HOME     PRIVILEGIA NE IRROGANTO    di Mauro Novelli    

Documento d’interesse   Inserito il 12-12-2007


 

Documenti correlati

 

 

 

Il Sole 24 Ore 12-12-2007

Il Fisco arruola i Comuni nella lotta all'evasione

di Luigi Lovecchio

 

Il testo del provvedimento

 

 

Via libera alla partecipazione dei Comuni all'accertamento dei tributi erariali. È stato infatti firmato il decreto 3 dicembre 2007 attuativo dell'arruolamento degli enti locali nella lotta all'evasione contenuto nell'articolo 1 del decreto legge 203/05, convertito dalla legge 248/05. I settori interessati sono molto ampi: si va dal sommerso all'evasione immobiliare, ma sono coinvolti anche le residenze estere fittizie e il redditometro.

La normativa
Ai sensi dell'articolo 1 del decreto legge 203/ 05, i Comuni possono partecipare all'accertamento dei tributi erariali, direttamente o per il tramite delle società incaricate del controllo sui tributi locali. A fronte di questa attività, i Comuni hanno diritto a ricevere un "corrispettivo" pari al 30% delle maggiori somme incassate a titolo definitivo. L'operatività di questa disposizione era tuttavia subordinata all'emanazione di un decreto delle Entrate, che sta per vedere la luce. Il provvedimento, peraltro, non precisa le modalità di conteggio degli importi spettanti ai Comuni. Non è chiaro, in particolare, se la base di calcolo debba essere rappresentata dall'intero importo accertato, comprensivo di sanzioni e interessi.

Annualità e prevalenza
Sulle annualità da controllare, il decreto attuativo dà priorità alle annualità 2004 e 2005. In cima alla lista delle segnalazioni preferenziali, invece, ci sono i controlli sulle attività in nero e sulle evasioni immobiliari.

Qualità delle segnalazioni
Le indicazioni dei Comuni devono essere sufficientemente precise, tanto da non necessitare di ulteriori elaborazioni logiche da parte dell'agenzia delle Entrate. Il rispetto di questo requisito presuppone la profonda conoscenza della normativa dei tributi erariali.
Si pensi, ad esempio, alla nozione di soggetto fiscalmente residente in Italia, per ciò che concerne i controlli sulle residenze fittizie. O ancora, alla disciplina del redditometro.

Ambiti di intervento
Sono individuati cinque comparti, per ciascuno dei quali sono precisate le tipologie di segnalazioni da effettuare. Nel settore del commercio e professioni, le verifiche devono essere rivolte, tra l'altro, alle attività economiche svolte senza partita Iva, agli operatori che esercitano attività diverse da quelle dichiarate e agli enti non commerciali, privi in effetti di tale qualifica. Il comparto urbanistico, invece, ricomprende ad esempio le operazioni di lottizzazione abusiva,svolte ai fini della successiva rivendita dei suoli edificatori, senza che sia dichiarata alcuna plusvalenza.
I controlli sugli immobili, inoltre, sono indirizzati all'emersione degli affitti e dei redditi fondiari non dichiarati, anche attraverso la procedura di classamento obbligatorio dei fabbricati con rendita non corretta (commi 336 e seguenti della legge 311/04). Chiudono l'elenco dei settori di intervento i controlli sulle residente fittizie e quelli sulla disponibilità dei beni e dei servizi rilevanti ai fini dell'accertamento da redditometro.

Scambio di informazioni
La collaborazione sarà in entrambi i sensi. È infatti previsto che l'agenzia delle Entrate metta a disposizione dei Comuni le informazioni relative ai pagamenti effettuati per ristrutturazioni edilizie, ai contratti di somministrazione di energia elettrica, gas e acqua, e i contratti di locazione di immobili.

Il compenso dei Comuni
Il decreto conferma che, sino a quando le cifre accertate non sono state definitivamente riscosse, il compenso non matura. L'importo derivante dall'accertamento è sempre destinato ai Comuni. Questo significa che se l'ente si avvale di società private, la remunerazione di queste ultime dovrà avvenire a cura del Comune, sulla base di un accordo sottostante.

Problemi procedurali
La procedura richiede che i Comuni siano dotati di poteri istruttori molto più ampi di quelli previsti ai fini dei singoli tributi locali. Si pensi, per esempio, alla richiesta di informazioni sul soggetto che dispone, di fatto,di un immobile o di un'au-tovettura, ai fini del redditometro, o alla necessità di un accesso diretto presso il contribuente. Sarebbe dunque opportuna una integrazione della normativa di riferimento. Un ausilio potrebbe venire dalla figura del funzionario accertatore, istituita con il comma 179 della legge 296/06. Si tratta infatti di un soggetto dotato del potere di contestare violazioni, anche relative a tributi non locali, con i medesimi effetti della contestazione del pubblico ufficiale.Via libera alla partecipazione dei comuni all'accertamento dei tributi erariali. È stato infatti firmato il decreto attuativo della previsione contenuta nell'articolo 1 del decreto legge 203/'05, convertito nella legge 248/'05. I settori interessati dai controlli sono molto ampi: si va dal sommerso all'evasione immobiliare, ma sono coinvolti anche le residenze estere fittizie e il redditometro.