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Il PuntO  Documento inserito il 31-5-2008


 

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Il PuntO n° 134

 

Relazione del governatore Draghi. Alcune considerazioni.

 

Di Mauro Novelli   31-5-2008

 

 

C’è una sorta di reticenze, direi come da clichè, negli interventi istituzionali che analizzano la situazione socio economica del paese: si tende ad illustrare i problemi ed a tralasciare suggerimenti e proposte di soluzione.

 

Non sfuggono a questa intelaiatura neanche le Considerazioni finali del governatore di Banca d’Italia.

Brevemente ed in ordine sparso:

1) Quando si parla di “produttività” si lascia in ombra ogni sua qualificazione, col risultato che il volgo imputa l’elencazione delle critiche alla scarsa produttività del lavoro. E’ vero invece che le conseguenze negative  sono imputabili alla scarsa produttività delle varie componenti del sistema. Dobbiamo chiederci: il sistema politico è produttivo o punta solo al mantenimento di vantaggi personali di bassa lega? Il sistema burocratico è di aiuto al sistema produttivo o è una palla al piede per ogni iniziativa imprenditoriale? Il sistema giudiziario rende certe le normative e le conseguenze di una loro mancata applicazione? Insomma, gli investimenti internazionali trascurano il nostro paese per la scarsa produttività del lavoro o per quella dei tre fattori appena accennati?

 

2) La scarsa qualità del nostri sistema scolastico e dei suoi risultati è una iattura “naturale” dovuta ad avversi colpi di fortuna cui è soggetto il nostro paese, oppure è molto ben pianificata? Se ci si limita ad enunciare il problema senza fornire conseguenze e soluzioni si procede al “copia e incolla” ormai generalizzato.

“Tutti promossi tutti ignoranti” è congeniale solo  ai figli “predestinati” delle varie caste: sempre promossi ma col “posto” assicurato, anche se “capre”. I figli non predestinati dei comuni mortali si arrangeranno.

 

3) Compiangere quanti incappano nel fenomeno del precariato senza chiarire che tale fenomeno non stimola i datori di lavoro ad investire nella crescita professionale e culturale dei giovani assunti a tempo determinato (abbandonati dopo qualche mese) vuol dire non avere chiare le motivazioni di fondo che spingono un imprenditore a non investire nella sua azienda e ad approfittare di posizioni di forza nello sfruttamento di breve periodo di lavoratori “avventizi”.

 

4) Informare di aver richiamato (ad aprile 2008) le banche - proprietarie del loro controllore -  al rispetto di leggi in vigore da quasi un anno e mezzo (decreto Bersani) vuol dire sopportare (o non poter evitare) un loro mantenersi al di là del sistema giuridico di questo paese. Sul versante della portabilità dei mutui, il legislatore ha dovuto reiterare la norma del febbraio 2007 con un emendamento nella Finanziaria 2008: è la prova di un ruolo metagiuridico del sistema bancario.

 

5) Considerare il sistema bancario italiano come esente dalle ripercussioni internazionali più gravi perché basato principalmente su un approvvigionamento sul fronte dei depositi, senza considerare la quasi nulla remunerazione di correntisti e risparmiatori e i conseguenti altissimi utili di sistema, è fuorviante. All'inizio del suo mandato, Draghi ha calcato la mano sull"reputazione" quale capitale primario di una banca: oggi ha pensato bene di non calcare la mano sull'argomento.