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PRIVILEGIA NE IRROGANTO     di  Mauro Novelli         

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DOSSIER “ALITALIA”

 

 

 

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DOSSIER 3-21 Agosto 2009

 

IN EVIDENZA

Il Corriere della Sera 21-8-2009

COMPAGNIA DI BANDIERA

La nuova Alitalia  più in ritardo della vecchia

Di Massimo Mucchetti

 

L’estate avrebbe dovuto rilanciare la nuova Alitalia all’insegna della qualità. E invece la compagnia di bandiera, dopo il salvataggio tricolore voluto da Silvio Berlusconi, sta rendendo un servizio peggiore di prima. Gli italiani in viaggio per le vacanze avrebbero dovuto scoprire le virtù taumaturgiche della gestione privata e invece sono tentati di pensare che andava meglio quando andava peggio. L’allarme viene dal maggior aeroporto italiano, Fiumicino.

A luglio a Fiumicino la percentuale dei voli Alitalia in partenza puntuali, o con un ritardo inferiore ai 15 minuti, è scesa al 44%. Dodici mesi prima, quando la società era sull’orlo del fallimento, la percentuale di puntualità era al 50% e nel luglio 2007 al 53%. Agosto sta confermando la tendenza. E la compagnia ha ridotto del 23% i collegamenti. I velivoli restano fermi sulla pista, manca il catering, il pilota viene con un altro volo che però è in ritardo. Le scusanti di sempre. E anche peggio, se si passa al servizio bagagli.

Secondo gli standard internazionali, il 90% dei bagagli dovrebbe poter essere ritirato entro 32 minuti dall’atterraggio dei voli nazionali ed entro 42 minuti per gli internazionali. Ebbene tra il luglio 2008 e il luglio 2009 siamo scesi dal 67 al 51%. Eppure, questa volta, non c’è conflittualità sindacale. Certo, Fiumicino non è un gioiello di efficienza. Negli anni Novanta, governi ed economisti pensarono che, separando lo scalo monopolio naturale dalla compagnia di bandiera che qui aveva e ha la sua base d’armamento, si facilitasse la competizione tra i vettori a beneficio dei consumatori. E ritennero che lo si potesse vendere senza curarsi se l’acquirente pagava con soldi suoi o con quelli delle banche. Adesso scopriamo che la società Aeroporti di Roma avrebbe dovuto ultimare il molo C entro il 2005 e invece, se andrà bene, lo farà tra due anni. La sua priorità non era investire per lo sviluppo, ma spremere il limone per pagare i debiti fatti dall’acquirente per comprare le azioni. L’economia del debito non è solo un’invenzione americana.

Stiamo imparando che gestire una compagnia aerea— ma anche un grande aeroporto o, su un altro piano, la rete ferroviaria—è un mestiere terribilmente complicato, che richiede società stabili, capaci di allevare e selezionare nel tempo una classe manageriale competente. Questa è la storia di Air France e Lufthansa. O di hub come Parigi Charles de Gaulle o Francoforte e Monaco che hanno conservato legami di ferro con le compagnie nazionali. Con l’alibi della Cisl che non voleva lo straniero e della Cgil incapace di fare un accordo separato, il governo ha fatto decadere la cessione di Alitalia ad Air France, che avrebbe garantito la continuità aziendale a beneficio di creditori, dipendenti ed erario. In nome della bandiera: anche quando non conviene più. E del Nord: anche se il treno della grande Malpensa il Nord l’aveva perso da anni.

Adesso, abbiamo un’Alitalia mignon, in ritardo, con i soldi contati e Air France che comunque condiziona tutto pur avendo solo il 25%. E Fiumicino sempre al centro, ma con 85 milioni da prendere dalla liquidazione. E il ragionevole sospetto che i soci reggano il gioco contando i giorni che mancano a quando potranno finalmente vendere Alitalia ai francesi.

21 agosto 2009


 

Report "Alitalia 2"


Indice degli articoli

Sezione principale: Alitalia 2

Dalle badanti allo scudo fiscale Quasi niente contro la crisi ( da "Manifesto, Il" del 03-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Per le famiglie, l'intervento più corposo (testuali parole del Dpef) è il rimborso per ex obbligazionisti e azionisti Alitalia. Infine, il mini condono per le multe fino al 2004 che potranno essere sanate con un tasso del 4% a titolo di rimborso. È la crisi, bellezza.

Tremonti sfida Bankitalia ( da "Manifesto, Il" del 03-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: innalzamento (al 70%) del rimborso per gli ex obbligazionisti e azionisti Alitalia. L'approvazione del decreto è arrivata tra le critiche di Pd e Italia dei valori che in aula esibiva magliette con scritto «Giorgio non firmare». Secondo Luigi Zanda (Pd) «il decreto semplicemente non è in grado di contrastare efficacemente la crisi».

Più biglietti aerei che posti Alitalia lascia a terra i turisti ( da "Stampa, La" del 03-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: 600 750 Più biglietti aerei che posti Alitalia lascia a terra i turisti Le vittime dell'overbooking: "Attese infinite senza assistenza" euro il risarcimento oltre al rimborso euro cifra massima offerta da Alitalia [FIRMA]LUIGI GRASSIA ROMA Non è una bella estate la prima della nuova Alitalia targata Colaninno e soci.

overbooking su voli alitalia a fiumicino turisti bloccati - maria elena vincenzi ( da "Repubblica, La" del 03-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Pagina 7 - Cronaca Overbooking su voli Alitalia a Fiumicino turisti bloccati MARIA ELENA VINCENZI ROMA - Non c´è posto sull´aereo, non si parte. Ecco che cosa si sono sentiti rispondere ieri, al banco del check-in di Fiumicino, un centinaio di passeggeri, in vacanza per Istanbul, Caracas, Atene e Boston.

Alitalia, passeggeri rimasti a terra con la prenotazione ( da "Tempo, Il" del 03-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: stampa Fiumicino nel caos con migliaia di transiti in arrivo e in partenza Alitalia, passeggeri rimasti a terra con la prenotazione Overbooking Disagi e scarsa assistenza a molti viaggiatori costretti a non partire Voli Alitalia in overbooking (eccedenza di prenotazioni) e decine di passeggeri a terra all'aeroporto di Fiumicino.

Alitalia lascia a terra i turisti ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 03-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: autostrade del nord Alitalia lascia a terra i turisti Maxi esodo.. Ritardo a Malpensa per un volo della Blue Panorama, code sulle autostrade del nord Overbooking a Fiumicino: non partono in cento --> Overbooking a Fiumicino: non partono in cento ROMA Avant'ieri il passante di Mestre, ieri l'aeroporto di Fiumicino, dove centinaia di passeggeri sono rimasti a terra per effetto dell'

Overbooking Alitalia 100 passeggeri a terra ( da "Secolo XIX, Il" del 03-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Overbooking Alitalia 100 passeggeri a terra Un charter per Sharm torna a Cagliari: ripartirà oggi ROMA. Con il biglietto, ma senza il posto. Almeno cento passeggeri su voli Alitalia sono rimasti a terra ieri a Fiumicino per problemi di overbooking. Ovvero la compagnia ha accettato un numero di prenotazioni (e incassato i soldi del biglietto)

Grandi opere falliteper regole incerte,disastro annunciato ( da "Secolo XIX, Il" del 03-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Non ha certo aiutato la cattiva performance, nelle ultime settimane, di Alitalia e, più in generale, del trasporto aereo. Quanto ai treni, meglio lasciar perdere. In più, la recessione ha probabilmente giocato a doppia mandata: molti italiani hanno rinunciato alle vacanze all'estero, tranne che per le destinazioni più vicine e a buon prezzo;

Quando ero bambina e ancora per qualche anno dopo l'inaugurazione del traforo del Monte Bianco ... ( da "Unita, L'" del 03-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: anche le centinaia di persone lasciate a terra ieri da Alitalia, avrete visto le immagini in tv. Overbooking. Che vuol dire vendere più poltrone di quante ne hai, non una grande idea se si tratta del primo agosto e se i biglietti per le vacanze sono prenotati da mesi. Non è difficile immaginare cha la gente parta davvero, il primo fine settimana di agosto.

Il biglietto in mano e le valigie pronte, ma a terra invece che in volo verso le agognate vacanze. C... ( da "Unita, L'" del 03-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: sempre nello scalo romano, manager e funzionari Alitalia aiutavano a scaricare bagagli. Questo è solo il più recente dei problemi manifestatisi nei primi sei mesi della "nuova" Alitalia. La compagnia costata ai contribuenti oltre tre miliardi di euro ha regalato più di un dispiacere ai propri passeggeri.

Chi non parte deve essere risarcito Overbooking, prassi per le compagnie minori. Perché Alitalia non valuta il danno che deriva dalla perdita di clienti? È superiore al vantaggio. ( da "Unita, L'" del 03-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Perché Alitalia non valuta il danno che deriva dalla perdita di clienti? È superiore al vantaggio. Il regolamento sui rimborsi ALFREDO ROMA Da quanto è successo ieri a Fiumicino appare evidente che il nuovo management di Alitalia-CAI non è riuscito a limitare i disservizi di cui soffriva la vecchia Alitalia,

Dalle colf in nero ai bond Alitalia più risparmi per le famiglie ( da "Corriere della Sera" del 03-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: 5 Possiedo delle obbligazioni Alitalia. A quanto ammonta il rimborso? Per le famiglie che avevano investito in obbligazioni Alitalia, il decreto ha innalzato il tetto massimo del rimborso dal 30% fissato nel cosiddetto «decreto milleproroghe» dello scorso febbraio al 71%: il rimborso per ogni singola obbligazione ammonterà dunque a 0,

La Salerno-Reggio a singhiozzo Polemiche sull'ingorgo a Nord-Est ( da "Corriere della Sera" del 03-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: A Fiumicino invece un centinaio di persone sono rimaste a terra dopo un overbooking di Alitalia. Il giorno dopo il grande esodo però le polemiche non si placano. Il presidente del Veneto Giancarlo Galan definisce l'ispezione dell'Anas una «patetica sceneggiata. Atti dovuti su quello che avviene ogni giorno nel traffico viario d'Italia dovrebbero essercene a valanga ».

Al check-in per ore I consumatori: rimborsi in base al ritardo ( da "Corriere della Sera" del 03-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Nel tardo pomeriggio il problema è stato in buona parte risolto: l'Alitalia (i passeggeri stoppati avevano quasi tutti in tasca un biglietto della compagnia di bandiera italiana) sono stati fatti salire su voli successivi ma viene da chiedersi se l'overbooking sia un fatto ineluttabile. Non lo è per le associazioni dei consumatori che in proposito hanno già annunciato battaglia.

Disastro di Mestre? Colpa di chi blocca i cantieri A Fiumicino l'Alitalia va in... ( da "Giornale.it, Il" del 03-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Colpa di chi blocca i cantieri A Fiumicino l'Alitalia va in tilt per l'overbooking di Matthias Pfaender L?opera c?è e funziona, ma ambientalisti ed enti locali ostacolano l?ampliamento della A4 e la creazione di aree di servizio. E chi gestisce le autostrade non dice di prendere vie alternative.

Troppi passeggeri in partenza Fiumicino in tilt per l'overbooking ( da "Giornale.it, Il" del 03-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: quasi tutti passeggeri di Alitalia, l'incubo diventa realtà: l'aereo non ha più un posto libero, non si parte. Pazienza se mani arrabbiate sventolano prenotazioni fatte due, tre mesi prima. Per ora si rimane a terra, poi si vedrà. «Dovevamo partire con il volo Alitalia delle 10 e 15 per Istanbul - raccontano Giulia Ausili e Filippo Valle,

( da "Giornale.it, Il" del 03-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Ci siamo rafforzati su Malpensa quand'era vuota, abbandonata da Alitalia. I nostri aerei continuano comunque a viaggiare pieni». E i loro? «Non me lo chieda, non parlo dei concorrenti». Avete una rete di medio raggio che in parte si sovrappone, ma clientele diverse, loro sono più orientati ai viaggi business e voi siete una low cost.

Non solo overbooking. L'estate calda di Alitalia ( da "EUROPA ON-LINE" del 03-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Sostiene Alitalia Per il gruppo aereo però la situazione è molto migliore di quello che i media descrivono, soprattutto se si isola il "caso Fiumicino". Senza lo scalo romano, Alitalia sarebbe nella media come puntualità e come efficienza nella gestione dei bagagli, sostengono in azienda.

Se dovessero abortire gli uomini Come assistente sociale conosco il dramma di una donna ch... ( da "Stampa, La" del 04-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: GIULIANA PONS Alitalia: dare tempo al tempo In merito all'articolo apparso su La Stampa venerdì 31 luglio dal titolo «Alitalia, malumori fra gli azionisti - Bellavista Caltagirone: non ci sono più scuse», mi corre l'obbligo di contestare che il titolo non riflette in alcun modo il contenuto dell'intervista, dove più volte ho precisato che l'

voli fuori orario, bagagli smarriti è cominciata l'estate dei disagi - antonio fraschilla ( da "Repubblica, La" del 04-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia non ha rinnovato le convenzioni con Lufthansa. Difficile fare arrivare i visitatori" Voli fuori orario, bagagli smarriti è cominciata l´estate dei disagi Avaria al motore del traghetto Tirrenia da Trapani a Cagliari la nave torna indietro: passeggeri costretti all´attesa in banchina dall´alba fino al tardo pomeriggio L´

Alitalia entra in Confindustria Colaninno tra le imprese di Roma ( da "Tempo, Il" del 04-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: stampa Alitalia entra in Confindustria Colaninno tra le imprese di Roma Alitalia-Compagnia Aerea Italiana ha formalizzato la propria adesione a Confindustria, sottoscrivendo la partecipazione all'Unione degli Industriali e delle imprese di Roma (Uir).

Continuità, nuova beffa per i sardi ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 04-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: ALITALIA Un semplice problema tecnico quindi che però, vista la cadenza con cui si verificano, rischia di mandare in confusione anche il viaggiatore più esperto. A parte le tariffe ballerine a seconda dell'ora in cui si prenota, sul sito Alitalia tutto funziona alla perfezione.

Malpensa express dalla Centrale: collegamento con l'hub dal 2010 ( da "Giornale.it, Il" del 04-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: tuona il viceministro Roberto Castelli, stanco dell'ennesima polemica di Alitalia. Formigoni fa una battuta: «Con Alitalia ormai si parla in romano, "che je ne cala", visto che ha abbandonato l'hub. Eppure Malpensa ha servito 18 milioni di passeggeri in un anno». © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.

Cadorna-Malpensa in 29 minuti ( da "Giornale.it, Il" del 04-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: ennesima polemica (l'ultima è di pochi giorni fa) dei vertici di Alitalia sullo scalo varesino. «Alitalia evita Malpensa per scelte industriali legittime ma che non condivido - afferma l'esponente della Lega-, nonostante questo il governo sta potenziando l'aeroporto e la Regione sta lavorando per infrastrutturarlo sempre meglio.

Bagagli smarriti, centinaia di denunce ( da "Corriere della Sera" del 04-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: aeroporto di Fontanarossa a Catania, dove i passeggeri Alitalia hanno preso d'assalto il bancone delle valige smarrite. Decine e decine di bagagli provenienti da vari scali italiani sono accatastati nella zona arrivi. Secondo un testimone ieri sera erano arrivate le valige di 36 dei circa 150 passeggeri ancora in attesa.

All'Antitrust il dossier Generali sul puzzle Agricole ( da "Corriere della Sera" del 04-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: 2 Tra Roma e Parigi confronto su Alitalia-Air France, Mediobanca e Edison All'Antitrust il dossier Generali sul puzzle Agricole MILANO La joint venture Enel-Edf non è solo un passo avanti verso il nucleare. È un tassello in più in un puzzle finanziario e industriale che vede protagonisti numerosi gruppi e istituti italiani e francesi.

Alitalia nella Uir Regina soddisfatto ( da "Corriere della Sera" del 04-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: 2 In breve INDUSTRIALI Alitalia nella Uir Regina soddisfatto Alitalia entra nella Uir, l'Unione industriali di Roma. E il presidente Aurelio Regina ha espresso «grande soddisfazione per questa adesione a Confindustria, di una delle principali aziende del nostro Paese e storicamente tra le più importanti imprese romane».

L'ingorgo di Mestre è anche politico ( da "EUROPA ON-LINE" del 04-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: ingorgo di Mestre è anche politico Alitalia. Il ruolo della Cav (e del Cav), Lega e Anas nel risiko del Nord Est L'hanno chiamato "federalismo stradale", e probabilmente come tutte le novità, ha bisogno di tempo per funzionare. Fatto sta che con il Passante di Mestre, andato in tilt sabato scorso, è stato messo alle corde un modello gestionale che aveva attirato l'

Gli incidenti aerei sono aumentati? ( da "Stampa, La" del 05-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Sono gli stessi costruttori di aeromobili che chiedono direttamente alle compagnie quali file saltare nella numerazione. Ad esempio sugli aerei dell'Alitalia mancano sia la fila 13 che la 17 mentre molte compagnie anglosassoni, come la statunitense Continental Airlines e la neozelandese New Zealand, non hanno la fila numero 13.

volo alitalia brindisi-venezia ( da "Repubblica, La" del 05-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Bari I trasporti Collegamento trisettimanale Volo Alitalia Brindisi-Venezia Alitalia aumenta i voli in Puglia e annuncia un nuovo collegamento Brindisi-Venezia. Dall´11 agosto la tratta sarà operativa presso gli Aeroporti di Puglia con una frequenza di tre giorni a settimana (martedì, giovedì e sabato) con partenza da Venezia alle 16 e da Brindisi alle 18.

Parla Di Berardino è colpo al cuore per tutta la cultura ( da "Manifesto, Il" del 05-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Se il governo pensasse di proseguire su questa strada, come ha fatto con Alitalia e sta facendo con il mondo della cultura e dello spettacolo, percorrerebbe una strada che forse accontenta la Lega ma non risolve il problema dei lavoratori, nè della cultura né dello sviluppo del paese». Il polo del Lazio è infatti maggioritario: «È ben il 69%.

Gli agenti di viaggio bocciano Caselle ( da "Stampa, La" del 06-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: cost e dei nuovi voli internazionali Alitalia: «Da anni si è dato continuamente quasi per pronto un bando non ancora operante. Nel frattempo è sotto gli occhi di tutti come i processi di sviluppo di altri aeroporti italiani abbiano invece seguito stringenti logiche di mercato, con coerente avvio di molti collegamenti e con conseguenti dati di traffico in costante crescita.

atitech, aereo in spagna per manutenzione i sindacati: "decisione grave e vergognosa" ( da "Repubblica, La" del 06-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: E cosa fa la dirigenza Alitalia-Cai? Pensa bene di infliggere un ulteriore colpo, togliendo la possibilità ai lavoratori e all´azienda di lavorare e vedersi garantire un minimo di redditività». I sindacati chiedono al presidente di Alitalia, Roberto Colaninno e all´ad Rocco Sabelli «di rivedere la propria impostazione a partire dalla conferma,

masterplan fiumicino, via alla gara alitalia pesa sul semestre di adr ( da "Repubblica, La" del 06-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: via alla gara Alitalia pesa sul semestre di Adr ROMA - Disco verde per la gara internazionale per il progetto di sviluppo di Fiumicino. A deciderlo è stato il consiglio di amministrazione di Aeroporti di Roma (Adr) sulla base sulla base dei documenti elaborati dal management dell´azienda con il supporto di Changi Airport International,

Alitalia, sindacati preoccupati per manutenzione all'estero ( da "Unita, L'" del 06-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia, sindacati preoccupati per manutenzione all'estero La decisione di Alitalia/Cai di inviare un'aereo A/320 in Spagna, presso la compagnia aerea Iberia, per un'operazione di manutenzione, è giudicata dai sindacati di categoria «tanto grave quanto vergognosa».

un cavallo contro murdoch ( da "Unita, L'" del 06-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: una delle bugie che ci raccontano quando sostengono di non aver messo le mani nelle tasche degli italiani, è questa: oltre ai miliardi Alitalia, c'è pure la distruzione della Rai, programma per programma. Nonché i costi della digitalizzazione accollati ai contribuenti. In più, ci sarebbero da calcolare il tempo perso e gli accidenti mandati per sintonizzare i dannati decoder.

Gemina in rialzo sui risultati di Adr ( da "Corriere della Sera" del 06-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: La riduzione del network Alitalia su Fiumicino si è fatta sentire sui conti di Aeroporti di Roma, che nel primo semestre ha visto diminuire il traffico passeggeri del 6,3%. I ricavi sono così diminuiti del 2,5%, a 263,1 milioni di euro, mentre l'utile operativo è calato del 5,8%, meno di quanto stimato dagli analisti finanziari.

Cala l'utile anche per colpa di Alitalia ( da "Giornale.it, Il" del 06-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: articolo di giovedì 06 agosto 2009 Cala l'utile anche per colpa di Alitalia di Redazione Aeroporti di Roma (gruppo Gemina) ha chiuso il primo semestre con un utile operativo a 44,2 milioni di euro, in calo del 5,8% rispetto ai 47 milioni dell'analogo periodo dell'anno scorso, mentre i ricavi sono scesi del 2,5% a 263,1 milioni.

Il grande cimitero dei bagagli perduti ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 07-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: imbarco per conto di tutte le compagnie aeree tranne Alitalia e Air One) devono dividere beauty case e trousse a seconda della destinazione. Nella fascetta che viene incollata alla maniglia dopo l'accettazione è scritto un codice e la sigla dell'aeroporto finale: i bagagli arrivano insieme e devono essere divisi per essere caricati nelle stive.

Ottimo risultato per le compagnie low cost: 129% Bene i charter ( da "Stampa, La" del 07-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: In queste prime venti destinazioni ci sono tutte quelle che Alitalia raggiungerà da Caselle già da novembre (Amsterdam, Istanbul, Mosca e Berlino). E' stato un buon luglio per i charter, con passeggeri in crescita dell'11% (18.622 contro 16761) e voli del 10%. Destinazione top è diventata la più economica Sharm El Sheik (2731) davanti a Rodi (2195) e Ibiza (2180).

[FIRMA]ANGELO CONTI La novità di Caselle, a luglio, sta nel boom dei passeggeri con meta l&#... ( da "Stampa, La" del 07-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: In queste prime venti destinazioni ci sono tutte quelle che Alitalia raggiungerà da Caselle già da novembre (Amsterdam, Istanbul, Mosca e Berlino). E' stato un buon luglio per i charter, con passeggeri in crescita dell'11% (18.622 contro 16761) e voli del 10%. Destinazione top è diventata la più economica Sharm El Sheik (2731) davanti a Rodi (2195) e Ibiza (2180).

Voli annullati senza motivo Alitalia condannata a risarcire un passeggero ( da "Stampa, La" del 07-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: senza motivo Alitalia condannata a risarcire un passeggero [FIRMA]FABIO ALBANESE CORRISPONDENTE DA CATANIA Alitalia condannata a risarcire un passeggero di 800 euro: 250 per compensazione e 550 per il danno esistenziale. Ieri è diventata esecutiva la sentenza del giudice di pace di Catania, Giuseppina Cocimano, che condanna la vecchia Alitalia per una faccenda di voli annullati,

Nuove piste e servizi: il si allarga in campagna ( da "Giornale.it, Il" del 07-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: non solo possiede una quota nel capitale della Nuova Alitalia-Cai, ma anche una fetta rilevante di Adr e l'intero pacchetto azionario della Maccarese Spa, l'area sulla quale sorgeranno due nuove piste e un'aerostazione che probabilmente verrà riservata per Alitalia-Cai e per i partner dell'allenza Sky-Team: per ora Air France e Delta.

Più biglietti che posti sull'aereo E i passeggeri rimangono a terra ( da "Giornale.it, Il" del 07-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: dei voli Alitalia diretti a Istanbul, Caracas, Boston ed Atene. Intanto un giudice ha stabilito che un passeggero vittima di ritardi e cancellazioni di voli, senza che sussista una «causa di forza maggiore», e che in questo caso non venisse adeguatamente assistito dalla compagnia aerea, ha diritto a un risarcimento danni.

Berlusconi: "Contro di me spazzatura Non devo scusarmi neanche con i miei" ( da "Quotidiano.net" del 07-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Il premier ha anche parlato di Alitalia. "Abbiamo mantenuto la compagnia in mani italiane. Sarebbe stato folle che l?Alitalia andasse sotto Air France - ha dichiarato - Alitalia ha ripreso, funziona, è in accordo con il budget anche se deve fare il conto con giornali antitaliani".

Fiumicino: ritardi ai voli per problemi al check-in ( da "Giornale.it, Il" del 07-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: di trasmissione dei dati ha causato il blocco del sistema di check-in di Alitalia all'aeroporto di Fiumicino. Forte rallentamento nelle procedure di accettazione. Ritardi nei voli Roma - Disagi a Fiumicino per i voli Alitalia: molti voli hanno subito un ritardo a causa dei problemi al check-in . L'Alitalia precisa che lo stop sulla rete di trasmissione dati, a causa dei ritardi,

Silvio Berlusconi contro la Rai "Basta attaccare il governo" ( da "Quotidiano.net" del 07-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Il premier ha anche parlato di Alitalia. "Abbiamo mantenuto la compagnia in mani italiane. Sarebbe stato folle che l?Alitalia andasse sotto Air France - ha dichiarato - Alitalia ha ripreso, funziona, è in accordo con il budget anche se deve fare il conto con giornali antitaliani".

Rai, Garimberti: "Le notizie non hanno colore" ( da "Giornale.it, Il" del 07-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Abruzzo e Alitalia. Il premier - conclude Cesa - ci risparmi i suoi spot estivi e affronti i problemi reali del Paese". L'attacco di Di Pietro "Berlusconi è un folle visionario e, come tutti i tiranni del passato, racconta un Paese che non c'è". L'ex pm commenta duramente le dichiarazioni rilasciate dal premier: "Mentre il Paese reale sprofonda in una crisi economica senza precedenti,

Alitalia funziona ( da "Stampa, La" del 08-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Palazzo Chigi «Alitalia funziona» Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha detto ieri che Alitalia si è ripresa e funziona. Ha poi messo in guardia da quelli che ha definito «giornali anti italiani» per le critiche recenti sui disservizi e i ritardi della compagnia di bandiera.

Superbonus ai banchieri La Francia si ribella ( da "Stampa, La" del 08-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Come nel caso della cordata per Alitalia dove la banca guidata da Corrado Passera (nella foto) si è ritagliata un ruolo di primo piano. Ma ora questo ruolo «di sistema» è stato ufficializzato. Nel «Regolamento del gruppo» pubblicato sul sito Intranet della banca, il «supporto allo sviluppo del Paese» è al secondo posto nell'elenco degli indirizzi del gruppo.

Fiumicino in tilt Esplode la protesta ( da "Stampa, La" del 08-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: difesa di Alitalia L'Associazione dei consumatori Adoc chiede ad Alitalia «di rimborsare i viaggiatori che hanno subito i disservizi perché una Compagnia seria è responsabile anche delle società che operano per suo conto». Alla compagnia di bandiera si difendono: «Siamo noi stessi vittima di un disservizio, abbiamo dovuto ritardare i voli altrimenti centinaia di persone perdevano l'

Sul Nord Italia arriva il maltempo ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 08-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: 30, circa venti voli Alitalia in partenza da Fiumicino hanno subito un ritardo che è oscillato tra trenta e i sessanta minuti, con file chilometriche e proteste dei viaggiatori. Solo dopo alcune ore, con i passeggeri in partenza per le vacanze esasperati, la situazione è tornata alla normalità.

berlusconi: "non sono ricattabile niente scuse per il mio privato" - carmelo lopapa ( da "Repubblica, La" del 08-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: «l´Alitalia che funziona», emergenza terremoto affrontata con tempismo, successo del G8 all´Aquila, con tanto di lettura della lettera di complimenti appena ricevuta dal premier britannico Gordon Brown. Quando si passa al tema che sta più a cuore al Cavaliere, l´informazione e quella televisiva in particolare,

guasto ai check in, voli nel caos a fiumicino passeggeri in rivolta - laura serloni ( da "Repubblica, La" del 08-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Inevitabili le proteste contro Alitalia, anche e ieri a bloccarsi sono state tutte le compagnie. «Prendo almeno 150 aerei l´anno per motivi di lavoro - commenta Ennio Quaranta - ma ormai quelli Alitalia fanno sempre ritardo». Un leit motiv che si ripete nelle parole di tutti i viaggiatori secondo i quali la partenza in differita di un´ora è diventata una costante.

Dimezzati i rimpatri per le feste ( da "Secolo XIX, Il" del 08-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: nuova Alitalia). Così le partenze sono dimezzate». Dalla Confesercenti, Fabio Cruschi titolare di due agenzie di viaggi nel centro storico genovese, parla di leggi nazionali, danno economico e vicende anche drammatiche: le vendite di biglietti aerei sono scese del 50 per cento, erano 26 mila a giugno 2008 e dopo 12 mesi risultano appena 13 mila.

"ogni volta a fiumicino è un incubo" - laura serloni ( da "Repubblica, La" del 08-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: si sfoga Carlo Torre che deve salire su un volo Alitalia per Parigi. E intanto l´Adoc, l´associazione in difesa dei consumatori, chiede che la compagnia rimborsi i passeggeri coinvolti. «Chiediamo ad Alitalia - dice Carlo Pileri, presidente dell´Adoc - di risarcire i viaggiatori che hanno subito i disagi.

"i disagi provocati da un black-out della rete telecom" ( da "Repubblica, La" del 08-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Il danno non ha interessato soltanto Alitalia ma tutti i vettori perché, ripeto il concetto, c´è stato un problema sulla rete del gestore di telefonia». Quali e quanti disagi sono stati causati? «Le disfunzioni hanno interessato circa duemila passeggeri nei tre terminal di partenza.

A Fiumicino check-in bloccati e voli in ritardo ( da "Secolo XIX, Il" del 08-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia ha poi reso noto che il guasto è stato provocato da un'interruzione sulla rete di trasmissione dati (non gestita dalla Compagnia). Il guasto ha determinato un forte rallentamento delle procedure di accettazione. Di conseguenza Alitalia ha dovuto ritardare numerosi voli in modo da consentire l'imbarco dei passeggeri prenotati.

- (segue dalla prima pagina) giuseppe d'avanzo ( da "Repubblica, La" del 08-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Anche l´Alitalia è diventata, nel vaniloquio, un miracolo d´efficienza. Grazie ai «colpi di genio» di Berlusconi, anche i terremotati delle tendopoli all´Aquila sono felici perché «molti sono partiti in crociera e altri sono ospitati in costiera e sono tutti contenti».

Berlusconi: non ho scheletri nell'armadio ( da "Corriere della Sera" del 08-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Per confermarlo, ricorda il caso Alitalia, «che funziona»: «Sarebbe stato folle che fosse andata sotto Air France». Un passaggio lo dedica al partito del Sud, «che non è una corrente», e alla crisi: «Regna la pace sociale. Non c'è nessuno che perda il lavoro che non abbia il sostegno dello Stato».

Sedici milioni in partenza Check-in fermi a Fiumicino ( da "Corriere della Sera" del 08-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: C'è chi se la prende con l'Alitalia: «Vergogna ». Ma la compagnia stavolta non c'entra niente. È la società Aeroporti di Roma, che gestisce lo scalo, a far capire di chi sia la responsabilità: «Il guasto è sopraggiunto in un apparato Telecom che consente la gestione del flusso dei dati».

Fiumicino, salta il check in Esodo nel caos: ( da "Giornale.it, Il" del 08-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Ritardi a catena fino a sera per 70 voli Alitalia DISAGI Alcune partenze rinviate di tre ore L'Enac: «Un episodio da non sottovalutare» FiumicinoNel primo scalo della Città Eterna, ora, qualcuno sta pensando di ingaggiare un bravo esorcista. Domenica scorsa, la prima delle partenze sul serio di massa, è andato in scena il calvario versione overbooking,

Avvistati turisti in volo sulla Laguna: Alitalia lancia due nuovi aerei per Venezia ( da "Giornale.it, Il" del 08-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: impegno comune di Alitalia e Save per lo sviluppo della base di Venezia - ha spiegato Enrico Marchi, presidente dell'Aeroporto di Venezia -. Lo scorso 7 maggio fu firmato un importante protocollo d'intesa tra Alitalia, Save, Regione Veneto e Comune in cui fu definito l'aeroporto di Venezia quale terzo scalo nella strategia di sviluppo network,

fiumicino, ancora disagi per chi parte - laura serloni ( da "Repubblica, La" del 09-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Non sono comunque mancate le proteste per gli overbooking Alitalia. E c´è anche chi è arrivato in aeroporto con portafortuna per scongiurare possibili disagi. «C´è sempre qualche problema con la nostra compagnia di bandiera - dice infuriata Miriam Palombi -mio figlio non può partire perché l´aereo è pieno.

Per AirOne spunta l'ipotesi low cost ( da "Stampa, La" del 10-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: low cost» del gruppo Alitalia. Le low cost sono quei vettori tipo Ryanair e EasyJet che offrono biglietti a prezzi stracciati in cambio di un servizio spartano. È qualcosa di realizzabile per AirOne? Il presidente di Alitalia, l'ex compagnia di bandiera rinata dalle sue ceneri inglobando AirOne, ne ha parlato ieri, con cautela,

air one diventerà la low-cost alitalia - ettore livini ( da "Repubblica, La" del 10-08-2009)
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Abstract: cost Alitalia Colaninno: "Ipotesi allo studio. Conti in miglioramento nel terzo trimestre" Il presidente: sui ritardi a Fiumicino responsabilità non nostre. Malpensa inadeguata ETTORE LIVINI MILANO - Sistemati (in parte) i problemi di affidabilità della prima parte dell´anno e con i conti in fisiologico miglioramento estivo,

Colaninno boccia Malpensa Per Air One l'ipotesi low cost ( da "Giornale.it, Il" del 10-08-2009)
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Abstract: Potrà allora diventare la compagnia low cost di Alitalia? «È un'ipotesi, non in esame oggi, è troppo presto». A dare «un voto di sufficienza» ad Alitalia, infine, è il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli, secondo il quale la compagnia «in sei mesi ha fatto passi da gigante».

Malpensa, ecco dove sarà la scuola di aeronautica ( da "Giornale.it, Il" del 10-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia, lo scalo conta 18 milioni di passeggeri all'anno. Regione Lombardia si sta impegnando su tutti i fronti ad assicurare le condizioni che permettano la crescita di Malpensa e la sua capacità di servire il territorio». L'adesione di Lufthansa Technik è la conferma di quanto annunciato lo scorso gennaio dai vertici della compagnia in un incontro con Roberto Formigoni e con

Era chiaro sin dal primo decreto di Giugno 2008 l'asse "leghista" del Governo Berlusc... ( da "Unita, L'" del 10-08-2009)
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Abstract: investimenti delle imprese nel Mezzogiorno a copertura di Alitalia, finta premessa per l'hub di Malpensa. In sostanza, accanto all'iter della legge delega sul federalismo fiscale, è andato avanti un "federalismo di fatto" che ha prosciugato la programmazione finanziaria destinata al Sud per dirottare quasi l'intera quota nazionale del Fas (25,4 miliardi) alle regioni settentrionali.

I conti di Alitalia miglioreranno nel terzo trimestre. Se ne dice convinto il presidente della c... ( da "Unita, L'" del 10-08-2009)
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Abstract: Stai consultando l'edizione del I conti di Alitalia miglioreranno nel terzo trimestre. Se ne dice convinto il presidente della compagnia, Roberto Colaninno, che nel futuro di AirOne vede la possibilità di una trasformazione in low cost. «È una ipotesi, non in esame oggi». Visualizza la pagina in PDF

Alitalia, più passeggeri ma i voli sono semivuoti ( da "Stampa, La" del 11-08-2009)
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Abstract: IL COEFFICIENTE DI RIEMPIMENTO AL 59% DA GENNAIO: LA MEDIA UE È 73 Alitalia, più passeggeri ma i voli sono semivuoti In Europa la compagnia migliore è la spagnola Iberia [FIRMA]SANDRA RICCIO TORINO Quasi sette posti occupati su dieci. La stagione estiva ha portato bene ai voli della nostra compagnia di bandiera.

Aerei in volo semivuoti ( da "Secolo XIX, Il" del 11-08-2009)
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Abstract: Aerei in volo semivuoti dati delle compagnie europee e degli aeroporti nazionali nel primo semestre 2009 Meno passeggeri in Europa (-7,2%) e in Italia (-7,6%). Alitalia peggio dei concorrenti ' 11/08/2009 genova punta sull'esteroSui nazionali abbiamo perso a causa di Alitalia. Le nuove rotte internazionali funzionano bene marco aratopres. Aeroporto di Genova Spa 11/08/2009

telefonata di frattini alla vedova appena rientrata a trebbo di reno - luigi spezia ( da "Repubblica, La" del 11-08-2009)
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Abstract: ultimo momento sul volo Alitalia delle 16.44 da New York per la signora Rigamonti e le due persone rientrate con lei. La Farnesina non replica quindi alla critica che Ginevra Gallazzi e Davide Norelli, due giorni fa, avevano rivolto in momenti di comprensibile tensione alla Farnesina «che non ci ha avvisato per tempo della morte dei nostri congiunti»

alitalia, meno passeggeri dei big europei - emiliano dario esposito ( da "Repubblica, La" del 11-08-2009)
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Abstract: per i suoi voli Alitalia, meno passeggeri dei big europei EMILIANO DARIO ESPOSITO ROMA - Meno voli e aerei più vuoti per tutte le compagnie, in particolare per Alitalia. I dati pubblicati ieri dall´Aea, associazione che raggruppa 33 dei principali vettori europei, fotografano un settore del trasporto aereo che stenta a uscire dalla crisi.

il paese dei furbi il paese dei precari - concetto vecchio ( da "Repubblica, La" del 11-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Cultura Dall´Alitalia ai "fannulloni". Ecco "La paga", un pamphlet di Furio Colombo IL PAESE DEI FURBI IL PAESE DEI PRECARI Salari bassi, sindacati vilipesi, lavoro svalutato. E una parte della classe dirigente che esercita un´egemonia culturale "con un senso di rivalsa, quasi di vendetta" CONCETTO VECCHIO alari sempre più bassi;

Alitalia vola con aerei un po' più pieni ma sotto la media europea ( da "Unita, L'" del 11-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia vola con aerei un po' più pieni ma sotto la media europea Aerei un po' più pieni, in giugno, per Alitalia ma sempre al di sotto della media registrata dalle altre compagnie europee. E il dato peggiora guardando i primi sei mesi del 2009.

In vacanza rallento un po'. ( da "Giornale.it, Il" del 11-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: 20e3 I più inviati Dietro la vicenda Alitalia la mano della lobby europea - 4 Emails Una vita meritocratica... - 4 Emails Bastano una lobby e 370 milioni per rovinare il mondo... - 4 Emails Abbiamo vinto l'Expo. E ora come la mettiamo con Malpensa? - 3 Emails Ecco come si può davvero aiutare il Tibet - 3 Emails Attenti, Londra tollera la Shaaria.

Borsa, crescita sostenibile o nuova bolla speculativa? ( da "Giornale.it, Il" del 11-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: 20e3 I più inviati Dietro la vicenda Alitalia la mano della lobby europea - 4 Emails Una vita meritocratica... - 4 Emails Bastano una lobby e 370 milioni per rovinare il mondo... - 4 Emails Abbiamo vinto l'Expo. E ora come la mettiamo con Malpensa? - 3 Emails Ecco come si può davvero aiutare il Tibet - 3 Emails Attenti, Londra tollera la Shaaria.

L'America offre alla Cina la spartizione del trono ( da "Giornale.it, Il" del 11-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: 20e3 I più inviati Dietro la vicenda Alitalia la mano della lobby europea - 4 Emails Una vita meritocratica... - 4 Emails Bastano una lobby e 370 milioni per rovinare il mondo... - 4 Emails Abbiamo vinto l'Expo. E ora come la mettiamo con Malpensa? - 3 Emails Ecco come si può davvero aiutare il Tibet - 3 Emails Attenti, Londra tollera la Shaaria.

Alitalia, a giugno aerei pieni solo per metà ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 11-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Giù anche il traffico merci Alitalia, a giugno aerei pieni solo per metà Fermo al 59% il fattore di riempimento contro il 73% della media europea. Giù anche il traffico merci --> Aerei un po' più pieni, in giugno, per Alitalia. Ma il recupero del coefficiente di riempimento resta inferiore alla media Ue, e il dato peggiora nel primo semestre 2009.

Malpensa Un polo per tecnici del volo ( da "Giornale.it, Il" del 11-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: nonostante il disimpegno di Alitalia, lo scalo conta 18 milioni di passeggeri all'anno. Regione Lombardia si sta impegnando su tutti i fronti ad assicurare le condizioni che permettano la crescita di Malpensa e la sua capacità di servire il il territorio». Il polo ospiterà corsi di formazione superiore per tecnico aeronautico e corsi triennali per operatore meccanico.

In Europa Sono di Iberia gli aerei più pieni ( da "Giornale.it, Il" del 11-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: per Alitalia. Ma il riempimento resta inferiore alla media registrata dalle compagnie aeree europee, e il dato peggiora guardando i primi sei mesi 2009. Leggero recupero di quota, sempre in giugno, per il traffico passeggeri dei vettori europei nel loro complesso: pur restando «pesantemente negativo» dopo il crollo di maggio (

Alitalia, in ritardo un volo su due ( da "Corriere della Sera" del 11-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: consegnate entro 42 minuti nei voli internazionali e 32 in quelli nazionali Alitalia, in ritardo un volo su due All'aeroporto di Fiumicino. A luglio la situazione è peggiorata Dopo l'estate compagnia e Adr saranno convocati dall'Enac I n Alitalia sono moderatamente soddisfatti per i progressi compiuti da gennaio a oggi, ma i passeggeri continuano a subire disagi superiori alla media.

E i bagagli smarriti diventano un affare ( da "Corriere della Sera" del 11-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: E Alitalia? Quella che fa più problemi». Partiamo dallo stress misurabile, quello dei bagagli smarriti. Fiumicino non fornisce dati ma tantissime sono le segnalazioni di disguidi da parte dei passeggeri. Segnalazioni alle quali vanno aggiunti due numeri, quelli delle valigie rimaste a terra il 7 e 8 agosto: 178 e 650.

si tinge di giallo la scalata cinese al "bidone" ypf ( da "Repubblica, La" del 12-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Economia Si tinge di giallo la scalata cinese al "bidone" Ypf Come vecchia Alitalia, abbiamo venduto due aerei Boeing 767-300, uno del 1995 ed uno del 1996, alla Omni Air International, parte di un lotto di 4 apparecchi in vendita ROMA - L´affare dell´anno, in materia di energia: i cinesi che comprano la maggior compagnia petrolifera argentina, la Ypf.

13 agosto 2009 ( da "Foglio, Il" del 13-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: è stata mantenuta e rafforzata dalla nuova Alitalia. Roberto Colaninno proprio alcuni giorni, fa ha ribadito che Malpensa è “logisticamente sbagliata”. Risultato: il gruppo Alitalia, che aveva trasportato 3.270.000 passeggeri tra il gennaio e il giugno 2008, nei primi sei mesi del 2009 ne ha trasportati 704.

Low cost, la tariffa conviene ma il volo non offre servizi ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 13-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: 12 e con Alitalia ben 266,93. Stesso discorso se si vuole andare da Cagliari a Verona: con Meridiana si spendono 91,71 euro per il 13 settembre e con Ryanair 80,41. Ma il costo varia di ora in ora e in base alla data, così volando il 30 agosto la situazione si capovolge: la compagnia irlandese chiede 179,41 euro contro i 101,

dieci furti in un giorno un palazzo sotto shock "lo stato deve svegliarsi" - (segue dalla prima pagina) alessandra longo ( da "Repubblica, La" del 13-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: avvocato in pensione dell´Alitalia, è una delle vittime del «multifurto», come lo chiama. Non alza la voce, non si agita. E´ più che altro ferito dentro: «Non ho più voglia di stare a casa. A me non interessa se sono stati italiani o stranieri. E non voglio che mi si dica che quello che ci servono sono le ronde.

Se la vacanza finiscein un mare di rabbia ( da "Secolo XIX, Il" del 13-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: con un volo Alitalia dell'ultimo minuto, senza possibilità di scelta: 208 euro a testa - ed eravamo in cinque - contro i 120, andata e ritorno, che avevo già versato a MyAir e chissà se rivedrò». La speranza è di poter avviare, con l'aiuto di Assoutenti, una azione legale collettiva che unisca la voce della famiglia Curri a quella di migliaia di altri viaggiatori (

Bagaglio smarritoall'andatae al ritorno ( da "Secolo XIX, Il" del 13-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Per il viaggio aveva scelto un volo AirOne/Alitalia da 330 euro, andata e ritorno, con partenza da Milano Malpensa e scalo a Roma. Una volta atterrata a Brindisi, è rimasta ad aspettare invano la sua valigia. «È stata smarrita, le faremo sapere al più presto», le hanno detto i responsabili dello scalo.

Politici e : odiati ma non sempre ( da "Corriere della Sera" del 13-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: commissario di Alitalia. Lo flescio mentre mangia i crauti come un camionista tedesco. E lui, invece di arrabbiarsi, che fa? Il giorno dopo manda il suo portavoce a chiedermi l'ingrandimento ». La verità è che sono cambiati i tempi. Massimo Sestini sorvolava Villa Certosa in elicottero, «e poi giù, in volo radente, come Apocalypse Now»

Reguzzoni a Cai: ( da "Corriere della Sera" del 13-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: La compagnia low cost era stata rilevata dalla vecchia Alitalia per 38 milioni di euro ma con la nascita di Cai gli aerei erano stati messi a terra e gli slot assegnati alla compagnia di bandiera. «Si ha l'impressione scrive Reguzzoni che Cai non sappia come gestire la situazione».

Lavoro nero Nel Lazio il 12 per cento è irregolare ( da "Giornale.it, Il" del 13-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia». «Sul fronte della crisi e del lavoro, la Regione Lazio ha approvato - continua Carapella - agli inizi di agosto due manovre che vanno in controtendenza: il cosiddetto piano casa, per rilanciare l'edilizia privata e pubblica con progetti di qualità, e la manovra di assestamento di bilancio con risorse importanti sul reddito minimo garantito e per il rilancio degli investimenti

"scoprite genova nell'mtv day" l'alitalia punta sui giovani ( da "Repubblica, La" del 14-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Scoprite Genova nell´Mtv day" L´Alitalia punta sui giovani L´Alitalia sarà presente al concerto dell´MTV Day organizzato a Genova il prossimo 12 settembre per celebrare il compleanno della famosa emittente televisiva musicale Italiana. Per festeggiare l´evento e per permettere ai giovani di prendervi parte, venendo a scoprire la città,

Sviluppo, la riforma Scajola parte senza la class action ( da "Unita, L'" del 15-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: In questo modo si salva la Cai da possibili richieste dei piccoli azionisti e obbligazionisti Alitalia. E non solo: anche le banche che hanno venduto Cirio bond, Parmalat e Argentina. Le disposizioni, poi, prevedono un filtro giuridico molto forte: soltanto alcuni tribunali potranno giudicare le cause sollevate: dieci in tutto il Paese.

Terza denuncia sull'uso a fini privati del potere politico ( da "Manifesto, Il" del 15-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Vi si parla di Alitalia, di banche, di autostrade, di monopoli di un tempo come Enel, Eni, Telecom, di aziende municipalizzate, dell'inefficienza complessiva, di percorsi costosissimi o francamente torbidi, con dovizia di particolari inquietanti e sicurezza di analisi e di citazioni.

La stretta ai paradisi fiscali non convince i democratici ( da "EUROPA ON-LINE" del 15-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Ici e Alitalia si sono rivelate sbagliate. E ora siamo in piena emergenza finanziaria. Ecco la necessità di fare cassa. Che poi è tutto da vedere quanto entrerà dal provvedimento che per ora è cifrato un euro. Dal precedente condono fiscale a fronte di un'emersione di 80-100 miliardi, allo Stato sono entrati circa 2 miliardi e mezzo»

I pretoriani del buon mercato ( da "Foglio, Il" del 16-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia, ora tutti invocano l'Authority. Ma a che serve? “Tutti i paesi ne hanno fatto esperienza: quando cerca di sorvegliare i monopoli, il potere discrezionale ben presto si abitua a distinguere tra monopoli buoni e cattivi e si scopre più interessato a proteggere il presunto buono che a impedire quello cattivo&

Posti in bilico La mappa dell'autunno ( da "Stampa, La" del 17-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: pagato la crisi della vecchia Alitalia oggi riflettori accesi sul caso della Cim di Marcellina: per quattro giorni 3 operai su una torre di 37 metri, poi l'accordo, ma nessuno sgombero prima di settembre. Le Marche sono invece passate dal miracolo industriale alla crisi. In questi giorni si sono visti blocchi stradali per l'annunciata chiusura della Manuli Rubber di Ascoli Piceno,

Pupe, bulli e top manager Ma la festa non è esagerata Festa di mezza estate all'insegna del pienone. Alessia Fabiani e Rosy Dilettuso paparazzate in riva al mare di Porto Cervo C'è ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 17-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Meno noto il segreto di Rosy Dilettuso , ex pupa del reality col secchione, sempre pronta a esibire il suo lato B. Al Country di Porto Rotondo, è arrivata un'altra gieffina, Daniela Martone . L'ex pasionaria di Alitalia si è unita a Sara Tommasi e Laura Drzewicka , la polacca che entrò nella casa proprio per sostituire Daniela.

Verifiche del fisco sulla casa londinese di Tiziano Ferro ( da "Corriere della Sera" del 17-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Dalle prime indiscrezioni, l'analisi dei biglietti aerei (soprattutto Alitalia e British Airways) farebbe propendere per la seconda ipotesi. Ma c'è da verificare se gli impegni professionali hanno richiesto o meno la sua presenza a Roma distogliendolo dalla sua residenza inglese a due passi da Notting Hill. Ma c'è di più.

Borsa I rialzi di Piazza Affari frenano la voglia di ( da "Giornale.it, Il" del 17-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia, Lavorwash, mentre Ifi e Ifil si sono fuse e hanno cambiato denominazione in Exor. Le prossime dovrebbero essere Fmr Art'è e Mirato, mentre è andata a buon fine l'Opa su Rgi lanciata attraverso Newco Diana dal fondo Capitolo-otto di Alessandro Benetton e dal fondatore Paolo Benini e si attende quindi solo il completamento dell'

A Montemale gli applausi alle mitiche "regine dei rally" ( da "Stampa, La" del 18-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Applausi a scena aperta per le evoluzioni di Beppe Volta, settantenne «veterano» al volante di una splendida Lancia 037. Fra le altre vetture al via anche la Fiat 131 Abarth ufficiale, in livrea Alitalia, che fu condotta a tante vittorie da Marku Alen e Kikki Kiwimaki.\

dalla gita scolastica al pellegrinaggio storie di raggiri e partenze fantasma ( da "Repubblica, La" del 18-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: assessore Dalla gita scolastica al pellegrinaggio storie di raggiri e partenze fantasma Causa aperta per una fiduciaria Alitalia vittima di un imbroglio sui ticket scontati Nel 2006 un´agenzia di viaggi palermitana che chiuse, incassando i soldi per viaggi con biglietti mai emessi per un gruppo di devoti di Padre Pio e di una coppia di sposi che sognava come luna di miele il Brasile.

Trasporti, gli scioperi proclamati in autunno ( da "Secolo XIX, Il" del 18-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Il 18 settembre sarà invece la volta del personale aereo del gruppo Alitalia Cai: l'astensione, anche in questo caso, è proclamata per 24 ore. Per il 30 settembre è quindi annunciato lo sciopero di 24 ore dei piloti della società Eurofly: in questo incroceranno le braccia i piloti in servizio sul territorio nazionale e gli assistenti della società Meridiana.

Mora contro mora: è guerra tra donne per l'ex della Arcuri ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 18-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Proprio l'ex pasionaria di Alitalia spariglia le carte, spiattellando tutto al settimanale ?Diva e donna?. Questo il lungo racconto dell'ex gieffina, ex contadina a La Fattoria: «Durante una cena ho notato Sara in un atteggiamento particolare verso Matteo: lui alla fine mi ha riportato a casa.

"Noi, traditi da mamma Malpensa" ( da "Stampa, La" del 19-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: hotel un anno fa: «Allora c'era già la crisi di Alitalia, ma non si pensava di arrivare a questo punto». Le soluzioni purtroppo sono quasi scontate: «Ho chiesto la cassa integrazione straordinaria per poter chiudere almeno nei periodi e nei giorni peggiori - spiega Terzi-. La sofferenza è enorme, c'è una flessione del 40-50 per cento.

Voci su Meridiana: ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 19-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: In particolare Carbini fa riferimento alla necessità di incrementare il traffico per rendere competitiva Meridiana e aggredire il mercato, sfruttando anche il momento di «crisi che sta attraversando Alitalia». L'invito è quindi alla «politica regionale affinché salvaguardi l'unica azienda sana nel settore a livello nazionale e soprattutto sardo». ANNALISA BERNARDINI

De Rossi passa al Clù, il socio del Billionaire (sempre) al Phi beach ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 19-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: ex pasionaria di Alitalia, ex gieffina ed ex contadina a La Fattoria, che si è lasciata fotografare insieme all'ex tronista Luca Dorigo e al ballerino Kledi Kadiu. A proposito: l'albanese di Tirana è andato a farsi un giretto anche al Phi beach, dove continua a fare presenza fissa pure Stefano Percassi.

Grillo: ho allenato i quadri del Pci ( da "Secolo XIX, Il" del 19-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Il presidente Paolo Cirino Pomicino strappò una convenzione all'Alitalia, per inviarci in giro per il mondo: ho giocato a Belgrado, Berlino, Madrid, a New York e San Francisco. Ci dirigeva Italo Papa, poi colonnello della Finanza. In porta avevo Gianfranco Fini. Rutelli, allora radicale, era a centrocampo, ma era lento.

tirrenia, ultima fermata ( da "Repubblica, La" del 19-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Il presidente della Regione, Claudio Burlando, ha in agenda l´incontro con il governo sul caso Tirrenia: «una partita complicata - dice - perché bisogna coniugare la continuità occupazionale e i servizi non remunerativi». Ma il precedente esiste ed è il trattamento sociale ricevuto dagli ex dipendenti Alitalia. A PAGINA III

e burlando ricorda il caso alitalia "sette anni di cassa integrazione" ( da "Repubblica, La" del 19-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Genova Il presidente della Regione sottolinea la necessità di garantire il servizio pubblico nelle piccole isole E Burlando ricorda il caso Alitalia "Sette anni di cassa integrazione" «Non sarà una partita semplice e a mio avviso gli obiettivi devono essere due: preservare l´occupazione e il servizio pubblico nelle piccole isole», dice il presidente della Regione Claudio Burlando.

se ryanair è la compagnia del bel paese ( da "Repubblica, La" del 19-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia? A contare il numero delle tratte offerte, secondo un´elaborazione della newsletter di settore Anna.aereo estrapolata dai dati della Official Airline Guide di inizio agosto, è solo al 4 posto con il 9,4% del mercato, preceduta persino dalla Lufthansa (11,7%), grazie non solo alla performance positiva della neonata Lufthansa Italia ma anche alle numerose rotte di alimentazione

Il fondo salva imprese che ha salvato solo se stesso ( da "Giornale.it, Il" del 19-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: altrettanto fugace comparsa tra i pretendenti della prima ora per Alitalia, a fianco dell'ex proprietario di Air Dolomiti, Alcide Leali. Di fronte al peggioramento delle condizioni del mercato finanziario la società ha deciso in primavera la restituzione di gran parte della cassa ai propri azionisti (254 milioni di euro su 300, con una cedola straordinaria di 62 centesimi di euro,

Compagnia di sbandiera ( da "Stampa, La" del 20-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: è vero che mantenere il tricolore sulla carlinga dell'Alitalia ci è costato qualche milioncino in tasse, ma era il prezzo da pagare per poter festeggiare in famiglia questo successo. Se fossimo stati comprati a peso d'oro da Air France, adesso ci toccherebbe ringraziare Sarkò. E qualche politico particolarmente patriottico griderebbe al boicottaggio.

Disastro Fiumicino maglia nera d'Europa ( da "Stampa, La" del 20-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Le difficoltà di rodaggio della nuova Alitalia incidono sui servizi dell'aeroporto di Roma Fiumicino che, secondo i dati di Eurocontrol, è il primo in Europa per scarsa puntualità degli aerei in partenza. Vigila l'Enac, che ha già inviato alla compagnia di bandiera tre multe da duemila euro per il mancato rispetto degli standard minimi previsti per il servizio bagagli.

[FIRMA]ALESSANDRO BARBERA ROMA Fino all'anno scorso la maglia nera apparteneva ad altri a... ( da "Stampa, La" del 20-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Enac ha sanzionato tre volte Alitalia per i ritardi nella riconsegna durante il weekend. Che cosa succede dunque? A cosa sono dovuti tanti ritardi? Adr è convinta che una delle cause sia la mancata integrazione dei servizi informatici di Alitalia ed Air One: un disservizio che causerebbe ritardi anche nei tempi di accoglienza al check-in.

Disastro Fiumicino il peggiore in Europa ( da "Stampa, La" del 20-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: A giugno ha registrato 25 minuti e 6 secondi di ritardo medio su tutti i voli, sia quelli operati da Alitalia, sia quelli effettuati da Blu Express. Il pessimo risultato è comunque da ascrivere quasi totalmente alla compagnia di bandiera, visto che la low-cost ha volato con notevole regolarità, collezionando anche un'alta percentuale di arrivi in anticipo.

Pronta la cordata per Tirrenia Ora il governo ci risponda ( da "Stampa, La" del 20-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia», ha affermato, ricordando che la proposta avanzata dalla sua associazione per la privatizazzione del gruppo pubblico tiene conto delle condizioni poste sia dall'Unione europea che dall'Antitrust. Secondo Coccia ci sarebbero tre-quattro grandi gruppi italiani interessati a rilevare Tirrenia, e c'è quindi grande attesa per la risposta del ministero dei Trasporti attesa in

"Se risponde, il premier va in crisi con Bossi" ( da "Stampa, La" del 20-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: basti pensare ai milioni di euro dati all'Alitalia o ai regali fatti agli evasori con lo scudo fiscale». Voi come opposizione cosa fate per aiutare a unire anziché disgregare, a recuperare il senso dello stato? «Noi siamo culturalmente alternativi: quando siamo stati al governo non abbiamo mai compiuto atti che dividessero il Paese, ma che lo unissero.

Fiumicino, primo per i ritardi ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 20-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: le difficoltà di rodaggio della nuova Alitalia incidono sui servizi dell'aeroporto di Roma Fiumicino che, secondo i dati di Eurocontrol, è il primo in Europa per poca puntualità degli aerei in partenza. Vigila l'Enac, che ha già inviato ad Alitalia tre multe da duemila euro per il mancato rispetto degli standard minimi previsti per il servizio bagagli.

I "falsi sardi" volano a prezzo scontato ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 20-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: ALITALIA La tendenza è confermata dai responsabili delle relazioni esterne di Cai, società che da tempo gestisce i marchi Alitalia e Air One: «Per ora i controlli vengono eseguiti a campione e da personale che non appartiene alle nostre società ma a quelle che gestiscono gli aeroporti - dicono - il fenomeno ha assunto una portata tale che presto le procedure cambieranno.

Tra supplementi e guasti, l'odissea dei residenti in cerca dell'agevolazione ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 20-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Unica eccezione Alitalia. Oltre questo, poi, alla tariffa in regime di continuità le compagnie possono applicare una commissione supplementare per gli acquisti effettuati tramite agenzia o call center. ORARI Chi vuole risparmiare qualche euro, quindi, sceglie il fai da te.

Cordata di armatori pronta a rilevare il gruppo Tirrenia ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 20-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: come è accaduto per la vicenda Alitalia». Nicola Coccia, presidente degli armatori di Confitarma, chiede tempi stretti per risolvere la questione Tirrenia e ricorda che la proposta avanzata da Confitarma per la privatizzazione della compagnia pubblica «vuole dare una risposta», dice, «che tiene conto delle condizioni poste dall'Unione europea e dei paletti dell'

La truffa dei falsi sardi in aereo a prezzi scontati ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 20-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Ogni giorno Meridiana e Alitalia scoprono una settantina di casi La truffa dei falsi sardi in aereo a prezzi scontati Cagliari.. Ogni giorno Meridiana e Alitalia scoprono una settantina di casi --> Meridiana e Alitalia scoprono ogni giorno una settantina di passeggeri che volano da e per Cagliari che dichiarano falsamente di aver diritto agli sconti previsti per i residenti.

fiumicino, l'aeroporto dei ritardi ( da "Repubblica, La" del 20-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Record Alitalia sulla rotta per Torino Un decollo su due è in ritardo. E quando si atterra tanti i problemi per riavere i bagagli. Maglia nera per l´aeroporto di Fiumicino che, secondo i dati di Eurocontrol, è il primo in Europa per il poco rispetto degli orari per gli aerei in partenza.

"problemi? sì, ma a volte in volo si recupera" ( da "Repubblica, La" del 20-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: estate è dovuto a vari fattori come i charter, voli operati da Alitalia, ma gestiti da tour-operator». Così Clemente Senni, direttore delle relazioni esterne e portavoce di Alitalia. Un ritardo di un volo su due è comunque tanto, non crede? «Certo, e infatti stiamo lavorando in diverse direzioni per cercare di migliorare».

fiumicino, l'aereo è sempre in ritardo - alessandra paolini ( da "Repubblica, La" del 20-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Alitalia, secondo indiscrezioni, la percentuale di assenteismo sarebbe del 12,5 %. Ed è questo che inciderebbe sui ritardi di riconsegna. Così a luglio, per i voli Alitalia/Air One, il mancato rispetto degli standard minimi di qualità del servizio è stato riscontrato nel 40% dei voli in arrivo, mentre ad agosto il dato è peggiorato,

Alitalia, Fiumicino primo per ritardi ( da "Tempo, Il" del 20-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: le difficoltà di rodaggio della nuova Alitalia incidono sui servizi dell'aeroporto di Roma Fiumicino che, secondo i dati di Eurocontrol, è il primo in Europa per poca puntualità degli aerei in partenza. Vigila l'Enac, che ha già inviato ad Alitalia tre multe da duemila euro per il mancato rispetto degli standard minimi previsti per il servizio bagagli.

Tirrenia privatizzataappello di Confitarma ( da "Secolo XIX, Il" del 20-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: come è accaduto per la vicenda Alitalia». Nicola Coccia, presidente degli armatori di Confitarma, punta a stringere i tempi per una soluzione del nodo-Tirrenia e ricorda che la proposta avanzata da Confitarma per la privatizzazione del gruppo pubblico «vuole dare una risposta - ha detto ieri all'agenzia Ansa - che tenga conto delle condizioni poste dalla Ue e dei paletti dell'

fiumicino, ritardi e bagagli persi è caos per un volo su due ( da "Repubblica, La" del 20-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: Tre multe per l´Alitalia Fiumicino, ritardi e bagagli persi è caos per un volo su due ROMA - Metà dei voli in ritardo, bagagli smarriti dopo un atterraggio su due. è l´aeroporto Leonardo da Vinci di Roma, "maglia nera d´Europa". Primato negativo per lo scalo di Fiumicino, che nell´Ue è il primo per i ritardi al decollo con 20,

Non vendete anzitempo la pelle dello Stato ( da "Secolo XIX, Il" del 20-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: non quelli fatti a brandelli con la svendita di Alitalia): create la Padania felix e assisterete alla calata dei colonizzatori, come è avvenuto in Moravia e Croazia (ammesso che qualcuno sia ancora interessato alla terra del dio Eridano come oggetto di conquista). Soprattutto, prima fra le ragioni per non vendere anzitempo la pelle dello Stato, c'è la solidarietà,

A Fiumicino un aereo su due non è puntuale Record in Europa ( da "Unita, L'" del 20-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: A Fiumicino un aereo su due non è puntuale Record in Europa Oltre un decollo ogni due in ritardo e per metà degli atterraggi problemi nella riconsegna dei bagagli: le difficoltà di rodaggio della nuova Alitalia incidono sui servizi dell'aeroporto di Roma Fiumicino che, secondo i dati di Eurocontrol, è il primo in Europa per poca puntualità degli aerei in partenza.

Idv, agit prop o riformista? ( da "Riformista, Il" del 20-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: della tormentata vicenda Alitalia, le hostess e gli steward che non si rassegnavano ad alcuna soluzione che non fosse la rinazionalizzazione dell'azienda. Sul sito si leggono considerazioni illuminate come il fatto che Alitalia dovesse essere venduta sin dall'inizio ad AirFrance-Klm e che oggi l'Antitrust dovrebbe tornare a fare il suo lavoro sulla tratta Roma-

Fiumicino ultimo in Europa per puntualità ( da "Corriere della Sera" del 20-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: aeroporto romano è soprattutto il rodaggio della nuova Alitalia. Fonti della compagnia, secondo Apcom , hanno riferito di progressi nella puntualità dei voli nei primi quindici giorni di agosto e gli ultimi dati ancora informali diffusi dall' Ansa , indicano a luglio voli Az puntuali per il 44,1% dei casi, e per il 46,5% ad agosto.

Alitalia, in ritardo metà dei voli Aereo perde tappo a Ciampino ( da "Corriere della Sera" del 20-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: 2 Aeroporti Alitalia, in ritardo metà dei voli Aereo perde tappo a Ciampino Più della metà dei voli Alitalia è in ritardo al decollo, mentre in un atterraggio su due ci sono problemi nella riconsegna dei bagagli. Con l'esodo estivo, peggiorano i servizi della compagnia di bandiera: a luglio e agosto è partito puntualmente solo il 44,

Fiumicino, hub campione di ritardi ( da "Giornale.it, Il" del 20-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: indice contro la nuova Alitalia: puntuale solo un volo su due Problemi anche nella riconsegna dei bagagli. Finora tre le multe alla compagnia Se il vostro volo è in partenza da Fiumicino allora prendetevela pure comoda. Uscite di casa cinque minuti dopo, metteteci cinque minuti di più ad arrivare in aeroporto, così vi godete il tragitto,

Alitalia Fiumicino: ritardi o niente bagagli per un passeggero su 2 ( da "Giornale.it, Il" del 20-08-2009)
Argomenti: Alitalia

Abstract: A luglio per i voli Alitalia/AirOne le autorità aeronautiche hanno rilevato il mancato rispetto degli standard fissati dalla Carta dei servizi per oltre il 40% dei voli in arrivo e ad agosto il dato peggiora intorno al 50%. Quanto alla puntualità, Alitalia fa sapere che il dato di luglio va depurato dei voli charter e militari,


Articoli

Dalle badanti allo scudo fiscale Quasi niente contro la crisi (sezione: Alitalia 2)

( da "Manifesto, Il" del 03-08-2009)

Argomenti: Alitalia

DECRETO «ANTICRISI» Dalle badanti allo scudo fiscale Quasi niente contro la crisi C'è persino la riforma della pensioni nel decreto «anticrisi» ieri approvato in via definita dal senato. Non solo l'innalzamento dell'età pensionabile per le donne del pubblico impiego dal 2010 richiesto dalla Corte europea, ma un abbozzo di riforma per tutti, pubblici e privati, uomini e donne, a partire dal gennaio 2015. C'è la regolarizzazione per le sole colf e badanti (dato che nel frattempo la clandestinità è diventata reato). A essere messe in regola saranno circa 300 mila persone: a ciascuna di loro costerà circa 500 euro, mentre la loro emersione, secondo il servizio studi della camera, frutterà al governo un gettito aggiuntivo di 130 milioni quest'anno, e di 390 milioni l'anno dal 2010 al 2012. Chi detiene illecitamente capitali all'estero potrrà rimpatriarli con lo scudo fiscale: basterà pagare un'aliquota del 50% su un rendimento presunto del 2% l'anno, per i cinque anni precedenti il rimpatrio. Nel correttivo è stato ripristinato il coinvolgimento del ministero dell'ambiente delle decisioni in materia di energia. Come nota qualche ambientalista, in questo modo la ministra Prestigiacomo può cantare vittoria ma nulla cambia rispetto al fatto che le infrastrutture energetiche e soprattutto le centrali nucleari (a cui il ddl sviluppo ha dato il via libera) vengono sottratte ad ogni controllo ambientale. Vengono stanziati 1,3 per la realizzazione del ponte di Messina. E veniamo alle misure che il governo mette in campo per fronteggiare la crisi più grave dal dopoguerra a questa parte. Per le imprese (soprattutto quelle grandi) c'è la Tremonti ter, ossia le agevolazioni sull'acquisto di nuovi macchinari, e la possibilità di beneficiare di uno sgravio fiscale del 3% per chi procede a un aumento di capitale fino a 500 mila euro. Vengono sbloccati i pagamenti dei crediti detenuti dalle imprese presso le pubbliche amministrazioni e per le piccole e medie imprese si prevede una moratoria da definirsi con l'Abi entro 4 mesi. Quanto all'occupazione, viene introdotto un «premio» per le imprese che non licenziano e, si dice, vengono potenziati gli ammortizzatori sociali, ma la cifra stanziata è di appena 170 milioni di euro per due anni. In compenso l'una tantum precedentemente per i precari di ammortizzatori, è stato cassato. Per le famiglie, l'intervento più corposo (testuali parole del Dpef) è il rimborso per ex obbligazionisti e azionisti Alitalia. Infine, il mini condono per le multe fino al 2004 che potranno essere sanate con un tasso del 4% a titolo di rimborso. È la crisi, bellezza.

