PRIVILEGIA NE IRROGANTO di Mauro
Novelli |
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DOSSIER “ALITALIA” |
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Alitalia,
il governo pronto a risarcire anche gli azionisti
( da "Stampa,
La" del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
DELLO
SVILUPPO Alitalia, il governo pronto a risarcire anche gli azionisti
[FIRMA]ALESSANDRO BARBERA ROMA In principio il rimborso doveva essere solo per
gli obbligazionisti della vecchia Alitalia. Ora è arrivato il turno degli
azionisti, finora esclusi da qualunque ristoro: in due risposte scritte al
deputato Pd Emanuele Fiano e depositate ieri in Commissione Trasporti alla
Camera,
Il
decreto salva-Alitalia alla Consulta
( da "Giornale.it,
Il" del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
in seguito
alle modifiche legislative volute per sostenere Alitalia, Meridiana si è vista
praticamente costretta ad abbandonare (dal 29 marzo) il collegamento
Linate-Fiumicino perché i due voli al mattino e alla sera, schiacciati tra le
decine di Alitalia-Air One, erano insufficienti a sostenere la concorrenza del
nuovo vettore nazionale;
Da
Genovaa Romain aereocon 35 euro ( da "Secolo XIX, Il"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Da Genovaa Romain
aereocon 35 euro voli Stop al monopolio Alitalia. Dall'8 giugno due voli al
giorno di Blue Panorama a 24,99. Da luglio 34,99. «Molte le resistenze»
28/05/2009
blue
panorama: "il volo a roma è solo l'inizio" - costantino malatto
( da "Repubblica,
La" del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
«Si tratta di
un volo che farà concorrenza non solo ad Alitalia, ma anche al treno - dice
George Michalopoulos, direttore commerciali di Blu-Express, la compagnia low
cost del gruppo - Se la nuova linea è importante per Genova, lo è anche per la
nostra compagnia, visto che consolida il suo network domestico.
Stop
al monopolio Alitaliasi vola a Roma con 35 euro
( da "Secolo
XIX, Il" del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Stop al
monopolio Alitalia sulla tratta Genova-Roma. Da lunedì 8 giugno la capitale e
l'aeroporto ligure verranno collegati da due voli giornalieri di
Blue-express.com, il ramo low cost di Blue Panorama Airlines. Fino a fine
giugno la tariffa sarà di 24,99 euro a tratta tasse incluse.
Lufthansa
intitola un aereo a Genova ( da "Secolo XIX, Il"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Intanto,
Lufthansa è in attesa che Alitalia liberi gli slot su Milano. In particolare, i
tedeschi si fregano le mani pensando al business della tratta Linate-Roma, e
intanto rafforzano la loro presenza su Malpensa, con circa 170 voli Lufthansa
Italia, per 340 voli complessivi, compresi quelli del gruppo.
Merlo:
Argomenti: Alitalia
Abstract:
di Alitalia
sulla tratta capitolina - ma evidentemente non si è dimenticato della querelle
verbale che lo ha contrapposto martedì a Mauro Moretti, amministratore delegato
di Fs. Il manager delle Ferrovie di Stato aveva accusato Genova di lungaggini
nei lavori, ritardi sulla realizzazione dei binari in porto e una vocazione
portuale regionale che poco avrebbe a che spartire con l'
Una
vendita che è pure un affaire politico destinato a (non) chiudersi in tempi
brevi ( da "Riformista, Il"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
affare
Alitalia. Una lunga sequela di errori politici e troppe intromissioni hanno
impedito a GM di ottenere da Opel la liquidità necessaria per evitare un
fallimento che negli Usa attendono entro il prossimo lunedì. Con un monte
debiti superiore a 35 miliardi di dollari, GM ha ufficialmente confermato
intorno alla metà di aprile di voler scorporare le proprie divisioni europee (
In
esclusiva il commento di una Lei e di un Lui che assomigliano a tanti
telespettatori davanti alla tv: Lei ha visto il film Irma la dolce di Billy
Wilder con Shirley MacLaine e J ( da "Riformista, Il"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Lui: E quindi
abbiamo ascoltato seguiti riguardanti l'Alitalia, il digitale terrestre, una
inchiesta giudiziaria su San Marino. Share e spettatore: Il film Irma la dolce
ha ottenuto il 2,49% di share con 556 mila spettatori Report ha conquistato il
14.33% di share con poco meno di 3 milioni di spettatori.
L'equipaggio
deve riposare, slitta la partenza per Roma
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
L'AIR ONE I
vertici dell'Air One, che con l'Alitalia fa parte della neonata compagnia, «si
scusano per i disagi causati ai passeggeri». E si giustificano. «Ogni giorno
dobbiamo gestire 150 aerei per 700 voli. Può capitare, per problemi non
riconducibili a noi, che qualcosa nell'organizzazione si inceppi.
ROMA
Dovrà essere la Corte Costituzionale a valutare la legittimità del decreto con
il qu... ( da "Messaggero, Il"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia-AirOne)
fossero escluse dalla necessità dell'autorizzazione dell'Antitrust. Per questo
il Tar del Lazio ha sospeso il giudizio sui ricorsi proposti da Meridiana,
Eurofly e Federconsumatori, rimettendo gli atti alla Consulta. Per il Tar la
norma ha discriminato i vettori prevedendo un trattamento più favorevole per le
compagnie che,
Antitrust,
decreto Alitalia davanti alla Consulta
( da "Corriere
della Sera" del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia
davanti alla Consulta Il Tar rinvia alla Corte, round ai concorrenti ROMA La
sospensione dei poteri dell'Antitrust sulla fusione tra Alitalia e AirOne
finisce davanti alla Corte Costituzionale. Il Tar del Lazio ieri ha infatti
sospeso il giudizio sui ricorsi presentati da Meridiana, Eurofly e
Federconsumatori contro il decreto che escluse la necessità di una preventiva
autorizzazione
Sindacati
nell'azionariato? da 9 manager su 10
( da "Corriere
della Sera" del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
anni fa dai
dipendenti Alitalia. Fatti questi distinguo, il 65% vede necessario un
management diverso da quello di oggi, più trasparente (l'83,7%), impegnato a
trovare nuove idee valendosi della compartecipazione dei lavoratori (82,5%).
Circa il 70% accetterebbe una situazione simile a quella americana dove sia
previsto convertire eventuali crediti personali in azioni a loro nome.
I
figli di Berlusconi contro Franceschini
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
dagli aiuti
ai più deboli alla positiva conclusione della vicenda Alitalia. Il tutto, è
convinto, per contrapporre i fatti alle chiacchiere della sinistra, che non ha
idee, o quando le ha non riesce a sostenerle con adeguata copertura
finanziaria. Il premier vuole dimostrare agli italiani che la sinistra, non
avendo nulla da dire e temendo il responso delle europee,
decreto
alitalia, la parola alla consulta - lucio cillis
( da "Repubblica,
La" del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia, il
provvedimento che nell´agosto del
Da
Genova a Roma in aereo con 35 euro
( da "Secolo
XIX, Il" del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Da Genova a
Roma in aereo con 35 euro Voli Stop al monopolio Alitalia. Dall'8 giugno due
voli al giorno di Blue Panorama a 24,99. Da luglio 34,99. «Molte le resistenze»
SCARCELLA >> 12 28/05/2009
IL
CASO OPEL IN GERMANIA è STATO PARAGONATO AL CASO ALITALIA. CHE NON è AFFATTO
CHIUSO, PE... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Il caso Opel
in Germania è stato paragonato al caso Alitalia. Che non è affatto chiuso,
perché ieri il Tar del Lazio ha rimesso gli atti alla Corte Costituzionale,
sospendendo il giudizio sui ricorsi con cui Meridiana, Eurofly e
Federconsumatori chiedevano l'annullamento del provvedimento con cui il 3
dicembre
GIUSY
FRANZESE ROMA. FUMATA NERA PER LA OPEL. IL GOVERNO DI BERLINO HA DECISO DI
PRENDERSI UN PO&... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia in
attesa di decidere per la cordata Cai. Per stamane è già stata convocata una
riunione straordinaria della Commissione Bilancio del Parlamento tedesco sulla
vicenda Opel. Nel frattempo il governo non esclude né di arrivare ad una
dichiarazione di insolvenza controllata, né di esaminare altre eventuali
offerte interessanti.
Il
premier: "Grumi eversivi nella magistratura"
( da "Giornale.it,
Il" del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
in
particolare nei passaggi in cui il premier parlava di Alitalia e di giustizia.
Nei due passaggi una parte della platea ha fischiato sonoramente, mentre
un?altra fetta di partecipanti alle assise ha applaudito. "Domani i
giornali daranno - ha detto il premier - che Berlusconi è stato fischiato alla
Confesercenti, ma voi che mi fischiate siete percentualmente irrilevanti".
Pdl
Arriva Berlusconi Conto alla rovescia per l'arrivo di Silvio Berlusconi:
mercoled... ( da "Stampa, La"
del 29-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Buona parte
dell'incontro è stata però dedicata all'Alitalia, visto il ritardo con cui sono
arrivati da Roma sindaco e Tabacci. «Voi leghisti - ha detto Tabacci - avete
tenuto il sacco a chi s'è impadronito della compagnia penalizzando il Nord». La
Fiat è stato l'altro grande tema, con Cota a chiedere tutele per i lavoratori
italiani.
dalla
platea di commercianti fischi al cavaliere
( da "Repubblica,
La" del 29-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia
dall´acquisto da parte di Air France. Il clima si scalda e il premier è a suo
agio: «Contestatemi che c´ho voglia», replica mimando il gesto del pugile in
guardia. Ma è stato quando è partito con l´attacco alla «toghe rosse» che dalla
platea e dalla galleria dell´Auditorium Berlusconi si è preso una sonora
razione di fischi e buuh (
piazza
di siena, appuntamento clou nel pomeriggio la coppa delle nazioni
( da "Repubblica,
La" del 29-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
L´ordine di
ingresso: Svezia, Irlanda, Usa, Francia, Italia, Germania, Belgio, Gran
Bretagna, Svizzera e Olanda. Questo l´ordine di ingresso dei nostri 4
cavalieri: Chiaudani, Lucchetti, Martinengo e Garcia. Questa mattina, dalle
8.45, il Premio Alitalia e il Premio Regione Lazio. (m. r.)
Caso
Noemi, il premier giura sui figli:
Argomenti: Alitalia
Abstract:
E infatti
prosegue imperterrito a parlare della vicenda Alitalia. Poi, quando affronta il
tema della giustizia, dalla sala parte ancora qualche fischio. «Siete quattro o
al massimo cinque», ribatte scatenando nuove proteste. Ma Berlusconi non molla:
«Al massimo siete dieci o quindici». In ogni caso, aggiunge strappando risate e
applausi, «siete percentualmente irrilevanti».
ROMA
- Oggi Raniero Busco ha 44 anni. Lavora ancora a Fiumicino, come nel '90. Ma
ha... ( da "Messaggero, Il"
del 29-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Dato che
lavoro all'Alitalia, con qualifica di operaio, incontravo Simonetta soprattutto
il sabato e la domenica, mentre i nostri incontri infrasettimanali erano
sporadici. L'ultima volta che l'ho vista è stato lunedì 6. Siamo stati assieme
dalle 20 alle 20,20 circa».
ROMA
- Sergio Marchionne è volato ieri di buon mattino da Berlino alla volta di
Detr... ( da "Messaggero, Il"
del 29-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
iniezione
fatta dal governo italiano in Alitalia. Con Gm quindi Marchionne potrebbe
discutere i termini di un possibile rilancio ma l'a.d. del Lingotto
probabilmente vorrà negoziare con Washington ben altro. L'appoggio
dell'amministrazione di Barack Obama presso la Cancelleria tedesca per favorire
l'offerta italiana perchè dà maggiori garanzie industriali rispetto a quella di
Magna.
ROMA
- Con la negazione di aver avuto rapporti piccanti o più che piccanti con una
mino... ( da "Messaggero, Il"
del 29-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Berlusconi
parla di Alitalia, e di «grumi eversivi» dentro la magistratura. Poi lancia una
sfida. «Contestate pure, che ho voglia. Ho le spalle larghe», le contestazioni
«non fanno altro che rafforzare la mia volontà di agire nel bene del Paese». E
poi: «La platea sta seguendo con interesse e con applausi il mio intervento,
Penati:
il ticket? Utile per far cassa Podestà: solo un esperimento, vedremo
( da "Corriere
della Sera" del 29-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Ma il
monopolio di Alitalia sul Milano- Roma dal Forlanini? «A breve non sarà più
interessante perché la concorrenza dell'alta velocità eliminerà il vantaggio ».
Diversa la linea di Penati: «Il monopolio non cadrà certo spontaneamente, per
questo abbiamo avviato e vinto un'azione legale davanti al Tar del Lazio.
Alitalia,
la protesta diventa un film ( da "Corriere della Sera"
del 29-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia, la
protesta diventa un film La verità degli irriducibili dell'Alitalia, un film
sul fronte del No, quelli che hanno perso il posto di lavoro e non sono stati
assorbiti dalla Cai. Le cifre sono impressionanti: 6000 cassaintegrati (gli
ammortizzatori sociali durano sette anni) e 2500 precari per i quali si aprono
le porte della disoccupazione.
Argomenti: Alitalia
Abstract:
avvertite fin
da quando il premier ha cominciato a parlare di Alitalia: «C'è qualche
contestatore che ho voglia..» li ha zittiti una prima volta il premier,
accennando a qualche mossa di boxe. Ma è stato quando ha attaccato la
magistratura che i fischi si sono sentiti più numerosi. «Se dovessi dire che ci
sono dei grumi eversivi nella magistratura, provocherei una grande discussione»
Caso
Noemi, il premier giura sui figli: "Mai avuto rapporti piccanti con
lei" ( da "Giornale.it, Il"
del 29-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
E infatti
prosegue imperterrito a parlare della vicenda Alitalia. Poi, quando affronta il
tema della giustizia, dalla sala parte ancora qualche fischio. «Siete quattro o
al massimo cinque», ribatte scatenando nuove proteste. Ma Berlusconi non molla:
«Al massimo siete dieci o quindici». In ogni caso, aggiunge strappando risate e
applausi, «siete percentualmente irrilevanti».
Argomenti: Alitalia
Abstract:
accoglie un
passaggio su Alitalia. Fischi che diventano più insistenti quando il Cavaliere
torna a parlare di giustizia: «Siete irrilevanti», è però la sua pronta
replica. Io, aggiunge, «ho le spalle larghe» e le contestazioni «non fanno
altro che rafforzare la mia volontà di agire nel bene del Paese».
MARIA
PAOLA MILANESIO ROMA. GIURA SUI FIGLI CHE NON HA MAI AVUTO RAPPORTI PICCANTI
CON UNA ... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 29-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
»), di
Alitalia ma soprattutto di giustizia. Il tutto inframmezzato da accenni alle
veline («Mussolini aveva nuclei di camicie nere, io di veline. È meglio»),
attacchi alla stampa ? «per fare male si hanno tre possibilità: fare il
delinquente, il pm, il giornalista, anzi certi giornalisti»).
Gli
organizzatori prevedono una presenza di un milione di spettatori. E per questo
i vigili ... ( da "Messaggero, Il"
del 30-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Al volo
radente non ha voluto rinunciare neanche l'Alitalia che si presenterà con un
passaggio spettacolare del Boeing
Sull'aeroporto
di Ciampino si addensano nuove nubi. Sono quelle delle battaglie in trib...
( da "Messaggero,
Il" del 30-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
il
trasferimento dei voli a Fiumicino rischierebbe di mandare in tilt il Leonardo
Da Vinci e comunque sarebbe a dir poco inopportuno vista la scelta della Nuova
Alitalia di indicare Roma come hub. «Però i dati sul rumore parlano chiaro -
aggiunge il sindaco Perandini - a Ciampino così non si può continuare».
I
LOW COST DI RYAN AIR Meglio della "continuità"
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
30-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Mi domando:
perché non abolire le prese in giro (vedi Alitalia) e non dare la possibilità a
chi, come Ryan Air, ha investito in Sardegna (con equipaggi e aeromobili di
stanza a Cagliari) di offrire tutte le rotte a prezzi super competitivi?
Grazie, Ryanair . Giancarlo Piludu - Cagliari
Vale
di più l'autografo di Totti o quello della Arcuri? Bel dilemma quello che
han... ( da "Messaggero, Il"
del 30-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
si vedono
volti noti in ogni angolo: tra questi anche la pasionaria dell'Alitalia Daniela
Martini. Si vedono pure Vincent Candela con l'amico Alex Nuccetelli, in
missione esplorativa per valutare una possibile festa qui dell'ex calciatore
della Roma con tutti gli amici, dopo la partita d'addio al calcio.
Salza:
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Quelle che il
presidente di Piaggio e Alitalia, Roberto Colaninno, ha definito «scelte coraggiose»
e che il presidente del Consiglio Berlusconi si è impegnato a realizzare «nel
più breve tempo possibile». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4
- 20123 Milano
Stesso
incendio del 2004 I guai dell'
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Stesso
incendio del 2004 I guai dell'«Alitalia del mare» DAL NOSTRO INVIATO PALERMO
Troppe analogie con un'altra mancata tragedia sullo stesso traghetto per
attribuire solo al caso il quinto incidente in pochi anni, il secondo
devastante incendio a bordo della «Florio», gioiello contraffatto della
Tirrenia, la malandata società in cerca d'acquirenti,
Alitalia
Maggio vola Maggio sta andando molto meglio degli altri mesi . Lo ha detto...
( da "Unita,
L'" del 30-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia
Maggio vola «Maggio sta andando molto meglio degli altri mesi». Lo ha detto il
presidente di Alitalia, Roberto Colaninno, commentando l'andamento del
coefficiente di riempimento degli aerei.
Fiat,
ecco il piano B di Torino ( da "Riformista, Il"
del 30-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia.
Dice Volpato: «Ora la strategia di Marchionne sarà quella guardarsi intorno: il
progetto dell'ad Fiat è quello di ottenere un ruolo industriale di rilevanza
mondiale. Non credo - contina - che sarà abbandonato questo progetto». Secondo
Volpato i piani allo studio di Marchionne sono diversi, tra cui l'ipotesi di un
accordo con la Bmw «
Cossiga:
"Silvio pesta i piedi agli Usa, ecco perché lo vogliono far fuori"
( da "Quotidiano.net"
del 30-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
affare
Alitalia, dalla ricostruzione dell?Aquila e pare non intenda infilarlo neanche
nella holding di Telecom in via di costituzione». De Benedetti, dunque... «S?è
incazzato e, secondo me, grazie a una gola profonda nell?entourage del premier
ha messo su lo ?
MYRTA
MERLINO ROMA. BANCHIERI CHE ENTRANO TIRATI, SORRIDENDO A DENTI STRETTI,
VISIBILMENTE PREOCC... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 30-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
romano e
dalle fatiche Alitalia. E poi Francesco Gaetano Caltagirone, Luca di
Montezemolo, Paolo Scaroni, Mauro Moretti, tutti d'accordo nel promuovere la
relazione «lucida, condivisibile e costruttiva». I politici, come di consueto,
non partecipano eppure molti dei presenti evocano il convitato di pietra,
l'antagonista Tremonti con cui Draghi evita accuratamente qualsiasi polemica.
GIANLUCA
AGATA MA DI LUCA VUOLE REGALARE IL GIRO A MENCHOV? SONO TRE GIORNI CHE INVECE
DI L... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 30-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
per
riconoscenza, lo assunse all'Alitalia e nei viaggi tra Ginevra e Napoli mise su
una piccola attività di import-export oggi su scala mondiale. Le corse vinte?
«La più bella sull'Etna: 14' di distacco su Martini, l'ex ct della Nazionale».
La beffa in una Milano-Sanremo. «A
Argomenti: Alitalia
Abstract:
la hostess
poi licenziata dall'Alitalia. E questo suo exploit è stato oggetto di molte
mormorazioni e chiacchiericci: chi l'ha spinta fin sotto le telecamere bramate
da legioni di aspiranti veline? Insomma, ha tutte le curve e le zone d'ombra
per attirare la curiosità della stampa come il miele le api.
Dario
Castriota Giorgio Gaber Io non mi sento italiano , cantava il grande Gaber
in... ( da "Unita, L'"
del 31-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Domenico
Malpeli Le azioni dell'Alitalia Il premier e i suoi dipendenti, volevo dire gli
esponenti di primo piano del PdL, travolti dai casi Mills e Noemi, invitano a
non fare gossip, ma a guardare ai risultati raggiunti dall'esecutivo. Uno di
questi, che viene sempre citato, è l'avere risolto la questione Alitalia.
questioni
di taglia / 1 No ai poliziotti panzoni. E i ministri sottomisura? Vektor
questio... ( da "Unita, L'"
del 31-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Una Tv locale
ha chiesto ai suoi telespettatori: «Fareste educare i vostri figli da
Berlusconi?» Il 78 per cento ha detto SÌ! Nessun commento. F.S. che salvata! Il
premier va dicendo in tv che ha salvato alitalia, io credo invece siano stati i
contribuenti. le mie 4000 azioni chi me le deve restituire? franco matteuzzi
Una
domenica con il naso all'insù con il rischio di ingorghi a terra e nei cieli.
... ( da "Messaggero, Il"
del 31-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia che
si presenterà con un passaggio spettacolare del Boeing 767. Ieri le prove che
si sono svolte nei cieli della cittadina balneare hanno sollevato un vespaio di
polemiche. Decine di telefonate sono arrivate ai centralini delle forze
dell'ordine e dei vigili del fuoco da parte delle case per anziani
dell'Infernetto mentre vibrate proteste sono state fatte da pazienti e parenti
Frecce
tricolori ( da "Corriere della Sera"
del 31-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
il nuovo
Boeing 767 dell'Alitalia. Volo sociale, come gli elicotteri per il soccorso e
il trasporto di feriti e i Canadair per lo spegnimento degli incendi boschivi,
e volo sportivo. Tutto insieme in quattro ore di spettacolo nel «Roma
International Airshow» che scatta oggi alle 13, davanti allo stabilimento
«Belsito».
treni,
aerei, navi è "low cost" la parola d'ordine - ettore livini
( da "Repubblica,
La" del 31-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
alta velocità
- più economico della navetta Alitalia - che in pochi mesi ha sottratto
all´aereo quasi il 50 per cento del mercato. Le rotaie hanno portato via tanti
viaggiatori anche alle auto: molte tratte di servizi pendolari - rigorosamente
in seconda - hanno registrato negli ultimi mesi aumenti di traffico del 50 per
cento.
L'aeroporto
riabbraccia i turisti ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 31-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
loro
interessamento società del calibro di Meridiana e Alitalia. «Nelle ultime
settimane - spiega il consigliere ogliastrino Angelo Stochino - si sono create
le condizioni più favorevoli per l'affidamento di un collegamento aereo
giornaliero, fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio, alla compagnia
che offrirà maggiori garanzie e maggiori sconti sul prezzo del biglietto .
"Pronti
a pagarmi per incastrare Berlusconi"
( da "Giornale.it,
Il" del 31-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia. E
questo suo exploit è stato oggetto di molte mormorazioni e chiacchiericci: chi
l?ha spinta fin sotto le telecamere bramate da legioni di aspiranti veline?
Insomma, ha tutte le curve e le zone d?ombra per attirare la curiosità della
stampa come il miele le api.
DI
FRONTE A UN SIFFATTO SCHIERAMENTO, SI PUò STORCERE IL NASO IN NOME DELLA LOGICA
IMPRENDITORI... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 31-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
resta
emblematica la vicenda Alitalia), l'Italia si conferma impreparata a muoversi
in sinergia, a presentarsi come «sistema paese». Sia per le divisioni profonde
che ancora dividono aspramente centrodestra e centrosinistra, sia per una
inveterata abitudine a muoversi ciascuno a difesa del proprio particulare senza
curarsi della prospettiva comune,
"su
fiat l'ultimo esempio di dilettantismo" - marco trabucco
( da "Repubblica,
La" del 01-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
e l´Alitalia
che penalizzano la Lombardia dove gran parte delle amministrazioni sono di
centrodestra. La questione dei fondi Fas per la Sicilia e più in generale i
soldi per le infrastrutture, promessi, ma che non ci sono. Berlusconi dice che
la crisi non c´è, Tremonti che c´è, ma che bisogna lasciar passare la nottata.
firenze,
doppio ostacolo per il bimbo l'anima rossa e i signori del mattone - alberto
statera ( da "Repubblica, La"
del 01-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia, che
detiene oltre 600 mila metri quadri, tra cui quelli di Sesto Fiorentino, che
potrebbero essere l´alternativa a Castello per lo stadio e la Cittadella viola.
Ne è presidente Jacopo Mazzei, cugino di Lorenzo Bini Smaghi della Banca
centrale europea, ma soprattutto figlio di Lapo Mazzei, straordinario
produttore di Chianti e grande capo dell´
Sei
giorni al voto e per Franceschini il nemico da battere è sempre lo stesso:
l'astension... ( da "Unita, L'"
del 01-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
è stata
assente o dannosa per vicende cruciali come Malpensa-Alitalia o il caso
Fiat-Opel». Ma arriverà il messaggio? «Viviamo in un paese di plastica per come
lo rappresenta la televisione, ma girando per negozi, treni, mercati e
metropolitane ho un'impressione ben diversa». La crisi c'è i poveri pure.
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Ci sono stati
anche gli spettacolari passaggi a volo radente di un imponente Boeing 767
dell'Alitalia, - «Papà, sembra quasi che si possa toccare», ha detto sbalordita
una bimbetta al genitore - e le picchiate «tattiche» a pelo d'acqua, le stesse
che nei duelli aerei consentono di avvicinarsi di sorpresa al nemico, di un F16
dell'aeronautica olandese.
Ottocentomila
spettatori per solo tredici minuti di volo. Uno spettacolo mancato per colpa
del pessi... ( da "Messaggero, Il"
del 01-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
pattuglia
acrobatica nazionale si erano presentati in volo diversi aeromobili e persino
un Boeing 767 dell'Alitalia ma l'attesa generale eta tutta per i dieci MB339
tricolori.Traditi da nuvole troppo basse per permettere le ardite acrobazie
aeree. Hanno faticato non poco i duecento vigili urbani di Ostia più quelli del
Git schierati sulle strade per cercare di evitare la paralisi.
Ottocentomila
spettatori per solo tredici minuti di volo. Uno spettacolo mancato per colpa
d... ( da "Messaggero, Il"
del 01-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
pattuglia
acrobatica nazionale si erano presentati in volo diversi aeromobili e persino
un Boeing 767 dell'Alitalia ma l'attesa generale eta tutta per i dieci MB339
tricolori. Traditi da nuvole troppo basse per permettere le ardite acrobazie
aeree. Hanno faticato non poco i duecento vigili urbani di Ostia più quelli del
Git schierati sulle strade per cercare di evitare la paralisi.
NON
SOLO PRIVACY: NELLA CONFERENZA STAMPA TENUTA A BARI SILVIO BERLUSCONI FA IL
PUNTO SUI MOLTEPLICI... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 01-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Ici sulla
prima casa alla vicenda Alitalia, dal dissesto finanziario di Catania alle
multe per le quote latte degli allevatori padani, dagli ammortizzatori sociali
al decreto-terremoto. Affondi che vengono reiterati in serata da Massimo
D'Alema: «È una menzogna assoluta che il governo non abbia tolto fondi al
Mezzogiorno.
Ottanta
voglia di ieri ( da "EUROPA ON-LINE"
del 01-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia (ma
non è Catherine Spaak, quella?) o con le bavette al pesto alla genovese di
Mina, col suo inconfondibile birignao ("la giuoia")? E quindi, testa
all'indietro come l'angelus novus, si cerca di ricomporre l'infranto, magari
mandando un poke su Facebook al compagno di classe che non vedevamo dai tempi
delle notti prima degli esami.
Cinque
italiani a bordo: tre di origine trentina
( da "Giornale.it,
Il" del 01-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Air France
non era in code sharing con Alitalia, secondo quanto si è appreso da fonti
aeronautiche italiane. Ma a bordo erano presenti cinque nostri connazionali
secondo prime informazioni ufficiose raccolte in ambienti aeronautici, la
notizia è in attesa di conferme ufficiali. Ma l?
Gli
A-330 dell'Alitalia ideali per tratte lunghe
( da "Stampa,
La" del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia
ideali per tratte lunghe ROMA Come tutte le compagnie del mondo, anche la
flotta Alitalia conta due aerei della famiglia Airbus A330, il velivolo
disperso ieri nell'Atlantico sulla tratta Rio de Janeiro-Parigi. Fino all'anno
scorso gli aerei a lungo raggio della vecchia compagnia di bandiera erano solo
sei 767 e dieci 777 della concorrente americana Boeing.
Aerei
sicuri Non si può escludere l'esplosione
( da "Stampa,
La" del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Anpac e
pilota di 777 Alitalia, non se la sente di fare ipotesi. «Non ci sono ancora
abbastanza elementi per giudicare, anche se non sono convinto che l'errore
umano possa essere stata la causa scatenante. Può capitare che l'aereo sia
colpito contemporaneamente da più avarie al punto da rendere ingestibile la
situazione anche per il pilota più esperto»
Voli
di Stato triplicati Inchiesta della procura
( da "Stampa,
La" del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Ma non era
inconsueto vedere Padoa-Schioppa sull'Alitalia. Un anno dopo essere arrivato a
palazzo Chigi, nel luglio 2008, il governo Berlusconi ha cambiato tutto. I
politici hanno ricominciato a volare sulla flotta dei servizi segreti: quattro
piccoli jet Falcon 900 di cui nulla si può sapere.
L'aeroporto
di Nizza sul "Panero" ( da "Secolo XIX, Il"
del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
il legame con
Alitalia. Ma la corsa non sembra ridotta a questi due soli concorrenti, visto
che a richiedere la documentazione per la gara sono state ben quindici società.
Per la maggior parte si tratta di società che gestiscono aeroporti italiani e
stranieri, ma nel gruppo si sono inserite anche alcune compagnie aeree.
"attacchi
al governo, gioco elettorale" - marco trabucco
( da "Repubblica,
La" del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
cosa successe
in Italia quando Berlusconi varò lo stesso prestito ponte per Alitalia? Le
opposizioni fecero ferro e fuoco contro il governo. Che su Alitalia, in quanto
soggetto venditore, fu attivissimo come si conviene a chi vende. Sa dirmi
Vietti o chi per lui se sa che il governo canadese o austriaco, visto che Magna
è una finanziaria austro-canadese, si siano mossi per l´Opel?
amia,
lo scandalo delle missioni d'oro viaggi pagati anche alle ditte esterne -
antonio fraschilla ( da "Repubblica, La"
del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
A salire sul
volo Alitalia che li avrebbe portati da Palermo a Dubai sono il direttore
generale Colimberti, l´avvocato Paola Barbasso Gattuso, allora componente del
cda, e Giuseppe La Rosa, funzionario aziendale che viaggerà spesso verso
l´Oriente. Nel fascicolo con allegate le note spese, spuntano però anche i nomi
e i biglietti aerei di Daniele Saviotti e Arrigo Bellinazzo,
pd,
lista penati, verdi, idv sinistra per la provincia
( da "Repubblica,
La" del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Nord
abbandonato dal governo e tradito dagli imprenditori lombardi che hanno dato
vita alla nuova Alitalia e scelto Fiumicino anziché Malpensa. L´operazione si è
conclusa in modo scandaloso: circa 4 miliardi pagati dai contribuenti, 7 anni
di cassa integrazione ai lavoratori Alitalia. 7 Milano compete con città come
Barcellona, Londra, Berlino e ha bisogno di libertà e autonomia.
prc,
comunisti italiani lista per un'altra provincia
( da "Repubblica,
La" del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
6 Nuova
Alitalia e Malpensa rappresentano in modo clamoroso il fallimento delle
politiche del centrodestra e della Lega, accompagnati dalla Confindustria di
Marcegaglia e Colaninno, capaci solo di spremere le casse pubbliche senza
rischiare nulla delle loro risorse.
regione,
scontro sulle misure anticrisi "così la giunta vendola dà soldi veri"
- raffaele lorusso ( da "Repubblica, La"
del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia».
Punta il dito contro il governo anche Gianni Pittella, eurodeputato del Pd.
«Con la solita faccia di bronzo - osserva - il presidente del consiglio è
arrivato a Bari per raccontare la storiella che questo governo non ha tolto un
euro al Mezzogiorno: spero che gli elettori del Meridione gli chiedano conto
dell´
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Quando c'è
uno sciopero di Alitalia restano a terra i passeggeri, quando scioperano i
dipendenti di un'azienda di raccolta rifiuti a restare a terra è l'immondizia.
Ora i lavoratori hanno ricevuto le rassicurazioni che attendevano e già
domattina riprenderanno il lavoro».
In
calo a maggio il fabbisogno ( da "Giornale.it, Il"
del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
in cui lo
Stato aveva dovuto mettere mano al portafogli con un prestito-ponte da 300
milioni di euro per sostenere Alitalia sull'orlo della bancarotta. Un mix di
fattori che porta il fabbisogno di maggio
fabbisogno
statale in calo a maggio 105 mila lettere a contribuenti anomali
( da "Repubblica,
La" del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
conti
dormienti» e del venir meno di erogazioni di carattere straordinario effettuate
nel
Abbattuto
da un fulmine? Mistero ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
uno dei
veterani piloti dell'Alitalia sulle rotte sudamericane, ora in pensione:
«L'ipotesi del fulmine è molto improbabile. Valgono di più le ipotesi di un
cedimento strutturale o di una bomba». Per il cedimento strutturale si può fare
riferimento alla comunicazione di turbolenze, trasmessa dai piloti poco prima
che l'aereo scomparisse dai radar?
Un
incidente anomalo fra tante ipotesi fragili
( da "Manifesto,
Il" del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
British
Airways e la «vecchia» Alitalia pubblica - gode fama di avere una manutenzione
tra le più efficienti. Vero è che ci troviamo in tempi di deregulation
tariffaria, e che anche AF ha fatto registrare il primo bilancio in rosso della
sua storia, ma certe procedure industriali non si smantellano da un giorno
all'altro.
Fabbisogno,
i conti migliorano ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
cui lo Stato
aveva dovuto mettere mano al portafogli con un prestito-ponte da 300 milioni di
euro per sostenere la compagnia Alitalia sull'orlo della bancarotta. Un mix di
fattori che porta il fabbisogno di maggio
ROMA
A maggio il fabbisogno dello Stato è stato leggermente inferiore a quello
registr... ( da "Messaggero, Il"
del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
un anno fa
c'erano state le spese straordinarie per sostenere l'Alitalia in crisi, e per
estinguere i debiti della sanità. Il Tesoro è riuscito così a compensare il
calo delle entrate fiscali. In particolare a maggio si è fatto sentire il minor
gettito dell'Iva, e al tempo stesso sono aumentati i rimborsi per credito
d'imposta.
Choc
per la compagnia: l'airbus era nuovo
( da "Corriere
della Sera" del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
l'accordo con
KLM e Alitalia e i profitti degli ultimi anni, ha dovuto registrare, nel
bilancio 2008, forti perdite (814 milioni di euro) e annunciare una riduzione
del 3 per cento del personale, circa tremila esuberi. Ma è un colpo anche per
Eads, il consorzio aeronautico europeo che costruisce Airbus.
Tassi
giù, migliora il deficit ( da "Corriere della Sera"
del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia (un
atto necessario per garantirne la sopravvivenza) e una parte delle somme
concesse alle regioni per l'estinzione dei vecchi debiti della sanità. In
negativo, sul fabbisogno di maggio, hanno inciso invece i maggiori rimborsi per
i crediti di imposta da parte dei concessionari della riscossione e i minori
incassi fiscali connessi alla caduta del gettito Iva,
Tutti
giù per aria In un film la disfatta dei lavoratori dell'Alitalia di Stato
Presentato ieri a Roma il docufilm scritto da uno steward oggi cassintegrato e
da un giornalista fr ( da "Unita, L'"
del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
«Tutti giù
per aria» In un film la disfatta dei lavoratori dell'Alitalia di Stato
Presentato ieri a Roma il docufilm scritto da uno steward oggi cassintegrato e
da un giornalista freelance Con la partecipazione di Dario Fo e di Ascanio
Celestini BIANCA DI GIOVANNI È la storia di una disfatta raccontata dagli
sconfitti.
Doveva
essere l'arma dei consumatori, ma con Silvio Berlusconi è diventato un inutile
orpe... ( da "Unita, L'"
del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
che hanno
lasciato con un mucchio di carte in mano i piccolia zionisti Alitalia. ma la
beffa non finisce qui. Il testo prevede anche pesanti sanzioni per i cittadini
che avessero presentato una domanda giudicata poi inammissibile. Insomma, se
manca il «luogo a procedere i cittadini pagano. Una vera minaccia contro chi
intende ribellarsi per comportamenti fraudeolenti e vessatori.
ELENA
ROMANAZZI ROMA. UN FULMINE NON è IN GRADO DI FAR PRECIPITARE UN AEREOMOBILE»...
( da "Mattino,
Il (Nazionale)" del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Fabio Berti
comandante dell'Alitalia di questo è convinto. «Abbiamo solo due elementi: c'è
stata una forte turbolenza e il sistema automatico dell'aeromobile ha
comunicato a Parigi un'avaria. Ma non si possono azzardare ipotesi perché
mancano totalmente gli elementi». Un fulmine non può causare una tragedia del
genere?
ROMA.
MIGLIORANO I CONTI PUBBLICI A MAGGIO. IL FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE,
INFATTI, NEL MESE SCO... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
suo tempo per
il salvataggio di Alitalia e l'estinzione dei debiti contratti dalle regioni
nel capitolo della sanità. Ma la crisi economica continua a farsi sentire
fortemente sul versante dei conti pubblici. Traducendosi, in particolare, in un
calo delle entrate fiscale. A maggio, infatti, si è registrato un calo del
gettito Iva, la prima imposta a subire un calo della domanda.
Strasburgo
è lontana ( da "Manifesto, Il"
del 03-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
poi Cai-Alitalia)
che nell'emergenza-sisma è diventata un imbuto. I pendolari del terremoto non
pagano il pedaggio, ma la loro esenzione va verificata a ogni passaggio di
casello, con i tempi e le code che si possono immaginare. Facile prevedere che
molti resteranno lontani da un seggio così complicato.
Una
privatizzazione disinvolta che manda Tutti giù per aria
( da "Manifesto,
Il" del 03-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
ALITALIA Il
docu-film prodotto e girato dagli (ex) dipendenti Una privatizzazione
disinvolta che manda «Tutti giù per aria» Francesco Piccioni Un documentario
che è un piccolo manuale di lotta di classe. Il 2000 è iniziato da un decennio,
ma sembra regolato da «leggi» piuttosto secolari.
L'aereo
di carta , con Celestini e Dario Fo
( da "Manifesto,
Il" del 03-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
ex Alitalia,
soprattutto per chi è stato licenziato dal Cai perché mamma o con figlio
handicappato, o padre in identiche situazioni. Hanno dissepolto l'ascia le 11
mila personalità d'eccellenza cancellate da questa Alitalia «di carta». Spiega
il perché, alla fine del docufilm di 75' «Tutti giù per aria - L'aereo di
carta»,
Avvistati
i resti dell'Airbus
Argomenti: Alitalia
Abstract:
comandante
Alitalia sulla rotta Brasile-Europa. «Entrare in una cellula attiva di
turbolenze su quel tratto dell'oceano è devastante». Sulla lista passeggeri
dieci italiani, dal Trentino, dal Veneto e dall'Emilia Romagna. di Anna Mazzone
Un giubbotto salvagente, un seggiolino, alcuni rottami metallici e macchie di
combustibile.
Una
privatizzazione disinvolta che manda
Argomenti: Alitalia
Abstract:
ALITALIA - Il
docu-film prodotto e girato dagli (ex) dipendenti Una privatizzazione disinvolta
che manda «Tutti giù per aria» Francesco Piccioni Un documentario che è un
piccolo manuale di lotta di classe. Il 2000 è iniziato da un decennio, ma
sembra regolato da «leggi» piuttosto secolari.
Prodi:
l'Italia ha perso dignità ( da "Stampa, La"
del 04-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Da Alitalia a
Malpensa, dalle infrastrutture ai cantieri dell'Expo, il governo di Roma non è
mai stato così presente a Milano, dove Guido Podestà e Filippo Penati che non
vorrebbe mollare via Vivaio, si giocano tutto all'ultimo voto. Silvio
Berlusconi che fino ad ora ha fatto una sola telefonata pubblica a sostegno del
suo candidato,
voli
"low cost" sulla base a caselle è braccio di ferro - diego longhin
( da "Repubblica,
La" del 04-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
rafforzare la
base della Alitalia e portare almeno quattro rotte in più verso l´estero con un
incremento di circa 108 mila passeggeri. I consiglieri sono più interessati a
Ryanair: «Il Comune dovrebbe impegnarsi per il superamento dei limiti di
Caselle, uno dei punti di debolezza del sistema Torino - dice Monica Cerutti,
capogruppo di Sd - si segua il modello di altri aeroporti,
"contributi
pubblici? niente di scandaloso"
( da "Repubblica,
La" del 04-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Lo stesso
trattamento di Ryanair dovrà essere riservato ad Alitalia? «Se ci servono
quattro-sei rotte a livello europeo per sostenere la nostra economia e le
imprese piemontesi sì. C´è una competizione di territori molto forte in questo
momento, le partite non si giocano solo a livello nazionale e Torino non può
restare fuori».
"non
si può rimanere a casa evitiamo una provincia vassalla" - alessia gallione
( da "Repubblica,
La" del 04-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
gestire il
Paese come un monarca La loro sicurezza era di facciata e oggi sono
preoccupati: qui temono il forte malumore per il caso Alitalia e per la crisi
economica è vero, c´è disaffezione verso la politica Ma i nostri elettori
risponderanno e sulle Amministrative l´attenzione è alta ALESSIA GALLIONE
Lancia un appello: «Non è il tempo di rimanere a casa, soprattutto a Milano».
Perché
per il montismo si riducono le sponde
( da "Riformista,
Il" del 04-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
come fecero
peraltro i governi europei quando Prodi varò l'ultimo prestito-ponte per
Alitalia). Quella di Monti è una utile provocazione, ma se è difficile
rispondergli non è solo perché il paese sembra ipnotizzato dal Noemi-gate, ma
anche per motivi che hanno a che fare con il pensiero tremontiano, ormai
egemonico a destra ma poco coerente al suo interno.
ROMA
- L'obiettivo è ambizioso: raddoppiare dal 10 al 20% la quota di Pil, cio...
( da "Messaggero,
Il" del 04-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
sono
immediatamente disponibili e che con l'Alitalia è stato avviato, ed è un fatto
nuovo, un tavolo per promuovere il Paese all'estero. «Alitalia - ha concluso
Berlusconi - sta andando bene, ha ridotto i ritardi che sono diventati
inferiori al 10% dei voli e sarà sempre di più una calamita per attrarre
visitatori in Italia.
L'anti-berlusconismo
per diventare leader di tutta l'opposizione
( da "Giornale.it,
Il" del 04-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Le malefatte
di alcuni suoi uomini al sud hanno scosso il partito e l'elettorato. La scelta
di candidati-allodola, come la hostess Maruska, la pasionaria Alitalia, hanno
fatto discutere. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123
Milano
Alitalia-bond,
esposto alla Consob sui rimborsi ( da "Corriere della Sera"
del 04-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
41 Il ricorso
di Anima Alitalia-bond, esposto alla Consob sui rimborsi ROMA ( a. bac.) Un
esposto alla Consob (organismo di vigilanza sulla Borsa) per tutelare gli
obbligazionisti di Alitalia. Lo ha presentato ieri la società di gestione Anima
Sgr, detentrice di numerose obbligazioni della compagnia, per segnalare
l'aggravarsi della situazione di «
EMANUELE
IMPERIALI LA CORTE DEI CONTI PARTE ALL'ATTACCO: I FONDI DESTINATI ALLE AREE
SOTTO UTILIZ... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 04-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia. «La
Corte - spiega ancora la relazione - ha più volte formulato osservazioni
critiche sul sistema di copertura degli oneri contabili attraverso forme di
riduzione di precedenti autorizzazioni di spesa, riconducibili in particolare a
tre categorie: il Fas e, in misura minore, il Fondo per interventi strutturali
di politica economica e la riduzione di stanziamenti correnti»
CORTE
DEI CONTI: USO IMPROPRIO DEI FONDI FAS
( da "Mattino,
Il (Nazionale)" del 04-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
«DESTINATI AL
MEZZOGIORNO, SONO FINITI AD ALITALIA E AGLI ALLEVATORI PADANI» Corte dei Conti:
uso improprio dei fondi Fas
Caselle,
boom dei voli low cost ( da "Stampa, La"
del 05-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Express ha
combattuto una battaglia con Alitalia per gli slot, l'ha vinta e ora servirà
Fiumicino anche per tutto agosto. Air Italy, che ha operato bene su Napoli
(trovando molti passeggeri) in estate debutterà su Olbia, con la prima rotta
low-cost da Torino alla Sardegna (la seconda potrebbe essere Ryanair su
Cagliari da ottobre).
Bus
no stop per Malpensa ( da "Stampa, La"
del 05-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
a dispetto
della decisione di Alitalia che ha abbandoanto lo scalo. La Regione Piemonte
stanzia 380 mila euro per potenziare i collegamenti tra il Novarese, il Verbano
Cusio Ossola e lo scalo lombardo. Avrà pure dismesso l'abito di «hub», ma è pur
sempre il principale aeroporto del Nord Italia e si avvia a diventare un
riferimento per i «low cost»,
Navette
no stop con Malpensa ( da "Stampa, La"
del 05-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
a dispetto
della decisione di Alitalia che ha abbandoanto lo scalo. La Regione Piemonte
stanzia 380 mila euro per potenziare i collegamenti tra il Novarese, il Verbano
Cusio Ossola e lo scalo lombardo. Avrà pure dismesso l'abito di «hub», ma è pur
sempre il principale aeroporto del Nord Italia e si avvia a diventare un
riferimento per i «low cost»,
Per
tutti i passeggeri di Alitalia in partenza da Linate per Fiumicino sono stati
attivati quattro v... ( da "Messaggero, Il"
del 05-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Venerdì 05
Giugno 2009 Chiudi Per tutti i passeggeri di Alitalia in partenza da Linate per
Fiumicino sono stati attivati quattro varchi fast-track, per i controlli di
sicurezza. Lo rende noto la compagnia ricordando che anche a Roma Fiumicino
sono attivi quattro varchi fast-track dedicati al Milano-Linate.
Sindacati
assenti, lavoratori 48 ore in assemblea
( da "Manifesto,
Il" del 05-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
una delle
storiche officine di manutenzione Alitalia. Stupefacente il motivo: chiedono
che i sindacati si presentino a spiegare - in assemblea - come staino andando
le cose per questo ramo d'azienda che Cai non vuole, che Fintecna ha mollato e
Finmeccanica disdegna. Iniziata alle 15 di mercoledì, con l'ingresso del turno
pomeridiano, l'assemblea - indetta dall'SdL,
ROMA
Certo la qualità del servizio, ma soprattutto la sicurezza anche in vista
dell... ( da "Messaggero, Il"
del 05-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
La questione
si può risolvere con l'immissione di piloti Alitalia che sono in cassa
integrazione o con piloti dell'Aeronautica militare». Tra le iniziative
adottate c'è il rispetto dei programmi di manutenzione, l'accuratezza delle
ispezioni pre volo, l'incremento dell'addestramento degli equipaggi, che
dovrebbero migliorare gli standard di sicurezza.
Il
trimestre e i quadri di Fantozzi ( da "Corriere della Sera"
del 05-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Economia
data: 05/06/2009 - pag: 41 Alitalia Il trimestre e i quadri di Fantozzi ROMA Si
riunirà giovedì prossimo il comitato di sorveglianza dell'Amministrazione
straordinaria di Alitalia che dovrà approvare la relazione trimestrale sulla
gestione. In 130 pagine il commissario Augusto Fantozzi sintetizzerà lo stato
dell'arte.
Nato
a Cagliari, lavora a Milano Per volare verso casa, tariffa intera
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
05-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Il 28 maggio
raggiungo l'aeroporto di Linate con un regolare biglietto Air One-Alitalia. Mi
reco al check-in con la mia carta d'identità e la mia tariffa Economy. Per
scoprire che, come nativo non residente, non ho più diritto agli sconti della continuità
territoriale, scaduti dal primo novembre 2008 sulla tratta Milano-Cagliari.
Veleni
e bugie: così insultano l'Italia ( da "Giornale.it, Il"
del 05-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
la crisi
Alitalia e lo scandalo dei rifiuti, sono spariti dal programma» (Index
Censorship - Gran Bretagna). Questa è particolarmente ironica... i rifiuti
infatti sono spariti davvero e Santoro è sempre lì. E ancora: «La ministra per
le Pari Opportunità Mara Carfagna è nel governo solo perché ha avuto relazioni
sessuali con il Cavaliere»
Toh,
il Pd dei ragazzi candida un solo under 35
( da "Giornale.it,
Il" del 05-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
gesta durante
la trattativa di Alitalia, nelle foto era quella che esultava per la rottura.
La Sinistra sceglie la provocazione, e mette in lista la rom Dijana Pavlovic.
Alla fine, proprio quel Pdl finito nel mirino per il «ciarpame» denunciato da
Veronica Lario si ritrova con il solo volto televisivo di Barbara Matera, visto
che poi schiera un politico impegnato come Carlo Fidanza,
CONTINUA
LA PROTESTA DEI LAVORATORI ATITECH, CHE HANNO SCELTO DI PROSEGUIRE A OLTRANZA
UN'ASSEM... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 05-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
ex Alitalia
con sede a Capodichino hanno interrotto le attività di manutenzione e chiedono
che venga indetta un'assemblea con le altre organizzazioni sindacali presenti
in azienda (Filt Cgil, Fit Cisl, Uil e Ugl). La società, con una nota, informa
che l'astensione dal lavoro si è estesa alla quasi totalità dei dipendenti e
spiega che la manifestazione «
sulla
flotta alitalia la livrea skyteam
( da "Repubblica,
La" del 06-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Pagina 23 -
Economia Sulla flotta Alitalia la livrea Skyteam è entrato in servizio il
Boeing 767 Alitalia con la nuova livrea Skyteam che opera sulle rotte verso il
Nord America. Sono 4 le compagnie che hanno già personalizzato almeno un aereo:
Alitalia, Delta, Aeromexico, Czech.
Malpensa
vuole la terza pista anche se è rimasta senza voli
( da "Unita,
L'" del 06-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
voli MARCO
TEDESCHI Anche se la fuga di Alitalia ha provocato una drammatica caduta dei
voli, lo scalo di Malpensa si prepara a realizzare la terza pista provocando,
molto probabilmente, nuove polemiche politiche e le reazioni delle associazioni
ambientaliste. Ieri la Sea (società che gestisce Malpensa e Linate) e il
ministero della Difesa hanno siglato una intesa per aumentare l'
Giulio
Pica Dovremmo svegliarci Come si fa a non condividere le parole di
Franceschini, quand... ( da "Unita, L'"
del 06-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
come nel caso
di Alitalia e indirettamente quando sottrae alle casse dello Stato entrate
ragguardevoli. Si pensi, ad esempio, ai decreti sull'esenzione delle imposte di
successione e sull'abolizione dell'ICI. Sono centinaia di milioni di euro per
lui proprietario di ville e di capitali immensi, e niente per la quasi totalità
degli italiani.
una
nuova area e la terza pista malpensa reagisce alla crisi
( da "Repubblica,
La" del 06-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
annuncio del
de-hubbing di Malpensa da parte di Alitalia. Un´intesa che assicura a Malpensa
un vantaggio competitivo rispetto agli altri aeroporti europei che nel breve e
medio periodo sconteranno problemi di capacità». Soddisfatto dell´intesa
annunciata con ottimo tempismo elettorale anche il ministro Ignazio La Russa.
E'
entrato in servizio il Boeing 767 Alitalia con la nuova livrea SkyTeam,
denominato Duca degl... ( da "Messaggero, Il"
del 06-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Sabato 06
Giugno 2009 Chiudi E' entrato in servizio il Boeing 767 Alitalia con la nuova
livrea SkyTeam, denominato Duca degli Abruzzi. Ha cominciato a operare sulle
rotte verso il Nord America. Il Boeing 767 è uno dei 18 aerei della flotta
Alitalia a lungo raggio.
Abruzzo,
fondi per le case in rovina ( da "Corriere della Sera"
del 06-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
tra i quali
il Corriere della Sera, per finalizzare le donazioni raccolte, pari a 45
milioni di euro. Ai quali si aggiungeranno anche i contributi (50 centesimi su
ogni biglietto) di Airone e Alitalia, che sarà il vettore ufficiale del G8 de
L'Aquila. Mario Porqueddu Mario Sensini Corteo Con i sindaci
Terza
pista e cargo city Il rilancio di Malpensa dopo l'addio di Alitalia
( da "Corriere
della Sera" del 06-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
addio di
Alitalia Terza pista e cittadella per i voli cargo. Così Malpensa, dopo
l'«abbandono» di Alitalia, si prepara al rilancio in vista dell'Expo
Argomenti: Alitalia
Abstract:
rilancio
anche senza Alitalia Costruiremo la terza pista e cargo city» Accordo
governo-Sea. «Traffico in crescita». «Ampliamento inutile, meglio liberalizzare
gli slot» Una nuova pista, la terza, per far decollare Malpensa nell'anno
dell'Expo, il 2015. E ancora: una cittadella per i voli cargo e un polo
logistico per il traffico merci.
MARIA
PAOLA MILANESIO ROMA. PIERLUIGI BERSANI RACCHIUDE LA RABBIA E LO SDEGNO IN
POCHE BATTUTE: &... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 06-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Non è così
che si affronta la situazione economica, non è così che si risolve la vertenza
Alitalia, non è così che si garantisce la sicurezza dei cittadini, elenca
Franceschini ripercorrendo le iniziative dell'esecutivo. «Il bilancio del
governo è assolutamente negativo. Non se ne può più di una politica fatta di
promesse miracolose».
tanti
rappresentanti di lista il pd lancia l'allarme brogli - ottavio lucarelli
( da "Repubblica,
La" del 07-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Gabriella
aveva inviato una e-mail al Capo dello Stato: «Messa in cassa integrazione
dall´Alitalia nonostante sia incinta». Appello a cui Giorgio Napolitano ha
risposto: «La tua lettera è illuminata dal ricordo di anni in cui frequentavo
Ponticelli e tuo nonno ancor prima di tuo padre. Auguri a te e al tuo sposo
associandovi il caro amico Aldo.
un
solo padrone in tutti i palazzi - ivan berni
( da "Repubblica,
La" del 07-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
quello con
più ministri del Nord e della Lombardia della storia repubblicana ha accettato
che la nuova Alitalia nascesse scegliendo di abbandonare Malpensa al suo
destino. Insomma, un governo targato ovunque centrodestra non ha,
obiettivamente, l´aria di poter mantenere quel che spericolatamente promette.
Né di essere "conveniente" per i cittadini milanesi e della
provincia.
aeroporti,
passeggeri in crescita grazie al boom dei voli charter
( da "Repubblica,
La" del 07-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
passeggeri in
crescita grazie al boom dei voli charter Dopo la crisi Alitalia, gli aeroporti
pugliesi ricominciano a volare. A maggio il traffico passeggeri di Bari Palese
è cresciuto del 9,5 per cento rispetto allo stesso mese dello scorso anno. A
Brindisi, i passeggeri in transito, sono aumentati del 3,8 per cento.
L'abbandono
delle Biblioteche nazionali ( da "Corriere della Sera"
del 07-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Come
funzionario posso solo dire che a differenza dell'Alitalia noi rappresentiamo
la vera identità nazionale, la memoria storica, le radici, il presente e il
futuro». Si ricade sulle colpe della politica. Con un'avvertenza: «La
tradizione di insensibilità per le biblioteche è una costante di tutti i
governi, senza eccezioni».
UN
NUOVO PARTNER ITALIANO SI AGGIUNGE A QUELLI CHE ACCOMPAGNANO LA NAZIONALE.
SARà, INFATTI, UN... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 07-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Un nuovo
partner italiano si aggiunge a quelli che accompagnano la Nazionale. Sarà,
infatti, un aereo dell'Alitalia ad accompagnare gli azzurri nel viaggio da Pisa
a Johannesburg, in Sudafrica, per la Confederation Cup.
