere con i colleghi le (poche)
novità. «La situazione è praticamente la stessa degli altri giorni. Segnali
rassicuranti da parte dell'azienda non se ne vedono. A questo punto
provvederemo ad aprire una vertenza sotto l'egida della Fnsi», dicono dalla
redazione. C'è un solo punto che azienda e lavoratori del giornale fondato da
Gramsci hanno messo a segno nella giornata di ieri. Come d'improvviso, sul
tavolo del negoziato, s'è materializzato un milione e mezzo di euro, una specie
di «contributo alla causa» arrivato - pare - da un investitore misterioso.
Renato Soru, quindi, tiene il punto. E conferma, cosa che ha fatto spiegato sia
a Dario Franceschini che a Piero Fassino, la sua «non disponibilità» a rimanere
il sella come propietario unico della testata. In poche parole, mister Tiscali
è disposto a far sopravvivere l'Unità solo nel caso in cui altri investitori si
facciano avanti. Non è una cosa facile, soprattutto di questi tempi. L'azienda
ha bisogno di denaro liquido da far confluire nelle sue casse ma la
pre-condizione per attrarre nuovi investitori è il pareggio dei conti in tempi
rapidi. E a quell'obiettivo, ha fatto capire l'ex governatore sardo agli uomini
di stretta fiducia, si arriva soltanto con un piano straordinario. Lo stesso
contro cui l'assemblea di redazione ha deciso il secondo giorno di sciopero.
L'identikit dei nuovi investitori? La Legacoop s'è chiamata ufficialmente fuori
dalla mischia. Con una nota diffusa alle agenzie, l'associazione delle
cooperative ha precisato che «non rientra nella sua missione, e peraltro le è
vietato dalla legge, partecipare a eventuali cordate o società che dovessero
rilevare quote azionarie del capitale della società editrice dell'Unità». Ma,
ha aggiunto, «qualora i lavoratori, i giornalisti e i poligrafici decidessero
di costituire una cooperativa e di diventare così i proprietari o i gestori
della testata, essi potranno sicuramente trovare il supporto e l'assistenza di
Mediacoop, come è stato per il manifesto». L'ultima speranza è Guglielmo
Epifani. Il leader della Cgil è davvero intenzionato a cercare imprenditori per
una cordata che rilevi il quotidiano. E, come spiegano al partito, il ruolo che
il numero uno del sindacato di corso Italia sta cercando di ritagliarsi sul
dossier, nel metodo, «è praticamente identico a quello che Berlusconi giocò
sulla vendita di Alitalia»: trovare imprenditori
affidabili (e amici) per fare dell'Unità il primo, vero, «giornale del lavoro».
L'uomo che sta seguendo la vicenda per conto Epifani è Fulvio Fannoni. Che
ieri, in un'intervista all'Adn-kronos, ha escluso nuovamente l'ingresso della
Cgil nella compagine azionaria. Ma ha chiarito: «Il sindacato, chiarita nei
particolari la situazione di crisi, studierà possibili interventi per aiutare
una testata che è tra le poche che tratta le problematiche del mondo del
lavoro. Quando sapremo qualcosa di preciso innanzitutto sentiremo la Fnsi.
Naturalmente occorre che anche la proprietà si muova con l'attenzione che una
testata del genere si merita». È un messaggio a Soru. Della serie: se resisti,
gli imprenditori li troviamo. Lo stesso, identico messaggio che il governatore
sardo ha sentito dalla viva voce dell'altro protagonista della trattativa per
il salvataggio dell'Unità. Che è l'ex segretario dei Ds, Piero Fassino. T. L.
06/03/2009
( da "Messaggero, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Venerdì 06 Marzo
2009 Chiudi ROMA Le Ferrovie auspicano «un più sereno e corretto rapporto di
concorrenza» con Alitalia sulla
tratta Roma-Milano e replicano all'amministratore delegato della compagnia
aerea, Rocco Sabelli, che nei giorni scorsi aveva parlato di «ruolo ambiguo»
delle Fs. In una nota, il Gruppo Fs annuncia che «si riserva di utilizzare ogni
strumento nelle opportune sedi per la tutela della propria immagine».
Sulla Roma-Milano, Ferrovie evidenzia che «la concorrenza è corretta e leale e
legata allo sviluppo tecnologico e alle strategie di impresa». Ogni riferimento
a «sovvenzioni improprie da parte dello Stato è del tutto incongruo e
strumentale: i corrispettivi pubblici sono, infatti, relativi ai servizi
universali contrattualizzati (il loro importo per treno è peraltro inferiore a
quello oggi percepito negli altri paesi europei), dai quali è esclusa l'Alta
Velocità - spiegano le Fs - D'altra parte, la superiorità tecnico-logistica del
trasporto ferroviario raggiunta con l'Alta velocità rispetto all'aereo è un
fatto incontestabile, a prescindere dalla capacità organizzativa e di vendita
dei vettori aerei». Ferrovie aggiungono che «per paradosso, l'affermazione di
Sabelli : "noi ci troviamo a dover competere con un'azienda che non è un
impresa" fotografa una realtà oggettiva che di fatto penalizza fortemente
Fs, essendo questa una società pubblica soggetta a regolamentazione propria
delle pubbliche amministrazioni. Sabelli - si legge nella nota di Ferrovie -
non conosce, infatti, tetti ai compensi dei manager, alle consulenze, alla
pubblicità, non esplica gare pubbliche per l'acquisto degli aerei e dei
materiali e forniture, per formare partnership con i relativi tempi e
contenziosi presso i giudici amministrativi, non è soggetto al controllo
contabile dei giudici erariali e così via». Ferrovie ritengono che «in questo
ha ragione anche il presidente dell'Enac, Vito Riggio, quando dice che Fs è
dello Stato, ma non certamente con riferimento ai ritardi che vengono
attribuiti ai treni di Fs in maniera macroscopicamente errata». Nella nota si
ricorda che «i dati certificati sui ritardi medi a gennaio e a febbraio segnano
rispettivamente 4,9 e 4,4 minuti per treno. Si ricorda che i ritardi analizzati
da "Altroconsumo" e riportati da Sabelli si riferiscono ad un periodo
particolarmente critico dal punto di vista meteorologico» cioè quello delle
festività natalizie e dell'Epifania, «nel quale gli aeroporti di mezza Italia
erano chiusi per neve».
( da "Corriere della Sera" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-03-06 num: - pag: 27 categoria:
REDAZIONALE Duello sulla Milano-Roma Il peso dei «tetti» a manager e gare
pubbliche. L'amministratore delegato: «superiorità tecnico-logistica» Moretti
minaccia: vie legali contro Alitalia Le Fs dopo le
dichiarazioni di Sabelli: il «FrecciaRossa» è senza sovvenzioni Contesa a tutto
campo: smentite le cifre riportate da Altroconsumo sui ritardi dei treni ROMA —
Se non siamo alle carte bollate, poco ci manca. Tra le Ferrovie
e Alitalia i rapporti non sono mai stati così tesi. Al punto che ieri un
comunicato dell'azienda ferroviaria guidata da Mauro Moretti, in replica a
alcune affermazioni dell'amministratore delegato di Alitalia, Rocco
Sabelli, si concludeva così: «In ogni caso, il Gruppo Fs si riserva di
utilizzare ogni strumento nelle opportune sedi per la tutela della propria
immagine ». La contesa ha al centro la concorrenza sulla rotta Milano-
Roma. Il guanto della sfida era stato lanciato da Moretti che aveva rivendicato
in un'audizione al Senato il sorpasso del treno a Alta velocità sull'aereo. La
replica di Sabelli si è fatta attendere ma è stata durissima: «Il ruolo delle
Ferrovie dello Stato sul mercato — ha detto — è quantomeno ambiguo. Le Ferrovie
nel 2008 hanno ricevuto dallo Stato 3,6 miliardi di euro». E ancora: «Noi ci
troviamo a dover competere con un'azienda che non è un'impresa. Proviamo a
separare la contabilità sulla Roma-Milano così vediamo se da parte delle
Ferrovie non ci sia una competizione unfair (scorretta, ndr) ». Moretti ha
masticato amaro e ha taciuto, affidando ai comunicatori repliche a mezza bocca.
Fino a ieri, quando ha deciso di esprimere in una nota ufficiale tutto il
proprio disappunto, tentando di «pervenire - si afferma nel comunicato - a un
più sereno e corretto rapporto di concorrenza». La replica parte
dall'affermazione che sulla tratta contesa «la concorrenza è corretta e leale».
Proprio per questo, si sostiene, ogni riferimento di Sabelli a «sovvenzioni
improprie da parte dello Stato» è «del tutto incongruo e strumentale » se è
vero che i soldi provenienti dal governo vanno a sostegno dei servizi
universali contrattualizzati, dai quali, si precisa, «è esclusa l'Alta
Velocità». Moretti poi rivendica senza mezzi termini «la superiorità
tecnico-logistica» dell'Alta velocità rispetto all'aereo come «fatto
incontestabile, a prescindere dalla capacità organizzativa e di vendita dei
vettori aerei». Non solo, L'ad di Ferrovie capovolge l'affermazione di Sabelli
secondo cui la natura pubblica di Fs comporta per l'azienda vantaggi
competitivi. è Sabelli, secondo il manager delle Fs a trarre profitto dal non
conoscere «tetti ai compensi dei manager, alle consulenze, alla pubblicità», a
non dover fare gare pubbliche per l'acquisto di aerei e forniture. Per tacere
del tempo risparmiato nel non dover affrontare «contenziosi presso i giudici
amministrativi» e nell'evitare «il controllo contabile dei giudici erariali».
L'ultimo passaggio riguarda la puntualità dei treni messa in dubbio da Sabelli:
«I dati certificati sui ritardi medi a gennaio e a febbraio segnano
rispettivamente 4,9 e 4,4 minuti per treno » si precisa, smentendo i dati di
Altroconsumo. Antonella Baccaro
( da "Corriere della Sera" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-03-06 num: - pag: 29 categoria:
REDAZIONALE La proposta Cardia: capital gain, 3 anni senza tasse MILANO — Per
ricostruire la fiducia sui mercati si potrebbe «immaginare di non tassare i capital
gain per un periodo congruo, almeno 3 anni. Per l'erario il mancato introito
sarebbe contenuto». La proposta è stata lanciata da Lamberto Cardia ( foto) in
un'intervista concessa a «Panorama», in cui il presidente
della Consob ipotizza anche di innalzare «dal 10% fino al 20%» il limite per il
riacquisto di azioni proprie da parte della società quotate. Ma Cardia ne ha
anche per gli azionisti e obbligazionisti Alitalia, ai quali
ritiene vada «data una qualche forma di risarcimento» a fronte della perdita dell'investimento.
( da "Corriere della Sera" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Lettere al Corriere - data: 2009-03-06 num: - pag: 37
categoria: BREVI BUONE MANIERE Scortesie in volo Caro Romano, facendo il pilota
di aerei di linea ho imparato a conoscere le diverse tipologie di passeggeri.
Tra tutte, una sola non riesce che raramente a farsi amare: quella dei
politici. Sul volo per Verona di qualche giorno fa, pronti a partire in
perfetto orario, ci ritroviamo a dover aspettare una passeggera che, dopo
un'attesa di 10 minuti si presenta per nulla trafelata: doveva finire una
telefonata prima di imbarcarsi. Intanto oltre 120 persone aspettavano. In barba
all'unico bagaglio a mano permesso a bordo, la signora ne ha diversi (tutti
fuori misura), e quando il Capo cabina chiede gentilmente che l'eccesso venga
mandato in stiva, si rifiuta causando ulteriore ritardo. Poi il volo parte e
riusciamo a recuperare arrivando a Verona puntuali. Al momento dello sbarco la
gentile ed elegante signora impellicciata si catapulta nel nostro abitacolo
chiedendo le generalità del comandante. «Sono la senatrice B., tuona, e scriverò
una lettera al presidente di Alitalia». Ottenuto il biglietto da visita del comandante, la presunta
senatrice si allontana definendoci «farabutti». Inutile sottolineare le
espressioni dei passeggeri presenti, assai solidali con noi e disgustati dalla
prova di arroganza. Ho alle spalle 18 anni nelle Forze armate, 11 di servizio
in Alitalia e mi sento definire farabutto per aver fatto rispettare le leggi
anche a un membro del Parlamento! Roberto Ripamonti roberto.ripamonti@
fastwebnet.it Saremo naturalmente lieti di pubblicare la risposta della
senatrice che si riconoscerà in questa lettera.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Spettacoli e Società
Pagina 10247 Televisione. Al via domenica su Canale 5 il reality col gossipparo
fidanzato con Belen La Fattoria, un po' fuga e un po' azzardo Televisione.. Al
via domenica su Canale 5 il reality col gossipparo fidanzato con Belen In
Brasile Corona («Non da latitante») e l'ex giocatore Baldini --> In Brasile
Corona («Non da latitante») e l'ex giocatore Baldini Marco Baldini ha detto di
no a Fiorello e a Sky, Daniela Martani uscita dal Grande Fratello per non
perdere il posto da hostess in Alitalia si è trovata
disoccupata e non si è fatta sfuggire una seconda occasione tv importante,
Fabrizio Corona ha due processi giudiziari in corso e prima di inaugurare la
panetteria appena comprata a Milano va a cimentarsi come contadino. Sono alcune
delle braccia recuperate all'agricoltura, che dal Brasile daranno vita alla
quarta stagione della Fattoria , il reality Endemol in onda la domenica su
Canale 5 dall'8 marzo con la conduzione di Paola Perego e Mara Venier inviata
speciale nella fazenda in cui i protagonisti si improvviseranno braccianti.
«Sarà dura: non sarà un gioco», dicono da Canale 5. Sono dodici concorrenti,
più o meno noti, alle prese, dopo un breve ambientamento con uno stile di vita
rudemente agreste. Ci sono poi la contessa Marina Ripa di Meana, Ciro Petrone (
Gomorra ), Marianne Puglia, Morena Zapparoli Funari, Linda Batista, Carla Velli
(ex tronista), Rocco Pietrantonio (giovanissimo fidanzato di Lory Del Santo),
Riccardo Sardonè, Tony Sperandeo e Barbara Guerra. Dal canto suo, Fabrizio
Corona, professione agente e fotografo dei vip, al centro dello scandalo
Vallettopoli, non ha dubbi: «Voglio far vedere quello che sono, la gente mi
conosce dai giornali ma non sa chi sono veramente. Voglio mostrare il mio
essere divertente, simpatico e anche un po' pazzo. Sono pronto a mettermi in
gioco e questo reality per me è tutto tranne che una fuga, anche se vado in
Brasile dove come è noto non ti estradano mai», dice scherzando. Ma intanto, un
paio di giorni fa, il Gup di Torino Emanuela Gai lo ha rinviato a giudizio. È
accusato di estorsione e violazione della privacy e di aver preteso 25 mila euro
dal calciatore della Juventus David Trezeguet perché non venissero pubblicate
immagini che ritraevano il bianconero all'uscita di una discoteca in compagnia
di una ragazza. «Mi dispiace solo separarmi dalla mia fidanzata Belen, ma la
proposta di far parte della Fattoria mi intrigava troppo e poi ci tenevo a
recuperare il rapporto con Mediaset». Corona anticipa che «non starò via per
tanto tempo, qualche puntata e poi torno, altrimenti rischio di vincere. Non
vedo l'ora di conoscere Marina Ripa di Meana, il suo film I miei primi 40 anni
è un sexy cult per me. La mia vita è un reality da sempre, non potevo finire
che qui, per me sarà davvero un piacere». Eppoi annuncia: «Entro due anni sposo
Belen Rodriguez. È grande. È la showgirl più brava che ci sia in Italia al
momento: è bellissima, canta bene, sa ballare, è sorridente, spiritosa e
soprattutto spontanea, mai finta. Non c'è nessuno come lei in tv», dice
Fabrizio. E spiega: «È un amore travolgente. Belen è solare, allegra,
bellissima. Ci raggiungiamo tutte le sere, o andiamo via insieme da Milano
quando c'è l'occasione. Alla fine riusciamo a vederci tutti i giorni». Altro
protagonista, altra scena. In casa Baldini fervono i preparativi per la
partenza di Marco. «Fiorello, mio compagno di lavoro e mio migliore amico, farà
un gruppo di ascolto, non perderà una battuta e già so che mi massacrerà nello
spettacolo che farà dal Gran Teatro di Roma», racconta Marco Baldini, un
passato da dj e una dipendenza, vinta con grande fatica, dal gioco d'azzardo.
«Ho preferito scegliere di partecipare al reality La Fattoria piuttosto che
andare a Sky con Fiorello, perché quello è proprio un suo show e io più che
spalla sarei stato marginale. Alla Fattoria farò vedere chi sono, specie a
pettinare le galline e non è escluso che al rientro faccia un salto da
Fiorello. Non c'è nessuna polemica con lui». Uscita da una porta rientra
dall'altra Daniela Martani, l'ex hostess di Alitalia licenziata per la partecipazione al Grande Fratello . «Mediaset
e Endemol mi hanno dato possibilità di tornare subito in tv e farmi apprezzare.
L'Alitalia? Voglio riprendermi il mio posto, gli avvocati mi hanno detto
che tra un paio d'anni la situazione si potrebbe recuperare». E intanto
la bruna Daniela continua a far parlare di sé il mondo del gossip per la sua
liaison (vera?, finta?) con Massimo Giletti.
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Le Ferrovie
auspicano «un più sereno e corretto rapporto di concorrenza» con Alitalia sulla tratta Roma-Milano e replicano all'amministratore delegato
della compagnia aerea, Rocco Sabelli, che qualche giorno fa aveva parlato di
«ruolo ambiguo» delle Fs. In una nota, il gruppo Fs annuncia che «si riserva di
utilizzare ogni strumento nelle opportune sedi per la tutela della propria
immagine». È l'ultimo capitolo di uno scontro che va al di là della
schermaglia dialettica. Sulla Roma-Milano, Ferrovie evidenzia che «la
concorrenza è corretta e leale e legata allo sviluppo tecnologico e alle
strategie di impresa». Ogni riferimento a «sovvenzioni improprie da parte dello
Stato è del tutto incongruo e strumentale: i corrispettivi pubblici sono,
infatti, relativi ai servizi universali contrattualizzati, dai quali è esclusa
l'Alta Velocità - spiegano le Fs -. D'altra parte, la superiorità
tecnico-logistica del trasporto ferroviario raggiunta con l'Alta velocità
rispetto all'aereo è un fatto incontestabile, a prescindere dalla capacità
organizzativa e di vendita dei vettori aerei». Ferrovie aggiungono che «per
paradosso, l'affermazione di Sabelli "noi ci troviamo a dover competere
con un'azienda che non è un'impresa" fotografa una realtà oggettiva che di
fatto penalizza fortemente Fs, essendo questa una società pubblica soggetta a
regolamentazione propria delle pubbliche amministrazioni. Sabelli - si legge
nella nota di Ferrovie - non conosce, infatti, tetti ai compensi dei manager,
alle consulenze, alla pubblicità, non esplica gare pubbliche per l'acquisto
degli aerei e dei materiali e forniture, per formare partnership con i relativi
tempi e contenziosi presso i giudici amministrativi, non è soggetto al controllo
contabile dei giudici erariali e così via». Ferrovie ritengono che «in questo
ha ragione anche il presidente dell'Enac, Vito Riggio, quando dice che Fs è
dello Stato, ma non certamente con riferimento ai ritardi che vengono
attribuiti ai treni di Fs in maniera macroscopicamente errata». Nella nota si
ricorda che «i dati certificati sui ritardi medi a gennaio e a febbraio segnano
rispettivamente 4,9 e 4,4 minuti per treno. Si ricorda che i ritardi analizzati
da «Altroconsumo» e riportati da Sabelli si riferiscono ad un periodo
particolarmente critico dal punto di vista meteorologico» cioè quello delle
festività natalizie e dell'Epifania, «nel quale gli aeroporti di mezza Italia
erano chiusi per neve». Infine, secondo le ultime rilevazioni - concludono le
Fs - «il dato della soddisfazione dei clienti sull'Alta Velocità è al 90%,
mentre quella relativa agli Av Fast (cioè ai no-stop Roma-Milano) è addirittura
al 92%».
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
DALL'INVIATO ENZO
CIACCIO Pomigliano d'Arco. «Da troppo tempo la Fiat è abituata a sfruttare
finanziamenti pubblici per fare solo gli affari suoi. È tempo di dire basta. Lo
Stato non può lavarsene le mani. Deve intervenire. Ci aspettiamo che venga
imposto un accordo che salvi l'occupazione e avvii un processo di risanamento e
riconversione ambientale in grado di rivisitare i criteri di mobilità nel Paese
e i modi di produzione del mercato nazionale dell'auto». Paolo Ferrero, ex
ministro e ora segretario di Rifondazione comunista, punta alla vettura
ecologica per impedire che lo stabilimento Fiat di Pomigliano paghi ulteriori
prezzi alla crisi che incombe. Un'auto ecologica, all'interno di una
rivoluzione dei modi di spostarsi in Italia e nel mondo. Sala Borsellino
affollatissima, nella cittadina della cassa integrazione. Militanti da grandi
occasioni. Tensione alta. C'è Ferrero. E c'è Gianni Rinaldini, segretario Fiom
Cgil che già ha parlato agli operai durante la manifestazione e il corteo del
24 scorso, quello che ha riunito più di diecimila anime compresi i sindaci
della zona e i ragazzi delle scuole. «No a una Italsider due - ribadisce il
segretario Ferrero - no a ulteriori disastri. Fiat non può chiudere nessuno
stabilimento, tantomeno questo di Pomigliano. Se necessario va nazionalizzata.
Ci vuole l'intervento pubblico per un risanamento ambientale vero: non è
pensabile che esistano 50 milioni di abitanti e 30 milioni di vetture
circolanti e inquinanti in Italia». Antonio Santorelli, segretario del locale
circolo di Rifondazione, introduce per avvertire: «Come è possibile che
Pomigliano è a cassa integrazione e Melfi fa ore di straordinario? La Regione
Campania si muova e ci aiuti: finora è stata assente, anzi latitante». Poi va
al microfono Antonio Buonomo, operaio appena licenziato da Fiat: «Ogni secondo
mi sembra eterno. Mi chiedo: dove ho sbagliato? I dirigenti mi hanno sempre
lodato. Fino all'altro giorno. Non mangio da due giorni, scusatemi». È giovane.
Fatica a parlare. Inghiotte lacrime amare. Applausi, per lui. Mario di
Costanzo, della Fiom: «Sentirsi precari dopo vent'anni di lavoro fa stare male.
Chiediamo lo sciopero generale del settore auto, da Termini Imerese fino al
Lingotto. Come in Francia, lo Stato entri nelle quote di Fiat. Vetture medie e
piccole si producano in Italia e non solo nei mercati dell'Est». Massimiliana
Piro, di Legambiente, illustra progetti per auto termiche e taxi elettrici per
il Mezzogiorno. A Palermo già vive un esperimento pilota. Perchè no anche a
Pomigliano? Gianni Rinaldini è al telefono. «Mi hanno appena informato - spiega
- che due ore fa una multinazionale svedese della componentistica ha dichiarato
bancarotta. Ottomila dipendenti. Quasi mille in Italia. È un dramma epocale.
Abbiamo bisogno che la cassa integrazione sia prolungata. Anzi, raddoppiata».
La platea segue muta, attenta. E Rinaldini prosegue: «Il futuro Fiat deve
coinvolgere anche il governo. Ci vuole un negoziato. Che coinvolga la proprietà
Fiat. Che c'è di vero sulla presunta voglia di vendere?». E ancora: «Bisogna
definire un programma che punti sulle auto eco-compatibili. A metano,
elettriche, ibride. Va affrontato il salto tecnologico. Perciò c'è bisogno di
investimenti nella ricerca. Toyota è più avanti di tutti. E va aiutata anche la
componentistica, che in Italia dà lavoro a migliaia di unità. Puntiamo a una
manifestazione nazionale dei lavoratori Fiat. Sarà dura. E complicata.
Rovesciare la cultura dominante, che è quella dei furbi, non sarà semplice. La
nostra forza è l'unità». In sala si canta. «La gente come
noi non molla mai», intona il coro dei militanti. Si succedono gli interventi.
Un lavoratore Alitalia: «State uniti. Altrimenti si perde». Domenica si va allo stadio
con lo striscione. Oggi si sta in piazza dei Martiri a Napoli. Con Di Pietro.
( da "Quotidiano.net" del 06-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Il programma Endemol
prenderà il via domenica 8 marzo su Canale 5 con Paola Perego conduttrice
e Mara Venier inviata in Brasile. I concorrenti, più o meno noti, saranno
12
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'Fattoria' Da Fabrizio Corona alla hostess del GF Il programma Endemol prenderà
il via domenica 8 marzo su Canale 5 con Paola Perego conduttrice e Mara Venier
inviata in Brasile. I concorrenti, più o meno noti, saranno 12 Roma, 6 marzo
2009 - Marco Baldini ha detto di no a Fiorello e a Sky ("ma so già che
Fiore mi massacrerà"); Daniela Martani uscita dal Gf
per non perdere il posto da hostess in Alitalia si è
trovata disoccupata e non si è fatta sfuggire una seconda occasione tv;
Fabrizio Corona, che ha due processi giudiziari in corso, la mette così:
"Voglio far vedere quello che sono veramente e questo reality per me è tutto
tranne che una fuga, anche se vado in Brasile dove come è noto non ti estradano
mai. Mi spiace solo separarmi da Belen". Eccoli, in partenza per la
Fattoria, il reality Endemol in onda la domenica su Canale 5 dall?8 marzo con
Paola Perego e Mara Venier inviata. In tutto, più o meno noti, i concorrenti
sono 12: oltre ai citati, Marina Ripa di Meana, Ciro Petrone (Gomorra),
Marianne Puglia, Morena Zapparoli (vedova Funari), Linda Batista, Carla Velli,
Rocco Pietrantonio (fidanzato di Lory Del Santo), Riccardo Sardonè, Tony
Sperandeo e Barbara Guerra. FOTO: Tutti pronti per la partenzaMarina Ripa di
Meana: "Voglio rinascere" - Baldini al posto di Lele Mora Segnala ad
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condanne e 150 milioni di euro di risarcimento danni (7 commenti) 20:26:26 -
Non esiste al mondo che all'inizio di marzo si giochi all'aperto un match di
Coppa Davis in Italia. [...] Starace - Hrbaty si riprende domani20:05:04 - Ho
comprato tutti i vostri dvd e continuero' ad acquistarli ... Peccato che non mettiate
in vendita [...] Cosa c'è dietro i Dvd Gazzetta19:59:00 - Federico ma che vuoi
da scanagatta...suvvia è un giornalista...certo non voleva
"proteggere" grigo..[...] Giallo Seppi Fognini pronto19:54:35 - Ho
letto commenti un po' troppo duri sulla sconfitta della Pennetta.Ho visto in
streaming tutto il p[...] Giallo Seppi Fognini pronto19:30:34 - davvero un
ottimo lavoro, dapprima volevo bloccarmi dopo il DVD su Panatta e non comprare
quelli sul[...] Cosa c'è dietro i Dvd Gazzetta19:26:07 - La prossima volta
giochiamo d'inverno al TC Madonna di Campiglio.... almeno saremo sicuri che i
camp[...] Starace - Hrbaty si riprende domani19:02:36 - Semplicemente visto che
di gaffe si trattava, anche il sig.Scanagatta, da me stimato come
giornalist[...] Giallo Seppi Fognini pronto E' giusto che il nuovo presidente
dell'Aia Nicchi confermi Collina come designatore?Giusto ammettere i trans
nell'esercito, come in Spagna?De Rossi, Mourinho e Balotelli sono da
squalificare?Chi è il tuo modello di donna ideale?Mutui agevolati per le coppie
gay, sei d'accordo?E' il momento adatto per discutere una riforma delle
pensioni?Si può parlare di 'prostituzione intellettuale' contro l'Inter, come
sostiene il tecnico Mourinho?Hai paura di perdere il posto di lavoro?Da Dylan a
Gaber, i personaggi dello spettacolo come materia di studio a scuola. Cosa ne
pensi?Fonti rinnovabili, come l'eolico: una soluzione possibile ai problemi
energetici?La politica italiana ha bisogno di un ricambio generazionale?L'Inter
è favorita dagli arbitri?La Juve deve confermare Ranieri?Auto elettriche a
noleggio in città: ti piace l'idea?Franceschini propone un assegno ai
disoccupati, sei d'accordo? La foto del giorno Carolina e Alex: amore dallo
sport alla passerella La coppia Kostner-Schwazer nel parterre di Roberto
Cavalli alle sfilate milanesi. Lo stilista toscano disegna i colorati e
sensuali abiti della pattinatrice più amata d'Italia RICERCA ANNUNCI Archivio
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( da "Repubblica, La" del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina IX - Napoli
Di Pietro riparte dagli operai Piano della Regione: fondi per trentamila
cassintegrati Integrazioni di reddito in busta paga e contributi per pagare
affitti e mutui PATRIZIA CAPUA Antonio Di Pietro ascolta l´intervento di
Antonio Buonomo, operaio del montaggio alla Fiat di Pomigliano. è uno dei
quattro contratti a tempo determinato scaduti il 3 marzo, non rinnovati. Il
giovane operaio piange, con la lettera di licenziamento in mano e dice: «Mai un
giorno di assenza, né di malattia, dopo 3 anni, mi ritrovo fuori e non so
perché». Il presidente di Italia dei valori prende nota. Parlano gli altri, quelli di Alitalia servizi, Atitech, Tirrenia, Magneti Marelli, Selfin Ibm. Nella
sala di un albergo di Chiaia, ecco un ampio spaccato della crisi industriale in
Campania, con lavoratori e sindacalisti di aziende a un passo dal baratro.
