Il Sole 24 Ore 27-10-2011
Data per data ecco le riforme che l'Italia dovrà fare
di Celestina Dominelli
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Licenziamenti più facili
nei casi di crisi aziendale, dal 2026 donne e uomini in pensione a 67 anni,
piano di dismissioni del patrimonio pubblico entro il 30 novembre 2011. E
ancora, mobilità obbligatoria nella pubblica amministrazione e via
libera alla delega fiscale entro il 31 gennaio 2012. Sono solo alcuni degli
impegni contenuti nella lettera presentata ieri dal Governo di Silvio Berlusconi per rassicurare l'Europa.
Ecco il calendario, mese per
mese, 2011 e 2012 delle riforme promesse a Bruxelles.
Entro la fine del 2011
15 novembre
Eurosud: è la prima vera scadenza fissata nella missiva
inviata ieri dall'Italia ai vertici Ue e riguarda la definizione del piano di
crescita. In realtà, se si scandaglia meglio il documento dell'Esecutivo,
si scopre che il primo appuntamento è legato alla messa a punto di un
piano di azione che consenta di utilizzare pienamente i fondi strutturali
«per migliorarne l'uso e ridefinirne le priorità in stretta
collaborazione con la comissione europea». In
sostanza, il Governo dovrà procedere alla revisione strategica dei
programmi cofinanziati dai fondi strutturali 2007-2013 in modo da concentrare
le risorse su crescita e competitività del Paese, in particolare sul
potenziale non utilizzato al Mezzogiorno. Per intenderci, quello che il
ministro Giulio Tremonti ha definito in modo evocativo
"Eurosud".
30 novembre
Dismissioni:
l'obiettivo del Governo è varare un piano di dismissioni e
valorizzazioni del patrimonio per almeno 5 miliardi di euro di proventi
all'anno nel prossimo triennio. Gli enti territoriali dovranno definire con
la massima urgenza un programma di privatizzazione delle aziende da essi
controllate. I proventi serviranno a ridurre il debito o a realizzare progettti di investimento locali.
31 dicembre
a) Spending review: l'esecutivo si impegna a
definire un programma di riorganizzazione della spesa pubblica per arrivare
ad attuare i primi interventi già dal 1° gennaio 2012. I capitoli su
cui si focalizzeranno gli interventi sono i seguenti: integrazione operativa
delle agenzie fiscali; razionalizzazione delle strutture periferiche dello
Stato e degli enti previdenziali; coordinamento delle attività delle
forze dell'ordine; razionalizzazione dell'organizzazione giudiziaria e
riorganizzazione della rete consolare e diplomatica.
b) Debito pubblico: entro la fine dell'anno il Governo affiderà
l'elaborazione di un piano organico per l'abbattimento del debito a una
commissione ristretta di personalità di prestigio in collaborazione
con enti territoriali e principali istituzioni economiche e finanziarie
nazionali e internazionali.
c) Infrastrutture e project financing: oltre
agli investimenti già concordati con i concessionari, il Governo
solleciterà la maggiore partecipazione degli investitori privati, con
la definizione di standard contrattuali che facilitino il ricorso al project financing. Saranno individuate nelle prossime 10
settimane anche le opere cantierabili beneficiarie
di sgravi Irap e Ires. Garantita la suddivisione
degli appalti in lotti funzionali per garantire alle pmi
un accesso facilitato e si prevede lo sblocco, tra l'altro, degli
investimenti privati per i contratti di programma dei maggiori aeroporti
oltre che l'ottimizzazione nelle gestioni di impianti portuali. Inoltre, lo
Stato si impegna a predisporre una garanzia "reale" per i mutui
prima casa di giovanne coppie prive di contratto di
lavoro a tempo indeterminato.
d) Imprese: il Governo prevede di utilizzare la leva fiscale per
agevolare la capitalizzazione delle aziende con meccanismi di
deducibilità del rendimento del capitale di rischio.Verranno
potenziati gli schemi a partecipazione pubblica di venture capital e private equity, rafforzando la concorrenza. L'esecutivo si
impegna poi a trasformare le aree di crisi in aree di sviluppo - rendendo
più semplice la procedura per definire i programmi di rilancio - e
prevede, nell'ottica di garantire liquidità alle imprese, un sistema
di certificazione di debiti delle pubbliche amministrazioni locali nei
confronti delle imprese in modo da consentire lo sconto e il successivo
pagamento da parte delle banche.
e) Occupazione giovanile e femminile: per potenziare l'impiego di
donne e giovani l'esecutivo si impegna a promuovere contratti di
apprendistato, rapporti di lavoro a tempo parziale e contratti di inserimento
femminile oltre che il credito d'imposta per le imprese che assumono nelle
aree più svantaggiate.
f) Riforma universitaria: il Governo è intenzionato ad approvare
tutti i provvedimenti attuativi della riforma universitaria entro la fine
dell'anno. Sempre, restando al settore dell'istruzione, si punta ad
accrescere l'accountability delle scuole definendo
per l'anno scolastico 2012-2013 un programma di ristrutturazione per quelle
con risultati insoddisfacenti, valorizzando il ruolo dei docenti e
introducendo un nuovo sistema di selezione e reclutamento. Per le
Università si lavorerà invece ad accrescere la quota di
finanziamento legate alle valutazioni avviate dall'Anvur
e si accresceranno i margini di manovra nella fissazione delle rette di
iscrizione. Obiettivo: destinare una parte rilevante dei fondi a beneficio
degli studenti meno abbienti. È inoltre previsto anche uno schema
nazionale dei prestiti d'onore.
