HOME PRIVILEGIA NE IRROGANTO di Mauro Novelli (www.mauronovelli.it) Il PuntO Documento
inserito il 23-9-2009 |
|||
|
|||
Il PuntO 162 Catastrofe finanziaria cinque. Ma i titoli tossici sono stati pagati con soldi
buoni. O no? Dove sono stati depositati? E da chi? Di Si ritiene che le perdite del sistema bancario occidentale a causa dell’acquisto e della gestione dei titoli tossici ammonteranno a circa 2.000 miliardi di dollari. Finora sono state accertate perdite per meno della metà (poco più di 800 miliardi). Si ritiene che i titoli tossici complessivi ammontino tra i 18.000 e i 36.000 miliardi di dollari: una somma enorme. Le Autorità monetarie ritengono quindi che l’attuale crisi sia a metà del guado e continuano a spingere perché i governi mettano a disposizione liquidità ed approntino provvidenze per i vari sistemi bancari. Ma perché non obbligano le banche a quantificare con precisione l’entità della discarica? E ancora. Questi 18-36 mila miliardi di titolacci sono stati collocati ricevendo in pagamento dollari o euro “buoni”. Quindi chi ha comprato ha in caveau mondezza, magari differenziata, ma chi ha venduto ha in cassaforte ricchezza. In banca, si sa, ogni operazione è accuratamente registrata. Non sarà il caso di vedere chi è in possesso del bottino? Non sarà opportuno scoprire in quale grotta di quale isola canaglia (Montecristo?) le casse sono temporaneamente sotterrate? E se non a Montecristo, non è il caso di scoprire se non siano finiti nei sotterranei di quelle stesse banche che oggi dobbiamo soccorrere spiantando gli erari? Ricordo che qualche settimana fa Obama se ne uscì con l’esigenza appena espressa, quella cioè di mettere il naso nei bassifondi degli stati finanziari canaglia e non solo. Un flash, durato 10 secondi. Poi più nulla. Si teme forse di mettere in crisi l’Occidente? [applausi per la battuta]. Scoprire gli altarini del credito metterebbe molte banche in crisi ? [applausi anche per questa]. Scoprire gli altarini del credito farebbe scoprire anche gli altarini di altri? [questa non è una battuta]. |