Intanto la giunta campana mette in campo altri 76 milioni di euro per il piano
anticrisi, che si aggiungono ai 92 milioni già stanziati in queste
settimane per aiutare 30 mila cassintegrati dell´auto, tessile, calzature,
agrindustria, chimico, e i precari. In totale sono 168 milioni di euro. Di
Pietro definisce questo incontro, che ha preceduto la manifestazione in piazza
dei Martiri, a Napoli, il "battesimo" del nuovo corso dell´Italia dei
valori. «Vogliamo assumere il lavoro come battaglia - annuncia - ribalteremo
l´agenda parlamentare. Loro vogliono discutere per due settimane se pubblicare
o no le intercettazioni telefoniche. Noi diciamo: ma chi se ne frega». Domina
la Fiat Auto di Pomigliano d´Arco. «Non si deve finanziare la Fiat - dice Di
Pietro - perché superi la crisi, ma perché mantenga le attività del territorio.
Pomigliano è lo stabilimento più nuovo e moderno e rilanciarlo è nell´interesse
dell´economia del Paese». Le tute blu che lunedì tornano in fabbrica per 5
giorni di lavoro, preparano nuove forme di lotta, forse uno sciopero. Negli
aiuti della Regione, per la Fiat sono interessati gli stabilimenti di
Pomigliano e Pratola Serra, e le aziende dell´indotto. I cassintegrati avranno
da aprile in busta paga un´integrazione di 350 euro e di 240 euro nei mesi
successivi, che porterà il loro reddito a 1100 euro. «L´intervento - ha
spiegato l´assessore Corrado Gabriele - porterà la cig all´80 per cento del
salario» Comincerà la formazione di 200 ore retribuite con 2000 euro netti,
fino a dicembre. Gabriele avverte: «da giugno ci vorrà un nuovo finanziamento»
Contributi per 45 milioni ai lavoratori in difficoltà per rinegoziare mutui già
contratti, sostenendo il pagamento degli interessi delle rate di mutuo. Cinque
milioni, in bonus fino a 2000 euro all´anno, vanno alle famiglie di
cassintegrati o licenziati che non ce la fanno a pagare l´affitto. Si prevedono
26 milioni per i servizi sociali, quattro in voucher formativi per i precari
della scuola e contributi per il pagamento delle rette degli asili nido (fino a
200 euro mensili) e servizi di assistenza domiciliare per anziani oltre i 65
anni.
( da "Repubblica, La" del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 23 - Economia
L´asse Caltagirone-Alemanno spiazza anche Palazzo Chigi e rischia di far
saltare gli affari Eni Un patto tra sindaco e costruttore e l´Acea diventa
nemica dei francesi Da Parigi definiscono il sindaco di Roma una "prothèse
politique" Qualcuno ricorda i tempi andati della frase "A Fra che te
serve" di epoca andreottiana ALBERTO STATERA Torna epidemico il «mal
franzese», con annessa la difesa dell´italianità. La scalata alla Bnl, l´Alitalia, i transalpini di Mediobanca a Milano e delle Generali a
Trieste. E adesso il pasticcio dell´Acea. In un ruolo o nell´altro, vuoi come
cuciniere vuoi come commensale, quasi sempre c´è in mezzo lui: Francesco
Gaetano Caltagirone, l´ingegnere collezionista di giornali, di banche, di aree
edificabili, di autostrade, di appalti, di busti di imperatori romani,
di monete antiche. E di euro moderni. Quest´ultima è la collezione più
pregevole, stimata tra i 2 e i 3 miliardi di liquidi. Stavolta, l´ottavo re di
Roma, fa coppia con Gianni Alemanno, sindaco pro tempore della capitale,
partner alquanto sprovveduto nei cunicoli dell´alta finanza: «Totale
inadeguatezza dell´azionista pubblico», dice il presidente della Provincia di
Roma, Luca Zingaretti. Alemanno l´ha combinata grossa con i francesi, che oggi
da Parigi non riescono a dire altro che sono «en colère», per intendere assai
incazzati. Azionisti al dieci per cento, secondi dopo il Campidoglio di una
società quotata in Borsa, il sindaco li ha trattati come intrusi, indegni di
essere informati di cambi di strategia e di management. Non in una logica di competenza,
ma di clientela alla romanesca. Per lasciare il campo al terzo azionista
Caltagirone, che ha messo insieme oltre il 5 per cento. Il sindaco? Una
«prothèse politique», hanno biascicato quando hanno saputo del cambio di
amministratore delegato per mettere i famigli dell´ingegnere, il collezionista
che a Milano siede in Mediobanca con Vincent Bollorè e a Trieste col grande
vecchio Antoine Bernheim, i francesi «difensori dell´italianità». Sembra che
anche a Palazzo Chigi abbiano digerito piuttosto male le sfuriate prima di Jean
Louis Chaussade, rappresentante di Gaz de France, reiterate poi a Parigi dal
presidente Gérard Mestrallet, in genere uomo di poche e misurate parole. Ma
come? Berlusconi si sbatte per smentire le gaffe su Carlà, dopo il patto nucleare
di Roma con Sarkozy, e quei due si permettono di organizzare un ribaltone
antifrancese all´insegna dei famigli politico-affaristici, magari per qualche
subappalto all´azienda del nuovo presidente succeduto a Fabiano Fabiani, quel
Giancarlo Cremonesi, ex presidente dei costruttori romani, che fa lavori per
conto della società che presiede. Per di più mettendo in campo come nuovo
amministratore delegato Marco Staderini, collezionista di cariche, uomo di
fiducia di Pierferdinando Casini, marito di Azzurra e quindi genero
dell´ingegnere, presentato dal consigliere di Acea Massimo Caputi, figlio di
Onofrio, piccolo ras dei cantieri in Abruzzo, da sempre uomo di mano
caltagironiano. I due sono detti il gatto e la volpe, anche per gli interessi
comuni in società immobiliari. Non si fa così neanche nell´ultima Srl di
Frosinone, figurarsi in una delle più grandi aziende del Centrosud, con ricavi
per 2,2 miliardi e utili per 115 milioni. Viste le reazioni e il crollo del
titolo in Borsa, Alemanno, che mastica poco di buone maniere finanziarie, pare
che sia alquanto in ansia, al punto di chiedere sostegno a Luca Cordero di
Montezemolo. Convinto che i giornali vadano usati, ha chiesto la comprensione
del Sole-24 Ore. Ma figurarsi se Montezemolo o il foglio di Confindustria si
appassionano a una vicenda così cheap. Resta da capire, se non il disegno di
Alemanno, che probabilmente è stato irretito in una partita di cui non ha ben
valutato i contorni, quello dell´ottavo re di Roma. Un disegno di grandeur che,
conquistando Acea a danno dei francesi, vuole allineare, accanto alla superba
liquidità, al Monte dei Paschi, di cui è vicepresidente, a Mediobanca e alle
Generali, di cui è socio importante, un grande operatore dell´energia, magari
per fare sinergia con le sue imprese di costruzioni in vista della stagione di
costruzione di nuove centrali? O più banalmente il controllo di un feudo ricco
di appalti e subappalti per sé, gli amici e gli amici degli amici? L´uomo dice:
«Se si eccepisce il blasone la cosa non mi tocca». Ma racconta chi lo conosce
bene che in realtà crede di avere una missione: il riscatto dal suo nome,
rispetto a quelli di Gaetano, Camillo e Francesco, i cugini figli di zio
Ignazio, che ai tempi andreottiani e dello scandalo Italcasse misero l´Italia a
ferro e fuoco. «A Fra´ che te serve? », sussurrava il cugino Gaetano al braccio
destro di Andreotti, Franco Evangelisti. Allora era Andreotti, oggi è Alemanno.
E l´operazione Acea, per l´esecuzione, fa proprio ricordare quei tempi andati.
Il siluramento dell´amministratore delegato Andrea Mangoni, rischia tra l´altro
di avere effetti anche sui rapporti tra i francesi e l´Eni. Mangoni lavorava a
un accordo per cui Suez-Gdf avrebbe conferito la rete gas di Roma ad Acea in
cambio del diritto a gestirla attraverso una joint venture. «Con la sciagurata
operazione in corso si rischia seriamente che le trattative tra Acea e i
francesi saltino, portando a conseguenze gravi anche sui rapporti tra Suez-Gdf
ed Eni», prevede il senatore Lucio D´Ubaldo, membro democratico della
commissione Finanze del Senato, che su tutta la vicenda sollecita un´inchiesta
della Consob. Ma non basterà a fermare le azioni giudiziarie degli azionisti
francesi. Da Parigi, ancora un po´ esterrefatti, giurano che loro saranno in
Italia con o senza Acea. Caltagirone e Alemanno, se vogliono, se la prendano
pure. Ma sarebbe un miope disegno. Perché - dicono - senza di noi quell´azienda
è svuotata, può aspirare solo al cabotaggio e far crescere il potere di una
cordata affaristico-politica, che, come sempre, centra il suo business
privilegiato sui suoli e sugli appalti pubblici. Fallito il modello
veltroniano, «a Roma ci vuole grande discontinuità», proclamò Caltagirone
quando, dimessosi da sindaco Veltroni per l´avventura del Partito democratico,
egli corse a schierarsi con Alemanno. Aggiunse poi che con Berlusconi (e
Alemanno) gli italiani avevano finalmente la percezione di essere governati.
Finalmente le azioni si sarebbero contate e non pesate come voleva Enrico
Cuccia. I francesi, che forse non sanno di Cuccia, dicono che oggi in Italia le
azioni non si contano, ma si pesano. Sulla bilancia di un sindaco.
( da "Repubblica, La" del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 23 - Economia
In Campania dalla Regione integrazione ai lavoratori in cassa Ai dipendenti
della Tod´s un bonus di 1.400 euro ROMA - Trecento cinquanta euro in più al
mese ai cassaintegrati campani. E un premio di 1400 euro lordi per i dipendenti
Tod´s. Provvedimenti per venire incontro ai problemi dei lavoratori pressati
dalla crisi, sono stati presi ieri dalla giunta regionale della Campania e dal
gruppo di Diego della Valle. Che riconoscerà per il 2009 il bonus ai dipendenti
delle unità produttive: «In un momento così preoccupante per l´economia
mondiale - spiega la società - riteniamo di dare un segnale concreto e
immediato di solidarietà e di ringraziamento per il lavoro svolto dai nostri dipendenti
e per il loro attaccamento ai valori del gruppo». Dopo l´intervento (dieci
milioni l´anno) a favore di chi ha perso il posto e non ce la fa a pagare il
mutuo della prima casa, annunciato dal presidente della Regione Lazio Piero
Marrazzo, la giunta della Campania ha messo in cantiere progetti di sostegno
alla cassa integrazione e ai precari che coinvolgeranno 30mila lavoratori.
Finanziati con 92 milioni di euro stanziati nelle scorse settimane, i progetti
cominceranno dall´inizio di aprile e prevedono 350 euro da sommare alla cassa
integrazione degli operai Fiat e di altre aziende in crisi (tra cui Az e
Atitech) portando il loro reddito a circa 1.100 euro. L´intervento riguarda
12.000 lavoratori tra Fiat Pomigliano (4.500), Pratola Serra (2.500) e il
bacino del primo livello dell´indotto Fiat, oltre a 8.000
tra l´indotto Alitalia, aziende dei settori tessile e calzature, agrindustria, chimico
e turismo. «A questi 20mila - ha spiegato l´assessore regionale al lavoro,
Corrado Gabriele - si aggiungono 10.000 lavoratori atipici, co.co.pro e
interinali in uscita dal sistema produttivo». L´integrazione arriverà
attraverso l´Inps ad aprile e maggio. Poi i cassaintegrati cominceranno un
percorso di formazione che proseguirà fino a dicembre. (c. a. b.)
( da "Repubblica, La" del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 25 - Economia Strana lite Alitalia-Fs
entrambe viaggiano con benzina di Stato Le strategie del governo Usa sulle
banche insolventi non si stanno rivelando efficaci. Ora bisogna fare in modo
che questi istituti operino sotto la guida di un nuovo management Lo
stucchevole siparietto di accuse tra Rocco Sabelli («le Fs ci fanno concorrenza
con i soldi dello Stato») e Mauro Moretti («falso, faremo causa») è un
po´ come la storia del bue che dà del cornuto all´asino. Tanto Alitalia quanto le Fs viaggiano ancora grazie a carburante
garantito dai contribuenti: i treni con i trasferimenti dello Stato, gli aerei
grazie ai generosi interventi pubblici varati dal governo Berlusconi per
favorire la vendita alla Cai. Ai passeggeri-finanziatori interessano solo due
cose: che Fs (pendolari inclusi) e Alitalia viaggino
in orario e non si approfittino dei sostanziali monopoli per far decollare i
prezzi. Solo quando entrambe le condizioni saranno rispettate, i loro vertici
potranno esercitarsi nella nobile arte della polemica. Ettore Livini [BELGIO al
bivio dell´auto] Il governo belga ha scartato la proposta del ministro delle
Finanze di introdurre un bonus per l´acquisto di auto nuove, temendo il
dissesto dei conti pubblici. Ma un rivenditore di auto di Anversa, Karel
Cardoen, sta dimostrando che il calcolo è forse sbagliato. Cardoen l´anno
scorso ha registrato vendite record grazie al regalo di una seconda auto
all´acquisto di una vettura di un certo valore. Quest´anno ha offerto un buono
di 2.500 euro all´acquisto di un´auto nuova e ha venduto il 52% in più (a
febbraio). «Come facciamo? Semplice - spiega - andiamo in Spagna dove
l´invenduto è enorme e acquistiamo a un ottimo prezzo gli stock giacenti».
Secondo Cardoen un bonus governativo aiuterebbe tutti. «Lo Stato incasserebbe
l´Iva, le imposte di circolazione e gli introiti fiscali di tutto il comparto».
Andrea Bonanni
( da "Messaggero, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Sabato
07 Marzo 2009 Chiudi Ieri nuovo vertice in Francia fra i top manager delle due
compagnie per mettere a punto la collaborazione Alitalia-Air France,
l'ok di Bruxelles Possibile cda il 24 marzo con la cooptazione dei tre uomini
di Parigi
( da "Messaggero, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Sabato 07 Marzo 2009
Chiudi ROMA - La Commissione Antitrust europea ha dato il via libera all'alleanza tra Alitalia e Air France. E per martedì
24 marzo il consiglio della compagnia aerea presieduto da Roberto Colaninno
potrebbe cooptare i tre rappresentanti del vettore parigino - il presidente
Jean-Cyril Spinetta, il numero uno di Klm Peter Hartman e il cfo Bruno Matheu -
a condizione che siano stati versati i 322 milioni dell'aumento di
capitale già deliberato. L'organismo comunitario guidato da Neelie Kroes,
responsabile per la concorrenza, secondo quanto risulta a Il Messaggero,
avrebbe rilasciato ieri l'autorizzazione all'ingresso di Air France col 25%.
L'Europa ha rilevato che l'alleanza non costituisce una concentrazione soggetta
ad autorizzazione, perchè non c'è acquisizione di un controllo nemmeno
congiunto da parte dei francesi. Incassato l'ok della Ue, bisognerà compiere
altri due passaggi formali presso le autorità antitrust di Germania e Austria
dove la legge prevede che debba essere autorizzata la compatibilità con la
concorrenza per l'acquisto di una partecipazione del 25%. Ma queste due
istruttorie vengono definite meramente formali e comunque prive di sorprese,
per cui di fatto Alitalia-Air France potrà decollare a
fine mese. Nel frattempo, però, i vari organismi previsti dal partnership
agreement sono già al lavoro. Ieri si sarebbe tenuta a Parigi, una riunione
dello Steering board, formato da tre senior executives, cioè manager di primo livello
per parte. Per Cai avrebbero preso parte Giorgio Callegari, capo delle
strategie, Andrea Stolfa, capo del marketing e del network e il cfo Paolo
Amato. Lo Steering board è il secondo organo per importanza dietro il Ceo
Committee - costituito dai due capi azienda - e davanti al Partnership manager
e al Working Teams. Si sarebbe discusso come dare incisività alle strategie
commerciali di Alitalia cercando di migliorare il
budget 2009. La previsione fissa a 3,452 miliardi i ricavi attesi, inferiori di
769 milioni dalle stime del piano Fenice (4,191 miliardi). Questo perchè
dovrebbe calare di 870 milioni l'introito dei ricavi da passeggeri (2,867
miliardi invece di 3,737 miliardi). La stima di quest'anno presentata da Rocco
Sabelli all'ultimo consiglio, prevede un risultato in perdita di 249 milioni,
migliore di 61 milioni rispetto al deficit del piano originario (310 milioni).
Il miglioramento avverrà grazie all'azione sui costi e alla coincidente
flessione del prezzo del fuel (carburante) che nel budget è stato calcolato a
55 dollari al barile contro i 128 dollari del piano: 701 milioni invece di
1,244 miliardi. Sui costi, Sabelli pensa di risparmiare 25 milioni su quelli di
manutenzione, 71 milioni sui costi degli equipaggi anche se stima di doverne
spendere 72 milioni in più per il personale di terra. Complessivamente l'azione
di contenimento dei costi dovrebbe fruttare un risparmio di 631 milioni (da
4,302 miliardi del piano a 3,781 miliardi del budget). L'ebitdar, una voce
equivalente al cash flow operativo, a fine anno dovrebbe migliorare di 19
milioni, dai 90 stimati nel piano originario ai 109 milioni stabiliti nel
budget. r. dim.
( da "Corriere della Sera" del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Spettacoli - data: 2009-03-07 num: - pag: 46 categoria:
REDAZIONALE Il personaggio «Lavoro con amici, sono un'accanita spettatrice di
reality» Sonia (Bonolis) debutta in tv: è opinionista alla «Fattoria» «I miei
ultimi libri di studio erano sul Grande Fratello» «Per ora non penso
all'emozione, stare con Paolo aiuta, mi ha passato la forza: è come il fumo
passivo» MILANO — Che fa, ruba il lavoro a suo marito? «Assolutamente no — ride
—, è un gioco, mi è arrivata la richiesta di Paola che è una cara amica e visto
che sono un'accanita spettatrice di reality da sempre ho accettato volentieri».
Sonia Bruganelli, moglie di Paolo Bonolis, dopo 13 anni dietro le quinte mette
i suoi occhi azzurri davanti alla tv. Debutta come opinionista della
«Fattoria», il reality condotto dalla Perego su Canale
( da "Manifesto, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
IL CASO Il trozkista
Ferrando: aziende e banche ai lavoratori, io l'avevo detto, vedrete che
risparmio «Nazionalizzazioni? Sì, ma quelle vere. E senza indennizzi «Hanno
sdoganato il termine 'nazionalizzazioni'? Bene. Allora facciamole sul serio.
Non le regalìe alla Tremonti, o in grande alla Obama. Nazionalizzia- Daniela
Preziosi ROMA «Hanno sdoganato il termine 'nazionalizzazioni'? Bene. Allora
facciamole sul serio. Non le regalìe alla Tremonti, o in grande alla Obama.
Nazionalizziamo la proprietà delle banche in crisi, ma sotto il controllo dei
lavoratori e senza indennizzi ai proprietari, che sarebbero ridicoli, con tutti
i soldi che si sono presi fin qui». Che la crisi, qualunque crisi, si affronti
con massicce dosi di socialismo, Marco Ferrando, leader trozkista del Pcl, l'ha
sempre detto. Ora che di 'nazionalizzazioni' parlano un po' tutti e molto a
sproposito, rilancia: con una campagna per le nazionalizzazioni, che ha già il sì di cento delegati operai, dalla Cub Alitalia alla Sdl della Fiat di Cassino, ma anche di dirigenti Fiom, Cgil
e Rdb. Ferrando, una provocazione. Neanche un po'. Una soluzione seria, certo
più seria di mantenere ai vertici delle aziende e delle banche i manager e i
piani che le hanno mandate alla malora. E non mi si dica che è una
proposta radicale o ideologica: radicali sono i licenziamenti e la valanga che
abbatte sui lavoratori, ideologica è la scelta delle classi dominanti di
nazionalizzare perdite e debiti. Scusi, ci riprovo: le sembra una proposta
realista? Scusi, ho il senso della realtà e quello del ridicolo, non è che
lancio la proposta a Berlusconi. La lancio fra i lavoratori, che sono realisti
sempre, soprattutto quando ricevono le lettere di licenziamento. E, com'è
successo in Francia, ora dicono 'licenziamo chi ci ci licenzia'.
Realisticamente, Lenin diceva: le riforme sono un sottoprodotto della lotta
rivoluzionaria. Com'è successo nelle grandi stagioni di lotta, se c'è una
speranza di ottenere qualcosa è quando i padroni rischiano di perdere tutto.
Però proprio grazie alle 'finte' nazionalizzazioni che tappano buchi e evitano
catastrofi, non sembra che siamo in una fase in cui gli imprenditori rischiano
di perdere tutto. Per favore evitiamo le caricature: noi andiamo fabbrica per
fabbrica, banca per banca. Nelle nostre piattaforme ci sono le rivendicazioni
che i lavoratori decidono in ciascuna lotta. Ma come diceva il manifesto dei
comunisti, non nascondiamo i nostri obiettivi. Questa nostra proposta libera
enormi risorse e le dirotta nella difesa del lavoro. Mille euro di indennità,
assunzione per i precari: altro che il miniassegno di Franceschini. Fra i
leader della sinistra qualcuno è d'accordo? Ci rivolgiamo a tutte le
organizzazioni dei lavoratori, e anche a tutte le sinistre: uniamo le forze per
una battaglia anticapitalista a difesa del lavoro. Poi se penso a Vendola, o a
Ferrero, mi chiedo come fanno a aderire: hanno partecipato alle enormità di un
governo organico alle banche. E ora, anziché fare un il bilancio delle
responsabilità contro i lavoratori, continuano imperterriti a preservare le
collocazioni di governo, persino nelle situazioni più impresentabili . Neanche
la disfatta riesce a riformarli. Né il fatto che il Pd nel frattempo li vuole
distruggere.
( da "Manifesto, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
LA PIRAMIDE DEL
CAVALIERE Gabriele Polo Nella dissipazione individuale delle esistenze ci sono
tanti modi per affrontare la grande crisi e provare a sopravvivere. Uno è
quello scelto da una numerosa famiglia torinese che ha risolto in rissa e dieci
arresti la contesa eredità della nonna, una catenina d'oro: soluzione
sentimental-pauperistica. Altro modo è quello di un trentenne italiano che a
Milano ha rubato 50 euro a una studentessa, non prima di averla virilmente
violentata nel bagno di un supermercato: soluzione maschil-consumistica. Una
terza «via d'uscita» è l'idea degli industriali romani che propongono al
sindaco Alemanno un sistema di telecamere a tappeto per sorvegliare l'intera
città: soluzione securitar-produttivistica. E, poi, c'è chi vola più alto, chi
maneggia bilanci a molti zeri, illusionismi da giocolieri e potere
incondizionato: il presidente del consiglio, l'on. Berlusconi. Con la consueta
pratica degli annunci, ieri il premier ha fatto sbloccare dal Cipe un po' di
miliardi per le grandi opere che fin dai tempi delle lavagne di Vespa
costituiscono - con barzellette e canzonette - uno dei suoi piatti forti. In
buona parte denari già stanziati, cui ha aggiunto qualcosa soprattutto per
avviare i lavori della piramide con cui intende passare alla storia, il ponte
sullo stretto di Messina. Poco importa che sia un progetto che non regge (e non
solo ambientalmente), che sarebbe una «cattedrale nel deserto» (prima e dopo,
il nulla o quasi), né che l'avvio dell'opera non servirà
economicamente a nulla (ma dallo sperpero Alitalia in poi
tutto è lecito). Quel che conta - per il premier - è solo l'annuncio, gli
sprechi conseguenti sono secondari. Siamo dentro una crisi che nutre spavento e
incertezza, lo sa chiunque fa i conti della spesa, nonostante le rassicurazioni
dell'on.Berlusconi. Non abbiamo ancora le file di disoccupati o le
frotte di informatici e manager alla ricerca di un posto da elettricista che in
soli quaranta giorni hanno fatto imbiancare i capelli di Barack Obama. Ma solo
perché qui da noi i più se ne stanno chiusi in casa a deprimersi di fronte alla
tv. Non avendo nessun posto di fronte al quale mettersi in fila. Eppure il
governo continua allegramente ad alternare promesse, de profundis,
rassicurazioni. Il suo obiettivo è la cortina di fumo, dietro cui gestire per
via autoritaria - nei palazzi, nelle strade, nei parchi, nelle periferie
cittadine - un rancoroso disseminarsi di conflitti individuali o di gruppo.
Proponendosi come moderno feudatario che fa sfogare il disagio di chi teme di
cadere in basso su chi in basso già si trova. O, più semplicemente, nella
tradizione della forza che si fa diritto, su chi è più debole; materialmente,
culturalmente, persino fisicamente più debole. Le tante catenine d'oro in forma
di appalti che l'on. Berlusconi butterà giù da un ponte impossibile, rendono
più umana e comprensibile persino una stupida rissa di famiglia per il ciondolo
della nonna. Almeno quello esiste davvero e porta con sé un minimo di affetto.
