CENACOLO
DEI COGITANTI |
DOCUMENTO
DELL’8-2-2009 |
Una storia triste
Volevo evitare di parlare del caso di Eluana Englaro: a mio avviso ne hanno parlato troppo in troppi.
Però, una riflessione non riesco a trattenere, soprattutto in termini di metodo.
Siamo sicuri che non sia possibile altra posizione che non le due (che non sto a ripetere, perché arcinote) radicalmente contrapposte espresse fin qui dalle parti in causa, ed entrambe basate su incrollabili (quanto tra loro inconciliabili) certezze, il tutto secondo consolidata italica tradizione?
Siamo sicuri che, talvolta, il dubbio non sia meglio della certezza?
Si dirà: ma i dubbi sono di ostacolo alle decisioni.
Rispondo: i dubbi, se adeguatamente affrontati e risolti, sono i padri delle migliori decisioni.
In questo caso: qualche dubbio in più nel padre forse gli avrebbe tolto un po’ del coraggio sovrumano che ne ha ispirato la battaglia. Qualche dubbio in più nel Governo ne avrebbe limitato l’immagine di invadenza di sfere private altrui.
In una situazione di vuoto legislativo, è difficile avere certezze definitive sulla correttezza e sulla legittimità di un comportamento.
La determinazione che le due parti hanno messo in questa battaglia sarebbe stata degna di miglior causa: andava (e andrebbe) incanalata verso l’obiettivo di colmare il vuoto legislativo attuale, in assenza del quale ogni dubbio è lecito, e ogni certezza è abuso.