La
Repubblica 17-10-2012
Incandidabilità, trasparenza nella Pa
ecco le norme del ddl anticorruzione
Ecco
le norme principali del ddl anticorruzione approvato oggi in Senato.
Liste "pulite" in
Parlamento. Con una delega al governo, da varare entro un
anno dall'entrata in vigore della legge, verrà stabilità l'incandidabilità per tutti gli incarichi elettivi (alla
Camera, al Senato, sul territorio e all'Europarlamento) e di governo. Saranno
incandidabili i condannati in via definitiva per
reati gravi come quelli di mafia e quelli contro la pubblica amministrazione
(concussione, corruzione, etc.). Per gli altri reati le condanne previste
sono quelle oltre i tre anni. I ministri Severino e Griffi si sono però
impegnati, accogliendo un ordine del giorno, a varare il decreto legislativo
entro un mese (in tempo utile, cioè, per le elezioni del 2013).
Autorità nazionale
anticorruzione. Viene istituita l'autorità nazionale
anticorruzione nella Pa che prende il posto della Civit (la commissione per la valutazione, la trasparenza
e l'integrità delle amministrazioni pubbliche).
L'autorità, tra le altre cose, esercita la vigilanza e il controllo
sull'effettiva applicazione e sull'efficacia delle misure adottate dalle
pubbliche amministrazioni sul rispetto delle regole sulla trasparenza
dell'attività amministrativa. Mette poi a punto un piano di prevenzione della
corruzione che fornisce una valutazione del diverso livello di esposizione
degli uffici al rischio e indica gli interventi organizzativi volti a
prevenire il medesimo rischio. Tra i suoi compiti anche il monitoraggio dei
rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano
contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione
o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando
eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli
amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i
dipendenti dell'amministrazione.
Più responsabilità ai
dirigenti. Chi sbaglia paga. Il responsabile della corruzione
ha l'obbligo, sotto la propria responsabilità, di predisporre il piano che
deve individuare le aree esposte a rischio corruzione e il livello di
esposizione. Il responsabile sarà un dirigente di prima fascia, e negli enti
locali, di norma, il segretario comunale o provinciale.Il
responsabile può essere chiamato a rispondere per danno erariale e per danno
all'immagine della pubblica amministrazione.
Stop regali ai dipententi pa.
La norma stabilisce il divieto per tutti i dipendenti pubblici di chiedere o
accettare, a qualsiasi titolo, compensi, regali o altre utilità, in
connessione con l'espletamento delle proprie funzioni o dei compiti affidati,
fatti salvi i regali d'uso, purchè di modico valore
e nei limiti delle normali relazioni di cortesia.
White list delle imprese.
Per l'efficacia dei controlli antimafia nelle attività imprenditoriali presso
ogni prefettura è istituito l'elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed
esecutori di lavori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa.
L'iscrizione negli elenchi della prefettura della provincia in cui l'impresa
ha sede soddisfa i requisiti per l'informazione antimafia per l'esercizio
della relativa attivita. La prefettura effettua
verifiche periodiche circa la perdurante insussistenza dei suddetti rischi e,
in caso di esito negativo, dispone la cancellazione dell'impresa dall'elenco.
Più trasparenza su
incarichi dirigenti. Si stabilisce la trasparenza delle
attribuzioni affidate a esterni per le posizioni dirigenziali, nella pubblica
amministrazione (quelli scelti cioè non attraverso un concorso). Si impone
alle amministrazioni pubbliche di comunicare al dipartimento della funzione
pubblica tutti i dati (compresi curricula e titoli) sui dirigenti individuati
discrezionalmente dall'organo di indirizzo politico senza procedure pubbliche
di selezione. Le informazioni fornite saranno trasmesse alla autorità
nazionale anticorruzione.
Banca dati on line su appalti.
Verrà costituita una sorta di banca dati on line 'aperta' ai cittadini sulle
informazioni essenziali che riguardano le opere e gli appalti. Gli
interessati potranno poi scaricare i dati pubblicati sui siti delle stazioni
appaltanti.
Codice comportamento
dipendenti. C'è anche il codice di comportamento per i
dipendenti della pubblica amministrazione. Per chi non lo rispetta
scatteranno sanzioni fino al licenziamento per i casi di violazioni più
gravi. La norma stabilisce che chi reca danni patrimoniali alla pa, violando le regole di comportamento, pagherà di tasca
propria.
Arrivano i corsi di etica.
Arrivano i corsi di etica e legalità per i dipendenti pubblici che saranno
organizzati presso la scuola superiore della pubblica amministrazione.
Stop 1 anno per ex eletti a
poltrone pa. I candidati alle
elezioni politiche, comunali, provinciali o regionali potranno ricoprire
incarichi dirigenziali nelle pubbliche amministrazioni senza alcuno stop. Gli
ex eletti a un organo di indirizzo politico dovranno invece aspettare un
anno, dalla fine del mandato, prima di accedere ai ruoli di vertice.
Tutele per dipendenti
'informatori'. E' garantito l'anonimato ai dipendenti
pubblici che segnalano illeciti commessi da colleghi o superiori.
