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Corriere della
Sera di martedì 16 settembre 2008,
pagina 25 L' authority
anti-tangenti? Senza telefono - L' Anticorruzione?
Senza sede e telefoni Critiche dall' Ocse di Luigi Ferrarella ALTO COMMISSARIATO L'authority anti-tangenti? Senza
telefono L'Ocse, l'Organlzzazione
per la cooperazione e lo sviluppo Economico» scrive una lettera formale e
mette sotto osservazione l'Italia per la soppressione dell'Authorlty anti-corruzione, abolita il 25 giugno dal governo
Berlusconi, che j,oi con
un altro decreto il 5 agosto ha conferito le sue funzioni al «ministero per
la Pubblica amministrazione» dal 22 agosto. Ma la nuova struttura non ha una
sede e ci sono da riallacciare telefoni e collegamenti Internet. A PAGINA 25
Il caso L'Alto comissariato è stato
soppresso a giugno L'Anticorruzione? Senza sede e telefoni Critiche dall'Ocse
Il team di Brunetta: contatti con la Finanza Lettera da Parigi al governo:
l'Italia spieghi perché la struttura è stata chiusa dopo quattro anni
MILANO L'Ocse, l xOrganizzazione
per la cooperazione e lo sviluppo Economico» con sede a Parigi, mette sotto
osservazione l'Italia per la soppressione dell'.xAlto
commis sano per la prevenzione e il contrasto della
corruzione e delle forme di illecito nella pubblica amministrazione», abolito
per decreto legge il 25 giugno dal governo Berlusconi, che poi con un altro
decreto il 5 agosto ha conferito le sue funzioni al «ministero per la
Pubblica amrninistrazione»
a partire dal 22 agosto. In una lettera formale, il comnetente
runno di lavoro dell'Òcse
esini la sua preoccupazione per l'iniziativa
italiana che chiude un'esperienza durata 4 anrn e 4
commissari (Tatozzi, Ferrante, Serra e Grimaidi): uno stop nel quale peraltro già il 7
luglio anche il Consiglio d'Europa (con il «Greco», cioè il «Grupp0 di
Stati contro la corruzione» presieduto dallo sloveno Drago Kos), aveva paventato «spiacevoli conseguenze». Ospite
ieri a Milano di un seminario scientifico all'Università statale
proprio sui modelli elaborati dall'Ocse nella lotta alla corruzione, il
presidente di questo gruppo di lavoro, lo svizzero Mark Pieth,
professore di diritto penale a Basilea, non ha voluto
entrare nel merito della lettera, ma ne ha confermato l'esistenza e
inquadrato la genesi: «Sia ben chiaro che per noi ogni Paese ha la
libertà di organizzare come vuole le articolazioni che pone a presidio
dell'anticorruzione. Ma è essenziale che, se c'è un cambio di
organizzazione, il Paese membro dell'Ocse spieghi che cosa lo ha determinato
e in che cosa dovrebbe produrre miglioramenti». Come già ha messo nero
su bianco il «Greco» del Consiglio d'Europa, anche Pieth
rimarca che, nello spirito Ocse, l'eliminazione della struttura
anticorruzione non sarebbe infatti una perdita solo
per l'Italia ma anche per tutti gli altri Paesi dell'organizzazione,
rappresentando (come è giunto a scrivere Drago 1(05) un possibile
«cattivo esempio» per le posizioni di altri Stati sotto esame. Che, nel caso
dell'Ocse, di recente sono Sudafrica, Slovenia, Corea e anche la Gran
Bretagna per un rimescolamento di assetti del «Serious
Fraud Office». La prea di
posizione del gruppo di lavoro dell'Ocse chiarisce Pieth
ha dunque tre stadi: «Facciamo presente che era stata l'italia
stessa a rappresentarci pi volte questa struttura come essenziale
all'anticorruzione; esprimiamo preoccupazione per la sua abolizione; e
chiediamo spiegazioni». Entro metà ottobre: prima della riunione in
cui *** tutti i Paesi potranno incalzare con domande l'Italia. C'è
poco tempo, dunque, e il nuovo assetto italiano dovrà darsi una mossa
e accelerare (sempre che basti) almeno il passaggio di consegne con l'ex
struttura soppressa, che al momento sembra avvenuto solo sulla carta. U ministero di Brunetta, al cui «Dipartimento della
funzione pubblica» la legge riassegna l'anticorruzione, afferma che i
contatti con la Guardia di finanza restano continui anche se si è
ancora alle prese con problemi pratici come la ricerca d'una sede (locali del
Demanio a flastevere) e il travaso nel personale di
un direttore generale, due magistrati come esperti e una decina di addetti.
Poi e la questione ancora ieri non era risolta nelle vischiosità
burocratiche con la Presidenza del Consiglio, entro la quale era inquadrato
l'Alto commissariato abolito ci sono da riallacciare telefoni e collegamenti
Internet, subito staccati di là ma non ancora operativi qui. In
prospettiva il ministero punta a integrare la nuova anticorruzione con il
proprio già esistente ispettorato (che si occupa di ritardi,
inadempienze e doppio lavoro): al momento, per ,
informa un avviso nel sito Intemet, anche
«l'attività dell'ispettorato è momentaneamente sospesa per
trasferimento di sede». Del vuoto tra l'unità già cancellata e
la nuova non ancora attrezzata, è perfetta immagine il numero verde
8oo 583850, tuttora indicato sul sito dell'Alto commissario. A un cittadino
che intenda denunciare una tangente, oggi risponde un messaggio automatico:
«Spiacenti, il numero selezionato è inesistente». Luigi Ferrarella lferrarefla@corriere.jt I quattro commissari Glantranco TMOZZJ Magistrato, proveniente
dal ministero della Giustizia, è il primo Alto commissario dal
28ottobre2004 al 19 dicembre 2006 Unino Ferrante
L'ex prefetto dLMilano, poi sfidante della Moratti
per la guida della città, è commissario dal 22 gennaio 2007 al
12 luglio 2007 Vincenzo Grimaldi Già prefetto di Bologna, il suo ruolo
di commissario è durato soltanto pochi mesi: dal 26 marzo al 22
agosto2008 La nascita L'»Alto commissariato per la prevenzione e il contrasto
della corruzione» viene istituito nel 2004 dal governo Berlusconi Gli
obiettivi Sul modello di analoghe strutture presenti all'estero, scopo
dell'Alto commissariato è prevenire e contrastare la corruzione e le
altre forme di illecito nella pubblica amministrazione. L'ultimo governo Berlusconi
ha conferito le sue funzioni al ministero per la Pubblica amministrazione La
struttura Il personale Achille Serra Ex prefetto di Palermo e Roma, attuale
senatore del Pd, è stato alto commissario Nel gruppo un direttore dal
3 settembre 2007 fino al generale, due magistrati marzo 2008 come esperti e
una decina di addetti *** |