CENACOLO DEI COGITANTI |
Documento d’interesse Inserito
il 5-4-2009
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Dal sito dell’Accademia della Crusca (http://www.accademiadellacrusca.it)
Sull’accentazione nella lingua italiana
[…]
Molti utenti ci hanno scritto ponendo quesiti precisi riguardo all'accento: quando va segnalato nella scrittura? e dove va posto, parlando, su alcune parole 'dubbie'? Questa scheda, con l'ausilio de "Il Salvaitaliano", di Valeria della Valle e Giuseppe Patota (Milano, Sperling & Kupfer Editori, 2000) cercherà di risolvere più dubbi possibile.
Vademecum sull'accento: quando indicarlo e dove
pronunciarlo.
USO DELL'ACCENTO
Quando ci vuole e quando no
Quando si parla, l'accento si fa sentire in tutte le parole, perché tutte lo hanno, tranne rarissime eccezioni. Quando si scrive, non sempre c'è bisogno di segnare l'accento, anzi: i casi in cui è obbligatorio indicarlo sono pochi. Noi, desiderosi di cavarvi da ogni impiccio, ve li indichiamo tutti. Nello scritto, l'accento va segnato:
nelle parole tronche (cioè accentate alla fine) con più di una sillaba: La servitù emigrò in Perù;
nelle seguenti parole formate da una sola sillaba: dà, dì, è, là, lì, né, sé, sì, tè, ciò, già, giù, più, può, scià. Ma attenzione: le prime nove parole di questa lista hanno dei corrispettivi che vanno scritti senza accento. In particolare,
l'accento va messo su... |
l'accento non va messo su... |
dà (verbo dare): Mi dà fastidio |
da (preposizione): Vengo da Bari |
dì (il giorno): La sera del dì di festa |
di (preposizione): È amico di Marco |
è (verbo essere): È stanca |
e (congiunzione): coltelli e forchette |
là (avverbio di luogo): vai là |
la (articolo o pronome): La pizza, la mangi? |
lì (avverbio di luogo): Rimani lì |
li (pronome): Non li vedo |
né (congiunzione negativa): Né carne né pesce |
ne (avverbio o pronome): Me ne vado; te ne importa? |
sé (pronome): Chi fa da sé fa per tre |
se (congiunzione): Se torni, avvisami |
sì (affermazione): Sì, mi piace |
si (pronome): Marzia non si sopporta |
tè (la bevanda): Una tazza di tè |
te (pronome): Dico a te! |
In tutte le altre parole di una sillaba l'accento non va segnato.
Nei casi di ambiguità, quando una parola si distingue da un'altra solo per la diversa posizione dell'accento, può essere utile indicarlo. Per esempio:
mi pare che àbitino qui è un bell'abitìno
l'àncora della nave non è ancóra tornato
Alcuni, quando il pronome sé è seguito da stesso e medesimo, tralasciano di indicare l'accento, perché in questo caso il se pronome non può confondersi con se congiunzione: se stesso, se medesimo. Noi, però, consigliamo di indicare l'accento anche in questo caso, e quindi di scrivere sé stesso, sé medesimo.
Per quanto riguarda la parola su, è meglio scriverla sempre senza accento: "Venite su!"
Scrivete do (prima persona del presente indicativo di dare)
e soprattutto sto (prima
persona del presente indicativo di stare) sempre senza accento: "Ti
do ragione", "Sto qui ad aspettarti". Qualcuno
mette l'accento sul verbo do, per distinguerlo dalla nota musicale: ma
nessuno confonderebbe questi due do, così come nessuno confonde i due re!
La stessa indicazione vale per fa e sta (terze persone del presente indicativo di fare e stare) e per gli avverbi qui e qua, che non devono mai avere l'accento.
Acuto e grave
[...] stiamo parlando [...] dei due diversi tipi di accento che possono caratterizzare le parole. L'accento di perché, per esempio, non è lo stesso di caffè: il primo, che va dal basso verso l'alto, si chiama acuto, mentre il secondo, che va dall'alto verso il basso, si chiama grave.
