Paga NFC                              

 

 

 

 

                                                              

 

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Documento inserito il:  4-11-2015

 

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Il ConsigliO n° 93

Carte e smartphone/tablet con tecnologia NFC

per pagamenti contactless. Pericoli e accortezze.

Basta poco per proteggersi.

 

Di Mauro Novelli 4-11-2015

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Documentazione

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TECNOLOGIA NFC. DI CHE SI TRATTA.

Non sono molti i titolari di carte di credito, bancomat, carte prepagate a sapere di avere in tasca strumenti i cui dati possono essere letti e carpiti senza che il “ladro” proceda materialmente al furto.

Stiamo parlando di quasi tutte le carte di recente emissione consegnate ai nuovi clienti o in sostituzione di vecchie carte scadute e che incorporano la tecnologia NFC (Near Field Communication, in italiano letteralmente “Comunicazione in prossimità”). Ne sono ormai in circolazione oltre 6 milioni.

Simbolo NFCLe carte di cui siamo in possesso hanno questa caratteristica, cioè adottano la tecnologia NFC, se  riportano sul fronte il simbolo a fianco.

La nuova tecnologia NFC permette pagamenti (entro i 25 euro) senza la necessità di sottoscrivere lo scontrino o digitare il PIN (contacless). Basta avvicinare la carta al lettore del negoziante perché il sistema attivi il chip della carta e inizi lo scambio di informazioni: importo da pagare, identificazione dei codici del titolare della carta, addebito dell’importo all’acquirente e accredito sul conto del venditore.

Paga NFC

La procedura è quindi semplice:

1. l’esercente digita l’importo della transazione sul display del suo lettore,

2. l’acquirente avvicina la carta al lettore (a 4-10 centimetri),

3. il lettore contactless emette un segnale luminoso e acustico a conferma della lettura della carta e, quindi, dell’avvenuto pagamento con accredito del conto del venditore.

 

LA VULNERABILITA’

Chiariamo subito: il punto, debole del sistema non è imputabile alle procedure di pagamento. Il processo, infatti, impedisce i doppi pagamenti, anche qualora si accostasse più volte la carta al lettore.

La vulnerabilità è invece insita nella carta stessa (vedremo in seguito come proteggerla). Il problema è noto da alcuni anni, da quando cioè questi prodotti hanno cominciato ad avere una diffusione “interessante”. Ma né gestori né sistema bancario hanno mai informato, con azioni pianificate,  i titolari delle nuove carte.

In termini di rischiosità del prodotto, anche Poste Italiane (in genere molto accorta in materia di sicurezza)  si limita  a riportare, per PostePay Evolution, i rischi tipici delle normali carte di pagamento. Dal Foglio informativo di Poste:

Principali rischi (generici e specifici) del servizio

Il rischio principale è quello legato allo smarrimento o al furto della Carta da sola o con il PIN (Numero di Codice Personale) che potrebbero consentire l’uso fraudolento della Carta. Questo rischio può essere ridotto al minimo se il Titolare della carta adotta le comuni regole di attenzione e prudenza (il PIN è segreto e non va comunicato a terzi; il PIN non deve essere scritto sulla Carta e non deve essere conservato insieme alla Carta stessa o con i documenti del Titolare). Il rischio di uso fraudolento della Carta inoltre è ridotto se, in caso di smarrimento o furto, il Titolare chiede immediatamente il blocco della carta al numero telefonico comunicato da Poste Italiane. Nel caso di richiesta blocco, entro due giorni, il Titolare dovrà confermare personalmente all’Ufficio Postale o con lettera raccomandata o tramite fax l’avvenuta richiesta di blocco. Con la conferma della richiesta del blocco dovrà essere presentata anche la denuncia presentata all’Autorità Giudiziaria o di Polizia. Nel caso di smarrimento o furto del codice PosteID e/o del dispositivo mobile contenente il certificato digitale relativo al servizio PosteID, per ragioni di sicurezza, è necessario richiedere la revoca del Servizio Poste ID e la rimozione del relativo sistema di sicurezza dal proprio dispositivo mobile contattando il numero verde 803.160 di Poste Italiane (disponibile con operatore dal lunedì al sabato dalle ore 8.00 alle ore 20.00). Negli orari di non operatività del Call Center, è necessario chiamare invece il numero 06.54405330 e seguire la procedura automatica per il blocco del sistema. Ai fini del blocco bisognerà fornire il Nome utente di registrazione a poste.it e il Nome assegnato al dispositivo in fase di installazione del Sistema di sicurezza. I principali rischi del servizio SIMply BancoPosta sono legati allo smarrimento o al furto del cellulare e dei codici personali (App PIN o PMPIN per la SIM) per l’accesso ai servizi da mobile, rischi che possono essere ridotti al minimo se sono osservate le comuni regole di prudenza e attenzione i codici personali sono segreti e non vanno comunicati a terzi; non devono essere scritti sul telefono e non devono essere conservati insieme al telefono o con i documenti del Titolare). Il rischio di uso fraudolento dello Smartphone NFC inoltre è ridotto se, in caso di smarrimento o furto, il Titolare chiede immediatamente il blocco della SIM al numero telefonico comunicato da PosteMobile e Poste Italiane.

