HOME    PRIVILEGIA NE IRROGANTO   di Mauro Novelli    

Documentazione   Documento inserito il 30-11-2007


 

Documenti correlati

 

 

 

 

Il Sole 24 Ore 29-11-2007

Mutui, Euribor impazzito. Al 4,8% il tasso a un mese

di Alberto Annicchiarico

 

 

 

Speciale mutui / Dall'Euribor alla scelta del contratto

 

 

Improvvisa impennata per l'Euribor, il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie tra le principali banche europee usato come indicatore per il costo del denaro a breve termine, quindi tasso base per i mutui. Fissato dalla European Banking Federation (la federazione delle banche continentali), l'Euribor a un mese base 365 è passato in sole 24 ore dal 4,227% a 4,876 per cento.

Si tratta di un balzo all'apparenza anomalo, che contrasta con l'andamento definito per durate differenti, da quello a tre mesi (passato da 4,809% a 4,842%) a quello a un anno (da 4,718% a 4,753%).

Possibili spiegazioni? Dietro un simile movimento, ha spiegato a Il Sole 24 Ore Radiocor un operatore di una primaria banca italiana, «c'è chiaramente la particolare stagione che stiamo vivendo e, soprattutto, il fatto che le banche stanno intensificando gli sforzi per assicurarsi la liquidità per chiudere il 2007 con i conti in ordine». Insomma, banali, e in qualche modo attese, scadenze tecniche di fine anno che hanno spostato le tensioni sull'Euribor a un mese, rimasto finora parzialmente immune. «Piano piano - spiega un altro operatore - avvicinandosi alla fine dell'anno tutte le scadenze dell'Euribor, comprese quelle a tre, due e una settimana si allineeranno ai valori aggiornati».

Da Londra un esperto in forze a una primaria banca americana commenta: «L'impennata è improvvisa, ma assolutamente non anonima, completamente in linea con l'aspettativa del mercato: l'aumento del tasso Euribor è l'evidente conseguenza del credit crunch. Infine, il fixing sul mese Euribor oggi tratta sulla fine dell'anno, cioè va dal 3 dicembre al 3 gennaio, includendo, quindi, il "turn" di fine anno, che tratta a livelli, solo fino a pochi mesi fa, impensabili».

In ogni caso il salto impressione e per vederne uno analogo bisogna andare indietro nel tempo alla crisi agostana dei subprime, quando comunque la risalita improvvisa non era andata oltre lo 0,5% e aveva interessato uniformemente i valori del tasso interbancario. L'impennata rischia di avere effetti molto pesanti su milioni di sottoscrittori di mutui casa a tasso variabile: la rata viene agganciata dalle banche proprio al dato dell'Euribor a tre mesi e a un mese base 365 rilevato all'ultimo giorno lavorativo del mese precedente e al primo del nuovo mese.

Verrebbe da chiedersi: che la fiammata di fine mese non sia solo un caso? Secondo le banche , come abbiamo detto, l'evoluzione era ampiamente attesa. Non si può non rilevare, però, che secondo Mutuionline su 36 banche che offrono prodotti a tasso variabile, 23 (il 64%) lo agganciano all'Euribor a un mese, 12 (33%) a 3 mesi e una (3%) a 6 mesi. Impossibile prevedere cosa succederà venerdì e lunedì, i giorni che contano davvero per definire i nuovi tassi sui mutui a tasso variabile. Il timore dei risparmiatori, evidentemente, è che l'impennata, se non rientrerà a brevissimo (ma la cosa appare improbabile, viste le spiegazioni date dagli esperti), possa riflettersi in maniera consistente sulle rate.