HOME PRIVILEGIA NE IRROGANTO di Mauro Novelli (www.mauronovelli.it) La PignattA Documento
inserito il 27-5-2008 |
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La PignattA n° 36 Mutui a tasso variabile. Stime sulle ripercussioni
finanziarie dell’accordo ABI-Governo. Quanto si spenderà
in più? Di Mauro Novelli 27-5-2008 Ipotizziamo che un mutuo a tasso variabile trattato oggi (2008) al 6,0 per cento venga ricondotto al 4,5 per cento (2006). La minore rata mensile, negli esempi, comporterà una riduzione dell’esborso annuo (ultima colonna) che, rivalutato, verrà accodato alla fine del mutuo: MUTUI. Differenziale rata dal tasso
del 6,0% (2008) al 4,5% (ipotesi media 2006)
Vediamo che cosa succede se: - ipotizziamo che l’euribor da questo momento non vari più; - ipotizziamo che i minori importi pagati siano rivalutati al tasso
del 5 % (orientativamente, Irs: 4,5% + spread dello 0,5%) e che l’IRS non
cambi più. Limitiamo le valutazioni circa le ripercussioni dell’accordo su un mutuo di 100.000 euro a 20 anni. L’importo annuo (996 euro, 83 mensili)) pagato in meno per il numero di anni che restano alla fine del mutuo, ricapitalizzato al tasso del 5 per cento, darà luogo ad un allungamento di ulteriori: n° 20,7 rate/mese se mancano 10 anni (mutuo acceso nel 1998); n° 35,6 rate/mese se di anni ne mancano 15 (mutuo acceso nel 2003); n° 50,4 rate/mese se di anni ne mancano 19 (mutuo acceso nel 2007); Ecco i calcoli. Mutuo di 100.000 euro; 20 anni; tasso
4,5% (ex 6%); rata mese 633 euro (ex 716 euro) minore importo pagato ogni anno: 996 euro
Ma quanto costerà in più al mutuatario tale “provvidenza” ? Limitiamo i calcoli ad un mutuo di 100.000 euro ventennale. L’adesione
all’accordo ABI-Governo costerà: + 3.193 euro se
mancano 10 anni al termine (mutuo
acceso il 1998); + 7.626 euro se
mancano 15 anni (mutuo acceso nel
2003); + 13.014 euro
se mancano 19 anni (mutuo acceso
nel 2007) Ecco i calcoli. MEMO: CAPITALE FINALE AL 6%:
171.840,00 EURO MUTUO DI 100.000 EURO 20 ANNI (240 RATE); tasso dal 6% al 4,5%- minore importo
pagato ogni anno: 996 euro SE MANCANO 10 ANNI (120 rate al 6%; 120
rate al 4,5%) In euro
SE MANCANO 15 ANNI (60 rate al 6%; 180
rate al 4,5%) In euro
SE MANCANO 19 ANNI (12 rate al 6%; 228
rate al 4,5%) In euro
Non sappiamo se i termini dell’accordo saranno gli stessi di quelli indicati da Abi e Governo nei giorni scorsi e presi a base dei calcoli appena riportati. Occorrerà definire la gestione fiscale dei maggiori interessi pagati. Occorrerà rivedere i costi dell’eventuale rinnovo dell’ipoteca qualora, per accedere “provvidenza”, si superassero i venti anni canonici. La soluzione è certamente onerosa, anche se si sono propagandati risparmi, ed anche se si è ipotizzata una invarianza dei tassi fino al termine del mutuo. Sarà funzionale solo per chi (per continuare con l’esempio del mutuo da 100.000 euro a 20 anni) non riesce a pagare una rata di 716 euro al mese (6 per cento) mentre non ha problemi a pagarne una di 633 (4,5 per cento) allungando la durata del debito. Fa riflettere il fatto che ancora una volta i concittadini in difficoltà siano usati per evitare che il cerino resti in mano alle banche che, con i loro consigli “professionali”, non hanno esitato a creare domestiche situazioni da subprime : “…scelga il tasso variabile, altrimenti non le posso concedere il mutuo, perché la rata a tasso fisso risulterebbe troppo alta per la sua situazione finanziaria……….” . O ancora, più direttamente: “col tasso variabile paga una rata di 100 euro più bassa: quale sceglie?”. Al legislatore comunque la responsabilità di valutare se non sia il caso di introdurre un livello di tasso predefinito, come avvenne per il decreto Amato del 2000 n° 394 il cui dispositivo si riporta in calce. Amato giustificò la sua iniziativa col veloce declino dei tassi di interesse correnti. Tremonti potrebbe far leva sugli utili realizzati dalle banche negli ultimi anni. Utile del settore creditizio (2002-2006) (miliardi di euro) (Fonte Bankitalia)
Oltre a semplificare di molto le procedure, tale norma andrebbe ad integrare – e non a contrastare - lo strumento della surroga a costo zero del decreto Bersani vista dalle banche e dalla casta dei notai come fumo negli occhi e mai osservata, nonostante fosse legge dello Stato. Staremo a vedere. _____________________ MEMO: La legge 24 del
febbraio 2001 (di modifica e conversione del Decreto Amato 394/2000) sanciva: […] Art
1 comma 2. In
considerazione dell'eccezionale caduta dei tassi di interesse verificatasi in
Europa e in Italia nel biennio 1998-1999, avente carattere strutturale, il
tasso degli interessi pattuito nei finanziamenti non agevolati, stipulati
nella forma di mutui a tasso fisso rientranti nella categoria dei mutui,
individuata con il decreto del Ministro del tesoro, del bilancio e della
programmazione economica previsto dall'articolo 2, comma 2, della legge 7
marzo 1996, n. [….] |