"ora
l'area del disastro è circoscritta sarà più facile captare la scatola
nera" ( da "Repubblica, La"
del 08-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
pilota
Alitalia e direttore del dipartimento di studi di intelligence della Link
University "Ora l´area del disastro è circoscritta sarà più facile captare
la scatola nera" Io volo con questi aerei e non sono un kamikaze. Questa
sembra un´avaria da errore umano, di sottovalutazione dati" MILANO - I
tempi per chiarire i misteri del volo Af447 saranno ancora lunghi.
avaria
sul volo bologna-catania a bordo anche lucio dalla
( da "Repubblica,
La" del 08-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
atterrato
all´aeroporto di Trieste, dove si recava per presentare Tosca amore disperato,
l´aereo Alitalia su cui Lucio Dalla viaggiava assieme al produttore David Zard
ebbe un´ala spezzata nell´urto contro un autocarro durante le manovre nello
spazio di raccordo tra la pista e il piazzale di parcheggio. (brunella
torresin)
Il
centrodestra frena ma la Lega accelera E il Pd fa retromarcia
( da "Giornale.it,
Il" del 08-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
per aver
messo mano al disastro di Alitalia; per aver preso di petto il cancro della
criminalità; per aver cominciato a ricostruire l'endemico strazio della
Pubblica amministrazione; per essersi lanciati immediatamente tra le rovine del
terremoto in Abruzzo; per aver affrontato subito e meglio di altri la crisi
economica più straordinaria del secolo.
Pozzi
fantasma e debiti Maxitruffa al petroliere
( da "Stampa,
La" del 09-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Kane Kida
Modibo è stato nominato vicepresidente dell'Alitalia e io il responsabile
energetico del gruppo». Mah. L'unica verità, in questo castello di bugie, è che
Kane Kida Modibo nel 2002 si era candidato all presidenza del Mali ottenendo un
risicato 0,6% delle preferenze. Ma anche questo era sembrata una garanzia al
malcapitato Marco C.
La
Iata: nel trasporto aereo l'anno peggiore della storia
( da "Stampa,
La" del 09-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
il corollario
è che Alitalia, che sta ancora adattandosi ai nuovi assetti, potrebbe trovare
necessario prendere nuove e più drastiche decisioni. Ieri l'Associazione
internazionale del trasporto aereo (Iata) nel suo convegno mondiale a Kuala
Lumpur è stata costretta a raddoppiare a 9 miliardi di dollari le perdite
complessive previste per il 2009,
Blue
panorama, debutta il genova-romae tramonta il monopolio alitalia-airone
( da "Secolo
XIX, Il" del 09-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
romae
tramonta il monopolio alitalia-airone l'inaugurazione Genova. Ha debuttato ieri
a Genova il nuovo collegamento aereo con Roma operato dal vettore Blue Express,
il marchio low cost di Blue Panorama. Il Blue Express Genova - Roma sarà
operato con due voli giornalieri, dal lunedì al venerdì, con tariffe di lancio
a partire da 24,
carburante
a prezzi stracciati truffa milionaria al petroliere - meo ponte
( da "Repubblica,
La" del 09-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
acquistato
con due società degli Emirati Arabi il 45 per cento dell´Alitalia».
L´imprenditore di Mazzè però infine fiuta la truffa, si rivolge ai carabinieri
e poi allo studio legale Perga. Il caso è affidato al pm Antonio Malagnino che
in pochi giorni ricostruisce la storia del bidone petrolifero. Ieri i due Kida
e il loro complice Antonio Di Stefano sono stati arrestati a Roma.
L'anno
peggiore di tutti i tempi: le compagnie perdono 9 miliardi
( da "Corriere
della Sera" del 09-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
come quello
che è avvenuto in Italia dove Air France-Klm ha acquistato il 25% di Alitalia.
Per ora la situazione resta drammatica: proprio ieri Air France, che già vive
un dramma tutto suo per la perdita dell'A330 sulla rotta tra Rio e Parigi, ha
comunicato i dati di maggio. Il traffico è sceso dell'8,1% a fronte di una
riduzione dell'offerta del 5,7%.
Airbus,
trovata la coda:
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Alitalia quel
bollettino di Airbus l'ha ricevuto nel 2006 e ha sostituito i sensori su tutti
i suoi 42 A320. «I due A330, entrati in flotta lo scorso anno a Air One e
passati poi ad Alitalia, erano già equipaggiati con i nuovi rilevatori», ha
fatto sapere la compagnia.
ROMA
- Che dovessero accelerare le tappe lo avevano già intuito e si stavano
attrezzand... ( da "Messaggero, Il"
del 09-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
magistrato
Luigi De Magistris allo storico Nicola Tranfaglia reduce da una lunga militanza
comunista, dall'ex hostess ribelle di Alitalia Maruska Piredda, al filoso
Gianni Vattimo, al sociologo esperto di lotta alla droga Pino Arlacchi e poi
uomini di cultura come Giorgio Pressburger, imprenditori, uomini e donne come
Sonia Alfano che la lotta alla mafia l'hanno vissuta in prima persona.
DONATELLA
LONGOBARDI ALL'INIZIO PENSAVO FOSSE UNO SCHERZO, IO, IN TEATRO PER INTERPRET...
( da "Mattino,
Il (Nazionale)" del 09-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Abstract:
Daniela
Martani, la pasionaria dell'Alitalia licenziata dalla compagnia perché entrata
nella casa del «Grande fratello», finalmente corona il suo sogno. Il 26 giugno
al Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere diventa attrice e cantante in
«Crazy airplane», ovvero «Scusate, c'è un pilota sull'aereo?
( da "Stampa, La" del
28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
IMPEGNO SCRITTO DEI
MINISTRI DELL'ECONOMIA E DELLO SVILUPPO Alitalia, il governo pronto a risarcire
anche gli azionisti [FIRMA]ALESSANDRO BARBERA ROMA In principio il rimborso
doveva essere solo per gli obbligazionisti della vecchia Alitalia. Ora è arrivato il turno degli
azionisti, finora esclusi da qualunque ristoro: in due risposte scritte al
deputato Pd Emanuele Fiano e depositate ieri in Commissione Trasporti alla
Camera, i ministeri dell'Economia e dello Sviluppo, temendo azioni
legali, annunciano l'intenzione di mettere mano al portafogli anche per loro.
Nella lettera dell'ufficio legislativo del Tesoro datata 26 maggio in possesso
de La Stampa si legge: «Al fine di assicurare un più ampio indennizzo ai
risparmiatori che hanno investito in titoli della società, soprattutto piccoli
risparmiatori, sono allo studio ipotesi per elevare le misure di intervento
statale già disposte a favore degli obbligazionisti». E' la conferma
all'impegno «a fare di più» preso qualche settimana fa da Silvio Berlusconi
dopo le proteste degli obbligazionisti contro la decisione del governo, inserita
nel decreto salva-auto, di concedere complessivamente cento milioni di euro di
rimborsi, circa il 35% dell'intero ammontare dei Mengozzi-Bond in mano ai
privati. Ma da quella promessa gli azionisti sembravano comunque esclusi.
L'impegno invece ora è scritto, per entrambi, e confermato da una seconda
lettera del Gabinetto di Claudio Scajola: «Continueremo a vigilare affinché i
piccoli azionisti e gli obbligazionisti abbiano il maggior ristoro possibile
nei limiti delle risorse finanziarie disponibili». Anima Sgr - la società di
gestione del risparmio che sta conducendo la battaglia - «accoglie con favore»
le lettere, ma non è ancora soddisfatta poiché nella risposta del Tesoro ai
singoli obbligazionisti viene confermato un rimborso massimo di centomila euro.
E in questo caso «verrebbero penalizzati i fondi comuni di investimento». «Il
punto - attacca Fiano - è che il governo non ci ha ancora detto quante risorse
intende investire per chiudere questa vicenda». Insomma, in qualche modo la
questione del risparmio tradito dalla nascita della nuova Alitalia
sembra comunque vicina ad una soluzione. Nel frattempo sulla nuova compagnia si
addensano però altre nubi legali. Ieri la prima sezione del Tar del Lazio ha
infatti sospeso il ricorso con il quale Meridiana, Eurofly e Federconsumatori
chiedevano l'annullamento del provvedimento dell'Antitrust che autorizzava la
fusione fra Air One ed Alitalia. E contestualmente il
Tar ha chiesto alla Corte Costituzionale di pronunciarsi sulla costituzionalità
del «decreto Alitalia» che ha modificato la legge
Marzano sulle grandi imprese in crisi. Plaudono il Pd e i ricorrenti: «Il Tar
ci dà ragione su un provvedimento che lede la concorrenza sulla tratta
Milano-Roma». Ora la parola passa ai quindici giudici della Consulta. Se il
giudizio dovesse essere negativo, per la nuova Alitalia
si apriranno complicati scenari legali.
( da "Giornale.it, Il"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
n. 128 del
2009-05-28 pagina 23 Il decreto salva-Alitalia alla
Consulta di Paolo Stefanato Il Tar del Lazio, su ricorso di Meridiana, solleva
l'eccezione di incostituzionalità per il provvedimento che estese l'ambito
della legge Marzano. Il ruolo dell'Antitrust e il «nodo» di Linate all'origine
del contenzioso Nella vicenda (politica) che ha pilotato l'Alitalia
prima verso il commissario straordinario e poi verso la cordata di imprenditori
privati riunita nella Cai, farà il suo ingresso la Corte costituzionale, che
dovrà pronunciarsi sulla legittimità del decreto del 28 agosto dello scorso
anno; quello che, estendendo l'ambito di applicazione della legge Marzano, creò
i presupposti per i successivi passi della compagnia verso la sopravvivenza.
Ieri il Tar del Lazio ha sospeso il proprio giudizio e rinviato gli atti alla
Consulta, che dovrà rileggere il decreto alla luce degli articoli 3 (principio
di uguaglianza) e 41 (libertà d'iniziativa economica). Soddisfatto il
ricorrente, il gruppo Meridiana Eurofly. In base al decreto, all'Autorità
Antitrust furono sottratte alcune competenze sostanziali in tema di
concorrenza, legittimando di fatto una posizione dominante dell'asse Alitalia-Air One sull'aeroporto di Linate, e il suo
monopolio sulla tratta Linate-Fiumicino. Proprio sulle armi spuntate
dell'Antitrust si basava il ricorso di Meridiana, che si è sentita
particolarmente penalizzata. Rimettere in gioco a quell'epoca degli slot
all'aeroporto di Linate significava aprire spazio a un operatore interessato a
svilupparsi nello scalo milanese e già pronto per farlo; oggi, a quasi un anno
di distanza, la lista dei pretendenti è lunga (Wind Jet, Easy Jet, Lufthansa,
Air Italy), e se ci fossero nuove aperture (richieste recentemente
dall'Antitrust) il vantaggio di allora di Meridiana sarebbe spuntato. Anzi: in seguito alle modifiche legislative volute per sostenere Alitalia, Meridiana si è vista
praticamente costretta ad abbandonare (dal 29 marzo) il collegamento Linate-Fiumicino
perché i due voli al mattino e alla sera, schiacciati tra le decine di Alitalia-Air One, erano insufficienti a
sostenere la concorrenza del nuovo vettore nazionale; in un mercato a
forte vocazione business come quello della tratta Milano-Roma, non basta una
politica tariffaria aggressiva, occorre la forza del servizio, che significa
possedere frequenze e poter avere un'offerta flessibile. Oggi Meridiana,
presente a Linate dal 1970 (con la Linate-Olbia in concessione) possiede 20
slot al giorno, esclusi quelli della continuità territoriale con la Sardegna;
collega Milano con Parigi, Catania, Palermo, Napoli, Olbia e Cagliari. Non sono
prevedibili i tempi della pronuncia della Corte costituzionale; in attesa del
giudizio, il procedimento in corso al Tar del Lazio resta sospeso. Ieri
frattanto la nuova Alitalia ha annunciato la sua
adesione alla Iata, sia come Alitalia che come Air
One, in attesa che l'integrazione delle due compagnie - oggetto di un lavoro
piuttosto complesso - porti al codice unico. La stessa Iata ieri ha diffuso i
dati di aprile, che hanno segnato un rallentamento del calo, con un meno 3,1%
dei passeggeri rispetto all'aprile 2008, un crollo del traffico merci del 21,7%
e dei «load factor» al 74,4%. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri
4 - 20123 Milano
( da "Secolo XIX, Il"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Da
Genovaa Romain aereocon 35 euro voli Stop al monopolio Alitalia. Dall'8 giugno
due voli al giorno di Blue Panorama a 24,99. Da luglio 34,99. «Molte le
resistenze» 28/05/2009
( da "Repubblica, La"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina XV - Genova
Blue Panorama: "Il volo a Roma è solo l´inizio" Presentato il nuovo
collegamento dal Colombo: qui la base per uno dei nostri aerei Il presidente
Pecci: "Questa è una scommessa che facciamo in due, noi e lo scalo"
COSTANTINO MALATTO «Questa è una scommessa che facciamo in due: la nostra
compagnia e l´aeroporto di Genova. Ma siamo tanto convinti di vincerla che già
stiamo ragionando di fare di Genova la base per uno dei nostri aerei, come già
facciamo a Torino per altri due velivoli» annuncia Franco Pecci, presidente di
Blue Panorama Airlines. L´occasione è la presentazione ufficiale della nuova
linea low cost Genova-Roma, che partirà il prossimo 8 giugno con quattro voli
giornalieri, due in andata e altrettanti in ritorno. A regime, da luglio, il
prezzo del biglietto di andata sarà di 34,99 euro. Per il periodo iniziale il
costo sarà promozionale, ridotto a 24,99 euro. «Si tratta
di un volo che farà concorrenza non solo ad Alitalia, ma anche al treno - dice George Michalopoulos, direttore
commerciali di Blu-Express, la compagnia low cost del gruppo - Se la nuova
linea è importante per Genova, lo è anche per la nostra compagnia, visto che
consolida il suo network domestico. Blu-Express infatti opera già con
successo da Roma su Torino, Catania, Palermo e Lamezia Terme, oltre che con
voli stagionali su Ibizia, Pantelleria e Lampedusa». Ma per i vertici
dell´aeroporto di Genova l´accordo con Blu-Express è un fatto storico, che va
aldilà del suo significato pratico: «Questo volo ha rotto una cappa storica -
afferma Paolo Odone, presidente della Camera di Commercio e consigliere
d´amministrazione dell´aeroporto - e può essere considerato una rivoluzione per
la nostra aerostazione. Non solo farà concorrenza all´auto e al treno, ma sarà
in grado di aprire le porte a un turismo giovanile che finora è rimasto lontano
da Genova per ragioni di costi». Gli orari. In una prima fase, fino al 10
luglio, la mattina partenza da Roma alle 7,20 e da Genova alle 8,45, la sera da
Fiumicino alle 19,10 e dal Colombo alle 20,15 dal lunedì al venerdì. Dal 13
luglio fino al 23 ottobre, fine della stagione estiva, il volo da Roma sarà
anticipato alle 18,50 mentre gli altri rimarranno invariati. «Si tratta di orari
che abbiamo scelto - spiega Michalopoulos - perché rispondono alle esigenze dei
passeggeri che non erano coperte dai voli esistenti». «Le privatizzazioni sono
a volte processi sofferti - dice Luigi Merlo, presidente dell´Autorità portuale
- ma aprono strade nuove. E questo accordo con Blue Panorama dimostra quanto
sia importante il gioco di squadra attuato ora nella società di gestione
dell´aeroporto. E a proposito di privatizzazione, il prossimo mese avvierò la
procedura per distribuire le quote dell´aeroporto in mano all´Autorità
portuale, come d´altra parte prescrive la legge». La nuova linea diventa un
fatto ancora più importante se si considera il delicato momento economico.
«Neppure la crisi ha fermato l´impegno nostro e della compagnia - racconta Marco
Arato, presidente dell´aeroporto - Ma questo fatto importante non deve
nascondere i problemi di collegamento che ancora esistono per il Colombo». «Per
Blue Panorama c´è un ulteriore legame con Genova - dice il presidente Franco
Pecci - ed è il fatto che abbiamo un settore executive che impiega due Piaggio
P180, che presto aumenteremo di numero».
( da "Secolo XIX, Il"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Stop al monopolio Alitaliasi vola a Roma con 35 euro dal "cristoforo
colombo" Arrivano gli aerei Blue Panorama. «Ma partire è stato
difficilissimo» Genova. Stop al monopolio Alitalia sulla tratta Genova-Roma. Da
lunedì 8 giugno la capitale e l'aeroporto ligure verranno collegati da due voli
giornalieri di Blue-express.com, il ramo low cost di Blue Panorama Airlines.
Fino a fine giugno la tariffa sarà di 24,99 euro a tratta tasse incluse.
Vale a dire meno di un biglietto andata e ritorno su un treno Intercity. Da
luglio il prezzo minimo salirà di 34,99 euro a tratta, «un prezzo comunque
vantaggioso - ha spiegato ieri il direttore commerciale di Blue-express, George
Michalopoulos - più basso della tariffe Eurostar di Fs». Franco Pecci,
presidente di Blue Panorama, definisce l'alternativa al Genova-Roma di Alitalia, «una scommessa che ha avuto una lunga gestazione».
«Per molto tempo ci sono state intromissioni da parte dei sindacati e/o della
compagnia di bandiera. Ma ora ce l'abbiamo fatta». I contatti tra Blue Panorama
e l'aeroporto di Genova erano stati avviati tempo fa, ma le due accelerate che
hanno portato gli aerei di Pecci sotto la Lanterna sono arrivate a novembre
2008 e a gennaio di quest'anno. «La prima era dovuta al caos interno ad Alitalia - ha ricordato Michalopoulos -. La seconda c'è
stata a gennaio, dopo che la stampa ha rivelato che un volo andata e ritorno da
Genova alla capitale poteva costare anche 580 euro». Per problemi all'aeroporto
di Ciampino, la delegazione di Blue Panorama partita ieri alla volta di Genova
ha dovuto, ironia della sorte, prendere proprio un volo Alitalia.
«Abbiamo pagato 250 euro - ha ricordato, sornione, Michalopoulos - che non sono
più 580, ma è comunque cinque volte tanto l'attuale tariffa di Blue-express».
Marco Arato, presidente di Aeroporto di Genova, ha sottolineato che «con
l'introduzione di questi voli la tratta con Roma si apre nuovamente alla
concorrenza e si diversifica l'offerta tariffaria, cogliendo, in tempi
rapidissimi, uno degli obiettivi che l'aeroporto si era prefisso». Sarà anche
più facile scegliere slot compatibili con gli orari di lavoro («prima del
nostro arrivo mancava un aereo in grado di partire in mattinata da Roma per
portarti in ufficio entro le 9», hanno detto i dirigenti di Blue Panorama).
Paolo Odone, presidente della Camera di Commercio di Genova e membro del cda
dell'aeroporto, è convinto della possibilità di attrarre turisti, «specialmente
i giovani, grazie al low-cost che è ormai una specie di filosofia di viaggio
per le ultime generazioni». Odone, poi, si dice stanco dei continui paragoni
tra il Colombo e gli aeroporti di Pisa e Orio al Serio. «Bisogna mettersi in
testa che Pisa è l'aeroporto di Firenze, una delle mete turistiche più famose
del mondo. Orio è lo scalo del centro produttivo più importante del Paese.
Pensare di competere con loro è un errore, ma anche mettere i tre aeroporti in
competizione lo è. Genova è una meta turistica più giovane, che ha dato i primi
segnali importanti nel 1992 e nel 2004». Altro membro del cda è Luigi Merlo,
presidente della Port Authority genovese: «Dare finalmente un'alternativa ai voli
su Roma è un risultato importante, cercato e voluto. d'altronde noi ci abbiamo
messo la faccia in questa operazione e non avevamo nessuna intenzione di
perderla». «È una soluzione, quella di Blue Panorama, da cui si può trarre
anche qualche morale - ha insistito Merlo -. A volte le liberalizzazioni sono
dei processi sofferti, ma quando si realizzano, danno opportunità a tutti. Agli
imprenditori come a chi riceve i servizi. Sta accadendo nei cieli italiani,
meno sui binari». «Rimaniamo comunque insoddisfatti dello stato attuale dei
servizi per il turismo per chi arriva in aeroporto. Stiamo però facendo molti
sforzi e credo che saranno ripagati». Merlo ha poi ribadito che l'Autorità
portuale procederà alla dismissione delle proprie quote, dicendo che il processo
inizierà«a partire dal prossimo mese». Roberto Scarcella
scarcella@ilsecoloxix.it 28/05/2009
( da "Secolo XIX, Il"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Lufthansa intitola
un aereo a Genova malpensa dal nostro inviato alberto quarati MILANO. Battesimo
per il quarto aereo della flotta Lufthansa Italia. Dopo gli aerei intitolati
alle città di Milano, Varese e Bologna, ieri è toccato a Genova. Grande
cerimonia a Malpensa, e tra le bandiere di Germania, Italia ed Europa
sventolava pure la croce di San Giorgio. I dirigenti tedeschi sottolineano che
si tratta di un grande onore, perché fino a questo momento gli aerei della flotta
teutonica erano dedicati a città della Germania. Va bene, ma perchéè stata
scelta proprio la città della Lanterna? Forse Lufthansa ha deciso di buttarsi
nel rilancio dell'Aeroporto Cristoforo Colombo, con voli nazionali e
internazionali, dopo essersi lanciata nell'impresa di risollevare le sorti
Malpensa? Non pare. O almeno, fino a questo momento, i tedeschi si limitano a
un semplice omaggio «a una città di grande importanza storica e uno dei
maggiori porti italiani» come dice Heike Birlenbach, vice presidente della
divisione Milano, Lufthansa Italia. Anche Marta Vincenzi, sindaco di Genova e
madrina dell'evento, prova a introdurre il discorso, ma per il momento la
risposta è«non escludiamo nulla». Così, l'Airbus porterà orgogliosamente i
colori di Genova per cieli Roma, Napoli, Bari e delle maggiori capitali
europee, ma difficilmente lo vedremo passare dietro la Lanterna, per planare
sulla pista del "Colombo". Magari, come propone Vincenzi, siccome
Lufthansa a breve sarà pronta a partire con le connessioni Internet sugli
aerei, si potrebbe fare un link sui siti che illustrano le meraviglie della
città ligure. «Proposta interessante» risponde Birlenbach. Staremo a vedere. Intanto, Lufthansa è in attesa che Alitalia liberi gli slot su Milano. In particolare, i tedeschi si fregano
le mani pensando al business della tratta Linate-Roma, e intanto rafforzano la
loro presenza su Malpensa, con circa 170 voli Lufthansa Italia, per 340 voli
complessivi, compresi quelli del gruppo. Certo, non grande cosa di
fronte agli oltre 1.300 voli che solo lo scorso anno garantiva Alitalia su Malpensa, ma per Serafino Perego, direttore
commerciale di Sea - la società che gestisce gli aeroporti milanesi - con cui
Lufthansa ha da tempo uno stretto rapporto di partnership «la volontàè quella
di ritornare quello che eravamo una volta».Lufthansa Italia gestisce su
Malpensa otto Airbus da 138 posti. La società punta ad assumere 200 nuove
persone. quarati@ilsecoloxix.it 28/05/2009 Ma per ora nessuno sbarco in grande
stile al "Colombo". Intanto la compagnia assume duecento persone
28/05/2009
( da "Secolo XIX, Il"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Merlo: «Non
prendiamo lezioni da Fs» palazzo san giorgio risponde agli ATTACCHI DI moretti
«Genova non diventi il parafulmine di responsabilità altrui». Servizi in porto,
Ferrovie accusate di "strabismo" genova. «Il porto di Genova non può
e non deve diventare l'alibi di nessuno. Specialmente sulla gestione dei
servizi, chi crede che l'Autorità portuale possa diventare il parafulmine di
responsabilità altrui ha sbagliato i propri calcoli». Luigi Merlo, presidente
dell'Authority genovese, è all'aeroporto Cristoforo Colombo per la
presentazione del nuovo volo Genova-Roma di Blue Panorama - che di fatto spezza
il monopolio di Alitalia sulla tratta capitolina - ma evidentemente non si è dimenticato
della querelle verbale che lo ha contrapposto martedì a Mauro Moretti,
amministratore delegato di Fs. Il manager delle Ferrovie di Stato aveva
accusato Genova di lungaggini nei lavori, ritardi sulla realizzazione dei
binari in porto e una vocazione portuale regionale che poco avrebbe a che
spartire con l'ambizioso progetto transnazionale del Corridoio 24
Genova-Rotterdam. Merlo, che già nella serata di martedì aveva ricordato che
«nonostante i ritardi, i binari in porto saranno comunque pronti prima del nodo
ferroviario genovese», ieri ha rincarato la dose: «Moretti si è messo a dare
lezioni a tutti, ma per impartire lezioni agli altri bisogna anche averne gli
strumenti». La tanto sbandierata liberalizzazione del trasporto ferroviario, ad
esempio, «non è mai avvenuta». «C'è un monopolio sia nel comparto passeggeri
che nelle merci che di fatto non viene mai intaccato» ha continuato Merlo, che
ha insistito sulle mancanze nell'area ligure da parte delle Ferrovie a fronte
degli sforzi dell'Authority: «A marzo 2010 partiranno i lavori della galleria
del Campasso, con i riempimenti a Calata Bettolo e Ronco Canepa e l'aumento dei
crocieristi da
( da "Riformista, Il"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Una vendita che è
pure un affaire politico destinato a (non) chiudersi in tempi brevi
Cronistoria. Il dossier per la cessione della casa automobilistica tedesca si è
aperto lo scorso aprile, quando il Ft pubblicò le prime indiscrezioni. Dopo tre
mesi - e dopo l'interesse di Fiat, Magna e Ripplewood - la conclusione sembra
ancora lontana. Il Cancelliere tedesco Angela Merkel La prima mossa è stata
compiuta da General Motors, ma a Detroit in pochi si sarebbero immaginato un
finale paradossale come quello che si sta delineando. Lo scorso 7 aprile il
Financial Times pubblica le indiscrezioni di un dossier della banca tedesca
Commerzbank, nominata advisor da GM per la vendita di Opel. Quella che doveva
essere un'operazione veloce e razionale, si è invece rivelata più simile all'affare Alitalia. Una lunga sequela di errori politici e troppe intromissioni
hanno impedito a GM di ottenere da Opel la liquidità necessaria per evitare un
fallimento che negli Usa attendono entro il prossimo lunedì. Con un monte
debiti superiore a 35 miliardi di dollari, GM ha ufficialmente confermato
intorno alla metà di aprile di voler scorporare le proprie divisioni europee (Opel,
Saab, Vauxhall). Per la casa svedese si è prospettato fin dal principio un
intervento statale, a oggi ancora da quantificare, mentre per il costruttore di
Rüsselsheim sono giunte le prime voci di un interessamento di Fiat intorno il
20 aprile. Il gruppo guidato da Sergio Marchionne era però nel pieno delle
trattative per l'acquisizione con Chrysler e - per evitare speculazioni - si è
preferito il silenzio. Solo il 23 aprile il settimanale tedesco Der Spiegel
pubblica le dichiarazioni di Marchionne, in cui si dice «interessato a ogni
possibilità presente sul mercato», aggiungendo che proprio «Opel è una possibilità».
Immediatamente arriva la reazione del commissario Ue all'Industria, Günter
Verheugen, che da una radio tedesca si chiede «dove prenderà mai i soldi per
queste operazioni un'impresa così indebitata». In quel momento inizia la vera
corsa per Opel, mentre si chiude il blitz di Fiat per Chrysler, anche grazie
all'intervento del presidente Usa, Barack Obama, in supporto di Marchionne.
Verheugen viene sconfessato dall'Ue, ma alimenta l'ostracismo tedesco nei
confronti della soluzione italiana. A inizio maggio, il presidente del
consiglio di fabbrica dello stabilimento di Rüsselsheim, Klaus Franz, parla
apertamente di «speranza che Opel non finisca in mano a società indebitate, che
sarebbero costrette a licenziare per contenere i costi». Intanto, si fa avanti
Marchionne e spuntano le opzioni del fondo di private equità Ripplewood e del
costruttore austro-canadese Magna International, supportato dai russi di GAZ e
Sberbank, la prima banca di Mosca. Dagli Stati Uniti il 12 maggio arriva il
monito del presidente di GM, Fritz Henderson, subentrato al dimissionario Rick
Wagoner: «General Motors sceglierà il prossimo proprietario della sua filiale
europea entro i prossimi 20 giorni». In realtà, come è successo per Alitalia, le ultime due settimane sono state oggetto di un
costante gioco al rialzo fra offerenti, governo e parti sociali. Dopo
l'iniziale apertura del principale coordinatore delle trattative, il ministro
dell'Economia Karl-Theodor zu Guttenberg, si è giunti a una posizione di stallo
il 20 maggio, giorno in cui Fiat presenta ufficialmente la sua proposta. Zu
Guttenberg, infatti, sulle colonne della Bild afferma che «tutte le offerte
vanno migliorate, non sembrano sufficienti per il futuro di Opel, anche se la
soluzione di Fiat sembra più concreta». Dopo queste dichiarazioni, arrivano
quelle di Roland Koch, governatore dell'Assia (regione tedesca dove ha sede
Opel), che rincara la dose: «Opel va salvata, ma con soldi veri, non con
tecnologie o joint venture, ecco perché preferiamo Magna». Discorsi simili sono
fatti anche dal principale sindacato tedesco, IG Metall, che appoggia gli
austro-canadesi per via della minor incidenza degli esuberi e del mantenimento
dello status quo contrattualistico. Il vero problema, sollevato dal Wall Street
Journal il 22 maggio, è che però i tempi si stanno dilatando troppo. GM aveva
immaginato di concludere in fretta la questione europea, ma si è ritrovata
spettatrice di una questione politica di proporzioni nazionali. In Germania,
infatti, nell'ultima settimana è dovuto intervenire anche il Cancelliere Angela
Merkel, appoggiando indirettamente il piano Marchionne, per placare i dissidi
fra zu Guttenberg ed il ministro degli Esteri, Frank-Walter Steinmeier,
quest'ultimo contrario al fallimento chirurgico di Opel paventato dal primo.
Marchionne, nel frattempo, durante un'intervista a Der Spiegel della scorsa
settimana ha spiegato che «non voglio fare l'elemosina», sulla falsariga di
quanto affermato due settimane prima: «Noi abbiamo fatto un'offerta ad Opel, se
hanno di meglio lo scelgano». Il tutto mentre arriva la quarta offerta, quella
dei cinesi di Beijing Automotive Industry Corp, e la vicenda assume i contorni
della vendita di Alitalia, fatta di ritardi e
interventi politici. Dopo tanta diffidenza nei confronti del nostro paese, i
tedeschi, con la querelle politica in atto e con i ritardi su Opel, dimostrano
di essere più italiani di quanto pensassero. F.G. 28/05/2009
( da "Riformista, Il"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
In esclusiva il
commento di una Lei e di un Lui che assomigliano a tanti telespettatori davanti
alla tv: Lei ha visto il film Irma la dolce di Billy Wilder con Shirley
MacLaine e Jack Lemmon in onda martedì 26 maggio in prima serata su La
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Cronaca di Cagliari
Pagina 1021 Aeroporto. Proteste ieri a Elmas su un volo Air One L'equipaggio
deve riposare, slitta la partenza per Roma Aeroporto.. Proteste ieri a Elmas su
un volo Air One --> L'equipaggio ha raggiunto il tempo massimo di lavoro e
il volo Air One è partito in ritardo. Proteste del segretario dell'Adiconsum.
Manca l'equipaggio e l'aereo parte in ritardo. Passeggeri imbufaliti ieri
mattina all'aeroporto di Elmas. Questa volta a slittare è il volo Air One per
Roma: piloti e assistenti di volo avevano raggiunto i tempi massimi di lavoro
stabiliti dalle norme aeronautiche. L'associazione dei consumatori Adiconsum
chiede l'istituzione di un garante per i passeggeri. La compagnia aerea parla
di imprevisti. LA PROTESTA Nell'area partenze decine di passeggeri aspettano
con ansia la chiamata del volo Ap 05493 Air One. Alle 10,55, orario previsto di
decollo, però, nessuna notizia del volo. Il ricordo dei disservizi dei giorni
scorsi mette in allarme gli aspiranti viaggiatori, che cercano in tutti i modi
di capire il motivo del ritardo. Banco informazioni, check in, dirigenza
aeroportuale non danno risposte. Circolano le prime indiscrezioni su problemi
organizzativi . In attesa di imbarco c'è anche il segretario regionale
dell'Associazione difesa consumatori e ambiente Giorgio Vargiu. «Nessuno ci ha
saputo fornire indicazioni sui motivi del ritardo. Solo dopo tante insistenze e
proteste ci hanno confermato che l'aereo non poteva partire perché non c'era
l'equipaggio. O meglio, aveva esaurito l'orario giornaliero di lavoro. Abbiamo
chiesto come mai non ci fossero a disposizioni altri piloti e assistenti di
volo, ma non ci hanno saputo dare chiarimenti. Questo dei ritardi e delle
cancellazioni è un grande problema per i sardi, penalizzati oltre ogni limite.
Se la compagnia di bandiera ha poco personale perché non assume?», si chiede
Vargiu. «Se poi il problema è organizzativo perché non sostituiscono chi,
evidentemente, non riesce a compiere con efficienza il suo compito?». Il
segretario dell'Adiconsum annuncia battaglia. «Segnalerò l'inconveniente
all'Ente aviazione civile, chiederò un incontro con l'assessore regionale ai
Trasporti al quale proporrò l'istituzione di un garante per i passeggeri in
ogni scalo isolano, in grado di dare informazioni e spiegazioni precise a chi
viaggia». Il volo per Fiumicino è partito alle 12,20. L'AIR
ONE I vertici dell'Air One, che con l'Alitalia fa parte della neonata compagnia, «si scusano per i disagi
causati ai passeggeri». E si giustificano. «Ogni giorno dobbiamo gestire 150
aerei per 700 voli. Può capitare, per problemi non riconducibili a noi, che
qualcosa nell'organizzazione si inceppi. Prendiamo atto delle lamentele,
ma replichiamo alle accuse con i dati dell'Enac che danno in aumento le
percentuali di puntualità». DOMENICA D'INFERNO Domenica scorsa è stata una
giornata di passione per i viaggiatori in partenza da Cagliari. Una hostess di
Air One ha avuto un malore e l'aereo è decollato per Milano con 18 passeggeri
in meno. Lo stesso giorno disagi anche per il volo Meridiana per Napoli,
rimasto a terra per un guasto tecnico. ANDREA ARTIZZU
( da "Messaggero, Il"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Giovedì 28 Maggio
2009 Chiudi ROMA Dovrà essere la Corte Costituzionale a valutare la legittimità
del decreto con il quale l'estate scorsa, modificando le norme
sull'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi, fu consentito
che le operazione di concentrazione tra imprese operanti nei servizi pubblici
essenziali (Alitalia-AirOne)
fossero escluse dalla necessità dell'autorizzazione dell'Antitrust. Per questo
il Tar del Lazio ha sospeso il giudizio sui ricorsi proposti da Meridiana,
Eurofly e Federconsumatori, rimettendo gli atti alla Consulta. Per il Tar la
norma ha discriminato i vettori prevedendo un trattamento più favorevole per le
compagnie che, realizzando l'operazione di concentrazione senza il
preventivo esame dell'Antitrust, hanno incrementato la propria posizione in
termini concorrenziali, con discriminazione per le altre compagnie aeree.
Meridiana-Eurofly ha accolto «positivamente» il giudizio del Tar: «Dà ragione
alla nostra battaglia». Secondo il capogruppo del PD in Commissione Trasporti
della Camera, Michele Meta i dubbi del Tar confermano che il premier non ha
esitato a passar sopra tutto ed anche alla legge.
( da "Corriere della Sera"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
sezione: Economia data: 28/05/2009 - pag: 27 Il nodo dei collegamenti
Milano-Roma dopo la fusione con AirOne Antitrust, decreto Alitalia davanti alla Consulta Il Tar rinvia alla Corte, round ai
concorrenti ROMA La sospensione dei poteri dell'Antitrust sulla fusione tra Alitalia e AirOne finisce davanti alla
Corte Costituzionale. Il Tar del Lazio ieri ha infatti sospeso il giudizio sui
ricorsi presentati da Meridiana, Eurofly e Federconsumatori contro il decreto
che escluse la necessità di una preventiva autorizzazione dell'Autorità,
rimettendo gli atti alla Consulta perché ne valuti la legittimità. «È
verosimile ritenere si legge nell'ordinanza che la norma abbia discriminato i
vettori aerei, prevedendo un trattamento più favorevole per le compagnie aeree
che, realizzando l'operazione di concentrazione senza il preventivo esame
dell'Antitrust sull'eventuale costituzione o rafforzamento di una posizione
dominante, hanno incrementato la propria posizione in termini concorrenziali,
con contestuale discriminazione per le altre compagnie aeree». Intanto in
un'audizione presso la commissione Trasporti della Camera, i ministeri
dell'Economia e dello Sviluppo economico sono tornati sul tema della tutela
degli azionisti e degli obbligazionisti Alitalia. In
particolare il Tesoro, rispondendo a un'interrogazione di Emanuele Fiano (Pd),
ha precisato che per gli azionisti «sono in corso di valutazione» i
provvedimenti conseguenti al decreto-legge che, nell'agosto scorso, stabilì il
possibile ricorso ai fondi dormienti. Mentre «al fine di assicurare un più
ampio indennizzo ai risparmiatori che hanno investito in titoli della società,
soprattutto piccoli risparmiatori, sono allo studio ipotesi per elevare le
misure » a favore degli obbligazionisti. Sul punto il fondo Anima, titolare di
un buon numero di obbligazioni, fa rilevare che «rimane incerta la questione
del limite di rimborso di 100 mila euro, che penalizzerebbe gravemente i
piccoli risparmiatori sottoscrittori di fondi comuni». Tornando al Tar e all'Antitrust,
il collegio ha ritenuto che la discriminazione messa in atto dal decreto che
congelò l'Antitrust «non sia ragionevole e, pertanto, risolvendosi in una
disparità di trattamento, possa violare l'articolo 3 della Costituzione
(principio di eguaglianza, ndr) perché, mentre si rivela lesiva del principio
della libertà di concorrenza, la norma di legge non dà conto di quali siano i
valori costituzionali perseguiti e quindi le ragioni che possano giustificare
la deroga operata al principio della par condicio e alla libertà di
concorrenza». Antonella Baccaro Mengozzi bond Il ministero del Tesoro: allo
studio misure per aumentare i rimborsi
( da "Corriere della Sera"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
sezione: Economia data: 28/05/2009 - pag: 28 Il sondaggio in Italia Sindacati
nell'azionariato? «Sì» da 9 manager su 10 ROMA - La maggioranza dei manager
italiani (89,6%) condivide l'ingresso del sindacato nell'azionariato Chrysler
come condizione per salvare l'azienda. E il 76,8% è «molto, abbastanza
d'accordo» di importare questa esperienza anche in Italia non solo nelle
aziende da salvare ma anche «come modo nuovo per dare slancio e futuro allo
sviluppo delle imprese». Questi sorprendenti dati arrivano da un sondaggio
effettuato da Manageritalia (che rappresenta quasi 35 mila dirigenti privati
dei servizi e del terziario avanzato) in collaborazione con AstraRicerche su un
campione di 984 manager. L'83,7% riconosce che la situazione Chrysler è
profondamente diversa da quella tedesca e il 54% ha definito «non
incoraggiante» l'esperienza fatta anni fa dai dipendenti Alitalia. Fatti questi distinguo, il 65%
vede necessario un management diverso da quello di oggi, più trasparente
(l'83,7%), impegnato a trovare nuove idee valendosi della compartecipazione dei
lavoratori (82,5%). Circa il 70% accetterebbe una situazione simile a quella
americana dove sia previsto convertire eventuali crediti personali in azioni a
loro nome. In subordine il 32,5% preferisce avere rappresentanti nel
consiglio di amministrazione e il 28,5% nel consiglio dei revisori dei conti.
Pochissimi (9,8%) i contrari. La grande maggioranza dei dirigenti intervistati
dal sondaggio Manageritalia (79,7%) accetterebbe senza remora di gestire
un'azienda col sindacato nel consiglio di amministrazione. La loro opinione è
che il modello partecipativo potrebbe far emergere «manager davvero di valore» in
grado di migliorare e di rendere più creativo il clima aziendale. «Dal
sondaggio emerge chiaramente la voglia di passare a schemi di comando diversi
per uscire dalla crisi - commenta il presidente di Manageritalia Claudio Pasini
- con una classe dirigente pronta a fare un gioco di squadra pur mantenendo
ognuno il proprio ruolo e le proprie responsabilità». Roberto Bagnoli 'Effetto
Chrysler' nell' indagine condotta da Manageritalia su un campione di 984
manager
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Politica Italiana
Pagina 109 I figli di Berlusconi contro Franceschini «Si vergogni, siamo
orgogliosi dell'educazione di nostro padre» --> «Si vergogni, siamo
orgogliosi dell'educazione di nostro padre» Campagna elettorale rovente:
Franceschini attacca Berlusconi come padre e i suoi figli si indignano. ROMA In
una campagna elettorale che sarà ricordata perché pubblico e privato si
mescolano nello scontro politico, entrano ora anche i figli del presidente del
Consiglio, sia Pier Silvio e Marina, avuti dal primo matrimonio, sia
l'ultimogenito Luigi, nato dalla relazione con Veronica Lario. «Fareste educare
i vostri figli da Berlusconi?», è la provocazione lanciata ad Albenga dal
segretario del Pd Dario Franceschini che scatena la reazione indignata di tre
dei figli del capo del governo che, con orgoglio, difendono il padre e
l'educazione ricevuta. Rabbia che porta il leader Pd alle scuse e alla
precisazione di non aver espresso giudizi sulla «famiglia» ma sull'«uomo
pubblico». ATTACCO ALLA FAMIGLIA A dieci giorni dal voto, Franceschini non
commenta le critiche al premier dei giornali stranieri, dopo aver deciso di
tener fuori dal Parlamento il caso Noemi. Ma nelle piazze il leader Pd picchia
duro: «Fareste educare i vostri figli a un uomo come Silvio Berlusconi? È un
uomo di successo, ricco e potente, ma un uomo che guida un Paese deve saper
trasmettere valori forti e chiari», è l'uscita del segretario democratico che,
spiegheranno prima della bufera nel suo entourage, non è dal sen fuggita.
Troppo per i figli di Berlusconi, in genere poco inclini a prendere posizioni
pubbliche sull'attività politica del premier. Ma pronti a difendere Berlusconi
come padre e l'educazione ricevuta. «Ma come si permette?», si inalbera il
primogenito Piersilvio Berlusconi, vicepresidente di Mediaset, per il quale «i
valori di Berlusconi sono i miei: amore per il lavoro, generosità, tenacia e
quel rispetto per gli altri che Franceschini dimostra di non conoscere». Una
reazione che porta subito il leader del Pd a precisare: «Non ho mai espresso,
nè mai lo farò, alcun giudizio su Piersilvio e la sua famiglia. Ho parlato di
valori che un uomo pubblico deve trasmettere al paese». Una rettifica con tanto
di scuse personali che non frena la rabbia della secondogenita Marina e,
contemporaneamente, del figlio più piccolo Luigi. La presidente di Fininvest
dice a Franceschini di «vergognarsi»: «Chi gli dà il diritto di giudicare
Berlusconi come padre? Con le sue parole offende anche me come figlia. Una
figlia profondamente orgogliosa del padre». ORGOGLIO E EDUCAZIONE Orgoglioso
«dell'educazione e dei valori trasmessi dalla famiglia» anche Luigi Berlusconi
che si chiede «come la politica si permetta di giudicare Berlusconi come padre»
aggiungendo che «i due piani non dovrebbero mai essere sovrapposti».
All'indignazione dei figli del presidente del Consiglio si associa la levata di
scudi del centrodestra, accompagnata dalla richiesta di «scuse» al premier.
Attacchi che Massimo D'Alema si incarica di respingere, esprimendo «solidarietà
e apprezzamento» al leader del Pd: «La destra reagisce così per rispondere ad
una campagna elettorale nella quale, in modo assai efficace, Franceschini ha
ridato slancio all'azione del Pd». I nuovi affondi dell'opposizione spostano
ancora più in alto l'asticella che Berlusconi sente di dover saltare, a pochi
giorni dalle elezioni europee ed amministrative. Ma lui si sente pronto allo
sprint. «Più mi attaccano e più divento forte perchè la gente è con me e non
riusciranno a delegittimarmi», è il ragionamento che il Cavaliere fa ai suoi
interlocutori pronto allo slancio per una campagna elettorale dal nord al sud
d'Italia. IL TOUR DEL PREMIER L'agenda è ancora tutta da confermare, con tappe
scritte a matita dall'Aquila a Bari, da La Maddalena a Torino, Padova, Milano,
Napoli, Rieti, Viterbo. Con passaggi nella Capitale per il ricevimento al
Quirinale e la parata per la Festa della Repubblica del 2 giugno. Nulla di
definito, ma la ferma intenzione di immergersi tra la gente, cercando di
riportare l'attenzione degli italiani (anche attraverso molti spot elettorali)
sulle cose concrete fatte dal governo: dalle misure anticrisi alla soluzione di
emergenze, come quelle del terremoto in Abruzzo e dei rifiuti a Napoli, dagli aiuti ai più deboli alla positiva conclusione della vicenda
Alitalia. Il tutto, è
convinto, per contrapporre i fatti alle chiacchiere della sinistra, che non ha
idee, o quando le ha non riesce a sostenerle con adeguata copertura
finanziaria. Il premier vuole dimostrare agli italiani che la sinistra, non
avendo nulla da dire e temendo il responso delle europee, ha concentrato
la sua offensiva sul gossip e su una «sconcia ed indegna» campagna contro di
lui. Una offensiva mediatica e giudiziaria che è solo all'inizio e dalla quale
Berlusconi non teme di essere scalfito, tanto più basso a suo giudizio si fa il
livello dello scontro, come con l'attacco ai suoi figli di ieri da parte del
segretario del Pd Dario Franceschini.
( da "Repubblica, La"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 27 - Economia
Decreto Alitalia, la parola alla Consulta Il Tar:
discriminati i concorrenti. Il Tesoro: più indennizzi per chi ha i bond Le
norme hanno sottratto la nuova compagnia all´autorizzazione dell´Antitrust
LUCIO CILLIS ROMA - Sarà la Corte Costituzionale a pronunciarsi sulla legittimità
del decreto Alitalia, il
provvedimento che nell´agosto del
( da "Secolo XIX, Il"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Da Genova a Roma in
aereo con 35 euro Voli Stop al monopolio Alitalia.
Dall'8 giugno due voli al giorno di Blue Panorama a 24,99. Da luglio 34,99.
«Molte le resistenze» SCARCELLA >> 12 28/05/2009
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Il
caso Opel in Germania è stato paragonato al caso Alitalia. Che non è
affatto chiuso, perché ieri il Tar del Lazio ha rimesso gli atti alla Corte
Costituzionale, sospendendo il giudizio sui ricorsi con cui Meridiana, Eurofly
e Federconsumatori chiedevano l'annullamento del provvedimento con cui il 3
dicembre
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
GIUSY FRANZESE Roma.
Fumata nera per la Opel. Il governo di Berlino ha deciso di prendersi un po'
più di tempo per analizzare le varie opzioni sul tavolo. In pole position
restano soprattutto Fiat e il gruppo austro-canadese Magna. Che ieri non ci
sarebbe stato un annuncio definitivo lo si era già capito nel primo pomeriggio,
quando il ministro dell'Economia, Karl Theodor zu Guttemberg, aveva parlato di
necessità di migliorare «tutti i piani» e di «tante questioni ancora aperte». A
dire chiaramente che «una decisione definitiva oggi (ieri, ndr) sicuramente non
ci sarà» è stato poi in serata, entrando in cancelleria per il super-vertice,
Juergen Ruettgers (Cdu), governatore del Nord Reno-Westfalia, la regione che
ospita una delle fabbriche Opel che più sarebbero colpite dagli esuberi, quella
di Bochum. Ma la giornata, con il suo tourbillon di incontri e vertici ai
massimi livelli, non è stata inutile. Le delegazioni dei tre candidati - Fiat,
Magna e Fondo Ripplewood - hanno potuto illustrare dettagliamente i loro piani
in cancelleria ad una commissione composta da funzionari e rappresentanti del
governo, e dei laender dove sono localizzati gli impianti Opel. In questa
occasione hanno potuto anche accedere ai libri contabili della Opel. Agli
incontri era presente anche un rappresentante di Gm Europe e delegati del
Tesoro Usa. Tra l'altro proprio ieri Gm ha deciso di scorporare le sue attività
europee trasferendole alla controllata tedesca Adam Opel Gmbh. Una mossa tesa a
facilitare un accordo con il futuro investitore nella società: le attività
trasferite, infatti, includono stabilimenti, rete vendite e tecnologie
(brevetti), ma non il debito. Poi in serata è iniziata una riunione con la
cancelliera Angela Merkel, alcuni esponenti del governo e i quattro governatori
delle regioni interessate. Al centro dell'incontro, il via da parte del governo
a una sorta di «amministrazione fiduciaria temporanea» con i relativi
finanziamenti ponte messi a disposizione in parte dal governo federale e in
parte dai quattro Laender interessati (200 milioni li ha offerti anche Magna).
Si parla di una cifra intorno al miliardo e mezzo di euro, cosa che
permetterebbe alla Opel di rimanere in vita in attesa di una soluzione
definitiva. I fondi dovranno poi essere ripagati da chi si aggiudicherà lo
storico marchio tedesco. Tanto per capirci, è un po' come fece il governo
italiano con l'Alitalia in attesa
di decidere per la cordata Cai. Per stamane è già stata convocata una riunione
straordinaria della Commissione Bilancio del Parlamento tedesco sulla vicenda
Opel. Nel frattempo il governo non esclude né di arrivare ad una dichiarazione
di insolvenza controllata, né di esaminare altre eventuali offerte
interessanti. Come quella arrivata solo l'altro ieri dai cinesi di Baic.
Un po' forse per tattica, un po' perché probabilmente ci crede, ieri il
ministro dell'Economia, zu Guttenberg, lo ha sottolineato: «La porta è ancora
aperta per altri investitori che si facessero avanti». Ce la farà Sergio
Marchionne? Secondo il Financial Times non ci sono dubbi: «Quella di Fiat è
l'opzione migliore, ha una visione industriale superiore». Il presidente, Luca
Cordero di Montezemolo si limita a dire che «è stato fatto tutto ciò che si
poteva e si doveva fare». Il ministro delle finanze tedesco, Steinbrueck, ieri
in tarda serata continuava a ribadire che la scelta sarà presa con criteri di
assoluta imparzialità: «Il governo non ha concorrenti favoriti». Ma è un fatto
che molti in Germania non vedono di buon occhio "gli italiani".
Un'ostilità per niente nascosta, a sentire le dichiarazioni di Roland Koch
(Cdu), governatore dell'Assia, ovvero la regione dove l'Opel ha la sede
centrale e un impianto: «Neanche un centesimo dei fondi tedeschi deve andare
all'Italia». La Fiat è accusata di aver presentato una «black box», una scatola
nera. Più cauto il governatore del Nord Reno-Westfalia, preoccupato più che
dalla nazionalità dell'alleato, dei posti di lavoro da salvare nello
stabilimento della sua regione: «È importante che il peso di questa operazione
venga distribuito tra i vari impianti». È già qualche giorno, comunque, che si
sussurra che se l'operazione Opel dovesse fallire, Marchionne ha in testa un
piano B. E ieri se ne è avuta una prima conferma. Secondo un portavoce del
governo svedese la Fiat avrebbe avviato le trattative per l'acquisto della Saab
(altra controllata Gm): «È uno dei partner con cui siamo in contatto». A questo
punto è chiaro che il futuro del settore dell'auto in Europa travalica i
confini dei singoli Stati e sempre più diventa una "questione
europea". Il Belgio, ad esempio, che ospita uno stabilimento Opel ad
Anversa, ieri ha inoltrato le sue proteste ufficiali al presidente della
Commissione europea, Barroso, per essere stato escluso dal processo decisionale
sul futuro Opel. E già domani a Bruxelles si svolgerà una riunione dei ministri
dell'Industria dei Paesi interessati alla vicenda.
( da "Giornale.it, Il"
del 28-05-2009)
Argomenti: Alitalia
n. 128 del
2009-05-28 pagina 0 Il premier: "Grumi eversivi nella magistratura"
di Redazione All'assemblea di Confesercenti Berlusconi torna a parlare di
giudici: "Dicono che dovrei farmi processare, ma se sono il campione degli
imputati... E ne sono sempre uscito assolto". Qualche fischio in platea,
ma il Cavaliere li zittisce: "Percentualmente irrilevanti" Roma -
Berlusconi contro i giudici: "è meglio che io non parli dei grumi eversivi
altrimenti ne verrebbe fuori una gran discussione". Anche di fronte alla
platea di Confesercenti il presidente del Consiglio torna ad attaccare la magistratura.
"Qualcuno dice che dovrei farmi processare. Ma io sono il campione degli
imputati". Il premier ha inoltre sottolineato che in questi 15 anni la
magistratura è sempre intervenuta a ridosso di elezioni o momenti politicamente
importanti e quindi ha difeso la necessità del lodo Alfano. "Questa legge
- ha sottolineato - firmata dal capo dello Stato permette alle quattro più alte
cariche dello Stato di occuparsi del Paese senza dover subire laggressione
delle toghe rosse". Poi attacca la Gandus: "Non è accettabile che chi giudica un cittadino di
centrodestra vada in piazza a manifestare con i cartelli contro il
governo". E ribadisce: "Non lascio la politica fino a quando non
saremo riusciti a fare la separazione degli ordini, perché solo così un
cittadino può avere un giusto processo". La contestazione Qualche fischio
si è levato dallassemblea di Confesercenti durante il
discorso del premier, in particolare nei passaggi in cui il premier parlava di Alitalia e
di giustizia. Nei due passaggi una parte della platea ha fischiato sonoramente,
mentre unaltra fetta di partecipanti alle assise ha applaudito.
"Domani i giornali daranno - ha detto il premier - che Berlusconi è stato
fischiato alla Confesercenti, ma voi che mi fischiate siete percentualmente
irrilevanti". Berlusconi ha difeso la scelta del governo di lanciare una
cordata italiana per la compagnia di bandiera e dalla sala si sono levati
alcuni "buh" e diversi fischi. Altrettanti fischi si sono levati quando
Berlusconi ha pesantamente attaccato la magistratura. Ma il premier prima ha
scherzato: "Contestarmi pure che tanto cho
voglia...". Quindi ha zittito i fischi: "Voi che mi fischiate siete
percentualmente irrilevanti, siete quattro o cinque. Domani i titoli saranno che io sono stato
contestato, ma io ho le spalle larghe e così, anzi, si rafforza la mia volontà
di operare nel bene di tutti e nellinteresse del
Paese". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Stampa, La" del
29-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Pdl Arriva
Berlusconi Conto alla rovescia per l'arrivo di Silvio Berlusconi: mercoledì 3
giugno, nel pomeriggio, il premier sarà in città per sostenere la candidatura
di Claudia Porchietto alla Provincia. Udc L'Europa e la crisi Gli Udc Tabacci e
Vietti, il sindaco Chiamparino e il leghista Cota si sono confrontati sul tema
della crisi al Circolo della Stampa. Buona parte
dell'incontro è stata però dedicata all'Alitalia, visto il ritardo con cui sono arrivati da Roma sindaco e
Tabacci. «Voi leghisti - ha detto Tabacci - avete tenuto il sacco a chi s'è
impadronito della compagnia penalizzando il Nord». La Fiat è stato l'altro
grande tema, con Cota a chiedere tutele per i lavoratori italiani.
«Dalla crisi - ha detto Vietti - non si esce con il protezionismo ma aprendoci
ancora di più all'Europa». In platea c'erano, tra gli altri, il presidente
dell'Unione industriale Carbonato, e il direttore dell'organizzazione degli
industriali, Gherzi, il presidente di Fondazione Crt, Comba, e gli onorevoli
Pd, Vernetti e Calgaro. Pdl La Russa a Torino Alle 10,30 il ministro La Russa
incontra gli Alpini in piazza della Repubblica. Alle 11 gazebo e comizio (lato
corso Giulio cesare). Alle 11,30 conferenza stampa presso The Club, piazza
Cesare Augusto 15. Simbolo pensionati Lupi la spunta Il Consiglio di Stato ha
bocciato il ricorso presentato dai Verdi del Sole che ride contro il simbolo
dei Verdi Verdi con l'Orso che ride di Maurizio Lupi. Lista Bonino/Pannella
Viale in Comune Alle ore 11, Silvio Viale sarà in Comune (Sala capigruppo) per
la presentazione della delibera di iniziativa popolare per l'istituzione
dell'Anagrafe degli eletti. Pd Placido e Esposito Alle 7,30 Placido, Esposito,
Boccuzzi e Perna incontrano i lavoratori della Microtecnica in piazza Arturo
Graf 147. Alle 10 Cofferati, Placido e Romeo incontrano i cittadini al mercato
di via Nitti.
