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Documento d’interesse   Inserito il 1°-10-2007


 

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Il Sole 24 Ore 27-9-2007


Il diritto alla rete

 

Di CLAUDIA LUISE

 

«I cittadini non sono solo consumatori di servizi, vogliono avere voce in capitolo. Bisogna dare a chiunque la possibilità di contribuire, è molto importante che le persone abbiano l'impressione di poter dire la loro». Ne è convinta Fiorella De Cindio, docente dell'Università degli Studi di Milano, dove insegna linguaggi di programmazione, fondamenti di sistemi distribuiti e comunità virtuali.
Finora le pubbliche amministrazioni si sono concentrate sui processi di e-government, hanno incentrato tutti i loro sforzi nel trasferire in rete i servizi che prima erano fruibili solo recandosi di persona agli sportelli. Ma in questa transizione digitale hanno tralasciato il web 2.0 e tutte le opportunità che avrebbe potuto offrire. E hanno trascurato anche un'altra questione centrale: la fiducia. «I cittadini non si fidano ancora dei servizi di e-government – afferma Fiorella De Cindio – ma credo che le community siano lo strumento migliore per superare le reticenze». Un blog, un forum o altre forme di interazione, possono, quindi, essere vitali per riavvicinare politica e cittadini.
«Beppe Grillo con il suo blog ha dimostrato che la rete serve a protestare ma questa è un'idea limitante, che bisogna superare. La rete deve trasformare la protesta in un momento costruttivo», afferma la docente. Dopo Grillo non si può più ignorare la necessità di partecipare attivamente. Per andare avanti bisogna che le pubbliche amministrazioni inizino a considerare il web 2.0 e a prendere in esame il bisogno di collaborare alla costruzione della politica.
Un esempio è il progetto E-21, una mappa interattiva che il Comune di Brescia mette a disposizione dei cittadini (http://brescia.progettoe21.it) per esprimere le proprie opinioni su problemi quotidiani come la viabilità e il traffico. Basta cliccare sull'area di interesse e inserire il proprio commento. Per partecipare è necessario rispettare un "galateo" con norme stabilite che prevedono l'obbligo di specificare il proprio nome e cognome. Inoltre, il commento deve adeguarsi alla netiquette, pena la cancellazione. Infatti, i post sono subordinati al controllo di un moderatore che, nel caso non approvi, invia al partecipante una motivazione scritta. «Esperienze di questo tipo possono essere una valida risposta a Grillo – commenta Fiorella De Cindio – e vanno incoraggiate e promosse».
Dell'argomento si parlerà a Mantova durante il congresso "Cittadinanza e democrazia digitale" in programma da oggi fino a sabato presso la Fondazione Università di Mantova.
Il Governo italiano, invece, ha proposto un "Internet Bill of Rights", ovvero una carta dei diritti della rete, condivisa a livello globale, che uniformi le norme su internet e che garantisca a tutti l'accesso, la sicurezza della circolazione dei dati, il rispetto della privacy e la tutela degli utenti più vulnerabili. Lo scopo è trovare una soluzione che regoli la libertà della rete e che garantisca la democrazia digitale. Il tema è oggetto di dibattito della conferenza internazionale "Dialogue Forum on Internet Rights", organizzata a Roma dal Governo italiano, in cooperazione con il Segretariato dell'Internet Governance Forum e le Nazioni Unite (www.dfiritaly2007.gov.it). Un'iniziativa che si colloca all'interno del processo dell'Internet Governance Forum, lanciata ad Atene nel 2006 e che verrà riproposta durante il Forum in programma a Rio de Janeiro a novembre.