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Il PuntO  Documento inserito il 1-7-2008


 

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Il PuntO n° 137/bis

 

Comparazione dei prezzi nei paesi UE.

Smantellare i falsi raffronti.

 

Tre esempi concreti:

benzina, costo di un conto corrente bancario,

costo di un biglietto del metrò

 

Di Mauro Novelli  30-6-2008

[Aggiornamento con i nuovi dati PPS Eurostat di fine giugno 2008]

 

 

Se un prodotto viene venduto in Italia ed in Germania allo stesso prezzo in euro, possiamo dire che al consumatore tedesco comprare quel prodotto “costa” quanto a quello italiano?

Nominalmente si, ma forse dovremmo comparare i redditi (primo accomodamento): se il tedesco guadagna il doppio dell’italiano, il costo effettivo della mela risulterà per lui dimezzato.

Questa valutazione è però “a parità di altre condizioni”, nell’ipotesi teorica, cioè, che tutti gli altri beni e servizi abbiano lo stesso prezzo in Italia ed in Germania. Poiché questa coincidenza è esclusivamente teorica, occorrerebbe reimpostare (secondo accomodamento) la valutazione pesando i due redditi in funzione dei due livelli medi dei prezzi mercato. Si perviene così a calcolare la “capacità di spesa” della retribuzione in Italia ed in Germania.

Questo indice ci permette di comparare meglio la “penosità” dell’acquisto di un prodotto nei due paesi.

 

In sintesi, nei confronti internazionali in materia di prezzi, si tende a valutare il dato nominale espresso in euro del prezzo di un bene o di un paniere di beni. Ma un dato simile è del tutto inutilizzabile perché non fornisce il peso effettivo sul reddito di un automobilista del costo di un litro di benzina. Occorre quindi, in prima battuta, “pesare” il prezzo di un bene in rapporto al reddito medio dei cittadino dei due paesi presi in considerazione e, per giungere ad una comparazione congrua, “pesare” anche in funzione del livello dei prezzi vigente nel singolo paese.

 

 

PRIMA APPROSSIMAZIONE, COMUNQUE GROSSOLANA (SULLO STIPENDIO NOMINALE)

Volendo quindi valutare i prezzi nostrani con quelli dei partner europei più importanti possiamo porre pari a 100 il nostro reddito da lavoro dipendente medio e vedere come si colloca rispetto a quello rilevato negli altri paesi.

Elaborando i dati della tabella relativa agli stipendi medi lordi del 2006 nell’Industria e nei Servizi ricavata da Eurostat,  vediamo quindi che, fatto 100 lo stipendio italico, gli Spagnoli guadagnano 82, i Francesi guadagnano 113, i Tedeschi 134, gli Inglesi 150, i Danesi 162.

Ecco i dati UE ai quali si aggiungono quelli della Norvegia.

 

 


TAB. 1

Stipendi in UE + Norvegia. Anno 2006

Reddito medio lordo in Euro nell’Industria e nei Servizi

Fonte Eurostat (nostre elaborazioni)

 

 

Stipendio medio in euro

Stipendio medio

Italia = 100

NORVEGIA

42.475

  165

 

 

 

DANIMARCA

41.736

  162

REGNO UNITO

38.538

  150

LUSSEMBURGO

38.103

  148

GERMANIA

34.622

  134

IRLANDA

32.912

  128

PAESI BASSI

32.434

  126

AUSTRIA

32.434

  126

SVEZIA

32.056

  124

FINLANDIA

30.965

  120

BELGIO

30.694

  119

FRANCIA

29.139

  113

MEDIA UE

28.024

108,6

ITALIA

25.808

  100

CIPRO

22.315

  86

SPAGNA

21.063

  82

GRECIA

18.751

73

PORTOGALLO

13.609

  53

SLOVENIA

11.275

  44

REPUBBL.  CECA

7.212

  28

POLONIA

7.065

  27

UNGHERIA

5.906

  23

SLOVACCHIA

5.708

  22

ESTONIA

4.934

  19

LITUANIA

4.097

16

LETTONIA

3.616

14

ROMANIA

2.321

  9

BULGARIA

1.884

  7

 

 

Con questo primo accomodamento, possiamo dire che se un litro di benzina (per continuare con un esempio teorico) viene venduto allo stesso prezzo di 1,4 euro in Italia, Germania e Gran Bretagna, per i cittadini di quei paesi - a parità di altre condizioni - il bene non “costa” allo stesso modo.

