La PignattA n° 63
Crisi di liquidità per le banche occidentali?
La crisi è di fiducia!
Di Mauro Novelli 20-12-2011
Crisi di liquidità? Solo se i depositanti perdono
la fiducia nelle banche dei paesi occidentali !
Infatti, il rapporto impieghi/depositi è stabile
(si veda la tabella).
Quindi, non si parli di “problemi di
liquidità” (la qual cosa dà un senso di ineluttabile
oggettività), ma di “problema di fiducia, con conseguente
carenza di liquidità”!
Dunque, i governi occidentali non stanno sopperendo a
problemi di liquidità, ma stanno predisponendosi a far fronte al
declino della fiducia dei correntisti nelle banche, dopo che queste hanno
creato il disastro pe ri
cittadini e lucri enormi per sé e per i l,oro manager.
Conclusione: le banche hanno arraffato e saccheggiato
l’Occidente ed ora, essendo stata scoperta la loro manovra, chiedono a
tutti di sacrificarsi perché
non siano chiamate a rispondere della perdita di fiducia.
Depositi e impieghi delle Istituzioni
monetarie e finanziarie
Supplementi al
Bollettino Statistico Bankitalia
Moneta e banche N° 63 del 7-12-2011 (pagg. 8 e 9)
|
DEPOSITI
|
IMPIEGHI
|
RAPPORTO
IMPIEGHI/DEPOSITI
|
2008
|
1.697
|
1.794
|
1,057
|
2009
|
1.784
|
1.835
|
1,029
|
2010
|
1.990
|
1.977
|
0,993
|
OTT/2011
|
1.981
|
2.013
|
1,016
|
2011/2008
|
+ 16,7 %
|
+ 12,2 %
|
|
Si consideri che a dicembre i depositi aumentano sempre.
Da Il Sole 24 Ore 20-12-2011
L'allarme di Moody's: con richieste Eba c'è il rischio
di una stretta creditizia
C'è il rischio di una
stretta creditizia dopo la
decisione dell'Eba, l'Authority bancaria
europea, di fissare al 9% il coefficiente patrimoniale di primo livello delle
banche. Parola del senior vicepresidente di Credit
Policy Moody's, Alen
Laurin, che, nel corso di un'audizione in
commissione Finanze alla Camera insieme al direttore generale di Moody's Italia, Alex Cataldo, mette in guardia dai
pericoli legati alla necessità degli istituti di credito di allinearsi
alle indicazioni formulate dall'Eba. «Le
richieste dell'Eba possono portare le
banche a una riduzione della capacità operativa e a una stretta
creditizia. È una possibilità».
Laurin: i rating bancari non
torneranno ai livelli pre-crisi
Ad ogni modo, avverte Laurin, «non ci
aspettiamo che con Basilea 3 i rating delle banche torneranno ai livelli di
prima della crisi». Noi, prosegue il senior vicepresident
Credit Policy di Moody's,
«vogliamo garantire che i nostri rating valutino i nuovi rischi che
sono inerenti al mantenimento dibusiness
vulnerabili. Quindi, coeteris paribus,
noi daremo i nostri rating più bassi alle banche che faranno maggiore
affidamento su mercati di finanziamento all'ingrosso a breve termine,
garantiti e non garantiti. Una partecipazione eccessiva ai mercati monetari a
breve termine. Stati patrimoniali fluidi e mutevoli, un alto leverage, una forte concentrazione di attivi da modelli
operativi monolinea, mancanza di trasparenza,
soprattutto combinata con consistenze di attivi complessi e opachi».
Secondo Laurin, quindi, «i rating non
torneranno ai livelli pre-crisi a prescindere dalle
iniziative regolamentari volte a migliorare la stabilità e la
resilienza del settore».
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Moody's: Basilea 3 è un fatto
positivo ma problemi strutturali restano irrisolti
Per il dirigente di Moody's «Basilea 3 un
fatto positivo, ma comunque ci sono dei rischi transitori inevitabili e delle
limitazioni intrinseche sulla capacità di migliorare il merito di
credito e quindi i rating del sistema bancario europeo. Un innalzamento del
capitale e della liquidità renderà le banche più sicure
ma non renderà sicura l'attività bancaria e nel breve periodo
non verranno risolte le cause strutturali dell'attuale turbativa del mercato
dei finanziamenti, cioè la crisi del debito sovrano».
Cataldo: ben venga agenzia di
rating europea, basta che si rispettino le regole
Secondo Laurin, poi, «è difficile
credere che, nonostante tutte le cose positive che possono verificarsi, che
le banche non continueranno a restare un'attività opaca». Noi,
aggiunge, «facciamo del nostro meglio giorno dopo giorno per valutare i
rating stand alone. Usiamo la nostra metodologia che cerca di garantire
correttezza, il che non vuol dire alla fine non ci sarà una situazione
Lehman che ha un forte capitale di classe 1 e il
giorno dopo dichiara insolvenza». Quanto alla possibilità di
un'agenzia di rating europea, su cui punterebbe Bruxelles, Moody's non chiude la porta. «Ben venga - chiarisce
Cataldo -. Basta che si rispettino le stesse regole, perché la buona
competizione aiuta, la cattiva danneggia».
