Vicenda USA – UBS (AGG. 21-2-09)
ADNkronos 0214 6 ECO 0 RTD ECO NAZ
FISCO: TFA, POSSIBILE CONSEGUENZE
GIURIDICHE DOPO DATI CLIENTI UBS AD USA =
Berna, 21 feb. (Adnkronos/Ats) - La
consegna agli Stati Uniti di documentazione bancararia di 300 clienti
americani di Ubs sospettati di frode fiscale potrebbe avere conseguenze sul
piano penale e di responsabilita' civile. E' quanto ha detto oggi ai
microfoni della radio svizzero tedesca Drs, Christoph Bandli, il presidente
del Tribunale federale amministrativo, che ieri sera ha disposto il blocco
della transazione con una misura cautelare. Il provvedimento e' pero' giunto troppo tardi: la Finma, l'autorita'
federale di sorveglianza dei mercati finanziari, ha infatti trasmesso i dati
gia' mercoledi' scorso.
Andreas Rud, avvocato di otto clienti
di Ubs che si erano rivolti al tribunale proprio per impedire il trasferimento,
ha
spiegato
dal canto suo che i suoi assistiti potrebbero ora citare in giudizio la
stessa Confederazione. Ma per il momento il tema non e' diattualita'. In
primo piano, ha detto il legale a Drs, vi e' un'altra questione: bisogna
capire se e quali dati sono stati effettivamente comunicati: al momento ''non
sappiamo nulla''.
Alain Bichsel, portavoce della Finma,
ha confermato all'Ats che ''i dati bancari sono stati trasferiti il 18
febbraio e non abbiamo intenzione di consegnarne altri''. (segue)
(Adnkronos/ats) - Secondo il portavoce, l'autorita' di sorveglianza ha agito in modo corretto e
nel pieno rispetto della
legge. La decisione del tribunale amministrativo e' solo
un passo procedurale, ha detto Bichsel. Ubs, in considerazione delle
prospettate azioni legali negli Usa, era minacciata nella
sua stessa esistenza: ''era nostro dovere decidere in questo modo''.
Sostegno alla
Finma e' intanto giunto dall'Associazione svizzera dei banchieri (Asb).
L'autorita' di sorveglianza dei mercati, ha detto in un'intervista al
'Tages-Anzeiger' il direttore dell'ASB Urs Philipp Roth, ha operato
conformemente alla legge: ''ha preso una decisione che in situazioni
straordinarie e' ammessa''.
(Adnkronos/Ats) - Il gruppo parlamentare svizzero
dell'Unione democratica di centro vuole un dibattito urgente sul segreto
bancario,da tenersi gia' nel corso della prossima sessione primaverile delle Camere.
L'Udc, ha detto oggi all'Ats il capogruppo Caspar Baader, invita inoltre il
Consiglio federale a varare misure per proteggere la privacy dei risparmiatori da ''altri
tentativi di ricatto''.
Il partito
condanna l'operato del Consiglio federale, dell'Autorita' di sorveglianza
Finma e di Ubs, che non hanno
rispettato il diritto internazionale e la procedura di
assistenza giudiziaria, ha affermato Baader. La Svizzera dovrebbe ora
ritirare l'oro della Banca Nazionale depositato negli Usa: bisogna tutelare
il patrimonio nazionale, ha aggiunto, ''perche' con questo governo non si puo'
stare al sicuro''.
Secondo
Baader, inoltre, la Svizzera non dovrebbe in nessun modo accogliere
prigionieri detenuti a Guantanamo. Anche la vendita di fondi di investimento
americani a cittadini elvetici dovrebbe essere vietata ''per proteggere gli
investitori svizzeri''.
