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Una nuova moneta di riserva
sfida il dollaro:
cosa sta succedendo nello
Stretto di Hormuz
David
Malone, autore di "The Debt Generation" e
del blog Golem XIV,
ci
racconta le vicende monetarie che sottendono alla crisi con l'Iran
Articolo originale: A new Reserve currency to
challenge the dollar – What’s really going on in The Straits of Hormuz. David Malone –12 gennaio 2012 , Poco
più di un anno fa, il 1 ° novembre 2010, ho scritto quelle che
ho chiamato “…a little bit of scurrilous
speculation.”… delle scurrili speculazioni in
cui ipotizzavo che una conseguenza involontaria del Quantitative Easing fosse quella di stimolare diversi paesi a pensare
seriamente a come poter sostituire il dollaro come valuta per gli
scambi internazionali. “Moneta per gli scambi internazionali” significa
semplicemente che entrambe le parti sono d’accordo che la moneta è
stabile, affidabile e accettata a livello internazionale, e disponibile
in abbondanza. Che può non essere il caso delle loro valute. Mi
chiedevo se i dubbi circa la stabilità a lungo termine del dollaro e
dei livelli di debito degli Stati Uniti, si siano combinati con una
volontà politica, in Cina e in altri paesi, forse anche di sfidare gli
Stati Uniti sul dollaro, con l’obiettivo finale di creare una valuta di
riserva alternativa sostenuta dall’oro piuttosto che, come è ora il
dollaro, dal debito. Diversi paesi hanno
acquistato oro. Russia, Cina, India ne hanno tutti comprato un sacco …. Il
che mi porta alla mia speculazione. L’elenco dei paesi che stanno accumulando
oro è simile alla lista dei paesi che hanno parlato della
necessità di una nuova valuta di riserva per sostituire il dollaro. Essere una valuta per gli
scambi non è proprio la stessa cosa che una ‘valuta di riserva’ come
il dollaro, ma è un importante passo in questa direzione. Quale valuta
usano i grandi commerci internazionali è una faccenda molto
importante. E’ un fatto che nel 2000, l’Iraq ha firmato un accordo per
vendere il suo petrolio, tutto il suo petrolio, in Euro. Anche l’Iran
aveva intenzione di fare la stessa cosa. La decisione dell’Iraq coinvolgeva
la grande banca francese PNB Paribas. La Francia
non era uno dei paesi che hanno sostenuto la guerra, e Washington ha condotto
una campagna d’odio diffamando i Francesi. La preoccupazione era che il
passaggio dal dollaro all’euro avrebbe potuto prendere slancio. Qualsiasi
ulteriore importante mossa di allontanamento dal dollaro avrebbe
paralizzato gli Stati Uniti. Nel gennaio di quest’anno
l’India Times ha riferito che l’India stava negoziando con l’Iran di
abbandonare l’uso del dollaro come moneta di scambio, in modo da poter
acquistare il petrolio Iraniano, nonostante l’embargo degli Stati Uniti.
L’India ha detto che stava considerando di utilizzare l’oro. L’elenco dei paesi e dei
commerci che non utilizzano più il dollaro per i loro commerci
è ormai considerevole. Quanto siamo vicini al punto in cui non
avrà più senso per le nazioni utilizzare i dollari e
avrà più senso per loro, sia economicamente che
politicamente, utilizzare la rete delle valute legate allo Yuan?
