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Documento d’interesse   Inserito il 25-8-2007


 

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Da Il Venerdì di Repubblica del 24-8-2007

 

Una civiltà con le ore contate.

 

Di Giorgio Bocca

 

 

Ti arrivano le informazioni del mattino e sai che l'umanità intera e già al la­voro per distruggere o in­fangare ogni ragione di vi­ta, di decenza e di sopravvivenza. Si guadagna e si fa carriera, si direbbe, solo in­seguendo il peggio. Un esercito di cronisti, sociolo­gi, zoologi, climatologi, fisi­ci, chimici, l'intero appara­to della scienza popolare e gia chino sul1e sudate carte per far sapere al prossimo che il mondo ha i giorni contati, che noi ce 10 siamo di­vorato, che l'aria, l'acqua, la terra sene ormai un cumulo di veleni. E chi rimane continua indefesso nell'autodi­struzione, ultima porta su un avvenire di breve durata, vedi le fantasticherie geopolitiche sul Polo Nord e sui suoi tesori di oro e di petrolio attorno a cui starebbe per accendersi l'ultima gigantesca guerra per la spartizione.

Con le informazioni del mattino sai che un esercito di giornalisti, scrittori, fotografari, cinematografari, registi, insomma il mondo della cultura e dello spettacolo al completo, e gia al lavoro per far a pezzi qualsiasi morale possibile, per ridurre il giardino dell'Eden in un porcilaio.

Le regole fondamentali della decenza vengono infangate, constatazioni incontrovertibili, come quella che il me­stiere del guardone e fra i più umilianti, sene irrise da tutti e chi si dà da fare come manutengolo e corruttore ha l'approvazione generale. Le scienze naturali, quelle che dovrebbero aiutarci a capire pericoli e opportunità per il mondo, sene diventate un cumulo inestricabile di ipotesi false, non provate, fantastiche, ridicole, in cui 10 scienziato serio corre il rischio di apparire come un im­broglione. La politica e un mercato frequentato da de­magoghi e da ladri. Colpisce in questa corsa all'autodi­struzione economica e morale l'incapacità delle classi di­rigenti, di tutte, ma in particolare della nostra, di reagire, riprendendo in mane i diritti e i doveri di una società ci­vile: il saper distinguere fra ladri e persone oneste, il saper dire al momento giusto che gli organizzatori di bor­delli di lusso, di spacci di droghe, di Manza delinquen­ziale, di ricchezze arrivate dall'ignoto, non possono sede­re in Parlamento e Farsi gioco della giustizia.

Ogni mattino con i giornali e le televisioni un cittadi­no, non dico virtuoso ma normale, si sente ricoprire da un cumulo di spazzatura. Anche dove il servizio di pu­lizia pubblica funziona c'e un generale puzzo di delinquen­za diffusa e di caos.

Forse la gioventù è l'unico antidoto funzionante.

Forse chi ha sangue e muscoli giovani affronta il mondo cosi com’è, sporco, caotico.

Per gli anziani non c’è scampo.