( da "Repubblica, La"
del 29-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 2 - Interni
La contestazione è scattata per le parole sui giudici. La replica: "Siete
in 4 o 5, percentualmente irrilevanti" Dalla platea di commercianti fischi
al Cavaliere ROMA - «Ecco, domani i giornali titoleranno: Berlusconi contestato
alla Confesercenti... «. E all´Auditorium i fischi coprono gli applausi. Con i
commercianti "di sinistra" Berlusconi non ha mai avuto rapporti
facilissimi. Negli anni scorsi i suoi interventi all´assemblea nazionale si
sono spesso trasformati in autentici match. Una volta se ne andò con un
polemico «vado a lavorare anche per voi... «. E così, anche quest´anno qualche
fischio il Cavaliere lo ha dovuto incassare, nonostante il clima gli fosse così
favorevole che, per un delegato polemico, «sembrava di essere a un congresso di
Forza Italia». Il primo segnale di qualche nota stonata c´è stato quando il
premier ha detto di aver salvato l´Alitalia dall´acquisto da parte di Air France. Il clima si scalda e il
premier è a suo agio: «Contestatemi che c´ho voglia», replica mimando il gesto
del pugile in guardia. Ma è stato quando è partito con l´attacco alla «toghe
rosse» che dalla platea e dalla galleria dell´Auditorium Berlusconi si è preso
una sonora razione di fischi e buuh (oltre a una certa quantità di
applausi) mentre diversi invitati e delegati lasciavano per protesta la sala
con commenti irritati come questo: «Se viene qui per dire cose serie lo
ascolto, ma se viene a dire queste cose...». Berlusconi non si è scomposto:
«Siete in 4 o
( da "Repubblica, La"
del 29-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina XX - Roma
Equitazione Piazza di Siena, appuntamento clou nel pomeriggio la Coppa delle
Nazioni Appuntamento da non mancare al Concorso ippico di piazza di Siena: alle
15.45 prima manche della gara a squadre "Coppa delle Nazioni". L´ordine di ingresso: Svezia, Irlanda, Usa, Francia, Italia,
Germania, Belgio, Gran Bretagna, Svizzera e Olanda. Questo l´ordine di ingresso
dei nostri 4 cavalieri: Chiaudani, Lucchetti, Martinengo e Garcia. Questa
mattina, dalle 8.45, il Premio Alitalia e il Premio Regione Lazio. (m. r.)
( da "Giornale.it, Il"
del 29-05-2009)
Argomenti: Alitalia
n. 129 del
2009-05-29 pagina 3 Caso Noemi, il premier giura sui figli: «Mai avuto rapporti
piccanti con lei» di Redazione Berlusconi risponde colpo su colpo al nuovo
«assalto mediatico-giudiziario»: «Grumi eversivi tra i magistrati. Più mi
attaccano e più sento le spalle larghe» Roma Delle dieci domande su cui Repubblica
insiste ormai da giorni, ce n'è solo una che Silvio Berlusconi ritiene lecita.
E cioè se tra lui e Noemi Letizia vi sia stato qualcosa di non trasparente.
Tutto il resto, ha ripetuto più volte nei giorni scorsi, rientra nella sfera
della privacy, «non solo la mia, ma anche quella della famiglia Letizia». Così,
proprio a quella domanda il Cavaliere decide di rispondere davanti alle
telecamere che stanno riprendendo a Palazzo Chigi la firma di un protocollo per
l'Abruzzo. «C'è qualcuno che ha domande da fare sulle minorenni?», la butta lì
Berlusconi con un sorriso. E poi affonda: «Ho già risposto all'unica domanda
che riconosco si abbia il diritto di farmi: "Presidente, lei ha avuto
rapporti diciamo piccanti, o più che piccanti, con una minorenne?". E la
risposta è: "Assolutamente no"». «Ci ho messo anche il carico del
giuramento sui miei figli - aggiunge - e invece guardate cosa tocca leggere su
certi giornali». Con un corollario, perché «sono consapevole che in caso di
spergiuro mi dovrei dimettere un minuto dopo». Il giorno dopo l'autogol di
Dario Franceschini, dunque, il Cavaliere decide di giocare in contropiede e
rimettere la palla nella metà campo avversaria. Non solo sul fronte Noemi, ma
pure nella più ampia partita della campagna elettorale visto che il 6 e il 7
giugno sono sempre più vicini. E, lo sa bene il premier, il risultato della
doppia tornata amministrative-europee sarà decisivo per mettere la parola fine
su quello che in privato Berlusconi non esita a definire un «assalto
mediatico-giudiziario». È per questo che la sua risposta è a 360 gradi: sulla
vicenda di Casoria, quando smentisce «rapporti piccanti», ma anche sul fronte
giudiziario. Se di prima mattina durante il Consiglio dei ministri torna a
ripetere la sua totale estraneità alla vicenda Mills, è davanti alla platea
della Confesercenti che sfodera gli affondi più poderosi. Con una convinzione,
anticipata ai ministri e ripetuta davanti ai commercianti: «Più mi attaccano e
più sento di avere le spalle larghe». Così, quando dalla sala della
Confesercenti dopo gli applausi parte qualche fischio, la sua reazione è
immediata. «Contestate pure, perché ho voglia...», chiosa con un gesto
eloquente della mano come a dire di essere pronto al confronto. E infatti prosegue imperterrito a parlare della vicenda Alitalia. Poi, quando affronta il tema
della giustizia, dalla sala parte ancora qualche fischio. «Siete quattro o al
massimo cinque», ribatte scatenando nuove proteste. Ma Berlusconi non molla:
«Al massimo siete dieci o quindici». In ogni caso, aggiunge strappando risate e
applausi, «siete percentualmente irrilevanti». Certo, «domani i giornali
titoleranno che sono stato contestato, ma ho le spalle larghe, non mi
interessa...». Insomma, un Cavaliere decisamente all'attacco, come
probabilmente continuerà ad essere in tutta la girandola di appuntamenti
pre-elettorali di qui al 6 giugno. Tra gli obiettivi i giornali esteri. Alcuni
«sono i sottotappeti della nostra sinistra all'estero». Ma sui media prevale
l'ironia, a partire dall'accostamento del Financial Times. Veline al posto
delle camicie nere? «Grazie a Dio, mi sembra un po' meglio...». Toni più
pesanti sulla giustizia. L'analisi è quella di sempre: «Ci sono grumi eversivi
nella magistratura italiana». La soluzione è la riforma. «Io non lascerò la
politica fino a che non ci sarà la separazione delle carriera tra pm e
giudici». Berlusconi raccoglie la sfida di chi gli dice di farsi processare:
«Io sono il campione degli imputati. La Guardia di finanza ha compiuto 587
visite alle mie aziende». Impunità? «Certa magistratura prima delle scadenze
elettorali è sempre intervenuta nei miei confronti. Quando mi hanno chiesto di
governare il Paese, ho posto la condizione che questa magistratura, che prima
delle scadenze elettorali è intervenuta sempre non potesse perseguirmi. Non
devo subire le aggressioni delle toghe rosse». Parole che hanno provocato la
protesta dell'Anm, alla quale ha replicato il sottosegretario alla presidenza
Paolo Bonaiuti (nel tondo): «Il presidente non ha lanciato insulti ai magistrati
ma ha soltanto ricordato una patologia per cui alcuni magistrati di sinistra
tendono ad usare la giustizia a fini di lotta politica». Al congresso di
Confesercenti tiene banco l'economia. I ritardi nei pagamenti da parte della
pubblica amministrazione sono «uno scandalo». Per fare fronte al fabbisogno
energetico, Berlusconi conferma la scelta per il nucleare, da realizzare a ogni
costo. Così come fatto per gestire l'emergenza rifiuti - annuncia - l'esercito
potrebbe tornare in campo per consentire la costruzione di nuove centrali
nucleari. Ma c'è anche il terremoto. E per chi è ancora in tenda c'è
l'emergenza caldo: «Organizzeremo vacanze estive a luglio e agosto per chi è
ancora nelle tendopoli». Temi che al presidente del Consiglio premono. Ma la politica
ha le sue priorità. E certe categorie sembrano fatte apposta per mettersi di
traverso. «Una volta mio padre mi raccontò una cosa sacrosanta, ovvero se uno
nasce e vuole far del male ha tre possibilità: fare il delinquente, il Pm o il
dentista. Ma oggi i dentisti fanno quella punturina. A me il tre è un numero
che piace e non mi va di lasciarlo vuoto e allora ci metto i giornalisti.
Diciamo certi giornalisti». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4
- 20123 Milano
( da "Messaggero, Il"
del 29-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Venerdì 29 Maggio
2009 Chiudi ROMA - Oggi Raniero Busco ha 44 anni. Lavora ancora a Fiumicino,
come nel '90. Ma ha una famiglia e due figli. L'accusa di essere il sospettato
numero uno per la morte di Simonetta lo tormenta. Da due anni cerca di
difendersi. Ha paura. «Da quando c'è stata la chiusura delle indagini -
racconta l'avvocato Loria - trascorre tutto il tempo davanti al computer.
Raniero voleva bene a Simonetta. Forse non pensava di sposarla, ma sui giornali
è stato dipinto come un assassino. Un'accusa infamante. E' preoccupato».
Raniero, ex fidanzato di Simonetta, oggi, come nel '90, vive ad Anagnina, nella
stessa palazzina dove abitano la madre e i fratelli. A lui un secondo caffè i
carabinieri l'hanno offerto il 16 febbraio 2005. Il suo Dna compariva su sei
dei campioni esaminati: due volte sul reggiseno e quattro sul corpetto di
Simonetta. Era l'unico delle 31 persone sottoposte all'esame
"segreto" altamente compatibile con le tracce ripescate dalla scena
del delitto. E' stato allora che il pm Roberto Cavallone ha recuperato i vecchi
interrogatori di Busco. Quello della notte dell'8 agosto '90 e quello di un
mese dopo, 10 settembre. Ma rovistando tra i fogli non ha trovato tracce
dell'alibi di Busco. Così lo ha convocato in procura. Poi ha controllato la
versione dell'ex fidanzato di Simonetta, senza trovare riscontri. «Ero il
ragazzo di Simonetta e, nonostante non fossimo fidanzati ufficialmente, ci
frequentavamo abbastanza frequentemente...». Così parlava Busco prelevato al
lavoro dai carabinieri alle 6,30 dell'8 agosto '90. Il corpo di Simonetta era
stato ritrovato poco prima e Raniero spiegava agli uomini della Mobile che
relazione avesse con quella ragazza. «Conobbi Simonetta nell'agosto dell'88 e
da quel momento ci mettemmo assieme. Voglio precisare che il nostro rapporto
sentimentale non era equilibrato, io nutrivo un semplice affetto nei suoi
confronti, mentre lei mi amava strenuamente e a volte mi faceva capire che da
me pretendeva un maggior coinvolgimento. Dato che lavoro
all'Alitalia, con qualifica
di operaio, incontravo Simonetta soprattutto il sabato e la domenica, mentre i
nostri incontri infrasettimanali erano sporadici. L'ultima volta che l'ho vista
è stato lunedì 6. Siamo stati assieme dalle 20 alle 20,20 circa».
«Quella saliva è mia? E quindi? Per due fidanzati è normale: Simonetta l'avevo
incontrata il giorno prima della sua morte. Ho trascorso il pomeriggio del 7
agosto 1990 con il mio amico Simone». Simone, convocato l'8 agosto del '90,
aveva raccontato che il giorno prima era a Frosinone: una zia stava male.
Quando il pm lo ha richiamato, ha fornito la stessa versione. «Verso le 19 ho
fatto rientro a casa. Sono uscito alle 19,45 e ho incontrato il mio amico Busco
Raniero». V.Err.
( da "Messaggero, Il"
del 29-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Venerdì 29 Maggio
2009 Chiudi ROMA - Sergio Marchionne è volato ieri di buon mattino da Berlino
alla volta di Detroit dopo la maratona finita nella notte in Cancelleria. Ma
non si esclude che possa trasferirsi a Washington per convincere
l'amministrazione Usa schierata al fianco di Fiat - come ha dimostrato a fine
aprile favorendo l'operazione Chrysler - di intervenire sul governo tedesco.
Marchionne avrebbe lasciato nella capitale tedesca John Elkann, presidente di
Exor e vicepresidente di Fiat per seguire la vicino gli sviluppi della
complessa trattativa su Opel presso il governo che ha rinviato la decisione
definitiva. I banchieri di Unicredit, Intesa Sanpaolo e Goldman Sachs,
ingaggiati come global coordinator, invece, starebbero lavorando sul ventaglio
di ipotesi per migliorare l'offerta, come sarebbe stato richiesto dal ministro
dell'economia Karl-Theodor zu Guttenberg al Lingotto e al gruppo Magna: il
punto forte di un possibile rilancio potrebbe essere il miglioramento della
parte "sociale" della proposta, cioè un ritocco dei tagli rispetto ai
circa 2 mila prospettati in Germania compensata da un ulteriore
ridimensionamento del fabbisogno di cassa in termini di magazzini e necessità
commerciali. E una soluzione che intervenga sulla parte meramente economica,
legata alle garanzie chieste agli stati sui prestiti. Fiat ha già ridotto
queste garanzie da
( da "Messaggero, Il"
del 29-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Venerdì 29 Maggio
2009 Chiudi di FABRIZIO RIZZI ROMA - Con la negazione di aver avuto rapporti
piccanti o più che piccanti con una minorenne, Silvio Berlusconi cerca di
chiudere il caso Noemi, non in Parlamento, ma di fronte alle telecamere,
rilevando che questa è l'«unica domanda che riconosco si abbia il diritto di
farmi». Aggiunge di averlo «giurato sulla testa dei miei figli» e comunque, «se
tutto questo fosse vero, mi dovrei dimettere subito. Guardate cosa si legge sui
giornali..». Ma se a Palazzo Chigi, durante una firma di un protocollo per
l'Abruzzo, va dritto all'argomento del giorno, davanti all'assemblea di
Confesercenti fa un affondo contro «i grumi eversivi» della magistratura, ma
anche contro la stampa. «Se uno nasce, mi diceva mio padre, con la voglia e il
piacere di fare del male, ha tre possibilità. La prima, fare il delinquente, la
seconda, fare il Pm e la terza, fare il dentista». Ma adesso, al posto dei
dentisti inserisce i giornalisti. «Anzi, certi giornalisti, a dire la verità,
sono molti, come vedete». Si alzano proteste dall'Anm e dalla Fnsi con il
presidente Natale. Ma di fronte ai commercianti, riuniti all'Auditorium, che
fanno piovere fischi e qualche «buh» (con metà della platea plaudente), Berlusconi parla di Alitalia, e di «grumi eversivi» dentro la magistratura. Poi lancia una
sfida. «Contestate pure, che ho voglia. Ho le spalle larghe», le contestazioni
«non fanno altro che rafforzare la mia volontà di agire nel bene del Paese». E
poi: «La platea sta seguendo con interesse e con applausi il mio intervento,
ci sono 4-5 che fischiano. Al massimo 10 o 15. Siete percentualmente
irrilevanti». E giù una risata in sala. Va al cuore del discorso, un'arringa
contro le «toghe rosse» e la stampa. Sono il «campione degli imputati»,
denuncia, ed elenca le centinaia di processi, da cui «sono sempre uscito
assolto». Ma alla richiesta di farsi processare, risponde che il Lodo Alfano
«firmato subito dal presidente della Repubblica», consente alle alte cariche
dello Stato di non «subìre le aggressioni delle toghe rosse» mentre si occupano
del Paese, «perchè o uno prepara le udienze e fa le riunioni con gli avvocati
oppure governa». Rassicura che non intende «lasciare la politica» fino a quando
non avrà riformato e separato l'ordine tra giudici e Pm. Annuncia di pensare «a
nuovi provvedimenti per la giustizia penale». Ai Pm vuole far fare «esami di
attitudine psicologica continuativi». Perchè, «un cittadino che ha un processo,
ha la vita rovinata, così come la sua famiglia». Attacca il giudice Gandus che
è andata in piazza con i cartelli. Per puntare contro i giornalisti, racconta
l'aneddoto del padre «che diceva una cosa santa», se uno «nasce con la voglia e
il piacere di fare del male ha tre possibilità». Al posto dei dentisti, indica
i giornalisti. Risponde al «Financial Times»: «Mussolini aveva il nucleo delle
camicie nere. Io, secondo i giornali sotto tappeto della nostra sinistra
all'estero, avrei il nucleo delle "veline". Grazie a Dio è meglio».
Dopo gli attacchi, dice anche «non sono malato di odio politico». Per il
termovalorizzatore di Acerra «lo Stato è tornato a fare lo Stato» e lo farà
anche per la Tav al «Frejus». Prevede di fare un bottino di voti alle Europee,
«se arriviamo al 45% saremo il partito più forte nel Ppe», ed esprimerà il
presidente del Parlamento. Ma attacca l'Europa senza leadership, non ha una
«presenza autorevole», costretta a subire, con le presidenze a rotazione, un
primo ministro ceco, Jan Fischer, che «è un tecnico di rivelazioni
statistiche». Replica il commissario Spidla: «Fischer è un primo ministro,
esattamente come lo è Berlusconi». Il premier aggiunge: «A chi telefona Obama
per sapere qual è la situazione in Europa? Non ha un numero. Al presidente
della Commissione che è un funzionario nominato?». Conclusione: «Metterò il
veto se non verrà introdotta la regola che a parlare sia solo il presidente
della Commissione o il suo portavoce».
( da "Corriere della Sera"
del 29-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
sezione: Cronaca di Milano data: 29/05/2009 - pag: 3 Il confronto I candidati
di centrosinistra e centrodestra d'accordo su Expo: occasione di rilancio
Penati: il ticket? Utile per far cassa Podestà: solo un esperimento, vedremo
Cosa pensano i candidati alla guida della Provincia di tre questioni chiave per
il territorio come ecopass/lotta all'inquinamento, Expo, aeroporti? Ecco i
punti di vista di due dei 14 contendenti, Filippo Penati (Pd) e Guido Podestà
(Pdl). Ecopass Per Penati la sperimentazione Ecopass ha il merito di aver
finalmente affrontato la questione «inquinamento». Ma le lodi finiscono qui.
«L'ecopass è servito soltanto al Comune per fare cassa, l'inquinamento è
rimasto tale e quale e il traffico anche. Non lo dico io, ma autorevoli riviste
scientifiche», taglia corto Penati. E allora? «Rilancio la mia proposta:
introdurre un pedaggio per chi arriva ai caselli autostradali di Milano. Per
esempio, dai 5 centesimi per chi viene da Lodi ai 50 per chi è partito da
Reggio Calabria. In media si incasserebbero 40 milioni l'anno da investire nel
trasporto pubblico visto che la situazione è disastrosa». Per quanto riguarda
il centro, secondo Penati, andrebbe valutato «se allargare l'area ecopass o
cambiare strategia, magari introducendo zone pedonali». Guido Podestà
preferisce prendere tempo per valutare meglio. «L'ecopass è una
sperimentazione. Quando avremo in mano tutti i dati faremo una valutazione e
decideremo il da farsi». Molto si sa già dell'effetto ecopass. O no? «Ragionare
su dati completi è più serio risponde Podestà . E se qualcuno boccia l'ecopass
c'è anche chi fa valutazioni diverse». Expo Su un punto i due candidati sono
d'accordo: Expo è una buona opportunità per ottenere infrastrutture in tempi
certi. «L'Expo può essere sfruttata anche come volano per lo sviluppo turistico
di Milano e della Lombardia suggerisce Podestà . Potremmo creare percorsi
enogastronomici, culturali, artistici». «La verità è che sull'Expo il
centrodestra ha tradito Milano attacca Penati . Adesso Bossi dice che si tratta
di un evento superato. Non sarà che il governo non vuole più mettere i soldi?
». Malpensa «Non esiste rinunciare a Malpensa hub. E Linate deve restare il
city airport di Milano », fa il punto Podestà. Ma il
monopolio di Alitalia sul Milano-
Roma dal Forlanini? «A breve non sarà più interessante perché la concorrenza
dell'alta velocità eliminerà il vantaggio ». Diversa la linea di Penati: «Il
monopolio non cadrà certo spontaneamente, per questo abbiamo avviato e vinto
un'azione legale davanti al Tar del Lazio. Per quanto riguarda Malpensa,
bisogna rivedere gli accordi bilaterali tra Stati in modo da permettere
l'ingresso di nuove compagnie. E in proposito finora il governo ha fatto poco».
Centrosinistra Filippo Penati Centrodestra Guido Podestà Rita Querzé
( da "Corriere della Sera"
del 29-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
sezione: Tempo Libero data: 29/05/2009 - pag: 17 Il caso «Tutti giù per aria» Alitalia, la protesta diventa un film La
verità degli irriducibili dell'Alitalia, un film sul fronte del No, quelli che hanno perso il posto di
lavoro e non sono stati assorbiti dalla Cai. Le cifre sono impressionanti: 6000
cassaintegrati (gli ammortizzatori sociali durano sette anni) e 2500 precari
per i quali si aprono le porte della disoccupazione. Tutti giù per aria
è il docu-film di Francesco Cordio sulla vertenza degli ex lavoratori Alitalia che sarà proiettato il primo giugno alle 20.30 al
Teatro Ghione in via delle Fornaci (in futuro sarà disponibile nelle edicole).
Nato da un'idea di Alessandro Tartaglia Polcini, assistente di volo
cassaintegrato Alitalia, e del giornalista freelance
Matteo Messina, il filmato è frutto di mesi di riprese realizzate durante le
contestazioni dei lavoratori dell'ex Alitalia.
L'attore Fernando Cormick interpreta il ruolo di un assistente di volo che ci
ha rimesso il posto, sarà lui a riannodare le vicende che ripercorrono le
diverse tappe: si tratta soprattutto di un montaggio delle «vere» proteste dei
mesi scorsi, gli appelli, i passi falsi, le dichiarazioni di Berlusconi,
Epifani e Veltroni nei tg, gli accordi firmati da alcune sigle sindacali, i
sit-in, i diritti calpestati delle hostess con bambini piccoli, i presidi, le
assemblee infuocate con i megafoni e le visite pastorali dei politici. Riecco
Fabio Berti, presidente dell'Anpac. Non sembra esserci nelle immagini Daniela col
suo famoso cappio, l'hostess che uscì male dalla Casa del Grande fratello
(licenziata dalla Cai e guardata storta da molti colleghi). «Media, sindacati,
politici, tutti pronti a salvarci», dice ironicamente la voce fuori campo. Il
rancore è ancora vivo nei confronti delle prime delegazioni aziendali della
Cai, che usando parole irricevibili parlarono di voler utilizzare «il miglior
materiale umano al minor costo». «I francesi nel 1991 bloccarono tutto il
traffico aereo sfidando il governo». La trattativa ha il sapore di «una resa
dei conti». Danno le cifre: Air France su 100 euro di entrate ne spende 29 per
il personale e 63 per i servizi, Alitalia appena 18
per il personale. Ci sono due contributi: la solidarietà, piuttosto generica e
svogliato a dire il vero, espressa da Dario Fo («bisogna avere fiducia nella
ripresa di una posizione dura... ») e un bell'intervento, energico, duro,
metaforico di Ascanio Celestini che fa l'«elogio» degli aeroplanini di carta.
Un lavoro a tesi pieno di rabbia e di frustrazione su una vertenza che si è
trasformata in un'emergenza sociale, la parte della fiction è esile, ci
sarebbero anche i diritti dei passeggeri lasciati a piedi in modo incivile
dalle proteste selvagge. Ma questo sarebbe un altro film. ( v. ca.) Una scena del
film
( da "Secolo XIX, Il"
del 29-05-2009)
Argomenti: Alitalia
«In magistraturaci
sono grumi eversivi» Berlusconi: «Mai niente di piccante con le minorenni»
Roma. Prima si è difeso: «Mai avuto rapporti piccanti con minorenni. Se fosse
accaduta una cosa del genere mi sarei dimesso immediatamente». Poi ha
attaccato: «Nella magistratura ci sono grumi eversivi. Non accetterò mai di
farmi processare da chi va in piazza per manifestare contro il mio governo».
Silvio Berlusconi, ieri, ha rotto il silenzio osservato rigorosamente per più
di una settimana. Ha dovuto, però, incassare qualche fischio (durante un
intervento all'assemblea della Confesercenti), le nuove critiche del Financial
Times (dopo la reprimenda per la vicenda "Vallette", sul sito del
quotidiano finanziario londinese, ieri, sono apparse stoccate sul premier italiano
definito "peggior gestore dell'economia italiana, dal 1945 ad oggi"),
ed infine la rabbiosa reazione dell'Associazione Magistrati: «Ci ha rivolto
insulti inaccettabili che nuocciono alle istituzioni democratiche. Noi non
siamo in campagna elettorale e non vogliamo entrarci», ha commentato il
presidente dell'Anm, Luca Palamara. Senza contare che le indiscrezioni sulle
frequentazioni del premier, oramai, sono diventate un vero e proprio diluvio.
Ieri mattina, il quotidiano Repubblica ha intervistato la zia di Noemi, che ha
confermato, punto per punto, quanto sostenuto dall'ex fidanzato: la conoscenza
tra la ragazza ed il premier non sarebbe affatto datata, ma risalirebbe a pochi
mesi fa, ed il contatto fu un book fotografico che l' aspirante valletta aveva
inviato a Mediaset. Molto più insidiosa la testimonianza raccolta dal
settimanale L'Espresso che sarà in edicola oggi: una delle ospiti alla famosa
festa di fine anno, il 31 dicembre del
( da "Giornale.it, Il"
del 29-05-2009)
Argomenti: Alitalia
n. 129 del
2009-05-29 pagina 3 Caso Noemi, il premier giura sui figli: "Mai avuto
rapporti piccanti con lei" di Adalberto Signore Berlusconi risponde colpo
su colpo al nuovo assalto mediatico-giudiziario: "Grumi eversivi tra i
magistrati. Più mi attaccano e più sento le spalle larghe" Roma - Delle dieci
domande su cui Repubblica insiste ormai da giorni, ce nè
solo una che Silvio Berlusconi ritiene lecita. E cioè se tra lui e Noemi
Letizia vi sia stato qualcosa di non trasparente. Tutto il resto, ha ripetuto
più volte nei giorni scorsi, rientra nella sfera della privacy, «non solo la mia, ma anche quella
della famiglia Letizia». Così, proprio a quella domanda il Cavaliere decide di
rispondere davanti alle telecamere che stanno riprendendo a Palazzo Chigi la
firma di un protocollo per lAbruzzo. «Cè qualcuno che ha
domande da fare sulle
minorenni?», la butta lì Berlusconi con un sorriso. E poi affonda: «Ho già
risposto allunica domanda che riconosco si abbia il diritto di farmi:
“Presidente, lei ha avuto rapporti diciamo piccanti, o più che piccanti, con
una minorenne?”. E la
risposta è: “Assolutamente no”». «Ci ho messo anche il carico del giuramento
sui miei figli – aggiunge – e invece guardate cosa tocca leggere su certi
giornali». Con un corollario, perché «sono consapevole che in caso di spergiuro
mi dovrei dimettere un minuto dopo». Il giorno dopo lautogol
di Dario Franceschini, dunque, il Cavaliere decide di giocare in contropiede e
rimettere la palla nella metà campo avversaria. Non solo sul fronte Noemi, ma
pure nella più ampia partita della campagna elettorale visto che il 6 e il 7 giugno sono
sempre più vicini. E, lo sa bene il premier, il risultato della doppia tornata
amministrative-europee sarà decisivo per mettere la parola fine su quello che
in privato Berlusconi non esita a definire un «assalto mediatico-giudiziario».
è per questo che la sua risposta è a 360 gradi: sulla vicenda di Casoria,
quando smentisce «rapporti piccanti», ma anche sul fronte giudiziario. Se di
prima mattina durante il Consiglio dei ministri torna a ripetere la sua totale
estraneità alla vicenda Mills, è davanti alla platea della Confesercenti che
sfodera gli affondi più poderosi. Con una convinzione, anticipata ai ministri e
ripetuta davanti ai commercianti: «Più mi attaccano e più sento di avere le
spalle larghe». Così, quando dalla sala della Confesercenti dopo gli applausi
parte qualche fischio, la sua reazione è immediata. «Contestate pure, perché ho
voglia...», chiosa con un gesto eloquente della mano come a dire di essere
pronto al confronto. E infatti prosegue imperterrito a
parlare della vicenda Alitalia. Poi, quando affronta il tema della giustizia, dalla sala parte
ancora qualche fischio. «Siete quattro o al massimo cinque», ribatte scatenando
nuove proteste. Ma Berlusconi non molla: «Al massimo siete dieci o quindici».
In ogni caso, aggiunge strappando risate e applausi, «siete percentualmente
irrilevanti». Certo, «domani i giornali titoleranno che sono stato
contestato, ma ho le spalle larghe, non mi interessa...». Insomma, un Cavaliere
decisamente allattacco, come probabilmente continuerà ad essere in tutta la
girandola di appuntamenti pre-elettorali di qui al 6 giugno. Tra gli obiettivi
i giornali esteri. Alcuni «sono i sottotappeti della nostra sinistra allestero».
Ma sui media prevale lironia, a partire dallaccostamento del Financial Times. Veline al posto
delle camicie nere? «Grazie a Dio, mi sembra un po
meglio...». Toni più pesanti sulla giustizia. Lanalisi è quella di
sempre: «Ci sono grumi eversivi nella magistratura italiana». La soluzione è la
riforma. «Io non lascerò
la politica fino a che non ci sarà la separazione delle carriera tra pm e
giudici». Berlusconi raccoglie la sfida di chi gli dice di farsi processare:
«Io sono il campione degli imputati. La Guardia di finanza ha compiuto 587
visite alle mie aziende». Impunità? «Certa magistratura prima delle scadenze
elettorali è sempre intervenuta nei miei confronti. Quando mi hanno chiesto di
governare il Paese, ho posto la condizione che questa magistratura, che prima
delle scadenze elettorali è intervenuta sempre non potesse perseguirmi. Non
devo subire le aggressioni delle toghe rosse». Parole che hanno provocato la
protesta dellAnm, alla quale ha replicato il
sottosegretario alla presidenza Paolo Bonaiuti (nel tondo): «Il presidente non
ha lanciato insulti ai magistrati
ma ha soltanto ricordato una patologia per cui alcuni magistrati di sinistra
tendono ad usare la giustizia a fini di lotta politica». Al congresso di
Confesercenti tiene banco leconomia. I ritardi nei pagamenti
da parte della pubblica amministrazione sono «uno scandalo». Per fare fronte al fabbisogno
energetico, Berlusconi conferma la scelta per il nucleare, da realizzare a ogni
costo. Così come fatto per gestire lemergenza rifiuti -
annuncia – lesercito potrebbe tornare in campo per consentire la costruzione di nuove centrali
nucleari. Ma cè anche il terremoto. E per chi è ancora in
tenda cè lemergenza caldo: «Organizzeremo vacanze estive a luglio e
agosto per chi è ancora nelle tendopoli». Temi che al presidente del Consiglio
premono. Ma la politica
ha le sue priorità. E certe categorie sembrano fatte apposta per mettersi di
traverso. «Una volta mio padre mi raccontò una cosa sacrosanta, ovvero se uno
nasce e vuole far del male ha tre possibilità: fare il delinquente, il Pm o il
dentista. Ma oggi i dentisti fanno quella punturina. A me il tre è un numero
che piace e non mi va di lasciarlo vuoto e allora ci metto i giornalisti.
Diciamo certi giornalisti». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4
- 20123 Milano
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 29-05-2009)
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Politica Italiana
Pagina 108 «Mai avuto rapporti con minorenni» Berlusconi all'attacco: nella
magistratura ci sono grumi eversivi --> Berlusconi all'attacco: nella
magistratura ci sono grumi eversivi Silvio Berlusconi parla del caso Noemi:
«Mai avuto rapporti con minorenni». Affondo contro le «toghe rosse»: ci sono
«gruppi eversivi». ROMA Nessun rapporto «piccante, o più che piccante» con una
minorenne: Silvio Berlusconi torna, a un mese dalle prime accuse di Veronica
Lario, a rispondere «all'unica domanda - dice - che riconosco si abbia il
diritto di farmi». Anche perchè, assicura, «l'ho giurato sui miei figli» e, comunque,
in caso contrario «mi sarei dimesso «immediatamente». Niente requisitoria in
Parlamento, niente mega intervista: le parole del presidente del Consiglio
vengono registrate dalle telecamere all'inizio di un incontro a Palazzo Chigi.
L'occasione per un intervento a tutto campo, che sfiora l' affaire veline,
tocca la giustizia con un nuovo affondo contro le toghe («ci sono grumi
eversivi») e i rapporti con la stampa, arriva solo dopo, all'Assemblea di
Confesercenti. ALLA CONFESERCENTI Poco importa se la platea che lo attende non
è fra quelle più amichevoli, il premier approfitta del palco e per
cinquantasette minuti arringa la sala. E ai primi segni di insofferenza non si
fa intimidire, al contrario lancia la sfida: «Contestate pure, che c'ho
voglia...», dice quando qualche buh accoglie un
passaggio su Alitalia.
Fischi che diventano più insistenti quando il Cavaliere torna a parlare di
giustizia: «Siete irrilevanti», è però la sua pronta replica. Io, aggiunge, «ho
le spalle larghe» e le contestazioni «non fanno altro che rafforzare la mia
volontà di agire nel bene del Paese». LE EMERGENZE Crisi, terremoto,
rifiuti, immigrazione: il premier elenca le emergenze con il quale il governo
si è dovuto confrontare nel primo anno di legislatura e rivendica le strategie
messe in campo, promettendo di mantenere la stessa linea. Lo «Stato è tornato»
e non verrà più meno, dice. Respingere i clandestini? «Nulla di non
umanitario»; il terremoto? «Le scosse continuano, ma io sono ottimista». E a
partire da settembre saranno consegnate le prime case: «Tremila subito», il
resto entro novembre, prima che il freddo arrivi.Le elezioni europee sono alle
porte e il presidente del Consiglio non perde l'occasione per disegnare
l'Europa che vorrebbe: «più protagonista, più autorevole» e capace di parlare
con una voce sola. «Porrò un veto che a parlare siano solo il presidente della
commissione europea e i suoi portavoce». Elezioni, quelle prossime, nelle quali
il Pdl punta a fare il pieno: «Se venissero confermati i sondaggi che ci danno
al 45 per cenmto, saremo il gruppo più importante del Ppe». SCONTRO COI PM Ma a
metà discorso, l'agenda di governo cede il passo all'attualità dibattito
politico. «Toghe rosse» e cattiva stampa finiscono al centro dell'intervento
del premier: nella giustizia ci sono «grumi eversivi», attacca Berlusconi. Ed è
proprio per non subire più i loro attacchi, spiega, che ha deciso di procedere
con il lodo Alfano. «Sono il campione degli imputati», ma il premier deve poter
governare e non può passare il tempo - chiosa - a difendersi. L'Anm reagisce
subito: «Berlusconi parla di insulti quotidiani inaccettabili» che «minano la
credibilità delle istituzioni e del Paese». D'altronde, «in uno Stato di
diritto fondato sulla divisione dei poteri non è accettabile che il primo
ministro rivolga insulti e invettive nei confronti dell'ordine giudiziario»
STAMPA NEL MIRINO I pm, insieme ai delinquenti e ai giornalisti, dice poi
Berlusconi «sono tre categorie che fanno male». La stampa entra a pieno titolo
fra le categorie che al Cavaliere non piacciono: basta guardare certi giornali
«in questi giorni», afferma, che sono «sottotappeti della nostra sinistra
all'estero». E che dicono, aggiunge, che «avrei nuclei di veline...». Sempre
meglio di «Mussolini - conclude - che aveva i nuclei delle camicie nere».
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 29-05-2009)
Argomenti: Alitalia
MARIA PAOLA
MILANESIO Roma. Giura sui figli che «non ha mai avuto rapporti piccanti con una
minorenne», e che se fosse successo si sarebbe dimesso un minuto dopo.
Telecamere accese per Silvio Berlusconi, che riceve a Palazzo Chigi il
presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi: prima di aprire il fascicolo
terremoto - oggi il premier sarà all'Aquila - tocca però a Noemi. «C'è qualcuno
che ha domande da fare sulle minorenni?», dice. Tacciono tutti i pochi
presenti, lasciando che sia il Cavaliere a completare l'opera suggellandola con
un giuramento sulla testa dei figli: «Mai avuto rapporti piccanti». È un
presidente del Consiglio loquace, capace - sempre ieri mattina - di mantenere
il buonumore anche davanti alla platea della Confesercenti. Incontro non facile
perché, nonostante gli ammiccamenti, sulla giustizia i commercianti presieduti
da Marco Venturi non seguono il premier. Lui, però, non demorde, anzi rintuzza:
«Siete in quattro o cinque a fischiare, siete percentualmente irrilevanti». Ne
nasce un botta e risposta, con lui che corregge - «al massimo siete dieci o
quindici», e gli altri ad applaudire e ridere delle battute. Parla di tutto il
presidente del Consiglio: di terremoto, di immigrazione - difende i
respingimenti - di Europa («È senza leadership. A chi telefona Obama per sapere
quale è la situazione?»), di Alitalia ma soprattutto
di giustizia. Il tutto inframmezzato da accenni alle veline («Mussolini aveva
nuclei di camicie nere, io di veline. È meglio»), attacchi alla stampa
«per fare male si hanno tre possibilità: fare il delinquente, il pm, il giornalista, anzi certi
giornalisti»). All'assemblea della Confesercenti, però, seguono quasi con
disattenzione, poco inclini alle divagazioni del premier. Lui, però, non si
arrende neppure quando, parlando di giustizia, i fischi si fanno sentire. «È
meglio che io non parli dei grumi eversivi nella magistratura, altrimenti ne
verrebbe fuori una gran discussione», dice, ripetendo che lascerà la politica
solo dopo aver attuato la separazione delle carriere tra giudici e pm. Citando
il processo Mills spiega perché sia ricorso al lodo Alfano, lo scudo
processuale che sospende i processi per le alte cariche dello Stato. «Ho deciso
di non subire le aggressioni delle toghe rosse come è accaduto negli ultimi 15
anni. Il presidente del Consiglio deve poter governare e non può passare il
tempo a difendersi. Ecco perché c'è stato il provvedimento per la sospensione
dei processi, una legge che il capo dello Stato ha firmato immediatamente». E
per convincere l'ascoltatore elenca il numero delle indagini avute, delle
udienze, delle visite della polizia giudiziaria, per concludere che «il
cittadino sottoposto a un processo ha la vita rovinata». «E io sono il campione
degli imputati», sottolinea. A chi rumoreggia replica di avere le spalle larghe
e alzando il tono di voce aggiunge: «Anzi mi rafforzo nell'idea e nel
convincimento che sto lavorando per il bene del Paese e voglio continuare a
farlo». I magistrati manifestano amarezza e guardano con attenzione al
Quirinale, al quale già si sono rivolti nei mesi scorsi quando lo scontro tra
maggioranza e giudici aveva vissuto uno dei suoi momenti più critici. Il capo
dello Stato, che il 9 giugno presiederà il plenum al Csm dedicato
all'organizzazione delle procure, già in altre occasioni - l'ultima a Palermo
per la cerimonia in ricordo di Giovanni Falcone - ha sottolineato come politica
e giustizia abbiano «una comune responsabilità istituzionale» e non possano
guardarsi «come mondi ostili, guidati dal sospetto reciproco». L'Anm torna
ancora una volta a dire basta agli insulti e alle invettive, «inaccettabili»
tanto più perché rivolte dal premier. «A differenza della politica la
magistratura non è in campagna elettorale e non può farsi trascinare su un
terreno di contrapposizione che non le appartiene. Il capo di governo mina la
credibilità delle istituzioni e del Paese».
( da "Messaggero, Il"
del 30-05-2009)
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Sabato 30 Maggio
2009 Chiudi di GIULIO MANCINI Gli organizzatori prevedono una presenza di un
milione di spettatori. E per questo i vigili urbani oltre che chiudere il
lungomare, per favorire il deflusso di questo fiume di auto, hanno previsto il
senso unico sulla via del Mare da Ostia sino a Ostia Antica, in direzione Roma.
Va in scena domani sulla spiaggia il "Roma international air show",
rassegna aviatoria che culminerà nell'esibizione della pattuglia acrobatica
nazionale, le "Frecce Tricolori". Dopo la sospensione delle Giornate
Azzurre di Pratica di Mare, che negli anni passati sono incappate in condizioni
meteo sfavorevoli, quella di domani sarà l'unica esibizione dei top gun acrobatici
tricolori sui cieli di Roma. A distanza di sei anni dall'ultimo air show di
Ostia, c'è da credere che clima permettendo saranno rispettate se non
addirittura superate le previsioni degli organizzatori di un milione di
presenze. Il programma della manifestazione, sostenuta con convinzione dal
sindaco Gianni Alemanno, presenta dalle ore 13,00 una vasta rassegna di
aeromobili, sia di uso militare che civile. Tra i 47 "oggetti
volanti" che si alterneranno sulla verticale di Ostia, figurano anche due
Harrier della Marina Militare, il Tornado e l'Eurofighter del Reparto
Sperimentale Volo dell'Aeronautica ed un F-16 olandese. Numerosi i velivoli
delle varie forze dell'ordine e di soccorso. Al volo
radente non ha voluto rinunciare neanche l'Alitalia che si presenterà con un passaggio spettacolare del Boeing
( da "Messaggero, Il"
del 30-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Sabato 30 Maggio
2009 Chiudi di MAURO EVANGELISTI Sull'aeroporto di Ciampino si addensano nuove
nubi. Sono quelle delle battaglie in tribunale, delle denunce, dei ricorsi al
Tar. L'oggetto è sempre lo stesso: il rumore che, secondo i comitati cittadini
e il sindaco, è ben al di sopra del consentito. Portano come prova il
monitoraggio effettuato dall'Arpa (l'agenzia regionale per l'ambiente). E' una
ricerca che la compagnia aerea Ryanair (la più presente a Ciampino) contesta
(Michael O'Leary, amministratore delegato, sostiene che i dati veri sarebbero
tenuti nascosti). Ma c'è un altro motivo, più contingente, che ha portato il
caso Ciampino per l'ennesima volta fino alle porte della procura della
Repubblica: i 400 voli in più consentiti dall'Enac in coincidenza con la finale
di Champions League. Per questo, spiegano al "Comitato per la riduzione
dell'impatto ambientale dell'aeroporto di Ciampino", «abbiamo chiesto con
un esposto l'intervento della procura della Repubblica di Velletri e del
prefetto di Roma». A Ciampino sono in attesa delle risposte del ministro dei
Trasporti, Altero Matteoli. Nei giorni scorsi il sindaco di Ciampino, Walter
Perandini (insieme al vicesindaco e al collega di Marino) è stato ricevuto da
un collaboratore del ministro al quale ha chiesto ufficialmente, alla luce
della ricerca dell'Arpa, un immediato azzeramento dei voli commerciali del
Pastine per tutelare la salute dei cittadini. «Il ministro ci ha fatto sapere -
ricorda Perandini - che nelle prossime ore ci darà una risposta. E' un
passaggio molto importante e per rispetto istituzionale per ora noi ci fermiamo
qui». Cosa succederà ora? E' plausibile che prima di conoscere una decisione
ufficiale si debba esaurire la tornata elettorale (le elezioni europee sono
fissate per il 6-7 giugno). Poi, il ministro dovrebbe rispondere. Nel caso
questa risposta non arrivasse o non accogliesse le richieste degli
amministratori locali, c'è già nel cassetto una contromossa. Non è un segreto
che, con tutto il materiale fornito dall'Arpa, nei giorni scorsi il sindaco di
Ciampino ha esaminato la strategia insieme a un importante studio legale. In
caso di risposta negativa del ministero, sarà chiesta la sospensione o la
revoca dell'ordinanza con cui l'Enac fissa a 100 i movimenti giornalieri per i
voli commerciali al Pastine di fronte al Tar e con una denuncia penale.
Chiederanno l'azzeramento perché, secondo la ricerca dell'Arpa, il livello del
rumore prodotto dai voli dell'aeroporto mette a repentaglio la salute di almeno
14 mila cittadini. Mentre il Comune prepara la nuova battaglia e dando per
scontato che, come ha già fatto in passato ad esempio sul tema degli atterraggi
notturni, anche Ryanair stia già facendo scaldare gli avvocati, c'è poi da mettere
nel conto altro: la denuncia presentata dal "Comitato per la riduzione
dell'impatto ambientale dell'aeroporto di Ciampino". «I cittadini di
Ciampino, Marino e del X Municipio di Roma - spiegano in un comunicato - hanno
chiesto l'intervento della procura della Repubblica di Velletri e del prefetto
di Roma. Nell'esposto hanno fatto presente i rischi per la salute degli
abitanti, già da tempo ufficialmente denunciati dall'Arpa, nonchéricolosità di
una simile concentrazione di voli». Il Comitato definisce la scelta per la
Champions dell'Enac «una provocazione». Ma al di là del caso contingente dei
400 voli dei tifosi di Barcellona e United ormai esaurito, la battaglia legale
per Ciampino rischia di finire in un vicolo cieco senza precedenti: lo scalo
alternativo di Viterbo sarà pronto solo nel 2013, il
trasferimento dei voli a Fiumicino rischierebbe di mandare in tilt il Leonardo
Da Vinci e comunque sarebbe a dir poco inopportuno vista la scelta della Nuova Alitalia di indicare Roma come hub.
«Però i dati sul rumore parlano chiaro - aggiunge il sindaco Perandini - a
Ciampino così non si può continuare».
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 30-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Lettere &
Opinioni Pagina 341 I LOW COST DI RYAN AIR Meglio della "continuità"
--> Vi sottopongo due esperienze contrastanti. Viaggio di piacere a Madrid (15
maggio, partenza alle 14.30) con Ryan Air: volo diretto per circa 200
passeggeri, puntualità, ottimo servizio, assistenza impeccabile a bordo e in
aeroporto. Costo di andata e ritorno per due persone, tasse comprese: 140 euro.
Invece il 21 maggio parto per lavoro sul Cagliari - Bologna: grande caos agli
imbarchi, mezz'ora di ritardo. Costo in continuità territoriale, tasse incluse:
184 euro. Mi domando: perché non abolire le prese in giro
(vedi Alitalia) e non dare
la possibilità a chi, come Ryan Air, ha investito in Sardegna (con equipaggi e
aeromobili di stanza a Cagliari) di offrire tutte le rotte a prezzi super
competitivi? Grazie, Ryanair . Giancarlo Piludu - Cagliari
( da "Messaggero, Il"
del 30-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Sabato 30 Maggio
2009 Chiudi di MASSIMILIANO LAZZARI Vale di più l'autografo di Totti o quello
della Arcuri? Bel dilemma quello che hanno dovuto affrontare l'altra sera i
fans che nella discoteca all'ombra dell'Olimpico si sono ritrovati nel bel
mezzo di una super glamour festa di compleanno. A spegnere le candeline
Francesca Lana, amica di Manuela Arcuri che è corsa a festeggiarla insieme con
la conduttrice Veronica Maya. Tutte e tre "blindate" nel privé hanno
resistito a lungo agli assalti dei fans mentre, dall'altra parte del locale
all'aperto creato dallo staff di architetti cinematografici di Daniele Taddei
s'intravedono altri volti noti, come quello di Carlo Conti alle prese con un
fumante piatto di spaghetti. Qualche metro più in là ecco Manuele Malenotti e
Lola Ponce, lei con un sexyssimo pantalone che ne esalta le forme perfette. Sul
palco Jerry Calà inscena uno spettacolo al pianoforte dal "sapore di
mare" applauditissimo da Leopoldo Mastelloni. Arriva anche la stilista
Valentina De Laurentiis. Demetra Hampton balla, scatenata, nel privé. È forse
la prima vera serata estiva della movida capitolina, dove ci si incontra per
stare insieme, ognuno a divertirsi o rilassarsi come preferisce. Ma il derby
degli autografi si scatena quanto, all'improvviso, tra il pubblico arrivano,
come un torrente in piena, quasi tutti i big di Roma e Lazi che terminata la
regoular season si concedono una serata di relax nel nuovo locale alla
Farnesina. Ci sono Francesco Totti, Daniele De Rossi, Philippe Mexes, Mirko
Vucinic, Marco Cassetti, Jeremy Menez, ma anche Stefano Mauri, Simone Inzaghi,
Christian Brocchi, Aleksandar Kolarov e Mauro Zarate, insomma mezzo derby in
pista: roba da distrarre metà del locale e si scatena la caccia all'autografo.
Il più bravo a districarsi nell'assalto di fan è Francesco Totti, che per
evitare di firmare per tutta la sera promette: «Dopo, dopo...» e così riesce
elegantemente dribblare gran parte dei fans. Nel locale all'ombra dello stadio
Olimpico, creato dell'imprenditore Roberto Fantauzzi in collaborazione con
Giancarlo Bornigia, si vedono volti noti in ogni angolo:
tra questi anche la pasionaria dell'Alitalia Daniela Martini. Si vedono pure Vincent Candela con l'amico Alex
Nuccetelli, in missione esplorativa per valutare una possibile festa qui
dell'ex calciatore della Roma con tutti gli amici, dopo la partita d'addio al
calcio.
( da "Giornale.it, Il"
del 30-05-2009)
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n. 130 del
2009-05-30 pagina 9 Salza: «Via da Bankitalia per diventare più forti» di
Redazione Roma. Ovvia ma non scontata la condivisione delle parole del
governatore di Bankitalia, Mario Draghi, da parte del parterre finanziario e
imprenditoriale che ha assistito all'assemblea annuale. A partire dal maggiore
azionista dell'istituto di Via Nazionale, il presidente del consiglio di
gestione di Intesa Sanpaolo Enrico Salza, che ha preso la parola, come
consuetudine, al termine delle Considerazioni finali. «Le banche - ha detto -
hanno svolto la loro funzione in modo corretto» e il fatto che abbiano
conservato «fondamentali patrimoniali sani ed equilibrati è il risultato di
scelte precise». Analogamente, Salza ha manifestato il proprio accordo sulla
proposta di rafforzare ulteriormente i poteri di vigilanza in mano agli
istituti centrali in modo da riportare anche la stabilità finanziaria sotto la
loro supervisione. In ultima istanza, ha avanzato una proposta finalizzata alla
stabilizzazione dei fondamentali: la cessione delle quote detenute in
Bankitalia a Via Nazionale stessa per destinare «parte dei proventi alla
sottoscrizione di strumenti di patrimonializzazione». Una proposta pratica per
accelerare l'uscita dalla crisi che è comunemente ritenuta ancora lontana,
anche se lo stesso governatore ha indicato il 2010 come possibile inizio della
svolta. «Una visione realistica», ha commentato laconicamente l'ad di Unicredit
Alessandro Profumo. «Il contesto dell'economia è tale per cui anche un miracolo
non potrebbe far crescere l'erogazione di credito», ha aggiunto il presidente
dell'Associazione bancaria italiana Corrado Faissola ribadendo che che gli
istituti «hanno sempre fatto bene il loro mestiere e continueranno a farlo».
Non si tratta di un'autoassoluzione, ma di una presa d'atto di un impegno
comune «per uscire dalla crisi il più presto possibile», come ha chiosato l'ad
di Intesa Corrado Passera. E per un giorno banchieri e imprenditori non si
trovano su due parti opposte del fronte, ma concordano sul fatto «senza riforme
non si può uscire dalla crisi», ha sintetizzato il presidente di Confindustria
Emma Marcegaglia. Anzi, il presidente di Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, ha
detto di più ricordando «impietosamente le scelte che non sono state fatte e
che devono essere fatte per il bene del Paese». Quelle che
il presidente di Piaggio e Alitalia, Roberto Colaninno, ha definito «scelte coraggiose» e che il
presidente del Consiglio Berlusconi si è impegnato a realizzare «nel più breve
tempo possibile». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123
Milano
( da "Corriere della Sera"
del 30-05-2009)
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Corriere della Sera
sezione: Cronache data: 30/05/2009 - pag: 22 Il caso L'esperto di Palazzo
Chigi: dov'erano i sensori? Stesso incendio del 2004 I guai
dell'«Alitalia del mare»
DAL NOSTRO INVIATO PALERMO Troppe analogie con un'altra mancata tragedia sullo
stesso traghetto per attribuire solo al caso il quinto incidente in pochi anni,
il secondo devastante incendio a bordo della «Florio», gioiello contraffatto
della Tirrenia, la malandata società in cerca d'acquirenti, una sorta di
carrozzone pubblico, spesso indicato come «l'Alitalia
del mare ». Bisognerà ancora una volta attendere l'esito delle commissioni
d'inchiesta per capire come hanno fatto rischiare la vita a cinquecento
persone. Ma è proprio chi vive sul mare o si occupa di trasporti e protezione civile
a restare di sasso davanti a immagini che sembrano prese da vecchi repertori di
cronaca. È il caso di Francesco Venerando, il coordinatore della task force
istituita da Palazzo Chigi per gli incendi spontanei di Caronia e poi chiamata
a monitorizzare eventi e disastri: «A bordo sulla carta ci sono avvisatori,
sensori e tante apparecchiature antincendio che chiamano passive e attive, ma
poi le fiamme divampano e sempre all'inter-
( da "Unita, L'" del
30-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Alitalia Maggio vola
«Maggio sta andando molto meglio degli altri mesi». Lo ha detto il presidente
di Alitalia, Roberto Colaninno, commentando l'andamento del
coefficiente di riempimento degli aerei.
( da "Riformista, Il"
del 30-05-2009)
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Fiat, ecco il piano
B di Torino di Gianmaria Pica Si va verso un'intesa tra Magna e Gm. Se anche
fosse questa la strada scelta da Gm per Opel, nonostante il pieno sostegno del
mondo politico e sindacale tedesaco, la partita non sarebbe ancora chiusa. Non
del tutto. È la posizione di Giuseppe Berta, professore di Storia dell'economia
alla Bocconi, editorialista della Stampa, è stato tra i fondatori dell'Assi
(Associazione di storia e studi sull'Impresa) e responsabile dell'archivio
storico della Fiat dal 1996 al 2002. Dice Berta al Riformista: «Fiat, rispetto
a Magna ha presentato un progetto industriale vero e molto più forte. Il piano
degli austro-canadesi non mi sembra un gran disegno industriale». Secondo
Berta, l'ha - o potrebbe (il condizionale è d'obbligo) - spuntarla Magna perché
ha potuto godere di un forte appoggio politico e sindacale molto radicato
nell'establishment tedesca. «In Germania - continua Berta - regna una cultura
industriale socialdemocratica molto forte e in conflitto con la politica e
cultura industriale del gruppo atomobilistico torinese». La formazione
anglosassone che caratterizza l'operato di Sergio Marchionne, ha impedito si
trovare una quadra in Germania. «Ma proprio la cultura industriale
dell'amministratore delegato Fiat, ha permesso al gruppo italiano di ottenere
un'inaspettato successo negli Stati Uniti, in piena sintonia con il mondo
diplomatico e politico Usa e con il presidente Barack Obama. Il caso Chrysler
lo dimostra». Per Berta, i socialdemocratici hanno avuto il rischio che la Fiat
sradicasse alcune componenti fondamentali che hanno permesso la costituzione
del sistema produttivo automobilistico tedesco: «Componenti, soprattutto,
sindacali». Berta è cauto: «Dire che ha vinto Magna è un azzardo, non so come
andrà a finire. Sicuramente Marchionne non rimarrà immobile». L'ad Fiat avrebbe
già pronte altre strategie: come la proposta di accorpare gli asset di General
Motors in america latina e Fiat Brasil. Il marchio italiano diventerebbe così
il primo produttore in Sudamerica. La chiave di lettura sulla partita a tre
giocartori Opel-Fiat-Magna di Giuseppe Volpato, professore di Economia e
gestione delle imprese presso l'università Ca' Foscari di Venezia è questa:
Marchionne ha dichiarato che non ha intenzione di alzare la posta, non ha avuto
modo di esaminare i conti dell'Opel e non è sceso a patti estremi con i
sindacati tedeschi. Per comprendere meglio la questione, Volpato spiega al
Riformista che «bisogna esaminare le tattiche di gioco del governo tedesco. Per
il momento hanno vinto gli esponenti politici e sindacali alla vigilia delle
elezioni di settembre in Germania». Insomma, un affaire Opel che ha molte
analogie con la storia - (quasi) tutta italiana - Alitalia. Dice Volpato: «Ora la strategia di Marchionne sarà quella
guardarsi intorno: il progetto dell'ad Fiat è quello di ottenere un ruolo
industriale di rilevanza mondiale. Non credo - contina - che sarà abbandonato
questo progetto». Secondo Volpato i piani allo studio di Marchionne sono
diversi, tra cui l'ipotesi di un accordo con la Bmw «molto interessante»
o con il gruppo francese PSA Peugeot Citroën. Anche per Volpato l'America
Latina sarebbe un continente su cui puntare, ma «dobbiamo capire - dice - se il
progetto Magna è quello di rilevare tuttà l'attività di Gm Europe oppure
soltanto Opel con l'esclusione delle divisioni Vauxhall e Saab», capendo se
Magna è interessata o meno alle altre attività di Gm nel mondo, «potremo capire
se la partita sulla divisione Gm in America Latina è ancora aperta». 30/05/2009
( da "Quotidiano.net"
del 30-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Il presidente
emerito parla a tutto campo: "Berlusconi è un istintivo, un ingenuo. Non
dovrebbe replicare alle accuse e invece s'è inventato piccole balle.