Perché si possa comparare la penosità finanziaria di un litro di benzina tra i cittadini di vari paesi – ripetiamo, a parità di altre condizioni -, occorre rapportarlo al reddito: se in Italia (stipendio pari a 100) costa 1,4 euro, in Spagna (stipendio pari a 82) lo stesso “impegno” si avrebbe ad 1,15 euro; in Francia (stipendio pari a 113) dovrebbe costare 1,58 euro; in Germania (stipendio pari a 134) dovrebbe costare 1,88; in Gran Bretagna (stipendio apri a 150) dovrebbe  essere di 2,1 euro.

 

 

 

 

SECONDA APPROSSIMAZIONE (più significativa ed utile): LA CAPACITA’ DI SPESA

 

Ma l’approssimazione appena illustrata è solo di scuola: sarebbe “veritiera” e, quindi, utilizzabile se e solo se tutte le altre condizioni di mercato (il livello di prezzi di uno specifico paniere, ad esempio) fossero identiche nei paesi monitorati. Poiché così non è, occorre un ulteriore accomodamento: l’espressione del livello di reddito deve essere accomodata inserendo nella valutazione la variabile relativa al livello medio dei prezzi nei singoli paesi. Occorre, in altri termini, trasformare lo “stipendio nominale”  in “capacità di spesa” (Purchasing Power Standards, PPS) indice che, avendo scontato già in sé il livello dei prezzi medi del paese, è effettivamente commensurabile.

In soldoni, se lo stipendio medio ed il livello medio dei prezzi del paese X sono entrambi doppi rispetto a quelli del paese Y, la capacità di spesa nei due paesi sarà uguale.

In effetti, Eurostat procede a questa valutazione trasformando in PPS non lo stipendio nominale, ma il PIL di ciascuna nazione.

E’ comunque un indice utile per poter significativamente paragonare l’impegno finanziario affrontato dei cittadini di vari paesi per l’acquisto di uno stesso prodotto.

 

TAB. 2 (*)

GDP per capita in PPS.

 GDP per capita in Purchasing Power Standards (PPS) (EU-27 = 100)

Fonte Eurostat

 

 

 

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

Belgium

 

125.9

123.1

123.2

126.2

123.8

125.4

123.3

121.0 (b)

121.0

119.6

118.1

116.7 (f)

Bulgaria

 

26.5 (e)

27.0 (e)

27.0

27.9

29.3

31.1

32.6

33.8

35.3

36.7

38.1

39.0 (f)

Czech Republic

 

73.1 (e)

70.6 (e)

69.7

68.6

70.4

70.6

73.6

75.3

76.5

78.5

82.0 (f)

81.9 (f)

Denmark

 

133.5

132.2

131.1

131.9

128.2

128.7

124.5

125.9

126.5

125.6

122.8

120.9 (f)

Germany

 

124.6

122.7

122.4

118.8

116.9

115.5

116.9

116.6

115.0

114.0

113.2

112.4 (f)

Estonia

 

41.9 (e)

42.4 (e)

42.4

44.7

46.2

50.0

54.5

56.9

62.8

68.3

72.1

71.0 (f)

Ireland

 

115.1

121.6

126.6

131.0

132.9

138.3

140.8

141.8

143.6

145.3

146.3 (f)

142.4 (f)

Greece

 

