Il Sole 24 Ore del 29-1-2008
Con il voto 300 milioni in più ai
partiti
di Mariolina Sesto
C'è
un motivo per il quale il voto anticipato conviene a tutti i leader nessuno
escluso: se si andasse alle urne i partiti incasserebbero fino al 2011
rimborsi elettorali doppi. Sia quelli maturati per la quindicesima
legislatura che quelli relativi alla sedicesima.
Per le forze politiche la fine anticipata della legislatura si trasformerebbe
in un business finanziario, per lo Stato in un aggravio di costi pari a circa
300 milioni di euro. E a poco vale a questo punto il taglio del 10% al fondo
annuale per i rimborsi scattato con la Finanziaria: l'aggravio per lo Stato
sarà di 270 milioni anziché di 300.
I fondi elettorali di Camera e Senato ammontano infatti a circa 50 milioni di
euro ciascuno e sono costituiti calcolando la cifra di 1 euro per ogni avente
diritto al voto. Per le elezioni di aprile 2006 gli aventi diritto al voto
erano precisamente 50.098.305 (47.258.305 gli aventi diritto al voto in
Italia e 2.840.000 quelli all'estero). Da questo fondo ad ogni partito
è attribuita una quota sulla base delle percentuali di voto ottenute.
Una leggina ad hoc approvata con voto bipartisan a inizio 2006, poco prima di
andare a votare, sancì il diritto dei partiti a continuare a incassare
i rimborsi anche in caso di voto anticipato. Da qui l'affare: se la legislatura
si esaurisce prima della sua naturale scadenza lo Stato deve comunque pagare
le somme già maturate per tutti e cinque gli anni. Proprio in base a
questa leggina Forza Italia ha potuto cartolarizzare i contributi che deve
ancora riscuotere. Ed anche il Pd potrebbe avere la sua convenienza: Ds e Dl
continueranno a incassare le risorse relative alla XV legislatura; il Pd
avrà i fondi della XVI.
«È evidente che se si fosse abolita la norma inserita nel febbraio
2006 si potevano risparmiare circa 100 milioni all'anno, che invece saremo
costretti a spendere se le Camere verranno sciolte a giorni – calcola Silvana
Mura, deputata dell'Idv –. Cosa che avevamo ampiamente annunciato e che per
ben due volte abbiamo cercato di evitare con degli emendamenti alla finanziaria
2007 e 2008».
«Purtroppo –commenta con amarezza Mura – questo nonè stato possibile
per l'ostilità di tutte le altre forze politiche».
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