HOME PRIVILEGIA NE IRROGANTO di Mauro Novelli (www.mauronovelli.it) Il PuntO Documento inserito il 16-9-2008 |
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Il PuntO n° 147 Lehman Brothers. Chi ha
paura dei Signori del rating? Di Mauro Novelli 16-9-2008 Il 15 settembre scorso, Teleborsa informava che: Lehman
Brothers: Moody's e Fitch tagliano ratings (Teleborsa) - Roma, 15 set -
Arrivano i necessari provvedimenti d'urgenza da parte delle grandi agenzie di
rating, dopo la notizia del fallimento di Lehman Brothers. Moody's ha
infatti annunciato un downgrade del rating sul debito senior nel lungo
termine della banca d'affari statunitense a "B3" da "A2"
e sul breve a "not-Prime" da
"Prime-1". Moody's inoltre annuncia che i
ratings sono in fase di revisione per ulteriori
possibili downgrade. Lo stesso giorno, Il Sole 24 Ore – Radiocor
dà notizia che anche Citigroup si è svegliata: Lehman
Brothers: Citigroup taglia target price da (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 15 set - Citigroup ha tagliato il
prezzo obiettivo di Lehman da Citigroup ha
abbassato il rating su Aig da buy
a hold. Liz
(RADIOCOR) 15-09-08 14:34:39 (0244)
5 NNNN Potrebbe sembrare un andamento “normale” delle
valutazioni di affidabilità fornite dalle società di rating.
Ricordiamo che obbiettivo della “pagella” è quello di orientare gli
investitori circa il merito di credito della società sottoposta al
vaglio, peraltro da questa pagato profumatamente. E’ quindi una valutazione
in prospettiva, un aiuto “professionale” per poter decidere acquisti e
vendite, e non una stima a posteriori, che nel mercato dei titoli mobiliari
non avrebbe senso. Per avanzare una valutazione accettabile, i pagellatori procedono (dovrebbero procedere) a un check up finanziario dell’esaminato e forniscono
(dovrebbero fornire) un responso ragionato collocando il paziente su uno dei
valori di specifiche scale di riferimento. Per le tre più importanti società di
rating (Moody's, Fitch, S&P), riportiamo i gradi di giudizio (oltre 20) da
imputare alle società che richiedono loro il voto circa il merito di
credito . TABELLA DI RATING
Ma l’incipit del comunicato di
Teleborsa è commovente: “Arrivano i necessari provvedimenti d'urgenza
da parte delle grandi agenzie di rating, dopo la notizia del fallimento di Lehman Brothers.” Insomma, appreso poco prima del fallimento, degli oltre
600 miliardi di dollari di debiti, degli oltre 50 miliardi di titoli
illiquidi, si informano gli investitori e i creditori, già a
conoscenza del fallimento di Lehman Brothers, che il loro debitore, giudicato “di buona
affidabilità” fino al giorno del fallimento, è declassato
perché è, appunto, fallito. Da un giorno all’altro, rispetto alla rispettiva scala
di riferimento, Moody’s fa precipitare la banca
d’affari di dieci gradini , Fitch
di ben ventuno. Preziose informazioni. Per inciso, ricordiamo che fino a pochi giorni prima
del default, Parmalat era “retata” con BBB, “discreta affidabilità”,
anche se ultimo livello della categoria “investimento”. Per Lehman Brothers la pagella era addirittura superiore a quello
dell’azienda parmigiana: A2 per Moody’s, A+ per Fitch. Ci chiediamo con quali criteri vengano approntate
queste pagelle. E’ preoccupante il fatto che tali giudizi (praticamente imposti a
caro prezzo alle società di una certa rilevanza, pena l’ostracismo dal
circuito finanziario internazionale) siano considerati di aiuto per gli
investitori, mentre risultano
addirittura devianti. Ma, si sa, anche in America tengono famiglia. Due
curiosità. 1) Una semplice
comparazione. Abbiamo voluto indagare il rating di Unicredit, il
più grande gruppo bancario italiano. Ecco i risultati: per i debiti a medio-lungo
termine, Fitch fornisce il voto di A+ (come per Lehman Brothers fino al giorno del fallimento); Moody’s dà un Aa2, due gradini al di sopra, ma con
outlook (tendenza attesa nel breve periodo)
negativo. Dal sito www.unicreditgroup.eu:
aggiornato il 7 maggio 2008 [….] Riportiamo qui di seguito una tabella con l'indicazione
del rating sul debito assegnatoci dalle principali agenzie di rating
mondiali:
2) Tragedianti o commedianti ? Stavolta, Lehman Brothers assume la veste di giudicante: Giovedì 4 Settembre
2008, 8:31 Parmalat:
Lehman Brothers taglia
rating e target price Gli analisti di Lehman Brothers (NYSE: LEH
- notizie)
hanno rivisto la loro valutazione sul titolo Parmalat (Milano: PLT.MI - notizie) . Il broker ha ridotto la raccomandazione sulla
società di Collecchio portandola a equal-weight dal precedente overweight
e contemporaneamente ha tagliato il prezzo obiettivo ridimensionandolo a 2,15
euro da 2,86. Secondo gli esperti della casa d'affari americana il gruppo
italiano, come anche altre società del settore alimentare,
soffrirà dell'erosione dei prezzi conseguente a un calo dei volumi di
vendita. [Da http://it.biz.yahoo.com/04092008/57/parmalat-lehman-brothers-taglia-rating-target-price.html
] Ma non è una cosa seria! Insomma, chi ha paura dei Signori del rating? |