 

Scheda prodotto della carta contacless di  Unicredit (3) [ore 12:30 del 5-11-2015].

Pagine illustrative delle carte contacless di Banca Intesa (4) [ore 12:40 del 5/11/2015]

Pagina illustrativa delle carte contactless di VISA (5) [ore 12:45 del 5-11-2015

Pagina illustrativa delle carte contactless di Master Card (6) [ore 12:48 del 5-11-2015]

 

 

In caso di ammanchi e/o di furti di dati, queste lacune informative sulla rischiosità dei prodotti NFC, permetteranno ai clienti colpiti di chiamare in causa gestori e banche collocatrici.

 

E’ nota la possibilità di dotare di tecnologia NFC anche smartphone e tablet (1). Molti ne sono già provvisti. L’apparecchio simulerà la carta NFC del titolare e con esso sarà possibile effettuare pagamenti contactless, semplicemente accostando l’apparecchio al lettore del negoziante.  Ma smartphone e tablet NFC possono essere trasformati facilmente in lettori di carte NFC o di altri strumenti NFC: è sufficiente  scaricare ed attivare delle semplici app a disposizione di tutti ed il gioco è fatto (2).   A questo punto, al malintenzionato che ha trasformato il suo apparecchio in lettore NFC sarà sufficiente, in ambienti affollati (mezzi pubblici, stazioni, manifestazioni di piazza ecc.) accostare lo smartphone alla tasca o alla borsa della gente per carpire tutti i dati dei malcapitati che dovessero avere in dosso una carta FNC.

MetrebusPer inciso, anche le carte di abbonamento ai mezzi pubblici sono dotate di tecnologia NFC: da esse possono essere ricavati i ns. dati anagrafici, i codici e la scadenza del ns. abbonamento e quanto è contenuto nella memoria del chip.

 

COME PROTEGGERSI. LA GABBIA DI FARADAY.

Poiché lettore e carta si scambiano dati con trasmissione radio, è sufficiente impedire alle onde radio di impegnare il chip delle carte di pagamento. Questo scopo è raggiunto semplicemente avvolgendo con un foglio di stagnola le nostre carte, proteggendole, in tal modo con una gabbia di Faraday casalinga. La carta diventa inviolabile. L’unico inconveniente deriva dal fatto che si complica un po’ il meccanismo di pagamento.

Tale soluzione casalinga è suggerita anche dalla Polizia postale.

I gestori di carte ed il sistema bancario hanno deciso di adottare la tecnologia FNC, ma si guardano bene dall’evidenziare il problema della vulnerabilità. Ritengono infatti che ogni forma di raccomandazione ai titolari si trasformerebbe in fonte di preoccupazioni e costituirebbe impedi-mento alla diffusione delle nuove carte. Questa soluzione non è quindi “gradita” ai gestori poiché temono che invece di semplificare le procedure di pagamento, le complichi e le impacci, facendo scemare, a loro avviso,  l’appeal del nuovo sistema.

Non a caso, Alice Moroni e Serena Sposato, rispettivamente NFC Team Coordinator e NFC&Mobile Team Technical Coordinator presso CATTID (Centro per le Applicazioni della Televisione e delle Tecniche di Istruzione a Distanza) della Sapienza – Università di Roma, in linea col sistema bancario, si chiedono: «Quale utente andrebbe in giro con una carta avvolta nella stagnola? Per essere accettata dagli utenti una nuova tecnologie deve semplificare l’interazione e non complicarla. Crediamo invece che la soluzione vada ricercata da una parte nel garantire dei livelli di sicurezza adeguati da parte di chi sviluppa le applicazioni di pagamento e dall’altra nell’educare l’utente a mantenere un livello di sicurezza accettabile sul proprio device». Considerazioni che non mi sembrano di grande aiuto.

