Libero 29-7-2012
Giannino scende in campo "Un partito in autunno"
Meno spese e meno tasse, più merito e
liberalizzazioni. Oscar
Giannino scende in campo e pubblica il suo manifesto politico
"Fermare il declino", in vista di un partito
che, se ci saranno tutte le condizioni, potrebbe nascere già il prossimo
autunno. Il
punto di partenza è che “la classe politica emersa dalla crisi del
1992-94 ha fallito” e “deve essere sostituita”. Per crescere l’Italia, spiega
il giornalista, “deve generare mobilità sociale e competizione, rimettendo al
centro lavoro, professionalità, libera iniziativa e merito individuale”. E
deve necessariamente “smantellare la rete di monopoli e privilegi che
paralizzano il paese”.
Il programma politico - Secondo Giannino se si
vuole dare un futuro ai giovani bisogna “tagliare e rendere più efficiente la
spesa, ridurre le tasse su chi produce, abbattere il debito anche attraverso
la vendita di proprietà pubbliche, premiare il merito tra i dipendenti
pubblici, promuovere liberalizzazioni e concorrenza anche nei servizi e nel
sistema formativo, eliminare i conflitti di interesse, liberare e
liberalizzare l’informazione, dare prospettive e fiducia agli esclusi
attraverso un mercato del lavoro più flessibile ed equo”. E nessun partito,
sostiene il giornalista, si pone davvero questi obiettivi.
Il partito, il leader e le primarie - Spiega Giannino che
"se avremo sostegni e seguito", "se ci saranno i
numeri" il partito può nascere il "prossimo autunno" e non
avrà "alcun leader preconfezionato o di plastica. Se e quando verrà
il momento, chiunque abbia aderito sulla base di un’esplicita adesione al
programma e soddisfi precisi criteri sia di morale personale che di
trasparenza che di assenza d’ogni conflitto d’interessi, non potrà evitare di
essere sottoposto a primarie. E chi vince le primarie diventa il
leader".
Nessuna alleanza - "Fermare il
declino" vuole essere "al di sopra o avanti". Dice Giannino:
"Parliamo a tutti, sia a destra che a sinistra. Ma sui contenuti
concreti e sulla moralità personale non transigiamo. E tentiamo di nascere
per essere alternativi a entrambe". Del resto c'è un bacino di elettori
di centrodestra ma anche di centrosinistra, che non si riconosce al momento
in alcun partito e che potrebbe ritrovarsi in questo programma. Quindi,
"perché regalare voti a Grillo?".
I sostenitori - Per ora a sostenere
il partito ci sono già centinaia
di accademici, professionisti, imprenditori, manager ed esponenti
dell’associazionismo e della società civile. Qualche nome? Gli economisti
Michele Boldrin, Sandro Brusco, Andrea Moro, Alberto Bisin;
Alessandro De Nicola dell’Adam Smith Society; Alberto Mingardi
e Carlo Stagnaro dell’Istituto Bruno Leoni, Luigi Zingales della University of Chicago. E poi c'è la prima fila di
Italia Futura e la decisione di Carlo Calenda,
Andrea Romano, Federico Vecchioni, Irene Tinagli,
Nicola Rossi di divenire copromotori del manifesto.
Infine Emma Marcegaglia che ha condiviso sin dall’inizio l'intento del
movimento ma che in quanto ex presidente di Confindustria e per evitare
equivoci e polemiche non è firmataria del manifesto.
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