(Sec/Gs/Adnkronos)
21-FEB-09
12:28
Il Sole 24 Ore
Vicenda USA - UBS
20-2-2009 - Ubs: fisco Usa chiede i nomi
di 52mila conti segreti. La banca dice no
Ubs si prepara a un braccio di ferro
con il fisco americano: le autorità statunitensi presentano un'azione
legale nella quale chiedono a un giudice federale di costringere la banca
svizzera a fornire informazioni su 52.000 conti segreti intestati ad
americani. Ma Ubs non ci sta e annuncia la propria intenzione di «contestare
vigorosamente» in tribunale la richiesta: le informazioni oggetto dell'azione
legale - spiega l'istituto in una nota - sono protette dalla legge sulla
privacy finanziaria svizzera e la giustizia americana, nell'esprimersi, deve
tenere conto delle leggi straniere. In apertura di Borsa a Zurigo stamane Ubs
perde il 9,45% per cento.
Patteggiamento inutile. A poche ore dall'accordo raggiunto fra le
autorità americane e Ubs, in base al quale la banca ammettendo le
proprie responsabilità si era impegnata a pagare 780 milioni di
dollari e a svelare i nomi di 250 americani, il Dipartimento della Giustizia
statunitense annuncia un'azione legale per costringere Ubs a rivelare
all'Internal Revenue Service, il fisco americano, informazioni su 52.000
clienti Usa, per un totale di 14,8 miliardi di dollari, che hanno tenuto
illegalmente i loro conti segreti al governo americano: secondo le
autorità, l'azione legale è l'unico modo per ottenere le
informazioni necessarie per perseguire gli americani "evasori". Ma
proprio l'accordo raggiunto ieri offre a Ubs - spiega la stessa banca
respingendo la richiesta di fornire informazioni - delle argomentazioni per
contestare la richiesta che «riguarda informazioni su un numero sostanziale
di conti segreti intestati ad americani presso Ubs in Svizzera, dove le
informazioni sono protette dalla legge elvetica».
Polemiche in Svizzera. L'accordo fra Ubs e le autorità
americane ha da subito aperto un ampio dibattito perché si è trattato
di una decisione senza precedenti che rischia di far vacillare l'istituzione
elvetica del segreto bancario. Ieri l'Autorità federale svizzera dei
mercati finanziari (Finma) ha acconsentito all'accordo con gli Usa, spiegando
che in gioco c'era la sopravvivenza della stessa Ubs: le conseguenze di un
«minaccioso procedimento penale» a carico della banca di Zurigo - ha detto la
Finma - avrebbero potuto essere «drammatiche» per l'istituto di credito e il
sistema bancario elvetico. Ieri sera il ministro delle Finanze svizzero,
Hans-Rudolf Merz, ha rincarato la dose, spiegando che il dipartimento di
Giustizia americano, in assenza di un accordo entro il 18 febbraio, aveva
minacciato un'incriminazione a carico di Ubs, che avrebbe messo a rischio
l'esistenza della banca e danneggiato l'intera economia del Paese.
Autority: a rischio il futuro della banca. La Finma ha approvato il
compromesso, spiegando che un mancato accordo con gli Usa avrebbe potuto
mettere a repentaglio la liquidità, e dunque l'esistenza stessa, della
banca. Per scongiurare la minaccia, la Finma ha ordinato a Ubs l'immediata
consegna di un «circoscritto numero di dati di clienti, che ha inoltrato alle
autorità Usa», afferma la nota. L'apertura tuttavia rischia di aprire
un breccia alle numerose richieste di far cadere il segreto bancario da parte
di molti Paesi, che vedono nella normativa svizzera uno scudo per l'evasione
fiscale. La Commissione europea, per esempio, potrebbe chiedere di estendere
alla Svizzera la richiesta di maggiore trasparenza sui conti dei cittadini
dei 27 Paesi membri. Inevitabili, dunque, le preoccupazioni per il futuro del
settore bancario elvetico: il punto di forza della 'cassaforte' svizzera,
che al contrario degli Usa non punisce penalmente l'evasione fiscale,
è proprio la confidenzialità delle informazioni relative a chi
apre un conto in una banca della confederazione, nei confronti dei privati e
delle amministrazioni, sancita dalla legge sulle banche che risale al 1934.