Raoul Chiesa, ethical hacker, fondatore di Security Brokers, azienda specializzata nella fornitura di servizi di ICT Security e Cyber Defense, sostiene che nel protocollo NFC «esiste un baco che permette di rubare facilmente dati sensibili, movimenti bancari e, quindi, soldi delle persone. Non sembra esserci un identikit della vittima tipo – dice Chiesa - e per essere esposti al furto basta passare vicino al cybercriminale dotato di un apposito lettore. Quindi trasporti pubblici, metro, stazioni, aree di sosta e aeroporti diventano chiaramente luoghi a rischio».

Chiesa sostiene che il protocollo NFC è stato adottato senza aver implementato la criptatura. «Senza autenticazione né cifratura è possibile rubare in chiaro tutti i dati e poi con quelli, ad esempio, effettuare acquisti su Amazon».

Un chiarimento: è vero che i pagamenti con sistema contcless non possono essere superiori a 25 euro, ma altresì vero che la carta può essere utilizzata per pagamenti entro i termini contrattuali, ad esempio via internet.

 

ULTIMA RACCOMANDAZIONE.

Non so se le onde radio emesse da un cellulare interferiscano con il chip della carta NFC, danneggiandolo. Per prudenza, è opportuno tenere questa ad una certa distanza dallo smartphone o proteggerla con una gabbia di Faraday.

faradayEsistono in commercio porta biglietti da visita in alluminio perfettamen-te in grado di risolvere il problema di cui stiamo trattando. Costano sui 5 euro e accolgono almeno 6 carte.

E’ preferibile un po’ di scomodità piuttosto che dover affrontare gli inconvenienti (soprattutto finan-ziari) a cui potremmo andare incontro non proteggendoci.

 

 

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Documentazione:

 

(1)    Da http://www.fastweb.it/

 

Swatch Bellamy. Consente di effettuare pagamenti avvicinando il dispositivo a un Pos. Non dispone di connessione Internet, display touch o sensori ma funzionerà come una carta prepagata per fare acquisti

Swatch si lancia nel mondo della tecnologia NFC presentando un nuovo orologio, lo Swatch Bellamy, che consente di effettuare pagamenti avvicinando il dispositivo a un Pos. Presentato a Shanghai, l'orologio debutterà in Cina all'inizio del 2016 a 90 dollari, per poi arrivare in Usa e Svizzera.

L'aspetto è quello classico dello Swatch in plastica e consentirà di fare pagamenti nei negozi grazie a partnership con China UnionPay e Bank Of Communications. Il nome dell'orologio si richiama a quello dello scrittore statunitense Edward Bellamy, che nel 1888 pubblicò il romanzo "Guardando Indietro, 2000-1887" in cui per primo ipotizzava la sostituzione dei contanti con carte di credito.

A differenza dell'Apple Watch non dispone di connessione Internet, display touch o sensori ma funzionerà come una carta prepagata per fare acquisti. L'orologio, in quattro modelli, non sarà venduto nei negozi, ma solo nelle filiali di Bank of Communications, poiché la funzionalità di pagamento necessita di essere abilitata.

15 ottobre 2015

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2) Un video molto interessante da testmagazine.it

 

http://www.testmagazine.it/2015/10/01/come-ci-rubano-dati-e-soldi-dalle-carte-contactless-video/3023/


3) Scheda prodotto di Unicredit:

 

https://www.unicredit.it/content/dam/unicredit/documents/schedeprodotto/Genius_Card_schedaprodotto.pdf


4) Pagina illustrativa delle carte contacless di Banca Intesa:

 

http://www.intesasanpaolo.com/carte/contactless.jsp


5) Pagina illustrativa delle carte contacless di VISA

 

https://www.visaitalia.com/pagare-con-visa/pagamenti-contactless


6) Pagina illustrativa delle carte contacless di Master Card

 

http://www.mastercard.com/it/privati/contactless_offline.html