( da "Stampa, La" del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Via libera ai
cantieri Un piano da 17 miliardi [FIRMA]ALESSANDRO BARBERA ROMA Alcune opere
attendevano da tempo il via libera, altre tornano sul tavolo del Consiglio dei
ministri dopo essere state bloccate: su tutte l'ormai mitologico Ponte sullo
stretto di Messina, quello che un giorno (forse) unirà Scilla a Cariddi. In
tempi di vacche magre, per il premier e Giulio Tremonti trovare una sintesi fra
le mille opere da rifinanziare è stata un'opera faticosa. Dopo due mesi di
trattative fra ministri e con gli enti locali, alla fine il Cipe - comitato
interministeriale per la programmazione economica - ha dato il via libera ai
progetti per 17,8 miliardi di opere pubbliche fra fondi pubblici - in tutto 9,7
miliardi - e privati. Confermati gli 800 milioni per il «Mose» di Venezia,
arrivano i via libera a diversi progetti stradali: dalla Pedemontana lombarda
alla Brebemi, dal nodo di Perugia a nuovi fondi per l'ampliamento della Salerno
Reggio-Calabria. Quattro opere saranno finanziate esclusivamente con fondi privati:
l'asse autostradale della Cisa, la Brescia-Padova, la Cecina-Civitavecchia (già
deliberata prima di Natale) e la tangenziale est di Milano. Arriva invece un
miliardo e mezzo dello Stato per le opere connesse all'Expò del
( da "Giornale.it, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Ancora un breve post
sulla crisi economica. Obama ha trovato la soluzione per far ripartire il
credito: chiede aiuto agli hedge funds e ai fondi di private equity offrendo
loro condizioni di estremo favore: potranno accumulare profitti
illimitatamente, ma con ampie garanzie statali in caso di perdita. L'accordo è
legato ai cosiddetti "talf", come spiego in questo articolo e prevede
l'esborso da parte dello Stato di altri mille miliardi di dollari. Capito il
progressista Obama? Chiede aiuto e protegge gli speculatori. Questa sì è vera
giustizia.. PS Intanto il totale degli interventi varati dal governo Usa
raggiunge l'astronomica cifra di 3,5 trilioni di dollari ovvero 3500 miliardi
di dollari. Il debito Usa è ancora sostenibile? Attenti al dollaro, rischia il
tracollo. Scritto in banche, capitalismo, crisi, progressisti, era obama,
globalizzazione, economia, gli usa e il mondo Non commentato » (Nessun voto)
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Invia questo articolo a un amico 05Mar 09 E' ora di lasciar fallire le banche.
In un'intervista che mi ha concesso, Arthur C. Brooks, presidente dell'American
enterprise institute, uno dei principali think tank conservatori, sostiene due
punti importanti: 1) a suo giudizio i piani di Obama anziché contrastare la
crisi finiscono per peggiorarla. 2) tentare di salvare tutti è impossibile ed è
inaccettabile che gli aiuti vadano soprattutto alla casta dei banchieri che
questa crisi l'ha provocata. Dunque visto che la recessione è inevitabile,
meglio adottare misure radicali e lasciar fallire le banche che non sono in
grado di resistere. Il punto più delicato è l'ultimo e dopo aver riflettuto a
lungo su questo tema, grazie anche ai vostri qualificatissimi contributi, mi
sono convinto che questa sia l'unica strada. L'entità del debito accumulato da
certe banche (soprattutto americane ma non solo) è tale, a causa dell'effetto
leva, da non poter essere coperto nemmeno dallo Stato. Dunque cercare di
tappare buchi, che in realtà continuano ad allargarsi, non avrà altra
conseguenza che trascinare l'economia reale nel baratro. E allora anzichè
creare "bad banks" o fondi con titoli tossici, bisogna rafforzare le
banche in salute e usare i fondi pubblici per trasferire a queste ultime le
attività fondamentali (e sane) di quelle in fallimento. Ci sarà uno choc e chi
detiene azioni o prodotti finanziarie delle banche cattive perderà il proprio
investimento, ma passato il trauma l'economia potrà riprendere su basi solide.
L'idea circola già da qualche settimana tra gli specialisti, ma mi sembra
l'unica soluzione plausibile. O sbaglio? AGGIORNAMENTO: la Banca d'Inghilterra
ha dato il via libera per stampare 150 miliardi di sterline da pompare nel
sistema finanziario. E' un gesto disperato. A questo punto vedo solo due
possibili conseguenze: l'operazione fallisce e la Gran Bretagna fila verso la
bancarotta o va in porto ma a un prezzo altissimo: l'iperinflazione. Scritto in
capitalismo, crisi, banche, era obama, globalizzazione, economia, gli usa e il
mondo Commenti ( 51 ) » (6 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading
... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia
questo articolo a un amico 04Mar 09 Quando Obama supplica il mondo. Obama non
vede l'ora di avviare una nuova distensione con la Russia, ampiamente
ricambiata, come spiego in questo articolo . Intanto invia due rappresentanti a
Damasco per riallacciare il dialogo con la Siria, interrotto dal 2005. Sotto
banco parla con l'Iran e, secondo indiscrezioni, anche con Hamas. Nei giorni
scorsi Hillary Clinton, a Pechino, ha dichiarato che i diritti umani sono
importanti, ma che l'economia lo è di più, avvallando così le repressioni del
regime comunista cinese. Con i Paesi arabi del Golfo la Casa Bianca è sempre più
conciliante, anzi accomodante e il presidente americano ha lanciato i primi
segnali di preudente disponibilità anche al regime cubano dei fratelli Castro.
La svolta è innegabile rispetto a Bush, ma proietta l'immagine di un Paese
ansioso, improvvisamente insicuro, che dopo aver perso la supremazia economia
teme di smarrire anche quella politica. E' come se Obama stesse supplicando il
mondo: è vero siamo in recessione ma se ci riconoscerete ancora lo status di
numero uno al mondo (e militarmente lo sono ancora), faremo i bravi con tutti.
Insomma, un'America con il cappello in mano che cerca di far dimenticare le
proprie debolezze. Ma basta la supremazia militare per giustificare lo status
di superpotenza? E il mondo ha davvero voglia di farsi guidare dagli Usa?
Scritto in globalizzazione, israele, era obama, democrazia, cina, gli usa e il
mondo, russia, medio oriente, islam Commenti ( 64 ) » (5 voti, il voto medio è:
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 01Mar 09 Ma Obama
combatte davvero le lobbies? I media di tutto il mondo hanno rilanciato il
discorso con cui Obama annuncia "di voler lottare contro le lobbies che
intendono ostacolare il suo piano economico". La retorica è quella di
sempre: "Questo è il cambiamento promesso agli americani" e giù
l'elenco delle riforme che i rappresentanti degli interessi particolari
intendono bloccare: "Alle assicurazioni non piacerà l'idea di dover
diventare più competitive per continuare a offrire la copertura medica», ha
detto Obama. «Anche le banche e chi ha concesso prestiti agli studenti per
iscriversi all'università non ameranno lo stop agli enormi sussidi a loro
accordati, ma così abbiamo salvato circa 50 miliardi di dollari per rendere i
college più finanziariamente accessibili». Allo stesso modo, ha detto Obama,
«le compagnie petrolifere non ameranno l'interruzione delle facilitazioni
fiscali per 30 miliardi di dollari, ma è così che possiamo permettere
all'economia delle energie rinnovabili di creare nuovi progetti e posti di
lavoro». La realtà, però, è molto diversa. Il presidente americano non ha
affatto combattuto le lobbies, le ha assorbite al governo. E l'esame sia bel
pacchetto di salvataggio del sistema finanziario sia del piano di rilancio lo
dimostra. Altro che riforme: Obama distribuisce soldi a pioggia. E tagli di
poche decine di miliardi di dollari sono irrisori rispetto a sussidi che
valgono migliaia di miliardi. Ma hanno una loro funzione mediatica: servono ad alimentare
il mito del cambiamento e dunque l'impressione che Obama stia davvero
trasformando l'America, tagliando con il passato. E' un'operazione di spin,
basata sull'illusione o, se preferite, sul raggiro. Con queste riforme
l'America non solo non cambia, ma rischia di accelerare il suo declino, perchè
elude ancora una volta il vero problema dell'economia Usa, che è sistemico. E
non sarà certo l'aumento dell'aliquota di un paio di percentuali ai ricchi a
sanare le casse dello Stato americano. Anche perchè di questo passo, alla fine
del 2010, di ricchi ne rimarranno davvero pochi. Non fatevi ingannare dai bluff
di Obama. Scritto in banche, capitalismo, crisi, spin, era obama, democrazia,
globalizzazione, economia, gli usa e il mondo Commenti ( 47 ) » (4 voti, il
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Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 24Feb
( da "Giornale.it, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
07-03-2009 -
Concutelli, l'uomo nero è fuori dal carcere 12-02-2009 - «Io, sindacalista,
difendo la scelta dell'azienda» 05-02-2008 - Alla Sapienza ecco il logo
satanico 31-01-2008 - Metro C, un capolinea «privato» 23-01-2008 - «Basta,
fermiamo il sacco di Roma» 11-01-2008 - L'informazione locale non può essere
pilotata dagli assessori 04-01-2008 - Parchi e poltrone, guerra ecologista
03-01-2008 - E la sanità è in cura da un inquisito 27-12-2007 - Chiude il
«Little friend» al Portuense: il «Pupino» Totti resta senza asilo nido
22-11-2007 - Amedeo contro i Savoia: «Una pretesa fuori luogo» 19-11-2007 - Le
baraccopoli? Tutte ancora in piedi 11-11-2007 - L?onorevole notte della Zenobi.
Ecco le prove delle sue bugie 11-11-2007 - «Noi romeni onesti assediati dai
nomadi» 02-11-2007 - Tor di Quinto, il parco-desolazione simbolo di quindici
anni buttati via 08-10-2007 - Multe, una supertassa subdola per i romani
01-10-2007 - «Questione romena», a sinistra doppio flop 30-09-2007 - Tre metri
sottoterra, i rifugi dorati dei boss 24-09-2007 - Rimpatri in Romania, un altro
bluff 17-09-2007 - Su Alitalia il
«buonismo» veltroniano non funziona 12-09-2007 - È un flop il condono agricolo
Inps 10-09-2007 - La tolleranza zero? Forse siamo sul set di «Scherzi a parte»
08-09-2007 - «Ho cacciato i rom, la legge dice così» 03-09-2007 - Rom, le
normative ci sono ma Veltroni fa finta di nulla 27-08-2007 - Sicurezza,
non bastano i messaggi di cordoglio 23-08-2007 - Kerouac censurato? Sì ma dalla
sinistra caricamento in corso... più letti più votati più commentati
Berlusconi: "C'è... di Redazione Bimba stuprata abortisce. Scomunicati...
di Redazione E il radical chi scivola sul sacco... di Michele Brambilla Meglio
il Califfo dei femministi di Maria Giovanna Maglie I segreti per guadagnare con
i tassi... di Redazione Berlusconi: "C'è... di Redazione E il radical chi
scivola sul sacco... di Michele Brambilla Io, l'ultimo ultrà della... di
Redazione NON ABBIAMO PAURA D?ESSERE... di Vittorio Macioce Meglio il Califfo
dei femministi di Maria Giovanna Maglie Berlusconi: "C'è... di Redazione
Bimba stuprata abortisce. Scomunicati... di Redazione NON ABBIAMO PAURA D?ESSERE...
di Vittorio Macioce E il radical chi scivola sul sacco... di Michele Brambilla
Io, l'ultimo ultrà della... di Redazione Pubblicità Pubblicità I nostri servizi
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( da "Giornale.it, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
n. 57 del 2009-03-07
pagina 14 La Polverini regina dei primati: adesso entra pure nel Cnel di
Redazione Alla fine ce l'ha fatta. Renata Polverini (nella foto) entra
ufficialmente nel Cnel con la «sua» Ugl. La decisione è stata presa dal
Consiglio dei ministri di ieri «su proposta» del premier Silvio Berlusconi. Una
vittoria per la 46enne segretaria del baby sindacato (nato nel 1996 dalle
ceneri della Cisnal) avrà diritto a sedere nel Consiglio nazionale
dell'Economia e del lavoro, l'organo di iniziativa legislativa e di consulenza
di governo e Parlamento previsto dall'articolo 99 della Costituzione e
istituito nel 1957. Romana, sposata ed eletta segretario generale della Ugl il
4 febbraio
( da "Giornale.it, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Un altro breve post
sulla crisi economica. Obama ha trovato la soluzione per far ripartire il
credito: chiede aiuto agli hedge funds e ai fondi di private equity offrendo
loro condizioni di estremo favore: potranno accumulare profitti
illimitatamente, ma con ampie garanzie statali in caso di perdita. L'accordo è
legato ai cosiddetti "Talf", come spiego in questo articolo e prevede
l'esborso da parte dello Stato di altri mille miliardi di dollari. Capito il
progressista Obama? Chiede aiuto e protegge gli speculatori con i soldi dei contribuenti..
Intanto il totale degli interventi varati dal governo Usa raggiunge
l'astronomica cifra di 3,5 trilioni di dollari ovvero 3500 miliardi di dollari,
da finanziare con l'emissione di Buoni del Tesoro. Il debito Usa è ancora
sostenibile? Attenti al dollaro, rischia una brutta fine. Scritto in banche,
capitalismo, crisi, progressisti, era obama, globalizzazione, economia, gli usa
e il mondo Commenti ( 4 ) » (Nessun voto) Loading ... Il Blog di Marcello Foa ©
2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 05Mar
09 E' ora di lasciar fallire le banche. In un'intervista che mi ha concesso,
Arthur C. Brooks, presidente dell'American enterprise institute, uno dei
principali think tank conservatori, sostiene due punti importanti: 1) a suo
giudizio i piani di Obama anziché contrastare la crisi finiscono per
peggiorarla. 2) tentare di salvare tutti è impossibile ed è inaccettabile che
gli aiuti vadano soprattutto alla casta dei banchieri che questa crisi l'ha
provocata. Dunque visto che la recessione è inevitabile, meglio adottare misure
radicali e lasciar fallire le banche che non sono in grado di resistere. Il
punto più delicato è l'ultimo e dopo aver riflettuto a lungo su questo tema,
grazie anche ai vostri qualificatissimi contributi, mi sono convinto che questa
sia l'unica strada. L'entità del debito accumulato da certe banche (soprattutto
americane ma non solo) è tale, a causa dell'effetto leva, da non poter essere
coperto nemmeno dallo Stato. Dunque cercare di tappare buchi, che in realtà
continuano ad allargarsi, non avrà altra conseguenza che trascinare l'economia
reale nel baratro. E allora anzichè creare "bad banks" o fondi con
titoli tossici, bisogna rafforzare le banche in salute e usare i fondi pubblici
per trasferire a queste ultime le attività fondamentali (e sane) di quelle in
fallimento. Ci sarà uno choc e chi detiene azioni o prodotti finanziarie delle
banche cattive perderà il proprio investimento, ma passato il trauma l'economia
potrà riprendere su basi solide. L'idea circola già da qualche settimana tra
gli specialisti, ma mi sembra l'unica soluzione plausibile. O sbaglio?
AGGIORNAMENTO: la Banca d'Inghilterra ha dato il via libera per stampare 150
miliardi di sterline da pompare nel sistema finanziario. E' un gesto disperato.
A questo punto vedo solo due possibili conseguenze: l'operazione fallisce e la
Gran Bretagna fila verso la bancarotta o va in porto ma a un prezzo altissimo:
l'iperinflazione. Scritto in capitalismo, crisi, banche, era obama,
globalizzazione, economia, gli usa e il mondo Commenti ( 53 ) » (6 voti, il
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Quando Obama supplica il mondo. Obama non vede l'ora di avviare una nuova
distensione con la Russia, ampiamente ricambiata, come spiego in questo
articolo . Intanto invia due rappresentanti a Damasco per riallacciare il
dialogo con la Siria, interrotto dal 2005. Sotto banco parla con l'Iran e, secondo
indiscrezioni, anche con Hamas. Nei giorni scorsi Hillary Clinton, a Pechino,
ha dichiarato che i diritti umani sono importanti, ma che l'economia lo è di
più, avvallando così le repressioni del regime comunista cinese. Con i Paesi
arabi del Golfo la Casa Bianca è sempre più conciliante, anzi accomodante e il
presidente americano ha lanciato i primi segnali di preudente disponibilità
anche al regime cubano dei fratelli Castro. La svolta è innegabile rispetto a
Bush, ma proietta l'immagine di un Paese ansioso, improvvisamente insicuro, che
dopo aver perso la supremazia economia teme di smarrire anche quella politica.
E' come se Obama stesse supplicando il mondo: è vero siamo in recessione ma se
ci riconoscerete ancora lo status di numero uno al mondo (e militarmente lo
sono ancora), faremo i bravi con tutti. Insomma, un'America con il cappello in
mano che cerca di far dimenticare le proprie debolezze. Ma basta la supremazia
militare per giustificare lo status di superpotenza? E il mondo ha davvero voglia
di farsi guidare dagli Usa? Scritto in globalizzazione, israele, era obama,
democrazia, cina, gli usa e il mondo, russia, medio oriente, islam Commenti (
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un amico 01Mar 09 Ma Obama combatte davvero le lobbies? I media di tutto il
mondo hanno rilanciato il discorso con cui Obama annuncia "di voler
lottare contro le lobbies che intendono ostacolare il suo piano
economico". La retorica è quella di sempre: "Questo è il cambiamento
promesso agli americani" e giù l'elenco delle riforme che i rappresentanti
degli interessi particolari intendono bloccare: "Alle assicurazioni non
piacerà l'idea di dover diventare più competitive per continuare a offrire la
copertura medica», ha detto Obama. «Anche le banche e chi ha concesso prestiti
agli studenti per iscriversi all'università non ameranno lo stop agli enormi
sussidi a loro accordati, ma così abbiamo salvato circa 50 miliardi di dollari
per rendere i college più finanziariamente accessibili». Allo stesso modo, ha
detto Obama, «le compagnie petrolifere non ameranno l'interruzione delle
facilitazioni fiscali per 30 miliardi di dollari, ma è così che possiamo permettere
all'economia delle energie rinnovabili di creare nuovi progetti e posti di
lavoro». La realtà, però, è molto diversa. Il presidente americano non ha
affatto combattuto le lobbies, le ha assorbite al governo. E l'esame sia bel
pacchetto di salvataggio del sistema finanziario sia del piano di rilancio lo
dimostra. Altro che riforme: Obama distribuisce soldi a pioggia. E tagli di
poche decine di miliardi di dollari sono irrisori rispetto a sussidi che
valgono migliaia di miliardi. Ma hanno una loro funzione mediatica: servono ad
alimentare il mito del cambiamento e dunque l'impressione che Obama stia
davvero trasformando l'America, tagliando con il passato. E' un'operazione di
spin, basata sull'illusione o, se preferite, sul raggiro. Con queste riforme l'America
non solo non cambia, ma rischia di accelerare il suo declino, perchè elude
ancora una volta il vero problema dell'economia Usa, che è sistemico. E non
sarà certo l'aumento dell'aliquota di un paio di percentuali ai ricchi a sanare
le casse dello Stato americano. Anche perchè di questo passo, alla fine del
2010, di ricchi ne rimarranno davvero pochi. Non fatevi ingannare dai bluff di
Obama. Scritto in banche, capitalismo, crisi, spin, era obama, democrazia,
globalizzazione, economia, gli usa e il mondo Commenti ( 47 ) » (4 voti, il
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( da "EUROPA ON-LINE" del 08-03-2009)
Argomenti: Alitalia
ReferenDario, avanti
tutta GIUSEPPE CIVATI Quattrocento milioni di buoni motivi per mobilitarsi a
favore di un vero Election day, nel quale si celebri, oltre alle amministrative
e alle europee, il referendum elettorale. Quattrocento milioni di euro, innanzitutto,
stimati da LaVoce.info, che si risparmierebbero se si evitasse di votare per il
referendum nel weekend successivo a quello già individuato per il giorno delle
elezioni: qualcuno dice siano un po? meno, ma in tempi di crisi non starei
troppo a sottilizzare. La verità è che votando tutto insieme e nello stesso
fine settimana si risparmierebbe parecchio, si celebrerebbe un momento di
partecipazione democratica (di cui abbiamo bisogno) e si eviterebbe di far
fallire ?a tavolino? un referendum sottoscritto da 820.000 cittadini. Dario
Franceschini e il Partito democratico hanno raccolto la sfida, con una precisa
presa di posizione, indicando nella sicurezza il settore in cui investire i
soldi risparmiati e ricordando come sia importante evitare di allontanare
ancora di più i cittadini dalla vita politica, costringendoli a recarsi alle
urne due volte nel corso di una settimana (e tre in quindici giorni, nelle
comunità in cui sarà necessario il ricorso al secondo turno delle
amministrative). ReferenDario Franceschini sa che il centrodestra è diviso, che
soprattutto la Lega soffre il referendum e che, d?altra parte, quello di Bossi
e di Maroni (ministro competente) non può certo passare per un movimento che
chiude le porte agli elettori, in una fase complicata di distinguo nei
confronti del Pdl e in occasione di un appuntamento elettorale in cui i danée
saranno importanti. La Lega sa di averne già ?sprecati? tanti, con Alitalia, con la cancellazione dell?Ici, con gli interventi
straordinari in soccorso di Catania e di Roma. E con il Ponte sullo Stretto
sullo sfondo, a fare da quinta a una politica che al Nord capiscono poco. In
generale, oltre al dato economico, in discussione c?è anche una questione
politica, la messa in mora del Porcellum e la possibilità di rivedere la legge
elettorale, che non può non contare nella ricerca di un elettorato sempre più
deluso e incerto. Ora al Pd spetta il compito non solo di denunciare e di
rimproverare il governo per una decisione ingiusta, costosa e antidemocratica,
ma di organizzare il consenso su un punto di assoluto interesse, che incrocia
diversi temi, la crisi, il diritto costituzionale, la dignità della politica e,
se si vuole, anche il buon senso. Stanno prendendo in giro gli elettori (non
solo i referendari) e stanno danneggiando i cittadini. E ci sono quattrocento
milioni di buoni motivi per fare qualcosa di diverso.
( da "Repubblica, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina
I - Palermo L´azienda vanta un credito di 2,8 milioni di euro Alitalia non paga il
debito saltano gli stipendi al call center Alicos a pagina v SEGUE A PAGINA V
( da "Repubblica, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina V - Palermo
La compagnia deve 2,8 milioni ad Alicos. A rischio il futuro di 1.600
lavoratori L´Alitalia non onora i debiti niente
stipendi per il call center Niente stipendi a febbraio per i 1.600 dipendenti
dell´Alicos e adesso i sindacati lanciano l´allarme sul futuro del call center.
Il motivo? L´Alicos, partecipata al 60 per cento dal gruppo
Cos di Alberto Tripi e al 40 per cento dalla vecchia Alitalia, ha un
credito con la compagnia di bandiera in liquidazione di 2,8 milioni di euro. Il
commissario dell´Alitalia, Augusto Fantozzi, ha inoltre messo in vendita le azioni
dell´Alicos e non ha saldato ancora il debito. Il rischio, adesso, è che a fine
marzo, scadenza del contratto tra Alitalia e Alicos,
la nuova Cai non rinnovi la commessa. «Nel corso di un incontro sindacale i
manager di Alicos, che ha gestito il servizio di call center per Alitalia e che continua a gestire il servizio di call center
per la nuova Cai, hanno dichiarato di non essere nelle condizioni di pagare le
retribuzioni del mese di febbraio ai propri lavoratori in quanto il commissario
straordinario di Alitalia, Fantozzi, non ha ancora
liquidato fatture arretrate per un totale di 2,8 milioni di euro», scrivono
Angela Biondi (Slc Cgil), Francesco Assisi (Fistel Cisl) e Marco Scramuzza
(Uilcom Uil). «L´azienda dovrebbe immediatamente ricapitalizzarsi ed assicurare
le retribuzioni, a qualsiasi condizione, ai lavoratori», aggiungono i
sindacati. Sul caso Alicos il deputato regionale del Pd, Pino Apprendi, ha
presentato un´interrogazione all´Ars: «Il governo nazionale ha pensato bene di
fare pagare il conto del fallimento della vecchia Alitalia
ai lavoratori siciliani che oggi rischiano il posto di lavoro, per via di un
debito non ancora ripianato dal commissario straordinario Fantozzi e su cui il
presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, aveva assicurato il massimo
impegno», dice Apprendi. a.fras.
( da "Repubblica, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina IX - Palermo
"Niente soldi per le espulsioni" Gli immigrati restano in carcere Un
detenuto del Gambia in sciopero della fame Taal doveva tornare nel suo Paese a
novembre ma è ancora a Pagliarelli Taal Momodou non mangia da quattro giorni,
ha iniziato lo sciopero della fame per protesta. Sta male, la sua salute già
precaria è appesa ad un filo. Momodou, 46 anni, ha scontato una pena per droga.
Così come prevede la legge Boss-Fini, anziché rimanere a Pagliarelli altri due
anni, già a novembre avrebbe dovuto far rientro in Gambia, il suo Paese. La
disposizione del magistrato di sorveglianza però rimane lettera morta. E
l´espulsione inefficace. Momodou rimane in cella. La questura, infatti, non è
in condizione di provvedere: è a corto di soldi, di uomini e ha anche contratto
un debito con l´Alitalia di 100 mila euro. I volontari del carcere hanno avvertito il suo
avvocato ma nonostante un «fax urgentissimo», spedito ancora una volta dalla
casa circondariale alla questura lo scorso 20 gennaio, Taal resta dov´è. A
sollevare il caso è il Siulp che punta l´indice sui tagli sul comparto
sicurezza decisi dal governo. «Palermo - dice Vittorio Costantini,
segretario generale del Siulp - è una delle poche città dove si stanno
verificando questi deplorevoli ritardi sui rimpatri. Quest´anno sono stati
destinati solo 400 mila euro per tutte le missioni della nostra questura,
comprese quelle dell´ufficio Immigrazione a fronte di uno stanziamento nel 2008
di oltre due milioni. Senza dimenticare che fino al 28 febbraio sono già stati
spesi 250 mila euro e 1,8 milioni di euro sono da rimborsare a poliziotti che
hanno anticipato le somme per le missioni di tasca loro». A condividere il
destino di Taal ci sono almeno altri dieci detenuti che hanno ottenuto dal
magistrato di sorveglianza il provvedimento di espulsione. E altri venti sono
in attesa. Fattimir Rrasa è un albanese che da due mesi, assieme ad un suo
connazionale, aspetta di lasciare Pagliarelli per il suo Paese. Ad assisterli è
l´avvocatessa Anna Bonfiglio Calamia: «è una situazione inaccettabile,
disumana». Tra gli altri immigrati in attesa di espulsione ci sono anche i
«pericolosi» che, sempre secondo la legge, dovrebbero lasciare l´Italia subito
dopo avere scontato la pena. Ma anche in questo caso la misura rimane
inefficace per mancanza di fondi. E così questi immigrati rimangono liberi,
sparendo in fretta da Palermo, «in modo - assicura Costantini - da non essere
più identificati». C´è un terzo punto nella legge Bossi-Fini, l´espulsione
amministrativa, anche questa di pertinenza del questore. Quando non è possibile
eseguire con immediatezza il rimpatrio, lo straniero viene trattenuto, per un
massimo di 60 giorni, in un Centro di permanenza temporanea. Poi, il
clandestino ha 5 giorni per lasciare il territorio. «Accade il contrario, ovviamente
- denuncia ancora Costantini - L´immigrato rimane nella nostra Isola, e anche
in questo caso poi si trasferisce in altre città». Eiru Beki, donna del Ghana
di 26 anni, è una clandestina. Per lei, all´ufficio di gabinetto della questura
è arrivato un fax, anche questo urgentissimo. Disponeva che due dipendenti la
accompagnassero al Centro identificativo espulsivo di Roma - Ponte Galeria. Ma
la risposta è stata laconica: «Non risulta possibile effettuare suddetto
servizio per mancanza di personale». Eiru, molto probabilmente, adesso non si
trova nemmeno più in città. Non va meglio guardando alle procedure per i
permessi di soggiorno, di solito rilasciati in venti giorni. «è accaduto che a
causa della mancanza di personale - rivela ancora il segretario generale del
Siulp - un permesso sia arrivato dopo due anni, quando già era in scadenza».
