La
Stampa 12-5-2008
Brunetta: "Licenzieremo i
fannulloni della Pubblica Amministrazione"
Il nuovo ministro: «Via dagli
uffici chi non lavora». Alemanno preme: «E' una minoranza da rimuovere»
ROMA
Il problema dei "fannulloni" nella Pubblica Amministrazione si
risolve «semplicemente licenziandoli». Il ministro
dell’Innovazione e della Funzione pubblica, Renato Brunetta, lo dice in
occasione dell’inaugurazione del Forum Pa. «Su
questo ho le idee molto chiare -aggiunge Brunetta- ci sono le leggi che
consentono la cassa integrazione e il licenziamento, solo che non sono mai
state utilizzate. Il clima nel Paese, però, adesso è cambiato.
Lo chiede il Paese di intervenire e non il professor Brunetta». Brunetta,
quindi, spiega che «è un miracolo che la
Pubblica Amministrazione ancora stia in piedi non avendo strumenti come gli
incentivi, disincentivi, premi e punizioni. Un’azienda privata in queste
condizioni avrebbe già chiuso».
Dello stesso parere è anche il neoeletto sindaco di Roma Gianni
Alemanno che afferma: «I fannulloni devono essere licenziati ma sono convinto
che la gran parte di coloro che lavorano nella Pubblica amministrazione non
siano fannulloni ma che si tratti solo di una piccola minoranza». Sebbene si
tratti di una minoranza, secondo Alemanno i fannulloni devono essere rimossi «a vantaggio dei lavoratori del pubblico impiego che in
larga parte si impegnano e che spesso anche con carenza di mezzi e di
incentivi reali fanno il massimo possibile. Ci deve essere - ha proseguito il
sindaco - massima attenzione per i diritti sindacali ma io non credo che i
sindacati vogliano difendere i fannulloni».
Quanto all’innovazione e alla modernizzazione della pubblica amministrazione,
Alemanno ha ribadito che «è un processo
fondamentale, è uno dei grandi obiettivi per il Paese che fanno parte
del programma del nuovo Governo e del Popolo della Libertà. L’utilizzo
di nuovi strumenti tecnologici - ha proseguito il sindaco - aiuta a ridurre
contrasti sociali ed economici. Ci aspettiamo dalle moderne tecnologie
dell’informazione la possibilità di trovare soluzioni più
condivise anche a livello sindacale e - ha concluso Alemanno - a livello di
composizione degli interessi dei cittadini e delle necessità dei
lavoratori».
|