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Documento d’interesse   Inserito il 6-12-2007


 

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Il Sole 24 Ore 6-12-2007

Banche Usa sotto inchiesta

di Marco Valsania

 

 

Wall Street è stata convocata al cospetto dei magistrati americani per far luce sulla crisi dei mutui: la procura dello Stato di New York, guidata dall'Attorney General Andrew Cuomo, ha spedito a numerose grandi banche d'investimento richieste di consegnare documentazione sulla vendita di titoli del debito legati ai prestiti immobiliari subprime. E tra le società finite nel mirino delle autorità, grandi gruppi già protagonisti, a suon di perdite miliardarie, della débâcle del credito: da Merrill Lynch e Bear Stearns e a Deutsche Bank.
La procura statale, ha rivelato il «Wall Street Journal», vuole far luce anzitutto sui controlli della qualità dei mutui, che venivano poi combinati dando vita a complessi prodotti da promuovere tra gli investitori. Il sospetto è che simili controlli siano stati inadeguati o irregolari: prima del collocamento sul mercato, le società che sottoscrivono i titoli sono tenute ad assicurare l'accuratezza delle informazioni contenute nei prospetti di vendita.
Tra gli aspetti più controversi sono emersi i rapporti delle banche con le società di valutazione del credito, come Standard and Poor's e Moody's Investors Service. L'intreccio di "relazioni pericolose" che l'indagine cercherà di dipanare, più in dettaglio, è quello che collega Wall Street e le sue pratiche di sottoscrizione con società di mutui e aziende incaricate di effettuare due diligence e rating sul debito.
Cuomo, di recente, aveva già fatto capire di voler stringere d'assedio Wall Street: aveva accusato le banche d'investimento di dare la caccia ai mutui, ignorando ragionevoli e dovute cautele per avvantaggiarsi di ghiotte opportunità di business. Il suo intervento minaccia adesso di inaugurare una nuova stagione difficile per l'alta finanza statunitense, sotto accusa ancora una volta per scarsa trasparenza: potrebbe riproporre le aggressive inchieste su Wall Street che negli anni scorsi avevano caratterizzato il predecessore, l'attuale governatore dello stato di New York Eliot Spitzer. Fu Spitzer a stanare, a partire dal 2001, i conflitti d'interesse delle banche d'investimento e il loro ruolo nei crack di colossi quali Enron e WorldCom, costati enormi perdite agli investitori e migliaia di posti di lavoro.
Cuomo, che ha già chiesto documenti anche a colossi dei mutui del calibro di Fannie Mae e Freddie Mac, non è isolato nel voler far luce sulle responsabilità di una crisi le cui ripercussioni si stanno moltiplicando, negli Stati Uniti e su scala internazionale: la Securities and Exchange Commission, l'agenzia federale di supervisione dei mercati mobiliari, ha a sua volta fatto scattare oltre una ventina di inchieste sui cosiddetti mutui subprime, mentre un'alleanza di autorità di regolamentazione locali e nazionali ha puntato i riflettori sulle aziende di rating.
L'allargarsi delle inchieste rischia di allungare nuove ombre sul settore finanziario. Un settore che, scosso dalle perdite, sta anche attraversando gravi crisi di leadership: Merrill Lynch è reduce dal siluramento di Stan O'Neal da amministratore delegato, sostituito dall'ex chief executive del New York Stock Exchange John Thain. Mentre Citigroup, la principale banca americana, è ancora alla ricerca di un successore per la scottante poltrona lasciata vacante Chuck Prince.
La gravità della crisi dei mutui, per i mercati e l'intera economia, ha inoltre ormai costretto l'amministrazione Bush a intervenire. Il Tesoro, sotto la guida del ministro Henry Paulson, e la Casa Bianca si preparano ad annunciare fin da oggi il piano che intende congelare gli interessi su molti mutui subprime: ha preso quota l'idea che il congelamento, negoziato tra governo e settore privato, venga proposto per cinque anni. Il presidente George W. Bush ha in programma per la giornata odierna un discorso sul settore immobiliare. I mutui interessati dal salvataggio sarebbero anzitutto quelli concessi tra il gennaio 2005 e il luglio del 2007 e che dovrebbero rincarare a partire dall'inizio dell'anno prossimo. Oltre il 30% dei mutui subprime a tassi variabili sono già ora afflitti da ritardi nei pagamenti e secondo alcune stime fino a 775.000 abitazioni in America sono a rischio di pignoramento nel prossimo biennio.