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PRIVILEGIA
NE IRROGANTO Documento inserito: 8-5-2014 |
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La PignattA n° 90 Secondo le banche, famiglie e
imprese non chiedono soldi. Per questo i prestiti continuano a scendere. Ad
ogni buon conto, le banche aumentano il “prezzo” del denaro. Di Mauro Novelli 8-5-2014 Il 7 maggio scorso, Bankitalia ha
pubblicato l’andamento dei tassi di interesse (su consistenze) vigenti in
Italia sui titoli di stato, su depositi e prestiti. Ecco la tabella relativa: Abbiamo calcolato la variazione percentuale
nei 13 mesi (Titoli di stato) e nei 12 mesi (Depositi e prestiti) come da
ultimi dati forniti da Bankitalia: Tassi di
interesse su titoli, depositi e prestiti Fonte
Bankitalia. Nostra elaborazione
Come si vede, scendono i tassi
dei titoli di stato italiani e dei depositi (-17,5 %), mentre crescono quelli
dei prestiti: + 0,2 % alle famiglie, + 4,4 % alle imprese. Incongruenza: le banche
sostengono che prestiti a famiglie e imprese languono per mancanza di
domanda. Come mai però diminuiscono del 17,5 la remunerazione dei depositi?
Hanno troppi soldi in cassa? E come mai aumentano il costo dei prestiti, sia
alle famiglie che alle imprese? Pensano di vendere più facilmente la loro
merce aumentando il prezzo? Oppure lo fanno per scoraggiarne la domanda in
attesa delle verifiche europee sul credito? |
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