84.8

83.5

82.9

84.3

86.7

91.0

92.2

93.9

96.1

97.2

97.9

98.0 (f)

Spain

 

93.5

95.6

96.5

97.6

98.4

100.7

101.2

101.2

102.9

104.8

106.9

101.6 (f)

France

 

114.9

115.3

115.0

115.6

116.0

116.3

112.1

110.3 (b)

112.3

111.8

111.3

108.1 (f)

Italy

 

119.3

120.0

117.8

117.2

118.1

112.2

111.0

106.9

105.1

103.2

101.4

98.4 (f)

Cyprus

 

86.0 (e)

86.9 (e)

87.6

89.0

91.1

89.5

89.2

90.5

92.5

91.8

92.7

90.1 (f)

Latvia

 

34.7 (e)

35.7 (e)

36.1

36.8

38.8

41.3

43.4

45.8

49.9

53.6

58.0

58.5 (f)

Lithuania

 

38.2 (e)

40.2 (e)

38.8

39.4

41.6

44.1

49.1

50.5

53.1

56.1

60.3

61.7 (f)

Luxembourg

 

215.1

217.9

237.9

244.3

234.7

240.9

247.3

253.2

264.0

278.9

276.4

277.4 (f)

Hungary

 

51.6 (e)

52.8 (e)

53.6

56.2

59.0

61.6

63.4

63.3

64.1

64.9

63.5

63.5 (f)

Malta

 

80.7 (e)

80.7

81.2

83.8

78.1

79.7

78.6

77.1

77.4

76.9

77.1

76.5 (f)

Netherlands

 

127.3

128.9

131.2

134.6

134.1

133.7

129.7

129.5

131.0

130.4

130.9

130.1 (f)

Austria

 

132.8

133.0

132.9

133.5

127.4

127.7

128.8

128.8

128.7

127.4

128.2 (f)

125.9 (f)

Poland

 

46.9 (e)

47.9 (e)

48.7

48.4

47.7

48.4

49.0

50.7

51.2

52.4

53.6

55.4 (f)

Portugal

 

76.3

76.8

78.5

78.2

77.5

77.2

76.9

74.7

75.4

74.4

74.7

72.2 (f)

Romania

 

:

:

26.0

25.9

27.6

29.4

31.4

34.1

35.4

38.8 (f)

40.7 (f)

41.5 (f)

Slovenia

 

76.9 (e)

77.7 (e)

79.6

78.8

78.9

81.2

82.3

85.3

86.8

87.7

88.8

90.6 (f)

Slovakia

 

51.4 (e)

52.1 (e)

50.6

50.2

52.4

54.2

55.6

57.2

60.5

63.6

68.6

70.7 (f)

Finland

 

110.9

114.6

115.4

117.6

116.0

115.5

113.3

116.5

115.1

116.8

116.2

117.3 (f)

Sweden

 

123.8

122.7

125.6

127.1

121.8

121.4

123.0

125.0

123.6

124.4

126.2

121.7 (f)

United Kingdom

 

116.5

116.1

116.0

117.2

117.9

118.7

119.8

122.0

119.1

117.8

116.2

115.5 (f)

Croatia

 

43.4 (e)

44.0 (e)

41.9 (e)

43.2 (e)

43.8 (e)

45.7 (e)

47.5 (e)

48.9 (f)

49.9 (f)

51.5 (f)

55.1 (f)

53.6 (f)

(:) Not available; (f) Forecast;  (b) Break in series; (e) Estimated value

(*) Non appena Eurostat pubblicherà dati più recenti, aggiorneremo la tabella.

