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PRIVILEGIA NE IRROGANTO DOCUMENTO INSERITO IL:
26-5-2012 |
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La
PignattA n° 68 Adusbef lascia il ConsumerLab (Monte dei Paschi e associazioni): incompatibili con Alessandro
Profumo, paracadutato alla presidenza della banca. A
nome del direttivo nazionale, del Presidente Elio Lannutti e della
Segreteria, comunico con rammarico l’uscita dal tavolo Consumatori-MPS (ConsumerLab) di Adusbef, per manifesta incompatibilità
con il signor Alessandro Profumo: Adusbef non ritiene opportuno né utile
avere rapporti con una banca la cui attività industriale sarà improntata da
chi, beneficato di una buona uscita di ben 42 milioni di euro per aver
portato il valore della banca da una quotazione di 8 euro, ad una di 1,8, non
è per costituzione incline al rispetto dei diritti dei consumatori, degli
utenti, dei risparmiatori, degli imprenditori e soprattutto delle regole, che
Adusbef difende da 25 anni, avendo come guida l’art. 47 della Costituzione: “La Repubblica incoraggia e tutela il
risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio
del credito. […]. Oggi
scoppia di nuovo la bolla dei prodotti derivati, “il ritorno degli zombie”,
come ha scritto ieri Affari & Finanza di Repubblica, per un valore di
650.000 miliardi di dollari,12 volte il PIL mondiale, lascio a verbale che
Unicredit di Profumo (come risulta dagli atti giudiziari che vedono indagati
una pletora di dirigenti Unicredit da molteplici Procure della Repubblica),
ha impostato come politica industriale il collocamento con destrezza di derivati a clienti e piccole e medie
imprese, facendo balenare, qualora non avessero accettato, il mancato rinnovo
dell’affidamento. Accusati, tra l’altro, di aver causato il fallimento
dell'azienda Divania spa di Modugno, per aver
“invitato” il titolare a sottoscrivere
prodotti finanziari ad altissimo rischio senza adeguata informazione“. La Divania è fallita. Ricordo
che Adusbef nel 2008, per aver osato denunciare la bolla dei derivati di
Unicredit alle Procure della Repubblica, fu oggetto di una accanita
ritorsione di cui Consob si rese complice
comminando una sanzione economica di 100.000 euro al presidente Elio
Lannutti, e che ben due Corti di Appello, di Perugia e Roma, hanno poi
annullato. Il signor Profumo è indagato inoltre per abuso di diritto dal Pm
di Milano Alfredo Robledo, per una gigantesca
evasione di 700 milioni di euro utilizzando il sistema Brontos,
risolta con una sanzione di 245 milioni di euro. In questa inchiesta
Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit all'epoca dei fatti,
ha dovuto rispondere di dichiarazione fiscale fraudolenta mediante artifici.
Premurosamente il governo Monti, all’art.9 della delega fiscale, si
accingerebbe a sanare la macchia, solo se non montasse la rabbia popolare e
la consapevolezza di un Senato della Repubblica non più disponibile a
votare a scatola chiusa i provvedimenti salva banchieri. Già
nel 2008, Adusbef uscì con analoghe, forse più lievi, motivazioni dal tavolo
Unicredit. Con coerenza successivamente ha abbandonato i tavoli con l’ABI e
quello con Banca Intesa-SanPaolo. Oggi ci vediamo costretti a seguire quella
stessa strada, alla luce del fatto che, in un paese bancocratico,
i banchieri sono in grado di imporre, a loro favore, buone leggi e migliore stampa, spadroneggiando
perfino in Banca d’Italia. Dobbiamo ritenere che il MPS, accettando il
riciclaggio di banchieri dismessi, non ritiene un problema il livello di
fiducia dei suoi correntisti ed il rapporto con essi, trascurati anche in
recenti dichiarazioni del neo presidente della banca: «i nostri rapporti sono
con la Fondazione e gli indirizzi sono chiari: puntare a recuperare
efficienza, redditività e stabilità patrimoniale». Ecco gli obbiettivi, con
promessa di “non guardare al passato”: inutile, cioè, una indagine interna
sulla vicenda Antonveneta. Le
nostre banche hanno ricevuto un prestito triennale di 270,8 miliardi di euro
dalla Bce al tasso dell’1%, che utilizzano per fare profitti, riacquistare le
loro obbligazioni strozzando le piccole e medie imprese e taglieggiando le
famiglie: Adusbef non può essere complice di questi gravissimi comportamenti.
Pronti
a riconsiderare la nostra posizione, qualora Profumo segua l’esempio del
sindaco di Siena, Ceccuzzi.
Mauro
Novelli (Segretario Nazionale Adusbef) Roma,
26.5.2012 |
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