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Documento d’interesse   Inserito il 10-4-2008


 

 

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La Repubblica 9-4-2008

'Ndrangheta, indagato De Gregorio. Il leader del movimento Italiani nel mondo e candidato del Pdl sospettato per la vendita di una ex caserma per conto della cosca Ficara. Crotone, arrestato killer di Papanice

 

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REGGIO CALABRIA - Il senatore Sergio De Gregorio, leader del movimento Italiani nel mondo e candidato nelle liste del Pdl, è stato iscritto nel registro degli indagati per concorso in esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata al riciclaggio. L'inchiesta condotta dalla Dda di Reggio Calabria, anticipata oggi da alcuni quotidiani, riguarda il presunto ruolo di mediatore che il parlamentare avrebbe svolto per conto della cosca Ficara per l'acquisto della caserma dell'esercito Mezzacapo. I Ficara si sarebbero rivolti a De Gregorio, che è anche presidente della commissione Difesa del Senato, per le sue conoscenze negli ambienti militari perché facesse in modo che la vendita dell'area in cui era ubicata la caserma, che ha un notevole pregio storico, andasse in porto.

Negli atti dell'indagine si fa riferimento a una cena cui avrebbe partecipato De Gregorio insieme ad altri esponenti politici, affiliati alla cosca Ficara ed imprenditori in un locale pubblico di Reggio Calabria. L'incontro sarebbe stato documentato, con alcune riprese filmate, da carabinieri in borghese seduti al tavolo accanto a quello in cui si trovava De Gregorio.

Appresa la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati, il senatore si è detto "sconcertato e, allo stesso tempo, convinto che non debba pagare prezzi politici per aver partecipato ad una riunione conviviale, su invito degli alleati di partito e nell'ambito della campagna elettorale per le amministrative del 2007". "In quella cena - si è difeso De Gregorio - si è parlato esclusivamente di politica. Non ho mai ricevuto richieste di intervento a favore di questo o quel progetto imprenditoriale".

Fermato autore agguato Papanice. Sarebbe un giovane di appena 20 anni il presunto killer di
Giuseppe Cavallo, il 27enne ucciso in un agguato avvenuto nel primo pomeriggio del 25 marzo scorso nella frazione Papanice, come risposta all'omicidio del boss Luca Megna, assassinato due giorni prima davanti alla moglie e alla figlia di 5 anni, rimasta in coma.

Si tratta di Andrea Corrado, rintracciato dagli agenti della squadra mobile di Crotone nella frazione Papanice e sottoposto a fermo di polizia giudiziaria con l'accusa di omicidio volontario. Il giovane, ritenuto un affiliato al clan mafioso di Luca Megna, si era reso irreperibile il giorno dell'omicidio, ma da subito era stato individuato dagli investigatori quale esecutore materiale dell'agguato.

Andrea Corrado, che ha solo un precedente per detenzione di oggetti atti allo scasso, sarebbe stato tra gli autori dell'agguato e avrebbe fatto fuoco sull'autovettura Opel Astra sulla quale si trovavano Giuseppe Cavallo con la moglie Rosa Russelli e il loro figlioletto di 2 anni e mezzo. Cavallo, raggiunto da numerosi colpi in diverse parti del corpo, morì all'istante; ferita seppure non in modo grave la moglie, illeso miracolosamente il bambino che sedeva a fianco del padre sul sedile passeggero della Opel. L'assassino si è quindi dileguato per i vicoli della frazione ma a quanto pare sarebbe stato visto da alcune persone.

Andrea Corrado, peraltro, abita nello stesso stabile in cui vive anche Leo Russelli, il boss della cosca opposta a quella dei Megna. Russelli, comunque, manca dalla frazione Papanice già da diversi mesi. Era già partito quando, la sera della vigilia di Pasqua, venne assassinato Luca Megna, 37enne figlio del boss Mico Megna, e vennero ferite la moglie Daniela Carcea e la loro bambina di 5 anni. La piccola è tuttora ricoverata in condizioni disperate all'ospedale di Catanzaro.

(9 aprile 2008)