Il Sole 24 Ore 8-12-201
L'Eba: le banche italiane hanno bisogno di
nuova capitalizzazione per 15,4 miliardi di euro
di Stefano Natoli
Per resistere a shock
particolarmente sfavorevoli, le banche italiane hanno bisogno di una
ricapitalizzazione pari a 15,4 miliardi di euro. La stima arriva dall'Autorità bancaria
europea (Eba), l'organismo che dal primo
gennaio di quest'anno ha il compito di sorvegliare il mercato bancario
dell'Unione. Alle banche europee nel loro complesso servirebbero invece 114,7
miliardi di euro di nuovo capitale. In particolare, agli istituti di credito
della Germania occorrerebbero 13,1 mld; a quelle
francesi 7,3 mld, 26,2 mld
per quelle spagnole.
Unicredit fra le banche che
necessitano di maggior ricapitalizzazione
Santander, Unicredit e BBVA sono gli
istituti che necessitano di maggiori ricapitalizzazioni. La quantificazione
del fabbisogno di capitale complessivo per la banca italiana è di
7.974 milioni di euro (ma lo scorso 14 novembre l'istituto aveva già
deliberato un aumento di capitale per 7,5 miliardi). Quanto alle altre
principali banche italiane, l'Eba
stima un fabbisogno di rafforzamento
patrimoniale di 3,267 miliardi per Mps e di 2,73
per Banco Popolare. Confermata, invece, l'adeguatezza patrimoniale di Intesa.
documenti
Le
banche italiane contestano la metodologia
Le banche italiane, in linea con le aspre critiche rivolte nelle scorse
settimane all'iniziativa dell'autorità europea, hanno ribadito
nettamente la presa di distanza in particolare sulla metodologia adottata
dall'Eba per l'esercizio sul capitale. Le differenze
rispetto al comunicato pubblicato ad esempio da UniCredit sono evidenti; ad
iniziare dal 'con ogni riserva' indicato sia dalla banca senese che dal Banco
Popolare riguardo alla presa d'atto della comunicazione delle autorita' di vigilanza (Eba e
Banca d'Italia). Il cuore dell''insubordinazione' rispetto al modello di
comunicato uguale per tutti, e' tuttavia nel passaggio sulla metodologia
utilizzata dall'Eba e alla base dell'esercizio.
Secondo l'Eba è stata definit
a allo scopo di assicurare «un'applicazione uniforme» a tutte le
banche europee partecipanti all'esercizio. Le due banche italiane, invece,
aggiungono: «Tale affermazione è da riferirsi esclusivamente
alla responsabilità dell'Eba» con una
frase non contemplata nel modello Eba.
Bankitalia:
in stadio avanzato rafforzamento coefficienti patrimoniali Commentando i risultati sui nuovi requisiti
patrimoniali, Bankitalia afferma che gli istituti di credito italiani hanno
la capacità di «resistere a shock particolarmente
sfavorevoli» precisando che «alcune misure per il rafforzamento
dei coefficienti patrimoniali sono già a uno stadio avanzato ed esse
contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi previsti, evitando ricadute
negative sulla capacità delle banche di finanziare l'economia».
Quale Autorità di vigilanza nazionale, la Banca d'Italia annuncia che
esaminerà insieme all'Eba «i piani con
lo scopo specifico che essi non pregiudichino la capacità delle banche
di finanziare le economie nell'attuale fase congiunturale».
Critiche
pesanti dalla Germania: «Risultati arbitrari»
Critiche pesanti alle stime dell'Eba sono arrivate dalla Germania: per la locomotiva di eurolandia si tratta di risultati «arbitrari»
che non servono a stabilizzare il mercato. «Questo é esattamente
il contrario. È inconcepibile aver mantenuto il livello di mezzi
propri al 9% arbitrariamente deciso, tenendo conto dei rischi derivanti dai
titoli di Stato europei», afferma il direttore della Federazione
tedesca delle banche private, Michael Kemmer,
attraverso una nota. È chiaro - precisa - che é ridondante
esigere entrambe le cose perché questo ha come effetto di gonfiare artificialmente
il bisogno di ricapitalizzazione degli istituti di credito. Inoltre, continua
la nota, il fatto che l'Eba abbia più volte
cambiato i suoi metodi di calcolo e i suoi criteri ha «minato la sua
credibilità». I risultati «aggravano le tensioni sui
mercati finanziari» e «non si possono escludere conseguenze
negative sulla crescita delle economie europee», si legge ancora nel
comunicato.
Le
banche hanno tempo per adeguarsi fino al 20 gennaio
Le banche avranno tempo fino al 20 gennaio
per presentare i loro piani di ricapitazzazione e
fino a fine giugno per rispettare i nuovi requisiti di capitale. Nella nota
dell'Eba si conferma l'indicazione che le banche
non potranno considerare nel computo del capitale di migliore qualità
gli strumenti ibridi di patrimonializzazione
già emessi a meno che non li convertano nel capitale di qualità
migliore entro il prossimo mese di ottobre.
Le
10 banche che hanno maggior bisogno di capitale (in mld
di euro)
Santander: 15,3
Unicredit :7,97
BBVA 6,33
Dexia 6,30
Commerzbank 5,31
Bpce 3,7
Monte Paschi 3,27
Deutsche Bank 3,24
Banco Popolare 2,73
Banco Popular Espanol
2,58
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