Costantini ne fa una questione generale: «Sarebbe meglio trasferire le
competenze sui permessi al ministero degli Esteri, lasciando i poliziotti ai
loro compiti». ro. ma.
( da "Messaggero, Il" del 08-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Domenica 08 Marzo
2009 Chiudi di GIULIO MANCINI La crisi economica globale? Non fa paura
all'industria balneare di Ostia. Il borsino degli abbonamenti alla stagione
2009 registra una tendenza al rialzo e una buona parte dei gestori degli
stabilimenti scommette sul futuro. Sino al punto di aumentare i prezzi anche
del dieci per cento. E' notorio: quanto più la crisi economica aggredisce le
famiglie italiane, tanto più cresce la forza d'attrazione di Ostia. «Se devono
fare economie spiega meglio il concetto Ruggero Barbadoro, presidente regionale
della federazione balneari Fiba-Confesercenti i romani restano in città e
puntano tutto sul mare di casa che è vicino, presenta un buon rapporto
qualità/prezzo e consente una scelta per tutte le tasche ed i gusti». La
campagna di abbonamenti è il termometro di che "mare farà" a Ostia e
dintorni. La maggior parte degli impianti ha già riconfermato i fedelissimi che
hanno prenotato cabina e servizi sin dalla fine della passata stagione. E in
questi giorni parte la "fase 2", quella degli indecisi e di chi
sceglie la struttura più consona alle proprie esigenze. «Non è tutt'oro ciò che
riluce avverte Rosella Pizzuti, del sindacato balneari Sib-Confcommercio
Proprio in questi ultimi giorni stanno arrivando clienti che invece dell'intera
stagione chiedono di abbonarsi ad uno o due mesi massimo. Ridimensionano la
permanenza al mare ed un segnale indiscutibile che si sta più attenti ai
cordoni della spesa. In ogni caso i conti si potranno fare solo a aprile».
L'ordine di scuderia o, per meglio dire, il suggerimento esteso a tutti gli
associati da parte delle tre organizzazioni di categoria è quello di non
praticare aumenti. «E' un segno di attenzione e di rispetto verso chi fa i
conti con la riduzione del potere d'acquisto del proprio salario» sottolinea
Paolo Papagni, esponente dell'Assobalneari-Federturismo nonchè concessionario
de "Le Dune". «Noi non abbiamo variato le tariffe prosegue ma pure se
Ostia resta un'oasi felice rispetto ad altre realtà produttive, anche qui, per esempio, scontiamo il ciclone abbattutosi sui dipendenti Alitalia e del suo indotto». «Il dieci per cento dei nostri abbonati
ribadisce Adriano Di Filippo del "Tibidabo Village" è pilota o
steward dell'ex compagnia di bandiera. Hanno prenotato a settembre ma in questi
giorni aspettiamo che vengano a pagare. Sono ottimista perchè a buon
mercato i romani trovano un'organizzazione pari a quella dei villaggi vacanze.
E la Capitale è un serbatoio sicuro e invidiabile». Nel suo caso Di Filippo ha
scelto l'aumento dei prezzi, fermi da tre anni, ma solo per i bagnanti che non
hanno fermato la cabina l'anno scorso. «E' vero che le tasche dei clienti sono
sempre più vuote, ma anche il nostro lavoro costa di più» evidenzia Maurizio
Deligia de "L'ancora" dove l'incremento delle tariffe stagionali è
del 5 per cento. «D'altra parte aggiunge modificare il prezzo stagionale di
100/120 euro significa distribuire pochi centesimi al giorno nell'arco di
cinque mesi di servizio per cabine da sei-otto posti». «Ci siamo accontentati di
appena 50 euro di aumento per l'intera stagione osserva Roberta Balini del
"Plinius" ma solo perché abbiamo effettuato dei lavori di
miglioramento inserendo le docce calde nelle cabine e sostituendo i lettini.
Insomma, il ritocco è all'insegna di una maggiore offerta di qualità». «I
segnali sono confortanti racconta Franco Petrini di "Nuova Pineta" e
"Pinetina" ma temo che la paura di spendere ci porterà via quella che
io considero la clientela fluttuante, ovvero i frequentatori non affezionati
stabilmente al nostro stile. Abbiamo aperto la campagna abbonamenti venerdì e
abbiamo lasciato immutate le tariffe, nel rispetto della nostra tradizione che
prevede aumenti ad anni alternati». Tutto esaurito, nonostante l'aumento di un
dieci per cento, anche per il piccolo ma elegante "Bagni Vittoria".
«Abbiamo fatti notevoli migliorie ai servizi chiarisce il concessionario,
l'architetto Cosimo Suriano e l'incremento della tariffa negli abbonamenti
arriva dopo due anni di prezzi inchiodati. Sì, abbiamo già esaurito le
disponibilità ma è il giusto riconoscimento di un duro lavoro di
riqualificazione dell'impianto e della zona». giulio.mancini@ilmessaggero.it
( da "Corriere della Sera" del 08-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-03-08 num: - pag: 29 categoria:
REDAZIONALE Trasporti Dietro lo scontro anche due stili diversi di gestione. I
tornelli al bar interno e il questionario a risposte multiple Sabelli-Moretti,
il duello delle squadre Alitalia sperimenta la
«sessione interattiva». Il manager Fs richiama i dirigenti: più vigilanza Il
botta e risposta è nato dalla concorrenza sulla tratta Milano-Roma, tra
«sorpassi» e controaccuse ROMA — Dicono che sotto sotto si assomigliano. Forse
per questo il loro primo incontro pubblico (a distanza) è parso simile a un
match di pugilato: un modo per prendersi le misure. Rocco Sabelli e Mauro
Moretti, «numero uno» di Alitalia il primo,
amministratore di Ferrovie dello Stato, il secondo, sono stati protagonisti
questa settimana di un acceso scontro sulla primazia dei mezzi di trasporto in
Italia. Ingegneri entrambi, Sabelli chimico, Moretti elettronico. Quasi
coetanei: classe 1954 il primo, 1953 il secondo, i due manager sembrano fatti
per fronteggiarsi. A renderli simili c'è il loro carattere forte e ombroso e
quei modi diretti, ai limiti della ruvidezza, che vengono fuori nei momenti di
maggiore tensione. Di Sabelli «il freddo» si ricorda quando ha mandato al
diavolo i piloti, abbandonando la trattativa per l'acquisto di Alitalia sul più bello. Quanto a Moretti, «il caldo», non
c'è ministro o sottosegretario che non abbia assistito a qualche sua sfuriata.
Ne sanno qualcosa anche a piazza della Croce Rossa, sede romana delle Ferrovie,
dove dal 2006 Moretti governa con polso fermissimo. Dopo l'esordio che egli
stesso definì «francescano », con il razionamento delle spese, dieci giorni fa
l'amministratore ha riunito 3-400 dirigenti in una convention. Qui Moretti
avrebbe richiamato i dirigenti alla vigilanza sull'operato dei dipendenti: «Non
controllate abbastanza - avrebbe detto l'ex sindacalista della Cgil - : mi
avete costretto a mettere i tornelli al bar interno!». E' da due mesi infatti
che i lavoratori della sede centrale per bere un caffè devono timbrare il
cartellino. Inutile dire che i visitatori sono diminuiti e così la loro
permanenza al bancone. L'umore generale però è nero. Come il caffè. Ma se i
dipendenti Fs ormai conoscono Moretti, quelli di Alitalia
hanno appena avuto un assaggio dello «stile Sabelli ». Il migliaio di
lavoratori, convocato il 28 febbraio presso l'hangar Avio 6 di Fiumicino, per
un primo incontro, sarebbe rimasto a bocca aperta di fronte all'allestimento
curato dall'ad. Il manager ha accolto tutti in maniche di camicia fornendo loro
una pulsantiera per partecipare a una «sessione interattiva» di domande e
risposte: «Qual è il nostro principale punto di forza? E quello di debolezza?
Cosa dobbiamo fare per riconquistare i clienti?» e così via. Quattro le risposte tra cui scegliere per ciascuna domanda.
Nessuno spazio per domande e notazioni personali. E per tutti la certezza che
forse anche in Alitalia è tempo per un ultimo caffè... Antonella Baccaro Aerei Rocco
Sabelli di Alitalia Treni Mauro Moretti delle Ferrovie
( da "Corriere della Sera" del 08-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-03-08 num: - pag: 29
categoria: BREVI 3,6 miliardi, i trasferimenti statali alle Fs nel 2008
ricordati dall'ad Alitalia. La replica:
l'Alta velocità non ne beneficia
( da "Corriere della Sera" del 08-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Spettacoli TV - data: 2009-03-08 num: - pag: 62
categoria: REDAZIONALE PER DISTRARSI Venier inviata fra i «contadini» Ormai di
reality ce n'è proprio per tutti i gusti. In onda ci sono già «Grande fratello»
e «X Factor» (in parte anche «Amici» lo è). Da stasera arriva pure «La
fattoria», più esotico e giocoso. I 14 pseudo contadini (tra loro Fabrizio
Corona, Marco Baldini, Marina Ripa di Meana, Morena Zapparoli vedova Funari, Tony Sperandeo, Daniela Martani, l'hostess licenziata da Alitalia causa «Grande fratello») dovranno abbandonare agi e lussi e imparare
i lavori della terra, laggiù in Brasile, a Paraty. Da segnalare tre belle donne
«in pista»: a Roma, Paola Perego conduttrice e Sonia Bruganelli (moglie di
Bonolis) opinionista; in Brasile Mara Venier (foto) inviata. La fattoria
Canale 5, ore 21.30
( da "Giornale.it, Il" del 08-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Un altro breve post
sulla crisi economica. Obama ha trovato la soluzione per far ripartire il
credito: chiede aiuto agli hedge funds e ai fondi di private equity offrendo
loro condizioni di estremo favore: potranno accumulare profitti
illimitatamente, ma con ampie garanzie statali in caso di perdita. L'accordo è
legato ai cosiddetti "Talf", come spiego in questo articolo e prevede
l'esborso da parte dello Stato di altri mille miliardi di dollari. Capito il
progressista Obama? Chiede aiuto e protegge gli speculatori con i soldi dei
contribuenti.. Intanto il totale degli interventi varati dal governo Usa
raggiunge l'astronomica cifra di 3,5 trilioni di dollari ovvero 3500 miliardi
di dollari, da finanziare con l'emissione di Buoni del Tesoro. Il debito Usa è
ancora sostenibile? Attenti al dollaro, rischia una brutta fine. Scritto in
banche, capitalismo, crisi, progressisti, era obama, globalizzazione, economia,
gli usa e il mondo Commenti ( 32 ) » (6 voti, il voto medio è: 4.5 su un
massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed
RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 05Mar 09 E' ora di lasciar
fallire le banche. In un'intervista che mi ha concesso, Arthur C. Brooks,
presidente dell'American enterprise institute, uno dei principali think tank
conservatori, sostiene due punti importanti: 1) a suo giudizio i piani di Obama
anziché contrastare la crisi finiscono per peggiorarla. 2) tentare di salvare
tutti è impossibile ed è inaccettabile che gli aiuti vadano soprattutto alla casta
dei banchieri che questa crisi l'ha provocata. Dunque visto che la recessione è
inevitabile, meglio adottare misure radicali e lasciar fallire le banche che
non sono in grado di resistere. Il punto più delicato è l'ultimo e dopo aver
riflettuto a lungo su questo tema, grazie anche ai vostri qualificatissimi
contributi, mi sono convinto che questa sia l'unica strada. L'entità del debito
accumulato da certe banche (soprattutto americane ma non solo) è tale, a causa
dell'effetto leva, da non poter essere coperto nemmeno dallo Stato. Dunque
cercare di tappare buchi, che in realtà continuano ad allargarsi, non avrà
altra conseguenza che trascinare l'economia reale nel baratro. E allora anzichè
creare "bad banks" o fondi con titoli tossici, bisogna rafforzare le
banche in salute e usare i fondi pubblici per trasferire a queste ultime le
attività fondamentali (e sane) di quelle in fallimento. Ci sarà uno choc e chi
detiene azioni o prodotti finanziarie delle banche cattive perderà il proprio
investimento, ma passato il trauma l'economia potrà riprendere su basi solide.
L'idea circola già da qualche settimana tra gli specialisti, ma mi sembra
l'unica soluzione plausibile. O sbaglio? AGGIORNAMENTO: la Banca d'Inghilterra
ha dato il via libera per stampare 150 miliardi di sterline da pompare nel
sistema finanziario. E' un gesto disperato. A questo punto vedo solo due
possibili conseguenze: l'operazione fallisce e la Gran Bretagna fila verso la
bancarotta o va in porto ma a un prezzo altissimo: l'iperinflazione. Scritto in
capitalismo, crisi, banche, era obama, globalizzazione, economia, gli usa e il
mondo Commenti ( 60 ) » (6 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading
... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia
questo articolo a un amico 04Mar 09 Quando Obama supplica il mondo. Obama non
vede l'ora di avviare una nuova distensione con la Russia, ampiamente
ricambiata, come spiego in questo articolo . Intanto invia due rappresentanti a
Damasco per riallacciare il dialogo con la Siria, interrotto dal 2005. Sotto
banco parla con l'Iran e, secondo indiscrezioni, anche con Hamas. Nei giorni
scorsi Hillary Clinton, a Pechino, ha dichiarato che i diritti umani sono
importanti, ma che l'economia lo è di più, avvallando così le repressioni del
regime comunista cinese. Con i Paesi arabi del Golfo la Casa Bianca è sempre
più conciliante, anzi accomodante e il presidente americano ha lanciato i primi
segnali di preudente disponibilità anche al regime cubano dei fratelli Castro.
La svolta è innegabile rispetto a Bush, ma proietta l'immagine di un Paese
ansioso, improvvisamente insicuro, che dopo aver perso la supremazia economia
teme di smarrire anche quella politica. E' come se Obama stesse supplicando il
mondo: è vero siamo in recessione ma se ci riconoscerete ancora lo status di
numero uno al mondo (e militarmente lo sono ancora), faremo i bravi con tutti.
Insomma, un'America con il cappello in mano che cerca di far dimenticare le
proprie debolezze. Ma basta la supremazia militare per giustificare lo status
di superpotenza? E il mondo ha davvero voglia di farsi guidare dagli Usa?
Scritto in globalizzazione, israele, era obama, democrazia, cina, gli usa e il
mondo, russia, medio oriente, islam Commenti ( 80 ) » (5 voti, il voto medio è:
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 01Mar 09 Ma Obama
combatte davvero le lobbies? I media di tutto il mondo hanno rilanciato il
discorso con cui Obama annuncia "di voler lottare contro le lobbies che
intendono ostacolare il suo piano economico". La retorica è quella di
sempre: "Questo è il cambiamento promesso agli americani" e giù
l'elenco delle riforme che i rappresentanti degli interessi particolari
intendono bloccare: "Alle assicurazioni non piacerà l'idea di dover
diventare più competitive per continuare a offrire la copertura medica», ha
detto Obama. «Anche le banche e chi ha concesso prestiti agli studenti per
iscriversi all'università non ameranno lo stop agli enormi sussidi a loro
accordati, ma così abbiamo salvato circa 50 miliardi di dollari per rendere i
college più finanziariamente accessibili». Allo stesso modo, ha detto Obama,
«le compagnie petrolifere non ameranno l'interruzione delle facilitazioni fiscali
per 30 miliardi di dollari, ma è così che possiamo permettere all'economia
delle energie rinnovabili di creare nuovi progetti e posti di lavoro». La
realtà, però, è molto diversa. Il presidente americano non ha affatto
combattuto le lobbies, le ha assorbite al governo. E l'esame sia bel pacchetto
di salvataggio del sistema finanziario sia del piano di rilancio lo dimostra.
Altro che riforme: Obama distribuisce soldi a pioggia. E tagli di poche decine
di miliardi di dollari sono irrisori rispetto a sussidi che valgono migliaia di
miliardi. Ma hanno una loro funzione mediatica: servono ad alimentare il mito
del cambiamento e dunque l'impressione che Obama stia davvero trasformando
l'America, tagliando con il passato. E' un'operazione di spin, basata sull'illusione
o, se preferite, sul raggiro. Con queste riforme l'America non solo non cambia,
ma rischia di accelerare il suo declino, perchè elude ancora una volta il vero
problema dell'economia Usa, che è sistemico. E non sarà certo l'aumento
dell'aliquota di un paio di percentuali ai ricchi a sanare le casse dello Stato
americano. Anche perchè di questo passo, alla fine del 2010, di ricchi ne
rimarranno davvero pochi. Non fatevi ingannare dai bluff di Obama. Scritto in
banche, capitalismo, crisi, spin, era obama, democrazia, globalizzazione,
economia, gli usa e il mondo Commenti ( 47 ) » (4 voti, il voto medio è: 4 su
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( da "Stampa, La" del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
La recessione lascia
a terra gli aeroporti Crolla il traffico passeggeri, merci -21% Giù Malpensa
(-31) e Francoforte (-17) [FIRMA]MARCO ZATTERIN CORRISPONDENTE DA BRUXELLES
Londra Gatwick meno 10; Bruxelles meno 15; Madrid meno 18,5; Milano Malpensa
meno 31,7. L'inverno della crisi ha spinto gli aeroporti europei sotto zero,
provocando un'emorragia di passeggeri senza precedenti. In gennaio il numero di
biglietti venduti nel Vecchio continente è calato su base annua dell'8 per
cento, peggiorando il già drammatico 7,7 di dicembre. Entrambi i dati sono
influenzati dalle vacanze natalizie, così gli analisti temono un peggioramento
in febbraio. Si salva qualche scalo low cost, come Charleroi (+31 per cento) o
Orio (+4,2), ma sono mosche bianche. La primavera promette turbolenze sulla
piste di asfalto come nei capricciosi cieli di aprile. La frenata è netta e
generalizzata, la recessione costringe gli europei a rinunciare a ciò che
possono. La Commissione Ue sostiene nella previsioni di gennaio che quest'anno
spenderanno nel complesso lo 0,4% in meno del 2008. Gli operatori rispondono
che il fascino (e l'esigenza) del viaggio resiste alla congiuntura avversa,
tuttavia le mete cambiano e l'aereo stalla. Eurocontrol rivela che il traffico
di apparecchi civili è sceso del 16% solo in dicembre e che il numero medio di
velivoli decollati in gennaio è calato di un quinto. Il flusso merci è in
picchiata: -21,4% a dicembre. Brutto segnale per l'economia. «Possiamo
immaginare che l'intera industria aeroportuale dimagrirà del 5% - spiega
Olivier Jankovec, direttore dell'Airport Council International -. Il 2009 sarà
un annus horribilis: l'80% degli scali registra affari in flessione». Hanno
ammesso la débâcle gli amministratori di Fraport, ovvero dell'hub di
Francoforte, il numero tre del continente. Il numero di passeggeri è già calato
del 10,4% e per quest'anno si stima di incassare il 17% in meno. Nell'attesa,
la società ha deciso di sforbiciare del 20% gli orari di lavoro per i 500
dipendenti della sezione Cargo per gestire un'attività ridotta d'un quarto.
Soffrono anche gli scali londinesi, tanto che gira voce che la spagnola
Ferrovial potrebbe rinunciare a qualcuno degli aeroporti britannici acquisiti
nel 2006 per 15 miliardi di euro. Il primo a partire sarebbe Gatwick, il numero
due del Regno Unito, ma potrebbero seguire Stanstead (-11,2 per cento i
passeggeri in gennaio), Glasgow e Edimburgo. Interessata, a quanto pare, la
sopraccitata Fraport che punta sulla potenza di fuoco della Lufthansa in casa
per tentare nuovi investimenti anticiclici. L'Italia non si salva. Malpensa
precipita per i postumi della privatizzazione Alitalia e in gennaio ha effettuato il 31,4 per cento di check-in in meno
rispetto al 2008. Forlì è uno dei peggiori d'Europa col 50 per cento di
arretramento. Secondo Assaeroporti, nel primo mese dell'anno gli scali
nazionali sono stati il 14,8 per cento meno affollati su base annua, cifra che
sale al 20 per cento se si considera esclusivamente il traffico nazionale.
Le Ferrovie sorridono. Le low cost si interrogano. Capita infatti che gli
stormi di aeri di Ryanair & Co. lavorino in scali che vanno interpretati.
Le compagnie «no-frills» perdono nel moribondo Ciampino (-7,4 per cento) come
nell'ex rampante Frankfurt Hahn (-3,4 per cento), ma trionfano a Charleroi, il
secondo scalo belga che cresce il doppio di quanto Bruxelles perde. Vuol dire
che la crisi non stronca il movimento. E che bisogna essere cauti perché che
non tutte le scommesse sono vincenti come un tempo. I viaggiatori potrebbero
smettere di volersi sacrificare in lunghi viaggi di navetta, col rischio di
pagare il bagaglio a mano quanto il biglietto. Per adesso il mercato tiene.
Sino a una prova contraria probabile e imminente.
( da "Stampa, La" del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Quest'anno niente
mimose Quest'anno per la festa delle donne non ho scritto poesie. Ormai tutti
ci vogliono fare la festa: Stato, Chiesa, gente comune, italiani e non
italiani, parenti, conoscenti e sconosciuti... In nome della parità ci vogliono
affibbiare altri pesi. In nome della giustizia ci vogliono fare altra ingiustizia.
In nome della religione ci vogliono dare altra discriminazione. Non ho portato
la mimosa questo 8 marzo, troppo fragile. Volevo portare un pezzetto d'acciaio,
ma non avrebbero capito. Io, donna, speriamo che me la cavo. VIVIANA VIVARELLI
L'altra faccia della crisi Per le prossime vacanze pasquali si registra un boom
di prenotazioni nelle agenzie di viaggio: tutto esaurito alle isole Seychelles
e Mauritius, aumento del 15% nelle vendite dei tour operator, crociere al gran
completo. Penso sarebbe opportuno bandire le parole «crisi» e «recessione» dai
titoli dei quotidiani e dai servizi dei telegiornali. MAURO LUGLIO MONFALCONE
(GO) Consumismo virtuale Consumi? Avevo 100 milioni di lire, dopo un giorno, 50
mila euro. Il caffè costava 900 lire poi 1 euro: il costo della vita, tutta,
raddoppiava e, contemporaneamente, gli stipendi e le pensioni venivano
ferocemente calcolate dividendo per 1936,27. Così i 50 mila euro avevano il
potere d'acquisto della metà. Erano ridotti a 25 mila. Fine dei consumi. Quello
che non capisco è l'insistere a voler dare soldi alle imprese. È la gente che
consuma, e che deve avere soldi da spendere. Altre ricette sono inutili. Forse
che stiano inventando il consumismo senza denaro? Ah! Ma forse si potrebbe
ricorrere al consumismo virtuale! Ovvio, con denaro virtuale! Arrivederci tutti
su Second Life. BRUNO FRASCÀ Edilizia e risparmio energetico I provvedimenti
che il governo sta suggerendo alle Regioni e agli enti locali per il rilancio
dell'edilizia sembrano privilegiare i maggiori volumi edificabili piuttosto che
il miglioramento qualitativo dei manufatti. Il risparmio energetico dovrebbe
essere invece il principale criterio per agevolare, con finanziamenti o con
riduzioni fiscali, demolizioni e ricostruzioni o semplici ristrutturazioni,
escludendo quindi dalle agevolazioni i semplici ampliamenti di volume o di
superficie. I fondi disponibili per far ripartire l'economia sono scarsi ed è
opportuno perciò che vengano impiegati con oculatezza. Anziché far confluire
credito bancario a chi vuole ampliare il proprio immobile, sarebbe meglio
orientare tale credito verso le piccole e medie imprese soprattutto nei settori
innovativi e in ogni altra attività che possa migliorare la competitività del
Paese. E per coloro che dispongono di liquidità in cerca di beni rifugio
sarebbe bene offrire dei bond pubblici con tasso interessante, destinando poi
il ricavato dei bond al finanziamento di interventi con alto rendimento per la
Pubblica Amministrazione come nella prevenzione sanitaria o nel risanamento
delle criticità idrogeologiche. Il risparmio energetico, alla base delle
agevolazioni, dovrebbe comunque essere certificato ex ante, da progetto, e poi
controllato ex post per evitare che minimi vantaggi di risparmio energetico
siano usati come alibi per incrementi edilizi solo quantitativi. ASCANIO DE
SANCTIS, ROMA Ma io non riesco a essere ottimista Anch'io, come dice lo slogan
di una nota catena di negozi e quello del presidente del Consiglio, sono
convinto che l'ottimismo è una bella cosa e che per risolvere tanti problemi è
la medicina giusta. Ma poi mi faccio prendere da tanti strani pensieri. Sono
pensionato da 4 anni, l'importo della mia pensione è praticamente invariato, ma
lo stesso non posso dire del costo della vita; i modesti investimenti che ho
fatto con anni di lavoro e con tanti sacrifici stanno andando a rotoli, le
poche azioni Alitalia che avevo acquistato, nonostante il governo abbia dichiarato che
i privati cittadini non ci avrebbero rimesso «neppure un euro», stanno andando
in fumo. A queste condizioni come faccio a essere ottimista? Dovrei forse
esserlo perché il governo stanzia somme ingenti per opere che forse non
verranno mai finanziate o perché abbiamo fatto felice Gheddafi con promesse di
consistenti aiuti? No, finché questo governo continuerà a fare promesse
che non mantiene, annunci che servono solo a far dimenticare le difficoltà
quotidiane, io a essere ottimista non ci riesco. GIANNI DENTINI, AGELLO (PG) La
Chiesa, due pesi e due misure La Chiesa cattolica ha un concetto discutibile
della giustizia. Infligge la scomunica ai medici brasiliani che hanno fatto
abortire la bimba di 9 anni rimasta incinta per una violenza sessuale, ma non
infligge la stessa pena a chi uccide persone già nate; anzi, spesso riserva
loro solenni funerali, vedi il caso del dittatore assassino Pinochet. A questo
punto approvo la reazione di uno di quei medici brasiliani, che ha dichiarato
di essere soddisfatta per aver ricevuto la scomunica. Anch'io mi vergognerei di
far parte d'una Chiesa che usa così sfrontatamente due pesi e due misure!