Per macro aree

 

 

 

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

EU (27 countries)

 

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0 (f)

EU (25 countries)

 

104.9

105.0

105.0

105.0

104.8

104.6

104.4

104.2

104.1

103.9

103.8

103.7 (f)

EU (15 countries)

 

115.5

115.4

115.3

115.2

114.8

114.2

113.7

113.1

112.7

112.1

111.6

110.9 (f)

Euro area

 

115.9

116.0

115.8

115.3

113.8

112.9

112.1

110.9

110.9

110.4

110.0

:

Euro area (15 countries)

 

:

:

:

:

:

:

:

110.6

110.7

110.2

109.9

:

Euro area (13 countries)

 

114.4

114.5

114.4

113.9

113.6

112.7

111.9

110.7

110.8

110.3

110.0

109.1 (f)

Euro area (12 countries)

 

114.7

114.7

114.6

114.2

113.8

112.9

112.1

110.9

110.9

110.4

110.1

109.2 (f

Fonte Eurostat

 

(:) Not available; (f) Forecast;  (b) Break in series; (e) Estimated value

 

 

Consideriamo il PPS previsto da Eurostat dei primi 15 paesi della UE, degli USA, del Giappone e della Svizzera.

E’ evidente l’adeguamento ad opera del livello dei prezzi medi nella quantificazione dell’indice rispetto alla semplice comparazione dei redditi.

Ad esempio, nel 2007, la Gran Bretagna, dove lo stipendio medio di industria e servizi supera del 50 per cento quello italiano, ha una capacità di spesa di 116,2 contro il nostro 101,4 cioè del 14,6 per cento più alta. [Infatti, fatto 100 il nostro PPS, in Gran Bretagna è di 114,6. Si veda la tabella n° 4). Evidentemente il livello medio dei prezzi  più alto di quello corrente in Italia e’ tale da mitigare fortemente quel + 50 per cento riscontrato sugli stipendi, tanto da posizionare la Capacità di spesa britannica al 116,2.

 

TAB. 3

PIL PRO CAPITE ESPRESSO IN CAPACITA’ DI SPESA

Primi 15 paesi della UE più USA, Giappone e Svizzera

[Fonte Eurostat Febbraio 2008 – elaborazioni Adusbef]

 

 

 

1997

2000

2003

2006

2007

2007 su 1997

1.           Luxembourg

 

215,1

244,3

247,3

278,9

276,4 

+ 28,5 %

2.           United States

 

160,7

159,3

153,9

157,4

155,7 

- 3,1 %

3.           Ireland

 

115,1

131,0

140,8

145,3

146,3 

+ 27,2 %

4.           Switzerland

 

150,5

144,7

136,1

134,7

137,3 

- 8,8 %

5.           Netherlands

 

127,3

134,6

129,7

130,4

130,9 

+ 2,8 %

6.           Austria

 

132,8

133,5

128,8

127,4

128,2 

- 3,5 %

7.           Denmark

 

133,5

131,9

124,5

125,6

122,8 

- 8,0 %

8.           Sweden

 

123,8

127,1

123,0

124,4

126,2 

+1,9 %

9.           Belgium

 

125,9

126,2

123,3

119,6

118,1 

 - 6,2 %

10.        Finland

 

110,9

117,6

113,3

116,8

116,2 

+ 4,8 %

11.        United Kingdom

 

116,5

117,2

119,8

117,8

116,2 

 - 0,3 %

12.        Germany

 

124,6

118,8

116,9

114,0

113,2 

- 10,1 %

13.        Japan

 

128,1

117,2

112,4

114,2

114,0 

- 11,0 %

14.        France

 

114,9

115,6

112,1

111,8

111,3 

- 3,1 %

15.        Spain

 

93,5

97,6

101,2

104,8

106,9 

+ 14,3 %

16.        Italy

 

119,3

117,2

111,0

103,2

101,4 

- 15,0 %

17.        Greece

 

84,8

84,3

92,2

97,2

97,9 

+ 13,4 %

18.        Portugal

 

76,3

78,2

76,9

74,4

74,7 

- 2,1 %

 

 

Per concludere, occorre diffidare dei confronti di prezzi internazionali che non vengano filtrati in funzione della  “capacità di spesa”.