Quando si raggiunge questo punto lo Yuan diventerà una valuta di
riserva di fatto. Cina, India, Russia e Iran
sono possiedono tutti grandi riserve di oro fisico, e la maggior parte di
loro ne sono anche grandi produttori. Nessuno di loro è stabile
alleato degli Stati Uniti. Hanno tutti relazioni di lungo termine tra
loro. Tutti loro hanno espresso preoccupazione per i debiti degli Stati Uniti
e per la stampa di moneta. Nessuno di loro sarà felice del QE3, né
della stampa di Euro, quando entrambi arriveranno alla fine di quest’anno. Penso che il braccio di ferro
con l’Iran nello Stretto di Hormuz sulle sanzioni abbia molto a che fare con
le mosse per sostituire il dollaro più che con qualsiasi altra cosa. Il Presidente americano Obama
ha firmato una nuova legge in cui: “Gli Stati Uniti impongono sanzioni contro
le banche che negoziano con l’Iran …. Le istituzioni sanzionate sarebbero
tagliate fuori dai mercati finanziari degli Stati Uniti.” Toni duri. Un po’
come l’invio di una portaerei allo stretto di Hormuz. Ma, come l’articolo ha
continuato a segnalare, con un piacere appena malcelato, la minaccia
può essere fasulla, come lo stesso dollaro. La legge prevede
delle esenzioni che alla fine evidenziano la difficile situazione
dell’America, piuttosto che la sua forza. Le sanzioni prendono di mira sia le
banche private che quelle controllate dai governi – comprese le banche
centrali – e diverrebbero effettive dopo un periodo da due a sei mesi di
preavviso, a seconda delle transazioni, ha detto un alto funzionario
dell’amministrazione Obama. Secondo la legge, il Presidente può
decidere di esonerare le istituzioni di un paese che abbia notevolmente
ridotto le sue relazioni con l’Iran, e in situazioni in cui vi sia un
interesse della sicurezza nazionale degli Stati Uniti o comunque una
necessità di stabilità del mercato energetico. Avrebbe bisogno
di informare il Congresso e le deroghe sarebbero temporanee, ma potrebbe
essere estese. Lo stallo in realtà
è più con la Cina e i suoi alleati che specificamente con
l’Iran. Gli Stati Uniti sta testando i nervi saldi della Cina e la
solidità della sua rete di accordi bilaterali. Stiamo vedendo il
potere militare schierato per contrastare il potere economico. Credo che gli
Stati Uniti perderanno. A seconda della natura della sua perdita si potrebbe
vedere un precipitoso declino nella classifica del dollaro come valuta di
riserva globale. Il 2012 potrebbe vedere
l’inizio di defezioni su larga scala dal dollaro come valuta per gli scambi.
Che a sua volta potrebbe avere enormi, forse anche catastrofiche conseguenze
su come il mondo percepisce quello che è un livello accettabile di
debito per gli Stati Uniti. Quello che è accettabile quando si ha una
valuta di riserva globale è molto diverso da ciò che è
accettabile quando non la si ha. E il vero anche il contrario.
Se la Cina può trasformare il network di accordi bilaterali che hanno
al centro la Cina e lo yuan, nell’accettazione di una valuta di riserva
di fatto, allora quelli, come me, che si chiedono come la Cina può
riuscire a evitare un atterraggio duro come la sua bad
bank e la sua bolla immobiliare si sgonfia sempre
più, non hanno bisogno di cercare oltre. Non si può negare
che la Cina ha una crisi assolutamente notevole di crediti
inesigibili in crescita. Ognuna delle sue banche è soffocata da
crediti inesigibili fatti a ciascuno dei governi regionali della Cina.
Trilioni di Yuan di prestiti che non saranno rimborsati, su immobili e
terreni valutati a prezzi enormemente gonfiati, ma ora inadempienti. Ma
se la Cina può diventare una nuova valuta di riserva rivale al centro
di una nuova rete di partners commerciali, allora
la Cina potrà e vorrà seppellire i debiti in una anonima
fossa comune da qualche parte nel suo entroterra. Nel momento in cui l’America
non è più considerata la valuta di riserva più
importante e il suo carico di debito è di conseguenza riconsiderato,
la Cina e il suo carico di debito andranno nella direzione opposta. Dal
dollaro, moneta fiat a corso forzoso sostenuta dal debito, alla nuova valuta
sostenuta dall’oro. Ma una domanda che sorge
spontanea in tutto questo è – fino a che punto le grandi
banche e i brokers sono riusciti a trasformare anche oro e argento (almeno
l’oro e l’argento detenuti in Occidente) in un’altra moneta a corso forzoso?
Considerate le ipoteche. Quanto oro e argento è stato promesso e ri-promesso, ipotecati e ri-ipotecati?
Quanti contratti di carta su oro e argento esistono al di sopra e al di
là della reale quantità di oro fisico e di argento? Dopo tutto
l’oro e l’argento sono il massimo in termini di ‘assets
buoni’ che le controparti sono liete di accettare. Così mi
sembra probabile che ci sarà stata una forte domanda di oro e
argento (o i relativi contratti) nei mercati pronti contro termine e
ipotecari. Se è così, allora mi chiedo quante richieste
saranno contestate su ogni oncia d’oro e d’argento in Occidente, quando
gli investitori inizieranno a chiedere di “vedere il loro
investimento”. È per questo che i
prezzi dell’argento fisico sono in aumento oltre il prezzo dei crediti
d’argento su carta. Credo che alcuni commercianti stiano diventando nervosi
per l’acquisto di diritti di carta sull’argento e ora vogliono solo il
metallo stesso. Si sospetta che alla fine, se si ha solo un diritto di carta,
o un contratto, sull’argento, è esattamente questo che alla fine
si potrà avere – la carta. Solo quelli con il metallo reale nelle loro
mani, otterranno quello che hanno pagato. Penso che ci sia una versione di
carta dell’oro e dell’argento che galleggia intorno come un
parassita degli stessi metalli. Articolo originale:
A new Reserve currency to
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