Ecco le scadenze della lettera italiana ai vertici
Ue per il 2012.
Entro il 2012
31 gennaio
Delega fiscale e assistenziale: il
Parlamento approverà il provvedimento entro questa data, mentre entro
la fine dell'anno arriveranno i decreti attuativi. A ogni modo, ricorda la
lettera inviata ai vertici Ue, in caso di ritardo nell'attuazione della
delega oltre il 30 settembre 2012, le agevolazioni fiscali saranno ridotte
del 5% per il 2012 e del 20% a partire dal 2013. Se tale scadenza non
sarà rispettata o le nuove disposizioni non saranno in grado di
garantire un sufficiente effetto positivo sul defici
(almeno 4 miliardi nel 2012, 6 mld nel 2013 e 20 mld a partire dal 2014), si avrà comunque una riduzione
automatica delle agevolazioni che assicurerà comunque gli obiettivi di
risparmio.
1° marzo
Concorrenza nei mercati, nelle professioni e
nei servizi pubblici locali: il Governo è intenzionato a a rafforzare gli strumenti di intervento dell'Antitrust
per prevenire le contraddizioni tra la promozione della concorrenza e le
disposizioni regionali e locali. Sarà poi generalizzata la
liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali in accordo con gli
enti territoriali. Molte delle misure finalizzate a potenziare la concorrenza
nel mercato dei carburanti e delle assicurazioni sono state inserite in una Pdl di iniziativa parlamentare approvata dalla Camera e
ora all'esame del Senato. L'esecutivo si impegna poi a completare la
liberalizzazione degli ordini professionali e a rafforzare la concorrenza nei
servizi pubblici locali. Lo strumento sarà il Dl sviluppo, la cui
tempistica al momento è però incerta.
30 aprile
a) Semplificazione normativa e amministrativa:
l'esecutivo si impegna anche a incentivare la costituzione di "zone a
burocrazia zero" in via sperimentale per tutto il 2013. Inoltre i
rapporti con la Pa diverranno più snelli grazie alla completa
sostituzione dei certificati con le autocertificazioni, mentre le
certificazioni rilasciate dalla Pa resteranno valide solo nei rapporti tra
privati. Il Governo è poi intenzionato a rivedere la regolamentazione
settoriale, semplificando i procedimenti e monitorandone gli effetti.
b) Giustizia più efficiente:
il Governo è pronto a proseguire sulla strada del rafforzamento del
contrasto della litigiosità e della prevenzione del contenzioso e si
impegna a completare la creazione, presso il ministero della Giustizia, di
una banca dati centralizzata per le statistiche civili e fallimentari. Altro
obiettivo è quello della riduzione della durata delle controversie
(-20% in tre anni) e del rafforzamento dei meccanismi incentivanti per gli
uffici virtuosi.
30 aprile-31 dicembre
Riforma costituzionale dello Stato e pareggio
di bilancio: entro i prossimi 6-12 mesi l'esecutivo si impegna ad
approvare in prima lettura i Ddl su: modifica
dell'elettorato attivo e passivo per l'elezione al Parlamento nazionale;
riduzione del numero dei parlamentari; abolizione delle province. Quando
entrerà in vigore la legge costituzionale sull'abolizione delle
province, è poi prevista l'approvazione di una normativa transitoria
per il trasferimento del relativo personale a Regioni e Comuni. Sempre con la
medesima scadenza, l'esecutivo intende procedere all'approvazione di un disegno
di legge che riforma l'articolo 41 della Costituzione sulla libertà di
iniziativa economica e sull'introduzione del pareggio di bilancio nella
Carta.
31 maggio
Licenziamenti e contratti parasubordinati: l'esecutivo
si impegna ad approvare una riforma della legislazione del lavoro con
l'obiettivo di favorire nuove assunzioni, anche attraverso una nuova
regolazione dei licenziamenti per motivi economici nei contratti di lavoro a
tempo indeterminato e condizioni più stringenti nell'uso dei contratti
parasubordinati, oggi usati spesso in modo distorto.
31 dicembre
Modernizzazione della pubblica amministrazione:
per rendere più efficente e meno costosa la
macchina della Pa sia a livello centrale che periferico, oltre al vigente
blocco del turnover del personale, il Governo si impegna a rendere effettivi
con meccanismi cogenti/sanzionatori la mobilità obbligatoria del
personale; la cassa integrazione con conseguente riduzione del salario e del
personale e il superamento delle dotazioni organiche.
Post scriptum
2026
Pensioni: il Governo ribadisce, ricordando gli effetti
determinati da leggi varate l'anno scorso e quest'anno, il processo di
innalzamento dell'età pensionabile. In particolare, grazie al
meccanismo di aggancio dell'età pensionabile all'aspettativa di vita
introdotto nel 2010, l'esecutivo prevede che il requisito anagrafico per il
pensionamento di vecchiaia sarà di 67 anni per donne e uomini nel
2026. In realtà con «la finestra mobile» e con l'aggancio
all'aspettativa di vita si arriverà a 67 anni già nel 2021.
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