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Il PuntO n° 421. 10-4-2021. La
guerra dei vaccini, o dell’affare del millennio.
Piccolo dossier stampa..
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Documento inserito: 15-4-2021 In data
17-4-2021, questo documento è stato inoltrato all’Ufficio Stampa della
Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il PuntO n° 422 La guerra dei vaccini. Ora si capisce il perché il
prodotto di Pfizer(USA)-BioNTech(Germania) deve far fronte a notevoli uscite
finanziarie. Di
Mauro Novelli (15-4-2021) Il
Terzo Rapporto AIFA sulla sorveglianza dei vaccini covid, relativo al periodo
27-12-2020 / 26-3-2021 https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1315190/Rapporto_sorveglianza_vaccini_COVID-19_3.pdf
riporta dati statistici relativi alle
segnalazioni sugli effetti più o meno gravi
e indesiderati e sui decessi
imputabili ai vari prodotti. A pagina 16 e 17 del suddetto
Rapporto è contemplata una curiosa tabella, la numero 4 (vedi oltre),
riportante i casi di esito fatale imputabili ai prodotti utilizzati per le
vaccinazioni. La curiosità è relativa alla denominazione dei vaccini compresa
nella prima colonna. I tre prodotti monitorati
sono: Comirnaty, Moderna e AstraZeneca. Poffarre! E chi è questo Comirnaty? Comirnaty altro non è che il vaccino della Pfizer
(USA)- BioNTech (Germania). L’AIFA ha avuto l’accortezza di non
indicare la società produttrice - come invece ha fatto per le
altre due - per un senso di rispetto, non voglio dire di timore
reverenziale, nei confronti della società tedesco-americana. Il
paragrafo a cui mi sto riferendo, non riporta in alcun punto il nome di
Pfizer-BioNTech. Da ciò deriva che una ricerca sul Rapporto AIFA
inerente la società americana non condurrà mai al paragrafo sui casi
letali. Tanto meno condurrà al terzo Rapporto AIFA sui decessi imputabili al
vaccino Pfizer uno screening sui vari motori di ricerca se i termini digitati
sono Pfizer o Pfizer e decessi o casi fatali. Commovente! Piccoli aiutini crescono. A parte la curiosità tanto
infantile quanto commovente, la tabella riporta i decessi imputabili ai tre
prodotti. La Comirnaty
(ormai sappiamo chi è) vanta, su 100mila inoculazioni, 1,1 caso di letalità,
contro lo 0,7 di AstraZeneca e ben 2,8 casi letali di Moderna. Ma stampa , Radio e
TV, ministri e sottoministri, addetti ai lavori embedded
parlano solo delle trombosi rare (la rilevazione è nata in Germania) di
AstraZeneca. Bisogna capirli: per alcuni anni dovremo fare miliardi di
richiami contro il covid 19. Sicché…. Questi dati sono stravolgenti, ma
si parla solo di AstraZeneca. A pandemia esaurita (?) occorrerà mettere in
piedi una Norimberga per giudicare le responsabilità dei troppi morti
intervenuti in Italia. Riporto le due pagine del Rapporto relativo
alle imputazioni dei decessi. AIFA Rapporto sulla Sorveglianza dei
vaccini COVID-19 Rapporto numero 3 – Periodo monitorato: dal 27/12/2020
al 26/03/2021 https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1315190/Rapporto_sorveglianza_vaccini_COVID-19_3.pdf
[…]
Pag. 16 e 17 Casi con esito fatale dopo vaccinazione COVID-19 Con la collaborazione dei Centri
Regionali di Farmacovigilanza delle regioni Lombardia e Toscana. Al 26 marzo
2021, sono state inserite nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza
complessivamente 102 segnalazioni con esito “decesso”, di cui 2 duplicati che
sono stati esclusi dall’analisi, per un tasso di segnalazione di 1,1 casi
ogni 100.000 dosi somministrate. Il 53,9% dei casi riguarda soggetti di sesso
femminile e il 42,2% soggetti di sesso maschile (l’informazione sul sesso non
è presente nel 3,9% dei casi, n. 4). L’età media è di 81,4 anni (range 32-104 anni) e l’80% dei casi si è verificato in
persone di età superiore ai 75 anni. La distribuzione per tipologia di
vaccino è riportata in tabella 4. {Nota di Mauro
Novelli: il vaccino “Comirnaty” è quello della
“Pfizer (USA)-BioNTech (Germania)”. Aggiornamento del 18-4-2021: il vaccino di Moderna (USA) si chiama “COVID-19 Vaccine Moderna” già denominato “mRNA-1273”; dal 1° aprile il vaccino di AstraZeneca (Gran Bretagna-Svezia) si chiama “Vaxzevria”. E’ da augurarsi che il prossimo Rapporto AIFA riporti o il nome delle tre società o il nome dei tre vaccini} Questa diversa distribuzione per
tipologia di vaccino dipende in parte dal diverso numero di dosi
somministrate per i vari vaccini nelle varie fasce d’età. Il tempo
intercorrente tra la somministrazione del vaccino e il decesso varia da due
ore fino ad un massimo di 28 giorni, con una media di 4 giorni (mediana un
giorno). In 74 casi il decesso è avvenuto dopo la prima dose, in 25 casi dopo
la seconda (in 1 caso l’informazione sul numero di dose è mancante). Non sono
segnalati decessi a seguito di shock anafilattico o reazioni allergiche
importanti, mentre sono riportati spesso eventi cardiovascolari in pazienti
con storia clinica di patologie pregresse o fattori di rischio
cardiovascolari. Sono stati, inoltre, segnalati casi fatali collegati alla
problematica trombo-embolica, discussa nel focus dedicato disponibile nel
presente rapporto. Le valutazioni dei casi corredati di informazioni dettagliate
e complete suggeriscono l’assenza di responsabilità del vaccino nella maggior
parte di questi, in quanto si tratta spesso di soggetti con patologie
intercorrenti o pregresse e in politerapia, con
fragilità cliniche, quali: malattie cardiovascolari (ipertensione arteriosa,
pregressi IMA, scompenso cardiaco, cardiomiopatia), malattie metaboliche
(diabete, dislipidemia), malattie oncologiche, malattie autoimmuni, malattie
neurodegenerative (malattia di Alzheimer), malattie respiratorie e
mediastiniche (BPCO, enfisema), malattie renali, epatiche, pancreatiche,
malattie del sistema linfopoietico (piastrinopenia, difetti coagulazione). Di conseguenza,
sia la valutazione della causa di morte che l’attribuzione del nesso di
causalità risultano complesse. Per tale motivo, ogni caso viene approfondito
con accuratezza, richiedendo sempre al segnalatore di fornire ulteriori
informazioni cliniche e diagnostiche in modo tempestivo (anamnesi clinica e
farmacologica, cartella clinica, eventuali indagini effettuate e autopsia).
Tuttavia, non è sempre possibile reperire questi dettagli e alcune schede di
segnalazione riportano spesso lacune importanti che non si riescono a colmare
in fase di follow up. [….] Non
servono commenti. |
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