PRIVILEGIA NE IRROGANTO

Documento inserito:  8-5-2014

 

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La PignattA n° 90

Secondo le banche, famiglie e imprese non chiedono soldi. Per questo i prestiti continuano a scendere. Ad ogni buon conto, le banche aumentano il “prezzo” del denaro.

 

Di Mauro Novelli  8-5-2014

 

Il 7 maggio scorso, Bankitalia ha pubblicato l’andamento dei tassi di interesse (su consistenze) vigenti in Italia sui titoli di stato, su depositi e prestiti.

Ecco la tabella relativa:

 

 

Abbiamo calcolato la variazione percentuale nei 13 mesi (Titoli di stato) e nei 12 mesi (Depositi e prestiti) come da ultimi dati forniti da Bankitalia:

 

Tassi di interesse su titoli, depositi e prestiti

Fonte Bankitalia. Nostra elaborazione

 

 

TITOLI DI STATO

DEPOSITI

PRESTITI

 

BOT mese

(tasso medio pond.)

BTP

CCT

 

A famiglie

A imprese

Aprile 2013

0,64 %

3,87 %

2,37 %

1,14 %

4,02 %

3,61 %

Marzo 2014

 

 

 

0,94 %

4,03 %

3,77 %

Aprile 2014

0,59 %

2,87 %

1,08 %

 

 

 

Titoli Variaz. 4-2014 su 4-2013

- 7,8 %

- 25,8 %

- 54,4 %

 

 

 

Depositi/Prestiti

Variaz. 3-2014 su 4-2013

 

 

 

-17,5 %

+ 0,2 %

+ 4,4 %

 

 

Come si vede, scendono i tassi dei titoli di stato italiani e dei depositi (-17,5 %), mentre crescono quelli dei prestiti: + 0,2 % alle famiglie, + 4,4 % alle imprese.

Incongruenza: le banche sostengono che prestiti a famiglie e imprese languono per mancanza di domanda. Come mai però diminuiscono del 17,5 la remunerazione dei depositi? Hanno troppi soldi in cassa? E come mai aumentano il costo dei prestiti, sia alle famiglie che alle imprese? Pensano di vendere più facilmente la loro merce aumentando il prezzo? Oppure lo fanno per scoraggiarne la domanda in attesa delle verifiche europee sul credito?