Il Sole 24 Ore 2-4-2009
L'Ocse pubblica le liste dei
paradisi fiscali
L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo
economico (Ocse) ha pubblicato in serata due
liste di paradisi fiscali - fra cui una lista nera che include
Costa Rica, Malaysia, Filippine e Uruguay - dopo la decisione del G-20 di
agire contro gli Stati che non collaborano in campo fiscale. La lista nera
comprende i paesi che non si sono mai impegnati a rispettare gli standard
internazionali, precisa l'Ocse sul suo sito Internet. La lista numero due -
la lista «grigia» - comprende 38 paesi fra i quali Monaco, Liechtenstein,
Antille olandesi, Belgio, Svizzera e Lussemburgo e riguarda Stati che pur
essendosi impegnati a rispettare le regole dell'Ocse non le hanno «in
sostanza» applicate.
Proprio oggi il Principato del Liechtenstein, che di recente ha allentato il
principio del segreto bancario per venire incontro alle richieste della
comunità internazionale, ha avviato lo scambio di informazioni in
materia fiscale con la Gran Bretagna. Lo ha annunciato in un comunicato il
piccolo Principato, racchiuso tra la Svizzera e l'Austria. Le delegazioni dei
due Paesi si sono riunite presso l'ambasciata britannica a Berna, per
«raggiungere un accordo sullo scambio di informazioni in materia fiscale e
sulla procedura per incoraggiare la conformità fiscale per i clienti
britannici» che hanno conti in Liechtenstein, secondo il comunicato.
Entrambi i paesi vogliono raggiungere un accordo sulla doppia imposizione
fiscale e si incontreranno di nuovo prima della fine di aprile. «Una rapida
conclusione dei negoziati è possibile», ha detto il capo della
delegazione del Liechtenstein. Il piccolo principato alpino mira, attraverso
i negoziati bilaterali, a conservare una parte del segreto bancario che ha
fatto la fortuna del suo settore finanziario, ma allo stesso tempo ha
cominciato a fare concessioni ai grandi Paesi europei che lo accusano di
consentire ai clienti stranieri di sottrarsi al fisco.
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