All'America non piacciono la sua sintonia con Putin e con la Libia"
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GIUDICI Cossiga: "Silvio pesta i piedi agli Usa, ecco perché lo vogliono
far fuori" Il presidente emerito parla a tutto campo: "Berlusconi è
un istintivo, un ingenuo. Non dovrebbe replicare alle accuse e invece s'è
inventato piccole balle. All'America non piacciono la sua sintonia con Putin e
con la Libia" di Andrea Cangini ROMA, 30 maggio 2009 - PRESIDENTE Cossiga,
solo lei può svelare larcano: cè un complotto per
disarcionare Berlusconi o no? «Un po sì, un po no». Risposta
ambigua. «Caro mio, a essere ambigua è la realtà! E gli arcana imperii non vanno mai svelati del
tutto. Lho anche detto a Berlusconi...». Cosha detto a Berlusconi?
«Diverse cose. La prima, fondamentale, è di tacere». In che senso? «Tacere, non
replicare alle accuse per non aizzare nuovi attacchi». Berlusconi, invece... «Berlusconi è un istintivo, non
sè tenuto. Bastava dicesse io mi occupo di politica e non
di gossip, invece è andato a Porta a Porta, ha gridato al complotto,
sè inventato una serie di piccole balle...». E i media ne hanno
approfittato. «Ovviamente,
più elementi dai più elementi troveranno». E la regola del
giornalismo dinchiesta. «Ma quale giornalismo? Ma quale inchiesta?».
Quella di Repubblica, no? «Sarebbe meglio parlare delleditore di
Repubblica, De Benedetti». Perché? «Come perché? De Benedetti, come tutti gli imprenditori,
punta a far quattrini, e con Berlusconi è rimasto fuori dalle fusioni bancarie,
dallaffare Alitalia, dalla ricostruzione dellAquila
e pare non intenda infilarlo neanche nella holding di Telecom in via di
costituzione». De
Benedetti, dunque... «Sè incazzato e, secondo me, grazie a una
gola profonda nellentourage del premier ha messo su lo scoop
sulla festa di Casoria». Era prevedibile? «Largamente. Ma Berlusconi non ha
capito che un presidente del Consiglio deve aspettarsi che ogni dettaglio della sua
vita privata venga passato al microscopio». Cè chi parla di
«delirio di onnipotenza». «Posto che quando uno comincia come cantante sulle
navi da crociera e poi entra nella lista degli uomini più ricchi del mondo un
certo senso di
onnipotenza ci può anche stare...». Posto ciò? «La verità è che Berlusconi è un
giocherellone; se lo invitano a una festa a Casoria, lui ci va». E ora, che
dovrebbe fare? «Tre cose: far avere la cittadinanza italiana allo svizzero
De Benedetti, farlo
entrare nellaffare Telecom, affidare a una società presieduta dal direttore
di Repubblica, Ezio Mauro, una parte della ricostruzione dellAquila».
Potrebbe non bastare, cè chi sospetta che lintrigo abbia ormai
dimensioni internazionali. «La questione è seria, ma di unoperazione del genere
sarebbero capaci solo pochi Stati. Vediamo: la Francia non può essere stata
perché ha bisogno dellItalia per contrapporsi agli Stati Uniti; la
Federazione russa neanche, perché Putin ha un eccellente rapporto con Berlusconi; Israele non ne
avrebbe interesse, e comunque non fa operazioni di disinformazione ma solo
omicidi mirati...». Dunque, non resta che... «Non resta che lAmerica.
E infatti noto che Obama non ama lItalia e non mi meraviglierei che
disertasse pure il
G8». Non amare lItalia le pare un motivo sufficiente? «Se
ha ragioni concrete, sì. La principale riguarda levidente asse politico
che lega Berlusconi a Putin e laccordo miliardario appena sottoscritto
dallEni con Gazprom per la costruzione di un colossale gasdotto che approvvigionerà lItalia
e lEuropa». Iniziativa che intacca gli interessi americani? «Sì, perché
rafforza Putin e penalizza fortemente il gasdotto che passa per lUcraina,
sul quale gli Stati Uniti hanno una sorta di egemonia di fatto». Altre ragioni di inimicizia?
«Ci sono, e sono sempre legate alla politica estera ed energetica. Ne dico due:
Berlusconi è amico di Gheddafi ed ha firmato un trattato in base al quale lItalia
non concederà le proprie basi militari in caso di attacco alla Libia; lItalia,
a differenza degli Stati Uniti, è interessata a mantenere buoni rapporti con
lIran». Insomma, abbiamo individuato il burattinaio. «Ma nooo, affatto.
Lavremmo individuato se non fosse che Obama è un noto pacifista e se non
avesse ordinato agli
agenti della Cia di sospendere lattività di intelligence per
dedicarsi unicamente al gioco del golf e del baseball». Capito. Secondo lei,
ora, cosa dovrebbe fare Berlusconi? «Stare calmo, dare per scontato che
laffare Noemi non gli toglierà voti e semmai gliene procurerà di nuovi e dimettersi subito
dopo le europee per stravincere le elezioni anticipate. Capisco, teme che le
Camere non verrebbero sciolte e lincarico sia dato a
Fini, ma sbaglia: Fini ha ormai dalla sua solo il ministro Ronchi». di ANDREA CANGINI Scatti rubati a
Villa Certosa, la procura sequestra cento foto - L'esposto integrale del
premier: il fotografo le ha messe in vendita a un milione di euroSilvio alla
festa di Noemi - FOTO SEGRETE Sexy Noemi su Novella Commenti Invia commento
Segnala ad un amico 30/05/2009 12:47 aion Cossiga amava stupire, fin dagli
ultimi anni del suo mandato presidenziale, sfornando picconate, alzate
d'ingegno e simili amenità..... Evidentemente il giochino gli piace ancora,
anche a costo di sfiorare il ridicolo/patetico perchè ora elabora scenari di
fantapolitica e soprattutto "difende" un "indifendibile"
premier. Che dire? Vista la sua età, gli acciacchi e le evidente penurie di
adeguata ossigenazione al cervello che mostra proprio con simili interviste,
farebbe bene a ritirarsi in qualche anfratto montagnoso della sua bella
Sardegna, smetterla di fare il senatore a vita ( a nulla giova, nè a sè nè al
Paese)e dedicarsi alla lettura di testi utili all'animo e soprattutto smetterla
di tediarci con i deludenti frutti delle scassatissime sinapsi del suo
cervello. 30/05/2009 12:54 ivan cos'è che ha detto cossiga qualche mese fa sui
ragazzi dell'"onda"? bisogna farli scatenare un po' e poi una bella
repressione, che ci sia del bel sangue e stuppidaggini simili... questo spiega
la statura del suo intervento di oggi in favore del premier. Sono presenti 2
commenti, invia il tuo commento! Pagine: 1 Nome: Email: Commento: Caratteri
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detto cossiga qualche mese fa sui ragazzi dell'"onda"? bisogna farli
scatenare un po' e[...] Cossiga: "Silvio pesta i piedi agli Usa, ecco
perché lo vogliono far fuori"12:47:37 - Cossiga amava stupire, fin dagli
ultimi anni del suo mandato presidenziale, sfornando picconate, alz[...]
Cossiga: "Silvio pesta i piedi agli Usa, ecco perché lo vogliono far
fuori"12:45:45 - @ ricky Sinceramente, lo ripeto, nè Djokovic nè Federer
incontrano le mie simpatie; ma questo non ha[...] Rafa distrugge Hewitt.
Debacle Venus12:04:07 - credo che nadal non capisca che fare controlli a
sorpresa giovi a tutti, lui per primo. è d'altronde[...] "Gasquet non ha
preso la cocaina" Leonardo sulla panchina rossonera: è una buona scelta?Il
caso PetraliBerlusconi contro i giudici: da che parte stai?Polemica
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vincere il Giro d'Italia?Tua figlia vuole diventare velina: come ti
comporti?Serie A, chi vincerà il titolo di capocannoniere?Il nucleare coreano è
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La foto del giorno Salto in auto Ecco una bella istantanea del campione di
rally Loeb Archivio Notizie Anno: 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
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( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 30-05-2009)
Argomenti: Alitalia
MYRTA MERLINO Roma.
Banchieri che entrano tirati, sorridendo a denti stretti, visibilmente
preoccupati di finire per l'ennesima volta sulla graticola. Entra Alessandro
Profumo con un solo collaboratore. In stile americano. Entra Corrado Passera,
dritto fino all'ascensore vip che lo «salva» dai giornalisti. Entra Giuseppe
Mussari con il suo look da ragazzino scapigliato e il viso scuro. E molti
altri: da Geronzi ad Abete. Da Palenzona a Doris. Draghi ha usato la parola
banca 26 volte, e a partire da pagina 16 della relazione gli istituti di
credito sono stati anche bacchettati a dovere. Draghi li ha incalzati dicendo
che bisogna sanare la ferita aperta dalla crisi nella fiducia collettiva. E ha
concluso: «Prendete esempio dai banchieri che finanziarono la ricostruzione
degli anni '50 e '60. La fiducia non si ricostruisce con la falsa speranza, ma
neanche senza speranza». Corrado Passera risponde a stretto giro: «Lo stiamo
già facendo». Draghi non sceglie certo i toni accorati usati da Emma
Marcegaglia né quelli ironici di Tremonti, ma le sue parole suonano come un invito,
gentile eppure fermo. Ad ascoltarlo il gotha degli imprenditori, guidati da
Emma Marcegaglia che, in un beneaugurante tailleur fucsia: «Si rischia
l'asfissia finanziaria» ricorda ancora una volta lady Confindustria. Intanto il
giovane Yaki Elkann, pallido e aristocratico, entra con la sua aria da
debuttante, accompagnato dal fido Gabetti. Arriva Carlo De Benedetti,
abbronzatissimo con l'aria di chi ha appena attraccato, arriva Roberto
Colaninno visibilmente provato dal caldo romano e dalle
fatiche Alitalia. E poi
Francesco Gaetano Caltagirone, Luca di Montezemolo, Paolo Scaroni, Mauro
Moretti, tutti d'accordo nel promuovere la relazione «lucida, condivisibile e
costruttiva». I politici, come di consueto, non partecipano eppure molti dei
presenti evocano il convitato di pietra, l'antagonista Tremonti con cui Draghi
evita accuratamente qualsiasi polemica. In compenso, attento e
interessato, compare nel parterre Tommaso Padoa-Schioppa. Un po' più in là,
immerso nella lettura della relazione, schivo e sorridente, c'è Carlo Azeglio
Ciampi. La mattinata si conclude con una colazione a porte chiuse tra alcuni
selezionati giornalisti e il direttorio di Bankitalia. Grande assente lui, il
governatore.
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 30-05-2009)
Argomenti: Alitalia
GIANLUCA AGATA «Ma
Di Luca vuole regalare il Giro a Menchov? Sono tre giorni che invece di
lavorare per se stesso fa il gregario della maglia rosa». Carlos Sastre ha
appena vinto la tappa del Vesuvio, Di Luca è terzo e Giuseppe Mauso, 78 anni,
protagonista del ciclismo dei Gaul, Bobet, Magni, Coppi e Bartali e del Giro
del '57, lo bacchetta severamente. Oggi il regno del passista di Frattamaggiore
è il Tarì di Marcianise, polo del lusso e del gioiello, dove coltiva la
passione degli orologi. La tappa del Vesuvio non poteva perderla: «Che
spettacolo vedere tanta gente e tutte quelle scritte per Pantani. Il ciclismo è
fatica e lui faceva entusiasmare». Nel '57 fu escluso dalla Nazionale e
Frattamaggiore scese in piazza per lui. «Ho corso con tanti campioni - continua
- Il più grande è Coppi, poche parole, tanti fatti. Bartali? Troppo
chiacchierone». In bicicletta trasportava le botti di vino. Poi si accorse di
andare forte e a 16 anni cominciò a scalare le montagne. «Mia sorella Rosalia
era la mia grande tifosa. Voleva che mi allenassi ogni giorno». Poi Rosalia si
trasferì a Milano e Mauso smise a soli 28 anni. Re degli orologi è diventato
grazie ad un nobile gesto. In Spagna si fermò ad aiutare un corridore che morì
per le conseguenze di una caduta. Il padre di quel ragazzo, per riconoscenza, lo assunse all'Alitalia e nei viaggi tra Ginevra e Napoli mise su una piccola attività
di import-export oggi su scala mondiale. Le corse vinte? «La più bella
sull'Etna: 14' di distacco su Martini, l'ex ct della Nazionale». La beffa in
una Milano-Sanremo. «A
( da "Giornale.it, Il"
del 31-05-2009)
Argomenti: Alitalia
n. 131 del
2009-05-31 pagina 4 «Erano pronti a pagarmi per incastrare Berlusconi» di
Stefano Zurlo La proposta di due giornalisti dell'«Espresso» a Laura,
concorrente del Grande Fratello Lei chiede 50mila euro, loro disposti a
trattare: «Basta un sms che provi la relazione» Una lunga trattativa. E alla
fine i giornalisti dell'Espresso buttano sul tavolo la loro proposta: «Io te la
pago - dice uno di loro - se tu hai l'altra cosa. Se hai le foto, se hai i
gioielli». Insomma, le prove della relazione con il Cavalier Silvio Berlusconi.
Laura, Laura Drezwicka, la biondissima del Grande Fratello, non sa nulla. Ma
decide di giocare, fa intendere, provoca, spara di aver avuto una relazione col
Cavaliere. E freme per concedere un'intervista. A pagamento, va da sé. La
richiesta è secca: cinquantamila euro. Cinquantamila euro per raccontare tutti
i dettagli piccanti, piccantissimi, privati, privatissimi, che riguardano
Berlusconi e la sua privacy. «I giornalisti dell'Espresso - racconta ora lei al
Giornale - erano scatenati. Volevano sapere tutto, ma proprio tutto sulle
abitudini erotiche del presidente del Consiglio». Del resto, il settimanale del
gruppo De Benedetti attualmente in edicola spara un servizio dal titolo più che
promettente: «L'harem di Silvio». E ormai c'è una lunga tradizione di pseudo
scoop sulle avventure sentimentali del premier: le feste a Villa Certosa, le
ragazze invitate in Sardegna, il caso Noemi, i gossip sulle ministre. La task
force del periodico prova da mesi a guardare attraverso il buco della serratura
dentro la camera da letto di Silvio. «Credo - prosegue Laura - che abbiano
incontrato molte, moltissime ragazze, chiedendo degli sms di Silvio, delle foto
in posa con lui, dei regali che avrebbero ricevuto». Il giornalismo sotto le
lenzuola mobilita energie e risorse. E l'Espresso è disposto a pagare queste
rivelazioni esplosive. Al tavolo di un ristorante di Napoli sono sedute quattro
persone: Laura, la sua amica Roberta, fotografa, i due emissari del
settimanale. Un redattore e un collaboratore. Laura, una sorta di Paris Hilton
all'amatriciana, vanta un curriculum stuzzicante: esordio folgorante come «sexy
car washer», in quasi topless mentre puliva grandi auto fra goccioloni
luccicanti, si è esibita senza veli nel circuito di alcune tv private, infine è
entrata nella stanza del Grande fratello al posto di Daniela Martani, la hostess poi licenziata dall'Alitalia. E questo suo exploit è stato oggetto di molte mormorazioni e
chiacchiericci: chi l'ha spinta fin sotto le telecamere bramate da legioni di
aspiranti veline? Insomma, ha tutte le curve e le zone d'ombra per attirare la
curiosità della stampa come il miele le api. Bastano poche frasi di
circostanza e subito arriva la richiesta: «Lei - spiega Roberta - pensava a una
cifra di 50mila euro per questa... 50mila euro che è il prezzo che lei ha
valutato con me, questa è la cifra per rilasciare questa intervista».
Cinquantamila euro. Sono tanti ma all'Espresso la storia fa gola. Con quel
corteo di dettagli torbidi, particolari scabrosi, relazioni peccaminose. «Se tu
vai da Oggi o vai da Gente - riflette l'inviato - a fare un'intervista del
genere... Se lo fai con l'Espresso invece... Vogliamo parlarne seriamente... Se
no la chiudiamo tu sei libera di... chiudere con il nostro giornale. Però volevo
dire che non è una cosa che si fa proprio così. Io vado dal direttore e dico
"c'ho una ragazza che ha fatto il Grande fratello e potrebbe raccontare
cose di Berlusconi e gli diamo 50mila euro", non ti dirà mai di sì». Ci
vogliono le prove per dire sì e staccare l'assegno: «Se io riporto di lei cose
gravi del presidente del Consiglio devo essere sicuro». Sicuri o dubbiosi, i
cronisti hanno drizzato le antenne e affondano le domande: «Si è comportato
bene fino a quando?» «Fino a poco tempo fa». «Ma perché si è stufato?». «No,
non è che si è stufato... Forse è per i casini che stanno succedendo adesso,
mica per altri motivi». Gira e rigira, la discussione si avvita sempre intorno
allo steso punto: «Hai qualche elemento per documentare la tua relazione
sessuale o no?» «Ho le mie prove». E non ti senti un po' Monica Lewinsky?» «Io
ho le mie prove». Come la stagista americana aveva le sue. Laura tiene sulla
corda i giornalisti, si sbilancia, allude, poi ingrana la retromarcia. E le
domande a pagamento scendono come chicchi di grandine: «Ti ha pagato
l'affitto?». «Ha pagato l'affitto». «Molte stanno lì». «Eh, sì», risponde
Laura. Pronta per un altro quiz: «Hai visto cose che faceva che so con la
Carfagna, con la Matera, con quelle che ha candidato?» È l'unico passaggio
«istituzionale» della conversazione. Laura mena il can per l'aia, precisa, per
chi ancora non lo sapesse, che le donne hanno una psicologia particolare, parla
di sensazioni. I cronisti incalzano. Le domande sono sempre più «politiche»:
«Ti chiamava?». «Mi chiamava spesso la sera». «Stava al telefono a lungo?».
«Abbastanza». Sembra di essere dentro uno spot. «Ho delle prove telefoniche, ma
solo sms». «Sono vincolanti questi sms» esultano i giornalisti. «Sono belli,
sono belli», ripete lei, più stereotipata di un'oca giuliva «Amichevoli?»,
insistono prudenti gli inviati. «Amichevoli no, perché non è solo mio amico».
Ci siamo, o forse non ancora. Laura è la reginetta del dico-non dico, come del
vedo-non vedo. Il safari nella vita privata del premier riprende: «Non c'hai
una foto un po' più... una foto che prova». Così, con qualche scatto hard, il
tormentone sul Cavaliere potrebbe chiudersi una volta per tutte. Laura fa
balenare quel che non ha, l'immagine potrebbe pure esserci. La starletta
rilancia: «Sì una foto che non ho visto da nessuna, con nessuna ragazza, ce
l'ho questo documento, ce l'ho sul telefono. È ovvio che non te l'ho fatto
vedere perché non posso farti vedere». La caccia al tesoro è a un passo dalla
meta. L'affare sembra possibile. «Questo - replica uno dei giornalisti - per me
sarebbe... Cioè se avessi questa cosa io potrei dire al direttore: c'è questa
cosa... che siete molto amici... che siete stati dentro casa sua da sola con
lui dentro la sua stanza». Questo sì che sarebbe bingo. Serve altro? C'è
bisogno di qualcosa ancora dopo aver frugato dentro Vila Certosa con gli
obiettivi dei paparazzi? Laura non molla: «Io prima volevo fare un'intervista
per un compenso, poi mostrerò le foto». Laura vuole i soldi, Laura vuole i
riflettori, l'Espresso vuole le prove. Poi la vita privata, personale, intima
del Cavaliere potrà pure essere fatta a pezzi. Dunque, si va avanti a comporre
un fantomatico manuale erotico del Cavaliere. Le domande si fanno ancora più
esplicite, quasi surreali, grottesche: «Faceva delle cose anche insensate
oppure no? Cioè ha controllo come uomo oppure no?». «Con te non ha mai avuto
dei comportamenti folli?». Altro che Palazzo Grazioli. Qui siamo in una
galleria di personaggi lombrosiani. Insomma, lo scoop potrebbe pure essere più
grande del previsto: un Cavaliere mostro, o bruto o chissà che altro. Una
pellicola dell'orrore. Che botto. Meglio consolidare il terreno con altre
domande a ventaglio: «Ti ha mai raccontato di essere stato con due donne
insieme?». Certo, nel Kamasutra dell'Espresso il capitolo orge era rimasto
incredibilmente nell'ombra. Laura si supera: «Guarda, io non coinvolgo nessuna
altra persona in questo racconto». Laura indica ma non chiarisce e allora,
persa ogni misura, dal taccuino saltano fuori temi che gli stessi cronisti
maneggiano come saponette, «come leggende metropolitane che girano». Finiscono
tutte insieme nel mulinello: «C'è questa storia della puntura alla base del
pube che ti permette di avere rapporti sessuali continuamente per ore». Ma la
leggenda, come tutte le leggende, non finisce qua: «Ha avuto anche problemi dal
punto di vista di un eccesso di afflusso di sangue». Sono informati,
all'Espresso. O forse è una domanda. Laura si ricorda di essere stata una «sexy
car washer»: «Mi stai chiedendo se ce l'ha grosso?». Ridono tutti, adesso. Ma è
un istante. Laura torna a pattinare sulla zona grigia: «Io questa cosa non me
la sento di dirla in questo momento se fa le punture o no... Non te la dirò
mai». Il Paese resterà appeso al rebus. Meglio divagare, sì, ma non troppo:
«Lui si diverte e gioca e gli piace vedere magari due donne che si baciano fra
di loro e magari fanno lo spogliarello, cose di questo genere... Si renderebbe
ridicolo. Era per capire questa cosa qua appunto anche in questo». Laura è una
barriera: «Quello fa parte dell'intervista, non mi va di rispondere». Non
subito. E allora si torna a parlare delle garanzie e del compenso, il
carburante della conversazione: «A me quel che interessa è se tu hai una foto
che documenta un rapporto particolare con lui... che fa capire lui come
personaggio anche in relazione alla politica cioè come...». «Io comunque adesso
ci penso». Sì, basta, almeno per questa volta: «Io te la pago se tu hai
quest'altra cosa. Se tu hai le foto, se tui hai i gioielli. Il fatto che ti ha
iscritto al Grande Fratello perché veramente... non la possiamo fare»
l'intervista. «Tu non puoi dire che uno è l'amante tuo soltanto sulla base
della tua parola». «Be', già il Grande Fratello penso che sia una bella prova».
«Si dice che sono state segnalate...». Siamo al capitolo raccomandazioni, ma
Laura se ne va. Ci sarà tempo per un altro appuntamento. E per altri
mercanteggiamenti. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123
Milano
( da "Unita, L'" del
31-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Dario Castriota
Giorgio Gaber «Io non mi sento italiano», cantava il grande Gaber in quello che
sarebbe stato il suo ultimo album. Credo che la frase rappresenti bene, al
momento, lo stato d'animo di buona parte della popolazione di questo strano
Paese. Per chi, come il sottoscritto, si è formato nei tanto vituperati anni 70
(raramente riconosciuti per quello che sono stati: un periodo nel quale,
semplicemente, in molti credevamo che un «mondo migliore», come dicono i
no-global di oggi, fosse possibile), non è infatti facile sentirsi parte di una
comunità (oppure ormai è più corretto parlare di «pubblico»?) che sembra non
avere remore nell'applaudire l'ipotesi grottesca dell'anziano satiro che
rincorre le ragazze. Non è facile pensare che esista una legge che pone il
personaggio in questione al di sopra di ogni legge, garantendogli l'immunità.
Non è facile credere che simile legge sia stata firmata da un Presidente della
Repubblica al di sopra di ogni sospetto. Non è facile credere che un paese nato
dalla Resistenza contro la dittatura fascista sia oggi ridotto così. Non è
facile riuscire a credere ai propri occhi, guardando l'Italia del 2009. Viviana
Vicarelli Dell'Utri e il suo capo Noi abbiamo come presidente uno che si è
venduto alla mafia per averne aiuto e raccattare un tot di elettori garantito e
che come consiglieri tiene accanto a sé il mafioso Dell'Utri: condannato a 11
anni di reclusione e 5.000.000 euro di multa e che è ancora un esponente di
spicco del Pdl. Le motivazioni della condanna sono: aver concorso ad
associazione con Cosa Nostra e aver perseguiti i suoi scopi, mettendo a sua
disposizione l'influenza e il potere che gli venivano dalla sua posizione di
esponente del mondo finanziario e imprenditoriale e delle sue relazioni. Aver
intrattenuto rapporti continuativi con suoi membri tra cui Bontate, Mangano,
Cinà e Riina, aiutando a nascondere i latitanti. La sentenza del 2001 di
Caltanissetta che condannò 37 persone per la strage di Capaci e l'assassinio di
Falcone dice chiaramente «sono provati rapporti fruttuosi, quanto meno sotto il
profilo economico, fra Berlusconi e Dell'Utri da una parte e Cosa Nostra
dall'altra». E con un Berlusconi che è legato a filo doppio con la mafia e
intende condurre il nostro Paese verso una dittatura, Franceschini ha il
coraggio di chiederci di votare SÌ a un referendum che farebbe sparire le
coalizioni e gli darebbe pieni poteri. G. Domenico Malpeli
Le azioni dell'Alitalia Il
premier e i suoi dipendenti, volevo dire gli esponenti di primo piano del PdL,
travolti dai casi Mills e Noemi, invitano a non fare gossip, ma a guardare ai
risultati raggiunti dall'esecutivo. Uno di questi, che viene sempre citato, è
l'avere risolto la questione Alitalia. Io non sono un economista, non ne capisco nulla di slot,
hub, piani industriali e roba varia, ma una cosa la so: fino a qualche mese fa
possedevo 1.400 euro in obbligazioni e azioni della ex compagnia di bandiera,
ora non ho più nulla, i miei risparmi si sono volatilizzati insieme a quelli di
qualche decina di migliaia di connazionali. Non c'è che dire, un risultato di
cui vantarsi. Giorgio Corona Carriere da separare L'on. Berlusconi dice che non
intende lasciare finché non avrà realizzato la «separazione delle carriere» (di
pm e giudici) e riapre lo così lo scontro nei confronti di un'altra
Istituzione. Un'iniziativa non proprio da "statista". Il
"premier", anziché della Magistratura dovrebbe preoccuparsi di
separare la "sua" personale carriera di imprenditore e monopolista,
da quella di politicante sforzandosi di essere un normale cittadino, con gli
stessi diritti di coloro che dovrebbe governare, e porre fine al conflitto di
interessi che preoccupa il mondo e sfascia l'Italia. errata corrige Camilleri
voleva dire... Nella rubrica «Lo chef consiglia» di Andrea Camilleri e Saverio
Lodato, pubblicata ieri a pagina 12, il taglio di una riga e un refuso hanno
reso poco chiaro l'inizio della risposta di Camilleri. Il testo esatto è il
seguente: «Lei mi presenta un Berlusconi che zampetta da un tribunale al
Parlamento, da un confessionale a Porta a Porta, che mi ricorda il famoso
"Figaro qua, Figaro là", ma anche il Gastone di Petrolini, ricercato
nel parlare, ricercato nel vestire. E ricercato dalla Questura».
( da "Unita, L'" del
31-05-2009)
Argomenti: Alitalia
questioni di taglia
/ 1 No ai poliziotti panzoni. E i ministri sottomisura? Vektor questioni di
taglia / 2 Se brunetta è un ministro... gli altri che sono... maxistri?
Cristina ex dixit Sappiamo dunque che Berlusconi tradiva la moglie, x di+
frequentando una minorenne. Lui dice che è un complotto della sinistra ma
dimentica che queste cose le ha dette la moglie o ex. I. O. spalle Dinanzi ai
fischi, alla Confesercenti, il "SULTANO" ha detto di avere «le spalle
larghe». Io direi meglio: coperte! GUERRINO M. SERRAPETRONA cercasi educatore
Io non farei mai educare i miei figli dal capo della B. B. (banda berlusconi o
banda bassotti, tanto è uguale). Sallj frequentazioni Bisognerebbe spiegare al
Sign. Feltri che nn c'è relazione - negativa - tra Franceschini e i cani,
mentre c'è tra Al Tappone, le minorenni ed il suo evidente ridicolo penoso
travaso di bile. nonna Iole richiesta Per favore non fate passare le parole
piene di ipocrisia dei figli di berlusconi... ricordate a tutti e in
particolare a loro che non hanno avuto la stessa sensibilità a difesa della
mamma immortalata a seno nudo da un giornale vicino se non servo del papà...
tranne che la difesa scatta in relazione del conto in banca... difendete
franceschini che questa volta li ha messi sulla difensiva... Sempre così, brava
concita. rocco (catania) class action Propongo una class action di cittadini
contro le offese del premier, piera ts c'è chi dice sì... Una
Tv locale ha chiesto ai suoi telespettatori: «Fareste educare i vostri figli da
Berlusconi?» Il 78 per cento ha detto SÌ! Nessun commento. F.S. che salvata! Il
premier va dicendo in tv che ha salvato alitalia, io credo invece siano stati i
contribuenti. le mie 4000 azioni chi me le deve restituire? franco matteuzzi
( da "Messaggero, Il"
del 31-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Domenica 31 Maggio
2009 Chiudi di GIULIO MANCINI Una domenica con il naso all'insù con il rischio
di ingorghi a terra e nei cieli. Va in scena oggi sul lungomare di Ostia il
Roma International Air Show. Tutto è pronto per l'evento fortemente voluto dal
sindaco, Gianni Alemanno. Quarantasette velivoli più una squadriglia di
paracadutisti a partire dalle ore 13,00 e per non meno di tre ore daranno vita
a una rassegna mista tra acrobazia, sfida tecnologica, dimostrazione di abilità
nel soccorso e arte del volo. Se il meteo non tradirà le speranze, potrebbe
raggiungere quota un milione il numero di spettatori che si rovesceranno sul
lungomare di Ostia per assistere alle evoluzioni. Benché gli organizzatori si
appellino alla praticità dei romani perche raggiungano comodamente in treno la
location prescelta, a due passi dalla fermata "Stella Polare", sarà
un esercito di vigili urbani a cercare di mettere ordine al prevedibile assalto
automobilistico. Pure in una pesantissima carenza di personale, il comandante
della polizia municipale Roma 13, Angelo Moretti, ha disposto un ordine di
servizio per cento agenti nel turno di mattina e altrettanti in quello
pomeridiano. Essendo di 260 il numero dei vigili di Ostia in organico,
significa che molti di loro lavoreranno anche per tredici ore di filato. Il
Git, gruppo intervento traffico, ha garantito collaborazione nel presidio di
tutti i semafori della via Cristoforo Colombo. Dall'azienda di trasporti
"Met.Ro." si garantisce il potenziamento delle corse con 74 passaggi
(di cui cinque diretti) nella fascia di tempo compresa tra le 11,00 e le 18,00.
Potenziato anche lo 062, linea bus che collega Ostia Ponente al centro della
cittadina. Chiusure e restrizioni alla sosta e al transito sono state disposte
dalla polizia municipale intorno all'area oggetto dello spettacolo aereo. Dalle
8,00 di questa mattina sono chiuse al traffico piazza Sirio, via della Tolda,
via della Stella Polare, via delle Bocche di Bonifacio, un tratto del lungomare
Duilio tra via del Bucintoro e viale della Vittoria. La via del Mare, tra via
Cardinal Ginnasi e via Guido Calza, sarà a senso unico. Divieto di immissione
da via Ostiense alla via del Mare all'altezza di Acilia. Tra i quasi cinquanta
velivoli militari, civili e di soccorso che si alterneranno sulla verticale di
Ostia, figurano due Harrier della Marina Militare, il Tornado e l'Eurofighter
del Reparto Sperimentale Volo dell'Aeronautica ed un F-16 olandese. Numerosi
anche gli elicotteri. Sarà presente il Canadair antincendio e al volo radente
non ha voluto rinunciare neanche l'Alitalia che si presenterà con un passaggio spettacolare del Boeing 767.
Ieri le prove che si sono svolte nei cieli della cittadina balneare hanno
sollevato un vespaio di polemiche. Decine di telefonate sono arrivate ai
centralini delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco da parte delle case
per anziani dell'Infernetto mentre vibrate proteste sono state fatte da
pazienti e parenti di ricoverati del "Grassi". Per due ore,
dalle
( da "Corriere della Sera"
del 31-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
sezione: Tempo Libero data: 31/05/2009 - pag: 15 Frecce tricolori Oggi il
grande ritorno a Ostia dell'«Airshow» In volo anche la prima donna della
pattuglia francese Due chilometri di spiaggia, un milione e mezzo di
spettatori. A qualche centinaio di metri dal litorale di Ostia le Frecce
Tricolori, la pattuglia acrobatica francese, quella olandese, il nuovo Boeing 767 dell'Alitalia. Volo sociale, come gli elicotteri per il soccorso e il
trasporto di feriti e i Canadair per lo spegnimento degli incendi boschivi, e
volo sportivo. Tutto insieme in quattro ore di spettacolo nel «Roma
International Airshow» che scatta oggi alle 13, davanti allo stabilimento
«Belsito». Già ieri, durante le prove, decine di migliaia di persone
hanno assistito alle evoluzioni di jet militari e aerei a elica, deltaplani a
motore e paracadutisti anche dagli altri stabilimenti balneari della costa e
dalla spiaggia libera. «Un evento scenico e spettacolare eccezionale», ha
definito qualche giorno fa l'appuntamento aeronautico il sindaco Gianni
Alemanno. Tutti con il naso all'insù, quindi, oggi pomeriggio, con
un'attrazione in più: la prima donna nella pattuglia acrobatica transalpina, la
«Patrouille de France». Al centro della squadriglia ci sarà il comandante
Virginie Guyot, secondo alcune indiscrezioni il prossimo capo della pattuglia.
Erano sei anni che l'Airshow non tornava a Ostia: per l'occasione sono stati
invitati 47 «assetti» che si alterneranno sul mare. Circolazione bloccata sulla
costa, con chiusura del traffico per almeno un chilometro. Si temono ingoghi e
per questo «Met.Ro.» ha potenziato le corse sulla tratta Roma-Lido dalle 11
alle 18. Impegnati decine di vigili urbani per regolare l'afflusso di auto e
moto che si aspetta molto pesante. L'organizzazione dell'evento, coordinato dal
Team Italia e dall'aeroclub «Volere Volare», ha compreso nella manifestazione i
passaggi a bassissima quota di uno dei sei «767» Alitalia
in servizio per voli di lungo raggio, pilotato dai comandanti Marco Ghisi e
Gabriele Pediconi. Ma lo spettacolo si aprirà con le evoluzioni del team
acrobatico «Blue Circe» e dai «Breitling Devils ». In volo di seguito anche il
Reparto sperimentale dell'Aeronautica militare con l'Eurofighter e gli F16
dell'aeronautica olandese. Ancora da confermare invece le attese esibizioni di
due Sea Harrier della Marina italiana. Sarà quindi la volta di altre pattuglie,
come il «Pioneer team», il «Crazy Fly» di Nettuno, con i voli del Piaggio Aero
180, di due Fournier del «Blue Voltige», e del Citation del
( da "Repubblica, La"
del 31-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 30 - Cultura
Treni, aerei, navi è "low cost" la parola d´ordine Crisi a bordo
l´attualità La recessione economica colpisce sia le famiglie che le imprese e
sta trasformando radicalmente il modo di viaggiare. Nei cieli, le compagnie low
cost hanno più passeggeri di quelle storiche di bandiera. Nelle ferrovie è in
arrivo una "classe Ikea", il pullman conosce un nuovo boom e persino
le crociere diventano spartane ETTORE LIVINI R isorgono i treni e i pullman.
Ryanair, regina delle low cost, supera per numero di passeggeri persino la
gloriosa Lufthansa. British Airways elimina (causa crisi) la sua esclusiva
First Class. Nell´era dei subprime e dei Pil che si muovono come i gamberi,
all´indietro, il mondo ha riscoperto il viaggio in seconda classe. L´austerity
non risparmia nessuno: Barak Obama ha tolto i jet privati ai supermanager delle
case automobilistiche Usa sull´orlo del crac. Le banche d´affari americane -
dove fino a un annetto fa chi prendeva bonus inferiori al milione l´anno era
considerato poco più di un pezzente - hanno tagliato tutte le spese di
trasferta dei dipendenti. E anche i turisti fai-da-te tirano i cordoni della
borsa, abbassando le pretese. Come testimonia il drastico taglio (-14 per cento
secondo Federalberghi) alla spesa per il ponte del 2 giugno. I cieli mondiali
sono lo specchio più fedele di questo ribaltone nell´universo della mobilità e
delle vacanze. A inizio 2008 il modello vincente era quello a cinque stelle:
aerei sempre più grandi e lussuosi, doccia a bordo (copyright Emirates),
champagne a fiumi, poltroncine che si trasformavano in pochi secondi in comode
e riservatissime suite d´alta quota. A disposizione di un mondo in cui i nuovi
ricchi dei Paesi emergenti e i superbanchieri (o per meglio dire le loro
aziende) erano disposti a pagare senza batter ciglio prezzi quindici volte
superiori a quelli dell´economica per togliersi questi sfizi. Poi, in pochi
mesi, tutto è cambiato. Le Borse sono andate ko. Le prenotazioni di biglietti
di prima e business sono crollate del 40 per cento. E le compagnie aeree hanno
riportato indietro di un decennio il loro orologio evolutivo. Oggi quasi tutti
i big hanno aumentato i posti in classe economica "rubandoli" alla
parte più nobile dei loro voli. E persino politici e autorità - in Italia il buon
esempio arriva dal governatore di Banca d´Italia Mario Draghi - viaggiano,
quando possono, a bordo di compagnie low-cost. I maggiori beneficiari di questa
rinascita del «viaggio in seconda» sono però le cenerentole del mondo dei
trasporti: il treno e il pullman. Il declassamento dei viaggiatori d´affari, ad
esempio, è uno dei motivi del grande successo della Frecciarossa. Diverse
aziende italiane in questi mesi hanno obbligato i loro dipendenti in viaggio
sulla Milano-Roma ad utilizzare il servizio dell´alta
velocità - più economico della navetta Alitalia - che in pochi mesi ha sottratto all´aereo quasi il 50 per cento
del mercato. Le rotaie hanno portato via tanti viaggiatori anche alle auto:
molte tratte di servizi pendolari - rigorosamente in seconda - hanno registrato
negli ultimi mesi aumenti di traffico del 50 per cento. Fiutato il
momento d´oro per loro (e quello nero per le tasche degli italiani), le Fs
hanno deciso di entrare a piedi uniti anche nel low-cost, lanciando sconti del
30-60 per cento sui convogli nelle ore meno frequentate della giornata.
Nell´era dei viaggi dell´essenzialità, insomma, il servizio cinque stelle paga
poco. Se ne sono accorti persino due profeti del lusso made in Italy come Luca
Cordero di Montezemolo e Diego Della Valle: tra un paio d´anni lanceranno la
sfida alle Fs sull´alta velocità. E il loro cavallo di battaglia, assieme a
qualche convoglio più esclusivo, sarà il cosiddetto «treno Ikea»: vagoni
essenziali, spartani, ma con tutte le comodità di base. E a prezzo molto più
abbordabile. Dalle rotaie alla strada, il risultato non cambia: la crisi ha
riportato d´attualità un mezzo che sembrava in via d´estinzione: il pullman.
Certo i tempi sono cambiati, su quasi tutti i mezzi sono previsti aria
condizionata e servizi a bordo. Mentre i prezzi sulle linee low-cost - se ne
trovano a decine su Internet - sono crollati: Milano-Roma 10 euro, Roma-Siena 5
euro. Costi competitivi con qualsiasi altro mezzo di trasporto. Basta cliccare
e prenotare con un po´ d´anticipo. L´utilizzo sapiente del web è il segreto di
Pulcinella per chi vuol ridurre al minimo le spese di viaggio in questo clima
d´austerity. In un mondo in cui l´offerta (di posti in aereo ma anche di
pacchetti-vacanza) supera di gran lunga la domanda, arriva inevitabilmente il
momento delle offerte a prezzo di saldo. Così tante compagnie aeree (per
esempio Meridiana) e diversi tour operator hanno deciso di mettere in vendita
all´asta con un po´ d´anticipo i loro prodotti. Si paga un minimo di iscrizione
-pochissimi euro - e poi ci si lancia nel complicato gioco dei rilanci. Che
sono tutti al ribasso. C´è persino chi è riuscito a volare a New York, andata e
ritorno, pagando solo 1,4 euro. Nemmeno il mondo dorato delle crociere sfugge
al vento gelido della crisi. Come è successo in cielo, anche sul mare sono
arrivate le navi low-cost. A lanciarle (si chiamano Easycruises) sono gli
inventori della Easyjet. Cabine più essenziali. Spazi ridotti. Ma servizio di
bordo quasi all´altezza delle cinque stelle. Una seconda classe galleggiante a
prezzi molto più bassi dei concorrenti. Attenzione invece a non cadere nello
specchietto per le allodole delle navi cargo. In apparenza si tratta di una
soluzione pratica ed economica: ci si imbarca su una portacontainer, sistemati
nelle poche cabine per passeggeri, e si naviga con l´equipaggio. Niente
fronzoli, il viaggio è più lungo, come sui piroscafi del secolo scorso.
L´atmosfera un po´ bohémienne e il tuffo nel passato sono però lussi che
costano: un passaggio transatlantico su uno di questi giganti dei mari costa il
triplo dello stesso viaggio in aereo.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 31-05-2009)
Argomenti: Alitalia
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6044 Tortolì. Venerdì prossimo vertice decisivo in Regione, in ballo il
collegamento quotidiano con Roma L'aeroporto riabbraccia i turisti Tortolì..
Venerdì prossimo vertice decisivo in Regione, in ballo il collegamento
quotidiano con Roma Lo scalo riapre con tre voli charter dall'Austria --> Lo
scalo riapre con tre voli charter dall'Austria Con l'allungamento della pista a
( da "Giornale.it, Il"
del 31-05-2009)
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n. 131 del
2009-05-31 pagina 4 "Pronti a pagarmi per incastrare Berlusconi" di
Stefano Zurlo La proposta di due giornalisti dellEspresso a Laura,
concorrente del Grande Fratello Lei chiede 50mila euro, loro disposti a trattare: "Basta un
sms che provi la relazione" Una lunga trattativa. E alla fine i
giornalisti dellEspresso buttano sul tavolo la loro
proposta: «Io te la pago - dice uno di loro - se tu hai laltra cosa. Se
hai le foto, se hai i
gioielli». Insomma, le prove della relazione con il Cavalier Silvio Berlusconi.
Laura, Laura Drezwicka, la biondissima del Grande Fratello, non sa nulla. Ma
decide di giocare, fa intendere, provoca, spara di aver avuto una relazione col
Cavaliere. E freme per concedere unintervista. A
pagamento, va da sé. La richiesta è secca: cinquantamila euro. Cinquantamila
euro per raccontare tutti i dettagli piccanti, piccantissimi, privati,
privatissimi, che riguardano Berlusconi e la sua privacy. «I giornalisti dellEspresso
- racconta ora lei al Giornale - erano scatenati. Volevano sapere tutto, ma
proprio tutto sulle abitudini erotiche del presidente del Consiglio». Del
resto, il settimanale del gruppo De Benedetti attualmente in edicola spara un servizio dal titolo più che
promettente: «Lharem di Silvio». E ormai cè una
lunga tradizione di pseudo scoop sulle avventure sentimentali del premier: le
feste a Villa Certosa, le ragazze invitate in Sardegna, il caso Noemi, i gossip
sulle ministre. La
task force del periodico prova da mesi a guardare attraverso il buco della
serratura dentro la camera da letto di Silvio. «Credo - prosegue Laura - che
abbiano incontrato molte, moltissime ragazze, chiedendo degli sms di Silvio,
delle foto in posa con lui, dei regali che avrebbero ricevuto». Il giornalismo
sotto le lenzuola mobilita energie e risorse. E lEspresso è
disposto a pagare queste rivelazioni esplosive. Al tavolo di un ristorante di
Napoli sono sedute quattro persone: Laura, la sua amica Roberta, fotografa, i due emissari del
settimanale. Un redattore e un collaboratore. Laura, una sorta di Paris Hilton
allamatriciana, vanta un curriculum stuzzicante: esordio folgorante
come «sexy car washer», in quasi topless mentre puliva grandi auto fra goccioloni luccicanti, si è esibita senza
veli nel circuito di alcune tv private, infine è entrata nella stanza del
Grande fratello al posto di Daniela Martani, la hostess poi licenziata dallAlitalia. E questo suo exploit è stato
oggetto di molte mormorazioni e chiacchiericci: chi lha
spinta fin sotto le telecamere bramate da legioni di aspiranti veline? Insomma,
ha tutte le curve e le zone dombra per attirare la curiosità della stampa
come il miele le api. Bastano poche frasi di circostanza e subito arriva la richiesta: «Lei - spiega Roberta -
pensava a una cifra di 50mila euro per questa... 50mila euro che è il prezzo
che lei ha valutato con me, questa è la cifra per rilasciare questa
intervista». Cinquantamila euro. Sono tanti ma allEspresso
la storia fa gola. Con
quel corteo di dettagli torbidi, particolari scabrosi, relazioni peccaminose.
«Se tu vai da Oggi o vai da Gente - riflette linviato - a fare
unintervista del genere... Se lo fai con lEspresso invece...
Vogliamo parlarne seriamente... Se no la chiudiamo tu sei libera di... chiudere con il nostro
giornale. Però volevo dire che non è una cosa che si fa proprio così. Io vado
dal direttore e dico “cho una ragazza che ha fatto il Grande
fratello e potrebbe raccontare cose di Berlusconi e gli diamo 50mila euro”, non ti dirà mai di sì».
Ci vogliono le prove per dire sì e staccare lassegno: «Se io
riporto di lei cose gravi del presidente del Consiglio devo essere sicuro».
Sicuri o dubbiosi, i cronisti hanno drizzato le antenne e affondano le domande:
«Si è comportato bene
fino a quando?» «Fino a poco tempo fa». «Ma perché si è stufato?». «No, non è
che si è stufato... Forse è per i casini che stanno succedendo adesso, mica per
altri motivi». Gira e rigira, la discussione si avvita sempre intorno allo steso
punto: «Hai qualche elemento per documentare la tua relazione sessuale o no?»
«Ho le mie prove». E non ti senti un po Monica Lewinsky?» «Io
ho le mie prove». Come la stagista americana aveva le sue. Laura tiene sulla
corda i giornalisti, si sbilancia, allude, poi ingrana la retromarcia. E le domande a
pagamento scendono come chicchi di grandine: «Ti ha pagato laffitto?».
«Ha pagato laffitto». «Molte stanno lì». «Eh, sì», risponde Laura. Pronta
per un altro quiz: «Hai visto cose che faceva che so con la Carfagna, con la Matera, con
quelle che ha candidato?» è lunico passaggio «istituzionale»
della conversazione. Laura mena il can per laia, precisa, per chi ancora
non lo sapesse, che le donne hanno una psicologia particolare, parla di
sensazioni. I cronisti
incalzano. Le domande sono sempre più «politiche»: «Ti chiamava?». «Mi chiamava
spesso la sera». «Stava al telefono a lungo?». «Abbastanza». Sembra di essere
dentro uno spot. «Ho delle prove telefoniche, ma solo sms». «Sono vincolanti
questi sms» esultano i giornalisti. «Sono belli, sono belli», ripete lei, più
stereotipata di unoca giuliva «Amichevoli?», insistono
prudenti gli inviati. «Amichevoli no, perché non è solo mio amico». Ci siamo, o
forse non ancora. Laura è la reginetta del dico-non dico, come del vedo-non vedo. Il safari
nella vita privata del premier riprende: «Non chai una foto un
po più... una foto che prova». Così, con qualche scatto hard, il
tormentone sul Cavaliere potrebbe chiudersi una volta per tutte. Laura fa
balenare quel che non
ha, limmagine potrebbe pure esserci. La starletta rilancia: «Sì una
foto che non ho visto da nessuna, con nessuna ragazza, ce lho questo
documento, ce lho sul telefono. è ovvio che non te lho fatto vedere
perché non posso farti vedere». La caccia al tesoro è a un passo dalla meta. Laffare
sembra possibile. «Questo - replica uno dei giornalisti - per me sarebbe...
Cioè se avessi questa cosa io potrei dire al direttore: cè questa cosa...
che siete molto amici... che siete stati dentro casa sua da sola con lui dentro la sua stanza».
Questo sì che sarebbe bingo. Serve altro? Cè bisogno di qualcosa
ancora dopo aver frugato dentro Vila Certosa con gli obiettivi dei paparazzi?
Laura non molla: «Io prima volevo fare unintervista per un compenso, poi
mostrerò le foto».
Laura vuole i soldi, Laura vuole i riflettori, lEspresso vuole le
prove. Poi la vita privata, personale, intima del Cavaliere potrà pure essere
fatta a pezzi. Dunque, si va avanti a comporre un fantomatico manuale erotico
del Cavaliere. Le domande
si fanno ancora più esplicite, quasi surreali, grottesche: «Faceva delle cose
anche insensate oppure no? Cioè ha controllo come uomo oppure no?». «Con te non
ha mai avuto dei comportamenti folli?». Altro che Palazzo Grazioli. Qui siamo
in una galleria di personaggi lombrosiani. Insomma, lo scoop potrebbe pure
essere più grande del previsto: un Cavaliere mostro, o bruto o chissà che
altro. Una pellicola dellorrore. Che botto. Meglio consolidare il
terreno con altre domande a ventaglio: «Ti ha mai raccontato di essere stato con due
donne insieme?». Certo, nel Kamasutra dellEspresso il capitolo
orge era rimasto incredibilmente nellombra. Laura si supera: «Guarda, io
non coinvolgo nessuna altra persona in questo racconto». Laura indica ma non
chiarisce e allora,
persa ogni misura, dal taccuino saltano fuori temi che gli stessi cronisti
maneggiano come saponette, «come leggende metropolitane che girano». Finiscono
tutte insieme nel mulinello: «Cè questa storia della puntura alla
base del pube che ti permette
di avere rapporti sessuali continuamente per ore». Ma la leggenda, come tutte
le leggende, non finisce qua: «Ha avuto anche problemi dal punto di vista di un
eccesso di afflusso di sangue». Sono informati, allEspresso.
O forse è una domanda. Laura si ricorda di essere stata una «sexy car washer»: «Mi stai chiedendo
se ce lha grosso?». Ridono tutti, adesso. Ma è un istante. Laura torna
a pattinare sulla zona grigia: «Io questa cosa non me la sento di dirla in
questo momento se fa le punture o no... Non te la dirò mai». Il Paese resterà appeso al rebus.
Meglio divagare, sì, ma non troppo: «Lui si diverte e gioca e gli piace vedere
magari due donne che si baciano fra di loro e magari fanno lo spogliarello,
cose di questo genere... Si renderebbe ridicolo. Era per capire questa cosa qua
appunto anche in questo». Laura è una barriera: «Quello fa parte dellintervista,
non mi va di rispondere». Non subito. E allora si torna a parlare delle
garanzie e del compenso, il carburante della conversazione: «A me quel che interessa è se tu hai una
foto che documenta un rapporto particolare con lui... che fa capire lui come
personaggio anche in relazione alla politica cioè come...». «Io comunque adesso
ci penso». Sì, basta, almeno per questa volta: «Io te la pago se tu hai questaltra
cosa. Se tu hai le foto, se tui hai i gioielli. Il fatto che ti ha iscritto al
Grande Fratello perché veramente... non la possiamo fare» lintervista.
«Tu non puoi dire che uno è lamante tuo soltanto sulla base della tua
parola». «Be, già
il Grande Fratello penso che sia una bella prova». «Si dice che sono state
segnalate...». Siamo al capitolo raccomandazioni, ma Laura se ne va. Ci sarà
tempo per un altro appuntamento. E per altri mercanteggiamenti. © SOCIETà
EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 31-05-2009)
Argomenti: Alitalia
Di fronte a un
siffatto schieramento, si può storcere il naso in nome della logica
imprenditoriale piegata agli interessi della politica. Senza, però, dimenticare
che quello stesso intervento politico è stato invocato a più riprese in molte
analoghe situazioni di crisi. Come nell'accordo con la Chyrsler andato
felicemente in porto soltanto grazie alla mediazione determinante di Obama. In
questa luce, l'avventura di Marchionne è apparsa un po' troppo solitaria, un
capitano coraggioso - e orgoglioso - che non ha saputo o voluto misurarsi con
le pedine più influenti, e indigeste. In questa debolezza di Fiat, c'è chi ha
puntato il dito sulla latitanza di Palazzo Chigi e, più in generale, del nostro
sistema bancario. Per non parlare dei sindacati nostrani che hanno apertamente
tifato perchè la trattativa fallisse. Prendersela con il governo è legittimo,
anche perchè mai come in queste settimane è apparso soprattutto impegnato su
altri, meno strategici fronti. Ma la lezione da trarre non riguarda solo la
maggioranza di centrodestra. In questa come in altre circostanze (resta emblematica la vicenda Alitalia), l'Italia si conferma impreparata a muoversi in sinergia, a
presentarsi come «sistema paese». Sia per le divisioni profonde che ancora
dividono aspramente centrodestra e centrosinistra, sia per una inveterata
abitudine a muoversi ciascuno a difesa del proprio particulare senza curarsi
della prospettiva comune, l'Italia non riesce a fare squadra. Non è una
novità di questi anni, è un nostro handicap che ha radici storiche e culturali
profonde. Però, in questa difficile congiuntura dell'economia mondiale, questo
limite diventa più visibile, e molto più pericoloso. Marchionne e la sua Fiat
hanno perso una battaglia importante, anche se, sul medio periodo, l'azienda
uscirà probabilmente rafforzata dalla scelta di non infilarsi in una fusione
dai contorni finanziari poco trasparenti. Ma chi esce più duramente sconfitto,
da questa sfida, è l'Italia. C'eravamo giustamente inorgogliti per il recente
successo Fiat in America, quando a vincere era stato soprattutto
l'individualismo geniale che, in tante situazioni, ci ha premiato. Ma, nel
momento in cui occorreva coordinamento istituzionale e spirito di cooperazione,
il paese non ce l'ha fatta. Indipendentemente da chi vincerà queste e le
prossime elezioni, è un fallimento che non promette niente di buono per il
futuro. Mauro Calise
( da "Repubblica, La"
del 01-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina V - Torino
"Su Fiat l´ultimo esempio di dilettantismo" Vietti (Udc) e il caso
Piemonte: questo governo non ha cultura industriale "Scajola ha battuto un
colpo su Opel a babbo morto e non so se sia stato più inutile o più ridicolo"
MARCO TRABUCCO Onorevole Vietti questo governo è amico o nemico della Fiat e
del Piemonte? Ha ragione il Pd a considerare la nostra regione "figlia di
un dio minore"? «Oggi ho sentito che il ministro Scajola ha battuto un
colpo sull´esito della trattativa Fiat-Opel: lo ha fatto a babbo morto e non so
se sia stato più inutile o più ridicolo. Dice che il piano Fiat era il
migliore: allora forse conveniva darsi una mossa prima. Abbiamo visto
Marchionne con il suo maglioncino da Obama, dalla Merkel e dai sindacati
tedeschi. Ma non abbiamo mai visto un esponente del governo italiano
interloquire in questa vicenda». Gli incentivi alla rottamazione li hanno dati.
Non sono già qualcosa? «Scajola ha detto di averli condizionati al fatto che
non venisse licenziato nemmeno un lavoratore in Italia: come se fosse quella
l´unica questione di una ristrutturazione davvero globale del mondo dell´auto.