In genere, quando si scrive, non si fa attenzione al tipo di accento, e lo si segna come un trattino obliquo da appoggiare distrattamente sulla vocale finale. Ma nell'uso veramente corretto le cose non stanno così: con l'accento acuto (´) indichiamo la e chiusa di perché, con l'accento grave (`) indichiamo la e aperta di caffè. Se vogliamo che il nostro scritto sia impeccabile, dobbiamo rispettare queste differenze: soprattutto se non scriviamo a mano, ma usiamo una macchina per scrivere o il computer, distinguiamo fra la é e la è: sulla tastiera c'è un tasto apposta per questo!
Per aiutarvi, vi diamo l'elenco della parole più comuni che richiedono l'accento acuto sulla e finale: affinché, benché, cosicché, finché, giacché, né, nonché, perché, poiché, purché, sé (quando è pronome: "Marco pensa solo a sé"), sicché, ventitré e tutti i composti di tre (trentatré, quarantatré, centotré, ecc.); infine, le terze persone singolari del passato remoto di verbi come battere, potere, ripetere, ecc.: batté, poté, ripeté, ecc.
In tutti gli altri casi, l'accento sulla e finale è grave. Ricordate, in particolare, di segnarlo sulla terza persona del presente indicativo del verbo essere: è, su tè e su caffè. [...]
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Senza indugiare in ulteriori spiegazioni, si fornisce qui una lista di termini dall'accentazione "dubbia", tratti sia dal testo già citato sia inseriti su suggerimento dei nostri lettori (come Alessandro B., Giovanni B., Nino B., Angelo C., Francesco C., Donatella F., Alessandra G., Bianca G., Elena G., Maria Teresa G., Lucia L., Michela L., Leonardo M., Nicoletta M., Chiara S., Viviana S., Andrea T.), proponendo l'accentazione (più) corretta.
Abbàcino / abbacìno (voce del verbo abbacinare): pronuncia più sorvegliata abbacìno
Abbaìno / abbàino (sopraelevazione sul tetto di un fabbricato): abbaìno
Àbrogo / abrògo (voce del verbo abrogare): io àbrogo, ti àbroghi, , loro àbrogano
Acribìa / acrìbia ('precisione miracolosa'): acribìa
Adùlo / àdulo (voce del verbo adulare): adùlo
Alcalìno / alcàlino ('che ha qualità di alcali, relativo agli alcali'): alcalìno, ma il sostantivo maschile plurale àlcali, non alcàli
Alchìmia / alchimìa: accettabili entrambe le pronunce, alchimìa più frequente
Alopecìa / alopècia ('caduta di capelli'): accettabili entrambe le pronunce; la prima si rifà al greco, la seconda al latino
Amàca / àmaca: la pronuncia corretta è amàca
Anamorfòsi / anamòrfosi: entrambe le pronunce sono corrette; la prima è più comune, quella con l'accento ritratto si rifà al greco.
Anòdino / anodìno ('insignificante'): anòdino
Appendìce / appèndice: la pronuncia corretta è appendìce
Àrista / arìsta: la pronuncia corretta è àrista
Arrògo / àrrogo (voce del verbo arrogare): la pronuncia corretta è io arrògo, tu arròghi, egli arròga, loro arrògano
Arteriosclèrosi / arterioscleròsi: accettabili entrambe le pronunce; la prima segue il greco, la seconda il latino
Assólo / àssolo: la pronuncia corretta è assólo (da a solo)
Autòdromo / autodròmo: la pronuncia corretta è autòdromo
Balaùstra / balàustra ('parapetto che chiude un balcone, una scalinata'): balaùstra
Baùle / bàule: la pronuncia corretta è baùle
Bocciòlo / bòcciolo: la pronuncia corretta è bocciòlo
Bolscevìco / bolscèvico: la pronuncia più corretta è bolscevìco
Cadùco / càduco: la pronuncia corretta è cadùco
Callìfugo / callifùgo: la pronuncia corretta è callìfugo
Cànide / canìde ('della famiglia dei Cànidi'): la pronuncia corretta è cànide
Carìsma / càrisma: la pronuncia più corretta è carìsma
Centèllino / centellìno: la pronuncia corretta è centellìno
Circùito / circuìto: circùito quando ci si riferisce al 'percorso di una gara' o a un 'circuito elettrico', circuìto come participio passato del verbo circuìre
Claustròfobo / claustrofòbo (come claustrofòbico 'chi ha paura degli spazi chiusi'): la pronuncia corretta è claustròfobo
Codardìa / codàrdia: la pronuncia corretta è codardìa
Collànt / còllant ('calzamaglia fine'): la pronuncia corretta è collànt
