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Documento d’interesse   Inserito il 30-5-2008


 

 

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La Repubblica 30-5-2008

 

Genova. Mensopoli.

Caccia ai conti della società dellŽex portavoce di Marta Vincenzi. Fiamme gialle in trasferta a Pavia per ottenere il fascicolo aperto dopo un esposto di alcuni consiglieri comunali. La prossima settimana nuova tornata di interrogatori, riflettori puntati sul ruolo di Fedrazzoni. In uno scaffale i segreti di Francesca

 

di Marco Preve

 

 

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Lo scaffale dello studio di un commercialista. EŽ lì che, nei giorni scorsi, i finanzieri hanno trovato la Wam&Co srl, la società di comunicazione ed eventi di Stefano Francesca, uno degli indagati dellŽinchiesta Mensopoli del pm Francesco Pinto. Il magistrato dopo le prime perquisizioni di due settimane fa, i clamorosi arresti e gli interrogatori di garanzia, sta ora dedicandosi, assieme agli investigatori delle fiamme gialle, allŽesame delle dichiarazioni e a quello della grande mole di documentazione sequestrata.



Una delega per il controllo dei computer e dei supporti informatici, prelevati in uffici e abitazioni, è stata in particolare affidato alla Polizia Postale e delle Telecomunicazioni.
Ma lŽattenzione degli inquirenti è in particolare concentrata sulle attività di Stefano Francesca. La settimana scorsa, alcuni finanzieri del comando provinciale di Genova erano andati a Pavia per farsi consegnare il fascicolo che era stato aperto sullŽattività della Wam a seguito di un esposto dellŽopposizione comunale, nel 2006. Vi si contestava lŽaffidamento alla società del portavoce del sindaco di Pavia (Francesca appunto) di una manifestazione per la quale era stato stanziato un ricco contributo. LŽindagine era stata archiviata ma al caso era stato anche dedicato un dettagliato pamphlet. In unŽintercettazione - che gli inquirenti ritengono al momento una millanteria - Massimo Casagrande, un altro degli indagati principali sostiene di essersi adoperato con un magistrato pavese per il buon esito della vicenda. Visto però lo stanziamento consistente, 600mila euro, che la società aveva gestito la procura ha deciso di approfondire la conoscenza della Wam. Si è così scoperto che lŽunica sede, quella legale, era nello studio di un commercialista di via Porta degli Archi nel centro di Genova. LŽintera documentazione relativa alla società, quindi contratti, fatture, ricevute, corrispondenza, è stata trasferita negli uffici del comando provinciale della finanza in lungomare Canepa dove verrà esaminata.


Intanto è probabile che, la settimana prossima, prenderà il via una nuova tornata di interrogatori. Dopo che il gip Roberto Fucigna ha concesso i domiciliari a Francesca, Casagrande e a Roberto Alessio, lŽimprenditore di Vercelli ritenuto il corruttore, oltrechè la libertà a Giuseppe Profiti, direttore del Bambin Gesù di Roma e coinvolto per il ruolo di dirigente della Regione che ricopriva nel periodo preso in esame dallŽinchiesta, la posizione che deve essere ancora approfondita resta quella di Claudio Fedrazzoni.

LŽex camallo e consigliere comunale dei Ds, è lŽuomo al quale Alessio ha confessato di aver pagato alcune migliaia di euro perché lo aiutasse ad essere invitato e vincere gli appalti per la ristorazione delle mense scolastiche e ospedaliere. A Fedrazzoni Alessio ha detto che avrebbe riconosciuto lŽ1% del valore degli appalti vinti. Per quello degli ospedali di Savona il pagamento era iniziato ma si era interrotto dopo che il Tar aveva bocciato la gara su richiesta di un concorrente.

Le intercettazioni hanno fino ad oggi dimostrato che esisteva tra le persone coinvolte un accordo di massima finalizzato a favorire Alessio - le eventuali millanterie di Casagrande non pregiudicherebbero il quadro generale - , ma unŽeventuale confessione di Fedrazzoni sui dettagli dei patti consentirebbe di delineare meglio le singole responsabilità: Anche quelle, ad oggi, minori, dei due ex assessori Massimiliano Morettini e Paolo Striano.

(30 maggio 2008)