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Tremonti sfida Bankitalia (sezione: Alitalia 2)

( da "Manifesto, Il" del 03-08-2009)

Argomenti: Alitalia

IL CRACK DEI CRACK GOVERNO Via libera al decreto «anticrisi» e al «correttivo». Resta la tassa sulle riserve auree Tremonti sfida Bankitalia Palazzo Chigi tira dritto sulla tassazione delle plusvalenze da oro, guerra al governatore Draghi. Non ci sono le modifiche chieste da Napolitano, nemmeno per quanto riguarda la sanatoria degli immigrati irregolari. Tolta perfino l'una tantum per i precari senza ammortizzatori. La Cgil critica: «Solo palliativi». Si prepara un autunno caldo sul fronte sociale Sara Farolfi ROMA Il governo tira dritto sulla tassazione delle plusvalenze dell'oro di Bankitalia. Nel decreto «correttivo» approvato ieri dal consiglio dei ministri - che ha recepito i rilievi sollevati dal presidente della repubblica al decreto anticrisi (ugualmente approvato ieri dall'aula del senato) - non c'è la modifica richiesta da Napolitano. Che giusto ieri - occasione, i vent'anni dalla morte di Paolo Baffi - ha voluto ricordare la «tradizione di indipendenza e di rigore della Banca d'Italia, che rimane patrimonio prezioso delle istituzioni repubblicane». Silvio Berlusconi assicura che i rapporti con il presidente della Repubblica sono «perfetti», e che «la norma per come è scritta è chiara e non può prestarsi a equivoco»: «Non potrà avere applicazione senza il parere non ostativo della Bce e senza il consenso della Banca d'Italia». Non fosse che dalla Bce di pareri negativi - sull'imposta del 6% sulle plusavalenze iscritte a bilancio delle riserve auree di Bankitalia (che ammontano a 49 miliardi) entro l'importo massimo di 300 milioni di euro - ne sono arrivati già ben due nelle ultime settimane. Le critiche riguardano i rischi per l'indipendenza finanziaria della Banca d'Italia e dunque anche per la politica monetaria dell'eurozona. Ma secondo il presidente del consiglio la norma contenuta nel decreto «anticrisi», «è pienamente rispettosa dell'indipendenza istituzionale e finanziaria dell'istituto e anche con quella del sistema europeo delle banche centrali». Non solo: resta nel decreto anche la regolarizzazione per le sole colf e badanti, norma su cui ugualmente era arrivata la richiesta di chiarimenti da parte di Napolitano. I ministri hanno invece modificato la stretta sulla Corte dei conti e quella sull'ambiente (ora anche il ministero dell'ambiente avrà un ruolo nelle procedure per realizzare le grandi opere energetiche e infrastrutturali, come le centrali nucleari). Modifiche anche allo «scudo fiscale», il condono che consente di rimpatriare i capitale illegittimamente detenuti all'estero, senza conseguenze di ordine giudiziario: il «correttivo» chiarisce che lo «scudo» non garantirà alcuna tutela agli evasori che hanno procedimenti in corso. Per quanto riguarda il Ponte sullo stretto, viene posticipata la nomina di un commissario (indicato dal decreto «anticrisi» nella persona di Pietro Ciucci, che è anche a capo dell'Anas) per la ripresa dei lavori. Contestualmente al «correttivo», e come aveva chiesto Napolitano, ieri l'aula del Senato ha dato il via libera definitivo, con la fiducia, al «decreto anticrisi». Il nome non inganni: di vere e proprie misure anticrisi - o meglio, pro imprese - c'è praticamente solo la «Tremonti ter», gli incentivi per le imprese che acquistano nuovi macchinari, e la possibilità di sconti fiscali in caso di ricapitalizzazione (ma le piccole imprese dell'Api si sono dette molto scontente negli ultimi giorni). Quanto al lavoro, il governo è riuscito persino nel capolavoro di togliere le briciole precedentemente destinate alla copertura di un'una tantum per quei lavoratori precari sprovvisti di ammortizzatori sociali. E quanto alle famiglie, è scritto molto chiaramente nel Dpef, la misura più sostanziosa consiste nell'innalzamento (al 70%) del rimborso per gli ex obbligazionisti e azionisti Alitalia. L'approvazione del decreto è arrivata tra le critiche di Pd e Italia dei valori che in aula esibiva magliette con scritto «Giorgio non firmare». Secondo Luigi Zanda (Pd) «il decreto semplicemente non è in grado di contrastare efficacemente la crisi». Vincenzo Vita (Pd) domanda «che fine ha fatto l'annunciato provvedimento di parzialissimo reintegro del fondo per lo spettacolo»: «In quale testo si trova?», domanda, adombrandone l'assenza. Critica anche la Cgil che parla di «palliativi, che più che anticrisi sono antiripresa», mentre l'autunno che si avvicina «rischia di essere drammatico per l'occupazione». Ma anche in seno al governo, non tutto sembra ancora tornato alla normale quotidianità. Ieri i due senatori del Movimento per le autonomie (Mpa) non hanno votato. I gruppi parlamentari Pdl hanno nel frattempo depositato una proposta per la costituzione di un'agenzia per lo sviluppo nel mezzogiorno, la creazione della Banca del sud e, dulcis in fundo, una diversa e più flessibile articolazione della contrattazione (tra imprese e sindacati) nelle regioni meridionali. 49 MILIARDI DI EURO Sono le riserve auree della Banca d'Italia. Dal 99, le plusvalenze sono state pari a 29,6. Saranno tassate al 6%. 300 MILIONI DI EURO È la soglia massima che il governo pensa di incassare dalla tassazione delle riserve auree dell'istituto centrale. IL GOVERNATORE DRAGHI Bersagliato da Tremonti. L'ultima querelle è stata sui numeri della crisi. Tremonti si è scagliato contro i «catastrofismi». Foto: IL MINISTRO DELL'ECONOMIA GIULIO TREMONTI /FOTO EMBLEMA

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Più biglietti aerei che posti Alitalia lascia a terra i turisti (sezione: Alitalia 2)

( da "Stampa, La" del 03-08-2009)

Argomenti: Alitalia

600 750 Più biglietti aerei che posti Alitalia lascia a terra i turisti Le vittime dell'overbooking: "Attese infinite senza assistenza" euro il risarcimento oltre al rimborso euro cifra massima offerta da Alitalia [FIRMA]LUIGI GRASSIA ROMA Non è una bella estate la prima della nuova Alitalia targata Colaninno e soci. Ieri circa cento passeggeri sono rimasti bloccati a terra all'aeroporto di Fiumicino perché hanno trovato i loro aerei in «overbooking», nome inglese di quell'odiosa pratica per cui la compagnia (che sia Alitalia o un'altra) vende più biglietti dei posti disponibili. Lo fa a volte per sbaglio e a volte (è il sospetto) per essere sicura di riempire l'aereo (anche se questo non si può mai dimostrare) e in ogni caso scarica sui clienti il rischio che, alla fine, il posto sull'aereo non si trovi. I cento viaggiatori che ieri non hanno potuto imbarcarsi all'orario fissato sui voli diretti ad Atene, Istanbul, Boston e Caracas rappresentano, è vero, solo una piccola quota dei 150 mila transitati con Alitalia nello scalo romano da venerdì a domenica, ma niente giustifica né Alitalia né le altre compagnie quando si verifica un disguido così grave. Ieri sera circa 80 vittime dell'overbooking erano ripartite (con varie ore di ritardo) su altri aerei, mentre delle ulteriori 20 non si sapeva ancora il destino; è possibile che qualcuna abbia passato la notte in un albergo dell'aeroporto (a spese di Alitalia). Durante la giornata di ieri a Fiumicino i viaggiatori bloccati raccontavano più o meno la stessa storia in fotocopia, con la sola variante che il tono poteva essere furente o affranto: «Ci siamo presentati al check-in e ci hanno detto che il volo era pieno e non c'erano più posti disponibili»; e i più lamentavano, oltre al danno diretto, le pene accessorie: «Siamo rimasti in fila per ore davanti alle biglietterie senza alcun tipo di assistenza». Brutti clienti per Alitalia risulteranno probabilmente Giulia Ausili e Filippo Valle, visto che entrambi sono avvocati e dunque saranno capaci di rivalersi: «Dovevamo partire in vacanza con il volo Alitalia delle 10,15 diretto a Istanbul. Alle 8,15 quando ci siamo presentati al check-in ci hanno riferito che saremmo rimasti a terra. Ripartire? Non se ne parla. Adesso vogliamo solo sapere come potremo ottenere i rimborsi previsti in questi casi». Un gruppo di sei persone, 4 adulti e 2 ragazzi, si dispera perché «avevamo prenotato i biglietti due mesi fa...», ma quando si è vittima dell'overbooking conta solo chi si presenta per primo al check-in. L'overbooking è punito severamente dai regolamenti. La procedura prevede che la compagnia colpevole cerchi fra i passeggeri (quelli con tanto di biglietto e di posto) dei volontari accomodanti, e che li alletti a rinunciare a imbarcarsi a fronte di adeguati benefici (non specificati), oltre a garantire loro il trasferimento su un aereo successivo o il rimborso del biglietto non utilizzato. Quanto alle vittime dell'overbooking devono ricevere assistenza in aeroporto e a loro volta hanno diritto al trasferimento su un altro volo o al rimborso del biglietto non utilizzato, e in più a una compensazione pecuniaria fra 250 e 600 euro, secondo la lunghezza del volo. Ieri Alitalia si diceva disposta a riconoscere ai clienti dei voli intercontinentali un risarcimento anche superiore al dovuto, di 750 euro, oltre a ospitare a sue spese per la notte chi non fosse riuscito a partire. Alitalia segnala anche di aver ospitato sui suoi voli «diversi passeggeri di altre compagnie che erano a loro volta in overbooking. Spiace ma questo è un disguido che in piena estate tocca un po' a tutti gli operatori». Ieri disagi gravi hanno colpito compagnie diverse da Alitalia. A Malpensa 200 turisti diretti in Egitto con Blue Panorama sono partiti con ore di ritardo per un problema tecnico. E l'aereo con 150 passeggeri della compagnia egiziana Amc Airlines partito da Cagliari per Sharm el-Sheik ha dovuto fare dietrofront quando già volava sulla Sicilia, perché gli strumenti di bordo hanno registrato un guasto.

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overbooking su voli alitalia a fiumicino turisti bloccati - maria elena vincenzi (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 03-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 7 - Cronaca Overbooking su voli Alitalia a Fiumicino turisti bloccati MARIA ELENA VINCENZI ROMA - Non c´è posto sull´aereo, non si parte. Ecco che cosa si sono sentiti rispondere ieri, al banco del check-in di Fiumicino, un centinaio di passeggeri, in vacanza per Istanbul, Caracas, Atene e Boston. Il motivo: Alitalia aveva venduto più biglietti di quelli disponibili, "overbooking", si chiama. Non bastassero i bagagli, ora a rimanere a terra sono anche i viaggiatori. Alcuni sono ancora in attesa di essere "riprotetti" su altri voli e hanno passato la notte in albergo nella speranza che la compagnia riesca a farli decollare almeno oggi. «Ci hanno fatto aspettare 4 ore senza dirci nulla – ha spiegato Giulia Ausili, in partenza per la Turchia – Quando mi sono messa a protestare, mi sono sentita rispondere che se continuavo così avrebbero detto che non mi ero mai presentata. Non ho lasciato il check fino a che non mi hanno dato la carta d´imbarco per il volo successivo». Chi sogna una spiaggia assolata, chi la frescura della montagna. Vacanzieri accomunati da una notte trascorsa in un hotel con vista sull´aeroporto Leonardo da Vinci. «Dovevamo andare a Boston – spiega Daniela Saba – Forse domani (oggi, ndr) riusciranno a farci salire su un volo per New York, ma poi da lì dovremo prenderne un altro. Una storia infinita». E c´è perfino chi tenta di imbarcarsi da sabato ma senza risultati. Alitalia fa sapere che i casi di overbooking hanno riguardato solo 10 voli su 650 e che 80 passeggeri su 100 sono già stati sistemati su altri voli, mentre chi è stato costretto a pernottare a Fiumicino avrà un rimborso di 250 euro per i voli internazionali e di 750 euro per quelli intercontinentali. Chissà se basterà a placare le ire di chi, ieri notte, invece di qualche spiaggia esotica si è trovato davanti solo il mare di Fiumicino.

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Alitalia, passeggeri rimasti a terra con la prenotazione (sezione: Alitalia 2)

( da "Tempo, Il" del 03-08-2009)

Argomenti: Alitalia

stampa Fiumicino nel caos con migliaia di transiti in arrivo e in partenza Alitalia, passeggeri rimasti a terra con la prenotazione Overbooking Disagi e scarsa assistenza a molti viaggiatori costretti a non partire Voli Alitalia in overbooking (eccedenza di prenotazioni) e decine di passeggeri a terra all'aeroporto di Fiumicino. È la situazione che si è verificata ieri mattina per alcuni passeggeri (una cinquantina secondo fonti della compagnia aerea, quasi il doppio secondo le testimonianze degli stessi interessati), che dovevano partire con voli Alitalia diretti a Istanbul, Caracas, Boston, Atene. «Dovevamo partire con il volo Alitalia delle 10,15 diretto a Istanbul - raccontano Giulia Ausili e Filippo Valle, entrambi avvocati di Roma - dove saremmo dovuti andare per una vacanza di una settimana. Alle 8,15 quando ci siamo presentati al check in ci hanno riferito che il volo era pieno e non c'erano più posti disponibili. Ripartire? Non se ne parla, per giunta sono le 13 e, dopo essere andati a protestare anche in Polizia, siamo ancora in fila da ore davanti alle biglietterie senza nessun tipo di assistenza, in attesa di sapere se potremo ottenere i rimborsi previsti in questi casi». Più penalizzato un gruppo di sei persone, 4 adulti e 2 ragazzi, che doveva recarsi a Boston con il volo battezzato con la sigla AZ 614. «Il nostro aereo sarebbe dovuto decollare alle 10 - racconta Daniela Saba, due figlie di 14 e 8 anni - ma quando siamo arrivati in aeroporto, dopo la consueta fila ai check in abbiamo appreso che c'era una sovra-prenotazione e a bordo dell'aereo quindi non c'erano più posti disponibili. E pensare che avevamo prenotato i biglietti due mesi fa». Intanto nello scalo romano anche ieri dalle 6 fino alle 23, in occasione del maggior esodo estivo, hanno lavorato su base volontaria anche i «colletti bianchi» di Alitalia (manager e funzionari), che affiancano i loro colleghi dei settori operativi. È il secondo week-end di attuazione dell'iniziativa lanciata dall'amministratore delegato Rocco Sabelli. Secondo quanto si è appreso, Alitalia da parte sua si sta adoperando per cercare di riproteggere tutti i passeggeri coinvolti sui primi voli utili anche di altre compagnie. Solo ieri, secondo le stime, nello scalo romano sono transitati circa 125 mila passeggeri in arrivo e partenza. Cifra alla quale vanno aggiunti anche i viaggiatori che hanno affollato lo scalo lo scorso venerdì (125 mila) e sabato, che ha fatto registrare quota 110 mila, facendo così raggiungere complessivamente il tetto dei 360 mila passeggeri. Disagi anche a Malpensa e in Sardegna. Nel secondo scalo italiano duecenti turisti diretti a Marsa Alam Disagi anche a Malpensa e in Sardegna. Nel secondo scalo italiano duecento turisti diretti a Marsa Alam sono partiti con diverse ore di ritardo a causa di un problema tecnico all'aereo della Blue Panorama che li avrebbe dovuti portare in Egitto. Partiranno invece solo oggi i 150 passeggeri che avevano comprato un biglietto della compagnia egiziana Amc Airlines per Sharm el Sheick. Il volo, partito da Cagliari, ha fatto dietrofront dopo che sulla Sicilia gli strumenti hanno registrato un guasto tecnico. An. Ricc.

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Alitalia lascia a terra i turisti (sezione: Alitalia 2)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 03-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Cronaca Italiana Pagina 107 Maxi esodo. Ritardo a Malpensa per un volo della Blue Panorama, code sulle autostrade del nord Alitalia lascia a terra i turisti Maxi esodo.. Ritardo a Malpensa per un volo della Blue Panorama, code sulle autostrade del nord Overbooking a Fiumicino: non partono in cento --> Overbooking a Fiumicino: non partono in cento ROMA Avant'ieri il passante di Mestre, ieri l'aeroporto di Fiumicino, dove centinaia di passeggeri sono rimasti a terra per effetto dell'overbooking sui voli Alitalia, senza dimenticare le code e i rallentamenti che hanno costretto Anas e Polizia stradale a chiudere in direzione nord alcuni tratti della A3 Salerno-Reggio Calabria per evitare il blocco totale della circolazione: il primo week-end di agosto si chiude con un bilancio decisamente negativo per il sistema dei trasporti italiano. E ora bisognerà vedere cosa accadrà il fine settimana prossimo, il peggiore dell'anno per il traffico. Così, se ieri è toccato all'opera inaugurata dal premier Berlusconi solo a febbraio scorso raccogliere le ire delle migliaia di automobilisti bloccati per ore sull'asfalto bollente, ieri è stata Alitalia ad esser presa di mira dai vacanzieri inferociti, nonostante i colletti bianchi della compagnia di bandiera fossero stati schierati ai banchi dei check in per dare una mano ai colleghi operativi. Il problema si è verificato all'aeroporto di Fiumicino (360mila passeggeri sono transitati nello scalo romano da venerdì a domenica) e ha riguardato un centinaio di persone, la metà secondo Alitalia, che non hanno potuto imbarcarsi nonostante biglietti regolarmente comprati mesi fa e diretti a Istanbul, Caracas, Boston, Atene. Problema dovuto all'overbooking, cioè le troppe prenotazioni prese dalla compagnia rispetto ai posti effettivamente disponibili. Morale della favola: cittadini inviperiti e Alitalia sotto accusa. «Ci siamo presentati al check-in e ci hanno detto che il volo era pieno e non c'erano più posti disponibili - raccontano i passeggeri - Ripartire? Non se ne parla e per giunta, dopo aver protestato anche con la polizia, siamo ancora in fila da ore davanti alle biglietterie senza nessun tipo di assistenza». MALPENSA Nel secondo scalo italiano duecento turisti diretti a Marsa Alam sono partiti con diverse ore di ritardo a causa di un problema tecnico all'aereo della Blue Panorama che li avrebbe dovuti portare in Egitto. «Siamo rimasti ore in attesa - raccontano - senza avere alcuna informazione». LE STRADE È andata invece decisamente meglio sulle strade e le autostrade, nonostante il maltempo che ha raggiunto le regioni nord occidentali provocando grandinate e allagamenti soprattutto in Piemonte. Maltempo che dovrebbe estendersi nelle prossime ore a tutto il nord. Sull'A22 Modena-Brennero, si sono registrate code a tratti in Trentino, stesso discorso per l'A3. Anche ieri però sulla Salerno-Reggio Calabria è stato necessario attuare delle chiusure di alcuni tratti per evitare il blocco in direzione della Sicilia.

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Overbooking Alitalia 100 passeggeri a terra (sezione: Alitalia 2)

( da "Secolo XIX, Il" del 03-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Overbooking Alitalia 100 passeggeri a terra Un charter per Sharm torna a Cagliari: ripartirà oggi ROMA. Con il biglietto, ma senza il posto. Almeno cento passeggeri su voli Alitalia sono rimasti a terra ieri a Fiumicino per problemi di overbooking. Ovvero la compagnia ha accettato un numero di prenotazioni (e incassato i soldi del biglietto) per un numero di posti superiore a quello effettivamente disponibile. Così, nella prima domenica di agosto, con il grande esodo in corso, all'aeroporto di Fiumicino è stato il caos. Tra le destinazioni con maggiori problemi di overbooking, c'erano Istanbul, Caracas, Boston e Atene. Ai banchi dei check-in è stato l'inferno. I passeggeri increduli si sono visti respingere l'imbarco. Ci sono state proteste, rabbia, delusione per una vacanza che magari doveva slittare di un giorno. Gli impiegati ai banchi non sapevano cosa dire. Ecco alcune testimonianze di passeggeri. «Dovevamo partire con il volo Alitalia delle 10.15 per Istanbul - raccontano Giulia Ausili e Filippo Valle, entrambi avvocati di Roma - dove saremmo dovuti andare per una vacanza di una settimana. Alle 8.15, quando ci siamo presentati al check in ci hanno riferito che il volo era pieno e non c'erano più posti disponibili. Ripartire? Non se ne parla, sono le 13.00 e, dopo essere andati a protestare anche in Polizia, siamo ancora in fila da ore davanti alle biglietterie senza nessun tipo di assistenza, in attesa di sapere se potremo ottenere i rimborsi previsti in questi casi». Più penalizzato un gruppo di sei persone, 4 adulti e 2 ragazzi, che doveva recarsi a Boston con il volo AZ 614. «Il nostro aereo avrebbe dovuto decollare alle 10 - racconta Daniela Saba, due figlie di 14 e 8 anni - ma quando siamo arrivati ai check in, ci hanno detto che non c'erano più posti. E pensare che avevamo preso i biglietti due mesi fa. Ora ci hanno detto solo che potremo ripartire il giorno dopo, ma per New York, poi da lì recarci con un altro aereo a Boston. E non si è visto nessuno della compagnia che si sia degnato di fornirci la benchè minima assistenza». In una nota diffusa in serata, l'Alitalia ha fatto sapere che del centinaio di passeggeri rimasti a terra, oltre 80 sono ripartiti nel pomeriggio per le destinazioni previste, riprotetti su altri voli. «Per ovviare ai disagi a tutti i passeggeri coinvolti - fanno sapere fonti della compagnia - saranno pagati indennizzi per 250 euro nel caso di voli internazionali, e di 750 euro per quelli intercontinentali. A chi dovrà aspettare un giorno per poter partire, verranno rimborsate le spese di pernottamento». La situazione comunque è stata pesante. E non solo per l'overbooking, ma anche per i forti ritardi. Il volo AZ 608 delle 9.50 per New York, ad esempio, è partito solo dopo mezzogiorno. Ritardi di un'ora dei voli Alitalia per Parigi, Copenhagen, Londra, Barcellona, ritardi minori per quasi tutti gli altri voli. Pochissimi aerei hanno rispettato l'orario previsto. Solo ieri, secondo le stime, a Roma Fiumicino sono transitati circa 125 mila passeggeri in arrivo e partenza, 360 mila considerando tutto il weekend da venerdì. È andata un po' meglio a Milano Malpensa, con problemi di overbooking ridotti al minimo. Ma lunghe attese sono toccate per 200 passeggeri in partenza per Marsa Alam (Egitto) con la Blue Panorama Airlines. Per un problema tecnico a un aeromobile, il volo delle 7.05 è partito solo dopo mezzogiorno, scatenando le proteste dei vacanzieri. Partiranno invece solo oggi, con un giorno di ritardo, i 150 passeggeri della compagnia egiziana Amc Airlines per Sharm el Sheick. L'aereo, partito da Cagliari, ha fatto dietrofront per un guasto a un motore quando stava sorvolando la Sicilia. Paradossale, infine, la situazione di una trentenne aostana, che, insieme con la figlioletta, era partita lo scorso 19 luglio destinazione Brindisi. Per il viaggio aveva scelto un volo Alitalia da 330 euro, andata e ritorno, con partenza da Milano Malpensa e scalo a Roma («Quello diretto - ha spiegato - costava 660 euro»). Ma a Brindisi, la valigia non è arrivata. «Dopo 5 giorni in cui siamo rimaste praticamente senza vestiti e costumi - ha aggiunto - la valigia mi è stata riconsegnata. Ma per ispezionarla la polizia ha rotto il meccanismo di chiusura». Così al ritorno l'ha dovuta sigillare con il cellophane («al prezzo di 8 euro») prima di imbarcarla. Rientrata sabato pomeriggio a Malpensa, l'amara sorpresa: la valigia era stata di nuovo smarrita... Giuseppe Giannotti 03/08/2009

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Grandi opere falliteper regole incerte,disastro annunciato (sezione: Alitalia 2)

( da "Secolo XIX, Il" del 03-08-2009)

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Grandi opere falliteper regole incerte,disastro annunciato l'analisi nLA PRIMA domenica di agosto non la ricorderemo per il cielo più terso o l'acqua più cristallina, ma per il traffico più fottuto. Il ministero dell'Interno stima il flusso di traffico nelle maggiori arterie autostradali attorno alle 2.500-3.000 vetture l'ora, un valore nettamente superiore a quello dell'anno scorso. La chiusura temporanea del passante di Mestre - inaugurato a febbraio dopo un'attesa lunga una vita - ha causato 30 km di coda. La situazione è stata migliore, ma solo per confronto, sugli altri snodi critici, dalla Salerno-Reggio Calabria (altro totem della viabilità italiana) alle autostrade liguri. Non ha certo aiutato la cattiva performance, nelle ultime settimane, di Alitalia e, più in generale, del trasporto aereo. Quanto ai treni, meglio lasciar perdere. In più, la recessione ha probabilmente giocato a doppia mandata: molti italiani hanno rinunciato alle vacanze all'estero, tranne che per le destinazioni più vicine e a buon prezzo; altri hanno ceduto all'ottimismo e rinunciato alla prudenza dell'anno scorso. Sia come sia, questi sono alcuni degli ingredienti del pasticcio. Quello che emerge è la palese inadeguatezza della nostra rete autostradale a reggere l'impatto di una richiesta massiccia ma non priva di precedenti. In fondo, il nostro paese dipende ancor più degli altri dal trasporto su gomma per i passeggeri e per le merci. Sebbene negli ultimi anni gli investimenti non siano mancati, anche grazie a uno schema tariffario particolarmente remunerativo, essi non sono stati sufficienti, né hanno consentito di ricuperare un gap che non da ieri pesa sia sulle prospettive vacanziere dei nostri connazionali, sia - in misura più sostanziale - sulla competitività delle nostre imprese. Anche qui, le cause sono molteplici e sarebbe riduttivo cercare un solo capro espiatorio. Per esempio, è facile la tentazione di puntare il rifiuto delle comunità locali ad accettare qualunque grande opera: una sindrome che ormai è stata ribattezzata Banana, cioè"build absolutely nothing anywhere near anything" (non costruire assolutamente nulla in nessun luogo e vicino a qualunque cosa). Tale atteggiamento di aperta e cruenta ostilità al "Big Business" senza dubbio fa parte dell'equazione, ma non basta a risolverla. Così come non è sufficiente denunciare il fallimento delle politiche di "riequilibrio modale", che sono servite a erogare grandi sussidi con un impatto minimo, e non comparabile al costo, sull'effettiva distribuzione dei trasporti tra gomma, ferro e acqua. Piuttosto, la questione più profonda riguarda proprio il modello di regolazione che il nostro paese si è dato per le grandi opere infrastrutturali: o, meglio, l'assenza totale di un modello coerente. Questi investimenti assorbono una elevata intensità di capitale e, per quanto garantiti dai sistemi tariffari in uso, si ripagano in un orizzonte temporale lungo decenni. Quindi, poiché il rischio di mercato è relativamente basso (si assume che una strada venga realizzata perché serve, e che dunque il flusso di veicoli sarà sufficiente a mantenere un adeguato gettito dei pedaggi), essi sono estremamente sensibili al rischio politico. Cioè al rischio che le regole del gioco cambino frequentemente e in modo imprevisto. Il cambiamento può, occasionalmente, anche andare a favore dei concessionari, ma l'alta probabilità di un'inversione di rotta finisce per vanificarne l'effetto. È questa la ragione per cui Luigi Ceffalo, uno degli autori dell'Indice delle liberalizzazioni dell'Istituto Bruno Leoni, ha valutato ad appena il 29 per cento il grado di apertura di questo mercato: senza la certezza delle norme, la volontà di investire si fa evanescente e i necessari adeguamenti infrastrutturali si sfilacciano. Ogni volta che ci troviamo vittima di un ingorgo, che conferma l'insufficiente offerta viaria, stiamo in realtà pagando il dazio alla litigiosità dei nostri politici, e alla loro volontà di impicciarsi sempre di tutto. Se la civiltà di un paese si giudica dalla qualità dei suoi trasporti, stiamo freschi. la politicaLe infrastrutture sono un problema politico. E gli investitori stanno a guardare 03/08/2009

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Quando ero bambina e ancora per qualche anno dopo l'inaugurazione del traforo del Monte Bianco ... (sezione: Alitalia 2)

( da "Unita, L'" del 03-08-2009)

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Quando ero bambina e ancora per qualche anno dopo l'inaugurazione del traforo del Monte Bianco per andare dai nonni, ad agosto, si faceva il Bracco. «Fare il Bracco» era un annuncio di catastrofe. Il mostro. L'interminabile calvario. Il prezzo da pagare per vedere dopo due giorni di viaggio il sorriso della nonna, in un altro mondo lontanissimo e quieto. Si restava fermi in colonna per ore, era normale, si sapeva, ci si organizzava come per una spedizione di esploratori. In macchina c'erano bibite e panini, giochi e mazzi di carte. Un caldo da serra. Si imparavano le canzoni, si vomitava, ci si lavava alle fontanelle lungo la strada, c'era la borsa con i cambi di magliette, ogni tanto si scendeva tutti dalla macchina a «prendere aria» e papà spengeva il motore, lasciava gli sportelli aperti tanto erano tutti in coda, immobili, si faceva amicizia coi bimbi delle altre macchine e a volte si restava amici. Monique, una ragazzina francese conosciuta al Bracco, l'anno dopo venne a casa nostra «alla pari», cantava Le bon Roi Dagobert a mio fratello piccolo. Era agosto, come ora. Mi sono ricordata Monique leggendo il bellissimo racconto di Ascanio Celestini ispirato all'ingorgo di Mestre. Quarant'anni dopo, agosto come ora. Ascanio scrive che le Grandi Opere ci divorano come un gigantesco intestino, il cibo siamo noi che ci mettiamo in viaggio, ponti trafori otto corsie che poi finiscono in un budello di due e noi lì come al Bracco, come prima però senza aspettarselo, senza saperlo in anticipo, senza panini e senz'acqua. Il passante di Mestre è stato aperto a febbraio in pompa magna dal Sultano attualmente capo del governo, superdotato di denari e avido di cerimonie inaugurali, ansioso di costruire altri viadotti e unire isole a continenti cosicché i soldi si distribuiscano dove devono, dove fa più comodo. Se poi il cemento è quello della mafia e il viadotto viene giù, se il progettista che ha vinto l'appalto del passante ha dimenticato l'imbuto finale pazienza, che tanto in colonna ci sono quelli che non hanno elicotteri. Del resto lo spirito del tempo è questo: quello del villeggiante russo che a Forte dei Marmi investe il ragazzo in motorino, sfila dal portafogli quattromila euro in contanti, non spegne nemmeno il motore e reingrana la marcia. Col pagare. Avevano pagato però - il biglietto, può sembrar poco ma invece dipende - anche le centinaia di persone lasciate a terra ieri da Alitalia, avrete visto le immagini in tv. Overbooking. Che vuol dire vendere più poltrone di quante ne hai, non una grande idea se si tratta del primo agosto e se i biglietti per le vacanze sono prenotati da mesi. Non è difficile immaginare cha la gente parta davvero, il primo fine settimana di agosto. Non è difficile contare le prenotazioni. Difficile invece, scrive l'economista Alfredo Roma, è recuperare clienti ai quali hai rovinato le ferie, coincidenze perse prenotazioni saltate, parenti in attesa diciotto ore all'aeroporto. Difatti sono persi per sempre, i clienti Alitalia, al ritmo di una emorragia. La compagnia di bandiera, ricordate? Un'altra grande campagna spot per il finto patriottismo di governo, che il patriottismo sarebbe pensare a chi nella patria di vive. Anche a quelli senza elicottero, meglio.

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Il biglietto in mano e le valigie pronte, ma a terra invece che in volo verso le agognate vacanze. C... (sezione: Alitalia 2)

( da "Unita, L'" del 03-08-2009)

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SU. TU. Il biglietto in mano e le valigie pronte, ma a terra invece che in volo verso le agognate vacanze. Così ieri un centinaio di passeggeri Alitalia si è ritrovato a vivere suo malgrado la via crucis dei disagi da overbooking all'aeroporto romano di Fiumicino. Poco prima, scherzo del destino, la compagnia di bandiera aveva fatto sapere che non c'erano «particolari problemi sul fronte di partenze e arrivi». Più fiera dei suoi manager e colletti bianchi intenti al carico e scarico bagagli per aiutare il personale di terra che incline a parlare di un «allarme». O, appunto, di «particolari problemi». Comunque. Dopo una attesa di ore e ore, l'80 per cento dei "non allarmanti" - ma furiosi - passeggeri in "eccedenza di prenotazione" è ripartita per le destinazioni previste, su altri voli. Gli altri, ospitati dalla compagnia. Tutti rimborsati per il disagio, si precisa, con indennizzi che vanno dai 250 ai 750 euro. In ritardo due aerei su dieci Quello dell'overbooking - che dice l'azienda ha riguardato 10 su 250 voli di giornata - è solo il più recente dei problemi manifestatisi nei primi sei mesi della "nuova" Alitalia. La compagnia costata ai contribuenti oltre tre miliardi di euro (cento a testa considerando neonati, disoccupati e moribondi, dice la vox populi), infatti, ha regalato più di un dispiacere a coloro che continuano ad utilizzarla. Tra schienali di poltrone che non si abbassano, schermi che non funzionano, toilette fuori uso per giorni, disservizi e guasti vari, il più evidente di tutti è quello della mancata puntualità. Su 700 voli previsti, e sono numeri forniti dal presidente Roberto Colaninno, 140-150 partono infatti in ritardo: due su dieci, praticamente. Che salgono a uno su due se si va a guardare proprio lo scalo di Fiumicino (tra i peggiori risultati, un ritardo di 17 ore per un aereo che doveva decollare il 21 ma è partito il 22 giugno). Ma non risparmiano Torino, dove si sono realizzati disservizi record come quello di 21 cancellazioni e 180 ritardi su 270 voli previsti nelle prime due settimane di aprile. Né la Sicilia: il governatore Raffaele Lombardo, dopo uno dei tanti ritardi, ha avviato addirittura una azione risarcitoria per il disagio causato. Niente più posti Ieri, comunque, in controtendenza rispetto ai dati che a maggio raccontavano di una Alitalia che riusciva a vendere la metà dei posti disponibili, è arrivato il fenomeno opposto: più biglietti che posti disponibili. Così a Fiumicino si sono viste scene di rabbia e disorientamento per i voli diretti, fra l'altro,a Istanbul, Caracas, Boston, Atene. «Dovevamo partire alle 10 e 15 per la Turchia - raccontano Giulia Ausili e Filippo Valle, entrambi avvocati di Roma - dove saremmo dovuti andare per una vacanza di una settimana. Quando ci siamo presentati al check in ci hanno riferito che il volo era pieno e non c'erano più posti disponibili. Risultato? «Ore e ore di fila davanti alle biglietterie senza nessun tipo di assistenza». Più penalizzato un gruppo di sei persone, 4 adulti e 2 ragazzi, che doveva recarsi a Boston con il volo AZ 614. «Dopo la consueta fila, abbiamo appreso che c'era la sovra-prenotazione - racconta Daniela Saba, due figlie di 14 e 8 anni - E pensare che avevamo prenotato i biglietti due mesi fa. Ora ci hanno detto solo che potremo ripartire, ma per New York, poi da li' recarci con un altro aereo a Boston». Insomma,una storia infinita. «E come se non bastasse - non si è visto nessuno della compagnia che si sia degnato di fornirci la minima assistenza». E intanto, sempre nello scalo romano, manager e funzionari Alitalia aiutavano a scaricare bagagli. Questo è solo il più recente dei problemi manifestatisi nei primi sei mesi della "nuova" Alitalia. La compagnia costata ai contribuenti oltre tre miliardi di euro ha regalato più di un dispiacere ai propri passeggeri.

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Chi non parte deve essere risarcito Overbooking, prassi per le compagnie minori. Perché Alitalia non valuta il danno che deriva dalla perdita di clienti? È superiore al vantaggio. (sezione: Alitalia 2)

( da "Unita, L'" del 03-08-2009)

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Chi non parte deve essere risarcito Overbooking, prassi per le compagnie minori. Perché Alitalia non valuta il danno che deriva dalla perdita di clienti? È superiore al vantaggio. Il regolamento sui rimborsi ALFREDO ROMA Da quanto è successo ieri a Fiumicino appare evidente che il nuovo management di Alitalia-CAI non è riuscito a limitare i disservizi di cui soffriva la vecchia Alitalia, e tra questi l'overbooking, cioè la vendita di biglietti oltre il numero di posti disponibili sul velivolo previsto per quel volo. Occorre dire che questa prassi esiste da tempo e in diversa misura presso tutte le compagnie ma, mentre i maggiori vettori la limitano a poche particolari rotte e per pochi posti in più rispetto a quelli disponibili, le compagnie minori, e soprattutto le compagnie low-cost, ne hanno sempre abusato. Per questo la Commissione Europea nel 2004 ha emesso il Regolamento (CE) 261/2004 (che abroga il Regolamento 295/91) che obbliga i vettori a risarcire il passeggero al quale è stato negato l'imbarco per un volo confermato e per il quale il passeggero si è presentato al check-in con l'anticipo richiesto. Il risarcimento prevede un compenso in denaro che varia da 250 a 400 euro a seconda della durata del volo. Lo stesso regolamento prevede anche il caso di cancellazione del volo. In entrambi i casi le compagnie maggiori offrono immediatamente la «riprotezione» dei passeggeri con altro volo nel più breve tempo possibile. Nel periodo estivo, in particolare in un fine-settimana come questo in cui si è mossa mezza Italia (non una data difficile da prevedere, quella del primo e 2 agosto, per le partenze...) le prenotazioni si riferiscono oltretutto quasi esclusivamente a viaggi di vacanze per i quali i voli sono stati prenotati con largo anticipo, quindi non si comprende come una compagnia possa effettuare un così consistente overbooking come è apparso da quanto è successo ieri a Fiumicino. Risulta difficile individuare le cause di un simile disastro che ancora una volta mina la credibilità del maggiore vettore italiano. E non è certo la disponibilità dei «colletti bianchi» di Alitalia-CAI ad assistere i passeggeri rimasti a terra che può cancellare l'immagine negativa che si crea nella mente del passeggero, il quale difficilmente se non per assenza di alternative tornerà a correre lo stesso rischio con la stessa compagnia aerea. Occorre dire che Alitalia-CAI ha ridotto il personale al minimo indispensabile, che nel medio raggio impiega ancora molti MD 80 e nel lungo raggio alcuni Boeing 767 acquistati nel 1996 dall'Ansett australiana, tutti aerei che hanno molti anni di attività e che, quindi, spesso sono fermi per manutenzione. Ne consegue che anche in questi momenti di picco la compagnia può trovarsi senza gli equipaggi o la macchina necessaria anche per la riprotezione dei passeggeri. Quest'ultima a volte viene effettuata dalla compagnia che, sulla stessa rotta, opera in code-sharing con Alitalia, ma circa la disponibilità di velivoli la situazione cambia se la compagnia in code-sharing è Air France e Delta oppure Olympic Airways e Turkish Airlines. L'analisi

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Dalle colf in nero ai bond Alitalia più risparmi per le famiglie (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 03-08-2009)

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Corriere della Sera sezione: Primo Piano data: 03/08/2009 - pag: 5 Le domande Dopo i provvedimenti del governo quali opportunità per consumatori e imprese Dalle colf in nero ai bond Alitalia più risparmi per le famiglie ROMA Il pacchetto anticrisi incide concretamente anche sulle famiglie. Alcune delle misure hanno infatti effetti pratici sulla contabilità domestica. Ecco come orientarsi nelle nuove norme. una colf che lavora in nero, 1 Ho come posso regolarizzarla? Fra il primo e il 30 settembre ogni nucleo familiare potrà regolarizzare una colf (ma è necessario un reddito familiare minimo di 25 mila euro all'anno lordi) e un badante (due in caso di handicap gravi nella persona da assistere). Se il lavoratore è italiano, la domanda va presentata all'Inps. Se è straniero, allo sportello unico per l'immigrazione. La regolarizzazione costa al datore di lavoro 500 euro come contributo forfettario e riguarda solo colf e badanti già in servizio da almeno tre mesi al 30 giugno scorso e che dovranno essere assunti secondo i minimi tabellari dei contratti di categoria, disponibili presso gli sportelli e il sito Internet dell'Inps. Il lavoratore straniero regolarizzato ha diritto al permesso di soggiorno, ma sono esclusi dalla regolarizzazione gli extracomunitari colpiti da provvedimento di espulsione o condannati per qualsiasi reato per il quale è previsto l'arresto obbligatorio o facoltativo (dal furto alla rapina, dal traffico di sostanze stupefacenti alla truffa, etc). 2 Se verso un assegno in banca, quanto dovrò attendere per avere la disponibilità dei soldi? Con l'entrata in vigore delle norme, chi verserà assegni circolari o riceverà bonifici, avrà l'accredito in tempi più rapidi: 4 giorni lavorativi al massimo, che diventano cinque per gli assegni bancari. Inoltre in caso di surroga del mutuo, cioè di passaggio da una banca all'altra per ottenere migliori condizioni, se l'istituto che deve trasferire il mutuo ritarda l'operazione, sarà costretto a pagare i danni al cliente. 3 Quando andranno in pensione le donne? Dal 2010 aumenta di un anno ogni due l'età pensionabile delle dipendenti pubbliche, oggi a 60 anni, per arrivare alla parificazione a 65 con gli uomini nel 2018, così come era stato richiesto da Bruxelles per evitare le discriminazioni. Inoltre è stato introdotto un automatismo che a partire dal 2015 aggancerà l'età pensionabile, per uomini e donne, alle aspettative di vita medie certificate dal-- l'Istat. Alla prima verifica, l'età pensionabile potrà essere aumentata al massimo di tre mesi. 4 Ho delle multe stradali arretrate. È possibile pagarle con lo sconto? I Comuni potranno (ma non c'è obbligo) varare una sanatoria delle multe stradali contestate entro il 31 dicembre 2004, ma non ancora pagate. I cittadini multati dovranno versare l'importo minimo della sanzione previsto dal codice della strada, senza spese aggiuntive, ma con un interesse del 4% che andrà nelle casse dell'agente di riscossione. 5 Possiedo delle obbligazioni Alitalia. A quanto ammonta il rimborso? Per le famiglie che avevano investito in obbligazioni Alitalia, il decreto ha innalzato il tetto massimo del rimborso dal 30% fissato nel cosiddetto «decreto milleproroghe» dello scorso febbraio al 71%: il rimborso per ogni singola obbligazione ammonterà dunque a 0,262589 euro. I titolari di azioni Alitalia possono invece cederle al ministero dell'Economia in cambio di titoli di Stato. La scadenza del termine per la presentazione delle richieste di rimborso, da inoltrare al Tesoro attraverso gli intermediari finanziari autorizzati, è posticipata al 31 agosto. Il rimborso massimo per ogni singolo azionista è fissato in cinquantamila euro. Paolo Foschi

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La Salerno-Reggio a singhiozzo Polemiche sull'ingorgo a Nord-Est (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 03-08-2009)

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Corriere della Sera sezione: Cronache data: 03/08/2009 - pag: 16 Esodo Incidente sull'A1, due morti nel Casertano. Galan: l'Anas fa sceneggiate La Salerno-Reggio a singhiozzo Polemiche sull'ingorgo a Nord-Est Turisti bloccati a Fiumicino: più prenotazioni che posti MILANO Se il week end appena passato era da «bollino rosso», la stima per il prossimo è addirittura da «bollino nero». Migliaia di automobilisti si riverseranno sulle strade e l'attenzione è ancora puntata al Nord-Est: il passante di Mestre rischia di scoppiare, come è accaduto sabato con code fino a 30 chilometri. L'Anas già ieri ha avviato un'ispezione per capire che cosa non ha funzionato. Per oggi sono convocati i vertici delle tre società (Cav, Venezia-Padova, Autovie Venete) che gestiscono la tratta autostradale interessata per assicurarsi che per il prossimo fine settimana venga predisposto un piano di emergenza che preveda «la ripartizione del traffico tra passante e tangenziale di Mestre» e migliori le «indicazioni per turisti e utenti ». Per l'Anas l'inchiesta è «un atto dovuto», ma la società conferma quello che sono in molti a ripetere: «L'esperienza di sabato conferma la necessità e l'urgenza di realizzare la terza corsia dell'A4 Venezia- Trieste». La nota dolente è proprio quella: le tre corsie del passante e le due della tangenziale confluiscono a Quarto D'Altino nella Venezia-Trieste che è a sole due corsie. Un imbuto infernale. In una giornata di traffico quasi normale, a soffrire di più è stata la Salerno-Reggio Calabria: sono state chiuse temporaneamente (da dieci minuti a mezz'ora) le carreggiate nord per far defluire meglio il traffico diretto a sud. Sull'A1, all'altezza di Capua un grave incidente con due vittime ha invece creato tre chilometri di coda. A Fiumicino invece un centinaio di persone sono rimaste a terra dopo un overbooking di Alitalia. Il giorno dopo il grande esodo però le polemiche non si placano. Il presidente del Veneto Giancarlo Galan definisce l'ispezione dell'Anas una «patetica sceneggiata. Atti dovuti su quello che avviene ogni giorno nel traffico viario d'Italia dovrebbero essercene a valanga ». L'ispezione ha comunque permesso di individuare alcune cause delle code infinite: «La data, sabato 1Ú agosto, che ha determinato una straordinaria punta di traffico; l'effetto novità: tutti si sono incanalati nel passante e la tangenziale è stata ignorata. Se il traffico fosse stato distribuito sulla tangenziale la barriera di Mestre avrebbe fatto da filtro, riducendo l'effetto tappo alla confluenza con la Venezia-Trieste». Il passante andava chiuso prima delle 14,30? Esisteva un piano di emergenza? Paolo Rosestolato, dirigente della Venezia-Padova assicura: «L'allerta alla protezione civile è partita alle sette e tutti i nostri uomini e mezzi erano in movimento. L'idea di chiudere il passante l'avevamo già da un po', ma è stata una decisione molto delicata da prendere». Cristina Marrone Dopo il caos Il passante di Mestre ieri mattina. Ancora polemiche dopo le code di sabato

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Al check-in per ore I consumatori: rimborsi in base al ritardo (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 03-08-2009)

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Corriere della Sera sezione: Cronache data: 03/08/2009 - pag: 16 Il caso I passeggeri fermi a Roma Al check-in per ore I consumatori: rimborsi in base al ritardo MILANO È un «classico» della stagione delle vacanze come gli acquazzoni improvvisi di cui i turisti farebbero volentieri a meno: si è rimaterializzato ieri mattina all'aeroporto di Fiumicino quando diverse decine di persone si sono viste rifiutare l'imbarco per il cosiddetto «overbooking». Come puntualmente accade nei giorni caldi delle partenze, sono stati venduti più biglietti rispetto ai posti disponibili, fatto che ha provocato disagi, tensioni e arrabbiature. Nel tardo pomeriggio il problema è stato in buona parte risolto: l'Alitalia (i passeggeri stoppati avevano quasi tutti in tasca un biglietto della compagnia di bandiera italiana) sono stati fatti salire su voli successivi ma viene da chiedersi se l'overbooking sia un fatto ineluttabile. Non lo è per le associazioni dei consumatori che in proposito hanno già annunciato battaglia. Anche per gli aeroporti italiani quella di ieri è stata una giornata da «bollino rosso»: solo da Fiumicino sono partite 150 mila persone. Secondo Alitalia la percentuale di posti occupati ha toccato il 95% della disponibilità sui voli intercontinentali. Su alcune tratte quel muro è stato superato: circa 100 passeggeri (50 secondo la compagnia) diretti a Istanbul, Atene, Boston e Caracas non hanno potuto salire a bordo perché tutti i posti erano occupati. Situazione particolarmente tesa in mattinata. «Dopo ore di attesa e nonostante l'intervento della polizia non sappiamo ancora se riusciremo a partire» raccontavano i più sfortunati ai check-in dello scalo romano. La compagnia è corsa ai ripari nell'arco della giornata: 250 euro di indennizzo a chi non è potuto salire su un volo internazionale, 750 a chi aveva un biglietto intercontinentale. Circa 80 passeggeri sono stati «riprotetti» su voli di altri vettori o della stessa Alitalia. «Ma è il minimo previsto dai regolamenti emanati in sede comunitaria» commenta Pierre Orsoni, presidente di «Telefono blu», associazione che si occupa dei diritti dei turisti. Il quale suggerisce una strategia più aggressiva: «Dopo tre ore di attesa chi è vittima dell'overbooking dovrebbe far scattare una specie di tassametro: chiedere un rimborso orario commisurato al costo della vacanza perché perdere un aereo significa spesso perdere coincidenze successive, notti d'albergo e sopportare costi». Secondo stime della stessa associazione ogni anno i casi di overbooking in Italia sono almeno 10mila. «Le compagnie aeree prosegue Orsoni per non lasciare posti vuoti e cautelarsi contro le rinunce improvvise, accettano più prenotazioni di quante dovrebbero. E così finisce che qualcuno resta a terra. ormai i consumatori non sono più sicuri nemmeno con in tasca il biglietto prenotato con largo anticipo». Anche Assoconsumatori ha preannunciato un esposto alla procura di Roma per interruzione di pubblico servizio. I disagi per chi ha volato ieri non hanno colpito solo i frequentatori di Fiumicino. Circa 200 turisti che dovevano imbarcarsi per Marsa Alam, sul mar Rosso, sono rimasti bloccati a Malpensa: niente eccesso di prenotazioni, stavolta, ma un guasto a un aeromobile che ha costretto la compagnia ad annullare il volo. Per la stessa ragione sono rimasti a terra anche 150 turisti che avrebbero dovuto partire da Cagliari sempre per l'Egitto. Claudio Del Frate I dati del fenomeno Telefono blu: diecimila casi in Italia, nessuno è sicuro nemmeno se ha prenotato in anticipo

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Disastro di Mestre? Colpa di chi blocca i cantieri A Fiumicino l'Alitalia va in... (sezione: Alitalia 2)

( da "Giornale.it, Il" del 03-08-2009)

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articolo di lunedì 03 agosto 2009 Disastro di Mestre? Colpa di chi blocca i cantieri A Fiumicino l'Alitalia va in tilt per l'overbooking di Matthias Pfaender L’opera c’è e funziona, ma ambientalisti ed enti locali ostacolano l’ampliamento della A4 e la creazione di aree di servizio. E chi gestisce le autostrade non dice di prendere vie alternative. Alitalia, Fiumicino in tilt per l'overbooking Ora il Passante c’è, ma gli ingorghi sono rimasti, anzi sono peggiorati; ergo, il Passante non funziona. Questo, in sintesi, il ragionamento dietro a tanti titoli di giornale e commenti dal mondo politico (nonché agli improperi di migliaia di automobilisti imbottigliati per ore sotto il sole). Dunque il Passante non funziona? No, il Passante, di per sé, funziona benissimo. è tutto quello che dovrebbe ruotare attorno al Passante stesso ad avere fatto cilecca, per cattiva gestione (servizi di assistenza, segnaletica) o, semplicemente, perché non c’è, come la terza corsia tra Venezia e Trieste. Sulla bolgia di trenta chilometri che ha stritolato la grande opera che doveva segnare l’addio ai rallentamenti nell’area di Mestre l’Anas ha aperto un’indagine. Un’inchiesta definita «un atto dovuto». «Non colgo il senso dell’inchiesta, perché è evidente che il problema sta nella terza corsia della A4». Questo il commento di Renzo Tondo, presidente del Friuli Venezia Giulia e commissario straordinario per la terza corsia della A4. «Patetica sceneggiata» è invece il commento al riguardo di Giancarlo Galan, presidente della regione Veneto, al quale i toni più aspri possono essere perdonati, visto che lui è da anni che si batte perché il Passante e quella benedetta terza corsia vengano realizzati. In effetti che cinque corsie (le tre del Passante e le due della vecchia tangenziale) possano confluire senza problemi nelle due dall’A4 è ben difficile da credere. E del resto era il 2002 - all’epoca si credeva ancora che l’opera potesse seguire un iter normale e non fosse necessario un commissario straordinario - quando l’allora presidente di Autovie Venete Dario Melò dichiarava che «la realizzazione del Passante è una priorità per il sistema Paese, alla quale noi abbiamo aggiunto però la terza corsia sull’A4, perché ci sembrava un’assurdità avere il passante senza la terza corsia». Un’assurdità. Un’assurdità che nell’Italia dei cantieri bloccati ha attraversato indenne gli anni, fino ad arrivare a sabato scorso. E quello è stato il risultato. Ma sono diverse le situazioni fuori dalla logica che hanno accompagnato il mega-imbottigliamento: la prima, e più paradossale, è nel deserto che regnava sulla tangenziale. Forse sarebbe stato il caso di segnalare sui pannelli luminosi la congestione del traffico sul passante e convogliare le macchine in arrivo da Ovest sulla vecchia bretella a due corsie, ma evidentemente era più utile lanciare messaggi che consigliavano di «consultare il sito della società autostrade». E come, dall’auto? Nella classifica dell’assurdo al secondo posto si piazza la stessa Anas, che ha attribuito parte della colpa della coda all’«effetto novità» sulla nuova strada che «ha confuso molti turisti non abituati ad utilizzarla». Serve esperienza per non restare imbottigliati nel traffico? Nell’ingorgo di sabato anche il più navigato tassista non avrebbe potuto fare altro che fermare l’auto e sperare in bene. E forse più che indicazioni su come guidare sul Passante gli italiani ieri avrebbero preferito potersi fermare in un’area di servizio e bersi un po’ d’acqua. Ma su tutto il Passante purtroppo di autogrill non ce n’è neanche uno. «Perché a suo tempo - tuona Galan - la Commissione nazionale di valutazione di impatto ambientale bocciò quanto era stato progettato». Come dire: otto corsie d’asfalto per 32 chilometri vanno bene, ma un gabbiotto con due bagni e un paio di fontanelle no. Deturperebbero l’ambiente. E ora la vera emergenza è rappresentata dal prossimo week end, un «bollino nero» indicato come il peggiore dell’anno, quando all’ulteriore ondata di partenze si affiancheranno i primi rientri vacanzieri. Quanto successo sabato scorso fa tremare i polsi ad Anas e alla Cav Spa, la società (partecipata al 50% tra Anas e Regione Veneto) che gestisce il Passante: le premesse per un ulteriore disastro ci sono tutte. Intanto l’Anas ha chiesto alle società concessionarie di predisporre un piano che preveda la «ripartizione del traffico tra Passante e tangenziale» e di «migliorare le indicazioni per gli utenti». Per canto suo Galan pensa al futuro, e ai prossimi nodi infrastrutturali da sciogliere. E sogna un po’ di solitudine: «Voglio chiedere al Parlamento italiano di lasciare che il Veneto faccia da solo: per esempio concedendoci la possibilità di realizzare l’alta velocità e la capacità ferroviaria tra Verona e Trieste con il project financing». © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

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Troppi passeggeri in partenza Fiumicino in tilt per l'overbooking (sezione: Alitalia 2)

( da "Giornale.it, Il" del 03-08-2009)

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articolo di lunedì 03 agosto 2009 Troppi passeggeri in partenza Fiumicino in tilt per l'overbooking di Marco Guidi Centinaia in fila per ore ai check-in: avevano il biglietto prenotato da mesi ma non sono riusciti a partire. E adesso Alitalia è sotto accusa per i disagi Vengo anch'io, no tu no. Il ritornello della celebre canzone di Jannacci è perfetta come colonna sonora della giornata di ieri all'aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino. Tutti hanno voglia di mare, mete esotiche o semplici rifugi per la vacanza. Magari i portafogli sono più vuoti di un tempo, ma se c'è da partire, chissà come mai, il denaro lo si trova sempre. Risultato? Organizzare l'afflusso di viaggiatori è sempre più complesso. E c'è il rischio che qualcuno si ritrovi bloccato a terra. Lo scalo è stracolmo, i voli sono pieni e il fantasma dell'overbooking (la famigerata eccedenza di prenotazioni per lo stesso imbarco) aleggia su ogni turista in fila per il check in. Per un centinaio di loro, quasi tutti passeggeri di Alitalia, l'incubo diventa realtà: l'aereo non ha più un posto libero, non si parte. Pazienza se mani arrabbiate sventolano prenotazioni fatte due, tre mesi prima. Per ora si rimane a terra, poi si vedrà. «Dovevamo partire con il volo Alitalia delle 10 e 15 per Istanbul - raccontano Giulia Ausili e Filippo Valle, avvocati di Roma -. Ci attendeva una settimana di vacanza. Ma arrivati al check in due ore prima ci hanno riferito che l'aereo era già pieno e non c'erano più posti disponibili. Siamo andati a protestare anche in polizia, nulla da fare. Ora siamo in fila davanti alle biglietterie senza nessun tipo di assistenza, in attesa di sapere se potremo ottenere i rimborsi previsti in questi casi». Va peggio a un gruppo di sei persone, tra cui due bambini, che avrebbe dovuto imbarcarsi per Boston alle 10 del mattino. «Dopo un'interminabile fila al check in ci hanno detto che il volo era pieno - racconta Daniela Saba, mentre si sorregge sul carrello colmo di valigie -. Pensare che avevamo prenotato i biglietti con due mesi di anticipo. Ora ci dicono che dobbiamo aspettare un giorno per poter imbarcarci per New York e da lì prendere un altro aereo per Boston. Una storia infinita». Nel weekend dell'esodo certi imprevisti sono quasi la norma. Almeno a sentire le parole dei vertici della compagnia di bandiera. «Non c'è nessun allarme. Tutti i passeggeri saranno riprotetti su mezzi della nostra compagnia o di altre entro 24 ore, così come prevedono gli accordi internazionali». Intanto i manager di Alitalia sono costretti a improvvisarsi uomini di fatica, dopo aver riposto la giacca e sbottonato la camicia, per mantenere adeguato anche il semplice servizio di manovalanza. Bisogna reggere il peso di un'affluenza addirittura oltre le aspettative, d'altronde. Si fa di necessità virtù. Nella sola giornata di ieri i viaggiatori transitati nello scalo romano sono stati 125mila. Se ci aggiungiamo i numeri registrati venerdì e sabato, si arriva a quota 370mila. Persino più della somma dei passeggeri in partenza o arrivati a Malpensa e Linate. Qualche disagio si è verificato pure nel secondo scalo italiano, dove duecento turisti diretti a Marsa Alam hanno aspettato ore prima di imbarcarsi sul volo diretto in Egitto. La disavventura non è ancora finita, invece, per 150 passeggeri diretti a Sharm el Sheikh da Cagliari con un volo della compagnia egiziana Amc Airlines. A causa di un guasto tecnico, il loro aereo ha dovuto fare dietrofront mentre sorvolava la Sicilia. Così potranno raggiungere le spiagge africane soltanto oggi. © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

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(sezione: Alitalia 2)

( da "Giornale.it, Il" del 03-08-2009)

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articolo di lunedì 03 agosto 2009 «Non accetteremo rincari a Malpensa» di Paolo Stefanato Il numero uno di EasyJet per il Sud Europa interviene dopo le decisioni del decreto anti-crisi: «Tagli ai voli se saranno scaricati sulla compagnia i costi per finanziare gli investimenti degli aeroporti. In Italia puntiamo a scavalcare Ryanair» Allora, monsieur Bacchetta, EasyJet si prepara ad aumentare i prezzi? Il numero uno per Sud Europa della compagnia low cost inglese, François Bacchetta, trasecola: «Ma che cosa sta dicendo? Quando mai?». Il decreto anticrisi prevede che i sistemi aeroportuali di Milano e di Roma possano aumentare le tariffe per spesare gli investimenti. «Non ne so nulla». Secondo le previsioni aeroportuali sarà aumentata la quota di diritti a carico dei passeggeri per 4-5 euro a testa. «Ma se non vogliamo farli gravare sui passeggeri dobbiamo assorbirli noi. Non credo che stia in piedi, è una misura controproducente in un periodo di crisi come questo». Ma se sarà così, che cosa farete? «Semplice: se i voli non sono redditizi li tagliamo. Non vedo una logica...». La motivazione è contenuta nella legge: finanzieranno investimenti infrastrutturali. «A noi le infrastrutture aeroportuali che ci sono vanno bene. Piuttosto, pensino a migliorare i collegamenti con Malpensa, che sta allargando il proprio bacino d'interesse». Questo non rientra nelle competenze delle società di gestione. «Non capisco allora quali investimenti. A Malpensa c'è un sacco di spazio libero, chi vuole può accomodarsi». Voi a Malpensa siete i primi... «Sì, col 27% di quota di mercato». È scesa dopo l'arrivo di Lufthansa Italia? «Inevitabile, con l'arrivo di un concorrente. Ci siamo rafforzati su Malpensa quand'era vuota, abbandonata da Alitalia. I nostri aerei continuano comunque a viaggiare pieni». E i loro? «Non me lo chieda, non parlo dei concorrenti». Avete una rete di medio raggio che in parte si sovrappone, ma clientele diverse, loro sono più orientati ai viaggi business e voi siete una low cost. «La nostra clientela business sta aumentando perché la qualità del nostro prodotto soddisfa le sue esigenze. Con noi viaggiano soprattutto piccoli e medi imprenditori che non presentano la nota spese». Qual è la quota business sui vostri aerei? «Oltre il 30%». Come fate a calcolarla, visto che avete una classe unica? «Teniamo monitorati i tipi di viaggio. Chi vola durante la settimana con andata e ritorno in giornata, prenotando in prossimità del volo, non può che spostarsi per lavoro. Anche la nostra offerta si è indirizzata verso una flessibilità, finora sconosciuta alla low cost, che va incontro alle esigenze di chi lavora». Essere al terminal 2 di Malpensa, con collegamenti con Milano più difficoltosi del terminal 1 vi penalizza? «I collegamenti potrebbero migliorare, certo. Ma il nostro bacino si sta allargando. Abbiamo sempre più clientela dal Piemonte, grazie al nuovo collegamento autostradale, e dalla Svizzera». Come fate a stabilirlo? «All'atto della prenotazione richiediamo il codice postale». I vostri conti dicono che l'attività va bene. «Nel modello low cost il dato fisso è il dato di riempimento: il prezzo è la variabile che riempie gli aerei. Continuiamo a fare profitti e contiamo di chiudere in attivo anche un anno horribilis come il 2009». Oggi in Italia siete la terza compagnia dopo Alitalia e Ryanair... «E vogliamo diventare secondi. Noi abbiamo l'8% del mercato italiano e da Ryanair ci separano solo un paio di punti percentuali». Dunque puntate a crescere? «Sì, in maniera importante, anche se in questo momento non posso anticipare i programmi della stagione invernale. Vogliamo soprattutto più slot a Fiumicino, anche in vista della chiusura di Ciampino». A Fiumicino c'è spazio? «Sì, ma vanno autorizzati più movimenti. A Roma, con 3 piste, se ne fanno 90 all'ora, quando a Gatwick, con una pista, 87, ad Atlanta, con 4 piste, 200. È una questione di efficienza. E a parità di condizioni di sicurezza: guardi che spesso la sicurezza viene sbandierata come un alibi per coprire le inefficienze» Crescerete anche a Malpensa? «Sì, già oggi è la nostra seconda base in Europa, con 16 aerei e 30 destinazioni. Ci troviamo molto bene, la Sea ci assicura rotazioni rapide - 20-30 minuti - che ci permettono di far volare gli aerei 11 ore al giorno, con maggiore produttività del 25%». Crede che aumenterà il traffico di lungo raggio a Malpensa e che Lufthansa vi impianterà un suo hub? «Se aumenterà il traffico di lungo raggio per noi non potrà che essere un beneficio. Già in altri aeroporti, da Gatwick al Charles de Gaulle, alimentiamo voli intercontinentali di altre compagnie». Se si creassero le condizioni v'interesserebbe crescere a Linate, dove peraltro siete già presenti? «Sì. Ma non per il Milano-Roma, che presto si farà soprattutto in treno». Ne è convinto? «È già accaduto con il Parigi-Londra, che prima del tunnel della manica era la tratta più volata d'Europa. Adesso passano il tunnel il 71% dei passeggeri». © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

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Non solo overbooking. L'estate calda di Alitalia (sezione: Alitalia 2)

( da "EUROPA ON-LINE" del 03-08-2009)

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Articolo Sei in Interni 4 agosto 2009 Non solo overbooking. L'estate calda di Alitalia «La prassi dell'overbooking è un fenomeno abbastanza normale per giornate eccezionali come quelle di domenica. Mi pare siano stati 140 i passeggeri che hanno subito questa sorte su una quantità di persone che ha superato le centomila. Un dato assolutamente fisiologico». Roberto Colaninno cerca così di minimizzare la tempesta che si è scatenata nel weekend sulla sua creatura, la nuova Alitalia. Quando appunto 140 passeggeri imbufaliti hanno cominciato a protestare dopo aver scoperto che il biglietto, da loro regolarmente acquistato, non gli avrebbe permesso di salire sul volo e andare in vacanza, perché emesso in overbooking dalla compagnia aerea. Una pratica, quella di accettare più passeggeri che posti, duramente criticata dalle associazioni consumatori, che da tempo chiedono venga considerata illegale. E che Alitalia, come altre compagnie, invece non vuole mollare, preferendo rimborsare i passeggeri danneggiati. Quella dell'overbooking è solo l'ultima grana sorta in capo alla compagnia di bandiera dall'inizio di questa estate. Prima di questa, ci sono stati altri disservizi piccoli e grandi che mettono a nudo tutti i limiti dell'operazione Cai, nata dai palazzi della politica, in particolare quelli berlusconiani, invece che dietro la spinta del mercato. E che, tocca sempre ricordarlo, è costata agli italiani più di tre miliardi di euro. Ritardi e bagagli Per chi prende un volo Alitalia da o per Roma, c'è una discreta possibilità che la valigia non compaia sul nastro trasportatore. A Fiumicino infatti Az service, la società che gestisce l'handling per la compagnia di bandiera, perde per strada circa tremila bagagli al giorno. Numero che con i picchi di presenza di agosto potrebbero anche aumentare. Allo stesso modo, l'ignaro viaggiatore deve mettere nel conto la probabilità molto concreta che il suo aereo non arrivi puntuale nell'aeroporto di destinazione. Le cifre del maggio scorso inchiodano la società guidata dal duo Colaninno-Sabelli: la puntualità media si ferma al 70 per cento (un volo su tre in ritardo) rispetto all'86 di Klm e all'84 dei partner di Air France. Risultati non soddisfacenti, che hanno provocato la reazione del presidente dell'Enac, Vito Riggio, che in più di un'occasione ha ricordato ai manager della nuova compagnia che «i passeggeri non sono pacchi». Altra "scomodità" per gli italiani che vogliono viaggiare tricolore è la perdita di alcune tratte internazionali dirette rispetto alla vecchia gestione. Oggi per andare in capitali europee come Lisbona o Berlino tocca fare scalo a Parigi. Non stupisce quindi che Alitalia faccia fatica a riempire i propri Airbus o Boeing: nei primi cinque mesi dell'anno il tasso di riempimento è stato del 57 per cento rispetto a una media europea del 72. Cosa che inevitabilmente si ripercuote sui conti dell'azienda, in rosso nel primo semestre ma con una lieve tendenza al miglioramento. Sostiene Alitalia Per il gruppo aereo però la situazione è molto migliore di quello che i media descrivono, soprattutto se si isola il "caso Fiumicino". Senza lo scalo romano, Alitalia sarebbe nella media come puntualità e come efficienza nella gestione dei bagagli, sostengono in azienda. Purtroppo si scontano tutti i limiti della gestione Adr, società che negli ultimi anni ha fatto pochi investimenti. Ma ora non ci sono più alibi, assicurano, visto che da pochi giorni è stato firmato un nuovo contratto Adr-Alitalia mentre il dl anticrisi ha aggiornato le tariffe aeroportuali di Roma e Milano ferme a dieci anni fa. Gianni Del Vecchio

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Se dovessero abortire gli uomini Come assistente sociale conosco il dramma di una donna ch... (sezione: Alitalia 2)

( da "Stampa, La" del 04-08-2009)

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Se dovessero abortire gli uomini Come assistente sociale conosco il dramma di una donna che ricorre all'aborto e ai traumi che spesso si porta dietro per tutta la vita. Non sono contraria alla legge 194, ma sarebbe auspicabile che venisse applicata anche negli aspetti che prevede la prenvensione. Con la pillola abortiva RU486 la donna rischia di rimanere ancora più sola. Trovo singolare che siano soprattutto gli uomini a esultare ogni volta che si scopre una nuova tecnica per abortire, mi auguro che venga presto messo in commercio il «pillolo» che dovrebbe sterilizzare temporaneamente l'uomo. E voglio vedere come verrà accolto. LUCIA ESTRAN Pillola abortiva e baratti politici Se il governo interviene sulla legge Ru486, il caso escort sarà perdonato. Sinceramente, non riesco nemmeno ad immaginare quale potrebbe essere il prossimo baratto tra il Vaticano e il Governo italiano. Perdono dell'uxoricidio della moglie in cambio della messa obbligatoria la domenica per legge? ANTONELLO CONTE Sanatorie e xenofobia Apprendiamo del dibattito in corso sulla possibiltà di emanare una sorta di sanatoria che riguardi non solo badanti e colf ma anche altri stranieri senza un lavoro regolarizzato che risiedono in Italia. abbiamo purtroppo imparato che oggi come oggi dall'opinione pubblica del nostro Paese non ci si può aspettare un orientamento influenzato dalla tutela delle esigenze umane dei lavoratori stranieri e delle loro famiglie. Il confronto che si va accendendo in questi giorni sembra dividere chi vorrebbe comunque una normativa che sia magari non altruistica ma quantomeno ragionevole - e vorrebbe perciò allargare le categorie di lavoratori stranieri da ricomprendere nella sanatoria - e chi invece rivela un atteggiamento pienamente, sinceramente, apertamente xenofobo. PAOLO BERSANI, ROMA Il dialetto va bene l'italiano va meglio Non sono contrario all'idea di Umberto Bossi di salvaguardare i dialetti, ma il problema è prima ancora quello di salvaguardare la lingua italiana. Si tratta di una vera emergenza. Molti laureati commettono grossolani errori grammaticali e sintattici, gli studenti non sanno che cosa sia l'analisi logica, si usano orripilanti neologismi come «detettare» (to detect), «cecchinare» (check in), «downloadare» (to download), «coattare» (to coat), ecc. I messaggi sms completano l'opera, abituando a parole e frasi smozzicate. Perfino in documenti ufficiali vengono usati termini come «privacy», «management», «training», «counseling», «setting», «assessment», «step», «prompt», «bias» e via dicendo, evitando con cura di utilizzare termini italiani di ugual significato. Più che lo studio dei dialetti, urge, a mio parere, la rifondazione della lingua italiana, che rischia di dover camminare con le stampelle anziché con le proprie gambe. OMAR VALENTINI SALÒ (BS) Il tacchino, a Natale è sempre stressato La lettrice Guigas di Torino auspicava un allevamento biologico che rispettasse gli animali e consentisse loro «una vita in ampi spazi aperti e non stressata in stalle e capannoni». Vorrei far notare che l'allevamento, fin dai suoi inizi primordiali, è stato sempre una sopraffazione sugli animali. Quanto agli ampi spazi aperti, le stalle in Italia (e in Europa) ci sono da sempre, perché non abbiamo gli spazi americani. Nella vita quotidiana solo una minima élite può permettersi di andare a comprare olio verdura e carne «dal contadino», tutti gli altri devono per forza avvalersi della grande distribuzione, che si avvale dei grandi allevamenti. Il che ovviamente non esime dal ricercare anche lì qualità e correttezza. Purtroppo però un tacchino sotto Natale sarà sempre stressato. PAOLO DONATI, TREVISO I fischi a Bondi una soluzione comoda Liquidare con una netta condanna i fischi al Ministro Bondi è forse la soluzione più semplice e anche la più praticata. Si è trattato di una manifestazione di rabbia, derivante dall'impotenza di fronte ad una maggioranza di governo che non perde occasione per stendere veli revisionisti su ogni evento imbarazzante. È vero ciò che ha detto il Ministro abbandonando il palco di Bologna: «c'è troppo odio», ma, forse, è giunto il momento di chiedersi seriamente chi ne sia il responsabile e perché. Così facendo, anche gesti criticabili come quello di Bologna troverebbero altre e più articolate motivazioni. GIORGIO GAI L'evasione fiscale sarà imbattibile Si parla tanto di evasione fiscale, ma se il mio dentista mi pone davanti all'alternativa di 8000 euro con fattura oppure di 5000 euro senza fattura, preferisco risparmiare subito 3000 euro. Con quei 3000 euro ci pago subito un po' di bollette arretrate, i libri di scuola di mio figlio e magari mi faccio qualche giorno di ferie a cui avrei dovuto sicuramente rinunciare. Ecco perché in Italia l'evasione fiscale non potrà mai essere combattuta. NICOLETTA SANA, VIGEVANO Libri costosi e portafoglio vuoto Credevo che la saggia disposizione del ministro Gelmini «i libri non devono essere cambiati ogni anno scolastico» fosse ormai cosa fatta. Nossignore: i professori, motivando la loro richiesta (ha stabilito un Tar), possono ora continuare a chiedere nuovi libri: da acquistare ovviamente a caro prezzo. In punta di diritto avranno pure ragione i Giudici del Tar, però al portafoglio dei genitori non ci pensano? GIULIANA PONS Alitalia: dare tempo al tempo In merito all'articolo apparso su La Stampa venerdì 31 luglio dal titolo «Alitalia, malumori fra gli azionisti - Bellavista Caltagirone: non ci sono più scuse», mi corre l'obbligo di contestare che il titolo non riflette in alcun modo il contenuto dell'intervista, dove più volte ho precisato che l'orizzonte temporale per dare un giudizio sull'operato Alitalia è ancora breve e bisogna dare tempo al tempo. FRANCESCO B. CALTAGIRONE

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voli fuori orario, bagagli smarriti è cominciata l'estate dei disagi - antonio fraschilla (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 04-08-2009)

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Pagina III - Palermo Il provvedimento Dal decreto anti crisi 50 milioni per i consorzi di bonifica I tour operator denunciano: "Alitalia non ha rinnovato le convenzioni con Lufthansa. Difficile fare arrivare i visitatori" Voli fuori orario, bagagli smarriti è cominciata l´estate dei disagi Avaria al motore del traghetto Tirrenia da Trapani a Cagliari la nave torna indietro: passeggeri costretti all´attesa in banchina dall´alba fino al tardo pomeriggio L´aereo Roma-Palermo di sabato ha lasciato a terra diversi viaggiatori con regolare biglietto A Punta Raisi si registra una diminuzione delle presenze ANTONIO FRASCHILLA Con il decreto anticrisi tornano a essere disponibili 50 milioni di euro che saranno utilizzati per finanziare i progetti dei consorzi di bonifica. Lo ha annunciato l´assessore regionale all´Agricoltura della Sicilia, Michele Cimino. Tra i progetti finanziati ci sono l´adeguamento delle reti di distribuzione a Bivona, l´introduzione di sistemi di controllo e misura a Sambuca di Sicilia e Castelvetrano, il recupero dell´efficienza delle opere di approvvigionamento idrico a Paternò, la ricostruzione degli impianti elettrici e la realizzazione dei sistemi di controllo a Ramacca, il recupero dell´efficienza degli accumuli a Ribera, i sistemi di adduzione e interconnessione degli schemi idrici di Palermo e Siracusa. «è nostro obiettivo - ha detto Cimino - valorizzare i consorzi. Quanto prima sarà istituito un tavolo tecnico per procedere alla loro riforma». Intanto, il deputato regionale del Pd, Giuseppe Lupo, va all´attacco del presidente della Regione: «Il presidente della Regione Lombardo informi al più presto sul contenuto integrale dell´addendum che ha firmato in merito alla quota del Fas spettante alla Sicilia, che prevede una serie di vincoli imposti dal governo nazionale». Il ministro Tremonti e il presidente della Regione Raffaele Lombardo hanno firmato un protocollo che prevede una serie di paletti voluti proprio dal ministero dell´Economia: rendicontazione della spesa, verifiche sugli stati di avanzamento dei progetti, controlli sulle gare di appalto. cristoforo spinella Aerei che ritardano ore, bagagli persi nel nulla, oppure passeggeri che con un regolare biglietto rimangono a terra perché il velivolo è già pieno. Per non parlare dei tour operator che rinunciano a far arrivare turisti dalla Germania o dalla Polonia, perché i collegamenti per la Sicilia sono a dir poco impossibili, o dei traghetti che in mare aperto hanno avarie perché vecchi di anni, e tornano così affannosamente indietro lasciando poi centinaia di passeggeri al porto. è iniziata, puntuale come sempre, l´estate dei trasporti difficili da e per la Sicilia, l´Isola che sulla carta dovrebbe puntare tutto sullo sviluppo del turismo e che invece ogni estate si trova a dover fare i conti con disagi a raffica. Difficilmente rimetteranno piede in Sicilia gli oltre cento passeggeri del volo Ryanair di domenica scorsa Bergamo-Palermo, atterrati senza i bagagli, rimasti in Lombardia per un guasto al nastro trasportatore. A terra sono rimasti anche diversi passeggeri del volo Alitalia Roma-Palermo di sabato scorso: «Avevano comprato un regolare biglietto, ma una volta al check-in si sono visti rifiutare l´imbarco perché l´aereo era in overbooking - dice Luigi Ciotta dell´Adoc - Chiederemo subito il risarcimento dei danni più il costo del biglietto, specie ad alcuni passeggeri che avevano delle coincidenze per prendere l´aereo diretto a Lampedusa». Lo scalo di Punta Raisi, che nel primo semestre registra un calo di passeggeri, rischia di andare in tilt in questi giorni. Tante le compagnie aeree che hanno difficoltà a fare rispettare gli orari, con passeggeri che rimangono per ore all´aeroporto Falcone e Borsellino: è accaduto a chi viaggiava con un volo Wind Jet da Palermo per Torino, tre ore di attesa, e anche a chi doveva arrivare a Palermo da Milano domenica scorsa, oltre quattro le ore di ritardo. Se Trenitalia si prepara a varare ridimensionamenti dei collegamenti da e per la Sicilia, Alitalia ha già tagliato tantissimi voli internazionali che assicuravano, anche con scalo a Roma o Milano, collegamenti da Palermo. Tanto che diversi tour operator sono in difficoltà e non riescono a far arrivare i turisti nell´Isola. «Abbiamo dovuto rinunciare a far arrivare vacanzieri dalla Germania o dalla Polonia, perché Alitalia non ha rinnovato le partnership con Lufthansa o la compagnia polacca Lot - dice Mariangela Li Vigni - Di fatto non ci sono collegamenti da Palermo per Cracovia, Praga o Vienna, nemmeno con scali in altri aeroporti perché le coincidenze sono impossibili». La grande agenzia di viaggi Ventaglio è costretta a fare dei charter da Palermo per Malpensa per garantire i collegamenti verso il Kenia, Capo Verde e Zanzibar. Se i collegamenti aerei sono ridotti al lumicino, e quelli che ci sono registrano ritardi e problemi, non va meglio per chi decide di viaggiare in nave. Lo sanno bene i 500 passeggeri del traghetto Tirrenia salpati domenica sera da Trapani per Cagliari. Quando la nave era al largo, a poche miglia da Favignana, il motore ha avuto un´avaria e il capitano ha deciso di tornare subito nel porto trapanese. Alle prime luci dell´alba, così, i passeggeri sono stati fatti scendere dalla nave, e poi hanno atteso per ore e ore sotto il solo cocente d´agosto l´arrivo di un altro traghetto della Tirrenia. «Prima ci hanno detto che avremmo dovuto attendere la riparazione del traghetto per ripartire alle 19 - racconta Salvatore Calafiore - Poi abbiamo saputo che un´altra nave sarebbe arrivata da Palermo alle 15». L´attesa, però, è durata ancora: i passeggeri si sono imbarcati sul "Raffaele Rubattino" solo intorno alle 18. Ma i conducenti dei tir per il trasporto merci non si sono potuti imbarcare, e hanno dovuto attendere l´arrivo di una terza nave: loro non sbarcheranno a Cagliari prima di questa sera.

