|
PRIVILEGIA
NE IRROGANTO Documento
inserito il: 4-1-2013 |
|
|
DOCUMENTI CORRELATI |
|
|
|
|
|||
|
|||
Il Sole
24 Ore 4-1-2013 Redditometro,
parte la stretta fiscale
articoli di Marco
Mobili e Giorgio Costa di Marco Mobili ROMA -
Nuovo redditometro ad ampio raggio. Il Fisco darà la caccia agli evasori
determinando sinteticamente il loro reddito e andando oltre le
"cento" voci di spesa fino a oggi rese pubbliche. Lo prevede, di
fatto, il decreto del ministero dell'Economia atteso oggi sulla «Gazzetta
Ufficiale» che individua il contenuto induttivo degli elementi indicativi
della capacità contributiva delle persone fisiche sulla base del quale gli
uffici finanziari potranno fondare la ricostruzione sintetica del reddito
complessivo. documenti
articoli correlati
· Al setaccio più di 100 spese · Parte il redditometro. Esclusivo oggi sul Sole: così i controlli del Fisco su 100 voci di spesa · Arriva il redditest. Befera: chi spende quanto guadagna può stare tranquillo Il
Fisco, dunque, cerca di lasciarsi le mani libere nel dare la caccia agli
evasori con l'accertamento sintetico e oltre alle voci di spesa riportate
nella tabella A allegata al nuovo decreto (si veda anche pagina 2), prevede
espressamente (articolo 1, comma 6) che nella determinazione del reddito
«resta ferma la facoltà dell'agenzia delle Entrate di utilizzare, altresì:
elementi di capacità contributiva diversi da quelli riportati nella tabella
A, qualora siano disponibili dati relativi alla spesa sostenuta per
l'acquisizione di servizi e di beni e per il relativo mantenimento». Non
solo. L'amministrazione potrà anche verificare altre quote di risparmio
formatesi nell'anno. Qualora, poi, mancasse un riferimento stimato
dall'Istat, nella determinazione del valore induttivo il Fisco potrà
ricorrere ad analisi e studi socio economici, anche di settore. È il caso, ad
esempio, delle spese per imbarcazioni, aerei o cavalli. Per
quanto riguarda le difese sarà il contribuente a dover dimostrare che il
finanziamento delle spese è avvenuto con redditi diversi da quelli posseduti
nel periodo d'imposta, redditi esenti o comunque esclusi dalla base
imponibile o perché c'è stato il contributo di altri soggetti. Inoltre il
contribuente potrà contestare e dimostrare il differente ammontare delle
spese che il Fisco gli attribuisce. L'amministrazione
finanziaria tra febbraio e i primi giorni di marzo, come di prassi, metterà a
punto le liste selettive dei contribuenti a rischio evasione e da sottoporre
ad accertamento. E da marzo - come già annunciato - il redditometro 2.0
entrerà a pieno regime per stanare gli evasori a partire, come ricorda
l'articolo 5 del Dm Economia, «dai redditi e dai maggiori redditi relativi
agli anni di imposta a decorrere dal 2009». La
tabella A è il "cuore" del nuovo redditometro e dello stesso
accertamento sintetico del Fisco. Ogni singolo elemento indicativo di
capacità contributiva riportato nella prima colonna della tabella indica di
fatto la spesa sostenuta dal contribuente per l'acquisizione di beni con
tanto di relativi costi di mantenimento. Il valore da attribuire a ogni
singola voce, tecnicamente definito come "contenuto induttivo" è
determinato - come si legge sempre nell'articolo 1 - sulla base della spesa
media per gruppi e categorie di consumi, del nucleo familiare di appartenenza
del contribuente. In sostanza si tratta della spesa media che emerge
dall'indagine annuale sui consumi delle famiglie compresa nel programma statistico
nazionale effettuata sulla base di campioni significativi che appartengono a
11 tipologie di nuclei familiari distribuite in cinque aree territoriali
(tabella B allegata al Dm). Il
Fisco prenderà come riferimento il valore più elevato tra quello disponibile
nell'Anagrafe tributaria e quello determinato sulla base della spesa media
rilevata dall'Istat o, come detto, da analisi e studi socio-economici.
Inoltre il decreto fissa anche i cinque criteri che saranno adottati dagli
uffici dell'Agenzia nel determinare il reddito complessivo accertabile del
contribuente. Si parte con l'ammontare delle spese della tabella A o anche
diverse che risultano sostenute dal contribuente. Ci sono poi la quota parte
attribuibile al contribuente della spesa media Istat riferita ai consumi del
nucleo familiare, così come l'ammontare delle ulteriori spese riferite a beni
e servizi presenti nella tabella A ma determinati sulla base di studi e di
analisi socio economiche, nonché la quota relativa agli incrementi
patrimoniali cui si va ad aggiungere, infine, la parte di risparmio formatasi
nell'anno. |
|||