A nostro avviso, al fine di permettere ai cittadini stime sufficientemente attendibili,  le autorità europee dovrebbero rendere obbligatoria ogni valutazione in termini di capacità di spesa, per chi intenda procedere ad analisi comparate dei costi di beni e servizi nella UE.

Noi procederemo a raffronti tra paesi EU adottando il seguente indice, fino a quando non siano  definiti i dati 2008. 

Limiteremo le indagini ai primi 15 paesi UE.

In tabella sono riportati anche gli indici di USA, Giappone, Svizzera.

L’ultima  colonna riconduce a 100 la Capacità di spesa dell’Italia e permette una immediata comparazione percentuale con gli altri paesi considerati: la Francia è a +9,8 %, la Germania a +11,6 %, la Gran Bretagna a +14,6 %.

 

 

 

TAB. 4

PIL PRO CAPITE ESPRESSO IN CAPACITA’ DI SPESA

Primi 15 paesi della UE più USA, Giappone e Svizzera

Ultima colonna: riconduzione a 100 della Capacità dell’Italia

[Fonte Eurostat – Nostre elaborazioni]

 

2007

ITALIA=100

1.                   LUSSEMBURGO

276,4 

172,6

2.                   STATI UNITI

155,7 

153,5

3.                   IRLANDA

146,3 

144,3

4.                   SVIZZERA

137,3 

135,4

5.                   OLANDA

130,9 

129,1

6.                   AUSTRIA

128,2 

126,4

7.                   DANIMARCA

122,8 

121,1

8.                   SVEZIA

126,2 

124,5

9.                   BELGIO

118,1 

116,5

10.                FINLANDIA

116,2 

114,6

11.                GR. BRETAGNA

116,2 

114,6

12.                GERMANIA

113,2 

111,6

13.                GIAPPONE

114,0 

112,4

14.                FRANCIA

111,3 

109,8

15.                SPAGNA

106,9 

105,4

16.                ITALIA

101,4 

100,0

17.                GRECIA

97,9 

96,6

18.                PORTOGALLO

74,7 

73,7

 

 


 

Il Foglio di calcolo elaborato da Mario Giuseppe Varrenti

 

Mario Giuseppe Varrenti, laureando in Scienze politiche (Roma La Sapienza), ha elaborato un modello in grado di ottenere istantaneamente la comparazione dei prezzi. Occorre inserire per i vari paesi sia il PPS per l’anno da elaborare  che il prezzo di un bene specifico nei paesi che si intende comparare.

 


 

 


PRIMO CASO CONCRETO: COMPARAZIONE DEI PREZZI DELLA BANZINA.

 

Dalla rilevazione del Ministero dello Sviluppo Economico del 23 giugno 2008, ricaviamo i prezzi nei 15 paesi considerati (seconda colonna).

Il modello di Mario Giuseppe Varrenti ci permette di pervenire con facilità a due serie di dati:

1)     TAB. 5. Quanto dovrebbe costare la benzina nei vari paesi per far sì che gli automobilisti di quei paesi sopportino lo stesso impegno finanziario (definito “penosità”) gravante sull’automobilista italiano che paga 1,525 euro per un litro di carburante.

Ad esempio, in Germania, dove la benzina costa poco meno di un centesimo e mezzo rispetto al nostro mercato (1,511 contro i nostri 1,525 euro), tanto che – anche in confronti che vorrebbero essere dotti -  si tende ad equiparare i due valori sostenendo che l’automobilista italiano paga quanto quello tedesco. Ma l’uguaglianza è solo nominale. Infatti, vista la Capacità di spesa maggiore in Germania dell’11,6 per cento (113,2  contro la nostra 101,4), il litro alla pompa ha un prezzo che impegna molto meno l’automobilista tedesco. Perché costui avverta la stessa penosità affrontata dal nostro, in Germania la benzina dovrebbe costare 1,70 euro, cioè 19 centesimi oltre il prezzo nominalmente uguale al nostro. Possiamo quindi affermare che (viste le retribuzioni ed il livello dei prezzi in Italia ed in Germania) il prezzo del nostro litro di 1,525 euro è pari a quello del litro tedesco solo se alla pompa di Berlino questo costasse 1,702 euro e non 1,511.