DANIELE ORLA POIRINO (TO) Il presidente Lula non si accorge... Ho visto di
persona le favelas nelle quali ha servito per 30 anni padre Clodoveo Piazza a
Salvador de Bahia, e trovo molto comica la posizione del presidente Lula che,
come altri personaggi nostrani, vorrebbe dare lezioni di dottrina cattolica
all'arcivescovo di Recife che mostrerebbe «un comportamento conservatore»
quando dice che la vita umana è intangibile sin dal concepimento. Lui, il
presidente Lula, che invece è moderno (liberale, socialista, riformista.), non
si accorge di governare da tanti anni un Paese dove occhieggiano centinaia di
favelas e dove le gravidanze a 11-12 anni sono nella norma. Il pubblico
amministratore dovrebbe anche accorgersi che, se le campagne sulla
contraccezione non funzionano, forse c'è un altro piano su cui agire. Sarà il
piano morale? PROF. VALTER BOERO
( da "Giornale.it, Il" del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
n. 10 del 2009-03-09
pagina
( da "Giornale.it, Il" del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
n. 10 del 2009-03-09
pagina 6 «Il mio capitalismo sostenibile: sviluppo e tutela dei deboli» di
Redazione Il premier a «El Mundo»: «Al G8 della Maddalena vogliamo avviare una
nuova era Ai mercati servono regole etiche, per il benessere delle generazioni
attuali e future» Lei si è sempre dichiarato un grande difensore del libero
mercato e del capitalismo. Dopo questa crisi crede ancora che il capitalismo
sia il sistema economico più adeguato o pensa che abbia bisogno di essere
riformato? Si dibatterà al vertice del G8 all'isola La Maddalena su questo
argomento e si farà un esame di coscienza, visto che molti considerano che gli
otto Paesi più ricchi del mondo hanno una grande responsabilità in questa
crisi? «Il capitalismo resta il sistema migliore se paragonato a quelli
ispirati al pensiero collettivista che hanno condannato intere popolazioni alla
miseria e all'assenza di libertà. Però alcune regole, soprattutto in campo
finanziario, vanno riformate: ne dibatteremo alla Maddalena e l'esame di
coscienza lo stiamo già facendo. Uno degli obiettivi della Presidenza italiana
del G8 è avviare un'era di cooperazione e coordinamento tra i Paesi del G8 e
tra questi e le economie emergenti, per definire standard etici e giuridici
comuni e nuove regole di trasparenza, correttezza e integrità delle attività
economiche e finanziarie internazionali. Non è il capitalismo sul banco degli
imputati, ma la degenerazione di alcuni aspetti del libero mercato. Vogliamo
poi rafforzare il dialogo Nord-Sud, riducendo lo squilibrio tra Paesi ricchi e
poveri. Al G8 proporremo la Detax, un meccanismo fiscale che destina ai Paesi in
via di sviluppo una percentuale di gettito fiscale, e lanceremo una nuova
filosofia degli aiuti che coinvolga più strumenti e più attori, anche privati.
Credo in un modello di capitalismo sostenibile volto al benessere non solo
delle generazioni attuali, ma di quelle future. In Italia abbiamo adottato
misure concrete a sostegno dei più deboli: i "bonus" per le famiglie
più povere e numerose, la social card, il fondo per i neonati, le detrazioni di
spesa per asili nido e pubblici trasporti, i fondi per agevolare gli affitti,
sconti fiscali sui mutui e un grande finanziamento per alimentare gli
ammortizzatori sociali a favore dei lavoratori che perdono il posto di lavoro».
Lei ha stravinto le scorse elezioni e la sua popolarità in questo momento vola
a livelli stratosferici. Secondo lei perché gli italiani la amano così tanto?
«Con la crisi in corso un apprezzamento tra il 64 e il 73 per cento è
francamente imbarazzante. Non può che diminuire! Gli italiani hanno capito che
questa crisi è globale, che non è una responsabilità del governo e che, anzi,
stiamo facendo tutto il possibile, in sintonia con gli amici europei, per
alleviarne gli effetti, per ridare fiducia alle famiglie e alle imprese e
preparare la ripresa. Gli italiani mi conoscono da sempre. Hanno fiducia in me
perché ero il più popolare e invidiato imprenditore italiano e ho lasciato
tutto per mettere a disposizione del mio Paese e dei miei concittadini la mia
esperienza e le mie capacità. Erano stanchi delle chiacchiere della sinistra,
volevano fatti. In meno di due mesi abbiamo risolto la tragedia dei rifiuti a
Napoli e in Campania, abbiamo mantenuto italiana la nostra compagnia di
bandiera, l'Alitalia, abbiamo garantito i conti pubblici innovando con l'adozione di
una finanziaria triennale che le lobby non sono riuscite a modificare, abbiamo
fatto ripartire le grandi opere bloccate dai veti ideologici della sinistra,
abbiamo riformato la scuola e la giustizia, abbiamo difeso consumatori e
risparmiatori dalla crisi finanziaria, e infine abbiamo restituito al
Paese un ruolo da protagonista sulla scena internazionale». Questo è il primo
Parlamento italiano del dopoguerra nel quale non c'è un comunista. E poi alcuni
giorni fa Walter Veltroni, leader del principale partito di centrosinistra, si
è dimesso. Come interpreta lei, un uomo di destra, i motivi della crisi della
sinistra italiana? È contento di governare senza opposizione? «Mi spiace
doverla smentire. Io non sono un uomo di destra. La ragione del consenso di cui
godo nel Paese è che le vecchie ideologie non contano più. Chi si ostina a
farsene portavoce, viene punito dal voto. Siamo stati noi ad avviare le riforme
per cambiare l'Italia con un programma sociale tra i più avanzati. Al
contrario, i partiti della sinistra si sono arroccati in difesa dei privilegi,
delle corporazioni e della vecchia politica, senza essere in grado di
interpretare i bisogni di un Paese che si è evoluto. Noi, invece, abbiamo
rilanciato il nucleare e la campagna contro l'assenteismo. La sinistra è
tuttora soggetta al ricatto del fanatismo ambientalista, avrebbe perso altro
tempo prezioso prima di mettere mano all'emergenza energetica del Paese. Sotto
il ricatto dei localismi, non avrebbe mai potuto risolvere il problema dei
rifiuti. Sotto quello delle minoranze sindacali, non avrebbe mai accolto il
criterio del merito nella pubblica amministrazione e nella scuola. Inoltre,
divisa al suo interno praticamente su tutto, non avrebbe avuto mai il coraggio
di assumere decisioni importanti su temi cruciali. La crisi dell'opposizione
non può far piacere a nessuno. Anzi, preoccupa. Il ruolo della minoranza in una
democrazia è essenziale e bisogna saperlo esercitare in modo costruttivo. Ma
purtroppo la crisi dell'opposizione italiana sembra destinata a durare a
lungo». Secondo lei, che ha detto che ha mandato a casa uno dopo l'altro sette
esponenti del centrosinistra, c'è qualcuno nel centrosinistra che potrebbe
essere all'altezza di fare il capo dell'opposizione? «Non sette. Otto. C'era
anche Renato Soru, leader in pectore del Partito Democratico, candidatosi a
governare la Sardegna e ad essere in prospettiva il leader del Pd, e invece
sconfitto nelle elezioni regionali. Lei mi chiede se c'è qualcuno all'altezza
di fare il leader dell'opposizione. Le osservo che il Partito Democratico ha
appena scelto un nuovo segretario...». Perché il suo governo era così deciso a
impedire la morte di Eluana? Lei ha detto che il Consiglio dei ministri ha
preso la decisione di salvare Eluana per motivi morali. Ma la morale non
dovrebbe essere lasciata fuori, visto che è una cosa molto soggettiva? Per il
papà di Eluana, era morale permettere che sua figlia si spegnesse. E poi la
Giustizia aveva sentenziato che a Eluana poteva essere interrotta
l'alimentazione e l'idratazione artificiale. Non crede che il governo avrebbe
dovuto rispettare quella sentenza in nome del principio democratico della
divisione di poteri? «Un governo democraticamente eletto ha il diritto e il
dovere di prendere delle decisioni. La morale può essere soggettiva, la legge
no. Soprattutto su temi fondamentali come quelli che implicano la vita e la
morte, non si possono lasciare vuoti normativi, perché è in quel vuoto che
nasce il problema. La magistratura, a differenza del Parlamento, non ha il
potere di fare le leggi, ha invece l'onere e l'onore di applicarle. Se c'è un
vuoto, il compito di colmarlo con una legge spetta al Parlamento. Ma poiché
questa legge sul "fine vita" in Italia non c'era, noi abbiamo
naturalmente portato in Parlamento la nostra proposta, con la libertà per i
nostri parlamentari di votare secondo coscienza. Vorrei ricordarle che nel caso
di Eluana non è stata interrotta una cura, non si è messo fine a un accanimento
terapeutico. Semplicemente, a una donna malata si volevano togliere acqua e
alimenti, e di qui nasceva la necessità e l'urgenza di un provvedimento del
governo che poi il Parlamento avrebbe approvato o respinto, e i magistrati
applicato». Quanto ha pesato l'opinione del Vaticano su questa vicenda? «Le
scelte del governo italiano sono assolutamente autonome. E lo sono state anche
in questo caso. È ovvio che in una società libera la Chiesa possa esprimere il
proprio punto di vista, come tutti. Mi stupirei se non lo facesse, specie
quando sono in gioco alcuni valori che per i cristiani sono essenziali. Piuttosto,
noto che i critici del mio governo strumentalizzano le dichiarazioni di
esponenti della Chiesa, definendole ingerenze quando appaiono in sintonia col
governo, e invece critiche del tutto legittime quando sembrano divergere». Uno
dei primi provvedimenti approvati dal suo governo è stato il cosiddetto
Lodo-Alfano, definito dall'opposizione una legge "ad personam",
varata per evitare il processo Mills. Alcuni giorni fa, infatti, un Tribunale
di Milano ha condannato l'avvocato Mills a quattro anni e mezzo di carcere per
essere stato corrotto, secondo i giudici, da lei. E invece lei non può essere
giudicato per quella vicenda. Non crede che il premier dovrebbe sottoporsi per
primo alla giustizia? «La legge è nata da un'esigenza indicata dalla stessa
Corte costituzionale, ovvero la necessità di consentire alle più alte cariche
dello Stato di svolgere appieno e con serenità il proprio importante mandato.
In Italia, il principio del giusto processo prevede la piena partecipazione al
dibattimento. In un processo che dura due o tre anni con una cadenza di due o
tre udienze la settimana, è praticamente impossibile partecipare e difendersi
per coloro che svolgono alte e impegnative funzioni istituzionali. Il
meccanismo dell'immunità è ben noto in altri Paesi, compresa la Spagna, dove
riguarda i parlamentari ed è molto più forte che in Italia, dove il processo
viene soltanto sospeso. Nel merito, io non ho mai neppure conosciuto il signor
Mills e sono assolutamente certo di venire assolto quando il processo
riprenderà. Aggiungo che la presidente del collegio di quel tribunale è una
nota esponente di sinistra che si è espressa più volte contro le leggi del
nostro governo. Il dubbio sulla sua imparzialità è legittimo. Purtroppo, una
parte della magistratura italiana è politicizzata e ha usato e usa il proprio
potere come arma di lotta politica contro gli avversari, in particolare contro
l'unico esponente del centrodestra a poter prevalere sulla sinistra. I giudici
politicizzati della sinistra hanno persino tentato di ribaltare il risultato
del voto democratico, riuscendovi nel 1994 con un'accusa da cui sono stato
naturalmente assolto con formula piena dopo dieci anni di processi. Ricordo
solo pochi dati: dal 1994 al 2006, ben 789 magistrati si sono occupati di
Silvio Berlusconi con indagini e processi che hanno portato a 587 visite della
polizia giudiziaria o della Guardia di Finanza e a 2.500 udienze, più di un
record mondiale! Conclusione: sono sempre risultato innocente, perché
fortunatamente i giudici imparziali sono ancora la maggioranza». In tanti la
criticano per non aver detto parole sufficientemente chiare e nette di condanna
del ventennio fascista. Cosa pensa di quel periodo e come giudica queste
critiche? «Il partito di cui sono il leader si chiama Popolo della Libertà e fa
parte della grande famiglia della democrazia e della libertà che è il Partito
dei Popolari Europei. Nessuno può pensare che io abbia reticenze riguardo al
fascismo e per la verità non mi risultano le critiche a cui lei fa riferimento.
Mi riconosco in pieno nei principi della nostra Costituzione repubblicana e li
ho difesi in più occasioni. Le ricordo che la stessa Costituzione prevede le
procedure di modifica per il suo adeguamento alle nuove esigenze dei tempi.
Piuttosto, non mi appassiona il dibattito sul passato. Gli italiani devono
guardare avanti. Per troppo tempo in Italia siamo rimasti chiusi dentro una
gabbia culturale, in una contrapposizione anacronistica tra fascismo e
antifascismo». La politica italiana contro l'immigrazione è stata molto criticata
da esponenti del governo spagnolo. Alcune persone, infatti, hanno accusato il
suo governo di avere atteggiamenti xenofobi, soprattutto contro i rom. Lei come
risponde a quelle critiche? «La nostra politica dell'immigrazione non è
"contro", come dice lei. Non è contro l'immigrazione tout court.
Abbiamo rispetto verso coloro che vengono in Italia per migliorare le proprie
condizioni di vita e quelle della loro famiglia attraverso un lavoro onesto,
tra mille sacrifici e rispettando le leggi. Al contrario, abbiamo un
atteggiamento fermo verso coloro che in Italia entrano illegalmente e vivono di
crimini e di espedienti senza alcuna volontà di integrarsi. La realtà è che i
bambini stranieri frequentano le nostre scuole in numero sempre maggiore, le famiglie
straniere godono di una piena assistenza sanitaria, e il governo ha anche
stanziato fondi per la sanità a favore degli immigrati irregolari. Altri
governi, non escluso quello spagnolo, si trovano alle prese con una forte
immigrazione illegale. I clandestini mandati via dalla Spagna negli ultimi anni
sono stati decine di migliaia. Quanto ai romeni, che sono cittadini europei, la
Francia ne ha espulsi migliaia solo nel 2008. Nello stesso periodo, l'Italia
appena quaranta. Pure i tempi di detenzione nei Centri d'accoglienza sono
inferiori da noi a quelli della gran parte dei Paesi europei. Per ciò che
riguarda le critiche di razzismo che ci sono state mosse in passato, il suo
stesso giornale le ha definite "gaffe" nei nostri confronti». Lei, che
è un self-made man, non cercherebbe di entrare in Italia come clandestino nel
caso fosse nato in un Paese del terzo mondo e fosse povero? «Io, come le ho
detto, apprezzo chi tenta di costruirsi onestamente un futuro per sé e per i
propri figli integrandosi in un altro Paese. Ma ho ancora più stima di chi
decide di non lasciare la propria terra e, anzi, di contribuire con il proprio
lavoro e la propria iniziativa a farla crescere, mettendosi al servizio della
sua comunità. Io non sono andato a fare l'imprenditore negli Stati Uniti, sono
rimasto qui». L'Enel è ormai proprietaria del 92% di Endesa, la più importante
compagnia elettrica spagnola. Invece, quasi ogni volta che gli spagnoli hanno
cercato di investire in Italia non hanno potuto farlo (caso Abertis e Autostrade,
nel Bbva e Banca Nazionale del Lavoro). E non mi faccia per favore l'esempio di
Telefonica, perché sebbene sia l'azionista di maggioranza in Telecom Italia,
non ha nelle sue mani il controllo della compagnia... Non crede che ci sia un
grande disequilibrio tra i due Paesi? Non crede che l'Italia sia troppo
protezionista? «Guardiamo i fatti. Per quanto riguarda Abertis e Autostrade, il
problema è nato col precedente governo, non è quindi a me che va posta la
domanda. Il Bbva è stato azionista importante della Bnl finché non ha deciso di
ritirarsi ricevendo un'ottima plusvalenza. Lo stesso vale per il Banco di
Santander rispetto al San Paolo, prima della fusione con Banca Intesa. La Bnl,
peraltro, è stata acquisita da una banca francese. Quando l'Italia ha aperto il
mercato dell'energia, sono entrati senza problemi gruppi stranieri.
L'investimento di Telefonica è finanziario, nessuno l'ha costretta a entrare in
Telecom in quella posizione. Il nostro governo, poi e innanzitutto, non è mai
intervenuto e non interviene nelle vicende di aziende private. Insomma, da
parte nostra non c'è alcun atteggiamento protezionistico. Al contrario, gli
investimenti e le aziende di altri Paesi, con in testa quelli spagnoli, sono i
benvenuti in Italia». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 -
20123 Milano
( da "Corriere della Sera" del 09-03-2009)
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Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-03-09 num: - pag: 16 categoria:
REDAZIONALE La giornata delle donne Carfagna: niente sconti, responsabili in
carcere fino all'ultimo giorno Fini: «Gli stupri una piaga sociale No alla
connotazione etnica» Il presidente della Camera: la stretta repressiva non
basta «Come si titola "donna stuprata da romeno", si faccia lo stesso
quando l'aggressore è italiano e la vittima straniera» ROMA — Gli stupri sono
una «piaga sociale» ma è sbagliato darne una «connotazione etnica», dice il
presidente della Camera Gianfranco Fini alla platea di donne invitate dal
ministero delle Pari Opportunità e dal comune di Roma ad un 8 marzo al teatro
Brancaccio. All'Angelus il Papa prega per tutte le donne, «perché siano sempre
più rispettate nella loro dignità e valorizzate nelle loro positive
potenzialità » e ricorda Madre Teresa di Calcutta. Un fascio di rose arriva
alle senatrici, personale omaggio del presidente Schifani, che invita ad una
giornata «di profonda riflessione perché la violenza sulle donne continua ad
essere un fenomeno allarmante». Festeggia nel quartiere Pigneto il segretario
del Pd Franceschini e dice che non è giusto innalzare l'età della pensione
senza dare pari opportunità di lavoro e di carriera alle donne, «non è giusto
che siano loro a pagare gli squilibri sociali». Il presidente Napolitano, dopo
le onorificenze consegnate sabato, ieri ha ospitato al Quirinale (visitato da
almeno 1.500 donne) un concerto al femminile. Così si è articolata ieri nella
capitale la festa della donna. Mimose tante, discorsi e platee pure, nessuna
manifestazione nazionale. Il Brancaccio è pieno fin dal mattino e fuori restano
molte persone. Anche le donne dei Cobas, che hanno distribuito volantini contro
l'innalzamento dell'età pensionabile. Dentro, Fini si ispira al presidente
Napolitano che aveva definito la violenza sessuale e le vessazioni di ogni tipo
contro le donne un'infamia senza nazionalità, un delitto contro l'umanità.
«Com'è giusto titolare "donna stuprata da un romeno" — dice il
presidente della Camera — è altrettanto giusto fare lo stesso quando è un
italiano a stuprare una donna straniera, perché accade. Oppure, ed è questo che
io farei, sarebbe ancor meglio non dare alcuna connotazione etnica perché uno
stupro è soltanto un'infamia». Le violenze sulle donne sono per il presidente
della Camera una «piaga sociale » e un'«emergenza civile». Per combatterle
occorre un «impegno corale», senza dimenticare che «va bene concentrarci su
nuove leggi», ma non basta, come non basta «la stretta repressiva» quando la
violenza continua silenziosa e quotidiana «tra le mura domestiche, e provoca
ferite profonde e anche un grande senso di ingiustizia». Il ministro Mara
Carfagna, che ha voluto in prima persona questa festa a teatro, riprende il
pensiero da lei stessa espresso sabato al Quirinale davanti al capo dello
Stato: «I giudici non devono essere perdonisti, gli stupratori devono fare il
carcere fino all'ultimo giorno». Ci sono attrici, registi, cantanti al Brancaccio.
Nancy Brilli, Michele Placido, Claudio Baglioni, Maurizio Costanzo, ci sono politici e politiche delle amministrazioni locali, c'è il
sindaco Alemanno che parla di una «Roma ferita » dalla violenza degli stupri. E
ci sono le neo-mamme assistenti di volo, alle quali Cai, ex Alitalia, non applica l'esonero notturno. Il loro striscione dice: «Se la
mamma mia va in volo, io la notte resto solo». Mariolina Iossa
( da "Corriere della Sera" del 09-03-2009)
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- ROMA - sezione: PRIMA PAGINA - data: 2009-03-09 num: - pag: 1 categoria:
REDAZIONALE Le iniziative del commissario liquidatore Augusto Fantozzi per
recuperare fondi. Ceduti anche 46 aerei Terreni e quadri, Alitalia vende i
tesori Un bando per
( da "Corriere della Sera" del 09-03-2009)
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- ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data: 2009-03-09 num: - pag: 3 categoria:
REDAZIONALE «A.A.A. vendesi terreni» L'Alitalia deve fare
cassa Cinquanta ettari dietro l'autostrada Roma-Fiumicino Il liquidatore
Augusto Fantozzi ne ricaverà 120 milioni C'è un esercito di fornitori in attesa
di fatture vecchie anche di 3 anni. Il progetto, che si concretizzerà in tempi
piuttosto rapidi, è quello di venderli tramite un bando pubblico in via di
perfezionamento. Fantozzi poi è riuscito a chiudere altri due bandi: il
primo è quello della cessione dei 46 velivoli inutilizzati, il secondo riguarda
l'attività cargo quasi tutta concentrata, con i suoi circa 700 dipendenti, al
Leonardo da Vinci Per gli aerei «sono arrivate decine di offerte da tutto il
mondo e ora si tratta di aprire le buste...» Stanno dietro gli hangar, quelli
che si vedono lungo l'autostrada Roma-Fiumicino. In tutto, terreni per
( da "Corriere della Sera" del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
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- ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data: 2009-03-09 num: - pag: 3 categoria:
REDAZIONALE Il tesoretto Quadri comprati dalla compagnia per arredare uffici e
sedi estere All'asta una piccola galleria d'arte Stanno in un caveau blindato
al piano sotterraneo del «quartier generale» alla Magliana. Un patrimonio che
tra poche settimane finirà all'asta, come ha deciso il
commissario liquidatore di Alitalia Augusto Fantozzi. Una
collezione di quadri che comprende opere degli artisti più quotati del XX
secolo, Salvador Dalì, Giorgio De Chirico, Giacomo Balla, il futurista Gino
Severini al quale l'ex compagnia di bandiera commissionò direttamente opere da
esporre nella sede parigina. In tutto circa duecento pezzi in passato
sparsi nelle rappresentanze che l'aviolinea aveva in giro per il mondo e negli
uffici dei top manager. Fantozzi li ha recuperati uno per uno e sigillati nel
sotteraneo sorvegliato dai vigilantes, in attesa che le tre case d'asta che ha
contattato gli forniscano il preventivo migliore per la procedura di vendita
(una voce che comprende spese d'imballaggio, trasporto e assicurazione) e
soprattutto una stima esatta. «Per adesso abbiamo solo una vaga idea del valore
- spiegano dagli uffici Alitalia - . Una cinquantina
di pezzi sono considerati di pregio. Mentre dal resto ci aspettiamo ben poco».
Per dare un'idea delle cifre in ballo, a giugno un dipinto di Severini
intitolato «La Danseuse» è stato venduto da Sotheby per 21,4 milioni di euro,
diventando così l'opera futurista più costosa mai venduta all'asta. I soldi
incassati serviranno per saldare le centinaia di imprese dell'indotto e le
liquidazioni dei dipendenti. Un ex dirigente Alitalia
in pensione parla di collezione di «inestimabile valore. Ci sono pitture di
Giuseppe Capogrossi, Renato Guttuso, Mario Sironi, Fortunato Depero, Ottone
Rosai e Massimo Campigli, così come sculture di Giacomo Manzù e Mario Ceroli.
Quadri acquistati a partire dagli anni Cinquanta quando la compagnia era il
biglietto da visita dell'Italia e le pitture venivano esposte nelle sale
d'aspetto e sui velivoli che attraversano l'Atlantico e il Pacifico». A. Full.
( da "Corriere della Sera" del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
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- NAZIONALE - sezione: Lettere al Corriere - data: 2009-03-09 num: - pag: 25
categoria: BREVI CARRIERA POLITICA Ideali e professione Caro Romano, ritengo
che la politica debba essere una vocazione, cioè essere ispirata a nobili
principi e in quanto tale non ridursi all'interesse personale. I nostri
politici, che chiedono sacrifici a tutti meno che a se stessi, si sono
assegnati esagerati stipendi e godono di ingiustificati privilegi (in passato
non era così). Non sono del tutto persuaso che le alte remunerazioni trovino
giustificazione in quanto servirebbero a renderli meno inclini alla corruzione.
Penso invece che i lauti stipendi, all'opposto, tendano ad attirare verso la
politica, come le mosche al miele, persone mosse non tanto da motivazioni
ideali, quanto piuttosto dalla prospettiva di ottime rendite senza troppa
fatica. è ormai opinione comune che fare politica è sempre meglio che lavorare.
Perché un parlamentare deve essere pagato più di un preside di scuola media?
Omar Valentini Salò (Bs) Il rischio esiste. Se la politica diventa una
professione attraente per le sue remunerazioni, le motivazioni ideali possono
passare in secondo piano. STAZIONI FERROVIARIE Cercasi carrelli Caro Romano, in
tutte le stazioni ferroviarie italiane sono stati tolti i carrelli portabagagli
(oltre ai facchini, che non esistono più). Mi sono trovato alla stazione di
Roma con tre valigie da 23 chili ciascuna obbligato a trasportarle a mano,
rischiando che me le rubassero e il mal di schiena. Ma i turisti stranieri che
arrivano nel nostro Paese come faranno? Avendo riscoperto il treno come mezzo
di trasporto grazie all'Alta velocità, non le sembra assurdo e controproducente
per la nostra immagine nel mondo? Andrea Tenerani ATenerani@condenast.it Le
Ferrovie dello Stato le risponderebbero, probabilmente, che tutte le valigie
dell'ultima generazione hanno le rotelle. Ma lei potrebbe rispondere che non
tutti vogliono o possono sbarazzarsi delle valigie più vecchie, e che queste,
guarda caso, appartengono molto spesso a persone che non sono più giovani da un
pezzo. Credo che le Ferrovie dovrebbero tenere conto delle loro esigenze e
ripristinare un servizio ancora diffuso negli aeroporti e in parecchie stazioni
europee. QUESTIONI ETICHE Domande agli italiani Non trovo giusto che i nominati
al Parlamento vogliano assumersi il diritto di rappresentare il popolo anche
nella emanazione di leggi su temi etici come la legge sul fine vita o su
eventuali cure in caso di grave inabilità. Meglio sarebbe se si coinvolgessero
i cittadini tramite un referendum, così sceglierebbero secondo la maggioranza
reale del Paese. Presto ci saranno le elezioni amministrative ed europee: quale
migliore occasione per predisporre anche un semplice questionario per avere il
termometro del pensiero degli italiani? P. Giorgio Merlini S. Lazzaro di Savena
(Bo) CRISI ECONOMICA Messaggi discordanti è imbarazzante leggere le
considerazioni sulla crisi dei nostri maggiori responsabili in politica. Il
presidente della Repubblica dice che la crisi si sta aggravando e lancia
messaggi poco incoraggianti. Il presidente del Consiglio, al contrario, invita
a non lasciarsi prendere dallo sfiducia poiché la crisi non è così grave come i
media la descrivono. E noi cittadini, in mezzo. Lucio Pizzamiglio lucio.pizzamiglio@hotmail.it
NELLA SCUOLA Una materia fantasma Quest'estate è stato deciso dal governo di
introdurre la materia di «Cittadinanza e Costituzione», per far conoscere agli
studenti i valori di questa Carta e della nostra nazione. A distanza di quasi
otto mesi che fine ha fatto questa materia? Sono uno studente delle scuole
superiori e non ho mai fatto nemmeno un'ora di questa fantomatica materia.
Simone Fungardi simone.fungardi@aol.it PIANO CASA Inquilini dimenticati Mi
sembra di aver capito che il Piano casa del governo riguardi esclusivamente chi
già gode di una casa di sua proprietà. Credo sia auspicabile da parte del
governo un provvedimento analogo che tenga presente le esigenze degli
inquilini, alle prese con affitti incredibilmente scandalosi. è vero che a non
possedere una casa è «solo» il 20% degli italiani, ma è giusto dimenticarsene?
Pasquale Mirante pasmir@alice.it PICCOLI PROPRIETARI Proventi di un affitto è
vero che noi italiani facciamo i furbi con il fisco, io ho un appartamentino
arredato e affittato e, dichiarando il 100% di quanto percepito, posso
assicurare che pagate le imposte dovute, l'Ici, le tasse di ottobre e
l'amministratore la redditualità è pari a zero. Antonio Danese ottowatt@free.fr TARIFFE ALITALIA Peripezie di un biglietto Come già fatto in
altre occasioni, consulto il sito di Alitalia per
acquistare un biglietto aereo per Pasqua, approfittando delle offerte
ampiamente pubblicizzate. Trovo il volo Napoli-Atene a un prezzo allettante e
provo ad acquistarlo. Dopo aver inserito i miei dati il sistema mi
comunica di non poter confermare il volo, rimandandomi ad una chat.