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Alitalia entra in Confindustria Colaninno tra le imprese di Roma (sezione: Alitalia 2)

( da "Tempo, Il" del 04-08-2009)

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stampa Alitalia entra in Confindustria Colaninno tra le imprese di Roma Alitalia-Compagnia Aerea Italiana ha formalizzato la propria adesione a Confindustria, sottoscrivendo la partecipazione all'Unione degli Industriali e delle imprese di Roma (Uir). L'adesione al sistema confindustriale ha spiegato una nota «rappresenta un passaggio fondamentale per fare in modo che vengano adeguatamente rappresentate le istanze di una delle principali imprese italiane e per poter approfondire il dialogo tra la compagnia e le diverse componenti del sistema produttivo del Paese». La scelta è stata salutata con soddisfazione dal presidente della Uir, Aurelio Regina: «Con l'ingresso di Alitalia in Uir si aggiunge quell'ultimo tassello fondamentale per lo sviluppo integrato del sistema infrastrutturale di Roma e Provincia». Ieri il presidente Colaninno è tornato sul fenomeno dell'overbooking dello scorso week end. «Mi pare che siano stati 140 gli overbooking su una quantità di persone che ha superato le 100 mila. Assolutamente normale per questi giorni di altissimo traffico» ha detto Colaninno che ha spiegato che il governo ha dato un segnale forte alzando la quota di rimborso ad azionisti e obbligazionisti di Alitalia. «L'Alitalia, in questi 6 mesi, ha saputo conquistare la fiducia dei passeggeri che sono tornati a sceglierla» ha aggiunto il ministro delle infrastrutture Matteoli.

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Continuità, nuova beffa per i sardi (sezione: Alitalia 2)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 04-08-2009)

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Primo Piano Pagina 103 Continuità, nuova beffa per i sardi Biglietti scontati introvabili da giorni sul sito internet di AirOne --> Biglietti scontati introvabili da giorni sul sito internet di AirOne Tariffe non agevolate e in continuo cambiamento sul sito web di AirOne: continuità a rischio per i sardi. Tariffe ballerine e la continuità territoriale rischia di saltare. Da qualche giorno il sito web della compagnia AirOne non funziona come dovrebbe e molti passeggeri non riescono a comprare il biglietto con la tariffa agevolata. Nuovi problemi ma vecchie questioni che sanno di beffa proprio a cavallo del primo esodo dell'estate. IL PROBLEMA Già dalla settimana scorsa, infatti, chi ha cercato di prenotare il biglietto per il volo Cagliari-Roma, ad esempio, si è trovato davanti la solita schermata che però non chiedeva se la tariffa fosse scontata. Fin qui una svista senza conseguenze se non fosse che il successivo prezzo richiesto era ben lontano dai 67,73 euro solitamente applicati. Le tariffe partivano da 103,73 euro (per il volo delle 13.15) per arrivare ai 143,73 per i voli delle 6.30 e delle 10.55. La cifra poi lievitava a 322,81 euro per il volo delle 9.30 ma in quel caso il collegamento non era diretto ma faceva scalo a Milano-Linate. Riprovando a fare il biglietto l'indomani, invece, il sistema continuava a non offrire la possibilità di selezionare la tariffa agevolata ma il costo applicato era comunque corretto. Sembrava un problema velocemente riparato, e invece no. Ieri la situazione è cambiata un'altra volta con tariffe nuovamente ballerine. Il volo Cagliari-Milano, ad esempio, veniva proposto al prezzo della continuità di 77,73 euro ma dopo un'ora a 93,73. Stesso discorso sull'Alghero-Milano e Alghero-Roma. Ma allora cosa succede? Secondo l'ufficio stampa della compagnia tutto è dovuto a un cattivo funzionamento del sito internet che offre solo le tariffe piene. «I nostri tecnici stanno risolvendo il problema in queste ore», fanno sapere, «e al massimo entro stamattina tutto sarà a posto». Disguidi che non dovrebbero verificarsi se «i controlli fossero puntuali ed efficienti», sottolinea Giorgio Vargiu dell'Adiconsum Sardegna. «I mezzi per controllare ci sono tutti, ci vuole la volontà di fare applicare quelle poche regole scritte». ALITALIA Un semplice problema tecnico quindi che però, vista la cadenza con cui si verificano, rischia di mandare in confusione anche il viaggiatore più esperto. A parte le tariffe ballerine a seconda dell'ora in cui si prenota, sul sito Alitalia tutto funziona alla perfezione. Ma i sistemi operativi di prenotazione non erano stati integrati? «Lo sono», aggiungono dall'ufficio stampa, «e stiamo lavorando per avere la stessa schermata, ma per ora esistono ancora due siti differenti». Un attimo di distrazione e un viaggiatore poco attento, che non conosce la tariffa agevolata e capita sul sito AirOne credendolo unico con quello Alitalia, paga un biglietto decisamente salato. AFFOLLAMENTO Disguido che si aggiunge al solito problema del numero minimo dei voli richiesto dalla continuità che ancora non è rispettato. Secondo l'ultimo bando di gara, infatti, i collegamenti variano a seconda del giorno e del mese e la frequenza a seconda della fascia oraria. Sul Cagliari-Roma, ad esempio, in un lunedì di agosto sono previsti 13 voli al giorno. Per rendere effettiva la continuità, però, i voli devono essere distribuiti nell'arco della giornata secondo lo schema del decreto. Guardando il piano voli di Alitalia, AirOne e Meridiana, che gestiscono collegamenti in continuità, però, i voli sono 12, e concentrati in determinati orari. REGIONE Problema a cui si era interessata anche la Regione, con il comitato di controllo di cui fa parte anche l'Enac. «Le richieste che ci sono state fatte nell'incontro con la Regione sono state soddisfatte già da questo mese», fanno sapere da Alitalia e AirOne. Rimangono però i problemi su Roma-Cagliari. Nel frattempo, in attesa di discutere i nuovi termini della continuità, i sardi rischiano di pagare di tasca propria semplici disguidi tecnici. ANNALISA BERNARDINI

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Malpensa express dalla Centrale: collegamento con l'hub dal 2010 (sezione: Alitalia 2)

( da "Giornale.it, Il" del 04-08-2009)

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articolo di martedì 04 agosto 2009 Malpensa express dalla Centrale: collegamento con l'hub dal 2010 di Redazione Da Milano a Malpensa in 29 minuti. Da dicembre il Malpensa Express accorcerà di 5 minuti il viaggio da Cadorna all'aeroporto. Bisognerà attendere settembre 2010 invece per raggiungere l'hub direttamente dalla stazione Centrale. «Sostenere che Malpensa sia una cattedrale nel deserto oggi è falso, è all'altezza di scali come Heatrow o Parigi», tuona il viceministro Roberto Castelli, stanco dell'ennesima polemica di Alitalia. Formigoni fa una battuta: «Con Alitalia ormai si parla in romano, "che je ne cala", visto che ha abbandonato l'hub. Eppure Malpensa ha servito 18 milioni di passeggeri in un anno». © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

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Cadorna-Malpensa in 29 minuti (sezione: Alitalia 2)

( da "Giornale.it, Il" del 04-08-2009)

Argomenti: Alitalia

articolo di martedì 04 agosto 2009 Cadorna-Malpensa in 29 minuti di Redazione Da Milano a Malpensa in 29 minuti d'orologio. Con l'apertura a dicembre del tunnel di Castellanza, il Malpensa Express accorcerà di cinque minuti il viaggio da Cadorna all'aeroporto di Varese. Non solo: da ottobre una nuova navetta da Busto Arsizio alla scalo garantirà in pochi minuti la coincidenza con i treni da e verso Varese, Rho Fiera e Garibaldi mentre bisognerà attendere settembre 2010 per raggiungere l'hub direttamente dalla stazione Centrale, quando entrerà in funzione il «Passantino Bovisa», che consentirà ai binari di Trenitalia di confluire sulla linea delle Nord diretta a Malpensa. Tutto contenuto nel piano di sviluppo delle ferrovie lombarde siglato ieri tra governo e Regione e che si basa sulla fusione tra LeNord e Trenitalia in un'unica società di gestione della rete locale. «Sostenere che Malpensa sia una cattedrale nel deserto poteva valere fino a qualche tempo fa ma oggi è falso e lo sarà sempre di più», tuona il viceministro Roberto Castelli, stanco dell'ennesima polemica (l'ultima è di pochi giorni fa) dei vertici di Alitalia sullo scalo varesino. «Alitalia evita Malpensa per scelte industriali legittime ma che non condivido - afferma l'esponente della Lega-, nonostante questo il governo sta potenziando l'aeroporto e la Regione sta lavorando per infrastrutturarlo sempre meglio. Ad esempio, proprio grazie al nuovo accordo le corse fra Milano e l'hub scenderanno a 29 minuti, portandoci alla pari dei più grandi scali europei, nemmeno Heatrow a Londra o il Charles de Gaulle a Parigi hanno collegamenti così rapidi». Casomai, si domanda se «la polemica su Malpensa è volta a coprire i problemi di Alitalia, ultimo l'overbooking di sabato scorso. Un fenomeno che deve essere abolito, chiederò al ministro Matteoli di farsi promotore affinché il governo ne chieda l'abolizione in sede Ue». Il governatore Roberto Formigoni interviene con una battuta: «Perché Alitalia si pone delle domande su Malpensa? "Che je ne cala", visto che ormai con la compagnia bisogna parlare in romanesco. Che gliene importa? La sua presenza è inapprezzabile, l'8 per cento del traffico rispetto all'anno scorso, perché ora le interessa dove viaggia Malpensa? Forse ne parla per sviare l'attenzione dei passeggeri che non sono contenti dei suoi servizi». Formigoni ricorda che lo scalo ha servito nell'ultimo anno 18 milioni di passeggeri e sia il secondo in Italia, «nonostante la "botta" che le ha inferto, Malpensa vive anche senza Alitalia, noi andiamo avanti e cresciamo più di tutti». La compagnia aerea, replica nel pomeriggio il presidente Roberto Colaninno, «non trascurerà gli interessi di Malpensa. Teniamo moltissimo ai passeggeri del Nord e abbiamo detto che siamo a disposizione per trovare delle soluzioni che possano migliorare il servizio a questi passeggeri». «Siamo coscienti - ha concluso Colaninno - che l'Italia del Nord rappresenta un mercato fondamentale per l'Alitalia. La compagnia non può non essere presente in un bacino di utenza così importante». © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

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Bagagli smarriti, centinaia di denunce (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 04-08-2009)

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Corriere della Sera sezione: Cronache data: 04/08/2009 - pag: 21 Catania Bagagli smarriti, centinaia di denunce Sono centinaia le denunce all'aeroporto di Fontanarossa a Catania, dove i passeggeri Alitalia hanno preso d'assalto il bancone delle valige smarrite. Decine e decine di bagagli provenienti da vari scali italiani sono accatastati nella zona arrivi. Secondo un testimone ieri sera erano arrivate le valige di 36 dei circa 150 passeggeri ancora in attesa.

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All'Antitrust il dossier Generali sul puzzle Agricole (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 04-08-2009)

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Corriere della Sera sezione: Economia data: 04/08/2009 - pag: 27 Italia-Francia/ 2 Tra Roma e Parigi confronto su Alitalia-Air France, Mediobanca e Edison All'Antitrust il dossier Generali sul puzzle Agricole MILANO La joint venture Enel-Edf non è solo un passo avanti verso il nucleare. È un tassello in più in un puzzle finanziario e industriale che vede protagonisti numerosi gruppi e istituti italiani e francesi. E che comprende anche qualche dossier aperto. Come quello relativo alla posizione del Crédit Agricole in Intesa Sanpaolo, soprattutto dopo l'accordo sottoscritto con le Generali «bocciato» dall'Antitrust. E proprio ieri il Leone di Trieste ha presentato la memoria all'authority che deve pronunciarsi entro il 15 ottobre. I termini per depositare i documenti scadeva appunto ieri ma le date non sono vincolanti. La banca francese avrebbe nel frattempo chiesto un'audizione. La situazione è complicata e proprio le Generali nelle ultime settimane hanno fatto trapelare un certo nervosismo e la loro intenzione di annullare l'accordo se, entro il 30 settembre, non verrà raggiunta una soluzione che «soddisfi» anche l'Antitrust. L'authority guidata da Antonio Catricalà potrebbe infatti decidere di sanzionare Intesa Sanpaolo per «inottemperanza » in riferimento agli impegni sottoscritti in sede di fusione alla fine del 2006. Intesa sostiene di aver rispettato tutti gli impegni e chiama in causa l'Agricole, che a sua volta si dichiara estraneo a qualsiasi obbligo nei confronti dell'Antitrust. Tutto nasce dal fatto che la banca francese guidata da Georges Pauget ha chiesto alle Generali di firmare un accordo di consultazione per poter considerare la quota nella banca italiana, pari oggi al 5,8% e classificata in bilancio come «disponibile per la vendita », strategica e quindi evitare di portare in conto economico la svalutazione di circa 1,5 miliardi. L'Antitrust ha però considerato l'accordo contrario all'impegno secondo il quale l'Agricole non può partecipare alla governance di Intesa. Non solo, ma ha anche «ricordato» che la banca francese dovrebbe essere già scesa al 5% e deve comunque ridurre la propria quota al 2% entro fine anno. Neppure la seconda versione «light» dell'accordo ha convinto l'authority che ha ribadito l'istruttoria per «inottemperanza». In soccorso all'Agricole arriverà la riforma dei principi contabili internazionali, che permetterà al management di considerare strategiche partecipazioni oggi definite appunto «disponibili per la vendita ». Ma non è detto che tale riforma, attesa per il prossimo autunno, arrivi prima del «verdetto » dell'Antitrust. Né poi è chiaro se comunque le decisioni del management rispetto alla valutazione saranno o no soggette a parametri quantitativi. Ciò vale soprattutto in relazione all'obbligo di vendita. L'Agricole potrebbe chiedere all'Antitrust, per non realizzare una minusvalenza, una proroga rispetto alla cessione della partecipazione. Ma, come in altri casi, tale slittamento sarebbe accompagnato dal congelamento dei diritti di voto. Resta quindi l'interrogativo se anche con i nuovi principi contabili una quota inferiore al 2% in termini di voto possa essere considerata strategica. Il caso Agricole non è però il solo aperto fra Italia e Francia: le cronache si soffermano spesso su almeno tre dossier: la posizione di Air France in Alitalia, dove la società di Parigi ha il 25%; il ruolo del nocciolo d'oltralpe in Mediobanca; fino agli equilibri fra A2A e Edf in Edison, con la quota (10%) della Tassara di Romain Zaleski da collocare. Sergio Bocconi © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Alitalia nella Uir Regina soddisfatto (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 04-08-2009)

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Corriere della Sera sezione: Cronaca di Roma data: 04/08/2009 - pag: 2 In breve INDUSTRIALI Alitalia nella Uir Regina soddisfatto Alitalia entra nella Uir, l'Unione industriali di Roma. E il presidente Aurelio Regina ha espresso «grande soddisfazione per questa adesione a Confindustria, di una delle principali aziende del nostro Paese e storicamente tra le più importanti imprese romane». Regina, in una nota, ha commentato anche il nuovo corso della compagnia di bandiera: «La Uir apprezza e segue con grande attenzione lo sforzo che il nuovo management di Alitalia sta attuando per riportare questa grande azienda, simbolo dell'Italia nel mondo, al ruolo che le compete per lo sviluppo del Paese. La nostra attenzione per Alitalia è sempre stata massima, e non è un caso che la nostra prossima assemblea pubblica si terrà proprio all'interno di un hangar di Fiumicino». Con l'ingresso di Alitalia in Uir, conclude Regina, «si aggiunge quell'ultimo tassello per lo sviluppo integrato del sistema infrastrutturale di Roma e Provincia. Fiumicino, da qui al 2020, dovrà diventare uno dei principali hub europei, per giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'economia sia locale che nazionale. Tra il 2005 e il 2020, avremo il raddoppio di passeggeri in Italia e 70 milioni sono previsti per Fiumicino».

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L'ingorgo di Mestre è anche politico (sezione: Alitalia 2)

( da "EUROPA ON-LINE" del 04-08-2009)

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Articolo Sei in Interni 4 agosto 2009 L'ingorgo di Mestre è anche politico Alitalia. Il ruolo della Cav (e del Cav), Lega e Anas nel risiko del Nord Est L'hanno chiamato "federalismo stradale", e probabilmente come tutte le novità, ha bisogno di tempo per funzionare. Fatto sta che con il Passante di Mestre, andato in tilt sabato scorso, è stato messo alle corde un modello gestionale che aveva attirato l'interesse di molti osservatori. Con il passante infatti, inaugurato in pompa magna lo scorso 8 febbraio dal presidente Silvio Berlusconi, partiva operativamente anche l'attività della Cav spa (Concessioni autostradali venete spa), che nonostante l'acronimo non ha nulla a che spartire con il Cavaliere, ma è una società mista formata al 50 per cento dall'Anas e dalla Regione Veneto del governatore Galan. Costituita il primo marzo 2008 con l'obiettivo di gestire il passante, e un capitale sociale di due milioni di euro, la Cav spa dal 30 novembre 2009 gestirà anche il tratto autostradale della A4 sino a Padova Est, l'attuale tangenziale di Mestre e il raccordo autostradale per l'aeroporto di Marco Polo. La durata della concessione è fino al 31 dicembre 2032. L'istituzione della Cav spa non è stata indolore. Anche grazie al suo innegabile potenziale politico la società mista si è inserita con gagliardìa nel complesso risiko delle infrastrutture del Nord Est. Nei suoi appetiti assecondati dallo stesso Galan osservava qualche mese fa il Sole 24ore, c'è anche la Brescia-Padova, 146 km, una delle autostrade con più traffico in Europa. La Serenissima, il gigante guidato dal presidente della provincia di Vicenza, il leghista Attilio Schneck, nonostante la crisi ha chiuso l'esercizio 2008 con un utile netto di 15,8 milioni di euro ma senza la possibilità per il secondo anno di fila di distribuire i dividendi ai soci. L'Anas di Pietro Ciucci, scuola Iri, nominato da Prodi e riconfermato da Berlusconi, non lo consentiva oltre a bloccare gli appalti sulla tratta a causa di una procedura d'infrazione aperta nel 2006 dalla Commissione europea contro la Brescia-Padova stessa (procedura che dovrebbe essere archiviata a breve). «Vogliono tenerci in stallo sino alla scadenza per diventare loro i gestori», accusava comunque Schneck chiedendo l'intervento del governo (dicembre 2008) contro l'Anas. Insomma, un vero ingorgo economico politico. Ma non è finita. Nel luglio 2008, la Cav spa è stata oggetto di un esposto all'Unione europea da parte dell'Aiscat (la storica Associazione italiana società concessionarie di autostrade e trafori, oggi guidata da Fabrizio Palenzona) per un presunto conflitto d'interessi dell'Anas, che è sia concedente delle autostrade che concessionario. Intanto, per analizzare le cause del maxi ingorgo (stradale) di sabato scorso, ieri si è tenuta a Venezia una riunione delle tre società concessionari del Nord Est (Cav spa stessa, la società che gestisce la Venezia-Padova, e Autovie venete che gestisce la Venezia-Trieste). L'incontro è stato convocato dall'Ivca (Ispettorato vigilanza concessioni autostradali), struttura organizzativa «indipendente rispetto alle altre aree dell'Anas», istituita dalla legge di riforma 286/2006. Come si legge sul sito dell'Anas. Stefano Baldolini

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Gli incidenti aerei sono aumentati? (sezione: Alitalia 2)

( da "Stampa, La" del 05-08-2009)

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Paura in volo a cura di Francesco Moscatelli Gli incidenti aerei sono aumentati? Negli ultimi mesi il numero degli incidenti aerei mortali è aumentato? Non è un'impressione: dal 1° giugno, data dell'inabissamento nell'Atlantico del volo Air France 447, ad oggi, nel mondo ci sono stati cinque disastri aerei costati la vita a 566 persone. Le statistiche, inoltre, dicono che nei primi sette mesi del 2009 si sono verificati tredici incidenti aerei mortali che hanno causato complessivamente 832 vittime. Un numero così elevato, considerata la media annuale di 25 incidenti e di circa un migliaio di vittime, è preoccupante. Quali sono le cause più frequenti degli incidenti? Le statistiche elaborate a partire dagli Anni Cinquanta dimostrano che il 56% degli incidenti è imputabile a un errore dei piloti, il 17% a problemi di natura tecnico-strutturale degli aeromobili, il 13% ad avversità meteorologiche, l'8% alle cattive condizioni delle piste di atterraggio o agli errori del personale aeroportuale mentre il 4% ad una cattiva manutenzione degli aerei. Il restante 6% degli incidenti è dovuto ad atti di sabotaggio oppure non è stato possibile risalire con certezza alle cause. È vero che i rischi maggiori si riscontrano nelle fasi di decollo e di atterraggio? Sì, uno studio effettuato dalla casa costruttrice Boeing dimostra che i momenti potenzialmente più critici di ogni volo sono il decollo (12% degli incidenti), l'ascesa in quota (9%), la fase di discesa (8%) e soprattutto l'atterraggio. Negli ultimi secondi avviene infatti il 46% di tutti gli incidenti. Chi vigila sulla sicurezza aerea? La Convenzione di Chicago del 1944 ha istituito l'Organizzazione per l'aviazione civile internazionale (Icao) che si occupa di stabilire le norme che governano il settore aeronautico a livello mondiale. Vi aderiscono 194 agenzie nazionali fra cui l'italiana Enac che ha compiti di regolazione tecnica, certificazione e vigilanza. Chi si occupa anche di indagare sulle cause delle sciagure aeree? L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo. Per ogni incidente l'Ansv apre un'inchiesta tecnica, effettua sopralluoghi ed elabora relazioni (in caso di incidente) e rapporti (in caso di inconvenienti gravi) per analizzare le cause degli incidenti. L'Ansv è competente per il territorio italiano ma, se un incidente avvenuto all'estero riguarda una compagnia nazionale, oppure se fra le vittime o i feriti gravi di una sciagura compaiono anche cittadini italiani, l'ente può chiedere di accreditare un proprio investigatore che partecipa all'inchiesta aperta dal Paese straniero. Quali sono le compagnie aeree da evitare? Le «black list» di riferimento dell'aviazione mondiale sono quelle compilate dagli Stati Uniti e, dal 2006, anche dalla Commissione europea. L'ultimo elenco dei vettori banditi dall'Europa, pubblicato venti giorni fa, comprende 9 società individuali (Air Koryo della Repubblica democratica popolare di Corea (Dprk), Air West del Sudan, Ariana Afghan Airlines dell'Afghanistan, Siem reap Airways International della Cambogia, Silverback Cargo Freighters del Ruanda, Motor Sich, Ukraine Cargo Airways, Ukrainian Mediterranean Airlines e Volare dell'Ucraina), tutte le compagnie di 9 Stati (Angola, Benin, Repubblica democratica del Congo, Guinea equatoriale, Kirghizistan, Liberia, Sierra Leone, Swaziland, Zambia) e la gran parte dei vettori indonesiani, kazaki e gabonesi. Quali probabilità ci sono di rimanere vittima di un disastro aereo? Sono praticamente nulle e l'aereo continua ad essere il mezzo di trasporto più sicuro. La legge delle probabilità dice che un passeggero che viaggia in aereo tutti i giorni può continuare a volare per 5 mila anni senza essere mai coinvolto in un incidente letale. In media avviene un incidente mortale ogni due milioni di voli. Ci sono posti a sedere più sicuri di altri? La Civil Aviation Authority britannica, che qualche anno fa ha analizzato la dinamica di 105 disastri aerei, raccogliendo le testimonianze di duemila sopravvissuti, ha stabilito che i posti più sicuri sarebbero nella parte anteriore dell'aereo, a non più di cinque file dall'uscita d'emergenza e lontani dal finestrino, preferibilmente nel corridoio. È vero che molte compagnie non hanno le file 13 e 17 per superstizione? Sì, capita spesso di non trovarle. Sono gli stessi costruttori di aeromobili che chiedono direttamente alle compagnie quali file saltare nella numerazione. Ad esempio sugli aerei dell'Alitalia mancano sia la fila 13 che la 17 mentre molte compagnie anglosassoni, come la statunitense Continental Airlines e la neozelandese New Zealand, non hanno la fila numero 13.

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volo alitalia brindisi-venezia (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 05-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina IX - Bari I trasporti Collegamento trisettimanale Volo Alitalia Brindisi-Venezia Alitalia aumenta i voli in Puglia e annuncia un nuovo collegamento Brindisi-Venezia. Dall´11 agosto la tratta sarà operativa presso gli Aeroporti di Puglia con una frequenza di tre giorni a settimana (martedì, giovedì e sabato) con partenza da Venezia alle 16 e da Brindisi alle 18.15. La compagnia in occasione del lancio della nuova rotta renderà disponibili fino al 31 ottobre tariffe promozionali a partire da 49 euro. «Ci troviamo in presenza di un importante collegamento che, grazie alla forza commerciale del vettore, può contribuire non solo a compensare il numero dei passeggeri sino ad ora trasportati su questa tratta, ma a creare le premesse per ulteriori incrementi del traffico» dichiara Domenico Di Paola, amministratore unico di Aeroporti di Puglia. (e. d. z.)

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Parla Di Berardino è colpo al cuore per tutta la cultura (sezione: Alitalia 2)

( da "Manifesto, Il" del 05-08-2009)

Argomenti: Alitalia

TAGLI AL FUS Parla Di Berardino «è colpo al cuore per tutta la cultura» Silvana Silvestri I lavoratori dello spettacolo fanno sentire la loro presenza unitaria. Qualche giorno fa, il 29 luglio, un presidio a piazza Navona è stato indetto dalla Cgil-Slc, il sindacato lavoratori comunicazione di Roma e del Lazio. Ne parliamo con Claudio Di Berardino, segretario generale di un settore che comprende oltre 25 mila addetti, con l'ottanta per cento di lavoratori saltuari, i più colpiti dai tagli del governo, perché senza nessun diritto ad ammortizzatori sociale. Una valutazione della manifestazione? «È una delle tante iniziative che noi abbiamo promosso, il problema è che la piazza bisognerebbe ascoltarla di più, perché un sistema democratico funziona se si accolgono anche alcune valutazioni che fanno anche gli altri. La Cgil sono mesi che è in piazza contro la crisi per prendere misure che rispondano a questo problema, in questo caso specifico per il potenziamento al Fondo per lo spettacolo. Questo è un settore particolarmente delicato a Roma e nel Lazio, c'è la quota del Fus pari al 20% del totale nazionale, quindi abbiamo un peso enorme e a seguito di questa contrazione anche sul Teatro dell'Opera che è il simbolo della capitale, che avrà 6 milioni in meno e problemi avranno anche gli altri 80 teatri, le sale cinematografiche. Qui abbiamo il 60% delle produzioni cinematografiche, la maggior parte delle quali sono ferme. Si è parlato anche della contrazione del turismo (il 5%), dovuta anche alla mancanza di offerte culturali. La stessa orchestra regionale del Lazio sta riducendo la programmazione. Su un'occupazione che si aggira sui 15 mila addetti di cui la maggioranza comprende saltuari e precari, oltre all'indotto, dal 2008 ad oggi abbiamo aperto vertenze per 1000 lavoratori, segno di grande sofferenza del settore. Dalla fondazione del Fus, dall'85 ad oggi, si è prodotto sempre un taglio fino ad arrivare ad essere abbastanza pesante dal 2009 sul 2008 dove sono stati tagliati ben 33 milioni di euro. Altri 163 milioni di euro saranno tagliati nel 2010, altri 204 milioni nel 2011. Siamo di fronte a un colpo al cuore del sistema culturale e questo riflette una mancanza di politica culturale, sulla cultura che invece di uno dei fattori dello sviluppo viene considerata come elemento di costo. Se mettiamo insieme questo elemento del fondo dello spettacolo, più la crisi avremo di fronte un collasso della qualità del lavoro e dei diritti». Come giudicate i 60 milioni promessi? «Se venissero ripristinati sarebbero un segnale non esaustivo, ma importante in una fase di tagli così pesanti, una boccata d'ossigeno». Quindi non un'elemosina: «Indubbiamente è poca cosa, ma l'importante è cominciare a reinvestire in questo settore. Al momento questa cosa non si è verificata. Con i 60 milioni non siamo alla salvezza, ma a un primissimo elemento, bisogna riportare sul Fus una consistenza di risorse capace di rimettere in funzione un'economia della cultura». E come considerate lo spostamento verso Milano del polo di produzione? «Bisogna bloccare questa tendenza un po' nordista che rischia di fare una guerra tra territori, sfuggendo invece a una necessità dei territori, alle caratteristiche peculiari che si hanno per favorire un tipo di produzione. Se il governo pensasse di proseguire su questa strada, come ha fatto con Alitalia e sta facendo con il mondo della cultura e dello spettacolo, percorrerebbe una strada che forse accontenta la Lega ma non risolve il problema dei lavoratori, nè della cultura né dello sviluppo del paese». Il polo del Lazio è infatti maggioritario: «È ben il 69%. Il tema non è riequilibrare, ma come trovare le risorse su questo settore non per sopravvivere, ma vivere ed essere uno degli ingredienti dello sviluppo».

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Gli agenti di viaggio bocciano Caselle (sezione: Alitalia 2)

( da "Stampa, La" del 06-08-2009)

Argomenti: Alitalia

NESSUNA CERTEZZA il caso Fiavet chiede un'audizione alla Regione "Il controllo dello scalo è in mano ai privati" «Manca programmazione I nuovi voli Cai? Un'offerta mediocre» Gli agenti di viaggio bocciano Caselle ANGELO CONTI Gli agenti di viaggio di Piemonte e Valle d'Aosta sono fortemente preoccupati per il futuro dell'aeroporto di Caselle (che ha chiuso anche luglio con segno negativo: -3% rispetto allo stesso mese 2008) ed hanno chiesto ieri un'audizione in Regione. Il loro presidente, Carlo Bortott, ha sottolineato «lo stato di stallo in cui vive lo scalo» denunciando «la mancanza di quella programmazione a medio e lungo termine necessaria a dare prospettive anche allo sviluppo economico e turistico dell'intera regione». Il quadro appare molto negativo: «Siamo in presenza di un preoccupante situazione d'incertezza e di una totale mancanza di segnali positivi, nonchè di messaggi contradditori da parte degli azionisti pubblici che lasciano il controllo dell'aeroporto alla parte privata minoritaria, che sembra interessata principalmente al raggiungimento di utili d'esercizio». Bortott ha ricordato i recenti interventi del sindaco per dare maggior slancio all'attività di Caselle, ma anche l'incomprensibile accavallarsi di valutazioni e dichiarazioni da parte della Regione Piemonte che hanno motivato «seri dubbi circa l'effettivo impegno a suo tempo promesso». Particolarmente lucido l'esame delle recenti iniziative a favore di una base low-cost e dei nuovi voli internazionali Alitalia: «Da anni si è dato continuamente quasi per pronto un bando non ancora operante. Nel frattempo è sotto gli occhi di tutti come i processi di sviluppo di altri aeroporti italiani abbiano invece seguito stringenti logiche di mercato, con coerente avvio di molti collegamenti e con conseguenti dati di traffico in costante crescita. Oggi si prospetta un futuro incremento dell'attività (4 nuove rotte) che Alitalia attiverebbe dopo un confronto con esponenti dell'amministrazione regionale e dopo aver ottenuto garanzie di specifici interventi economici pubblici sui quali ci permettiamo di esprimere una qualche perplessità in relazione alla mediocrità dell'operatività offerta. Siamo poi stupiti che la compagnia di bandiera basi l'apertura di linea sulla copertura finanziaria da parte delle comunità locali e non sulla redditività in proprio». A questo proposito va rilevato che le gran parte degli agenti di viaggio sostiene sostanzialmente poco utili collegamenti come quello su Amsterdam che prevede un solo volo giornaliero per soli cinque giorni settimanali: così viene a cadere la possibilità di sfruttare lo scalo olandese, uno dei principali hub del mondo, per le connessioni internazionali. Carlo Bortott chiude lamentando anche il mancato coinvolgimento di chi conosce a fondo queste dinamiche chiedendo formalmente alla Regione «una specifica audizione insieme ad altre realtà che vorranno dare il loro contributo, come i rappresentanti dei consumatori e dei viaggiatori, qual è ad esempio l'Associazione FlyTorino». www.lastampa.it/caselle

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atitech, aereo in spagna per manutenzione i sindacati: "decisione grave e vergognosa" (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 06-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina II - Napoli La vertenza Atitech, aereo in Spagna per manutenzione i sindacati: "Decisione grave e vergognosa" La decisione di Alitalia-Cai di inviare un aereo a/m A/320 in Spagna, presso la compagnia aerea Iberia, per un´operazione di manutenzione, fa scattare la protesta dei sindacati che stanno sostenendo la difficile vertenza dell´Atitech di Napoli. «Una decisione tanto grave quanto vergognosa», si sostiene in una nota congiunta di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti e Sdl. «Tutti - evidenziano le organizzazioni sindacali - conoscono le gravi condizioni in cui versa la società Atitech di Napoli specializzata nella manutenzione di questo tipo di aereo. E cosa fa la dirigenza Alitalia-Cai? Pensa bene di infliggere un ulteriore colpo, togliendo la possibilità ai lavoratori e all´azienda di lavorare e vedersi garantire un minimo di redditività». I sindacati chiedono al presidente di Alitalia, Roberto Colaninno e all´ad Rocco Sabelli «di rivedere la propria impostazione a partire dalla conferma, presso l´Atitech, della prossima operazione in scadenza tra 10 giorni, assicurando quella continuità lavorativa necessaria per la propria sopravvivenza come previsto dagli stessi accordi di Palazzo Chigi». «Al tempo stesso si richiede l´intervento autorevole del governo, delle istituzioni locali (Regione, Provincia e Comune) e delle forze politiche tutte, affinché Alitalia-Cai rispetti gli accordi e cessi di trasferire il lavoro prodotto da un´azienda italiana in un altro Paese in aperta contraddizione con la tanto decantata italianità». (p.c.)

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masterplan fiumicino, via alla gara alitalia pesa sul semestre di adr (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 06-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 20 - Economia Il progetto Masterplan Fiumicino, via alla gara Alitalia pesa sul semestre di Adr ROMA - Disco verde per la gara internazionale per il progetto di sviluppo di Fiumicino. A deciderlo è stato il consiglio di amministrazione di Aeroporti di Roma (Adr) sulla base sulla base dei documenti elaborati dal management dell´azienda con il supporto di Changi Airport International, la società che gestisce l´aeroporto di Singapore. Con la gara verrà selezionata la società di ingegneria cui affidare la redazione del masterplan per lo sviluppo dell´hub romano. Intanto nei primi sei mesi 2009 il traffico passeggeri all´aeroporto di Fiumicino è diminuito del 6,3% con un utile operativo in calo del 5,8% rispetto al 2008 e ricavi in flessione del 2,5% a 263,1 milioni di euro. Ha pesato la riduzione del network Cai-Alitalia».

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Alitalia, sindacati preoccupati per manutenzione all'estero (sezione: Alitalia 2)

( da "Unita, L'" del 06-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Alitalia, sindacati preoccupati per manutenzione all'estero La decisione di Alitalia/Cai di inviare un'aereo A/320 in Spagna, presso la compagnia aerea Iberia, per un'operazione di manutenzione, è giudicata dai sindacati di categoria «tanto grave quanto vergognosa».

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un cavallo contro murdoch (sezione: Alitalia 2)

( da "Unita, L'" del 06-08-2009)

Argomenti: Alitalia

un cavallo contro murdoch CONFLITTO E INTERESSI La Rai come il muro di Berlino: demolizione storica. Mattone per mattone, a partire da quello che combinò Gasparri quando era ministro. Qualcuno si ricorda della vendita di Raiway che doveva fruttare 800 miliardi? Quisquiglie, come direbbe Totò, in confronto ai diktat bulgari e al bavaglio politico imposto, ancora di recente, con la carica dei Minzolini. Ma pur sempre costi pagati da noi utenti e vedenti il peggio. Perciò, una delle bugie che ci raccontano quando sostengono di non aver messo le mani nelle tasche degli italiani, è questa: oltre ai miliardi Alitalia, c'è pure la distruzione della Rai, programma per programma. Nonché i costi della digitalizzazione accollati ai contribuenti. In più, ci sarebbero da calcolare il tempo perso e gli accidenti mandati per sintonizzare i dannati decoder. Ritrovandoci adesso con grovigli di fili e di aggeggi, praticamente impossibilitati a registrare, quasi costretti ad abbonarci a Sky per semplificarci la vita e avere il privilegio di usare solo due telecomandi, al massimo tre, per vedere la tv unica del padrone unico. Perché il paradosso vuole che, mentre la Rai è sfigurata per aderire a Mediaset, Sky ne usurpa il ruolo. Cosicché la tv di Murdoch, pur tassata ad personam, cresce in maniera fastidiosa per Mediaset. E ora ci puniscono togliendo dal decoder Sky i programmi di Raisat, che, nonostante tutto, erano i più visti, con la prospettiva di perdere pure Raiuno, Raidue e Raitre a partire dal 2010. E la minaccia ancora più spaventosa di metterci in casa un nuovo mostro, il decoder Tivu Sat, con relativo nuovo telecomando! Qualcuno poteva pensare che il governo cercasse almeno di nascondere lo scandaloso conflitto di interessi del boss. Invece no, Berlusconi spinge la Rai contro Murdoch, perché si rompa le corna. Due nemici colpiti al costo di uno. Costo che naturalmente è pagato dagli italiani.

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Gemina in rialzo sui risultati di Adr (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 06-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera sezione: Economia Mercati Finanziari data: 06/08/2009 - pag: 39 Il caso a Milano Gemina in rialzo sui risultati di Adr ( g.r. ) La riduzione del network Alitalia su Fiumicino si è fatta sentire sui conti di Aeroporti di Roma, che nel primo semestre ha visto diminuire il traffico passeggeri del 6,3%. I ricavi sono così diminuiti del 2,5%, a 263,1 milioni di euro, mentre l'utile operativo è calato del 5,8%, meno di quanto stimato dagli analisti finanziari. Tanto che a Piazza Affari i titoli del gruppo Gemina, cui fa capo Adr, hanno chiuso la giornata con un guadagno del 2,85% a 0,56 euro. La società però guarda avanti: dopo essersi assicurata il ritocco delle tariffe ha aperto la gara internazionale per il progetto di sviluppo di Fiumicino. Fabrizio Palenzona, presidente di Adr

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Cala l'utile anche per colpa di Alitalia (sezione: Alitalia 2)

( da "Giornale.it, Il" del 06-08-2009)

Argomenti: Alitalia

articolo di giovedì 06 agosto 2009 Cala l'utile anche per colpa di Alitalia di Redazione Aeroporti di Roma (gruppo Gemina) ha chiuso il primo semestre con un utile operativo a 44,2 milioni di euro, in calo del 5,8% rispetto ai 47 milioni dell'analogo periodo dell'anno scorso, mentre i ricavi sono scesi del 2,5% a 263,1 milioni. Lo comunica la società, precisando che i risultati del semestre hanno risentito della contrazione del traffico aereo, sceso del 6,3% nei primi 6 mesi anche a causa della riduzione del network di Alitalia-Cai rispetto all'anno scorso. Continua intanto il piano di ristrutturazione da circa 20 milioni avviato lo scorso febbraio. L'avvio della procedura di mobilità avrà effetti che si faranno sentire specialmente nel 2010. L'indebitamento finanziario netto resta alto a 1,34 miliardi. © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

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Il grande cimitero dei bagagli perduti (sezione: Alitalia 2)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 07-08-2009)

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Primo Piano Pagina 103 Il grande cimitero dei bagagli perduti Dall'inizio dell'anno smarrite 4.000 valigie in volo verso Elmas --> Dall'inizio dell'anno smarrite 4.000 valigie in volo verso Elmas Sono quasi 4.000 dall'inizio dell'anno i bagagli che non hanno seguito il destino dei loro proprietari. Il buco nero, quello che inghiotte una valigia ogni 64 passeggeri (a dirlo, conti alla mano, è stata l'Unione europea pochi giorni fa) si trova nella piccola galassia che si nasconde dietro ogni check-in: cento metri a ostacoli che scorrono su un nastro trasportatore, dove le scarpe da trekking scompaiono insieme a carica batterie del cellulare, tubetti di doposole e medicine per la pressione. Quello che succede nei tunnel interni di ogni aeroporto, da Cagliari a Milano, è cronaca quotidiana: un bagaglio rimane incastrato tra i rulli, un altro viene perso durante la “radiogenazione” (ogni borsa viene passata ai raggi x e fiutata dai nasi elettronici alla ricerca di armi o esplosivi), alcuni cadono sull'asfalto della pista tra un sobbalzo e l'altro del camioncino che li porta fino alla pancia dell'aereo. L'ERRORE E a parte le insidie del trasporto, il peggio arriva durante lo smistamento: i dipendenti delle società di handling (gestito a Elmas dalla Sogaerdyn, che si occupa dell'imbarco per conto di tutte le compagnie aeree tranne Alitalia e Air One) devono dividere beauty case e trousse a seconda della destinazione. Nella fascetta che viene incollata alla maniglia dopo l'accettazione è scritto un codice e la sigla dell'aeroporto finale: i bagagli arrivano insieme e devono essere divisi per essere caricati nelle stive. È in questo momento che le valigie prendono l'aereo sbagliato: in teoria il volo non dovrebbe partire senza il carico completo. Ma spesso il responsabile di terra e il capitano - se mancano all'appello “solo” un paio di borse - possono dare il via libera al decollo. Una roulette russa che rovina viaggi e vacanze. ELMAS Nello scalo di Elmas le valigie smarrite dai passeggeri in arrivo durante i primi sette mesi del 2009 sono state 3.782. E considerando che i dati aggiornati al 31 luglio dicono che sono sbarcati in città 932.988 (dati Sogaer), la media è di una valigia persa ogni 246 viaggiatori. Almeno una ogni due aerei che atterrano al Mario Mameli. Anche se il problema, visto che Cagliari è uno scalo “terminale” e non di transito, è (quasi) sempre altrove: su tutti, Malpensa e Fiumicino. Dove lunedì sono spariti per un paio d'ore i bagagli di 46 bambini bielorussi ospitati da altrettante famiglie del capoluogo: imbarcati regolarmente a Minsk sul volo Belavia, sono rimasti nei magazzini della pista capitolina invece che riprendere il viaggio sull'aereo dell'Air One. Il console onorario Giuseppe Carboni ha dovuto firmare una segnalazione di smarrimento collettiva e aspettare la mattina di martedì per restituire costumi da bagno e vestiti ai piccoli del Progetto Cernobyl: «Le borse sono rimaste a Roma per un giorno: per fortuna la Sogaer ci ha permesso di fare una denuncia unica a nome del consolato e i disagi sono stati ridotti al minimo». Altrimenti la strada da seguire per arrivare al bagaglio perduto non è semplice. La pratica viene aperta appena il passeggero si presenta nell'ufficio Lost & found: nel computer vengono inseriti i dati (cioè il numero di biglietto, l'etichetta, il nome del viaggiatore, modello e colore della valigia) in una lista visibile in tutti gli aeroporti e a tutte le compagnie. A quel punto bisogna attendere che qualcuno rispedisca tutto a destinazione prima possibile. Ma spesso è un terno al lotto. I CONSIGLI «La prima regola è quella di rivolgersi alla compagnia aerea che ha emesso il biglietto: ogni tagliando è un contratto di trasporto e include anche la custodia delle valigie», consiglia Simone Girau, segretario dell'Adiconsum cittadina. «Poi, se non vengono riconsegnate in tempi brevi e si ha il bisogno di acquistare beni di prima necessità, è meglio conservare gli scontrini per ottenere più facilmente i rimborsi». Non sempre chi perde i bagagli si presenta negli uffici Lost & found: a Fiumicino in questo momento ci sono oltre 800 borse senza padrone, abbandonate in due magazzini. Andranno all'asta (una gara al buio: nessuno può aprirle fino a che non vengono assegnate al nuovo proprietario) con tutto il loro contenuto. Ma nello scalo romano si è arrivati anche a picchi di 14.000 valigie in giacenza al giorno. RITARDI Un altro capitolo riguarda le valigie che arrivano in ritardo: a volte, anche dopo un'ora di attesa. A Cagliari, fa sapere la Sogaer, il tempo medio di riconsegna del primo bagaglio è di 13 minuti e 30 secondi, mentre l'ultimo viene restituito 17 minuti dopo l'arrivo dell'aereo al parcheggio dello scalo. Quando va male, il carico di un aereo viene mescolato insieme a quello di un altro, come un mazzo di carte. È successo martedì: nel giro di mezz'ora sono arrivati sulla pista di Elmas tre aerei da Ciampino (Ryanair), Fiumicino (Air One) e Bergamo (Ryanair) e le valigie sono state mischiate prima di finire sui rulli trasportatori. Mentre i passeggeri, furiosi, aspettavano di fronte al nastro sbagliato. MICHELE RUFFI

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Ottimo risultato per le compagnie low cost: 129% Bene i charter (sezione: Alitalia 2)

( da "Stampa, La" del 07-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Ottimo risultato per le compagnie low cost: +129% Bene i charter [FIRMA]ANGELO CONTI La novità di Caselle, a luglio, sta nel boom dei passeggeri con meta l'Asia, soprattutto la Cina: 1460 quelli in partenza/arrivo da Pechino, Shanghai o Hong Kong. In crescita anche i numeri dell'India con 502 passaggi. In Europa la preferita è stata, come sempre, Londra (18.000 passeggeri), seguita da Parigi (12.000). Interessanti anche i dati complessivi degli hub (che tengono conto sia dei passeggeri a destinazione finale sia quelli in transito verso altri aeroporti internazionali): Roma Fiumicino fa la parte del leone, con 74 mila passeggeri, davanti a Parigi (17.000), Francoforte (15.500), Monaco (10.400), Madrid (6300) e Bruxelles (2900). La crisi ha rosicchiato passeggeri sugli hub tradizionalmente business (Francoforte e Monaco) ma ha lasciato sostanzialmente inalterati gli altri, che hanno una componente più spiccatamente leisure. Nel point-to-point di luglio resta Roma la destinazione più gettonata (62.000 passeggeri), davanti a Napoli (28.000), Catania (26.000), Londra (18.000), Palermo e Parigi, entrambe a quota 12.000, Lamezia Terme (9800), Francoforte (9500), Cagliari (9400), Olbia (9200). Per quanto riguarda Londra, l'aeroporto di Stansted (e quindi Ryanair) è il preferito dai torinesi con 9400 passeggeri, davanti a Gatwik (British Airways) con 8500. La graduatoria delle città non collegate direttamente (quindi con scalo intermedio) vede al primo posto Amsterdam, poi Manchester, Pechino, Shanghai, Il Cairo, New York, Istanbul, Hong Kong, Atene, San Paolo, Washington, Mosca, Amburgo, Dublino, Stoccarda, Malta, Bucarest, Berlino, Detroit e Johannesburg. In queste prime venti destinazioni ci sono tutte quelle che Alitalia raggiungerà da Caselle già da novembre (Amsterdam, Istanbul, Mosca e Berlino). E' stato un buon luglio per i charter, con passeggeri in crescita dell'11% (18.622 contro 16761) e voli del 10%. Destinazione top è diventata la più economica Sharm El Sheik (2731) davanti a Rodi (2195) e Ibiza (2180). L'anno scorso era preferita Monastir (2443) davanti a Ibiza (1910) e Sharm (1859). Ottimo mese anche per le compagnie low-cost salite del 129% (24% dell'intero mercato) con 69.998 passeggeri. L'anno scorso 30.555 passeggeri (10% mercato), meno della metà. A luglio la contrazione complessiva dei passeggeri sullo scalo (293.924) è stata del 3%. Agosto sta mostrando segnali di ripresa e si spera, a fine mese, in un piccolo segno positivo. www.lastampa.it/caselle

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[FIRMA]ANGELO CONTI La novità di Caselle, a luglio, sta nel boom dei passeggeri con meta l&#... (sezione: Alitalia 2)

( da "Stampa, La" del 07-08-2009)

Argomenti: Alitalia

[FIRMA]ANGELO CONTI La novità di Caselle, a luglio, sta nel boom dei passeggeri con meta l'Asia, soprattutto la Cina: 1460 quelli in partenza/arrivo da Pechino, Shanghai o Hong Kong. In crescita anche i numeri dell'India con 502 passaggi. In Europa la preferita è stata, come sempre, Londra (18.000 passeggeri), seguita da Parigi (12.000). Interessanti anche i dati complessivi degli hub (che tengono conto sia dei passeggeri a destinazione finale sia quelli in transito verso altri aeroporti internazionali): Roma Fiumicino fa la parte del leone, con 74 mila passeggeri, davanti a Parigi (17.000), Francoforte (15.500), Monaco (10.400), Madrid (6300) e Bruxelles (2900). La crisi ha rosicchiato passeggeri sugli hub tradizionalmente business (Francoforte e Monaco) ma ha lasciato sostanzialmente inalterati gli altri, che hanno una componente più spiccatamente leisure. Nel point-to-point di luglio resta Roma la destinazione più gettonata (62.000 passeggeri), davanti a Napoli (28.000), Catania (26.000), Londra (18.000), Palermo e Parigi, entrambe a quota 12.000, Lamezia Terme (9800), Francoforte (9500), Cagliari (9400), Olbia (9200). Per quanto riguarda Londra, l'aeroporto di Stansted (e quindi Ryanair) è il preferito dai torinesi con 9400 passeggeri, davanti a Gatwik (British Airways) con 8500. La graduatoria delle città non collegate direttamente (quindi con scalo intermedio) vede al primo posto Amsterdam, poi Manchester, Pechino, Shanghai, Il Cairo, New York, Istanbul, Hong Kong, Atene, San Paolo, Washington, Mosca, Amburgo, Dublino, Stoccarda, Malta, Bucarest, Berlino, Detroit e Johannesburg. In queste prime venti destinazioni ci sono tutte quelle che Alitalia raggiungerà da Caselle già da novembre (Amsterdam, Istanbul, Mosca e Berlino). E' stato un buon luglio per i charter, con passeggeri in crescita dell'11% (18.622 contro 16761) e voli del 10%. Destinazione top è diventata la più economica Sharm El Sheik (2731) davanti a Rodi (2195) e Ibiza (2180). L'anno scorso era preferita Monastir (2443) davanti a Ibiza (1910) e Sharm (1859). Ottimo mese anche per le compagnie low-cost salite del 129% (24% dell'intero mercato) con 69.998 passeggeri. L'anno scorso 30.555 passeggeri (10% mercato), meno della metà. A luglio la contrazione complessiva dei passeggeri sullo scalo (293.924) è stata del 3%. Agosto sta mostrando segnali di ripresa e si spera, a fine mese, in un piccolo segno positivo. www.lastampa.it/caselle

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Voli annullati senza motivo Alitalia condannata a risarcire un passeggero (sezione: Alitalia 2)

( da "Stampa, La" del 07-08-2009)

Argomenti: Alitalia

APPLICATO UN REGOLAMENTO UE Voli annullati senza motivo Alitalia condannata a risarcire un passeggero [FIRMA]FABIO ALBANESE CORRISPONDENTE DA CATANIA Alitalia condannata a risarcire un passeggero di 800 euro: 250 per compensazione e 550 per il danno esistenziale. Ieri è diventata esecutiva la sentenza del giudice di pace di Catania, Giuseppina Cocimano, che condanna la vecchia Alitalia per una faccenda di voli annullati, spostamenti in pullman e scarsa assistenza. Vittima un catanese che il 3 agosto del 2006 doveva rientrare in Sicilia dalla Toscana con due voli (Pisa-Roma alle 19,10 e Roma-Catania alle 21,30). Il volo per Pisa fu annullato, l'uomo fu lasciato in aeroporto senza assistenza, prelevato tre ore dopo e trasferito a Fiumicino in pullman. Era notte e non c'erano più voli per Catania, così dopo un'altra attesa fu portato in un albergo, recuperato la mattina dopo e imbarcato sul volo per Catania delle 8,55. Senza pasto e senza informazioni. Un'odissea. Con risarcimento però. Il giudice di pace, come ha reso noto la Confconsumatori Sicilia, ha applicato un regolamento comunitario, il n. 261/2004, che prevede la cosiddetta «compensazione pecuniaria». La compagnia si è difesa sostenendo che il regolamento non andasse applicato perché si era trattato di «circostanze eccezionali», ma l'avvocato del passeggero, Carmelo Calì, ha dimostrato che non era così: «In questi casi si contemplano scioperi e avarie - spiega -. La compagnia si era riferita a problemi tecnici, ma senza specificare quali. Solo che si è scoperto che nella stessa settimana erano state tante le cancellazioni sui voli da e per Pisa. E che con quella avaria quel giorno non era stato annullato nessun altro volo dell'Alitalia». «O quell'aeroporto è particolarmente sfortunato - scrive il giudice nella sentenza - o sotto la dicitura "motivi tecnici" può esservi il motivo della mancanza di numero di passeggeri adeguato a rendere remunerativo il volo».