Per non parlare della Lega che si è vantata di aver proposto un emendamento
perché poi Fiat non delocalizzasse produzioni. Se lo avesse fatto poi, come
pensava di multarli? Puri spot». Lei, che ha anche lavorato in un governo con
Berlusconi e Tremonti è d´accordo con il fatto che penalizzano Torino e il
Piemonte? «In parte, ma non esagererei con il vittimismo. Che Berlusconi non
abbia mai mostrato un grande interesse per questa regione lo si è visto anche
nella scelta della compagine dell´ultimo governo. O dall´attenzione a grandi
opere come Tav e Terzo Valico, dove non ho ancora capito se il governo abbia
messo un euro. Così come per il retroporto di Genova ad Alessandria o al polo
della logistica a Novara. Mi sembra però che sul disinteresse per questo
territorio prevalga un altro problema». Quale? «La mancanza di una cultura
politica che riguarda tutto il Paese: vedi Malpensa, e l´Alitalia che penalizzano la Lombardia
dove gran parte delle amministrazioni sono di centrodestra. La questione dei
fondi Fas per la Sicilia e più in generale i soldi per le infrastrutture,
promessi, ma che non ci sono. Berlusconi dice che la crisi non c´è, Tremonti
che c´è, ma che bisogna lasciar passare la nottata. Così il governo
italiano non ha messo che qualche miliardo dove gli altri ne hanno investiti
centinaia. è il difetto di cultura di governo che rende difficile concepire una
politica industriale, del credito e delle infrastrutture di lungo periodo. Gli
spot costano meno e rendono di più, in termini immediati». E la Lega, il
partito che dovrebbe difendere gli interessi del Piemonte e del Nord dov´è?
«Alla Lega basta fare l´elenco della spesa: Malpensa e Alitalia
appunto, ma anche i 500 milioni a Roma (esentata dal patto di stabilità), i
( da "Repubblica, La"
del 01-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 9 - Interni
Firenze, doppio ostacolo per il Bimbo l´anima rossa e i signori del mattone
Renzi favorito contro Galli. Spini incognita a sinistra Il reportage L´ex
vicesegretario del Psi: primarie decise dai voti venuti dalla destra. Il
candidato del Pd: balle, a me non mi ha scelto papi´ ALBERTO STATERA FIRENZE - «Ah, ecco
l´ultima spina!» esclamava alzando gli occhi al cielo Giorgio La Pira, il
sindaco santo di Firenze, quando incontrava Valdo Spini giovanetto insieme al
padre Giorgio, grande storico protestante. Passato mezzo secolo, la piccola
spina valdese è tornata fastidiosamente a infilarsi sotto il tallone di Matteo
Renzi, poco più che trentenne cattolico rampante, ex boy scout di Rignano
sull´Arno e adoratore del mito lapiriano. Tra pochi giorni il giovane
presidente uscente della Provincia dovrebbe essere eletto sindaco della non più
proprio rossa Firenze al primo turno contro l´ex calciatore della Fiorentina e
del Milan, il pidiellino Giovanni Galli, esangue e tarda scelta berlusconiana.
Se non ci fosse l´intralcio pungente di Valdo. Parlamentare da una vita, antico
vicesegretario socialista, ministro col governo Ciampi, a sessant´anni più che
suonati, Spini, attorniato da una nobile corte che espone un Rosselli e una
Frescobaldi, ha deciso di dimostrare che ci può essere «un Partito democratico
all´americana e non alla vaticana, come quello incarnato da un democristiano di
ultima generazione». Così, dopo lo psicodramma delle primarie fiorentine,
quell´orrendo «mischiume» nel quale non lo vollero, che vide tutti contro tutti
in una faida maledetta dall´affare speculativo di Salvatore Ligresti sull´area
di Castello, si è candidato con l´appoggio di sette liste, compresi i verdi, i
repubblicani della Sbarbati e Rifondazione. Accreditato almeno al 10% minaccia
così di rovinare la festa dell´elezione al primo turno al candidato nomato
"bimbo". Da cui il calembour che va alla grande tra i vecchi del Pci
fiorentino: «Prima i comunisti mangiavano i bambini, ora sono i bambini che
mangiano i comunisti». «A me non mi ha scelto Papi, ma le primarie!», grida
Renzi, belloccio sì, pur se lievemente pingue a differenza di Noemi, al Circolo
Vie Nuove, cuore rosso e accaldato di Firenze, dopo essersi paragonato
nientemeno che a Farinata degli Uberti. E Massimo D´Alema, trattenendo il
celebre sorrisino di scherno sotto il baffo, è venuto a dargli il suo assist:
«Matteo è come un ciclista che pedala un´ora davanti al gruppo, l´unico
interrogativo non è se vince, ma se batte o no tutti i record». E pensare che
soltanto qualche settimana fa il boy scout lapiriano diceva che Massimo sì
l´aveva chiamato dopo le primarie, ma che lui aveva il telefonino distante e
non era proprio riuscito a rispondergli. Lo stesso trattamento riservato a
Walter Veltroni e, poi, a Dario Franceschini, che il candidato democrat di lingua
sciolta ha bollato come "il vicedisastro". Onore comunque di D´Alema
a Valdo Spini: «E´ un vecchio compagno, troveremo il modo di lavorare insieme.
La ricchezza del partito sono le diverse radici, per cui al vecchio compagno
dico: serriamo le fila». Per carità, non sia mai detto: «Vietato
strumentalizzare le parole di Massimo su Valdo», minaccia il segretario del Pd
Giacomo Billi. E anche quelle dalemiane sul sindaco uscente Leonardo Domenici
che «merita sostegno alle europee», in vista di «un partito ritrovato che dopo
le elezioni sarà più solido». Chimera dalemiana preelettorale il partito più
solido e unito, mentre la guerriglia intestina divampa qui quasi in bocca alle
urne. Lapo Pistelli, candidato cattolico sconfitto alle primarie fiorentine, ma
responsabile Esteri del Pd, non firma armistizi rispetto al guanto lanciato:
«Per concorrere a una posizione di responsabilità occorrono sia amore per la
funzione per la quale ci si candida, sia empatia con gli elettori ai quali si
chiede una delega a rappresentarli: entrambe precondizioni che non vedo
realizzate in Leonardo Domenici». E Sergio Staino, candidato alle europee di
Sinistra e libertà: «Pistelli ha ragione». Smaliziati i commenti a D´Alema
nella platea rossa nel forno del Circolo Vie Nuove: «L´è sempre il migliore
Max. Il capo l´è lui. Tu vuoi vedè che il 7 giugno fa il su´ partito?!».
Domenici non c´è in questi giorni a Firenze, colpito un po´ dalla sindrome
Cofferati, la disaffezione della città che lo esaltò. Si vede poco, impegnato
com´è nella campagna elettorale per Strasburgo. Ha un po´ metabolizzato le
amarezze di uno che si sente vilipeso, nonostante sia quello che «più a lungo
ha governato Firenze dalla fine del Settecento», come garantisce. E con buoni
risultati. Primi fra tutti il nuovo palazzo di giustizia e la linea 1 del tram.
Sfiorato ma non toccato dallo scandalo Castello - l´area su cui al posto di una
«cacata» di giardino, come egli stesso la chiamò, si voleva realizzare lo
stadio della Fiorentina all´insaputa dei fiorentini - che ha coinvolto il suo
vice Graziano Cioni, l´anima cittadina naif, si è sentito incompreso da un
«partito romanizzato che ha dato l´idea di voler tagliare i rami fronzuti su
cui era seduto». Lo confessa: «Ho sofferto con Walter. Io ho ancora la visione
ottocentesca di un partito pesante, strutturato, con gli iscritti, con le
sezioni, che non rinunci al suo ruolo di direzione politica, non un partito
liquido, ectoplasmatico». Quanto a Renzi gli aveva «consigliato» di non
candidarsi in una città nella quale per essere eletti servono 105 mila voti. Su
37 mila votanti alle primarie, il bimbo ne ha presi 16 mila. Ce la farà a
diventare sindaco, ma a che prezzo? «Posto che la piazza di Firenze è piazza
della Signoria, cioè una piazza laica e non religiosa, Matteo è bravo e
disinvolto. E sono certo che per le primarie non ha fatto accordi con poteri e
poterini». Ma poi? Che cosa non dice Domenici? Il fatto è che di quei 16 mila
voti alle primarie la leggenda metropolitana vuole che più di 3 mila siano
venuti da destra, dalle truppe cammellate di Denis Verdini, cui pare che Renzi
sindaco stia benissimo e che proprio per questo ha scelto un avversario debole
come Galli, nonostante potesse disporre di un nome migliore come quello di
Gabriele Toccafondi. Il leader della destra locale, per di più coordinatore
nazionale del Pdl, king maker del sindaco del Pd. Possibile? «Certo», conferma
pro domo sua Valdo Spini, che avverte: «Non mettete il Pd nelle mani di Matteo
Renzi, sarebbe un grave indebolimento delle prospettive future di tutto il
partito». Ma come? Non era il piccolo Obama di Firenze? L´alito di Denis,
magnifico clone di Adolfo Celi in "Amici miei", soffia nella Firenze
massonica e non. Non c´è solo la maledizione di Castello, che già vent´anni fa
ad opera di Achille Occhetto costò la testa a un´intera classe dirigente
comunista, su cui Ligresti vuole fare un´operazione da un miliardo e Della
Valle la Cittadella Viola con lo stadio della Fiorentina. Ci sono le
cooperative e soprattutto la BTP, acronimo che designa Baldassini, Tognotti e
Pontello, i regnanti immobiliari della città. La loro banca è il Credito
cooperativo, di cui è presidente e signore Verdini. Accusato anni fa di aver
violentato una sua avvenente correntista, fu assolto dall´accusa di violenza
sessuale, ma rinviato a giudizio per rivelazione di segreto bancario,
violazione della privacy e diffamazione, perché rivelò notizie sull´esposizione
della signora, di suo marito e dei loro amici. Poi c´è la Fingen
("fashion, retail e real estate") dei fratelli Corrado e Marcello
Fratini, soci della cordata berlusconiana dell´Alitalia, che detiene oltre 600 mila metri quadri, tra cui quelli di
Sesto Fiorentino, che potrebbero essere l´alternativa a Castello per lo stadio
e la Cittadella viola. Ne è presidente Jacopo Mazzei, cugino di Lorenzo Bini
Smaghi della Banca centrale europea, ma soprattutto figlio di Lapo Mazzei,
straordinario produttore di Chianti e grande capo dell´Opus Dei. Ex
democristiani ed ex comunisti, massoni e legionari di Cristo. In fondo che
differenza fa? La città è scossa dalla prospettiva delle linee 2 e 3 della
tramvia, che liscia i monumenti, e dall´esercito di quasi mille vigili urbani,
vecchio feudo di Graziano Cioni, lo sceriffo che tanti guai ha procurato a
Domenici e al Pd fiorentino, i quali impazzano con cascate di multe. Ma la
partita vera, forse meno evidente ai fiorentini, è quella urbanistica: «Firenze
ha toccato il fondo - garantisce l´urbanista Vezio De Lucia - si è omologata al
peggio nazionale: la rendita fondiaria comanda sul futuro della città». E
comanderà sempre di più se il bimbo che non è stato scelto da Papi non glielo
impedirà.
( da "Unita, L'" del
01-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Sei giorni al voto e
per Franceschini il nemico da battere è sempre lo stesso: l'astensionismo. Lui
si sgola, girando l'Italia, rivendicando di «aver alzato la voce quando è
servito, perchè essere moderati e riformisti non vuol dire tacere»: «Non è il
momento di disertare le urne, contro questo governo che ha nascosto la crisi,
che vuole stravolgere la Costituzione, il Pd resta l'unica speranza per
difendere la qualità della vita democratica». L'astensionismo resta in agguato,
ma anche l'aumento degli elettori incerti, indicato dagli esperti, è un segnale
d'allarme per Berlusconi. E infatti nella domenica dei duelli a distanza, il
premier attacca con tutto il volume di fuoco di cui dispone. Organizza «un
bagno di folla» a Bari e inventa la conferenza stampa con la claque. Lui
risponde alle domande e i presenti applaudono: «Gli elettori - è il leit motiv
del premier - sapranno distinguere la realtà dalla spazzatura». Attacca il Pd,
il premier, dice che si «spaccherà in tre» dopo le europee. Ma soprattutto
evoca il complotto, in compagnia di Maroni, secondo cui «da anni vogliono far
fuori Berlusconi», a suon di montature e inchieste fasulle. Messaggio al
premier Caso veline a parte, il problema di Franceschini è far arrivare il
messaggio che Berlusconi e Tremonti sono riusciti ad oscurare: in questa crisi
«il governo ha fatto pochissimo per aiutare i deboli, non ha fatto riforme,
come chiede pure Bankitalia, è stata assente o dannosa per
vicende cruciali come Malpensa-Alitalia o il caso Fiat-Opel». Ma arriverà il messaggio? «Viviamo in un
paese di plastica per come lo rappresenta la televisione, ma girando per
negozi, treni, mercati e metropolitane ho un'impressione ben diversa». La crisi
c'è i poveri pure. «Bisogna aiutare subito i ceti deboli e le piccole
imprese», ripete il segretario. Ieri era in Toscana e dopo aver visitato un
impianto fotovoltaico all'avanguardia, ha rilanciato il tema della «Green
Economy», su cui Obama ha investito e che potrebbe essere una svolta anche per
il nostro paese. Invece il governo pensa molto al nucleare e poco all'ambiente.
Il segretario del Pd attacca sui rifiuti di Palermo, e su due casi emblematici
di latitanza del governo: «Ricordate che Berlusconi voleva fare il primo
Consiglio dei ministri a Malpensa? Così non è stato visto che si tratta di un
aeroporto oggi fantasma». Anche su Fiat-Opel Franceschini, come Fassino, accusa
l'esecutivo: «In questi giorni i governi degli altri paesi si sono impegnati
per trovare una soluzione vantaggiosa per le proprie nazioni, il nostro governo
non c'era». Speranze? Franceschini non ci sta al gioco dell'asticella, «che
piace ai giornalisti». L'obiettivo è dimostrare che il Pd c'è e che è l'unico
argine a Berlusconi. Il premier ieri ha stuzzicato il leader democratico: «Non
sanno neanche dove sedersi a Strasburgo», ha detto. E a Bari ha negato di aver
tolto soldi al Sud. «Nemmeno un euro». «È come negare i numeri della
tabellina», accusa Pittella del Pd, «una menzogna assoluta», incalza D'Alema.
Ma si sa che soprattutto in campagna elettorale Berlusconi non va per il
sottile.
( da "Corriere della Sera"
del 01-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
sezione: Tempo Libero data: 01/06/2009 - pag: 12 La manifestazione Presenti i
team di vari paesi europei. I «giri della morte» dello «Spartan» «Top gun» nel
cielo di Ostia In 200 mila con il fiato sospeso per le acrobazie dell'«Airshow»
Neanche il maltempo che ha oscurato il cielo di Ostia ha tenuto lontani i
romani che ieri hanno voluto assistere ai «looping » e ai «tonneaux» delle
Frecce tricolori. Lungomare affollatissimo e interdetto al passaggio delle
auto, trasformato in una specie di lunga tribuna da piazzale Colombo sino al
«pontile» di piazzale dei Ravennati. Secondo una stima della polizia stradale e
dei vigili urbani, erano almeno 200 mila le persone con il naso all'insù. Uno
spettacolo nello spettacolo. Con tantissime famiglie che si sono attrezzate per
assistere al «Roma International Airshow » arrivando in bicicletta, su pattini
a rotelle. O semplicemente scendendo dalla Roma-Lido per dribblare il traffico.
Le esibizioni mozzafiato sono cominciate verso mezzogiorno, con le evoluzioni
dei team acrobatici «Blue Circe», «Breitling Devils», «Pioneer team» e «Crazy
fly», molti composti da «top gun» in pensione. Poi è stata la volta dei voli
militari. Come quello del bimotore da trasporto C 27 «Spartan», una specie di
«mulo del cielo» venduto in mezzo mondo dall'italiana Alenia, capace di
trasportare pesantissimi autoblindo restando agile e maneggevole come un
caccia. Un velivolo capace di permettersi, come ieri sul mare di Ostia, «giri
della morte» e avvitamenti al cardiopalma che hanno strappato lunghissimi
applausi dalla spiaggia gremita di spettatori. Ci sono
stati anche gli spettacolari passaggi a volo radente di un imponente Boeing 767
dell'Alitalia, - «Papà,
sembra quasi che si possa toccare», ha detto sbalordita una bimbetta al
genitore - e le picchiate «tattiche» a pelo d'acqua, le stesse che nei duelli
aerei consentono di avvicinarsi di sorpresa al nemico, di un F16
dell'aeronautica olandese. L'Air show si è concluso con le attesissime
«Patrouille de France» e «Frecce tricolori ». Le nuvole scure e basse - erano a
neanche
( da "Messaggero, Il"
del 01-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Lunedì 01 Giugno
2009 Chiudi Ottocentomila spettatori per solo tredici minuti di volo. Uno
spettacolo mancato per colpa del pessimo meteo ma che, comunque, ha tenuto una
città intera con il naso all'insù. E' durata solo tredici minuti l'esibizione
delle Frecce Tricolori, il momento più atteso del Roma International Air Show
tenutosi ieri a Ostia. Prima della pattuglia acrobatica
nazionale si erano presentati in volo diversi aeromobili e persino un Boeing
767 dell'Alitalia ma
l'attesa generale eta tutta per i dieci MB339 tricolori.Traditi da nuvole
troppo basse per permettere le ardite acrobazie aeree. Hanno faticato non poco
i duecento vigili urbani di Ostia più quelli del Git schierati sulle strade per
cercare di evitare la paralisi. Mancini all'interno
( da "Messaggero, Il"
del 01-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Lunedì 01 Giugno
2009 Chiudi di GIULIO MANCINI Ottocentomila spettatori per solo tredici minuti
di volo. Uno spettacolo mancato per colpa del pessimo meteo ma che, comunque,
ha tenuto una città intera con il naso all'insù. E' durata solo tredici minuti
l'esibizione delle Frecce Tricolori, il momento più atteso del Roma
International Air Show tenutosi ieri a Ostia. Prima della pattuglia
acrobatica nazionale si erano presentati in volo diversi aeromobili e persino
un Boeing 767 dell'Alitalia
ma l'attesa generale eta tutta per i dieci MB339 tricolori. Traditi da nuvole
troppo basse per permettere le ardite acrobazie aeree. Hanno faticato non poco
i duecento vigili urbani di Ostia più quelli del Git schierati sulle strade per
cercare di evitare la paralisi. E momenti di tensione non sono mancati,
non solo nell'ora del rientro. Intorno alle 14,30, infatti, le forze
dell'ordine sono entrate in fibrillazione per un imprevisto: circa quattrocento
ciclisti del movimento "Critical mass" si stavano dirigendo verso il
Lido ingombrando la via Cristoforo Colombo a passo d'uomo. I pacifisti che
propugnano l'uso della bicicletta in sostituzione dell'auto, erano ormai sulla
soglia del lungomare quando sono stati invitati dalla Questura a deviare la
loro "passeggiata verso la spiaggia". Carabinieri e poliziotti in
assetto antisommossa sono stati fatti schierare alla Rotonda ma il contatto non
è avvenuto: i manifestanti, giunti all'altezza di via del Lido di
Castelporziano, hanno svoltato in direzione della spiaggia libera di
Castelporziano. Meno traumatica del previsto anche la protesta dei giovani del
Cantiere Sociale. Intorno alle ore 17,00 una cinquantina di loro si sono dati
appuntamento a piazza Anco Marzio e avrebbero voluto ingombrare il lungomare
sino all'ex colonia Vittorio Emanuele III ma il dirigente del commissariato,
Vincenzo Vuono, è stato così abile da ridimensionare la pretesa e attardare
l'invasione. Alle 19 sono stati fatti attraversare per raggiungere il vicino
Pontile. In questa rassegna aerea sotto tono si è anche corso il rischio della
sciagura. Uno dei tre piloti dei Breitling Devil, pattuglia acrobatica privata
composta da ex delle Frecce Tricolori, subito dopo l'esibizione mentre era in
vista dell'atterraggio a Pratica di Mare ha dovuto far fronte ad un improvviso
guasto tecnico. Il velivolo è stato fatto atterrare in un campo senza
conseguenze per l'aviatore. A conclusione della giornata si sono esibite le
Frecce Tricolori. La pattuglia ha decollato con dieci minuti di ritardo
rispetto al programma per il passaggio di un'imponente perturbazione. Giunta
sulla verticale di Ostia ha dato vita ad un programma ridotto a causa delle
nubi basse. Per tredici minuti sono stati effettuati passaggi corali e assolo
di Simone Cavelli, per ribadire la perfezione dell'intesa e per dimostrare
l'abilità nell'esecuzioni di tonneau, di volo "ubriaco", di
formazione a diamante. Il pubblico ha apprezzato tributando alla pattuglia
applausi continui. Il clou dell'emozione si è raggiunto nel finale, con il
tricolore più lungo mai realizzato fino a oggi - cinque chilometri di
estensione con i fumogeni sulle note di "Vincerò" della Turandot di
Giacomo Puccini per l'esecuzione registrata di Luciano Pavarotti. Strascichi
nella fluidificazione del traffico di rientro si sono manifestati per un paio
d'ore, sino a quasi le 19,00. Il temuto sovraccarico da pendolarismo balneare,
grazie al maltempo, è stato scongiurato.
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 01-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Non solo privacy:
nella conferenza stampa tenuta a Bari Silvio Berlusconi fa il punto sui
molteplici versanti dell'impegno del governo. Mezzogiorno. Il presidente del
Consiglio ribadisce quanto aveva affermato in un'intervista alla Gazzetta del
Mezzogiorno: «È falso, non è stato tolto un solo euro al Mezzogiorno». Il
premier così replica agli affondi dell'opposizione, secondo cui i soldi del Fas
destinati al Sud sarebbero stati dirottati per interventi al Nord: dalla
copertura dell'eliminazione generalizzata dell'Ici sulla
prima casa alla vicenda Alitalia, dal dissesto finanziario di Catania alle multe per le quote
latte degli allevatori padani, dagli ammortizzatori sociali al
decreto-terremoto. Affondi che vengono reiterati in serata da Massimo D'Alema:
«È una menzogna assoluta che il governo non abbia tolto fondi al Mezzogiorno.
Il Mezzogiorno è il grande escluso dalla politica del governo perché come
ognuno sa, purtroppo, negli ultimi mesi sono stati sottratti 20 miliardi di
euro ai fondi per il Sud». Terremoto. Sull'Abruzzo il premier spiega che
prosegue l'azione finalizzata a dare al più presto case alle famiglie
senzatetto: «Stamattina (ieri, ndr) abbiamo dato il via ai lavori di
ricostruzione dell'Abruzzo, per dire un addio definitivo alle baracche. Non
avremo cantieri di tendopoli o baraccopoli, avremo case vere, le prime a
partire dal 15 settembre e le ultime che saranno consegnate a fine novembre,
per 15 mila persone». Piano casa. Su questo versante Berlusconi fa un annuncio:
«Nelle regioni governate dal centrodestra, la legge sul piano casa è pronta. I
proprietari che hanno case mono e bifamiliari senza pratiche burocratiche
potranno incrementarle del 20% e del 35% della cubatura, se applicano nuove
tecnologie». E aggiunge: «Spero che anche le regioni della sinistra - osserva
Berlusconi - possano produrre entro luglio le loro leggi per andare incontro
alle esigenze delle famiglie italiane». Crisi. Sul fronte dell'emergenza
economica, il premier ribadisce l'invito alla fiducia: «Interpreto lo stato d'animo
anche di Treu, Scajola, Draghi, dei sindacati, della Marcegaglia e della giunta
industriale: ci sono segnali di una crisi minore, cioè non c'è un aggravamento
della crisi e si vede qualche segnale di ripresa». E aggiunge: «Serve fiducia,
coraggio e ottimismo, io insisto: sono fattori psicologici fondamentali. Noi
non dobbiamo avere paura e sbaglia chi dice che noi non vediamo la crisi.
Immaginiamoci se noi giriamo la testa dall'altra parte. La verità è che siamo
stati i primi a fare tutto ciò che era possibile e meglio di altri Paesi».
Ancora: «Non c'è nessuno che oggi, avendo un lavoro e avendolo perso, può dire
di essere lasciato solo», facendo riferimento all'aumento delle dotazioni per
gli ammortizzatori sociali e per la copertura parziale data ai lavoratori
atipici dal governo. Turismo. «Dobbiamo riprendere in mano la regia della
promozione del nostro Paese - dice Berlusconi - e al nuovo ministro del
Turismo, Michela Brambilla, spetta il compito di aumentare quel 10-11% di Pil
che attualmente viene dal turismo. E oggi vi annuncio che il sistema delle
banche ha messo a disposizione un miliardo e 400 milioni di euro per mutui per
gli operatori del settore che ne vogliano approfittare». G8. «Abbiamo quasi
fatto un miracolo - spiega il premier - posso annunciarvi che oggi in Sardegna
sono stati ultimati i lavori per il più grande centro congressi del
Mediterraneo. Qualcuno aveva detto che avevamo spostato il G8 dalla Sardegna
perché eravamo in ritardo. Non è vero. Io qui assumo l'impegno di portare otto grandi
manifestazioni internazionali, tra le quali molti bilaterali, in questo centro
congressi». Nucleare. «Il governo guarda al nucleare come a qualcosa di
necessario, certamente una volta che abbiamo deciso di fare investimenti nel
nucleare, auspico che si possa cominciare a farli in qualche Paese estero,
magari nei Balcani con cui abbiamo aperto un discorso». Riguardo alle ipotesi
di localizzazioni che sono circolate nei giorni scorsi, tra cui quella di una
centrale da realizzare in ad Ostuni Berlusconi precisa: «Sono tutte fantasie.
Non c'è stata ancora alcuna localizzazione. Se dovesse aprirsi la possibilità
di un collocamento in Italia di una centrale questo avverrà nell'ambito della
conferenza Stato-Regioni».
( da "EUROPA ON-LINE"
del 01-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Articolo Sei in
Interni 30 maggio 2009 Ottanta voglia di ieri Dagli spot alla musica, il
passato vince sul futuro Sarà, ma è quando si è fatta una certa, al crepuscolo
degli idoli, che si riscoprono le età dell'oro. Ce l'ha detto pure il
governatore Draghi: la ricetta è tornare agli anni '60 (o giù di lì). Tornare,
insomma. Into qualche wild, per recuperare il palpito e la voglia, per
liberarci dal male, contrapponendo la vaghezza rassicurante del già
all'angosciante incertezza del non ancora. Inutile sforzarsi a datare il punto
di svolta, quando è successo, fatto sta che ci siamo dentro fino al collo. Alla
deglobalizzazione, dico; questo rewind planetario avviato, chissà, da qualche 9
novembre o 11 settembre, vai a sapere. Ragion per cui torna la tata italiana,
ci avverte il Corrierone. E con lei i cervelli, che se ne erano andati in giro
per il mondo, dove venivano apprezzati e lautamente remunerati, finché non
venne giù Lehman Brothers con tutto il resto dietro. Perfino il "cloud
computing" ci rinvia ai bei tempi in cui i cervelloni erano voluminosi, e
non stavano nel palmo di una mano, come "l'Internet delle cose" lo si
capisce meglio, quando rimbalziamo sul gozzaniano Boing Boing, colle sue
"buone cose di pessimo gusto" 2.0. Puntuale lo spot della cedrata
Tassoni ci avverte che è arrivata l'estate. Si dirà, ma è così ogni anno. Già,
ma come la metti, allora, coi Platters e le cartoline in bianco e nero dell'Alitalia (ma non è Catherine Spaak,
quella?) o con le bavette al pesto alla genovese di Mina, col suo
inconfondibile birignao ("la giuoia")? E quindi, testa all'indietro
come l'angelus novus, si cerca di ricomporre l'infranto, magari mandando un
poke su Facebook al compagno di classe che non vedevamo dai tempi delle notti
prima degli esami. O coccolandosi con un prequel. Ma no, che non
riguarda solo l'Italia, figurarsi. Non è che solo dalle nostre parti ci si
rifugia nel tepore degli anni ruggenti, nella zona di conforto di infanzie e
adolescenze non troppo inquiete, meglio i favolosi '60 di Mad Men o addirittura
gli '80 del riflusso colla cresta, hai voglia se ne è restato. L'altra sera
allo stadio di Wembley, ad esempio, una folla oceanica ha salutato le canzoni
di Here and Now, la straniante tournée di una dozzina di micro-celebs di una
ventina e passa d'anni fa: le Bananarama, Paul Young, i Curiosity Killed the
Cat, gli ABC, Howard Jones col suo sintetizzatore, Nik Kershaw, Kim Wilde (che
si è presentata con una nipotina), i Kajagoogoo (ma Limahl cantava per conto
suo), i Visage (« we fade to grey»), Jimi Somerville dei Bronski Beat, Kid
Creole e le Coconuts. Fino a qualche tempo fa simili compilation erano roba da
malati, ma chi se le comprerà mai, ci chiedevamo scanalando tra le televendite.
Oggi fanno il pienone negli stadi, padri, madri e figli, saldati insieme dal
sospetto per il futuro e il rammendo di come era prima, zompettando al ritmo di
Mamma Mia! Ora, del welfare scandinavo ci sono rimasti gli Abba, di Jackie
Michelle, di Blair Cameron; Clinton ha l'apparecchio acustico e gli trema un
po' la mano, come racconta impietoso il New York Times, ma comunque avercene.
Anche i ragazzi, i tweens, paiono freezati in una comoda intercapedine
progettata dalla Disney, col ciuffolone emo per lui e tutto rosa Hello Kitty
per lei, se ne lamentava ieri l'Independent, di questo pinking in cui cerchiamo
di far scolorare i guai del presente. Disoccupazione e principesse boccolose, età
pensionabile e talent-show, Papi e Noemi, siamo orgogliosamente un paese per
vecchi. Costretti a cantare con Cher If I could turn back time, se potessimo
tornare indietro. Qui e ora. Filippo Sensi
( da "Giornale.it, Il"
del 01-06-2009)
Argomenti: Alitalia
n. 22 del 2009-06-01
pagina 0 Cinque italiani a bordo: tre di origine trentina di Redazione Sul volo
erano presenti 5 passeggeri italiani, ma la Farnesina ancora non conferma. Di
certoe c'erano tre trentini di una delegazione: il presidente di una Onlus, un
consigliere regionale e il sindaco di Casal San Bov. Guarda le immagini Roma -
Il volo Rio de Janeiro-Parigi dellAir France non era in
code sharing con Alitalia, secondo quanto si è appreso da fonti aeronautiche
italiane. Ma a bordo erano presenti cinque nostri connazionali secondo prime
informazioni ufficiose raccolte in ambienti aeronautici, la notizia è in attesa
di conferme ufficiali. Ma lunità di crisi della Farnesina, in
contatto con le autorità francesi, lagenzia nazionale per la sicurezza
del volo (Ansv), lambasciata
italiana a Parigi e il consolato generale dItalia a Rio de Janeiro, sta
lavorando per ottenere la lista dei passeggeri dellAirbus. Sono quindi
ancora in corso, come riferiscono fonti del ministero, le verifiche
sulleventuale presenza
a bordo di cittadini italiani. Tre trentini A bordo dellaereo
dellAir France c'erano tre trentini. Si tratta di una delegazione che si
era recata in Sud America in visita a strutture dellemigrazione trentina.
La conferma è stata data dal presidente della Trentini del Mondo, Alberto Tafner. In volo da Rio
a Parigi c'erano Rino Zandonai, direttore dellassociazione
trentini nel mondo Onlus, il consigliere regionale Giambattista Lenzi (Upt) e
Gianni Zortea, sindaco di Canal San Bovo. In Brasile operano 62 circoli dell'associazione
trentini nel mondo. Stamani i tre esponenti erano stati accompagnati allaeroporto
- ha chiarito Tafner - da Ivanor Minatti, presidente del circolo trentino di
Curitiba. Nella località brasiliana dello stato di Paranà avevano assistito allinaugurazione
di una piscina per bambini handicappati. Avevano anche visitato un percorso,
definito "del Trentino", finalizzato al recupero di terre incolte con
la creazione anche di agriturismi. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G.
Negri 4 - 20123 Milano
( da "Stampa, La" del
02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Gli A-330 dell'Alitalia ideali per tratte lunghe ROMA
Come tutte le compagnie del mondo, anche la flotta Alitalia conta due aerei della famiglia Airbus A330, il velivolo disperso
ieri nell'Atlantico sulla tratta Rio de Janeiro-Parigi. Fino all'anno scorso
gli aerei a lungo raggio della vecchia compagnia di bandiera erano solo sei 767
e dieci 777 della concorrente americana Boeing. Ma quasi tutte le
compagnie dell'Europa continentale, compresi gli alleati di Air France-Klm,
ormai comprano solo gli aerei del consorzio franco-tedesco. È stata la scelta
anche del patron di AirOne Carlo Toto, che negli ultimi anni ha fatto incetta
di opzioni per A320 dedicati al breve-medio raggio (da gennaio la nuova
compagnia ne ha ricevuti in consegna cinque per la tratta Roma-Milano) e per i
più grandi A330. Toto, socio della nuova Alitalia e
tecnicamente affittuario dei velivoli, ha così portato in dote ad Alitalia due A330 e l'opzione per l'acquisto di altri dodici
entro il 2013. I due A330, acquistati a fine 2007, fanno servizio sulla tratta
Fiumicino-Boston e Fiumicino-Chicago. Volano però ancora con la livrea di
AirOne: non avendo ancora deciso che fare con il logo della vecchia compagnia,
il caso ha voluto che il 31 maggio, in occasione del «Roma Air Show», Alitalia abbia fatto sfilare con la livrea aggiornata di Alitalia uno dei sei 767 della flotta. «Non abbiamo elementi
per dire cosa sia accaduto, ma non c'è nessun dubbio sulla qualità e
affidabilità dell'A330. È uno degli aerei di lungo raggio più moderni e
tecnicamente avanzati al mondo», spiega il direttore operativo di Alitalia Giancarlo Schisano. Ai piani alti della compagnia non
si formulano ancora ipotesi, salvo constatare che è dai tempi del disastro del
volo Swissair New York-Ginevra del 1998 che non capitava un incidente in volo
di queste proporzioni ad una compagnia di linea occidentale. L'aereo disperso
ieri nell'Atlantico non aveva nessun legame operativo con Alitalia:
non si trattava infatti di un volo che in gergo si definisce «code sharing».
Ciò significa che i passeggeri a bordo del volo Air France-Klm non avevano
acquistato il biglietto tramite la compagnia italiana. Ma vista la presenza di
almeno dieci connazionali a bordo, Alitalia ha diffuso
un comunicato per segnalare i numeri di telefono a disposizione per eventuali
richieste di informazioni da parte di familiari e parenti di persone presenti
sull'aereo: lo 0800-800-812, per chi chiama dalla Francia, lo 0800-881-2020 per
chi chiede informazioni dal Brasile, lo 0033-1-5702-1055 per chi chiama invece
da un Paese terzo. \
( da "Stampa, La" del
02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Domande & risposte
Due piloti a confronto SI' NO Aerei sicuri Non si può escludere l'esplosione Il
mistero delle comunicazioni Dalla cabina non è partito l'Sos Un errore umano?
L'Airbus A330-200 è un aereo sicuro? Secondo le statistiche del sito
airdisaster.com la risposta è sì. È un aereo di «terza generazione», dunque fra
i più tecnologicamente avanzati. Da quando ha cominciato ad effettuare voli
civili, nel 1997, non ha mai subito incidenti con vittime. L'unico caso
accertato è lo schianto nel
( da "Stampa, La" del
02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
DOPO UN ESPOSTO Voli
di Stato triplicati Inchiesta della procura [FIRMA]FRANCESCO GRIGNETTI ROMA
Voli di Stato? Il Codacons non ci sta e passa all'attacco. Così ha inviato un
esposto alla Procura di Roma che ha aperto un fascicolo sulla vicenda. Ma al di
là delle eventuale inchiesta, negli ultimi tempi c'è un vero boom per i voli di
Stato. Come spiega Roberta Pinotti, responsabile Pd del settore Difesa, nel
primo quadrimestre 2009 ci sono state 1600 ore di volo per Vip. Erano state 600
nello stesso periodo del 2008, quando al governo c'era Romano Prodi. A quel
tempo, erano state diramate disposizioni draconiane: niente Vip sui velivoli
dei servizi segreti, solo aerei di linea per i sottosegretari, idem per gli
ospiti, e se c'era un giornalista doveva pagare il biglietto. Una stretta
particolarmente severa: avevano diritto al passaggio aereo soltanto il
Presidente in carica e tutti gli ex Presidenti della Repubblica, il premier, il
presidente della Corte costituzionale, i presidenti di Camera e Senato. I
ministri venivano in seconda battuta e la precedenza, per motivi di sicurezza,
era concessa ai titolari di Interno, Difesa, Giustizia, Esteri e Economia. Ma non era inconsueto vedere Padoa-Schioppa sull'Alitalia. Un anno dopo essere arrivato a
palazzo Chigi, nel luglio 2008, il governo Berlusconi ha cambiato tutto. I
politici hanno ricominciato a volare sulla flotta dei servizi segreti: quattro
piccoli jet Falcon 900 di cui nulla si può sapere. Sono ripresi a pieno
ritmo anche i voli dell'Aeronautica militare. E si sono allargate le maglie per
chi s'imbarca: adesso possono salire a bordo anche eventuali ospiti. Purché «di
rango». E qui nasce la polemica. E' normale che il cantautore Apicella possa
salire sul volo di Stato? Sul punto è uscita una nota ufficiale: «Il Presidente
del Consiglio ha agito in piena legittimità, anche con riferimento alla facoltà
che a persone estranee alla delegazione possa essere offerta la possibilità di
un passaggio sull'aereo di Stato assegnato al suo servizio. Ovvio, tra l'altro,
che l'imbarco aggiuntivo di uno o più passeggeri su un volo già programmato non
comporta aggravio di spesa».
( da "Secolo XIX, Il"
del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
L'aeroporto di Nizza
sul "Panero" villanova, sta per scadere il termine per la
presentazione della domanda d'invito Testa a testa con il gruppo Orsero per
l'acquisto di Ava. Ma ci sono anche altre 13 cordate Villanova. L'aeroporto di
Nizza sfida Orsero nella scalata al Panero. La società di gestione
dell'aeroporto della Costa Azzurra ha ufficialmente richiesto il testo completo
del bando di privatizzazione dell'aeroporto di Villanova e la relativa
modulistica. Un passo che dovrebbe preludere alla partecipazione alla gara per
la vendita del pacchetto di maggioranza dell'Ava. Una partecipazione che dovrà
essere ufficializzata entro martedì prossimo, ma che pare praticamente
scontata. L'aeroporto di Nizza, infatti, lascia da tempo trasparire un certo
interesse per lo scalo ingauno, che vorrebbe utilizzare come una sorta di pista
supplementare su cui far atterrare e decollare parte di quei voli che
attualmente faticano a trovare spazio in un aeroporto oggi congestionato.
Qualcosa di simile a quanto talvolta già accade, e come è accaduto durante lo
scorso week end quando al Panero è atterrata una moltitudine di velivoli anche
di grandi dimensioni provenienti da ogni parte del mondo in occasione del Gran
Premio di Montecarlo di Formula Uno. Ma è chiaro che se Nizza entrasse in forze
nel capitale sociale del Panero questa attività di succursale sarebbe
notevolmente incrementata, soprattutto per quanto riguarda i voli businness. È
però altrettanto vero che la stessa cosa potrebbe succedere in forza di un
semplice accordo con il Panero e non necessariamente con il suo acquisto. Non è
da escludere quindi che Nizza abbia interesse a sedersi al tavolo per giocarsi
al meglio le sue carte, decidendo poi se è il caso di uscire di scena una volta
ottenuti i risultati desiderati, magari la garanzia di un successivo accordo
operativo con il futuro proprietario. Orsero, invece, si è detto apertamente
interessato all'aeroporto per farne il quartier generale della sua compagnia
aerea. E può mettere sul piatto della bilancia, non tanto sul piano economico
quanto su quello operativo, il legame con Alitalia. Ma la corsa non sembra ridotta
a questi due soli concorrenti, visto che a richiedere la documentazione per la
gara sono state ben quindici società. Per la maggior parte si tratta di società
che gestiscono aeroporti italiani e stranieri, ma nel gruppo si sono inserite
anche alcune compagnie aeree. Due per la precisione, che si sono fatte
vive attraverso alcuni intermediari. Si tratterebbe di una compagnia tedesca ed
una svizzera, che sarebbero interessate ad acquistare il Panero per farne la
loro porta di ingresso in Italia (o almeno una delle porte d'ingresso), da cui
raggiungere facilmente (magari anche attraverso i voli di linea finanziati con
la continuità territoriale o con collegamenti turistici di vario genere) un po'
tutte le principali località italiane. Insomma, a mostrarsi interessati sono
stati in tanti, e tutti avrebbero ottimi motivi per acquistare lo scalo
rivierasco. Adesso i quindici gruppi (o eventuali altri, ovviamente) dovranno
presentare la domanda di invito entro martedì 9. Domande che saranno vagliate
da una commissione che entro fine mese dovrebbe far partire le lettere di
invito. A quel punto la tabella di marcia della privatizzazione prevede due
mesi per presentare le offerte vincolanti, comprese di piano economico e piano
industriale. Ai primi di settembre si comincerà quindi ad esaminare le offerte,
tenendo conto sia dei criteri finanziari che degli investimenti sullo sviluppo
e dei programmi operativi, e alla fine di quel mese il Panero avrà
probabilmente un nuovo proprietario, o meglio, un nuovo socio di maggioranza,
visto che gli enti pubblici manterranno una quota azionaria consistente e una
rappresentanza ai vertici dirigenziali della nuova azienda aeroportuale. Luca
Rebagliati 02/06/2009 ' 02/06/2009 niente scelteobbligateBene, non potevamo
permetterci una scelta obbligata per mancanza di alternative pietro
balestrapresidente Ava 02/06/2009
( da "Repubblica, La"
del 02-06-2009)
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Pagina V - Torino
Opere in ritardo I soldi La trattativa Vietti, Udc Morgando, Pd "Attacchi
al governo, gioco elettorale" Napoli: su Fiat-Opel non doveva intervenire.
Al Piemonte un mare di soldi Il Pd dovrebbe sapere meglio di chiunque altro le
ragioni di tanta lentezza: la lunga nebbia ideologica dei vertici La Regione ha
ricevuto tutte le attenzioni del caso. La metro non è piovuta dal cielo e per
la Tav si farà anche di più A Vietti deve essere sfuggito che i governi che si
sono mossi attivamente sono quelli di parte venditrice MARCO TRABUCCO Onorevole
Napoli, Morgando del Pd e Vietti dell´Udc accusano il governo di essere stato
assente nella vicenda Fiat. E di trascurare il Piemonte. Cosa replica, lei che
è vicepogruppo Pdl alla Camera? «Comprendo e rispetto le esigenze
dell´opposizione di far sentire la propria voce. Ma aprire bocca solo per
dargli aria, come fa Vietti, non mi sembra una gran trovata. Parliamo della
vicenda Opel: a Vietti deve essere sfuggito che i governi che si sono mossi
attivamente sono quelli di parte venditrice. Obama, che assiste con i soldi dei
contribuenti il fallimento di General Motors, la Merkel, che per Opel deve
mettere sul piatto 11 mila lavoratori in mobilità. Provate a trasferire questo
scenario in Italia e chiedete a Epifani con che cannone avrebbe sparato sul
governo. E non basta». Cosa c´è da aggiungere? «Il bello è che il governo
tedesco ha poi deciso di varare un prestito-ponte di 300 milioni. Qualcuno
ricorda che cosa successe in Italia quando Berlusconi varò
lo stesso prestito ponte per Alitalia? Le opposizioni fecero ferro e fuoco contro il governo. Che su Alitalia, in quanto soggetto venditore,
fu attivissimo come si conviene a chi vende. Sa dirmi Vietti o chi per lui se
sa che il governo canadese o austriaco, visto che Magna è una finanziaria
austro-canadese, si siano mossi per l´Opel? Forse lo ha fatto il governo
russo visto che Magna è partecipata per il 30 per cento dalla banca russa
Srebank. Ma Putin ha un vantaggio sugli altri: ha un consigliere d´affari che
si chiama Gerard Schroeder». Morgando e Vietti però accusano il governo e la
Lega di privilegiare il Sud Italia rispetto al Nord, vedi i casi di Roma e
Catania. Non è così? «Vietti deve mettersi d´accordo con sé stesso: critica il
governo perché avrebbe stornato i fondi Fas dal Mezzogiorno, e critica la Lega
perché avrebbe votato fondi aggiuntivi per evitare il fallimento dei Comuni di
Catania e Roma. Ecco, si decida: o il governo ha tolto troppo oppure ha
concesso troppo. Tutte e due le cose insieme non reggono». Nega anche che il
Piemonte sia penalizzato da questo governo? «Il Piemonte ha ricevuto tutte le
attenzioni del caso. La metro non è piovuta dal cielo, lo sanno il sindaco
Chiamparino e la presidente Bresso: essa è stata possibile perché il governo
Berlusconi ha messo oltre 5 miliardi di euro per le Olimpiadi. E la timida ripresa
del Piemonte ha avuto un volano proprio dalle grandi opere dei giochi
invernali. Ancora più incisivo sarà il contributo che verrà dalla
Torino-Lione». Però i soldi del governo per la Tav non ci sono ancora. Come
mai? «è vero, l´Italia è arrivata tardi e tardi sono state iscritte in bilancio
le risorse necessarie per realizzare l´opera. Ma Mercedes Bresso e Vietti sanno
dire perché ci sono tanti ritardi sulla Tav? In particolare la presidente della
Regione e il suo partito, il Pd, dovrebbero sapere meglio di chiunque altro le
ragioni di tanto ritardo che è dovuto solo ed esclusivamente alla nebbia
ideologica che fino all´altro ieri ha ottenebrato una parte della classe
dirigente di questa Regione. Il governo, faccio notare, ha trasferito al
sistema delle Regioni 17 miliardi di euro aggiuntivi per le infrastrutture.
Soldi contanti».
( da "Repubblica, La"
del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina IV - Palermo
La bottiglia da 37 euro Amia, lo scandalo delle missioni d´oro viaggi pagati
anche alle ditte esterne Negli Emirati Arabi 24 soggiorni per concludere zero contratti
Nelle note anche le spese di trasferta di alcuni partner commerciali di Ferrara
e del Cairo In quel periodo la società non poteva svolgere servizi per conto di
soggetti diversi dal Comune ANTONIO FRASCHILLA (segue dalla prima di cronaca)
Il primo viaggio a carico delle casse dell´Amia è stato organizzato nell´agosto
del
( da "Repubblica, La"
del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina III - Milano
Pd, Lista Penati, Verdi, Idv Sinistra per la Provincia 1 Per la sicurezza
abbiamo impegnato il 2,5 per cento del bilancio, versato al Prefetto un milione
per pagare gli straordinari e la benzina alle forze dell´ordine. Tra poco
avremo 250 poliziotti in più sulle strade, grazie ai 500mila euro stanziati per
assumere 250 cassintegrati da impiegare nei lavori d´ufficio. 2 Investiti 25
milioni in un piano di welfare straordinario, grazie a cui oggi 20mila famiglie
stanno ricevendo un aiuto concreto. 3 Molte infrastrutture sono state previste
a prescindere da Expo: Pedemontana e Tem verranno realizzate da due società
controllate dalla Provincia, attraverso la Serravalle. Ci aspettiamo che il
Governo faccia la sua parte, perché finora si sono trovati i soldi solo per
Roma e per Catania. 4 L´Ecopass si è rivelato un fallimento, un balzello per i
milanesi buono solo per riempire le casse del Comune. Milano ha interrotto il
dialogo per iniziative di area vasta. Propongo di introdurre, senza gravare sui
pendolari, un mini pedaggio: 5 centesimi per chi viene da Lodi, 50 per chi da
Reggio Calabria, ai caselli autostradali in ingresso a Milano. Avremo 40
milioni di all´anno da investire nel trasporto pubblico. 5 C´è bisogno di case
a basso prezzo, soprattutto in affitto, e alla metà degli attuali costi di
mercato. 6 Malpensa è il simbolo del Nord abbandonato dal
governo e tradito dagli imprenditori lombardi che hanno dato vita alla nuova Alitalia e scelto Fiumicino anziché
Malpensa. L´operazione si è conclusa in modo scandaloso: circa 4 miliardi
pagati dai contribuenti, 7 anni di cassa integrazione ai lavoratori Alitalia. 7 Milano compete con città
come Barcellona, Londra, Berlino e ha bisogno di libertà e autonomia.
Alla Città metropolitana bisogna assegnare i benefici del federalismo fiscale e
la compartecipazione alle tasse versate allo Stato dai milanesi. Si può fare in
due anni. 8 Creati 4mila nuovi posti per i bambini negli asili nido (
( da "Repubblica, La"
del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina III - Milano
Prc, Comunisti italiani Lista Per un´altra Provincia 1 Innanzitutto bisogna
garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro, la sicurezza del reddito e la
sicurezza di una buona scuola e una buona sanità pubblica. Per la sicurezza e
la serenità di vita dei cittadini nei centri e nelle periferie, la via non è
certo quella delle ronde: il governo garantisca le risorse che tutti i
sindacati di polizia rivendicano legittimamente da mesi. 2 Estensione degli
ammortizzatori sociali a tutti, compresi precari e piccole aziende, gestione
delle crisi aziendali, sostegno alla produzione e contrasto dei licenziamenti.
Pianificazione territoriale insieme ai Comuni per mantenere le destinazioni
d´uso per attività produttive. 3 L´Expo va comunque ridimensionata e deve
effettuarsi dentro gli spazi già esistenti, senza spreco di denaro e suolo
pubblico a vantaggio degli immobiliaristi. 4 Va abolito perché rappresenta un
balzello iniquo imposto dal Comune di Milano ai pendolari per rimpinguare le
sue casse esauste. Chiusura del centro, targhe alterne, corsie preferenziali
per i mezzi pubblici e piste ciclabili sono soluzioni immediate e praticabili.
5 L´assalto dei cementificatori è già in corso. Il nostro territorio
necessiterebbe invece una politica di recupero e bonifica delle aree dismesse
per offrire nuove opportunità lavorative e abitative. 6
Nuova Alitalia e Malpensa
rappresentano in modo clamoroso il fallimento delle politiche del centrodestra
e della Lega, accompagnati dalla Confindustria di Marcegaglia e Colaninno,
capaci solo di spremere le casse pubbliche senza rischiare nulla delle loro
risorse. 7 Le Province sono utili se svolgono al meglio il loro compito
costituzionale sulle materie sovracomunali. L´area metropolitana è rimasta
sulla carta per il dominio inconcludente del centrodestra. Può uscire dalle
astrazioni solo con una reale partecipazione dal basso e non con la
moltiplicazione delle poltrone. 8 Le delibere del consiglio provinciale per
realizzare un´unica azienda totalmente pubblica per il servizio idrico
integrato. Peccato che Penati non abbia fatto nulla per attuarle. 9 Azzeramento
delle consulenze esterne e valorizzazione delle competenze e delle
professionalità interne. 10 Sì, certamente.
( da "Repubblica, La"
del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina V - Bari Il
vice presidente Frisullo replica alle critiche di Confindustria. E l´assessore
Pelillo attacca Fitto sulle risorse tagliate al Sud Regione, scontro sulle
misure anticrisi "Così la giunta Vendola dà soldi veri" RAFFAELE
LORUSSO La politica delle promesse e degli annunci non appartiene alla Regione
Puglia. Il vicepresidente Sandro Frisullo è contrariato. Le critiche che
Alessandro Laterza, presidente di Assindustria e responsabile del dipartimento
Mezzogiorno di Confindustria, ha rivolto al governo regionale non gli sono
affatto piaciute. «Si tratta - dice Frisullo - di giudizi ingenerosi e
sbagliati: lo dico con tutta la stima per Alessandro Laterza, con il quale ho
sempre lavorato benissimo». Il vicepresidente e assessore regionale alla Programmazione
prova a ribaltare il ragionamento di Laterza citando dati e cifre. «Nelle
ultime due riunioni della giunta regionale - spiega - abbiamo dato il via
libera a nove istanze di aziende del pacchetto dei Pia per la media impresa e a
tre contratti di programma da 20 milioni di euro in su. Abbiamo anche
deliberato 75 milioni di cofinanziamento di parte pubblica a fronte di 250
milioni di investimenti complessivi». Frisullo cita il caso degli avvisi e dei
bandi per gli incentivi alle imprese. Pubblicati il 19 gennaio, hanno già
superato la fase istruttoria e sono già stati erogati i primi finanziamenti. In
particolare, in Regione sono arrivate 25 domande per i contratti di programma,
35 per i Pia e ben 287 per il bando su ricerca e innovazione, riservato alle
piccole e medie imprese. «La scommessa - insiste - è di riuscire ad impegnare
prima della pausa estiva la parte più consistente delle disponibilità
finanziarie riservate alle imprese. Le imprese vogliono investire in Puglia
perché noi non facciamo promesse». Su un punto Frisullo concorda con Alessandro
Laterza. «Ha ragione da vendere - dice - quando afferma che il governo ci
sottrae i fondi destinati alle aree sottosviluppate per destinarli a finalità
diverse». Nella polemica sulla destinazione dei fondi Fas interviene anche
l´assessore regionale al Bilancio, Michele Pelillo, scagliandosi contro il
ministro Raffaele Fitto. «è davvero curioso - dice - che Fitto parli delle
responsabilità dei presidenti delle Regioni quando il suo governo ha sottratto
al Mezzogiorno 20 miliardi di euro dei fondi Fas per pagare operazioni come il
taglio dell´Ici, le quote latte e la Cai-Alitalia». Punta il dito contro il governo anche Gianni Pittella,
eurodeputato del Pd. «Con la solita faccia di bronzo - osserva - il presidente
del consiglio è arrivato a Bari per raccontare la storiella che questo governo
non ha tolto un euro al Mezzogiorno: spero che gli elettori del Meridione gli
chiedano conto dell´ennesima, colossale menzogna».