L'operatrice della chat mi comunica che ci sono problemi nel sistema
invitandomi a riprovare più tardi o a chiamare il call center. Il call center
mi comunica che è possibile prenotare il volo, ma ad un prezzo triplicato.
Sergio Squeglia sergiosqueglia@tiscali.it SENSO CIVICO Quel degrado diffuso
Sono una cittadina italiana e vorrei rivolgermi a tutti i miei connazionali.
Ultimamente noto un crescente degrado non solo nella mia città (abito a
Milano). La sporcizia regna sovrana, nei prati, ai bordi delle strade, nei
parchi, ovunque immondizia. Sono indignata e provo vergogna dello scarso senso
civico del nostro Paese. Nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione,
l'Italia sta diventando, a mio avviso, una grande discarica a cielo aperto. è
aumentato il numero di incivili o sono diminuiti gli addetti alla nettezza
urbana? Mara Claudiano maraclaudi@tiscali.it TELEVISIONE Tennis sul digitale
C'era una volta la Coppa Davis in tv. La Rai trasmette l'incontro
Italia-Slovacchia ma non su una delle tre reti nazionali, bensì sul digitale
terrestre, che non tutti possono ricevere. Perché questa «serrata» nei
confronti del tennis che penalizza milioni di tifosi? Carlo Radollovich
carlo.radollovich@libero.it
( da "Giornale.it, Il" del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
n. 10 del 2009-03-09
pagina 2 Piano casa, Franceschini: "No, è cementificazione" di
Francesco Cramer Dopo nucleare, giustizia, sicurezza, economia e scuola il
segretario del Pd boccia anche l?ultimo progetto del governo. Le "riforme
condivise" non sono mai diventate realtà Roma - «No, no, no». Il governo
annuncia un piano-casa per far ripartire l?edilizia segando pastoie e
burocrazie? In fondo il settore zoppica e potrebbe far da volano all?intera
economia. Ma dal jukebox dell?opposizione parte la solita musica. Non il ballo
del mattone ma il disco rotto del «no, no, no». «Si apre una nuova stagione di
cementificazione dell?Italia», si è subito spolmonato il leader del Pd
Franceschini, sposando la comoda linea politica del bastian contrario.
Dall?energia alla giustizia, dalla scuola alle grandi opere, dall?Alitalia alla sicurezza, la sinistra ha sempre la carta
pronta da gettare sul tavolo, il suo particolare jolly: il niet. In fondo che
bisogno c?era di fare un governo ombra quando su tutti i grandi temi dall?opposizione
arriva sempre e comunque un rifiuto? La proposta alternativa al giusto
processo, mirabilmente descritta dal Guardasigilli ombra Lanfranco Tenaglia, è
illuminante: «La riforma della maggioranza è in alcune parti dannosa, in altre
controproducente». E pensare che per intercettare il voto moderato
l?impallinato leader piddino Veltroni auspicava riforme condivise. Maggio 2008:
«Confermiamo la nostra disponibilità a convergere sulle riforme per consentire
al Paese di marciare più veloce, di essere più moderno». Parola di Walter.
Salvo poi gridare ai quattro venti: «Sulla giustizia è difficile trovare un
accordo se l?esecutivo insegue solo la separazione delle carriere, lo
svilimento del Csm o il blocco sostanziale delle intercettazioni come strumento
d?indagine». E ancora: «Il provvedimento sulle intercettazioni sarà un regalo
alla criminalità». Una bocciatura a priori. A proposito di voti: si può provare
a far funzionare la scuola, tornando al maestro unico per dare un solo punto di
riferimento ai bambini e valorizzare la figura dell?insegnante. Oppure,
sull?università, si può tagliare la giungla di corsi inutili e razionalizzare
le spese ma la condotta della sinistra sarà sempre quella: rigettare,
ripudiare, respingere. «La riforma Gelmini smantella la scuola», hanno urlato
ai quattro venti Veltroni e soci. Ma nel sussidiario dei «no» della gauche c?è
pure il capitolo «grandi opere». Il governo mette sul piatto 18 miliardi di
euro per azionare la leva delle infrastrutture, dalla Tav al Mose, dal Ponte
sullo stretto di Messina? L?opposizione arriccia il naso e fa partire il «no»
con l?Alta velocità: «Sono uno specchietto per le allodole di fronte alla
crisi». Già, la crisi. Forse abolendo l?Ici sulla prima casa, sostenendo il
potere d?acquisto dei meno abbienti con bonus famiglia e social card arriverà
qualche sì anche dall?opposizione? Macché. La social card «è soltanto
un?elemosina di Stato» e in fondo, parole di Veltroni: «è umiliante per quanti
la usano perché nei supermercati vengono identificati come bisognosi».
Sull?atomo è meglio lasciar perdere: getti le basi per aumentare l?indipendenza
energetica producendo, entro il 2020, circa il 20% del fabbisogno di energia
grazie al nucleare che alla sinistra scoppiano i nervi: «Ennesimo spreco di
denaro pubblico». E a proposito di sprechi: con il federalismo, assicurando
autonomia di entrata e di spesa agli enti locali, si tira la cinghia sulle
uscite dello Stato-Pantalone. Piacerà? No: «Determinerà un aumento di spesa
pubblica e burocrazia». E su Alitalia? Salvi la
compagnia di bandiera: privata, italiana e con un forte partner internazionale.
Volerà un applauso così, per sbaglio... Bersani: «Una soluzione debole e
problematica, molto più di quello che avrebbe potuto essere». E te pareva. ©
SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Giornale.it, Il" del 09-03-2009)
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n. 10 del 2009-03-09
pagina 6 "Il mio capitalismo sostenibile: sviluppo e tutela dei
deboli" di Redazione Il premier Silvio Berlusconi al quotidiano spagnolo
El Mundo: "Al G8 della Maddalena vogliamo avviare una nuova era. Ai
mercati servono regole etiche, per il benessere delle generazioni attuali e
future" Il primo bilancio del governo e le prossime sfide che attendono
l?esecutivo, in Italia e nella comunità internazionale. Dalle politiche più
efficaci per affrontare la crisi economica alle difficoltà dell?opposizione,
dalla delicatissima scelta di intervenire sul caso di Eluana Englaro ai
difficili rapporti con una parte della magistratura. In una lunga intervista a
Irene Velasco, corrispondente del quotidiano spagnolo «El Mundo», Silvio Berlusconi
interviene a tutto campo sui grandi scenari del 2009. E annuncia il più
ambizioso obiettivo della presidenza italiana del G8: «Avviare un?era di
cooperazione e coordinamento tra i Paesi occidentali e le economie emergenti»,
per «ridurre lo squilibrio tra ricchi e poveri» nel mondo. è il progetto di un
«capitalismo sostenibile», volto al benessere non solo delle generazioni
attuali, ma anche di quelle future». Lei si è sempre dichiarato un grande
difensore del libero mercato e del capitalismo. Dopo questa crisi crede ancora
che il capitalismo sia il sistema economico più adeguato o pensa che abbia
bisogno di essere riformato? Si dibatterà al vertice del G8 all?isola La
Maddalena su questo argomento e si farà un esame di coscienza, visto che molti
considerano che gli otto Paesi più ricchi del mondo hanno una grande
responsabilità in questa crisi? «Il capitalismo resta il sistema migliore se
paragonato a quelli ispirati al pensiero collettivista che hanno condannato
intere popolazioni alla miseria e all?assenza di libertà. Però alcune regole,
soprattutto in campo finanziario, vanno riformate: ne dibatteremo alla
Maddalena e l?esame di coscienza lo stiamo già facendo. Uno degli obiettivi
della Presidenza italiana del G8 è avviare un?era di cooperazione e coordinamento
tra i Paesi del G8 e tra questi e le economie emergenti, per definire standard
etici e giuridici comuni e nuove regole di trasparenza, correttezza e integrità
delle attività economiche e finanziarie internazionali. Non è il capitalismo
sul banco degli imputati, ma la degenerazione di alcuni aspetti del libero
mercato. Vogliamo poi rafforzare il dialogo Nord-Sud, riducendo lo squilibrio
tra Paesi ricchi e poveri. Al G8 proporremo la Detax, un meccanismo fiscale che
destina ai Paesi in via di sviluppo una percentuale di gettito fiscale, e
lanceremo una nuova filosofia degli aiuti che coinvolga più strumenti e più
attori, anche privati. Credo in un modello di capitalismo sostenibile volto al
benessere non solo delle generazioni attuali, ma di quelle future. In Italia
abbiamo adottato misure concrete a sostegno dei più deboli: i “bonus” per le
famiglie più povere e numerose, la social card, il fondo per i neonati, le
detrazioni di spesa per asili nido e pubblici trasporti, i fondi per agevolare
gli affitti, sconti fiscali sui mutui e un grande finanziamento per alimentare
gli ammortizzatori sociali a favore dei lavoratori che perdono il posto di
lavoro». Lei ha stravinto le scorse elezioni e la sua popolarità in questo
momento vola a livelli stratosferici. Secondo lei perché gli italiani la amano
così tanto? «Con la crisi in corso un apprezzamento tra il 64 e il 73 per cento
è francamente imbarazzante. Non può che diminuire! Gli italiani hanno capito
che questa crisi è globale, che non è una responsabilità del governo e che,
anzi, stiamo facendo tutto il possibile, in sintonia con gli amici europei, per
alleviarne gli effetti, per ridare fiducia alle famiglie e alle imprese e
preparare la ripresa. Gli italiani mi conoscono da sempre. Hanno fiducia in me
perché ero il più popolare e invidiato imprenditore italiano e ho lasciato
tutto per mettere a disposizione del mio Paese e dei miei concittadini la mia
esperienza e le mie capacità. Erano stanchi delle chiacchiere della sinistra,
volevano fatti. In meno di due mesi abbiamo risolto la tragedia dei rifiuti a
Napoli e in Campania, abbiamo mantenuto italiana la nostra compagnia di
bandiera, l?Alitalia, abbiamo garantito i conti
pubblici innovando con l?adozione di una finanziaria triennale che le lobby non
sono riuscite a modificare, abbiamo fatto ripartire le grandi opere bloccate
dai veti ideologici della sinistra, abbiamo riformato la scuola e la giustizia,
abbiamo difeso consumatori e risparmiatori dalla crisi finanziaria, e infine
abbiamo restituito al Paese un ruolo da protagonista sulla scena
internazionale». Questo è il primo Parlamento italiano del dopoguerra nel quale
non c?è un comunista. E poi alcuni giorni fa Walter Veltroni, leader del
principale partito di centrosinistra, si è dimesso. Come interpreta lei, un
uomo di destra, i motivi della crisi della sinistra italiana? è contento di
governare senza opposizione? «Mi spiace doverla smentire. Io non sono un uomo
di destra. La ragione del consenso di cui godo nel Paese è che le vecchie
ideologie non contano più. Chi si ostina a farsene portavoce, viene punito dal
voto. Siamo stati noi ad avviare le riforme per cambiare l?Italia con un
programma sociale tra i più avanzati. Al contrario, i partiti della sinistra si
sono arroccati in difesa dei privilegi, delle corporazioni e della vecchia
politica, senza essere in grado di interpretare i bisogni di un Paese che si è
evoluto. Noi, invece, abbiamo rilanciato il nucleare e la campagna contro
l?assenteismo. La sinistra è tuttora soggetta al ricatto del fanatismo
ambientalista, avrebbe perso altro tempo prezioso prima di mettere mano
all?emergenza energetica del Paese. Sotto il ricatto dei localismi, non avrebbe
mai potuto risolvere il problema dei rifiuti. Sotto quello delle minoranze
sindacali, non avrebbe mai accolto il criterio del merito nella pubblica
amministrazione e nella scuola. Inoltre, divisa al suo interno praticamente su
tutto, non avrebbe avuto mai il coraggio di assumere decisioni importanti su
temi cruciali. La crisi dell?opposizione non può far piacere a nessuno. Anzi,
preoccupa. Il ruolo della minoranza in una democrazia è essenziale e bisogna
saperlo esercitare in modo costruttivo. Ma purtroppo la crisi dell?opposizione
italiana sembra destinata a durare a lungo». Secondo lei, che ha detto che ha
mandato a casa uno dopo l?altro sette esponenti del centrosinistra, c?è
qualcuno nel centrosinistra che potrebbe essere all?altezza di fare il capo
dell?opposizione? «Non sette. Otto. C?era anche Renato Soru, leader in pectore
del Partito Democratico, candidatosi a governare la Sardegna e ad essere in
prospettiva il leader del Pd, e invece sconfitto nelle elezioni regionali. Lei
mi chiede se c?è qualcuno all?altezza di fare il leader dell?opposizione. Le
osservo che il Partito Democratico ha appena scelto un nuovo segretario...».
Perché il suo governo era così deciso a impedire la morte di Eluana? Lei ha
detto che il Consiglio dei ministri ha preso la decisione di salvare Eluana per
motivi morali. Ma la morale non dovrebbe essere lasciata fuori, visto che è una
cosa molto soggettiva? Per il papà di Eluana, era morale permettere che sua
figlia si spegnesse. E poi la Giustizia aveva sentenziato che a Eluana poteva
essere interrotta l?alimentazione e l?idratazione artificiale. Non crede che il
governo avrebbe dovuto rispettare quella sentenza in nome del principio
democratico della divisione di poteri? «Un governo democraticamente eletto ha
il diritto e il dovere di prendere delle decisioni. La morale può essere
soggettiva, la legge no. Soprattutto su temi fondamentali come quelli che
implicano la vita e la morte, non si possono lasciare vuoti normativi, perché è
in quel vuoto che nasce il problema. La magistratura, a differenza del
Parlamento, non ha il potere di fare le leggi, ha invece l?onere e l?onore di applicarle.
Se c?è un vuoto, il compito di colmarlo con una legge spetta al Parlamento. Ma
poiché questa legge sul “fine vita” in Italia non c?era, noi abbiamo
naturalmente portato in Parlamento la nostra proposta, con la libertà per i
nostri parlamentari di votare secondo coscienza. Vorrei ricordarle che nel caso
di Eluana non è stata interrotta una cura, non si è messo fine a un accanimento
terapeutico. Semplicemente, a una donna malata si volevano togliere acqua e
alimenti, e di qui nasceva la necessità e l?urgenza di un provvedimento del
governo che poi il Parlamento avrebbe approvato o respinto, e i magistrati
applicato». Quanto ha pesato l?opinione del Vaticano su questa vicenda? «Le
scelte del governo italiano sono assolutamente autonome. E lo sono state anche
in questo caso. è ovvio che in una società libera la Chiesa possa esprimere il
proprio punto di vista, come tutti. Mi stupirei se non lo facesse, specie
quando sono in gioco alcuni valori che per i cristiani sono essenziali.
Piuttosto, noto che i critici del mio governo strumentalizzano le dichiarazioni
di esponenti della Chiesa, definendole ingerenze quando appaiono in sintonia
col governo, e invece critiche del tutto legittime quando sembrano divergere».
Uno dei primi provvedimenti approvati dal suo governo è stato il cosiddetto
Lodo-Alfano, definito dall?opposizione una legge “ad personam”, varata per
evitare il processo Mills. Alcuni giorni fa, infatti, un Tribunale di Milano ha
condannato l?avvocato Mills a quattro anni e mezzo di carcere per essere stato
corrotto, secondo i giudici, da lei. E invece lei non può essere giudicato per
quella vicenda. Non crede che il premier dovrebbe sottoporsi per primo alla
giustizia? «La legge è nata da un?esigenza indicata dalla stessa Corte
costituzionale, ovvero la necessità di consentire alle più alte cariche dello
Stato di svolgere appieno e con serenità il proprio importante mandato. In
Italia, il principio del giusto processo prevede la piena partecipazione al
dibattimento. In un processo che dura due o tre anni con una cadenza di due o
tre udienze la settimana, è praticamente impossibile partecipare e difendersi
per coloro che svolgono alte e impegnative funzioni istituzionali. Il
meccanismo dell?immunità è ben noto in altri Paesi, compresa la Spagna, dove
riguarda i parlamentari ed è molto più forte che in Italia, dove il processo
viene soltanto sospeso. Nel merito, io non ho mai neppure conosciuto il signor
Mills e sono assolutamente certo di venire assolto quando il processo
riprenderà. Aggiungo che la presidente del collegio di quel tribunale è una
nota esponente di sinistra che si è espressa più volte contro le leggi del
nostro governo. Il dubbio sulla sua imparzialità è legittimo. Purtroppo, una
parte della magistratura italiana è politicizzata e ha usato e usa il proprio
potere come arma di lotta politica contro gli avversari, in particolare contro
l?unico esponente del centrodestra a poter prevalere sulla sinistra. I giudici
politicizzati della sinistra hanno persino tentato di ribaltare il risultato
del voto democratico, riuscendovi nel 1994 con un?accusa da cui sono stato
naturalmente assolto con formula piena dopo dieci anni di processi. Ricordo
solo pochi dati: dal 1994 al 2006, ben 789 magistrati si sono occupati di
Silvio Berlusconi con indagini e processi che hanno portato a 587 visite della
polizia giudiziaria o della Guardia di Finanza e a 2.500 udienze, più di un
record mondiale! Conclusione: sono sempre risultato innocente, perché
fortunatamente i giudici imparziali sono ancora la maggioranza». In tanti la
criticano per non aver detto parole sufficientemente chiare e nette di condanna
del ventennio fascista. Cosa pensa di quel periodo e come giudica queste
critiche? «Il partito di cui sono il leader si chiama Popolo della Libertà e fa
parte della grande famiglia della democrazia e della libertà che è il Partito
dei Popolari Europei. Nessuno può pensare che io abbia reticenze riguardo al
fascismo e per la verità non mi risultano le critiche a cui lei fa riferimento.
Mi riconosco in pieno nei principi della nostra Costituzione repubblicana e li
ho difesi in più occasioni. Le ricordo che la stessa Costituzione prevede le
procedure di modifica per il suo adeguamento alle nuove esigenze dei tempi.
Piuttosto, non mi appassiona il dibattito sul passato. Gli italiani devono
guardare avanti. Per troppo tempo in Italia siamo rimasti chiusi dentro una
gabbia culturale, in una contrapposizione anacronistica tra fascismo e
antifascismo». La politica italiana contro l?immigrazione è stata molto
criticata da esponenti del governo spagnolo. Alcune persone, infatti, hanno
accusato il suo governo di avere atteggiamenti xenofobi, soprattutto contro i
rom. Lei come risponde a quelle critiche? «La nostra politica dell?immigrazione
non è “contro”, come dice lei. Non è contro l?immigrazione tout court. Abbiamo
rispetto verso coloro che vengono in Italia per migliorare le proprie
condizioni di vita e quelle della loro famiglia attraverso un lavoro onesto,
tra mille sacrifici e rispettando le leggi. Al contrario, abbiamo un
atteggiamento fermo verso coloro che in Italia entrano illegalmente e vivono di
crimini e di espedienti senza alcuna volontà di integrarsi. La realtà è che i
bambini stranieri frequentano le nostre scuole in numero sempre maggiore, le
famiglie straniere godono di una piena assistenza sanitaria, e il governo ha
anche stanziato fondi per la sanità a favore degli immigrati irregolari. Altri
governi, non escluso quello spagnolo, si trovano alle prese con una forte
immigrazione illegale. I clandestini mandati via dalla Spagna negli ultimi anni
sono stati decine di migliaia. Quanto ai romeni, che sono cittadini europei, la
Francia ne ha espulsi migliaia solo nel 2008. Nello stesso periodo, l?Italia
appena quaranta. Pure i tempi di detenzione nei Centri d?accoglienza sono
inferiori da noi a quelli della gran parte dei Paesi europei. Per ciò che
riguarda le critiche di razzismo che ci sono state mosse in passato, il suo
stesso giornale le ha definite “gaffe” nei nostri confronti». Lei, che è un
self-made man, non cercherebbe di entrare in Italia come clandestino nel caso
fosse nato in un Paese del terzo mondo e fosse povero? «Io, come le ho detto,
apprezzo chi tenta di costruirsi onestamente un futuro per sé e per i propri
figli integrandosi in un altro Paese. Ma ho ancora più stima di chi decide di
non lasciare la propria terra e, anzi, di contribuire con il proprio lavoro e
la propria iniziativa a farla crescere, mettendosi al servizio della sua
comunità. Io non sono andato a fare l?imprenditore negli Stati Uniti, sono
rimasto qui». L?Enel è ormai proprietaria del 92% di Endesa, la più importante
compagnia elettrica spagnola. Invece, quasi ogni volta che gli spagnoli hanno
cercato di investire in Italia non hanno potuto farlo (caso Abertis e
Autostrade, nel Bbva e Banca Nazionale del Lavoro). E non mi faccia per favore
l?esempio di Telefonica, perché sebbene sia l?azionista di maggioranza in
Telecom Italia, non ha nelle sue mani il controllo della compagnia... Non crede
che ci sia un grande disequilibrio tra i due Paesi? Non crede che l?Italia sia
troppo protezionista? «Guardiamo i fatti. Per quanto riguarda Abertis e
Autostrade, il problema è nato col precedente governo, non è quindi a me che va
posta la domanda. Il Bbva è stato azionista importante della Bnl finché non ha
deciso di ritirarsi ricevendo un?ottima plusvalenza. Lo stesso vale per il
Banco di Santander rispetto al San Paolo, prima della fusione con Banca Intesa.
La Bnl, peraltro, è stata acquisita da una banca francese. Quando l?Italia ha
aperto il mercato dell?energia, sono entrati senza problemi gruppi stranieri.
L?investimento di Telefonica è finanziario, nessuno l?ha costretta a entrare in
Telecom in quella posizione. Il nostro governo, poi e innanzitutto, non è mai
intervenuto e non interviene nelle vicende di aziende private. Insomma, da
parte nostra non c?è alcun atteggiamento protezionistico. Al contrario, gli
investimenti e le aziende di altri Paesi, con in testa quelli spagnoli, sono i
benvenuti in Italia». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 -
20123 Milano
( da "Tempo, Il" del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
stampa Il reality
L'ex hostess subito fuori al televoto. Lite fra Corona e Sperandeo «La
Fattoria» rimanda a casa la Martani La quarta edizione de «La Fattoria» su
Canale 5 è iniziata ieri puntando tutto sulle donne, anche se la prima
eliminata, dopo un televoto con l'attrice Giovanna Rei, è
stata l'ex hostess Alitalia ed ex Gf Daniela Martani, in una puntata caratterizzata da
feroci battibecchi tra Tony Sperandeo (in studio per aver perso l'aereo) e
Fabrizio Corona. Per la prima volta al timone del reality Paola Perego,
supportata dall'inviata in Brasile Mara Venier. A commentare le vicende
dei contadini vip la moglie di Paolo Bonolis, Sonia Bruganelli. «I reality sono
quasi sempre condotti da donne perché hanno una sensibilità maggiore», ha
sottolineato la Perego. «Se devo scegliere è chiaro che scelgo tra le persone
che conosco - aggiunge - Sonia oltre ad essere un'amica è intelligente, è
un'appassionata di reality». Provocazioni ironiche invece arrivano da Maurizio
Costanzo che ha proposto ai brasiliani: «Noi vi diamo Corona, che ha anche una
sua abbronzatura brasiliana, e voi ci date Battisti», il terrorista che si è
rifugiato nel Paese sudamericano.
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
FRANCESCO DE LUCA De
Laurentiis ha assistito alla dodicesima sconfitta del Napoli dall'altra parte
del mondo. Era a Los Angeles, dove si è trattenuto due settimane per impegni
cinematografici. Prima di salire sul volo Alitalia diretto a Fiumicino il presidente ha parlato telefonicamente con
Marino. Oggi il confronto con il direttore generale su una crisi che sembra non
avere fine. Ultima partita vinta due mesi fa, l'11 gennaio. Solo due punti
nelle successive nove giornate. Nelle ultime tre partite altrettante
sconfitte e zero gol. Aspettando il rientro di De Laurentiis, che nel 2004 gli
ha concesso i pieni poteri, Marino non ha adottato drastici provvedimenti a
carico della squadra. Niente ritiro a Castelvolturno, però ai giocatori è stato
chiesto di non allontanarsi ieri e oggi da Napoli. L'altra settimana era
arrivata la notizia di una notte brava di alcuni calciatori argentini in un
locale di Milano. Massima concentrazione e svaghi ridotti al minimo. De
Laurentiis e Marino parleranno anzitutto della posizione di Reja, contestato
duramente al San Paolo nelle ultime settimane. L'intenzione del direttore
generale è confermare Eddy fino al 31 maggio, ultima domenica di campionato. «È
dura, cerchiamo di andare avanti». Le strade della società e dell'allenatore,
dopo cinque stagioni, si separeranno e per il futuro sono stati fatti tre nomi:
Delio Rossi, Gian Piero Gasperini e Marco Giampaolo. Il presidente ascolterà il
punto di vista di Marino e poi, oggi o al massimo domani, decideranno se andare
avanti con Reja o interrompere subito il rapporto. Il dg, fedele alla sua linea
sull'allenatore, non ha contattato altri tecnici anche se alcune voci sono
circolate. Papadopulo, che però potrebbe tornare a Lecce per sostituire
Beretta. Giordano, ex bomber di Lazio e Napoli, disposto a guidare gli azzurri
anche per soli tre mesi. E Donadoni, l'ex ct della Nazionale. Per una questione
di opportunità lui ha deciso di non seguire le partite del Napoli per Sky
Sport, di cui è recentemente divenuto commentatore. È ovvio che non
accetterebbe un impegno fino al 30 giugno. Reja sulla panchina sempre più
bollente per tentare di superare la crisi e conquistare i punti, quattro o
cinque, che danno la certezza della permanenza in serie A: il terz'ultimo posto
è distante undici lunghezze. De Laurentiis e Marino parleranno del complesso
momento della squadra, tra infortuni (gravi quelli di Gargano e Zalayeta) e
sconfitte. Soprattutto c'è un aspetto che preoccupa il direttore generale, che
vive quotidianamente le vicende del Napoli a Castelvolturno. I risultati hanno
cambiato l'anima della squadra. Prima il Napoli era l'immagine dell'allegria,
adesso quella della tensione. Prima aveva una mentalità vincente, adesso è
piegato su se stesso. «Dobbiamo sbloccarci», è quello che Marino e Reja
ripetono da giorni. Ma non riescono a trovare la soluzione per la crisi più
dura della gestione De Laurentiis: il produttore aveva vissuto pochi alti e
bassi, mai una fase così critica. Torna il presidente e c'è la verifica di
quanto è accaduto in queste settimane. De Laurentiis si era allontanato
dall'Italia dopo il ko con il Genoa e niente è cambiato. Anzi, la situazione si
è aggravata. Il presidente si era fatto sentire dai giocatori alla vigilia
della partita con i rossoblù: toni concilianti, carezze e non schiaffi, per
tentare di mandare in campo i giocatori più sereni che mai. Adesso potrebbe
cambiare linea anche perché l'Europa, l'obiettivo stagionale, si è allontanata.
Quasi irraggiungibile.
( da "Quotidiano.net" del 09-03-2009)
Argomenti: Alitalia
La sexy attrice
di Latina ripete di essere single, ma i giornali continuano a paparazzarla
con uomini. Valeria festeggia il compleanno del suo parrucchiere, Fazio
'regala' Scamarcio per la festa delle donne
"
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flirt della 'single' Arcuri La generosità della Marini La sexy attrice di Latina
ripete di essere single, ma i giornali continuano a paparazzarla con uomini.