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Nuove piste e servizi: il si allarga in campagna (sezione: Alitalia 2)

( da "Giornale.it, Il" del 07-08-2009)

Argomenti: Alitalia

articolo di venerdì 07 agosto 2009 Nuove piste e servizi: il «Leonardo da Vinci» si allarga in campagna di Roberto Filibeck AdR promuoverà una gara per selezionare la società cui affidare il progetto di sviluppo Il 12 marzo dello scorso anno è stata posta la prima pietra del nuovo molo C, un'opera da 195 milioni di euro che consentirà a Fiumicino di passare nel giro di 10 anni dagli attuali 35-40 milioni di passeggeri ai 55 milioni (per ogni milione di passeggeri in più si prevedono circa 900 posti di lavoro in media), previsti dal piano di sviluppo 2008-2020 della società Aeroporti di Roma. Ma l'obiettivo è ancora più ambizioso: raggiungere e superare, entro il 2040, quota 60 milioni di passeggeri. Ma la vera novità emersa nel corso dell'ultimo Cda di Adr, presieduto da Fabrizio Palenzona, al termine del quale sono stati diffusi i dati dei risultati consolidati del gruppo alla fine del semestre 2009 (nei primi sei mesi il traffico passeggeri è diminuito del 6,3% a fronte di una riduzione della capacità offerta dai vettori -7,0% dei movimenti e -3,1% del tonnellaggio, un utile operativo in calo del 5,8% rispetto allo scorso esercizio, ricavi -2,5% a 263,1 milioni di euro), riguarda la decisione dello stesso Cda di promuovere una gara internazionale per la selezione della società di ingegneria cui affidare la redazione del masterplan per la realizzazione del grande progetto di sviluppo di Fiumicino. Interesserà 1500 ettari nelle campagne a nord dello scalo romano (Maccarese), dove si trovano le campagne di proprietà di Benetton. Quest'ultimo, infatti, non solo possiede una quota nel capitale della Nuova Alitalia-Cai, ma anche una fetta rilevante di Adr e l'intero pacchetto azionario della Maccarese Spa, l'area sulla quale sorgeranno due nuove piste e un'aerostazione che probabilmente verrà riservata per Alitalia-Cai e per i partner dell'allenza Sky-Team: per ora Air France e Delta. Questo consentirà di allineare la capacità del primo scalo italiano per volumi di traffico, paragonabile per estensione alle dimensioni di una città come Cagliari o Livorno e in cui ogni giorno transitano oltre 150.000 persone, tra passeggeri e operatori, a quella degli altri maggiori aeroporti europei. Uno scalo quello di Fiumicino dai grandi numeri e dalle immense potenzialità, ma che rischia di «scoppiare» se non si espande ulteriormente così come previsto per progetto redatto da Aeroporti di Roma. Le attuali infrastrutture, 5 terminal e 3 piste per i decolli e gli atterraggi, una delle quali la 25 perpendicolare al mare peraltro dedicata ai decolli, non sono più in grado di sopportare i volumi di traffico gestiti nell'hub di Fiumicino, che oggi garantisce 150 destinazioni nel mondo raggiungibili da Roma, grazie a 160 compagnie aeree operanti. Di questo ne è convinto anche il Direttore generale di Aeroporti di Roma. «Le opere portate a termine e i cantieri con le opere in via di realizzazione dimostrano che sono state gettate le basi per riuscire a cogliere gli obiettivi che ci eravamo prefissi - spiega Franco Giudice -. Tali obiettivi riguardano la maggiore capacità dello scalo, una miglior qualità dei servizi, in parallelo con una efficienza organizzativa che il sistema-Paese si attende da quella che è un'infrastruttura fondamentale per il trasporto aereo italiano e mondiale e in particolar modo quello che noi vorremmo diventasse: il più grande hub del Mediterraneo». © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

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Più biglietti che posti sull'aereo E i passeggeri rimangono a terra (sezione: Alitalia 2)

( da "Giornale.it, Il" del 07-08-2009)

Argomenti: Alitalia

articolo di venerdì 07 agosto 2009 Più biglietti che posti sull'aereo E i passeggeri rimangono a terra di Redazione Venduti più biglietti rispetto ai posti disponibili sugli aerei. Domenica scorsa sono stati un centinaio i passeggeri costretti a restare a terra all'aeroporto di Fiumicino. La causa? Un overbooking (un'eccedenza di prenotazioni) dei voli Alitalia diretti a Istanbul, Caracas, Boston ed Atene. Intanto un giudice ha stabilito che un passeggero vittima di ritardi e cancellazioni di voli, senza che sussista una «causa di forza maggiore», e che in questo caso non venisse adeguatamente assistito dalla compagnia aerea, ha diritto a un risarcimento danni. © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

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Berlusconi: "Contro di me spazzatura Non devo scusarmi neanche con i miei" (sezione: Alitalia 2)

( da "Quotidiano.net" del 07-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Il premier spiega che contro la sua persona è stata messa in atto una campagna denigratoria, "che fa male all'Italia". "Non ci sono intercettazioni e non sono ricattabile", dice. In Abruzzo, aggiunge, in anticipo sui tempi per la consegna delle case

" /> Politica TV FOTO E VIDEO BLOG SERVIZI LAVORO ANNUNCI CASA Cronaca Politica Esteri Ecquo New York Libri Arte Musica Spettacolo Gossip Pazzo Mondo Salute Tecnologia Motori Meteo Dieta IL PREMIER A TUTTO CAMPO Berlusconi: "Contro di me spazzatura Non devo scusarmi neanche con i miei" Il premier spiega che contro la sua persona è stata messa in atto una campagna denigratoria, "che fa male all'Italia". "Non ci sono intercettazioni e non sono ricattabile", dice. In Abruzzo, aggiunge, in anticipo sui tempi per la consegna delle case Roma, 7 agosto 2009 - "Mia figlia Barbara sa che suo papà non ha nulla di cui vergognarsi e di cui scusarsi, nemmeno con i propri familiari”. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, risponde così a chi gli chiede delle dichiarazioni della figlia Barbara. “Non bisogna estrapolare le cose. Barbara mi vuole un bene dell’anima, nell’intervista dice di avere per me stima e amore assoluto, ma è stata portata in una direzione che non voleva...”. Il premier, che ha incontrato i giornalisti a Palazzo Chigi per fare il bilancio dei primi quattordici mesi di legislatura, ha parlato della “campagna scatenata contro il presidente del Consiglio”. Una campagna fatta, a suo parere, “di calunnie, di spazzatura e di null’altro, che hanno fatto male e fanno male all’Italia”. “Chi l’ha portata avanti e continua a farlo è anti-italiano”, ha concluso. "Non ho scheletri nell’armadio. Non sono ricattabile da nessuno - ha aggiunto ancora Berlusconi. Questo è un Governo forte che durerà 4 anni". "I giornali continuano a dire che odio le donne. Se c'è qualcosa che adoro sono le donne, anche come ministre - ha dichiarato -. La squadra di Governo va molto bene. Non ci sono intercettazioni. Sono notizie false. Chi le propaga, si deve vergognare", ha detto ancora il Cavaliere. La fiducia degli italiani per Berlusconi è pari "al 68,2%. è un record assoluto per le democrazie occidentali", ha proseguito il Presidente del Consiglio che ha anche spiegato le ragioni per cui non si recherà a L'Aquila. "Oggi non andrò a LAquila perchè siamo avanti di tre giorni rispetto al cronoprogramma per la consegna delle prime case entro fine novembre". Il premier ha sottolineato come le case per i terremotati saranno pronte in tempo record grazie alla sua esperienza nel campo delle costruzioni. “E’ stato un colpo di genio avuto grazie alla mia esperienza come costruttore - ha detto il premier riferendosi alle opere realizzate per il G8 - quella di spezzettare le commesse e introdurre tre turni di lavoro che permettono di fare in 16 giorni quello che altrimenti si fa in tre mesi”. Il premier ha anche parlato di Alitalia. "Abbiamo mantenuto la compagnia in mani italiane. Sarebbe stato folle che lAlitalia andasse sotto Air France - ha dichiarato - Alitalia ha ripreso, funziona, è in accordo con il budget anche se deve fare il conto con giornali antitaliani". Il Cavaliere ha poi smentito quanto affermato da una fonte turca all’agenzia Reuters, e cioè di una sua ‘intrusione’ indebita nella firma dell’accordo tra Russia e Turchia per la realizzazione del gasdotto Southstream, che è invece “un grande successo italiano”. Berlusconi, infatti, rivendica di aver svolto “una grande azione diplomatica su mandato esplicito di Putin nei confronti di Erdogan, e su mandato esplicito di Erdogan nei confronti Putin”. Inoltre l’Italia “era molto interessata perchè l’Eni è protagonista sia in Southstream, realizzandolo al 50%, sia nell’oleodotto”. Un progetto che “porta benefici all’Italia ma anche ad altri Paesi europei perchè tutti avranno la garanzia di non restare al freddo”, rischio che invece c’era “a causa del passaggio” dell’attuale gasdotto “attraverso l’Ucraina”. Daniela Santanché bacchetta Barbara BerlusconiMULTIMEDIA Il premier tra pubblico e privatoPatrizia D'Addario, show a Parigi Segnala ad un amico Tuo nome: Tua email: Nome amico: Email amico: Testo dell'email: Invia una copia anche al tuo indirizzo di posta Riscrivi il codice che compare qui sopra: Se il codice risultasse illeggibile CLICCA QUI per generarne un altro Cerca su Quotidiano.Net nel Web Più commentati Commenti Sondaggi Taçi- Menarini salta la firma Cosa pensi di questa situazione? (176 commenti) Grillo fonda un nuovo partito: Movimento di Liberazione Nazionale (98 commenti) Rimini ha il 'primato' dei reati E soprattutto dei borseggi (47 commenti) L'inno dello Schalke insulta Maometto Musulmani inferociti: cambiatelo (47 commenti) Valerio Fioravanti è un uomo libero I parenti delle vittime: l'errore è a monte (27 commenti) "Costituzione, il tricolore non basta mettiamo anche i simboli delle Regioni" (18 commenti) Barbara Berlusconi: "Un politico non ha privato Vi dico tutto su mio padre, Noemi e Veronica" (17 commenti) La giunta vuole mettere ordine nei mercati (12 commenti) 16:13:32 - Che bella Mirka in questa foto!! .... una stupenda famiglia! :))))[...] Roger Federer ...e le sue donne16:08:01 - Ecco, per fare un paragone, credo sia oggettivo che Marcelo Rios sia stato il peggior numero uno del[...] Flavia nei quarti, fuori Safina15:49:36 - Ma non eravamo nel mezzo di una emergenza criminalità? E allora, tutti questi crimini che diminuisco[...] Rimini ha il 'primato' dei reati E soprattutto dei borseggi15:32:47 - La dittatura sta tornando..[...] Dal centro alle periferie con i guastatori' in strada15:13:06 - Per chi scrive: "amelia, come fai a sapere che è stato fioravanti a mettere la bomba?" Semplice, lo [...] Valerio Fioravanti è un uomo libero I parenti delle vittime: l'errore è a monte 15:07:56 - Caro Supergigi, io sono un operatore turistico e tu evidentemente no visto che confondi gli arrivi c[...] Rimini ha il 'primato' dei reati E soprattutto dei borseggi15:07:15 - Che la jankovic e la safina siano le peggiori numero 1 della storia del tennis femminile ( secondo m[...] Flavia nei quarti, fuori Safina Inserire nella Costituzione anche i simboli delle Regioni?L'Italia può vincere il prossimo Mondiale?Il 'vaffa'...E tu, di chi ti fidi di più?Sigma Coatings, chi vorresti come capitano?Ascoli, chi sarà la spalla di Bernacci?Internet in ufficio distrae e abbassa la produttività? Tu cosa ne pensiFavorevole o contrario al divieto di vendita degli alcolici nei chioschi?Minuti è l'uomo giusto per risollevare la Samb?Giusto proibire l'allattamento al seno in pubblico?Ti piacerebbe Barbara Palombelli alla guida di Raitre?Silvio Berlusconi deve vendere il Milan, come chiedono molti tifosi?La più bella spiaggia: quinta settimanaSicurezza stradale, alcol zero ai neopatentati, sei d'accordo?Governo Berlusconi, quale ministro ti piace di più? Archivio Notizie Anno: 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Ricerca libera: pubblicità contattaci guadagna con Quotidiano.net fai di Quotidiano.net la tua Homepage aggiungi ai preferiti le news sul tuo pc rss archivio HOME - Copyright © 2008 MONRIF NET S.r.l. P.Iva 12741650159, a company of MONRIF GROUP - Informativa al trattamento dei dati personali - Powered by Softec v>

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Fiumicino: ritardi ai voli per problemi al check-in (sezione: Alitalia 2)

( da "Giornale.it, Il" del 07-08-2009)

Argomenti: Alitalia

articolo di venerdì 07 agosto 2009 Fiumicino: ritardi ai voli per problemi al check-in di Redazione Due ore di black-out nela rete di trasmissione dei dati ha causato il blocco del sistema di check-in di Alitalia all'aeroporto di Fiumicino. Forte rallentamento nelle procedure di accettazione. Ritardi nei voli Roma - Disagi a Fiumicino per i voli Alitalia: molti voli hanno subito un ritardo a causa dei problemi al check-in . L'Alitalia precisa che lo stop sulla rete di trasmissione dati, a causa dei ritardi, non è gestita dalla compagnia. "A causa di una interruzione sulla rete di trasmissione dati (non gestita da Alitalia) avvenuta oggi tra le 12.30 e le 14.30 all’aeroporto di Roma Fiumicino, Alitalia ha subìto un blocco di circa due ore nelle operazioni di check-in. Ciò ha determinato un forte rallentamento delle procedure di accettazione. Conseguentemente Alitalia ha dovuto ritardare numerosi voli in modo da consentire l’imbarco dei passeggeri prenotati". Tensioni e urla al check in File interminabili e momenti di tensione all’aeroporto di Fiumicino. Molti viaggiatori attendono da ore di poter effettuare il check in. "E' dalle sei e mezzo che sono sveglia arrivo finalmente qui e lei mi dice che non c’è più posto sull’aereo - grida al banco di Alitalia una signora in partenza per Atene - Ora lei fa partire me e tutto il gruppo di miei amici o la denuncio". Intanto, dalla stessa fila si levano altre urla, tra queste quelle di un’altra donna: "Mi vergogno di essere italiana, meno male che siete la nostra compagnia di bandiera, siete una vergogna". Al banco delle informazioni, c’è un gruppo di giovani che ha perso l’aereo per Ibiza: "La signora ha regione - dice uno di loro - ma almeno il suo volo non è partito, io l’ho perso e non so quando riuscirò a prendere il prossimo". Sono molti i viaggiatori che chiedono intanto informazioni sui ritardi anche ai check-in di altre compagnie: la risposta è sempre la stessa: "C’è stato un problema ai sistemi di accettazione". © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

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Silvio Berlusconi contro la Rai "Basta attaccare il governo" (sezione: Alitalia 2)

( da "Quotidiano.net" del 07-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Il premier spiega che contro la sua persona è stata messa in atto una campagna denigratoria, "che fa male all'Italia. Contro di me spazzatura". "Non ci sono intercettazioni e non sono ricattabile. Non devo scusarmi di nulla", dice. In Abruzzo anticipo sui tempi per la consegna delle case

" /> Politica TV FOTO E VIDEO BLOG SERVIZI LAVORO ANNUNCI CASA Cronaca Politica Esteri Ecquo New York Libri Arte Musica Spettacolo Gossip Pazzo Mondo Salute Tecnologia Motori Meteo Dieta IL PREMIER A TUTTO CAMPO Silvio Berlusconi contro la Rai "Basta attaccare il governo" Il premier spiega che contro la sua persona è stata messa in atto una campagna denigratoria, "che fa male all'Italia. Contro di me spazzatura". "Non ci sono intercettazioni e non sono ricattabile. Non devo scusarmi di nulla", dice. In Abruzzo anticipo sui tempi per la consegna delle case Roma, 7 agosto 2009 - "State bene? Che aria si respira in Rai con i direttori che ho fatto io....?". Silvio Berlusconi apre con questa battuta la conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Dal tg3 ieri ci si sono stati 4 titoli contro il Governo. Questo non lo possiamo più sopportare. Il mandato della tv pubblica non può essere quello di attaccare il Governo". Lo afferma il Presidente del Copnsiglio Silvio Berlusconi. "Mia figlia Barbara sa che suo papà non ha nulla di cui vergognarsi e di cui scusarsi, nemmeno con i propri familiari”. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, risponde così a chi gli chiede delle dichiarazioni della figlia Barbara. “Non bisogna estrapolare le cose. Barbara mi vuole un bene dell’anima, nell’intervista dice di avere per me stima e amore assoluto, ma è stata portata in una direzione che non voleva...”. Il premier, che ha incontrato i giornalisti a Palazzo Chigi per fare il bilancio dei primi quattordici mesi di legislatura, ha parlato della “campagna scatenata contro il presidente del Consiglio”. Una campagna fatta, a suo parere, “di calunnie, di spazzatura e di null’altro, che hanno fatto male e fanno male all’Italia”. “Chi l’ha portata avanti e continua a farlo è anti-italiano”, ha concluso. "Non ho scheletri nell’armadio. Non sono ricattabile da nessuno - ha aggiunto ancora Berlusconi. Questo è un Governo forte che durerà 4 anni". "I giornali continuano a dire che odio le donne. Se c'è qualcosa che adoro sono le donne, anche come ministre - ha dichiarato -. La squadra di Governo va molto bene. Non ci sono intercettazioni. Sono notizie false. Chi le propaga, si deve vergognare", ha detto ancora il Cavaliere. La fiducia degli italiani per Berlusconi è pari "al 68,2%. è un record assoluto per le democrazie occidentali", ha proseguito il Presidente del Consiglio che ha anche spiegato le ragioni per cui non si recherà a L'Aquila. "Oggi non andrò a L’Aquila perchè siamo avanti di tre giorni rispetto al cronoprogramma per la consegna delle prime case entro fine novembre". Il premier ha sottolineato come le case per i terremotati saranno pronte in tempo record grazie alla sua esperienza nel campo delle costruzioni. “E’ stato un colpo di genio avuto grazie alla mia esperienza come costruttore - ha detto il premier riferendosi alle opere realizzate per il G8 - quella di spezzettare le commesse e introdurre tre turni di lavoro che permettono di fare in 16 giorni quello che altrimenti si fa in tre mesi”. Il premier ha anche parlato di Alitalia. "Abbiamo mantenuto la compagnia in mani italiane. Sarebbe stato folle che lAlitalia andasse sotto Air France - ha dichiarato - Alitalia ha ripreso, funziona, è in accordo con il budget anche se deve fare il conto con giornali antitaliani". Il Cavaliere ha poi smentito quanto affermato da una fonte turca all’agenzia Reuters, e cioè di una sua ‘intrusione’ indebita nella firma dell’accordo tra Russia e Turchia per la realizzazione del gasdotto Southstream, che è invece “un grande successo italiano”. Berlusconi, infatti, rivendica di aver svolto “una grande azione diplomatica su mandato esplicito di Putin nei confronti di Erdogan, e su mandato esplicito di Erdogan nei confronti Putin”. Inoltre l’Italia “era molto interessata perchè l’Eni è protagonista sia in Southstream, realizzandolo al 50%, sia nell’oleodotto”. Un progetto che “porta benefici all’Italia ma anche ad altri Paesi europei perchè tutti avranno la garanzia di non restare al freddo”, rischio che invece c’era “a causa del passaggio” dell’attuale gasdotto “attraverso l’Ucraina”. Daniela Santanché bacchetta Barbara BerlusconiMULTIMEDIA Il premier tra pubblico e privatoPatrizia D'Addario, show a Parigi Commenti Invia commento Segnala ad un amico Nessun commento presente Clicca qui per inviare il tuo commento Nome: Email: Commento: Caratteri rimasti Riscrivi il codice che compare qui sopra: Se il codice risultasse illeggibile CLICCA QUI per generarne un altro consenso al trattamento dei dati consenso allargato I commenti inviati vengono pubblicati solo dopo esser stati approvati dalla redazione Tuo nome: Tua email: Nome amico: Email amico: Testo dell'email: Invia una copia anche al tuo indirizzo di posta Riscrivi il codice che compare qui sopra: Se il codice risultasse illeggibile CLICCA QUI per generarne un altro Cerca su Quotidiano.Net nel Web Più commentati Commenti Sondaggi Taçi- Menarini salta la firma Cosa pensi di questa situazione? (181 commenti) Grillo fonda un nuovo partito: Movimento di Liberazione Nazionale (102 commenti) L'inno dello Schalke insulta Maometto Musulmani inferociti: cambiatelo (58 commenti) Rimini ha il 'primato' dei reati E soprattutto dei borseggi (48 commenti) Valerio Fioravanti è un uomo libero I parenti delle vittime: l'errore è a monte (28 commenti) Barbara Berlusconi: "Un politico non ha privato Vi dico tutto su mio padre, Noemi e Veronica" (22 commenti) "Costituzione, il tricolore non basta mettiamo anche i simboli delle Regioni" (20 commenti) Benzina, tante parole per nulla Salta anche lo sconto di 2 centesimi (12 commenti) 18:31:35 - Xmadrid devo dire che hai una gran faccia tosta a criticare le mie risposte alle tue assolutamente f[...] Rimini ha il 'primato' dei reati E soprattutto dei borseggi18:21:02 - Leggete , leggete , informatevi in rete !!!![...] Grillo fonda un nuovo partito: Movimento di Liberazione Nazionale18:15:58 - Complimenti. Davvero divertente e piacevole da leggere. Però a nome di tutte le donne che leggono ub[...] Vamos... al massimo18:06:16 - complimenti .................al massimo + grazie di esistere ubt sito[...] Vamos... al massimo18:04:37 - quindi il punto su cui vi vorrei far ragionare tutti è semplicemente che la nostra politica,di quals[...] Grillo fonda un nuovo partito: Movimento di Liberazione Nazionale18:03:25 - il bologna ai bolognesi il sig, Taci puo tornare da dove e' venuto oppure farsi azionista del milan [...] Taçi- Menarini salta la firma Cosa pensi di questa situazione?18:02:28 - Ma dov'è finito quel ragazzo Luciferino e spavaldo che faceva tremare le gambe ai grandi della racch[...] Vamos... al massimo Inserire nella Costituzione anche i simboli delle Regioni?L'Italia può vincere il prossimo Mondiale?Il 'vaffa'...E tu, di chi ti fidi di più?Sigma Coatings, chi vorresti come capitano?Ascoli, chi sarà la spalla di Bernacci?Internet in ufficio distrae e abbassa la produttività? Tu cosa ne pensiFavorevole o contrario al divieto di vendita degli alcolici nei chioschi?Minuti è l'uomo giusto per risollevare la Samb?Giusto proibire l'allattamento al seno in pubblico?Ti piacerebbe Barbara Palombelli alla guida di Raitre?Silvio Berlusconi deve vendere il Milan, come chiedono molti tifosi?La più bella spiaggia: quinta settimanaSicurezza stradale, alcol zero ai neopatentati, sei d'accordo?Governo Berlusconi, quale ministro ti piace di più? Archivio Notizie Anno: 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Ricerca libera: pubblicità contattaci guadagna con Quotidiano.net fai di Quotidiano.net la tua Homepage aggiungi ai preferiti le news sul tuo pc rss archivio HOME - Copyright © 2008 MONRIF NET S.r.l. P.Iva 12741650159, a company of MONRIF GROUP - Informativa al trattamento dei dati personali - Powered by Softec >

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Rai, Garimberti: "Le notizie non hanno colore" (sezione: Alitalia 2)

( da "Giornale.it, Il" del 07-08-2009)

Argomenti: Alitalia

articolo di venerdì 07 agosto 2009 Rai, Garimberti: "Le notizie non hanno colore" di Redazione L'opposizione si scaglia contro il premier per il suo invito affinché la Rai smetta di attaccare il governo. Di Pietro: "Folle visionario". Franceschini: "Il premier teme la stampa libera". Bonaiuti: "A sinistra hanno nostalgia di TeleKabul" Roma - Opposizione all'attacco. Pd e Idv si scagliano contro il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al termine del "consuntivo" per i primi 14 mesi di governo. Il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, lo accusa di essere "un folle visionario", mentre Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd al Senato, parla di "replica da avanspettacolo". Da viale Mazzini Paolo Garimberti, presidente del Cda Rai, tuona: "Le notizie non hanno colore, vanno date". Ma il sottosegretario alla Presidenza del Consigluio, Paolo Bonaiuti, ribatte: "E' un delitto auspicare che il servizio pubblico non attacchi pregiudizialmente nessuno, né maggioranza né opposizione? A sinistra sono nostalgici di Telekabul". Garimberti: "Le notizie vanno date" "L’informazione del Servizio Pubblico non è, e non deve mai essere, né pro né contro alcuno ma ha l’obbligo di raccontare i fatti. Le notizie non hanno colore nè odore e vanno date tutte, sempre, ma tenendole accuratamente separate dalle opinioni". Garimberti replica al premier spiegando quale sia "il dovere del giornalismo, che sia Servizio Pubblico o privato ed è il suo patto fondante con i lettori e gli ascoltatori, tanto più se pagano il canone". "Tutto il resto - conclude Garimberti - è speculazione politica che, come Presidente della Rai, non mi interessa e non mi tocca". Sulla stessa linea anche Giorgio Merlo (Pd), vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai: "Il premier si deve rassegnare. Finché il servizio pubblico esiste nel nostro paese abbiamo un baluardo di libertà, di pluralismo e di informazione credibile". Poi spiega: "Se i Tg della Rai, tutti compresi, devono obbligatoriamente tessere l’elogio del governo e di chi sta in maggioranza, cessano le ragioni dell’esistenza stessa del servizio pubblico". E conclude: "Ora, senza santificare nessun Tg Rai, questo è il ruolo di un servizio pubblico che non si riduce ad essere un banale prolungamento delle reti Mediaset. Che ovviamente tessono le lodi del governo". Cesa: "Un'Italia che non c'è" "Ancora una volta il presidente Berlusconi descrive un’Italia che non c’è, in cui va tutto benissimo e dove quello che va male si cerca di farlo scomparire dai telegiornali", dichiara il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa. "Piuttosto che parlare di crisi, di famiglie e imprese in difficoltà, Berlusconi preferisce mostrare sondaggi e attaccare la Rai, cantando vittoria su questioni ancora aperte come gli sbarchi,il sud, i terremotati in Abruzzo e Alitalia. Il premier - conclude Cesa - ci risparmi i suoi spot estivi e affronti i problemi reali del Paese". L'attacco di Di Pietro "Berlusconi è un folle visionario e, come tutti i tiranni del passato, racconta un Paese che non c'è". L'ex pm commenta duramente le dichiarazioni rilasciate dal premier: "Mentre il Paese reale sprofonda in una crisi economica senza precedenti, dove i cittadini non arrivano alla fine del mese o restano senza lavoro, Berlusconi fa l'illusionista raccontando i fasti della sua corte di nani e ballerine". Quindi incalza: "Solo una faccia di bronzo come Berlusconi può pensare di mistificare così la realtà. Già controlla la quasi totalità dell’informazione privata, adesso ha messo le mani anche su quella pubblica. Rimane solo qualche isolato giornalista a criticare l’operato del Governo, rivendicando il ruolo di cane da guardia della democrazia". "Un ruolo che Berlusconi ignora - conclude Di Pietro - solo nelle peggiori dittature si pretende il silenzio dell’informazione e, purtroppo, noi siamo su quella strada: si è passati dall’isolamento di giornalisti liberi, come Biagi e Santoro, alla violenza psicologica. E sappiamo che per arrivare a quella fisica, come accaduto in Russia, il passo è breve". Le accuse di Franceschini "Noi siamo di fronte a un uomo politico che sfugge impaurito il confronto con il Parlamento e con l’opposizione, che teme le critiche della stampa libera", commenta il segretario del Pd, Dario Franceschini, accusando il premier di "fare uno show mediatico, un lungo monologo senza contraddittorio in cui si autoassolve per la vita privata e si autocelebra per quella pubblica come il miglior capo del governo del mondo". "E' inaccettabile, è insopportabile che proprio nel giorno in cui l’Istat parla di un calo del 6% del Pil - sottolinea il segretario del Pd - riesca a dire che tutto va meglio, che gli italiani sono tutti in vacanza e che non ci sono problemi. In autunno i nodi verranno al pettini e non basteranno le promesse e gli show televisivi". © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

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Alitalia funziona (sezione: Alitalia 2)

( da "Stampa, La" del 08-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Palazzo Chigi «Alitalia funziona» Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha detto ieri che Alitalia si è ripresa e funziona. Ha poi messo in guardia da quelli che ha definito «giornali anti italiani» per le critiche recenti sui disservizi e i ritardi della compagnia di bandiera. «La società è in accordo con il budget», ha detto il Premier. «Alitalia si è ripresa e funziona. Solo che deve fare i conti con i giornali anti italiani che riportano commenti negativi», ha detto Berlusconi nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. «Credo che tutti gli italiani siano consapevoli che per l'Italia è addirittura impossibile non avere una compagnia di bandiera. Tanti auguri Alitalia», ha poi concluso.

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Superbonus ai banchieri La Francia si ribella (sezione: Alitalia 2)

( da "Stampa, La" del 08-08-2009)

Argomenti: Alitalia

IL SITO DELLA BANCA 5 il caso Le polemiche su capitalismo e moralità 59 IL MINISTRO LAGARDE Superbonus ai banchieri La Francia si ribella Intesa Sanpaolo «Al servizio del Paese» miliardi di euro Scandalo per un miliardo di euro ai trader di Bnp DOMENICO QUIRICO mila euro a persona «Disciplina assoluta Avrò una tolleranza zero per gli eccessi» CORRISPONDENTE DA PARIGI Londra. Inizio di aprile. I Grandi del mondo, riuniti nell'aeropago del G20, stragiurarono che si voltava pagina: mai più scandali della finanza mondializzata. Soprattutto basta con i bonus folli per i trader, le stock option indecenti, e i paracadute d'oro per i dirigenti. Tra i più infervorati il presidente francese Nicolas Sarkozy, arruolatosi in una crociata contro l'Arcinemico, il capitalismo predatore, e per l'imposizione di un decalogo di buona condotta soprattutto per i banchieri. Poi, tranquillizzato dalle promesse, Sarkozy finanziò con un pacco di miliardi, 18,7, i suoi istituti di credito in difetto di ossigeno. In cambio la Federazione delle banche francesi diffuse un virtuoso codice etico, che prevedeva la diluizione sui tre anni del pagamento della parte variabile della remunerazione e un inquadramento rigido dei bonus garantiti. Parigi, inizio agosto. Il quotidiano Libération svela maliziosamente a tutta prima pagina che a Bnp Paribas, la prima banca al dettaglio europea, la gozzoviglia non è mai finita. Si leggano i conti: 1,6 miliardi di euro di utili nel secondo trimestre. L'integrazione della ex banca belga Fortis, certo, ha il suo ruolo. Ma i guadagni da sardanapalo vengono impetuosamente dalla attività di mercato: la sezione Corporate and Investment Banking ha messo in saccoccia l'incredibile utile di sette miliardi di euro. La crisi è alle spalle, allora. Benissimo, patriotticamente la Francia può esultare. Niente affatto, esplode invece un putiferio. Perché il dato che impressiona di più politici e opinione pubblica, in questo caso non distratti dal torpore vacanziero, è l'annuncio che la banca si appresta a distribuire un miliardo di euro di premi ai propri trader. Ovvero 59 mila euro a persona. Libération, meticolosa e birichina, ricorda che Bnp Paribas ha ricevuto per raddrizzare i suoi conti cinque miliardi di euro dallo Stato. La banca ammette con una circonlocuzione («la cifra di un miliardo calcolato dal giornale è vicina alla realtà») e abbozza un mediocre contrattacco: «È una somma virtuale, l'ammontare verrà deciso alla fine dell'anno sulla base dei risultati definitivi di esercizio. Noi rispettiamo scrupolosamente le regole del G20, sono gli altri banchieri che non lo fanno». Insomma, gli istituti di credito stranieri non sono stati incapsulati in nessun codice etico e possono reclutare gli elementi migliori, Bisogna pagare bene i trader altrimenti finiamo fuori mercato. Un caso isolato? Niente affatto. Il gruppo Caisses d'epargne, egualmente beneficiato con 5 miliardi di euro di aiuti, pratica le stesse generose distribuzioni; e a Natixis a dispetto delle perdite colossali, 2,6 miliardi nel 2008, i sindacati accusano: distribuiti 90 milioni di euro di bonus. Il presidente e il governo hanno intuito il pericolo: che il caso dilagasse dai giornali in guaio politico. Daniel Cohn-Bendit, la star dell'opposizione, ha subito azzannato: «Sarkozy è stato di un'ingenuità incredibile; ha creduto che la banche sarebbero state ragionevoli. Non bisogna prestar fede ai banchieri! Ora il capitalismo non è capace di autoregolarsi». E ha chiesto che lo Stato entri nel consiglio di amministrazione delle banche per controllare dove si liquefanno i fondi pubblici. Non è una estremistica provocazione di Dany il rosso. Anche autorevoli economisti non ferocemente di «gauche» l'hanno proposto: in Francia lo statalismo è sempre di moda, soprattutto se ammantato di virtù. Così ieri i banchieri sono stati convocati a Matignon: per un energico primo richiamo all'ordine: «Il rispetto degli impegni è un'esigenza assoluta di fronte alla opinione pubblica e allo Stato che hanno messo a disposizione somme importanti». Che sarà reiterato con maggior foga il 25 agosto. Ma questa volta la convocazione sarà all'Eliseo. Il ministro dell'Economia Christine Lagarde detta il tono: «Voglio una disciplina assoluta dalle banche francesi e avrò una tolleranza zero per gli eccessi». Ieri l'organo di controllo della Borsa ha accusato due dirigenti di Société Générale di aver venduto azioni della banca prima che il loro valore crollasse, approfittando di informazioni riservate. Lavoro titanico moralizzare il capitalismo! Che Intesa Sanpaolo si consideri una banca «al servizio del Paese» è spesso stato sottolineato dai suoi manager. Come nel caso della cordata per Alitalia dove la banca guidata da Corrado Passera (nella foto) si è ritagliata un ruolo di primo piano. Ma ora questo ruolo «di sistema» è stato ufficializzato. Nel «Regolamento del gruppo» pubblicato sul sito Intranet della banca, il «supporto allo sviluppo del Paese» è al secondo posto nell'elenco degli indirizzi del gruppo. Estensiva l'interpretazione del ruolo, visto che si «mira a supportare lo sviluppo del Paese attraverso il finanziamento di grandi opere e il supporto alla crescita di aziende, a livello nazionale e internazionale, allo sviluppo di realtà locali e all'innovazione e ammodernamento della publica amministrazione». \

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Fiumicino in tilt Esplode la protesta (sezione: Alitalia 2)

( da "Stampa, La" del 08-08-2009)

Argomenti: Alitalia

GUASTO SU UNA LINEA DELLA TELECOM Fiumicino in tilt Esplode la protesta [FIRMA]FRANCESCA SCHIANCHI ROMA Per il loro primo giorno di vacanza sognavano mari cristallini e tramonti sulla laguna. Ieri invece si sono ritrovati bloccati nell'aeroporto di Fiumicino: fra le 13 e le 14.30 un guasto al check-in ha provocato il ritardo a cascata di una settantina di voli, caos alle partenze e passeggeri inferociti. All'ora di pranzo, nell'aeroporto dove tra oggi e domani sono attesi 225 mila passeggeri, s'interrompe «la rete Telecom che trasmette dati da Magliana a Fiumicino, riguardo i voli», spiega il direttore dell'aeroporto Vitaliano Turrà. E aggiunge: «Si tratta di una linea doppia, formata da una principale e una di emergenza: entrambe, purtroppo, non hanno funzionato». La rabbia dei vacanzieri I dati non arrivano, i passeggeri sono sempre più imbestialiti. Non possono essere accettati, le file al check-in s'allungano. Per evitare di lasciare a terra i vacanzieri, Alitalia decide di far decollare in ritardo gli aerei. A un certo punto gli assistenti di terra cominciano a redigere a mano le carte di imbarco. Fino al ripristino del servizio: a sera, Turrà parla di «una ventina di voli partiti da Fiumicino con ritardi oscillanti tra i trenta e i sessanta minuti, la gran parte entro la mezz'ora». «È un fatto grave che danneggia i passeggeri e le imprese di trasporto aereo, non dev'essere assolutamente sottovalutato», commenta Vito Riggio, presidente dell'Enac, che ha chiesto una relazione sull'episodio. La difesa di Alitalia L'Associazione dei consumatori Adoc chiede ad Alitalia «di rimborsare i viaggiatori che hanno subito i disservizi perché una Compagnia seria è responsabile anche delle società che operano per suo conto». Alla compagnia di bandiera si difendono: «Siamo noi stessi vittima di un disservizio, abbiamo dovuto ritardare i voli altrimenti centinaia di persone perdevano l'aereo». Telecom, che gestisce la rete di trasmissione dati finita in tilt, si affretta a giustificarsi: «Il guasto è un episodio eccezionale, e l'intervento per ripristinare il servizio è stato tempestivo».

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Sul Nord Italia arriva il maltempo (sezione: Alitalia 2)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 08-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Cronaca Italiana Pagina 111 roma Sul Nord Italia arriva il maltempo Roma --> ROMA Sarà un fine settimana all'insegna del maltempo per le regioni del Nord Italia. Il transito di una perturbazione atlantica sull'Europa - dice il Dipartimento della Protezione civile - favorirà a partire dalle prossime ore una fase di tempo perturbato che interesserà in particolare i settori alpini e prealpini. Una brutta notizia per i vacanzieri, a cui si associa anche un weekend da bollino nero sulle strade. Dopo il primo esodo all'insegna del caos, finito con il blocco del passante di Mestre, oggi si attendono nuove code. Disagi invece per chi ha viaggiato ieri in aereo. A causa di un guasto al check-in avvenuto tra le 13 e le 14.30, circa venti voli Alitalia in partenza da Fiumicino hanno subito un ritardo che è oscillato tra trenta e i sessanta minuti, con file chilometriche e proteste dei viaggiatori. Solo dopo alcune ore, con i passeggeri in partenza per le vacanze esasperati, la situazione è tornata alla normalità.

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berlusconi: "non sono ricattabile niente scuse per il mio privato" - carmelo lopapa (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 08-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 2 - Interni Berlusconi: "Non sono ricattabile niente scuse per il mio privato" Lo scontro Attacco al Tg3: inaccettabile la Rai contro il governo CARMELO LOPAPA ROMA - Il premier «non ricattabile», senza «scheletri nell´armadio», vittima di una «campagna di calunnie e spazzatura» non può «più sopportare un servizio pubblico che attacca il governo». Si difende e contrattacca. Questa volta all´assalto del Tg3, reo di aver fatto «quattro titoli contro il governo in un´edizione». L´unica testata Rai che nella spartizione governativa degli ultimi giorni è rimasta fuori dall´occupazione targata Pdl, diventa l´»unica tv al mondo che con i soldi pubblici attacca il governo». Nella lista nera, dunque, come i pochi giornali che si occupano delle sue vicende personali: «Attacchi che hanno classificato come anti-italiano chi continua a portarli avanti, queste cose gli italiani non le dimenticheranno». Toni da censura che destano allarme nell´opposizione: «Un nuovo editto bulgaro», con Dario Franceschini che preannuncia una «mobilitazione». Sotto la canicola agostana Silvio Berlusconi, di ritorno dalla missione turca, convoca a Palazzo Chigi una conferenza stampa da ultimo giorno di scuola per raccontare il primo anno di governo e concludere, dopo un rendiconto di 45 minuti, che «nessun governo ha fatto tanto in 14 mesi: dureremo quattro anni». Senza lesinare autocelebrazioni: dal «colpo di genio» del G8 all´Aquila, al «noi determinanti per evitare un ritorno alla guerra fredda». Per concludere che la fiducia nel presidente del Consiglio è al 68,2%, «record assoluto per le democrazie occidentali». Nel giorno in cui il Pil fa registrare un meno 6%, il capo del governo cita i dati Ocse e racconta di un´Italia che «è la prima in Europa per segni di ripresa», in cui «c´è una diminuzione nel ricorso alla cassa integrazione» e in cui il governo ha «garantito la pace sociale». Poi l´elenco dei successi del suo esecutivo, ovviamente lunghissimo: più sicurezza grazie al decreto e ai militari nelle città, soluzione dell´emergenza rifiuti in Campania e delle prossime in arrivo, ritorno al nucleare, «l´Alitalia che funziona», emergenza terremoto affrontata con tempismo, successo del G8 all´Aquila, con tanto di lettura della lettera di complimenti appena ricevuta dal premier britannico Gordon Brown. Quando si passa al tema che sta più a cuore al Cavaliere, l´informazione e quella televisiva in particolare, il tono cambia. Dapprima il premier scherza con i giornalisti della tv pubblica in prima fila («State bene? Che aria si respira in Rai con i direttori che ho fatto?»). Poi, quando la cronista del Tg3 gli chiede dei dubbi suscitati in Turchia dalla sua presenza al vertice energetico coi russi, Berlusconi si fa scuro in volto. Getta un occhio sulla cartella sotto di lui e attacca: «Nell´edizione di giovedì sera nel vostro tg ben quattro titoli tutti negativi. Non possiamo più sopportare che la Rai sia l´unica televisione pubblica al mondo che, coi soldi di tutti, attacchi il governo. La Rai faccia il servizio pubblico e non attacchi né governo né opposizione». E a chi gli chiede del pressing della stampa internazionale sui suoi scandali, sulla scia dell´intervista rilasciata dalla figlia Barbara, ribatte: «Non ho niente di cui vergognarmi per la mia vita privata. Si tratta solo di calunnie. Non ho scheletri nell´armadio, non sono ricattabile». Quanto alla figlia, «lei mi vuole un bene dell´anima, le sue dichiarazioni sono state estrapolate, sa bene che il suo papà non ha nulla di cui doversi scusare, nemmeno con i propri familiari». è un crescendo. Il presidente del Consiglio ora alza il tiro, pur non citandolo, contro Paolo Guzzanti, che nei giorni scorsi ha rispolverato la storia dell´intercettazione in cui due ministre alluderebbero a presunti rapporti intimi con Berlusconi. Lui si inalbera: «Infondato, vergognoso. Non ci sono mai state telefonate, né intercettazioni, come può dimostrare la magistratura, c´è solo la vergogna per chi mette in circolo certe cose». E poi, «i giornali continuano a dire che odio le donne - chiosa - Se c´è qualcosa che adoro sono le donne, anche ministre».

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guasto ai check in, voli nel caos a fiumicino passeggeri in rivolta - laura serloni (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 08-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 12 - Cronaca Guasto ai check in, voli nel caos a Fiumicino passeggeri in rivolta Alitalia: colpa della rete Telecom. Aerei in ritardo e proteste LAURA SERLONI ROMA - Ore 12.30: vanno in tilt i terminali dei check-in dell´aeroporto di Fiumicino. Gli schermi dell´accettazione smettono di funzionare. Gli assistenti di terra di ogni compagnia non possono procedere ad imbarcare passeggeri né bagagli. L´hub romano si paralizza per due ore mentre la coda dei viaggiatori in partenza per le vacanze estive continua ad aumentare. «Guasto ad un cavo di trasmissione dati della rete Telecom», comunica l´Enac. File chilometriche, migliaia di viaggiatori accasciati sulle valigie e proteste. è iniziato così, tra disagi e malumori, il secondo fine settimana d´agosto. «è assurdo che nel periodo delle vacanze ci sia sempre un disservizio: prima lo smarrimento dei bagagli, lo scorso anno gli scioperi e ora il blackout dei terminali - reagisce una passeggera in partenza per Osaka - Mi vergogno di essere italiana». Due ore di disagi durante i quali ieri a Fiumicino si è scatenato il panico tra i viaggiatori. Molti infatti hanno temuto di non riuscire a prendere in tempo il volo per le tanto agognate vacanze estive o di non poter rientrare a casa. Inevitabili le proteste contro Alitalia, anche e ieri a bloccarsi sono state tutte le compagnie. «Prendo almeno 150 aerei l´anno per motivi di lavoro - commenta Ennio Quaranta - ma ormai quelli Alitalia fanno sempre ritardo». Un leit motiv che si ripete nelle parole di tutti i viaggiatori secondo i quali la partenza in differita di un´ora è diventata una costante. «I motivi? - continua Quaranta - Sono in ritardo con le pulizie, con il rifornimento del carburante oppure manca qualcuno dell´equipaggio». Dopo oltre un´ora il personale di terra ha iniziato a fare i check-in manualmente mentre i bagagli venivano montati su dei carrelli e portati in pista. Operazioni rallentate e i terminal A, B e C di Fiumicino a rischio collasso. «C´è stato un guasto sulla fibra ottica della Telecom - spiega Vitaliano Turrà, direttore Enac dell´aeroporto di Fiumicino - questo ha prodotto un blackout nei nostri terminali e non è stato possibile procedere con le operazioni di imbarco». Poi precisa: «Il danno ha interessato tutti i vettori, non solo Alitalia». Intanto il presidente dell´Enac, Vito Riggio ha commissionato «una dettagliata relazione su quanto successo, in grado di indicare le cause, perché questa interruzione del sistema è molto grave». E da Telecom fanno sapere che l´intervento è stato tempestivo e dopo mezz´ora il guasto era già riparato. Sono stati una ventina, secondo l´Enac, i voli partiti con un ritardo che è oscillato tra i 30 e i 60 minuti. Ma subito sono andate all´attacco le associazioni in difesa dei consumatori: «Chiediamo ad Alitalia - dice Carlo Pileri, presidente dell´Adoc - di risarcire i viaggiatori che hanno subito i disagi e disservizi. Una compagnia seria è responsabile anche delle società che operano per suo conto».

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Dimezzati i rimpatri per le feste (sezione: Alitalia 2)

( da "Secolo XIX, Il" del 08-08-2009)

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Dimezzati i rimpatri per le feste immigrazione e burocrazia Senza il rinnovo del permesso di soggiorno solo voli diretti (più cari) per il Paese d'origine PER TACITARE la nostalgia, "ma se ghe pensu" alla sudamericana, si sono sempre affidati alle vacanze: periodi in cui gli stranieri d'Italia tornano a trovare nonni, zii o figli. Una traversata oceanica li divide per il resto dell'anno. Ma nell'estate 2009, povera e avara per tutti, il maxi esodo degli extracomunitari verso i Paesi d'origine non ci sarà: «Chi è in attesa di rinnovo del permesso di soggiorno e lo attende il più delle volte da un anno e mezzo, non può raggiungere il Sud America se non con un volo diretto e senza scalo europeo. Viaggio che costa troppo, sui mille e 500 euro, è scomodo, lo fornisce soltanto Cai (nuova Alitalia). Così le partenze sono dimezzate». Dalla Confesercenti, Fabio Cruschi titolare di due agenzie di viaggi nel centro storico genovese, parla di leggi nazionali, danno economico e vicende anche drammatiche: le vendite di biglietti aerei sono scese del 50 per cento, erano 26 mila a giugno 2008 e dopo 12 mesi risultano appena 13 mila. Genova, città d'immigrati, non riesce poi a farli ripartire. Un cambiamento di rotta da parte del governo impedisce ferie e incontri. Così dietro ai numeri da business scaduto, si celano migliaia di lavoratori, genovesi d'adozione, che al di là del prenotare il volo, raccontano vite sospese: «I Sudamericani, gli ecuadoriani, ad esempio, hanno famiglie numerose e tra di loro sono molto legati- specifica Cruschi - . Almeno una volta all'anno, un appartenente del nucleo famigliare parte e va a vedere come stanno i parenti». Il motivo, approfondisce la questione il commerciante, è il desiderio mai abbandonato di non recidere le radici e tornare a invecchiare "a casa". Un certo tipo di sociologia, i commercianti dei vicoli la apprendono da incontri quotidiani. Così la fotografia di una situazione delicata arriva dallo sportello di piazza San Matteo o di vico Casana, così come da quello di altre agenzie genere, sparse per il centro storico. Da Via San Luca a Canneto, i mercanti di viaggi stilano inaspettati registri delle rotte migratorie. Perché la specializzazione di quelle agenzie è chiamata, nel settore, di "traffico etnico" termine bruttino ad indicare il flusso di migranti estivi che partono per tornare a casa. «Ogni anno esce per le ferie una direttiva che permette agli stranieri via eccezionale di uscire dall'Italia e di tornare nonostante siano in attesa dl permesso - chiarisce Cruschi - Ma quest'anno non si è fatto nulla». Restano così a terra colf, artigiani, operai, badanti, studenti che ancora ricordano la vecchia agognata direttiva: uscì nel 5 agosto 2006 a cura del Ministero dell'Interno e permise anche agli stranieri con permesso di soggiorno in via di rinnovo l'entrata e l'uscita dall'Italia Nel 2007, la disposizione venne ribadita proprio il 12 dicembre, altro periodo adatto alle ferie famigliari. La disposizione era in scadenza il 31 gennaio scorso. Non è stata rinnovata. Da allora, quindi le agenzie non possono vendere biglietti con scalo in un porto europeo a chi aspetta lo sbrogliarsi della burocrazia. Quindi, chi intende tornare in Brasile, deve scegliere un volo diretto del tipo Roma-Caracas o Roma-San Paulo, organizzato soltanto dalla compagnia italiana e al prezzo di circa mille e 500 euro a persona. Stesso prezzo, guardare le cifre, di una settimana in Sardegna per 4 persone, residence di lusso o di 7 notti di un albergo a tre stelle in Trentino, sempre per quattro ospiti. E in quel caso, si tratta di vacanze d'evasione. «La sfiducia nella Cai - dice ancora Cruschi, a capo del Civ di vico Casana. - è tanta che gli stranieri hanno anche paura di perdere i bagagli. Insomma, non partono più». La soluzione sarebbe quella di fare ugualmente le valigie e sperare rischiosamente in un visto di ritorno emesso dall'ambasciata del Paese d'origine: ma tanti, sottolineano gli addetti alle partenze, non lasciano l'Italia anche per un grande timore: la paura di perdere il lavoro, soprattutto in vista della sanatoria prevista per settembre. Gli stranieri bloccati a Genova hanno il volto, ad esempio, di Nadia una brasiliana di 35 anni che non riesce ad ottenere il permesso di soggiorno a causa di un cavillo burocratico.Nadia, quindi, non può neppure tornare in patria: anche per lei la partenza è un miraggio. annalisa rimassa rimassa@ilsecoloxix.it [+] www.ilsecoloxix.it Commenta la notizia sul nostro sito 08/08/2009 ' 08/08/2009 transitivietatiIl divieto di fare scalo nei paesi di area Schengen ha fatto passare i voli dai 26 mila del 2008 a 13 mila Fabio Cruschi titolare di due agenzie di viaggi 08/08/2009

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"ogni volta a fiumicino è un incubo" - laura serloni (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 08-08-2009)

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Pagina VII - Roma "Ogni volta a Fiumicino è un incubo" La rabbia dei passeggeri bloccati per ore dal guasto al sistema del check-in "I disservizi sono diventati la norma e i voli Alitalia-Cai raramente partono puntuali" LAURA SERLONI «E questo sarebbe il nostro aeroporto? Mi fa schifo. è una vergogna che nel periodo delle vacanze ci sia sempre un disagio diverso: prima i bagagli, lo scorso anno gli scioperi e ora il black out dei terminali. è questa l´Italia e Fiumicino con Cai ne sono solo lo specchio». è esasperata dalle ore di attesa Alessandra Marsili che ieri pomeriggio è rimasta in coda per oltre tre ore. «Devo andare a New York, ma prima il mio volo fa scalo ad Amsterdam - grida - E io rischio di perdere la coincidenza per colpa dei continui disservizi. è follia ormai anche le vacanze sono diventate un incubo». Alle 12.30 i terminal A, B e C di Fiumicino vanno in tilt. Un cavo Telecom si rompe e i sistemi di trasmissioni dati smettono di funzionare. Gli assistenti di terra restano inermi per ore davanti ai monitor spenti, mentre la coda dei passeggeri in partenza continua ad aumentare. Serpentoni umani si snodano lungo le hall davanti ai check-in e i viaggiatori di tutto il mondo restano in attesa di spiegazioni. «Non funzionano neanche gli altoparlanti, o meglio, sono talmente bassi che non si sente nulla - sbuffa Ennio Quaranta mentre con la famiglia è in fila per imbarcarsi su un volo che lo porti ad Osaka in Giappone - Nessuno ci dà spiegazioni. Sono riusciti a peggiorare una situazione che già era al limite del degrado». E poi incalza: «Prendo almeno 150 aerei l´anno per motivi di lavoro, ma ormai quelli Alitalia-Cai fanno sempre ritardo». Un leitmotiv che si ripete nelle parole di tutti i viaggiatori secondo i quali la partenza in differita di un´ora è diventata una costante. «Roma-Catania da mesi non parte puntuale - ammette Gino Loverso - e ti dicono sempre che sono in ritardo con le pulizie o con il rifornimento del carburante e che manca qualcuno dell´equipaggio». E un´assistente di terra stagionale che preferisce però restare anonima conferma che negli ultimi tempi ci sono più ritardi ma «è scontato - dice - siamo troppo pochi rispetto alla mole di lavoro. Così con le pulizie o con il personale di bordo c´è sempre qualche problema». Per due ore l´aeroporto è andato in panne. «Ormai non mi meraviglio più, anzi ogni volta che arrivo a Fiumicino incrocio le dita e spero che vada tutto bene», si sfoga Carlo Torre che deve salire su un volo Alitalia per Parigi. E intanto l´Adoc, l´associazione in difesa dei consumatori, chiede che la compagnia rimborsi i passeggeri coinvolti. «Chiediamo ad Alitalia - dice Carlo Pileri, presidente dell´Adoc - di risarcire i viaggiatori che hanno subito i disagi. Una compagnia seria è responsabile anche delle società che operano per suo conto».

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"i disagi provocati da un black-out della rete telecom" (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 08-08-2009)

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Pagina VII - Roma Vitaliano Turrà, direttore Enac: "Duemila i viaggiatori coinvolti, nessuno è rimasto a terra. Venti voli hanno subito ritardi" "I disagi provocati da un black-out della rete Telecom" «C´è stato un black out sulla rete della Telecom che l´aeroporto utilizza per trasmettere i dati. Così i terminali sono andati fuori uso per due ore e abbiamo subito questo disagio che, però, non è responsabilità dell´hub», spiega Vitaliano Turrà, direttore di Enac per lo scalo di Fiumicino. Come mai i terminali dei check-in sono stati fuori uso per due ore? «C´è stata un´interruzione della fibra ottica all´altezza del quartiere di Corviale. Un guasto sulla rete della Telecom che, per qualche ora ha fatto sì che i terminali non riuscissero più a trasmettere i dati. Di conseguenza gli imbarchi sono stati tutti bloccati. Il danno non ha interessato soltanto Alitalia ma tutti i vettori perché, ripeto il concetto, c´è stato un problema sulla rete del gestore di telefonia». Quali e quanti disagi sono stati causati? «Le disfunzioni hanno interessato circa duemila passeggeri nei tre terminal di partenza. Gli addetti Telecom si sono subito messi al lavoro e hanno riparato il guasto in poco più di un´ora». Alcuni passeggeri sono rimasti a terra? «No, nessuno. I voli sono tutti partiti, solo venti hanno subito un ritardo che comunque non si è prolungato per più di un´ora». è la prima volta che si verifica questo tipo di guasto? «è già accaduto qualche anno fa, ma allora non esisteva la fibra ottica e il danno era dovuto alla rottura di un cavo perché stavano facendo dei lavori stradali». (laura serloni)

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A Fiumicino check-in bloccati e voli in ritardo (sezione: Alitalia 2)

( da "Secolo XIX, Il" del 08-08-2009)

Argomenti: Alitalia

A Fiumicino check-in bloccati e voli in ritardo l'esodo Un guasto di due ore al sistema informatico scatena il finimondo. Traffico: oggi in viaggio 16 milioni di persone 08/08/2009 Roma. È un fine settimana da bollino nero, nel giorno del grande esodo estivo 2009. Secondo le stime oltre 16 milioni di italiani si metteranno in viaggio, oggi e domani, con l'auto, in tutte le direttrici, verso sud, ma anche verso le località di montagna del Nord Italia, l'Austria, la Svizzera, e verso le coste di Slovenia e Croazia. L'Anas considera da bollino nero, con traffico molto critico, la giornata di oggi, soprattutto dalle 6 alle 14. Le tratte interessate dai maggiori flussi di traffico saranno, come ogni anno, le direttrici sud nel nodo bolognese (A14 dall'allacciamento con A1 e Bologna S. Lazzaro) e fiorentino (da Barberino a Firenze sud) e il tratto dell'A14 compreso tra Bologna San Lazzaro ed Ancona; e verso nord il nodo di Mestre, il Traforo del Monte Bianco, l'Autolaghi e la A22 del Brennero. Da ieri intanto è operativo il nuovo piano approntato per gestire il traffico sul Passante di Mestre, che prevede più informazioni per chi si mette in viaggio e, in caso di code, la deviazione del traffico dal Passante alla Tangenziale di Mestre. Tutti i percorsi alternativi possibili saranno indicati da segnaletica. Tra le misure adottate, vi sono l'attivazione di tre presidi di soccorso meccanico presso i caselli di Spinea e di Preganziol e presso la località Campocroce, per ridurre i tempi di intervento in caso di incidenti nonchè l'attivazione di un presidio medico con ambulanze fisse presso l'area di Arino Est e Preganziol. Create inoltre due aree di stoccaggio per la distribuzione di acqua nei pressi dei caselli di Spinea (5.000 bottigliette) e di Preganziol (5.000 bottigliette), attraverso la Protezione Civile. Durante la giornata di ieri il traffico è stato intenso ma regolare, sia in questo tratto, come nella maggior parte degli snodi critici, compresa la Salerno-Reggio Calabria. Ricordiamo il blocco della circolazione dei mezzi pesanti in vigore oggi e domani 8 dalle 7 alle 24. Ancora caos, invece, all'aeroporto di Roma Fiumicino. Questa volta a provocare i disagi, con voli ritardati, e file lunghissime ai banchi, è stato il blocco, a causa di un guasto, delle operazioni di check-in, tra le 12,30 e le 14,30. Alitalia ha poi reso noto che il guasto è stato provocato da un'interruzione sulla rete di trasmissione dati (non gestita dalla Compagnia). Il guasto ha determinato un forte rallentamento delle procedure di accettazione. Di conseguenza Alitalia ha dovuto ritardare numerosi voli in modo da consentire l'imbarco dei passeggeri prenotati. Inevitabili le proteste dei passeggeri, costretti a lunghe code, attese, incertezze, rischio di perdere coincidenze internazionali. «Ci vergogniamo di essere italiani», «Ci trattate come bestie», hanno urlato alcune delle persone in coda. Anche perché, di tanto in tanto, intere file di passeggeri dovevano spostarsi da una parte all'altra perché era cambiato il banco di accettazione del proprio volo, con conseguenti, ulteriori, disagi. Tra ieri e oggi, secondo le previsioni, si calcolano complessivamente 225 mila passeggeri nello scalo di Fiumicino e 28.300 in quello di Ciampino. Per far fronte al grande afflusso di passeggeri la società di gestione Aeroporti di Roma aveva predisposto un potenziamento degli organici, l'incremento del numero dei varchi di sicurezza e la messa in campo di una task force supplementare. Ma il guasto di due ore ai computer ha poi vanificato gli sforzi, mettendo in crisi il funzionamento complessivo del sistema aeroportuale. giuseppe giannotti 08/08/2009

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- (segue dalla prima pagina) giuseppe d'avanzo (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 08-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 4 - Interni (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) GIUSEPPE D´AVANZO Ne prescrive la mise. Si accerta che siano informate delle sue abitudini sessuali. Promette candidature politiche, ingaggi in tivvù, regali e «buste», cinquemila o diecimila euro secondo il gradimento. Contatta minorenni che non conosce, dopo averne scrutato il viso e il corpo da portfolio consegnatigli da salariati di Mediaset. Lo abbiamo visto in difficoltà quando anche la figlia Barbara (ma non i liberali di casa nostra) gli ricorda che, per un politico, per chi governa, privato è pubblico. Lo incontriamo ora a Palazzo Chigi con una gran voglia di far dimenticare quel che l´opinione pubblica internazionale conosce e soltanto tre italiani su dieci sanno (sette su dieci sono informati dalla televisione che egli controlla, e quindi non sanno alcunché). La scena è bizzarra per noi italiani e diventerà sorprendente per chi italiano non è. Da solo, seduto a Palazzo Chigi, Silvio Berlusconi si racconta e riempie di se stesso ogni quadro possibile: planetario, europeo, nazionale, cittadino. Il suo ego non ha confini. Il mondo è lui nell´autorappresentazione che ci offre, nient´altro che lui con il suo carico di vitalismo, ottimismo, carisma, umanità, saggezza, savoir-faire, una capacità di lavoro senza eguali. In quattordici mesi, elenca l´Egocrate, centocinquantotto incontri internazionali, ventidue vertici multilaterali, dieci vertici bilaterali. Sono stato in piedi, dice, anche quarantaquattro ore con il solo ausilio di ventuno caffè. Dovunque, successi. Soltanto successi. Anzi, un unico successo ininterrotto, senza pause, costante nel tempo, operoso in ogni angolo di mondo. Se le truppe di Mosca si sono fermate a quindici chilometri da Tbilisi scongiurando un conflitto Russia-Georgia, il merito è di Berlusconi che ha evitato l´inizio di una nuova Guerra Fredda. Se Barack Obama ha firmato a Mosca il trattato per la limitazione delle armi nucleari, il merito è di Berlusconi che ha favorito «l´avvicinamento» della nuova amministrazione americana al Cremlino. Se l´Alleanza atlantica è ancora vegeta, lo si deve al lavoro di persuasione di Berlusconi che ha convinto il leader turco Erdogan a dare il via libera alla candidatura di Rasmussen. Se «l´Europa non resterà mai più al freddo», il merito è di Berlusconi che ha convinto Erdogan e Putin a stringersi la mano dinanzi al progetto del gasdotto South Stream. Nel mondo meraviglioso di Silvio Berlusconi non c´è ombra né crisi. Non c´è il disonore personale né le menzogne pubbliche. Non c´è recessione né sfiducia. Non c´è né sofferente né sofferenza. Non ci sono più immigrati clandestini, non c´è crimine nelle città, non c´è più nemmeno la mafia. Regna «la pace sociale» e «nessuno è rimasto indietro» e, per quanto riguarda se medesimo, «non c´è nulla di cui deve scusarsi». Anche l´Alitalia è diventata, nel vaniloquio, un miracolo d´efficienza. Grazie ai «colpi di genio» di Berlusconi, anche i terremotati delle tendopoli all´Aquila sono felici perché «molti sono partiti in crociera e altri sono ospitati in costiera e sono tutti contenti». A incontrarlo al bar, un bauscia di questa incontinenza (bauscia è bava, saliva: e anche il bavante, il salivante, il moccioso) si chiederebbe al barista di azzittirlo o di allontanarlo, ma quel bauscia è il nostro capo del governo. Ora all´estero - anche ricordando come Berlusconi, intossicato dalla sexual addiction, trascorre in realtà le sue giornate - liquideranno il protagonismo dell´Egocrate come l´ultima arlecchinata di un clown italiano. Noi, che da Berlusconi siamo e saremo governati, non possiamo farlo o per lo meno non possiamo limitarci alla derisione o all´invettiva. Più che disseccare le sue vanterie (per quanto riguarda il bilancio del governo, lo ha già fatto qui Tito Boeri, il 3 agosto) o autoconsolarci con uno sberleffo per quel «priapismo dell´Io», è più utile aprire gli occhi su quanto sta accadendo e accadrà. Meglio descrivere e decifrare quel che ci aspetta. Berlusconi va ascoltato con pazienza, infatti. Da gran fiume delle sue parole affiorano sempre, prima o poi, le «verità dell´asino», come ci ha spiegato Franco Cordero. Gli asini hanno una cattiva fama. Li dicono ottusi, poco intelligenti. Bestie trascurabilissime. Ma, in realtà, il passo storto dell´asino è soltanto uno: «Svela piani che menti più sottili occultano». Càpita anche a Berlusconi e, solo, a Palazzo Chigi, ne offre un saggio. Se si riflette, le parole dell´Egocrate svelano una tecnica di dominio, un dispositivo di potere. La rappresentazione di se stesso e del lavoro del suo governo è esplicitamente «pubblicitaria», coerente con un´antica confessione di Berlusconi: «Non riesco a non vendere. Non ci riesco! Non riesco a svestire i panni del direttore commerciale» (D´Anna, Moncalvo, Berlusconi in concert). Soltanto nel linguaggio della pubblicità - senza profondità, istantaneo e istantaneamente dimenticato - può non esistere la realtà. Così è nelle parole del premier: la recessione è alle nostre spalle; i disoccupati sono protetti e con un decente reddito; le imprese fiduciose; anche i terremotati sono contenti; le città sono sicure, mentre Obama Merkel Putin Erdogan - il mondo - pendono dalle labbra e dalle mosse del nostro premier. Nei modi d´espressione della pubblicità cade ogni scarto tra ciò che è davvero e ciò che si immagina possa essere, tra la situazione di fatto e il progetto. Ogni problema, per Berlusconi, è superabile con uno sforzo d´immaginazione, con una scarica di ottimismo e se ancora qualche problema persiste lo si deve alle forze del Male che non amano il Capo e quindi il popolo. Ogni dissenso è dunque un atto persecutorio contro il Capo e un´aggressione al popolo, un complotto contro gli italiani e l´Italia. Questa scena, grottesca ma non per questo innocua, può diventare convincente soltanto se c´è un´informazione che la propone all´opinione pubblica come plausibile. E´ quel che esplicitamente, come da verità dell´asino, Berlusconi chiede ai media italiani. Non facciano più domande, come già fanno i bravi giornalisti sportivi. Non diano conto del «negativo» perché, soprattutto per il giornalismo del servizio pubblico radiotelevisivo, «non sarà più sopportato». E che si sappia che è «anti-italiano» raccontare le difficoltà di un Paese in recessione, le sofferenze di chi - impresa, famiglia, lavoratore - ne è travolto. E´ «anti-italiano» ricordare come il presidente passa il suo tempo a Palazzo e in Villa e con chi. Pubblicità più televisione, il medium più potente, sono le armi del dispositivo con cui sempre di più avremo a che fare. Dobbiamo cominciare a fare i conti con il mondo di immagini che ha preso il posto delle realtà, svuotandola, a valutare gli effetti di una tecnica che ci defrauda dell´esperienza e della capacità di prendere posizione, che liquida ogni capacità di distinguere tra realtà e apparenza, che ci obbliga a un´abitudine che ci infantilizza. A ben vedere, pubblicità più televisione è la sola politica che ha in mente Berlusconi tra una cena a Palazzo Grazioli e una notte «a pagamento» a Villa Certosa.

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Berlusconi: non ho scheletri nell'armadio (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 08-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera sezione: Primo Piano data: 08/08/2009 - pag: 3 Il premier La conferenza stampa a Palazzo Chigi: non sono ricattabile e non mi lascio demoralizzare Berlusconi: non ho scheletri nell'armadio «Il Tg3 attacca il governo, non è sopportabile». E sulla figlia Barbara: mi ama. Non mi scuso con nessuno ROMA «Il presidente del Consiglio non ha scheletri nell'armadio, non è ricattabile e non si lascia demoralizzare da nessuno e da nulla». Silvio Berlusconi, di ritorno da Ankara, fa il punto su 14 mesi di governo, si difende dalla «campagna di calunnie e di spazzatura » e lancia l'ennesimo attacco al Tg3. Arrivato con quasi un'ora di ritardo, racconta della lettera ricevuta da Gordon Brown: «L'ho letta ora in ascensore, ci sono le congratulazioni per il G8». Poi si rivolge alla prima fila: «State bene? Che aria si respira in Rai con i direttori che ho fatto io?». E comincia l'elenco delle cose fatte, «così lungo che solo a leggerlo c'è da sentirsi stanchi». Ma prima di tutto, un po' di ottimismo: «Secondo l'Ocse l'Italia è la prima in Europa per segni di ripresa. È una buona notizia». Nessun governo, dice, ha mai sostenuto così il suo sistema produttivo. Per confermarlo, ricorda il caso Alitalia, «che funziona»: «Sarebbe stato folle che fosse andata sotto Air France». Un passaggio lo dedica al partito del Sud, «che non è una corrente», e alla crisi: «Regna la pace sociale. Non c'è nessuno che perda il lavoro che non abbia il sostegno dello Stato». Berlusconi ricorda «l'importante decisione di tornare al nucleare». Poi un passaggio rapido su piano casa, scuola, rifiuti. E sulla Cassa del Mezzogiorno, che non sarà «una cassa per il Sud, ma un istituto snello». Media e Tg3 Il momento più forte è quando Berlusconi contesta i media per il caso escort: «Questi attacchi hanno fatto male all'Italia e hanno classificato gli autori come anti-italiani». Il premier apostrofa così la cronista del Tg3 che gli rivolge una domanda: «Lei fa parte di una testata che ieri ha fatto quattro titoli tutti negativi contro il governo. Credo che sia una cosa che non dobbiamo e non possiamo sopportare: il Tg3 è l'unica televisione al mondo che con i soldi di tutti attacca il governo. Il mandato che vorrei per le televisioni pubbliche è che si faccia del servizio pubblico senza attaccare né governanti né opposizione». La figlia La figlia Barbara, intervistata da Vanity Fair , nei giorni scorsi aveva detto: «Non credo che un uomo politico possa permettersi la distinzione tra vita pubblica e vita privata». Ora Berlusconi, con tono veemente, replica che si tratta di «frasi estrapolate» e che anche laddove la figlia parlava della spartizione dell'eredità è stato aggiunto un «se» di troppo che finiva per mettere in dubbio la fiducia nella sua equità. E poi: «Mia figlia mi vuole un bene dell'anima, non voleva essere critica nei miei confronti. Il suo papà non ha nulla da rimproverarsi nella vita privata e non si deve scusare di nulla con nessuno, nemmeno con i familiari. Chiaro?». Politica estera Alcuni giornali l'hanno chiamata «la politica del cucù», riferendosi all'episodio con la Merkel. Berlusconi non si offende: «Mi piace questa frase. Suscitando amicizia e simpatia si riescono a ottenere risultati». Tra i risultati rivendicati, c'è quello ottenuto convincendo «l'amico Putin»: «Sono riuscito a fermare i carri armati russi a due ore da Tbilisi, altrimenti il mondo sarebbe ricaduto nella guerra fredda ». Berlusconi ricorda di aver chiuso «la questione coloniale con la Libia». E a chi mette in dubbio il successo italiano per l'accordo South Stream tra Russia e Turchia, siglato l'altro ieri ad Ankara, risponde: «Io ho fatto una grande attività su mandato di Putin ed Erdogan. E noi siamo molto interessati a questo accordo perché l'Eni ha un ruolo importante. Se non è un successo questo». Nessuna gaffe per la telefonata con Erdogan prima dell'incontro con la Merkel: «Ho evitato una crisi». «Successo» anche in Medio Oriente: «Abbiamo ottenuto il cessate il fuoco tra israeliani e palestinesi». Sicurezza Sulla sicurezza il premier annuncia una nuova stretta: «Abbiamo impiegato 4.250 militari nelle città. I reati sono diminuiti: i militari con compiti di forze dell'ordine sono piaciuti ai cittadini e quindi aumenteranno fortemente ». Quanto all'immigrazione clandestina è vero che c'è stata «una punta»: «Ma oggi le spiagge sono tutte piene. Solo una è vuota, quella di Lampedusa». Oggi, ricorda il premier, entra in vigore il nuovo codice della strada: «Mi sta particolarmente a cuore la norma che vieta di gettare rifiuti dal finestrino: buttare il mozzicone è segno di assoluta inciviltà». Terremoto Berlusconi rivendica la tempestività dei soccorsi: «Dopo quattro minuti eravamo in pista». Ora «molti sono partiti in crociera e c'è una grande contentezza in tutti. Siamo avanti di tre giorni sul cronoprogramma. I cittadini avranno prati verdi, fiori, alberi di alto fusto, sculture in ogni giardino e nel frigo troveranno una torta, lo spumante e un biglietto beneaugurante. Nel letto ci saranno lenzuola cifrate». Le case, spiega, saranno realizzate a tempo di record anche grazie «a un mio colpo di genio, derivante dalle mie esperienze di costruttore: spezzettare le commesse e introdurre tre turni di lavoro». Un successo anche il G8 all'Aquila, trasferito dalla Maddalena a causa del terremoto ma anche per un altro motivo: «Da vecchio velista mi sono ricordato del maestrale: con gli spostamenti in elicottero sarebbe stato un problema » . Governo, sondaggi e donne Berlusconi si dice «arcisoddisfatto » del governo, «che durerà quattro anni», anche se qualche ritocco andrà fatto con un nuovo sottosegretario per il ministero dei Rapporti per il Parlamento e «forse ne serviranno altri». Poi mostra l'ultimo sondaggio, realizzato da Euromedia Research»: «La fiducia in Berlusconi è arrivata a 68,2, record assoluto nelle democrazie occidentali. La fiducia nel governo è al 56,1». Conclusione dedicata ai rapporti con il mondo femminile: «Sono soddisfatto della presenza femminile nel governo. I giornali continuano a dire che odio le donne: se c'è qualcosa che adoro sono le donne, anche come ministre. Quanto alle presunte conversazioni non ci sono mai state. Sono chiacchiere assurde e infondate. Chi le mette in circolo si deve solo vergognare». Alessandro Trocino © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sedici milioni in partenza Check-in fermi a Fiumicino (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 08-08-2009)

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Corriere della Sera sezione: Primo Piano data: 08/08/2009 - pag: 5 Sedici milioni in partenza Check-in fermi a Fiumicino Guasto al sistema dell'aeroporto, ritardi fino a due ore Rabbia ai check-in. Urla, tensione. Tutto per un guasto al sistema di trasmissione dati che regola le accettazioni ai banchi delle partenze e lo smistamento delle valige al nastro della riconsegna. Ore 13, aeroporto di Fiumicino: per un paio d'ore lo scalo si paralizza. Succede durante la prima giornata di esodo vacanziero che ai terminal ha visto il transito di oltre 120mila passeggeri. Ed è il caos. Le file davanti agli imbarchi s'ingrossano. C'è chi se la prende con l'Alitalia: «Vergogna ». Ma la compagnia stavolta non c'entra niente. È la società Aeroporti di Roma, che gestisce lo scalo, a far capire di chi sia la responsabilità: «Il guasto è sopraggiunto in un apparato Telecom che consente la gestione del flusso dei dati». Le conseguenze sui decolli sono inevitabili: trenta i voli partiti in ritardo (anche di due ore) fino al tardo pomeriggio. «È un fatto grave, viaggiatori e imprese di trasporto aereo sono stati danneggiati» tuona Vito Riggio, presidente dell'Enac (il «governo» dell'aviazione civile), che ha chiesto al direttore del Leonardo da Vinci Vitaliano Turrà una «dettagliata relazione» sui disagi. «Bisogna chiarirne le cause precisa e quel che è successo non deve essere sottovalutato». Quarantotto ore prima c'erano stati altri problemi per un black-out all'alimentazione dello scalo. Adr, stavolta direttamente responsabile, minimizza: «È stato un'interruzione di neanche 10 minuti ». Ma il blocco, stando all'Alitalia, è costato un'altra raffica di voli ritardati (una quarantina), procedure al checkin sbrigate a mano e, nuovamente, ira e lamentele dei passeggeri. Che in questi primi giorni d'agosto sono stati costretti a fare i conti con parecchi disagi. Lo scorso fine settimana sulle rotte della ex compagnia di bandiera s'erano più volte verificati casi di «overbooking » (vengono accettate più prenotazioni dei posti disponibili) su voli internazionali diretti a Istanbul, Caracas, Boston, Atene. Risultato: 100 passeggeri a terra. E proteste delle associazioni dei consumatori, che sono intervenute anche sul caso di ieri: Adoc e Telefono Blu hanno sollecitano rimborsi per i viaggiatori danneggiati dal disservizio. E se Telecom parla di un «un guasto eccezionale », con un flusso di informazioni «rallentato, e non interrotto », Turrà replica: «Lo stop si è verificato sulla rete che trasmette i dati dalla sede della Magliana a Fiumicino. Il collegamento fa parte del sistema Arco utilizzato da molte compagnie che operano al Leonardo da Vinci. Delle due linee, principale e di emergenza, nessuna ha funzionato. I dati non arrivavano. E le accettazioni così sono state rallentate ». Il software (che regola orari, disponibilità di posti, liste d'attesa ed imbarchi) venne elaborato dai programmatori Alitalia un quarto di secolo fa e già altre volte si è guastato. Problemi dovuti alla «vecchiaia», tanto che la sostituzione era stata inserita tra le «priorità» del piano di risanamento del 2004. Intanto sulle strade oggi si preannuncia una giornata molto pesante: il traffico sarà intenso in tutta la Penisola e «Autostrade d'Italia» ha schierato un esercito di 6mila operatori e 2mila pannelli segnaletici. Ventiquattr'ore da «bollino nero»: l'invito è di non partire, per l'alto «rischio code ». Domani previsioni migliori: circolazione in «rosso », con rallentamenti. E per cercare di evitare un altro «collasso» sul passante di Mestre, l'Anas ha potenziato la segnaletica verso Veneto orientale e Dolomiti. Alessandro Fulloni © RIPRODUZIONE RISERVATA Treni Viaggiatori alla Stazione Centrale di Milano per l'ultimo weekend di partenze In auto Oggi giornata da bollino nero sulle autostrade. In campo 6mila operatori e 2mila pannelli segnaletici

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Fiumicino, salta il check in Esodo nel caos: (sezione: Alitalia 2)

( da "Giornale.it, Il" del 08-08-2009)

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articolo di sabato 08 agosto 2009 Fiumicino, salta il check in Esodo nel caos: «Vergogna» di Marco Morello Si blocca per due ore il sistema automatizzato di accettazione, terminali in tilt Tensione tra i passeggeri furibondi. Ritardi a catena fino a sera per 70 voli Alitalia DISAGI Alcune partenze rinviate di tre ore L'Enac: «Un episodio da non sottovalutare» FiumicinoNel primo scalo della Città Eterna, ora, qualcuno sta pensando di ingaggiare un bravo esorcista. Domenica scorsa, la prima delle partenze sul serio di massa, è andato in scena il calvario versione overbooking, con l'aeroporto messo sotto scacco dalla sovrabbondanza di prenotazioni per lo stesso imbarco. Ieri, a cavallo dell'ora di pranzo e con riverberi fino al tardo pomeriggio, la scena si è ripetuta per cause diverse, ma con esiti tristemente identici: check in fermi al palo, code scomposte e smisurate, hostess e addetti costretti a stringersi nelle spalle e scusarsi in ogni lingua conosciuta. Di più: settanta voli Alitalia in ritardo, alcuni di ore, e decine di altre compagnie; passeggeri furenti e costretti al bivacco improvvisato, isolati però frequenti attimi di rabbia. Peggio: minacce di denunce, risse sfiorate e subito sedate. La colpa, stavolta, non è della presunta ingordigia dei vettori dell'aria, ma di un certo «Arco», il sistema automatizzato che gestisce le prenotazioni e consente l'accettazione di passeggeri e bagagli. Per capirci, è quello che associa il codice di ogni biglietto, il famoso Pnr, al nostro nome. Sempre lui sovrintende affinché la valigia arrivi al posto giusto e, si spera, al momento giusto. Arco, che è utilizzato dalla stragrande maggioranza dei vettori, a Roma viaggia su due linee di trasmissione Telecom, una principale e l'altra di emergenza: per trenta minuti appena, ironia della sorte, sono saltate entrambe. È bastato per scatenare l'onda lunga del caos: «Sui terminali non vedevamo più nulla - spiegano al banco Alitalia - pur volendo non potevamo andare avanti. In tanti se la sono presa con noi, ma davvero non avevamo colpe». «In alcuni casi - fanno eco al desk di una low cost con malcelata soddisfazione - abbiamo potuto procedere manualmente, grazie alle liste cartacee». «È un fatto grave che non deve essere assolutamente sottovalutato», recita invece la scomunica di Vito Riggio, presidente dell'Enac. Nell'era del tutto digitale, insomma, è stato sufficiente un piccolo intoppo per «fermare la macchina», evocando l'immagine di Vitaliano Turrà, direttore Enac dell'aeroporto di Fiumicino: «I ritardi - ha garantito - sono oscillati tra i 30 e i 60 minuti. Comunque non ci sono stati rischi per la sicurezza e posso garantire che nessuno è rimasto a terra». Preoccupati, altro che rassicurati, i passeggeri. «Siete una vergogna», urla alla biondina intimorita del desk una signora di mezza età. «Dobbiamo avvertire in albergo che facciamo tardi, altrimenti daranno via la stanza. È il primo giorno di ferie, cominciamo proprio male», sbuffa Marisa, 32 anni. Il suo aereo per Londra, previsto per le 17.10, aprirà l'imbarco alle 20. Tre ore di ritardo. Non è un'eccezione: i cartelloni luminosi del terminal B grondano noia e disagi. Nel dettaglio, quasi tre ore per Damasco, più di due per Bordeaux e Tirana, due esatte per Bratislava. Le comitive di giovani si arrangiano come possono, si abbrustoliscono al sole capitolino consolandosi con una birra ghiacciata. «We'll wait», «aspetteremo», sibila con una smorfia Tina, danese, lasciando intuire che di alternative non ce ne sono. Il malcontento esplode invece all'interno, tra chi rimane stoicamente in fila nonostante i tempi di attesa non siano biblici ma poco ci manca. Le luci rimangono basse, l'aria è non proprio salubre, gli orologi, particolare un po' inquietante, segnano tutti la mezzanotte. «Tengo d'occhio cosa succede almeno il posto a bordo non me lo soffia nessuno. È dalle undici che stiamo qui, sono cinque ore buone», sbotta Massimo, destinazione Istanbul. Ciascuno ha la sua ferita da esibire, la sua storia da raccontare che - giura - fa male più degli altri, reclamando sollievo e un posto vicino al finestrino con lo snack in mano. «Non ci potevo credere - biascica un giovanotto in giacca e cravatta, abbronzato e sudato - a un certo punto si è fermato tutto, ho visto scene di delirio collettivo». Al banco Alitalia, per esempio, una signora diretta ad Atene, ha perso le staffe minacciando di denunciare tutti. Che brutto antipasto per un weekend in cui, solo a Fiumicino, sono previsti 225mila passeggeri in transito. È più che lecito fare gli scongiuri. © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

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Avvistati turisti in volo sulla Laguna: Alitalia lancia due nuovi aerei per Venezia (sezione: Alitalia 2)

( da "Giornale.it, Il" del 08-08-2009)

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articolo di sabato 08 agosto 2009 Avvistati turisti in volo sulla Laguna: Alitalia lancia due nuovi aerei per Venezia di Redazione Dalla prossima settimana la compagnia di bandiera aumenterà la propria presenza a Venezia, grazie all'avvio di due nuovi servizi che collegheranno il capoluogo veneto con i centri di Brindisi e Catania In aereo sulla laguna. Sulle ali della compagnia di bandiera. Dalla prossima settimana Alitalia aumenterà la propria presenza a Venezia, grazie all'avvio di due nuovi servizi che collegheranno il capoluogo veneto con Brindisi e Catania. Il collegamento Venezia-Catania dall'11 agosto opererà con 5 frequenze settimanali (lunedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica) partendo alle 16, mentre il rientro da Catania sarà alle 18. La rotta Venezia-Brindisi dal 10 agosto sarà servita tre volte la settimana (martedì, giovedì, sabato) con partenza alle ore 16 e rientro da Brindisi alle 18:15. Un segnale di salute per la compagnia aerea, per il turismo italiano e perché no, idealmente anche per i rapporti tra Nord e Sud del Paese «L'introduzione dei nuovi servizi verso Brindisi e Catania rappresenta il primo concreto risultato del lavoro e dell'impegno comune di Alitalia e Save per lo sviluppo della base di Venezia - ha spiegato Enrico Marchi, presidente dell'Aeroporto di Venezia -. Lo scorso 7 maggio fu firmato un importante protocollo d'intesa tra Alitalia, Save, Regione Veneto e Comune in cui fu definito l'aeroporto di Venezia quale terzo scalo nella strategia di sviluppo network, dopo Roma e Milano, ed oggi assistiamo al primo significativo risultato di questa strategia». «L'apertura dei nuovi collegamenti rappresenta un'ulteriore testimonianza del percorso di crescita e rafforzamento di Alitalia per Venezia e per il Veneto - conferma Andrea Stolfa, Evp Marketing & Network del vettore - consolidando pertanto la partnership strategica tra Alitalia e Save, che prevede un piano di sviluppo pluriennale tra i cui obiettivi c'è quello di cogliere il potenziale di crescita delle direttrici verso l'Est Europa». Le due nuove destinazioni si aggiungono infatti alle altre cinque già collegate con Venezia da Alitalia: Bari, Cagliari, Napoli, Roma Fiumicino e Palermo, portando complessivamente a sette il numero di rotte domestiche operate dal vettore. Insomma, non resta che fare il biglietto e mettersi in coda al check-in. © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

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fiumicino, ancora disagi per chi parte - laura serloni (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 09-08-2009)

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Pagina VII - Roma Fiumicino, ancora disagi per chi parte Nell´aeroporto romano 220 mila passeggeri in due giorni La protesta dei turisti rimasti a terra per i voli esauriti. E c´è chi ha il portafortuna LAURA SERLONI Giornate da bollino rosso negli aeroporti romani. Così dopo il black out di venerdì in tutti i computer dei terminal A, B e C di Fiumicino, ieri la situazione è tornata alla normalità. Non sono comunque mancate le proteste per gli overbooking Alitalia. E c´è anche chi è arrivato in aeroporto con portafortuna per scongiurare possibili disagi. «C´è sempre qualche problema con la nostra compagnia di bandiera - dice infuriata Miriam Palombi -mio figlio non può partire perché l´aereo è pieno. Ho prenotato il biglietto mesi fa, ma al check-in dicono che c´è l´overbooking e che sarà imbarcato su un altro aereo o risarcito. è una vergogna, come si fanno a vendere più biglietti soprattutto in questo periodo di agosto». Ed è proprio l´overbooking lo spettro nero di molti vacanzieri che devono partire per Ferragosto. E dalla biglietteria Alitalia fanno sapere che «tutte le compagnie per non correre il rischio di restare con i posti vuoti vendono il 10 per cento in più dei biglietti. Ma non lo facciamo solo noi, è prassi di ogni vettore». E tra i malumori dei viaggiatori in partenza, ci sono anche giovani che per scacciare la cattiva sorte sono arrivati in aeroporto muniti di amuleti. «Dopo tutto il caos che c´è stato ieri - ammette Giorgio Verri - con gli amici siamo venuti muniti di portafortuna». Ma i disagi non hanno risparmiato neanche i passeggeri di altre compagnie. Centosettanta persone del volo Smartwings Roma-Lampedusa hanno atteso fino a tarda sera la partenza dell´aereo, inizialmente prevista alle 11 di ieri. «Prima ci hanno detto che il volo sarebbe partito alle 15 - dice Piera Longhi - poi ci hanno comunicato che l´aeromobile era rotto e che dovevamo riprendere i bagagli e pernottare ad Ostia. Infine ci hanno detto che la compagnia non ci avrebbe nemmeno pagato l´albergo». E intanto nel fine settimana di esodo estivo sono oltre 250mila i passeggeri che transitano negli aeroporti romani. Al Leonardo da Vinci il flusso turisti ieri è stato di oltre 100 mila unità, mentre a Ciampino di 14mila persone. Oggi invece le previsioni indicano un picco di 120 mila passeggeri a Fiumicino e di 14.300 presenze a Ciampino. Per far fronte al grande flusso di passeggeri, la società di gestione Aeroporti di Roma ha predisposto il potenziamento degli organici, l´incremento del numero dei varchi di sicurezza e la messa in campo di una task-force supplementare per garantire il funzionamento del sistema aeroportuale.

