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Il PuntO n° 228 Le banconote in euro non
sono tutte uguali. Il numero di serie, sul
verso, individua la nazione in cui sono state stampate. Alcune curiosità
matematiche. Altri codici inseriti sul recto. Di Mauro Novelli 7-4-2012 Non è
vero che le banconote in euro in circolazione sono tutte uguali; che, ad esempio, gli euro greci, o italiani o tedeschi, non
possano essere individuati. Infatti, la prima ed unica lettera del numero di
serie (costituito dalla lettera iniziale seguita da undici cifre e stampato
due volte sul verso della banconota), caratterizza precisamente ed
univocamente gli euro stampati in un dato paese. L’informazione è
fornita dal sito http://www.magiadeinumeri.it/,
che riporta alcune curiosità matematiche, probabilmente più
interessanti per i curatori dei contenuti. Quindi, secondo
le corrispondenze della tabella seguente, la lettera iniziale corrisponde
sempre alla nazione che ha emesso la banconota, essendo stata ad essa
assegnata univocamente fin dal momento progettuale della moneta unica.
Quindi, con la S iniziano le serie
delle banconote italiane, con la X
le tedesche, con la Y le greche
ecc.
In tabella,
le lettere tra parentesi tonde ( J, K, W) sono già state assegnate a
stati membri della UE che ancora non fanno parte di Eurolandia:
Gran Bretagna, Svezia, Danimarca. Le lettere in
parentesi quadra [R e G, rispettivamente Lussemburgo e Cipro] appartengono a stati che non hanno una zecca
nazionale, per cui le banconote circolanti in quel paese riportano la lettera
di serie della nazione che le hanno stampate su commissione. La O e la Q
non vengono considerate probabilmente per la facile confusione con lo zero. Visto che le
lettere disponibili sono solo 4, occorrerà capire come si
farà ad assegnare la lettera iniziale delle serie per le banconote
stampate nelle 7 nazioni già UE (Lettonia, Lituania, Polonia,
Ungheria, Rep. Ceca, Bulgaria, Romania) se entreranno in Eurolandia. Occorrerà cambiare le condizioni matematiche adottate fino ad
oggi. Riportiamo di
seguito quelle vigenti. Non sappiamo se sono esposte tutte quelle a cui deve
sottostare la costruzione del numero di serie. Le curiosità matematiche Lo stesso
sito evidenzia le curiosità/condizioni matematiche che si nascondono all'interno dei numeri di
serie stampati, due volte, sul verso di ogni banconota in euro. Il numero di
serie, quindi, non è un semplice numero progressivo, ma la sua “costruzione”
deve rispettare alcune precise
condizioni matematiche. Prendiamo
come esempio il numero di serie S 02921218783, quindi appartenente ad una
banconota stampata in Italia. 1) Prima curiosità/condizione:
sommiamo tra loro le 11 cifre del numero di serie che seguono la lettera
(nel nostro caso: 0+2+9+2+1+2+1+8+7+8+3 otteniamo la somma di 43).
Sommiamo ancora le due cifre del risultato fino ad ottenere un solo numero
(4+3= 7) che è il “codice di controllo”. Qualsiasi banconota con
un numero di serie che inizi con la lettera S avrà sempre come
risultato della somma un numero uguale a 7. Come da tabella, per le
banconote con la lettera U (Francia), la somma sarà sempre 5 e
così via. 2) Seconda curiosità/condizione:
la “radice” della somma ( non parliamo di radice quadrata) dei numeri di
serie è ottenibile togliendo da 26 (numero complessivo delle lettere)
il valore alfabetico della lettera (1 per la A, 2 per la B ecc.). Quindi, per
la lettera S, che ha valore alfabetico 19, si ha 26-19= 7. Per la lettera U
(Francia) il cui valore alfabetico è 21, si avrà sempre 26-21=
5. Per la lettera X (Germania) il valore è 24 e la radice della somma
è 26-24=2 . Unica eccezione è la lettera Z del Belgio, che al
posto di 0 ha il codice di controllo uguale a 9. 3) Terza
curiosità/condizione: - (primo passaggio) se sostituiamo la lettera che precede gli undici
numeri con un numero fisso, pari a “10 più il suo valore
alfabetico” (quindi 10+1=11 in sostituzione della lettera A, 10+2=12 in
sostituzione della B, 29 in sostituzione della S, fino a 36 per la lettera Z,
- (secondo passaggio) se
escludiamo l'ultimo numero della serie (nel nostro esempio il 3) - (terzo passaggio) se dividiamo il numero così ottenuto per 9
(290292121878:9) otteniamo un numero (3225468) il cui resto della divisione
è 6. - (quarto passaggio) se sottraiamo al 9 il resto ottenuto (9-6) otteniamo
3 che è uguale all'ultimo numero della serie che avevamo
eliminato. Questo vale
per tutti i numeri di serie. Nella tabella
che segue si riportano, per ciascuna lettera,
i valori dei parametri riportati nei calcoli dell’esempio precedente.
( ) Nazioni della UE ma che non hanno adottato l’euro. [ ] Nazioni in Eurolandia ma senza una zecca
nazionale. Altri codici
Da Wikipedia: |
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Sul recto della banconota si trova un secondo codice, meno evidente, la
cui prima lettera indica lo stampatore della banconota. Il codice dello
stampatore non deve necessariamente coincidere con il codice nazionale,
ovvero banconote emesse da una data nazione potrebbero essere state stampate
in un'altra nazione (ad esempio alcune banconote finlandesi sono state di
fatto stampate nel Regno Unito). I codici A, C ed S sono stati riservati per
stampatori che non stampano banconote euro.
Dal 2002,
le banche centrali delle singole nazioni sono responsabili per la produzione
di uno o due tagli specifici di banconote e selezionano quindi gli
stampatori. Questo schema decentralizzato significa che ogni banca centrale
deve scambiare i tagli prodotti in luoghi differenti prima dell'emissione. Codice corto
Oltre al codice sopra detto nelle banconote dell'Euro è inserito
anche un codice corto formato da 1 lettera, 3 cifre, 1 lettera, 1 cifra,
inserito in elementi grafici che variano col taglio della banconota stessa.
Di seguito si riportano le posizioni del codice per ciascun taglio:
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