Valeria festeggia il compleanno del suo parrucchiere, Fazio 'regala' Scamarcio
per la festa delle donne Dalla rubrica 'Il sasso nello stagno' di Gabriella
Sassone: 1 - Non deve essere molto amata dai paparazzi, Manuela Arcuri. La
sex-bomb di Latina continua a definirsi single e in cerca dell'uomo della sua
vita, eppure si fa pizzicare spesso abbracciata a uomini che durano lo spazio
di una settimana. Quando escono le foto sui settimanali, lei in genere è già
passata oltre. L'ultima paparazzata è di "Chi", che ha sorpreso
Manuelona con un misterioso boy all'aereoporto di Fiumicino. 2- Generosa come
sempre, Valeriona Marini non si dimentica mai degli amici. Così, l'altro
pomeriggio, per il compleanno del suo parrucchiere di fiducia, Massimo Serini,
che cura anche le chiome di Lella Bertinotti, Luisa Ranieri e Nancy Dell'Olio,
Valeria si è presentata a sorpresa nel salone di Serini. "Buon
compleanno", ha gorgheggiato all'amico, tirando fuori una bella torta con
tanto di candeline, che aveva comprato poco prima. Serini si è commosso. La
sera poi, come al solito per ultima, si è presentata al ristorante "La
Barchetta", dove Massimo festeggiava con gli amici del cuore. Grande assente,
Nancy Dell'Olio, pizzicata a cena da "Al Bolognese" con due babbioni.
3 - Gli sgangherati aspiranti contadini che zapperanno la terra nella Fattoria
di Canale 5 si sono imbarcati l'altra sera da Fiumicino per il Brasile. A
capitanare l'allegra brigata, l'inviata Mara Venier che si è fatta accompagnare
all'aereoporto da Giucas Casella, il paragnosta di fiducia. Marina Ripa di
Meana è stata salutata con baci bacini e bacetti dal suo Carlo, che patirà
molto per la sua assenza (ma si riposerà pure le orecchie). Marco Baldini era
il più agitato e pallido: ha una paura folle dell'aereo! L'ex
hostess dell'Alitalia Daniela Martani ha cercato di fare subito amicizia con Barbara
Guerra, la fanciulla con cui domenica in diretta si scontrerà al televoto: solo
una delle due entrerà nel gioco. Linda Batista era sola soletta e ha fatto
amicizia col "Gomorrista" Ciro Petrone, attore nel film di Garrone.
Ma due sera prima della partenza aveva festeggiato al ristorante i "Due
Ladroni" il compleanno del promesso sposo Peter Pettwill. Ma tutti gli
occhi erano per Marianne Puglie, ex Miss Venezuela, ex Lucy Angel' s di
"Lucignolo" e protagonista di una calendario bollente in coppia con
Lisa Dalla Via. A sopresa, a salutarla, si è palesato il fidanzato venezuelano
Cesar, bellissimo modello di colore con gli occhi azzurrissimi. Le ha donato un
fascio di rose rosse, mettendosi in ginocchio. Lei lo ha abbracciato forte
forte piangendo. Come mai sbuca solo ora questo fidanzato, visto che Marianne
si è sempre dichiarata single? Sta nascendo la nuova Belen? Chissà che
succederà quando nella fazenda sarà a stretto contatto con il macho
sciupafemmine Fabrizio Corona, sempre così volubile in amore? Prepariamoci ad
assistere ad una nuova telenovela. Pro audience. 4 - "Solo lei non ha
capito di essere scaduta come lo yogurt!", sussurrano i maligni. Eppure
ancora qualcuno riesce a metterlo nel sacco, raccontando di essere la fidanzata
(ma lui lo sa?) di Cristiano Ronaldo (col quale ha passato poco più di una
notte di passione la scorsa estate). L'altra sera è stata la volta di Gigi
Marzullo, che ha ospitato Letizia Filippi a "Sottovoce". Lei, perenne
aspirante conduttrice tv, parlava e parlava di Ronaldo ("Ci vediamo poco
perchè lui lavora molto e io pure"... Ma per sposarci è ancora presto:
siamo giovani"). Ma la Filippi e pure Marzullo, i giornali li leggono?
Secondo il tabloid inglese "The Sun", infatti, l'ultima fiamma di
Ronaldo (che di legarsi proprio non ne vuole sapere) si chiama Gabriela, è
brasiliana, ha 27 anni e fa l'istruttrice di fitness in una palestra di Sintra,
cittadina nei pressi di Lisbona. Il campione del Manchester United sempre
infojato l'ha incontrata in un night in Portogallo e i due hanno trascorso
insieme una settimana nella villa del calciatore in Inghilterra. «Lui è affascinato
dal suo corpo atletico: con lei è molto premuroso e romantico», ha spifferato
la solita amica discreta di lei. 5 - Il regalo di Fabio-Strazio-Fazio per la
Festa delle donne? Riccardo Scamarcio e i suoi occhioni verdi in diretta nello
studio di "Che tempo che fa", domenica sera. Scamarcio è nelle sale
con "Verso l'Eden" di Costa-Gavras, in cui interpreta il bellissimo
immigrato Elias, che tutti cercano di portarsi a letto. Scamarcio colpisce al
cuore: parla quasi solo con gli occhioni spauriti, sgranati, ingenui, ora pieni
di terrore, ora di speranza, ora di delusione, ora di gratutidine verso chi lo
aiuta. Messaggio per le fans: correte al cinema, Scamarcio sfoggia pure un bel
sederino tornito, in diverse scene al vento. La Mona Ventura a "Quelli che
il calcio e..." festeggia l'8 marzo con una parata di donne famose: Daria
Bignardi e le protagoniste del film "Due Partite" Paola Cortellesi,
Claudia Pandolfi e Carolina Crescentini. 6 - Alla proiezione stampa di "Io
& Marley", starring Jennifer Aniston e Owen Wilson, l'intera sala è
uscita in lacrime, comprese le "penne" pià velenose, perchè alla fine
della pellicola muore di vecchiaia, a 13 anni, lo scatenato labrador
protagonista della pellicola, Marley appunto. Alla première Vip di "Live!
Ascolti record al primo colpo" con Eva Mendes, nè una lacrima nè un
applauso. Gelo in sala. Eppure muoiono due esseri umani. Sarà perchè la loro
morte è frutto del loro arrivismo, del loro cinismo e della voglia di arrivare
a tutti i costi? O siamo arivati al punto di amare più gli animali che gli
uomini? Comunque "Live!" è un film che fa riflettere, un'inquietante
provocazione, che tutti dovrebbero vedere, soprattutto chi lavora dietro le
quinte della tv e dei reality-show, dove si vive solo per l'Audience e per il
successo. 7 - Barbie compie 50 anni. E questo lo sanno tutti. A scimmiottarla,
stasera al Joia di Roberto Fantauzzi, strette in creazioni della stilista
siciliana Marella Ferrera, ci saranno un nugolo di aspiranti Barbie in carne e
ossa (gli piacerebbe!): Chiara Giallonardo, Flavia Vento, Giada de Blanck,
Janet de Nardis e le Barbie more Maria Mazza e Denny Mendez. Nei panni di Ken,
il perenne fidanzato della sexy bambola, ci sarà l'attore Salvio Simeoli.
Mostra fotografica di Maurizio d'Avanzo, slip e petali di rosa sui tavoli del
dinner. 8 - Per il lancio del film di Roberto Faenza, "Il caso
dell'infedele Klara", starring Claudio Santamaria e Laura Chiatti, è stato
ideato un "Jealousy Day". Il film, in cui la fatale Laura Chiatti si
vede nuda integralmente in più scene, roba da fa impallidire Micaela Ramazzotti
che scandalizzò per essersi mostrata come mamma l'ha fatta in "Tutta la
vita davanti", pellicola di Virzì (divenuto poi suo marito), è una
commedia passionale fatta di adulteri, intrighi, folle gelosia. LE FOTOSTORY
Sexy Manuela - 'Valeriona' nazionale Segnala ad un amico Tuo nome: Tua email:
Nome amico: Email amico: Testo dell'email: Invia una copia anche al tuo
indirizzo di posta Riscrivi il codice che compare qui sopra: Se il codice
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quarti?Berlusconi: "La crisi c'è, ma non è una tragedia". Sei
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ideale?Mutui agevolati per le coppie gay, sei d'accordo?E' il momento adatto
per discutere una riforma delle pensioni?Si può parlare di 'prostituzione
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Daniele Liotti, Massimo Ghini e Riccardo Scamarcio, parodianti Cecco Angiolieri
senza promuovere nemmeno un prodotto. Subito dopo, su Canale 5 i concorrenti
arrivavano alla «Fattoria». Questa dimora brasiliana li ospiterà a lungo,
offrendo a taluni (la «casta») lussi sfrenati, a talaltri (i «contadini»)
ristrettezze, galline sui letti, sacrifici. Divide et impera. Per tutti, liti
garantite e rigurgiti di notorietà. A smistarli, l'assai in forma Mara Venier,
subito efficacissima, tanto da piacere all'opinionista Sonia Bruganelli
Bonolis. Chissà quanto toglierà la scena alla conduttrice Paola Perego che però
ha dalla sua la forza dello studio: a un certo punto la Venier dice di non
avere neanche avuto tempo di asciugarsi il sudore. E l'altra, elegantissima:
«Sei una gran gnocca comunque». L'opinionista Giancarlo Dotto si dice
particolarmente interessato alle reazioni di Marco Baldini «fuori dal cono
d'ombra di Fiorello», e più in generale a tutto questo «circo umano
straordinario». In effetti. Tra personaggi assolutamente sconosciuti, ci sono
pure il famigerato Corona (per cominciare, lo mettono tra i ricchi della
«casta»), c'è la vedova di Funari. Arriva Daniela Martani
che, lasciato il Grande Fratello, lasciata dalla nuova Alitalia, non si è disperata a lungo. Marina Ripa di Meana fa
conversazione con la mucca Fiammetta e strilla per una cornata. La «sinergia di
rete» farà sì che, o si ignora Canale 5, o non si potrà ignorare la «Fattoria».
( da "Stampa, La" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
I Premi tv battono
la Fattoria Trionfa la fiction di Rai1 Fuori dal reality la Martani, la più licenziata
d'Italia [FIRMA]ADRIANA MARMIROLI SANREMO Butta male a Mediaset: proprio nei
giorni in cui diventa ufficiale la voce che quest'anno non ci saranno i
Telegatti, la 49ª edizione dei Premi Tv di Daniele Piombi (di cui i Telegatti
furono una costola) si aggiudica la prima serata, battendo La Fattoria al
debutto su Canale 5: 4.495.000, con lo share del 23,84%, contro 4.040.000 e lo
share del 21,55%. Effetto dell'onda lunga di Sanremo 2009? Con la sua
celebrazione si è aperta la serata, mandata in onda ancora dall'Ariston: il
lungo sketch Bonolis-Laurenti con il conduttore Carlo Conti a fare da spalla ha
certo fatto da traino al fluviale show. Mentre contemporaneamente nel reality
di memorabile accadeva solo l'ennesimo licenziamento di Daniela Martani, subito
in nomination. Evidentemente il pubblico di italiani provati dalla crisi
economica ancora non le perdona aver trattato con
sufficienza il posto fisso in Alitalia. Intanto gli Oscar tv
segnano il trionfo nella fiction per Tutti pazzi per amore. Questa famiglia
allargata che si esprime (anche) ballando e cantando ha conquistato la critica
che vota i Premi, che l'ha preferita ai Cesaroni, per altro figlio della stessa
casa di produzione, la «bipartisan» Publispei di Carlo Bixio, che
all'Ariston, per ragioni musicali, è di casa. Ai Premi Tv (vietato chiamarli
Oscar, come solo un anno fa, causa contenzioso con l'Academy americana), il
cast si è presentato in massa, emozionati e felici, come hanno allegramente
dimostrato Emilio Solfrizzi e Stefania Rocca, quando hanno «improvvisato» due
passi di danza e qualche nota in diretta: mancati l'attacco e la voce, i piedi
incerti. E meno male che sono arrivati a sostegno i Matia Bazar. «È la ragione
per cui cantiamo in playback nella fiction», ha scherzato poi l'attrice. La
trasgressiva Naima dai capelli blu di Nirvana si è trasformata in mamma in
scena e nella vita: la sua Laura di figli ne ha due, il piccolo Leone sta per
compiere un anno. Aveva pochi mesi quando l'attrice l'ha portato con sé sul set
di Tutti pazzi. Diversa eppure simile al suo personaggio, si definisce dolce e
sognatrice come lei, ma non così esagerata e soprattutto non tanto goffa. «Come
lei mi sono trovata a scegliere tra lavoro e famiglia. Ad avere sensi di colpa
per questo. Ma mentre lei ha optato per la casa, io mi sono portata Leone al
lavoro». Un bambino svezzato a suon di canzonette. «La musica ha grande spazio
anche nella vita vera. Tutti esprimiamo cantando gioia e tristezza. Ed abbiamo
momenti legati a qualche brano particolare». La musica è talmente importante
per capire le persone, «che quando "penso" un personaggio, la prima
cosa che faccio è immaginarmi una sua colonna sonora. Per l'Emilia della Bestia
nel cuore era Tenco, i Massive Attack per Naima, Jovanotti per Casomai». La
musica dà ritmo al cuore e ai gesti di una creatura di finzione. Travolta da
Tutti pazzi, per il cinema non c'è tempo: a giugno si riprende. Lo conferma il
regista Riccardo Milani, già al lavoro come gli sceneggiatori che sono alla
scrittura dei singoli episodi. Si torna al lavoro tutti insieme
appassionatamente, in tv nuovamente dal dicembre 2009.
( da "Repubblica, La" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina III - Milano
La recessione spinge i saldi ma il turista non compra più Chiusi gli sconti
invernali, +7% le vendite Borghi, Unione del commercio "Siamo riusciti
appena a ripianare le perdite" Le transazioni "tax free" degli
stranieri sono calate del 15% ma la colpa è anche del caso Alitalia ORIANA LISO (segue dalla prima di Milano) «Nei magazzini c´erano
scorte talmente ingenti di merce invernale da vendere a tutti i costi, per
riuscire a contenere le perdite, che i negozi hanno tenuto fuori tutto fino
all´ultimo», racconta Renato Borghi, presidente di Ascomoda e vicepresidente
dell´Unione del Commercio. Chiudono i saldi e i commercianti tirano le
somme: più di 500 milioni di euro incassati tra Milano e provincia, con un
aumento delle vendite del 7 per cento circa rispetto ai saldi invernali 2008.
Un dato positivo? Tutt´altro. Perché proprio i buoni risultati delle vendite
ribassate indicano il crollo dei consumi nei mesi precedenti. Borghi, del resto,
è netto: «Il 2008 è stato l´anno peggiore dell´ultimo trentennio. Peggio di
così, per i consumi, ricordo solo il 1992. Quel 7 per cento in più è un
conforto in un contesto negativo e di fatto gli incassi di questi due mesi sono
serviti solo a ripianare le perdite precedenti». I sondaggi fatti dall´Unione
tra i suoi associati fotografano due mesi che, a differenza del solito, hanno
avuto un andamento di vendite costante: un primo fine settimana, a gennaio, di
affari record, poi la stabilizzazione fino a sabato scorso, quando anche gli
ultimi negozi hanno tolto gli ultimi capi scontati dalle vetrine. E, ancora,
due mesi in cui a mancare, in fila alle casse, sono stati i clienti stranieri.
Quelli dell´Est asiatico, soprattutto, solitamente compratori compulsivi nei
periodi dei saldi. «In media abbiamo registrato il 15 per cento in meno di
transazioni "tax free", cioè quelle fatte da compratori esteri, con
punte del 20 per cento», spiega Borghi. Almeno due le cause possibili: la crisi
economica internazionale, certo, ma anche l´infinita telenovela della questione
Malpensa - Linate - Alitalia. Con una parte dei
turisti dello shopping che hanno rinunciato all´incursione nel quadrilatero
della moda sentendo le notizie degli scioperi dei mesi scorsi e degli aerei a
terra per giorni. «Non si può vivere da una stagione di saldi all´altra»
lamentano i commercianti. Perché ora, a vetrine rifatte, si pensa già ai saldi
di luglio. Le industrie del settore abbigliamento hanno avuto un calo nelle
ordinazioni da parte dei negozi del 20 per cento circa: segno che la
distribuzione ha già fatto i conti di quanto riuscirà a vendere. Se i tempi a
venire saranno davvero cupi nessuno lo sa con certezza: «Gli interventi di
sostegno ci sono, il calo delle tariffe anche: speriamo servano», sintetizza
Borghi. Per ora, come segnale poco incoraggiante, c´è quello delle saracinesche
che si abbassano per sempre: alla fine del 2008 il numero dei negozi che hanno
chiuso è stato, anche se di poco, superiore a quelli che hanno aperto. Economisti
e sociologi si interrogano sullo stesso dubbio dei commercianti: il calo dei
consumi è dovuto a una reale riduzione del potere d´acquisto oppure c´è anche
una componente psicologica, una paura del futuro che blocca la tendenza a
comprare anche di chi non ha subito reali scossoni negli ultimi mesi? «Chi ha
un lavoro, oggi, sta meglio dal punto di vista economico rispetto a sei mesi
fa» ragiona Angelo Motta di Adiconsum. Benzina e gasolio sono calati, i
supermercati fanno la gara di offerte e promozioni, «ma per tutti c´è la paura
che domani la crisi del lavoro tocchi anche lui: ecco perché la gente, anche
quella che può, non spende. In quest´ottica è normale, conclude Motta, «che
l´abbigliamento diventi un bene quasi voluttuario». Gli fa eco la segretaria
regionale dell´associazione, Angela Alberti: «In fondo, con i saldi anticipati
al 3 gennaio, quando ci sono ancora due mesi per indossare i capi acquistati
con lo sconto, è logico che il consumatore diventi più attento».
( da "Tempo, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
stampa Tajani
(commissario Ue ai trasporti): «Accelerare le reti di trasporto europee»
Accelerare i tempi di realizzazione delle reti transeuropee di trasporto,
migliorare la mobilità urbana nelle città, spingere sull'acceleratore per una
maggiore sicurezza stradale e per più diritti dei passeggeri: il vicepresidente
della Commissione europea, con delega ai trasporti, Antonio Tajani, ha chiamato
a raccolta per due giorni - ieri e oggi i principali esperti del settore per un
confronto a tutto tondo che conduca a delineare il sistema dei trasporti del futuro.
«Alcuni fondamentali progetti di reti transeuropee (Ten) sono in ritardo, ma
vogliamo andare avanti», ha affermato Tajani, ricordando che tra qualche giorno
uscirà il bando di gara per opere cantierabili per complessivi 500 milioni di
euro. Insieme alle Ten, che il commissario europeo vede in prospettiva ampliate
a Sud e Est verso i paesi vicini dell'Ue, Tajani, aprendo i lavori della
conferenza, ha insistito anche sulla necessità di sviluppare le autostrade del
mare e sull'introduzione di sistemi di trasporti intelligenti. Il secolo che
viviamo, ha osservato Tajani, potrebbe regalarci il quinto mezzo di trasporto,
come quello via tubo, il sistema integrato monorotaia così come il recupero di
mezzi di trasporto andati in disuso come i dirigibili o i vecchi tram
elettrici. Intanto oggi arriva il via libera definitivo dalla Commissione
europea all'operazione Alitalia.
Bruxelles ufficializzerà che sia la vendita degli asset della vecchia compagnia
a Cai, sia l'ingresso di Air France-Klm è avvenuto a prezzi di mercato. E sul
fronte del prestito da 300 milioni di euro concesso dal governo e giudicato
aiuto di stato incompatibile dall'Ue, l'Italia sta attuando la decisione di
Bruxelles in materia «in modo corretto».
( da "Tempo, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
stampa Ieri la
riunione del tavolo interistituzionale. Il sindaco di Roma propone un
emendamento salva-indotto Alitalia, pressing sul
governo Lettera di Marrazzo, Zingaretti e Alemanno: «Subito chiarimenti»
Damiana Verucci Sul futuro della Compagnia Aerea Italiana pesa la situazione
dei lavoratori precari e cassaintegrati. Regione, Comune, Provincia
assicurano che non staranno a guardare e ieri come primo atto ufficiale al
termine del Tavolo interistituzionale su Alitalia convocato
dal presidente Marrazzo, la decisione di mandare due lettere, una al Governo e
l'altra a Cai, per chiedere chiarimenti sul piano industriale e le assunzioni.
A preoccupare di più è proprio la situazione dei lavoratori Alitalia. «La Regione – ha detto Marrazzo – si è dotata di alcuni
strumenti e continuereamo ad utilizzarli e rafforzarli. Per la cassa
integrazione abbiamo un problema di fondi non erogati e per questo le
istituzioni lavoreranno insieme». Poi l'appello rivolto all'azienda di fare
chiarezza tra i numeri dati da Cai e quelli forniti dai sindacati. Un appello
reso ancora più esplicito dall'assessore provinciale al lavoro Massimiliano
Smeriglio che ha chiesto la definizione di una lista unica della graduatoria
per assumere alla Cai che tenga conto dell'anzianità di servizio del personale
e, soprattutto, degli obblighi di legge relativi alli disabilità, agli esoneri
notturni e alle donne. A preoccupare è anche l'indotto Alitalia.
Si tratta di tutte quelle imprese che ruotano attorno alla compagnia di
bandiera e che rischiano di fallire per il mancato pagamento dei crediti che
vantano nei confronti di Cai. È stato Alemanno a invocare un emendamento
«perché non si rischi una situazione del genere che sarebbe assolutamente
negativa per l'economia della città e della Regione». E a proposito di numeri
arrivano quelli forniti da Guido Improta, responsabile dei rapporti
interistituzionali di Cai: 14.716 i dipendenti della nuova Alitalia,
in cui sono incluse 208 persone con impegno di assunzione, mentre dalla cassa
integrazione arriveranno 78 unità di personale tecnico viaggiante e 110 non
viaggiante.
( da "Repubblica, La" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina
20 - Economia Alitalia Lettera
bipartisan Marrazzo Alemanno su precari e Cig ROMA - Il Comune di Roma, la
Regione Lazio e la Provincia di Roma si apprestano a sottoscrivere
congiuntamente due lettere, una indirizzata al governo e una ai vertici Cai,
per chiedere «chiarimenti» sul piano industriale e le assunzioni. Questa la decisione emersa ieri
nella riunione a tre. «Siamo molto preoccupati per la situazione dei precari e
dei cassintegrati Alitalia».
( da "Manifesto, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
MERCATI Il crollo
delle banche (soprattutto inglesi) affossa le borse Francesco Piccioni La
relazione speciale tra banche e piazze finanziarie - motore delle grandi
speculazioni degli anni passati - è ora diventato un cappio al collo. Da giorni
le borse europee cadono più velocemente di quella americana, con i titoli
bancari che fanno da palla di piombo. Ancora più veloce la caduta di Piazza
Affari, dove il peso proporzionale di questi titoli supera il 30% della
capitalizzazione (contro una media internazionale oscillante tra il 7 e il
10%). Epicentro del dissesto sono per il momento le banche britanniche, quelle
che hanno ricevuto gli aiuti più consistenti. La ragione è semplice: il governo
Brown ha progressivamente trasformato le «iniezioni di capitale pubblico» in
partecipazione azionaria, anche se per ora non prevede di prendere la gestione
diretta degli istituti «salvati». Questo basta a far parlare - a sproposito -
di «nazionalizzazione». «Il mercato», insomma, non vede più la possibilità di
«scalare» la proprietà di quelle banche; anzi, prevede un ulteriore crollo del
loro prezzo in vista di una possibile uscita dal listino, sulla falsariga di
quanto avvenuto con il «salvataggio» di Alitalia. Una situazione di caos cui contribuisce, involontariamente, la
stessa massa disordinata di interventi statali - senza alcun coordinamento
continentale, né strategie convergenti. Creando squilibri evidenti tra banche
dello stesso paese e dei diversi paesi (tra «aiutate» e no, ma anche a seconda
della «quantità» di aiuti ricevuti). La massa d'urto negativa ieri si è
messa in moto sulla scia del Lloyds Banking Group, che proprio non riesce a
digerire la fusione con Hbos. Sabato scorso il Tesoro britannico è nuovamente
intervenuto, portando la propria partecipazione azionaria dal 43 al 65%
(potrebbe diventare il 77 se le azioni «privilegiate» saranno trasformate in
ordinarie). In cambio, lo stato si assume la garanzia su 280 miliardi di
sterline in «titoli tossici». Ma non è un regalo e basta. Lloyds dovrà comunque
fronteggiare da sola le prime perdite fino a 25 miliardi di sterline, pagando
anche 16 miliardi - se le cose andranno bene - per la partecipazione allo
schema governativo. Voci insistenti danno per imminente una ristrutturazione
del gruppo, con pesanti tagli alle attività e soprattutto all'occupazione. In
secondo luogo, il governo inglese sta per dare il via a una severa stretta sui
«requisiti di capitale» delle banche, per stabilire in modo un po' più serio se
ciascun istituto sia o no in grado di far fronte alla recessione. Tanto è
bastato per far crollare i titoli anche di quelle banche - come Barclays - che
finora non hanno richiesto aiuti di stato. Lloyds era arrivata a perdere l'8,1%
e Barclays oltre il 10%, prima che la positiva apertura di Wall Street
illudesse in mercati europei, spingendoli a un volenteroso quanto
ingiustificato rialzo. Va inoltre registrata la mazzata subita da Credit
Suisse, che andava reimpastando i propri vertici spostando Walter Kielholz alla
presidenza di Suisse Re e prendendo in cambio Hans-Ulrich Doerig. Faceva invece
faville - ma dopo un periodo da incubo - il gruppo Fortis, che andava rivedendo
al rialzo i termini della vendita di alcuni asset belgi alla banca francese Bnp
Paribas. Milano, dopo aver toccato un tragico -4%, chiudeva limitando i danni a
-2,12%. Francoforte - che pure contiene il sistema bancario tedesco, in
condizioni non molto migliori di quello inglese - andava addirittura sopra
dello 0,7%; Londra si accontentava del +0,29% e Parigi cedeva solo lo 0,6%.
( da "Messaggero, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Martedì 10 Marzo
2009 Chiudi ROMA - Daniela Martani, la pasionaria col
cappio al collo della vertenza Alitalia, allontanata due giorni fa
dalla Fattoria, il realty show di Canale 5, si prepara a passare al
contrattacco. I legali della hostess, licenziata il 14 febbraio per
"giusta causa" - per partecipare al Grande Fratello ha disertato i
suoi impegni lavorativi - , avrebbero indirizzato una lettera al direttore del
personale Giovanni Di Stefano, ricevuta il 4 marzo. Gli avvocati
Vincenzo Cerulli Irelli, Alessia Montani e Rosario Siciliano avrebbero
promosso, secondo quanto risulta a Il Messaggero, un tentativo di
conciliazione, un passaggio formale che si svolge al Ministero del lavoro ed è
previsto dalla procedura lavoristica. Il ministero convoca le parti: Alitalia è libera però di accettare. In questo ambito la
Martani ha 60 giorni di tempo dalla data di ricezione del provvedimento per
contestare il licenziamento davanti al giudice e chiedere la riammissione sul
posto di lavoro. Difficilmente però Cai accetterà la conciliazione. «Immotivata
indisponibilità all'impiego» gli fu contestato nella lettera di licenziamento.
La hostess aveva chiesto a Cai di godere di un periodo aspettativa dopo aver
iniziato la partecipazione al Grande Fratello. Ma la richiesta non gli è stata
accordata. Nella missiva di risoluzione del contratto di lavoro, la compagnia
fa riferimento anche a un'intervista rilasciata dalla Martani a un settimanale
in cui annuncia la sua volontà di volersi dedicare allo spettacolo. Ma domenica
scorso, dopo che il 75% degli ascoltatori ha preferito l'attrice Giovanna Rei
alla hostess per continuare La Fattoria, ha ammesso: «Forse non è il mio
momento per i reality». r. dim.