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Per AirOne spunta l'ipotesi low cost (sezione: Alitalia 2)

( da "Stampa, La" del 10-08-2009)

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IL PRESIDENTE DI ALITALIA: SPESSO I RITARDI SONO COLPA DEGLI AEROPORTI, NEL TERZO TRIMESTRE I CONTI MIGLIORERANNO Per AirOne spunta l'ipotesi low cost [FIRMA]LUIGI GRASSIA TORINO Dal cappello magico di Roberto Colaninno esce l'idea di trasformare la compagnia AirOne nella branca «low cost» del gruppo Alitalia. Le low cost sono quei vettori tipo Ryanair e EasyJet che offrono biglietti a prezzi stracciati in cambio di un servizio spartano. È qualcosa di realizzabile per AirOne? Il presidente di Alitalia, l'ex compagnia di bandiera rinata dalle sue ceneri inglobando AirOne, ne ha parlato ieri, con cautela, nella trasmissione tv «Zona Severgnini» su Sky. «È un'ipotesi - ha detto, come a gettare il sasso per vedere le reazioni -. Non è in esame oggi, è troppo presto, perché AirOne è un marchio importante e prima di distruggerlo ci si pensa parecchio». Ma appunto, ci si pensa, e adesso se ne parla pure. Nell'intervista, Colaninno ha fatto varie altre considerazioni: per esempio, ha detto che «molte volte per i ritardi degli aerei si addebitano ad Alitalia responsabilità che non sono nostre, ma di tutto un sistema, comprese le infrastrutture aeroportuali, e lo scalo di Fiumicino è il più responsabile di questi ritardi». Ha parlato anche di una «Malpensa logisticamente sbagliata», ha dato per probabile per Alitalia «un sostanziale miglioramento dei conti nel terzo trimestre». Ma la più importante indicazione (seppure ipotetica) di strategia emersa dall'intervista è proprio quella di AirOne come futura compagnia low cost. E allora, si può fare o no? Gregory Alegi, docente all'Accademia aeronautica e all'università Luiss (dove insegna gestione delle compagnie aeree) e numero uno degli analisti italiani del settore, osserva che la Storia rema contro: «Non c'è un solo caso di compagnia tradizionale - dice alla Stampa - che si sia riciclata con successo nel low cost. In America la United creò la Ted, dimezzandosi il nome, per resistere alla concorrenza di Jet Blue, ma fece fiasco. In Europa, la British Airways fondò la Go, ma poi fu costretta a venderla a EasyJet, e la Klm lanciò una sua low cost che andò male e finì assorbita da Ryanair». Qual è il denominatore comune di tutti questi fallimenti? Alegi ne fa innanzitutto una questione di Dna aziendale: «Le compagnie low cost si reggono sui costi di produzione stracciati. Se una compagnia tradizionale vuol creare una branca low cost deve rinegoziare tutti i contratti di lavoro, tutti i contratti con i fornitori, tutti i contratti con gli aeroporti. Deve cambiare la testa dei dipendenti, dei dirigenti... Ma se si vuol fare una low cost è molto più facile partire da zero, con una nuova compagnia e gente dalla mentalità nuova che aderisce al progetto da subito». Poi c'è un problema di rotte aeree. Le low cost di solito godono di contributi pubblici occulti perché operano da aeroporti marginali, dove ottengono tariffe basse o sottocosto da parte delle autorità locali, alle quali garantiscono in cambio collegamenti, volumi di traffico e flussi di persone (turisti e altro) che magari spenderanno dei soldi in loco. C'è persino il «co-marketing», per cui la pubblicità per queste rotte, spesso, è fatta non dalle compagnie ma dalle autorità locali con soldi pubblici. All'aeroporto belga di Charleroi l'ente locale pagava addirittura le notti in albergo ai piloti e alle hostess di Ryanair. Si può fare concorrenza alle low cost su questo terreno? Teoricamente sì, risponde Alegi, però rotte tipo Pisa-Vienna o Venezia-Nottingham sono, se ci sono, tipicamente, servite da una sola compagnia low cost e non da due in concorrenza. «Una volta collegato un posto del cavolo con un posto del cavolo e coperta tutta la rete non ci sono più nicchie da riempire. E provare a sloggiare le low cost da dove si sono insediate è difficilissimo: altre compagnie, in Inghilterra, hanno provato a fare concorrenza a Ryanair dove c'era già, ma Ryanair le ha buttate fuori dal mercato offrendo biglietti gratis per tre mesi su quelle rotte». In alternativa, le compagnie tradizionali potrebbero offrire voli low cost sulle loro linee tradizionali, «ma Alitalia si metterà a fare low cost, per esempio, sulla Milano-Roma, cannibalizzando i suoi voli normali? È improbabile». Infine c'è una questione di aerei. «Le low cost devono avere aerei nuovissimi e che non si guastino, perché tra i loro fattori di costo c'è un ciclo arrivo-partenza strettissimo in aeroporto, nell'ordine dei 25 minuti per Ryanair. I voli low cost non si fanno con i rimasugli, servono flotte giovani e di ultimo modello. Se Colaninno vuole il low cost deve investire moltissimo». Beh, in effetti Alitalia-AirOne sta comprando qualche nuovo Airbus 320.

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air one diventerà la low-cost alitalia - ettore livini (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 10-08-2009)

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Pagina 13 - Economia Air One diventerà la low-cost Alitalia Colaninno: "Ipotesi allo studio. Conti in miglioramento nel terzo trimestre" Il presidente: sui ritardi a Fiumicino responsabilità non nostre. Malpensa inadeguata ETTORE LIVINI MILANO - Sistemati (in parte) i problemi di affidabilità della prima parte dell´anno e con i conti in fisiologico miglioramento estivo, la nuova Alitalia inizia con più calma a pianificare il suo futuro strategico. Un futuro che potrebbe vedere il marchio Air One debuttare come "costola" low cost della compagnia di bandiera. «è un´ipotesi - ha ammesso ieri Roberto Colaninno in un´intervista a SkyTg24 - che però va valutata con molta attenzione». L´obiettivo strategico sarebbe chiaro: differenziare i due loghi della Magliana (oggi sovrapposti come modello di servizio e unificati come sistema informatico) provando a erodere l´arrembaggio di Ryanair e Easyjet che ormai coprono più del 30% del traffico internazionale da e per l´Italia operando solo sul breve medio raggio. La stessa nicchia di mercato su cui si è concentrata Alitalia che con una Air One versione low cost potrebbe andare alla riconquista del terreno perduto durante la crisi dell´ultimo anno. «La ex-compagnia di Carlo Toto ha comunque un marchio molto, molto importante - ha aggiunto Colaninno - e prima di distruggerlo ci penseremo bene». Il presidente dell´aerolinea italiana ha anche ribadito ieri come - dopo un primo semestre difficile - l´attività sul fronte operativo stia andando meglio: a luglio il tasso di riempimento è stato del 73%, vicino o appena sopra al livello che garantisce al vettore il pareggio operativo. «Io sono molto soddisfatto. Certo, i tempi di realizzazione del progetto sono più lunghi di quelli che il mercato si aspetta - ha proseguito Colaninno - . Nei prossimi sei mesi vogliamo esprimere la qualità del servizio che ci siamo prefissi di raggiungere». La Magliana in effetti nella prima parte del 2009 ha registrato una puntualità attorno al 70%, ben al di sotto di quella della concorrenza. E anche sul fronte finanziario, prima del rimbalzo estivo, i conti non sono stati certo brillanti: nel primo trimestre dell´anno la compagnia ha perso 210 milioni e nel secondo 63. L´amministratore delegato Rocco Sabelli ha comunque di nuovo smentito che la società abbia già bisogno di mezzi freschi attraverso un aumento di capitale. I disagi subiti dai passeggeri nei mesi scorsi - ha tenuto a precisare ieri Colaninno - non sempre sono imputabili ad Alitalia. «Le cause che concorrono ai ritardi - ha detto - sono più di una e sono certamente dovute alle infrastrutture aeroportuali e Fiumicino è la più responsabile di questi problemi». Tre giorni fa un problema ai sistema del check-in, causato secondo Adr da un disservizio dell´operatore telefonico, ha mandato nel caos per un paio d´ore gli imbarchi allo scalo romano. Le difficoltà strutturali di Fiumicino, penalizzata da investimenti fatti finora con molta parsimonia, non sembrano però aver convinto Alitalia a rivedere le sue scelte sull´hub. Anzi. Il terminal A dello scalo romano verrà riservato in futuro solo ai voli dell´aerolinea italiana e a quelli dei suoi partner nel consorzio Skyteam (Air France, Klm, Delta su tutti). L´ipotesi di un rientro su Malpensa è stata ieri indirettamente cassata dallo stesso numero uno di Cai: «Non dico che sia sbagliato avere un grande aeroporto nel Nord - ha concluso Colaninno -. Ma lo scalo meneghino è incapace di soddisfare i bisogni che oggi hanno i passeggeri, i piccoli e medi industriali, perché tra i vari fattori che ormai sono determinanti nel mondo per la loyalty del cliente c´è la facilità di raggiungere l´aeroporto. Non solo. Nel Nord c´è uno scalo ogni 50 chilometri...».

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Colaninno boccia Malpensa Per Air One l'ipotesi low cost (sezione: Alitalia 2)

( da "Giornale.it, Il" del 10-08-2009)

Argomenti: Alitalia

articolo di lunedì 10 agosto 2009 Colaninno boccia Malpensa Per Air One l'ipotesi low cost di Redazione Malpensa è «logisticamente sbagliata», parola di Roberto Colaninno. Intervistato da Sky, il presidente di Alitalia fin dalle prime battute boccia totalmente lo scalo lombardo, salvo poi correggere il tiro, ma solo in parte: «Non dico che sia sbagliato avere un grande aeroporto nel Nord, ma - ha aggiunto - Malpensa è incapace di soddisfare i bisogni che oggi hanno i passeggeri, i piccoli e medi industriali, perché tra i vari fattori che ormai sono determinanti nel mondo per la soddisfazione dei clienti c'è la facilità di raggiungere l'aeroporto». Ma non c'è solo Malpensa nel mirino di Colaninno: anche Fiumicino ha la sua parte di colpe, soprattutto per quanto riguarda la scarsa puntualità di Alitalia. «Le cause dei ritardi - osserva il presidente - sono più di una: certamente dovute alle infrastrutture areoportuali, e Fiumicino è quella più responsabile di questi ritardi. Una compagnia di volo ha bisogno di infrastrutture di terra che siano in linea con la necessità di una gestione del volo, gestione che ha bisogno di processi informatici oltre che di una informazione puntuale, veloce e corretta a tutti quegli enti che sono all'interno dello scalo e che concorrono, dal più futile al più importante, al ritardo della partenza di un aereo». Colaninno si è comunque detto «molto soddisfatto» dell'andamento della compagnia, «anche in presenza di circa 270 milioni di perdite, di cui 210 nel primo trimestre e 60 nel secondo». Tuttavia, «visto l'andamento dei passeggeri a luglio e le proiezioni di agosto e settembre, i conti avranno un sostanziale miglioramento» nel terzo trimestre, aggiunge il presidente. Colaninno ritorna poi sull'ipotesi - già anticipata dal Giornale - di trasformare Air One nella low cost di Alitalia, anziché procedere alla fusione totale tra le due compagnie: un progetto, quest'ultimo, che a gennaio sembrava scontato, ma ora potrebbe cedere il passo a un disegno diverso. Ma Colaninno prende tempo: Air One «è un marchio importante, prima di distruggerlo ci si deve pensare parecchio». Potrà allora diventare la compagnia low cost di Alitalia? «È un'ipotesi, non in esame oggi, è troppo presto». A dare «un voto di sufficienza» ad Alitalia, infine, è il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli, secondo il quale la compagnia «in sei mesi ha fatto passi da gigante». Quanto ai problemi di Fiumicino, è «un aeroporto che deve essere ampliato e addirittura fatto nuovo: pochi giorni fa, proprio nel mio ufficio, è venuto l'ad di Alitalia, Rocco Sabelli, insieme a Fabrizio Palenzona per trovare una soluzione ai ritardi degli aerei». © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

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Malpensa, ecco dove sarà la scuola di aeronautica (sezione: Alitalia 2)

( da "Giornale.it, Il" del 10-08-2009)

Argomenti: Alitalia

articolo di lunedì 10 agosto 2009 Malpensa, ecco dove sarà la scuola di aeronautica di Maria Sorbi La sede sorgerà tra il terminal uno e il terminal due dell'aeroporto. Entro il 2011 saranno costruiti nuovi edifici Un vero e proprio polo per la formazione e il lavoro dedicato ai settori aeronautico, della logistica e dei trasporti sarà realizzato a Malpensa tra il Terminal T1 ed il Terminal T2 dell'aeroporto, in un'area adiacente agli hangar di manutenzione e alle sedi operative delle compagnie aeree. Qui è previsto lo svolgimento di percorsi di formazione superiore per tecnico aeronautico e corsi triennali per operatore meccanico. La ha deciso la giunta regionale della Lombardia che promuove la sottoscrizione di un accordo di programma tra Regione e Comune di Somma Lombardo per lo sviluppo e l'innovazione del sistema aeroportuale. L'iniziativa è sostenuta da Aermeccanica (manutenzione di componenti), Livingston Spa (vettore privato italiano), Aermacchi (produttore di aerei), aziende che necessitano di figure professionali particolarmente qualificate nella manutenzione degli aeromobili. Un contributo fondamentale sarà quello del Gruppo Lufthansa. «Anche questa iniziativa - commenta il presidente Roberto Formigoni - conferma che continuiamo a credere nel ruolo di Malpensa per la Lombardia e per il Nord dell'Italia. Del resto, nonostante il disimpegno di Alitalia, lo scalo conta 18 milioni di passeggeri all'anno. Regione Lombardia si sta impegnando su tutti i fronti ad assicurare le condizioni che permettano la crescita di Malpensa e la sua capacità di servire il territorio». L'adesione di Lufthansa Technik è la conferma di quanto annunciato lo scorso gennaio dai vertici della compagnia in un incontro con Roberto Formigoni e con gli assessori Raffaele Cattaneo e Gianni Rossoni e segue di pochi giorni l'espressione della volontà da parte del gruppo tedesco di volere realizzare a Malpensa nuovi investimenti per il 2010. L'intervento prevede in una prima fase la ristrutturazione e l'ampliamento di una vecchia scuola comunale e di un altro edificio di proprietà comunale dove si prevede di attivare, a partire da settembre 2010, i percorsi di formazione. Una seconda fase (fine 2011) vedrà la costruzione di nuovi edifici nell'area interessata dall'intervento, dove verranno attivati ulteriori percorsi relativi ad altre figure professionali e ad altri servizi a disposizione delle aziende legate all'indotto di Malpensa. © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

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Era chiaro sin dal primo decreto di Giugno 2008 l'asse "leghista" del Governo Berlusc... (sezione: Alitalia 2)

( da "Unita, L'" del 10-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Stai consultando l'edizione del Era chiaro sin dal primo decreto di Giugno 2008 l'asse "leghista" del Governo Berlusconi. Due esempi tra tanti possibili. Il primo: lo spreco delle risorse del Fas, il fondo del Bilancio Statale dedicato allo sviluppo delle aree sottoutilizzate, per compensare, parzialmente, i comuni della perdita del gettito dell'Ici. Il secondo: lo svuotamento dei poderosi incentivi fiscali introdotti dal Governo Prodi per gli investimenti delle imprese nel Mezzogiorno a copertura di Alitalia, finta premessa per l'hub di Malpensa. In sostanza, accanto all'iter della legge delega sul federalismo fiscale, è andato avanti un "federalismo di fatto" che ha prosciugato la programmazione finanziaria destinata al Sud per dirottare quasi l'intera quota nazionale del Fas (25,4 miliardi) alle regioni settentrionali. Del resto, l'impianto di federalismo fiscale previsto inizialmente dal Governo tagliava ogni possibilità all'Italia di essere una nazione. Tali squilibri hanno attizzato una sorta di Lega Sud. Ed il Governo ha tentato di correre ai ripari. In realtà, come in mille altre iniziative, ha fatto solo propaganda (i 4 miliardi per la Sicilia, la riedizione della Cassa per il Mezzogiorno, la Banca per il Sud). Il ritorno di assistenzialismo sudista, subìto da classi dirigenti di centrosinistra del Mezzogiorno prive di credibilità politica dopo 15 anni di governo locale, è soltanto di immagine, tuttavia è eccessivo per l'azionista di riferimento del Governo. La Lega richiama all'ordine il premier. Così, nell'intervista di ieri a Il Mattino, il Presidente del Consiglio ripete la proposta rilanciata da Bossi sabato sera a Pontida: "gabbie salariali", ossia retribuzioni più basse per i lavoratori del Sud, in nome del minor costo della vita nelle regioni meridionali. In realtà, come noto, le gabbie salariali di fatto esistono già: le retribuzioni medie nel settore privato sono, da Roma in giù, del 25-30% inferiori rispetto all'altra metà del Paese. E Le divergenze si amplieranno "grazie" al modello contrattuale avviato dall'accordo separato del Gennaio scorso, come ammesso candidamente da Bonanni. Ma al di là delle chiacchiere d'Agosto, il punto politico è un altro e non riguarda il Sud, ma tutti: quale futuro può avere l'Italia ad egemonia culturale e morale, prima che politica, leghista? Ossia, quale futuro possiamo avere come singoli e come comunità nazionale all'insegna dell'egoismo di territorio, di gruppo sociale, di corporazione, di impresa, di famiglia? L'iper-corporativismo territoriale della Lega è nell'interesse del Nord? Dove va una macro-regione di 20 milioni di abitanti, in declino demografico senza i migranti, di fronte ai giganti globali dell'Asia? Che spazio politico può avere nell'Unione Europea? È paradossale che di fronte ad una crisi economica che domanda alla politica di farsi globale noi cerchiamo piccole patrie chiuse, sempre più piccole e sempre più chiuse. Ma, il Leghismo non è soltanto assecondato dal premier in difficoltà. È, purtroppo, seguito da larghi settori delle classi dirigenti della politica, dell'economia e della cultura, a volte anche del centrosinistra. Sembra una ricetta facile e vincente. È un abbaglio. Prigionieri del particulare andiamo tutti a fondo. Visualizza la pagina in PDF

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I conti di Alitalia miglioreranno nel terzo trimestre. Se ne dice convinto il presidente della c... (sezione: Alitalia 2)

( da "Unita, L'" del 10-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Stai consultando l'edizione del I conti di Alitalia miglioreranno nel terzo trimestre. Se ne dice convinto il presidente della compagnia, Roberto Colaninno, che nel futuro di AirOne vede la possibilità di una trasformazione in low cost. «È una ipotesi, non in esame oggi». Visualizza la pagina in PDF

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Alitalia, più passeggeri ma i voli sono semivuoti (sezione: Alitalia 2)

( da "Stampa, La" del 11-08-2009)

Argomenti: Alitalia

IL COEFFICIENTE DI RIEMPIMENTO AL 59% DA GENNAIO: LA MEDIA UE È 73 Alitalia, più passeggeri ma i voli sono semivuoti In Europa la compagnia migliore è la spagnola Iberia [FIRMA]SANDRA RICCIO TORINO Quasi sette posti occupati su dieci. La stagione estiva ha portato bene ai voli della nostra compagnia di bandiera. A giugno il coefficiente di riempimento degli aerei Alitalia, load factor in gergo tecnico, è salito al 66,4% dal 62,8% di maggio. Ma il recupero di questo indicatore resta inferiore alla media registrata dalle compagnie aeree europee che è stata del 77%. In più il valore peggiora se si guarda ai primi sei mesi del 2009. Nel primo semestre, il coefficiente di riempimento per Alitalia si è attestato, infatti, al 59% su una media del 73% delle rivali europee. Fra i big dei cieli si sono messe in luce British Airways (79,8%), Air France (79,3%) e Lufthansa (77,8%). In cima alla classifica svettano però Iberia (83,1%) e Klm (81,7%), entrambe al top anche nella prima metà dell'anno. Nel dettaglio, a giugno sui voli Alitalia si sono imbarcate 1.976.500 persone, poco più di Klm (1.933.300) e meno della metà di Air France (4.331.700). Il primato del mese è di Lufthansa (4.728.300) mentre fra gli altri big europei British Airways ha fatto volare 2.922.100 viaggiatori. La crisi si è fatta sentire anche sul traffico merci dei vettori. Il ramo a giugno ha accusato un arretramento del 20,7%, più ampio di quello del mese prima (-19,8%). Le perdite più pesanti si sono registrate nel traffico con il Nord Atlantico (-21,8%) e l'Estremo Oriente (-24,9%). In controtendenza invece il dato registrato per le rotte verso il Nord Africa (40%). Nei sei mesi, la flessione è stata del 22,1%.

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Aerei in volo semivuoti (sezione: Alitalia 2)

( da "Secolo XIX, Il" del 11-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Aerei in volo semivuoti dati delle compagnie europee e degli aeroporti nazionali nel primo semestre 2009 Meno passeggeri in Europa (-7,2%) e in Italia (-7,6%). Alitalia peggio dei concorrenti ' 11/08/2009 genova punta sull'esteroSui nazionali abbiamo perso a causa di Alitalia. Le nuove rotte internazionali funzionano bene marco aratopres. Aeroporto di Genova Spa 11/08/2009

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telefonata di frattini alla vedova appena rientrata a trebbo di reno - luigi spezia (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 11-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina II - Bologna Telefonata di Frattini alla vedova appena rientrata a Trebbo di Reno LUIGI SPEZIA Il ministro degli Esteri Franco Frattini ieri ha chiamato la casa di Trebbo di Reno e ha parlato con Silvia Rigamonti che era appena arrivata da New York. Parole di cordoglio e di incoraggiamento. Ma in tutta questa vicenda dolorosissima, i funzionari dell´unità di crisi della Farnesina hanno tenuto contatti costanti con i famigliari delle vittime, facendo in modo che si trovassero i posti all´ultimo momento sul volo Alitalia delle 16.44 da New York per la signora Rigamonti e le due persone rientrate con lei. La Farnesina non replica quindi alla critica che Ginevra Gallazzi e Davide Norelli, due giorni fa, avevano rivolto in momenti di comprensibile tensione alla Farnesina «che non ci ha avvisato per tempo della morte dei nostri congiunti». Al Ministero spiegano che per quanto riguarda la famiglia Norelli, i contatti erano stati immediati con la signora Rigamonti a New York e per la famiglia Gallazzi, i parenti non erano stati trovati dai carabinieri nella casa di Ozzano, ma sono stati raggiunti a Monteveglio, dove oltrettutto non era facile la comunicazione con il cellulare.

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alitalia, meno passeggeri dei big europei - emiliano dario esposito (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 11-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 18 - Economia Per l´associazione Aea, a giugno la nostra compagnia si ferma a un tasso di riempimento del 66,4% per i suoi voli Alitalia, meno passeggeri dei big europei EMILIANO DARIO ESPOSITO ROMA - Meno voli e aerei più vuoti per tutte le compagnie, in particolare per Alitalia. I dati pubblicati ieri dall´Aea, associazione che raggruppa 33 dei principali vettori europei, fotografano un settore del trasporto aereo che stenta a uscire dalla crisi. A giugno, i passeggeri trasportati sono scesi del 6,5% su base tendenziale: una cifra che la stessa Aea non ha esitato a definire «estremamente negativa», sebbene «lontana dal calo dell´8,3% segnato a maggio». In calo anche il load factor - coefficiente di riempimento degli aerei - passato in media dal 78,3% al 77% nonostante le compagnie abbiano proseguito nella loro politica di ridurre la frequenza dei voli (la cui capacità è diminuita di un ulteriore 4,9%). Significativi anche i dati semestrali: nei primi sei mesi del 2009 hanno volato in totale 156 milioni 132 mila persone, 19 milioni 588 in meno rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente. Tra i vettori più colpiti dalla crisi c´è proprio Alitalia: i suoi aerei a giugno erano pieni al 66,4%, in conclusione di un primo semestre 2009 in cui il load factor della compagnia di bandiera non è andato oltre il 59%. Si tratta di dati negativi soprattutto se confrontati con quelli dei big europei del settore. Tra questi, infatti, in giugno il load factor più alto è stato realizzato da British Airways con il 79,8%, seguita da Air France con il 79,3% e da Lufthansa con il 77,8%. Anche guardando ai primi sei mesi del 2009, Air France ha fatto registrare il 76,5%, British Airways il 75,3%, Klm il 78,7%, Lufthansa il 75,2%. Per quanto riguarda le rotte, a subire la maggiore flessione a giugno è stata quella fra Europa ed Estremo Oriente con un calo del 10,7%, prima perdita in doppia cifra nella regione dall´epidemia di Sars del 2003. Il traffico aereo interno all´Europa ha registrato una diminuzione del volume di passeggeri del 6,3%. Meno 7% invece per le rotte verso i Paesi del Nord Atlantico. Di contro, gli unici incrementi hanno riguardato i collegamenti con la zona Sub Sahariana (0,2%), con il Nord Africa (8,6%) e con il Medio Oriente (2,4%). Nessun segno di ripresa neppure dal mercato delle merci, diminuito a giugno del 20,7% (a maggio era al meno 19,8%). Sono i due principali flussi di traffico, quelli con Nord Atlantico ed Estremo Oriente, ad aver subito le perdite più pesanti: rispettivamente meno 21,8% e meno 24,9%. I dati preliminari di luglio, elaborati dall´Aea sulla base di rapporti settimanali forniti dalle stesse compagnie aeree, sembrano comunque aprire prospettive più ottimistiche, con una flessione dei passeggeri ferma al meno 2,2%.

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il paese dei furbi il paese dei precari - concetto vecchio (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 11-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 36 - Cultura Dall´Alitalia ai "fannulloni". Ecco "La paga", un pamphlet di Furio Colombo IL PAESE DEI FURBI IL PAESE DEI PRECARI Salari bassi, sindacati vilipesi, lavoro svalutato. E una parte della classe dirigente che esercita un´egemonia culturale "con un senso di rivalsa, quasi di vendetta" CONCETTO VECCHIO alari sempre più bassi; sindacati vilipesi al grido «il mondo è cambiato, il sindacato no»; dipendenti pubblici e insegnanti accusati di essere dei "fannulloni". In tempi di recessione mondiale e di strapotere della destra in Italia, «non si conosce convegno in cui, invece di discutere della produttività a partire dalla proprietà dell´impresa e dai suoi vertici, non se ne addossi la responsabilità ai lavoratori», denuncia Furio Colombo ne La Paga. Il destino del lavoro e altri destini (Il Saggiatore, euro 14). Pamphlet di 160 pagine contro il lavoro precario e svalutato, disanima della grande crisi mondiale, ma anche analisi generale della classe dirigente italo-berlusconiana che esercita la sua egemonia culturale con «un senso di rivalsa, quasi di vendetta». E lo fa con un messaggio semplificato e coloro che si oppongono a questo "pensiero sbrigativo", esigendo il rispetto di diritti e valori collettivi, vengono derisi, accusati di essere «dei salotti buoni, delle spiagge di Capalbio», come ha detto Roberto Cota, capogruppo della Lega alla Camera. Questo tagliare con l´accetta questioni spinose, o ridurre la complessità a uno slogan, «noi della cultura del fare», non è solo populismo nostrano. L´autore cita Ronald Reagan, animato dal medesimo spiccio revanscismo, e anche Sarah Palin che accusava Obama di essere "un intellettuale" lontano dalla gente comune. Uno snob. Solo che nel presente italiano questo atteggiamento è ora dominante, con «il leader che mantiene il consenso attraverso la semplificazione», e la semplificazione «deve isolare con forza e furore ogni circolazione di idee». E quindi ecco «i sindacati parassiti» e «i lavoratori fannulloni». Da noi i partiti che si battevano contro il precariato sono o minoranza o spazzati via dal parlamento. E «non c´è assemblea di Confindustria dove non si denunci l´alto costo del lavoro come peggior ostacolo alla competitività, tacendo regolarmente che i salari italiani sono i più bassi d´Europa». Facendo passare sotto silenzio «gli errori dei manager», com´è avvenuto sull´Alitalia. Un caso esemplare, secondo Colombo. Qui «i cittadini sono stati indotti dai media non a chiedersi quale fosse la vera origine del disastro, ma a concentrare l´attenzione e il risentimento sui lavoratori in lotta». E mentre tre parole chiave – competività, produttività, merito – vengono usate come l´Apriti Sesamo per rilanciare le imprese, il precariato normato da leggi dello Stato ha introdotto una nuova nozione di tempo – "il tempo vuoto" – che è quell´intervallo tra un lavoro a termine e un altro: «Una generazione di cittadini assiste gradualmente alla frantumazione sia del lavoro, che diventa instabile nella durata, nel contenuto e nel valore, sia del senso del tempo, che non è più né libero né lavorativo». Questo disinteresse per il destino delle persone «non risponde né alla persuasione liberista, né a una nuova riorganizzazione fra il pubblico e il privato». Pagine dure vengono riservate alla rivoluzione di Brunetta, ai tagli alla scuola del duo Tremonti-Gelmini. Come si è arrivati a un mondo in cui «il lavoro è disprezzato e i lavoratori, isolati e impauriti, sono messi gli uni contro gli altri?». Secondo Colombo, «l´impegno di Confindustria consiste nel costringere gli operai a farsi avanti in prima persona, contrattando il proprio salario senza l´aiuto dei sindacati». L´esito non può che essere il dipendente che si siede da solo a negoziare le sue progressive diminuzioni di compenso e di garanzie. «Il lavoratore perfetto». SEGUE A PAGINA 5

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Alitalia vola con aerei un po' più pieni ma sotto la media europea (sezione: Alitalia 2)

( da "Unita, L'" del 11-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Alitalia vola con aerei un po' più pieni ma sotto la media europea Aerei un po' più pieni, in giugno, per Alitalia ma sempre al di sotto della media registrata dalle altre compagnie europee. E il dato peggiora guardando i primi sei mesi del 2009. Leggero recupero di quota, sempre in giugno, per il traffico passeggeri dei vettori europei: pur restando «pesantemente negativo» dopo il crollo di maggio (-8,3%), è salito a -6,5% su giugno 2008. Le cifre emergono dal rapporto mensile dell'Aea (associazione che raggruppa le aviolinee europee) secondo cui i primi dati di luglio «aprono un nuovo panorama», con dati negativi ancora evidenti, ma su scala ridotta, intorno a -2,2%. Per Alitalia, il load factor (cioè il coefficiente di riempimento degli aerei), calcolato dal rapporto tra passeggeri trasportati per chilometri percorsi e posti offerti per chilometri percorsi) a giugno è stato del 66,4% (a maggio 62,8%) su una media del 77% dei vettori europei. Nel primo semestre, il load factor per Alitalia si è attestato al 59% su una media del 73%. Fra i big europei, in giugno load factor più alto per British Airways (79,8%), seguita da Air France (79,3%) e Lufthansa (77,8%). In cima alla classifica Iberia (83,1%) e Klm (81,7%). Solo con un load factor del 75% ci può essere un ritorno economico. La strada di Alitalia è in salita.

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In vacanza rallento un po'. (sezione: Alitalia 2)

( da "Giornale.it, Il" del 11-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Da domani sono in vacanza. Non so se riuscirò a resistere alla tentazione di scrivere qualche post e al piacere del dialogo con voi. L'ho già scritto, ma non mi stanco di ripeterlo: l'esperienza di questo blog è meravigliosa e molto costruttiva, grazie ai vostri commenti salaci, competenti, talvolta giustamente critici, ma mai volgari e raramente inopportuni. Ci stiamo trasformando in una splendida comunità. Grazie di cuore a tutti voi. Ci rivediamo sul blog al più tardi il 26 agosto . Buona vacanza a chi parte, tanti cari saluti a chi resta! Scritto in blog Commenti ( 63 ) » (6 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... 28b9 Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 01Aug 09 Borsa, crescita sostenibile o nuova bolla speculativa? Come molti di voi, mi interrogo sull'evoluzione delle Borse mondiali, che dai minimi di marzo hanno messo a segno dei rialzi record. Gli analisti spiegano che gli utili, sorprendenti, sono dovuti all'effetto scorte, al taglio delle spese, al fatto che il rallentamento avrebbe avuto effetti meno drammatici del previsto e, nel settore bancario, alle nuove norme contabili che consentono di mascherare le passività. Ma c'è chi sostiene che il rialzo sia illusorio, perchè nei prossimi mesi l'economia sarà stagnante, con una disoccupazione record difficilmente assorbibile in tempi brevi e perchè il mercato ignora altri rischi sistemici, come quello della cartolarizzazioni legati ai mutui commerciali e alle carte di credito. Ma c'è un altro fattore che pochi considerano: i tassi a zero anzichè trainare la crescita reale dell'economia, stanno favorendo gli speculatori che possono indebitarsi senza costi. Come accadde esattamente dopo l'11 settembre 2001 e tutti sappiamo come andò a finire. Da qui il mio dubbio: il rialzo di Borsa preannuncia un miglioramento dell'economia reale e siamo di fronte a una nuova bolla speculativa? E che ne è delle promesse di riforma dell'architettura finanziaria: è già tutto scordato? Intanto Golman Sachs e le altre banche d'affari accantonano bouns miliardari, come previsto su questo blog. Per loro la crisi è davvero passata. Ahimè. Scritto in borsa, banchieri, scenari, disoccupazione, crisi, capitalismo, economia, era obama, banche, globalizzazione Commenti ( 42 ) » (1 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 29Jul 09 L'America offre alla Cina la spartizione del trono Il vertice sino-americano che si è appena concluso a Washington non ha permesso di raggiungere risultati concreti. Tante promesse, le solite promesse. Eppure passerà alla storica, perchè nel discorso pronunciato lunedì, Barack Obama ha di fatto offerto a Pechino una conduzione congiunta dei destini del mondo. «I destini del Ventunesimo secolo dipenderanno dalle relazioni tra i nostri due Paesi», ha affermato. Vero, ma fino a pochi mesi fa si supponeva che la guida sarebbe rimasta saldamente in mano agli Usa almeno fino al 2040. Invece Obama ha promosso la Cina sul campo con 30 anni d'anticipo. Il suo discorso infatti non era riferito a un futuro lontano, ma a quello vicino, vicinissimo, immediato. Ha offerto e richiesto cooperazione in tutti i campi: commercio mondiale, riforma del sistema finanziario, clima, nuove tecnologie. Ha messo la sordina a ogni critica. A due settimane dalle proteste degli uiguri musulmani e nonostante la storica amicizia con il Dalai Lama, si è limitato ad auspicare il «rispetto delle minoranze religiose ed etniche». In Cina, ovviamente «ma anche negli Stati Uniti». Equanime fino al ridicolo. Ha dichiarato che «le ultime crisi hanno messo in chiaro come le scelte all'interno dei nostri confini si riverberano in tutto il mondo e questo non è vero solo per New York e Seattle, ma anche per Shanghai e Shenzhen». Falso. La Cina non è ancora una superpotenza e negli ultimi anni nessun fatto accaduto al suo interno ha condizionato la comunità internazionale, ad eccezione delle Olimpiadi. È ancora l'America a far notizia e a dare il tono al mondo. Ma oggi gli Usa non possono fare a meno della Cina, che è il più grande sottoscrittore al mondo di Buoni del Tesoro americani. Anzi, ha sempre più bisogno della Cina: perché l'esplosione del debito pubblico americano richiederà un intervento ancor più generoso da parte di Pechino, che però non crede più al dollaro come valuta di riferimento internazionale e sa di non poter più contare sui consumi americani come traino alla crescita economica. L'America è debole, debolissima, sebbene ancora nominalmente molto più sviluppata dalla Cina. E costretta a proporre un baratto inimmaginabile: il re americano si stringe sul trono e invita quello cinese accanto a lui, in cambio gli chiede di mettere mano al portafogli. Una svolta epocale, che però potrebbe riservare I cinesi sono strateghi raffinatissimi. Il loro obiettivo non è quello di ridare forza agli Usa, ma di indebolirli sempre di più, senza traumi, agendo nell'ombra, impercettibilmente. Vogliono addomesticare il gigante. E' solo una questione di tempo. O sbaglio? 21e7 Scritto in crisi, scenari, geostrategia, capitalismo, era obama, cina, globalizzazione, gli usa e il mondo Commenti ( 60 ) » (5 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 26Jul 09 Afghanistan, basta piagnistei: andarsene o combattere Non sopporto la litania dell'opinione pubblica italiana ogni volta che un soldato italiano viene ferito o, purtroppo, ucciso in Afghanistan. Ogni volta è come se i giornali scoprissero che in quella terra c'è da combattere; perchè, piaccia o no, questa è la realtà: la nostra non è più una missione solo di peacekeeping, ma di guerra coordinata con le truppe alleate, in risposta agli attacchi dei talebani. Ci si può chiedere se sia accettabile che il conflitto sia ancora in corso quasi otto anni dopo la prima offensiva contro Al Qaida e i talebani. E' una domanda legittima, che chiama in causa le responsabilità degli Stati Uniti. Fu l'Amministrazione Bush a non voler concludere l'offensiva, dirottando, all'inizio del 2003, le forze migliori dall'Afghanistan all'Irak, permettendo così ai talebani di riorganizzarsi e di conquistare numerose regioni. C'è chi, come Bossi, pensa che gli italiani siano stati fin troppo pazienti: "Io li porterei a casa tutti, visiti i risultati e i costi", ha dichiarato ieri sera. Come dire: sono stati gli americani ad aver provocato questa situazione per mancanza di saggezza, è giusto che ora se le cavino da soli. E c'è chi pensa, invece, che sia doveroso restare per fedeltà nei confronti dell'alleato americano e per impedire che un Paese di grande importanza strategica come l'Afghanistan torni ad essere la base operativa del terrorismo islamico di sunnita; dunque anche un po' per interesse. Se ha ragione Bossi, si parta, anche a costo di irritare la Casa Bianca, sapendo però che un gesto del genere incrinerebbe la credibilità internazionale del nostro Paese, che un tempo era considerato ondivago e che invece da qualche anno è giudicato solido e affidabile, sia con Prodi che con Berlusconi. Se invece si decide di restare, cessino i piagnistei a ogni incidente. La guerra è sporca, fa male, dà e provoca dolore, anche se a combatterla sono dei bravi ragazzi italiani. O sbaglio? Scritto in giornali, geostrategia, terrorismo, usa, afghanistan, scenari, comunicazione, Italia, europa, era obama, sicurezza, gli usa e il mondo 269e Commenti ( 86 ) » (5 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 24Jul 09 La riforma di Obama e il sogno (o l'utopia) della Sanità per tutti Sul Giornale di oggi mi sono occupato della riforma sanitaria proposta da Obama. Un dato appare chiaro: da quando ha messo in cantiere le nuova legge il presidente americano ha perso 15 punti percentuali: il suo gradimento è sceso dal 70 al 45%. L'attuale sistema è basato sulle assicurazioni private con due importanti eccezioni: il programma di salute per gli anziani (Medicare) e per i poveri (Medicaid) che sono a carico dello Stato, con costi elevatissimi: oltre 2.200 miliardi di dollari che in prospettiva sono destinati a raddoppiare. L'aspetto per noi più choccante è che oggi 48 milioni di americani sono senza copertura sanitaria e appartengono soprattutto alla classe media: non sono abbastanza poveri per richiedere Medicaid, ma non abbastanza ricchi per pagare polizze spesso salatissime. Eppure, secondo i sondaggi, la maggior parte degli americani è contraria alla copertura universale, tipo quella europea e che Obama intende varare entro la fine dell'anno. Su questo argomento è in corso una battaglia di spin molto intensa che vede schierati da una parte le assicurazioni private che stanno investendo milioni in una campagna di persuasione attraverso società di Pr, dall'altra il presidente ovvero il grande comunicatore. Da qui due spunti di riflessione. 1) Il no degli americani alla copertura universale è culturale ovvero rispecchia ancora il concetto della responsabilità personale e l'avversione allo stato sociale o è influenzato in maniera decisiva dallo spin dell'industria sanitaria, che è implacabile? Il dubbio sorge considerando che prima delle elezioni, quando la propagnda delle assicurazioni era a bassa intensità, il 75% degli elettori era favorevole alla riforma, mentre ora i contrari superano il 50%. Gli interventi dei lettori "americani" di questo blog sono ovviamente benvenuti. 1) Ma la questione ha una valenza più ampia che riguarda anche noi europei. Nei Paesi industrializzati i costi della salute esplodono anche per l'invecchiamento della popolazione. In prospettiva la copertura medica estesa a tutti è sostenibile? E cosa rispondere ai liberisti che sostengono che dovremmo essere noi a imitare l'America riscoprendo la responsabilità individuale? Ps Dante mi ha inviato questo schema che riassume la riforma di Obama. Limpidissima. Scritto in comunicazione, salute, usa, cultura, spin, manipolazione, europa, società, era obama, globalizzazione Commenti ( 98 ) » (2 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... 237a Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 19Jul 09 Influenza suina, l'inganno continua. La mia tesi sull'influenza suina (vedi i post su questo blog) , ovvero che si trattasse di un allarme gonfiato ad arte, ha trovato conferma: nel mondo decine di migliaia di persone sono state contagiate, ma i morti sono poco piu' di 150. Il virus e` tutt`altro che letale. Eppure l`allarmismo continua e ora le compagnie britanniche vogliono bloccare a terra chiunque mostri i sintomi del contagio. Insomma bastera` uno starnuto per vedersi rifiutato l'imbarco. Un delirio. A vantaggio di chi?La scorsa primavera l`allarme era servito a distrarre l`opinione pubblica dalla recessione (paura scaccia paura), ora ho l`impressione che l`interesse sia economico. Quanto guadagneranno le case farmaceutiche? Tantissimo e a finanziare acquisti di vaccini che non serviranno a nulla saranno per lo piu` gli Stati. Questo si' e' spreco di denaro pubblico. Scritto in psicosi, salute, cultura, influenza suina, comunicazione, manipolazione, crisi, giornalismo Commenti ( 115 ) » (12 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 16Jul 09 Clandestini, la strana solidarieta' dell'Unione europea Secondo Le Monde la Francia accettera' di ospitare alcuni dei clandestini che sbarcano nel sud dell`Europa, idem la Germania e qualche altro Paese, anticipando la Commissione europea che intende occuparsi finalmente del problema dei clandestini, che , come noto, riguarda solo i Paesi del Su dell'Europa come Italia, Spagna, Grecia, Malta. Bene,a zni no. Perche', sempre secondo Le Monde, la Francia ospitera' 90 clandestini e gli altri Paesi non piu' di 30 ognuno. Cifre ridicole e soprattutto perche' la Ue intende semplicemente sollecitare gli altri Paesi, quelli del nord, a mostrarsi solidali con quelli del sud. Il suo e' un auspicio, non un obbligo. Il messaggio complessivo e' sempre lo stesso: Schenghen esiste e ai Paesi del sud Euroa spetta il compito di garantire le frontiere meridionali della Ue, ma quando c'e' un'emergenza i singoli Stati vengono lasciati sostanzialmente soli. E Bruxelles fa spallucce se la questione immigrati provoca forti tensioni sociali. In Grecia la situazione e' allarmante e cresce l'insofferenza verso i clandestini; in Spagna Zapatero si e' ben guardato dallo smantellare il muro elettronico e offre incentivi agli stranieri affinche' rientrino in patria; l'Italia ha risolto il problema (per ora) venendo a patti con Gheddafi, che da qualche settimana non fa piu' partire le 'carrette del mare', ma ora nessuno sa che fine facciano i clandestini che continuano ad arrivare in Libia. Il prezzo umano di quell'accordo rischia di essere molto alto. Cosi' non va: e' ora che la questione degli immigrati clandestini venga affrontata in modo organico dall'Unione europea stabilendo norme comuni sui pattugliamenti, rendendo efficaci le banche dati sugli stranieri extracomunitari nell'area Schenghen, ripartendo l'onere della gestione dei campi profughi, coordinando la concessione dei visti, stabilendo criteri per l'integrazione ovvero facendo tutto cio' che andava previsto parallelamente all'abolizione delle dogane dentro all'area Shenghen e che invece all'epoca fu trascurato con colossale ma tutt'altro che sorprendente ingenuita'. Altrimenti gli Stati del Sud continueranno a far da se'. E l'esasperazione (o addirittura il razzismo) di popoli tradizionalmente tolleranti continuera' ad aumentare. L'Europa deve chiarire se su un argomento cosi importante e' presente oppure no. La solidarieta' non puo' essere occasionale.. o sbaglio? 210b Scritto in politica, giustizia, clandestini, scenari, immigrati, europa, globalizzazione, Italia, immigrazione, notizie nascoste, germania, democrazia, francia Commenti ( 52 ) » (3 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 13Jul 09 Beppe Grillo e Pd, che triste spettacolo. Fino a qualche tempo fa seguivo Beppe Grillo con simpatia, ritenevo che certe sue provocazioni fossero salutari e contenessero anche una buona dose di verità. Ora non lo leggo più: le sue argomentazioni sono sovente pressapochiste e intrise di un populismo da bar che non sopporto più. L'uomo si è dimostrato molte volte incoerente. Fa politica, ma lo nega. Manda allo sbaraglio i comitati civici senza esporsi in prima persona, ma ora che gli fa comodo ne rivendica la paternità. In un'intervista all'Agr ha dichiarato che vuole correre per la segreteria del Pd, ma che non intende candidarsi al Parlamento. Nel suo penultimo post si leggono solenni banalità tipo: Dalla morte di Enrico Berlinguer nella sinistra c'è il Vuoto. Un Vuoto di idee, di proposte, di coraggio, di uomini . Il che peraltro è falso. Berlinguer era una persona perbene ma era il segretario di un Partito comunista e da allora la sinistra è cambiata e molto. Sbagliando, ma il tentativo lo ha fatto. Beppe Grillo è l'uomo che si batte per l'ecologia e poi gironzola per il Mediterraneo con un motoscafo ultrainquinante; che si batte per i precari, le ingiustizie e gli avvoltoi della finanza, ma poi si dimostra abilissimo e spregiudicato uomo d'affari con redditi annui milionari. Lotta contro il copyright delle grandi major, ma denuncia per ricettazione un ragazzo che ha osato vendere su e bay un suo dvd. Non dichiara se sostiene o no lo sciopero dei blogger, probabilmente perchè l'idea non è venuta a lui, dimostrando un egocentrismo molto forte. Grillo evidentemente non ama condividere la ribalta con altri, tranne quando conviene a lui. Ciò detto sono altrettanto allibito dalla reazione del Pd. Ma che credibilità ha un partito che, per bocca del suo segretario organizzativo Migliavacca, si affretta a dichiarare che Beppe Grillo non ha i requisiti per ottenere la tessera? Sostiene Migliavacca: "Secondo lo statuto del Pd la domanda di iscrizione di Grillo non sarebbe accettabile perché lo statuto del partito al comma 8 dell'articolo 2 precisa: 'Sono esclusi dalla registrazione nell'Anagrafe degli iscritti e nell'Albo degli elettori le persone che siano iscritte ad altri partiti politici'. Grillo non sarebbe candidabile dato che in passato è stato promotore di liste in concorrenza col Pd". Mi sembra un criterio sovietico: chi in passato ha fatto concorrenza al Pd non riceverà mai la tessera. E allora i radicali? E i tanti militanti di altri partiti? Incredibile. Non è questa la risposta di un partito moderno e sicuro di sè di fronte alla provocazione di un comico politico o se preferite di un politico comico. E non c'è nulla da ridere. 226b Scritto in sinistra, destra, grillo, intellettuali, casta, democrazia, società, partito democratico, Italia Commenti ( 94 ) » (9 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 11Jul 09 Attenti, sono tornati i predoni della finanza. Nuova crisi in vista? Vedo addensarsi nuove nubi sul cielo dell'economia mondiale e in particolare di quella americana. Pochi ne parlano, perlomeno sulla stampa italiana, ma la California, ovvero l'ottava economia al mondo, è sull'orlo della bancarotta, come spiego in questo articolo e il rischio di un tracollo finanziario non è più da escludere, con ripercussioni facilmente immaginabili. Inoltre: la disoccupazione continua a crescere, il mercato immobiliare continua a crollare, i mancati pagamenti sulle carte di credito sono ai massimi storici, la fiducia dei consumatori ha ripreso a scendere. E le prospettiova di ripresa dell'economia reale sono molto più flebili del previsto. Ma soprattutto le grandi banche d'affari sono tornate a comportarsi esattamente come prima. La liquidità iniettata dalle banche centrali non è finita all'economia reale, ma è stata usata per nuove spericolate operazioni sul mercato dei derivati, come dimostrano le violente oscillazioni delle quotazioni delle materie prima e l'andamento assurdo delle Borse. E la speculazione, naturalmente, finirà per avvantaggiare soprattutto i manager, che quest'anno incasseranno bonus strepitosi: a Goldman Sachs si profila il miglior anno di sempre. Tra l'altro poco si è parlato dello scandalo di Steve Perkins, il trader che la settimana scorsa, da solo eludendo i controlli, ha innescato una speculazione che in un'ora ha fatto salire il prezzo del petrolio ai massimi dell'anno. Se una persona riesce a fare questo, è davvero inverosimile che alcune banche d'affari si accordino per pilotare al rialzo o al ribasso un mercato? Io dico di no. Il recente boom di Borsa è frutto di aspettative irrealistiche alimentate dalla speculazione che, come avvenuto in passato, potrebbe cambiare rapidamente orientamento, tanto più che i bilanci delle banche sono pieni di spazzatura che i trucchi contabili non riusciranno a nascondere in eterno. Dimenticavo: le banche americane hanno ripreso a erogare mutui subprime e a cartolarizzare debiti dal valore molti dubbio spacciandoli per obbligazioni tripla AAA. Attenti ai predoni della finanza: quando va bene a loro, va male a noi. A quando la nuova crisi finanziaria? C'è chi teme un altro settembre di lacrime. Scritto in casta, banchieri, scenari, disoccupazione, usa, borsa, crisi, economia, europa, era obama, banche, capitalismo, globalizzazione 2464 Commenti ( 53 ) » (7 voti, il voto medio è: 4.86 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 09Jul 09 Il decreto anti-blog? Inutile, basta il buon senso Alcuni di voi mi hanno chiesto se ero favorevole o contrario allo sciopero dei blog, promosso da un collega, Alessandro Gilioli, che conosco bene e che stimo, sebbene non sia sempre sia d'accordo con lui. Mi sono documentato, ho seguito alcune polemiche (ad esempio Orientalia 4all e Wolly ) e ho tratto questa conclusione: - La norma è prevista nel decreto Alfano che mira a punire la pubblicazione illegittima delle intercettazioni. Ha dunque una finalità specifica. - Tuttavia, interpretata alla lettera, permetterebbe un'estensione quasi illimitata del diritto di rettifica, dunque ben oltre gli scopi del Decreto. - I blog per loro natura sono sbarazzini, polemici, isole di libertà, con alcuni difetti , come la tendenza allo sproloquio e all'insulto, specialmente da parte di chi si avvale dell'anonimato. - Sebbene alcuni blog oggi siano molto letti, la maggior parte ha un'audience molto limitata. E i blog, essendo dei diari on-line, non possono essere paragonati agli articoli di grandi media come il Giornale, il Corriere della Sera o Repubblica. - Da liberale ritengo che la misura sia eccessiva: preferisco qualche insulto e qualche parolaccia in più piuttosto che correre il rischio di vedere annientata la vitalità dei blog da un abuso del diritto di rettifica. - E allora ben vengano le modifiche che parlamentari sia di centrodestra sia di centrosinistra intendono apportare al decreto e che sono molto probabili, considerato che il ministro Alfano si è detto disposto a rivedere il decreto prima del sì definitivo. - Tutto questo non sarebbe avvenuto senza la mobilitazione in Rete. Onore al merito, con un auspicio: che resti una forma di civile e costruttiva protesta. Quanto allo sciopero: a questo punto secondo me è inutile. Il rischio, semmai, è che il problema venga dimenticato durante la pausa d'agosto e che pertanto la protesta del 14 sia fine a se stessa (tra l'altro trovo di cattivo gusto l'idea di imbavagliarsi su You tube). Non sarebbe stato più saggio organizzare un'iniziativa in settembre per risvegliare l'interesse? Scritto in giornali, sinistra, destra, comunicazione, blog, notizie nascoste, democrazia, società, Italia Commenti ( 31 ) » (6 voti, il voto medio è: 4 su un massimo di 5) Loading ... 2869 Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico Post precedenti Chi sono Sono inviato speciale di politica internazionale. Sposato, ho tre figli. Risiedo a Milano e giro il mondo. Tutti gli articoli di Marcello Foa su ilGiornale.it contatti Categorie afghanistan (1) banche (23) banchieri (8) blog (7) borsa (8) capitalismo (28) casta (9) cina (24) clandestini (4) comunicazione (21) criminalità (2) crisi (45) cultura (8) democrazia (82) destra (5) disoccupazione (5) economia (47) era obama (43) europa (26) francia (29) geostrategia (12) germania (9) gheddafi (1) giornali (4) giornalismo (60) giustizia (11) gli usa e il mondo (85) globalizzazione (66) grillo (1) immigrati (7) immigrazione (49) influenza suina (3) intellettuali (2) internet (2) iran (6) islam (26) israele (4) Italia (174) lega (6) manipolazione (21) medio oriente (18) notizie nascoste (68) partito democratico (11) pdl (9) politica (9) presidenziali usa (25) progressisti (9) psicosi (4) referendum (1) russia (16) salute (3) scenari (17) sicurezza (7) sindacati (3) sinistra (5) società (54) spin (18) svizzera (5) terrorismo (3) tortura (1) turchia (14) usa (8) Varie (17) 20e3 I più inviati Dietro la vicenda Alitalia la mano della lobby europea - 4 Emails Una vita meritocratica... - 4 Emails Bastano una lobby e 370 milioni per rovinare il mondo... - 4 Emails Abbiamo vinto l'Expo. 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Noi,i Signori e sommi padroni del Creato dopo tanta... Ultime news Strage Viareggio, ancora una vittimaInfedeltà, ora i giovani non la perdonano piùCassazione, tasse anche sulle tangenti: Mario Chiesa paghi 215 milioni di lire Stuprata e malmenata Il branco si giustifica: festeggiata alla romenaStipendi, Bankitalia: divario Nord-Sud Niet dei sindacati sulle gabbie salarialiI marinai della Buccaneer liberi dopo quattro mesi I pirati: "Riscatto pagato"Raccontaci le tue vacanze: manda le foto al Giornale.itStoner va in stand by: "Ho esasperato il fisico"Cassazione choc : "Ubriachi in moto? 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Borsa, crescita sostenibile o nuova bolla speculativa? (sezione: Alitalia 2)