( da "Giornale.it, Il"
del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
n. 132 del
2009-06-02 pagina 9 «Le spese pazze? Fermate da noi» di Laura Cesaretti
RomaSindaco Diego Cammarata, dopo il vertice di stasera con il capo della
Protezione civile Bertolaso avete annunciato che l'emergenza rifiuti a Palermo
rientrerà in poche settimane. Come? «Chiariamo intanto una cosa: qui
l'emergenza non è dettata da cause strutturali, per questo sarà possibile
risolverla in un tempo assai breve. La spazzatura era in strada perché i
lavoratori dell'azienda comunale erano in sciopero e non la raccoglievano. Quando c'è uno sciopero di Alitalia restano a terra i passeggeri, quando scioperano i dipendenti di
un'azienda di raccolta rifiuti a restare a terra è l'immondizia. Ora i
lavoratori hanno ricevuto le rassicurazioni che attendevano e già domattina
riprenderanno il lavoro». Da cosa nasce la crisi dell'Amia, l'azienda
che raccoglie i rifiuti di Palermo? «Dal fatto che nessuna azienda al mondo può
reggere con entrate costanti per dieci anni a fronte di costi che aumentano. Il
contratto di servizio dell'Amia è fermo dal 1998, e il Comune non è stato in
grado di aumentarlo perché non ha le risorse necessarie. Abbiamo dovuto
impegnarne in altre emergenze sociali, a cominciare dalla regolarizzazione
dell'immenso bacino di precari della Pubblica amministrazione che mi sono
ritrovato all'inizio del mio mandato, ed è stata un'impresa molto onerosa. Ora
ho informato Silvio Berlusconi che c'era la necessità di fornire un supporto
economico a questa amministrazione e lo ho avuto ampie garanzie che ci sarà. E
ho potuto rassicurare i lavoratori. Il gap tra entrate e costi dell'Amia era
ormai insostenibile: pensi soltanto che quando è stato firmato il contratto
c'era ancora la lira, era un'altra epoca. Neppure il miglior management del
mondo poteva reggere». Ma a leggere le cronache sulla gestione allegra
dell'Amia, non si trattava esattamente del miglior management del mondo: spese
per viaggi di rappresentanza, missioni a Dubai con soggiorno in alberghi
extralusso, un buco di 150 milioni... «Ci sono molte strumentalizzazioni. Da
cinque mesi c'è un nuovo Consiglio d'amministrazione e io ho revocato le
deleghe al direttore generale: abbiamo voltato pagina e già ci sono prodotti
dei risparmi e una notevole razionalizzazione delle spese. Quelle vicende del
passato riguardano spese inopportune e comportamenti certo censurabili. Ma non
sono la causa del gap tra costi e entrate. E c'è un di più: l'azienda è
costretta a pagare i fornitori, giustamente, e se non lo fa subisce i
pignoramenti. Ma nel frattempo vanta crediti verso altri comuni e non riesce a
riscuoterli. Ho chiesto alla Regione Sicilia, che ha la responsabilità
complessiva, di darci una mano su questo». Il Pd rivendica di aver bloccato
l'aumento della tassa sui rifiuti, con cui si voleva far pagare l'emergenza ai
cittadini. «Preciso che lo scontro in Consiglio comunale era sul nuovo
regolamento Tarsu che prevede un adeguamento delle categorie e quindi delle
aliquote, e che era il presupposto di una variazione delle tariffe ma non la
sanciva. E poi l'opposizione sa benissimo che il vero costo che il Comune ha
sopportato in questi otto anni è l'assorbimento dell'enorme bacino di
precariato che Leoluca Orlando ci ha lasciato in eredità. Abbiamo dovuto
stabilizzare ben 7500 precari e lavoratori socialmente utili che erano stati
reclutati dalla precedente amministrazione e che da 15 gravitavano tra uffici e
aziende partecipate. Grazie al centrosinistra». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI
SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Giornale.it, Il"
del 02-06-2009)
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n. 132 del
2009-06-02 pagina
( da "Repubblica, La"
del 02-06-2009)
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Pagina 21 - Economia
Il caso Fabbisogno statale in calo a maggio 105 mila lettere a contribuenti
anomali ROMA - Conti pubblici in miglioramento nello scorso mese di maggio: il
ministero dell´Economia precisa che il fabbisogno del settore statale del mese
è risultato pari, in via provvisoria, a 7.600 milioni, inferiore di circa 300
milioni rispetto a quello registrato nel maggio del 2008. Il fabbisogno di
maggio, commenta il Tesoro, ha beneficiato di un minor onere per interessi, del
versamento delle disponibilità giacenti sui «conti
dormienti» e del venir meno di erogazioni di carattere straordinario effettuate
nel
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Primo Piano Pagina
103 Le cause. Nessuna ipotesi per ora spiega la sciagura, neppure una terribile
tempesta Abbattuto da un fulmine? Mistero Le cause.. Nessuna ipotesi per ora
spiega la sciagura, neppure una terribile tempesta --> PARIGI Un fulmine o una
perturbazione? Un guasto tecnico e o un cedimento strutturale? C'è chi non
esclude un'esplosione. Per ora è un mistero assoluto. Ogni ipotesi sulle cause
della scomparsa dell'Airbus sarebbe «falsa e sbagliata», perché «per adesso non
si sa proprio nulla»: così dice il sottosegretario ai Trasporti Dominique
Bussereau parlando ai giornalisti all'aereoporto parigino Roissy-Charles de
Gaulle: «Ho esperienza sufficiente per sapere che circolano molte informazioni.
Prendiamo il tempo necessario, lo dobbiamo alle famiglie». Secondo un esperto
pilota italiano «nella storia dell'aviazione non c'è mai stato un fulmine tanto
forte da distruggere un aereo come l'Airbus dell'Air France sparito tra Rio de
Janeiro e Parigi: Al massimo possono saltare gli strumenti di bordo». Questo il
giudizio di Sandro Raccanelli, uno dei veterani piloti
dell'Alitalia sulle rotte
sudamericane, ora in pensione: «L'ipotesi del fulmine è molto improbabile.
Valgono di più le ipotesi di un cedimento strutturale o di una bomba». Per il
cedimento strutturale si può fare riferimento alla comunicazione di turbolenze,
trasmessa dai piloti poco prima che l'aereo scomparisse dai radar? «C'è
sempre stato in quella zona un forte fronte intertropicale - ha precisato l'ex
pilota Alitalia -. Avvisare per radio sulle turbolenze
è una comunicazione normale, che facciamo più che altro per informare gli aerei
che seguono nella stessa zona». CEDIMENTO A cavallo dell'equatore ci possono
essere turbolenze anche forti, «ma mi pare difficile che possano portare ad un
cedimento strutturale improvviso. Mi sembra molto improbabile con un aereo collaudato
come l'Airbus 330. La cosa strana - conclude Raccanelli - è che i piloti non
hanno neppure avuto il tempo di trasmettere il 'mayday'. È strano anche se in
mezzo all'Atlantico c'è un'area dalle comunicazioni difficoltose. Io non
scarterei affatto l'ipotesi della bomba». GUASTO L'ipotesi che l'Airbus 330
disperso sull'Atlantico sia stato colpito da un fulmine non è sufficiente, da
sola, a spiegare l'incidente. Alla luce degli elementi finora disponibili,
esperti di sicurezza del volo e incidenti aerei ritengono che l'incidente sia
probabilmente dovuto ad «una situazione non gestita correttamente». L'unico
elemento certo, testimoniato dall'ultimo messaggio inviato dall'aereo e
riferito dall'Air France, è che ci sia stato un guasto al circuito elettrico dell'aereo.
«Quando si guasta il circuito elettrico il pilota si trova in una condizione
molto difficile, ma è anche una delle situazioni che più spesso ci si addestra
ad affrontare nel simulatore», osservano gli esperti. In passato, per esempio,
è accaduto che i piloti di un Airbus in Oriente fossero così concentrati nel
gestire un problema al sistema elettrico che, cercando di risolverlo, hanno
perso quota fino al punto in cui la situazione non è più stata recuperabile.
TEMPESTA Difficile anche immaginare che l'aereo possa essersi ritrovato
improvvisamente al centro di una tempesta tropicale. «Tempeste di questo tipo
sono ben visibili anche a distanza, non ci si finisce dentro», osservano. Il
radar è in grado di segnalarle con un anticipo che va da dieci e venti minuti,
«ma in aereo anche due minuti sono un tempo sufficiente».
( da "Manifesto, Il"
del 02-06-2009)
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AIRBUS A330 Aereo
nuovo, revisione pure Un incidente anomalo fra tante ipotesi fragili Francesco
Piccioni Un incidente anomalo. Una una lunga lista di ipotesi tutto sommato
improbabili. Dal punto di vista tecnico, infatti, non c'è ancora una spiegazione
considerata valida per l'improvvisa scomparsa dai radar dell'Airbus A330-200
diretto a Parigi. Un modello abbastanza giovane (il primo volo di servizio
risale al 1994), ma soprattutto un esemplare uscito di fabbrica nel 2005; e con
revisione effettuata appena nell'aprile scorso. per di più, Air France -
insieme a Lufthansa, British Airways e la «vecchia» Alitalia pubblica - gode fama di avere
una manutenzione tra le più efficienti. Vero è che ci troviamo in tempi di
deregulation tariffaria, e che anche AF ha fatto registrare il primo bilancio
in rosso della sua storia, ma certe procedure industriali non si smantellano da
un giorno all'altro. Neppure volendo. Gli esperti, che ricordano
continuamente come «le ipotesi vengano sempre fatte per esorcizzare un evento»,
invitano tutti ad avere «la pazienza di attendere» il ritrovamento dell'aereo -
o quantomeno della «scatola nera» - prima di delineare una qualsiasi
ricostruzione. Nemmeno l'inabissamento in mare può esser dato per certo, perché
in linea teorica anche un'avaria elettrica totale (il pilota, nell'ultima
comunicazione, aveva parlato di problemi al sistema elettrico) avrebbe comunque
lasciato ampi margini di manovra. Viene ricordato il caso di un altro A330 che,
il 23 agosto del 2001, diretto a Lisbona e proveniente dal Canada, atterrò
sulla pista di Lajes Field - alle Azzorre - dopo aver percorso ben
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Economia Pagina 216
Fabbisogno, i conti migliorano --> Gli interessi sul debito in discesa,
l'afflusso del cash dei conti dormienti (i conti bancari sui quali non si è
registrato da anni nessun movimento), e il confronto con un mese, quello di
maggio
( da "Messaggero, Il"
del 02-06-2009)
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Martedì 02 Giugno
2009 Chiudi di PIETRO PIOVANI ROMA A maggio il fabbisogno dello Stato è stato
leggermente inferiore a quello registrato un anno fa: 300 milioni di
"rosso" in meno. Il calo del mese appena concluso annunciato ieri dal
ministero dell'Economia ovviamente non basta a riequilibrare il pesante deficit
che i conti pubblici hanno accumulato nei precedenti quattro mesi del 2009. Fra
gennaio e aprile, il fabbisogno del settore statale era arrivato a 48 miliardi
e mezzo di euro, cioè 17 miliardi in più rispetto al 2008. Del resto per la
fine di quest'anno il governo prevede un disavanzo molto superiore agli anni
passati, pari al 4,6% del pil. A influire sui conti pubblici è soprattutto il
cattivo andamento delle entrate fiscali, conseguenza della crisi economica. Nel
frattempo il fisco cerca di recuperare risorse andando a caccia di evasori
fiscali: l'Agenzia delle Entrate ha avviato una sorta di azione dissuasiva su
quei contribuenti che si sono discostati molto dai loro studi di settore. Il
fabbisogno di maggio. Nonostante tutto, maggio è stato un mese positivo per i
conti pubblici. Il fabbisogno (cioè il dato che misura il deficit di cassa del
solo settore statale, senza amministrazioni locali) è arrivato a 7 miliardi e
600 milioni di euro. A maggio del 2008 era stato di quasi 8 miliardi. Il
piccolo miglioramento si spiega soprattutto con due ragioni. La prima: si è
ridotta un po' la spesa per interessi sul debito pubblico, grazie alla discesa
dei tassi. La seconda: un anno fa c'erano state le spese straordinarie
per sostenere l'Alitalia in
crisi, e per estinguere i debiti della sanità. Il Tesoro è riuscito così a
compensare il calo delle entrate fiscali. In particolare a maggio si è fatto
sentire il minor gettito dell'Iva, e al tempo stesso sono aumentati i rimborsi
per credito d'imposta. Lotta all'evasione. L'Agenzia delle Entrate ha
inviato circa 105 mila lettere ad altrettanti contribuenti italiani che si sono
segnalati per le «rilevanti anomalie» delle loro dichiarazioni. I dati
dichiarati risultano lontani da quanto indicherebbero gli studi di settore. I
destinatari delle lettere sono lavoratori autonomi e piccoli imprenditori.
Dovranno spiegare al fisco le loro ragioni. La risposta potrà essere inviata
anche attraverso internet, con un software che assicura l'Agenzia sarà presto
disponibile. Ma se le «anomalie» saranno confermate anche nella prossima
dichiarazione, i contribuenti entreranno nelle cosiddette "liste
selettive, cioè nell'elenco di coloro che con ogni probabilità riceveranno presto
un controllo fiscale. Dopo il 730, UnicoWeb. Ieri è scaduto l'ultimo giorno per
presentare la dichiarazione dei redditi con il modello 730. Da quest'anno però
la procedura può essere sostituita con una nuova dichiarazione via internet: si
chiama UnicowebMini, e si può spedire direttamente al fisco senza passare per
il Caaf. C'è tempo fino al 30 settembre. Per saperne di più, si può consultare
il sito www.agenziaentrate.it.
( da "Corriere della Sera"
del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
sezione: Primo Piano data: 02/06/2009 - pag:
( da "Corriere della Sera"
del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
sezione: Economia data: 02/06/2009 - pag: 28 Conti pubblici L'effetto della
minor spesa per interessi sul debito. L'incasso dei conti dormienti Tassi giù,
migliora il deficit Cala a 7,6 miliardi il fabbisogno del settore statale ROMA
Dopo dieci mesi di raffronti negativi, il fabbisogno di cassa del settore
statale torna a migliorare nel confronto su base annua. A maggio, secondo i
dati che sono stati diffusi ieri dal ministero dell'Economia, si è fermato a
7,6 miliardi di euro, contro i quasi 8 miliardi del maggio 2008, portando il
fabbisogno accumulato nei primi cinque mesi dell'anno a quota 56 miliardi,
contro i 39,3 miliardi dello stesso periodo di un anno prima. E' presto, però,
per capire se nel mese scorso il miglioramento sia stato reale perché i fattori
che hanno influenzato il fabbisogno, come si sottolinea anche dal Tesoro, sono
stati davvero tanti, e qualcuno di segno opposto. Sicuramente ha pesato a
favore il calo dei tassi, e dunque della spesa per gli interessi sui titoli che
compongono il debito pubblico, che secondo la Relazione Unificata appena
diffusa dal governo dovrebbe scendere, nel 2009, del 5,5 per cento rispetto
all'anno scorso. Sempre in positivo ha giocato l'incasso all'erario dei conti
bancari cosiddetti «dormienti » da oltre dieci anni. Si tratta, in particolare dei
conti caduti in sonno tra l'agosto del 2007 e la fine del 2008, per un importo
che dovrebbe essere pari a poco meno di 50 milioni di euro. Ancora a favore ha
giocato il confronto con il mese di maggio del 2008, quando uscirono dalle
casse dello Stato i 300 milioni di euro del prestito ponte concesso all'Alitalia (un atto necessario per
garantirne la sopravvivenza) e una parte delle somme concesse alle regioni per
l'estinzione dei vecchi debiti della sanità. In negativo, sul fabbisogno di
maggio, hanno inciso invece i maggiori rimborsi per i crediti di imposta da
parte dei concessionari della riscossione e i minori incassi fiscali connessi
alla caduta del gettito Iva, l'imposta che risente della crisi più di
tutte le altre, e che nel primo trimestre ha denotato una flessione di circa il
10% rispetto all'anno scorso. Per l'intero 2009 il fabbisogno di cassa del
settore statale, secondo la Relazione Unificata dello scorso aprile, dovrebbe
ammontare a 84,6 miliardi di euro, con un aumento di circa 33 miliardi rispetto
all'anno scorso. Mario Sensini A maggio Il direttore generale del Tesoro
Vittorio Grilli. Il fabbisogno di cassa si è fermato a 7,6 miliardi di euro
( da "Unita, L'" del
02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
«Tutti
giù per aria» In un film la disfatta dei lavoratori dell'Alitalia di Stato
Presentato ieri a Roma il docufilm scritto da uno steward oggi cassintegrato e
da un giornalista freelance Con la partecipazione di Dario Fo e di Ascanio
Celestini BIANCA DI GIOVANNI È la storia di una disfatta raccontata dagli
sconfitti.
Quelli che hanno urlato, ma non hanno avuto voce in capitolo. Una storia dal
sapore amaro e dai toni rassegnati. Sono gli ultimi mesi di Alitalia,
quella pubblica, documentati attraverso il racconto di un cassintegrato:
assitente di volo beffato dalla cronaca di un fallimento. È tutto raccontato in
70 minuti, nel docufilm girato da Francesco Cordio e basato su un'idea di
Alessandro Tartaglia Polcini, assistente di volo cassintegrato della compagnia,
e Matteo Messina, giornalista freelance. Visto oraoggi, il filmato (dal titolo
«Tutti giù per aria - L'aereo di carta») ha il valore della memoria da
preservare da una cronaca troppo frettolosa, che ha già spazzato via i
lavoratori espulsi, quelli sfruttati dai nuovi padroni, le mamme costrette a
turni notturni. Tutto già dimenticato, coperto dai detriti della della crisi e
di nuove povertà. Eppure la guerra Alitalia ha
infuocato le piazze e le vie dei cieli fino a pochi mesi fa. Il film
(presentato ieri sera al Teatro Ghione di Roma) inizia a fine agosto, con i
proclami di Silvio Berlusconi sulla cordata tricolore. In una sorta di
prologo-monologo Ascanio Celestini parla di origami, di aerei di carta, proprio
come carta straccia sono rimasti anche i titoli di chi aveva investito nella
vecchia compagnia. Un ritornello ripete che «volano asini e volano bugie». Si
capisce subito che fin dall'inizio è già tutto orientato verso la discesa. Si è
già sull'orlo del precipizio in cui tutti scivoleranno. Il tempo è scandito dai
gesti quotidiani dello steward-cassintegrato. Suona la sveglia, si alza, si fa
la barba: e ricorda. Ricorda quando finì il suo corso di formazione e
l'istruttore gli disse che aveva svoltato. Si infila la divisa, imbraccia il
trolley, di dirige verso l'aeroporto. Piccoli gesti di un lavoro che non c'è
più. Comincia la giornata e comincia la vertenza più lunga: quella della fine.
Il filmato documenta la trattativa ora per ora: i tavoli separati, così come
«separati» sono i sindacati. Confederali in una sede del ministero del lavoro,
autonomi per le strade. Sotto le finestre del ministero ci si accampa, si
urlano slogan, si tengono piccoli comizi. C'è chi parla di resa dei conti, chi
chiede dignità per i lavoratori. Si arriva a una mezza firma (la Cgil firma ma
non per chi non rappresenta, dice Epifani). La cronaca assume toni deliranti:
ultimatum a ripetizione, azienda che ritira l'offerta, azienda che torna al
tavolo. È un bailamme disperato e sconnesso. Intanto lo steward cassintegrato
arriva a Fiumicino, dopo essersi ben pettinato, aggiustato il nodo della
cravatta. Entra nella grande Hall, va al bar, acquista un panino. Ormai la
partita è quasi chiusa: una dopo l'altra le sigle sindacali cadono sotto i
colpi dei diktat aziendali e del governo. Migliaia di lavoratori in una notte
si ritrovano esuberi. Lo steward si siede su una panchina: solo con il suo
panino tra le mani. Parlano gli osservatori. Dario Fo parla di dignità del
lavoro, Giorgio Cremaschi dei «furbetti» che comprano gli attivi e lasciano i
debiti sulle spalle dei cittadini. Anche dopo l'ultimo sì, la vertenza
continua. Stavolta sono le condizioni di lavoro: giovani mamme costrette a
lavorare di notte, piloti costretti a lavorare 330 giorni all'anno. Non c'è
molto da aggiungere. un aereo vola in cielo, ma lo steward è a terra: senza
camicia corre sulla spiaggia. Da solo. È finita. La storia La nostra azienda,
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( da "Unita, L'" del
02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Doveva essere l'arma
dei consumatori, ma con Silvio Berlusconi è diventato un inutile orpello. È la
class action, l'azione collettiva, quell'istituto giuridico che negli Stati
Uniti consente battaglie leggendarie di semplici cittadini contro le grandi
Corporation fin dagli anni '60. Il testo voluto dal governo ha così
depotenziato la misura che è assai probabile che le cause intentate dai
consumatori si affastelleranno sulle scrivanie dei giudici e resteranno lì. Le
associazioni dei consumatori hanno bollato la proposta come «inapplicabile,
dannosa per i consumatori, avulsa dal Codice del Consumo e contraria alle
indicazioni provenienti dall'Ue». Bocciatura totale. Ma cosa ha fatto
esattamente il governo? Prima manovra: no alla retroattività. Si consente di
utilizzare il nuovo strumento solo per gli illeciti commesi dopo l'entrata in
vigore della legge, e non per tutti quelli ancora non prescritti. In un solo
colpo si salvano i responsabili dei crack Cirio e Parmalat e anche quelli che hanno lasciato con un mucchio di carte in mano i piccolia
zionisti Alitalia. ma la
beffa non finisce qui. Il testo prevede anche pesanti sanzioni per i cittadini
che avessero presentato una domanda giudicata poi inammissibile. Insomma, se
manca il «luogo a procedere i cittadini pagano. Una vera minaccia contro chi
intende ribellarsi per comportamenti fraudeolenti e vessatori. Ancora.
la possibilità di ricorrere è limitata a solo una decina di tribunali in tutto
il territorio. Napoli dovrà coprire gran parte del mezzogiorno, Roma il Lazio,
l'Abruzzo, l'Umbria e le Marche, Venezia anche il Trentino e il Friuli Venezia
Giulia. Insomma, solo provare a far causa è un'impresa ardua. D'altronde si
capì fin da quando fu approvata la prima stesura, con il governo Prodi, l'aria
che tirava. Confindustria parlò di «atto ostile». Non fu così una trentina
d'anni fa in California. La class action più famosa è rimasta quella contro la
Pacific Gas and Electric Company, che portò nelle tasche di 360 cittadini 333
milioni di dollari. L'accusa (provata) era pesantissima: inquinamento delle
falde acquifere e rischio tumore per gli abitanti. Ci volle una donna
coraggiosa, Erin Brockovich, per ottenere giustizia. In Italia non basterà né
il coraggio né la voglia di lottare.
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
ELENA ROMANAZZI
Roma. «Un fulmine non è in grado di far precipitare un aereomobile». Fabio Berti comandante dell'Alitalia di questo è convinto. «Abbiamo solo due elementi: c'è stata una
forte turbolenza e il sistema automatico dell'aeromobile ha comunicato a Parigi
un'avaria. Ma non si possono azzardare ipotesi perché mancano totalmente gli
elementi». Un fulmine non può causare una tragedia del genere? «Può
provocare una avaria. I velivoli sono costruiti in modo tale da poter
affrontare questo tipo di emergenze. L'Air France-Klm ha dei sistemi di
controllo e di revisione rigidissimi. Un fulmine da solo non è in grado di far
precipitare un aeroplano». La tratta è ad alto rischio? «È una zona molto
particolare. È presente il fronte intertropicale e quindi è soggetta a forti
turbolenze». È una rotta che lei ha fatto recentemente? «Negli ultimi due mesi
l'ho fatta quattro volte, da San Paolo e da Buenos Aires. È una zona
caratterizzata da grosse formazioni temporalesche». È un volo sempre così
difficile? «Non sempre, ma in quel tratto bisogna fare i conti con fenomeni
metereologici diversi da quelli che abbiamo qui in Europa, molto più forti e
robusti. Tutto si può affrontare. La turbolenza si prevede. Ma può passare da
moderata a severa, e in questo ultimo caso si cerca di operare a quote più
basse per evitare l'instabilità dell'aeromobile». L'Airbus è sparito dai radar?
È una anomalia? «I velivoli quando si è in volo sull'Oceano o nel
Nord-Atlantico e dunque si è lontani dalla terra ferma spariscono dai radar. È normale.
Per sopperire a questo buco di localizzazione entrano in funzione altri sistemi
e i piloti comunicano attraverso canali particolari che si chiamano Hf che
consentono di trasmettere». Le ricerche saranno difficili? «Allo stato attuale
credo che il raggio di ricerche, anche se ampio, sia stato circoscritto.
L'intervento di recupero fa riferimento alle indicazioni di avaria giunte a
Parigi. Le scatole nere hanno un sistema, Argos, che consente l'individuazione
dell'Airbus anche in situazioni drammatiche». Lei esclude alla luce delle
informazioni che ci possa essere stato un tentativo di ammaraggio? «Se ci fosse
stato i piloti avrebbero fatto delle dichiarazioni di emergenza utilizzando le
frequenze che in questi casi si usano tra piloti. Non si dialoga con le torri
di controllo ma con i colleghi che sono in volo sulla stessa rotta. In questo
caso non è neanche partito l'Sos. Non ne hanno avuto il tempo, ci deve essere
un motivo».
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 02-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Roma. Migliorano i
conti pubblici a maggio. Il fabbisogno del settore statale, infatti, nel mese
scorso è risultato pari, in via provvisoria, a 7,6 miliardi, inferiore di circa
300 milioni rispetto a quello registrato nel mese di maggio del 2008, (pari a 7.937
miliardi). Un dato che, tuttavia, non dovrebbe modificare più di tanto il trend
del deficit pubblico, influenzato soprattutto dal cattivo andamento del
Prodotto interno lordo. A maggio, fanno notare al ministero dell'Economia, i
dati del fabbisogno hanno beneficiato di un minor onere per il pagamento degli
interessi sul debito, del versamento delle disponibilità liquide giacenti sui
cosiddetti «conti dormienti» e dal venir meno di erogazioni di carattere
straordinario effettuate le mese di maggio dello scorso anno. Il riferimento è
ai fondi stanziati a suo tempo per il salvataggio di Alitalia e l'estinzione dei debiti
contratti dalle regioni nel capitolo della sanità. Ma la crisi economica
continua a farsi sentire fortemente sul versante dei conti pubblici.
Traducendosi, in particolare, in un calo delle entrate fiscale. A maggio,
infatti, si è registrato un calo del gettito Iva, la prima imposta a subire un
calo della domanda. Inoltre, i concessionari della riscossione, hanno
fatto lievitare la quota dei rimborsi per i crediti di imposta. E, anche
questo, ha avuto un effetto negativo sulle casse dello Stato. La crisi,
comunque, non ferma l'attività di controllo sulle dichiarazione dei redditi.
Soprattutto di quelli presentati dai piccoli imprenditori, da commercianti e
artigiani. L'Agenzia delle Entrate ha infatti inviato in questi giorni 105.000
lettere a contribuenti che nel triennio 2005-2007, e dunque prima
dell'esplosione della crisi economica, hanno indicato dati negli studi di
settore non proprio nella norma. Non si tratta di cartelle esattoriali perché i
contribuenti in questione potranno spiegare le ragioni di quelle «anomalie».
L'obiettivo è quello di prevenire, prima che combattere, l'evasione fiscale. Se
anche con la successiva dichiarazione i contribuenti «avvisati» dovessero
riproporre anomalie, rispetto agli standard dei dati chiesti negli studi di
settore, gli stessi saranno inseriti - avverte l'amministrazione fiscale -
nelle cosiddette «liste selettive» per i controlli fiscali. Le comunicazioni
che non convincono il fisco rientrano nella maggior parte dei casi nella
gestione del magazzino; oppure riguardano incoerenze tra rimanenze finali ed
esistenze iniziali. Scandagliati anche tutti i dati relativi all'utilizzo di
beni strumentali perché in alcuni casi si dichiara il bene per usufruire
dell'ammortamento ma poi non se ne indica il valore ai fini fiscali. Secondo la
casistica relativa agli anni precedenti, considerato che tra il 2007 e il 2008
erano state inviate complessivamente 200.000 lettere di questo tipo, i dubbi
delle Entrate nascono quando i dati non sono coerenti con la natura
dell'attività economica. Difficile dunque passare inosservati se si vende pesce
fresco e poi si dichiarano scorte enormi in magazzino oppure se si acquista un certo
quantitativo di pezzi da rivendere e poi si dichiarano rimanenze superiori a
quella cifra. Così come la non indicazione di beni strumentali è inverosimile a
meno che non si siano venduti tutti i macchinari. La comunicazione inviata al
contribuente non è ancora una cartella esattoriale: «Resta un invito - spiega
l'Agenzia delle Entrate - a valutare attentamente la situazione evidenziata, in
vista della presentazione del prossimo modello di dichiarazione relativo al
periodo di imposta 2008, allo scopo di scoraggiare la reiterazione di eventuali
comportamenti non corretti». Le lettere stanno infatti arrivando proprio alla
vigilia del primo appuntamento per il pagamento delle imposte collegate alla
dichiarazione dei redditi. an.tr.
( da "Manifesto, Il"
del 03-06-2009)
Argomenti: Alitalia
TERREMOTO Strasburgo
è lontana Gabriele Polo Una scena lunga due mesi, il terremoto sullo sfondo:
interprete principale il presidente del consiglio, Bertolaso a far da spalla, i
terremotati le comparse. Non fosse stato per Veronica Lario, questo sarebbe
stato l'unico palcoscenico elettorale di Silvio Berlusconi. Riempito con una
dozzina di visite, tante immagini, un fiume di banalità da gettare in platea,
al paese spettatore-elettore. Per raggiungere e superare la soglia del 40%,
quella che prepara la nuova era, il berlusconismo come impresa di Stato.
CONTINUA | P
( da "Manifesto, Il"
del 03-06-2009)
Argomenti: Alitalia
ALITALIA
Il docu-film prodotto e girato dagli (ex) dipendenti Una privatizzazione
disinvolta che manda «Tutti giù per aria» Francesco Piccioni Un documentario
che è un piccolo manuale di lotta di classe. Il 2000 è iniziato da un decennio,
ma sembra regolato da «leggi» piuttosto secolari. In Tutti giù per aria, film
autoprodotto da un gruppo di (ex) dipendenti Alitalia,
queste leggi diventano volti, nomi, corpi, argomentazioni, trucchi retorici,
strategie e tattiche. Presentato al teatro Ghione di Roma, lunedì sera, era
atteso da così tanto pubblico che è stata necessaria una seconda proiezione.
Dopo un minuto di silenzio in onore dei 228 morti del volo Air France (il vero
«azionista di riferimento» della nuova Alitalia-Cai),
l'umore degli spettatori è andato salendo fino allo scatto d'ira quando sullo
schermo è apparso il ministro Matteoli che ripeteva (su contratti e
licenziamenti fuorilegge) «la Cai mi dice che le cose stanno in un altro modo».
Una fiducia assoluta nell'azienda che aveva appena confermato a suo figlio -
pilota tra gli ultimi assunti nella «vecchia» Alitalia
- il posto di lavoro. Riepilogata in poco più di un'ora, la complicata vicenda
della «privatizzazione» assume i contorni esatti di una operazione industriale
decisa a tavolino, una decina di anni fa, da quell'autentico «comitato d'affari
della borghesia» che è la Commissione europea (qui da noi, è noto, abbiamo un
governo ridotto a «comitato degli affari personali»). Protagonisti e complici
sono anche chiaramente leggibili: i partiti succedutisi al governo, i sindacati
confederali e non (l'Anpac, ovvero i piloti, ha una lunga tradizione
«aziendalista» e corporativa, anche se alla fine viene maltrattata quanto un
sindacato di base). Il giudizio può sembrare duro o ideologico, ma per saggiarne
la concretezza basta guardare il segretario della Filt (ramo «a-conflittuale»
della foresta Cgil) che sorride sornione davanti alla contestazione di alcuni
lavoratori, per poi girare le spalle e andare a «trattare» con governo e
Colaninno. Un piccolo manuale anche dal lato mediatico. Nella vicenda Alitalia si è avuto un saggio della capacità di blindare
l'informazione ufficiale (tv e grandi giornali) intorno a una tesi falsa: la
crisi della compagnia come frutto di «privilegi» dei dipendenti. Un breve esame
comparato dei bilanci dimostrava invece che l'indebitamento mostruoso era
dovuto al peso dei «servizi» (94% dei costi), mentre il personale era già assai
più che competitivo (18%, a fronte del 29% rappresentato nel bilancio Air
France). Insomma: il sistema dei favori politici come zavorra principale, che
altre compagne non hanno mai avuto, nonostante fossero (o siano ancora) anche
loro «statali». Una crisi industrial-politica precipitata quando la Lega, con
Giuseppe Bonomi presidente (ora è alla Sea), puntò tutte le sue carte su
Malpensa come secondo hub, aprendo una voragine di perdite nei conti Alitalia (allora in attivi di 400 miliardi) non più
rimarginabile. Fu allora che, a profetizzar la crisi, le maestranze indossarono
a forza orrori verdastri al posto dei beige Armani. Divise che alcuni
cassintegrati, nel film e nella realtà, hanno infine gettato sulla scalinata
d'ingresso alla palazzina dei dirigenti, alla Magliana. Da manuale anche
l'illusione di «visibilità» che questa vertenza ha generato. Nel documentario
possiamo vedere - uno dopo l'altro, spesso senza possibilità di capire, per i
non addetti ai lavori, chi stia dicendo cose serie e chi sciocchezze - tutta
una fauna che accompagna le scene di lotta di classe in un settore assai diviso
per motivi industriali (piloti e assistenti sono, nella loro diversità,
«personale di volo», tutti gli altri «di terra»), ma con un contorno
consolidato di gelosie e leggende metropolitane. Sindacalisti seri in difficile
equilibrio tra la ricerca della soluzione meno dannosa possibile e la
tentazione di far saltare tutti i tavoli, ma privi di una solida sponda
politica (anche per questo, forse, uno di loro ha accettato la candidatura alle
europee). Qualche arruffapopoliole taglienti e poche idee, tra cui solo i dipendenti
sanno distinguere l'ingenuo che alla fine ha perso il posto da quello che l'ha
misteriosamente conservato, oppure che ne aveva già un altro. E ci sono i
politici, ovviamente. Da quelli che è logico trovare al fianco dei lavoratori
fino al micro-partitino ansioso di farsi vedere. Spicca l'ipocrisia dell'Idv
dipietrista, che in parlamento e in tv usava l'argomento «troppi costi per il
contribuente» (che, a rigore, significava dichiarare il fallimento e mandare
20.000 persone a casa) e, a Fiumicino, esorta i lavoratori a «resistere». Pd e
berlusconiani fanno la loro figura, dividendosi solo sul se era meglio vendere
ad Air France prima (Veltroni) oppure dopo (il premier e i suoi cloni) aver
fatto guadagnare qualcosa a una cordata di imprenditori amici. Restano però
impressi soprattutto i volti dei tanti, donne e uomini, che in quella lotta
hanno difeso anzitutto la propria dignità di persone. E che in troppi vogliono
far tornare, non solo in Alitalia, semplici schiavi.
( da "Manifesto, Il"
del 03-06-2009)
Argomenti: Alitalia
DVD «L'aereo di
carta», con Celestini e Dario Fo r.s. La guerra continua per i 21 mila dell'ex Alitalia,
soprattutto per chi è stato licenziato dal Cai perché mamma o con figlio
handicappato, o padre in identiche situazioni. Hanno dissepolto l'ascia le 11
mila personalità d'eccellenza cancellate da questa Alitalia «di carta». Spiega il perché, alla fine del docufilm di 75'
«Tutti giù per aria - L'aereo di carta», Ascanio Celestini in un dolce e
feroce monologo. Un'arma di lotta sarà dunque questo doc anomalo (è infatti un
attore, Fernando Cormick, qui assistente di volo cassaintegrato, che fa da Virgilio)
diretto con ritmo, humor e a budget zero da Francesco Cordio, romano, attore,
operatore, montatore, anche regista di teatro documentarista e clippettaro
(Daniele Silvestri, Slowmotion). Con musiche di Luca Bussoletti, perturbazioni
di Marco Travaglio e Dario Fo e alta «sostanza conoscitiva» grazie a Alessandro
Tartaglia Polcini, Matteo Messina, Guido Gazzoli e Francesco Staccioli (è un
doc bocciato Rai: «non ha controparte!»). Dopo la prima a Frascati, e Roma (ne
scriviamo a fianco), il doc aprirà dibattiti e clamori a Venezia il 4 e 5
giugno e a Ugento il 20. Dal 10 giugno il dvd è in vendita, 6 euro. E a
proposito dei «privilegi» si legga la scritta finale. Grazie, ancora, Brasile.
( da "Riformista, Il"
del 03-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Avvistati i resti
dell'Airbus «Una tempesta tropicale è una roulette russa» Intervista. Parla
Giampaolo Guerra, comandante Alitalia sulla rotta Brasile-Europa. «Entrare in una cellula attiva di
turbolenze su quel tratto dell'oceano è devastante». Sulla lista passeggeri
dieci italiani, dal Trentino, dal Veneto e dall'Emilia Romagna. di Anna Mazzone
Un giubbotto salvagente, un seggiolino, alcuni rottami metallici e macchie di
combustibile. Sono questi i primi resti dell'Airbus 330 dell'Air France,
scomparso lunedì sulla rotta Rio de Janeiro - Parigi, a tre ore
dall'atterraggio previsto all'aeroporto Charles de Gaulle alle ore 11.10. Sono
stati avvistati dalla Marina brasiliana, a largo delle coste del Senegal. Un
mistero che si va via via dipanando. E dopo lo sgomento delle prime ore e la
speranza di riuscire a trovare dei sopravvissuti, ora è il momento del dolore
profondo. In Brasile, in Francia e in Italia, si piangono quei morti che non si
avrà nemmeno la possibilità di rivedere per l'ultima volta. Erano in 228 su
quel volo, decollato in tarda serata dall'aeroporto di Rio. Dodici i membri
dell'equipaggio. Comandante e piloti di massima esperienza e rodati su quella
tratta che è pericolosa in alcuni tratti, laddove le turbolenze metereologiche
possono provocare disagi (nel migliore dei casi) o una vera e propria tragedia,
come è accaduto all'alba di lunedì. Dieci gli italiani nella lista dei
passeggeri. Dieci famiglie distrutte, dieci storie da raccontare. Tornavano a
casa, tre in Trentino, Rino Zandonai, di 60 anni, direttore dell'associazione
"Trentini nel mondo onlus", Giambattista Lenzi, 58 anni, consigliere
regionale dell'Unione per il trentino (Upt) e Gianni Zortea, 66 anni, sindaco
di Canal San Bovo. Erano partiti il 20 maggio per consegnare oltre 22 mila euro
ai trentini colpiti dall'alluvione in Brasile nel 2008, per un gemellaggio e
per inaugurare una piscina per bimbi disabili. A Trento, la spessa coltre di
dolore è calata anche sulle cerimonie per la Festa della Repubblica, che si
sono svolte in tono minore in segno di lutto. Alexander Paulitsch, di 35 anni,
era un consulente aziendale di San Candido, in provincia di Bolzano, così come
Georg Lercher, di 34 anni, imprenditore nel settore del legno. Erano due amici
che tornavano dal Brasile dopo una vacanza. E poi Georg Martiner, 24 anni, di
origine brasiliana ma adottato insieme a due fratelli da una famiglia di Ortisei.
Il padre, morto alcuni anni fa, era uno scultore. E la tragedia ha toccato
anche il Veneto. Angela Cristina de Oliveira Silva, responsabile del Centro
internazionale di orientamento e difesa della donna straniera (Ciods), e suo
marito, Enzo Canaletti, un militare dell'esercito in pensione. Vivevano a Lido
di Venezia e viaggiavano spesso in Brasile per seguire progetti umanitari.
Agostino Cordioli, di 73 anni, era un imprenditore edile di Villafranca,
partito un paio di settimane fa per lavoro, aveva deciso di anticipare il suo
rientro per tornare prima in famiglia. Infine, Claudia Degli Esposti, di 55
anni, responsabile marketing territoriale dell'Ervet, una società per la
valorizzazione economica del territorio che fa capo alla Regione Emilia-Romagna.
E tra le vittime anche un direttore d'orchestra italo-brasiliano, Silvio
Barbato, 50 anni, che negli ultimi anni aveva diretto l'orchestra sinfonica di
Sanremo. La profondità del mare, che lì può raggiungere anche i
( da "Manifesto, Il"
del 03-06-2009)
Argomenti: Alitalia
ALITALIA
- Il docu-film prodotto e girato dagli (ex) dipendenti Una privatizzazione
disinvolta che manda «Tutti giù per aria» Francesco Piccioni Un documentario
che è un piccolo manuale di lotta di classe. Il 2000 è iniziato da un decennio,
ma sembra regolato da «leggi» piuttosto secolari. In Tutti giù per aria, film
autoprodotto da un gruppo di (ex) dipendenti Alitalia,
queste leggi diventano volti, nomi, corpi, argomentazioni, trucchi retorici,
strategie e tattiche. Presentato al teatro Ghione di Roma, lunedì sera, era
atteso da così tanto pubblico che è stata necessaria una seconda proiezione.
Dopo un minuto di silenzio in onore dei 228 morti del volo Air France (il vero
«azionista di riferimento» della nuova Alitalia-Cai),
l'umore degli spettatori è andato salendo fino allo scatto d'ira quando sullo
schermo è apparso il ministro Matteoli che ripeteva (su contratti e
licenziamenti fuorilegge) «la Cai mi dice che le cose stanno in un altro modo».
Una fiducia assoluta nell'azienda che aveva appena confermato a suo figlio -
pilota tra gli ultimi assunti nella «vecchia» Alitalia
- il posto di lavoro. Riepilogata in poco più di un'ora, la complicata vicenda
della «privatizzazione» assume i contorni esatti di una operazione industriale
decisa a tavolino, una decina di anni fa, da quell'autentico «comitato d'affari
della borghesia» che è la Commissione europea (qui da noi, è noto, abbiamo un
governo ridotto a «comitato degli affari personali»). Protagonisti e complici
sono anche chiaramente leggibili: i partiti succedutisi al governo, i sindacati
confederali e non (l'Anpac, ovvero i piloti, ha una lunga tradizione
«aziendalista» e corporativa, anche se alla fine viene maltrattata quanto un
sindacato di base). Il giudizio può sembrare duro o ideologico, ma per
saggiarne la concretezza basta guardare il segretario della Filt (ramo
«a-conflittuale» della foresta Cgil) che sorride sornione davanti alla
contestazione di alcuni lavoratori, per poi girare le spalle e andare a
«trattare» con governo e Colaninno. Un piccolo manuale anche dal lato
mediatico. Nella vicenda Alitalia si è avuto un saggio
della capacità di blindare l'informazione ufficiale (tv e grandi giornali)
intorno a una tesi falsa: la crisi della compagnia come frutto di «privilegi»
dei dipendenti. Un breve esame comparato dei bilanci dimostrava invece che
l'indebitamento mostruoso era dovuto al peso dei «servizi» (94% dei costi),
mentre il personale era già assai più che competitivo (18%, a fronte del 29%
rappresentato nel bilancio Air France). Insomma: il sistema dei favori politici
come zavorra principale, che altre compagne non hanno mai avuto, nonostante
fossero (o siano ancora) anche loro «statali». Una crisi industrial-politica
precipitata quando la Lega, con Giuseppe Bonomi presidente (ora è alla Sea),
puntò tutte le sue carte su Malpensa come secondo hub, aprendo una voragine di
perdite nei conti Alitalia (allora in attivi di 400
miliardi) non più rimarginabile. Fu allora che, a profetizzar la crisi, le
maestranze indossarono a forza orrori verdastri al posto dei beige Armani.
Divise che alcuni cassintegrati, nel film e nella realtà, hanno infine gettato
sulla scalinata d'ingresso alla palazzina dei dirigenti, alla Magliana. Da manuale
anche l'illusione di «visibilità» che questa vertenza ha generato. Nel
documentario possiamo vedere - uno dopo l'altro, spesso senza possibilità di
capire, per i non addetti ai lavori, chi stia dicendo cose serie e chi
sciocchezze - tutta una fauna che accompagna le scene di lotta di classe in un
settore assai diviso per motivi industriali (piloti e assistenti sono, nella
loro diversità, «personale di volo», tutti gli altri «di terra»), ma con un
contorno consolidato di gelosie e leggende metropolitane. Sindacalisti seri in
difficile equilibrio tra la ricerca della soluzione meno dannosa possibile e la
tentazione di far saltare tutti i tavoli, ma privi di una solida sponda
politica (anche per questo, forse, uno di loro ha accettato la candidatura alle
europee). Qualche arruffapopoliole taglienti e poche idee, tra cui solo i
dipendenti sanno distinguere l'ingenuo che alla fine ha perso il posto da
quello che l'ha misteriosamente conservato, oppure che ne aveva già un altro. E
ci sono i politici, ovviamente. Da quelli che è logico trovare al fianco dei
lavoratori fino al micro-partitino ansioso di farsi vedere. Spicca l'ipocrisia
dell'Idv dipietrista, che in parlamento e in tv usava l'argomento «troppi costi
per il contribuente» (che, a rigore, significava dichiarare il fallimento e
mandare 20.000 persone a casa) e, a Fiumicino, esorta i lavoratori a
«resistere». Pd e berlusconiani fanno la loro figura, dividendosi solo sul se
era meglio vendere ad Air France prima (Veltroni) oppure dopo (il premier e i
suoi cloni) aver fatto guadagnare qualcosa a una cordata di imprenditori amici.
Restano però impressi soprattutto i volti dei tanti, donne e uomini, che in
quella lotta hanno difeso anzitutto la propria dignità di persone. E che in
troppi vogliono far tornare, non solo in Alitalia,
semplici schiavi.
( da "Stampa, La" del
04-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Torino Diario
elettorale Milano Bologna Firenze E Domenici "abbandona" la sua città
Casini (Udc) Hanno detto Per Vietti c'è il principe ballerino Tutti i ministri
in campo Meno il Senatur Silvio, Cazzola e lo spot telephonato Provinciali
Provinciali Comunali Comunali Prodi: l'Italia ha perso dignità Dialogo col Pd
senza Di Pietro Attacco frontale al governo dello stato maggiore dei
democratici All'estero preoccupa la nostra qualità democratica Il Professore
torna in campo per sostenere il Pd Romano Prodi [FIRMA]ALESSANDRO MONDO Nasce
come evento squisitamente elettorale, ma promette di trasformarsi in un
appuntamento mondano assaltato da torme di ragazzine e di mamme palpitanti. A
fare la differenza, domani sera, nella centralissima piazza Bodoni, non saranno
Pier Ferdinando Casini o Michele Vietti, candidato alla Provincia per l'Udc e
terzo incomodo tra Pd e Pdl. E nemmeno Deodato Scanderebech, alias «Mister
Preferenza», Loredana Annaloro o Antonio Mussa. Tutto lascia pensare che la
serata graviterà intorno alla figura di Emanuele Filiberto, il principe
candidato per le Europee nel collegio del Nord-Ovest sull'onda del successo
conquistato a «Ballando sotto le stelle». Il giovane Filiberto avrà un ruolo
non secondario nella seconda parte della serata, caratterizzata da «grande
festa con musiche dal vivo e balli in piazza». Pare che, tramite il suo agente,
abbia curato personalmente gli allestimenti musicali e si prepari a portare sul
palco Paolo Belli e alcuni ballerini di «Ballando sotto le stelle». La coda è
garantita. [FIRMA]FABIO POLETTI Sette ministri sette in un colpo solo per Guido
Podestà, al rush finale per piantare la bandiera azzurra in Provincia. «Siamo
qui perchè a Milano ci sono le nostre radici», porta una mano al cuore Sandro
Bondi. «Il governo è sempre stato vicino a questa città», cerca un bel voto
Mariastella Gelmini. «Non si disperda nemmeno una scheda, si vinca al primo
turno», ordina marziale Ignazio La Russa. Da Alitalia a Malpensa, dalle
infrastrutture ai cantieri dell'Expo, il governo di Roma non è mai stato così
presente a Milano, dove Guido Podestà e Filippo Penati che non vorrebbe mollare
via Vivaio, si giocano tutto all'ultimo voto. Silvio Berlusconi che fino ad ora
ha fatto una sola telefonata pubblica a sostegno del suo candidato, si
farà vedere oggi pomeriggio. Umberto Bossi più interessato a far disertare le
urne di un eventuale ballottaggio con annessa scheda referendaria, promette di
fare una scappata al comizio conclusivo. Con l'aria che tira, il Governatore
Roberto Formigoni, preferisce andare sul sicuro: «Podestà è un ottimo candidato
ma io mi faccio un punto di onore di avere ottimi rapporti con tutti quelli che
vengono eletti alla Provincia». [FIRMA]JACOPO IACOBONI E' anche, una questione
di spot. E ora arriva quello di Silvio. Spot diversi, che narrano di storie
diverse, a Bologna. Aveva fatto rumore il pronunciamento dell'arcivescovo
Caffarra contro una pubblicità Renault: «Uno spot che, per promuovere
un'automobile, esalta la poligamia». Cazzola, il candidato del Pdl, l'aveva
subito cavalcato, «vedete? era lo spot della sinistra contro la famiglia». Ma
poiché la destra ha tanti problemi a Bologna, ora è Berlusconi che interviene
con la reclame. Cazzola e Guazzaloca litigano, il Guazza ha esibito una lettera
che gli mandò il Cavaliere a dicembre, «quanto ci vogliamo bene». «Il premier -
dice chi gli è vicino - esita ad andare anche a Bologna, sa che deve sostenere
un candidato assai in bilico...». Così se l'è cavata con lo spot. È andato in
onda ieri su Ètv. Vi si vede Silvio a Palazzo Chigi che spiega perché bisogna
votare Pdl. Stacchetto. Immagini delle Torri. Candidati telephonati. E poi «a
Bologna, voootate... Cazzola». Molto meglio che andare, no? Se vince Alfredo,
vince Silvio; se perde, perde Alfredo.[FIRMA]FABIO MARTINI Qualcuno comincia a
scherzarci su: ma il sindaco chi l'ha visto? Leonardo Domenici, primo cittadino
in scadenza e candidato del Pd alle Europee, è come se fosse scomparso dalla
sua città. Martedì scorso il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano era
a Firenze per le celebrazioni in onore di Galileo Galilei. Tra le cerimonie
previste, una era programmata a Palazzo Vecchio, sede del Comune. C'erano tutte
le autorità cittadine, tranne la più importante: il sindaco. Motivo ufficiale:
Domenici è impegnato in una manifestazione di campagna elettorale. Fuori
Firenze. Ma il sindaco non si è visto neppure quando è arrivato in città
Massimo D'Alema. La sua campagna elettorale Domenici la sta conducendo quasi
tutta fuori Firenze. Dicono che il rapporto tra il sindaco uscente e i
fiorentini si sia molto raffreddato. Una cosa è certa: all'inizio della
campagna elettorale, il 27 aprile, Domenici aveva dato appuntamento alla
cittadinanza in piazza de' Ciompi per le 21. Quaranta minuti più tardi un
collaboratore ha telefonato a casa al sindaco e lo ha consigliato: «C'è una
decina di persone, è meglio rinviare».[FIRMA]FRANCESCO GRIGNETTI ROMA Alla
fine, il Professore ha parlato. Romano Prodi ha rotto la consegna del silenzio
e in prossimità del voto, ieri, ha esortato tutti a recarsi alle urne per le
Europee e votare Pd. «Richiamo la necessità di rafforzare il Partito
democratico ricordando come esso abbia sempre con convinzione sostenuto le
grandi scelte europee quali l'euro e l'allargamento che, come si è dimostrato in
questa fase di durissima crisi, sono la principale difesa per l'Europa e
l'Italia». Ragionamenti molto istituzionali, ma anche con un occhio
all'attualità. Già, perché Prodi dice di essersi deciso dopo lunga riflessione,
che era stata raccontata qualche giorno fa proprio dalla Stampa,
«dall'intensificarsi di numerosi segnali di allarme e di interrogativi da parte
di tanti amici ed osservatori stranieri per la caduta di dignità e per la
qualità democratica del nostro paese». Nessun nome, ma è evidente a chi pensa
il Professore. Nel Pd, l'understatement dell'ultimora sembra una scelta
concordata. Va cauto sul privato anche Dario Franceschini. «Mai passato
minimamente per la testa di chiedere le dimissioni di Berlusconi per questioni
personali. Non è mai uscito dalla mia bocca neppure il nome di questi
protagonisti. Anche se penso che gli italiani un'idea se la siano fatta». Il
segretario del Pd forse s'è reso conto che certi attacchi personali non pagano.
Così ci tiene a una inedita premessa: «L'antiberlusconismo non so nemmeno cosa
sia». Per dire subito dopo: «Abbiamo il dovere di fare delle proposte, ma anche
di contrastare l'azione di governo quando riteniamo che sia sbagliata. Quando
Berlusconi attacca la magistratura, la stampa... Cosa dovrei fare, stare zitto?».
In certi momenti, nei suoi comizi, Franceschini sembra rasentare un pessimismo
nero. Nulla al confronto di Massimo D'Alema. Che Berlusconi sia candidato,
vista l'incompatibilità, «è umiliante. Se devi spiegarlo a uno straniero devi
dirglielo tre volte, non ci credono». L'ex premier è addirittura sprezzante.
«Berlusconi ha cercato un plebiscito attorno alla sua persona con le elezioni
europee. Siamo l'unico paese d'Europa dove il Capo del Governo, che è
incompatibile, ineleggibile, si candida... E già questo ci mette ai margini del
consorzio civile. Nessuno può capire che avvenga una cosa del genere, nessuno
può capire che in un momento in cui il presidente del Consiglio dovrebbe
occuparsi della crisi del Paese, si candida in tutte le circoscrizioni non
essendo eleggibile. Sono cose umilianti queste, non appena uno varchi il
confine nazionale». D'Alema è cupo più che mai. L'Italia, «laboratorio della
grettezza». Se vai all'estero, «ridono». I ministri Maroni e Calderoli «dicono
di essere contro la società multietnica. Io dico che vedendo loro ho
l'impressione che siamo già multietnici...». La stampa in ginocchio «perché è
palazzo Chigi che nomina i direttori... Purtroppo abbiamo un sistema della
informazione narcotizzato, si direbbe mitridatizzato. Qualsiasi cosa venga
fatta non suscita indignazione». La società inerte. «Abbiamo una opinione
pubblica in parte assuefatta. Con lui c'è una minoranza fanatizzata». Parole
accolte gelidamente a destra. «In Italia sarà impossibile avere una democrazia
normale finchè la sinistra sarà guidata da chi ha costruito il potere
sull'odio», dice Sandro Bondi. E Berlusconi racconta di «una forte delusione
perchè molti, e io tra questi, vedevano in lui uno dei protagonisti della
sinistra. Oggi il sarcasmo che usa e la distanza dalla realtà che lo porta a
certe dichiarazioni mi ha fatto cadere verticalmente la considerazione nei suoi
confronti». Il leader Udc Pier Ferdinando Casini torna sulla possibilità di
alleanze diverse in Parlamento e alle elezioni, In particolare quella più volte
paventata con i democratici. «Alle amministrative, in alcuni casi, è avvenuto».
Potrebbe ripetersi anche a livello nazionale? «Il Pd dovrebbe mettere da parte
le sue alleanze con la sinistra radicale e con il partito di Di Pietro. Se lo
facesse si potrebbe aprire un dialogo».
( da "Repubblica, La"
del 04-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina IV - Torino
Voli "low cost" Sulla base a Caselle è braccio di ferro
Dall´audizione dei vertici esce una Sagat divisa: il Comune spinge per
l´accordo, i privati hanno un progetto diverso DIEGO LONGHIN Braccio di ferro
tra i soci pubblici e quelli privati sull´ipotetica base low cost di Ryanair a
Caselle. I primi determinati ad avere una presenza fissa della compagnia
irlandese sotto la Mole, gli altri più possibilisti. Insomma, se base non sarà
l´importante è avere più voli a basso costo da Torino. Almeno questa è la
visione dei partner privati. Punti di vista differenti, emersi in maniera
chiara durante l´audizione dei vertici di Sagat in I commissione, presieduta da
Gioacchino Cuntrò. L´amministratore delegato, Biagio Marinò, espressione di Benetton,
crede nello sviluppo della compagnia «low cost», tanto che il 16 e il 17
giugno, insieme con il direttore generale Fausto Palombelli, volerà a Dublino
per incontrare i vertici del vettore irlandese e riaprire la questione. Sullo
sviluppo del filone basso costo, però, le idee sono differenti da Montagnese:
«Quello che ci interessa è lo sviluppo dei collegamenti: nuove rotte che
portino passeggeri in entrata e in uscita. E di voli Ryanair né ha già aperti
da Torino. E non è detto che lo sviluppo debba passare esclusivamente
dall´apertura di una base». Punto su cui Montagnese, nominato dal Comune, è più
deciso. Insomma, dopo un anno e mezzo di discussioni su Ryan Air forse è l´ora
di schiacciare il piede sull´acceleratore e definire la questione una volta per
tutte: «Lo sviluppo dei voli è fondamentale - dice il presidente di Sagat - ma
può avvenire di pari passo con l´apertura di una base che si porterebbe dietro
equipaggi, operai della manutenzione, aerei fissi e sicuramente nuovi voli».
Anche perché sarebbe meglio ancorare la compagnia a Torino. Le low cost sono
vettori, che in base alle necessità e all´andamento, anche momentaneo, dei
collegamenti decidono di spostare gli aeromobili da uno scalo all´altro. è
diverso quando, oltre alle macchine che vanno e vengono, si hanno uomini
dislocati in un aeroporto. Sulla linea del presidente il vicesindaco, Tom
Dealessandri: «Abbiamo dato mandato alla Sagat perché faccia tutti gli sforzi
necessari per concludere in tempi brevi la trattativa con Ryanair per l´apertura
di una base a Torino». Non solo. Dealessandri ha ricordato che si devono sfare
gli stessi sforzi con Cai per rafforzare la base della Alitalia e portare almeno quattro rotte
in più verso l´estero con un incremento di circa 108 mila passeggeri. I consiglieri
sono più interessati a Ryanair: «Il Comune dovrebbe impegnarsi per il
superamento dei limiti di Caselle, uno dei punti di debolezza del sistema
Torino - dice Monica Cerutti, capogruppo di Sd - si segua il modello di altri
aeroporti, come Bologna, si lavori per portare la base Ryanair, evitando
di dirottare risorse pubbliche su Cai». Spara a zero sul governo Stefano Lo
Russo, coordinatore segreteria regionale del Pd: «Caselle paga gli effetti del
disinteresse del governo nei confronti del Piemonte. Stanno venendo al pettine
i nodi dell´operazione Cai-Alitalia che rischia di
penalizzare Torino e il suo scalo, a vantaggio dell´asse Milano-Roma».