( da "Messaggero, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Martedì
10 Marzo 2009 Chiudi Alitalia, gli enti
locali scrivono a Governo e Cai Regione, Provincia, Comuni di Roma e Fiumicino
chiedono chiarezza
( da "Messaggero, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Martedì 10 Marzo
2009 Chiudi Due lettere, una al Governo e l'altra a Cai, per chiedere incontri
su «problematiche concrete» come sulla situazione dei
precari e dei cassaintegrati Alitalia È quanto deciso ieri dal
Tavolo interistituzionale su Alitalia convocato in Regione dal
presidente Piero Marrazzo e al quale hanno partecipato il sindaco di Roma,
Gianni Alemanno, l'assessore provinciale al Lavoro, Massimiliano Smeriglio, il
sindaco di Fiumicino, Mario Canapini, il responsabile relazioni istituzionali
della compagnia aerea, Guido Improta e i sindacati. «Abbiamo deciso di
scrivere due lettere - ha detto Marrazzo - Sono preoccupato perché questa che
viviamo si riflette su una crisi più vasta e dobbiamo saperla tenere sotto
controllo. Mi sembra di poter dire che ci sia una convergenza d'intenti e nelle
prossime ore gli assessori competenti continueranno a lavorare in questo
senso». Marrazzo si è detto «preoccupato per la situazione dei precari e
cassaintegrati». «La Regione - ha sottolineato - si è dotata di alcuni strumenti
e continueremo a utilizzarli e rafforzarli. Per la cassa integrazione abbiamo
un problema di fondi non erogati e per questo le istituzioni lavoreranno
insieme. Vogliamo avere chiarezza tra i numeri dati dall'azienda e quelli
forniti dai sindacati». A chi gli chiedeva un commento in merito agli incontri
tra il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e i vertici Cai,
Marrazzo ha risposto: «Per noi contano i fatti. Ci è stato detto che entro due
mesi sarebbe arrivato il piano strategico. Per noi e per il Paese interno è
strategico Fiumicino». Alemanno invoca «un emendamento» affinché «le imprese
dell'indotto Alitalia non falliscano per il mancato
pagamento dei crediti che vantano nei confronti di Cai». E ha spiegato: «Non si
può aspettare che i creditori attendano anni e anni prima di avere riscontri».
Il sindaco ha poi sottolineato: «È necessaria un'iniziativa comune delle
istituzioni locali per avere un chiarimento sia da parte del governo sia dei
vertici Cai soprattutto sul piano industriale che è ormai tempo che Cai ci
illustri». E ha concluso: «Tutto ruota attorno al piano industriale. Dobbiamo
conoscere le scelte strategiche di Cai per poter costruire attorno ad esse le
altre scelte dal punto di vista politico ed economico».
( da "Messaggero, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Martedì 10 Marzo
2009 Chiudi di MARIA SERENA PATRIARCA Scenografia d'effetto, proprio come si
conviene al debutto di una grande star, per l'approdo ufficiale a Roma della
più antica tra le principali case d'aste al mondo. Scintillio di luci e
fiaccole, ieri, nei cortili di Palazzo Colonna ricoperti per l'occasione da una
candida tensostruttura e adornati da sontuosi candelabri e alberelli di limone,
secondo l'estro di Jean Paul Troili. Si è tenuta a battesimo la nuova sede
capitolina della più prestigiosa tra le case d'aste viennesi e l'evento ha
attirato più di 300 art-addicted del mondo della diplomazia, del management,
della nobiltà e della cultura. In mostra una selezione di dipinti antichi che
saranno messi all'incanto in primavera a Vienna. Tra i numerosi ambasciatori
invitati per l'occasione? Jan de Bock (Belgio), Michael Steiner (Germania),
Luis Calvo Merino (Spagna), Fernando Oliveira Neves (Portogallo), Pauli Antero
Makela (Finlandia) e Martin Bolldorf (Austria presso la S.Sede). Di fronte alle
opere di Morandi, De Chirico, Manzù, Schifano si soffermano in tanti. Fra gli
ospiti chiamati al cocktail inaugurale anche Angelo Bucarelli, il
soprintendente Claudio Strinati,il commissario
straordinario Alitalia Augusto Fantozzi, il presidente della Warner Bros Italia Paolo
Ferrari, il direttore generale della Banca Finnat Arturo Nattino, Dedy Ferrari
Clerici, Francesca Malagò, e noblesse varia : da Leonardo e Anna Visconti di
Modrone ad Alessandra Borghese e Mario Pignatelli Aragona Cortes, fino a
Patricia Ruspoli e Lucia Odescalchi. Tra le "chicche" in
mostra c'è persino una tela di Bonifacio Bembo del 1420. «Siamo lieti di
sbarcare a Roma, culla del gusto artistico», dice il presidente della casa
d'aste Martin Bohm che, affiancato dalla direttrice della nuova sede Maria
Cristina Paoluzzi e dal curatore della mostra Alessandro Rizzi, dà il benvenuto
ai presenti. E per tutti cin cin e assaggi di mini sacher al cioccolato (in
omaggio alla tradizione austriaca) uniscono al piacere dell'arte quello del
palato.
( da "Riformista, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Le notizie Banca
mondiale, economia mai così male dal 1945 Il primo calo da oltre sessant'anni.
Nel
( da "Corriere della Sera" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere
della Sera - ROMA - sezione: PRIMA PAGINA - data: 2009-03-10 num: - pag: 1
autore: di PAOLO BROGI categoria: REDAZIONALE All'interno MANIFESTAZIONI Cortei
e sit-in 6 percorsi, 6 piazze A PAGINA 6 LETTERA DALLA PISANA Precari Alitalia contatto con Cai
di ALESSANDRO FULLONI A PAGINA 4
( da "Corriere della Sera" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data: 2009-03-10 num: - pag: 4 categoria:
REDAZIONALE Lavoro Lettera congiunta al governo. Ieri
sit-in sulla Colombo Cassintegrati e precari Alitalia Sos di
Marrazzo e Alemanno «Chiarezza sul piano industriale della nuova Alitalia, condizione dei dipendenti, assunzioni e ammortizzatori sociali
». E' quanto chiesto da Regione, Provincia e comuni di Roma e Fiumicino con due
lettere da indirizzare al Governo e a Cai. La decisione è stata presa al
termine del «tavolo interistituzionale » riunito ieri per discutere del futuro
del Leonardo da Vinci e dei cassintegrati in carico alla compagnia aerea, una
rappresentanza dei quali in mattinata ha tenuto un sit in davanti la sede della
Regione. I lavoratori sono preoccupati per il ritardo nell'accredito dei
sussidi. «I fondi non sono stati ancora erogati - ha spiegato il governatore
Marrazzo - e per risolvere il problema le istituzioni lavoreranno insieme.
Vogliamo avere chiarezza sui i numeri dati dall'azienda». Il sindaco Alemanno
ha sollecitato «l'iniziativa comune delle istituzioni locali per avere un
chiarimento da governo e Cai sul piano industriale». Altra questione affrontata
è quella delle imprese dell'indotto che non devono fallire «per il mancato
pagamento dei crediti», ha detto il sindaco sollecitando «un emendamento
"salva- aziende"». Si è discusso anche dei terreni Alitalia
-
( da "Corriere della Sera" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Spettacoli - data: 2009-03-10 num: - pag: 43 categoria:
REDAZIONALE Daniela Martani Uscita dal Grande fratello e poi licenziata da Alitalia è l'ex hostess «pasionaria» la più bocciata dagli
italiani Già eliminata dalla «Fattoria»: mi hanno fatto la macumba L'aspirante
showgirl: «Mi sarebbe piaciuto portare a termine almeno un'esperienza. Forse
non è il mio momento» MILANO — Non è un momento fortunato per Daniela Martani.
Le trionfali immagini in cui sventolava fiera il cappio per protestare contro
la Cai, che subito l'avevano incoronata «pasionaria » dell'Alitalia
oltre che agguerrito simbolo della lotta sindacale, sembrano ormai un lontano
ricordo. In una manciata di settimane, la temeraria sfrontatezza della 35enne
romana è stata sopraffatta dalla raffica di porte che le sono state bruscamente
chiuse in faccia. Prima quelle dell'agognato Grande fratello, da cui la Martani
aveva più o meno spontaneamente deciso di uscire, dopo 22 giorni, per
salvaguardare il proprio posto di lavoro in Cai. Poco dopo la conferma che la
sofferta decisione a nulla era valsa, con l'arrivo dell'impietosa lettera di
licenziamento da parte dell'azienda. Infine, la beffa di un possibile
«riscatto» televisivo. La Martani era entrata nel cast di La fattoria, reality
di Canale 5, ed era così volata in Brasile. Domenica alle 21.34 è iniziata la
prima puntata. Cinque minuti dopo la mezzanotte la Martani è stata eliminata.
La tv dà, la tv toglie. Ma domenica sera, l'ex hostess Alitalia,
ex concorrente del Grande fratello e ex volto della Fattoria sembrava proprio
non crederci: «O qualcuno mi ha fatto una macumba o non si capisce tutta questa
sfiga». Sfortunata o antipatica? Dall'esito del televoto non dovrebbe esserci
troppo imbarazzo nella scelta: mandata (dalla produzione) al televoto con
l'attrice Giovanna Rei, la Martani è stata eliminata con il 75%. «Al Grande
fratello non ho avuto la possibilità di farmi conoscere dal pubblico. Mi
sarebbe piaciuto portare a termine almeno un'esperienza. Forse non è il mio
momento per i reality». Questo l'amaro commento dell'aspirante showgirl
all'ennesimo sogno infranto. A interpretare gli umori del pubblico ci ha
pensato invece un altro discusso concorrente, Fabrizio Corona: «Sono stato il
primo a fotografare questa ragazza con Giletti. Poi c'è
stata la vicenda Alitalia, poi il Grande fratello, e ancora l'Alitalia. Non
capisco come mai ce la ritroviamo ancora qui. Deve dimenticare il mondo dello
spettacolo. Cominci a lavorare seriamente perché ormai le ha provate tutte, ma
non è questa la sua strada». E ancora: «L'opinione pubblica è attenta a
queste cose. La Martani, in tutto il bailamme Alitalia,
è venuta fuori solo perché era la più carina. Ha giocato male le sue carte. Era
scontato che andasse a casa oggi». Per nulla sorpreso anche l'amico Massimo
Giletti: «Daniela ormai è un personaggio da tragedia greca. Credo che da una
parte ci sia il sadismo del telespettatore che ama veder soffrire chi è
predisposto a essere vittima e, dall'altra, il fatto che lei sia sembrata una
voltagabbana: ha venduto l'anima allo spettacolo e il pubblico l'ha punita».
Qualche sentore che non fosse troppo amata dalla gente c'era già... «Sì, e so
che lei ne soffre molto. è una ragazza intelligente e anche prima di partire
era indecisa. Io le ho detto che il mondo dello spettacolo trita tutto e poi
butta fuori, quando qualcosa o qualcuno non serve più. I reality in particolare
». Vuole dire che non ha gestito al meglio l'imprevista popolarità? «Daniela
era diventata simbolo di una battaglia che portava avanti credendoci. Era
riuscita a ritagliarsi una strada per andare alle Europee, non al Grande
fratello. Adesso quella corda del cappio qualcuno gliela vorrebbe stringere».
Chiara Maffioletti IL COMMENTO Sulla prima puntata di «La Fattoria» la rubrica
di Aldo Grasso a pagina 63
( da "Corriere della Sera" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Spettacoli - data: 2009-03-10 num: - pag: 43
categoria: BREVI La galleria Protagonista A sinistra, la Martani alla
manifestazione contro il piano Alitalia; a destra,
nella casa del «Grande fratello»
( da "Corriere della Sera" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-03-10 num: - pag: 31 categoria:
REDAZIONALE L'intervista Il presidente degli scali lombardi: conti in
equilibrio Bonomi (Sea): Lufthansa sarà il nostro partner Dossier Linate da
aprire «I tedeschi faranno manutenzione a Malpensa» La compagnia tedesca
prenderà l'hangar che era di Alitalia e offrirà
servizi a tutte le altre società aeree MILANO — E' facile ottenere prese di
posizione da Giuseppe Bonomi. Il presidente di Sea (la società controllata dal
comune di Milano che gestisce Malpensa e Linate) è uomo schietto. Sulla sua
scrivania campeggiano due piccoli aerei con su scritto «Lufthansa Italia». Più
chiaro di così... Il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, è convinto che Alitalia potrebbe tradire Fiumicino
per Malpensa. Ha nel cassetto un modellino Alitalia? «A oggi
il progetto Lufthansa è più solido. Con i tedeschi Malpensa può tornare un hub
in tre anni». E con Alitalia? «Ragioniamo per assurdo e ammettiamo che da domani a Linate volassero
solo i Milano- Roma come pretende la Magliana. In cambio, Alitalia porterebbe a Malpensa 14 rotte intercontinentali.
Tre in meno rispetto al 31 marzo 2007. E poi? Questo è già il massimo dello
sviluppo possibile garantito da Alitalia». Lufthansa, invece?
«Nell'estate 2007, quando Alitalia annunciò
l'abbandono di Malpensa, abbiamo bussato alla porta dei tedeschi: sono gli
unici in Europa in grado di garantire lo sviluppo di Malpensa come hub».
Lufthansa lavora sviluppando più hub in contemporanea. Basta? «E' anche una
questione di capacità industriale e investimenti. A regime i tedeschi
potrebbero stabilire a Malpensa 60 aerei. Già oggi ne hanno nove. Il che vuol
dire 56 frequenze al giorno dal primo aprile: un numero sufficiente, sulla
carta, per programmare un collegamento di lungo raggio». Prima o poi anche
Lufthansa le chiederà un ridimensionamento di Linate. «Non è scontato. Iata e
Ue annunciano un futuro con scali congestionati». Si è parlato di un terminal a
Malpensa dedicato a Lufthansa. «Certo. E poi affideremo a Lufthansa Technik
l'hangar per la manutenzione degli aerei lasciato da Alitalia.
L'accordo c'è, ora deve essereratificato dal board ». Lufthansa vorrebbe
operare sulla Milano- Roma da Linate. Ma il Forlanini è affollato. «E' vero,
gli slot sono assegnati. Ma qualcuno non li utilizza tutti (Alitalia,
per esempio, ndr.). Come aeroporto abbiamo l'interesse alla loro
redistribuzione. A chi e su quali tratte non mi riguarda. Certo, da cittadino
dico che se ciò avvenisse sulla Milano-Roma una maggiore concorrenza
avvantaggerebbe il consumatore». Il contratto dell'handling Alitalia
è in discussione. «Sono fiducioso per un'intesa complessiva sia sull'handling
che sul lancio di un prodotto sulla Milano-Roma con finger e fast track
dedicati ad Alitalia». Il bilancio 2008? «Puntiamo al
pareggio». Rita Querzé
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Economia Pagina 212
Per Alitalia-Cai l'ultimo sì dall'Ue -->
L'operazione Alitalia-Cai è stata realizzata a
condizioni di mercato e quindi l'Italia ha rispettato gli impegni presi a suo
tempo con Bruxelles. Questo, in sintesi, il giudizio definitivo che, salvo
sorprese dell'ultimo minuto, la Commissione europea ufficializzerà oggi
chiudendo la procedura che ha accompagnato la privatizzazione dell'ex compagnia
di bandiera.
( da "Giornale.it, Il" del 10-03-2009)
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n. 59 del 2009-03-10
pagina 0 Daniela Martani, ovvero l?hostess che visse tre volte di Daniele
Abbiati L'eroina è come una Giovanna d'Arco senza esercito: bocciata anche
dalla Fattoria dopo l?esclusione dal Grande Fratello, l?ex assistente di volo è
già pronta a un nuovo decollo La donna che chiede, ha perso in partenza. La
donna, da che mondo è mondo, ciò che vuole o se lo prende, oppure se lo fa
regalare. Non parliamo poi della donna che protesta, picchia i pugni sul
tavolo, mette giù il muso. Così facendo si «uomizza» e, naturalmente, non
ottiene nulla. Ma il femminismo, direte. Il femminismo l?hanno inventato gli
uomini per nascondere le proprie debolezze, e per far finta di concedere ciò
che le donne (giustissimamente, sia ben chiaro) avevano già portato a casa alla
faccia loro. Ma le pari opportunità, direte. Le pari opportunità le hanno inventate
i politici maschietti, cioè gli uomini più deboli (quindi affamati di potere),
per nascondere le debolezze di cui sopra, e per avere in Parlamento o in
Consiglio dei ministri una bella ragazza da bersagliare con bavose galanterie o
battute da caserma. Ovvio, dunque, che Daniela Martani abbia perso prima al
Grande fratello e poi alla Fattoria. Ovvio, perché vi era entrata dopo aver
protestato in piazza brandendo un inquietante cappio, dopo aver picchiato per
interposta persona i pugni sul tavolo delle trattative Alitalia,
dopo aver messo giù il suo musino con tanto di intensi occhi umidi color
nocciola. Così facendo aveva posto, senza avvedersene, il carro del successo
davanti ai buoi dell?audience. Era già un personaggio. E dunque, che cosa
andava a fare nella casa più spiata d?Italia? E, non contenta della prima
sconfitta, che cosa andava a fare nella promiscua comune brasiliana? Quelli son
posti per signori Nessuno desiderosi di diventare Qualcuno o per signori
ex-Qualcuno che tentano la sorte per recuperare al tavolo verde della prima
serata le fiches dilapidate in maldestri investimenti d?immagine. La hostess
che visse due volte ha tentato il tris, ma forse domenica notte ha capito che
giocare a carte scoperte è un rischio eccessivo. Nasconde molte insidie, la
carriera della suffragetta mediatica: c?è sempre qualcuno che, oltre alle
scarpe, vuole farti qualcos?altro. La bella Daniela chieda alle sue colleghe
d?elezione Anna (Karenina) ed Emma (Bovary) come va a finire la donna che si
permette di chiedere. Caduta due volte dal campanile dei reality show senza che
sotto ci fosse il materasso di un posto sicuro, l?Esclusa sembra una
rivisitazione in chiave grottesca della pirandelliana Marta Ajala, anch?essa
per due volte scacciata con ignominia dal palcoscenico di una crudele commedia
umana. Ma coraggio, come per Marta, anche per Daniela la riabilitazione è
dietro l?angolo. Ecco, ci pare di udire la sgommata dell?auto del prode
Staffelli il quale, impugnando il Tapiro come fosse un mazzo di rose rosse, s?appresta
a omaggiare come si conviene la Giovanna d?Arco catodica che, nel bel mezzo
della «battaglia», s?è voltata indietro sorprendendo il proprio esercito in
pantofole nell?atto di... cambiare canale. E, dopo Staffelli, seguiranno le
consuete ospitate, le consuete copertine patinate, i consueti articoletti
«colorati» e interlocutori come questo. Seguiranno lettere di fans che
propongono fidanzamenti (ma inviate a quale indirizzo, se non a quello della
casa e della fattoria?) e lettere minatorie di gelose arpie. Tranquilli, è già
tutto in palinsesto, è già tutto all?ordine del giorno. L?aspirante soubrette
di Roma non finirà come la ballerina di Siviglia che tutti la vogliono e
nessuno la piglia. Qualcuno, in un modo o nell?altro, se la piglierà, vedrete.
Lei non deve far nulla. Soltanto stare ferma e aspettare. In capo a una
settimana sabbatica, la giostra ripartirà. Una sola raccomandazione, signora
Daniela: non faccia altre domande. Resti fedele al suo essere donna e prenda
ciò che vuole. O se lo faccia regalare. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via
G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Spettacoli e Società
Pagina 10238 Finisce subito ?La Fattoria? per la hostess dell'Alitalia --> Tempi duri per la ex hostess dell'Alitalia Daniela Martani: uscita di sua iniziativa dal Grande
Fratello 9 per difendere il suo posto di lavoro, licenziata dalla nuova
azienda, impedita a tornare in corsa al Gf, accolta a braccia aperta dalla
Fattoria. E cacciata via ieri, alla prima nomination. «Mediaset e Endemol mi
hanno dato possibilità di tornare subito in tv e farmi apprezzare», aveva detto
prima della partenza per il Brasile. «L'Alitalia?
Voglio riprendermi il mio posto, gli avvocati mi hanno detto che tra un paio
d'anni la situazione si potrebbe recuperare». Per il momento la bella Daniela
dovrà digerire la nuova sconfitta. E sperare, una volta tornata in Italia, di
intraprendere finalmente quella carriera si showgirl, o cantante, alla quale ha
sempre aspirato. Dodici i concorrenti, più o meno noti, alle prese con uno
stile di vita rudemente agreste. Da Marina Ripa di Meana, a Ciro Petrone (
Gomorra ), da Morena Funari a Linda Batista, da Carla Velli (ex tronista), a
Rocco Pietrantonio (fidanzato di Lory Del Santo), all'attore Tony Sperandeo. Su
tutti spiccano - per motivi assai diversi - Fabrizio Corona, e Marco Baldini,
mitica spalla di Fiorello in VivaRadio2 : «Fiore farà un gruppo di ascolto, non
perderà una battuta e già so che mi massacrerà nello spettacolo che farà dal
Gran Teatro di Roma», ha detto Marco Baldini. «Ho preferito La Fattoria a Sky
perché quello è proprio un suo show e io più che spalla sarei stato marginale.
Alla Fattoria farò vedere chi sono, specie a pettinare le galline, e non è
escluso che al rientro faccia un salto da Fiore. Non c'è nessuna polemica con
lui». Quanto a Corona, (due processi giudiziari in corso) prima di partire
aveva detto: «Voglio far vedere quello che sono, la gente mi conosce dai
giornali. Sono pronto a mettermi in gioco e questo reality per me è tutto
tranne che una fuga, anche se vado in Brasile, dove come è noto non ti
estradano mai».
( da "Giornale.it, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
n. 59 del 2009-03-10
pagina 1 Alitalia, chiesti chiarimenti sul futuro di
Redazione Da Comune, Regione e Provincia due lettere congiunte a governo e Cai
Il Comune di Roma, la Regione Lazio e la Provincia di Roma si apprestano a
sottoscrivere congiuntamente due lettere, una indirizzata al Governo e una ai
vertici Cai, per chiedere «chiarimenti» sul piano industriale e le assunzioni. Questa la decisione emersa dal tavolo interistituzionale su Alitalia che si è riunito ieri in Regione. «Sono molto preoccupato per la
situazione dei precari e dei cassintegrati Alitalia - ha
detto il presidente della Regione Piero Marrazzo - La Regione si è dotata di
alcuni strumenti continueremo a utilizzarli e a rafforzarli». «È
necessaria un'iniziativa congiunta Regione, Comune e Provincia per avere un
chiarimento sia da parte del Governo sia da parte dei vertici Cai - gli ha
fatto eco il sindaco Gianni Alemanno - Questo chiarimento deve vertere
soprattutto sul piano industriale che ormai è tempo che Cai ci illustri; e poi
sui problemi dei lavoratori, sul tipo di assunzioni e sugli ammortizzatori
sociali». Alemanno ha anche ipotizzato «un emendamento per fare in modo che
l'indotto Alitalia, le imprese che sono legate a
questa realtà, non falliscano per il mancato pagamento dei crediti. È un fatto
molto importante, non si può aspettare che questi creditori attendano anni e
anni». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Tempo, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
stampa Il
commissario Ue ai trasporti Tajani: "Accelerare le reti di trasporto
europee" Accelerare i tempi di realizzazione delle reti transeuropee di
trasporto, migliorare la mobilità urbana nelle città, spingere
sull'acceleratore per una maggiore sicurezza stradale e per più diritti dei
passeggeri. Così il vicepresidente della Commissione europea, con delega ai
trasporti, Antonio Tajani, ha chiamato a raccolta per due giorni - ieri e oggi
i principali esperti del settore per un confronto a tutto tondo che conduca a
delineare il sistema dei trasporti del futuro. «Alcuni fondamentali progetti di
reti transeuropee (Ten) sono in ritardo, ma vogliamo andare avanti», ha
affermato Tajani, ricordando che tra qualche giorno uscirà il bando di gara per
opere cantierabili per complessivi 500 milioni di euro. Insieme alle Ten, che
il commissario europeo vede in prospettiva ampliate a Sud e Est verso i paesi
vicini dell'Ue, Tajani, aprendo i lavori della conferenza, ha insistito anche
sulla necessità di sviluppare le autostrade del mare e sull'introduzione di
sistemi di trasporti intelligenti. Il secolo che viviamo, ha osservato Tajani, potrebbe
regalarci il quinto mezzo di trasporto, come quello via tubo, il sistema
integrato monorotaia così come il recupero di mezzi di trasporto andati in
disuso come i dirigibili o i vecchi tram elettrici. Intanto oggi arriva il via
libera definitivo dalla Commissione europea all'operazione Alitalia. Bruxelles ufficializzerà che sia la vendita degli asset della
vecchia compagnia a Cai, sia l'ingresso di Air France-Klm è avvenuto a prezzi
di mercato. E sul fronte del prestito da 300 milioni di euro concesso dal
governo e giudicato aiuto di stato incompatibile dall'Ue, l'Italia sta attuando
la decisione di Bruxelles in materia «in modo corretto».
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 10-03-2009)
Argomenti: Alitalia
Roma. Proprio non
decolla, Daniela Martani (nella foto), l'ex hostess e «pasionaria»
dell'Alitalia. Dopo il licenziamento da parte della Cai e l'uscita dal «Grande
fratello» proprio per poter impugnare il provvedimento, Daniela ci ha riprovato
con un altro reality show di Canale 5, «La Fattoria», ma è stata eliminata
domenica alla prima puntata, con oltre il 75 per cento dei televoti contro,
nella sfida che la opponeva all'attrice napoletana Giovanna Rei. «Questo non è
il mio periodo fortunato. La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo»,
ha scherzato la giovane donna. La quarta edizione del reality, presentata da
Paola Perego con Mara Venier nella vesti di inviata in Brasile, nella fazenda
dove i concorrenti dovranno tentare di trasformarsi in contadini, è iniziata
domenica sera con poco più di quattro milioni di telespettatori e il 21,55 per
cento di share. Salvata dal pubblico a casa, la Rei è stata di nuovo messa in
nomination dai tre componenti della «casta», i più fortunati tra i
neocontadini. Al televoto con lei, per tutta la settimana, ci sarà Barbara
Guerra, nominata, invece, dagli altri concorrenti. Marco Baldini, Carla Velli,
Ciro Petrone, Rocco Pietrantonio, Marina Ripa di Meana, Linda Batista, Riccardo
Sardonè, Giovanna Rei, Morena Funari, Marianne Puglia e Barbara Guerra sono
arrivati con vari mezzi (chi in barca, chi su un camioncino, le donne quasi
tutte con tacchi e scollature vertiginosi). Una presentazione a parte ha avuto
il più atteso dei concorrenti, Fabrizio Corona, arrivato in Brasile da solo,
appena poche ore prima dell'inizio del programma. L'agente fotografico ha
spiegato i tre motivi che lo hanno spinto a partecipare al reality: «Sono qui
per rilassarmi e riposarmi, per una questione economica e perché la gente non
mi conosce. Voglio far vedere chi è realmente Fabrizio Corona, dimostrare che
anche io ho un po' di cuore e moralità». Quanto al napoletano Petrone, il
«Pisellino» del film «Gomorra», si è subito scontrato con Linda Batista e le
loro differenze caratteriali promettono di fare scintille. r.s.