Arbitrati vietati a toghe. Per
pa solo se 'motivati'. Niente arbitrati per i
magistrati (ordinari, amministrativi, contabili o militari) e niente
arbitrati agli avvocati dello stato così come ai componenti delle commissioni
tributarie. Le pubbliche amministrazioni potranno continuare a ricorrere agli
arbitrati per le controversie relative a lavori, servizi, forniture, concorsi
di progettazione e idee, purchè ci sia
'un'autorizzazione motivatà da parte dell'organo di
governo dell'amministrazione, pena la nullità. Le norme valgono anche per le
società controllate o pubbliche (in questo caso il via libera 'motivato' deve
essere del rappresentante legale).
No appalti per i
condannati. Niente contratti di appalto con la pubblica
amministrazione per i condannati in via definitiva per reati di mafia o per i
reati contro la pa (come corruzione o concussione).
Stretta su fuori ruolo.
Tetto di 10 anni con deroghe. Dopo tante polemiche, è stata totalmente
riscritta la norma Giachetti arrivata dalla Camera.
Si introduce comunque una stretta per i doppi incarichi dei magistrati
(ordinari, amministrativi, contabili e agli avvocati e procuratori dello
Stato) stabilendo un limite di 10 anni. Ma l'obbligo di dichiararsi fuori
ruolo scatterà subito solo per i magistrati nelle posizioni apicali o semiapicali presso istituzioni, organi ed enti pubblici,
nazionali e internazionali. Per l'individuazione di altri incarichi di fuori
ruolo è stata prevista una delega del governo, da varare entro quattro mesi
dall'approvazione della legge. Previste deroghe al tetto dei 10 anni per i
membri del governo, per chi ricopre cariche elettive (Parlamento e
authority), per chi ha incarichi presso organi di autogoverno (come il Csm) e
ai componenti delle corti internazionali.
Traffico di influenze
illecite. Chi sfruttando relazioni esistenti con un pubblico
ufficiale o con un incaricato di un pubblico servizio, indebitamente fa dare
o promettere, a sé o ad altri, denaro o altro vantaggio patrimoniale, come
prezzo della propria mediazione illecita verso il pubblico ufficiale o
l'incaricato di un pubblico servizio ovvero per remunerarlo, in relazione al
compimento di un atto contrario ai doveri di ufficio o all'omissione o al
ritardo di un atto del suo ufficio, è punito con la reclusione da uno a tre
anni. La stessa pena si applica a chi indebitamente dà o promette denaro o
altro vantaggio patrimoniale. La pena è aumentata se il soggetto che
indebitamente fa dare o promettere, a sè o ad
altri, denaro o altro vantaggio patrimoniale riveste la qualifica di pubblico
ufficiale o di incaricato di un pubblico servizio. Le pene sono altresì
aumentate se i fatti sono commessi in relazione all'esercizio di attività
giudiziarie. Se i fatti sono di particolare tenuità, la pena è diminuita.
Corruzione tra privati:
si modifica l'articolo 2635 del codice civile (la parte che contiene le
disposizioni penali in materia di società e consorzi). Il reato viene punito
con la reclusione da 1 a 3 anni. La pene sono raddoppiate in caso di società
quotate. E' stata inserita la procedibilità a querela di parte ma con una
eccezione che consentirà anche interventi d'ufficio alla magistratura
inquirente nel caso in cui 'dal fatto derivi una distorsione della
concorrenza nella acquisizione di beni e servizi'.
Induzione indebita a dare o
promettere utilità. E' la nuova concussione per induzione
introdotta nel codice penale con l'articolo 319-quater. E' stata ribattezzata
salva-penati dal pdl per la riduzione degli anni di
prescrizione (il riferimento è al processo per l'ex presidente, ed ex esponente
pd, della provincia di milano).
Il partito di berlusconi ha invece rinunciato alla
norma salva-ruby. Con la nuova fattispecie, vengono
puniti sia il pubblico ufficiale e l'incaricato di pubblico servizio (da 3 a
8 anni), sia il privato che dà o promette utilità (fino a 3 anni).
Concussione. Viene
punito con la reclusione da 6 a 12 anni il pubblico ufficiale che costringa
taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o ad un terzo, denaro o
altra utilità.Ancora altre norme sulla parte penale
del ddl anticorruzione che ha avuto il via libera
dall'aula della Senato dopo il voto di fiducia.
Corruzione per atto
contrario ai doveri d'ufficio. Verrà punita con il carcere da
4 a 8 anni (le disposizioni del codice ora sono da 2 a 5 anni di carcere).
Corruzione per l'esercizio
della funzione. Da 1 a 5 anni di carcere(il reato diventa
così intercettabile).
Corruzione in atti
giudiziari. E' punita con la reclusione da 4 a 10 anni
(attualmente gli anni sono da 3 a 8).
Peculato.
Sale la pena, da quattro a dieci anni di carcere (era da tre a dieci anni).
Abuso d'ufficio.
Non più reclusione da 6 mesi a 3 anni ma da 1 a 4 anni.
Interdizione perpetua dai
pubblici uffici. E' prevista per il peculato, la concussione,
la corruzione propria e la corruzione in atti giudiziari.
(17 ottobre 2012)
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