CENACOLO
DEI COGITANTI |
DOCUMENTO
DEL 18-2-2009 |
Le ambasce della
sinistra (18-2-2009)
Prima di “mani pulite”, i
partiti di sinistra (PCI in testa) avevano centinaia di migliaia di attivisti
in grado di lavorare e finanziare l’organizzazione. Le entrate, mai sufficienti
(si ricorreva a finanziamenti in nero), erano gestite con oculatezza perché
l’apparato e i funzionari di partito erano a carico dell’organizzazione, quindi
occorreva una adeguata capacità di valutazione nelle scelte dei dirigenti. Oggi
l’apparato dei partiti è stato collocato a carico dell’Erario: oltre a rimborsi
elettorali e alla stampa, la struttura è
collocata presso aziende partecipate,
in comunità montane, chiamata a ben remunerate consulenze, in enti
locali [se non erro sono in macchina ben 24 nuove province].
Bravi o no, vincenti o no, capaci
o no i soldi entrano lo stesso. La struttura non pesa più sui bilanci ed è
“promossa” solo tramite cooptazione, vista l’assoluta assenza di militanti,
peraltro ormai inutili.
Che sia questa architettura
interna costruita in base a meriti di conta (numero di teste da gestire come
voti) la causa dei fallimenti?