Il Sole
24 Ore 26-2-2008
Liechtenstein,
evasori fiscali in dodici Paesi. Italia compresa
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dei ricchi e furbi che hanno messo interi patrimoni al riparo dal fisco nel
porto si curo del Liechtenstein non è più una storia
esclusivamente tedesca. Anche il fisco italiano, come quello di altri paesi
che fanno parte dell'Ocse, ha ricevuto informazioni e sta studiando alcuni
conti bancari in Liechtenstein. Lo ha detto Mats Sjoestrand, direttore del ministero del Tesoro svedese,
in un articolo sul quotidiano Dagens Nyheter. Secondo Sjoestrand «la
Svezia fa parte di un gruppo di nove paesi dell'Ocse che, assieme, hanno ricevuto
e studiano informazioni su alcuni conti in Liechtenstein». Oltre all'Italia e
alla Svezia - ha indicato Sjoestrand - la
cooperazione è estesa a Gran Bretagna, Francia, Spagna, Canada, Stati
Uniti, Australia e Nuova Zelanda.
Gli investigatori della procura tedesca di Bochum
hanno parlato finora di somme per 200 milioni di euro finite nel loro mirino,
con oltre 150 persone indagate e i cui uffici (e abitazioni) sono stati
perquisiti. Tra costoro 91 hanno già ammesso e si sono accordati per
pagamenti pari a 27,9 milioni. Ad aprire la strada alle indagini è
stata proprio la Germania (i magistrati hanno dichiarato che anche Finlandia
e Olanda hanno chiesto lumi), dopo la scoperta (grazie a un informatore, Heinrich Kieber,
l'ex dipendente della banca del Liechtenstein Lgt
Group, ora finito sotto copertura e che dovrà cambiare
identità) che 700 cittadini tedeschi erano ricorsi a depositi bancari
nel Principato per pagare meno tasse. Da Bochum
hanno poi deciso di condividere il famoso dvd contenente i 1.400
nomi eccellenti di evasori fiscali di mezzo mondo con le
procure dei Paesi in cui gli evasori hanno il proprio domicilio. L'inchiesta
tedesca sul maxi-scandalo - con relativo strascico di polemiche
roventi e accuse incrociate tra massimi esponenti di governo e
diplomazie - si è allargata a una filiale, attiva nel principato,
della banca svizzera Vontobel, scrive il quotidiano
Sueddeutsche Zeitung.
Intanto si è venuto a sapere che anche le autorità britanniche
hanno pagato un informatore per ottenere una lista di cittadini britannici
sospettati di evasione fiscale nel Liechtenstein. Lo ha detto all'agenzia Afp una fonte dell'amministrazione fiscale della Gran
Bretagna (Hmrc). Secondo tale fonte, «dei pagamenti
sono stati effettuati, ma le cifre menzionate (sulla stampa) non provengono
da noi». Il Financial Times ha riferito che il
governo britannico ha acquistato per la somma di 100 mila sterline (133 mila
euro), dall'informatore all'origine di un'inchiesta su una vicenda di evasone fiscale senza precedenti in Germania, una lista di
100 personalità britanniche sospettate di aver messo al riparo le loro
fortune nel Liechtenstein.
26 febbraio 2008
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