Il Sole 24 Ore 20-6-2008
Crisi mutui, scure Fbi: 60
arresti eccellenti a Wall Street
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La scure dell'Fbi si
abbatte sulla crisi dei mutui, assumendo le dimensioni di una vera e propria
retata su Wall Street, ritenuta da più parti
la responsabile della crisi dei mutui subprime. L'operazione "malicious mortgage",
lanciata il 1 marzo dalle autorità federali e
dal dipartimento di giustizia, ha portato all'arresto di 283 persone, di cui
173 già condannate, su un totale di 406 incriminati.
Solo nelle ultime ventiquattro ore gli arresti sono stati 60 tra trader,
operatori finanziari, manager e banchieri. A finire ammanettati, nell'ambito
di un'altra indagine avente per oggetto sempre i mutui subprime, sono stati
anche due ex manager di Bear Stearns, accusati di frode, complotto e insider
trading. Ralph Cioffi e Matthew Tannin,
gestori di hedge fund falliti
che facevano capo a Bear Stearns, sono stati prelevati dalle rispettive
abitazioni a Manhattan e nel New Jersey e ora si trovano a dover rispondere
davanti alle autorità del fallimento dei fondi speculativi che hanno
acceso la miccia della crisi subprime.
I dati diffusi dal Dipartimento di Giustizia e dall'Fbi
non lasciano adito a dubbi sulla volontà delle autorità di
volerci vedere chiaro su una crisi che ha messo in ginocchio l'economia e i
mercati americani. «Le frodi relative ai mutui e ai titoli collegati
rappresentano una minaccia per la nostra economia, per la stabilità
del mercato immobiliare e per la tranquillità di milioni di
americani», spiega il viceprocuratore generale, Mark Filip,
sottolineando che l'operazione dimostra «l'impegno e
la determinazione del Dipartimenti di giustizia nel combattere schemi
criminali e aiutare il ripristino della stabilità e della fiducia nei
mercati immobiliari e del credito.
L'operazione ha fatto emergere 144 casi di frode, con perdite per 1 miliardo
di dollari, con arresti solo nelle ultime 24 ore di 60 persone a Chicago,
Houston, Miami e altre decine di località statunitensi. "L'operazione mira a distruggere individui e gruppi
coinvolti in frodi sui mutui. L'Fbi - spiega
Robert S. Mueller, direttore del Fedral Bureau of Investigation - continuerà a dirigere le indagini
e combattere contro le frodi che minacciano la nostra economia".
Nell'ambito di un'altra indagine, sempre incentrata sui mutui subprime, sono
finiti in manette Cioffi e Tannin
sui quali pesa l'accusa di inganno a scapito degli investitori: dalle
indagini sarebbe infatti emerso che i due ex manager
erano perfettamente al corrente del cattivo stato di salute dei fondi, anche
se pubblicamente affermavano il contrario rassicurando e allo stesso tempo
ingannando gli investitori.
A inchiodare Ciotti e Tannin sarebbe uno scambio di
e-mail: Tannin dal suo indirizzo di posta
elettronica privato proponeva a Ciotti di discutere della chiusura degli hedge fund. Proposta che Cioffi accettava invitandolo nella sua casa in New
Jersey.
Ambedue erano a conoscenza delle difficoltà dei fondi ma, nonostante
questo, quattro giorni dopo, nel corso di una conference
call, Cioffi, pur
dichiarando che i risultati dei fondi speculativi erano in calo, constatava
apertamente che non c'erano problemi di liquidità e che il portafoglio
titoli era solido.
Il fallimento dei fondi è costato agli investitori 1,6 miliardi di
dollari.
"Il suo fondo è stato il primo a fallire e questo lo rende una
preda facile, ma non significa che abbia fatto qualcosa di sbagliato",
spiega l'avvocato di Cioffi, Edward Little,
sottolineando che "perdere soldi non è un crimine". "Il
mio cliente è innocente ed è il capro espiatorio per un'estesa
crisi dei mercati", afferma invece uno dei legali di Tannin,
Susan Brune. "C'è molta pressione politica ad andare avanti nelle
indagini in questo settore", constata Dan Richman,
ex pubblico ministero e ora professore alla Columbia Law
School.
Nell'illustrare i risultati preliminari dell'indagine e spiegare le motivazioni
alla base dell'arresto di Cioffi e Tannin, le autorità sottolineato che "gli
arresti degli ex manager di Bear Stearns danno un segno della
enormità e della grossolanità della loro cattiva
condotta. Hanno gravemente violato la fiducia
pubblica", tradendo gli investitori che regolarmente non venivano messi
al corrente dell'andamento reale dei propri investimenti.
Cioffi e Tannin non sono
i primi a scivolare su uno scambio di e-mail: prima di loro si erano cacciati
nei guai con la posta elettronica Henry Blodget (Merrill Lynch), Jack Grubman
(Citigroup) e Frank QUattrone
(Credit Suisse First
Boston).
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