( da "Giornale.it, Il" del 11-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Da domani sono in vacanza. Non so se riuscirò a resistere alla tentazione di scrivere qualche post e al piacere del dialogo con voi. L'ho già scritto, ma non mi stanco di ripeterlo: l'esperienza di questo blog è meravigliosa e molto costruttiva, grazie ai vostri commenti salaci, competenti, talvolta giustamente critici, ma mai volgari e raramente inopportuni. Ci stiamo trasformando in una splendida comunità. Grazie di cuore a tutti voi. Ci rivediamo sul blog al più tardi il 26 agosto . Buona vacanza a chi parte, tanti cari saluti a chi resta! Scritto in blog Commenti ( 63 ) » (6 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... 28b9 Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 01Aug 09 Borsa, crescita sostenibile o nuova bolla speculativa? Come molti di voi, mi interrogo sull'evoluzione delle Borse mondiali, che dai minimi di marzo hanno messo a segno dei rialzi record. Gli analisti spiegano che gli utili, sorprendenti, sono dovuti all'effetto scorte, al taglio delle spese, al fatto che il rallentamento avrebbe avuto effetti meno drammatici del previsto e, nel settore bancario, alle nuove norme contabili che consentono di mascherare le passività. Ma c'è chi sostiene che il rialzo sia illusorio, perchè nei prossimi mesi l'economia sarà stagnante, con una disoccupazione record difficilmente assorbibile in tempi brevi e perchè il mercato ignora altri rischi sistemici, come quello della cartolarizzazioni legati ai mutui commerciali e alle carte di credito. Ma c'è un altro fattore che pochi considerano: i tassi a zero anzichè trainare la crescita reale dell'economia, stanno favorendo gli speculatori che possono indebitarsi senza costi. Come accadde esattamente dopo l'11 settembre 2001 e tutti sappiamo come andò a finire. Da qui il mio dubbio: il rialzo di Borsa preannuncia un miglioramento dell'economia reale e siamo di fronte a una nuova bolla speculativa? E che ne è delle promesse di riforma dell'architettura finanziaria: è già tutto scordato? Intanto Golman Sachs e le altre banche d'affari accantonano bouns miliardari, come previsto su questo blog. Per loro la crisi è davvero passata. Ahimè. Scritto in borsa, banchieri, scenari, disoccupazione, crisi, capitalismo, economia, era obama, banche, globalizzazione Commenti ( 42 ) » (1 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 29Jul 09 L'America offre alla Cina la spartizione del trono Il vertice sino-americano che si è appena concluso a Washington non ha permesso di raggiungere risultati concreti. Tante promesse, le solite promesse. Eppure passerà alla storica, perchè nel discorso pronunciato lunedì, Barack Obama ha di fatto offerto a Pechino una conduzione congiunta dei destini del mondo. «I destini del Ventunesimo secolo dipenderanno dalle relazioni tra i nostri due Paesi», ha affermato. Vero, ma fino a pochi mesi fa si supponeva che la guida sarebbe rimasta saldamente in mano agli Usa almeno fino al 2040. Invece Obama ha promosso la Cina sul campo con 30 anni d'anticipo. Il suo discorso infatti non era riferito a un futuro lontano, ma a quello vicino, vicinissimo, immediato. Ha offerto e richiesto cooperazione in tutti i campi: commercio mondiale, riforma del sistema finanziario, clima, nuove tecnologie. Ha messo la sordina a ogni critica. A due settimane dalle proteste degli uiguri musulmani e nonostante la storica amicizia con il Dalai Lama, si è limitato ad auspicare il «rispetto delle minoranze religiose ed etniche». In Cina, ovviamente «ma anche negli Stati Uniti». Equanime fino al ridicolo. Ha dichiarato che «le ultime crisi hanno messo in chiaro come le scelte all'interno dei nostri confini si riverberano in tutto il mondo e questo non è vero solo per New York e Seattle, ma anche per Shanghai e Shenzhen». Falso. La Cina non è ancora una superpotenza e negli ultimi anni nessun fatto accaduto al suo interno ha condizionato la comunità internazionale, ad eccezione delle Olimpiadi. È ancora l'America a far notizia e a dare il tono al mondo. Ma oggi gli Usa non possono fare a meno della Cina, che è il più grande sottoscrittore al mondo di Buoni del Tesoro americani. Anzi, ha sempre più bisogno della Cina: perché l'esplosione del debito pubblico americano richiederà un intervento ancor più generoso da parte di Pechino, che però non crede più al dollaro come valuta di riferimento internazionale e sa di non poter più contare sui consumi americani come traino alla crescita economica. L'America è debole, debolissima, sebbene ancora nominalmente molto più sviluppata dalla Cina. E costretta a proporre un baratto inimmaginabile: il re americano si stringe sul trono e invita quello cinese accanto a lui, in cambio gli chiede di mettere mano al portafogli. Una svolta epocale, che però potrebbe riservare I cinesi sono strateghi raffinatissimi. Il loro obiettivo non è quello di ridare forza agli Usa, ma di indebolirli sempre di più, senza traumi, agendo nell'ombra, impercettibilmente. Vogliono addomesticare il gigante. E' solo una questione di tempo. O sbaglio? 21e7 Scritto in crisi, scenari, geostrategia, capitalismo, era obama, cina, globalizzazione, gli usa e il mondo Commenti ( 60 ) » (5 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 26Jul 09 Afghanistan, basta piagnistei: andarsene o combattere Non sopporto la litania dell'opinione pubblica italiana ogni volta che un soldato italiano viene ferito o, purtroppo, ucciso in Afghanistan. Ogni volta è come se i giornali scoprissero che in quella terra c'è da combattere; perchè, piaccia o no, questa è la realtà: la nostra non è più una missione solo di peacekeeping, ma di guerra coordinata con le truppe alleate, in risposta agli attacchi dei talebani. Ci si può chiedere se sia accettabile che il conflitto sia ancora in corso quasi otto anni dopo la prima offensiva contro Al Qaida e i talebani. E' una domanda legittima, che chiama in causa le responsabilità degli Stati Uniti. Fu l'Amministrazione Bush a non voler concludere l'offensiva, dirottando, all'inizio del 2003, le forze migliori dall'Afghanistan all'Irak, permettendo così ai talebani di riorganizzarsi e di conquistare numerose regioni. C'è chi, come Bossi, pensa che gli italiani siano stati fin troppo pazienti: "Io li porterei a casa tutti, visiti i risultati e i costi", ha dichiarato ieri sera. Come dire: sono stati gli americani ad aver provocato questa situazione per mancanza di saggezza, è giusto che ora se le cavino da soli. E c'è chi pensa, invece, che sia doveroso restare per fedeltà nei confronti dell'alleato americano e per impedire che un Paese di grande importanza strategica come l'Afghanistan torni ad essere la base operativa del terrorismo islamico di sunnita; dunque anche un po' per interesse. Se ha ragione Bossi, si parta, anche a costo di irritare la Casa Bianca, sapendo però che un gesto del genere incrinerebbe la credibilità internazionale del nostro Paese, che un tempo era considerato ondivago e che invece da qualche anno è giudicato solido e affidabile, sia con Prodi che con Berlusconi. Se invece si decide di restare, cessino i piagnistei a ogni incidente. La guerra è sporca, fa male, dà e provoca dolore, anche se a combatterla sono dei bravi ragazzi italiani. O sbaglio? Scritto in giornali, geostrategia, terrorismo, usa, afghanistan, scenari, comunicazione, Italia, europa, era obama, sicurezza, gli usa e il mondo 269e Commenti ( 86 ) » (5 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 24Jul 09 La riforma di Obama e il sogno (o l'utopia) della Sanità per tutti Sul Giornale di oggi mi sono occupato della riforma sanitaria proposta da Obama. Un dato appare chiaro: da quando ha messo in cantiere le nuova legge il presidente americano ha perso 15 punti percentuali: il suo gradimento è sceso dal 70 al 45%. L'attuale sistema è basato sulle assicurazioni private con due importanti eccezioni: il programma di salute per gli anziani (Medicare) e per i poveri (Medicaid) che sono a carico dello Stato, con costi elevatissimi: oltre 2.200 miliardi di dollari che in prospettiva sono destinati a raddoppiare. L'aspetto per noi più choccante è che oggi 48 milioni di americani sono senza copertura sanitaria e appartengono soprattutto alla classe media: non sono abbastanza poveri per richiedere Medicaid, ma non abbastanza ricchi per pagare polizze spesso salatissime. Eppure, secondo i sondaggi, la maggior parte degli americani è contraria alla copertura universale, tipo quella europea e che Obama intende varare entro la fine dell'anno. Su questo argomento è in corso una battaglia di spin molto intensa che vede schierati da una parte le assicurazioni private che stanno investendo milioni in una campagna di persuasione attraverso società di Pr, dall'altra il presidente ovvero il grande comunicatore. Da qui due spunti di riflessione. 1) Il no degli americani alla copertura universale è culturale ovvero rispecchia ancora il concetto della responsabilità personale e l'avversione allo stato sociale o è influenzato in maniera decisiva dallo spin dell'industria sanitaria, che è implacabile? Il dubbio sorge considerando che prima delle elezioni, quando la propagnda delle assicurazioni era a bassa intensità, il 75% degli elettori era favorevole alla riforma, mentre ora i contrari superano il 50%. Gli interventi dei lettori "americani" di questo blog sono ovviamente benvenuti. 1) Ma la questione ha una valenza più ampia che riguarda anche noi europei. Nei Paesi industrializzati i costi della salute esplodono anche per l'invecchiamento della popolazione. In prospettiva la copertura medica estesa a tutti è sostenibile? E cosa rispondere ai liberisti che sostengono che dovremmo essere noi a imitare l'America riscoprendo la responsabilità individuale? Ps Dante mi ha inviato questo schema che riassume la riforma di Obama. Limpidissima. Scritto in comunicazione, salute, usa, cultura, spin, manipolazione, europa, società, era obama, globalizzazione Commenti ( 98 ) » (2 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... 237a Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 19Jul 09 Influenza suina, l'inganno continua. La mia tesi sull'influenza suina (vedi i post su questo blog) , ovvero che si trattasse di un allarme gonfiato ad arte, ha trovato conferma: nel mondo decine di migliaia di persone sono state contagiate, ma i morti sono poco piu' di 150. Il virus e` tutt`altro che letale. Eppure l`allarmismo continua e ora le compagnie britanniche vogliono bloccare a terra chiunque mostri i sintomi del contagio. Insomma bastera` uno starnuto per vedersi rifiutato l'imbarco. Un delirio. A vantaggio di chi?La scorsa primavera l`allarme era servito a distrarre l`opinione pubblica dalla recessione (paura scaccia paura), ora ho l`impressione che l`interesse sia economico. Quanto guadagneranno le case farmaceutiche? Tantissimo e a finanziare acquisti di vaccini che non serviranno a nulla saranno per lo piu` gli Stati. Questo si' e' spreco di denaro pubblico. Scritto in psicosi, salute, cultura, influenza suina, comunicazione, manipolazione, crisi, giornalismo Commenti ( 115 ) » (12 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 16Jul 09 Clandestini, la strana solidarieta' dell'Unione europea Secondo Le Monde la Francia accettera' di ospitare alcuni dei clandestini che sbarcano nel sud dell`Europa, idem la Germania e qualche altro Paese, anticipando la Commissione europea che intende occuparsi finalmente del problema dei clandestini, che , come noto, riguarda solo i Paesi del Su dell'Europa come Italia, Spagna, Grecia, Malta. Bene,a zni no. Perche', sempre secondo Le Monde, la Francia ospitera' 90 clandestini e gli altri Paesi non piu' di 30 ognuno. Cifre ridicole e soprattutto perche' la Ue intende semplicemente sollecitare gli altri Paesi, quelli del nord, a mostrarsi solidali con quelli del sud. Il suo e' un auspicio, non un obbligo. Il messaggio complessivo e' sempre lo stesso: Schenghen esiste e ai Paesi del sud Euroa spetta il compito di garantire le frontiere meridionali della Ue, ma quando c'e' un'emergenza i singoli Stati vengono lasciati sostanzialmente soli. E Bruxelles fa spallucce se la questione immigrati provoca forti tensioni sociali. In Grecia la situazione e' allarmante e cresce l'insofferenza verso i clandestini; in Spagna Zapatero si e' ben guardato dallo smantellare il muro elettronico e offre incentivi agli stranieri affinche' rientrino in patria; l'Italia ha risolto il problema (per ora) venendo a patti con Gheddafi, che da qualche settimana non fa piu' partire le 'carrette del mare', ma ora nessuno sa che fine facciano i clandestini che continuano ad arrivare in Libia. Il prezzo umano di quell'accordo rischia di essere molto alto. Cosi' non va: e' ora che la questione degli immigrati clandestini venga affrontata in modo organico dall'Unione europea stabilendo norme comuni sui pattugliamenti, rendendo efficaci le banche dati sugli stranieri extracomunitari nell'area Schenghen, ripartendo l'onere della gestione dei campi profughi, coordinando la concessione dei visti, stabilendo criteri per l'integrazione ovvero facendo tutto cio' che andava previsto parallelamente all'abolizione delle dogane dentro all'area Shenghen e che invece all'epoca fu trascurato con colossale ma tutt'altro che sorprendente ingenuita'. Altrimenti gli Stati del Sud continueranno a far da se'. E l'esasperazione (o addirittura il razzismo) di popoli tradizionalmente tolleranti continuera' ad aumentare. L'Europa deve chiarire se su un argomento cosi importante e' presente oppure no. La solidarieta' non puo' essere occasionale.. o sbaglio? 210b Scritto in politica, giustizia, clandestini, scenari, immigrati, europa, globalizzazione, Italia, immigrazione, notizie nascoste, germania, democrazia, francia Commenti ( 52 ) » (3 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 13Jul 09 Beppe Grillo e Pd, che triste spettacolo. Fino a qualche tempo fa seguivo Beppe Grillo con simpatia, ritenevo che certe sue provocazioni fossero salutari e contenessero anche una buona dose di verità. Ora non lo leggo più: le sue argomentazioni sono sovente pressapochiste e intrise di un populismo da bar che non sopporto più. L'uomo si è dimostrato molte volte incoerente. Fa politica, ma lo nega. Manda allo sbaraglio i comitati civici senza esporsi in prima persona, ma ora che gli fa comodo ne rivendica la paternità. In un'intervista all'Agr ha dichiarato che vuole correre per la segreteria del Pd, ma che non intende candidarsi al Parlamento. Nel suo penultimo post si leggono solenni banalità tipo: Dalla morte di Enrico Berlinguer nella sinistra c'è il Vuoto. Un Vuoto di idee, di proposte, di coraggio, di uomini . Il che peraltro è falso. Berlinguer era una persona perbene ma era il segretario di un Partito comunista e da allora la sinistra è cambiata e molto. Sbagliando, ma il tentativo lo ha fatto. Beppe Grillo è l'uomo che si batte per l'ecologia e poi gironzola per il Mediterraneo con un motoscafo ultrainquinante; che si batte per i precari, le ingiustizie e gli avvoltoi della finanza, ma poi si dimostra abilissimo e spregiudicato uomo d'affari con redditi annui milionari. Lotta contro il copyright delle grandi major, ma denuncia per ricettazione un ragazzo che ha osato vendere su e bay un suo dvd. Non dichiara se sostiene o no lo sciopero dei blogger, probabilmente perchè l'idea non è venuta a lui, dimostrando un egocentrismo molto forte. Grillo evidentemente non ama condividere la ribalta con altri, tranne quando conviene a lui. Ciò detto sono altrettanto allibito dalla reazione del Pd. Ma che credibilità ha un partito che, per bocca del suo segretario organizzativo Migliavacca, si affretta a dichiarare che Beppe Grillo non ha i requisiti per ottenere la tessera? Sostiene Migliavacca: "Secondo lo statuto del Pd la domanda di iscrizione di Grillo non sarebbe accettabile perché lo statuto del partito al comma 8 dell'articolo 2 precisa: 'Sono esclusi dalla registrazione nell'Anagrafe degli iscritti e nell'Albo degli elettori le persone che siano iscritte ad altri partiti politici'. Grillo non sarebbe candidabile dato che in passato è stato promotore di liste in concorrenza col Pd". Mi sembra un criterio sovietico: chi in passato ha fatto concorrenza al Pd non riceverà mai la tessera. E allora i radicali? E i tanti militanti di altri partiti? Incredibile. Non è questa la risposta di un partito moderno e sicuro di sè di fronte alla provocazione di un comico politico o se preferite di un politico comico. E non c'è nulla da ridere. 226b Scritto in sinistra, destra, grillo, intellettuali, casta, democrazia, società, partito democratico, Italia Commenti ( 94 ) » (9 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 11Jul 09 Attenti, sono tornati i predoni della finanza. Nuova crisi in vista? Vedo addensarsi nuove nubi sul cielo dell'economia mondiale e in particolare di quella americana. Pochi ne parlano, perlomeno sulla stampa italiana, ma la California, ovvero l'ottava economia al mondo, è sull'orlo della bancarotta, come spiego in questo articolo e il rischio di un tracollo finanziario non è più da escludere, con ripercussioni facilmente immaginabili. Inoltre: la disoccupazione continua a crescere, il mercato immobiliare continua a crollare, i mancati pagamenti sulle carte di credito sono ai massimi storici, la fiducia dei consumatori ha ripreso a scendere. E le prospettiova di ripresa dell'economia reale sono molto più flebili del previsto. Ma soprattutto le grandi banche d'affari sono tornate a comportarsi esattamente come prima. La liquidità iniettata dalle banche centrali non è finita all'economia reale, ma è stata usata per nuove spericolate operazioni sul mercato dei derivati, come dimostrano le violente oscillazioni delle quotazioni delle materie prima e l'andamento assurdo delle Borse. E la speculazione, naturalmente, finirà per avvantaggiare soprattutto i manager, che quest'anno incasseranno bonus strepitosi: a Goldman Sachs si profila il miglior anno di sempre. Tra l'altro poco si è parlato dello scandalo di Steve Perkins, il trader che la settimana scorsa, da solo eludendo i controlli, ha innescato una speculazione che in un'ora ha fatto salire il prezzo del petrolio ai massimi dell'anno. Se una persona riesce a fare questo, è davvero inverosimile che alcune banche d'affari si accordino per pilotare al rialzo o al ribasso un mercato? Io dico di no. Il recente boom di Borsa è frutto di aspettative irrealistiche alimentate dalla speculazione che, come avvenuto in passato, potrebbe cambiare rapidamente orientamento, tanto più che i bilanci delle banche sono pieni di spazzatura che i trucchi contabili non riusciranno a nascondere in eterno. Dimenticavo: le banche americane hanno ripreso a erogare mutui subprime e a cartolarizzare debiti dal valore molti dubbio spacciandoli per obbligazioni tripla AAA. Attenti ai predoni della finanza: quando va bene a loro, va male a noi. A quando la nuova crisi finanziaria? C'è chi teme un altro settembre di lacrime. Scritto in casta, banchieri, scenari, disoccupazione, usa, borsa, crisi, economia, europa, era obama, banche, capitalismo, globalizzazione 2464 Commenti ( 53 ) » (7 voti, il voto medio è: 4.86 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 09Jul 09 Il decreto anti-blog? Inutile, basta il buon senso Alcuni di voi mi hanno chiesto se ero favorevole o contrario allo sciopero dei blog, promosso da un collega, Alessandro Gilioli, che conosco bene e che stimo, sebbene non sia sempre sia d'accordo con lui. Mi sono documentato, ho seguito alcune polemiche (ad esempio Orientalia 4all e Wolly ) e ho tratto questa conclusione: - La norma è prevista nel decreto Alfano che mira a punire la pubblicazione illegittima delle intercettazioni. Ha dunque una finalità specifica. - Tuttavia, interpretata alla lettera, permetterebbe un'estensione quasi illimitata del diritto di rettifica, dunque ben oltre gli scopi del Decreto. - I blog per loro natura sono sbarazzini, polemici, isole di libertà, con alcuni difetti , come la tendenza allo sproloquio e all'insulto, specialmente da parte di chi si avvale dell'anonimato. - Sebbene alcuni blog oggi siano molto letti, la maggior parte ha un'audience molto limitata. E i blog, essendo dei diari on-line, non possono essere paragonati agli articoli di grandi media come il Giornale, il Corriere della Sera o Repubblica. - Da liberale ritengo che la misura sia eccessiva: preferisco qualche insulto e qualche parolaccia in più piuttosto che correre il rischio di vedere annientata la vitalità dei blog da un abuso del diritto di rettifica. - E allora ben vengano le modifiche che parlamentari sia di centrodestra sia di centrosinistra intendono apportare al decreto e che sono molto probabili, considerato che il ministro Alfano si è detto disposto a rivedere il decreto prima del sì definitivo. - Tutto questo non sarebbe avvenuto senza la mobilitazione in Rete. Onore al merito, con un auspicio: che resti una forma di civile e costruttiva protesta. Quanto allo sciopero: a questo punto secondo me è inutile. Il rischio, semmai, è che il problema venga dimenticato durante la pausa d'agosto e che pertanto la protesta del 14 sia fine a se stessa (tra l'altro trovo di cattivo gusto l'idea di imbavagliarsi su You tube). Non sarebbe stato più saggio organizzare un'iniziativa in settembre per risvegliare l'interesse? Scritto in giornali, sinistra, destra, comunicazione, blog, notizie nascoste, democrazia, società, Italia Commenti ( 31 ) » (6 voti, il voto medio è: 4 su un massimo di 5) Loading ... 2884 Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico Post precedenti Chi sono Sono inviato speciale di politica internazionale. Sposato, ho tre figli. Risiedo a Milano e giro il mondo. 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Noi,i Signori e sommi padroni del Creato dopo tanta... Ultime news Strage Viareggio, ancora una vittimaInfedeltà, ora i giovani non la perdonano piùCassazione, tasse anche sulle tangenti: Mario Chiesa paghi 215 milioni di lire Stuprata e malmenata Il branco si giustifica: festeggiata alla romenaStipendi, Bankitalia: divario Nord-Sud Niet dei sindacati sulle gabbie salarialiI marinai della Buccaneer liberi dopo quattro mesi I pirati: "Riscatto pagato"Raccontaci le tue vacanze: manda le foto al Giornale.itStoner va in stand by: "Ho esasperato il fisico"Cassazione choc : "Ubriachi in moto? 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L'America offre alla Cina la spartizione del trono (sezione: Alitalia 2)

( da "Giornale.it, Il" del 11-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Da domani sono in vacanza. Non so se riuscirò a resistere alla tentazione di scrivere qualche post e al piacere del dialogo con voi. L'ho già scritto, ma non mi stanco di ripeterlo: l'esperienza di questo blog è meravigliosa e molto costruttiva, grazie ai vostri commenti salaci, competenti, talvolta giustamente critici, ma mai volgari e raramente inopportuni. Ci stiamo trasformando in una splendida comunità. Grazie di cuore a tutti voi. Ci rivediamo sul blog al più tardi il 26 agosto . Buona vacanza a chi parte, tanti cari saluti a chi resta! Scritto in blog Commenti ( 63 ) » (6 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... 28b9 Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 01Aug 09 Borsa, crescita sostenibile o nuova bolla speculativa? Come molti di voi, mi interrogo sull'evoluzione delle Borse mondiali, che dai minimi di marzo hanno messo a segno dei rialzi record. Gli analisti spiegano che gli utili, sorprendenti, sono dovuti all'effetto scorte, al taglio delle spese, al fatto che il rallentamento avrebbe avuto effetti meno drammatici del previsto e, nel settore bancario, alle nuove norme contabili che consentono di mascherare le passività. Ma c'è chi sostiene che il rialzo sia illusorio, perchè nei prossimi mesi l'economia sarà stagnante, con una disoccupazione record difficilmente assorbibile in tempi brevi e perchè il mercato ignora altri rischi sistemici, come quello della cartolarizzazioni legati ai mutui commerciali e alle carte di credito. Ma c'è un altro fattore che pochi considerano: i tassi a zero anzichè trainare la crescita reale dell'economia, stanno favorendo gli speculatori che possono indebitarsi senza costi. Come accadde esattamente dopo l'11 settembre 2001 e tutti sappiamo come andò a finire. Da qui il mio dubbio: il rialzo di Borsa preannuncia un miglioramento dell'economia reale e siamo di fronte a una nuova bolla speculativa? E che ne è delle promesse di riforma dell'architettura finanziaria: è già tutto scordato? Intanto Golman Sachs e le altre banche d'affari accantonano bouns miliardari, come previsto su questo blog. Per loro la crisi è davvero passata. Ahimè. Scritto in borsa, banchieri, scenari, disoccupazione, crisi, capitalismo, economia, era obama, banche, globalizzazione Commenti ( 42 ) » (1 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 29Jul 09 L'America offre alla Cina la spartizione del trono Il vertice sino-americano che si è appena concluso a Washington non ha permesso di raggiungere risultati concreti. Tante promesse, le solite promesse. Eppure passerà alla storica, perchè nel discorso pronunciato lunedì, Barack Obama ha di fatto offerto a Pechino una conduzione congiunta dei destini del mondo. «I destini del Ventunesimo secolo dipenderanno dalle relazioni tra i nostri due Paesi», ha affermato. Vero, ma fino a pochi mesi fa si supponeva che la guida sarebbe rimasta saldamente in mano agli Usa almeno fino al 2040. Invece Obama ha promosso la Cina sul campo con 30 anni d'anticipo. Il suo discorso infatti non era riferito a un futuro lontano, ma a quello vicino, vicinissimo, immediato. Ha offerto e richiesto cooperazione in tutti i campi: commercio mondiale, riforma del sistema finanziario, clima, nuove tecnologie. Ha messo la sordina a ogni critica. A due settimane dalle proteste degli uiguri musulmani e nonostante la storica amicizia con il Dalai Lama, si è limitato ad auspicare il «rispetto delle minoranze religiose ed etniche». In Cina, ovviamente «ma anche negli Stati Uniti». Equanime fino al ridicolo. Ha dichiarato che «le ultime crisi hanno messo in chiaro come le scelte all'interno dei nostri confini si riverberano in tutto il mondo e questo non è vero solo per New York e Seattle, ma anche per Shanghai e Shenzhen». Falso. La Cina non è ancora una superpotenza e negli ultimi anni nessun fatto accaduto al suo interno ha condizionato la comunità internazionale, ad eccezione delle Olimpiadi. È ancora l'America a far notizia e a dare il tono al mondo. Ma oggi gli Usa non possono fare a meno della Cina, che è il più grande sottoscrittore al mondo di Buoni del Tesoro americani. Anzi, ha sempre più bisogno della Cina: perché l'esplosione del debito pubblico americano richiederà un intervento ancor più generoso da parte di Pechino, che però non crede più al dollaro come valuta di riferimento internazionale e sa di non poter più contare sui consumi americani come traino alla crescita economica. L'America è debole, debolissima, sebbene ancora nominalmente molto più sviluppata dalla Cina. E costretta a proporre un baratto inimmaginabile: il re americano si stringe sul trono e invita quello cinese accanto a lui, in cambio gli chiede di mettere mano al portafogli. Una svolta epocale, che però potrebbe riservare I cinesi sono strateghi raffinatissimi. Il loro obiettivo non è quello di ridare forza agli Usa, ma di indebolirli sempre di più, senza traumi, agendo nell'ombra, impercettibilmente. Vogliono addomesticare il gigante. E' solo una questione di tempo. O sbaglio? 21e7 Scritto in crisi, scenari, geostrategia, capitalismo, era obama, cina, globalizzazione, gli usa e il mondo Commenti ( 60 ) » (5 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 26Jul 09 Afghanistan, basta piagnistei: andarsene o combattere Non sopporto la litania dell'opinione pubblica italiana ogni volta che un soldato italiano viene ferito o, purtroppo, ucciso in Afghanistan. Ogni volta è come se i giornali scoprissero che in quella terra c'è da combattere; perchè, piaccia o no, questa è la realtà: la nostra non è più una missione solo di peacekeeping, ma di guerra coordinata con le truppe alleate, in risposta agli attacchi dei talebani. Ci si può chiedere se sia accettabile che il conflitto sia ancora in corso quasi otto anni dopo la prima offensiva contro Al Qaida e i talebani. E' una domanda legittima, che chiama in causa le responsabilità degli Stati Uniti. Fu l'Amministrazione Bush a non voler concludere l'offensiva, dirottando, all'inizio del 2003, le forze migliori dall'Afghanistan all'Irak, permettendo così ai talebani di riorganizzarsi e di conquistare numerose regioni. C'è chi, come Bossi, pensa che gli italiani siano stati fin troppo pazienti: "Io li porterei a casa tutti, visiti i risultati e i costi", ha dichiarato ieri sera. Come dire: sono stati gli americani ad aver provocato questa situazione per mancanza di saggezza, è giusto che ora se le cavino da soli. E c'è chi pensa, invece, che sia doveroso restare per fedeltà nei confronti dell'alleato americano e per impedire che un Paese di grande importanza strategica come l'Afghanistan torni ad essere la base operativa del terrorismo islamico di sunnita; dunque anche un po' per interesse. Se ha ragione Bossi, si parta, anche a costo di irritare la Casa Bianca, sapendo però che un gesto del genere incrinerebbe la credibilità internazionale del nostro Paese, che un tempo era considerato ondivago e che invece da qualche anno è giudicato solido e affidabile, sia con Prodi che con Berlusconi. Se invece si decide di restare, cessino i piagnistei a ogni incidente. La guerra è sporca, fa male, dà e provoca dolore, anche se a combatterla sono dei bravi ragazzi italiani. O sbaglio? Scritto in giornali, geostrategia, terrorismo, usa, afghanistan, scenari, comunicazione, Italia, europa, era obama, sicurezza, gli usa e il mondo 269e Commenti ( 86 ) » (5 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 24Jul 09 La riforma di Obama e il sogno (o l'utopia) della Sanità per tutti Sul Giornale di oggi mi sono occupato della riforma sanitaria proposta da Obama. Un dato appare chiaro: da quando ha messo in cantiere le nuova legge il presidente americano ha perso 15 punti percentuali: il suo gradimento è sceso dal 70 al 45%. L'attuale sistema è basato sulle assicurazioni private con due importanti eccezioni: il programma di salute per gli anziani (Medicare) e per i poveri (Medicaid) che sono a carico dello Stato, con costi elevatissimi: oltre 2.200 miliardi di dollari che in prospettiva sono destinati a raddoppiare. L'aspetto per noi più choccante è che oggi 48 milioni di americani sono senza copertura sanitaria e appartengono soprattutto alla classe media: non sono abbastanza poveri per richiedere Medicaid, ma non abbastanza ricchi per pagare polizze spesso salatissime. Eppure, secondo i sondaggi, la maggior parte degli americani è contraria alla copertura universale, tipo quella europea e che Obama intende varare entro la fine dell'anno. Su questo argomento è in corso una battaglia di spin molto intensa che vede schierati da una parte le assicurazioni private che stanno investendo milioni in una campagna di persuasione attraverso società di Pr, dall'altra il presidente ovvero il grande comunicatore. Da qui due spunti di riflessione. 1) Il no degli americani alla copertura universale è culturale ovvero rispecchia ancora il concetto della responsabilità personale e l'avversione allo stato sociale o è influenzato in maniera decisiva dallo spin dell'industria sanitaria, che è implacabile? Il dubbio sorge considerando che prima delle elezioni, quando la propagnda delle assicurazioni era a bassa intensità, il 75% degli elettori era favorevole alla riforma, mentre ora i contrari superano il 50%. Gli interventi dei lettori "americani" di questo blog sono ovviamente benvenuti. 1) Ma la questione ha una valenza più ampia che riguarda anche noi europei. Nei Paesi industrializzati i costi della salute esplodono anche per l'invecchiamento della popolazione. In prospettiva la copertura medica estesa a tutti è sostenibile? E cosa rispondere ai liberisti che sostengono che dovremmo essere noi a imitare l'America riscoprendo la responsabilità individuale? Ps Dante mi ha inviato questo schema che riassume la riforma di Obama. Limpidissima. Scritto in comunicazione, salute, usa, cultura, spin, manipolazione, europa, società, era obama, globalizzazione Commenti ( 98 ) » (2 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... 237a Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 19Jul 09 Influenza suina, l'inganno continua. La mia tesi sull'influenza suina (vedi i post su questo blog) , ovvero che si trattasse di un allarme gonfiato ad arte, ha trovato conferma: nel mondo decine di migliaia di persone sono state contagiate, ma i morti sono poco piu' di 150. Il virus e` tutt`altro che letale. Eppure l`allarmismo continua e ora le compagnie britanniche vogliono bloccare a terra chiunque mostri i sintomi del contagio. Insomma bastera` uno starnuto per vedersi rifiutato l'imbarco. Un delirio. A vantaggio di chi?La scorsa primavera l`allarme era servito a distrarre l`opinione pubblica dalla recessione (paura scaccia paura), ora ho l`impressione che l`interesse sia economico. Quanto guadagneranno le case farmaceutiche? Tantissimo e a finanziare acquisti di vaccini che non serviranno a nulla saranno per lo piu` gli Stati. Questo si' e' spreco di denaro pubblico. Scritto in psicosi, salute, cultura, influenza suina, comunicazione, manipolazione, crisi, giornalismo Commenti ( 115 ) » (12 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 16Jul 09 Clandestini, la strana solidarieta' dell'Unione europea Secondo Le Monde la Francia accettera' di ospitare alcuni dei clandestini che sbarcano nel sud dell`Europa, idem la Germania e qualche altro Paese, anticipando la Commissione europea che intende occuparsi finalmente del problema dei clandestini, che , come noto, riguarda solo i Paesi del Su dell'Europa come Italia, Spagna, Grecia, Malta. Bene,a zni no. Perche', sempre secondo Le Monde, la Francia ospitera' 90 clandestini e gli altri Paesi non piu' di 30 ognuno. Cifre ridicole e soprattutto perche' la Ue intende semplicemente sollecitare gli altri Paesi, quelli del nord, a mostrarsi solidali con quelli del sud. Il suo e' un auspicio, non un obbligo. Il messaggio complessivo e' sempre lo stesso: Schenghen esiste e ai Paesi del sud Euroa spetta il compito di garantire le frontiere meridionali della Ue, ma quando c'e' un'emergenza i singoli Stati vengono lasciati sostanzialmente soli. E Bruxelles fa spallucce se la questione immigrati provoca forti tensioni sociali. In Grecia la situazione e' allarmante e cresce l'insofferenza verso i clandestini; in Spagna Zapatero si e' ben guardato dallo smantellare il muro elettronico e offre incentivi agli stranieri affinche' rientrino in patria; l'Italia ha risolto il problema (per ora) venendo a patti con Gheddafi, che da qualche settimana non fa piu' partire le 'carrette del mare', ma ora nessuno sa che fine facciano i clandestini che continuano ad arrivare in Libia. Il prezzo umano di quell'accordo rischia di essere molto alto. Cosi' non va: e' ora che la questione degli immigrati clandestini venga affrontata in modo organico dall'Unione europea stabilendo norme comuni sui pattugliamenti, rendendo efficaci le banche dati sugli stranieri extracomunitari nell'area Schenghen, ripartendo l'onere della gestione dei campi profughi, coordinando la concessione dei visti, stabilendo criteri per l'integrazione ovvero facendo tutto cio' che andava previsto parallelamente all'abolizione delle dogane dentro all'area Shenghen e che invece all'epoca fu trascurato con colossale ma tutt'altro che sorprendente ingenuita'. Altrimenti gli Stati del Sud continueranno a far da se'. E l'esasperazione (o addirittura il razzismo) di popoli tradizionalmente tolleranti continuera' ad aumentare. L'Europa deve chiarire se su un argomento cosi importante e' presente oppure no. La solidarieta' non puo' essere occasionale.. o sbaglio? 210b Scritto in politica, giustizia, clandestini, scenari, immigrati, europa, globalizzazione, Italia, immigrazione, notizie nascoste, germania, democrazia, francia Commenti ( 52 ) » (3 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 13Jul 09 Beppe Grillo e Pd, che triste spettacolo. Fino a qualche tempo fa seguivo Beppe Grillo con simpatia, ritenevo che certe sue provocazioni fossero salutari e contenessero anche una buona dose di verità. Ora non lo leggo più: le sue argomentazioni sono sovente pressapochiste e intrise di un populismo da bar che non sopporto più. L'uomo si è dimostrato molte volte incoerente. Fa politica, ma lo nega. Manda allo sbaraglio i comitati civici senza esporsi in prima persona, ma ora che gli fa comodo ne rivendica la paternità. In un'intervista all'Agr ha dichiarato che vuole correre per la segreteria del Pd, ma che non intende candidarsi al Parlamento. Nel suo penultimo post si leggono solenni banalità tipo: Dalla morte di Enrico Berlinguer nella sinistra c'è il Vuoto. Un Vuoto di idee, di proposte, di coraggio, di uomini . Il che peraltro è falso. Berlinguer era una persona perbene ma era il segretario di un Partito comunista e da allora la sinistra è cambiata e molto. Sbagliando, ma il tentativo lo ha fatto. Beppe Grillo è l'uomo che si batte per l'ecologia e poi gironzola per il Mediterraneo con un motoscafo ultrainquinante; che si batte per i precari, le ingiustizie e gli avvoltoi della finanza, ma poi si dimostra abilissimo e spregiudicato uomo d'affari con redditi annui milionari. Lotta contro il copyright delle grandi major, ma denuncia per ricettazione un ragazzo che ha osato vendere su e bay un suo dvd. Non dichiara se sostiene o no lo sciopero dei blogger, probabilmente perchè l'idea non è venuta a lui, dimostrando un egocentrismo molto forte. Grillo evidentemente non ama condividere la ribalta con altri, tranne quando conviene a lui. Ciò detto sono altrettanto allibito dalla reazione del Pd. Ma che credibilità ha un partito che, per bocca del suo segretario organizzativo Migliavacca, si affretta a dichiarare che Beppe Grillo non ha i requisiti per ottenere la tessera? Sostiene Migliavacca: "Secondo lo statuto del Pd la domanda di iscrizione di Grillo non sarebbe accettabile perché lo statuto del partito al comma 8 dell'articolo 2 precisa: 'Sono esclusi dalla registrazione nell'Anagrafe degli iscritti e nell'Albo degli elettori le persone che siano iscritte ad altri partiti politici'. Grillo non sarebbe candidabile dato che in passato è stato promotore di liste in concorrenza col Pd". Mi sembra un criterio sovietico: chi in passato ha fatto concorrenza al Pd non riceverà mai la tessera. E allora i radicali? E i tanti militanti di altri partiti? Incredibile. Non è questa la risposta di un partito moderno e sicuro di sè di fronte alla provocazione di un comico politico o se preferite di un politico comico. E non c'è nulla da ridere. 226b Scritto in sinistra, destra, grillo, intellettuali, casta, democrazia, società, partito democratico, Italia Commenti ( 94 ) » (9 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 11Jul 09 Attenti, sono tornati i predoni della finanza. Nuova crisi in vista? Vedo addensarsi nuove nubi sul cielo dell'economia mondiale e in particolare di quella americana. Pochi ne parlano, perlomeno sulla stampa italiana, ma la California, ovvero l'ottava economia al mondo, è sull'orlo della bancarotta, come spiego in questo articolo e il rischio di un tracollo finanziario non è più da escludere, con ripercussioni facilmente immaginabili. Inoltre: la disoccupazione continua a crescere, il mercato immobiliare continua a crollare, i mancati pagamenti sulle carte di credito sono ai massimi storici, la fiducia dei consumatori ha ripreso a scendere. E le prospettiova di ripresa dell'economia reale sono molto più flebili del previsto. Ma soprattutto le grandi banche d'affari sono tornate a comportarsi esattamente come prima. La liquidità iniettata dalle banche centrali non è finita all'economia reale, ma è stata usata per nuove spericolate operazioni sul mercato dei derivati, come dimostrano le violente oscillazioni delle quotazioni delle materie prima e l'andamento assurdo delle Borse. E la speculazione, naturalmente, finirà per avvantaggiare soprattutto i manager, che quest'anno incasseranno bonus strepitosi: a Goldman Sachs si profila il miglior anno di sempre. Tra l'altro poco si è parlato dello scandalo di Steve Perkins, il trader che la settimana scorsa, da solo eludendo i controlli, ha innescato una speculazione che in un'ora ha fatto salire il prezzo del petrolio ai massimi dell'anno. Se una persona riesce a fare questo, è davvero inverosimile che alcune banche d'affari si accordino per pilotare al rialzo o al ribasso un mercato? Io dico di no. Il recente boom di Borsa è frutto di aspettative irrealistiche alimentate dalla speculazione che, come avvenuto in passato, potrebbe cambiare rapidamente orientamento, tanto più che i bilanci delle banche sono pieni di spazzatura che i trucchi contabili non riusciranno a nascondere in eterno. Dimenticavo: le banche americane hanno ripreso a erogare mutui subprime e a cartolarizzare debiti dal valore molti dubbio spacciandoli per obbligazioni tripla AAA. Attenti ai predoni della finanza: quando va bene a loro, va male a noi. A quando la nuova crisi finanziaria? C'è chi teme un altro settembre di lacrime. Scritto in casta, banchieri, scenari, disoccupazione, usa, borsa, crisi, economia, europa, era obama, banche, capitalismo, globalizzazione 2464 Commenti ( 53 ) » (7 voti, il voto medio è: 4.86 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 09Jul 09 Il decreto anti-blog? Inutile, basta il buon senso Alcuni di voi mi hanno chiesto se ero favorevole o contrario allo sciopero dei blog, promosso da un collega, Alessandro Gilioli, che conosco bene e che stimo, sebbene non sia sempre sia d'accordo con lui. Mi sono documentato, ho seguito alcune polemiche (ad esempio Orientalia 4all e Wolly ) e ho tratto questa conclusione: - La norma è prevista nel decreto Alfano che mira a punire la pubblicazione illegittima delle intercettazioni. Ha dunque una finalità specifica. - Tuttavia, interpretata alla lettera, permetterebbe un'estensione quasi illimitata del diritto di rettifica, dunque ben oltre gli scopi del Decreto. - I blog per loro natura sono sbarazzini, polemici, isole di libertà, con alcuni difetti , come la tendenza allo sproloquio e all'insulto, specialmente da parte di chi si avvale dell'anonimato. - Sebbene alcuni blog oggi siano molto letti, la maggior parte ha un'audience molto limitata. E i blog, essendo dei diari on-line, non possono essere paragonati agli articoli di grandi media come il Giornale, il Corriere della Sera o Repubblica. - Da liberale ritengo che la misura sia eccessiva: preferisco qualche insulto e qualche parolaccia in più piuttosto che correre il rischio di vedere annientata la vitalità dei blog da un abuso del diritto di rettifica. - E allora ben vengano le modifiche che parlamentari sia di centrodestra sia di centrosinistra intendono apportare al decreto e che sono molto probabili, considerato che il ministro Alfano si è detto disposto a rivedere il decreto prima del sì definitivo. - Tutto questo non sarebbe avvenuto senza la mobilitazione in Rete. Onore al merito, con un auspicio: che resti una forma di civile e costruttiva protesta. Quanto allo sciopero: a questo punto secondo me è inutile. Il rischio, semmai, è che il problema venga dimenticato durante la pausa d'agosto e che pertanto la protesta del 14 sia fine a se stessa (tra l'altro trovo di cattivo gusto l'idea di imbavagliarsi su You tube). Non sarebbe stato più saggio organizzare un'iniziativa in settembre per risvegliare l'interesse? Scritto in giornali, sinistra, destra, comunicazione, blog, notizie nascoste, democrazia, società, Italia Commenti ( 31 ) » (6 voti, il voto medio è: 4 su un massimo di 5) Loading ... 287f Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico Post precedenti Chi sono Sono inviato speciale di politica internazionale. Sposato, ho tre figli. Risiedo a Milano e giro il mondo. Tutti gli articoli di Marcello Foa su ilGiornale.it contatti Categorie afghanistan (1) banche (23) banchieri (8) blog (7) borsa (8) capitalismo (28) casta (9) cina (24) clandestini (4) comunicazione (21) criminalità (2) crisi (45) cultura (8) democrazia (82) destra (5) disoccupazione (5) economia (47) era obama (43) europa (26) francia (29) geostrategia (12) germania (9) gheddafi (1) giornali (4) giornalismo (60) giustizia (11) gli usa e il mondo (85) globalizzazione (66) grillo (1) immigrati (7) immigrazione (49) influenza suina (3) intellettuali (2) internet (2) iran (6) islam (26) israele (4) Italia (174) lega (6) manipolazione (21) medio oriente (18) notizie nascoste (68) partito democratico (11) pdl (9) politica (9) presidenziali usa (25) progressisti (9) psicosi (4) referendum (1) russia (16) salute (3) scenari (17) sicurezza (7) sindacati (3) sinistra (5) società (54) spin (18) svizzera (5) terrorismo (3) tortura (1) turchia (14) usa (8) Varie (17) 20e3 I più inviati Dietro la vicenda Alitalia la mano della lobby europea - 4 Emails Una vita meritocratica... - 4 Emails Bastano una lobby e 370 milioni per rovinare il mondo... - 4 Emails Abbiamo vinto l'Expo. E ora come la mettiamo con Malpensa? - 3 Emails Ecco come si può davvero aiutare il Tibet - 3 Emails Attenti, Londra tollera la Shaaria... - 3 Emails Usa, la tragica ripicca di un popolo a lungo raggirato - 3 Emails Caso Eluana, un giudizio controcorrente che fa riflettere - 3 Emails Influenza suina, una psicosi molto sospetta... - 3 Emails In una lettera il ritratto dell'Italia di oggi - 2 Emails Ultime discussioni Francesco_P: Egregio Franco Parpaiola ho un diverso punto di vista su alcuni punti del suo intervento delle 10:10: pm... colzani: Caro Dekebalos, quando Krugman si affida a Dio bisogna ricordarsi che per questo messaggero di WallSt. Dio... Franco Parpaiola: Salve. Usciamo dalla culinaria per un po' e parliamo di crisi. La crisi fu creata dalla brama di... DamyEku: Salve tutt! credo,dalla crisi economica mondiale,si possa uscirne,se; tutti i comuni,province e... Franco Parpaiola: Salve. Marista, la nostra non è pigrizia. Noi,i Signori e sommi padroni del Creato dopo tanta... Ultime news Strage Viareggio, ancora una vittimaInfedeltà, ora i giovani non la perdonano piùCassazione, tasse anche sulle tangenti: Mario Chiesa paghi 215 milioni di lire Stuprata e malmenata Il branco si giustifica: festeggiata alla romenaStipendi, Bankitalia: divario Nord-Sud Niet dei sindacati sulle gabbie salarialiI marinai della Buccaneer liberi dopo quattro mesi I pirati: "Riscatto pagato"Raccontaci le tue vacanze: manda le foto al Giornale.itStoner va in stand by: "Ho esasperato il fisico"Cassazione choc : "Ubriachi in moto? 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Ai politici non interessa più - 18 Votes Quando i Tg "aiutano" la camorra... - 18 Votes Ma Beppe Grillo è il modello della nuova Italia? - 17 Votes Quanti immigrati può sostenere l'Italia che arranca? - 16 Votes Primarie Usa, truccata la vittoria di Hillary? - 15 Votes Immigrazione: e se avesse ragione Maroni? - 15 Votes Recent Posts In vacanza rallento un po'. Borsa, crescita sostenibile o nuova bolla speculativa? L'America offre alla Cina la spartizione del trono Afghanistan, basta piagnistei: andarsene o combattere La riforma di Obama e il sogno (o l'utopia) della Sanità per tutti Influenza suina, l'inganno continua. Clandestini, la strana solidarieta' dell'Unione europea Beppe Grillo e Pd, che triste spettacolo. Attenti, sono tornati i predoni della finanza. Nuova crisi in vista? Il decreto anti-blog? 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Alitalia, a giugno aerei pieni solo per metà (sezione: Alitalia 2)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 11-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Economia Pagina 212 Fermo al 59% il fattore di riempimento contro il 73% della media europea. Giù anche il traffico merci Alitalia, a giugno aerei pieni solo per metà Fermo al 59% il fattore di riempimento contro il 73% della media europea. Giù anche il traffico merci --> Aerei un po' più pieni, in giugno, per Alitalia. Ma il recupero del coefficiente di riempimento resta inferiore alla media Ue, e il dato peggiora nel primo semestre 2009. Leggero recupero di quota, sempre in giugno, per il traffico passeggeri dei vettori europei: pur restando «pesantemente negativo» dopo il crollo di maggio (-8,3%), è salito a -6,5% su giugno 2008. Le cifre emergono dal rapporto mensile dell'Aea (associazione delle aviolinee europee) secondo cui i primi dati di luglio «aprono un nuovo panorama», con ancora dati negativi ma su scala ridotta, intorno a -2,2%. I NUMERI Per Alitalia, il load factor (il coefficiente di riempimento degli aerei, calcolato dal rapporto tra passeggeri trasportati e posti offerti per chilometri percorsi) a giugno è stato del 66,4% (a maggio 62,8%) su una media del 77% dei vettori europei. Nel primo semestre, il load factor per Alitalia si è attestato al 59% su una media del 73%. Load factor più alto per British Airways (79,8%), seguita da Air France (79,3%) e Lufthansa (77,8%). In cima alla classifica Iberia (83,1%) e Klm (81,7%), entrambe al top anche nei primi sei mesi (78,9% e 78,7%). PASSEGGERI In giugno, sui voli Alitalia si sono imbarcate 1.976.500 persone, poco più di Klm (1.933.300) e meno della metà di Air France (4.331.700). Il primato del mese è di Lufthansa (4.728.300) mentre fra gli altri big europei British Airways ha fatto volare 2.922.100 viaggiatori su un totale dei 30 milioni imbarcati in tutta l'Ue a giugno. Il mercato più colpito è stato fra Europa ed Estremo Oriente (-10,7%, prima perdita a due cifre nella regione dall'epidemia di Sars del 2003). Calo del traffico passeggeri (misurato in passeggeri imbarcati, passeggeri trasportati e posti offerti per km percorsi) del 6,3% in Europa e del 7% con il Nord Atlantico. Positivo solo con Nord Africa (8,6%), Medio Oriente (2,4%) e zona Sub Sahariana (0,2%). La disponibilità di posti è scesa del 4,9% rispetto a giugno 2008 (contro un calo del 5,3% a maggio). Nei primi sei mesi, l'unico dato positivo è stato fra Europa e Medio Oriente (1,7%). CARGO Giù del 20,7% il traffico merci a giugno (-19,8% a maggio). Le perdite più pesanti con Nord Atlantico (-21,8%) ed Estremo Oriente (-24,9%). Positivo il dato con il Nord Africa (40%). Nei sei mesi, la flessione è stata del 22,1%.

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Malpensa Un polo per tecnici del volo (sezione: Alitalia 2)

( da "Giornale.it, Il" del 11-08-2009)

Argomenti: Alitalia

articolo di martedì 11 agosto 2009 Malpensa Un polo per tecnici del volo di Redazione Malpensa cresce e diventa anche un polo per la formazione e il lavoro dedicato al settore aeronautico, della logistica e dei trasporti. Lo ha deciso la giunta regionale lombarda che ha approvato una delibera per la sottoscrizione di un accordo di programma tra regione Lombardia e comune di Somma Lombardo (dove sorgerà il polo) per lo sviluppo e l'innovazione del sistema aeroportuale. Sorgerà tra il Terminal T1 ed il Terminal T2 dell'aeroporto, in un'area adiacente agli hangar di manutenzione e alle sedi operative delle compagnie aeree. «Questa iniziativa - commenta il presidente Formigoni - conferma che continuiamo a credere nel ruolo di Malpensa per la Lombardia e per il Nord dell'Italia. Del resto, nonostante il disimpegno di Alitalia, lo scalo conta 18 milioni di passeggeri all'anno. Regione Lombardia si sta impegnando su tutti i fronti ad assicurare le condizioni che permettano la crescita di Malpensa e la sua capacità di servire il il territorio». Il polo ospiterà corsi di formazione superiore per tecnico aeronautico e corsi triennali per operatore meccanico. © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

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In Europa Sono di Iberia gli aerei più pieni (sezione: Alitalia 2)

( da "Giornale.it, Il" del 11-08-2009)

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articolo di martedì 11 agosto 2009 In Europa Sono di Iberia gli aerei più pieni di Redazione Aerei più pieni, in giugno, per Alitalia. Ma il riempimento resta inferiore alla media registrata dalle compagnie aeree europee, e il dato peggiora guardando i primi sei mesi 2009. Leggero recupero di quota, sempre in giugno, per il traffico passeggeri dei vettori europei nel loro complesso: pur restando «pesantemente negativo» dopo il crollo di maggio (-8,3%), è passato a -6,5% sul giugno 2008. Le cifre emergono dal rapporto mensile dell'Aea (l'associazione delle aviolinee europee) secondo cui i primi dati di luglio indicano un -2,2%. Per Alitalia, il load factor (cioè il coefficiente di riempimento degli aerei, calcolato dal rapporto tra passeggeri trasportati per chilometro e posti offerti per chilometro) a giugno è stato del 66,4% (a maggio 62,8%) su una media del 77% dei vettori europei. Nel primo semestre, il load factor per Alitalia si è attestato al 59% su una media del 73%. In giugno, dato più alto per British Airways (79,8%), Air France (79,3%) e Lufthansa (77,8%). In cima alla classifica Iberia (83,1%) e Klm (81,7%), al top anche nei sei mesi (78,9% e 78,7%); 76,5% per Air France, 75,3% per BA e per Lufthansa 75,2%. © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

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Alitalia, in ritardo un volo su due (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 11-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera sezione: Focus Vuota data: 11/08/2009 - pag: 11 Le cifre Tasso di puntualità (partenze entro i 15 minuti dall'orario) più basso della media degli altri vettori I bagagli Solo nel 68% dei casi nell'ultimo mese le valigie sono state consegnate entro 42 minuti nei voli internazionali e 32 in quelli nazionali Alitalia, in ritardo un volo su due All'aeroporto di Fiumicino. A luglio la situazione è peggiorata Dopo l'estate compagnia e Adr saranno convocati dall'Enac I n Alitalia sono moderatamente soddisfatti per i progressi compiuti da gennaio a oggi, ma i passeggeri continuano a subire disagi superiori alla media. In particolare a Fiumicino, lo scalo principale, dove un volo su due parte con ritardi superiori ai 15 minuti e ci sono tempi troppo lunghi anche sulla riconsegna dei bagagli. Problemi che coinvolgono sia la compagnia sia Adr, la società che gestisce l'aeroporto. Il presidente dell'Enac, l'Ente nazionale per l'aviazione civile, Vito Riggio, già il 16 luglio ha convocato e strigliato le parti. Dopo le vacanze ci sarà una nuova riunione per fare il punto su come sono andate le cose durante il periodo di massimo traffico. I risultati di luglio presentano luci e ombre. Cominciamo dalla puntualità, misurata come voli partiti in orario o con un ritardo entro i 15 minuti. Il tasso di puntualità generale di Alitalia si mantiene, nel periodo gennaio-luglio, al 70%, contro un obiettivo aziendale dell' 80%. Ma crolla al 51%, e al 44% per il solo mese di luglio, quando si considera esclusivamente l'aeroporto di Fiumicino, dal quale partono circa 240 dei 700 voli giornalieri della compagnia guidata da Roberto Colaninno e Rocco Sabelli. In realtà, dicono in Alitalia, il dato del 44% comprende anche i voli charter e quelli effettuati per conto delle Forze armate: tolti questi, che per loro natura hanno una flessibilità d'orario, il dato di luglio salirebbe al 49%. Luglio inoltre è un mese difficile per tutti i vettori. Ma il tasso di puntualità di Alitalia resta comunque quasi 5 punti sotto la media registrata a luglio per i voli di tutte le compagnie in partenza da Fiumicino. Fino a quando dallo scalo romano un volo su due di Alitalia partirà con un ritardo di almeno un quarto d'ora sarà impossibile per la compagnia raggiungere l'80% di puntualità media. Avvicinarsi cioè allo standard europeo e risalire la china rispetto alla classifica del-- l'Aea, l'associazione di Bruxelles delle compagnie, che vede quella italiana agli ultimi posti. Servizio scadente anche per la riconsegna dei bagagli, gestita in proprio dalla compagnia su strutture (i nastri trasportatori) di Adr. La carta dei servizi 2009 concordata tra Enac e Aeroporti di Roma prevede che tutti i bagagli debbano essere riconsegnato entro 32 minuti nel caso di voli nazionali (42' per quelli internazionali). Ma ciò è avvenuto per Alitalia solo nel 68% dei casi a luglio, contro una media dei primi sette mesi dell'84% e contro dati riferiti all'insieme delle compagnie del 74,5% a luglio e dell'87% per il periodo gennaio-luglio. E questo nonostante lo stesso Sabelli e i dirigenti della compagnia siano andati lo scorso 2 agosto a Fiumicino ad aiutare il personale di terra a riconsegnare le valigie. Del resto il problema di bagagli nello scalo romano è storico e la nuova compagnia di Colaninno e Sabelli lo ha ereditato dalla vecchia società pubblica. Alla difficoltà di far lavorare al meglio il personale si aggiungono le strutture dell'aeroporto, a partire dai nastri, che potrebbero essere sicuramente potenziate. Alitalia va invece meglio, nei confronti degli altri vettori, per quanto riguarda l'accettazione dei passeggeri, che a luglio ha rispettato i parametri di qualità nell'85,7% dei casi contro il 79,7% della media dell'aeroporto. Per migliorare la performance su Fiumicino, Alitalia e Adr hanno firmato di recente un memorandum d'intesa che prevede tra l'altro il potenziamento con un altro molo del terminal A e la concentrazione qui di tutti i voli Alitalia-Air France-Klm. C'è poi il Progetto Ground messo a punto dall'amministratore delegato Sabelli che prevede investimenti sui servizi sottobordo, sulla logistica, sulla sala di controllo e sul cosiddetto riconcilio bagagli (lo scarico della valigia quando imbarcata senza il rispettivo passeggero). Intanto, il load factor , il coefficiente di riempimento degli aerei, continua a migliorare. A luglio, dice l'azienda, è arrivato al 73%, contro il 66,4% di giugno e il 63% di maggio. Ma è normale che in estate i voli si riempiano. E comunque la compagnia tricolore ha un tasso di riempimento che resta ancora di 10 punti abbondanti sotto quello medio fatto registrare dai ventinove vettori europei. Nei primi sei mesi del 2008 Alitalia ha fatto il 59%, piazzandosi al 22esimo posto nella classifica aperta dalla spagnola Iberia con un load factor del 78,9%, seguita da Klm con il 78,7% e Air France col 76,5%. Gli esami ricominceranno a settembre. Il presidente dell'Enac, davanti ai gravi disservizi che si sono verificati a Fiumicino nelle ultime settimane, ha già chiesto spiegazioni ad Alitalia e ad Adr, che tendono a rimpallarsi le responsabilità. Da entrambe Riggio vuole il rispetto degli impegni presi. In particolare, ad Adr, guidata da Fabrizio Palenzona, ha chiesto di incrementare di almeno 2-3 miliardi gli investimenti. Tanto più che il decreto anticrisi recentemente approvato dovrebbe facilitare gli aumenti tariffari invocati da tempo dalle società aeroportuali. Riggio pensa però che sia arrivato il momento delle contropartite. Già altre volte ha osservato che a fronte di concessioni quarantennali (quella ad Adr scade nel 2044) «lo Stato chiede poco in cambio» e che «se i patti non sono rispettati, le concessioni devono poter essere revocate all'istante» e messe a gara europea, come ha chiesto anche l'Antitrust. Avvertimenti sempre rimasti sulla carta. Finora, infatti, a pagare sono stati solo i passeggeri. Enrico Marro © RIPRODUZIONE RISERVATA

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E i bagagli smarriti diventano un affare (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 11-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera sezione: Focus Vuota data: 11/08/2009 - pag: 11 Quattro avvocati hanno aperto un sito per aiutare i viaggiatori ad essere risarciti E i bagagli smarriti diventano un affare MILANO Se è vero che negli aeroporti europei si perdono sette bagagli ogni minuto 10 mila al giorno un ipotetico Sherlock Holmes incaricato di trovarli e di trovare il modo per far ottenere un risarcimento ai malcapitati passeggeri (la disavventura tocca a uno ogni 64) sarebbe destinato a fare affari d'oro. Lo sanno bene quattro giovani avvocati salernitani che dopo essere stati subissati da contenziosi di passeggeri, hanno deciso di specializzarsi nel settore. Quando il bagaglio smarrito può diventare business: è nato così bagaglismarriti.it. «Con un semplice clic il tuo problema lo risolviamo noi», dice il sito. E il problema va dal bagaglio smarrito, a quello ritardato o danneggiato. «La società è operativa da aprile: un migliaio i contatti», afferma l'avvocato Sidney Radetich. «Sette su dieci si sono trasformati in pratiche mirate a scongiurare un contenzioso e a comporre la controversia in via stragiudiziale». Non abbiamo avuto modo di sperimentare i servizi di bagaglismarriti.it, se non il tipo di informazioni date a un potenziale cliente al telefono. Ma già il fatto che qualcuno abbia pensato di trasformare lo smarrimento dei bagagli in un business, la dice lunga su quanto il fenomeno sia diffuso e vissuto come fonte di stress. Perché allo stress causato dalla perdita della valigia va aggiunto quello per far rispettare i propri diritti. «La strategia è quella di portare il passeggero allo sfinimento e alla rinuncia del risarcimento, che alla fine servirebbe poi solo a pagare l'attesa ai tanti numeri telefonici a pagamento», sottolineano da Altroconsumo. Concordano da bagaglismarriti. it: «Air France, Lufthansa e Air China sono le più rispettose dei diritti dei passeggeri. Meridiana e British squisite nella forma ma poco disponibili a pagare. E Alitalia? Quella che fa più problemi». Partiamo dallo stress misurabile, quello dei bagagli smarriti. Fiumicino non fornisce dati ma tantissime sono le segnalazioni di disguidi da parte dei passeggeri. Segnalazioni alle quali vanno aggiunti due numeri, quelli delle valigie rimaste a terra il 7 e 8 agosto: 178 e 650. I dati relativi alla ridimensionata Malpensa dipingono una situazione migliore rispetto al 2008: nel mese di luglio (su una media di 20.000 bagagli in arrivo e 28.000 in partenza) sono stati «disguidati» 5,3 bagagli ogni mille. Mentre quanto a riconsegna dell'ultima valigia i tempi previsti dalla Carta dei servizi sono stati rispettati nel 91,2% dei casi. Lo stress da richiesta di risarcimento è invece incalcolabile. Con l'aggravante che è previsto dalla Carta per i diritti dei passeggeri (scaricabile dal sito dell'Ente dell'aviazione civile www.enac-italia.it). «Non riesco a ottenere il risarcimento né per il ritardo né per la sottrazione di alcuni indumenti», denuncia ad Altroconsumo una passeggera a metà Air One e Aegean. «Sei passeggeri, sei bagagli persi. E da sette mesi non rispondono al telefono, alle email e nemmeno al nostro legale», dice una coppia che per il viaggio di nozze ha scelto Lauda Air. «Mi hanno perso tutto, anche la pratica. E chiamato tre volte per un bagaglio non mio», s'indigna un cliente di un volo Alitalia Roma-Lamezia. Eppure, se il bagaglio arriva in ritardo: «È previsto il risarcimento delle spese di prima necessità sostenute (e dimostrabili attraverso gli scontrini, da fotocopiare perché li perdono sempre) fino a mille euro » spiega Radetich. Se il bagaglio è smarrito: «Si ha diritto a una somma fino a 1.164 euro, se la compagnia aderisce alla convenzione di Montreal, e fino a 19 euro per kg, se fa riferimento alla convenzione di Varsavia». Salvo che sia stata sottoscritta un'assicurazione integrativa. «Raccomandata se il contenuto della valigia è di valore o non dimostrabile». Attenzione poi: in caso di mancata riconsegna o danneggiamento del bagaglio va subito presentata denuncia agli uffici Lost and found attraverso il modulo Pir. Se entro 21 giorni arrivano notizie sul ritrovamento si deve inviare tutta la documentazione alla compagnia per l'apertura della pratica di risarcimento. In caso di danneggiamento i documenti vari devono essere trasmessi entro 7 giorni. Si può richiedere poi il riconoscimento del danno biologico, ma in questo caso ci si deve rivolgere al giudice di pace. Alessandra Mangiarotti © RIPRODUZIONE RISERVATA

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si tinge di giallo la scalata cinese al "bidone" ypf (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 12-08-2009)

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Pagina 20 - Economia Si tinge di giallo la scalata cinese al "bidone" Ypf Come vecchia Alitalia, abbiamo venduto due aerei Boeing 767-300, uno del 1995 ed uno del 1996, alla Omni Air International, parte di un lotto di 4 apparecchi in vendita ROMA - L´affare dell´anno, in materia di energia: i cinesi che comprano la maggior compagnia petrolifera argentina, la Ypf. Solo che, forse, non è vero niente. Smentite, controsmentite, conferme si incrociano sull´articolo con cui il Wall Street Journal annunciava che i due giganti cinesi del petrolio - Cnpc e Cnooc - avevano offerto 17 miliardi di dollari per la quota di controllo della Ypf, detenuta dalla spagnola Repsol. Una cifra che farebbe, della Ypf, il maggior investimento estero della superpotenza cinese. Ma i cinesi non aprono bocca, la Repsol nega di aver ricevuto un´offerta. Il giornale cita il verbale di un incontro del 30 luglio scorso fra le parti, ma la Repsol nega che l´incontro sia mai avvenuto. è probabile che la trattativa, per ora, sia stata solo abbozzata, ma che i protagonisti non ne parlino volentieri, per timore delle reazioni che lo sbarco in forze dei cinesi in Argentina può suscitare. Il problema è che l´affare stesso non sembra avere molto senso. La Repsol sta tentando di liberarsi da tempo della Ypf, i cui pozzi argentini, testimoniano i bilanci, "sono in via di rapido esaurimento": negli ultimi due anni, le riserve di greggio sono diminuite del 20 per cento e la Ypf è riuscita a rimpiazzare, con nuove scoperte, solo metà del greggio estratto. La compagnia argentina, insomma, è un bidone praticamente vuoto. I cinesi sanno qualcosa che noi non sappiamo o la caccia di Pechino alle risorse mondiali è diventata così disperata da essere pronti anche a raschiare il fondo del barile Ypf? Maurizio Ricci

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13 agosto 2009 (sezione: Alitalia 2)

( da "Foglio, Il" del 13-08-2009)

Argomenti: Alitalia

13 agosto 2009 La decisione di spostare il grosso dei voli della compagnia di bandiera a Fiumicino (Roma), presa già nel marzo 2008, è stata mantenuta e rafforzata dalla nuova Alitalia. Roberto Colaninno proprio alcuni giorni, fa ha ribadito che Malpensa è “logisticamente sbagliata”. Risultato: il gruppo Alitalia, che aveva trasportato 3.270.000 passeggeri tra il gennaio e il giugno 2008, nei primi sei mesi del 2009 ne ha trasportati 704.000, il 78 per cento in meno. Così oggi Cai gestisce soltanto il 9 per cento del traffico totale dello scalo e a luglio ha trasportato 157.000 viaggiatori, il 54 per cento in meno dello stesso periodo nell’anno scorso. In compenso la compagnia tedesca Lufthansa, sempre a luglio, è cresciuta invece del 172 per cento rispetto al 2008, con 175.000 passeggeri trasportati. © 2009 - FOGLIO QUOTIDIANO

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Low cost, la tariffa conviene ma il volo non offre servizi (sezione: Alitalia 2)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 13-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Economia Pagina 211 il confronto I costi aggiuntivi si pagano Low cost, la tariffa conviene ma il volo non offre servizi Il confronto. I costi aggiuntivi si pagano --> Meglio le low cost o le compagnie tradizionali? Confrontando le offerte delle maggiori società a basso costo con quelle tradizionali il risultato è spesso a favore delle prime. Ad esempio sulla tratta Roma-Londra con partenza il 3 settembre e ritorno il giorno successivo, scegliendo la tariffa più bassa, con Ryanair si spendono 138,11 euro, con EasyJet 262.12 e con Alitalia ben 266,93. Stesso discorso se si vuole andare da Cagliari a Verona: con Meridiana si spendono 91,71 euro per il 13 settembre e con Ryanair 80,41. Ma il costo varia di ora in ora e in base alla data, così volando il 30 agosto la situazione si capovolge: la compagnia irlandese chiede 179,41 euro contro i 101,71 di Meridiana che applica ai sardi anche la tariffa in continuità territoriale di 81,71 euro. LE SPESE Ma prendendo un volo low cost bisogna mettere in conto le voci aggiuntive: primo fra tutti per imbarcare il bagaglio è richiesto un supplemento di 11 euro con EasyJet e di 10 con Ryanair, che però limita il peso da 20 a 15 chili. Con TUIfly, invece, il bagaglio in stiva è gratuito come nelle compagnie tradizionali. Tutte poi fanno pagare le eccedenze: dai 25 euro chiesti per 5 chili in più da TUIfly, ai 15 euro di Ryanair, e ai 27 euro per 3 chili in eccedenza con EasyJet. Alcune compagnie, come la società di O'Leary, obbliga i propri passeggeri ad effettuare il check-in on line e a pagare 5 euro, check-in che però non dà diritto a file prioritarie una volta arrivati in aeroporto. LE TASSE Sulle tariffe pesano le tasse che variano a seconda delle offerte, della tratta, dei vettori e dell'aeroporto, e incidono sino al 75%. Risparmiare con una low cost è quindi possibile ma solo se si scelgono orari poco gettonati: dei tre voli Ryanair tra Roma e Londra quello più conveniente parte alle 6.35 del mattino, mentre nel pomeriggio la cifra lievita. Stesso discorso se si scelgono i giorni festivi, molto più richiesti. Non secondario, infine, l'aeroporto di destinazione. Le low cost, per tagliare le spese di gestione, atterrano lontani dalla destinazione finale: sempre su Londra, ad esempio, il volo Ryanair atterra a Stansted, EasyJet a Gatwick, mentre Alitalia arriva nell'aeroporto cittadino di Heathrow con una riduzione di costi e tempi. Nei voli low cost se si vuole il posto assegnato o si vuole entrare per primi in aereo si paga (in media 9 euro, 3 con Ryanair). ANNALISA BERNARDINI

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dieci furti in un giorno un palazzo sotto shock "lo stato deve svegliarsi" - (segue dalla prima pagina) alessandra longo (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 13-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 9 - Interni Razzia nel weekend, gli abitanti chiedono aiuto Dieci furti in un giorno un palazzo sotto shock "Lo Stato deve svegliarsi" "Non è più casa mia: hanno sporcato i miei vestiti, e mangiato nella mia cucina" C´era stato un prologo: altre tre abitazioni svali- giate nel ponte del 29 giugno (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) ALESSANDRA LONGO LORO - i ladri - sono entrati al civico 56 e hanno svaligiato in poche ore dieci appartamenti, uno dopo l´altro. Un record, una razzia consumata senza controlli, a due passi dal commissariato di polizia San Paolo, un «esproprio» di oggetti, di storie, di memorie, portato a termine con calma, passando di balcone in balcone. Hanno rubato con la furia addosso, scardinato porte, pisciato sui divani, mangiato e bevuto in quelle cucine ordinate, in quelle case vuote e inermi. Qualcuno, tra i condomini, ha messo un cartello che è come un necrologio: «Attenti, qui in un solo weekend sono stati depredati 10 appartamenti». A voler essere esatti con le cifre, bisognerebbe dire dieci appartamenti più gli altri tre svuotati nel ponte del 29 giugno. Se poi andiamo indietro di tre mesi, la contabilità criminale cambia ancora: i furti sono stati venti. Sì, sempre qui, al civico 56. Due edifici, otto scale, media borghesia. Case costruite alla fine degli Anni Sessanta dall´Enpaia (Ente nazionale di previdenza per gli addetti e gli impiegati in agricoltura), poi cedute al libero mercato. Zona tranquilla, dicevano. Adesso stanno tutti lì, i proprietari dei nidi violati, tutti nella guardiola del portiere Giovanni. Antonio Albanesi, avvocato in pensione dell´Alitalia, è una delle vittime del «multifurto», come lo chiama. Non alza la voce, non si agita. E´ più che altro ferito dentro: «Non ho più voglia di stare a casa. A me non interessa se sono stati italiani o stranieri. E non voglio che mi si dica che quello che ci servono sono le ronde. Quello che ci serve sono polizia e carabinieri. Io pago le tasse e voglio essere difeso da loro». La sicurezza o la percezione della sicurezza: su questo si vincono o perdono le elezioni, di questo tutti parlano, con i distinguo delle ultime ore tra ronde diurne alla Alemanno e «modello partecipato» alla bolognese, con la rabbia sotto pelle, pronta ad essere intercettata dalla Lega, con il fatalismo un po´ dolce, ironico, che esibisce Giovanni, portiere napoletano: «Io, la domenica, mentre rubavano, ero al mare. D´altra parte non mi pagano i festivi»). Al solito, la carne viva è altra cosa dal dibattito. Entri nelle stanze stuprate e capisci perché la paura va rispettata e alla paura bisogna dare risposte serie, non emotive. Claudia Cirelli è la signora del quarto piano: «Non mi sento più a casa mia. E´ cambiato tutto. Questa gente ha camminato con le scarpe sporche sopra i miei vestiti, ha fatto pipì sul mio divano, ha aperto il frigo, si è fatta un panino, ha fumato. Hanno portato via le catenine della prima Comunione di mia figlia, persino le sue matite colorate. Hanno rubato un pezzo della nostra vita e noi ci sentiamo nudi, indifesi». C´è bisogno di mondare, di pulire, di liberarsi da odori, da impronte, da quella presenza ostile che ha toccato, strappato, sporcato. «Ci saranno almeno cento lavatrici da fare», dice l´avvocato Albanesi. Da lui sono entrati con una falsa chiave europea. La moglie si diletta a lavorare la lana. Teneva i gomitoli nei cassetti. Ha trovato tutto per terra. Mancano gioielli, soprammobili, anche una bottarga portata dalla Sardegna. «La casa era un inferno. C´era un vaso pieno di biglie colorate. E´ finito per terra. Deve aver fatto un rumore tremendo. Ma nessuno ha sentito». Domenica d´agosto, via Gregorio Ricci Curbastro, che è il nome di un matematico di Lugo, creatore del calcolo differenziale assoluto. Nessuno in strada, Giovanni al mare, il commissariato di polizia a due passi (ma senza mezzi per vigilare su tutto, dicono gli agenti). E loro - i ladri - che arrivano. Entrano con una chiave, svaligiano e poi da un balcone saltano altrove. Una, due, tre, dieci volte. Gabriella Micci, 84 anni, adesso vive nel terrore. Porta chiusa con tre mandate. Spiega Albanesi: «Apre solo se sente un certo suono di campanello che abbiamo concordato». La casa che diventa una prigione. «Mia madre ha 90 anni, sta bene - dice Maria Pia Pacchetti - però adesso vuol andarsene da qui». Si chiedono che cosa succederà il prossimo weekend: «Verranno ancora? Ci rapineranno ancora?». Si sentono abbandonati, nel cuore di Roma. Tra gli inquilini c´è una funzionaria del ministero dell´Interno, un´altra signora lavora all´ufficio stampa del ministro Gelmini: «Forse ci conviene pagare un vigilante di tasca nostra». Ne stanno discutendo in queste ore ma l´avvocato Albanesi insiste: «Voglio essere difeso da polizia e carabinieri, sono per la legalità». E´ di sinistra, Albanesi, a suo tempo «orgoglioso di essere nel Pci»: «Credo ancora nella solidarietà, nella convivenza, nella ricchezza che produce la differenza». E se trovassero chi le ha depredato la casa? «Niente giustizia fai da te. C´è la legge, solo quella. Dovrebbero pagare. Quattro o cinque anni, veri, di galera».

