CENACOLO  DEI  COGITANTI

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Documenti d’interesse - Raccolta

 

Documento d’interesse   Inserito il  19-4-2009


 

 

DOCUMENTI CORRELATI

 

 

 

 

Costituzione Napoletana 1799


REPUBBLICA NAPOLETANA 1799
PROGETTO DI COSTITUZIONE

 

DICHIARAZIONE DEI DIRITTI E DOVERI DELL’UOMO, DEL POPOLO E DE’ SUOI RAPPRESENTANTI

L’immobile base di ogni libera costituzione è la dichiarazione dei diritti
e doveri dell’uomo, del cittadino, e quindi del popolo. Perciocché il
principale oggetto di ogni regolare costituzione dev’essere quello di
guarentire siffatti diritti, e prescrivere tali sacri doveri. Perciò la
provvisoria Rappresentanza della Repubblica Napolitana, alla presenza
dell’Essere supremo, e sotto la sua guarentigia, proclama i dritti e i
doveri dell’uomo, del cittadino e del popolo e fa le seguenti
dichiarazioni:
1 – Tutti gli uomini sono eguali, ed in conseguenza tutti gli uomini hanno
dritti eguali. Quindi la legge nelle pene e ne’ premi, senza altra
distinzione salvo quella delle qualità morali, deve tutti egualmente
considerarli.

 


DIRITTI DELL’UOMO

 

2 – Ogni uomo ha dritto di conservare e migliorare il suo essere, e perciò
tutte le sue facoltà fisiche e morali.
3 – Ogni uomo ha dritto di esercitare tutte le sue facoltà fisiche e
morali, come più gli aggrada, colla sola limitazione di non impedir gli
altri a far lo stesso né disorganizzare il corpo politico cui appartiene.
Quindi la libertà, che è per appunto l’anzidetta facoltà di adoperare
tutte le sue forze come gli piace, coll’enunciata limitazione, è il
secondo dritto dell’uomo. Questa distrutta, è distrutto l’uomo morale,
poiché le facoltà che non si possono esercitare, divengono nulle.
4 – La libertà di opinione è un diritto dell’uomo. La principale delle sue
facoltà è la ragionatrice. Quindi ha il dritto di svilupparla in tutte le
possibili forme; e però di nutrire tutte le opinioni che gli sembrano vere.
5 – La libertà delle volizioni è la conseguenza del libero dritto di
opinare. La sola limitazione della volontà sono le regole del vero che
prescrive la ragione.
6 – Il sesto dritto dell’uomo è la facoltà di adoperare l’azione del suo
corpo secondo i suoi bisogni, purché non impedisca gli altri a far lo
stesso.
7 – Quindi deriva il diritto di manifestare colle parole, cogli scritti,
ed in qualunque maniera le sue opinioni e volizioni, purché non si turbino
i dritti degli altri e quelli del corpo sociale.
8 – Nasce benanche dal sesto dritto quello della proprietà. L’uomo che
impiega le sue facoltà nella terra, la rende propria. Perciocché il
prodotto delle facoltà è così proprio di ciascuno, come le facoltà
medesime.
9 – La resistenza a colui che impedisce il libero esercizio delle proprie
facoltà è un dritto dell’uomo. Senza di essa è precario ogni altro dritto.
L’anzidetta resistenza è un dritto dell’uomo nello stato fuorsociale.
Nello stato sociale la individuale resistenza è permessa soltanto contro
le autorità perpetue ed ereditarie, tiranniche sempre.

 


DIRITTI DEL CITTADINO

 

10 – Ogni cittadino ha il dritto di essere guarentito dalla pubblica forza
in tutti i suoi dritti naturali e civili.
11 – Ogni cittadino deve essere premiato o punito a proporzione de’ meriti
e de’ delitti senza distinzione alcuna di persone.
12 – Ogni cittadino ha il dritto di eleggere e di essere eletto pubblico
funzionario, purché abbia le qualità morali richieste dalle legge.

 


DIRITTI DEL POPOLO

 

13 – Il dritto fondamentale del popolo è quello di stabilirsi una libera
costituzione, cioè di prescrivere a sé stesso le regole colle quali vuol
vivere in corpo politico.
14 – Quindi deriva il dritto di poter mutare, quando lo stimi a proposito,
la forma del governo, purché dia a se stesso una libera costituzione:
poiché niuno ha il dritto di far ciò che gli nuoce. La sovranità è un
dritto inalienabile del popolo, laonde o da sé, o per mezzo dei suoi
rappresentanti, può farsi delle leggi conformi alla costituzione che si ha
stabilita, e può farle eseguire, perciocché senza l’esecuzione le leggi
rimangono nulle.
15 – Il popolo ha il dritto di far la guerra. Questo dritto scaturisce da
quello della resistenza, ch’è il baluardo di tutti i dritti.
16 – Ha il dritto di imporre le contribuzioni necessarie alle pubbliche
spese. Gli uomini riunendosi in società, siccome hanno ceduto l’esercizio
delle loro forze fisiche per la conservazione della medesima, così hanno
ipotecata quella parte dei loro beni, che è necessaria al mantenimento
dell’ordine che la fa sussistere.

 


DOVERI DELL’UOMO

 

I doveri dell’uomo sono obbligazioni o sia necessità morali, che nascono
dalla forza morale di un principio di ragione. Ed è questo il medesimo
principio dal quale abbiamo derivati i dritti, vale a dire la somiglianza
e l’eguaglianza degli uomini.
17 – Il dovere fondamentale dell’uomo è di rispettare i dritti degli
altri. L’eguaglianza importa, che tanto valgono i nostri quanto i dritti
degli altri.
18 – Ogni uomo deve soccorrere gli altri uomini, e sforzarsi di conservare
e migliorare l’essere de’ suoi simili, perciocché per la somiglianza di
natura ciascun uomo dev’essere affetto verso gli altri come verso se
stesso.
19 – Quindi è sacro dovere dell’uomo di alimentare i bisognosi.
20 – È obbligato ogni uomo d’illuminare e d’istruire gli altri.

 


DOVERI DEL CITTADINO

 

Il principio dei doveri civili si è, che la società vien composta
dall’aggregato delle volontà individuali. Quindi la volontà generale, o
sia la legge, deve dirigere le volontà individuali.
21 – Ogni cittadino deve obbedire alle leggi emanate dalla volontà
generale o da’ legittimi rappresentanti del popolo.
22 – Ogni cittadino deve obbedire alle autorità costituite dal popolo.
23 – Ogni cittadino deve conferire colle opere e colle contribuzioni al
mantenimento dell’ordine sociale.
E perciò ogni cittadino dev’essere militare.
24 – Ogni cittadino deve denunziare alle autorità costituite i tentativi
degli scellerati contro la pubblica sicurezza, e proporre le accuse dei
delitti commessi innanzi ai magistrati competenti.

 


DOVERI DE’ PUBBLICI FUNZIONARII

 

25 – I pubblici funzionarii debbono guarentire ogni cittadino contro
l’interna ed esterna violenza.
26 – Ogni pubblico funzionario deve consecrar se stesso, il suo ingegno,
la sua fortuna e la sua vita per la conservazione e pel vantaggio della
Repubblica.