Allo stesso modo, non possiamo dire che in  Austria un litro costi solo 20 centesimi meno che da noi (1,321 contro 1,525), perché quel paese ha una  Capacità di spesa superiore del 26,4 per cento rispetto alla nostra (128,2 contro 101,4). Per poter equiparare i due livelli di prezzo, in termini di penosità, il litro austriaco dovrebbe costare 35 centesimi in più, cioè 1,671 contro il nominale 1,321. Possiamo quindi affermare che (viste le retribuzioni ed il livello dei prezzi in Italia ed in Austria) il prezzo del nostro litro di 1,525 euro è pari a quello del litro austriaco solo sealla pompa di Vienna questo costasse 1,671 euro e non 1,321.

Eclatante il dato del Lussemburgo. Il litro costa 1,322 euro, solo 20 centesimi nominali in meno rispetto alle nostre pompe. Valutando però la Capacità di spesa del Lussemburgo, superiore alla nostra del 172,6 per cento  (276,4 contro 101,4), perché un lussemburghese abbia il nostro stesso impegno finanziario nell’acquisto della benzina, le loro pompe dovrebbero portare il litro a ben  4,15 euro. Possiamo quindi affermare che (viste le retribuzioni ed il livello dei prezzi in Italia ed in Lussemburgo) il prezzo del nostro litro di 1,525 euro è pari a quello del litro lussemburghese solo se alla pompa del granducato questo costasse 4,156 euro.

Ecco la tabella:

 

TAB. 5

Per sopportare la stessa "penosità" affrontata in Italia,

l’automobilista del paese X dovrebbe pagare….

 

 

Paese

 

PIL

pro capite

in PPS 2007

Costo

benzina

Ril. 23-6-08

Per sopportare la stessa "penosità"

affrontata dall’automobilista in Italia,

il cittadino del paese X dovrebbe pagare…

 

Diff.

in %

 

Diff.

in €

Lussemburgo

276,4

1,322

4,15690

214,44

2,63

Irlanda

146,3

1,237

2,20027

77,87

0,68

Paesi Bassi

130,9

1,685

1,96866

16,83

0,44

Austria

128,2

1,321

1,92806

45,95

0,40

Svezia

126,2

1,473

1,89798

28,85

0,37

Danimarca

122,8

1,531

1,84684

20,63

0,32

Belgio

118,1

1,536

1,77616

15,64

0,25

Finlandia

116,2

1,538

1,74758

13,63

0,22

Regno Unito

116,2

1,496

1,74758

16,82

0,22

Germania

113,2

1,511

1,70247

12,67

0,18

Francia

111,3

1,497

1,67389

11,82

0,15

Spagna

106,9

1,256

1,60772

28,00

0,08

Italia

101,4

1,525

 

 

 

Grecia

97,9

1,267

1,47236

16,21

-0,05

Portogallo

74,7

1,508

1,12345

-25,50

-0,40

 

 

 

2)     TAB. 6. Quanto dovrebbe costare la benzina in Italia per far sì che i nostri automobilisti sopportino lo stesso impegno finanziario (“penosità”) gravante sugli automobilisti degli altri paesi?