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Se la vacanza finiscein un mare di rabbia (sezione: Alitalia 2)

( da "Secolo XIX, Il" del 13-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Se la vacanza finiscein un mare di rabbia estate amara Sono già centinaia i liguri che da giugno si sono rivoltialle associazioni dei consumatori: la "hit" dei problemi VACANZE da ricordare, legate a un amore o a un viaggio. Oppure vacanze da dimenticare, destinate ad essere "marchiate" da un conto troppo salato, un albergo deludente, un aereo che ha lasciato a terra tutta la famiglia, Il bilancio sarà possibile solo a fine settembre, ma già oggi - mentre molti liguri si godono meritatamente il sole, al mare o in montagna - alle associazioni dei consumatori iniziano ad approdare le prime segnalazioni di problemi e disservizi che hanno guastato le ferie. E i casi nazionali del tour operator online Todomondo e della compagnia aerea Myair - che hanno lasciato a terra migliaia di persone in tutta Italia - hanno seminato vittime anche da Ventimiglia a Sarzana. Sono storie che potrebbero far sorridere se facessero parte della trama di una fiction. Come la disavventura capitata a una famiglia genovese di quattro persone - padre, madre e due figli - che dovrebbe essere ancora sulla spiaggia di Sharm El Sheik e invece ha fatto precipitosamente ritorno, per consegnare al Movimento per la difesa del cittadino e al suo legale, l'avvocato Daniela Spani, tutta la documentazione di un viaggio finito anzitempo per esasperazione. Oppure il rientro forzato, più di ventiquattr'ore prima del previsto, lamentato da una viaggiatrice che ha chiesto la tutela di un'altra associazione, Telefono Blu: «Siamo stati informati che, senza alcun motivo specifico, la fine del nostro soggiorno era stata anticipata - scrive Sabrina, 40 anni - non rispettando le condizioni contrattuali e costringendoci a perdere un giorno di vacanza e sprecare una giornata di ferie. In più, invece di viaggiare sul previsto e decantato volo Eurofly, ci siamo trovati su un Coralblue battente bandiera egiziana e di livello decisamente inferiore». La delusione per un albergo molto diverso da quello decantato sui cataloghi è, secondo Telefono Blu, la prima causa di malcontento (45% dei problemi registrati). E lo è stato certamente per la famiglia genovese di quattro persone che - dopo aver versato 2800 euro per un soggiorno di quindici giorni in hotel a cinque stelle a Sharm, viaggio incluso (cifra in apparenza più che conveniente) - ha raccontato al Movimento Difesa del cittadino di aver trovato animaletti in camera e sporcizia. Iil disagio è poi diventato sgomento all'insorgere di una forma di gastroenterite e dissenteria. Al punto di decidere che era meglio preparare le valige e fare rientro dopo appena una settimana. «Ovviamente non possiamo giudicare noi se la situazione fosse davvero così grave, tantomeno se il problema fisico sia stato o meno collegato all'alimentazione in albergo - racconta Gianni Candelli, presidente provinciale del Movimento - ma certo quella famiglia era delusa e imbestialita. E ora la pratica è affidata al nostro legale». Segnalazioni di viaggiatori tutt'altro che rasserenati dall'atteso periodo di ferie e riposo sono arrivate ai centralini di Assoutenti. E Furio Truzzi, presidente regionale, è diventato il paladino dei non pochi viaggiatori "traditi" dal miraggio del volo Genova-Bari della Myair, compagnia arrivata sull'orlo del fallimento. «Avevo prenotato il volo a marzo, attirato soprattutto dalla possibilità di un viaggio senza scalo - racconta Antonio Curri, 65 anni, ex metalmeccanico di origine pugliese - e dovevo partire lo scorso 22 luglio. Ma proprio alla vigilia ho ricevuto una mail che annunciava che tutto era annullato, senza possibilità di avere dalla stessa compagnia un biglietto sostitutivo». Licenza sospesa e stop ai voli, per i 350 dipendenti la situazione è più nera che per i turisti, ma trovarsi a terra senza preavviso è un brutto colpo. «Sono riuscito a partire con la famiglia tre giorni dopo il previsto, con un volo Alitalia dell'ultimo minuto, senza possibilità di scelta: 208 euro a testa - ed eravamo in cinque - contro i 120, andata e ritorno, che avevo già versato a MyAir e chissà se rivedrò». La speranza è di poter avviare, con l'aiuto di Assoutenti, una azione legale collettiva che unisca la voce della famiglia Curri a quella di migliaia di altri viaggiatori (mancati). Il responsabile degli uffici legali dell'associazione, Alberto Burroneto, conferma: «Il caso di Myair non è molto diverso, nei risultati, da quello del portale online Todomondo: almeno mille persone in tutta Italia hanno prenotato la loro vacanza attraverso quel sito web e ora hanno scoperto di non poter partire perché i soldi, versati regolarmente dagli aspiranti viaggiatori, non sono mai stati versati ad alberghi o e compagnie aeree. Io sto seguendo già quattro casi a Genova, presto saranno molti di più». Sono migliaia i problemi e disservizi - vissuti certamente anche in queste ore - che faranno parte del bagaglio più ingombrante e fastidioso dell'estate. Tanti i disagi segnalati tra i viaggiatori che hanno scelto l'aereo (il 41% delle segnalazioni a Telefono Blu: un caso su quattro per ritardi, il 16% per problemi legati ai bagagli) ma le lamentele spaziano davvero a tuttocampo e un bilancio serio sarà possibile solo tra un paio di mesi, quando gioie e delusioni saranno ormai alle spalle. E non poche lettere raccomandate saranno arrivate a destinazione, tra richieste di rimborsi e azioni legali. «Noi invitiamo chi è rimasto vittima di un disservizio a non lasciar perdere - dice Pierre Orsoni, presidente di Telefono Blu - chi avesse acquistato un pacchetto magari last minute, ha undici giorni di tempo dal momento del rientro per la contestazione del viaggio. Altrimenti anche un anno». Prima di tornare a programmare la prossima vacanza - incrociando le dita - alla vigilia dell'estate 2010. Bruno Viani viani@ilsecoloxix.it [+] www.ilsecoloxix.it Commenta la notizia sul nostro sito 13/08/2009

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Bagaglio smarritoall'andatae al ritorno (sezione: Alitalia 2)

( da "Secolo XIX, Il" del 13-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Bagaglio smarritoall'andatae al ritorno in puglia UN0 DEI casi più clamorosi dell'estate, simile a un'odissea, o forse a una barzelletta, è quello accaduto nei giorgi scorsi a una trentenne aostana, M.S., che, insieme con la figlioletta, era partita il 19 luglio destinazione Brindisi. Per il viaggio aveva scelto un volo AirOne/Alitalia da 330 euro, andata e ritorno, con partenza da Milano Malpensa e scalo a Roma. Una volta atterrata a Brindisi, è rimasta ad aspettare invano la sua valigia. «È stata smarrita, le faremo sapere al più presto», le hanno detto i responsabili dello scalo. «Dopo 5 giorni in cui siamo rimaste senza vestiti e costumi - ha spiegato la donna - la valigia mi è stata riconsegnata. Peccato che per ispezionarla la polizia abbia rotto il meccanismo di chiusura e così ho dovuto usare del nastro isolante per chiuderla». Al ritorno ha quindi deciso di sigillarla con il cellophane prima di imbarcarla. Rientrata a Malpensa, l'amara sorpresa: la valigia era stata di nuovo smarrita: «Non sapevo se piangere o ridere». 13/08/2009

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Politici e : odiati ma non sempre (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 13-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera sezione: Primo Piano data: 13/08/2009 - pag: 8 Gli scatti «rubati» in vacanza Dini (Vanity Fair): lo stop del Cavaliere sarà momentaneo, lui e la famiglia disponibili Politici e «flash»: odiati ma non sempre Pizzi: Fantozzi mangia-crauti volle la foto per sé. Sensini: quanti rischi a Villa Certosa Poi parleremo anche con Massimo Sestini (altro fuoriclasse, uno che se finisci nel suo teleobiettivo, non ti perdona: e infatti pure lui fu quasi acciuffato dai «Cacciatori di Sardegna», i carabinieri che sorvegliano Villa Certosa), però intanto cominciamo dall'Umberto Pizzi, il principe dei paparazzi che su Dagospia, il sito internet che s'è inventato quel geniaccio di Roberto D'Agostino, scarica le foto rubate alle feste dei politici italiani, «in quei trionfi di balli e di potere, di carne cruda e nuda, di mozzarelle masticate a bocca aperta...». Allora, Pizzi: com'è quest'assedio a Villa Certosa? «Se vogliamo parlarne, prima dobbiamo fare una premessa». Dai. «I paparazzi si dividono in due categorie ». Sarebbero? «Quelli che si fanno sequestrare la scheda con le foto, e quelli che le foto le nascondono». Ma se ti arrivano i carabinieri addosso e... «Io, a Porto Ercole, all'inizio degli anni Settanta, m'ero costruito una tana tra i cespugli di mirto: stavo venti metri sopra la testa dei reali di mezza Europa. Da quelli d'Olanda a Juan Carlos di Spagna e...». Va bene, capito. Senti: tu con Berlusconi come stai messo? «Mi detesta. Gli fotografo i tacchi delle scarpe, e le orecchie. Gliele hai mai viste?». Ora però non vuol più farsi fotografare. «È un momento. Tornerà anche lui, come gli altri, a godere per essere stato flesciato». Chi gode? «Mah... Non so se Fausto Bertinotti e sua moglie Lella godano, però si fanno fotografare sempre, e senza problemi». Invece come andò, quella volta, tra Gasparri... «E Vladimir Luxuria? Li becco al Bagaglino, mentre lui, chino, le fa il baciamano. Poi Gasparri si volta, mi guarda e mi fa: 'Umbe', so' stato bravo?'». Adorano farsi fotografare. «Ci sono eccezioni, naturalmente». Tipo? «La Russa. Blinda tutto. A cento metri dal festone che ha dato, non metti piede». Un'eccezione, appunto. «Beh, clamoroso fu Fantozzi, commissario di Alitalia. Lo flescio mentre mangia i crauti come un camionista tedesco. E lui, invece di arrabbiarsi, che fa? Il giorno dopo manda il suo portavoce a chiedermi l'ingrandimento ». La verità è che sono cambiati i tempi. Massimo Sestini sorvolava Villa Certosa in elicottero, «e poi giù, in volo radente, come Apocalypse Now». Ma non vi hanno abbattuti? «Scherzi? Ricordo il Ferragosto del 2002...». Forza, prosegui. «Stavo appostato sulla montagna e all'improvviso mi entrano a tiro Berlusconi, Confalonieri e Fede... solo che, ad un certo punto, Fede inciampa, barcolla, da una manata al cappellino di Confalonieri, che casca, e poi, tum! casca pure lui...». Fede? «Esatto. Fede, a quattro zampe, nel vialetto. Con il Cavaliere che lo rialza...». Colpaccio. «La mattina dopo i carabinieri vennero a cercarmi, volevano le foto, con uno stratagemma cercarono di farmi entrare dentro Villa Certosa per dimostrare che avevo scattato da lì dentro, e che avevo violato la proprietà privata...». E tu? «Nel frattempo avevo telefonato a un tuo collega del Corriere e gli avevo detto: 'Oh, questi mi stanno facendo entrare per forza dentro Villa Cer- Candida Morvillo (Novella 2000) «Prendi D'Alema. Pubblichiamo l'intera sequenza di lui che cade in acqua da un canottino. Ma quando a un dibattito gli chiedono come si fa a cadere in acqua da un canottino, lui nega tutto: è stato un fotomontaggio»

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Reguzzoni a Cai: (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 13-08-2009)

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Corriere della Sera sezione: Lombardia data: 13/08/2009 - pag: 7 Varese Reguzzoni a Cai: «Ci lasci Volare» MALPENSA Sul destino di «Volare», la compagnia aerea desaparecida, la Lega chiede l'intervento di Berlusconi. Il deputato del Carroccio Marco Reguzzoni ha scritto al premier sollecitando interventi in grado di sbloccare il destino dei circa 300 lavoratori di Volare ancora in cassa integrazione e di fatto senza futuro. La compagnia low cost era stata rilevata dalla vecchia Alitalia per 38 milioni di euro ma con la nascita di Cai gli aerei erano stati messi a terra e gli slot assegnati alla compagnia di bandiera. «Si ha l'impressione scrive Reguzzoni che Cai non sappia come gestire la situazione».

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Lavoro nero Nel Lazio il 12 per cento è irregolare (sezione: Alitalia 2)

( da "Giornale.it, Il" del 13-08-2009)

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articolo di giovedì 13 agosto 2009 Lavoro nero Nel Lazio il 12 per cento è irregolare di Redazione Nel Lazio l'11,9 per cento dei lavoratori risulta essere occupato irregolarmente. Lo accertano dati Istat, elaborati dalla Cgia di Mestre che si riferiscono al 2005. Secondo la Cgia sono 280 mila i lavoratori laziali che non hanno un contratto di lavoro regolare, un dato che nel Lazio è molto vicino alla media nazionale (12,1 per cento). Tra le regioni italiane quella più «virtuosa» in questa speciale classifica risulta essere la Lombardia dove solo il 7,8 per cento dei lavoratori risulta essere irregolare. Considerando le macro-zone il fanalino di cosa spetta al Mezzogiorno d'Italia dove quasi un lavoratore su 5 non ha un regolare contratto. «I dati Istat - afferma il consigliere regionale Giovanni Carapella (Pd) - raffigurano uno scenario allarmante». «Sebbene i dati elaborati da Cgia Mestre siano riferiti a rilevazioni 2005, il quadro del mercato del lavoro che la crisi ci consegna a Roma e nel Lazio è duro - prosegue - con lo stop dei lavori pubblici dovuto alle scelte finanziarie nazionali e alla stasi del Comune di Roma. Nel turismo e nella ristorazione alberga ampiamente il lavoro irregolare, come testimonia anche l'elevato livello di infortuni sul lavoro. Sul Lazio pesa, infine, la ricaduta della crisi occupazionale nel distretto del volo di Fiumicino, ricaduta negativa e pesantissima del salvataggio all'italiana di Alitalia». «Sul fronte della crisi e del lavoro, la Regione Lazio ha approvato - continua Carapella - agli inizi di agosto due manovre che vanno in controtendenza: il cosiddetto piano casa, per rilanciare l'edilizia privata e pubblica con progetti di qualità, e la manovra di assestamento di bilancio con risorse importanti sul reddito minimo garantito e per il rilancio degli investimenti locali da parte di Comuni e amministrazioni provinciali. Alla luce dei dati sul lavoro irregolare resta, comunque, prioritario a settembre rilanciare la legge regionale numero 16, approvata nel 2007 con il concorso e il consenso delle parti sociali, per favorire l'emersione del lavoro irregolare e il contrasto del lavoro nero e a tutt'oggi non ancora pienamente operativa». © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

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"scoprite genova nell'mtv day" l'alitalia punta sui giovani (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 14-08-2009)

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Pagina II - Genova Il concorso "Scoprite Genova nell´Mtv day" L´Alitalia punta sui giovani L´Alitalia sarà presente al concerto dell´MTV Day organizzato a Genova il prossimo 12 settembre per celebrare il compleanno della famosa emittente televisiva musicale Italiana. Per festeggiare l´evento e per permettere ai giovani di prendervi parte, venendo a scoprire la città, la Compagnia ha indetto un concorso a premi mettendo in palio 10 biglietti di andata e ritorno, l´11 e il 13 settembre, su un volo speciale che consentirà di partecipare al grande concerto dell´MTV Day.

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Sviluppo, la riforma Scajola parte senza la class action (sezione: Alitalia 2)

( da "Unita, L'" del 15-08-2009)

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Sviluppo, la riforma Scajola parte senza la «class action» BIANCA DI GIOVANNI Claudio Scajola parla di «svolta storica». In realtà si tratta di una beffa per i cittadini. Entrano in vigore oggi le norme della Legge Sviluppo: c'è il nucleare (tutto da definire), ci sono gli incentivi alle imprese (quelli di Prodi sono stati eliminati), e infine, ciliegina sulla torta, c'è la class action. L'azione collettiva che dà più forza ai consumatori non farà in tempo ad entrare in vigore, che già sarà rinviata. Ci ha pensato il cosiddetto decreto anti-crisi appena varato a dilazionare per altri sei mesi l'arrivo di questo nuovo strumento. Introdotto dall'ultima Finanziaria Prodi, dopo tre rinvii è ancora in stand-by. Arriverà tra altri sei mesi. I consumatori possono attendere: che fa se pagano di più le tariffe telefoniche, se hanno servizi scadenti, se spesso si ritrovano soli in balia delle grandi imprese di servizi. Affari loro. Confindustria Ancora una volta vince Confindustria, che è sempre stata contraria a questo nuovo strumento. Ancora una volta perdono i consumatori. Ma il bello è che lo Sviluppo economico diffonde comunicati entusiastici, come se non sapesse che la legge è stata rinviata. E non solo. Le norme varate da Prodi sono state abbondantemente rivisitate e depotenziate. Prima di tutto si è eliminata la retroattività: non si potrà applicare a danni passati ma solo a quelli futuri. Anche se non sono prescritti. In questo modo si salva la Cai da possibili richieste dei piccoli azionisti e obbligazionisti Alitalia. E non solo: anche le banche che hanno venduto Cirio bond, Parmalat e Argentina. Le disposizioni, poi, prevedono un filtro giuridico molto forte: soltanto alcuni tribunali potranno giudicare le cause sollevate: dieci in tutto il Paese. Con conseguenti «ingorghi» in alcune sedi, come Napoli che sarà responsabile per tutto il Sud. Altro che rivoluzione: è la conservazione pura. Checché ne dica Scajola. Che dire, ad esempio, di un'altra chicca della legge Sviluppo: i fondi social card che finanziano interventi per per il recupero dell'ambiente e lo sviluppo economico del territorio? Class action ancora in stand-by: i consumatori possono attendere. Confindustria no: così ottiene tutto. Anche i soldi della social card per finanziare lo sviluppo sul territorio. Ecco le chicche firmate Scajola.

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Terza denuncia sull'uso a fini privati del potere politico (sezione: Alitalia 2)

( da "Manifesto, Il" del 15-08-2009)

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DOCUMENTI Terza denuncia sull'uso a fini privati del potere politico Guglielmo Ragozzino LIBRI SERGIO RIZZO, RAPACI, RIZZOLI, PP. 271, EURO 19,50 Guglielmo Ragozzino Rapaci è il terzo volume di una fortunata trilogia. Il fantastico successo del primo libro della serie, La casta ha avuto conseguenze importanti sulla società italiana e sulla politica. Ha contribuito alla nostra deriva astensionista, spostando i risultati elettorali. Ha convinto il cittadino medio nella sua opinione più profonda: «è tutto uno schifo»; ha soprattutto mostrato agli operatori dell'informazione che l'indipendenza di pensiero rendeva a volte più dell'ossequio abituale e agli editori che la denuncia era un bel filone da sfruttare. Ne sono seguite decine di imitazioni, dalla casta dei sindacati, a quella dei magistrati e a molti altri studi che con un nome diverso scrutavano altre disfunzioni, sprechi, imbrogli dei poteri italiani. Libro dopo libro ci si allontanava sempre di più dal modello originale, gli articoli di Ernesto Rossi sul Mondo di cinquanta anni fa, raccolti in volume da Laterza; uno per tutti I padroni del vapore. Ma mettendo tutto insieme, con un po' di attenzione agli errori immancabili, si fa qualche luce ed esce una critica senza uguali a talune deformità della società in cui ci capita di vivere. Per tornare a bomba, il secondo volume della trilogia, apparso proprio con il nome evocativo di La deriva, era più interessante del primo, per la capacità di prendere di mira le sopraffazioni quotidiane subite dalle persone qualsiasi, da parte dell'amministrazione. Era però molto meno eroicomico. Così passò inosservato, almeno al confronto con l'altro, anche perché la ripetizione del successo avrebbe ostacolato la contemporanea diffusione dei libri degli epigoni. Ora la coppia di autori si è sciolta e Sergio Rizzo tenta l'avventura da solo. L'argomento è «il disastroso ritorno dello Stato nell'economia italiana», indubbiamente più ostico di quanto non fossero i precedenti. Vi si parla di Alitalia, di banche, di autostrade, di monopoli di un tempo come Enel, Eni, Telecom, di aziende municipalizzate, dell'inefficienza complessiva, di percorsi costosissimi o francamente torbidi, con dovizia di particolari inquietanti e sicurezza di analisi e di citazioni. Il quadro che se ne ricava è cupo. Si comprende che l'unico interesse è il guadagno e che la tattica è quella della moltiplicazione delle poltrone e più propriamente delle greppie a spese dello Stato e quindi, in definitiva, del contribuente. L'impressione è che Rizzo stia pattinando su un ghiaccio molto sottile (e forse per questo Gian Antonio Stella, il coautore di La casta, si è tirato indietro), perché se da un lato dalla lettura del suo libro si deduce - e c'è dovizia di prove in proposito - che lo Stato e i partiti sono incapaci e corrotti, dall'altro lato non si può dimenticare che in questa fase Stato e partiti hanno scelto di privatizzarsi. Di conseguenza hanno optato per il capitalismo spinto come filosofia del mondo, la società per azioni come sua forma unica, e il profitto come misura di ciò che è buono e di ciò che è cattivo. La sinistra italiana tutta balbetta da un po' di anni, e mostra di non essere in grado di offrire una critica sapiente allo stato delle cose. Ma Rizzo e Stella e tutti gli altri nobili autori sono arrivati al bivio. O ripetono sempre le stesse tritaggini, precise e inutili, o si dedicano al bersaglio grosso, il bersaglio di Rossi, i padroni.

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La stretta ai paradisi fiscali non convince i democratici (sezione: Alitalia 2)

( da "EUROPA ON-LINE" del 15-08-2009)

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Articolo Sei in Interni 15 agosto 2009 La stretta ai paradisi fiscali non convince i democratici Fassina: propaganda per lo scudo. Fluvi: fare come Usa e Germania Nessun cambio di rotta nella lotta all'evasione fiscale, ma molta propaganda. Questo il commento del Pd all'annuncio della caccia, da parte del governo, ai 170mila italiani con capitali nei paradisi fiscali. Non ha dubbi Stefano Fassina, direttore del centro studi economici Nens fondato da Visco e Bersani. «L'operazione spiega a Europa è assolutamente propagandistica. Non c'è nulla di nuovo. Contro le residenze fittizie nei paradisi fiscali i precedenti risalgono a Visco ministro finanze, nel '99. Ai celebri casi Valentino Rossi e Pavarotti. Ora questa storia dei 170mila nominativi mi sembra pura propaganda, perché finchè rimane il segreto bancario non cambia niente. Bisognerebbe fare come ha fatto Obama con la Svizzera, o come sta provando a fare la Merkel con il Liechtenstein. Ma allo stato attuale se le autorità italiane chiedono collaborazione agli svizzeri queste non potranno fare niente». Insomma, anche raddoppiare le sanzioni non sposterebbe nulla. «È chiaro continua Fassina che così com'è, è solo un'operazione mediatica per coprire lo smantellamento del vero campo d'intervento contro l'evasione: l'adesione spontanea. Con gli accertamenti infatti puoi toccare solo un campione limitato di popolazione ». Per Fassina non c'è nessun problema neanche con la costituency del Pdl, come è noto allergico a qualsiasi inasprimento della lotta all'evasione. «Il messaggio anzi è l'opposto: chi ha esportato capitali all'estero non deve preoccuparsi. Sanno bene che è propaganda, e non è un caso che l'annuncio del responsabile dell'agenzia delle entrate Befera sia giunto all'indomani del bilancio di Bankitalia sulle entrate del primo semestre. Poi ovviamente è un invito a fare cassa con lo scudo fiscale». Da questo punto, parte Alberto Fluvi, capogruppo Pd in commissione finanze della camera, ascoltato da Europa: «Se è una svolta lo vedremo. Per ora ho la sensazione che sia un modo per giustificare il condono, che è lo scudo fiscale. Perché quello che emerge in questi giorni, è la sostanziale differenza con la politica di Usa e Germania: ossia accordi bilaterali per portare allo scoperto situazioni scorrette. Questa differenza di impostazione, che si tenta di giustificare facendo la faccia dura, è una smentita per Tremonti che non si stancava di ripetere come anche gli altri paesi del G20 stessero attuando lo scudo fiscale. D'altra parte il governo ha bisogno di risorse. La politica economica sta mostrando il fianco. Scelte strategiche come l'abolizione dell'Ici e Alitalia si sono rivelate sbagliate. E ora siamo in piena emergenza finanziaria. Ecco la necessità di fare cassa. Che poi è tutto da vedere quanto entrerà dal provvedimento che per ora è cifrato un euro. Dal precedente condono fiscale a fronte di un'emersione di 80-100 miliardi, allo Stato sono entrati circa 2 miliardi e mezzo». Insomma, svolta concreta o maquillage? Mario Lettieri, sottosegretario alle finanze ai tempi del Prodi 2, è più fiducioso. «Io credo dichiara a Europa che ci siano entrambe le componenti. Da un lato siccome le entrate sono calate, il governo deve fare di tutto per recuperare. Ecco dunque la lotta all'evasione e all'elusione. Dall'altro lato è quasi una minaccia o un invito: ricorrete allo scudo fiscale perché noi facciamo sul serio. Ma io voglio dare fiducia al governo per due motivi. Intanto perché il direttore dell'agenzia delle entrate è competente. È positivo che la stessa agenzia abbia costituito un gruppo di lavoro ad hoc. Poi ho fiducia nella guardia di finanza. Staremo a vedere. Certo che nel precedente governo Prodi si era fatta una lotta seria con norme stringenti su evasione e ricilaggio. Per ora questo governo le ha allentate. I fatti diranno se sono seri».

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I pretoriani del buon mercato (sezione: Alitalia 2)

( da "Foglio, Il" del 16-08-2009)

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16 agosto 2009 I pretoriani del buon mercato Dagli ingorghi di Mestre ai ritardi dell'Alitalia, ora tutti invocano l'Authority. Ma a che serve? “Tutti i paesi ne hanno fatto esperienza: quando cerca di sorvegliare i monopoli, il potere discrezionale ben presto si abitua a distinguere tra monopoli buoni e cattivi e si scopre più interessato a proteggere il presunto buono che a impedire quello cattivo” (Friederich von Hayek, “La società libera”, Rubbettino). Il passante maledetto, quello di Mestre naturalmente, è bloccato: chiamate l’Autorità delle autostrade. I petrolieri fanno la cresta sul prezzo della benzina e l’Associazione consumatori non ha dubbi: intervenga l’autorità. L’Alitalia accumula ritardi: facciamo appello all’autorità dei voli. I treni chiamati “superveloci” viaggiano lenti come al solito: provveda subito l’autorità. Le tariffe dei telefonini sono tra le più alte d’Europa: s’abbatta sui gestori la mannaia dell’autorità. La geremiade può continuare all’infinito, tuttavia basta prendere solo gli esempi di questi giorni, i casi concreti in cui è stato esplicitamente richiesto l’aiuto delle molteplici Authorities (matrice americana, di rigore l’inglese), per capire che sono scesi in campo nuovi tribuni della plebe. Una volta c’erano i carabinieri. Solidi al pari delle rocce, conservatori e nei secoli fedeli; magari un po’ stolidi, come vuole la leggenda popolare, ma mai collusi. Era un luogo comune: quando una matassa diventa troppo intricata da sbrogliare, non ci sono che loro, sia pur con il metodo sbrigativo usato da Alessandro in Frigia per sciogliere il mitico nodo gordiano. Oggi, impegnati a portar pace nei posti più remoti del mondo, rispondono a mala pena al numero verde. Poi, sono arrivati i pretori d’assalto (uno per tutti, Raffaele Guariniello), che hanno segnato il tempo del procuratore come pubblico giustiziere. Adesso, tra eccessi persecutori, conflitti istituzionali, cimici e foto galeotte, meglio stare alla larga. Scomparso dall’orizzonte il parroco al quale chiedevano aiuto i poveretti senza padri né padrini, chi resta a raddrizzare i torti? In balia di banche, società telefoniche, gabellieri, agenti delle entrate, vigilanti del traffico, e altri tormenti, come fanno a proteggersi i cittadini negletti, i risparmiatori bistrattati, i consumatori intortati, insomma “i vinti dalla vita”? Attendono un nuovo Giovanni Verga che li consegni alla storia e s’appellano alle Authorities. Sono arrivate già a una dozzina di vario ordine e grado, ma a quanto pare non bastano mai. Per Mestre, il deus ex machina si chiama Ivca (acronimo per Ispettorato vigilanza concessionarie autostradali che fa capo all’Anas, società pubblica la quale affida la gestione delle tratte ad apposite società private). Nessuno può aprire in un batter d’occhio nuove corsie, ma intanto viene sollevato un bel polverone politico. Esattamente come è successo all’inizio dell’esodo estivo, con le proteste per i 32 chilometri di fila il primo agosto scorso sotto il solleone. Lo stesso giorno, anche sulla recidiva Salerno-Reggio Calabria, si recitavano scene da “Crash” di James Graham Ballard. Ma nel girone dei dannati meridionali non arriva nessuna autorità. E la storia lo dimostra. Volendo mettere il dito nel vespaio della benzina, non resta che l’imbarazzo della scelta. C’è un’Authority per tutti i gusti: quella per l’energia, quella per le società quotate in Borsa, quella contro i cartelli e i monopoli. Forse dovrebbero darsi una mossa tutte insieme. Ci sono aziende petrolifere, come la Saras dei Moratti, che hanno suscitato scandali e polemiche vendendo al pubblico le loro azioni. La procura di Milano accusa: “E’ stato ingannato l’investitore medio”, mentre l’autorità (in questo caso la Consob) dormiva. C’è il ruolo obiettivamente dominante dell’Eni. C’è l’esigenza di ridurre la volatilità eccessiva dei prezzi, sentita non solo dagli automobilisti, ma dagli stessi industriali manifatturieri, visto il ruolo guida che il petrolio e la benzina hanno assunto nella vita e nelle economie moderne. Non sono più solo gli avventori del bar sport a maledire i petrolieri-speculatori. E’ un ministro con portafoglio come Claudio Scajola, titolare del dicastero dello Sviluppo. E’ un presidente come Sarkozy. E’ un economista pluricelebrato come Paul Krugman, certo non affine al centrodestra. Un anno fa, quando il greggio era balzato a 140 dollari il barile per poi precipitare a 40 nel giro di due mesi, il premio Nobel aveva pubblicato dotte analisi allo scopo di provare che la speculazione non c’entrava nulla o quasi, perché la curva dei prezzi seguiva quella della domanda, sia pure con un certo ritardo temporale. Oggi ha cambiato completamente idea e sul New York Times giura che l’ultima fiammata della benzina e del gasolio è frutto di operazioni speculative. Niente di demoniaco, per carità. Di sinistra, ma mercatista qual è, considera la speculazione una componente ineliminabile degli animal spirits che scendono a combattere nell’arena del mercato. Eppure, questa volta la legge bronzea della domanda e dell’offerta viene in qualche modo manipolata dal ciclo delle scorte. In sostanza, le compagnie hanno riempito le stive quando il greggio era a buon mercato. Così, hanno fatto salire i prezzi. E oggi vendono il prodotto raffinato parametrandolo ai valori attuali, non a quelli con i quali hanno contabilizzato i loro acquisti. Proprio nella differenza di tempo, c’è grasso che cola. E lì s’annida il motivo perché le Authorities prendano le forbici e taglino le unghie agli sgraffignatori. Si è fatto sentire, nonostante la canicola, Alessandro Ortis, presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas. In un’intervista a ilsussidiario.net difende la sua istituzione e, sfidando il senso comune, vanta il ruolo positivo delle autorità al fine di rendere più trasparenti prezzi e tariffe. Nel caso della benzina, non nega le distorsioni nel sistema distributivo: la rete delle pompe è spesso una fonte di violazioni della concorrenza, perché hanno licenza di vita e di morte persino i comuni, i quali barattano concessioni con amicizie e favori. Un tema sollevato anche da quella che potremmo definire l’Authority suprema, cioè l’Antitrust. Nessuno possiede la bacchetta magica, sia chiaro. I prezzi amministrati non hanno mai funzionato davvero. Circola la proposta di creare una Borsa della benzina su scala europea. Ma l’esperienza della Borsa elettrica si è tradotta in un impatto marginale sulle famiglie e sulle imprese. Si potrebbe usare la domanda pubblica come calmiere. Per ora, c’è solo fumo. Ancor più paradossale, la vicenda dei telefonini. Annunciata nel decennio Novanta come esempio di buon funzionamento del mercato privato, la telefonia mobile, al contrario di quella fissa, era diventata il vanto del modello italiano. In fondo, siamo stati i primi a introdurre le schede prepagate che tanto successo hanno avuto nel mondo intero. Adesso, uno studio indipendente commissionato dall’Ocse, piazza il Belpaese nella lista dei peggiori, più cari e meno efficienti. Certo, incidono l’abbonamento e la tassa governativa (distorsioni tutte italiche), ma anche se prendiamo il profilo cosiddetto “basso spendente” (quindi una categoria di utenti che privilegia la ricarica a vista) il costo medio annuo è di 195 euro, quattro volte più che Danimarca, Svezia e Finlandia (la media dei paesi più industrializzati è 163 euro). L’Agcom (Autorità garante delle comunicazioni guidata da Corrado Calabrò), nella sua ultima relazione non se ne è occupata granché. Ha dedicato molto spazio alla Rai e a Mediaset, alla distribuzione della pubblicità, alla libertà di stampa e alla par condicio, all’analfabetismo degli italiani per quel che riguarda internet, vero ostacolo alla banda larga per tutti. “La tv è una finestra aperta sul pianeta e la nostra è spesso una finestra sul cortile”, racconta con icastico lirismo Calabrò. E scendere improvvisamente da cotante altezze per toccare le miserie delle bollette telefoniche, fa venire il capogiro. Tuttavia, siamo sicuri che la competitività del “sistema paese” (per usare un’abusata quanto brutta espressione) si misuri più con i decoder che con servizi base come la telefonia? Persino la saga dell’alta velocità ferroviaria è stata censurata dall’Antitrust. “La scelta commerciale relativa alla denominazione dei treni Eurostar City Italia è stata valutata come una pratica scorretta – scrive l’ultima relazione dell’Autorità garante della concorrenza – per treni che, sia con riferimento al materiale rotabile, sia con riferimento alle prestazioni del servizio di trasporto o ai tempi di percorrenza e alle fermate, erano analoghi alla categoria Intercity e non alla categoria superiore Eurostar, alla quale invece erano stati parametrati i prezzi”. Linguaggio tortuoso, ma significato chiarissimo: le Ferrovie non hanno cambiato il servizio, ma hanno rincarato i biglietti, a scorno e danno dei viaggiatori. “Pratica scorretta”, che si aggiunge a numerose altre. Risultato? Una multa di 845 mila euro. Una goccia nel mare. Cosa possono fare davvero le tante, multiformi Authorities? Comminare sanzioni pecuniarie tutto sommato blande, scaricate dalle aziende sugli utenti, attraverso labirintici percorsi. O ricorrere alla moral suasion come la Banca d’Italia e l’Isvap nei confronti di banche e assicurazioni. Un tempo c’era l’autorizzazione formale, oggi la cultura amministrativa viene progressivamente soppiantata dalla cultura negoziale; i poteri si adeguano, diventano più flessibili e interiorizzati. Avviene ovunque, nelle società che si affidano al mercato, quella transizione dal macropotere hobbesiano, unificato, centrale, chiaramente individuabile, alla microfisica del potere, già descritta da Michel Foucault in ambiti diversi dall’economia. Eppure, resta la sensazione di essere passati dai capricci dell’autocrate alle bizze del caso. Ciascuno svolge il proprio compito con la dovuta serietà e perizia, sia chiaro. Non è in discussione l’onore di Bruto. Ma il risultato finale è un eterno disinganno. L’Authority, mito del pensiero liberaldemocratico con il suo culto delle regole, alfa e omega della sinistra liberalizzatrice che sceglie la concorrenza ma non vuol rinunciare al governo dell’economia e della sua complessità, non ha impedito che, durante l’era delle privatizzazioni, ai monopoli statali si sostituissero nuovi oligopoli. Con vantaggi toppo scarsi per gli utenti, come i casi dell’energia, dei telefoni e delle autostrade dimostrano. Possiamo estendere il dubbio metodico anche alla Consob, la Commissione nazionale per le società e la borsa. Davvero Piazza Affari è diventata più solida e trasparente, dominata com’è dai titoli delle grandi banche e delle assicurazioni? Nella sua ultima relazione, presentata il 13 luglio, il presidente Lamberto Cardia ricordava di aver “riscontrato una generalizzata lentezza nel passaggio dei principali gruppi bancari ad un’ottica imprenditoriale che ponga realmente al centro delle strategie aziendali il servizio al cliente”. Fuor di metafora, i processi di concentrazione e aggregazione che hanno prodotto Unicredit, Intesa, Montepaschi, Ubi e altri gruppi minori, rafforzano il potere dei banchieri e la loro “centralità” nella economia italiana (con inevitabili ricadute politiche), ma non accrescono abbastanza l’efficienza dei servizi e non soddisfano, come sarebbe necessario, i clienti. La Consob ha avviato ispezioni in cinque grandi banche “finalizzate alla verifica delle concrete modalità di attuazione dei principi di correttezza comportamentale”. Tra questi criteri c’è anche il modo in cui sono stati offerti al pubblico titoli più o meno tossici, derivati più o meno gestibili, obbligazioni più o meno garantite. Insomma, il modo in cui il collasso della turbofinanza ha attraversato anche il sistema bancario italiano. Le indagini sono state aperte prima delle vacanze estive. Vedremo se prima delle vacanze natalizie avremo qualche risultato. E speriamo che non sia un “liberi tutti”. “Più concorrenza e più rispetto dei consumatori”, ha chiesto Antonio Catricalà presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (in acronimo Agcm, da non confondere con Agcom) nella relazione annuale presentata il 16 giugno al Parlamento. E chi non è d’accordo? Ma ogni anno si ascolta lo stesso cahier de doléances e il plurielogiato presidente squaderna il suo libro dei sogni, nemmeno fosse il mitico “Progetto Ottanta” di Giorgio Ruffolo. L’antitrust nacque negli Stati Uniti, con lo Sherman Act, come arma per combattere i soffocanti monopoli. La Standard Oil di Rockefeller era il nemico numero uno, seguito da John Pierpont Morgan e dalla sua conglomerata bancario-industriale. Esattamente cento anni dopo, nel 1991, Guido Rossi, allora senatore della sinistra, è riuscito a far varare una legge che crea una istituzione ispirata alla legislazione americana e al suo sviluppo secolare (fallimenti compresi). Solo che il nemico questa volta è senza volto, diffuso nei gangli di un sistema dove merito e concorrenza sono variabili molto, molto dipendenti. Le trecento e passa pagine dell’ultimo rapporto Agcm, sono zeppe di interventi e procedure contro chi viola le regole, eppure nella sua prolusione Catricalà esordisce lamentando che, è opinione ormai condivisa, l’Italia soffre di scarsa produttività riconducibile in ultima istanza a un difetto di competizione. Una vera e propria crisi nella crisi condanna il paese alla stagnazione. Dov’erano le Authorities mentre avveniva il lento e inesorabile scivolamento nella palude? Tutti questi controllori, sono solo profeti disarmati, o magari poco e male armati? In realtà, siamo vittime di due paradossi. Il primo è che non sono mai mancate le regole e i regolatori (basta fare l’elenco di tutte le agenzie e le autorità esistenti negli Stati Uniti, dal livello federale a quello locale); eppure i mercati hanno fatto quel che volevano. Il secondo è che la crisi ha mostrato tutti i limiti del mito regolatorio; eppure da essa si vuole uscire con più regolazione. Così, nell’illusione di prevenire nuove cadute catastrofiche, vengono moltiplicate le Authorities con il rischio di creare una babele normativa. Barack Obama ha presentato una complessa riforma che elimina due strutture ormai inutili e ne istituisce un’altra per controllare le banche (National bank supervisor). Ma sta subendo il contrattacco di chi rifiuta la riforma e non vuol rinunciare alla comoda poltrona davanti alla quale persino potenti businessmen sono costretti a prostrarsi. Mentre in Congresso sale l’opposizione contro gli strapoteri che verrebbero attribuiti alla Federal reserve. L’Unione europea vuol creare due strutture dai poteri poco più che consultivi, destinate tuttavia a pestarsi i piedi con la Banca centrale. Emerge al di là e al di qua dell’Atlantico, un farraginoso processo di superfetazione burocratica che lascia perplessi anche i più entusiasti cultori di legal standards vecchi e nuovi. Altro che giustizieri pubblici e tribuni della plebe. Torna attuale lo scetticismo di Hayek su governi e parlamenti quando cercano, più o meno arbitrariamente, di regolare i mercati. Monopoli “buoni” e “cattivi”, diventano per forza di cose monopoli “amici” e “nemici”. E’ la politica, indissolubilmente dominata dalla sindrome del partigiano. E’ accaduto prima della crisi, accade adesso e accadrà anche dopo. Risvegliati dal sogno della de-regulation, meglio evitare la trappola della re-regulation. © 2009 - FOGLIO QUOTIDIANO di Stefano Cingolani

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Posti in bilico La mappa dell'autunno (sezione: Alitalia 2)

( da "Stampa, La" del 17-08-2009)

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Posti in bilico La mappa dell'autunno Toccato il fondo della crisi, bisogna risalire: «non sarà un cammino facile, ci vorranno anni per tornare ai livelli di produzione precedenti la crisi. E perderemo altre aziende», ha avvertito il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia intervistata da La Stampa. Insomma l'autunno sarà - se non caldo - senz'altro in salita, dal Piemonte alla Sicilia. Il 30 giugno scorso è stata proprio la Regione Piemonte a dare una fotografia allarmante del lavoro sul suo territorio: 25 mila dipendenti in cassa integrazione, 512 aziende in stato di crisi: da Pinfarina alla cartiera ex Cdm all'Acetati di Verbania. La cassa ha fatto boom anche in Lombardia: nel primo semestre 2009 è aumentata del 425% rispetto a un anno prima. E 31mila posti di lavoro sono spariti (i licenziamenti sono cresciuti del 73,4%). Anche in Veneto, il motore della produzione italiana, sarà una stagione difficile. Dagli impianti chimici della Vinyls Italia di Porto Marghera (Venezia) all'Ideal Standard sanitari di Trichiana (Belluno), fino agli occhiali prodotti da Safilo, dove i posti a rischio sono 500. Il sindacato esprime preoccupazione anche per la Carraro assali agricoli di Campodarsego (Padova), che conta 650 dipendenti, e per il Linificio cotonificio nazionale (Lcn) di Marzotto a Portogruaro, con 250 dipendenti. Rischia il fallimento la compagnia aerea Myair di Torri di Quartesolo (Vicenza): 250 dipendenti. La mappa della crisi in Toscana passa invece per i filati Radicifil di Pistoia, l'elettronica della Mas, le macchine per taglio del legno Bulleri e la sede Continental a Pisa. A rischio nel livornese l'ex Delphi. In Emilia Romagna soffre la metalmeccanica: secondo la Fiom nel Bolognese gli ammortizzatori sociali sono intervenuti per 21.450 lavoratori di 607 aziende. In difficoltà il settore motociclistico (Minarelli e Morini), i produttori di componenti elettronici (Arcotronics), e la meccanica per auto. Vertenze aperte alla Case New Holland di Imola (gruppo Fiat), alla Haworth di Bologna (mobili per ufficio), al gruppo Ceramiche Impronta Italgraniti nel Modenese e nel Reggiano, all'Arquati tendaggi di Sala Baganza (Parma). Secondo stime della Cgil sono invece 70 mila posti di lavoro a rischio nel Lazio. Nella regione che ha più pagato la crisi della vecchia Alitalia oggi riflettori accesi sul caso della Cim di Marcellina: per quattro giorni 3 operai su una torre di 37 metri, poi l'accordo, ma nessuno sgombero prima di settembre. Le Marche sono invece passate dal miracolo industriale alla crisi. In questi giorni si sono visti blocchi stradali per l'annunciata chiusura della Manuli Rubber di Ascoli Piceno, che ha messo in mobilità i 375 dipendenti. La crisi tocca la Antonio Merloni (in amministrazione straordinaria, 1.330 in cig) e Elica a Fabriano, la Cnh di Jesi. Cassa in vista a Fincantieri. Sono 7.899 i lavoratori finiti in mobilità nel primo semestre 2009. In Puglia si contano 6.500 dipendenti in cassa integrazioe all'Ilva di Taranto, 1.500 nel distretto del salotto murgiano che fa capo a Natuzzi. Cassaanche alla jonica Miroglio, alla Bosch di Bari e all'ipermercato Carrefour di Bari. In Campania si soffre con l'auto: tra la Fiat di Pomigliano e l'indotto, secondo la Cgil, 5 mila posti sono a rischio. E poi ci sono la Fincantieri di Castellammare, l'Atitech a Napoli, il tessile nei distretti di Airola (Benevento) e Arzano (Napoli), con 4 mila lavoratori in cassa integrazione. Altri tremila sono cig alla Whirlpool di Casoria (Napoli). In Basilicata s'è appena aperto il caso Lasme, azienda dell'indotto auto che lavora a Melfi: 74 lavoratori è stato comunicato che rischiano di perdere il lavoro. In Sicilia, altre proteste per l'auto: l'ipotesi di convertire lo stabilimento Fiat di Termini Imerese alla produzione di componenti nel 2012 non piace ai sindacati.

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Pupe, bulli e top manager Ma la festa non è esagerata Festa di mezza estate all'insegna del pienone. Alessia Fabiani e Rosy Dilettuso paparazzate in riva al mare di Porto Cervo C'è (sezione: Alitalia 2)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 17-08-2009)

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Estate Pagina 11011 Pupe, bulli e top manager Ma la festa non è esagerata Festa di mezza estate all'insegna del pienone. Alessia Fabiani e Rosy Dilettuso paparazzate in riva al mare di Porto Cervo C'è anche Daniela Martone Ferragosto in Costa Smeralda: presenze (e assenze) vip Geronzi e Bertarelli saltano sui materassi del Phi beach --> Ferragosto in Costa Smeralda: presenze (e assenze) vip Geronzi e Bertarelli saltano sui materassi del Phi beach Su di loro nemmeno una nuvola. Soltanto sole e sale, portato dall'umidità ferragostana. La festa di mezza estate in salsa smeralda è andata a braccetto col pienone, da a nord a sud della Costa. Pienone di turisti e di vip. Ma nessuna follia, nessun party che è risultato più chiacchierato degli altri. La differenza, questa volta, l'hanno fatta rampolli e signori dell'Italia che conta che, al Phi beach di Baia Sardinia, si sono messi a saltellare sui materassoni bianchi. In cima alla lista degli scatenati di Ferragosto ci sono due insospettabili: Cesare Geronzi , numero uno di Capitalia, ed Ernesto Bertarelli , il guru (e navigatore) di Alinghi. Completavano l'allegra combriccola il pilota Giancarlo Fisichella e Stefano Percassi , l'erede del potentissimo gruppo immobiliare nonché socio del Billionaire dopo l'uscita di Lele Mora e Daniela Santanché. Non era al Phi beach, ma è sempre in Costa, anche un altro rampollo della borghesia col tricolore. Cioè Marco Zanetti (gruppo Mokarabia), avvistato giovedì notte al concerto di Craig David al Cala di Volpe (c'era anche la conduttrice tv Maria Monsè col marito Salvatore Paravia ). A proposito di Billionaire: Flavio Briatore e la sua bella Elisabetta Gregoraci non hanno festeggiato il Ferragosto a Porto Cervo. Impegni di lavoro del manager Renault. Sulla collina che guarda al Pevero c'era invece il direttore del Tg4 Emilio Fede . Ha cenato al Cipriani, come sempre accompagnato dalla meteorina Raffaella Zardo . Da segnalare anche l'ex tronista Giorgio Alfieri che non si è perso il Pool party all'Harem, il locale di Gigi Perra al Cervo tennis club. Sul fronte della bellissime, la lista è lunga. Intanto: la showgirl Alessia Fabiani che, di fidanzato in fidanzato, conserva la linea. Meno noto il segreto di Rosy Dilettuso , ex pupa del reality col secchione, sempre pronta a esibire il suo lato B. Al Country di Porto Rotondo, è arrivata un'altra gieffina, Daniela Martone . L'ex pasionaria di Alitalia si è unita a Sara Tommasi e Laura Drzewicka , la polacca che entrò nella casa proprio per sostituire Daniela.

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Verifiche del fisco sulla casa londinese di Tiziano Ferro (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 17-08-2009)

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Corriere della Sera sezione: Cronache data: 17/08/2009 - pag: 23 Redditi Controlli su stabilimenti balneari e night Verifiche del fisco sulla casa londinese di Tiziano Ferro Accertamenti sull'effettiva residenza ROMA Di sere nere Tiziano Ferro potrebbe passarne molte. Stavolta non per amore ma per il fisco. L'Agenzia delle entrate vuole vederci chiaro su quel salto di qualità nella sua way of life , avvenuto nella primavera del 2005. Quando da Latina, sua città natale, si è trasferito a Londra. Come è accaduto per molti altri vip il fisco vuole accertare se quel cambiamento di residenza sia reale o solo di facciata. E soprattutto se nasconda l'intento di celare i suoi veri introiti e pagare meno tasse. Secondo l'indiscrezione, apparsa ieri sul quotidiano di Latina La Provincia, una segnalazione sarebbe già partita dall'Agenzia provinciale delle entrate, diretta all'Agenzia regionale, assieme a un corposo fascicolo che contiene ricevute di alberghi, ristoranti e biglietti aerei da passare al vaglio per capire gli spostamenti dell'artista. E verificare se davvero ha trascorso i 183 giorni l'anno, richiesti dalla legge per essere considerati residenti all'estero, all'ombra del Big Ben o se ha preferito soggiornare in Italia. Magari nell'hotel romano che preferisce spesso alla sua casa paterna pontina quando ha impegni di lavoro. Dalle prime indiscrezioni, l'analisi dei biglietti aerei (soprattutto Alitalia e British Airways) farebbe propendere per la seconda ipotesi. Ma c'è da verificare se gli impegni professionali hanno richiesto o meno la sua presenza a Roma distogliendolo dalla sua residenza inglese a due passi da Notting Hill. Ma c'è di più. Come accade in questi frangenti, tutti gli introiti di Tiziano Ferro e le sue dichiarazioni dei redditi vengono ora analizzati e incrociati. A partire da quella somma dichiarata al fisco relativa al 2005: un milione 169mila 805 euro, sulla quale pesa il sospetto che sia stata sottostimata in fase di analisi di dati di circa un milione di euro. Per dirla con il cantautore, un «rosso relativo» nella reale somma imponibile. Si starebbe verificando anche l'apertura di un conto bancario in un'agenzia londinese per fugare il sospetto che possano esserci transitati incassi segreti del cantante, da allora in costante ascesa di successo in Italia e all'estero. Occorrerà attendere stamattina che l'Agenzia delle entrate riapra i battenti per saperne di più. Ieri nemmeno i più alti vertici erano in grado di confermare o smentire alcunché. L'entourage del cantautore assicura che l'artista vive davvero a Londra, ma ora è in vacanza in Turchia. Tuttavia l'indiscrezione non sarebbe in grado affatto di togliergli il sonno. Al suo staff ha assicurato più volte: «Sono tranquillo. È tutto a posto». E loro non hanno dubbi: «Finirà tutto in una bolla di sapone». Ma prima che la bolla scoppi ci vorranno almeno due mesi. Il fascicolo che, secondo le indiscrezioni, è stato istruito sin dal 2005 dall'Agenzia delle entrate provinciali, ed è passato nell'ottobre scorso all'Agenzia regionale prima del cambio al vertice del dirigente locale, è piuttosto consistente. E verificare la girandola di impegni e spostamenti del cantante non è un'attività banale. Se le indiscrezioni dovessero essere confermate, al termine dell'accertamento il Fisco presenterebbe il conto a Ferro. Conto che l'Agenzia delle entrate intende presentare anche ai titolari delle attività estive considerate a maggiore rischio evasione: dagli stabilimenti balneari ai night ai ristoranti. Sulla Riviera romagnola, per esempio, su 150 accertamenti solo 34 stabilimenti hanno dichiarato un reddito superiore ai 10 mila euro. Virginia Piccolillo (Ha collaborato Michele Marangon) © RIPRODUZIONE RISERVATA In auto Tiziano Ferro in auto a Milano. Il cantante di Latina, 29 anni, ha raggiunto la notorietà nel 2001 con il primo album «Rosso relativo». È residente a Londra (Olycom)

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Borsa I rialzi di Piazza Affari frenano la voglia di (sezione: Alitalia 2)

( da "Giornale.it, Il" del 17-08-2009)

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articolo di lunedì 17 agosto 2009 Borsa I rialzi di Piazza Affari frenano la voglia di «delisting» di Redazione A Piazza Affari rallentano i «delisting» (cancellazione di società dal listino), complice la ripresa dei prezzi dai minimi di marzo che ha reso meno conveniente revocare una società dal listino. Le ultime ad abbandonare la Borsa di Milano sono state Negri Bossi, Ergo Previdenza e Bbva, che però era un dual listing. Nei primi mesi dell'anno invece a lasciare il listino sono state Meliorbanca, in seguito all'Opa lanciata da Bper, Anima delistata da Bpm, Alitalia, Lavorwash, mentre Ifi e Ifil si sono fuse e hanno cambiato denominazione in Exor. Le prossime dovrebbero essere Fmr Art'è e Mirato, mentre è andata a buon fine l'Opa su Rgi lanciata attraverso Newco Diana dal fondo Capitolo-otto di Alessandro Benetton e dal fondatore Paolo Benini e si attende quindi solo il completamento dell'operazione di delisting con l'acquisto delle minorities. Fra le altre candidate a lasciare Piazza Affari c'è la blue chip Alleanza, in scia al progetto di fusione per incorporazione deliberato dalla controllante Generali che avrà come effetto collaterale il delisting. Da definire invece il destino di Banca Italease dopo che l'Opa lanciata da Banco Popolare e conclusasi a metà luglio non ha raggiunto il traguardo del 90%. © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

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A Montemale gli applausi alle mitiche "regine dei rally" (sezione: Alitalia 2)

( da "Stampa, La" del 18-08-2009)

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AUTO. L'ANTEPRIMA DEL «VALLI CUNEESI» DI SETTEMBRE A Montemale gli applausi alle mitiche "regine dei rally" Un vero bagno di folla, con alcune migliaia di persone che hanno «invaso» il piccolo centro della Valle Grana, per assistere alla quarta edizione della manifestazione motoristico gastronomica «Ferragosto a Montemale». E' stata un'intera giornata di prove, collaudi, test e dimostrazioni per vetture da corsa in assetto da gara. Fra gli spettatori, molto interessato, il nuovo assessore allo Sport della Provincia, Beppe Lauria, accompagnato dal consigliere Gianfranco Dogliani, pilota di rally che sarà al via del «Valli Cuneesi» di settembre, la rassegna della quale Montemale ha rappresentato gustosa anteprima. I ventisette piloti, al volante di potenti vetture da corsa di oggi accanto a mitiche «regine dei rally» del passato, hanno dato spettacolo sui sei chilometri del percorso che dalla «Piatta» porta a Montemale. Qui il 12 settembre si svolgeranno due prove speciali del Rally delle Valli Cuneesi. Applausi a scena aperta per le evoluzioni di Beppe Volta, settantenne «veterano» al volante di una splendida Lancia 037. Fra le altre vetture al via anche la Fiat 131 Abarth ufficiale, in livrea Alitalia, che fu condotta a tante vittorie da Marku Alen e Kikki Kiwimaki.\

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dalla gita scolastica al pellegrinaggio storie di raggiri e partenze fantasma (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 18-08-2009)

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Pagina VII - Palermo La truffa di un operatore ai danni degli istituti della Provincia costò la poltrona a un assessore Dalla gita scolastica al pellegrinaggio storie di raggiri e partenze fantasma Causa aperta per una fiduciaria Alitalia vittima di un imbroglio sui ticket scontati Nel 2006 un´agenzia di viaggi palermitana che chiuse, incassando i soldi per viaggi con biglietti mai emessi per un gruppo di devoti di Padre Pio e di una coppia di sposi che sognava come luna di miele il Brasile. Due anni prima un agente era sparito nel nulla per due settimane con i 51 mila euro anticipati da 200 studenti di istituti palermitani e bagheresi per un viaggio a Lione: l´uomo era ricomparso riconsegnando ai ragazzi soltanto 9 mila euro. Per ottenere gli incarichi dai presidi delle tre scuole - l´Ipsia Ascione e l´istituto per geometri Rutelli a Palermo e l´Itc Don Sturzo a Bagheria - il dipendente mostrava lettere su carta intestata della Provincia e per questo l´allora presidente, Francesco Musotto, aveva rimosso Bruno La Menza, assessore alla pubblica istruzione, colpevole di accreditare l´agenzia per cui l´impiegato lavorava con una determinazione assessoriale, senza informare né la giunta né chi la guidava. Una procedura irrituale ma non illegittima che però non piacque a Musotto. Sono stati diversi negli ultimi anni tra Palermo e provincia i casi di turisti beffati da agenti infedeli. «Noi siamo stati vittime di una grossa truffa», dice un agente di viaggi che chiede l´anonimato anche perché le cause sono ancora aperte. «Alcuni nostri colleghi - prosegue il racconto - si appoggiavano su di noi per emettere biglietti Alitalia. Ce ne siamo accorti nel 2004: utilizzavano un codice per gruppi, anche se si trattava di biglietti singoli. Il cliente non poteva quindi cambiare le date, quando era necessario, e nemmeno ottenere rimborsi di alcun tipo». Il paradosso dell´agente truffato da altri colleghi è infine approdato nelle aule di tribunale: «Il danno che abbiamo subito - dice ancora la vittima - è stato rilevante, nell´ordine delle migliaia di euro, e probabilmente c´erano dipendenti compiacenti nella stessa vecchia compagnia aerea». Le cause sono sia contro i colleghi truffatori sia contro l´Alitalia che ha chiesto i rimborsi per le quote di biglietti non pagate. «C´erano poi altri metodi - dice ancora l´agente - per truffare sui viaggi da parte delle stesse agenzie che hanno truffato anche noi. Ad esempio, con la probabile compiacenza di personale al check in, venivano emessi biglietti per la bassa stagione, che poi venivano rinnovati per altri periodi, anche precedenti». In questo caso, la vittima però era principalmente l´Alitalia ed è capitato anche che agli imbarchi qualche operatore onesto se ne sia accorto: «Una volta una famiglia di Carini è rimasta per una settimana a New York. i loro biglietti non erano regolari». g. i.

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Trasporti, gli scioperi proclamati in autunno (sezione: Alitalia 2)

( da "Secolo XIX, Il" del 18-08-2009)

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Trasporti, gli scioperi proclamati in autunno da cai a trenitalia Roma. Ecco il calendario degli scioperi proclamati nel settore dei trasporti (e ancora suscettibili di revoca), fino a sabato 10 ottobre. Il 6 settembre sciopera per 24 ore il personale di Air One Cityliner. Il 18 settembre sarà invece la volta del personale aereo del gruppo Alitalia Cai: l'astensione, anche in questo caso, è proclamata per 24 ore. Per il 30 settembre è quindi annunciato lo sciopero di 24 ore dei piloti della società Eurofly: in questo incroceranno le braccia i piloti in servizio sul territorio nazionale e gli assistenti della società Meridiana. Il 10 ottobre, stando a quanto comunicato al ministero sciopererà il personale di macchina e viaggiante di Trenitalia (24 ore). 18/08/2009

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Mora contro mora: è guerra tra donne per l'ex della Arcuri (sezione: Alitalia 2)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 18-08-2009)

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Estate Pagina 11011 La Martani a ruota libera su “Diva e donna” Mora contro mora: è guerra tra donne per l'ex della Arcuri La Martani a ruota libera su “Diva e donna” --> Sembrava cosa fatta: Matteo Guerra, l'ultimo fidanzato di Manuela Arcuri, veniva dato con certezza al fianco di Sara Varone, la mora per la quale Andrea Perone mandò all'aria il matrimonio con Sabrina Ferilli. Invece è tutto da rifare. Meglio: il gioco delle coppie non è ancora chiaro. Perché tra lui e lei spunta la hostess Daniela Martani. Proprio l'ex pasionaria di Alitalia spariglia le carte, spiattellando tutto al settimanale “Diva e donna”. Questo il lungo racconto dell'ex gieffina, ex contadina a La Fattoria: «Durante una cena ho notato Sara in un atteggiamento particolare verso Matteo: lui alla fine mi ha riportato a casa. Il giorno dopo è partito, ci siamo sentiti sempre». Quindi la Martani mette una serie di puntini sulle i: «Con il passare del tempo ho capito che Matteo non mi interessava più di tanto. Sara Varone, incurante del tipo di rapporto che avevo con Guerra, ha deciso di uscirci con i fotografi appresso. E nell'arco di ventiquattro ore ha dichiarato il suo amore per lui, anche se poco prima aveva detto altrettanto di un'altra persona». Poi un passaggio al vetriolo che la dice lunga sul rapporto tra le due more: «La Varone (Daniela la chiama sempre per cognome, come se volesse rimarcare la distanza) anche questa volta non ha perso la sua abitudine di interessarsi agli uomini delle altre». Ma non basta. «Io - conclude la Martani - non mi innamoro in un giorno di una persona, come è successo alla Varone. Io ho bisogno di tempo. Cosa che non è accaduta con Matteo».

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"Noi, traditi da mamma Malpensa" (sezione: Alitalia 2)

( da "Stampa, La" del 19-08-2009)

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LA CRISI.HOTEL AL LIMITE DELLA SOPRAVVIVENZA "Noi, traditi da mamma Malpensa" [FIRMA]CHIARA MERLI OLEGGIO Alberghi al limite della sopravvivenza sulla sponda piemontese del Ticino. Chi, fino a poco tempo fa, aveva investito nella ricettività turistica sulla scia dello sviluppo di Malpensa, ora deve fare i conti con il pesante calo di passeggeri e i tagli ai voli intercontinentali, con la crisi delle aziende del territorio e, non per ultima, con una concorrenza sempre più pressante. A Oleggio le strutture più piccole rischiano la chiusura, mentre altre cercano vie alternative, organizzando eventi ed accentuando il legame con il territorio. Ma la crisi, soprattutto in questo mese di agosto, si fa sentire sempre più: a settembre per alcuni ci sarà la resa dei conti. «Se ne avessi la possibilità, chiuderei già da domani - afferma il gestore dell'hotel Oleggio Malpensa - nonostante gli sforzi si parla di un calo del 35%; a gennaio due persone sono state licenziate e a maggio altre due. Il tutto dovuto ad una gestione cinica di Malpensa e a costi di gestione sempre più elevati: la concorrenza è ossessionante, sono nati troppi alberghi, una cinquantina, nel giro di pochi anni». Ma la crisi è generalizzata: «In ventisei anni è la prima volta che chiediamo un sollecito ad una ditta tedesca per saldare il conto - continua il direttore -. Prima c'era un turismo di transito, di chi veniva dal Sud, ad esempio i parenti che partecipavano a matrimoni o funerali. Ora quasi più nemmeno quello». Fuori dall'hotel è esposto il cartello Motel Bikers: «Da sempre amiamo ospitare i motociclisti, ma quest'anno a luglio c'è stato un calo da Germania, Austria e Svizzera». Dello stesso parere il proprietari dell'Aer Hotel Malpensa, Alcide Terzi, che ha rilevato l'hotel un anno fa: «Allora c'era già la crisi di Alitalia, ma non si pensava di arrivare a questo punto». Le soluzioni purtroppo sono quasi scontate: «Ho chiesto la cassa integrazione straordinaria per poter chiudere almeno nei periodi e nei giorni peggiori - spiega Terzi-. La sofferenza è enorme, c'è una flessione del 40-50 per cento. Addirittura gli alberghi quattro stelle al di là del Ticino si mettono in concorrenza con noi, tre stelle. Con l'apertura dello Sheraton di fronte a Malpensa si prospettano chiusure». Terzi aggiunge: «A giugno abbiamo partecipato ad un convegno a Malpensa organizzato dall'associazione albergatori di Varese: i dati erano allarmanti a causa dei tagli di Alitalia; doveva partecipare anche il ministro Brambilla, che all'ultimo ha disdetto la presenza. Non si possono fare i conti con le aziende del territorio, oltre 100 in crisi. O Malpensa riparte o si chiude». L'Hotel Ramada Malpensa, nonostante la crisi che si fa comunque sentire, ha cercato di reinventarsi e di proporsi in modo nuovo, presentandosi anche come «l'albergo del territorio», senza tralasciare le caratteristiche di ricettività di alto livello. Così nell'hotel quattro stelle a pochi chilometri dall'aeroporto, si organizzano serate a tema per i clienti della vicina fiera di Rho, convegni, ma anche pranzi per matrimoni o altri eventi con la possibilità di soggiornare per una o più notti. Per tenere lontana la crisi e per chi resta nei dintorni dell'Ovest Ticino, vengono organizzati barbecue in piscina o gli aperitivi nelle domeniche d'inverno.

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Voci su Meridiana: (sezione: Alitalia 2)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 19-08-2009)

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Economia Pagina 210 Ma l'azienda smentisce la notizia Voci su Meridiana: «Si è dimesso il presidente Trivi» Ma l'azienda smentisce la notizia --> Terremoto nel cda Meridiana. Secondo alcune indiscrezioni si sarebbe dimesso il presidente del consiglio di amministrazione della compagnia, Franco Trivi. Notizia non confermata dai vertici aziendali ma le voci si rincorrono nei corridoi della società olbiese da giorni. LE CAUSE All'origine della decisione ci sarebbe un'espressa richiesta del maggiore azionista. Il principe Karim Aga Khan aveva infatti affiancato al management un supervisore di sua fiducia, Jean-Louis Vinciguerra, nominato anche consigliere lo scorso 30 giugno. E proprio le decisioni prese dagli amministratori non sarebbero piaciute al principe, secondo la fonte. Il piano di risanamento di Eurofly, infatti, non si sarebbe rivelato adatto, e invece di colmare le già ingenti perdite, queste si sarebbero moltiplicate. Il ridimensionamento dovrebbe arrivare in autunno quando pare verranno tagliate le rotte intercontinentali. Su Meridiana, poi, il fattore di riempimento degli aerei è molto basso nonostante l'alta stagione, con l'estate che non avrebbe rispettato le previsioni. CONSEGUENZE Le dimissioni, secondo l'indiscrezione, sarebbero state richieste a tutti i vertici del cda, e quindi anche all'amministratore delegato, Gianni Rossi (ad anche di Eurofly), tanto contestato dai sindacati nella vertenza per la stesura del nuovo contratto di lavoro. L'azienda però smentisce la notizia e assicura: «Il cda è regolarmente in carica». Se però le dimissioni venissero confermate, e potrebbe avvenire nella prossima riunione dei consiglieri del 28 agosto (giorno in cui Eurofly presenta la semestrale davanti anche al management di Meridiana), potrebbe quindi cadere tutto il consiglio di amministrazione. IL COMMENTO «Sono voci non formalizzate anche se non è una novità l'intenzione di Trivi quella di andare in pensione», sottolinea Gigi Carbini, consigliere comunale a Olbia (con delega ai Trasporti) e comandante Meridiana. «Se le dimissioni venissero ufficializzate, l'azienda potrebbe risvegliarsi e avviare così la realizzazione dei progetti ambizioni già in programma». In particolare Carbini fa riferimento alla necessità di incrementare il traffico per rendere competitiva Meridiana e aggredire il mercato, sfruttando anche il momento di «crisi che sta attraversando Alitalia». L'invito è quindi alla «politica regionale affinché salvaguardi l'unica azienda sana nel settore a livello nazionale e soprattutto sardo». ANNALISA BERNARDINI

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De Rossi passa al Clù, il socio del Billionaire (sempre) al Phi beach (sezione: Alitalia 2)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 19-08-2009)

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Estate Pagina 11011 Smaila a Porto Ottiolu: ormai è taglia maxi De Rossi passa al Clù, il socio del Billionaire (sempre) al Phi beach Smaila a Porto Ottiolu: ormai è taglia maxi --> Vanno e vengono. O ritornano. Così ha fatto Daniele De Rossi che non passava in Sardegna da anni. Ma l'altro giorno si è concesso una toccata e fuga. Dove? Al Clù di Poltu Quatu, il locale smeraldo più romano della Costa. Il centrocampista giallorossso era insieme alla moglie Tamara. Entrambi di bianco vestiti, lei più abbronzata di lui. La coppia è stata invitata da Stefano Spezia e Daniele Aprile, il duo capitolino che ha trasferito in Sardegna stile e personale dello Spazio Novecento, all'Eur. Il calciatore e la sua dama non erano gli unici ospiti. Al Clù, con vestitino rosso fuoco, si è fatta vedere pure Daniela Martani, ex pasionaria di Alitalia, ex gieffina ed ex contadina a La Fattoria, che si è lasciata fotografare insieme all'ex tronista Luca Dorigo e al ballerino Kledi Kadiu. A proposito: l'albanese di Tirana è andato a farsi un giretto anche al Phi beach, dove continua a fare presenza fissa pure Stefano Percassi. L'erede dell'impero immobiliare è socio di Briatore al Billionaire, ma se la spassa nel locale della concorrenza capitanato da Mirko Negri e Luciano Guidi. UMBERTONE AL SOLE. Sempre in Gallura, ma dove il confine della Costa Smeralda è finito da un pezzo, si concede un po' di relax in piscina Umberto Smaila. L'ex gatto di Vicolo Miracoli è a Porto Ottiolu, a un passo da Budoni dove la taglia maxi dello show-biz italiano ha trasferito il suo Smaila's. Umbertone ha davvero qualche chilo di troppo, come dimostrano le foto su Tgcom.it. Ma la dieta non sembra essere una sua preoccupazione.

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Grillo: ho allenato i quadri del Pci (sezione: Alitalia 2)

( da "Secolo XIX, Il" del 19-08-2009)

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Grillo: ho allenato i quadri del Pci compagni di scuola Il futuro senatore, centrocampista dello Spezia, disse no alla Juve. Mister per il Don Bosco «RICORDO gli anni della ragioneria, in Piazza Verdi: con il professor Raffaele Barontini, il preside Ghetti, e poi la Merlo. Presi il diploma molto giovane, a 18 anni: ed entrai in banca. Ma non mi bastava. Ripresi gli studi a 25 anni, all'Università di Pisa, che in quel 1968 era una delle più calde d'Italia. Adriano Sofri era il capo della rivoluzione studentesca, come Andrea Ranieri lo era a Spezia. E mi laureai già lavorando, facendo enormi sacrifici, ad "Economia e commercio": dove ho conosciuto mia moglie Loredana. Lo studio mi ha dato tanto. Ma anche il calcio. Purtroppo non potei dire di sì alla Juventus -». I ricordi scolastici di Luigi Grillo sono un mix di studi, politica e sport. Nella quiete favolosa del suo "Buranco", azienda bio-agricola monterossina che ha rilevato qualche anno fa da Kurt Wachter, e in cui si diverte a fare "il contadino", mietendo premi internazionali con i suoi vini, il senatore indulge ai ricordi. E confessa che il calcio lo ha sempre tentato: perché il ragazzino aveva molto, molto talento. E avrebbe potuto giocare in nazionale. «Sono cresciuto all'oratorio "Salesiano"? ricorda - ho giocato nei pulcini del Don Bosco, già a dieci anni. A 14, nel 1957, sono stato ceduto allo Spezia calcio per la bella somma di 500mila lire, che allora erano tante. A 16 anni, gli osservatori nazionali mi convocarono a Torino. Mi voleva la Juventus: ero un centrocampista. Mi fecero due provini, poi la chiamata ufficiale. E la mamma disse di no. Non volle mandarmi a vivere a Torino. E io, con il senno di poi, dico che fece bene, anche se allora mi costò tanto». Il senatore sorride commosso: la madre lo aveva allevato da sola. Il marito era morto quando Gigi aveva solo pochi anni. Non se la sentì, di mandarlo tanto lontano. Lo tenne qui. Così dopo il diploma, Grillo entrò in banca: ma non mollò il pallone. Giocava ancora nello Spezia. Ricorda la formazione, dei suoi 19 anni: «Una forza: Gigi Scarabello ci allenava, era una colonna. C'era Persi in porta, poi Crivellente, Pastorino, Bumbaca, che aveva il bar Spezia, e Zennaro capitano, e Mangini, che poi andò al Milan e ho ritrovato in Carispe, e Persenda, la mezzala Corelli, il centrocampista Corti, Castellazzi e Balbiano. Scarabello gridava col megafono dalla tribuna, un vero regista». A 25 anni Grillo al Don Bosco allena, e gioca come capitano nella prima squadra. Fra i suoi ragazzi, che porta a Messa la mattina, ci sono molti futuri - comunisti: «Beh, come allenatore funzionavo, ma si vede che come politico un po' meno. Ero già nella Dc, ma mi ritrovai questi allievi tutti dall'altra parte!». Ride, il senatore: il quinto in piedi da sinistra è Sandro Amorfini, poi sindaco comunista di Santo Stefano Magra. Il settimo è Mauro Cabano, direttore di Coop e Conad. L'ottavo è il corrispondente dell'Unità, Cidale. Il secondo dal basso, da destra, è Cogliolo: a capo della federazione giovanile comunista di allora. «Non che si dicesse di votare Dc - ironizza Grillo - ma insomma, l'aria che tirava al Don Bosco era quella. E i miei allievi, invece, divennero quadri del Pci. Mah! Devo aver sbagliato qualcosa! A pallone comunque erano bravi: battemmo lo Spezia, ma fummo sconfitti dalla Sampdoria». Quanti ricordi! Le sfide epiche con i gemelli del Canaletto, allenati da Vittorio Braguzzi: «Un genio del calcio, scoprì Gigi Buffon». E le vittorie a man bassa: «Ma qualche sconfitta ci fu. Poche, ma salate: come con la Fezzanese. Noi avevamo un super sponsor, pulmino, tute bellissime rosse e nere. Il Fezzano si presentò senza calzettoni, rattoppato. Perdemmo 1 a 0. E uno del pubblico, in dialetto, ci gridò: meno tute e ciù zego! Meno tute, più gioco: ce l'ho ancora nelle orecchie». A 44 anni, nel 1987, Grillo entra in Parlamento: ed entra subito anche nella nazionale di calcio del Parlamento. Mezzala titolare: «Il presidente Paolo Cirino Pomicino strappò una convenzione all'Alitalia, per inviarci in giro per il mondo: ho giocato a Belgrado, Berlino, Madrid, a New York e San Francisco. Ci dirigeva Italo Papa, poi colonnello della Finanza. In porta avevo Gianfranco Fini. Rutelli, allora radicale, era a centrocampo, ma era lento. Il capitano era Carluccio Sangalli, poi ai vertici Confcommercio: ancora adesso mi rimbrotta, perché passavo poco la palla. Il terzino era Nania, vice presidente del Senato. Dieci anni di carriera nel calcio parlamentare». E adesso? Il senatore sorride, guarda ammaliato i vigneti del suo "Buranco", il paradiso in cui produce un vino che ha conquistato il mondo, e i grandi della terra. Osserva i limoni, da cui nasce un limoncello da sogno. E vira giù con lo sguardo al campetto verde che ha voluto ritagliare in mezzo all'azienda agrituristica di famiglia: «Lo vede? Voglio organizzare una partita di calcio. A settembre: politici contro giornalisti. Ci sto pensando da giorni». Ma allora, senatore: è proprio una passione! Sondra Coggio .x/19/0908

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tirrenia, ultima fermata (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 19-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina I - Genova La proposta degli armatori privati prevede di scorporare prima le quattro società regionali. E di vendere poi la società madre Tirrenia, ultima fermata Con la fine dell´anno stop agli aiuti pubblici. E Confitarma si fa avanti Con la fine dell´anno stop agli aiuti pubblici. E Confitarma si fa avanti è l´ultima estate della Tirrenia di Stato: tra quattro mesi finiscono gli aiuti e la compagnia sarà privatizzata. Come? Gli armatori privati di Confitarma a settembre presenteranno una loro proposta al governo: scorporare le società che sostengono i collegamenti con le isole minori (una sorta di autobus del mare, non remunerativo) e passarle alle Regioni. Mettere invece sul mercato la parte "pregiata" di Tirrenia, vale a dire le linee più remunerative di collegamento con le isole per persone e merci. Il presidente della Regione, Claudio Burlando, ha in agenda l´incontro con il governo sul caso Tirrenia: «una partita complicata - dice - perché bisogna coniugare la continuità occupazionale e i servizi non remunerativi». Ma il precedente esiste ed è il trattamento sociale ricevuto dagli ex dipendenti Alitalia. A PAGINA III

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e burlando ricorda il caso alitalia "sette anni di cassa integrazione" (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 19-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina III - Genova Il presidente della Regione sottolinea la necessità di garantire il servizio pubblico nelle piccole isole E Burlando ricorda il caso Alitalia "Sette anni di cassa integrazione" «Non sarà una partita semplice e a mio avviso gli obiettivi devono essere due: preservare l´occupazione e il servizio pubblico nelle piccole isole», dice il presidente della Regione Claudio Burlando. Sulla partita Tirrenia la Regione era intervenuta nella primavera scorsa quando, a ridosso della stagione estiva («con una manovra improvvida che avrebbe deprezzato l´azienda», dice Burlando) il governo aveva minacciato il taglio delle linee turistiche. Le proteste avevano indotto un ripensamento. «Si erano resi conto del fatto che il taglio delle linee sarebbe stato un problema e allora avevano detto: facciamo passare l´estate, momento in cui Tirrenia fa incassi, e vediamoci a fine estate per cominciare a discutere», racconta il presidente della Regione che ora dunque ha il "caso" Tirrenia nell´agenda autunnale. Ma a differenza che in primavera stavolta si tratta di privatizzare. Genova è toccata direttamente sia sotto il profilo occupazionale, visto che la sede Tirrenia nel capoluogo ligure ha ottanta dipendenti, sia per le linee di collegamento con la Sardegna. Cosa farà la Regione? «Bisogna innanzitutto capire che cosa vuole fare il governo, - dice Burlando - se tenere insieme l´azienda, ragionando ad esempio su una sovvenzione del servizio di trasporto pubblico che viene svolto nei mesi invernali per il collegamento con le isole minori, oppure se dividere i servizi svolti». In ogni caso, dice Burlando, non sarà facile: «questa è un´azienda che è stata molto criticata ma che ha assicurato occupazione in aree del Sud, soprattutto in Campania, e ha garantito i collegamenti nelle stagioni e sulle tratte non remunerative». Per le garanzie della continuità occupazionale secondo Burlando esiste un precedente che non potrà essere ignorato: «Anche Alitalia, come Tirrenia, era una compagnia di stato dei trasporti, i cui dipendenti sono stati messi in cassa integrazione straordinaria per sette anni. Sarà difficile non dare questa protezione sociale anche ai dipendenti Tirrenia». (a. zun.)