( da "Repubblica, La"
del 04-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina IV - Torino
Coppola, vicepresidente del consiglio, sta con Dealessandri: "A Bologna ha
assicurato grandi benefici" "Contributi pubblici? Niente di
scandaloso" «Il 17 giugno non ci si deve alzare dal tavolo di Dublino
senza un contratto firmato che preveda l´apertura di una base a Torino».
Michele Coppola, vicepresidente del consiglio comunale (Forza Italia), è uno
dei consiglieri più attenti ai problemi e allo sviluppo dell´aeroporto. Perché
un esponente del centrodestra è tra i più accesi sostenitori di un aiuto, il
che vuol dire quattrini dati in vario modo, a una compagnia aerea? «è una
strada che non mi scandalizza. Si tratta di riconoscere degli incentivi
commerciali affinché un vettore scelga di stare e sviluppare traffico su
Torino. è una questione di competitività». Competizione sostenuta con soldi
pubblici. Un tempo non si chiamava assistenzialismo? «Si chiama marketing
territoriale. In questi anni ci siamo ormai resi conto che il mercato da solo
non può generare lo sviluppo di voli che la città si aspetterebbe. Le compagnie
lo chiamano lord factor: il riempimento degli aeromobili non permette che le
rotte si sostengano da sole. Se non ci sono i numeri deve essere il pubblico a
farsi carico della questione, a stimolare l´offerta con promozioni
commerciali». Piena sintonia con Dealessandri? «Certo. D´altronde anche a
Bologna si sono raggiunti risultati quando si è mosso il pubblico. E poi la
base vuol dire posti di lavoro, almeno 100, come ha riconosciuto il direttore
Palombelli. Un piccolo segnale in un momento di crisi». Lo
stesso trattamento di Ryanair dovrà essere riservato ad Alitalia? «Se ci servono quattro-sei
rotte a livello europeo per sostenere la nostra economia e le imprese
piemontesi sì. C´è una competizione di territori molto forte in questo momento,
le partite non si giocano solo a livello nazionale e Torino non può restare
fuori». I soci privati sulla base sembrano tiepidi. Paura degli effetti
sui conti? «è un bene che ci sia attenzione, ma credo sia un falso problema. Il
gruppo Benetton sarà contento di avere un aeroporto che arriverà a cinque
milioni di passeggeri, attirando operatori stabili. E per un paio di anni si
può mettere in conto anche di non ricevere dividendi. E poi Sagat è una società
sana che può fare sviluppo senza compromettersi sul piano finanziario. E se
alla fine ci sarà una visione differenti di intenti tra pubblico e privato gli
accordi possono essere rivisti». (d. lon.)
( da "Repubblica, La"
del 04-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina IV - Milano
Le Europee Il ballottaggio Le urne Il segretario Pd Martina: no a un signorsì
verso Roma "Non si può rimanere a casa evitiamo una Provincia
vassalla" In gioco c´è la qualità della democrazia nel nostro Paese, con
un presidente del Consiglio che vuole gestire il Paese come
un monarca La loro sicurezza era di facciata e oggi sono preoccupati: qui
temono il forte malumore per il caso Alitalia e per la crisi economica è vero, c´è disaffezione verso la
politica Ma i nostri elettori risponderanno e sulle Amministrative l´attenzione
è alta ALESSIA GALLIONE Lancia un appello: «Non è il tempo di rimanere a casa,
soprattutto a Milano». Perché, dice il segretario regionale del Pd,
Maurizio Martina: «La posta in gioco è troppo alta: la qualità della democrazia
in questo Paese e, per la città, la capacità di decidere in modo autonomo sulle
scelte strategiche, da Malpensa all´Expo fino alla crisi. Milano non ha bisogno
di "signor sì", ma di gente con la schiena dritta, che sappia dire
dei sì e dei no nell´interesse esclusivo dei cittadini». Martina, in queste
ore, si respira aria di astensionismo. è un timore che state avvertendo? «La
prima impressione che arriva da questa campagna, purtroppo, è una certezza: si
è parlato poco di Europa, di idee. è un peccato perché oggi le politiche
europee contano più che in passato anche per i territori. In giro si percepisce
un sentimento di disaffezione, aggravato, credo, dall´imbarbarimento del
dibattito politico a cui abbiamo dovuto assistere». Un sentimento che avverte
anche per le Provinciali? «Per partite come le amministrative c´è più
attenzione. Ma anche per le Europee sono sicuro che, alla fine, andremo a
votare più di altri Paesi e che gli elettori risponderanno all´appello forte
che lanciamo in queste ore. In particolar modo ho fiducia nell´alto senso
civico dei milanesi». I milanesi andranno a votare nonostante tutto, insomma.
«Sì: dobbiamo andare a votare ancora di più di fronte a un presidente del
Consiglio che vorrebbe gestire il Paese come un monarca assoluto. E ancora più
a Milano. Le dichiarazioni del sindaco da Parigi su Expo sono un segnale. Il
centrodestra sembra avere un´unica preoccupazione: non disturbare l´uomo solo
al comando, concepire le istituzioni locali come zerbini di casa del premier.
C´è più autonomismo nella proposta di Penati di quanto non ce ne sia in quella
di centrodestra. La Provincia deve essere un´istituzione forte e indipendente
quando discute degli interessi dei cittadini, non la succursale dei poteri
forti». Anche dal centrodestra, però, partono richiami al voto. Il ministro La
Russa ha fissato una "soglia della sicurezza" per scongiurare il
ballottaggio. «Evidentemente tutta l´ostentazione e la sicurezza che hanno
dimostrato finora era di facciata. è la prova che sono preoccupati. Facendo
campagna elettorale abbiamo toccato con mano il malumore di una parte dei loro
elettori che si è sentita tradita soprattutto su casi come la social card o
Malpensa». Questa volta l´astensionismo come potrebbe influire sugli
schieramenti? «In generale, più gente andrà a votare e meglio è. Non ne faccio
un ragionamento di parte e comunque ogni elezione è una storia a sé.
Naturalmente, in queste ore mi preoccupo di mobilitare in particolare gli
elettori di centrosinistra. Al nostro mondo deve essere chiaro che in ballo c´è
la possibilità di non consentire a nessuno di poter dominare senza equilibrio.
Anche a Milano si è più forti quanto più ampia è l´articolazione dei poteri».
Crede che tra gli elettori del centrosinistra ci sia stanchezza? «Forse un mese
fa, ma adesso ovunque si vede una bella mobilitazione, tanta gente che ha
voglia di fare la propria parte. Sono fiducioso che, soprattutto da Milano,
possano arrivare segnali importantissimi». Magari anche sperando nel meteo?
«(Ride. n. d. r). Vedrà che i risultati di partecipazione saranno
significativi».
( da "Riformista, Il"
del 04-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Perché per il
montismo si riducono le sponde Analisi. Cresce il tremontismo e la cultura
economica del Pd si atomizza. Il terzismo europeista del presidente della
Bocconi rischia così di non avere gli interlocutori di una volta. di Tonia
Mastrobuoni I governi Berlusconi che hanno guidato il paese quasi
ininterrottamente negli ultimi otto anni hanno tratto scarsi benefici dagli
ostentati rapporti privilegiati con Stati Uniti e Russia. È quanto ha osservato
ieri Mario Monti, sul Corriere della Sera. Nonostante la propaganda
"anti-mercatista", il governo non ha mai approfittato del «solido
asse» con gli Stati Uniti, costruito sull'accettazione acritica della dottrina
Bush, per fermare la finanza debordante. In altre parole, «per rendere le
politiche pubbliche meno succubi del mercato e ad accettare un loro
coordinamento». L'altrettanto aprioristica accettazione dei grimaldelli
geoenergetici di Putin, le incaute dichiarazioni di Berlusconi sulle guerre in
Cecenia e in Georgia e i colbacchi in conferenza stampa non sembrano aver
prodotto neanche vantaggi nella partita per la conquista di Opel. Anche lì,
osserva l'ex commissario europeo all'Antitrust, Putin è passato sull'Italia
come un rullo compressore e «le scorciatoie italiane verso Washington e Mosca
non sono state paganti». Dunque, conclude Monti, se è vero che in Europa è
tornato il vento della politica, come si compiace il governo, se è vero che ha
strappato il primato al mercato, l'Italia non sembra ancora averne tratto
grandi risultati. E dunque, dovrebbe impegnarsi almeno adesso a garantire una
strettissima vigilanza sul salvataggio di Opel (come fecero
peraltro i governi europei quando Prodi varò l'ultimo prestito-ponte per Alitalia). Quella di Monti è una utile
provocazione, ma se è difficile rispondergli non è solo perché il paese sembra
ipnotizzato dal Noemi-gate, ma anche per motivi che hanno a che fare con il
pensiero tremontiano, ormai egemonico a destra ma poco coerente al suo interno.
Inoltre, perché a sinistra il pensiero economico si è rotto in mille pezzi.
D'un lato, bisogna riconoscere che Giulio Tremonti ha avuto il merito di
isolare alcune idee forti sulla crisi finanziaria attuale. Se qualcuno pensa
oggi alle parole d'ordine del centrodestra in economia, è indubbio che vengono
in mente esclusivamente quelle espresse dal ministro ne La paura e la speranza.
Viene in mente il mercatismo e la condanna degli eccessi della
finanziarizzazione, il paragone dell'attuale crisi con quella del '29, ma anche
la tesi che le origini del disastro vanno ricercate nella globalizzazione
asiatica degli anni '90. Forse viene in mente anche un passaggio del libro in
cui Tremonti sottolinea che l'Unione europea non dovrebbe essere celebrata con
l'Inno alla gioia di Beethoven, ma con l'Incompiuta di Schubert. Espressioni
del suo eurocriticismo di sempre. Tuttavia, alcune idee devono essere maturate
molto di recente, nella coscienza del ministro. Durante il precedente governo
il ministro dell'Economia ricorse agli strumenti finanziari strutturati e alle
cartolarizzazioni per tenere la finanza pubblica nei limiti del Patto di
stabilità. Dunque, tornando a Monti, difficilmente il governo avrebbe potuto in
quegli anni sollevare questioni sui derivati americani e sulle securitisation
legate ai mutui spazzatura. Invece che dalle regole per imporre limiti alla
finanza internazionale, invece di legal global standard, il dibattito italiano
era dominato, in quegli anni, dall'ossessione protezionistica della Lega e dai
dazi anticinesi. Durante un recente dibattito, il ministro ha anche rigettato
con forza la tesi del Financial Times sulla fine del thatcherismo. Per il
ministro la data dell'inizio della fine non è il 1979, quando la Thatcher
conquistò Downing Street, ma il 1989, quando è caduto il Muro di Berlino. Per
contro, manca completamente, a oggi, un'interpretazione unificante sulla crisi
nel Partito democratico. Nel maggiore partito di opposizione albergano una
miriade di idee diverse sulla crisi attuale, sui modi per uscirne, sui modelli
da adottare in futuro, sui rapporti con l'Europa. La vocazione maggioritaria
veltroniana ha spazzato via la sinistra radicale dal Parlamento. Ma il Pd,
oggi, è ancora invaghito della "terza via" blairiana o si sta
orientando sui modelli socialdemocratici? Scrive maiuscola la "c" di
centrosinistra perché vagheggia alleanze con l'Udc, come afferma negli ultimi
tempi Enrico Letta, o sta riordinando le sue priorità a favore del welfare e
della giustizia sociale per attirare i fuggitivi a sinistra, come sottolinea
spesso Bersani? È neoliberista, come continuano a pensare economisti molto
ascoltati come Alesina e Giavazzi, o è neokeynesiana, come fanno pensare i
frequenti riferimenti a Krugman o i rimproveri al governo per le scarse risorse
pubbliche investite dal governo per uscire dalla crisi? Al Pd atomizzato,
questo è sempre più evidente, manca un'identità sui temi economici e sui
rapporti con l'Europa. Forse non è un caso se litiga anche su dove sedersi, a
Bruxelles e Strasburgo. 04/06/2009
( da "Messaggero, Il"
del 04-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Giovedì 04 Giugno
2009 Chiudi di UMBERTO MANCINI ROMA - L'obiettivo è ambizioso: raddoppiare dal
10 al 20% la quota di Pil, cioè di ricchezza nazionale, che il turismo può
contribuire a dare al Paese. Insomma, far crescere rapidamente il settore,
scalando la classifica che ci vede solo al quinto posto del mondo. A fissare il
traguardo è Silvio Berlusconi, che insieme alla neo-ministra Michela Brambilla,
ha lanciato una nuova iniziativa per sostenere il comparto in tempi di crisi. A
disposizione soprattutto di piccole e medie imprese - dai camping agli
agriturismi agli hotel - 1,6 miliardi di euro. Risorse aggiuntive e a
condizioni vantaggiose. «Diamo un sostegno diretto e concreto al settore - ha
spiegato il premier - grazie all'accordo con una fetta importante del sistema
bancario». In campo Unicredit, che ha messo sul piatto 500 milioni, Intesa
Sanpaolo 600 milioni, Banco Popolare 200, Popolare di Milano 200 e Popolare di
Sondrio 100. D'intesa ovviamente con Confturismo-Confcommercio,
Federturismo-Confindustria e Assoturismo-Confesercenti. Si tratta, tra l'altro,
di prestiti che possono variare da 500 mila a 2 milioni, con garanzie
ipotecarie in relazione a edifici che si vogliono ristrutturare o costruire da
zero. E arrivare all'80% del valore dell'immobile. Finanziamenti anche a
progetti pilota e a nuove iniziative. A tassi particolarmente ridotti e con
spese di fatto azzerate. Berlusconi, d'accordo con la Brambilla, alla sua prima
uscita istituzionale come ministro del Turismo, delinea quindi la necessità di
avere un piano nazionale del turismo dopo «l'immobilismo del centro sinistra» e
la frammentazione legata alle tante spinte regionali. Un piano - in
discontinuità rispetto al passato dice la Brambilla - per valorizzare il più
grande patrimonio artistico del mondo (l'Italia ha il 50% delle opere
artistiche e il 72% di quelle catalogate in Europa), puntando su qualità e
destagionalizzazione. E su un territorio che offre grandi opportunità di
sviluppo. Massimo Ponzellini, numero uno della Bpm, condivide: «daremo un aiuto
concreto ai piccoli operatori, a chi lavora nelle strutture turistiche con
impegno e dedizione». Sulla stessa linea Francesco Micheli, direttore generale
di Intesa, che registra positivamente la creazione di un ministero ad hoc per
il turismo: «Saremo come sempre vicini al territorio e siamo pronti a giocare
una partita importante per ridare la leadership nel settore all'Italia». Anche
dall'Unicredit, rappresentata dal presidente Dieter Rampl e dal vice ad Roberto
Nicastro, sottolineano l'impegno della banca: «l'iniziativa è in continuità con
il progetto "impresa Italia" che sta mettendo a disposizione 150
milioni di euro al mese per le Pmi, nel piano più ampio da 7 miliardi». La
Brambilla ha aggiunto che le somme del progetto "Italia &
Turismo" sono immediatamente disponibili e che con l'Alitalia è stato avviato, ed è un fatto
nuovo, un tavolo per promuovere il Paese all'estero. «Alitalia - ha concluso Berlusconi - sta andando bene, ha ridotto i
ritardi che sono diventati inferiori al 10% dei voli e sarà sempre di più una
calamita per attrarre visitatori in Italia. E' stato dunque giusto non
venderla ad Air France».
( da "Giornale.it, Il"
del 04-06-2009)
Argomenti: Alitalia
n. 134 del
2009-06-04 pagina
( da "Corriere della Sera"
del 04-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
sezione: Economia data: 04/06/2009 - pag: 41 Il ricorso di
Anima Alitalia-bond,
esposto alla Consob sui rimborsi ROMA ( a. bac.) Un esposto alla Consob
(organismo di vigilanza sulla Borsa) per tutelare gli obbligazionisti di Alitalia. Lo ha presentato ieri la
società di gestione Anima Sgr, detentrice di numerose obbligazioni della
compagnia, per segnalare l'aggravarsi della situazione di «vuoto
informativo che lascia i 40 mila obbligazionisti Alitalia
nell'impossibilità di effettuare una scelta». Secondo Anima, a generare
confusione sarebbero alcune recenti dichiarazioni rese dal governo in merito
all'eventuale modifica migliorativa delle condizioni dell'offerta. Quest'ultima
prevede il rimborso di circa il 32% del valore nominale delle obbligazioni
tramite conversione in titoli di Stato con scadenza nel
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 04-06-2009)
Argomenti: Alitalia
EMANUELE IMPERIALI
La Corte dei Conti parte all'attacco: i fondi destinati alle aree sotto
utilizzate, segnatamente al Mezzogiorno, hanno finito per assumere da tempo
«l'impropria funzione di fondi di riserva»: lo fa in una relazione sulle
coperture e sugli oneri relativi alle leggi adottate nel primo quadrimestre
dell'anno in corso. Un'indagine nel corso della quale le sezioni riunite della
magistratura contabile, con la dovizia di dati e cifre che da sempre
contraddistingue il lavoro della Corte, mettono in evidenza numerosi aspetti
critici relativi al massiccio spostamento di risorse avvenuto soprattutto
inaridendo i fondi Fas. E lo fa allegando alla relazione stessa una serie di
tabelle esplicative, dalle quali emergono con chiarezza alcune vere e proprie
assurdità, come quella di assicurare la copertura della legge relativa alla
rateizzazione del debito delle quote latte contratto dai coltivatori delle aree
padane con 103 milioni sottratti alle risorse destinate al meridione e alle
aree di crisi del Centro Nord. Non solo, perché soldi del Fas sono stati usati
anche per pagare i debiti di Alitalia. «La Corte - spiega ancora la relazione - ha più volte formulato
osservazioni critiche sul sistema di copertura degli oneri contabili attraverso
forme di riduzione di precedenti autorizzazioni di spesa, riconducibili in
particolare a tre categorie: il Fas e, in misura minore, il Fondo per
interventi strutturali di politica economica e la riduzione di stanziamenti
correnti». In quanto, sostiene la magistratura contabile, «lo
spostamento di risorse da una finalità all'altra presuppone accurate
indicazioni sui motivi del mancato utilizzo delle risorse per le finalità alle
quali erano state originariamente destinate sulla base della legislazione
vigente». Cosa che evidentemente non è avvenuta. Al punto da stimolare più di
un intervento accorato da parte del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, il
quale, anche recentemente, ha sottolineato che «c'è una drammatica caduta del
grado di attenzione verso il Mezzogiorno e verso il tema del rapporto tra Sud e
sviluppo nazionale, accompagnata da una contrazione degli investimenti ordinari
dello Stato nelle regioni meridionali». Un atto d'accusa esplicito, che trova
le sue basi nelle scelte di politica economica fatte negli ultimi tempi, in
base alle quali sarebbero stati decurtati agli stanziamenti del Fas da un
minimo di
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 04-06-2009)
Argomenti: Alitalia
«DESTINATI
AL MEZZOGIORNO, SONO FINITI AD ALITALIA E AGLI ALLEVATORI PADANI» Corte dei
Conti: uso improprio dei fondi Fas
( da "Stampa, La" del
05-06-2009)
Argomenti: Alitalia
il caso Da Torino
verso il mondo Caselle, boom dei voli low cost ANGELO CONTI Non c'è ancora la
base Ryanair, ma i voli a basso costo sono già sbarcati a Torino. Quest'estate
saranno 13 le destinazioni servite da Caselle: nove nazionali e quattro
internazionali. L'ultima ha debuttato ieri mattina: Bruxelles Charleroi. E' un
record mai registrato: basti pensare che nell'estate 2008 i collegamenti
low-cost erano solo tre. E che la percentuale dei passeggeri che avevano volato
la scorsa estate low-cost da Torino era del 12%, contro il 25% dell'aprile-maggio
2009. E' una conferma alla disponibilità dei torinesi a viaggiare, purché i
prezzi siano abbordabili. Il primato è stato raggiunto per una serie di
concomitanti situazioni. C'è stato l'aumento dell'offerta Ryanair sia sulle
rotte internazionali sia su quelle nazionali: Charleroi e Düsseldorf aprono
interessanti scenari europei mentre Trapani è una destinazione per la quale si
prevede quasi sempre il pieno. Windjet lo scorso autunno ha aggiunto al volo
per Catania anche quello per Palermo, trovando un gran successo con tariffe
spesso inferiori a quelle del treno in seconda classe. Blu-Express
ha combattuto una battaglia con Alitalia per gli slot, l'ha vinta e ora servirà Fiumicino anche per tutto
agosto. Air Italy, che ha operato bene su Napoli (trovando molti passeggeri) in
estate debutterà su Olbia, con la prima rotta low-cost da Torino alla Sardegna
(la seconda potrebbe essere Ryanair su Cagliari da ottobre). Myair s'è
presentata a Caselle con un comodo Foggia e ora, da metà giugno, gioca l'attesa
carta di Brindisi. S'è mossa bene anche la piccola FlyOnAir con un volo su
Pescara operato con Atr72 che sta mettendo in difficoltà una compagnia dalle
tariffe piene come Air Vallée, da molti anni protagonista della rotta. Quali
prospettive, oggi, per il low-cost a Torino? Valentino Magazzù, presidente
dell'Associazione Fly Torino: «Più che singoli voli è necessaria una base
low-cost a Caselle, capace di generare traffico nuovo. Non dimentichiamo
l'eccezionale spinta che ne verrebbe per il turismo, proprio in vista
dell'ostensione della Sindone e di Italia 150. Ed anche il successo che
troverebbero questi voli fra i giovani. Nonché l'opportunità di risparmio per
le imprese». Sindaco e vicesindaco si sono espressi favorevolmente, Regione e
Provincia sono pronte a un sostegno economico. Intanto anche la Sagat si sta
convincendo dopo aver valutato gli equilibri con le compagnie major (Alitalia, Air France, Lufthansa). La base low-cost è ormai
alle porte. www.lastampa.it/caselle
( da "Stampa, La" del
05-06-2009)
Argomenti: Alitalia
L'INIZIATIVA.ADESSO
IL PIEMONTE CI CREDE Bus no stop per Malpensa Navette giornaliere tra Novara, i
laghi e lo scalo per attrarre turisti [FIRMA]GIANFRANCO QUAGLIA NOVARA I
novaresi e il resto del Piemonte adesso ci credono: Malpensa è una opportunità da
cogliere e rilanciare. Servono ottimismo e un recupero di azioni concrete, a dispetto della decisione di Alitalia che ha abbandoanto lo scalo. La Regione Piemonte stanzia 380
mila euro per potenziare i collegamenti tra il Novarese, il Verbano Cusio Ossola
e lo scalo lombardo. Avrà pure dismesso l'abito di «hub», ma è pur sempre il
principale aeroporto del Nord Italia e si avvia a diventare un riferimento per
i «low cost», come ha ricordato ieri mattina Giuliana Manica, assessore
regionale al Turismo, che ha presentato il progetto. Il Piemonte vuole
sfruttare al meglio le possibilità che possono essere offerte da Malpensa,
attirando i turisti. Ma servono collegamenti rapidi e diretti, per favorire gli
arrivi sui laghi e negli alberghi del capoluogo. Ed ecco che sino a novembre
2009 durerà una sperimentazione di navette promossa dall'assessorato al Turismo
della Regione, in accordo con le due Province del Piemonte orientale. I
collegamenti prevedono l'estensione del servizio a chiamata «Alibus», già
attivo fra Verbania-Malpensa-Verbania con cinque coppie di corse distribuite
nell'arco della giornata; una nuova coppia di corse serali andata e ritorno
(partenza da Verbania alle 19,30 con rientro da Malpensa alle 21,30); transito
dei bus anche dal terminal 2 di Malpensa; inserimento di due nuove fermate da
Verbania (davanti al tribunale) e da Stresa. Un bus a chiamata per il Lago
d'Orta, con 6 coppie di corse giornaliere, collegamento tra il terminal 1 e le
fermate di Borgomanero e Pettenasco. Infine il potenziamento con Novara con
dieci corse, a cominciare dalle 6,30 del mattino e con una cadenza ogni ora.
«Puntiamo a rendere più efficaci i collegamenti con un nodo d'accesso
strategico per i nostri laghi - dice Giuliana Manica - che ogni anno attraggono
migliaia di visitatori, soprattutto da Germania, Benelux e Francia». «La scelta
di potenziare l'accessibilità ai laghi attraverso il trasporto pubblico - dice
Daniele Borioli, assessore regionale ai trasporti - punta alla promozione di un
turismo più sicuro e sostenibile». Il vero problema, ora, è di rimettere in
moto Malpensa. Don Zeno, gestore dell'hotel «La Bussola» di Novara: «Il crollo
dei voli di Malpensa ci ha fatto perdere 10 mila clienti in un anno. Se non si
recuperano dovremo trovare nuovi sbocchi».
( da "Stampa, La" del
05-06-2009)
Argomenti: Alitalia
TRASPORTI. ADESSO IL
PIEMONTE CI CREDE: POTENZIATI I COLLEGAMENTI Navette no stop con Malpensa
Ampliate disponibilità già offerte da «Alibus» con i servizi a chiamata anche
dal litorale d'Orta [FIRMA]GIANFRANCO QUAGLIA NOVARA I novaresi e il resto del
Piemonte adesso ci credono: Malpensa è una opportunità da cogliere e
rilanciare. Servono ottimismo e un recupero di azioni concrete, a dispetto della decisione di Alitalia che ha abbandoanto lo scalo. La Regione Piemonte stanzia 380
mila euro per potenziare i collegamenti tra il Novarese, il Verbano Cusio
Ossola e lo scalo lombardo. Avrà pure dismesso l'abito di «hub», ma è pur
sempre il principale aeroporto del Nord Italia e si avvia a diventare un
riferimento per i «low cost», come ha ricordato ieri mattina Giuliana
Manica, assessore regionale al Turismo, che ha presentato il progetto. Il
Piemonte vuole sfruttare al meglio le possibilità che possono essere offerte da
Malpensa, attirando i turisti. Ma servono collegamenti rapidi e diretti, per
favorire gli arrivi sui laghi e negli alberghi del capoluogo. Ed ecco che sino
a novembre 2009 durerà una sperimentazione di navette promossa dall'assessorato
al Turismo della Regione, in accordo con le due Province del Piemonte
orientale. I collegamenti prevedono l'estensione del servizio a chiamata
«Alibus», già attivo fra Verbania-Malpensa-Verbania con cinque coppie di corse
distribuite nell'arco della giornata; una nuova coppia di corse serali andata e
ritorno (partenza da Verbania alle 19,30 con rientro da Malpensa alle 21,30);
transito dei bus anche dal terminal 2 di Malpensa; inserimento di due nuove
fermate da Verbania (davanti al tribunale) e da Stresa. Un bus a chiamata per
il Lago d'Orta, con 6 coppie di corse giornaliere, collegamento tra il terminal
1 e le fermate di Borgomanero e Pettenasco. Infine il potenziamento con Novara
con dieci corse, a cominciare dalle 6,30 del mattino e con una cadenza ogni
ora. «Puntiamo a rendere più efficaci i collegamenti con un nodo d'accesso
strategico per i nostri laghi - dice Giuliana Manica - che ogni anno attraggono
migliaia di visitatori, soprattutto da Germania, Benelux e Francia». «La scelta
di potenziare l'accessibilità ai laghi attraverso il trasporto pubblico - dice
Daniele Borioli, assessore regionale ai trasporti - punta alla promozione di un
turismo più sicuro e sostenibile». Il vero problema, ora, è di rimettere in
moto Malpensa. Don Zeno, gestore dell'hotel «La Bussola» di Novara: «Il crollo
dei voli di Malpensa ci ha fatto perdere 10 mila clienti in un anno. Se non si
recuperano dovremo trovare nuovi sbocchi».
( da "Messaggero, Il"
del 05-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Venerdì
05 Giugno 2009 Chiudi Per tutti i passeggeri di Alitalia in partenza da
Linate per Fiumicino sono stati attivati quattro varchi fast-track, per i
controlli di sicurezza. Lo rende noto la compagnia ricordando che anche a Roma
Fiumicino sono attivi quattro varchi fast-track dedicati al Milano-Linate. L'attivazione a Linate di varchi
di sicurezza riservati, spiega Alitalia, «migliora
ulteriormente l'offerta dei servizi di terra per la tratta Linate-Fiumicino».
( da "Manifesto, Il"
del 05-06-2009)
Argomenti: Alitalia
ATITECH Sindacati
assenti, lavoratori 48 ore in assemblea Fr. Pi. Se i sindacati sfuggono al
rapporto con i lavoratori, beh, non è che sia proprio tutto normale. Da due
giorni, a Napoli, sono in assemblea permanente i lavoratori dell'Atitech, una delle storiche officine di manutenzione Alitalia. Stupefacente il motivo:
chiedono che i sindacati si presentino a spiegare - in assemblea - come staino
andando le cose per questo ramo d'azienda che Cai non vuole, che Fintecna ha
mollato e Finmeccanica disdegna. Iniziata alle 15 di mercoledì, con l'ingresso
del turno pomeridiano, l'assemblea - indetta dall'SdL, sindacato di base
centrale in tutta la vertenza Alitalia - è proseguita
nella notte e nelle giornata di ieri, coinvolgendo i lavoratori di tutti i
turni. In mattinata c'è stato anche un mini-blocco di via dell'Aeroporto, che
ha fatto muovere subito la polizia. Nel volantino distribuito «I lavoratori
chiedono, data la drammatica situazione che stanno vivendo, un'assemblea
generale con tutte le organizzazioni sindacali al fine di stabilire tutte le
iniziative necessarie per il rispetto degli impegni assunti dal governo,
indispensabili per garantire un futuro certo all'azienda. Il quadro che sta
emergendo, anche a seguito l'incontro di Palazzo Chigi del 24 aprile scorso,
desta pesanti preoccupazioni per il futuro dell'azienda e di conseguenza del
mantenimento dei livelli occupazionali, salariali e normativi. Contrariamente
da quanto previsto dagli impegni assunti dal Governo, le soluzioni prospettate
con la fuoriuscita di Fintecna e il minimo impegno di Cai e Finmeccanica, fanno
venire meno le necessarie garanzie finanziarie e soprattutto industriali per un
reale sviluppo e consolidamento di Atitech che unitamente ad AMS e la DMO di
Fco, rappresenta un polo di eccellenza manutentiva riconosciuto in tutto il
mondo». E i sindacati che dicono? Un loro comunicato attacca l'assemblea come
«controproducente» e rimanda qualsiasi ipotesi di mobilitazione alla fine della
«due diligence da parte dell'unico interessato» ad Atitech. Alla fine, però,
viene invocato anche «il clima elettorale» che «concentra l'attenzione del
paese su altri fronti». Sembrerebbe una nuova teoria: quando ci sono le
elezioni, inutile interessarsi delle preoccupazioni dei lavoratori.
( da "Messaggero, Il"
del 05-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Venerdì 05 Giugno
2009 Chiudi di LUCIANO COSTANTINI ROMA Certo la qualità del servizio, ma
soprattutto la sicurezza anche in vista dell'aumento del traffico che vedrà il
suo picco tra luglio e agosto. Vito Riggio ieri ha presieduto (presente il
nuovo direttore generale, Alessio Quaranta) un vertice con gli operatori del
trasporto aereo e i rappresentanti dei vettori. «Vorrei premettere - dice il
presidente dell'Enac (Ente per l'aviazione civile) - che non abbiamo un
problema di sicurezza. Tanto è vero che registriamo un incidente ogni tre
milioni di voli, una cifra dimezzata rispetto a dieci anni fa. Ma proprio
perchè siamo in questa condizione, ora dobbiamo sforzarci di mantenerla». Non è
che l'incidente dell'Airbus francese pone un problema di sicurezza di altra
natura? Per essere più chiari c'è un nuovo allarme terrorismo? «I dati di cui
siamo in possesso sono troppo scarsi e sono quelli della scatola nera di terra.
Però l'ipotesi di esplosione in volo effettivamente alimenta una grande
preoccupazione. Soprattutto perchè stiamo parlando di una primaria compagnia
come Air France e di un aereo nuovissimo. E questo crea effettivamente un po'
di allarme. Ma il nostro paese mantiene un sistema di sicurezza antiterrorismo
particolarmente elevato». Lei tempo addietro ha lamentato la scarsità del
personale di controllo a sua disposizione. Le cose sono migliorate? «Purtroppo
il problema è ancora aperto. I tecnici che assumiamo, tramite concorso
pubblico, quando arrivano sono quasi sempre vicini alla pensione. Io vorrei una
cinquantina di piloti giovani mentre adesso ne ho poco più di venti. La questione si può risolvere con l'immissione di piloti Alitalia che sono in cassa integrazione
o con piloti dell'Aeronautica militare». Tra le iniziative adottate c'è il
rispetto dei programmi di manutenzione, l'accuratezza delle ispezioni pre volo,
l'incremento dell'addestramento degli equipaggi, che dovrebbero migliorare gli
standard di sicurezza. Va bene per le compagnie europee, ma altre che
magari lavorano con i tour operator sono affidabili? «Abbiamo prescritto a
tutti coloro che utilizzano vettori stranieri di poter avere prima un elenco
per poi confrontarlo con la cosiddetta black-list. Quindi li controlliamo due
volte. Però i tour operator oggi mi sembrano convinti del fatto che sulla
sicurezza non si può risparmiare». E sulla qualità del servizio? Il quadro non
sembra esaltante. «Il sistema è fragile e quando c'è un evento straordinario si
verifica un calo della puntualità. Invece dobbiamo stare su una media di
regolarità (cancellazione dei voli) del 99,99%. Per la puntualità (ritardi) la
questione è più difficile da risolvere, perche oltre all'organizzazione dei
vettori entra in gioco anche quella dei fornitori dei servizi a terra». L'Enac
denuncia, ma a sanzioni come stiamo? «Effettivamente le uniche sanzioni che
possiamo applicare sono quelle del regolamento europeo. Vorrei poter sanzionare
anche chi fa funzionare male il servizio, compagnia aerea che sia o aeroporto.
Se avessimo un autorità più netta e un sistema sanzionatorio più limpido,
sarebbe meglio per tutti».
( da "Corriere della Sera"
del 05-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
sezione: Economia data: 05/06/2009 - pag: 41 Alitalia Il trimestre e i quadri di
Fantozzi ROMA Si riunirà giovedì prossimo il comitato di sorveglianza
dell'Amministrazione straordinaria di Alitalia che dovrà approvare la relazione trimestrale sulla gestione. In
130 pagine il commissario Augusto Fantozzi sintetizzerà lo stato dell'arte.
Sono in dirittura d'arrivo le vendite di Atitech e Ams, per il perfezionamento
delle quali è però necessario un ulteriore passaggio a palazzo Chigi. C'è ancora
da attendere per i call center Alicos, per i quali è stato lanciato un secondo
bando con scadenza il 20 giugno. In alto mare la vendita degli aerei, dei quali
finora è stata raccolta la cospicua documentazione. Resta ancora da valutare la
raccolta delle 162 opere d'arte che conta, tra gli altri, pezzi di Fontana, De
Chirico, Balla, Burri e Guttuso. Secondo una prima stima informale, solo il 20%
del patrimonio avrebbe un valore di mercato. L'intenzione è quella di fare una
gara tra le primarie case d'asta per scegliere quella che dovrà piazzarle. Ieri
Fantozzi ha assicurato che i 205 milioni di euro necessari per il trattamento
di fine rapporto degli ex dipendenti ci sono: «Non c'è nessun problema » ha
detto. A. Bac.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 05-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Lettere &
Opinioni Pagina 341 Il nativo non residente escluso dalla continuità
territoriale Nato a Cagliari, lavora a Milano Per volare verso casa, tariffa
intera Il nativo non residente escluso dalla continuità territoriale -->
Nato a Cagliari, vivo e lavoro a Milano, dove mi sono laureato. Il 28 maggio raggiungo l'aeroporto di Linate con un regolare
biglietto Air One-Alitalia.
Mi reco al check-in con la mia carta d'identità e la mia tariffa Economy. Per
scoprire che, come nativo non residente, non ho più diritto agli sconti della
continuità territoriale, scaduti dal primo novembre 2008 sulla tratta
Milano-Cagliari. Presso l'ufficio Air One mi sento dire che i posti sul
volo sono stati tutti assegnati. I nostri riappaiono miracolosamente dopo
mezz'ora di inefficienza e mancanze organizzative. Ma dobbiamo aggiungere ben
214 per due persone alla tariffa di sola andata. Invece, per rientrare a Milano
abbiamo preso un volo "sdoganato" di Meridiana, evitando Air One-Alitalia per poter usufruire della "Tariffa K". In
conclusione: credo ci siano delle incongruenze; credo di far parte di una
sottoclasse e provo grande disagio nel mettere piede in Sardegna. Leggendo
alcuni testi su questa benedetta "continuità territoriale" capisco
solo che c'è una grande confusione: vi sono vettori che la applicano ed altri
che ne approfittano... Attendo maggiori informazioni, dato che nessuno si
preoccupa di questa forma di turismo. MASSIMILIANO USALA - SARONNO Gentile
lettore, credo che lei abbia avuto solo ora la brutta sorpresa che a molti è
toccata sotto Natale: in effetti gli sconti per la continuità territoriale sono
garantiti solo ai residenti in Sardegna. Così ha imposto l'Unione Europea
respingendo la proposta della Giunta Soru che (d'intesa col governo Prodi)
avrebbe voluto mantenere le tariffe agevolate per residenti e nativi. La
Commissione ha sottolineato che gli sconti hanno l'unico obiettivo di aiutare
chi vive in Sardegna (come in qualunque altra isola dell'Unione) a superare
l'handicap dell'insularità. Viaggiano invece con tariffe ridotte (in tutta
Europa) i ragazzi fra i 2 e i 21 anni, gli universitari sotto i 27, gli anziani
over 70 e i disabili. Due proposte di estensione delle agevolazioni sono
recentemente naufragate alla Camera: quella del parlamentare di Forza Italia
Mauro Pili è stata ritirata per il parere contrario del Governo; bocciata
quella dei deputati del Pd Giulio Calvisi e Amalia Schirru. Le cronache recenti
ci informano che Pili ci ha riprovato, presentando una mozione sottoscritta da
altri 50 parlamentari e ottenendo l'appoggio del presidente del Consiglio
Silvio Berlusconi. La nuova continuità territoriale dovrebbe nascere a partire
da una conferenza di servizi Stato-Regione. E, naturalmente, da un nuovo
negoziato con l'Europa. DANIELA PINNA
( da "Giornale.it, Il"
del 05-06-2009)
Argomenti: Alitalia
n. 135 del
2009-06-05 pagina 4 Veleni e bugie: così insultano l'Italia di Redazione Macché
veline, non ci sono solo le ultime sparate di Stern o del Financial Times fra
le sciocchezze e le offese che la stampa estera ha riservato all'Italia.
Scorrendo qualche raccolta di articoli sul nostro Paese pubblicati dall'inizio
della legislatura ci si imbatte in un'antologia di menzogne e insulti che ha
dell'incredibile. Le fonti e le citazioni? Quasi sempre le stesse: Travaglio,
Flores d'Arcais, Di Pietro, Repubblica, più una nutrita serie di personaggi
come David Lane dell'Economist (quello stesso giornale che ieri, parlando dei
possibili successori di Berlusconi, ha vergognosamente definito il Presidente
del Consiglio «un settantaduenne, già malato di cancro e con il pacemaker»),
Alexander Stille, o Tobias Jones, che dopo aver mollato il loro Paese per
trasferirsi guarda caso in questo covo di ogni male, hanno scoperto quanto sia
facile fare soldi scrivendo libri contro l'Italia e Berlusconi. È
impressionante poi notare come le sparate più grossolane si trasferiscano da
una testata all'altra, senza bisogno di cercare conferme o diverse opinioni, ma
con l'unico intento di attaccare l'Italia a testa bassa. Ecco alcuni esempi.
Travaglio va in televisione ad offendere il presidente del Senato? Per i giornali
esteri Schifani diventa subito «mafioso»: «Un giornalista biasima pubblicamente
il passato mafioso di politici» (Deutsche Welle - Germania) Si cerca di
regolarizzare l'immigrazione e di arginare la criminalità dei clandestini? La
fantasia si scatena. «"Derattizzazione", "purificazione
etnica". Questi slogan pronunciati nelle strade delle città italiane
lasciano immaginare il clima nauseabondo che regna in Italia». (Le Temps -
Svizzera). «Le autorità stanno usando (contro i rom) gli stessi metodi usati da
Mussolini negli anni '30» (The Times - Gran Bretagna). «Gli uomini intorno a
Gianfranco Fini dovrebbero tenere a mente che in Italia ciò che allora ha avuto
inizio con la schedatura, si è concluso nelle camere a gas di Auschwitz» (Die
Presse - Austria). «Il governo di Berlusconi che ha creato carceri mascherate
da chalet da spiaggia a Lampedusa» (El Periódico - Spagna). «Parlamento approva
Apartheid nelle scuole. D'ora in poi i bambini immigrati dovrebbero essere
istruiti separatamente» (Taz - Germania). Anche il congresso che sancisce la
confluenza di An e Forza Italia nel Pdl viene usato per vaneggiamenti sul
fascismo. «Ciò che è davvero odioso non è solo la riabilitazione sistematica
del fascismo ma lo sgretolamento di ogni aspetto dello Stato» (the Independent
- Gran Bretagna). «La radicale e xenofoba Alleanza nazionale, guidata dal
fascista in doppiopetto Fini, Gianfranco (Página 12 - Argentina). Si usano i
militari per contribuire alla sicurezza nelle strade (iniziativa risultata
graditissima)? «È come vivere sotto un regime militare, come se Roma fosse in
Cile (quello di Pinochet)» (The Globe and Mail - Canada). «La vista
dell'esercito potrebbe spaventare i turisti. L'Italia forse non è la Colombia,
ma potrebbe cominciare ad assomigliarle (The Economist - Gran Bretagna).
L'economia italiana incredibilmente va meglio di fronte alla crisi rispetto a
quella di molti «grandi» europei? Figuriamoci, per la Germania, il cui Pil cala
ben più del nostro, mai stati peggio, nemmeno negli anni in cui il debito pubblico
raddoppiava. «Nel corso degli ultimi 14 anni in cui Berlusconi ha
caratterizzato la politica italiana, è sprofondata drammaticamente. Per più di
40 anni, dalla fine della Seconda guerra mondiale fino al 1990 circa,
l'economia italiana era una delle più floride al mondo - in un soffio assieme
al Giappone e alla Germania occidentale» (Suddeutsche Zeitung - Germania). «Da
settembre il numero di giovani laureati italiani che cercano lavoro in altri
Paesi europei e negli Stati Uniti è aumentato del 300% rispetto all'anno
precedente (Deutschlandfunk - Germania). «Intere fette di territorio diventano
sterili. Nel Nordest chiudono i mobilifici, nelle Marche i calzaturifici, in
Sicilia gli aranceti (Die Zeit - Germania). Persino sul terremoto non si risparmiano
le mistificazioni che farebbero invidia a Santoro. «In molti paesi di montagna
dove diverse persone hanno perso la casa, molti sono rimasti senzatetto per
giorni, senza alcun aiuto ed hanno dovuto passare la notte nelle loro auto
perché le tende non erano state montate (Taz - Germania). «Terremoto: mancavano
ancora tende per 200 persone mentre scendeva la notte» (the Guardian - Gran
Bretagna). «Terremoto: Alcuni rifugiati incontrati imprecavano contro
Berlusconi. "Il governo italiano fa schifo!"» (La Presse - Francia).
Poi ci sono moltissime semplici bugie o offese gratuite, non necessariamente
attinte da specifici fatti di cronaca, guarda caso spesso provenienti dalle
solite fonti. «Il Parlamento italiano ha rimosso le carceri speciali per i più
pericolosi capi mafia» (El País - Spagna). «Mediaset controlla, direttamente o
indirettamente, il 70 per cento dei media italiani» (Der Standard - Austria).
«Napolitano: l'unico titolare di un'alta funzione a non essere coinvolto in
nessuna procedura penale» (Le Monde diplomatique - Francia). «Dieci giorni dopo
aver vinto le elezioni, Berlusconi ha minacciato di chiudere programmi tv
"disturbatori" come Annozero, un programma d'attualità settimanale,
presentato da Michele Santoro. Quindici giorni dopo, due temi che erano stati
centrali nella sua campagna elettorale, la crisi Alitalia e lo scandalo dei rifiuti, sono
spariti dal programma» (Index Censorship - Gran Bretagna). Questa è
particolarmente ironica... i rifiuti infatti sono spariti davvero e Santoro è
sempre lì. E ancora: «La ministra per le Pari Opportunità Mara Carfagna è nel
governo solo perché ha avuto relazioni sessuali con il Cavaliere»
(Frankfurter Rundschau - Germania). «Così in Sudamerica i mafiosi del
narcotraffico vengono estradati nella Ue e in Europa i loro pari come
Berlusconi finiscono a governare» (TeleSurTv - Venezuela). «Berlusconi e Mugabe
(il sanguinario dittatore dello Zimbabwe, ndr) travolgono la legge, la
democrazia, lo Stato di Diritto. Il primo, anche la decenza. Quanto al secondo,
ha il vantaggio di essere più chiaro e diretto» (Carta Capital - Brasile). «Il
terzo governo Berlusconi rappresenta il punto più basso nella storia d'Italia
dall'Unità nel 1870 (sic!) ad oggi» (Dagbladet Information - Danimarca).
«Questo Paese xenofobo dell'Ue attua una strategia del terrore quando si tratta
di immigrati: viene impiegato l'esercito per continuare a tenerli in pugno, gli
immigrati in regola senza lavoro vengono deportati» (de Volksrankt - Olanda).
Come si può vedere da questa piccola selezione, la lista delle informazioni
false, assurde o demenziali è impressionante. In molti casi le citazioni e le
interviste che danno origine a questi scempi sono originate da alcuni ben noti
personaggi della nostra politica, che non si fanno scrupolo di gettare fango
sul proprio Paese sperando di ottenerne un qualche vantaggio elettorale.
D'altra parte alla stampa estera non pare vero di avere qualcuno da attaccare
per interesse, invidia, o semplicemente per distrarre l'attenzione dai problemi
di casa propria. Ironicamente l'articolo 269 del Codice penale, che puniva con
il carcere chi «diffonde o comunica voci o notizie false, esagerate o
tendenziose sulle condizioni interne dello Stato per modo da menomare il
credito o il prestigio dello Stato all'estero» è stato abrogato nel 2006
proprio da Berlusconi. Potrebbe essere stato questo il suo vero errore, non il
partecipare a una festa di compleanno. posta@claudioborghi.com © SOCIETà
EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Giornale.it, Il"
del 05-06-2009)
Argomenti: Alitalia
n. 135 del
2009-06-05 pagina 11 Toh, il Pd dei ragazzi candida un solo under 35 di Paola
Setti Franceschini ha presentato il partito come «contenitore del futuro». Ma i
suoi capilista hanno in media 60 anni. In generale su 904 nomi soltanto 63 sono
nati dopo il 1974. Forza nuova il partito più «fresco». E la Lega schiera il
più giovane di tutti Allora è più onesto Massimo D'Alema, che ai giornalisti
che ogni tanto gli chiedono conto della sua onnipresenza risponde sprezzante:
«Parlate voi che scrivete da vent'anni». Dario Franceschini no. Lui, da
capogruppo dell'Ulivo alla Camera, pare un secolo fa ma son passati solo due
anni, diceva cose tipo: «In ogni Paese europeo esistono luoghi per il ricambio
generazionale. Nel nostro no. Il Pd può essere il contenitore del futuro e per
questo voi giovani dovete essere i protagonisti della sua costruzione. Senza
paura di sporcarvi le mani». Ecco, niente paura, i protagonisti le mani non se
le sporcheranno. Una. In lista per le Europee, il Pd ha messo una sola under 30,
Maria Flavia Timbro, classe 1980. Che è anche l'unica under 35, ed è in
compagnia di altre tre sole candidate se proprio fra i giovani si vogliono
annoverare i quarantenni. E sì che avrebbe pure potuto farlo, il coup de
théâtre. Quando ha detto: non candideremo chi ha già incarichi istituzionali,
bastava un passetto oltre, bastava annunciare: avremo solo capilista giovani.
Sai che bello poter rinfacciare al Pdl quel capolista settantenne che risponde
al nome di Silvio Berlusconi? Macché. I capilista e i candidati democratici
hanno una media di 60 anni, perché il più giovane, tolti i quattro di cui
sopra, ne ha 42 e il più vecchio ne ha 77 (è Luigi Berlinguer, quello su cui da
settimane si danna Massimo Cacciari, sindaco di Venezia: «Ma che c'entra con il
Nord Est?»). Ora, non è che le liste pullulino di sbarbatelli, su 904 candidati
i nati dopo il 1974 sono solo 63. E nemmeno si dice di fare come Forza nuova,
che batte tutti schierando venti giovanissimi. Ma insomma, persino quegli ex
democristiani dell'Udc sono riusciti a scovarne almeno tre. Nel centrosinistra
il panorama è desolante. Nell'ala estrema per contare nove giovani bisogna
mettere insieme Sinistra e libertà, Partito comunista dei lavoratori e il
cartello Prc-Sinistra europea-Pdci. Antonio Di Pietro ne candida quattro,
persino i Radicali sono fermi a due. Nel centrodestra stupisce la Lega, che
sbandiera una classe dirigente giovane ma che deve averla dirottata altrove,
visto che alle Europee ne conta soltanto tre, uno, Emanuele Canepa, a 25 anni è
il più giovane in assoluto. Fa cifra tonda invece il Pdl, che schiera dieci
giovani. In generale, la generazione che s'è persa gli Anni di Piombo, la
Bloody Sunday l'ha studiata sui libri e Che Guevara lo ha visto solo sulle
magliette pare non sia considerata granché degna. Così, anche chi c'è, magari
c'è per fare da specchietto per le allodole. Idv candida la fu hostess Maruska
Piredda «detta Marusca» con la C che sennò la gente sbaglia a scrivere il nome:
di lei si ricordano solo le gesta durante la trattativa di Alitalia, nelle foto era quella che
esultava per la rottura. La Sinistra sceglie la provocazione, e mette in lista
la rom Dijana Pavlovic. Alla fine, proprio quel Pdl finito nel mirino per il
«ciarpame» denunciato da Veronica Lario si ritrova con il solo volto televisivo
di Barbara Matera, visto che poi schiera un politico impegnato come Carlo
Fidanza, una superlaureata come Lara Comi, una dirigente sanitaria come
Licia Ronzilli. Nel Pdl, c'è poi da segnalare il «caso» di Carlo De Romanis,
che ha solo 29 anni ma da sette lavora nelle istituzioni europee, fa il
segretario dei Giovani del Ppe e dice cose tipo: «Solo l'Italia manda in Europa
i politici di cui si vuol disfare, che poi non vanno in aula e non parlano con
nessuno perché non conoscono le lingue». È stato Silvio Berlusconi a «imporlo»,
se l'è portato pure a Firenze e a Prato per presentarlo pubblicamente. Infatti
è il solo autorizzato a pubblicare sui manifesti le sue foto con il premier.
Racconta: «Silvio? Lo conosco perché dirigo i giovani del Pdl. A settembre 2007
feci anche un week end con lui a Villa Certosa per organizzare i difensori del
voto. Ma devo essere stato il solo sfortunato: nessun volo di Stato, nessun
regalo e nessun topless». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 -
20123 Milano
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 05-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Continua la protesta
dei lavoratori Atitech, che hanno scelto di proseguire a oltranza un'assemblea
convocata mercoledì pomeriggio dall'Sdl. Gli addetti della società dell'ex Alitalia con
sede a Capodichino hanno interrotto le attività di manutenzione e chiedono che
venga indetta un'assemblea con le altre organizzazioni sindacali presenti in
azienda (Filt Cgil, Fit Cisl, Uil e Ugl). La società, con una nota, informa che
l'astensione dal lavoro si è estesa alla quasi totalità dei dipendenti e spiega
che la manifestazione «oltre a essere gravemente illegittima, introduce
elementi di sfiducia e inaffidabilità per il mercato», rischiando di
compromettere il processo di dismissione e ristrutturazione di Atitech.
( da "Repubblica, La"
del 06-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina
23 - Economia Sulla flotta Alitalia la livrea
Skyteam è entrato in servizio il Boeing 767 Alitalia con la nuova
livrea Skyteam che opera sulle rotte verso il Nord America. Sono 4 le compagnie
che hanno già personalizzato almeno un aereo: Alitalia, Delta,
Aeromexico, Czech.
( da "Unita, L'" del
06-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Malpensa vuole la
terza pista anche se è rimasta senza voli MARCO TEDESCHI
Anche se la fuga di Alitalia ha provocato una drammatica caduta dei voli, lo scalo di
Malpensa si prepara a realizzare la terza pista provocando, molto
probabilmente, nuove polemiche politiche e le reazioni delle associazioni
ambientaliste. Ieri la Sea (società che gestisce Malpensa e Linate) e il
ministero della Difesa hanno siglato una intesa per aumentare l'area
aeroportuale dei due scali milanesi. In particolare l'accordo prevede che per
lo scalo di Malpensa si arrivi all'aumento di circa un terzo del sedime
aeroportuale in modo tale da poter realizzare la terza pista, l'ampliamento di
Cargo city, nonchè un nuovo polo logistico. «L'accordo segna un passaggio
fondamentale per lo sviluppo di Malpensa», ha dichiarato Giuseppe Bonomi, presidente
Sea. I terreni interessati dal conferimento sono stati valutati 29,5 milioni di
euro. Tuttavia, l'operazione non prevede una compravendita di questi, ma in
cambio della cessione da parte del ministero della Difesa, la Eea realizzerà
opere abitative per personale militare fino a un valore corrispondente a quello
dei terreni. Il piano, ha spiegato il presidente della Sea, prevede che per i
primi 390 giorni ci sarà l'elaborazione dei progetti, poi entro il 31 dicembre
2011 si darà seguito alla gara di appalto, con assegnazione e inizio delle
opere per la fine di aprile 2012 e fine della costruzione «al massimo nel
2016». In questo modo, ha sottolineato Bonomi, «i costi per la Sea sono
spalmati per più esercizi di bilancio, quindi la società è in grado di
sostenerli». Inoltre, ha specificato Bonomi «i primi costi, ovvero quelli di
progettazione, andranno a budget nel 2010». In particolare, nell'intesa con la
Difesa è previsto che la Sea prima di tutto realizzerà 45 unità abitative
divise in cinque palazzine per personale dell'Aeronautica militare nelle basi
di Gallarate (Varese) e Ghedi (Brescia). «Questo accordo mette l'aeroporto di
Malpensa nelle condizioni di essere competitivo a livello internazionale», ha
commentato ancora bonomi e, ha aggiunto il ministro della Difesa, Ignazio la
Russa, si tratta di «un passo decisivo per la crescita di Malpensa, perchè un
aeroporto senza la terza pista non può essere tra i principali a livello
europeo». Lo scambio La realizzazione della terza pista fa parte del piano
industriale 2009-2016 fatto dalla sea che prevede investimenti per lo sviluppo
in 1,4 miliardi di euro. La pista, ha precisato Bonomi, «costerà 300 milioni di
euro ed è equo immaginare che l'esecuzione dell'opera impiegherà due anni»,
quindi la terza pista «sarà operativa nel 2015, per essere pronti a quando ci
sarà domanda di mercato», ha sottolineato il presidente della Sea. Per
l'assessorer provinciale alla viabilità Paolo Matteucci: "Se fosse aprile
potrebbe sembrare un pesce: l'accordo siglato per rendere possibile la
realizzazione della terza pista a Malpensa sarebbe una buona notizia, se nel
frattempo Malpensa non fosse diventata una cattedrale nel deserto.Il Governo
farebbe meglio a muoversi a liberalizzare gli slot che permettono a Malpensa di
riguadagnare traffico». Il ministro Ignazio La Russa concede alla Sea i terreni
per allargare l'aeroporto e in cambio la società che gestisce gli scali
milanesi costruirà abitazioni per il personale militare dell'Aviazione.
