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PRIVILEGIA
NE IRROGANTO Documento
inserito il: 14-7-2013 |
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La PignattA n° 77 Il presidente dell’ABI, Antonio Patuelli: “Le banche in Italia meritano più rispetto…” Di Mauro Novelli 11-7-2013 Tutti
meritiamo rispetto, soprattutto i cittadini e le entità rispettabili. Ma
il rispetto non è esprimibile una tantum e, una volta acquisito, non vive di
vita propria, ma va continuamente conquistato. Il rispetto è caratterizzato
da un trend funzione di comportamenti, atteggiamenti, azioni, moralità
pubblica e privata, etica personale. Bankitalia,
ABI e banche vogliono far passare il settore bancario come un “normale”
settore industriale. Ci corre però l’obbligo di ricordare che l’art. 47 della
Costituzione[i]
pone l’attività del settore creditizio tra quelle costituzionalmente
rilevanti. La Repubblica ha quindi l’obbligo di “curare” il mercato del
credito. Che, poi, non ci riesca o ci riesca male è colpa di tutti noi. Nella
sua relazione alla assemblea annuale dell’ABI, il presidente Patuelli fa una affermazione che solo parzialmente è vera
(pag. 11): “Occorre
fare di più, farlo tutti in modo convergente. Sono impegnate a farlo le
banche in Italia che già prestano ben più di quanto raccolgono…”. Il
presidente Patuelli lascia intendere che in questo
momento di crisi, le banche quasi stiano addirittura forzando il rapporto
Impieghi / Depositi. E’
esattamente il contrario. Da
sempre le banche prestano molto più di quanto non raccolgano. Basti ricordare
le motivazioni che suggerirono l’introduzione delle riserve obbligatorie
proprio al fine di evitare situazioni patologiche per eccesso di
differenziale. Abbiamo
voluto verificare l’andamento del rapporto
Impieghi/Depositi negli ultimi 10 anni, ricavando i dati dai Bollettini
statistici di Bankitalia: il trend che ne risulta è in netto calo dal 2007
(anno d’inizio della crisi) quando gli Impieghi erano più del doppio dei
Depositi (rapporto: 2,02); oggi, gli impieghi sono scesi ad una volta e mezza
relativamente ai Depositi. A marzo 2013 il rapporto è infatti dell’ 1,53.
Possiamo
quindi affermare che, negli anni della crisi e col perdurare di questa, le
banche stanno impiegando molto meno se parametriamo i prestiti ai depositi. Il
rapporto medio degli ultimi 10 anni (12-2003 / 12-2012) è pari a 1,81. I
Depositi sono risultati in costante aumento, mentre gli Impieghi hanno avuto
un andamento altalenante e, dal 2011, sono scesi di 38 miliardi di euro
rispetto a marzo di quest’anno. Ecco
i dati in tabella: Impieghi, Depositi e rapporto Impieghi/Depositi dal 2003 ad
oggi Fonte Bollettini statistici di Bankitalia (in miliardi).
Nostra elaborazione.
Nonostante gli impieghi in
diminuzione (non perché non richiesti dalle imprese, scoraggiate al solo
proporre l’argomento al direttore di banca) dobbiamo rilevare che, ancora a
marzo del 2013, le banche italiane non
avevano ancora rimborsato nulla a
fronte dei due prestiti LTRO di BCE. Quei prestiti dovrebbero essere
rimborsati alla scadenza dei tre anni, nel dicembre 2014 e nel febbraio 2015.
Tuttavia è permesso iniziare la restituzione anche dopo i primi 12 mesi. In gennaio sono stati rimborsati
150 miliardi dalle banche oltre ai 60 di febbraio. A giugno 2013, la cifra
complessiva rimborsata sul finanziamento del
dicembre 2011 è salita a 200,7 miliardi sui 489 collocati dall'Eurotower. Quella relativa al p/t del febbraio 2012
arriva a 101,521 miliardi sui 529 assegnati. Le nostre banche aspettano le
scadenze? Dovranno accentrare le vendite
dei titoli di stati acquistati in luogo di impiegare le somme in prestiti. E
lo spread? |
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[i]
Art.47. La Repubblica incoraggia e tutela il
risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio
del credito. Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione, alla proprietà
diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei
grandi complessi produttivi del Paese.