La Svizzera è così riuscita ad attrarre il 27% di tutti i
conti offshore detenuti a livello globale. Lo stesso Merz ha messo le
mani avanti: il segreto bancario resta intatto - ha ribadito - ma, come
previsto dalla normativa svizzera, non copre coloro che si macchiano di frode
fiscale che, a differenza dell'evasione, è un reato in Svizzera. E il
presidente di Ubs, Peter Kurer, ha spiegato che il contenzioso con gli Usa
era «chiaramente legato a un caso di frode fiscale», dato che alcuni clienti
americani della banca avevano reso per iscritto false dichiarazioni. Numerosi
quotidiani svizzeri, tuttavia, hanno commentato con preoccupazione la
vicenda. Il 'Neue Zuercher Zeitung' parla di «kapitulation», e descrive la
piazza finanziaria elvetica con le spalle al muro. «Washington frattura il
segreto bancario svizzero», ha reagito La Tribune de Geneve, mentre Le Temps
titola: «Ubs cede alle pressioni americane».
19-2-2009 - Scandalo paradisi
fiscali: Ubs paga 780 mln $ a fisco Usa. E svelerà identità dei
250 evasori
Si è concluso con un
patteggiamento da 780 milioni di dollari lo scandalo che aveva
coinvolto la banca svizzera Ubs, che aveva aiutato alcuni facoltosi clienti
statunitensi ad evadere le tasse e ad occultare i propri patrimoni in conti
offshore.
L'accordo con le autorità
Usa prevede inoltre che la banca riveli i nomi di alcuni clienti, che
potranno così essere perseguiti penalmente. Ad andare alla sbarra,
scrive il quotidiano elvetico 'Le Temps', saranno in 250.
La banca svizzera si è
inoltre impegnata a non fornire più servizi a cittadini Usa con conti
non dichiarati. Secondo il Dipartimento di Giustizia, i clienti di Ubs che
avrebbero frodato l'Internal Revenue Service (Irs, l'Agenzia delle Entrate a
stelle e strisce) sarebbero dai 17mila ai 20mila e avrebbero occultato asset per
20 miliardi di dollari.
«Ci prendiamo la totale responsabilità di queste
attività illecite» ha dichiarato il presidente di Ubs, Peter Kurer. Il
caso esplose lo scorso giugno, quando Bradley Birkenfled, ex funzionario Ubs,
confessò di aver aiutato un facoltoso cliente americano a nascondere 200
milioni di dollari all'Irs e accettò di collaborare con le
autorità Usa. Intanto, sulla borsa di Zurigo, i titoli Ubs salgono del
3%.
La Finma, ossia
l'Autorità svizzera di controllo dei mercati finanziari, in una nota,
spiega che "a dispetto della collaborazione tra la banca e le
autorità elvetiche e delle procedure di assistenza amministrativa
pendenti presso l'Amministrazione delle contribuzioni, il Dipartimento di
giustizia Usa (DoJ) ha preteso, ai fini dell'intesa la trasmissione
immediata di un numero circoscritto di dati di clienti. L'accordo ha permesso
di evitare l'avvio, da parte del «DoJ», dell'incombente procedimento penale a
carico della banca. Una simile evenienza avrebbe avuto conseguenze
drammatiche per Ubs e avrebbe potuto mettere a repentaglio le
liquidità, dunque l'esistenza stessa, dell'istituto. Onde scongiurare
tale minaccia, la Finma, l'Autorità svizzera di controllo dei mercati
finanziari, ha ordinato ad Ubs l'immediata consegna di un circoscritto numero
di dati di clienti, che ha inoltrato alle autorità statunitensi. Si
tratta di dati attualmente oggetto anche di una procedura di assistenza
amministrativa in corso presso l'Amministrazione federale delle
contribuzioni, che le autorità statunitensi ritireranno grazie
all'intesa raggiunta. Questa misura cautelativa, adottata dalla Finma
conformemente agli artt. 25 e 26 della Legge federale sulle banche, intende salvaguardare
sia gli interessi della clientela, dei creditori e degli investitori di
Ubs, che la stabilità sistemica della piazza finanziaria
elvetica".
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