Còlossal / colòssal ('film grandioso e spettacolare'): la pronuncia corretta è colòssal
Io cònstato / io constàto: entrambe le pronunce sono solitamente registrate dai dizionari, ma la prima a venire indicata - e quindi quella più corretta - è io constàto
Còrreo / corrèo ('imputato di un reato insieme con altri'): la pronuncia più corretta - e meno usata - è còrreo
Cosmopolìta / cosmopòlita: la pronuncia corretta è cosmopolìta
Cucùlo / cùculo: la pronuncia corretta è cucùlo
Cùpido / cupìdo: se usato nel senso di aggettivo, 'bramoso', è cùpido, se ci si riferisce al dio dell'amore, Cupìdo
Dagherròtipo / dagherrotìpo (vecchio tipo di fotografia): la pronuncia corretta è dagherròtipo
Dàrsena / darsèna (parte del porto destinata alle riparazioni navali): la pronuncia corretta è dàrsena
Depliànt / dèpliant: la pronuncia corretta è depliàn (senza la 't' finale, essendo francese)
Diàtriba / diatrìba ('discorso polemico'): pronuncia etimologicamente più corretta diàtriba, più comune diatrìba
Dissuadére / dissuàdere: la pronuncia corretta è dissuadére
Diurèsi / diùresi: da preferire la pronuncia diurèsi
Ecchìmosi / ecchimòsi: la pronuncia corretta è ecchìmosi
Èdema / edèma: accettabili entrambe le pronunce; la prima viene dal greco, la seconda dal latino
Edìle / èdile: la pronuncia corretta è edìle
Elèttrodo / elettròdo: la pronuncia corretta è elèttrodo
Elèvo / èlevo: preferibile la pronuncia all'italiana io elèvo, tu elèvi, egli elèva. La pronuncia io èlevo, tu èlevi, egli èleva si rifà invece al latino
Elzevìro / elzèviro ('articolo di fondo della pagina letteraria di un giornale'): la pronuncia corretta è elzevìro
Enùresi / enurèsi: la pronuncia corretta è enurèsi
Epòdo / èpodo (nella metrica classica, verso minore che seguiva a uno maggiore formando con esso un periodo metrico): la pronuncia corretta è epòdo
Errata còrrige / errata corrìge ('lista di errori da correggere, posta in fondo ai libri'): la pronuncia corretta è errata còrrige
Esplèto / èspleto (voce del verbo espletare): la pronuncia più corretta è io esplèto, tu esplèti, egli esplèta
Èureka / eurèka ('evviva'): la pronuncia corretta è èureka
Farìngeo / faringèo: la pronuncia corretta è faringèo
Flògosi / flogòsi ('infiammazione'): accettabili entrambe le pronunce, la rpima derivante da greco, la seconda dal latino
Fortùito / fortuìto: la pronuncia più corretta e diffusa è fortùito
Gòmena / gomèna: la pronuncia corretta è gòmena
Gratuìto / gratùito: la pronuncia corretta è gratùito
Guaìna / guàina: la pronuncia corretta è guaìna
Ìlare / ilàre: la pronuncia corretta è ìlare
Ìmpari / impàri: la pronuncia corretta è ìmpari
Inàne / ìnane ('inutile, inefficace'): la pronuncia corretta è inàne
Incàvo / ìncavo: la pronuncia corretta è incàvo
Infìdo / ìnfido: la pronuncia corretta è infìdo
Ìnternet / Internèt: la pronuncia corretta è Ìnternet
Io intèrseco / io intersèco: la pronuncia giusta è io intèrseco, tu intèrsechi, egli intèrseca... essi intèrsecano
Io ìntimo / io intìmo (voce del verbo intimare): si può dire sia io intìmo, all'italiana, o io ìntimo, alla latina
Islàm / Ìslam: la pronuncia corretta è Islàm
Isòtopi / isotòpi: la pronuncia corretta è isòtopi
Leccòrnia / leccornìa: la pronuncia corretta è leccornìa
Lemnìscata / lemniscàta ('curva piana a forma di otto'): la pronuncia corretta è lemniscàta
Libìdo / lìbido: la pronuncia corretta è libìdo
Lùbrico / lubrìco ('disonesto', 'lascivo'): la pronuncia corretta è lùbrico
Medìceo / medicèo: la pronuncia corretta è medìceo
Melòmane / melomàne ('appassionato di musica'): la pronuncia corretta è melòmane
Mìmesi / mimèsi: entrambe le pronunce sono accettate; la prima deriva dal greco, la seconda dal latino
Mollìca / mòllica: la pronuncia corretta è mollìca
Monolìto / monòlito: entrambe le pronunce sono corrette. Alcuni vocabolari, come il Dizionario Italiano Sabatini Coletti (DISC), riportano monòlito come forma da preferire. I dizionari riportano anche monolìte, forma derivata dal francese, altrettanto corretta.