 

Per continuare con gli esempi precedenti,  in Germania, dove la benzina costa poco meno di un centesimo e mezzo rispetto al nostro mercato (1,511 contro i nostri 1,525 euro). Vista la Capacità di spesa maggiore in Germania dell’11,6 per cento (113,2 contro la nostra 101,4), il litro alla pompa ha un prezzo che impegna molto più l’automobilista italiano, pur a quasi parità di prezzo nominale. Perché costui avverta la stessa penosità affrontata dal tedesco, in Italia la benzina dovrebbe costare 1,353 euro, cioè 17,2 centesimi in meno. Possiamo quindi affermare che (viste le retribuzioni ed il livello dei prezzi in Italia ed in Germania) il prezzo del litro tedesco di 1,511 euro è pari a quello del litro italiano solo se le nostre pompe diminuissero il prezzo a 1,353 euro.

Allo stesso modo, non possiamo dire che in  Austria un litro costi solo 20 centesimi meno che da noi (1,321 contro 1,525), perché quel paese ha una  Capacità di spesa superiore del 26,4 per cento rispetto alla nostra (128,2 contro 101,4). Per poter equiparare i due livelli di prezzo, in termini di penosità, il litro italiano dovrebbe diminuire di  48 centesimi, cioè passare a 1,044 contro il nominale 1,525. Possiamo quindi affermare che (viste le retribuzioni ed il livello dei prezzi in Italia ed in Austria) il prezzo del litro austriaco di 1,321 euro è pari a quello del litro italiano  solo se le nostre pompe diminuissero il prezzo a 1,044 euro.

Eclatante il dato del Lussemburgo. Il litro costa 1,322 euro, solo 20 centesimi nominali in meno rispetto alle nostre pompe. Valutando però la Capacità di spesa del Lussemburgo, superiore alla nostra del 172,6 per cento  (276,4 contro 101,4), perché un automobilista italiano abbia lo stesso impegno finanziario di un lussemburghese nell’acquisto della benzina, le nostre  pompe dovrebbero diminuire il prezzo di un litro a 0,484, cioè a meno di mezzo euro. Possiamo quindi affermare che (viste le retribuzioni ed il livello dei prezzi in Italia ed in Lussemburgo) il prezzo del litro lussemburghese di 1,322 euro è pari a quello del litro italiano solo se le nostre pompe diminuissero il prezzo da 1,525 a 0,484 euro per un litro.

Ecco la tabella:

 

TAB. 6

Per sopportare la stessa "penosità" affrontata nel paese X,

l’automobilista italiano dovrebbe pagare….

Paese

PIL

pro capite

in PPS 2007

costo

Della benzina

Ril. 23-6-08

Per sopportare la stessa "penosità"

affrontata dall’automobilista nel paese x,

l’automobilista  italiano dovrebbe pagare….

Diff.

in %

Diff.

in €

Italia

101,4

1,525

 

 

 

Lussemburgo

276,4

1,322

0,48499

-68,20

-1,04

Irlanda

146,3

1,237

0,85736

-43,78

-0,67

Austria

128,2

1,321

1,04485

-31,49

-0,48

Svezia

126,2

1,473

1,18354

-22,39

-0,34

Spagna

106,9

1,256

1,19138

-21,88

-0,33

Danimarca

122,8

1,531

1,26420

-17,10

-0,26

Paesi Bassi

130,9

1,685

1,30526

-14,41

-0,22

Regno Unito

116,2

1,496

1,30546

-14,40

-0,22

Grecia

97,9

1,267

1,31230

-13,95

-0,21

Belgio

118,1

1,536

1,31880

-13,52

-0,21

Finlandia

116,2

1,538

1,34211

-11,99

-0,18

Germania

113,2

1,511

1,35349

-11,25

-0,17

Francia

111,3

1,497

1,36384

-10,57

-0,16

Portogallo

74,7

1,508

2,04700

34,23

0,52

 

 

Solo il Portogallo (dei 15 paesi considerati) sta peggio di noi. Per affrontare la stessa penosità di un automobilista italiano, i portoghesi dovrebbero vedersi abbassare il prezzo da 1,508 a 1,123. Mentre per avere lo stesso impegno finanziario di un portoghese, in Italia la benzina dovrebbe costare non 1,503 ma lievitare a 2,047 euro.