( da "Unita, L'" del
06-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Giulio Pica Dovremmo
svegliarci Come si fa a non condividere le parole di Franceschini, quando
sottolinea il decadimento etico e di immagine a livello internazionale che il
premier ha imposto al nostro Paese? Nonostante autorevoli giornalisti del
Corriere della Sera continuino a minimizzare il pericolo facendo di fatto il
gioco del cavaliere, il discredito dell'Italia ha raggiunto livelli non più
tollerabili. Un miscuglio di comportamenti pubblici e privati di dubbia
moralità : dalla "presunta" corruzione dell'avvocato Mills, alla
disinvolta partecipazione a festicciole varie, all'abuso di aerei di stato per
trasportare menestrelli e veline fino alla totale assenza del governo su
questioni cruciali come la crisi economica o la trattativa della Fiat col governo
tedesco. Tutto questo dovrebbe bastare a risvegliare la coscienza di coloro che
hanno ingenuamente affidato le sorti del Paese a questo governo. O no? Gianni
Tirelli Seneca ha ancora ragione? Nell'animo di molti italiani, si agita ancora
un forte sentimento di servilismo figlio una totale mancanza di autostima e di
responsabilità. Hanno bisogno di un padrone che li trastulli con barzellette di
quart'ordine e di condividere con lui, virtualmente, la vita fastosa e
libertina del grande signore. Ma il grande signore, in realtà, li usa e li
opprime. "Il popolo gode nell'affidare il potere al turpe", scriveva
Seneca. Se i giornali, una mattina, titolassero: "Berlusconi come
Mussolini" cosa accadrebbe il Presidente del Consiglio raggiungerebbe un
consenso quasi plebiscitario? Gino Spadon Li paga coi soldi nostri Ho ascoltato
Berlusconi che minimizzava, davanti a due giornalisti in ginocchio, la storia
dei "voli di stato" sostenendo che mai e poi mai metterebbe le mani
nelle tasche degli italiani. In realtà ce le mette: direttamente, come nel caso di Alitalia e indirettamente quando sottrae alle casse dello Stato entrate
ragguardevoli. Si pensi, ad esempio, ai decreti sull'esenzione delle imposte di
successione e sull'abolizione dell'ICI. Sono centinaia di milioni di euro per
lui proprietario di ville e di capitali immensi, e niente per la quasi totalità
degli italiani. E' da tener presente poi il suo modo furbesco di
liberarsi da spese personali mettendole a carico delle spese generali dello
Stato. Deve pagare il medico personale? Lo nomina deputato dimenticando la
voragine di debiti che lui ha lasciato a Catania. Deve pagare il
commercialista? Lo fa eleggere presidente della Sardegna. Deve pagare il
consulente fiscale? Lo nomina ministro delle finanze. Deve pagare gli avvocati?
Li nomina deputati, senatori, ministri. Deve rallegrare qualcuno? Gli mette a
disposizione cantanti e ballerine su aerei di stato. Poveri noi! Vice S. Niente
supplenti Sono un'insegnante di scuola primaria e vorrei denunciare un grave
fatto del quale, per la prima volta da quando ho iniziato la mia attività, sono
stata testimone: la mia collega, incaricata dell'insegnamento della geografia,
delle scienze e della educazione motoria, infortunatasi prima delle vacanze
pasquali, non è stata sostituita a causa dell'esaurimento del fondo
dell'autonomia scolastica. Le sopraddette discipline sono state interrotte con
la conseguenza, dato che siamo ormai alla fine dell'anno, che, nella mia classe
quinta, quei programmi non saranno mai completati. Una vera e propria
interruzione di un fondamentale servizio pubblico e del diritto allo studio del
bambino nell' età della scuola dell'obbligo. Recentemente la Gelmini ha
definito "pirla" chi la contestava: se in trentacinque anni di
servizio non mi era mai successo quanto descritto sopra, però "pirla"
non siamo noi. Piero Ridolfi Ci sono anch'io! Sono di Ravenna, sono nato il 10
giugno 1945, non sono ancora in pensione e sono disoccupato. Mercoledì ho
sentito un commento del Capo del Governo che illustrava le iniziative anticrisi
intraprese per fronteggiare la crisi: i disoccupati avranno sostegno familiare,
nessuno rimarrà solo. Chiedo come è possibile rientrare nella lista di quelli
che saranno aiutati, devo affrontare un affitto elevato, ho una moglie ammalata
e una figlia disoccupata e non ho reddito.
( da "Repubblica, La"
del 06-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina VII - Milano
Una nuova area e la terza pista Malpensa reagisce alla crisi Lo scalo si
amplierà del 30 per cento Segnali positivi dal traffico: in maggio +2,5% di
passeggeri La Malpensa trova i terreni per costruire, probabilmente in tempo per
l´Expo del 2015, la terza pista. Il ministero della difesa ha ceduto infatti
alla Sea per 25,9 milioni di euro
( da "Messaggero, Il"
del 06-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Sabato
06 Giugno 2009 Chiudi E' entrato in servizio il Boeing 767 Alitalia con la nuova
livrea SkyTeam, denominato Duca degli Abruzzi. Ha cominciato a operare sulle
rotte verso il Nord America. Il Boeing 767 è uno dei 18 aerei della flotta Alitalia a lungo
raggio.
( da "Corriere della Sera"
del 06-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
sezione: Cronache data: 06/06/2009 - pag: 20 Terremoto 80 mila euro a restauro
Abruzzo, fondi per le case in rovina DAI NOSTRI INVIATI L'AQUILA L'ordinanza
del governo sui fondi per la riparazione delle abitazioni danneggiate dal terremoto
dell'Abruzzo e per le piccole riparazioni nelle case già agibili è pronta. Il
ministero dell'Economia ha dato il via libera e il provvedimento, che potrebbe
essere illustrato oggi, è alla firma del presidente del Consiglio. Sono
previsti contributi fino a 10 mila euro per i danni più lievi e dovrebbero
essere indicate le procedure per la riparazione delle case temporaneamente
inagibili (classificate come B e C) ad opera dei proprietari, per le quali il
decreto prevede un fondo perduto di 80 mila euro. L'ordinanza per la
ricostruzione «pesante» dovrebbe arrivare invece solo a fine giugno, quando
sarà stato convertito in legge il decreto, ha detto ieri il capo della
Protezione Civile, Guido Bertolaso. Preoccupandosi poi di spegnere la
contestazione dei comuni fuori dal cratere, dove gli aiuti non saranno
automatici. Primo tra tutti Sulmona, che ieri ha presentato un ricorso al
Tribunale Amministrativo Regionale, e dove alcuni commercianti, per protesta,
hanno restituito le tessere elettorali. «Anche i comuni fuori dal cratere da
lunedì saranno coinvolti nelle ordinanze sulla ricostruzione delle case, per
cui la grande differenza ad oggi non si è vista» ha detto Bertolaso. «I soldi
ci sono. Tutto quello che servirà verrà trovato. Dalla prossima settimana iniziano
i lavori per le abitazioni che ospiteranno 15 mila persone», ha detto ieri il
presidente del Consiglio a Radio Anch'io, tornando a parlare dei tempi di
consegna delle «casette». «Agli aquilani sarà dato un appartamento concreto e
credo non si debba discutere se ci saranno 15 giorni in più o in meno da
aspettare, visto che in Umbria e Marche ci sono ancora le baraccopoli», ha
detto Berlusconi facendo infuriare i presidenti delle due Regioni, che lo hanno
smentito duramente. Anche Bertolaso ha garantito che le risorse per l'emergenza
Abruzzo sono sufficienti. «I soldi ci sono. Il problema ha detto parlando dei
ritardi nell'erogazione degli aiuti è come spenderli. Non dobbiamo fare tutto
noi», ha aggiunto Bertolaso, che ieri ha incontrato i rappresentanti di tv,
società telefoniche e giornali, tra i quali il Corriere
della Sera, per finalizzare le donazioni raccolte, pari a 45 milioni di euro.
Ai quali si aggiungeranno anche i contributi (50 centesimi su ogni biglietto)
di Airone e Alitalia, che
sarà il vettore ufficiale del G8 de L'Aquila. Mario Porqueddu Mario Sensini
Corteo Con i sindaci
( da "Corriere della Sera"
del 06-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
sezione: PRIMA P
( da "Corriere della Sera"
del 06-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
sezione: Cronaca di Milano data: 06/06/2009 - pag: 7 Terminal I lavori entro il
2015 sui terreni della Difesa ceduti allo scalo in cambio di alloggi per i
militari «Malpensa, rilancio anche senza Alitalia Costruiremo la terza pista e cargo
city» Accordo governo-Sea. «Traffico in crescita». «Ampliamento inutile, meglio
liberalizzare gli slot» Una nuova pista, la terza, per far decollare Malpensa
nell'anno dell'Expo, il 2015. E ancora: una cittadella per i voli cargo e un
polo logistico per il traffico merci. L'accordo firmato da ministeri
della Difesa e delle Infrastrutture, Sea, Enac e Demanio «sblocca dopo sette
anni i piani di crescita del sistema aeroportuale milanese». Malpensa si
allarga d'un terzo della sua superficie in zona sud e nord ovest, su terreni
lontani dai centri abitati, e a Linate si progetta un altro parcheggio.
L'operazione, «prima significativa attuazione del piano 2009-2016», ha un
valore di 25,9 milioni di euro. E getta, per dirla con il presidente Giuseppe
Bonomi, le basi di «un nuovo sviluppo di Malpensa », scalo che nel 2015 si
presenterà forte di «un vantaggio competitivo in Europa». In prospettiva, dopo
il ridimensionamento di Alitalia e la morsa della
crisi, Bonomi vede «un progressivo aumento dei voli». Due lotti, Cascina
Radetzky e poligono d'addestramento, in totale
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 06-06-2009)
Argomenti: Alitalia
MARIA PAOLA
MILANESIO Roma. Pierluigi Bersani racchiude la rabbia e lo sdegno in poche
battute: «Il governo mostrerebbe più onestà se dicesse "Ce ne freghiamo,
qualcuno aiuterà"». È dalla mattinata che i democratici non sanno darsi
pace, dopo aver sentito il premier Silvio Berlusconi smentire il governatore
della Banca d'Italia Mario Draghi. Quel milione e mezzo di lavoratori che
rischerebbero di restare disoccupati comparirebbero solo nelle previsioni di
Palazzo Koch, ha spiegato il Cavaliere nel suo tour de force finale in tv. «Ma
non aveva detto che era una relazione berlusconiana? E oggi invece ha attaccato
frontalmente Draghi solo perché ha detto la verità», commenta il segretario
Dario Franceschini che ieri ha chiuso la campagna elettorale a Reggio Calabria,
con a fianco Rosaria Capacchione. «Il Pd è il solo argine allo strapotere di
Berlusconi», incalza il segretario, sottolineando come questo governo non abbia
mantenuto le promesse. Prova ne sia, dicono i democratici a più voci, che non
tutti i disoccupati hanno il paracadute rappresentato dagli ammortizzatori
sociali, come detto dal premier. Non solo: tra chi riceve una forma di
sussidio, spiegano, in molti casi non si supera una media di 170 euro al mese.
«Abbiamo un alieno tra di noi, il premier. Vive in un mondo tutto suo e non
sopporta chi racconta la realtà com'è», è il giudizio di Cesare Damiano, ex
ministro del Lavoro, condiviso da Tiziano Treu. «Esca dalla torre dorata e vada
a spiegare a un disoccupato che la crisi è psicologica. Vediamo che cosa gli
risponde», incalza Franceschini, nel ricordare che tutte le proposte fin qui
presentate dal Pd per contrastare la crisi sono state respinte dal governo. Non è così che si affronta la situazione economica, non è così
che si risolve la vertenza Alitalia, non è così che si garantisce la sicurezza dei cittadini, elenca
Franceschini ripercorrendo le iniziative dell'esecutivo. «Il bilancio del
governo è assolutamente negativo. Non se ne può più di una politica fatta di
promesse miracolose». Il Pd, però, avverte forte il rischio
dell'astensionismo, effetto anche della delusione dei suoi elettori e dello
scarso appeal fin qui rappresentato dall'appuntamento con l'Europa. «Ma chi
resta a casa vota per Berlusconi. Penso che nessuno ritenga utile svegliarsi lunedì
mattina sotto un padrone assoluto», continua il segretario, ben consapevole che
l'esito della tornata elettorale avrà innegabili efefetti sulla politica
interna. Guardano oltre Massimo D'Alema, convinto che «il premier non sfonderà
perché l'Italia non è berlusconizzata», e Walter Veltroni che prevede «presto
un fallimento del berlusconismo». Sul loro destino, invece, i democratici sono
più criptici: assicurano che il partito non si sfalderà ma certamente un
obiettivo del 27% potrebbe allontanare la resa dei conti e assicurare una fase
precongressuale più tranquilla. «Berlusconi si arrampica sugli specchi. Noi non
ci spaccheremo», spiega Franceschini senza nascondere quanto la litigiosità
interna sia costata cara ai democratici. «Ma il nostro progetto politico resta
intatto. Il Pd è nato per cambiare il Paese». Agli altri due partiti
dell'opposizione - ad Antonio Di Pietro soprattutto - l'invito a «non rubarsi
voti a vicenda». Sulle vicende private del premier - ieri il quotidiano
spagnolo "El Pais" ha pubblicato foto delle feste a Villa Certosa -
il Pd sceglie di mantenere un profilo basso. «Il gossip è stato assolutamente
svantaggioso, perché ha spostato i riflettori da un'altra parte e non si è
parlato di Europa. Noi abbiamo una forte vocazione europeista mentre nel
centrodestra da 15 anni seminano euroscetticismo», dice il segretario.
Franceschini chiude la sua campagna elettorale nel Mezzogiorno. In quel Sud
che, dice D'Alema, «punirà il governo che lo ha irriso»: «Per loro i
meridionali sono sinonimo di clientelismo e di incapacità. Ma la gente ha
capito che questo esecutivo vive in un reality. Possiamo guardare con serenità
al voto».
( da "Repubblica, La"
del 07-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina II - Napoli
L´ultima furbata dei candidati: far trasmigrare da un collegio all´altro i
rappresentanti di lista Corse soppresse, rabbia e proteste alle fermate. E
attese di lunghe ore sotto il sole Tanti rappresentanti di lista il Pd lancia
l´allarme brogli Il prefetto ordina controlli sul doppio voto Pasta, pomodori,
olio e 70 euro così alle urne cambiando seggio Autisti Anm nei seggi e bus
fermi "Che caos, ma domani sarà peggio" Bassolino al deputato del Pdl
Iapicca: "La mia scheda per Nicolais" Iervolino: "Troppi
rappresentanti, sottoporrò la questione al ministro Maroni" Pansa sul caso
Anm: tocca all´azienda organizzare lavoro e turni OTTAVIO LUCARELLI
Professione: rappresentante di lista. Pagato dai rispettivi partiti fino a
settanta euro più un pasto completo. A volte ricompensato anche con pacchi di
pasta, olio e pomodori pelati. è il boom del week-end elettorale con
trasmigrazioni bibliche di elettori da un collegio ad un altro, ventimila
secondo Rifondazione, sotto lo status di collaboratore di partito. è la furbata
messa in campo da parte dei più scaltri e navigati per racimolare in alcuni
casi anche qualche centinaio di voti in più. «Spostando gli elettori da un
collegio ad un altro - spiega un candidato del centro storico - in base al
meccanismo della Provincia divisa in collegi uninominali non si va a
danneggiare lo schieramento avversario ma si danneggiano, piuttosto, i rivali interni
di partito guadagnando terreno nella corsa ai seggi». Professione:
rappresentante di lista. Un esercito che, distintivo di partito sul petto, ha
invaso e colorato i seggi dalle prime ore del mattino. Anche la sezione in cui
ha votato Rosa Russo Iervolino, in vico Santi Filippo e Giacomo, dove sono una
ventina. «Il gran numero di rappresentanti - commenta il sindaco - pone la
questione del funzionamento di alcune aziende, vedi l´Anm, su cui chiederò il
parere al ministro dell´Interno Roberto Maroni». Tanta agitazione anche in via
Posillipo, seggio abituale di Antonio Bassolino accolto dal deputato Pdl
Maurizio Iapicca: «Antonio, sei venuto ad annullare la scheda?». E Bassolino,
serio: «Io voto Gino Nicolais». Eccitazione anche a Sant´Antimo dove alle 15.30,
ad attendere il candidato Pdl Luigi Cesaro, c´erano rappresentanti delle sue
quattordici liste: «Un voto che può segnare una svolta per la città e la
provincia». A Pomigliano ha votato il candidato di Rifondazione e comunisti
italiani Tommaso Sodano, mentre Luigi Nicolais del centrosinistra sarà
stamattina alle
( da "Repubblica, La"
del 07-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina VI - Milano
L´intervento Un solo padrone in tutti i Palazzi La Moratti invoca
"armonia" tra le istituzioni. Ma liti e veleni sono tutti interni
alla destra IVAN BERNI (segue dalla prima di Milano) Intanto va detto che una
logica siffatta assegna a Penati un potere da guastatore militante di cui,
francamente, nessuno si era accorto. E poi, di quali veti e di quali sabotaggi
sarebbe mai stato colpevole il presidente uscente nei confronti di Comune e
Regione? Dal centrodestra non sono arrivate accuse circostanziate. E si
comprende anche il perché. Da parecchi anni a questa parte, infatti,
l´incomunicabilità fra istituzioni, i dispetti reciproci, gli stop ai progetti
in cantiere, la guerra per poltrone, sedie e strapuntini sono stati una
specialità esclusiva del centrodestra. Lo sono stati ai tempi di Albertini,
Formigoni e Ombretta Colli (allora alla guida della Provincia), quando tutti e
tre i livelli del potere locale erano "in armonia" e a Roma centrosinistra
e centrodestra si alternavano al governo nazionale. Lo sono stati negli ultimi
tre anni, con Letizia Moratti a Palazzo Marino, l´eterno Formigoni al Pirellone
e, di nuovo, centrosinistra e centrodestra in alternanza a Roma. Il caso Expo è
il più eclatante, da questo punto di vista. Vinta la battaglia per
l´assegnazione della manifestazione con l´appoggio pieno, e determinante, del
governo Prodi, l´Expo si è arenata per più di un anno a causa della sorda
battaglia nel centrodestra su chi dovesse guidare la società organizzatrice
dell´evento. Un anno perduto fra colpi di teatro, veti personali, finanziamenti
revocati e solo parzialmente ripristinati, conflitti di interessi espliciti e
striscianti. Un copione avvilente recitato, in esclusiva, dal centrodestra e in
cui il presunto "sabotatore" Penati, fin dal primo momento, ha avuto
soltanto il ruolo di Cassandra, denunciando l´improvvisazione e
l´irresponsabilità di chi stava mettendo a rischio l´organizzazione
dell´evento. E se l´Expo non basta si prenda il caso Malpensa: qui Penati si è
battuto insieme a Formigoni e alla Moratti per difendere il ruolo centrale
dello scalo lombardo. In armonia, per dirla col Cavaliere. Ma com´è andata,
infine, si sa: il governo Berlusconi, quello con più
ministri del Nord e della Lombardia della storia repubblicana ha accettato che
la nuova Alitalia nascesse
scegliendo di abbandonare Malpensa al suo destino. Insomma, un governo targato
ovunque centrodestra non ha, obiettivamente, l´aria di poter mantenere quel che
spericolatamente promette. Né di essere "conveniente" per i cittadini
milanesi e della provincia. Invece di invocare l´armonia, forse sarebbe
più onesto dire che il centrodestra vuole un solo padrone, anche a Palazzo
Isimbardi.
( da "Repubblica, La"
del 07-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina IX - Bari
Aeroporti, passeggeri in crescita grazie al boom dei voli
charter Dopo la crisi Alitalia, gli aeroporti pugliesi ricominciano a volare. A maggio il
traffico passeggeri di Bari Palese è cresciuto del 9,5 per cento rispetto allo
stesso mese dello scorso anno. A Brindisi, i passeggeri in transito, sono
aumentati del 3,8 per cento. Complessivamente il numero dei passeggeri
degli aeroporti di Bari e Brindisi, nei primi cinque mesi dell´anno, è stato di
un milione e 372mila unità, con un incremento del 4 per cento rispetto allo
stesso periodo 2008. I passeggeri dei voli di linea nazionali sono cresciuti
del 3 per cento, ma a determinare il boom della Puglia sono stati i voli
charter. Particolarmente positivo, per lo scalo di Palese è il dato riferito a
questo tipo di traffico, cresciuto nel mese scorso del 21,7 per cento rispetto
a maggio 2008.
( da "Corriere della Sera"
del 07-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
sezione: Focus Vuota data: 07/06/2009 - pag: 11 Deposito legale Gli editori
devono inviare alle due Centrali copia della produzione: 60 mila novità l'anno
Prestito Servizio solo al mattino, mentre in Francia sale aperte fino a sera E
si pensa di superare l'eredità ottocentesca scegliendo un'unica sede
L'abbandono delle Biblioteche nazionali A Roma e Firenze 14 milioni di volumi,
come a Parigi Ma l'Italia stanzia venti volte meno per la gestione L e cifre,
nella loro brutalità, dicono già molto. E confrontando, a titolo di esempio,
gli stanziamenti dello Stato italiano per le due Biblioteche nazionali
centrali, di Roma e Firenze, con quelli francesi per la famosa Bibliothèque
Nationale (BnF) di Parigi, si rimane interdetti. Il rapporto è di circa uno a
venti: per la sola gestione, 4.5 milioni all'anno da noi contro i cento milioni
francesi. Eppure, quanto a dotazioni, i due istituti italiani nel loro
complesso equivalgono a quello parigino. Siamo attorno ai 12-14 milioni di «unità
bibliografiche ». Ma è sulla questione del personale che si sono concentrate le
più recenti polemiche italiane dovute alla minacciata (e in parte già
realizzata) chiusura di alcuni servizi al pubblico delle nostre due maggiori
biblioteche: meno di 500 impiegati tra Roma e Firenze,
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 07-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Un
nuovo partner italiano si aggiunge a quelli che accompagnano la Nazionale.
Sarà, infatti, un aereo dell'Alitalia ad
accompagnare gli azzurri nel viaggio da Pisa a Johannesburg, in Sudafrica, per
la Confederation Cup.
( da "Repubblica, La"
del 08-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 22 - Cronaca
Francesco D´Arrigo, pilota Alitalia e direttore del dipartimento di studi di intelligence della Link
University "Ora l´area del disastro è circoscritta sarà più facile captare
la scatola nera" Io volo con questi aerei e non sono un kamikaze. Questa
sembra un´avaria da errore umano, di sottovalutazione dati" MILANO - I
tempi per chiarire i misteri del volo Af447 saranno ancora lunghi. Ma il
ritrovamento dei primi corpi e dei rottami dell´Airbus Air France è
fondamentale per fare chiarezza sulle cause dell´incidente. «è un passo avanti
importante - conferma Francesco D´Arrigo, pilota Alitalia
e direttore del dipartimento studi di intelligence e sicurezza della Link
University - che permetterà di stabilire con certezza se a bordo c´è stata o
meno un´esplosione. Escludendo o confermando l´ipotesi terrorismo». Com´è
possibile comandate D´Arrigo? «Tutti gli elementi di un aereo in caso di
esplosione vengono contaminati dai materiali che l´hanno causata. E
l´esposizione in acqua non cancella queste tracce». Esplosione significa
attentato? «Non per forza. Può essere causata anche da una bombola ad ossigeno
della dotazione di bordo, da materiale trasportato, da un serbatoio che ha
preso fuoco. In ogni caso le indagini sui pezzi che si stanno recuperando
dall´Atlantico - se c´è stata esplosione - sono in grado di chiarire cosa l´ha
causata». Questi ritrovamenti consentono di circoscrivere l´area in cui cercare
il relitto del volo Af447? «Senz´altro. Fino a venerdì le navi dei soccorsi
pattugliavano un´area grande due terzi dell´Italia. Oggi si può ridimensionare
la superficie da battere a un quadrato di poche decine di chilometri. Gli
esperti hanno già calcolato in base a venti e correnti il percorso fatto da
questi primi reperti. Risaliranno al punto di partenza presunto e là
cercheranno di captare il segnale delle scatole nere». Ci sono altri elementi
importanti per l´inchiesta da recuperare in fondo all´oceano? «Il più
importante sono proprio le scatole nere. Nastri protetti che vengono decrittati
da apparecchiature sofisticatissime e contengono i dati registrati dal computer
di bordo fino all´incidente: velocità, quota, stato delle apparecchiature. Poi
sarebbe fondamentale trovare il voice cockpit recorder che ha impresso tutte le
comunicazioni con l´assistenza a terra ma anche quelle a bordo tra comandante,
piloti e assistenti. Un modo per chiarire come mai non è stato lanciato il
mayday». Siamo, come ovvio, nel campo delle pure ipotesi. Ma lei che idea si è
fatto dell´incidente dell´Af447? «La velocità pare esser stato senz´altro un
problema. Ma di sicuro non l´unico. Questo aeromobile è tutto elettronico, i
comandi sono a impulsi elettrici, non a tiranti meccanici. Quando vanno in tilt
i sistemi di misurazione della velocità e si stacca il pilota automatico, di
notte e dentro un temporale, rimanere freddi e seguire le procedure richiede
molto sangue freddo. E il rischio è che la depressurizzazione ti spinga verso
l´ipossia senza che tu te ne accorga. Comunque, l´ha detto lei, sono solo
ipotesi...». Cosa direbbe a un italiano che ha prenotato un volo a bordo di un
Airbus A330? «Di star tranquillo. Io volo con questi aerei. E non sono di
sicuro un kamikaze. Questa non è un´avaria dovuta principalmente
all´aeromobile. L´80% è fattore umano. Di procedura o di sottovalutazione
dati». (e. l.)
( da "Repubblica, La"
del 08-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina 22 - Cronaca
Il caso Avaria sul volo Bologna-Catania a bordo anche Lucio Dalla Effettuato
uno scalo a Olbia per la sostituzione di un radar. Poi a destinazione con
un´ora e mezza di ritardo BOLOGNA - S´è conclusa con il lieto fine, ma non ha
risparmiato ansia né scongiuri la disavventura che ieri ha avuto protagonista
anche Lucio Dalla, passeggero con altre 130 persone a bordo del volo Meridiana
Bologna-Catania IG698. Partito alle 13 dall´aeroporto Marconi, l´aereo è
atterrato poco più tardi a Olbia per un´avaria a uno dei radar di bordo.
Sorvolati gli Appennini, il comandante ha segnalato ai passeggeri la presenza
di un guasto tecnico e deviato la sua rotta puntando verso la Sardegna,
spiegando d´aver scelto come scalo d´emergenza l´aeroporto della Costa Smeralda
per la presenza di un centro di assistenza Meridiana dove eseguire rapidamente
gli interventi necessari. E così è avvenuto: dopo la sostituzione del radar di
bordo e dell´antenna, e accumulata un´ora e mezza di ritardo, il velivolo è
ripartito ed è regolarmente atterrato all´aeroporto Fontanarossa di Catania. Da
molti anni Lucio Dalla trascorre parte delle sue vacanze a Milo, un piccolo
comune sulle pendici orientali dell´Etna dove hanno casa e studio di
registrazione anche Franco Battiato e Carmen Consoli. Non è la prima volta che
il musicista si trova coinvolto in un incidente di volo: cinque anni fa, atterrato all´aeroporto di Trieste, dove si recava per presentare
Tosca amore disperato, l´aereo Alitalia su cui Lucio Dalla viaggiava assieme al produttore David Zard
ebbe un´ala spezzata nell´urto contro un autocarro durante le manovre nello
spazio di raccordo tra la pista e il piazzale di parcheggio. (brunella
torresin)
( da "Giornale.it, Il"
del 08-06-2009)
Argomenti: Alitalia
n. 23 del 2009-06-08
pagina 2 Il centrodestra frena ma la Lega accelera E il Pd fa retromarcia di
Francesco Cramer Il Pdl scende al 35,6%, il Carroccio sale al 9,2: la
maggioranza regge. I democratici perdono 7 punti, l'Idv supera l'8 per cento
RomaIl fischio finale certifica il fiasco dell'antiberlusconismo in versione
Novella 2000 e premia la coalizione di maggioranza, soprattutto la Lega. Alle
Euroelezioni gli italiani consolidano il Pdl ma non lo lanciano oltre la soglia
del 40 per cento come sperato. Il consenso al Popolo della libertà si assesta,
in base alle proiezioni notturne, attorno al 35,6 per cento. Una frenata. Il
termometro del gradimento, seppur i dati non siano definitivi, fa segnare una
sostanziale stabilità: 37,4 per cento alle politiche di un anno fa; 32,4 per
cento alle Europee del 2004. Chi galoppa invece è il Carroccio che accarezza il
risultato a due cifre (proiezioni attorno al 9,2 per cento), passando dal 5 per
cento del 2004 all'8,3 per cento delle ultime Politiche. L'altra faccia della
stessa medaglia è l'inesorabile flop del Pd. Un partito che a furia di
emorragie rischia il decesso per anemia da consenso. Il risultato provvisorio, attorno
al 26 per cento, fa rimpiangere i fallimenti di un anno fa (33,2 per cento) e
delle ultime Europee (31,1 per cento). Cresce sensibilmente ma senza sfondare
Di Pietro (8,6 per cento) mentre resta magro il bottino dell'Udc di Casini
(attorno al 6,5 per cento). Nel generalizzato astensionismo, tanto che su scala
europea s'è raggiunto il minimo storico del 43,02 per cento, in Italia quello
che è sembrato l'ennesimo referendum pro o contro Cavaliere ha avuto un esito:
la luna di miele tra la maggioranza che sostiene l'esecutivo Berlusconi e il
Paese continua. La valanga di voti è la ricompensa per un anno di lavoro di
governo. È una promozione per aver sgomberato Napoli da una montagna di
vergogna e rifiuti; per aver messo mano al disastro di Alitalia; per aver preso di petto il
cancro della criminalità; per aver cominciato a ricostruire l'endemico strazio
della Pubblica amministrazione; per essersi lanciati immediatamente tra le
rovine del terremoto in Abruzzo; per aver affrontato subito e meglio di altri
la crisi economica più straordinaria del secolo. È stato complesso far
passare un messaggio politico forte, come quello che votando Pdl all'interno
del Ppe a Strasburgo, l'Italia sarebbe stata più forte e tutelata, in una
campagna elettorale da ballatoio. Ma in cabina elettorale gli italiani hanno
soprattutto bocciato la strategia da comare della sinistra. Il Pd, sempre in
bilico tra il «tra moglie e marito non mettere il dito» e lo sposalizio del
pettegolezzo su squinzie e veline lanciato dalla stampa nostrana ed estera, di
fatto perde voti a ogni elezione. Al di là del facile esercizio del gettare
melma nel ventilatore per inzaccherare il premier, Franceschini e compagni
raccolgono i cocci di un partito che paga lo scotto di un progetto politico
nato moribondo. Risse interne, credibilità poco sopra lo zero, progetti
politici ridotti al lumicino. La sua leadership resta traballante anche se
qualcuno avrebbe scommesso su risultati ancora più smilzi. A livello politico è
riuscito a scansare abilmente l'argomento bomba del non sapere neppure in che
casa europea andare ma il messaggio che è passato è stato, ancora una volta, il
vuoto pneumatico. Forse aveva ragione Nanni Moretti con quell'accusa di qualche
anno fa da piazza Navona: «Deve passare qualche generazione, con questi
dirigenti non vinceremo mai». Poi, è facile vedere nero che più nero non si può
è presentare come un successo un infelice 26/27 per cento. A ragione, invece,
sorride la Lega, firmataria di un patto di ferro col Pdl, che sta mettendo in
tasca i suoi obiettivi storici, specie in materia di federalismo e
immigrazione. Il 9,2 per cento è balsamo puro sull'alleanza, con uno sguardo
alle amministrative i cui risultati arriveranno oggi. Esulta pure l'Italia dei
valori che si attesta all'8,6 per cento: un voto della parte più
girotondin-manettara e giustizialista del Paese. Di Pietro succhia consensi al
Partito democratico: nel 2004 al 2,1 per cento, nel 2008 al 4,4, Tonino si
riconferma l'alfiere più radicale dell'antiberlusconismo. Praticamente scomparsi
i rimasugli della sinistra radicale, sotto la soglia del 4 per cento e quindi
lontani da Strasburgo. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 -
20123 Milano
( da "Stampa, La" del
09-06-2009)
Argomenti: Alitalia
La storia In manette
un torinese e due maliani Pozzi fantasma e debiti Maxitruffa al petroliere
GRAZIA LONGO Tre visite a una raffineria di petrolio a Casablanca, ripetuti
incontri d'affari in hotel 5 stelle lusso di Montecarlo, Ginevra e Roma, viaggi
con autista in auto blindate. In questa cornice di apparente ricchezza il
proprietario di una società di distribuzione petrolifera è stato truffato. E
non poco. Nel giro di un anno ha perso 1 milione di euro, si è indebitato per
un altro milione e 800 mila e, come se non bastasse, è fallito. L'unica
consolazione per Marco C., 50 anni, titolare della M.C. Energia srl di Mazzè, è
l'arresto - ieri mattina - dei tre uomini che lo hanno portato sul lastrico. La
polizia giudiziaria del pm Antonio Malagnino, con l'ausilio della Mobile di
Roma, ha arrestato la triade truffaldina ieri mattina a Roma. In manette, per
truffa aggravata, sono finiti il torinese Antonio Di Stefano, 49 anni, e due
maliani. Padre e figlio: Kane Kida Modibo e Ousmane Kida Modibo. A far da
tramite tra i due malesi e la vittima della truffa è stato Antonio Di Stefano.
«Mi ha garantito - racconta Marco C. - che i due africani, impegnati nel ramo
del commercio di carburante, mi avrebbero ceduto 2 mila tonnellate di petrolio
a 1 milione e 800 mila euro. Un prezzo concorrenziale e così ho accettato». Ma
di quel petrolio Marco C., non ha mai visto neppure mezzo barile. Con
l'aggravante che nel giro di quasi un anno ha dovuto sborsare cash o attraverso
assegni e bonifici 1 milione di euro e firmato come garanzia altri assegni per
un totale di 1 milione 800 mila euro. Solo dopo 11 mesi di inganni,
nell'ottobre 2008, s'è convinto a rivolgersi agli avvocati Wilmer e Manuel
Perga. La querela è stata inoltrata alla procura e il pm Malagnino ha iniziato
le indagini. «Ho provato più volte a convincere il mio cliente a desistere dai
pagamenti - precisa Wilmer Perga - ma lui s'era spinto talmente oltre, che pur
di raggiungere il suo sogno anche dopo aver sprecato 1 milione di euro ne ha
bruciati altri 30 mila perché convinto che il petrolio, cresciuto addirittura
di qualche tonnellata, stava per essere sdoganato al porto di Genova».
L'ennesima bugia. Confermata dall'inchiesta della magistratura, con tanto di
intercettazioni telefoniche che hanno rivelato particolari al limite
dell'assurdo. Come quella intercorsa tra il cognato del truffato e Antonio Di
Stefano durante la quale quest'ultimo annuncia che «Kane
Kida Modibo è stato nominato vicepresidente dell'Alitalia e io il responsabile energetico del gruppo». Mah. L'unica
verità, in questo castello di bugie, è che Kane Kida Modibo nel 2002 si era
candidato all presidenza del Mali ottenendo un risicato 0,6% delle preferenze.
Ma anche questo era sembrata una garanzia al malcapitato Marco C.
( da "Stampa, La" del
09-06-2009)
Argomenti: Alitalia
IL 2009 PORTA ALLE
COMPAGNIE UN ROSSO DI 9 MILIARDI La Iata: nel trasporto aereo l'anno peggiore
della storia [FIRMA]LUIGI GRASSIA I conti economici delle compagnie aeree nel
2009 sono tragici e il direttore della loro federazione mondiale, Giovanni Bisignani,
prevede come probabile e forse inevitabile una nuova ondata di fusioni e
acquisizioni per sopravvivere. Anche se Bisignani non lo ha detto, il corollario è che Alitalia, che sta ancora adattandosi ai nuovi assetti, potrebbe trovare
necessario prendere nuove e più drastiche decisioni. Ieri l'Associazione
internazionale del trasporto aereo (Iata) nel suo convegno mondiale a Kuala
Lumpur è stata costretta a raddoppiare a 9 miliardi di dollari le perdite
complessive previste per il 2009, mentre appena nel mese di marzo aveva
valutato un disavanzo (già enorme ma più gestibile) di 4,7 miliardi. Se in
altri settori economici si va a caccia dei primi cenni di ripresa, o almeno di
fine della caduta del ciclo dopo un trimestre gennaio-marzo terribile, nel
trasporto aereo non si vede segno di svolta, e anzi la voragine dei conti si fa
sempre più ampia. «Non esistono precedenti che possano essere paragonati alla
crisi economica attuale - ha detto Bisignani -. Il terreno è slittato. La
nostra industria è stata scossa. Questa è la situazione più difficile che siamo
mai stati chiamati ad affrontare. Dopo gli attacchi terroristici dell'11
settembre 2001 gli utili erano scesi del 7%. Questa volta siamo di fronte a un
-15%, il che significa mancati utili per 80 miliardi di dollari. Il nostro
futuro dipende dalla necessità di effettuare drastici ridimensionamenti e ampi
rimodellamenti».
( da "Secolo XIX, Il"
del 09-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Blue panorama,
debutta il genova-romae tramonta il monopolio
alitalia-airone l'inaugurazione Genova. Ha debuttato ieri a Genova il nuovo
collegamento aereo con Roma operato dal vettore Blue Express, il marchio low
cost di Blue Panorama. Il Blue Express Genova - Roma sarà operato con due voli
giornalieri, dal lunedì al venerdì, con tariffe di lancio a partire da 24,99
euro tasse incluse, valide fino al 30 giugno e sino a esaurimento dei posti
disponibili. Una sfida che Blue Panorama lancia nei confronti del monopolio Alitalia-AirOne, il cui servizio, tra ritardi e
cancellazioni, è incapace di soddisfare le esigenze dei pendolari della tratta.
Per i voli si utilizzano Boeing 737 (vedi foto): 150 posti ciascuno. Ieri al
"Cristoforo Colombo" di Genova ha avuto luogo l'inaugurazione, quindi
il primo volo è decollato per Roma alle ore 8,45 (in orario) con 59 passeggeri
a bordo. Per Marco Arato, presidente dell'aeroporto, la novità potrebbe
«influire positivamente sui prezzi degli altri vettori». Il riferimento è ad Alitalia-Airone, naturalmente, che fino a questo momento ha
agito da monopolista sulla rotta con la capitale, registrando peraltro negli
ultimi quattro mesi una lunga serie di ritardi e disservizi, a Genova come in
tutti gli altri aeroporti dove Cai ha deciso di ridurre gli investimenti.
09/06/2009
( da "Repubblica, La"
del 09-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Pagina XI - Torino
Una fornitura di 5mila tonnellate, ma incassati i soldi gli intermediari sono
scomparsi Carburante a prezzi stracciati truffa milionaria al petroliere MEO
PONTE «In data 14 aprile 2007 il signor Di Stefano Antonio, nato a Torino il 25
maggio 1960, ivi residente in via Valgioie 81, ex rappresentante della BP
Castrol dal sottoscritto conosciuto per pregressi rapporti lavoratori
intercorsi tra la mia ditta e detta società mi presentò i signori Kida Modibo
Kane e Kida Mobido Osumane, affaristi operanti nel ramo del commercio di
carburante... «. Inizia così la denuncia di Marco C., 50 anni, amministratore
unico della M. C. Energia srl di Mazzè, società operante nel settore del
commercio all´ingrosso (ma anche al minuto) di olii combustibili per
riscaldamento, presentata in procura mesi fa dai legali del petroliere, Wilmer
e Manuel Perga. Ciò che segue l´incontro con i due Kida e Di Stefano è il
racconto di una straordinaria truffa sfociata nel fallimento dell´azienda di
Marco C. che, sperando nell´acquisto conveniente di cinque tonnellate di
greggio, si è fatto fregare un milione e 872mila euro. I due Kida che sono
cittadini del Mali si presentano infatti rispettivamente come Principal
Coordinator della Bersy Consulting Roma e come rappresentante legale della
Bersy Sarl con sede a Ginevra. «Di Stefano me li fece incontrare a Roma -
racconta Marco C. - dicendomi che avevano una proposta interessante: la
fornitura di una partita di gasolio a prezzi concorrenziali che i due dicevano
di essere in grado di procurarsi direttamente dalla Gulf Petroleum Corporation
srl di Laayoune, Marocco». L´accordo è presto raggiunto: i Kida forniranno 2000
tonnellate (più tardi ne prometteranno addirittura 5000) di carburante per un
milione e 872mila euro. Tonnellate che non raggiungeranno mai i depositi della
M. C. Energia srl di Mazzè. Ci sono invece altri incontri (a Ginevra, a
Casablanca) e un vorticoso cambio di mano di assegni milionari (gran parte dei
quali si rivela però falsa). E durante questi incontri il Di Stefano per
accreditare ulteriormente i due complici del Mali non esita a raccontare a
Marco C. panzane incredibili. Tipo: «Kida ha acquistato con
due società degli Emirati Arabi il 45 per cento dell´Alitalia». L´imprenditore di Mazzè però infine fiuta la truffa, si
rivolge ai carabinieri e poi allo studio legale Perga. Il caso è affidato al pm
Antonio Malagnino che in pochi giorni ricostruisce la storia del bidone
petrolifero. Ieri i due Kida e il loro complice Antonio Di Stefano sono stati
arrestati a Roma.
( da "Corriere della Sera"
del 09-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
sezione: Cronache data: 09/06/2009 - pag: 33 Il rapporto I conti dopo
l'incidente sull'Atlantico: perdite raddoppiate in tre mesi. Bisignani (Iata):
il futuro dipende dai tagli L'anno peggiore di tutti i tempi: le compagnie
perdono 9 miliardi «E anche l'aumento delle videoconferenze fa diminuire i
clienti» ROMA Non potrebbe andar peggio per le compagnie aeree nel mondo. Il
2009 sarà l'anno del peggiore risultato di tutti i tempi, avviandosi a chiudere
con perdite per 9 miliardi di dollari. Ci mancavano solo le videoconferenze,
che le aziende ormai preferiscono alle riunioni, per fare crollare la clientela
business: «Oggi sono un concorrente più forte», ha sottolineato Giovanni
Bisignani, presidente della Iata (associazione internazionale del trasporto
aereo), ieri a Kuala Lumpur (Malaysia) nell'assemblea annuale dei vettori di
tutto il mondo. Il dato sulle perdite è doppio rispetto a quello stimato appena
tre mesi fa e proprio questo fa preoccupare. «Non esistono precedenti recenti
che possano essere paragonati alla crisi economica attuale» ha detto Bisignani,
ricordando che dopo l'11 settembre 2001 gli utili erano scesi del 7%, tornando
però a crescere «quasi subito sulla scia di una forte economia globale ». Il
problema oggi è che ci troviamo in una fase di «recessione a livello mondiale»,
con un calo degli utili del 15%, pari a 80 miliardi di dollari. «Il nostro
futuro - ha affermato il presidente di Iata - dipende dalla necessità di
effettuare drastici ridimensionamenti e ampi rimodellamenti». Il riferimento è
alla capacità delle compagnie di fare economie e alla possibilità che ci siano
integrazioni tra grandi vettori, un po' come quello che è
avvenuto in Italia dove Air France-Klm ha acquistato il 25% di Alitalia. Per ora la situazione resta
drammatica: proprio ieri Air France, che già vive un dramma tutto suo per la
perdita dell'A330 sulla rotta tra Rio e Parigi, ha comunicato i dati di maggio.
Il traffico è sceso dell'8,1% a fronte di una riduzione dell'offerta del 5,7%.
Questo vuol dire che il riempimento degli aerei è calato del 2%, portandosi al
77,3%. Ognuno si aiuta come può, magari affidandosi a nuove politiche
commerciali. Ieri però l'amministratore delegato di British Airways, Willie
Walsh, a margine dell'assemblea della Iata, ha smentito la notizia circolata
nei giorni scorsi di un taglio dei servizi di «prima classe». I due nuovi aerei
a lungo raggio senza una cabina di «prima classe» sono stati ordinati già due
anni fa e non sono «la conseguenza di alcuna nuova scelta strategica». Le
conseguenze della crisi non si faranno sentire nella stessa misura in tutto il
mondo. I risultati peggiori sono attesi nell'area Asia-Pacifico, dove si
riscontreranno perdite per 3,3 miliardi di dollari. Il Giappone, il più grande
mercato di quest'area, sta affrontando una profonda recessione. I mercati in
sviluppo di Cina e India perdono colpi per il rallentamento dell'export. A
seguire ci sono le compagnie europee (1,8 miliardi di dollari) tradite dal
crollo del traffico d'affari e di lusso. Subito dopo c'è il Medio Oriente che
perderà 1,5 miliardi di dollari a causa della recessione d'Europa e Asia che
fungevano da mercati sorgente. Più contenuto il calo dei vettori del Nord
America (1 miliardo di dollari). In coda c'è l'America Latina con 900 milioni
di perdite e l'Africa con 500 milioni. In questo momento difficile c'è un unico
dato positivo: il ribasso del prezzo del petrolio che costituisce il 23% dei
costi delle compagnie. Gli esborsi relativi scenderanno di 59 miliardi di dollari,
tenuto conto di un prezzo medio a barile di 56 dollari. Solo per fare un
paragone, nel 2008 lo stesso brent costava 99 dollari al barile. «Il rischio
cui abbiamo assistito in queste recenti settimane - ha commentato Bisignani - è
che anche il minimo bagliore di speranza di ripresa economica serve a fare
aumentare nuovamente i prezzi». Un grosso pericolo lo corre anche l'industria
aeronautica: i 4 mila velivoli che dovevano entrare nella flotta mondiale nel
corso dei prossimi tre anni «costituiscono un'impresa ardua i cui risvolti
finali saranno tutti da scoprire». Intanto ieri nelle Borse mondiali le
previsioni Iata hanno pesato negativamente: Air France ha perso il -3,41%,
Lufthansa l'1,32% e British Airways il 3,67%. Antonella Baccaro
( da "Corriere della Sera"
del 09-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Corriere della Sera
sezione: Cronache data: 09/06/2009 - pag: 33 La strage Si allontana l'ipotesi
di un'esplosione a bordo. I piloti francesi: sostituite i sensori di velocità o
non voleremo Airbus, trovata la coda: «Vicini alla verità» Nell'area anche le scatole
nere. Il presidente Lula: riporteremo a terra tutti i corpi Tra i più
importanti recuperati lo stabilizzatore di coda dove si trova il timone.
«Importante perché a questo punto la possibilità di recuperare le scatole nere
è maggiore» spiega Arturo Radini, esperto di inchieste su incidenti aerei.
«Francesi e americani hanno i mezzi per farlo». E poi importante perché uno dei
messaggi automatici di avaria inviati dal volo 447 indica un guasto al timone.
«L'esame potrà anche aiutare i periti ha affermato Ronaldo Jenkins, direttore
tecnico del Sindacato delle aziende di trasporto aereo brasiliane a
identificare la rottura che si è verificata e a che tipo di sollecitazioni
l'Airbus è stato sottoposto nella fase finale del volo ». Il primo dato che
emerge dall'osservazione del timone integro, senza segni di incendio è che
l'aereo non avrebbe subito un'esplosione. Le indagini si concentrano dunque
sull'ipotesi che il jet si sia trovato a dover affrontare una serie di gravi
guasti tecnici. Tra questi quello ai sensori di velocità. Airbus aveva invitato
tutti i clienti a sostituirli dal settembre 2007. E Air France, in una nota del
6 novembre 2008 ai suoi piloti, aveva avvertito: «Un numero significativo
d'incidenti legati ad anomalie anemometriche sono avvenute sui nostri A330 e
A340». La sostituzione è stata però avviata dalla compagnia solo 5 settimane
prima dell'incidente. «Le raccomandazioni» del costruttore lasciano «piena
libertà all'operatore », ha comunicato. E i sindacati: «Troppo tardi». Alitalia quel bollettino di Airbus l'ha
ricevuto nel 2006 e ha sostituito i sensori su tutti i suoi 42 A320. «I due
A330, entrati in flotta lo scorso anno a Air One e passati poi ad Alitalia, erano già equipaggiati con i
nuovi rilevatori», ha fatto sapere la compagnia. Us Airways ha invece
cominciato a cambiarli ora: «Per eccesso di precauzione ». Ma dall'ente
dell'aviazione civile (Enac) e dall'Agenzia sicurezza volo (Ansv) arriva
cautela: «Nel caso in cui l'ufficio d'inchiesta francese (Bea) dovesse
riscontrare pericoli per la sicurezza emanerebbe subito, attraverso l'ente Ue
competente (Easa) una raccomandazione vincolante ». Più passano i giorni, però,
e più è forte la convinzione che quei sensori non siano la principale causa
della tragedia. E anche lo scontro Air France- Airbus andrebbe oltre. Non sono
pochi i piloti, rivelano fonti dei sindacati Alter e Snpl, a credere che le
informazioni finora rese note non siano tutte quelle disponibili: le scatole
nere di terra avrebbero registrato più dei 24 messaggi resi noti. In mare A
sinistra, un gommone brasiliano recupera il timone dell'Airbus 330. Sopra, i
militari caricano su un container frigorifero i corpi dei passeggeri ripescati
in mare Alessandra Mangiarotti
( da "Messaggero, Il"
del 09-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Martedì 09 Giugno
2009 Chiudi di STEFANO SOFI ROMA - Che dovessero accelerare le tappe lo avevano
già intuito e si stavano attrezzando. Antonio Di Pietro e Leoluca Orlando
avevano avviato la trasformazione di Italia dei Valori da movimento a partito
vero e proprio. Modifiche statutarie, modalità organizzative erano già in
cantiere. Ma il peso di questo robusto 8% ottenuto alle Europee costringe a
bruciare ulteriormente le tappe. Basta dunque con i personalismi, voluti o
subiti, necessari o di comodo che fossero. Ecco allora che presto sarà
cancellato dal simbolo il nome del leader, Antonio Di Pietro. Per cominciare.
Uno sprint che l'ex pm ha annunciato a sorpresa l'altra notte, quando le
proiezioni andavano consolidandosi. E poco dopo che lo stesso Leoluca Orlando
si lamentasse con gli intervistatori: «Questo vezzo di identificarlo (il
partito) con una persona, non è giusto». Ma se darsi una definitiva, moderna
struttura organizzativa sarà compito faticoso, ben più complicata appare oggi
per Antonio Di Pietro la gestione interna del partito che sarà. Tanto appaiono
forti, diverse e distanti, le personalità che hanno caratterizzato le
candidature la cui scelta ha certamente avuto un peso in questo exploit. Un
successo distribuito su tutto il territorio nazionale con importanti risvolti
al Sud, proprio dove più marcata sembra essere stata la disaffezione verso il
partito democratico. Dall'ex magistrato Luigi De Magistris
allo storico Nicola Tranfaglia reduce da una lunga militanza comunista, dall'ex
hostess ribelle di Alitalia
Maruska Piredda, al filoso Gianni Vattimo, al sociologo esperto di lotta alla
droga Pino Arlacchi e poi uomini di cultura come Giorgio Pressburger,
imprenditori, uomini e donne come Sonia Alfano che la lotta alla mafia l'hanno
vissuta in prima persona. Lo stesso Leoluca Orlando, già da tempo compagno
di strada di Tonino, ex sindaco di Palermo, democristiano orgoglioso e caparbio
che proprio ieri, parlando di collocazione a Strasburgo, diceva sornione:
«Ormai bisogna considerare superati i recinti del secolo passato, non aderiremo
mai nè al Partito popolare nè ai Socialisti europei, pur essendo io un
democristiano e morirò democristiano». Candidature certamente fuori, per buona
parte, dai soliti schemi. Scelte che hanno dato identità alla crescita del
movimento di Di Pietro contribuendo a portarlo al risultato di oggi. E che
anzi, in alcuni casi, l'hanno perfino superato. De Magistris, per esempio. L'ex
magistrato alla sua prima apparizione in politica ha ottenuto più voti del suo
leader in quattro circoscrizioni su cinque. E pure Leoluca Orlando in Sicilia
da inguaribile democristiano è stato lì per soffiare il primo posto a Tonino.
Comunque personalità, con percorsi molto differenti, che da domani andranno
gestite e tenute a bada. Dai personalismi, prima di tutto. Atteggiamento che
nel tempo ha creato qualche problema a Di Pietro. Da quando è sceso in campo,
nel 1996, nel governo dell'Ulivo di Romano Prodi, in poi, l'ex pm di Mani
pulite ha sempre voluto giocare da outsider. In squadra, nel centrosinistra, ma
senza briglie. L'Ulivo gli sta stretto e nel '98 lancia il movimento
"Italia dei Valori" che si colloca nel gruppo misto come componente
autonoma. Nel '99 accoglie l'invito di Prodi di dar vita ai Democratici
del'Asinello, come momento di trasformazione dall'Ulivo al partito Democratico.
Ma l'atmosfera non è idilliaca. Nel 2000, sulla scelta di indicare Giuliano
Amato come premier, Di Pietro dissente e lascia. Nel 2001 rilancia alle
politiche Italia dei Valori come «equidistante dai due poli». E via così, tra
alti, bassi e molte polemiche. Le defezioni da Idv, ad esempio. Rumorosa quella
di Sergio De Gregorio (ex Forza Italia) che nel 2006 lascia Di Pietro per
tornare con un suo movimento nel centrodestra. Oppure sugli smarcamenti dell'ex
pm: sull'indulto disse no insieme alla Lega. Ma ora basta con il movimentismo,
con il personalismo. E' ora di cambiare.
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 09-06-2009)
Argomenti: Alitalia
Donatella Longobardi
«All'inizio pensavo fosse uno scherzo, io, in teatro per interpretare una
hostess...». Daniela Martani, la pasionaria dell'Alitalia licenziata dalla compagnia
perché entrata nella casa del «Grande fratello», finalmente corona il suo
sogno. Il 26 giugno al Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere diventa
attrice e cantante in «Crazy airplane», ovvero «Scusate, c'è un pilota
sull'aereo?» una nuova commedia di Gian Carlo Nicotra e Mirko Setaro
ispirata ad un celebre film dell'80, «L'aereo più pazzo del mondo». «Proprio in
quegli anni io lanciai la tv demenziale con "La sberla" e "Drive
in", mi è sembrata la storia giusta per una forma di teatro demenziale,
sopra le righe», racconta Nicotra, autore tra l'altro di molti varietà tv e di
diverse edizioni di «Domenica in», l'ultima con Mara Venier. «Ma la tv di oggi
- attacca - non è nelle mie corde, posso dire che non mi piace. Sicuramente è
un tipo di televisione che non ha bisogno di copione e preparazione, si
improvvisa, c'è molto gossip, molta confusione, non si capisce il limite tra
fiction e realtà. Se volessi fare una cosa a modo mio nella tv di oggi
probabilmente non ci riuscirei, allora la faccio a teatro». Detto fatto, Nicotra
ha trovato ospitalità al Garibaldi e utilizzerà nel cast anche un gruppo di
giovani che hanno seguito un laboratorio in teatro, la «Fabbrica Wojtyla». Nel
cast anche altri napoletani, dai due comici di «Zelig» Antonio & Michele a
Lina Carcuro, la dottoressa entrata nella casa del «Grande Fratello 8», radiata
e poi riammessa dall'Ordine tra mille polemiche e focose scene in tv. Con loro
altre due bombe sexy: Cristina Moffa e Sara Varone. Ad Angelo Nicotra, fratello
del regista e celebre doppiatore di Richard Gere e John Travolta, toccherà
invece interpretare la voce impostata della torre di controllo che cerca di
portare a terra il folle equipaggio del folle aereo, decimato dopo aver
mangiato pesce avariato. Ma non mancheranno anche i bambini che ripeteranno le
gag viste al cinema e trasferite sulla scena. «E pensare che è uno dei primi
film che mio padre mi portò a vedere al cinema, ho ancora la cassetta, l'avrò
visto mille volte» racconta Daniela che non ha mai nascosto la sua passione per
il mondo dello spettacolo e ora sta prendendo lezioni di canto per prepararsi.
«Ma una cosa è fare la hostess in scena in una parodia, un'altra nella realtà»,
sottolinea seria la Martani. «In cielo non si scherza, le nostre proteste
avevano un fondamento, basta pensare al terribile caso del volo Air France
precipitato in pieno oceano. Il personale deve essere preparato, pagato e
riposato, bisogna garantire i controlli, i materiali, sono cose sulle quali non
si può risparmiare, ne va della vita delle persone». Dopo il debutto a Santa
Maria Capua Vetere, «Crazy airplane» girerà in altri teatri della regione. Una
sorta di prova generale prima del debutto a Roma, in gennaio, in un nuovo
spazio teatrale che Nicotra sta realizzando al posto di un celebre cinema del
centro, l'Augustus. «È un progetto al quale tengo molto e al quale lavoro già
da un paio di anni, proprio per realizzare le cose in cui credo», spiega il
regista che in questo spettacolo cerca di sperimentare un teatro innovativo, un
po' «televisivo». «Il mio - spiega - è solo un tentativo: registreremo alcune
gag per trasmetterle su uno schermo, ma gli attori saranno gli stessi in scena,
potrebbe essere una novità e chissà, forse funziona».