Il Sole 24 Ore/ Radiocor 23-1-2008
Inchiesta Italease, cinque arresti
tra cui l'ex ad Faenza
Arresti in corso per Banca Italease. Si tratta, secondo quanto risulta all'agenzia Radiocor, di
cinque fermi tra cui l'ex amministratore delegato Massimo Faenza e
l'intermediario Claudio Calza. L'operazione, su iniziativa dei Pm Roberto Pellicano e Giulia Perrotti
e disposta dal Gip Cesare Tacconi,
è in pieno svolgimento ed è condotta dal Nucleo di Polizia
tributaria della Guardia di Finanza di Milano. Gli
altri arresti riguardano Roberto Fabbri, ex vice direttore generale di Italease, Massimo Sarandrea e
Luca De Filippo. L'accusa è di associazione
per delinquere finalizzata all'appropriazione indebita ai danni della stessa
Italease.
L'inchiesta della Procura di Milano è stata avviata nel luglio scorso.
All'apertura del fascicolo, l'attenzione dei magistrati si è
concentrata sulle forti perdite registrate dall'istituto sui derivati, nonché sulla correttezza di singole operazioni e sul ruolo
di alcuni consulenti che per la loro intermediazione avrebbero ricevuto
elevate commissioni.
Secondo quanto emerso fino a ora, Claudio Calza
è l'agente che ha portato a Italease come cliente, tra gli altri, l'immobiliarista romano Giuseppe Statuto. Calza, finanziere
di origini lucane, meglio noto alle cronache per il
suo rapporto di amicizia con l'ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, risulta iscritto nel registro degli indagati
anche della Procura di Roma, nell'ambito dell'inchiesta sul crack da 130
milioni di euro di alcune società della galassia dell'immobiliarista Danilo Coppola, che vede coinvolto anche l'ex
ad Faenza. Massimo Sarandrea, invece, è l'ex
ad di Italeasing,
società del gruppo nel quale aveva anche ricoperto la carica di
responsabile dell'Area Mercato.
Il caso derivati dell'istituto di via Cino del Duca
è stato scoperchiato alla fine di maggio del 2007, quando l'istituto
comunicò che il potenziale rischio di controparte riferibile a
strumenti derivati con clientela, si attestava a circa 400 milioni. Nei
giorni successivi, il 4 giugno, sono arrivate le dimissioni di Faenza, il
cambio ai vertici (ora ad è Massimo Mazzega)
e a fine giugno Banca Italease aggiunse in un comunicato che la chiusura
delle posizioni dei derivati in essere nei confronti delle banche controparti
aveva comportato un esborso di circa 610 milioni di euro.
Al 29 giugno, sottolineava l'istituto milanese, erano rimaste aperte
posizioni con le banche controparti che rappresentavano un mark to market negativo pari a
circa 120 milioni di euro. Parallelamente all'inchiesta della magistratura
milanese, anche la Banca d'Italia e la Consob hanno acceso il loro faro sull'istituto.
Il nuovo corso di Banca Italease, intanto, prevede la ricerca di un partner
industriale anche se nel frattempo, Mazzega sta
accelerando sul piano industriale «stand alone», ed ha annunciato un
riassetto societario con la riduzione delle società di leasing, da
cinque a tre. Nel dettaglio, il consiglio di amministrazione
di Italease, che sabato ha esaminato i dati sulla produzione dell'ultimo
trimestre 2007, ha
conferito il mandato all'amministratore delegato di avviare una
razionalizzazione della struttura organizzativa che migliori l'efficienza
commerciale, riduca i costi di gestione e rafforzi i presidi dei rischi. Il
titolo a Piazza Affari è in forte calo, -5,49% poco sopra i 6 euro,
dopo avere perso oltre l'80% del valore nell'ultimo anno e il 58% negli
ultimi sei mesi.
Anche il Banco Popolare allarga le perdite a Piazza Affari dopo la notizia
degli arresti di Massimo Faenza e altri ex manager di Banca Italease . L'istituto nato dalla fusione tra Bpi
e Bpvn, primo azionista di Italease
con oltre il 30%, perde ora il 4,51% a 12,61 euro mentre prima della notizia
la flessione era limitata all'1%. (Il Sole 24 Ore Radiocor)
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