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se ryanair è la compagnia del bel paese (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 19-08-2009)

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Pagina 24 - Economia Global market Se Ryanair è la compagnia del Bel Paese La ripresa è ormai partita a livello mondiale, ma il ritorno a crescite come nel passato non sarà facile. La crisi ha lasciato delle cicatrici profonde che si faranno sentire su offerta e domanda MILANO - Qual è la compagnia di bandiera italiana? Se a stabilirlo fossero il numero di collegamenti con l´estero (e i posti offerti sui voli internazionali) la risposta sarebbe facile: Ryanair. La low cost irlandese copre il 16,5% delle frequenze e garantisce il 22,3% della capienza sulle rotte tra il Belpaese e il resto del mondo. Seguita a ruota da Easyjet (8,9% delle frequenze). E Alitalia? A contare il numero delle tratte offerte, secondo un´elaborazione della newsletter di settore Anna.aereo estrapolata dai dati della Official Airline Guide di inizio agosto, è solo al 4 posto con il 9,4% del mercato, preceduta persino dalla Lufthansa (11,7%), grazie non solo alla performance positiva della neonata Lufthansa Italia ma anche alle numerose rotte di alimentazione sugli aeroporti tedeschi della controllata Air Dolomiti. La Magliana si rifà però sul mercato domestico dove con il 48,6% dei posti precede di ben 33 punti percentuali il rivale più vicino, Meridiana. Lo zoccolo duro sul mercato nazionale del resto, garantito in parte da una sorta di moratoria antitrust di tre anni su alcune tratte, è il trampolino di lancio su cui Roberto Colaninno e Rocco Sabelli puntano per riuscire nella missione ancora complessa di rilanciare Alitalia (che ha chiuso i primi sei mesi del 2009 in rosso per 273 milioni). Lo stesso piano industriale con cui è andata in porto l´acquisizione da parte di Cai prevedeva un aumento delle tariffe sul mercato interno – garantito da un monopolio di fatto – e una diminuzione invece sul fronte internazionale. Dove da qualche anno, proprio grazie al boom dei vettori low cost, i margini industriali del trasporto aereo sono in netto calo. Ettore Livini

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Il fondo salva imprese che ha salvato solo se stesso (sezione: Alitalia 2)

( da "Giornale.it, Il" del 19-08-2009)

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articolo di mercoledì 19 agosto 2009 Il fondo salva imprese che ha salvato solo se stesso di Redazione Doveva diventare il principale fondo italiano di turn around, specializzato cioè nel salvataggio di aziende in crisi. Di fatto in quasi quattro anni Management & Capitali è rimasta al palo, collezionando un curriculum di operazioni molto modesto. Nata da una scissione di Cdb Webtech alla fine del 2005, M&C è la prima investment company ammessa alle quotazioni di Piazza Affari. Prezzo delle azioni 1 euro. La prima e principale scommessa del fondo è l'acquisto del gruppo torinese Comital (che produce le pellicole Cuki e Domopak). Gruppo allora in forte crisi, ma ancora oggi lontano dall'essere risanato. Poco altro nel portafoglio di M&C: l'azienda tessile biellese Botto Fila e il bond Treofan, che alla conversione garantirà il controllo della società tedesca che produce propilene. A ciò vanno aggiunti una veloce incursione nel capitale di Tiscali (con relativa perdita) e l'altrettanto fugace comparsa tra i pretendenti della prima ora per Alitalia, a fianco dell'ex proprietario di Air Dolomiti, Alcide Leali. Di fronte al peggioramento delle condizioni del mercato finanziario la società ha deciso in primavera la restituzione di gran parte della cassa ai propri azionisti (254 milioni di euro su 300, con una cedola straordinaria di 62 centesimi di euro, appena distribuita). Come ha malignamente commentato un analista, il fondo è nato quando l'economia andava bene e le aziende erano sane. Quando è scoppiata la crisi e le aziende hanno cominciato ad avere difficoltà, M&C, che di ristrutturazioni societarie si doveva occupare, ha di fatto deciso di sparire dalla scena. Poco più di un anno fa l'entrata di Giovanni Tamburi nel capitale con una partecipazione salita fino all'attuale 15% e la successiva stipula del patto di sindacato con l'Ingegnere. Ma è da questa primavera tuttavia che le divergenze tra i due sembrano aver preso il sopravvento.GP © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

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Compagnia di sbandiera (sezione: Alitalia 2)

( da "Stampa, La" del 20-08-2009)

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Buongiorno Compagnia di sbandiera Massimo Gramellini Il secondo posto conquistato dal Roma-Torino nella classifica dei voli aerei meno puntuali d'Europa lascia dietro di sé una scia di amarezza. Abbiamo perso per un'incollatura: in media 25,1 minuti di ritardo contro i 25,2 del Parigi-Istanbul. Sarebbe bastato un piccolo sforzo ulteriore di disorganizzazione per battere anche i turchi e conquistare la Champions League della vergogna. Ci consola il successo di squadra: fra i venti voli più sgangherati del continente, sette partono (quando partono) da Fiumicino oppure tentano di arrivarci. In attesa di scoprire il virus di puntualità che ha gettato nel panico tutti gli altri aeroporti europei, l'Italia si interroga sulle ragioni del trionfo. Gli esperti ne danno il merito alla compagnia di bandiera: con i suoi ritardi continui, coerenti e costanti riesce a farci ben figurare persino nella hit parade della consegna sincopata dei bagagli, che a Fiumicino arrivano in media due ore dopo il proprietario dei medesimi (forse vengono imbarcati su un piccolo aereo al seguito, alimentato con brodo di tartaruga). Insomma, è vero che mantenere il tricolore sulla carlinga dell'Alitalia ci è costato qualche milioncino in tasse, ma era il prezzo da pagare per poter festeggiare in famiglia questo successo. Se fossimo stati comprati a peso d'oro da Air France, adesso ci toccherebbe ringraziare Sarkò. E qualche politico particolarmente patriottico griderebbe al boicottaggio. Pericolo scampato: riusciamo a boicottarci benissimo da soli.

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Disastro Fiumicino maglia nera d'Europa (sezione: Alitalia 2)

( da "Stampa, La" del 20-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Roma-Torino è la rotta più penalizzata Disastro Fiumicino maglia nera d'Europa Un volo su due decolla in ritardo Un decollo ogni due in ritardo. Le difficoltà di rodaggio della nuova Alitalia incidono sui servizi dell'aeroporto di Roma Fiumicino che, secondo i dati di Eurocontrol, è il primo in Europa per scarsa puntualità degli aerei in partenza. Vigila l'Enac, che ha già inviato alla compagnia di bandiera tre multe da duemila euro per il mancato rispetto degli standard minimi previsti per il servizio bagagli. La rotta italiana più penalizzata dalle partenze-lumaca è Fiumicino-Torino, con 25,1 minuti in media per volo. Peggio in Europa, per un solo secondo, c'è solo la Parigi-Istanbul. Barbera e Conti E UN INTERVENTO DI Gambarotta ALLE PAG. 10 E 11

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[FIRMA]ALESSANDRO BARBERA ROMA Fino all'anno scorso la maglia nera apparteneva ad altri a... (sezione: Alitalia 2)

( da "Stampa, La" del 20-08-2009)

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[FIRMA]ALESSANDRO BARBERA ROMA Fino all'anno scorso la maglia nera apparteneva ad altri aeroporti. Poi nel meccanismo qualcosa si è inceppato. La società che gestisce lo scalo, Aeroporti di Roma, punta il dito contro i problemi di integrazione fra Alitalia ed Air One. La nuova compagnia ammette i problemi, ma chiede ad Adr tempi rapidi nel miglioramento degli servizi dello scalo. Quali che siano le ragioni, i numeri diffusi ieri da «Eurocontrol», organizzazione europea per la sicurezza del volo, parlano da soli. A giugno l'aeroporto di Fiumicino è risultato il peggiore in Europa per il ritardo medio al decollo: 20,8 minuti. Nessuno scalo ne accumula di più: Larnaca e Rodi sono a 20,2 minuti, Ciampino a 19,3. Al settimo posto della lista, poco prima di Atene, c'è Pisa (17,9 minuti), all'undicesimo Istanbul (15,7 minuti) al diciassettesimo, una spanna sopra Casablanca, c'è Torino: 13,5 minuti di ritardo. Meno impietosa la lista dei ritardi medi agli arrivi: in questo caso svetta l'aeroporto turco di Dalaman (22,1 minuti), seguito da Rodi, Larnaca, Pisa (quinta con 19,2 minuti). Torino è dodicesima con 14,4 minuti di ritardo, Fiumicino quindicesima con tredici minuti netti. Normalmente i ritardi possono essere dovuti a varie cause: responsabilità del vettore nella formazione degli equipaggi, nell'assistenza sottobordo, o del gestore aeroportuale nello smistamento bagagli. In questo caso però è difficile dividere equamente la responsabilità fra compagnia e vettore: fra le venti tratte peggiori d'Europa per puntualità (a giugno) sei sono in partenza da Fiumicino, una in arrivo. Si tratta però di voli operati in grandissima parte solo da Alitalia: la Roma-Torino ha un ritardo medio di 25,1 minuti ed è seconda per un soffio (25,2 minuti) alla Parigi-Istanbul. Terza è la Roma-Palermo (24,8 minuti di ritardo), quarta la Fiumicino-Malpensa, sesta la Roma-Atene con 23,4 minuti di ritardo. Seguono la Roma-Catania (decima con 19,5 minuti medi persi), la Roma Venezia (diciassettesima con 17,8 minuti) e la Torino-Roma, al ventesimo posto con un ritardo medio di 17,3 minuti a volo. Gli ultimi dati di luglio dell'Enac, l'ente nazionale per l'aviazione civile, confermano i problemi per la compagnia: rispetto a un anno fa i ritardi superiori ai 15 minuti dei voli Alitalia sono cresciuti dal 48,3 al 56,3% e nonostante un miglioramento nei tempi di riconsegna dei bagagli entro le indicazioni della «carta dei servizi» Enac: dal 67,4 al 54,7%. Un miglioramento però insufficiente a evitare i disagi: in questi giorni l'Enac ha sanzionato tre volte Alitalia per i ritardi nella riconsegna durante il weekend. Che cosa succede dunque? A cosa sono dovuti tanti ritardi? Adr è convinta che una delle cause sia la mancata integrazione dei servizi informatici di Alitalia ed Air One: un disservizio che causerebbe ritardi anche nei tempi di accoglienza al check-in. Alitalia si difende con la tesi che a Fiumicino le infrastrutture, in particolare quelle per la gestione della riconsegna bagagli, sarebbero ancora al di sotto delle esigenze di un grande aeroporto. Una tesi che però non tiene di fronte ai ritardi più contenuti registrati dai concorrenti a Fiumicino. Il presidente dell'Enac Vito Riggio, è convinto che il problema sia nelle due società di handler, Alitalia Airport ed Eas, ovvero l'organizzazione dei servizi a terra della nuova compagnia. «La puntualità dei voli è complessivamente migliorata. La vera criticità sono i servizi sottobordo: se un aereo è in orario ma deve attendere minuti preziosi per caricare i bagagli od ottenere la scaletta all'arrivo, non c'è puntualità che tenga. Qui i casi sono due: o il personale è troppo poco, o c'è una conflittualità latente con la compagnia per gli stipendi troppo bassi. Ho convocato tutte le parti il 16 settembre per fare chiarezza una volta per tutte».

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Disastro Fiumicino il peggiore in Europa (sezione: Alitalia 2)

( da "Stampa, La" del 20-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Disastro Fiumicino il peggiore in Europa E' la Roma Fiumicino-Torino Caselle la rotta meno affidabile d'Italia. A giugno ha registrato 25 minuti e 6 secondi di ritardo medio su tutti i voli, sia quelli operati da Alitalia, sia quelli effettuati da Blu Express. Il pessimo risultato è comunque da ascrivere quasi totalmente alla compagnia di bandiera, visto che la low-cost ha volato con notevole regolarità, collezionando anche un'alta percentuale di arrivi in anticipo. A questo poco edificante primato si aggiunge che questa rotta è la seconda, per entità del ritardo, dell'intera Europa. E' battuta, peraltro per appena 6 secondi, dalla Parigi-Istanbul che ha registrato, sempre a giugno, parecchi problemi operativi in Turchia. Una magra consolazione è che la Roma-Torino sia seguita da vicino da altre rotte italiane quali la Fiumicino-Palermo (24 minuti e 48 secondi), la Fiumicino-Malpensa (24 minuti e 36 secondi), la Roma-Catania (19 minuti e 30 secondi), la Roma-Catania (17 minuti e 48 secondi). Il recupero In questa classifica europea dei ritardi figura anche, ma solo al ventesimo posto, la Torino-Roma (17 minuti e 18 secondi di ritardo medio). «Questo risultato è sensibilmente migliore di quello sulla tratta inversa - spiegano i tecnici -, perché il cuore dei ritardi è quasi sempre Roma. A Torino è quindi possibile, agendo sulla rapidità della rotazione, recuperare tempo prezioso. La flessibilità aeroportuale ha consentito il recupero di 8 minuti su ogni volo, alleggerendo sensibilmente la situazione su questa delicata tratta». Questo a giugno. Perché le cose intanto sono cambiate, di molto. Da metà luglio, infatti, Alitalia ha scelto di posizionare a Caselle un «aereo tappabuchi», un Boeing 737 sempre pronto ad essere impiegato in caso di grave ritardo dei vettori in arrivo o nel caso di qualche improvviso problema tecnico. «Siamo arrivati a questa decisione - ha sottolineato Paolo Di Prima, capo ufficio stampa di Alitalia -, per venire incontro alle richieste che ci aveva fatto la Regione Piemonte. E' una soluzione che comporta un notevole impegno economico e che non so per quanto tempo potrà essere mantenuta, ma che almeno ha levato tensione su una rotta che aveva problemi». Pur mancando ancora dati ufficiali, si stima che dopo l'avvento del «tappabuchi» il ritardo medio su entrambe le tratte da e verso Roma sia stato più che dimezzato: si è rientrati in un traffico regolare, considerato che i ritardi sino a 15 minuti vengono considerati fisiologici nel mondo dell'aviazione civile. Il buon risultato del correttivo farà scendere Torino nella classifica dei ritardi europei. A giugno, soprattutto in virtù dell'apporto negativo dei collegamenti con Roma, Caselle era al 17° posto nella graduatoria dei ritardi al decollo e 12°in quella dei ritardi in arrivo. Intanto, anche grazie all'avvento delle compagnie low-cost che programmano orari con tempi di volo più larghi per contrastare meglio i piccoli ritardi, cresce la percentuale dei voli che partono e arrivano in anticipo: a luglio a Caselle sono stati circa il 20%. www.lastampa.it/caselle

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Pronta la cordata per Tirrenia Ora il governo ci risponda (sezione: Alitalia 2)

( da "Stampa, La" del 20-08-2009)

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CONFITARMA VUOLE STRINGERE I TEMPI «Pronta la cordata per Tirrenia Ora il governo ci risponda» Nicola Coccia, presidente degli armatori di Confitarma, punta a stringere i tempi per una soluzione del nodo-Tirrenia. «Siamo in attesa di una risposta dal governo, ci dica cosa vuole fare com'è accaduto per la vicenda Alitalia», ha affermato, ricordando che la proposta avanzata dalla sua associazione per la privatizazzione del gruppo pubblico tiene conto delle condizioni poste sia dall'Unione europea che dall'Antitrust. Secondo Coccia ci sarebbero tre-quattro grandi gruppi italiani interessati a rilevare Tirrenia, e c'è quindi grande attesa per la risposta del ministero dei Trasporti attesa in breve tempo. «Siamo disposti a metterci intorno a un tavolo per dare una mano, ma siamo dei businessman, non pensiamo certo di fare un grande affare, ma non vogliamo nemmeno fare un pessimo affare», ha aggiunto il presidente di Confitarma.\

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"Se risponde, il premier va in crisi con Bossi" (sezione: Alitalia 2)

( da "Stampa, La" del 20-08-2009)

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Rosy Bindi "Se risponde, il premier va in crisi con Bossi" [FIRMA]FRANCESCA SCHIANCHI ROMA Rosy Bindi, vicepresidente della Camera del Pd, il presidente della Repubblica è ancora in attesa di chiarimenti dal governo sulle celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia... «Questo governo è latitante su molte cose, e alcune inadempienze sono dettate dalle divisioni dentro la maggioranza e dalla forza della Lega di imporre il suo punto di vista. Il tema dell'Unità d'Italia provoca le reazioni leghiste, anche scomposte e pericolose come quelle viste in questi giorni: in un Paese in cui ogni giorno si indebolisce il tessuto civile, abbiamo passato l'estate a discutere di inni e dialetti. Il governo non può dare una risposta al presidente Napolitano perché, se lo fa, la Lega fa le bizze». In effetti i leghisti non fanno che dire: non si spenda una lira per le celebrazioni... «Celebrare i 150 anni dell'Unità significa ricordare cosa vuole dire tenere unito il Paese: non è un fatto formale, ma sostanziale. Se si ricorda come l'Italia è diventata una sola nazione si fa un'operazione culturale e politica esattamente opposta a quello che vuole la Lega. Lo dice Bossi stesso,"Noi non vogliamo cambiare l'inno, vogliamo le gabbie salariali", vogliono dividere il Paese davvero. E questo governo è sotto ricatto: non può rinunciare alla Lega, altrimenti crolla tutto. Il presidente del Consiglio ha bisogno della riforma della giustizia, della legge sulle intercettazioni, di mantenere il suo conflitto d'interessi: la Lega lo sa e alza continuamente il prezzo». Ma non c'è solo il Carroccio: a Sud c'è chi, come il presidente della Sicilia, Raffaele Lombardo, dice che non c'è nulla da festeggiare... «Lega chiama Lega: il senso di essere una sola nazione non è scontato, ha sempre bisogno di essere sostenuto e motivato. La politica ha due strade: unire o disgregare. Questo governo ha scelto di disgregare: e allora, se c'è una Lega al Nord, perché no una Lega al Sud?» Sulle celebrazioni, però, quando Ernesto Galli Della Loggia sollevò il problema non risparmiò le critiche nemmeno al centrosinistra e al governo Prodi, in cui lei era ministro della Famiglia... «Noi avevamo avviato un comitato e stanziato risorse: prova di noi l'avremmo poi dovuta dare in questo momento. E comunque, a noi il merito di aver insediato un comitato apposito, agli altri il demerito di averlo vuotato di contenuti». Ma ora il premier dice che il programma era costoso e con la crisi non ci sono più soldi... «Sta sempre a dire che la crisi sta finendo, l'Italia è in ripresa, ora la crisi c'è? No, guardi, per altre cose le risorse le trovano: basti pensare ai milioni di euro dati all'Alitalia o ai regali fatti agli evasori con lo scudo fiscale». Voi come opposizione cosa fate per aiutare a unire anziché disgregare, a recuperare il senso dello stato? «Noi siamo culturalmente alternativi: quando siamo stati al governo non abbiamo mai compiuto atti che dividessero il Paese, ma che lo unissero. Basti pensare alle risorse stanziate per il Mezzogiorno. La cultura dell'unità del Paese è nel nostro dna». Come saranno, alla fine, questi festeggiamenti? «Temo che saranno celebrati sottotono, con un livello culturale bassissimo e in assenza di contenuti. Senza coinvolgere i giovani e senza che siano un'occasione per unire e aprire il Paese».

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Fiumicino, primo per i ritardi (sezione: Alitalia 2)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 20-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Cronaca Italiana Pagina 109 Dati forniti da Eurocontrol: l'aeroporto romano è in difficoltà anche nella riconsegna dei bagagli Fiumicino, primo per i ritardi Dati forniti da Eurocontrol: l'aeroporto romano è in difficoltà anche nella riconsegna dei bagagli Triste record europeo: 20 minuti per ogni volo --> Triste record europeo: 20 minuti per ogni volo A luglio puntuali solo il 44% dei voli e nei primi quindici giorni d'agosto il 46,5%. Gli standard minimi previsti per il servizio bagagli non sono stati rispettati nel 50% dei voli atterrati ad agosto. ROMA Oltre un decollo ogni due in ritardo e per metà degli atterraggi problemi nella riconsegna dei bagagli: le difficoltà di rodaggio della nuova Alitalia incidono sui servizi dell'aeroporto di Roma Fiumicino che, secondo i dati di Eurocontrol, è il primo in Europa per poca puntualità degli aerei in partenza. Vigila l'Enac, che ha già inviato ad Alitalia tre multe da duemila euro per il mancato rispetto degli standard minimi previsti per il servizio bagagli. Gli ultimi dati, ancora informali, indicano che con l'estate è aumentato il numero dei voli di Alitalia in ritardo a Fiumicino. Sono stati puntuali il 44,1% dei voli a luglio, ed il 46,5% nei primi quindici giorni di agosto. E quanto ai bagagli, gli standard minimi del servizio di riconsegna ai passeggeri non sono stati rispettati per il 40% dei voli atterrati a luglio e per il 50% ad agosto. Da qui le prime multe dell'Enac, che ha altri casi ancora sotto esame e continua un monitoraggio. A giugno la puntualità generale a Roma Fiumicino (tutti i voli di tutte le compagnie) è stata del 59,5%. Pesa il 50,5% di puntualità dei voli della nuova Alitalia (Alitalia e Air One); la puntualità delle altre compagnie è tra il 65 ed il 70%. I dati ufficiali sui ritardi confermano i disagi a Fiumicino: l'organizzazione europea per la sicurezza del traffico aereo Eurocontrol assegna allo scalo romano, a giugno, il primo posto in Europa per poca puntualità al decollo, con una media di 20,8 minuti per ogni volo. Dopo Fiumicino, per trovare grandi aeroporti nella classifica degli scali con maggiori ritardi al decollo si va direttamente al nono posto per New York Jfk (fuori l'area di Eurocontrol, ma inserito come termine di paragone) con 17,2 minuti, poi Istanbul all'undicesimo con 15,7 minuti, Londra al dodicesimo con 15,1 minuti. Gli altri sono per lo più scali secondari, con tre aeroporti italiani: Pisa al settimo posto, Napoli al sedicesimo, Torino al diciottesimo. L'Italia è ancora in grande evidenza nella classifica dei collegamenti tra due aeroporti più colpiti dai ritardi. La rotta con minore puntualità è da Parigi a Istanbul con una media, sempre a giugno, di 25,2 minuti di ritardo. Ma già al secondo posto (per un secondo) c'è Fiumicino-Torino, la rotta italiana con maggiori ritardi in partenza, 25,1 minuti in media per volo. Al terzo posto Fiumicino-Palermo (24,8 minuti), al quarto Fiumicino-Malpensa (24,6 minuti), al sesto Fiumicino-Atene (23,4 minuti), al decimo Fiumicino-Catania (19,5 minuti), al diciassettesimo Fiumicino-Venezia (17,8 minuti), al ventesimo Torino-Fiumicino (17,3 minuti).

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I "falsi sardi" volano a prezzo scontato (sezione: Alitalia 2)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 20-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Cronaca Regionale Pagina 105 I “falsi sardi” volano a prezzo scontato Imbrogli sulla continuità territoriale, settanta casi al giorno --> Imbrogli sulla continuità territoriale, settanta casi al giorno di ANTHONY MURONI CAGLIARI La tentazione è evidentemente troppo grande. Perché, se basta dichiararsi residenti o nati in Sardegna, non approfittare dei vantaggi assegnati dalla legge sulla continuità territoriale? Meridiana e Alitalia, in controlli che per ora vengono effettuati solo a campione, ogni giorno scoprono una settantina di “falsi sardi” che, per risparmiare sul costo del biglietto aereo, dichiarano di possedere i requisiti previsti dalla legge: «Spesso, una volta smascherati, tirano fuori scuse assurde. E non si rendono conto di poter incorrere in una denuncia penale per il reato di truffa ai danni dello Stato». LA LEGGE Agli sconti hanno diritto (oltre ai cittadini sardi) i disabili, gli anziani over 70 e gli studenti under 27. Ma, statistiche alla mano, a cercare di ottenere una riduzione sul prezzo dei biglietti sono molti di più. «Ogni giorno scopriamo una cinquantina di questi casi - dicono da Meridiana - i “furbi” acquistano il biglietto e fanno il check-in su internet, saltando almeno una prima verifica in aeroporto. Dichiarano di possedere i requisiti per l'acquisto del ticket a prezzo scontato e poi si presentano al gate per l'imbarco». È lì che qualche volta vengono intercettati dal personale che la compagnia incarica di effettuare i controlli: «Quando scopriamo l'assenza dei requisiti indicati dalla legge quasi sempre si scatena una polemica dura - racconta ancora l'addetto stampa di Meridiana Loredana De Filippo - e saltano fuori le scuse più impensate: c'è chi, con cognome e parlata che facilmente non si possono confondere con il sardo, assicura di aver da tempo presentato richiesta di residenza in un piccolo Comune isolano e chi giura di aver sbagliato al momento della prenotazione, non rendendosi conto di aver scelto l'opzione riservata ai residenti». E qualche volta, visto l'andazzo, ci passa anche chi è in buona fede. È il caso di una ragazza cagliaritana per anni residente in Campania e ora tornata in Sardegna, che non ha ancora ricevuto il nuovo documento di identità: nei giorni scorsi è incappata in una delle verifiche della compagnia ed è stata costretta ad acquistare un biglietto a tariffa piena e ad attendere il successivo volo da Napoli per la Sardegna. In estate i passeggeri che la compagnia dell'Aga Khan “movimenta” (orribile termine tecnico utilizzato dagli operatori del settore) su Cagliari (collegata con 13 altri aeroporti) sono circa 7 mila, mentre i controlli vengono effettuati massimo su 800/1000. LE CIFRE Per quel che riguarda Meridiana, chi prova a bluffare sulla regione di residenza può arrivare a risparmiare anche 100 euro a tratta. Sul Roma-Cagliari di domani, ad esempio, un biglietto di sola andata per i residenti può costare dai 70 (tariffa promo) ai 110 euro (flex), mentre quello pieno dai 110 (promo) ai 200. Per il Bologna-Cagliari, invece, un sardo spende 85 euro, mentre a un passeggero della Penisola o straniero viene richiesto di versare 134 euro. ALITALIA La tendenza è confermata dai responsabili delle relazioni esterne di Cai, società che da tempo gestisce i marchi Alitalia e Air One: «Per ora i controlli vengono eseguiti a campione e da personale che non appartiene alle nostre società ma a quelle che gestiscono gli aeroporti - dicono - il fenomeno ha assunto una portata tale che presto le procedure cambieranno. Visto che non è facile effettuare un controllo serio all'atto della prenotazione, che sempre più spesso avviene su internet, Alitalia ha deciso di rendere sistematiche le verifiche che verranno svolte al momento dell'imbarco dei passeggeri». Sono 2300 i viaggiatori che ogni giorno arrivano o partono da Cagliari, collegandosi con i tre scali che vengono serviti dall'ex compagnia di bandiera. IL REATO Da Meridiana, Alitalia e Air One si fa notare che chi dichiara il falso per risparmiare sul prezzo del biglietto aereo spesso non si rende nemmeno conto di mettere in atto una truffa ai danni dello Stato: «Perché a rimetterci non sono tanto o solo le compagnie che effettuano i voli - aggiunge Loredana De Filippo - ma le casse pubbliche visto che, per sostenere l'onere di servizio, vengono erogati dei contributi». La denuncia è automatica: «Dovrebbe esserlo, anche se credo che si valuti caso per caso. Quando la buona fede è evidente credo che sia sufficiente far acquistare al passeggero un biglietto a tariffa piena».

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Tra supplementi e guasti, l'odissea dei residenti in cerca dell'agevolazione (sezione: Alitalia 2)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 20-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Cronaca Regionale Pagina 105 I problemi. Riduzioni a rischio Tra supplementi e guasti, l'odissea dei residenti in cerca dell'agevolazione I problemi.. Riduzioni a rischio --> Qualche passeggero cerca di fare il furbo fingendo di avere la residenza in Sardegna per ottenere lo sconto sul biglietto aereo, ma tanti sono anche i “veri” sardi che hanno diritto all'agevolazione e che per comprare un biglietto a prezzo ridotto devono fare i conti con disservizi e malfunzionamenti. WEB Solo qualche settimana fa l'ultimo disagio procurato da un cattivo funzionamento del sito internet di Air One. A chi provava a comprare un biglietto, compariva sempre la solita schermata senza però la possibilità di selezionare la tariffa residenti. Il prezzo che ne conseguiva partiva da 103 euro (sulla tratta Cagliari-Roma) per arrivare anche a 322 euro a seconda dell'orario di partenza (il biglietto in continuità dovrebbe invece costare 67 euro). Appena informata la compagnia aerea ha provveduto a correggere l'errore, ma intanto, per circa una settimana i sardi hanno dovuto comprare il biglietto in un altro modo. AGENZIA La soluzione, verrebbe da dire, è rivolgersi alle agenzie di viaggio oppure chiamare i diversi call center, ma in questi casi il prezzo cresce. Per chiamare il call center, infatti, è necessario comporre numeri a tariffazione speciale, più cari quindi di una normale telefonata nazionale. Unica eccezione Alitalia. Oltre questo, poi, alla tariffa in regime di continuità le compagnie possono applicare una commissione supplementare per gli acquisti effettuati tramite agenzia o call center. ORARI Chi vuole risparmiare qualche euro, quindi, sceglie il fai da te. Ma sul web il guasto telematico è dietro l'angolo. Altra questione ancora irrisolta è poi la frequenza dei voli che secondo il decreto in vigore dovrebbero essere ben distribuiti per ogni fascia oraria, cosa a cui solo ora le compagnie stanno iniziando a porre rimedio. Il costo del biglietto, inoltre, avrebbe dovuto subire una riduzione consistente grazie al calo del prezzo del petrolio, cosa che però non si è mai realizzata. Per non considerare i perenni ritardi dei voli. NAVI Non va molto meglio nei trasporti marittimi, dove vige la continuità sebbene con regole diverse. In questo caso sui collegamenti da e per la Sardegna l'unica compagnia obbligata ad applicare la tariffa scontata è la Tirrenia, che per questo riceve anche un consistente contributo dallo Stato. A inizio stagione, però, le centraliniste del call center precisavano che la continuità non sarebbe stata applicabile per tutta l'estate. Cosa di cui non c'è traccia sul sito. In questo caso, però, il problema può essere superato dalla maggiore concorrenza delle altre compagnie che offrono tariffe con sconti maggiori anche rispetto a quella agevolata. Viaggiare con la tariffa scontata è quindi per i sardi spesso un'impresa e per questo il bando sulla continuità aerea ha istituito un'apposita commissione di controllo composta dall'assessore regionale ai Trasporti e di cui fa parte anche l'Enac. Commissione che ha già convocato le società affinché vengano rispettati gli oneri imposti dal decreto. ( an. ber. )

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Cordata di armatori pronta a rilevare il gruppo Tirrenia (sezione: Alitalia 2)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 20-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Economia Pagina 212 trasporti Parla Coccia (Confitarma) Cordata di armatori pronta a rilevare il gruppo Tirrenia Trasporti. Parla Coccia (Confitarma) --> «Siamo in attesa di una risposta dal governo. Ci dica cosa vuole fare su Tirrenia, come è accaduto per la vicenda Alitalia». Nicola Coccia, presidente degli armatori di Confitarma, chiede tempi stretti per risolvere la questione Tirrenia e ricorda che la proposta avanzata da Confitarma per la privatizzazione della compagnia pubblica «vuole dare una risposta», dice, «che tiene conto delle condizioni poste dall'Unione europea e dei paletti dell'Antitrust, in entrambi i casi chiedendo una completa liberalizzazione». ACQUISTO Disposti a rilevare quella che è stata definita l'Alitalia dei mari, «ci sono», aggiunge Coccia, «tre, quattro grandi gruppi del cabotaggio, tutti italiani. Si tratta di una cordata privata italiana, non credo ci sarà qualche straniero disposto a toglierci un po' di problemi». Gli armatori privati, a suo dire, sarebbero favorevoli a mantenere una partecipazione minoritaria dello Stato quale nocciolo di garanzia, «ma credo che la volontà del Tesoro sia di Fintecna è quella di cedere il 100% di Tirrenia». A fine anno deve essere sospesa ogni deroga ai contributi pubblici a favore del gruppo di navigazione. C'è quindi grande attesa da parte degli imprenditori sulla risposta «a breve» da parte del ministero dei Trasporti. CONFRONTO «Siamo disposti a metterci intorno a un tavolo per dare una mano ma siamo dei business man ; con Tirrenia non pensiamo certo di fare un grande affare ma non vogliamo nemmeno fare un pessimo affare», aggiunge il presidente di Confitarma. Il problema però è il reale stato dei conti della compagnia di navigazione pubblica. «Stiamo aspettando che l'azienda ci dia i dati, il passivo 2009 dovrebbe essere di 800 milioni di euro. Speriamo non siano di più». LE PERDITE Ma l'interrogativo aperto è se gli armatori siano disposti ad accollarsi il “buco” di Tirrenia. «Ci mettiamo intorno a un tavolo», precisa ancora Coccia, «valuteremo tutti i peso, l'attivo, il passivo, il valore al netto patrimoniale, come qualsiasi altro affare. Siamo consapevoli che non è un buon affare ma vogliamo dare il nostro contributo per riorganizzare il rilancio dell'azienda. Tirrenia ha sempre rappresentato per noi un avversario che poteva contare su condizioni di privilegio».

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La truffa dei falsi sardi in aereo a prezzi scontati (sezione: Alitalia 2)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 20-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Prima Pagina Pagina 2 Cagliari. Ogni giorno Meridiana e Alitalia scoprono una settantina di casi La truffa dei falsi sardi in aereo a prezzi scontati Cagliari.. Ogni giorno Meridiana e Alitalia scoprono una settantina di casi --> Meridiana e Alitalia scoprono ogni giorno una settantina di passeggeri che volano da e per Cagliari che dichiarano falsamente di aver diritto agli sconti previsti per i residenti. Quelli che riescono a passare tra le maglie dei controlli, che presto verranno intensificati, riescono a risparmiare tra i 45 e i 100 euro a tratta. Se scoperti rischiano, però, una denuncia per truffa allo Stato, visto che per ogni passeggero che ha diritto allo sconto dalle casse pubbliche esce un rimborso per le compagnie. A PAGINA 5

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fiumicino, l'aeroporto dei ritardi (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 20-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina I - Roma Il rapporto di Eurocontrol. Oltre la metà dei voli con lunghe attese dei passeggeri. E anche per i bagagli è un´odissea Fiumicino, l´aeroporto dei ritardi Il primato negativo dello scalo. Record Alitalia sulla rotta per Torino Un decollo su due è in ritardo. E quando si atterra tanti i problemi per riavere i bagagli. Maglia nera per l´aeroporto di Fiumicino che, secondo i dati di Eurocontrol, è il primo in Europa per il poco rispetto degli orari per gli aerei in partenza. Puntuali a luglio il 44,1% dei voli a luglio ed il 46,5% nei primi quindici giorni di agosto. L´Enac ha già multato tre volte la nuova Alitalia per i disservizi nella riconsegna delle valigie. Dalla compagnia di bandiera ammettono: «Problemi ce ne sono ma stiamo lavorando per migliorare». ALESSANDRA PAOLINI A PAGINA III

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"problemi? sì, ma a volte in volo si recupera" (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 20-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina III - Roma Parla il portavoce dell´Alitalia Senni: "Charter che partono fuori orario e disfunzioni strutturali dello scalo ereditate" "Problemi? Sì, ma a volte in volo si recupera" "Passi avanti se ne sono fatti: i voli non vengono più cancellati. Regolari da qualche mese nel 99,5 per cento dei casi" «Il dato in cui ci riconosciamo è un ritardo intorno al 50% dei voli. Perché l´aumento rilevato durante l´estate è dovuto a vari fattori come i charter, voli operati da Alitalia, ma gestiti da tour-operator». Così Clemente Senni, direttore delle relazioni esterne e portavoce di Alitalia. Un ritardo di un volo su due è comunque tanto, non crede? «Certo, e infatti stiamo lavorando in diverse direzioni per cercare di migliorare». In che modo? «Con Aeroporti di Roma abbiamo appena siglato un protocollo d´intesa per ottenere una maggior collaborazione e lavorando per aumentare e potenziare le infrastrutture. Ad esempio, vorremmo che tutto il Terminal A fosse dedicato ad Alitalia. E poi c´è un progetto per modernizzare i sistemi informativi, la catena logistica, l´automazione: sia delle partenze che degli arrivi. In ballo, investimenti di vari milioni di euro». Quali sono le cause maggiori dei ritardi? «Sono varie. Ma non è che quest´anno va peggio di uno o due anni fa. Di certo, ora abbiamo un sistema di rilevazione molto più efficace che a Fiumicino prende in considerazione solo i decolli. E questo non vuol dire che si arrivi a destinazione in ritardo, spesso in volo si recupera. Anche la storia delle multe dell´Enac per i disagi ai passeggeri... ci sono sempre state. Tutti gli anni. Solo che di questi tempi su Alitalia c´è molta più attenzione da parte di tutti». Con la nuova gestione ci sono stati miglioramenti ? «Sì. La cancellazione dei voli, ad esempio. Ormai è un fenomeno quasi inesistente: il 99,5% dei voli parte sempre. E sulla Roma - Milano l´orario è rispettato nell´80% dei casi» (al. pa.)

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fiumicino, l'aereo è sempre in ritardo - alessandra paolini (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 20-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina III - Roma Fiumicino, l´aereo è sempre in ritardo I dati di Eurocontrol. Il record negativo sulla rotta per Torino. Bagagli caos In agosto tre multe di Enac alla compagnia di bandiera per la riconsegna valigie ALESSANDRA PAOLINI Buon viaggio da Fiumicino, lo scalo più ritardatario d´Europa. Sì perché a restare col naso in su, guardando il tabellone delle partenze, sbuffando appoggiati al trolley, questa estate è toccato alla metà dei passeggeri in partenza dallo scalo Leonardo Da Vinci. In pratica, un passeggero su due non è riuscito a partire entro l´orario previsto. Non solo: anche riappropriarsi del bagaglio, in questa torrida estate, è stato tutt´altro che veloce in un atterraggio su due. Tanto che l´Enac, che ha già inviato ad Alitalia tre multe da duemila euro per il mancato rispetto degli standard minimi previsti per il servizio. A dare il quadro della situazione sono le autorità aeronautiche che con dati ancora non ufficiali raccontano come a luglio e ad agosto la puntualità dei voli Alitalia a Fiumicino, snodo centrale della rete di collegamenti della nuova compagnia, è scesa rispettivamente al 44,1% e al 46,5% dei voli. Diminuendo di vari punti percentuali rispetto a quelli dei mesi precedenti, dove a partire in orario era più del 50% dei velivoli. Ed è stata del 59,5 % se si prendono in considerazione tutte le compagnie. Una media ottenuta con il 50,5% di puntualità di Alitalia e Air One e il 65-70% di tutte le altre. A snocciolare le cifre ufficiali di giugno c´è Eurocontrol. L´organizzazione europea per il controllo del traffico aereo ha consegnato al Leonardo Da Vinci la maglia nera per lo scalo europeo per i maggiori ritardi decollo con una media di 20,8 minuti per ogni volo. La puntualità generale a Roma Fiumicino, prese in considerazione tutte le compagnie aeree (considerando tutti i voli di tutte le compagnie aeree presso lo scalo romano) è stata del 59,5%. Dai dati emergono anche le difficoltà della nuova compagnia nei servizi di terra, in particolare nella riconsegna dei bagagli ai passeggeri. Con problemi di mancato rispetto dei requisiti minimi previsti dalla Carte dei diritti del passeggero che ha portato a tre multe comminate dall´Enac alla compagnia. «A me dispiace che i miei funzionari facciano le multe - ha detto il presidente dell´Enac, Vito Riggio - Ma io ho bisogno di poteri sanzionatori più intensi e consistenti, come ho già chiesto da cinque anni. Aspetto che il Parlamento me li dia». Nel reparto di smistamento bagagli dell´Alitalia, secondo indiscrezioni, la percentuale di assenteismo sarebbe del 12,5 %. Ed è questo che inciderebbe sui ritardi di riconsegna. Così a luglio, per i voli Alitalia/Air One, il mancato rispetto degli standard minimi di qualità del servizio è stato riscontrato nel 40% dei voli in arrivo, mentre ad agosto il dato è peggiorato, attestandosi intorno al 50. E tornando ai ritardi, la tratta Fiumicino-Torino è la meno puntuale con 25,2 minuti in media di slittamento degli orari. Seguono la Fiumicino-Palermo con 24,8 minuti, il volo per Malpensa con 24,6, quello per Atene con 23,4 e infine Fiumicino-Catania con 19,5 minuti. Tutto questo mentre Eurocontrol registra un aumento della puntualità in tutto il resto d´Europa: a giugno, rispetto allo stesso mese del 2008, la media è stata di 10,4 minuti di ritardo per i decolli e 10,1 minuti per gli arrivi. Il calo è del 24-25%.

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Alitalia, Fiumicino primo per ritardi (sezione: Alitalia 2)

( da "Tempo, Il" del 20-08-2009)

Argomenti: Alitalia

stampa Rapporto Eurocontrol L'Enac ha già multato la compagnia per il mancato rispetto degli standard minimi previsti Alitalia, Fiumicino primo per ritardi In cima alla classifica la rotta Roma-Torino. Consegnati in orario solo la metà dei bagagli Oltre un decollo ogni due in ritardo e per metà degli atterraggi problemi nella riconsegna dei bagagli: le difficoltà di rodaggio della nuova Alitalia incidono sui servizi dell'aeroporto di Roma Fiumicino che, secondo i dati di Eurocontrol, è il primo in Europa per poca puntualità degli aerei in partenza. Vigila l'Enac, che ha già inviato ad Alitalia tre multe da duemila euro per il mancato rispetto degli standard minimi previsti per il servizio bagagli. Gli ultimi dati, ancora informali, indicano che con l'estate è aumentato il numero dei voli di Alitalia in ritardo a Fiumicino. Sono stati puntuali il 44,1% dei voli a luglio, ed il 46,5% nei primi quindici giorni di agosto. E quanto ai bagagli, gli standard minimi del servizio di riconsegna ai passeggeri non sono stati rispettati per il 40% dei voli atterrati a luglio e per il 50% ad agosto. Da qui le prime multe dell'Enac, che ha altri casi ancora sotto esame e continua un monitoraggio. A giugno la puntualità generale a Roma Fiumicino è stata del 59,5%. Pesa il 50,5% di puntualità dei voli della nuova Alitalia (Alitalia e Air One); la puntualità delle altre compagnie è tra il 65 ed il 70%. I dati ufficiali sui ritardi confermano i disagi a Fiumicino: l'organizzazione europea per la sicurezza del traffico aereo Eurocontrol assegna allo scalo romano, a giugno, il primo posto in Europa per poca puntualità al decollo, con una media di 20,8 minuti per ogni volo. Dopo Fiumicino, per trovare grandi aeroporti nella classifica degli scali con maggiori ritardi al decollo si va direttamente al nono posto per New Jork Jfk (fuori l'area di Eurocontrol, ma inserito come termine di paragone) con 17,2 minuti, poi Istanbul all'undicesimo con 15,7 minuti, Londra al dodicesimo con 15,1 minuti. L'Italia è ancora in grande evidenza nella classifica dei collegamenti tra due aeroporti più colpiti dai ritardi. La rotta con minore puntualità è da Parigi a Istanbul con una media, sempre a giugno, di 25,2 minuti di ritardo. Ma già al secondo posto (per un secondo) c'è Fiumicino-Torino, la rotta italiana con maggiori ritardi in partenza, 25,1 minuti in media per volo. Al terzo posto Fiumicino-Palermo (24,8 minuti), al quarto Fiumicino-Malpensa (24,6 minuti), al sesto Fiumicino-Atene (23,4 minuti), al decimo Fiumicino-Catania (19,5 minuti), al diciassettesimo Fiumicino-Venezia (17,8 minuti), al ventesimo Torino-Fiumicino (17,3 minuti). «Purtroppo questo dato ci era noto e lo avevamo reso pubblico nella riunione del 16 luglio scorso con le aviolinee italiane e Aeroporti di Roma». È la risposta del presidente dell'Enac, Vito Riggio, a proposito dei dati sul rapporto di Eurocontrol. «Lo sforzo — aggiunge — che si sta facendo e su cui ci dovranno dar conto nella riunione convocata per il 16 settembre è quello di ridurre almeno della metà l'attuale livello di ritardi e di inadempimenti sulla riconsegna dei bagagali».

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Tirrenia privatizzataappello di Confitarma (sezione: Alitalia 2)

( da "Secolo XIX, Il" del 20-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Tirrenia privatizzataappello di Confitarma traghetti pubblici Coccia: «L'interesse degli armatori c'è, ora aspettiamo un segnale dal governo. Il bilancio? Non è un problema» 20/08/2009 roma. «Siamo in attesa di una risposta dal governo. Ci dica cosa vuole fare su Tirrenia, come è accaduto per la vicenda Alitalia». Nicola Coccia, presidente degli armatori di Confitarma, punta a stringere i tempi per una soluzione del nodo-Tirrenia e ricorda che la proposta avanzata da Confitarma per la privatizzazione del gruppo pubblico «vuole dare una risposta - ha detto ieri all'agenzia Ansa - che tenga conto delle condizioni poste dalla Ue e dei paletti dell' Antitrust, in entrambi i casi chiedendo una completa liberalizzazione». Disposti a rilevare quella che è stata definita l'Alitalia dei mari, «ci sono - dice Coccia - tre, quattro grandi gruppi del cabotaggio, tutti italiani. Si tratta di una cordata privata italiana, non credo ci sarà qualche straniero disposto a toglierci un po' di problemi». Gli armatori privati sono favorevoli «a mantenere una partecipazione minoritaria dello Stato quale nocciolo di garanzia, ma credo che la volontà del Tesoro sia di Fintecna è quella di cedere il 100% di Tirrenia». A fine anno deve essere sospesa ogni deroga ai contributi pubblici a favore del gruppo di navigazione. C'è quindi grande attesa da parte degli imprenditori sulla risposta «a breve» da parte del ministero dei Trasporti. «Siamo disposti a metterci intorno a un tavolo per dare una mano ma siamo dei business man; con Tirrenia non pensiamo certo di fare un grande affare ma non vogliamo nemmeno fare un pessimo affare», aggiunge il presidente di Confitarma. Il problema peròè lo stato reale dei conti del gruppo di navigazione pubblico. «Stiamo aspettando che l'azienda ci dia i dati, il passivo 2009 dovrebbe essere di 800 milioni di euro. Speriamo non siano di più». Ma gli armatori sono disposti ad accollarsi il "buco" di Tirrenia - «Ci mettiamo intorno a un tavolo - risponde Coccia - valuteremo tutti i peso, l'attivo, il passivo, il valore al netto patrimoniale, come qualsiasi altro affare. Siamo consapevoli che non è un buon affare ma vogliamo dare il nostro contributo per riorganizzare il rilancio dell'azienda. Tirrenia ha sempre rappresentato per noi un avversario che poteva contare su condizioni di privilegio». Incidente. È stato individuato nei giorni scorsi, dai consulenti della Procura di Palermo, il gruppo di cinque o sei automobili e furgoni da cui sarebbe partito il rogo che provocò l'incendio a bordo del traghetto "Vincenzo Florio" della Tirrenia. La nave, che era in navigazione fra Napoli e Palermo, rimase gravemente danneggiata, nella notte tra il 28 e il 29 maggio scorso. Adesso si dovrà stabilire se le fiamme colpirono le auto o partirono da una di esse, cosa che potrebbe avere forti ripercussioni sulle responsabilità della Tirrenia e dunque sui risarcimenti dei danni. r. ma. 20/08/2009

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fiumicino, ritardi e bagagli persi è caos per un volo su due (sezione: Alitalia 2)

( da "Repubblica, La" del 20-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Pagina 19 - Cronaca Aerei più puntali in tutti gli scali d´Europa, a Roma il record negativo. Tre multe per l´Alitalia Fiumicino, ritardi e bagagli persi è caos per un volo su due ROMA - Metà dei voli in ritardo, bagagli smarriti dopo un atterraggio su due. è l´aeroporto Leonardo da Vinci di Roma, "maglia nera d´Europa". Primato negativo per lo scalo di Fiumicino, che nell´Ue è il primo per i ritardi al decollo con 20,8 minuti per volo, la media più alta del continente. Se ne saranno accorti i passeggeri che quest´estate a centinaia di migliaia sono partiti, arrivati, o soltanto passati dall´hub cuore della nuova Alitalia, e la conferma ufficiale arriva dall´ultimo rapporto di Eurocontrol, l´organizzazione per la sicurezza del traffico aereo nello spazio dei ventisette. «Più puntuali gli scali comunitari rispetto al 2008», la media di attesa al decollo e in arrivo è di circa dieci minuti. Siamo peggiorati solo noi. Il rapporto di Eurocontrol è relativo al mese di giugno, ma la puntualità nello scalo romano si è abbassata in luglio del 44,1% e in agosto del 46,5%. Era stata di poco superiore al 50 per cento nei mesi precedenti. Subito dopo Fiumicino, ci sono l´aeroporto cipriota di Larnaca e quello greco di Rodi, poi c´è di nuovo la capitale, stavolta con Ciampino, 19,3 minuti di ritardo per volo. Secondo il rapporto, la tratta meno puntuale in Italia è la Roma-Torino, con una media di 25,2 minuti di ritardo. Seguono la Fiumicino-Palermo, la Fiumicino-Malpensa, la Fiumicino-Atene, la Fiumicino-Catania, la Fiumicino-Venezia e la Torino-Fiumicino. L´Europa parte spesso con puntualità, il ritardo medio è stato di 10,4 minuti, il 24,9% in meno rispetto a giugno 2008. In "arrivo" l´Italia si posiziona leggermente meglio: Pisa è al quinto posto, Torino al dodicesimo, Fiumicino al quindicesimo, Napoli al sedicesimo, Roma Ciampino al ventesimo. I dati palesano difficoltà della nuova compagnia anche nei servizi a terra e in particolare nella consegna dei bagagli. A luglio per i voli Alitalia/Air One il mancato rispetto degli standard minimi di qualità del servizio ha toccato il 40% dei voli in arrivo, ad agosto il dato è peggiorato attestandosi intorno al 50%. L´Enac ha inflitto tre multe. «Situazione allarmante», ammette Antonio Tajani, commissario Ue ai trasporti, che però parla di problema «mondiale» e non solo italiano. Promette «presto norme più efficaci». (e. v.)

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Non vendete anzitempo la pelle dello Stato (sezione: Alitalia 2)

( da "Secolo XIX, Il" del 20-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Non vendete anzitempo la pelle dello Stato Pierfranco Pellizzetti e' dalla metà degli anni Novanta che - di volta in volta - ci viene annunciata la fine di qualcosa. Dal Lavoro alla Stato-nazione. Poi scopriamo che il lavoro non è scomparso, si è solo sciolto in una miriade di rivoli diventando quasi invisibile. Semmai è venuto meno il suo ruolo di attore primario della trasformazione (a meno che i crescenti conflitti sociali segnalati nella nuova officina del mondo - la Cina - non riportino in auge le lotte del lavoro). Lo Stato-nazione, nonostante i ricorrenti certificati di morte presunta, torna prepotentemente sulla scena nel momento in cui la finanza finisce in tilt, sicché ora frotte di banchieri e intermediari borsistici (ancora un attimo prima intenti a salmodiare i versetti della deregulation, appresi nelle madrasse degli ulema liberisti) si mettono in processione implorando salvataggi da parte dello Stato. Ciò per dire che la questione è assai più complicata di quanto la raccontino i terribili semplificatori del dibattito pubblico. Come si è visto in questi giorni, quando gli irresponsabili incompetenti che occupano la scena politica italiana deviando l'attenzione generale verso discussioni illusionistiche, ci hanno fatto credere che "bandiera" e "inno nazionale" fossero argomenti seri; questioni prioritarie, non diversivi per occultare i veri nodi che ci affliggono (e che non si è capaci a sciogliere): dalla caduta di capacità competitiva del sistema d'impresa alla crisi fiscale, alla definizione delle regole di civile convivenza in una società multietnica. Tutti problemi che impongono un ruolo attivo dello Stato. Semmai andrebbero discusse le nuove modalità che i tempi mutati prescrivono all'esercizio di tale ruolo. Infatti, se in passato lo Stato esercitava il proprio potere monopolisticamente, oggi si trova a dover operare in coordinamento con altre istituzioni di governo sovra e sub nazionali. Ma - comunque - c'è e continua ad esserci, vivo e vegeto. Ad esempio quale collettore quantitativo per aggregare "masse critiche". Ce ne rendiamo conto che un Paese in declino come l'Italia continua - ciò nonostante - a suscitare qualche interesse nel capitalismo europeo e internazionale proprio perché rimane un mercato che raccoglie un sessanta milioni di consumatori? Sminuzziamo l'aggregato nazionale e ci troveremo a essere significativi quanto San Marino o il Lichtenstein (e senza paradisi fiscali, finché gli dura la pacchia). Poi c'è la dimensione spaziale che consente uno straccio di politiche per la tutela degli interessi nazionali (non quelli fatti a brandelli con la svendita di Alitalia): create la Padania felix e assisterete alla calata dei colonizzatori, come è avvenuto in Moravia e Croazia (ammesso che qualcuno sia ancora interessato alla terra del dio Eridano come oggetto di conquista). Soprattutto, prima fra le ragioni per non vendere anzitempo la pelle dello Stato, c'è la solidarietà, l'insostituibile funzione integratrice esercitata a livello statuale in ogni consorzio umano conosciuto e degno del titolo di "moderno". Qualcuno è a conoscenza di beni pubblici prodotti a prescindere dall'intervento dello Stato in Germania, in Francia o in Inghilterra? Qualcuno ritiene che l'annosa (vergognosa) situazione della sanità negli Stati Uniti potrebbe trovare vie d'uscita fuori dall'azione dello Stato Federale (come - invece - prova a fare Obama, incontrando crescenti resistenze da parte degli specifici interessi minacciati)? Sicché la questione non è un inno bruttino quale quello massonico di Mameli (il "fratelli" iniziale che rimanda ai "grembiulini") o le insofferenze nei confronti dei connazionali di altre regioni (ma anche tra condomini riusciamo a starci sulle scatole). In ballo ci sono ragioni profonde e concrete che inducono a cercare di restare insieme e perseguire una civile convivenza. Quelle ragioni che avrebbero bisogno di essere confermate dai comportamenti e dalla promozione di gruppi dirigenti che - invece - appiccano l'incendio e pretendono di candidarsi a esserne i pompieri. Pierfranco Pellizzetti è opinionista di MicroMega. 20/08/2009

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A Fiumicino un aereo su due non è puntuale Record in Europa (sezione: Alitalia 2)

( da "Unita, L'" del 20-08-2009)

Argomenti: Alitalia

A Fiumicino un aereo su due non è puntuale Record in Europa Oltre un decollo ogni due in ritardo e per metà degli atterraggi problemi nella riconsegna dei bagagli: le difficoltà di rodaggio della nuova Alitalia incidono sui servizi dell'aeroporto di Roma Fiumicino che, secondo i dati di Eurocontrol, è il primo in Europa per poca puntualità degli aerei in partenza.

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Idv, agit prop o riformista? (sezione: Alitalia 2)

( da "Riformista, Il" del 20-08-2009)

Argomenti: Alitalia

il caso Idv, agit prop o riformista? segue dalla prima pagina Anzi, il tentativo di uscire dallo steccato del partito di pura contrapposizione prende forma in una serie di articoli analitici, ponderati, mai strillati, liberal e a volte anche "scomodi". Soprattutto, in contrapposizione con gli esponenti principali dell'Idv che abbiamo visto tentati spesso dalla piazza tout court. O dalla marcia sul Quirinale. Dal corsivo che apre in questi giorni il sito, la direzione sembra chiara. "Folder", che sta per "Forum liberal-democratico per l'economia e le riforme" è, nelle intenzioni degli ideatori, la tappa di «un processo importante di maturazione dell'Italia dei valori, che non è più solo un baluardo democratico ma che vuole diventare forza di governo a pieno titolo». Un obiettivo che mira a far dimenticare il Di Pietro gomito a gomito con i più scalmanati "giapponesi" della tormentata vicenda Alitalia, le hostess e gli steward che non si rassegnavano ad alcuna soluzione che non fosse la rinazionalizzazione dell'azienda. Sul sito si leggono considerazioni illuminate come il fatto che Alitalia dovesse essere venduta sin dall'inizio ad AirFrance-Klm e che oggi l'Antitrust dovrebbe tornare a fare il suo lavoro sulla tratta Roma-Milano, sulla quale vige tuttora una "moratoria" sulle regole anti-monopolio. "Folder" contiene anche notizie e articoli di denuncia come quello apparso di recente - un po' farraginoso - a firma di un deputato dell'Idv che spiega perché il recente decreto anticrisi approvato a luglio contiene una pericolosa norma che mette il bavaglio all'Istat, centralizzando le statistiche a Palazzo Chigi. Il sito pensato e diretto da Sandro Trento contiene idee nette anche sulle energie rinnovabili e sul nucleare. E un interessante studio con corollario di proposte concrete sulla piaga dimenticata dei giovani "bamboccioni" italiani che non riescono a lasciare il nido genitoriale neanche con uno stipendio. Ma un'altra posizione che contrasta con l'agit prop cui siamo abituati dei colonnelli Idv, è quella sulla scuola. Anche lì, è ancora vivido il ricordo dell'irruzione in sala stampa del deputato dipietrista che protestava rumorosamente per la mafia a Fondi mentre la Gelmini tentava di avviare una conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Folder" critica, sì, i tagli con l'accetta ai fondi per l'istruzione, ma riconosce anche che c'è uno squilibrio tra numero di insegnanti e alunni. E che la scuola costa troppo. Che ardire. Tonia Mastrobuoni 20/08/2009

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Fiumicino ultimo in Europa per puntualità (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 20-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera sezione: Economia data: 20/08/2009 - pag: 39 Eurocontrol Fiumicino ultimo in Europa per puntualità MILANO Condanna di Eurocontrol per l'aeroporto di Roma Fiumicino. Il primo in Europa per poca puntualità degli aerei in partenza, con una media (per il mese di giugno) di circa venti minuti di ritardo. L'organizzazione per la sicurezza del traffico aereo europeo ieri ha diffuso dati non incoraggianti per l'hub: oltre un decollo su due in ritardo e per metà degli atterraggi problemi nella riconsegna delle valigie. A pesare sulle difficoltà dell'aeroporto romano è soprattutto il rodaggio della nuova Alitalia. Fonti della compagnia, secondo Apcom , hanno riferito di progressi nella puntualità dei voli nei primi quindici giorni di agosto e gli ultimi dati ancora informali diffusi dall' Ansa , indicano a luglio voli Az puntuali per il 44,1% dei casi, e per il 46,5% ad agosto. Quanto ai bagagli, gli standard minimi del servizio di riconsegna ai passeggeri non sarebbero stati rispettati per il 40% dei voli atterrati a luglio e per il 50% dei voli di agosto. Per questo motivo, seppur in modo simbolico, è intervenuta l'Ente nazionale dell'aviazione civile, che ha inviato ad Alitalia tre multe da duemila euro per il mancato rispetto degli standard minimi previsti per il servizio bagagli. «Ho bisogno di poteri sanzionatori più intensi e consistenti ha detto in proposito Vito Riggio, presidente dell'Enac come ho già chiesto da cinque anni. Aspetto che il Parlamento me li dia». Corinna De Cesare © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Alitalia, in ritardo metà dei voli Aereo perde tappo a Ciampino (sezione: Alitalia 2)

( da "Corriere della Sera" del 20-08-2009)

Argomenti: Alitalia

Corriere della Sera sezione: Cronaca di Roma data: 20/08/2009 - pag: 2 Aeroporti Alitalia, in ritardo metà dei voli Aereo perde tappo a Ciampino Più della metà dei voli Alitalia è in ritardo al decollo, mentre in un atterraggio su due ci sono problemi nella riconsegna dei bagagli. Con l'esodo estivo, peggiorano i servizi della compagnia di bandiera: a luglio e agosto è partito puntualmente solo il 44,1% e il 46,5% degli aerei. Negli arrivi, a luglio il 40% dei voli non ha rispettato gli standard di qualità previsti dalla Carta dei diritti del passeggero, percentuale che ad agosto è salita a circa il 50%. A causa dei disservizi nella restituzione delle valigie, l'Alitalia si è vista recapitare tre multe da duemila euro l'una dall'Enac. Ma i guai non sono mancati nemmeno prima dell'estate: secondo Eurocontrol, a giugno Fiumicino ha conquistato la maglia nera fra 20 scali europei. Al quarto posto Ciampino. La puntualità al Leonardo da Vinci è stata del 59,5%, una media tra il 50,5% di Alitalia e il 65-70% delle altre compagnie. Nel mirino soprattutto i decolli: 20,8 i minuti di ritardo (19,3 a Ciampino; 10,4 in Europa). Se lo scettro lo hanno conquistato i voli Parigi-Istambul (25,2 minuti di ritardo), subito dopo si sono piazzati quelli tra Fiumicino e Torino (25,1). Al terzo posto le partenze per Palermo (24,8), al quarto per Malpensa (24,6), al sesto per Atene (23,4), al decimo per Catania (19,5), al diciassettesimo per Venezia (17,8). Per gli arrivi, il Leonardo da Vinci è invece risultato al quindicesimo posto, ma Torino- Fiumicino ha registrato 17,3 minuti di attesa contro i 10,1 della media europea. Tra ritardi e bagagli smarriti, non è nemmeno mancato un incidente. È accaduto domenica a Ciampino, quando da un aereo in volo si è staccato il tappo di un serbatoio ( foto ). Pesante un etto e mezzo, dieci centimetri di diametro, colore verde scuro, il tappo ha frantumato le tegole ed è rimbalzato su un balcone al sesto e ultimo piano di un palazzo in via del Lavoro. Solo un forte rumore, nessun ferito. Si vuole, però, capire il motivo di un infortunio che avrebbe potuto avere conseguenze gravi.

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Fiumicino, hub campione di ritardi (sezione: Alitalia 2)

( da "Giornale.it, Il" del 20-08-2009)

Argomenti: Alitalia

articolo di giovedì 20 agosto 2009 Fiumicino, hub campione di ritardi di Redazione Eurocontrol punta l'indice contro la nuova Alitalia: puntuale solo un volo su due Problemi anche nella riconsegna dei bagagli. Finora tre le multe alla compagnia Se il vostro volo è in partenza da Fiumicino allora prendetevela pure comoda. Uscite di casa cinque minuti dopo, metteteci cinque minuti di più ad arrivare in aeroporto, così vi godete il tragitto, gustatevi un altro caffè, e sono altri cinque minuti, e perdetene ancora cinque in giro per i Duty Free. Insomma, fate con calma, perché secondo i dati forniti da Eurocontrol, l'organizzazione europea per la sicurezza del traffico aereo, questa estate lo scalo romano è quello che nell'Ue ha fatto registrare i maggiori ritardi nelle partenze. In media, infatti, al Leonardo Da Vinci gli aerei decollano 20,8 minuti dopo l'ora prestabilita. A incidere negativamente su Adr sarebbe la nuova Alitalia: da quanto rilevato, solo un volo su due partirebbe in orario. Al confronto, le altre compagnie sono di una puntualità svizzera. Nel loro caso, infatti, i voli che decollano in ritardo sono una minoranza, appena il 30 per cento. Così, mentre a livello europeo la situazione è lievemente migliorata rispetto al 2008, con una media di tutto rispetto pari complessivamente a 10,4 minuti di ritardo, Fiumicino si aggiudica la maglia nera. Peggio dell'aeroporto cipriota di Larnaca e di quello greco di Rodi, che nella sgradita classifica vengono subito dopo di noi. Seguiti a ruota dallo scalo di (ma allora è un vizio?) Ciampino. Tutti aeroporti minori, questi ultimi. Quelli più conosciuti, altrimenti, figurano in basso al ranking: al nono posto c'è il Jfk di New York (con una media di 17,2 minuti di ritardo), all'undicesimo Istanbul (15,7 minuti) e al dodicesimo Heathrow (fermo a 15,1 minuti). Sempre a Fiumicino, i voli a rilento sono innanzitutto quelli per Torino (si parte 25 minuti dopo), Palermo (24,8 minuti in media di ritardo) e Milano Malpensa (24,6). Nella lista nera delle tratte meno puntuali d'Europa anche Fiumicino-Atene (al sesto posto), Fiumicino-Catania (in decima posizione), Fiumicino-Venezia (diciassettesima) e Torino-Fiumicino (ventesima). Un bel bottino, non c'è che dire. Unico sospiro di sollievo, la rotta Parigi-Istanbul, con partenza dallo Charles de Gaulle, che a conti fatti è quella che ha messo a segno il peggior dato europeo in assoluto: in media qui sono 25,2 i minuti di ritardo. I problemi però non sono finiti e riguardano anche la riconsegna dei bagagli. Che, secondo il direttore aeroportuale Enac di Roma Vitaliano Turra, è l'autentico tallone d'Achille dei servizi di terra targati Alitalia: «L'azienda sta lavorando sodo, ma il problema rimane». Il mancato rispetto dei requisiti minimi previsti dalla Carta dei diritti del passeggero ha portato proprio l'Enac a sanzionare per ben tre volte la compagnia di bandiera. Ma l'ente sta esaminando altri casi ancora. E se a giugno la questione aveva riguardato il 40 per cento dei voli in arrivo del duo Alitalia-Air One, ad agosto il dato è peggiorato attestandosi intorno al 50 per cento. «Servono norme più efficaci», così il commissario Ue ai trasporti Antonio Tajani. Le cose, fortunatamente, vanno meglio per quel che concerne i ritardi all'arrivo. L'aeroporto romano è al quindicesimo posto. Tanto per avere un metro di paragone, Torino è al dodicesimo, Napoli al sedicesimo, Ciampino al ventesimo. Una buona notizia per chi, una volta in viaggio, dopo un po' ha fretta di tornare. Mentre per quanto riguarda le rotte più trafficate d'Europa, sul terzo scalino del podio s'insedia la Linate-Fiumicino. Davanti c'è la Barcellona-Madrid, battutissima, e poi la Tolosa-Parigi. Molto gettonate anche la Palermo-Roma, in diciassettesima posizione, e la Catania-Roma, al diciannovesimo posto. © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

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Alitalia Fiumicino: ritardi o niente bagagli per un passeggero su 2 (sezione: Alitalia 2)

( da "Giornale.it, Il" del 20-08-2009)

Argomenti: Alitalia

articolo di giovedì 20 agosto 2009 Alitalia Fiumicino: ritardi o niente bagagli per un passeggero su 2 di Redazione Fiumicino è lo scalo peggiore d'Europa per puntualità: in ritardo un decollo su due, e per un arrivo su due problemi nella riconsegna dei bagagli. Dati Eurocontrol, l'organizzazione per la sicurezza del traffico aereo europeo. In giugno la puntualità generale di Fiumicino (tutti i vettori) è stata del 59,9%. Su questo risultato influisce la performance di Alitalia che ha registrato un 50,5%. Non vanno meglio i mesi di luglio e agosto nei quali la puntualità della compagnia nazionale, secondo rilevazioni ancora informali, è scesa rispettivamente al 44,1% e al 46,5%. Le altre compagnie evidenziano su Fiumicino tassi di puntualità tra il 65% e il 70%. Anche la qualità della riconsegna bagagli, affidata alle quattro società che curano i servizi a terra, continua a essere insufficiente. A luglio per i voli Alitalia/AirOne le autorità aeronautiche hanno rilevato il mancato rispetto degli standard fissati dalla Carta dei servizi per oltre il 40% dei voli in arrivo e ad agosto il dato peggiora intorno al 50%. Quanto alla puntualità, Alitalia fa sapere che il dato di luglio va depurato dei voli charter e militari, e che quindi la puntualità dei voli di linea è prossima al 50%; dice anche che la puntualità complessiva del network in agosto è del 73%. Ambienti aeroportuali fanno notare che la qualità di Alitalia a Fiumicino nel luglio dello scorso anno era migliore nonostante un superiore numero di voli (601 contro 463) e di passeggeri (2 milioni nel luglio 2008 contro 1,6 milioni del 2009). © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

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