PRIVILEGIA NE IRROGANTO    di    Mauro Novelli

“Più dei tanti che tumultuano, i tiranni temono i pochi che pensano”. (Platone)

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ACTA   DIURNA    24 - 25    Marzo   2022       di  Mauro Novelli

 

AGENZIA DIRE. Le prime pagine dei quotidiani di oggi.

Minigramma(1) Riflessione  n° 28 / 2022  (25-3-2022)

Da Formigli (La 7 ):  Professor Orsini, stai punito!

24-3-2022 ANSA. Ucraina: Rai, non si procederà con il contratto di Orsini. Berlinguer, non condivido lo stop. L'annuncio in una nota di Viale Mazzini. Il docente di Sociologia del  terrorismo internazionale: "Sono pronto a partecipare gratis alla trasmissione".

 

25-3-2022 Il Riformista. Alessandro Orsini licenziato, la Rai manda via l’opinionista perché ha opinioni sbagliate… Angela Azzaro —

 

Premetto che è mio costume criticare le cose che ritengo malfatte e elogiare le cose che ritengo benfatte, indipendentemente da chi abbia male o bene operato. Nella guerra in corso mi schiero a favore degli Ucraini contro i drammi causati  da Putin e i danni generati dalla  Nato negli ultimi 20 anni (ci si informi).

 Il professor Orsini della LUISS -  semplifico - ha posizioni filo russe. Come si vede, tutti i maestri del pensiero unico  sono pronti a criticare i metodi autocratici che, però, in ultima analisi, per chi sostiene  - a sua insaputa – il pensiero monoverso , risultano molto comodi, veloci, facili da usare e  definitivi per tutti, anche per chi ha sulla spalla il marchio della democrazia. Lo hanno dimostrato gli invitati di Formigli nei confronti del prof. Orsini. Sembrava una scena di un film tratto dai romanzi di Salgari:  schiumanti piraña (niente plurale, dice La Crusca) intenti a spolpare  la carcassa  di un facocero.

 Credo che la trasmissione di Formigli (che non seguo ma che, su indicazione di amici,  ho scaricato da YouTube:  https://www.youtube.com/watch?v=rdw5zJMW4DE ) rappresenti il  giornalismo italiano plasticamente (termine questo che va di moda tra i lavoratori dell’informazione nostrani un po’ così). Per la verità Formigli era ben spalleggiato da un altro giornalista, il direttore Calabresi, in grado di affermare che gli Italiani vogliono che si inviino armi all’Ucraina – ma forse non guarda i sondaggi e si fida del suo intuito -   e da una ricercatrice,  di cui non ricordo il nome che, comunque, è bene tacere, ma che dirige l’Istituto Affari Internazionali, la quale sostiene che non si può parlare di eventi che non siano stati vissuti personalmente.  Con questi geni dell’informazione, in grado di risolvere problemi di politica internazionale in due minuti di interventino,  ed il livello  che  hanno imposto  ai media italiani (medium, sosterrebbe La Crusca), Putin può dormire sonni tranquilli nel settore della comunicazione.

Ormai siamo all’infantilismo informativo militante. Come quando il maestro  che doveva allontanarsi  incaricava il capoclasse di segnare sulla lavagna i buoni e i cattivi e il massimo dell’accomodamento e della elasticità di giudizio era il + o il – segnato accanto al nome. Nella fattispecie  il cattivo era uno solo e i capiclasse tutti gli altri. Formigli  gestiva alla grande gesso e cancellino, non essendo in grado di andare oltre il ruolo di bidello.

Che dire? Mark Twain sosteneva che a voler insegnare a cantare ad un maiale si perde tempo e si finisce per annoiare  lo stesso maiale.

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