La Repubblica 3-12-2012
Cgia:
"Le liberalizzazioni sono un flop"
I prezzi ai massimi da
metà anni '90
L'ufficio studi dalla Confederazione degli
artigiani rileva un aumento del 184% per la Rc
Auto, mentri i costi bancari sono cresciuti del
109%. In calo sono medicinali e tariffe telefoniche
Nel settore dell'Rc auto gli aumenti più consistenti MILANO
- Per la Cgia di Mestre le liberalizzazioni hanno
portato pochi vantaggi nelle tasche dei
consumatori italiani. Nella stragrande maggioranza dei casi, rileva l'organizzazione
artigianale mestrina, si è registrata una vera e propria
impennata dei prezzi o delle tariffe.
Tra l'anno di liberalizzazione ed il 2011, solo i medicinali e le tariffe dei
servizi telefonici hanno subito una diminuzione del costo. Per tutte le altre
voci del paniere preso in esame, invece, è successo il contrario.
"I prezzi o le tariffe sono cresciute
con buona pace di chi sosteneva che un mercato più concorrenziale
avrebbe favorito il consumatore finale - denuncia il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi,
che con il suo Ufficio studi ha preso in esame l'andamento delle tariffe o
dei prezzi di 11 beni e servizi che sono stati liberalizzati negli ultimi 20
anni -. Purtroppo, in molti settori si è passati da una situazione di
monopolio pubblico a vere e proprie oligarchie controllate dai privati".
Il flop più clamoroso è avvenuto per le assicurazioni
sui mezzi di trasporto (Rc auto)
che dal 1994 ad oggi sono aumentate del +184,1%, contro un incremento
dell'inflazione del +43,3% (in pratica le assicurazioni sono cresciute 4,2
volte in più rispetto al costo della vita). Male anche i servizi
bancari/finanziari (costo dei conti correnti, dei bancomat, commissioni
varie). Sempre tra il 1994 ed il 2011 i costi sono mediamente del +109,2%,
mentre l'incremento dell'inflazione è stato pari al +43,3% (in questo
caso i costi finanziari sono aumentati 2,5 volte in più
dell'inflazione). Anche i trasporti ferroviari hanno registrato un incremento
dei prezzi molto consistente: tra il 2000 ed il 2011, sono aumentati del
+53,2%, contro un aumento del costo della vita pari al +27,1%.
Se per i servizi postali l'aumento del
costo delle tariffe è stato del +30,6%, pressochè
pari all'incremento dell'inflazione avvenuto tra il 1999 ed il 2011 (+30,3%),
per l'energia elettrica la variazione delle tariffe ha subito un aumento
più contenuto (+1,8%) rispetto alla crescita dell'inflazione (che tra
il 2007 ed i 2011 è stata del +8,4%). Solo per i medicinali e i
servizi telefonici le liberalizzazioni hanno portato dei vantaggi economici
ai consumatori. Nel primo caso, tra il 1995 ed oggi i prezzi sono diminuiti
del 10,9%, a fronte di un aumento del costo della vita del +43,3%. Nel
secondo caso, tra il 1998 ed il 2011 le tariffe sono diminuite del 15,7%,
mentre l'inflazione è aumentata del 32,5%.
"Alla luce del risultato emerso in questa analisi - conclude Giuseppe Bortolussi - invitiamo il nuovo Governo Monti a
monitorare con molta attenzione quei settori che saranno prossimamente
interessati da processi di deregolamentazione".
(03 dicembre 2011)
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