 

 

SECONDO CASO CONCRETO:

COMPARAZIONE DEI COSTI ANNUI (valori 2006) DI UN CONTO CORRENTE BANCARIO

 

Abbiamo accolto i dati del costo di un conto corrente nel 2006 (fonte ABI). Parametreremo quindi con il PPS del 2006.

Commentiamo solo il caso più eclatante. In Gran Bretagna (alla luce del PPS) un conto corrente costa 16 euro l’anno (fonte ABI). Per affrontare la stessa penosità di un correntista italiano, in Gran Bretagna i costi di un C/C dovrebbero essere non 16 euro (quanto paga effettivamente un inglese) ma 151,8 euro. Parallelamente per avere lo stesso impegno finanziario di un correntista  inglese, in Italia un conto corrente dovrebbe costare non 133 (quanto paga effettivamente un cliente bancario nostrano, secondo l’ABI) ma 14 euro.

 

TAB. 7

Raffronto dell’impegno di un correntista bancario in 6 paesi della UE.

Costi annui: fonte ABI. PIL in PPS: Fonte Eurostat.

 

 

PIL pro capite in PPS 2006

Costo annuo

di un C/C

Dati ABI* 2006

In euro

Per sopportare la stessa

"penosità" affrontata in Italia, il correntista del paese X dovrebbe pagare euro….

%

Per sopportare la stessa

"penosità" affrontata nel paese X, il correntista italiano

dovrebbe pagare euro ….

%

Paesi Bassi

130,4

29

168,1

479,50

23,0

-82,74

Regno Unito

117,8

16

151,8

848,85

14,0

-89,46

Germania

114,0

103

146,9

42,64

93,2

-29,89

Francia

111,8

96

144,1

50,09

88,6

-33,37

Spagna

104,8

93

135,1

45,23

91,6

-31,14

Italia

103,2

133

133,0

0,00

133,0

0,00

 

(*) Dati forniti dall’ABI all’Antitrust per l’indagine effettuata nel 2007 dall’Autorità della concorrenza e del Mercato, che ha definito in 182 euro il costo di un conto corrente bancario in Italia.

 

 

 

TERZO CASO CONCRETO:

IL COSTO DI UN BIGLIETTO DELLA METROPOLITANA

 

Quando si dice che a Londra il biglietto del metrò (2,2 euro cioè 1,50 sterline) costa quasi due  volte e mezzo in più di quello che costa a Roma o Milano (1 euro)  si dice manifestamente il falso. Riportandolo alla reale Capacità di spesa, è come se il nostro biglietto da 1 euro costasse 1,14 euro (quindi solo il 14,6 per cento in più), oppure come se il biglietto londinese da 2,20 euro costasse 1,91. Quindi non “quasi due volte e mezzo”, ma neanche due volte.

Stesso calcolo quando si dice che a Berlino il metrò costa oltre il doppio (2,1 euro) rispetto a Roma e Milano: in effetti è come se il nostro biglietto costasse 1,11 euro (11,6 per cento in più), oppure come se il biglietto berlinese da 2,10 euro costasse 1,88. 

Ecco la Tabella:

 

Paese

PIL

pro capite

in PPS 2007

costo

del

prodotto

(euro)

Per sopportare la stessa "penosità" affrontata dall’utente metrò in Italia, il cittadino del paese X  dovrebbe pagare…

Per sopportare la stessa "penosità" affrontata dall’utente metrò del paese x, cittadino italiano dovrebbe pagare….

VIENNA

128,2

1,70

1,26

1,34

PARIGI

111,3

1,40

1,09

1,27

BERLINO

113,2

2,10

1,11

1,88

ROMA-MILANO

101,4

1,00

 

 

LISBONA

74,7

0,75

0,73

1,01

MADRID

106,9

1,00

1,05

0,94

LONDRA

116,2

2,20

1,14

1,91