Mulìebre / mulièbre ('femminile'): la pronuncia corretta è mulìebre
Nècrosi / necròsi: entrambe le pronunce sono accettate; la prima deriva dal greco, la seconda dal latino
Nobèl / Nòbel: la pronuncia corretta è Nobèl
Nòcciolo / nocciòlo: nòcciolo quando si parla del 'guscio legnoso che ricopre il seme di alcuni frutti', nocciòlo se si parla dell'albero che dà le nocciòle
Omeòpata / omeopàta: la pronuncia corretta è omeòpata
Òmero / omèro: òmero in riferimento all'osso che va dalla spalla al gomito; mentre il poeta è Omèro
Ossimòro / ossìmoro: sono corrette entrambe le pronunce
Osteòpata / osteopàta: la pronuncia corretta è osteòpata
Peróne / pèrone: la pronuncia corretta è peróne
Persuadére / persuàdere: la pronuncia corretta è persuadére
Presàgo / prèsago ('che presagisce gli avvenimento futuri'): la pronuncia corretta è presàgo
Prosàpia / prosapìa ('stirpe', 'schiatta'): la pronuncia corretta è prosàpia
Pudìco / pùdico: la pronuncia corretta è pudìco
Regìme / règime: la pronuncia corretta è regìme
Ròbot / robòt / robò: la pronuncia più corretta è ròbot
Rubrìca / rùbrica: la pronuncia corretta è rubrìca
Sàlgari / Salgàri (cognome del famoso scrittore di romanzi d'avvenutura): la pronuncia corretta è Salgàri
Salùbre / sàlubre: la pronuncia corretta è salùbre
Sàrtia / sartìa (cavi di rinforzo degli alberi delle navi): la pronuncia corretta è sàrtia
Scandinàvo / scandìnavo: più corretto scandinàvo, molto usato ma meno corretto scandìnavo
Io sepàro / io sèparo (voce del verbo separare): la pronuncia italiana e più diffusa è io sepàro, tu sepàri, egli sepàra; la pronuncia io sèparo, tu sèpari, egli sépara non è sbagliata, ma riprende l'uso latino.
Seròtino / serotìno ('serale'): la pronuncia corretta è seròtino
Sìlice / silìce ('diossido di silicio'): la pronuncia corretta è sìlice
Io stràripo / io strarìpo: la pronuncia corretta è io strarìpo
Sutùra / sùtura: la pronuncia corretta è sutùra
Tarsìa / tàrsia (composizione formata da tipi diversi di uno o più materiali): la pronuncia corretta è tarsìa
Tèrmite / termìte: la pronuncia corretta è tèrmite
Tralìce / tràlice: la pronuncia corretta è tralìce
L'ùltra / l'ultrà: la pronuncia più diffusa è ultrà
Ùpupa / upùpa (tipo di volatile): la pronuncia corretta è ùpupa
Uràli / Ùrali: la pronuncia corretta è Uràli
Utènsile / Utensìle: se usato come aggettivo, es. la macchina utensile, la parola va pronunciata utènsile; se la parola viene usata da sola, es. l'utensile del fabbro, va pronunciata utensìle
Io valùto / io vàluto: la pronuncia più corretta è io valùto, tu valùti, egli valùta
Zàffiro / zaffìro: la pronuncia più diffusa è zaffìro, ma zàffiro non è sbagliato, perché segue la pronuncia greca.