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Documento d’interesse   Inserito il 3-12-2007


 

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Il Sole 24 Ore 3-12-2007

Mutui, nuovo lieve rialzo per l'Euribor a un mese

di Alberto Annicchiarico

 

 

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Si consolida l'impennata registrata nella scorsa settimana dall'Euribor, il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie tra le principali banche europee usato come indicatore per il costo del denaro a breve termine, quindi tasso base per i mutui. Dopo il 4,889 di venerdi scorso, il fixing di oggi ha registrato un ulteriore lieve rialzo al 4,901%, ai massimi da sei anni.


Possibili spiegazioni? Dietro un simile movimento, ha spiegato a Il Sole 24 Ore Radiocor un operatore di una primaria banca italiana, «c'è chiaramente la particolare stagione che stiamo vivendo e, soprattutto, il fatto che le banche stanno intensificando gli sforzi per assicurarsi la liquidità per chiudere il 2007 con i conti in ordine». Insomma, banali, e in qualche modo attese, scadenze tecniche di fine anno che hanno spostato le tensioni sull'Euribor a un mese, rimasto finora parzialmente immune. «Piano piano - spiega un altro operatore - avvicinandosi alla fine dell'anno tutte le scadenze dell'Euribor, comprese quelle a tre, due e una settimana si allineeranno ai valori aggiornati».
Da Londra un esperto in forze a una primaria banca americana commenta: «L'impennata è improvvisa, ma assolutamente non anonima, completamente in linea con l'aspettativa del mercato: l'aumento del tasso Euribor è l'evidente conseguenza del credit crunch. Infine, il fixing sul mese Euribor oggi tratta sulla fine dell'anno, cioè va dal 3 dicembre al 3 gennaio, includendo, quindi, il "turn" di fine anno, che tratta a livelli, solo fino a pochi mesi fa, impensabili».

Secondo Mutuionline su 36 banche che offrono prodotti a tasso variabile, 23 (il 64%) lo agganciano all'Euribor a un mese, 12 (33%) a 3 mesi e una (3%) a 6 mesi.

In ogni caso il salto impressiona e per vederne uno analogo bisogna andare indietro nel tempo alla crisi agostana dei subprime, quando comunque la risalita improvvisa non era andata oltre lo 0,5% e aveva interessato uniformemente i valori del tasso interbancario. L'impennata rischia di avere effetti molto pesanti su milioni di sottoscrittori di mutui casa a tasso variabile: la rata viene agganciata dalle banche proprio al dato dell'Euribor a tre mesi e a un mese base 360 rilevato all'ultimo giorno lavorativo del mese precedente e al primo del nuovo mese.

Anche per questo le associazioni dei consumatori hanno lanciato l'allarme liquidità per le famiglie (3,2 milioni) che hanno acceso un mutuo a tasso variabile. Secondo i consumatori c'è una «grave responsabilità delle banche». Così dopo la raffica di aumenti già subiti, gli italiani che hanno scelto il mutuo variabile devono mettere in conto un ulteriore aumento della loro rata mensile: in media, secondo Adusbef, «25 euro, per un mutuo di 100 mila euro, e questo indipendentemente dalle decisioni della Banca Centrale Europea».