HOME PRIVILEGIA NE IRROGANTO di Mauro Novelli www.mauronovelli.it Documento d’interesse Inserito il 23-7-2008 |
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Famiglia cristiana n° 30/2008
IL PAESE OSTAGGIO DI UNA BUROCRAZIA INEFFICIENTE E POLITICI DISONESTI Al di là dalle
responsabilità specifiche in via di giudizio, il "caso"
dell’ex governatore della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco (nella foto),
mostra con evidenza il fenomeno d’una corruzione che sembra
inarrestabile. Il giudizio sull’operato
del Governo si va riequilibrando in un’opinione pubblica che sembra rendersi
sempre più conto che non tutto dipende solo dalla classe politica, al
potere o all’opposizione. Prendiamo i due casi di più fresca
attualità: la "monnezza" di Napoli
e della Campania e la sfida del ministro della Funzione pubblica, Brunetta,
per dare finalmente una scossa all’inefficienza diffusa della pubblica
amministrazione, tagliando privilegi e norme che generano soprattutto sprechi
di denaro. Si tratta di due
questioni molto diverse per dimensioni, difficoltà e prospettive di
soluzione, ma per entrambe l’inizio dell’operazione governativa appare
promettente. In 58 giorni, come ha detto Berlusconi, Napoli è stata
ripulita e "riportata in Occidente", anche con il concorso
dell’Esercito; e c’è l’impegno a costruire nel più breve tempo
ipotizzabile (fra i 2 e i 3 anni) i termovalorizzatori necessari per lo
smaltimento dei rifiuti. Ma quello che conta d’ora
in poi è che anche i cittadini facciano la loro parte, e cioè
attuino al massimo livello possibile quella raccolta differenziata che
è dappertutto il presupposto a qualsiasi programma di rispetto
dell’ambiente e della salute degli abitanti. In questi giorni si
discute molto dei "tagli" alla spesa pubblica da cui dovrebbe
essere caratterizzata la Legge finanziaria per il 2009, misure che interessano
principalmente il pubblico impiego. La sostanza della questione è
questa: l’insoddisfacente livello di qualità di buona parte della
pubblica amministrazione non è riflesso da un analogo livello di
retribuzione. Il dipendente dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei
Comuni guadagna non solo più dell’inflazione programmata, ma anche
più del dipendente delle aziende private, rispetto al quale rende
mediamente di meno. L’argomento è
molto delicato, perché riguarda norme contrattuali e consuetudini antiche – specialmente nei
controlli sui tempi effettivi di lavoro – sulle quali
la burocrazia ha contato e continua a contare, considerandole ormai dei
diritti irrinunciabili. Dunque occorre anche qui che all’operato del Governo
si accompagni la consapevolezza, soprattutto da parte del sindacato, che
l’economia globalizzata non consente più una spesa pubblica a cui non
corrispondano efficienza, velocità, praticità, risultati finali
adeguati ai tempi. E questo vale per tutte le branche della pubblica
amministrazione, dalla Giustizia alla scuola e così via. Naturalmente anche qui
non tutto dipende dalle leggi e dalle consuetudini. Guardiamo solo alla Sanità,
in regime di servizio pubblico in astratto ben organizzato, complicato in
pratica dal rapporto con il settore ospedaliero privato, che da anni fornisce
alle cronache tristissimi motivi di riflessione. Il "caso Del
Turco", ultimo di una lunga serie, e di là dalle
responsabilità specifiche in via di giudizio dell’ex sindacalista,
ministro, eurodeputato e ora anche ex governatore della Regione Abruzzo,
mostra con plastica evidenza il fenomeno di una corruzione che sembra
inarrestabile. Tangenti a non finire,
versate a politici e amministratori pubblici, per assicurare alle cliniche
private pagamenti di somme esagerate da parte delle Regioni, a risarcimento
di servizi prestati in misura ben poco corrispondente o addirittura mai
prestati. Può darsi che per
rimediare a tanto male serva il federalismo fiscale che il Governo si
appresta a proporre al Parlamento. Ma senza un profondo richiamo alla
coscienza dei cittadini, in qualsiasi attività, nel pubblico o nel
privato, il Paese non cambierà mai. Chiunque lo governi. Beppe Del Colle |