|
|||
IL Sole 24 Ore 12-6-2012
Schnell, Frau Merkel
Prima è toccato alla Grecia, poi all'Irlanda e al
Portogallo. Puntuale è arrivata la volta della Spagna. Tocchiamo ferro
per l'Italia. Si può sostenere, con un minimo di ragionevolezza, che
l'Europa esiste se si consente ai mercati di attaccare e colpire impunemente
un Paese dietro l'altro? La risposta è no. Questo
giornale pubblica dal 5 giugno editoriali dei padri fondatori sugli Stati
Uniti d'Europa per ricordare a tutti che il prossimo vertice di fine giugno
non può essere il venticinquesimo consecutivo in cui non si decide
nulla. Una sola citazione firmata Helmut Schmidt, ex cancelliere tedesco,
può aiutare a inquadrare la situazione che stiamo vivendo: la grande
Germania sta perdendo il senso della storia, del suo riscatto europeo e della
solidarietà con i partner.
Articoli
correlati
Signora Merkel,
così non può andare avanti. Non
farà molta strada se continuerà ad essere indifferente alla
rabbia dei greci, distante dall'orgoglio ferito degli spagnoli, dalle paure
italiane e dalle angosce francesi. Tirare fuori 100 miliardi europei (di
cittadini europei, una buona parte italiani) per difendere le banche spagnole
e ritrovarsi con lo spread BTp-Bund a 473 punti
(rendimento al 6,03%) e quello con i Bonos spagnoli
oltre quota 520 (rendimento al 6,51%) è solo l'ultima spia di un
allarme rosso che lei si ostina a volere ignorare. Non esistono vie
alternative. Lo abbiamo già detto e scritto ripetutamente. Bisogna
dare un messaggio forte ai mercati: l'Europa esiste, non salta, punto. Il tempo delle parole è finito, con dieci
anni di ritardo, il disegno di integrazione politica va portato a compimento attraverso
scelte concrete, immediatamente operative. Almeno tre. 1 -
Garanzia unica per i depositi bancari europei. A chi solleva problemi morali,
non del tutto infondati, sulla sua introduzione, va spiegato che, in assenza
di questo strumento, rischia di pagare di più anche chi si è
comportato bene. 2 -
Accesso diretto al Fondo salva-Stati (Efsf) da
parte degli istituti di credito. Potrà sembrare un dettaglio ma non lo
è: le turbolenze di ieri sui mercati sono figlie proprio della
convinzione che gli aiuti arriveranno da un secondo fondo di
stabilità, Esm, non dall'Efsf,
e questo incide sulla qualità e il tasso di rischiosità dei
titoli di Stato spagnoli. 3 -
Unificazione dei debiti pubblici europei distinguendo (Paese per Paese) il
carico degli interessi ma neutralizzando così l'azione della
speculazione sui tassi dei titoli sovrani dei Paesi del Sud Europa (e non
solo) che si è rivelata molto onerosa. Questo terzo punto è il
più complicato. Si può raggiungere solo a patto che si scambi la
protezione in comune con la modifica della Costituzione di ciascun Paese per
cedere sovranità nazionale e acquistare sovranità europea
sigillata da una nuova, vera carta costituzionale. Perché diventi
realtà chi governa i singoli Paesi (Francia e Germania comprese) deve
avere la forza di far capire ai suoi elettori gli indubbi benefici di breve e
medio termine conquistabili con tale scelta. Può sembrare un processo
ardito (di certo non è agevole) ma è addirittura obbligato se
non si vuole fare la fine dei dieci piccoli indiani di Agatha
Christie. Questo
serve subito, serve all'Europa, e serve alla Germania. Non è suo
interesse mettere a terra le economie europee dove continua a collocare oltre
il 60% del suo export e a detenere la gran parte degli asset
esteri. Mario
Draghi ha iniettato liquidità come mai aveva fatto prima la Bce,
è pronto a rifarlo ancora, ma non si stanca di ripetere che non tocca
a lui «dissipare la nebbia». Draghi ha ragione. Tocca alla cancelliera Merkel recuperare
la forza politica dei padri fondatori e portare a compimento il disegno di Helmut Kohl. Tra
le macerie di piccoli e grandi Paesi europei non può sopravvivere una
Germania forte e in salute, il conto sarebbe salatissimo per tutti. Accolga
le buone istanze per la crescita di America e Cina e ne respinga con fermezza
le simpatie interessate. Ritrovi l'orgoglio di guidare il processo della
nuova Europa, l'area di più antica civiltà economica, una
grande storia alle spalle. Il debito pubblico dell'eurozona è pari a
circa il 90% del prodotto interno lordo. Negli Stati Uniti la crisi dei
debiti privati del 2008 ha determinato un indebitamento pubblico ampiamente
superiore al suo Pil. Se l'Europa ritrova
velocemente la sua unità politica, sarà un concorrente temibile
per tutti e potrà garantire reddito e occupazione alla nuova
generazione di cittadini europei. Altrimenti sarà travolta da una
spirale di interventi difensivi che saltano da un Paese all'altro, fanno
guadagnare tempo, ma ci condannano al declino. Se vuole che lei e la sua
Germania restino protagonisti in Europa, non ha più tempo da perdere.
Batta non uno, ma almeno due o tre colpi, e li batta subito, perché a
tutti sia chiaro che gli Stati Uniti d'Europa sono una realtà e l'euro
non è più attaccabile. Schnell, Frau Merkel. Faccia presto, signora Merkel. |